Dragon quest 2, il ritorno di Rhapthorne

di Demone Angelico
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Introduzione:


Era da tantissimo che non lo vedeva.
Il suo amico veggente gli mancava un po’, in fondo anche grazie a lui era riuscito a distruggere quel maledetto mostro noto come Rhapthorne, il signore dell’oscurità, quasi quarant’anni prima.
Una decina d’anni prima era purtroppo morto il re Trode e lui, avendo sposato Medea, era di diritto il successore al trono di Trodain.
Lui e Medea avevano passato anni bellissimi e avevano anche avuto un figlio, Francisco, chiamato così in onore dell’abate dell’Abbazia di Maella, che sacrificò la sua vita per salvare Trode, tanto tempo prima.
Ora quel figlio aveva diciotto anni, e si era offerto di accompagnare i suoi genitori a trovare Kalderasha, nonno del suo migliore amico.
Sulla strada, che seppure fosse breve dato che aveva fatto ripristinare e consolidare il ponte, incontrarono non pochi mostri, ma sconfitti facilmente dalle squadre di Affamigerati mostri di suo padre: Gli imbattibili composta da Rocko, Mattonibus e Aurum, i tre golem, e i Rottamatori composta da Goliath, Enormus ed Immensus, i tre ciclopi.
Arrivarono a Farebury nel primo pomeriggio, in tempo per fare merenda. Mentre lo stalliere parcheggiava la carrozza da viaggio di fianco alla locanda, Francisco ed i suoi genitori andarono da Kalderasha.
Che li abbracciò uno per uno. Purtroppo un paio d’anni prima era morta la sua carissima Valentina, lasciando con quel povero vecchio un figlio di circa diciassette anni di occuparsi. Lui aveva ereditato il famosissimo dono della preveggenza dal nonno e ora usava la sfera di cristallo del grande Kalderasha per addestrarsi e vivere. Francisco fu felice di abbracciare il suo quasi coetaneo e migliore amico, Etan.  Restarono a cena da Kalderasha, che aveva fatto ampliare la casa per fare stare comoda Valentina quando era incinta. Ora il soggiorno era immenso e la cucina non era da meno.


Alcune ore dopo ...

Avevano parlato del più e del più e de meno fino a notte fonda, ma prima di andare a letto Francisco chiese a Etan di leggergli il futuro.
Il ragazzo fu dapprima restio, poi con l’incitazione di suo nonno, accettò.
Prese la sfera di cristallo, riparata dallo scempio che aveva commesso quel Geyzer nelle cascate, e provò a diradare le nebbie del futuro.
Entrò in uno stato di trance e cominciò a dire: “Sì ! lo vedo, la nebbia si dirada ! Un antico nemico è tornato e questa volta sarà impossibile sconfiggerlo, poiché non vi sottovaluterà”.
Kalderasha guardò nella sfera e gli venne un attacco di cuore. Cadde sul pavimento e non si mosse più. Invano cercarono di rianimarlo, nemmeno il Resurge funzionò.
Etan era ancora in trance e non si era accorto di nulla.
Francisco guardò nella sfera e chiese: “Padre, lo conoscete ??”. Il re raggiunse il figlio e guardò nella sfera,, sbiancò: vide una faccia che purtroppo riconobbe, nonostante tutti quegl’anni.
Purtroppo però era troppo vecchio per affrontare nuovamente Rhapthorne, senza contare che Jessica, Angelo e Yangus erano dall’altra parte del continente. Erano infatti ospitati ad Argonia dal re, suo zio.
Inoltre Empyrea sen’era andata per sempre insieme allo spirito di suo figlio, perciò non potevano nemmeno usare la pietra spirituale. Disse semplicemente: “Figlio mio, questa volta il destino del nostro mondo è nelle tue mani”.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Francisco rimase sbalordito dalla rivelazione, non si sarebbe mai nemmeno vagamente sognato di dover combattere contro Rhapthorne.
