Per amore della discendenza

di miseenabime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Chapter ***
Capitolo 2: *** 2 Chapter ***
Capitolo 3: *** 3 Chapter ***
Capitolo 4: *** 4 Chapter ***
Capitolo 5: *** 5 Chapter ***
Capitolo 6: *** 6 Chapter ***
Capitolo 7: *** 7 Chapter ***
Capitolo 8: *** 8 Chapter ***
Capitolo 9: *** 9 Chapter ***



Capitolo 1
*** 1 Chapter ***


Chiedo perdono!

So che sto attualmente seguendo un'altra fic, ma questa era quasi completa e in questi giorni sono riuscita a finirla! Perciò, prima pubblico questa per intero, poi andrò avanti con l'altra. Spero non dispiaccia troppo ^^''
Avrei voluto anche io finire prima l'altra, ma a questa mancavano proprio solo 3 capitoletti fatti in questi giorni, e devo solo aggiornarla, cosa che farò puntualmente una volta a settimana, di  Mercoledì. Baci bacioni!
Amelie 
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Capitolo uno

 

Quanto interessante può essere un temporale?

In questo momento chiunque mi vedesse direbbe che mi sto facendo riflessioni profonde sul suddetto fenomeno atmosferico.

Guardo con insistenza una piccola goccia che scende piano sul vetro mentre giocherello con la collanina che mi ha regalato Ginny, la mia migliore amica. Il mio è un lucchetto, lei porta la chiave.

Per sempre, mi ha detto me l’ha porsa.

Ma io ai per sempre non ci credo. non ci ho mai veramente creduto, e la situazione è precipitata  quando io e Ron ci siamo lasciati, o meglio: lui ha lasciato me. Naturalmente per la scuola circola la voce che è stata una decisione unanime, solo io, lui, Ginny ed Harry sappiamo la verità. Ginny l’ha scoperto un giorno per caso, quando è entrata nella mia stanza e mi ha trovata che piangevo sul letto, allora ho dovuto raccontarle tutto; e se lo sapeva Ginny, era impossibile che non ne venisse a conoscenza anche Harry, il suo ragazzo. Perché finalmente il bambino sopravvissuto che ha sconfitto Voldemort, si è deciso a darsi una mossa con la rossa.

 

Plic, plic.

Altre gocce sul vetro.

Siamo tornati quasi tutti ad Hogwarts dopo la grande battaglia. Per quasi tutti intendo quelli che non sono morti.

La McGranitt è preside, Lumacorno insegna pozioni, e Piton ha ottenuto il tanto sospirato posto di difesa contro le arti oscure.

Ora che il caro vecchio Voldy ha tirato le cuoia i suoi amichetti, altresì chiamati Mangiamorte sono stati processati e sbattuti, con il grande sollievo di tutta la popolazione magica, ad Azkaban.

Soltanto due persone sono rimaste fuori dalla prigione: Narcissa e Draco Malfoy.

Per quanto riguarda Narcissa, oggettivamente non ha commesso nessun crimine, era solo la moglie del Mangiamorte quasi preferito di Voldemort, ma questa non è una colpa. Risultato? Assolta da tutte le accuse.

Draco invece ha avuto in favore la testimonianza di Harry Potter in persona e dei vari membri dell’Ordine della Fenice. E sì, perché alla fine il Serpeverde aveva fatto da spia: forniva informazione segrete su attacchi, strategie e mete dei Mangiamorte all’ordine in completa segretezza. Assolto anche lui.

 

Ritornati ad Hogwarts l’aria che si respirava era estremamente cupa e pesante, soprattutto tra noi del settimo anno: i cambiamenti li percepivamo peggio di tutti, perché li avevamo vissuti sulla nostra pelle. C’erano tutti, in tutte le case. Almeno, in quasi tutte. Serpeverde. La stragrande maggioranza di figli di mangiamorte aveva preso la decisione di non tornare quell’anno, erano rimasti solo in cinque e stavano sempre insieme: Blaise Zabini, Pansy Parkinson, Daphne Greengrass, Theodore Nott e Draco Malfoy.

