Alla fine però ricordati di me

di glendower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Salvation; ***
Capitolo 2: *** Hero; ***
Capitolo 3: *** Voice; ***
Capitolo 4: *** Words; ***



Capitolo 1
*** Salvation; ***


 

Salvation
# N; 551 words

 

 

Ci sono Principi e Principi.
Sovrani che sono sottoposti e basta, privi di regno, costretti ad inchinarsi ai piedi del proprio Padre e poi, ce ne sono altri che vengono buttati sul trono e mossi come marionette impazzite di una giostra che non è un palcoscenico ma è la vita.
N Harmonia era una marionetta, un Re ed un Principe – era tutte quelle cose insieme senza saperlo o volerlo davvero - padrone di un regno presto pronto a costruirsi su misura per lui.
G iocattoli. Giocattoli. Giocattoli. Era questa la sua forza infantile, il suo forziere d'oro.
Nella sua stanza c'era un popolo formato da animali muti, bambole senza volto e oggetti inanimati pronti a sostituire persone in carne ed ossa. Un esercito di soldatini di stagno e blocchi di legno colorato costruivano la sua ferrovia senza treni o capostazioni, valigie da portarsi dietro o annunci registrati. Le pagine dei suoi libri illustrati, mondi in miniatura di carta e colla in tre dimensioni, gli mostravano quanto fosse più facile avere la terra a portata di mano piuttosto che andare a visitarla con mezzi scomodi e a piedi scalzi come solo i bambini avrebbero il coraggio di fare pur di sentire l'aria di libertà soffiare fra le dita.
Rimanere chiuso in una gabbia, trattato come un animale da esposizione, non era però il suo vero destino. Le prime mosse calcolate vennero messe in atto quando, violata la soglia del suo spazio personale, il primo pokemon venne a cantare aiuto davanti alla sua incredulità di bambino.
Fu Ghecis, sangue del suo sangue a metterlo davanti alla sua condizione di Re indiscusso del Team Plasma, scoprendo con un fruscio di stoffe del suo mantello, Darmanitan, il padrone delle AlteFiamme. Un colosso rosso dall'aria truce e del ghigno colpevole.

*

I vagoni del treno si sparpagliarono in cerchio, i cinque binari si ruppero ed N finì schiena a terra, scaraventato via dal vento di una mano troppo forte a cui poter resistere. Era la mano, la zampa di quel pokemon enorme che maligno teneva i pugni alzati sulla sua testa con un grido minaccioso disegnato sui denti aguzzi.
« Perchè...? » proruppe timidamente, senza perdersi d'animo – dopotutto lo sapeva di non essere adatto a lui, eppure c'era qualcosa che lo spinse a guardarlo dritto sul muso con coraggio.
Occhi, contenitori di sentimenti, quelli incontrò senza neanche cercarli. Quelli di Darmanitan furono i primi in cui riusci veramente a specchiarsi.  Vide una profusione di emozioni scalpitanti come infanti innamorati che litigano perché non veramente corrisposti, raccolse tutto e capì la sua solitudine, la rabbia e quella richiesta d'aiuto che portava inciso, casualmente, anche il suo nome.
Il grande pokemon, quel gigante, riusciva a comunicargli il suo risentimento verso gli esseri umani per cui precedentemente non era stato altro che uno strumento con cui divertirsi.
« Ho capito » si disse N, avvinto da quel vortice che inconsapevolmente gli si attaccò alle palpebre, facendole sanguinare lacrime trasparenti di compianto, commozione e disperazione – la stessa di quel finto mostro che gli si trovava davanti.
Schiaffeggiando via con dolcezza un nuovo attacco pronto a colpirlo nuovamente, N, ritrovato l'equilibrio e rialzatosi nuovamente in piedi, si gettò sul pokemon per stringerlo a sé.
Sconfitti, piansero entrambi e da quel momento il Re capì cosa avrebbe fatto.

Li avrebbe salvati tutti perché Lui era la loro unica salvezza.

