Pettegolezzi proibiti

di Chamberlains
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei. ***
Capitolo 2: *** Lui. ***
Capitolo 3: *** Fashion Show. ***
Capitolo 4: *** Ricevimento. ***
Capitolo 5: *** Seduta dal maestro ***



Capitolo 1
*** Lei. ***


Lei.
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Mascara?
C’è.
Cellulare?
C’è.
Specchietto?
Presente.
Lucidalabbra?
C’è.
Le chiavi di casa e della macchina?
Ci sono.
Salviettine struccanti?
Sì, le lascio sempre in borsa.
Kit Denti Puliti?
Uhm, lo spazzolino c’è, il dentifricio pure e anche il filo interdentale.
Nuovi occhiali da sole Chanel?
Ce li ho addosso.

Tutta la mia vita adesso è affidata alla Gucci rossa che stringo con il braccio sinistro, un bellissimo angelo custode. Dovreste essere qui per vederla, è bellissima, uno spettacolo assolutamente da non perdere…
D: Si può essere innamorati di una borsa?
R: Sì, assolutamente.

Mi osservo davanti allo specchio. Sono una bella ragazza che indossa i Jeans stretti Miss Sixty a vita alta, ultimo acquisto proveniente dall’Italia,mmh favolosi. Più sopra si può benissimo notare la mia bella camicetta bianca abbottonata fino al seno. La scollatura non è provocante, non sembrerebbe che io faccia parte del gruppo di ragazze che a me piace chiamare Scarpe Estive (gli zoccoli sono scarpe estive giusto?! ).
La camicetta è decorata da un ciondolo d’oro discreto che mi pende sul collo. I miei sandali Manolo Blahnik sono un’opera d’arte nei miei bellissimi piedini sfilati (lo sarebbero anche non indossati, ma diciamo che le cose belle devono stare tra le cose belle, giusto?). Il mio trucco, al solito, è perfetto: eye-liner nero sottile, come solo io lo so passare e il rossetto rosso di Chanel. Una spruzzata di Alien e posso definirmi pronta.


Una diva. Sono una diva, La Diva.
Sono La Diva e nessuno mai potrà impedirmi di esserlo. Perché io sono Adele e Adele non si fa mai battere da nessuno, Adele vince sempre, perché Adele è bella ed intelligente e ha tutte le carte per essere la migliore. Sì, la migliore.
Perché qui non ci sono vie di mezzo, se non sei la migliore non sei nessuno.


Mi avvio verso la macchina, la mia Mercedes Classe A color grigio metallizzato, discreta ma esclusiva, con tanto di vetri oscurati, un’eleganza che non ha paragoni.
Metto in moto e parto.


Neanche Craig Chillan può battermi, io sono migliore di lui, in tutto. Per quanto voglia dimostrare il contrario, io sono migliore. Lo so e presto lo sapranno tutti. Aspetto solo l’ultimo round.
All’ultimo round lo batterò, sicuramente, sarò pronta per levarmelo dai piedi una volta per tutte, quel bamboccio viziato. Accadrà quest’anno, al Ballo, me lo sento.
Farò in modo che non trovi un’accompagnatrice per il Ballo Delle Debuttanti, mentre io invece mi aggiudicherò un bel ragazzone che mi farà fare bella figura davanti a tutta Beverly Hills. Lui lo sfigato e io la favolosa. Niente di più perfetto.
Come farò? Beh, è molto semplice! Io sono una delle organizzatrici del Ballo, io organizzo le coppie. Farò in modo che anche la più racchia fra le debuttanti abbia un partner, tutte saranno già impegnate, infondo, sono circa venti. Posso farcela. Per me invece non è un problema, io lo troverò sicuro! Anzi, sarà pure difficile scegliere! Me lo chiederanno in tanti!
Sono troppo cattiva? Troppo poco modesta? Troppo diabolica?
Non shockatevi, qui è pane quotidiano.
Perché qui solo i più scaltri sopravvivono.
Benvenuti a Beverly Hills!

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Capitolo 2
*** Lui. ***


Lui.
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Sexy.
Questo penso mentre le guardo.
Sono tante, tutte seminude, belle, ubriache e ricche.
Corpi che si muovono in allegria, suscitando un certo piacere di chi le guarda.


E’ in momenti come questi che mi chiedo come facciano gli altri a sceglierne una sola, come facciano a mantenerle fedeltà se in giro ce ne sono tante altre.
Insomma, il mercato è vasto, c’è merce di tutti i tipi, di tutti i colori, perché limitarsi a comprare solo una cosa? Perché non comprarle tutte?
Gli altri sono egoisti, io invece sono altruista, io le provo tutte, loro una sola.


Una si avvicina. La riconosco, è Courtney, la biondona curva, ricca e con il desiderio di provare nuove esperienze.
E qualcosa mi dice che mi abbia appena scelta come sua guida.
Si inginocchia davanti a me, si leva ciò che resta del suo bikini e comincia a toccarmi.


