SUO - Missing moments

di CottonBatu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Baby-sitting ***
Capitolo 2: *** Qualcosa di blu ***
Capitolo 3: *** Il pranzo della domenica ***
Capitolo 4: *** Papà ***
Capitolo 5: *** Uomini ***
Capitolo 6: *** Cose da femmine ***
Capitolo 7: *** Una nuova vita ***
Capitolo 8: *** Vicini ***
Capitolo 9: *** M come... ***



Capitolo 1
*** Baby-sitting ***


“No, Hermione, non se ne parla

Ma ciao tesori miei adorati!!!! ^^!!! Come avevo promesso, ecco finalmente i Missing moments di ‘Solo un’occhiatina’! Prima che iniziate a leggere, però, vorrei mettere in chiaro uno o due punticini ^^: allora, prima di tutto, come ho già detto in precedenza, questa ff sarà una raccolta di one-shot, basate sulla mia fanfiction SUO; di conseguenza, i capitoli, non avranno alcuna connessione né temporale, né spaziale tra di loro. Per intenderci, potrei scrivere un capitolo sul primo giorno di scuola di Elly, e la volta dopo uscirmene con un capitolo sul suo primo compleanno! Ok, appurato questo vi chiedo di dirmelo se volete o avete pensato a un missing moment particolare che vi piacerebbe leggere! Io appunterò tutte le vostre idee sul mio blocchetto degli appunti e prometto di fare di tutto per accontentarvi!!^o^! Ultima cosa prima di lasciarvi in pace: dedico questo primo capitolo alla daisy, perché senza di lei non so veramente come farei! È un tesoro, che mi aiuta sempre, e in più l’idea di questo primo missing me l’ha data lei, quindi è doveroso! A funkia, per augurarle – anche se in ritardissimo ^^’’’ – tantissimi auguri di buon compleanno, e alle Marauders che mi spronano sempre a scrivere che non mi mandano ancora a quel paese per i ritardi che faccio sia nelle risposte che negli aggiornamenti ^^ !!!!! Ok, ora ho finito per davvero! Ci si risente alla fine del capitolo! Buona lettura!!!!^^!  

 

MINI-PROLOGO ^^ - In questo capitolo sia Ron e Hermione, che Harry e Ginny sono già sposati, Elly ha più o meno due anni e mezzo e di conseguenza i protagonisti dovrebbero avere sui 21 anni. Harry è un Auror fresco di accademia e Ron è allenatore di una squadra di Quidditch in ascesa. Buona lettura^^!

 

 

 

SUO MISSING MOMENTS

1. BABY-SITTING

 

 

“No, Hermione, non se ne parla!” urlò Ron esasperato, dalla troppa insistenza di sua moglie.

 

“Ti prego Ron, è solo un pomeriggio, cosa vuoi che sia un misero pomeriggio?!” chiese lei supplicante

 

Hermione, tu non capisci, c’è la partita dei Cannoni oggi! Non posso stare a badare a Elly mentre tu vai a fare spese con Ginny! Non è giusto!” piagnucolò lui cercando in qualche modo di impietosirla.

Ovviamente non riuscì in alcun modo.

Hermione respirò rumorosamente e si mise le mani sui fianchi, chiaro segno dello sbotto imminente

 

Ronald Weasley se…” Ron, però, fu più veloce e le tappò la bocca con la sua. Quando, dopo un po’ si staccarono, entrambi ansimanti, Hermione lo guardò male, subito addolcita, però, dallo sguardo cuccioloso del ragazzo

 

“Sei consapevole che in ogni caso quello che hai fatto non ti esimerà dall’adempire ai tuoi doveri di padre, vero?”  Ron mise il broncio

 

“Ma insomma Mione…io mica credevo che i miei doveri di padre includessero anche sacrificare la partita per fare da baby-sitter! Non la potete portare con voi?”

 

Ron, è tua figlia! Lo sai che non è capace di stare più di un minuto e mezzo in un negozio, esattamente come te…” sbuffò lei contrariata al solo ricordo dell’ultima volta in cui erano usciti tutti e tre insieme e li aveva ritrovati addormentati su uno dei letti di un grande magazzino babbano dopo appena un quarto d’ora. Ron decise saggiamente di non raccogliere la provocazione e si limitò a sbuffare leggermente

 

“Ma non puoi almeno andarci domani? Così mi sguardazzo la partita in tutta tranquillità e tu potrai usufruire lo stesso dei miei favolosi servigi di papà!” propose lui risoluto, cercando in tutti i modi di fare il disinvolto. Hermione respirò rumorosamente e già il ragazzo si cominciò a spaventare

 

Ron…te lo dirò per l’ultima volta, poi attaccherò con gli insulti e le percosse fisiche, mandando a quel paese la mia pazienza...Ora io uscirò con Ginny e tornerò prima di cena per poi avviarci dai tuoi tutti insieme. Non bruciare la casa, non fare ingozzare la bambina, e SOPRATTUTTO, Ron, se ti viene l’assurda idea di chiamare Harry per un po’ di compagnia non fargli gonfiare un’altra volta Grattastinchi come zia Marge…Questa volta non lo porterò al San Mungo per farlo sgonfiare, chiaro?!” contrariamente a quello che la ragazza si aspettava, però, Ron non ingoiò il vuoto indietreggiando nervosamente come faceva la maggior parte delle volte, ma si avvicinò maggiormente a lei con un odioso sorrisino stampato sulla faccia

 

“Sei sexy quando cominci a comandare…” le sussurrò all’orecchio facendola arrossire terribilmente.

Era tutto inutile, Ron rimaneva sempre Ron. Irrimediabilmente sfacciato, terribilmente orgoglioso e di una testardaggine quasi allarmante. Però era il suo Ron e questo niente poteva cambiarlo.

Hermione inspirò profondamente per raccogliere a sé tutto l’autocontrollo che riuscisse a racimolare

 

“Se non la smetti di fare il bambino, ti assicuro che nelle notti avvenire giocherai da solo…” Ron sbarrò gli occhi

 

“Mi stai forse minacciando, signora Weasley?!” le chiese lui inprigionandola tra il muro e il suo corpo. Hermione si morse il labbro inferiore

 

“Potrebbe essere…”

 

“Non resisteresti…” lei spalancò la bocca, piccata, dandogli uno schiaffetto sul braccio

 

“Cosa credi, guarda che non sei così bravo come pensi…” Ron la guardò malissimo

 

“Mai dire una cosa del genere a un uomo, Hermione…potrebbero venirgli strane idee di vendetta…” disse lui indugiando la mano sul sedere della ragazza, che prontamente lei schiaffeggiò

 

“Ribadisco, stallone…Tu non fai il baby-sitter?! Io entro in sciopero!” Ron si staccò da lei cominciando a borbottare colorite esclamazioni.

 

“E va bene!” disse alla fine mentre Hermione cominciava a battere le mani trionfante.

 

“Bravo, il mio tesoro! Allora io vado, mi raccomando non…”

 

“…bruciare la casa, ingozzare la bambina e far gonfiare Grattastinchi a Harry …” completò lui, scimmiottando Hermione.

 

“Sì, sì, bravo…” disse lei in tutta fretta dandogli un veloce bacio sulle labbra prima di scomparire dietro la porta.

Ron sospirò pesantemente, ormai rimasto solo.

Oddio…solo per modo di dire.

All’improvviso dalla cucina arrivò un rumore…come dire…sospetto. Ron si catapultò nella stanza e rimase impalato sulla porta fissando agghiacciato la scena: davanti a lui, Elly era salita su una sedia e stava spargendo farina sopra al tavolo, quasi totalmente imbrattata di polverina bianca.

Ron ingoiò il vuoto e si avvicinò lentamente

 

“Ehm…tesoro?! Che…che stai facendo?” la bimba alzò lo sguardo su di lui e gli rivolse un sorrisone lanciando un altro pugnetto di farina sul tavolo

 

“PAPPA!” disse lei ridendo, mentre lasciava cadere con noncuranza la busta della farina sul tavolo e cominciava a battere le manine paffute e sporche, provocando piccole nuvolette bianche  

 

“Pappa?!” Elly annuì, facendo smuovere la massa di riccioli rossicci tutti sporchi di farina. Ron le arrivò davanti

 

“Io voio pappa…” aggiunse lei immergendo le manine in mezzo al cumulo che aveva davanti cominciandole a muovere come se stesse impastando qualcosa. Ron si maledì per averla lasciata con sua madre mentre preparava una torta di mele.  

 

“Piccola…piccola, ascolta papà…stai ferma, dai…” disse lui mentre cercava in utilmente di toglierle le mani dai due chili di farina che aveva rovesciato

 

“No”

 

“Elly…”

 

“Io voio pappa…”

 

“La pappa si mangia dopo!”

 

Oha!”

 

“Dopo!”

 

Oha!”

 

“Dopo!”

 

chiamo mamma…”

 

“La mamma non c’è!” Elly lo fissò sbuffando. Ron la guardò trionfante, ma subito dopo si sentì un tantino idiota ad aver vinto un litigio con una bambina di due anni e mezzo

 

Voio mamma…” disse lei mettendo il broncio e sedendosi sulla collinetta di farina sopra al tavolo

 

“La mamma è uscita con zia Ginny, torna fra poco…ma io e te ci possiamo divertire comunque, no?” disse Ron prendendola in braccio e portandola in bagno per sciacquarle il faccino

 

“Sì! Pehò voio pappa…” ribadì lei mentre cercava di scansarsi dalla mano bagnata di Ron che tentava in qualche modo di pulirla. Il ragazzo pensò un po’

 

“Adesso che ci penso anche papà, vuole la pappa, lo sai?! Adesso andiamo a vedere se la mamma è riuscita a non bruciare qualcosa che ha cucinato, va bene?” Elly annuì contenta e si mise in piedi sul lavandino, sorretta da Ron, e gli schioccò un bacio sul naso, per poi cominciare a modellargli la faccia, prendendogli le guance. Ron emise qualche suono non ben articolato, seriamente in difficoltà dalla situazione, mentre Elly con le guance di Ron in mano se la rideva alla grande

 

“Elly…”

 

Papy!” riplicò lei facendo finta di niente e continuando a giocare con la faccia del padre

 

“Elly…lashia le guance di hahà…” Elly scoppiò a ridere

 

“Elly…” ripetè Ron leggermente spazientito, mentre la bimba gli schioccava un altro bacino sulla fronte

 

Bello papà mio!” disse lei, lasciandogli finalmente la faccia e abbracciandolo forte. Ron le sorrise, portandola in salotto e sedendosi sul divano

 

“Lo so, lo so, sono bellissimo!” disse lui, mentre la bimba cercava di arrampicarglisi sopra

 

“Sì! Bello!”

 

“Finalmente qualcuno apprezza la mia rifulgente bellezza!” disse lui quasi commosso, mentre Elly corrucciava la fronte cercando di dire qualcosa di particolarmente difficile

 

“Rifuggente!”

 

“Sì, brava amore di papà! Com’è papà?!

 

“Rifuggente!”

 

“No…Bello, Elly, papà è bello!”

 

“Bello…”

 

“Brava Elly!” la bimba fece un saltino sulle gambe di Ron e battè le manine contenta

 

“Bava Elly!”  Ron non riuscì a trattenersi dal ridere. La bambina dopo un po’, si incupì in attimo, pensierosa 

 

“è puhe rifuggente, papy?” Ron ci pensò su

 

“Perché no! Sì, Elly, tuo padre è bello e rifulgente! Dillo alla mamma quando torna!” Elly annuì convinta e fece un sorrisone mostrando orgogliosamente i suoi quattro denti

 

“Sì! Bello e rifuggente, papy mio!...”

 

“…pehò io voio pappa…” Ron rise

 

“Ah, sei proprio mia figlia! Forza andiamo…” disse lui alzandosi con Elly in braccio. Proprio mentre stavano arrivando al tanto bramato traguardo – il frigorifero –, qualcuno suonò alla porta. Ron sbuffò e Elly fissò rassegnata il frigorifero mentre si allontanava tra le braccia del ragazzo. Tra uno sbuffò e l’altro, dopo qualche secondo Ron andò ad aprire

 

“Ma dico, mi volevi far morire qui fuori?!” alla porta, un Harry più infreddolito che mai, tentava di chiudere l’ombrello fradicio senza distruggere in maniera troppo compromettente le piccole piante messe da Hermione vicino alla porta di casa

 

“Che ci fai qui?!” chiese Ron chiudendo la porta, mentre Elly ridacchiava divertita dallo stato di zio Harry

 

“Era il posto più vicino che sono riuscito a raggiungere, fuori c’è il finimondo, sarei annegato!” Ron lo guardò con sufficienza. Harry lo ignorò togliendosi l’impermeabile fradicio e gettandolo su una poltrona

 

“Allora…Che fai, papino?!” gli chiese Harry stravaccandosi sul divano. Ron gli rivolse un’occhiata furente, mentre l’altro lo guardava divertito notando che sia lui che Elly erano ricoperti di farina e che ora la bambina stava tentando di fargli una treccina 

 

“Non fare commenti, Harry, per favore…”

 

“Ti risparmio!”

 

“Grazie…”   

 

Gazie!” Elly gli rifece il verso e Harry lanciò a Ron uno sguardo interrogativo

 

“è un po’ che ripete sempre le parole…” il ragazzo annuì distrattamente  

 

“Dimmi un po’, come mai stai facendo il baby-sitter?! Hermione è fuggita ai Tropici?”

 

“Topici…”

 

“No, Hermione è fuggita con tua moglie a Diagon Alley! Ti giuro che appena prendo Ginny, io…”

 

Ginny!” s’intromise Elly alzando le braccine contenta. Ron sospirò pesantemente, imponendosi di non finire la frase, mentre Harry alzò il sopracciglio ridacchiando

 

“Mi sembra strano che tu sia ceduto così facilmente...

 

Facimmente…”

 

“…cosa ti ha fatto Herm per convincerti?! Ti ha corrotto?!

 

“Peggio…”

 

Eggio!”

 

“Ti ha minacciato…” mormorò Harry consapevole. Ron annuì, grave

 

“Ma…mica quella minaccia, vero?!” chiese lui quasi temendo la risposta. Ron gli lanciò uno sguardo eloquente

 

“Fanno sempre così…” disse Harry scuotendo la testa

 

“Anche Ginny lo fa?!” chiese l’altro sorpreso dalla tanta disumana malvagità

 

“Quando mi rifiuto di lavare i piatti…”

 

“Tu lavi i piatti?!

 

“Ti prego non dirlo a nessuno!”

 

“Il tuo segreto morirà con me…”

 

Segheto!” s’intromise di nuovo la bambina, infastidita da tanto mistero. Ci fu qualche minuto di silenzio in cui la bambina  guardava alternativamente Ron e Harry

 

“Pappa?” riprovò di nuovo lei dopo un po’, risvegliando i due ragazzi, che si alzarono diretti in cucina

 

“Ma che cosa è successo qui dentro?!” chiese Harry shockato

 

“Ehm…diciamo che mi devo ricordare di non far vedere più a Elly come cucina mia madre…” disse Ron facendo sedere su una sedia la bambina, che non perse tempo e riprese a dedicarsi all’occupazione di dieci minuti prima. Ron aprì il frigorifero carico di speranze, ma trovandosi davanti una visione pressoché desertica

 

“Adesso capisco perché la mia povera nipote stava cercando di cucinarsi da sola!” disse Harry  guardando nel frigorifero, alquanto divertito. Ron lo ignorò e cominciò ad aprire tutte le mensole dove almeno una volta aveva visto nascosto del cibo. Niente. Il ragazzo si disse che Hermione avrebbe dovuto fare qualcosa di veramente, veramente, veramente spettacolare per farsi perdonare. Lanciò uno sguardo a Elly, ora distesa sul tavolo e concentrata nel fare un angioletto della farina agitando in maniera disarticolata braccia e gambe

 

Harry?! Non è che puoi…” disse Ron indicando la bambina. L’altro capì al volo, si lanciò sulla piccina e con un gesto un po’ scattoso la sollevò dal tavolo sollevando un’enorme nuvola di farina

 

Ally!!!” protestò Elly mentre scalciava tra le braccia dello zio

 

“E adesso?!” chiese Harry, mentre, esasperato, poggiava la bambina per terra. Ron pensò un po’

 

“Non potremmo cucinare noi?” azzardò ad un certo punto. Harry gli scoppiò a ridere in faccia

 

“Ma sei impazzito?! Metteremo fuoco alla casa se ci mettiamo ai fornelli!”

 

“Se non è ancora andata a fuoco con Hermione, sicuramente non succederà con noi!” Harry sembrava comunque poco convinto. Elly nel mentre cercava di arrampicarsi sulla sedia per ricominciare a giocare

 

“E cosa vorresti cucinare, sentiamo!” Ron strinse le spalle

 

“Non so, una torta magari…”

 

Totta!!” urlò Elly finalmente in ginocchio sulla sedia

 

Ron, hai mai cucinato una torta?” chiese Harry ragionevole

 

“Oh, avanti! Non può essere così complicato…mia madre fa torte quasi tutti giorni!”

 

“Mamma totte!”

 

“Sì, Ron, ma tua madre è tua madre!” Ron però non lo ascoltava più e già si era diretto al tavolo per riunire un mucchietto di farina

 

“Tu la vuoi fare torta?” chiese lui a Elly, la quale emise un urletto eccitato e salendo sul tavolo gattonò fino al padre. Harry li guardò rassegnato

 

Harry, ci prendi le uova per favore?!

 

Uoua!” il ragazzo sbuffò e portò loro una scatola di uova da sei. Ron ne ruppe tre e le gettò sul mucchietto di farina. Poi guardò interrogativo l’altro

 

“E poi cosa serve?!Harry alzò le spalle

 

“Latte?” propose lui cercando di ricordare l’ultima volta in cui aveva visto Molly preparare una torta. Ron si riscosse

 

“Latte! Bravo! Il latte, ci serve!” prese Elly in braccio e si diresse nuovamente verso il frigorifero. Niente latte

 

“Tu dici che la panna da cucina va bene lo stesso?”

 

“Non so…però dentro la panna da cucina c’è il latte, no?”

 

“Penso di sì…” disse lui prendendo il cartoncino di panna da cucina e portandolo sul tavolo. Lo aprì e ne versò una buona parte nell’impasto. Elly guardò la poltiglia alquanto schifata

 

“Che chifo!” disse lei arricciando il nasino

 

Nah!| Vedrai che alla fine diventa buona!” disse Ron allegro. Elly lo guardò poco convinta

 

“Adesso cosa dobbiamo metterci?!Harry fissò la poltiglia di uova farina e panna da cucina cercando di ricordare

 

“Lievito!”

 

Uevito!”

 

“Giusto! Sei un genio, amico!” Harry gongolò per qualche momento, poi cominciò a cercare una busta di lievito. Dopo cinque minuti buoni ne uscì vincitore. Porse a Ron la busta e lui mise un po’ lievito nella poltiglia. Tutti e tre guardarono schifati l’impasto

 

“E ora?”

 

Bhè, è un impasto…quindi bisogna…impastarlo!…credo…”

 

“Io non tocco questo schifo!” esclamò Ron. Elly ridacchiò e senza preavviso immerse le sue manine nella poltiglia cominciando a fare espressioni tra il divertito e lo schifato. Ron dopo un po’ prese coraggio e immerse anche le sue mani nell’impasto. Incontrò quasi subito le manine della bimba, che cominciò e ridacchiare e a giocare con le mani di Ron e l’impasto. Dopo una decina di minuti  davanti a loro c’era un pezzo di pasta dall’aria decisamente vissuta…

 

“Secondo me abbiamo saltato qualche ingrediente…” disse Ron a un certo punto guardando attentamente la massa bianchiccia sul tavolo. Elly immerse un ditino nell’impasto e ridacchiò

 

Mobbido!” poi si ciucciò il dito sporco. Leccò per un po’ e poi cominciò a cambiare espressione, fino a che non raggiunse un’espressione altamente disgustata

 

Appro!”

 

“Aspro?! Come fa a essere aspro?!” disse Ron prendendo un pezzo di pasta e mettendoselo in bocca, per poi risputarlo subito dopo

 

“è aspro!...Perchè è aspro?!” Harry si illuminò

 

“Lo zucchero!”

 

“Giusto!” si alzò dalla sedia su cui era crollato poco prima e prese da una mensola un contenitore di latta con un tappo blu, su cui Hermione aveva scritto a caratteri cubitali ‘zucchero’. Harry nel mentre allargò l’impasto e mise un altro po’ di panna da cucina

 

“Che stai facendo?!

 

“Come speri di mettere lo zucchero nell’impasto, razza di caprone?...”

 

Capone!”

 

“…Bisogna annacquarlo!” Ron e Elly si scambiarono un’occhiata, poco convinti. Il ragazzo a quel punto mise un pugno di zucchero sull’impasto, che Harry ripiegò subito dopo su se stesso per poi cominciarlo a lavorare. Nel giro di una decina di minuti la poltiglia zuccherata era ormai pronta per essere cotta

 

“Sono soddisfatto!” disse Ron orgoglioso del suo papposo impasto bianchiccio appena infornato. Elly gli rivolse un piccolo sguardo e poi scosse la testa. Rimasero un pochino in silenzio, sospirando e guardandosi intorno con aria vaga

 

“…E adesso?” chiese finalmente Ron; Harry strinse le spalle

 

Appettiamo!” disse Elly ridacchiando. I due ragazzi si girarono verso di lei, sorpresi e improvvisamente consci di quanto fosse ovvio

 

“è proprio figlia di Hermione, non c’è che dire…” disse Harry mentre vedeva la bimba correre nella maniera buffa e tenera in cui solo i bambini sanno correre per prendere il suo peluches preferito, Rupy, e renderlo partecipe della situazione. La bambina giocò un po’ con il pupazzo, mentre i due ragazzi discutevano animatamente a proposito del barbaro metodo di minaccia usato da Hermione e Ginny

 

“…Voglio dire…non possono farlo! Ci tolgono un diritto naturale, così!” Harry annuì, assolutamente d’accordo con il suo migliore amico

 

“E poi, vogliamo parlare di quando invece lo vogliono loro?! Improvvisamente diventano le persone più docili e accondiscendenti del mondo! E non importa se io abbia combattuto contro dieci Mangiamorte fino a venti minuti prima, oppure se tu abbia allenato i ragazzi per tutto il giorno e ti sia beccato due bolidi in faccia, loro ti si cominciano a strusciare addosso, quelle perfide aguzzine!”

 

“Non me ne parlare! Sono quasi schifato, da tanta cattiveria…e poi hai notato che ogni volta che invece ne abbiamo voglia noi, se ne escono con scuse tipo ‘ho mal di testa, amore!’ oppure ‘no, ti prego, ho avuto una giornata pesante’?! Amico, ci dobbiamo ribellare!”

 

“Sì!...Come?”

 

“…Che ne so! Un modo si trova, figurati!” Harry non sembrava convinto. Neanche Ron a dirla tutta.

Passarono un’altra mezz’oretta ad escogitare piani decisamente fantasiosi e veramente poco realistici di ricattare Ginny e Hermione, fino a che qualcosa di superiore non li costrinse a desistere…

 

“…Non senti qualcosa di strano?!” chiese Harry annusando l’aria. Ron lo imitò, arricciando il naso poco dopo

 

“Sembra…sembra…o Merlino, è puzza di bruciato!” si girarono di botto verso il microonde e videro distintamente l’ammasso di pasta, pressoché carbonizzato e un principio di incendio che si stava sviluppando all’interno

 

Harry, porta via Elly!” urlò Ron e Harry con scatto felino acchiappò Elly, la quale per l’agitazione cominciò involontariamente a gonfiare il povero Grattastinchi che in quel momento si trovava a passare per là. Dopo una decina di minuti Ron tornò dalla cucina, leggermente sporco di fuliggine e con l’aria alquanto sconvolta

 

“Tutto a posto?!” chiese a Harry che senza un apparente motivo era seduto sul divano e fissavo con gli occhi spalancati Elly, ora nuovamente tornata a giocare con Rupy. Ron alzò gli occhi al cielo, spazientito, scorgendo vicino al lampadario un’enorme palla di pelo rossa e con i baffi. Il ragazzo spalancò gli occhi

 

Harry! Perché, miseriaccia hai gonfiato Grattastinchi?! Hermione mi ucciderà, questa volta!” disse lui mentre cercava di afferrare una zampa del micione – che soffiava contro Ron in maniera decisamente minacciosa e si era appena arenato vicino alla libreria

 

“Non sono stato io…” Ron si girò di scattò verso di lui

 

“Come sarebbe a dire ‘non sono stato io’?! Chi è stato allora?!” Harry si girò verso di lui e poi rivolse lo sguardo verso Elly. Ron sembrava sull’orlo dello svenimento

 

“La mia bimba…”

 

“Che probabilmente sarà la futura Hermione Granger di Hogwarts…già me la vedo in combutta con la McGranitt!” scherzò Harry, alzandosi dal divano. Ron però non lo stava ascoltando più. Si catapultò su Elly prendendola in braccio e abbracciandola forte

 

“La mia piccola streghetta!!! Ha fatto la sua prima magia!!!” disse lui sull’orlo delle lacrime sollevandola in alto e facendola ridere per un po’

 

“Bava Elly?”

 

“Bravissima! Appena lo saprà la mamma sono certo che salterà di gioia ”

 

“…egalino?” chiese la bambina indicandosi

 

“Certo che te lo compriamo un regalino! Aspetta che lo sappia nonna Molly…non smetterà di piangere per almeno un’ora…!” Elly sorrise contenta si diressero tutti e tre in cucina

 

“Forse dovremmo rimettere un po’ in ordine, non trovi?” chiese Harry a Ron una volta nella stanza. Nel momento stesso in cui pronunciò l’ultima frase, però, udirono una chiave girare nella serratura della porta principale. A Ron si gelò il sangue nelle vene

 

“Sono tornata!” la voce squillante di Hermione risuonò per la casa. Ron ingoiò il vuoto al pensiero di quello che lo aspettava. La ragazza si diresse in cucina e nell’esatto momento in cui mise piede nella stanza, Elly le saltò addosso. Harry si eclissò all’istante, senza lasciare traccia

 

“Bello e rifuggente, papy!” disse la bambina una volta in braccio ad un’Hermione, agghiacciata e abbastanza schifata dallo stato della cucina e dall’ammasso di pasta bruciacchiata poggiato sul tavolo coperto di montagnette di farina. La ragazza sembrava sull’orlo dell’ulcera, tanto era arrabbiata e Elly resasi conto dell’espressione di sua madre e credendo di essere la colpevole della sua arrabbiatura, si rivolse preoccupata a Ron

 

“Detto giutto, io! Tata bava Elly?” il ragazzo sorrise e si avvicinò alle due, cercando di ignorare il più possibile le occhiate omicide di Hermione

 

“Certo tesoro, sei stata bravissima! Vero, mamma, che Elly  è stata brava e ha imparato tante nuove parole oggi?!” chiese Ron rivolgendosi alla ragazza, la quale rivolse uno sguardo alla bimba che sembrava preoccupatissima e aveva già gli occhioni azzurri lucidi. Hermione di sciolse all’istante

 

“Amore della mamma! Certo che sei stata brava! Ti prometto che non ti lascio più da sola con quell’imbecillone che hai per padre!”

 

Hey!”

 

Becillone!” ridacchiò Elly,

 

“Ecco, vedi?! Adesso mi chiamerà ‘becillone’ a vita!” Elly guardò prima sua madre, la quale alzò gli occhi al cielo, spazientita, e poi il padre, prontissimo per litigare. Decise quindi di prendere il mano la situazione, tirando Ron per la maglietta e facendo avvicinare di più i due ragazzi

 

Pehò, bavo becillone papy!...” tentò di consolarlo lei

 

“…Eppoi bello e rifuggente!...anche mamma bello e rifuggente!” Hermione sorrise

 

“Bella, Elly, la mamma è bella! Bellissima, anzi…” la corresse Ron arrossendo come un bambino e rivolgendo alla ragazza uno sguardo da cucciolo bastonato. Elly cominciò a ridere e Hermione sorrise imbarazzata. Poi la bimba si girò verso la ragazza

 

Peddoni papy?! Bavo papy…e bello!...E buffo!” Hermione ci pensò per un attimo, rivolse uno sguardo a Ron e poi uno a Elly, che aveva assunto la stessa espressione cucciolosa del padre. La ragazza ovviamente non resistette due minuti.

 

Uff…Solo questa volta, però!” gi altri due sorrisero trionfanti e Ron diede un piccolo bacio sulle labbra a Hermione, mentre Elly ricominciava a ridacchiare tutta rossa. Hermione ancora sorridendo, e senza un apparente motivo sollevò lo sguardo in alto, incontrando un galleggiante e decisamente alterato Grattastinchi rotolare a tre metri da terra, impigliandosi tra le mensole. Si girò furente verso Ron

 

Ronald Weasley, cosa ti avevo detto?! Questa volta me la paghi, non puoi gonfiare ogni volta che vuoi quel povero gatto! E non azzardarti mai più a lamentarti quando ti fa la pipì nelle pantofole oppure quanto ti mastica i jeans, perché ha tutte le ragioni per farlo, senza contare che…”

 

“è stata Elly”

 

“…che è ora che cresci, non sei più un bambino…COSA??!Ron annuì forte sorridendo

 

“Ha fatto la sue prima magia la nostra piccola streghetta!” Hermione si mise una mano davanti alla bocca con gli occhi già lucidi

 

“La mia bambina!!” urlò lei stringendo forte Elly, che arrancava, leggermente in difficoltà. Ron pareva vagamente preoccupato

 

“Mamma…” Hermione notò che qualcosa non andava, e allentò un po’ la presa

 

“Scusa tesoro!” Elly strinse le spalle, sorridendo, dando un bacino alla ragazza. Ron si guardò intorno, come per constatare i danni alla cucina

 

“E ora, che facciamo?” chiese lui, mentre una manina di Elly rimaneva incastrata tra i ricci di Hermione

 

“Pappa?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Ragazzi, non mi sembra vero, finalmente ho finito questo primo – faticosissimo – capitolo!!!!!! Non avete idea che parto è stato!!!!^^! Spero vi sia piaciuto il ritorno di Elly formato mini ^o^!!!!! Dunquissimo, iniziamo subito con i ringraziamenti, perchè ho diverse personcine dolcissimissime che hanno recensito e mi hanno fatto venire gli occhi a lucciconi, che è DOVEROSO ringraziare^^!

