La leggenda dell'angelo della speranza di _Mooney_ (/viewuser.php?uid=138034)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Mi nombre es Hope ***
Capitolo 3: *** La purezza di una piccola fata ***
Capitolo 4: *** L'incidente ***
Capitolo 5: *** Ricordi e fedeltà ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
La leggenda dell'angelo della speranza
Prologo
'' Mi aveva chiamato?''
'' Si, Hope, vieni pure...''
L'angelo chiamato Hope si alzò in volo e raggiunse la scrivania dietro cui - pensierosamente- sedeva Dio in persona.
Hope era morta quasi tre secoli prima, per l'esattezza nel 1711: dimostrava non più di diciassette anni ed era una figura dall'aurea calma e tranquilla.
Questo perchè, essendo l'angelo della speranza, emanava ciò che la stessa speranza emanava: pace.
Si scostò una ciocca di capelli dal viso, osservando ancora Dio.
'' Hope. Sono tre secoli che hai preso il posto dell'angelo della speranza, dopo che questa è stata uccisa da un essere umano durante una missione'' disse lui; la ragazza annuì, continuando ad osservarlo in perfetto silenzio.
'' Questa volta, piccola mia, ho deciso di affidarti una missione complicata.'' l'uomo si morse le labbra, ma continuò a parlare deciso.'' Hai sentito parlare di Federico Fritzenwalden?''
Era un uomo morto da pochissimo tempo, uno di quelli che stava spesso taciturno e silenzioso.
Non si avvicinava mai alle altre anime, preferendo sempre seguire quella che chiamavano ''l'amore dell'eternità''. Florencia o Flor.
La proteggeva e soffriva perché non poteva toccarla: soffriva perchè il suo amore era destinata a stare con un certo conte di una remota località. Poteva Dio restare impassibile davanti a tutto quel dolore?
Eppure, dal suo sguardo,Hope capì che c'era dell'altro. Rimase in silenzio, aspettando.
Hope ebbe l'impressione di sapere cosa l'attendeva.
'' Ebbene, mio dolce angelo, dovrò mandarti sulla Terra, indietro nel Tempo. Dovrai far si che il male si allontani dai cuori che vivono in quella casa e che la speranza vi regni sovrana: ma sopratutto, dovrai fare in modo che Federico non muoia in quell'incidente. Ne va del destino di molti''
Hope annuì semplicemente.
Era anche lei un tipo silenzioso e riservato; la speranza, in fondo, non potrebbe mai essere rumorosa e chiaccherona. Arriva in perfetto silenzio e con un sorriso dolce sclada il cuore di chi l'osserva.
E' solo questo. Speranza e amore insieme.
Angolo dell...si, vabbeh, dell'autrice:
L'ho fatto *O* Si, lo so, non sarà granchè ma sono trent'anni che sogno di scriverla e pubblicarla.
So già che mi pentirò amaramente del fatto ma...
Eih, tentar non nuoce, no?
Beh, alla prossima XD
mAOOddio |
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Capitolo 2 *** Mi nombre es Hope ***
C1
Capitolo 1
Mi nombre es Hope.
Non si era ben abituato a quella situazione.
No, decisamente no.
Certo, aveva fatto un video per togliere ogni scrupolo di coscienza a
Flor ( mica poteva pretendere che lo aspettasse tutta la vita!) e si,
ok, aveva dato le spintarelle giuste perchè si mettessero
insieme ma...
No, non riusciva a sopportarlo.
Vedere quel, quel c...conte minimo, ecco, prendere possesso della sua casa, passeggiare mano nella mano con la sua Florencia era sicuramente più di quanto potesse sopportare.
Lo detestava.
Con tutto il suo cuore...In senso metaforico, ovviamente, dato che lui il cuore lo aveva perso da un pezzo.
'' Federico Fritzenwalden?''
Distogliendo gli occhi da quell'abominevole e assolutamente disgustosa
scena - oh, una piccola scarica elettrica, giusto per fulminare il
conte, ci sarebbe stata- al nostro Fritzenwalden venne normale posare
gli occhi sulla ragazza che si era piazzata davanti a lui.
Era alta, sui diciassette anni, dalla pelle pallida di chi il sole lo
ha visto solo in cartolina. Aveva i capelli lunghi e biondi, ondulati e
gli occhi grigi: un paio d'ali di un biancore impressionante - beh, non
si poteva dire che il bianco non piacesse al Paradiso dato che quasi
ogni oggetto richiamava quel colore- che ora erano raccolte per lasciar
modo al ragazzo di vedere il corpo della ragazza, fasciato nell'abito
bianco che tutti gli angeli portavano.
Federico annuì, scrutandola incuriosito.
Il volto dell'angelo si aprì in un sorriso.
'' Mi chiamo Hope. Cammineresti un pò con me?''
Camminarono per un pò, mentre Hope parlava e Federico ascoltava grave.
'' Dio ha deciso che ti verrà concessa un'altra chance:
torneremo indietro nel tempo insieme e impediremo che tu muoia. Ma tu,
Federico, dovrai aiutarmi.
