invito a cena

di shaolin7272
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** capitolo III ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***



Capitolo 1
*** I ***


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Autore : Shaolin7272

Titolo : Invito a cena

Pairing /Personaggi: Steve McGarrett , Danny Williams , Chin Kelly e Kono

Genere : Drammatico

Raiting: Giallo

I personaggi non sono miei e non mi appartengono, ma sono degli aventi diritto . Hawaii Five – O appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.

Questo racconto ha partecipato al primo contest di Hawaii Five - 0

 

Un invito a cena a volte si può rivelare assai pericoloso, soprattutto se l’invito parte da Steve McGarrett, e se il locale è scelto da lui . Ma quante possibilità ci sono che nello stesso posto ci siano tre killer professionisti intenti a portare a termine il loro contratto?

I guai seguono McGarrett e non è colpa sua se non si riesce neanche a gustare una bella bistecca senza conflitti a fuoco.

 

 

 

I

Stavano tornando a casa dopo aver concluso positivamente un caso . Danny era agitato “Vuoi l'elenco di tutte le infrazioni che hai commesso??”

“Veramente..”tentò di rispondere Steve

“Sta zitto non fiatare .., hai quasi fatto saltare un palazzo , hai usato una granata .. ma perché devi sempre usare questi sistemi da Terminator, potevamo ottenere lo stesso risultato senza ingaggiare la terza guerra mondiale” continuò il compagno accalorandosi

“Stasera hai impegni?” l'interruppe McGarrett

“E adesso cosa centra se ho impegni per stasera o meno?? Stiamo parlando di come tu, e sottolineo tu , hai condotto l'operazione correndo dei rischi inutili .. e tu mi chiedi se ho impegni stasera?” Danny l'ho guardò come se fosse un alieno e roteò gli occhi sbuffando.

“Ho solo fatto una domanda!” Esclamò Steve

Danny sospirò indeciso se rispondere o meno poi “ No , non ho impegni , Grace passerà il week end con sua madre e Stan a Maui” e poi quasi mormorando a se stesso “ così non potrò vedere la mia piccola e...”

Steve bloccò quello che stava per diventare un fiume di parole “Allora ti va di venire a cena con me?”

Il collega lo guardò sospettoso

“ Offro io” confermò Steve

“Niente pizza all'ananas ?”

Steve rise “Niente pizza all'ananas giuro, pensavo a un ristorante con cucina continentale, così per una sera non ti lamenterai di essere lontano da casa”

Danny rimase in silenzio per un po' a riflettere , certo stare a casa davanti alla tv a guardare documentari non lo entusiasmava, alla fine “Va bene accetto, per che ora?”

“Ti passo a prendere per le otto”

“E perché non ci vediamo direttamente dal locale?” chiese Danny lanciando un'occhiata preoccupata al compagno

“Perché voglio farti una sorpresa”

“Steve devo preoccuparmi? Non è che c' è qualcosa sotto? Perché non vuoi dirmi dove andiamo a mangiare?”

“Uo Uo tranquillo ok nessun inganno , tranquillo il posto ti piacerà”

Erano arrivati davanti a casa di Danny quest’ultimo scese titubante pensando che forse era meglio rimanere a casa a guardare i documentari soprattutto vedendo il sorriso da iena dell'amico poi si mise a ridere e capitolò “ Va bene ti aspetto alle otto , tanto più che trovarci in mezzo a una sparatoria non può succedere con te. Spero solo di non dovermene pentire.”

Steve gli lanciò un'occhiata offesa poi rise anche lui e ripartì sgommando.

Alle otto in punto McGarrett era davanti a casa di Danny, che quando lo vide vestito con abito scuro e camicia bianca fischiò perplesso e salendo in macchina “Devo presumere che se hai lasciato i tuoi cargo e maglietta a casa il posto dove stiamo andando sia di classe”

Steve alzò le spalle e poi avviò la macchina senza parlare. Un quarto d'ora dopo erano davanti al 121 Th Avenue Grill . Danny si voltò verso Steve scrutandolo perplesso “ Stai scherzando vero?” conosceva il locale e sapeva che per mangiare li bisognava prenotare con largo anticipo e in tono sospettoso

“Che cosa ti devi far perdonare?”

