Robin's Life

di MonkeyD_Robin
(/viewuser.php?uid=113624)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Diversity ***
Capitolo 2: *** I Am Lonely, now ***
Capitolo 3: *** Chasing a dream ***
Capitolo 4: *** Rain ***
Capitolo 5: *** Semplicemente Nakama ***
Capitolo 6: *** Un Mare d'Argento ***
Capitolo 7: *** Hope in my heart ***
Capitolo 8: *** I see you even once would be enough to return to smile ***



Capitolo 1
*** Diversity ***



Diversity
 
Ora sono da sola, 
non c'è nessuno accanto a me....
Vengo scartata da tutti
ma non so' quale sia il motivo.
Sono diversa
soltanto perchè sono me stessa
e questo sembra considerarsi un male.
Ma oggi,
oggi ho incontrato dei veri amici.
Quel giorno,
il giorno più importante della mia vita,
il giorno più significativo per me,
non potrò mai dimenticarlo....
Non voglio mai dimenticarlo
perchè ho scoperto che l'amicizia,
quella vera, non ha confini e 
si rafforza ogni giorno di più.
E' un'amicizia sincera,
un'amicizia che viene dal cuore....
Grazie di tutto, miei Nakama!
 
 
Note dell'autrice: Questa è la prima drabble che mi è venuta in mente pensando al passato di Robin e ai difficili giorni che ha dovuto passare ad Ohara mentre adesso ha trovato degli amici sinceri, o meglio una famiglia e una casa.
Presto arriveranno anche le altre, intanto spero che questa vi sia piaciuta!
A presto,
robin_chan07

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I Am Lonely, now ***


 
I Am Lonely, now
 
Credevo di non avere il diritto di esistere,
volevo morire....
Ma tutto è cambiato quando vi ho incontrato,
quando ti ho incontrato,
quando ho visto un dolce sorriso sul tuo volto e 
lo sguardo intenso dei tuoi occhi scuri.
Mi hai ridato la voglia di vivere,
mi hai incoraggiato a dirlo, a gridarlo al Mondo Intero
e poi mi hai salvata dalla Morte,
mi hai salvata da me stessa.
Sono venuta con voi amici,
sono venuta con te Capitano ed ora ho capito
che nessuno è nato a questo mondo per restare da solo
proprio come aveva detto Sauro....
Adesso l'ho finalmente compreso e questo solo grazie alla mia famiglia.
Sarete sempre nel mio cuore e saremo uniti come una vera ciurma deve essere.
Vi voglio bene!<3 
 
 
Note dell'autrice: Ecco, e questa è la seconda drabble.
Sì, alla fine è diventata un pochino Rufy/Robin però mi viene spontaneo pensare a loro quando scrivo queste fic e così ci aggiungo anche questi piccoli momenti di tenerezza. Fatemi sapere che ne pensate se volete ^^
Un bacio,
robin_chan07

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chasing a dream ***


Chasing a dream
 
Questa sera è una notte oscura, senza luna.
A volte mi chiedo ancora come faccio ad essere qui....
su una grandissima nave pirata,
nella cucina, il regno di Sanji,
a sorseggiare caffè e leggere un buon libro.
 
Mi merito davvero tutto questo?
Tutta questa fortuna?
 
Una fissa dimora, finalmente 
una famiglia piuttosto strana,
una sorella con cui confidarmi,
delle risate, le nostre risate
ma soprattutto dei veri amici.
Sto' veramente bene con loro
ed infatti è proprio grazie
a queste persone
che sento di poter realizzare il mio sogno.
Scoprirò la verità,
voglio andare avanti ormai
in questa ricerca che dura da più di 20 anni.
So che ce la posso fare.
Ne sono sicura perchè adesso 
non sono più sola al mondo.
Con i miei compagni che mi sono vicini
in qualunque circostanza,
sento che tutti i miei sogni
si possono realizzare un domani.
 
Perchè i sogni degli esseri umani non cesseranno mai e poi mai di esistere!
 