In un mondo fondato da sani principi morali tutto questo sarebbe un’eresia.
Ma… avete presente dove vivo?!
Vivo a Beverly Hills!
E dei sani principi morali, il 99% dei ricconi che popolano questo paradiso dalle palme dorate se ne frega.

E’ sexy ok, ma è volgare. Non è raffinata: vuole condurre lei il gioco ma non è in grado di farlo. Non mi soddisfa, in nessun senso. Ma ormai sono in ballo e devo ballare.


Qui l’importante è essere i migliori. Se non sei il migliore non sei nessuno.
Avere tante ragazze, essere bello, nuotare nell’oro, organizzare grandi feste, farti i tiri con gli amici.
Questo vuol dire essere migliore e se non lo sei, sei fuori.
Fuori.
Fuori da tutto, fuori dal meglio che tu possa mai aver desiderato.


L’indomani mattina mi ritrovo sulla spiaggia, con addosso solo i pantaloni. Courtney è un po’ più lontana, sta dormendo. La lascio lì e vado a cercare la macchina.


Quindi perché dovrei farmi degli scrupoli?!
Mettiamola così: io le amo tutte, tutte tranne Lei.

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Capitolo 3
*** Fashion Show. ***


Fashion Show.
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Sento la folla applaudire, aspettano che cominci la sfilata. Aspettano me.
Vedo Emma che sbircia da dietro il sipario.
- Sono proprio tanti eh?
Le dico.
- Sì, infatti. Tutti qui per vedere noi, le future debuttanti.
Già, quest’anno abbiamo compiuto sedici anni ed è proprio a quest’età che noi ragazze di buona famiglia di Beverly Hills partecipiamo al Ballo Delle Debuttanti.
E’ una delle feste più importanti dell’anno qui a Beverly Hills, si festeggiano i futuri adulti, coloro che saranno l’alta società di domani. Ci vestiremo da cerimonia, i ragazzi in smoking e le ragazze come delle principesse.
Solo che il Ballo prevede una sorta di “maratona” di eventi a cui le debuttanti devono partecipare ed oggi è uno di questi. Sfileremo in abiti firmati per tutta Beverly Hills.
- Non vedo l’ora che arrivi.
Dico accennando un sorriso.
- Cosa? Il Ballo?
- Sì, voglio debuttare anche io in società. Sarà l’evento più celebre per i prossimi dieci anni.
Mi sorride e beve un sorso di birra.
- Ah ah! Tu ci credi davvero? Secondo me sono tutte stronzate! Dopo questo famelico Ballo niente cambierà! Rimarremo sempre le solite!
- E’ sempre una grande festa! Ci divertiremo, Emma!


Posteggiata la mia Porsche, ci avviamo verso l’ingresso dell’albergo.
Justin mi chiama:
- Craig!
- Sì Just! Che c’è?
- Lo sai che oggi c’è anche Lei, vero?
Facendo finta di non capire rispondo:
- Lei chi, scusa?
- Sai benissimo chi, Craig. C’è una sola Lei a cui mi posso riferire in questo momento.
Sta parlando di Adele, sua cugina, nonché la donna più insopportabile che io conosca. Stufato dico:
- Sì lo so, Justin! Non poteva non mancare, so benissimo che ci sarà anche Lei, è l’organizzatrice di questo evento! Ma di Lei non me ne fotte un bel niente, sono qui perché ci sono tutte le altre.
- Uhm sì, Craig! Dici sempre così, però quando la vedi ti ecciti, vero?!
Vedo che stanno arrivando Parker e gli altri quindi lo rimprovero:
- Shh, stai zitto! Non voglio che ci sentano!
Incomincia a ridacchiare sottovoce:
- Uh uh! Hai paura che possano sentire questo scandalo?!
Salutiamo tutto il gruppo ed entriamo insieme a loro. Justin si mette a parlare con Peter, mentre io con Parker, ma quando ci stiamo per sedere si avvicina e mi dice all’orecchio:
- E quando sfila qui sul palco, stai attento ai pantaloni! L’attributo potrebbe farti qualche scherzo, là sotto! Ah ah!
Gli do una lieve gomitata in pancia e si lamenta sotto voce:
- Ahia!
- Sei così fragile, McMay!
Si va a sedere accanto a Peter ed io accanto a Parker, ordiniamo dei cocktail.



