Rose, the love is in the air!

di Gra Gra 96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lay the table, Rose! ***
Capitolo 2: *** My boyfriend is Slytherin! ***
Capitolo 3: *** I lost the train for Hogwarts ***
Capitolo 4: *** I became a Griffyndor ***
Capitolo 5: *** An embarassing silence ***
Capitolo 6: *** Procession of snails! ***
Capitolo 7: *** Dream and reality ***
Capitolo 8: *** Loves and disappointments ***
Capitolo 9: *** Blue like the sky! ***
Capitolo 10: *** The return of the Malandrine! ***
Capitolo 11: *** A catastrophic news ***
Capitolo 12: *** You really want to know too much, dear Rosie! ***
Capitolo 13: *** The lost loves! ***
Capitolo 14: *** I think you are an evil genius, Lils! ***
Capitolo 15: *** The first act of plan of sabotage! ***
Capitolo 16: *** Stupeficium for the second time! ***
Capitolo 17: *** A very suspicious disappearance! ***
Capitolo 18: *** You look like a Slytherin, Albus! ***
Capitolo 19: *** The second act of the plane of sabotage! ***
Capitolo 20: *** Burning revelations and very difficult decisions ***



Capitolo 1
*** Lay the table, Rose! ***


Lay the table, Rose!

Un lieve venticello soffiava per le vie di Godric’s Hallow.
Gli abitanti del paesino sapevano che annunciava l’arrivo dell’autunno.
E difatti era proprio l’ultimo giorno di Agosto, la fine dell’Estate, dei divertimenti, dei bagni a mare, dei gelati, del dolce far nulla…
Invasa da questi pensieri malinconici Rose Weasley era sdraiata sul letto a rileggere per la centesima volta la lista delle cose di cui avevano bisogno gli studenti del secondo anno, per paura di aver dimenticato qualcosa.
Hugo entrò nella stanza e le disse: "Ehi sorellina perché non la smetti di imitare i comportamenti maniacali della mamma e vieni a giocare con me?".
Lei alzò lo sguardo dal foglio, visibilmente contrariata, e rispose al fratello:"L’anno prossimo andrai a Hogwarts anche tu e solo allora potrai capirmi. E comunque non vengo a giocare con te: non sono mica una bambina di dieci anni, ne ho dodici!".
Ron, mentre entrava nella stanza, soffocò una risata al sentire le parole pronunciate con tanta convinzione dalla sua primogenita.
"Ti prego Rose, non trasformarti nella miniatura di Hermione!",la supplicò il padre scherzando.
Hugo rise, ma la sorella rimase impassibile e sul volto apparve un’espressione offesa.
Borbottò qualcosa che somigliava tantissimo a "Maschi!" e se ne andò dalla stanza, con il foglio stretto ancora in mano, diretta verso un luogo dove poter trascorrere in pace il suo ultimo giorno di vacanza.
Arrivata in cucina, trovò sua madre che cucinava allegramente senza usare la magia.
Stava preparando sicuramente qualcosa di squisito per la rituale cena di fine estate con la famiglia Potter.
"Che odore delizioso!", mormorò Rose annusando l’aria che sapeva di arrosto.
Hermione, lasciando per un attimo i fornelli, si rivolse alla figlia.
"Grazie tesoro! Potresti apparecchiare la tavola? Harry e famiglia non tarderanno ad arrivare! ".
Rose obbedì sbuffando: avrebbe tanto voluto usare la magia per lavori del genere, e invece, fino al giorno dei suoi diciassette anni, non l’avrebbe potuto fare.
In ogni caso si lamentò con la madre.
"Perché non posso usare anche io la magia a casa? Zio Harry l’ha fatto da ragazzo e papà e gli zii hanno fatto pure volare una macchina!".
"Non m’incanti Rosie! Userai la magia solo a diciassette anni come tutti i tuoi compagni! E poi zio Harry ha usato la magia solo per difendersi da un Dissennatore!".
Rose non disse altro, ma nella sua testa pensò che in realtà un suo compagno aveva usato la magia  a casa.
Era stato Scorpius Malfoy e le aveva raccontato che gli era arrivata una lettera dal Ministero della Magia.
"Vedi di non farti espellere Scorp, sennò come faccio ad Hogwarts senza di te!" gli aveva detto lei, fingendo un tono seccato.
"Vedrò quel che posso fare, Weasley!" aveva scherzato lui, senza smettere di guardarla dolcemente in un maniera che faceva squagliare la ragazza.
Dlin  Dlon
Il campanello della porta aveva suonato, segno dell’arrivo degli ospiti e Rose non aveva ancora apparecchiato, immersa nei pensieri sul suo romantico fidanzato.
Decise che la cosa migliore per sfuggire all’ira di sua mamma, era quella di andarsene in camera, con la scusa di doversi cambiare.
Salì in fretta le scale e si rifugiò nella sua stanza.
Era lì che si trovava quando sentì un urlo provenire da sotto.
"Rose Weasley, ti avevo detto di apparecchiare la tavola!".

SPAZIO AUTRICE
Ed eccomi qui con questa nuova fanfiction sul secondo anno di Rose e dei suoi amici ad Hogwarts!
Spero che vi piaccia questo primo capitolo, nonostante sia molto breve.
Vi prometto che i prossimi saranno più lunghi e pieni di novità.
Questa serie è la continuazione di Rose e la Magia di Hogwarts e di Summer Diaries, e spero che venga letta da tutti i lettori delle altre due fanfic.
Spero anche che questa fanfic piaccia anche a coloro che non hanno mai letto le altre due!^^
Grazie a tutti 
Gra Gra 96

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Capitolo 2
*** My boyfriend is Slytherin! ***


My boyfriend is Slytherin

Erano le nove di sera e due famiglie amiche stavano cenando insieme.
 Il tavolo era ricco di cibo di ogni tipo, cosa che lo rendeva molto vivace e colorato.
Tutte queste prelibatezze erano opera della signora Granger, da sposa Weasley.
I commensali sembravano stare apprezzando la cena e il silenzio regnava sovrano nella tavolata.
"Buon segno!", pensò Hermione, "vuol dire che tutti stanno gradendo i piatti e che sono troppi occupati a mangiare per dire qualcosa".
Inoltre la donna stava anche godendo di quegli attimi di silenzio così rari durante la giornata, tra i litigi dei suoi figli e i borbottii di suo marito.
Ma aveva parlato, anzi pensato, troppo presto.
Iniziò un’accesa discussione tra i piccoli di casa Potter e Weasley.
"A Hogwarts non voglio essere smistata a Grifondoro per nessuna ragione al mondo!", aveva affermato Lily decisa provocando l’ira del cugino.
"Come puoi dire certe cose, Lily?! Parli come una Serpeverde!",  l’apostrofò Hugo pronunciando le ultime parole con grande disprezzo.
La rossa ragazzina si adirò.
"E se anche lo diventassi? Cos’ha di male questa casa?".
Hugo la guardò allibito.
"E’ stata la casa di molti Mangiamorte e di Tu-sai-chi in persona!", mormorò piano scandendo lentamente le parole per metterle maggiormente in evidenza.
A quel punto intervenne Rose, in difesa della cugina.
"Sei proprio un’idiota, Hugo. La casa di Serpeverde è piena anche di ragazzi…adorabili!".
Quest’ultima parola le era proprio scappata di bocca, pensando a Scorpius.
Rose diventò tutta rossa quando vide che l’attenzione di tutti era su di lei.
Il primo a parlare fu suo padre.
"Adorabili hai detto? Rose, non è che devi dirci qualcosa?".
La ragazza pensò di non rispondere a quella domanda, ma in un secondo momento decise di farlo: dopotutto era una Grifondoro e come tale doveva dimostrare coraggio!
"In realtà devo proprio dirvi qualcosa", annunciò con apparente calma, "L’anno scorso ad Hogwarts mi sono fidanzata con un ragazzo Serpeverde…".
La bocca di Ron si aprì in un’espressione di grande stupore, ma non nella connotazione positiva del termine.
"Dimenticavo: è Scorpius Malfoy!"..
Dopo aver detto queste parole, un tonfo risuonò nella stanza e tutti capirono cos’era successo: Ron era caduto dalla sedia, svenuto.
 Rose si ritrovò a sorridere soddisfatta per quanto era accaduto e si godette la scena nella quale Ginny ed Hermione cercavano di rianimare Ron, schiaffeggiandolo.
A qual punto Rose e Lily decisero di salire su in camera per chiacchierare in privato senza la compagnia indesiderata di fratelli e cugini.
"Devi raccontarmi tutto di te e Scorpius Malfoy!", esclamò la più piccola con gli occhi che le brillavano dalla curiosità.
"Lo farò, ma non prima che tu mi abbia parlato della tua incredibile cotta, cara cugina!", e sorrise maliziosa a una Lily profondamente stupita.
"Non fare la finta tonta, Lily! So che ti piace, e molto!".
Lily si arrese all’evidenza dei fatti e sdraiatasi sul morbido letto della cugina, iniziò a confessarle tutto.
"Teddy Lupin mi è piaciuto da sempre; ha costantemente occupato un posto speciale nel mio cuore, ma ora quel profondo sentimento di affetto è diventato qualcosa di più…non riesco a spiegare bene cosa!".
Rose non si mostrò per niente sorpresa dalla rivelazione, ma ebbe un moto di tenerezza per la cugina che, più piccola di lei di due anni, non riusciva ancora a mettere luce sui suoi sentimenti.
Le ricordava lei quando aveva conosciuto Scorpius!
Abbracciò Lily dolcemente e le sussurrò: "non ti preoccupare, con il tempo si chiarirà tutto! Nel frattempo cerca di non soffrire troppo quando vedi Teddy e Victorie stare insieme".
"Questa è la cosa più difficile! Odio nostra cugina e avrei tanta voglia di schiantarla! Perché non mi insegni come si fa, Rosie? Dopotutto tu l’hai già fatto una volta!".
Detto questo guardò supplichevole la cugina, che, però, ribatté:"Non puoi schiantare una Weasley! E comunque farlo è difficilissimo; io ci sono riuscita solo perché ero assolutamente accecata dalla rabbia e volevo vendetta!".
Aveva detto queste parole per dissuaderla, ma si accorse di aver provocato nella cugina l’effetto contrario.
"Allora è perfetto: io sono accecata dall’odio e voglio vendetta! L’anno prossimo m’impegnerò tantissimo ad Hogwarts e riuscirò a schiantare quella vipera!", affermò decisa con il fuoco che le brillava negli occhi.
A quel punto Rose si rassegnò e decise di lasciare alla cugina l’illusione di riuscire a schiantare Victorie.
In quel momento la porta si spalancò di botto e nella stanza irruppero James e Albus seguiti da Hugo.
"La pace è finita!", mormorò Lily Luna alzando le spalle.
Albus si avvicinò a Rose e le sussurrò: "Domani ti darò una notizia spettacolare, cugina! Stenterai a crederci!".
Rose notò che era insolitamente allegro e di buon umore, come non lo vedeva da molto tempo.
"La curiosità è tanta, ma saprò aspettare!", disse saggiamente.
"Ragazzi, ma ci pensate che tra qualche ora saremo sull’espresso per Hogwarts? Non vedo l’ora di partire!", esclamò James, euforico, non facendo caso agli occhi della piccola Lily che si stavano riempiendo sempre più di lacrime.
Albus se ne accorse subito: adorava la sorellina e aveva nei suoi confronti un atteggiamento molto protettivo.
"Ci rivedremo presto, Lily! E ricorda che tra un anno anche tu e Hugo verrete con noi!", disse facendo scaturire un lieve sorriso sul viso della sorella.
"E io ti scriverò sempre!", le promise Rose.
"E io sarò sempre qui a darti fastidio e ad insultare la tua casa prediletta!", si sentì in dovere di dire Hugo, facendo ridere tutti i presenti.
La serata trascorse in fretta e per tutti arrivò il momento di rifugiarsi sotto le calde coperte e di addormentarsi per l’ultima volta nel proprio letto prima della partenza per Hogwarts.
Rose si addormentò con il sorriso stampato sulle labbra, pregustando il banchetto d’inizio anno, l’incontro con il suo fidanzato e con le amiche.
E purtroppo sarebbe arrivato anche il momento in cui si sarebbe incontrata con Frank, Charlotte e Lisander, con i quali non era più amica dall’estate.
Decise di non pensarci e s’addormentò.
"Buona notte, Rosie!", le sussurrò Hermione entrando nella stanza e baciando la figlia dolcemente e teneramente come solo una mamma sa fare.

 

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti!!
Eccomi qui con il secondo capitolo della fanfic, molto più lungo dell'altro!
Rose ha rivelato alla famiglia del suo fidanzamento con Scorpius, ma Ron non sembra averla presa in maniera positiva! xD
Finalmente avete capito di chi è innamorata Lily Luna, ovvero di Teddy Lupin. Sembrerebbe un amore impossibile...
Invece per la rivelazione del contenuto della lettera di Albus dovrete aspettare il prossimo capitolo!
Ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite e quelli che l'hanno commentata, come BethPotter, Terry99, Ale Potter e AlexRoseScorpius!
A presto ^^
Gra Gra 96

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Capitolo 3
*** I lost the train for Hogwarts ***


I lost the train for Hogwarst

Alle undici di quel giorno, Rose sarebbe dovuta essere alla stazione di King’s Cross per prendere l’espresso diretto ad Hogwarts, come l’anno precedente.
Purtroppo erano le undici e la ragazza era ancora distesa sul suo comodo letto e dormiva profondamente.
Aveva un’aria davvero beata, quindi probabilmente stava sognando il suo fidanzato.
Un urlo isterico interruppe il suo sonno.
"Il treno è appena partito e noi siamo ancora a casa, in pigiama!", esclamò Hermione sgomenta, cercando si svegliare il marito, che nonostante le urla, continuava a ronfare.
"Insomma, Ron! Svegliati!", gli intimò afferrando, minacciosa, la bacchetta.
Lui continuò a dormire, ignaro di ciò che aveva in mente di fare la moglie.
"L’hai voluto tu, Ron: Aguamenti!".
Un grosso zampillo d’acqua fuoriuscì dalla bacchetta, inzuppando completamente il rosso.
"Ah!! Che succede?", urlo quest’ultimo svegliandosi di botto, non nel migliore dei modi.
Hermione rise a quella buffa scena, ma poi si fece scura in volto e rimproverò il marito: "Succede che, per colpa tua, Rose ha perso l’espresso per Hogwarts! Ti avevo detto centinaia di volte di puntare la sveglia e tu mi avevi assicurato che l’avresti fatto!".
Ron era così stranito che sembrava aver visto un marziano, ma si riprese in fretta.
"Che problema c’è? Andiamo a Hogwarts con la macchina volante!".
Hermione dovette trattenersi per non schiantarlo all’istante.
In quel momento, Rose e Hugo entrarono nella stanza dei loro genitori e chiesero spiegazioni. Rose era in preda ad un attacco di panico mentre il fratello era semplicemente curioso.
Hermione respiro profondamente e spiegò ai figli l’accaduto; cercò di rassicurare Rose dicendole che avrebbero trovato una soluzione.
Ron, che non aveva proferito parola da un po’, decise di farlo dicendo qualcosa di molto inopportuno.
"Potremmo smaterializzarci ad Hogwarts con la materializzazione congiunta!", propose, credendo di aver avuto un’idea geniale.
Hermione fece per riprendere la bacchetta, ma Rose parlò prima di lei.
"Papà, non ci si può smaterializzare entro i confini di Hogwarts! C’è scritto in “Storia di Hogwarts”!!".
Hermione le sorrise, compiaciuta del fatto che non tutti i membri della sua famiglia fossero degli idioti come Ron.
"Giusto!", borbottò lui spiazzato.
Qualche minuto dopo la “tranquilla” famigliola, era a casa Potter, dove Hermione ed Harry stavano discutendo sul modo in cui riportare Rose a scuola, nel più breve tempo possibile.
"Hai già bocciato l’idea della macchina volante, vero?", scherzò Harry, ammiccando al suo migliore amico.
Hermione rise, ma minacciò anche a lui di schiantarlo.
Rose era seduta nel divano con Lily e Hugo, e si affliggeva, pensando che non sarebbe arrivata ad Hogwarts in tempo per assistere allo smistamento delle sue cugine.
Lily, dal canto suo, era felice di poter godere un po’ di più della presenza della cugina, nonostante fosse a conoscenza di quanto fosse egoista il suo pensiero.
"Perché capita tutto a me?!", si spazientii Rose, "perché mio padre è un’idiota?!".
Lily rise alle parole della cugina e la rassicurò dicendole che la zia Hermione sarebbe certamente riuscita a trovare una soluzione.
E in effetti fu proprio così!
Infatti la donna decise di spedire un gufo alla McGranitt, dove le spiegava la situazione e la pregava di mandare qualcuno per portare la figlia ad Hogwarts.
"Spero solo che la lettera arrivi in tempo!", disse con una punta di pessimismo.
Il gufo partì verso il Nord e alle due famiglie non restò che aspettare l’arrivo di qualcuno, che non tardò ad arrivare.
Vero le quattro si sentì bussare molto rumorosamente alla porta. Li per lì tutti furono intimoriti e spaventati da quei rumori. Tutti tranne Harry, che sorridendo aprì subito la porta, certo che dietro di essa vi fosse un caro amico.
E non si sbagliava.
L’imponente figura di Hagrid li sovrastò, non appena Harry aprì la porta.
"Ciao a tutti!", borbottò il mezzo-gigante, sorridendo felice.
"Hagrid!", esclamarono all’unisono Ron, Hermione e Ginny, correndo ad abbracciarlo.
"Da quanto tempo non ci vedevamo?", gli chiese Hermione felice.
"Molto, troppo per i miei gusti! Ma ho già conosciuto alcuni dei vostri figli l’anno scorso. Sono meravigliosi!".
Rose arrossì al complimento del guardiacaccia e notò che il fratello e la cugina sembravano molto stupiti, così decise di presentare loro Hagrid.
"Non hai ancora conosciuto mio fratello Hugo e mia cugina Lily Luna!", gli disse mostrandogli i due.
Lui li salutò calorosamente e disse che per lui era un piacere fare la loro conoscenza.
Poi suggerii a Rose che era meglio se partivano subito per Hogwarts, in modo che non rischiasse di perdere lo smistamento di Lucy e Molly.
La ragazza annui e si apprestò a salutare genitori, zii, e cugini, prima di salire sulla nuova moto di Hagrid.
La cosa più difficile fu salutare la mamma e la cugina e mentre saliva sul mezzo del guardiacaccia aveva due grossi lacrimoni che le pendevano dagli occhi.
Hagrid se ne accorse e cercò di dirle qualcosa per consolarla.
"Li rivedrai presto, Rose!", le sussurrò mentre decollavano verso il cielo azzurro.
Rose rispose che era vero, ma che le sarebbero mancati tantissimo lo stesso.
Poi decise di non pensare più a nulla e di concentrarsi su quel magnifico volo che stava facendo verso la sua scuola, la sua seconda casa, Hogwarts!

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia fatto ridere!
Rose ha perso il treno per Hogwarts, per colpa di quell'idiota del padre, ma Hermione è riuscita comunque a trovare un'ottima soluzione!
Ancora non si è saputo niente della lettere di Albus, ma nel prossimo capitolo scoprirete sicramente tutto!
Chissà dove saranno smistate le due gemelle?
Ora voglio ringraziare coloro che recensiscono la mia storia: BethPotter, Alyssia 98, Ter99, Ale Potter e AlexRoseScorpius! Grazie per i vostri bellissimi commenti! ^^
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le seguite, ricordate o preferite!
Un bacio :-*
Gra Gra 96

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Capitolo 4
*** I became a Griffyndor ***


I became a Griffyndor!

"Ben arrivata, signorina Weasley!", la salutò cordialmente la professoressa McGranitt "spero che il volo sia stato piacevole e le suggerisco di raggiungere i suoi compagni nella Sala Grande, dove tra qualche minuto si terrà lo smistamento".
Rose ricambiò il saluto e, raggiante per essere arrivata in tempo, si affrettò a fare il suo ingresso nella Sala Grande.
Il cuore le batteva forte al pensiero di incontrare Scorpius, il suo dolcissimo ragazzo ed era felice anche di rivedere Roxy e Violetta, mentre non sapeva bene come comportarsi con Frank e Charlotte, dopo il grande litigio estivo.
In ogni caso decise di allontanare questi pensieri e di entrare.
Dopo aver spalancato il portone d’ingresso, si ritrovò gli occhi di tutti puntati addosso e diventò rossa per l’imbarazzo.
Così si diresse velocemente al tavolo dei Grifondoro, dove prese posto accanto a Roxanne, che abbracciò l’amica entusiasta.
"Rose, credevo che non saresti venuta più!", esclamò felice.
"E’ stata una lunga giornata, ma ti racconterò meglio stasera nel Dormitorio", le disse ricambiando l’abbraccio.
Violetta, seduta di fronte a Roxanne, la salutò affettuosamente, ma Rose notò che c’era qualcosa in lei che non andava.
"Tutto bene Vi?", le chiese preoccupata.
"Certo, sono solo un po’ stanca!", rispose evasiva.
Rose non si fece convinta, ma non insistette e pensò a godersi lo smistamento.
I ragazzini del primo anno, infatti, erano appena entrati nella Sala, guidati dalla preside; avevano tutti un’espressione molto impaurita ed insicura e la rossa ricordò che anche lei aveva provato quelle sensazione appena un anno prima.
Riuscì anche ad individuare le cugine; Molly sembrava piuttosto tranquilla, mentre, Lucy era così bianca in viso da sembrare un fantasma.
Rose incrociò il suo sguardo e le sorrise incoraggiante.
Poi la professoressa iniziò a chiamare gli studenti per lo smistamento.
Dopo un po’ arrivo il turno delle gemelle.
"Weasley Lucy!", annunciò la McGranitt.
L a ragazzina si avvicinò lentamente allo sgabello, come se stesse andando al patibolo. I lunghi capelli rossi, si erano elettrizzati per il nervosismo e la facevano sembrare un leone.
Il capello calò, inesorabilmente, sulla testa della ragazzina, il cui viso ritraeva un’espressione di puro terrore.
"Non essere così agitata, Weasley, non mordo mica! La scelta della tua casa non è per niente difficile: con il tuo carattere così dolce, gentile e disponibile verso il prossimo, puoi essere solo una…TASSOROSSO!".
Il tavolo dei Tassorosso applaudì fragorosamente all’arrivo di una nuova ragazza e Rose voltandosi verso di loro, notò la strana assenza di Albus.
Poi, però, rivolse i suoi pensieri alla cuginetta, che sembrava molto contenta della casa in cui era stata smistata e sorrideva felice.
Dopo di che fu il turno dell’altra gemella, Molly; l’insicurezza era di certo una qualità che non le apparteneva.
"Tu saresti la gemella di Lucy, eppure siete molto diverse. Sei sicura di te stessa, coraggiosa e a volte persino arrogante. Non puoi che essere una…GRIFONDORO!".
Tutti i Grifondoro applaudirono all’arrivo di una nuova compagna e Molly avanzò tra loro sicura, prendendo posto accanto a Rose.
"Sono così contenta di essere nella tua stessa casa!", esclamò rivolta alla cugina che le sorrise, felice.
Molly continuò a parlare, durante tutto il banchetto, ma l’attenzione di Rose era catturata dall’assenza di Albus, che non aveva visto per tutto il tempo.
"Che fine ha fatto Al?", chiese preoccupata a Roxanne.
Lei alzò le spalle e le rispose che non ne aveva idea.
Ad un certo punto, però, il ragazzo fece il suo ingresso nella Sala Grande; apparentemente era lo stesso, ma Rose aveva come la sensazione che ci fosse qualcosa di diverso in lui.
La ragazzina si alzò dal tavolo e andò verso il cugino, che le rivolse uno sguardo radioso.
"Ti è piaciuta la novità?!", esclamò lui eccitato in un modo in cui Rose non lo aveva mai visti prima.
"Novità?", chiese lei confusa.
Il cugino sbuffò e le indicò impaziente la divisa.
Apparentemente era una normale uniforme di Hogwarts, ma guardandola meglio Rose notò che vi era impresso lo stemma di Grifondoro.
"Perché indossi l’uniforme di tuo fratello James?", chiese perplessa.
"Rose, sei un caso clinico! Dovresti prendere in considerazione l’idea di farti ricoverare al San Mungo!", esclamò lui esasperato.
"Sono diventato un Grifondoro!!", annunciò con un sorriso a trentadue denti, lasciando sbigottita la cugina.
 