Quando tornarono a casa, si preparò al viaggio. Si ricordò che con suo padre c’erano altre tre persone, quindi anche lui doveva trovare dei compagni di viaggio.
Ma per prima cosa doveva armarsi per partire: essendo stato addestrato da suo padre all’utilizzo di qualsiasi arma, oltre che alla magia, era difficile scegliere.
Alla fine scelse l’arma preferita del padre, che era anche la sua: la lancia del re.
Una lancia che suo padre aveva trovato lungo la strada per il santuario dei Dragoviani, dove aveva scoperto di avere un nonno, che, nonostante l’età, è ancora vivo.
Insieme alla lancia prese lo scudo, l’armatura e l’elmo del re. Con sé prese inoltre il sonaglio di carica che, a detta del padre aumentava la forza di un gruppo o di un singolo se usato durante una battaglia, e la spada regale, che, aveva imparato a sue spese, lanciava un potente incantesimo.
Così si preparò con anche un paio di elisir degli elfi nella borsa.
Aveva saputo poi, da fonti certe, che Angelo e Jessica si erano spostati ad Alexandria, città natale di lei.
Il padre non lo sapeva ancora, ma glielo avrebbe fatto dire da qualcuno o meglio gli avrebbe mandato entrambi una volta passato da lì.
Sapeva anche che avevano avuto un figlio e che riuscisse a controllare a meraviglia l’arte dei bastoni magici ,della magia e, come il padre, la magnifica arte del tiro con l'arco.
Come regalo di commiato, suo padre gli regalò una delle sue squadre di Affamigerati mostri: i suoi amati ciclopi, i Rottamatori.

Partito da Trodain, cavalcando un Koguar grazie alla campana di Baumren, fece tappa a Farebury, per salutare Etan.
Ma lo trovò armato fino ai denti con armi che in passato gli aveva regalato, e che erano state decentemente affilate dal fabbro della città.
Si erano allenati tanto insieme fuori dalle mura della città, Francisco con la lancia, Etan con l’ascia.
Poi aveva dovuto lasciar perdere, ma si ricordava ancora come si combatteva contro i mostri.
Per la sua passione, ovviamente prima aveva chiesto il consenso del padre, il principe aveva regalato al suo migliore amico l’Ascia barbarica, la migliore ascia esistente.
Essa veniva da uno dei viaggi del padre, ma in realtà gli era stata regalata dal suo amico Yangus, patito delle armi pesanti.
Con l’aiuto del principe, Etan era riuscito a padroneggiare l’uso di quell’arma.
Con indosso il mantello scuro, lo scudo dell’orco e un elmo cornuto, il veggente, il primo compagno di Francisco, partì con lui alla volta di Alexandria.
Durante il viaggio incontrarono poche difficoltà, in quanto avevano già le armi più potenti che erano in circolazione e non.
Perciò si preoccupavano poco dei mostri. Ma gli capitò purtroppo di imbattersi in qualcosa di decentemente forte: un branco di koguar neri, composto da sei elementi.
Li circondarono, ma il principe usò il sonaglio di carica aumentando la forza sua e di Etan. Dopodichè usò la spada regale che rilasciò una tempesta di fulmini molto intensa.
Mentre Francisco distraeva i koguar, il suo amico usava pietrascia per fare fuori i felini.
Quelli che non morivano fulminati perdevano, letteralmente, la testa.
Finito l’effetto dell’utilizzo della spada, il principe si preparava ad affrontare i restanti tre koguar con la lancia.
Il primo lo uccise con un Colpo fulminante, che impalò il koguar in aria, mollata la lancia estrasse la spada regale e tranciò in due il koguar nero che gli si era avventato contro.
Il terzo fu di Etan che, da dietro, gli piantò l’ascia nella schiena.
Liberate le armi dai cadaveri dei mostri e ricoperti di sangue, ripresero la strada.
