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di Yoney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Prologo - ***
Capitolo 2: *** - Capitolo I - ***
Capitolo 3: *** - Capitolo II - ***
Capitolo 4: *** - Capitolo III - ***
Capitolo 5: *** - Capitolo IV - ***
Capitolo 6: *** - Capitolo V - ***
Capitolo 7: *** - Capitolo VI - ***
Capitolo 8: *** - Capitolo VII - ***
Capitolo 9: *** - Capitolo VIII - ***
Capitolo 10: *** - Capitolo IX - ***



Capitolo 1
*** - Prologo - ***


 

- ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale. -
(xD)
 

 A Giulia e Francesco.
    Ovvero Giì e Fede.
Non arrabbiatevi
Vi voglio bene
.

- Prologo -

Mi è sempre piaciuto osservare la gente.
Stare lì e guardare, e ascoltare i loro discorsi, come niente fosse.
Mi è sempre piaciuto cercare di capire e collegare i loro discorsi, le loro storie.
Tutti quegli argomenti che variano di persona a persona…
Ragazzi, scuola, finanza…
Io sto sempre lì (autobus, sale d’attesa, panchine…), sto lì ed ascolto, sorridendo, pensando a quello che dicono.
E se loro se ne vanno prima che il discorso finisce, o arrivo alla fermata…
Ci rimango malissimo!
Perché, ovviamente, non riuscirò mai a sapere come finisce quella storia.
Però ne trovo subito un’altra, quindi va bene.
Ora sono qui, al parco, e li guardo, in quella panchina accanto alla mia, abbracciati.
Insieme sono adorabili, come sempre.
I capelli castano chiaro legati del ragazzo si confondono con la lunga capigliatura mora e turchese della ragazza.
Loro sono così.
Uniti, separati…
Sempre insieme.
Sempre presenti l’una per l’atro.
Giulia e Francesco.
Francesco e Giulia.
Lei: alta, snella, minuta, capelli mori ed extencion turchesi, il suo colore preferito. Allegra e acida allo stesso tempo.
Lui: capelli castano chiaro legati in un codino. Basso, minuto, nonostante questo giocatore di rugby e grande amante dei cani.
Amici dall’asilo e sempre insieme.
Così fantastici, così assurdi, così diversi.
Così dannatamente bisognosi l’uno dell’altra…
Così dannatamente dolci l’uno con l’altra.
Così dannatamente acidi con il resto del mondo.
E a volte così irritanti quando sono separati…
Sono entrambi dall’incazzatura facile. Una così poco ottimista, l’altro così raramente serio.
Entrambi così dannatamente fantastici insieme.
Per carità, io li ho conosciuti ed ho imparato a volergli bene separatamente, perché sono entrambi due bellissime persone.
Ma quando sono insieme…
Non so. Hanno un qualcosa di spettacolare.
I loro sguardi, i loro gesti, i loro umori…
Sono così dannatamente diversi quando sono insieme.
Sono così dannatamente dolci.
Sono così dannatamente allegri.
E a me piace guardarli. Vedere i loro sguardi così dolci, i loro gesti così premurosi…
I loro discorsi così affiatati.
A me piace guardarli, e ora sono qui.
Si, Giulia e Francesco sono adorabili.
E io non credo che incontrerò mai più una coppia così bella.
Così bella, e così dannatamente cocciuta sul proprio rapporto.

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Capitolo 2
*** - Capitolo I - ***


A Paola, la mia insegnante di canto.
Dato che oggi ho fatto il saggio…
Mi sembra giusto dedicarlo a lei.
Grazie di tutto.

- Conoscenze e gelosia -

Ricordo benissimo il giorno in cui vidi Francesco per la prima volta.
Era il primo giorno di scuola.
Era lì, che camminava, con quel suo fisico esile ma robusto allo stesso tempo. Mi è subito interessato come persona.
Primo perché era davvero basso. Quasi più basso di me, e questa è una cosa rara.
Secondo perché portava (e tutt’ora porta) uno strano codino con una fascetta, che da dietro lo faceva somigliare in maniera esorbitante ad una ragazza.
Invece Giulia la conobbi abbastanza dopo…
Diciamo che Giulia non è una che sta proprio sempre al centro dell’attenzione, e questo è un bene, perché starci non le piace per niente.
Giulia me la presentò Asia, una mia carissima amica.
Per la precisione mi presentò il suo gruppo. Tre ragazze con cui stava sempre:
Vera, Federica e Giulia.
Vera e Federica a grandi linee le conoscevo già, ma Giulia era praticamente un’estranea.
Ma un giorno la aggiunsi su msn, facebook e tutto il resto ed iniziai a parlarci.
Somigliava così tanto ad Asia che non potei non adorarla da subito.
Quel giorno parlammo tanto, di varie cose.
O, più precisamente, di Francesco.
Infatti a quei tempi Francesco mi piaceva, e pure tanto.
Sapevo da Asia che erano amici ed ero abbastanza gelosa, così iniziai a parlarci.
Ok, credo che Francesco sia stato il nostro unico argomento di discussione per molto tempo.
Poi il nostro argomento preferito divenne Manuel, ed ora non ne abbiamo uno preciso…
Chiacchieriamo, discutiamo, ci raccontiamo le cose come amiche…
L’altra sera mi raccontò di lei e di Francesco, tranquillamente, senza che glie lo chiedessi, perché sapeva che mi interessava.
Non di lui, di loro.
Di lui non mi interessava più niente da tempo…
Mi raccontò vari aneddoti, varie cose, vari avvenimenti successi tra di loro; ed io ascoltai, per una giornata intera, ma ascoltai…

*****

La cosa che Francesco odia di più è il solletico, la cosa che più ama sono i cani.
…E il sorriso di Giulia.
La cosa che più odia Giulia è la falsità, la cosa che più ama è il turchese.
…E il sorriso di Francesco.
Si sono conosciuti all’asilo, nella sezione D. due bambini completamente diversi, che non si prestavano neanche attenzione.
E fu nel pomeriggio di quel primo giorno che i genitori si incontrarono…
-NO! Ma cosa ci fai qui?-
-Eh, mio figlio! Ahahah!-
-Davvero? Anche la mia! Che coincidenza…-
E si scoprì che, due persone conosciutesi al liceo di una città a 643 km di distanza da lì, si incontrarono, riconoscendosi.
Giulia e Francesco andarono, poi, alle stesse elementari, stesse medie e stesso liceo.
Parteciparono alle stesse cene di famiglia, stessi picnic tra amici, stessi natali, pasque, stesse uscite al mare, al parco, in vacanza…
Dormite a casa dell’altro, bagni insieme, qualche bacio rubato alle elementari e, spessissimo, segreti, risate e pianti condivisi.
E, il 9 settembre del 2009 si incontrarono, come da programma, davanti alla scuola.
Giulia si guardò intorno, irritata.
“Ma dov’è quel cretino? Doveva essere qui 20 minuti fa!-
-Giulia! Sono qui!-
Giulia si voltò, raggiante. Poi cambiò faccia e lo guardò, acida.
-Alla buonora! Dovevi essere qui 20 minuti fa!-
Lui continuò a sorridere, non facendo caso al tono di lei. C’era abituato…
-E capirai! Non mi partiva la macchina e ho fatto un po’ in ritardo…-
Giulia sbuffò -Quella gippona avrà vent’anni…-
-E intanto cammina ancora…-
Giulia sorrise, il primo della giornata.

*****

Qualche mese dopo…

-Ma Cecilia, quella Cecilia?!-
-Si lei, quante cavolo di Cecilie ci sono in classe nostra?!-
Francesco sorrise, Giulia a volte era assurda.
Giulia fece una smorfia
-Bah, non posso darti un vero e proprio parere. Non è che la conosca benissimo…
Devo dire, però, che come dimensioni ci state!-
E scoppiò a ridere.
Francesco la guardò, con la bocca spalancata
-Hei! Come ti permetti?!-
E iniziò a farle il solletico
-Ahahah! Fermo bastardo! Ahi! Mi fai male Frà, eddai!- E, continuando a ridere
-Cosa sono io? Eh Giulia?-
-Ahahah sei un gigante! Un enorme e altissimo gigante! Sia tu che la tua ragazza!-
Lui allora smise, ma continuando a ridere. -Bastardo…-
-Ah guarda!- Esclamò Giulia -Lì c’è Asia, con quella sua amica… come si chiama?-
Lui diede un morso al suo panino
-Ella.-
-Eh?- Giulia lo guarda, trattenendo una risata -E che nome è?!-
Lui alza le spalle e mi guarda, strano.
-Oii, Frà? Tutto ok? Ma che la conosci bene?-
Lui scuote la testa
-Nono! Bene no! È molto amica di Asia, e questo lo sai anche tu, ci ho parlato ogni tanto, ma non è che la conosco proprio bene…-
Lei sorrise -E quindi?-
Lui alzò le spalle e, buttò lì…
-Beh, da lunedì non mi parla più. Non so perché…-
Giulia sospirò -Certo che sei proprio stupido.-
A Francesco andò di traverso la coca cola
-Hei! Perché?-
-Perché, furbo, questo lunedì viene dopo questa domenica, e a me sembra di averla vista parlare qualche volta cono Cecilia. Secondo me sono amiche…-
Francesco sgranò gli occhi
-Tu dici che gli piaccio? Boh, non lo so…-
Giulia scosse la testa -Lasciamo perdere…-
E si distese sul muretto, le mani dietro la testa.
-Hei, Giulia?-
Lei sorrise -Si, dimmi, Frà-
-E tu?-
Lei si alzò di scatto, colpita da quella domanda -E-e io cosa?-
Lui fece un sorrisetto -Lo sai! Eddai…
Ci sarà pure qualcuno che ti piace!-
Giulia sbuffò e lo prese per il braccio, trascinandolo verso scuola.
-Ma smettila di dire cretinate! Forza, andiamo da Asia ed “Ella”-
E fece un sorriso.

Io li vedevo, si avvicinavano verso di noi, lei che lo trascinava.
*Fitta*
Io sbuffai -Senti Asia… io…-
Lei sorrise -Ho capito, vai, vai…-
Le feci un sorriso riconoscente e mi avviai tranquilla verso Ginevra, la mia migliore amica insieme ad Asia.
Giulia mi lanciò un penetrante sguardo sprezzante. Ma all’epoca non lo sapevo.
E, sinceramente, non me ne sarebbe fregato niente.
Quella tizia non doveva di certo venirmi a fare lezioni morali.
Ora, ripensandoci, quella nel torto ero io.
Ma, si sa, la gelosia rende ciechi, proprio come l’amore.
-Sei ancora arrabbiata con lui?-
Io guardai Ginevra di sott’ecchi.
-Ma no Gine! La mia non è rabbia, è che preferisco non vederlo. Quando lo vedo sto male…
E poi, sai come si dice, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.-
Ginevra mi abbracciò.
-Dai Ell! Vedrai che ne troverai uno mille volte meglio!-
-Anche perché non ci vuole molto ad essere migliori di quel nano lì!-
Io scoppiai a ridere e osservai Maya ed Eleonora, le mie care, dolci ed adorabili compagne di classe, oltre che grandi amiche.
-Grazie ragazze.-
Ancora non lo sapevo, ma quel qualcuno di meglio l'avrei trovato davvero.
E neanche troppo tempo dopo. 

 

 _____________________________________

 

Angolo dell'autrice:
Heilà miei cari! Sono così contenta!
Sapete, quando ho iniziato a scrivere questa ff credevo fosse una cretinata, e quindi ho pensato che probabilmente l'avrei abbandonata subito. Però l'ho postata, tanto per vedere cosa ne usciva fuori... E, non so, siete stati così cariniii!*.*
Ho visto subito tante recensioni e complimenti che stavo quasi per sciogliermi.
Quindi grazie, grazie davvero per avermi aiutato a continuare.
Spero che il capitolo non vi abbia deluso...
Ah, volevo farvi sapere che, a differenza del mio solito, questa storia non sarà una fabula, sarà, più che altro, un intreccio.
Per meglio intenderci, saranno molti capitoli in cui racconto vari aneddoti di questi due baldi giovani (^^).
Anche perché ho provato a scriverla come fabula, ma proprio non mi viene.
Sarà che questa storia è destinata ad essere una raccolta di "avventure".
Perché, a ben pensarci, di avventuroso non ha quasi niente.
Quindi, a tutti voi che leggete, vi avviso che, probabilmente, questa storia vi farà venire il diabete.
Obbè, da amante di shoujo quale sono...
Spero però che voi continuiate lo stesso a seguirmi.
Un bacione.
Elle

*****

Rere18: Hei! Ciao anche a te! Grazie mille per il complimento e... Beh. Il tuo è stato il primo commento in assoluto. Grazie davvero!
Si, è vero, siamo ancora all'inizio, ma... Che te ne pare? Ti è piaciuto il primo capitolo?^^
Spero, davvero, di non averti deluso.
Ti mando un bacio.

Clithia: Hello mia cara! Che piacere che mi ha fatto il tuo commento!^^
Ossì!;D Quindi ti ringrazio davvero calorosamente e spero che il capitolo ti sia piaciuto.
Ti ringrazio per i complimenti. Sono contenta che ti sia piaciuta l'introduzione dei personaggi, e "Dolce" era proprio come volevo che apparisse.
Perché si, Giulia e Francesco ai miei occhi, agli occhi della narratrice, risultanto proprio così. Dolci.^^
Ti ringrazio di nuovo e spero di non averti deluso.
Un bacione.

Giorgiayna: Mia adorata carissima Giò! Grazie! Non pensavo che tu ti fossi iscritta, e neanche che mi avresti commentato!
Che piacere entrare e scoprire che avevi recensito!
Hem, ammetto che all'inizio non avevo capito che eri tu (Solo perché non avevo letto il nome! u.ù) Infatti dicevo "sapevo dell'idea..." ???
Però sono rimasta piacevolmente stupita. Grazie mille.
Ti voglio bene.<3

Caline: Oddio, non so che dire se non grazie. Sono felice che ti siano piaciuti personaggi ed introduzione.
E sono molto felice che tu la pensi così... Sai, anche io vedo ingiro molte storie di questo genere, però poi penso "Se però ce ne sono tante vuoldire che piacciono."
Ed io spero che questa possa piacere...^^
Sono davvero molto felice che tu ti riveda in queste storie, perché è proprio questo il mio scopo.
Far vivere ai miei lettori le stesse emozioni del personaggio.
Secondo me è una cosa bellissima immedesimarsi nel personaggio della storia che si legge.
Grazie di nuovo, un bacio. 

Midao: Beh, mi pare ovvio che tu abbia recensito. Se non l'avessi fatto mi sarei arrabbiata davvero molto. u.ù    xD
E sono contenta che questo prologo "sappia di prologo". Sennò non l'avrei chiamato prologo.
Ha senso, non credi?^^
Eh, si, come ti ho già detto adoooro la parola "dannatamente". Più che altro in questo prologo.
Riesce a far intendere esattamente quello che voglio far capire.
Il loro amore, le loro passioni... Sono quasi dannate.
hem, spero che il capitolo ti sia piaciuto.
Mia cara ed adorata scrittrice preferita.

_GP_: Sorry, sorry davvero mia cara! Non ti ho chiesto il permesso!
A ben pensarci non l'ho chiesto neanche a Fede... Ma pazienza, lui è un caso a parte. xD
Mmm, come ti ho già detto, si, questi siete voi due, ma il vostro rapporto "dannato" è molto esagerato.
O anche le vostre passioni etc. Infatti io non credo che Fede non sopporti il solletico, e non credo neanche che la cosa che tu più ami sia il turchese.
Ma questi, si, sono basati su di voi, ma sono sempre i miei Giulia e Francesco.
Ho riversato in loro tutto l'affetto e tutto l'amore che provo per te e Federico.
Insomma, sono i mei Giada e Federico personali.
Sono contenta che tu ti sia emozionata, era uno dei miei tanti scopi. Cioè, fartela piacere.
Non posso scrivere una storia se al personaggio principale la storia non piace. u.ù
Abbè, ci sono molti altri scopi dietro. Li scoprirai piano piano...
Hehe.
Un bacio mia cara Giì.
Salutami la mia adorata Giulia.
Infondo una parte di lei è dentro di te.^^

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Capitolo 3
*** - Capitolo II - ***


  A Desirée, per nessuna ragione precisa.
Ma infondo mi ha osservato per tutta la durata del capitolo
Ha scritto in bellissima calligrafia “Capitolo 2”
E mi ha fatto sorridere mentre scrivevo queste cose tristi.
E poi balla benissimo, quindi se lo merita.


- Dichiarazioni -

Quando mi svegliai, quella mattina, il sole splendeva, non persi l’autobus e non dimenticai niente a casa.
Insomma, avevo tutte le ragioni del mondo per essere felice.
E allora perché non lo ero?
Scossi la testa, come per scacciare una mosca.
Io ERO felice!
Si, lo ero.
-Ella! Come va? Stamattina non sei triste!-
Io sorrisi ad Asia
-No, non ho nessunissimo motivo per esserlo!-
Mi girai per correre incontro a Ginevra e li vidi.
*Fitta* ok, allora lo fate apposta.
Mi voltai verso Asia
-Senti Asia, scusami, io vado dalla mia classe.-
Lei sorrise -Certo.- e mi abbracciò.
Guardai Vera e Federica e feci un sorriso a Giulia. Poi andai dai miei amici.

Giulia mi guardò allontanarmi, sorridendo.
Sapeva bene perché non restavo lì.
Forse lo capiva anche, ma non lo trovava giusto.
Insomma, non era giusto che me la prendessi con lui. No, non lo era per niente.
Sorrise a due entusiasti Francesco e Cecilia
-Hei, ciao ragazzi! Come va?-
Loro sorrisero
-Bene grazie! Senti Giulia, lo sai che oggi pomeriggio vieni da me, no?-
Lei sorrise -Si si, tranqui…-
Non finì nemmeno la frase che Cecilia se lo trascinò via in classe.

Mi passarono davanti -Ciao Ella!-
Ginevra la guardò, stupita -Che stronza…-
Le tenni il braccio, per trattenerla dal saltarle addosso.