 
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!
Finalmente si è scoperta qual'era la cosa che rendeva Albus tanto felice: il fatto di essere diventato un Grifondoro.
Ma come ci è riuscito?
E qual'era il contenuto della misteriosa lettera?
Troverete risposta a queste due domande nel prossimo capitolo!
Vorrei fare i complimenti a BethPotter che aveva intuito la ragione della felicità di Albus! 
Inoltre grazie a chi recensisce ogni capitolo:
Ter99,
Alyssia98,
BethPotter,
Ale Potter,
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate.
Baci
Gra Gra 96
 
 

 

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Capitolo 5
*** An embarassing silence ***


An embarassing silence

Quella sera nella sala comune di Grifondoro c’era molta confusione: i ragazzini del primo anno erano elettrizzati ed eccitati e facevano un sacco di domande sulla vita ad Hogwarts ai ragazzi più grandi; tutti si raccontavano le rispettive estati e un gruppetto di Grifondoro del secondo anno era radunato attorno ad Albus Severus Potter.
Il ragazzo, dai capelli neri e gli occhi verdi, aveva catturato l’attenzione di tutti, promettendo di raccontare come fosse riuscito a cambiare casa.
"Voglio sapere tutto nei minimi dettagli!", sottolineò Rose, curiosa.
Anche Violetta, Lorcan e Roxanne erano curiosi di sapere tutto, così il neo Grifondoro iniziò il suo racconto.
"Tutto è iniziato il dieci Agosto, giorno in cui ho ricevuto una lettera da Hogwarts. Pensando che contenesse solo la lista dei nuovi libri, l’ho lasciata sulla scrivania e l’ho aperta solo molti giorni dopo. Non vi dico qual è stata la mia sorpresa nel leggere che la McGranitt voleva parlarmi riguardo alla mia casa di appartenenza. La preside intendeva vedermi a Hogwarts prima dell’inizio della scuola. Così papà mi ci ha accompagnato ed è iniziato il nostro colloquio, nel suo ufficio".
                                                                            ***
Albus Severus entrò titubante nella grande ed imponente sala, che gli incuteva un po’ di soggezione. La McGranitt era seduta compostamente nella sua scrivania e lo scrutava con molta attenzione.
"Buon giorno professoressa", si affrettò a dire lui, arrossendo.
"Buon giorno Albus", lo salutò lei, cordialmente, "sai perché ti ho convocato qui, vero?".
Lui annuì con molta insicurezza: in realtà non aveva capito perfettamente il motivo dell’incontro.
"Quasi un anno fa, qui ad Hogwarts, per la prima volta in tanti anni, il Cappello Parlante ha commesso un errore: il tuo Smistamento a Tassorosso. Non era mai successa una cosa simile e ne sono terribilmente spiacente!".
Albus spalancò la bocca in un’espressione di puro stupore e meraviglia e dopo qualche minuto, metabolizzò la cosa e ne fu immensamente felice.
In fondo al suo cuore aveva sempre saputo di non appartenere a quella casa, che non rispecchiava il suo carattere. Non a caso era amico dei ragazzi di Grifondoro e non di quelli di Tassorosso.
La McGranitt gli sorrise, per niente sorpresa dalla sua reazione, e continuò il discorso: "Ora ti metterò il Cappello Parlante in testa e verrai smistato nella tua vera casa".
Detto fatto, Albus si ritrovò il logoro copricapo sulla testa.
"Potter! Innanzitutto credo di doverti le mie più sincere scuse per l’inconveniente di Settembre, ma considera che ormai sono molto vecchio e ad una certa età capita di sbagliare! Bene, tu hai delle qualità molto nobili come la lealtà, il coraggio (anche se non lo sai e una qualità che possiedi!) e la grande importanza che dai all’amicizia e all’amore".
Durante quest’ultimo punto, Albus arrossì fino a sembrare un pomodoro.
"Quindi convieni con me nel dire, che la tua vera casa è GRIFONDORO!".
Un enorme sorriso si dipinse sul volto del ragazzo che esultò in silenzio.
                                                                   ***
"E questo è tutto!", concluse Albus, osservando le facce scioccate degli amici.
Rose abbracciò il cugino dalla gioia che fossero nella stessa casa; lui ricambiò la stretta e le accarezzò i capelli.
"Sono davvero contento che tu sia in questa casa, Albus!", disse Lorcan sorridendo all’amico.
Roxanne e Violetta dissero di pensarla allo stesso modo.
Poi Albus sembrò perplesso tutt’ad un tratto e guardò intorno, come alla ricerca di qualcuno.
"Ragazzi, ma dove sono Frank, Lisander e Charlotte?".
Nessuno rispose a questa domanda, e un pesante silenzio calò nel gruppo, ma Albus non ci fece caso e disse che sarebbe andato a cercarli.
"Meglio di no, Al", gli suggerì Rose, "Non credo che vogliano parlare con te".
La faccia del ragazzo assunse un’espressione confusa.
"E perché non dovrebbero?", chiese.
La cugina scambiò occhiate complici con gli altri Grifondoro e rispose amaramente: "Perché sei nostro amico e loro sono molto arrabbiati con noi, anche se in realtà l’odio più profondo lo nutrono verso di me…".
Non poté terminare il discorso che i tre ragazzi di cui si parlava fecero il loro ingresso nella Sala.
Rose si affrettò ad andarsene, non avendo il coraggio di guardare Frank in faccia, e Roxanne, da buon’amica la seguì.
"Ciao ragazzi, passata una buona estate?", li salutò Albus, ignorando quanto gli era stato detto dalla cugina.
Così non ottenne che un’imbarazzante silenzio e delle gelide occhiate.

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti!
Ed ecco qui un nuovo capitolo che spero vi piaccia! ^^
Finalmente, grazie ad un lungo flashback, si viene a conoscenza del modo in cui Albus è riuscito a cambiare Casa.
Spero che questo cambiamento vi sia piaciuto!
Nel prossimo capitolo Rose capirà di essersi dimenticata qualcosa di molto importante, ma cosa?
Tra qualche giorno lo saprete!
Inoltre grazie a chi recensisce ogni capitolo:
Ter99,
Alyssia98,
BethPotter,
Ale Potter.
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate.
Baci ^^
Gra Gra 96

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Capitolo 6
*** Procession of snails! ***


Procession of snails!

Il sole del mattino filtrava nella stanza attraverso le bianche tende e illuminava i letti delle quattro ragazze, ancora immerse in un profondissimo sonno.
In realtà una di loro faceva solo finta di dormire perché in realtà stava pensando, mentre osservava dormire le altre Grifondoro, che un tempo aveva chiamato “amiche”.
Una lacrime le scese dagli azzurri occhi, ma se l’asciugò in fretta; nessuno l’avrebbe mai vista piangere perché lei era forte e sapeva di esserlo.
Charlotte scese dal letto e decise di prepararsi, in modo tale da poter andarsene nella Sala Grande a fare colazione, senza incontrare le sue compagne.
Purtroppo scivolò sul suo baule, provocando un forte rumore che le svegliò tutte.
"Che succede?", mormorò Rose sbadigliando.
Roxanne si tirò le coperte sulla testa e continuò a dormire, mentre Violetta, intuendo cosa fosse successo, scese dal letto e andò verso Charlotte.
"Dobbiamo parlare, Charlie! Questa situazione non può andare avanti!", le disse quasi tra le lacrime.
Charlotte provava sentimenti contrastanti nel suo cuore. Da un lato voleva tanto chiarirsi con la sua migliore amica, ma dall’altro sentiva di non poterlo fare per fedeltà nei confronti di Frank, il ragazzo che aveva capito di amare da sempre.
Così non rispose a Violetta e se ne andò, lasciandola in mezzo al Dormitorio con le lacrime che le coprivano il volto.
Rose, che aveva osservato tutta la scena e che si sentiva in parte colpevole del litigio scoppiato tra le due compagne, andò ad abbracciare Violetta, stringendola forte e sussurandole che tutto si sarebbe chiarito.
"Grazie Rose, tu ci sei sempre per me!", le disse l’amica.
"E ci sarò per sempre!", le rispose sorridendo l’altra.
Poi iniziarono a ridere come delle sceme, sentendo Roxanne ronfare sonoramente, rovinando, comicamente, quel momento così dolce.
"Mi sa che è ora di svegliarla!", suggerì Violetta.
"Sono pienamente d’accordo, e visto che non sarà un’impresa facile, è meglio ricorrere da subito alle maniere forti!".
Violetta guardò preoccupata l’amica, non sapendo cosa aspettarsi da lei.
"Aguamenti!", disse Rose.
E un grosso zampillo d’acqua fuoruscì dalla bacchetta, facendo la doccia alla povera cugina, che urlò spaventata.
"L’ho imparato da mia mamma: fa sempre così quando non riesce a svegliare papà e devo dire che il metodo funziona!".
Violetta rise con lei, mentre Roxanne scrutò torva le due compagne che, non solo l’avevano svegliata dal suo meraviglioso sogno dove c’erano lei e Lorcan, ma l’avevano anche inzuppata!
"Siete due esseri spregevoli!", le insultò, afferrando la bacchetta, minacciosa.
Le due si scambiarono un’occhiata, spaventata. Roxanne si arrabbiava raramente, ma quando accadeva diventata una furia.
"Cosa intendi fare, cuginetta?", le chiese Rose, indietreggiando fino alla porta.
"Non chiamarmi cuginetta!", le intimò quella.
Roxanne pensò di non essere ancora in grado di schiantare, quindi abbandonò quell’idea, in favore di un’altra.
"Magia lumache!".
Prima di essere colpita, Rose maledisse mentalmente suo padre per aver raccontato alla cugina quell’aneddoto del suo secondo anno; poi iniziò a vomitare lumache, mentre quella rideva soddisfatta.
Violetta, invece, era riuscita a guadagnare la porta qualche secondo prima che l’incantesimo venisse lanciato.
"Sei una…", iniziò Rose, ma non riuscì a completare la frase, a causa di un altro conato di vomito.
Erano le otto e tra poco sarebbero iniziate le lezioni; a prima ora avevano pozioni con l’odiosa professoressa Parkinson.
"Grazie Roxanne!", conato di vomito, "l’ora di pozioni è con i Serpeverde e ora Scorpius mi vedrà così!", esclamò arrabbiata Rose.
Roxanne si fece piccola piccola: forse aveva davvero esagerato.
"Scusa Rosie, sono una sciocca, comunque ho un’idea: chiamiamo nostro cugino James! Lui è più grande e riuscirà senz’altro ad annullare l’incantesimo!".
"Okay", acconsentì e con la cugina scese nella Sala comune di Grifondoro, seminando lumache lungo la via.
Riuscirono a trovare facilmente il ragazzo del terzo anno, che si separò per un attimo dal suo amico Louis, per andare a soccorrere la cugina.
Ovviamente prima rise di lei per un bel pezzo.
"Sei il solito sbruffone!", scherzò Rose.
"Porta un po’ di rispetto a colui che annullerà la magia, nonché nuovo cercatore di Grifondoro!", le disse lui, sorridendo fiero.
Poi con un “Finite Incantatem” fermò la processione di lumache che si era venuta a formare nella Sala.
Rose sospirò di sollievo e abbracciò il cugino.
"A proposito James, quando sono le selezioni per entrare nella squadra di Grifondoro?", chiese interessata.
Lui sembrò stupito dalla richiesta della cugina, ma le rispose ugualmente che sarebbero state tra due giorni, aggiungendo che lei non avrebbe avuto alcuna speranza.
"Questo è tutto da vedere!", esclamò Rose, mentre correva con la compagna verso l’aula di Pozioni.
Era il primo giorno di lezioni ed erano già in ritardo!


SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!
Cosa ne pensate del comportamento di Charlotte? Vi sembra esagerato o no?
E siete d'accordo con James, sul fatto che Rose non ha speranze di entrare nella suadra, o no?
Nel prossimo capitolo ci sarà un litigio tra due personaggi, ma lo scoprirete solo tra qualche giorno!
Dimenticavo: dedico questo capitolo a Ter99, visto che una parte dello scambio di battute tra Violetta e Rose è stato preso da una nostra conversazione.
Inoltre grazie a chi recensisce ogni capitolo:
Ter99,
Alyssia98,
BethPotter,
Ale Potter.
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate.
Baci ^^
Gra Gra 96

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Capitolo 7
*** Dream and reality ***


Dream and reality

La professoressa Parkinson “accolse” le due alunne ritardatarie nella classe buia e umida, lanciando loro gelide occhiate.
Rose e Roxanne si avviarono velocemente verso un banco libero, prima che la professoressa decidesse di non limitarsi agli sguardi, ma di punirle per il ritardo.
Purtroppo non fecero in tempo.
"Signorine Weasley, a cosa devo questo “inconsueto” ritardo? Vi sembra il modo migliore per iniziare il vostro secondo anno di scuola?".
E scrutò torva le due ragazze, suscitando l’ilarità dell’intera classe.
"Silenzio!!", urlò scocciata per quella totale mancanza di rispetto nei suoi confronti.
A quel punto un biondo ragazzino si alzò dalla sedia e, fissando negli occhi la professoressa di pozioni, le disse: "Non cambi argomento! Stava rimproverando le due Grifondoro!".
A Rose si mozzò il respiro, nel sentire questa frase. Non riusciva più a respirare  e stava diventando sempre più pallida.
Lui che diceva di amarla, lui che affermava di essere il suo ragazzo, lui…la accusava alla professoressa!
E non si era sbagliata: quella era proprio la sua voce, che avrebbe riconosciuto tra mille.
Prima di accasciarsi al suolo, lanciò uno sguardo di profondo ribrezzo al Serpeverde che l’aveva ferita.
Si fece tutto buio…
 
Al suo risveglio la ragazza si trovava in Infermeria.
Non ricordava né quando ci fosse arrivata, né il motivo della sua presenza lì.
"Come sta, signorina Weasley?", le chiese preoccupata Madama Chips.
"Perché sono qui?", le rispose Rose con un altro interrogativo.
"Non ricorda: è svenuta durante l’ora di Pozioni!", le rispose quella, "ora, però, risponda alla mia domanda, come si sente?".
La dodicenne le disse di sentirsi abbastanza bene, anche se in realtà non era per niente vero. Si sentiva terribilmente confusa, e continuava a non ricordare nulla delle ore precedenti. Però, aveva come la sensazione che fosse avvenuto qualcosa di brutto.
In quel momento nella stanza irruppero Roxanne, Violetta e, con grande sorpresa di Rose, Charlotte.
"Rosie, stai meglio??", le chiese preoccupata Roxanne.
Violetta fece lo stesso, mentre l’altra Grifondoro restò in silenzio.
Rose rispose velocemente alle altre due e rivolse la sua attenzione alla ragazza con cui non parlava da mesi.
"Charlie, come mai sei venuta qui?", le chiese, titubante.
La dodicenne si sistemò i capelli castani dietro le orecchie guardandola negli occhi le sussurrò: "Volevo sapere come stavi, perché…".
"Perché?", la incoraggio Rose.
"Perché, nonostante pensi ancora che tu abbia fatto una cosa orribile a Frank, sei mia amica e non smetterai mai di esserlo. Ci tengo a te, Rosie".
Piccole e dolci lacrime scesero dal volto della ragazza dai ricci e rossi capelli.
Si sentiva ancora debole, ma non poté trattenersi dall’andare ad abbracciare l’amica ritrovata.
Charlotte la stinse forte a sé e le due sentirono che, l’astio che le aveva divise, era svanito per sempre.
Roxanne e Violetta si godettero lo spettacolo, sorridendo; probabilmente loro si erano rappacificate con la Grifondoro in precedenza.
"Ora siamo di nuovo unite! E d'ora in poi le ragazze del secondo anno di Grifondoro, non si separeranno più, per nulla al mondo!", sentenziò Roxy.
"Mai più!>", risposero tutte le altre all’unisono.
E quelle non erano solo parole, ma certezze.
Dopo un po’ arrivò Madama Chips, che cacciò le tre ragazze dalla stanza, insistendo sul fatto che Rose avesse bisogno di riposo.
"Stasera tornerai in Dormitorio dalle tue amiche, non preoccuparti!", la rassicurò la donna.
La ragazzina annuì e decise di dormire un altro po’, in modo da riprendere totalmente le forze.
 
"Non cambi argomento! Stava rimproverando le due Grifondoro!".
Uno sguardo gelido lanciato da un biondo Serpeverde dagli occhi azzurri come il ghiaccio.
La ragazza rossa stava diventando sempre più pallida, finché si accasciò a terra.
 
Rose si svegliò di soprassalto, ansimando e boccheggiando.
Era tutta sudata e spaventata, e ricordava tutto quello che era successo nell’Aula di Pozioni.
Cercò di calmarsi e di riprendere fiato, facendosi largo tra le coperte aggrovigliate del lettino dell’Infermeria.
Perché l’aveva tratta così, accusandola alla professoressa, ma soprattutto considerandola solo una semplice Grifondoro e non la sua ragazza?
Doveva conoscere subito la ragione del comportamento di Scorpius.
Guardò l’orologio: era ora di cena; avrebbe trovato il ragazzo nella Sala Grande.
 
"Ehi Rose!", le disse Albus, vedendo la arrivare, "vieni a sederti con noi!".
"Ora non posso, Al!", rispose lei, camminando decisa verso la sua meta: il tavolo delle Serpi.
Qualcuno, però, le bloccò il passaggio: Scorpius in persona.
"Non voglio scenate davanti ai miei compagni, Weasley!", le disse freddamente.
"Weasley?", balbettò lei, incapace di controllare le lacrime.
Lui evitò il suo sguardo e non parlò più.
"Pensavo di essere la tua ragazza, non una semplice Grifondoro!", aggiunse lei, alzando il tono della voce.
"Anche io lo pensavo, fino all’altro giorno, poi ho cambiato idea! Sei solo una Traditrice del tuo Sporco Sangue!", l’aggredì il Serpeverde.
Rose non poté evitare l’istintiva reazione del suo corpo: gli occhi le si riempirono di lacrime, che iniziarono a scendere, copiose.
L’unica cosa che riuscì a dire, prima di correre a rifugiarsi nel suo Dormitorio, fu: "Un giorno mi spiegherai come fai a mutare i tuoi sentimenti in così poco tempo!".


SPAZIO AUTRICE
Quante novità in questo nuovo capitolo!
Charlotte che si riappacifica con le compagne e Scorpius, che, improvvisamente, inizia a trattare male la povera Rose.
Qual è il motivo del suo comportamento?
Lo saprete solo nei prossimi capitoli!
In ogni caso spero che questo vi sia piaciuto!
Inoltre ci tengo a ringraziare coloro che recensiscono ogni capitolo:
Alyssia98
Terry99

BethPotter,
Ale Potter,
Svampi

Grazie anche a chi ha messo la storia tra le prefetite, ricordate o seguite.
Baci ♥♥
Gra Gra 96

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Capitolo 8
*** Loves and disappointments ***


Loves and disappointments

I giorni seguenti furono molto cupi e tristi per la povera Rose, con il cuore spezzato a causa degli insulti del giovane Malfoy.
Le sue amiche cercavano di consolarla e sostenerla, ma anche loro stavano attraversando un periodo un po’ complicato.
Charlotte, ad esempio, aveva si riallacciato i rapporti con le altre compagne, ma aveva degenerato quelli con Frank, che si era sentito tradito anche da lei.
Anche Violetta non si sentiva particolarmente felice, a causa della sua cotta per uno dei ragazzi di Grifondoro.
Nessuno sapeva chi fosse perché la ragazza aveva preferito non parlarne, certa di non essere ricambiata.
"Sono la tua migliore amica, dovresti dirmi certe cose!", le ripeteva sempre Charlotte seccata.
"Ti ricordo che mi hai tenuta segreta per un anno la tua cotta per Frank, quindi ti consiglio di chiudere la bocca e di lasciarmi in pace!", rispondeva l’altra con un’aggressività che non le apparteneva.
Roxanne era l’unica a stare bene. Il suo rapporto con Lorcan era magnifico come sempre e i due formavano proprio una coppia perfetta.
"Sono l’uno il completamento dell’altra", si ritrovava spesso a pensare Rose, e una forte malinconia l’avvolgeva.
Perché le cose tra lei e Scorpius non potevano andare bene come tra Roxy e Lorcan?
Perché doveva sempre succedere qualcosa che guastasse il loro rapporto?
E stavolta cos’aveva fatto per fare arrabbiare così il Serpeverde?
Un giorno la ragazza decise di parlarne con la sua migliore amica. Era certa di ricevere un parere sincero e disinteressato e così fu.
"Secondo me Scorpius è stato davvero cattivo a dirti quelle cose, ma tu…", iniziò titubante.
Rose la incitò a proseguire: "Io cosa?".
Roxanne trasse un sospiro e continuò, scandendo lentamente le parole.
"Il giorno che siamo arrivati non l’hai completamente calcolato! Non l’hai neanche salutato e dopo cena sei corsa subito nella Sala Comune di Grifondoro. Seconde me dev’esserci rimasto davvero male…".
Come aveva pensato, le parole di Roxanne la illuminarono: ora era tutto chiaro! Come aveva potuto dimenticarsi del suo ragazzo? Era stata proprio una sciocca e se Scorpius non la voleva più vedere, aveva ragione.
Sapeva, però, di dover fare qualcosa per fargli capire che era davvero dispiaciuta per quello che era successo.
"Vado a parlargli!", annunciò all’amica, uscendo dal Dormitorio, in direzione della Sala Grande.
Correndo, andò a sbattere contro un ragazzo dai capelli color miele e dai tratti inconfondibili.
"Scusami!", mormorò Frank, rivolgendole la parola dopo mesi.
Era tutto rosso e sembrava molto imbarazzato.
"Scusami tu, Frank, e non per oggi, ma per tutto quello che è successo l’anno scorso. Mi sono comportata da schifo, ferendo una persona alla quale tenevo veramente.
So che sarà difficile perdonarmi, ma spero con tutto il cuore che lo farai e che torneremo a volerci bene come due amici".
Poi, senza lasciargli aprire bocca, corse via, con il cuore in gola, ma soddisfatta della sua azione.
 
