Uno, due, tre! Piccoli passi per amarli...

di roxy_xyz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 10. ***
Capitolo 2: *** 77. ***
Capitolo 3: *** 44. ***



Capitolo 1
*** 10. ***


Partecipo all’iniziativa “3 x 100: tre drabble/flash Auror per 100 ragioni” creata da soffio nel gruppo facebook “Cercando chi dà la roba alla Rowling. [team Harry/Hermione]”




[10. Perché hanno entrambi problemi di capelli.]






“Basta! Mi dichiaro sconfitta, tanto è del tutto inutile, perché perdo ancora tempo?”
Harry Potter stava comodamente bevendo una tazza di caffè in soggiorno, quando aveva sentito la voce della sua migliore amica. Sembrava provenire dal bagno e per un momento ebbe il timore che fosse successo qualcosa di grave. Con un sorriso sulle labbra congedò il pensiero, dopotutto era Hermione, non una strega qualsiasi!
Una cigolio di porta e successivamente dei passi segnalarono a Harry l’arrivo imminente della sua amica che, con un asciugamano avvolto ai capelli, si era diretta come una furia verso la cucina. “Dove diamine sono le forbici?” aveva esclamato, mentre rovistava tra i cassetti.
“Hermione, cosa ti prende?” Poteva non intervenire?
Con un gesto di rabbia, la ragazza aveva tolto l’asciugamano rivelando la sua chioma riccia e ribelle… più che altro mostrando il groviglio di nodi.
“Lo vedi? Cioè, ho svuotato un flacone di balsamo e sai cosa è successo?”
“Cosa, Hermione?”
“Questo!” Disse la ragazza mostrando un pettine in frantumi.
Le labbra di Harry si erano aperte in un sorriso, perché lui sapeva cosa voleva dire. Certo, nel suo caso non si frantumava, anzi si rifiutava di fare il suo dovere.
“Hermione,” mentre con un braccio le cingeva le spalle, “devi fare come me.”
“Ossia?” chiese, mentre con un sopracciglio alzato guardava i capelli corvini dell’amico che quel giorno sembravano ancora più in disordine.
“Guardi lo specchio, lo minacci magari usando un Crucio per spaventarlo, e ti assicuro che rifletterà una tua immagine perfetta.” Il tono così calmo che, per un attimo, la ragazza pensò dicesse sul serio.
“Potremmo usare il mio metodo, invece.” Aveva alzato la mano, mostrando le forbici con un sorrisetto da diavoletta. “Su vieni, Harry, vedrai che così non dovrai più minacciare nessuno…”


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Capitolo 2
*** 77. ***


[77. Perché Harry si ricorda di lei quando nessuno lo fa.]



La senti scendere le scale piano, un passo dietro l’altro. Silenziosi, cauti, come se temesse di svegliarli e di ricominciare tutto dall’inizio.
Hugo non riesce a dormire senza la sua fiaba preferita, Rose senza aver raccontato minuziosamente quello che è successo a scuola. E lei? Stanca, continua a parlare e ad ascoltarli. Le sue labbra si stirano in un sorriso e accetta le loro richieste.
Quando finalmente si siede sul divano, non riesce a trattenere un piccolo sospiro di sollievo. Sì, è il silenzio quello che si sente. Bello, vero?
“Domani, li accompagni tu da mia madre?” La voce di Ron la fa sussultare. Per un attimo si era crogiolata in quel dolce benessere e non si aspettava nulla, nessuna pretesa. Solo di godere di quell’attimo. Non apre gli occhi, si limita a fare un cenno affermativo e lui le stringe la mano prima di alzarsi e di andare a dormire.
Vorrebbe seguirlo, lasciare tutto in disordine e poggiare il capo sul cuscino. Eppure, sa già che non lo farà.
Con una mano le accarezzi la testa, non riesci a trattenerti. “Ci sono io, qui con te. Prima finiamo e prima ci mangiamo il dolce, cioè quello che hanno lasciato le tue pesti!”
“Dovresti raggiungere Ginny…” inizia a dire come al solito.
“C’è Molly con lei e poi lo sa… un giorno a settimana devo stare con voi, altrimenti mi sento un uomo perso.” Ironia, quando sai che è la cruda realtà. Vorresti Smaterializzarti ogni qualvolta ne senti il bisogno, quando gli oneri che gravano sulle tue spalle si fanno sempre più pesanti e vorresti tornare ragazzino.
Ti senti in colpa quando vedi lei. Mai una lamentela, mai una protesta, mentre tu, invece, ti concedi quel giorno per riposarti. Tu non sei forte come lei.
Le sue palpebre si sono chiuse per la stanchezza. Non si accorge nemmeno che ti sei alzato e, che diretto in cucina, hai cominciato a lavare i piatti.
Non si accorge nemmeno di te quando le porgi la sua fetta di torta. Sei costretto, a malincuore, a svegliarla mentre lei ti guarda come se fossero passati pochi secondi da quando vi siete parlati.
“Harry?”
“La tua torta, Hermione.”

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Capitolo 3
*** 44. ***






[44. Perché la mano sanguinante di Harry era avvolta nel fazzoletto di Hermione]



Lo vedi scorrere lento. Il viso si storce in una smorfia di dolore e trattieni ogni gemito.
Orgoglioso fino alla fine, non le dimostrerai nulla. Non ti piegherà mai.
Stringi i denti come hai sempre fatto, perché nessuno può capirti. Non vuoi che nessuno ti capisca.
Arriva piano, come se temesse che saltassi su dalla sedia, o forse perché ti teme. Per un attimo, pensi che anche lei abbia smesso di crederti, finché non la vedi prenderti la mano e osservarla in silenzio. Urlerà, batterà i piedi, proporrà qualche idea folle come l’altra volta.
Poggia le sue labbra sul dorso e sulle ferite, prima di avvolgerla in un fazzoletto.
Di seta come le sue labbra.

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