Antoinnette e le sue figlie

di _Patty_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Di come una buccia di banana cambi la vita

C’era una volta, in un lontano castello, di un lontano paese, una piccola fanciulla di nome DiventolaH che viveva con il suo adorato padre. Un giorno , un brutto temporale si riversò sul piccolo paesello ed il povero padre, scappando di qua e di la alla ricerca di un posto dove mettere al sicuro la sua piccola pulzella, nonché unica erede dei suoi beni, inciampò su una buccia di banana che non si sa come era finita li , facendo così saltare in aria la piccola creatura che con un urlo disumano fece crollare una casa che finì addosso al povero uomo.
La pulzella si finse un uccello e inizio a sbattere le braccia così forte che finì su un albero e con un abile mossa scese giù e corse nel castello e riuscì a mettersi al sicuro. Dopo l’uragano, la creatura si trovò senza più un padre e fu affidata alla dolce e tenera fidanzata/quasi moglie del defunto e di conseguenza vedova donna e alle sue dolci figlie. Erano Antoinnette e le sue figlie fighe :shantrude e tomoveffa.
DiventolaH aveva già dimenticato la morte del povero uomo perché contenta di non rimanere più sola e di aver trovato finalmente qualcuno con cui giocare alle tartarughe ninja, iniziò così una danza della felicità in cui ondeggiava le sue belle chiappe che spaventò Antoinnette la quale le confiscò tutto l’arsenale da ninja e la rinchiuse nella soffitta insieme ad una insulsa lavatrice. La povera fanciulla, disperata per l’accaduto e non riuscendo a capire da cosa fosse causato lo shock della matrigna, si mise a fare l’unica cosa che li, in quella soffitta, gli era permesso fare. La lavatrice.
Improvvisandosi una ballerina e cantando pure. Credeva così tanto di essere una ballerina che si lasciò prendere dalla situazione e non si accorse del sapone che traboccava dalla lavatrice. Si spaventò tantissimo credendo di averla rotta lei con la sua danza, cosa altamente improbabile pensò, vista la sua bravura nell’ondegiare le sue esili curve. Sentendo tutto quel trambusto Shantrude corse in soffitta, per quanto gli permisero le sue lunghe gambe.
“DiventolaH cos'hai fatto?” mettendosi le mani sulla bocca con fare sconvolto. Molto da divaH.
“e ma io…cioè…non so come sia potuto accadere…cioè…” blaterò DiventolaH cercando una scusa plausibile per spiegare quel disastro. Shantrude non sapendo cosa fare chiamò Tomoveffa che accorse subito e una volta vista la situazione sentenziò
“d’ora in avanti laverai a mano tutte le nostre vesti!Così ordina Tomoveffa!” la povera DiventolaH, trovandosi sommersa da vesti delle sorellastre e della matrigna, decise di mettersi subito al lavoro per non perdere tempo. Trovò le vesti più disparate, vestiti extra large
“sicuramente di Antoinnette” pensò e vestiti taglia 13-14anni di Shantrude. Ma tra quelli, qualcosa di sbrilluccicante catturò la sua attenzione.
Non era un anello, ne una collana, ne un bracciale, ma un favoloso BlackBerry rosa glitterato con sopra una gigantografia, per quanto potesse essere possibile, di Hanna Montana.
Subito scattò in un urlo così grande che l’unico vetro esistente in quella fetida soffitta si ruppe lasciando entrare dei poveri uccellini rimasti vittime delle urla della pulzella. Era così felice per aver trovato quel piccolo tesoro che fece giusto in tempo a nasconderlo sotto il cuscino che la porta si spalancò lasciando entrare una Tomoveffa con i capelli drizzati e il fumo che fuoriusciva dal naso a mò di toro per la corsa appena fatta.
“Cos’è tutto questo trambusto brutta sguattera..emh..sorella cara?” disse asciugando le goccioline di sudore
“emh, niente barbuta sorella, mi sono guardata allo specchio e ho notato che il mio bellissimo viso è stato deturpato da un brufolo sull’arcata sopraccigliare sinistra. Ho bisogno delle mie creme!VOGLIO LE MIE CREMEEEEE!!Deve sparire!!!!”
Tomoveffa sconvolta dalla superficialità della sua ormai serva, decise che per punizione doveva pulire la sua bellissima camera. Tanto per farle fare qualcosa. DiventolaH fiera della sua sceneggiata di poco prima e non potendo rifiutare ,si armò di guanti e maschera da sub e andò nella suddetta camera, non prima però, di essersi accertata che il suo nuovo amico stesse al sicuro.
“tornerò presto mio unico amore” sussurrò con gli occhi a cuoricino.



Note autrice***


eeeeh parolone x'D questa favola arriva a livelli di massima demenzialità, chiedo umilmente scusa x'D in realtà l'ho pubblicata solo per far contenta una pazza amica x'D

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Una volta arrivata nella camera per poco non collassò vista la puzza nauseabonda di piedi che era tanto forte da poter essere paragonata a quella che solitamente si sente nelle caserme dei vigili del fuoco.
Decise che stare anche solo 2 minuti in quella stanza era troppo anche per lei e al sol pensiero di ciò che avrebbe potuto trovare nella stanza di Shantrude le vennero i brividi e i capelli le si fecero bianchi.
“diventolaH!” disse di colpo la matrigna Antoinnette sbucata da solo-dio-sa-da-dove procurando così la tachicardia della povera DiventolaH che dovette fare un respiro profondo per calmarsi
“cosa fai sulla soglia della porta di Tomoveffa? Non vorrai mica rubare le creme idratanti a tua sorella vero? Ma cos’è questa puzza di topo morto? Non avrai fatto una puzzetta vero?” sbraitò di nuovo Antoinnette. DiventolaH non ci vide più e per poco non prese a calci la povera donna ,già cagionevole di aspetto.
Decise di non rispondere per non turbarla ma, per sbaglio, un suo piede si mise di fronte al suo e Antoinnette cadde con la faccia a terra.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH” un urlo che avrebbe risvegliato anche il mostro di lochness si levò in aria simile all’ululato che si sente spesso nei film horror.
“Mi hai fatta cadere di proposito brutta sgualdrina!!” continuò Antoinnette alzandosi di colpo come se nulla fosse successo e con gli occhi fuori dalle orbite.
“Ora per punizione a letto senza cena!Ma prima, ti ordino di andare a fare il bagno alle tue sorelle!ORA! e ringrazia che nonostante questo, sono stata buona con te!”
DiventolaH solo a sentire quelle parole ebbe un mancamento, era terrorizzata all’idea di dover lavare quelle donne di dubbia femminilità e con tanto di peli sparsi su tutto il petto a sottolineare questo loro aspetto poco femminile. Le vennero subito i brividi e le si gelò il sangue, si liberò dalle mani della matrigna che per tutto il tempo la stavano scuotendo e corse su in soffitta .
Una volta arrivata li ,con l’aiuto del suo fedelissimo e nuovo amico, digitò l’unico numero che a parer suo, le avrebbe salvato la vita e avrebbe messo fine alle sue sofferenze. Con un sorriso a 35 denti aspettò.
“Pronto?Parlo con l’albero azzurro?”

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