Qualche minuto dopo si ritrovò davanti al tavolo dei Serpeverde, per la seconda volta in pochi giorni.
L’agitazione cresceva dentro di lei, mentre cercava con gli occhi il biondo Serpeverde.
Finalmente lo individuò, ma avrebbe preferito non farlo, infatti stava parlando con una ragazza della sua casa, molto carina, di cui non conosceva il nome.
La cosa che colpì la ragazza, fu il modo in cui Scorpius guardava la Serpeverde, come faceva con lei l’anno precedente.
Restò in piedi ad osservarli per qualche minuto, poi il ragazzo incrociò il suo sguardo per un secondo e Rose decise che era tempo di andarsene.
Iniziò a correre lontano dalla Sala Grande, uscì fuori dal castello e si addentrò nella Foresta Proibita.
Qualcosa l’aveva attirata proprio lì.
Si sedette sull’erba, tremante, e iniziò a piangere senza capirne il motivo.
Quando si fu calmata, poggiò la testa su un cespuglio e si addormentò.
Udiva i versi degli animali e il freddo della sera le gelava le ossa, ma non aveva nessuna intenzione di tornare al castello.
Nessuna.



SPAZIO AUTRICE
Spero che questo nuovo capitolo sia stato di vostro gradimento, cari lettori! 
Finalmente si è scoperta la causa del misterioso comportamento di Scorpius. La sua reazione vi è sembrata esagerata o giusta?
Inoltre Rose, presa da un attacco acuto di gelosia, fugge dal castello e va a dormire nella Foresta Proiibita. Le succederà qualcosa, qualcuno la ritroverà?
Inoltre chi è il misterioso ragazzo per cui Violetta ha una cotta?
La risposta a tutte queste domande nel prossimo capitolo!! 
Grazie a chi recensisce e ha chi ha messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate.
Baci ♥
Gra Gra 96

 

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Capitolo 9
*** Blue like the sky! ***


Blue like the sky

I primi raggi di sole iniziarono ad illuminare il Parco di Hogwarts, scacciando le tenebre che l’avevano avvolto durante la lunga nottata.
Il silenzio regnava sovrano, segno che tutti gli abitanti del luogo erano ancora immersi in un dolce sonno.
Quella quiete era turbata solo dal lieve canto degli uccellini, che volando fuori dai rispettivi nidi, si apprestavano ad iniziare una nuova giornata.
Qualcosa di rosso si mosse nel prato al limitare con la Foresta Proibita.
"Che ore sono?", mormorò la ragazza sbadigliando.
Ovviamente non ottenne nessuna risposta e solo allora si rese conto di non essere nel suo comodo letto nel Dormitorio di Grifondoro, bensì su un cespuglio nella Foresta Proibita.
Un’ondata di panico l’avvolse e si sentì spaesata, non ricordando il motivo per cui si trovasse in quel luogo così insolito.
Decide di alzarsi e di incamminarsi verso il Castello, poi, però, cambiò improvvisamente idea.
Non voleva trascorrere un’altra giornata ad inseguire Scorpius, cercando di fare pace con lui, né aveva voglia di dare spiegazioni alle amiche della sua sparizione serale.
Inoltre era certa che l’aspettasse una punizione per il suo comportamento “del tutto privo di giudizio”, come l’avrebbe giudicato la McGranitt.
Si sarebbe addentrata nella foresta proibita, con il cuore alla gola, ma l’avrebbe fatto.
Le iniziò a fare male lo stomaco per la fame: la sera precedente non aveva neanche cenato!
Pensò di fare una veloce colazione a casa del Guardiaccia che, ne era certa, non avrebbe fatto la spia con gli insegnanti.
Sorridendo maliziosamente, bussò alla porta.
"Chi è?", chiese una voce burbera e assonnata, proveniente da dietro l’uscio della casa.
"Sono Rose, Hagrid! Puoi aprirmi, per favore?", rispose la ragazza con un po’ di timidezza che l’accompagnava costantemente.
Il guardiaccia la fece subito entrare in casa, non nascondendo, però, un’espressione di grande stupore.
Senza farle domande, si apprestò a prepararle un tè caldo, che le servì con dei biscotti al cioccolato, leggermente andati a male.
"Grazie!", mormorò Rose, sorridendo e mandando giù i biscotti fino all’ultima briciola per non offendere Hagrid, che era stato così carino da offrirle ospitalità.
Solo allora quest’ultimo si decise a farle qualche domanda.
"Di nulla, Rosie, ma che ci fai qui a quest’ora del mattino?", chiese, aggrottando leggermente la fronte.
La ragazzina trasse un respiro e snocciolò al Mezzo gigante tutta la storia, omettendo la ragione per la quale era andata a dormire fuori.
"Quindi ora non intendi tornare al castello?", chiese con un tantino di apprensione e preoccupazione.
"No, ho bisogno di stare un po’ da sola. Farò una passeggiata nella Foresta Proibita!", rispose con molta naturalezza la ragazza.
Hagrid strabuzzò gli occhi e iniziò a dire: "Una “passeggiata” nella Foresta Proibita? Hai idea di quanti pericoli si possono trovare in quel luogo? No, tu non ci andrai".
"So badare a me stessa! Ti ricordo che l’anno scorso ho schiantato una persona, senza che nessuno mi insegnasse a farlo!", ribatté lei, non aspettandosi quella reazione da parte del Guardiacaccia.
"Per la barba di Merlino! Sei testarda come tua madre!", si arrese lui, "Và un po’ dove ti pare, ma stai attenta! E ovviamente non dire a nessuno che ti ho lasciato andare, non dico niente ai professore solo perché so che sei una persona responsabile e sono certo che non ti caccerai nei guai!".
Rose, sorridendo, abbracciò Hagrid e lo ringraziò per le sue parole.
"Dimenticavo: vuoi portarti qualche biscotto?", aggiunse lui.
"No, grazie! Erano buonissimi, ma non ho più fame!", mentì la ragazza, angosciata al pensiero di quell’orribile cibo ammuffito.
Poi, senza aspettare risposta, si diresse verso la Foresta, pronta per quella che sarebbe stata la sua “piccola avventura personale”.
La foresta non sembrava così paurosa, come lo era di notte, anzi le trasmetteva una strana gioia.
Rose pensò che era davvero bello stare soli in mezzo a quella quiete e le venne voglia di perdersi tra quelle piante.
"Se uno si perde, però, lo fa per farsi ritrovare ed io non voglio essere trovata proprio da nessuno!", pensò a voce alta la ragazza.
"Neanche da me?", disse una voce, proveniente da un albero.
"Okay, sono ufficialmente diventata pazza, ora parlo anche con gli alberi!", esclamò Rose, continuando a camminare.
Qualcosa, però, cadde dietro di lei con un tonfo. Si girò e vide un ragazzo.
I suoi occhi blu in contrasto con i capelli neri, l’attrassero subito. Non aveva mai visto un ragazzo così bello e così affascinante. Forse era solo una visione, forse la sua mente le stava giocando dei brutti scherzi.
Nonostante fosse convinta di tutto ciò, gli chiese in un sussurro chi fosse.
"Tu mi chiedi troppo, ragazza dai capelli rossi. Per ora sappi solo che mi chiamo Blu, anche se non è il mio vero nome. E tu chi sei?", rispose scrutandola da vicino.
Per un po’ la ragazza non rispose, essendo rimasta incantata dalle parole di “Blu”.
"Io sono Rose…", rispose in un sussurrò.
Al ragazzo bastò conoscere il suo nome, e detto fatto saltò su un albero e sparì nel folto della foresta, lasciando una profonda scia di mistero e di fascino lungo la via.
"Devo rivederlo!", mormorò stupendosi non poco delle sue parole.
Una strana felicità iniziò ad entrarle dentro il cuore: dopotutto era stata davvero una bella giornata, e ora poteva anche tornare al castello!
Giurò a se stessa che non avrebbe raccontato a nessuno del misterioso ragazzo e che sarebbe tornata a trovarlo molto presto.
"Accio Scopa!", esclamò Rose, colpita da un lampo di genio.
Sarebbe tornata a scuola con la sua scopa, e chissà se nel frattempo non avesse scorto Blu…


SPAZIO AUTORE
Sta volta penso di avertvi proprio sorpreso, con la comparsa di questo misterioso ragazzo!
In realtà la mia idea non era esattamente questa, ma scrivendo mi è venuta l'ispirazione ed ecco qui Blu! 
L'ispirazione è venuta parlando con una mia amica, a cui dedico questo capitolo: Alyssia98!
Cosa ne pensate di lui?
Più in là si saprà di più sulle sue origini, non temete!
Voglio sentire i vostri commenti!! ^_^
Grazie mille alle 5 persone che recensiscono ogni capitolo, alle 14 che hanno messo la storia tra le seguite, alle 3 che l'hanno messa tra le preferite e alle 4 che l'hanno messa tra le ricordate!
Baci ♥
Gra Gra 96

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Capitolo 10
*** The return of the Malandrine! ***


The return of the Malandrine!

"Per la barba di Merlino, Rose Weasley, dove sei stata?", sbraitò la McGranitt, perdendo un po’ del suo solito contegno, vedendo arrivare la ragazza a bordo di una scopa volante.
Rose atterrò con maestria davanti all’imponente portone del castello e si preparò a subire una terribile sfuriata da parte della preside, agitata e rossa in viso.
"Mi scusi professoressa, ma avevo bisogno di restare sola; così sono andata nella Foresta Proibita e…", iniziò titubante la Rossa.
La McGranitt non le fece continuare il suo discorso, esclamando: "Nella Foresta Proibita? Sei impazzita, Rose Weasley? Stai iniziando l’anno proprio nel migliore dei modi, complimenti!".
All’inizio la ragazza si sentì leggermente imbarazzata da quelle parole, ma poi in lei prevalse un senso di determinazione e di orgoglio e, a testa alta, rispose alla preside:
"Non le permetto di insinuare sulla mia situazione mentale, professoressa, e credo proprio di aver iniziato l’anno in modo splendido con questa gita nella Foresta Proibita. Le consiglio di seguire il mio esempio".
Lo sguardo di rimprovero che le lanciò la McGranitt fu così penetrante da farla sussultare.
"In Presidenza, subito!", ordinò, incamminandosi verso il suo ufficio.
 
Un’ora dopo la ragazza stava uscendo dalla Presidenza con un diavolo per capello.
Quella che definiva “un arpia pelosa” aveva tolto cinquanta punti a Grifondoro, l’aveva messa in punizione per i prossimi quattro sabati e le aveva sequestrato la scopa! Ora come avrebbe fatto a partecipare alle selezioni per entrare nella squadra?
"Brutta megera!", borbottò, dirigendosi verso la Sala Comune, dove trovò ad attenderla tutti i Grifondoro del suo anno più suo cugino James.
"Rosie, finalmente sei tornata! Eravamo tutti in pensiero per te, ma dove sei stata?", esclamò quest’ultimo, abbracciandola forte.
Era davvero molto affezionato alla cuginetta e il pensiero che potesse esserle accaduto qualcosa di brutto, l’aveva fatto stare molto male.
"Oh Jamie, mi dispiace di avervi fatto stare in ansia per me, ma avevo bisogno di stare sola e quale posto migliore della Foresta Proibita per farlo?", spiegò la ragazza, ricambiando l’abbraccio.
Gli occhi di tutti i Grifondoro furono colmi di ammirazione nei suoi confronti, al sentire del posto dove aveva trascorso la giornata.
"Devo andarci anche io qualche giorno…", mormorò James, ma così piano che solo la cugina riuscì a sentirlo.
"Hai bisogno di riflettere?", gli sussurrò piano, curiosa di sapere che pensieri frullavano nella testa del tredicenne.
Lui, pensando di non essere stato ascoltato da nessuno, arrossì e se ne andò di fretta con la scusa di dover finire un tema di pozioni.
"Inventatene una migliore, Jamie!", gli urlò dietro Rose, dirigendosi verso gli altri compagni di Grifondoro.
"Rose, devi assolutamente raccontarci tutto!", le ordinò Roxanne con una risolutezza che non le apparteneva.
La ragazza annuì, nonostante non avesse molta voglia di fare quanto le era stato richiesto, e iniziò il suo racconto, omettendo la parte dell’incontro con Blue, quel misterioso ragazzo che aveva preso residenza nei suoi pensieri.
Doveva assolutamente scoprire qualcosa sul suo quanto, ammesso e non concesso che non fosse solo frutto della sua immaginazione, pensiero che si stava infiltrando sempre più nella sua mente.
Volve credere che esistesse veramente, ma i suoi immensi occhi blu le sembravano irreali.
Non avrebbe raccontato a nessuno di Blu, neanche a Roxanne: era la sua migliore amica, ma certe cose bisogna tenerle per sé stessi.
Era il suo piccolo segreto e voleva che restasse tale.
Ora non pensava più al Serpeverde, per cui era stata tanto male in passato. Lui apparteneva solo a quello, mentre Blue rappresentava il suo futuro…
Al momento, però, la cosa che l’angustiava di più era il fatto che non aveva una scopa per partecipare alle selezioni dell’indomani; avrebbe certamente potuto prenderne in prestito una della scuola, ma era certa che non sarebbe stata la stessa cosa.
Doveva assolutamente recuperare la sua scopa e non le importava se questo avrebbe comportato l’infrangere moltissime regole della scuola!
Salendo in Dormitorio, le venne subito un piano geniale: sarebbe ricorsa all’aiuto delle Malandrine e gliene sarebbero servite almeno tre.
"Ragazze devo chiedervi un grande favore!", annunziò Rose a Roxanne, Violetta e Charlotte.
"Dicci tutto!", le risposero le Grifondoro all’unisono.
"L’anno scorso io e Roxy abbiamo fondato una specie di gruppo, con il fine di vendicarci delle offese subite da insegnanti e dai compagni", iniziò e prima di continuare, lanciò un’occhiata alla sua migliore amica, come per chiederle il permesso di rivelare tutto alle altre. Quella sorrise, tranquillizzando Rose.
"Il nome del gruppo era “Le Malandrine” in onore a mio nonno e ai suoi due amici, che tanti anni fa avevano fondato un analogo gruppo", continuò, ma fu interrotta da Charlotte, che facendo due più due, aveva appena capito chi fossero state le responsabili dello scherzo a Gazza, durante il primo anno.
"Allora eravate state voi!!", esclamò sbigottita, "siete state davvero brave a vendicarvi di quel babbeo del custode!".
"Grazie!", disse Rose, sorridendo, "volevo chiedervi se volevate entrare a far parte di questo gruppo, la cui prima missione sarebbe oggi stesso…".
Charlotte acconsentì senza alcuna obiezione, ma Violetta fece una strana espressione.
"Non lo so, ragazze, non sono sicura che sia una buona idea…", mormorò insicura.
Charlotte si spazientì per questo suo atteggiamento e sbottò arrabbiata:"Lasciala perdere, Rosie, è da un po’ di tempo che non le va bene niente. Forse perché si è innamorata di…".
Violetta non le fece completare la frase, scagliando un “Rictusempra” sulla compagna, che fu scagliata lontano, in preda alle risa.
"Grazie Charlotte, da oggi ho capito che è meglio non fidarsi di te!", esclamò la ragazza, andandosene via.
Subito dopo Roxanne e Rose andarono in aiuto dell’amica, anche se ritenevano che Violetta avesse fatto bene a lanciarle un incantesimo. Infatti quando qualcuno racconta un segreto, non si dovrebbe mai rivelare a nessuno.
In ogni caso decisero entrambe che era meglio non impelagarsi in una discussione del genere con Charlie, già abbastanza nervosa, e procedere direttamente con l’operazione delle Malandrine, chiamata “Recupera Scopa”.
"Mantello dell’Invisibilità e Mappa del Malandrino ci sono?", chiese Rose alle amiche.
"Ci sono!", rispose Roxanne mostrandoli alle altre due.
Le tre ragazzine si nascosero sotto il Mantello, dove stavano comodamente vista la loro statura, e Rose aprì la Mappa del Malandrino con la solita formula: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”.
Il loro obbiettivo era raggiungere la Presidenza, dove si trovava la scopa confiscata, senza farsi vedere né dalla McGranitt né da Gazza o da altri insegnanti.
"Non pensi che la preside si accorga del fatto che la scopa non c’è più?", chiese preoccupata Roxanne.
"La riporteremo indietro subito dopo i provini per entrare nella squadra di Quidditch!", sentenziò Rose, sicura.
"Okay, allora andiamo!". disse Charlotte, acconsentendo.
Dopo aver controllato la Mappa ed aver accurato che Gazza si trovava al secondo piano, la Parkinson nei Sotterranei e la McGranitt sulla torre di Astronomia (anche se alle ragazze sfuggiva il perché), uscirono dalla Sala Comune di Grifondoro, dirette verso il terzo piano.
Scesero rapidamente le prime rampe di scale, ma ad un certo punto Charlotte impose loro di fermarsi.
"Rose, ho appena ricordato una cosa importante da dirti!", esclamò, facendo sbiancare le altre due.
"Oggi un Gufo ti ha portato una lettera da parte di tua cugina Lily; è in Dormitorio, ma ho dimenticato di dartela!", continuò, dispiaciuta per la dimenticanza.
Roxanne e Rose la fulminarono con lo sguardo per averle fatte spaventare così tanto.
"Domani la leggo, ma ora concentriamoci sulla nostra priorità!", disse Rose in un sussurro, al contrario di Charlotte che aveva parlato ad alta voce per tutto il tempo.
All’improvviso una figura si avvicinò sempre di più alle tre amiche, che tremarono, spaventate, affrettandosi a controllare nella Mappa del Malandrino.
Era il professor Paciock!
Rimanendo in silenzio riuscirono a non farsi scoprire da lui e proseguirono verso il terzo piano.
Una volta giunte lì, non fu difficile arrivare davanti alla grossa statua che proteggeva l’ufficio della preside, ma per entrarvi bisognava indovinare la parola d’ordine.
"Grifondoro!", fu il primo ed inutile tentativo di Roxanne.
"Palla di pelo!", tentò Charlotte, senza alcun risultato.
"Silente nel cuore!", provò Rose, più per scherzare che per altro.
Ed invece si rivelò la parola d’ordine esatta e la grossa statua lasciò passare le ragazze.
L’ufficio della Preside era molto grande, ma ben ordinato e tutte le cose erano disposte secondo un criterio ben preciso, quindi non fu difficile trovare il posto dove teneva gli oggetti requisiti.
"Ecco la mia scopa!", esclamò Rose, prendendola in mano.
"E’ stato piuttosto facile trovarla!", commentò Charlie, "Ora non ci resta che tornare in Dormitorio".
Ma il rumore della statua che faceva passare qualcuno, fece capire alle ragazze che non sarebbe stato per niente semplice uscire indenni da quella situazione.
"La gattara è qui!", annunciò Charlie in un sussurro, preoccupata.
Le altre sembravano esserlo quanto lei. Presto sarebbero state scoperte e allora la loro vita ad Hogwarts sarebbe finita, portata via come una nuvola in una giornata di sole.
"Guarda Rosie, qui c’è una finestra; se l’apriamo possiamo tornare in Dormitorio a bordo della tua scopa!", suggerì Roxanne, che sotto pressione rifletteva meglio.
Le altre due furono subito d’accordo e aperta la finestra, e salite a bordo della scopa, riuscirono a sfrecciare via, senza essere viste dalla preside.
"Siamo delle grandi!", esclamò Charlotte, "Viva le Malandrine!".
Eccitate e felici per la riuscita dell’impresa, volarono fino al settimo piano ed entrarono nel Dormitorio tramite un’altra finestra, miracolosamente aperta.
"Devo ricordarmi di fare un monumento alle finestre di Hogwarts!", scherzò Rose, preparandosi per andare  a dormire.
Le altre due risero, dicendo di essere d’accordo con lei.
Poi, cercando di non svegliare Violetta, si misero a letto e si addormentarono.
Rose sognava le selezioni del giorno dopo…


SPAZIO AUTRICE
Ed ecco qui un nuovo capitolo della storia; mi dispiace di avervi fatto attendere così tanto, ma ne è valsa la pena: il capitolo, infatti, è molto più lungo degli altri! 
Il tema principale è il ritorno delle Malandrine, che avevate avuto modo di conoscere nella mia precedente fanfic "Rose e la magia di Hogwarts".
L'operazione delle ragazze ha avuto successo, ma la McGranitt si accorgerà di qualcosa?
E cosa contiene la lettera della piccola Lily?
Nel prossimo capitolo la risposta a queste domande e qualche notizia in più sul misterioso Blue!
Un grazie particooare a chi recensi la storia: Alyssia98, Terry99, Ale Potter, BethPotter, Svampi e 123ste123.
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le seguite, ricordate e preferite.
Baci ♥
Gra Gra 96

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Capitolo 11
*** A catastrophic news ***


