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Ma ciao tesori miei
adorati!!!! ^^!!! Come avevo
promesso, ecco finalmente i Missingmoments di ‘Solo un’occhiatina’! Prima
che iniziate a leggere, però, vorrei mettere in
chiaro uno o due punticini ^^: allora, prima di
tutto, come ho già detto in precedenza, questa ff
sarà una raccolta di one-shot, basate sulla
mia fanfiction SUO; di conseguenza, i capitoli, non
avranno alcuna connessione né temporale, né spaziale tra di loro.
Per intenderci, potrei scrivere un capitolo sul primo giorno di scuola di Elly,
e la volta dopo uscirmene con un capitolo sul suo primo compleanno! Ok, appurato questo vi chiedo di
dirmelo se volete o avete pensato a un missing moment
particolare che vi piacerebbe leggere! Io appunterò tutte le vostre idee
sul mio blocchetto degli appunti e prometto di fare di tutto per accontentarvi!!^o^! Ultima cosa prima di lasciarvi in pace: dedico questo
primo capitolo alla daisy, perché senza di lei non so
veramente come farei! È un tesoro, che mi aiuta sempre, e in più
l’idea di questo primo missing me l’ha
data lei, quindi è doveroso! A funkia, per augurarle – anche se in ritardissimo
^^’’’ – tantissimi auguri di buon compleanno, e alle Marauders che mi spronano sempre a scrivere che non
mi mandano ancora a quel paese per i ritardi che faccio sia nelle risposte che
negli aggiornamenti ^^ !!!!!Ok,
ora ho finito per davvero! Ci si risente alla fine del capitolo! Buona lettura!!!!^^!
MINI-PROLOGO ^^ -In
questo capitolo sia Ron e Hermione,
che Harry e Ginny sono
già sposati, Elly ha più o meno due anni
e mezzo e di conseguenza i protagonisti dovrebbero avere sui 21 anni. Harry è un Auror fresco di
accademia e Ron è allenatore di una squadra di
Quidditch in ascesa. Buona lettura^^!
SUO MISSINGMOMENTS
1. BABY-SITTING
“No, Hermione, non se ne
parla!” urlò Ron esasperato, dalla
troppa insistenza di sua moglie.
“Ti prego Ron, è solo
un pomeriggio, cosa vuoi che sia un misero pomeriggio?!”
chiese lei supplicante
“Hermione, tu non capisci,
c’è la partita dei Cannoni oggi! Non posso stare a badare a Elly mentre tu vai a fare spese con Ginny!
Non è giusto!” piagnucolò lui cercando in qualche modo di
impietosirla.
Ovviamente non riuscì in alcun modo.
Hermione respirò
rumorosamente e si mise le mani sui fianchi, chiaro segno dello sbotto imminente
“RonaldWeasley
se…” Ron, però, fu più
veloce e le tappò la bocca con la sua. Quando, dopo un po’ si
staccarono, entrambi ansimanti, Hermione lo
guardò male, subito addolcita, però, dallo sguardo cuccioloso del ragazzo
“Sei consapevole che in ogni caso quello che hai fatto
non ti esimerà dall’adempire ai tuoi doveri di padre, vero?”Ron mise il broncio
“Ma insomma Mione…io mica credevo che i miei doveri di padre includessero anche
sacrificare la partita per fare da baby-sitter! Non la potete portare con
voi?”
“Ron, è tua figlia! Lo sai che non è
capace di stare più di un minuto e mezzo in un negozio, esattamente come
te…” sbuffò lei contrariata al solo ricordo
dell’ultima volta in cui erano usciti tutti e tre insieme e li aveva ritrovati addormentati su uno dei letti di un grande
magazzino babbano dopo appena un quarto d’ora. Ron decise saggiamente di non raccogliere la provocazione e
si limitò a sbuffare leggermente
“Ma non puoi almeno andarci domani? Così mi sguardazzo la partita in tutta tranquillità e tu potrai usufruire lo stesso dei miei favolosi servigi di
papà!” propose lui risoluto, cercando in tutti i modi di fare il
disinvolto. Hermione respirò rumorosamente e
già il ragazzo si cominciò a spaventare
“Ron…te lo dirò
per l’ultima volta, poi attaccherò con gli insulti e le percosse
fisiche, mandando a quel paese la mia pazienza...Ora io uscirò con Ginny e tornerò prima di cena per poi avviarci dai tuoi tutti insieme. Non bruciare la casa, non fare
ingozzare la bambina, e SOPRATTUTTO, Ron, se ti viene
l’assurda idea di chiamare Harry per un
po’ di compagnia non fargli gonfiare un’altra volta Grattastinchi come zia Marge…Questa
volta non lo porterò al San Mungo per farlo
sgonfiare, chiaro?!” contrariamente a quello che la ragazza si aspettava,
però, Ron non ingoiò il vuoto
indietreggiando nervosamente come faceva la maggior parte delle volte, ma si
avvicinò maggiormente a lei con un odioso sorrisino stampato sulla
faccia
“Sei sexy quando cominci a
comandare…” le sussurrò all’orecchio facendola arrossire
terribilmente.
Era tutto inutile, Ron rimaneva
sempre Ron. Irrimediabilmente sfacciato, terribilmente
orgoglioso e di una testardaggine quasi allarmante. Però era il suo Ron e questo niente poteva cambiarlo.
Hermione inspirò
profondamente per raccogliere a sé tutto l’autocontrollo che riuscisse a racimolare
“Se non la smetti di fare il bambino, ti assicuro che nelle
notti avvenire giocherai da solo…” Ron
sbarrò gli occhi
“Mi stai forse minacciando, signora Weasley?!” le chiese lui
inprigionandola tra il muro e il suo corpo. Hermione
si morse il labbro inferiore
“Potrebbe essere…”
“Non resisteresti…” lei spalancò la
bocca, piccata, dandogli uno schiaffetto sul braccio
“Cosa credi, guarda che non sei così bravo come
pensi…” Ron la guardò malissimo
“Mai dire una cosa del genere a un uomo, Hermione…potrebbero venirgli strane idee di vendetta…”
disse lui indugiando la mano sul sedere della ragazza, che prontamente lei
schiaffeggiò
“Ribadisco, stallone…Tu
non fai il baby-sitter?! Io entro in sciopero!” Ron si staccò da lei cominciando a borbottare
colorite esclamazioni.
“E va bene!” disse alla fine
mentreHermione cominciava a battere le mani
trionfante.
“Bravo, il mio tesoro! Allora io vado, mi raccomando
non…”
“…bruciare la casa, ingozzare la bambina e far
gonfiare Grattastinchi a Harry
…” completò lui, scimmiottando Hermione.
“Sì, sì, bravo…” disse lei
in tutta fretta dandogli un veloce bacio sulle labbra prima di scomparire
dietro la porta.
Ron sospirò pesantemente,
ormai rimasto solo.
Oddio…solo
per modo di dire.
All’improvviso dalla cucina arrivò un
rumore…come dire…sospetto.
Ron si catapultò nella stanza e rimase
impalato sulla porta fissando agghiacciato la scena: davanti a lui, Elly era
salita su una sedia e stava spargendo farina sopra al tavolo, quasi totalmente
imbrattata di polverina bianca.
Ron ingoiò il vuoto e si
avvicinò lentamente
“Ehm…tesoro?! Che…che
stai facendo?” la bimba alzò lo sguardo
su di lui e gli rivolse un sorrisone lanciando un altro pugnetto
di farina sul tavolo
“PAPPA!” disse lei ridendo, mentre lasciava
cadere con noncuranza la busta della farina sul tavolo e cominciava a battere
le manine paffute e sporche, provocando piccole nuvolette bianche
“Pappa?!” Elly
annuì, facendo smuovere la massa di riccioli rossicci tutti sporchi di
farina. Ron le arrivò davanti
“Io voio pappa…”
aggiunse lei immergendo le manine in mezzo al cumulo che aveva davanti
cominciandole a muovere come se stesse impastando qualcosa. Ron
si maledì per averla lasciata con sua madre mentre
preparava una torta di mele.
“Piccola…piccola, ascolta papà…stai
ferma, dai…” disse lui mentre cercava in
utilmente di toglierle le mani dai due chili di farina che aveva rovesciato
“No”
“Elly…”
“Io voio pappa…”
“La pappa si mangia dopo!”
“Oha!”
“Dopo!”
“Oha!”
“Dopo!”
“Mò chiamo
mamma…”
“La mamma non c’è!” Elly lo
fissò sbuffando. Ron la guardò
trionfante, ma subito dopo si sentì un tantino idiota ad aver vinto un
litigio con una bambina di due anni e mezzo
“Voio mamma…”
disse lei mettendo il broncio e sedendosi sulla collinetta di farina sopra al
tavolo
“La mamma è uscita con zia Ginny,
torna fra poco…ma io e te ci possiamo divertire comunque, no?”
disse Ron prendendola in braccio e portandola in
bagno per sciacquarle il faccino
“Sì! Pehòvoio pappa…” ribadì lei
mentre cercava di scansarsi dalla mano bagnata di Ron
che tentava in qualche modo di pulirla. Il ragazzo pensò un po’
“Adesso che ci penso anche papà, vuole la
pappa, lo sai?! Adesso andiamo a vedere se la mamma
è riuscita a non bruciare qualcosa che ha cucinato, va bene?” Elly
annuì contenta e si mise in piedi sul lavandino, sorretta da Ron, e gli schioccò un bacio sul naso, per poi
cominciare a modellargli la faccia, prendendogli le guance. Ron
emise qualche suono non ben articolato, seriamente in difficoltà dalla
situazione, mentre Elly con le guance di Ron in mano
se la rideva alla grande
“Elly…”
“Papy!” riplicò lei facendo finta di niente e continuando a
giocare con la faccia del padre
“Elly…lashia le guance
di hahà…” Elly scoppiò a
ridere
“Elly…” ripetèRon leggermente spazientito, mentre la bimba gli
schioccava un altro bacino sulla fronte
“Bello papà
mio!” disse lei, lasciandogli finalmente la faccia e abbracciandolo
forte. Ron le sorrise, portandola in salotto e
sedendosi sul divano
“Lo so, lo so, sono bellissimo!” disse lui,
mentre la bimba cercava di arrampicarglisisopra
“Sì! Bello!”
“Finalmente qualcuno apprezza la mia rifulgente
bellezza!” disse lui quasi commosso, mentre Elly corrucciava la fronte
cercando di dire qualcosa di particolarmente difficile
“Rifuggente!”
“Sì, brava amore di
papà! Com’è papà?!”
“Rifuggente!”
“No…Bello, Elly, papà è
bello!”
“Bello…”
“Brava Elly!” la bimba fece un saltino sulle gambe di Ron e battè le manine contenta
“Bava Elly!”Ron non
riuscì a trattenersi dal ridere. La bambina dopo un po’, si incupì in attimo, pensierosa
“è puhe rifuggente, papy?” Ron ci pensò
su
“Perché no! Sì, Elly, tuo padre è
bello e rifulgente! Dillo alla mamma quando torna!”
Elly annuì convinta e fece un sorrisone mostrando orgogliosamente i suoi
quattro denti
“Sì! Bello e rifuggente, papy
mio!...”
“…pehò io voio pappa…” Ron rise
“Ah, sei proprio mia figlia! Forza andiamo…”
disse lui alzandosi con Elly in braccio. Proprio mentre stavano arrivando al
tanto bramato traguardo – il frigorifero –, qualcuno suonò
alla porta. Ron sbuffò e Elly fissò
rassegnata il frigorifero mentre si allontanava tra le
braccia del ragazzo. Tra uno sbuffò e l’altro, dopo qualche
secondo Ron andò ad aprire
“Ma dico, mi volevi far morire qui fuori?!” alla porta, un Harry
più infreddolito che mai, tentava di chiudere l’ombrello fradicio
senza distruggere in maniera troppo compromettente le piccole piante messe da Hermione vicino alla porta di casa
“Che ci fai qui?!”
chiese Ron chiudendo la porta, mentre Elly
ridacchiava divertita dallo stato di zio Harry
“Era il posto più vicino che sono riuscito a
raggiungere, fuori c’è il finimondo, sarei annegato!” Ron lo guardò con sufficienza. Harry
lo ignorò togliendosi l’impermeabile fradicio e gettandolo su una
poltrona
“Allora…Che fai, papino?!”
gli chiese Harry stravaccandosi sul divano. Ron gli rivolse un’occhiata furente, mentre
l’altro lo guardava divertito notando che sia lui che Elly erano ricoperti di farina e che ora la bambina stava
tentando di fargli una treccina
“Non fare commenti, Harry,
per favore…”
“Ti risparmio!”
“Grazie…”
“Gazie!” Elly gli
rifece il verso e Harry lanciò a Ron uno sguardo interrogativo
“è un po’ che ripete sempre le
parole…” il ragazzo annuì distrattamente
“Dimmi un po’, come mai stai facendo il
baby-sitter?!Hermione
è fuggita ai Tropici?”
“Topici…”
“No, Hermione è
fuggita con tua moglie a DiagonAlley! Ti giuro che appena
prendo Ginny, io…”
“ZìGinny!” s’intromise Elly alzando le braccine contenta. Ron sospirò pesantemente, imponendosi di non finire
la frase, mentre Harry alzò il sopracciglio
ridacchiando
“Mi sembra strano che tu sia ceduto così
facilmente...”
“Facimmente…”
“…cosa ti ha fatto Herm
per convincerti?! Ti ha corrotto?!”
“Peggio…”
“Eggio!”
“Ti ha minacciato…” mormorò Harry consapevole. Ron
annuì, grave
“Ma…mica quella
minaccia, vero?!” chiese lui quasi temendo la
risposta. Ron gli lanciò uno sguardo eloquente
“Fanno sempre così…” disse Harry scuotendo la testa
“Anche Ginny lo fa?!” chiese l’altro sorpreso dalla tanta disumana
malvagità
“Quando mi rifiuto di lavare i piatti…”
“Tu lavi i piatti?!”
“Ti prego non dirlo a nessuno!”
“Il tuo segreto morirà con me…”
“Segheto!” s’intromise
di nuovo la bambina, infastidita da tanto mistero. Ci fu qualche minuto di
silenzio in cui la bambinaguardava alternativamente Ron e Harry
“Pappa?” riprovò di nuovo lei dopo un
po’, risvegliando i due ragazzi, che si alzarono diretti in cucina
“Ma che cosa è successo qui dentro?!” chiese Harry shockato
“Ehm…diciamo che mi devo ricordare di non far
vedere più a Elly come cucina mia madre…” disse Ron facendo sedere su una sedia la bambina, che non perse
tempo e riprese a dedicarsi all’occupazione di dieci minuti prima. Ron aprì il frigorifero carico di speranze, ma
trovandosi davanti una visione pressoché desertica
“Adesso capisco perché la mia povera nipote
stava cercando di cucinarsi da sola!” disse Harryguardando nel
frigorifero, alquanto divertito. Ron lo ignorò
e cominciò ad aprire tutte le mensole dove almeno una volta aveva visto
nascosto del cibo. Niente. Il ragazzo si disse che Hermione
avrebbe dovuto fare qualcosa di veramente, veramente, veramente spettacolare per farsi perdonare. Lanciò uno
sguardo a Elly, ora distesa sul tavolo e concentrata nel fare un angioletto della
farina agitando in maniera disarticolata braccia e gambe
“Harry?! Non è che
puoi…” disse Ron indicando la bambina.
L’altro capì al volo, si lanciò sulla piccina e con un
gesto un po’ scattoso la sollevò dal
tavolo sollevando un’enorme nuvola di farina
“Ally!!!”
protestò Elly mentre scalciava tra le braccia dello zio
“E adesso?!” chiese Harry, mentre, esasperato, poggiava la bambina per terra. Ron pensò un po’
“Non potremmo cucinare noi?” azzardò ad
un certo punto. Harry gli scoppiò a ridere in
faccia
“Ma sei impazzito?! Metteremo
fuoco alla casa se ci mettiamo ai fornelli!”
“Se non è ancora andata a fuoco con Hermione, sicuramente non succederà con noi!” Harry sembrava comunque poco convinto. Elly nel mentre
cercava di arrampicarsi sulla sedia per ricominciare a giocare
“E cosa vorresti cucinare, sentiamo!” Ron strinse le spalle
“Non so, una torta magari…”
“Totta!!”
urlò Elly finalmente in ginocchio sulla sedia
“Ron, hai mai cucinato una
torta?” chiese Harry ragionevole
“Oh, avanti! Non può essere così
complicato…mia madre fa torte quasi tutti giorni!”
“Mamma totte!”
“Sì, Ron, ma tua madre è tua
madre!” Ron però non lo ascoltava
più e già si era diretto al tavolo per riunire un mucchietto di
farina
“Tu la vuoi fare torta?” chiese lui a Elly, la
quale emise un urletto eccitato e salendo sul tavolo
gattonò fino al padre. Harry li guardò
rassegnato
“Harry, ci prendi le uova
per favore?!”
“Uoua!” il ragazzo
sbuffò e portò loro una scatola di uova da sei. Ron ne ruppe tre e le gettò sul mucchietto di
farina. Poi guardò interrogativo l’altro
“E poi cosa serve?!” Harry alzò le spalle
“Latte?” propose lui cercando di ricordare
l’ultima volta in cui aveva visto Molly
preparare una torta. Ron si riscosse
“Latte! Bravo! Il latte, ci serve!” prese Elly in braccio e si diresse nuovamente verso il
frigorifero. Niente latte
“Tu dici che la panna da cucina va bene lo
stesso?”
“Non so…però
dentro la panna da cucina c’è il latte, no?”
“Penso di sì…” disse lui prendendo
il cartoncino di panna da cucina e portandolo sul tavolo. Lo aprì e ne versò
una buona parte nell’impasto. Elly guardò la poltiglia alquanto schifata
“Che chifo!” disse lei
arricciando il nasino
“Nah!| Vedrai che alla fine
diventa buona!” disse Ron allegro. Elly lo
guardò poco convinta
“Adesso cosa dobbiamo metterci?!”
Harry fissò la poltiglia di uova farina e
panna da cucina cercando di ricordare
“Lievito!”
“Uevito!”
“Giusto! Sei un genio, amico!” Harry gongolò per qualche momento, poi
cominciò a cercare una busta di lievito. Dopo cinque minuti buoni ne
uscì vincitore. Porse a Ron la busta e lui mise un po’ lievito nella poltiglia. Tutti e tre
guardarono schifati l’impasto
“E ora?”
“Bhè, è un
impasto…quindi bisogna…impastarlo!…credo…”
“Io non tocco questo schifo!” esclamò Ron. Elly ridacchiò e senza preavviso immerse le sue
manine nella poltiglia cominciando a fare espressioni tra il divertito e lo
schifato. Ron dopo un po’ prese coraggio e
immerse anche le sue mani nell’impasto. Incontrò quasi subito le
manine della bimba, che cominciò e ridacchiare e a giocare con le mani
di Ron e l’impasto. Dopo una decina di minutidavanti a loro
c’era un pezzo di pasta dall’aria decisamente vissuta…
“Secondo me abbiamo saltato
qualche ingrediente…” disse Ron a un
certo punto guardando attentamente la massa bianchiccia sul tavolo. Elly
immerse un ditino nell’impasto e ridacchiò
“Mobbido!” poi si
ciucciò il dito sporco. Leccò per un po’ e poi
cominciò a cambiare espressione, fino a che non raggiunse
un’espressione altamente disgustata
“Appro!”
“Aspro?! Come fa a essere aspro?!”
disse Ron prendendo un pezzo di pasta e mettendoselo
in bocca, per poi risputarlo subito dopo
“è aspro!...Perchè
è aspro?!” Harry si illuminò
“Lo zucchero!”
“Giusto!” si alzò dalla sedia su cui era
crollato poco prima e prese da una mensola un contenitore di latta con un tappo
blu, su cui Hermione aveva scritto a caratteri
cubitali ‘zucchero’. Harry nel mentre
allargò l’impasto e mise un altro po’ di panna da cucina
“Che stai facendo?!”
“Come speri di mettere lo zucchero nell’impasto,
razza di caprone?...”
“Capone!”
“…Bisogna annacquarlo!” Ron e Elly si scambiarono
un’occhiata, poco convinti. Il ragazzo a quel punto mise un pugno di
zucchero sull’impasto, che Harry ripiegò
subito dopo su se stesso per poi cominciarlo a lavorare. Nel giro di una decina
di minuti la poltiglia zuccherata era ormai pronta per essere cotta
“Sono soddisfatto!” disse Ron
orgoglioso del suo papposo impasto bianchiccio appena
infornato. Elly gli rivolse un piccolo sguardo e poi scosse la testa. Rimasero
un pochino in silenzio, sospirando e guardandosi intorno con aria vaga
“…E adesso?” chiese finalmente Ron; Harry strinse le spalle
“Appettiamo!” disse
Elly ridacchiando. I due ragazzi si girarono verso di lei, sorpresi e
improvvisamente consci di quanto fosse ovvio
“è proprio figlia di Hermione,
non c’è che dire…” disse Harry mentre vedeva la bimba
correre nella maniera buffa e tenera in cui solo i bambini sanno correre per
prendere il suo peluches preferito, Rupy, e renderlo partecipe della situazione. La bambina
giocò un po’ con il pupazzo, mentre i due ragazzi discutevano
animatamente a proposito del barbaro
metodo di minaccia usato da Hermione e Ginny
“…Voglio dire…non possono farlo! Ci
tolgono un diritto naturale, così!” Harry
annuì, assolutamente d’accordo con il suo migliore amico
“E poi, vogliamo parlare di quando
invece lo vogliono loro?! Improvvisamente diventano le persone più
docili e accondiscendenti del mondo! E non importa se io abbia combattuto
contro dieci Mangiamorte fino a
venti minuti prima, oppure se tu abbia allenato i ragazzi per tutto il
giorno e ti sia beccato due bolidi in faccia, loro ti si cominciano a
strusciare addosso, quelle perfide aguzzine!”
“Non me ne parlare! Sono quasi schifato, da tanta cattiveria…e poi hai notato che ogni volta
che invece ne abbiamo voglia noi, se ne escono con
scuse tipo ‘ho mal di testa, amore!’ oppure ‘no, ti prego, ho
avuto una giornata pesante’?! Amico, ci
dobbiamo ribellare!”
“Sì!...Come?”
“…Che ne so! Un modo si trova, figurati!” Harry non sembrava convinto. Neanche Ron
a dirla tutta.
Passarono un’altra mezz’oretta ad escogitare
piani decisamente fantasiosi e veramente poco realistici di ricattare Ginny e Hermione, fino a che
qualcosa di superiore non li costrinse a desistere…
“…Non senti qualcosa di strano?!”
chiese Harry annusando l’aria. Ron lo imitò, arricciando il naso poco dopo
“Sembra…sembra…o Merlino, è puzza
di bruciato!” si girarono di botto verso il microonde
e videro distintamente l’ammasso di pasta, pressoché carbonizzato
e un principio di incendio che si stava sviluppando all’interno
“Harry, porta via Elly!” urlò Ron e
Harry con scatto felino acchiappò Elly, la
quale per l’agitazione cominciò involontariamente a gonfiare il
povero Grattastinchi che in quel momento si trovava a
passare per là. Dopo una decina di minuti Ron
tornò dalla cucina, leggermente sporco di fuliggine e con l’aria
alquanto sconvolta
“Tutto a posto?!”
chiese a Harry che senza un apparente motivo era
seduto sul divano e fissavo con gli occhi spalancati Elly, ora nuovamente
tornata a giocare con Rupy. Ron
alzò gli occhi al cielo, spazientito, scorgendo vicino al lampadario un’enorme
palla di pelo rossa e con i baffi. Il ragazzo spalancò gli occhi
“Harry! Perché,
miseriaccia hai gonfiato Grattastinchi?!
Hermione mi ucciderà, questa volta!”
disse lui mentre cercava di afferrare una zampa del micione – che soffiava contro Ron
in maniera decisamente minacciosa e si era appena arenato vicino alla libreria
“Non sono stato io…” Ron
si girò di scattò verso di lui
“Come sarebbe a dire ‘non sono stato io’?! Chi è
stato allora?!” Harry si girò
verso di lui e poi rivolse lo sguardo verso Elly. Ron
sembrava sull’orlo dello svenimento
“La mia bimba…”
“Che probabilmente sarà la futura HermioneGranger di Hogwarts…già me la vedo in combutta con la McGranitt!”
scherzò Harry, alzandosi dal divano. Ron però non lo stava ascoltando più. Si
catapultò su Elly prendendola in braccio e abbracciandola forte
“La mia piccola streghetta!!! Ha fatto la sua prima magia!!!” disse lui
sull’orlo delle lacrime sollevandola in alto e facendola ridere per un
po’
“Bava Elly?”
“Bravissima! Appena lo saprà la mamma sono
certo che salterà di gioia ”
“…egalino?”
chiese la bambina indicandosi
“Certo che te lo compriamo un regalino! Aspetta che lo
sappia nonna Molly…non smetterà di
piangere per almeno un’ora…!” Elly sorrise contenta si
diressero tutti e tre in cucina
“Forse dovremmo rimettere un po’ in ordine, non
trovi?” chiese Harry a Ron
una volta nella stanza. Nel momento stesso in cui pronunciò
l’ultima frase, però, udirono una chiave girare nella serratura
della porta principale. A Ron si gelò il sangue
nelle vene
“Sono tornata!” la voce squillante di Hermione risuonò per la casa. Ron
ingoiò il vuoto al pensiero di quello che lo aspettava. La ragazza si
diresse in cucina e nell’esatto momento in cui mise piede nella stanza,
Elly le saltò addosso. Harry si eclissò
all’istante, senza lasciare traccia
“Bello e rifuggente, papy!”
disse la bambina una volta in braccio ad un’Hermione,
agghiacciata e abbastanza schifata dallo stato della cucina e dall’ammasso
di pasta bruciacchiata poggiato sul tavolo coperto di montagnette
di farina. La ragazza sembrava sull’orlo dell’ulcera, tanto era
arrabbiata e Elly resasi conto dell’espressione di sua madre e credendo
di essere la colpevole della sua arrabbiatura, si rivolse preoccupata a Ron
“Detto giutto, io! Tata bava
Elly?” il ragazzo sorrise e si avvicinò alle due, cercando di
ignorare il più possibile le occhiate omicide di Hermione
“Certo tesoro, sei stata bravissima! Vero, mamma, che
Ellyè
stata brava e ha imparato tante nuove parole oggi?!” chiese Ron rivolgendosi alla ragazza, la quale rivolse uno sguardo
alla bimba che sembrava preoccupatissima e aveva
già gli occhioni azzurri lucidi. Hermione di sciolse
all’istante
“Amore della mamma! Certo che sei stata brava! Ti
prometto che non ti lascio più da sola con quell’imbecillone
che hai per padre!”
“Hey!”
“Becillone!” ridacchiò
Elly,
“Ecco, vedi?! Adesso mi
chiamerà ‘becillone’ a
vita!” Elly guardò prima sua madre, la quale alzò gli occhi
al cielo, spazientita, e poi il padre, prontissimo per litigare. Decise quindi
di prendere il mano la situazione, tirando Ron per la maglietta e facendo avvicinare di più i
due ragazzi
“Pehò, bavobecillonepapy!...” tentò
di consolarlo lei
“…Eppoi bello e
rifuggente!...anche mamma bello e rifuggente!” Hermione sorrise
“Bella, Elly, la mamma è bella! Bellissima,
anzi…” la corresse Ron arrossendo come un
bambino e rivolgendo alla ragazza uno sguardo da cucciolo bastonato. Elly
cominciò a ridere e Hermione sorrise
imbarazzata. Poi la bimba si girò verso la ragazza
“Peddonipapy?!Bavopapy…e
bello!...E buffo!” Hermione
ci pensò per un attimo, rivolse uno sguardo a Ron
e poi uno a Elly, che aveva assunto la stessa espressione cucciolosa
del padre. La ragazza ovviamente non resistette due minuti.
“Uff…Solo questa volta,
però!” gi altri due sorrisero trionfanti
e Ron diede un piccolo bacio sulle labbra a Hermione, mentre Elly ricominciava a ridacchiare tutta
rossa. Hermione ancora sorridendo, e senza un
apparente motivo sollevò lo sguardo in alto, incontrando un galleggiante
e decisamente alterato Grattastinchi rotolare a tre
metri da terra, impigliandosi tra le mensole. Si girò furente verso Ron
“RonaldWeasley,
cosa ti avevo detto?! Questa volta me la paghi, non
puoi gonfiare ogni volta che vuoi quel povero gatto! E non azzardarti mai
più a lamentarti quando ti fa la pipì nelle pantofole oppure
quanto ti mastica i jeans, perché ha tutte le
ragioni per farlo, senza contare che…”
“è stata Elly”
“…che è ora che cresci, non sei
più un bambino…COSA??!” Ron annuì forte sorridendo
“Ha fatto la sue prima magia
la nostra piccola streghetta!” Hermione si mise una mano davanti alla bocca con gli occhi
già lucidi
“La mia bambina!!” urlò
lei stringendo forte Elly, che arrancava, leggermente in difficoltà. Ron pareva vagamente preoccupato
“Mamma…” Hermione
notò che qualcosa non andava, e allentò un po’ la presa
“Scusa tesoro!” Elly strinse le spalle,
sorridendo, dando un bacino alla ragazza. Ron si
guardò intorno, come per constatare i danni alla cucina
“E ora, che facciamo?” chiese lui, mentre una
manina di Elly rimaneva incastrata tra i ricci di Hermione
“Pappa?”
Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Ragazzi, non mi sembra vero,
finalmente ho finito questo primo –
faticosissimo – capitolo!!!!!! Non avete idea che parto è
stato!!!!^^! Spero vi sia piaciuto il ritorno di Elly formato mini ^o^!!!!!Dunquissimo,
iniziamo subito con i ringraziamenti, perchè ho diverse personcinedolcissimissime che
hanno recensito e mi hanno fatto venire gli occhi a lucciconi, che è DOVEROSO ringraziare^^!
