when we were kids

di asya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I - Atto I ***
Capitolo 2: *** Capitolo I - Atto II ***
Capitolo 3: *** 2.Il fazzolettino di pizzo ***
Capitolo 4: *** 3.Compleanno ***
Capitolo 5: *** 4.La protagonista ***
Capitolo 6: *** 5. L'uovo ***
Capitolo 7: *** 6.Fuga ***
Capitolo 8: *** 7.danza ***
Capitolo 9: *** 8.San Valentino ***
Capitolo 10: *** 9.Central Park ***
Capitolo 11: *** 10.Chi sono per te? ***
Capitolo 12: *** 11.La festa della mamma ***
Capitolo 13: *** 12. Mi trovi brutta? ***
Capitolo 14: *** Museo ***
Capitolo 15: *** 15.Museo - il seguito ***
Capitolo 16: *** 16.Estate ***
Capitolo 17: *** 16. Estate-seconda parte ***
Capitolo 18: *** 16.Estate-terza parte ***
Capitolo 19: *** 16.Estate-quarta parte ***
Capitolo 20: *** 16.Estate-quinta parte ***



Capitolo 1
*** Capitolo I - Atto I ***


Capitolo I Prima elementare.

La piccola Blair, avvolta in una mantellina candida, si precipitò fuori da scuola correndo verso la sua tata.
-Dorota, a scuola c'è un bambino molto cattivo, si chiama Chuck Bass! Esclamò sbuffando vistosamente. -Mi fa sempre i dispetti, prende le mie cose, le nasconde e mi tira a capelli! Aggiunse contraendo il bel visino in una smorfia di disappunto.  
Dorota sorrise nel vedere quell'espressione: la piccola principessa sembrava davvero arrabbiata ma non perdeva mai il suo contegno.
-Deve piacere davvero tanto a questo bambino, signorina Blair.
-Piacergli? Scattò la bimba. -E' il contrario. Affermò. - Gli piace abbracciare tutte le bambine...tutte tutte...tranne me. Fece una pausa. -Mi dice che sono brutta. Disse queste ultime parole con un filo di voce.
-Si comporta in questo modo perchè la considera la più bella di tutte. Rispose la tata con il tono più rassicurante che conosceva.
-Dorota io non capisco...Insisteva la bimba.
-Capirà quando diventerà grande.
-Oggi mi ha fatto piangere. Riprese mettendo il broncio. - Mi ha tirato i capelli, allora io gli ho detto che lo odiavo e lui mi ha strappato il cerchietto e l'ha buttato a terra. Mentre diceva queste parole tendeva la manina allungando il cerchietto perchè Dorota potesse vederlo. -Guarda, ora è tutto sporco! Si interruppe. -Ma poi è arrivato Nate e mi ha difeso...lui è il mio principe. Concluse con un'espressione sognante dipinta sul volto, come se avesse ritrovato di colpo il buonumore.
-Ora che c'è il signorino Nate non dovrà più preoccuparsi del signorino Chuck. Rispose, sollevata, Dorota.
La piccola Waldorf pensò per un attimo a quelle parole prima di replicare.
-No, non potrò mai non pensarci: io lo odio troppo!

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Capitolo 2
*** Capitolo I - Atto II ***


Capitolo I - Atto II Qualche giorno dopo.
Intervallo.
-Ridammelo, è mio! Gridava Blair mentre inseguiva Chuck nel cortile della scuola.
-Vienitelo a prendere, se ci riesci. Rispose lui con tono canzonatorio brandendo il cerchietto bianco della bimba.
-Se Nate fosse qui. Replicò lei senza alcun segno di esitazione.
-Già, ma oggi il tuo fidanzatino non è venuto a scuola, quindi pare proprio che questa volta dovrai cavartela da sola.
Quando finalmente lo raggiunse cercò di strappargli il cerchietto di mano ma il bambino non voleva mollare la presa e il fermaglio si ruppe in una pioggia di perline candide.
Blair, con gli occhi pieni di lacrime, allungò la manina per tirargli uno schiaffo ma Chuck si voltò proprio in quel momento così finì che gli colpì in pieno il naso che cominciò a sanguinare copiosamente.
La piccola Waldorf si bloccò di colpo portandosi istintivamente le mani al volto.
-I-io non volevo...ma tu...Balbettò porgendogli il suo fazzolettino di pizzo sul quale erano ricamate le cifre B.C.W (Blair Cornelia Waldorf).
Il piccolo Bass la guardava, impassibile, gli occhi ridotti a due fessure.
Quando arrivò la maestra trovò i due bambini seduti a terra, in silenzio: Blair, inginocchiata che, con una mano gli premeva il fazzoletto sul naso, e con l'altra lo aiutava a tenere la testa indietro per fare cessare il flusso del sangue.
-Che cosa sta succedendo qui? Sembrava arrabbiata sul serio e tirava aria di punizione.
Blair sentì un tremito: tutti avrebbero saputo che aveva tirato uno schiaffo a Chuck e una signorina per bene non fa certe cose, la sua pagella perfetta sarebbe stata macchiata da una nota di richiamo, e, fatto ancora più grave dei precenti, avrebbe deluso il suo adorato papà.
Per un attimo chiuse gli occhi incapace di parlare, come se tutto, intorno a lei,  potesse magicamente scomparire. 
-Sono solo caduto e Blair è stata così gentile da prestarmi il suo fazzoletto. Intervenne il piccolo Bass con voce ferma.
La piccola Waldorf non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito: lei lo aveva colpito (certo, a sua discolpa c' era da dire che lui la tormentava sempre...), eppure non solo aveva perso  l'occasione di denunciarla alla maestra, ma aveva persino detto che lei lo stava aiutando.
Ora era davvero confusa: forse Dorota avebbe avuto una delle sue bizzarre spiegazioni anche per questo.

                                           Fine


Angolino dell'autrice:
Questa prima piccola flash in due parti è conclusa...spero che vi sia piaciuta! Dato che ho deciso di continuare la raccolta cercherò di aggiornare presto...
baci!

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Capitolo 3
*** 2.Il fazzolettino di pizzo ***


Capitolo II - Il fazzoletto di pizzo Quella mattina Serena non vedeva l'ora di correre dalla sua migliore amica, aveva un segreto importantissimo da confidarle.
La trovò, vestita di tutto punto con una camicina rosa che faceva pendent con le ballerine e una graziosa gonnelina blu a palloncino, seduta in un angolo del cortile intenta a disegnare qualcosa sul suo diario segreto. Le matite colorate erano sparse tutte intorno.
-Blair, devo dirti una cosa importantissima! Esclamò. -E' un segreto. Aggiunse sussurrando all'orecchio della sua amica, sforzandosi di assumere il tono più misterioso che poteva.
-Non lo dirò a nessuno, promesso! Giurò eccitata.
-Chuck mi ha chiesto se voglio fidanzarmi con lui, come te e Nate...
La piccola Waldorf rimase per un attimo senza parole.
-Non puoi fidanzarti con Chuck! Rispose tutto d'un fiato. -Perchè...(Già perchè piccola Waldorf?)...Perchè lui è cattivo con me e tu sei la mia migliore amica. Terminò la frase implorando Serena con due occhioni da cerbiatta.
-Ora non è più tanto cattivo...Si giustificò l'altra.
-Potresti fidanzarti con un altro bambino, magari con Carter.
-Sì, ma Carter non me l'ha chiesto e poi Chuck è più carino, lui piace a tutte.
Dato che le due bimbe erano nel vivo della discussione non si accorsero che qualcuno era arrivato e si era fermato proprio alle loro spalle.
-Allora Serena, sei la mia fidanzata o no? Domandò Chuck con aria di sufficienza.
La bimba rivolse uno sguardo di scuse alla sua amica e poi annuì. -Però tu devi diventare amico di Blair  e non farle più i dispetti.
Il piccolo Bass tese la mano a Blair che, tenendo gli occhi fissi a terra, allungò la sua manina e gliela strinse.
Poi il bimbo trascinò via Serena per un braccio.
Ma nella fretta non ti è per caso sfuggito un particolare piccolo Bass?.
Un certo fazzoletto di pizzo candido faceva infatti capolino dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni. La piccola Waldorf sorrise, si era dimenticata che Chuck, quel fazzoletto, non glielo aveva mai restituito.

