Volerò con te?

di micia95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ultimo giorno-Proposta ***
Capitolo 2: *** Cercando di Distrarsi-Aiuto ***
Capitolo 3: *** Perchè siamo una Grande Famiglia-Decisione ***



Capitolo 1
*** Ultimo giorno-Proposta ***


Vorrei dare un avvertimento, negli "Avvertimenti" ho inserito OOC, l'ho fatto perchè ho cambiato un po' il carattere dei personaggi ma non fino a stravolgerli completamente.

ULTIMO GIORNO-PROPOSTA

Una fila di sette ragazzi si mise in posa per la foto di fine anno.

Kei Takishima.

Hikari Hanazono.

Jun Yamamoto.

Megumi Yamamoto.

Tadashi Karino.

Akira Toudou.

Ryuu Tsuji.

La Special A, la “classe” composta da i primi sette ragazzi della scuola. Tutti i giorni si ritrovavano nella serra a prendere il the, e tra litigi, sfide, scherzi, incomprensioni, problemi si susseguivano le loro giornate di adolescenti.

Ma adesso…adesso era tutto finito. Si erano diplomati e ognuno avrebbe preso una strada diversa e si sarebbero separati. Questi erano i tristi pensieri di Hikari Hanazono mentre sorrideva davanti alla macchina fotografica.

“Adesso il the!” esclamò tutta felice Akira mettendoli a sedere intorno al solito tavolino. Pochi istanti dopo arrivò con un carrellino da cui prese le tazzine da the e le mise davanti a ognuno degli amici; poi prese anche i biscotti e i dolcetti che aveva preparato per quell’ultimo giorno.

Tadashi si buttò letteralmente sui dolcetti ma prima che potessi mangiarli, Akira glieli strappò di mano rimproverandolo per l’ingordigia e la poca eleganza. Mentre i due litigavano Hikari li guardava assorta.

Le sarebbe mancato anche questo. Si chiese quando ancora avrebbe potuto vedere i loro litigi nonostante stessero assieme.

Solo quando non sentì più volare una mosca alzò lo sguardo dalla tazzina e si accorse che tutti –tranne Kei che stava sorseggiando tranquillamente il suo the con un libro in mano- la stavano fissando.

“C’è qualcosa che non va Hikari?” lesse sul quaderno di Megumi.

“Hikari! Che cosa ti ha fatto? Eh, Kei? Che cosa hai fatto al mio fiorellino?” gridò Akira abbracciando di slancio Hikari come a proteggerla.

“Sei sicura di sentirti bene?” ripeté Ryuu accarezzando un criceto.

“ Sì. Perché?”

“Ti ha chiamato < Signorina Numero Due >” spiegò Tadashi indicando Kei che stava allegramente leggendo il libro.

“Come ti permetti Takishima? Non chiamarmi Signorina Numero Due!!!!” urlò Hikari su tutte le liberandosi dall’abbraccio di Akira e alzandosi in piedi.

Le sarebbe mancato anche questo. Le prese in giro di Kei. Kei le sarebbe mancato. Lo sapeva bene: Kei sarebbe andato a Londra con Aoi, glielo aveva detto due anni prima. Fino al diploma rimaneva in Giappone, poi sarebbe andato Londra.

“Secondo me dobbiamo fare qualcosa, in grande stile, per festeggiare” propose Jun.

“Sì, è una grande idea!” si infervorò Hikari, adorava divertirsi e ancora di più divertirsi insieme agli amici.

“Propongo di andare al nuovo Luna Park” disse Ryuu mentre accarezzava il suo animaletto.

“Sì! E’ un’ottima idea! Perché non invitiamo anche Sakura e Yahiro?” disse entusiasta Hikari. Sarebbe stato magnifico trascorrere una giornata tutti insieme come ai vecchi tempi.

“Co… cosa?” esclamò imbarazzato Jun.

“E’ un’ottima idea!” scrisse Megumi sorridendo. Non vede l’ora di passare un po’ di tempo assieme al fidanzato e ai suoi amici.

“Allora è deciso! Domai tutti al Luna Park!” esclamò Hikari al settimo cielo.

La giornata trascorse come al solito, come se non fosse l’ultima, come se ci sarebbero stati tanti altri giorni da passare assieme, tante altre sfide, tante altre battute, tanti altri pranzi, tanto altro. Ma Hikari sapeva bene che non era così, e il suo cuore era stretto in una morsa dolorosa.

***

Era sera, sarebbe dovuta tornare a casa, ma aveva paura che lasciando la serra avrebbe lasciato i ricordi e gli amici  per non vederli mai più. Seduta al suo posto si guardava intorno ricordando scene passate, il sorriso sui volti di tutti come se stesse succedendo il quel momento.

“Hikari” la chiamò una voce. La sua voce.

