Next stop: life

di Morgan Snape
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prossima fermata: vita ***
Capitolo 2: *** La decisione ***
Capitolo 3: *** prima fermata ***
Capitolo 4: *** capolinea ***



Capitolo 1
*** prossima fermata: vita ***


Harry si alzò e si guardò intorno

Perchè il coraggio non sta nello scendere anche se il treno è in corsa.

Il vero coraggio sta nel mettere un piede

sulla rampa di quel treno e buttarsi a capofitto,

sapere di aspettarsi qualcosa ma non immaginarsi nulla,

viverla per come è.

E se davvero quel treno è tuo,prima o poi il viaggio riparte da lì,

ad un orario diverso,ad una stazione diversa,ad una fermata diversa,

con te cresciuto e senza valigia…

Perchè tutto quello che cerchi è quel treno e quel viaggio è la tua vita.

(Alessia Auriemma)

 

 

 

Harry si alzò e si guardò intorno. Più guardava e più c’era da vedere. Una grande cupola di vetro scintillava alta su di lui alla luce del sole. Forse era un palazzo. Tutto era ovattato ed immobile, tranne che per quegli strani colpi, quei piagnucolii lì vicino, nella foschia…

 

Harry si girò lentamente sul posto e ciò che lo circondava parve inventarsi davanti ai suoi occhi. Un ampio spazio aperto, luminoso e pulito, una sala molto più grande della Sala Grande, con quel limpido soffitto di vetro a cupola.

 

Individuò quella cosa che faceva quei rumori: aveva le sembianze di un bambino piccolo, nudo, rannicchiato a terra e con la pelle rossa come scorticata. Giaceva sotto la sedia, dove l’avevano abbandonato: non voluto, nascosto, si sforzava di respirare. Avrebbe dovuto consolarlo, ma lo disgustava.

 

-non puoi fare niente per lui-

 

Si voltò di scatto. Albus Silente gli veniva incontro, svelto e dritto, con una veste fluttuante blu notte.

 

-Harry- Spalancò le braccia e le sue mani erano tutte e due intere, bianche e sane.

 

-meraviglioso ragazzo. Uomo di enorme coraggio. Camminiamo-

 

 Si sedettero su due sedie e Silente rivelò ad Harry tutto ciò che negli anni non gli aveva mai detto: la verità sugli Horcrux, su Grindelwald, sui Doni della Morte e in particolare sulla bacchetta di Sambuco.

 

- l’ossessione di Voldemort per la Bacchetta di Sambuco era diventata feroce quasi quanto quella per te. È convinto che la Bacchetta elimini il suo ultimo punto debole e lo renda veramente invincibile. Povero Piton…-

 

- quando ha chiesto a Piton di ucciderla, voleva che la bacchetta di Sambuco diventasse sua, vero?-

 

-ammetto che quella era la mia intenzione, ma non è andata come speravo-

 

-no- convenne Harry.

 

-devo tornare indietro vero?-

 

-dipende da te-

 

-posso scegliere?-

 

-Ah, certo!- Silente gli sorrise. Sei a King’s Cross no? Credo che se decidessi di non tornare, potresti…diciamo…prendere un treno-

 

Harry annuì e sospirò.

 

-mi dica solo una cosa- chiese Harry. –E’ vero? O sta succedendo dentro la mia testa?-

 

-certo che sta succedendo dentro la tua testa, Harry, ma perché diavolo dovrebbe voler dire che non è vero?-

 

Harry vide la nebbiolina alzarsi e raggiungere le sue ginocchia, mentre Silente stava svanendo dalla sua vista.

 

sto tornando indietro” pensò, ma improvvisamente sentì un fischio di un treno in lontananza: stava per arrivarne uno…ma era possibile? Che ci faceva un treno nella sua testa? Si allontanò dalla nebbiolina che ormai aveva raggiunto l’altezza della sua vita.

 

Si avvicinò ai binari lucidi in acciaio, come nuovi e facendo attenzione sentì il suono delle vibrazioni provocate dallo sfregamento dei freni del treno. Stava veramente arrivandone uno!

 

Guardò indietro alla bianca nebbia che volteggiava leggera e rassicurante dietro di lui: la strada per tornare a casa e mettere tutto a posto. Poi guardò in avanti e…eccolo! Ora il treno era visibile.

 

Harry si sfregò le mani nervosamente. Era sempre stato molto curioso e la nebbiolina non stava andando da nessuna parte. Silente non c’era più ed Harry avrebbe tanto voluto chiedergli dove portava quel treno.

