Diario di un aspirante suicida.

di RossaFujoshi801
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Milano, 17/9/2011 ***
Capitolo 2: *** Milano, 21/9/2011 ***
Capitolo 3: *** Milano, 23/9/2011 ***
Capitolo 4: *** Milano, 1/10/2011 ***
Capitolo 5: *** Milano, 26/9/2011 ***
Capitolo 6: *** Milano, 15/10/2011 ***
Capitolo 7: *** Milano, 18/10/2011 ***
Capitolo 8: *** Milano, 2/1/2012 ***
Capitolo 9: *** Milano, 15/2/2012 ***
Capitolo 10: *** Milano, 23/3/2012 ***



Capitolo 1
*** Milano, 17/9/2011 ***


Milano, 17/9/2011
 

 

 

 

 

Sono qui, come una ragazzina, a scrivere su un'inutile quaderno. Non è rosa e non ha sopra gli unicorni e non ci scriverò il nome del mio innamorato mille volte, ma è pur sempre un diario.
Perchè scrivo un diario?
Perchè nessuno mi capisce.
È banale e scontato dirlo.. scriverlo ma è vero.
Quando dico che sono triste mi dicono che cambierà, quando sono solo mi dicono che cambierà. Ma la verità è un'altra. Non cambierà mai. Sarò sempre solo e triste. Anche se fra trent'anni avrò una bella moglie e dei figli, troverò il tempo per essere infelice. La verità è che siamo tutti soli. Anche se ci inganniamo con parole e bugie.
Faccio una breve presentazione, anche se mi sto sentendo davvero frocio a fare questa cosa.
Mi chiamo Daniel e ho 17 anni (e spero di non arrivare ai 20). Frequento il liceo scientifico (si sono un masochista) e suono il piano.
Adesso che ci conosciamo, caro diario, (l'ho scritto sul serio?) ti dico una cosa.
Sono un'aspirante suicida.
Le motivazioni ce le ho. Mi mancano le palle.
Non ho altro da dire, ho finito le massime per questa sera; alla prossima pagina diario, se ci arrivo.

Daniel.

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Capitolo 2
*** Milano, 21/9/2011 ***


Milano, 21/9/2011

Diario, 
mi annoio e sono stanco. 
I miei amici non mi capiscono, e ho avuto la sorpresa di scoprire che la persona che credevo fosse quella che mi capisse di più, (ha istinti autolesionisti e l’ho praticamente strappato al suicidio) pensa che sia solo una mia fase passeggera. 
Una nullità, una sciocchezza, una cosa da non prendere in considerazione.
Io non ci credo. 
Non lo è. 
Certo, prima di questo periodo particolarmente buio c'è stato un tempo in cui non ero per niente felice, sono stato depresso, ma non ho mai avuto le motivazioni che ho adesso, non erano forti come ora, sapevo che era una fase, che sarebbe andata meglio, che era lo stress, ma soprattutto non pensavo al suicidio.
Adesso ci penso sempre. 
Anche guardando questo quaderno mi chiedo se le pagine sono abbastanza spesse per riuscire a tagliarmi le vene. 
Anche se io sono più tipo da prendere un cocktail di farmaci a caso e poi ubriacarmi. 
Morire è così facile.. e paradossalmente così difficile. 
Vorrei essere Romeo, avere il coraggio e la disperazione necessaria per morire. 
Non so. 

“Buona notte, Buona notte, mille volte Buona notte.”


Daniel.

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Capitolo 3
*** Milano, 23/9/2011 ***


Milano, 23/9/2011

Diario,
È vero però che gli amici si vedono nel momento del bisogno. C'è chi davvero cerca di aiutarmi, anche se non può fare niente. Mi hanno persino chiesto di "farmi aiutare". Di andare da un "esperto".
Dovrei? Non so.
Non mi convince.
Sono una persona diffidente, e poi non ho una buona opinione degli psicologi.
E poi non ne parlo volentieri con nessuna delle persone a me vicine, figuriamoci con uno sconosciuto. Per questo ho il mio diario!
Mi sfogo, ragiono.
Alla fine scrivere un diario non è una cosa tanto da ragazzine. Anzi. Certo se disegnassi cuoricini intorno alle parole la cosa si farebbe un po' gay.
Comunque, Diario sai cos'ho capito? Sai quel'è la mia massima aspirazione? Morire.. per qualcun altro.
Si, insomma, un gesto nobile, tipo cavaliere medievale.
Il mio solo rimpianto sarebbe quello di non aver realizzato i miei sogni. O forse non avrei rimpianti.
Allora dovrei incontrare uno psichiatra?
Ma è anche vero che se voglio suicidarmi, abbandonare la vita, non è perchè sono pazzo, ma perchè sono sano, troppo per questo mondo malato.