“Danny andiamo” sbottò Steve “volevo essere solo gentile” alzando le mani in segno di resa, a volte Danny era decisamente antipatico

“ No , tu gentile , questa poi. Mi piacerebbe che ti ricordassi di far parte della razza umana quando lavoriamo , comunque ce l'hai il portafogli ?” chiese Danny con aria innocente

Steve lo fulminò con lo sguardo

“No dicevo così perché ogni volta che mi inviti da qualche parte dicendo che offri tu poi invece finisco per pagare io” borbottò

“Uomo di poca fede” disse Steve scuotendo la testa e mostrò al suo amico un elegante portafogli di pelle nera “Ho anche la carta di credito”

“Spero che non sia bloccata” ribatté acido Danny

Steve rise e poi lo spinse scherzosamente verso l'ingresso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** II ***


II

 

La buick nera era ferma accanto al marciapiedi opposto al 121 th Avenue Grill. L'uomo alla guida dall’aspetto innocuo con capelli brizzolati e occhi grigi con occhiali di metallo in realtà era un professionista molto apprezzato dalla malavita e osservava freddo e concentrato l'entrata del ristorante, il compagno più giovane magro e bruno invece si tormentava le labbra e continuava a tamburellare con le dita sopra il cruscotto lanciando occhiate veloci sia alla strada sia all'uomo seduto accanto che alla fine ruppe il silenzio teso dell'abitacolo

“Julian piantala di agitarti”

“Scusa Gregor , sono ore che siamo in macchina senza sapere se e quando potremo fare il lavoro e mi sto annoiando” si lagnò il ragazzo

“Pazienza Julian, pazienza” sospirò Gregor chiedendosi se non era stato un errore portarsi dietro il giovane, poi scorse la figura tarchiata e calva del complice che si avvicinava

“Ecco sta arrivando Donald” che dopo pochi secondi salì in auto.

“Notizie di Koa?” chiese al più anziano

“Non ancora” e in quell'istante suonò il cellulare, Gregor rispose rimanendo in ascolto senza parlare, chiusa la comunicazione si volse verso i due compagni.

“Signori, Koa ha confermato. Il vicegovernatore Dixon ha prenotato un tavolo per le 9.30” poi guardando intensamente Julian “ E' arrivato il momento , non dobbiamo dare nell'occhio. Il tavolo di Dixon è nascosto alla vista degli altri commensali da un separé , quando sarà seduto tranquillo Julian lo avvicinerai e lo pugnalerai, e se va tutto come deve prima che nel locale si accorgano che il vicegovernatore è morto noi saremo già lontani.”

“Se qualcosa andasse storto?” chiese Donald

“Non andrà storto nulla” sibilò Gregor “ Ho pianificato tutto al millimetro e comunque è per questo che siamo in tre e armati, se necessario useremo le pistole”

Scesero dall'auto e entrarono, Gregor osservò con sollievo che il locale non era gremito , anzi forse con un po' di fortuna all'arrivo di Dixon il ristorante sarebbe stato vuoto. O comunque ci sarebbero stati pochi testimoni.

Il cameriere li raggiunse e li accompagnò al tavolo sussurrando “ho scelto il tavolo più vicino a quello del vicegovernatore”

Gregor annuì soddisfatto

“I signori gradiscono bere qualcosa prima di ordinare” chiese poi ad alta voce Koa

I tre uomini rifiutarono, “Sarò da voi a breve” consegnando i menù e poi allontanandosi di fretta.

“Hey Gregor ti fidi di quell'uomo?” chiese Donald guardando con sospetto il cameriere

“Non ti preoccupare, ha debiti di gioco e il vizio di sniffare un po' troppo, comunque finito il lavoro qualcuno si occuperà anche di lui. Gli incidenti capitano” rispose glaciale Gregor

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Capitolo 3
*** capitolo III ***


III

 

La serata si stava rivelando piacevole, Danny non aveva trovato nulla di cui lamentarsi anzi sembrava rilassato e neanche il listino dei prezzi che gli aveva fatto strabuzzare gli occhi sembrava aver rovinato il suo buon umore.