Ringrazio: _heAtHer_, primavera (che tesoro che sei^^!!!!), skiblue, AlyssFleur12, $Green Lady $, Topomouse, gnagnola, la mia gemella con Ronny e Pago al seguito ^o^!, Lisy91, Tabita, funkia, Merylin, ramona55, LaDamaLuthien, 619, Maky91, Moonlight rage, Tania, le mie tesore Marauders, MaryPotter92 (l’H\G che mi avevi chiesto è in via di costruzione, non ti preoccupare ^__-!), pinkstone, Lu, Avalon, Kri Black I, Lady, Hermione 91, ^clod^, mem, minau, andrèè, evenstar, the princess (^o^!!!)    per aver recensito l’ultimo capitolo di ‘Hermione vs Lavanda – Questa è guerra’!!!! Vi adoro da morire, siete stati dolcissimi e gentilissimi e non smetterò mai di mandarvi miliardi e miliardi di baciotti potti^^!!!!!!!!

In più ringrazio tantissimissimissimissimissimissimissimissimissimissi…mo, anche (e di nuovo, per chi cito ancora^^!): lenne88, LaDamaLuthien, MitsukiAngel,Merylin,MandyJJ, la gemellina mia, aledra_xan, Calime, really, Joannadellepraterie, simo91, SiJay, funkia, Tabita, ramona55, Judeau, Turambar, Francesca Akira89, Hermionina, kitten85, princenton, LalyBlackangel, Lu, Marauders, MaryPotter92, Elly, PaZzA WeNdY, ainat, Francy333, vale82, Will92, C.J., francesko, opea, Lady Gallagher, taja, JemmaW., Hermione 91, HermyG e skiblue   per aver recensito all’ultimo capitolo di SUO!!!!!!! Vi adorissimo amori miei!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!^o^! Bhè, cari io ho finito, quindi vi mando tantissimi baciotti potti!!!!!!^^

Mi raccomando, se avete idee potete tranquillamente dirmele, perché questa ff  si basa quasi unicamente sulle vostre richieste!!

Recensite, mi raccomando!!!!! A presto^^ Ancora baciotti ^^!

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Capitolo 2
*** Qualcosa di blu ***


Hermione camminava avanti e indietro per il dormitorio femminile del settimo anno da quasi mezz’ora

Dedicato a Tabita che mi ha ispirato il missing moment di oggi ^^

 

Mini prologo – il capitolo è ambientato un mese dopo la conclusione di ‘Solo un’occhiatina’. Ginny e Harry sono già fidanzati, gli esami sono finiti, ed è l’ultimo giorno per i nostri eroi ad Hogwarts.

La parte scritta in corsivo è un flashback. Buona lettura ^^

 

 

SUO MISSING MOMENTS

2. QUALCOSA DI BLU

 

 

La donna sbuffò rigirandosi per l’ennesima volta nel letto.

Non aveva chiuso occhio quella notte, troppo tormentata da pensieri che non pensava di dover affrontare così presto. Si rigirò di nuovo, mettendosi dritta e cominciando a fissare un grande macchia di umidità sul soffitto proprio sopra di lei.

 

“Che ti succede?” una voce maschile che lei avrebbe riconosciuto tra milioni, la distrasse dai sui pensieri. La donna girò la testa verso di lui, fino a incontrare gli occhi cristallini che amava tanto.

Sorrise.

 

“Non riesco a dormire…” lui si girò, per guardarla meglio

 

“è per…” lei annuì, senza che ci fosse il bisogno che finisse la frase

 

“Credi…credi che sia giusto?” l’uomo sorrise

 

“Certo…Cara, tu dovresti essere orgogliosa di lui e della sua scelta…Lei è praticamente perfetta!” la signora si girò completamente verso il marito

 

Arthur non è questo il punto! È…è troppo giovane! Sono troppo giovani! Posso capire se ce lo avesse chiesto quando Tu-sai-chi era ancora in circolazione, ma ora è da irresponsabili!” borbottò Molly tutta concitata. Arthur sospirò

 

Lollymolly, per favore, non fare così! Io sono già contento per il fatto che ce lo ha chiesto e non abbia fatto tutto di testa sua! Ron è abbastanza grande per decidere della sua vita…Senza contare che sinceramente non trovo alcun motivo per impedirglielo…” lei aprì e richiuse la bocca alcune volte, poi sbuffò, piccata

 

“è solo che…Oh, Artie, è ancora un bambino! Non può farlo!” piagnucolò lei tirando su con il naso

 

“Oh, tesoro, stai tranquilla…” mormorò lui abbracciando la moglie che si stava commuovendo – di nuovo -

 

“Il mio bambino!” Arthur alzò gli occhi al cielo, con un sorriso comprensivo sulle labbra

 

“Tesoro, calmati, forza! Non capisco perché tu sia così tanto preoccupata…insomma…suppongo ci abbia pensato molto prima di inviarci quel messaggio! Non sono richieste che si mandano come se niente fosse…”  Molly tirò su con il naso annuendo vigorosamente

 

“Oh, sì, sì è giusto, caro, hai ragione…” Arthur sorrise

 

“Va meglio, ora?” lei sorrise con gli occhi ancora un po’ lucidi

 

“Sì…Ma…ma secondo te quando gli arriva?” Arthur strinse le spalle

 

“è questione di qualche ora tesoro, non so…Errol non è particolarmente affidabile, lo sai…” Molly convenne con le parole del marito

 

“Ma lo hai sistemato bene? è un oggetto prezioso, se si rompe…” lui scosse la testa

 

“Non c’è alcun motivo di preoccuparsi…l’ho messo in una delle scatoline blu infrangibili del Ministero…romperle è praticamente impossibile” Molly non sembrava molto convinta

 

“Con gente normale! Ron sarebbe capace di rompere anche una cassaforte della Gringott! Lo sai com’è pasticcione…”

 

Lollymolly, stai tranquilla e dormi…”

 

“Va bene…”

 

“…”

 

“…”

 

“…”

 

“Sì, ma se…”

 

Molly…”

 

Arthur, non essere così tranquillo! Sai che…”

 

Molly!”

 

Ok! Dormo, dormo…però, perdindirindina con te non si può mai parlare!” Arthur scosse la testa rassegnato.

 

*

 

Hermione camminava avanti e indietro per il dormitorio femminile del settimo anno da quasi mezz’ora.

Sospirò pesantemente rivolgendo un’occhiata apparentemente distratta all’orologio da polso.

Ancora cinque minuti  pensò lei guardando nervosamente un piccolo flaconcino contenente un liquido violaceo poggiato sulla scrivania vuota, fatta eccezione per un paio di libri che non aveva ancora messo in valigia.

Mancava pochissimo per sapere se i suoi sospetti erano fondati oppure no.

Se qualcuno era veramente in arrivo oppure no.

Hermione arrossì al solo pensiero. Di tutto si sarebbe immaginata, tranne che si sarebbe ritrovata in una stanza ad aspettare il risultato di un test del genere all’età di diciannove anni.

Ancora tre minuti.

Era tutta una questione di colori, in fondo.

Blu sì, rosa no.

Semplice.

Due minuti.

Hermione si stava chiedendo come l’avrebbe presa Ron se lei fosse stata veramente…oddio, non riusciva neanche a pensare quella parola.

Sarebbe stato felice? Con Elly lo sembrava. Ma come avrebbero reagito gli altri? I loro genitori, i fratelli di Ron.

Come avrebbe reagito lei?

Un minuto.

Hermione sospirò. Non riusciva neanche ad alzare lo sguardo verso la scrivania.

Provò a immaginarsi come avrebbe reagito se alzando lo sguardo avesse visto il liquido blu.

La reazione a quel pensiero quasi la sorprese.

Felice.

Più che felice, forse.

Trenta secondi.

Poi provò a pensare alla sua reazione se avesse visto il liquido rosa.

Avrebbe provato sollievo…giusto?

No.

Delusione.

Hermione provò a riscuotersi. Non doveva ricamarci troppo sopra. Era troppo giovane per sognare su un sospetto del genere.

Dieci secondi.

Però…

Otto

…non sarebbe stato…

Sei

…così male.

Tre

Due

Uno.

Hermione alzò lo sguardo a fatica.

Un sorriso le illuminò il volto.

Adorava quel colore.

 

 

*

 

 

 

Ron camminava avanti e indietro per il dormitorio maschile del settimo anno da quasi mezz’ora.

Rigirò per l’ennesima volta la piccola scatolina blu che aveva tra le mani, guardandola nervosamente.

Questa cosa lo avrebbe ucciso, lo sapeva.

Lei lo avrebbe ucciso.

Sospirò pesantemente, pensando agli avvenimenti degli ultimi mesi.

Sorrise alla consapevolezza che in ogni suo singolo pensiero ci fosse lei.

Lei che rideva.

Lei che piangeva.

Lei che litigava.

Lei che lo amava.

Lei lo avrebbe ucciso.

Rivolse lo sguardo alla finestra e guardò, attraverso i vetri, il sole infuocato nascondersi dietro le montagne, percependo una strana paura che lo attanagliava allo stomaco, impedendogli quasi di respirare.

Paura di non essere capito, di essere ferito e rifiutato.

Nella sua vita aveva combattuto contro i mostri più feroci e contro le debolezze umane più infami, ma niente era paragonabile a quello che stava provando in quel momento.

Paura di cosa, poi?

Lei sapeva tutto di lui. Ogni singolo difetto, ogni modo di fare, ogni atteggiamento e ogni reazione, e nonostante questo gli aveva dato il suo amore, lo aveva scelto come amico, come amante e come suo principe azzurro. Ron sorrise al ricordo della prima volta in cui lo chiamo così.

 

“Sei il mio principe” gli disse all’albeggiare, con la voce ancora impastata dal sonno. Lui le sorrise e la strinse a sé, sentendola tremare

“Hai freddo?” sussurrò il ragazzo. Lei annuì piano con la testa, e si lasciò cullare dal respiro regolare di lui, tenendo la testa appoggiata sul suo petto e il corpo completamente abbandonato contro il suo.

“Va meglio?” le chiese dopo qualche minuto, sentendo che i brividi erano cessati. Lei annuì e alzò la testa verso di lui, sorridendo

“Sei un principe azzurro molto efficiente…” Ron aveva sorriso soddisfatto e le aveva dato un piccolo bacio sulle labbra, rimanendo in silenzio e assonnati per qualche minuto.

“C’è una cosa che devo dirti” disse il ragazzo ad un certo punto, rompendo il silenzio assonnato che si era creato

“Cosa?”

“Non so neanche io perché non te l’ho mai detto prima…” continuò lui, ignorando momentaneamente la domanda di Hermione. Lei lo guardò per un attimo negli occhi e Ron ebbe la netta sensazione che gli stesse leggendo l’anima. Poi fece un piccolo sorriso e riabbassò lo sguardo

“Non c’è bisogno che tu lo dica…”

“Perché?”

“Perché lo so già” entrambi sorrisero

“Però almeno una volta te lo dovrò pur dire…”

“Lo hai già detto prima d’ora” Ron corrucciò la fronte

“Sul serio?!” lei annuì contro il suo petto

“L’anno scorso. Per poco quelle due paroline non mi costarono l’infarto…” Ron rise, ricordandosi la scena. Mai nella sua vita aveva visto Hermione fare un’espressione tanto shockata.

“Hai ragione…”

“Io ho sempre ragione, Ronald…” disse lei con voce addormentata, ma comunque divertita. Lui ridacchiò

“…comunque…anche io ti amo” soffiò lei in un sussurro appena udibile dopo qualche secondo di silenzio. Lui sorrise contro i suoi capelli inspirando a pieni polmoni il suo profumo

“Ti amo ancora di più ora che lo hai detto…” lei storse il naso, arrossendo

“Ti avevo detto di non dirlo! Sennò diventiamo una di quelle coppiette sdolcinate che si vedono in televisione…”

“Dove?”

“Lascia stare…”

“…Ma perché non posso dirti che ti amo?!

“Smettila di dirlo!” Ron cominciò a ridacchiare

“Ti amo”

Ron!”

“Ti amo, Hermione!”

Ronald!”

“Oh, Herm, quanto ti amo!”

Weasley…”

“Nel pomeriggio ti faccio un cartellone rosa con i cuoricini e lo attacco in Sala Grande se continui a lamentarti…”

“Non lo faresti mai…”

“Credi davvero?!” lei alzò lo sguardo verso di lui, decidendo saggiamente di non replicare, limitandosi a sbuffare leggermente

“Sul serio…perché non vuoi che te lo dica?”

“Non è che non voglio che tu me dica, figurati, fa piacere sentirselo dire…ma tra di noi è inutile, secondo me…”

“Perché?”

“Noi ci apparteniamo Ron. Le parole sono inutili” e Ron sapeva che lei anche questa volta aveva ragione.

 

Lo aveva reso una persona diversa, ecco tutto. Una persona migliore.

Rivolse lo sguardo verso il suo letto, il letto che aveva occupato per anni, il letto in cui aveva pianto di nascosto durante la notte, il letto che era custode dei sogni più segreti e personali condivisi solo con una persona.

Era come se lei gli fosse dentro da tutta la vita.

Si avvicinò alla scrivania e da un cassettino estrasse una piccola foto.

Un lampo di coraggio lampeggiò nei suoi occhi limpidi e un piccolo sorriso gli si disegnò sulle labbra guardando i boccoli castani e disordinati illuminati dallo stesso sole che ora si nascondeva dietro le montagne.

Era arrivato il momento.

 

*

 

 

Hermione uscì cautamente dal dormitorio, ben attenta a non farsi fermare dai suoi amici per gli ultimi saluti. Attraversò con calma i corridoi, insolitamente silenziosi, guardando attentamente ogni più piccolo particolare che in quei sette lunghi anni potevano esserle sfuggiti. Provò una forte malinconia al pensiero che era una delle ultime volte che vedeva quelle scale cambiare direzione.

Uscì dal portone principale dirigendosi con una lentezza quasi esasperante verso il parco.

Camminò tranquillamente, godendosi l’aria primaverile, finché non scorse vicino alla grande quercia una figura che lei avrebbe riconosciuto tra mille.

Sorrise.

 

“Sapevo di trovarti qui” Ron sussultò al suono della sua voce insolitamente tranquilla e pacata. Si girò verso di lei accogliendola con un caldo sorriso e le ormai immancabili orecchie arrossate.

 

“Volevo essere trovato” disse lui mentre la ragazza gli si sedeva accanto, sorridendogli di rimando. Hermione appoggiò la testa cespugliosa sulla spalla del ragazzo, il quale la strinse subito a sé, con un braccio

 

“C’è una cosa che devo dirti…” dissero ad un certo punto all’unisono, scambiandosi un’occhiata sorpresa e sorridendo imbarazzati subito dopo

 

“Mi sa che la mia è un po’ più importante…” riprese esitante Hermione, mettendosi dritta. Ron s’incupì leggermente

 

“Anche la mia è molto importante!”

 

“Non volevo dire che la tua non è importante, voglio solo dire che sono assolutamente certa che la mia lo sia di più…”

 

“Non puoi esserne sicura!”

 

Bhè, neanche tu!” Ron borbottò, piccato


Herm…per favore…ti giuro che è una cosa veloce, ma non posso veramente aspettare…” sussurrò lui abbassando lo sguardo sulle sue mani. Solo allora Hermione si accorse della piccola scatolina che aveva in mano.

 

“Cos’è?” Ron sollevò lo sguardo verso di lei arrossendo in maniera adorabile.

 

“Era di questo che ti volevo parlare in effetti…” Hermione corrucciò la fronte, non capendo cosa ci potesse essere di così importante in quella scatolina blu. Sospirò pesantemente.

 

Ron…quello che devo dirti ne va del nostro futuro…” Ron si accigliò

 

“Anche quello che devo dirti io!” Hermione aprì la bocca come per dire qualcosa, bloccandosi un attimo

 

“…Non…non è che mi vuoi lasciare, vero?!Ron spalancò gli occhi

 

“Certo che no!” Hermione riprese a respirare

 

“Credevi davvero che io ti volessi lasciare?!” le chiese lui corrucciato. Lei cominciò a tormentarsi le dita, arrossendo e scuotendo la testa

 

“No…è solo che mi stai facendo paura, con tutto questo mistero! Io devo dirti una cosa importantissima e tu mi fai preoccupare!” disse lei uscendosene con una risatina genuina, anche se un po’ nervosa. Lui sospirò, arrossendo

 

“Sposami” il sorriso di Hermione si spense

 

“Come scusa?”

 

“Sposami” ripetè lui aprendo la scatolina blu e rivelando un anellino che sembrava fatto di pura e luminosa energia. Hermione fissò basita l’anellino

 

“è…è elfico…la mia famiglia lo tramanda da generazioni…” la ragazza sembrava aver perso qualsiasi uso motorio. Rimaneva lì, immobile a guardare con la bocca semiaperta quell’adorabile oggettino. Ron si schiarì la voce preoccupato sia per la ragazza, sia per l’infarto latente che lo stava per colpire sicuramente. Hermione a quel punto si riscosse, alzando gli occhi fino a incontrare i suoi, arrossendo terribilmente

 

“Io sono incinta…” Ron spalancò in maniera spropositata gli occhi, e fu certo che il suo cuore si fosse fermato per almeno qualche secondo dopo aver sentito le sue ultime parole.

 

“Ah…” Hermione annuì lentamente, continuando a guardare a intervalli regolari l’anellino e la faccia sconvolta di Ron, contenta del fatto che almeno non fosse morto d’infarto. Il ragazzo abbassò un attimo lo sguardo, rialzandolo subito, corrucciato in viso

 

“Se sei incinta, allora perché non mi vuoi sposare?!Hermione sbatté più volte le palpebre, non capendo

 

“…Non mi hai risposto…” continuò lui, abbassando la testa deluso. Hermione emise un urletto disarticolato, Ron alzò lo sguardo

 

“Non mi lasci?! Sono incinta, Ron! Sono incinta e non mi lasci?!Ron si corrucciò

 

“Che persona credi che sia?! E poi perché dovrei lasciarti?!” Hermione aprì la bocca, ma non vi uscì alcun suono. Si limitò a saltargli addosso.

Letteralmente.

 

Hermione!” disse lui colto alla sprovvista

 

“Sì!”

 

“Eh?!”

 

“Sì! Ron, sì!”

 

“Sul serio?!Hermione annuì, sorridente, baciandolo come raramente lo aveva baciato prima. Si staccarono dopo diverso tempo, a causa della mancanza d’ossigeno. Ron era di colore molto simile al mattone. Si rimisero dritti e lui si schiarì la voce nervosamente

 

“…Ehm…posso?” le chiese prendendo la sua mano sinistra nella sua e l’anellino con l’altra. Lei annuì raggiante. Ron prese un respiro e infilò il piccolo anellino luminoso al dito della ragazza, la quale si fece scappare un singhiozzo e una risata. Lui invece, riprese a respirare.

Hermione rimirò attentamente il suo anello per diverso tempo, con il cuore che non accennava a rallentare la sua corsa, mentre Ron, tutto gongolante per la notizia appena ricevuta, aveva appoggiato la testa sulle cosce della ragazza, ben attento a esaminare il ventre di lei, coperto da una leggera maglietta.

 

“Che stai facendo?” gli chiese lei giocando con qualche ciocca fulva

 

“Guardo mia figlia” Hermione storse il naso, con aria divertita

 

A essere precisi, ora come ora stai guardando le mie maglietta con i coniglietti…” lui le rivolse un’occhiataccia e all’improvviso le alzò l’indumento, scoprendo una buona parte di pancia. Hermione arrossì a disagio, guardandosi intorno nervosamente

 

“Non preoccuparti…sono tutti dentro a fare inutili foto ai corridoi e alle lavagne, non ci vedrà nessuno…” la prevenne il ragazzo. Lei si rilassò un po’.

Rimasero un pochino fermi in quella posizione, lei con le dita tra i suoi capelli, lui con un braccio alzato per reggere la maglietta a guardare la pancia della sua ragazza.

 

“Si può sapere cosa ci trovi di tanto interessante, nella mia pancia?!” disse lei dopo un po’. Ron alzò gli occhi verso di lei, schioccandole un bacio poco sopra l’ombelico, facendole venire i brividi

 

“La tua pancia è estremamente interessante, invece…” un altro bacio. Hermione sorrise

 

“…è sexy…” un altro ancora

 

“…morbida…” ancora un altro

 

“…e poi c’è dentro Elly, come faccio a non adorarla?! disse lui poggiando un orecchio all’altezza della ombelico di lei. Hermione alzò un sopracciglio

 

“Che stai facendo?”

 

“Sento se si muove!” disse lui come se fosse ovvio

 

“Credo sia troppo presto per…’sentirlaRon! Sarà alta un centimetro scarso!” Ron la ignorò

 

“Ecco, ecco! La sento!”

 

“No, Ron, quello è il mio stomaco…ho fame…”

 

“Ah…”

 

*

 

Ron e Hermione rientrarono poco dopo, giusto in tempo per il banchetto di fine anno. Andarono ad indossare velocemente le loro divise e scesero trovando già la maggior parte degli studenti seduti a banchettare. Ron intercettò lo sguardo di Ginny e Harry, il quale fece loro segno di raggiungerli.

Il ragazzo le prese mano sinistra nella sua e la condusse tra i tavoli, fino ad arrivare dagli altri due

 

“Ce ne avete messo di tempo voi due! Che cosa stavate…ODDIO!” urlò Ginny, facendo girare mezza tavolata, una volta visto quello che Hermione aveva al dito. Harry – che ovviamente non aveva capito nulla – si girò verso la sua ragazza

 

“Che ti prende?” Ginny però non lo ascoltava. Guardava con occhi sbarrati la mano sinistra di Hermione, ancora intrecciata a quella di Ron

 

“Oddio!”

 

“Gin…che succede?” riprovò il ragazzo. Ginny rivolse uno sguardo allucinato a Ron e Hermione che le si erano seduti davanti e poi rivolse lo sguardo verso Harry

 

“La mano…il dito…l’anello!” riuscì a dire lei durante un attacco di ridarella isterica. Harry rivolse lo sguardo alle mani dei suoi amici. Non notò niente a parte un piccolo cerchietto di luce intorno all’anulare sinistro di Hermione.

Aspettate un attimo.

Esponiamo al mondo il ragionamento di Harry per punti :

1. Anulare di Hermione.

2. Hermione = ragazza.

3. Hermione = ragazza di Ron.

4. Anello all’anulare sinistro di Hermione che è la ragazza di Ron

5. Santo cielo…

Harry spalancò la bocca allibito

 

“No…” mormorò lui. Ron annuì con la testa

 

“Sì!” Harry lo guardò

 

“Anche voi!”

 

“Sì!” ridacchiò Hermione

 

“Sì!” batté le mani Ginny

 

“Sì!” ribadì Ron

 

“Sì!” dissero tutti facendo preoccupare mezza Hogwarts.

 

“E c’è dell’altro!” Ginny e Harry per poco non fecero rovesciare la brocca d’acqua

 

“Cosa vuol dire ‘dell’altro’?” chiese con voce stridula Harry. Hermione sorrise radiosa. Ginny la guardò, poi si girò verso Ron, per poi rigirarsi di nuovo verso Hermione ed infine rivolgersi al fratello con sguardo allucinato e mani sudate

 

“Non puoi aver fatto quello che temo tu abbia fatto, vero?! Voglio dire…vero che non lo hai fatto? VERO?” Ron e Hermione si scambiarono un’occhiata raggianti

 

“Non è vero…” mormorò Ginny accasciandosi su se stessa. Harry non aveva capito.

 

“Cosa non è vero?” appunto. Ron si guardò intorno schierandosi la voce nervosamente

 

“Amico…dai…cosa ci potrebbe essere di più, dopo averti detto quello che ti abbiamo appena detto?!

 

“Non sei bravo a semplificare le cose, tesoro…” mormorò Hermione, guardando Harry preoccupata

 

“Io ci ho provato…” disse lui alzando le spalle e addentando una coscia di pollo. Hermione fece un respiro e appoggiò una mano su quella di Harry

 

Harry…come dire…è successa una cosa…”

 

“Cosa?”

 

“Ehm…vedi, il fatto è che, io e Ron…noi…senti…ehm…non è che per caso i tuoi zii ti hanno mai raccontato la storia della cicogna?” Harry scosse la testa, corrucciato. Hermione sembrava in difficoltà

 

“Quella del cavolo?!

 

“No…”

 

“L’ape e il fiorellino?!  Harry scosse di nuovo la testa

 

“Anche tu, comunque, ci vai giù pesante con le metafore, amore…” disse Ron poggiando nel piatto quello che rimaneva della sua quarta coscia di pollo. Hermione sospirò. Ginny a quel punto sbuffò e strattonò Harry per il braccio sussurrandogli qualcosa all’orecchio. L’espressione di Harry cambiò.

 

“Oh Merlino…SEI INCINTA!” tutta Hogwarts si girò allibita verso di loro.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao tesori miei adorati!!!!!! ^o^!!!! Mi siete mancati così tanto in questi lunghiiiiiissimi giorni senza EFP!!!

Dunquissimo, spero tanto vi sia piaciuto anche questo missing! Come magari i più attenti di voi avranno notato, all’interno dei paragrafi, ho ripetuto degli atteggiamenti e delle piccole azioni, come ad esempio le somiglianze di Ron e Arthur e di Hermione e Molly, oppure il fatto che entrambi i protagonisti comminino da mezz’ora avanti e indietro nei loro rispettivi dormitori, e vorrei precisare che è fatto apposta e non perché non sapevo come iniziare i paragrafi! ^^’’’ Dico questo, perché l’ho fatto leggere a una mia amica a scuola, e nonostante sia una pazza scatenata peggio della sottoscritta, in ogni caso mi ha fatto venire lo scrupolo dicendomi che era ripetitivo e che a lei sembrava che fosse perché non sapessi come iniziare…T_T ci sono rimasta malissimo .___.  Ecco perché ci tenevo a precisare che era fatto apposta…comunque, chiusa parentesi e passiamo a cose veramente importanti, cioè hai ringraziamenti, gioie mie!

Light lily, Ginny_Potter, Lisy91, Topomouse, Merilyn, eagle88, la gemellissima e adoratissima Daisy, Ronnie e Pago (XD), trilly88, leo, spirit, lenne88, MaryPotter92, redRon, Tabita, Ronny92, la mia tesora funkia, SiJay, Joannadellepraterie, Padfoot, DeepDerk, opea, Turambar, sweet_girl, francesko, Free air, Prongs, Alberyl90, ramona55 o patsan o dome XD!, mem, primavera (era doveroso, tesoro!!!^^)

GRAZIE MILLE DAVVERO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!^^!!!

Per coloro che mi hanno proposto Missing moments, dico di avere pazienza, perché accontenterò tutti prima o poi! Il problema è che vado molto a ispirazione, quindi non si sa quando esattamente… O.o! state certi che comunque sarete tutti accontentati!^^

Un ringraziamento speciale va anche a tutti coloro che hanno recensito la mia shottina ‘Sotto un ombrello a fiorellini’!!!! Grazie mille a tutti sul serio, non ho parole per dirvi quanto io vi adori!!!!^\\\\^!!!!!!!!

Ora ho finito sul serio e vi lascio andare a fare cose sicuramente più costruttive che stare a leggere i miei commenti idioti di fine capitolo!

Baciotti potti^^!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! […] !!

 

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Capitolo 3
*** Il pranzo della domenica ***


7 anni Elly

Mini prologo – Elly ha sette anni, i suoi fratelli hanno uno tre e l’altra due anni; il resto è facilmente seguibile! Buona lettura ^^

 

 

SUO MISSING MOMENTS

3. IL PRANZO DELLA DOMENICA

 

 

Il sole splendeva alto nel cielo in una bella mattinata di luglio.

Un bimbetta dai boccoli castani e gli occhi di un azzurro limpidissimo, sgambettava nel grande lettone dei suoi genitori, mentre la casa era ancora addormentata.

Rivolse uno sguardo alla sua sinistra e sorrise, mostrando impudentemente i suoi due unici dentini, nel vedere sua madre, ancora addormentata, alzare ritmicamente il petto, nel sonno.

Rigirò gli occhietti vispi anche alla sua destra, ridendo apertamente alla vista di suo padre che occupava gran parte del letto e che ronfava beato nonostante la  posizione innaturale. Gli si gettò sopra, ancora ridendo. Il ragazzo sussultò biascicando qualcosa di incomprensibile, per poi rigirarsi su di un fianco e continuare a dormire.

La bambina sembrava perplessa e fece un piccola bolla di saliva, nel tentativo di sbuffare.

Rimase un altro pochino a guardare i genitori profondamente addormentati e cercò un altro paio di volte di svegliarli, prima di arrendersi definitivamente.

Si grattò pensierosa la testolina riccioluta, poi scese tranquillamente dal lettone, non badando alla sederata che diede sul parquet una volta scesa, e sgambettò fuori dalla stanza facendo strani rumorini con la bocca,tornando solo qualche minuto dopo, trascinando per la maglietta suo fratello di appena un anno più grande e ancora semi addormentato.

 

“Che vvoi, Gilly?” chiese il bimbo stropicciandosi un occhietto una volta arrivati di fronte al letto dei loro genitori. La bambina indicò sorridendo in direzione di Hermione

 

“Pappa!” il bimbo la guardò

 

Veja mamma, no me!” disse lui scuro in volto, spostandosi un ciuffo di capelli rossi dagli occhioni nocciola ancora assonnati. Gilly mise il broncio

 

“Ma non si veja!...tu più bavo a vejare!” il fratello le mise una manina paffuta sulla testolina spettinata  

 

Alloha ti aiuto…”

 

Bavo Ben!”  Gilly battè le manine contenta, mentre il fratello zampettava verso sinistra, trovandosi poco dopo sua madre di fronte, profondamente addormentata.

Allungò un braccio e cominciò a scuotere Hermione

 

“Mamma…” iniziò a chiamare lui. Gilly pensò bene di arrampicarsi su letto e aiutarlo, cominciando a saltare ripetutamente addosso a Ron

 

Papy!” rise Gilly quando lui aveva borbottato un ‘ancora cinque minuti, ti prego’ cambiando posizione e riprendendo a russare.