A catastrophic news

Quella mattina un solo pensiero affollava la mente di Rose: le selezioni di Quidditch.
L’ansia iniziò ad opprimerla e neanche le sue amiche riuscivano a calmarla.
"Per tutti gli slip di Merlino, Rose, calmati!", esclamò Charlotte, scendendo con Rose e Roxanne nella Sala Comune.
"Come posso calmarmi se tra qualche minuto farò i provini per entrare nella squadra?!", disse la ragazza, istericamente.
Le altre due Grifondoro stavano esaurendo la pazienza e Roxanne decise di fare un ultimo tentativo per calmare l’amica.
"Scusami tanto, Rosie, ma è per il tuo bene!", disse prima di mollarle una sberla.
La ragazza urlò, spingendo Roxanne lontano.
"Ma sei impazzita?", la aggredì Rose, arrabbiata.
L’azione dell’amica, però, l’aveva ridestata da quello stato di apatia e di terrore in cui era caduta a causa dell’emozione per le selezioni di Quidditch.
"Come ti senti ora?", le chiese Charlotte, sogghignando.
"Mi fa un po’ male la guancia, ma meglio di prima, grazie! Però la prossima volta sarebbe meglio che usaste dei metodi un po’ più delicati per incoraggiarmi!", rispose, ridendo anche lei.
"Spero di ricordarmene!", scherzò Roxanne, e ridendo le tre amiche si diressero verso la Sala Grande, dove avrebbero costretto Rose a fare un’abbondante colazione.
Trovarono posto vicino ad Albus, Frank e i gemelli Scamander, che accolsero calorosamente le ragazze.
"Buongiorno ragazze!", esclamò Lorcan, allegro, "e buona fortuna per le selezioni, Rose!".
"Sapete che vi parteciperemo anche io e Violetta?", aggiunse, destando lo stupore della maggior parte dei Grifondoro del primo anno.
"Perché quelle facce stupite?", chiese Albus, "Lorcan non ha mica detto che mi propongo io! Violetta è brava a volare, quasi quanto te, Rose! A proposito qualcuno l’ha vista?>>.
Ad un tratto videro arrivare verso il tavolo due Serpeverde; uno di questi era - niente di meno che - Scorpius Malfoy.
Se ciò fosse accaduto qualche settimana prima, probabilmente il cuore di Rose avrebbe iniziato a battere forte a tal punto da scoppiare, ma ora la ragazza era del tutto indifferente alla presenza del giovane dagli occhi color ghiaccio.
Al momento i suoi pensieri erano rivolti a qualcun altro, che sarebbe andata a trovare molto, molto presto!
"Ciao a tutti, Mezzecalzette! Volevo annunciarvi che da oggi in poi Grifondoro non avrà più possibilità di vincere una sola, misera partita di Quidditch!", annunciò Malfoy con lo sguardo pieno di malizia.
"Ma vatti a fare schiantare, razza di idiota!", esclamò Lisander, arrabbiato.
I due Serpeverde stavano per prendere in mano le bacchette, quando la McGranitt annunciò che i provini stavano per avere inizio.
Subito una massa indistinta di studenti si alzò dai rispettivi tavoli e si diresse verso il campo di Quidditch per assistere alle selezioni.
Lorcan e Rose apparivano molto agitati e Violetta non si era ancora fatta viva.
"Dovremmo andare a cercarla!", disse Roxanne preoccupata, nonostante tutto quello che era successo la sera prima.
Nessuno le diede conto per motivi diversi; alcuni come Rose per l’ansia dei provini, altri come Charlotte per la rabbia nei suoi confronti.
"Scamander, Weasley, Baston e", con sorpresa di tutti, "Potter, potete iniziare a prendere posto sulle scope!", annunciò la McGranitt, squadrandoli severa, ma con una punta di orgoglio. Dopotutto sarebbero stati loro i futuri giocatori della sua squadra.
Rose guardò con tanto d’occhi il cugino che, imbarazzato, si stava avviando verso il campo, tenendo lo sguardo basso.
"Perché non me l’hai detto, Al?", chiese con tono sorpreso, ma anche un po’ seccato.
"Pensavo che tu e gli altri mi avreste deriso visto che l’anno scorso non riuscivo neanche a stare in sella sulla scopa!", le rivelò lui.
"Non l’avrei mai fatto, Al!", chiarì la Rossa.
Il tempo per le chiacchiere finì e i quattro Grifondoro montarono sulle rispettive scope e  per pura fortuna la preside non si accorse di quella di Rose Weasley.
Rose e Albus si proponevano come Cacciatori, mentre Violetta e Lorcan come Battitori.
Purtroppo della ragazza non c’era ancora traccia, così i provini dovettero iniziare senza di lei.
I primi ad iniziare sarebbero stati Rose ed Albus, il cui scopo sarebbe stato quello di fare il maggior numero di goal possibili; a quel punto sarebbe subentrato l’altro, che con le mazze avrebbe dovuto dare prova della sua abilità di Battitore, ostacolando i compagni con i Bolidi.
Rose inspirò a fondo e si sollevò da terra, dandosi la spinta con i piedi. Libratasi in aria, percepì subito la bellezza di volare in un cielo azzurro e sereno.
Lo sguardo si posò sul cugino James, che le sorrise per rassicurarla.
Dopo aver fatto un girò del campo, afferrò la Pluffa e si diresse verso i tre anelli, dove il portiere attendeva, pronto, il suo tiro.
Con tutta la sua forza scagliò la palla nell’anello centrale e, nonostante l’ottima parata, riuscì a segnare.
L’emozione si appropriò di lei: quello era stato il suo primo tiro e sperava che non sarebbe stato l’ultimo.
Contenta e più serena, osservò Albus che scagliava la Pluffa nell’anello di destra.
Purtroppo non riuscì a segnare e la sua espressione divenne cupa e triste.
"E’ solo il primo tiro, Al!", urlò la ragazza per incoraggiarlo.
Lui non le rispose e il provino continuò con l’aggiunta dei Bolidi da evitare.
Rose riuscì a effettuare sei goal su sette, mentre il cugino cinque su sette.
Lorcan di dimostrò davvero abile come Battitore, colpendoli ben due volte.
Alla fine del provino erano tutti e tre stanchi morti, ma soddisfatti del risultato, nonostante non sapessero ancora se erano stati ammessi o no nella squadra.
"Sono certo che vi hanno presi!", disse Roxanne ai tre amici, mentre si apprestavano a tornare nella Sala Comune di Grifondoro.
Rose le sorrise, anche se non era del tutto certa che sarebbe andata così.
Arrivata in Dormitorio, decise di fare un po’ di ordine tra i suoi vestiti, che si stavano ammonticchiando sopra il baule.
Durante questa operazione le arrivò tra le mani una lettera e solo in quel momento realizzò di non averla ancora letta.
Diceva così:

Cara Rosie,
non puoi immaginare quanto mi manchi! E' passato solo un mese dalla tua partenza e già non riesco a fare a meno di scriverti.
C’è qualcosa che mi affligge in questi ultimi giorni, qualcosa che non dovrei rivelarti, ma non posso fare altrimenti: quest’estate ci sarà il matrimonio tra Teddy e Victorie!
Ho appreso questa notizia da poco, ascoltando di nascosto una conversazione tra la mamma e Bill, ma d’allora ha occupato interamente i miei pensieri, senza darmi un attimo di tregua.
Teddy non può sposare quella là! Non riesco a crederci!
Ero convinta che un giorno avrebbe sposato me e invece…
Probabilmente ti starai chiedendo dov’è finita la Lily combattiva, ma purtroppo quella parte di me è solo un ricordo lontano, in questi giorni, perché è stata sostituita da una Lily triste e arresa ai fatti.
Ho davvero bisogno di parlare con te e il Natale è troppo lontano per i miei gusti, nonostante manchino meno di due mesi a questo lieto evento.
Ti prego di rispondermi il più presto possibile!
Tua Lily Luna.

Rose non poté trattenersi dallo sgranare gli occhi, leggendo la triste lettera della sua cuginetta.
Non avrebbe mai immaginato che quei due si sposassero tanto presto, nonostante le fosse chiaro che prima o poi l’avrebbero fatto.
Le dispiaceva tantissimo per Lily, che stava maledettamente soffrendo per quella notizia così improvvisa.
Doveva fare qualcosa, dovevano fare qualcosa!
Le vacanze di Natale sarebbero state il momento ideale per agire, ma per il momento l’unica cosa da fare era rispondere alla lettera.

Mia cara Lily,
la notizia che mi hai dato, mi ha stupito molto: non credevo che quei due avrebbero deciso di sposarsi così presto!
In ogni caso tu devi promettermi di non essere così triste e giù di morale perché risolveremo questa incresciosa situazione al più presto.
Sveglia la Serpeverde che è in te e progetta un piano per sabotare questo maledetto matrimonio!
Io sarò dalla tua parte e credo che il momento favorevole per agire siano le vacanze di Natale.
Ti voglio tantissimo bene e spero che questa mia lettera ti faccia stare meglio!
Con grandissimo affetto,
Rose.


SPAZIO AUTRICE
Un saluto a voi, cari lettori!
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento! ^_^
I temi principali sono sttai i provini di Quidditch e la lettera di una disperata Lily Luna.
Penso che la notizia delle nozze di Teddy e Victorie abbia detstato un po' di stupore anche in voi!
Nel prossimo capitolo Rose andrà a trovare il misterioso Blue, la cui figura verrà approfondità durante il terzo anno della ragazza.
Secondo voi cosa succederà tra i due?
Ora vorrei ringraziare le persone che recensiscono ogni capitolo e coloro che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate!
Baci 
Gra Gra 96

 
 

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Capitolo 12
*** You really want to know too much, dear Rosie! ***


You really want to know too much, dear Rosie!

I giorni passarono l’uno dopo l’altro, noiosi ed impegnativi; la quantità di compiti andava sempre ad aumentare e Rose non riuscì neanche a trovare il tempo per recarsi dal misterioso Blue. Inoltre persisteva sempre l’ansia per l’attesa dei risultati dei provini di Quidditch e Violetta, dopo quel giorno, si era isolata sempre di più da tutti i compagni.
Rose e le altre non avevano avuto abbastanza tempo per occuparsi anche di quella faccenda e si sentivano tutte stanche e nervose.
Finalmente arrivarono i primi giorni di Novembre ed il trimestre si concluse definitivamente, dando un po’ di sollievo a tutti gli alunni.
Il 5 Novembre Rose non aveva compiti per il giorno dopo, così decise di fare diverse cose tra le quali andare a parlare con Violetta, verificare se fossero arrivati i risultati dei provini e soprattutto andare nella Foresta Proibita con la speranza di incontrare Blue.
"Ehi Roxy, vuoi venire con me al Campo di Quidditch?", chiese all’amica, speranzosa di ricevere una risposta positiva.
"Okay, andiamo!", acconsentì l’altra.
Così tra una chiacchiera e l’altra giunsero nel luogo stabilito, dove trovarono anche James ed Albus, impegnati in uno strano e animato discorso.
"Devi smetterla di farla soffrire, James! Dille una volta per tutte se ti interessa o no e poi lasciala in pace!", esclamò il minore, adirato e rosso in volto.
L’altro cercò di mantenere un tono calmo, anche se si vedeva lontano un miglio che non lo era affatto.
"Al, ti consiglio di calmarti! Odio le scenate! In ogni caso quello che succede tra me e Violetta non ti riguarda minimamente!".
Rose si dovette tappare la bocca con una mano, per non gettare un grido: dunque era lui il misterioso ragazzo di cui Violetta era innamorata ed era per questo che si comportava in modo così strano ultimamente.
La ragazza fece cenno all’amica di non muoversi e di rimanere in silenzio, per non essere scoperte dai due fratelli Potter.
"Invece mi riguarda visto che sono il suo migliore amico! Smettila di comportarti come un bambino viziato che vuole tutto per sé! Non farla soffrire più, intesi?", continuò Albus, stupendo non poco la cugina per la sua determinazione.
James rimase interdetto e, non sapendo più cosa dire, si allontanò imprecando contro il fratello.
Rose decise di rimanere nascosta finché il cugino non se ne fosse andato; dalla sua discussione, infatti, era emerso l’amore che provava verso Violetta e, apparendo in quel momento, l’avrebbe solo messo in imbarazzo.
Qualche minuto dopo Rose e Roxanne arrivarono al Campo di Quidditch; la speranza che ci fossero i risultati era molto forte, quasi travolgente.
Il capitano di Grifondoro era fermo vicino al campo e questo indusse le ragazze a pensare che ci fosse qualche novità in arrivo.
"Salve Rose!", la salutò Nick Jordan.
"Ciao Nick!", ricambiò la ragazza, "Ci sono novità?".
Il sorriso del sedicenne diventò molto malizioso, segno che qualcosa di nuovo c’era davvero.
"Effettivamente ce n’è una: ho deciso chi prendere in squadra tra quelli del secondo anno….", iniziò, scandendo lentamente le parole.
Rose pendeva letteralmente dalle sue labbra.
"E quindi?", insistette.
"Ti dico solo la nuova formazione della squadra. Il portiere sono io, il cercatore è James Potter, i battitori sono Jenny Peakes e… Lorcan Scamander, i cacciatori sono Polly Canon, Albus Severus Potter e…tu, Rose Weasley!", annunciò, provocando un’enorme reazione di gioia nella ragazza.
"Quindi sono nella squadra?", esclamò, abbracciando Roxanne, "Non ci credo: è troppo bello per essere vero!".
Nick rise per l’eccessivo entusiasmo della ragazza e la informò che gli allenamenti in vista della prima partita contro Serpeverde, sarebbero stati ogni Lunedì e Mercoledì dalle 4 e mezza alle 6.
 
Il fruscio degli alberi e la prima pioggia di fiocchi di neve rendevano la Foresta Proibita un luogo molto misterioso, ma allo stesso tempo romantico.
Ebbene si: Rose non aveva resistito all’impulso di andare a cercare i due occhi di un intenso e catturante blu.
Coperta con una grossa sciarpa dei colori della sua casa,  marciava verso il punto in cui era avvenuto il loro primo incontro.
Chissà se vi sarebbe avvenuto anche il secondo!
La ragazza sperava tanto di si, ma sapeva che era meglio non illudersi per evitare di rimanere pesantemente delusa.
La delusione…ecco un sentimento che non aveva mai tollerato.
"C’è nessuno?", mormorò piano.
Le sue parole si dispersero nel vuoto e l’eco risuonò forte e chiaro.
"C’è nessuno?", ripeté con un tono di voce più alto.
Il risultato fu lo stesso di prima.
Il cielo stava iniziando a scurirsi e la foresta stava riassumendo le sembianze del posto terrificante che era; aveva avuto il coraggio di addentrarsi tra il folto di quegli alberi durante il giorno, ma di notte era tutta un’altra faccenda.
Il suo istinto di sopravvivenza le fece decidere di tornare tra le sicure mura del castello, ma il suo cuore la spingeva ad aspettare.
Ad un tratto due occhi blu apparvero dall’interno di un cespuglio: non c’erano dubbi, erano quelli di Blue.
"Blue, sei tu?", chiese Rose, insicura al massimo.
Il ragazzo sbucò fuori dal suo nascondiglio, mostrandosi in tutta la sua altezza.
Il cuore della Rossa iniziò a battere forte: non si era mai ritrovata così vicina a lui.
"Ciao, Rose! Ti chiami così se non sbaglio, vero?", disse, rivolgendole un lieve sorriso.
"Non sbagli", rispose la ragazza.
E per un po’ tra i due cadde un’imbarazzante silenzio.
Il primo ad interromperlo fu proprio Blue.
"Devo dire che sono contento che tu mi sia venuta a trovare!", le rivelò, e Rose notò che aveva un accento molto strano; non sembrava inglese.
"Devo confessarti che dal nostro ultimo incontro non ho fatto altro che pensare a te…", disse l’altra con un coraggio che non pensava di possedere.
Paradossalmente le era più facile rivelare i suoi sentimenti ad un ragazzo completamente estraneo alla sua vita di tutti i giorno.
Gli occhi di lui parvero illuminarsi al sentire quelle parole, dette con tanta spontaneità.
"Non posso negare di non averlo fatto anche io", le sussurrò Blue, facendole tremare le gambe dall’emozione.
I due si sedettero insieme su un tronco d’albero, caduto e disteso sul suolo e iniziarono a chiacchierare: Rose voleva assolutamente sapere qualcosa in più su di lui.
"Come mai vivi in questo bosco? Qual è il tuo vero nome? Come mai non frequenti una scuola di Magia? Perché sei un Mago, giusto? Non sembri inglese, di che nazione sei?", iniziò, facendo una domanda dopo l’altra, ma non ricevendo alcuna risposta.
"Tu vuoi sapere davvero troppe cose, cara Rosie!", scherzò il moro, rivolgendole un dolce sorriso, "Posso dirti solo che vengo da lontano, che sono un Mago, ma che non frequento la scuola per scelta, che ho quattordici anni e che vivo in questo bosco da Settembre a causa di alcuni eventi che mi hanno spinto a fare questa scelta".
Rose assaporò ogni parola di quanto detto dal ragazzo, che stava assumendo sempre più un’identità definita agli occhi della ragazza.
Ora conosceva qualche dettaglio in più su di lui e trascorse il resto del pomeriggio, parlando al quattordicenne di sé stessa, delle cose che amava fare e che odiava, dei suoi amici e dei suoi nemici, della sua famiglia e della scuola.
L’unico, insignificante particolare che omesse fu Scorpius Hyperion Malfoy.
Non sapeva neanche lei perché, ma le era venuto spontaneo non menzionarlo durante tutta la chiacchierata.
Forse perché cercava di pensare che quel puntino verde non fosse mai entrato nella sua vita; voleva eliminare dalla sua testa quel primo e dolcissimo bacio con il biondino, alla fine del primo anno.
E poi ormai nella sua vita non c’era più spazio per lui!
Con questi pensieri fece ritorno al castello, accompagnata da Blue fino al margine della Foresta, con la promessa di rivedersi il prima possibile.
Rose non poté mai dimenticare il dolce sguardo che il moro le rivolse, prima di vederla allontanarsi verso la scuola.



SPAZIO AUTRICE
Ed ecco un nuovo capitolo pieno di novità per tutti i lettori della fanfic!
Rose, Albus e Lorcan sono riusciti ad entrare nella squadra di Grifondoro e si è scoperto cosa affliggeva tanto Violetta negli ultimi tempi.
Dopo il litigio con il fratello, cosa deciderà di fare James?
Inoltre questo capitolo è stato dedicato anche al personaggio di Blue, la cui identità sta lentamente diventando più chiara...
Cosa ne pensate di lui?
So che qualcuno lo odia e che qualcun'altro lo trova misterioso, ma dopo questo capitolo i vostri sentimenti verso di lui sono cambiati?
Grazie a chi recensisce e a chi ha messo la storia tra le seguite, ricordate, preferite!
Baci 
Gra Gra 96
 

 
 

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Capitolo 13
*** The lost loves! ***


The lost loves!

Le settimane passarono in fretta tra allenamenti di Quidditch e numerosi compiti da svolgere.
I Grifondoro erano sempre più tesi e aspettavano con impazienza le vacanze di Natale, in cui avrebbero goduto del meritato riposo.
Nel frattempo ci fu la prima nevicata e Rose iniziò a preoccuparsi sempre di più per il suo amico Blue, che viveva nella Foresta Proibita tra il freddo e il gelo.
Aveva intenzione di andare a trovarlo prima di partire per la Tana, ma ancora mancavano diverse settimane per quel momento e l’ansia di non ritrovare più il misterioso ragazzo si faceva sempre più forte. L’umore della ragazza era anche influenzato dal fatto che la prima partita di Quidditch si sarebbe disputata tra qualche giorno e lì lei, Albus e Lorcan avrebbero fatto il loro primo debutto ufficiale.
“Sono certa che andrà tutto bene, Rose! Io sarò in prima fila per incoraggiarti!”, le ripeté Roxanne quel giorno, mentre le due amiche cercavano inutilmente di svolgere un compito di Pozioni.
“Spero tanto che tu abbia ragione, Roxy, e grazie per esserci sempre nei momenti difficili!”, le rispose Rose, piena di gratitudine verso la sua migliore amica.
“Sai un’altra cosa che mi preoccupa è il litigio che c’è stato tra Al e Jamie riguardo a Violetta… Dobbiamo assolutamente saperne di più; oggi io le parlo, sei con me?”, aggiunse come attraversata da un pensiero improvviso.
“Si, sono con te. Anche io voglio vederci chiaro in questa faccenda!”, assentì l’altra.
 
Quella sera le quattro Grifondoro del secondo anno erano tutte nel rispettivo dormitorio e Rose pensò che quella sarebbe stata l’occasione perfetta per fare una bella chiacchierata con Violetta.
“Ragazze, che ne dite se parliamo un po’?”, chiese Rose, fingendo un tono disinvolto.
Violetta al sentire quelle parole schizzò giù dal letto e fece per andarsene nella Sala Comune, ma fu bloccata da Roxanne.
“Vi, siamo preoccupate per te! Perché non ci spieghi cosa sta succedendo? Siamo tue amiche, puoi fidarti di noi!”, le dolci parole della Rossa sembrarono calmare l’altra, che si sedette sul suo letto e, rassegnata, iniziò a raccontare tutto alle amiche.
“Tutto è iniziato a Settembre quando ho capito di essermi perdutamente innamorata di vostro cugino James. Di lui mi attirava molto il fisico, la personalità e la bravura nel Quidditch. Avevo, però, la consapevolezza che lui non avrebbe mai guardato me, una studentessa del secondo anno, così ho continuato ad ammirarlo in silenzio e l’unica a cui, purtroppo, ho rivelato della mia cotta è stata Charlotte”, iniziò la ragazza, lanciando un’occhiataccia all’amica menzionata.
“Invece un giorno per puro caso io e James ci siamo ritrovati insieme in Sala Comune e abbiamo iniziato a parlare del più e del meno. Non ci credevo:stavo parlando proprio con lui! Era davvero simpatico e divertente proprio come avevo sentito dire ed inoltre sembrava anche possedere un buon cuore. E cosa più eclatante: sembrava interessato a me; continuava a fissarmi, incantato, e alla fine mi ha chiesto se qualche volta mi andava di uscire con lui. Io ho accettato subito, nonostante di solito è consigliabile farsi desiderare un po’ di più”, e dette queste ultime parole, si fermò di botto; sembrava non avere alcuna intenzione di continuare il racconto.
Rose e Roxanne, scambiandosi un’occhiata complice, decisero di non insistere, ma Charlotte non la pensava allo stesso modo.
“E poi?”, chiese con tono curioso.
Violetta  a malincuore si ritrovò a continuare il racconto: “Purtroppo James non mi ha mai invitato ufficialmente ad uscire con lui, nonostante ormai avessi la consapevolezza di piacergli. Ho indagato un po’ e ho scoperto che fa il filo anche ad una ragazza del suo anno, Jenny Peakes, battitrice nella squadra di Quidditch di Grifondoro. Ci sono rimasta davvero male quando l’ho scoperto e l’unico con cui mi sono confidata è stato Albus”.
Nessuno osò commentare quanto detto dalla ragazza, ma Rose le si avvicinò per abbracciarla; un abbraccio che valeva più di mille parole.
Suo cugino si stava comportando davvero male sia con Violetta sia con quella Jenny.
Ora comprendeva appieno la reazione di Albus ed era d’accordo con lui: James doveva piantarla di comportarsi da bambino egoista e scegliere definitivamente tra le due.
 