Giulia li guardò allontanarsi
-Allora, che mi dite?-
Vera, come al solito, ascoltava la musica e non l’aveva manco sentita.
Federica era concentrata ad osservare un tizio che, come diceva lei, era “un gran figo”.
Solo Asia le dedicò un’occhiata.
-Che c’è?-
Asia scosse la testa
-Giulia,, Cecilia è una nostra compagna di classe, no? Mi sta davvero simpatica e non direi mai qualcosa su di lei se non lo pensassi davvero…
Ma non credi che sia un po’ esagerata?-
Giulia sgranò gli occhi
-Perché?-
Asia scosse la testa -Niente, niente… Andiamo in classe, Va…-

*****

Fantastico, no, dico, fantastico!
Che cavolo di giornata di merda.
Beh certo, perché “Se la giornata inizia male può solo peggiorare.” come dice Tiziano…
Salutai tutti ed uscii dalla classe.
Allora, quel giorno era mercoledì, il che significava “orario lungo” (anche se appena terminato), avevo appena perso il gioiabus e quindi mi toccava andare a prendere l’altro autobus.
E, se non volevo farmi una discesa di un chilometro, dovevo andare a prenderlo a quella vicina, con…
-Ella! Oggi prendi l’autobus con me, Giù (è orribile, lo so. Ma che cavolo di soprannome si da ad una che si chiama Giulia? Ndr) e Frà?
Io sorrisi. Forzatamente, mi pare ovvio.
-Già, yippie…-
Asia mi diede una pacca sulla spalla, forse un po’ troppo forte.
-Dai Ell, devi solo starci in autobus!-
Vidi avvicinarsi Giulia e Francesco, rigorosamente avvinghiato a Cecilia.
-Hei Ella!-
Come risposta grugnii un mezzo -Hei!-
-Oggi prendi l’autobus con noi?-
Sorrisi a Giulia -Già, ho perso il gioiabus.-
Non avevo nessunissima intenzione di restare là con i piccioncini, così lanciai uno sguardo ad Asia, della serie “andiamo via, per favore”.
Lei iniziò a camminare più velocemente ed io la imitai subitissimo.
Arrivammo alla fermata molto prima di Giulia e Francesco, che accompagnarono prima Cecilia a casa, poi ci raggiunsero, giusto in tempo per prendere l’autobus.
-Dai sbrigatevi! Sennò lo perdiamo!-
Salimmo sull’autobus giusto in tempo e ci sedemmo nei posti a 4.
Giulia fece un sorrisetto, senza fiato -Frà, se perdevano l’autobus per accompagnare la tua ragazza ti uccidevo.-
Lui si imbarazzò -Potevi anche non venire.-
In effetti…
-Si, e vi lasciavo soli. Così la stupravi…-
Francesco era completamente rosso -ma che cazzo dici? Smettila di dire cretinate…-
Scoppiammo tutte a ridergli in faccia.
Sono una brava attrice, eh?!
Giulia guardò fuori dal finestrino e scosse Frà
-Oii, dobbiamo muoverci. Siamo quasi arrivati!-
Entrambi si alzarono di botto, Giulia diede un bacio sia a me che ad Asia.
Francesco si avvicinò, diede un bacio ad Asia e si sporse verso di me.
Io sorrisi e lo allontanai con la mano, quasi sprezzante
-Scusa, prima chiedi il permesso a Cecilia.-
Lui spalancò gli occhi, ma venne trascinato giù dall’autobus da Giulia.
Lo osservai allontanarsi, inerme, con le lacrime che mi solcavano il viso.

Giulia lo trascinò giù dall’autobus e insieme lo guardarono allontanarsi.
Poi iniziarono ad andare verso casa. Francesco era pensieroso e guardava a terra.
Alla fine alzò il volto
-Hei Giulia, hai visto prima? Secondo te cosa dovrei fare? Insomma, alla fine Ella non è che la conosco così bene, però vorrei evitare che stia male. Non è che potresti parlarci?-
Giulia scosse la testa
-Non è che la conosca così bene…-
-Però conosci Asia, giusto?-
Giulia annuì -Però non credo che…-
Francesco la interruppe
-Per favore Giulia, se posso vorrei evitare che ci stia male.-
Giulia abbassò la testa -Ok, domani ci parlerò…-
Entrarono in casa e subito si diressero in cucina.
-Ma non c’è nessuno?-
Francesco scosse la testa, prese le uova dal frigo e mise la padella sul fuoco
-No, sono a lavoro. Ti vanno bene le uova, si?-
Giulia annuì ed iniziò ad apparecchiare.

*****

Erano le nove di sera, la madre di Francesco aveva appena finito di riordinare la cucina e Giulia stava al telefono con la madre per dirle che sarebbe rimasta da Francesco.
Quest’ultimo stava in camera, seduto. Poi, stanco di aspettare, si sedette alla scrivania ed accese il computer.
Ovviamente, come ogni essere vivente quando accende il piccì, andò su facebook.
Dopo un po’ arrivò Giulia.
-Oh, stai al computer. Chi c’è in linea?-
-Mmm, Vera, Asia, Marco, Tiziano, Ginevra, Fabiana, Silvia ed Ella.-

Ok, ammetto di essere abbastanza malata di computer. Ci passo quasi tutte le serate…
Msn, facebook, livejournal, forum o Gdr.
Sarò malata…
Ero appena entrata su facebook che vedo il suo nome, con accanto il pallino verde.
In pratica era in linea.
All’improvviso il cuore iniziò a battermi fortissimo ed iniziai ad agitarmi.
“Calmati Ella, calmati!”
Passai una buona mezz’ora ad osservare il suo nome con il pallino verde, in attesa di qualcosa…
Alla fine decisi di scrivergli io.
*Non si saluta, eh?!;D*
Aspettai, poi alla fine rispose.
*No… Perché tu non mi parli più.*
Se ne era accorto?
A parte che, con la scenata di prima, era impossibile non accorgersene.
*Pensavo non l’avessi notato.*
*Me ne sono accorto benissimo, e aspetto una spiegazione.*
O cavolo. Ed ora che gli dicevo?
“No sai, perché tu mi piaci tantissimo da ottobre e quella tizia lì che è arrivata mi sta, decisamente, sulle palle, perché sembra non far altro che volermi far arrabbiare. E quindi ho deciso di evitare di parlarti e di avere qualsiasi contatto con te.”
No, era un’ipotesi da scartare…
*Beh, mi pare anche abbastanza ovvio.*
Ma cosa cazzo scrivevo?
*?*
Oddio, certo che i ragazzi in questo ambito sono abbastanza lenti…
*Dio Francesco! Usa l’immaginazione, pure tu!*
*Ne sono abbastanza privo…*
Ok, non sapevo se iniziare a tirare tutto quello che mi capitava a tiro o se scoppiare in lacrime.
*Senti, mi pare abbastanza ovvio che io non ti parlo più da lunedì. E cosa è successo domenica?*
*Mi sono messo con Cecilia…*
*Bravo. E, quindi, secondo te perché non ti parlo più?*
*Perché ti piaccio?*
*Complimenti.*
Alleluia! C’era arrivato…
Ma…EEEEEH?! Cosa cavolo avevo fatto? Che gli avevo detto? Gli avevo detto che mi piaceva???
O dei, o santissimi numi, o tutto quello che mi poteva venire in mente!!!
Mi accasciai a terra. O porca puttana.
*E’ per questo che non mi parli più?*
Aveva ancora dubbi?! Mmm, potevo benissimo dirgli “Non scusa ho sbagliato persona, sto chattando con così tanti!”
Baaaaaah.
*Direi di si. Scusami, sono una stronza…*
*Amare non significa essere stronzi.*
Amare? Ero innamorata di Francesco? Non lo sapevo. E, sinceramente, non so dirlo neanche ora.
So solo che avevo sbagliato tutto, dall’inizio all’ultimo.
È vero, amare non significa essere stronzi, ma odiare qualcuno perché non si è ricambiati si.
Si, ero una grandissima stronza.
*Scusami Frà, vado a dormire. Buonanotte.*
*‘Notte.*
Spensi il computer.

-Wow…-
Francesco scosse la testa -Che significa “wow”?-
Giulia si sedette sul letto -Beh, ti ha fatto una vera e propria dichiarazione d’amore.-
-E cosa ci sarebbe di “wow”?!-
Giulia sbuffò -Oh che pizza Frà! Guarda il lato positivo!-
-Che sarebbe?-
-Piaci ad un’altra ragazza!-
Lui sbuffò -Allora…-
Giulia si distese sul letto, era morbido…
-Senti, mi spieghi perché ti da così tanto fastidio?-
Francesco sospirò -Non è quello. È che ora non so proprio come comportarmi.-
-Mi pare ovvio, come sempre! La fai solamente stare peggio se cambi atteggiamento.-
-La fai facile tu!-
Giulia gli fece il segno di avvicinarsi a lei, lui si alzò e si sedette sul letto.
-Senti Frà, io capisco che tu possa essere imbarazzato, ed è normale. È normale anche il fatto che tu non sappia come comportarti, e sicuramente non riuscirai MAI ad essere come prima con lei.
Però sappi che lei già ci sta male. Io non la conosco e non so cosa prova, però posso immaginare che vedervi tutto il giorno abbracciati non le faccia bene, in più tu la eviterai…
Insomma, l’unica cosa che cerco di dirti è di usare un po’ di tatto.
Cerca di essere il meno scostante possibile. Cerca di tornare ad esserci amico come prima.-
Francesco annuì -Ho capito, grazie Giggi!- (Mmm, mi sembra molto “Gippy” (Capite, capite, Giada & company) però secondo me le sta perfetto. Mi piace molto più di Giù. Ndr)
Inutile a dire che fu come se gli fosse entrato da un orecchio e uscito dall’altro.
Magari ci provò, e magari pure tanto. Ma fu tutto inutile.
Per uno, due, tre (non ricordo nemmeno quanti) mesi ci ignorammo completamente.
Tranne per qualche “ciao” buttato lì…

Controllai bene che il computer fosse ben spento, avrei preferito evitare lucette nel bel mezzo della notte, era una cosa che odiavo.
Mi avvicinai sul letto e mi distesi.
Cosa avevo fatto? Ero una stupida… Ero davvero una cretina! Idiota! Rincoglionita!
Ovviamente non mi avrebbe più parlato. Come poteva parlarmi?! Gli avevo appena detto che mi piaceva! Dio!
Mi sentivo malissimo. Da una parte un masso si era tolto dal mio stomaco. Dall’altra ci si era posato un macigno!
Presi il cuscino e me lo misi sulla faccia.
Piano piano divenne completamente zuppo, finché non assorbì, una ad una, le lacrime che mi uscirono dagli occhi.



_ _ _ _________________________________ _ _ _


Angolo dell’autrice:
Hello miei cari! Eccomi, qui, di ritorno dal paese del nulla!
Ok No… Era tanto per fare scena.
Che ne dite di questo capitolo? Troppo sdolcinato? Ovviamente…
Mmm, mentre scrivevo mi erano venute in mente varie cose che dovevo assolutamente dire. Solo che ora non me le ricordo! T.T
Vabbene, andiamo in ordine, prima o poi mi verranno in mente.
Prima di tutto devo chiedere davvero scusa a Federico, anche se non leggerà mai la ff. Gli chiedo scusa perché, senza chiedergli il permesso, ho scritto cose che lui ha detto sul serio, e quindi (casomai la leggessi), ti prego di non arrabbiarti.
Sarà perché non sono brava ad entrare nella testa di voi ragazzi e, dato che avrei dovuto scrivere cose che tu avresti detto sul serio, ho finito per scrivere cose che hai detto sul serio… Mi dispiace.
Ecco, seconda cosa. Ho deciso di aggiornare settimanalmente (si dice? Boh, word non mi da il segno rosso…) e quindi, in teoria, ci rivedremo la settima prossima.
Dico in teoria, perché questa settimana ho il saggio e quindi ci saranno prove tuuuutti i giorni fino alle 9/10 (Ok, esagero un po’) di sera… Non so proprio dove troverò il tempo per scrivere…

[Una piccola parentesi per Giì, Miì e Giò (E per chiunque altro mio conoscente legga questa ff).
Non so se troveremo il tempo per vederci, quindi non so in che altro modo farvelo sapere o darvi l’invito…
Il saggio è Venerdì 9 luglio 2010 ore 21:00. Al teatro di Villa Adele. In piazza Cesare Battisti, ad Anzio.
(Io ho solo riscritto quello che c’è sull’invito)
In pratica sotto la succursale, comprì?
Vi aspetto, miei care.]

Ecco, quindi dicevo, spero di riuscire ad aggiornare lunedì prossimo, ma penso di potercela fare.
Se non ci riuscissi, vi lascio questo piccolo assaggio:

-Certo che sei proprio una maniaca!-
Giulia sbuffò -Frà, hai rotto le palle! Non lo stiamo mica seguendo!-
-Si, ma lo stai guardando di nascosto!-
-Non è vero! Te lo sto solo mostrando…-
Francesco iniziò ad allontanarsi -Ah, guarda, ne faccio volentieri a meno…-
-Fermo qui!- Giulia lo afferrò per la manica e lo costrinse a girarsi.
-Sai, io lo osservo sempre, da un sacco di tempo.-
Giulia arrossì, non era proprio da lei dire certe cose.
-Ecco, quello è Manuel.-
Francesco guardò dove Giulia gli aveva indicato.
Era alto, snello e biondo.
Era davvero bello.

Ahahah, già mi immagino le vostre risate (riferito a Giì, Miì e Giò). Lo so, lo so.
Mmm, mettiamo in chiaro una cosa, mie care, questo non è esattamente Matt, ha solo il suo stesso posto nella storia. Tzè, figuriamoci, ci sta solo l’alto, snello e biondo.
E il carattere, che cercherò di fare il più simile possibile…
Ok? Ok.
Ok, non mi sembra di dover dire altro… Quindi faccio un inchino e mi dò.
Un bacione, a lunedì.
Vostra Ellena.

Rere18: Mia caraaa! Che piacere risentirti! Ero sicura che avresti abbandonato e saresti scappata via urlando… xD
Beh, che dire, sono davvero contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere, la struttura del testo ed il capitolo. Questo ti è piaciuto? Spero davvero di si.
Ma, fatti dire una cosa, sicura di non aver bisogno di un oculista?
“I tuo modo di scrivere è particolare e raro.”
Cioè, io non credo, davvero…
Ho un modo di scrivere comunissimo, e nemmeno tanto particolare.
Insomma, mi piace solo scrivere, e quindi lo faccio.
Non penso si possa considerare un metodo di scrittura…
Ti ringrazio comunque tantissimo. A lunedì!
Un bacione.

_GP_: Mia carissima Giì! Come va? Ti è piaciuto il capitolo? Viene venerdì?
Ok, troppe domande… Mmm, comunque si, penso che tu abbia ragione, forse metto i personaggi un po’ buttati lì, senza spiegarli, e così con le situazioni… Con questo capitolo va un po’ meglio? Spero di si…
Mmm, che altro? Ah si.
Cioè, no, non lo sapevo di quell’avvenimento, ma me lo immaginavo.
Vi ho visto così spesso sul muretto a mangiare, prima dei corsi di recupero, e così ho pensato che avreste tranquillamente potuto scambiarvi battute del genere, in quelle occasioni.
Ora che ci penso… Quella volta che vi ho visto così, è stata la prima volta che sono stata gelosa di te.^^
Non c’è altro… credo eh. Assì, mi devi raccontare più cose su voi due (per esempio, sei mai stata a casa sua a cucinare, mangiare, dormire?). E devo assolutamente vedervi più spesso insieme! u.ù
Quindi dillo anche a Fede, *assume un tono minaccioso* d’ora in poi vi terrò d’occhio!
Ok, ora ti saluto, un bacione. Spero di vederti venerdì…
*Elle se ne va saltellando*

Midao: Miì! Mia cara, dolcissima, adorata Miì!  Sono così contenta di averti fatto sorridere, davvero!
Insomma, se non riesco a far sorridere la mia scrittrice preferita non sarò mai brava abbastanza!
Eggià, perché un giorno ti supererò e ti batterò! Muahahah
No, questo non sarà mai possibile.
E quindi, mia cara, spero davvero che il capitolo ti sia piaciuto.
E mi dispiace che tu abbia piani diversi dai miei, perché io ce la metterò tutta per portare a compimento il mio, *Elle assume un tono minaccioso, uguale a quello di prima* anche distruggere il tuo! Muahahah
Ok, ora basta cattiveria.
Spero davvero che il capitolo ti sia piaciuto, e spero davvero che tu riesca a venire venerdì.
Ti voglio bene, Miì.
Ti mando un bacione.

Giorgiayna: Oddio oddio oddio aiuto! Non vorrei davvero che tu mi facessi fuori!
Ti giuro che la continuo, basta che tu non mi faccia del male!xD
Ovvio che l’adori se ci sei tu… No scherzo.
E comunque è adorabile proprio perché ci sei tu… Ovvio. u.ù
Ma stai tranquilla, ovvio che ti faccio essere felice e contenta con il tuo love-love.
Non potrei non farlo. Lo sai che ti voglio bene, no? E che per te voglio solo il meglio, no?
Si che lo sai.
Ti voglio bene.

Bene, spero di rivedervi tutti lunedì. E spero di riuscire a fare un capitolo mozzafiato.
Ci riuscirò?
Tutto nella prossima puntata!xD
Arrivederci miei cari, a lunedì.
Un grande bacione.
Ellena

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Capitolo 4
*** - Capitolo III - ***


Ad Andrea, dato che era così triste…
È un piccolo maniaco, ma balla d’incanto.
E, per la sua dolcezza, si merita tutto il bene del mondo.
Spero davvero che ora tu stia bene e ti diverta.
Sappi che ti voglio molto bene…

[Avviso per conoscenti: Personaggio di Manuel estremamente OOC]

- Attrazione -

-Certo che sei proprio una maniaca!
Giulia sbuffò -Frà, hai rotto le palle! Non lo stiamo mica seguendo!-
-Si, ma lo stai guardando di nascosto!-
-Non è vero! Te lo sto solo mostrando…-
Francesco iniziò ad allontanarsi -Ah, guarda, ne faccio volentieri a meno…-
-Fermo qui!- Giulia lo afferrò per la manica e lo costrinse a girarsi.
-Sai, io lo osservo sempre, da un sacco di tempo.-
Giulia arrossì, non era proprio da lei dire certe cose.
-Ecco, quello è Manuel.-
Francesco guardò dove Giulia gli aveva indicato.
Era alto, snello e biondo.
Era davvero bello.