Daniel.

PS Ma si mette il punto dopo la firma?

 

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Capitolo 4
*** Milano, 1/10/2011 ***


Milano, 1/10/2011


Diario,
Non sto bene.
Ho cercato di distrarmi, di essere felice, ma non ci sono riuscito.
L'unica cosa che mi salva è leggere. Immergermi nei libri mi fa dimenticare chi sono e cosa provo. Ma purtroppo devo riemergere dalla lettura, prima o poi, e ritorna questo doloroso senso di vuoto dentro di me. Non ascolto più musica, perchè mi mette tristezza, e nemmeno le mie ambizioni riescono a far nascere in me la voglia di vivere. Sto cercando di andare avanti.
Mi dico “Hai solo 17 anni, non puoi sapere come sarà la vita” ma è così difficile trovare in me la forza per continuare, giorno dopo giorno.
Sono stanco. Di tutto di tutti, di questo mondo ipocrita, delle persone che ho intorno.
Vorrei poter viaggiare, e visitare paesi diversi, trovare il mio posto nel mondo.
Vorrei riempire la mia vita, darle un qualche senso, perchè qua non ne trovo. Sono soltanto un numero, una formica.
E a volte mi chiedo, vedendo al telegiornale notizie della morte di persone che volevano vivere, “Perchè non io?”. È una specie di punizione karmica? Una punizione per avere la vita e volere la morte? Non credo in dio, ma se esiste ci odia tutti.

 

Daniel.

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Capitolo 5
*** Milano, 26/9/2011 ***


Milano, 26/9/2011

Diario, 
Vuoi sapere i miei motivi? Perchè me li chiedono incessantemente. Ma la verità è che non c'è un motivo preciso. È un insieme di cose.. Quello che viene chiamato "mal di vivere" che provano tutte,
TUTTE le persone. Alcuni lo vivono pesantemente, a volte anche aggravati da motivi terribili, altri invece leggermente, e poi se ne dimenticano. Le persone più sensibili vivono peggio questa malattia. Perchè è tale, non è altro che una patologia che ti corrode all'interno come un cancro e alla fine ti lascia vuoto come una noce bacata. La medicina non sono gli psicofarmaci e gli antidepressivi, ma l'accettazione di sè stessi. Difficile per molti, ma non impossibile.
Anche io non ci riesco. Allo specchio vedo un mostro, dentro di me non sento altro che vuoto, disagio, orrore.
Il male di vivere viene preso sottogamba, per me, sia dagli psicologi sia dalle persone stesse: è qualcosa che non scompare mai, come un semino in un terreno fertile che germoglia piano piano e a volte sembra scomparso, quando invece è propnto a fiorire, nascosto nelle nostre profondità.

 

Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

(Montale)

Io mi sento come quella foglia, che si accartoccia su sè stessa, diventando preda del vento.


Daniel.

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Capitolo 6
*** Milano, 15/10/2011 ***


Milano, 15/10/2011


Diario,
Non scrivo da molto ed è soprattutto perchè non so più cosa scrivere. La mia vita è monotona, i giorni passano tutti uguali. Le settimane non cambiano, mi sento come se fossi in attesa di qualcosa.
Ma di cosa? So già che non arriverà niente. Qualunque aspettativa io faccia nascere dentro di me viene delusa, in un modo o nell'altro. Mi sono messo a cercare. Cercare qualcosa per cui valga la pena dare un senso alla mia vita. Sto cercando ciò che nobilita l'uomo, ciò che lo avvicina a qualcosa di superiore, come pensano i poeti stilnovisti.
Cos'è, ti starai chiedendo. (si devo essere impazzito, come se questo fosse il diario di Tom Riddle o che questo libriccino possa rispondermi.. o avere delle curiosità.) È la cosa più banale, la risposta a tutti i problemi, che rende felici e infelici le persone.
L'Amur!
Ma non intendo dire che sto cercando una fidanzata. Ma qualcuno che mi ami, anche come amico o amica, come un fratello, come qualcuno che mi capisca. Forse dovrei comprare un gatto. Più conosco gli uomini più apprezzo gli animali, per fare una citazione.
All I want is Love, All I need is Being loved.
Non so se è giusta come frase..
Daniel.

