Cinque piccoli SHINee...

di Aicchi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'INVITO. ***
Capitolo 2: *** LA FILASTROCCA. ***
Capitolo 3: *** SCOMPARSO. ***
Capitolo 4: *** PANDORUM. ***
Capitolo 5: *** VINO ROSSO. ***
Capitolo 6: *** PASSEGGIATA. ***
Capitolo 7: *** SPIEGAZIONI. ***
Capitolo 8: *** SORPRESA. ***
Capitolo 9: *** HAPPY ENDING. ***



Capitolo 1
*** L'INVITO. ***


Rieccomi qua con una nuova fic! *vede volare pomodori e ortaggi vari*
Questa FF è nata di notte (caso strano :°D) e mi ha tenuto un bel po’ sveglia! E’ ispirata al capolavoro di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani”. L’idea iniziale era quella di creare un qualcosa di demenziale come una specie di reality show “L’isola del K-pop” ma poi mi sono orientata su un genere più oscuro e misterioso ** Spero vi piaccia!
 

1 Capitolo:   L’INVITO.

“Ma siamo sicuri che sia qui?” chiese Taemin un po’ preoccupato al resto del gruppo.
“Ma sì, il messaggio di GD è chiaro: ‘Miei ragazzi splendenti! Siete invitati  sulla mia umile isola per fare un po’ di baldoria, vi unite a noi? Ho già pensato a chiamare anche gli altri, coraggio, raggiungeteci!’ “ rispose Onew sicuro di sé, ma rivolgendo comunque uno sguardo interrogativo agli altri.
“Non vedo alcuna festa, voi la vedete??” sbottò ironico Key.
Gli Shinee erano sbarcati su una piccola isola, presunto punto di ritrovo per un incredibile rave tra amici, a quanto pare, fantasma.
“Non è che siamo in anticipo?” provò Jonghyun, non volendo accettare il loro tragico destino: erano finiti su un’isola deserta, l’uomo che aveva mandato GD per portarli da lui li ha sbolognati lì senza molte pretese ed era scomparso nel nulla.
“Vabbè a questo punto perlustriamo l’area e vediamo cosa troviamo” propose Minho, senza perdersi d’animo.
I cinque ragazzi presero a risalire la spiaggia arrivando ad un piacevole e appartato cortiletto ai piedi di un’antica villa. Alla vista di un tale spettacolo della natura alcuni dei componenti rimasero incantanti, a bocca aperta, a contemplare il panorama:  una leggera brezza accarezzava i timidi ciuffi d’erba che spuntavano intorno a una moltitudine di colori e specie di fiori…il tutto abbracciava sinuosamente l’imponente edificio che, nonostante fosse molto antico, sembrava essere tenuto molto bene…ma quindi l’isola era deserta…o no?
Ecco la domanda che si stavano ponendo gli Shinee.
“Che facciamo, entriamo?” suggerì Minho.
“Non penso abbiamo altre alternative” gli rispose Jonghyun.
Una volta montati i lunghi gradini, i cinque piccoli Shinee vennero risucchiati dall’oscurità…

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Capitolo 2
*** LA FILASTROCCA. ***


Rieccomi col secondo capitolo, e il mistero si infittisce...

2 Capitolo:  LA FILASTROCCA.
 
Era buio. Non vi erano finestre aperte e ciò costrinse i cinque ragazzi a fermarsi sulla porta.
“Qualcuno accenda la luce, non si vede niente!” si lamentò Jonghyun.
Qualcuno di loro cominciò a tastare sui muri laterali, in cerca di un interruttore e, dopo tanto cercare, lo trovò. Il grande lampadario al centro del soffitto si accese ed emanò una luce molto potente, che illuminò ogni singolo metro quadro dell’edificio.
La sala d’ingresso era enorme, con uno scalone monumentale che si espandeva in alto dal centro e portava al piano di sopra dividendosi in due direzioni laterali. Al di sopra del grande pianerottolo si imponeva un vasto balcone semi circolare, che sovrastava gran parte del salone. Vista da dentro, era ancora più grande di quanto si potessero aspettare. Minho andò ad aprire tutte le finestre presenti e, quando ci fu luce abbastanza, spensero il lampadario.
“Però…mica male come residenza estiva…voi che dite, ce la possiamo tenere??” propose Key.
Nessuno gli badò, erano tutti troppo occupati a guardarsi intorno e ad ammirare quel lusso e splendore.
Le pareti erano tappezzate di carta da parati di color rosso, a dir poco regale e principesco, con disegni e trame degne di famiglie nobili. Su di essa erano appesi molti quadri: alcuni ritraevano ambienti e spazi aperti di città e di campagne, altri invece erano autoritratti di antichi signorotti.
Pavimento e scalone erano in marmo bianco, molto pregiato e poco rovinato dal tempo…
Gli Shinee si diressero verso la stanza ad ovest della scala, dove scoprirono trovarsi la cucina.
Molto grande, ben attrezzata, simile a quelle dei ristoranti, ma siccome sembrava deserta e priva di ristoro non si prolungarono oltre. Tornarono invece al salone, per scoprire cosa ci fosse nella stanza ad est…
Era la sala di ritrovo probabilmente. Un salotto ben arredato, con un grande tappeto di stampa araba al centro e un tavolino da fumo con uno specchio a fare da piano di appoggio. In fondo alla stanza vi era un maestoso caminetto, sempre in marmo, al cui interno non si vedeva altro che l’oscurità.
Il gruppo si avvicinò ad esso.
“Cavolo, questo sì che è un bel pezzo di camino!” commentò  Jonghyun, appoggiandocisi con un braccio.
Key strizzò gli occhi in direzione di Jong. Accanto a lui c’era una cornice ricca di dettagli che sembrava riportare qualcosa come una preghiera. La prese.
“Ehi guardate qua.”
“Cos’è, Key?” si avvicinò Jonghyun.
Il gruppo gli fece eco e circondò Kibum.
“E’ una filastrocca. Dice:

"Dieci poveri negretti
Se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione,
solo nove ne restar.
Nove poveri negretti
fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato,
otto soli ne restar.
Otto poveri negretti
Se ne vanno a passeggiar:
uno, ahimè, è rimasto indietro,
solo sette ne restar.
Sette poveri negretti
legna andarono a spaccar:
un di lor s'infranse a mezzo,
e sei soli ne restar.
I sei poveri negretti
giocan con un alvear:
da una vespa uno fu punto,
solo cinque ne restar.
Cinque poveri negretti
un giudizio han da sbrigar:
un lo ferma il tribunale
quattro soli ne restar.
Quattro poveri negretti
salpan verso l'alto mar:
uno se lo prende un granchio,
e tre soli ne restar.
I tre poveri negretti
allo zoo vollero andar:
uno l'orso ne abbrancò,
e due soli ne restar.
I due poveri negretti
stanno al sole per un po':
un si fuse come cera
e uno solo ne restò.
Solo, il povero negretto
in un bosco se ne andò:
ad un pino s'impiccò,
e nessuno ne restò."