Lucifero è sempre stato nemico mortale di Dio: e ora ha preso di
mira la piccola Flor. Manderà un angelo nero a strapparle il
cuore il giorno stesso in cui tu verrai colpito
dall'incidente...Capisci? Dobbiamo far si che Flor sia protetta, che
l'angelo non possa toccarla''
Federico si accasciò su una pietra, prendendosi il volto tra le mani.
'' Io...Questa storia è totalmente assurda, lo sai?''
Hope annuì, comprensiva.
'' Lo so. Ma se tu muori a Flor viene strappato il cuore. E non ci sarà nessun lieto fine.'' ammise.
Quella ragazza sapeva essere davvero convincente.
La osservò intensamente per qualche secondo.
Oh sarebbe sceso volentieri all'Inferno per pugnalare il suddetto
Lucifero personalmente, e poi magari sarebbe passato al carissimo conte
ma dettagli, ma capiva che era essenziale preservare la vita di tutta
la sua famiglia.
Doveva ammettere che quando si trattava di Flor la sua parte razionale
andava totalmente a farsi benedire, facendo uscire un lato di lui che
un pò ricordava l'Otello.
Poi ricordò che Matias lo aveva sempre scherzosamente paragonato
alla misteriosa figura protagonista della tragedia e trattenne
l'impulso di prendere a pugni qualcosa.
Così annuì.
Bastò quel solo, piccolo, cenno perchè Hope capisse.
'' Credo, Fritzenwalden, che tu abbia preso la decisione giusta.''
ammise. '' Allora, dovrai camminare da solo per questo sentiero, fino
ad arrivare a un cancello d'oro: prima di aprirlo, con questa chiave''
e Hope si tolse un anello dal dito. Rappresentava un cerchio con una
stella a cinque punte all'interno.
Alzò lo sguardo verso di lei.
'' Ti indicherà la strada...E io non posso venire con te
Federico...Non posso proprio.'' sospirò.'' Devo farmi
trasformare in umana ed è un processo lungo e doloroso. Per
tutti, una volta scesa sulla terra sarò l'attrice Luz Martin,
tua migliore amica e di Matias...Capisci?''
Federico annuì per l'ennesima volta, infilandosi al dito
l'anello: si alzò e iniziò a camminare verso la direzione
indicata dalla ragazza che restò ferma ad osservarlo.
Poi si fermò e si voltò verso di lei: voleva dirle grazie, voleva dirle molte cose...
Ma non disse nulla.
L'angelo sembrò capire.
Gli sorrise.
''Via'' disse.'' Ci vediamo più tardi''
Federico annuì per l'ultima volta e tentò un sorriso: poi
le voltò le spalle e riprese a correre verso il cancello.
Lo spalancò e saltò nel vuoto, nella luce.
Y así será juntos por fin
y asi será
para los dos
y así será
un gran amor
y así será...
y así será
un gran amor
y así será...
Angolo autore:
Eilà gente! Come andiamo?XD
Bene, spero di non aver fatto un pasticcio caratterizzando il povero
freezer. O sennò mi spunta in sogno e mi succhia via il sangue,
a mò di vampiro ( lo ammetto, la prospettiva non mi dispiace ma
urgh, sorvoliamo)
cucciola sonohora: Grazie per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!^^ Baci :D
biby_ef: uhm,
grazie mille Carmen^^ Sei molto gentile con i complimenti...Si beh,
è una FlorxFederico ovviamente, sono una fan sfregatata di
questa coppia! Spero solo di saper rendere bene i personaggi XD
P.S: io mi chiamo Giulia, eh xD
_Shadow_ : In confidenza: io il conte lo avrei ucciso a sprangate.
Sarà bello, buono e bravo...Ma diacine, provocare la morte di Federico!
Comunque, sfogo a parte, mi fa molto piacere che tu apprezzi la mia
storia ^^ Ho letto la tua, devo dire di sentirmi lusingata da questi
tuoi complimenti ^^
flori186: Ciao :D
Sei davvero gentile con questi complimenti xD Bene, sono felice che la mia storia ti piaccia^^ Alla prossima spero!
Se siete arrivati sin qui...Beh, vuol dire che non sto andando così male XD
Besos y muchas gracias
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Capitolo 3 *** La purezza di una piccola fata ***
C2
Capitolo 2
La purezza di una piccola fata
'' Quindi l'angelo si è mosso...''
Malala lo guardò affascinata portarsi il bicchiere di vodka alla
fragola alle labbra e bere un sorso; lo aveva incontrato tre giorni
prima, in un bar e subito quel giovanotto dalla bellezza dannata
l'aveva attirata a sè con lusinghe e promesse.
E poi...Le aveva rivelato la sua identità.
Aristarchos era un demone al servizio di Lucifero in persona: stava
cercando di creare una bolla d'infelicità intorno a Flor per
poterle strappare il cuore che sarebbe stato il suo dono per il suo
signore.
'' E tu avrai il patrimonio di Federico'' aveva concluso.
Così avevano stretto un accordo che sarebbe andato a gonfie vele
se non fosse stato per l'entrata in scena di quell'angelo.
Hope.
'' Io non capisco'' disse, attirando su di sè lo sguardo azzurro
del demone. '' Perchè ti interessa tanto il cuore della piccola
cardo?''
