Your eyes can't lie di SmileLoveDream (/viewuser.php?uid=147256)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Ero
Miley Cyrus. Non era un modo per darmi delle arie o per avere
l'attenzione rivolta
verso di me.
Era semplicemente un
dato di fatto.
Sospirai. Avevo sempre
dato per scontato che questo fosse quello che
volevo. Tutti
l'avevano dato per scontato.
Ero allegra,
spumeggiante, vivace. Eppure non ero sempre così
su di giri. A volte mi
sarebbe piaciuto poter piangere. In silenzio.
Senza che nessuno mi
giudicasse, per questo.
Ma no, ovvio. Non
potevo. Ogni volta che non ero Miss Felicità venivo
criticata. Non ero, e
non sono tutt'ora, una persona triste.
Non lo sono, e
sicuramente non lo sarò mai.
Ma, ecco, diciamo che
volevo, ogni tanto, potermi sentire libera di
far cio che mi andava.
Di dire, un bel giorno "Ehi, gente! Oggi non
sono Miley Smiley, non
sono Miley la cantante, non sono Miley
l'attrice. Oggi sono
solo Miley!".
Ma non mi era permesso.
Ebbi l'impulso di
mangiucchiarmi allegramente le unghie. Per
scaricare la tensione,
il nervosismo.
Ma poi ricordai che
no, Miley non poteva avere una sola unghia, una
sola pellicina fuori
posto.
Ero sempre stata
riconoscente ai miei fan e alla mia famiglia per
avermi aiutata a
diventare cantante e attrice, ciò che più
amavo fare. Ed ero
ancora, riconoscente. Sul serio.
Solo che... non lo
sapevo neanche io. Ero nervosa, infastidita col
mondo intero. Ero
arrabbiata anche con me stessa, per essere così
arrabbiata con il
resto del mondo. Perchè non era da me, era da
bambinetta viziata.
C'era solo una persona
che riusciva a farmi sentire in pace col
mondo. Solo che quella
persona non c'era più per me.
E, specificai nella
mia mente, non ci sarebbe stata più. Dovevo
solo convincermi di
non sentire le farfalle nello stomaco ogni volta
che lo vedevo in TV, o
sui giornali, oppure ogni volta che lo
sentivo alla radio.
Davvero; Nick non
esisteva più per me. Non doveva più esistere.
Ormai Niley faceva
parte del passato. Ed era arrivato il momento
di mettermelo in
testa, una volta per tutta.
Definitivamente.
Sbuffai, spazientita.
No, quel giorno c'era
qualcosa che proprio non andava in me.
Incrociai le dita,
sperando che questa situazione cambiasse presto.
Sperando che fosse
solo qualcosa di passeggero. Già.
E allora
perchè non riuscivo a convincermi?
Nota dell'autrice
Buonasera! :)
Sono nuova di qui, e
spero che seguirete le mie storie.
Ok, ve lo dico
già, i capitoli che scriverò riguardo a questa
storia
non saranno tutti
deprimenti come questo xD
Ma questa era
più o meno un'introduzione, e quindi... capitemi
ù.ù xP
Spero che mi lascerete
tante tante recensioni :D
(sì, lo so
già che troverò scritto "0 recensioni", ma
lasciatemi
sognare *_*)
Quindi, tanti tanti
saluti :D
E ricordate, se la
storia vi piace, recensite ;D
Perchè mi
renderete felice e avrei qualche ragione in più per
continuare questa
storia xD
Baci :3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Quel
giorno avevo un concerto. Così presi la macchina, e guidai
verso il posto in cui si svolgeva il concerto.
Una volta arrivata, sentii vari «Ehi, Miley!», e mi
chiesi se quelle persone mi salutassero per il semplice fatto che fossi
Miley Cyrus, o se fosse perchè davvero mi trovassero
simpatica. Optai per la seconda opzione, perchè... bhe,
meglio essere ottimisti.
Andai nei camerini, e indossai i vestiti che avevo scelto: pantaloncini
corti, di pelle e stracciatissimi. Maglietta bianca scollata con la
scritta "Rock!", stivali neri e cintura borchiata.
