El tango de Roxanne

di KAP__KillerAPagamento
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Parte ***
Capitolo 2: *** Seconda parte ***
Capitolo 4: *** Terza Parte ***



Capitolo 1
*** Prima Parte ***


El tango de Roxanne

-Zach, cos’hai? Sei pallido. E anche molto- Dave mi fissò intensamente. Io sorrisi.
-Sto bene, sto bene-. Dave scosse la testa.
-No, te non stai bene. E io ti dico anche il perché-. Alzai gli occhi al cielo.
-Te sei triste, sconcertato e stai pensando a Nicole Sadies. O meglio, a come uccidere il suo stupido pretendente-.

Io risi di gusto
-Hai sbagliato, non è vero. Sto pensando a come farò a studiare per domani ...-
Dave sorrise e ci cascò.

Però quello che diceva era vero.
Ora, però, vi spiego tutto.
Mi chiamo Zach Dover, ho 17 anni. E mi sono innamorato di Nicole.
Però il problema è che tutti la vogliono. E in particolare io e Jonathan Madison.  Questo è un tipo popolare, spocchioso, uno splendido in tutto e per tutto. Le ragazze lo adorano, ma ai miei occhi rimane uno stronzo fatto e finito. E non solo per via di Nicole. Quel ragazzo si crede di essere il Messia. Chi lo contraddice viene puntualmente preso a pugni.

E poi, non per essere vanitoso, io sono più bello di lui. Lo dicono tutte le ragazze a cui lo chiedo.
Io sono alto, biondo, con i tratti leggermente orientali e gli occhi grigi.
Lui, invece, è castano  con gli occhi marroni, ed ha la sola fortuna di essere bravissimo a calcio.
Che poi non è manco una caratteristica.
Va beh, lasciamo perdere.

Dopodomani c’è una festa a casa di Dave (il mio migliore amico)  dove, essendo anche lui un tipo molto popolare, Nicole e tutta la gente importante lo degnerà della loro presenza.
E io mi trovo obbligato a partecipare.

Arrivo a casa e vado all’allenamento di pallavolo, poi studio e vado a letto.
Sogno che Nicole mi ride in faccia, e che dopo va a baciare Jonathan davanti a me.
Mi sveglio con lo stomaco sottosopra e la paura che succeda realmente.

A scuola è tutto normale, anche se l’unico argomento di conversazione sembra questa festa di Dave.
Mentre lo guardo sorridere e salutare tutti, mi chiedo perché sono accanto a lui, perché sono il suo migliore amico.
Solo io so la risposta. Lui in realtà è estremamente intelligente. Ma con suo padre può parlare solo di economia, politica e sport. E la madre è una donna bravissima, ma con lei ... per carità.
Lui dice che mi ha sempre considerato un tipo particolare, che pensa sempre. Un’artista.
Così abbiamo preso a frequentarci.

Guardo un momento nel corridoio, e la vedo.
Nicole.
Lei è ... bellissima. Starei ore a guardarla. Ha i capelli scuri, lisci, color mogano. E gli occhi sono semplicemente stupendi, a mandorla, verde gatto.
Mi si stringe lo stomaco. Come sono stupido.

Fingo di rimettere i libri nell’armadietto. Poi le getto un’occhiata furtiva.
Oddio, mica viene verso di me??????
Zach, smettila, sembri una ragazzina adolescente!
La sento vicina a me. Mi tocca la spalla.

-Scusa, Zach?- .
Mi giro lentamente, con la faccia (falsamente!) serena.
-Si, Nicole?-
Sembra agitata quanto me.
-Volevo parlare, ma è una cosa lunga. Che ne dici di incontrarci oggi?-

 

NOTE: Ciao a tutti .... Diciamo che oggi mi butto sul romantico *ride nervosamente* Emh, che dire? *Cervello: ZITTO TU!!!* Allora, aspetto recensioni o almeno ... commentucci!!! *Cervello:< uuh, gente, guardatemi, sono una ragazzina di 12 anni, voglio commentucci!!!! Ma da dove ti è uscito???? KXX SEI UN ‘IDIOTA!!!> Cervello, io non piaccio a me e tu non piaci a me, ma stai zitto??????
Ciao gente vi aspetto!!!!!!!!!!!


 

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Capitolo 2
*** Seconda parte ***


Avevamo fissato di vederci per pranzo, per poter parlare con calma.
Io non stavo più nella pelle dalla curiosità: che voleva dirmi? Perché era tanto agitata? I pensieri mi turbinavano in testa, impedendomi di concentrarmi sulle ore di lezione che seguirono.

All’uscita l’aspettai vicino al portone della scuola.
Lei arrivò poco dopo e scrutò l’entrata per vedermi. Poi, si accorse di me e venne verso la porta.
-Ciao. Allora .... andiamo al Bar?-

(Il Bar è un locale vicino alla scuola, dove ci vanno tutti i ragazzi. Nessuno sa il suo vero nome: per questo lo chiamiamo ‘Il Bar’) .