Ci avviamo da Judith, l’addetta al bancone del guardaroba.
- Jud, cosa dobbiamo indossare noi due?
- Beh, per te, Emma, Karen ha lasciato questo.
Judith tira fuori un minidress Versace color arancio, adatto per le tonalità di Emma.
- E per te invece, Adele, ha lasciato un Alexander Mcqueen.
Mi mostra un capolavoro di alta moda, una meraviglia scesa dal cielo per essere indossata da me.
Sembra un incrocio fra un look gitano e l’antica Grecia, è di mille colori, un tessuto fine, particolare.
Agganciato sotto il seno da una cinta dorata, ha una scollatura a V, mentre sotto è sfrangiato: da un lato è molto lungo e dall’altro cortissimo.
Poi tira fuori gli accessori, per me due orecchini a cerchio d’oro, per Emma un paio color smeraldo. Completiamo il look con un paio di sandali dorati per me e un paio smeraldo per lei.
Ci chiede se vogliamo essere truccate dalla truccatrice, ma rispondiamo che sappiamo fare benissimo da sole, il che è vero. Io ed Emma siamo davvero brave con i trucchi, siamo molto creative ed anche abbastanza stabili con le mani, non tremiamo o cose simili, le nostre mani sono ferme e decise.
Ci chiudiamo in camerino e cominciamo a cambiarci.



- Non vedo l’ora che escano.
Dice Parker parlando delle ragazze.
- Sì, anche io.
Aggiungo.
Stasera è un po’ come una vetrina: noi ragazzi dovremmo scegliere quella che ci piace e provare ad invitarla al Ballo.
- Secondo te, chi sarà la più bella?
- Non lo so.
Rispondo io. Invece lo so benissimo, appena usciranno da quel sipario l’unica che mi colpirà davvero sarà Adele, tutto il resto sarà una massa indifferente di ochette.
Ma non la inviterò mai, perché non riuscirei a parlarci civilmente per soli due secondi, perché è troppo insopportabile anche per fare uno sforzo e portartela a letto, perché lei mi snobberebbe come se non fossi nessuno.
Sì, credo che sia questo ciò che mi da fastidio di lei: mi snobba. Ma dico, ha presente chi sono? Io sono il playboy della scuola, dovrebbe essere lusingata di essere nei miei pensieri. E invece no! Non fa altro che attaccarmi, dirmi che sono un pallone gonfiato, stupido ed ignorante!
Ed il peggio è che finisco sempre per pensare a ciò che mi dice, come se potesse essere vero, come se fossi davvero uno stronzo.
Se non mi insulta invece, finisco sempre per guardarla negli occhi.
E che occhi! Quando ride sinceramente le brillano come stelle, viene voglia di dipingerli nel cielo, quegli occhi.



Quando io ed Emma siamo pronte le chiedo:
- Hai visto Nicole, Silena o qualcun altro?
- Solo Courtney all’entrata.
- Mmh, com’era vestita?
- Volgarotta, come sempre.
- Chissà che vestito le ha scelto Karen!
- I migliori li ha lasciati a noi, sicuro.
A chi avrebbe potuto sennò? Siamo le sue modelle migliori, o come dice lei, le sue principessine, quindi sta nel suo interesse non far brutta figura. Se avesse assegnato a Courtney Shelton il mio vestito, quella lo avrebbe sfigurato.
- Beh, era ovvio, credo.
Rispondo io.
- Chissà cosa indossano Nicole e Silena…
Non so nulla di Nicole, spero solo che le abbia dato un bel vestito, Silena invece mi aveva detto che non si sarebbe presentata.
- Su Nicole sta bene tutto ciò che indossa! Sile non voleva venire.
- Che vuol dire “non voleva venire” ?!
- Sai com’è fatta, Emma!
- Ma… mi aveva promesso che avremmo sfilato insieme!
- Chiamiamola!



- Hai novità di Cole e Thomas?
Chiede Parker.
Sorseggio un po’ di cocktail e rispondo:
- Stanno girando fuori, alle Bahamas.
- Davvero? E cosa?
- Un film per ragazzine urlanti e innamorate.
- Li pagano bene?
- Beh, credo di sì.
Parker accenna un sorriso:
- Allora sì che è lecito! E’ un buon affare!
Per Parker, figlio di un importante banchiere, tutto è un affare, cerca di vedere in tutto qualcosa per guadagnare.
- Uhm, sì.
- Cosa mi dici di lei?
Guarda una tipa bionda, Tayla se non ricordo male.
- Non so, non la conosco bene.
- Ci hai scopato?
- Sì, qualche mese fa.
- E’… brava?
- Non ricordo, credo di sì.
L’unico ricordo che ho di quella nottata è che verso le quattro di mattina mi alzai per vomitare una schifezza mangiata qualche ora prima e lei era attorcigliata in modo contorto alla mia gamba.