'' Non mi aspettavo che tu capissi subito, Malala'' rispose gelido, posando il bicchiere sul tavolo.
'' Flor è l'ultima di una stirpe di fate per parte di madre, il
suo cuore è puro come il più prezioso dei diamanti,
Lucifero lo vuole.'' piegò il capo, osservando la donna con
fredda calma. '' Ma se l'angelo della speranza s'intromette i
miei...nostri piani dovranno subire una qualche variazione. Hope
proverà il dolore inflitto dall'amore''
Sul liquido rosato comparve il viso di un ragazzo sorridente.
Un ghigno si aprì sul viso dell'angelo nero.
'' Che la sfida abbia inizio allora'' disse, bevendo il resto del drink.
Malala rise, di una risata maligna e senza gioia.
Finalmente le cose andavano per il verso giusto.
Al tavolo della colazione erano riuniti tutti gli abitanti di casa Fritzenwalden , quella mattina.
Federico appariva stanco - quella
notte era stato tormentato da un incubo orrendo che si concludeva con
una luce accecante in mezzo alla quale si vedeva una mano che si
tendeva verso di lui- forse per quell'effetto distruttivo che Flor
esercitava su di lui.
I suoi sentimenti sfuggivano al suo controllo...
'' Molto bene!'' fece Delfina,
osservando i presenti con aria palesemnte compiaciuta. ''Ora che ci
siamo tutti ne approfitto per fare un annuncio molto importante che
succederà tra due giorni!'' il sorriso sul volto della strega si
allargò.
''Cosa?''
'' Federico e io ci fidanzeremo!'' (*)
Flor sentì il cuore farsi in mille pezzi, il tempo fermarsi
sadicamente su Delfina e quel sorriso di maligno compiacimento sul suo
volto.
Federico e Delfina...
Il campanello di casa suonò permettendole di trovare una scusa
per allontanarsi: di tutta fretta quindi si diresse in soggiorno e
aprì la porta.
C'era una ragazza sulla soglia, che dimostrava circa ventidue anni.
Aveva i capelli lunghi e biondi legati in una coda alta, gli occhi
grigi e la pelle pallida di chi il sole lo vede rare volte: indossava
una camicetta a maniche corte, bianca e un paio di shorts di jeans e a
tracolla una borsa nera somigliante a una sacca da viaggio.
Un sorriso dolce le illuminò il volto quando si vide Flor davanti.
'' Ciao! Io sono Luz, Luz Martin... Tu chi sei?''
Non c'era traccia di disprezzo nella sua voce, sembrava semplicemente
curiosa: un pò come Robertina e Dominique, pensò con una
punta di dolcezza Flor, una bambina che scopre le cose per la prima
volta.
Così la ragazza afferrò la mano che le veniva offerta.
'' Florencia Fazzarino, ma chiamami pure Flor. Sono la bambinaia di
casa e al servizio del gelido don freezer, cioè Federico ecco''
Luz scoppiò a ridere, contagiandola.
Oh come sembrava lontano il fidanzamento della serpe con il bel principe...
Era un pò come vedere Genoveffa togliere da sotto il naso il principe azzuro alla povera Cenerentola.
Un paradosso, ecco.
Quando si furono calmate, però, Flor si rese conto di due cose.
La prima era di avere già sentito quel nome: Titina ne parlava
spesso, dicendo che se una certa Luz Martin fosse venuta nel suo
negozio per farsi sistemare i capelli lei sarebbe stata davvero
felice...
La seconda fu di stare tranquillamente parlando con una delle attrici argentine più famose al mondo.
Oh, per le fatine di tutto il mondo!
'' Io...Tu...Tu sei Luz Martin! Oddio, scusa non ti avevo...''
''...riconosciuta? Maddai, guarda che non mi sono offesa, anzi! E' un
piacere conoscere gente come te!'' rispose allegramente l'altra.
Guardò l'interno della casa. '' Non è che mi faresti
entrare? Sono un pò stanca...''
'' Oddio, per tutte le fatine della buona educazione! Entra, entra
pure...Scusa se non ti ho accolta come si deve, ma quando sono
emozionata divento come di gelatina e la mia mente parte per una
vacanza di sola andata per le Hawaii e...''
'' Davvero Flor, smettila di scusarti'' ribattè dolcemente Luz,
portando dentro una sola valigia. '' Anzi, per dimostrarti che non ce
l'ho con te ti faccio un regalo...Ecco!''
Frugò nella borsa e ne estrasse una scatolina incartata in una vivace carta regalo rossa e gialla.
'' Lo avevo comprato per metterlo in camera, ma penso che sia meglio
che lo tenga tu...Così da ricordarti che voglio essere
considerata tua amica''
Quelle parole furono un balsamo per il cuore distrutto di Flor: erano
intrise della stessa dolcezza che il suo principino di ghiaccio
riusciva a darle con una sola occhiata.
Così sorrise.
'' E' molto bello quello che dici...'' guardò la scatola. '' E...Grazie''
Prima che Luz potesse dire qualsiasi cosa, però, nel soggiorno
fecero il loro ingresso rumoroso Thomas, Roberta, Dominique e Martin: i
due ragazzi nel vedere Luz si aprirono in un sorriso e corsero ad
abbracciarla.
