Call me Hope

di rockandjonas2311
(/viewuser.php?uid=126740)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. please, call me hope ***
Capitolo 2: *** 2. are you, joe? ***
Capitolo 3: *** 3. do you think? ***
Capitolo 4: *** 4. mcdonald's ***
Capitolo 5: *** 5. i add you on twitter ***
Capitolo 6: *** 6. here, on saturday ***



Capitolo 1
*** 1. please, call me hope ***


Image and video hosting by TinyPic




Un paio di Converse nere fecero il loro ingresso, scricchiolando sul perfetto pavimento in marmo.
Era enorme quella sala, ed era gremita di ragazze, tutte perfette nei loro tailleur neri o grigi e le loro scarpe coordinate con minimo una decina di centimetri di tacco.
L'unica che sfigurava era lei, con le sue scarpe basse, i jeans attillati e un maglione colorato, coperto da una giacca vista la stagione quasi autunnale.
La giovane ragazza si sedette sull'unica sedia vuota, sospirando talmente forte da attirare l'attenzione di tutte le ragazze presenti.
Erano lì tutte per lo stesso motivo: un casting, organizzato giusto qualche giorno prima, per trovare la nuova aiutante dello, o meglio degli stilisti più popolari in quegli ultimi tempi.
Fino a qualche anno prima erano una famiglia di musicisti famosi in tutto il mondo, poi con il passare del tempo cambiarono gusti e idee, e finirono con il dividersi del tutto.
Si erano riuniti l'anno prima, quando la moglie del maggiore, Danielle, aveva convinto tutta la famiglia a tentare un'impresa nel settore della moda, ormai lo sapevano tutti.
La giovane ragazza si mise la borsa sulle ginocchia, cercando qualcosa che molto probabilmente si era disperso tra cellulare, chiavi e trousse di trucchi. Finì finalmente la sua ricerca, prendendo tra le mani una scatolina verde e aprendola, mostrandone uno specchietto.
Passò all'incirca dieci minuti sistemando il leggero trucco che le definiva gli occhi color smeraldo, ravvivandosi i capelli ramati e passandosi del lipgloss sulle carnose labbra.
Guardò le varie ragazze, tutte somiglianti a Barbie, forse anche più finte, mentre imitavano i suoi gesti truccandosi più del dovuto o aggiustandosi la gonna per l'ennesima volta.
Lentamente, troppo lentamente, le ragazze venivano chiamate una ad una, per poi uscire dieci o quindici minuti più tardi, chi con le lacrime agli occhi, chi con uno spaventoso ghigno sulla faccia.
Finalmente arrivò anche il turno della castana, che, sfoggiando il suo sorriso migliore, entrò dentro quella piccola porta dai vetri offuscati. Con disinvoltura di avvicinò all'enorme scrivania, che arredava la stanza insieme a qualche sedia, un'enorme libreria e due poltrone girevoli, dove sedevano sei persone, mentre una settima stava alla finestra ammirando il paesaggio che Manhattan poteva offrire.
''Allora, lei si chiama?'' disse una delle due donne alla scrivania, mostrando un bellissimo sorriso incorniciato da lunghi capelli corvini
''Io mi chiamo Hope Moonbeam, signora. Se volete, questo è il mio curriculum'' rispose, porgendo i fogli che teneva in mano
''E ci dica, cosa la spinge a fare richiesta per questo lavoro?'' chiese l'uomo accanto alla donna di prima
''Bè, ho sognato fin da sempre di lavorare nel campo della moda, ho molte conoscenze in questo settore e questo lavoro mi porterebbe a viaggiare molto, cosa che da sempre vorrei fare date le mie consocenze in ben cinque lingue differenti, in più ne sto studiando una sesta'' disse, orgogliosa di quello che diceva, ma non troppo sfrontata.
Il ragazzo alla finestra si avvicinò e prese i fogli dalle mani della sua collega più giovane, alla fine del tavolo, per poi sfogliarli velocemente.
''Un'ultima cosa, Lilyan'' disse sempre il ragazzo ''Possiamo sapere il motivo del suo abbigliamento così...fuori dall'ordinario, se così possiamo dire'' continuò sorridente.
''Io preferisco vestirmi così, piuttosto che sembrare quello che non sono. Penso che la sincerità sia la cosa più importante in un qualsiasi rapporto, in questo caso lavorativo, quindi se dovessi essere io la ragazza che cercate, è meglio presentarmi nel mio look più naturale possibile, anziché nascondermi dietro una maschera come hanno fatto tutte le altre ragazze, non voglio offendere nessuno, sia chiaro. Ah, le sarei grata di chiamarmi Hope, non mi piace il mio secondo nome'' finì la giovane, lasciando tutti a bocca aperta.
''Bene, grazie mille per il suo tempo. Annunceremo la nostra scelta alle 12 in Sala Riunioni, all'ultimo piano. Ci farebbe piacere vederla lì. Allora a più tardi, Hope'' disse un ragazzo riccioluto, alzandosi in piedi e porgendo la mano a Hope, che non esitò a stringere.
''Grazie a voi, arrivederci'' si congedò, voltando le spalle a tutti e uscendo, lasciando un'invisibile scia di profumo alla vaniglia, firmato Christian Dior.