La giovane cameriera alta e flessuosa dai lunghi capelli scuri si era avvicinata per prendere le ordinazioni , sorrise sentendo lo sguardo dei due uomini che apprezzavano quello che mostrava poi Danny schiarendosi la voce ordinò “ Per me una bistecca ben cotta con contorno di insalata e da bere un bel bicchiere di vino rosso, grazie” Steve lo guardò perplesso poi rivolgendosi alla donna “Per me lo stesso grazie”

la cameriera prese nota sbattendo le ciglia si allontanò marcando volutamente l'incedere, cosa che non passò inosservata dai due.

“Insalata?” incredulo domandò Steve

“Si e allora? Ho promesso a Grace di mangiare verdura tutti i giorni e...”

Steve fece cenno di resa per bloccare l'amico sorridendo, sapeva che per la figlia avrebbe fatto qualsiasi cosa anche mangiare sano. Per fortuna in suo soccorso arrivò il proprietario del ristorante, un ometto grassoccio vestito di scuro, sul suo faccione un sorriso cordiale si avvicinò porgendo la mano a Steve “Comandante McGarrett sono lieto di rivederla nel mio umile locale”

“L'onore é il mio mister Murphy” rispose Steve “Le presento il mio collega il detective Williams”

i due uomini si scambiarono una stretta decisa.

“Il suo locale è splendido , anzi mi stupisce di non trovarlo pieno, mi hanno detto che ci vogliono giorni per prenotare” osservò Danny

Mister Murphy annuì enfaticamente poi avvicinandosi sussurrò “Il locale stasera é stato riservato per il vicegovernatore” e poi allontanandosi “Spero vi troverete bene”

“Hai capito Dixon si riserva un intero locale” borbottò Danny.

Il locale non era tanto grande giusto una ventina di tavoli e quella sera solo quattro erano occupati. Accanto al loro c'era un'allegra famigliola, la bimba sui tre o quattro anni attirò l'attenzione di Danny, la massa di riccioli scuri e occhioni ridenti e un abitino bianco e rosso gli fecero venire in mente la sua Grace . Per un istante si sentì triste poi scosse la testa era solo questione di pochi giorni e poi avrebbe riabbracciato la sua scimmietta.

“Vado un attimo in bagno” comunicò all'amico che annuì assorto. Anche Steve si era guardato intorno il suo interesse era rivolto al tavolo degli ultimi arrivati i tre uomini d'affari, uno di loro aveva un qualcosa di familiare e non riusciva a mettere a fuoco dove poteva averlo visto.

Julian si accorse di essere osservato e si irrigidì riconoscendo il Comandante MacGarrett.

“Gregor abbiamo un problema” bisbigliò all'uomo alla sua destra che si volse con sguardo interrogativo

“Di che problema stai parlando?”

“L'uomo seduto al tavolo davanti a noi che ci sta osservando è un poliziotto e con lui c'è il suo collega”

“Ne sei certo?” chiese Gregor guardando nella direzione indicata

“Si e credo che anche lui mi abbia riconosciuto”

“Va bene , calma , me ne occupo io” così dicendo si alzò con naturalezza muovendosi come per andare al bagno ma all'ultimo cambiò direzione arrivando dietro a Steve che sobbalzò sorpreso quando sentì la canna di un'arma poggiarsi alla sua schiena.

“Adesso ti alzi lentamente e vai verso la porta senza fare scherzi” sussurrò Gregor

Steve obbedì, l'uomo lo controllò accertandosi che non fosse armato, in quel momento la bimba alzandosi di scatto per correre verso la vetrina dei dolci fece cadere la sedia . Steve cercò di afferrare la mano di Gregor e Julian estrasse la pistola , Danny rientrò e fece appena in tempo ad accorgersi dell’arma, vide la bambina sulla linea di tiro e istintivamente si parò davanti a lei portandosi la mano al fianco destro dove di solito teneva la fondina invano .
Lo sparo rimbombò nel locale.

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


IV

 

Il silenzio innaturale durato alcuni secondi venne rotto dal pianto della bimba- Donald estratta anche lui l'arma si precipitò su Danny caduto a terra per perquisirlo trovando solo il telefonino

“E' pulito” comunicò ai compagni gettando il telefono sul tavolo.