Nessuno li avvicinava, erano sempre per conto loro. Il primo giorno Harry aveva salutato Malfoy, pensando che ormai le tensioni tra loro fossero, non dico cessate, ma almeno.. allentate; e lui gli aveva risposto con un sonoro “Levati dai piedi Potter” ma almeno non l’ha chiamato Sfregiato.

E cosa più importante: non ci insulta più, ma..

MA non ha ancora smesso di chiamarmi Mezzosangue.

 

Una volta gliel’ho domandato:

« Malfoy, perché non la pianti di chiamarmi Mezzosangue? »

« Dovrei? »

« Direi proprio di sì! »

« e perché mai? »

« Non occorre che me lo ricordi tutte le sante volte, so cosa sono! »

« Sai Granger, potrei dirti la stessa cosa »

« … » Ero perplessa, che intendeva dire?

« Non occorre che me lo ricordiate, lo so che sono un Malfoy, figlio di mangiamorte e traditore del suo sangue, non importa se vi ho salvato il culo. » e se n’era andato.

 

Ci avevo riflettuto e ci rifletto tutt’ora su quanto mi ha detto. E sono arrivata alla conclusione che ha ragione: lo chiamano Malfoy, ultimamente con un tale disprezzo quasi a ricordargli delle sue origini miserabili.

Ma adesso lui è cambiato, se non se ne sono accorti gli altri, me ne sono accorta io: non è un miserabile, non più, e forse non lo è mai veramente stato e a mio favore ci sono diversi fatti che lo testimoniano! Vi faccio un esempi:

 

Aula di pozioni. Sono seduta al primo banco come sempre e Malfoy arriva in ritardo, è costretto a sedersi vicino a me.

Lumacorno ci da le istruzioni per un miscuglio altamente complicato da preparare: sto per versare del liquido violaceo nel mio calderone quando una mano mi blocca. Alzo gli occhi.

« Attenta Granger, è viola. Quello giusto è lì » e indica una boccetta blu poco distante.

« Ah, hm.. grazie. »

« Non farti strane idee, solo non volevo saltare in aria. »Mi fa un leggero sorriso e torna alla sua pozione, io alla mia.

Mi concentro sulle dosi degli ingredienti cercando di non pensare che quando sorride è dannatamente sexy. Bhe che ci volete fare!? Sono una ragazza anche io! (e guai a chi fa lo spiritoso su quest’affermazione) sono sensibile al fascino..

 

 Durante le ronde da caposcuola qualche volta riusciamo anche a parlare in modo pacifico; le frecciatine non mancano, ma almeno non ci scanniamo a vicenda.

 

Devo ammettere che iniziava a starmi simpatico.. quando non aveva la luna storta si intende, in quel caso era intrattabile. Naturalmente ho subito riferito della nostra fase di tregua a Ginny, non sono una chiacchierona! Semplicemente mi piace parlare con lei, sa sempre ascoltarmi e cosa dirmi.

Insomma, l’anno era iniziato bene.

Poi un ieri lui deve essersi alzato con il piede sbagliato, o addirittura caduto dal letto perché era di pessimo umore. Non ha rivolto la parola a nessuno, a me nemmeno uno sguardo. E la sera mi ritrovo in sala dei prefetti una preoccupata Daphne Greengrass che mi rivolge uno sguardo inquieto e dice che Draco quella sera non si sente bene e ha mandato lei a fare la ronda con me al suo posto.

Che non si sente bene è evidente essere una scusa. Durante la ronda Daphne mi stupisce: inizia a parlarmi come se tra noi non ci fosse mai stato nessun tipo di risentimento. E io trovo anche il coraggio di chiederle cos’ abbia Draco. Lei dice che stamattina presto ha ricevuto un gufo e da quel momento è nervoso e irritato, non ha lasciato che nessuno si avvicinasse a lui.