Il tempo sembrava non passare mai per il centinaio di ragazze lì fuori, ognuna con un antistress diverso: chi guardava insistentemente il cellulare di ultima generazione, chi si attorcigliava i capelli attorno alle dita, chi si distruggeva le labbra a morsi o chi, come Hope, se ne stava seduto con le gambe accavallate, in attesa di un segnale.
Come aveva fatto precedentemente, Hope si mise la borsa sulle ginocchia, ma questa volta dopo neanche un minuto di ricerca, ne estrasse un incarto blu, per poi aprirlo e mettersi in bocca la piccola gomma da masticare rosa che ne era uscita.
Si guardò intorno e poi guardò il suo orologio: le 11.57, se erano puntuali come dicevano tra esattamente tre minuti sarebbe potuta ritornare a casa, tanto sapeva che non l'avrebbero mai presa, ne era sicura.
D'improvviso una porta si aprì e ne uscì una ragazza dai lunghi capelli castani, la stessa che durante il colloquio non aveva aperto bocca. Si avvicinò sorridente e, dopo aver discusso qualche minuto con qualche ragazza in trepidante attesa, annunciò
''Bene ragazze, noi siamo pronti. Potete recarvi all'ultimo piano, la stanza è la prima sulla destra''
Ammirò per qualche istante la folla che prendeva la borsa e si alzava, prima di andarsene con l'ascensore
''Fantastico, devo anche fare le scale'' pensò Hope, mentre velocemente si avvicinava alla prima rampa.
Dopo troppi gradini, finalmente arrivò all'ultimo piano e vide la famosa porta che aveva descritto la giovane qualche minuto prima. Entrò, cercando di sedersi prima che qualcun'altro le prendesse il posto e, fortunatamente, ci riuscì. Davanti a lei c'erano, già schierate, tutte le sette persone del colloquio, con uno strano sorriso stampato in faccia.
''Manca qualcuno?'' chiese ad alta voce il riccio che aveva stretto la mano a Hope. Nessuno aprì bocca, così continuò
''Dopo un'intensa mattinata di colloqui, abbiamo deciso chi diventerà la nostra aiutante. Siete state tutte molto convincenti, davvero, però dobbiamo sceglierne soltanto una. Quindi, congratulazioni Hope Moonbeam!''
Lo strano ghigno di tutte le ragazze sparì molto velocemente, mentre si avviavano affrante alla porta.
''Io...?'' disse ancora incredula Hope, alzandosi di scatto dalla sedia dov'era.
''Già, complimenti'' disse la ragazza che le aveva accolte poco prima.
''Bè, è il momento delle presentazioni'' annunciò felice il riccio, facendo segno alla ragazza di avvicinarsi.
''Allora, io sono Kevin, il maggiore dei fratelli Jonas. Lei è mia moglie Danielle, poi i miei genitori Paul e Denise, e infine i miei fratelli Nick, Joe e Frankie'' continuò, presentando tutti in ordine.
''Wow, mi ci vorrà un pò per imparare i vostri nomi, ma me la caverò'' rispose Hope sorridente.
''Ti aspettiamo qua domattina alle 8.30, niente ritardi. Danielle ti spiegherà tutto quanto'' concluse quello che, dalla accurata spiegazione, sembrava Joe.
''Ok, sarò puntuale'' disse la castana, mantenendo il sorriso.
''Ah, Hope. Un'ultima cosa, dacci pure del tu, qui è come una grande famiglia'' affermò Denise, seguita dal consenso del marito.
''Perfetto. Ci vediamo domani, allora''
Hope si avvicinò alla porta e, prima di uscire, lasciò uno sguardo alle persone che ancora l'osservavano.
Sorrise ancora una volta, per poi uscire frettolosamente da quell'edificio.


***

Ciao a tutti! Allora, eccomi qui con una storia che è nata questa notte all'1.24, ho guardato l'ora.
Questa è una long diversa, intanto perchè ho cambiato carattere (yay me!) e poi l'ho già finita, almeno nella mia testa. In più, non metterò banner o foto, non voglio darvi un'idea di Hope, perchè, visto che siamo in un sito fanfictioniano, ognuno si deve immaginare i personaggi a proprio piacimento, come in un libro. Metterò solo qualche set polyvore perchè li AMO *-*
Ok, ora vi lascio stare xD Spero di ottenere qualche buona recensione, ma anche quelle cattive vanno bene lo stesso. Se otterrò abbastanza recensioni, questa sera pubblicherò il nuovo capitolo.
Prima di andare saluto il mio esercito anti BM, ossia Andree, Mari, Becky e tutte le altre (sono tutte su EFP, rispettivamente __PleaseStay | __MariMalfoy | ladyme )
Leggete e commentate!
Ciaoo!