Gregor riprese la situazione in mano “Signori vi chiedo di collaborare, posate borse e cellulari e rimanete seduti ai vostri tavoli con le mani bene in vista e andrà tutto bene” e poi rivolgendosi a Donald “Vai a controllare in cucina”

Steve istintivamente si mosse verso la figura inerte del compagno

“Hey dove credi di andare rimani fermo dove sei” lo ammonì Julian

Con le mascelle serrate Steve gli lanciò un’occhiata furioso “voglio solo soccorrere il mio partner” e poi fissandolo negli occhi in gesto di sfida “Se vuoi fermarmi devi spararmi”

“Ho detto fermo” il dito di Julian era sul grilletto pronto a fare fuoco

“Julian va a dare una mano a Donald in cucina” ordinò Gregor

“Mah “ tentò di ribattere il giovane

“Vai”

Julian abbassò l'arma e obbedì stizzito

Gregor poi fece segno a Steve di andare da Danny minacciandolo “ Attento a quello che fai, non fare il furbo o sparo alla bambina” e puntò l'arma verso la piccola stretta fra le braccia della madre.

Steve annuì in quel momento non gli interessava altro che vedere come stava Danno, si inginocchiò accanto a lui . Sospirò di sollievo nel constatare che era vivo, il proiettile aveva trapassato il muscolo del trapezio. Nessun organo vitale colpito questa era una bella notizia , il foro d'entrata non era molto grosso …. poi corrugò le sopracciglia, il foro d'uscita sulla schiena non aveva un bell'aspetto. Si guardò in torno in cerca di qualcosa per tamponare il sangue. Afferrò una tovaglia e premette forte sulla ferita, Danny sussultò spalancando gli occhi, Steve gli accarezzò il volto sussurrandogli “Tranquillo” poi voltandosi verso l'uomo armato “Ha bisogno di un medico, deve essere portato in ospedale”

“Dopo che avremo portato a termine il lavoro potrà avere tutte le cure necessarie”

“Ho bisogno almeno di una cassetta di primo soccorso”

Gregor sospirò e poi rivolgendosi al proprietario seduto alla cassa con aria frastornata “Avete una cassetta di primo soccorso?”

“Si in cucina”

“D'accordo” Gregor ordinò alla giovane cameriera “Vai a prenderla sbrigati e niente scherzi”

La giovane obbedì e qualche istante più tardi consegnò la cassetta nella mani di Steve. Aprendola rimase deluso, dentro c'era ben poco, qualche busta di garza sterile , un tubetto di pomata per ustioni e cerotti, aveva sperato di trovare almeno una fiala di antiemorragico ma nulla. Prese parte delle garze per creare un tampone da premere forte

“Steve...” mormorò Danny “la bambina ...”

“La bambina sta bene”. Steve scosse la testa tipico di Danny si preoccupava per i bambini. Il volto del compagno era contratto dal dolore.

“Scusa Danno, so che ti sto facendo male ma non posso fare altrimenti per fermare il sangue” gli disse Steve. Danny scosse il capo “Ci sono abituato Bra”

Donald rientrò dalla cucina “ Di la è tutto tranquillo . Che cosa facciamo? Sta per arrivare Dixon” chiese a Gregor

Gregor guardò l'ora , il vicegovernatore sarebbe arrivato da li a poco “c'è un posto dove mettere il ferito?” chiese poi di nuovo a mister Murphy che indicò una porta vicino alla cucina con mano tremante “ E' il mio ufficio, poco più che uno sgabuzzino senza finestra”

“Bene, porta il tuo amico nell'ufficio” disse Gregor rivolgendosi a Steve

“Danny riesci ad alzarti?”

“Credo di si”

Steve passò un braccio sotto la vita di Danny e l'aiutò a tirarsi in piedi e sorreggendolo lo portò nella stanza. Dentro era veramente piccolo, un divano e una scrivania con due sedie e niente altro.

Steve fece distendere il compagno che si stava mordendo le labbra per non urlare dal dolore.

“Ho bisogno di asciugamani e ghiaccio” disse Steve a Donald che li aveva seguiti che lo guardò stranito

“Ghiaccio?”

“Si ghiaccio e asciugamani” ripeté Steve

Donald assentì e diede l'incombenza alla cameriera mentre lui strappava il filo del telefono che era posato sulla scrivania.

