Assurdità

di Portos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Assurdità ***
Capitolo 2: *** Manette ***
Capitolo 3: *** Apritajee! ***
Capitolo 4: *** Non giocare con le macchinine ***
Capitolo 5: *** Si litiga anche...nel backstage di Sanremo ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Fifoneria d'alta classe: la terribile galleria (prima parte) ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Il continuo ancora peggio...Correndo e correndo (parte seconda) ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Non lasciarmi morire... ***
Capitolo 9: *** Una confessione assurda ***
Capitolo 10: *** Merry Cr...rottura di scatole! (Part 1) ***
Capitolo 11: *** Merry Cr...Rottura di scatole (part 2) ***



Capitolo 1
*** Assurdità ***


 Le comiche...


Fame


Come minimo, con la fame che aveva sarebbe riuscito a mangiare anche le gambe del tavolo,
richiedeva molta energia tra il cantare, saltare, litigare con il resto del gruppo e tutto il resto.
Freddie Mercury entrò fischiettando in cucina.
Chissà quale leccornia avrebbe trovato in frigo e soprattutto qualcosa di pronto:
dove si trovava una rock star che cucinasse?
Aprì il frigo.
Con sommo stupore si ritrovò a fissare tre uova, che a sua volta guardavano lui.
“Ma...ma...nessuno ha fatto la spesa?”
“Ciao Fred” disse Roger Taylor, entrando in cucina.
“Ciao Rog, oggi niente cena” annunciò in tono funereo il cantante.
“E perché?”
“Ci sono rimaste tre uova, tesoro”
“Uova?” fece eco il biondo. Una smorfia di disgusto gli si stampò in faccia.
“Già”
In qualche modo Freddie sperava di potersela squagliare...cioè di non dover cucinare.
“Senti Rog, amore, sai come si cucinano le uova?”
“Mmm...credo che abbia a che fare con l'acqua calda” rispose Roger stringendosi nelle spalle.
Il cantante alzò gli occhi al cielo.
“Senti perché non lo fai tu?”
“Io? Tu sei stato il primo ad entrare in cucina”
Freddie abbassò lo sguardo imbarazzato.
“Non sono capace di cucinare, Roger” ammise il cantante.
Un sorriso si allargò sulle labbra del batterista, un'occasione rara veder Freddie ammettere qualche debolezza.
“Levati quel ghigno dalla faccia, biondino” lo fulminò il cantante.
Roger lo ignorò. Prese il pentolino dalla credenza, lo riempì d'acqua.
“Accendi il gas, vediamo di farci andare qualcosa” disse Roger, in tono deciso.
Freddie accese il gas.
“Gli due quando tornano?” chiese Freddie.
“Non lo so. Non li ho nemmeno visti” rispose Roger, mettendo il pentolino sul fuoco.
“Ehm...sai andare fare le uova?”
“Mah, mia sorella Claire una volta mi ha detto che bisogna aspettare che l'acqua bolla e poi le fai cuocere, per un quarto d'ora”
Roger prese le uova.
“E il sale?”
“Penso che lo metti dopo, altrimenti credo che si rompano”
Freddie ascoltava affascinato l'improvvisata lezione di cucina.
“Sembra facile a dirla tutta”
Freddie e Roger aspettarono che l'acqua bollisse. Ma lo stomaco di entrambi si mise a brontolare per la fame e quasi si pentirono di aver ordinato il solito fish and chips o cinese, almeno non si doveva cucinare.
Roger mise le uova nell'acqua.
“Che palle, ho fame” sospirò Freddie.
“Abbiamo le uova, caro ragazzo” replicò Roger, osservando le uova bollire.
Bella roba va' ...
I minuti passarono velocemente. La loro fame pure.
Dopo un quarto d'ora, il batterista scolò le uova.
Freddie prese due piatti.
“Bene, bene” disse Roger. Le mise in un piatto.
“Che misera cena...” sospirò Freddie.
“Piuttosto aiutami a sbucciarle, scemotto”
Tra strilli, dita scottate e imprecazioni di ogni tipo ci tolsero il guscio.
“Buon appetito”
Roger le spolverò di sale.
Quando si aprì il primo uovo con la forchetta, Freddie s'accorse che il tuorlo era cerchiato di blu.
“Che schifo!”
“Oh merda...l'ho cotto troppo!”
“Roger sei un caso disperato, in cucina. Era meglio se me le mangiavo crude!”
“Freddie non abbiamo nient'altro...quindi chiudi il becco e mangialo” disse il biondo con la bocca piena.
Freddie lanciò uno sbuffò, rigirando con la forchetta lo spicchio di uovo.
Poi si fece coraggio e lo inghiottì, con una smorfia.
“Ehi non criticare la mia cucina”
“Fa vomitare, la tua cucina...sembra di mangiare una suola”
Inutile dire, che Freddie non volle mangiare altro e spinse via il piatto. Piuttosto sarebbe rimasto a stomaco vuoto.
“Mi hai rotto tanto le palle, finiscile almeno”
“Uhh! Sembri peggio di una madre Roger” ribatté Freddie.
Fortuna volle che Brian e John tornassero per le sette e mezza nell'appartamento con la spesa.
“Oh grazie al cielo mi avete salvato la vita” esclamò Freddie.
“La prossima volta te lo cucini da solo” sibilò Roger e gettò via le uova nel cestino della spazzatura, offeso.
Poi s'alzò dalla sedia e sparì in camera.
John e Brian si scambiarono un'occhiata stranita.
Quella sera, Freddie convincere e soprattutto scusarsi, prima che Roger venisse a mangiare.
Ma almeno cenarono in maniera decente.
E senza contare che quando Brian venne a sapere della storia delle uova, passò tutta la notte a ridere...


Nota au:
La frase di Freddie che a Roger, di come si fa cucinare un uovo e l'altro risponde che si deve aver a che fare con l'acqua calda pare che sia vero...
Freddie una volta ammise davvero di non saper cucinare...sapeva “solo fare il cantante!”. Però devo che su questo era geniale.