Il sangue di tutti si raggelò.
“Davvero…inquietante, non c’è che dire…” riuscì a dire Taemin.
“Perché dovrebbero mettere una cosa del genere su questo caminetto?? Spaventa la gente” si chiese Minho.
“Non mi sorprende che non ci sia nessuno qua dentro, allora” concluse Onew.
Tutti lo fissarono con uno sguardo sgomento.
“Perché devi uscirtene con certe cose?? Cosa vorresti dire con questo?!” si lamentò animatamente Key, mimando un leggero spintone alla spalla del leader.
“Io? Non volevo certo insinuare che…” non riuscì a concludere la frase. No, non voleva certo dire che le persone che abitavano quella villa forse…erano tutte morte, uccise secondo il racconto della filastrocca.
“Guarda che qui quello che deve stare maggiormente attento sei tu, Condition” lo riprese Key.
“…E perché mai?” chiese incredulo il povero Onew.
Gli altri che avevano capito a cosa si riferiva la Diva cominciavano già a ridacchiare.
“Rileggi la prima strofa!” gli suggerì.

“…E poi sono io quello che insinua le cose! Pensate che potrei essere il primo a….’sparire’ perché mi piace mangiare..?”
“Il pollo” fece per concludere il discorso Key.
“Incredibile…” commentò Onew.
“Avanti ragazzi, non facciamoci prendere dal panico adesso solo perché c’era una vecchia filastrocca omicida sul caminetto di una villa abbandonata!” cercò di sdrammatizzare Taemin.
Ma ricevette solo occhiatacce e commentacci sotto voce, soprattutto da parte di Key.
“Andiamo al piano di sopra” suggerì Minho.
Tornarono per la seconda volta nel salone d’ingresso e si accinsero a salire lentamente le scale. Tranne Key, il quale fece un rapido scatto fino al pianerottolo per ammirare al di sotto di sé quei poveri comuni mortali!
“AH! Chi osa introdursi nella mia umile dimora senza il mio permesso?” si atteggiò Kibum, con una mano sul fianco e l’altra appoggiata sul corrimano.
“Ci perdoni, sua maestà!” lo seguì Jjong, imitando un inchino solenne “Ci siamo persi! E non vi era alcun rifugio nei paraggi, se non questo!”
“Tsk! Come se una cosa del genere potesse importarmi! FUORI DA CASA MIA!” ordinò puntando l’indice verso gli altri componenti.
“Ah sì, eh?” appena arrivati in cima, quei poveri mendicanti aggredirono la Diva, che prese a cacciare urla e gridolini di disappunto! Jonghyun se la montò in spalla e cominciò a girare su se stesso, provocando a entrambi una leggera instabilità e un forte mal di testa.
“Smettetela, andiamo” li incalzò Minho, mentre al suo fianco Taemin si faceva delle grasse risate.
Ma non si erano accorti di un piccolo particolare…abbastanza rilevante.
 

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Capitolo 3
*** SCOMPARSO. ***


Ecco il terzo capitolo, spero vi piaccia! Commentate se volete, mi farebbe molto piacere **

3 Capitolo: SCOMPARSO.
 

Gli Shinee raggiunsero il piano di sopra tranquillamente e si diressero verso l’ala destra della villa. Il corridoio comprendeva  6 stanze: tre su un lato e tre sull’altro. Andarono ad aprirne una e vi scoprirono una camera matrimoniale di lusso.
“Questa è mia!” fece subito Key appena entrato, buttandosi sull’alto letto a baldacchino.
“Tua?? Che vorresti dire?” gli chiese stupito Minho.
“Sì, mia. Tanto da qui non ci usciremo di certo…entro stasera, intendo. Tanto vale accomodarsi con quei pochi bagagli che ci siamo portati e spassarcela come meglio possiamo in questa villa abbandonata” concluse spostandosi qualche ciuffo di capelli e controllando se le sue mani e unghie curatissime fossero ancora tutte intatte.
Sebbene Minho fosse contrario a tale decisione, riconosceva comunque che non vi erano molte altre alternative. Cominciò a guardarsi intorno.
“Quanto dovremo rimanere qui, secondo voi?” domandò Taemin, osservando lo sguardo preoccupato di Minho.
Nessuno rispose. Come potevano saperlo? I loro cellulari non prendevano e nella villa non c’era traccia di alcun telefono fisso…
“Un momento ragazzi. Dov’è Onew?” chiese all’improvviso Key che, steso sul letto, contò le persone davanti a sé, ed erano solo in tre.
I componenti si scambiarono un’occhiata agghiacciante.
“Gli sarà successo….qualcosa di…?” azzardò Taemin, scosso da un brivido.
“Non dire sciocchezze, Tae” lo prese Jonghyun “sarà rimasto al piano di sotto a bighellonare come al solito”
Non era sicuro nemmeno lui di ciò che aveva appena detto, ma cercò di convincere il resto del gruppo.
Minho avvolse un braccio intorno alle spalle di Taemin, per consolarlo un po’. Il piccolo Tae, a tale gesto, si rannicchiò al petto del suo hyung.
“Non sarebbe meglio andare a cercarlo? Non dovremmo comunque separarci” propose Jonghyun.
“Ha 22 anni, è grande e vaccinato, sa badare a se stesso, insomma, è il nostro leader!” si lamentò Key, già sgomento all’idea di gironzolare per tutta la villa alla ricerca di uno stupido pollastro.
“Sì ma, Key, stiamo parlando di Onew. Conta anche questo.” ribattè Minho.
“Appunto!  Dove vuoi che sia? Sarà in cucina a sgraffignare qualcosa da mangiare!”
“O magari è andato in un’altra camera, qua al primo piano” suggerì Taemin, ancora raggomitolato a Minho.
“Allora finiamo di controllare il resto del piano” concluse infine Jonghyun.
“Uff…sì, però questa camera rimane mia, ricordatevelo” sbuffò Key, nel mentre i ragazzi stavano uscendo.
“E mia” ammiccò Jonghyun, passandogli accanto.
Si diressero tutti alla porta adiacente e notarono che da un lato vi erano le camere e davanti ad esse i rispettivi bagni.
“Ma come, il bagno è fuori dalla camera?? Che strazio” si lamentò per l’ennesima volta Key.
Una volta appurato che Onew non era nel corridoio destro, andarono a setacciare anche il corridoio sinistro e quello centrale.
Key rimase appoggiato al balconcino semicircolare a osservare i suoi compagni che ammattivano per cercare Onew. Ad un certo punto, fece una riflessione ad alta voce, mentre gli altri componenti si stavano riunendo nella sua direzione.
“6 stanze…” e puntò il dito a destra “altre 6 stanze…” puntò l’indice davanti a sé, a indicare il corridoio centrale “ed infine…altre 6 stanze…” indicando la sua sinistra.
“666…??” chiese sempre più impaurito Taemin.
“Che cattivo gusto” commentò Key con i pugni sui fianchi, scuotendo la testa e fregandosene della propria riflessione.
Minho abbracciò di spalle Taemin, scosso da continui brividi di panico e gli sussurrò nell’orecchio molto dolcemente “Dai Tae, non avere paura, non mi allontanerò mai, sarò sempre con te, al tuo fianco” e sfiorò con le labbra la guancia morbida del maknae, riuscendo a calmare il suo corpicino tremante.
Nel mentre Jonghyun e Key discutevano di cose loro…che avevano a che fare con la loro stanza, il letto a baldacchino…e chissà cos’altro.
“Dobbiamo scendere a cercare Onew anche al piano di sotto?” chiese scocciato Key.
“Come se tu avessi partecipato attivamente alla sua ricerca finora” lo rimproverò severo Minho.
“Gne gne gne gne” gli fece il verso la Diva con una smorfia. “Ok ok ok scusa, questa volta mi scomoderò anch’io a cercarlo” fece subito appena si sentì addosso lo sguardo inceneritore dell’altro.
E i quattro piccoli Shinee scesero al salone d’ingresso…