“Ghiaccio?, ti vuoi preparare un drink con il mio sangue vampiro?” tentò di scherzare Danny tossendo

Steve gli spostò una ciocca dalla fronte sudata “No il ghiaccio ferma il sangue”

Danny fece una smorfia di disapprovazione, lo sapeva anche lui , non c'era bisogno di essere un Seal.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** V ***


Grazie per il commento :-) Adoro Steve e Danny mi piacciono i loro siparietti . In realtà il racconto mi è stato ispirato  proprio dopo aver visto un episodio di Starsky e Hutch :-)

V

 

Donald si era appostato alla porta e Steve ne approfittò per esaminare la stanza scoprendo con delusione che non esisteva nessuna via di fuga , ma cercò lo stesso di tranquillizzare con lo sguardo Danny

“Steve mi devi fare un favore”

“Tutto quello che vuoi o quasi” cercò di scherzare

“Se mi succede qualcosa …” Danny venne interrotto da un eccesso di tosse

“Zitto Danno , non ti succederà nulla usciremo di qui te lo prometto”cercò di rassicurarlo

“Steve sono in tre per quanto tu sia Rambo nemmeno tu puoi neutralizzarli tutti assieme, uno al massimo due prima che il terzo ti spari” continuò tossendo affannato e con il viso contratto

“D’accordo shh zitto risparmia il fiato perché ho bisogno del tuo aiuto”

Danny lo guardò interrogativo gli faceva paura quello che poteva architettare il cervello di quel folle navy seal, con tutta probabilità si sarebbe fatto ammazzare eroicamente e stupidamente .

“Hai un idea?” chiese debolmente, sentiva le forze che scemavano e Steve ne era consapevole

“Ci sto pensando”

La cameriera interruppe il loro dialogo arrivando con una bacinella di ghiaccio e degli asciugamani , le mani tremanti , Steve nel prendere il contenitore gliene sfiorò una e cercò il contatto con i suoi occhi che erano grandi scuri e spaventati.

“Come ti chiami?” chiese Steve ignorando lo sbuffo di Danny che pensava che non fosse proprio il momento adatto per flirtare

“Lani” mormorò a fior di labbra timorosa

“ Lani… Paradiso un bellissimo nome, ascolta sai se qui da qualche parte c’è un arma?” chiese Steve facendo il suo migliore sorriso da seduttore.

La ragazza negò con il capo poi un lampo attraversò i suoi occhi di cerbiatta “Nel cassetto della scrivania c’è un telefonino, mister Murphy lo tiene di riserva ..”

“Lani devi cercare di distrarre quell’uomo”

“Hey voi due cosa state confabulando? Direi che è ora di tornare di la in sala” interruppe Donald

A Danny sfuggì un gemito, Steve aveva premuto un po’ troppo forte la borsa di ghiaccio improvvisata

“Mi serve qualcosa per coprirlo” disse Steve all’uomo armato

Lani era sveglia “C’è una coperta nell’armadietto in bagno ma ho bisogno di una mano perché non ci arrivo”

Donald la guardò sospettoso poi diede un’occhiata a Steve e Danny poi “ Va bene andiamo fammi strada, e voi non fate gesti stupidi” minacciò

Usciti dall’ufficio Steve scivolò silenziosamente alla scrivania, aprì il cassetto con un po’ di fatica, tastò febbrilmente senza staccare lo sguardo dalla porta, trovò il cellulare e poi la sua mano toccò un oggetto familiare , un cutter, l’afferrò e lo nascose dietro la cintura.

Ritornò inginocchiato vicino a Danny passandogli il cellulare “ Appena torniamo di la prova a chiamare Chin”

Donald e Lani rientrarono con la coperta che Steve prese e sistemò su Danny con gesti gentili.

“Adesso basta moine ritorniamo di la” abbaiò Donald agitando la pistola

Steve si alzò cautamente soffocando l’impulso di prendere per la gola l’uomo e lanciando un ultima occhiata a Danny uscì seguito da Donald.