 

Ed ora, dopo la ronda, sono qui a guardare il temporale chiedendomi che cosa sia successo. Attimo per attimo la mia preoccupazione e curiosità aumentano, ma.. perché mi interessa così tanto? Non sono affari miei, si tratta di Malfoy, non credo mi consideri nemmeno sua amica!

Abbasso lo sguardo e sconsolata mi dirigo in camera mia, sarà meglio andare a dormire, ormai è tardi.

 

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Capitolo 2
*** 2 Chapter ***


Oggi non è mercoledì, lo so xD Ma ho paura che non riuscirò ad aggiornare domani, anche se non ne sono sicura, quindi ho anticipato. Il capitolo è corto, lo so, quindi se domani riesco a venire al pc posterò il terzo ;)

Adesso vi lascio alla lettura, un bacio!
Amelie 
 
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Capitolo due

 

Un monotono risveglio.. non posso dire lo stesso della situazione in Sala Grande; soprattutto tra i professori c’è effervescenza, non lo lasciano trasparire, ma quella punta di agitazione si nota comunque soprattutto nella McGranitt e in Piton che spesso lancia occhiate al tavolo dei Serpeverde. Prendo posto vicino a Harry , Ron e Ginny.

« Ciao ragazzi »

« Ciao Herm »

Anche loro hanno la mia stessa sensazione, lo percepisco nella loro voce..

« Notate anche voi questo.. trambusto? »

« Oh si, da quando ho messo piede nei corridoi! » dice Harry.

« Ora ci presentano il figlio di Voldemort.. » questo è Ron, che subito si becca occhiatacce da noi tre

« Che c’è!? » si difende « scherzavo.. » e abbassa il capo, facendo ridacchiare Ginny.

Schiocco un’occhiata ai Serpeverde e noto che Draco è impaziente e anche un po’ teso, anche se cerca di nasconderlo.

Il tempo di bere il mio succo di zucca che la McGranitt si alza in piedi richiamando la nostra attenzione. Ovviamente la ottiene.

Guardo Piton, intento a parlare con qualcuno dietro di sé, poi la preside parlò:

« Studenti attenzione, prego; devo fare un annuncio. Da un mese dall’inizio della scuola, sono lieta di presentarvi una nuova studentessa » la sala è invasa da brusii di sottofondo e la preside si schiarisce la voce per riportare l’ordine « vi presento.. la signorina Sarah Lefevbre. » e tende un braccio verso la figura che si alza da dietro Piton e la raggiunge. Harry e Ron, come il resto della fauna maschile della scuola hanno le mascelle raso terra.

Ora vicino alla McGranitt sta una ragazza alta e slanciata, magra, che deve avere circa 17-18 anni. Capelli lunghi e biondissimi che terminavano con ben definiti boccoli e grandi occhi verdi che ti rapivano con lo sguardo, viso ovale sostenuto da un collo affusolato ed elegante. Da come si muove ispira raffinatezza, grazia e delicatezza.

« La signorina Lefevbre » riprende parola la preside « viene da Beuxbatons, e come avrete capito dal nome è di origini francesi, ma parla molto bene la nostra lingua.. » noto che Sarah lancia un piccolo sguardo in direzione di Serpeverde. Seguo la traiettoria dei suoi occhi e vedo Draco che la osservava. Qualcosa si muove nel mio stomaco, allora torno a prestare attenzione alla preside. « Si è trasferita in Inghilterra da poco e sono sicura che troverà una bella accoglienza » certo che la troverà! Dio, questa è ancora più bella di Daphne Greengrass! E ce ne vuole..

« Bene, ora direi di procedere con lo smistamento » e sorride in direzione di Sarah, mettendole poi in testa il cappello parlante.

