Ho comprato un paio di cd e un paio di sogni al negozio dell'usato.

di Spilled a cup of apple juice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** City Of The Damned ***
Capitolo 2: *** Morivo di caldo. ***
Capitolo 3: *** L'inverno. ***
Capitolo 4: *** Forse un giorno diventerò una fan accanita dei Green Day. ***
Capitolo 5: *** Non riuscire a ricordare come si respira. ***
Capitolo 6: *** Mio Dio,ma chi sono questi geni? ***
Capitolo 7: *** Chiamatemi Whatsername,d'ora in poi. ***
Capitolo 8: *** Murder City ***



Capitolo 1
*** City Of The Damned ***


-Spegni quel cazzo di computer e vai a fare qualcosa di più utile!-
-Sto scrivendo,devo finire!-
-Non m'interessa,non è una cosa importante! Muoviti! -
 
"Non è una cosa importante". Ho guardato mia madre con uno dei miei soliti sguardi colmi di rabbia,sperando che in quell'espressione riuscisse a cogliere il vero perchè.
Ma come sempre non è servito a nulla.
Non capirà mai niente.
 
Mi chiamo Bonnie Caulfield e sono confinata al limite della sopportazione e della normalità.Mia madre ha un amante,anche se non sa che nessuno a parte me ne è a conoscenza.Non fa altro che darmi addosso sputandomi in faccia tutti i miei fallimenti,non capirà mai cosa significhi la scrittura per me.
Mi chiamo Bonnie Caulfield e piango un giorno sì e uno no.
E' inevitabile abbracciare frustrazione e paranoie quando si sta con me.
 
Dimenticavo,sono troppo timida. E insicura.
Ah,e nessuno ha voglia di capirmi.
Ah,e tutti mi pugnalano alle spalle. 
Ho un'amica,lei mi accetta ma non mi capirà mai fino in fondo.
No,non è colpa sua! Insomma,chi mi capisce?
Non mi lamento. Ma dico solo che è dura.E' dura mantenere il controllo quando anche il cielo ti cade in testa.

Riguardo alla scrittura,scrivo da quando avevo sei anni.
Sì,beh,a quell'età scrivevo soltanto bigliettini d'auguri e riempivo quaderni a righe intitolandoli: 'Storia della mia vita',come se a quell'età avessi molto da dire.
Eppure il rumore della mia mano che striscia mentre scrive sulla carta,mi fa entrare in un altro mondo.
Via da questa schifezza e da questa ipocrisia.
E,insomma,mi tiene in vita.
Non sempre però questo funziona.
Quando il dolore consuma anche l'ultima goccia di speranza nel tuo cuore,prenderesti una penna per conficcartela nel petto e non di certo per scrivere.
Quindi mi considero fortunata ad essere arrivata a quindic'anni.
 
Mi chiedo se arriverà mai un giorno in cui le cose andranno meglio.
Mi chiedo se la gente tacerà mai.
No,questo è chiedere troppo,giusto.
Allora mi chiedo quando la smetterò di ascoltare le loro voci e simpatizzare con il masochismo.
 
Ah,leggo poco.
Le uniche cose che leggo sono praticamente le raccolte di Poe o romanzi sdolcinati dal lieto fine.
Alterno commedia e tragedia,più o meno.
 
E questa è la mia vita.

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Capitolo 2
*** Morivo di caldo. ***


Ieri era il 3 Agosto. Morivo di caldo,ma dovevo farmelo passare,infilare un paio di pantaloncini e una maglietta e andare a comprare i libri di scuola.
 
