Potere di Cristallo

di Saturn Hota
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che mi succede? ***
Capitolo 2: *** Sempre più confusa. ***
Capitolo 3: *** Incubi svelati. ***
Capitolo 4: *** Essenze ***



Capitolo 1
*** Che mi succede? ***


Primo giorno di scuola dell'ultimo anno di Liceo. Finalmente questi cinque anni di inferno sono finiti. Finalmente potevo dire addio alle compagnie odiose e ai professori che ti consideravano come un numero vivente e precisamente io ero il numero sette. Dal primo anno avevo sempre mantenuto la media del sette, qualsiasi compito in classe o interrogazione, il voto rimaneva sempre quello, ne più ne meno. Potevo anche fare scena muta all'interrogazione e potevo anche dire tutto senza mai sbagliare e sempre sette era il risultato finale. Nella mia scuola funziona cosi. Non siamo studenti, siamo numeri. L'unica mia ancora di salvezza sono le mie due migliori amiche, conosciute il primo giorno del primo anno di elementari e da lì siamo diventate inseparabili. Le mie due vite: Vanessa e Marie. Cosi diverse ma cosi unite. Vanessa è la tipica bellezza meriodionale : alta, carnagione olivastra, fisico perfetto, capelli neri e magnifici occhi verdi, mentre Marie ( bèh il nome dice tutto lei è francese) è di statura media, capelli ricci e biondi, occhi azzurri e il sorriso sempre sulle labbra. Dio benedica il giorno che l ho conosciute, loro si che hanno reso la mia vita meravigliosa. Guardai l'orologio del cellulare, Vanessa era in ritardo come al solito, meno male che avevo dato loro appuntamento al caffè della scuola un quarto d'ora prima del suono della campanella. Volevo fare colazione insieme a loro, come da rito. Marie sicuramente stava sbraitando in macchina per la solita e irrecuperabile non puntualità di Vanessa. Vanessa sosteneva di non essere in ritardo, ma erano gli altri che erano fin troppo precisini. Invece Marie era maniaca della precisione e odiava arrivare in ritardo. "Last friday night" si sentiva in lontananza, segno distintivo dell'arrivo di Vanessa e della sua Lancia Y viola. Vanessa amava katy Perry e aveva tutta la sua discografia. Quando andavamo in giro con la sua macchina ( quasi sempre visto che lei adorava guidare e farci da autista ) ascoltavamo praticamente sempre le stesse canzoni e guai se volevi cambiare cd, ti fulminava con lo sguardo e se cambiavi cd metteva il muso per un giorno intero. Le passioni musicali di Marie invece erano eclettiche. Andava dal grande Vasco a Marilin Manson, lei ascoltava e amava tutta la musica. Finalmente erano arrivate. -" Buongiorno "- -" Buongiorno? Tu definisci buono il primo giorno di scuola? Mia cara io definisco buono il giorno che quest'inferno finalmente finirà"- -" Luna non farci caso Vanessa si è svegliata dalla parte sbagliata del letto stamattina, quindi è più acida del solito!"- -" Chi sarebbe quella acida?"- Ecco che ricominciavano. Succedeva sempre cosi, Marie faceva una battuta su Vanessa e lei se la prendeva e cominciavano a litigare. Come da copione. -" Ragazze basta, perfavore non oggi. Non ho voglia di sentirvi litigare di nuovo."- Bastava una mia parola per farle calmare. -" Cosi siamo giunte alla fine della nostra carriera di Liceali."- -" Vanessa non parlare troppo presto, perchè se non studi potresti anche dover ripetere l'anno"- -" Ma non credo proprio Miss io sono il numero dieci."- -" Va bè basta, tanto lo sappiamo tutti che nessuna verrà bocciata, sappiamo quali sono e saranno i nostri numeri quest'anno, quindi."-. Presi i cornetti e li posai sul tavolo davanti alle mie amiche e andai a pagare e ad ordinare i soliti tre cappuccini. Dovevo assoluatemente parlare con le mie amiche dello strano sogno che da qualche giorno mi teneva sveglia la notte, ma non potevo farlo ora, a prima mattina era una nostra regola non parlare di argomenti che potrebbero richiedere uno sforzo maggiore di capacità intellettive. Oggi pomeriggio le avrei ospitate a casa mia e avremmo parlato in totale tranquillità, dal momento che i miei erano a lavoro e avevo casa libera. -" Ragazze oggi pomeriggio vi va di venire da me? Tanto i miei non ci sono".