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Capitolo 2
*** Manette ***


Manette
Era un oggetto insolito. Molto insolito.
A Roger quasi gli andò la coca cola di traverso quando le vide, John seduto al piano, strabuzzò gli occhi in un'espressione da cernia bollita.
Freddie giocherellava con un paio di manette appena trovate, da qualche parte.
“Dove cavolo le hai prese?”
“Le ho trovate qui in giro...queste manette. Non sono mie...”
“Ma chi diavolo le ha dimenticate in giro? Curioso...” indagò Roger, con un sorriso.
“Ah, be'...ma di solito queste non le usano per arrestarti?” domandò Freddie ingenuamente.
John nascose la faccia fra le mani, cercando di non mettersi a ridere.
Roger aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse, imbarazzato: non sapeva veramente cosa rispondere.
“Allora?” insistette Freddie.
“Non lo so...davvero...” balbettò Roger arrossendo un poco.
John s'accasciò sul pianoforte e nel farlo, schiacciò i tasti, producendo una serie di suoni scordati, il suo corpo tremava mentre cercava di ridere sottovoce, dato che non voleva farsi sentire dagli altri.
“Ma che ha John?”
“Non lo so...non farci caso sarà impazzito” rispose Roger stringendosi nelle spalle.
“Quasi, quasi me le tengo. Sono carine”
“Se lo dici tu...”
“Chissà però dove sono le chiavi, non le ho trovate peccato e di certo se fossero state di pelo...”
Roger bevve un sorso della coca cola, ma rischiò per la seconda volta di farsela andare di traverso. La situazione stava prendendo una piega assurda.
Freddie lo guardò con aria preoccupata.
“No sto bene. Scusa ma fai collezione di manette? O almeno è questo l'uso che insomma interni farne?”
“No, però mi hai dato un'ottima idea...altrimenti a che servono?”
Roger non rispose per la terza volta.
Nello stesso momento, Brian, il chitarrista stava passando di lì e sulla sua faccia era stampata un'espressione un po' preoccupata...sembrava aver perso qualcosa.
Poi vide i suoi due compagni e gli andò incontro.
“Ciao ragazzi”
“Ciao Brian”
“Avete per caso...mmm...delle manette? Mi servono...” chiese Brian, roteando gli occhi.
“Queste?” chiese Freddie.
“Oh le mie manette! Non le trovavo più, grazie” esclamò Brian sorridendo.
“Scusa ma cosa ci devi fare?”
Brian alzò un sopracciglio, un po' seccato.
“Scusami, sono affari miei”
Freddie gliele ridiede. Un po' dispiaciuto dal doversene separare.
“Peccato”
Il chitarrista s'allontanò fischiettando.
“Ma erano sue...?”
Roger sbatté le palpebre.
“A quanto pare...è assurdo non ci credo...” balbettò Roger.
Freddie sospirò.
“Già uno come Brian, poi...non è possibile...”
I due si scambiarono un'occhiata basita. Quali oscuri segreti nascondeva Brian Harold May?
Forse certe cose è meglio lasciarle a loro mistero...


Cinque minuti dopo...i nostri eroi stavano cercando di riprendersi dalla sorpresa quando... sentirono un urlo poi qualcuno che cascava in terra, come un sacco di patate, nello stesso momento Roger e Freddie si voltarono di scatto.
“John è caduto dal palco!” strillò Mack, andando in soccorso del bassista.
“Oh Santo Cielo!” strillò il cantante, correndo via.
Roger sospirò. Quando ci sarà mai una cosa normale qui?


Nota au:
La storia più stupida che sia mai riuscita a scrivere.

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Capitolo 3
*** Apritajee! ***


 

Capitolo 3: Apritajee!

Il pubblico stava in perfetto silenzio totalmente assorto nell'ascoltarlo.

Brian Harold May stava suonando, con la sua mitica Red Special una dolcissima canzone: Silent Nigth.

Dietro alle quinte, John Roger e Freddie erano andati a riposarsi un attimo.

Ma guarda come sono incantati, quelli là” sbuffò Freddie, con una punta di gelosia.

Dato che la competitività era parecchio alta tra i quattro, erano sempre lì erano sempre che controllavano se per caso non stessero suonando meglio...o se commettevano qualche errore. Era proprio un vizio il loro.

Già, direi...” rispose Roger aspirando rumorosamente dalla cannuccia il succo di frutta.

Certo che posso sentire molto dal casino che fai”

John teneva le braccia incrociate e faceva una gran fatica a tenersi sveglio, proprio a causa di quella canzone che lui aveva sempre trovato noiosa, sia per la stanchezza dovuta al concerto.

Mmm...a te piace Deaky?”

No” rispose John facendo un gran sbadiglio.

Non ti addormentare in piedi” ridacchiò Roger, facendo casino con la cannuccia.

Freddie gli fece segno di stare zitti, ma venne ignorato.

John sbadigliò di nuovo.

Io vado...mmm...a dormire un po'...svegliatemi quando ha finito sta' lagna”

Freddie sbuffò. Non si poteva mai sentire, mai niente?

 

Brian era arrivato in un punto particolarmente sottile e delicato. E il pubblico era ancora incantato ad ascoltarlo.

Il pence da dieci cent scivolava sulle corde della Red, in perfetta armonia e Brian era talmente concentrato nell'ascolto della canzone.
Silent Nigth ti faceva tornare indietro quando eri un bambino e aspettavi Babbo Natale, la neve e...

Apritajee!”

Un urlo in perfetto dialetto anconetano provenne dal fondo della sala, poi si susseguirono diversi colpi alla porta.

La canzone che Brian stava eseguendo venne interrotta bruscamente, la magia natalizia sfumò come neve al sole, senza che dal pubblico arrivarono fischi, qualche “No”, qualche insulto. Un disastro totale insomma.

Il chitarrista alquanto offeso, se ne andò via dal palco.

 

Ma che diavolo...?” disse Freddie alquanto stupito. Be' un po' gli dispiaceva per lui, adesso.

Roger si mise a ridere, tanto che si versò il succo sulla maglia, John seduto su una sedia dormiva o meglio russava, alla grossa.

Brian rientrò dietro le quinte. Era a dir poco incavolato nero.

Non è possibile! Quel disgraziato si è messo a gridare...”Apritajee!”, ma si può?”

No, scusa che ha detto?” fece Freddie, alzando un sopracciglio.

Apritajee!” ripeté Brian.

Ma cosa è?”

E che ne so, io?” replicò il chitarrista sbuffando.

Alle loro spalle sentirono anche il russare di John.

Non preoccuparti, non stava dormendo per quello...” lo rassicurò Freddie, con un sorriso di circostanza.

Tanto lo so, che lo detesta”

E...vai con l'apritajee!” esclamò Roger saltando fuori.

Ecco il cretino ad personam” commentò Brian rabbuiandosi.

Mmm...Briaan, piantala di suonareee la lagnaaa...” disse John, agitandosi nel sonno.

Andate tutti quanti al diavolo!” urlò prima di andarsene via per la seconda volta.

Briaan, tesoro dove corri?”

Apritajee-attack!” disse Roger.

Piantala di fare lo stupido, Rog e vediamo di recuperare la situazione”

L'altro gli rifilò un'occhiataccia. I comportamenti del cantante a volte, oltre che a sconcertarlo lo esasperavano.

Ah sì? Tu devi sempre fare il più furbo della situazione?”

E allora?” replicò Freddie in tono sfacciato.

Che faccia di tolla, che sei”

Pfui!”
“E non ribattere sempre!”

Così dopo aver svegliato John, con due o tre grida da Tarzan tra infarti vari per lo spavento, riuscirono ad andare a recuperare il caro ricciolone, che si era ritirato in un angolo arrabbiato a morte. E a terminare il concerto, anche se Brian rimase con la faccia rabbuiata per tutto il tempo.

Inutile dire, che Roger passò l'intera settimana a prendere in giro il povero Brian con la storia dell'apritajee...senza contare gli altri due che ridevano di sottofondo.

 

Nota au: Eccocci di nuovi qui...al povero Brian capitò davvero nel 79, quando stava suonando all'Odeon. Il dialetto era anconetano. Il tipo doveva entrare e quindi pensò bene di bussare alla porta e mettersi a gridare...

Del fatto, che cercassero di suonare superandosi tra di loro, pare che sia vero.


 

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Capitolo 4
*** Non giocare con le macchinine ***


Capitolo 4: Non giocare con le macchinine!