Quando arrivarono ad un fiumiciattolo, però si fecero un bagno si per lavarsi sia per lavare le armature.
Ma mentre il primo bagno lo facevano loro, un mostro, uno Scrigno a molla, rubò armature, scudi ed elmi.
Francisco allora chiamò i Rottamatori, che uccisero senza difficoltà lo scrigno. I proprietari delle armature le lavarono con zelo e le indossarono di nuovo, belle, pulite e splendenti. Ripresero nuovamente il cammino e finalmente arrivarono ad Alexandria, città con la più potente strega e il miglior arciere del mondo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Erano appena arrivati, che due uomini grossi e muscolosi con due affilatissime spade d’acciaio li bloccarono.
Il principe spiegò loro chi egli fosse e chi lo accompagnava.
Tuttavia, loro non gli cedettero ma vollero metterli alla prova: se era davvero il principe di Trodain, suo padre gli avrebbe dovuto spiegare come si apriva la porta della Torre di Alexandria.
Inoltre Jessica ed Angelo erano lì per salutare il fratello della strega, ucciso molto tempo prima da Dhoulmagus.
Arrivati alla torre senza difficoltà sul loro cammino, Francisco aprì la porta della torre. Allora i due uomini si presentarono: erano Bangerz e Mash !!
I due bambini che un tempo cercarono di bloccare suo padre e Yangus, invano.
Tuttavia, ora che erano diventati degli uomini, potevano proteggere la città. Gli dissero comunque che Jessica e marito erano dentro.
I due compagni salirono fino al settimo livello, dove trovarono i coniugi davanti alla statua scolpita da Alexandra.
Jessica stava sussurrando qualcosa al marito, talmente piano che i due compagni non sentirono niente.
Francisco e Etan arrivarono dietro di loro, che però se ne accorsero rimanendo stupiti.
“Zia Jes, Zio Angelo !!”, esclamò il principe.
Loro rimasero scioccati, ma dopo qualche attimo cominciò un fiume di parole, intersecato da abbracci e strette di mano.
In effetti era da un po’ che non si vedevano.
Tuttavia Jessica aveva un brutto presentimento, che venne confermato dall’aria depressa di Francisco.
La strega prese la parola: “Cosa ti preoccupa caro ?”, rivolgendosi al principe, “Vedi zia Jes, abbiamo scoperto un paio di giorni fa, a casa di Etan, che Rhapthorne è ancora vivo e che prima di morire era riuscito ad auto sigillarsi nel suo scettro che però era caduto in mare, e fino ad ora nessuno se ne era accorto, nemmeno con l’utilizzo della Foglia oscura. Ora io ed Etan, il nipote di Kalderasha, che purtroppo è morto il giorno della scoperta, ci siamo messi in viaggio per distruggerlo del tutto. Potrebbe venire anche Demon ??”.
Jessica ed Angelo rimasero sconvolti dalla notizia e fecero le loro condoglianze al ragazzo che accompagnava il principe, ed ebbero solo la forza di assentire con la testa.
Dopodiché Francisco gli raccomandò di ripararsi nel castello di Trodain, che era stato allargato e protetto con un incredibile numero di incantesimi.
Fatto ciò, uscirono e si teletrasportarono davanti alla residenza degli Albert, la famiglia di Jessica.
Trovarono Demon fuori che si allenava con l’arco.
Francisco ed Etan gli riferirono ogni notizia, e anche se al figlio dei due eroi tirava il culo, si unì al gruppo.
Andò in casa ed estrasse l’Arco di Odino, il più potente degli archi mai creati, e se lo mise a tracolla, inoltre prese il suo Bastone magico, regalo del padre per il ventesimo compleanno. Prese inoltre la maschera fantasma e la veste del drago di suo padre e lo Scudo della dea della madre, anche se lui non credeva nella “Dea”, che si era sempre fottuta dei problemi reali della sua gente.