Ben raggiunse Gilly sul lettone dopo che al terzo richiamo Hermione aveva mugolato qualcosa prima di ricominciare a dormire. I due bambini si scambiarono uno sguardo sconsolati. Scesero dal letto e così come aveva fatto la bimba qualche istante prima, uscirono dalla stanza per tornare solamente dopo aver svegliato Elly, che si lasciava trascinare in camera ancora con gli occhi chiusi.

 

“Che vi è preso?” mugolò lei abbandonandosi in un angolino del letto dei suoi genitori nel tentativo di riprendere sonno. Ben e Gilly stavano cadendo nella disperazione.

La bimba, tentò di riscuotere la sorella maggiore, mentre Ben, ormai del tutto sveglio e vispo più che mai, si guardava attentamente intorno in cerca di qualcosa di particolarmente rumoroso da scagliare contro il muro, così da svegliare il resto della famiglia.  

 

Veja! È taddi!” urlò Gilly nell’orecchio di Ron, che si limitò a cambiare di nuovo posizione.

Ben fece viaggiare ancora un po’ il suo sguardo per la stanza, poi improvvisamente si illuminò. Si avvicinò a suo padre, mentre Gilly risaliva per l’ennesima volta sul letto tentando di scuotere Elly e Hermione, e un sorrisino furbetto gli si disegno sulle labbra

 

Papy…c’è un ragno…” un sussurro bastò a far scattare il ragazzo. In un istante saltò in piedi sul letto uscendosene con un urletto isterico più che preoccupante, e facendo svegliare – finalmente – sia Elly che Hermione, con un sussulto

 

“Che cavolo ti prende?!” urlò Hermione, a metà tra l’assonnato e lo scocciato, mentre dopo lo spavento iniziale, si passava una mano sugli occhi, cercando di abituarsi alla luce mattutina. Elly aveva le pupille dilatate dallo spavento. Gilly e Ben ridacchiavano.

 

T-tu...! Non farlo mai più!” disse Ron, ancora scosso, vedendo il figlio ridere apertamente

 

“Tu non ti vejavi!” si scusò il bambino, mentre abbracciava una gamba del padre, ancora in piedi sul letto. Hermione ridacchiò

 

“Sempre il solito dormiglione!” Gilly le gattonò incontro, corrucciata in volto

 

“Anche tu dommiona! È taddi!” questa volta fu Ron a ridere, mentre prendendo Elly con un braccio, e Ben con l’altro, si ributtava a peso morto sul materasso. Hermione storse il naso

 

“Io non sono dormigliona…” mormorò lei piccata, mentre Gilly le si arrampicava addosso, adagiandosi qualche secondo dopo sul suo petto

 

“Tu taaaaanto dommiona…è taddi e nonna si abbabbia…” Hermione corrucciò la fronte alle parole della figlia e rivolse un sguardo verso il suo comodino, dove troneggiava una piccola sveglia color panna. Quando la ragazza lanciò un urlo alzandosi di botto dal letto portandosi dietro anche la bimba sopra di lei, Ron la guardò allarmato

 

“Che è successo?!Hermione lo guardò con gli occhi dilatati in maniera preoccupante

 

Molly!” Ron si corrucciò

 

“Che ha fatto mia madre?”

 

“è domenica, Ron, domenica!” il ragazzo non capiva ancora e si scambiò uno sguardo perplesso con Elly, in quel momento era arrampicata sul suo collo. Hermione alzò gli occhi al cielo, mentre con Gilly in braccio cominciava a dirigersi verso la porta per raggiungere il bagno

 

“Il pranzo, Ron! Abbiamo promesso a tua madre di andare da lei oggi!” Ron si grattò pensosamente il mento

 

Tu hai promesso, Hermione! Io non ricordo neanche quand’è stata l’ultima volta che ci abbiamo parlato!”

 

“Ma se è venuta ieri!” urlò lei dal bagno, cercando di sovrastare lo scroscio del lavandino in cui stava cercando di lavare Gilly. Ron fece una smorfia e prese in braccio Ben e Elly per raggiungere la ragazza

 

“Possibile che non te ne ricordi?”  chiese lei asciugando il visino paffuto della bimba. Ron alzò le spalle

 

“Lo sai come sono fatto, amore…”

 

“Sì ma ti ha raccomandato per dieci minuti di quanto ci tenesse a questo pranzo!” il ragazzo si sforzò inutilmente di ricordare

 

“Ma sei sicura che si stesse riferendo proprio a me? Di solito queste cose le dice a te, visto che continua a ripetere che sei quella intelligente!” Hermione diede lo spazzolino a Elly e cominciò a lavare la faccia a Ben, mentre Gilly si dimenava tra le braccia di Ron

 

“Io ero a prendere i tuoi figli a casa di Harry e Ginny! Non posso mica fare tutto io!” le orecchie di Ron divennero rosa

 

“Ora sono solo figli miei?! E poi anche io collaboro alla vita familiare!” Hermione alzò un sopracciglio, mentre Elly sputacchiava dentifricio alla ciliegia nel lavandino

 

“E in che modo?! I bambini li prendo e li porto io, la spesa la faccio io, la casa la pulisce Molly,, tu cosa fai? Svuoti il frigorifero?!Ron strabuzzò gli occhi

 

“Non solo! Controllo assiduamente che la poltrona non sia rotta, stravaccandomici sopra a intervalli regolari di qualche ora, testo la morbidezza continua dei nostri cuscini e addirittura ti avverto quando gli asciugamani non sono abbastanza morbidi, così puoi comprare un ammorbidente di maggiore qualità!” Hermione sembrava in procinto di tirargli addosso il porta-spazzolini di ceramica. Gilly, Ben e Elly ridacchiarono

 

“Ma si può sapere come ho fatto a sposarti?!” chiese lei uscendo in gran carriera dal bagno, con i due figli maggiori alle calcagna

 

“Che vuoi che ti dica, amore…al mio fascino non si resiste!” disse lui ridendo alla vista dell’occhiataccia che gli rivolse Hermione, tutta rossa in faccia.

 

 

 

 

*

 

 

Ron Weasley e famiglia arrivarono alla Tana verso mezzogiorno.

Parcheggiarono il maggiolone verde mela di Hermione appena fuori dal cancelletto e si avviarono verso l’entrata, leggermente preoccupati dalla reazione che avrebbe avuto Molly al loro – seppur minimo – ritardo.

Davanti alla porta, un bimbo della stessa età di Elly, e dagli occhi di una particolarissima tonalità di viola, li accolse con un gran sorriso

 

“Ciao!” li salutò tranquillamente lui. Ron e Hermione sorrisero

 

Andrew! Non sapevamo trovarti qui!” disse la ragazza sorridendo, mentre Elly le si nascondeva dietro in un improvviso attacco di timidezza, continuando comunque a guardarlo; Ron gli diede un buffetto sulla testa. In quel momento il padre di Andrew uscì in giardino salutando i due ragazzi con un gran sorriso

 

Remus!” dissero loro mentre lui prendeva in braccio il figlio, che nel mentre aveva fatto diventare i suoi capelli da castani a celesti. Tutti risero e Gilly saltellò tra le braccia del padre tutta eccitata, nel vedere i giochi di colore che Andrew creava senza nessuna fatica come sua madre.

Il gruppo entrò in casa, affollata come raramente lo era stata. Nel salotto li accolsero Bill e Fleur che dopo un saluto veloce dovettero accantonare i convenevoli e riprendere a rincorrere le loro tre figlie, Sophie di sette anni, Jolie di sei e Sylvie di cinque, le quali avevano pensato bene di prendere il servizio buono di nonna Molly e cominciare a rincorrersi tra loro con i piatti di ceramica in mano.

Subito dopo furono salutati più che allegramente da un Arthur Weasley e una Tonks che si scambiavano occhiate tra lo schifato e il divertito, mentre fissavano Charlie e la sua nuova fiamma, una modella rumena di nome Karina, mangiarsi la faccia a vicenda comodamente seduti sul divano della Tana. Ron ridacchiò.

Hermione si divise dal marito ed entrò in cucina con solo Elly ancora attaccata ai suoi jeans.

 

Hermione, tesoro!” la salutò Molly, tutta affaccendata tra la lasagna e l’arrosto, sorridendole amabilmente. Seduta al tavolino di legno, stava Ginny, che puliva la fragole e che si alzò subito per abbracciarla. Elly si rilassò un pochino, quando sua zia le diede un fragolina da assaggiare.

Qualche secondo dopo, il resto della famiglia Potter arrivò barcollando attraverso la porta evitando per un pelo il ramo anglo-francese della famiglia che ancora scorrazzava ridendo e urlando per la casa.

 

Harry!” lo accolse Hermione, cercando di trattenere le risate nel vedere il suo migliore amico con in braccio i due gemellini Lily e James - straordinariamente uguali agli originali Lily e James Potter - di tre anni, e il piccolo Ian, coetaneo di Gilly, sulle sue spalle, che giocava allegramente con un peluches a forma di Ungaro spinato e sbavava di tanto in tanto sulla testa del padre.

Ginny, mossa da grande bontà d’animo, gli corse in aiuto, prendendo la piccola Lily che, tutta tranquilla, continuava a giocare con la sua adoratissima bambola si pezza, unico gioco a cui lei degnava più di uno sguardo distratto.

Hermione scambiò qualche battuta con Harry – che resosi conto che Ian gli aveva sbavato sulla testa si era subito eclissato in bagno – e poi cominciò a giocare con i due piccoli Potter, mentre Lily faceva bolle di saliva con Gilly, che appena vide la bambola di pezza dell’altra, non mancò di far comparire Rupy, il pupazzo che le aveva da poco passato in eredità Elly.

 

 

*

 

 

“Hai visto?” chiese Ginny ad un certo punto abbassando notevolmente la voce. Hermione si corrucciò

 

“Cosa?”

 

“Quella ragassa c’est odiosà! Oh sciao Hermionì!” disse Fleur entrando in gran carriera nella piccola cucina con tre piatti di ceramica in mano. Hermione si girò verso di lei

 

“Chi?”

 

“Oh bambina, non mi dire che non hai ancora notato Miss coscia lunga!” s’intromise Molly prendendo i piatti dalle mani di Fleur

 

“Ma parlate della nuova ragazza di Charlie?” le tre donne annuirono sbuffando

 

“Dovresti sentirla, Hermione, è una sgualdrina! Ci ha provato con Harry!”

 

“E con Billì!”

 

“E con Arthur!” tutti si girarono verso Molly, attonite

 

“Ve lo giuro su quello che volete bambine mie, l’ho visto con questi miei occhi come cercava di circuire il mio povero marito!”  Hermione ridusse gli occhi a due fessure, poi Fleur la prese per le spalle

 

“Tieni d’ochio Ron, dami retta mon petit! Quella è una donnascià, mai fidarsi di done come lei!” la ragazza annuì, leggermente inquietata.

 

“Ma…scusate, se sta con Charlie come fa a provarci con il resto della sua famiglia?!...Insomma…Charlie non lo vede?”

 

“è questa la cosa assurda, lui se ne accorge, e se la ride pure quel disgraziato!” disse Molly tutta concitata togliendo le ditate dai piatti con uno straccio

 

“Come sarebbe a dire?! È la sua ragazza e…”

 

“Lo sai com’è fatto Charlie, no? Lui è di mente aperta…” mormorò Ginny mimando le virgolette con la mano. Fleur nel mentre aveva piantato lo sguardo sul salotto, dove Charlie e Karina stavano ancora dando spettacolo. Hermione rivolse lo sguardo dove stava guardando la cognata

 

“Eppure sembrano così affiatati…”

 

“Oh, ma lo sonò!” disse Fleur concitata

 

“Il problemà è che lo sonò solo quando sono attaccati come la cossa con lo scolio!”

 

“Sì, e lei è la cozza” convenne Ginny

 

“Ovviò”

Intanto, nell’altra stanza, Charlie e Karina si erano staccati.

 

 

 

*

 

 

 

“è un piacere conoscerti Karina” disse Ron, cercando di tenere bene a mente il visino aggraziato di Hermione, mentre la ragazza si ergeva nel suo metro e ottanta di curve

 

“Oh, tu defe essere Ron! Charlie mi ha pparlato cossì tanto di teh!” Ron sorrise nervosamente

 

“Oh, anche a me ha parlato moltissimo di te! Ormai è proprio come se ti conoscessi da una vita!” mentì lui uscendosene con una risatina isterica, mentre vedeva il fratello maggiore appena un passo dietro Karina, mettersi una mano sugli occhi indeciso tra scoppiare a ridere e disperarsi.

Karina prese sottobraccio Ron, ancheggiando per la stanza e ignorando bellamente il piccolo Ben che seguiva come un’ombra il padre, lanciandole occhiatacce

 

Allohra…che laforo fai Ron?” chiese lei ammiccando al ragazzo, mentre entrambi si sedevano sul divano e Ron metteva tra loro Ben, che continuava imperterrito a fulminare la modella con lo sguardo. Lei rivolse al bimbo un sorriso finto e Hermione fissava la scena a distanza, con gli occhi ridotti a fessure pensando ad una tortura abbastanza dolorosa da infliggere al marito se avesse ceduto alle avance di quella donna. Fleur, Ginny e Molly erano uscite dalla cucina, e si erano messe poco dietro Hermione, con gli occhi furenti di rabbia.

 

“Ehm…sono un allenatore…di Quidditch…” Karina sembrava molto impressionata, anche se Ron aveva seri dubbi che sapesse persino cosa volesse dire la parola.

 

“Che cossa interessante! Io sono motella in mi paesse…” Ron cercò di fare un’espressione interessata più convincente possibile. Poco lontano da loro Charlie e Bill se la ridevano alla grande, mentre Hermione era indecisa se picchiare Charlie per aver portato una donnaccia simile a casa oppure direttamente Karina, che sembrava non calcolare minimamente le occhiatacce che le rivolgevano i tre quarti della famiglia.

 

“Tu sa…io so molto pella…tu trofa me pella?” chiese lei poggiandogli una mano con le unghie smaltate di rosso sul petto. Ron sorrise

 

“Oh, Karina…tu sei molto bella…” Hermione stava trattenendo a stento le lacrime. Fleur imprecò in francese

 

“…ma senza offesa, trovo molto più bella mia moglie” la mascella di Karina mancò di poco il pavimento. Ron le rivolse un piccolo sguardo comprensivo sussurrandole unmi dispiace’ mentre le batteva una mano sulla spalla, poi si alzò e si diresse verso Hermione strappandole un bacio mozzafiato che scatenò molti commenti da parte di tutti i presenti.

Karina si alzò furiosa e dopo aver dato uno schiaffo a Charlie e urlantogli contro qualcosa in rumeno, uscì ancheggiando sui suoi tacchi a spillo, inciampando subito dopo sull’erba.

Tonks, con in braccio Andrew che fissava Elly ridacchiare, mentre i suoi genitori si baciavano, rimase un attimo perplessa

 

“Ma dove l’hai trovata quella, si può sapere?” Charlie alzò le spalle

 

“Ci usciva un mio collega e mi ha detto che era carina così…ci ho provato” disse semplicemente lui mettendosi le mani in tasca, minimamente scalfito dal fatto che la sua ora ex-ragazza ci aveva appena provato con il suo fratello minore, nonché padre di famiglia.

 

“Senza preoccuparti minimamente che lei ci provasse con il resto del mondo nel frattempo?” chiese ancora Tonks con uno sguardo divertito

 

“Che vuoi che ti dica, Dora…sono un uomo dalla mente aperta” disse lui con una tranquillità quasi disarmante, mentre dalla sua tasca scivolavano più o meno cinque o sei foglietti con sopra nomi e numeri di telefono diversi

 

“E quelli?!” chiese Arthur più divertito che sorpreso. La bocca di Charlie si allargò in un sorrisino furbo

 

“Le assistenti di volo babbane sono gli esserini più deliziosi che io abbia mai avuto il piacere di incontrare…”

 

 

*

 

 

Circa un’ora dopo l’uscita di scena – oserei dire trionfale - di Karina, l’intera famiglia era seduta alla lunga tavola in giardino, posta proprio sotto il piccolo gazebo recentemente montato da Arthur.

Durante il pranzo si poteva tranquillamente notare la difficoltà di Fleur – ancora più isterica da quando aveva scoperto di aspettare il quarto Weasley – e di Bill, nel pieno dell’ennesimo tentativo di far mangiare le lasagne senza sporcare alle bambine i vestitini nuovi comprati dalla nonna materna, che a quanto pare sentiva il bisogno di spendere cifre da capogiro per tre pezzi di stoffa, pur di contrapporsi alle doti culinarie dell’altra nonna.

Lupin, che al contrario di Bill e Fleur, mangiava relativamente tranquillo - rassicurato probabilmente anche da fatto che il figlio indossasse una salopette che non costava più di dieci galeoni - osservava più che attonito la voracità made in Weasley con cui Elly, Ben e – anche se in maniera più limitata – Gilly, tracannavano cibo con una velocità e in una quantità invidiabile solo a quella di Ron.

Nel frattempo Tonks, che più che altro rideva, tentava inutilmente di dare una mano a Harry e Ginny, in seria difficoltà con Ian che invece di mangiare la pappa, si metteva in bocca il suo pupazzo a forma di drago e giocava con il cucchiaio di plastica grondante di omogeneizzato, e con James, al quale il cibo arrivava per il 90-95% sulla maglietta, non giungendo alla bocca.

Arthur si guardò in giro più che mai divertito, e ringraziò mentalmente i gemelli, trattenuti dal disarmante inventario del negozio e Percy evidentemente troppo preso ad adulare i potenti al ministero per ottenere più facilmente cariche non meritate, per non essersi aggiunti anche loro a quella sorta di circo che era quella grande famiglia.

 

Arrivati al dolce la maggior parte dei presenti tirarono un sospiro di sollievo. La piccola Lily – il cui vestitino era lindo come appena indossato – si alzò con qualche difficoltà dal tavolo, e invitò Gilly a giocare con Rupy e Kitty (la bambola si pezza), mentre i grandi prendevano caffé e liquori vari.

A poco a poco tutti i bambini si divisero i piccoli gruppetti molto vicini tra loro e alla fine solo Andrew, unico maschietto della sua età e molto timido al primo approccio con gli altri, si ritrovò senza nessuno con cui giocare.

Il bimbo si guardò intorno e quando vide Lily e Gilly, Ian, Ben e James, Sophie, Jolie e Sylvie giocare tranquillamente le lacrime gli cominciarono a pungere gli occhioni color lavanda.

 

“Perché piangi?” una vocina timida gli arrivò alle spalle all’improvviso. Andrew si girò e di fronte a lui si ritrovò Elly. Il bimbo abbassò lo sguardo

 

“Io non sto piangendo” Elly fece un passo verso di lui guardandolo meglio negli occhi

 

“Sì che stai piangendo…”

 

“Non è vero”

 

Si che lo è!...però se tu dici di no anche se non è vero, non ti preoccupare, perché non lo dico che hai pianto!” il bambino sorrise

 

“Grazie” Elly alzò le spalle

 

“Di niente…ehm…ci vuoi venire con me?” Andrew la guardò, mentre la guance nivee gli si tingevano leggermente di porpora

 

“Ma tu non vuoi giocare con le tue cuginette?” la bimba storse il naso

 

“Non tanto…Sophie mi sta antipatica” Andrew annuì

 

“Allora andiamo?”

 

“Dove?”

 

“è una sorpresa!” sorrise lei. Andrew si corrucciò

 

“Ma io lo voglio sapere!”

 

“Se te lo dico che sorpresa è?! Andiamo dai…” disse lei iniziando a camminare verso il retro della casa. Andrew la seguì, nonostante qualche incertezza. Camminarono per un po’ e Elly si fermò solamente una volta arrivata di fronte ad una grande siepe.

 

“E ora?” chiese il bambino più perplesso di prima. Elly alzò gli occhi al cielo

 

“Certo che tu non hai proprio pazienza eh?!” disse lei cominciandosi ad arrabbiare. Lui intuendolo fece diventare i suoi capelli verde smeraldo, facendola subito ridere.

Calmate le risa lei si aprì un piccolo varco tra i rametti e insieme a Andrew raggiunse la parte opposta della siepe, che nascondeva un piccolo giardinetto con un’altalena attaccata a un albero, che dall’esterno non si riusciva neanche a scorgere.

 

“Wow…” riuscì a dire lui completamente attonito. Lei sorrise compiaciuta, andandosi a sedere sull’altalena

 

“Come ci riesci?” chiese lei ad un certo punto. Lui si girò verso di lei sedendosi sull’erba soffice

 

“A fare cosa?”

 

“I capelli verdi e blu!” rise Elly entusiasta. Andrew sorrise

 

“Mi viene naturale! Anche mamma lo fa”

 

“è per questo che ha sempre i capelli rosa e cambia sempre forma del naso?” il bimbo annuì

 

“Per adesso io so solo cambiare i capelli, il resto è difficile…però quando sono grande diventerò bravissimo!” disse lui gonfio d’orgoglio. Elly cominciò a ondeggiare sull’altalena

 

“Lo vorrei saper fare pure io…” mormorò lei abbassando lo sguardo. Andrew si alzò e le si parò davanti

 

“Te lo insegno?” chiese lui sorridente

 

“Ma io non sono come te e zia Tonks!”

 

“E allora? Mica i tuoi capelli devono per forza diventare veramente di colore diverso!” Elly lo guardò incuriosita

 

“E come faccio?”

 

“Come li vuoi capelli?”

 

“Gialli!” rispose pronta la bimba tutta sorridente

 

“Ora li hai gialli!”

 

“Davvero?!” chiese lei portandosi una ciocca di capelli davanti agli occhi  “Ma sono ancora rossi! Non è vero che sono gialli!”

 

“Questo perché sei tu che li vuoi vedere rossi e non gialli” disse semplicemente lui mentre i suoi capelli diventavano lilla “usa la fantasia”

 

“Sicuro che funziona?”

 

“Funziona molto di più della magia!” Elly lo guardava poco convinta, ma gli diede comunque retta

 

Hey! I miei capelli sono gialli!” disse lei mettendosi davanti agli occhi una ciocca fulva. Andrew annuì soddisfatto

 

“Te lo avevo detto!” Elly scese dall’altalena e ridendo lo abbracciò. Lui si spostò guardandola strano.

 

“Che fai?!

 

“Ti abbraccio!” rispose semplicemente lei

 

“Ma è roba da grandi! E poi bleah! I maschi e le femmine non si abbracciano!”

 

“Mia mamma e mio padre lo fanno sempre!”

 

“Sì ma loro sono sposati! Se ci vogliamo abbracciare ci dobbiamo sposare…” disse pensieroso lui. Elly rifletté un po’

 

“Allora quando siamo grandi ci sposiamo!” lui ci pensò su, poi alzò le spalle

 

Ok

 

Ok” convenne lei annuendo soprappensiero

 

“Ma mica ci dobbiamo dare anche i bacini, vero?!” disse lui dopo un po’. La bimba fece una faccia schifata

 

“No! Io i bacini li do solo al mio papà!...E a Ben se non si sposta” Andrew convenne

 

“Sì, anche io i bacini li do solo a mamma…”

 

“Allora è deciso no? Ora lo andiamo a dire a mamma e papà?” Andrew alzò le spalle, mentre lui e Elly si prendevano per mano per tornare dagli altri

 

Ok

 

 

*

 

 

 

Co-come hai detto scusa?!  chiese Ron con fare isterico

 

“Io e Andrew ci sposiamo” ripeté ferma Elly, mentre dietro il ragazzo, Hermione, Molly, Arthur, Tonks e Lupin si ficcavano le mani in bocca per non ridere

 

“E perché?!” chiese stupidamente Ron accasciandosi su una sedia. La bimba alzò le spalle

 

“Così ci possiamo abbracciare… - il ragazzo stava per avere un infarto - però siamo d’accordo che io i bacetti li do solo a te e a Ben e lui solo a zia Tonks…sennò che schifo…” Ron riprese vagamente a respirare

 

“Allora possiamo?” chiese Elly. Ron fissò prima lei e poi Andrew che spalancò i suoi enormi occhioni violetti

 

“Non…non possiamo riparlarne fra…diciamo…trenta- quarant’anni? Così mi abituo all’idea…” Elly a Andrew si scambiarono un’occhiata, poi si rivolsero di nuovo a Ron

 

“Ma  non è tardi?” Ron scosse la testa istericamente

 

“No, no…” i due bimbi alzarono le spalle

 

Ok

 

 

 

 

 

 

 

Amori miei adorati!!!!! Scusate tanto il ritardone, prometto che non lo faccio più!!!! *gigia si inchina e chiede perdono*!!!!!

Spero tanto che anche questo MM vi sia piaciuto, ci ho lavorato moltissimo! ^^

Ringraziamenti ^^

Aleberyl90, mem (cercherò di accontentarti il prima possibile! ^^), Merilyn, redRon, MaryPotter92, Topomouse, la mia tesorissima nonché socia ( ^__- ) daisy05, zia funkia, Tabita, Ronny92, Lolly (non saprei sai?! Ammetto di non averci pensato…diciamo di sì, dai! ^^), primavera, Elly, Saty, Lu, MitsukiAngel, Lily_Evans, Marauders ^^, pinkstone

GRAZIE MILLEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!! Siete dei tesori!!!! ^^

Alla prossima, mi raccomando lasciate una recensioncina! ^^

Baciottosi bacini baciotti potti ^o^!

 

 

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Capitolo 4
*** Papà ***


“Io non parto”

Mini-prologo ^^ -  le due coppie sono già sposate, il capitolo è ambientato all’incirca due mesi dopo la comparsa/scomparsa dei Ron e Hermione del passato, quindi le due ragazze sono incinte e Elly ha quattro anni. Buona lettura^^! 

 

 

SUO MISSING MOMENTS

4. PAPà

 

 

“Io non parto”

 

“Oh, andiamo Harry, stai tranquillo, vedrai che non succederà niente…”

 

“Niente?...NIENTE?!! Ginny, hai finito il tempo ieri, il bambino può nascere in qualsiasi istante, io stasera devo partire per una missione, e tu questo, lo chiami niente?! Mi perderò la nascita del nostro primo figlio!” piagnucolò Harry accasciandosi sulla poltroncina della loro casetta nella periferia londinese. Ginny sospirò e con non poca fatica si sedette vicino al marito, poggiandogli una mano sulla spalla

 

Harry non dire così, sono certa che ce la farai!” il ragazzo la guardò disperato

 

“Ma tu puoi partorire in qualsiasi momento, e…e io starò via quattro giorni!” ribadì lui alzandosi di nuovo e cominciando a camminare avanti indietro per la stanza. Ginny sbuffò

 

Harry, per favore, non fare così, starò da Ron e Hermione e…”

 

“E tu credi veramente che Ron sia in grado di badare a una bambina di quattro anni e a due donne incinte di cui una ha già finito il tempo e l’altra e nel pieno del periodo delle voglie?! No, no, non se ne parla, adesso chiamo il generale e dico che non parto, non posso lasciar…”

 

Harry James Potter, tu questa notte prenderai quella cavolo di scopa che lucidi due volte al giorno e vai in missione, sono stata chiara?! Abbiamo bisogno di soldi e di certo i capricci di un futuro papà in apprensione non aiuteranno a portare il pane sulla tavola!” disse Ginny ergendosi in tutto il suo metro e sessantacinque d’altezza e mettendosi minacciosamente le mani sui fianchi, facendo un’imitazione pressoché perfetta della signora Weasley.

Harry si spaventò

 

“Ma…”

 

“Niente ‘ma’, Potter, è la mia ultima parola!” Harry si fece piccolo piccolo, e ciondolò sconsolato verso la cucina  borbottando frasi disarticolate.

 

 

 

*

 

 

“Non credo di essere in grado…”

 

“Oh, andiamo, Ron, è tua sorella! Sono certa che non accadrà nulla!” disse Hermione mentre guardava con enorme desiderio la coppetta di gelato alla fragola nelle mani di Ron. Il ragazzo non sembrava particolarmente convinto

 

“Ma se partorisce per davvero?!

 

“La portiamo all’ospedale…” disse lei del tutto intenta a incenerire il marito che prendeva un cucchiaino per mangiare il suo gelato alla fragola. La ragazza emise un suono disarticolato quando lui ne mangiò la prima cucchiaiata. Il ragazzo si girò verso di lei preoccupato

 

Hutto ene?!” chiese lui con più o meno mezza coppetta di gelato in bocca. Hermione si morse il labbro mentre vedeva di nuovo il cucchiaino affondare nella vaschetta

 

Herm?!”

 

“Voglio il gelato!” disse lei saltando sulla sedia. Ron strinse gli occhi

 

Hermione ne hai mangiate due vaschette oggi! Ti farà male, se continui così!” Hermione gli lanciò un’occhiataccia, incrociando le braccia  e mettendo il broncio

 

“Ma io lo voglio! Sono incinta, è mio diritto ingrassare e ingozzarmi fino allo sfinimento di gelato alla fragola!” piagnucolò lei guardando un punto un punto non ben definito. Ron sospirò

 

Herm non fare la bambina, ti prego…e poi io lo faccio per te, lo sai…” disse lui ragionevole e spalancando gli enormi occhi azzurri. La ragazza si addolcì un po’

 

“Neanche un pochino? Poco, poco, poco! Per favore!” prego lei alzandosi e raggiungendolo. Ron la fissò intensamente e poi guardò con rimpianto la sua amata coppetta di gelato

 

“Poco, però…” lei emise un urletto felice e gli prese il cucchiaino dalle mani con una velocità tale che Ron se ne accorse solo quando lei stava già ingoiando la seconda cucchiaiata di gelato

 

“HERMIONE!!” lei alzò lo sguardo, colpevole, mentre continuava a succhiare il cucchiaino

 

“Scusa…” disse lei con sguardo innocente e il broncio sulle labbra, mentre lui le lanciava un’occhiataccia arrossendo

 

“Non fare così, tanto il gelato non te lo do comunque!” Hermione ridusse gli occhi a due fessure, facendo una smorfia 

 

“Ma io lo voglio! E se tu non me lo vuoi dare, troverò lo stesso un modo per nutrirmi!”