- Vanessa e Marie smisero di bisticciare per rispondermi in coro che sarebbero venute. Finimmo di fare colazione e ci dirigemmo verso la scuola,chiacchierando allegramente e ipotizzando cosa avrebbero indossato le V.I.P. V.I.P era l'acronimo di tre ragazze ,Virginia, Ilaria e Paola, che si facevano chiamare cosi perchè loro dovevano distinguersi dalla massa di insulsi studenti che le circondavano( parole loro). Tre ragazze dedite alla moda e ai gossip e sempre pronte a dire malignità su chicchesia. Virginia, il capo delle V.I.P, era la classica Barbie : apparentemente perfetta, alta, bionda, occhi azzurri e visino d'angelo, ma bastava contraddirla una sola volta oppure esserle antipatica e scoprivi la sua vera indole di ragazza cattiva e vendicativa. Paola e Ilaria erano sorelle e si assomigliavano parecchio tutte e due alte e magre con la faccia da topo. Di Ilaria e Paola non si doveva avere timore, erano ragazze tranquille quando non c'era la Barbie a comandarle a bacchetta, ma visto che loro facevano di tutto per Virginia ( d'altronde avevano avuto la malaugurata convinzione di credersi sue amiche anzichè sue schiavette) non bisognava assolutamente fidarsi di loro e tutto ciò che arrivava alle loro orecchie sarebbe sicuramente arrivata a Virginia, che poi avrebbe trovato il modo di usarlo contro la persona interessata. Se le conoscevi, sapevi anche come evitarle. Tra noi e le V.I.P era odio puro, anche se noi non avevamo fatto nulla per attirare le ira della bionda. Virginia aveva fatto tutto da sola. Ci aveva preso in antipatia il primo giorno di scuola di quattro anni fa, perchè noi tre avevamo una borsa di Gucci che lei voleva e che la madre non voleva comprarle. Virginia voleva che noi buttassimo le nostre tre borse nuove, perchè sei lei non la possedeva non la poteva avere nessun'altro. Ovviamente noi ci siamo rifiutate e da quel giorno la signorina cerca sempre il modo di metterci in cattiva luce con gli altri e di scoprire qualche pettegolezzo malevolo su di noi, ovviamente senza risultati. Quel giorno Virginia indossava un vestitino estivo blu di Monella Vagabonda, con abbinati un bauletto Louis Vouitton marroncino chiaro e sandali alla schiava dello stesso colore. Appena ci vede ci lancia uno sguardo cattivo e se ne va seguita dalle due sorelle, vestite anche loro di blu, ma il loro non è un vestito firmato. Non possono permettersi di essere più belle e stilose della bionda. La campanella suona e tutti sono in classe quando la professoressa della prima ora entra in classe. Il primo giorno è normale che tutti arrivino presto in classe, considerando che tutti vogliono stare negli ultimi banchi. Noi tre siamo state abbastanza fortunate abbiamo preso tre banchetti in terza fila, che abbiamo subito uniti e reclamati come nostri. Le V.I.P.non hanno avuto la stessa fortuna ma hanno dovuto prendere i banchi in prima fila, dal momento che la Barbie era in bagno a perfezionarsi il trucco. -"Ragazzi un attimo di attenzione, vorrei presentarvi il vostro nuovo compagno di classe. Si è da poco trasferito qui da Londra, quindi vi prego di accoglierlo e di aiutarlo ad integrarsi".- Dopo queste parole in classe entro un ragazzo alto, moro con gli occhi grigi, che si presento come Marc Huile. Io alzai lo sguardo verso il nuovo arriavato solo dopo aver ricevuto una doppia gomitata dalle mie amiche. Appenai incrocia gli occhi del nuovo ragazzo provai una strana sensazione. Una sensazione mista di odio, paura, e dolore. Avevo la strana sensazione di conoscere quel ragazzo. Il mio corpo si irrigidi e il mio cuore cominciò a battere a tremila e i miei occhi si stavano riempiendo di lacrime. Cosa mi stava succedendo? Mentre guardavo il nuovo arrivato lui mi sorrise, ma non con un sorriso dolce, un sorriso di vittoria e nella mia mente sentii una voce che diceva : " Finalmente Luna ti ho trovato".