Manuel era un tipo particolare. Ma particolarmente particolare. Insomma, era particolare pur non avendo niente di davvero particolare.
Capelli biondi, normale. Occhi azzurri, Ok. Alto e snello, non ci vedo niente di male. E sguardo un po‘ perso, quello che hanno tutti gli uomini.
Insomma non aveva niente di assurdo.
Ma a Giulia piaceva. Era attratta da quel ragazzo così strano.
Che si distingueva così, a modo suo, dalla massa.
Che ispirava così tanta sicurezza.
A Giulia piaceva.
Ci aveva parlato solo una volta, e sapeva che sarebbe stata l‘unica, ma, a modo suo, gli voleva molto bene e ci era affezionatissima.
Ogni giorno, quando arrivava a scuola, lei, zitta zitta e senza dire niente a nessuno, lo guardava con la coda dell‘occhio e lo ammirava.
Rideva con i suoi amici e lo guardava, conversava di cose serie e lo guardava, discuteva con loro e lo guardava, passava e copiava compiti e lo guardava.
Faceva di tutto, perché Giulia è una brava a fare tutto, guardandolo e ammirandolo.
Sognando, anche se non era da lei.
Ma, come tutte le ragazze, non poteva fare a meno di sentirsi attorcigliare lo stomaco ogni santa volta che lo vedeva, ogni santa volta che lo guardava parlare con i suoi amici, scherzare.
E rimpiangeva il fatto di non essere in classe sua.
Si ricordava benissimo la prima volta che lo aveva incontrato…
Stava passeggiando per il corridoio, abbastanza nervosa perché le era appena caduto l’ipod che teneva in tasca nel water.
Camminava, quasi correva, nervosa, irritata, arrabbiata.
E poi lo urta, forte, con la spalla.
E cade a terra
-Dio! Stai attento a dove…-
-Oddio scusami, ti ho fatto male?-
Lei lo osservò, ancora un po’ intontita
-Ma… sei un angelo?-
Lui scoppiò a ridere -Beh, non direi proprio.-
Lei arrossì -Oddio scusa, è che mi gira un po’ la testa.-
Lui sorrise dolcemente e la sollevò. Fece qualche passo e la posò sulla sedie all’entrata della scuola.
-Tutto ok? Ti sei fatta tanto male? Oddio, non sai quanto mi dispiace…-
Lei scosse la testa -Nono, sto bene ora!-
Lui sospirò -Meno male…-
In quel momento suonò la campanella
-Ok, io vado. Ciao ciao-
Lei sorrise, ancora un po’ scioccata dal quella apparizione ed annuì.
“Lo devo assolutamente rincontrare”
E infatti…

-Uff, oggi proprio non ce la faccio! Sono stanca morta già di prima mattina…-
Io sorrisi all’enorme sbadiglio di Ginevra
-Dai che è venerdì! Un piccolo sforzo e poi c’è il fine settimana…-
Lei sbuffò
-Tanto non ho niente da fare questo weekend… Me ne starò, come al solito, in casa a fare niente.-
In effetti neanche io avevo programmi
-Senti Gine, che ne dici se organizziamo qualcosa? Non so, cinema, bowling?-
All’improvviso fu più sveglia che mai
-Brava Ell! Vero vero, dai! Facciamo qualcosa domani!-
Sorrisi
-Ahhhhhhh! Già prenotata!-
-Ma cos…?-
Mi girai sorridente verso Asia che mi era piombata dietro
-Scusa, che vuoi dire con “prenotata!”?-
Lei sorrise
-Che ti avevo già prenotato io per domani! Non ti ricordi che avevamo organizzato al bowling?-
Oddio! Certo che ero scema!
-E’ vero! Oddio che idiota… Vabbè, così ne approfitto per invitarti. Tu vieni, vero, Gine?!-
La scrutai, quasi con sguardo assassino.
Lei alzò le mani, in segno di resa
-Okok, basta che non ti arrabbi!- E scoppiammo a ridere.
In quel momento arrivarono Giulia e Francesco
-Hei ragazzi, come va?-
-Ciao Frà!- Lo salutai tranquillamente.
Lui mi fece un sorriso un po’ imbarazzato -Hei… ciao!-
E ci superò, dirigendosi da qualche parte là dietro.
Giulia ci sorrise, per smorzare la tensione.
-Allora… Che si dice?-
Asia ne approfittò -Beh, parlavamo per domani. Tu vieni, vero?!-
Stesso mio sguardo, stesso mio tono.
Eravamo proprio un caso perso, sempre in giro a costringere la gente…
Giulia rise
-Si, certo. Ma chi viene?-
Asia ci pensò un momento
-Allora… Io, te, Ginevra, forse Federica, forse Vera, Tiziano, Simone, un amico di Simone, mi pare un certo Davide, e.. ah! Volevo invitare…-
Afferrò un biondo che in quel momento le passò accanto.
Vidi Giulia spalancare gli occhi, ma fu solo un attimo, e quel giorno non ci feci molto caso.
-Hei Manuel, si saluta!-
Lui si ricompose
-Hei Asia, entusiasta come al solito, eh?! Un giorno mi spiegherai come fai, di prima mattina.-
Lei rise, poi lo scrutò
-Senti, che fai domani?-
Lui ci pensò
-Mmm, penso piccì, piccì, vaschetta del gelato, musica… al piccì. Perché?-
-Entusiasmante…-
-Già.- Ammiccò -Perché? Mi vuoi rimorchiare?-
Lei scoppiò a ridere -Naaaaaa, avrei usato una scusa un po’ più credibile. Non so, della serie “Ma non ci siamo già visti da qualche parte?”-
-Ah già, quella è tristissima.-
-Ed anche vecchia, già già.-
-Si, e ci hanno già provato.-
-Davvero? Pensa che…-
Io sorrisi, un po’ impaziente, dato che era suonata la campanella
-Hem, Asia?!-
Lei si accorse di noi
-Oddio è vero! Comunque, dicevo. No, era perché domani volevamo andare al cinema, e volevo sapere se ti andava. Viene anche un tuo compagno di classe, se non sbaglio, Davide. E’ amico di un nostro amico, quindi…-
-Chi viene?-
Asia ci indicò -Più altri che non conosci…-
Lui sorrise -Non conosco neanche loro..-
Asia…
-Oddio è vero! Che scema… Allora..- Mi indicò
-Lei è Ella.-
Sorrisi -No comment, please.-
Lui scoppiò a ridere ed alzò le mani, Asia continuò il giro
-E loro sono Ginevra e Giulia. Ragazze, lui è Manuel.-
Lo vidi scrutare Giulia, poi esclamò
-Ah si, ma noi ci conosciamo!-
What?
Rispose ai nostri sguardi interrogativi
-Si, ci siamo scontrati un giorno e le ho quasi fatto perdere i sensi..-
Giulia scoppiò in una risatina nervosa.. Mmm, Giulia.
-Però non ci eravamo nemmeno presentati.-
Giulia sorrise. Sembrava… Nervosa?
La campanella risuonò
-Ok, ragazze vado. Asia, il tuo numero ce l’ho. Dopo ti chiamo.-
Lei sorrise -Ok.-
-Ciao!-
-Ciao ciao..-

Appena furono in  classe Giulia si scagliò su Asia.
-Chi è? Come l’hai conosciuto? Dimmi tutto quello che sai di lui!-
Asia, che se l’era ritrovata improvvisamente a pochi centimetri di distanza, spalancò gli occhi
-Hem… Calma, calma. Prima di tutto, perché?-
Giulia arrossì
-Tu rispondi!-
Asia sorrise, maliziosa e fece la sua faccia da “quella che la sa lunga”
-Ok, ok. Allora, si chiama Manuel… - Giulia alzò gli occhi al cielo
-E vabbè! Mi hai chiesto chi è!-
Giulia sbuffò -Uffa! Continua!-
-Ok, ok. Allora, si chiama Manuel, sta in quarto (piccola nota: Sono al liceo classico, non so se l‘ho detto in precedenza, quindi lo faccio qui. Indi per cui il quarto, al liceo classico, sarebbe come il primo alle altre superiori. Per chi non lo sapesse… Ndr), come noi, e adora i dolci.
Hem, ok non centra niente. Comunque! L’ho conosciuto ad un corso dell’autogestione, il mese scorso, ogni tanto lo vedo all‘entrata, lo saluto e spesso chattiamo.
Non so molto, apparte, come ti ho già detto, che ama i dolci, ha assorbito da essi molti zuccheri (e si sente da come parla) ed ha paura dell’acqua. Tutte cose che so perché le infila sempre nelle conversazioni. Ah, mi pare sia nato in estate…-
E, finalmente, si zittì.
Giulia la guardava, delusa -Tutto qui?-
Come se le avesse detto poco…
-Hem, si.-
Giulia le si fiondò contro
-Ma perché non me l’hai mai presentato?!-
Asia guardò preoccupata le mani che stavano cercando di strozzarla
-Hem, non ci ho mai pensato! E poi, perché ti interessa? Ha detto che già vi conoscevate!-
Giulia si lasciò cadere sconsolata sulla sedia
-Uff… Si, però l’ho visto solo una volta! E da allora non ci siamo più visti…-
Asia le si sedette accanto -Ma ti piace?-
Giulia la guardò, stupita -Ma noooo-
Quella rise -Ok, ok. Però se l’hai visto solo una volta!-
Giulia scrollò le spalle -Colpo di fulmine?-
Asia la guardò scettica e lei sospirò
-Ok ok… Me lo toglierò dalla testa.-
-Non ho detto questo!-
Giulia rise ed andò a sedersi al suo banco
-Lo so, ma io lo farò lo stesso!-
In teoria…

*****

Driiiiiiiiiiiiiiiin
Appena la campanella suonò il grande boato dei banchi spostati, delle sedie buttate a terra, degli zaini sollevati, fogli mossi, quaderni richiusi, invase la testa di Giulia, posata sul banco, depressa.
Ma quando il dolce (oddio) suono della campanella arrivò al suo orecchio si sollevò.
Finalmente lo strazio di quella settimana era finito.
Corse da Asia, Vera e Federica
-Oi ragazze! Facciamo la stessa strada, no?-
Vera scosse la testa
-No, scusami Giulia, viene a prendermi mamma.-
Federica indicò Vera -Ed io con lei.-
Giulia rise, era sempre così. Dove andava una, c’era l’altra.
Afferrò Asia sotto braccio -Allora andiamo noi, tzè.-
Fece una linguaccia divertita a Vera e Federica, prima che Asia la guardò, un po’ dispiaciuta
-Oddio scusami, anche io oggi non posso. Vado a casa di Ella.-
Giulia sbuffò -Ok, ok…-
Nel frattempo erano arrivate all’uscita ed Asia, dopo aver dato un bacio a tutte e tre, mi corse incontro.

-Ciao!- La salutai
Lei mi regalò un ampio sorriso -Hei!-
Io sorrisi -Pronta a prendere il misterioso Gioiabus?- risi
Lei ricambiò -Sisi, quanto è grande?-
Ci avviammo alla mia fermata, che era dall’altra parte della sua
-In realtà è piccolo.-
Asia mi guardò, finta disperata
-Cosa? Ed io come farò?!-
Risi, ero contenta che fosse con me
-Beh, in compenso è molto vicina!-
-Ah beh! Allora ok.-
Scoppiammo a ridere e ci abbracciammo.
Quanto le volevo bene…

Giulia guardò Vera e Federica allontanarsi, sconsolata.
Poi adocchiò un tizio e gli si fiondò contro, o meglio, alle spalle.
Gli saltò addosso, ridendo
-Fraaaaà!-
Lui si voltò, allarmato, per poi ridere
-Giuggiiiiiì!-
Lei lo afferrò per un braccio
-Bene, torniamo insieme!-
-Che c’è, le tue amiche ti hanno abbandonato?-
Lei fece la finta svampita
-Ma come puoi dirmi questo?! Non posso voler passare del tempo con il mio migliore amico?-
Lui rise, ma in quel momento arrivò Cecilia che lo baciò
-Ciao amore!-
Lui guardò Giulia
-Oggi no, Giuggi, scusa. Vado a pranzo con Cecilia.-
Giulia si rabbuiò
-Uffa…- Poi sorrise -Ok, ok, don’t worry! Divertitevi ragazzi!-
Rise e corse via.

Era decisamente nervosa, o meglio, incazzata.
Ok, non era colpa di nessuno se avevano di meglio da fare che stare con lei, però le faceva rabbia comunque!
Attraversò la strada e si preparò per affrontare l’assurda discesa, lunga e deprimente, per arrivare alla fermata.
Sospirò, farla da sola la rendeva ancora più lunga.
-Hei, mmm, Giulia!-
Lei si girò, rimase bloccata, quasi si bloccarono anche i capelli, a mezz’aria.
Che ci faceva lì?
-Hei, mmm, Manuel!-
Lui rise -Anche tu la fermata infondo alla discesa?-
Lei annuì e lui aggiunse
-Tu dove vai?-
Lei sorrise, speranzosa, infondo andavano tutti dalla stessa parte, di solito. Gli rispose.
-Verso il centro, tu?-
-In periferia.-
*Depressione*
-Ah, quindi prendi quello alla fermata di fronte.-
Ovvio, non l’aveva mai visto sull’autobus. Ma come aveva fatto a non notarlo? La fermata per la periferia era proprio di fronte alla sua!
-Ma, strano, non ti ho mai visto!-
Lui sorrise
-Beh si, perché mi ha sempre accompagnato e ripreso mio padre. Ora però che i miei si sono lasciati lui si è trasferito. E quindi…-
Non sembrava triste, anzi!
Giulia, però, si mise comunque una mano sulla bocca
-Oddio scusa! Non volevo farti ricordare brutte cose…-
Lui sorrise -No, tranquilla. Alla fine è stato un bene.-
Lei lo guardò, interrogativa
-Beh, per prima cosa litigavano sempre, quindi, in fondo, è un bene che non sia più in casa. Si sente meno rumore. Poi doveva sempre inventarsi scuse perché non si interessava mai a noi o non veniva mai a saggi, recite o altre cose mie o delle mie sorelle. Almeno così ha una scusa valida, dato che se ne è andato abbastanza lontano.-
Giulia sorrise -Hai delle sorelle?-
Si diede della stupida. Se aveva detto “mie e delle mie sorelle” era ovvio.
Ma lui non fece una piega, anzi, mostrò il sorriso più dolce del mondo.
-Si, due. Luisa e Melania.-
-Oh, che bei nomi!-
Lui rise -Dici? Loro li odiano.-
Arrivarono alla fermata e Giulia guardò sconsolata l’autobus che, in lontananza, vedeva arrivare.
Lo guardò, triste, ma cercando di non farglielo capire
-Beh, ci dobbiamo salutare. Il tuo arriverà, vero?-
Lui sorrise, dolce -Si, tranquilla. Arriva sempre in ritardo.-
Lei sorrise ed iniziò ad allontanarsi.
-Giulia!-
Lei si fermò, con il cuore a mille, lui le prese la mano e la sfiorò con le labbra, lievemente.
-Ci vediamo domani, al bowling.-
Si girò e si avviò alla sua fermata.
Lei sfiorò, stupita, il punto della mano in cui l’aveva baciata. Poi, sorridendo, lo guardò allontanarsi con quell’aria disinvolta e sensuale.

 

_ __ ___ _______________________________________________ ___ __ _ 

 

Angolo dell’autrice:
Heeeeei, tornataaaaa!
Allora, questo è un capitolo che ho scritto due settimane fa, prima di partire, ma, come ho detto nell’annuncio, non riuscivo ad inserirlo…
Beeeeeene, voglio aggiungere il capitolo al più presto, quindi non dico nient’altro.
Racconterò tutto della Spagna nel prossimo capitolo.
Giuro che aggiornerò in tempo.
Vi voglio bene, e grazie davvero Midao, _GP_ e Giorgiayna per i commenti.
Un bacio a tutti, A domani (Se riesco ad aggiornare in tempo. ^^)<3
Vostra Ellena

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Capitolo 5
*** - Capitolo IV - ***


Ad Enrico, senza un motivo.
La storia è ancora troppo complicata, eh?
Un giorno, però, dovrai leggerla tutta. u.ù
E vedrai che questo capitolo è a te..
che per 3 giorni sei stato convinto che mi chiamassi Elle.
E che, quando hai scoperto che non era vero, hai riso.
Mi manca tantissimo la tua risata.
Ti voglio bene.
Tua Verde.

- La confusione è all’ordine del giorno. -

Ok, avete presente quei libri dei record in cui sono scritte azioni compiute così assurde che, secondo me, se le inventano?
Beh, io sono su quei libri, nella sezione “ritardi”.
Detengo il record dei ritardi più mostruosi in assoluto, sarei capace di arrivare giorni e giorni dopo..
Quel giorno ci tenevo ad arrivare in orario, ed infatti arrivai con solo mezz’ora di ritardo. Un altro record!
-Hei, finalmente Ell!-
Salutai Asia -Eh, guarda che, per i miei standard, è anche presto!-
Lei rise -Si, hai ragione.-
Ginevra mi abbracciò da dietro -Hei, si saluta!-
Sorrisi -Eh, ma mi tenevo il meglio per ultimo!-
Le schioccai un sonoro bacio sulla guancia e risi -Ma mancavo solo io?-
Davide si avvicinò, era abbastanza alto, moro e con un bel fisico. Era quel tipo di persona che ti facesse ridere, qualsiasi cosa dicesse.
All’epoca non lo conoscevo, ma l’avrei adorato.
-Hei Ella! Comunque no, manca Manuel.-
Sorrisi, avevo trovato qualcuno più ritardatario di me.
Mi osservai intorno, c’erano proprio tutti. Io, Asia, Ginevra, Vera, Federica, Giulia, Francesco, Tiziano, Davide e Simone. Mancava solo Manuel.
-Hei ragazzi! Sono qui!-
Tutti ci voltammo verso Manuel, sorridenti ed esasperati
-Finalmente..-
Lui scoppiò a ridere -Okok, scusatemi!-
Davide gli diede una pacca sulla spalla -Il solito ritardatario eh?!-
Sorrise ed iniziò ad avviarsi
-Dai ragazzi, entriamo!-
Aprì la porta e fece passare Ginevra, le sorrise e la seguì all’interno della sala.
Sorrisi, afferrai la mano di Asia e la trascinai dentro -Forza! Mamma mia che mosceria!-
Entrarono tutti, tra sorrisi e risate. La persona che più notai fu Giulia, che sorrideva. Sorrideva ampiamente ed era felice.
-Oi, vado a prendere la pista!-
Sorrisi e saltellai fino al bancone
-Salve! Vorremmo una pista da bowling, 11 persone.-
-Scrivi qui i nomi e dimmi i numeri di scarpe.-
Certo che quel tizio del bancone era un gran figo..
Gli sorrisi -Si, certo. Ragazzi!!- Urlai, voltandomi -Venite a prendere le scarpe!-
Mi volta sul foglietto e scrissi tutti i nomi:
-Simone
-Cecilia
-Francesco
-Giulia
-Manuel
-Vera
-Tiziano
-Federica

-Asia
-Ella
-Ginevra
-Davide
Non ci tenevo per niente ad essere la prima.
Sorrisi a Davide -Hem, sei l’ultimo.-
Lui rise -Meno male, sono abbastanza negato.-
Alla fine arrivò secondo.