I ragazzi della scuola incrociano le dita sperando che la bella bionda finisca nella propria casa, ma il cappello vuole farli soffrire, perché pare molto indeciso.

Dopo un attimo di esitazione esclama: CORVONERO!

Il tavolo dei corvi scoppia in un applauso, accompagnato anche da qualche fischio e Sarah li raggiunge con la sua innata eleganza, nemmeno stesse camminando sui carboni ardenti.

Prima di sedersi guarda ancora di sfuggita i Serpeverde.. ma che dico, guarda Draco! E ghigna, lui stringe un po’ di più la forchetta.

Tra Tassorosso, Grifondoro e Serpeverde il dispiacere regna sovrano: la francesina è finita a Corvonero, mon dieu!

Sento Ron sbuffare. Quel cretino farebbe bene a stare zitto! Dovevo capirlo che a lui piacciono le francesi, da quando si era fissato con Fleur Delacour! Hhhr che rabbia e stringo di più il bicchiere..

« Herm, così lo rompi.. » mi fa notare Ginny e, d’istinto, mollo subito la presa sul bicchiere. Finiamo la colazione e, dopo che la Sala Grande è quasi semivuota, ci dirigiamo per i corridoi. Intravedo infondo il gruppo di Malfoy e, nemmeno a farlo apposta, quella biondina gli passa dietro, attirando l’attenzione dei Serpeverde, lei si gira e lancia un sorriso a Malfoy. Draco deglutisce, Zabini è impegnato ad asciugarsi la bava e Pansy la guarda sognante; glielo si legge in faccia, dalla sua espressione “Quanto vorrei avere quel paio di gambe mentre quella di Nott è più Quanto vorrei che mi aprisse quelle gambe trattenendo un verso di disgusto mi avvio verso l’aula di storia della magia, nemmeno a dirlo: lezione con i Corvonero.

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Capitolo 3
*** 3 Chapter ***


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Capitolo tre

 

Mancano pochi minuti quando entriamo nell’aula, io mi siedo davanti mentre Harry e Ron preferiscono i banchi infondo, tanto per sonnecchiare un po’ a tempo perso.

Della signorina Lefevbre nessuna traccia.. ma perché mi interessa tanto!?

Stiamo per iniziare la lezione quando una porta sbatte infondo all’aula. Allora la nuova arrivata ha deciso di onorarci con la sua presenza.

« Scusi il ritardo professore, non riuscivo a trovare l’aula! »

« Si si, non si preoccupi.. si sieda signorina Lefevbre! »

No, ti prego, no. « okay, grazie! » No, no, no! ..

Eccola, si è aggraziatamente posata sulla sedia accanto a me e ha tirato fuori il libro.

Il professore continua a parlare e la gente intorno a me lotta con se stessa per restare sveglia. Tutti tranne me.. e Sarah Amelie (non ho ancora capito bene come si chiami!) che sembra invece piuttosto concentrata, ma non sulla lezione, bensì su qualcosa all’interno della sua borsa.

Sto finendo di leggere un paragrafo quando Sarah mette una lettera sul banco. Fisso la busta per un attimo: sembra strana, una carta un po’ ingiallita con un sigillo rosso inciso un serpente e uno scudo. Che strano mi sembra di averlo già visto.. ma insomma se ne vedono a decine di stemmi del genere!

Fisso con più insistenza la lettera e improvvisamente la inizia a.. tremare? Ma no, la carta non trema! Cioè, la carta normale no, ma nemmeno quella magica.. Insomma si sta agitando! La scruto meglio e quella trema ancora di più. È fastidiosa, ma non riesco a fare a meno di guardarla. E quella continua a tremare, di più, di più e sempre di più finché..

 

Una mano poggiata bruscamente sulla busta. La mano di Sarah, che mi guarda con il capo basso ma gli occhi fissi nei miei, io sussulto al contatto con le sue iridi verdi, che potrebbero in un colpo scavarti l’anima, santo cielo!