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Capitolo 2
*** Sempre più confusa. ***


Mi girai verso le mie amiche entrambe sconvolte, certo avevano un' espressione stupefatta, ma mai quanto me.  Presi lo specchietto nel mio astuccio e mi controllai. I miei occhi erano spaventati e ero tutta sudata. Avevo un espressione terrorizzata. Dovevo riprendere il controllo di me stessa. Chiesi il permesso di andare in bagno e la professoressa me lo diede senza badare a me, troppo intenta a guardare il nuovo arrivato. Guardandomi intorno notai che tutte le mie compagne di classe erano intente a fissarlo con gli occhi sognanti. Bello era bello si è vero. Lui aveva seguito i miei movimenti e non aveva mai staccato gli occhi da me, da quando era entrato. Io tenevo lo sguardo sulle mie air max nuove, ma sentivo il suo sguardo su di me. Quando gli passai vicino sentii un brivido corrermi lungo la schiena e mi assallì di nuovo quel misto di sensazioni tra odio, dolore e paura. Affrettai il passo e dopo essere uscita dalla classe mi misi a correre per arrivare in bagno. Mi rinfrescai il viso e cercai di riordinare le idee. Cosa mi stava succedendo? Perchè avevo reagito cosi alla vista di quel ragazzo? Oddio era tutto cosi confuso. Alzai il viso e mi guardai allo specchio, ma riflessi dietro di me vidi due occhi grigi che mi fissavano. Mi chiusi la bocca con una mano per non gridare e mi voltai ma dietro di me non c'era niente. Quegli occhi, erano gli occhi del mio incubo e assomigliavano agli occhi di Marc. Il suo nome mi sembrava cosi familiare. Ma che cosa sto pensando? Devo calmarmi e devo tornare in classe. Respirai a fondo e rientrai in classe decisa a non guardare in direzione di Marc. Sentivo il suo sguardo addosso, ma decisi di ignorarlo, cosa che mi costo notevole sforzo. Vanessa e Marie si passavano il nostro diario, scrivendo come pazze. Anche loro erano agitate. Mi sedetti al mio posto facendo finta di nulla e sperando che Marc distogliesse lo sguardo. Subito Marie mi passo il diario e io girai le pagine per arrivare all'inizio della loro conversazione.
" M. prendimi pure per pazza,ma io ho la sensazione di conoscerlo il nuovo arrivato, e ho delle sensazioni sgradevoli nei suoi confronti"
"No V. non sei pazza, anche io ho le stesse sensazioni, porca paletta, ma perchè Luna è uscita di corsa dall'aula? Sembrava stesse per piangere!"
"Non ne ho la più pallida idea! Ma sono preoccupata, questa storia non mi piace per niente."
"Le nostre compagne sono tutte a guardare Marc, guarda quell'oca di Virginia come lo fissa"
"E perchè la prof? Solo noi tre sembriamo immuni e non lo guardiamo come imbecilli?"
"Gia! V. hai fatto caso che Marc guarda un pò troppo la nostro Luna, sembra quasi voglia mangiarsela con lo sguardo"
" Si e ripeto la cosa non mi piace! Dobbiamo indagare"
"A quanto pare! Ecco L. è tornata, sembra più tranquilla"
"Ragazze anche io ho la vostra stessa sensazione. Sentite andiamo direttamente a casa mi, mangiamo da me. Vi devo dire una cosa importante, una cosa che mi sta succedendo in questi giorni."