Il ragazzo si morse il labbro. Era curioso, “ma il dovere viene per primo, e poi si sa che la mia curiosità mi ha sempre portato nei guai!” pensò.

 

Fece un passo verso la nebbiolina, quando sentì delle voci lontane.

 

 

Abbiamo smistato troppo presto...

 

Saresti stato bene a Serpeverde…

 

 

Si girò di nuovo verso il binario da cui stava arrivando il treno, sempre più vicino. I fischi di avviso si facevano più insistenti e sempre più simili ad un richiamo. Fece di nuovo un passo in avanti e stavolta alle voci si aggiunsero delle immagini.

 

 

Expecto Patronus!

 

Dopo tutto questo tempo?

 

Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per…

 

sempre...

 

Nel tuo passato ci sono cose terribili che gli altri non hanno mai vissuto...

 

Hey Mocciosus!

 

Ma guarda chi c’è! Lo Sfregiato!

 

Avevi detto che l’avresti protetta!

 

Insomma Sirius si meritava quello che gli è successo, vero?

 

 

 

Harry non riusciva a comprendere la strana situazione, ma quelle parole, quelle immagini lo avevano convinto a cedere ancora una volta alla sua curiosità. Senza perdere ulteriore tempo corse nella direzione del binario verso il quale il treno stava dirigendosi, quello più lontano rispetto a dove si trovava lui.

 

Quando arrivò a destinazione era tutto trafelato dalla corsa e si appoggiò con la schiena ad una colonna di pietra.

 

Quando dopo lo stridio dei freni il treno si fermò, il mezzo era avvolto dalla nebbiolina.

 

 “comincio a non sopportarla!” pensò Harry.

 

Di scatto si aprirono le porte bianche, ma non accadde nient’altro: nessuno saliva o scendeva, tutto era immobile.

 

Harry si guardò intorno a disagio. Adesso che era arrivato lì che cosa doveva fare?

Si era perso nei suoi pensieri perciò non si accorse dei movimenti alla sua destra. C’era qualcun altro in attesa al binario e che probabilmente non doveva essere molto convinto di salire sul treno dato che c’aveva messo così tanto per muoversi, ma dopo aver riflettutoci su, stava avanzando verso la porta del treno più vicina.

 

A quanto pare nemmeno questa persona si era accorta della presenza di Harry, infatti quando Harry lo raggiunse e gli posò la mano sulla spalla,  saltò di soprassalto.

 

I due si riconobbero immediatamente e si guardarono con occhi sgranati.

 

 

-Piton!-

 

-Potter!-

 

 

 

 

 

…buaahahah! Cliffhanger come sempre! :P

 

 

Allora, cosa ne dite del mio nuovo esperimento? Harry e Severus sullo stesso binario, un treno in partenza, destinazione sconosciuta…vi ho incuriosito almeno un po’? fatemelo sapere! ;)

 

Come avrete notato ho copiato spudoratamente alcuni paragrafi del libro. Non aveva senso riscriverli quando la Bowling lo aveva già fatto così bene!

Ho volutamente evitato di specificare a chi sono rivolte le frasi che Harry sente poco prima di correre verso il treno perché volevo sottolineare come, secondo me, Severus e Harry hanno vissuto un passato molto simile.

 

Ah inoltre la poesia (bellissima a mio parere) all’inizio del capitolo l’ ho trovata su internet ma non conosco personalmente l’autrice e non so come contattarla…comunque specifico nuovamente che non è una poesia mia e spero che non le dispiaccia se l’ ho riportata qui sopra! In caso se ci sarà modo di contattarla le chiederò il permesso per tenerla pubblicata! :P

 

La musica che mi ha ispirato questa volta è With or without you nella versione di Scala e Kolacny Brothers. (Chiii? NdTutti).

 

Questo capitolo lo dedico alle mie care commentatrici di Blank Page, cioè Heloissa, marpy, Eden Garden, Lady Kiryu, Phoebhe 76, Rolling in the deep, Frenci, lunadistruggi, Ells_Carols, FRC Coazze e Piccola Vero.

 

A loro aggiungo le mie nuove amicizie su Facebook; sto conoscendo persone e autrici davvero fantastiche e disponibili. Grazie ancora per il vostro sostegno!