-Ella che cavolo, vai un po’ più veloce!-
Ginevra stava ridendo come una matta, Giulia lo vedeva, tra le stronzate di Davide, le battutine strane di Manuel, la mia lentezza nel tirare la palla e tante altre cose..
-Ma scusami Gine! Io tiro così, e intanto sto vincendo!-
Ero contenta. Ok, la mia palla da bowling andava più lenta di un bradipo, ma facevo un sacco di punti.
Mentre non si sapeva chi era più negato, tra Giulia e Manuel.
-Cioè, Manuel, tu ora mi spieghi come sei riuscito a fare solo 7 punti in cinque turni. È matematicamente impossibile!-
-Hei! Prima ho fatto due punti insieme! E poi dillo a Giulia, che ne ha fatti 4!-
Giulia scoppiò a ridere e gli diede una leggera botta sul braccio
-Bastardo!-
Sorrise, saccente -E intanto è vero…-
-Sono solo un po’ sfortunata! Oh! Uffa…-
E si girò, fingendosi offesa e sorridendo sotto i baffi.
Manuel sorrise e la abbracciò da dietro
-Ohh, scusa scusa. Non è vero, sei la più brava di tutti!-
Giulia arrossì tantissimo ma rise
-Non esageriamo…-
Lui sciolse l’abbraccio e lei distolse lo sguardo, rossa.
-Scusate ragazzi, vado un attimo in bagno.-
E si allontanò, rossa, alla ricerca del bagno perduto.
Il bagno fu abbastanza difficile da trovare; era dietro una serie di macchine dei videogiochi che erano dietro degli scaffali, e non sembrava esserci nessuno che conoscesse la sua collocazione.
Alla fine stava per rinunciare ma le sue sviluppatissime narici captarono un vago odore di bagno, e lo trovò.
Bleah, certo che quel bagno era proprio sporco, vabbè, tanto era andata solamente per specchiarsi. E per fare un gran bel respiro.
*Respira, Giulia, respira. Infondo ti ha solo abbracciata, non è che per questo ti deve battere il cuore a mille. E poi da quanto lo conosci? Da poco, è solo la terza volta che ci parli, ed è anche il tizio che ti eri ripromessa di dimenticare. Quindi respira cazzo.*
Ma più si diceva di stare tranquilla più si emozionava. Non riusciva a non pensare a quel ragazzo. Ok, lei di ragazzi non è che se ne intendeva proprio tantissimo, ma comunque quando uno da più attenzioni a te che alle altre qualche aspettativa te la fai, no?
E, si, quella sera lui era stato quasi tutto il tempo con lei. Era gentilissimo e carinissimo con tutte ugualmente, ma con lei aveva passato più tempo ugualmente.
E, quindi, cosa doveva pensare?
Per tutto il tempo aveva cercato dannatamente di ignorare i sorrisetti di Asia, Vera e Federica, ma perché dovevano illuderla? Tanto lo sapeva come sarebbe andata a finire. Lui le avrebbe detto che si era immaginata tutto e lei ci sarebbe rimasta di merda..
-Coraggio Giulia, è solo un ragazzo!-
Lo esclamò ad alta voce, anche se non troppo.
*Ma che sono scema? Perché l’ho urlato..?*
Bah, a volte non si capiva nemmeno lei.
Si guardò un attimo allo specchio, per assicurarsi di star sorridendo, ed uscì dal bagno.
Era così nervosa che nemmeno vide Francesco che era appoggiato al muro e la guardava.
-Hei.-
Lei si girò di scatto
-Frà! Mi hai fatto prendere un colpo..-
Lo guardava, non sembrava lui, sembrava.. Arrabbiato?
-Che hai?-
Lui fece un cenno con la mano, come a scacciare una mosca
-Niente, ti stavo aspettando.-
Lei sorrise -L’avevo capito. Come mai?-
-Perché ti devo parlare.-
La guardava seria, non sorrideva, non era contento. Era solo serio. Giulia iniziò a preoccuparsi davvero.
-Che è successo?-
-Che cos’hai Giulia?-
Rimase spiazzata, cosa aveva lei?
-Scusa, in che senso?-
-E’ tutta la sera che ridi come una ragazzina, non hai fatto l’acida nemmeno una volta e mi hai evitato quasi tutto il tempo.-
Ah, lei evitava lui? Ma se era stato tutto il tempo appartato con Cecilia!
-Io? Guarda che sei tu quello che se ne sta in un angolo a pomiciare con la ragazza!-
-La cosa ti da fastidio?-
Giulia sbuffò
-Figuriamoci! Solo non mi venire a dire che ti evito io.-
-E’ per quel tizio che ridi, vero?-
Giulia arrossì -Chi?- anche se aveva capito.
Francesco perse la pazienza, la afferrò per le spalle e la sbattè al muro dietro di lei.
-Non dire stronzate Giulia! Hai capito benissimo! Quel biondo lì, Manuel, quello con la voce da omosessuale!- (Descrizione copiata da “Per un bagno di luna” prologo di _GP_ N.d.r.)
Giulia si stava spaventando, Francesco non aveva mai fatto così. Trovò comunque la forza di ribattere.
-Non credo siano affari che ti riguardino! Io faccio quello che..-
-Invece mi riguardano eccome!-
Francesco avvicinò il viso, ora erano dannatamente vicini, i loro nasi quasi si sfioravano.
-Ascolta Giulia, io..-
-Francesco!-
Entrambi si girarono spaventati verso la voce.
Videro Cecilia avvicinarsi, arrabbiata. Arrabbiata?
-Cosa stai facendo?!-
Lui lasciò subito Giulia e si avvicinò alla sua ragazza, evidentemente imbarazzato.
-Niente, niente.-
Cecilia fece un sorriso, anche se un po’ finto.
-Allora torniamo.- Lo afferrò per la manica ed iniziò a trascinarlo via. Prima, però, lanciò una lunga occhiata a Giulia, che era rimasta lì al muro, sconvolta e confusa.

Piano piano le gente iniziava a sparire.
Prima Giulia, che erano tipo ore che stava in bagno. Poi Francesco, che, diceva, essere andato a cercare Giulia. Poi Cecilia che era andata a cercare Francesco.
Ok, il loro turno era già passato, ma ora toccava a Ginevra e, successivamente, a Davide.
Ma erano spariti misteriosamente anche loro.
-Vabbene ragazzi, aspettate un attimo. Io vado a cercarli.-
Asia sorrise -Ok, vai. Noi aspettiamo qui.-
-E dove vuoi andare?-
Mi allontanai allegra ed ingenua, per andarli a cercare.
Ma dove erano finiti quei due?
Camminavo tra i vari videogiochi e sentii una voce familiare parlare a voce un tantino alta, mi sporsi e vidi Francesco che sbatteva Giulia al muro.
Cosa?
-Non dire stronzate Giulia! Hai capito benissimo! Quel biondo lì, Manuel, con la voce da omosessuale!-
Vidi Giulia impallidire, se avesse potuto sarebbe indietreggiata. Si stava spaventando, e anche io. Quello non sembrava per niente Francesco.
-Non credo siano affari che ti riguardino! Io faccio quello che..-
-Invece mi riguardano eccome!-
*Francesco..*
Lo vidi avvicinarsi ancora di più a Giulia, pensai volesse baciarla.
-Ascolta Giulia, io..-
-Francesco!-
Cristo! Guardai con odio verso Cecilia, ma è possibile che quella sempre in mezzo stava?!
Mi allontanai, non mi interessava il discorsetto che la ragazza gelosa avrebbe fatto al fidanzato.
Tanto sarebbero state tutte stronzate, e poi se lo sarebbe trascinato via, come al solito..
Sospirai, era abbastanza palese che a Francesco piacesse Giulia.
Perché, secondo me, era questo che volesse dirle, la scenata di gelosia, la rabbia, tutti i modi in cui la guardava..
Ok, poteva essere tranquillamente una reazione da fratello, ma non credo.
Non so perché, di solito il mio istinto ci azzecca su queste cose.
Quindi la domanda era solo una.. Ma Giulia?
Cosa pensava Giulia? In che modo vedeva Francesco?
Ero convinta, ed ora lo so, che Giulia non avesse neanche lontanamente intuito i sentimenti di Francesco, sicuramente li aveva scambiati per un gesto un po’ violento in un attimo di gelosia, fraterno però.
Scossi la testa, basta pensarci! Quelli non erano affari miei.
*Meglio cercare Ginevra e Davide..*
Sentii un leggero risolino e lo riconobbi come quello di Ginevra, era dietro l’angolo.
-Oh, bene! vi o cercato da..-
Mi bloccai, abbastanza stupita.
Si una poltroncina verde c’erano Davide, con in braccio Ginevra che gli accarezzava i capelli.
Si stavano baciando.
O, meglio, si stavano praticamente mangiando con la bocca.
Lei affondava le mani nei suoi capelli castani, mentre lui con una mano le cingeva la vita, con l’altra le accarezzava la coscia, poco sotto la gonna di jeans.
La camicia di Davide era leggermente sbottonata e, sulla parte sinistra del collo, come un’insegna rossa e lampeggiante, faceva la sua dannata figura un succhiotto decisamente recente.
Appena si accorsero della mia presenza, che ero rimasta lì con gli occhi spalancati, si separarono, rossi ed ansimanti.
-Ella..-
Arrossii tantissimo
-Hem, oddio, scusate io..-
Che figura! -Hem, era il vostro turno e quindi.. Vabbene, vi aspetto di là!-
E mi dileguai, rossa come un pomodoro.
Che cazzo di dannata di una figura di merda. Potevo pure andarmene appena notati, invece no, sono rimasta lì ferma come una scema.
E’ che ci sono rimasta abbastanza di sasso, insomma, si erano praticamente appena conosciuti! Ok, a volte parlavano a scuola, ma così, qualche monosillabo.
E Ginevra non mi aveva mai rivelato nessuna attrazione particolare per Davide. Perché non me l’aveva detto? Non si fidava?
O, magari, le era iniziato a piacere quella sera.
Non sapevo proprio cosa pensare.
Tra Giulia, Francesco e Cecilia e quei due, ero decisamente confusa.
Tornai alla pista -Scusate, hem, non li trovo.-
Federica sorrise -Non preoccuparti, abbiamo già tirato noi per loro!-
Risi -E com’è andata?-
Lei si sedette, delusa -Ho fatto diventare Davide secondo.-
Scoppiai a ridere -E non sei contenta?-
-No, perché ora mi ha superato!-
Scoppiammo tutti a ridere
Vera si tolse una cuffia -Che mi sono persa?-
Federica sorrise -No, Veè, tranquilla. Proprio niente.-
Vera alzò le spalle, sorrise, si sedette e riiniziò a sentire la musica.
Almeno per qualcuno quella serata era passata tranquilla, senza confusione.


Angolo dell'autrice:
Scusatemi, come al solito sono difrettissima perché ho il piccì scarico. In questo angolo sperduto nel mondo non pensavo ci fosse una connessione ma l'ho trovata! Muahahahah Quindi scappo, vi mando un bacio e scusatemi se non rispondo ai commenti.
Un bacione.
Vostra Ellena

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Capitolo 6
*** - Capitolo V - ***


Alla mia Giò.
Ti dedico proprio questo capitolo
Dato che Ginevra ci sarà abbastanza.
Ti voglio bene e so che me ne vuoi.
Ma ti chiedo di avere un po’ di fiducia in me.
Ok voglio bene a Miì, ok me ne andrò via..
Ma sarai sempre la mia Giò
A cui voglio tanto tanto tanto bene.

- Ingenuità e fiducia -

Quel lunedì mi svegliai malissimo. Avevo dormito su un lato solo e la schiena mi si era praticamente incriccata, inoltre persi l’autobus e dovetti fare i sarti mortali ed un bel pezzo a piedi per andare a prenderne un altro e, soprattutto, il tempo era così brutto che sembrava potesse mettersi a piovere da un momento all’altro.
Arrivai a scuola con una faccia da morto-incazzato.
-Oi Ella che hai?-
Cercai di sorridere, ma mi venne fuori solo una smorfia
-Niente Asia, sono solo stanca.-
Guardai il suo sorriso. Ma come cazzo faceva ad essere sorridente anche quando pioveva, c’era scuola ed era lunedì?
-Obbè, hai avuto tutto ieri per riposarti..-
Sospirai
-Asia?-
-Si?-
-Ti prego, solo per stamattina, stai zitta.-

Quella mattina (ed anche per tutto il giorno precedente) Giulia evitò accuratamente di guardare o parlare con Francesco. Proprio non capiva cosa gli fosse preso..
E poi cosa voleva dirle? Quella Cecilia! Uff.. Proprio non capiva. Aveva una dannata voglia di avventarsi sul suo migliore amico, riempirlo di botte ed estorcergli le informazioni.
Ma purtroppo il suo così detto “migliore amico” era di nuovo perso ad esplorare la bocca della sua amata su un muretto.
-Cristo che palle!-
Sia io che Asia le sorridemmo
-Hei Giulia, tutto ok?-
Lei ci rivolse una delle sue occhiate super acide
-Secondo voi?-
Impallidimmo entrambe
-Hem, ok, scusa..-
Sorrise -No, tranquille, è che sono un po’ nervosa per una cosa successa sabato..-
Sospirai, senza pensarci
-Ah si, la scenata di gelosia..-
Giulia spalancò gli occhi -Tu come lo sai?-
Arrossii fino alla punta delle orecchie
-Oddio scusa!- unii le mani in segno di preghiera
-Davvero, non volevo spiarvi, è che stavo cercando Gine e Davide e quindi..-
Asia spostava confusa la testa da Giulia a me, da me a Giulia
-Hem, ragazze? Mi fareste capire qualcosa?-
Giulia sospirò -Vabbè, non preoccuparti, almeno risparmio la fatica di spiegarti..-
-Hei ci sono anche io!-
Sorrisi -E comunque tranquilla, non lo dirò a nessuno..-
-Ma tu avevi capito che voleva dirmi?-
-Giulia! È abbastanza palese..-
-Non mi pare proprio!-
-Ragazze!- Asia si era spazientita
Sia io che Giulia ci voltammo verso di lei, ce l’eravamo completamente dimenticata!
La abbracciai -Oddio scusa! È che eravamo così prese..-
-Ora mi volete spiegare?-
-Ah niente, Francesco le ha fatto una scenata di gelosia perché passava troppo tempo con Manuel, poi l’ha sbattuta al muro e le ha detto “Giulia, ascolta, io..” e in quel momento è arrivata Cecilia.-
Asia mi guardava, con la bocca spalancata, poi si riscosse
-Quella dannata! Se non fosse stato per lei Frà finalmente..-
Si bloccò, guardando Giulia
-Ma tu hai capito cosa voleva dirti, vero?-
Giulia scosse la testa -Veramente no..-
Io ed Asia ci guardammo, per poi scoppiare a ridere
-Certo che dovresti proprio svegliarti Giulia!-
Lei si offese ed arrossì appena
-Non potreste semplicemente dirmelo?-
Io le misi una mano sulla spalla.
-No, perdonaci, ma questi sono affari tuoi e di Frà. Se non capisci da sola..-
Poi sorrisi ad Asia ed, insieme, ci allontanammo, lasciando Giulia piuttosto basita.
-Povero Frà, dovrà fare molto di più se vuole conquistarla.-
Eh? Avevamo detto così io ed Asia? Francesco voleva conquistarla?
Giulia scosse la testa, sorridente.
No, non era possibile. Aveva sicuramente capito male.

Quel giorno per Ginevra andava tutto storto. O, meglio, non capiva perché ma la ignoravano tutti.
Ella la ignorava, sicuramente per imbarazzo.
Eleonora la ignorava perché era con Patrizia.
Maya la ignorava perché era intenta a memorizzare la lezione.
Davide la ignorava perché era uno stupido. O forse c’era un motivo più sensato ma lei non lo conosceva. Già, andava decisamente tutto male.
E come se non bastasse si era beccata un bel 5 ad inglese.
Scosse la testa, esasperata. Si ripromise di indagare sul come si faceva a prendere un 5 ad inglese. Una materia che lì era considerata per “rilassarsi”. Tipo educazione fisica..
Sentì dei risolini provenire dal fondo classe e scorse Michela, Ambra, Carolina, Marianna e Gianna scherzare e ridere tranquille.
Si avvicinò, sorridente. -Hei ragazze, che fate?-
Michela le sorrise, era dolce, molto dolce, Michela.
-No, stiamo cercando di tirare un po’ su Marianna, che è triste.-
Ginevra guardò la diretta interessata, non aveva mai avuto molti rapporti con Marianna, ma comunque non era antipatica.
-Come triste? Che è successo? Chi è stato che lo meno?!-
Lei scoppiò a ridere
-No, tranquille, è solo un dubbio..-
-Dimmi, dimmi.-
Marianna divenne seria
-Ginevra, tu ti fideresti a lasciare andare il tuo ragazzo, di tipo due settimane, da solo, il sabato sera, con amici di cui non vuole dirti il nome, in non si sa quale posto misterioso?-
Ginevra riconnetté un’attimo -Mmm, direi di no..-
Marianna sorrise -Ecco, è solo un po’ di gelosia.. Il mio ragazzo l’ha fatto questo sabato e da allora mi guarda meno in faccia.. Quindi sono un po’ preoccupata. Ma comunque non è niente, davvero!-
Ginevra sorrise -Non sapevo che tu fossi fidanzata..-
Marianna era raggiante -Sisi, te l’ho detto, da poco. Ma comunque gli voglio bene! È di questa scuola e fa il quarto, magari lo conosci pure..-
Ginevra lo dubitava, non era così interessata agli altri tipi..
-Forse.. Come si chiama?-
-Davide.-

Amo isolarmi. Non lo faccio apposta, ma quando accade mi piace proprio.
Soprattutto amo isolarmi in classe. Perché mi metto a disegnare ed il mondo sparisce.
Ma non mi isolo mai del tutto, perché ascolto, butto occhiate qua e là e mi faccio un’idea di cosa succede intorno.
Quindi vidi subito la mia Gine cadere dalla sedia, come paralizzata, quasi svenendo.
E corsi subito da lei.
-Gine? Gine oddio stai bene?-
Metà classe le stava intorno, preoccupata.
Le toccai il polso -Oddio, probabilmente ha avuto in calo di pressione! Prooooof.-
Non ricordo che ora fosse, ma probabilmente era buco e c’era un supplente che non faceva niente.
-Si, che succede?-
Ma era scema? Eravamo tutti intorno alla moribonda.
-Ginevra si è sentita male, posso accompagnarla a prendere un po’ d’aria, non so, qualcosa alla macchinetta?-
La prof annuì -Sisi, dagli gli zuccheri.-
Trascinai Ginevra fuori dalla porta. Aveva lo sguardo vitreo, quasi perso nel vuoto.
La feci sedere su un tavolo fuori dalla porta ed andai alla macchinetta, comprai una barretta di cioccolato e quasi glie la ficcai giù per la gola.
-Ginevra, mi spieghi che cos’hai? Non hai mangiato?-
Lei scosse la testa
-Allora è successo qualcosa di grave? Per farti restare così ti devono essere morti padre, madre e fratelli..-
Lei sorrise -No davvero, sto bene. Sono solo incazzata..-
-Lo vedo. Dimmi perché, per favore.-
Lui mi guardò, serissima
-E tu dimmi perché mi eviti.-
Arrossii, allora se ne era accorta.
-E’ che, non so, non era cattiveria, e nemmeno imbarazzo (forse un po’ anche quello), è che, non so, non pensavo ti piacesse così tanto e lo conoscessi, insomma ci sono rimasta male perché non me l’hai detto. Pensavo che non ti fidassi più di me..-
Ginevra mi guardò, con le lacrime agli occhi, poi mi abbracciò, di slancio.
-Scema! Mille volte scema! Ti rendi conto delle stupidaggini che dici?! Io ti voglio bene e mi fido tantissimo di te. È che è stata uno cosa improvvisa, non mi piaceva da prima insomma.. E poi, quando mi ha baciato, non so, pensavo fosse una cosa giustissima e bellissima. Decisamente mi sbagliavo di grosso..-
Cosa? La guardai, stupita.
-Cosa? Perché?!-
Lei sospirò
-Hai presente Marianna?-
-La nostra compagna di classe? Si.-
-Ecco, pare abbia un fidanzato che sta in quarto di nome Davide.-
Oh. -Oh merda.-
Annuì -Già.-
-Che stronzo.-
-Già.-
-Poteva pure dirtelo che era una tresca. E, in più, tradiva..-
-Già, ma magari me l’ha pure detto tra un bacio e l’altro ma non lo ricordo..-
Sgranai gli occhi
-Come, scusa?!-
Lei sorrise, un po’ sognante
-Beh, avevo completamente scollegato il cervello..-
Sbuffai -Solo tu..-
Scoppiammo a ridere.