Tutti credevano che questo fosse solo il mio modo per ribellarmi, per
dimostrare a tutti che non fossi più "Hannah Montana", per
convincere la gente che ormai fossi grande. Ma in realtà non
era per questo. Mi vestivo così perchè mi piaceva
vestirmi così, non dovevo dimostrare niente a nessuno.
Quello era solo il mio stile. Ma nessuno mi ascoltava. Tutti mi
facevano domande; giornalisti, paparazzi... ma nessuno mi ascoltava
davvero. Nessuno prendeva sul serio quello che dicevo, nonostante io
dicessi solo e soltanto ciò che pensavo, ciò che
per me era vero.
Una volta vestita, truccata e pettinata, mi diressi verso il palco. Non
appena arrivai, sentii urla, fischi, «Miley, ti amiamo!»,
e per la prima volta in tutta la giornata, mi sentii un po' meglio.
Erano queste le cose che mi rendevano felice: essere lì, sul
palco, con i miei fan. Io amavo i miei fan. Erano meravigliosi, dolci,
ed era la verità quando dicevo che i miei fan fossero i
migliori del mondo.
Feci un grande sorriso alla Miley Smiley, vedendo tutti i cartelloni
che avevano preparato per me. Nonostante ormai mi esibissi da tanto
tempo, per me queste piccole cose continuvano ad essere importanti.
Per tutto il palco esplosero le note di "Can't be tamed", e cominciai a
cantare. Cantare per me era un'emozione unica. Un modo per sfogarmi,
per svuotare la mente. Proseguii con "See you again", con "Fly on the
wall", poi con "Who owns my heart?", "I love Rock 'n Roll"
perchè era una canzone che amavo praticamente da sempre, e
continuai con "Bottom of the ocean".
Alla fine, mi restò l'ultima canzone da cantare. Era "Party
in the USA", solo che... bhe, più o meno cambiai programma.
Sapevo che c'era un modo per farmi sentire meglio. Normalmente avrei
ignorato quell'istinto, e avrei seguito la scaletta.
Solo che non volevo.
Così, cantai la canzone che desideravo cantare.
Una delle canzoni più importanti che avessi mai scritto.
"7 things".
Sì, volevo urlare a tutto il mondo le sette cose che
più odiavo di Nick. E volevo urlare quanto odiassi la
settima cosa. Quanto odiassi il fatto che lui facesse in modo di farsi
amare da me. Perchè sì, forse era quello il vero
problema. Non avevo mai dimenticato Nick. Non avevo mai dimenticato il
mio Principe Azzurro.
Quando cantai "The seven things i hate about you, your vain, your
games..." guardai tutti gli spettatori, i miei fan. Volevo che
capissero che questa non fosse una canzone come tutte le altre, che
fosse davvero importante. E mentre mi guardavo in giro...
Lo vidi.
Lui.
Il protagonista della canzone che stavo cantando in quell'esatto
momento.
Nick.
Accidenti. Perchè era qui? Cosa ci faceva a un mio concerto?
E soprattutto... cosa avrei fatto quando la canzone sarebbe finita?
Sapevo che sarebbe venuto. Magari per chiedermi spiegazioni del
perchè avessi cantato quell'ultima canzone. O
perchè l'avessi cantata con così tanto sentimento.
La canzone finì.
Da lì a pochi minuti avrei parlato con Nicholas.
Nota
dell'autrice
Ed ecco a voi il secondo capitolo! :D
Spero che non vi abbia deluso :)
Innanzitutto, grazie mille per le recensioni :3
Non me le aspettavo davvero, quindi capirete perchè mi
stesse venendo un infarto quando ho letto "1 recensione", e poi "2
recensioni" ecc... xD
Grazie ancora :'D
Vi prego vi prego vi prego, continuate a lasciare recensioni *_* Non
immaginate quanto mi facciano felice <3
Baci, Simona
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Scesi dal palco, e andai nel
mio camerino.
Nick stava arrivando.
Ero sicura che
l'avessero fatto entrare, perchè, bhe... lui era Nick Jonas.
E poi... avrebbe
bussato alla porta del mio camerino.
Lui sapeva che in scaletta c'era "Party in the USA" come ultima
canzone. Lo sapevano tutti.
E magari il vero problema non era nemmeno quello.
Il problema era che avevo cantato "7 things" con molto... ehm,
entusiasmo, e l'avevano capito tutti.