 

Un abbraccio,

Morgan

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Capitolo 2
*** La decisione ***


CAPITOLO II

CAPITOLO II

 

 

 

 

-Piton!-

 

-Potter!-

 

-Ma…-

 

-Che diavolo ci fai qui, ragazzo? Non avrai già ucciso il Signore Oscuro?-

 

-Io…credo di sì! Ma si può dire diavolo qui?-

 

-Non divagare Potter! Come sarebbe a dire credo? Non ne sei sicuro?-

 

-Beh stavo giusto tornando indietro ad accertarmene quando ho sentito…-

 

-Sentito cosa?-

 

-Ehm…voci…rumori…-

 

Il professore chiuse gli occhi e scosse la testa.

 

-Potter…voci…hai sentito delle voci! Non hai imparato nulla al tuo secondo anno, la parola Basilisco ti dice niente?-

 

-Oh andiamo! Nella mia mente non avrei certo messo un Basilisco!-

 

Piton inarcò le sopraciglia.

 

-Nella tua mente? Ma di che sciocchezze parli? Questo sarà….qui siamo…- disse vago gesticolando con le braccia per indicare il posto.

 

-…A King’s Cross?-

 

-Sì!- rispose l’uomo per nulla convinto.

 

Harry annuì silenziosamente. Piton guardò il treno fermo, poi il ragazzo e si schiarì la gola.

 

-Dunque…tu devi andare di là immagino. Io di certo non torno indietro-

 

-Ah quindi lei sa già che deve prendere il treno? Chi è venuto a trovarla?- chiese Harry curioso.

 

-A trovarmi? Trovar…Potter ma ti sei fumato questa insulsa nebbiolina forse? Chi sarebbe dovuto venire?-

 

-Non lo so, io ho incontrato il preside!-

 

Piton lo guardò sorpreso.

 

-Ah…no, nessuno. Suppongo…di dover prendere questo treno, tu dovresti tornare da dove sei venuto-

 

-Non saprei…- rispose Harry incerto.

 

Il professore emise un verso di esasperazione.

 

-Potter, devi o non devi tornare indietro?-

 

-Sì, ma Silente ha detto che potevo prendere un treno, se lo desideravo! Chi mi dice che questo treno non mi porti indietro? –

 

- se lo prendo io, di sicuro non ti riporta ad Hogwarts!- rispose risoluto il professore.

 

-Però…non sente come un…una spinta? Un richiamo?-

 

-Mm…no, so solo che mi sono risvegliato qui su questo binario ed ora c’è un treno che non sembra voler partire-

 

-Forse perché la sta aspettando…magari la persona che deve incontrare è lì sopra-

 

 

Severus distolse lo sguardo dal giovane e si concentrò sul treno. Sembrava un treno ordinario, se non fosse per il colore bianco che dominava la carrozzeria. Osservò attentamente l’interno dei vagoni che si intravedeva attraverso i finestrini, ma non sembrava esserci nessuno. Regnava il silenzio.

 

“Dovrebbe esserci qualcuno? Forse per me no, non me lo merito…chi potrebbe mai venire a prendermi?”

 

Fu distolto dai suoi pensieri dal ragazzo che con voce sottile gli chiese.

 

-Professore…cosa mi consiglia di fare? Forse dovrei seguire le direttive del preside…-

 

-Non saprei come consigliarti, non sono mai morto prima d’ora- rispose sarcastico.

 

Il giovane assunse un’espressione cupa. Severus non lo avrebbe mai ammesso, però…poteva capire che cosa stava provando, ma cosa poteva consigliargli? Era una situazione nuova anche per lui! Almeno il ragazzo aveva incontrato Silente! Tuttavia non voleva che la loro separazione, le loro ultime parole fossero caratterizzate da un tono brusco e di risentimento, così aggiunse:

 

 -Forse…tu senti di dover prendere il treno?-

 

-Così mi sembra-

 

Piton lo scrutò attentamente.

 

-Beh potresti…-

 

Il dialogo tra i due fu interrotto da un fischio acuto del treno, dall’innalzarsi della nebbiolina e dal rumore dei motori in accensione.

Il professore si voltò di scatto verso il treno, poi rivolse subito lo sguardo sul giovane e gli posò le mani sulle spalle.

 

-Qualunque sia la tua decisione, Potter, prendila in fretta, io devo andare!-

 

-Ah…sì allora…arrivederci?- disse Harry confuso e spaventato.

 

-Può darsi…un giorno forse!-

 

Il professore guardò intensamente un’ultima volta quel giovane che era stato al centro della sua esistenza per molti anni e fattosi mentalmente coraggio si avviò con passo deciso verso la porta aperta più vicina.

 

Bene, Severus, è il tuo momento.” Pensò solennemente.