Demon assomigliava molto ad Angelo fisicamente, ma aveva preso quasi solo il peggio di lui, e quasi solo il meglio dalla madre: era un ragazzo aggressivo ed irascibile, che non si tirava mai indietro se c’era una rissa. Tuttavia, a volte, sapeva essere anche dolce, sensibile e romantico cosa che lo aveva aiutato parecchie volte. Era, come il padre, un playboy senza confini, che aveva spezzato il cuore a ben più di una ventina di ragazze.
Ogni ragazza che lo vedeva passare, però, se ne innamorava: alto più o meno un metro e ottanta, fisico che non aveva niente da invidiare a un dio e un sorriso che disarmava chiunque, anche se spesso sarcastico.
Mise il suo zaino con viveri e acqua potabile, acqua santa e acqua magica sul carro che Francisco portava con sé.
In realtà il principe non lo sapeva, ma suo padre gli aveva mandato un’armatura di ricambio, la sua armatura Dragoviana, e il super pentolone alchemico, il tutto guidato da sua sorella minore, anche se di appena un'anno, con il miglior cavallo del regno.
Quando Demon vide la sorella di Francisco, sorrise al pensiero di quanti giochetti sconci avrebbe voluto fare con lei: era una ragazza molto attraente, occhi blu abbastanza grandi, lunghi capelli biondi,un fisico mozzafiato e un seno quasi più prosperoso di quello di Jessica, insomma il sogno della sua vita.
Ma prima che il principe potesse dirgli qualcosa, lei lo ghiacciò con un paio di battute e la richiesta di darsi una mossa.
Lui ci rimase malissimo e la prese come una sfida: durante il viaggio avrebbe di sicuro flirtato.
Così il gruppetto si diresse verso Porto prospero per prendere la loro nave fino a Pickham, perché non gli andava di teletrasportarsi sempre, anche se era venti volte più veloce.
Per strada si sarebbero dovuti fermare da Morrie per un saluto, poi a casa di Yangus per reclamare il quinto ed ultimo membro.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Arrivarono da Morrie nel primo pomeriggio e restarono a dormire nell’ Arena dei mostri, dato che suo padre gli aveva regalato la chiave.
Morrie fu felicissimo di vedere il figlio del campione assoluto nella sua tana.
“Comme va, ragazzo ?? è mooooolto tempo che noi non ci si vede, errri piccolo come slime arrrancione ! – disse l’uomo- Come assta tuo padre ??”.
“Ti saluta Morrie- disse il giovane principe- e mi ha detto che mi avresti aiutato in un piccolo problema ...”.
“Dimmi tuuuuttto !!”.
“Avrei bisogno di una squadra di mostri più forte, i Bioculari sono forti, ma non abbastanza”.
“Beh, ragazzo, dimmi che cossa cerchi e vedremo cosa posso fare !”.
“Avresti mica il Triplice guaio ??”.
“E’ assempre alla vostra disposizione !”.
“Bene, posso prenderli in prestito ?? Ti lascio i miei”.
“Cerrrto, ragazzo, tutttto quello che avvuoi !”.
Fu così che Francisco e compagni entrarono in possesso della squadra di mostri più potente, dopo I  miei tre golem.
Dormirono bene dentro la casa di Morrie che gli aveva fatto preparare una stanza apposta da Mirrie.


Di notte ....

Salì sul tetto per guardare la luna piena in quel meraviglioso cielo stellato.
Si sedette accanto alla statua di suo padre , costruita da Morrie stesso quando vinse il grado S.
Cominciò a sussurrare alla statua le sue paure, i suoi timori di deludere tutti e la grandissima paura che anche sua sorella cadesse vittima del fascino di Demon, anche se per il momento gli teneva testa per bene e lo snobbava sempre.
Sentì qualcuno avvicinarsi, ma non vide nessuno, così lanciò un paio di lampi alla cieca, e se colpiva qualcuno cazzi suoi.