Abbiamo chiamato Silena e l’abbiamo convinta a venire. Corrompendo Judith, abbiamo fregato un vestito dal guardaroba della festa e lei lo ha indossato.
Le sta proprio bene quella fascia di seta sul corpo, poi lei è così scura che risalta ancora di più, quel bianco sulla pelle abbronzata.
Nicole invece, indossa un abitino sportivo Fred Mello, il tessuto è bianco panna, luccicante. Potrei comprarlo per il mio allenamento quotidiano di tennis…
Ad un certo punto però, Karen ci chiama per cominciare a sfilare, le prime sono Angelica e Amanda, io sono l’ultima, con Courtney. Già, Karen vuole proprio metterla in ridicolo eh?
La signorina Shelton mi si avvicina:
- Oh Adele! Sei uno schianto, tesoro!
Tesoro?! Ma chi si crede di essere?!
- Sì, anche tu bella, sei così sexy!
Ribatto io, sorprendendomi di quanto la mia lingua riesca a dire bugie così enormi.
- Davvero?! Sono eccitata, sai?
Non rendendosi conto che non mi interessa la sua eccitazione, continua a raccontare:
- Beh, ieri l’ho fatto, per la prima volta. Non credevo fosse così bello! Poi lui è stato bravissimo.
Come se a me interessasse.
- Mmh Craig Chillan, quant’è sexy quel ragazzo!
Chillan?!
Courtney Shelton e Craig Chillan?!
Craig è sceso così in basso?!
Si è scopato davvero questa arrampicatrice sociale dell’Iowa?!
- Ma forse a te non piace giusto?! Infondo ci litighi tutto il giorno…
Brutta troia!
Ma si faccia gli affari suoi! Il rapporto che c’è fra me e Craig riguarda solo noi!
Devo metterla al suo posto:
- Sì hai ragione, non mi interessa. E’ abbastanza infantile, non credi?
Per fortuna l’assistente di Karen ci chiama per sfilare, non voglio più parlare di Craig.


Che noia!
Apparte Silena e Nicole, che mi hanno salutato ed Emma che aveva promesso di guardarmi, il resto delle ragazze è stato piuttosto patetico.
Molte di loro non sanno sfilare,camminano con i piedi storti ed un trucco troppo pesante sugli occhi.
Quello che mi chiedo è: dov’è Adele?
Quando finalmente alzo gli occhi la vedo. Bella e raggiante come al solito, un sorriso dolce, il portamento regale…
Una visione dal cielo, oserei dire.
Perché lei non è solo se stessa: è una Diva.

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Capitolo 4
*** Ricevimento. ***


Ricevimento.



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Quando arrivo alla fine della passerella mi sento la padrona del mondo. Sono la più bella e la più intelligente, l’unica che merita.
Vedere tutte queste facce adoranti mi fa quest’effetto megalomane, fa aumentare sempre di più la mia autostima, mi dà forza per mantenere un sorriso smagliante, mi dà quella grinta che mi permette di affrontare tutto.
Donne, bambini, uomini adulti di mezz’età, ragazzi: tutti hanno gli occhi fissi sulla passerella, tutti mi stanno guardando. Lancio uno sguardo ai debuttanti di quest’anno, sono lì, infondo, seduti a bere. Scorgo le facce di Peter, Ryan, Justin, Drew, Parker e Craig. Sì, anche lui ha gli occhi fissi sulla passerella.
Poi mi viene in mente che non sono sola, a dividere questo “regno” con me c’è anche Courtney e penso che forse stia guardando lei piuttosto che me. Voltandomi faccio un’espressione un po’ dispiaciuta.
Io sono la migliore fra le due, non può guardare lei.

 
 
E’ ancora meglio di come me l’aspettavo, è una dea.
Cavoli, se non fosse così stronza!
Se non fosse così stronza sarebbe solo mia. Non potrebbe toccarla nessuno, farle del male o importunarla, mostrerebbe la sua bellezza solo ai miei occhi. Anche io farei lo stesso, non mi interesserebbe nessun’altra, dico davvero. Se avessi lei, le altre sarebbero come tonnellate di acqua di colonia, un buon odore ma che non ti profuma abbastanza, a confronto con una goccia di profumo deciso, di quelli che lasciano un’essenza, che poi non la scordi più.
-       La invito!
Mi dice Parker bevendo un altro po’ di cocktail.
-       Chi?
Rispondo io un po’ scombussolato.
-       Come chi! Adele, dico, l’hai vista?!
-       Sì…
-       È una gran figa, no?
-       Sì, molto.
E’ una gran figa e per questo non ti prenderà nemmeno in considerazione.

 
 