Sono un tipo piuttosto preciso e composto.Nel mio cassetto ho solo vestiti che mi ricordano quelli delle ragazze bellissime dei film americani. Quelle con degli spaghetti biondi al posto dei capelli e le bocche rosse.
Ma ieri è successa una cosa strana.
Ho aperto l'armadio e ho sfilato da una scatola una vecchia cintura borchiata di mia sorella.
Sì,ho una sorella.Ma nemmeno lei mi capisce.
Comunque dicevo,ho preso quella cintura e l'ho arrotolata intorno alla vita.Ancora adesso non so spiegarmi il vero motivo per cui l'abbia fatto.
Non l'avevo mai indossata prima quella..quell'affare.
E forse ora me ne pento.
Quelle ragazze dei film americani di certo non l'avrebbero indossata!
Sta di fatto che sono uscita.
 
Sono arrivata al negozio di libri e ho fatto parlare mio padre.Io mi vergognavo troppo per parlare,con questa mia vocina strana e confusa nessuno mi capirebbe.
Ho ticchettato con le dita sul bancone della cassa.Aspettavo che la tipa del negozio mi portasse i libri dal magazzino.
Ci stava mettendo parecchio.
E quell'attesa cominciava a diventare snervante.
Ah,ho poca pazienza.
Ma ad un tratto dalle casse appese al soffitto è sbocciata una melodia familiare,dal colore delle foglie di fine estate.
Una voce maschile ha cominciato a volteggiare nell'aria della stanza,depositandosi sui libri impolverati e sui nasi delle persone che aspettavano,avevano cominciato a canticchiare su quelle note soffuse.
 
Non chiedetemi come si chiami quella canzone! 'September' o 'Wake Up',qualcosa del genere.
Ma aveva un non so che di particolare.Di diverso da ciò che ascolto io solitamente. Mio padre la canticchia anche oggi.
 
Comincio ad essere curiosa.
E' una stupida canzone,no? Non dovrei pensarci così tanto.
Eppure quella voce e quella chitarra malinconica mi hanno stregato.
Non posso far altro che arrovellarmi per trovare quel titolo.
Lo voglio sapere.
Spero di scoprirlo presto.

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Capitolo 3
*** L'inverno. ***


Anche quest'anno l'inverno è arrivato.
La colonnina rossa dei termometri è calata notevolmente,ogni giorno fa più freddo.L'asfalto delle strade è ricoperto da uno strato di ghiaccio spesso,dovrei fare attenzione a non scivolare.Non sarebbe la prima volta.
Ah,ho cominciato la Prima Liceo. Niente di speciale,me lo sentivo. Ho trovato qualche amica,per fortuna! Pensavo che sarei stata per cinque anni in un angolo,ad invidiare i sorrisi altrui.
Non penso di prendere lo studio troppo seriamente,durante le lezioni rido e penso a tutt'altro che alle origini del Neolitico.
Mi aspettavo qualcosa di molto più complicato e terrificante,invece si tratta solo di regalare un sorriso falso ai professori e fare attenzione a non perdersi in quel labirinto di corridoi.

Ho finalmente scoperto come si chiama quella canzone.Sì,quella della libreria. E' dei Green Day. Si chiama Wake Me Up When September Ends. Mi sembra d'averla già ascoltata in passato. 
E' un vago ricordo sbiadito.
Ho deciso di scaricare American Idiot,l'album a cui essa appartiene.
Ho provato ad ascoltarlo,ma non mi dice nulla.
E' ancora lì nel mio iPod ad aspettare un segno.
I Green Day sono tre individui: Billie Joe Am..Armstrong,Tre Cool..Anzi,Trè Cool con l'accento e un altro di cui dimentico sempre il nome.
Mi ricordo di averli visti su MTV quando ero piccola,saltavano senza mai stancarsi,sporcandosi con una vernice verde.
Fanno principalmente canzoni dal sound grintoso,punk o rock se non sbaglio.
A mio padre piacciono,mi ha detto di conoscerli da un bel po' di tempo.