Ringrazio: _heAtHer_,
primavera (che tesoro che sei^^!!!!),skiblue, AlyssFleur12, $Green Lady $, Topomouse,
gnagnola, la mia gemella con Ronny
e Pago al seguito ^o^!, Lisy91,
Tabita, funkia, Merylin, ramona55, LaDamaLuthien, 619, Maky91, Moonlightrage, Tania, le mie tesoreMarauders, MaryPotter92(l’H\G che
mi avevi chiesto è in via di costruzione, non ti preoccupare ^__-!), pinkstone, Lu, Avalon, Kri
Black I, Lady, Hermione 91, ^clod^,
mem, minau, andrèè, evenstar, the
princess (^o^!!!) per aver recensito l’ultimo
capitolo di ‘Hermionevs
Lavanda – Questa è guerra’!!!! Vi
adoro da morire, siete stati dolcissimi e gentilissimi e non smetterò
mai di mandarvi miliardi e miliardi di baciotti
potti^^!!!!!!!!
In più ringrazio
tantissimissimissimissimissimissimissimissimissimissi…mo,
anche (e di nuovo, per chi cito ancora^^!):lenne88, LaDamaLuthien, MitsukiAngel,Merylin,MandyJJ, la gemellina mia, aledra_xan, Calime, really, Joannadellepraterie, simo91, SiJay, funkia, Tabita, ramona55, Judeau, Turambar, Francesca Akira89, Hermionina, kitten85, princenton, LalyBlackangel, Lu, Marauders, MaryPotter92, Elly, PaZzAWeNdY, ainat, Francy333,
vale82, Will92, C.J., francesko, opea, Lady Gallagher, taja, JemmaW., Hermione 91, HermyG e skiblueper aver recensito all’ultimo
capitolo di SUO!!!!!!! Vi adorissimo amori miei!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!^o^! Bhè,
cari io ho finito, quindi vi mando tantissimi baciottipotti!!!!!!^^
Mi raccomando, se
avete idee potete tranquillamente dirmele, perché questa ffsi basa quasi unicamente sulle vostre richieste!!
Recensite, mi
raccomando!!!!! A presto^^ Ancora baciotti
^^!
Hermione camminava avanti e indietro per il dormitorio femminile del
settimo anno da quasi mezz’ora
Dedicato a Tabita che mi ha ispirato il missing
moment di oggi ^^
Mini prologo – il
capitolo è ambientato un mese dopo la conclusione di ‘Solo
un’occhiatina’. Ginny e Harry sono già fidanzati, gli esami sono finiti, ed
è l’ultimo giorno per i nostri eroi adHogwarts.
La parte scritta in corsivo è un flashback. Buona
lettura ^^
SUO MISSINGMOMENTS
2. QUALCOSA DI BLU
La donna sbuffò rigirandosi per l’ennesima
volta nel letto.
Non aveva chiuso occhio quella notte, troppo tormentata da
pensieri che non pensava di dover affrontare così presto. Si
rigirò di nuovo, mettendosi dritta e cominciando a fissare un grande
macchia di umidità sul soffitto proprio sopra di lei.
“Che ti succede?” una voce maschile che lei
avrebbe riconosciuto tra milioni, la distrasse dai sui pensieri. La donna
girò la testa verso di lui, fino a incontrare gli occhi cristallini che
amava tanto.
Sorrise.
“Non riesco a dormire…” lui si
girò, per guardarla meglio
“è per…” lei annuì, senza
che ci fosse il bisogno che finisse la frase
“Credi…credi che sia giusto?” l’uomo
sorrise
“Certo…Cara, tu dovresti essere orgogliosa di
lui e della sua scelta…Lei è praticamente perfetta!” la
signora si girò completamente verso il marito
“Arthur non è questo
il punto! È…è troppo giovane! Sono troppo giovani! Posso capire se ce lo
avesse chiesto quando Tu-sai-chi era ancora in
circolazione, ma ora è da irresponsabili!” borbottò Molly tutta concitata. Arthur
sospirò
“Lollymolly, per favore, non
fare così! Io sono già contento per il fatto che ce lo ha chiesto e non abbia fatto tutto di testa sua! Ron è abbastanza grande per
decidere della sua vita…Senza contare che sinceramente non trovo alcun
motivo per impedirglielo…” lei aprì e richiuse la bocca
alcune volte, poi sbuffò, piccata
“è solo che…Oh, Artie,
è ancora un bambino! Non può farlo!” piagnucolò lei
tirando su con il naso
“Oh, tesoro, stai tranquilla…”
mormorò lui abbracciando la moglie che si stava commuovendo – di
nuovo -
“Il mio bambino!” Arthur
alzò gli occhi al cielo, con un sorriso comprensivo sulle labbra
“Tesoro, calmati, forza! Non capisco perché tu
sia così tanto preoccupata…insomma…suppongo ci abbia pensato
molto prima di inviarci quel messaggio! Non sono richieste che si mandano come
se niente fosse…”Molly
tirò su con il naso annuendo vigorosamente
“Oh, sì, sì è giusto, caro, hai
ragione…” Arthur sorrise
“Va meglio, ora?” lei sorrise con gli occhi
ancora un po’ lucidi
“Sì…Ma…ma secondo te quando gli
arriva?” Arthur strinse le spalle
“è questione di qualche ora tesoro, non
so…Errol non è particolarmente
affidabile, lo sai…” Molly convenne con
le parole del marito
“Ma lo hai sistemato bene? è
un oggetto prezioso, se si rompe…” lui scosse la testa
“Non c’è alcun motivo di
preoccuparsi…l’ho messo in una delle scatoline blu infrangibili del
Ministero…romperle è praticamente impossibile” Molly non sembrava molto convinta
“Con gente normale! Ron
sarebbe capace di rompere anche una cassaforte della Gringott!
Lo sai com’è pasticcione…”
“Lollymolly, stai tranquilla
e dormi…”
“Va bene…”
“…”
“…”
“…”
“Sì, ma se…”
“Molly…”
“Arthur, non essere
così tranquillo! Sai che…”
“Molly!”
“Ok! Dormo, dormo…però, perdindirindina con te non si
può mai parlare!” Arthur scosse la testa
rassegnato.
*
Hermione camminava avanti e indietro
per il dormitorio femminile del settimo anno da quasi mezz’ora.
Sospirò pesantemente rivolgendo un’occhiata
apparentemente distratta all’orologio da polso.
‘Ancora cinque minuti’pensò lei guardando nervosamente
un piccolo flaconcino contenente un liquido violaceo poggiato sulla scrivania
vuota, fatta eccezione per un paio di libri che non aveva ancora messo in
valigia.
Mancava pochissimo per sapere se i suoi sospetti erano
fondati oppure no.
Se qualcuno era
veramente in arrivo oppure no.
Hermione arrossì al solo
pensiero. Di tutto si sarebbe immaginata, tranne che si sarebbe ritrovata in
una stanza ad aspettare il risultato di un test del genere all’età
di diciannove anni.
Ancora tre minuti.
Era tutta una questione di colori, in fondo.
Blu sì, rosa no.
Semplice.
Due minuti.
Hermione si stava chiedendo come
l’avrebbe presa Ron se lei fosse stata
veramente…oddio, non riusciva neanche a pensare quella parola.
Sarebbe stato felice? Con Elly lo sembrava. Ma come
avrebbero reagito gli altri? I loro genitori, i fratelli di Ron.
Come avrebbe reagito lei?
Un minuto.
Hermione sospirò. Non
riusciva neanche ad alzare lo sguardo verso la scrivania.
Provò a immaginarsi come avrebbe reagito se alzando
lo sguardo avesse visto il liquido blu.
La reazione a quel pensiero quasi la sorprese.
Felice.
Più che felice, forse.
Trenta secondi.
Poi provò a pensare alla sua reazione se avesse visto il liquido rosa.
Avrebbe provato sollievo…giusto?
No.
Delusione.
Hermione provò a
riscuotersi. Non doveva ricamarci troppo sopra. Era troppo giovane per sognare
su un sospetto del genere.
Dieci secondi.
Però…
Otto
…non sarebbe stato…
Sei
…così male.
Tre
Due
Uno.
Hermione alzò lo sguardo a
fatica.
Un sorriso le illuminò il volto.
Adorava quel colore.
*
Ron camminava avanti e indietro
per il dormitorio maschile del settimo anno da quasi mezz’ora.
Rigirò per l’ennesima volta la piccola
scatolina blu che aveva tra le mani, guardandola nervosamente.
Questa cosa lo avrebbe ucciso, lo sapeva.
Lei lo avrebbe ucciso.
Sospirò pesantemente, pensando agli avvenimenti degli
ultimi mesi.
Sorrise alla consapevolezza che in ogni suo singolo pensiero ci fosse lei.
Lei che rideva.
Lei che piangeva.
Lei che litigava.
Lei che lo amava.
Lei lo avrebbe ucciso.
Rivolse lo sguardo alla finestra e guardò, attraverso
i vetri, il sole infuocato nascondersi dietro le montagne, percependo una
strana paura che lo attanagliava allo stomaco, impedendogli quasi di respirare.
Paura di non essere capito, di essere ferito e rifiutato.
Nella sua vita aveva combattuto contro i mostri più
feroci e contro le debolezze umane più infami, ma niente era
paragonabile a quello che stava provando in quel momento.
Paura di cosa, poi?
Lei sapeva tutto di lui. Ogni singolo difetto, ogni modo di fare, ogni atteggiamento e ogni reazione, e
nonostante questo gli aveva dato il suo amore, lo aveva scelto come amico, come
amante e come suo principe azzurro. Ron sorrise al
ricordo della prima volta in cui lo chiamo così.
“Sei il mio
principe” gli disse all’albeggiare, con la voce ancora impastata
dal sonno. Lui le sorrise e la strinse a sé, sentendola tremare
“Hai
freddo?” sussurrò il ragazzo. Lei annuì piano con la testa,
e si lasciò cullare dal respiro regolare di lui, tenendo la testa appoggiata
sul suo petto e il corpo completamente abbandonato contro il suo.
“Va
meglio?” le chiese dopo qualche minuto, sentendo che i brividi erano
cessati. Lei annuì e alzò la testa verso di lui, sorridendo
“Sei un principe
azzurro molto efficiente…” Ron aveva
sorriso soddisfatto e le aveva dato un piccolo bacio sulle labbra, rimanendo in silenzio e assonnati per qualche minuto.
“C’è
una cosa che devo dirti” disse il ragazzo ad un certo punto, rompendo il
silenzio assonnato che si era creato
“Cosa?”
“Non so neanche
io perché non te l’ho mai detto prima…” continuò
lui, ignorando momentaneamente la domanda di Hermione.
Lei lo guardò per un attimo negli occhi e Ron
ebbe la netta sensazione che gli stesse leggendo
l’anima. Poi fece un piccolo sorriso e riabbassò lo sguardo
“Non
c’è bisogno che tu lo dica…”
“Perché?”
“Perché
lo so già” entrambi sorrisero
“Però
almeno una volta te lo dovrò pur dire…”
“Lo hai
già detto prima d’ora” Ron
corrucciò la fronte
“Sul serio?!” lei annuì contro il suo petto
“L’anno
scorso. Per poco quelle due paroline non mi costarono
l’infarto…” Ron rise, ricordandosi
la scena. Mai nella sua vita aveva visto Hermione
fare un’espressione tanto shockata.
“Hai
ragione…”
“Io ho sempre
ragione, Ronald…” disse lei con voce
addormentata, ma comunque divertita. Lui ridacchiò
“…comunque…anche
io ti amo” soffiò lei in un sussurro appena udibile dopo qualche
secondo di silenzio. Lui sorrise contro i suoi capelli inspirando a pieni
polmoni il suo profumo
“Ti amo ancora
di più ora che lo hai detto…” lei storse il naso, arrossendo
“Ti avevo detto
di non dirlo! Sennò diventiamo
una di quelle coppiette sdolcinate che si vedono in
televisione…”
“Dove?”
“Lascia
stare…”
“…Ma
perché non posso dirti che ti amo?!”
“Smettila di
dirlo!” Ron cominciò a ridacchiare
“Ti amo”
“Ron!”
“Ti amo, Hermione!”
“Ronald!”
“Oh, Herm, quanto ti amo!”
“Weasley…”
“Nel pomeriggio
ti faccio un cartellone rosa con i cuoricini e lo attacco in Sala Grande se
continui a lamentarti…”
“Non lo faresti
mai…”
“Credi davvero?!” lei alzò lo sguardo verso di lui, decidendo
saggiamente di non replicare, limitandosi a sbuffare leggermente
“Sul
serio…perché non vuoi che te lo dica?”
“Non è
che non voglio che tu me dica, figurati, fa piacere
sentirselo dire…ma tra di noi è inutile, secondo me…”
“Perché?”
“Noi ci
apparteniamo Ron. Le parole sono inutili” e Ron sapeva che lei anche questa volta aveva ragione.
Lo aveva reso una persona diversa, ecco tutto. Una persona
migliore.
Rivolse lo sguardo verso il suo letto, il letto
che aveva occupato per anni, il letto in cui aveva pianto di nascosto durante
la notte, il letto che era custode dei sogni più segreti e personali
condivisi solo con una persona.
Era come se lei gli fosse dentro da tutta la vita.
Si avvicinò alla scrivania e da un cassettino
estrasse una piccola foto.
Un lampo di coraggio lampeggiò nei suoi occhi limpidi
e un piccolo sorriso gli si disegnò sulle labbra guardando i boccoli
castani e disordinati illuminati dallo stesso sole che ora si nascondeva dietro
le montagne.
Era arrivato il momento.
*
Hermione uscì cautamente
dal dormitorio, ben attenta a non farsi fermare dai suoi amici per gli ultimi
saluti. Attraversò con calma i corridoi, insolitamente silenziosi,
guardando attentamente ogni più piccolo particolare che in quei sette
lunghi anni potevano esserle sfuggiti. Provò una forte malinconia al
pensiero che era una delle ultime volte che vedeva quelle scale cambiare
direzione.
Uscì dal portone principale dirigendosi con una
lentezza quasi esasperante verso il parco.
Camminò tranquillamente, godendosi l’aria
primaverile, finché non scorse vicino alla grande
quercia una figura che lei avrebbe riconosciuto tra mille.
Sorrise.
“Sapevo di trovarti qui” Ron
sussultò al suono della sua voce insolitamente tranquilla e pacata. Si
girò verso di lei accogliendola con un caldo sorriso e le ormai
immancabili orecchie arrossate.
“Volevo essere trovato” disse lui
mentre la ragazza gli si sedeva accanto, sorridendogli di rimando. Hermione appoggiò la testa cespugliosa sulla spalla
del ragazzo, il quale la strinse subito a sé, con un braccio
“C’è una cosa che devo
dirti…” dissero ad un certo punto all’unisono, scambiandosi
un’occhiata sorpresa e sorridendo imbarazzati subito dopo
“Mi sa che la mia è un po’ più
importante…” riprese esitante Hermione,
mettendosi dritta. Ron s’incupì
leggermente
“Anche la mia è molto importante!”
“Non volevo dire che la tua non è
importante, voglio solo dire che sono assolutamente certa che la mia lo sia di
più…”
“Non puoi esserne sicura!”
“Bhè, neanche
tu!” Ron borbottò, piccato
“Herm…per favore…ti giuro che
è una cosa veloce, ma non posso veramente aspettare…”
sussurrò lui abbassando lo sguardo sulle sue mani. Solo allora Hermione si accorse della piccola scatolina che aveva in
mano.
“Cos’è?” Ron
sollevò lo sguardo verso di lei arrossendo in maniera adorabile.
“Era di questo che ti volevo parlare in
effetti…” Hermione corrucciò la
fronte, non capendo cosa ci potesse essere di
così importante in quella scatolina blu. Sospirò pesantemente.
“Ron…quello che devo
dirti ne va del nostro futuro…” Ron si accigliò
“Anche quello che devo dirti io!” Hermione aprì la bocca come per dire qualcosa, bloccandosi
un attimo
“…Non…non è che mi vuoi lasciare,
vero?!” Ron
spalancò gli occhi
“Certo che no!” Hermione
riprese a respirare
“Credevi davvero che io ti volessi lasciare?!” le chiese lui corrucciato. Lei cominciò a
tormentarsi le dita, arrossendo e scuotendo la testa
“No…è solo che mi stai facendo paura, con
tutto questo mistero! Io devo dirti una cosa importantissima e tu mi fai
preoccupare!” disse lei uscendosene con una risatina genuina, anche se un
po’ nervosa. Lui sospirò, arrossendo
“Sposami” il sorriso di Hermione
si spense
“Come scusa?”
“Sposami” ripetè
lui aprendo la scatolina blu e rivelando un anellino che sembrava fatto di pura
e luminosa energia. Hermione fissò basita
l’anellino
“è…è elfico…la
mia famiglia lo tramanda da generazioni…” la ragazza sembrava aver
perso qualsiasi uso motorio. Rimaneva lì, immobile a guardare con la
bocca semiaperta quell’adorabile oggettino. Ron si schiarì la voce preoccupato
sia per la ragazza, sia per l’infarto latente che lo stava per colpire
sicuramente. Hermione a quel punto si riscosse, alzando
gli occhi fino a incontrare i suoi, arrossendo terribilmente
“Io sono incinta…” Ron
spalancò in maniera spropositata gli occhi, e fu certo che il suo cuore
si fosse fermato per almeno qualche secondo dopo aver sentito le sue ultime
parole.
“Ah…” Hermione
annuì lentamente, continuando a guardare a intervalli regolari
l’anellino e la faccia sconvolta di Ron,
contenta del fatto che almeno non fosse morto d’infarto. Il ragazzo
abbassò un attimo lo sguardo, rialzandolo subito, corrucciato in viso
“Se sei incinta, allora perché non mi vuoi
sposare?!” Hermione
sbatté più volte le palpebre, non capendo
“…Non mi hai risposto…”
continuò lui, abbassando la testa deluso. Hermione emise un urletto
disarticolato, Ron alzò lo sguardo
“Non mi lasci?! Sono incinta,
Ron! Sono incinta e non mi lasci?!”
Ron si corrucciò
“Che persona credi che sia?!
E poi perchédovrei lasciarti?!” Hermione
aprì la bocca, ma non vi uscì alcun suono. Si limitò a
saltargli addosso.
Letteralmente.
“Hermione!” disse lui
colto alla sprovvista
“Sì!”
“Eh?!”
“Sì! Ron,
sì!”
“Sul serio?!” Hermione annuì, sorridente, baciandolo come
raramente lo aveva baciato prima. Si staccarono dopo diverso tempo, a causa
della mancanza d’ossigeno. Ron era di colore
molto simile al mattone. Si rimisero dritti e lui si schiarì la voce
nervosamente
“…Ehm…posso?” le chiese prendendo la
sua mano sinistra nella sua e l’anellino con l’altra. Lei
annuì raggiante. Ron prese un respiro e
infilò il piccolo anellino luminoso al dito della ragazza, la quale si
fece scappare un singhiozzo e una risata. Lui invece, riprese a respirare.
Hermione rimirò
attentamente il suo anello per diverso tempo, con il cuore che non accennava a
rallentare la sua corsa, mentre Ron, tutto gongolante
per la notizia appena ricevuta, aveva appoggiato la testa sulle cosce della
ragazza, ben attento a esaminare il ventre di lei, coperto da una leggera
maglietta.
“Che stai facendo?” gli chiese lei giocando con
qualche ciocca fulva
“Guardo mia figlia” Hermione
storse il naso, con aria divertita
“A essere precisi, ora come
ora stai guardando le mie maglietta con i coniglietti…” lui le
rivolse un’occhiataccia e all’improvviso le alzò
l’indumento, scoprendo una buona parte di pancia. Hermione
arrossì a disagio, guardandosi intorno nervosamente
“Non preoccuparti…sono tutti dentro a fare
inutili foto ai corridoi e alle lavagne, non ci vedrà
nessuno…” la prevenne il ragazzo. Lei si rilassò un
po’.
Rimasero un pochino fermi in quella posizione, lei con le
dita tra i suoi capelli, lui con un braccio alzato per reggere la maglietta a
guardare la pancia della sua ragazza.
“Si può sapere cosa ci trovi di tanto
interessante, nella mia pancia?!” disse lei dopo
un po’. Ron alzò gli occhi verso di lei,
schioccandole un bacio poco sopra l’ombelico, facendole venire i brividi
“La tua pancia è estremamente interessante,
invece…” un altro bacio. Hermione sorrise
“…è sexy…” un altro ancora
“…morbida…” ancora un altro
“…e poi c’è dentro Elly, come
faccio a non adorarla?!” disse lui poggiando un orecchio
all’altezza della ombelico di lei. Hermione
alzò un sopracciglio
“Che stai facendo?”
“Sento se si muove!” disse lui come se fosse ovvio
“Credo sia troppo presto per…’sentirla’
Ron! Sarà alta un centimetro scarso!” Ron la ignorò
“Ecco, ecco! La sento!”
“No, Ron, quello è il
mio stomaco…ho fame…”
“Ah…”
*
Ron e Hermione
rientrarono poco dopo, giusto in tempo per il banchetto di fine anno. Andarono
ad indossare velocemente le loro divise e scesero trovando già la
maggior parte degli studenti seduti a banchettare. Ron
intercettò lo sguardo di Ginny e Harry, il quale fece loro segno di raggiungerli.
Il ragazzo le prese mano sinistra
nella sua e la condusse tra i tavoli, fino ad arrivare dagli altri due
“Ce ne avete messo di tempo
voi due! Che cosa stavate…ODDIO!” urlò Ginny,
facendo girare mezza tavolata, una volta visto quello
che Hermione aveva al dito. Harry
– che ovviamente non aveva capito nulla – si girò verso la
sua ragazza
“Che ti prende?” Ginny però non lo
ascoltava. Guardava con occhi sbarrati la mano sinistra di Hermione,
ancora intrecciata a quella di Ron
“Oddio!”
“Gin…che succede?” riprovò il
ragazzo. Ginny rivolse uno sguardo allucinato a Ron e Hermione che le si erano seduti davanti e poi rivolse lo sguardo verso Harry
“La mano…il dito…l’anello!”
riuscì a dire lei durante un attacco di ridarella isterica. Harry rivolse lo sguardo alle mani dei suoi amici. Non
notò niente a parte un piccolo cerchietto di luce intorno
all’anulare sinistro di Hermione.
…
…
Aspettate un attimo.
Esponiamo al mondo il ragionamento di Harry
per punti :
1. Anulare di Hermione.
2. Hermione = ragazza.
3. Hermione = ragazza di Ron.
4. Anello all’anulare sinistro di Hermione
che è la ragazza di Ron
5. Santo cielo…
Harry spalancò la bocca
allibito
“No…” mormorò lui. Ron annuì con la testa
“Sì!” Harry lo
guardò
“Anche voi!”
“Sì!” ridacchiò Hermione
“Sì!” batté le mani Ginny
“Sì!” ribadì Ron
“Sì!” dissero tutti facendo preoccupare
mezza Hogwarts.
“E c’è dell’altro!” Ginny e Harry per poco non fecero
rovesciare la brocca d’acqua
“Cosa vuol dire ‘dell’altro’?”
chiese con voce stridula Harry. Hermione
sorrise radiosa. Ginny la guardò, poi si
girò verso Ron, per poi rigirarsi di nuovo
verso Hermione ed infine rivolgersi al fratello con
sguardo allucinato e mani sudate
“Non puoi aver fatto quello che temo tu abbia fatto,
vero?! Voglio dire…vero che non lo hai fatto?
VERO?” Ron e Hermione
si scambiarono un’occhiata raggianti
“Non è vero…” mormorò Ginny accasciandosi su se stessa. Harry
non aveva capito.
“Cosa non è vero?” appunto. Ron si guardò intorno schierandosi la voce
nervosamente
“Amico…dai…cosa ci potrebbe essere di
più, dopo averti detto quello che ti abbiamo appena detto?!”
“Non sei bravo a semplificare le cose,
tesoro…” mormorò Hermione,
guardando Harry preoccupata
“Io ci ho provato…” disse lui alzando le
spalle e addentando una coscia di pollo. Hermione
fece un respiro e appoggiò una mano su quella di Harry
“Harry…come
dire…è successa una cosa…”
“Cosa?”
“Ehm…vedi, il fatto è che, io e Ron…noi…senti…ehm…non è che
per caso i tuoi zii ti hanno mai raccontato la storia della cicogna?” Harry scosse la testa, corrucciato. Hermione
sembrava in difficoltà
“Quella del cavolo?!”
“No…”
“L’ape e il fiorellino?!”Harry scosse
di nuovo la testa
“Anche tu, comunque, ci vai giù pesante con le
metafore, amore…” disse Ron poggiando nel
piatto quello che rimaneva della sua quarta coscia di pollo. Hermione sospirò. Ginny a
quel punto sbuffò e strattonò Harry per
il braccio sussurrandogli qualcosa all’orecchio. L’espressione di Harry cambiò.
“Oh Merlino…SEI INCINTA!”
tutta Hogwarts si girò allibita verso di loro.
Ciao tesori miei
adorati!!!!!! ^o^!!!! Mi
siete mancati così tanto in questi lunghiiiiiissimi
giorni senza EFP!!!
Dunquissimo, spero tanto vi sia piaciuto anche questo missing! Come magari i più attenti di voi avranno
notato, all’interno dei paragrafi, ho ripetuto degli atteggiamenti e
delle piccole azioni, come ad esempio le somiglianze di Ron
e Arthur e di Hermione e Molly, oppure il fatto che entrambi i protagonisti
comminino da mezz’ora avanti e indietro nei loro rispettivi dormitori, e
vorrei precisare che è fatto apposta e non perché non sapevo come
iniziare i paragrafi! ^^’’’ Dico questo, perché
l’ho fatto leggere a una mia amica a scuola, e nonostante sia una pazza
scatenata peggio della sottoscritta, in ogni caso mi ha fatto venire lo
scrupolo dicendomi che era ripetitivo e che a lei sembrava che fosse
perché non sapessi come iniziare…T_T ci
sono rimasta malissimo .___.Ecco
perché ci tenevo a precisare che era fatto apposta…comunque,
chiusa parentesi e passiamo a cose veramente importanti, cioè hai
ringraziamenti, gioie mie!
Light lily, Ginny_Potter,
Lisy91, Topomouse, Merilyn, eagle88, la gemellissima e adoratissimaDaisy, Ronnie
e Pago (XD), trilly88, leo, spirit, lenne88, MaryPotter92, redRon, Tabita,
Ronny92, la mia tesorafunkia, SiJay, Joannadellepraterie, Padfoot, DeepDerk, opea, Turambar, sweet_girl, francesko, Free air, Prongs, Alberyl90, ramona55 o patsan o dome XD!, mem, primavera (era
doveroso, tesoro!!!^^)
GRAZIE MILLE DAVVERO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!^^!!!
Per coloro che mi
hanno proposto Missingmoments,
dico di avere pazienza, perché accontenterò tutti prima o poi! Il
problema è che vado molto a ispirazione, quindi non si sa quando esattamente… O.o!
state certi che comunque sarete tutti accontentati!^^
Un ringraziamento
speciale va anche a tutti coloro che hanno recensito la mia shottina
‘Sotto un ombrello a fiorellini’!!!! Grazie mille a tutti sul serio, non ho parole per dirvi
quanto io vi adori!!!!^\\\\^!!!!!!!!
Ora ho finito sul
serio e vi lascio andare a fare cose sicuramente più costruttive che
stare a leggere i miei commenti idioti di fine capitolo!
Mini prologo – Elly
ha sette anni, i suoi fratelli hanno uno tre e l’altra
due anni; il resto è facilmente seguibile! Buona lettura ^^
SUO MISSING MOMENTS
3. IL PRANZO DELLA DOMENICA
Il sole splendeva alto nel cielo in una bella mattinata di
luglio.
Un bimbetta dai boccoli castani e
gli occhi di un azzurro limpidissimo, sgambettava nel grande lettone dei suoi
genitori, mentre la casa era ancora addormentata.
Rivolse uno sguardo alla sua sinistra e sorrise, mostrando
impudentemente i suoi due unici dentini, nel vedere sua
madre, ancora addormentata, alzare ritmicamente il
petto, nel sonno.
Rigirò gli occhietti vispi anche alla sua destra,
ridendo apertamente alla vista di suo padre che occupava gran parte del letto e
che ronfava beato nonostante laposizione innaturale. Gli si
gettò sopra, ancora ridendo. Il ragazzo sussultò biascicando
qualcosa di incomprensibile, per poi rigirarsi su di un fianco e continuare a
dormire.
La bambina sembrava perplessa e fece un
piccola bolla di saliva, nel tentativo di sbuffare.
Rimase un altro pochino a guardare i genitori profondamente
addormentati e cercò un altro paio di volte di svegliarli, prima di
arrendersi definitivamente.
Si grattò pensierosa la testolina riccioluta, poi
scese tranquillamente dal lettone, non badando alla sederata
che diede sul parquet una volta scesa, e sgambettò fuori
dalla stanza facendo strani rumorini con la bocca,tornando solo qualche
minuto dopo, trascinando per la maglietta suo fratello di appena un anno
più grande e ancora semi addormentato.
“Che vvoi, Gilly?” chiese il bimbo stropicciandosi un occhietto
una volta arrivati di fronte al letto dei loro genitori. La bambina
indicò sorridendo in direzione di Hermione
“Pappa!” il bimbo la guardò
“Veja mamma, no me!”
disse lui scuro in volto, spostandosi un ciuffo di capelli rossi dagli occhioni nocciola ancora assonnati. Gilly
mise il broncio
“Ma non si veja!...tu più bavo a vejare!” il fratello le mise una manina paffuta sulla
testolina spettinata
“Alloha ti
aiuto…”
“Bavo Ben!”Gillybattè le manine
contenta, mentre il fratello zampettava verso sinistra, trovandosi poco dopo sua
madre di fronte, profondamente addormentata.