                                      Fine

Angolino dell'autrice:
Ecco una nuova flash che spero vi piaccia!Naturalmente aspetto i commenti!
La parte scritta in corsivo è una sorta di "voce fuori campo", un po' come fa Gossip Girl.

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Capitolo 4
*** 3.Compleanno ***


4.compleanno Quella mattina Blair si era svegliata prestissimo, non riusciva a dormire, era davvero felice: tutto era pronto per festeggiare il suo ottavo compleanno. I suo genitori le stavano preparando una festa bellissima e avrebbe ricevuto un sacco di regali costosi dato che aveva avuto il permesso di fare la sua prima lista in gioielleria!
Dopo la scuola tutti i suoi compagni sarebbero venuti a casa sua per la torta.
La mattina, a scuola, le sembrò non finire mai ma poi, finalmente, arrivò a casa insieme a Serena e iniziarono a prepararsi con l'aiuto di Dorota.
Blair sembrava proprio una signorina nel suo vestitino di raso celeste mentre la sua amica Serena indossava un delizioso abitino rosa.
Il primo ad arrivare fu Nate con un pacchetto grandissimo e una rosa rossa. Blair sorrise soddisfatta e gli diede il benvenuto con un bacio su una guancia. Poi seguirono tutti gli altri.
Be', non proprio tutti, vero piccola Waldorf?
Furono organizzati i giochi, poi venne il momento della cerimonia dell'apertura dei regali e finalmente quello della torta.
-Signorina Blair! Signorina Blair!La chiamò Dorota. -E' ora di venire a spegnere le candeline!
La piccola Waldorf fissava la strada dalla finestra della penthouse quando fu raggiunta dalla voce della tata.
-Non ci sono ancora tutti, vorrei aspettare un po'. Rispose senza voltarsi, suo malgrado, imbronciata.
-Signorina Blair, la torta comincerà a squagliarsi. La ammonì.
-Non mi importa. Ribadì la bimba ostentando indifferenza.
Mentre Dorota tentava invano di convincere la festeggiata a tornare dai suoi amici suonò il campanello.
Blair corse alla porta e si trovò di fronte un enorme mazzo di peonie rose dietro il quale faceva capolino Chuck vestito di tutto punto nel suo completino blu con tanto di farfallino rosa.
-Sei in ritardo! Tagliò corto lei e corse a spegnere le sue candeline lasciando il piccolo Bass, sbigottito, nell'ingresso.

                                                              Fine

Angolino dell'Autrice:
Rieccomi con una nuova piccola flash che spero possa piacervi!In ogni caso mi farebbe piacere se lasciaste in ogni caso un commentino;-)entin

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Capitolo 5
*** 4.La protagonista ***


4.La recita E' primavera nell'Upper West Side e, a scuola, è tempo di preparare la recita di fine anno.
Sarebbe stata una favola e Blair adorava le favole ma soprattutto le principesse e le regine. Ovviamente avrebbe fatto di tutto per essere la protagonista anche se non sarebbe stato facile dato che molte altre bambine ambivano a quel ruolo.
C'era un re saggio che aveva come unica figlia adorata una bellissima principessa che era costretta a vivere rinchiusa in una torre a causa di una promessa fatta tanto tanto tempo prima. Se la ragazza fosse uscita sarebbe stata destinata ad essere rapita dal cavaliere nero.
Un giorno, la principessa, stanca di essere prigioniera, convinse la sua dama di compagnia a fuggire con lei fuori dalla torre, il suo destino si compì e venne rapita dal cavaliere nero. Ma la dama di compagnia non si perse d'animo e corse a cercare  il cavaliere bianco, un valoroso principe, che giunse in soccorso della principessa, la sottrasse al cavaliere nero e la sposò.
Quando la maestra chiese di votare per chi dovesse essere il principe non ci furono dubbi: Nate!
Il cavaliere nero? Chuck, ovvio!
Per la parte della protagonista, la più difficile da assegnare, la maestra distribuì delle piccole schede con i nomi delle candidate.
I bimbi votarono, poi la maestra, dopo avere contato le preferenze, dichiarò il nome della vincitrice.
-Blair!La nostra principessa sarà Blair.
La piccola Waldorf, dopo un momento di smarrimento, esultò non senza domandarsi chi potesse avere votato per lei.
A questo punto non c'erano più dubbi sul fatto che la dama di compagnia sarebbe stata Serena.
Furono distribuiti i costumi, i copioni, la carta colarata e le forbici: insomma, tutti, o quasi, erano al lavoro.
Blair, alla ricerca di nuovi fogli di carta colorata, trovò Chuck in un angolo, seduto con le braccia allacciate alle ginocchia nell'aula di disegno.
-Cosa ci fai qui? Domandò piena di sorpresa.
-Ti importa? Rispose il bimbo con un tono sprezzante.
-Se la maestra si accorgerà che sei qui ti sgriderà. Lo ammonì Blair con la vocina preoccupata.
-Allora vuole dire che la governante firmerà la mia nota di demerito. Rispose lui ostentando indifferenza, come faceva sempre quando si trattava di qualcosa che avesse a che fare con Bart.
-Dai, torniamo in classe. Propose Blair allungandogli la manina.
-Perchè io non avrei potuto essere il cavaliere bianco al posto di Nate?Esordì il bimbo, all'impovviso.
-Perchè tu sei un cavaliere nero perfetto. Dichiarò prontamente Blair.
-Sì, ma tutte voi bambine preferite il cavaliere bianco. Insistette lui.
-Io non sono tutte le bambine. Replicò la piccola Waldorf con l'aria risentita mentre lo afferrava per la mano e lo trascinava in classe.
In quel momento il piccolo Bass pensò che quello che aveva fatto poco prima era stato davvero ben fatto: non era per nulla pentito.
Quella sera, Chuck, si ritrovò a sorridere mentre infilava, di nascosto, certi piccoli fogli di carta quadrati nel tritadocumenti dello studio di suo padre.
E se per una volta la nostra principessa scegliesse il cavaliere nero?

Angolino dell'autrice:
Ciao a tutte! Torno con questa nuova flash che spero apprezziate e recensiate! Per quanto riguarda il piccolo broglio elettorale mi sono ovviamente ispirata alla puntata del ballo di diploma...mi sembrava simpatico immaginare che fosse successo qualcosa di simile mentre erano bambini!
baci a tutte!

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Capitolo 6
*** 5. L'uovo ***