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Capitolo 4
*** Forse un giorno diventerò una fan accanita dei Green Day. ***


E' successa un'altra cosa buffa.Proprio qualche giorno fa.
Papà si è fermato in un forno a comprare il pane per cena,io l'ho aspettato in macchina al caldo.
Fa veramente troppo freddo ultimamente,è Febbraio ma non sembra affatto che tra poco debba cominciare la primavera.
Mentre aspettavo,al riparo dalle luci elettriche delle insegne che costeggiavano le strade,e da quel gelo inquietante che si era posato su ogni cosa, ho infilato le cuffie nelle orecchie. L'iPod mi è sfuggito di mano ed è caduto per terra.
La canzone riprodotta è cambiata da sola,senza che io schiacciassi nulla.
L'ho ripreso soffiandoci sopra con cura,assicurandomi che tutto fosse apposto. Sullo schermo era comparsa una scritta: 'Jesus Of Suburbia'.
Una canzone di American Idiot. Ho controllato quanto sarebbe durata. Nove minuti. "Ok,cambiamo!": è stata la mia prima reazione. Però qualcosa mi ha trattenuto,tutti parlano bene dei Green Day,perchè non provare ad ascoltarli? Così ho fatto.
Ho ascoltato i primi cinque minuti,poi papà è tornato e ho spento.
A dire la verità non è che Jesus Of Suburbia mi abbia comunicato molto,ma devo ammettere che non è male.

Forse un giorno diventerò una fan accanita di questi 'Green Day' ! Ahahah,beh non penso.
Ma non si puo' mai dire niente,nulla è scontato in questa vita!

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Capitolo 5
*** Non riuscire a ricordare come si respira. ***


Sto piangendo. Lacrime amare mi rigano il volto,ce l'ho con me stessa. E con il mondo. Sono stanca di essere ciò che sono,sono stanca di non riuscire mai ad aprire la bocca!
Sono stanca dell'immagine che do di me! Non sono come sembro,ma sono anche una deficiente!
Oggi la professoressa di scienze,quella puttana,mi ha fatto sentire una merda davanti a tutta la classe. Se n'è uscita dicendo che ci sono persone,come me,che stanno sempre zitte e annuiscono a tutto senza mai esprimersi.
Mi ha guardato negli occhi per qualche secondo. I nostri sguardi si sono sfidati,mi sono sentita morire.
Avrei voluto volatilizzarmi e scomparire da quella scuola. I miei compagni mi stavano fissando,la mia faccia è diventata bollente e paonazza.

Mi fa male.Mi fa male sapere che nemmeno qui al Liceo le cose sono facili.No,non è tutto un gioco,non si tratta di sorridere ai professori e basta.
Ancora una volta mi sento schiacciata dalle circostanze,ce l'ho a morte con quella strega,ma più che altro con me stessa. Ed è questa la cosa peggiore.
Sì,sono io il problema!
Lo sono sempre stato! Quella stronza ha ragione in fondo. Non parlo mai. Se tutti alzano la mano,la alzo anche io.Non di certo perchè sono d'accordo,ma per non essere l'unica pecora nera e dover spiegare il mio punto di vista.

Non so quanto potrò resistere di questo passo.
Guardo la gente: sono tutti perfetti e riescono sempre a far sentire la loro opinione. Io invece sto sempre peggio. 'Peggio' è l'unica parola che mi sembra di conoscere.
Un muro di cemento mi divide dalla vita che vorrei per me.
Dentro,sotto questa pelle pallida e quest'espressione da angioletto educato a cui va sempre bene tutto,c'è invece soltanto una spessa lastra di ghiaccio. La stessa che c'è sulle strade di questo paese.La differenza però,è che la mia lastra non si scioglie nemmeno con un sole caldo.
Non si scioglierà mai,e ho paura.
Sono al limite delle forze.Le mie gambe molli tremano,i miei occhi gonfi chiedono pietà,comincio ad essere antipatica e rispondere male a tutti.

Qualcuno ha mai avuto dentro se stesso così tanta rabbia da non riuscire nemmeno a ricordare come si respira?
Qualcuno si è mai sentito il passeggero di un treno che sfreccia nella direzione opposta alla propria destinazione? Senza poter scendere,senza poter aprire le porte di vetro e scappare?