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Capitolo 4
*** PANDORUM. ***


Questa fic si sta scrivendo da sola e non potrei esserne più felice! Per chi non avesse visto il film, ho intitolato il 4° capitolo “Pandorum” poiché il termine viene utilizzato nel sopracitato (e omonimo) film per descrivere un momento di pazzia, di turbe ossessive e di delirio, insomma, quello che stanno passando più o meno i nostri amati SHINee! Riusciranno a tornare sani di mente a casa loro? La meta però sembra essere ancora lontana…

4 Capitolo: PANDORUM.
 
Niente. Nemmeno al piano terra vi era traccia di Onew.
“E ora? Dite che dovremmo controllare anche intorno la casa, all’esterno?” chiese con un filo di voce Taemin.
“No…sta calando il sole, meglio non inoltrarsi in un ambiente sconosciuto a quest’ora…non sappiamo cosa o chi vive là fuori…” rispose in tono grave Minho.
A tale risposta, Jong e Key si guardarono un attimo e corsero subito contemporaneamente a chiudere finestre e porte, con la convinzione di essere al sicuro da eventuali attacchi esterni (?).
Una volta acceso il grande lampadario e osservato la villa mentre calava la sera, l’atmosfera cambiò. Sembrava che da un momento all’altro dovessero bussare alla porta importanti personaggi politici o ricchi economisti e avvocati, convocati per una cena e un ballo di gala per discutere di affari. Ma per fortuna, non avevano invitato nessuno.
“Ma…ma…! Dovremmo continuare a stare qui tranquillamente mentre Onew è scomparso?? Come fate a non essere preoccupati??” sbottò il maknae.
“Certo che siamo preoccupati, Taemin, ma sappiamo in cuor nostro che Onew sta bene, è duro come la roccia, è impossibile toglierlo di torno, fidati” fece Jonghyun per consolarlo.
“Io ho fame” se ne uscì Key con una smorfia, appoggiandosi la mano sul pancino piatto.
“In effetti è da un po’ che non metto qualcosa sotto i denti…andiamo a rovistare in cucina?” lo seguì Jjong.
“D’accordo andiamo” acconsentì Minho.
Si diressero verso la stanza ad ovest della scala e cominciarono a frugare in ogni dove, quando Jonghyun si accorse di un particolare non notato precedentemente.
“Ragazzi, ma questa credenza l’avete aperta voi prima?”
I componenti si guardarono tra di loro, ma nessuno annuì.
“Non l’abbiamo aperta noi…ma mi pare fosse già aperta anche prima…” ponderò Minho.
“Sicuro? Anche oggi quando ci siamo entrati per la prima volta?” lo interrogò Taemin.
“Sì…cioè, no, non lo so Tae, non ricordo…mi pare di no” rispose un po’ in crisi il povero hyung.
“E chi l’ha aperta allora?”
“Forse Onew?” la buttò lì Key, scrollandosi le spalle.
“Sì, vaglielo a chiedere tu se è stato lui ad aprirla” ironizzò Jjong, ma la sua battuta non fece ridere nessuno.
“Pessimo.” Commentò Key scuotendo la testa per la millesima volta.
“Sei stato tu a insinuare che Onew poteva essere il primo a scomparire a causa della prima strofa della filastrocca, bè: è successo! Non dire altro che è meglio” gli rispose a muso duro Jonghyun.
“Bene!” si offese Key, rivolgendo lo sguardo da tutt’altra parte e incrociando le braccia.
“Bene!”
“….Tu sarai il prossimo.” Sibilò volgendo uno sguardo bieco al suo compagno.
“COSA?!?” urlò scandalizzato Jjong.
“Andiamo, stiamo discutendo da ore sul perché una credenza era aperta. Chiudiamola e facciamola finita, cerchiamo del cibo non avariato, mangiamolo e filiamo a letto, per favore.” Tirò corto Taemin.
Il tono autoritario con cui aveva parlato fece rigare tutti dritto. Trovarono molti sacchetti di patatine, pop-corn, marshmallow, gelatine gommose, panini d’ogni genere in quantità industriale, bottiglie su bottiglie di coca-cola, aranciata e vino, sia bianco che rosso.
“Ma questo è solo cibo spazzatura, non faremo mai un pasto decente!” si lamentò Key, lo chef del gruppo.
“Cerchiamo di non approfittarne, prendiamo solo lo stretto necessario per tutti, non sappiamo ancora quanto dovremo rimanere qui…meglio lasciarci del cibo sicuro in cucina” ordinò Minho. Ormai era l’unico che riusciva a tenere i nervi saldi e la situazione sotto controllo. O comunque ci provava.
“Sì ma tutto questo cibo…non sembra essere qui da molto…non è ancora scaduto niente…chi ce l’avrà portato?” si domandò Key.
“BASTA CON LE DOMANDE, VI PREGO!!” esplose Taemin. Tutta questa pressione lo stava uccidendo.
“Calmati, ti prego, calmati” lo tranquillizzò Minho, portando delicatamente la testa del maknae sul proprio petto. “Coraggio, ognuno si porti con sé la propria razione, mangiamo tutti insieme nella sala di ritrovo”
“Ma io volevo mangiare in camera mia!” si lagnò Key.
“Kim Kibum. E’ da quando siamo qui che non fai altro che lamentarti, dacci un taglio! Fai quello che è meglio per il gruppo, non per te!” sbottò severo Minho.
Cadde un silenzio imbarazzante. A tale rimprovero Key si sentì sinceramente offeso. Afferrò il suo pacchetto di patatine, fissando gli occhi di Minho con fare di sfida e corse via, su per lo scalone. Minho stava per urlargli dietro quando si intromise Jonghyun.
“Lo seguo io, non vi preoccupate, tra poco gli passerà” fece subito Jong “Però Minho…sai com’è fatto, non trattarlo così duramente, non davanti a noi almeno”, detto questo, corse dietro a Key, che si era rifugiato nella sua camera di lusso.
Era troppo orgoglioso per piangere o per dare ragione ad un altro che non fosse se stesso, ma doveva ammettere che le parole di Minho lo avevano ferito. E’ vero, è egocentrico e vuole agire sempre di testa propria, ma che ci poteva fare? Era così, e Key era bello e affascinante proprio perché era così, non altrimenti.
Toc. Toc.