-Senti ... quella che sto per dirti è una cosa ... particolare, Spero che non mi prenderai in giro ... - mi disse, appena ci sistemammo a sedere.
Io annuii seriamente.
-Beh ... insomma ... la farò breve. So che te cantavi, gli anni scorsi. Bene. Io faccio parte di un corpo di ballo, e dopodomani diamo uno spettacolo. Facciamo il ‘Moulin Rouge ‘. Ecco, in una parte (El tango de Roxanne) il cantante che doveva fare la parte di Christian ci ha abbandonato, e non abbiamo sostituti. Mi chiedevo se potessi cantare te. So che è un peso enorme ....  Ti prego- .

Tutto il discorso mi sconvolse. Perché era riservato? E perché non aveva preso un cantante professionista?

Non lo farò MAI. Mi vergogna assurdamente.
Incrocio il suo sguardo. Mi guarda speranzosa, con gli occhi scintillanti.

Contiamo i pro e i contro.

Se non lo faccio, la perderò praticamente per sempre.
Se, però, lo faccio, dovrò cantare di fronte a tantissime persone.

-Non ho problemi a cantare. Ci penso io- .
Nicole era colma di gioia. Mi diede un foglio con tutte le informazioni, che ficcai in tasca.

Io, però, ero curioso.
-Perché non avete assunto un professionista? E, soprattutto, perché hai scelto me?-

Nicole arrossì
-Non abbiamo soldi per un professionista. E poi, ti ho visto cantare. Sei bravissimo, hai un talento- .
Come spiegazione non mi bastava, ma lasciai perdere.

-E io ti dovevo prendere in giro?- chiesi, sorridendo.
-Non scherzarci. Non sapevo a chi chiedere. So che tu sei sensibile, quindi mi sono fidata cecamente- disse, sorridendo a sua volta.

Fu il primo complimento che mi fece.
Non lo scorderò mai.


Il resto del pranzo andò bene. Nicole mi parlò un po’ di lei, della compagnia, dello spettacolo ...
Io restavo a guardarla stupito. Come cavolo faceva a essere intelligente e bella?
Pagai io per lei, poi la scortai a casa.

La neve cadeva lentamente e creava un paesaggio immobile.
Camminammo per un po’, mentre lei mi parlava del personaggio di Christian.

La mia mente era da tutt’altra parte. Avevo deciso.
Le volevo chiedere cos’ero io per lei, che cosa significavo.
Presi coraggio e parlai

-Scusa Nicole, ma ... cosa pensi di me?- chiesi, in un modo talmente imbranato che mi fece venir voglia di sotterrarmi.

Lei mi fissò stupita per un momento. Poi, mi sorrise.
-Sei affascinante. Bello, inutile dirlo. Anche simpatico- sorrisi.
-E mi piaci da quando ti conosco- .

Il tempo sembrava essersi fermato. COS’AVEVA DETTO?

Il mio cervello non connetteva.
Ma il mio corpo agì da solo.

La baciai. La baciai come avevo sempre sognato, con la neve che cadeva intorno a noi, il suo corpo caldo e le sue labbra lisce che tanto avevo guardato. Tutto l’amore che provavo per lei era in un bacio, in quel bacio.

Un momento dopo, ci guardammo negli occhi.
E lei scappò via, entrando in casa, lasciandomi il suo sapore sulle labbra e una confusione totale in testa.

 

 

 

Note: Sono tornata col secondo capitolo, che a parer mio è orrendo ... Pensavo di dividere la storia in due parti, ma poi ho deciso che ci saranno più capitoli .....
Spero di ricevere presto commenti!! Un bacio
Kxx.

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Capitolo 4
*** Terza Parte ***


 

[In questo capitolo la voce narrante sarà Nicole]

Perfetto.
Il mio piano è riuscito alla perfezione.

-Nicole? Sei in casa???- .
Mi avvio in cucina

-Che c’è mamma?- chiedo, gentilmente.
Mia madre sorride –Allora, con quel ragazzo ... ce l’hai fatta?-
Annuisco. Lei mi abbraccia –Bravo tesoro- mi dice.
Poi, torna al tavolo.

-Ora: è ricco? Ma veramente ricco?-
Ecco, non ci avevo pensato
-Senti, è benestante di sicuro. Viene sempre ben vestito a scuola, offre soldi se ti servono, oggi mi ha pagato il pranzo .... è molto carino- dissi, rassicurandola.
Lei sorrise.
-Mi raccomando, devi restare incinta. Così almeno te avrai una casa e un fidanzato- .
Vide l’espressione di disgusto che feci e diventò seria
-Senti, non è colpa mia se tuo padre ci ha lasciate senza una lira! Non darmene colpa! Devi fare così, o uccidere o morire- esclamò, infuriata.
I suoi sbalzi d’umore erano sempre all’ordine del giorno.

Io annuii –Non te ne faccio una colpa, mamma- .
Lei tornò calma.
-Ti voglio bene, Nicole-
-Anch’io- -

Tornai in camera mia.
Odiavo il fatto che stavo sfruttando Zach, ma non potevo fare altrimenti.
In una cosa sola avevo conforto.

Ero veramente innamorata di lui.

 

Note: Mi sto davvero facendo prendere troppo dal film  ‘Moulin Rouge’, perciò dico che ogni riferimento al film è puramente casuale e che i personaggi, le canzoni e gli avvenimenti del film non sono mia invenzione.
Spero che continuerete a leggere lo stesso!!
Kxx.

 

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