Lui compreso.
Valutai l'idea di buttarmi giù dalla finestra, ma con la mia
fortuna mi sarei pure rotta una gamba.
Molto bene.
Perchè, oh,
perchè avevo deciso di cantare quella canzone?
Ero proprio un'idiota.
Dio, era così imbarazzante.
All'improvviso... toc
toc.
«Miley...?» Nick era arrivato.
Okay, l'idea di buttarmi dalla finestra iniziava a sembrarmi
incredibilmente allettante.
Respirai profondamente. Per più o meno 5 secondi. E poi
capii che era il caso che lo facessi entrare.
Andai ad aprire la porta.
«Ehi,
Nick!» dissi con finto tono disinvolto.
Ma credetemi, gente...
In quel momento ero tutto tranne che disinvolta.
Ero agitata.
Be', era soprattutto colpa del suo volto angelico. Quanto era bello?
Mio Dio.
Nick mi sorrise.
Il mio cervello andò KO.
«Allora, che ci fai
da queste parti?»
Lui sbattè le sue lunghe ciglia nere. «Niente di che, ero
venuto al concerto perchè volevo proporti di fare un'altra
canzone insieme. "Before the storm" ha avuto molto successo. Ed
è stato davvero bello lavorare con te. Così, mi
stavo chiedendo, perchè non fare un altro duetto?»
Eh già, perchè?, mi chiesi.
Perchè non mettere a dura prova i miei nervi?
Finsi un'espressione entusiasta. «Sarebbe
fantastico!Solo... be', ultimamente sono un po' occupata.
Quindi...» feci una faccina triste. «Mi sa che non
riusciremo a lavorare molto presto ad una nuova canzone.»
Nick mi guardò con un'espressione delusa. Ohh, quant'era
dolce. L'avrei mangiato di baci.
«Sei proprio sicura?
Non ci metteremo molto. Dai, Miley... come ai vecchi tempi!»
mi rivolse un sorriso a trentadue denti.
Perchè non riuscivo a ragionare con lui intorno?
Mi conoscevo.
Non sapevo dire di no a Nicholas.
Sospirai.
«E va
bene.» risposi. «Come ai vecchi
tempi.» ribadii.
Nick mi sorrise.
E il mio cuore si sciolse.
«Grazie mille,
Miles!» esclamò, abbracciandomi.
Avevo dimenticato quanto fosse bello essere abbracciata da lui.
«Figurati.»
Nick mi guardò
attentamente. «Quasi
dimenticavo... bel concerto!E, ehm...» Si fermò un attimo.
«Bel finale. Hai
cantato con molta... grinta. Ma... l'ultima canzone non era "Party in
the USA?"»
Ecco. Lo sapevo. Voleva una spiegazione.
«Sì, be',
ecco, vedi...» balbettai. «Era da tanto che
non cantavo "7 Things". E... so che ai fan piace molto,
così ho voluto accontentarli.»
La mia era una bugia. Ero me stessa, che avevo voluto accontentare.
Nick mi sorrise. «Ah.
Capito.»
Gli restituii il sorriso. «Bhe, allora... ci
sentiamo. Mi chiami tu per scegliere quando lavorare per la
canzone?»
«Sì.
Perfetto, Smiley.» Mi chiamava sempre così, quando
eravamo più piccoli. Mi tornarono alla mente una miriade di
ricordi.
Mi diede un bacio sulla guancia. «Buonanotte.»
Deglutii a fatica. L'odore della sua pelle morbida mi travolgeva ogni
volta.
«Buonanotte.»
risposi.
Non appena Nick
uscì dal camerino, mi appoggiai alla porta, e scivolai piano
piano. Un po' come nei film.
Cavolo. Presto avrei
scritto una canzone con Nick.
Quella notte, per la
prima volta da un po', andai a letto decisamente elettrizzata.
Nota
dell'autrice
Ehilà! :D
Ok, vi ringrazio subito per le recensioni *-*
Credetemi, davvero non me le aspettavo :'D
Quindi... ecco a voi il terzo capitolo... questo è
già un po' più movimentato xD
Spero che vi piaccia :)
E mi raccomando, continuate a lasciarmi recensioni :3
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=805620
|