 

“Non si parla di nutrirti qui, si parla di evitare problemi a te e al bambino!...oltre che a prevenire l’obesità, ovvio…”

 

“Mi vendicherò Weasley! Mai mettersi contro di me…”

 

“Allora, signora Weasley, mentre pensi ai tuoi piani di vendetta, perché non vai a controllare Elly, che ne dici?” disse lui canzonandola, e dandole un buffetto sulla guancia, prima di scomparire in giardino con la coppetta in mano. Hermione strinse forte i pugni, furiosa e affamata.

 

 

 

*

 

 

“Faccio ancora in tempo a disdire…”

 

“Per l’amor del cielo, Harry, smettila una buona volta!” disse Ginny suonando il campanello di una porta blu con una placchetta bianca con su scritto ‘R.WeasleyH.Granger. Poco dopo la porta si aprì rivelando una Elly in salopette

 

“Ciao!”  fece la bambina facendoli entrare e dando un bacino al pancione di Ginny. I due ragazzi sorrisero, mentre la bimba correva in maniera buffa verso il salotto, dove Ron fissava stranito un cartone animato in cui un candelabro ballava e cantava con accento francese *

 

“Ti vedo molto interessato allo stacchetto musicale delle posate, Ron…” disse Ginny ridacchiando, mentre il fratello distoglieva repentinamente lo sguardo dal televisore arrossendo e schiarendosi imbarazzato la voce

 

“Vi aspettavamo dopo cena” disse lui aiutando la sorella a sedersi sul divano

 

“Già, ma ho preferito così…sai, stasera sul tardi Harry deve partire…”

 

“Non devo, per forza!”  si intromise il ragazzo, anche se completamente ignorato dalla ragazza

 

“…e preferivo non ridurmi sempre all’ultimo momento,senza contare che vorrei evitare di andare a dormire tardi, non fa molto bene al bambino…”

 

“Non fare finta di non sentirmi!”

 

“…e poi avevo proprio voglia di fare due chiacchiere con Hermione, è da tanto che non parliamo come si deve…”

 

“GINNY!” la ragazza si girò sorridente verso il marito

 

“Dicevi qualcosa, amore?” chiese lei, stringendogli il braccio talmente forte che Harry aveva le lacrime agli occhi

 

N-no…” il sorriso di Ginny si allargò maggiormente. Ron si spaventò

 

Ne ero certa! Adesso perché non vai a casa? Devi ancora preparare le valige, senza contare che devi partire tra poche ore! Buon viaggio amore!” disse lei dando un leggero bacio sulle labbra al marito – che era completamente sotto shock insieme a Ron -  e alzandosi per dirigersi in cucina, dove Hermione mangiava una merendina pensando a dove Ron potesse aver nascosto il gelato.

 

 

 

*

 

 

 

“Dove può essere secondo te?” Ginny sospirò pensierosa, mentre guardava Hermione preparare la tavola, mentre le lasagne cocevano lentamente nel microonde.

 

“Hai controllato nel congelatore in cantina?” Hermione annuì sconsolata, disponendo quattro bicchieri con delle papere disegnate sopra, sul tavolo.

 

“Tuo fratello è un idiota! Come può avermi nascosto il gelato!” disse lei arrabbiata, accasciandosi su una sedia. L’altra sospirò

 

“Non so cosa dirti, Herm…di solito non fa queste cattiverie…Non è che avete litigato e sta cercando di vendicarsi?”

 

“No, non è successo niente! Questa è cattiveria pura, te lo dico io…Come si permette di privarmi di un mio diritto naturale!”

 

“Sono disgustata…magari potremmo andare da mia madre! Sono sicura che lei abbia del gelato…”

 

“Non so…ci dev’essere un altro modo! Sono certa che non lo abbia finito…” in quel momento entrò Elly, con una coppetta di gelato in mano, che mangiucchiava allegramente.

A Hermione di illuminarono gli occhi

 

“Elly, tesoro, dove hai preso il gelato?!” la bimba si girò stranita verso la ragazza

 

“Me lo ha dato papy…” Hermione si infiammò

 

“E da dove lo ha preso papy?!” Elly alzò le spalle

 

“Non so…però mi ha detto di non dartelo” Hermione sbarrò gli occhi disgustata e furibonda con il marito, cercando di trattenersi dall’imprecare di fronte alla bambina. Poi la sua espressione cambiò, passando da collerica a pensierosa  

 

“Elly?...Se ti do un galeone me la dai la coppetta che hai in mano?!” Ginny scosse la testa, passandosi una mano sulla faccia. Elly continuò a mangiare tranquillamente

 

“Papà me ne ha dati due per non dartela”  Hermione era sull’orlo della crisi di nervi  

 

“Dov’è papà ora?!” chiese la ragazza alzandosi

 

“In soffitta…però non fargli troppo male! Lo voglio ancora il papà dopo…” disse la bimba più a se stessa che alla madre, la quale era già uscita borbottando, diretta in gran carriera verso la soffitta.

Elly si girò tranquilla verso sua zia e si corrucciò all’improvviso.

 

“Zia hai rovesciato l’acqua per terra?” chiese la bimba incuriosita dalla piccola pozzanghera ai piedi di Ginny. La ragazza si gelò

 

“Cosa?!” Elly indicò l’acqua

 

“Guarda!” Ginny spalancò gli occhi

 

“O santa Morgana! Le acque… il bambino! Mannaggia a Merlino!...Harry!”  Elly poggiò la coppetta di gelato sul tavolo, fissando curiosa la ragazza, che aveva cominciato a inspirare e espirare profondamente, diventando tutta rossa in faccia

 

“Chiamo mamma?” chiese tranquilla Elly, mentre Ginny annuiva istericamente e cacciava un urletto di dolore. La bimba cominciò a correre, fino a raggiungere le scale

 

“MAMMA!!! ZIA GINNY SI è FATTA LA PIPì ADDOSSO!” Ginny alzò gli occhi al cielo, sentendo le parole della bimba.

Istantaneamente Ron e Hermione si catapultarono in cucina, attoniti vedendo Ginny in quello stato. Ron si passò una mano tra i capelli

 

“Lo sapevo, io, che andava a finire così!” piagnucolò lui, mentre Hermione aiutava Ginny ad alzarsi e prendeva Elly con la mano libera

 

Ron prendi le valige di Ginny e le chiavi di Dorothy! Dobbiamo sbrigarci!”

 

“La vuoi smettere di chiamare quel vecchio maggiolone per nome?! E poi non conviene smaterializzarci al San Mungo?” Hermione lo incenerì

 

“Razza di imbecille, non ci si può smaterializzare nell’ospedale, lo vuoi capire?! Ogni volta che partorisce qualcuno che conosciamo rifai la stessa domanda!” Ron borbottò qualcosa in sua difesa, e prese valige e chiavi di Dorothy, il maggiolone verde mela, uscì di casa, con Hermione, Ginny e Elly al seguito.

 

 

*

 

 

 

“ACCELERA IDIOTA!” urlò per quarta volta Hermione, mentre Ginny cacciava l’ennesimo urlo di dolore dovuto alle contrazioni sempre più frequenti

 

“Sto andando al massimo consentito!...Ora dove devo andare?!”

 

“è la stessa strada che hai percorso quando ho partorito io, Ron!”

 

“E secondo te, io, mentre partorivi il nostro primo figlio, guardavo la strada?!

 

“Ma se guidavi tu!”

 

“Questo non vuol dire che sapessi dove andare! Destra o sinistra, ora?” la ragazza sbuffò e guardò fuori dal finestrino

 

“Destra!” il ragazzo girò a sinistra

 

“Imbecille, ho detto destra!” Ron cacciò un urletto

 

“è colpa tua se sbaglio, mi deconcentri!” Ginny si passò una mano sugli occhi, in preda alla disperazione.

Hermione, in preda un raptus, vedendo la faccia sperduta di Ron in cerca di qualche stradina deserta in cui fare inversione, prese il volante e lo giro completamente facendo cambiare senso di marcia a Dorothy, nel bel mezzo di un incrocio.

Ron sembrava sull’orlo dello svenimento

 

“Ma dico, SEI PAZZA?!” urlò il ragazzo in preda al panico

 

“Non voglio che il primo figlio di Ginny nasca su Dorothy!” rispose lei, in un tono che indicava l’ovvietà del motivo “Ora muoviti!”

 

 

 

 

*

 

 

 

Dieci minuti dopo, Dorothy e i suoi passeggeri arrivarono a destinazione.

 

“Sbrigati, Ron, sbrigati!” squittì Hermione, rincorrendo le due infermiere che avevano caricato Ginny su una sedia a rotelle.

Ron, a tre metri dalla moglie, arrancava con Elly sulle spalle e una valigia per mano. 

 

“Se tu mi dessi una mano, magari potrei essere leggermente più veloce e non rischierei un infarto a minuti!” urlò lui, completamente ignorato da Hermione, mentre mezzo ospedale lo fissava divertito.

Quando finalmente le due velocissime infermiere e le ragazza si fermarono, Ron sembrava in procinto di stramazzare a terra.

Per sommo disappunto di Ginny – che approfittando della momentanea assenza di Elly, andata a svuotare il distributore automatico di caramelle, aveva cominciato ad inveire contro Harry - , fu sistemata in una camera, non essendo, secondo l’opinione delle due donne, ancora pronta per entrare in sala parto, e Ron ebbe la possibilità di riprendersi parzialmente, mentre Hermione gli faceva una strigliata a proposito della sua reattività nei casi di emergenza.

Dieci minuti dopo le contrazioni di Ginny aumentarono, e le infermiere cominciarono a prepararla per il parto.

 

“Hai chiamato Harry?” chiese lei mentre una goccia di sudore le percorreva la tempia nivea. Hermione annuì sconsolata

 

“Ho chiamato la Base e mi hanno detto che era appena partito e che avrebbero fatto di tutto per contattarlo al più presto” disse lei scimmiottando l’Auror che le aveva risposto. Ginny sorrise

 

“è ora” disse semplicemente l’ostetrica cicciotella che l’avrebbe seguita durante il parto, entrando nella stanzetta, e cominciando a far uscire dalla porta la barella su cui la ragazza era distesa, mentre fuori si notava una decina di teste rosse con a capo Molly Weasley in preda a una crisi di pianto.

 

“La mia bambina!” squittì la donna quando Ginny fu portata in corridoio. Arthur abbracciò la moglie in lacrime e fece l’occhiolino alla figlia, quando gli passò vicino.

 

“Vuoi che tuo marito entri dentro con te tesoro?” chiese gentilmente l’ostetrica cicciotella alle porte della sala parto. Ginny s’incupì

 

“No…lui…lui non è qui oggi…è un partito per una missione…sa lui è un Auror…” la donna le carezzò la testa

 

“Allora sarà ancora più felice quando avrà il suo fagottino fra le braccia, gioia mia! Ora, cara, è ora entrare…” una mano si intrecciò a quella di Ginny prima che la signora potesse fare alcun movimento

 

“Vuoi che entri io con te?” la ragazza sorrise grata e annuì leggermente

 

“Grazie Ron” lui le sorrise bonariamente, mentre Dotty, l’ostetrica, gli porgeva un camice verde

 

“Quello è mio!” urlò ad un certo punto qualcuno in fondo al corridoio, facendo girare tutto il reparto.

Harry Potter in divisa da Auror, era lì, con il fiatone e i capelli adorabilmente scompigliati. Sia Ginny che Ron sorrisero sollevati e tutta la famiglia Weasley tirò un sospiro di sollievo

 

“Gin!...Gin come stai? Piccola, stai bene? Come va? Quanto manca?” disse lui una volta arrivato alla barella, mentre Ron lo aiutava ad infilarsi il camice e gli metteva la cuffietta. Ginny gli diede un bacio veloce, mentre una lacrima di felicità le scivolava su una guancia.

Dotty si stava commuovendo

 

“Bambini miei, se non ci sbrighiamo va a finire che il pupo nasce qui!” disse lei ridendo e tutti e tre scomparvero dietro la porta.

 

Dieci minuti dopo, due infermiere uscirono dalla sala parto trascinando Harry svenuto.

 

Ron e Arthur si scambiarono un’occhiata, e insieme cercarono di faro riprendere, inutilmente. Solo quando un urletto diverso da quelli che si erano sentiti fin’ora arrivò alle orecchie dei presenti, gli occhi si Harry cominciarono a riaprirsi, per poi spalancarsi, una volta resosi conto di essere svenuto


”NO! No, Ron, ti prego, dimmi che non l’ho fatto veramente!” Ron annuì solenne. Harry cacciò un urlo

 

“Appena mi prende Ginny…” Arthur gli batté una mano sulla spalla, comprensivo

 

“Se rientrassi…?”  chiese lui al signore, una volta ripresosi totalmente

 

“E perché mai dovresti rientrare, figliolo? Te li ho portati qui apposta!” disse Dotty uscendo dalla stanza con due fagottini in braccio. Harry sbiancò

 

Po-portati?!”

 

“Sono due, gioia mia, non lo sapevi?” Harry svenne di nuovo.

 

 

 

 

*

 

 

 

Harry Potter si risvegliò una mezz’oretta dopo su un letto d’ospedale.

A destarlo completamente fu l’urlo isterico di sua moglie proveniente dalla sua sinistra

 

“Ti sei svegliato finalmente, bello addormentato!” disse Ginny in una tonalità di voce indecifrabile.

Harry si fece piccolo piccolo

 

“Scusa…” mormorò lui, mentre la moglie gli rifilava un’occhiataccia

 

“Non sei stato di grande aiuto lì dentro, lo sai questo vero?” lui abbassò la testa mortificato

 

“Insomma, io ho dovuto partorire due bambini, sopraffatta da un dolore che tu non neanche immagini, e tu che dovevi solo far finta di essere coraggioso per tranquillizzarmi un po’, sei svenuto?!”   Harry la guardò dispiaciuto

 

“Non ero preparato al fatto che ne fossero due!” Ginny lo incenerì

 

“E dentro la sala parto allora?!

 

“Non ero preparato al fatto di vedere tutto quel sangue!” lei non sapeva se ridere o inveirgli contro

 

Harry, tesoro, hai fatto la guerra!...Sei un Auror e hai paura del sangue?!”

 

“Io non ho paura del sangue” Harry mise il broncio. Ginny ridacchiò

Prima che la loro conversazione potesse proseguire Dotty, entrò tutta sorridente nella stanza con i due bambini in braccio. Harry si trattenne a stento dallo svenire di nuovo  

 

“State bene miei cari?” chiese gentilmente la signora, avvicinandosi lentamente al letto. Ginny annuì sorridente, Harry emise un suono disarticolato che doveva in teoria essere interpretato con unpiù o meno’.

 

“Siete pronti per vedere i vostri piccini?” Ginny annuì convintissima e fece sedere Harry –bianco come un cencio - vicino a lei. Dotty sorrise

 

“Qui c’è una bambolina che è tutta la sua mamma!” disse lei porgendo il neonato avvolto nella copertina rosa a Ginny che trattenne quasi il fiato, prendendo in braccio un batuffolo dai capelli fiammanti che sonnecchiava beatamente 

 

Mentre invece da quest’altra parte, ho un campione uguale, uguale al suo papà!” mormorò Dotty avvicinandosi a Harry con in mano il fagottino azzurro da cui si intravedeva solo un ciuffo di capelli corvini. Il ragazzo dilatò gli occhi in maniera pressoché inquietante quando ebbe il bimbo tra le braccia 

 

“Ma che teneri che siete in questo momento, gioie mie!” disse lei portandosi le mani al petto e tirando su con il naso.

In quel momento l’esercito Weasley entrò nella stanza.

 

Arthur guarda! Sono due!!” disse Molly strattonando il marito tutta eccitata

 

“Lo vedo tesoro”

 

“Due nipoti!” Dotty e Molly si abbracciarono

 

“Sono contentissima per te tesoro!” disse l’ostetrica a  Molly. Tutti le guardarono interrogativi

 

“Erano migliori amiche a Hogwarts” spiegò Arthur. Tutti annuirono consapevoli   

 

 

Bhè, che ne dite ora di andare tutti a festeggiare il lieto evento con un bel gelato alla fragola?” propose risoluta Hermione ad un certo punto, tentando di apparire casuale.

Ron le rifilò un’occhiataccia e la ignorò.

Elly scosse a testa esasperata.

 

 

 

 

 

 

 

 

* La canzone è ‘Stia con noi ’ cantata dal candelabro Lumiére ne ‘La bella e la bestia ’

 

*gigia fa capolino da dietro la porticina immaginaria* Ehilàààà!!!  Come va amori miei adorati?! Spero bene ^^! Spero tanto che questo missing vi sia piaciuto, ci ho lavorato tanto e ci ho messo tutto l’impegno possibile, considerando il fatto che sono un tantino negata con i parti! *gigia si guarda intorno spaesata facendo scontrare gi indici con aria vacua*  

Ringraziamenti ^^

redRon: tessorooooo!!!! La mia prima recensora (XD) di oggi! Guarda, sono io a essere onorata a ricevere i tuoi commenti, non il contrario! Grazie mille, sei sempre gentilissima! Me molto contenta di sapere di aver reso bene il linguaggio dei bambini, ci sto sempre tanto attenta!!! Baciotti potti ^^

 

Tabita: mi sa che vedi bene, sai? *gigia si guarda intorno facendo la vaga* se le cose vanno come io spero, non è l’ultima volta che sentiremo parlare di loro! *gigia ghigna* ^^ Baciottissimi ^o^!

 

Aleberyl90: Non ti preoccupare, Karina ormai è out! XD Che Hermione è una donna fortunata ormai lo si sa…ha fregato il maritooooooooo ha migliaia di ragazze! *gigia scoppia in lacrime* Elly in effetti è proprio degna figlia dei genitori, hai proprio ragione! Bacissimi ^^

 

lenne88: ebbene sì, i missing sono tornati! Strano che tu non lo veda come una minaccia per i mondo! XD Grazie mille, baciotti ^o^!

 

Merilyn: *gigia si guarda intorno con sguardo indifferente* mi sa tanto che vedi bene tesora cara! Sì, sì, quel futuro che dici tu…diciamo che potrebbe essere una probabile possibilità! Baciotti potti ^^

 

Lisy91: *.*! Beata te che parti! Io sono qui bloccata…-___-…*gigia sbuffa e ripone il costume di Clarabella e i braccioli di Pippo nel cassettino* Che dire, sono veramente contenta che anche questo missing ti sia piaciuto, grazie mille! Baciottoni oni oni

 

pinkstone: sì, sì, sì, nelle mie ff i protagonisti si danno sempre molto da fare per avere tanto pargoli! XD è sempre così che i ho visti, forse vedendo la famiglia Weasley…Grazie mille per il commento!^^ Bacionissimi

 

la mia adorata Gemella, Ronnie e Pago: Lova mia!!!!!! *gigia manda primo baciotto e lancia un paio di margheritine alla sua amora* Tesò, cosa posso dirti, ero certa che Andrew ti sarebbe piaciuto *gigia gongola soddisfatta* gli occhi viola ci volevano, anche se non so bene da dove sono usciti *gigia si gratta la guancia pensierosa* però l’ho sempre immaginato così il figlio di Remus e Tonks! In fondo sono pur sempre un batuffolo di ferro dark figlia dei fiori moooolto fantasiosa! *abbraccing gemella* Love-love ci sentiamo dopo! Baciottissimi ^^

 

Lily Prongs: oh, una new entry! ^^  Grazie mille per il commento, mi fa molto piacere sapere che sia SUO che i Missing ti siano piaciuti! ^^ Baciotti potti ^o^!

 

Zia Funkia: zia adorata! Anche tu un’altra fan di Andrew eh? Il batuffolo di ferro e i suoi personaggi hanno colpito ancora! XD Lova, a guardarla così, *gigia punta lo sguardo in alto grattandosi la testolina* la statua è venuta fin veramente benissimo! XD sì, sì, ci vuole veramente un idolo per il nostro amore Ronnie! *gigia lancia taaante margheritine alla zia* Baciottonissimi zia!! ^^

 

Silvia91: oh, tranquilla, non vi liberete tanto presto di me! XDDDDD ß-----sì, è una minaccia! Grazie mille per il commento! Bacissimi ^^

 

mem: *gigia legge i commentino della mem* *ghigno* tesoro… credi davvero che io non abbia pensato a qualcosina del genere?! *risata da genio del male* non ti preoccupare…se tutto va come spero che vada e i lettori non mi mandano a quell’altro paese prima, dopo i MM non è detto che io scriva la parola ‘fine’ alla saga di SUO…^______- ! Baciottoni! ^^

 

Topomouse: e se lo ha rischiato ora, non hai idea di quello che lo attende! *gigia ghigna* ! Grazie per il commento! Baciottoni oni oni ^^

 

Chloe88: *gigia fa inchino e il nasino le arriva ai piedi* ma grazieee!!!!! ^\\\\^ !!! Me molto contentissima che la mia storia! Se ne hai voglia passa anche alla ff da cui è tratta questa! S’intitola ‘Solo un’occhiatina’ ed è l’antefatto di queste scenette! ^^ Grazie mille del commento! Baciottissimi ^o^!

 

primavera: tesora!!! *abbraccing primavera* Anche tu un Elly\Andrew shipper eh?! Devo dire che hanno avuto successo come coppia! XD grazie mille per il commento, baciottonissimi ^o^!

 

MandyJJ: lova! Non fa niente, figurati!!!! Me molto felicissima che ti piaccia! Per quanto riguarda le età dei tre bambini li avevo scritti nel mini-prologo  prima dell’inizio del capitolo! Elly aveva sette anni, Ben tre e Gilly due! ^^ Baciotti potti ^^

 

Padfoot: Love-love!!!! *gigia legge commentino*…tifo?! Povero amore!!!! *abbraccing niky* tesoro, sono felicissima che i MM ti siano piaciuti! Ormai gli Elly\Andrew shippers si stanno moltiplicando! XD XD XD!!!! Grazie mille! Mi raccomando, riguardati! Baciottonissimissimissimi ^^

 

Giuly Weasley: tesoro!!!! Non sai come sono contenta che ti sia piaciuti anche i Missing moment di SUO! ^\\\\^ grazie mille per i complimenti! ^^ Ci sentiamo dopo!!! Baciotti potti ^^

 

Finito! *Rupy il topo peluches porge fazzolettino e gigia si asciuga il sudore* Grazie mille a tutti anche a tutti quelli che hanno solo letto lo scorso MM! Me lo lasciate un commentino ora? Anche uno piccolo-piccolo! Graaaaaazieeeeee!!!!! A presto!

Baciottonissimissimissimissimissimissimissimissimi!!!!!!!!!!!!!!! ^^!!! 

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Capitolo 5
*** Uomini ***


Mini-prologo ^^ - Elly ha un anno e mezzo e i protagonisti hanno finito Hogwarts da quasi un anno

Mini-prologo ^^ - Elly ha un anno e mezzo e i protagonisti hanno finito Hogwarts da quasi un anno. Neville sta per aprire un ristorante. Buona lettura ^^

 

 

SUO MISSING MOMENTS

5. UOMINI 

 

 

 

Ron prendi l’estintore!”

 

“Il che?!...Miseriaccia Herm, tu porta via Elly, al fuoco ci penso io!” 

 

“Ma secondo te ti lascio qui?! Che ragionamento fai?!” Ron si girò furente verso Hermione

 

“POFFARBACCO, VAI TI HO DETTO!” Hermione alzò il sopracciglio e scoppiò a ridere, mentre dalla bacchetta di Ron cominciavano ad uscire piccoli sputacchi d’acqua.

 

Poffarbacco?!  chiese lei ridacchiando, mentre riacchiappava Elly che gattonava dietro Grattastinchi, mentre masticava con le gengive un orecchio di Rupy il topo peluches. Ron la fulminò, mentre scrollava la bacchetta nel lavandino

 

“Vuoi andartene?! Mi deconcentri!”  Hermione inarcò entrambe le sopracciglia

 

“No, sei tu che non sai fare un incantesimo Aquamenti decente, è diverso! Si può sapere cosa facevi, mentre il professor Vitious spiegava?!” le labbra di Ron si aprirono in un sorrisino malizioso

 

“Guadavo te!”  la ragazza alzò gli occhi al cielo, arrossendo vistosamente

 

“Dai, qui ci penso io…ci metto un attimo…” mormorò lei porgendo Elly a Ron, che la guardava di sottecchi

 

“Sicura?” Hermione annuì esasperata. In quel momento qualcuno suonò il campanello

 

“Vado io!” urlò Ron, apparentemente senza senso, mentre la ragazza si accaniva contro il microonde in fiamme. Andò tranquillamente ad aprire la porta, dove Neville, attendeva pazientemente di entrare.

 

“Neville!” lo salutò Ron, mentre Elly faceva una bolla di saliva, in segno di saluto; sullo sfondo: Hermione che lanciava maledizioni contro il forno.

Neville ingoiò il vuoto.

 

C-ciao Ron…”

 

“Posso fare qualcosa per te?” gli chiese il ragazzo, mentre si spostava da un lato per farlo entrare. Neville annuì, leggermente a disagio, accasciandosi sulla poltrona del salotto. Ron e Elly gli rivolsero uno sguardo preoccupato

 

“Sai…ti offrirei qualcosa, ma come puoi vedere, ora come ora la cucina è un po’ off limits in questo momento…” disse Ron, cercando di sdrammatizzare la situazione tesa che si era andata a creare. Il ragazzo sorrise

 

“Non ti preoccupare…sto bene così” mormorò lui, ravvivandosi nervosamente i capelli. 

 

“Nev…è…è tutto ok?” mormorò Ron, sedendoglisi accanto, notando solo in quel momento le occhiaie pronunciate dell’altro. Elly disse qualcosa di non umanamente comprensibile, mentre gli poggiava una manina paffuta sul braccio, per consolarlo.

Neville le sorrise stancamente.

In quel momento dalla cucina, Hermione uscì vittoriosa, leggermente sporca di fuliggine.

 

“Neville! Che bello vederti!” esclamò lei sorridendogli e sedendosi accanto a Ron, mentre Elly le saltava in braccio.

Vedendo la scena di Elly e Hermione, Neville si sciolse in un sorriso intenerito, subito sostituito da un gemito terrorizzato.

Ron e Hermione si girarono verso di lui

 

Che ti prende Nev? Ti senti bene?”

 

“Ragazzi…come si fa a fare i genitori?!” chiese lui, con una vena isterica nella voce. A quella domanda, Ron e Hermione si allarmarono

 

“…insomma…io non sono pronto! Non lo sono, assolutamente…e io non l’ho fatto apposta, lo giuro! Voglio dire…sono un pasticcione, non sono in grado di badare a me stesso, figuriamoci ad un…uno di quelli!” disse additando a Elly, che sentendosi tirata in causa distolse per attimo la sua attenzione da Rupy, uscendosene con un suono gutturale molto allegro.

Ron e Hermione si scambiarono un’occhiata. La ragazza si schiarì la voce e si poggiò leggermente contro Ron, in maniera tale da avvicinarsi maggiormente a Neville

 

“Nev…credo di non aver capito bene…tu…aspetti un bambino...?” chiese lei cautamente, dandosi mentalmente dell’idiota. Ron le rivolse un’occhiata con un sopracciglio inarcato, che la ragazza ignorò bellamente, mentre Neville la fissava con gi occhi stranamente dilatati e cerchiati dalle occhiaie

 

“Sì…” Ron sbatté un paio di volte le palpebre

 

?! Neville c’è forse qualcosa che dovremmo sapere?!” chiese ironicamente lui, mentre Hermione gli dava uno schiaffetto dietro la nuca

 

“Neville…tu…non puoi aspettare un bambino…! Ti rendi conto di questo, vero?…” chiese lei poggiandogli affettuosamente la mano sinistra sul ginocchio.

Neville fissò il suo sguardo sull’anello che la ragazza portava all’anulare

 

“Forse dovrei regalargliene uno anche io…” mormorò fra sé, grattandosi svogliatamente una tempia, mentre Ron si passava una mano tra i capelli, quasi sotto shock.

Hermione sembrava stranamente più sollevata

 

“Quindi non sei tu che aspetti un bambino!”  Neville alzò all’improvviso lo sguardo su di lei

 

“No!” Ron riprese finalmente a respirare

 

“Quindi…è tutto ok, no?!” chiese il ragazzo dandogli una pacca un po’ troppo vigorosa su una spalla. Neville scosse nervosamente la testa

 

“No…” mormorò lui, mentre Elly gli porgeva Rupy, per consolazione. Il ragazzo le sorrise e le diede un buffetto sulla testolina riccioluta, rabbuiandosi subito dopo.

 

“è Luna…” Hermione spalancò lentamente la bocca

 

“Luna?” Neville annuì

 

“è lei…che aspetta…”  Ron sbiancò

 

Ho…ho bisogno di sedermi…”

 

“Sei già seduto, Ron…”

 

“Oh…”

Ora tutti stavano guardando Neville come se di lì a poco gli sarebbero dovute spuntare le antenne. Persino Elly, si era bloccata e zittita all’improvviso, nonostante non capisse la serietà della situazione.

Neville si schiarì nervosamente la voce, per far riscuotere Ron e Hermione, che quasi sussultarono quando il loro amico cambiò leggermente posizione per accomodarsi meglio sul divano.

 

“Nev…siete sicuri? Voglio dire…io ho rifatto cinque volte il test prima di dirlo a Ron” disse ad un certo punto Hermione, ragionevole. Il ragazzo emise uno sbuffo indecifrabile

 

“Posso dirti con certezza che lei ne è sicura, Hermione…insomma…ieri l’ho beccata in un negozio per neonati, mentre io ero a Diagon Alley per delle compere per il ristorante…grazie a Merlino che l’ho vista dalla vetrina, sennò chissà quando l’avrei saputo, che era incinta!”  Ron represse a stento una risata

 

“Stai cercando di dirci che tu hai saputo che era incinta solo perché l’hai incontrata per caso?” Neville annuì fortemente

 

“All’inizio credevo fosse uno scherzo…voglio dire…ritrovare la tua ragazza con in mano una tutina con sopra disegnato un cavoletto di Bruxelles non è normale, meno che mai quando questa ti dice che si era dimenticata di dirti che è incinta…” Ron non riuscì a trattenere una risatina; Hermione gli rifilò un’occhiataccia, ma anche lei non riuscì a camuffare in un sospiro, la risata che minacciava di uscire. Neville però era ormai inarrestabile;

 

“…e la dovevate sentire! È stata un quarto d’ora a chiedermi un parere su quale fosse più carina tra la tutina con sopra il cavoletto e quella con sopra una rapa, senza prestare neanche la minima attenzione all’infarto che stavo avendo in quel momento!...Persino la commessa mi ha avvicinato per chiedermi come stavo, mentre lei continuava a fare un’inutile sproloquio sulle tutine con sopra disegnati degli ortaggi! Che poi, alla fine le ha anche prese tutte e due!”   Ron e Hermione ormai ridevano apertamente, cercando in tutti i modi di riprendere più velocemente possibile uno stato decoroso. Elly guardava Rupy, stritolato nelle mani di zio Nev, con rimpianto.