Finalmente era rimasto solo in camera.
Con l'entusiasmo di un ragazzino aveva aperto la confezione e si era montato una gigantesca pista Scaletrix di macchinine radio-comandabili.
Poi aveva ci aveva messo la sua macchinina preferita, un'Aston Martin e poi ci si era messo a giocare.
“Vai! Battili tutti!” diceva a voce alta, mentre muoveva la macchinina con il telecomando.
“E il signor Roger Taylor arriva primo su tutti!”
A quel punto batteva le mani, fischiava, complimentandosi di quanto era figo.
“Evvai!”
Poi si rimetteva a giocare.

Freddie era alle prese con la componitura di una nuova canzone. L'ispirazione gli era piombata addosso e lui adesso lui desiderava tanto scriverla.
Solo che non ci riusciva per due motivi, primo: aveva dovuto dividere la camera con quel rompiscatole di Brian e secondo c'era qualcuno che stava facendo cagnara, anche se non riusciva a capire chi fosse.
Perché non poteva esserci almeno John? Quello praticamente sapeva rendersi invisibile, se voleva!
Brian era noioso petulante, come una vecchia suocera.
“Uffa! Non riesco a scrivere un cazzo di niente con sto casino!” si lamentò Freddie, accartocciando il foglio e gettandolo per terra.
“Non ti lamentare troppo, Freddie...tu e le tue canzoni...” disse Brian, aprendo lo sportello del frigobar.
“Ma tu cosa nei sai?”
“Non c'erano altre camere disponibili, che ci potevo fare?”
Altri rumori.
“Io quello lo strozzo!” disse Freddie sbuffando. Ma non aveva alcuna voglia di alzarsi dal letto.
“Vado io, tesoro pigro” disse Brian, deluso di non aver trovato nulla.
“Non chiamarmi tesoro pigro!” disse Freddie.
Prese un cuscino e glielo tirò senza centralo, poiché il nostro chitarrista scappò via alla svelta.

Brian uscì dalla camera.
I rumori provenivano dalla camera accanto alla loro, quella di John era troppo silenziosa.
Concluse, che ovviamente era Roger che faceva casino.
S'avvicinò di soppiatto alla porta. Appoggiò l'orecchio alla porta e udì dei rumori soffocati.
Ruotò piano la maniglia ed entrò di soppiatto.

“Ed eccolo il nostro Roger Taylor, campione di formula uno! Ha battuto tutti gli avversari!”

Brian non poteva credere ai propri occhi.
Roger stava giocando con le macchinine radio-comandabili e a quanto pare si stava pure divertendo un mondo.
Il chitarrista rimase impalato a fissarlo, per cinque minuti, nascosto in un angolo e senza che il suo compare se ne accorgesse.
Se ne sarebbe andato via senza dire nulla, ma non aveva voglia di sentire ancora le lamentele di Freddie, quindi decise di rovinargli la festa. Quindi si fece avanti, per così dire.
“Aehm!”
Roger spalancò gli occhi, colto di sorpresa e sussultò spaventato.
“B-Brian che ci fai in camera mia?”
“Stavi giocando con le macchinine?” chiese lui, tra il divertimento e l'incredulo.
Il biondo s'alzò in piedi, nascondendo il telecomando dietro le mani.
“Cosa vuoi?” balbettò Roger, imbarazzato.
“Non dirmi che giochi con le macchinine...”
La faccia di Roger si colorò di rosso borgogna, cosa che non era da lui. Il quale avrebbe potuto sbatterlo fuori a calci. 
“No, è che Freddie mi sta facendo una capa santa...così...perché c'eri tu che facevi casino...” spiegò Brian, osservando la pista: di larghezza circa un metro, con un sacco di curve e livelli sfalsati. Ci veniva voglia di starci a giocare per delle ore.
“Vai fuori dalla mia camera, Brian”
Improvvisamente, Brian cambiò idea...al diavolo Freddie!
“Senti, se non dico nulla a Freddie, mi faresti giocare un po'?” 
Il biondo si vide costretto ad accettare, l'insolito ricatto.
Quindi, superato l'imbarazzo i due cominciarono a giocare. Inutile dire, che anche John il quale attirato fuori dal rumore, li beccò a gareggiare con le macchinine radio-comandabili e si mise a saltellare dalla gioia, chiedendo insistentemente di poter partecipare anche lui.
Nessuno dei due lo aveva visto così entusiasta...

“Ma che diavolo? Ancora?”
Freddie s'alzò dal letto. Brian lo aveva mollato per andare chissà dove. Quindi decise di andare controllare di persona.
Uscì fuori e trovò la porta della camera di Roger aperta. Ecco chi era il casinista!
Poi vide, Roger, John e Brian gareggiare come tre marmocchi di otto anni, e  in più lanciavano imprecazioni, gridolini scemi e incitazioni di ogni tipo ci rimase letteralmente di sasso.
“Freddie vieni a giocare anche tu!”
“Ma che siete bambini?” strillò Freddie scandalizzato.
“Oh, eddai!” esclamò Roger.
“Nooo! Ho perso!” strillò John.
Freddie scosse la testa e lanciò uno sbuffo.
“Sìì!”
Brian alzò un braccio in alto in segno di vittoria.
Il cantante decise saggiamente di andarsene, scuotendo la testa: doveva prendersi una boccata d'aria.
Non riusciva a credere che certa gente ci comportasse in quel modo, come se fossero all'asilo. Davvero.
Intanto i nostri eroi passarono l'intero pomeriggio a giocare con la pista e Freddie si fece una lunghissima passeggiata...ripetendosi all'infinito perché sono entrato? Perché non sono rimasto in camera mia?

Nota au: no comment, storia idiota.
 

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Capitolo 5
*** Si litiga anche...nel backstage di Sanremo ***


 

Capitolo 5: Si litiga nel backstage...di Sanremo

“No, no e ancora no”

Non voleva proprio saperne.

Roger incrociò le braccia al petto e scosse la testa, scuotendo la criniera bionda.

“Non mi venire che non si può fare”

Non voleva saperne di cantare in playback: dove diavolo si sarebbe trovato un batterista che fingeva di cantare, muovendo solo le labbra come un cretino?

“Senti, tanto quella boccaccia la muovi sempre, anche quando suoni la batteria” aveva ribattuto Brian.

“E allora?”

“Fa finta di cantare”

“Non voglio rovinare la mia canzone”

“Fa' finta di cantare, cazzo. Ci hanno detto che vogliono, queste predisposizioni qui”

Roger fece una smorfia.

“Allora?”
“Ti ho detto di no”

“Ma devi solo far finta di cantare” ripeté Brian.

“Uffa che noia, ascolta collega non ho alcuna intenzione di cantare con il palyback” disse Roger, scandendo le parole come se se stesse parlando ad uno duro di comprendonio.

“Per chi mi hai preso? Uè Biondo! Non sono mica stupido!” protestò Brian, con uno sguardo minaccioso riflesso negli occhi, torreggiando su di lui, con tutto il suo metro 1,88.

“Scusami...ma tu...perché mi devi rompere le scatole, con sta storia?” pigolò il batterista, facendosi piccolo, piccolo.

Brian incrociò le braccia al petto. Anche se desiderava giustamente strangolarlo o infilargli le bacchette in gola, provò a chiederglielo gentilmente.