All’intervallo Ginevra passeggiava, in mia ricerca, ed incontrò il famoso Davide.
Senza pensarci lo afferrò e lo spinse nella prima stanza vuota che trovò, probabilmente era lo sgabuzzino.
-Hem, Ginevra? Tutto ok?-
Lei scosse la testa -No, per niente “tutto ok?” va tutto di merda. Perché mi eviti?-
Lui rimase un po’ spiazzato
-Ma io non ti evito..-
Ginevra sentiva una vena pulsargli in fronte
-Invece si! Non dire stron..-
Non poté continuare che si trovo le labbra del ragazzo incollate alle proprie e solo in quel momento si accorse che lui le aveva insinuato una mano nei capelli ed una sulla schiena, sotto la maglietta.
Dovette ricorrere a tutta la sua fottuta forza di volontà per spingerlo via, ansimante.
Lui la guardò, stupito e con il fiatone
-Cosa c’è?-
Ginevra scosse la testa, fremeva di rabbia. Quel.. Quel! Continuava! Era fidanzato e si permetteva di baciarla nello stesso edificio in cui si trovava la ragazza. Che stronzo..
-Ginevra, cosa diamine..?-
Lei sbatté un pugno al muro, fremente
-Cristo Davide! Non fare il coglione! Mi sono rotta le palle, capito?! Dillo, dì tutto ciò che hai da dire, che mi nascondi!-
Davide era impallidito, ed anche notevolmente -Ma cosa..?-
Ginevra ora sentiva chiaramente le lacrime di rabbia rigarle il volto
-Dillo, stronzo, che sei fidanzato e che non me lo dici! Dillo, vaffanculo, dillo e fammene fare una ragione!-
Il ragazzo stava con le mani a mezz’aria, insicuro sul dafarsi, pallido e senza una risposta da darle.
-Dillo, cazzo!-
-Ma come, chi..?-
Ginevra si accasciò sul pavimento
-Siamo in classe insieme, deficiente! Siamo in classe insieme e voi siete fidanzati da due settimane, cristo! Potevi benissimo dirmelo che era solo una tresca per te! Che non te ne fregava una fottuta minchia e che avevi la ragazza! Potevi dirmelo e non farmi stare male!-
Davide si mise inginocchio davanti a lei ed allungò la mano per consolarla
-Ginevra, scu..-
Ginevra alzò la testa e gli tirò un ceffone che risuonò in tutta la stanza e che fece girare la testa del ragazzo di novanta gradi esatti.
-Non ti azzardare a dire scusa, Davide, non le voglio le tue scuse. Mi fai schifo. Vattene a fanculo, o comunque in un posto molto lontano da me, ti conviene. Perché se ti rivedo te ne do un altro, però più forte.-
Detto questo si alzò, lo scostò malamente con un piede ed uscì dalla stanza, fiera e bellissima.

Suonò la campanella e tutti uscimmo raggianti. Ok era lunedì, ma intanto era finito.
Sorrisi a Ginevra -Novità?-
Lei fece un sorrisetto soddisfatto -Veramente molte.-
Sgranai gli occhi
-Davvero? Domani mi racconti tutto!-
Lei sorrise -Pensavo, ti va di andare a mangiare al cinese, qui vicino?-
Io iniziai a saltellare sul posto -Sisisisi!-
Ero contenta.

Giulia inserì i vari libri di scuola nello zaino ed uscì dalla porta dell’aula.
Così facendo urtò Francesco che si girò. Si guardarono, arrossirono e poi si voltarono.
Quei due avevano davvero tanto da chiarire.

-Ahhh, che mangiata!-
Ginevra sorrise -Si, sono sazia.-
-Comunque, Gine, io ti stimo.-
Lei arrossì leggermente -Perché?-
Ordinai un gelato fritto, tanto per cambiare
-Non so, dire quelle cose a Davide.. Io non ci sarei mai riuscita.-
Lei scosse la testa
-Non ho fatto niente.. E poi è stato davvero troppo. Ok, gli voglio bene, ma è uno stronzo.-
Io strinsi il pugnetto
-Giusto! Fagli vedere che con te non può giocare!-
Lei scoppiò a ridere -E poi i ragazzi vanno e vengono..-
All’improvviso cambiò faccia e mi guardò, seria.
-Ella?-
La guardai, curiosa -Si?-
-Tu invece non mi tradirai mai, vero? Resterai per sempre?-
Io sorrisi e l’abbracciai
-Si, ti prometto che ti vorrò sempre bene. Fidati di me.-




Angolo dell'autrice:
Heilà everybody! Sono come al solito di fretta e quindi non so che altro dire..
Mmm, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Non ho altro da dire, quindi scappo. Un grandissimo bacio, alla prossima. Ellena

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Capitolo 7
*** - Capitolo VI - ***


Alla mia Veve.
Ti voglio bene, ti adoro.
Sei la persona più dolce che io conosca.
E sei così dannatamente perfetta..
..Che a volte non posso farne a meno..
..E sono invidiosa, ma davvero tanto.
Tu però, nonostante, continui a starmi vicino.

Quindi ti ringrazio, ti voglio bene.


- I pregiudizi fanno male. -

Ci sono quei giorni in cui ti alzi, il tempo è normale, va tutto tranquillo, e non sei né triste, né felice.
Sei perfettamente normale.
Però sai, te lo senti dentro, che accadrà qualcosa. Qualcosa di cui essere felici, qualcosa di diverso dalla solita pallosa monotonia.
Quel qualcosa che non sai dire cos’è, ma te lo senti.
Così mi svegliai quella mattina, con quella sensazione che mi fece sorridere per tutto il tempo, in attesa.
Non potevo mica accogliere la novità con la faccia triste, eh.

-Buongiorno!-
Asia, Ginevra e Giulia mi guardarono stupite, era da un po’ che non ero allegra, la mattina
-E che è successo?! Come mai così allegra?-
Abbracciai Asia, sorridendo. -Bah niente! Sarà che è venerdì..-
Suonò la campanella -Forza, iniziamo le lezioni!-
E mi avviai, come una pimpa saltellante, verso la classe.
Quel giorno avrei avuto, dopo le lezioni, le prove per il musical, e poi sarei dovuta andare a prendere l’autobus in capo al mondo per andare a danza. Avrei fatto una fatica immane.
Però ero allegra.

-Uaaaaaan.-
La bocca di Giulia si spalancò in un enorme sbadiglio.
-Uffa che pizza, oggi abbiamo due ore di greco! Ma come fa Ella ad essere così allegra?!-
Asia sorrise -Sarà perché non è in classe nostra? Oggi loro hanno educazione fisica e musica e l’orario corto.. Una giornata più leggera no, eh?!-
Lo sguardo di Giulia si oscurò -Bah, io giuro che do fuoco alla scuola..-
-Ed io nascondo gli estintori!-
Giulia si girò di scatto e guardò stupita Francesco, non si parlavano da un bel po’.
Si ricompose, chissene, era un problema suo. Fece una smorfia.
-Battuta fatta di facebook, eh?! Decisamente trash..-
Francesco sorrise, il suo solito, normale, bellissimo sorriso, pensò Giulia.
Gli sorrise anche lei. Era il suo solito e caro Frà.
-Oi Frà, tutto ok?-
Lui la prese sotto braccio ed iniziarono ad avviarsi
-Si certo, perché me lo chiedi?-
Lei scosse la testa
-No, no so, è un po’ che non ci parliamo..-
Come risposta ebbe una scrollata di spalle.
-Forse non ne abbiamo mai avuta l’occasione..-
Altra scrollata di spalle.
-E’ che, quella sera, al bowling.. Non so, eri..-
Francesco le dedicò una profonda e penetrante occhiata, decisamente “non da lui”.
-Hem, insomma.. Cosa mi stavi per dire prima che ci interrompesse Cecilia?- Concluse lei.
Lui la guardò per un attimo, poi riprese a camminare, lasciandola dietro.
-Niente di importante.-
Cosa?! Giulia perse la pazienza.
-Cosa significa “Niente di importante”?! Hai idea di quanto mi sia rimbambita pensando a quella cavolo di serata, razza di scemo?!-
Francesco si girò
-E’ un problema tuo se non capisci niente.-
-Io a non capire niente?! Parla più chiaramente tu, piuttosto! Hai idea di quanto sia stata male per questo tuo cavolo di silenzio?!-
-Perché io no?!-
Giulia si bloccò. Francesco era lì, davanti a lei, con la testa bassa ed i pugni serrati.
-Sono stato malissimo per il tuo silenzio. Non facevi che evitarmi, e tutto perché non so starmi zitto e devo sempre dirti per forza quello che penso!-
Giulia sorrise e gli si avvicinò
-Frà, tu puoi dirmi sempre quello che pensi..-
-No, non è vero.-
Lei lo abbracciò -Si, ti prego Frà, io ti voglio bene.-
Lui si bloccò, la scostò e le posò le mani sulle spalle.
-Allora te lo dico..-
Lei sorrise -Ti ascolto.-
-Giulia, io non credo che quel tizio sia adatto a te!-
Se Giulia fosse stata un cartone animato probabilmente le sarebbe venuto in testa un grande gocciolone (molto alla -.-” Nda).
-Sicuramente ti farà soffrire, credimi! Ma poi fai come ti pare..-
Riprese lo zaino, ignorò bellamente gli sguardi curiosi degli studenti che li fissavano e riprese a camminare.
-Hei aspetta!-
Si girò verso Giulia.
-Era solo questo che mi dovevi dire?-
Lui fece una sonora risata -Certo! Perché, c’è altro?-
Giulia sorrise e lo affiancò. Era sempre il solito, adorabile Frà.

La mia giornata continuò normalmente.
Le lezioni finirono con musica, il tempo di prendermi un panino e dovetti subito rientrare per le prove per il musical.
Mentre camminavo per entrare nella scuola mi sentii chiamare.
-Ella!-
Mi girai e vidi Lorenzo, un tizio di un’altra classe che partecipava al musical, raggiungermi.
-Heii Lore! Sei andato anche tu a prendere da mangiare?-
Lui sorrise -No, sono andato a casa.-
-Come mai? Non eri venuto a scuola?-
-Si, però abbiamo finito un’ora prima perché mancava un prof..-
-Ah, ok.-
Arrivammo sotto il palco, e subito mi chiamarono perché toccava a me.
Lorenzo mi diede una pacca sulle spalle
-Forza popolana!-
Feci una smorfia
-Zitto! Solo perché hai una parte poco più importante della mia!-
Lui rise -Intanto ho delle battute!-
Scoppiai a ridere.

Finite le prove mi avviai, o meglio, mi misi a correre in direzione della fermata.
Cavolo, era davvero tardi!
Attraversai la strada ed arrivai alla stradina in mezzo alle fratte per tagliare ed arrivare prima, iniziai ad andare ancora più veloce.
-Che pizza queste prove. Non prenderò mai l’autobus in tempo!-
-Ella!-
E ora chi era?!
Mi girai, era Cecilia.
-Oi bella, ciao! Come mai qui?-
Lei sorrise e mi raggiunse
-Ho dovuto comprare delle cose al negozio davanti alla scuola, ora sto tornando a casa..-
Sorrise.
-Come va? E’ un po’ che non ci si sente..-
Chissà perché, eh?!
-Già..-
-Dopo tutto il casino con Francesco non c’è più stata occasione.. Approposito, senti, ma a te piace ancora?-
Cazzo di domande fai, stronza?!
-Beh, mi sono data per vinta..-
-..Ma ancora non ti è indifferente.-
Arrossii -Diciamo..-
Lei sorrise, un sorriso dolce..
-Sai, volevo dirti una cosa importante..-
-Dimmi.-
-Che, cioè, lo so che io sto con Francesco e tutto, però volevo sapere se tu saresti disposta comunque ad essermi amica, anche con tutto questo casino. So che probabilmente è una richiesta assurda, però comunque non mi va per niente di tagliare i rapporti con te e quindi..-
Abbassò la testa imbarazzata.
Io le sorrisi -Capisco perfettamente cosa vuoi dire!-
Mi stiracchiai
-Aaaah, meno male che l’hai detto tu! Pensavo esattamente la stessa cosa, solo che non mi andava di chiedertelo.. Magari poi pensavi che mi avvicinavo a te solo per Frà, o cose del genere..-
Lei rise -No, figurati..-
Continuammo a camminare.
-Ah, e comunque..-
Abbassò la testa, triste?
-..Comunque ultimamente con Francesco non sta andando per niente bene..-
Spalancai gli occhi, non ne sapevo niente!
-Penso che prima o poi mi lascerà..-
Mi bloccai
-Ma no! Perché dici così?-
Lei fece un sorrisetto un po’ triste
-Sai, io a Francesco gli voglio bene davvero. Mi ha attratta tantissimo dalla prima volta che l’ho visto. Ha un carattere così forte, solare! E’ il mio punto di riferimento, anche se magari non sembra.. Io senza di lui starei malissimo..-
Wow, non pensavo provasse un amore così forte nei suoi confronti.
-Però.. Però lui non mi vuole bene.-
Ehhh?!
-Ma che dici! Certo che ti vuole bene! E’ solo che magari non lo dimostra proprio sempre..-
Lei mi ignorò
-Ella, tu c’eri l’altra volta al bowling, no?!-
-Beh, certo che c’ero..-
-No, intendo quando Francesco e Giulia hanno litigato vicino ai bagni, ti ho vista..-
Aehm, mi aveva vista? Arrossii
-Oh, beh, si..-
-Ecco, non hai visto come Francesco la guardava? Era geloso marcio di Manuel, e continua ad esserlo! Quando stiamo insieme non fa altro che parlarmi di quanto sia stronzo quel tizio!-
Io feci un sorrisetto un po’ timido..
-Beh, ma magari lo è davvero..-
Lei sorrise
-No, conosco Manuel, veniva con me alle medie. E’ una persona davvero bella. E Francesco è gelosissimo, ormai conosco anche lui.-
Beh, anche io me ne ero accorta, ma che le potevo dire?
-Ascolta Cecilia, io..-
-Eppoi è sempre così! La guarda sempre così a quella stronza!-
Hem, pronto?! E’ una mia amica, sai?!
Ma non ebbi il coraggio di dirle niente, Cecilia si era accasciata ad un muro e singhiozzava ininterrottamente nelle mani.
-Ogni volta a parlarmi di Giulia, di cosa ha fatto Giulia, di dove andrà con Giulia, di quanto cazzo è perfetta Giulia! E “Perché Giulia a detto questo..” E “Giulia vuole andare qui..” E “Perché a Giulia quello non piace proprio per niente..”-
Devo dire che imitava davvero male la voce di Francesco, forse per via dei singhiozzi.
Rimasi lì a fissarla, senza il coraggio di dire niente, con la mano sospesa a mezz’aria sulla sua testa.
-E dovresti vedere come la guarda! La vuole mangiare! Conosce tutto di lei, le vorrebbe leggere l’anima, difenderla da ogni santa cosa e tenerla per sempre vicino a se! Sempre Giulia, Giulia e Giulia.. “Quello stronzo di Manuel deve tenere giù le mani dalla mia Giulia!”-
A questo punto Cecilia singhiozzò ancora più forte e si accasciò a terra.
Io mi chinai e la abbracciai, non sapendo bene che dire.
-Cecilia, non so bene cosa dirti, perché non voglio esprimermi su Giulia.. Ma, a questo punto, non sarebbe forse meglio per te non vederlo più..?-
Lei alzò la testa di scatto, poi sorrise.
-Si, hai ragione. Ma non sai quanto lo vorrei, quante volte ci ho provato. Non ci riesco!-
La guardai, un po’ stupita, poi sorrisi.
Successivamente la accompagnai a casa, che stava proprio vicino alla fermata, e riuscii a prendere l’autobus per andare a danza.
Cecilia, infondo, era davvero una brava ragazza. Era dolce, carina e gentile, aveva un sacco di qualità che non avevo mai notato.
Ed, inoltre, voleva bene a Francesco molto più di quanto glie ne avevo voluto io.
Meritava sicuramente di stare con lui.
Lo meritava, si, ma non meritava di stare male.


Angolo dell’autrice:
Heilà ragazzi! E’ parecchio tempo, eh?
Beh, ma come vedete sono tornata con un capitolo lunghino, quindi spero di essermi fatta perdonare..
*Noooooooo!* NdVoi
*Cooooosa?! T.T* NdMe
*Doveva essere più lungo!* NdVoi
*Beh, ma io.. Insomma, il tempo.. Le altre ff..* NdMe
*Chissene!* NdVoi
Ok, basta, giuro che aggiornerò regolarmente, d’ora in poi!
*Si, come no.. -.-”* NdVoi
*Cattiiiiivi!* NdMe
Non era basta?! -.-”
Comunque! Come avrete notato ho cambiato il nome alla ff. Si, mi sembrava giusto, dato che la storia ha preso una piega che non mi aspettavo proprio per niente. Ormai parla un po’ di tutti e quindi il titolo “GxF” non va più bene.
Che ne dite di questo nuovo?
Ovviamente Giulia e Francesco restano i personaggi principali, intorno a cui ruota tutto, ma anche tutti gli altri li amo tantissimo e non sono da meno, proprio per niente! ^^
Beh, non so davvero cos’altro dire.
Ringraziamenti:

_GP_: Bella lei! Penso che abbiamo chiarito tutto a voce, no? Beh, comunque qualche volta le recensioni scrollata “Heiii, ci sei? Questo non è un romanzetto per bimbominkie!” ci vuole. ^^
Grazie. Lo sai che alla tua recensione ci tengo.
Elle
P.s. Comunque su quella cosa di mister fantastic hai letto male (^^) Lei si accascia e lui le se inginocchia davanti! In questa maniera è piuttosto facile tirare uno schiaffo. (Parlo per esperienza. XD)

Giorgiayna: Oddio grazie Giò, sono davvero contenta che ti sia piaciuto il capitolo, apparte che ti è stato dedicato..
Comunque lo so che ci sono parolacce etc, e so anche che lo svenimento è eccessivo, bah.
Però ho dato tutta me stessa negli insulti nello stanzino. Mentre scrivevo cercavo di immaginarti con un ombrello in mano mentre lo facevi roteare incazzata davanti agli occhi di Da(r..)vide. XD
Bella la mia donna guerriera!^^
Elle

Midao: Obbè, alla buon’ora recensisci tu, eh?! XD Si, lo so, lo so, la vacanza.. XD
Comunque lo sapevo che il capitolo non era dei migliori, l’avevo premesso, eh!
Eppoi è così pieno di parolacce, oh my god! -.-” xD
Bella lei, che dici mia grande scrittrice preferita? Questo ti è piaciuto?

Ossì, mi servono assolutamente i tuoi pareri.

Senza i tuoi pareri come faccio? O.O

Non faccio. u.ù
Un bacione<3
Elle

Beh, ringrazio ovviamente tutti quelli che hanno messo tra seguite, preferite e da ricordare, siete così cari e così numerosi! Perché non vi fate avanti? Voglio ringraziarvi uno per uno!
Eppoi le vostre recensioni danno così tanto coraggio, mi fanno capire se è solo una schifezza o no.
Apparte che solo una schifezza lo è comunque, ma ho dannatamente bisogno di persone che mi dicono anche solo “Bella, mi piace.”
Poca fiducia in me stessa, dite? Probabile.
Apposta per questo ho creato un blog, per scrivere di me e trovare fiducia.
Se vi va passateci. Nel mio profilo, sotto il nome vero, c’è “Sito Web”, è quello! ^^
Mmm, chissà se qui si può spammare..
Bah, basta che non mi ribloccano l’account.. XD
Un grandissimo bacio, alla prossima.
Vostra Ellena<3


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Capitolo 8
*** - Capitolo VII - ***


A Gianluca.
Grazie, Nient’altro.
Grazie per tutte le volte che mi hai sostenuto.
Forse sarebbe stato bello,
Se non ci fosse stato lui..
Quindi perdonami e grazie davvero.
Mi mancherai.