 

Giunto agli scalini guardò di sfuggita dietro di sé: voleva accertarsi che il giovane si avviasse verso la sua destinazione, ma vide che era ancora dove lo aveva lasciato. Si stava mordendo il labbro e la sua testa scattava dal treno al punto da cui era arrivato.

 

Non sa cosa fare!” pensò il professore irritato e ansioso sia per sé stesso che per il ragazzo.

 

Ma il tempo di fargli la guida era finito, doveva pensare al suo nuovo…percorso.

Mettere i piedi su quei tre scalini che lo separavano dal suo posto a sedere sembrava un’azione lentissima e pesante. Erano dei passi importanti per chiunque e Severus, per quanto fosse forte, non poteva non essere intimorito da quel grande passo.

 

Voleva voltarsi ancora una volta, “Solo per vedere se quello stupido ragazzo ce la farà a fare pace con il suo cervello!”, ma decise di lasciar perdere.

 

Ecco, era salito e già sentiva la porta dietro di sé scattare meccanicamente per richiudersi.

Si inclinò in avanti, per lanciare una prima occhiata all’interno, pronto a raggiungere il suo posto quando…

 

-Professore aspetti!-

 

Si voltò di scatto e istintivamente, come se la richiesta d’aiuto del giovane fosse ormai un segnale decodificato in lui dall’esperienza, mise la mano sulla porta e con tutta la sua forza la fece ritornare completamente aperta. Il cuore gli batteva a mille.

 

-Potter! Cosa vuoi!?- urlò affannato.

 

Il ragazzo non rispose e cominciò a correre verso la porta, ma il treno si stava movendo.

 

-Il treno…sta partendo Potter! Che diamine stai facendo? Sali?!-

 

-Sì…sì eccomi! Merlino sto facendo una stupidaggine!- disse Harry con voce tremula.

 

-Lo credo anche io!-

 

Harry alzò la gamba per appoggiare il piede sullo scalino, ma il treno fece un sobbalzo in avanti e la scarpa scivolò dallo scalino lucido. Il treno stava prendendo velocità e la nebbia era ancora più alta e fitta.

 

-Potter…lascia perdere…fai come ti ha detto Silente!-

 

- E’ tutta la vita che faccio come vuole lui! Adesso decido io!-

 

Severus non poté che comprendere il pensiero del giovane visto che anche lui aveva passato così tanto tempo seguendo le… “direttive” di Albus. Sospirò pesantemente e senza pensarci due volte allungò il braccio e afferrò Potter nello stesso momento in cui il giovane, con un’ultima, disperata spinta si sbilanciava in avanti verso di lui.

 

Persero l’equilibrio e caddero a bordo del treno in un ammasso di braccia e gambe. I loro occhi sgranati si incrociarono nel momento in cui sentirono il tonfo sordo della porta che si chiudeva. Un ultimo fischio del treno e…

 

Partiti.

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!

 

Innanzitutto grazie mille per le recensioni e l’entusiasmo! Spero di non avervi deluso con questo secondo capitolo! Fatemi sapere cosa ne pensate. J

 

La canzone che accompagna questo capitolo, cioè che ho ascoltato durante la stesura è “I do believe in fairies” della colonna sonora del film Peter Pan. Penso che sia l’ideale per descrivere l’aria misteriosa/angelica di questa King’s Cross paradisiaca e ottima per “costruire” la tensione che sfocia con la partenza del treno.

 

…che volete farci, sono una musicista: mi perdo in queste digressioni musicali! ^_^ voi ignoratele se preferite!

 

Un abbraccio,

 

Morgan

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Capitolo 3
*** prima fermata ***


si guardano non capendo cosa sta succedendo e attraversando i vagoni vedono una donna dai capelli rossi

CAPITOLO III

 

 

 

 

Si fissarono sbalorditi ancora per qualche secondo cercando di realizzare ciò che era accaduto, poi gli occhi di Severus si strinsero in una linea sottile con cui fulminò il giovane.

                                 

-Potter! Levati di dosso!-

 

-Oh! Sì subito!-

 

-Argh! Attento!-

 

Il giovane rispose con un borbottio di scuse mentre si rialzava in piedi. Si aggiustò frettolosamente gli abiti e poi tese una mano al professore per aiutarlo. Il professore, che aveva già puntato le braccia a terra per fare leva, vide la mano tesa. Fissò Harry negli occhi con sguardo dubbioso, poi, lentamente afferrò la mano del giovane e così anche lui fu di nuovo in piedi.

 

Mentre il professore si aggiustava le vesti con le mani, entrambi emisero dei colpetti di tosse per il momento imbarazzante appena vissuto.