“Kei” disse sobbalzando. Lo aveva chiamato per nome, lo faceva in rarissime occasioni e, se lo faceva, c’era un motivo. In quell’occasione il motivo non c’era; forse sentiva già nostalgia di lui, sebbene non fosse ancora partito. Chiamandolo per nome forse pensava che sarebbe rimasto, che avrebbero tutti avuto più tempo per rimanere insieme.

Lui rimase sorpreso ma si avvicinò alla ragazza che fuggiva il suo sguardo.

“Hikari, dopodomani partirò per Londra con l’aereo delle otto.” Fece una pausa per vedere l’effetto delle sue parole. Hikari strinse i pugni lungo i fianchi. Come aveva immaginato.

 “Vieni con me” proseguì. Hikari alzò di scatto la testa e Kei poté vedere alcune lacrime rimaste intrappolate nei suoi occhi.

“Non devi rispondermi adesso. Pensaci, io ti aspetterò” Detto questo se ne andò lasciandola sola, al buio, con i suoi sentimenti contrastanti e mille pensieri che le scombussolavano la testa.

 

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Capitolo 2
*** Cercando di Distrarsi-Aiuto ***


CERCANDO DI DISTRASI-AIUTO

“Sono già le nove e quarantadue, com’è possibile che quell’imbecille non sia ancora arrivato?” sbottò arrabbiata Akira riferendosi a Tadashi. In effetti non aveva tutti i torti, l’appuntamento era alle nove e un quarto; erano arrivati tutti tranne lui.

“Ma non importa! C’è la mia Hikari a farmi compagnia!” disse cominciando ad accarezzare i lunghi capelli dell’interessata piuttosto imbarazzata.

“Scusate il ritardo, ma c’era traffico!” esclamò Tadashi venendo incontro ai suoi amici con il casco della moto in mano. Akira si infuriò e cominciò a sgridarlo prendendolo a ciabattate finché il ragazzo non si scusò con tutti come richiedeva Akira.

“Bene, con che cosa incominciamo?” Chiese quando si fu calmata.

“Il Tunnel dell’Amore!” gridò a squarcia gola Sakura stringendo il braccio di Jun.

“Eeeh?” sobbalzò il ragazzo cercando di staccarsi da Sakura.

“Emmh… effettivamente… non si può fare qualcosa tutti insieme?” prese la parola Hikari nervosa. Non voleva stare da sola con Takishima, non ancora almeno. Tutta la notte era stata tormentata dalla proposta del ragazzo senza chiudere occhio e senza aver preso una decisione. E ora non voleva pensarci, era convinta che quella giornata l’avrebbe aiutata a distrarsi anche se sapeva bene che tornata a casa doveva prendere una decisione.

“Sì, sì, Hikari ha ragione” annuì convinta Akira. “E poi non mi fido a lasciare il mio angelo con quel mostro!” proseguì dando un’occhiataccia a Kei che si girò sorridendo serenamente.

“A me sarebbe piaciuto andarci L” scrisse Megumi sul libretto. Poi guardò sorridendo Yahiro che stava “ammirando il paesaggio” a disagio.

“Allora andiamo sulle montagne russe” propose Ryuu. Nessuno ebbe obiezioni da fare.

Akira si sedette accanto ad Hikari e dall’altro lato della ragazza si sedette Tadashi (su ordine di Akira). Alla prima discesa Megumi, Sakura e Akira si strinsero al braccio della persona seduta accanto a loro per la paura.

Dopo ben due giri sulle montagne russe, si dedicarono ad altri passatempi sparsi per il parco. Hikari, nonostante i tristi pensieri, sfidò Takishima a qualsiasi gioco trovarono, e come al solito arrivò seconda nonostante gli incoraggiamenti e gli sforzi profusi.

A fine giornata era esausta e si sedette su una panchina a prendere fiato. Guardò il cielo che si tingeva di sfumature rossastre per via del tramonto e ripensò alla “lezione extra-curricolare” di qualche anno prima. Lei e Kei avevano passato la giornata al Luna Park e lei finalmente si era resa conto dei sentimenti d’amore che provava per il ragazzo. Era anche sul punto di dichiararsi, quando aveva sentito che “chi s’innamora era un perdente”.

“Non è affatto vero” disse dando voce ai suoi pensieri.

“Cosa non è affatto vero?” chiese una voce dietro di lei.

“Che chi s’innamora è un perdente” disse senza pensarci, se ne pentì subito e si girò di scatto sperando di non trovarsi faccia a faccia con Takishima.

“Credo proprio che tu abbai ragione” gli rispose Ryuu sedendosi accanto a lei. “Guarda” continuò poi indicando i loro amici.