3.l'uovo La maestra, quella mattina, aveva appoggiato sulla cattedra un cestino pieno di uova e
aveva proposto un esperimento volto a responsabilizzare i bimbi: li avrebbe divisi a coppie e avrebbe assegnato a ciascuna coppia un uovo per una settimana: avrebbero dovuto custodirlo, a turno, un giorno per ciascuno.
Oramai erano stati chiamati quasi tutti, mancavano solo...
No, no, no...ti prego fa che non sia lui. Sussurrava la piccola Waldorf, come fosse un mantra, da quando era cominciato l'elenco delle coppie.
-Blair e Chuck, venite a ritirare il vostro uovo! Ordinò la maestra.
I due bimbi si guardarono per un attimo indecisi sul da farsi, poi Blair si alzò, si avvicinò a piccoli passi alla cattedra e allungò la manina per prendere l'uovo.
Serena faceva coppia con Nate. Una speranza si accese nella sua mente. "Certo, le chiederò di fare cambio!"
-Bambini, dimenticavo, è proibito cambiare compagno! Ammonì la maestra.
La bimba pensò che non ci fosse davvero limite al peggio.
I primi tre giorni non ci furono incidenti e,ogni mattina, c'era il cambio della guardia.
Blair aveva sistemato l'ovetto in un grazioso cestino di vimini tra cuscinetti rivestiti di seta lilla.
Il quarto giorno, davanti alla scuola, era il turno di Chuck di riconsegnare l'uovo.
La piccola Waldorf arrivò con il suo cestino perfetto ma il bimbo, al momento della riconsegna, iniziò a giocare con il prezioso oggetto.
-Chuck, finiscila!Dammelo immediatamente!Ordinò lei preoccupata.
Glielo avrebbe restituito, certo, ma non prima di averla fatta arrabbiare un po'.
Scherzare va bene, ma, come si dice, un bel gioco...
Una frittata gialla comparve, infatti, in breve tempo sul marciapiede.
-Hai rovinato tutto, tu rovini sempre tutto! Strillò Blair.
-E' solo uno stupido uovo! Possiamo prenderne un altro, aspetta, chiamo l'autista.  Rispose il piccolo Bass con indifferenza.
-Non è la stessa cosa. Lo rimproverò.
-Non se ne accorgerà nessuno. Sorrise lui.
-Non è questo il punto, lo so anche io che le uova sono tutte uguali ma mi ero impegnata e tu...
Nel bel mezzo della discussione arrivò anche Nate e non ci mise molto ad accorgersi dell'accaduto.
-Se vuoi posso darti il mio! Propose porgendo, senza esitazione, il proprio ovetto a Blair.
La piccola Waldorf, sulle prime, fu tentata di allungare la manina per prenderlo ma poi...
No Nate, così non è giusto, questo è tuo e di Serena.
Poi, prese per un braccio Chuck e lo trascinò dalla maestra.
-Noi abbiamo rotto l'uovo, ecco...non siamo stati responsabili. Disse, la vocina carica di imbarazzo.
Chuck la vide arrossire, ci era rimasta male sul serio.
-E' solo colpa mia, non di Blair. Si autodenunciò all'improvviso.
-E' colpa nostra, era affidato ad entrambi. Replicò lei prendendogli la mano.
-Era proprio questo che volevo che imparaste, siete proprio una bella coppia voi due, quando la smettete di litigare. li canzonò maestra, poi sorrise soddisfatta e accarezzò loro la testolina.


Angolino dell'autrice:
Ciao a tutte! Per questa flash mi sono ispirata a questo "esperimento" delle uova che mi è capitato di vedere in parecchi telefilm americani...spero che l'idea vi piaccia!
baci!!!

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Capitolo 7
*** 6.Fuga ***


6.fuga Dopo l'intervallo la maestra, facendo l'appello, si era accorta che mancava qualcuno: il banco di Chuck era vuoto.
-Bambini, qualcuno sa dove si trovi Chuck?
I piccoli si guardarono l'un altro, nessuno aveva una risposta, e un mormorio confuso si alzò dalla classe.
Dapprima lo cercarono nei corridoi e in giardino pensando che il piccolo Bass avesse messo in atto qualuno dei suoi scherzi ma quando la maestra si rese conto che il bimbo si era praticamente volatilizzato chiamò prima la preside e poi il signor Bass.
La piccola Waldorf si era data un gran da fare nella ricerca infilandosi in tutti gli angoli tanto che il suo abitino verde acqua aveva cambiato colore e i suoi boccoli perfetti erano tutti spettinati.
Serena le si avvicinò, le aggiustò i capelli e poi le prese le manine tra le sue. -Blair, stai tranquilla, lo troveremo.
-Non mi importa dove si sia cacciato quello stupido di Chuck, non siamo neanche amici. Rispose la bimba ostentando una freddezza che non sentiva e trattenendo a stento un singhiozzo.
-Ieri l'ho visto molto triste. Intervenne Nate. -Non lo so, penso che c'entri suo padre, non mi ha voluto raccontare niente.
-Chuck è fatto così. Constatò Serena allargando le braccia.
Blair spalancò gli occhi e corse improvvisamente via lasciando i suoi due amici sbigottiti.
-Blair aspetta... Ma le parole di Serena si erano già perse nel vuoto.
La piccola salì le scale di corsa finchè non le venne il fiato corto, e, con passo sicuro, imboccò la scala di sicurezza che conduceva sul tetto della scuola. Finalmente, dopo avere scostato a fatica la porta, lo vide.
Chuck era seduto sul cornicione della terrazza, le gambe penzoloni nel vuoto.
Blair riuscì a trattenere un grido solo coprendosi la bocca con le manine. Si avvicinò a passi lenti.
-Chuck, ti prego, vieni via di lì.
-No. Rispose risoluto.
-E' pericoloso, potresti cadere! Era terrorizzata.
-Non mi importa, a Bart non importa, non importa a nessuno. Sussurrò con tono ferito.
-Importa a me, a me importa. Lo supplicò la bimba tra le lacrime.
-Non è vero che ti importa.
-Io ti conosco, lo sapevo che ti avrei trovato qui. Insistette lei.
Il piccolo Bass, a quelle parole, si voltò e alle sue spalle vide una Blair Woldorf spettinata, con il vestitino sgualcito e sporco di polvere e di terra.
-Ti ho cercato dappetrutto. Aggiunse, quasi a volere giustificare il proprio stato.
Blair Waldorf, la signorinetta perfetta, aveva strisciato in tutti i maledetti buchi e angoli di quella dannatissima scuola solo per ritrovare lui. Sorrise a quel pensiero.
-Mi hai convinto Blair, andiamo via di qui. Rispose il bimbo alzandosi e, raggiungendola, le aggiustò il cerchietto sulla testolina.
Rimasero in silenzio.
Non c'era bisogno di parole.
Chuck non aveva voglia di parlare di Bart e Blair lo capiva, senza che fossi lui a chiederle di tacere.
Era così diversa dalle altre bambine: lei era speciale. Lei era Blair.

Angolino dell'autrice:
Ciao a tutte!
Questa volta ho scelto di "riportare" nel passato la scena in cui Chuck è in bilico sul tetto...spero di essere riuscita a rendere l'idea...
baci

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Capitolo 8
*** 7.danza ***


capitolo 7 Era venuto il momento di incominciare il corso di danza.
I bimbi, infatti, incominciavano a prepararsi fin dalla più tenera età al ballo di debutto anche se, quell'evento, avrebbe avuto luogo quasi otto anni e mezzo dopo.
Le piccole coppie seguivano con attenzione le indicazioni dell'insegnante.
Blair, al braccio di Nate Archibald, si sentiva una principessa nel suo vestitino di seta con le manichine e la gonna a palloncino impreziosita da un grazioso fiocco.
-No Blair, segui la musica. La riprese la maestra. La bimba ce la stava davvero mettendo tutta ma si sentiva tremendamente impacciata all'idea di danzare davanti agli altri bambini.
-Blair, lasciati guidare da Nate! Un altro richiamo, le guance le si imporporarono.
Perchè doveva sentirsi così tremendamente goffa mentre Serena, avvolta nel suo abitino celeste, accompagnata da Chuck, volteggiava come una farfalla come se ogni cosa le venisse del tutto naturale come respirare o camminare? Aveva voglia di piangere.
-Blair...L'insegnate non fece in tempo a completare la frase che il piccolo Bass aveva già trascinato la sua damina tra le braccia di Nate e, prendendo le manine di Blair tra le sue, aveva esclamato, rivolto all'amico: Lascia stare, faccio io.
Poi guardò Blair dritto negli occhi.
-Lo so che ne sei capace, vuoi ballare con me?
Sulle prime la bimba rimase immobile a fissarlo mordicchiandosi il labbro inferiore, indecisa sul da farsi, poi, una volta ripartita la musica si lasciò guidare da Chuck. Senza rendersene conto si ritrovò a volteggiare proprio come le principesse dei film.
Forse Chuck non era un principe, di certo Chuck non era Nate ma sicuramente era l'unica persona capace di farla sentire a suo agio in ogni corcostanza.

Angolino dell'autrice:
Ciao a tutte, rieccomi con questa nuova breve flash che mi è venuta così, di getto. Spero che comunque vi piacerà e che lascerete un commentino.
baci!!!