 
 
 Note dell'autrice: Questa drabble come avrete già capito si riferisce al sogno di Robin e alla sua voglia di realizzarlo perchè tutti noi abbiamo delle ambizioni che ci sembrano impossibili ma che in un prossimo futuro saremmo in grado di vederle diventare realtà con i nostri occhi.
Spero vi sia piaciuta. <3
Grazie a tutti e alla prossima,
robin_chan07 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Rain ***


Rain
 
A volte credo che,
quelle lacrime che mi rigano il volto
portino solo brutti pensieri e tristi ricordi.
Esse sono dolci,
come dei piccoli torrenti in un giorno tempestoso,
oppure calde e salate come il mare più profondo.
E' incredibile come un noioso giorno di pioggia 
possa aprirti gli occhi su ciò a cui tieni di più.
E' tutto qui....
In un attimo ti ritrovi perduta in un mondo a parte 
ma poi ti ricongiungi insieme alle goccioline di pioggia del temporale,
che copiose cadono ininterrottamente sulla superficie della terra.
Loro sono lì, diverse ma unite,
e cadono tutte insieme proprio come una famiglia, all'unisono.
Infondo anche noi esseri umani assomigliamo parecchio alla pioggia:
 siamo così diversi ma contemporaneamente unici.
 
Mi tolgo la morbida coperta che fino a poco fa mi avvolgeva e guardo dolcemente i miei nakama.
Nami, la navigatrice, dorme con il viso appoggiato sul tavolo della cucina e Chopper è vicino a lei che sonnecchia tranquillo. Usop e Franky sono seduti sul divanetto ma entrambi hanno gli occhi chiusi e ogni tanto la loro testa cade nel vuoto.  Lo stesso si può affermare per Rufy e Zoro, uno addormentato con la solita bolla al naso e l'altro lo fa come sua consueta abitudine.
Oltre me, gli unici ancora svegli sono soltanto il nostro cuoco e Brook, il musicista entrato da poco nella ciurma.
-OI, IO HO FAME!!-
D'un tratto le urla del nostro capitano fanno sobbalzare tutti.
Sanji ha da poco finito di cucinare ed ora arriva uno di quei momenti più magici della giornata.
Quando l'equipaggio è riunito è impossibile non ridere, perfino oggi nonostante il cattivo tempo.
Tante gocce di pioggia che cercano di inseguire i propri sogni.
Questa è l'era della pirateria,
ma soprattutto questi siamo noi.
 
 
Note dell'autrice: Eccomi qui, finalmente ho avuto un po' d'ispirazione e questo è il risultato e devo dire che sono soddisfatta :)
Avete presente quei momenti in cui la pioggia cade incessantemente e non sapendo che combinare, vi mettete lì a fissarla?
Questa piccola fic mi è venuta proprio così dato che da parecchi giorni non fa altro che piovere e piovere di continuo e io mi sono immaginata come potesse essere una giornata così per i Mugi vista secondo Robin.
Dopo questo sproloquio me ne vado e spero che vi sia piaciuta.
Kiss kiss,
robinchan07.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Semplicemente Nakama ***



Semplicemente Nakama
 
All'inizio nessuno l'aveva considerata parte di qualcosa....
E' vero era stata in molte organizzazioni segrete fin dall'adolescenza,
aveva cambiato tantissime ciurme di pirati e così anche molti capitani,
poi era entrata nella Baroque Works al servizio di Crocodile, 
ma mai era divenuta parte integrante di un gruppo.
Robin li aveva soltanto usati, aveva bisogno di qualche sciocca persona per proteggersi dal governo mondiale che le dava la caccia fin da bambina, doveva trovare qualcuno da sfruttare....
Lei era cresciuta così, all'ombra di altra gente, ma non per questo era rimasta all'oscuro di tutto, no, più viaggiava per i mari del mondo, anche con le peggiori canaglie esistenti, più apprendeva cose nuove.
Non gli importava del resto, di quante persone dovesse uccidere o tradire, l'importante per lei era scoprire la verità sui 100 anni di Grande Vuoto, quel secolo di storia su cui non si sapeva nulla e che solo gli archeologi della sua terra natia stavano per rivelare quel giorno.
Non aveva mai pensato di poter restare in una ciurma senza che gli altri membri la considerassero una vera compagna....ma questo solo prima di aver conosciuto i suoi sgangherati compagni attuali, eh sì, quelli della ciurma di Cappello di Paglia erano proprio i pirati più pazzi che avesse mai incontrato, soprattutto il capitano.
Non lo credeva nemmeno lei.
Ora aveva davvero una casa in cui stare, dei compagni preziosi, così tanto da rinunciare al suo sogno e voler addirittura sacrificarsi per loro, e dei piccoli sorrisi che le spuntavano naturalmente sul volto....era da un sacco di tempo che non si divertiva più.
Aveva trovato anche qualcosa di più importante: l'amicizia vera. Un sentimento così potente che man mano le permise di chiamare tutti per nome e non per il ruolo che svolgevano, come Nami ad esempio, dalla semplice e astuta navigatrice di bordo, per lei era diventata una sorella minore. La sua sorellina.
Da quando era in loro compagnia gli eventi aveva preso tutta un'altra piega, certamente migliore di quella che Robin si era immaginata in passato. 
Rufy, Zoro, Nami, Usop, Sanji, Chopper, Franky e Brook, era con loro che avrebbe navigato fino al limite della Grande Blu, la leggendaria isola Raftel ed è insieme a loro che realizzerà il suo desiderio.
Sì, certamente Nico Robin sarebbe riuscita a svelare il mistero del secolo buio e stavolta non era più sola. 
Ha dei nakama su cui può sempre contare!