 

“Voi come avete fatto ad imparare così in fretta?” mormorò lui all’improvviso, dopo che le risa degli altri due di erano quasi del tutto calmate. Ron sospirò

 

“Noi siamo sempre stati una squadra Nev…ci metti la sua intelligenza, insieme alla mia esperienza in casa Weasley, dove devo per forza dare una mano, e ci siamo!” Neville lo guardò distrutto

 

“Ma io non sono intelligente!...e…e non vengo neanche da una famiglia numerosa come la tua,  Ron…COME FACCIO?!”  Hermione si alzò e gli si parò davanti all’improvviso

 

“Andiamo, Nev! Forse tu sei l’essere più dolce e tenero che io abbia mai conosciuto!” Ron e Elly misero il broncio “Ti vedo come sei a tuo agio quando sei con Elly e se vuoi la mia opinione saresti un padre fantastico! In più, quello che è certo è che ogni famiglia è formata da componenti diverse…Tu sarai la componente tenera e Luna…bhè, Luna…”

 

Quella eccentrica!” s’intromise Ron; Hermione convenne, annuendo vigorosamente.

Elly, nel mentre, stanca di vedere maltrattato il povero Rupy, si stava arrampicando su Neville per riprenderselo 

 

“Credi davvero che io possa essere un buon genitore?” chiese lui timoroso, guardando negli occhi Hermione

 

“Assolutamente sì, Neville” disse lei sorridendo. Neville sembrava molto più sollevato di quando era entrato, qualche tempo prima.

 

“Grazie ragazzi” mormorò lui con il sorriso sulle labbra, del tutto rassicurato.

 

Qualche minuto dopo, una volta che Ron ebbe chiuso la porta di casa, dopo aver salutato Neville, Hermione si abbandonò sul divano ridacchiando, mentre Elly cominciava, come d’abitudine, ad arrampicarcisi sopra.

Ron le si mise davanti, guardandola con occhi ridenti, per poi accasciarsi vicino a lei.

 

“Assurdo…” commentò ancora sorridendo, nel ripensare a tutto quello che avevano saputo nell’ultima mezzora.

 

“Finalmente non saremo più gli unici, non sei contento?” chiese lei, mentre giocava con un boccolo fulvo della bambina.

 

“Certo! Voglio dire…niente più battutine sulla nostra vita sessuale, niente più commenti sfacciati ogni volta che hai la pancia gonfia…”

 

“Una goduria…” mormorò lei sognante, appoggiando la testa sulla spalla di lui.

Elly mise Rupy sulla testa di Hermione.

 

“Potremmo farne un altro…” bisbigliò lui all’improvviso con gli occhi fissi su Elly e le orecchie arrossate. La ragazza alzò la testa di scatto, facendo cadere Rupy e scatenando l’immenso disappunto della bimba. 

 

“Cosa?!Ron si girò verso di lei

 

“Non vuoi? Voglio dire…non ora, ora…fra un po’…appena Elly comincerà a mangiare da sola…” borbottò il ragazzo gesticolando imbarazzato. Hermione non riuscì a trattenere una risatina.

 

“Ti piace proprio avere testoline rosse per la casa eh?” Ron annuì allegro

 

“Questo sarebbe un sì?” Hermione lo guardò negli occhi

 

“Sarebbe un sì…” annuì lei, mentre vedeva Ron prendere in braccio Elly, tutto allegro.

 

“Hai sentito la mamma? Fra un po’ avrai un fratellino!” disse lui, mentre la bimba gli sbavava contenta sulla guancia.

In quel momento il campanello di casa suonò per la seconda volta in meno di un’ora. Ron e Hermione si guardarono agghiacciati.

 

“Chi è incinta ora?!” mormorò Ron esasperato, abbandonando la testa su un cuscino, mentre Hermione andava ad aprire la porta ridacchiando.

 

“Luna” Ron si tirò su, schiarendosi nervosamente la voce, mentre Luna Lovegood entrava ondeggiando con un libretto in una mano e una bustina gialla nell’altra.

 

“Ciao ragazzi” salutò lei tranquilla, sedendosi vicino a Ron, che la guardava quasi spaventato

 

Co-come stai?” Luna alzò le spalle

 

“Incinta” disse semplicemente lei mostrando al ragazzo una tutina con uno schiopodo sparacoda disegnato sopra accuratamente riposta nella bustina.

 

“Oh…” Luna annuì, mentre Hermione le si sedeva accanto.


”Ehm…Possiamo aiutarti in qualche modo, Luna?” chiese gentilmente la ragazza, con aria preoccupata. Luna le puntò addosso i suoi grandi occhi chiari.

 

“Sì” Hermione annuì sorridendo

 

“Bene! Dicci cosa possiamo fare per te” Luna sorrise

 

“Mi aiutate a scegliere il nome? Eleonor è carino, mi piacerebbe, però per un maschio non si addice secondo me…” disse semplicemente lei, cominciando a sfogliare quello che si era rivelato un libro dei nomi. Hermione corrucciò la fronte.

 

“Sei venuta qui solamente per chiederci un consiglio per il nome da dare a tuo figlio?!” la ragazza la guardò

 

“Sì”

 

“Ehm…Luna…da quand’è che lo hai scoperto?…cioè…da quando sei…” chiese Ron in imbarazzò, mentre Elly puntava con lo sguardo la collana con i tappi di sughero di Luna.

 

“Una settimana”

 

“Ah…e già sai che sarà maschio?”

 

Ma non è possibile!” s’intromise Hermione, incrociando le braccia al petto. La ragazza si girò verso di lei

 

“Certo che lo è! Le melanzane parlano chiaro!” Ron e Hermione inarcarono le sopracciglia 

 

“Le melanzane?!  chiese Ron incerto. Luna si girò verso di lui

 

“Certamente! Non mi dire che Hermione non ha mangiato l’impasto inaugurale a base di melanzane e latte di canguro!” Ron ingoiò il vuoto; Hermione spalancò gli occhi.

Elly ricominciò a masticare Rupy.

 

“…veramente…no” Luna lo scrutò qualche altro secondo per poi girarsi verso la ragazza.

 

“Avresti dovuto, sai…porta bene e poi avresti saputo subito il sesso…”

 

E in che maniera melanzane e latte di canguro ti farebbero capire il sesso di tuo figlio, sentiamo!”

 

“Questione di ormoni” Hermione inarcò un sopracciglio

 

“Ormoni?!” Luna annuì

 

Se è maschio, il gusto dell’impasto ti piacerà, se è femmina lo odierai…io l’ho adorato, quindi mio figlio sarà maschio. E anche un maschio molto virile se me lo lasci aggiungere” Hermione emise un sbuffo

 

“Andiamo Luna, è solamente una questione di gusti personali, non c’entra nulla con il bambino” Luna sorrise

 

“Vedremo fra trentacinque settimane esatte da oggi!”  disse lei allegra aprendo il vecchio libricino che aveva in mano.

 

“Allora…qualche suggerimento? A me piacerebbe Arcibald…”  mormorò lei soprappensiero, spalancando gli occhi, sognante 

 

Arcibald?!” disse Ron allarmato, e persino Elly storse il nasino in maniera buffa sentendo quel nome

 

“Ehm…non ti sembra un po’ nome di un po’ troppo particolare per un bambino?” chiese Hermione ragionevole

 

“Tu ti chiami Hermione!”

 

“Appunto te lo dico…è dura, quando nessuno al mondo si chiama come te…”

 

“Almeno la gente ti ricorda!”

 

“Ma se hai un nome semplice ti ricorda anche meglio!” s’intromise Ron sistemando meglio Elly sulla gambe. Luna rimase in silenzio per un po’

 

Che suggerite?” i due ragazzi rifletterono per qualche momento

 

Sam?” provò Ron

 

“Non mi piace”

 

Thomas?” mormorò Hermione continuando a pensare

 

“No”

 

“Simon!”  disse Ron vittorioso

 

“Non mi piacciono i nomi con la S…”

 

Christian!”

 

“Troppo lungo”

 

John

 

“Troppo corto”

 

“Daniel”

 

“Poi lo chiamerebbero Dan

 

Sean

 

“Ancora con la S?”

 

Peter

 

“Conoscevo un Peter che era antipatico”

 

Alan

 

“Brutto”

 

Bubby!” disse Elly battendo le manine contenta. Luna riflette un po’

 

“Carino…però non mi convince del tutto…”


Viktor

 

“No, Viktor no!” urlò Ron precedendo Luna. Hermione si fece piccola, piccola

 

Devon” soffiò Ron passandosi una mano sulla faccia

 

“Non mi sa di nulla”

 

Gregory?”

 

“Come Goyle?”

 

Mark

 

“Troppo comune”

 

Luna sei incontentabile!” disse Hermione accasciandosi da un lato. Elly si mise le mani sulla boccuccia, guardando preoccupata per la sua mamma.

Rimasero tutti e tre in silenzio per un po’ finché Luna non attirò la loro attenzione

 

“Lo chiamerò Robin!” disse risoluta alzandosi in piedi a cominciando a raccogliere le sue cose. Alle sue spalle, Ron e Hermione si scambiarono uno sguardo sconvolto.

 

Robin?! Dopo tutti i nomi che ti abbiamo detto, tu lo chiami Robin?” piagnucolò Ron. Luna lo guardò con gli occhi più spalancati che mai.

 

“Mi piace Robin. Penso proprio che lo chiamerò così”

 

E non vuoi sapere il parere di Neville?” chiese Hermione, mentre Elly le saltava in braccio. Luna alzò le spalle.

 

Quando si renderà conto che sono incinta per davvero, penso che sarò già in travaglio…gli uomini sono così. Stupidi e sostanzialmente deboli. Sono troppo impegnati a svenire alla vista del sangue durante il parto per preoccuparsi addirittura di scegliere il nome. A lui piacerà, ne sono sicura”

 

“Non trovi sia una visione un po’ troppo femminista della maternità?” chiese Ron decisamente indignato. Luna alzò il sopracciglio.

 

“Parli tu che sei uscito dopo dieci minuti dalla sala parto con la scusa che dovevi allacciarti la scarpa?” Ron mise il broncio e borbottò qualcosa in sua difesa, mentre Elly e Hermione ridacchiavano.

 

“Beh, ragazzi…grazie per l’aiuto, è stato un piacere, ci vediamo presto” disse lei sfiorandosi inconsciamente la pancia e uscendo dalla porta principale prima che sia Ron che Hermione facessero in tempo a far nulla.

Quando sentirono la serratura scattare, però, entrambi si lasciarono sfuggire un sospiro di sollievo.

 

Che giornata pesante, questa…” mormorò Hermione alzandosi dal divano. Lo sguardo di Ron indugiò su di lei.

 

“Amore…sei ingrassata?”  Hermione si bloccò, girandosi con lentezza esasperante verso il ragazzo.

I due si scambiarono uno sguardo; lei shockata, lui raggiante.

 

Bubby?”  chiese Elly gattonando sul divano. Hermione si riscosse

 

Nah…non credo! No…” Ron sbuffò infastidito

 

“Voglio Bubby!” disse lui incrociando le braccia al petto. Hermione ridacchiò

 

Bubby arriverà a tempo debito”

 

Ma io lo voglio ora!” la ragazza alzò gli occhi al cielo, divertita.

 

“Guarda che per avere un bambino bisogna provare e riprovare, mica ci si riesce al primo tentativo!” disse lei, vedendo Elly che si lanciava sulle gambe di Ron.

Le labbra di lui si aprirono in un sorrisino sornione.

 

“Ti adoro quando fai ragionamenti così maliziosamente lineari” Hermione ridacchiò

 

“Ti do dieci minuti, WeasleyRon balzò in piedi entusiasta

 

Porto Elly dai miei e torno, ci metto un attimo” la ragazza annuì baciando la bimba sulla fronte

 

“Non farmi aspettare troppo…”

 

“Ai tuoi ordini!” disse lui subito prima di smaterializzarsi alla volta della Tana. Hermione rise tra

 

“Uomini…”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao tesori miei adorati!!!!! ^^! Spero tanto che anche questo capitolo vi sia piaciuto come gli altri, mi avete fatto felicissima con tutti i vostri commenti!!!! *gongoling gongoling gongoling*

Ok, prima di passare ai ringraziamenti, c’è un’altra cosa che vorrei dire…So che sono un’autrice rompiscatole e logorroica fino all’inverosimile, ma devo farlo! XDXDXD

*si apre il sipario; sullo sfondo un’enorme cartellone lampeggiante con scritto PER PIACERE LEGGERE*  *l’autrice si schiarisce la voce e fa pat-pat sul microfono per vedere se è acceso* *sorriso da pubblicità del dentifricio* Dunque…questa ff sta andando molto meglio di quello che io stessa avessi mai potuto creder possibile *l’autrice gongola* e ogni volta che leggo i vostri commenti, sono ogni momento più felice. Ora… negli ultimi tempi, nella mia mente bacata, si sta facendo strada un’idea che non riesco ad estirpare: il Sequel.

So che in questo periodo sembra quasi che vada di moda scrivere sequel, ma vi assicuro che nella mia testa (e nel mio portatile) la trama si sta delineando ogni giorno più nettamente, quindi di certo non rischierebbe di essere abbandonata per mancanza di idee o altro. Ora io sto dicendo questo per chiedervi se secondo voi valga o no la pena di cominciare a scriverlo, perché sono i lettori che portano avanti gli autori e io ho piena fiducia nel vostro parere. Vi avverto già da ora, che per come l’ho pensata io, i personaggi come Ron, Hermione, Harry ecc… ovvero quelli creati da JKR, avranno uno spazio limitato e che verrà dato maggior spazio ai miei personaggi, cioè a quelli che a poco a poco vi sto presentando nei Missing Moments. Ora la domanda da un milione: LO SCRIVO O NO? Ditemi cosa ne  pensate, perché se non credete che possa funzionare, che potrebbe annoiare o qualsiasi altra cosa, io mi regolerò di conseguenza.

Bene! Grazie per l’attenzione! ^^

Ringraziamenti ^0^!

Silvia91:io continuo, continuo tranquilla! XDXDXD grazie mille per i complimenti! Baciotti potti ^^

Merilyn: ma che dolciosa che sei, grazie mille! ^0^! Baciottissimi

Aleberyl 90: tesoro!^0^! Ma insomma quanto complimenti, guarda che se continui così mi monto la testa! XDDD Grazie mille davvero, spero che anche questo Missing ti sia piaciuto come il precedente! Baciotti^^

MandyJJ: carissima! XDDD *facing alzare il capo alla mandy e manding baciotto* sono felicissima che ti sia piaciuto anche questo capitolo, me è tutta gongolante! ^\\\\\^! Grazie mille per i complimenti! Bacissimi^^

redRon: me arrossisce tanto…°\\\\°!!! Grazie mille per tutti i complimenti!! Baciottonissimissimissimi ^0^!

lenne88: sono contentissima che ti sia piaciuto!!!! XDDD Mi sono divertita anche io a scriverlo! Grazissimo per i complimenti, davvero! Bacionissimi ^0^!

Chloe88: *abbraccing Chloe* come sei gentile, quanti complimenti mi hai fatto ^\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\^!!! Grazie mille per tutto quello che hai detto, veramente! Baciotti potti ^^

sweet_girl: sono contenta che Elly e Andrew ti siano piaciuti, anche io li adoro tanto! Sono taaaanto dolciosi! ^-^! Grazie mille per i complimenti, sei sempre gentilissima! Baciottoni oni oni !!!

makea_rakastaa: addirittura tra i preferiti?! ^\\\\\\\\\\\\\^ come gongolo, grazie!!!!!!! Mi fa piacere che il mio lavoro venga apprezzato! Un giorno di questi ci passero a dare uno sguardo alla tua ff, contaci! Baciottissimi^^

Tabita: tesooooroooo!!!! ^0^ Hai proprio ragione, gli uomini sono proprio pere cotte! Anche in questo capitolo ne abbiamo la prova no? XDDD Spero tanto che ti sia piaciuto come i precedenti! Baciotti potti! ^^!

daniel14: che gentile che sei, grazie mille per tutti i complimenti che mi fai! Spero tanto che ti sia piaciuto anche questo missing! Baciotti potti

Teta: sai che hai ragione?! Avevo la sensazione che  mi fossi dimenticata un pezzo per strada, ma non riuscivo a capire quale! XDDDD In ogni caso i gemelli sono Lily e James, i bambini presentati nel 3°chap! Grazie mille per i complimenti! Baciottimissimissimi ^0^!

ale146: grazie mille per i complimenti, sono felicissima che ti sia piaciuta! Baciottissimi ^^

SiJay: loooove! *abbraccing SiJay* sono contentissima che questi due ultimi capitoli ti siano piaciuti!!! ^0^! Grazie mille per i complimenti, davvero! Baciottonissimissimissimi

La mia gemella dolciosa dolciosa daisy05: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaw! *occhi a cuoricioni*More!!! Nonostante i problemucci (ucci…più o meno XDD) che ci sono stati con la tua dolciosissima recensione, come posso io scordarmela?! Rimarrà sempre nel mio cuoricione palpitante anche se non è più tra noi *lancing fiorellino in segno di lutto* - momento di silenzio per la recensione scomparsa………………………………- Ok! Grazie mille per tutto quello che fa per, love, ti voglio benissimo!!!!!! Baciottosissimi bacini baciotti potti!!!! ^0^!

Nonna Giuly Weasley: Nonny! Vedi che succede, tu a fare l’esame e io postare idiozie! XDDDD Com’è strana la vita! Grazie mille nonnina cara, anche se continuo a dire che tu i vizi! XDDD Baciotti potti ‘more! ^^

Prongs e Padfoot del gruppo dei Marauders: amore mieeeee!!!! ^0^! Le Elly\Andrew shippers si stanno moltiplicando, incredibile! O.O! Guardate, ve lo dico solo perché siete voi, ma se il sequel si farà per davvero, si sentirà molto parlare di loro in futuro! *ghigno* Grazie mille per i complimenti! Baciotti potti a tutte! ^^

pinkstone: come diavolo faccio? A un anno sono caduta di testa dal seggiolone, tira tu le conclusioni! XDDDDDD Grazie mille per i complimenti, davvero! Baciotti potti! ^0^!

opea: grazie mille! Sono felicissima che ti sia piaciuto! Baciottissimi ^^!

emmaerupert: scusa il ritardo, sono imperdonabile! *corring a nascondersi per la vergogna* però con le fotine mi sono fatta perdonare almeno un po’ no? Grazie mille per i complimenti! Baciotti potti ^^!

mem: XDDDDD ho creato un tormentone! XDDD Io a DJ Francesco gli faccio un baffo, altrochè! XDDD Grazie mille per i complimenti! Bacissimi! ^^!

kikki89: sono contentissima che i Missing ti piacciano! Spero che ti sia piaciuto anche questo! ^^ Baciotti potti!!

Moonlight rage: spero di non averti fatto penare tanto!! Anche tu una Elly\Andrew shippers eh? Incredibile, quanti ne siete?! O.O! XDDD Grazie mille per i complimenti, veramente! Bacini baciotti potti ^^

Zia funkia: la 100! La recensione n°100!!!!!!! *saltino addosso a zia* …*rifletting* Ma…ma...ma sono taaaaanti…XDDDDDDD! Alla fine mi ci sono incartata con il collegamento ipertestuale, sai? XDDD Solo io, solo io! Grazie mille di tutto! Ti adoro tanto! Baciottissimissimissimissimissimissimi ^0^!

Lucia: grazie mille per i complimenti, davvero! Baciottissimi! ^^!

MaryPotter92: amorissima!!! Che dolciosa che sei!!!! Sono così contenta che io ti faccia emozionare!!!! *commuoving*More, grazie mille per tutti i complimenti che mi hai fatto, davvero! Baciottosissimi baciotti potti^^!

Evan88: sono felicissima che i missing ti siano piaciuti! Grazie mille per i complimenti, significano molto per me, davvero! Baciotti potti ^0^!

 

*tiring sospirone* Oooooook tesori, vado davvero! Grazie mille anche a tutti coloro hanno anche solo letto la storia, ma sapete, un commento è sempre gradito, sapete quanto mi fate contenta se mi lasciate due righe! ^^

Baciottosissimissimissimi baciottosi bacini baciotti potti! ^0^!!!!

 

 

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Capitolo 6
*** Cose da femmine ***


Mini prologo (ormai non più tanto mini

Mini prologo (ormai non più tanto mini ._______. ) – sono passati nove anni dalla fine di SUO (Solo Un’Occhiatina ^^): Elly, Andrew Lupin e Sophie Delacour\Weasley hanno nove anni, Robin Paciock sette e mezzo, Ben, James e Lily Potter cinque anni e Helen e Emily sono le gemelle Paciock, sorelle minori di Robin, coetanee di Ben, James e Lily.

Ian Potter e Gilly Weasley hanno quattro anni, mentre la figlie di Bill e Fleur esclusa Sophie, sono Jolie, otto anni, Sylvie, sette anni e Danielle due anni.

Ho finito? @.@...questi nuovi personaggi mi stanno distruggendo...! Son tanti, ma abbiate pazienza, sto cercando di presentarveli come meglio posso, e spero che cominciate e ricordarvi chi è figlio di chi! ^^’’’’ Ok, buona lettura!

 

 

 

SUO MISSING MOMENTS

6. COSE DA FEMMINE

 

 

Ron sospirò pesantemente, entrando nella cucina della Tana con il piccolo Ben al seguito, in una mattina primaverile.

Ormai era diventato un rito che veniva ripetuto da anni, ma la preoccupazione era sempre tanta. Si sedette su una sedia a caso, massaggiandosi nervosamente la tempia, in attesa dell’arrivo degli altri.

Nel frattempo, Ben sembrava del tutto assorbito dall’elaborazione di un piano abbastanza valido per raggiungere la torta di mele sulla mensola più alta della credenza.

 

Qualche minuto dopo, la porta d’ingresso si aprì di nuovo e Neville e Robin fecero la loro comparsa nella cucina. Ron li salutò con un cenno, mentre entrambi si andavano a sedere con aria grave accanto a lui.

 

Ben, dal canto suo, era riuscito ad afferrare un pezzo di torta, e ora ne stava mangiando avidamente un pezzo mal tagliato dalle sue manine, scatenando enorme interesse in Robin, che aveva un’aria piuttosto affamata.

 

Quando pensi arriveranno gli altri?” chiese Neville improvvisamente, guardando nervosamente il suo orologio da polso. Ron si strinse nelle spalle, lanciando un’occhiata fugace al figlio, che ora penzolava dalla credenza.

 

“Non lo so…saranno a momenti, comunque…non si ritarda mai troppo a questo…” Neville annuì, teso.

La porta si aprì per la terza volta nel giro di qualche minuto, facendo apparire Harry, con James, in una mano e il piccolo Ian, più addormentato che mai, nell’altra.

 

“Scusate il ritardo…Ian ha avuto qualche difficoltà a svegliarsi stamattina” disse lui sedendosi accanto a Ron, mentre Ian, in braccio a lui, crollava addormentato sul tavolo e James soccorreva Ben, ancora arrampicato alla credenza e con la bocca tutta sporca di torta.

 

“Non c’è problema…mancano ancora Bill, Remus e Arthur all’appello…” disse pacatamente Neville, mentre Robin cominciava a disegnare col dito forme astratte sul tavolo di legno.

Dalla parte di Ian, cominciava a sentirsi un lieve russare.

 

Qualche minuto dopo dal piano di sopra si cominciarono a sentire i primi rumori, e nel giro di qualche secondo, un furtivo Arthur Weasley era apparso loro davanti, seguito quasi subito da Bill, Remus e Andrew che entrarono silenziosamente dalla porta sul retro.

 

Tutti si sedettero e James aiutò Ben a scendere dalla credenza, mentre una silenziosa preoccupazione aleggiava nella stanza, rendendo tutti tesi.

Una volta che tutti si furono accomodati – e Harry riuscì a sistemare Ian in una posizione tale da non farlo russare troppo forte – Arthur poggiò entrambe le braccia sul tavolo, schiarendosi la voce.

 

“Sappiamo tutti il motivo per cui siamo qui oggi…” iniziò lui in tono grave, mentre Ben si leccava i rimasugli di torta dalle dita. Ron gli rivolse un’occhiataccia, mentre Bill sospirava depresso.


”…facciamo questa riunione da anni ormai e finora siamo sempre riusciti ad aggirare più o meno egregiamente il problema…”  fece una pausa e tutti trattennero il fiato “…Con mio enorme dispiacere, le donne in questa famiglia stanno aumentando in maniera esponenziale, e per quanto io adori le mie nipoti, in questa occasione rappresentano, ahimé un problema…” tutti gli adulti convennero, annuendo convinti con la testa, e parlottando preoccupati tra loro. “…urge, quindi una soluzione appropriata, veloce, e immediata e

 

“Ma io mi chiedo…” interruppe Bill con le pupille dilatate in maniera preoccupante “…chi mai ha avuto il coraggio di inventare una cosa simile?! Chi ha mai prestabilito che bisognasse fare dei regali, poi!” disse ormai isterico, mentre Andrew gli batteva una mano sulla spalla, per consolarlo. 

Tutti borbottarono qualcosa di imprecisato, ma nessuno rispose apertamente. Le origini di quella pratica di tortura che distruggeva moralmente ogni uomo che avesse legami abbastanza stretti con una donna, erano radicate nel mistero.

O almeno lo erano secondo i presenti.

Si fossero scomodati a chiederlo a Hermione, lei avrebbe sicuramente riferito loro ogni minimo particolare su quella sciagura, dando loro anche una bibliografia completa dove cercare maggiori informazioni.

 

“In ogni caso…” riprese Arthur una volta che il mormorio si fu calmato “…quest’oggi siamo qui principalmente per correre in aiuto a Ron, Neville e, in special modo, a Bill…” tutti rivolsero un fugace sguardo al primogenito Weasley, che si massaggiava nervosamente la fronte “…poiché la sciagura toccherà in maniera molto meno esponenziale Remus, Harry e me”

 

Cosa proponi, quindi?” chiese Remus appoggiandosi allo schienale della sedia.

 

“Ripensare ai regali che abbiamo fatto gli anni passati e riproporli, scambiandoceli” disse lui, convinto, mentre più di un sopracciglio si inarcava dubbioso.

 

“Secondo me Hermione si arrabbierebbe da morire se le riciclassi la caffettiera che Harry ha preso per Ginny l’anno passato…” mormorò Ron meditabondo. Bill alzò gli occhi al cielo

 

“Guarda che mica devi darle quella che Harry ha dato a Gin, imbecille! Che comunque è sempre meglio del bigliettino che le hai rifilato l’anno scorso…” Ron mise il broncio.

 

“In ogni caso questo non risolve il problema che ha Bill…insomma…lui ne ha cinque! Non è uno scherzo…” mormorò Harry, mentre Ian gli sbavava sulla manica. Bill annuì distrutto.

 

E vedeste come si è arrabbiata, Sophie, quando non le ho preso niente l’anno scorso! Jolie e Sylvie non se la sono presa, e Danielle era troppo piccola, ma Sophie si è infuriata!” disse lui stralunato, mentre tutti lo guardavano preoccupati.

 

“Beh…scommetto che neanche Fleur sia rimasta molto soddisfatta dal set di porta tovaglioli…” disse Ron ridacchiando, mentre Arthur gli dava uno schiaffetto sulla nuca per farlo zittire. Bill guardò il fratello con espressione omicida non degnandosi neanche di dargli una risposta.

 

“C’è almeno qualcuno che sappia cosa regalare?” s’intromise a quel punto Andrew, rimasto zitto fino a quel momento seduto vicino a Remus.

Tutti si guardarono tra di loro, vaghi. Robin si passò una mano sulla faccia.

 

Ma non basterebbe un fiorellino?” propose James a quel punto. Harry rise.

 

“Figliolo, i fiori sono validi fino ad un certo punto…in questa macabra festività le donne non s’accontentano…” James s’incupì.

 

“Potrei regalare a Luna una collana di tappi…” mormorò Neville, meditabondo, mentre Robin annuiva convinto.

 

“Sono certo che a mamma piacerebbe tanto…però non fargliela con i tappi di whisky incendiario…le fa reazione allergica alla pelle…” Neville lo guardò stranito

 

“…lo stava dicendo ieri a Emily e Helen!” si giustificò lui, mentre Ben e James ridacchiavano.

 

“Beh, almeno uno ha risolto mi pare!” disse Arthur gioioso, mentre Bill guardava Neville con invidia.

 

“E a Helen e Emily non regalo nulla?” chiese lui incerto.

 

“L’anno scorso si sono offese o hanno detto qualcosa perché non hai regalato nulla?”

 

“No”


”Allora non si offenderanno neanche quest’anno” concluse Remus sbrigativo, tentando di pensare ad un regalo adatto per Tonks.

Neville annuì, convinto e sollevato.

 

Cosa potrei regalare a Hermione?!” disse Ron all’improvviso. Tutti lo guardarono come se fosse scemo.

 

“Ma dico, sei scemo?!” sbottò Bill, lanciandogli un’occhiataccia.

 

Ron…non vorrei scadere nell’ovvio, ma…un libro?” azzardò Harry, ironicamente.

 

“Quello era fuori discussione…” disse Ron pensieroso “…ma…insomma…dire ‘un libro’ è un po’ vago no? Voglio dire…quale le regalo?! Ce ne sono cos’ tanti..” Arthur si passò una mano sulla faccia, esasperato.

 

Ron, figliolo…” disse, passando un braccio sulle spalle del ragazzo “…hai presente Verity, la ragazza che lavora al negozio di Fred e George?” Ron annuì convinto

 

“Ecco, lei è una ‘commessa’ se ne trovano numerose nei negozi…persino nelle librerie! Sono certo che se tu dici a una di queste gentili ragazze i gusti di Hermione, loro sapranno aiutarti, essendo lì apposta per i milioni di Ron che esistono al mondo e che cercano un regalo decente per le loro Hermione!”  Ron guardò con sufficienza il padre, mettendo il broncio, mentre tutti ridacchiavano.