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Capitolo 9
*** 8.San Valentino ***


8.San Valentino Era la mattina di San Valentino e Blair non vedeva l'ora che arrivasse l'intervallo per consegnare il suo cuore di cioccolato ma, soprattutto, moriva dalla curiosità di vedere cosa le avrebbe regalato Nate, il suo principe azzurro.
Per l'occasione aveva scelto un grazioso vestitino giallo decorato con dei minuscoli fiorellini bianchi.
Appena suonò la campanella uscì in cortile di corsa trascinando con sè Nate.
Si sedette con lui, su una panchina, con il suo pacchettino nascosto dietro la schiena.
Sorrise nel suo delizioso abitino coordinato con il cerchietto che portava tra i capelli, ma proprio nel momento più importante di quella giornata, quello in cui stava per consegnare il dolcetto intravide, poco distante, il piccolo Bass intento a consegnare qualcosa a Serena.
Improvvisamente stampò un rumoso bacio sulla guancia di Nate, poi alzò lo sguardo in direzione di Chuck.
Attenta, piccola Waldorf, non si sa mai quali possano essere le conseguenze di sfidare un Bass!
Infatti, non passò neppure un secondo, che il bimbo sfiorò le labbra di Serena lasciandola sbigottita e tutta rossa per l'imbarazzo. Poi, fissò Blair dritta negli occhi. Fu in quel momento che la bimba provò qualcosa che non aveva mai sentito chuderle la bocca dello stomaco. Cosa le stava succedendo? Si sentiva forse poco bene? Deglutì, fece un lungo respiro,poi scartò il suo regalo.
All'uscita trovò, come sempre, Dorota ad attenderla.
-Allora signorina Blair, il signorino Nate ha apprezzato il suo regalo?
-Sì. Rispose di malavoglia.
-E lei cosa ha ricevuto?
-Cioccolatini. Rispose biascicando a bassa voce.
-Allora perchè quel faccino? E' successo qualcosa? Insistette.
-No, nulla. Però mi fa male qui. Ammise la bimba portandosi la manina all'altezza della bocca dello stomaco.
La tata sorrise.
-Vedrà che a casa si sentirà molto meglio.
Blair annuì senza troppa convinzione.
-Stamattina hanno portato un pacco per lei. Riferì la tata non appena varcarono la soglia dell'appartamento. Si trova in camera sua.
La piccola Waldorf salì di corsa le scale, entrò in camera e, appoggiato sul suo letto, vide un mazzo di peonie rose sotto il quale giaceva un pacchetto quadrato.
Annusò i fiori e incomincò a scartare il pacchetto: amaretti, i suoi amaretti preferiti. Ne scartò uno e lo assaporò piano.
Sorrise. Il mal di stomaco era scomparso.

Angolino dell'autrice:
Ciao a tutte, rieccomi, questa volta dopo un pochino di tempo in più del solito, con una nuova flash che spero apprezzerete! Fatemi sapere cosa ne pensate!
baci!!!

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Capitolo 10
*** 9.Central Park ***


8.Central Prk Quella mattina non ci sarebbe stata scuola ma i bimbi sarebbero andati a Central Park per studiare i diversi alberi e preparare degli erbari con le loro foglie.
Non appena la maestra ordinò di disporsi, per mano, in fila per due, Nate afferrò contento la manina di Blair che si era già posizionata accanto a lui.
Kati e Isabel stavano ancora litigando per decidere chi avrebbe dovuto prendere posto accanto a Chuck ma non si erano accorte che il bimbo si era già posizionato vicino a Serena.
Arrivati al parco la maestra consegnò loro le schede contenenti tutte le informazioni sull'oggetto della loro ricerca. Serena e Blair si diedero subito da fare e così anche Chuck e Nate.
Improvvisamente, Blair si rese conto che Serena non era più accanto a lei , la vide ricomparire, dopo un po', trascinando con sè un bambino imbronciato che indossava un paio di jeans e una maglietta scolorita.
-E questo chi è? domandò la bimba squadrando, con diffidenza, il nuovo arrivato.
-Si chiama Dan e si è perso, va a scuola a Brooklyn!
-E che dov'è Brooklyn? Incalzò l'altra sospettosa.
-Proprio qui, a New York! Intervenne il bimbo con aria scandalizzata.
-Però non l'ho mai sentita nominare, tu? Protestò rivolta all'amica.
-Neppure io. Dovette ammetere la biondina sconfitta.
-Basta prendere la metropolitana!Insistette Dan
-La metropolitana? Un espressione di orrore frammisto a disgusto si dipinse sul visino di Blair.
Se era necessario prendere la metropolitana forse qul bambino abitava in un posto che doveva somigliare all'inferno! Si ritrovò a constatare, tra sè e sè.
Lo portiamo dalla maestra? Propose Serena prendendolo per mano e invitando l'amica a prendergli l'altra.
Blair, con due occhioni imploranti alla "ma devo proprio farlo?"afferrò la manina del bimbo.
-Aspettatemi qui! Aggiunse la biondina, sono tutti laggiù, faccio una corsa.
La piccola Waldorf si ritrovò a pensare a quanto fosse stata sfortunata a dovere tenere compagnia a quello che era, forse, il bambino peggio vestito che avesse mai incontrato.
Dan, pensò a quanto lo mettesse a disagio essersi perso a Central Park e per di più in compagnia della bambina più snob che avesse mai visto.
-Guarda un po' con chi se ne va in giro la tua fidanzatina! Esclamò Chuck canzonando il suo amico Nate.
Poi, gli cadde l'occhio sulla manina di Blair, ancora stretta a quella del piccolo sconosciuto.
-Ehi, stai lontano dalla mia....amica Blair! Concluse, dopo una pausa, scagliandosi contro Dan.
Proprio in quel momento arrivò la maestra accompagnata dal resto della classe.
-Cosa stai combinando, questa volta, Chuck?
-Si è trattato di un equivoco. Rispose prontamente, al suo posto Blair, frapponendosi tra i due bimbi.
La tensione si smorzò e Dan fu riaccompagnato dai propri compagni.
-Perchè l'hai fatto? Domandò, in seguito, Serena a Blair
-Fatto cosa? Rispose con l'aria innocente l'amica.
-Difendere Chuck...l'hai visto anche tu che è stato lui a spingere Dan per primo.
Già, perchè l'hai fatto piccola Waldorf?
-L'ho fatto perchè lui è il mio...amico. Concluse la bimba ostentando una sicurezza che non possedeva.

Angolino dell'Autrice:
Ciao a tutte!
Intanto Buona Pasqua!!! Sono tornata con una nuova flash...questa volta ho inserito anche il personaggio di Dan, ma solo per ribadire che non lo vedo per niente bene accanto alla nostra Blair!
Baci e spero che mi lascerete qualche commentino!
Asya

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Capitolo 11
*** 10.Chi sono per te? ***


Qualche anno dopo

Blair era andata a dormire a casa di Serena e le due ragazzine fantasticavano sul futuro.
-Come ti immagini da grande? Esordì improvvisamente Blair.
-Non lo so Blair, non ci ho mai pensato davvero. Tu?
-Io sposerò Nate, il mio principe, e avremo una casa bellissima e dei bambini. Dichiarò con voce sognante.
-Manca così tanto tempo, potresti cambiare idea su di lui. Rispose pacatamente l'altra.
-No, io non cambio idea, di principe azzurro ce n'è uno solo e il mio è Nate, è scritto!
-E Chuck allora? La provocò la biondina.
-Chuck cosa? Rispose sulla difensiva.
-Chi è davvero per te Chuck? Se lui è in difficoltà tu intervieni, se lui sparisce ti fai in quattro per trovarlo, se lui sbaglia tu ti prendi la colpa e lui fa esattamente lo stesso per te.
-Non è vero. Si difese Blair sentendosi avvampare le guance.
-Sei arrossita. Insistette.
-No, rispose mettendo il broncio.
La giovane Waldorf ripensò a tutte le innumerevoli volte in cui era successo esattamente quello che aveva detto la sua amica Serena.
Chi era per lei Chuck? E soprattutto chi era lei per lui? Qella notte faticò a prendere sonno.
L'indomani, con le parole di Serena stampate in mente, decise che sarebbe andata da lui e l'avrebbe affrontato.
-Ciao! Esclamò sorridendo, nel suo completo blu, appena lo vide arrivare.
-Blair. Rispose lui deglutendo.
Decise che, anche se questo avrebbe comportato una bella dose di coraggio, sarebbe stata diretta: niente giri di parole. Inspirò profondamente.
-Perchè quando ho bisogno di aiuto tu, per me, ci sei sempre? Disse tutto d'un fiato.
Il ragazzino rimase completamente spiazzato da quella domanda così improvvisa e così inaspettata.
Non ci aveva mai pensato davvero, era una cosa istintiva, un impulso, non si era mai chiesto che cosa lo spingesse a farlo ma se Blair aveva bisogno di qualcosa lui correva da lei e basta.
-Non lo so. Rispose con un tono sincero. -Ma anche tu fai lo stesso per me. Aggiunse.
-Chuck, io chi sono per te? Domandò poi.
In quel momento il giovane Bass vide arrivare Nate alle spalle di Blair che, invece, non si era accorta di nulla ed era rimasta in trepida attesa di una risposta.
-Sei la fidanzata di Nate. Rispose lui assumendo un tono improvvisamente duro, il tono di chi vuole ferire.
La giovane Waldorf si sentì davvero stupida per avergli posto quelle domande, gli occhi le pizzicavano, e non appena si avvide della presenza di Nate, lo prese per mano e scappò lontano.