Note dell'autrice:
Eccomi, dopo un altro lungo periodo di assenza mi è venuta l'ispirazione per una nuova drabble.
Questi sono solo piccoli scorci di vita passata dell'archeologa più in gamba del mondo di OP e ho voluto scrivere quanto siano divenuti importanti i suoi amici per lei.
Come sempre, spero di aver soddisfatto le vostre aspettative!^^
Ciao a tutti,
robinchan07

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Un Mare d'Argento ***


Questa storia ha partecipato al Contest "La magia dei colori" indetto da Ria-chan, classificandosi 15esima.

 
Mare d'Argento

Era una notte davvero splendida quella.
La Thousand Sunny viaggiava tranquillamente sull'oceano, cullata dal movimento piacevole delle onde.
Tutta la ciurma di Cappello di Paglia stava dormendo....tutti tranne l'archeologa di bordo Nico Robin che quella sera aveva il turno di guardia.
La donna aveva da poco concluso il suo piccolo piacere personale; niente infatti la coinvolgeva più di un'avventura fantastica racchiusa tra le pagine di un grande volume.
Adesso invece se ne stava lì, sul ponte, con la quiete che si era formata nell'ambiente circostante dove solo il silenzio e l'oscurità regnavano sovrani. La donna alzò lo sguardo al cielo e rimase attratta dallo spettacolo che le si presentava davanti.

Erano davvero poche le notti come quella.
Quando la luna scivola silenziosa sulla superficie della Terra e con il suo manto è capace di intrappolare il tuo sguardo in quella tela composta da milioni e milioni di stelle.
Robin aveva pensato più volte di svegliare i suoi compagni solo per far vedere loro quanto fosse affascinante quella piccola luce che s'intravedeva nelle tenebre e si rifletteva nel mare ma non lo fece. Non perchè il suo era egoismo, no, ma solamente perchè i suoi amici avevano fatto tanto per lei e non le sembrava giusto disturbarli mentre riposavano, dopo le battaglie estenuanti che dovevano affrontare praticamente sempre.
Così rimase a fissare la linea sottile che divideva l'oceano dalla volta celeste. Era incredibile come il mare catturasse tutte quelle immagini e le riflettesse in se stesso. Le anime della notte, le stelle e la luna piena, si specchiavano perfettamente in esso.
Dopotutto non c'era molta differenza tra questi due "pilastri". Il primo era il creatore della pioggia, delle nuvole e del clima, poteva cambiare aspetto dalla notte al dì ma i suoi pregi e i suoi difetti si riflettevano costantemente nell'enorme specchio sotto di lui.
Il mare poteva essere pericoloso a volte, con le sue tempeste e le sue correnti subacquee che quando si creavano potevi facilmente caderci dentro e sbagliare rotta, però poteva anche essere paziente e calmo come un anziano che racconta della sua vita passata al nipotino curioso e desideroso di apprendere cose nuove.
E in quel momento era così che Robin lo considerava, quel mare oscuro avvolto dal buio che sapeva catturare i puntini luminosi del cielo notturno e poi rifletterli, tingendosi di sfumature color argento.
" E' questo il mare d'argento in cui i pirati navigano alla ricerca di sogni e di tesori..." riflettè l'archeologa e tornò a contemplare quella visione con il sorriso sulle labbra. Se aveva preso il mare, quel mare d'argento ove vi si nascondevano mille avventure e segreti per inseguire la sua ambizione e continuare a vivere, lo doveva solo alla sua famiglia.