"Si si a casa tua per una riuonione. Ma stai bene? Hai un espressione sconvolta"
"Tranquilla M. Perfavore ora cercahiamo di ignorare tutto e manteniamo la calma. Non ci sto capendo più nulla"
Le mie amiche annuirono e io rimasi il nostro diario nella borsa. Le altre due ore passarono in fretta, forse anche troppo in fretta. Marc non aveva smesso un attimo di fissarmi, ma io cercavo di non pensarci e ignoravo il suo sguardo, anche se i miei occhi avrebbero tanto voluto perdersi in quel grigio. Mi sembrava un gesto cosi spontaeno e naturale,ma l'altra parte del mio corpo voleva fuggire lontano da lui. 
La campanella dell'ultima ora suonò e io e le mie amiche ci preparammo per uscire. Subito le V.I.P si avvicinarono al banco di Marc e Virginia cominciò a fare la gatta morta con lui, ma lui non mostrava il minimo interesse per la bionda e continuava a fissare me. Vanessa era tesa e nervosa e Marie si stava mordendo le unghie. Dovevamo andarcene e in fretta da scuola.
Marc ci segui fuori dalla classe e fuori nel parcheggio. Vanessa si guardava alle spalle e era visibilmente infastidita di essere seguita cosi. Io tenevo sotto braccio Marie e ogni tanto ci scambiavamo sguardi ansiosi.
-" La vuoi smettere di seguirci?" Vanessa si girò di scatto verso Marc, che per niente stupito di quell'attacco diretto le sorrise e alzo le spalle  indicando una macchina vicino a quella della mia amica.
-" Non vi sto seguendo, ho solo parcheggiato la mia macchina vicino la vostra, stiamo solo andando nella stessa direzione".
Vanessa arrossì lievemente e si girò continuando a camminare. 
-" Comunque piacere Marc, ragazze"-
Stavolta fui io a girarmi di scatto.
-" Ti sei già presentato in classe, sappiamo come ti chiami e da dove vieni e te sai i nostri nomi quindi non c'è bisogno che ti scomodi con il bon ton"- Marie e Vanessa si guardarono stupite, in genere quella che faceva queste considerazioni non proprio amichevoli era Vanessa non io.
-" Certo che so come vi chiamate, io so tutto di voi. So cose che voi nemmeno sapete di voi stesse." e detto questo, ci sorpassò, salì sulla sua macchina e ci lasciò sole nel parcheggio della scuola come tre cretine.
Che cosa intendeva dire?
Mi girava la testa, chiusi gli occhi per vedere se il malditesta passava, ma appena mi ritrovai al buio, nella mia testa risuonò una risata maschile e mi tappai le orecchie gemendo. Apri gli occhi per vedere le mie amiche che mi guardavano stupite e questa fu l'ultima cosa che vidi prima di perdere i sensi.

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Capitolo 3
*** Incubi svelati. ***


-"Luna si sta svegliando Vanessa"-. Ero sul mio letto e Marie mi stringeva la mano. Vanessa entrò nella mia stanza con il grembiule da cucina legato intorno alla vita.
-" Come stai cucciola?"-
Le mie amiche erano preoccupate per me, nei loro occhi leggevo la tensione e la paura.
-" Tranquille ragazze sto bene, era solo un pò di malditesta"- sorrisi e mi alzai dal letto per far vedere loro che stavo bene.
Si tranquillizzarono e andammo a pranzo. Ero rimasta svenuta per un'ora e mezza. Almeno in quell'arco di tempo avevo dormito e non avevo sognato nulla.
-" Comunque Vanessa sei un'ottima cuoca, queste omelette prociutto e formaggio sono buonissime"-
-" Concordo con Luna, sei proprio brava!"-
-" Ma finitela ragazze sono solo uova, non è niente di speciale"-
Ridemmo tutte e tre, quando sentimmo suonare alla porta. Era mezzogiorno passato chi poteva essere a quest'ora?
Andai ad aprire,ma fuori dalla porta non c'era nessuno, c'era solo una scatola da torta. La portai in casa e quando la aprii scoprii che al suo interno c'era la mia torta preferita: la chantilly alla frutta. Una bella torta ci proprio voleva in quel momento.