Allungò un braccio e cominciò a scuotere Hermione
“Mamma…” iniziò a chiamare lui. Gilly pensò bene di arrampicarsi su letto e
aiutarlo, cominciando a saltare ripetutamente addosso a Ron
“Papy!” rise Gilly quando
lui aveva borbottato un ‘ancora cinque minuti, ti prego’
cambiando posizione e riprendendo a russare.
Ben raggiunse Gilly sul lettone
dopo che al terzo richiamo Hermione aveva mugolato
qualcosa prima di ricominciare a dormire. I due bambini si scambiarono uno sguardo sconsolati. Scesero dal letto e così come
aveva fatto la bimba qualche istante prima, uscirono
dalla stanza per tornare solamente dopo aver svegliato Elly, che si lasciava
trascinare in camera ancora con gli occhi chiusi.
“Che vi è preso?” mugolò lei
abbandonandosi in un angolino del letto dei suoi
genitori nel tentativo di riprendere sonno. Ben e Gilly
stavano cadendo nella disperazione.
La bimba, tentò di riscuotere la sorella maggiore,
mentre Ben, ormai del tutto sveglio e vispo più che mai, si guardava
attentamente intorno in cerca di qualcosa di particolarmente rumoroso da
scagliare contro il muro, così da svegliare il resto della famiglia.
“Veja! È taddi!” urlò Gilly
nell’orecchio di Ron, che si limitò a
cambiare di nuovo posizione.
Ben fece viaggiare ancora un po’ il suo sguardo per la
stanza, poi improvvisamente si illuminò. Si
avvicinò a suo padre, mentre Gilly risaliva per
l’ennesima volta sul letto tentando di scuotere Elly e Hermione, e un sorrisino furbetto gli si disegno
sulle labbra
“Papy…c’è
un ragno…” un sussurro bastò a far scattare il ragazzo. In
un istante saltò in piedi sul letto uscendosene con un urletto isterico più che preoccupante, e facendo
svegliare – finalmente – sia Elly cheHermione, con un sussulto
“Che cavolo ti prende?!”
urlò Hermione, a metà tra
l’assonnato e lo scocciato, mentre dopo lo spavento iniziale, si passava
una mano sugli occhi, cercando di abituarsi alla luce mattutina. Elly aveva le
pupille dilatate dallo spavento. Gilly e Ben
ridacchiavano.
“T-tu...! Non farlo mai
più!” disse Ron, ancora scosso, vedendo
il figlio ridere apertamente
“Tu non ti vejavi!” si
scusò il bambino, mentre abbracciava una gamba del padre, ancora in
piedi sul letto. Hermione ridacchiò
“Sempre il solito dormiglione!” Gilly le gattonò incontro, corrucciata in volto
“Anche tu dommiona! È
taddi!” questa volta fu Ron
a ridere, mentre prendendo Elly con un braccio, e Ben con l’altro, si
ributtava a peso morto sul materasso. Hermione storse
il naso
“Io non sono dormigliona…” mormorò
lei piccata, mentre Gillyle si
arrampicava addosso, adagiandosi qualche secondo dopo sul suo petto
“Tu taaaaantodommiona…è taddi e
nonna si abbabbia…” Hermione
corrucciò la fronte alle parole della figlia e rivolse un sguardo verso il suo comodino, dove troneggiava una
piccola sveglia color panna. Quando la ragazza lanciò un urlo alzandosi
di botto dal letto portandosi dietro anche la bimba sopra di lei, Ron la guardò allarmato
“Che è successo?!”
Hermione lo guardò con gli occhi dilatati in
maniera preoccupante
“Molly!” Ron si corrucciò
“Che ha fatto mia madre?”
“è domenica, Ron, domenica!”
il ragazzo non capiva ancora e si scambiò uno sguardo perplesso con
Elly, in quel momento era arrampicata sul suo collo. Hermione
alzò gli occhi al cielo, mentre con Gilly in
braccio cominciava a dirigersi verso la porta per raggiungere il bagno
“Il pranzo, Ron! Abbiamo
promesso a tua madre di andare da lei oggi!” Ron
si grattò pensosamente il mento
“Tu hai promesso,
Hermione! Io non ricordo neanche quand’è
stata l’ultima volta che ci abbiamo
parlato!”
“Ma se è venuta ieri!” urlò lei
dal bagno, cercando di sovrastare lo scroscio del lavandino in cui stava
cercando di lavare Gilly. Ron
fece una smorfia e prese in braccio Ben e Elly per raggiungere la ragazza
“Possibile che non te ne ricordi?”chiese lei
asciugando il visino paffuto della bimba. Ron
alzò le spalle
“Lo sai come sono fatto, amore…”
“Sì ma ti ha raccomandato per dieci minuti di
quanto ci tenesse a questo pranzo!” il ragazzo si sforzò
inutilmente di ricordare
“Ma sei sicura che si stesse
riferendo proprio a me? Di solito queste cose le dice a te, visto che continua
a ripetere che sei quella intelligente!” Hermione diede lo spazzolino a Elly e cominciò a
lavare la faccia a Ben, mentre Gilly si dimenava tra
le braccia di Ron
“Io ero a prendere i tuoi figli a casa di Harry e Ginny! Non posso mica fare tutto io!” le orecchie di Ron divennero rosa
“Ora sono solo figli miei?! E
poi anche io collaboro alla vita familiare!” Hermionealzò un sopracciglio, mentre Elly sputacchiava
dentifricio alla ciliegia nel lavandino
“E in che modo?! I bambini li
prendo e li porto io, la spesa la faccio io, la casa
la pulisce Molly,, tu cosa fai? Svuoti il frigorifero?!” Ron strabuzzò gli
occhi
“Non solo! Controllo assiduamente che la poltrona non
sia rotta, stravaccandomici sopra a
intervalli regolari di qualche ora, testo la morbidezza continua dei nostri
cuscini e addirittura ti avverto quando gli asciugamani non sono abbastanza
morbidi, così puoi comprare un ammorbidente di maggiore
qualità!” Hermione sembrava in procinto
di tirargli addosso il porta-spazzolini di ceramica. Gilly,
Ben e Elly ridacchiarono
“Ma si può sapere come ho fatto a sposarti?!” chiese lei uscendo in gran carriera dal bagno, con
i due figli maggiori alle calcagna
“Che vuoi che ti dica, amore…al mio fascino non
si resiste!” disse lui ridendo alla vista dell’occhiataccia che gli
rivolse Hermione, tutta rossa in faccia.
*
RonWeasley
e famiglia arrivarono alla Tana verso mezzogiorno.
Parcheggiarono il maggiolone verde
mela di Hermione appena fuori dalcancelletto e si avviarono verso l’entrata, leggermente
preoccupati dalla reazione che avrebbe avuto Molly al
loro – seppur minimo – ritardo.
Davanti alla porta, un bimbo della stessa età di Elly, e dagli occhi di una particolarissima tonalità
di viola, li accolse con un gran sorriso
“Ciao!” li salutò tranquillamente lui. Ron e Hermione sorrisero
“Andrew! Non sapevamo trovarti
qui!” disse la ragazza sorridendo, mentre Elly le si
nascondeva dietro in un improvviso attacco di timidezza, continuando
comunque a guardarlo; Ron gli diede un buffetto sulla
testa. In quel momento il padre di Andrew uscì
in giardino salutando i due ragazzi con un gran sorriso
“Remus!” dissero loro mentre lui prendeva in braccio il figlio, che nel
mentre aveva fatto diventare i suoi capelli da castani a celesti. Tutti risero
e Gilly saltellò tra le braccia del padre
tutta eccitata, nel vedere i giochi di colore che Andrew
creava senza nessuna fatica come sua madre.
Il gruppo entrò in casa, affollata come raramente lo
era stata. Nel salotto li accolsero Bill e Fleur che dopo un saluto veloce dovettero
accantonare i convenevoli e riprendere a rincorrere le loro tre figlie, Sophie di sette anni, Jolie di
sei e Sylvie di cinque, le quali avevano pensato bene
di prendere il servizio buono di nonna Molly e
cominciare a rincorrersi tra loro con i piatti di ceramica in mano.
Subito dopo furono salutati più che allegramente da
un ArthurWeasley e una Tonks che si scambiavano occhiate tra lo schifato e il
divertito, mentre fissavano Charlie e la sua nuova
fiamma, una modella rumena di nome Karina, mangiarsi la faccia a vicenda comodamente seduti sul divano della
Tana. Ron ridacchiò.
Hermione si divise dal marito ed
entrò in cucina con solo Elly ancora attaccata
ai suoi jeans.
“Hermione, tesoro!” la
salutò Molly, tutta affaccendata tra la
lasagna e l’arrosto, sorridendole amabilmente. Seduta al tavolino di
legno, stava Ginny, che puliva la
fragole e che si alzò subito per abbracciarla. Elly si
rilassò un pochino, quando sua zia le diede un
fragolina da assaggiare.
Qualche secondo dopo, il resto della famiglia Potter arrivò barcollando attraverso la porta
evitando per un pelo il ramo anglo-francese della famiglia che ancora
scorrazzava ridendo e urlando per la casa.
“Harry!” lo accolse Hermione, cercando di trattenere le risate nel vedere il
suo migliore amico con in braccio i due gemellini Lily e James -
straordinariamente uguali agli originali Lily e JamesPotter - di tre anni, e il piccolo Ian, coetaneo di Gilly, sulle sue
spalle, che giocava allegramente con un peluches a
forma di Ungaro spinato e sbavava di tanto in tanto
sulla testa del padre.
Ginny, mossa da grande
bontà d’animo, gli corse in aiuto, prendendo la piccola Lily che, tutta
tranquilla, continuava a giocare con la sua adoratissima
bambola si pezza, unico gioco a cui lei degnava più di uno sguardo
distratto.
Hermione scambiò qualche
battuta con Harry – che resosi conto che Ian gli aveva sbavato sulla testa si era subito eclissato
in bagno – e poi cominciò a giocare con i due piccoli Potter, mentre Lily faceva bolle di saliva con Gilly, che appena vide la bambola di pezza
dell’altra, non mancò di far comparire Rupy,
il pupazzo che le aveva da poco passato in eredità Elly.
*
“Hai visto?” chiese Ginny
ad un certo punto abbassando notevolmente la voce. Hermione
si corrucciò
“Cosa?”
“Quella ragassa c’est odiosà! Oh sciaoHermionì!” disse Fleur
entrando in gran carriera nella piccola cucina con tre piatti di ceramica in
mano. Hermione si girò verso di lei
“Chi?”
“Oh bambina, non mi dire che non hai ancora notato
Miss coscia lunga!” s’intromise Molly
prendendo i piatti dalle mani di Fleur
“Ma parlate della nuova ragazza di Charlie?”
le tre donne annuirono sbuffando
“Dovresti sentirla, Hermione,
è una sgualdrina! Ci ha provato con Harry!”
“E con Billì!”
“E con Arthur!” tutti
si girarono verso Molly, attonite
“Ve lo giuro su quello che
volete bambine mie, l’ho visto con questi miei occhi come cercava di
circuire il mio povero marito!”Hermione ridusse gli occhi a due fessure, poi Fleur la prese per le spalle
“Tieni d’ochioRon, dami retta mon petit! Quella
è una donnascià, mai fidarsi di done come lei!” la ragazza annuì, leggermente
inquietata.
“Ma…scusate, se sta con Charlie
come fa a provarci con il resto della sua famiglia?!...Insomma…Charlie non lo vede?”
“è questa la cosa assurda, lui se ne accorge, e se la ride pure quel disgraziato!” disse
Molly tutta concitata togliendo le ditate dai piatti
con uno straccio
“Come sarebbe a dire?!
È la sua ragazza e…”
“Lo sai com’è fatto Charlie,
no? Lui è di mente aperta…” mormorò Ginny mimando le virgolette con la mano. Fleur nel mentre aveva piantato lo sguardo sul salotto,
dove Charlie e Karina
stavano ancora dando spettacolo. Hermione rivolse lo
sguardo dove stava guardando la cognata
“Eppure sembrano così affiatati…”
“Oh, ma lo sonò!” disse Fleur concitata
“Il problemà è
che lo sonò solo quando sono attaccati come la cossa con lo scolio!”
“Sì, e lei è la cozza” convenne Ginny
“Ovviò”
Intanto, nell’altra stanza, Charlie
e Karina si erano staccati.
*
“è un piacere conoscerti Karina”
disse Ron, cercando di tenere bene a mente il visino
aggraziato di Hermione, mentre la ragazza si ergeva
nel suo metro e ottanta di curve
“Oh, tu defe essere Ron! Charlie mi ha pparlatocossì tanto di teh!” Ron sorrise
nervosamente
“Oh, anche a me ha parlato moltissimo di te! Ormai
è proprio come se ti conoscessi da una vita!” mentì lui
uscendosene con una risatina isterica, mentre vedeva il fratello maggiore
appena un passo dietro Karina, mettersi una mano
sugli occhi indeciso tra scoppiare a ridere e disperarsi.
Karina prese sottobraccio Ron, ancheggiando per la stanza e ignorando bellamente il
piccolo Ben che seguiva come un’ombra il padre, lanciandole occhiatacce
“Allohra…che laforo fai Ron?” chiese lei
ammiccando al ragazzo, mentre entrambi si sedevano sul
divano e Ron metteva tra loro Ben, che continuava
imperterrito a fulminare la modella con lo sguardo. Lei rivolse al bimbo un
sorriso finto e Hermionefissava
la scena a distanza, con gli occhi ridotti a fessure pensando ad una tortura
abbastanza dolorosa da infliggere al marito se avesse ceduto alle avance di
quella donna. Fleur, Ginny
e Molly erano uscite dalla cucina, e si erano messe
poco dietro Hermione, con gli occhi furenti di
rabbia.
“Ehm…sono un allenatore…di Quidditch…” Karina
sembrava molto impressionata, anche se Ron aveva seri
dubbi che sapesse persino cosa volesse dire la parola.
“Che cossa interessante! Io
sono motella in mipaesse…” Ron
cercò di fare un’espressione interessata più convincente
possibile. Poco lontano da loro Charlie e Bill se la ridevano alla grande, mentre Hermione
era indecisa se picchiare Charlie per aver portato
una donnaccia simile a casa oppure direttamente Karina,
che sembrava non calcolare minimamente le occhiatacce che le rivolgevano i tre
quarti della famiglia.
“Tu sa…io so molto pella…tu
trofamepella?”
chiese lei poggiandogli una mano con le unghie smaltate di rosso sul petto. Ron sorrise
“Oh, Karina…tu sei
molto bella…” Hermione stava trattenendo
a stento le lacrime. Fleur imprecò in francese
“…ma senza offesa, trovo molto più bella
mia moglie” la mascella di Karina mancò
di poco il pavimento. Ron le rivolse un piccolo
sguardo comprensivo sussurrandole un ‘mi dispiace’ mentre le batteva una mano sulla spalla,
poi si alzò e si diresse verso Hermione strappandole
un bacio mozzafiato che scatenò molti commenti da parte di tutti i
presenti.
Karina si alzò furiosa e
dopo aver dato uno schiaffo a Charlie e urlantogli contro qualcosa in rumeno,
uscì ancheggiando sui suoi tacchi a spillo, inciampando subito dopo
sull’erba.
Tonks, con in
braccio Andrew che fissava Elly ridacchiare, mentre i
suoi genitori si baciavano, rimase un attimo perplessa
“Ma dove l’hai trovata quella, si può
sapere?” Charlie alzò le spalle
“Ci usciva un mio collega e mi ha detto che era carina
così…ci ho provato” disse semplicemente lui mettendosi le
mani in tasca, minimamente scalfito dal fatto che la sua ora ex-ragazza ci
aveva appena provato con il suo fratello minore, nonché padre di
famiglia.
“Senza preoccuparti minimamente che lei ci provasse
con il resto del mondo nel frattempo?” chiese ancora Tonks
con uno sguardo divertito
“Che vuoi che ti dica, Dora…sono un uomo dalla
mente aperta” disse lui con una tranquillità quasi disarmante,
mentre dalla sua tasca scivolavano più o meno
cinque o sei foglietti con sopra nomi e numeri di telefono diversi
“E quelli?!” chiese Arthur più divertito che sorpreso. La bocca di Charlie si allargò in un sorrisino furbo
“Le assistenti di volo babbane
sono gli esserini più deliziosi che io abbia mai avuto il piacere di
incontrare…”
*
Circa un’ora dopo l’uscita di scena – oserei dire trionfale
- di Karina, l’intera famiglia era seduta alla lunga
tavola in giardino, posta proprio sotto il piccolo gazebo recentemente montato
da Arthur.
Durante il pranzo si poteva tranquillamente notare la
difficoltà di Fleur – ancora più
isterica da quando aveva scoperto di aspettare il
quarto Weasley – e di Bill,
nel pieno dell’ennesimo tentativo di far mangiare le lasagne senza
sporcare alle bambine i vestitini nuovi comprati dalla nonna materna, che a
quanto pare sentiva il bisogno di spendere cifre da capogiro per tre pezzi di
stoffa, pur di contrapporsi alle doti culinarie dell’altra nonna.
Lupin, che al contrario di Bill e Fleur, mangiava
relativamente tranquillo - rassicurato probabilmente anche da fatto che il
figlio indossasse una salopette che non costava più di dieci galeoni - osservava
più che attonito la voracità made in Weasley con cui Elly, Ben e – anche se in maniera
più limitata – Gilly, tracannavano cibo
con una velocità e in una quantità invidiabile solo a quella di Ron.
Nel frattempo Tonks, che
più che altro rideva, tentava inutilmente di dare una mano a Harry e Ginny, in seria
difficoltà con Ian che invece di mangiare la
pappa, si metteva in bocca il suo pupazzo a forma di drago e giocava con il
cucchiaio di plastica grondante di omogeneizzato, e con James,
al quale il cibo arrivava per il 90-95% sulla maglietta, non giungendo alla
bocca.
Arthur si guardò in giro
più che mai divertito, e ringraziò mentalmente i gemelli, trattenuti
dal disarmante inventario del negozio e Percy
evidentemente troppo preso ad adulare i potenti al
ministero per ottenere più facilmente cariche non meritate, per non
essersi aggiunti anche loro a quella sorta di circo che era quella grande
famiglia.
Arrivati al dolce la maggior parte dei presenti tirarono un sospiro di sollievo. La piccola Lily – il
cui vestitino era lindo come appena indossato – si alzò con
qualche difficoltà dal tavolo, e invitò Gilly
a giocare con Rupy e Kitty
(la bambola si pezza), mentre i grandi prendevano
caffé e liquori vari.
A poco a poco tutti i bambini si divisero i piccoli
gruppetti molto vicini tra loro e alla fine solo Andrew,
unico maschietto della sua età e molto timido al primo approccio con gli
altri, si ritrovò senza nessuno con cui
giocare.
Il bimbo si guardò intorno e quando vide Lily e Gilly, Ian, Ben e James, Sophie, Jolie e Sylvie giocare
tranquillamente le lacrime gli cominciarono a pungere gli occhioni color lavanda.
“Perché piangi?” una vocina timida gli
arrivò alle spalle all’improvviso. Andrew
si girò e di fronte a lui si ritrovò Elly. Il bimbo
abbassò lo sguardo
“Io non sto piangendo” Elly fece un passo verso
di lui guardandolo meglio negli occhi
“Sì che stai piangendo…”
“Non è vero”
“Si che lo è!...però
se tu dici di no anche se non è vero, non ti preoccupare, perché
non lo dico che hai pianto!” il bambino sorrise
“Grazie” Elly alzò le spalle
“Di niente…ehm…ci vuoi venire con
me?” Andrew la guardò, mentre la guance nivee gli si tingevano leggermente di porpora
“Ma tu non vuoi giocare con le tue cuginette?”
la bimba storse il naso
“Non tanto…Sophie mi
sta antipatica” Andrew annuì
“Allora andiamo?”
“Dove?”
“è una sorpresa!” sorrise lei. Andrew si corrucciò
“Ma io lo voglio sapere!”
“Se te lo dico che sorpresa
è?! Andiamo dai…” disse lei iniziando a camminare verso il
retro della casa. Andrew la seguì, nonostante
qualche incertezza. Camminarono per un po’ e
Elly si fermò solamente una volta arrivata di fronte ad una grande
siepe.
“E ora?” chiese il bambino più perplesso
di prima. Elly alzò gli occhi al cielo
“Certo che tu non hai proprio pazienza eh?!” disse lei cominciandosi ad arrabbiare. Lui
intuendolo fece diventare i suoi capelli verde smeraldo, facendola subito
ridere.
Calmate le risa lei si aprì un piccolo varco tra i
rametti e insieme a Andrew raggiunse la parte opposta
della siepe, che nascondeva un piccolo giardinetto con un’altalena
attaccata a un albero, che dall’esterno non si riusciva neanche a scorgere.
“Wow…” riuscì a dire lui
completamente attonito. Lei sorrise compiaciuta, andandosi a sedere sull’altalena
“Come ci riesci?” chiese lei ad un certo punto.
Lui si girò verso di lei sedendosi sull’erba soffice
“A fare cosa?”
“I capelli verdi e blu!” rise Elly entusiasta. Andrew sorrise
“Mi viene naturale! Anche mamma lo fa”
“è per questo che ha sempre i capelli rosa e
cambia sempre forma del naso?” il bimbo annuì
“Per adesso io so solo cambiare i capelli, il resto
è difficile…però quando sono grande diventerò
bravissimo!” disse lui gonfio d’orgoglio. Elly cominciò a
ondeggiare sull’altalena
“Lo vorrei saper fare pure io…” mormorò
lei abbassando lo sguardo. Andrew si alzò e le si parò davanti
“Te lo insegno?” chiese lui sorridente
“Ma io non sono come te e zia Tonks!”
“E allora? Mica i tuoi
capelli devono per forza diventare veramente
di colore diverso!” Elly lo guardò incuriosita
“E come faccio?”
“Come li vuoi capelli?”
“Gialli!” rispose pronta la bimba tutta sorridente
“Ora li hai gialli!”
“Davvero?!” chiese lei
portandosi una ciocca di capelli davanti agli occhi “Ma sono ancora rossi! Non è
vero che sono gialli!”
“Questo perché sei tu che li vuoi vedere rossi
e non gialli” disse semplicemente lui mentre i
suoi capelli diventavano lilla “usa la fantasia”
“Sicuro che funziona?”
“Funziona molto di più della magia!” Elly
lo guardava poco convinta, ma gli diede comunque retta
“Hey! I miei capelli sono
gialli!” disse lei mettendosi davanti agli occhi una ciocca fulva. Andrew annuì soddisfatto
“Te lo avevo detto!” Elly scese
dall’altalena e ridendo lo abbracciò. Lui si spostò
guardandola strano.
“Che fai?!”
“Ti abbraccio!” rispose semplicemente lei
“Ma è roba da grandi! E poi bleah!
I maschi e le femmine non si abbracciano!”
“Mia mamma e mio padre lo fanno
sempre!”
“Sì ma loro sono sposati! Se ci vogliamo
abbracciare ci dobbiamo sposare…” disse pensieroso lui. Elly
rifletté un po’
“Allora quando siamo grandi ci sposiamo!” lui ci
pensò su, poi alzò le spalle
“Ok”
“Ok” convenne lei
annuendo soprappensiero
“Ma mica ci dobbiamo dare anche i bacini, vero?!” disse lui dopo un po’. La bimba fece una
faccia schifata
“No! Io i bacini li do solo al mio papà!...E a Ben se non si sposta” Andrew
convenne
“Sì, anche io i bacini li do solo a
mamma…”
“Allora è deciso no? Ora lo andiamo a dire a
mamma e papà?” Andrew alzò le
spalle, mentre lui e Elly si prendevano per mano per
tornare dagli altri
“Ok”
*
“Co-come hai detto scusa?!”chiese
Ron con fare isterico
“Io e Andrew ci
sposiamo” ripeté ferma Elly, mentre dietro il ragazzo, Hermione, Molly, Arthur, Tonks e Lupin si ficcavano le mani in bocca per non ridere
“E perché?!”
chiese stupidamente Ron accasciandosi su una sedia.
La bimba alzò le spalle
“Così ci possiamo abbracciare… - il
ragazzo stava per avere un infarto - però siamo
d’accordo che io i bacetti li do solo a te e a
Ben e lui solo a zia Tonks…sennò che
schifo…” Ron riprese vagamente a
respirare
“Allora possiamo?” chiese Elly. Ron fissò prima lei e poi Andrew
che spalancò i suoi enormi occhioni violetti
“Non…non possiamo riparlarne
fra…diciamo…trenta- quarant’anni?
Così mi abituo all’idea…” Elly aAndrew si scambiarono un’occhiata, poi si
rivolsero di nuovo a Ron
“Manon è tardi?” Ron scosse la testa istericamente
“No, no…” i due bimbi alzarono le spalle
“Ok”
Amori miei adorati!!!!! Scusate tanto il ritardone,
prometto che non lo faccio più!!!! *gigiasi inchina e chiede perdono*!!!!!
Spero tanto che anche
questo MM vi sia piaciuto, ci ho lavorato moltissimo! ^^
Ringraziamenti ^^
Aleberyl90, mem (cercherò di accontentarti il prima possibile! ^^),Merilyn, redRon, MaryPotter92, Topomouse, la mia tesorissima
nonché socia ( ^__- ) daisy05,
zia funkia, Tabita,
Ronny92, Lolly(non saprei sai?! Ammetto di non
averci pensato…diciamo di sì, dai! ^^), primavera, Elly,
Saty, Lu, MitsukiAngel, Lily_Evans, Marauders ^^, pinkstone
GRAZIE
MILLEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!! Siete dei tesori!!!! ^^
Alla prossima, mi
raccomando lasciate una recensioncina! ^^
Mini-prologo ^^ -le due coppie sono
già sposate, il capitolo è ambientato all’incirca due mesi
dopo la comparsa/scomparsa dei Ron e Hermione del passato, quindi le due ragazze sono incinte e
Elly ha quattro anni. Buona lettura^^!
SUO MISSING MOMENTS
4. PAPà
“Io non parto”
“Oh, andiamo Harry, stai
tranquillo, vedrai che non succederà niente…”
“Niente?...NIENTE?!! Ginny, hai finito il tempo ieri, il bambino può
nascere in qualsiasi istante, io stasera devo partire per una missione, e tu questo, lo chiami niente?! Mi perderò la nascita del
nostro primo figlio!” piagnucolò Harry
accasciandosi sulla poltroncina della loro casetta nella periferia londinese. Ginny sospirò e con non poca fatica si sedette
vicino al marito, poggiandogli una mano sulla spalla
“Harry non dire così,
sono certa che ce la farai!” il ragazzo la guardò disperato
“Ma tu puoi partorire in qualsiasi momento, e…e
io starò via quattro giorni!” ribadì
lui alzandosi di nuovo e cominciando a camminare avanti indietro per la stanza.
Ginny sbuffò
“Harry, per favore, non fare
così, starò da Ron e Hermione e…”
“E tu credi veramente che Ron
sia in grado di badare a una bambina di quattro anni e
a due donne incinte di cui una ha già finito il tempo e l’altra e
nel pieno del periodo delle voglie?! No, no, non se ne parla, adesso chiamo il
generale e dico che non parto, non posso lasciar…”
“HarryJamesPotter, tu questa notte prenderai quella
cavolo di scopa che lucidi due volte al giorno e vai in missione, sono
stata chiara?! Abbiamo bisogno di soldi e di certo i capricci di un futuro papà in apprensione non aiuteranno a portare il pane
sulla tavola!” disse Ginny ergendosi in tutto
il suo metro e sessantacinque d’altezza e mettendosi minacciosamente le
mani sui fianchi, facendo un’imitazione pressoché perfetta della
signora Weasley.
Harry si spaventò
“Ma…”
“Niente ‘ma’, Potter,
è la mia ultima parola!” Harry si fece piccolo piccolo, e ciondolò
sconsolato verso la cucina borbottando
frasi disarticolate.
*
“Non credo di essere in grado…”
“Oh, andiamo, Ron, è
tua sorella! Sono certa che non accadrà nulla!” disse Hermione mentre
guardava con enorme desiderio la coppetta di gelato alla fragola nelle mani di Ron. Il ragazzo non sembrava particolarmente convinto
“Ma se partorisce per davvero?!”
“La portiamo all’ospedale…” disse
lei del tutto intenta a incenerire il marito che prendeva un cucchiaino per
mangiare il suo gelato alla fragola.
La ragazza emise un suono disarticolato quando lui ne
mangiò la prima cucchiaiata. Il ragazzo si girò verso di lei preoccupato
“Huttoene?!” chiese lui con più o meno mezza coppetta di
gelato in bocca. Hermione si morse il labbro mentre vedeva di nuovo il cucchiaino affondare nella
vaschetta
“Herm?!”
“Voglio il gelato!” disse lei saltando sulla sedia.
Ron strinse gli occhi
“Hermione ne hai mangiate
due vaschette oggi! Ti farà male, se continui così!” Hermione gli lanciò un’occhiataccia,
incrociando le bracciae mettendo il broncio
“Ma io lo voglio! Sono incinta, è mio diritto
ingrassare e ingozzarmi fino allo sfinimento di gelato alla fragola!” piagnucolò lei guardando un punto un punto non ben
definito. Ron sospirò
“Herm non fare la bambina,
ti prego…e poi io lo faccio per te, lo sai…” disse lui
ragionevole e spalancando gli enormi occhi azzurri. La ragazza si
addolcì un po’
“Neanche un pochino? Poco, poco, poco! Per
favore!” prego lei alzandosi e raggiungendolo. Ron
la fissò intensamente e poi guardò con rimpianto la sua amata
coppetta di gelato
“Poco, però…” lei emise un urletto felice e gli prese il cucchiaino dalle mani con una
velocità tale che Ron se ne accorse
solo quando lei stava già ingoiando la seconda cucchiaiata di gelato
“HERMIONE!!” lei
alzò lo sguardo, colpevole, mentre continuava a succhiare il cucchiaino
“Scusa…” disse lei con sguardo innocente e
il broncio sulle labbra, mentre lui le lanciava un’occhiataccia arrossendo
“Non fare così, tanto il gelato non te lo do comunque!” Hermione ridusse
gli occhi a due fessure, facendo una smorfia
“Ma io lo voglio! E se tu non me lo vuoi dare,
troverò lo stesso un modo per nutrirmi!”