“Per favore, potresti cantare insomma non farmelo ripetere”

Il batterista stava per aprire bocca, ma venne interrotto dalla lamentosa voce o meglio impastata dal sonno di Freddie.

“Ehi, amori miei che state a litigare?”

Freddie aveva i capelli in disordine, gli occhi febbricitanti per via del sonno. Indossava una pigiama

tuta grigia e ai piedi portava un paio di ciabatte grigie, senza contare...la ciotola di cereali in mano.

Brian si nascose la faccia fra le mani cominciando a ridere convulsamente.

“Scusate io...vado...” riuscì solo a dire, prima di allontanarsi.

“Ma che ci fai conciato in quel modo?”

“Nulla, avevo solo voglia di girare in pigiama” rispose il cantante poi come se nulla fosse fosse, ingollò una cucchiaia di cereali.

“Ma guarda che sei dietro le quinte di un set”

“E allora?”

“Tu sei fuori di testa” disse Roger, soffocando una risata.

Come se non bastasse, s'aggiunse anche il bassista, con lo spazzolino da denti in bocca, la zazzera di capelli in disordine.

“Uh, avete passato la notte qui per caso?”

John non ebbe, nemmeno il tempo di rispondere che non appena vide Freddie in pigiama scoppiò in uno sghignazzo ovviamente il cantante lo mandò beatamente al quel paese.

“Oggi sono pigro, tesoro” rispose Freddie, sbattendo le palpebre.

“Ah capisco” si limitò a dire Roger, poi si voltò a guardare John.

“Lo stesso dicasi per lui”

“Eddai amore, non fare quella faccia” sbottò Freddie con la bocca piena.

“Non sono “amore”, Fred, mi chiamo Roger”

“Sono Freddie per la cronaca, tesoro”

“Mmm...credo andrò a fumarmi una sigaretta”

“Be' credo che verrò anch'io”

L'altro alzò un sopracciglio.

“E allora?”
Roger si limitò a stringersi nelle spalle. Prese il pacchetto dalla tasca dei jeans e s'accese una sigaretta.

S'accese la sigaretta e inalò una nuvola di fumo.

“Mmm...perché stavate litigando prima?”
“Brian vuole cantare in playback, io no”

Freddie mangiò un'altra cucchiaiata.

“Siete sempre i soliti, amore. Che problema hai?”

“Lo sai che non mi piace”

Freddie accolse con un'occhiataccia anche il terzo arrivato, John.

“Ho sentito del problema, Brian ha ragione” disse il bassista, aggiustandosi la zazzera alla bel e meglio.

Roger sbuffò.

“Ma non è meraviglia, che il nostro batterista muova solo la bocca?”
Freddie fece un sorriso maligno.

“Oh ti devi vedere anche mentre suona la batteria”

“Sì! É troppo divertente sembra una cernia” rise il bassista.

Roger lo fulminò con lo sguardo.

“E io ho una volta ti sentito cantare...sono meglio i graffi alla lavagna”

“Su, su marmocchi non litigate. Primo anche se John non canta pazienza e tu Roger fallo e basta, per il resto basto già io”

“Posso strozzarti?”chiese John.

“No”

Dopo aver riso, per venti minuti interi, Brian fece il suo ritorno.

“Allora ti sei deciso?” domandò Brian.

“E va bene, specie di associazione a delinquere” disse il poveretto, sentendosi circondato da un trio di iene.

Poi per la seconda volta sbuffò.

Freddie gli buttò un braccio sulle spalle, Roger lo fulminò con lo sguardo.

“Hai bisogno di consolazione povero tesoro?”

“Ehi, toglilo immediatamente”

“Fra moglie e marito non mettere il dito...” disse John, allontanandosi.

“Hai ragione, abbiamo da fare, vero?”

“Ehi no! Freddie scollati subito” disse Roger. Poi finalmente se lo levò di dosso.

“Ti hanno fatto il contropelo, tesoro?” disse Freddie.

“Affatto” rispose Roger in tono acido.

“Ehi, non rubarmi le batttute!” protestò Brian.

Brian si mise a ridere, seguito a ruota da John e Freddie, Roger scosse la testa, come avrebbe fatto a sopportare quei tre ancora per anni? Se lo aveva già fatto prima, avrebbe continuato a farlo.

 

Si rese conto, che forse in quei momenti gli sarebbero stati preziosi, in un futuro prossimo avrebbe potuto ricordare insieme a loro o altre persone, ma non adesso, forse un'altra volta.

 

Nota au: ed eccoci al quinto capitolo più stupido. Santo Cielo, se continua così non lo so...

I Queen parteciparono in Italia al festival di Sanremo nell'84, per due serate.

Il primo concerto si svolse al Palasport di Milano, in seguito crollò per via di una nevicata molto intensa.

É vero il fatto, che Brian e Roger stessero litigando di brutto, perché non volevano suonare in playback, la lite si è conclusa in una risata visto che si sono trovati Freddie in pigiama che mangiava cereali.

La storia di John e lo spazzolino da denti, l'ho inventato di sana pianta.

Se qlcuno ha da segnalarmi qualche correzione lo ringrazio molto.


 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Fifoneria d'alta classe: la terribile galleria (prima parte) ***


 

Capitolo 6: Fifoneria d'alta classe: la terribile galleria (prima parte)

 

“Sul treno, ovvio. Dove la volete girare? Voi quattro che suonate e cantate su un triciclo e magari tu su un monopattino?”

Il regista era ben deciso a rimanere sulle sue idee.

“Ma io...io...ho ho un po'...paura...” balbettò Brian, passandosi una mano fra la massa riccioluta.

“Senti, non posso fare altro. Cerca di tranquillizzarti”

“Ma, avevi detto...” tornò a protestare Brian.

“Discussione chiusa, punto”

 

Il povero chitarrista aveva fatto ritorno, con un'espressione da cane bastonato.

“Allora?”
“Devo girare sul treno. Ma io ho un fifa boia!” esclamò Brian, in tono melodrammatico.

“Ma dai! Hai solo il 10 per cento delle possibilità di essere sgnaccato sotto le ruote del treno” disse John in tono allegro.

“John non portare sfiga!” gridò Roger.

“La carica dei becchini è iniziata...oh mio Dio” si limitò a commentare, Freddie scuotendo la testa.

Brian divenne pallido come un cencio.

 

Come previsto, il treno doveva partire ma il regista subito di un qualcosa: Brian stava saldamente ancorato alla ringhiera.

“Ehi Brian piantala! Non stai eseguendo un numero di lap-dance!” gli gridò il regista in un modo un po' provocatorio.

“Uoooh! Briaan vaiii!”(Roger)
“Tesoro facci incantare tutti!”(Freddie)

“Dai! Fa il tuo numero!” (John)

Seguirono fischi e applausi a non finire.

“Cretini!” strillò il riccioluto rosso, come la sua Red Special.

“Briaan, tesorrooo perché non ci mostri il numero invece?” (Freddie)

 

Il povero Brian, riuscì a girare la prima scena, solo dopo un quarto d'ora.

 

La galleria. Buia, umida.

Brian continuava ad osservarla con un misto d'orrore e fascinazione. Somigliava a qualcosa di estremamente oscuro, dal quale non saresti più potuto tornare indietro.

