E io ho scelto te

di mamie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno ***
Capitolo 2: *** Due ***
Capitolo 3: *** Tre ***
Capitolo 4: *** Quattro ***
Capitolo 5: *** Cinque ***
Capitolo 6: *** Sei ***
Capitolo 7: *** Sette ***
Capitolo 8: *** Otto ***
Capitolo 9: *** Nove ***
Capitolo 10: *** Dieci ***



Capitolo 1
*** Uno ***


 

Uno

 

Kurogane pensò che l'avrebbe ammazzato volentieri con le sue mani. Perché l'idiota sorrideva. Stava morendo, e sorrideva con quel suo sorriso falso e quella faccia da schiaffi già piena di ombre.

L'aveva preso per il bavero e per poco non finiva lui l'opera, tanto gli faceva rabbia. Fortuna che era svenuto di nuovo.

C'è un modo per salvarlo? Aveva chiesto alla strega. E lei aveva risposto

C'è, ma…

Kurogane non si era soffermato sul ma…

Era abituato a prendere decisioni rapide. In battaglia se non sei veloce a decidere sei morto, oppure sono morti quelli che stanno con te. Senza concedersi la minima esitazione aveva zittito l'idiota che cercava debolmente di protestare e porto il braccio per mescolare il suo sangue a quello del vampiro. Gliel'avevano colato in bocca a forza, Fay aveva spalancato l'unico occhio che gli era rimasto e poi aveva cominciato ad urlare.

C'era voluta tutta la forza del ninja per tenerlo fermo mentre il mago continuava ad agitarsi con dei rantoli orribili per un tempo che gli era sembrato eterno.

Alla fine Fay aveva alzato la testa e l'aveva guardato con una sorta di ansimante implorazione, il suo occhio azzurro mutato in una pupilla felina dorata. Poi era ricaduto sul letto come schiantato da un fulmine.

Kurogane gli aveva sistemato la benda sull'orbita vuota, con delicatezza, attento a non fargli male.

Ora sarebbe venuta la parte più difficile, fargli tornare la voglia di vivere. Già l'idiota non ne aveva mai avuta molta… ma lui… quand'è che si era reso conto esattamente che non poteva lasciarlo andare?

Sapeva che avrebbe pagata cara quella decisione, ma non gli importava. L'unica cosa che gli importava in quel momento era che lui fosse ancora vivo, che adesso respirasse piano contro la sua spalla come un bambino addormentato e che in qualche modo ne erano venuti fuori tutti assieme.

Al resto, ci avrebbe pensato. 

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Capitolo 2
*** Due ***


 

Due

 

"Buongiorno Kurogane".

Il ninja sgranò gli occhi.

Tutto si era aspettato. Recriminazioni. Urla. Silenzi. Tutto tranne quel nome pronunciato correttamente per la prima volta e quel sorriso falso di nuovo stampato sulla sua faccia.

Sarebbe stato difficile. Molto più difficile di quanto avesse potuto prevedere.

Uscì a grandi passi reprimendo la voglia di strozzarlo con le sue mani. D'altra parte glielo aveva promesso: "Se vuoi morire ti ammazzerò io. Fino ad allora, vivi!"

Da quel giorno era cominciato un duello estenuante.

Chi era il predatore e chi la preda?

  

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Capitolo 3
*** Tre ***


 Tre
 
C'erano dei giorni in cui Fay sperava quasi di perdere la ragione, perché qualsiasi essere razionale non avrebbe potuto farcela a sopportare quel groviglio di menzogne e dolore che si portava addosso.  C'erano dei giorni in cui Kurogane doveva strapparlo a forza dall'apatia per convincerlo a vivere fino all'indomani. In quei giorni Fay lo odiava per questo… ed era quasi un sollievo avere qualcun altro da odiare oltre a se stesso.
Kurogane non aveva l'intelligenza sottile di Fay, la sua abilità, i suoi dubbi. Il ninja risolveva tutto a colpi di spada. Per lui le cose erano molto semplici: gli amici andavano protetti, i nemici andavano uccisi.
Forse per questo era il solo che aveva capito veramente che cosa stava succedendo e si era deciso a darci, letteralmente, un taglio. 

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Capitolo 4
*** Quattro ***


 

Quattro

 

Lascialo dormire.