“Non si parla di nutrirti qui, si parla di evitare
problemi a te e al bambino!...oltre che a prevenire
l’obesità, ovvio…”
“Mi vendicherò Weasley!
Mai mettersi contro di me…”
“Allora, signora Weasley, mentre
pensi ai tuoi piani di vendetta, perché non vai a controllare Elly, che
ne dici?” disse lui canzonandola, e dandole un
buffetto sulla guancia, prima di scomparire in giardino con la coppetta in
mano. Hermione strinse forte i pugni, furiosa e
affamata.
*
“Faccio ancora in tempo a disdire…”
“Per l’amor del cielo, Harry,
smettila una buona volta!” disse Ginny suonando
il campanello di una porta blu con una placchetta
bianca con su scritto ‘R.Weasley – H.Granger’.
Poco dopo la porta si aprì rivelando una Elly
in salopette
“Ciao!”fece la bambina facendoli entrare
e dando un bacino al pancione di Ginny. I due ragazzi
sorrisero, mentre la bimba correva in maniera buffa verso il salotto, dove Ron fissava stranito un cartone animato in cui un
candelabro ballava e cantava con accento francese *
“Ti vedo molto interessato allo stacchetto
musicale delle posate, Ron…” disse Ginny ridacchiando, mentre il fratello distoglieva
repentinamente lo sguardo dal televisore arrossendo e schiarendosi imbarazzato
la voce
“Vi aspettavamo dopo cena” disse lui aiutando la
sorella a sedersi sul divano
“Già, ma ho preferito così…sai, stasera
sul tardi Harrydeve
partire…”
“Non devo,
per forza!”si intromise il ragazzo, anche se completamente ignorato dalla
ragazza
“…e preferivo non ridurmi sempre
all’ultimo momento,senza contare che vorrei
evitare di andare a dormire tardi, non fa molto bene al bambino…”
“Non fare finta di non sentirmi!”
“…e poi avevo proprio voglia di fare due
chiacchiere con Hermione, è da tanto che non
parliamo come si deve…”
“GINNY!” la ragazza si girò sorridente
verso il marito
“Dicevi qualcosa, amore?” chiese lei,
stringendogli il braccio talmente forte che Harry
aveva le lacrime agli occhi
“N-no…” il
sorriso di Ginny si allargò maggiormente. Ron si spaventò
“Ne ero certa! Adesso
perché non vai a casa? Devi ancora preparare le valige, senza contare
che devi partire tra poche ore! Buon viaggio amore!” disse lei dando un
leggero bacio sulle labbra al marito – che era completamente sotto shock
insieme a Ron -e alzandosi per dirigersi in
cucina, dove Hermione mangiava una merendina pensando
a dove Ron potesse aver nascosto il gelato.
*
“Dove può essere secondo te?” Ginny sospirò pensierosa, mentre guardava Hermione preparare la tavola, mentre le lasagne cocevano
lentamente nel microonde.
“Hai controllato nel congelatore in cantina?” Hermione annuì sconsolata, disponendo quattro
bicchieri con delle papere disegnate sopra, sul tavolo.
“Tuo fratello è un idiota! Come può avermi
nascosto il gelato!” disse lei arrabbiata, accasciandosi su una sedia. L’altra
sospirò
“Non so cosa dirti, Herm…di
solito non fa queste cattiverie…Non è che avete litigato e sta
cercando di vendicarsi?”
“No, non è successo niente! Questa è
cattiveria pura, te lo dico io…Come si permette di privarmi di un mio
diritto naturale!”
“Sono disgustata…magari potremmo andare da mia
madre! Sono sicura che lei abbia del gelato…”
“Non so…ci dev’essere
un altro modo! Sono certa che non lo abbia finito…” in quel momento
entrò Elly, con una coppetta di gelato in mano, che mangiucchiava
allegramente.
A Hermione di illuminarono gli
occhi
“Elly, tesoro, dove hai preso il gelato?!” la bimba si girò stranita verso la ragazza
“Me lo ha dato papy…”
Hermionesi infiammò
“E da dove lo ha preso papy?!” Elly alzò le spalle
“Non so…però mi
ha detto di non dartelo” Hermione sbarrò
gli occhi disgustata e furibonda con il marito, cercando di trattenersi
dall’imprecare di fronte alla bambina. Poi la sua espressione
cambiò, passando da collerica a pensierosa
“Elly?...Se ti do un galeone
me la dai la coppetta che hai in mano?!” Ginny
scosse la testa, passandosi una mano sulla faccia. Elly continuò a
mangiare tranquillamente
“Papà me ne ha dati due per non dartela”Hermione era sull’orlo della crisi di nervi
“Dov’è papà ora?!”
chiese la ragazza alzandosi
“In soffitta…però non fargli troppo male!
Lo voglio ancora il papà dopo…” disse la bimba più a
se stessa che alla madre, la quale era già uscita borbottando, diretta in
gran carriera verso la soffitta.
Elly si girò tranquilla verso sua zia e si
corrucciò all’improvviso.
“Zia hai rovesciato l’acqua per terra?”
chiese la bimba incuriosita dalla piccola pozzanghera ai piedi di Ginny. La ragazza si gelò
“Cosa?!” Elly indicò
l’acqua
“Guarda!” Ginny
spalancò gli occhi
“O santa Morgana! Le acque… il bambino! Mannaggia a Merlino!...Harry!”Elly poggiò la coppetta di gelato sul tavolo, fissando curiosa la
ragazza, che aveva cominciato a inspirare e espirare profondamente, diventando
tutta rossa in faccia
“Chiamo mamma?” chiese tranquilla Elly, mentre Ginny annuiva istericamente e cacciava un urletto di dolore. La bimba cominciò a correre, fino
a raggiungere le scale
“MAMMA!!! ZIA GINNY SI
è FATTA LA PIPì
ADDOSSO!” Ginny alzò
gli occhi al cielo, sentendo le parole della bimba.
Istantaneamente Ron e Hermione si catapultarono in cucina, attoniti
vedendo Ginny in quello stato. Ron
si passò una mano tra i capelli
“Lo sapevo, io, che andava a finire
così!” piagnucolò lui, mentre Hermione
aiutava Ginny ad alzarsi e prendeva Elly con la mano libera
“Ron prendi le valige di Ginny e le chiavi di Dorothy!
Dobbiamo sbrigarci!”
“La vuoi smettere di chiamare quel vecchio maggiolone per nome?! E poi non
conviene smaterializzarci al San Mungo?” Hermione
lo incenerì
“Razza di imbecille, non ci
si può smaterializzare nell’ospedale, lo vuoi capire?! Ogni volta
che partorisce qualcuno che conosciamo rifai la stessa domanda!” Ron borbottò qualcosa in sua difesa, e prese valige
e chiavi di Dorothy, il maggiolone
verde mela, uscì di casa, con Hermione, Ginny e Elly al seguito.
*
“ACCELERA IDIOTA!” urlò per quarta volta Hermione, mentre Ginny cacciava l’ennesimo
urlo di dolore dovuto alle contrazioni sempre più frequenti
“Sto andando al massimo consentito!...Ora
dove devo andare?!”
“è la stessa strada che hai percorso
quando ho partorito io, Ron!”
“E secondo te, io, mentre partorivi il nostro primo
figlio, guardavo la strada?!”
“Ma se guidavi tu!”
“Questo non vuol dire che
sapessi dove andare! Destra o sinistra, ora?” la ragazza sbuffò e
guardò fuori dal finestrino
“Destra!” il ragazzo girò a sinistra
“Imbecille, ho detto destra!” Ron cacciò un urletto
“è colpa tua se sbaglio, mi deconcentri!” Ginny si
passò una mano sugli occhi, in preda alla disperazione.
Hermione, in preda un raptus,
vedendo la faccia sperduta di Ron in cerca di qualche
stradina deserta in cui fare inversione, prese il volante e lo giro completamente facendo cambiare senso di marcia a Dorothy, nel bel mezzo di un incrocio.
Ron sembrava sull’orlo dello
svenimento
“Ma dico, SEI PAZZA?!” urlò
il ragazzo in preda al panico
“Non voglio che il primo figlio di Ginny
nasca su Dorothy!” rispose lei, in un tono che
indicava l’ovvietà del motivo “Ora muoviti!”
*
Dieci minuti dopo, Dorothy e i
suoi passeggeri arrivarono a destinazione.
“Sbrigati, Ron, sbrigati!” squittì Hermione,
rincorrendo le due infermiere che avevano caricato Ginny
su una sedia a rotelle.
Ron, a tre metri dalla moglie,
arrancava con Elly sulle spalle e una valigia per mano.
“Se tu mi dessi una mano, magari potrei essere leggermente più veloce e non
rischierei un infarto a minuti!” urlò lui, completamente ignorato
da Hermione, mentre mezzo ospedale lo fissava
divertito.
Quando finalmente le due velocissime
infermiere e le ragazza si fermarono, Ron sembrava in procinto di stramazzare a terra.
Per sommo disappunto di Ginny
– che approfittando della momentanea assenza di Elly,
andata a svuotare il distributore automatico di caramelle, aveva cominciato ad
inveire contro Harry - , fu sistemata in una camera,
non essendo, secondo l’opinione delle due donne, ancora pronta per
entrare in sala parto, e Ron ebbe la
possibilità di riprendersi parzialmente, mentre Hermione
gli faceva una strigliata a proposito della sua reattività nei casi di
emergenza.
Dieci minuti dopo le contrazioni di Ginny
aumentarono, e le infermiere cominciarono a prepararla per il parto.
“Hai chiamato Harry?”
chiese lei mentre una goccia di sudore le percorreva
la tempia nivea. Hermione annuì sconsolata
“Ho chiamato la Base e mi hanno detto
che era appena partito e che avrebbero fatto di tutto per contattarlo al
più presto” disse lei scimmiottando l’Auror
che le aveva risposto. Ginny sorrise
“è ora” disse semplicemente l’ostetrica
cicciotella che l’avrebbe seguita durante il parto, entrando nella
stanzetta, e cominciando a far uscire dalla porta la barella su cui la ragazza
era distesa, mentre fuori si notava una decina di teste rosse con a capo MollyWeasley in preda a una crisi di pianto.
“La mia bambina!” squittì la donna quandoGinny fu portata in
corridoio. Arthur abbracciò la moglie in
lacrime e fece l’occhiolino alla figlia, quando gli passò vicino.
“Vuoi che tuo marito entri dentro con te
tesoro?” chiese gentilmente l’ostetrica cicciotella alle porte
della sala parto. Ginny s’incupì
“No…lui…lui non è qui
oggi…è un partito per una missione…sa lui è un Auror…” la donna le carezzò la testa
“Allora sarà ancora più felice quando avrà il suo fagottino fra le braccia, gioia
mia! Ora, cara, è ora entrare…” una mano si
intrecciò a quella di Ginny prima che la
signora potesse fare alcun movimento
“Vuoi che entri io con te?” la ragazza sorrise
grata e annuì leggermente
“Grazie Ron” lui le
sorrise bonariamente, mentre Dotty, l’ostetrica,
gli porgeva un camice verde
“Quello è mio!” urlò ad un certo
punto qualcuno in fondo al corridoio, facendo girare tutto il reparto.
HarryPotter
in divisa da Auror, era lì, con il fiatone e i
capelli adorabilmente scompigliati. Sia Ginny che Ronsorrisero sollevati e tutta la
famiglia Weasley tirò un sospiro di sollievo
“Gin!...Gin come stai?
Piccola, stai bene? Come va? Quanto manca?”
disse lui una volta arrivato alla barella, mentre Ron
lo aiutava ad infilarsi il camice e gli metteva la cuffietta. Ginny gli diede un bacio veloce, mentre una lacrima di
felicità le scivolava su una guancia.
Dotty si stava commuovendo
“Bambini miei, se non ci sbrighiamo va a finire che il
pupo nasce qui!” disse lei ridendo e tutti e tre scomparvero dietro la
porta.
Dieci minuti dopo, due infermiere uscirono dalla sala parto
trascinando Harry svenuto.
Ron e Arthur
si scambiarono un’occhiata, e insieme cercarono
di faro riprendere, inutilmente. Solo quando un urletto
diverso da quelli che si erano sentiti fin’ora
arrivò alle orecchie dei presenti, gli occhi siHarry cominciarono a riaprirsi, per poi spalancarsi,
una volta resosi conto di essere svenuto
”NO! No, Ron, ti prego, dimmi che non
l’ho fatto veramente!” Ron annuì
solenne. Harry cacciò un urlo
“Appena mi prende Ginny…”
Arthur gli batté una mano sulla spalla,
comprensivo
“Se rientrassi…?”chiese lui al signore, una volta
ripresosi totalmente
“E perché mai dovresti rientrare, figliolo? Te
li ho portati qui apposta!” disse Dotty uscendo
dalla stanza con due fagottini in braccio. Harry
sbiancò
“Po-portati?!”
“Sono due, gioia mia, non lo sapevi?” Harry svenne di nuovo.
*
HarryPotter
si risvegliò una mezz’oretta dopo su un letto d’ospedale.
A destarlo completamente fu l’urlo isterico di sua
moglie proveniente dalla sua sinistra
“Ti sei svegliato finalmente, bello addormentato!”
disse Ginny in una tonalità di voce
indecifrabile.
Harry si fece piccolo
piccolo
“Scusa…” mormorò lui, mentre la
moglie gli rifilava un’occhiataccia
“Non sei stato di grande aiuto lì dentro, lo
sai questo vero?” lui abbassò la testa
mortificato
“Insomma, io ho dovuto partorire due bambini,
sopraffatta da un dolore che tu non neanche immagini, e tu che dovevi solo far fintadi essere coraggioso per tranquillizzarmi un
po’, sei svenuto?!”Harry la
guardò dispiaciuto
“Non ero preparato al fatto che ne fossero due!”
Ginny lo incenerì
“E dentro la sala parto allora?!”
“Non ero preparato al fatto di vedere tutto quel
sangue!” lei non sapeva se ridere o inveirgli contro
“Harry, tesoro, hai fatto la
guerra!...Sei un Auror e hai
paura del sangue?!”
“Io non ho paura del sangue” Harry
mise il broncio. Ginny ridacchiò
Prima che la loro conversazione potesse
proseguire Dotty, entrò tutta sorridente nella
stanza con i due bambini in braccio. Harry si
trattenne a stento dallo svenire di nuovo
“State bene miei cari?” chiese gentilmente la
signora, avvicinandosi lentamente al letto. Ginny
annuì sorridente, Harry emise un suono
disarticolato che doveva in teoria essere interpretato con un
‘più o meno’.
“Siete pronti per vedere i vostri piccini?” Ginny annuì convintissima e fece sedere Harry –bianco come un cencio - vicino a lei. Dotty sorrise
“Qui c’è una bambolina che è tutta
la sua mamma!” disse lei porgendo il neonato avvolto nella copertina rosa
a Ginny che trattenne quasi il fiato, prendendo in
braccio un batuffolo dai capelli fiammanti che sonnecchiava beatamente
“Mentre invece da
quest’altra parte, ho un campione uguale, uguale al suo
papà!” mormorò Dotty
avvicinandosi a Harry con in mano il fagottino
azzurro da cui si intravedeva solo un ciuffo di capelli corvini. Il ragazzo
dilatò gli occhi in maniera pressoché inquietante
quando ebbe il bimbo tra le braccia
“Ma che teneri che siete in questo momento, gioie
mie!” disse lei portandosi le mani al petto e tirando su con il naso.
In quel momento l’esercito Weasley
entrò nella stanza.
“Arthur guarda! Sono due!!” disse Molly strattonando
il marito tutta eccitata
“Lo vedo tesoro”
“Due nipoti!” Dotty e Molly si abbracciarono
“Sono contentissima per te tesoro!” disse
l’ostetrica aMolly. Tutti le guardarono
interrogativi
“Erano migliori amiche a Hogwarts”
spiegò Arthur. Tutti annuirono consapevoli
“Bhè, che ne dite ora
di andare tutti a festeggiare il lieto evento con un bel gelato alla
fragola?” propose risoluta Hermione ad un certo
punto, tentando di apparire casuale.
Ron le rifilò
un’occhiataccia e la ignorò.
Elly scosse a testa esasperata.
* La canzone è ‘Stia con noi ’ cantata
dal candelabro Lumiére ne ‘La bella e la
bestia ’
*gigia
fa capolino da dietro la porticina immaginaria* Ehilàààà!!!Come va
amori miei adorati?! Spero bene ^^! Spero tanto che questo missing
vi sia piaciuto, ci ho lavorato tanto e ci ho messo tutto l’impegno
possibile, considerando il fatto che sono un tantino
negata con i parti! *gigia si guarda intorno spaesata facendo scontrare gi indici con aria vacua*
Ringraziamenti ^^
redRon: tessorooooo!!!! La mia prima recensora (XD) di oggi!
Guarda, sono io a essere onorata a ricevere i tuoi commenti, non il contrario!
Grazie mille, sei sempre gentilissima! Me molto
contenta di sapere di aver reso bene il linguaggio dei bambini, ci sto sempre
tanto attenta!!! Baciottipotti
^^
Tabita: mi sa che vedi bene, sai? *gigia si guarda
intorno facendo la vaga* se le cose vanno come io spero, non è
l’ultima volta che sentiremo parlare di loro! *gigia
ghigna* ^^ Baciottissimi ^o^!
Aleberyl90: Non ti
preoccupare, Karina ormai è out! XD Che Hermione è una donna fortunata ormai
lo si sa…ha fregato il maritooooooooo ha
migliaia di ragazze! *gigia scoppia in lacrime* Elly in effetti è proprio degna figlia dei genitori, hai
proprio ragione! Bacissimi ^^
lenne88: ebbene sì, i missing sono tornati!
Strano che tu non lo veda come una minaccia per i mondo!
XD Grazie mille, baciotti ^o^!
Merilyn: *gigia si guarda intorno con sguardo
indifferente* mi sa tanto che vedi bene tesora cara!
Sì, sì, quel futuro che dici tu…diciamo
che potrebbe essere una probabile possibilità! Baciottipotti ^^
Lisy91: *.*! Beata te che
parti! Io sono qui bloccata…-___-…*gigia sbuffa e ripone il costume di Clarabella
e i braccioli di Pippo nel cassettino* Che dire, sono veramente contenta che
anche questo missing ti sia piaciuto, grazie mille! Baciottonionioni
pinkstone: sì, sì, sì, nelle mie ff i protagonisti si danno sempre molto da fare per avere
tanto pargoli! XD è sempre così che i ho
visti, forse vedendo la famiglia Weasley…Grazie
mille per il commento!^^ Bacionissimi
la mia adorata Gemella, Ronnie e Pago: Lova mia!!!!!! *gigia manda primo baciotto e lancia un paio di margheritine alla sua amora* Tesò, cosa posso dirti, ero certa che Andrew ti sarebbe piaciuto *gigia
gongola soddisfatta* gli occhi viola ci volevano, anche se non so bene da dove
sono usciti *gigia si gratta la guancia pensierosa*
però l’ho sempre immaginato così il figlio di Remus e Tonks! In fondo sono pur
sempre un batuffolo di ferro dark figlia dei fiori moooolto
fantasiosa! *abbraccing gemella* Love-love
ci sentiamo dopo! Baciottissimi ^^
Lily Prongs: oh, una new entry! ^^Grazie mille per il
commento, mi fa molto piacere sapere che sia SUO che i Missing
ti siano piaciuti! ^^ Baciottipotti
^o^!
Zia Funkia:zia adorata! Anche tu un’altra fan di Andrew eh? Il batuffolo di ferro e i suoi personaggi hanno
colpito ancora! XD Lova, a guardarla così, *gigia punta lo sguardo in alto grattandosi la testolina* la
statua è venuta fin veramente benissimo! XD sì, sì, ci
vuole veramente un idolo per il nostro amore Ronnie!
*gigia lancia taaante
margheritine alla zia* Baciottonissimi zia!! ^^
Silvia91: oh, tranquilla,
non vi liberete tanto presto di me! XDDDDD ß-----sì, è una minaccia! Grazie mille per il
commento! Bacissimi ^^
mem: *gigia legge i
commentino della mem* *ghigno* tesoro… credi
davvero che io non abbia pensato a qualcosina del
genere?! *risata da genio del male* non ti preoccupare…se tutto va come
spero che vada e i lettori non mi mandano a quell’altro paese prima, dopo i MM non
è detto che io scriva la parola ‘fine’ alla saga di
SUO…^______- ! Baciottoni! ^^
Topomouse: e se lo ha rischiato ora, non hai idea di quello che lo attende! *gigia ghigna* ! Grazie per il commento! Baciottonionioni ^^
Chloe88: *gigia fa inchino e il nasino le arriva ai piedi* ma grazieee!!!!! ^\\\\^ !!! Me molto contentissima che la mia storia! Se ne hai
voglia passa anche alla ff da cui è tratta
questa! S’intitola ‘Solo un’occhiatina’ ed è
l’antefatto di queste scenette! ^^ Grazie mille del commento! Baciottissimi ^o^!
primavera: tesora!!! *abbraccing primavera* Anche tu un Elly\Andrewshipper eh?! Devo
dire che hanno avuto successo come coppia! XD grazie mille per il commento, baciottonissimi ^o^!
MandyJJ:lova! Non fa niente, figurati!!!! Me molto felicissima che ti
piaccia! Per quanto riguarda le età dei tre
bambini li avevo scritti nel mini-prologoprima dell’inizio del capitolo! Elly aveva sette anni, Ben tre e Gilly due! ^^ Baciottipotti ^^
Padfoot: Love-love!!!! *gigia legge commentino*…tifo?!
Povero amore!!!! *abbraccingniky* tesoro, sono felicissima che i MM ti siano
piaciuti! Ormai gli Elly\Andrewshippers
si stanno moltiplicando! XD XDXD!!!! Grazie mille! Mi raccomando, riguardati! Baciottonissimissimissimi ^^
GiulyWeasley: tesoro!!!! Non sai
come sono contenta che ti sia piaciuti anche i Missing moment di SUO! ^\\\\^ grazie mille per i
complimenti! ^^ Ci sentiamo dopo!!!Baciottipotti ^^
Finito! *Rupy il topo peluches porge
fazzolettino e gigia si asciuga il sudore* Grazie
mille a tutti anche a tutti quelli che hanno solo letto lo scorso MM! Me lo
lasciate un commentino ora? Anche uno piccolo-piccolo! Graaaaaazieeeeee!!!!!
A presto!
Mini-prologo ^^ - Elly ha un anno e mezzo e i protagonisti hanno finito
Hogwarts da quasi un anno
Mini-prologo ^^ - Elly
ha un anno e mezzo e i protagonisti hanno finito Hogwarts
da quasi un anno. Neville sta per aprire un ristorante. Buona lettura ^^
SUO MISSING MOMENTS
5. UOMINI
“Ron prendi
l’estintore!”
“Il che?!...Miseriaccia Herm, tu porta via Elly, al fuoco ci penso io!”
“Ma secondo te ti lascio qui?!
Che ragionamento fai?!” Ron
si girò furente verso Hermione
“POFFARBACCO, VAI TI HO DETTO!” Hermione alzò il sopracciglio e scoppiò a
ridere, mentre dalla bacchetta di Ron cominciavano ad
uscire piccoli sputacchi d’acqua.
“Poffarbacco?!”chiese
lei ridacchiando, mentre riacchiappava Elly che gattonava dietro Grattastinchi, mentre masticava con le gengive un orecchio
di Rupy il topo peluches. Ron la fulminò, mentre scrollava la bacchetta nel lavandino
“Vuoi andartene?! Mi
deconcentri!”Hermione inarcò entrambe le
sopracciglia
“No, sei tu che non sai fare un incantesimo Aquamenti decente, è diverso! Si può sapere
cosa facevi, mentre il professor Vitious spiegava?!” le labbra di Ron si
aprirono in un sorrisino malizioso
“Guadavo te!”la ragazza alzò gli occhi
al cielo, arrossendo vistosamente
“Dai, qui ci penso io…ci metto un
attimo…” mormorò lei porgendo Elly a Ron,
che la guardava di sottecchi
“Sicura?” Hermione annuì
esasperata. In quel momento qualcuno suonò il campanello
“Vado io!” urlò Ron,
apparentemente senza senso, mentre la ragazza si accaniva contro il microonde in fiamme. Andò
tranquillamente ad aprire la porta, dove Neville, attendeva
pazientemente di entrare.
“Neville!” lo salutò Ron,
mentre Elly faceva una bolla di saliva, in segno di saluto; sullo sfondo: Hermione che lanciava maledizioni contro il forno.
Neville ingoiò il vuoto.
“C-ciaoRon…”
“Posso fare qualcosa per te?” gli chiese il
ragazzo, mentre si spostava da un lato per farlo entrare. Neville annuì,
leggermente a disagio, accasciandosi sulla poltrona del salotto. Rone Elly gli rivolsero uno
sguardo preoccupato
“Sai…ti offrirei qualcosa, ma come puoi vedere,
ora come ora la cucina è un po’ off limits in questo
momento…” disse Ron, cercando di
sdrammatizzare la situazione tesa che si era andata a creare. Il ragazzo sorrise
“Non ti preoccupare…sto bene così”
mormorò lui, ravvivandosi nervosamente i capelli.
“Nev…è…è tutto ok?” mormorò Ron, sedendoglisi accanto, notando solo in quel momento le
occhiaie pronunciate dell’altro. Elly disse qualcosa di non umanamente
comprensibile, mentre gli poggiava una manina paffuta sul braccio, per
consolarlo.
Neville le sorrise stancamente.
In quel momento dalla cucina, Hermione
uscì vittoriosa, leggermente sporca di fuliggine.
“Neville! Che bello vederti!”
esclamò lei sorridendogli e sedendosi accanto a Ron,
mentre Elly le saltava in braccio.
Vedendo la scena di Elly e Hermione, Neville si sciolse in un sorriso intenerito,
subito sostituito da un gemito terrorizzato.
Ron e Hermione
si girarono verso di lui
“Che ti prende Nev? Ti senti
bene?”
“Ragazzi…come si fa a fare i genitori?!” chiese lui, con una vena isterica nella voce. A
quella domanda, Ron e Hermione
si allarmarono
“…insomma…io non sono pronto! Non lo sono,
assolutamente…e io non l’ho fatto apposta, lo giuro! Voglio
dire…sono un pasticcione, non sono in grado di badare a me stesso,
figuriamoci ad un…uno di quelli!”
disse additando a Elly, che sentendosi tirata in causa
distolse per attimo la sua attenzione da Rupy,
uscendosene con un suono gutturale molto allegro.
Ron e Hermione
si scambiarono un’occhiata. La ragazza si schiarì la voce e si
poggiò leggermente contro Ron, in maniera tale
da avvicinarsi maggiormente a Neville
“Nev…credo di non aver capito
bene…tu…aspetti un bambino...?”
chiese lei cautamente, dandosi mentalmente dell’idiota. Ron le rivolse un’occhiata con un sopracciglio
inarcato, che la ragazza ignorò bellamente, mentre Neville la fissava con gi occhi stranamente dilatati e cerchiati dalle occhiaie
“Sì…” Ron
sbatté un paio di volte le palpebre
“Sì?!
Neville c’è forse qualcosa che dovremmo sapere?!”
chiese ironicamente lui, mentre Hermione gli dava uno
schiaffetto dietro la nuca
“Neville…tu…non puoi aspettare un
bambino…! Ti rendi conto di questo, vero?…” chiese lei
poggiandogli affettuosamente la mano sinistra sul ginocchio.
Neville fissò il suo sguardo sull’anello che la
ragazza portava all’anulare
“Forse dovrei regalargliene uno anche io…”
mormorò fra sé, grattandosi svogliatamente una tempia, mentre Ron si passava una mano tra i capelli, quasi sotto shock.
Hermionesembrava
stranamente più sollevata
“Quindi non sei tu che aspetti un bambino!”Neville
alzò all’improvviso lo sguardo su di lei
“No!” Ron riprese
finalmente a respirare
“Quindi…è tutto ok,
no?!” chiese il ragazzo dandogli una pacca un
po’ troppo vigorosa su una spalla. Neville scosse nervosamente la testa
“No…” mormorò lui, mentre Elly gli
porgeva Rupy, per consolazione. Il ragazzo
le sorrise e le diede un buffetto sulla testolina riccioluta,
rabbuiandosi subito dopo.
“è Luna…” Hermione
spalancò lentamente la bocca
“Luna?” Neville annuì
“è lei…che aspetta…”Ron
sbiancò
“Ho…ho bisogno di
sedermi…”
“Sei già seduto, Ron…”
“Oh…”
Ora tutti stavano guardando Neville come se di lì a
poco gli sarebbero dovute spuntare le antenne. Persino Elly, si era bloccata e zittita all’improvviso,
nonostante non capisse la serietà della situazione.
Neville si schiarì nervosamente la voce, per far
riscuotere Ron e Hermione,
che quasi sussultarono quando il loro amico
cambiò leggermente posizione per accomodarsi meglio sul divano.