rocker

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. are you, joe? ***


Image and video hosting by TinyPic

 



Si sentì l'eco sordo delle sue scarpe sulla moquette ormai consumata dal tempo e l'urlo della voce cristallina della ragazza
''Dave! Sono arrivata!'' 
Hope richiuse la porta e aspettò una risposta, che non arrivò. Cominciò a camminare, aprendo tutte le porte che le capitavano a tiro.
''Avrà fatto tardi al lavoro'' pensò la castana, entrando in bagno e aprendo l'acqua della vasca. Si immerse in tutta la schiuma che si era formata, dando vita a tutti i pensieri che le si erano formati in testa quella mattina. Sembrava della buona gente, pensò, e quella famiglia aveva  un nonsoché di particolare, come un forte legame che li univa tutti quanti, si vedeva, nonostante li conoscesse da un'ora neanche. E quel ragazzo, Joe, con quell'aria misteriosa e quell'atteggiamento così particolare aveva subito attirato l'attenzione della castana.
Immersa in questi pensieri, Hope non si accorse che era passata già mezz'ora, così uscì dalla vasca e si avvolse nel suo accappatoio verde acqua; si asciugò in fretta i lunghi capelli, leggermente mossi, ed andò in cucina, rimanendo sorpresa da quello che trovò:
''Dave! Finalmente sei arrivato! Ti aspettavo'' cominciò la ragazza, sorridendo al ragazzo che in quel momento aveva immerso la testa nel frigo.
David Alexander Tossman era il suo migliore amico, fin dai tempi di New Bern, dove tutto era più facile. Erano cresciuti entrambi nel North Carolina, in due case vicine, immerse nella natura. Fin da bambini passavano la maggior parte del tempo insieme, a giocare ai pirati lungo le rive del fiume o a raccogliere fondi alle feste di beneficenza che organizzava il paese. La famiglia Tossman era sempre stata pronta ad accogliere Hope nei momenti di necessità, anche quando la giovane si trasferì in quella casa, dopo la morte dei genitori e dei fratelli in un incidente stradale.
All'età di rispettivamente 20 e 19 anni, David e Hope decisero di tentare la fortuna, trasferendosi a New York. Vivevano da due anni in un appartamento di Manhattan, al penultimo piano di un grattacielo ristrutturato da poco; si mantenevano lavorando nei più svariati posti, tentando ogni volta di avere successo.
David era riuscito a trovare un posto stabile come stagista nella redazione del New York Times e qualche volta rimpiazzava il buttafuori di una discoteca lì vicino, visto anche il suo fisico muscoloso. Hope, invece, aveva passato gli ultimi due anni a cercare lavoro, ormai aveva setacciato l'intera città, lavorando come cameriera, commessa, inserviente, babysitter e perfino come comparsa nel musical Wicked, di Broadway.
E finalmente quel giorno era riuscita a trovare un lavoro che la mantenesse per quell'anno, o almeno così diceva il contratto.
Hope cominciò ad apparecchiare la tavola, mentre David cucinava della pasta e condiva un'insalata.
''Allora, com'è andato il casting?'' cominciò lui, guardando la castana scivolare sul pavimento della cucina.
''Mi hanno presa!'' urlò contenta, abbracciando di slancio l'amico. ''Wow, Hope, sono davvero felice per te. Dai che questa volta hai trovato il lavoro giusto''
''Lo spero'' sussurrò, continuando a sistemare la tavola.