Evidentemente, pensò Flor perplessa, la conoscevano...
'' Luz! Come stai?''
La ragazza scompigliò i capelli di entrambi: di nuovo a Flor
parve che il suo viso fosse segnato dalla stanchezza, ma pensò
che fosse normale dopo un lungo viaggio...
'' Io sto bene ragazzi...Ma voi come siete cresciuti! Ancora un
pò e mi raggiungete!'' affermò, facendoli ridere. Poi il
suo sguardo venne catturato da Roberta e Dominique e sorrise loro.
'' Chi sono queste belle ragazze Thomas?'' chiese, piegandosi un pò verso le due bambine che le sorrisero.
'' Roberta e Dominque, sono due rompiscatole che...''
'' Thomas! Non si dicono queste cose!'' lo rimproverarono insieme Flor
e Luz: le due ragazze si guardarono in faccia qualche minuto prima di
scoppiare in una sonora risata, contagiando anche i bambini...
'' Non ci credo! Luz!''
Maia e Nicolas uscirono correndo dalla cucina per gettarsi addosso alla biondina, facendola quasi cadere.
'' Piano ragazzi, o Luz s'inclina come la torre di Pisa...''
A quella battuta di Flor Luz rise ancora, stringendo i due ragazzi a sè.
'' Beh, ricevo più abbracci oggi che in tutta una vita, meglio
che mi goda il momento...Anche se sinceramente la mia schiena
andrà in pensione dopo di questo'' ammise la ragazza,
scherzando, mentre lasciava andare i due ragazzi.
Stavano parlando del più e del meno - Flor aveva scartato il
proprio regalo scoprendo all'interno una carinissima farfalla di
cristallo - quando Malala, Delfina, Nilda, Federico e Franco fecero il
loro ingresso nella cucina.
Sul volto di Federico comparve un sorriso mentre si precipitava ad
abbracciare Luz: a quella vista, però, Flor si accorse
stranamente di non provare gelosia ma solo un'instintiva tenerezza
quasi come quando vedeva Federico dare un bacio alla piccola Roberta
prima di mandarla a dormire.
'' Luz! Non mi avevi detto che saresti venuta!''
'' Infatti non lo sapevo quasi nemmeno io...Sono passata a salutare,
dormo in albergo'' spiegò la biondina, ma Fritzenwalden scosse
energicamente il capo.
'' Oh no, non te lo permetto! Sono cinque anni che non ti fai vedere!''
rispose testardo.'' Puoi dormire qui con Florencia...Eddai! Resta! Per
gli altri non ci sono problemi di sicuro!'' poi il suo sguardo
incontrò quello di Flor e s'illuminò. '' Ah, hai
conosciuto Flor? Flor, lei è Luz Martin, la mia migliore amica.
Luz, lei è Flor...''
Perchè sentiva il crescente bisogno di dare spiegazioni a Flor?
Perchè non voleva che pensasse male di lui e Luz?
Conosceva la biondina da quando aveva due anni e beh, decisamente non
aveva mai pensato a lei in altro modo che come una sorella.
'' Si, l'ho conosciuta'' interruppe Luz con un sorriso equalmente
diviso tra Federico e Flor. '' Una ragazza deliziosa, riesce a ridere
delle mie battute, pensa un pò! E..'' i suoi occhi vagarono per
la stanza e si posarono su Franco. '' Il don giovanni di casa! Un
abbraccio non me lo dai?''
Franco sorrise, avvicinandosi a lei. La abbracciò con dolcezza -
come Federico l'aveva sempre vista come una sorella- posando la testa
sulla spalla di lei.
Era bello riaverla in casa dopo cinque anni.
Non che lui fosse stato molto presente...Ma Luz era stata vicina alla
famiglia quando i loro genitori erano morti, aveva incoraggiato
Federico a prendere le rendini della famiglia, chiedendogli di non
perdere la sua umanità.
Beh, si disse Franco staccandosi da lei, non è che il suo
fratellone avesse esattamente obbedito alla cosa quando si era messo
con Delfina...
'' E ultime, ma non meno importanti...Delfina, la mia ragazza, Malala
sua madre e Nilda sua nonna'' finì le presentazioni Federico. ''
Manca Sofia, la sorella di Delfina...''
'' Insomma, abbiamo tutto l'albero genealogico!'' scherzò
allegra Luz, strappando una risata anche a Nilda mentre si chinava per
un inchino.
'' Oh quindi tu sei la famosissima Luz!'' fece Delfina, ignorando la
battuta. '' Ho visto molti tuoi film e beh, devo dire che sei davvero
brava!''
Flor alzò un sopracciglio: quella brutta strega! Ma non aveva davvero vergogna!
Usare un tono così adulante nei confronti di una povera ragazza!
'' Si beh, sono sicura che Luz sia molto stanca!'' osservò con
un sorriso. '' Perchè non lasciate che l'accompagni di sopra?''
Notò che Malala aveva un sorriso quasi maligno mentre osservava
Luz e che la ragazza sembrò quasi sollevata dal suo intervento.
'' Massì Flor è una buonissima idea'' annuì Franco, afferrando la valigia della ragazza in questione.