-" Chi te la manda?"-
-" Sinceramente non lo so Vane,non c'è il bigliettino."-
A parte loro solo un altra persona sapeva qual'era la mia torta preferita. Presi il telefono e chiamai Dante. Dante era il mio migliore amico, non mi ricordo da quanto tempo lo conoscevo, ma io e lui siamo sempre andati d'accordo e gli voglio un gran bene. Secondo Marie e Vanessa lui è innamorato di me,ma secondo me non è vero, siamo solo amici
-" Ciao dolcezza come stai?"-
-" Tutto bene Dante te? Ah comunque grazie per la torta!"- 
.-"Torta? Che torta?"-
-" La chantilly alla frutta che mi hai messo davanti alla porta Dante"- impossibile. Doveva essere stato per forza lui.
-" Luna tesoro, io mi sono svegliato dieci minuti fa e ti assicuro che in questo momento sono a casa e non ho comprato nessuna torta. Non potrebbero essere state le tue amiche?"-
-" Impossibile, loro sono qui con me. Non sono state loro"-. Chi era stato? I miei genitori erano a lavoro e non avrebbero potuto fare una cosa simile.
-" Non mangiare assolutamente quella torta e non ti muovere da casa. Dammi massimo mezz'ora e sono da te!"- detto questo il mio migliore amico attacco e io rimasi con il telefono in mano e lo sconforto nel cuore.
Ma cosa succede porca miseria!
-" Allora che ha detto Dante?"-
-" Che sta venendo qui e di non mangiare quella torta perchè non l ha mandata lui"-
Le mie due amiche si fissarono stupefatte, ma non dissero nulla.
In silenzio sparcchiai e lavai i piatti, mentre le mie amiche erano in sala a parlare tra di loro.
Prima i miei incubi, poi l'arrivo di quel ragazzo misterioso che sembra conoscerci e ora il mio dolce preferito! Ma che senzo aveva?
Suonarono alla porta e Marie andò ad aprire a Dante che dopo averle salutate venne subito in cucina ad abbracciarmi. Tremavo e piangevo. Tra le sue braccia mi sentivo protetta e al sicuro. Sciolsi l'abbraccio e radunai tutti in sala.
-" Devo dirvi una cosa! Forse mi prenderete per pazza, ma stanno succedendo trroppe cose e da sola non riesco a capirci granchè"-
Marie e Vanessa si guardarono e Dante fece segno di continuare.
-" Allora è da circa una settimana che faccio tutte le notti lo stesso sogno. Sogno di camminare da sola nel buio. Sono nel buio più totale eppure io non ho paura, anzi mi sento al sicuro. Comincio a spaventarmi quando compare una luce e da questa luce compare una figura di cui si vedono solo gli occhi e questi occhi mi scrutano e mi osservano come per valutarmi e io cerco di scappare e di tornare nel buio perchè ho paura di questa figura di luce, ma i miei occhi non vogliono distogliere lo sguardo da quelli grigi della figura. Lo so, nemmeno io riesco a capire perchè questo sogno mi mette paura. non dovrei avere paura della luce, dovrei aver paura delle tenebre, ma nel mio sogno e il contrario."-
-" Non è tutto oro quello che luccica Luna"- disse Dante, ma evitava il mio sguardo e guardava fuori dalla finestra con aria triste e lontana.
-" Tesoro noi non ti crediamo pazza" disse Vanessa guardandosi con Marie. -" Anche noi da circa una settimana facciamo il tuo stesso sogno, solo che la figura di luce che nel tuo sogno non ti fa niente, nel nostro sogno ti prende e ti porta via con se e noi proviamo a salvarti, ma non ci riusciamo"-
-" Scusa se non te lo abbiamo detto prima ma prima di oggi non abbiamo dato molto peso alla cosa. Poi quando è arrivato quel ragazzo e abbiamo cominciato a sentirci strane e poi te che sei svenuta..."- ma Marie non fini la frase perchè Dante si era voltato e l'aveva interrotta.