 

-Bene, direi che a questo punto…possiamo andarci a sedere- disse il professore.

 

Harry annuì e aprì la strada verso il primo vagone, ma dopo aver spalancato le porte si bloccò di colpo sulla soglia.

 

-Potter! Ti sembra il punto ideale in cui fermarti? Vai av…- il professore si fermò a metà frase e la sua voce seccata si spense improvvisamente. Anche lui si trovò a fissare lo stesso punto del giovane.

 

All’interno del vagone –e Severus poteva giurare che quando era appena salito non c’era stato nessuno al suo interno- a metà fila delle poltrone a sinistra spuntava la nuca di una persona…dai lunghi capelli rossi.

 

“potrebbe essere…no, non ci credo” pensò Severus mentre il cuore gli batteva fortissimo.

 

Severus non reagì subito, ma Harry sì e con passo incerto il ragazzo percorse lo stretto corridoio fino a quasi fermarsi pochi posti prima di quello occupato. Era molto impaurito e speranzoso al tempo stesso.

 

“ti prego fa che sia lei…fai che non sia qualcun altro…fa che sia lei…per favore!” non riusciva a pensare ad altro.

 

Il ragazzo appoggiò la mano sul poggiatesta e si sporse in avanti. La persona… la donna stava guardando fuori dal finestrino e quando sentì Harry così vicino si girò di scatto ed il suo viso si illuminò in un gran sorriso.

 

-Harry!- rispose la donna con tono felice e sorpreso.

 

La scena sembrava irreale: Harry era come pietrificato, in piedi accanto alla madre che non aveva più visto da quando aveva un anno e Severus ancora immobile tra le due porte dello scomparto che guardava con occhi spalancati la scena davanti a sé.

Il treno avrebbe potuto essere fermo, scorrere rapidamente alla velocità della luce, oppure ribaltarsi, ma loro non se ne sarebbero accorti perché tutto il loro essere era focalizzato su di lei.

Quella immobilità data dallo shock fu interrotta da Lily che reagì improvvisamente e alzatosi in piedi tese le braccia, prese tra le mani il viso di suo figlio e con i pollici gli asciugò le lacrime.

Solo allora Harry si rese conto che stava piangendo e dopo aver sussurrato con voce roca “mamma” la abbracciò con forza.

Lily gli accarezzò i capelli e mentre gli sussurrava parole di conforto, lo sguardo di lei si posò su Severus a cui sorrise dolcemente.

 

Quel sorriso fu troppo per Severus che perse il controllo delle sue emozioni e si accasciò sul sedile più vicino, ma senza mai distogliere lo sguardo dalla donna, mentre le sue labbra tremanti pronunciavano silenziosamente ed ininterrottamente il nome di lei.

 

Dopo che Harry si fu calmato, Lily parlò.

 

-Scusami un attimo Harry. Non sai quanto vorrei tenerti tra le mie braccia per sempre e non lasciarti mai, ma devo parlare con Severus-

 

Harry, che quasi si era dimenticato del professore, annuì a sua madre e si lasciò cadere sulla poltrona accanto a quella in cui l’aveva trovata.

 

Severus si alzò scompostamente in piedi mentre Lily avanzava verso di lui. Era spaventato e la vergogna, il pentimento per quello che aveva fatto in vita, soprattutto per aver rivelato la profezia si fece sentire come una ferita riaperta e dolorante. Così non resistette ed abbassò lo sguardo mentre rimaneva immobile, inerte davanti a quella valanga di emozioni che lo stava travolgendo.

 

-Severus…amico mio, guardami-

 

Il mago invece chiuse gli occhi, scosse la testa e poi fissò lo sguardo sul bianco che si vedeva fuori dal finestrino.

Proprio per questo non aveva notato che Lily si era avvicinata e prendendo il suo mento tra due dita fece voltare il viso di Severus verso di lei.

 

-Severus…-sussurrò lei nuovamente con voce dolce.

 

A quel punto Severus non poté che obbedirle e il nero dei suoi occhi incontrò finalmente il verde delle iridi di lei, dopo tutti quegli anni.

 

-Lily…io…ho fatto delle cose terribili- la sua voce tremò verso la fine della frase, ma non riuscì a continuare.

 

Lily scosse la testa.

 

-Severus, hai fatto molti errori, ma entrambi non siamo innocenti!-

 

-No!- rispose secco il professore e si allontanò di un passo.