“Nev…siete sicuri? Voglio
dire…io ho rifatto cinque volte il test prima di dirlo a Ron” disse ad un certo punto Hermione,
ragionevole. Il ragazzo emise uno sbuffo indecifrabile
“Posso dirti con certezza che lei ne
è sicura, Hermione…insomma…ieri
l’ho beccata in un negozio per neonati, mentre io ero a DiagonAlley per delle compere
per il ristorante…grazie a Merlino che l’ho vista dalla vetrina,
sennò chissà quando l’avrei saputo, che era
incinta!”Ron
represse a stento una risata
“Stai cercando di dirci che
tu hai saputo che era incinta solo perché l’hai incontrata per
caso?” Neville annuì fortemente
“All’inizio credevo fosse uno
scherzo…voglio dire…ritrovare la tua ragazza con
in mano una tutina con sopra disegnato un cavoletto
di Bruxelles non è normale, meno che mai quando questa ti dice che si
era dimenticata di dirti che è incinta…” Ron
non riuscì a trattenere una risatina; Hermione
gli rifilò un’occhiataccia, ma anche lei non riuscì a
camuffare in un sospiro, la risata che minacciava di uscire. Neville
però era ormai inarrestabile;
“…e la dovevate
sentire! È stata un quarto d’ora a chiedermi un parere su quale fosse più carina tra la tutina con sopra il cavoletto e quella con sopra una rapa, senza prestare
neanche la minima attenzione all’infarto che stavo avendo in quel
momento!...Persino la commessa mi ha avvicinato per chiedermi come stavo,
mentre lei continuava a fare un’inutile sproloquio sulle tutine con sopra
disegnati degli ortaggi! Che poi, alla fine le ha anche prese tutte e
due!”Ron e Hermione
ormai ridevano apertamente, cercando in tutti i modi di riprendere più
velocemente possibile uno stato decoroso. Elly guardava Rupy,
stritolato nelle mani di zio Nev, con rimpianto.
“Voi come avete fatto ad imparare così in
fretta?” mormorò lui all’improvviso, dopo che le risa degli
altri due di erano quasi del tutto calmate. Ron sospirò
“Noi siamo sempre stati una squadra Nev…ci metti
la sua intelligenza, insieme alla mia esperienza in casa Weasley,
dove devo per forza dare una mano, e ci siamo!” Neville lo guardò distrutto
“Ma io non sono intelligente!...e…e
non vengo neanche da una famiglia numerosa come la tua,Ron…COME
FACCIO?!”Hermione
si alzò e gli si parò davanti all’improvviso
“Andiamo, Nev! Forse tu sei l’essere più
dolce e tenero che io abbia mai conosciuto!” Ron e Elly misero il broncio “Ti vedo come sei a tuo
agio quando sei con Elly e se vuoi la mia opinione saresti un padre fantastico!
In più, quello che è certo è che ogni famiglia è
formata da componenti diverse…Tu sarai la
componente tenera e Luna…bhè, Luna…”
Elly, nel mentre, stanca di vedere
maltrattato il povero Rupy, si stava arrampicando su
Neville per riprenderselo
“Credi davvero che io possa essere un buon
genitore?” chiese lui timoroso, guardando negli occhi Hermione
“Assolutamente sì, Neville” disse lei
sorridendo. Neville sembrava molto più sollevato di
quando era entrato, qualche tempo prima.
“Grazie ragazzi” mormorò lui con il
sorriso sulle labbra, del tutto rassicurato.
Qualche minuto dopo, una volta che Ron
ebbe chiuso la porta di casa, dopo aver salutato Neville, Hermione
si abbandonò sul divano ridacchiando, mentre Elly cominciava, come
d’abitudine, ad arrampicarcisi sopra.
Ronle si mise
davanti, guardandola con occhi ridenti, per poi accasciarsi vicino a lei.
“Assurdo…” commentò ancora
sorridendo, nel ripensare a tutto quello che avevano saputo nell’ultima
mezzora.
“Finalmente non saremo più gli unici, non sei
contento?” chiese lei, mentre giocava con un boccolo fulvo della bambina.
“Certo! Voglio dire…niente più battutine
sulla nostra vita sessuale, niente più commenti sfacciati ogni volta che
hai la pancia gonfia…”
“Una goduria…” mormorò lei
sognante, appoggiando la testa sulla spalla di lui.
Elly mise Rupy sulla testa di Hermione.
“Potremmo farne un altro…”
bisbigliò lui all’improvviso con gli occhi fissi su Elly e le
orecchie arrossate. La ragazza alzò la testa di scatto, facendo cadere Rupy e scatenando l’immenso disappunto della
bimba.
“Cosa?!” Ron si girò verso di lei
“Non vuoi? Voglio dire…non ora, ora…fra un
po’…appena Elly comincerà a mangiare da sola…” borbottò il ragazzo gesticolando imbarazzato. Hermione non riuscì a trattenere una risatina.
“Ti piace proprio avere testoline rosse per la casa
eh?” Ron annuì allegro
“Questo sarebbe un sì?” Hermione lo guardò negli occhi
“Sarebbe un sì…” annuì lei,
mentre vedeva Ron prendere in braccio Elly, tutto
allegro.
“Hai sentito la mamma? Fra un po’ avrai un
fratellino!” disse lui, mentre la bimba gli
sbavava contenta sulla guancia.
In quel momento il campanello di casa suonò per la
seconda volta in meno di un’ora. Ron e Hermione si guardarono agghiacciati.
“Chi è incinta ora?!”
mormorò Ron esasperato, abbandonando la testa
su un cuscino, mentre Hermione andava ad aprire la
porta ridacchiando.
“Luna” Ron si
tirò su, schiarendosi nervosamente la voce, mentre Luna Lovegood entrava ondeggiando con un libretto in una mano e
una bustina gialla nell’altra.
“Ciao ragazzi” salutò lei tranquilla,
sedendosi vicino aRon, che
la guardava quasi spaventato
“Co-come stai?” Luna
alzò le spalle
“Incinta” disse
semplicemente lei mostrando al ragazzo una tutina con uno schiopodosparacoda disegnato sopra accuratamente riposta nella
bustina.
“Oh…” Luna annuì, mentre Hermionele si sedeva accanto.
”Ehm…Possiamo aiutarti in qualche modo, Luna?” chiese
gentilmente la ragazza, con aria preoccupata. Luna le puntò addosso i suoi grandi occhi chiari.
“Sì” Hermione
annuì sorridendo
“Bene! Dicci cosa possiamo fare per te” Luna
sorrise
“Mi aiutate a scegliere il nome? Eleonor
è carino, mi piacerebbe, però per un maschio non si addice
secondo me…” disse semplicemente lei,
cominciando a sfogliare quello che si era rivelato un libro dei nomi. Hermione corrucciò la fronte.
“Sei venuta qui solamente per chiederci un consiglio
per il nome da dare a tuo figlio?!” la ragazza
la guardò
“Sì”
“Ehm…Luna…da quand’è che lo
hai scoperto?…cioè…da quando
sei…” chiese Ron in imbarazzò,
mentre Elly puntava con lo sguardo la collana con i tappi di sughero di Luna.
“Una settimana”
“Ah…e già sai che sarà
maschio?”
“Ma non è
possibile!” s’intromise Hermione,
incrociando le braccia al petto. La ragazza si girò verso di lei
“Certo che lo è! Le melanzane parlano
chiaro!” Ron e Hermione
inarcarono le sopracciglia
“Le melanzane…?!”chiese
Ron incerto. Luna si girò verso di lui
“Certamente! Non mi dire che Hermione non ha mangiato l’impasto inaugurale a base
di melanzane e latte di canguro!” Ron ingoiò
il vuoto; Hermione spalancò gli occhi.
Elly ricominciò a masticare Rupy.
“…veramente…no” Luna lo
scrutò qualche altro secondo per poi girarsi verso la ragazza.
“Avresti dovuto, sai…porta
bene e poi avresti saputo subito il sesso…”
“E in che maniera melanzane e
latte di canguro ti farebbero capire il sesso di tuo figlio, sentiamo!”
“Questione di ormoni” Hermione inarcò un sopracciglio
“Ormoni?!” Luna
annuì
“Se è maschio, il
gusto dell’impasto ti piacerà, se è femmina lo
odierai…io l’ho adorato, quindi mio figlio sarà maschio. E
anche un maschio molto virile se me lo lasci aggiungere” Hermione emise un sbuffo
“Andiamo Luna, è solamente una questione di
gusti personali, non c’entra nulla con il bambino” Luna sorrise
“Vedremo fra trentacinque settimane esatte da
oggi!”disse
lei allegra aprendo il vecchio libricino che aveva in mano.
“Allora…qualche suggerimento? A me piacerebbe Arcibald…”mormorò lei
soprappensiero, spalancando gli occhi, sognante
“Arcibald?!” disse Ron allarmato, e persino Elly storse il nasino in maniera
buffa sentendo quel nome
“Ehm…non ti sembra un po’ nome di un
po’ troppo particolare per un bambino?” chiese Hermione
ragionevole
“Tu ti chiami Hermione!”
“Appunto te lo dico…è dura, quando
nessuno al mondo si chiama come te…”
“Almeno la gente ti ricorda!”
“Ma se hai un nome semplice ti ricorda anche
meglio!” s’intromise Ron sistemando
meglio Elly sulla gambe. Luna rimase in silenzio per
un po’
“Che suggerite?” i due
ragazzi rifletterono per qualche momento
“Sam?” provò Ron
“Non mi piace”
“Thomas?”
mormorò Hermione continuando a pensare
“No”
“Simon!”disse Ron
vittorioso
“Non mi piacciono i nomi con la S…”
“Christian!”
“Troppo lungo”
“John”
“Troppo corto”
“Daniel”
“Poi lo chiamerebbero Dan”
“Sean”
“Ancora con la
S?”
“Peter”
“Conoscevo un Peter che era
antipatico”
“Alan”
“Brutto”
“Bubby!” disse Elly
battendo le manine contenta. Luna riflette un
po’
“Carino…però non mi convince del
tutto…”
”Viktor”
“No, Viktor no!”
urlò Ron precedendo Luna. Hermione
si fece piccola, piccola
“Devon” soffiò Ron passandosi una mano sulla faccia
“Non mi sa di nulla”
“Gregory?”
“Come Goyle?”
“Mark”
“Troppo comune”
“Luna sei incontentabile!”
disse Hermione accasciandosi da un lato. Elly si mise
le mani sulla boccuccia, guardando preoccupata per la sua mamma.
Rimasero tutti e tre in silenzio per un po’
finché Luna non attirò la loro attenzione
“Lo chiamerò Robin!”
disse risoluta alzandosi in piedi a cominciando a raccogliere le sue cose. Alle
sue spalle, Ron e Hermione
si scambiarono uno sguardo sconvolto.
“Robin?! Dopo tutti i nomi che ti abbiamo detto, tu lo chiami
Robin?” piagnucolòRon. Luna lo guardò con gli occhi più
spalancati che mai.
“Mi piace Robin. Penso
proprio che lo chiamerò così”
“E non vuoi sapere il parere
di Neville?” chiese Hermione, mentre Elly le
saltava in braccio. Luna alzò le spalle.
“Quando si renderà
conto che sono incinta per davvero, penso che sarò già in
travaglio…gli uomini sono così. Stupidi e sostanzialmente deboli.
Sono troppo impegnati a svenire alla vista del sangue durante il parto per
preoccuparsi addirittura di scegliere
il nome. A lui piacerà, ne sono sicura”
“Non trovi sia una visione un po’ troppo
femminista della maternità?” chiese Rondecisamente indignato. Luna alzò il sopracciglio.
“Parli tu che sei uscito dopo dieci minuti dalla sala
parto con la scusa che dovevi allacciarti la scarpa?” Ron
mise il broncio e borbottò qualcosa in sua difesa, mentre Elly e Hermioneridacchiavano.
“Beh, ragazzi…grazie per l’aiuto, è
stato un piacere, ci vediamo presto” disse lei sfiorandosi inconsciamente
la pancia e uscendo dalla porta principale prima che sia RoncheHermione facessero in
tempo a far nulla.
Quando sentirono la serratura scattare, però,
entrambi si lasciarono sfuggire un sospiro di
sollievo.
“Che giornata pesante,
questa…” mormorò Hermione
alzandosi dal divano. Lo sguardo di Ron
indugiò su di lei.
“Amore…sei ingrassata?”Hermione
si bloccò, girandosi con lentezza esasperante verso il ragazzo.
I due si scambiarono uno sguardo; lei shockata, lui
raggiante.
“Bubby?”chiese Elly
gattonando sul divano. Hermione si riscosse
“Nah…non credo!
No…” Ron sbuffò infastidito
“Voglio Bubby!” disse
lui incrociando le braccia al petto. Hermione
ridacchiò
“Bubby arriverà a
tempo debito”
“Ma io lo voglio ora!”
la ragazza alzò gli occhi al cielo, divertita.
“Guarda che per avere un bambino bisogna provare e
riprovare, mica ci si riesce al primo
tentativo!” disse lei, vedendo Elly che si lanciava sulle gambe di Ron.
Le labbra di lui si aprirono in un
sorrisino sornione.
“Ti adoro quando fai
ragionamenti così maliziosamente lineari” Hermione
ridacchiò
“Ti do dieci minuti, Weasley”
Ron balzò in piedi
entusiasta
“Porto Elly dai miei e torno,
ci metto un attimo” la ragazza annuì baciando la bimba sulla
fronte
“Non farmi aspettare troppo…”
“Ai tuoi ordini!” disse lui subito prima di
smaterializzarsi alla volta della Tana. Hermione rise
tra sé
“Uomini…”
Ciao tesori miei adorati!!!!! ^^!
Spero tanto che anche questo capitolo vi sia piaciuto come gli altri, mi avete fatto felicissima con tutti i vostri commenti!!!! *gongolinggongolinggongoling*
Ok, prima di passare ai ringraziamenti, c’è
un’altra cosa che vorrei dire…So che sono un’autrice
rompiscatole e logorroica fino all’inverosimile, ma devo farlo! XDXDXD
*si apre il sipario; sullo sfondo un’enorme cartellone lampeggiante con scritto PER
PIACERE LEGGERE**l’autrice
si schiarisce la voce e fa pat-pat sul microfono per
vedere se è acceso* *sorriso da pubblicità del dentifricio*
Dunque…questa ff sta andando molto meglio di
quello che io stessa avessi mai potuto creder possibile *l’autrice
gongola* e ogni volta che leggo i vostri commenti, sono ogni momento più
felice. Ora… negli ultimi tempi, nella mia mente bacata, si sta facendo
strada un’idea che non riesco ad estirpare: il Sequel.
So che in questo periodo sembra quasi che vada di moda
scrivere sequel, ma vi assicuro che nella mia testa
(e nel mio portatile) la trama si sta delineando ogni
giorno più nettamente, quindi di certo non rischierebbe di essere
abbandonata per mancanza di idee o altro. Ora io sto dicendo questo per
chiedervi se secondo voi valga o no la pena di cominciare a scriverlo,
perché sono i lettori che portano avanti gli autori e io ho piena fiducia
nel vostro parere. Vi avverto già da ora, che per come l’ho
pensata io, i personaggi come Ron, Hermione, Harry ecc… ovvero
quelli creati da JKR, avranno uno spazio limitato e
che verrà dato maggior spazio ai miei personaggi, cioè a quelli
che a poco a poco vi sto presentando nei MissingMoments. Ora la domanda da un milione: LO SCRIVO O NO?
Ditemi cosa nepensate,
perché se non credete che possa funzionare, che potrebbe annoiare o
qualsiasi altra cosa, io mi regolerò di conseguenza.
Bene! Grazie per l’attenzione! ^^
Ringraziamenti ^0^!
Silvia91:io continuo, continuo tranquilla! XDXDXD grazie mille
per i complimenti! Baciottipotti^^
Merilyn: ma che dolciosa
che sei, grazie mille! ^0^! Baciottissimi
Aleberyl 90: tesoro!^0^! Ma insomma quanto complimenti, guarda che se continui così mi
monto la testa! XDDD Grazie mille davvero, spero che anche questo Missing ti sia piaciuto come il precedente! Baciotti^^
MandyJJ: carissima! XDDD *facing
alzare il capo alla mandy e mandingbaciotto* sono felicissima che ti sia piaciuto anche
questo capitolo, me è tutta gongolante!
^\\\\\^! Grazie mille per i complimenti! Bacissimi^^
redRon: me
arrossisce tanto…°\\\\°!!! Grazie mille per tutti i complimenti!!
Baciottonissimissimissimi ^0^!
lenne88: sono contentissima che ti sia
piaciuto!!!! XDDD Mi sono divertita anche io a scriverlo! Grazissimo
per i complimenti, davvero! Bacionissimi ^0^!
Chloe88: *abbraccingChloe* come sei
gentile, quanti complimenti mi hai fatto
^\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\^!!! Grazie mille per tutto quello che hai detto,
veramente! Baciottipotti
^^
sweet_girl: sono
contenta che Elly e Andrew ti siano piaciuti, anche
io li adoro tanto! Sono taaaantodolciosi!
^-^! Grazie mille per i complimenti, sei sempre gentilissima! Baciottonionioni !!!
makea_rakastaa:
addirittura tra i preferiti?! ^\\\\\\\\\\\\\^ come gongolo, grazie!!!!!!! Mi fa piacere che il mio lavoro venga
apprezzato! Un giorno di questi ci passero a dare uno sguardo alla tua ff, contaci! Baciottissimi^^
Tabita: tesooooroooo!!!! ^0^ Hai proprio ragione, gli uomini
sono proprio pere cotte! Anche in questo capitolo ne abbiamo
la prova no? XDDD Spero tanto che ti sia piaciuto come i
precedenti! Baciottipotti!
^^!
daniel14: che gentile che sei, grazie
mille per tutti i complimenti che mi fai! Spero tanto che ti sia piaciuto anche
questo missing! Baciottipotti
Teta: sai che hai
ragione?! Avevo la sensazione chemi fossi dimenticata un pezzo per
strada, ma non riuscivo a capire quale! XDDDD In ogni caso i gemelli sono Lily
e James, i bambini presentati nel 3°chap! Grazie
mille per i complimenti! Baciottimissimissimi ^0^!
ale146: grazie mille per i complimenti,
sono felicissima che ti sia piaciuta! Baciottissimi
^^
SiJay: loooove! *abbraccingSiJay* sono
contentissima che questi due ultimi capitoli ti siano piaciuti!!! ^0^! Grazie mille per i complimenti, davvero! Baciottonissimissimissimi
La mia gemella dolciosadolciosa daisy05: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaw!
*occhi a cuoricioni* ‘More!!!
Nonostante i problemucci (ucci…più
o meno XDD) che ci sono stati con la tua dolciosissima
recensione, come posso io scordarmela?! Rimarrà sempre nel mio cuoricionepalpitante anche se non
è più tra noi *lancing fiorellino in
segno di lutto* - momento di silenzio per la recensione
scomparsa………………………………-
Ok! Grazie mille per tutto quello che fa per, love,
ti voglio benissimo!!!!!! Baciottosissimi
bacini baciottipotti!!!!
^0^!
Nonna GiulyWeasley: Nonny! Vedi che succede, tu a fare
l’esame e io postare idiozie! XDDDD Com’è strana la vita!
Grazie mille nonnina cara, anche se continuo a dire
che tu i vizi! XDDD Baciottipotti
‘more! ^^
Prongs e Padfoot del
gruppo dei Marauders: amore mieeeee!!!! ^0^! Le Elly\Andrewshippers si stanno moltiplicando, incredibile! O.O! Guardate, ve lo dico solo perché siete voi, ma
se il sequel si farà per davvero, si
sentirà molto parlare di loro in futuro! *ghigno* Grazie mille per i
complimenti! Baciottipotti
a tutte! ^^
pinkstone: come
diavolo faccio? A un anno sono caduta di testa dal
seggiolone, tira tu le conclusioni! XDDDDDD Grazie mille per i complimenti,
davvero! Baciottipotti!
^0^!
opea: grazie
mille! Sono felicissima che ti sia piaciuto! Baciottissimi
^^!
emmaerupert: scusa il ritardo, sono imperdonabile!
*corring a nascondersi per la vergogna* però
con le fotine mi sono fatta perdonare almeno un
po’ no? Grazie mille per i complimenti! Baciottipotti ^^!
mem: XDDDDD ho creato un tormentone! XDDD
Io a DJ Francesco gli faccio un baffo, altrochè! XDDD Grazie mille per i
complimenti! Bacissimi! ^^!
kikki89: sono contentissima che i Missing ti piacciano! Spero che ti sia piaciuto anche
questo! ^^ Baciottipotti!!
Moonlightrage: spero
di non averti fatto penare tanto!!Anche
tu una Elly\Andrewshippers
eh? Incredibile, quanti ne siete?! O.O!
XDDD Grazie mille per i complimenti, veramente! Bacini baciottipotti^^
Zia funkia: la 100! La recensione n°100!!!!!!! *saltino addosso a zia* …*rifletting*
Ma…ma...ma sono taaaaanti…XDDDDDDD!
Alla fine mi ci sono incartata con il collegamento
ipertestuale, sai? XDDD Solo io, solo io! Grazie mille di tutto! Ti
adoro tanto! Baciottissimissimissimissimissimissimi
^0^!
Lucia: grazie
mille per i complimenti, davvero! Baciottissimi! ^^!
MaryPotter92: amorissima!!! Che dolciosa che sei!!!! Sono così contenta che io ti
faccia emozionare!!!! *commuoving* ‘More, grazie mille per tutti i complimenti che mi
hai fatto, davvero! Baciottosissimibaciotti potti^^!
Evan88: sono
felicissima che i missing ti siano piaciuti! Grazie
mille per i complimenti, significano molto per me, davvero! Baciottipotti ^0^!
*tiringsospirone*
Oooooook tesori, vado davvero! Grazie mille anche a
tutti coloro hanno anche solo letto la storia, ma sapete, un commento è
sempre gradito, sapete quanto mi fate contenta se mi
lasciate due righe! ^^
Mini prologo (ormai
non più tanto mini ._______. ) – sono
passati nove anni dalla fine di SUO (Solo Un’Occhiatina ^^): Elly, AndrewLupin e SophieDelacour\Weasley hanno
nove anni, RobinPaciock
sette e mezzo, Ben, James e Lily Potter
cinque anni e Helen e Emily
sono le gemelle Paciock, sorelle minori di Robin, coetanee di Ben, James e
Lily.
IanPotter
e GillyWeasley hanno
quattro anni, mentre la figlie di Bill
e Fleur esclusa Sophie,
sono Jolie, otto anni, Sylvie,
sette anni e Danielle due anni.
Ho finito? @.@...questi nuovi personaggi mi stanno
distruggendo...! Son tanti, ma abbiate pazienza, sto
cercando di presentarveli come meglio posso, e spero che cominciate e
ricordarvi chi è figlio di chi! ^^’’’’ Ok, buona lettura!
SUO MISSING MOMENTS
6. COSE DA FEMMINE
Ron sospirò pesantemente,
entrando nella cucina della Tana con il piccolo Ben al seguito, in una mattina
primaverile.
Ormai era diventato un rito che veniva
ripetuto da anni, ma la preoccupazione era sempre tanta. Si sedette su una sedia
a caso, massaggiandosi nervosamente la tempia, in
attesa dell’arrivo degli altri.
Nel frattempo, Ben sembrava del tutto assorbito
dall’elaborazione di un piano abbastanza valido per
raggiungere la torta di mele sulla mensola più alta della credenza.
Qualche minuto dopo, la porta d’ingresso si
aprì di nuovo e Neville e Robinfecero la loro comparsa nella cucina. Ron
li salutò con un cenno, mentre entrambi si andavano
a sedere con aria grave accanto a lui.
Ben, dal canto suo, era riuscito ad afferrare un pezzo di
torta, e ora ne stava mangiando avidamente un pezzo mal tagliato dalle sue
manine, scatenando enorme interesse in Robin, che
aveva un’aria piuttosto affamata.
“Quando pensi arriveranno gli
altri?” chiese Neville improvvisamente, guardando nervosamente il suo
orologio da polso. Ron si strinse nelle spalle,
lanciando un’occhiata fugace al figlio, che ora penzolava dalla credenza.
“Non lo so…saranno a momenti, comunque…non
si ritarda mai troppo a questo…”
Neville annuì, teso.
La porta si aprì per la terza volta nel giro di
qualche minuto, facendo apparire Harry, con James, in una mano e il piccolo Ian,
più addormentato che mai, nell’altra.
“Scusate il ritardo…Ian
ha avuto qualche difficoltà a svegliarsi stamattina” disse lui
sedendosi accanto a Ron, mentre Ian,
in braccio a lui, crollava addormentato sul tavolo e James
soccorreva Ben, ancora arrampicato alla credenza e con la bocca tutta sporca di torta.
“Non c’è problema…mancano ancora Bill, Remus e Arthur
all’appello…” disse pacatamente Neville, mentre Robin cominciava a disegnare col dito forme astratte sul
tavolo di legno.
Dalla parte di Ian, cominciava a
sentirsi un lieve russare.
Qualche minuto dopo dal piano di sopra si cominciarono a
sentire i primi rumori, e nel giro di qualche secondo, un furtivo ArthurWeasley era apparso loro
davanti, seguito quasi subito da Bill, Remus e Andrew che entrarono silenziosamente dalla porta sul retro.
Tutti si sedettero e James
aiutò Ben a scendere dalla credenza, mentre una silenziosa
preoccupazione aleggiava nella stanza, rendendo tutti tesi.
Una volta che tutti si furono accomodati – e Harry riuscì a sistemare Ian
in una posizione tale da non farlo russare troppo forte – Arthur poggiò entrambe le braccia sul tavolo,
schiarendosi la voce.
“Sappiamo tutti il motivo per
cui siamo qui oggi…” iniziò lui in tono grave, mentre Ben si
leccava i rimasugli di torta dalle dita. Ron gli
rivolse un’occhiataccia, mentre Bill sospirava
depresso.
”…facciamo questa riunione da anni ormai e finora siamo sempre riusciti ad aggirare più
o meno egregiamente il problema…”fece una pausa e tutti trattennero il
fiato “…Con mio enorme dispiacere, le donne in questa famiglia
stanno aumentando in maniera esponenziale, e per quanto io adori le mie nipoti,
in questa occasione rappresentano, ahimé un problema…” tutti
gli adulti convennero, annuendo convinti con la testa, e parlottando
preoccupati tra loro. “…urge, quindi una soluzione appropriata,
veloce, e immediata e…”
“Ma io mi chiedo…” interruppe Bill con le pupille dilatate in maniera preoccupante
“…chi mai ha avuto il coraggio di
inventare una cosa simile?! Chi ha mai prestabilito che bisognasse fare dei regali,
poi!” disse ormai isterico, mentre Andrew gli
batteva una mano sulla spalla, per consolarlo.
Tutti borbottarono qualcosa di imprecisato, ma nessuno rispose apertamente. Le origini
di quella pratica di tortura che
distruggeva moralmente ogni uomo che avesse legami abbastanza stretti con una
donna, erano radicate nel mistero.
O almeno lo
erano secondo i presenti.
Si fossero
scomodati a chiederlo a Hermione, lei avrebbe
sicuramente riferito loro ogni minimo particolare su quella sciagura, dando loro anche una
bibliografia completa dove cercare maggiori informazioni.
“In ogni caso…”
riprese Arthur una volta che il mormorio si fu
calmato “…quest’oggi siamo qui
principalmente per correre in aiuto a Ron, Neville e,
in special modo, a Bill…” tutti rivolsero
un fugace sguardo al primogenito Weasley, che si
massaggiava nervosamente la fronte
“…poiché la sciagura toccherà in maniera molto
meno esponenziale Remus, Harry
e me”
“Cosa
proponi, quindi?” chiese Remus
appoggiandosi allo schienale della sedia.
“Ripensare ai regali che
abbiamo fatto gli anni passati e riproporli,
scambiandoceli” disse lui, convinto, mentre più di un sopracciglio
si inarcava dubbioso.
“Secondo me Hermione si arrabbierebbe da
morire se le riciclassi la caffettiera che Harry ha
preso per Ginny l’anno passato…”
mormorò Ron meditabondo. Bill
alzò gli occhi al cielo
“Guarda che mica devi darle
quella che Harry ha dato a
Gin, imbecille! Che comunque è sempre meglio
del bigliettino che le hai rifilato l’anno scorso…” Ron mise il broncio.
“In ogni caso questo non
risolve il problema che ha Bill…insomma…lui
ne ha cinque! Non è uno
scherzo…” mormoròHarry, mentre Ian gli sbavava
sulla manica. Bill annuì distrutto.
“E
vedeste come si è arrabbiata, Sophie, quando
non le ho preso niente l’anno scorso! Jolie e Sylvie non se la sono presa, e Danielle
era troppo piccola, maSophie
si è infuriata!” disse lui stralunato, mentre tutti lo guardavano
preoccupati.
“Beh…scommetto che
neanche Fleur sia rimasta molto soddisfatta dal set
di porta tovaglioli…” disse Ron
ridacchiando, mentre Arthur gli dava uno schiaffetto sulla nuca per farlo zittire. Bill guardò il fratello con espressione omicida non
degnandosi neanche di dargli una risposta.
“C’è almeno
qualcuno che sappia cosa regalare?” s’intromise a quel punto Andrew, rimasto zitto fino a quel momento seduto vicino aRemus.
Tutti si guardarono tra di loro, vaghi. Robin si
passò una mano sulla faccia.
“Ma
non basterebbe un fiorellino?” propose James a
quel punto. Harry rise.
“Figliolo, i fiori sono validi
fino ad un certo punto…in questa macabra
festività le donne non s’accontentano…” James s’incupì.
“Potrei regalare a Luna una
collana di tappi…” mormorò Neville,
meditabondo, mentre Robin annuiva convinto.
“Sono certo che a mamma
piacerebbe tanto…però non fargliela con i
tappi di whisky incendiario…le fa reazione allergica alla
pelle…” Neville lo guardò stranito
“…lo stava dicendo ieri aEmily e Helen!”
si giustificò lui, mentre Ben e James
ridacchiavano.
“Beh, almeno uno ha risolto mi
pare!” disse Arthur gioioso, mentre Bill guardava Neville con invidia.
“E a HeleneEmily non regalo
nulla?” chiese lui incerto.
“L’anno scorso si sono
offese o hanno detto qualcosa perché non hai regalato nulla?”
“No”
”Allora non si offenderanno neanche quest’anno”
concluse Remus sbrigativo,
tentando di pensare ad un regalo adatto per Tonks.
Neville annuì, convinto e
sollevato.
“Cosa potrei
regalare a Hermione?!” disse Ron all’improvviso. Tutti lo guardarono come se fosse scemo.
“Ma dico, sei scemo?!” sbottò Bill,
lanciandogli un’occhiataccia.
“Quello era fuori
discussione…” disse Ronpensieroso “…ma…insomma…dire
‘un libro’ è un po’ vago no?