Le cose non vanno male solo a scuola.
A casa la situazione non è migliore. Ma sembra che me ne accorga esclusivamente io.
Cerco di concentrarmi sulle righe del libro di storia e sento una voce ronzante e fastidiosa infiltrarsi dalla fessura della porta,per raggiungermi.
Viene dalla camera,ed è la voce di mia madre. Sento pronunciare la parola 'amore' e frasi come "no,lui non c'è" miliardi e miliardi di volte. Voglio tapparmi le orecchie ma il suono della sua risata maliziosa mi trapana il cervello.
Un'altra lacrima calda mi graffia la guancia e cade rumorosamente sulla pagina di carta del mio maledetto libro.

Vorrei morire.


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Capitolo 6
*** Mio Dio,ma chi sono questi geni? ***


Sono ancora su quel treno impazzitto,ormai ci ho fatto l'abitudine. 
Nella mia vita tutto scorre,tutto passa e poi ritorna,non c'è un giorno d'equilibrio.
L'equilibrio non esiste,non fa parte di me e forse non fa parte di nessuno.
Dire che sto meglio sarebbe da ipocriti,direi piuttosto che come sempre ho superato la mia giornata di estremo sconforto.
Mi sto mettendo d'impegno per recuperare le materie che nel primo quadrimestre non erano sufficienti. Come sempre devo ammetterlo: mi devo ricredere.
Questa scuola non è facile. Non è facile concentrarsi con tutti i pensieri che navigano nella tua mente,non è facile concentrarsi quando la consapevolezza oscura di un amante di tua madre ti tormenta giorno e notte,non è facile concentrarsi quando si è innamorati.

Sì,mi sono innamorata. Ma io mi innamoro spesso,sono una bambinetta stupida ed ingenua.
Quindi non bisogna fare molto caso a ciò che provo riguardo ai ragazzi.
Lui è un ragazzo magnifico.
Fidanzato.
Bellissimo.
Che non si accorgerà mai della mia esistenza.

Passo i pomeriggi ad accarezzare il suo volto,in foto chiaramente. Lascio che il mio cuore batta velocemente mentre i nostri sguardi distratti si incrociano.
Ah, la primavera è arrivata. 
Il vecchio inverno dagli alberi malati ha lasciato posto..ad una nuova primavera dagli alberi malati.
Sì,sembra ancora inverno. Non vedo boccioli graziosi sui rami,non vedo rondini danzare allegramente nel cielo,non vedo farfalle sfiorare i primi fiori dell'anno. 
Però è primavera,come dico sempre: 'non mi lamento'.

Ma quello che non ho detto è che non devo ricredermi soltanto sulla scuola.
Vorrei non doverlo mai e poi mai ammettere,ma sto cominciando ad ascoltare i Green Day.
Dopo quella volta,quel mio strano incontro con Jesus Of Suburbia,la curiosità mi ha divorato.
Adesso ho due album sull'iPod. Il famoso American Idiot e il recente 21st Century Breakdown.
ogni giorno assorbo una dose delle loro canzoni. 
la voce di quel cantante,Billie,mi sembra sempre così vicina e rassicurante.Se premo bene le mie cuffie nelle orecchie,così forte da farmi male,ho la strana sensazione che egli sia seduto sul letto accanto a me.
Non mi era mai successo prima. 
Ah,ora ho memorizzato anche il nome del terzo membro,poverino,non si merita di certo la mia sbadatezza. Si chiama Mike,Mike Dirnt.
Sono totalmente inesperta ancora,riguardo a queste tre strane persone che hanno bussato più volte alla porta della mia vita.
Ma ho pensato che dopo tutti questi richiami non ci sarebbe stato nulla di male nel dargli un'opportunità.
Non mi hanno deluso. 