C’era Sakura che stava tirando per un braccio un Jun imbarazzato ma evidentemente contento di stare accanto alla ragazza che lo trascinava verso “Il Tunnel dell’Amore”. Poco distante c’erano Yahiro e Megumi che si tenevano per mano sorridendo e guardandosi negli occhi, anche loro si avvicinavano all’imboccatura dell’attrazione. In un altro punto si sentivano le voci concitate di Akira e Tadashi che, molto probabilmente, stavano litigando o discutendo molto animatamente; con sorpresa di Hikari vide che i due si stavano dirigendo insieme verso la Ruota Panoramica.

“Ci sono tanti modi per esprimere i propri sentimenti, e ognuno trova il proprio modo per dirlo e il modo migliore per stare con quella determinata persona.” Ryuu fece una pausa, poi continuò “So che sei triste perché Kei dovrà partire per Londra, ma se il sentimento che provate l’uno verso l’altro è vero, allora non c’è da preoccuparsi, sono sicuro che la distanza non potrà allontanarvi”

“Allora non sa della proposta che mi ha fatto!” pensò Hikari sorpresa.

“Grazie Ryuu, mi sento molto meglio” disse sorridendo all’amico. Era vero, le sue parole l’avevano confortata ma non erano riuscite a placare l’angoscia che provava sapendo che presto avrebbe dovuto fare una scelta che l’avrebbe portata a separarsi da chi voleva bene.

“Di niente. Siamo una Grande Famiglia, e i familiari si aiutano l’un l’altro” le rispose con un sorriso. “Va da lui, ti sta aspettando” Hikari si alzò i fretta arrossendo. Nonostante fossero fidanzati da due anni si imbarazzava ancora quando parlavano di loro due come una coppia.

“Andiamo?” chiese lei affiancandosi al ragazzo. Senza attendere una risposta lo prese per mano tirandolo verso la sala da bowling per un’altra sfida.

Correndo superarono gli altri che li guardarono divertiti, erano una coppia buffa, davvero buffa.

Le labbra di Kei s’incurvarono nel solito sorrise che rivolgeva solo a lei.

Per ora Hikari non avrebbe pensato alla decisione che doveva ancora prendere, le bastava sapere che Kei era lì con lei.

 

Ringrazio chi ha letto la mia storia e Bethkiss per il messaggio di gradimento e shiroganegirl per aver inserito la mia storia tra le seguite

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Capitolo 3
*** Perchè siamo una Grande Famiglia-Decisione ***


PERCHE’ SIAMO UNA GRANDE FAMIGLIA-DECISIONE

Hikari tornò a casa sua che erano ormai le otto e mezza di sera, era esausta sia per la bella giornata trascorsa con gli amici a sfidare Kei in qualsiasi cosa, sia anche per l’angosciosa domanda a cui doveva ancora trovare una risposta.

“Fra sole undici ore e mezza Kei partirà per Londra” sospirò sconsolata entrando in casa.

Durante la cena non aprì bocca continuando a pensare alla domanda di Kei e cercando di vederne i lati positivi e negativi e valutando le risposte sotto ogni aspetto possibile.

Dopo aver aiutato a sparecchiare e lavare i piatti e dopo aver pensato molto, si ritirò in camera propria per riflettere ancora; ma per quanto ci provasse aveva trovato solo le due conseguenze: se andava con Kei a Londra, lasciava in Giappone i suoi amici e la sua famiglia, se rimaneva in Giappone, perdeva Kei che andava a Londra.

“Che ironia” pensò. “Solo due anni fa Kei se n’è andato a Londra per lasciare che la Special A non sparisse e siamo andati a riprenderlo intrufolandoci nella residenza di suo nonno. Lo abbiamo fatto perché siamo una Grande Famiglia, come a detto Ryuu, e nelle famiglie ci si aiuta, sempre” le lacrime cominciarono a scorrerle sul viso senza che potesse fare nulla per fermarle.

“Stupida! Stupida! Stupida!” si diede della stupida perché piangeva e perché non aveva capito prima che Kei era innamorato di lei e che lei era innamorata di lui. “Se lo avessi capito, avremmo avuto più tempo, e ora non mi sentirei così triste e sola se scegliessi di rimanere.”

Ma era davvero così? No, e lo sapeva benissimo, ma stava cercando una scusa per la sua indecisione. Desiderò che Kei non le avesse mai fatto quella proposta mettendola in una così difficile situazione, se ne pentì subito. La proposta del ragazzo le aveva fatto capire quanto lui desiderasse non separarsi mai da lei e lei voleva la stessa identica cosa, ma era difficile lasciare la sua famiglia e la S.A., la sua seconda famiglia allargatasi con l’arrivo di Sakura e Yahiro.

“Famiglie…siamo tutti una Grande Famiglia finché ci vorremo bene” si disse ricordandosi di aver sentito la stessa frase poco tempo prima. Si alzò dal letto dove precedentemente si era seduta e aprì l’armadio da cui estrasse album di fotografie e ricordi degli anni passati nella Special A.