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Capitolo 7
*** Milano, 18/10/2011 ***


Milano, 18/10/2011


Diario,
Ho scritto presto questa volta. Scrivo dopo aver visto il video di Jonah Mowry. Il ragazzo gay maltrattato per questa sua diversità, che dopo anni di angherie fa un video per esternare il suo dolore. Ecco, questa è una cosa che non capisco. Perchè la gente è così cattiva? Io credo fermamente nella teoria per la quale le cose che più odiamo di noi stessi ci fanno odiare gli altri. Come gli omofobi, sono solamente gay repressi che odiano se stessi. O gli islamofobi, che avendo visto ciò che la propria religione può fare hanno paura di ciò che possano fare anche le altre e quindi le odiano. E Jonah ha avuto il..coraggio, non so come altro definirlo, di esprimere la sua sofferenza tramite l'autopunizione, tagliandosi. Io non ne sarei mai stato capace. Mai. È  una cosa di cui mi vergogno profondamente di non avere abbastanza.. volontà da farmi del male, dando un po' di sollievo almeno al mio animo. E questo ragazzo è riuscito a trovare MILIONI di ragioni per continuare a vivere.
Vorrei scrivergli e dirgli: Ciao, sono Daniel e mi voglio suicidare. Tu perchè continui a vivere?
Si sarebbe un po' brutale.. ma sono curioso. Dopo anni e anni di maltrattamenti e sofferenze.. o diventi un serial killer o diventi una persona fantastica o ti ammazzi. Spero che la sua vita valga la pena di viverla. Mi sono quasi commosso davanti a quel video e l'ho ammirato. Lo ammiro molto, per il suo coraggio. E quando ha pianto, volevo piangere anche io, e non l'ho trovato meno uomo per questo. Ho sempre pensato che gli unici uomini con le palle siano coloro che tirano fuori i loro sentimenti, che li affrontano, li fanno vedere agli altri e ne sono fieri. La nostra società basata sul "Tu sei un uomo non devi piangere, devi nascondere le tue emozioni" è tutta una cazzata. Il dolore è dolore per tutti e le lacrime sono anche espressione di rabbia.
Ogni giorno, al contrario di Jonah, io trovo sempre un nuovo motivo per spararmi un colpo in testa. Eppure non ce la faccio. Sono troppo debole per morire, e troppo curioso per perdonarmi di aver fatto l'errore di non aver scoperto come sarebbe andata la mia vita. Ma quindi la speranza esiste? La speranza che andrà tutto meglio, che un giorno sarò qualcuno degno di nota, che sarò più o meno felice? Non capisco le persone che sperano.. io ho perso tutte le mie motivazioni e continuo a sopravvivere per inerzia.
Sotto la doccia, prima, ho chiuso gli occhi, mi sono tappato le orecchie e ho smesso. Di respirare, di ascoltare, di pensare. Avevo solo l'acqua che mi scivolava addosso, come in un giorno di pioggia. Mi coccolava, non volevo più uscire. Un mondo perfetto è un mondo ovattato, dove nulla ci può ferire. Niente suoni, niente da vedere di doloroso. Solo la pioggia su di noi, che ci estrania dalle altre persone.
Diario, ho scritto tanto stasera. Sono stanco, fisicamente e mentalmente. Come ogni volta, spero di non poter più scrivere qua sopra. Ti lascio una poesia, di Quasimodo, che oggi mi ha fatto quasi sorridere.

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

Devo solo trovare il mio raggio di sole. Anche se quando lo troverò,so che arriverà la notte a portarmelo via e io sarò di nuovo in balia della pioggia e della solitudine in mezzo alle figure vuote degli uomini che mi passano accanto.

Daniel.


Spazio dell'autrice! (Mai fatto D:)
Buonsalve, questo è il video, se non l'avete visto: http://www.youtube.com/watch?v=TdkNn3Ei-Lg&feature=player_embedded
Grazie, e se leggete, per favore fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, anche di sole due parole o la controparte di Daniel dietro al computer avrà un altro motivo per cercare una pistola!

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Capitolo 8
*** Milano, 2/1/2012 ***


Milano, 2/1/2012


Diario,

Non scrivo da un pezzo, ma è solo perchè non ho avuto nulla di interessante da dire. Buon Anno Nuovo, tra parentesi. Eh si, sono 2 mesi che non ti scrivo... Come ti dicevo prima non mi è successo nulla di che, tranne che avevo trovato qualcuno che mi voleva bene. Si avevo trovato una ragazza che mi aveva illuso sul fatto che a volte si può stare bene, si può essere moderatamente felici, si può sorridere senza paura. Avevo pensato che forse sarei riuscito a innamorarmi di lei. E sarebbe stato bellissimo. Per fortuna non ho avuto abbastanza tempo per affezionarmi troppo, e devo ringraziare anche il mio cuore freddo e duro, con la corazza formatasi dopo tante delusioni.

 

Vuoi sapere esattamente come ho perso completamente la fiducia nel genere umano? Semplice, direi. Lei ha conosciuto un mio amico, si sono intesi subito perchè hanno molte passioni in comune, e io ne ero contento. Ma mi sono fidato troppo, di entrambi. Ero sicuro dell'affetto della ragazza e non avrei mai messo in dubbio la fedeltà, l'onestà e il sentimento di amicizia del mio caro amico. Ma non ho contato il Karma, gli ormoni adolescenziali o chissà quali altre menate.. Perchè sono stato fottuto alla grande. Ma l'avevo capito alla fine.