“Brianuccio, adesso stiamo per entrare nella spaventosa caverna!” gli sussurrò alle spalle Roger.

Brian sbiancò in volto, poi cominciò a tremare come un foglia.

“R-R-oger, ti uccido”

“Fi-fo-ne” gli scandì allegramente il biondo.

“C-Cretino”

Il regista diede il via.

Brian trattene il fiato, come se dovesse compiere l'impresa più grande della sua vita.

Ti prego, ti prego...fa che va tutto bene...

 

Inesorabilmente, il treno scivolò dentro alla galleria, velocemente forse fin troppo velocemente.

E da lì, iniziò il viaggio dell'orrore.

 

Brian! Siamo venuti a prendertiiiiiiii!” (Roger)

Mammmaaa! Regista ti odio! Perché dobbiamo entrare in galleria? Perché non c'è nessuna luce?” (Brian, ovvio)

Uuuh, Tesorooo! Sei un gran fiffonee!” (Freddie)

...” (John)

Click. (Roger accende la pila, fa un ghigno spaventoso)

Aaaaaaaaahhh!Quanto è bruttooo!” (strillo di unisono di Brian, Freddie e John)

 

Freddie tira fuori un ragno di plastica fosforescente, dalla tasca.

Nooo! I ragni no!” (Roger)

Rogery ma che bel ragnettino” (John)


Sdonk. (Il povero Roger va a sbattere contro una parete, in un tentativo di fuga. E sviene)

 

É morto! Oh, mio Dio!” (John, con le tipiche battute da film dell'orrore)

Cosa facciamo? Cosa facciamo? Oh mio Dio!” (qui Brian è in completo panico)

Tesori! Ci siete ancora?” (Freddie sussurra)

 

I tre non volendo rischiare di inciampare o finire male, non si muovono.

 

Si sente qualcosa di sospetto...(?)

Ma che fai?” (Brian strilla)
“Chi? Cosa quanto è perché?” (John non riesce a capire quello che succede)

Piantala! Cosa diavolo stai facendo?” (sempre Brian che urla)

Scusa!” (Freddie non sa esattamente cosa, ha combinato ma si scusa lo stesso)
“Oh Mio Dio!” (John sta uscendo fuori di melone?)

La mia piccola! Non toccare più la mia piccola!” (Freddie ha malamente preso la Red Special, senza volerlo)

Tutto per una chitarra? Oddio, Brian!” (John alza gli occhi al soffitto, al seguito Freddie)

 

Il treno uscì dalla galleria, per poi rallentare un po' alla volta, sino a fermarsi del tutto.

Brian ringraziò il cielo circa 20.00 volte di essere uscito vivo, tra l'altro i suoi capelli avevano assunto l'aspetto di un cespuglio...John e Freddie uscirono barcollando come ubriachi.

Per ultimo Roger, con un bel bollo in fronte.

 

Ma cosa cazzo, avete combinato là dentro?” disse il resista sconcertato.

Regista, la scena della galleria toglila ti prego” disse Roger, correndo a prendersi una borsa del ghiaccio.

Freddie raccontò più (ma evito accuratamente di rivelare alcuni particolari) o meno cosa diavolo era successo.

Dio Santo, voi siete impossibili!”

 

Ventidue anni dopo...

Rufus arrivò in giardino.

Suo padre Roger, con un bicchiere di vino, in mano osservava assorto il vecchio treno che prendeva ruggine

in giardino.

Ciao Rufus”
“Ciao papà”
Roger sospirò.

Tutto a posto?”
“Sì, Rufus...”
“Perché guardi il treno?” gli chiese ad un certo punto il figlio.

Stavo ricordando una vecchia storia del passato...riguarda questo treno...” rispose il batterista.

Non me l'hai mai raccontata”

Un giorno te la racconterò...appena...appena...si insomma, è piuttosto imbarazzante...”

Ma Rufus preso dalla curiosità cominciò ad insistere.

E va bene! Allora tutto iniziò così...”

 

Al termine del racconto, Rufus lo guardò con un'espressione divertita.

Eravate pazzi voi”

Già, ma era divertente. Non sapevi quanto fosse divertente. A parte, la storia del ragno di plastica...” disse Roger ghignando.

Naturalmente, il batterista quella volta, poi si era vendicato alla grande, ma quello doveva rimanere un segreto.

 

Ventidue anni prima

Freddie non riusciva a capire perché ogni volta che qualcuno, lo guardava in faccia...puntualmente rideva.

Finché la buon anima, di Brian gli portò uno specchio. Con sommo orrore, Freddie scoprì di essere andato in giro un'intera giornata, fischiettando e cinguettando...con il viso pasticciato con il pennarello indelebile.

E, non sapete, quanto maledì Roger quella volta...non lo sapete...(Praticamente il batterista ne aveva approfittato, quando Freddie magari voleva dormire in quei dieci-quindici minuti di pausa).

 

Nota au: per ora finisce qui, se posso continuerò a scrivere ancora su questa canzone...

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Il continuo ancora peggio...Correndo e correndo (parte seconda) ***


 

Capitolo 7: Il continuo ancora peggio...Correndo e correndo (parte seconda)

 

Allora, dobbiamo metterci a correre...al mio 3!”

Nell'ultima scena i quattro Queen e la signora Debbie, si dovevano mettere a correre.

La velocità ve la dovete regolare da voi, capito? Ok...quindi 1...”

Nemmeno pronunciato il “numero due” che Brian era scattato per primo, peggio di un velocista.

No! Brian che diavolo combini?”

Il chitarrista si bloccò con le braccia e una gamba mezz'aria.

Bri, ma ti stai per spiaccicare contro qualcosa?” urlò dietro Roger, scatenando le risatine degli altri.

Brian ignorò la battuta di Roger, facendo ritorno.

Freddie pazientemente ripeté le istruzioni, poi fece di nuovo ripartire il conteggio.

 

Inutile dire, la seconda volta andò male, il gruppetto partì come una massa di pecoroni, rischiando di travolgere il povero cantante.

 

Alla terza, Freddie contò fino a tre, ma quegli ultimi non partirono.

Mi state pigliando per il culo?”
Tutti quanti si misero a fischiettare allegramente.

 

Alla quarta, Freddie contò di nuovo, con seguito di “uff che palle” e quelli si mossero andarono ad infilarsi in galleria.

No! Che siete per caso pipistrelli?”

 

Alla quinta, oramai privo di pazienza e forze, Freddie fece il solito, lo sapete già e finalmente il gruppo fece quella dannata corsa, in avanti, anche se con la grazie di una carica di mammut in fuga.

 

Nota au: eccoci qui. Una storiellina, molto improvvisata, ci sentiamo, Portos.


 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Non lasciarmi morire... ***


 

Capitolo 8: Non lasciarmi morire...

 

Era completamente sbronzo.

Dopo una di quelle megalitiche feste, a base di alcool e tutte le altre cose che una rock-star, si può permettere insomma.

Con fatica, Brian si era steso su lettino. Sentiva un principio di malditesta pulsargli alla base del cranio e tutto gli girava vorticosamente intorno.

Accidenti, pensò in un momento di lucidità, non dovevo bere così tanto.

Crystal, (l'assistente di Roger) gli si era avvicinato.

Ehi amico, sei più sbronzo di una spugna!” esclamò l'assistente con un ghigno.