 

-tu non hai colpe Lily…saresti ancora viva se…-

 

Lily si era avvicinata ancora, questa volta con la fronte corrucciata e con le labbra strette e zittì Severus con uno sguardo intenso.

 

-Non dire altro, non finire quella frase! non credere che non sappia di come le mie decisioni abbiano influenzato le tue! Eravamo giovani ed io, invece di aiutarti a non cadere nella…trappola di Voldemort…- Lily chiuse gli occhi e sul suo viso comparve un’espressione di dolore. Poi sospirò e continuò.

 

-Mentre ti facevi influenzare dai tuoi falsi amici, io mi lasciavo plasmare dalle aspettative di tutti…dalla mia infatuazione con James…la mia vita sembrava un dipinto già finito, non c’era nulla che potessi modificare: avrei sposato James e sarei stata circondata dalle nostre famiglie e dai nostri amici Grifondoro, mentre tu, in questo quadro…saresti stato scomodo…una macchia scura ed io ho lasciato che questo accadesse…non sono stata abbastanza forte!- finì lei guardando Severus.

 

-Severus…entrambi, per un motivo o per l’altro abbiamo abbandonato quell’immagine di noi: siamo persone diverse, non ha senso incolparci oltre, non ora, non su questo treno! Qui…possiamo essere finalmente noi stessi, capisci?-

 

Severus annuì e rilasciò un respiro che non si era reso conto di aver trattenuto. La sua postura rigida si rilassò completamente, come se tutto il peso che aveva portato sulle sue spalle se ne fosse andato e finalmente fece ciò che aveva desiderato da quando aveva visto Lily: la abbracciò e le baciò la fronte.

 

Harry osservò la scena e si sorprese nello scoprire che quell’abbraccio tra sua madre e il suo ex professore non lo disturbava in alcun modo. Anche se non conosceva tutta la storia aveva capito che quello era il ritrovarsi di due amici separati da molto tempo e nel peggiore dei modi.

 

Dopo un po’ Lily si separò dall’abbraccio e prese per mano Severus.

 

-Vieni, noi tre dobbiamo parlare-

 

Raggiunsero Harry e si sedettero nelle poltrone vicine.

 

-Devo dirvi alcune cose importanti, perciò state bene attenti. Le destinazioni di questo treno sono molteplici; la mia è la finale, invece voi due potete scendere alcune fermate prima, ma non insieme-

 

-Io…devo tornare indietro e finire la guerra, vero? Ma c’è la possibilità di…cambiare qualcosa, mamma? Sono morti in così tante persone…Remus…-

 

-Remus non tornerà indietro- disse lei decisa.

 

Harry la guardò confuso.

 

-Perché no?-

 

-Solo chi ha conti in sospeso può ritornare. Remus e Tonks hanno costruito una vita insieme e sono morti per dare un futuro migliore al loro bambino. Il loro sacrificio si è compiuto con questa consapevolezza, esattamente come era successo a me, perciò non hanno lasciato nulla in sospeso e…devi sapere che quando si muore, si può vedere uno stralcio di ciò che avverrà nel futuro di chi si ha lasciato sulla terra, perciò  sanno che il loro bambino sarà in ottime mani. –

 

Harry e Severus la guardavano sorpresi. Non si aspettavano una risposta del genere. Lily allora aggiunse:

 

-Solo chi ha sacrificato tutto sé stesso per gli altri, vivendo una vita a metà…chi ha smesso di vivere prima ancora di morire può tornare indietro e ritentare-

 

-Ma come…- chiese Harry.

 

-Te lo mostrerò io- rispose lei.

 

Lily si sporse in avanti e mise una mano sulla fronte di Harry. Nel momento in cui il palmo entrò in contatto con il volto di lui, il ragazzo ebbe come una visione.

 

Quando Harry riaprì gli occhi, lo sguardo confuso di poco prima era scomparso per lasciare il posto ad uno consapevole e determinato.

 

-Sono pronto!-

 

Lily lo guardò con fierezza ed entrambi si alzarono lasciando Severus a bocca aperta.

 

-Un momento…cosa sta succedendo?- chiese il mago.

 

-Devo andare professore…ma non è un addio!- rispose Harry.

 

Lily lo accompagnò alla porta d’uscita senza mai mollare la mano dalla spalla di suo figlio.

 

Sul suo volto si formò un’espressione contrita, mentre si mordeva il labbro per farsi forza: doveva salutare il figlio appena ritrovato.

 

Giunsero all’uscita mentre il treno frenava ulteriormente ed emetteva i suoi fischi acuti.