Voglio dire…quale le regalo?! Ce ne sono cos’ tanti..” Arthur
si passò una mano sulla faccia, esasperato.
“Ron,
figliolo…” disse, passando un braccio sulle spalle del ragazzo
“…hai presente Verity, la ragazza che
lavora al negozio di Fred e George?”
Ron annuì convinto
“Ecco, lei è
una ‘commessa’ se ne
trovano numerose nei negozi…persino
nelle librerie! Sono certo che se tu dici a una di
queste gentili ragazze i gusti di Hermione, loro
sapranno aiutarti, essendo lì apposta per i milioni di Ron che esistono al mondo e che cercano un regalo decente
per le loro Hermione!”Ron
guardò con sufficienza il padre, mettendo il broncio, mentre tutti
ridacchiavano.
“Bene, ora che anche il mio
stupido fratello ha risolto il problema – Ron
gli lanciò un’occhiataccia -, concentratevi su di me!” esclamò Bill in tono isterico, indicandosi.
Tutti smisero di ridere, desolati.
“Non puoi regalarle un
braccialetto…o…boh…una
collana?” propose Harry riacchiappando James per il cappuccio della felpa, mentre rincorreva un
terrorizzato e svolazzante Leotordo.
Bill lo
guardò con occhi cerchiati.
“Il problema non è Fleur…”
piagnucolò lui, mettendosi la mani ai capelli
“…è Sophie!
Se a lei regalo qualcosa, vuol dire che devo regalarlo
anche Jolie, Sylvie e Danielle! E io non ho tanta
fantasia da regalare cinque cose diverse a cinque donne diverse! Chiedetelo
alla mamma! Da piccolo disegnavo sempre un albero e tante colline con un sole
giallo al centro, non sono
fantasioso!” tutti lo fissarono inquieti.
“Bill…Sophie, Jolie, Sylvie e Danielle sono
bambine…Danielle non sa neanche camminare bene!
Non è difficile accontentare quattro bambine…” disse Remus ragionevole, mentre accanto a lui, i capelli di Andrew, diventavano giallo
canarino.
Bill
sembrava ad un passo dall’azzannarlo.
“Questo, perché nessuno
ha per figlia Sophie! E tutta sua nonna materna, e
tutti sappiamo quanto sia antipatica mia
suocera!” tutti rimasero in silenzio per un attimo.
Nessuno voleva ammetterlo, ma Bill aveva assolutamente ragione; SophieWeasley, primogenita di FleurDelacour, era un concentrato di altezzosità,
insolenza e bellezza che avrebbe scoraggiato anche Silente in persona.
Più bella tra le sorelle e consapevole di
esserlo, nonché viziatissima dalla sua nonna
materna, era da sempre stata la preferita del ramo Delacour
della famiglia, poiché veniva considerata l’unica non contaminata dal modo di essere Weasley, gioviale e incredibilmente alla mano con tutti.
Ennesimo motivo per cui, Fleur
aveva litigato con loro già da tempo.
Lupin
sbuffò esasperato.
“Insomma Bill!
Sophie ha nove anni! Non puoi farti
mettere i piedi in testa da una bambina di nove anni!” esclamòRemus convinto. L’orgoglio Grifondorocominciò a rifarsi vivo in BillWeasley.
“Sì, Bill, regala a ognuna un fiore e
se Sophie non gradirà, vuol dire che
dovrà scegliersi un marito molto ricco che possa soddisfare le sue
esigenze!” concordò Ron, risoluto. Bill sembrava quasi completamente rinato e quando si
accasciò contro lo schienale della sedia, con un sorriso sognante sulle
labbra, tutti convennero nel dire che persino Bill aveva risolto il suo problema.
“Cosa sta
succedendo qui dentro?!” ai presenti si gelò il sangue nel sentire
quella voce. Tutti si girarono intimoriti verso la porta della cucina, dove una
MollyWeasley in vestaglia
prugna, mani suoi fianchi e aria truce squadrava i
presenti con aria di rimprovero.
“Ancora con questa storia?! L’anno scorso non vi avevo forse fatto capire
quanto sia stupida questa riunione?! Ragazzi miei, la festa della donna non è tutta
questa gran tragedia!” Ron, Harry,
Bill, Neville, Remus e Arthurabbassarono lo sguardo,
imbarazzati.
“Lollymolly,
cerca di capire! Voi donne siete incontentabili!” disse
dolcemente Arthur avvicinandosi alla moglie e
baciandole la tempia. Molly si rilassò
istantaneamente.
“Oh, Artie
non essere ridicolo! Fare regali a noi donne è
facilissimo!” ognuno di loro la guardò come se avesse detto di
aver visto Voldemort risorto, che ballava la
quadriglia con Codaliscia sulla tomba sconsacrata del
padre.
Ben si appropinquò verso Molly, spalancando gli occhi nocciola, nella muta richiesta
di un pezzo di torta. La donna sorrise e dando un buffetto al bambino prese la
torta dalla credenza, mettendola a disposizione si
tutti.
“Chi è che avrebbe
problemi a trovare un regalo adatto tra voi?” chiese, tagliando una
generosa fetta di torta a tutti i bambini.
Gli adulti si guardarono intorno,
vaghi. Molly sbuffò.
“Santo cielo, ragazzi! Ron, per Hermione un libro
andrà benissimo, Harry, Ginny
l’altro giorno ha visto una borsa di pelle di drago in un negozio a DiagonAlley, per Luna è perfetta una collana, Dora vuole una giacca nuova, Fleur una collana e io un set di pentole nuovo!”
tutti la guardarono con un misto di sorpresa, commozione e gratitudine.
Nel giro di cinque minuti, la cucina
della Tana si svuotò dei suoi occupanti e dell’intera torta di
mele.
Molly
alzò gli occhi al cielo.
“Uomini…”
*
Hermione
fu svegliata da qualcosa che le premeva sullo stomaco.
Inizialmente credeva fosse Grattastichi, che con la sua solita grazia di micione obeso si era adagiato sulla sua padrona, ma una
volta che lei riuscì a mettere a fuoco la cascata di boccoli scuri
sparpagliati sul suo petto e Rupy, il topo peluches buttato poco lontano, capì che non poteva
essere il suo gatto ad essersi gettato a peso morto su di lei.
Sospirò e alzò gli
occhi al cielo quando avvertì il tenero russare
della bambina addormentata su di lei.
“Degna figlia di suo
padre…” mormorò lei ridacchiando, mentre cercava con lo
sguardo, la figura addormentata di Ron.
Quando al posto di un trentenne dal
corpo statuario, trovò Grattastinchi
completamente spaparanzato e profondamente addormentato, si convinse che quella
non era decisamente una mattinata come le altre.
Sbuffò infastidita e
provò a pensare per quale assurdo motivo RonWeasley non fosse a letto alle
nove di mattina di sabato.
Emise un gemito di disappunto quando si rese conto di che giorno era.
Possibile
che fosse tanto difficile comprarle un regalo?!
Hermione
se lo chiedeva già da qualche anno. Ogni volta dovevano fare quella
stupida e sostanzialmente inutile riunione, e lei era praticamente
certa che Ron avesse portato anche Ben a partecipare
a quella sciocchezza.
Il campanello della porta principale
la riscosse dai suoi pensieri. Si alzò lentamente, poggiando Gilly sul lettone e rimboccandole le coperte, e quando
arrivò finalmente alla porta, il campanello aveva
già suonato quattro volte.
“Ma dico, quanto ci hai messo?!”
“Buongiorno anche a te
Gin” salutò Hermione con voce atona,
facendo entrare Ginny, con in
braccio la piccola Lily ancora in pigiama e vestaglietta.
La ragazza non ebbe bisogno di alcuna spiegazione, quando l’amica si
accasciò sul divano, scura in volto.
“POsibile che sia così difficile comprarmi un
regalo?!” Hermione sorrise e le si sedette
vicino.
“Rondice che fare regali è una cosa da
femmine…”
“Usa ancora questa scusa?!”
“Ogni San Valentino” Ginny ridacchiò. Lily mandò un bacino a Hermione.
“Gilly,
Elly e Ben?”
“Gillye Elly dormono…Ben sarà probabilmente a
mangiare la torta di mele di Molly mentre quel branco
di idioti si scervella per comprarci un regalo decente…”
“Harry
ha portato viaJames e Ian…mi sono ritrovata un bigliettino sul cuscino con
scritto ‘scusa amore, ma non da solo non ci riesco’…!
Giuro che se mi regala un’altra caffettiera, chiedo il divorzio…”
Hermione si strinse nelle
spalle.
“Consolati! Meglio le
caffettiere per tre anni di fila che un bigliettino con su
scritto ‘scusami sono un disastro, ti amo’…”
“Quello è
certo...” convenne Ginny,
pensierosa. Hermione sospirò depressa.
*
Quel sabato mattina, DiagonAlley sembrava decisamente più popolata del solito.
Da ogni lato si potevano vedere
uomini di qualsiasi età guardare nervosamente le vetrine dei negozi e
accalcarsi intorno ai ragazzotti che vendevano fiori di ogni tipo, facendoli pagare a prezzi esorbitanti.
All’inizio della via: una fila
di uomini dall’aria preoccupata e grave, con a
capo ArthurWeasley.
Lui fece agli altri un piccolo
discorso, come fosse un comandante che stesse per
mandare i propri soldati in guerra, e subito dopo ognuno di loro si diresse con
aria incerta verso i negozietti affilati uno dietro l’altro,
dall’aria graziosa ed elegante.
Ron
entrò con passo furtivo nella libreria principale di DiagonAlley, una volta essersi diviso dagli altri. Si
aggirava tra gli scaffali con aria cupa e a passo lento, mentre Ben
trotterellava qua e là, guardando i libri animati con aria tranquilla.
“Posso aiutarla
signore?” una voce alle spalle di Ron, lo fece
sobbalzare. Quando si girò, non riuscì a
trattenere un urletto.
“Che vuole?!”
“Le ho chiesto se posso
esserle d’aiuto…” Ron lo
guardò con le pupille dilatate
“Ma…ma…lei
è un uomo!” il signore, decisamente anziano, ma dall’aria attiva e pimpante e
dai capelli e bianchi, lo guardò un po’ preoccupato.
“Sì, signore…posso
aiutarla?”
“Ho bisogno di una
commessa” annuì Ron guardandosi intorno
in cerca di una qualche sosia di Verity,
dai lunghi capelli biondi e il sorriso splendente e invitante. L’uomo lo
guardò sorridendo.
“Sono io”Ron spalancò gli occhi
“Lei è la commessa?”
“No…sono il
titolare…non ho commesse”
“Ma a
me serve una commessa!” piagnucolò lui a voce alta. Il signore lo
guardò sempre più allarmato.
“Qui non ci sono commesse, signore…sono
certo che se però mi dice cosa cerca, io saprò essere ugualmente
utile” Ron lo guardò reprimendo un
gemito di disappunto
“Lei non può
consigliarmi un regalo per mia moglie! Fare regali
è una cosa da femmine!”disse lui, cercando di sottolineare
l’ovvietà della sua tesi. Il titolare della libreria inarcò
un sopracciglio.
“Va bene, senta…”
iniziò il signore abbassando la voce e facendo sedere Ron su un pouf rosso scuro
“…perché non mi dice quali sono i
gusti della sua signora, eh? Poi ci penso io e lei non si
deve preoccupare più di nulla” Ron
lo guardò con un misto di gratitudine e venerazione.
Mormorò qualche frase
sconnessa sulle antiche rune e la storia di Hogwarts
e nel giro di qualche secondo si ritrovò circondato da diverse decine di
libroni pesanti e polverosi come quelli che Hermioneadorava tanto.
Ron
sembrò riprendere finalmente e respirare quando vide il signore
impacchettare un libro molto vecchio e alquanto voluminoso, canticchiando una canzonicina sconnessa.
“Grazie per il suo
aiuto…” mormorò Ron,
riacchiappando Ben che saltellava estasiato dietro un libro con le ali.
L’uomo sorrise.
“Di nulla figliolo…di
questi tempi di situazioni come la tua ne ho viste moltissime”
“Lei deve essere bravissimo a
scegliere il regalo giusto per sua moglie…” disse Ron, ammirato, mentre il signore finiva di fare il
fiocchetto.
“Oh no figliolo!” disse
lui in tono pimpante dando il pacchetto al ragazzo e lanciando una cioccorana a Ben “…Ho
centotredici anni, cinque mesi e dodici giorni…vuoi sapere il mio
segreto? Sono scapolo!”
“Ah”
*
Harry e Remus, con Andrew, James e Ian al seguito, entrarono
terrorizzati in un negozietto dall’aria graziosa e dalle pareti rosa
confetto. Di fronte a loro, cinque commesse dal sorriso che andava da un
orecchio all’altro, i capelli tirati e la divisa perfettamente stirata,
si misero in fila augurando loro il buongiorno.
La signorina più giovane,
cicciotella e dall’aria gioviale, corse letteralmente contro Harry, una volta adocchiata la cicatrice a forma di saetta
sulla fronte.
“Posso fare qualcosa per lei,
signore?” chiese lei, ignorando bellamente le occhiatacce delle sue
colleghe. Harry la guardò stralunato.
“Aiuto…” la
signorina sembrava non aspettasse altro e si lasciò
sfuggire una risatina eccitata.
“Aveva qualche idea in
particolare?” Harry pensò un attimo
“La borsa! La mamma voleva la borsa!” s’intromiseJames, mettendosi tra il padre e la commessa cicciotella.
Il sorriso della signorina si spense leggermente quando
il suo sguardo incontrò Ian e James, che la guardavano tranquilli.
Nel frattempo, le restanti quattro
stavano affogando Remus e Andrew
tra le giacche di pelle. La commessa tonda – che Harry
scoprì si chiamava Melody – si
eclissò nel separè per qualche minuto, per poi tornare carica di ogni tipo di borsa, borsetta, borsone, zaino, pochette,
marsupio e sacca che le fosse capitata sotto gli occhi.
“Ora non le
resta che scegliere!” disse Melody tutta
pimpante, mentre Harry guardava spaventato il cumulo
di borse che svolazzava a una decina di centimetri dal pavimento poco dietro
dalla ragazza.
Intanto Remus
aveva cominciato a borbottare frasi sconclusionate sulla qualità delle
due giacche che aveva tra le mani, scatenando l’enorme preoccupazione di Andrew e delle quattro
commesse, Serenity, Trish, Kimmy e Fiona, che cominciarono a
spaventarsi seriamente, quando lo sorpresero a fare delle domande ai due
indumenti.
“è ancora in
dubbio?” chiese Melody vedendo che Harry era fermo da almeno una decina di minuti a fissare
con aria inespressiva il cumulo. Il ragazzo annuì, non badando aIan che cercava di cavalcare una
borsa di pelle di drago.
“Fossi in lei, quella non la
prenderei…” mormorò lei, togliendo una borsa lilla dalle mani
di Harry
“Perché?”
“Non s’intona con i
capelli di sua moglie!” il ragazzo corrucciò la fronte
“Conosce Ginny?”
“Chi è che non la
conosce! Insomma…è sua
moglie! Senza contare che è passata giusto due
giorni fa” Harry si illuminò. Remus gemette disperato straziato dal dilemma della scelta.
“E
non ha notato qualcosa che le fosse piaciuto in particolare?” Melody ci pensò per qualche secondo e scomparve
nuovamente nel separè.
Nel mentreAndrew, consolava suo padre, quasi in lacrime con le due giacche
in mano.
“TROVATO!” urlò
la vocina di Melody dopo cinque minuti buoni di
ricerca. Harry si trattenne a stento
dall’abbracciarla, in preda alla commozione.
Remus
guardò invidioso Harry che osservava Melody impacchettare la borsetta che aveva visto Ginny due giorni prima.
“Scusi...” chieseLupin ormai del tutto
arreso a Kimmy, mentre le altre tre erano scomparse
all’improvviso “…qui le vendete le caffettiere?” Andrew si mise una mano sugli occhi, scuotendo la
testa.
*
Arthur e Bill uscirono con aria soddisfatta dalla bottega in cui erano entrati una ventina di minuti prima, chi trasportando
voluminose bustone contenenti tegami rumorosi e
luccicanti, chi giocherellando soddisfatto con il fiocchetto del pacchetto
contenente una graziosa collanina d’argento.
Dai vari negozi cominciarono a
riuscire i membri del gruppo iniziale, e Remus e Andrew sembravano i più stremati di tutta la
compagnia.
Neville li aspettava tranquillo,
seduto su un panchina all’ombra di un alberello,
incollando tappi ad un filo di corda appena comprata, insieme a Robin che sembrava del tutto assorbito da un disegno che
stava facendo su un volantino trovato là intorno.
Tutti guardarono Neville con malsana
invidia notando il faccione tondo, incredibilmente sereno, nonostante il giorno
infausto.
“Avete fatto?” chiese
lui allegro alzandosi una volta che se li ritrovò davanti, subito
seguito dal figlio. Harry lo guardò male.
“Sì…”
ringhiò lui tra i denti, distogliendo lo sguardo dall’amico e
continuando a camminare con James e Ian che gli trotterellavano
dietro.
Nel frattempo Ben fissava
preoccupato Ron che rimirava estasiato il pacchetto
contenente il regalo per Hermione.
“Il primo regalo! Ci sono riuscito!”
esclamò improvvisamente commosso lui, facendo sobbalzare
metà dei presenti. Ben scosse la testa, alzando gli occhi al cielo,
mentre continuava a leccare la carta della cioccorana
per provare a sentire ancora un po’ il gusto del cioccolato.
“Bene!” esordì Arthur soddisfatto
“Torniamo a casa, ora, e facciamo vedere alle nostre signore di cosa
siamo stati capaci!” tutti si smaterializzarono, per poi
riapparire nel salotto della Tana qualche minuto dopo.
In cucina, Hermione,
Molly, Ginny, Fleur, Luna e Tonks, con le
bambine che mangiavano avidamente la torta al cioccolato appena sfornata,
attendevano impazienti e decisamente preoccupate.
“ECCOCI!” urlò Arthur correndo in cucina con le bustone
in mano, andando incontro a Molly tutto contento.
Dietro di lui, James, Ben, Andrew,
Ian e Robin si lanciavano
affamati sulla torta. Sophie, guardò schifata Ben, mentre ingoiava pressoché
intero il pezzo di dolce che Elly gli aveva appena dato.
Fleur e Ginny si scambiarono una sguardo dubbioso,
non vedendo arrivare gli altri.
“Ma
dov’è Billì?” Arthur distolse momentaneamente la sua attenzione da
un’estasiata Molly che rimirava adorante le sue
pentole nuove.
Sbuffò, scomparendo per un
attimo in salotto e tornando qualche secondo dopo, tenendo per la collottola Ron e Bill.
Qualche momento dopo, tutti gli
altri si trovavano nella stanza, a capo basso e pacchetto alla mano. Hermione stentò a credere che anche Ronquell’anno avesse un
regalo vero da darle, al posto del
solito bigliettino con i cuoricini e le scuse scritte sopra.
“Forza ragazzi! Le signore
aspettano!” disseArthur
subito prima di tornare a concentrarsi su Molly, che
gli stava saltando al collo, semi commossa.
Il primo a muoversi fu Neville, che
ciondolando goffamente verso Luna, si guadagnò uno sguardo ammirato di Robin che stava ingurgitando una quantità vagamente
inquietante di dolce. Presero esempio quasi subito Harry,
Bill e Remus fino a che Ron, non rimase l’unico impietrito sulla soglia della
piccola cucina.
Hermione
fece qualche passo avanti, fronteggiandolo sorridente.
“Mione…”
“Ron!”
lei lo baciò, scatenando le risatine di Elly,
Ben e Gilly ora seduta in braccio Molly.
“Qu-questo
è…se non ti piace Rufus ha detto che puoi cambiarlo!” balbettò lui
porgendo il libro impacchettato in una sottile ed elegante carta velina color
avorio a Hermione, che sorrise radiosa.
“Chi è Rufus?”
“La commessa della
libreria” la ragazza sbatté un paio di volte le palpebre
“Rufus
è una commessa?” Ron annuì, vago
“Dai aprilo!” lei
scartò velocemente.
“Ron…”
“Non ti piace, eh? Lo sapevo
che fare regali è una cosa da femmine! Appena vedo Rufus, me la
paga!”
“è bellissimo”
“…pensare che mi aveva
assicurato che ti sarebbe piaciuto! Oh…ma appena…Cosa?!” lei sorrise
“è fantastico, Ron, davvero! Era tantissimo che lo cercavo!”
Ron spalancò lentamente gli occhi, fissandola
angosciato
“Dici davvero? Non mi prendi in giro?” lei scosse la testa, decisa,
abbracciandolo.
Qualche bacio e un
paio di battutine maliziose dopo, si unirono agli altri, che sembravano
altrettanto soddisfatti.
“Remus,
tesoro…” disse Tonks, mentre tutti gli
altri colti da un eccesso di dolcezze si scambiavano effusioni più o meno sdolcinate. Lupin
si avvicinò timoroso alla moglie
“Sì Tonksy?”
“Mi chiedevo…cosa
diavolo ti ha portato ti ha portato a pensare che questo potesse essermi utile?!”
chiese lei additando al suo regalo. Remus si fece piccolo piccolo, abbassando lo
sguardo.
“Mi sembrava carina…la
commessa Kimmy, mi ha mandato da Coleen,del negozio di fronte, che mi ha mandato da Paulette, che mi ha mandato da Joanne,
che mi ha rimandato da Coleen…dovresti
apprezzare almeno la buona volontà!”
“La apprezzo Remus, certo!...” Tonks alzò lo sguardo su di lui
“…però…non so proprio che farmene di una
caffettiera a forma di mucca!” Remus mise il
broncio.
Ragazzi,
io qui sono commossa…davvero posso scrivere il seque?!l *occhi lucidi* Davvero, davvero, davvero? *tiring su col naso* Tesori…l’avete voluto voi
eh?! XDDDD Sono veramente presissima, penso proprio
che inizierò presto, portando di pari passo i quello
e i Missing…in questa maniera se a qualcuno di
voi volesse leggere qualche scena tagliata anche dell’altra, basta che me
lo dica, e io farò di tutto per accontentarlo! ^^
Ringraziamenti
^^
SiJay (XDDDD se lo pretendi come faccio a non
accontentarti love-love? È già in costruzione! XD, sono lanciatissima O.O!),Topomouse(*facing inchino* ora mi monto la testa! XDDDD Grazie,
davvero!), Elly (Ciao versione
umana! XD ti dirò, ho lavorato un
pochino…e sono riuscita ad accontentarti per Ron
e Herm! ^____________________- Baciotti),redRon(XDDD ho inteso la tua “velata” minaccia di morte, non ti
preoccupare! XDDD ^^), MaryPotter92 (amoreee ^.^!), lightlily(White Rose…*sbatting indici tra loro* beh…si è un
po’ in crisi in effetti…contavamo di aggiornare molto prima, ma la daisy è andata tra le capre su in montagna!
Aggiorneremo presto però ^^),
daniel14 (goditela ora che non parla, perché nel sequel
sarà degna figlia di suo padre e sarà logorroica!XDDDD), evanescense88 (*inching*
Grazie! ^^!),GiulyWeasley(alias Nonny ^^
*lancing margheritina* Ti adoroooo!
Ti devo la vita sai?! Senza di te sarei ancora a dare
testate contro la tastiera per il profilo! *abbraccingnonny*),
Silvia91 (tu non assilli! *abbraccing Silvia*
^^),Tabita(Andrew\Elly…*ghigno* ihihihih…Se
ne vedranno delle belle! *ghignissimo* ^^), zia funkia(ti
ho appena ringraziato su MSN XDDDD *lancing
margheritina* ti dico grazie solo perché ti piace leggere le
risposte…ok ora scappo altrimenti mi tiri un boiardo in testa…-
poi te lo riprendi perché ti serve XD Baciotti!^^), Saty(Aaaaaaaaaaw! *occhi a cuoricino* Ma quanto sei gentile?! *abbraccingSaty*
ti adoro tanto tanto
tanto!^0^!), sweet_girl(Tesoradolciosa!!!! ^0^ il il
primo cap è già in via di
sviluppo…Arriverà presto! – questa può anche essere
interpretabile con una minaccia XDDDD!) ,MandyJJ(Qui
tra Bubby e Sploppy
comincio a dubitare della mia sanità mentale! XDDDD Cosa
uscirà questa volta dalla mia mente disturbata?! O.o…ai posteri l’ardua sentenza…wuahuahuah! Baciotti^^),Ev(Neville è adorabile, sono
contenta che ti piaccia! Baciotti^^!!!),Joannadellepraterie(Looooveeee!!!!!!! Sei tornata!!
*.*! Applausi per gigiaè
fantastico XDDDD Il nuovo tormentone XDDDD Baciottissimi^^),Teta(Che
bello! *saltelling qua e là* sono così
contenta delle cose che hai detto, grazie!!!!!! *occhi
a cuoricino* Baciottissimi!!), Evan88 (è bello scrivere su Harry…soprattutto
se come me lo rendi stupido! XDDDD è divertente! Baciottissimi^^),pinkstone (Love-love!!! Grazie mille tesora ti adoro!!!! Baciotti!
^0^!), Chloe88 (love!!!!! Anche tu una Elly\Andrew fan?! Vi state espandendo sempre di più, incredibile!
Devo dire che tuo ballettino
a favore del sequel ha funzionato! Per quanto
riguarda i nuovi personaggi, ti dico già da ora che ce ne saranno
davvero molti…guarda in basso e capisci! XDDD E non sono neanche tutti!
Baciottissimi^^)
Mi
raccomando, lasciate un commentino! Baciottissimi^^
Mini-prologo – Ron e Hermione hanno tre figli:
Elly di undici, Ben di otto, Gillian (Gilly) di 6 e ½.
I due gemelliniPotter, Lily e James, hanno otto
anni come Ben e Ian ha la stessa età di Gilly.
La ff è AU e non tiene
pertanto conto degli avvenimenti principali del sesto libro, in particolar modo
quelli riguardanti DracoMalfoy
– che, precisiamolo è moooooolto OOC - Buona
lettura^^
MISSING MOMENTS
7. UNA NUOVA VITA
“Santo cielo, ma sei ancora a letto?!
Alzati subito se non vuoi che ti schianti seduta stante!”
“Mhpfmfph…”
“RON ORA!” il ragazzo scattò cadendo dal
letto per lo spavento
“Ma cosa…”
“Muoviti emerito idiota o Elly perderà il
treno!” abbaiò Hermione uscendo dalla
camera da letto borbottando contro il marito. Ron si
rialzò dolorante, non del tutto conscio della situazione. Si diresse con
una lentezza quasi esasperante verso il bagno notando a malapena
l’insolito movimento nella casa.
Vide Elly tutta trafelata legarsi i lunghi boccoli rossicci
in una coda alta, mentre urlava qualcosa di imprecisato
contro il fratello, che portava un grosso baule in una mano e sua sorella
minore nell’altra, per un motivo che il ragazzo non colse subito.
Entrò in bagno massaggiandosi svogliatamente il
collo, per poi aprire lentamente il lavandino e sciacquarsi i
viso con dell’acqua gelida.
In quel momento Elly entrò nel bagno, con
un’espressione che quasi spaventò Ron.
“Cosa miseriaccia ci stai
facendo ancora in mutande?! Il treno parte tra mezz’ora!” Ron corrucciò la fronte
“Treno?!” la ragazzina sembrava
trattenersi a stento del prenderlo a schiaffi.
“Sì, treno! Hai presente quel coso rosso che fa
ciuf-ciuf e che fra mezz’ora parte per Hogwarts, mentre io sto ancora qui a parlare con te? Quello!” abbaiò Elly
ricordando in maniera quasi agghiacciante Hermione. Ronsi illuminò.
“Oh Miseriaccia, oggi devi prendere il treno!”
Elly alzò gli occhi al cielo vittoriosa.
L’espressione del ragazzo cambiò istantaneamente
“Miseriaccia! Io sono in mutande!” la ragazzina
annuì svogliatamente, mentre vedeva finalmente il padre rendersi conto
della situazione e scapicollarsi per prepararsi in tempo.
*
Una decina di minuti dopo, tutti e cinque i membri della
famiglia – se contiamo anche quello nella pancia di Hermione
allora fanno sei – erano in viaggio alla volta di King’s
Cross, stipati nel maggiolone verde mela della
ragazza
“Ben sposta il ginocchio, mi stai
uccidendo!”
“Ho il gomito di Gilly in
bocca e un tuo piede conficcato nel polpaccio, come faccio a muovermi?!”
“Trova un modo, mi stai facendo male!” Hermione sbuffò infastidita e si girò verso
di loro con uno sguardo decisamente eloquente stampato
sul viso. I due bambini si zittirono all’istante.
“Ron vuoi andare più
veloce, di questo passo non arriveremo mai!” urlò poi rivolgendosi
a Ron che la guardò esasperato.
“Cosa posso farci io, se il
mondo intero ha deciso di farsi un giro in macchina giusto questa mattina?! E
poi è questo coso che è
troppo ingombrante!” Hermione ridusse gli occhi
a due fessure. Toccatele tutto, ma non Dorothy, il maggiolone verde mela.
“Questo coso
ha un nome, sai?! E poi Dorothy
è assolutamente perfetta! Sei tu che non sai guidarla!” Elly, Ben
e Gilly alzarono gli occhi al cielo, pronti ad una
nuova discussione. Ron si girò furente verso
la ragazza.
“Io non so guidarla?! Ma ti
rendi conto dell’idiozia di ciò che hai detto?!
È questa macchina che non è
guidabile!” Hermione lo guardò
male.
“E poi, io dovrei
rendermi conto dell’idiozia delle mie frasi?! Ma
ti ascolti quando parli?!”
“Mamma…”
“Io mi ascolto sempre quando
parlo! Forse sarebbe il caso di dire che tu
non mi ascolti mai!”
“Cosa c’entra ora con quello che stavo dicendo?!”
“Papà…”
“C’entra eccome!”
“E in che modo, sentiamo?!”