Ma quando stava per lanciare gli incantesimi sentì una voce familiare: “Se è così che tratti un amico, io me ne vado !”.
Il principe si bloccò immediatamente riconoscendo la sua voce tra tutte: Yangus era arrivato, e con sé portava la sua inseparabile Ascia Rebellion.
L’uomo con gli anni a forza di diete ed esercizio fisico era diventato non proprio carino, ma di sicuro magro e muscoloso.
I due si abbracciarono, poiché non si vedevano da moltissimo tempo, e cominciarono a parlare del più e del meno.
A un certo punto Yangus cominciò a chiedere della famiglia: “Il capo come sta ? E la principe... ma che dico è regina adesso !! Comunque come sta tua madre? E il vecchio Trode ??”.
“Beh - cominciò Francisco – papà sta benone, se non per il fatto che Rhapthorne è tornato ...”.
CHE MI VENISSE UN COLPO !! – lo interruppe Yangus – COSA, COSA, COSA ?!?!? Rhapthorne è tornato ?!?”.
“Non ti sto a spiegare tutto perché ci metterei troppo. Comunque anche mamma sta bene, ma il nonno è morto un paio di anni fa”.
CHE MI VENISSE UN COLPO ! Scusa figliolo per averti interrotto di nuovo, ma dovevo farlo in onore dei vecchi tempi” seguito da un sorriso a trentadue denti. “E Red invece come sta ??” chiese il principe per tirare su il morale all’amico, che invece precipitò da un precipizio.
“Purtroppo  si è ammalata ... Sai, abbiamo appena perso un figlio”.
“Ah .... Mi dispiace”.
“Questa non ci voleva !! – pensò tra sé e sé il principe – volevo reclutare suo figlio,dato che la sua abilità nelle falci sarebbe stata provvidenziale, ma ora se lo terrà stretto”.
“E l’altro figlio, come si chiama, Mark ?”.
“E’ morto anche lui, ucciso da un branco di Lupi infernali”.
“MA ALLORA E’ PROPRIO SFIGATO !! – pensò di nuovo tra sé e sé Francisco – e mo' chi cazzo recluto ?!?”.
“Perché ??” chiese Yangus.
“Per la missione suicida di uccidere per sempre Rhapthorne”.
“Hai provato al Santuario dei Dragoviani ??”.
“No, in effetti, magari il nonno mi darà una mano !”.
“Non penso proprio, ormai anche lui sarà il triplo di me come età, e a stento continua a camminare” riferì l’amico.
“Allora cosa suggerisci ??”.
“Beh, ho sentito da Brains che sarebbe appena arrivato al santuario il figlio perduto del precedente Sire Dragoviano e sembra relativamente giovane.
Mi sembra di ricordare che si chiami Marcus o qualcosa del genere”.
“Grazie dell’aiuto amico mio, ora è meglio se torni a casa, la mogliettina starà aspettando !”.
“Giusto ! E’ stato bello fare due chiacchere con te, vienimi a trovare più spesso !”.
“Contaci !”.
E guardando una stupefacente alba, il giovane principe Francisco si preparò psicologicamente ad affrontare il nuovo Sire Dragoviano per ottenere il suo aiuto.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Francisco e il gruppo impiegarono un paio di giorni per arrivare al Santuario, ed insieme persero la cognizione del tempo, poiché lì era perennemente giorno.
Andarono per prima cosa a trovare Chen-Mui, il bisnonno del principe e restarono a dormire lì.
La sera tardi, prima di andare a dormire con gli altri nella stanza al piano superiore, Francisco andò dal nonno, che stava studiando nella sua saletta, per interrogarlo sul nuovo Sire Dragoviano.
Lui rispose: “Cercherò di essere breve.
Il suo nome è Marcus. Viene da un posto chiamato Isola della magia, mai sentito ?? – il principe fece cenno di no – Beh, è un’isola molto lontana da dove provengono i demoni.