La sfilata è finita, la mia uscita è stata un successo, tutti mi hanno guardata con ammirazione ma ho ancora quell’espressione di amarezza.
Me la faccio passare non appena Nicole mi viene incontro tutta sorridente:
-       Hai fatto un figurone!
Mi abbraccia, vorrei dirle di smetterla perché siamo in pubblico, ma non lo faccio, è sempre un gesto carino, no?
Appena Nicole mi lascia, arriva Emma, che con un sorriso complice mi dice:
-       Eri la migliore.
-       E c’erano dubbi?
Ricambio il sorriso, lo dico a voce più alta, in modo che possa sentirmi anche Courtney, la quale mi è appena passata davanti.
Nicole e Silena passano avanti, dicendo di trattenere due posti a sedere pure per me ed Emma, che invece ci tratteniamo nel camerino.
Io mi guardo allo specchio, controllando che il trucco sia tutto apposto, nel frattempo Emma tira fuori dalla sua borsa una bottiglia di birra, la seconda dopo quella che si è scolata prima.
-       Emma, basta!
Ma lei la apre e comincia a bere, come se non le avessi detto niente.
-       Sarai sbronza!
-       Ma che vuoi che sia, Add! E poi ne ho bisogno, con tutto lo schifo che ci sarà lì fuori!
-       C’è Los Angeles Bene, tutte le pettegole di Beverly Hills, cosa vuoi? Che ci sfottano?!
A me non piace che lei beva o tantomeno che fumi, l’altro giorno ha vomitato nel mio bagno. Potrebbe sentirsi davvero male, prima o poi. Senza contare cosa penserebbero gli altri, se la vedessero sbronza, in un’occasione come questa.
Mi giro, gliela strappo dalle mani, ne rimane ancora un po’, la devo bere tutta io, prima che lo faccia lei.
La bevo di corsa, quel sapore così amaro mi invade il corpo, mi fa lacrimare gli occhi. Io odio la birra.
Appena ho finito butta la bottiglia nel contenitore per assorbenti che c’è nella toilette accanto, così nessuno potrà vederla.
L’abbraccio e le dico:
-       Ti prego, non farlo più.



Mentre cerco con lo sguardo Adele, mi sento picchettare sulla schiena. Mi giro e vedo due belle ragazze con un sorriso stampato sui loro visi. Sono Nicky e Sile.
-       Mi scusi, c’è spazio per noi?
Dice Nicole sorridente.
-       Mmh no, signorine! Però sarei lusingato di passare del tempo con due delle meravigliose modelle della meravigliosa sfilata che si è appena conclusa.
Mi alzo e do ad entrambe un bacio sulla guancia.
-       Come state? Tutto bene?
-       Sì, tutto ok.
Rispondono entrambe.
-       La signorina qui presente, oggi non voleva venire! L’abbiamo dovuta chiamare noi!
Scherza Nicole, indicando Silena.
-       Oh, e perché?
Chiedo io curioso. Silena è una bella ragazza, perché dovrebbe vergognarsi di sfilare davanti ad un pubblico come questo?
-       Non si sentiva abbastanza a suo agio sulla passerella, diceva che mettersi così a vista non è esattamente una cosa che le piace.
Silena abbassa lo sguardo, imbarazzata dalla situazione.
-       E dai, stupida! Lì sopra c’erano ragazze che io non avrei fatto nemmeno salire! Eravate fra le più belle.
Le accarezzo il viso.
-       E chi erano le peggiori?!
Scherza Nicky.
-       Ah, non faccio nomi!
Si mettono a ridere. Nel frattempo ci accomodiamo al tavolo.

 
 
-       Riesci a vedere Nicole e Silena?
Chiede Emma.
-       Sì, hanno preso un tavolo a parte, con Craig.
-       Uh uh! Stasera ci sarà da divertirsi!
Fa lei.
-       Piantala, Emma!
Sbotto io. Tutte le mie amiche hanno la teoria che io e Chillan saremmo la coppia perfetta. Una teoria senza nessun fondamento. Insomma, guardateci! Io sono bella, affascinante e di un certo livello, lui è bello, non lo metto in dubbio, molto affascinante, ma è solo un povero puttaniere che se la fa con le volgarotte dell’Iowa.
Cose dell’altro mondo!
-       Ci andiamo lo stesso, Add.
-       Mmh…
Faccio io un po’ scocciata, non ho nessuna voglia di parlare con Chillan, soprattutto ora che ho saputo che ha avuto una tresca con Courtney la scorsa notte.
-       Sile e Nicky sono lì, io non voglio andarmi a mettere in uno di quei tavoli con Tayla e le altre gatte morte! Poi è da un po’ che non parlo con Craig…
-       Vai tu, io non vengo.
-       Siamo una squadra Add, non possiamo dividerci!
-       Eh va bene!
Sbuffo io.
Emma ghigna soddisfatta.
 