“Smettila di rivolgerti a me come se…”
“Miseriaccia, abbiamo superato la stazione!” li
interruppe rabbiosa Elly. Ron e Hermione
si guardarono per un attimo, agghiacciati.
Senza pensarci due volte il ragazzo fece inversione
provocando quasi un maxitamponamento e riavviandosi alla massima
velocità consentita dal maggiolone alla volta
di King’s Cross, mentre Hermione
gli elencava una serie di paternali sul rispetto dei pedoni e delle norme
stradali babbane.
Dopo un paio di minuti finalmente arrivarono.
Ron parcheggiò in tutta fretta in doppia fila,
mentre l’orologio della stazione segnava nove minuti alle undici.
Ce l’avevano fatta.
Il ragazzo si lasciò sfuggire un
sospiro di sollievo, mentre Hermione, con i tre
bambini al seguito correva verso l’ingresso principale della grande
stazione londinese. Ron sbuffò caricandosi il
pesante baule della figlia, seguendo poi con estrema difficoltà il resto
della famiglia.
Esattamente davanti all’ingresso del binario 9 e
¾ una nonna Molly più commossa che mai,
con al fianco un nonno Arthur
leggermente provato dall’emozione, li attendevano da diverso tempo,
insieme a Lupin, Tonks e un
eccitatissimo Andrew dai capelli celesti.
Appena videro Hermione con Gilly in braccio e Ben e Elly poco
dietro, un sorriso illuminò i loro volti.
“Cara! Finalmente siete arrivati! Arthur
ed io ci stavamo preoccupando…” disse Molly una volta che Hermione le
arrivò davanti, sorridente e un po’ affaticata.
“Non me ne parlare, è stata una mattinata
terribile!” disse lei dando Gilly in braccio a
sua nonna e salutando Arthur.
“Colpa di quello scapestrato di Ron,
immagino…” mormorò Molly tra i
denti, mentre Hermione le rivolgeva uno sguardo
più che eloquente.
“Si è svegliato tardi…” Molly alzò gli occhi al cielo, esasperata.
“Merlino! Se non fosse per l’indubbia
somiglianza fisica, stenterei a credere che sia mio figlio!” disse lei
salutando anche Elly e Ben, il quale stava mostrando ad Arthur
– assolutamente allibito – le potenzialità del suo nuovo
orologio da polso digitale.
“Ancora non ho capito come hai fatto tra tanti a
sceglierti Ron! Tu, ragazza così a
modo!” disse Mollyridendo
mentre schioccava un bacio alla guanciotta di Gilly. Hermione sorrise,
arrossendo leggermente.
“Molly! Mi
sorprendi…proprio tu, la prima ad essere caduta nelle grinfie del fascino
Weasley, a fare queste domande così
sciocche!” disseTonks
divertita, mentre Elly e Andrew erano già
impegnati in una fitta conversazione sulle case di Hogwarts.
Molly ridacchiò. Hermione rise e rivolse lo sguardo dietro di sé,
dove vide Ron che le rivolgeva un gran sorriso
arrancando con il baule in mano.
Dopo un paio di minuti era arrivato loro di fronte.
“Ciao mamma” salutò lui, poggiando il
pesante bagaglio e dando un bacio sulla guancia alla madre.
“Si può sapere quando
metterai la testa apposto, RonaldWeasley?!
Hermione mi ha raccontato della mattinata! Possibile
che persino oggi tu ti sia dovuto svegliare in
ritardo?! Sei veramen…”
“Mi sembrava di aver sentito puzza!” tutti
quanti si girarono verso dove avevano sentito provenire quella voce. Ron si accese di rabbia.
“Malfoy!” DracoMalfoy si erse in tutta la
sua statura facendo qualche passo in avanti per fronteggiare Ron.
“Weasley ci rincontriamo!
Vivi ancora nella stessa discarica di tanti anni fa oppure qualche barbone,
mosso a pietà, ha deciso di ospitarti?!” Ron scattò
“Lurido verme io…”
“Ron no…”
mormorò Hermione, cercando di trascinarlo
lontano dalla discussione. Lo sguardo di Draco
indugiò sul ventre leggermente rigonfio di lei, mentre le sue labbra si
aprivano in un sorrisino cattivo.
“Allora alla fine te la sei sposata la Granger…prevedibile!
Una mezzosangue del genere non merita di più di un babbanofilo
come un Weasley!” Ron
riuscì a trattenersi dal picchiarlo solo grazie a Hermione,
che, quasi in lacrime, lo stava pregando di lasciar perdere.
In quel momento, un ArthurWeasley con un’espressione indecifrabile in volto,
fece qualche passo avanti, affiancando il figlio.
“Sa, Signor Malfoy…fossi
in lei modererei il linguaggio” disse l’uomo con indicibile
sicurezza nella voce. Draco inarcò entrambe le
sopracciglia, facendo un paio di passi avanti, con fare strafottente.
“Ma davvero? E perché
mai, Signor Weasley?” Arthur
sorrise.
“Perché dalla
mezzanotte di ieri sono diventato il suo capo” Malfoy
impallidì.
“Co-cosa?!”
il sorriso del Signor Weasley si allargò
ancora di più
“Il Ministro della Magia in persona mi ha inviato un
gufo, avvertendomi della mia promozione. Manterrò il mio posto come
direttore dell’Ufficio per l’Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani e in più sarò direttore dell’Ufficio
per la Cancellazione
della Magia Accidentale e dell’Ufficio per la Difesa dei Beni Magici,
dove se non sbaglio, Malfoy, lei è il vice
direttore, giusto?” DracoMalfoy
annuì, sull’orlo dello svenimento e pallido più del solito.
Dietro Arthur, tutti quanti cercavano di trattenersi
dal ridere.
In quel momento la piccola Gilly
si parò davanti a Malfoy guardandolo
intensamente con i suoi occhioni azzurri. Draco , ancora sulla buona strada
per l’infarto, alzò il sopracciglio, a disagio dallo sguardo
indagatore della bambina.
“Che ha da guardare?!” chiese
lui a Hermione, che non riuscì a trattenere un
sorriso.
Gilly fece un altro piccolo passo
verso il ragazzo, sempre più incuriosito dal comportamento della piccina.
“Ti consolo?” chiese la bimba aprendo le
braccia, pronta ad abbracciarlo. Draco era allibito.
“Ma cosa…?!”ormai tutti ridevano apertamente nel
vedere l’espressione basita di Malfoy che
guardava Gilly mentre gli abbracciava le ginocchia.
Ad un certo punto, però, qualcuno gridò poco
distante da loro.
“Amooooooooreeeee!!!!”Draco imprecò sottovoce, liberandosi velocemente
della presa della bambina, che vacillò leggermente sulle gambine, decisamente infastidita dall’interruzione
così brusca.
A Ron, quella voce suonò
terribilmente conosciuta.
Poco lontano, infatti, una figura, decisamente familiare
alla maggior parte dei presenti, si avvicinava ancheggiando con due biondissimi
bambini al seguito. Ben, Elly, Gilly e Molly storsero il naso, contrariati.
“Cucciolotto mio!”
disse lei, salutando Draco, moralmente distrutto, con
un bacio.
Tutti i presenti erano indecisi se ridere per come la
giovane donna aveva appena chiamato Malfoy, o
prendersi a schiaffi a vicenda per vedere se era un sogno oppure no.
“La-Lavanda?!” la ragazza si girò verso Ron e Hermione, assolutamente
sconvolti.
“Won-Won! Hermione…che piacere!
Come mai qui?!...Io e Dracuccio
– che sembrava in procinto di andare a cercare una pala per sotterrarsi
vivo - , stiamo accompagnando il nostro tesoruccio
per il suo primo anno a Hogwarts!” disse lei
facendo fare un passo avanti ad un bambino quasi albino dagli occhi grigi e il
bel sorriso di Lavanda.
“Forza, amorino mio! Presentati!” disse lei
spingendo gentilmente il figlio verso Ron e Hermione, che lo fissavano ancora
allucinati.
“Mi chiamo RexMalfoy” disse lui facendo un piccolo inchino, mentre
Lavanda saltellava contenta, battendo un paio di volte le mani.
“Bravo il mio tesoro!” Rex
e Draco di scambiarono un sguardo
decisamente sconsolati, mentre la ragazza faceva avanzare anche la
più piccolina, la quale – constatò Ron,
più che agghiacciato – sembrava la versione mini della Lavanda
originale. La bimba si portò davanti a Hermione,
rivolgendole il classico sorriso finto da bambina viziata.
“Io sono VenusNarcissa Denise Jennifer Paris KirstenMalfoy e sono Acquario
ascendente Scorpione!” Draco si passò
una mano davanti agli occhi.
Hermione la guardava a bocca
aperta, fissando il suo vestitino così esageratamente rosa, indecisa tra
scoppiarle a ridere in faccia e…scoppiarle a ridere in faccia.
“Ahem…Venus! È un piacere conoscerti! Hai veramente un
bellissimo nome!” disse cordialmente la ragazza rifilando una gomitata
tra le costole a Ron che non riusciva a trattenersi
bene come lei e che cercava di celare al meglio l’ilarità nei suoi
occhi.
“Per la prima volta sono d’accordo con te, Hermione! Quando ho scelto il suo nome era
entusiasta!” cinguettò Lavanda tutta contenta, mentre sistemava il
vestitino rosa della figlia.
Draco accanto a lei era
sull’orlo delle lacrime.
“Lo credo bene, le hai dato
il nome di una delle più importanti divinità della storia!”
Lavanda la guardò con espressione vuota.
“Hermione, cara, ma che
dici?”
“Si sta riferendo Venere, la dea latina della
bellezza, Lavanda…” mugugnò Draco
tra i denti. La donna rise.
“Oh! Quella
Venere!”
“Sì..quella…che
è anche quella più conosciuta, suppongo…tu a chi ti
riferivi, scusa?”
“Alla tennista ovviamente!”
“Ah.”
Ci fu un momento di gelo tra i presenti, subito spezzato da
uno scarrozzare molto rumoroso di carrelli e una macchia quasi completamente
bionda che avanzava nervosamente fra la folla.
Ben presto all’allegra comitiva si aggiunsero anche Bill, Fleur con le loro quattro
biondissime figlie. Sophie, la maggiore, avanzava
impettita accanto alla madre, ostentando sicurezza e altezzosità appartenenti
in precedenza ad una Fleur adolescente ed immatura, ed
ignorando bellamente le sue sorelline, che scherzavano e ridevano spensierate.
“Eccoschì!”
disse allegra Fleur agitando una mano in aria
salutando tutti quanti.
Bill, poco dietro di lei,
trascinava il carrello che conteneva il baule di Sophie,
ignorando gli sguardi timorosi che i passanti gli rivolgevano e prendendo
amorevolmente in giro sua moglie con Jolie, la
secondogenita, e Sylvie la terza, mentre la
più piccina, Danielle, batteva le manine
ridacchiando divertita, facendo smuovere la cascata di boccoli biondi.
“Ehi! Dove avete preso quello?!”
chiese Ron, isterico, additando al carrello. Bill ridacchiò.
Immediatamente Molly e Arthur si diressero verso di loro, salutando calorosamente
sia FleurcheSophie, per poi dedicarsi agli altri.
Jolie corse subito da Elly e Andrew, inserendosi immediatamente nella conversazione e
cominciando a parlare araffica, sorprendendo persino Remus,
che stava casualmente origliando il
dialogo.
Sylvie prese la manina morbida di Danielle e andò a salutare Hermione,
da sempre sua zia preferita.
Draco guardando quel quadretto familiare così disgustosamente
felice, cominciò a guardarsi intorno preoccupato, sperando che
l’inevitabile non si manifestasse di lì a breve.
Lavanda continuava a parlargli, apparentemente ignara che il
marito non avesse neanche capito che stesse parlando
con lui, quando Draco imprecò ad alta voce,
facendo girare tutti i presenti e guadagnandosi le occhiatacce dei genitori.
“Cucciolotto, che
succede?” miagolò affettuosamente Lavanda poggiandogli una mano
sul braccio. Draco emise un gemito di disappunto,
quando l’inevitabile gli arrivò ad un metro di distanza, con tanto
di moglie e tre figli al seguito.
“Malfoy…” HarryPotter strinse le labbra,
riducendo gli occhi a due fessure. Draco alzò
lo sguardo su di lui, mostrando occhiaie da stress e occhi allucinati.
“Vi prego…Basta!”
disse lui, correndo verso l’entrata del binario 9 e ¾e scomparendo
dall’altra parte. Subito dopo Harry vide un
ragazzino biondo e dall’aria antipatica seguirlo, nonostante sembrasse
alquanto allarmato dal muro contro cui credeva si
stesse per schiantare.
Lavanda si girò sofferente verso il muro dove erano scomparsi marito e primogenito.
“Cucciolo?...Rexy? Non è carino fare così, sapete?!” urlò lei contro il muro, mentre Harry la guardava a bocca spalancata. Ron
e Hermioneannuirono quando
incontrarono gli occhi shockati di del ragazzo.
Harry scoppiò a ridere,
insieme a Ginny che accanto a lui, guardava Venus fissare con occhi vogliosi un giocattolo che un
ragazzino babbano aveva in mano.
“Beh…” iniziò Molly
“ci siamo tutti no? è ora ragazzi!”
disse lei cominciando a disporre i presenti in fila. A poco a poco tutti quanti
entrarono nell’affollatissimo binario 9 e ¾ .
Tutti i ragazzini rimasero esterrefatti, mentre gli adulti
guardavano nostalgici il grande treno rosso fuoco.
Elly, Andrew e Sophie
salutarono tutti quanti e salirono sul treno, mentre Molly, Hermione e Fleur si commuovevano e Remus e Tonks continuavano a riempire di raccomandazioni il figlio,
minacciandolo velatamente di tanto in tanto.
Ron vide da
lontano Lavanda che puliva con un fazzolettino rosa i rimasugli del suo
rossetto dalla guancia del figlio e Draco e che
guardava la scena con aria depressa.
*
I tre ragazzini entrarono nel grande
treno con aria più che mai confusa.
Ovunque si vedevano bambini eccitatissimi che gironzolavano
qua e là e adolescenti che chiacchieravano come quello fosse il loro mondo da sempre.
Elly sorrise al pensiero che da quel giorno, sarebbe stato
anche il suo.
In quel momento il ragazzino biondo e dall’aria antipatica,
che la piccola Weasley aveva incontrato poco prima,
la spinse malamente contro la porta di uno
scompartimento, per passare. Andrew gli rifilò
un’occhiataccia che RexMalfoy,
impegnato com’era a farsi strada tra gli
studenti, non notò neanche.
Elly, Sophie e Andrew,
trovarono presto un vagone in cui sistemarsi, pressoché deserto, fatta
eccezione che per un bambinetto che guardava attento fuori dal finestrino.
“Possiamo metterci qui?” chiese Elly
schiarendosi la voce per farsi notare. Il ragazzino si girò verso di
loro, sorridendo amichevolmente e spostando un paio di libri dal sedile accanto
al proprio.
“Certo!” Elly sorrise e si sedette di fronte al
ragazzino, mentre Andrew e Sophie
si sistemavano a qualche sedile di distanza, guardando interessati il bambino
dal sorriso allegro e luminosi capelli scuri.
“Io sono William Darcy! Ma potete chiamarmi Will se
volete! Voi chi siete?”
“Elly Weasley!”
“Io sono AndrewLupin!” s’intromise lui, facendo diventare i
capelli verde brillante. William spalancò gli occhioni
chiari, sorpreso.
“Forte!” Andrew
sorrise, soddisfatto. Will si girò a quel
punto verso Sophie che leggeva assorta una rivista.
“E tu chi sei?” chiese
lui sistemandosi meglio nel sedile. Sophie si
girò verso di lui, annoiata.
“Sophie”
mormorò lei, tornando a guardare la rivista. Will
rivolse uno sguardo a Elly e Andrew,
cercando spiegazioni.
“Sophie e basta?” chiese
poi scherzoso. Sophie gli rivolse uno sguardo,
alzando le spalle.
“Sophie, sì”
“Weasley! È mia
cugina!” completò Elly lanciandole
un’occhiataccia, che lei ignorò bellamente. William annuì
contento, mentre i capelli di Andrew
diventavano celeste pastello.
L’Espresso di Hogwarts
arrivò alla stazione di Hogsmead a sera
inoltrata. Una fitta nebbia avvolgeva gli studenti, che a
piccoli gruppi, si dirigevano nelle stipate carrozze trainate da thestral, invisibili ai più.
Sui visi di tutti i più piccoli, si leggevano gli
stessi sentimenti e stati d’animo. Euforia, gioia, nervosismo.
Arrivati poco lontani dal castello, tutti i ragazzini del
primo anno si ritrovarono con il naso fuori dai
finestrini nel tentativo disperato di carpire qualcosa di più che l’enorme
sagoma scura di Hogwarts nascosta dalla fitta nebbia
scozzese.
Elly, Andrew, Sophie
e Will entrarono nel castello quasi per ultimi,
insieme agli altri primini. Ascoltarono la
professoressa McGranitt fare il suo solito discorso
sulle Case di Hogwarts e sui docenti responsabili e qualche
minuto dopo, il portone d’ingresso della Sala Grande finalmente si
aprì.
Ognuno di loro si guardava timidamente intorno, a metà
tra lo sconcerto e l’imbarazzo di avere tutti gli occhi puntati addosso.
Molti sguardi era rivolti al soffitto, che rifletteva
il tempo uggioso di fuori.
Qualche metro davanti il tavolo dei
professori, i quali fissavano quasi con tenerezza i nuovi arrivati, uno
sgabello con sopra poggiato un vecchio cappello. La McGranitt
spiegò velocemente cosa sarebbe accaduto di lì a poco, srotolando
abilmente uno lunga pergamena dall’aria consunta
e cominciando a chiamare i primi nomi.
Il primo bambino nominato, JackElliot, fu
assegnato a Serpeverde.
“AndrewLupin”
chiamò l’anziana donna. Andrew ingoiò il vuoto e si fece timidamente avanti, sedendosi
goffamente sul seggiolino. Il cappello rimase silenzioso per qualche
secondo, per poi urlare
“GRIFONDORO!”scatenando il tripudio della
tavolata nominata. Elly cominciava a sentirsi nervosa. Subito dopo chiamarono Sophie e Will che vennero entrambi smistati a Corvonero.
La ragazzina si cominciò a guardare intono, sempre più tesa, vedendo che il numero di primini rimasti da smistare diminuiva ogni secondo di
più.
“RexMalfoy”
il cappello non ebbe neanche bisogno di posarsi sulla testa del ragazzo
perché scandisse fermamente “Serpeverde”.
“EleanorWeasley”
Elly sussultò violentemente e rivolse un’occhiata al tavolo Grifondoro dove Andrew le rivolse
un sorriso d’incoraggiamento.
Si sedette lentamente sullo sgabellino e la McGranitt
le mise il Cappello Parlante sulla testa.
“Vediamo…” mormorò
il Cappello meditabondo “…Ci sono! GRIFONDORO!” un
coro di applausi si levò dal tavolo dei grifoni
che accolsero la nuova arrivata.
E vedendo i piatti che si riempivano magicamente di tutte le
leccornie immaginabili, il soffitto stregato e tutti gli studenti che
chiacchieravano contenti, Elly sorrise, addentando una
coscia di pollo.
Quello era l’inizio della sua nuova, magica vita.
*gigia
si tiene il pancino maledicendo se stessa per essersi mangiata mezzo ristorante
cinese* Ehi!!!!!!! *agiting
manina libera*
Piaciuto il missing? Spero tanto di sì! ^^ Chi mi conosce sa che
questo in particolare è importantissimo ai fini della storia, anche
perché è moooooooooolto probabile che
prima di leggete il prossimo Missing
Moment, leggerete il primo capitolo di una cosa di cui vi ho parlato qualche
tempo fa…*coughsequelcough* Quindi spero per
voi che l’abbiate letto attentamente ^___________________________-
Ringraziamenti ^^
Fiamma90 (era già in programma, tranquilla!^^), daniel14, MoonlightRage,
MaryPotter92 (Sploppy ha detto che è
felicissimo del tuo interessamento…è arrossito XDDDD), Topomouse, SiJay, NonnyGiulyWeasley,
emmaerupert, Tabita
(anche tu la caffettiera a forma di mucca?! Ce l’abbiamo
uguale! O.O…XDDD), Merylin, Weasleyuccia 91, Andy
914 (Mi ha commosso il tuo commento! GRAZIE! *.*!), redRon, Sandy85, Ginny_Potter
(XDDD fantastici i durantel e i tuttel!
*riding come una scema davanti allo schermo* XDDDD),
Elly, pinkstone, zia funkia,
lightlily (ma nuuuuuuuuu…ççnun mi morire Ly! *occhio
lucido* ^0^!), Saty, Silvia91, Evan88, Chloe88 (una
sola cosa: adoro i tuoi bollettini! XDDDD), Aurora, Giuggy
(**! Grazie!...**), la mia amoraPadfoot ! *.*!
GRAZIE INFINITEEE!!!!! VI ADORO! *mandingbaciotti a destra e a
manca*
E ora, prima di
lasciarvi, un regalino speciale che sto cercando di inserire ormai da tre
capitoli…(me scema ragazzi, perdonatemi
-______________________________- )
FOTINEEEEE *-*!
Sappiate che dovevo postarle la volta scorsa, avendo
fatto casino ._____________. sono riuscita solo oggi! Hanno tutti
un’età approssimativa, ma loro sono come io li immagino!!!
^^!
Mini-Prologo – qualche
mese dopo la fine di SUO. Ron e Hermione
sono sposati da pochissimo e si sono appena trasferiti in una casetta nella
periferia di Londra babbana. Buona lettura! ^^
SUO MISSING MOMENTS
8. VICINI
“Ron, suonano alla porta,
vai ad aprire?”
Ron emise un suono disarticolato,
senza muoversi di un millimetro dalla poltrona su cui era stravaccato
pressoché immobile da quasi due ore.
“Ron quando ti dico di
andare ad aprire, intendo ora, non
nei prossimi dieci anni!” la voce di Hermione
dalla cucina si fece più squillante e decisa.
Ron mugolò.
“Tu hai chiesto
di andare ad aprire! Io mica ho risposto” la
figura rotonda di Hermione comparve dalla cucina, gli
occhi ridotti a due fessure.
“Era una domanda retorica! Io sto cucinando e tu stai facendo il soprammobile da tutto il pomeriggio, non
posso fare tutto io qui dentro!”
“Herm…Sono
stanco…” piagnucolò lui, tentando di impietosirla con
un’occhiata, mentre lei continuava a fissarlo, schifata.
Hermione non fece una piega.
“Non mi fai pena” lui la guardò male.
“Non devo farti pena, devo
farti tenerezza!”
“Non mi fai né l’una, né
l’altra, ora alzati scansafatiche!” Ron
sbuffò, abbracciando il cuscino.
Il campanello suonò per la seconda volta.
“Herm…sono
stanco…”
Lei serrò le labbra e strinse i pugni lungo i
fianchi. Ron ingoiò il vuoto, allarmato.
Forse era andato un pochino troppo oltre.
“Ron. Porta. Ora.” ringhiò lei, rientrando in cucina, dalla quale si
stava cominciando a sentire un pungente odore di biscotti bruciati.
L’epiteto poco delicato che Hermione
rivolse al microonde confermò i sospetti di Ron, che sospirò pigramente, raggiungendo con tutta
tranquillità l’ingresso.
Quando finalmente si decise ad
aprire la porticina blu scuro, il campanello aveva già suonato tre volte.
Di fronte ai suoi occhi si presentarono un omino non
più alto di un metro e cinquanta dalla fronte stempiata e il sorriso
timido e una donnonadecisamente
massiccia e di almeno una spanna più alta di lui.
“Po-posso aiutarvi?”
chiese lui incerto guardando vagamente disgustato le labbra della donna,
sbafate di rossetto rosso brillante che si aprivano in un sorriso amichevole.
“Caro!” salutò lei in maniera decisamente troppo spigliata. Prese con una mano smaltata si violetto quella di Ron, mentre
l’omino agitava una mano da dietro l’imponente signora,
sorridendogli comprensivo.
Ron sembrava quanto mai confuso.
“Scusate ma…ci
conosciamo?” chiese lui, in maniera appena sussurrata sperando che non
fossero prozii di qualche ramo lontanissimo della sua famiglia di cui aveva
sentito parlare sì e no un paio di volte.
La donna scoppiò in una risata, mentre il suo
faccione di arrossava con incredibile velocità.
Ron sembrò quanto mai allarmato, non capendo cosa ci fosse di tanto divertente
nella domanda che aveva appena posto.
“Caro, io sono Doris Chatting
e lui è il mio piccolissimo
marito Tom! Siamo
i vicini!” squittì lei facendo smuovere tutta la sua massa dallo giubilo.
Ron non riuscì a mantenere
un’espressione seria quando si accorse che Doris
Chatting era straordinariamente somigliante a Lumacorno.
“… Ci dispiace esserci fatti vivi dopo così tanto tempo, ma eravamo in vacanza! Da quanto
tempo vi siete trasferiti?” Ron
sembrò pensarci qualche secondo.
“Oh…non saprei…qualche settimana
forse…”
“Che caro ragazzo che
sei!” rise lei, sempre più rossa. Ron sorrise, non riuscendo a capire
la correlazione della frase di Doris con la sua.
Improvvisamente Hermione
spuntò direttamente alle sue spalle, facendolo trasalire.
“Ron chi è alla
porta?” chiese rivolgendo uno sguardo all’uscio.
Gli occhi della donna si allargarono paurosamente sulla
piccola figura di lei.
Ron rivolse uno sguardo a Hermione, per poi spostarsi su Doris.
Mai la ragazza gli era sembrata tanto piccola.
“Ma…ma…Tommy
guarda che bambolina graziosa!”
gracchiò lei sgomitando al marito apatico, mentre sotto i suoi occhi Hermione non poté evitarsi
di storcere il naso al simpatico nomignolo affibbiatole.
“E guarda! Guarda Tommy! Aspettano un fagottino!”
esclamò estasiata.
Hermione si sforzò di
sorridere, poggiandosi inconsciamente una mano sul ventre. Ron
arrossì fino alla punta dei lobi quando Doris
si rivolse a lui, con un sorriso malizioso che risultò quanto maiinquietante.
“Ehm…vo-volete entrare? Vi possiamo offrire qu…”
“Oh, con piacere!” squittì lei, facendosi
largo per entrare. “Ma che casina
graziosa!”
“Grazie…”
“Chi è il vostro arredatore? Oh, ha fatto veramente un ottimo lavoro!” Ron
sembrò confuso.
“Arredatore?”
“Non abbiamo arredatori Signora…” si
affrettò a dire, Hermione, capendo che Ron era in procinto di dire qualcosa di stupido e
compromettente.
Ron le rivolse uno sguardo
mortificato, che lei ignorò bellamente.
“Doris, zucchero! Chiamami Doris! Oh, mi ricordi tanto
me da giovane!” Hermione,
Ron e il piccolo Tom
emisero un gemito strozzato.
“Io…sono HermioneGranger” disse lei, una volta ripresasi, porgendole
la mano.
“Weasley” corresse
subito Ron, arrossendo in maniera pressoché totale quando lei lo guardò, raggiante.
Doris emise un suono gutturale emozionato e commosso.
“Ma che amori che siete! Guardali Tommy, non sono un
tesoro?”
Tom annuì tranquillo.
“Dovete assolutamente venire a cena da noi una di
queste sere! Potremmo vedere insieme la ruota della fortuna,
è così avvincente! Voi la vedete mai?”
“La ruota di che?!”
chiese lui, curioso.
Doris lo guardò come se stesse per incenerirlo.
Non poteva essere che quel ragazzo dai capelli così
assurdamente colorati non sapesse dell’esistenza del suo programma
preferito.
Tutti lo conoscevano.
“Nulla Ron, è un
programma televisivo…”
“Uh! Della letevisione?” chiese lui esaltato. Ron
adorava i programmi letevisivi.
Doris spalancò gli occhietti e li puntò sul
ragazzo.
Hermione ingoiò il vuoto
uscendosene con una risata isterica.
“Ron! Non scherzare sempre!” squittì
lei, facendo la peggiore imitazione della mogliettina divertita da una battuta
del marito mai vista. Si girò verso Doris, che ora li guardava
intensamente, con gli occhi ridotti a due fessure, insospettita.
“Sapete, Ron
è così burlone! Gli piace scherzare ogni momento! Il suo
gioco preferito è di invertire l’ordine delle sillabe, vero Ron?” lui annuì energicamente con la testa,
mentre le unghie di lei gli si conficcavano senza
pietà nel braccio.
Videro Tom scambiarsi una lunga
occhiata con Grattastinchi, poi riconcentrarono di
nuovo la loro attenzione su Doris, che sembrava decisamente
più tranquilla.
“Che ragazzi bizzarri che
siete…” mugugnò lei tra sé e sé.
“…Insomma…un conto è scherzare…ma chi è che non vede la ruota della fortuna?!” mormorò lei accasciandosi sulla
poltrona, che si incrinò pericolosamente.
Hermione le sorrise a disagio.
Doris stava diventando color pulce.
Meglio non contraddirla.
Fece accomodare anche Tom ed emise
un piccolo urletto quando notò che da sotto il lato del divano su cui
si era seduta Doris si scorgeva una rivista di Quidditch
di Ron, con tanto di copertina animata.
Tutti si girarono apprensivi verso di lei e Ron le fu accanto in un secondo.
“Tutto bene?” chiese lui, ansioso. Hermione arrossì, quando lui le poggiò una
mano sul pancione. Annuì leggermente e gli sorrise,
stringendogli la mano.
Doris era praticamente in lacrime.
“Tooooom!” il
suo urlò strozzato riecheggiò per tutta
la casa, facendo trasalire tutti i presenti.
A Grattastinchi scappò un
bisognino sul tappeto.
Tom si fece avanti timoroso,
guardando la moglie apprensivo, quando lei si
girò provata verso di lui, additando hai due.
