CAPITOLO
2 Oltre L’amicizia
Poco
dopo
Harry si era allontanato dicendole che doveva parlare con tutti in
quella sala,
spiegare che i loro cari erano morti da eroi, per assicurare a tutti un
mondo
migliore.
Hermione
invece cercava di rendersi utile, insieme a sui ex compagni di scuola,
nell’aiutare le persone ferite.
Si
guardò
di nuovo intorno e
vide Luna che puliva
le ferite di Neville, e non potette non notare il modo in cui lui la
guardava.
Ciò
la fece
rinsavire e si girò nella direzione dove si trovavano i
Weasley. La scena che
aveva visto entrando nella Sala Grande era immutata, tranne per il
piccolo particolare
che mancava una delle tesse rosse. Ron …
Al
suo
posto Harry aveva finalmente raggiunto la famiglia addolorata dalla
morte di
Fred. Harry era stretto dalla signora Weasley e se è
possibile piangeva ancora
più di prima.
Ma
la sua
attenzione era sempre diretta all’assenza di Ron,
così non appena finì di
pulire la ferita di Calì Patil alla gamba uscì
dalla sala e andò a cercarlo.
Dopo
svariate ricerche lo trovò nel posto più
improbabile del mondo.
Ron
era
in biblioteca, o meglio era in una stanza che una volta era stata la
biblioteca. Lei aveva passato la stragrande maggioranza del tempo
trascorso a
Hogwarts in quell’aula ma adesso era
inriconoscibile… Tutti i libri erano
riversati per terra, anche se la maggior parte era ridotta in mucchi di
carta
stracciata.
Una
visione del genere qualche tempo prima, molto probabilemente le avrebbe
provocato uno schock irreversibile, ma ancora una volta la sua
attenzione era
rivolta a Ron, seduto in un angolo con le mani a coprirsi il viso.
Senza
proferire parole si avvicinò a lui e si sedette al suo
fianco.
<
Che
ci fai qui? > Le chiese il ragazzo non appena gli si fu seduta
accanto.
Lei non rispose subito in cerca delle parole adatte. Ma a un tratto fu
stufa ci
cercare sempre le parole, di pensare cosa dire,si lasciò
finalmente andare.
< E dove posso stare se non qui, accanto a te? > Disse
prendendo la mano
che il rosso non aveva tolto ancora dal viso, e stringendola fra le
sue.
Non
si
dissero altre parole ma Ron la strinse forte a se si lasciò
andare ad un pianto
liberatorio.
**
Ginny
era
sconvolta per quello che era accaduto.
Era
accaduto
tutto talmente velocemente. Aveva visto suo fratello Fred accasciarsi e
morire,
talmente rapidamente da avere le vertigini.
Non
poco
tempo dopo aveva visto Hagrid, arrivare al castello, con Harry in
braccio
morto. Ma fortunatamente quella volta non era come aveva temuto.
Harry
era
lì, accanto a lei, e le teneva stretta la mano. Aveva appena
ucciso
Voldemort, e non
sembrava ancora aver
realizzato ciò che era accaduto.
Ad
un tratto
la voce della McGranitt risuonò nella stanza. <
Volevo informarvi che anche
se distrutta, Hogwarts accoglierà tutti stanotte. Domani
mattina si svolgeranno
i funerali delle vittime cadute oggi > Disse guardandosi attorno
con gli
occhi pieni di lacrime. < E ovviamente, per chi
accetterà, Hogwarts sarà
pronta ad accoglierli, io e i miei colleghi, concordiamo pienamente nel
seppellire le persone che hanno tanto difeso la nostra scuola, nella
medesima
stessa, accanto alla tomba di Albus Silente … > .
Continuò con voce
tremante.
**
Ron
aveva
smesso di piangere, ma continuava a stringere Hermione a sé.
<
Mi
dispiace … > Disse ad un tratto facendo sobbalzare la
ragazza.
<
Di
cosa ? > Chiese lei stupita.
<
Di
essermi sfogato con te … > Disse lui sospirando,
poggiando la testa al muro.
<
Non
essere sciocco, sono qui apposta … > Disse la ragazza
guardando il rosso
negli occhi.
Lui
le
sorrise, anche se fu un sorriso triste. < Grazie > Disse
e gli si
avvicinò inaspettatamente e le diede un lieve bacio sulle
labbra.
La
ragazza non se l’aspettava e rimase paralizzata
non distogliendo gli occhi da quelli azzurri del ragazzo.
<
Scusa … Non volevo, cioè volevo è solo
che … > Balbettò lui, incapace di
trovare le parole adatte. Poi prese un respiro e nonostante il suo viso
fosse
completamente rosso, assunse un aria seria.
Disse Ron
guardando gli occhi nocciola della ragazza. < Voglio, devo
sapere se quello
che è successo nella camera dei segreti è stato
solamente perché stavamo per
morire ... > Disse lui ma fu interrotto dalla labbra della
ragazza che si
posarono sulle sue e all’improvviso fu tutto più
chiaro.
Anche
lei
provava quello che lui provava per lei e stavolta si stavano baciando
non perché
molto probabilmente sarebbero morti di lì a poco, ma si
stavano baciando perché
erano legati da un sentimento che andava oltre all’amicizia,
finalmente ne era
certo.
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