Una leggera brezza autunnale accompagnò Hope nella sua passeggiata verso il lavoro, mentre l'iPod verde che teneva in mano mandava la prossima canzone della playlist, Forget You di Cee Lo Green.
Cominciò a canticchiare, notando i passanti che la guardavano straniti: forse non era da tutti i giorni vedere una ragazza allegra mentre andava al lavoro.
Entrò come una ventata di aria fresca nell'enorme grattacielo che ospitava l'azienda Jonas, e la segretaria che stava dietro un'enorme scrivania la guardò sorridente, mentre saliva al primo piano.  Bussò alla porta che il giorno prima aveva varcato per il provino e la accolse una Danielle alquanto allegra
''Hope! Vieni pure, sei in perfetto orario!''
La castana entrò in quella stanza, molto vuota rispetto al giorno prima e si sedette su una poltroncina nera.
''Allora, qual'è' il mio primo compito?'' chiese ansiosa, come se dovesse attendere la risposta di un esame universitario.
''Dunque... - Danielle cominciò a sfogliare vari fogli - oh, ecco qui! Oggi accompagni Joe ad un servizio fotografico e poi in riunione con tutti quanti alle 11. Tutto ok?''
Hope cercò di memorizzare in fretta il tutto, dopodiché sorrise e salutò Danielle, uscendo dal suo ufficio.
Non appena chiuse la porta dietro di sé, si ritrovò Joe davanti, vestito con una maglia nera, giacca di pelle e jeans scuri, intento a controllare qualcosa sul suo iPhone.
''Ehm, Joe...'' provò la ragazza, che attirò subito l'attenzione del moro. ''Ah, Hope. Dai, vieni, dobbiamo andare''
Cominciarono a camminare e arrivarono fuori dal palazzo, dove subito li accolse un autista che li fece accomodare in un enorme SUV nero.
''Dunque, di che servizio fotografico si tratta?'' chiese la ragazza, guardando Joe. ''Vogue ha chiesto di vestire alcune modelle per un sevizio sulla nostra nuova collezione invernale'' rispose in tutta tranquillità, passandosi una mano tra i capelli.
Passarono qualche minuto in silenzio, quando d'improvviso la macchina si fermò. ''Che succede, Rob?'' chiese Joe, sporgendosi in avanti.
''Siamo bloccati nel traffico, ma arriveremo, tranquillo Joe'' rispose la voce possente dell'autista.
Il ragazzo si lasciò andare sul sedile, sospirando. ''Bè, visto che ne avremo per un pò con questo traffico...parlami un pò di te, Lilyan''
''Smettila di chiamarmi Lilyan, non lo sopporto!'' cominciai, facendolo scoppiare a ridere. ''Scusa, Hope. Comunque, hai voglia di parlare un pò?''
Hope annuì silenziosamente, abbandonandosi anche lei al sedile. Era davvero Joe, quel Joe che il giorno prima l'aveva completamente ignorata, facendole domande inopportune, e che invece ora stava chiacchierando animatamente con lei?
Si fermò a riflettere su quei particolari, quando il ragazzo richiamò la sua attenzione ''Ehi, ci sei?''  Schioccò le dita davanti a lei, che gli scostò la mano.
''Si, scusa. Stavo pensando''  ''E a che cosa?'' La guardò incuriosito, in attesa di risposta. ''Sei strano''
Il ragazzo scoppiò a ridere, dicendo ''Questo me lo dicono spesso, sai''  ''No, intendo, ieri sei stato così... acido nei miei confronti, mentre oggi mi parli così tranquillamente...''
Il moro si portò una mano alla testa, sorridendo ''Si, ieri non sono stato molto gentile e me ne scuso, ma avevo appena litigato con la mia ragazza ed ero piuttosto incavolato'' Hope gli rivolse un sorriso comprensivo, prima di cominciare a guardare fuori dal finestrino.
''Si, questo ragazzo non ha proprio niente di normale'' pensò Hope, ridendo.

***
 

Ehi, ciao. Eccomi qui con un nuovo capitolo, che spero vivamente vi piaccia.
Allora, vi ringrazio tanto per le recensioni e poi ringrazio le 3 che hanno messo la storia nelle preferite e le 2 nelle seguite.
Spero di avere tanto successo come per lo scorso capitolo, e vi dico che ho scelto di continuare questa long.
Passate da me a leggere altre storie, se vi va : D
Saluto tutto il mio esercito e poi anche voi che leggete e (magari) mi recensite.
Alla prossima, bacii.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. do you think? ***


 