L'accompagnarono di sopra, osservandola riprendere colore man mano che si allontanavano da Malala e dal suo sguardo cattivo.
'' Soffocante, eh?'' disse Franco, mentre Flor apriva la porta di camera sua.
'' Oh no è bello tornare qui...'' rispose Luz, sedendosi sul
letto che le era stato destinato. '' Però il viaggio da New York
a Buenos Aires è stato davvero troppo lungo...'' aggiunse,
sospirando, abbandonandosi tra i cuscini.
Un attimo dopo aveva chiuso gli occhi e si era addormentata, sotto gli
sguardi comprensivi di Flor e Franco che si allontanarono piano piano.
* puntata 43 opportunamente modificata
Angolo autrice:
Indovina indovinello, chi è il fanciullo dentro il bicchierello?XD
Sono aperte le scommesse!
Allora, che dire? In questo capitolo si comprende perchè il
cuore di Flor abbia tanto valore... Ed entra in scena la controparte di
Hope, Luz!
Come al solito spero di aver reso bene i personaggi...
cucciola sonohra: Beh grazie per i
complimenti xD Di solito sto attenta alla forma ortografica ed è
una faticaccia, quindi ricevere certi complimenti mi fa davvero
piacere!:)
biby_ef: Carmen!
Ti ringrazio per i complimenti! :D Beh, davvero ti è piaciuto
Federico? E' un sollievo sapere che sono riuscita a renderlo bene xD
Alla prossima!
_Shadow_: Come
hai potuto vedere Federico torna a due giorni prima della festa di
fidanzamento e non ricorda nulla, credendo il tutto solo un brutto
sogno...Anche se alla fine ricorda, quasi, la figura di Hope che lo
salva.
Comunque è vero, il destino si è accanito contro i due
poveri...Ma non ti assicuro che il conte non entrerà in scena...
I tuoi complimenti continuano a farmi arrossire, dico davvero XD Ti ringrazio per continuare a seguirmi ^^
flori186: Fede, come il conte, ha però dimenticato tutto, credendolo solo un brutto sogno...
Grazie, è davvero un piacere sapere che piace come scrivo :)
Danicienta: Beh, grazie mille dei complimenti :) L'Angelo
Maledetto ha però messo lo zampino...Promettendo fuoco e fiamme
alla povera Luz! E Fede che dimentica tutto come il conte, dovrà
ricevere una mano dall'angelo della speranza per poter riuscire ad
aiutare veramente la piccola Flor...
Che dire? Alla prossima^^
Lascio l'immagine della farfalla che Luz regala a Flor ( Farfalla) quindi, augurandomi di non aver fatto cilecca, alla prossima!
Besos
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Capitolo 4 *** L'incidente ***
C
L'ho scritta con questa canzone nelle orecchie se la cosa v'interessa xD
Capitolo 3
L'incidente
Non riusciva a frenare la bici.
Buffo come le cose fossero precipitate in quel modo, effettivamente...
Un attimo prima era felice: l'attimo dopo stava morendo di paura mentre precipitava giù dalle scale.
Roberta sbattè violentemente la testa e giacque tramortita
'' ROBERTA!''
Luz si svegliò, sussultando: allora non era solo un sogno..
Con uno scatto veloce si alzò in piedi e - dimentica della
stanchezza- uscì fuori dalla stanza, rischiando di travolgere
nella corsa un vaso dall'aria estremamente antica: si affacciò
dalle scale, ansimando, vedendo Roberta stesa sul legno duro e Flor e
Federico tentare inutilmente di rianimarla.
Afferrò il telefonino componendo velocemente il numero di telefono dell'ospedale.
La sala d'aspetto aveva un'aria vagamente inquetante nella sua gelida compostezza.
Flor sedeva su una delle sedie, con una tazza di cioccolata in mano e
l'aspetto di chi ha appena finito di piangere: da circa due ore stavano
visitando Robertina e la ragazza aveva urlato e sbraitato così
tanto contro dottori e infermiere da stancarsi notevolmente.
Aveva pianto, disperata, cullata dalle braccia di Franco mentre Luz
stava al loro fianco senza dire una parola: e poi era arrivato Federico.
Il massimo che le avesse concesso, per la verità, era stato
porgerle quella tazza di cioccolata calda dicendole con un tono che
avrebbe fatto sciogliere l'icebearg che affondò il titanic per
quanto era adorabilmente imbarazzato '' Bevi''.
Non che ci si potesse aspettare di meglio da uno come lui.
Ma era sempre un'adorabile principino con manie di perfezione: e l'amava per quello.
Beh, forse non propriamente per quello ma il concetto di base c'era.
Franco aveva riaccompagnato i bambini a casa e Federico era andato a
cercare disperatamente un medico con cui parlare quando Luz si
lasciò dolcemente scivolare sulla sedia accanto alla sua.
'' So come ti senti''
Quelle quattro parole fecero alzare la testa di Flor: comprendeva la
rabbia per non aver potuto far nulla, la sua disperazione, la paura di
perdere qualcuno di caro?
Luz le sorrise.