"Sei Blair e io sono Chuck, siamo Blair e Chuck, tra di noi non c'è bisogno di parole. Spero che un giorno lo capirai anche tu"

Sussurrò Chuck mentre la guardava correre via, mano nella mano, con il suo migliore amico.

Angolino dell'Autrice:
Ciao a tutte! Innanzitutto scusate per l'attesa...ci ho messo un po' ad aggiornare ma spero che la shot vi piaccia! Ho pensato di ambientarla qualche anno dopo le altre, immaginando che i protagonisti avessero circa 11-12 anni.
baci!!!



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Capitolo 12
*** 11.La festa della mamma ***


10.Festa della mamma Quella mattina il piccolo Chuck era particolarmente pensieroso, non che, di solito, fosse un bambino particolarmente allegro, era sempre molto composto e, per la maggior parte del tempo, ostentava comportamenti da adulto.
Ma quel giorno la sua espressione era addirittura indecifrabile.
Quando poi la maestra  consegnò loro la carta colorata rossa, a forma di cuore perchè scrivessero un pensierino da dedicare alla loro mamma nel giorno della sua festa il piccolo Bass, senza dire una parola si alzò di scatto e corse via nello stupore generale.
Solo i suoi tre amici non si meravigliarono.
Blair, senza perdere tempo, gli corse dietro, voleva raggiungerlo prima che facesse qualche altra sciocchezza che avesse a che fare con i tetti.
Lo trovò seduto per terra, spalle al muro, la testa affondata nelle ginocchia, nel bagno dei maschi.
Si avvicinò a lui e senza dire nulla gli si sedette accanto e iniziò ad accarezzargli i capelli con la manina.
-Vai via Blair. Disse senza sollevare il capo.
Ma la piccola Waldorf non si diede per vinta e, invece di andarsene, lo abbracciò stretto.
Chuck, a quel contatto sollevò per un attimo la testa e Blair intravide un lacrima solcargli la guancia.
-Non sto piangendo. Sussurrò -Io sono Chuck Bass.
-No, non stai piangendo. Disse la bimba, dolcemente, e lo strinse a sè ancora più forte.


Angolino dell'autrice:
Eccomi con una piccolissima shot che non avevo previsto, è una specie di delirio che mi è venuto in mente, di getto, per la festa della mamma e così ho deciso di pubblicalo. Spero che non lo troviate troppo brutto!
baci,
Asya

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Capitolo 13
*** 12. Mi trovi brutta? ***


Mi trovi brutta? Chuck e Blair, dopo avere svolto i compiti e avere fatto merenda con gli amaretti francesi preferiti di lei, si stavano godendo un po' di relax stesi sul grande letto di Blair.
-Ho fatto sesso con Georgina Sparks. Disse, tutto d'un tratto, Chuck, con tono piatto.
-Tu-hai-fatto-cosa? Scandì Blair scandalizzata. -Siamo solo in prima media! Concluse.
-E' stato solo sesso Blair! Tentò di giustificarsi ponendo l'accento sulla parola solo.
-Perchè mi racconti tutto questo?
-Noi ci siamo sempre detti tutto, noi non ci giudichiamo, ricordi?
-Chuck, iniziò esitando, credo che Nate veda un'altra ragazza. Terminò tutto d'un fiato senza il coraggio di guardarlo negli occhi.
Era la prima volta che ammetteva, davanti a qualcuno, che il suo fantastico rapporto forse non era poi così perfetto. -Tu, riprese titubante, mi trovi brutta? o forse grassa? o...
Brutta? No, certo che non la trovava brutta, anzi, ad essere sinceri, la trovava semplicemente fantastica ma lei era Blair ed era, da sempre, la ragazza del suo migliore amico. Ma se Nate la tradiva allora, forse...
A quel pensiero, per la prima volta, si accorse di provare un moto di rabbia nei confronti di Nate.
-Blair, tu sei semplicemente perfetta. Rispose. Non c'era traccia di ironia nella sua voce.
Vide gli occhi di lei luccicare. Gli si avvicinò, il suo profumo era inebriante, gli impediva di ragionare lucidamente, diamine, lui era pur sempre Chuck Bass!
Deglutì imponendosi di ritrovare il suo equilibrio ma lei gli si avvicinò ancora e poi ancora.
-Cosa stai facendo? Riuscì a dire pur avendo la gola completamente secca.
-Anche tu non mi vuoi? Domandò, la delusione dipinta sul volto.
Se la voleva, certo che la voleva, ma...
-Non così, sei ancora la ragazza di Nate. Quelle parole gli costarono un grandissimo sforzo
ma Blair era troppo sconvolta per capire le ragioni di Chuck.
-Se mi vuoi, dimostramelo! Insistette facendo aderire il proprio corpo a quello di lui.
Dovette fare appello a tutto l'autocontrollo di cui era dotato per rimane immobile, ma, quando vide una lacrima solcare la guancia di porcellana di Blair, cedette. Con la punta del dito la asciugò, poi le prese il viso tra le mani e incominciò a baciarla. Fu un bacio lungo e dolce.
Poi, seppure a malincuore, si staccò delicatamente da lei.
-Ora è meglio che vada, tu non sei Georgina, e meriti qualcosa di meglio di Chuck Bass. Disse deciso.
Blair rimase immobile a fissare la porta che lui aveva appena chiuso alle proprie spalle senza lasciarle diritto di replica, il cuore che le scoppiava nel petto.

Angolino dell'Autrice:
Ciao a tutte! Ho ambientato questa shot all'incirca all'età di 11-12 anni dato che la prima volta di Chuck è stata in prima media con Georgina...Spero che vi piaccia!!!
Sono indecisa se dare un seguito a questa shot magari immaginando i pensieri dei due dopo il bacio...