 

-Harry, amore…-

 

Il ragazzo abbracciò di nuovo sua madre, ancora più forte di prima e si lasciò cullare.

 

-sii forte Harry-

 

-Lo prometto mamma…-

 

-Sarò sempre con te, sempre!-

 

-Lo so!- rispose lui.

 

Lily gli arruffò i capelli mentre emetteva una risata che si mescolava ad un singhiozzo.

 

-Buona fortuna-

 

Harry sorrise e il suo sguardo si posò sul professore.

 

-Ne servirà anche a te!- sussurrò lui inclinando la testa per indicare l’uomo.

 

Il treno si fermò definitivamente. Harry baciò un’ultima volta la madre e scese i tre gradini che lo separavano dal binario. Non si riusciva a vedere niente, era tutto bianco e coperto dalla nebbiolina.

 

Il treno ripartì lento e fino all’ultimo istante madre e figlio si guardarono separati dal finestrino. Harry ad un certo punto incrociò lo sguardo confuso del professore. Il giovane gli sorrise beffardo e agitò la mano in segno di saluto. Piton lo fissò sospettoso.

 

Quello sguardo lo conosco…il ragazzo lo sfoggia ogni volta che ne combina una e la passa liscia!”

 

Il treno prese velocità e presto Harry non fu più visibile. Lily sospirò e si voltò verso Severus.

 

Erano rimasti soli.

 

I loro sguardi si incrociarono e Severus parlò con risolutezza.

 

-Non ho intenzione di scendere-

 

-Oh ma tu non scenderai, Severus, non ancora. Prima c’è qualcosa di cui dobbiamo parlare. –

 

 

 

 

 

 

Sigh…il prossimo capitolo è l’ultimo…mi dispiace tantissimo perché –lasciando la modestia a parte- questa è probabilmente la mia storia preferita (di quelle scritte da me ovviamente). Però è giusto così e nel prossimo capitolo capirete perché.

Grazie per le numerose recensioni e grazie a chi ha inserito la storia tra le preferite!

Prima di lasciarvi vi invito a leggere la mia nuova storia “Arma a doppio taglio”. Al momento non sta avendo molto riscontro positivo, forse perché sembra molto improbabile come trama, ma datele una possibilità, ok? :P

 

Un abbraccio!

 

Morgan

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Capitolo 4
*** capolinea ***


-Non ho intenzione di scendere-

CAPITOLO IV

 

 

-Non ho intenzione di scendere- 

-Oh ma tu non scenderai, Severus, non ancora. Prima c’è qualcosa di cui dobbiamo parlare. –

-Il ragazzo…-

 

-Non ti preoccupare per lui, mi fido del mio bambino e so che non sbaglierà-

 

-…non ero preoccupato-

 

-ah no? Strano, perché ricordo bene quando al secondo anno di Harry sei andato a controllarlo in infermeria, di notte…-

 

-ero di turno per i controlli nei corridoi!-

 

-Certo certo…anche se non ti ho mai visto così pallido come quando hai scoperto che si trovava al Ministero!-

 

-…-

 

Lily scoppiò in una risata cristallina.

 

-Severus…ci siamo appena incontrati dopo quasi vent’anni che non ci parlavamo più e ci stiamo già stuzzicando come quando eravamo ragazzini-

 

La risata di Lily era come la ricordava: così genuina e sonora che contagiava chiunque, pure Severus che non potè fare a meno di permettere alle sue labbra di aprirsi in un sorriso, mentre nel cuore provava ancora una volta quel calore che provava ogni volta che la sua Lily lo guardava felice. Avrebbe voluto rimanere così, in quello stato per sempre, ma non poteva dimenticarsi le parole che la donna aveva pronunciato qualche istante prima.

 

-comunque…dove porta questo treno?-

 

-Beh, avanti, indietro…qui ogni concetto è relativo. Certe volte si deve andare indietro se si vuole andare avanti…rivalutare il proprio percorso, non credi?-

 

Stava parlando per enigmi e questo fatto non calmava Severus che si alzò in piedi e le poggiò le mani sulle spalle.

 

-Cosa gli hai mostrato, cosa succederà ora? Io non ho intenzione di scendere ora che ti ho ritrovata!-

 

Lily sorrise triste e guardò con affetto Severus. Poi sussurrò:

 

-Severus...controlla quello che hai nella tasca-

 

Severus tirò fuori un pezzo di pergamena accartocciato.

 

-lo riconosci?-

 

In una calligrafia di bambino e impacciata di chi non ha mai usato una piuma c’era scritto:

 

 

Posso insegnarvi ad imbottigliare la fama…

 

 

Lily incrociò le braccia sul suo petto, con la fronte corrucciata e un sorriso divertito intonò con voce camuffata per imitare Severus.