Brian girò la testa.

D'istinto gli afferrò una manica della maglia.

Cristal...” biascicò Brian tutto preoccupato.

Che c'è?”
“Promettimi una cosa lo farai?”

Quello che posso fare”

Brian girò la testa di lato, spalancò ancora di più gli occhioni verdi.

T prego...Hic...!”

Cosa?”

Ti pregooo, non lasciarmi morireee...”

Inutile dire la grassa e grossa risata che si scatenò nei presenti, fu indimenticabile.

 

La mattina dopo, Brian si risvegliò con un malditesta allucinante e completamente dimentico dell'accaduto.

Ehi tesoro, sembri appena passato sotto un camion” commentò Freddie, in tono alquanto gentile.

Ti ringrazio, mi passi le aspirine?”
“Toh”
“A proposito, complimenti per ieri sera”

Brian inghiottì le aspirine, con un sorso d'acqua.

Cioè?”

Sei stato di grande spettacolo”

Brian alzò entrambe le sopracciglia. Cosa diavolo poteva aver mai fatto?

Freddie tra le risate, gli raccontò tutto senza risparmiargli alcun dettaglio.

Non sapevo che avessi un talento innato per il dramma, mio caro” fu il commento finale, per Brian

il suo stato d'animo era inabissato, tranquillamente da qualche parte.

Ti pregooo non lasciarmi morireee! Dove diavolo l'hai tirata fuori una roba del genere?”
“Vuoi smetterla?”
“Sei, così divertente mio caro...dovresti darti al dramma”

Piantala di dire idiozie, ho un malditesta”

Eccolo lì, il nostro drammone vivente! La Rossella o'Hara, dei tempi moderni” fu il gracchiante commento di Roger.

Brian gli fece un gestaccio, con il dito medio.

Oh, adesso mi devi dire da dove l'hai tirata fuori una stronzata del genere!”
“Io..Io...non lo so. Ero ubriaco, come cazzo faccio a saperlo?”

Uh, povero Crystal ha passato almeno 15 ore a ridere di fila...però sei un gran spettacolo, Brian”
Brian s'alzò dalla sedia di scatto.

Io me ne vado. Siete due imbecilli patentati!”
“Mai quanto te, tesoro” rispose Freddie.

 

Alla fine trovò si trovò anche John.

Il nostro bassista possedendo la capacità dell'invisibilità, Brian non se ne accorse subito.

Ciao Brian”

Oh, John hai finito di renderti invisibile?”
“...”

Uff, stai tranquillo non ho alcuna voglia di prenderti in giro”
“Oh, grazie tante”
“Be' proprio non capisco...una volta Roger si è ubriacato. Era stato appena scaricato dalla sua ragazza, be' si è messo a piangere come una fontana. Una sbornia triste”

Brian non seppe che dire.

Da dietro la porta, spuntarono fuori Freddiee Roger, che da bravi spioni si erano messi ad ascoltare l'intera conversazione.

John io ti uccido! Mi avevi giurato che non lo avresti raccontato a nessuno!” strillò Roger, in tono isterico.

Vuoi due stavate ascoltando tutto?” chiese Brian alquanto stupefatto.

Non avevamo niente da fare, tesoro” disse Freddie con non chalanche.

E tu allora? Hai spaccato una vetrinetta e quanto hai visto tutto quel sangue, ti sei messo a gridare: “Oddio, adesso muoio! Oddio!” Tié!”
“E allora tu che giravi come un cretino con lo scolapasta in testa?! O quando ti sei messo a piangere?”
“Tanto lo so, che sei stato tu a mangiarti tutte le tartine, in quel vassoio! C'erano Freddie e Brian che stavano litigando per quella roba!”
“Cosaaa?! Ah, John sei un morto di fame!”

Io? Ma se non è vero! Voi siete pazzi!” si difese John.

Ecco che fine hanno fatto!” saltò su Brian.

Insomma passarono l'intero pomeriggio a litigare, scambiandosi le accuse più assurde.

 

Nota au: boh, storia senza senso, spero piaccia lo stesso.



 

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Capitolo 9
*** Una confessione assurda ***


 

Capitolo 9: Una confessione assurda

 

Santo Cielo, Roger puzzi quanto una distilleria!”

Brian s'alzò dalla sedia di scatto, con fare disgustato.

Roger non lo stette neppure ad ascoltare, ubriaco come era, invece se ne stava seduto al tavolo con i piedi incrociati, la schiena reclinata in avanti, i gomiti sul tavolo e una mano poggiava sulla guancia.

Gli occhi erano arrossati, la bocca giù in una smorfia triste.

Scuscia hic...”

“Ma quanto hai bevuto?”
“Booh...sigh...oggi è un giorno del cazzo”

Brian alzò entrambe le sopracciglia, poi sospirò.

Quando Roger si ubriacava, si rattristava. Ma soprattutto cominciava a sproloquiare, dicendone di tutti i colori.

Perché?”
“Non te lo dico!”

Fa' come vuoi...”

Ehm...scusa, scusa”

Brian sbuffò.

Cioè...io...io...tanti anni fa...io...”

Due grossi lacrimoni cominciarono a scendergli lungo le guance.

Brian sbatté le palpebre, allibito.

R-Roger?”
“Oh maledizione! Sono proprio uno scemo, ma perché....io buaaahh!”

Roger si mise a singhiozzare.

Freddie saltò fuori, da qualche parte, non appena udito lo straziante pianto del collega.

Ehi ma che cazzo sta capitando?”

Ehm...”

Brian indicò il collega.

No! Non dirmi che si è di nuovo ubriacato!”

Perché?”
“Una volta ha sfasciato tutta la batteria, dietro a qualcuno, abbiamo dovuto portarlo via di peso” raccontò Freddie, soffocando un brivido al ricordo.

“Buahhh...sono un disgraziatooo” strillò Roger, battendo i pugni sul tavolo.

Ci penso io” sospirò Freddie.

Io...io...ho paura...”

Con cautela, Freddie s'avvicinò a Roger.

Psst! Rog calmati ti possono sentire a distanza di miglia, per tutta l'Inghilterra”

Nooo! Scopriranno che sono il batterista, più fifone! Nooo!” ululò Roger.

Ehm, tesoruccio, cosa c'è che non va?”

Non sono mica...bah! É che io...”

Freddie gli batté una mano sulla spalla.

Su, adesso calmati”

Io appena ricordato...di non...”

Roger non ti puoi sempre ubriacare perché qualcosa di va male!”

Parla quello astemio...pensò Brian osservando in silenzio i due, la situazione era davvero ridicola.

Ma non è vero! Lo devi sapere...!”

Che cosa Roger?”
“Io ho paura dei ragni è per questo che sono cosìì!”

Freddie poggiò la testa contro il tavolino, Brian nib riuscendo a stare in piedi, si piazzò su una sedia.

Roger, continuava a piangere come un disperato, senza accorgersi di nulla.

 

Il giorno dopo, il biondo non ricordava assolutamente niente, come al solito.

Nessun commento, per le facce che fecero Brian e Freddie non appena lo videro...

Be' che avete?”
“Roger, non ricordi, nulla?” fece Freddie, mentre Brian decise saggiamente di sparire.