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Capitolo 14
*** Museo ***


capitolo Classe seconda media: lo studio della presistoria al Museo di Scienze Naturali.
I ragazzi lasciarono l'Upper East Side per recarsi esattamente dalla parte opposta del parco: l'Upper West Side dove ha sede il fantomatico museo.
Appena scese dal tipico scuolabus giallo le due classi della Constance e del Saint Jude, con le loro uniformi eleganti e perfettamente ordinate, non passano certo inosservate in mezzo alla moltidudine di bambini e di ragazzi in gita.
Ecco che nella confusione generale, all'interno, qualcuno si separò per un attimo dal gruppo.
Blair si ritrovò a vagare per le stanze enormi circondata da scheletri giganteschi di dinosauri quando varcando la parta socchiusa di una piccola sala proiezioni si trovò di fronte una scena che provocò in lei una serie di emozioni contrastanti: Chuck e Georgina letteralmente aggrovigliati, le bocche l'una persa nell'altra in un bacio appassionato e le mani di lui sotto la camicia di lei sbottonata per metà. Il giovane Bass, accorgendosi di un'altra presenza nella penombra della stanza aveva potuto scorgere l'espressione di Blair: meraviglia, disgusto...rabbia.
Meraviglia? Possibile.
Disgusto? Assolutamente normale.
Rabbia? No, perchè avrebbe dovuto provare fastidio nel vederli proprio lei che era, fin dall'asilo, la fidanzatina del ragazzo perfetto?
Eppure Chuck la conosceva fin troppo bene e avrebbe potuto giurare che si trattasse proprio di rabbia. La ragazza rimase per un attimo immobile poi, fuggì via. Chuck, abbandonata la sua compagna a riassettarsi i vestiti, si precipitò fuori.
L'afferrò per le spalle. -Spero di non avere sconvolto troppo i tuoi occhi innocenti. Le soffiò nell'orecchio con la sua voce calda, in tono malizioso.
Blair, a quel contatto, si sentì avvampare, avvertì le sue guance di porcellana imporporarsi violentemente. Nate l'aveva abbracciata molte volte ma lei non si era mai sentita così. Certo, si rispose, quella che sentiva era rabbia: era un pervertito e lei lo odiava profondamente per il fatto di essere tale!
-Lasciami immediatamente! Disse la ragazza di porcellana cercando invano di liberarsi della stretta di Chuck. -Sei un porco pervertito. Non mancò di concludere.
-Non lo pensi davvero. Replicò con tono pacato.
-Certo che lo penso.
-Stai facendo di nuovo quella cosa per cui la tua bocca dice una cosa e i tuoi occhi ne dicono un'altra.
Detto questo le depose un bacio casto sul collo prima di andarsene.
Blair si portò istitntivamente la mano nel punto in cui le labbra di Chuck erano entrate in contatto con la sua pelle, come se scottasse.
Corse a cercare Nate, senza parlare, l'abbracciò stretto e quello che provò la colpì profondamente: non sentì assolutamente nulla.

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Capitolo 15
*** 15.Museo - il seguito ***


14.Museo - il seguito Blair si portò istitntivamente la mano nel punto in cui le labbra di Chuck erano entrate in contatto con la sua pelle, come se scottasse.
Corse a cercare Nate, senza parlare, l'abbracciò stretto e quello che provò la colpì profondamente: non sentì assolutamente nulla.
-Nate, stringimi. Risuonò come una supplica.
-Blair, è tutto ok? E' successo qualcosa? Domandò il biondo.
-No. Mentì lei. -Avevo solo voglia di un abbraccio.
Pur con il volto a metà sprofondato nel petto di Nate Blair si accorse che Chuck la stava fissando.
Nascose l'altra del capo nel maglione di Nate e chiuse gli occhi, questo gesto la faceva sentire protetta: era come avere la sensazione di sparire.
Ma quando aprì gli occhi non solo non era affato scoparsa ma, cosa ancora peggiore, Chuck era ancora lì.
Il giro al museo durò quasi tutta la mattinata, poi, finalmente, all'ora di pranzo, agli studenti fu concessa una pausa nel giardino.
-Waldorf, dove scappi? Domandò il giovane Bass che non l'aveva persa di vista neppure per un solo attimo e ora aveva trovato il momento migliore per avvicinarla.
-Non sto scappando, tu piuttosto, smettila immediatamente di seguirmi! Gli intimò con il tono degno di una vera regina.
-Me ne andrò dopo che avremo parlato.
-Peccato che sia io a non avere niente da dirti. Lo provocò.
-Io invece sì...riguardo a quello che hai visto stamattina...
-Non mi interessa quello che fai con Georgina. Dichiarò Blair impedendogli di terminare la frase.
-Dalla tua espressione sembrava tutto il contrario. Constatò non senza malizia.
-Sei innnamorato di lei? Replicò la giovane regina pentendosi subito delle parole che le erano letteralmente sfuggite dalle labbra.
-Blair, dimentichi chi sono. Era sicuro di sè, troppo.
-Giusto, sei solo un porco pervertito, i sentimenti sono per le persone. Ammise, senza riuscire a celare un velo di rabbia frammista ad amarezza nel tono della voce.
-No io non ci credo tu...tu sei gelosa! Sorrise, forse per la prima volta, di un sorriso vero.
-Ti prego Chuck, sai che questo non è possibile. Detto questo iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore.
-Sì, che lo è e tu ne sei la prova. Io ti piaccio, ammettilo. Dichiarò con aria di sfida.
-Io sono innamorata di Nate.
-Forse, se continui a ripeterlo un giorno finirai per crederci davvero. Puoi ingannare gli altri, persino te stessa, ma non me, io non ci credo. Concluse ponendo l'accento sulle ultime tre parole e lasciandola, per una volta, incapace di avere l'ultima.

Angolino dell'Autrice:
Ciao a tutte!Comincio con un grazie a chi mi segue e in particolare a chi lascia qualche commintino che fa sempre tantissimo piacere e fa venire voglia di scrivere;-)
Questa volta ho deciso di partire dalla shot precedente "Museo" e di darle un piccolo seguito...spero che potrà piacervi!a presto e baci,
Asya



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Capitolo 16
*** 16.Estate ***


Estate Finalmente l'estate! Tempo di spiagge assolate e di vacanza nelle lussuosissime ville a 5 stelle degli Hamptons.
Serena e Blair erano in riva al mare e le loro figurine slanciate si stagliavano perfette contro l'azzurro del cielo. Chuck si trovava appena qualche metro più indietro quando fu raggiunto da Nate.
- Ehi, cosa stai guardando amico? -
Poi, assumendo la medesima angolazione dell'altro vide Serena  con indosso un bikini che non lasciava davvero troppo spazio all'immaginazione. - Oh - Aggiunse - Certo, Serena è diventata improvvisamente donna.
Chuck annuì. Come avrebbe potuto mettere il biondino a parte del proprio pensiero? Ad attirare la sua attenzione non era stata la discinta Serena ma la casta Blair fasciata da un  elegante costume intero, bianco, senza spalline e con una cintura che ne esaltava la vita sottile.
Scacciò quel pensiero scomodo: si trattava di Blair, la ragazza di Nate!
Quando venne il momento di ingaggiare un 'allegra lotta in acqua le ragazze si prepararono a salire sulle spalle dei compagni.
- Guai a te se te ne approfitti per mettere le mani dove non devi! - Minacciò Serena mentre si arrampicava, veloce come un gatto, per posizionarsi a cavalcioni sulle spalle di Chuck la cui unica risposta fu uno sguardo carico di malizia.
La coppia formata da Chuck e Serena vinse la prima battaglia ma quando Blair chiese la rivincita Serena propose uno scambio di partners che la giovane regina finì con l'accattare seppure con restrema riluttanza.
Chuck notò che la ragazza non gli aveva rivolto lo stesso ammonimento indirizzatogli pochi minuti prima dalla bionda. D'altronde, si trattava di Blair, l'unica ragazza per la quale avesse avuto da sempre rispetto e non solo perchè era la fidanzata di Nate dai tempi dell'asilo, ma soprattutto per il fatto di ritenerla il suo giudice più severo dopo Bart e insieme la migliore cospiratrice con  la quale avesse mai tramato.
Non avrebbe mai osato toccarla, almeno, non senza esplicito consenso. Ma quando le serrò i polpacci per evitare che Serena la facesse piombare in acqua sentì qualcosa di nuovo: la pelle divenire fuoco al solo contatto con quella di lei.
Strano, pensò, dato che l'acqua era gelida a causa del tempo pessimo che avevano avuto nei giorni precedenti.
.
- Non vedo Serena, poi spalmarmi un po' di  questa? - Domandò Blair allungando verso il moro un tubetto di crema solare.
- Certo - Acconsentì l'altro aprendo pigramente gli occhi.
Notò le sue spalle appena dorate dal sole e sentì la pelle vellutata e profumata al tocco.
Chuck si rese conto che anche Nate mancava all'appello, poi, improvvisamente gli tornarono alla mente quelle parole Serena è diventata una donna. Si alzò di scatto e si allontanò lasciando Blair a protestare vistosamente.