Aveva dovuto sentirselo dire da lui per capirlo. Per capire quanto di profondamente sbagliato ci fosse nel suo desiderio.

Aveva dovuto vederlo lottare e cadere e rialzarsi e di nuovo cadere e rialzarsi infinite volte per arrivare al senso di quelle parole.

Il suo passato era il cappio col quale si stava lentamente, volontariamente strangolando.

Il tuo passato non mi interessa.

Solo in quell'attimo straziante aveva capito di essere sempre stato costretto a vivere la vita di qualcun altro, e lui ci si era aggrappato con furia, aveva amato quelli che lo distruggevano, perché non aveva mai avuto nient'altro.

Lascialo dormire.

In quel momento, forse, avrebbe desiderato vivere.

Ma se doveva morire, l'avrebbe fatto per lui. 

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Capitolo 5
*** Cinque ***


  

Cinque

 

No, no, no!

Fay camminava avanti e indietro davanti alla porta della stanza di Kurogane e gli sembrava di impazzire.

Perché, perché, perché?

Non riusciva a farne una giusta. Non c'era niente da fare. Ogni volta che pensava di aver preso una decisione sensata ecco che qualcun altro si sentiva in dovere di sacrificarsi per lui. Era un incubo.

Quando, stretto nella morsa di quell'incantesimo, aveva sentito la mano di Kurogane che finalmente lo lasciava aveva pensato che la sua morte almeno sarebbe servita a qualcosa. Era stato quasi felice. Si sentiva finalmente in pace, poteva finalmente dimenticare tutto il suo orrendo passato.

No invece. Quello stupido ninja doveva per forza salvarlo un'altra volta e a che prezzo?

Non morire al posto mio. Stupido, stupido. Non morire adesso.

L'avevano sbattuto fuori dalla porta perché era troppo sconvolto per essere utile. A cosa serviva tutta la sua orribile magia se non poteva neanche curare un amico? Cosa se ne faceva di tutta quella potenza devastante? Non aveva fatto altro che procurare disastri a sé e agli altri. Non la voleva più la sua magia. Voleva solo stare con le persone che amava.

Sussultò quando sentì la porta che si apriva. La principessa Tomoyo scivolò fuori con la sua grazia silenziosa. Sorrideva. Fay lasciò andare di colpo il respiro che non si era accorto di aver trattenuto a lungo.

- Non morirà. Te l'avevo già detto. Vai da lui se vuoi, ma non svegliarlo.

Entrò imponendosi di camminare piano. Incubi. Sua madre sul letto di morte. Suo padre coperto di sangue. Il corpo di suo fratello che precipitava dalla torre ai suoi piedi.

Ma la stanza era accogliente e silenziosa. La luce tenue rischiarava le cortine aperte del letto. Niente più sangue. Kurogane dormiva con un'espressione serena che non aveva mai da sveglio, il torso e la spalla fasciate da bende candide, lo yukata fresco avvolto attorno al suo corpo. Guardò la manica sinistra, dolorosamente vuota.

- Yuko - sussurrò. - Yuko, non voglio che lui resti così per colpa mia. Pagherò io il prezzo. Ti prego.

Quando la strega rispose che in cambio voleva ciò che restava della sua magia Fay ne fu davvero, davvero felice.

  

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Capitolo 6
*** Sei ***


 

Sei

 

Kurogane si era tirato su a fatica. Le ferite facevano male, ma la sensazione meravigliosa di essere tornato a casa era migliore di qualsiasi medicina. Accanto a lui la principessa Tomoyo sorrideva.

- A quanto pare ora hai capito cos'è la vera forza.

Avevano parlato a lungo e tranquillamente e il ninja sentiva che ora, per la prima volta dopo un tempo lunghissimo, poteva lasciarsi andare.
Mancava solo una cosa.

Quando dal rettangolo aperto della porta entrò Fay, avvolto in un kimono chiaro, ammutolì di colpo. Sembrava ancora più sottile e la benda nera sull'occhio gli dava un aspetto sinistro.

Si guardarono in cagnesco per un po', poi Kurogane azzardò un saluto a mezza voce, spostando gli occhi da un'altra parte.

Il pugno che gli arrivò sulla testa come un carico di mattoni lo lasciò senza fiato. Guardò il mago con assoluto sbalordimento, ma il suo stupore fu ancora più grande quando vide che sorrideva. Non il suo solito sorriso falso e dolente che trovava sempre così irritante. Quello era un sorriso vero, leggero e carico di gioia, così com'era gioiosa la voce che gli diceva "Te lo dovevo, signor Kurogane".