No, perché?”
“Ieri ti sei scolato un'intera bottiglia di vodka, e hai confessato a Brian e a me che hai paura dei ragni” disse Freddie, calando un velo pietoso sul resto.

Ah..”
“E piangevi come un disperato”

Oh mio Dio!”esclamò Roger diventando di tutti i colori.

Già mi dispiace”

Di nulla”

Però...mi fa un po' strano che tu pianga”

Perché?”

Ehm..amore, sembravi non è da te piangere in quel modo, sembrava che ti fosse morto il gatto...”

Roger lo guardò in modo interrogativo. Senza capire.

Lasciamo stare, tesoro”

Dai, cosa c'è che non va?”
“Non te lo dico”

Dai!”

No! Senti amore non insistere!”

Non chiamarmi in quel modo, insulso Freddie”
“Allora ti chiamerò Honey”
“Ma vaffanculo, allora?”
“Be' amore...”

Freddie sospirò.

Roger sapeva diventare un rompicoglioni quando voleva, d'altro canto il nostro Fred, non aveva molta pazienza.

Non è fattibile, che è uno come te si scoli una bottiglia perché si è ricordato, di aver paura dei ragni! Cazzo, Roger non è fattibile!”

Capisco, non so cosa dire”

Non dire niente”

Freddie s'alzò dalla sedia.

 

Il povero Roger passò un'intera settimana in completa depressione, senza riuscire nemmeno a suonare la batteria.


 

 Capitolo 9: Una confessione assurda


“Santo Cielo, Roger puzzi quanto una distilleria!”
Brian s'alzò dalla sedia di scatto, con fare disgustato.
Roger non lo stette neppure ad ascoltare, ubriaco come era, invece se ne stava seduto al tavolo con i piedi incrociati, la schiena reclinata in avanti, i gomiti sul tavolo e una mano poggiava sulla guancia.
Gli occhi erano arrossati, la bocca giù in una smorfia triste.
Scuscia hic...”
“Ma quanto hai bevuto?”
“Booh...sigh...oggi è un giorno del cazzo”
Brian alzò entrambe le sopracciglia, poi sospirò.
Quando Roger si ubriacava, si rattristava. Ma soprattutto cominciava a sproloquiare, dicendone di tutti i colori.
“Perché?”
“Non te lo dico!”
“Fa' come vuoi...”
Ehm...scusa, scusa”
Brian sbuffò.
Cioè...io...io...tanti anni fa...io...”
Due grossi lacrimoni cominciarono a scendergli lungo le guance.
Brian sbatté le palpebre, allibito.
“R-Roger?”
“Oh maledizione! Sono proprio uno scemo, ma perché....io buaaahh!”
Roger si mise a singhiozzare.
Freddie saltò fuori, da qualche parte, non appena udito lo straziante pianto del collega.
“Ehi ma che cazzo sta capitando?”
“Ehm...”
Brian indicò il collega.
“No! Non dirmi che si è di nuovo ubriacato!”
“Perché?”
“Una volta ha sfasciato tutta la batteria, dietro a qualcuno, abbiamo dovuto portarlo via di peso” raccontò Freddie, soffocando un brivido al ricordo.
“Buahhh...sono un disgraziatooo” strillò Roger, battendo i pugni sul tavolo.
“Ci penso io” sospirò Freddie.
Io...io...ho paura...”
Con cautela, Freddie s'avvicinò a Roger.
“Psst! Rog calmati ti possono sentire a distanza di miglia, per tutta l'Inghilterra”
Nooo! Scopriranno che sono il batterista, più fifone! Nooo!” ululò Roger.
“Ehm, tesoruccio, cosa c'è che non va?”
Non sono mica...bah! É che io...”
Freddie gli batté una mano sulla spalla.
“Su, adesso calmati”
Io appena ricordato...di non...”
“Roger non ti puoi sempre ubriacare perché qualcosa di va male!”
Parla quello astemio...pensò Brian osservando in silenzio i due, la situazione era davvero ridicola.
Ma non è vero! Lo devi sapere...!”
“Che cosa Roger?”
“Io ho paura dei ragni è per questo che sono cosìì!”
Freddie poggiò la testa contro il tavolino, Brian nib riuscendo a stare in piedi, si piazzò su una sedia.
Roger, continuava a piangere come un disperato, senza accorgersi di nulla.


Il giorno dopo, il biondo non ricordava assolutamente niente, come al solito.
Nessun commento, per le facce che fecero Brian e Freddie non appena lo videro...
“Be' che avete?”
“Roger, non ricordi, nulla?” fece Freddie, mentre Brian decise saggiamente di sparire.
“No, perché?”
“Ieri ti sei scolato un'intera bottiglia di vodka, e hai confessato a Brian e a me che hai paura dei ragni” disse Freddie, calando un velo pietoso sul resto.
“Ah..”
“E piangevi come un disperato”
“Oh mio Dio!”esclamò Roger diventando di tutti i colori.
“Già mi dispiace”
“Di nulla”
“Però...mi fa un po' strano che tu pianga”
“Perché?”
“Ehm..amore, sembravi non è da te piangere in quel modo, sembrava che ti fosse morto il gatto...”
Roger lo guardò in modo interrogativo. Senza capire.
“Lasciamo stare, tesoro”
“Dai, cosa c'è che non va?”
“Non te lo dico”
“Dai!”
“No! Senti amore non insistere!”
“Non chiamarmi in quel modo, insulso Freddie”
“Allora ti chiamerò Honey”
“Ma vaffanculo, allora?”
“Be' amore...”
Freddie sospirò.
Roger sapeva diventare un rompicoglioni quando voleva, d'altro canto il nostro Fred, non aveva molta pazienza.
“Non è fattibile, che è uno come te si scoli una bottiglia perché si è ricordato, di aver paura dei ragni! Cazzo, Roger non è fattibile!”
“Capisco, non so cosa dire”
“Non dire niente”
Freddie s'alzò dalla sedia.


Il povero Roger passò un'intera settimana in completa depressione, senza riuscire nemmeno a suonare la batteria.

 

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Capitolo 10
*** Merry Cr...rottura di scatole! (Part 1) ***


 

Capitolo 10: Merry Cr...Rottura di scatole! (Part 1)

 

Freddie ma stai scherzando?”
Non gliene importava assolutamente, Freddie non riusciva a smettere di ridere.

John lanciò un sospiro.

Tu non dirgli niente, tesoro”

Il cantante infilò l'involucro nel pacchetto regalo.

Non mi preoccupo ma...devi proprio farlo?” mormorò John.

Sei troppo ansioso, rilassati” replicò Freddie, battendogli una mano sulla spalla.

Ma se lo dici tu”

 

Visto che non si poteva tornare a casa, lo staff aveva pensato bene di organizzare una festicciola sul luogo di lavoro.

Per festeggiare il natale, qualcuno aveva pensato bene di appendere degli orrendi festoni rossi e bianchi per tutta gli studio e foglie di vischio.

Un alberello di plastica, messo in bella vista ripescato da qualche sgabuzzino polveroso, decorato con qualche vecchia palla di natale, luci di natale bianche rosse e in cima una sbilenca stella cometa, faceva bella figura in mezzo alla sala.

Inoltre con l'aiuto di tutti era stato allestito un tavolo con vivande di ogni genere.