 

 

 

 

 

Note dell'autrice: Diamo una spiegazione al perché di tutto questo. Codesta raccolta è molto raccolta e molto casino, l'ispirazione per inoltrarmi in questa impresa - che dovrebbe contare dieci capitoli, se non di più o di meno in base a ciò che mi detta la testa - mi è arrivata tramite graziosissime fanart che ho visto sul web e che tutt'ora ringrazio perché senza di loro quest'idea non l'avrei mai partorita. Lo so, vi aspettavate qualcosa tendente al rating rosso ma diciamo che tutto questo viene prima del rapporto carnale, prima dell'amore di questa coppia. E' la preparazione, il modo in cui - percorrendo anche i momenti del gioco che ho ricominciato solo per voi – dal mio punto di vista, Touya ed N, citando l'introduzione, hanno percorso strade diverse per la stessa meta. Fa molto persona saggia e filosofa detta così, ma il succo è che capitolo per capitolo a partire dai due quando sono piccoli, arriverò fino all'addio, alternando i punti di vista da uno all'altro. Per la vostra cosa zozza ci pensiamo alla conclusione di questa, i paletti sono già stati impiantati, non ci sarà da aspettare mhuaha.
Se avete capito bene, altrimenti amen, ho scritto queste note alle due di notte di qualche giorno fa, quindi figuratevi quanto posso essere lucida in questo momento.
Tanto vi voglio BBBene comunque
~ Ness.

Ps: non è vero che ci saranno solo degli accenni, a mano a mano che andrò avanti l'amore fiorirà (?)

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Capitolo 2
*** Hero; ***


 

Hero
# Touya; 693 words

Amici. Amici.
I Pokèmon sono vostri amici, benvenuto nel loro mondo!


Quella cantilena suona da ore, non lo lascia stare e benchè Touya continui ininterrottamente a premere i pulsanti quadrati del telecomando, quella malinconica sinfonia rintronante per dispetto si preoccupa soltanto di  gelargli il sangue.
Programmi per allenatori alle prime armi gli sfrecciano davanti agli occhi come macchine multicolore impazzite, nessun semaforo lì a fermarle. Per quanto provi a trovare un canale che possa trasmettere qualcosa di scemo – anche un film d'amore, uno di quelli particolarmente rosa che guarda sua madre  – in giro c'è solo quello. In una ruota di cartoni animati per imbecilli e presentatrici rifatte che lasciando ondeggiare le loro tette di plastica incoraggiando i telespettatori a concentrarsi sui loro sorrisi finti e non sul davanzale, Touya non è capace di  distrarsi nemmeno con quello, certe bellezze artificiali in questi momenti non gli servono a niente.
La televisione gli si è rivoltata contro, è diventata viva ed è pronta a colpirlo con pugnali fatti di immagini, voci registrate e programmi odiosi.
Vuole ricordargli che domani è il suo giorno, domani è il momento in cui casa, letto e cibo non saranno più il problema maggiore nella sua vita. Diventerà un Allenatore vagabondo pronto a segnare il territorio conquistando medaglie, battendo schiere di bambini emozionati come lui fino al raggiungimento del titolo completo di Campione, ottenibile solo una volta arrivato al  piano più alto del suo cammino. Cammino che adesso, visto lo sguardo assente fermo sullo schermo al plasma, sembra non voler intraprendere per nessun motivo al mondo.
Avvolto in una vecchia e consunta coperta azzurra, la testa appoggiata alle ginocchia di una Touko addormentata non riesce, come Lei, a prendere sonno.
E' così tanta l'ansia dell'attesa che ogni pensiero positivo e l'eccitazione dovuta all'essere finalmente libero di poter uscire a compiere il suo destino non sono presenti, hanno preso la piaga della paura più nera, capace solo di farti tremare in silenzio alla ricerca di un aiuto che non verrà mai.  Il masso che gli pesa sullo stomaco lo vuole morto.
Domani non sarà un inizio ma una fine, di questo ne è assolutamente certo.

*

E' arrivato il giorno della partenza,
uno speciale augurio a tutti i ragazzi e le ragazze che oggi si mettono in viaggio!