Lì ha sconfitto prima la Regina dei serpenti, diventata poi sua consorte, e lo stesso re degli inferi, Mundus.
E’ molto simile al precedente Sire Dragoviano che avete ucciso nell’ultimo Cimento Dragoviano, ma molto più potente.
Inoltre è esperto di un tipo di magia che qui non è mai stato insegnato perché ritenuto troppo invasivo e vigliacco, cioè la magia del controllo della mente, anche se non la usa quasi mai, dato che non ha bisogno.
Se volete parlargli state attenti, perché è forte almeno cinquanta volte tuo padre e possiede un’arma in grado di comandare un esercito di demoni”.
Francisco ringraziò per i consigli e le spiegazioni dell’anziano e andò a dormire. L’indomani sarebbe stata una giornata molto faticosa.


La mattina dopo ...

“FORZA !! SVEGLIATEVI PELANDRONI !!” gridò Mary “Non dovevate andare dal Sire Dragoviano ??”.
“Sorella, saranno sì e no le quattro di mattina - rispose Francisco – lasciaci dormire ancora un po’, siamo noi che dovremo combattere non tu !” detto ciò chiuse gli occhi pronto a riaddormentarsi, mentre gli altri erano ancora nel mondo dei sogni.
“Un cavolo sono le 13 !!”.
“COOOSAAAAAAA ?!?!? Perché non lo hai detto prima !?”.
Il principe si alzò immediatamente e lanciò un po’ di Ghiaccio incantato nella stanza, cosicché gli altri dovettero svegliarsi dal freddo.
Fecero a turno in bagno ma non ci misero molto. Dopodiché si vestirono in fretta ma bene equipaggiati.
Una fugace colazione a base di formaggio e via verso la Piattaforma Celeste.
Erano in quattro, perché oltre a Francisco, Etan  e Demon, si era unità anche Mary, la principessa, equipaggiata con l’Abito da principessa della madre, la frusta Gringham, il diadema d’oro e l’anello della panacea di Jessica.
Fortunatamente, essendo stata addestrata proprio dalla zia, anche se non di sangue, era potente quanto Francisco, per quanto riguardava gli incantesimi.
Inoltre aveva parecchia abilità con le fruste.
Demon era meravigliato da tanta bellezza e decise subito che avrebbe voluto che Mary diventasse sua moglie, ma il fatto che fosse stata addestrata da sua madre e che quindi fosse stata abbondantemente messa in guardia su di lui, complicava non poco le cose.
Nel frattempo, Francisco si era cambiato e aveva indossato l’armatura Dragoviana completa di suo padre, ma a differenza di lui, poteva trasformarsi in un drago d’oro.
Arrivati dinanzi a Marcus, gli chiesero di poterlo affrontare.
il Sire Dragoviano accettò perché troppo annoiato.
Fece dondolare la luna che aveva in fondo alla catenella che scendeva dal manico della sua spada nera e richiamò a sé un esercito di demoni.
Il principe si occupò della situazione usando la sua abilità definitiva, che era anche la sua preferita, la Tempesta di fulmini.
Tutti i demoni vennero spazzati via in un baleno.
“Mmmh – esclamò Marcus – pensavo sarebbero durati di più” detto ciò fece un passo e si ritrovò in mezzo al gruppo che però, prevista la sua mossa lo immobilizzò.
Il Sire Dragoviano cominciò a ridere e il suo braccio sinistro coperto dalla tunica cominciò a brillare.
Francisco riconobbe che cosa stava facendo e gridò agli altri di togliersi di mezzo.
Anche lui si trasformò, divenne così un duello tra un drago d’acciaio e un drago d’oro.
Alla fine, grazie anche al sostegno magico degli altri, il principe riuscì a vincere Marcus.
Lui, apprezzando molto l’arte magica e guerriera di quel gruppo gli offrì una della ricompense per i cimenti Dragoviani.