 

-Potter! Che cosa ottengo se verso della radice di asfodelo in polvere dentro un infuso di artemisia?-

 

Severus sgranò gli occhi sbigottito.

 

-No…non può essere-

 

 

 

Hermione e Ron erano rimasti troppo sconvolti nel vedere Piton che lentamente moriva dopo l'attacco di Nagini e per questo non avevano notato niente di strano nel comportamento di Harry.

 

 

 

-Lily! No, io non sono sicuro…!-

 

-E’ il momento Severus…il treno sta rallentando, la prossima fermata è la tua!-

 

 

… la gloria

 

 

 

-Harry! Cos’ è quella cosa che hai messo in tasca? Non fare quella faccia innocente, ho visto che la nascondevi!- disse Hermione preoccupata.

 

-Devo tornare alla stamberga!-

 

 

Ficcagli un bezoar in gola

 

 

-E' pericoloso, non puoi fare più niente per lui!- esclamò l’amica che aveva intuito le intenzioni di Harry.

 

 

perfino...

 

 

 

-Lily…ti rivedrò ancora…quando…-

 

-Certo Severus, ti starò accanto fino alla fine-

 

-Lily…- sussurrò supplichevole, con voce spezzata e sguardo combattuto mentre Lily lo spingeva delicatamente verso la porta del treno.

 

-Severus, lo sai…nemmeno per me è facile separarmi da te, di nuovo…ero ancora una ragazzina quando avevo deciso che strada percorrere…su quale binario avrei indirizzato la mia vita, ma…-

 

Lily si bloccò, la voce le moriva nella gola, si sentiva soffocare: la loro separazione era un momento difficile anche per lei e tutti i sentimenti che le gonfiavano il cuore…affetto, gratitudine, malinconia e fierezza per il suo amico mai dimenticato sembravano voler fuoriuscire dai suo occhi sotto forma di lacrime.

 

Severus non osava parlare, voleva assaporare e registrare nella sua mente ogni singolo, prezioso particolare di lei.

 

-… ma non ti sto abbandonando come l’ultima volta…- mentre Lily parlava il treno stava rallentando sempre più e lo stridio del sistema di arresto stava sormontando la voce della donna.

Lily chiuse un attimo gli occhi e prese un respiro profondo, poi fissò di nuovo lo sguardo su Severus e con voce più salda continuò:

 

-…adesso è il momento di…-

 

 

 

-Harry ma...Cosa hai fatto?!-

 

-Adesso non c'è tempo Ron, capirai!-

 

 

mettere un freno...

 

 

Il treno si era fermato.

 

Harry, che ormai sapeva già cosa contenevano i ricordi di Piton, riuscì ad eludere gli amici e ad avviarsi verso la Foresta Proibita, verso il suo destino, consapevole che questa volta non ci sarebbe stato nessun treno, ma sarebbe tornato indietro per uccidere Voldemort.

 

 

…alla morte.

 

 

Piton spalancò gli occhi neri e con uno spasmodico respiro i suoi polmoni si riempirono di nuovo d'aria.

 

 

 

 

 

 

Fine!

 

Spero vi sia piaciuto leggerla come lo è stato per me scriverla! Soprattutto ho adorato scovare il parallelismo che c’è tra le parole di Harry e Severus (nel primo capitolo e in questo).

Mi auguro che si siano capiti i “salti” nei dialoghi tra Severus e Lily e quelli ambientati sulla terra da Harry, Ron ed Hermione. Ho provato a sottolinearli in molti modi: con asterischi a dividere le parti, scritture corsive e in grassetto…ma alla fine ho abbandonato tutti questi espedienti perché non mi piaceva il risultato finale, mi dava l’impressione di rallentare gli avvenimenti, mentre invece volevo dare questa impressione di “fretta” e adrenalina del momento che stavano vivendo i personaggi…spero di esserci riuscita!

 

Fatemi sapere che ne pensate! Approfitto di questo spazio per avvisarvi che tra questa settimana e la prossima inizierò a pubblicare Blank page: love story, dedicata a tutti i miei lettori, in particolare a Marpy che non solo è una mia assidua commentatrice, ma è anche colei che mi ha messo la pulce nell’orecchio per farmi scrivere questa nuova versione della storia. Chi sarà coinvolto nella love story? Lo scoprirete solo leggendo! ^_^

 

Un abbraccio

 

Morgan

 

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