In sala l’aria era tesa, la famigliola era seduta abbracciata

“Pensi ci sia bisogno di sorvegliare l’amico nell’ufficio?” chiese Gregor

“No non può andare da nessuna parte , e direi che è mal ridotto” gli rispose il complice

“Bene allora cerchiamo di rendere l’atmosfera più naturale, hey” intepellò il cameriere “ portaci da mangiare qualcosa e magari un dolcetto alla bambina”

Koa annuì e andò in cucina

“Signori cerchiamo di sorridere forza ci stiamo divertendo , è una bella serata”

Danny aspettò quello che gli sembrava un eternità poi rassicurato che nessuno sarebbe andato a sorvegliarlo tirò fuori il cellulare, era quasi scarico sperava reggesse il tempo necessario e compose il numero di Chin.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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Capitolo 6
*** VI ***


Grazie a tutti per le vostre recensioni.
Cercherò di stare più attenta alla punteggiatura promesso. Sono contenta che vi piaccia la storia.  Grazie mille a tutti quelli che la seguono.


VI

Chin al quartier generale stava finendo di compilare alcuni rapporti quando sentì squillare il cellulare e rispose distrattamente.

“Chin ho poco tempo, siamo al 121 Th Avenue Grill tre uomini armati hanno preso ostaggi , stanno aspettando il vicegovernatore per ucciderlo” Danny lo disse con tutto il fiato che gli era rimasto

“ Danny sei tu?”chiese Chin

“Si , Steve è da solo …” e poi il silenzio, la linea era caduta

Danny guardò il cellulare. Batteria esaurita. Sperava ardentemente che Chin avesse capito o erano guai, per esperienza sapeva che i sicari portato a termine il loro lavoro non avrebbero lasciato testimoni, tanto meno due poliziotti. Esausto e disperato si lasciò sprofondare sul cuscino. Non aveva più forze la spalla gli pulsava, chiuse gli occhi arrendendosi al dolore.

Chin rimase qualche istante immobile aveva capito poco ma quello che aveva inteso era che Steve e Danny erano nei guai, compose il numero di Kono

“Hey cugino sei ancora al lavoro” gli rispose la voce fresca della donna

“Kono raggiungimi al 121 th Avenue Grill , Danny e Steve sono nei guai, porta tutto l'equipaggiamento.” chiuse senza aspettare risposta

Poi compose un altro numero “Governatore sono l'agente Kelly può mettersi in contatto con il vicegovernatore?” ottenuta risposta positiva mise al corrente del pericolo il governatore.

In meno di dieci minuti Chin era arrivato davanti al ristorante quando ricevette un altra telefonata che gli comunicava che il vicegovernatore era stato avvisato e si era messo a disposizione della squadra .

Kono affiancò il cugino “Danny ha detto che ci sono tre uomini, ma non è riuscito a dirmi altro” le riferì

“Dobbiamo fare qualcosa, e se entrassi come cliente?” propose Kono

“No troppo pericoloso, intanto dobbiamo prendere tempo, chiamiamo il ristorante avvisando che il vicegovernatore arriverà con mezz'ora di ritardo”

Il telefono fece sussultare i presenti in sala, Gregor guardò mister Murphy poi con un cenno della mano lo invitò a rispondere punta dogli la pistola alla testa .

“121 th Avenue Grill come posso aiutarla?” rispose Murphy

“Buonasera sono la segretaria del Vicegovernatore Dixon, mi ha pregato di avvisare che è stato trattenuto in riunione e che purtroppo arriverà in ritardo, spera di non creare dei problemi” disse Kono

“Ohh no si figuri nessun problema siamo sempre disponibili per il Signor Dixon”

“Bene probabilmente sarà li verso le dieci”

Gregor rimase pensieroso, Donald sbottò “La faccenda si complica”

“No dobbiamo solo aspettare più del previsto” disse Gregor

“E se per caso non arrivasse più?”

Gregor gli lanciò un occhiata e poi fece un gesto con la mano come per tacitarlo.

“Aspettiamo”

Fuori erano arrivate alcune auto della polizia silenziosamente, Chin stava ragionando sul come intervenire

“C'è una porta sul retro che sicuramente da in cucina” informò uno degli agenti

Chin annuì , la cosa frustrante era il non sapere come erano disposti gli ostaggi e gli uomini armati all'interno. Sicuramente non potevano fare irruzione sarebbe stata una carneficina.