Ma loro gli chiesero di unirsi al gruppo, e lui spontaneamente chiese: “Perché mai dovrei farlo ?”.
Mary rispose: “Perché mi sembri molto annoiato,
ho ragione ?? Inoltre noi abbiamo bisogno di un altro membro, ”.
Tutti, compreso Marcus, assentirono.
Fu così che il gruppo divenne completo e che, sfortunatamente per Rhapthorne, il mondo della luce sarebbe rimasto sotto il controllo e la protezione di uomini e Dragoviani.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Teletrasportatisi ad Argonia, il gruppo finalmente al gran completo si interrogò per alcuni giorni sul come affrontare Rhapthorne, perché mentre Marcus e Francisco potevano trasformarsi in draghi e volare per conto loro gli altri tre non potevano.
Fu il terzo giorno quello decisivo.
Venne deciso che il Sire Dragoviano e il principe avrebbero trasportato gli altri in groppa, quando videro un lontano punto color indaco arrivare in quella zona. Il gruppo uscì dal castello e scoprì con enorme sorpresa che il puntino era in realtà Ramia, l’aquila dei cieli, conosciuta anche come Empyrea.
Ella spiegò di aver sentito che il mondo della luce era nuovamente in pericolo e si offrì di ripetere ciò che aveva fatto con i genitori di quattro dei cinque membri del gruppo.
Ma quando vide Marcus rimase allibita.
“TU !? - gridò l’aquila – Tu cosa ci fai qui ?!?”.
“Mi hanno invitato ad uccidere un certo signore dell’oscurità, e mi sono unito al gruppo” rispose semplicemente il Sire Dragoviano.
“Ma sei proprio tu, Marcus !?”.
“Ci conosciamo ??”.
“Certo che ci conosciamo !”.
“Allora quando ci siamo conosciuti ?? Sinceramente non mi ricorda di averti mai vista”.
“Io ti avevo portato al santuario quando eri ancora in fasce dall’isola della magia, la MIA isola, Dragoviano”.
“Davvero ? Non ho mai saputo che l’isola fosse di un uccello. Anzi sono stupito che i draghi non ti abbiano fatta fuori”.
Ramia si infuriò, ma Marcus era già pronto alla rissa con il suo braccio brillante, ricordo che si tramanda da un Sire Dragoviano all’altro, pronto a trasformarsi nel drago nero.
La lotta si disputò sull’altopiano solitario dove si poteva combattere potendo procurare al massimo pochi morti.
Fu uno scontro incredibile, che verrà tramandato nei secoli.
Il drago della morte, il più potente in assoluto, contro l’Aquila dei cieli, Empyrea.
Gli abitanti di Empychu assistettero sbalorditi al più grande tra gli scontri.
Quel drago magnifico attaccò alla gola Ramia, che però schivò e lo afferrò per la testa.
In picchiata lo lanciò nella palude velenosa che era non molto lontana. Marcus ci andò a finire dentro con un impatto che gli tolse il fiato, ma si rialzò dopo pochi attimi e riprese il volo.
Era un drago in stile giapponese: molto lungo, con una spina dorsale molto flessibile, quattro zampe, niente ali e una coda lunga che serviva per l’equilibrio, oltre al caratteristico paio di baffi lunghi e sottili.
Cambiando tattica, lanciò una serie di palle di fuoco nero che però l’aquila schivò facilmente,  mentre in contemporanea si concentrava.
Marcus allora passò alla magia, ma perfino questa non ebbe effetto su di lei.
Concentratasi al massimo e avendo acquisito un colore brillante scaricò sul drago un lampo devastante e, mentre lui era ancora stordito, gli si gettò sopra, facendolo atterrare di schianto.
Marcus si riprese e con la coda prese il collo dell’uccello che però non mollò la presa sulla gola del drago, mentre ognuno dei due serrava sempre di più la presa sulla gola dell’altro.