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Capitolo 5
*** VINO ROSSO. ***


E con questo 5° capitolo, la filastrocca continua a mietere vittime...


5 Capitolo: VINO ROSSO.

 
Qualcuno bussò alla porta.
“Avanti” fece Key, ancora di cattivo umore. Jonghyun entrò in camera e vide un abbattuto Kibummie sdraiato sul letto che con un braccio si teneva a sè un cuscino e con l’altro si prendeva le patatine dalla busta.
“Guarda che ti ho portato di buono~” canticchiò Jong mostrando al suo Key un pacchetto di marshmallow che aveva prontamente nascosto sotto la giacca.
Sembrava non interessargli molto, ma apprezzò il gesto di Jong e con un colpetto di mano sul letto, Key fece cenno a Jongie di sedersi accanto a lui.
“Comunque…mi dispiace averti urlato prima, siamo un po’ tutti sulle spine” cercò di giustificarsi lo hyung avvicinando il proprio bel faccino sulla spalla del suo piccolo, in cerca di un bacino riparatore.
Key lo guardò per un poco, indeciso sul da farsi, ma Jjong stava sfoggiando quei suoi occhioni dolci e quel sorrisone con fossette che adorava un sacco…non poteva negarglielo. Fingendo di essere costretto a farlo, concesse in via eccezionale ciò che il suo amato gli stava chiedendo, un innocente bacio a stampo trattenuto con passione e self control. Carezzandosi il volto l’un con l’altro, si davano ora baci più lunghi, ora bacetti rapidi e amorevoli.
“Tutto bene adesso?” chiese Jonghyun, continuando a tenere con una mano il mento di Key e guardandolo dal basso, come per scorgere in lui una qualche traccia di menzogna nella sua risposta. Ma non ne trovò.
“Sì grazie, honey” gli sorrise, evidenziando quegli zigomi pronunciati e perfetti, di porcellana.
All’improvviso sentirono bussare nella loro camera. Ma non veniva dalla porta, bensì dal muro.
Minho e Taemin avevano preso la stanza accanto, evidentemente uno dei due voleva richiamare l’attenzione del resto del gruppo.
“Sì? Chi è…?” domandò Jonghyun incerto ma divertito da quell’inusuale metodo di comunicazione.
“Jongkey, venite qua dai, mangiamo tutti insieme!” si sentì soffocata la voce di Taemin.
“Solo se Minho mi chiede scusa” lo ricattò Key.
…Silenzio. Poco dopo apparve alla porta Minho che, con un inchino che poteva raggiungere tranquillamente terra, disse “Vi porgo le mie più sentite scuse, oh mia Diva. Ho esagerato e perciò chiedo umilmente perdono”.
Minho sbirciò dalla sua posizione lo sguardo di Key per capirne i pensieri, quando ad un certo punto l’altro fece, con aria ponderata: “Mmh…non lo so, ci devo pensare” .
E ad una risposta del genere, Minho si rimise in posizione eretta e caricò verso la direzione di Key, pronto a saltargli addosso per mimare uno scontro di wrestling su baldacchino! Cominciò con morsi e solletico, finchè non si aggiunse anche Taemin, e tutti quanti ormai sembravano aver dimenticato il povero Onew…
La serata procedeva  tranquilla, più o meno, con i cellulari che ormai servivano a ben poco decisero di mettere la musica e improvvisare un karaoke, in cui tutti i componenti partecipavano animatamente, soprattutto Jonghyun che, essendo il main vocalist, si sentiva in dovere di far sentire le proprie corde vocali con note lunghe e grida da vero cantante professionista. Oltre a cantare le loro canzoni, improvvisarono molte esibizioni di gruppi femminili, come le SNSD con Run Devil Run e Gee, oppure le f(x) con Pinocchio e Chu, e ancora le 4 Minute con Muzik. Key era il leader indiscusso, si poneva al centro della stanza e insegnava ai compagni i passi delle coreografie, che ormai sapeva perfettamente.
“Ragazzi ragazzi ragazzi!!” interruppe Key con il fiatone “ne ho una nuova!” proclamò trionfante.
“E quale sarebbe?” chiese Taemin ridendo stremato.
“Una canzone che si adatta esattamente a me, che descrive tutto ciò che sono e quello che rappresento” rispose solenne.
Tutti i componenti pensarono a qualcosa di serio e pieno di significato morale.
“I’m the best, delle 2NE1” concluse ammiccando.
Dopo un attimo di silenzio, scoppiarono tutti a ridere, Key compreso.
“E’ veroo! Dai ragazzi vi faccio vedere, è facilissimo” e si trasformò in una provocante e seducente CL, come quando la imitò nel cantare Go Away alla radio con Minho (https://www.youtube.com/watch?v=ahhlKat3ZPQ).
Appena Key prese a scuotere le mani e a darsi sculacciate, stavano ormai stramazzando tutti a terra dalle risate.
Jonghyun lo seguì a ruota e, sebbene i suoi fianchi non sapessero dove andare a parare, l’esibizione nel complesso era più che buona!
“Oh mio Dio, sono esausto, non ce la faccio più!” ansimò Taemin, buttandosi a pancia all’aria sul letto a baldacchino.
“Io non ho più voce..” fece Jonghyun, con le corde vocali ormai belle che andate.
Risero tutti della parlata a nonnetto del povero Jjong.
“Che ore sono?” chiese Minho ancora ansante.
“Sono l’1 passate! Cavolo, quanto abbiamo delirato??” si domandò stupito Key.
“Allora sarà meglio tornare nella nostra camera e riposarci…domani ci aspetta un’altra dura giornata” concluse Minho, buttando un po’ giù l’atmosfera esaltata presente poco prima.
“Buona notte ragazzi, a domani” salutò Taemin con un gesto della mano.
Jong e Key ricambiarono. Una volta chiusa la porta, si guardarono negli occhi, contemporaneamente si abbracciarono violentemente e presero a baciarsi.
“Finalmente soli” bisbigliò Jjong con quella poca voce che gli era rimasta.
“Mhmh” mugolò Key a mo’ di assenso. Si trascinarono sul letto e quando la situazione si stava facendo più calda, a Key venne in mente un’idea.
“Fermo!”
“Come fermo?? Che c’è?”
“Finiamo la serata col botto??”
“Stavo giusto cominciando, se tu non mi avessi interrotto!”
“No! Intendo…ci facciamo aiutare da un vecchio amico…??”
“Parli di…Jaejin? Ma non è…”
“Ma quale Jaejin?! Intendevo l’alcool!”
“Aaah!...E dove l’abbiamo l’al….” Ad un tratto Jonghyun si ricordò del vino in cucina. Cominciò ad annuire con la testa e, con un sorrisetto stampato in faccia, chiese “Rosso o bianco?”
“Ovviamente rosso” fece l’occhiolino Key.
“Andiamo a prenderlo insieme? Io ho paura…” lo pregò Jonghyun.
I due sgattaiolarono dalla camera, usando i propri cellulari come torce.
La villa di notte era decisamente inquietante. Una volta sceso lo scalone, era possibile ascoltare ogni tipo di rumore esterno, proveniente dalla radura e dal boschetto intorno all’edificio, avvolto dalle tenebre.
“Prendiamo il vino e filiamocela di corsa in camera!” sussurrò Key attaccandosi al braccio di Jong.
Entrarono veloci in cucina, chiusero la porta e accesero la luce. Entrambi tirarono un sospiro di sollievo.
“Ok…prendiamo due calici, se ci sono, altrimenti ci accontenteremo di semplici bicchieri…se ci sono pure quelli” fece Key.
In effetti calici e bicchieri erano tutti li, nella credenza in fondo alla stanza.
“Dobbiamo cercare un cavatappi, adesso” Jonghyun perquisì una fila di cassetti, in uno dei quali trovò ciò che cercava.
Stappata la bottiglia di vino rosso, versarono impazienti il suo contenuto fino a riempire la metà di ogni calice.
Brindarono al loro amore e bevvero un gran sorso di vino, che non tardò a dare alla testa ai due compagni.
Non erano abituati all’alcool, erano ancora troppo giovani, bevevano di rado e la loro sopportazione era abbastanza bassa, ma proprio per questo amavano divertirsi cosi, quando erano soli.
“Forza, andiamo!” disse Key trattenendo un risolino e spingendo il compagno verso la porta.
“Aspetta! Prendo la bottiglia!”
Usciti dalla cucina un po’ barcollanti, si fermarono ai piedi della scala, quando all’improvviso sentirono un rumore. In un primo momento pensarono subito fosse uno scherzo del vino, ma quel rumore ricomparve, e veniva da fuori. Erano dei battiti su di una finestra, come se qualcuno, o qualcosa, stesse chiedendo di entrare.
I due, presi dal panico, cominciarono a correre al buio. Jong inciampò varie volte sui gradini, mentre Key era già sul pianerottolo. Entrato in camera, si nascose prontamente sotto le lenzuola. Aspettò un po’, ma non vide arrivare Jonghyun. In quel momento, sentì un fracasso provenire dal piano di sotto.
“Oh no…”
Si alzò subito dal letto, uscì dalla stanza e spalancò la porta della camera di Minho e Taemin ansimando.
Scorse una sagoma togliersi subito dalla posizione in cui si trovava, e quando Minho accese la luce, lo vide mezzo nudo accanto a Taemin, nella stessa condizione, con tutto il lenzuolo tirato fino al naso. Entrambi erano rossi di vergogna, ma Minho cercò di nasconderla.
“Non usa più bussare???”
“Jonghyun è scomparso.”