- Uscite. - 


-Allora, cosa vuoi fare?- Schierai Giulia da capo a piedi.
Lei mi guardò, innocente -Veramente niente, perché?-
-Come niente? Non hai visto di che informazione fondamentale ti ha informato il tuo piccì?-
Ed accarezzai il computer di Giulia, riconoscente e con due occhioni luccicosi.
-Di che parli, scusa?-
Le puntai un dito contro
-Senti un po’, tu. Ma sei proprio sicura di essere innamorata di Manuel?! Non ti sei nemmeno accorta che è appena entrato in chat!-
Giulia sbuffò e si stese sul letto -Tanto non mi cliccherà mai..-
-Oh, questo lo so!-
Le venne un grosso gocciolone alla cartone animato -Grazie tante..-
Io mi sedetti alla sua scrivania e scossi la testa.
-Che ci vuoi fare, conosci il termine “Bello ed impossibile?” ecco, penso che lui sia un po’ così.. Lo ammiri tanto, è un gran figo, è dolce, gentile, premuroso, te lo vorresti stuprare ed ha degli occhi bellissimi.. Ma non potrai mai averlo.-
Giulia mi tirò un cuscino -Ahi!-
-E allora tu smettila di dire cattiverie!-
-Ma l’hai detto tu!-
-Certo, certo, tu però non esagerare! Non credo di essere così tanto sfigata..-
Io sorrisi -E allora cliccalo!-
Lei spalancò gli occhi -Cheeee? Sei matta?! Io salutarlo per prima?! Nonono, tu non hai proprio capito niente, cara mia!-
Io sbuffai e mi appoggiai alla scrivania e la rimproverai, con tono melodrammatico:
-Okok, fai come vuoi! Vedi passare la tua vita senza fare niente. Perché lui non ti si filerà mai di pezza, né, tautomero, ti cliccherà per chiederti come va!-
*Trillo*
Manuel: “Hei Giulia! Come va?”
-Aaaaaaaaaaaaaaaah!-
Giulia scattò in piedi -Che c’è? Perché hai urlato?!-
Io la guardai con gli occhi spalancati ed iniziai a balbettare
-Giu-giu-giulia! Ti-ti ha cliccato!-
Lei si lasciò ricadere sul letto
-Sisi, come no..-
Scattai in piedi, la afferrai per un braccio e la trascinai alla scrivania facendola strusciare a terra
-Hei, ma sei matta?!-
Io le indicai il computer -Gu-guarda! E’ lui!-
Lei si sporse, guardò lo schermo e spalancò la bocca, gli occhi e, probabilmente, anche le orecchie.
-Ma co-come? Co-cosa..? Ma se non mi ha mai cliccato in vita sua!-
-Beh, prima oppoi doveva succedere!-
Giulia sembrava stesse per mettersi a piangere e contemporaneamente a ridere.
-Oddio! Ed ora che faccio?-
-Beh, per prima cosa direi di rispondergli!-
-Sisisi..-
Distese le dita tremanti sulla tastiera -Si ma.. Che gli scrivo?-
Io scoppiai a ridere -Oddio, per prima cosa salutalo!-
-Okok..-
“Hei Manuel! Tutto ok. Tu?”
-Oddio sta scrivendo!-
-El, calmati, qui l’eccitata dovrei essere io!-
-Siii, ma tu non lo sei abbastanza, quindi lo sono io per te!-
“Come al solito.. Che mi dici?”
-Ma che non lo sono abbastanza! Dio, non vedi come tremo!-
-E allora rispondigli!-
-Sisisi! Ora rispondo!-
“Bah, niente, si muore di noia.. :D”
-Hei grazie!-
-Ma no, scema! Se gli dico che mi diverto poi pensa che non voglio chattare con lui..-
-Meglio! Ti fai desiderare.-
-Bah..-
“Concordo appieno..”
-Wow, ti ha dato ragione!-
-Non mi sembra questo granché..- Intanto era tutta rossa
-Sese..- Sorrisi, probabilmente Giulia allora non l’avrebbe mai ammesso, ma era davvero emozionata.
“Senti Giulia, volevo chiederti una cosa..”
-Oddio oddio oddio! Ti vuole chiedere di metterti con lui!-
Giulia divenne completamente rossa
-Non ti sembra di correre troppo?-
-Assolutamente no! Ti immagini? Non sarebbe bellissimo?-
Mi sentivo come in un manga per ragazze, svolazzavo qui e lì per la stanza circondata da fiori immaginari e con occhioni luccicanti.
-Waaaaaaa, ti immagini che bello? Lui ti chiederà di metterti con lui e tu accetterai e poi uscirete insieme, vi bacerete ed un giorno o l’altro farete l’amore e poi avrete un bambino, così lui ti chiederà di sposarlo, tu accetterai e vivrete per sempre felici e contenti!-
Lei scosse la testa sconsolata
-Ok, ora stai decisamente esagerando!-
Spalancai gli occhi, innocente
-Perché?-
-Ella, stai un attimo realizzando quello che dici?-
Io sorrisi, contenta -Siiiiiiii!-
“Hei, ci sei?”
-Rispondi rispondi!-
-Okok, un attimo!-
“Sisi, certo. Dimmi pure!”
-Eeeeeeeeeeeeeeeeh..-

“Sai dove posso comprare un paio di scarpe col tacco da donna? Non sono molto esperto..”
Praticamente caddi a terra -Che idiota..-
Giulia era davanti al computer con la bocca spalancata.
-Ma, secondo te.. A cosa diamine gli servono le scarpe col tacco?!-
Io mi ripresi -Ma che ne so! Forse deve fare un regalo alla ragazza..-
-Grazie Ella, molto incoraggiante!-
Scoppiai a ridere.
“Veramente neanche io sono espertissima, però mi pare che il negozio accanto al cinese le venda..”
“Davvero? Wow, grazie mille!”
“Oh, niente..”
-E adesso che fai?-
Lei sorrise
-Niente. Non mi aspettavo davvero tutto quel casino che ti eri inventata tu, ci mancherebbe! Forse avevo sperato in qualcosa di carino, ma niente di più.. Bah.-
Le diedi una pacca sulla spalla
-Dai sorridi, non è la fine del mondo. Vedrai che prima o poi ti chiederà di uscire davvero..-
“Ah, comunque, che fai sabato?”
Giulia divenne completamente rossa ed io non potevo crederci, cominciai a saltellare per la stanza.
-Ti ha chiesto di uscire! Ti ha chiesto di uscire!-
-Ella calmati!- Anche se lei era poco meno agitata di me -Prima vediamo che vuole..-
Scrisse, con le mani tremanti:
“Veramente niente.. Perché?”
-Beh, ovvio che vuole chiederti di uscire!-
“Ok, nemmeno io.”
Caddi a terra per la seconda volta. -Che deficiente.. Rassegnati, non te lo chiederà mai.-
“No, scherzo. Volevo chiederti se ti andava di accompagnarmi a Nettuno, devo fare una cosa e non mi va di andare da solo..”
-Waaaaaaaaaaaaaaaa! Te l’ha chiesto! Te l’ha chiesto!!!-
Giulia si bloccò di nuovo davanti al computer. Non poteva crederci, glie lo aveva chiesto! Io avevo spalancato il suo armadio e, tra urletti di gioia, tiravo fuori tutti i vestiti in suo possesso e li tiravi in aria.
-Waaaaaaaa, che bello! Finalmente te l’ha chiesto! E dovrai essere stupenda, eh! Potresti metterti questo! Ma anche questo ti sta parecchio bene.. Oh, questa maglietta blu è stupenda! Ma questo vestitino è carinissimo! Ma forse dovrete camminare e quindi magari mettiti le converse.. Ti devi truccare per essere strepitosa! Oppure magari puoi metterti i tacchi, dato che li volevo gli mostri che tu ce l’hai, della serie: “Io ho quello che tu vuoi. Prendi direttamente me! Wraoooor!” Waaaaaaa! Ti ha chiesto di uscire! Che cosa figa! Eppoi è un gran figo! E devi essere felicissima! Ed il tuo cuore dovrebbe battere forteforteforteforteforteforteforte come un tamburo! Sei felice, si?!-
Lei mi guarda ad occhi spalancati -Ma che domande sono?!-
Io sorrido e ricomincio a tirare tutto in aria.
-Ella..-
-Si?-
-Senti, ti prego, non ho capito una parola di quello che hai detto. Quindi fammi un favore..-
Io annuisco fortemente.
-..Stai zitta per due secondi!-
-Uno.. Due. Beh, ora dobbiamo davvero pensare a..-
-Ella!-
Sorrido -Dai dai! Scherzo. Okok, scusa. Ahhhhhhhhhhhh!-
Fa un salto -Ed ora che c’è?!-
-Gli devi rispondere! Gli devi rispondere!-
Lei si risveglia e si mette alla tastiera.
-Oddio è vero!-
“Beh si, per me non c’è nessun problema! ^^”
-Waaaaaaaaa! Ne ero sicura!-
Sorride -Che genio..-
“Grande!”
-Chiedigli dettagli! Chiedigli dettagli!-
“Hem, ma a che ora ci vediamo? Dove..?”
-Oddio oddio oddio! Ti immagini se ti porta su uno splendido lago in barca con un tramonto! Waaaaaaaaa!-
Giulia sospirò -Ella, quelle cose succedono solo nei tuoi manga dagli occhi luccicanti.-
Iniziai a volteggiare per la stanza ed a fantasticare su quei due.
-Oddio che cosa cariiiina! Sarà così bello! Devi essere perfetta! E pensare che io non ho ancora mai avuto un ragazzo..-
“Ti spiego tutto domani..”
“Ok. x)”
-Che dice? Che dice?!-
-Che mi spiega domani..-
Io le salto al collo -Oddio Giulia che bello! Sono così contenta per te!-
Le prendo le mani e la trascino davanti all’armadio, o, meglio, davanti a quel mucchio di vestiti che nascondeva un armadio.
-Però non scherzavo quando dicevo che devi essere bellissima..-
Lei sorrise -Si, ma senza esagerare..-
Le feci l’occhiolino e scoppiai a ridere -Mi conosci!-
Giulia si lasciò cadere sul mucchio di vestiti e sorrise
-Proprio per questo sono tanto preoccupata..-

Alla fine dovevo stare da lei solo un paio d’ore per ripassare il musical e ci sono rimasta fino a cena. Ma è stata una giornata divertente. E, devo dire, che con il completo che l’avevo aiutata a scegliere era davvero uno schianto.

*****

La mattina dopo non stavo più nella pelle, non facevo altro che spostare lo sguardo da Manuel a Giulia, da Giulia a Manuel.
Ginevra mi risvegliò -Ma si può sapere che stai facendo? Dobbiamo entrare!-
Io continuai a guardare i due, pensierosa
-Sto cercando qualche progresso..-
-Eh?-
Io sorrisi -Niente, niente.. Approposito di progressi!-
E feci un sorrisetto malizioso
-Davide l’hai più sentito?-
Ginevra sbuffò ed iniziò a camminare.
-Heiii! Non osare ignorarmi!-
Le saltai sulle spalle e scoppiai a ridere
-Ahhh! Ma che sei scema?! Mi vuoi far morire?!-
Io l’abbracciai -Dai dai dai! Raccontami subito tutto!-
Lei sbuffò di nuovo
-Ella, non c’è niente, davvero. Anzi! Penso che se me lo ritrovo di nuovo nella stessa stanza lo prendo come minimo a ceffoni. Lo sai che si è rimesso con Marianna?-
Io spalancai gli occhi -Ma che davvero?-
Che deficiente..
-Si! È un grandissimo stronzo. Ma, sinceramente, non me ne frega niente. Provo giusto un po’ di pietà per la povera cornuta.-
-Beh, alla fine Marianna non è così cattiva. Mi dispiace per lei..-
Ginevra sospirò
-Ella, tu sei sempre troppo gentile..-
In quel momento passammo proprio accanto ai due cretini, mentre si scambiavano effusioni.
*Ma guarda che grandissimo stronzo! Davanti a lei poi! Basta, lo prendo a ceffoni!*
Ginevra sorrise e, mentre passavamo loro accanto, sussurrò a Marianna:
-Occhio alle corna, Mary..-
Questa si girò -Scusa?-
Ginevra scoppiò a ridere -Niente, niente cara.-
Lanciò un occhiata divertita ad un rossissimo Davide e ricominciò a camminare, ridendo come una matta.
Io guardai un attimo i tre, poi la seguii.
-Gine?-
-Si?-
-Lo sai che ti stimo, si?!-

All’uscita da scuola saltai letteralmente addosso a Giulia.
-Allora allora allora?-
Lei rise -Dai Ella!-
-Dai Ella niente! Che ti ha detto?!-
Lei fece una faccia un po’ delusa -Ha bisogno di un consiglio perché ad una fiera deve travestirsi da donna e deve comprare alcune cose.. Quindi mi ha chiesto se l’accompagno.-
Io spalancai gli occhi. -E ti lamenti?!-
Le tornò il sorriso -No, per niente! Sono contenta così!-
Io la abbracciai -Tranquilla, sarà bellissimo!-

Venerdì sera ero tutta contenta al computer.
Ero convinta che per Giulia la giornata dopo sarebbe stata fantastica, così, tutta allegra, vagavo senza una meta tra le pagine sperdute di facebook.
Ed iniziammo le nostre solite conversazioni-minchiate di gruppo sotto i link.
Ginevra: “Hei ragazzi! Alla fine alla fiera ci andiamo?”
Asia: “Sisi! Ma è tra poco!”
Ella: “Io vengo! Oddio, non vedo l’ora!”
Davide: “Io anche ci sono, da che vi vestite?”
Asia: “Io ancora non so.. Pensavo di fare un’assassina con doppia personalità.”
Francesco: “Hei a tutti! Asia.. Figo!”
Davide: “Siiiiiiii! OO”
Ella: “OMG! OO”
Ginevra: “Io misà faccio Nami.. Però non so.”
Davide: “Con le tette ci sei..”
Ginevra: “Guarda, faccio Nami solo per mostrare le tette.”
Davide: “-.-”
Ella: “Io faccio una di un videogioco, ma mi manca la parrucca..”
Asia: “Siii, la parrucca manca anche a me!”
Ginevra: “A me nooo!”
Francesco: “Io conosco un negozio che vende parrucche fighe, a Nettuno.”
Ella: “Davvero?? Waaaaaaa, Frà ti stimo! U.ù”
Francesco: “Si, anche io mi stimo.”
Ginevra: Vecchia..
Asia: Già, vecchissima..
Ella: “Super vecchia.”
Simone: “Heii, appena arrivato! Mi è piaciuta la parte delle tette di Gine. Se vai Nami ti stimo. U.ù”
Ginevra: “Non faccio più Nami! XD”
Tiziano: “Appena arrivato anche io! Che ne dite di andare domani a comprare le parrucche?”
Ella: “Daiiiii! Domani alle 4:30 davanti alla stazione di Nettuno, così siamo vicini. Ora scappo, ciaoooooo!”
E mi disconnessi.
Continuai a pensare a Giulia, non era su facebook, probabilmente era sul letto a pensare al suo Manuel ed alla giornata bellissima che avrebbe passato in sua compagnia.
Iniziai a svolazzare per la stanza.
-Ella, ma cosa stai facendo?-
Mi voltai verso mio fratello, che mi guardava allibito.
-Ahhhhh Leonardo esci subito dalla mia stanza!- E gli tirai un cuscino.
Lui lo evitò tranquillamente e se ne andò.
-Certo certo, calmati..-
Mi stesi sul letto, ridendo.

-Heiiii ragazzi! Sono qui!-
Asia si girò verso di me -E finalmenteeeee!-
-Hehe, ma mi conoscete!-
-Si, decisamente.-
Eravamo io, Asia, Ginevra, Davide, Simone, Francesco e Tiziano.
-Ma Vera e Federica?-
Asia scosse la testa -Non potevano.. Inizio a pensare che ci stiano evitando.- Però sorrideva.
Mi voltai verso Francesco -E dove l’hai lasciata la ragazza?-
Lui sorrise -Non poteva manco lei..-
Io l’abbracciai e lui si irrigidì -Che c’è?-
Io scoppiai a ridere -E finalmente un sorriso! Praticamente non mi rivolgi la parola da febbraio.-
Lui arrossì leggermente -Scusa..-
Io scossi il dito -Mica devi chiedere scusa!-

Giulia arrivò trafelata.
-Oddio Manuel, scusa il ritardo! Quello stupido di un cotral non passava mai!-
Lui sorrise dolcemente -Tranquilla.-
Lei lo guardò, era davvero bellissimo, non poteva credere di essere lì con lui.
Sorrise -Allora, andiamo?-
Lui ricambiò il sorriso -Certo, andiamo.-

-Hei ragazzi, guardate là!-
Simone si girò verso Davide -Dove?-
-Lì!-
-Oddio, ma.. Quelli non sono.. Manuel e Giulia?!-
Tutti quanti si sporsero per guardare -Oddio si è vero!-
-Manuel e Giulia?!-
-Ma io non ne sapevo niente!-
Francesco era praticamente pietrificato.
Tiziano esclamò -Andiamo a salutarli!-
Asia lo prese per la maglietta
-Idiota! Lasciali soli! Non vedi che sono usciti insieme?!-
-Hei lo so! Idiota a chi?-
-A te! Se sono usciti soli non vogliono essere disturbati!-
-Guarda che lo so benissimo!-
-A me invece non pare proprio!-
Io sorrisi imbarazzata -Hem ok.. Basta.-
Simone spalancò gli occhi  -Hei ragazzi, ho un idea!-
Lo guardai, preoccupata. Quella faccia non mi piaceva..
-Seguiamoli e vediamo cosa fanno!-
-Cosaaa?!-
-Dai Ella, non ci facciamo scoprire!-
-Ma..-
-Allora siamo d’accordo! Forza!-
Guardai preoccupata Giulia, così allegra ed ignara accanto a Manuel; guardai Francesco, decisamente incazzato e propenso a fare a pezzi tutto e tutti; e guardai i miei amici, che seguivano la coppia da lontano, con sguardi allegri e divertiti.
Li seguii, sconsolata. E adesso questi come li gestivo?



Angolo dell'autrice:
Eccomiii sono sempre io! Vi ho fatto attendere troppo? Si, lo so.. Scusate, l'ispirazione mi era completamente sparita.
Basta, mi dispiace ma ora chiudo perché sono impaziente di postare e non ho davvero altro da dire.
Che dire? Grazie a tutti voi, solo perché ci siete. Grazie ad AradiaofTheThirst, nuova commentatrice! **
E di nuovo grazie a tutti voi, solo perché ci siete.. Un grande bacio.
Scusate ancora tantissimo perché il capitolo è orribile, però è lungo e lascia in sospeso.. Zuzuzum!
Vedremo come andrà.. La giornata di Giulia verrà rovinata dai suoi amici impiccioni e dall'amico d'infanzia geloso? Chi lo sa..
Piccolo spoiler improvvisato ora:

-Ragazzi, vi dirò, non mi piace per niente quello che stiamo facendo..-
-Eddai Ella!-
-E' che sono usciti da soli..-
-Dai, tra un po' ce ne andiamo..-
-Ma cosa ne ricavate?!-
Francesco sbattè un pugno al muro.
-Voi se volete andarvene fatelo! Io resto.-
Tiziano sorrise -Dì un po', Frà, non è che, per caso, sei leggermente geloso?-
Asia gli dedicò un occhiata alla: "Mannò! Non lo sapeva nessuno!"
Francesco, per tutta risposta, ricominciò a seguire l'amica ed il suo quasi ragazzo.