-" Cosa? Luna sei svenuta? Perchè che è successo?"-
Mi sembrava tutto cosi assurdo anche le mie amiche avevavo fatto un sogno strano e decisi di parlare.
-" Appena quel Marc è arrivato in classe io mi sono sentita strana. Il mio corpo si era irrigidito e i miei occhi si sono riempiti di lascrime e dentro di me provavo odio,paura e dolore e quando ho incrociato gli occhi grigi di Marc, cosi simili a quelli del mio incubo, ho sentito nella mia testa una voce che diceva "finalmente Luna ti ho trovato". Anche nel parcheggio dopo che lui se ne è andato ho sentito una risata nella mia testa e mi faceva tanto male ecco perche sono svenuta. Poi in classe più cercavo di non pensare a lui più i miei occhi volevano perdersi in quel grigio, a me sembra di conoscerlo."- mi sedetti sul divano sconsolata.
Dante sospirò,ma non disse nulla ma si mise le mani tra i capelli. Vanessa e Marie mi vennero vicino e ci abbracciammonei nostri soliti abbracci lunghi e teneri.
-" Domani a scuola parleremo con Marc e cerchiamo di capire perchè abbiamo queste sensazioni strane su di lui".- disse Marie.
-" No voi non fate proprio niente. Marc non vi dirà un bel niente!"- dante si era alzato dal divano e ci guardava. In mano aveva tre ciondoli : uno viola, uno rosso e uno verde.
Lo guardammo incuriosite e prima che potessimo parlare disse:
-" Vi dirò io cosa sta succedendo! Vi dirò io la verità."-

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Capitolo 4
*** Essenze ***


 
-" Dovete promettermi che non mi interromperete, altrimenta renderete tutto più difficile da capire"- Dante era serio come non l'avevo mai visto. Marie stava per parlare quando Dante le fece segno di tacere. Mi misi seduta accanto alle mie amiche e seguii lo sguardo di Vanessa che fissava incantata il ciondolo verde. Quei ciondoli erano davvero stupendi. Il ciondolo che stava osservando Vanessa era a forma di prisma con all'interno una pietra verde e tutto intorno aveva una serie di disegni tribali. Il ciondolo accanto era d'argento a forma di cuore e all'interno aveva questa pietra rossa, anche questo aveva dei disegni tribali, ma su delle piccole ali d'argento che spuntavano dal ciondolo. Il terzo ciondolo era un cristallo rotondo con dentro una pietra viola e all'esterno del cristallo c'erano disegnati due occhi tempestati di piccoli diamantini che brillavano. Quel ciondolo era meraviglioso.
-" Potete starmi ad ascoltare voi due invece di guardare questi?"- Dante sembrava abbastanza nervoso e mise i ciondoli sul tavolo lontano dai nostri sguardi curiosi.
-"Scusaci. Ti prego parla e dicci tutto quello che sai"-
Dante ci guardava in modo strano e poi sospirò cominciando a parlare.
-" Circa 5 anni fa, voi tre non eravate cosi, non avevate quest'aspetto. Ma successe una cosa che costrinse una di voi a farvi dimenticare tutto e ricominciare da capo la vostra vita. So che tutto questo vi sembrerà assurdo ma è la verità. Voi siete delle vampire e Marc Huile, in realtà è un vampiro come noi, uno dei tanti principi vampiri, per esatezza ed è tornato per una di voi, ecco perchè vi sentite strane". Dante non aveva nemmeno finito di parlare che noi tre sul divano eravamo troppo intente a ridere. 
-" Dante se volevi farci ridere ci sei riuscito"- Vanessa si stava asciugando le lacrime.  Noi tre delle vampire? Si come no! Che io sappia i vampiri sono esseri eterni, perfetti e avevano superpoteri che noi tre non avevamo.