“E se qualcuno facesse una consegna in cucina?” disse Kono

Chin la guardò interrogativo

“Voglio dire un fornitore..”

“A quest'ora? Non sarebbe credibile”

“Dobbiamo provare”insistette Kono “posso andare io, potremmo avere più chiara la situazione”

Chin rimase a riflettere ma per quanto non gli piacesse sembrava essere l'unica soluzione possibile e poi capitolò con un sospiro “Va bene” chiese ad un agente di procurarsi una scatola , appena arrivò Kono mise l’auricolare e afferrò il pacco. Chin guardò intensamente la cugina “Stai attenta”lei annuì sorridendo e si avviò alla porta della cucina.

I colpi alla porta sorpresero Julian che chiese al cuoco se aspettava qualcuno poi ricevendo risposta negativa si avvicinò all’uscio con circospezione e l'aprì. Si trovò davanti una giovane donna con un pacco in mano con un sorriso gioviale

“Buonasera” disse Julian “ non è un po' tardi per le consegne?” e con una mano afferrò Kono per farla entrare

“Ohh si in realtà non dovrei essere qui” e con una mossa improvvisa colpì l'uomo tramortendolo. Svelta lo legò con una fascetta e lo imbavagliò con un tovagliolo poi rivolgendosi al cuoco

“Tienilo d'occhio”

Kono si avvicinò alla porta della cucina dall'oblò riusciva a vedere solo uno scorcio e non riusciva a scorgere nessuna persona armata.

“Chin sono dentro, uno degli uomini era di guardia in cucina adesso è legato, però non riesco a vedere bene all'interno della sala e non vedo nessuno armato” sussurrò al microfono

“Vedi Steve e Danny?”

“Negativo riesco a scorgere un tavolo con un uomo e una donna e una bambina e una cameriera”

Gregor in quel momento chiese a Koa di prendere altri alimenti in cucina.

“Accidenti sta venendo qua un cameriere” Kono cercò di nascondersi dietro all’anta

“Forse sarebbe meglio far venire Julian qua insieme al cuoco” suggerì Donald

Steve stava cercando il momento propizio per attaccare, doveva fare in modo di avere i due uomini vicini in modo di neutralizzarli in breve tempo per poter affrontare il terzo , in tutto avrebbe avuto a disposizione solo una manciata di secondi.

Koa entrò in cucina e rimase sorpreso di trovare Julian legato e imbavagliato che stava cercando di liberarsi , il cuoco vicino a lui con una padella pronto a colpire . Kono arrivò dietro alle spalle del cameriere che si girò di scatto

“Non avere paura, hawaii five – o” si identificò la ragazza mostrando il tesserino

Chin intanto non riusciva a sentire niente e i minuti stavano passando la tensione cresceva , forse non era stata una buona idea mandare Kono incominciò a dare istruzioni per un irruzione.

“Non ho fatto niente” disse Koa “Oh meglio non pensavo che succedesse tutto questo casino, mi hanno solo chiesto di informarli quando il vicegovernatore prenotava, non mi avevano detto quello che avevano intenzione di fare” parlava velocemente senza prendere fiato

“D'accordo ora però devi collaborare, conosci MacGarrett?”

Il cameriere annuì

“Hey che sta succedendo la dentro? Siete andati a raccogliere gli ananas?” chiese Gregor

“Vai prima che si insospettisca e cerca di lasciare questo a McGarrett” disse Kono infilandogli in mano il bigliettino da visita segnato con una K.

Koa prese delle ciotole e uscì

“Alla buon ora , Julian ti ha fatto perdere tempo?” chiese Donald

Koa negò con il capo poi si avvicinò al tavolo posando una ciotola di macedonia e il bigliettino da Steve poi andò al tavolo dove c'erano Gregor e Donald portando altre macedonie

Steve scorse il biglietto. Cercò di mantenere la sua aria impassibile ma internamente esultava, Kono era dentro quindi doveva solo intervenire. Si alzò .

“Hey dove credi di andare” l'apostrofò Gregor

Kono diede il segnale a Chin, potevano entrare.

