CAP. I

A glance - un’occhiata

L’aveva vista per la prima volta nelle vie di Londra. Alistair era un segugio, aveva memorizzato il suo odore.

Da buon vampiro misantropo ed eremita veniva in città solo per mangiare ed evitava ogni contatto con la gente. 

Ma lei era speciale. Il suo odore, il suo sangue, cantava per lui. Era per questo che l’aveva notata. Una splendida ragazza.

Un’occhiata e nulla più.

Poi lei era sparita. Aveva girato l’angolo ed era scomparsa fra la folla. La tua cantante ti aveva visto, ti ha lanciato un’occhiata fugace ma tu hai cercato d’ignorarla. 

Il suo sangue, il suo odore, il suo sapore.

La volevi, Alistair. La volevi...

CAP. II

Desire - desiderio

Ecco di nuovo quell’odore, il suo sangue. Il sangue della tua cantante, questa volta la desideri ardentemente. Tanto devi comunque nutrirti quindi perché non uccidere lei?

Ma poi hai provato pietà per quella povera ragazza, la sua bellezza rovinata dalla malattia che decimava quei fragili e piccoli umani: la peste.

Eccola in un angolo a morire di peste.

Non l’hai uccisa, l’hai trasformata. 

Ora le stai insegnando a vivere da vampira, le insegni a cacciare, la istruisci sulle regole di vita...
E’ viva perché hai provato pietà per lei, o era desiderio?

CAP. III

Temptation - tentazione

Sei dietro di lei, le insegni a concentrarsi sulle tracce, sugli odori, a seguire maggiormente il suo istinto.

Ha gli occhi chiusi, si sta concentrando come le hai insegnato ma non è abbastanza. Sei indispettito, le fai rivedere come si fa. Lei non sbuffa, ti fissa per imparare. 

Lo sta rifacendo, ti sta tentando. Ti respira sul collo, anche se fatica ad arrivarci per la sua altezza inferiore, ma ci prova lo stesso.

La baci perché non resisti.

La baci perché lei è affascinante.

La baci perché sei innamorato.

E’ lei la vera cacciatrice, è una sensuale tentatrice.

Misteriosa e intrigante come la prima volta che l’hai vista. Ora la puoi avere, non resisterle.

Non resistere alla tua tentatrice.

CAP. IV

Lust - lussuria

L’hai fatta tua tante volte. 

Alcune violentemente fino a graffiarle la schiena e a morderle la pelle bianca e candida.

A volte dolcemente, baciandole ogni parte del corpo.

Altre ti ha comandato facendoti quasi male.

Avete fatto l’amore tante di quelle volte ormai che non le contate più... Raggiungendo un piacere che mai avresti pensato di raggiungere, molto meglio di bere sangue...

Quelle notti così intense...

Alla fine rimanevate distesi sull’erba, da buoni vampiri nomadi, a contemplare i vostri corpi scultorei illuminati dalla luna e dai fulmini, bagnati dalla pioggia e asciugati dal sole. 

Lei era tua, in quel momento era solo tua. 

Ora la vedi andarsene via, per la sua strada, perché è curiosa ed è forte.

La tua cantante, la tua tentatrice, la tua vampira.

Era tua, tua, tua!

Ora non lo sarà più.

Addio Alistair!