“Ma dico li hai visti? Aaw! Non ho mai
visto una scenetta tanto tenera in tutta la mia vita! Hai visto Tommy come sono carini? Li hai visti? Tommy
sono un amore!” piagnucolò lei mentre
più di un sopracciglio si inarcava nella stanza.
Tom annuì apatico.
Dopo un minuto buono di silenzio, Hermione
cominciò a sentirsi seriamente a disagio.
“Vi offrirei qualcosa…ma
ho appena bruciato i biscotti che stavo cucinando…”mormorò lei, muovendosi suoi
piedi.
Doris tirò rumorosamente su con il naso, girandosi
verso di lei.
“Oh, cara non angustiarti così, no no…In ogni caso non avrei
potuto accettarli…sono a dieta!
Tommy ha così insistito nel dirmi quanto io sia meravigliosa così come sono, ma sono stata
irremovibile! Ho già perso un paio di etti ed
è solo un mese che sono a dieta!”
Ron e Hermione
si fissarono per un attimo.
Nel frattempo, Tom e Grattastinchi sembravano essersi ritrovati.
“Di quanti mesi sei cara? Oh adoro i bambini! Aspetta
che lo sappia Gladis! Non starà più
nella pelle dalla gioia alla notizia di avere un nuovo pargoletto in giro per
il quartiere!”
Ron vide Tom
irrigidirsi al sentire quel nome.
“Gladis?”
“Sì! La mia sorellina! Siamo gemelle!” per
quanto si sforzarono di sorridere, sulle labbra di Ron
e Hermione non si disegnò
altro che una smorfia leggermente schifata.
Doris si girò a guardare un punto non ben definito,
non badando alle espressioni dei due.
“Uh, e cos’è quello? Un gufo?! Non ce ne sono mai stati in questa zona!”
Entrambi si girarono verso l’angolo che Doris stava fissando
incuriosita.
Oltre la tendina di una piccola finestra che dava sul
cortile, si scorgeva una piccolissima figurina, che picchiettava
incessantemente contro il vetro.
Hermione andò ad aprire la
finestra a disagio dagli sguardi indagatori di Doris.
“Che stai facendo cara?! Non
far entrare animali selvatici in casa! È
poco igienico!” squittì lei, mentre
il piccolo Leo passava sulla sua testa, svolazzando tutto contento verso Ron con una lettera attaccata alla zampina.
Ron sbuffò e staccò
la missiva dal gufo, scacciandolo in malo modo, come suo solito.
Il faccione di Doris si gonfiò dalla sorpresa.
“Ma che…?”
“È…è il gufetto della nostra famiglia! I fratelli di Ron sono così burloni!...Sapete…hanno addestrato Leo e ogni tanto ce lo
mandano per vedere se sa riconoscere la strada!” la risatina isterica
contribuì a rendere la scusa anche meno credibile di quanto già
non fosse.
Ron notò che Tom ora guardava Leo svolazzargli sopra con grande
interesse. Non ci badò più di tanto.
Magari era un tipo che amava gli animali.
Doris annuì meditabonda, mentre i suoi occhi cadevano
sul quadrante dell’enorme orologio regalato da mamma Granger.
Emise un suono sorpreso, per poi balzare – massa
permettendo – in piedi.
“Santo cielo Tommy! È
tardissimo! Gladis sarà a casa fra qualche
minuto!” Tom sospirò seguendo la moglie
che, dopo aver quasi soffocato Ron in un abbraccio, e
sbaciucchiato Hermione, si avviò fuori dalla porta agitando un braccio in segno di saluto.
Doris era già quasi arrivata di fronte la porta di casa quandoTom rivolse loro un
grande sorriso, che sorprese non poco entrambi.
“Non prendetevela per Doris…mia moglie è
una delle babbane più stupide sulla faccia
della terra!” esclamò lui sorridendo gioviale.
Ron e Hermione
spalancarono gli occhi, basiti.
Lui fece per parlare, ma Tom lo
precedette.
“Io mantengo il vostro segreto, voi mantenete
il mio, ok ragazzi?” mormorò lui,
facendo loro un occhiolino.
Hermione annuì appena con
la testa.
“Ma…ma come hai capito
che siamo anche noi…”
“Andiamo cara…” rise lui, interrompendola
“…il letevisore!
Per non parlare del gufo fuori dalla finestra, e una
rivista di Quidditch messa in bella mostra prima che
Doris ci si sedesse sopra! Sarò un po’ fuori dal
giro, ma non sono stupido, sapete!” entrambi sorrisero imbarazzati.
“Ci vediamo presto!” salutò lui, chiudendosi
la porta alle spalle.
Ron e Hermione
rimasero impalati di fronte alla porta per cinque minuti buoni.
*gigia
si appropinqua, uscendo fuori dal suo nascondiglio*
Salve a tuuuuuutti…
…U.U …çç…NON MENATEMI! *preghing lettori* scusate tantissimissimo per il clamoroso ritardo…çç! Sono stata molto presa dal sequel ultimamente, e purtroppo ho trascurato i missing…spero tanto che quello di oggi
vi piaccia! Sarò sincera, non sono soddisfattissima,
quindi se vi è piaciuto lasciatemi un commentino,
ok? Così magari ho la certezza leggermente
più forte di non avere ragione…T.T
Un ringraziamento
veramente enormissimo va a NonnyGiulyWeasley, SiJay,
daniel14, Tabita, Chloe88, la mia Gem
daisy05, redRon, lilistar, Topomouse, zia Ly!, Evan88, Merylin,
MaryPotter92, makea_rakastaa, fiamma90, Silvia91, pinkstone, Giuggy, Moonlightrage, Saty, Aleberyl 90, emmaerupert, Ginny_Potter
(gli altri figliuoli! XDDD), le meravigliose Prongse Padfoot, sery black, Ethelyn, Hermionina, memeElly! Grazie
mille davvero! **!!!! Felicissima che le fotine vi
siano piaciute così tanto! !
^_________________________________________^
Questa volta non
avendo molto tempo, non posso aggiungere il resto dei
personaggi secondari formato baby, ma prometto di farlo la prossima
volta! Intanto è in preparazione il quinto chap
di LTB (LearningToBreathe XD W l’economia!) e lì le foto dei
miei pargoletti cresciuti ci saranno! ^^!
Ora che ne dite di
lasciarmi un commentino inoino?
Prologo: Questo
capitolo è collegato al Capitolo 2. Qualcosa di Blu. E’ ambientato
durante l’estate dopo il Settimo anno, intorno a metà Agosto.
Hermione è incinta di poco più di tre mesi e lo sanno solo Harry
e Ginny, che hanno già detto a tutti che si sarebbero sposati.
Dopo che Ron ha chiesto ai suoi genitori l’anello per
Hermione, non si è più parlato del loro matrimonio, ma ovviamente
Molly e Arthur sanno che anche loro hanno intenzione di sposarsi, pur avendo
mantenuto il segreto con gli altri figli.
Buona lettura:D
SUO MISSING MOMENTS
9.M
come…
A Ron uscire di domenica non era mai piaciuto.
La domenica era fatta per riposarsi, no? E il movimento,
l’atto di camminare, di partecipare a discussioni forbite e di godersi il
tramonto come un letterato alla ricerca di emozioni profonde non rappresentava
per lui una forma di riposo, quindi uscire era fuori discussione.
Se uno si vuole riposare non si dovrebbe muovere, giusto?
Giusto.
E, cosa ancora più importante, se uno si vuole
riposare non dovrebbe andare a casa dei genitori della propria ragazza e dire
qualcosa tipo ‘Hey, sapete, ho messo incinta
vostra figlia, e fra un po’ me la sposo pure!’, giusto? Giusto.
E allora perché ora stava camminando – di
domenica. Lui camminare di domenica, assurdo! – verso Casa Granger per
dare la grande notizia a mammina e papino?
Non aveva senso.
Okay, nella sua vita di cose senza senso ce n’erano
state non poche, ultima ma non ultima il fatto che dentro la pancia di quella
che fino a qualche mese prima era stata la sua migliore amica, ora troneggiava
un gamberetto che presto o tardi sarebbe uscito e avrebbe avuto i suoi geni, i
suoi capelli e il suo cognome, ma uscire di domenica per andare a fare una cosa
simile – no, proprio non aveva senso.
«Potremmo mandare un gufo»
«Non essere ridicolo, Ronald»
«…una Strillettera?»
«Pensi che urlarglielo contro tramite un pezzo di
carta incantato possa essere meno traumatico?!»
«Meno rischioso per me di sicuro»
«Non esserne così sicuro»
Ron le rivolse un’occhiata in tralice, allarmato.
«Non voglio farlo,
Hermione»
«Ron, rilassati»
«Come faccio a rilassarmi?!»
«Nello stesso modo in cui faccio io: pensa ad altro»
«Ma come faccio a pensare ad altro?!»
«Trova un modo!»
Ron sbuffò, mettendosi le mani in tasca cercando di
camminare più lentamente possibile.
«Faremo notte se non ti dai una mossa»
grugnì lei, passandosi una mano tra i capelli crespi.
Lui le rivolse uno sguardo fintamente innocente.
«A cosa ti riferisci? Io
cammino sempre così!»
L’espressione che lei aveva sul suo viso quando si
girò a guardarlo lo spaventò.
«Okay, mi muovo»
Rimasero in silenzio per qualche attimo, ognuno perso nei
propri pensieri osservando distrattamente il paesaggio che si stagliava intorno
al viale che conduceva a Casa Granger.
Quando Ron scorse la villetta emise un gemito indistinto
esternante puro terrore.
«Avanti, calmati» tentò Hermione con poca
convinzione. «Sono sicura che la prenderanno bene»
Non era vero.
Ron lo capì da come lei non lo guardasse negli occhi,
perché Hermione quando diceva la verità guardava sempre in faccia
le persone con cui parlava.
Prese un respiro e suo malgrado annuì,
facendo finta di crederci.
«Certo» in fondo cosa c’era di meglio di
avere la propria unica figlia ingravidata da un morto di fame prima dei
vent’anni? Niente.
Una madre non desidera altro per la sua bambina.
Stupido idiota.
Ron era convinto che il padre di Hermione lo avesse sempre
odiato.
Chissà perché poi.
Perché lui e non Harry.
Forse Harry era meglio di lui? Era talmente evidente che
persino un Babbano se n’era accorto?
Harry era sicuramente più affascinante di lui, ma non
credeva che il Signor Granger badasse poi così tanto a
quest’aspetto.
Era più ricco, senza dubbio, ma era pure un orfano.
Non siamo mica
nell’Ottocento, che vuoi che gliene freghi del fatto che non ha i
genitori?
Ron fece un sospiro mesto, crucciato.
Il Signor Granger avrebbe sicuramente preferito Harry come
genero, era chiaro.
Ma perché?!
I capelli, forse.
O la postura.
AH! Ron si mise dritto all’improvviso, i suoi occhi
sgranati.
I denti!
Eppure non gli sembravano così brutti.
Si passò inconsciamente la lingua sui denti con
un’espressione scimmiesca e grave sul volto coperto di efelidi, e
grugnì quando incontrò un’irregolarità tra il canino
e l’incisivo.
Morto di fame e pure con i denti storti.
Non meritava una ragazza come Hermione.
«Ron, che ti prende?»
Lui alzò lo sguardo ritrovandosi di fronte a Casa
Granger senza essersi reso conto di esserci arrivato.
Hermione gli rivolse un’occhiata sinceramente
apprensiva e gli prese timidamente la mano, stringendola forte tra le sue.
«Parlami»
«Cosa devo dirti?»
«Quello che stai pensando»
«Non sto pensando a niente, Hermione»
Gli piaceva dire il suo nome.
Gli sembrava come se fosse sua ed era una cosa che adorava.
«Non è vero. Quando
non pensi a niente hai lo sguardo vacuo e la bocca aperta»
precisò lei, avvicinandosi appena. «Dimmi che
c’è»
Ron non voleva dirle quello che stava pensando.
«Non avevi fretta di andare
dai tuoi? Beh, andiamo!» fece per camminare
verso la porta, ma lei gli si parò davanti, insistente.
«Siamo in anticipo di dieci minuti» disse, scura
in volto. «Ora, vuoi dirmi cosa ti succede di tua spontanea
volontà o devo ricorrere alla Legilimanzia?»
Ron tremò.
«Non lo faresti»
Oh, sì che lo
farebbe.
«Oh, sì che lo farei»
Ron si passò una mano tra i capelli.
«Non c’è niente
va bene? E’ solo…-» si
bloccò, mordendosi la lingua dal nervosismo. «-…i
tuoi sanno almeno che stiamo insieme? Vuoi davvero dirgli tutto in una volta?»
«Hai forse intenzione di aspettare fino alla nascita
della bambina, Ronald?! Poi come lo spiegheremo a mio
padre?»
«E ora come
lo spieghiamo a tuo padre?!»
Hermione batté un piede per terra, irritata.
«Sono sempre stata magra, Ron» borbottò a
bassa voce, arrossendo appena. «Fra poco si
comincerà a notare. E a dirla tutta penso che i miei genitori meritino
un po’ di chiarezza dopo la magia, la guerra e tutto il resto»
Ron abbassò lo sguardo, senza trovare nulla da
ribattere.
«Senti, andrà bene
okay? L’hai visto anche tu il futuro, sopravvivrai ancora qualche anno
almeno» sorrise all’occhiataccia che lui
le rivolse.
«Proteggimi va bene?» le disse, timoroso.
Lei fece una risatina e gli schioccò un bacio sulla labbra, raggiungendo velocemente l’uscio di casa.
«Non ce ne sarà bisogno» e suonò
il campanello, prima che lui fosse in grado di ribattere.
La porta si aprì quasi subito e la figura che
comparve di fronte ai loro occhi valse da avvertimento di cosa avrebbero
passato nelle prossime ore.
«Signora Weasley?!» la voce di Hermione suonò stridula,
acuta, sorpresa.
Ron fece qualche passo indietro e lanciò
un’occhiata stranita alla casa, come ad essere sicuro di non aver
sbagliato abitazione.
Oh, sì, ce ne
sarebbe stato bisogno.
«Siete arrivati finalmente!
Jean cominciava a preoccuparsi!» fece una risata
gioiosa e si spostò per farli entrare.
Ron e Hermione si guardarono per un attimo, poi avanzarono,
allarmati.
«Che ci fai qui?!»
brontolò lui rauco, tentando inutilmente di deglutire.
«Oh, una fortunata coincidenza!» Molly rise
gioconda e Ron capì che in quello che stava succedendo non c’era
niente di fortunato né tanto meno di coincidente.
La guardò sospettoso avanzare sicura verso il salotto
della villetta, ancora ignaro di quello che sarebbe venuto
di lì a poco. «Mi sono ricordata che una volta Hermione mi aveva
detto che Jean amava i miei biscotti al cioccolato così gliene ho
mandati un po’ e mi ha detto che sareste venuti a cena per “dire
qualcosa di importante” – così eccoci qui!» rise di
nuovo e loro non ne capirono il motivo.
«Cosa significa eccoci?! Tu e papà?»
chiese, sconfortato.
Hermione si affrettò in salotto dietro la Signora
Weasley e sbiancò di fronte alla massa rossa che si trovò di
fronte.
Davanti ai suoi occhi, tutta la famiglia Weasley al completo
compresi persino Percy, Charlie e una molto incinta Fleur.
«Che ci fate qui!?»
gemette Ron sgranando gli occhi.
Fred e George lo affiancarono, maligni.
«Ma come Ronnie…-» iniziò Fred.
«…non ci vuoi?» terminò George.
«Lasciatelo stare» borbottò Ginny
liberando Ron dalla morsa gemellare dei due.
Lui si guardò intorno spaesato e fece appena in tempo
a vedere Hermione imprigionata dai saluti calorosi dei suoi genitori e di Harry
prima che sua sorella gli si parasse davanti, una volta avendolo trascinato in
un angolo.
«Che sta succedendo?! Che sta
succedendo?! Perché siete qui?» squittì Ron isterico.
Ginny lo prese per le spalle, imponendogli di guardarla in
faccia.
«Calmo Ronald» disse,
pratica. «Nostra madre è diabolica»
«E come faccio a stare calmo allora?!»
«Fai come fa Hermione: pensa ad altro» Ron le
lanciò un’occhiata colma d’odio che lei ignorò.
«Perché siete qui?!
Perché tutti?»
«Quando la mamma di Hermione le ha detto che
c’era qualcosa di importante che dovevate dire ha subito pensato alla
parola che inizia con M…»
Ron le lanciò un’occhiata vacua, perso nella
disperazione.
«Che parola?»
«Quella che inizia per M, Ron!» insistette lei.
«M…utuo?»
«Matrimonio,
imbecille!»
«Oh» sul volto di Ron si disegnò
un’espressione talmente sperduta che sembrava essere stato Confuso appena
qualche minuto prima.
«Allora?»
«Allora che?»
«E’ quello che dovete dire ai genitori di
Hermione?»
Ron boccheggiò per un secondo, dimentico di qualsiasi
nozione basilare appresa nel corso degli anni.
Respirare, chiudere la bocca, pensare, tutto talmente
difficile da risultare impraticabile al momento.
«…A-anche»
Ginny sgranò gli occhi, allarmata.
«Non dirmi che siete venuti per dire ai Signori
Granger quello che io penso ora tu pensi di essere venuto a dire!»
Ron non capì, ma annuì lo stesso.
«Oh, merda!» imprecò lei con una vocina
così acuta da risultare quasi impercettibile.
Dalla sua reazione appassionata, lui dedusse che annuire
doveva essere stata la scelta più esauriente che potesse fare.
«Mamma ne morirà! Era
venuta per dire al momento giusto quello che voi avreste dovuto dire, non certo
per venire a sapere di diventare nonna!»
«Beh, fra un po’
sarebbe stata nonna comunque, non ti pare? Fleur è un pallone»
«Non è questo il punto, Bilius»
«Invece è proprio questo il punto, Molly»
«Non chiamarmi come nostra madre»
«E tu non chiamarmi come il nostro zio morto –
il punto è…-» riprese lanciando sporadiche occhiate
allarmate al salotto brulicante di teste rosse, «- che prima o poi lo
sarebbero venuti a sapere comunque, non ti pare?»
«Certo, ma vuoi davvero farlo sapere a Fred e George
così presto?»
Ron si passò una mano tra i capelli, prendendo a
sudare freddo.
In realtà la sua intenzione era quella di far evitare
abilmente a Hermione qualsiasi contatto con Fred e George finché la
bambina non fosse nata, per poi fuggire subito dopo insieme alle sue due donne
preferite il più lontano possibile, in un posto dove gufi, Strillettere,
Passaporte e Metropolvere non potessero arrivare.
Solo in quel momento si rese conto che il suo piano non era
poi così sensato come aveva creduto fino a quel momento.
«Non pensavi di dirglielo, vero?» concluse
Ginny, guardandolo con sufficienza.
Lui fece una risatina, riscuotendosi un attimo.
«Non subito…» e per non subito Ron intendeva non
nei prossimi venti o trent’anni.
Ginny fece per dire qualcosa, ma la Signora Granger le
arrivò alle spalle, facendoli sobbalzare.
«E’ pronto il pranzo, avete fame?» chiese,
sorridente. «Ron, caro sei cresciuto così
tanto dall’ultima volta che ti ho visto!» lo prese sottobraccio e
lo trascinò quasi di forza nella sala da pranzo insieme a lei, mentre
Ginny si univa a Harry per aggiornarlo sugli ultimi risvolti.
«A-ah? Non saprei» rispose, laconico.
Lei annuì con la testa riccioluta sorridendogli
apertamente.
«Voi ragazzi crescete così in fretta, non
è vero Molly?» chiese, approfittando del
fatto che in quel momento la madre di lui le stesse passando accanto arpionata
all’avambraccio di Hermione.
La Signora Weasley annuì, con gli occhi già
lucidi.
«Il mio bambino…» squittì,
mettendosi una mano sul petto.
«Mamma ti prego» borbottò Ron a disagio,
mentre la Signora Granger gli indicava il posto tra suo marito e Hermione per
farlo sedere.
«Non ci posso fare niente, Ronald» disse,
stizzita. «Non è colpa mia se sono una persona sensibile»
«Vieni a sederti cara, va tutto bene…»
s’intromise il Signor Weasley portando via sua moglie e liberando
momentaneamente Ron e Hermione dall’onere.
I due si scambiarono un’occhiata tesa, poi si
accomodarono ben attenti a non sfiorarsi sotto l’occhio vigile di
papà Granger.
«Prima di tutto, Hermione, lascia che ti faccia i
complimenti per la tua casa» disse Percy, seduto di fronte a loro,
«I capitelli corinzi all’entrata sono un tocco di classe» lei
lo guardò smarrita, già troppo in difficoltà a gestire
quella situazione così grottesca per pensare anche ai capitelli.
«Gr-grazie Percy – i
capitelli sono stati un’idea della mamma»
«Un particolare di gran gusto, senza dubbio»
«Sì, e tu sei un
particolare di gran noia, Perce. Dacci un taglio» apostrofò Fred seduto alla sua destra.
«Con tutte le cose che ci sono da
discutere…» spalleggiò George seduto alla sua sinistra.
«…le novità…» continuò
Fred.
«…e le cose importanti…» disse George
guardando ridente Ron.
«Smettetela voi due» li rimproverò Molly
aiutando la Signora Granger a mettere in tavola le pietanze.
«Di fare cosa, mammina?»
«Noi siamo solo curiosi di sapere quali sono queste cose importanti di cui parlare»
mormorò Fred cercando insistentemente con lo sguardo la mano sinistra di
Hermione abilmente nascosta sotto il tavolo.
«E fra un po’ le
saprete! Non è vero Ron, caro?» Molly gli
mise davanti un piatto di sformato, guardandolo raggiante.
Lui annuì, teso e lei e la Signora Granger si
scambiarono uno sguardo eccitato già pronte a misurare la lunghezza
dello strascico che Hermione avrebbe avuto.
La Signora Weasley fece un piccolo sbuffo permettendo
a Fleur di toglierle dalle mani il tegame per anticipare il suo turno di essere
servita, insieme alla sua affamata progenie risiedente ancora nel suo ventre.
«Forza! Ditelo! Jean e io non
ce la facciamo più ad aspettare»
«Ad aspettare cosa?» chiese il Signor Granger,
improvvisamente attento.
Ron lo guardò per un attimo e si spostò
impercettibilmente verso Hermione, allarmato.
«Un attimo Hugo, falli parlare» lo zittì
la Signora Granger palpitante.
«Sapere cosa?» chiese il Signor Granger,
mettendosi dritto.
«Madame Granjer, cette stufatò
c’est magnifique!»
«Grazie cara, se vuoi ti do
la ricetta»
«Jean che dobbiamo sapere?»
«Hugo, zitto e ascolta.
Hermione tesoro, dite» la Signora Granger si
adagiò al suo posto guardandoli trepidante, subito raggiunta dalla
Signora Weasley.
«Ehm. Okay. Beh,
sapete…è successo che…»
lanciò un’occhiata a Ron in cerca di aiuto e lui sembrò
riscuotersi.
«E’ successo che…»
boccheggiò, poi prese la mano sinistra di Hermione e la
rese visibile a tutta la tavolata. «…così…ora lo
sapete»
Ci fu un attimo di silenzio, interrotto solo dal masticare
incessante di Fleur che poco prima della grande notizia aveva ingurgitato un
grosso pezzo di crosticina.
«AAW. Ronninopiccino si sposa!» esordì Fred dando una poderosa pacca sulla
schiena a Percy che stava bevendo un bicchiere d’acqua.
Molly emise un suono gutturale molto acuto e si strinse alla
madre di Hermione, altrettanto commossa.
«Il mio bambino!»
«Ma-mamma contieniti»
bisbigliò Ginny poco lontana da lei.
Il Signor Granger guardò Ron come se fosse diventato
verde tutto d’un colpo.
«E da quando stavate insieme voi due?!»
«Non essere sciocco Hugo, era così lampante…»
«Io non sono
sciocco Jean, è solo che…-»
«Ci sarebbe anche un’altra cosa» disse
Hermione all’improvviso, arrossendo sotto lo sguardo orripilato
che Ron le rivolse.
Ginny strinse talmente forte la mano di Harry che lui
dovette sforzarsi per non mettersi a urlare.
«Cosa, tesoro? Hai già
in mente un luogo adatto per la cerimonia?»
«Jean, io non posso credere che tu…-»
«Oh, ma i ragazzi si sposeranno sicuramente alla Tana,
tutti i miei figlioli si sposano lì»
«Molto suggestivo» commentò la Signora
Granger impressionata.
«Jean torna in te! Io non so
davvero come tu…-»
«Dicevo» disse Hermione ad alta voce,
interrompendo gli sproloqui di suo padre. «Ci sarebbe anche
un’altra cosa»
«Il vestito? Le bomboniere?»
«I paggetti? Le fedi? Le
damigelle?» rifece il verso George, guadagnandosi
un’occhiataccia di Percy.
«Per favore!»
gracchiò Ron, isterico.
La sala piombò di nuovo nel silenzio e questa volta
anche Fleur aveva smesso di masticare.
«Grazie Ronald» mormorò Hermione, tesa.
«…dal momento che Ron ha detto del matrimonio…credo che sia
giusto per me che io dica…» prese un respiro e strinse forte la
mano di lui. «…sono incinta»
Una macchina sgommò alla fine del viale;
un pettirosso cinguettò
fuori dalla finestra.
Grattastinchi fece la pipì sulle scarpe di Ron.
«In che senso?» chiese la Signora Weasley
sbattendo ripetutamente le palpebre.
Ron e Hermione si guardarono, confusi.
«In quale altro senso può essere interpretato?!» chiese Ron, nervoso.
Hermione rivolse un’occhiata ai suoi genitori, e
corrucciò lo sguardo notando la posa plastica assunta da suo padre.
«Papà?» tentò, sporgendosi verso
di lui. «Va tutto bene?» gli poggiò la mano sinistra sul
ginocchio e il labbro inferiore della Signora Weasley tremò
pericolosamente.
«Questa proprio non me la
dovevi fare, Ronald» balbettò gracchiante appoggiandosi al tavolo.
«Un altro nipote! Un altro!»
«Così la smetterà di chiederlo a me,
grazie fratello!» disse Charlie pimpante.
La Signora Weasley ridusse gli occhi a due fessure e gli
rivolse un’occhiata furente, ma non disse nulla.
«Tesoro, sono sicuro che sarai un’ottima
nonna…» tentò Arthur, abbandonando lo sformato ormai freddo.
«Certo che lo sarò! Ma non è questo il punto» sbraitò agitandosi sul posto. «Ron non
sa neanche rifarsi il letto da solo, come può badare a un bambino!»
«Io mi so rifare il letto da solo»
borbottò Ron, piccato.
«Letto a parte, non avete
soldi e non avete un lavoro! E siete così giovani…» la
Signora Granger guardò suo figlia come se fosse
diventata una donna tutta d’un colpo.
«Beh, ci sono sempre i soldi del Ministero»
azzardò Harry, rimasto in silenzio fino a quel momento. «Il
risarcimento per chi ha combattuto in guerra, Ron e Hermione hanno una piccola
fortuna depositata alla Gringott…»
«Questo non li rende certo pronti a fare i
genitori!» obiettò la Signora Weasley.
«Ma è un aiuto per iniziare»
mormorò Ginny, quasi avendo paura a parlare.
«…E poi ho cambiato io
pannolini a Ginny anche quando li avevo ancora io, i pannolini. So rifarmi il
letto e…e sarò bravo. So che sarò bravo»
Ron abbassò lo sguardo arrossendo violentemente e Hermione lo guardò
con talmente tanta dolcezza che i loro genitori si sentirono in imbarazzo a
starli a guardare.
«Io non capisco cosa scè
di male» obiettò Fleur tentando di raggiungere dei grissini al
centro della tavola. «Billì e moi sci siamo sposati que io
avevo ventans. Hermionì avrà dix-neufans fra un mesetto, non scè
molta differensà – e poi finalmonte non sarò più l’unica mongolfierà de Maison Weasley»
Hermione non sapeva se prenderlo come un aiuto o
un’offesa, ma annuì comunque, partecipe.
Si guardò intorno e notò con sollievo che
Ginny e Harry stavano rassicurando la Signora Granger e la Signora Weasley e
che a poco a poco tutti stavano tornando a parlare tra di loro, chi di
capitelli corinzi, chi di pannolini, chi di grissini al rosmarino.
«Hai visto Fred?» disse a un certo punto George.
«Incredibile, George» convenne subito Fred.
«E noi che pensavamo che Ronninopiccino
fosse un verginello»
«Anche i miracoli esistono»
L’occhiata glaciale che il Signor Granger rivolse loro
li zittì per il resto della serata.
Colpo di scena!
Ah-ah! So che non ve lo aspettavate e invece eccolo! xD
Spero di avervi fatto
sorpresa gradita :D
Questo pomeriggio avevo
intenzione di finire a scrivere l’altra fic
– Steamy Amortentia – ma
non mi sentivo ispirata, così ho ripreso uno dei MissingMoments di SUO smezzati e ci ho lavorato su: ecco
cosa è venuto fuori! C;
Questa è la prova
che non ho la minima intenzione di abbandonare le vecchie fic
non terminate, fidatevi, non rimarrete delusi!
Ringrazio infinitamente Nonna Giuly Weasley,
evanescense88, Elly, Topomouse,
makea_rakastaa, redRon,
Nonna Minerva, SiJay, Pinkstone,
mem, Silvia91, light lily, Padfoot, Evan88, Hermionina, blacksmile, PazzaWendy, Sandy85, Ginny_Potter, Chloe88, Saty, Zia Funkia, Aleberyl90, fiamma90, HermSile veve_tonksper
aver commentato lo scorso capitolo – che, per la miseria, risale a
ottobre 2006 °_°! Faccio schifo. xD
Beh, che altro dire, spero
che questo nuovo missing vi sia piaciuto e se vorreste
leggerne alcuni in particolare, anche dedicati ai personaggi della New
Generation mia personale, non fatevi scrupoli e chiedete :D