Risatine provenivano dall'interno della rimessa delle barche. Si sporse e vide Serena accostare le labbra a quelle dell'amico.
"Con il fidanzato della migliore amica, un classico, ma troppo perverso persino per me" Ripetè tra sè e sè sentendo un senso di disgusto serrargli la bocca dello stomaco.  Blair  non avrebbe dovuto saperlo, costi quel che costi, l'avrebbe protetta da quella scomada verità
Si domandò come facesse Nate a preferirle Serena, di ragazze come quella c'enerano fin troppe ma Blair, ah, lei era diversa.
Si  detestò per quei pensieri ma per quanto si sforzasse non riusciva a reprimerli: era pur sempre Chuck Bass e questo genere di sentimenti lo gettava in un profondo stato di  imbarazzo.
Sentì l'impellente necessità di distrarsi ma, nonostante la spiaggia pullulasse di di ragazze perfette nessuna riusciva a catturare la sua attenzione per più di pochi secondi, così, vinto, tornò a sdraiarsi accanto all' unica che era diversa da tutte le altre.
- Ti scotterai se non ti sposti all'ombra. - La rimproverò.
- Non succederebbe se tu avessi finito di sparmare la crema per bene invece di scappare chissà dove come se ti avesse morso una tarantola - Mise il broncio. - A proposito, hai visto Nate? -
Con gola improvvisamente secca, fece cenno di no con la testa.
- E Serena? -
- Mi sembra di avere capito che sia andata a casa - Mentì.

Continua....

Angolino dell'autrice:
Ciao a tutte! scusate se non ho aggiornato per tantissimo tempo. L'estate ormai in chiusura mi ha ispirato questa breve storia (non credo più di 2 o 3 parti) che ho deciso di inserire nella mia serie di shot dato che qui i  nostri protagonisti qui hanno circa 14 anni. Spero che vi piaccia e che lasciate qualche commento.

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Capitolo 17
*** 16. Estate-seconda parte ***


Estate 2
- Vieni a fare un bagno!- La esortò, desideroso di porre fine a quella conversazione.
- Sto bene qui - Mugugnò la brunetta.
Chuck ignorò la sua risposta, la sollevò di peso, la vide divincolarsi invano tra le sue braccia forti  e la liberò solo quando furono entrambi in acqua.
Quando la piccola regina riemerse iniziò a colpirlo sul petto e a dargli dello stupido ma la rabbia finì con lo svanire e divenne gioco cosicchè si ritrovò a ridere di gusto. Si domandò da quanto tempo non si sentisse così serena, così a suo agio: davvero troppo.
Finalmente stava accadendo di nuovo. Sospirò e i suoi polmoni furono invasi dalla brezza marina. 
- Ehi, voi due!-
Era la voce di Nate. Un'ombra improvvisa in quel cielo estivo.
Blair gli corse meccanicamente incontro e Chuck la seguì seppure a malincuore.

-Chuck, io mi sento confuso, voglio bene a Blair, lo sai, ma oggi con Serena è successo qualcosa e io ho bisogno di capire - Sputò tutto d'un fiato.
-Oggi alla rimessa delle barche- Precisò, tagliente, il moro.
- Ma come?-
- Vi ho visti Nate. Lo sai cosa sarebbe successo se ci fosse stata anche Blair?-
- Ho bisogno una sera, una sola. Devi aiutarmi.- Supplicò.
- Fammi indovinare, io porterò a cena Blair mentre tu e Serena vi schiarite le idee?-
Nate annuì.

Dato che a Serena era scoppiato un improvviso mal di testa che l'aveva costretta a letto e che Nate era stato precettato ad una cena di famiglia Chuck e Blair si ritrovarono soli.
Dopo una cena nel ristorante francese preferito dalla ragazza si incamminarono verso la spiaggia.
-Chuck, penso che Nate non mi ami più. Lo sento distante- Disse rompendo il silenzio.
-Sei la solita, non c'è nulla che non vada - Rispose con il tono più rassicurante che riuscì ad assumere.
- Questa volta è diverso, lo sento - La voce appesantita da una coltre di malinconia.
La Blair che conosceva avrebbe provato rabbia e avrebbe sottoposto Nate ad un terzo grado, ma ora, nelle sue parole, c'era solo rassegnazione.
Non parlarono per alcuni minuti. C'erano solo la notte stellata, i loro passi e lo sciabordio delle onde che si infrangeva pigramente sulla riva.
- Io mi tuffo, vieni con me?- Domandò Blair come in preda ad un repentino mutamento di umore.
- Non abbiamo il costume e...-
Non fece in tempo a terminare la frase che aveva già fatto scivolare sulla sabbia il vestito ed era rimasta con indosso un completino intimo di pizzo.
-Io vado - Gridò avviandosi a passi veloci verso la riva.
Ma chi sei? E cosa ne hai fatto di Blair?
Chiunque fosse era fantastica e spregiudicata e...non c'erano parole adatte per descrivere quel momento.
"Vaffanculo"pensò prima di liberarsi dei vestiti e di raggiungerla in mare.

Solo fuori dall'acqua Blair si rese conto di quanto facesse freddo senza un asciugamano. Iniziò a tremare in silenzio ma Chuck giunto alle sue spalle la strinse in un abbraccio.
- Grazie- Disse gratificandolo con uno dei suoi sorrisi più belli., il capo volto indietro e il viso a pochi centimetri da quello di lui.
- Va meglio?-
Annuì.
Chuck provò di nuovo la sensazione che l'aveva invaso quella mattina stessa e mentre la scaldava sentì di desiderare come non mai quelle labbra così piene ed invitanti. Un bacio, solo uno.
Ma chi era quello? E che ne aveva fatto di Chuck Bass?
Fu Blair a colmare l'esigua distanza tra le loro bocche.
Quello che lesse nei suoi occhi lo spinse a rispondere al bacio con rinnovata passione.
Quando Blair si staccò per riprendere fiato fu colta dal panico. Si era gettata in acqua seminuda e poi aveva baciato Chuck Bass ed era stato talmente elettrizzate...
"No, no, no, non sta succedendo. E' tutto sbagliato" Si disse mentre la mente confusa ritrovava a poco a poco lucidità mentre le labbra ancora scottavano.
- Chuck, non deve succedere mai più. Nate non deve saperlo, mai. Prometti-
Nate non l'avrebbe saputo. Se solo Blair avesse immaginato quanto gli fosse costato quel giuramento.

-Allora? - Domandò all'amico.
-Allora è stata una serata incredibile ma....anche se Serena è stupenda io credo di volere Blair -
-Tu credi? Allora cerca di decidere perchè potrebbe essereci qualcuno che sa di volerla- Precisò il moro imponendosi di mantenere la calma.
-No, non è possibile Chuck. Non dirmi che tu...- Fece una pausa - Lei è la mia ragazza e tu....-
-E io sono il tuo migliore amico, già. Proprio tu a fare la morale.
-Non sei nato per fidanzarti, lo sai. La faresti solo soffrire.-
-Forse.- Concesse. -Ma in ogni caso prendi una decisione e in fretta -

Angolino dell'Autrice:
Rieccomi con la seconda parte. Che ne pensate? Un bacione a tutte!


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Capitolo 18
*** 16.Estate-terza parte ***


Estate 3 - Da come guardi Serena non mi sembra che tu abbia le idee molto chiare dato che stai ancora con Blair- Lo provocò Chuck.
- Non è facile, sto con Blair da sempre e adesso mi sono innamorato di un'altra ragazza. E' successo e basta, devi smetterla di mettermi in croce! Si difese.
I due non si erano accorti di non essere soli. Qualcuno infatti, non appena li aveva visti arrivare, si era nascosto in una delle cabine e aveva ascoltato tutta la conversazione trattendendo a stento, dapprima un grido, poi le lacrime.
- Nate, proprio con Serena, ma come hai potuto?- Sputò Blair sbattendo violentemente la porta.
- E tu? Tu gli hai retto il gioco. Ti ha chiesto di tenermi compagnia mentre se la spassava con la mia ex migliore amica?- Urlò rimproverando l'altro prima difuggire.
Nate, sbigottito, rimase immobile mentre Chuck corse fino a che riuscì ad afferrarla per un braccio.
- Lasciami - Intimò.
- Blair, è vero, ho aiutato Nate ma tuttto il resto...è vero - Ammise, pieno di vergogna, pronunciando le ultime parole con un filo di voce.
- Mi stai facendo male!- disse prima di liberarsi della presa con uno strattone.
Scappò di nuovo lasciando Chuck solo a darsi dello stupido e a promettere a sè stesso che non sarebbe più stato debole: provare sentimenti faceva male ma mostrarli ancora di più.