« BELLE STAI FERMA! » urla Touko inviperita sulla schiena di un Komor con gli occhiali rotti che ha scambiato per il suo cavallo.
« Ragazzi, fate meno confusione! »  la voce della mamma frizzante al piano di sotto si fa strada fin sopra quelle scale che sono lo scenario di una corsa all'ultimo respiro: Snivy,  Tepig ed  Oshawott, liberi dalle sfere rincorrono un Munna grasso almeno quanto i primi tre pokemon messi insieme.
Piume d'oca, figlie di una coppia di cuscini morti giovani fluttuano sulla testa di Touya, pizzicandogli il naso e le guance ogni volta che si posano sulla sua pelle irritata dal dubbio. La sua stanza – quello che una volta ERA la sua stanza – non è diventata solo una gabbia di matti, ha indossato i panni di un incubo.
Lenzuola sfatte macchiate di fango volano come fantasmi coprendo Belle mandida di sudore che corre a destra e a manca per cercare di sistemare tutti i libri strappati e i vasi di fiori rovesciati qua e là durante la vostra lotta.
Una lotta dove l'adrenalina, dopo la vittoria non solo contro Belle ma anche contro quegli altri  due adesso intenti a litigare fra di loro, ti ha lasciato una prima cicatrice – un taglio sul petto che si chiama ANCORA.
Essere Allenatore non è poi così spaventoso, adesso hai iniziato finalmente a capire, guardando gli occhi dei tuoi compagni brillare sotto la luce ballerina del lampadario ormai quasi distrutto del tutto. La preoccupazione di ieri era solo la scintilla di tutto quello che stai provando adesso.
Felicità. L'assurda voglia di partire solo per diventare qualcuno, uno di cui il nome sarò presto sulla bocca di tutti.
« Aspettate, mi aggiungo anche io! » mani in alto, un sorriso a sfondare l'ultimo pezzetto di paura rimasto e adesso quel ragazzino dai capelli color cioccolato è pronto.

 

Pronto per qualcosa di cui ora non sa nemmeno l'esistenza.
Pronto per diventare un Eroe con il tempo, un innamorato perso senza saperlo.





Note dell'autrice: Per l'amor del cielo e della terra, questo capitolo è orrendo e le note d'autore non saranno da meno. Ve lo giuro, è difficilissimo scrivere su quei due SEPARATAMENTE perché mi viene sempre voglia di metterli insieme magari uno sull'altro ma mi trattengo e procedo come mi sono ripromessa pian pianino spoilerandovi che nell'ultimo capitolo lo faranno di brutto sono in dubbio ancora sì, ma penso che nel prossimo capitolo li vedremo insieme, devo solo ricordarmi nel gioco in che città  e situazione erano mmmh ò_ò
okkei, io MOLTO cinceramente non ho più niente da dirvi, mi manca la fantasia anche per questo piccolo spazio personale. Cercherò di aggiornare prima, bah <3 Ness.

 

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Capitolo 3
*** Voice; ***


 