Si sarebbero ammazzati se Mary e Francisco non fossero intervenuti.
Circondarono entrambi con degli incantesimi Inferno, dopo ciò il principe divenne un drago e continuò ad alimentare quelle fiamme finché gli animi non si calmarono.
La principessa fece una lavata di capo ad entrambi, anche se non servì a molto.
Marcus, tornato normale, fece i complimenti a Ramia per il suo stile di combattimento: nessuno, a parte quel gruppo, era riuscito a batterlo, tantomeno in forma di drago nero.
Empyrea accettò il complimento e si preparò a far affrontare ai tre giovani la missione più importante della loro vita.
Francisco ripristinò la salute di tutti con un Omnicura, prima di partire.
Marcus si trasformò nuovamente nel drago nero, mentre il principe divenne un drago d’oro.
Tutti insieme volarono sopra all’isola di Neos per uccidere quel grasso grosso ed inutile individuo di nome Rhapthorne.
Quella fu una battaglia degna di una leggenda.
Mentre i draghi tenevano occupati i suoi servi e distraevano il ciccione signore dell’oscurità, i tre lo attaccavano da tre parti con tutto ciò che avevano, mentre molto spesso Mary usava il sonaglio di carica, per aumentare la forza e la difesa dei membri del gruppo.
Dopo più o meno una giornata passata a prendere scettri in testa, esplosioni magiche e respiri puzzolenti oltre che freddissimi, ammazzati tutti i seguaci di Rhapthorne, Marcus e Francisco gli lanciarono le palle di fuoco più potenti mai viste, seguite da un Meteorite di fuoco al massimo della concentrazione da parte di Mary, una scarica di frecce da parte di Demon, e tante mazzate da parte di Etan.
Finalmente il signore dell’oscurità cominciò a risplendere facendo cadere il suo scettro in mare, ma questa volta Ramia lo afferrò per un pelo, mentre con una gigantesca esplosione Rhapthorne venne distrutto.
Atterrati tutti a Neos, con l’aiuto di molti incantesimi, lo scettro contenente l’anima del signore dell’oscurità venne distrutto per sempre.
Compiuta quest’ultima missione andarono tutti a Trodain, dove era stato preparato un banchetto titanico.
Tra i partecipanti Francisco vide anche Yangus con Red, ormai ristabilitasi.
I nuovi eroi vennero acclamati calorosamente da tutti i popolani del castello, ma soprattutto dai loro genitori.


Qualche mese dopo ...

Lo sperava ma non lo avrebbe mai immaginato nella realtà: il suo migliore amico che si sposava, e per di più con sua sorella !! Un giorno da ricordare, poco ma sicuro.
E poi, non ci si poteva perdere la faccia di Demon che aveva sperato fino alla fine di poter conquistare Mary.
Quando aveva saputo del matrimonio tra i due, aveva ricominciato a fare il playboy con ogni donna che incontrava, nella speranza di trovare quella giusta.
Solo lui non aveva ancora trovato moglie, ma ogni cosa a suo tempo.
Prima o poi sarebbe venuto anche il suo tempo. Per il matrimonio, erano stati invitati a Trodain tutti gli amici e i parenti degli sposi, compresi Marcus e Chiara, la consorte di quest’ultimo, tra l’altro bellissima donna.
Fu un matrimonio spettacolare e pieno di emozioni. Inoltre fu lì che Francisco incontrò Sarah, il suo primo, unico e più grande amore.


Alcuni anni dopo ...           

Erano finalmente felici tutti quanti, sposati e sistemati con la propria moglie o marito.
I membri dell’ex gruppo si ritrovavano una volta ogni anno per ricordare e tramandare le loro esperienze ai più giovani.
I genitori di tutti erano ormai morti. Di mostri provenienti dal mondo dell’oscurità non ve ne era praticamente più traccia.
Il mondo era finalmente libero, se non per alcuni demoni venuti da lontano per morire

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