Note dell'autrice:
Ciao ciao, rieccomi!^^
Stavo consultando quella marea di file che ho sparsi nel computer ed ecco che mi salta fuori questa piccola storia scritta qualche tempo fa. Rivedendola ho pensato che si potesse addire bene a questa raccolta e quindi l'ho inserita ma ora i commenti, sia positivi che negativi, li lascio a voi. 
Kisses,
robinchan07

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Hope in my heart ***



Hope in my heart
 
Quanto tempo era trascorso dalla sua triste infanzia…
Da quando Robin se ne stava seduta su quel tronco abbattuto di un albero nel bel mezzo della fitta foresta che regnava sulla sua isola natia, Ohara, immersa nella piacevole lettura di un tomo di archeologia.
Ogni giorno era sempre la stessa routine: sbrigare le faccende domestiche a casa degli zii e dover subire i loro rimproveri costantemente. Solo dopo aver subito tutto in silenzio, la piccola Robin correva verso la spiaggia e si metteva in ginocchio a piangere, rannicchiata su stessa come se volesse nascondere l’immenso dolore che provava.
Era sola. I bambini del villaggio non volevano giocare con lei a causa dei suoi poteri, e spesso l’unica consolazione che aveva era quella di starsene lì, ad osservare il cielo e i suoi colori meravigliosi. Sperava che un giorno, da chissà quale lontano oceano, la sua mamma ritornasse insieme agli altri studiosi a bordo di una nave con un'unica direzione: quella di ritornare da lei e di poterle di nuovo regalare un sorriso per poter cominciare finalmente una nuova vita insieme.

 
Note dell’autrice:
Questa è davvero la flashfic più triste che ho scritto. Povera Robin, che infanzia dura la sua! =(
Di certo leggendo questa breve storia non vi avrò fatto sorridere, però a volte
bisogna riflettere sul proprio passato per continuare ad andare avanti.
La frase non è mia ma è stata appunto Robin a dire ciò ai suoi nakama durante uno dei loro viaggi ^^
La prossima che scriverò sarà molto probabilmente sull’incontro tra mamma e figlia ma se avete qualche idea migliore al riguardo fatemelo pure sapere.
Thanks,
robinchan07

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** I see you even once would be enough to return to smile ***