Steve con un balzo si avvicinò al tavolo dei due uomini e con una mossa fulminea colpì Gregor con il cutter e prima che Donald riuscisse a rispondere colpì anche lui disarmandolo, nel frattempo dalla cucina e dall'entrata principale irruppero i poliziotti.

Nel giro di pochi secondi i tre uomini erano ammanettati e portati via. Steve corse nell'ufficio

“Danny” chiamò l'amico riverso sul divano incosciente

“Chiamate un ambulanza” urlò verso Chin poi accosciandosi accanto il collega gli prese la mano e cominciò a scrollarlo

“Danny svegliati!” gli ordinò .

Danny si lamentò e cercò di aprire gli occhi ma era tanto stanco e non riusciva neanche a rispondere voleva solo che Steve la smettesse di stritolargli la mano e che lo lasciasse in pace. Aprì gli occhi e cercò di mormorare qualcosa.

“Danny stai con me , non mollare stanno arrivando i soccorsi , hai capito Danny stai con me”

 

 


 

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Capitolo 7
*** VII ***


Grazie ancora a tutti quelli che hanno seguito la storia e che hanno recensito.

 

VII

 

Era stato un incubo, i soccorsi sembravano non arrivassero mai, e quando erano arrivati i paramedici avevano dovuto scostare malamente Steve da Danny per poter soccorrere il ferito.

Il tragitto sull'ambulanza era durato un’eternità e adesso davanti alla porta che aveva inghiottito il suo collega nessuno gli diceva nulla.

Non riusciva a stare fermo continuava ad andare avanti e indietro per il corridoio. Maledizione doveva essere solo una cena innocua e invece … Forse Danny non aveva tutti i torti quando gli diceva che la sua vita ruotava intorno ai conflitti a fuoco. Si passò una mano sul viso sospirando, guardò il cellulare di Danny sul display c'era la foto della piccola scimmietta come Danny chiamava teneramente la figlia. Non poteva morire non doveva morire accidenti , doveva vivere per la sua bambina.

Steve di solito così deciso non riusciva a comporre il numero, non voleva chiamare Rachel prima di avere notizie.

All'improvviso la porta si spalancò lasciando uscire un uomo alto e magro con la mascherina a penzoloni.

“Comandante McGarrett?” chiese

Steva assentì con la testa non aveva fiato per rispondere sentiva un morsa allo stomaco

“Il detective Williams è fuori pericolo”

Steve si lasciò andare a un lieve moto di sollievo

“Lo stanno trasportando in stanza, in un paio di giorni sarà come nuovo”

“Grazie dottore” disse Steve stringendogli la mano con forza “Posso vederlo?”

“Si qualche secondo , ma è stato sedato quindi non ...”

“Non ha importanza voglio solo vederlo”

“Dirò all'infermiera di indicargli la stanza” poi con un cenno di saluto il medico si allontanò

Il chiarore del giorno era trapelato nella stanza, su una sedia Steve si era addormentato non aveva voluto lasciare il collega.

Danny sbatté le palpebre un paio di volte e lasciò lo sguardo vagare per la stanza fino quando scorse l'ombra di Steve, non poteva essere che lui. Un sorriso si formò sulle labbra, anche questa volta ce l'aveva fatta.

Steve come era previsto percepì il lieve movimento fatto da Danny e balzò dalla sedia sveglio e lucido accanto al letto.

“Danno” sussurrò

“A quanto pare Rambo ha fatto il miracolo” cercò di scherzare facendo una smorfia di dolore

“Sei stato bravo tu , Chin e Kono sono arrivati in soccorso” poi raccontò tutto quello che era successo per filo e per segno omettendo solo la scena dei soccorsi.

“Posso chiederti un favore?” chiese Danny a Steve alla fine del resoconto

“Quello che vuoi”

“La prossima volta che mi inviti a cena posso scegliere io il locale?”

Steve si mise a ridere e fece si con la testa poi porse il cellulare all'amico

“Penso sia tempo che tu chiami Rachel e Grace , non ho telefonato volevo fossi tu a farlo”

Danny gli fu grato poi compose il numero , Steve lasciò la stanza con un cenno della mano. Prima di chiudere la porta fece giusto in tempo a sentire Danny

“Ciao scimmietta , Danno loves you”

 

 

Shaolin7272

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