Image and video hosting by TinyPic



Hope e Joe erano rimasti in macchina per circa un’ora, chiacchierando del più e del meno e maledicendo il traffico newyorkese. Il servizio fotografico era andato bene, nonostante il ritardo: Joe era davvero bravo nel suo lavoro, almeno questo credeva Hope, e tutte le ragazze lì presenti continuavano a chiedere se la castana fosse la nuova fiamma del bel Jonas.
Entrambi ritornarono in ufficio appena in tempo per la ‘’riunione’’, come l’aveva chiamata Danielle quella mattina; ossia, tutta la famiglia Jonas seduta ad un tavolo a discutere, mentre Hope disegnava su un blocchetto per gli appunti.
La ragazza si guardò l’orologio: le 11:30.  La riunione era cominciata da malapena mezz’ora e già si stava annoiando a morte. Quando d’improvviso, qualcuno bussò alla porta.
‘’Scusate se vi interrompo, ma si è rotta di nuovo la fotocopiatrice. Chiamo un tecnico o fate voi?’
Era la segretaria, Ann, la stessa che quella mattina aveva sorriso a Hope.
‘’Tranquilla Ann, vengo io – Nick si alzò in piedi – Hope, mi accompagni?’’
La ragazza, sorpresa da quella richiesta, annuì e seguì il riccio fuori dalla stanza.
‘’Perché mi hai chiesto di accompagnarti?’’ chiese Hope, mentre lo seguiva in ascensore. ‘’Ti annoiavi. Non è forse così?’’ rispose, schiacciando il tasto 1. ‘’Bè…ok, si’’
Nick cominciò a ridere, poi guardò la ragazza e si calmò ‘’ Anche io mi annoio a morte, non credere di essere l’unica’’
Hope tirò un sospiro di sollievo, uscendo dall’ascensore seguita dal ragazzo.
‘’Dov’è questa famosa fotocopiatrice?’’ chiese, guardando Nick negli occhi. ‘’Aspetta, possiamo metterci tutto il tempo che vogliamo…’’
La castana sgranò gli occhi, guardandolo con un’espressione sorpresa.
‘’Ehi, volevo solo prendere un caffè’’ si difese il riccio, alzando le mani. Hope annuì, seguendolo fino alla macchinetta in fondo al corridoio.
‘’Dai, offro io. Cosa prendi?’’ chiese, prendendo qualche moneta dalla tasca dei jeans. ‘’Un the, è tardi per il caffè. Tanto zucchero, grazie’’ Il riccio rise, inserendo gli spiccioli nel distributore.
‘’Ecco a lei, con tanto zucchero’’ disse, porgendole il bicchiere di plastica. ‘’Grazie, molto gentile’’
I due si guardarono per qualche secondo, per poi scoppiare a ridere e cominciare a bere, ognuno dal proprio bicchiere. ‘’Ehi, sei un po’ sporco’’ disse Hope, osservando Nick.
Lui si portò una mano alla bocca, ma la ragazza gliela tolse subito. ‘’Tranquillo, faccio io’’
Hope si avvicinò al riccio, talmente tanto che Nick credette, o meglio sperò in un bacio, e chiuse gli occhi, ma l’unica cosa che si ritrovò sulle labbra fu un fazzooletto di carta. ‘’Ecco, ora possiamo andare – lanciò un’occhiata a Nick – ti muovi?’’
Il ragazzo annuì, camminando svelto verso una porta a vetri. ‘’Se mi vuoi entrare…’’ disse, aspettando Hope, che entrò subito.
Hope e Nick passarono quasi un’ora lì dentro, Hope ridendo per le facce strane di Nick e lui fingendosi offeso, sperando in una qualche reazione della ragazza.
‘’Nick, è da un’ora che siamo qua dentro, gli altri si staranno preoccupando’’ cominciò la castana, avvicinandosi alla porta. ‘’Tranquilla, a malapena si ricordano che esisto, figuriamoci se si preoccupano’’  Il ragazzo si asciugò la fronte con il dorso della mano e si avvicinò a Hope.
‘’Puoi  dire ad Ann che ho aggiustato la sua tanto amata fotocopiatrice’’ disse, facendo ridere la ragazza. ‘’Ci tiene davvero tanto, eh?’’ ‘’E’ semplicemente molto legata al suo lavoro’’
I due si guardarono negli occhi, come incantati ognuno da quelli dell’altro.
‘’Hai degli occhi bellissimi’’ cominciò Nick. ‘’Anche tu’’  
Il riccio si avvicinò a Hope, facendo combaciare le loro fronti e prendendole la mano. ‘’Dico sul serio…’’ continuò, stringedola a sé.
‘’Dove siete finiti?’’
Joe.
Hope si allontanò subito, fingendo di guardare fuori dalla finestra.
‘’Ho interrotto qualcosa?’’ chiese Joe al fratello, notando lo strano comportamento della ragazza.
‘’Tu dici?’’ disse Nick, uscendo frettolosamente da lì.

***
 

Ma buonasera a tutti quanti : D
Ahah, non so da dove mi sia uscito questo capitolo, anzi lo so. E infatti ringrazio Andree e Sarah,  mi raccomando, W ADAM, JERRY, PAUL II E NATHANIEL u_u
Ok, dopo questo sclero-time, spero che il capitolo vi piaccia, nonostante la lunghezza.
Aggiornerò il più presto possibile, promesso.
Bacii <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. mcdonald's ***



Image and video hosting by TinyPic

 