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Capitolo 6
*** PASSEGGIATA. ***


La storia sta per raggiungere una conclusione, ma…non troppo presto.
 
6 Capitolo: PASSEGGIATA.
 
“Come sarebbe a dire scomparso??”  Minho non riusciva a credere a ciò che aveva sentito.
“Sì, cioè…non lo so, eravamo giù, e ad un tratto abbiamo sentito dei rumori, siamo corsi su ma quando sono entrato in camera lui non c’era, insomma, non era con me e poi ho sentito un grande chiasso che veniva dal piano di sotto…io non…” Key era in preda al panico, non sapeva cosa fare, né cosa pensare…Jong era lì con lui il momento prima, e quello dopo era scomparso.
“D’accordo…cerchiamo di trovare almeno lui, stanotte…” disse grave Minho “Prima però…Key, potresti uscire un attimo dalla stanza?”
Key obbedì senza tante storie, l’unica cosa che gli importava ora era trovare Jonghyun. Si sentì in colpa per non averlo aspettato, per non essere stato con lui. Si sentiva il responsabile di ciò che gli era accaduto, e questo lo portò a versare lacrime di rabbia e di rimorso…Si asciugò in fretta le guance bagnate quando Minho e Taemin, rivestiti e armati di tanto coraggio, uscirono dalla loro camera.
“Bene, io direi di accendere tutte le luci…a questo punto, meglio vederci chiaro” propose Minho.
E luce fu. In ogni angolo della villa non vi erano più ombre.
Una volta arrivati sul pianerottolo videro uno scenario simile ai film gialli degli anni ’50. Una bottiglia di vino rosso era stesa per terra, accanto a due calici, il tutto in una pozza di liquido rosso…che era ovviamente il vino. Una finestra si era aperta e continuava a sbattere al muro a causa del forte vento che tirava fuori.
“Questo è quello che vi ha spaventato prima: il vento” disse Minho, rivolgendosi a Key.
“Ma sentivamo dei colpi decisi, e il vento non ha i pugni!”
“Non lo vedi? E’ un ramo dell’albero qua fuori che picchiettava sul vetro!”
“Ma…!” Key era ancora un po’ scosso sia per il vino che per la scomparsa di Jonghyun, e non seppe replicare all’evidenza del suo equivoco. “E allora dov’è finito Jonghyun?”
“Se lo sapessi non saremmo qui adesso…”
Minho non volle chiedere a  Key cosa erano andati a fare al piano di sotto, tanto la bottiglia e i due calici glielo stavano suggerendo per lui.
Lo cercarono in lungo e in largo, ma di lui nessuna traccia…
“Dovremmo tornare nelle nostre camere…sono sfinito, non mi reggo più in piedi…” fece Taemin
appoggiandosi alla schiena di Minho.
Key non voleva perdersi d’animo, ma la stanchezza e il vino in corpo lo imploravano di sdraiarsi su un letto morbido e di riacquistare un po’ di forze.
Ritornarono al piano di sopra e una volta arrivati davanti la porta, Taemin e Minho si scambiarono uno sguardo…Tae, rivolto a Key, propose “Perché non vieni a dormire con noi? Se non te la senti di rimanere da solo…”
Key declinò il loro invito scuotendo la testa, entrò nella sua camera e, toccato letto, si addormentò immediatamente. Era davvero stanco. E così fecero anche Taemin e Minho, abbracciati l’un l’altro, combattendo la paura di perdersi.
Il mattino seguente, i tre piccoli Shinee si diressero in cucina per fare colazione con ciò che potevano ingurgitare in quello stato. Key aveva una faccia devastata, sia dal poco riposo sia dalla scomparsa di Jong…
Aprendo il frigo scorsero delle buste di latte, con cui decisero di fare colazione insieme a qualche marshmallow. Si trasferirono nella sala di ritrovo e all’improvviso Key, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre tutti mangiavano, disse “E’ tutta colpa mia…non solo l’idea di scendere ieri notte è stata mia, ma…gli avevo anche detto che il prossimo sarebbe stato lui…come ho potuto…” si rimproverò nascondendo il proprio volto tra le mani.
Minho appoggiò una mano sulla spalla del compagno per confortarlo e disse “Non dire cosi, Key, non è colpa tua, vedrai, lo ritroveremo presto…e anche Onew”.
Ad un certo punto Key si voltò, fissò l’oggetto alle sue spalle e si alzò per riprenderlo in mano per la seconda volta.
“Come diceva la seconda strofa della filastrocca?” chiese Taemin quando vide che Key si era pietrificato con la cornice davanti ai propri occhi. Con un filo di voce recitò:

Nove poveri negretti
fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato,
otto soli ne restar.

“La strofa seguente consiglia di non andare “a passeggiar”, qualcuno potrebbe rimanere indietro…”
“No, non possiamo agire secondo quello che dice quella stupida filastrocca, dobbiamo andare a cercare Onew e Jonghyun fuori, in casa abbiamo controllato ovunque e non li abbiamo trovati, ci rimane l’isola…non è molto grande, in una giornata riusciremo a setacciarla tutta…questa volta dobbiamo essere solo più attenti e rimanere sempre uniti” suggerì Minho.
“Vuoi davvero rischiare??” chiese incredulo Key.
“Abbiamo altre alternative?? Vedrete che se ci guarderemo alle spalle non ci accadrà niente” concluse sicuro Minho.
Finita la colazione, ciò che rimase degli Shinee si diresse verso l’uscita.
“Bene, diamoci da fare, e questa volta non dobbiamo tornare a mani vuote…” fece Taemin per incoraggiare i propri compagni.
Si incamminarono in direzione est rispetto alla villa, e si inoltrarono così nella natura intorno ad essa.
Gli alberi erano molto alti, il cielo non era dunque ben visibile e, man mano che procedevano, la flora aumentava, intralciando maggiormente il cammino degli Shinee.
Dopo aver urlato invano i nomi di Jonghyun e Onew per più di un’ora, Key si fermò ansimante, mentre il resto del gruppo andò avanti. Stava per richiamare la loro attenzione, quando, all’improvviso, mosso un passo, si sentì mancare la terra sotto ai piedi e precipitare nel vuoto…
Minho sentì un rumore alle sue spalle. E non vide più Key. Fermò Taemin con un gesto della mano. Si guardò intorno con aria sgomenta.
“No, non è possibile…”
 

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Capitolo 7
*** SPIEGAZIONI. ***


E come avevo accennato nel capitolo precedente, la fine si sta avvicinando e i nostri Shinee vogliono assolutamente scoprire la verità!


7 Capitolo: SPIEGAZIONI.

“Dovrei credere che tutto ciò sta accadendo per colpa di una stupidissima filastrocca???” urlò disperato Minho nel bel mezzo del bosco, accanto ad un ormai rassegnato Taemin.
“Cosa…cosa facciamo adesso…??” chiese Taemin con le lacrime agli occhi.
Minho non seppe rispondere. Dovevano andare avanti? Tornare alla villa? O cercare Key?
“Taemin, io…io” guardò gli occhi umidi del suo maknae, il ragazzo di cui era innamorato e per cui avrebbe rischiato la propria vita pur di renderlo felice. “Ti amo” sussurrò Minho ed entrambi, sul punto di scoppiare a piangere, si strinsero in un forte abbraccio, quelli che doni quando dici addio ad una persona.
Ma il loro non era un abbraccio di quel genere, il loro stava gridando “Non ti lascerò mai”.
Colto da una possente passione, Minho voleva dimostrare a Taemin quanto teneva a lui e quanto avrebbe dato per proteggerlo da ogni male, togliendogli i vestiti. Presero a baciarsi con violenza, come se la fine del mondo stesse per raggiungerli da un momento all’altro. Uno tolse la maglia all’altro e viceversa, le mani di Taemin accarezzavano avide gli addominali dello hyung, mentre i baci di Minho si spostarono sul collo del maknae, per poi passare sul suo piccolo e giovane petto. Le sue labbra carnose lasciavano un marchio di fuoco sul corpo del compagno, colto da continui spasmi di piacere. Gli aprì la cerniera dei pantaloni, ma in quel momento Taemin ribaltò la situazione, prese Minho e lo spinse ai piedi di un pioppo, facendo battere la sua schiena al tronco di quell’albero. L’urto fu potente e all’improvviso qualcosa cadde dai rami sopra loro teste. Entrambi si fermarono e guardarono ai loro piedi. Era appena precipitato un alveare.
Le vespe che ne uscirono erano molte, e molto arrabbiate. I due poveri Shinee cominciarono a correre come due forsennati, inseguiti da un plotone di insetti ronzanti pronto a combattere. Minho era alle spalle di Taemin, avrebbe voluto correre più veloce ma il maknae era troppo stanco e non avrebbe voluto superarlo. Non poteva lasciare che gli accadesse qualcosa, se la filastrocca doveva prendere qualcuno, non sarebbe stato certamente Taemin. Decise quindi di prenderlo in braccio e correre con lui verso la villa.
“Hyung!” urlò Taemin dopo il gesto fulmineo di Minho.
“Non preoccuparti, sto bene, non lascerò che ti prendano!”
Nonostante la velocità del Minho atleta che si era risvegliato in lui, alcune vespe riuscirono a raggiungerlo, e solo una o due furono capaci di pungerlo. Sebbene il dolore di quei pungiglioni lo stesse divorando, non lasciò mai la presa da Taemin. Solo una volta raggiunta la villa liberò il maknae dalla sua morsa e corsero per chiudere subito la porta alle loro spalle.
Minho era stremato. Pregò Taemin di togliergli i pungiglioni che alcune vespe gli avevano infilzato sulla schiena e sul collo. Il giovane obbedì, tolti quegli aculei, accarezzò i punti colpiti e vi lasciò sopra un bacio, augurio di buona guarigione.
“Grazie hyung…”
Minho gli rispose con un lungo bacio.
“Ehm…scusate? Che vi è successo?”
Minho e Taemin volsero immediatamente i propri sguardi verso la voce che aveva appena parlato. Una voce calda, familiare, ma che non sentivano ormai da troppo tempo.
“ONEW!!!” gridarono stupiti i due superstiti.
Il leader degli Shinee era là, davanti a loro, sul pianerottolo.
Accanto a lui, si fece avanti un’altra sagoma più piccola.
“JONGHYUN!! MA DOVE..!!” non finirono la frase che…
…In quello stesso istante la porta alle loro spalle, appena chiusa,cominciò ad aprirsi...
“KEEEEEEEYY!!!” Sui volti di Taemin e Minho si potevano scorgere le più svariate emozioni: confusione, felicità, ira, stanchezza.
Su quello di Key invece ce n’era solo una: rabbia. Ancora appoggiato alla porta, con gli occhi felini fissi sui suoi compagni, prese a sfilarsi le scarpe e a lasciare sul pavimento una duna di sabbia.
“Il peggior giorno della mia vita” concluse irritato. Appena focalizzò il proprio sguardo su Jonghyun, l’espressione dura sul suo viso diventò di colpo rasserenata e sollevata, lasciò cadere le scarpe a terra e, scalzo e tutto sporco, gli corse in contro gridando “Jooooooooooooooooong!!”
L’altro fece altrettanto e una volta arrivati a metà strada, i loro corpi si strinsero in un caloroso abbraccio, pieno d’amore e gioia.
 “Ok. Esigiamo delle spiegazioni, adesso. Da tutti voi”