L'altra sera,una di quelle sere scure e insensate, mi sono seduta sul letto. La luce giallastra della cameretta circondava i miei pensieri e le mie sensazioni.
Ho ascoltato 'Viva La Gloria?',so che è un titolo un po' strano. Del resto come la canzone stessa.
Ma ha qualcosa di speciale e inconsueto,qualcosa che ha saputo colpirmi e per la prima volta dopo tanto tempo,accendere in me una flebile speranza.
'little girl,little girl why are you cryin'?' . Nessuno aveva mai saputo parlarmi in questo modo,prima d'allora. Sì,con quella frase quel Billie Joe mi ha parlato.
Non è una frase! Frase non si adatta per niente a ciò che ho provato quando mi ha rimbombato nelle orecchie. 
La chiamerei piuttosto 'lettura nel profondo dell'anima'. 
Insomma,ho cliccato quel brano tra altri cinquanta,senza un vero motivo. E guarda caso,quel brano era proprio ciò che faceva al caso mio.
Non ho potuto fare a meno di sorridere. Il mio  cuore ha avuto un sussulto rumoroso, fissavo la foto del matrimonio dei miei genitori. Ma con quella canzone,al contrario delle altre volte,non ho provato niente. Non mi sono messa a piangere ripensando a come le cose ora siano cambiate,ripensando al segreto che conosco solo io. Ho provato totale indifferenza.
Come se per quei tre minuti di canzone,non avessi bisogno di avercela con me stessa e con nessuno.
Come se tutto,stesse andando per il verso giusto.
Come se per una volta il mio treno stesse sfrecciando nella direzione giusta.

Letterbomb,Holiday,American Idiot,She's A Rebel,Restless Heart Syndrome,Boulevard Of Broken Dreams. Sì,Boulevard Of Broken Dreams.
L'altro pomeriggio,mentre le nuvole pesanti schiacciavano i tetti delle case,io non ho fatto altro che alzare il volume e lasciare che quella canzone mi travolgesse.
Ho cercato immediatamente il testo su internet,e ne sono rimasta fulminata.
Un'altra! Un'altra canzone che fa al caso mio!
Quelle parole mi calzavano a pennello,le ho ripetute cinque o sei volte di fila. Le ho imparate a memoria in pochi minuti.
Boulevard Of Broken Dreams, il viale dei sogni infranti.

Mio Dio,ma chi sono questi geni?

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Capitolo 7
*** Chiamatemi Whatsername,d'ora in poi. ***


L'aria comincia ad esser calda, tutto si tinge di una consapevolezza sgradita.
E' Maggio. Sono una delle poche anime che si è affezionata a questa vita fatta di ansie e preoccupazioni.
Sono forse l'unica che ha lasciato crescere il proprio cuore tra i corridoi freddi ed incolori della scuola.
Tra meno di un mese finirà tutto, tra meno di un mese non sarò in questo paese.
Tra meno di un mese mi divertirò a ricordare ciò che ho passato,che sia stato doloroso o divertente, tutto quanto.