Hope uscì dall’enorme grattacielo dell’azienda Jonas con il solito iPod in mano e la musica a tutto volume, ma una voce – quella voce – riuscì a farla distrarre.
‘’Ehi, Hope! Aspetta!’’
La ragazza si trovò Joe davanti, con un sorriso stampato in faccia. ‘’Ti va se pranziamo insieme?’’ ‘’Ehm…certo’’
I due si avviarono lungo la strada affollata, quando arrivarono davanti a un McDonald’s, stranamente deserto. ‘’Va bene, o per caso sei vegetariana?’’ chiese il moro, aspettando ad entrare. ‘’Bè…ogni tanto anche io faccio qualche eccezione’’ rispose la ragazza, entrando nel fast’n food.
Dopo qualche minuto erano entrambi seduti ad un tavolino, con un hamburger e un bicchiere di Coca Cola davanti. ‘’Quindi, sei vegetariana ma mangi nei McDonald’s?’’ chiese stupito il ragazzo.
‘’Hai dei problemi, Joe?’’  ‘’Assolutamente no, però…è strano’’ continuò, addentando il suo panino. Rimasero in silenzio per un po’, quando d’improvviso il cellulare del ragazzo cominciò a squillare. ‘’Oh, scusami, devo rispondere’’ disse, prima di allontanarsi, lasciando sola Hope.
‘’E’ tutto a posto?’’ chiese lei, non appena tornò al tavolo. ‘’Si,certo, era Valentine, la mia ragazza. Abbiamo un appuntamento, e io me ne ero scordato’’ disse, prendendo un sorso della sua bibita.
‘’Oh, se devi andare…vai pure’’ disse Hope, guardandolo mentre si alzava. ‘’Sai, non vorrei fare una brutta figura con te…’’  ‘’Tranquillo, non mi permetterei mai di trattenerti, se devi andare’’
‘’Ok, allora…posso andare?’’ Hope annuì silenziosamente, mentre Joe era già davanti alla porta. ‘’Ah, grazie Hope’’ disse, prima di uscire.
‘’Certo, come no’’ pensò la ragazza, avvicinandosi alla cassa per pagare il conto.
In pochi minuti, Hope si ritrovò ad aspettare la metropolitana, seduta su una panchina. Osservò la gente che passava, immaginando le loro vite, era un gioco che faceva sempre fin da bambina: per esempio, quell’elegante signora in tailleur che camminava a passo svelto, magari era una banchiera o semplicemente una donna di finanza; oppure quel ragazzo con il cappuccio calato sullla fronte, era un rapper di strada o uno studente svogliato?
Hope era immersa nei suoi pensieri, quando qualcuno le si piazzò davanti. ‘’Posso sedermi?’’ chiese. Lei alzò la testa, e notò un ragazzo, con folti capelli ricci e un sorriso stampato sulla faccia.
‘’Nick! Certo, siediti pure’’ disse, facendo spazio al ragazzo. ‘’Dove vai?’’ continuò, notando l’abbigliamento elegante di Nick. ‘’Mah, niente di che, mi hanno chiesto di passare un attimo al beatlab, non so se hai presente…’’  ‘’Si, ho capito. Ma non avevi chiuso con il mondo della musica?’’ Il riccio scoppiò in una fragorosa risata, prima di ritornare serio e rispondere alla ragazza ‘’Forse i miei fratelli l’hanno fatto, ma io no di certo. Andiamo, io sono nato per fare musica!’’
‘’Wow, vedo che sei molto modesto…lo aggiungerò alla tua lista dei pregi’’ scherzò Hope, facendo sorridere il ragazzo. ‘’Ahah, molto spiritosa’’ le rispose lui, provando a fare il serio, anche s enon ci riuscì. ‘’Bè, è arrivato il mio treno. Io devo proprio andare. Ci vediamo domani al lavoro, ciao Nick’’ disse Hope, lasciando un bacio sulla guancia al ragazzo, e scomparendo tra la marea di persone che c’era.
 

***
 

Ehi : D Finalmente ho aggiornato, anche se non sono molto sicura di quello che ho scritto, perchè l'ho scritto alle 4 di notte D:
Coomunque, spero che vi piaccia, e spero di vedere qualche recensioncina in più, no?
Ok, adesso me ne vado.
Al prossimo capitolo!
Bacii :D

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. i add you on twitter ***



Image and video hosting by TinyPic


Canticchiando allegramente, Hope aprì la porta di casa, ritrovandosi davanti un Dave piuttosto arrabbiato. ''Dov'eri?'' chiese subito, senza dare a Hope neanche il tempo di entrare. 
''Ho pranzato fuori, tutti qui''  ''Con chi eri?''
La ragazza incominciò a ridere e,notando lo sguardo sorpreso dell'amico, disse ''Lasciami entrare e ti spiego tutto''
Hope raccontò la sua giornata a Dave, senza tralasciare dettagli.
''Quindi...'' cominciò lui, ma fu subito interrotto. ''Quindi il mio capo ci prova con me e l'altro mio capo, che è fidanzato, idem! Che devo fare Dave?''
''Non fare niente. Con il tempo arriveranno le risposte; a meno ché non ti piacciano entrambi e non è così, vero?'' 
La ragazza gli rivolse un sorriso, po isi alzò dal divano dov'era seduta e, dirigendosi verso camera sua, disse ''Tranquillo Dave''