1 Dicembre, prima partita dei Grifondoro contro la casa dei Serpeverde.
“Sono contenta di sfidare proprio loro e ti dirò una cosa, Roxy, spero tanto che Malfoy sia entrato in squadra, così potrò batterlo davanti a tutta la scuola!”, disse Rose all’amica, sorridendo maliziosamente.
“Agguerrita la ragazza!, commentò Roxanne ridendo.
“Sì, e non immagini neanche quanto!”.
Poi si diressero verso il campo di Quidditch, avvolto da un grande mantello bianco, ma pur sempre agibile.
la squadra di Grifondoro era radunata negli spogliatoi e l’agitazione si poteva tagliare con un coltello.
“Non farò neanche un goal, mi farò rubare la palla, sarò un fallimento e mi cacceranno dalla squadra, non valgo niente come giocatore…”, ripeteva Albus Severus meccanicamente e non avrebbe smesso se non fosse intervenuta la cugina.
“Se non la smetti entro tre secondi, ti Crucio! Ricorda che l’anno scorso ho schiantato Malfoy ed il passo dallo schiantesimo alla maledizione senza perdono è molto breve!”, spiegò pazientemente all’altro, che iniziò ad arretrare, allarmato da quella prospettiva.
“Bene, ragazzi, il grande giorno è arrivato!”, annunciò il capitano interrompendo la discussione tra cugini, “Tenete i nervi apposto e vinceremo. James cerca di prendere il boccino il prima possibile; Albus, Rose e Polly fate più goal che potete; Jenny e Lorcan fate strage degli avversari ed io cercherò di non far passare nemmeno una Pluffa!”.
Gli altri sei lo guardarono come se fosse stato un alieno venuto da Marte, ma poi assentirono.
Prima di entrare in campo Rose si avvicino al cugino maggiore e gli sussurrò: “So tutto riguardo a quella faccenda e sono d’accordo con Albus; per favore non fare soffrire più Violetta se le vuoi veramente bene!”.
Lui annuì, distretto da altri pensieri e dalla battitrice che stava indossando l’uniforme di Quidditch davanti ai suoi occhi.
“Io me ne vado perché non ci tengo a vedere la bava uscire dalla tua bocca!”, commento pungente e profondamente disgustata.
“Okay ragazzi, si entra in campo!”, annunciò il portiere, montando sulla sua scopa.
Rose balzò sulla sua, rendendosi conto che alla fine non l’aveva restituita alla McGranitt. Si ripromise di farlo al più presto e, con molta agitazione, volò fuori dallo spogliatoio, verso il bianco campo da Quidditch.
Gli spalti erano pieni di persone fino all’orlo e fu fantastico quanto tutti i Grifondoro acclamarono i sette giocatori, spronandoli a dare il meglio di sé.
Rose scorse il Serpeverde dagli occhi di ghiaccio e gli rivolse un’occhiata gelida, che lui non esitò a contraccambiare.
Poi ebbe inizio la partita!
I primi minuti furono d’oro per i Grifondoro che segnarono ben cinque goal, tra cui tre per merito di Rose.
James sembrava vagare per il campo senza una meta e di sicuro senza la minima idea di dove fosse il boccino. Probabilmente stava pensando alla “cara” Jenny Peakes e a come sarebbe stato bello vederla cambiarsi dopo la partita.
“Svegliati, Jamie!”, urlò Rose al cugino, ma quel momento di distrazione le costò caro; infatti fu quasi disarcionata da uno dei cacciatori di Serpeverde, che successivamente scoprì non essere che Scorpius.
“Cosa diavolo fai, razza d’idiota?!”, esclamò Rose, incitando Lorcan a tirare un bolide sul ragazzo.
Il biondo non se lo fece ripetere due volte e, con enorme soddisfazione, mandò un bolide sul ragazzo, che venne disarcionato dalla scopa, cadendo da un’altezza vertiginosa.
Per “fortuna” il professor Paciock fece in tempo ad Appellare un grande materasso, sul quale Scorpius atterrò, piuttosto intontito e quasi privo di sensi.
Nel frattempo il Cercatore di Grifondoro avvistò il boccino, che avrebbe messo fine alla partita, e con abile maestria lo catturò, aggiudicandosi la vittoria dell’incontro.
“Abbiamo vinto!”, mormorò Rose, ma nonostante ciò la sua attenzione era catturata dalle condizioni di salute del Serpeverde, che non sembrava messo affatto bene.
 
Quella sera, nonostante la ragazza fosse molto stanca e piena di pensieri contrastanti che le affollavano la testa, decise di andare a salutare Blue prima della partenza per le vacanze di Natale, che sarebbe avvenuta tra una ventina di giorni.
“Blue, ci sei?”, mormorò piano, addentrandosi sempre più nel folto della foresta.
Non ricevette alcuna risposta; stette lì per più di un’ora, ma la situazione non cambiò.
Il ragazzo non c’era: era un dato di fatto e lei non poteva fare nulla per cambiarlo.
Mogia, mogia e con il morale  a terra, si diresse verso il castello, dove sperava di non incontrare ostacoli di alcun tipo, specie Gazza o la McGranitt.
E intanto il dolore per la scomparsa di quello che per lei stava diventando qualcosa di più di un amico si faceva sempre più forte.
“Chissà se lo rivedrò…”.


SPAZIO AUTRICE
Scusate per la lunga attesa, ma finalmente ecco il nuovo capitolo!
Finalmente è stata chiarita la situazione riguardante Violetta e i due fratelli Potter.
Cosa sceglierà James secondo voi? Jenny o Violetta?
E cosa ne è stato di Blue?
Le risposte a questi interrogativi nei prossimi capitoli! ^_^
Grazie a chi recensisce ogni capitolo!
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate.
Grazie anche a te che leggi soltanto, anche se un commentino mi farebbe davvero felice!
Baci ♥
Gra Gra 96
P.S. Ho creato una pagina di FB, dove potrete avere aggiornamenti e altro sulle mie storie. Aspetto i vostri commenti e "mi piace"!  http://facebook.com/pages/Rosie_Weasley-Efp/112762285482105

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Capitolo 14
*** I think you are an evil genius, Lils! ***


I think you are an evil genius, Lils!

Le vacanze di Natale non tardarono ad arrivare, portando gioia ed eccitazione.
Finalmente la maggior parte degli studenti sarebbe tornata nelle rispettive famiglie, riposandosi dopo i primi ed impegnativi mesi di scuola.
Naturalmente Rose, Roxanne, Albus, James, Molly, Lucy, Fred,  Louis e Dominique avrebbero trascorso il Natale alla Tana, come ogni anno.
Lì ci sarebbe stata Lily Luna ad attendere le prime due per mettere a punto il loro piano di sabotaggio del matrimonio tra Victorie e Teddy.
“Dividerò quei due ad ogni costo!”, era la frase preferita della ragazzina di dieci anni, che vedeva la cugina come una specie di mostro, intenzionato a portarle via l’amore della sua vita, Teddy Remus Lupin.
Rose non aveva mai avuto molta simpatia per la cugina maggiore a causa dei suoi atteggiamenti snob, che ricordavano tantissimo Fleur, quindi rovinare il suo matrimonio non le avrebbe costituito alcun problema di tipo morale.
Avrebbe fatto parte del piano di sabotaggio anche Roxanne, in quanto miglior amica di Rose. E forse avrebbero avuto anche un’altra importante alleata, Dominique Weasley.
“Sono assolutamente certa che vorrà collaborare per la mal riuscita del matrimonio!”, aveva spiegato Lily a Rose in una lettera, “Domi, infatti, odia sua sorella e farebbe qualunque cosa per farle passare una giornata da schifo”.
La quindicenne era una Serpeverde, fiera della sua Casa e soddisfatta di non essere una Grifondoro come la maggior parte dei cugini; si sentiva diversa e Lily Luna aveva una specie di venerazione per lei, vedendola come un modello da seguire.
Rose, invece, non nutriva per lei particolare simpatia, ma nemmeno antipatia. Diciamo che la cugina non le faceva né caldo né freddo.
 
Prima di lasciare il castello, Rose decise di tentare ancora una volta di salutare Blue, ma qualcosa glielo impedì. Qualcosa di biondo, con occhi color ghiaccio, uniforme dai colori verde e argento…insomma Scorpius Malfoy.
“Ciao, Weasley!”, mormorò, passandole accanto. Questo era il saluto che le rivolgeva durante il primo anno, quando ancora non era successo niente tra loro, quando ancora non si erano scambiati il loro primo bacio, quando non si erano amati per tutta l’estate, quando erano solo un Malfoy ed una Weasley, niente di più.
“Ciao, Malfoy!”, mormorò lei di risposta, ricacciando indietro le lacrime. Lui non l’avrebbe mai vista piangere, mai!
“Pronta a tornare in quella Tana di Mezzosangue e Traditori del proprio sangue?”, le chiese, suscitando le risatine di alcuni Serpeverde accanto a loro.
“L’originalità non è il tuo forte, Malfoy!”, ribatté lei, scrutandolo con aria di sufficienza.
“Invece sì, Weasley; sono così originale che uso sempre frasi diverse per far innamorare le ragazzine come te!”.
Questo non avrebbe dovuto dirlo; con qualche semplice parola aveva scatenato in Rose un turbine di sentimenti, tra loro contrastanti.
Dolore per essere stata usata…
Rabbia per essere caduta nella sua trappola…
Voglia di piangere per aver creduto veramente all’amore di quel lurido essere…
E tanta, tantissima voglia di vendetta.
“Stronzo!”, furono le prime parole che uscirono dalla bocca della ragazza.
Scorpius rise, soddisfatto per la reazione provocata nella ragazza, ma come dice il proverbio babbano, “ride bene chi ride ultimo”.
Un pericoloso incantesimo era apparso nei pensieri di Rose, la voglia di usarlo si faceva sempre più forte, ormai la formula le stava uscendo letteralmente dalla bocca.
Il biondino sembrò intuire qualcosa e con aria di superiorità chiese alla Grifondoro: “Hai intenzione di schiantarmi, Weasley?”.
“A differenza di te, Malfoy, io non sono così prevedibile!”, commentò, leggendo la paura negli occhi del ragazzo e compiacendosene.
“Sectumsemp…”, iniziò, provocando una grande reazione di stupore in Scorpius, che cercò di farsi scudo con le braccia.
La ragazza, però, non riuscì a pronunciare tutto l’incantesimo; nonostante odiasse Scorpius più di ogni cosa, non riusciva neanche a pensare di provocargli un così atroce dolore. Aveva spesso sentito parlare degli effetti del Sectumsempra e proprio suo zio George aveva perso un orecchio a causa di esso.
Dopo qualche minuto di silenzio, il Serpeverde ritrovò il coraggio di parlare: “Fifa, Weasley? Una come te non avrebbe mai il fegato di usare un simile incantesimo!”.
“Non tentarmi, Malfoy, lo dico per il tuo bene!”, esclamò lei con enfasi.
Lui le fece il verso e le suggerì, sarcastico: “Ti consiglio di tornare agli schiantesimi!”.
“Ottima idea!”, rispose Rose, guardandolo maliziosa, “Stupeficium!”.
E per la seconda volta nel giro di due anni, il biondino venne colpito dal potente incantesimo, che lo fece accasciare al suolo, privo di sensi.
La Grifondoro lo guardò soddisfatta e poi, facendosi largo tra la folla che si era formata attorno al ragazzo, si diresse verso il Parco di Hogwarts, dove sicuramente Roxanne, Charlotte e Violetta la stavano attendendo.
“Ciao ragazze!”, le salutò, come se non fosse successo assolutamente niente nell’ultimo quarto d’ora.
Roxanne e Charlotte risposero al suo salutò, ma Violetta non fece lo stesso; era abbracciata alla sua migliore amica e piangeva a dirotto.
“Oh, Vi, cos’è successo?!”, chiese preoccupata, stringendo la mano dell’amica.
La ragazza non rispose, continuando a singhiozzare interrottamente.
Charlotte le rivolse un occhiata eloquente, che significava soltanto una cosa: James, quel grandissimo idiota di suo cugino, aveva scelto Jenny e non Violetta.
Eppure non l’avrebbe mai detto: conosceva suo cugino e gli voleva anche molto bene, ma questo era stato davvero un colpo basso nei confronti della sua amica. D’altronde anche se avesse scelto Violetta, sarebbe stato un colpo basso nei confronti di Jenny Peakes.
Quindi la conclusione era che suo cugino era bravo solo a fare soffrire le ragazze che, sfortunatamente, impazzivano per lui.
“Mi dispiace, Vi!”, le sussurrò Rose dolcemente, “Quell’idiota di James Sirius Potter non ti merita neanche un po’!”.
“Pensavo di piacergli…”, fu l’unica cosa che riuscì a balbettare la ragazza.
Poi le quattro, avvolte in un tetro silenzio, si diressero verso l’espresso di Hogwarts, appena giunto alla stazione.
Le ragazze si accomodarono in uno scompartimento vuoto e la prima a prendere la parola, interrompendo quel cupo silenzio, fu Rose.
“Ragazze, dovete promettermi una cosa: per queste settimane di vacanza non pensate più a nessun ragazzo, specialmente se vi ha fatto soffrire. Violetta dimenticati di James, Charlotte smetti di pensare a Frank, Roxanne…beh tu puoi anche fare un’eccezione, visto che la tua situazione sentimentale è pressoché perfetta!”, disse.
“Promesso!”, rispose Charlie, “Ma tu non pensare né a Scorpius né a Blue, intesi?”.
Rose sorrise amaramente ed assenti: non potevano neanche lontanamente immaginare cosa fosse successo prima con quel essere inutile.
In quel momento la loro discussione venne interrotta dall’arrivo di Frank, Lorcan, Lisander ed Albus, il quale non appena vide il volto di Violetta rigato di lacrime, si apprestò ad abbracciarla, come un vero amico.
I Grifondoro del secondo anno trascorsero il resto del viaggio parlando di come avrebbero trascorso le vacanze.
Dopo qualche ora giunsero finalmente alla stazione di King’s Cross, dove li attendevano i rispettivi genitori e fratelli.
Rose, scendendo dal treno, si catapultò verso una ragazzina dai capelli incredibilmente rossi, che rispondeva al nome di Lily Luna Potter.
“Lily! Che bello rivederti!”, esclamò, stringendola in un lungo abbraccio.
Nel frattempo li raggiunsero Ron, Hermione e Hugo, che, offesi, osservavano la scena.
“Fino a prova contraria i primi abbracci toccherebbero a noi che, in teoria, dovremmo essere i tuoi genitori!”, puntualizzò Ron, fingendosi arrabbiato.
“Per una volta la penso come te, Ronald!”, commento la moglie.
Rose si staccò dalla cuginetta per andare a salutare i genitori; dopotutto anche loro le erano mancati parecchio.
 
Appena varcata la soglia della sua casa sentì una grande felicità invaderla: era bello tornare nel luogo in cui aveva trascorso tutta la sua vita, nonostante anche Hogwarts occupasse un posto speciale nel suo cuore.
“Ehi, Rose, lo sai che oggi siamo stati invitati a cena dai Potter?”, disse Hugo alla sorella.
“Davvero?”, esclamò l’altra, non del tutto felice della notizia appena ricevuta; dopotutto in quel modo avrebbe dovuto rivedere James che, sicuramente, era consapevole del fatto che lei avesse appreso la notizia della sua scelta.
“Ma non sei felice?”, esclamò di rimando il fratello, “Trascorrerai tutta la serata con la tua cara cuginetta preferita, alias Lily Luna Potter”.
Rose notò una piccola punta di gelosia in questa frase e si apprestò a rassicurare Hugo, che anche lui era il suo fratello preferito.
“Forse anche perché sono l’unico?!”, puntualizzò lui, andandosene seccato.
La sorella dodicenne trasse un sospiro e capì che discutere con il fratello era praticamente impossibile; era meglio andare a prepararsi per la cena.
Avrebbe indossato dei jeans eleganti ed una maglietta viola con abbinato un gilè lilla.
 
All’orario stabilito i quattro componenti della famiglia Weasley si diressero verso la casa dei Potter, che si trovava solo ad un isolato di distanza.
“Ciao a tutti!”, li salutò caloroso lo zio Harry, facendoli accomodare in soggiorno.
La zia Ginny era ancora ai fornelli, intenta ad ultimare la cena; James era chiuso nella sua stanza, senza alcuna intenzione di uscirne (Rose immaginava bene il perché) mentre Albus e Lily erano in giardino; Rose e Hugo li raggiunsero subito.
“Ciao cugini!”, fu l’allegro saluto del Rosso.
“Ciao Hugo, ciao Rosie!”, rispose Albus allegro.
Poi i ragazzi andarono a giocare in giardino, mentre le ragazze andarono a tramare un piano nella stanza di Lily.
“Bene, è il momento di complottare contro il matrimonio dei due; nonostante avvenga solo a Giugno, è importante iniziare a smussare il loro rapporto già da ora, e quale migliore occasione del pranzo di Natale?”, iniziò la più piccola, determinata e sicura di sé.
“Sono d’accordo, Lils, e se ti conosco davvero bene, sono convinta che tu abbia già qualche idea al proposito..”, ipotizzò la dodicenne.
La cugina sorrise maliziosamente, segno che le parole di Rose erano azzeccate.
“Effettivamente avrei un’ideuzza niente male…”, mormorò all’altra, con un sorriso stampato sulla faccia, “Il nostro scopo principale sarà farli litigare e per farlo dobbiamo trovare degli argomenti su cui i loro pareri siano totalmente discordanti. Che ne pensi?”.
“Penso che sei un genio del male, Lils!”, rispose l’altra, ridendo complice.
Durante il resto della serata si svolse la cena tra le due famiglia, ma James non si degnò di fare la sua comparsa nemmeno per il dolce, cosa “davvero anomala” secondo la sorella.
Rose decise di non spiegarle tutta la situazione per rispetto nei confronti di Violetta, ma era certa che il cugino si vergognasse ad incontrarla. Almeno questo era un buon segno: può darsi che aveva capito il modo vergognoso in cui si era comportato.
A fine serata, Albus avvicinò Rose, nel momento in cui Lily era in bagno, per confidarle un segreto: “Rose, non dirlo a nessuno, ma credo proprio di essermi innamorato di Violetta; per questo detesto con tutto il mio cuore James che l’ha fatta soffrire. Penso che lei sia ancora innamorata di mio fratello, perciò non le dirò assolutamente niente”.
La Rossa non rispose, ma rivolse ad Albus uno sguardo che esprimeva solo tanta tenerezza.


SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, cari lettori! ^^
Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto!
Sicuramente uno dei punti fondamentali del capitolo è stato il litigio tra Rose e Scorpius, che finalmente ha rivelato le sue vere intenzioni riguardo la storia avuta con la Grifondoro. Voi cosa ne pensate al proposito?
James Sirius Potter ha finalmente fatto la sua scelta, ma secondo voi è quella giusta? E riuscirà Albus a dichiarare i suoi senitmenti a Violetta?
Inoltre le due cugine stanno già tramando contro il matrimonio di Teddy e Victorie, ce la faranno a sabotarlo?
Le risposte a tutte queste domande nei prossimi capitoli!
Se qualcuno di voi volesse che venisse dedicato un capitolo ad un personaggio in particolare, non deve far altro che dirmelo!
Inoltre ecco il link della mia pagina FB: http://facebook.com/pages/Rosie_Weasley-Efp/112762285482105
Grazie a coloro che recensiscono ogni capitolo, a coloro che hanno messo la fanfic tra le seguite, ricordate e preferite!
Baci ♥
Gra Gra 96

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Capitolo 15
*** The first act of plan of sabotage! ***


The first act of plan of sabotage!