 
Ed ecco che la vedo arrivare, seguita da Emma. Da vicino è ancora più bella.
Forse Justin aveva ragione, dovrei davvero controllare i pantaloni, se mi sfiora potrebbe venirmi un orgasmo.
Saluto entrambe:
-       Buonasera!
Lei nemmeno mi considera, Emma invece risponde cortese al saluto e si siede accanto a me.
Adele comincia a parlare fitto fitto con Nicky di qualcosa che sicuramente non vuole fare sentire a tutti i presenti al tavolo, così io comincio a parlare con Emma.
-       Complimenti, sei molto bella.
Le dico io.
-       Che bugiardo!
Mi da una gomitata.
-       No, dico davvero!
-       Sì? Comunque, non ero certo io la migliore!
-       Ah davvero?! E chi era scusa?!
Mi si avvicina all’orecchio, fingendo che le sia caduta qualcosa per terra e mi sussurra:
-       Lo sai benissimo chi era. Ti ho visto mentre la guardavi, sai? Te l’ho portata qui di fronte a te. Sono o non sono una grande amica?
Guardo Adele di fronte a me, oh Madonna! Poi bevo un po’, giusto per frenare un po’ i miei istinti maschili e rilassarmi.
-       Certo che lo sei.
Aggiungo, concludendo qui il discorso e decido di proiettarlo verso altri soggetti.
Mentre tutti qui al tavolo stanno chiacchierando animatamente si avvicinano Justin e Parker.
Just, innamorato com’è, si siede subito vicino a Silena, che era rimasta un po’ esclusa dalle nostre discussioni. Mentre Parker, vedendo che non ci sono più posti liberi, rimane alzato, dietro di me.
Mi stringe la spalla, un gesto che mi provoca un certo fastidio.
-       Chi si rivede, Chillan! Ma dov’eri finito?!
-       Ero qui in giro, poi ho incontrato loro.
Mi limito a rispondere io.
-       Vedo che sei in bella compagnia eh?
Dice, intendendo per “bella compagnia” Adele, ovviamente.
Posso solo sorridergli, è così stronzo che non so nemmeno cosa rispondere senza far capire ad Adele che lei per me è una bella compagnia.
Non sono così stupido da non capire che Parker non vede l’ora che io mi levi dai coglioni e gli lasci il posto al tavolo, così da potergli permettere di fare la sua proposta. Quindi ad un certo punto mi decido ad alzarmi:
-       Va beh, ragazzi scusatemi, vado a prendere qualcosa al buffet prima che non trovi più niente!
Parker non esita neanche un attimo e si siede subito sulla mia sedia.
Mentre mi avvio verso il buffet, sento la voce femminile di Emma dietro di me:
-       Perché lo hai fatto?
-       Perché sarebbe rimasto lì tutta la serata se non gli avessi ceduto il posto.
-       E per questo gli offri la vittoria su un piatto d’argento?
Mi giro verso di lei, ha un sopracciglio inarcato. Le rido in faccia:
-       Ah ah! Quale vittoria?!
-       Mmh, lo sai benissimo, Craig!
-       Io non sto nemmeno giocando…
Si pianta di fronte a me, cercando di fare la dura:
-       Parliamo chiaro, Chillan! Tu non hai nemmeno intenzione di chiederglielo?!
-       No.
-       Ma perché?!
-       Emma, per prima cosa, non ci tengo ad andare al Ballo con una stupida, presuntuosa e viziata principessina del cavolo! E secondo, non accetterebbe!

 
 
Non appena Craig si è alzato Parker Dai Bicipiti Di Acciaio Inox Inossidabile (così lo chiamano tutte le ragazze) si è seduto al suo posto, che guarda caso è di fronte al mio. Questo troglodita dai muscoli d’acciaio è venuto qui perché vuole qualcosa, non fa niente senza un secondo fine, come tutti del resto.
-       Come vanno i preparativi per il Ballo, Adele?
-       Oh, bene.
Ecco, riguarda il Ballo.
-       Avete già trovato gli accompagnatori o le accompagnatrici per tutti?
Vuole un’accompagnatrice strafiga ed io devo essere il mezzo per ottenerla, visto che siamo “amici”.
-       No, non ancora, per questo cominceremo da domani. Ci siamo limitati a scegliere gli abiti, sia per le ragazze che per i ragazzi.
-       Quindi gli inviti sono autorizzati a partire da stasera?
-       Beh, secondo la tradizione sì.
Se una persona interessa davvero, si sa già da prima che la si vuole invitare, non cambi opinione per una stupida sfilata. Ma nel caso di Mr Acciaio Inox, il suo invito va nella direzione che gli indica il suo istinto maschile, ovvero dove vede curve in mostra.
-       Complimenti, sei un incanto stasera.
Lo guardo, ha quello sguardo carismatico pronto per fare colpo, vuole invitare me! Oddio.
-       Grazie, me l’hanno detto in molti.
Molti molti molti, soprattutto ragazzi. Piccola bugia! Anche se so che lo pensavano!
-       Già, ci credo! E ti hanno già proposto di venire al Ballo con loro?
-       Sì, ovvio.
Beh, non proprio, ma me lo chiederanno!
-       E tu, cosa hai risposto?
Ci vuole una risposta a cui non si può ribattere, quella che lascia gli avversari senza parole, che ti autorizza ad abbandonare la discussione.
-       Ho una risposta standard per tutti.
-       Sarebbe?
Mi alzo, gli passo davanti:
-       No, non posso.
Gli sorrido e vado dritta dritta verso il bancone dello spumante.
Lì trovo Craig, con Emma, che non avevo visto andar via.
-       Ehi, Emma, che ci fai qui?
-       Lui si era alzato, così ho deciso di fargli compagnia.
Dice Emma indicando Craig.
-       Ah.
Rispondo secca.
-       Te l’ha chiesto Parker?
Domanda divertito Craig. Ma… lui lo sapeva?! Arg! Scommetto che c’è sotto lui!
-       Chiesto cosa, scusa?
Chiedo io come se non avessi capito.
-       Per il Ballo, dico.
Ecco! Stanno architettando qualcosa lui e quell’altro troglodita! Calma, Adele! Calma!
-       Sì, me l’ha chiesto.
-       E cos’hai risposto?
-       Ho risposto di no, non mi va di andare al Ballo con lui.
-       E con chi vorresti andarci, sentiamo?!
Ha quel sorriso beffardo sulla bocca, quello che ogni volta cerca di prendermi in giro, sin da quando eravamo bambini. Ma… ma come si permette?!