Ahahah, che ne dite? Certo che io sono davvero strana nel ruolo della "Non-impicciona."
Ma mi sono rifatta nella scena nella stanza di Giulia, lì ho dato il meglio di me. Ahahah
Ah, tra parentesi, in questa storia anche Giulia fa il musical. ^^
Beh, ora basta.. Un bacione.
Ellena<3

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Capitolo 9
*** - Capitolo VIII - ***


Alla mia Gelita.
Sono davvero contenta che ci siamo avvicinate
E voglio davvero ringraziarti.
Per avermi parlato di te
Per avermi ascoltato.
Per tutto quanto.
Ultimamente mi sono sentita davvero sola
ma tu ci sei sempre stata.
Questo per me è molto importante.
Grazie davvero.

-Preoccupazioni e sentimenti-

-Ragazzi, vi dirò, non mi piace per niente quello che stiamo facendo..-
-Eddai Ella!-
-E' che sono usciti da soli..-
-Dai, tra un po' ce ne andiamo..-
-Ma cosa ne ricavate?!-
Francesco sbattè un pugno al muro.
-Voi se volete andarvene fatelo! Io resto.-
Tiziano sorrise -Dì un po', Frà, non è che, per caso, sei leggermente geloso?-
Asia gli dedicò un occhiata alla: "Mannò! Non lo sapeva nessuno!"
Francesco, per tutta risposta, ricominciò a seguire l'amica ed il suo quasi ragazzo.
Sospirai, diamine, era più incazzato da quanto pensassi.
Ok, mi dispiaceva per lui, sapevo meglio di chiunque altro quanto la gelosia facesse male, però non potevo mica permettergli di rovinare la giornata felice di Giulia!
Continuai a seguirli sconsolata e mi accostai ad Asia -Sai, che sono parecchio stupita?!-
Lei mi guardò -Cosa?-
Le diedi un leggero pugnetto in testa, sorridendo.
-E’ che non me lo aspettavo da te! Giulia è una tua amica e..-
Lei abbassò la testa, sconsolata.
Eh, i morsi del pentimento.
-Hai ragione, sto facendo una cosa orribile.-
Scoppiai a ridere -Beh, diciamo che sei un po’ troppo melodrammatica. E non penso che tu ci creda neanche un po’.-
Lei iniziò a saltellare dietro agli altri, facendo la finta offesa -Hei! Perché dici così? Io sono sinceramente dispiaciuta!-
Scossi la testa sorridendo, che scemina..
-Si si, certo.-
Mi voltai indietro, sentendo un’aura di negatività fredda come il ghiaccio.
Infatti a pochi metri c’erano Ginevra e Davide che camminavano a chilometri di distanza l’uno dall’altra, lei sentiva l’ipod impassibile, lui la guardava un po’ preoccupato, forse per paura di un’altra coppia di schiaffi.
Mi accostai a Ginevra e la trascinai lontana da quel tizio che non so neanche se considerare umano, ok sto decisamente esagerando, scusate.
Sorrisi, la presi sotto braccio e la portai più vicina a gruppo.
-Heilà, heilà, cos’è quel muso lungo?!-
Lei, sorridente, si tolse l’ipod.
-O, sai com’è, meglio evitare di parlare con certe persone..-
E lanciò una mezza occhiata a Davide che giuro di averlo visto rabbrividire.
Scoppiai a ridere -Ahah, ti sei fatta proprio temere!-
-Beh, una certa scena in un certo stanzino ha aiutato..-
Stavo per uscirmene con una qualche battuta cattiva quando fui interrotta da Simone
-Hei guardate! Si sono fermati a prendere un gelato, ne prendiamo uno anche noi?-
Alzai gli occhi al cielo -Cosa sei, stupido?! Lo vuoi prendere davanti a loro? E poi che gli dici? “Oh, guarda, casualmente stavamo tutti qui, in una gelateria in cui non veniamo mai, con la tizia che sapeva benissimo che avevi un appuntamento.”?!-
Simone, però, era già a metà strada e non mi aveva neanche sentito.
Quel figliolo era proprio stupido.. Corsi velocemente e lo afferrai per un braccio per poi strattonarlo fin dietro l’angolo dove si erano appartati gli altri -Deficiente! Vuoi farci vedere?!-
Asia scoppiò a ridere -Chi è adesso che pedina di nascosto?-
Ovviamente non le risposi, mi appoggiai al muro ed osservai Giulia furtivamente, si stava proprio divertendo. Inoltre aveva un bello sguardo quando guardava Manuel, uno sguardo dolce.
Eppure.. Eppure chissà perché mi sembrava tutto sbagliato.

Essendo nata con parecchi centimetri mancanti alla media e un modo di parlare che mi fa sembrare un serpente con la lingua morsicata ogni volta che dico la “s” o la doppia “z”, ci sono tre cose che odio in assoluto:
Le allusioni alla mia altezza, le allusioni alla mia “s/doppia z” e sbagliare.
Già, perché essendo nata così dannatamente imperfetta io non posso permettermi neanche il più piccolo errore e devo sempre stare sulla via della perfezione.
E per essere perfetti e non fare mai gaffe si deve sapere tutto, ma proprio tutto su qualsiasi persona che ti circonda, soprattutto se quella persona è il tizio che ti piace.
Nei mesi in cui ero invaghita di Francesco ho passato la maggior parte del tempo odiandomi; perché, diciamocelo, ero invaghita di una persona che non conoscevo per niente!
Cosa sapevo di lui? Il nome, la residenza, la classe e l’età. Stop.
Così decisi di indagare, diamine, dovevo sapere qualcosa di più su quel figliolo!
L’occasione perfetta si presentò quando scoprii che Giulia era la sua migliore amica, grazie al cielo era anche amica di Asia e così, come ho già detto in precedenza, iniziai a parlare con lei.
Avete presente quelle belle giornate nelle quali hai solamente voglia di andare al mare, sdraiarti sulla sabbia e basta? Ecco, non so voi ma la mia scuola è vicina al mare, così è proprio quello che feci con la solita combriccola.
Ricordo che camminavamo vicine, io e Giulia, in silenzio, forse volendo dire qualcosa, forse ignorando l’altra bellamente.
Non ricordo chi delle due iniziò il discorso ma comunque si andò a parare sempre nello stesso punto: Frà.
E così, piano piano, Giulia iniziò a raccontarmi tutto quello che sapeva di lui.
Che sapeva essere così dolce! Che odiava il solletico, che gli piacevano le attività fisiche, che amava i cani, che ne aveva avuto uno enorme con gli occhi di colore di verso, che da piccolo lo cavalcava sempre per poi puntualmente cadere e piangere, che quando erano piccoli la difendeva sempre, che usa da anni lo shampoo alla camomilla per schiarire i capelli e mille altre cose..
E mentre mi raccontava queste cose sorrideva, raggiante. Sorrideva come non la avevo mai vista sorridere, ridacchia tornando a chissà quali ricordi, raccontandomi alcuni avvenimenti gli lanciava uno sguardo ed a un certo punto avrei giurato che si sarebbe messa a piangere dalla gioia da un momento all’altro. Ma la cosa che più mi piacque fu lo sguardo dolce che lei rivolse a Francesco quando lui si girò per chiederle a che ora dovevano tornare a casa.
Era uno sguardo puro e gentile, pieno di amore, dolcezza ed emozioni.
Non so come fece Francesco, ma se qualcuno avesse rivolto a me uno sguardo del genere penso che mi avrebbero dovuto portare a casa con un contagocce, tanto mi sarei sciolta.

Ed è per questo che mi trovai in quell’enorme pasticcio.
Forse non dovevo incoraggiare Giulia a uscire con Manuel, era evidente che, per quanto negasse la sua gelosia, Francesco era pazzo di lei, e Giulia..
Diamine, Giulia non aveva mai rivolto a Manuel nemmeno una volta il sorriso che fece guardando Francesco quel giorno al mare.
Eppure avrebbe dovuto decidere lei..
Una parte di me era tentatissima di prendere e cacciare tutta la combriccola via a calci per lasciare Giulia in pace, un’altra voleva andare lì, afferrarla per il posto e trascinarla tra le braccia di Francesco.
In entrambi i casi uno dei due si sarebbe arrabbiato. Diamine!
Beh, potevo sempre andarmene io e fare finta che non stesse accadendo niente..
E poi? Chissà cosa erano in grado di combinare quelli.. No, dovevo assolutamente trovare una soluzione! Diamine, diamine.. Non mi veniva in mente niente!
Francesco intanto si stava surriscaldando, avevo persino paura di avvicinarmi (come tutti); mi ricordava moltissimo una pentola a vapore.. Rossa, bollente, con fumo che esce della testa e pronta a esplodere fischiando o, in questo caso, imprecando.
Beh, non so se avete mai avuto a che fare con una pentola a vapore, vi auguro di no con tutto il cuore ma, nel caso fosse successo, allora penso sappiate quanto sia pericolosa.
E penso sappiate anche cosa non si deve assolutamente fare con lei.
Io purtroppo non lo sapevo, infatti ebbi la stupida idea di coprire quel fischietto urlante e dal quale fuoriusciva fumo.. Credo sia stato uno tra i più grandi traumi della mia vita.
Mi avvicinai al ragazzo accovacciato in un angoletto di un palazzo che spiava l‘amica.
-Hem, Francesco..? Io credo sia meglio lasciarli stare..- Un occhiata agghiacciante mi paralizzò la schiena, ma continuai “Giulia, mi devi un triliardo di favori!”
-Hem, no, è che stanno da soli.. Forse dovremmo lasciarli in pace e.. Cioè, capisco che tu possa essere geloso..-
-GELOSO?!- Com’era ovvio lui si alzò infuriato -Io non sono neanche lontanamente geloso, Ella! Capisco che per te la gelosia dev’essere una cosa normale..- Uau, pure il bastardo spiritoso faceva.. -Ma io non sono geloso! Sono solo preoccupato per Giulia! Però, certo, lei può fare quello che vuole senza dirmi niente perché non mi riguarda anche se in teoria sono suo amico.. Però non mi interessa! E te lo dimostro subito andandomene!-
Hem, mi ero persa qualche battuta ma il senso l’avevo capito.
Solo che stare immobile di spalle alla coppia con la testa abbassata non mi sembrava proprio che volesse dire “andarsene”.. -Hem.. Frà?-
-Sisi..- Gli rivolse un’ultima occhiata e si bloccò. Sul serio. Ogni singolo muscolo del suo corpo ricevette una scarica elettrica talmente forte da farli paralizzare.
Così come successe ai miei tranne a quelli della bocca, che si spalancò.
Così come successe ad Asia, Ginevra e a tutti gli altri..
E Francesco esplose. Ci volle tutta la forza fisica di ben quattro persone per trattenerlo dal saltare addosso a Manuel e anche quella bastò a stento.
Io intanto con la bocca spalancata ero ancora a guardare i due, che continuavano a baciarsi.
E intanto dentro di me una specie di tempesta di sentimenti contrastanti si abbatteva sulle ossa del mio torace. Hem, dovevo essere contenta per Giulia? Lo ero.. E dovevo essere dispiaciuta per Francesco? Ero anche quello.. Poi ero anche leggermente disgustata dal modo in cui Manuel ruminava nella gola di Giulia con la lingua.. Ero divertita da come Simone, Davide e Tiziano erano rimasti sconvolti dalla cosa ed ero anche un po’ affamata e con una gran voglia di gelato..
Ma concentriamoci sui primi due.
Finalmente, con l’aiuto dello stupore, riuscii a trascinare tutti quanti via e li costrinsi a sedersi su delle panchine accanto a una fontana per riordinare le idee.
Solo che è difficile riordinare le idee quando hai due chiacchierone accanto che non fanno altro che parlare di una nuova coppia ridacchiando maliziose, tre idioti che ti mettono in imbarazzo con mezza piazza facendo.. Gli idioti. E con una specie di pentola a vapore versione umana che distrugge il pavimento creando un’enorme solco a forma di cerchio.
-Hem, ok, suvvia ragazzi..- Nessun cambiamento -Ragazzi..?- Ancora niente -RAGAZZI ASCOLTATEMI SUBITO!- urlai con tutto il fiato del mio minuto corpo facendo voltare numerose persone sconvolte. Mentre i miei amici (si fa per dire ormai..) riprendevano con le loro “attività” io mi scusavo imbarazzata con mezza piazza.
-Dai, per favore ascoltatemi!- Questa volta stavo per mettermi a piangere e così piano piano catturai l’attenzione di tutti meno che della pentola a vapore.
-Capisco che quello che abbiamo visto poco fa possa avervi un minimo stupito..-
-Perché, cosa avete visto?- Ci paralizzammo tutti quanti.
Io mi voltai lentamente con il mio miglior sorriso finto -Heii, Giulia!-
Lei sorrise -Heii, Ella!-
Iniziai a gesticolare e ad aprire la bocca, per poi richiuderla un sacco di volte senza sapere che dire -Eeeeh, che coincidenza! Che ci faii qui?-
Lei arrossì all’istante e non mi rispose, in compenso lanciò una richiesta di aiuto con lo sguardo a Manuel che, sorridente, ci mostrò le loro mani intrecciate.
Reazioni zero.
Suvvia ragazzi, almeno fingete di essere stupiti!
Niente, avevo a portata di mano dei pessimi attori. Cercai di cambiare discorso -Hem, qualcosa.. Facciamo qualcosa! Vi va un gelato?-
Giulia scosse la testa sospettosa -Ma siete sicuri che?- Vide la mia faccia e cambiò discorso -Vabbè, comunque scusaci, Ella, noi l’abbiamo già preso. E poi ora dobbiamo andare a incontrare un suo amico che ci sta aspettando.. Ah, volete venire?-
Ricordo che in quel momento pensai che quell’ultima frase poteva benissimo risparmiarsela dato che si vedeva lontano un miglio che non voleva. Ma forse infondo un po’ si, magari non le andava di fare il terzo in comodo. Certo, che razza di tipo va a trovare un amico durante l’appuntamento con la ragazza?! E’ più importante quell’amico di lei?!
All’epoca lo pensai davvero, adesso mi viene da ridere pensando che la risposta era praticamente ovvia.
Ma torniamo a noi. Prima che uno di noi potesse anche solo scuotere la testa Francesco si precipitò a prende sottobraccio Giulia, sorridendo -Certo! Perché no? Andiamo ragazzi!-
Parecchi sguardi assassini si avventarono sulla sua schiena, che lui ovviamente ignorò bellamente.
Per favore, qualcuno mi spieghi perché diamine non me ne sono andata a casa!

L’amico di Manuel era.. Particolare.
Strano, se dirlo non è un’offesa. Aveva i modi di fare identici a quelli di Manuel, le parole, i discorsi, tutto mi ricordava Manuel, anche l’aspetto. Anche se Alessandro, l’amico, era più carino.
Dal primo momento in cui Manuel iniziò a parlare con lui ringraziai mentalmente Francesco di aver seguito i due. Sembrerà strano e assurdo ma Giulia era sparita.
Non dalla faccia della terra, solo dal mondo di Manuel. Per quanto si fossero messi insieme meno di 20 minuti prima lei era praticamente diventata inesistente per lui. Ammetto che mi preoccupava un po’. E non solo a me, anche Asia non faceva altro che chiedermi sotto voce se era normale, e Ginevra passava la maggior parte del tempo a lanciare a Manuel occhiate interrogative.
Inutile dire che Giulia era entrata in “Acid Mode”, cioè, nello stato in cui odiava tutto e tutti e rispondeva di merda a tutto e a tutti.
L’unico contento dell’indifferenza di Manuel era, manco a dirlo, Francesco.
Saltellava accanto a Giulia fischiettando e cercando di farla ridere ma, vedendo che era inutile, lasciò perdere e si accontentò.
Il paesino in cui di solito passeggiamo è abbastanza grande e, con il mio fantastico senso dell’orientamento, non saprei arrivare in nessun luogo conosciuto.
Gli unici posti vagamente chiari sono la piazza, il parco e la gelateria. Oh, e la fumetteria, ma lì ci vado tre volte a settimana quindi non può essere almeno un tantino chiaro.
Comunque quella volta, dopo aver preso Alessandro e dopo aver assistito al ritorno di acidità di Giulia ci dirigemmo verso il parco dove mi sedetti, sfinita, su una panchina.
-Basta, ho camminato troppo!-
Silenzio, cavolo che atmosfera pesante! Gli unici super allegri (a parte Francesco che però ormai aveva rinunciato al buonumore degli altri) erano Manuel e Alessandro, che scherzavano con battutine, si arrampicavano sui giochini per bambini, si spingevano sull’altalena e facevano un sacco di altre cose da ragazzini, continuando a ridere.
Ammetto però che, sinceramente, non gli prestai molta attenzione, ero parecchio occupata a tenermi il più lontano possibile da Giulia e a spiegare a Ginevra e ad Asia la trama di un anime che mi stavo vedendo.
Però quando i due ragazzi tornarono dal loro giretto per il parco ridendo lo notai, il sorriso di Manuel nei confronti dell’amico. Era davvero bello e uno simile l’avevo visto solo una volta in una bella giornata su una via del mare.
Mi bloccai con la bocca spalancata, Manuel mi guardò interrogativo.
3, 2, 1 -Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh?!-
Super imbarazzata mi schiacciai sulla panchina con la mano sulla bocca, non sapevo se ridere o urlare. Accanto a me Asia ridacchiava dal nervoso, se ne era accorta anche lei? Per favore, qualcuno doveva dirmi che era stata una mia impressione! Ma anche Francesco mi sembrava parecchio sconvolto. Ahi, male. Per fortuna gli altri erano solo molto sorpresi dal mio urlo e mi scuotevano chiedendo cosa non andasse, persino Giulia era uscita dal suo “Zombie mode” a cui era passata.
-Eh, che succede?-
Non so se lo fece apposta o cosa, ma Manuel si avvicinò a Giulia sorridendo e le diede un lungo bacio -Niente, davvero, tranquilla. Forse Ella si è ricordata di qualcosa di importante..-
Scossi la testa, poi sorrisi tornando al mio solito colorito -No, davvero, non è niente.- Di certo non c'era niente di cui preoccuparsi, me lo dovevo essere di per forza immaginato!
Eppure, perché Francesco era così arrabbiato?
-Giulia?- Ahi, nonono Francesco, niente “Giulia” e niente -Dovrei parlarti.- ecco, lo sapevo!
Io misi le braccia davanti a me per fermalo, sorridendo imbarazzata -Ma, aspetta, ora dovremmo andare..-
Lui mi ignorò completamente, prese Giulia per un braccio e la trascinò, tra le domande e i tentativi di divincolarsi di quest’ultima, lontano da noi.
Rimanemmo tutti lì fermi e stupiti a guardarli allontanarsi.
Manuel era parecchio confuso, come tutti gli altri, Asia scuoteva la testa disperata e dentro di me incombeva la seconda tempesta della giornata.
Francesco aveva appena trascinato via Giulia dopo tutti quegli avvenimenti.
Scenata di gelosia? Dichiarazione? O chissà cos’altro..
Ma la cosa che mi domandavo, mentre ero lì immobile, era se fosse stato il caso di preoccuparmi.
Insomma, la pentola a vapore era finalmente esplosa?
Pochi minuti, un suono forte e sordo e Giulia tornò; pochi secondi e arrivò anche Francesco di corsa. Li guardai entrambi.
Si, era decisamente il caso di preoccuparsi.