''Buongiorno!'' disse Hope, salutando la segretaria e andando nell'ufficio di Danielle.
''Hope, buongiorno!'' disse la ragazza, mostrando il suo più bel sorriso. ''Com''è andata ieir con Nick?'' continuò.
''Che cosa?!''  Danielle scoppiò a ridere e, una volota calmata, si rivolose a Hope. ''Ieri, quando siete andati via dalla riunione...che è successo?''
''Bè niente, noi...- Danielle la guardò male -ok, ok, ci siamo quasi baciati, ma poi è arrivato Joe...possiamo non parlarne?''
La ragazza annuì, prendendo una pila di fogli e mettendola sulla scrivania.
''Ah, Joe ha detto di andare nel suo ufficio. Se non lo trovi, aspettalo lì, suoi ordini''
Hope annuì e, salutandola, uscì dall'ufficio di Danielle. Salì le scale e, canticchiando, raggiunse l'ufficio di Joe: come previsto non c'era nessuno, così la castana decise di dare un'occhiata in giro. L'ufficio non era tanto diverso dagli altri che aveva visto, una scrivania, un paio di poltrone, una libreria, computer e un'enorme vetrata che dava sul traffico newyorkese.
Hope notò qualche foto appesa alle pareti e, presa dalla curiosità, si avvicinò a guardarle: erano cinque in tutto, tra immagini dei fratelli, una prevaleva; c'erano tutti e tre e, in mezzo a loro, una ragazza dal bellissimo sorriso.
I pensieri di Hope vennero interrotti da un colpo di tosse, assolutamente finto. ''Joe!''
''Hope cara...come mai sei nel mio ufficio e guardi le mie cose?''
Joe si avvicinò a Hope e si appoggiò sul muro davanti a lei. Sembrava diverso, pensava Hope: aveva gli occhi gonfi e il viso rosso, sembrava avesse pianto.
''Bè, Danielle mi ha detto che tu le hai detto di aspettarti qua...''
Il moro annuì, sedendosi alla sua scrivania.
''Si, hai ragione, ma adesso puoi andare, ho delle cose da fare. Ah, mi piace il tuo vestito''
''Grazie...Joe stai bene?'' Hope si avvicinò a lui, accanto alla sua sedia.
''Si, tranquilla, sto bene. Forse ho preso una qualche malattia...''  
Lei si chinò per guardarlo negli occhi e sorrise. ''Tu hai pianto, Joe...vuoi parlare?'' Annuì e andò a sedersi per terra, con la schiena appoggiata al muro.
''Vieni'' sussurrò, facendo posto a Hope, che si sedette accanto a lui.
''Valentine, la mia ragazza, mi ha lasciato. Ieri sono andato a prenderla per uscire e l'ho trovata mentre... era con un tizio mai visto prima. Poco fa mi ha chiamato, dicendomi che già da un pò di tempo frequentava il tipo e...mi ha lasciato''
''E' una troia''
Joe la guardò serio per un istante e cominciò a ridere, lasciando Hope di stucco.
''Hai ragione Hope. E poi non...non l'amavo neanche. Avevo già visto un'altra ragazza, e volevo lasciarla, ma è arrivata prima lei. E comunque, fa male lo stesso...''
La ragazza lo abbracciò e chiuse gli occhi, assaporando tutto di quel momento.
'' Sai Hope- cominciò Joe -è da un pò che ti osservo e sono arrivato alla conclusione che mi piacerebbe qualcuno proprio come te; insomma, sei simpatica, intelligente, senza troppe pretese e ti vesti bene! In poche parole, perfetta''
Hope scattò in piedi, già rossa in viso e con un'espressione imbarazzata.
''Io devo andare, ho tanto lavoro da fare e...'' la interruppe. ''Aspetta''
La prese per mano e la fece sedere accanto a lui. ''Sei arrossita'' notò, scostandole i capelli dal viso.
''Bè, non mi capita tutti i giorni di ricevere complimenti...''  ''Mi dispiace, non volevo metterti in imbarazzo'' si scusò Joe, sorridendo.
''Ho qualcosa che non va?- continuò -non...non ti piace stare con me?''
Hope sospirò, mordendosi un labbro. ''No Joe, tu sei fantastico, è che...'' venne interrotta di nuovo.
''Mi piaci Hope. E non potrei mai continuare a provare questi sentimenti se tu non...ricambi. Ti prego, dimmel e io...starò bene anche così, me ne farò una ragione''
Faceva tenerezza, o almeno questo pensava Hope.
Vedere i suoi occhi pieni di speranza e allo stesso tempo tristezza, lo rendeva in un certo senso ancora più affascinante. In meno di un secondo la distanza tra loro era uguale a 0. E quando furono talmente vicini da non distinguere più i contorni dei loro visi, Hope chiuse gli occhi e lasciò che tutto accadesse. Joe premeva le sue labbra contro quelle della ragazza, come se volesse lasciarci un segno; Hope allacciò le braccia dietro il collo del ragazzo, tenendosi sempre più stretta a lui.
In un attimo le loro lingue si muovevano in una danza senza fine.
Si staccarono, interrompendo la magia di quel momento. ''Tu mi piaci, Joe, ricordatelo. Non voglio che diventi un single depresso'' sussurrò Hope, facendo ridere il moro. ''Modifico la bio di Twitter e ci scrivo che stiamo insieme'' sussurrò lui, continuando a ridere.
''Joe, ti prego, non voglio essere la causa del suicidio di massa delle tue fans, non farlo'' 
Lui annuì, continuando a ridere.



Ehii bella gente! (?)
Visto che la maggior parte di voi è tornata dalle vacanze e siete tutte attaccate ai vostri bei computerini (?) ho aggiornato ùù
E spero che questo bello schifo vi piaccia, e mi raccomando recensite ùù
come sempre, un saluto enorme va al mio esercito ( <3), al mio angelo custode Sarah (poi ti farò conoscere Daniel quando torna in questo continente ùù) e alla mia fantastica Andree ùù
vabbè, mi ritiro a dormire che stasera guardo i VMA : D
Baci a tutti, ciao!