 
 
Mi sto divertendo un mondo, mi piace farla arrabbiare.
Lo faccio da sedici anni ed è sempre la stessa cosa, fa quell’espressione che ti fa morire dal ridere, che ti da la spinta per continuare a stuzzicarla.
Le ho incalzato la domanda perfetta, ma lei risponderà lo stesso. Sono proprio curioso di sapere cosa ribatterà.
-       Affari miei,perché a te interessa?!
-       No, affatto, non me ne frega niente!
Quando mento la voce mi diventa acida.
-       Volevo solo sapere se esiste un uomo a questo mondo che è degno di te!
-       Come ho detto, sono affari miei!
Bevo per schiarirmi un po’ la gola, dopo quella botta di acidità.
-       Almeno io ho una dignità, non scendo così in basso da andare a letto con te!
Ok, questa era pesante. Cosa vuol dire?! Che sono una buttana?! Che da me la faccio solo con la feccia?!
-       Non scendi così in basso da andare a letto con nessuno! Ancora vergine! Dimmi, hai intenzione di passare la menopausa per caso?
-       No, la persona giusta la troverò molto prima, credimi! Prima di quando la troverai tu!
La persona giusta?! E chi sarebbe il principe azzurro sul cavallo bianco?! Ma per favore!
-       Io non ho una persona giusta, ne ho tante, sono tutte mie.
Le rido in faccia.
-       Sì, solo perché hai un membro eretto di…
All’improvviso Emma ricompare e ci dice:
-       Siamo in una sala piena di gente importante, piantatela di litigare!
Mi ricordo dove sono e ricomincio a bere, come se non avessi nient’altro da aggiungere. Però Emma è arrivata sul più bello! Adele May mi stava dicendo una cosa sconvolgente…

 
 
Per tutto il resto della serata, non provo rivolgergli la parola, né lui ci prova con me. Meglio così, avrà capito che se voglio posso metterlo benissimo in ridicolo davanti a tutta Beverly Hills, posso farlo cadere nella merda. Ma come si permette?! Ha osato parlarmi della mia verginità! Ma con chi crede di star parlando?! Con una di quelle scopine che si fa lui?!
Ecco, è riuscito a farmi arrabbiare, a farmi pensare a lui, a rovinarmi la serata, quindi! Quella serata che doveva essere importante.
 

 
 

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Capitolo 5
*** Seduta dal maestro ***


Seduta dal Maestro.



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Primo squillo.
Secondo squillo.
Terzo, quarto, quinto…
 
Rispondi cazzo!
Ho assoluto bisogno di parlare con te! Mi servi, adesso…
 

  • Sì?
Risponde una voce scocciata.
  • Nick, devo parlarne con te, assolutamente, è troppo importante…
  • Cosa?
  • E’ una storia lunga, tu c’eri ieri sera?
  • Sì ho fatto un salto, lo avevo promesso a Nicole.
  • Bene, devo proprio parlarti di ieri.
  • Che è successo, ti sei portato a letto la figlia di uno troppo importante mentre ti sembrava la solita puttanella?
Nick va sempre sul catastrofico.
  • No, è qualcosa di meno grave. Almeno non ci va di mezzo la mia incolumità!
  • E cosa ci va di mezzo, allora?
 
Tutto! Tutto quello per cui vivo!
 