Il venticinque Dicembre non tardò ad arrivare e quel giorno tutti i Weasley avrebbero pranzato alla Tana, gustando le prelibatezze preparate da Molly.
Rose, eccitata all’idea dei regali, si alzò molto presto e si diresse subito verso il salotto, dove era collocato il grande e colorato albero di Natale di casa Weasley. Scendendo le scale, incrociò suo padre in pigiama, che si stava dirigendo nel medesimo posto.
“Ciao, papà!”, lo salutò la ragazza, ancor assonnata, ma allegra e gioiosa.
“Buongiorno, Rosie”, rispose lui sorridente.
“Come mai sei in piedi a quest’ora infelice del mattino? Che ne hai fatto di quella dormigliona di mia figlia? Quella che si alza solo a mezzogiorno!”, aggiunse, scherzando.
La figlia rise divertita e rispose per giustificare il suo anomalo comportamento: “Oggi non è un giorno come tutti gli altri: è Natale!”.
Ron sembrò pensarci un po’ su, ma alla fine annui convinto. I due poi entrarono insieme in salotto e rimasero meravigliati dalla quantità di regali che accerchiavano l’albero.
“Sono tantissimi!”, esclamò Rose entusiasta.
“Sì, infatti!”, assentì il padre, “E scommetto che ce n’è anche uno per te da arte di…”.
Non riuscì a pronunciare quel nome, ma la figlia capì lo stesso a chi si riferiva.
“Io e…Scorpius non stiamo più insieme, papà!”, spiegò, rabbuiandosi in viso.
Lui sembrò piacevolmente sorpreso da quell’inaspettata novità, ma si affrettò a cambiare la sua espressione e, facendo una dolce carezza alla figlia, le sussurrò: “Mi dispiace, Rose, ma un Malfoy ed una Weasley non potranno mai stare insieme né tantomeno amarsi…”.
E la ragazza da quel giorno iniziò a pensare che fosse davvero così.
Poi, però, cercò di scacciare quei tristi pensieri e si concentrò sulla pila di regali che l’attendeva, pronti ad essere scartati.
Roxanne, conoscendo la sua grande passione per i libri, le aveva regalato “Animali Fantastici, dove trovarli”; sua nonna le aveva spedito il solito maglione rosa con una grande R cucitavi sopra; i suoi genitori le avevano fatto trovare una fantastica nuova tuta da Quidditch. Infine c’era un pacchetto molto piccolo, senza bigliettino, rivestito con una splendida carta verde acqua. Con grande curiosità lo scartò, cercando di non sciuparne il rivestimento, e quale fu la sorpresa nel trovarvi un piccolo anello d’oro con impressa un piccolo delfino!
Rigirandolo in mano, la ragazza notò anche che al suo interno c’era una lettera dipinta a mano: la B.
Il cuore iniziò a batterle forte, immaginando chi fosse l’artefice di quel dolce pensiero.
Delicatamente s’infilò l’anellino nel dito medio della mano destra e in quel preciso istante il delfino si ingrandì, come per magia, rivelandosi uno scrigno.
Rose sussultò a causa di questa improvvisa rivelazione e, volendo evitare domande indiscrete da parte del padre, decise di andare in camera per mettere luce a quel mistero.
“Rose, come mai così di fretta?”, le chiese Hermione, vendendola salire le scale veloce come un fulmine.
“Sono curiosa di provare la nuova tuta da Quidditch!”, mentì abilmente la ragazza.
Poi, raggiunta la camera, vi si chiuse a chiave e rivolse la sua attenzione allo scrigno. Per aprirlo le sarebbe servita una chiave, ma come e soprattutto dove trovarla? Sarebbe stato tutto più semplice se avesse potuto usare la magia: con un “Alohomora” avrebbe risolto la faccenda.
In quel momento nella stanza irruppe suo fratello Hugo che iniziò a saltellare felice, dandole davvero sui nervi.
“La vuoi piantare, Hugo?!”, esclamò scocciata, affrettandosi a nascondere l’anello.
Lui, però, lo scorse e lo strappò di mano alla sorella, osservandolo con molta curiosità.
“Dammelo!”, urlò Rose in preda alla rabbia, avventandosi contro il fratello.
“Mai!”, rispose quest’ultimo, cercando di scansarla.
Tra i due iniziò una lotta all’ultimo sangue per la conquista dell’anello, nessuno dei due aveva intenzione di cedere ed alla fine l’oggetto cadde rovinosamente per terra, rompendosi in mille pezzi. A questo punto Hugo decise che era ora di darsela a gambe per evitare l’ira della sorella che, dopo lo shock iniziale, non tardò ad arrivare.
“Stupido piccolo idiota!”, sbraitò la ragazza dal cui volto iniziarono a scendere copiose lacrime. Blue le aveva fatto un regalo magnifico e suo fratello l’aveva rotto, ne aveva spezzata la magia. Inginocchiatasi sul pavimento, raccolse uno per uno i pezzetti dell’oggetto e le arrivò tra le mani anche un piccolo foglietto di pergamena, legato con un nastro rosso sangue.
Dopotutto qualcosa di positivo era emerso dai cocci dell’anello; Rose era sicura si trattasse di un messaggio da parte del ragazzo dai profondi occhi blu.
E non si sbagliava! Srotolata la pergamena e riposto con cura il nastro in un portagioie, lesse quanto scrittole da Blue:
 
Cara Rosie,
se stai leggendo questo messaggio, vuol dire che sei la ragazza intelligente che credevo, essendo riuscita a capire che l’anello faceva solo da contenitore a questa pergamena.
 
La dodicenne arrossì un po’ leggendo queste parole, visto che, in effetti, non avrebbe mai immaginato che quello fosse l’unico modo per arrivare al messaggio. Di questo, purtroppo, doveva essere grata a quella peste di dieci anni.
 
Quello di cui volevo parlarti è la mia improvvisa scomparsa. Mi dispiace molto di non essere riuscito a salutarti prima della mia partenza, ma è stato inevitabile a causa di qualcosa di cui ti parlerò meglio durante il nostro prossimo incontro.
 
Eh sì, Rose aveva sofferto tanto quando non l’aveva più trovato nella Foresta Proibita. Era consolante sapere che non era partito senza salutarla di sua spontanea volontà.
 
Per ora sappi solo che, nonostante ci conosciamo da pochissimo tempo, ti voglio bene e ti considero una vera amica.
 
Le voleva bene e la considerava una vera amica! Per ora questo le sarebbe bastato, anche se lei provava qualcosa di più grande dell’amicizia nei suoi confronti.
 
Ti faccio una promessa, Rosie, ci rivedremo! Non so quando né dove, ma so che accadrà e di sicuro prima della fine della scuola. Allora forse ti racconterò qualcosa di molto importante su di me che potrebbe condizionare anche la tua vita, se lo volessi.
 
Si sarebbero rivisti! Già solo questa certezza la faceva stare meglio. Sentiva di essersi tolta un grosso peso dal cuore, ovvero la prospettiva di non specchiarsi mai più in quegli stupendo occhi blu…
Ora, però, iniziava anche ad incuriosirsi riguardo alle cose che, forse, le avrebbe detto durante il loro prossimo incontro. Cosa le nascondeva Blue?
 
Quindi per ora non mi resta che dirti: arrivederci stellina!
Con affetto
Blue
 
Stellina! L’aveva chiamata stellina! Quel ragazzo si stava dimostrando sempre più dolce, al contrario di qualcuno di sua conoscenza che stava sempre più dimostrando di appartenere alla sua Casa. Un Serpeverde spregevole fino al midollo!
 
                                                                                ***
L’orologio scoccò le dodici, orario in cui la famiglia Weasley sarebbe dovuta essere già alla Tana, seduta a tavola e pronta a farsi deliziare il palato dalle pietanze di nonna Molly.
D’altronde non erano mai stati puntuali e ogni anno facevano sempre la figura dei ritardatari davanti a tutti i parenti.
“Quest’anno andrà diversamente!”, aveva stabilito Hermione, stanca di doversi vergognare davanti a quella precisina con la puzza sotto il naso di Flebo. Sì, proprio Flebo, come avevano ricominciato a chiamarla da un po’ Ginny ed Hermione a causa dei suoi modi di fare insopportabili che sembrava aver tramandato anche alla figlia maggiore, Victoire.
Lily Luna iniziava a ringhiare solo all’udire quel nome, appartenente a colei che mirava a rubarle il suo lui ideale. La prima fase del loro piano di sabotaggio sarebbe avvenuta proprio quel giorno e Rose sperava che tutto andasse nel migliore dei modi, anche se non ne era proprio certa…
“Rose, esci da questo stupido bagno! Dobbiamo andare o nonna Molly ci crucierà tutti!”, esclamò Ron, seriamente preoccupato da quella prospettiva.
“Okay, papà, ma sta tranquillo che la nonna non è tipo da compiere incantesimi del genere!”, lo tranquillizzò la figlia, uscendo dalla stanza.
Il padre non sembrò molto convinto da quell’affermazione.
“Ti ricordo che la nonna ha ucciso Bellatrix Lestrange!”, puntualizzò, dirigendosi verso il salotto, dove si trovava il camino con il quale avrebbero raggiunto la Tana.
Ed uno ad uno vi entrarono, teletrasportandosi nel luogo stabilito.
“Ciao a tutti”, disse Rose facendo il suo ingresso nella sala da pranzo, già apparecchiata, dove erano seduti tutti i Weasley meno loro quattro.
“Scusate per il ritardo!”, aggiunse Hermione imbarazzata, sedendosi nel posto stabilito da Molly, ovvero accanto alla sua migliore amica, nonché cognata, Ginny.
Gli altri risposero in coro che la cosa importante era che fossero finalmente arrivati.
“Figurati che io sono qua da due ore; ci tengo alla puntualità!”, le comunicò Fleur, mandandola in bestia.
“Sta calma, Hermione!”, le sussurrò Ginny, stringendole la mano. Anche lei avrebbe tanto lanciato una delle sue fatture Orcovolanti a quell’antipatica della cognata francese!
Dopo di che Molly iniziò a servire degli ottimo antipasti e Victoire e Teddy decisero che era il momento di fare il loro annuncio ufficiale. Lily Luna gettò una fugace occhiata a Rose, che la rassicurò con lo sguardo.
“Io e Teddy vogliamo comunicarvi la nostra decisione di sposarci quest’estate!”, disse la diciottenne con tono formale e compiaciuto. Il ventenne le sorrise, ma non appariva soddisfatto quanto lei. Buon segno!
Tutti i parenti applaudirono e anche le due cugine finsero di farlo per non dare nell’occhio, ma il momento era arrivato. Il piano per fare litigare i due fidanzati aveva ora inizio!
“Ehi, Vic, ovviamente indosserai il vestito di zia Ninfadora, vero?”, chiese Lily, ben sapendo che la cugina non avrebbe mai accettato di mettere un vestito così poco raffinato ed elegante.
“Certamente, Teddy ci tiene tanto!”, rispose la ragazza, spiazzando la cuginetta che, però, dopo un attimo di esitazione, tornò alla carica.
“Chi saranno le tue damigelle?”, fu la domanda seguente. Teddy le era molto affezionato, ma a Victoire non faceva molta simpatia, quindi era curiosa della risposta che avrebbe ricevuto.
“Stavo pensando di scegliere le Weasley più piccole, ovvero tu, Rose e le gemelle Molly e Lucy. Indosserete un abitino rosa, meraviglioso, proprio come delle principesse!”, spiegò mentre Molly serviva la seconda portata.
Lily stava proprio perdendo la pazienza dopo questi continui fallimenti, così Rose decise di intervenire.
“E dove si terrà la cerimonia? In Francia?”, era la loro ultima spiaggia. L’ultima occasione per farli litigare senza dare nell’occhio.
L’altra rispose serenamente: “No, di certo! Si svolgerà in Inghilterra!”.
A questo punto la ragazzina di dieci anni non resistette e fece esplodere il bicchiere della diciottenne dalla rabbia. Quella saltò in aria, ma fortunatamente nessuno intuì chi fosse l’artefice di quella magia. Nessuno tranne Ginny, che guardò la figlia con uno sguardo di chi la sapeva lunga e le sussurrò che più tardi avrebbero fatto due chiacchiere.
Rose sospirò, infelice per la mal riuscita del piano. Sperava che la seconda parte sarebbe andata meglio, ma aveva il leggero sospetto che prima di essa Lily non sarebbe stata con le mani in mano.
Perché sua cugina non si arrendeva mai e continuava a lottare per raggiungere i propri obbiettivi. Inoltre era terribilmente vendicativa… Guai a farla arrabbiare!
Se ne sarebbero viste davvero delle belle nei mesi successivi!



SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, miei adorati lettori che aumentate sempre più! *_*
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto! ^^
Il dolce regalo di Blue si è rivelato contenere una lettera piena di molte novità misteriose sulle quali si farà luce nei prossimi capitoli.
Avete qualche idea in proposito? Sospettate qualcosa?
Mi piace vedervi impazzire dalla curiosità! (sono sadica, lo so! xD)
Il piano di Lily e Rose è fallito miseramente a causa di una Victoire troppo furba, ma le due si rifaranno nel secondo atto?
Ora vorrei ringraziare tutte le adorabili persone che recensiscono ogni capitolo, ovvero:
Terry99, Alyssia98, Ale Potter, Svampi, BethPotter, Kathe Pierce, Arix254 e Claire Pink.
Non sapete quanto mi fanno piacere le vostre recensioni! *_*
Inoltre grazie a chi ha messo la storia tra le seguite,ricordate o preferite!
Baci ♥
La vostra Gra Gra 96

 

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Capitolo 16
*** Stupeficium for the second time! ***


Stupeficium for the second time!

“Il tempo passa in fretta quando ci si diverte”, dice un proverbio babbano.
E secondo Rose questa frase era davvero giusta: infatti le vacanze di Natale erano volate in un batter d’ali ed ora la ragazza si trovava già sul treno che l’avrebbe riportata ad Hogwarts, la sua seconda casa. Non aveva per niente voglia di ricominciare a studiare, ma per lo meno la consolava il pensiero di rivedere gli amici, di giocare a Quidditch e soprattutto la segreta speranza di rivedere Blue.
“Rose, si può sapere a cosa diavolo stai pensando?”, le chiese Roxanne, interrompendo bruscamente il flusso dei suoi pensieri.
“Proprio a niente, credimi!”, rispose l’altra, senza riuscire a far desistere l’amica dal tentativo di estrarle la verità.
“Sono ancora la tua migliore amica, Rosie? Non ci dovrebbero essere segreti tra di noi! Se hai qualche pensiero che ti affligge puoi benissimo parlarmene, tanto al momento ci siamo solo noi due nello scompartimento”.
Roxanne le rivolse uno sguardo carico di così tanta dolcezza da indurre Rose a pensare di rivelarle ogni cosa sul misterioso ragazzo. Poi, però, non lo fece. Non perché non si fidasse dell’amica, ma perché preferiva che almeno quella cosa rimanesse un segreto da non condividere con nessuno.
“Certo che sei la mia migliore amica, Roxy! Nessuno potrebbe sostituirti, ma credimi: non ho assolutamente niente!”.
L’altra annuì poco convinta, ma non riprese più l’argomento e Rose le fu grata per questo.
In quel momento nello scompartimento entrarono James e Fred, salutando allegramente le due ragazze.
“Come mai così sorridente? Vedo che hai cambiato totalmente umore dal giorno in cui sono venuta a cenare a casa vostra!”, commento Rose pungente.
Era ancora maledettamente arrabbiata con il cugino che aveva fatto soffrire la sua amica Violetta, mettendosi con una ragazza del suo anno, Jenny Peakes.
“Sorrido perché non mi sembra il caso di rimanere triste per tutta la vita a causa di una ragazzina di dodici anni, no?”, ribatté lui aggressivo, ritirando il suo grande sorriso.
Rose all’udire queste orribili parole sentì di stare per esplodere e con la mano cercò la sua bacchetta, riposta dentro la tasca. Non le importava quali conseguenze avrebbe avuto il suo gesto così impulsivo, voleva solo farla pagare al suo “caro” cugino.
“Posa quella bacchetta, Rose!”, esclamarono all’unisono Roxanne e Fred.
Ma lei non aveva intenzione di ascoltare nessuno di loro e James sembrava avere le sue stesse intenzioni perché, nonostante gli ammonimenti dei cugini, sfoderò la sua bacchetta.
Il duello tra i due sarebbe presto cominciato e senza pietà da parte di entrambi.
La determinazione illuminava i loro occhi, come anche la grande voglia di vincere, avendo la meglio sull’avversario.
Dopo il saluto iniziale Rose iniziò a lanciare il suo primo incantesimo, sotto gli occhi spaventati di Fred e di Roxanne.
“Stupeficium!”, esclamò la ragazza prima che qualcuno dei suoi cugini potesse fermarla.
E per la seconda volta eseguì un perfetto schiantesimo che colpì in pieno James Sirius, facendolo accasciare a terra svenuto.
Fred andò subito a soccorrere l’amico, scoccando un’occhiata di fuoco alla cugina Rose che, soddisfatta della sua vendetta e del suo incantesimo ben riuscito, disse all’amica di cambiare scompartimento. Quella assentì velocemente, timorosa di beccarsi anche lei un potente schiantesimo. Poi le due fecero il loro ingresso in un altro vagone dove alloggiavano Violetta, Albus, Charlotte, Frank ed i gemelli Scamander.
La storia del duello tra James Potter e Rose Weasley si era diffusa ormai in tutto il treno.
“Complimenti, cugina, ma non ti sembra di avere un tantino esagerato?”, le chiese Albus preoccupato, sebbene felice per la lezione data al fratello.
“Forse sì, Al, ma non ho potuto sopportare la leggerezza con cui stava prendendo la situazione tra lui e Violetta. Tu avresti fatto lo stesso!”, gli sussurrò, in modo da non farsi sentire dalla diretta interessata.
“Io, però, non sono capace di schiantare una persona, Rose!”, scherzò allegramente il cugino.
A quel punto nella discussione intervenne inaspettatamente Frank Paciock: “Spero che questo non ti porti dei guai con la McGranitt!”, le disse speranzoso, rivolgendole la parola dopo molti mesi.
Rose gli sorrise riconoscente e gli rispose che anche lei lo sperava, ma non era sicura più di tanto; James forse non avrebbe fatto la spia alla preside, ma sicuramente Fred avrebbe ricoperto quel ruolo. Non aveva dimenticato lo sguardo di fuoco che le aveva lanciato prima di uscire dallo scompartimento.
                                                            
Rose scese dal treno con le sue quattro compagne di Grifondoro ed insieme si diressero verso il castello, grazie a delle carrozze volanti. Suo padre, però, le aveva spiegato che in realtà erano trainate dai Thestral, creature magiche che possono essere viste solo le da chi ha visto la morte. Rose sperava di non vederle mai e anche le sue amiche dovevano pensare la medesima cosa.
La neve riempiva ancora tutto il paesaggio, nonostante fosse già la seconda metà di Gennaio; il cielo non era annuvolato come al solito, infatti, un grande sole splendeva, illuminando ogni cosa. Sembrava volesse dare un saluto a tutti gli studenti di ritorno dalle vacanze natalizie. Ora sarebbero iniziati i mesi più duri e faticosi, pieni di lezioni e di compiti da fare; ci sarebbe stato davvero poco tempo per pensare ad altro.
“Weasley, la professoressa McGranitt ti attende in presidenza!”, le annunciò Polly Canon, prefetto di Grifondoro, incontrandola in prossimità della Sala Comune.
La ragazza deglutì e lanciò uno sguardo spaventato all’amica, che le strinse forte la mano per rassicurarla. Poi la ragazza si separò da Roxanne per seguire Polly in Presidenza. Cercava di stare calma, ma era piuttosto spaventata dalle conseguenze che avrebbe potuto comportare il suo gesto impulsivo. Nella sua mente c’era solo un pensiero: il Quidditch!
“Buongiorno, Weasley! Mi sembrava strano che quest’anno non avessi ancora combinato un altro guaio! Ora, per tua enorme sfortuna, sono venuta a conoscenza di due comportamenti altamente scorretti che hai tenuto in questa scuola!”, iniziò la preside, quando la ragazza si fu accomodata.
“Veramente ho schiantato James nel treno!”, non poté trattenersi dal dire la ragazza, beccandosi una truce occhiata da parte della preside.
“Porta almeno un po’ di rispetto!”, le sibilò la donna arrabbiata.
Mentre la McGranitt si preparava a farle una lunga predica sul suo comportamento “altamente scorretto”, Rose cercò di riflettere su quale fosse il secondo. Per quanto ci pensasse non riusciva ad arrivarci.
“Scusi, professoressa, ma oltre a schiantare mio cugino, cos’ho fatto di male?”, chiese Rose alquanto confusa.
Quella guardò l’alunna scettica e le rispose: “Non ricordi una certa scopa che ti avevo sequestrato? Beh, è scomparsa! E chissà come mai l’ho trovata nel tuo dormitorio!”.
La dodicenne arrossì fino alle orecchie, a causa di quel maledetto gene Weasley ereditato dal padre, e riuscì a balbettare solamente: “Professoressa mi sa che la scopa sentiva la mia mancanza…”.
Aveva sperato di far ridere o per lo meno sorridere la McGranitt con queste parole, ma l’effetto fu del tutto diverso. La preside diventò anch’essa sempre più rossa, ma dalla rabbia e, alzandosi dalla poltrona, iniziò a sbraitare contro Rose: “Come ti permetti di fare dello spirito in una situazione del genere? Sai che potresti anche essere espulsa per questo? Chissà che non lo faccia per davvero, Rose Weasley! Neanche tuo cugino James Potter combina tanti guai quanto te, ed è tutto dire!”.
La professoressa di Trasfigurazione iniziò a passeggiare nervosamente lungo tutta la circonferenza della stanza; sembrava stesse pensando a quale punizione infliggere alla ragazza, che aveva sia schiantato il cugino sia preso dal suo ufficio una cosa che le era stata sequestrata a causa di un altro suo comportamento scorretto.
Poteva sospenderla dalla squadra di Quidditch, ma tra qualche settimana si sarebbe tenuta un’importante partita e la ragazza rappresentava un valido elemento essendo, senza ombra di dubbio, la migliore Cacciatrice. Avrebbe potuto farle lucidare tutti i trofei con Argus Gazza, che Rose detestava fino al midollo… Sì, quella era proprio una buona idea!
Così le comunicò la sua decisione e disse alla ragazza di andare direttamente in Sala Comune visto che la cena era sicuramente finita da un pezzo.
“Ricorda, Weasley, la prossima volta che ti troverai nel mio studio per qualche tua malefatta, non ne uscirai con una semplice punizione!”, la ammoni, rivolgendole uno sguardo severo.
 
Qualche minuto dopo Rose stava faticosamente salendo le scale che l’avrebbero portata nella Sala Comune di Grifondoro. Nella sua testa stava maledicendo in tutti i modi possibili la McGranitt per l’orribile punizione che le aveva assegnato. Per giunta avrebbe dovuto lucidare tutti quei trofei di Sabato, il suo unico giorno di riposo senza compiti da svolgere.
Ad un tratto, però, i suoi pensieri vennero interrotti da qualcosa: aveva scorto in un angolo due sagome conosciute che si scambiavano un dolcissimo bacio sulle labbra.
Una aveva i capelli castano chiaro,lunghi e mossi, mentre l’altro li aveva color miele. Non c’era dubbio: erano Charlotte e Frank!
Rose fu felice di osservare quel dolce momento d’intimità tra i suoi due amici e se ne andò in fretta per non disturbarli. Era contenta che Frank si fosse finalmente dimenticato di lei e che si fosse accorto di quanto piaceva a Charlotte. Quei due sembravano fatti l’una per l’altro ed era certa che avrebbero presto annunciato il loro fidanzamento.
Una strana tristezza avvolse Rose, che si ritrovò a pensare all’anno precedente, quando anche lei stava per diventare la ragazza di Scorpius Hyperion Malfoy.
Non riusciva a capire se sentisse la nostalgia di quei giorni o se fosse solamente disgustata dal ricordo…
 

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, cari lettori!!
Spero che il nuovo capitolo, anche se non molto lungo, vi sia piaciuto! ^_^
Personalmente ho provato una grande soddisfazione nel fare schiantare James dalla cara Rosie, per vendicarsi dell'affronto fatto alla sua amica Violetta!
Una novità importante: Frank e Charlotte si sono finalmente scambiati il loro primo e tenero bacio! *_*
Per fortuna la McGranitt non ha espulso Rose, ma ci è mancato poco, e l'ha anche minacciata di farlo se si accierà un'altra volta nei guai...
Secondo voi la nostra protagonista ce la farà? Io non credo xD

Ora vorrei ringraziare tutte le adorabili persone che recensiscono ogni capitolo, ovvero:
Terry99, Alyssia98, Ale Potter, Svampi, BethPotter, Kathe Pierce, Arix254 e Claire Pink.
Non sapete quanto mi fanno piacere le vostre recensioni! *_*
Inoltre grazie a chi ha messo la storia tra le seguite,ricordate o preferite!
Ho creato una pagina su Facebook e sarei molto felice se diventaste fanhttp://www.facebook.com/pages/Rosie_Weasley-Efp/112762285482105
Baci ♥
La vostra Gra Gra 96
P.O. (Publicità Occulta): io ed Alyssia98 abbiamo creato un contest isprato alla battaglia navale e saremmo contente di avere nuovi iscritti. Se la cosa vi interessa ecco il link del contest: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9840744


 

 

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Capitolo 17
*** A very suspicious disappearance! ***


A very suspicious disappearance!