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Capitolo 8
*** SORPRESA. ***


Pensavo di scrivere la fine in questo capitolo, ma mi sono accorta che forse forse riesco a farcene rientrare un altro, come conclusione definitiva u.u


8 Capitolo: SORPRESA.
 
“Chi comincia?” domandò serio Minho, ancora mezzo nudo, seduto sul pavimento, stanco dalla corsa, accanto a Taemin.
“Onew, comincia tu, visto che sei quello che è scomparso per primo!” disse Key come per accusarlo.
“Ehh…già, forse dovrei cominciare io, ma…mi vergogno un po’!” ridacchiò il leader, grattandosi la testa con una mano…nessuno però aveva voglia ridere. Erano tutti in tensione, volevano la verità, capire se la filastrocca avesse avuto un qualche ruolo rilevante in tutti quegli eventi oppure era stato solo uno scherzo del destino.
“Ecco, vedete…ricordate quando abbiamo letto quella filastrocca sul camino e poi siamo usciti per andare al piano di sopra? Bè, mentre voi stavate salendo le scale, io sono sgattaiolato in cucina. Non mi ero fatto molto impressionare, e la fame era un richiamo molto più forte di quella stupida canzoncina per bambini. Ho controllato ogni cassetto e credenza, e…in una non potete capire cosa ci ho trovato dentro!”
Sì, potevano capire benissimo.
“Nove, e ripeto nove, scatole di pollo!!!”esclamò sognante Onew, a cui brillavano gli occhi solo al ricordo.
“Ecco chi aveva aperto la credenza in cucina…!” esclamò Taemin, con il cuore sollevato.
“Le ho prese tutte e 9 e mi sono intrufolato in una stanza al piano di sopra, nel corridoio centrale, poi…”
Minho lo interruppe. “Come???? Eri nascosto in una stanza al piano di sopra?? Ma se le abbiamo controllate tutte!”
“Eh no, evidentemente non l’avete fatto abbastanza bene. Nella stanza centrale al corridoio, dietro la porta, ve n’era un’altra, poco più piccola. Curioso di capire dove  portasse, ho salito la rampa di scale fino a scoprire l’attico della villa, e sapete cosa ho trovato? Cinque letti matrimoniali tutti attaccati con uno schermo al plasma gigantesco!”
Questi piccoli particolari ormai erano le prove schiaccianti che quella villa non era del tutto disabitata.
“Poi bè…mi sono sdraiato su un letto, ho cominciato a mangiare come un maiale….e….”
“E…?” gli fece eco Key per indurlo a continuare il racconto.
Rosso di vergogna concluse. “E dopo aver finito le nove scatole di pollo mi sono addormentato”
Tacquero tutti. Sapevano già quanto potesse durare il sonno di Onew. Svegliarlo era un’impresa titanica ogni santa mattina.
“Ok quindi mentre noi ti cercavamo, ti chiamavamo ecc….tu dormivi?” fece il punto della situazione Key, ancora scandalizzato.
“Già” ammise il mortificato Onew. “Però ragazzi, questa mattina ho fatto una scoperta sensazionale al mio risveglio!”
“Ti eri trasformato in un pollo?” chiese sarcastico Key, ad alcuni scappò un risolino, ormai l’atmosfera si stava addolcendo, dopo tanto tempo.
“No...in quel momento sono sceso per condividere la notizia con voi, ma…in villa c’era solo Jonghyun. L’avevo trovato che cercava di chiamarvi dal pianerottolo, stavate uscendo, ma la sua voce non era riuscita a raggiungervi. E…”
“Lascia parlare me, adesso” disse con tono basso Jonghyun, la voce non le era ancora tornata del tutto.
“Come ha detto Onew, cercavo di chiamarvi, ma non mi avete sentito, stavo per inseguirvi ma mi è comparso all’improvviso alle spalle, quindi potete immaginare la mia sorpresa! Mi ha portato su nell’attico per farmi vedere…”
Ancora una volta, il racconto fu interrotto.
“Aspetta Jong, non ci hai ancora detto come diavolo hai fatto a sparire nel nulla!” si lamentò Key. In fondo si sentiva ancora il responsabile dell’accaduto.
“Ah già! Scusate, è vero. Oddio, la mia storia forse è ancora più imbarazzante…Bè, dopo quei rumori che avevamo sentito qua al piano di sotto…e dopo essere inciampato non so quante volte, ero confuso e disorientato, sia per la stanchezza sia per il vino…sono salito al piano di sopra e..”
“Allora mi avevi raggiunto su!” lo interruppe Key. Era sicuro che Jong fosse rimasto al piano di sotto, per questo quella notte non controllarono il primo piano.
“Sì, ma ecco…ho sbagliato porta, invece che prendere quella a destra ho preso quella a sinistra…si insomma, sono entrato nel bagno…solo che era buio, pensavo ci fosse il letto davanti a me e invece c’era la vasca da bagno.Sono inciampato, ho preso una bella botta in testa e poi…sono svenuto. Ho praticamente dormito tutta la notte li dentro. Il mattino dopo, cioè stamani, ero ancora frastornato, non avevo molta forza in corpo. Ho cercato di chiamarvi ma evidentemente eravate al piano di sotto e non mi avete sentito...”
Mentre parlava, Key si accorse a mala pena del bernoccolo di Jong, coperto dai capelli, ma al suo racconto gli vennero le lacrime agli occhi e lo abbracciò nuovamente, sussurrandogli “Mi dispiace Jong, è stata tutta colpa mia…perdonami”.
“Ma dai, che dici? Eravamo insieme, la colpa è stata mia, ero rimbecillito!” lo rassicurò Jong, accarezzandogli la nuca.
“Qual è la scoperta che avete fatto?” chiese Minho in preda alla curiosità.
“Bè sopra ho trovato…” cominciò Onew, ma Key dette un improvviso colpo di tosse, molto sonoro, che coprì le parole di Onew. Stava cercando di richiamare l’attenzione del resto del gruppo.
Taemin, quasi dispiaciuto per non essersi ricordato di Key, gli chiese curioso “Già! Kibum, cosa ti è capitato prima nel bosco? Sei sparito d’un colpo!”
“Aaah, non sapete che spavento mi sono preso!” cominciò a raccontare tutta energica la Diva. “Vi stavo per chiedere di rallentare un po’ perché ero esausto, ma appena ho mosso un passo nella vostra direzione, sono precipitato sulla spiaggia. Non mi ero accorto del dislivello, le piante coprivano il terreno e non riuscivo a vedere dove mettevo i piedi…sono tornato facendo il giro della spiaggia, con la sabbia che mi andava ovunque!! Che fastidio poi nelle scarpe…” concluse ancora irritata al pensiero.
“D’accordo, adesso siamo tutti qui, vivi e vegeti, ma questa scoperta…qual è???” chiese spazientito Minho.
Mentre parlavano, non si erano accorti del rumore di un motoscafo che era appena attraccato sulla spiaggia in lontananza. Si stupirono molto dunque quando videro arrivare sulla porta nove sagome dai capelli fluenti, accompagnate dal crepitio di tacchi sul sentiero in pietra.
Una di loro esclamò con voce infantile:
 “Sorpresaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”