Nate la tradiva con Serena e Chuck Bass si era preso una cottai! O magari, trattandosi di un bastardo, stava solo giocando con lei. Ovvio, non poteva che trattarsi dell'opzione numero due.
Il suo mondo perfetto stava crollando e di fronte a questa catastrofe era del tutto impotente. Le lacrime,urgenti, affiorarono presto. Scoppiò in un pianto liberatorio.
Di una cosa era certa: non sarebbe ritornata nell' UES in piena estate: no, non sarebbe stata una volta di più l'oggetto dei pettegolezzi di Gossip Girl.
Esaminò le diverse possibilità e comprese che non ne rimaneva che una: mandare a prendere il bagaglio a casa di Serena e chiedere ospitalità a Chuck. Odiava chiedergli aiuto ma si trattava di un'emergenza.

-Chuck, ho bisogno di trasferirmi  da te e dato che mi devi un favore... - Proclamò senza mezzi termini.
- Ti devo delle scuse per quella storia con Nate ma non so se...- Fece pausa - D'accordo - Concesse -
- Grazie. Si limitò a rispondere con un sorriso compiaciuto. - Tu puoi trasferirti da Nate -
- No Blair, non traslocherò da Nate. Rimarrò con te - 
- Bass, non ho bisogno di una baby sitter, non sono più una bambina! - Rispose seccamente ma poi si rese conto che la compagnia di Chuck avrebbe giocato a suo favore. 

Cinque camere da letto, un salone da favola, la cucina degna dei migliori ristoranti di New York, il parco con piscina e la spiaggia privata.
- Prego, benvenuta nella mia umile dimora -

Una settimana dopo
100 chiamate ignorate
50 sms ricevuti
una scorpacciata di torta al cioccolato miracolosamente rimasta nello stomaco
2 bottiglie di martini vuote

Continua...

Angolino dell'Autrice:
Questa è la terza parte della storia, credevo sarebbe stata più breve ma mentre la scrivevo mi sono venute nuove idee, spero che non vi dispiaccia se ho deciso di allungarla un pochino.
Alla prossima parte e baci a tutte!

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Capitolo 19
*** 16.Estate-quarta parte ***


Estate 4 - Nate tornerà da me e tu mi aiuterai - Disse risoluta.
- Blair, è finita. Quando te lo metterai in testa?
- No, se farai come ti dico -Ribadì ostinata.
Il moro aprì la bocca ma non fece in tempo a contraddirla -Faremo finta di stare insieme -
- Sarebbe questo il tuo grandioso piano? Non ci cascherà -
- Puoi almeno provare a fingere? -
Fingere?
Chuck deglutì.
- Funzionerà.

- Eccolo, sei pronto?- Domandò Blair un attimo prima di incollare le labbra a quelle di lui.
Il bacio durò ben più a lungo del necessario e quando riaprirono gli occhi si avvidero che del biondino non c'era più traccia.
- Se n'è andato - Proclamò la piccola regina soddisfatta.
- Già, quindi possiamo finirla con questa assurda farsa? - Domandò, seccato. Qualcosa nel tono della voce lo tradì.
- Chuck, riguardo al nostro primo bacio...- Chiese titubante.
- E' come hai detto tu, ti stavo semplicemente tenendo alla larga da Nate. Ti ho già domandato scusa - Rispose duro.
- Ma avevi detto che...- Insistette.
- L'ho fatto perchè non volevo ferirti, andiamo, mi conosci, io sono Chuck Bass.
- Certo - Ammisse con una punta di delusione, mordendosi il labbro inferiore.

Da parte di Serena, l'ennesimo sms carico di scuse mentre Nate le aveva chiesto se potevano incontrarsi.
Un sorriso di trionfo si dipinse sul volto di Blair: presto avrebbe avuto indietro tutto ciò che le apparteneva.

Attenzione, la regina è tornata!

- So che mi detesti per ciò che ho fatto. Sono stato uno stupido e forse non mi vorrai vedere mai più -
Si interruppe.
- Vai avanti -
- Ma ti chiedo comunque di provare a perdonarmi -
- Nate, non lo so- La voce incrinata.
-Mi manchi terribilmente. Quando ti ho vista con Chuck ho sentito il cuore scoppiare. Dimmi che non fai sul serio. Ti prego, non può essere vero-
- E con Serena? Facevi sul serio? -
Sentì le lacrime salire e si impose di ricacciarle indietro. Non sarebbe apparsa debole, non più. - Mi avete ferita così tanto. Eravate le persone della quali più mi fidavo al mondo, che amavo e mi avete tradita.
- Blair, ti prego, vuoi riprovarci? Domandò facendosi sempre più vicino.

Chuck vide Nate stringerla e Blair resistergli, il suo cuore ebbe un sussulto, forse non l'avrebbe perdonato, ma quel flebile bagliore di speranza si infranse poco dopo contro la realtà di un bacio carico di passione.

Continua...

Angolino dell'Autrice:
Allora, che ne pensate? Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo capitolo...e spero che non mi odierete troppo per come ho concluso questo.
Mi farebbe piacere se lasciaste un commento.
Un bacione e alla prossima!

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Capitolo 20
*** 16.Estate-quinta parte ***


Estate 5
- Scusami, scusami, scusami. Mi sei mancata così tanto - Disse Serena tutto d'un fiato.
- Anche tu. Non mi ferire mai più in questo modo. Promesso? -
- Promesso. Amiche? -
- Per sempre. Rispose Blair cercando, seppure invano, di nascondere la commozione.

- Ti amo - Dichiarò Nate a Blair distesa sulla sabbia accanto a lui.
La regina non rispose.
Il principe le aveva appena dichiarato il suo amore,non doveva essere il momento più bello?
Quello che aspettava dai tempi dell'asilo?
E allora cosa stava succedendo? Perchè si ostinava a rimanere in silenzio?
Tutto era perfetto. O forse no?
- Qulacosa non va? - domandò il biondo visibilmente deluso.
- No, è tutto a posto - mentì
- Voleva dirgli quelle parole da sempre, ma qualcosa la bloccava.
- Baciami Nate - Sussurrò a metà tra una richiesta e una supplica.
La strinse a sè e accostò la bocca a quella di lei.
Nate l'amava. La sua favola era diventata realtà ma sentiva che c'era qualcosa di terribilmente sbagliato.
- Scusami io... - balbettò alzandosi - io - riuscì a dire prima di correre via lasciandolo, ancora una volta, senza parole.

Quando si fermò con il fiato corto per la lunga corsa si ritrovò davanti alla villa dei Bass.
Vide che la luce, all'interno, era accesa.
Suonò più volte fino a quando Chuck comparve sulla porta, un bicchiere di scotch in mano.

- Cosa fai qui? Domandò freddo. Mandò giù una sorsata di liquido ambrato e poi un'altra.
- N-non mi fai entrare?
- Accomodati Waldorf, problemi in paradiso? Chiese sarcastico.
- Hai bevuto - Lo rimproverò vedendo la bottiglia quasi vuota sul tavolino di cristallo.
- E allora? A te cosa importa? Disse sprezzante.
Barcollò.
- Ti rifaccio quella domanda, ma ho bisogno che tu sia sincero - Disse Blair facendo appello a tutto il coraggio che possedeva - quando ci siamo baciati...-
- Cambierebbe qualcosa? La interruppe bruscamente - torna da Nate, non ti aiuterò di nuovo. Se vuoi fare ingelosire il tuo ragazzo questa volta dovrai trovare qualcun altro.
- Non hai capito niente, ti facevo più intelligente Bass - disse stringendo con i pugni la sua camicia e attirandolo a sè.
Le labbra si sfiorarono delicatamente, poi Chuck si allontanò di qualche centimetro.
- Sei sicura? -
Adesso era davvero tutto perfetto.

Fine

Angolino dell'Autrice:
Ciao a tutte, inizio scusandomi per averci messo così tanto tempo a pubblicare questo capitolo ma in questi ultimi giorni sono stata fuori città. Spero che il capitolo vi piaccia e che ripaghi il tempo dell'attesa;-) Aspetto un vostro parere sulla conclusione!!!baci,
Asya

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