Era il primo giorno di Febbraio e all’orizzonte si prospettava un’altra noiosa ed inutile ora di Storia della Magia. Mentre il professor Ruf ciarlava qualcosa d’indistinto su una delle guerre dei Giganti, Rose scarabocchiava su un foglio di pergamena, annoiata e priva di alcun interesse per tutto ciò che accadeva nel resto della classe.
La dodicenne era seduta accanto alla sua migliore amica, Roxanne, e nel banco davanti a loro sedevano Charlotte e Violetta. La prima sembrava molto concentrata sulla sua pergamena e Rose, per un attimo, distolse l’attenzione dai suoi scarabocchi.
- Ehi, Roxy, secondo te cosa sta facendo Charlotte? – mormorò alla compagna di banco.
- E’ ovvio, Rosie, sta scrivendo…- le rispose l’altra, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
A quel punto per la rossa non fu difficile immaginare su chi stava scrivendo l’amica. Qualche settimana fa l’aveva vista baciarsi sulle scale con – niente poco di meno che – Frank Paciock! Quindi, quasi sicuramente, ora stava scrivendo di quel bacio o di come si era innamorata di lui.
“Devo assolutamente venire in possesso di quella pergamena.” Pensò Rose, pur sapendo che quello non fosse il modo migliore per scoprire qualcosa riguardo la coppia Charlotte/Frank.
Così mentre il professore borbottava distrattamente qualche data, rivolto ai Corvonero presenti, suoi unici ascoltatori, Rose sfilò la bacchetta dal mantello e sussurrò piano: - Wingardium Leviosa!
Subito il foglio di carta iniziò a volteggiare per aria, sotto il visibile ma silenzioso sgomento della Davies. Piano, piano si adagiò sul banco dell’altra Grifondoro che non esitò a dare inizio alla sua romantica lettura.
 
Sono innamorata.
In realtà lo sono sempre stata e sempre dello stesso ragazzo.
Frank, il nome che aleggiava di continuo nel mio cuore.
Mai avrei creduto di essere ricambiata proprio da lui.
Amava Rose, la mia amica, quindi non c’era niente da fare.
Io, Charlotte, non avevo alcuna speranza contro di lei, più carina ed intelligente di me.
 
“Non avrei mai creduto che Charlie si sentisse inferiore a me e che amasse Frank dal primo anno.” Pensò Rose, rimmergendosi subito nell’interessante lettura.
 
Poi lei ha tradito lui e qualcosa di grande si è mossa dentro di me.
Ero arrabbiata, furiosa; avrei voluto schiantare Rose se solo ne fossi stata capace.
In quei mesi sono stata vicino a Frank, l’ho consolato, incoraggiato e amato.
Sono diventata la sua migliore amica, ma senza smettere sperare in qualcosa di più.
Qualche settimana fa è accaduto davvero l’impensabile.
Era sera ed io ero tristemente seduta su un’imponente scalinata quando vidi Frank fare capolino da dietro un pilastro di marmo.
I suoi occhi emanavano una grande dolcezza, mentre i miei esprimevano tutto il mio stupore e la mia meraviglia.
- Cosa ci fai qui tutta sola? – mi chiese in un sussurrò, accomodandosi accanto a me.
- Pensavo… - risposi io, abbassando il capo imbarazzata.
- A cosa pensavi, Charlotte? – disse lui, prendendomi per mano.
Ogni sua parola era carica di grande affetto e, stranamente, non mi sentivo più imbarazzata, bensì a mio agio.
- Pensavo a te, Frank. – gli risposi, con un coraggio ed un’intraprendenza che non mi appartenevano affatto.
- Che strano! – commentò lui.- Anche io riflettevo proprio su di te.
Anche Frank sembrava aver abbandonato quella grande timidezza che lo caratterizzava, per la quale mi era sempre piaciuto.
Lentamente e quasi inconsapevolmente mi avvicinai sempre di più al suo volto, alle sue labbra, e lui fece lo stesso.
Fu un attimo: ci baciammo a stampo.
Ero al settimo cielo, felice e contenta come non lo ero mai stata.
- Ti amo, Frank. – gli sussurrai, stringendolo in un dolce abbraccio.
- Ti amo, Charlotte. – mi sussurrò di rimando, ricambiando l’abbraccio.
Posso dire senza alcuna incertezza che questo è stato il giorno più bello della mia vita.
 
Rose aveva letto il resto del contenuto della pergamena tutto d’un fiato, felice e allo stesso tempo meravigliata dal grande romanticismo di Charlotte e dalla sua bravura nello scrivere. Chissà se in futuro non avrebbe potuto far pubblicare qualche suo pezzo nella Gazzetta del Profeta.
Quando fece per ridare la pergamena alla sua proprietaria, questa lanciò l’incantesimo “Muffliato” ed iniziò ad insultarla in tutti i modi.
- Come hai potuto fare una cosa del genere, Rose! Credevo fossimo amiche, ma tu ti sei arrogata un diritto che non ti spettava affatto! – le urlò Charlotte, in preda ad una grandissima ira.
- Scusami tanto, Charlie, ti prometto che non ne farò parola con nessuno. – le disse Rose, sentendosi tremendamente in colpa.
A quel punto intervennero anche Roxanne e Violetta, incluse nell’incantesimo Muffliato.
- Rose, non ti riconosco più.- le disse la sua migliore amica, chiaramente delusa da lei e dal suo comportamento.
- E tu saresti una Grifondoro? Staresti meglio tra le Serpi! – le sibilò Violetta, pronta a difendere la sua migliore amica.
A Rose venne quasi da piangere a causa di tutti questi insulti e cercò inutilmente di scusarsi con tutte e tre, ma senza alcun risultato.
- Ragazze, ora mi sembra che stiate un po’ esagerando! – sbottò la dodicenne, arrabbiata.
Erano tutte e tre contro di lei, neanche Roxanne, la sua migliore amica, stava dalla sua parte. Aveva sbagliato, sì, ma dopotutto non aveva mica ucciso qualcuno!
 
Alla fine delle lezioni, scocciata e di malumore, si diresse da sola verso il Dormitorio ed incrociò suo cugino Albus.
- Ciao, Al, come va? – gli chiese.
- Benissimo, Rosie! – rispose lui entusiasta. – Violetta mi ha appena concesso un appuntamento!
La dodicenne fu un tantino stupita da quest’improvvisa richiesta da parte della sua compagna di casa, ma Albus le tolse quasi ogni dubbio con la sua successiva affermazione.
- Leggi il bigliettino che mi ha inviato! – disse, porgendole un pezzo di pergamena stropicciato.
 
Caro Albus Severus,
mi farebbe moltissimo piacere incontrarti.
Vediamoci stasera nella radura accanto alla capanna di Hagrid.
Ti dirò qualcosa di molto importante che riguarda noi due.
Baci
Violetta
 
- Albus Severus? – esclamò Rose leggermente incredula dal fatto che Violetta lo chiamasse in quel modo.
- Sì, mi è parso un po’ strano anche a me, ma chi se ne frega! Ho il mio primo appuntamento: è questo quello che conta!
Rose assentì, poi salutò il cugino e si diresse verso la Sala Comune di Grifondoro.
 
Era notte fonda, forse l’una o le due, quando Rose fu svegliata bruscamente da alcuni strattoni e da urla indistinte.
- Che succede? – mormorò assonnata, aprendo gli occhi con grande fatica.
- Rose Weasley, venga subito in presidenza! –
A parlarle era stata la McGranitt, in pigiama e vestaglia rossa a cuoricini, i lunghi capelli sciolti sulle spalle.
Doveva essere successo qualcosa di veramente grave per farla accorrere in quello stato a quell’ora della notte.
“Io non ho combinato nessun’altro guaio.” Pensò la ragazza, mentre seguiva la preside fino al suo ufficio.
Quale fu la sorpresa nel trovarvi accomodati Roxanne, James, Molly, Lucy, Dominique, Fred e Louis.
- Questa sarebbe una riunione della famiglia Weasley? – chiese James seccato non appena la vide arrivare. – Non era meglio attendere il mattino?
La McGranitt gli rivolse un’occhiataccia con la quale lo zittì.
- Non c’è proprio nulla da scherzare, signor Potter. Suo fratello Albus è scomparso, e siamo quasi certi che si tratti di un rapimento!
A Rose si mozzò il respirò e la ragazza emise un unico, forte ed isterico urlo di panico.


SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti!
Con enorme fatica sono riuscita a partorire questo nuovo capitolo!
Mi scuso immensamente per il grosso ritardo, ma l'ispirazione su questa fic mi aveva proprio abbandonato. In ogni caso spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Sotto richiesta di Terry99, ho fatto raccontare in prima persona a Charlotte del suo bacio con Frank e di quello che prova realmente per lui. Spero di essere stata abbastanza esaustiva.
Inoltre credo (e spero) che il finale vi abbia spiazzato...
Albus è scomparso, probabilmente è stato rapito, ma da chi, e soprattutto perchè?
Tutte le risposte nel prossimo capitolo!
Grazie mille a tutti coloro che hanno recensito ed inserito la storia tra le seguite, preferite o ricordate.
Bacioni
Gra Gra 96

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Capitolo 18
*** You look like a Slytherin, Albus! ***


You look like a Slytherin, Albus!

- Non ci credo! – esclamò James all’udire le parole della preside. – Non possono averlo rapito, non Albus!
Il Grifondoro, per la prima volta nella vita, appariva veramente sconvolto ed in preda al panico per qualcosa che non fosse la sua acconciatura. Scattando in piedi, iniziò a girare freneticamente attorno alla scrivania della McGranitt, arrovellandosi il cervello nel tentativo di scoprire chi fosse stato a rapire il fratello e, soprattutto, per quale motivo.
Rose non emise una sillaba; la paura per la sorte del cugino l’aveva paralizzata del tutto, impedendole di dire la qualunque.
- Vi prego di mantenere la calma. – intervenne la McGranitt. – I migliori Auror verranno sguinzagliati alla ricerca di Albus Severus, quindi non avete nulla da temere. Nel frattempo, a mio parere, la cosa migliore sarebbe farvi fare ritorno a casa per qualche giorno.
I giovani Weasley annuirono e, dopo essersi congedati dalla preside, si diressero nei rispettivi dormitori per fare i bagagli.
- Oh, Roxanne, qualcuno ha pietrificato Rose? – chiese innocentemente Lucy alla cugina, indicando l’altra, ancora silenziosa ed immobile come una mummia.
- No, Lucy. Nostra cugina è solo molto sconvolta, ma tu sta tranquilla! – la rassicurò la dodicenne con molta dolcezza.
Poi le due si separarono, dirette rispettivamente verso la torre di Grifondoro e la sala comune di Tassorosso. Roxanne afferrò la mano della sua migliore amica, cercando di trasmetterle un po’ di forza e di speranza.
- Grazie, Roxy, grazie di esserci sempre nei momenti di bisogno. – mormorò Rose, svegliandosi improvvisamente da quello stato di trans che l’aveva avvolta momentaneamente.
- Sono la tua migliore amica, Rose. – le rispose l’altra con semplicità.
Mentre percorrevano la quarta rampa di scale, le due ragazze incrociarono un gruppetto di Serpi, capeggiate da Scorpius Malfoy, che iniziarono a stuzzicarle.
- Weasley è sinonimo di feccia, non è così, Malfoy? – rise sguaiatamente Jenny Goyle.
- Avevi dubbi al proposito? – rispose lui con un sorriso beffardo dipinto sul volto. – Soprattutto il ramo Weasley – Granger, quello è il peggiore di tutti.
Rose iniziò a fremere di rabbia, continuando però a non rispondere alle provocazioni del Serpeverde.
- Oh, Salazar, Rose Weasley è figlia di una nata babbana e di un traditore del proprio sangue. Cosa ci può essere di peggio? – continuò imperterrito il Malfoy.
Il fastidioso ticchettio, prodotto dalle scale in continuo movimento, non poteva eguagliare in intensità al rumore dei battiti del cuore di Rose.
Tum Tum
Un tempo lui aveva detto di amarla.
Tum Tum
Si erano persino baciati.
Tum Tum
Non le aveva mai perdonato quel suo piccolo errore o, in realtà, non aveva mai provato nulla nei suoi confronti?
Tum Tum
E lei cosa provava realmente per lui?
Ne era ancora innamorata?
Due magnifici occhi blu scuro le apparvero nella mente.
No, non doveva sprecare i preziosi battiti del suo cuore per quel maledetto idiota, perché sì, lei ormai era totalmente cotta di colui che si faceva chiamare “Blue”.
- Ehi, Weasley, non sei preoccupata per la fine che farà il tuo cuginetto? – chiese Scorpius arrogantemente, ma pentendosi immediatamente di quanto detto.
Rose si girò di scatto verso il biondino, una furia mai vista le ardeva negli occhi.
- Tu, tu c’entri qualcosa con la scomparsa di Albus?! – esclamò sconvolta, ma non sorpresa più di tanto.
Malfoy sogghignò, e questo suo atteggiamento fece infuriare ancora di più Rose che, afferrata la bacchetta, si preparò a scagliare una fattura.
“Crucio o Avada Kedavra?”, pensò tra sé e sé.
- Che succede qui? – esclamò una voce autoritaria dal fondo del corridoio.
Corti capelli corvini avanzarono verso il gruppetto, non c’era alcun dubbio: era la professoressa Parkinson, docente di Pozioni.
- Scorpius ha appena affermato di essere coinvolto nella scomparsa di Albus Severus. – spiegò Roxanne con calma, sperando che l’insegnante le credesse.
La Parkinson fisò attentamente prima Roxanne poi Scorpius, infine espresse la sua sentenza: - Malfoy, va’ subito in Presidenza!
Le due Grifondoro furono davvero colpite dal fatto che la professoressa avesse spedito il Serpeverde dalla McGranitt, e vollero ringraziarla.
Quella, però, non apprezzò affatto i ringraziamenti.
- Filate nel vostro Dormitorio, prima che tolga cinquanta punti alla vostra casa! – sbottò.
Le due ragazze fecero quanto detto.
***
I ragazzi Weasley giunsero alla Tana verso le sette del mattino e trovarono ad accoglierli i nonni ed i rispettivi genitori, tutti ansiosi e preoccupati, ma mai quanto Harry e Ginny.
- Abbiamo ricevuto un bigliettino…- mormorò Ginny tremante. – Dice così:
 
Cari  (si fa per dire) coniugi Potter,
abbiamo in custodia il vostro caro pargoletto che risponde al nome di Albus Severus.
Non gli verrà inflitta alcuna maledizione Cruciatus torto alcun capello, se seguirete passo passo le nostre indicazioni al riguardo.
Pretendiamo un riscatto di mille duemila galeoni, in contanti s’intende.
Se volete riabbracciare il piccolo Albus, lasciate una borsa, contenente i soldi, in una fossa scavata appositamente per l’occasione nei pressi di Notturn Alley.
Dopo che avremmo accurato che i galeoni ci sono tutti, fino all’ultimo zellino, libereremo il ragazzino che, ovviamente, verrà sottoposto all’incantesimo Oblivion.
Ricordate: niente scherzi o sarà peggio per voi.
Non portate nessuno all’infuori di voi, intesi?
Con affetto…
Mister L.
 
- Per tutti gli strambi congegni babbani, chi può aver mai fatto una cosa del genere? – esclamò Arthur, quando Ginny ebbe finito di leggere il biglietto del riscatto.
Anche tutti gli altri, adulti e ragazzi, erano molto perplessi.
Rose, al contrario, non lo era affatto.
Era certa di sapere chi si nascondesse dietro “Mister L.”, ma era insicura sul da farsi.
Rivelarlo a tutti i parenti, o no?
Agire da sola in soccorso del cugino, o no?
Farsi aiutare da qualche cugino e adulto, o no?
- Mamma, posso parlarti qualche secondo? – chiese Rose, facendo cenno alla donna di avvicinarsi. Hermione era la persona di cui si fidava di più al mondo, quindi, a suo parere, era una buona idea quella di raccontarle ogni cosa.
- Certo, tesoro, dimmi tutto. – rispose la donna con tono gentile.
E la ragazza le raccontò di quanto avvenuto la sera prima e di quello che Scorpius si era lasciato sfuggire.
- Mamma, io credo che Albus sia stato rapito da… Lucius Malfoy! – affermò Rose sicura.
Hermione restò impassibile all’accusa della figlia e iniziò a rimuginare su quanto dettole. Infine si espresse nella sua sentenza.
- Secondo me, Rose, hai pienamente ragione.
- Sono contenta che anche tu la pensi così. – disse Rose raggiante. – Ma ti prego di non parlarne con nessuno. Non voglio assolutamente che mio cugino corra alcun tipo di pericolo.
- Okay, Rose. Sta’ tranquilla! – rispose Hermione, accarezzando la figlia per rassicurarla.
***
Passarono altri due giorni senza notizie di Albus, e a questo punto Rose decise che era ora di agire. Sarebbe andata a villa Malfoy a liberare il cugino, ma non da sola.
- Roxanne, James, devo dirvi una cosa…
Nonostante fosse ancora arrabbiata con lui, si sarebbe sentita più tranquillizzata dalla sua presenza in quella casa di Serpi.
Dopo che ebbe raccontato ogni cosa ai due cugini, loro risposero in coro: - Ci saremo, Rose! Dicci tu quando pensi di attuare il tuo piano.
La dodicenne aveva già studiato tutto accuratamente. L’indomani si sarebbero svegliati alle quattro del mattino e, usufruendo della Metropolvere, avrebbero raggiunto Villa Malfoy. Sembrava tutto facile, ma in realtà sarebbero potuti andare incontro a mille imprevisti.
“Meglio non pensarci…”, rifletté Rose.
***
- Okay, ragazzi, siete pronti? – mormorò la dodicenne, ferma accanto al camino della Tana insieme a James e Roxanne.
- Sì. – risposero la seconda.
- Due secondi che mi sistemo il ciuffo con il pettine. – disse James, vanitoso come non mai.
- James Sirius Potter! – sbottò Rose, riportando all’ordine il cugino.
La ragazza decise che sarebbe entrata per prima nel camino, e si stava giusto apprestando a lanciare la polverina verde, pronunciando il luogo dove era intenzionata ad arrivare, quando qualcun’ altro apparve tra alti fiamme verdi.
Era sporco di fuliggine, ma questa permetteva lo stesso agli occhi di mostrare il loro vero colore: verde. Il viso era circondato da disordinati capelli neri. Non c’erano dubbi su chi fosse quel ragazzo.
- Albus?! – esclamò Rose, magnificamente sorpresa. – Sei riuscito a fuggire! Complimenti, cugino!
E lo abbracciò come se non lo vedesse da mesi e mesi. Dal canto suo, il Grifondoro ricambiò la stretta, ma sembra alquanto imbarazzato.
- In realtà, non è andata proprio così… - disse, mentre Roxanne e Rose lo soffocavano di abbracci. James, invece, era rimasto in disparte: d’altronde i due non si erano ancora riappacificati dopo il litigio su come il maggiore aveva trattato Violetta.
- Ora vi racconto ogni cosa. Quel messaggio, come sicuramente avete intuito, non era stato scritto da Violetta, ahimè, bensì da Lucius Malfoy. Così mi ha pietrificato nella Foresta Proibita, portandomi successivamente a Villa Malfoy. Lì sono stato rinchiuso in uno sgabuzzino lercio, che più lercio non si può, nutrito solo da qualche tozzo di pane. Sono passati tre giorni, ma il quarto, ovvero oggi, Lucius è venuto a dirmi che ancora i miei genitori non avevano risposto al riscatto ed io gli ho detto che forse il suo gufo, idiota come lui, aveva sbagliato indirizzo. Lui si è arrabbiato e mi ha afferrato per i capelli, ma in questo modo si è beccato il peggiore castigo che gli si potesse affibbiare: i pidocchi. A quel punto, schifato e preoccupato per i suoi capelli, ha deciso di lasciarmi andare, in modo da poter correre subito dal parrucchiere più vicino. E questo e tutto!
Dopo aver raccontato tutto d’un fiato, si esibì in un grande sorriso a trentadue denti.
- Sei sempre il solito, baciato costantemente dalla fortuna! – esclamò James e, seppur con poca convinzione, abbracciò a sua volta il fratello che ricambiò subito la stretta.
Dopo che si furono staccati l’uno dall’altro, Albus emise un maligno risolino.
- Perché ridi, Al? – chiese Rose incuriosita.
- Perché ho abbracciato James…trasmettendogli sicuramente alcuni dei miei cari pidocchi! – rispose sogghignando.
Il tredicenne rimase sgomento a fissare il fratello minore, poi iniziò ad accarezzarsi i capelli, urlando come un pazzo: - No, i miei capelli no! Non posso prendere i pidocchi! E’ inammissibile! Argh! Aiuto, devo farmi subito uno shampo per sconfiggere quei brutti animaletti!
Gli altri tre risero di gusto, assistendo a questa comica scenetta.
- Tu e Lucius avete molte cose in comune, Jamie! – esclamò Albus, infierendo pesantemente.
Prima di correre in bagno a fare quanto detto in precedenza, James lanciò un’occhiataccia al fratello, sibilando: - Hai la stoffa della Serpe, Albus. Proprio così!
E se ne andò via, con un diavolo, anzi un pidocchio, per capello.


SPAZIO AUTRICE
Salve a tutti, cari letto di questa fic! =)
Spero che il nuovo capitolo sia stato di vostro gradimento! ^^
E sono stata di parola: non vi ho fatto attendere troppo! 
Bene, alla fine Albus era stato rapito da - niente poco di meno che - Lucius Malfoy... 
Sinceramente, ve lo aspettavate? E vi aspettavate il ritorno impovviso del ragazzo, cacciato dal suo stesso rapitore a causa di qualcosa di futile come i pidocchi?
La mia pazzia va oltre ogni limite, lo so. u.u
Piccola anticipazione per il prossimo capitolo: il ritorno di Lily e dei suoi malefici piani. Muaha!
Ora vado ad auto-ricoverarmi al San Mungo!
Grazie mille a tutti quelli che recensiscono o che hanno messo la storia tra le seguite, ricordate, preferite! 
Baci
Gra Gra 96

 

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Capitolo 19
*** The second act of the plane of sabotage! ***


The second act of the plane of sabotage!