 

“Bene, ora che anche il mio stupido fratello ha risolto il problema – Ron gli lanciò un’occhiataccia -, concentratevi su di me!” esclamò Bill in tono isterico, indicandosi.

Tutti smisero di ridere, desolati.

 

“Non puoi regalarle un braccialetto…o…boh…una collana?” propose Harry riacchiappando James per il cappuccio della felpa, mentre rincorreva un terrorizzato e svolazzante Leotordo.

Bill lo guardò con occhi cerchiati.

 

“Il problema non è Fleur…” piagnucolò lui, mettendosi la mani ai capelli “…è Sophie! Se a lei regalo qualcosa, vuol dire che devo regalarlo anche Jolie, Sylvie e Danielle! E io non ho tanta fantasia da regalare cinque cose diverse a cinque donne diverse! Chiedetelo alla mamma! Da piccolo disegnavo sempre un albero e tante colline con un sole giallo al centro, non sono fantasioso!” tutti lo fissarono inquieti.

 

BillSophie, Jolie, Sylvie e Danielle sono bambine…Danielle non sa neanche camminare bene! Non è difficile accontentare quattro bambine…” disse Remus ragionevole, mentre accanto a lui, i capelli di Andrew, diventavano giallo canarino.

Bill sembrava ad un passo dall’azzannarlo.

 

“Questo, perché nessuno ha per figlia Sophie! E tutta sua nonna materna, e tutti sappiamo quanto sia antipatica mia suocera!” tutti rimasero in silenzio per un attimo.

Nessuno voleva ammetterlo, ma Bill aveva assolutamente ragione; Sophie Weasley, primogenita di Fleur Delacour, era un concentrato di altezzosità, insolenza e bellezza che avrebbe scoraggiato anche Silente in persona. Più bella tra le sorelle e consapevole di esserlo, nonché viziatissima dalla sua nonna materna, era da sempre stata la preferita del ramo Delacour della famiglia, poiché veniva considerata l’unica non contaminata dal modo di essere Weasley, gioviale e incredibilmente alla mano con tutti. Ennesimo motivo per cui, Fleur aveva litigato con loro già da tempo.

 

Lupin sbuffò esasperato.

“Insomma Bill! Sophie ha nove anni! Non puoi farti mettere i piedi in testa da una bambina di nove anni!” esclamò Remus convinto. L’orgoglio Grifondoro cominciò a rifarsi vivo in Bill Weasley.

 

“Sì, Bill, regala a ognuna un fiore e se Sophie non gradirà, vuol dire che dovrà scegliersi un marito molto ricco che possa soddisfare le sue esigenze!” concordò Ron, risoluto. Bill sembrava quasi completamente rinato e quando si accasciò contro lo schienale della sedia, con un sorriso sognante sulle labbra, tutti convennero nel dire che persino Bill aveva risolto il suo problema.

 

Cosa sta succedendo qui dentro?!” ai presenti si gelò il sangue nel sentire quella voce. Tutti si girarono intimoriti verso la porta della cucina, dove una Molly Weasley in vestaglia prugna, mani suoi fianchi e aria truce squadrava i presenti con aria di rimprovero.

 

“Ancora con questa storia?! L’anno scorso non vi avevo forse fatto capire quanto sia stupida questa riunione?! Ragazzi miei, la festa della donna non è tutta questa gran tragedia!” Ron, Harry, Bill, Neville, Remus e Arthur abbassarono lo sguardo, imbarazzati.

 

Lollymolly, cerca di capire! Voi donne siete incontentabili!” disse dolcemente Arthur avvicinandosi alla moglie e baciandole la tempia. Molly si rilassò istantaneamente.

 

“Oh, Artie non essere ridicolo! Fare regali a noi donne è facilissimo!” ognuno di loro la guardò come se avesse detto di aver visto Voldemort risorto, che ballava la quadriglia con Codaliscia sulla tomba sconsacrata del padre.

Ben si appropinquò verso Molly, spalancando gli occhi nocciola, nella muta richiesta di un pezzo di torta. La donna sorrise e dando un buffetto al bambino prese la torta dalla credenza, mettendola a disposizione si tutti.

 

“Chi è che avrebbe problemi a trovare un regalo adatto tra voi?” chiese, tagliando una generosa fetta di torta a tutti i bambini.

Gli adulti si guardarono intorno, vaghi. Molly sbuffò.

 

“Santo cielo, ragazzi! Ron, per Hermione un libro andrà benissimo, Harry, Ginny l’altro giorno ha visto una borsa di pelle di drago in un negozio a Diagon Alley, per Luna è perfetta una collana, Dora vuole una giacca nuova, Fleur una collana e io un set di pentole nuovo!” tutti la guardarono con un misto di sorpresa, commozione e gratitudine.

 

Nel giro di cinque minuti, la cucina della Tana si svuotò dei suoi occupanti e dell’intera torta di mele.

Molly alzò gli occhi al cielo.

 

“Uomini…”

 

 

 

*

 

 

 

Hermione fu svegliata da qualcosa che le premeva sullo stomaco.

Inizialmente credeva fosse Grattastichi, che con la sua solita grazia di micione obeso si era adagiato sulla sua padrona, ma una volta che lei riuscì a mettere a fuoco la cascata di boccoli scuri sparpagliati sul suo petto e Rupy, il topo peluches buttato poco lontano, capì che non poteva essere il suo gatto ad essersi gettato a peso morto su di lei.

Sospirò e alzò gli occhi al cielo quando avvertì il tenero russare della bambina addormentata su di lei.

 

“Degna figlia di suo padre…” mormorò lei ridacchiando, mentre cercava con lo sguardo, la figura addormentata di Ron.

Quando al posto di un trentenne dal corpo statuario, trovò Grattastinchi completamente spaparanzato e profondamente addormentato, si convinse che quella non era decisamente una mattinata come le altre.

Sbuffò infastidita e provò a pensare per quale assurdo motivo Ron Weasley non fosse a letto alle nove di mattina di sabato.

Emise un gemito di disappunto quando si rese conto di che giorno era.

 

Possibile che fosse tanto difficile comprarle un regalo?!

Hermione se lo chiedeva già da qualche anno. Ogni volta dovevano fare quella stupida e sostanzialmente inutile riunione, e lei era praticamente certa che Ron avesse portato anche Ben a partecipare a quella sciocchezza.

Il campanello della porta principale la riscosse dai suoi pensieri. Si alzò lentamente, poggiando Gilly sul lettone e rimboccandole le coperte, e quando arrivò finalmente alla porta, il campanello aveva già suonato quattro volte.

 

“Ma dico, quanto ci hai messo?!

 

“Buongiorno anche a te Gin” salutò Hermione con voce atona, facendo entrare Ginny, con in braccio la piccola Lily ancora in pigiama e vestaglietta.

La ragazza non ebbe bisogno di alcuna spiegazione, quando l’amica si accasciò sul divano, scura in volto.

 

POsibile che sia così difficile comprarmi un regalo?!” Hermione sorrise e le si sedette vicino.

 

Ron dice che fare regali è una cosa da femmine…”

 

“Usa ancora questa scusa?!

 

“Ogni San Valentino” Ginny ridacchiò. Lily mandò un bacino a Hermione.

 

Gilly, Elly e Ben?”

 

Gilly e Elly dormono…Ben sarà probabilmente a mangiare la torta di mele di Molly mentre quel branco di idioti si scervella per comprarci un regalo decente…”

 

Harry ha portato via James e Ian…mi sono ritrovata un bigliettino sul cuscino con scritto ‘scusa amore, ma non da solo non ci riesco’…! Giuro che se mi regala un’altra caffettiera, chiedo il divorzio…” Hermione si strinse nelle spalle.

 

“Consolati! Meglio le caffettiere per tre anni di fila che un bigliettino con su scritto ‘scusami sono un disastro, ti amo’…”

 

“Quello è certo...” convenne Ginny, pensierosa. Hermione sospirò depressa.

 

 

 

*

 

 

 

Quel sabato mattina, Diagon Alley sembrava decisamente più popolata del solito.

Da ogni lato si potevano vedere uomini di qualsiasi età guardare nervosamente le vetrine dei negozi e accalcarsi intorno ai ragazzotti che vendevano fiori di ogni tipo, facendoli pagare a prezzi esorbitanti.

All’inizio della via: una fila di uomini dall’aria preoccupata e grave, con a capo Arthur Weasley.

Lui fece agli altri un piccolo discorso, come fosse un comandante che stesse per mandare i propri soldati in guerra, e subito dopo ognuno di loro si diresse con aria incerta verso i negozietti affilati uno dietro l’altro, dall’aria graziosa ed elegante.

 

Ron entrò con passo furtivo nella libreria principale di Diagon Alley, una volta essersi diviso dagli altri. Si aggirava tra gli scaffali con aria cupa e a passo lento, mentre Ben trotterellava qua e là, guardando i libri animati con aria tranquilla.

 

“Posso aiutarla signore?” una voce alle spalle di Ron, lo fece sobbalzare. Quando si girò, non riuscì a trattenere un urletto.

 

“Che vuole?!

 

“Le ho chiesto se posso esserle d’aiuto…” Ron lo guardò con le pupille dilatate

 

“Ma…ma…lei è un uomo!” il signore, decisamente anziano, ma dall’aria attiva e pimpante e dai capelli e bianchi, lo guardò un po’ preoccupato.

 

“Sì, signore…posso aiutarla?”

 

“Ho bisogno di una commessa” annuì Ron guardandosi intorno in cerca di una qualche sosia di Verity, dai lunghi capelli biondi e il sorriso splendente e invitante. L’uomo lo guardò sorridendo.

 

“Sono io”  Ron spalancò gli occhi

 

“Lei è la commessa?”

 

“No…sono il titolare…non ho commesse”

 

Ma a me serve una commessa!” piagnucolò lui a voce alta. Il signore lo guardò sempre più allarmato.

 

“Qui non ci sono commesse, signore…sono certo che se però mi dice cosa cerca, io saprò essere ugualmente utile” Ron lo guardò reprimendo un gemito di disappunto

 

“Lei non può consigliarmi un regalo per mia moglie! Fare regali è una cosa da femmine!”disse lui, cercando di sottolineare l’ovvietà della sua tesi. Il titolare della libreria inarcò un sopracciglio. 

 

“Va bene, senta…” iniziò il signore abbassando la voce e facendo sedere Ron su un pouf rosso scuro “…perché non mi dice quali sono i gusti della sua signora, eh? Poi ci penso io e lei non si deve preoccupare più di nulla” Ron lo guardò con un misto di gratitudine e venerazione.

Mormorò qualche frase sconnessa sulle antiche rune e la storia di Hogwarts e nel giro di qualche secondo si ritrovò circondato da diverse decine di libroni pesanti e polverosi come quelli che Hermione adorava tanto.

Ron sembrò riprendere finalmente e respirare quando vide il signore impacchettare un libro molto vecchio e alquanto voluminoso, canticchiando una canzonicina sconnessa.

 

“Grazie per il suo aiuto…” mormorò Ron, riacchiappando Ben che saltellava estasiato dietro un libro con le ali. L’uomo sorrise.

 

“Di nulla figliolo…di questi tempi di situazioni come la tua ne ho viste moltissime”

 

“Lei deve essere bravissimo a scegliere il regalo giusto per sua moglie…” disse Ron, ammirato, mentre il signore finiva di fare il fiocchetto.

 

“Oh no figliolo!” disse lui in tono pimpante dando il pacchetto al ragazzo e lanciando una cioccorana a Ben “…Ho centotredici anni, cinque mesi e dodici giorni…vuoi sapere il mio segreto? Sono scapolo!”

 

“Ah”

 

 

 

*

 

 

Harry e Remus, con Andrew, James e Ian al seguito, entrarono terrorizzati in un negozietto dall’aria graziosa e dalle pareti rosa confetto. Di fronte a loro, cinque commesse dal sorriso che andava da un orecchio all’altro, i capelli tirati e la divisa perfettamente stirata, si misero in fila augurando loro il buongiorno.

La signorina più giovane, cicciotella e dall’aria gioviale, corse letteralmente contro Harry, una volta adocchiata la cicatrice a forma di saetta sulla fronte.

 

“Posso fare qualcosa per lei, signore?” chiese lei, ignorando bellamente le occhiatacce delle sue colleghe. Harry la guardò stralunato.

 

“Aiuto…” la signorina sembrava non aspettasse altro e si lasciò sfuggire una risatina eccitata. 

 

“Aveva qualche idea in particolare?” Harry pensò un attimo

 

“La borsa! La mamma voleva la borsa!” s’intromise James, mettendosi tra il padre e la commessa cicciotella. Il sorriso della signorina si spense leggermente quando il suo sguardo incontrò Ian e James, che la guardavano tranquilli.

Nel frattempo, le restanti quattro stavano affogando Remus e Andrew tra le giacche di pelle. La commessa tonda – che Harry scoprì si chiamava Melody – si eclissò nel separè per qualche minuto, per poi tornare carica di ogni tipo di borsa, borsetta, borsone, zaino, pochette, marsupio e sacca che le fosse capitata sotto gli occhi.

 

“Ora non le resta che scegliere!” disse Melody tutta pimpante, mentre Harry guardava spaventato il cumulo di borse che svolazzava a una decina di centimetri dal pavimento poco dietro dalla ragazza.

Intanto Remus aveva cominciato a borbottare frasi sconclusionate sulla qualità delle due giacche che aveva tra le mani, scatenando l’enorme preoccupazione di Andrew e delle quattro commesse, Serenity, Trish, Kimmy e Fiona, che cominciarono a spaventarsi seriamente, quando lo sorpresero a fare delle domande ai due indumenti.

 

“è ancora in dubbio?” chiese Melody vedendo che Harry era fermo da almeno una decina di minuti a fissare con aria inespressiva il cumulo. Il ragazzo annuì, non badando a Ian che cercava di cavalcare una borsa di pelle di drago.

 

“Fossi in lei, quella non la prenderei…” mormorò lei, togliendo una borsa lilla dalle mani di Harry

 

Perché?”

 

“Non s’intona con i capelli di sua moglie!” il ragazzo corrucciò la fronte

 

“Conosce Ginny?”

 

“Chi è che non la conosce! Insomma…è sua moglie! Senza contare che è passata giusto due giorni fa” Harry si illuminò. Remus gemette disperato straziato dal dilemma della scelta.

 

E non ha notato qualcosa che le fosse piaciuto in particolare?” Melody ci pensò per qualche secondo e scomparve nuovamente nel separè.

Nel mentre Andrew, consolava suo padre, quasi in lacrime con le due giacche in mano.

 

“TROVATO!” urlò la vocina di Melody dopo cinque minuti buoni di ricerca. Harry si trattenne a stento dall’abbracciarla, in preda alla commozione.

Remus guardò invidioso Harry che osservava Melody impacchettare la borsetta che aveva visto Ginny due giorni prima.

 

“Scusi...” chiese Lupin ormai del tutto arreso a Kimmy, mentre le altre tre erano scomparse all’improvviso “…qui le vendete le caffettiere?” Andrew si mise una mano sugli occhi, scuotendo la testa.  

 

 

 

*

 

 

Arthur e Bill uscirono con aria soddisfatta dalla bottega in cui erano entrati una ventina di minuti prima, chi trasportando voluminose bustone contenenti tegami rumorosi e luccicanti, chi giocherellando soddisfatto con il fiocchetto del pacchetto contenente una graziosa collanina d’argento.

Dai vari negozi cominciarono a riuscire i membri del gruppo iniziale, e Remus e Andrew sembravano i più stremati di tutta la compagnia.

Neville li aspettava tranquillo, seduto su un panchina all’ombra di un alberello, incollando tappi ad un filo di corda appena comprata, insieme a Robin che sembrava del tutto assorbito da un disegno che stava facendo su un volantino trovato là intorno.

Tutti guardarono Neville con malsana invidia notando il faccione tondo, incredibilmente sereno, nonostante il giorno infausto.

 

“Avete fatto?” chiese lui allegro alzandosi una volta che se li ritrovò davanti, subito seguito dal figlio. Harry lo guardò male.

 

“Sì…” ringhiò lui tra i denti, distogliendo lo sguardo dall’amico e continuando a camminare con James e Ian che gli trotterellavano dietro.

Nel frattempo Ben fissava preoccupato Ron che rimirava estasiato il pacchetto contenente il regalo per Hermione.

 

Il primo regalo! Ci sono riuscito!” esclamò improvvisamente commosso lui, facendo sobbalzare metà dei presenti. Ben scosse la testa, alzando gli occhi al cielo, mentre continuava a leccare la carta della cioccorana per provare a sentire ancora un po’ il gusto del cioccolato.

 

“Bene!” esordì Arthur soddisfatto “Torniamo a casa, ora, e facciamo vedere alle nostre signore di cosa siamo stati capaci!” tutti si smaterializzarono, per poi riapparire nel salotto della Tana qualche minuto dopo.

In cucina, Hermione, Molly, Ginny, Fleur, Luna e Tonks, con le bambine che mangiavano avidamente la torta al cioccolato appena sfornata, attendevano impazienti e decisamente preoccupate.

 

“ECCOCI!” urlò Arthur correndo in cucina con le bustone in mano, andando incontro a Molly tutto contento. Dietro di lui, James, Ben, Andrew, Ian e Robin si lanciavano affamati sulla torta. Sophie, guardò schifata Ben, mentre ingoiava pressoché intero il pezzo di dolce che Elly gli aveva appena dato.

Fleur e Ginny si scambiarono una sguardo dubbioso, non vedendo arrivare gli altri.

 

Ma dov’è Billì?” Arthur distolse momentaneamente la sua attenzione da un’estasiata Molly che rimirava adorante le sue pentole nuove.

Sbuffò, scomparendo per un attimo in salotto e tornando qualche secondo dopo, tenendo per la collottola Ron e Bill.

Qualche momento dopo, tutti gli altri si trovavano nella stanza, a capo basso e pacchetto alla mano. Hermione stentò a credere che anche Ron quell’anno avesse un regalo vero da darle, al posto del solito bigliettino con i cuoricini e le scuse scritte sopra.

 

“Forza ragazzi! Le signore aspettano!” disse Arthur subito prima di tornare a concentrarsi su Molly, che gli stava saltando al collo, semi commossa.

Il primo a muoversi fu Neville, che ciondolando goffamente verso Luna, si guadagnò uno sguardo ammirato di Robin che stava ingurgitando una quantità vagamente inquietante di dolce. Presero esempio quasi subito Harry, Bill e Remus fino a che Ron, non rimase l’unico impietrito sulla soglia della piccola cucina.

Hermione fece qualche passo avanti, fronteggiandolo sorridente.

 

Mione…”

 

Ron!” lei lo baciò, scatenando le risatine di Elly, Ben e Gilly ora seduta in braccio Molly.

 

Qu-questo è…se non ti piace Rufus ha detto che puoi cambiarlo!” balbettò lui porgendo il libro impacchettato in una sottile ed elegante carta velina color avorio a Hermione, che sorrise radiosa.

 

“Chi è Rufus?”

 

“La commessa della libreria” la ragazza sbatté un paio di volte le palpebre

 

Rufus è una commessa?” Ron annuì, vago

 

“Dai aprilo!” lei scartò velocemente.

 

Ron…”

 

“Non ti piace, eh? Lo sapevo che fare regali è una cosa da femmine! Appena vedo Rufus, me la paga!”

 

“è bellissimo”

 

“…pensare che mi aveva assicurato che ti sarebbe piaciuto! Oh…ma appena…Cosa?!” lei sorrise

 

“è fantastico, Ron, davvero! Era tantissimo che lo cercavo!” Ron spalancò lentamente gli occhi, fissandola angosciato

 

“Dici davvero? Non mi prendi in giro?” lei scosse la testa, decisa, abbracciandolo.

Qualche bacio e un paio di battutine maliziose dopo, si unirono agli altri, che sembravano altrettanto soddisfatti.

 

Remus, tesoro…” disse Tonks, mentre tutti gli altri colti da un eccesso di dolcezze si scambiavano effusioni più o meno sdolcinate. Lupin si avvicinò timoroso alla moglie

 

“Sì Tonksy?”

 

“Mi chiedevo…cosa diavolo ti ha portato ti ha portato a pensare che questo potesse essermi utile?!” chiese lei additando al suo regalo. Remus si fece piccolo piccolo, abbassando lo sguardo.

 

“Mi sembrava carina…la commessa Kimmy, mi ha mandato da Coleen,del negozio di fronte, che mi ha mandato da Paulette, che mi ha mandato da Joanne, che mi ha rimandato da Coleen…dovresti apprezzare almeno la buona volontà!”

 

“La apprezzo Remus, certo!...” Tonks alzò lo sguardo su di lui “…però…non so proprio che farmene di una caffettiera a forma di mucca!” Remus mise il broncio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao ciaooooneeeeeeeeeeee!!!!!!!!!! *agiting manina*

Ragazzi, io qui sono commossa…davvero posso scrivere il seque?!l *occhi lucidi* Davvero, davvero, davvero? *tiring su col naso* Tesori…l’avete voluto voi eh?! XDDDD Sono veramente presissima, penso proprio che inizierò presto, portando di pari passo i quello e i Missing…in questa maniera se a qualcuno di voi volesse leggere qualche scena tagliata anche dell’altra, basta che me lo dica, e io farò di tutto per accontentarlo! ^^

Ringraziamenti ^^

SiJay (XDDDD se lo pretendi come faccio a non accontentarti love-love? È già in costruzione! XD, sono lanciatissima O.O!), Topomouse (*facing inchino* ora mi monto la testa! XDDDD Grazie, davvero!), Elly (Ciao versione umana! XD ti dirò, ho lavorato un pochino…e sono riuscita ad accontentarti per Ron e Herm! ^____________________- Baciotti), redRon (XDDD ho inteso la tua “velata” minaccia di morte, non ti preoccupare! XDDD ^^), MaryPotter92 (amoreee ^.^!), lightlily (White Rose…*sbatting indici tra loro* beh…si è un po’ in crisi in effetti…contavamo di aggiornare molto prima, ma la daisy è andata tra le capre su in montagna! Aggiorneremo presto però ^^), daniel14 (goditela ora che non parla, perché nel sequel sarà degna figlia di suo padre e sarà logorroica!XDDDD), evanescense88 (*inching* Grazie! ^^!), Giuly Weasley (alias Nonny ^^ *lancing margheritina* Ti adoroooo! Ti devo la vita sai?! Senza di te sarei ancora a dare testate contro la tastiera per il profilo! *abbraccing nonny*), Silvia91 (tu non assilli! *abbraccing Silvia* ^^), Tabita (Andrew\Elly…*ghigno* ihihihih…Se ne vedranno delle belle! *ghignissimo* ^^), zia funkia (ti ho appena ringraziato su MSN XDDDD *lancing margheritina* ti dico grazie solo perché ti piace leggere le risposte…ok ora scappo altrimenti mi tiri un boiardo in testa…- poi te lo riprendi perché ti serve XD Baciotti!^^), Saty (Aaaaaaaaaaw! *occhi a cuoricino* Ma quanto sei gentile?! *abbraccing Saty* ti adoro tanto tanto tanto!^0^!), sweet_girl (Tesora dolciosa!!!! ^0^ il il primo cap è già in via di sviluppo…Arriverà presto! – questa può anche essere interpretabile con una minaccia XDDDD!) , MandyJJ (Qui tra Bubby e Sploppy comincio a dubitare della mia sanità mentale! XDDDD Cosa uscirà questa volta dalla mia mente disturbata?! O.o…ai posteri l’ardua sentenza…wuahuahuah! Baciotti^^), Ev (Neville è adorabile, sono contenta che ti piaccia! Baciotti^^!!!), Joannadellepraterie (Looooveeee!!!!!!! Sei tornata!! *.*! Applausi per gigia è fantastico XDDDD Il nuovo tormentone XDDDD Baciottissimi^^), Teta (Che bello! *saltelling qua e là* sono così contenta delle cose che hai detto, grazie!!!!!! *occhi a cuoricino* Baciottissimi!!), Evan88 (è bello scrivere su Harry…soprattutto se come me lo rendi stupido! XDDDD è divertente! Baciottissimi^^), pinkstone (Love-love!!! Grazie mille tesora ti adoro!!!! Baciotti! ^0^!), Chloe88 (love!!!!! Anche tu una Elly\Andrew fan?! Vi state espandendo sempre di più, incredibile! Devo dire che tuo ballettino a favore del sequel ha funzionato! Per quanto riguarda i nuovi personaggi, ti dico già da ora che ce ne saranno davvero molti…guarda in basso e capisci! XDDD E non sono neanche tutti! Baciottissimi^^)

Mi raccomando, lasciate un commentino! Baciottissimi^^

 

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Capitolo 7
*** Una nuova vita ***


SUO MISSING MOMENTS

Mini-prologo – Ron e Hermione hanno tre figli: Elly di undici, Ben di otto, Gillian (Gilly) di 6 e ½.  

I due gemellini Potter, Lily e James, hanno otto anni come Ben e Ian ha la stessa età di Gilly.

La ff è AU e non tiene pertanto conto degli avvenimenti principali del sesto libro, in particolar modo quelli riguardanti Draco Malfoy – che, precisiamolo è moooooolto OOC - Buona lettura^^

 

 

 

MISSING MOMENTS

7. UNA NUOVA VITA

 

 

“Santo cielo, ma sei ancora a letto?! Alzati subito se non vuoi che ti schianti seduta stante!”

 

Mhpfmfph…”

 

“RON ORA!” il ragazzo scattò cadendo dal letto per lo spavento

 

“Ma cosa…”

 

“Muoviti emerito idiota o Elly perderà il treno!” abbaiò Hermione uscendo dalla camera da letto borbottando contro il marito. Ron si rialzò dolorante, non del tutto conscio della situazione. Si diresse con una lentezza quasi esasperante verso il bagno notando a malapena l’insolito movimento nella casa.

 

Vide Elly tutta trafelata legarsi i lunghi boccoli rossicci in una coda alta, mentre urlava qualcosa di imprecisato contro il fratello, che portava un grosso baule in una mano e sua sorella minore nell’altra, per un motivo che il ragazzo non colse subito.

Entrò in bagno massaggiandosi svogliatamente il collo, per poi aprire lentamente il lavandino e sciacquarsi i viso con dell’acqua gelida.

In quel momento Elly entrò nel bagno, con un’espressione che quasi spaventò Ron.

 

“Cosa miseriaccia ci stai facendo ancora in mutande?! Il treno parte tra mezz’ora!” Ron corrucciò la fronte

 

“Treno?!” la ragazzina sembrava trattenersi a stento del prenderlo a schiaffi.

 

“Sì, treno! Hai presente quel coso rosso che fa ciuf-ciuf e che fra mezz’ora parte per Hogwarts, mentre io sto ancora qui a parlare con te? Quello!” abbaiò Elly ricordando in maniera quasi agghiacciante Hermione. Ron si illuminò.

 

“Oh Miseriaccia, oggi devi prendere il treno!” Elly alzò gli occhi al cielo vittoriosa. L’espressione del ragazzo cambiò istantaneamente

 

“Miseriaccia! Io sono in mutande!” la ragazzina annuì svogliatamente, mentre vedeva finalmente il padre rendersi conto della situazione e scapicollarsi per prepararsi in tempo.

 

 

*

 

 

Una decina di minuti dopo, tutti e cinque i membri della famiglia – se contiamo anche quello nella pancia di Hermione allora fanno sei – erano in viaggio alla volta di King’s Cross, stipati nel maggiolone verde mela della ragazza

 

“Ben sposta il ginocchio, mi stai uccidendo!”

 

“Ho il gomito di Gilly in bocca e un tuo piede conficcato nel polpaccio, come faccio a muovermi?!

 

“Trova un modo, mi stai facendo male!” Hermione sbuffò infastidita e si girò verso di loro con uno sguardo decisamente eloquente stampato sul viso. I due bambini si zittirono all’istante.

 

Ron vuoi andare più veloce, di questo passo non arriveremo mai!” urlò poi rivolgendosi a Ron che la guardò esasperato.

 

Cosa posso farci io, se il mondo intero ha deciso di farsi un giro in macchina giusto questa mattina?! E poi è questo coso che è troppo ingombrante!” Hermione ridusse gli occhi a due fessure. Toccatele tutto, ma non Dorothy, il maggiolone verde mela.

 

Questo coso ha un nome, sai?! E poi Dorothy è assolutamente perfetta! Sei tu che non sai guidarla!” Elly, Ben e Gilly alzarono gli occhi al cielo, pronti ad una nuova discussione. Ron si girò furente verso la ragazza.

 

“Io non so guidarla?! Ma ti rendi conto dell’idiozia di ciò che hai detto?! È questa macchina che non è guidabile!” Hermione lo guardò male.

 

“E poi, io dovrei rendermi conto dell’idiozia delle mie frasi?! Ma ti ascolti quando parli?!”

 

“Mamma…”

 

“Io mi ascolto sempre quando parlo! Forse sarebbe il caso di dire che tu non mi ascolti mai!”

 

“Cosa c’entra ora con quello che stavo dicendo?!

 

“Papà…”

 

“C’entra eccome!”

 

“E in che modo, sentiamo?!

 

“Smettila di rivolgerti a me come se…”

 

“Miseriaccia, abbiamo superato la stazione!” li interruppe rabbiosa Elly. Ron e Hermione si guardarono per un attimo, agghiacciati.

 

Senza pensarci due volte il ragazzo fece inversione provocando quasi un maxitamponamento e riavviandosi alla massima velocità consentita dal maggiolone alla volta di King’s Cross, mentre Hermione gli elencava una serie di paternali sul rispetto dei pedoni e delle norme stradali babbane.

 

Dopo un paio di minuti finalmente arrivarono. Ron parcheggiò in tutta fretta in doppia fila, mentre l’orologio della stazione segnava nove minuti alle undici.

Ce l’avevano fatta.

 

Il ragazzo si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, mentre Hermione, con i tre bambini al seguito correva verso l’ingresso principale della grande stazione londinese. Ron sbuffò caricandosi il pesante baule della figlia, seguendo poi con estrema difficoltà il resto della famiglia.