'' Ho perso i miei genitori in una rapina..'' mormorò con una
sorta di malinconia nello sguardo cristallino. '' Alle volte mi dico
che sarei dovuta morire io al posto loro, quella mattina: li ho
praticamente costretti ad andare a prelevare quei soldi perchè
stavo male e dovevano comprarmi delle medicine''
Sospirò.
Flor rimase ferma, ghiacciata da quella storia: sperare di morire al posto di qualcun'altro quando non si aveva colpa?
Ma..
Era terribile, era come una lama che affondava nel suo cuore.
Eppure..
Eppure non riusciva a chiederle di smetterla.
'' E poi conobbi Max.''
Un piccolo sorriso le increspò le labbra.
'' Mi fece capire che alle volte il male non dipende da noi, che
possiamo solo impedire che capiti qualcosa di male alle persone che
amiamo, che la differenza sta sempre qui.'' Luz prese una mano di Flor
e se la portò al petto. '' Che quando qualcosa va male possiamo
rialzarci e combattere, ricacciare il dolore da dove è venuto:
urlare che saremo noi quelli forti e non chissà cosa. C'è
la speranza a unire il cuore di tutti, Flor: e tu devi brillare della
luce della speranza, perchè è quella che aiuterà
Roberta a guarire ed è quella che ti porterà avanti.
A che serve piangere? Non cancellerà nulla, Flor. Non ti dico di
ballare e cantare ma di... Di provare a pensare a qualcosa di bello,
per quando Robertina si alzerà da quel letto.''
La biondina le sorrise un'ultima volta, passandole un fazzolettino ricamato.
Flor annuì, accettando il fazzoletto per asciugarsi le guancie
bagnate: non immaginava che dietro la faccia sempre sorridente
dell'attrice si nascondessero dolore e sofferenza in maniera
così elevata.
Eppure..
Eppure anche lei aveva sofferto, anche lei era caduta.
Ma si era sempre rialzata e aveva sorriso: quindi perchè smettere di sorridere anche quando la vita si rivoltava.
Non era quello che sua madre le aveva insegnato?
Non era quello in cui aveva sempre creduto?
La speranza..
Federico entrò nella sala seguito da un dottore.
Flor scattò in piedi, mentre Luz alternava lo sguardo dall'amico al dottore con aria inquieta.
L'uomo si tolse gli occhialini pulendoli con un fazzolettino preso dal camice: sorrise, con aria stanca, ma sorrise.
'' Quella bambina ha la testa incredibilmente dura'' disse ridacchiando
mentre ora, Luz lo vide, anche Federico sorrideva con aria sollevata.
Si sentì incredibilmente svuotata da quel peso opprimente sullo
stomaco: si alzò in fretta, abbracciando Flor piangente dal
sollievo.
Era viva.
E stava bene.
Aveva dovuto lottare con tutte le sue forze per espandere la speranza,
il potere di Flor, sul corpo di Roberta inerte, come del resto tutti
gli angeli facevano quando speravano che la morte non colpisse
qualcuno, con il desiderio che l'affetto di chi le voleva bene le
arrivasse.
E aveva funzionato!
Incredula lasciò che Federico e Flor si abbracciassero tra loro
- erano così ubriachi di felicità da non accorgersi
nemmeno di ciò che stavano facendo ma andava bene così-
prima di uscire dalla stanza seguita dal dottore, stringergli
calorosamente la mano e fargli un autografo per la sua bambina.
Si addossò a una parete, sospirando felice.
Dominique aveva comunque bisogno di una lezione - e di quelle belle
grosse- per capire che le persone non si trattano come oggettini senza
valore: Roberta avrebbe potuto morire.
Avrebbe dovuto fare due chiacchere anche con lei, anche se sapeva
benissimo che la bambina si stava già pentendo del suo gesto
sconsiderato.
Magari poi avrebbe portato tutti e tre - Thomas, Roberta e Dominique- a
mangiare mele caramellate e al cinema: giusto per dimostrare loro come
passare un bel pomeriggio insieme. Essì, avrebbe portato anche
Flor perchè in previsione degli avvenimenti futuri avrebbe avuto
decisamente bisogno di distrarsi un pochino.
'' Mi scusi signorina''
Ma quella voce...
Le si seccò la gola, mentre sgranava gli occhi.
Non osava crederci.
'' Sono il medico che ha in cura la piccola Roberta, adesso. Saprebbe dirmi dove si trovano i suoi tutori?''
Luz Martin alzò lo sguardo incontrando gli occhi gentili di un ragazzo sui venticinque anni.
Max..
Quel medico somigliava in tutto e per tutto a Max, l'unico uomo che
avesse mai amato in tutta la sua vita, il cowboy dall'aria sorridente e
impacciata insieme.
Ma non era possibile...
Perchè Max era morto di leucemia appena un anno prima della sua morte, quasi tre secoli prima.
E allora..
Svenne tra le braccia del medico, con la voce di Flor e di Max, insieme, che si mescolavano nel chiamarla.
Angolo autrice:
Personalmente non sono granchè soddisfatta del risultato -
autostima sotto zero, essì- ma ho voluto postarlo lo stesso.
Ha senso?