I mesi passarono in fretta, l’uno dopo l’altro, noiosi e pieni di impegni per Rose ed i suoi amici. La ragazza si destreggiava con abilità tra gli allenamenti di Quidditch, le lezioni ed i numerosi compiti assegnati dai professori. Non tutti, però, erano così abili: il povero Albus stava quasi impazzendo!
A causa dello stress, un giorno si presentò in aula con indosso il completo da Quidditch ed in mano la scopa. Le risate dei Serpeverde riecheggiarono fino alla capanna di Hagrid.
Non si poteva dire neanche che Roxanne avesse la situazione in pugno; era peggiorata drasticamente in pozioni e durante le lezioni riceveva continuamente sadici e pungenti commenti da parte della professoressa Parkinson, che ormai l’aveva designata come sua vittima.
Nel frattempo si avvicinava sempre più la data del matrimonio di Victoire e Teddy, anticipato alla prima domenica di Maggio. Non serve dire che la disperazione di Lily cresceva a dismisura giorno dopo giorno.
 
Cara Rose,
quel giorno si avvicina sempre più ed io non riesco assolutamente a non pensare ad altro se non al momento in cui il Mio Teddy Bear dirà: - Sì.
Sono certa di scoppiare in lacrime, non lo nego, o di prendere a pugni quella serpe di Victoire. La seconda proposta mi sembra più allettante, non trovi?
D’altronde sono pur sempre un’aspirante Serpeverde…
In ogni caso, Rose, non possiamo deprimerci, dobbiamo pensare a qualcosa di mostruoso per rovinare il matrimonio a quella pseudo-francesina di… *censura*
Sto diventando davvero volgare per colpa sua!
Comunque l’altra sera ho visto un film babbano in televisione e devo dire che mi ha ispirato parecchio. Si chiama “Matrimonio a quattro mani” e parla di due bambine identiche che rovinano il matrimonio del padre di una di loro, in modo che possa stare con la donna veramente amata, ovvero la madre dell’altra. Ti consiglio di guardarlo!
Ora ti lascio, Rosie.
Ci vediamo tra qualche giorno in chiesa…
Con affetto,
Lily
 
Rose aveva letto il tutto molto velocemente, sorridendo per qualche affermazione della cugina, ma rattristandosi per quanto sarebbe accaduto tra qualche giorno.
Avrebbe supportato Lily fino alla fine, ed era intenzionata a riferirglielo subito.
 
Cara Lily,
mi dispiace immensamente che tu stia così male per il matrimonio.
Ti faccio una promessa, cugina: manderemo tutto a monte, e non mi interessa a cosa andremo incontro in questo modo. Sarò sempre dalla tua parte, non dimenticarlo!
Ora però sorridi e non pensare più a niente fino a domenica. Me lo prometti?
Per rilassarti pensa a quella pseudo- francesina di *censura* che cade in un mucchio di fresco e odoroso letame di stagione! Ah ah!
Per quanto riguarda il film, sono contenta che tu ne stia prendendo spunto per architettare il nostro malefico piano di sabotaggio. Stavolta non falliremo, Lils!
Ora ti lascio: ho una montagna di compiti di Trasfigurazione da svolgere. Dopotutto Hogwarts non è tutta rose e fiori, e lo scoprirai molto presto!
Con affetto,
Rose

***

Era il grande giorno: la prima domenica di Maggio era arrivata!
Rose si era appena svegliata nel comodo letto di casa sua, visto che, grazie ad un permesso speciale, lei ed i suoi cugini avevano ottenuto di potersi assentare due giorni per partecipare al matrimonio di Victoire e Teddy.
Per l’occasione la ragazza – ormai tredicenne - avrebbe indossato un abito lilla, lungo fino al ginocchio; stretto alla vita e con le maniche a palloncino, munito di graziose scarpe viola con la zeppa. I capelli, ricci per l’occasione, li avrebbe lasciati cadere lungo le spalle.
- La mia principessa oggi è più bella del solito! – commentò Ron, vedendola giungere in salotto. La ragazza arrossì leggermente per il complimento fattole dal padre e gli disse di piantarla di dire sciocchezze.
Anche gli altri componenti della famiglia erano molto belli ed eleganti: Hermione portava un abito vaporoso color rosa, molto simile a quello da lei indossato durante il ballo del Ceppo; Ronald e Hugo indossavano due completi blu scuro, con tanto di cravatta abbinata. Il bambino sembrava proprio la miniatura del padre.
- Bene, pronti per viaggiare con la Metro Polvere? – chiese Hermione sorridendo.
Rose pensò che quel sorriso sarebbe sicuramente scomparso dal volto della madre nelle ore successive; d’altronde lei e Lily avevano intenzione di combinare un vero e proprio pandemonio!
- Sì, mamma. – rispose il bambino, lottando silenziosamente con lo nodo troppo stretto della cravatta.
Entrarono uno ad uno nel camino ed in men che non si dica giunsero alla tana, luogo dove si sarebbe svolto il matrimonio dei due, in ricordo a quello dei genitori di lei che era stato tenuto nel medesimo posto. Subito apparve ai loro occhi la famiglia Potter, tutta agghindata per l’occasione. Lily era senza alcun dubbio stupenda: i rossi capelli raccolti in un morbido chignon le donavano immensamente. L’undicenne indossava un grazioso vestito dello stesso colore dei suoi capelli e ai piedi portava un paio di meravigliose ballerine nere con riporti rossi.
- Che bella che sei, Lils! – commentò Rose, estasiata.
- Anche tu, Rosie! – rispose l’altra con un dolce sorriso.
Dietro a quei due volti angelici, però, si nascondevano due piccoli diavoletti, intenzionati a mandare a monte il matrimonio della cugina.
Dopo che tutti gli invitati si furono accomodati, ebbe inizio la celebrazione. Di norma la sposa avrebbe dovuto raggiungere l’altare sulle note della tradizionale marcia nunziale, invece, lo fece su quelle cacofoniche di “Poker face”. Un forte sgomento era dipinto sul volto di Victoire, che cercò malamente di mascherarlo con qualche nervoso sorriso.
Era bellissima, su questo non c’era nulla da ridire, ma era anche fredda, terribilmente fredda. Ed ora appariva anche nervosa.
- Va tutto bene, Vic, si è trattato solo di un imprevisto! – le spiegò dolcemente Teddy.
Lei annuì, non molto convinta. Rose e Lily si scambiarono uno sguardo complice.
In quel momento tutto sembrava perfetto, ma le due ragazzine stavano già tramando qualcosa… L’arrivo di Victoire fu anche accompagnato da una grande puzza, insopportabile, che avvolse tutti gli invitati. Lily stringeva ancora saldamente in mano un’altra caccabomba: sarebbe potuta tornare utile più in là.
Molti degli ospiti attribuirono quel fetore alla sposa e commentarono disgustati: - Da quanto non si fa un bagno quella lì?
Oppure: - Ma Teddy sta sposando una discarica d’immondizia?
Il tutto giunse irrimediabilmente alle orecchie di Victoire, i cui occhi si velarono di lacrime; la ragazza stringeva il bouquet un po’ troppo forte, segno del suo grande nervosismo.
- E’ non è ancora finita, Vic! – mormorò Lily tra sé e sé.
Dopo qualche minuto di tranquillità, la cerimonia arrivò al punto cruciale, ovvero al momento del sì…
- Vuoi tu, Victoire Weasley, accogliere come tuo sposo il qui presente Teddy Remus Lupin?- chiese il sacerdote alla ragazza.
Quella era già pronta per urlare a squarciagola il suo sì, quando iniziò a grattarsi convulsamente in tutto il corpo, anche in zone poco indicate. Gli invitati inorridirono e anche il Metamorfomagus non sembrò tanto soddisfatto di quella performance.
 - Vic, smettila! – le sussurro torvo.
Lei gli rivolse un’occhiata carica di sgomento e tornò a grattarsi.
Rose nascose attentamente nella sua tasca il barattolo pieno di polvere pruriginosa.
- Signorina, la prego di rispondere alla mia domanda! – la redarguì il prete. – E, per Merlino, la smetta di grattarsi!
La ragazza, sotto pressione e senza smettere di grattarsi, rispose tra le lacrime: - Sì!
Tra gli ospiti, nessuno sentì la sua affermazione, in quanto ormai erano tutti occupati a parlare dell’indegno comportamento di Victoire. Anche i Weasley ed i Potter erano non poco scioccati. Tutti tranne Rose e Lily che sorridevano compiaciute.
Ginny, seduta accanto alla figlia, notò lo strano comportamento delle due ragazzine e, iniziando a sospettare qualcosa, chiese loro: - Cos’avete tanto da ridere, voi due?
- Niente, mamma! – rispose subito Lily con un falso sorriso di circostanza.
I successivi minuti furono dettati dal caos più totale: gli invitati, scocciati da quella farsa di matrimonio, si alzarono l’uno dopo l’altro, intenzionati a levare le tende; Victoire era in preda al manico, ma, tra una lacrima e l’altra, continuava a grattarsi come una scimmia con le pulci; Teddy era sgomento e arrabbiato e non sembrava affatto intenzionato a dire il suo “Sì”; i Weasley e i Potter ipotizzavano su chi potessero essere i responsabili di quel parapiglia e, allo stesso tempo, cercavano di consolare l’ex-sposa.
Sì, ormai il matrimonio era andato a monte. Rose e Lily stavolta non avevano fallito!
- Bene, mi sa che ormai non ci rimane altro che tornare a casa…- affermò Hermione.
- No! – esclamò Fleur. – Nessuno di voi lascerà questo posto, se non prima avrò trovato il colpevole di questi misfatti!
Era paonazza e intenzionata a smascherare i responsabili di quella congiura. La paura iniziò ad avere il sopravvento su Rose, ma non su Lily.
- Svuotate le tasche! – esclamò la donna con il lieve accento francese che aveva ormai perso nel corso degli anni.
Stavolta fu il turno di Lily di deglutire. Tutti i cugini poggiarono sul tavolo il contenuto delle loro tasche. James aveva appena estratto una caccabomba, che immediatamente attirò l’attenzione di Fleur.
- Tu, sei tu il colpevole! – annunciò, furiosa. – La pagherai, ragazzino!
Subito Lilian si interpose tra i due, affermando sicura: - Zia Fleur, sono io la responsabile di quanto accaduto!
Detto questo estrasse una caccabomba dalla tasca della giacca. A questo punto la donna le rivolse contro tutta la sua ira, e Rose capì che era arrivato il momento della sua confessione.
- E’ anche colpa mia! – annunciò con sicurezza, estraendo il barattolo di polvere pruriginosa. Fleur, in preda alla rabbia più nera, afferrò la bacchetta e la puntò minacciosa verso le due cugine che, impaurite, si strinsero l’una all’altra.
- Non toccherai la mia bambina, Flebo! – esclamò Ginny, facendo da scudo alla figlia.
- E nemmeno la mia! – le fece eco Hermione, stringendo forte Rose.
Detto questo le due donne, utilizzando la materializzazione congiunta, si tele trasportarono tutte e due a casa Potter.
Nell’accogliente ambiente familiare, le due madri non sgridarono eccessivamente le figlie, ma dissero loro che per gran parte dell’estate sarebbero rimaste recluse in casa.

***

- Scusa, Rose, ti sei beccata una punizione a causa mia. – disse Lily alla cugina più tardi.
L’altra le sorrise: - Non importa, Lils. La cosa importante è che siamo riuscite nel nostro intento. Siamo grandi, cugina!
L’undicenne annuì con sicurezza, poi abbracciò dolcemente Rose.
Si volevano davvero bene, e niente e nessuno le avrebbe mai separate, mai.


Spazio autrice
Salve, cari lettori della mia long! ^^
Ed ecco a voi il diciannovesimo capitolo di "Rose, the love is in the air!".
Spero che sia stato di vostro gradimento e vi annunciò che il prossimo capitolo sarà l'ultimo... :'(
Ad ogni modo, le nostre due eroine sono riuscite nel loro intento, mandando a monte il matrimonio di Victoire e Teddy. Soddisfatti? Spero proprio di sì. u.u
Grazie mille a tutti quelli che recensiscono e che hanno inserito la storia tra le seguite, ricordate, preferite.
Nel prossimo capitolo vi preannuncio che avverrà qualcosa di molto inaspettato!
Non vi farò attendere troppo... =)
Baci
Gra Gra 96

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Capitolo 20
*** Burning revelations and very difficult decisions ***


Burning revelations and very difficult decisions.

Luglio era ormai alle porte: ad Hogwarts l’anno scolastico stava per concludersi per la felicità di tutti gli studenti, stanchi dopo mesi e mesi di duro lavoro.
Si erano già lasciati lo stress per gli esami alle spalle, e ora desideravano solo trascorrere un piacevole e rilassante periodo di riposo nelle rispettive abitazioni.
Rose, ovviamente, era della stessa idea, anche se un triste pensiero le oscurava la spensieratezza di quegli ultimi giorni. C’era una persona speciale che non aveva più rivisto da mesi; ne era certa: non si sarebbe più specchiata in quei grandi occhioni blu.
- Rose, che succede? La tua espressione è estremamente vacua! – esclamò Roxanne preoccupata, tirandola forte per un braccio.
La tredicenne non le aveva ancora rivelato di Blue, del posto speciale che aveva occupato nel suo cuore, anche solo dopo pochi incontri. Le sarebbe piaciuto sfogarsi con la sua migliore amica, ma temeva che non fosse in grado di capire…
- Va tutto bene, Roxy, sono solo un po’ stanca. – rispose, sforzandosi di sorridere.
- Okay, ma cerca di essere un po’ più riposata per il pranzo di fine anno che si terrà domani! – le suggerì l’altra con molto garbo.
Sì, il giorno seguente si sarebbe tenuta anche la premiazione. Chissà quale delle quattro case avrebbe ottenuto il maggior punteggio… Fortunatamente la coppa del Quidditch se l’era già aggiudicata la casa di Godric Grifondoro, grazie all’ottimo gioco di squadra.
Quel pomeriggio Rose non aveva alcun compito da svolgere, così, rifiutando la proposta di Charlotte di giocare a Quidditch, si addentrò per l’ultima volta nel folto della Foresta Proibita, stando attenta a non essere vista da nessuno.
Il paesaggio appariva assai diverso dall’ultima volta che l’aveva visto: allora era Dicembre, periodo assolutamente invernale, mentre ora era Luglio, periodo prettamente estivo.
- Blue, ci sei? Ti prego, rispondimi! – urlò la ragazza, piena di amara speranza.
Nessuna risposta, nessun segno di vista, nessuna presenza…
La tredicenne scoppiò improvvisamente in lacrime, senza capirne a fondo il motivo: era delusa dal fatto di non aver trovato il ragazzo, ma anche arrabbiata con lui per essere sparito di botto; dall’altro lato la preoccupazione si faceva strada nel suo cuore, così come l’ansia e la paura che potesse essere accaduto qualcosa di terribile a Blue.
- Rosie, sei tu?
Tre parole. Tre semplici parole fecero cessare l’imponente flusso delle sue lacrime; tre misere parole accesero in lei un piccolo barlume di felicità; tre brevi parole le fecero balzare il cuore in gola.
Di colpo si ritrovò di fronte il suo amato Blue, ancora più bello dell’ultima volta che l’aveva incontrato. I suoi occhi sembravano brillare più che mai di una grande gioia.
- E’ passato tanto, troppo tempo dal nostro ultimo incontro…- mormorò piano, abbassando gli occhi a mo’ di scusa. – Ma non lascerò che ne passi altrettanto per il prossimo!
Rose lo scrutò con attenzione, prima di rispondergli con tono malinconico:
- Davvero? Come fai ad esserne così sicuro?
Il giorno dopo lei sarebbe tornata a casa sua, e non era affatto sicura che Blue volesse trascorrere l’estate e l’anno successivo nel folto della Foresta Proibita.
- Rose, io ti voglio bene. Può sembrare ridicola questa mia affermazione, dato che ci conosciamo da pochissimo, ma sento una forte affinità con te, con i tuoi pensieri, con il tuo cuore. Vorrei che mi seguissi nel posto in cui andrò a vivere l’anno venturo… - disse lentamente, scandendo bene le parole una dopo l’altra.
Seguirlo in un posto sconosciuto? Abbandonare Hogwarts e tutti i suoi abitanti? Perdersi lo smistamento di Lily? Dire addio a tutti i suoi più cari amici? Andare contro la sua famiglia? Era questo che le stava chiedendo il ragazzo che si faceva chiamare “Blue”?
- Il mio vero nome è Alexis Dumas, ho origini francesi e fino all’anno scorso studiavo nella prestigiosa scuola di Beauxbatons. Dopo averla abbandonata per un anno, avrei voglia di tornarci, ma solo se tu mi seguirai… Non voglio stare ancora lontano da te. – le spiegò il moro, rivolgendole un’occhiata carica di aspettativa.
Ecco spiegato il motivo del suo anomalo accento straniero…
Era un francese.
Si chiamava Alexis Dumas.
Studiava a Beauxbatons.
Era come se gli innumerevoli tasselli di un puzzle si stessero mettendo insieme, dando vita a qualcosa di nuovo, il vero ritratto di Blue.
C’era qualcosa, però, che ancora non combaciava…
- Blue…cioè, Alexis, perché sei venuto a vivere in questa foresta, e, soprattutto, come ci sei arrivato? – chiese Rose, ancora stordita per le inaspettate rivelazioni, ma desiderosa di saperne sempre di più.
- Sono arrivato dall’altra parte della Foresta con la Materializzazione, cosa che riesco a fare nonostante abbia solo quattordici anni. Il perché è un po’ più complicato da spiegare…
Ho trascorso la mia infanzia in una casa francese nella periferia di Lione, cresciuto e allevato solamente da mio padre, un uomo di buon cuore. Nonostante andassimo molto d’accordo avevo sempre desiderato conoscere l’identità di mia madre, separatasi da mio padre quando ero ancora molto piccolo… A undici anni iniziai a frequentare la scuola di magia della mia nazione, e mi applicavo con molta costanza e impegno in tutte le materie. Poi quest’anno è successo qualcosa di terribile che ha scombussolato interamente la mia vita, e che ha riacceso in me un desiderio dimenticato…
Dopo queste parole si fermò, e i suoi splendidi occhi blu iniziarono a riempirsi di lacrime.
Rose avrebbe voluto asciugare quelle lacrime, abbracciare il suo amico e dargli un po’ di conforto, ma tutto quello che fece fu restare in silenzio, in attesa che Blue continuasse il suo racconto.
- Quest’anno è morto mio padre, Rose, a un causa di un incidente avvenuto mentre era in volo con la sua amata carrozza di purosangue neri e nobili. Straziato da questo lutto così improvviso, decisi di abbandonare la scuola e fuggii in questa foresta. Sai perché ho scelto proprio questo posto? Perché l’unica cosa che so di mia madre è che vive in Inghilterra.
Poi ho incontrato te e durante i nostri brevi incontri ho ritrovato la felicità, perduta da mesi. Te ne sarò grato in eterno, e sarei felicissimo se tu accettassi di venire con me a Beauxbatons. Solo con te accanto sarei in grado di farci ritorno.
Il padre di Alexis era morto in un incidente, lasciandolo totalmente solo.
Non conosceva l’identità di sua madre, ma era intenzionato a scoprirla.
Avrebbe avuto il coraggio di tornare nella sua scuola francese solo accanto a lei.
La riteneva colei che lo aveva fatto sorridere dopo mesi di angosciosa tristezza.
- Perché invece non vieni tu ad Hogwarts? – gli chiese spontaneamente la ragazza, pensando improvvisamente a quell’alternativa.
All’udire queste parole, il ragazzo si rabbuiò, quasi come se avesse già scartato in precedenza questa ipotesi.
- Oh, Rose, io voglio andare in Francia con te anche per un altro motivo. Vorrei dare il via a delle ricerche per trovare mia madre, ed è da lì che devo iniziare. – disse con rammarico. – Se tu non vuoi seguirmi, sei libera di non farlo. Capisco che per te non dev’essere facile abbandonare tutto e tutti…
Dopo quest’ultima affermazione, un lugubre silenzio calò tra i due ragazzi. Rose stava rimuginando sulla risposta da dare ad Alexis. Un no categorico, un sì deciso, o un forse?
Non riusciva a capire cosa volesse fare nel profondo del suo cuore…
Abbandonare tutti sarebbe stato molto difficile, ma approdare in una nuova realtà con il suo amico più speciale sarebbe stata una magnifica avventura.
- E’ una pazzia, ne sei consapevole, vero? – le chiese nuovamente il francesino, con un guizzo di entusiasmo negli occhi.
Okay, Rose aveva ufficialmente preso la sua decisione.
- Lo so, ed è per questo che accetto! – esclamò la ragazzina, gettando le bracci al collo dell’altro e stringendolo forte a sé.
Non sapeva come sarebbe andata a finire.
L’anno venturo sarebbe stato una grande incognita.
La sua famiglia ed i suoi amici e cugini le sarebbero mancati.
Ma al suo fianco ci sarebbe stato sempre Alexis, e questa era una certezza che cancellava tutti i dubbi e le perplessità. Non avrebbe mai avuto nulla da temere in sua compagnia. Nulla.


Spazio autrice
Salve a tutti, cari lettori! ^^
E con molta tristezza che vi annuncio che questo è stato l'ultimo capitolo della mia long. =(
Spero vivamente che vi sia piaciuto!
A breve inizierò una nuova long -fic sul terzo anno di Rose a Beuxbatons e, parallelamente, sul primo a Hogwarts di Lily Luna. Spero che la seguirete in tanti.
Ora, ecco a voi un piccolo test che mi aiuterà a capire quanto vi è piaciuta la long.
Rispondete con assoluta sincerità. ;)
1. Qual è stato il capitolo che vi è piaciuto di più? Perché?
2. Qual è stato il capitolo che vi è piaciuto di meno? Perché?
3. Qual è stato il vostro personaggio preferito, a parte Rose?
4. Qual è stato il vostro personnaggio più odiato,  parte Scorpius?
5. Cosa vi è piaciuto dell'intera fic?
6. Cosa non ci è piaciuto dell'intera fic?
7. La coppia che avete più amato?
8. La coppia ch avete più odiato?
9. A quale personaggio vorreste che foste dedicata maggiore attenzione?
10. Che aspettative avete per la prossima long-fic?
Ripondendo a queste domandine mi farete molto contenta! ;)
Grazie a tutti coloro che hanno recensito la long-fic e che l'hanno inserita tra le seguite, ricordate o preferite. I vostri commenti mi hanno fatto dvvero piacere! ^^
Baci
Gra Gra 96

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