 

Esattamente davanti all’ingresso del binario 9 e ¾ una nonna Molly più commossa che mai, con al fianco un nonno Arthur leggermente provato dall’emozione, li attendevano da diverso tempo, insieme a Lupin, Tonks e un eccitatissimo Andrew dai capelli celesti.

Appena videro Hermione con Gilly in braccio e Ben e Elly poco dietro, un sorriso illuminò i loro  volti.

 

“Cara! Finalmente siete arrivati! Arthur ed io ci stavamo preoccupando…” disse Molly una volta che Hermione le arrivò davanti, sorridente e un po’ affaticata.

 

“Non me ne parlare, è stata una mattinata terribile!” disse lei dando Gilly in braccio a sua nonna e salutando Arthur.

 

“Colpa di quello scapestrato di Ron, immagino…” mormorò Molly tra i denti, mentre Hermione le rivolgeva uno sguardo più che eloquente.

 

“Si è svegliato tardi…” Molly alzò gli occhi al cielo, esasperata.

 

“Merlino! Se non fosse per l’indubbia somiglianza fisica, stenterei a credere che sia mio figlio!” disse lei salutando anche Elly e Ben, il quale stava mostrando ad Arthur – assolutamente allibito – le potenzialità del suo nuovo orologio da polso digitale.

 

“Ancora non ho capito come hai fatto tra tanti a sceglierti Ron! Tu, ragazza così a modo!” disse Molly ridendo mentre schioccava un bacio alla guanciotta di Gilly. Hermione sorrise, arrossendo leggermente.

 

Molly! Mi sorprendi…proprio tu, la prima ad essere caduta nelle grinfie del fascino Weasley, a fare queste domande così sciocche!” disse Tonks divertita, mentre Elly e Andrew erano già impegnati in una fitta conversazione sulle case di Hogwarts.

Molly ridacchiò. Hermione rise e rivolse lo sguardo dietro di sé, dove vide Ron che le rivolgeva un gran sorriso arrancando con il baule in mano.

Dopo un paio di minuti era arrivato loro di fronte.

 

“Ciao mamma” salutò lui, poggiando il pesante bagaglio e dando un bacio sulla guancia alla madre.

 

“Si può sapere quando metterai la testa apposto, Ronald Weasley?! Hermione mi ha raccontato della mattinata! Possibile che persino oggi tu ti sia dovuto svegliare in ritardo?! Sei veramen…”

 

“Mi sembrava di aver sentito puzza!” tutti quanti si girarono verso dove avevano sentito provenire quella voce. Ron si accese di rabbia.

 

Malfoy!” Draco Malfoy si erse in tutta la sua statura facendo qualche passo in avanti per fronteggiare Ron.

 

Weasley ci rincontriamo! Vivi ancora nella stessa discarica di tanti anni fa oppure qualche barbone, mosso a pietà, ha deciso di ospitarti?!Ron scattò

 

“Lurido verme io…”

 

Ron no…” mormorò Hermione, cercando di trascinarlo lontano dalla discussione. Lo sguardo di Draco indugiò sul ventre leggermente rigonfio di lei, mentre le sue labbra si aprivano in un sorrisino cattivo.

 

“Allora alla fine te la sei sposata la Granger…prevedibile! Una mezzosangue del genere non merita di più di un babbanofilo come un Weasley!” Ron riuscì a trattenersi dal picchiarlo solo grazie a Hermione, che, quasi in lacrime, lo stava pregando di lasciar perdere.

In quel momento, un Arthur Weasley con un’espressione indecifrabile in volto, fece qualche passo avanti, affiancando il figlio.

 

“Sa, Signor Malfoy…fossi in lei modererei il linguaggio” disse l’uomo con indicibile sicurezza nella voce. Draco inarcò entrambe le sopracciglia, facendo un paio di passi avanti, con fare strafottente.

 

“Ma davvero? E perché mai, Signor Weasley?” Arthur sorrise.

 

Perché dalla mezzanotte di ieri sono diventato il suo capo” Malfoy impallidì.

 

Co-cosa?!” il sorriso del Signor Weasley si allargò ancora di più

 

“Il Ministro della Magia in persona mi ha inviato un gufo, avvertendomi della mia promozione. Manterrò il mio posto come direttore dell’Ufficio per l’Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani e in più sarò direttore dell’Ufficio per la Cancellazione della Magia Accidentale e dell’Ufficio per la Difesa dei Beni Magici, dove se non sbaglio, Malfoy, lei è il vice direttore, giusto?” Draco Malfoy annuì, sull’orlo dello svenimento e pallido più del solito. Dietro Arthur, tutti quanti cercavano di trattenersi dal ridere.

 

In quel momento la piccola Gilly si parò davanti a Malfoy guardandolo intensamente con i suoi occhioni azzurri. Draco , ancora sulla buona strada per l’infarto, alzò il sopracciglio, a disagio dallo sguardo indagatore della bambina.

 

“Che ha da guardare?!” chiese lui a Hermione, che non riuscì a trattenere un sorriso.

Gilly fece un altro piccolo passo verso il ragazzo, sempre più incuriosito dal comportamento della piccina.

 

“Ti consolo?” chiese la bimba aprendo le braccia, pronta ad abbracciarlo. Draco era allibito.

 

“Ma cosa…?!  ormai tutti ridevano apertamente nel vedere l’espressione basita di Malfoy che guardava Gilly mentre gli abbracciava le ginocchia.

 

Ad un certo punto, però, qualcuno gridò poco distante da loro.  

Amooooooooreeeee!!!!  Draco imprecò sottovoce, liberandosi velocemente della presa della bambina, che vacillò leggermente sulle gambine, decisamente infastidita dall’interruzione così brusca.

A Ron, quella voce suonò terribilmente conosciuta.

 

Poco lontano, infatti, una figura, decisamente familiare alla maggior parte dei presenti, si avvicinava ancheggiando con due biondissimi bambini al seguito. Ben, Elly, Gilly e Molly storsero il naso, contrariati.

 

Cucciolotto mio!” disse lei, salutando Draco, moralmente distrutto, con un bacio.

Tutti i presenti erano indecisi se ridere per come la giovane donna aveva appena chiamato Malfoy, o prendersi a schiaffi a vicenda per vedere se era un sogno oppure no.

 

La-Lavanda?!” la ragazza si girò verso Ron e Hermione, assolutamente sconvolti.

 

Won-Won! Hermione…che piacere! Come mai qui?!...Io e Dracuccio – che sembrava in procinto di andare a cercare una pala per sotterrarsi vivo - , stiamo accompagnando il nostro tesoruccio per il suo primo anno a Hogwarts!” disse lei facendo fare un passo avanti ad un bambino quasi albino dagli occhi grigi e il bel sorriso di Lavanda.

 

“Forza, amorino mio! Presentati!” disse lei spingendo gentilmente il figlio verso Ron e Hermione, che lo fissavano ancora allucinati.

 

“Mi chiamo Rex Malfoy” disse lui facendo un piccolo inchino, mentre Lavanda saltellava contenta, battendo un paio di volte le mani.

 

“Bravo il mio tesoro!” Rex e Draco di scambiarono un sguardo decisamente sconsolati, mentre la ragazza faceva avanzare anche la più piccolina, la quale – constatò Ron, più che agghiacciato – sembrava la versione mini della Lavanda originale. La bimba si portò davanti a Hermione, rivolgendole il classico sorriso finto da bambina viziata.

 

“Io sono Venus Narcissa Denise Jennifer Paris Kirsten Malfoy e sono Acquario ascendente Scorpione!” Draco si passò una mano davanti agli occhi.

Hermione la guardava a bocca aperta, fissando il suo vestitino così esageratamente rosa, indecisa tra scoppiarle a ridere in faccia e…scoppiarle a ridere in faccia.

 

AhemVenus! È un piacere conoscerti! Hai veramente un bellissimo nome!” disse cordialmente la ragazza rifilando una gomitata tra le costole a Ron che non riusciva a trattenersi bene come lei e che cercava di celare al meglio l’ilarità nei suoi occhi.

 

“Per la prima volta sono d’accordo con te, Hermione! Quando ho scelto il suo nome era entusiasta!” cinguettò Lavanda tutta contenta, mentre sistemava il vestitino rosa della figlia.

Draco accanto a lei era sull’orlo delle lacrime.

 

“Lo credo bene, le hai dato il nome di una delle più importanti divinità della storia!” Lavanda la guardò con espressione vuota.

 

Hermione, cara, ma che dici?”

 

“Si sta riferendo Venere, la dea latina della bellezza, Lavanda…” mugugnò Draco tra i denti. La donna rise.

 

“Oh! Quella Venere!”

 

“Sì..quella…che è anche quella più conosciuta, suppongo…tu a chi ti riferivi, scusa?”

 

“Alla tennista ovviamente!”

 

“Ah.”

 

Ci fu un momento di gelo tra i presenti, subito spezzato da uno scarrozzare molto rumoroso di carrelli e una macchia quasi completamente bionda che avanzava nervosamente fra la folla.

 

Ben presto all’allegra comitiva si aggiunsero anche Bill, Fleur con le loro quattro biondissime figlie. Sophie, la maggiore, avanzava impettita accanto alla madre, ostentando sicurezza e altezzosità appartenenti in precedenza ad una Fleur adolescente ed immatura, ed ignorando bellamente le sue sorelline, che scherzavano e ridevano spensierate.

 

Eccoschì!” disse allegra Fleur agitando una mano in aria salutando tutti quanti.

Bill, poco dietro di lei, trascinava il carrello che conteneva il baule di Sophie, ignorando gli sguardi timorosi che i passanti gli rivolgevano e prendendo amorevolmente in giro sua moglie con Jolie, la secondogenita, e Sylvie la terza, mentre la più piccina, Danielle, batteva le manine ridacchiando divertita, facendo smuovere la cascata di boccoli biondi.

 

“Ehi! Dove avete preso quello?!” chiese Ron, isterico, additando al carrello. Bill ridacchiò.

Immediatamente Molly e Arthur si diressero verso di loro, salutando calorosamente sia Fleur che Sophie, per poi dedicarsi agli altri.

 

Jolie corse subito da Elly e Andrew, inserendosi immediatamente nella conversazione e cominciando a parlare a  raffica, sorprendendo persino Remus, che stava casualmente origliando il dialogo.

Sylvie prese la manina morbida di Danielle e andò a salutare Hermione, da sempre sua zia preferita.

 

Draco guardando quel quadretto familiare così disgustosamente felice, cominciò a guardarsi intorno preoccupato, sperando che l’inevitabile non si manifestasse di lì a breve.

Lavanda continuava a parlargli, apparentemente ignara che il marito non avesse neanche capito che stesse parlando con lui, quando Draco imprecò ad alta voce, facendo girare tutti i presenti e guadagnandosi le occhiatacce dei genitori.

 

Cucciolotto, che succede?” miagolò affettuosamente Lavanda poggiandogli una mano sul braccio. Draco emise un gemito di disappunto, quando l’inevitabile gli arrivò ad un metro di distanza, con tanto di moglie e tre figli al seguito.

 

Malfoy…” Harry Potter strinse le labbra, riducendo gli occhi a due fessure. Draco alzò lo sguardo su di lui, mostrando occhiaie da stress e occhi allucinati.

 

Vi prego…Basta!” disse lui, correndo verso l’entrata del binario 9 e ¾  e scomparendo dall’altra parte. Subito dopo Harry vide un ragazzino biondo e dall’aria antipatica seguirlo, nonostante sembrasse alquanto allarmato dal muro contro cui credeva si stesse per schiantare.

Lavanda si girò sofferente verso il muro dove erano scomparsi marito e primogenito.

 

“Cucciolo?...Rexy? Non è carino fare così, sapete?!” urlò lei contro il muro, mentre Harry la guardava a bocca spalancata. Ron e Hermione annuirono quando incontrarono gli occhi shockati di del ragazzo.

Harry scoppiò a ridere, insieme a Ginny che accanto a lui, guardava Venus fissare con occhi vogliosi un giocattolo che un ragazzino babbano aveva in mano. 

 

“Beh…” iniziò Molly “ci siamo tutti no? è ora ragazzi!” disse lei cominciando a disporre i presenti in fila. A poco a poco tutti quanti entrarono nell’affollatissimo binario 9 e ¾ .

Tutti i ragazzini rimasero esterrefatti, mentre gli adulti guardavano nostalgici il grande treno rosso fuoco. Elly, Andrew e Sophie salutarono tutti quanti e salirono sul treno, mentre Molly, Hermione e Fleur si commuovevano e Remus e Tonks continuavano a riempire di raccomandazioni il figlio, minacciandolo velatamente di tanto in tanto.

Ron vide da lontano Lavanda che puliva con un fazzolettino rosa i rimasugli del suo rossetto dalla guancia del figlio e Draco e che guardava la scena con aria depressa.

 

 

*

 

I tre ragazzini entrarono nel grande treno con aria più che mai confusa.

Ovunque si vedevano bambini eccitatissimi che gironzolavano qua e là e adolescenti che chiacchieravano come quello fosse il loro mondo da sempre.

Elly sorrise al pensiero che da quel giorno, sarebbe stato anche il suo.

 

In quel momento il ragazzino biondo e dall’aria antipatica, che la piccola Weasley aveva incontrato poco prima, la spinse malamente contro la porta di uno scompartimento, per passare. Andrew gli rifilò un’occhiataccia che Rex Malfoy, impegnato com’era a farsi strada tra gli studenti, non notò neanche.

 

Elly, Sophie e Andrew, trovarono presto un vagone in cui sistemarsi, pressoché deserto, fatta eccezione che per un bambinetto che guardava attento fuori dal finestrino.

 

“Possiamo metterci qui?” chiese Elly schiarendosi la voce per farsi notare. Il ragazzino si girò verso di loro, sorridendo amichevolmente e spostando un paio di libri dal sedile accanto al proprio.

 

“Certo!” Elly sorrise e si sedette di fronte al ragazzino, mentre Andrew e Sophie si sistemavano a qualche sedile di distanza, guardando interessati il bambino dal sorriso allegro e luminosi capelli scuri.

 

“Io sono William Darcy! Ma potete chiamarmi Will se volete! Voi chi siete?”

 

“Elly Weasley!”

 

“Io sono Andrew Lupin!” s’intromise lui, facendo diventare i capelli verde brillante. William spalancò gli occhioni chiari, sorpreso.

 

“Forte!” Andrew sorrise, soddisfatto. Will si girò a quel punto verso Sophie che leggeva assorta una rivista.

 

E tu chi sei?” chiese lui sistemandosi meglio nel sedile. Sophie si girò verso di lui, annoiata.

 

Sophie” mormorò lei, tornando a guardare la rivista. Will rivolse uno sguardo a Elly e Andrew, cercando spiegazioni.

 

Sophie e basta?” chiese poi scherzoso. Sophie gli rivolse uno sguardo, alzando le spalle.

 

Sophie, sì”

 

Weasley! È mia cugina!” completò Elly lanciandole un’occhiataccia, che lei ignorò bellamente. William annuì contento, mentre i capelli di Andrew diventavano celeste pastello.

 

 

L’Espresso di Hogwarts arrivò alla stazione di Hogsmead a sera inoltrata. Una fitta nebbia avvolgeva gli studenti, che a piccoli gruppi, si dirigevano nelle stipate carrozze trainate da thestral, invisibili ai più.

Sui visi di tutti i più piccoli, si leggevano gli stessi sentimenti e stati d’animo. Euforia, gioia, nervosismo.

 

Arrivati poco lontani dal castello, tutti i ragazzini del primo anno si ritrovarono con il naso fuori dai finestrini nel tentativo disperato di carpire qualcosa di più che l’enorme sagoma scura di Hogwarts nascosta dalla fitta nebbia scozzese.  

 

Elly, Andrew, Sophie e Will entrarono nel castello quasi per ultimi, insieme agli altri primini. Ascoltarono la professoressa McGranitt fare il suo solito discorso sulle Case di Hogwarts e sui docenti responsabili e qualche minuto dopo, il portone d’ingresso della Sala Grande finalmente si aprì.

Ognuno di loro si guardava timidamente intorno, a metà tra lo sconcerto e l’imbarazzo di avere tutti gli occhi puntati addosso. Molti sguardi era rivolti al soffitto, che rifletteva il tempo uggioso di fuori.

 

Qualche metro davanti il tavolo dei professori, i quali fissavano quasi con tenerezza i nuovi arrivati, uno sgabello con sopra poggiato un vecchio cappello. La McGranitt spiegò velocemente cosa sarebbe accaduto di lì a poco, srotolando abilmente uno lunga pergamena dall’aria consunta e cominciando a chiamare i primi nomi.

Il primo bambino nominato, Jack Elliot, fu assegnato a Serpeverde.

 

Andrew Lupin” chiamò l’anziana donna. Andrew ingoiò il vuoto e si fece timidamente avanti, sedendosi goffamente sul seggiolino. Il cappello rimase silenzioso per qualche secondo, per poi urlare

 

“GRIFONDORO!”  scatenando il tripudio della tavolata nominata. Elly cominciava a sentirsi nervosa. Subito dopo chiamarono Sophie e Will che vennero entrambi smistati a Corvonero.

La ragazzina si cominciò a guardare intono, sempre più tesa, vedendo che il numero di primini rimasti da smistare diminuiva ogni secondo di più.

 

Rex Malfoy” il cappello non ebbe neanche bisogno di posarsi sulla testa del ragazzo perché scandisse fermamente “Serpeverde”.

 

Eleanor Weasley” Elly sussultò violentemente e rivolse un’occhiata al tavolo Grifondoro dove Andrew le rivolse un sorriso d’incoraggiamento.

Si sedette lentamente sullo sgabellino e la McGranitt le mise il Cappello Parlante sulla testa.

 

“Vediamo…” mormorò il Cappello meditabondo “…Ci sono! GRIFONDORO!” un coro di applausi si levò dal tavolo dei grifoni che accolsero la nuova arrivata.

E vedendo i piatti che si riempivano magicamente di tutte le leccornie immaginabili, il soffitto stregato e tutti gli studenti che chiacchieravano contenti, Elly sorrise, addentando una coscia di pollo.

Quello era l’inizio della sua nuova, magica vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

*gigia si tiene il pancino maledicendo se stessa per essersi mangiata mezzo ristorante cinese* Ehi!!!!!!! *agiting manina libera*

Piaciuto il missing? Spero tanto di sì! ^^ Chi mi conosce sa che questo in particolare è importantissimo ai fini della storia, anche perché è moooooooooolto probabile che prima di leggete il prossimo Missing Moment, leggerete il primo capitolo di una cosa di cui vi ho parlato qualche tempo fa…*coughsequelcough* Quindi spero per voi che l’abbiate letto attentamente ^___________________________-

Ringraziamenti ^^

Fiamma90 (era già in programma, tranquilla!^^), daniel14, Moonlight Rage, MaryPotter92 (Sploppy ha detto che è felicissimo del tuo interessamento…è arrossito XDDDD), Topomouse, SiJay, Nonny Giuly Weasley, emmaerupert, Tabita (anche tu la caffettiera a forma di mucca?! Ce l’abbiamo uguale! O.O…XDDD), Merylin, Weasleyuccia 91, Andy 914 (Mi ha commosso il tuo commento! GRAZIE! *.*!), redRon, Sandy85, Ginny_Potter (XDDD fantastici i durantel e i tuttel! *riding come una scema davanti allo schermo* XDDDD), Elly, pinkstone, zia funkia, light lily (ma nuuuuuuuuuçç nun mi morire Ly! *occhio lucido* ^0^!), Saty, Silvia91, Evan88, Chloe88 (una sola cosa: adoro i tuoi bollettini! XDDDD), Aurora, Giuggy (**! Grazie!...**), la mia amora Padfoot ! *.*!

 

GRAZIE INFINITEEE!!!!! VI ADORO! *manding baciotti a destra e a manca*

 

E ora, prima di lasciarvi, un regalino speciale che sto cercando di inserire ormai da tre capitoli…(me scema ragazzi, perdonatemi -______________________________- )

FOTINEEEEE *-*! Sappiate che dovevo postarle la volta scorsa, avendo fatto casino ._____________. sono riuscita solo oggi! Hanno tutti un’età approssimativa, ma loro sono come io li immagino!!! ^^!

 

Elly – Solo Un’Occhiatina -    http://img154.imageshack.us/my.php?image=ellywqh5.jpg

 

Elly -    http://img238.imageshack.us/my.php?image=model10kid200vh9.jpg

 

Ben - http://img145.imageshack.us/my.php?image=bendc1.jpg

 

Gilly  http://img247.imageshack.us/my.php?image=younggillyaz4.jpg

 

Andrew - http://img207.imageshack.us/my.php?image=youngandrewlupinky7.jpg

 

Rex Malfoy - http://img243.imageshack.us/my.php?image=youngrexmalfoypf2.jpg

 

Venus Malfoy -  http://img58.imageshack.us/my.php?image=youngvenusmalfoytx5.jpg

 

Will Darcy -  http://img247.imageshack.us/my.php?image=youngwilldarcyla9.jpg  

 

Sophie - http://img182.imageshack.us/my.php?image=youngsophieweasleymy8.jpg

 

Jolie - http://img201.imageshack.us/my.php?image=youngjolieweasleyfd9.jpg

 

Sylvie - http://img201.imageshack.us/my.php?image=youngsylvieweasleyjv1.jpg

 

Danielle - http://img181.imageshack.us/my.php?image=danielleweasleyad9.jpg

 

Gli altri, nei prossimi! ^^

Mi raccomando lasciate un commentino!

A presto! Baciotti potti ^0^

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Capitolo 8
*** Vicini ***


Mini-Prologo – qualche mese dopo la fine di SUO

Mini-Prologo – qualche mese dopo la fine di SUO. Ron e Hermione sono sposati da pochissimo e si sono appena trasferiti in una casetta nella periferia di Londra babbana. Buona lettura! ^^

 

 

 

SUO MISSING MOMENTS

8. VICINI

 

 

Ron, suonano alla porta, vai ad aprire?”

Ron emise un suono disarticolato, senza muoversi di un millimetro dalla poltrona su cui era stravaccato pressoché immobile da quasi due ore.

 

Ron quando ti dico di andare ad aprire, intendo ora, non nei prossimi dieci anni!” la voce di Hermione dalla cucina si fece più squillante e decisa.

Ron mugolò.

 

“Tu hai chiesto di andare ad aprire! Io mica ho risposto” la figura rotonda di Hermione comparve dalla cucina, gli occhi ridotti a due fessure.

 

“Era una domanda retorica! Io sto cucinando e tu stai facendo il soprammobile da tutto il pomeriggio, non posso fare tutto io qui dentro!”

 

Herm…Sono stanco…” piagnucolò lui, tentando di impietosirla con un’occhiata, mentre lei continuava a fissarlo, schifata.

Hermione non fece una piega.

 

“Non mi fai pena” lui la guardò male.

 

“Non devo farti pena, devo farti tenerezza!”

 

“Non mi fai né l’una, né l’altra, ora alzati scansafatiche!” Ron sbuffò, abbracciando il cuscino.

Il campanello suonò per la seconda volta.

 

Herm…sono stanco…”

Lei serrò le labbra e strinse i pugni lungo i fianchi. Ron ingoiò il vuoto, allarmato.

Forse era andato un pochino troppo oltre. 

 

Ron. Porta. Ora.” ringhiò lei, rientrando in cucina, dalla quale si stava cominciando a sentire un pungente odore di biscotti bruciati.

L’epiteto poco delicato che Hermione rivolse al microonde confermò i sospetti di Ron, che sospirò pigramente, raggiungendo con tutta tranquillità l’ingresso.

 

Quando finalmente si decise ad aprire la porticina blu scuro, il campanello aveva già suonato tre volte.

Di fronte ai suoi occhi si presentarono un omino non più alto di un metro e cinquanta dalla fronte stempiata e il sorriso timido e una donnona decisamente massiccia e di almeno una spanna più alta di lui.

 

Po-posso aiutarvi?” chiese lui incerto guardando vagamente disgustato le labbra della donna, sbafate di rossetto rosso brillante che si aprivano in un sorriso amichevole.

 

“Caro!” salutò lei in maniera decisamente troppo spigliata. Prese con una mano smaltata si violetto quella di Ron, mentre l’omino agitava una mano da dietro l’imponente signora, sorridendogli comprensivo.

Ron sembrava quanto mai confuso.

 

Scusate ma…ci conosciamo?” chiese lui, in maniera appena sussurrata sperando che non fossero prozii di qualche ramo lontanissimo della sua famiglia di cui aveva sentito parlare sì e no un paio di volte.

La donna scoppiò in una risata, mentre il suo faccione di arrossava con incredibile velocità.

Ron sembrò quanto mai allarmato, non capendo cosa ci fosse di tanto divertente nella domanda che aveva appena posto.

 

“Caro, io sono Doris Chatting e lui è il mio piccolissimo marito Tom! Siamo i vicini!” squittì lei facendo smuovere tutta la sua massa dallo giubilo.

Ron non riuscì a mantenere un’espressione seria quando si accorse che Doris Chatting era straordinariamente somigliante a Lumacorno.

 

“… Ci dispiace esserci fatti vivi dopo così tanto tempo, ma eravamo in vacanza! Da quanto tempo vi siete trasferiti?” Ron sembrò pensarci qualche secondo.

 

“Oh…non saprei…qualche settimana forse…”

 

Che caro ragazzo che sei!” rise lei, sempre più rossa. Ron sorrise, non riuscendo a capire la correlazione della frase di Doris con la sua.

 

Improvvisamente Hermione spuntò direttamente alle sue spalle, facendolo trasalire.

 

Ron chi è alla porta?” chiese rivolgendo uno sguardo all’uscio.

Gli occhi della donna si allargarono paurosamente sulla piccola figura di lei.

Ron rivolse uno sguardo a Hermione, per poi spostarsi su Doris.

Mai la ragazza gli era sembrata tanto piccola.

 

“Ma…ma…Tommy guarda che bambolina graziosa!” gracchiò lei sgomitando al marito apatico, mentre sotto i suoi occhi Hermione non poté evitarsi di storcere il naso al simpatico nomignolo affibbiatole.

 

E guarda! Guarda Tommy! Aspettano un fagottino!” esclamò estasiata.

Hermione si sforzò di sorridere, poggiandosi inconsciamente una mano sul ventre. Ron arrossì fino alla punta dei lobi quando Doris si rivolse a lui, con un sorriso malizioso che risultò quanto mai  inquietante.

 

“Ehm…vo-volete entrare? Vi possiamo offrire qu…”

 

“Oh, con piacere!” squittì lei, facendosi largo per entrare. “Ma che casina graziosa!”

 

“Grazie…”

 

“Chi è il vostro arredatore? Oh, ha fatto veramente un ottimo lavoro!” Ron sembrò confuso.

 

“Arredatore?”

 

“Non abbiamo arredatori Signora…” si affrettò a dire, Hermione, capendo che Ron era in procinto di dire qualcosa di stupido e compromettente.

Ron le rivolse uno sguardo mortificato, che lei ignorò bellamente.

 

“Doris, zucchero! Chiamami Doris! Oh, mi ricordi tanto me da giovane!” Hermione, Ron e il piccolo Tom emisero un gemito strozzato. 

 

“Io…sono Hermione Granger” disse lei, una volta ripresasi, porgendole la mano.

 

Weasley” corresse subito Ron, arrossendo in maniera pressoché totale quando lei lo guardò, raggiante.

 

Weasley. Sì. Hermione Weasley” mormorò lei, arrossendo.

Doris emise un suono gutturale emozionato e commosso.

 

“Ma che amori che siete! Guardali Tommy, non sono un tesoro?”

Tom annuì tranquillo.

 

“Dovete assolutamente venire a cena da noi una di queste sere! Potremmo vedere insieme la ruota della fortuna, è così avvincente! Voi la vedete mai?” 

 

“La ruota di che?!” chiese lui, curioso.

Doris lo guardò come se stesse per incenerirlo.

Non poteva essere che quel ragazzo dai capelli così assurdamente colorati non sapesse dell’esistenza del suo programma preferito.

Tutti lo conoscevano.

 

“Nulla Ron, è un programma televisivo…”

 

“Uh! Della letevisione?” chiese lui esaltato. Ron adorava i programmi letevisivi. 

Doris spalancò gli occhietti e li puntò sul ragazzo.

Hermione ingoiò il vuoto uscendosene con una risata isterica.

 

Ron! Non scherzare sempre!” squittì lei, facendo la peggiore imitazione della mogliettina divertita da una battuta del marito mai vista. Si girò verso Doris, che ora li guardava intensamente, con gli occhi ridotti a due fessure, insospettita.

 

Sapete, Ron è così burlone! Gli piace scherzare ogni momento! Il suo gioco preferito è di invertire l’ordine delle sillabe, vero Ron?” lui annuì energicamente con la testa, mentre le unghie di lei gli si conficcavano senza pietà nel braccio.

Videro Tom scambiarsi una lunga occhiata con Grattastinchi, poi riconcentrarono di nuovo la loro attenzione su Doris, che sembrava decisamente più tranquilla.

 

Che ragazzi bizzarri che siete…” mugugnò lei tra sé e sé. “…Insomma…un conto è scherzare…ma chi è che non vede la ruota della fortuna?!”  mormorò lei accasciandosi sulla poltrona, che si incrinò pericolosamente.

Hermione le sorrise a disagio. Doris stava diventando color pulce.

Meglio non contraddirla.

 

Fece accomodare anche Tom ed emise un piccolo urletto quando notò che da sotto il lato del divano su cui si era seduta Doris si scorgeva una rivista di Quidditch di Ron, con tanto di copertina animata.

 

Tutti si girarono apprensivi verso di lei e Ron le fu accanto in un secondo.

 

“Tutto bene?” chiese lui, ansioso. Hermione arrossì, quando lui le poggiò una mano sul pancione. Annuì leggermente e gli sorrise, stringendogli la mano.

 

Doris era praticamente in lacrime.

 

Tooooom!” il suo urlò strozzato riecheggiò per tutta la casa, facendo trasalire tutti i presenti.

A Grattastinchi scappò un bisognino sul tappeto.

 

Tom si fece avanti timoroso, guardando la moglie apprensivo, quando lei si girò provata verso di lui, additando hai due.

 

Ma dico li hai visti? Aaw! Non ho mai visto una scenetta tanto tenera in tutta la mia vita! Hai visto Tommy come sono carini? Li hai visti? Tommy sono un amore!” piagnucolò lei mentre più di un sopracciglio si inarcava nella stanza.