Voice
# N;  631 words


Due mondi per vivere separatamente senza più soffrire.
Due scacchiere differenti su cui giocare una partita gli uni contro gli altri senza mai essere veramente dei vincitori.
I pokemon e gli umani, una volta uniti come un unico essere, presto o tardi verrano separati e  costretti a vivere lontani per un volere diabolico, fermi ai lati di confini tracciati da un piano malvagio, specchio del suo creatore  privo di cuore.
Gli ideali del Team Plasma, sciorinati dalla bocca di un Ghecis esaltato, picchiano sulle teste di tutta quella gente radunata ai suoi piedi.
A Quattroventi si dà spettacolo, i pedoni del vero Re, i suoi soldati in divisa, tutti uniti attaccano i nemici della parte opposta, armati di sguardi adoranti per il capo e sorrisi suicidi per tutti gli altri.
Quell'uomo, il padre di N è un Dio,  spreca parole al vento e prega, illudendo gli uomini che questa – quella di tagliare le parti – sia la scelta migliore.
La terra diverrà un paradiso, quelle povere creature trattate come bestie saranno libere di vivere senza più bambini a torturarli di coccole ed adulti che li sfruttano per crearsi da soli un po' di felicità.
Sarà N, capelli come foglie di tè ed occhi sognanti a spianare la via, versando il proprio sangue per tracciarne la  strada.
Ormai il suo destino è scritto dal giorno in cui è nato e se adesso è lì, fermo e dritto al fianco di suo Padre è perché come si conviene ad un grande Eroe deve trovarsi un antagonista, fra tutte quelle teste e quelle bocche sussurranti di sdegno, incredulità, indifferenza e passione.
Touko l'ha vista per prima, ammiccante fra la folla, i boccoli a tingerle ancora di più il sorriso da bambina, da eroina forte e decisa, pronta a conquistare il mondo e a rovinargli i piani. L'ha toccata con lo sguardo senza nemmeno rivolgerle la parola. Ad un primo impatto le è risultata una pedina come le altre e privo di vero interesse verso di lei l'ha ignorata, ritenendola uguale e noiosa ai  suoi simili – umani senza cuore che pensano più a loro stessi che ai pokemon, povero tesoro cadente ed in rovina.
Nei suoi occhi  si è inoltrato per rubarle un bagliore particolare che seppur cercando, senza darsi per vinto, N non ha trovato.
Orgoglio, forza e coraggio non sono gli elementi che vuole e così, senza dichiararsi veramente sconfitto, ha provato a vedere oltre quei volti lunghi e piatti, sorprendendosi a guardare una volta finita la  ricerca, il sorriso di un bambino stretto al suo Snivy scalpitante e verde quasi come i suoi capelli.
Touya. Il suo nome riuscì a leggerlo sul muso di quell'animaletto da compagnia, innamorato della bontà del suo allenatore.

In quel momento gli fu tutto più chiaro, lui era sicuramente quello giusto.


*


Quel bambino – Touya, così ha detto il suo pokemon – splende come una gemma preziosa ed N sa che lui è l'antagonista perfetto per la sua storia e la sua battaglia.
Lo desidera prima di tutti gli altri proprio perché è diverso e dietro la sua debolezza apparente si nasconde sicuramente la spada del nemico perfetto.
« Voglio sentire la voce dei tuoi Pokemon. » declama il Re, lontano dal suo trono e della sua armata, piegando con delicatezza il suo corpo in un inchino perfettamente teatrale, calcolato quasi conto il suo sorriso.
Più di tutti però, per chissà quale strano meccanismo attivato nella sua mente, N vuole sentire la voce di Touya. Quella melodia di risate e discorsi che solo tra amici si può suonare – amici che loro, al momento, non sono affatto.
Brama le sue grida e quelli che saranno gli echi di una battaglia di cui nessuno dei due sarà veramente vincitore.
« Bene, sono pronto. »

E dal quel preciso momento iniziò il gioco.
Un rincorrersi e cercarsi senza mai arrivare a toccare l'uno la mano dell'altro.

 

 

 

[ note dell'autrice sclerotica: ecco, finalmente ci siamo e cosa posso dirvi se non ''il prossimo capitolo è praticamente già pronto?'' niente, non vi dico niente se non che questa volta non ho voglia di scrivere le note ;__; quindi vi lascio senza, ecco. Vi voglio tanto bene (L) Ness. ]

 

 