I see you even once would be enough to return to smile

                      
La vita a volte rivela sorprese che mai ti aspetteresti.
Un evento improvviso, una persona speciale…tutte belle cose insomma ma questo non è di certo il mio caso.
Sono solo una bambina di otto anni con dei sogni e degli apprezzamenti come ce li hanno tutti ma pur volendo assomigliare agli altri, io sono diversa perché a differenza loro rimango fedele a me stessa. La gente quando mi vede ha paura, ho imparato a distinguere quell’ombra oscura che nascondono negli occhi, e i bambini invece di giocare con me scappano o mi insultano per colpa di quello stramaledetto frutto del diavolo che ingerii tempo fa.
Adesso posso moltiplicare le parti del corpo a mio piacimento ma spesso mi chiedo a che serva un potere del genere se non posso offrire una mano a nessuno, un sostegno sul quale appoggiarsi…
Forse se non fossi così piccola per rendermene conto veramente e se non avessi mai incontrato gli archeologi di Ohara e il gigante Sauro, di sicuro avrei preferito non essere mai nata.
Purtroppo il mio papà è morto, mio zio non mi considera nemmeno come sua legittima nipote e la mamma…la mia mamma che non vedo da più di 6 anni è andata via dall’isola per inseguire il suo sogno.
Quanto avrei voluto che tornasse da me in un giorno futuro, per farmi sorridere come in passato.
.....
-Robin.- una voce mi chiama ed è quella dell’unico amico che possiedo.
-Cosa c’è Sauro?- gli domando intanto che avvolgo le braccia intorno alle gambe e mi porto le ginocchia al petto come a cercare una qualsiasi protezione dal mondo esterno e dall’infinità di pericoli che sono celati in esso.
-A che pensi?- mi chiede ancora il gigante.
-A…- stento un attimo prima di rispondere –Alla mia mamma.-
-Ti manca vero?-
-Sì. Lei mi ha sempre voluto bene e mi accettato per quello che sono.-
-Mh…Vedrai che tornerà presto dalla sua bambina.-
-E tu che ne sai?-
-Voglio svelarti un segreto Robin: se non perderai mai la speranza, ogni tuo desiderio si avvererà.-
-Sono stupidaggini e basta.-
Ci fu un attimo di silenzio e poi lui scoppia a ridere con quello stranissimo verso che fa in continuazione.
-Dereshishishi!!..Sei davvero divertente piccola, devi solo aver più fiducia nelle tue capacità e un giorno anche tu troverai dei compagni con cui viaggiare per mare alla scoperta del mondo, esattamente come tua madre.-
Annuisco semplicemente, non essendo del tutto convinta del suo discorso, e salutandolo, abbandono con passo veloce la spiaggia orientale dell’isola che da tre giorni è ormai divenuta la sua personale dimora.
Cammino per i sentieri di ghiaia della città ma invece di un sorriso dipinto sul volto, posso solo mostrare ai passanti uno sguardo rivolto al vuoto…a quel senso di incompletezza che sento dentro di me.
Non capisco, e sinceramente non lo voglio neanche sapere…perché vedo gli altri bambini così felici insieme ai loro genitori, che comprano loro il gelato e gli dedicano mille attenzioni mentre io vengo scartata da tutti?! Eppure non ho mai fatto nulla di male..!
Non so quale sia il preciso motivo però in città c’è un clima molto teso.
Sposto lo sguardo dal grande baobab, sede della biblioteca di Ohara e luogo di studio degli archeologi e del professor Clover, al vasto oceano. All’improvviso le vedo: una flotta di navi della marina militare fra poco sarà qui.
Corro dai miei mentori e poi i miei occhi si posano su di lei. Una donna alta con dei lunghi capelli bianchi dai riflessi argentei e un fucile in mano. Il colore delle iridi è di un blu intenso come il mio.
La supero e lei si avvia con passo deciso verso la costa ma ormai è troppo tardi, l’ho vista quel breve momento di sfuggita ma ne sono più che sicura. Finalmente la mia mamma è tornata!
Un piccolo sorriso compare sul mio viso adesso.
Subito dopo vedo il professore venirmi incontro e visibilmente preoccupato mi dice di scappare. Vengo a conoscenza che in realtà su una delle navi che stanno arrivando ci sono degli agenti segreti del governo mondiale, giunti sin qui per scoprire se gli archeologi hanno continuato lo studio illegale dei poigne griffe.
Anch’io sono in pericolo facendo parte del loro gruppo di ricerca ma non ho alcuna intenzione di fuggire. La mia mamma è tornata e non voglio essere abbandonata ancora, per ritrovarmi nuovamente sola.
Così mentre Clover e gli altri studiosi vengono condotti all’esterno della biblioteca e radunati in cerchio dai governativi, io resto lì accanto a loro nonostante l’opposizione del professore e aspetto….
Aspetto fin quando un individuo con una risata spregevole e i modi brutali comanda ai suoi sottoposti di “buttare” a terra la donna che ho visto prima.
Un tumulto mi scuote e mi si forma come un nodo alla gola, “Mamma!” urlo dentro di me. Siamo così talmente vicine che ora non possiamo fare a meno di non fissarci.
-Hey ragazzina cosa fai qui?Vattene se non vuoi fare una brutta fine!- mi consiglia quell’uomo di nome Spandine ma non gli presto la ben che minima attenzione.
-Robin…che stai facendo?E’ pericoloso qui…devi andartene!- sento le voci dei miei compagni ma ora che sono ad un passo da lei non intendo più fermarmi e quando tra di noi ci sono pochi cm di distanza le chiedo titubante –Tu..Tu sei la mia mamma, vero??-

 

Note dell’autrice:
Ciao!^.^
Scusatemi ancora se questa settimana sono stata parecchio assente ma mi è toccato sostituire una collega al ristorante in cui lavoro e così mi sono cambiati i “turni”. Vorrei avvisare tutti quelli cui seguo le loro storie che appena posso tornerò a leggerle e naturalmente a recensirle mentre per quanto riguarda l’ultimo capitolo di “The 5th of May – Un compleanno indimenticabile” spero di riuscire a postarlo entro questa sera o alla più brutta andrà a finire per venerdì mattina…Beh, intanto spero che questa piccola flashfic possa piacervi.
Grazie a tutti per la comprensione : )
Robinchan07

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=817437