Angolo dell'autrice:
Heiii, Miiinna, quanto tempo! Lo so, lo so, Gomen! E' che stavo seriamente pensando di abbandonarla, poi la scuola, tennis, canto etc etc e non sapevo proprio dove trovare il tempo per scrivere.
Però devo ammettere che questa ff mi piace abbastanza e mi dispiacerebbe abbandonarla.
Già, è vero, ho ricambiato titolo.. Bah, ormai non riesco a chiamarla più in nessun'altro modo se non GxF.
Volevo dire qualcosa ma non mi ricordo.. Boh.
Comunque vi è piaciuto il capitolo? Originariamente volevo farlo finire al bacio di Manuel e Giulia in modo che il prossimo cap sarebbe stato più lungo e con un sacco di casini (Già so che succederà. Ahahah, mi raccomando non perdetevelo, grandi colpi di scena! ^^), però poi ho pensato che fosse davvero troppo corto ed è forse meglio fare un capitolo lungo con non troppi colpi di scena e quello dopo corto ma con grande suspence che uno corto senza niente con a seguire uno lungo pieno zeppo di casini.
Vabbè, mi sono capita da sola. ^^
In sostanza vi avviso che il prossimo sarà abbastanza corto perché ho già in mente cosa voglio metterci dentro e dove farlo finire e non so quanto riuscirò ad allungarlo.
Cercherò di tornare qui il più presto possibile ma non prometto niente..
D'altronde ho Miì che mi assilla con la fanfic su Kodocha, la scuola, tennis, le fiere, i viaggi, le altre ff e una nuova idea per una One-shot su Inuyasha che mi piacerebbe molto scrivere..
Ero passata solo per un saluto ma ho scritto davvero tanto.
Ora dovrei correre a fare le valige che tra meno di 3 ore devo partire per Milano, uau, non vedo l'ora! Non ci sono mai stata..
Volevo rispondere qua sotto ai commenti ma poi mi sono ricordata che esiste quella nuova applicazione per le risposte e non mi va neanche un po' di mettermi a scriverle.. Quindi vi ringrazio solamente e i chiarimenti li faremo a voce. Casomai qualcuno non di mia conoscenza dovesse commentare (Cosa che dubito accadrà mai) gli risponderò.
Comunque grazie mille a tutti.
A voi nove che l'avete messa tra le seguite, a te che l'hai messa tra le ricordate e a voi due, mie care, che l'avete messa tra le preferite anche se non penso lo meriti neanche lontanamente..
Grazie ancora a tutti, continuerò a scrivere cavolate solo per voi. ^^
Un bacio
Ellena <3

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Capitolo 10
*** - Capitolo IX - ***


Sfiorami come le dita sfiorano un pianoforte in una sala di specchi.
Accettami come hai accettato il fiore che il vento depositò nelle tue mani.
Amami come ami la brezza che ti liscia i capelli,
come ami il sole che ti fa risplendere la pelle, come ami l'acqua di una goccia di rugiada.
Nulla è per sempre, tutto ha un inizio.
E a me basta stare qui ed aspettare che l'orologio del mio cuore si fermi.
Che la lancetta rintocchi l'ultimo scatto
.


 

Quanto di più bello.




 

Credo che scrivere una storia, o un racconto, o persino una lista della spesa, quando non se ne ha voglia sia la cosa da fare più difficile in assoluto.
Perché in quel momento ti senti talmente vuota che su quel foglio inizieresti di certo a scrivere talmente tante stupidaggini da rendere quel foglietto il tuo diario personale, nel quale vomiti tutta te stessa.
Per quanto tu debba scrivere solo "Il pane, un litro di latte, una scatola di uova" non ci riesci. Il pane diventa la solitudine, il litro di latte diventano le tue lacrime, le uova diventano gli errori.
Ti dimentichi di tutto ciò che è semplice e quotidiano e pensi solo ed egoisticamente a te stessa. Come, d'altronde, fai sempre, no Ella?
Come, d'altronde, fai sempre.
Dopo il sonoro schiaffone di Giulia verso Francesco che tutti sentimmo lei ritornò tranquilla, biascicò qualche scusa e se ne tornò a casa.
Così come fece Francesco, così come feci io.
Mi sentivo in colpa, tremendamente in colpa, tutti ci sentimmo così per un po'.
Io non parlai né con Giulia né con Francesco per un po', inconsciamente li evitavo, non raccontai a Ginevra dell'accaduto nonostante lei mi chiedesse spesso perché ero così nervosa quando si nominava uno dei due, o Manuel, ma non le risposi mai.
Né, tantomeno, ritirai fuori l'argomento con Asia.
Ognuno di noi lasciò perdere e andò avanti, anche perché era arrivato maggio e tutti dovevamo dare del nostro meglio per terminare l'anno in pace.
Era quasi tutto come sempre.
Quasi tutto, perché da quel pomeriggio Giulia e Francesco non si parlarono più.


"Non avevo la più pallida idea di cosa mi avesse preso, è che lei era lì, difronte a me, arrabbiata e stupita. E bellissima, ovviamente. Hai mai visto Giulia arrabbiata, Ella? Le viene una specie di rughetta tra le sopracciglia e incrocia le braccia facendo alzare le tette a balconcino in un modo incredibilmente sexy.
Lo so che mi stava facendo un discorso serio, era arrabbiata perché diceva che potevo essere più gentile e perché l'avevo trascinata lì senza motivo, ma lo ero anche io, arrabbiato. Il solo vederla con quello lì, con quello lì che non appena è arrivato il suo amichetto ha smesso di filarsela, non lo so, mi ha mandato in bestia.
Senti, io non lo so davvero che cosa mi sta succedendo, non ci capisco niente. Cavolo, la conosco da una vita! Abbiamo dormito insieme, fatto il bagno insieme, andati in vacanza e ovunque insieme, è praticamente una sorella, sarebbe un incesto, ok?! Cioè, pensavo a tutto questo mentre la guardavo, pensavo che era assurdo..
Ed è per questo che non so come ho fatto, non so perché.
L'ho sbattuta al muro e l'ho baciata.
Io, il suo migliore amico, praticamente suo fratello, ho baciato quelle rosse e caldissime labbra che sognavo di baciare praticamente da sempre."


-Sinceramente mi sento un po' esclusa ultimamente, Ella. Sono sicura che mi stai nascondendo qualcosa.-
-Ma no, ti par..-
Ginevra mi interruppe bruscamente e mi lanciò la gomma da cancellare. Stavamo cercando in tutti i modi di studiare ma per me che ero sempre con la testa rivolta ai due stupidi era praticamente impossibile, e ovviamente Gine non poteva non accorgersene. Mi fece un sorriso e insistè:
-Dico seriamente, Ell, non riesco a capire cosa ti trattenga dal parlarmene, è un qualcosa di così terribilmente e importante? E poi come faccio ad aiutarti se non mi parli?-
Scossi la testa e cercai di concentrarmi sul problema di matematica.
Mi sentivo male, la testa mi girava, avevo la nausea e volevo alzarmi per prendere un bicchiere d'acqua ma non ci riuscivo. Avrei davvero voluto raccontare tutto a Ginevra, infondo non era niente di importante, non mi riguardava neanche, no?
Per quanto mi sentissi in colpa tutta quella storia era un qualcosa di irrilevante, un qualcosa in cui non dovevo neanche immischiarmi, quindi perché non ne parlavo con Ginevra?
Qualcosa non andava, nella mia testa girava tutto.
La mia amica si mise a gattoni, dato che eravamo sedute a terra, e si sporse per guardarmi meglio -Ell, per favor..-
Ogni parola, ogni suono di quella stanza era come uno sparo nelle orecchie, così mi alzai di colpo, indietreggiando, la peggior cosa che potessi fare perché subito il giramento aumentò e le gambe non mi ressero.
Ginevra si precipitò velocemente da me e cercò di sorreggermi -Ella, oddio Ella!-
Non riuscii a sentire nient'altro, perché divenne tutto buio.


"Ti ricordi i primi giorni di scuola? Scusami se te lo dico ma ti consideravo davvero strana! Per carità, mi stavi anche simpatica, ma avevi delle ciocche blu! E poi saltellavi ingiro peggio di un folletto, eri terribilmente buffa."
"Io invece ho capito subito che eri quel tipo di persona, è anche per questo che ho deciso di fare di tutto per diventarti amica."
Ridevo in quel momento, ma parlavo seriamente.
Fu una delle conversazioni più serie che ebbi con Ginevra.
"Quel tipo di persona?"
"Già, quel tipo di persona che avrei potuto trovare sempre, qualsiasi cosa fosse accaduta, quel tipo di persona che non se ne sarebbe mai andata senza un motivo valido. Quel tipo di persona con cui sentirmi davvero al sicuro, che mi fa sentire davvero protetta.
Io temo di essere molto ingenua ed è per questo che spesso sbaglio a giudicare le persone, però con te non l'ho fatto.
Sei esattamente come pensavo che tu fossi e mi fai sentire al sicuro esattamente come pensavo mi avresti fatto sentire. E' una cosa bellissima."


Mi risvegliai nella mia stanza che era già notte.
Mi girava ancora la testa ma stavo già meglio. Mi toccai la fronte, avevo qualche linea di febbre probabilmente dovuta all'anemia, in effetti era qualche giorno che non mangiavo molto..
Ginevra mi avrebbe sicuramente uccisa.
Infatti è quello che fece, non appena mi vide il giorno dopo.
Prima mi scaraventò addosso tutti gli elaborati insulti che si era rigirata in testa per tutta la notte (Come "punizione per averla fatta preoccupare"), poi mi assalì abbracciandomi, senza mollarmi fino all'entrata in classe.
Esagerata come sempre.
Fu quello che le dissi, seppur sorridendo.
-Ella! O mio Dio, come stai? Ginevra mi ha raccontato..-
Prima di rassicurare Asia fulminai Gine con lo sguardo che si allontanò fischiettando.
-Si, certo, tutto bene.. Mi sei svenuta per anemia! Mi dici che ti prende ultimamente?! E, ti giuro, se mi rispondi che è per la storia di Giulia e Francesco ti prendo a pugni!-
Velocemente mi allontanai unendomi al motivetto di Ginevra ma Asia mi afferrò per un braccio, arrabbiata.
-Stai scherzando, vero?! Ella, come devo dirtelo che non è colpa tua?! Hanno litigato per problemi loro e se ora non si parlano sono sempre problemi loro! Tu devi stare tranquilla e fregartene, vedrai che le cose si aggiusteranno da sole.-
Terminò sorridendo e trascinandomi alla macchinetta per farmi ingozzare di patatine.
Era stato un gran bel discorso, pieno di consigli che avrei fatto meglio a seguire.
Già, che avrei fatto meglio a seguire.
Dopo le lezioni parlai con Giulia, poi andai a casa a riposarmi.
E così qualche giorno passò, fino a quando mi svegliai, felicissima, nel mio ultimo giorno da liceale.
Per almeno tre mesi non avrei avuto più niente di cui preoccuparmi, non ero più una liceale esagitata, ero solo una me stessa che non aveva niente da fare.
E, a parer mio, non aver niente da fare è proprio una gran figata!


"Sai, non so perché te lo sto raccontando, ma non è vero che non me ne frega niente.
E ti prego di non dirmi mai più una cosa del genere, se non sai come stanno le cose.
Sai che sono giorni che non riesco a dormire per colpa di quello stupido?! Sono giorni che non riesco a guardare infaccia Manuel, sono giorni che mi faccio i complessi.
Cioè, so che Francesco aveva ragione, che non sono io la persona più importante per lui e che lui mi sta illudendo, quindi perché sono io quella che si sente in colpa, eh?!
Perché diamine non riesco a smettere di pensare che ricambierei quel bacio ancora, ancora e ancora centinaglia di volte?!"
Quella fu la prima, e sorridendo mi dico che probabilmente è stata anche l'ultima, volta che diedi un consiglio saggio a Giulia.
E' e sarà sempre lei quella saggia che da i consigli fighi da manuale ed io la piagnona che corro da lei a piangere, ma quella volta era lei che aveva bisogno.
Non mi si addice proprio per niente il ruolo della consolatrice ma penso che ogni tanto si possa anche fare.
"Sai, Giulia, sin da quando ti ho conosciuta ho sempre pensato una cosa. Secondo me ti fai troppi problemi. Occhei, stai parlando con la regina delle pippe mentali ma, te lo dico proprio come tale, per una volta dovresti proprio mettere da parte le domande e pensare con il cuore. Ma non come si dice in tanti di quei film spazzatura, intendo lasciarti andare a quello che senti davvero. Non dovresti neanche chiederti perché ti sia piaciuto quel bacio, l'unica cosa a cui dovresti far caso è che ti è piaciuto. E non è qualcosa di terribilmente importante questo?"
Non so se ciò che dissi l'abbia colpita o no, Giulia abbassò lo sguardo e stette zitta per quella che mi parve un'eternità, poi rialzò il viso e sorrise.
"Ti ringrazio Ella, hai detto una marea di cose giuste."
Le sorrisi
"Se sapessi davvero seguire ciò che voglio lo farei, davvero. Purtroppo però in questo sono decisamente negata ed è anche per questo che è meglio se le cose rimangono così. Io e Francesco saremo sempre grandi amici, ma niente di più."
Furono le ultime cose che mi disse, prima di allontanarsi.
Sono quasi sicura di aver visto una lacrima scendere dal suo volto, ma io mi sbaglio spesso.


E arrivato l'ultimo giorno festeggiammo, tutti insieme, com'era all'inizio.
Era tutto esattamene come all'inizio, un gruppo di deficienti senza problemi né pretese, solo con qualche risata e qualche spicciolo in tasca.
Eravamo di nuovo tutti amici, era di nuovo tutto come all'inizio.
Anche il ritorno a casa era come sempre, quella stradina bianca l'avevo infatti percorsa talmente di quelle tante volte che ormai la sapevo a memoria e mi metteva anche un po' di nostalgia pensare che per un po' non l'avrei più vista.
Davanti a me camminavano Francesco e Cecilia, parlavano di loro.
Qualche mese prima avrei fatto qualsiasi cosa per farli lasciare, quando quel momento arrivò mi sentii solo triste, per entrambi.
Così stetti li a guardarli, finché Cecilia non scoppiò in lacrime e finché non si abbracciarono.
Sorrisi, alla fine era finito tutto bene. Certo, in quel momento soffrivano ma gli sarebbe bastato del tempo, sarebbe tornato tutto alla normalità, sarebbero stati di nuovo tutti felici.


"Ti chiedo scusa, davvero. Sei una splendida persona e averti incontrata è stato bellissimo, ti voglio bene e non voglio separarmi da te. Ma non voglio più farti stare male. Vedi, lei è quanto di più bello mi sia capitato e non posso smettere di volerle bene più di quanto ne voglia a chiunque altro.
E per quanto io sappia che non succederà mai niente io non posso smettere di provare questi sentimenti."
Cecilia si asciugò le lacrime e si chinò per raccogliere qualcosa, poi rialzò il viso e gli sorrise, come non aveva mai sorriso, nemmeno quando era davvero felice.
"Sai Fra, io ti amo davvero e questi mesi per me sono stati bellissimi. Però, non preoccuparti per me, perché io starò sicuramente bene.
Che ne dici, invece, ora di preoccuparti per te?"
Gli prese la mano, continuando a sorridere, con le lacrime che le solcavano il volto arrossato.
"Ormai credo di conoscerti abbastanza bene.. Non ti sei mai arreso, quindi perché lo fai ora? Ha il ragazzo, e quindi? Pensa che sia uno sbaglio, e allora? Anche lei ti ama e non cercare di negarlo, perché si vede lontano un miglio."
"Guarda che non.."
Lei si allontanò e si tappò le orecchie.
"Smettila, ok? Non devi dire niente né fare niente, devi solo correre da lei e riprendertela!"
Francesco sgranò gli occhi e rimase lì impalato a guardarla, senza sapere bene cosa fare, senza avere il coraggio di muovere un muscolo.
Così lei gli diede la spinta e, ridendo, gli fece la linguaccia.
"Forza, muoviti idiota!" E subito dopo girò i tacchi e si accinse ad attraversare la strada, quella grande strada grigia che attraversava ogni giorno.
Francesco si girò, si girò a guardare quella ragazza che tanto gli piaceva camminare col volto basso con il suo ragazzo accanto che le chiedeva cosa avesse.
Francesco sorridendo strinse la margherita che Cecilia gli aveva lasciato stringendogli la mano.
In quel momento Giulia alzò lo sguardo e lo vide, spalancò la bocca, sgranò gli occhi e alla fine sorrise, avvicinandoglisi contenta.
Fecero entrambi qualche passo, avvicinandosi, quasi che il tempo si fosse fermato.
E così parve anche a me, tutto lì intorno si bloccò, solo quella grossa, bruttissima, macchina nera continuò ad andare, velocemente, lasciando a terra la piccola ragazza dalle margherite ormai rosso sangue che aveva appena attraversato la strada.


Ci volle un po' per far riprendere lo scorrere del tempo.
Ci volle parecchio, in realtà, un intera estate.
Ma alla fine, in una bella giornata di inizio settembre, io ero dinuovo lì, in quella strada sterrata di bianco, pronta a ricominciare.


 

La lancetta ha ormai scattato il suo ultimo tocco,
ma non importa, lo sai?
Non importa se non pui più accarezzarmi,
non puoi più accettarmi,
non puoi più amarmi
Non importa perché io sono qui, respiro, vivo.
E vado avanti come sempre,
Sorridendo.



 

______________________________



 

ele's World
Salve a tutti, o meglio, ai pochi che sono rimasti ancora a seguire questa schifezza.
Beh, è finita. In tutti i sensi della parola.
Avrei voluto scrivere di più, curarla di più.
Ma sono sempre stata una persona frettolosa, quindi perdonatemi..
E' stato bello scrivere questa storia, bello davvero. E' più di un anno che va avanti quindi sento di aver raggiunto un bel traguardo, scusatemi eh.
In effetti è la prima volta che finisco qualcosa.
Ma questo non è il vero finale, quindi forse sono una stupida.
Cioè, non lo è ma lo è, non lo so..
Forse la storia di Giulia e Francesco (GxF) è finita, ma i personaggi resteranno sempre qui ingiro, in altre storie e nella mia testa.
Comunque ritornerò per il secondo anno (Per me ormai inizia il terzo. ^^) di scuola di Ella con tanti nuovi bellissimi personaggi (Gli stessi delle mie fanfic "High school of Zombie" e "Ellice nel magico mondo di panna e cioccolata" se non l'avete già fatto leggetele, vi va?)! Me non vede l'ora di ricominciare!
Voi ci sarete, si? Io vi aspetterò.
Grazie di avermi seguito fino a qui, dico davvero.

Elle

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