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Capitolo 4
*** Words; ***



Words

# Touya; 531 words


Lui è un Re, capo del Team Plasma e così suo acerrimo nemico.
Lui è la sua antitesi, l'uomo contro cui dovrà combattere per strappargli il mantello ed anche la corona se necessario, buttandolo giù dal trono per tenere questo mondo unito – per tenere uomini e pokemon ancora vicini come fratelli, figli di una Terra che ancora li vuole insieme.
 Le parole fanno male, tutto questo discorso è una coglionata, Touya lo sa.
In particolare, ciò che odia di più è quella sincerità con cui N gli ha appena detto chi è in realtà: un mostro – un assassino, l'assassino del suo cuore.
Le sue parole non sono solo coltelli a doppia lama, sono pistole premute dolcemente contro il petto, pronte a scavarti dentro lentamente pur di ucciderti piano piano, nel peggiore dei modi.
Portarlo a fare un giro in giostra, pensa Touya, è stato lo sbaglio più grande che l'altro potesse fare, così in alto si sente in gabbia e in uno spazio così ristretto non può tapparsi le orecchie, non davanti a colui che lo ha scelto per questa battaglia insensata.
Stelle multicolore scoppiano una per una, facendo roteare globi di luce dal basso verso l'alto su di un cielo che piange disperato – piange una pioggerellina leggera, dallo spessore di un ago e dalla forza di tempesta.
I fuochi d'artificio, visti dalla ruota panoramica non sono mai stati così belli. Riflessi argento-rossastri s'incastrano fra i capelli di Touya e nel suo sguardo da bambino, gettato oltre il vetro della cabina e perso in quello spettacolo da circo.
Se non fosse per quella cattiveria e per quegli ideali che fino a prima, come schiaffi, hanno arrossato le sue guance di rabbia, potrebbe ammettere che tutto questo è meraviglioso, quando invece in realtà gli fa tremendamente schifo.

*

La bocca di N, vista da così vicino, ha una strana influenza attrattiva nei suoi confronti che promette ideali ed una strana voglia di esplorarla – di andare fino in fondo alla sua gola pur di avere un assaggio di tutto quello che essa racchiude. Nonostante tutto, nonostante le brutte parole che N ha pronunciato, quello sciocco allenatore alle prime armi che è Touya, dal canto suo ha ancora voglia di guardarla.
Non  si sorprende infatti di fare certi pensieri, pensa che sia normale domandarsi certe cose su gente che non si conosce ed è  una libertà che nonostante tutto può prendersi benissimo dato l'altro è lì, davanti a lui, totalmente ignaro e completamente privo d'attenzione verso pensieri che molto probabilmente non potrà mai sentire.
Concentrandosi solo su quello sconosciuto inizia a chiedersi che sapore abbiano i suoi baci e chiudendo gli occhi, prova ad immaginarseli. Li vede nel buio sotto le palpebre e li immagina schioccare debolmente alla ricerca di guance che non potranno mai veramente toccare. Forse sono come i suoi capelli, verdi, profumati dall'odore fresco del dentifricio e dal pizzicore ambiguo della menta piperita.  Se ci fosse anche solo una possibilità di poterli assaggiare è quasi certo che non potrebbe più farne a meno, camperebbe soltanto di quelli.
Baci umidi. Baci passionali. Baci particolarmente verdi - baci che parlano di lui, di come sarebbe il sesso fatto insieme a lui, anche se solo una semplice sveltina. Baci impossibili, lontani quanto illusori e mai probabilmente dati.
Ed è rimurginare su questo che fa straripare gli argini negli occhi di Touya che via via si fanno gonfi e lucidi, inghiottiti da un mare di lacrime che non può fermarsi, non davanti all'evidenza di come quel mostro sia così irraggiungibile.  Piange in silenzio, spogliandosi di ogni corazza per mettersi a nudo nella sua umanità davanti all'unica persona che può salvarlo.
Nessuno dei due dice niente, entrambi rimangono chiusi in universi paralleli, ancora lontani.


Ed in quel silenzio però, c'erano parole incapaci di esprimersi ma comunque presenti.



[ note dell'autrice; aggiorno un po' in ritardo perché ho avuto un periodo un po' così, senza ispirazione e con poca voglia di fare - di scrivere sopratutto. A maggior ragione vi ringrazio infinitamente per le recensioni scorse a cui non ho risposto, purtroppo non mi connetto spessissimo e quando lo faccio non ho mai tempo, dalla prossima volta però risponderò, ora mi sento meglio :D Sono tornata e spero di essere tornata in modo decente y_y Vi voglio bene ciccine! <3 ]






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