 

Ho perso la fiducia, e il mio cuore è sempre più stretto dalla morsa della diffidenza. Penso che se andrò avanti così un giorno non sarò più capace di amare. Perchè lei mi aveva dato la speranza che avrei potuto ricominciare da capo, e sentire di nuovo battere il mio cuore per qualcuno, come mi era successo solo una volta in passato. Non lo posso sopportare e in questo momento mi ucciderei davvero volentieri. Non per l'amore perduto, non sono così passionale, ma per la distruzione di tutte le mie speranze. In momenti come questi vorrei essere credente. Vorrei credere in dio e fregarmene di tutto il resto, sapendo che c'è qualcosa che mi ama ecc ecc. Ma ho la condanna di essere scettico. Non sono capace di credere in qualcosa che è superiore o cose così.

 

Sono davvero depresso.. vorrei poter davvero smettere di vivere. Perchè non mi investe un tir, nessuno cerca di derubarmi e poi mi uccide per errore? Voglio morire non chiedo molto. O no?

 

Sto scrivendo troppo e sono stanco, buona notte.

 

 

Daniel.

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Capitolo 9
*** Milano, 15/2/2012 ***


Milano, 15/2/2012


Diario,
Basta. Non ce la faccio più.

Daniel.




Scusate, non ce la faccio nemmeno io.

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Capitolo 10
*** Milano, 23/3/2012 ***


Milano, 23/3/2012


“A volte tutto sembra andare bene, cioè meglio rispetto all'ultimo periodo di merda che hai vissuto. A volte puoi pensare di avercela fatta, di aver finalmente smesso di soffrire inutilmente.

Ma ti sbagli. Ti sbagli di grosso. Quando le cose migliorano un po' devi stare attento: il karma, il destino, un dio malvagio, o qualunque cosa che tu credi governi il mondo.. aspetta quel momento per sbatterti a terra, facendoti prendere l'ennesima botta. Ti butta sempre più in basso, ti fa male in modi sempre diversi. E questa volta credo che non mi rialzerò. Rimarrò spezzata, un vuoto incolmabile dentro di me. I miei genitori un tempo si amavano. Mi ricordo quando ero piccola che li guardavo e vedevo come ogni tanto litigassero ma fossero sempre.. affettuosi l'uno con l'altra. Ma oramai da molti anni non li vedo scambiarsi quei piccoli gesti di tenerezza che una votla erano quotidiani. E la situazione è sempre peggio. Non si vedono quasi mai, io stessa li vedo poco, e quando si vedono, litigano. O per soldi o per qualcosa che non vogliono dire né a me né a mia sorella. Ma noi non siamo stupide, non siamo sorde. L'abbiamo capito oramai. Mio padre tradisce mia madre. Preferirei che si separassero. O che, meglio, morissero. Sarei sotto la tutela di mia sorella, o al massimo dei miei zii. E finalmente sarei libera. Libera di amare me stessa, libera dalle aspettative gravose, libera dai sentimenti opprimenti. Perchè non ce la faccio più a sentire quest'aria opprimente su di me! E come me mia sorella. Ogni giorno si butta sempre di più nel suo mondo, escludendoci. Vuole essere la migliore del suo corso all'università, la migliore amica, la ragazza modello, la sorella perfetta, una brava figlia. Credo che lo faccia inconsciamente, che cerchi di aggiustare le cose. Ma io non ce la faccio.. Io peggioro ad ogni loro litigata, ogni volta che urlano, si arrabbiano, sono sgarbati tra loro. La loro vita è fatta di piccole vendette e usano anche me e mia sorella nelle loro piccole guerre. Io voglio solo smetterla. Voglio crescere, voglio andarmene. Voglio scomparire, voglio vederli il meno possibile. Ecco. Ho trovato la frase giusta: Voglio morire.”

 

 

Diario,

Ho trovato quasi per caso questo brano, scribacchiato su un foglio all'interno di un libro che ho preso in prestito dalla biblioteca. Non era certo “I dolori del giovane Werther”, ma in un giallo di Jeffry Deaver. Ogni parola mi è entrata nel cuore. Posso identificarmi con questa ragazza. E sento come lei abbia il disperato bisogno di avere qualcuno che la ascolti, che la apprezzi, che la ami, che non la compatisca, che non la giudichi. E come me, si è affidata alla carta. Il magico potere dello scrivere, che salva le anime perdute.

Ragazza, spero che tu stia bene, o che tu abbia avuto il coraggio di farla finita. Spero che tu non soffra mai più in tutta la tua vita.

 

 

Daniel.

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