"Provaci un'altra volta e ti riduco in poltiglia" rispose col suo solito ghigno da lupo.

Gli faceva male dappertutto ed era stanchissimo, ma era molto, molto tempo che Kurogane non si sentiva così bene. 

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Capitolo 7
*** Sette ***


   Sette
 

- Cos'è quella roba?
Kurogane era perplesso. Quell'affare che aveva portato Fuuma era vagamente raccapricciante.
- Un braccio meccanico. L'ho preso in un mondo dove la tecnologia è molto avanzata. Un mondo chiamato Piffle.
Kurogane non si fidava per principio.
- Che cosa vuoi in cambio?
- Niente. Sono stato già pagato da Yuko.
Kurogane cominciò a sospettare che ci fosse sotto qualcosa.
- Ma io alla strega non ho dato niente!
Poi vide Fay al suo fianco e capì di colpo. L'idiota, naturalmente. Era stato lui.
- Mentre tu dormivi le avevo promesso che avrei pagato io - confermò infatti il mago.  E poi la sua mano si riempì di incantesimi.
Il ninja fece un passo avanti deciso a fermare l'ennesimo tentativo di suicidio di quel deficiente, ma non successe niente. Solamente l'occhio di Fay perse il suo colore azzurro e mutò in un oro brillante.
- Questo è solo l'ultimo frammento di magia che mi resta - disse il mago mostrando un cristallo azzurro splendente nella sua mano. - Portalo alla strega.
Kurogane lo guardò e fu allora, per la prima volta, che si accorse che quell'ombra di morte che l'aveva sempre seguito come un cane fedele ora era scomparsa. Fay sorrise. Un altro sorriso vero.
- Non preoccuparti, non ho nessuna intenzione di scambiare la mia vita per qualcosa d'altro.
Il ninja non era sicuro di credergli, ma Fay appariva luminoso come non lo era mai stato.
- Non più - aggiunse.
E Kurogane seppe che finalmente poteva fidarsi.
  

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Capitolo 8
*** Otto ***


 

Otto

 

Non era finita.

Hai riavuto la tua spada Kurogane. E tu Fay hai di nuovo i tuoi occhi e la tua magia. Ma nessuno di voi due sembra disposto ad esserne felice.

Avrei preferito di gran lunga che tu fossi tornato da noi.

  

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Capitolo 9
*** Nove ***


 Nove
 
Stavano lì, in mezzo alla devastazione,  graffiati e feriti e stanchi, col peso leggero di quei due ragazzini addormentati tra le braccia.
Non potevano fare a meno di pensare che Sakura e Shaoran fossero la versione migliore di loro stessi, quella più pura e più innocente. Per questo non volevano vederli soffrire ancora.
Fay sentiva il calore lieve di Sakura e la carezza morbida dei suoi capelli e non avrebbe mai più voluto vedere le sue lacrime. Lo sguardo severo di Kurogane aveva rasserenato Shaoran fino a fargli chiudere gli occhi con un sospiro.
In quel preciso momento il mago e il ninja sembravano due stracciati angeli custodi che avessero perso la strada per il cielo.
  

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Capitolo 10
*** Dieci ***


 

Dieci

 

- Potevi rimanere a riposare al castello ancora un po'. - La faccia sorridente di Fay in mezzo al chiacchiericcio del mercato era come un filo d'oro in un tappeto colorato.

Kurogane guardava il mondo di traverso, come al solito.

- Mi ero stufato di starmene a letto.

- Sei sempre il solito, Kurotan. Be'? Come ti senti?

Un ringhioso "Bene" fu la laconica risposta, subito smentita dalla smorfia che fece quando l'idiota gli diede una pacca proprio sulla spalla che gli faceva male.

- Davvero non cambierai mai!

Kurogane non mutò la sua solita espressione accigliata. Però pensò "Non è vero".

 

Non è vero. Io sono cambiato. Anche tu sei cambiato. Non ce ne siamo accorti, ma nessuno di noi due è quello che era prima.

Non so cosa ci aspetta ora, ma di tutto questo casino che è successo ho capito una cosa sola: il futuro è una questione di scelte.

E io ho scelte te. 

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