Ma non è ancora finito nulla,per adesso.
Anzi,mi sento rinata. 
Sento di star cambiando. Sento che dentro di me stia cominciando a formarsi qualcosa, o perlomeno, questo qualcosa sembra star mutando.
Comincio a nutrire un forte odio verso i miei vestiti da studentessa modello, comincio a disprezzare i famosi negozi del centro, le gioiellerie per cui tutte quelle della mia età impazziscono. Sento di non esser più la Bonnie che ero prima.
Non m'interessa più nulla di avere una bocca carnosa alla ciliegia,non m'interessa più se i miei capelli non sono quelli che vorrei. Se non sono simili a quelli delle ragazze dei film americani.
Ultimamente li tengo sempre legati. Li raccolgo distrattamente in uno shinion venuto male, le punte ribelli schizzano da tutte le parti.
Ho fatto amicizia con la boccetta di smalto nero che tenevo sempre nascosta nell'armadio come fosse un tabù.
Sono andata a comprare delle nuove cuffie, sono azzurre , non so precisamente perchè le abbia volute. Sentivo forse che la mia vita non era più descritta a pieno da dei fili bianchi. E poi quelle bianche ce le hanno tutti, io voglio 'distinguermi' in qualche modo.
Ecco. Questa è la mia principale trasformazione: comincio a voler essere diversa.
i Green Day sono sempre più parte delle mie giornate, St. Jimmy mi accompagna quando devo entrare a scuola.
St.Jimmy è un modo di prendere la vita,un modo di reagire. St.Jimmy è diventato il mio scudo,il mio scudo che difende dalle ochiatacce della gente.
A volte mi sorprendo. Mi sorprendo di me stessa.
Mentre ascolto Jesus Of Suburbia,mi riprendo dai miei pensieri e tornando alla realtà,mi accorgo che Dearly Beloved sta trascinando i miei piedi,mi sta guidando,mi tira la mano,non mi lascia il tempo di guardarmi intorno. Non mi lascia il tempo di accorgermi di chi mi circonda,di chi mette una mano sulla fronte per ripararsi dal sole e cercare di capire meglio che scarpe indosso.
Per la prima volta mi sento sicura di me stessa. Non ho più bisogno di prendere sentieri e strade improbabili per evitare una persona. Prima per me,una persona equivaleva a dire: possibile pericolo da schivare. 'Pericolo?':penso ora. Ho passato tutta la vita a scansarmi per far passare gli altri. Ora saranno loro a scansarmi per farmi passare.
Mi piace far sentire al mondo quello che ho scoperto,mi piace conquistarmi l'asfalto con la mia musica ad alto volume, mi piace battere la strada con le mie Converse.
Ho riesumato un paio di vecchie Converse fucsia,le avevo comprate quand'ero piccola,circa due anni fa. Mi vanno ancora bene,più che altro me le faccio andare bene. Stringo i denti e ignoro il dolore che mi punge la punta delle dita. E' come se dovessi indossarle per forza.
Ho cancellato le vecchie scritte che avevo fatto anni prima sulla loro gomma bianca. Le ho imbrattate con nuovi pensieri,nuove frasi,nuovi simboli. Penso che chi le osservi bene,possa capire al volo ciò che c'è nel mio iPod. Ciò che c'è nel mio cuore.
Qual è lo stile di vita di Bonnie, adesso.

Ah,ricordate la vecchia cintura borchiata? E' diventata la mia migliore amica. La indosso sempre,è diventata una parte di me. Proprio come le Converse. Proprio come i miei capelli raccolti. Proprio come la nuova sfumatura che ha invaso il mio essere.
La chiamo 'sfumatura verde'. 
Ho scoperto da poco cosa significhi Green Day. Mi chiedevo: 'giorno verde? ' e cercando un po' su internet ne ho colto il vero significato.

Ma sembra che non abbia scoperto solo che Green Day significhi 'giorno passato a farsi le canne'.
Sembra piuttosto,che abbia scoperto che Green Day significhi: la nuova strada di Bonnie.


Ah,ho cominciato ad usare quello che gli altri chiamano 'parolacce'.
So che è una cosa idiota da dire,ma prima, prima non mi sarei mai azzardata a pronunciare la parola 'merda' o 'cazzo' in pubblico.
Qualcosa mi bloccava non appena quelle parole giungevano alla punta della lingua.
Adesso non mi succede più . Spesso quando sono arrabbiata e non so in che altro modo esprimere al meglio quello che penso,uso queste parole.
Non è di certo un modo di fare che si addice ad una ragazza dei film americani.
Oh,al diavolo queste ragazze-dei-film-americani!

Ma chi cazzo sono quelle troiette che passano la loro vita a cercare,inutilmente,di assomigliare a bambole di porcellana?
Ma che cazzo avevo in testa? Erano il mio modello,diamine!
Come si fa ad avere quelle maschere come modello?