  • La mia immagine.
  • Uuuh, grave!
Ride.
  • Nick, non prendermi per il culo! E’ tutto quello che ho! E’ l’unica cosa concreta che sono riuscito a fare nella vita! So fare solo questo!
  • Lo so, Craig. Lo so.
  • Inoltre, ti ricordo che sei stato tu ad insegnarmi i trucchi del mestiere . Quindi stai zitto, ci fai più figura!
  • Calma, scherzavo!
Mi dà un fastidio immane quando mi tratta come il suo sguattero, ha presente chi sono io, sì? Craig Chillan! Se voglio posso scavargli una fossa e seppellircelo dentro, posso farlo licenziare da quel misero lavoro di pulisci-cesso-dei-fastfood che ha! Io ho il potere dei verdoni, spero che se lo ricordi!
  • Devo vederti, adesso.
  • Eh va bene! Tanto i Lakers mi stanno deprimendo!
  • C’è una partita?!
  • No, è una vecchia! Sai, con la nuova rete satellitare che ho a casa posso vedermi le repliche…
Dovevo immaginarlo! Da quando ha questa nuova rete non fa altro che piantarsi davanti alla tv con una birra in mano.
  • Capisco, sto arrivando.
  • D’accordo, Chillan.
Mi vesto, salto in macchina ed esco subito dal mio garage.
In strada corro come un dannato. Fanculo i limiti, fanculo i pedoni, fanculo gli altri automobilisti, io ho bisogno di sfogarmi!
Devo subito risolvere questa questione di Adele e del Ballo.
Devo trovare un’accompagnatrice strafiga, che non sia lei e soprattutto evitare di eccitarmi mentre la guardo, sperare in un suo saluto o roba simile. Io non devo innamorarmi di lei, non posso. Io sono nato per essere un playboy, non il fidanzato perfetto, il suo fidanzato perfetto. Io sono fatto per avere tante donne, non una. Anche se poi, in verità, sarebbe come non averne nessuna. Cacchio, suona davvero male!
Craig Chillan non ha una donna, preferisce scoparsene cento. Ecco, adesso è molto meglio, potrei scriverlo nella mia autobiografia.
 
Suono il campanello, mi apre Nicole, abbastanza sorpresa:

  • Oh, Craig!
  • Ciao, Nicky.
Le do un bacio sulla guancia.
  • Come mai qui?
  • Per Nick, ho bisogno di lui.
  • Ha di nuovo finito i soldi?!
Chiede sconvolta e un po’ incazzata.
Suo fratello è un disastro, non riesce a mantenersi un lavoro fisso e a periodi di nullafacenza si alternano momenti in cui svolge stupidi lavori come pulisci-cesso, fattorino d’albergo o commesso di un negozio di animale. Che merda!
Ma lui è il migliore playboy del momento che conosco, mi ha insegnato tutto, per me è come un fratello maggiore e non posso abbandonarlo. Perché non sono così stronzo come sembro, anche io ho dei sentimenti.
 

  • Tranquilla, ho bisogno di un consiglio, per me.
  • Ah, ok. E’ nella sua stanza, al solito.
Mi risponde Nicole, sollevata. Si mette da parte e mi fa salire le scale di casa Stuart, quelle che da sedici anni sono sempre le stesse,  quelle su cui ancora c’è la traccia invisibile del mio vomito. Il vomito dell’ottavo compleanno di Nicole. Cazzo, quanto tempo è passato!
Raggiunto il pianerottolo, mi tocca entrare nella terza porta a destra.
Lì, nella stanza della terza porta a destra, c’è un ventunenne disteso sul letto, quello è Nick.
Il volume del televisore, è così alto che non riesce a sentire nemmeno lo scricchiolio che fa la porta quando si apre. E’ a torso nudo, con una bottiglia di birra in mano, ipnotizzato dallo schermo luminoso.
Poi sente me che mi butto sul letto accanto a lui e a quel punto si gira:

  • Buongiorno, Craig.
  • Ciao, Nick. Come va la vita?
Beve un sorso di birra e risponde:
  • Da schifo, maledizione!
  • Lavori ancora come inserviente?
  • Già. Per una paga tale da poter morire di fame! Fortuna che non ho deciso di andarmene!
  • E dove dovresti andare?
  • Via da qui, da questa casa. Sarebbe abbastanza figa come idea, se avessi i soldi per permettermi un affitto. Potrei portare a casa tutte le ragazze che voglio…
  • C’est la vie.
  • Purtroppo è così.
Piccola pausa.
  • E tu, tutto bene?
Mi chiede.
  • Siamo alle solite! Il mio unico problema è Lei.
  • Adele?
  • Esatto!
Ride.
  • Perché ridi?!
  • Perché, anche se è mia cugina, non posso fare a meno di ammettere che è troppo sexy. Così tanto da eccitare anche uno come te, che di sexy ne ha viste parecchio.
  • Grazie, questo lo avevo capito!
  • Tu sei attratto da lei perché è sexy, o c’è qualcos’altro?
  • Credo, solo perché sia maledettamente sexy.
Alza il sopracciglio.
  • Tu credi?! Craig, non ne sei sicuro! Devi prima sapere questo!
Ecco, io non lo so! E’ così bella, così simpatica, così solare quando non litighiamo e proviamo ad andare d’accordo!
  • Nick, io so solo che ieri era bellissima ed io stavo per rimetterci la faccia! Io non voglio innamorarmi di lei, finirebbe tutto.
  • Non si sceglie di chi si vuol essere innamorati, ci si innamora e basta.
Questo è maledettamente stravero.
  • E come faccio a capire se sono innamorato?
  • Ah, non lo so!
Non lo sa?! Cosa cazzo vuol dire non lo sa?!
  • Avanti, lo devi essere stato almeno…
  • No mai.
  • Ah?
  • Non sono mai stato innamorato davvero, Craig.
 

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