“Saremo sempre una Grande Famiglia finché ci vorremo bene” aveva scritto Ryuu dietro la foto che avevano fatto solo il giorno prima. C’erano anche altre frasi dei suoi amici con le loro firme. Fissò quella di Kei, la scrittura era elegante e perfetta, come lui.

 

 Non essere mai triste Signorina Numero Due, trova la forza di riscaldare il mondo con il tuo sorriso. Kei

 

“Kei, ho paura e sono triste” disse come se il ragazzo potesse sentirla.

Guardò ancora un po’ le foto, poi si alzò, prese carta e penna e iniziò a scrivere. A mezzanotte Hikari aveva finalmente preso la sua decisione.

***

Sette e quarantasei di mattina.

Kei Takishima era all’aeroporto con il Signor Aoi pronto a partire. Tutti i suoi amici erano venuti a salutarlo, tutti tranne lei. A ben guardare lei non era una sua amica, era la sua rivale e la donna che aveva sempre amato.

“Hikari” pensò a lei ancora una volta.

“Vedrai, arriverà” cercò di convincerlo Akira, appoggiando una mano sulla spalla dell’amico.

“No. Non verrà” disse Kei guardando in direzione del check-in e muovendo qualche passo in quella direzione.

“Kei! Kei! KEI!” Gridò una voce che si avvicinava rapidamente. Kei Takishima si voltò lentamente per paura che fosse tutto un’illusione.

“Hikari” sussurrò vedendo la ragazza che gli si avvicinava camminando e col fiatone.

“Kei” ripeté lei avvicinandosi di più. Poi d’improvviso si voltò dando la sua attenzione agli altri amici lì presenti. Consegnò ad ognuno di loro una busta e un sorriso un po’ malinconico.

“Perché?” scrisse Megumi.

“Perché siamo una Grande Famiglia” rispose semplicemente con un sorriso.

Poi si girò verso Takishima “Ti propongo una sfida. Devi prendere questi fiori dalla mia mano” disse estraendo dalla tasca della giacca un mazzolino di fiori blu. Kei li riconobbe subito: erano quelli della loro sfida a cui lui non aveva intenzione di partecipare.

“Se vinco io, vengo con te a Londra; se perdo… avrai tutta me stessa” continuò poi. Kei la scrutò a lungo meravigliato dalla singolare sfida, in ogni caso lei sarebbe andata con lui. Allungò la mano per prendere i fiori, convinto che la ragazza avrebbe spostato la mano per impedirgli di vincere, ma non fu così. Hikari infatti, appena la mano del ragazzo fu a pochi centimetri dalla sua, la aprì, in modo che la stretta della mano di Kei si sostituisse alla propria. Kei prese i fiori in mano.

“Hikari!” esclamò Akira abbracciandola stretta a sé. “Fate buon viaggio. Sta’ attenta. Chiamami. E tu non toccarla” concluse con le lacrime agli occhi.

Hikari sorrise e disse “Voglio ricordarvi così: insieme e sorridenti”.

Prese la mano di Kei e iniziò a correre verso il check-in, incitando il ragazzo altrimenti avrebbero perso l’aereo.

Aveva deciso di seguire Kei, di andare con lui per restare sempre insieme. Sapeva che l’avventura della S.A. era finita, sapeva che avrebbero capito perché aveva deciso di partire con lui, in fondo erano una Grande Famiglia.

Adesso l’importante era vivere questa nuova avventura con Kei, il suo rivale di sempre, il suo amore di sempre, per sempre.

***

“Ti amo” gli disse voltandosi verso di lui seduto sul sedile accanto. Stava guardando le nuvole fuori dal finestrino e sobbalzò quando sentì quelle parole uscire dalla bocca di Hikari. Si voltò verso di lei e fece per parlare ma lei lo anticipò sfiorandogli le labbra con un bacio dolcissimo.

“Ti amo anch’io” disse sorridendo “Signorina Numero Due” aggiunse poi con un sorriso.

“Non. Chiamarmi. Signorina Numero Due” gli disse appoggiandosi alla sua spalla e chiudendo gli occhi.

Sì, decisamente era stata la scelta migliore.

 

 

 

E con questo ultimo capitolo ho finito. A dir la verità è stato difficile scriverlo sia per i sentimenti confusi e contrastanti di Hikari, sia per la parte finale, non sapevo proprio come finire perché non volevo che la storia sembrasse troppo sdolcinata (anche se non credo di esserci riuscita) e volevo lasciare un finale aperto, “con un futuro”. Magari, nella mia mente perversa nascerà un continuo.

Ringrazio i lettori silenziosi, kagghy 96 per averla inserita nei preferiti, shiroganegirl e SuperCecy per averla messe nelle seguite e Mistrene_Mistre per aver recensito.

Alla prossima storia

micia95

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