Altro che Linsday Lohan.
Il mio fottuto modello ora è Billie Joe Armstrong.
E' Trè Cool.
E' Mike Dirnt.


D'ora in poi penserò ciò che voglio pensare. Dirò quello che voglio dire. Farò quello che voglio fare.
Ascolterò quello che voglio ascoltare. 
Nessuno ha un permesso scritto per dettarmi la vita. E anche se ce l'avesse,glielo strapperei a morsi!



Ho finito.
Passo e chiudo.



                    Chiamatemi Whatsername,d'ora in poi.                                                                                                                

 


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Capitolo 8
*** Murder City ***


Dove sono?
Sono sdraiata su un letto. Con la testa sul fondo e i piedi sul cuscino. Mi sento priva di qualsiasi forza vitale, mi sento abbandonata da qualsiasi pensiero. Mi sento svuotata,mi sento libera. Sento di riuscire a respirare aria pura dopo tanto,troppo tempo.
Sono sdraiata su un letto. E questo letto è piazzato in mezzo ad una stanza dal pavimento fresco, ad una stanza in cui le cortine sventolano al suono dell'aria che entra dalla finestra. Si muovono lievemente,dolcemente,quasi come se seguissero le note che si rincorrono nelle mie orecchie.
Sto ascoltando Redundant. In questa stanza dai muri bianchi,in questa città a pochi passi dalle onde del mare.
Al mare le persone dovrebbero stare tutto il tempo in spiaggia a spruzzarsi e rincorrersi ridendo. Io,invece,rimango qui. Porta chiusa a chiave e sogni che danzano tra le lenzuola profumate.
Guardo le nuvole di questo cielo d'un azzurro sporcato. Scorrono veloci,impazzite,cambiano ad ogni occhiata. Mi sembra di trovarci delle forme,dei nomi o delle figure.
Le parole rimangono bloccate,aggrappate in qualche angolino all'interno di me stessa. Non riesco a parlare. 
Come se una dolce droga mi si fosse sciolta in bocca. Non piango. Non ce l'ho con me stessa.
Forse mi sento così tanto libera da sentirmi in trappola.

E' una bella contraddizione. Lo so. A qualcuno è mai successo? A qualcuno è mai successo di sentirsi totalmenti lasciati al proprio destino? Inermi,sognanti con lo sguardo rivolto al punto più alto sulle montagne. 
A lungo andare,mi ucciderà. Questa tremenda,fantastica città sarà la mia rovina.
O forse la mia salvezza.

Io la chiamo Murder City. La città assassina. Non tanto perchè si permette di ammazzare le mie preoccupazioni. Ha cominciato a cancellare anche ogni motivazione. 
E non so cosa fare. Non so se restare chiusa in questa stanza,o sbattere forte la porta d'ingresso e uscire.

Certe volte lo faccio. Certe volte infilo le cuffie,metto al massimo il volume ed esco da questa casa. Cammino da sola nel centro del paesino desolato, qualche anziana signora seduta su una seggiola di plastica mi guarda mentre passo. Forse si chiede cosa ci faccia una ragazza come me tutta sola,con quello strano suono che le esce dalle orecchie.
Ma io cammino,anzi più che camminare,corro. Come sempre. Passo spedito. E' il ritmo che detta e scandisce l'andatura dei miei passi.Se sto ascoltando qualcosa come American Idiot o Know Your Enemy,non posso di certo frenarmi.

Ah,ho pensato una cosa. Mi è venuta una strana idea. Sì,insomma..Voglio comprare una maglietta.
Una maglietta dei Green Day. Ne sono certa,sicura. 
Penso di meritarmela. Penso che mi sentirei ancora più sicura di me stessa con una loro maglietta addosso. Mi piacerebbe lasciar stupite le persone, mi piacerebbe anche sentirle parlare,esser criticata. Mi piacerebbe. 
Per una volta sarei chi voglio essere,fregandomene.

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