-" Bene, lo sapevo che non mi avreste creduto. D'altronde i poteri della nostra piccola sono molto forti. Vi darò una dimostrazione pratica ora. Guardatemi"-
-" Ma cosa?!?"- Dante si era alzato in piedi e aveva chiuso gli occhi, sembrava cosi sereno. Piano piano il suo aspetto cambio : i capelli corti e rossi divennero lunghi e biondi e il suo fisico asciutto cominciò a gonfiarsi e sulle braccia comparvero dei muscoli che prima non c'erano, stava anche crescendo in altezza. Io e le mie amiche rimanemmo senza parole. Dante apri gli occhi che da verdi erano diventati blu elettrico. Ci sorrise e mise in mostra i canini. Marie urlo e io scivolai a terra senza parole. Vanessa arrettrò di qualche passo.
-" Bene ragazze adesso mi credete?" Dante si mise a ridere, la sua voce era diversa, più suadente e misteriosa.
Prese i ciondoli sul tavolo e ce li porse.
-"Questi sono vostri mie care, prendete quello da cui vi sentite più attratto e poi tutto vi sarà chiaro".-
Guardavo le mie amiche. Erano sconvolte quanto me. Dante era sul serio un vampiro. Ma noi?
Mi avvicinai a Dante e lui mi sorrise.
Le mie amiche urlarono e io mi girai verso di loro sorridendo :
-"Ragazze è sempre Dante anche se ora sembra l'Arcangelo Gabriele...Non ci farà del male, se avesse voluto ce ne avrebbe già fatto. Giusto?"-
-"Giusto dolcezza, sono sempre il vosto amico Dante! Mpf l'arcangelo Gabriele dici?"- si toccò i lunghi capelli biondi e si mise a ridere. Quei denti mettevano i brividi, ma non avevo paura di lui. I ciondoli erano lì davanti a me. Quello che mi attirava di più ovviamente era quello viola. Ora che lo guardavo da vicino, mi sembrava familiare. Anche Vanessa e Marie si avvinarono ai ciondoli e li guardavano. Io volevo il ciondolo viola, Marie quello rosso e Vanessa quello verde. Appena le nostre mani toccarono i ciondoli succese una cosa strana e affascinante. Una luce abbagliante ci colpì tanto da costringerci a chiudere gli occhi. Quando li riaprimmo Dante e il salotto di casa mia non c'era più. C'eravamo solo io e le mie due amiche e di fronte a noi c'erano tre ragazze bellissime, alte e con la pelle bianca come la porcellana, dal fisico perfetto con al collo i ciondoli che Dante ci aveva dato. Le tre ragazze ci sorrisero mostrando i canini, difficile dire quale fosse la più bella. Mi sembravano familiari e non avevo paura di loro anzi mi infondevano fiducia. La ragazza sulla destra con il ciondolo verde aveva capelli corti e rossi e magnifici occhi verdi, la ragazza sulla sinistra aveva capelli color oro e occhi color rubino, come il ciondolo che aveva al collo, la ragazza al centro aveva capelli lunghi e neri e occhi viola come il ciondolo. Avevano vesti bianche, che cambiavano colore quando si avvicinarono a noi.
-" Noi siamo la vostra essenza ragazze, siamo state relegate in questi ciondoli in attesa del vostro risveglio"- disse la ragazza dagli occhi rossi.
-"Io sono Anya"- la raggazza dagli occhi rossi si inchinò continuando a parlare rivolta a Marie- " E sono la tua essenza, sono la vera te mia cara"- sorrise e si avvicino a Marie che la fissava incantata.
-" Io sono Glalie" disse la ragazza dagli occhi verdi rivolta a Vanessa. " E sono la tua essenza"-
Mancava la ragazza dagli occhi viola, che mi guardava sorridente. Ero confusa, come potevamo essere diverse da quelle che noi conoscevamo? Avevo cosi tante domande in testa.
-" Tranquilla, troverai tutte le risposte non appena il tuo cuore si sarà aperto a noi. Io sono Miyu e ti leggo nel pensiero perche sono te stessa, quello che provate voi, proviamo noi e viceversa"- 
Anya, Glalie e Miyu tesero i palmi delle loro mani verso di noi. Eravamo sconcertate. Ma che ci costava farlo? Tanto più confuse di così. In sincrono giungemmo le nostre mani con quelle delle tre ragazze e subito tutto cambiò.

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