Mar

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6. here, on saturday ***



Image and video hosting by TinyPic


Sabato. Finalmente sabato. Niente lavoro, niente famiglia Jonas, niente.
Hope si svegliò con questi pensieri, mentre un sorriso le spuntava sulla faccia.
Era sola quella mattina, Dave era fuori città con degli amici, e la casa sembrava incredibilmente vuota. La mora si verso il caffè nella sua tazza preferita e si fiondò sul divano, accendendo la tv.
Girò vari canali, passando da telegiornali a cartoni animati giapponesi, quando si fermò su E!Entertainment, per ascoltare le news in fatto di gossip. Prese un sorso di caffè, ma improvvisamente sputò tutto sentendo il suo nome. ''Merda!'' urlò, guardando il tappeto con un'enorme macchia. Alzò lo sguardo e vide che continuavano a parlare di lei, così alzò il volume e si mise all'ascolto, rimanendo a bocca aperta.
''L'ex cantante, e ora stilista Joe Jonas ha una nuova fiamma? Bè, è vero. E' stato visto in giro per New York mano nella mano con la sua nuova assistente, Hope Moonbeam. Ha da poco rotto con la sua fidanzata storica, Valentine Soape, con cui era fidanzato da quasi un anno. Questa volta sarà quella buona? Vi terremo aggiornati!''
Hope spense la tv, pensando a un modo per pulire la sua macchia di caffè, quando suonarono al campanello, facendola sobbalzare.
Non fece neanche in tempo a controllare che si ritrovò Nick davanti, e non prometteva niente di buono. ''Posso entrare?'' chiese. La ragazza annuì, chiudendosi la porta alle spalle.
''Stai con Joe'' affermò lui, guardandosi intorno. ''Si...''  ''Non me l'hai detto'' continuò. ''Bè, adesso lo sai''
Si creò un silenzio piuttosto imbarazzante. Hope si sedette sul divano, accanto a Nick.
''Credevo che tra di noi ci fosse qualcosa'' cominciò lui, prendendole una ciocca di capelli e cominciando a rigirarsela tra le dita. ''Qualunque cosa ci fosse, adesso non c'è più'' affermò decisa la castana, spostandogli la mano. 
''Come è successo?'' continuò il riccio, cercando lo sguardo della ragazza. ''E' successo e basta, smettila di farmi delle domande!''
Quasi urlò Hope, alzandosi in piedi. ''Rilassati'' sussurrò lui, sorridendole. La ragazza gli lanciò un'occhiata fulminante e si diresse verso la cucina, ritornando poco dopo. ''Ho delle cose da fare'' affermò, ammiccando alla macchia di caffè sul tappeto. 
Nick si alzò in piedi e si avvicinò a lei, così lentamente che sembrava a rallentatore. ''Vattene'' sussurrò Hope a denti stretti, senza muoversi di un millimetro.
Lui non l'ascoltò e, con un sorriso sulla faccia, la prese per l'elastico dei pantaloni e la attirò a sé, facendo combaciare i loro bacini.
''Se lui osa solo farti soffrire, dimmelo'' sussurrò, accarezzandole una spalla.
''Non penso che lo farà'' dichiarò la castana, fissandolo negli occhi. Nick rise e le prese le mani, portandosele al petto.
''Nick...'' La zittì, posandole l'indice sulle labbra. ''Puoi sempre ripensarci...- le baciò il collo -non voglio che qualcuno ti costringa a fare quello che non vuoi''
La guardò negli occhi, sorridendo. ''Nick, mi fai paura. Vai via, ti prego'' disse lei, impassibile.
Lui si allontanò, senza smettere di sorridere. ''Come vuoi. Ogni tuo desiderio è un ordine, milady''  
Si avvicinò alla porta e la aprì, controllando fuori. ''Se hai bisogno, chiamami'' disse, prima di sparire.
Hope rilassò le spalle non appena la porta si richiuse. Aveva una strana luce negli occhi e non sembrava più il dolce Nick di sempre, sembrava quasi posseduto.
Suonò di nuovo il campanello, facendo sobbalzare Hope, di nuovo. Andò alla porta e guardò dallo spioncino: Joe.
Aprì e immediatamente si fiondò tra le braccia del suo fidanzato, sorridendo. 
''Ehi Hope, che succede?'' chiese Joe, stringendola a sé.  Lei si staccò, guardandolo negli occhi. ''Niente di ché, ho visto una cosa in tv e mi sono spaventata''
Lui sorrise ed entrò in casa seguito dalla ragazza. ''Adesso ci sono io, no?'' disse.
Hope annuì, stampandogli un bacio sulle labbra e buttandosi, di nuovo, tra le sue braccia.



Buoonasera a tutti *-*
allora, sono molto felice che abbiate risposto al mio avviso, ero convinta che non l'avrebbe letto nessuno D: invece non è stato così ^^
ad ogni modo, eccomi qua con un nuovo capitoletto e spero vi piaccia :3
che dire, aspetto qualche recensione, se vi va, e aggiornerò al più presto : D
Baci a tuttii**

Mar

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=754918