Comunque ringrazio sentitamente chi mi segue e mi legge :D
flori186: Ciao! Grazie per i
complimenti :D Ed ecco a te il misterioso uomo nel bicchiere XD Si,
è un clichè comune... Ma che vogliamo farci?:P
biby_ef: Come
puoi vedere non è che Luz abbia esattamente un passato da rose e
fiori, anzi XD Mi fa piacere che tu continui a seguirmi - grazie per il
messaggio, ma ero a Londra e l'ho appena letto- e spero che possa
continuare così.
Bacioni :D
rospina: Una
nuova lettrice! * Moony saltella* Ma no tranquilla, sono lenta ad
aggiornare XD Hai davvero tutto il tempo che vuoi per leggere.
In ogni caso grazie per i complimenti ^^
P.S= Personalmente immagino Luz più così ( ha gli occhi azzurri ma il viso è quello) e Max più così
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Capitolo 5 *** Ricordi e fedeltà ***
C4
Spero che questo capitolo possa piacervi :D
Mi scuso per il ritardo nell'aggiornare, ma ci sono stati alcuni...ahem... problemi che non sto qui a dire XD
Capitolo 4
Ricordi e fedeltà
Il corridoio, ora, pullulava di gente.
Luz era stata messa in un lettino e le era stato messo accanto un
bicchiere d'acqua con zucchero: le infermiere avevano raccomandato a
Federico e Flor di constringere la ragazza a berlo anche con la forza e
poi avevano promesso che avrebbero fatto loro vedere la piccola Roberta
in meno di mezz'ora.
Il problema era, però, che in venti minuti e anche meno il
corridoio si era improvvisamente riempito di gente desiderosa di sapere
perchè Luz Martin si era sentita male: chissà, forse
pensavano che l'attrice avesse avuto una seria malattia cardiaca!
'' Dovremmo andare da Roberta uno per uno.'' disse Federico sbirciando attraverso i vetri della porta che davano sul corridoio.
Lanciò uno sguardo al letto dove Luz riposava: Flor le stava
accarezzando lentamente i capelli, con una dolcezza degna di una madre..
Imbarazzato dai propri pensieri distolse lo sguardo.
'' Non me la sento di lasciarla completamente da sola'' aggiunse.
Flor ridacchiò un pò.
'' Sa signor Federico? E' buffo che si preoccupi così tanto per
una persona che non sia della sua famiglia... Alle volte è
così scontroso che proprio non sembrerebbe che possa
preoccuparsi per gli altri.. Ma io lo so che in fondo è molto
molto dolce!''
Il candore di Flor nel dire certe cose era assolutamente adorabile:
Federico si chiese perchè non lasciasse perdere tutta quella
pagliacciata con Delfina quando era palese che ormai i sentimenti tra
lui e la sua vecchia fiamma non fossero più come quelli di una
volta.
Perchè con Flor sembrava tutto maledettamente semplice... Anche quando non lo era.
'' Uhm... Grazie.'' mormorò spostando nervosamente il peso da
una gamba all'altra: si trovò a fissarle le labbra in maniera
quasi maniacale desiderando che quella mano accarezzasse i suoi
capelli, che gli rivolgesse quel sorriso allegro e gli parlasse delle
sue fatine.
Anzi, a ben pensarci si sarebbe accontentato di sentirla parlare: non
importava nè di cosa nè perchè. Gli piaceva
ascoltarla parlare di qualcosa che le piaceva perchè le si
illuminava lo sguardo, tutto il viso sembrava splendere di luce propria.
Si mordicchiò le labbra, ritornando a fissare il vetro della
porta: aveva sentito il desiderio di baciarla invaderlo, lasciandolo
quasi senza forze.
Ma era sbagliato..
A riscuoterlo da quei pensieri ci pensò l'arrivo del dottor
Spencer - il medico che aveva soccorso Luz- che veniva a comunicare
loro notizie della piccola Roberta e a controllare lo stato di salute
della bionda attrice.
'' Allora, la vostra piccola amica ha la testa più forte di un
mulo. Ha solo subito un lieve trauma alla spalla, ma si
rimetterà presto... Basterà molto riposo e farla mangiare
abbastanza: mi raccomando, sopratutto dolci che alla sua età non
guastano mai..'' aveva uno sguardo gentile, tutto sommato, e parlava
con voce tranquilla. '' Tra un giorno al massimo la faremo uscire, il
tempo di finire le ultime analisi e prerarare il bendaggio.''
'' E quando la potremo vedere?'' chiese Flor.
Il dottor Mark Spencer era inglese di nascita ma si era trasferito in
Argentina da cinque anni, imparando la lingua: tuttavia doveva
abituarsi all'esuberanza di quella ragazza che gli si era praticamente
attaccata al camice con la stessa aria di un cucciolo abbandonato.
'' Beh, anche subito.. Se volete posso restare con la signorina, in fondo la devo controllare.''
Vide i due scambiarsi una lunga occhiata, ma fu il signor Fritzenwalden
ad annuire e trascinare via la ragazza verso la camera che aveva loro
indicato.
Sospirò osservando la ragazza dormiente sul letto.
Beh avrebbe dovuto svegliarla.
Nel frattempo Federico e Flor erano riusciti ad arrivare alla stanza di
Roberta: la bambina stava dormendo pacificamente e non diede segno di
averli sentiti.