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Capitolo 9
*** HAPPY ENDING. ***


La nostra storia è volta al termine (e questa volta per davvero!! xD), dalle recensioni ho appurato con gioia che è piaciuta a molti e questo non potrebbe rendermi più felice! Buona lettura ;)
 
9 Capitolo: HAPPY ENDING.


“Ba’bieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!” esclamò stupito Key quando vide entrare Jessica delle SNSD nella villa, seguita dal resto del gruppo.
“Hi Keeeeeeeeen!” gridò lei, correndogli incontro per abbracciarlo.
Avevano preso a chiamarsi così dopo la loro collaborazione in “Barbie Girl”.
“Che ci fate qui??” chiese sorpreso Taemin, una volta entrate tutte le Girls’ Generation.
“Come che ci facciamo noi qui?? Che ci fate VOI qui!” rispose divertita la leader del gruppo Taeyeon.
Gli Shinee si scambiarono sguardi confusi, tranne Jong e Onew. Loro ormai lo sapevano già.
“Questa è proprietà nostra!” spiegò lei aprendo completamente le braccia per indicare tutto ciò che li circondava.
“…Vostra?” ripetè attonito Minho.
Onew si intromise “Ecco, ragazzi, stavo giusto per dirvi che avevo scoperto una cosa importante questa mattina…e cioè che la villa in cui siamo è loro! L’ho capito dopo aver trovato un computer nell’attico, l’ho acceso e...ho compreso subito a chi appartenesse, sul desktop c’era la foto di tutte loro insieme davanti l’entrata!”
“Già! Vi spiego. C’è stato un equivoco l’altro giorno. La guida che vi ha portato qui si è confusa, è abituata spesso a scarrozzare molti artisti invitati a feste come quelle di GD, e nel vostro caso, invece di essere portati nell’isola di G Dragon, sulla sinistra…vi ha portato nella nostra, sulla destra” chiarì Tiffany.
“E il computer è mio! Lo dimentico spesso sul mio letto nell’attico” sorrise quasi dispiaciuta la maknae Seohyun.
Gli Shinee videro tutto chiaro.
“Ecco perché nove scatole di pollo…” spiegò Onew.
“…e le nove camere da letto…” lo seguì Key…
“…e i cinque letti matrimoniali!” concluse Jonghyun.
Già, tutto quello che si trovava là dentro era delle SNSD.
“Il cibo che abbiamo trovato in cucina quindi era vostro!” esordì all’ultimo Taemin.
“Che acuta osservazione” disse sarcastico Key.
“Come ‘era’?? Non l’avrete mica finito tutto!!” si preoccupò Taeyeon.
“Nono!” le rassicurò Taemin “Abbiamo solo preso patatine…e un po’ di latte…”
“Ma voi mangiate solo quello quando siete qui??” chiese un po’ incredulo Minho.
“No, vedete, noi veniamo qua nei fine settimana, quando ne abbiamo l’occasione, tanto per stare insieme e consolidare lo spirito del gruppo…facciamo pigiama party e tutte quelle stupidate tra femmine, insomma! Saremmo dovute venire proprio in questi due giorni, e infatti c’eravamo preparate già tutto il cibo in credenza per fare una festa tra di noi, come facciamo al solito! Ma siamo state invitate anche noi da G Dragon!” aggiunse Sunny.
“Vi abbiamo aspettato tutto il giorno là, sapete? GD era molto preoccupato, voleva contattarvi ma non eravate raggiungibili, purtroppo qua non c’è linea e quindi i telefoni non servono a molto! Poi gli è venuto in mente di chiamare la guida, e da lì ha capito tutto. Ci ha mandato a riprendervi!” concluse infine Taeyeon.
“Ci spiegate un’ultima cosa? Cosa dovrebbe significare quella…inquietante e assurda filastrocca sul camino nella sala di ritrovo??” chiese Jonghyun.
Le Girls’ Generation ridacchiarono in coro.
“E’ solo un omaggio ad una delle nostre scrittrici preferite in assoluto, Agatha Christie, la conoscete?” intervenne Yuri.
I ragazzi tacquero. No, non erano appassionati di gialli.
“Quella filastrocca viene dal suo capolavoro “Dieci piccoli indiani”, ora che la conoscete potreste leggere anche il libro, è stupendo!”
Non avrebbe fatto alcuna differenza se l’avessero voluto leggere o meno. Il suo contenuto l’avevano già vissuto sulla propria pelle, ormai.
“Scusate, ma ora che vi guardo bene…cosa vi è successo??” chiese alquanto stupita Jessica.
Taemin e Minho erano sempre a petto nudo, Key era senza scarpe e ancora tutto malridotto, Jong con il suo bernoccolo poi non faceva miglior figura. L’unico ammodo era Onew.
Gli Shinee si guardarono e a fatica seppero trattenere una risata.
“Eh…lunga storia”.
 
Yeeeeeeeeeeehhh!! Fic conclusa! Ringrazio coloro che l’hanno seguita e/o la seguiranno, del sostegno di chi ha recensito capitolo per capitolo e del vostro calore umano *-* A presto! Annyeong haseyo~
PS: Vi faccio notare anche il numero dei capitoli! ;)

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