Tom annuì apatico.

 

Dopo un minuto buono di silenzio, Hermione cominciò a sentirsi seriamente a disagio.

 

“Vi offrirei qualcosa…ma ho appena bruciato i biscotti che stavo cucinando…”  mormorò lei, muovendosi suoi piedi.

Doris tirò rumorosamente su con il naso, girandosi verso di lei.

 

“Oh, cara non angustiarti così, no no…In ogni caso non avrei potuto accettarli…sono a dieta! Tommy ha così insistito nel dirmi quanto io sia meravigliosa così come sono, ma sono stata irremovibile! Ho già perso un paio di etti ed è solo un mese che sono a dieta!”

Ron e Hermione si fissarono per un attimo.

Nel frattempo, Tom e Grattastinchi sembravano essersi ritrovati.

 

“Di quanti mesi sei cara? Oh adoro i bambini! Aspetta che lo sappia Gladis! Non starà più nella pelle dalla gioia alla notizia di avere un nuovo pargoletto in giro per il quartiere!”

Ron vide Tom irrigidirsi al sentire quel nome.

 

Gladis?”

 

“Sì! La mia sorellina! Siamo gemelle!” per quanto si sforzarono di sorridere, sulle labbra di Ron e Hermione non si disegnò altro che una smorfia leggermente schifata.

Doris si girò a guardare un punto non ben definito, non badando alle espressioni dei due.

 

“Uh, e cos’è quello? Un gufo?! Non ce ne sono mai stati in questa zona!”

 Entrambi si girarono verso l’angolo che Doris stava fissando incuriosita.

Oltre la tendina di una piccola finestra che dava sul cortile, si scorgeva una piccolissima figurina, che picchiettava incessantemente contro il vetro.

Hermione andò ad aprire la finestra a disagio dagli sguardi indagatori di Doris.

 

“Che stai facendo cara?! Non far entrare animali selvatici in casa! È poco igienico!” squittì lei, mentre il piccolo Leo passava sulla sua testa, svolazzando tutto contento verso Ron con una lettera attaccata alla zampina.

Ron sbuffò e staccò la missiva dal gufo, scacciandolo in malo modo, come suo solito.

Il faccione di Doris si gonfiò dalla sorpresa.

 

Ma che…?”

 

È…è il gufetto della nostra famiglia! I fratelli di Ron sono così burloni!...Sapete…hanno addestrato Leo e ogni tanto ce lo mandano per vedere se sa riconoscere la strada!” la risatina isterica contribuì a rendere la scusa anche meno credibile di quanto già non fosse.

Ron notò che Tom ora guardava Leo svolazzargli sopra con grande interesse. Non ci badò più di tanto.

Magari era un tipo che amava gli animali.

 

Doris annuì meditabonda, mentre i suoi occhi cadevano sul quadrante dell’enorme orologio regalato da mamma Granger.  

Emise un suono sorpreso, per poi balzare – massa permettendo – in piedi.

 

“Santo cielo Tommy! È tardissimo! Gladis sarà a casa fra qualche minuto!” Tom sospirò seguendo la moglie che, dopo aver quasi soffocato Ron in un abbraccio, e sbaciucchiato Hermione, si avviò fuori dalla porta agitando un braccio in segno di saluto.

 

 

Doris era già quasi arrivata di fronte la porta di casa quando Tom rivolse loro un grande sorriso, che sorprese non poco entrambi.

 

“Non prendetevela per Doris…mia moglie è una delle babbane più stupide sulla faccia della terra!” esclamò lui sorridendo gioviale.

Ron e Hermione spalancarono gli occhi, basiti.

Lui fece per parlare, ma Tom lo precedette.

 

“Io mantengo il vostro segreto, voi mantenete il mio, ok ragazzi?” mormorò lui, facendo loro un occhiolino.

Hermione annuì appena con la testa.

 

Ma…ma come hai capito che siamo anche noi…”

 

“Andiamo cara…” rise lui, interrompendola “…il letevisore! Per non parlare del gufo fuori dalla finestra, e una rivista di Quidditch messa in bella mostra prima che Doris ci si sedesse sopra! Sarò un po’ fuori dal giro, ma non sono stupido, sapete!” entrambi sorrisero imbarazzati.

 

“Ci vediamo presto!” salutò lui, chiudendosi la porta alle spalle.

 

Ron e Hermione rimasero impalati di fronte alla porta per cinque minuti buoni.

 

 

 

 

 

 

 

 

*gigia si appropinqua, uscendo fuori dal suo nascondiglio* Salve a tuuuuuutti

U.Uçç…NON MENATEMI! *preghing lettori* scusate tantissimissimo per il clamoroso ritardo…çç! Sono stata molto presa dal sequel ultimamente, e purtroppo ho trascurato i missing…spero tanto che quello di oggi vi piaccia! Sarò sincera, non sono soddisfattissima, quindi se vi è piaciuto lasciatemi un commentino, ok? Così magari ho la certezza leggermente più forte di non avere ragione…T.T

 

Un ringraziamento veramente enormissimo va a Nonny Giuly Weasley, SiJay, daniel14, Tabita, Chloe88, la mia Gem daisy05, redRon, lilistar, Topomouse, zia Ly!, Evan88, Merylin, MaryPotter92, makea_rakastaa, fiamma90, Silvia91, pinkstone, Giuggy, Moonlight rage, Saty, Aleberyl 90, emmaerupert, Ginny_Potter (gli altri figliuoli! XDDD), le meravigliose Prongs e Padfoot, sery black, Ethelyn, Hermionina, mem e Elly! Grazie mille davvero! **!!!! Felicissima che le fotine vi siano piaciute così tanto! ! ^_________________________________________^

Questa volta non avendo molto tempo, non posso aggiungere il resto dei personaggi secondari formato baby, ma prometto di farlo la prossima volta! Intanto è in preparazione il quinto chap di LTB (Learning To Breathe XD W l’economia!) e lì le foto dei miei pargoletti cresciuti ci saranno! ^^!

Ora che ne dite di lasciarmi un commentino ino ino?

Vi adoro tanto!

Baciotti potti! ^0^!!!!!

 

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Capitolo 9
*** M come... ***


«Potremmo mandare un gufo»

Prologo: Questo capitolo è collegato al Capitolo 2. Qualcosa di Blu. E’ ambientato durante l’estate dopo il Settimo anno, intorno a metà Agosto. Hermione è incinta di poco più di tre mesi e lo sanno solo Harry e Ginny, che hanno già detto a tutti che si sarebbero sposati.

Dopo che Ron ha chiesto ai suoi genitori l’anello per Hermione, non si è più parlato del loro matrimonio, ma ovviamente Molly e Arthur sanno che anche loro hanno intenzione di sposarsi, pur avendo mantenuto il segreto con gli altri figli. 

Buona lettura :D

 

 

 

SUO MISSING MOMENTS

9.  M come…

 

 

 

 

A Ron uscire di domenica non era mai piaciuto.

La domenica era fatta per riposarsi, no? E il movimento, l’atto di camminare, di partecipare a discussioni forbite e di godersi il tramonto come un letterato alla ricerca di emozioni profonde non rappresentava per lui una forma di riposo, quindi uscire era fuori discussione.

Se uno si vuole riposare non si dovrebbe muovere, giusto? Giusto.

E, cosa ancora più importante, se uno si vuole riposare non dovrebbe andare a casa dei genitori della propria ragazza e dire qualcosa tipo ‘Hey, sapete, ho messo incinta vostra figlia, e fra un po’ me la sposo pure!’, giusto? Giusto.

E allora perché ora stava camminando – di domenica. Lui camminare di domenica, assurdo! – verso Casa Granger per dare la grande notizia a mammina e papino?

Non aveva senso.

Okay, nella sua vita di cose senza senso ce n’erano state non poche, ultima ma non ultima il fatto che dentro la pancia di quella che fino a qualche mese prima era stata la sua migliore amica, ora troneggiava un gamberetto che presto o tardi sarebbe uscito e avrebbe avuto i suoi geni, i suoi capelli e il suo cognome, ma uscire di domenica per andare a fare una cosa simile – no, proprio non aveva senso.

 

«Potremmo mandare un gufo»

 

«Non essere ridicolo, Ronald»

 

«…una Strillettera

 

«Pensi che urlarglielo contro tramite un pezzo di carta incantato possa essere meno traumatico?!»

 

«Meno rischioso per me di sicuro»

 

«Non esserne così sicuro»

Ron le rivolse un’occhiata in tralice, allarmato.

 

«Non voglio farlo, Hermione»

 

«Ron, rilassati»

 

«Come faccio a rilassarmi?!»

 

«Nello stesso modo in cui faccio io: pensa ad altro»

 

«Ma come faccio a pensare ad altro?!»

 

«Trova un modo!»

Ron sbuffò, mettendosi le mani in tasca cercando di camminare più lentamente possibile.

«Faremo notte se non ti dai una mossa» grugnì lei, passandosi una mano tra i capelli crespi.

Lui le rivolse uno sguardo fintamente innocente.

 

«A cosa ti riferisci? Io cammino sempre così!»

L’espressione che lei aveva sul suo viso quando si girò a guardarlo lo spaventò.

«Okay, mi muovo»

Rimasero in silenzio per qualche attimo, ognuno perso nei propri pensieri osservando distrattamente il paesaggio che si stagliava intorno al viale che conduceva a Casa Granger.

Quando Ron scorse la villetta emise un gemito indistinto esternante puro terrore.

 

«Avanti, calmati» tentò Hermione con poca convinzione. «Sono sicura che la prenderanno bene»

Non era vero.

Ron lo capì da come lei non lo guardasse negli occhi, perché Hermione quando diceva la verità guardava sempre in faccia le persone con cui parlava.

Prese un respiro e suo malgrado annuì, facendo finta di crederci.

 

«Certo» in fondo cosa c’era di meglio di avere la propria unica figlia ingravidata da un morto di fame prima dei vent’anni? Niente.

Una madre non desidera altro per la sua bambina.

 

Stupido idiota.  

Ron era convinto che il padre di Hermione lo avesse sempre odiato.

Chissà perché poi. 

Perché lui e non Harry.

Forse Harry era meglio di lui? Era talmente evidente che persino un Babbano se n’era accorto?

Harry era sicuramente più affascinante di lui, ma non credeva che il Signor Granger badasse poi così tanto a quest’aspetto.

Era più ricco, senza dubbio, ma era pure un orfano.

 

Non siamo mica nell’Ottocento, che vuoi che gliene freghi del fatto che non ha i genitori?

Ron fece un sospiro mesto, crucciato.

Il Signor Granger avrebbe sicuramente preferito Harry come genero, era chiaro.

Ma perché?!

I capelli, forse.

O la postura.

 

AH! Ron si mise dritto all’improvviso, i suoi occhi sgranati.

I denti!

Eppure non gli sembravano così brutti.

Si passò inconsciamente la lingua sui denti con un’espressione scimmiesca e grave sul volto coperto di efelidi, e grugnì quando incontrò un’irregolarità tra il canino e l’incisivo.

Morto di fame e pure con i denti storti.

Non meritava una ragazza come Hermione.

 

«Ron, che ti prende?»

Lui alzò lo sguardo ritrovandosi di fronte a Casa Granger senza essersi reso conto di esserci arrivato.

Hermione gli rivolse un’occhiata sinceramente apprensiva e gli prese timidamente la mano, stringendola forte tra le sue.

«Parlami»

 

«Cosa devo dirti?»

 

«Quello che stai pensando»

 

«Non sto pensando a niente, Hermione»

Gli piaceva dire il suo nome.

Gli sembrava come se fosse sua ed era una cosa che adorava.

 

«Non è vero. Quando non pensi a niente hai lo sguardo vacuo e la bocca aperta» precisò lei, avvicinandosi appena. «Dimmi che c’è»

Ron non voleva dirle quello che stava pensando.

 

«Non avevi fretta di andare dai tuoi? Beh, andiamo!» fece per camminare verso la porta, ma lei gli si parò davanti, insistente.

 

«Siamo in anticipo di dieci minuti» disse, scura in volto. «Ora, vuoi dirmi cosa ti succede di tua spontanea volontà o devo ricorrere alla Legilimanzia?»

Ron tremò.

 

«Non lo faresti»

Oh, sì che lo farebbe.

 

«Oh, sì che lo farei»

Ron si passò una mano tra i capelli.

 

«Non c’è niente va bene? E’ solo…-» si bloccò, mordendosi la lingua dal nervosismo. «-…i tuoi sanno almeno che stiamo insieme? Vuoi davvero dirgli tutto in una volta?»

 

«Hai forse intenzione di aspettare fino alla nascita della bambina, Ronald?! Poi come lo spiegheremo a mio padre?»

 

«E ora come lo spieghiamo a tuo padre?!»

Hermione batté un piede per terra, irritata.

 

«Sono sempre stata magra, Ron» borbottò a bassa voce, arrossendo appena. «Fra poco si comincerà a notare. E a dirla tutta penso che i miei genitori meritino un po’ di chiarezza dopo la magia, la guerra e tutto il resto»

Ron abbassò lo sguardo, senza trovare nulla da ribattere.

«Senti, andrà bene okay? L’hai visto anche tu il futuro, sopravvivrai ancora qualche anno almeno» sorrise all’occhiataccia che lui le rivolse.

 

«Proteggimi va bene?» le disse, timoroso.

Lei fece una risatina e gli schioccò un bacio sulla labbra, raggiungendo velocemente l’uscio di casa.

 

«Non ce ne sarà bisogno» e suonò il campanello, prima che lui fosse in grado di ribattere.

La porta si aprì quasi subito e la figura che comparve di fronte ai loro occhi valse da avvertimento di cosa avrebbero passato nelle prossime ore.

 

«Signora Weasley?!» la voce di Hermione suonò stridula, acuta, sorpresa.

Ron fece qualche passo indietro e lanciò un’occhiata stranita alla casa, come ad essere sicuro di non aver sbagliato abitazione.

Oh, sì, ce ne sarebbe stato bisogno.

 

«Siete arrivati finalmente! Jean cominciava a preoccuparsi!» fece una risata gioiosa e si spostò per farli entrare.

Ron e Hermione si guardarono per un attimo, poi avanzarono, allarmati.

 

«Che ci fai qui?!» brontolò lui rauco, tentando inutilmente di deglutire.

 

«Oh, una fortunata coincidenza!» Molly rise gioconda e Ron capì che in quello che stava succedendo non c’era niente di fortunato né tanto meno di coincidente.

La guardò sospettoso avanzare sicura verso il salotto della villetta, ancora ignaro di quello che sarebbe venuto di lì a poco. «Mi sono ricordata che una volta Hermione mi aveva detto che Jean amava i miei biscotti al cioccolato così gliene ho mandati un po’ e mi ha detto che sareste venuti a cena per “dire qualcosa di importante” – così eccoci qui!» rise di nuovo e loro non ne capirono il motivo.

 

«Cosa significa eccoci?! Tu e papà?» chiese, sconfortato.

Hermione si affrettò in salotto dietro la Signora Weasley e sbiancò di fronte alla massa rossa che si trovò di fronte.

Davanti ai suoi occhi, tutta la famiglia Weasley al completo compresi persino Percy, Charlie e una molto incinta Fleur.

 

«Che ci fate qui!?» gemette Ron sgranando gli occhi.

Fred e George lo affiancarono, maligni.

 

«Ma come Ronnie…-» iniziò Fred.

 

«…non ci vuoi?» terminò George.

 

«Lasciatelo stare» borbottò Ginny liberando Ron dalla morsa gemellare dei due.

Lui si guardò intorno spaesato e fece appena in tempo a vedere Hermione imprigionata dai saluti calorosi dei suoi genitori e di Harry prima che sua sorella gli si parasse davanti, una volta avendolo trascinato in un angolo.

 

«Che sta succedendo?! Che sta succedendo?! Perché siete qui?» squittì Ron isterico.

Ginny lo prese per le spalle, imponendogli di guardarla in faccia.

 

«Calmo Ronald» disse, pratica. «Nostra madre è diabolica»

 

«E come faccio a stare calmo allora?!»

 

«Fai come fa Hermione: pensa ad altro» Ron le lanciò un’occhiata colma d’odio che lei ignorò.

 

«Perché siete qui?! Perché tutti?»

 

«Quando la mamma di Hermione le ha detto che c’era qualcosa di importante che dovevate dire ha subito pensato alla parola che inizia con M…»

Ron le lanciò un’occhiata vacua, perso nella disperazione.

 

«Che parola?»

 

«Quella che inizia per M, Ron!» insistette lei.

 

«M…utuo

 

«Matrimonio, imbecille!»

 

«Oh» sul volto di Ron si disegnò un’espressione talmente sperduta che sembrava essere stato Confuso appena qualche minuto prima.

 

«Allora?»

 

«Allora che?»

 

«E’ quello che dovete dire ai genitori di Hermione?»

Ron boccheggiò per un secondo, dimentico di qualsiasi nozione basilare appresa nel corso degli anni.

Respirare, chiudere la bocca, pensare, tutto talmente difficile da risultare impraticabile al momento.

 

«…A-anche»

Ginny sgranò gli occhi, allarmata.

 

«Non dirmi che siete venuti per dire ai Signori Granger quello che io penso ora tu pensi di essere venuto a dire!»

Ron non capì, ma annuì lo stesso.

«Oh, merda!» imprecò lei con una vocina così acuta da risultare quasi impercettibile.

Dalla sua reazione appassionata, lui dedusse che annuire doveva essere stata la scelta più esauriente che potesse fare.

«Mamma ne morirà! Era venuta per dire al momento giusto quello che voi avreste dovuto dire, non certo per venire a sapere di diventare nonna!»

 

«Beh, fra un po’ sarebbe stata nonna comunque, non ti pare? Fleur è un pallone»

 

«Non è questo il punto, Bilius»

 

«Invece è proprio questo il punto, Molly»

 

«Non chiamarmi come nostra madre»

 

«E tu non chiamarmi come il nostro zio morto – il punto è…-» riprese lanciando sporadiche occhiate allarmate al salotto brulicante di teste rosse, «- che prima o poi lo sarebbero venuti a sapere comunque, non ti pare?»

 

«Certo, ma vuoi davvero farlo sapere a Fred e George così presto?»

Ron si passò una mano tra i capelli, prendendo a sudare freddo.

In realtà la sua intenzione era quella di far evitare abilmente a Hermione qualsiasi contatto con Fred e George finché la bambina non fosse nata, per poi fuggire subito dopo insieme alle sue due donne preferite il più lontano possibile, in un posto dove gufi, Strillettere, Passaporte e Metropolvere non potessero arrivare.

Solo in quel momento si rese conto che il suo piano non era poi così sensato come aveva creduto fino a quel momento.

«Non pensavi di dirglielo, vero?» concluse Ginny, guardandolo con sufficienza.

Lui fece una risatina, riscuotendosi un attimo.

 

«Non subito…» e per non subito Ron intendeva non nei prossimi venti o trent’anni.

Ginny fece per dire qualcosa, ma la Signora Granger le arrivò alle spalle, facendoli sobbalzare.

 

«E’ pronto il pranzo, avete fame?» chiese, sorridente. «Ron, caro sei cresciuto così tanto dall’ultima volta che ti ho visto!» lo prese sottobraccio e lo trascinò quasi di forza nella sala da pranzo insieme a lei, mentre Ginny si univa a Harry per aggiornarlo sugli ultimi risvolti.

 

«A-ah? Non saprei» rispose, laconico.

Lei annuì con la testa riccioluta sorridendogli apertamente.

 

«Voi ragazzi crescete così in fretta, non è vero Molly?» chiese, approfittando del fatto che in quel momento la madre di lui le stesse passando accanto arpionata all’avambraccio di Hermione.

La Signora Weasley annuì, con gli occhi già lucidi.

 

«Il mio bambino…» squittì, mettendosi una mano sul petto.

 

«Mamma ti prego» borbottò Ron a disagio, mentre la Signora Granger gli indicava il posto tra suo marito e Hermione per farlo sedere.

 

«Non ci posso fare niente, Ronald» disse, stizzita. «Non è colpa mia se sono una persona sensibile»

 

«Vieni a sederti cara, va tutto bene…» s’intromise il Signor Weasley portando via sua moglie e liberando momentaneamente Ron e Hermione dall’onere.

I due si scambiarono un’occhiata tesa, poi si accomodarono ben attenti a non sfiorarsi sotto l’occhio vigile di papà Granger.

 

«Prima di tutto, Hermione, lascia che ti faccia i complimenti per la tua casa» disse Percy, seduto di fronte a loro, «I capitelli corinzi all’entrata sono un tocco di classe» lei lo guardò smarrita, già troppo in difficoltà a gestire quella situazione così grottesca per pensare anche ai capitelli.

 

«Gr-grazie Percy – i capitelli sono stati un’idea della mamma»

 

«Un particolare di gran gusto, senza dubbio»

 

«Sì, e tu sei un particolare di gran noia, Perce. Dacci un taglio» apostrofò Fred seduto alla sua destra.

 

«Con tutte le cose che ci sono da discutere…» spalleggiò George seduto alla sua sinistra. 

 

«…le novità…» continuò Fred.

 

«…e le cose importanti…» disse George guardando ridente Ron.

 

«Smettetela voi due» li rimproverò Molly aiutando la Signora Granger a mettere in tavola le pietanze.

 

«Di fare cosa, mammina?»

 

«Noi siamo solo curiosi di sapere quali sono queste cose importanti di cui parlare» mormorò Fred cercando insistentemente con lo sguardo la mano sinistra di Hermione abilmente nascosta sotto il tavolo.

 

«E fra un po’ le saprete! Non è vero Ron, caro?» Molly gli mise davanti un piatto di sformato, guardandolo raggiante.

Lui annuì, teso e lei e la Signora Granger si scambiarono uno sguardo eccitato già pronte a misurare la lunghezza dello strascico che Hermione avrebbe avuto.

«E allora forza!»

 

«Forza cosa?» chiese Ron, guardando spaventato Hermione.

La Signora Weasley fece un piccolo sbuffo permettendo a Fleur di toglierle dalle mani il tegame per anticipare il suo turno di essere servita, insieme alla sua affamata progenie risiedente ancora nel suo ventre.

 

«Forza! Ditelo! Jean e io non ce la facciamo più ad aspettare»

 

«Ad aspettare cosa?» chiese il Signor Granger, improvvisamente attento.

Ron lo guardò per un attimo e si spostò impercettibilmente verso Hermione, allarmato.

 

«Un attimo Hugo, falli parlare» lo zittì la Signora Granger palpitante.

 

«Quindi volete saperlo ora…proprio ora?» chiese Hermione titubante.

 

«Sapere cosa?» chiese il Signor Granger, mettendosi dritto.

 

«Madame Granjer, cette stufatò c’est magnifique!»

 

«Grazie cara, se vuoi ti do la ricetta»

 

«Jean che dobbiamo sapere?»

 

«Hugo, zitto e ascolta. Hermione tesoro, dite» la Signora Granger si adagiò al suo posto guardandoli trepidante, subito raggiunta dalla Signora Weasley.

 

«Ehm. Okay. Beh, sapete…è successo che…» lanciò un’occhiata a Ron in cerca di aiuto e lui sembrò riscuotersi.

 

«E’ successo che…» boccheggiò, poi prese la mano sinistra di Hermione e la rese visibile a tutta la tavolata. «…così…ora lo sapete»

Ci fu un attimo di silenzio, interrotto solo dal masticare incessante di Fleur che poco prima della grande notizia aveva ingurgitato un grosso pezzo di crosticina.

 

«AAW. Ronninopiccino si sposa!» esordì Fred dando una poderosa pacca sulla schiena a Percy che stava bevendo un bicchiere d’acqua.

Molly emise un suono gutturale molto acuto e si strinse alla madre di Hermione, altrettanto commossa. 

 

«Il mio bambino!»

 

«Ma-mamma contieniti» bisbigliò Ginny poco lontana da lei.

Il Signor Granger guardò Ron come se fosse diventato verde tutto d’un colpo.

 

«E da quando stavate insieme voi due?!»

 

«Non essere sciocco Hugo, era così lampante…»

 

«Io non sono sciocco Jean, è solo che…-»

 

«Ci sarebbe anche un’altra cosa» disse Hermione all’improvviso, arrossendo sotto lo sguardo orripilato che Ron le rivolse.

Ginny strinse talmente forte la mano di Harry che lui dovette sforzarsi per non mettersi a urlare.

 

«Cosa, tesoro? Hai già in mente un luogo adatto per la cerimonia?»

 

«Jean, io non posso credere che tu…-»

 

«Oh, ma i ragazzi si sposeranno sicuramente alla Tana, tutti i miei figlioli si sposano lì»

 

«Molto suggestivo» commentò la Signora Granger impressionata.

 

«Jean torna in te! Io non so davvero come tu…-»

 

«Dicevo» disse Hermione ad alta voce, interrompendo gli sproloqui di suo padre. «Ci sarebbe anche un’altra cosa»

 

«Il vestito? Le bomboniere?»

 

«I paggetti? Le fedi? Le damigelle?» rifece il verso George, guadagnandosi un’occhiataccia di Percy.

 

«Per favore!» gracchiò Ron, isterico.

La sala piombò di nuovo nel silenzio e questa volta anche Fleur aveva smesso di masticare.

 

«Grazie Ronald» mormorò Hermione, tesa. «…dal momento che Ron ha detto del matrimonio…credo che sia giusto per me che io dica…» prese un respiro e strinse forte la mano di lui. «…sono incinta»

 

Una macchina sgommò alla fine del viale;

un pettirosso cinguettò fuori dalla finestra.

Grattastinchi fece la pipì sulle scarpe di Ron.

 

«In che senso?» chiese la Signora Weasley sbattendo ripetutamente le palpebre.

Ron e Hermione si guardarono, confusi.

 

«In quale altro senso può essere interpretato?!» chiese Ron, nervoso.

Hermione rivolse un’occhiata ai suoi genitori, e corrucciò lo sguardo notando la posa plastica assunta da suo padre.

 

«Papà?» tentò, sporgendosi verso di lui. «Va tutto bene?» gli poggiò la mano sinistra sul ginocchio e il labbro inferiore della Signora Weasley tremò pericolosamente.

 

«Questa proprio non me la dovevi fare, Ronald» balbettò gracchiante appoggiandosi al tavolo. «Un altro nipote! Un altro!»

 

«Così la smetterà di chiederlo a me, grazie fratello!» disse Charlie pimpante.

La Signora Weasley ridusse gli occhi a due fessure e gli rivolse un’occhiata furente, ma non disse nulla.

 

«Tesoro, sono sicuro che sarai un’ottima nonna…» tentò Arthur, abbandonando lo sformato ormai freddo.

 

«Certo che lo sarò! Ma non è questo il punto» sbraitò agitandosi sul posto. «Ron non sa neanche rifarsi il letto da solo, come può badare a un bambino!»

 

«Io mi so rifare il letto da solo» borbottò Ron, piccato.

 

«Letto a parte, non avete soldi e non avete un lavoro! E siete così giovani…» la Signora Granger guardò suo figlia come se fosse diventata una donna tutta d’un colpo.

 

«Beh, ci sono sempre i soldi del Ministero» azzardò Harry, rimasto in silenzio fino a quel momento. «Il risarcimento per chi ha combattuto in guerra, Ron e Hermione hanno una piccola fortuna depositata alla Gringott»

 

«Questo non li rende certo pronti a fare i genitori!» obiettò la Signora Weasley.

 

«Ma è un aiuto per iniziare» mormorò Ginny, quasi avendo paura a parlare.   

 

«…E poi ho cambiato io pannolini a Ginny anche quando li avevo ancora io, i pannolini. So rifarmi il letto e…e sarò bravo. So che sarò bravo» Ron abbassò lo sguardo arrossendo violentemente e Hermione lo guardò con talmente tanta dolcezza che i loro genitori si sentirono in imbarazzo a starli a guardare. 

 

«Io non capisco cosa scè di male» obiettò Fleur tentando di raggiungere dei grissini al centro della tavola. «Billì e moi sci siamo sposati que io avevo vent ans. Hermionì avrà dix-neuf ans fra un mesetto, non scè molta differensà – e poi finalmonte non sarò più l’unica mongolfierà de Maison Weasley»

Hermione non sapeva se prenderlo come un aiuto o un’offesa, ma annuì comunque, partecipe.

Si guardò intorno e notò con sollievo che Ginny e Harry stavano rassicurando la Signora Granger e la Signora Weasley e che a poco a poco tutti stavano tornando a parlare tra di loro, chi di capitelli corinzi, chi di pannolini, chi di grissini al rosmarino.

 

«Hai visto Fred?» disse a un certo punto George.

 

«Incredibile, George» convenne subito Fred.

 

«E noi che pensavamo che Ronninopiccino fosse un verginello»

 

«Anche i miracoli esistono»

L’occhiata glaciale che il Signor Granger rivolse loro li zittì per il resto della serata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Colpo di scena!

Ah-ah! So che non ve lo aspettavate e invece eccolo! xD

Spero di avervi fatto sorpresa gradita :D

Questo pomeriggio avevo intenzione di finire a scrivere l’altra ficSteamy Amortentia – ma non mi sentivo ispirata, così ho ripreso uno dei Missing Moments di SUO smezzati e ci ho lavorato su: ecco cosa è venuto fuori! C;

Questa è la prova che non ho la minima intenzione di abbandonare le vecchie fic non terminate, fidatevi, non rimarrete delusi!

Ringrazio infinitamente Nonna Giuly Weasley, evanescense88, Elly, Topomouse, makea_rakastaa, redRon, Nonna Minerva, SiJay, Pinkstone, mem, Silvia91, light lily, Padfoot, Evan88, Hermionina, blacksmile, PazzaWendy, Sandy85, Ginny_Potter, Chloe88, Saty, Zia Funkia, Aleberyl90, fiamma90, Herm Sil e veve_tonks per aver commentato lo scorso capitolo – che, per la miseria, risale a ottobre 2006 °_°! Faccio schifo. xD

Beh, che altro dire, spero che questo nuovo missing vi sia piaciuto e se vorreste leggerne alcuni in particolare, anche dedicati ai personaggi della New Generation mia personale, non fatevi scrupoli e chiedete :D

A presto C:

Baciottosss <3

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