Meglio così, in fondo.
'' Bene, mi sa che prenderò delle altre coperte, in caso prenda
freddo'' disse Flor, precipitandosi verso l'armadio della stanza.
Federico annuì dirigendosi verso il letto di Roberta: si sedette su uno sgabello e guardò la bambina dormire.
Bambini...
Ne avrebbe voluti, di bambini: forse era perchè era nato in una
famiglia che era abbastanza numerosa, ma avrebbe voluto tanti bambini
da formare una squadra di calcio.
Oddio, magari non così tanti. Ma i bambini gli piacevano molto..
Ahem, si. Anche se non si notava.
Era immerso in queste riflessioni quando si trovò un peso
all'altezza dello stomaco: Flor era inciampata, come al solito, facendo
cadere le coperte tutte intorno a loro. E i loro visi erano così
vicini, in quel momento...
Le passò una mano sulla guancia, guardandola negli occhi: aveva
uno sguardo da cerbiatto, uno sguardo che non si dimenticava facilmente.
Si chinò e la baciò sulla bocca.
E allora tutti i ricordi lo investirono con la forza di un fulmine.
Gli inganni di Delfina, il matrimonio segreto con Flor, il matrimonio
con Delfina, la scoperta nel covo di Lorenzo, lui che si buttava a
salvare Maximo...
Il paradiso, Flor che sposava il conte, il sorriso di Hope e l'offerta che gli aveva fatto.
Ricordò.
E allora strinse più Flor a sè.
Perchè sapeva cosa doveva fare per essere, finalmente, felice.
Quando Luz aprì gli occhi le sembrò che ogni muscolo del suo corpo si fosse preso una breve vacanza.
Si sentiva talmente intorpidita...
Ma almeno Federico aveva recuperato i ricordi grazie a uno degli
incantesimi più forti del mondo: il bacio del vero amore.
E dire che non è che avesse fatto qualcosa lei, questa volta! Don frezeer aveva fatto tutto da solo!
'' Sssh signorina si rilassi'' la voce di Max... Ma Max non era morto?
Tentò di mettere a fuoco la figura del giovane chino su di lei,
ma tutto ciò che vide furono un paio di occhi che la guardavano
preoccupati.
Poi riuscì a metterlo a fuoco per intero.
Il ragazzo che la stava controllando non era Max per quanto il suo
aspetto fisico potesse dire il contrario: perchè Max era morto
secoli prima, tra le sue braccia, con la promessa sussurrata di un
amore che avrebbe sfidato i secoli.
Però il sorriso di quel medico...
No! Non poteva avere certi pensieri era...
Lei sarebbe rimasta fedele a Max.
Perchè Max era lì, nel suo cuore. Era lì insieme a
quella canzone che avevano scritto insieme quando lui le aveva detto di
avere la leucemia e di essere venuto in Argentina per morire in pace.
Era lì in quel primo bacio, nella loro prima volta.
Era lì, una ferita che nemmeno il suo cuore da angelo avrebbe mai potuto rimarginare.
'' Sta bene per fortuna. Ecco, beva questo...''
Una mano gentile le alzò il capo e Luz bevve l'intruglio che il
medico le aveva avvicinato alle labbra: poi lo sentì posare di
nuovo il bicchiere sul comodino e stenderla sul letto con delicatezza.
'' Che mi è successo?'' chiese.
'' Ha avuto un calo di zuccheri ed è svenuta. Qui fuori ci sono
dei giornalisti e qualche fan che vogliono assolutamente conoscerla...''
'' Li mandi via per favore. In questo momento non voglio vedere nessuno''
Sopratutto lei.
Era fredda, impersonale.
In realtà provava un forte desiderio di piangere.
Lui...
Quel ragazzo aveva lo stesso aspetto fisico di Max. La sua voce.
I suoi occhi..
Persino la stessa gentilezza.
Si girò dall'altra parte per non vedere l'espressione delusa sul
volto del dottore: perchè se lo avesse visto gli sarebbe saltata
addosso e lo avrebbe riempito di baci.
Ma lui non era il suo Max...
'' Va bene signorina, come desidera..'' mormorò il ragazzo, un
pò deluso: non capiva perchè lo stesse cacciando in
quella maniera, nè perchè fosse diventata così
fredda nei suoi confronti.
Ma capì che era meglio non indagare.
Uscì piano chiudendosi la porta alle spalle.
'' DANNAZIONE!'' il demone sferrò un pugno al muro mentre osservava la scena.
'' Ma che c'è di strano, caro?'' chiese Malala, alzando un sopracciglio. '' Non doveva soffrire?''
'' Per soffrire deve innamorarsi! Lo deve cercare o in alternativa lui
deve cercare lei! E sta riuscendo a mantenere intatta la
felicità di Flor!'' il ringhio che Aristarchos emise aveva un
che di selvaggio, animale quasi. '' Ma non durerà... Oh
no, la sua fedeltà verso quel Max vacillerà presto, molto
presto..Ci può scommettere!'' e la risata che si diffuse nella
suite di quell'albergo coinvolse anche Malala, languidamente sdraiata
sul letto.
Perchè avrebbe strappato il cuore anche all'angelo se fosse stato necessario.
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