Erano nel bel mezzo della festa, quando si decise di...aprire i regali.

E allora cosa ha portato Babbo Natale?” esclamò Dave Mallett, battendo le mani.

Dai, giusto” esclamò Mary Austin alzando un bicchiere.

Allora chi inizia?” domandò John con una stretta di spalle.

Ma io!” saltò fuori Freddie, saltellando su un piede solo.

Non è giusto, anche l'altr'anno lo hai fatto tu!” protestò Brian

Vero!” concordò Roger, a seguito di altri assensi.
Freddie incrociò le braccia al petto. Detestava quando gli rubavano il ruolo di primadonna, ma visto

che era natale decise che per Una volta glielo poteva concedere.

La decisione cadde su Mary.

Da tanto tempo aspettavo a fartelo, Freddie” mormorò la donna, con un sorriso.

Tutti tenevano il fiato sospeso.

Mary scomparve da qualche parte per un attimo, per poi tornare con un...cucciolo di gatto in braccio.

Un gatto?”
Freddie si sciolse alla vista di quel gatto, dal pelo arancione e bianco, dallo sguardo vispo.

E questo dove lo hai trovato?” mormorò Freddie, spalancando gli occhi.

Brian nascose una risata dietro ad un colpo di tosse.

Si tratta di un trovatello, non potevo lasciarlo da solo...”

Mary...”

Sei davvero bellissimo”mormorò Freddie facendo attenzione a non farli male quando lo prese in braccio. Il gatto emise un miagolio.

Oscar, lo chiamerò così”

Uhm...guardate il nostro Fred! Sei davvero un tenerone!” esclamò Dave, battendo le mani.

Vai Freddie!”

Sei proprio uno spettacolo!” commentò Brian.

Evviva il nostro gattaro!” disse Roger a ruota.

Freddie divenne color rapa desiderando ardentemente di sprofondare nel pavimento.

Fa' davvero!” esclamò John, incrociando le braccia al petto, trattenendo a fatica uno sghignazzo.

Ma guardatelo!” strillarono allegramente Mack e Trip.

Cr-Cretini!”

Boom! Freddie!”

Andate a fanculo, tesori!”

Buon natale Freddie!” gli controbatterono in coro i colleghi, ridendo rumorosamente.

Dopo che la situazione fu più calma sua volta Freddie donò a Mary un libro dell'autore preferito di poesie.

Poi fu la volta di Brian.

Cosa c'è in questa scatola?” disse Brian, provando ad agitarla.

John lanciava occhiate nervose a Freddie, ma quest'ultimo era troppo occupato a coccolare il gattino.

Brian lo aprì.

E sapete che ci trovò dentro? Un bel paio di manette!

Oh my God!”

Gli occhi di Roger divennero a palla, John aprì la bocca, lasciando quasi la mascella cadere a terra e dagli altri si levò un mormorio.

Brian?”
“Ma...ma che razza di gusti hai?” fece Roger, senza staccare gli occhi da quell'insolito oggetto.
“Cos..?”

Chi diavolo è stato?” ringhiò Brian a bassa voce.
Roger indicò Freddie.

Freddie io ti ammazzo!”

Honey era solo uno scherzo!”

Ti ho regalato dei pick up nuovi per la tua chitarra e anche delle corde nuove” confessò Roger, passandosi una mano fra i capelli.

Non rovinargli la sorpresa!” strillò Freddie.

Grazie!” strillò Brian zompettando su e giù come una molla.

Anche Brian era posto. Tutto contento, il caro ricciolone non vedeva l'ora di provarli.

E delle manette?” domandò ingenuamente John.

Brian lanciò un sospiro.

John, John lasciamolo stare” disse saggiamente Mack.

Grazie” fece Brian riconoscente.

 

Ma cosa riceveranno Roger, John ed il resto della banda poco rock and roll?

 

Fine prima parte.

 

Nota au: ed eccoci con un'altra storiellina di poco.

Non è un granché ma credo che vada meglio così! A presto Portos.

 

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Capitolo 11
*** Merry Cr...Rottura di scatole (part 2) ***


 

Capitolo 11: Merry Cr...Rottura di scatole (Part 2)

 

Be' io non ho capito che ci combini con le manette, Bri” insistente John.

Non ci faccio niente di strano!” replicò il chitarrista scuotendo la testa.

Ma le collezioni?”
Brian aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse, senza sapere cosa dire.

Woou! Briaaan ma cosa combini?” esclamarono in coro Trip e Khalaf, in tono scandalizzato.

Ma voi che cazzo ne sapete?”

Ah, ecco perché cercavi le manette...” ricordò il cantante sbattendo le palpebre.

Roger rischiò di ingamberarsi da solo, John si mise a fischiettare, guardando per aria.

 

Tesoro guarda che ti hanno portato?” fece Freddie, indicando una grossa scatola avvolta in carta da regalo rossa.

Il batterista lo scartò alla velocità della luce.

Noo!”

Cos'è?”
“Un'altra pista con le macchinine!” esclamò Roger, tutto contento.

Tutti fissavano Rog come se gli fosse spuntata una seconda testa.

E allora?” domandò il biondo, stringendo il regalo al petto, come un marmocchio di otto anni.

Per una volta tanto non era Freddie a scontentare, ma Roger!

Ehm...per me?”

John alzò timidamente una mano.

Oh giusto”

Mary gli consegnò il regalo.

Buon natale, John”

Grazie Mary”

John ricevette una bottiglia di vodka come regalo.

Uffa! La vodka la volevo io!” si lamentò Freddie.

Alè il ritorno del marmocchio!” cantilenò Brian.

Vaffanculo tesoro!”

Scusa, ma che razza di gattaro saresti, se parli in quel modo?” mormorò John.

John...sei sempre così prodigo a rompere?”

No, ma...”

Allora non devi rompere le scatole a costui” aggiunse Roger, sghignazzando.

Amore, quante volte ti ho detto che non mi devi rubare le battute?” replicò con calma Freddie.

Roger scosse la testa. Lo sapete già, per i comportamenti di Freddie, non occorre commentare ovviamente.

E allora, John tesoro eravamo rimasti...?”
“Tesoro dillo a qualcun altro” lo liquidò il bassista.

Freddie fece un'espressione imbronciata.

Vogliamo anche noi i regalii!” protestarono in coro Khalaf e Trip.

Khalaf ricevette una telecamera nuova e Trip un flipper nuovo.

Noo!” esclamò Trip, con la bocca spalancata.

Adesso mi perdonerai per il vecchio flipper?”

Dai, perdonalo in fondo...lo ha fatto secco con una scopa!” trillò il cantante.

Fatti i cazzi tuoi!” ribatté il povero chitarrista. Ogni qual volta si parlava del flipper distrutto, si sentiva in colpa.

Povero ricciolo”

Se non fosse per il gatto, ti ucciderei all'istante!”

Ma Trip era troppo intento a giocare col flipper, per dividere i due.

Ehi gente! Scoliamoci la vodka!” annunciò John, alzando la bottiglia.

Sììì!” (Risposta in coro)

Quello che succederà accadrà nella prossima puntata...

 

Nota au: Finita. Almeno per adesso, le feste arrivano...non ci sentiamo più, pazienza.

Magari non scriverò più, non lo so...ciao ciao (sottotono) Portos.


 

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