Suona la campana. Sarah raccoglie veloce tutte le sue cose ed esce frettolosa dalla porta. Io mi dirigo, ancora interdetta dalla visione della lettera nell’aula di.. di? Pozioni.

 

***

 

 

Non ho detto niente ad Harry e Ron della busta della Neo-Corvonero, anche perché non saprei cosa dire loro: che una busta magica ha fatto qualcosa di magico? Poi non sono affari miei.. in teoria.. in pratica, bhe.. andiamo, lo sapete che i Grifondoro sono curiosi! .. Non lo sono? Bhe, ora lo sono diventati! Ammettetelo, non sareste curiosi anche voi?..

 

Insomma ma quanta gente c’è per questi corridoi!? Una calca incredibile, hanno tutti lezione nello stesso punto!? Uff.. okay ho deciso, faccio una strada secondaria!

E mentre mi avvio per i sotterranei attraversando qualche passaggio poco frequentato mi accorgo di due figure accanto a un muro. Delle due riconosco subito Malfoy che sta parlando animatamente con.. dulcis infundo, la francese. Dio, ma possibile che me la ritrovo ovunque!? E poi perché sta così appiccicata a Draco?! Non che la cosa mi interessi, ma.. insomma.. sempre quel nodo allo stomaco quando li vedo insieme.. 

Non voglio assistere un minuto di più, così torno sulla mia strada, verso l’aula di pozioni.

 

L’aula è ancora mezza vuota, manca anche Lumacorno. Mi siedo al primo banco, vicino a quello dove di solito sta Draco.. si l’ho fatto apposta.

Magari in questo modo mi degnerà di una parola.

L’aula si riempie e arriva anche lui che, senza esitazione, si siede al suo solito posto. Non sembra avermi notato.

« Hem..» mi schiarisco piano la voce, sperando mi degni di un’occhiata. Lui alza gli occhi su di me e inarca un sopracciglio.

« Si? » okay, è stupido.

« E’ diventata maleducazione salutare? »

« Lo è sempre stato rispondere ad una domanda con un’altra domanda »

« Non cambiare discorso, Mal.. furetto. » non voglio più chiamarlo per cognome, dopo quello che mi ha detto..

« Non provare pietà per me, Granger. » mi intima « e, hai ragione: ciao! »

«… »

« Bhe? »

« Bhe cosa!? »

« Io ti ho salutata, ora tu sei la maleducata »

Sbuffo « Ciao! .. » esclamo con un sorriso sarcastico, prima di iniziare a preparare la pozione assegnata.

Dopo mezz’ora Toc-toc. Bussano alla porta. Lumacorno alza la testa dalla scrivania e dice

« Avanti »

Dalla porta entra la Lefevbre, tutti gli sguardi inchiodati su di lei, mentre io roteo gli occhi al cielo.

« Mi scusi professore, Madama Chips avrebbe bisogno della pozione che le ha preparato per stamattina, quella contro il mal di testa credo mi abbia detto.. » dice Sarah radiosa

« Ah, si.. » Lumacorno si alza e si dirige verso l’armadio, apre un’anta e ne tira fuori una scatola, contenente delle fialette e la porge alla ragazza

« Grazie mille » e sorridendo luminosa si dirige alla porta.

Alla sua uscita i ragazzi tornano a respirare.

Guardo Malfoy, sembra normale.

Non ce la faccio più a tenermi questo peso, devo dirglielo! Devo sapere cosa c’è tra quei due..

« Carina, eh? » dico sorridendo a mala pena al calderone, non ho il coraggio di guardarlo in faccia.. caspita, che grande Grifondoro!

Non si esprime, con un hm alza le spalle.

Però non posso lasciare perdere così il discorso, ho bisogno di risposte!

« però è strana.. » constato sempre rivolta al calderone « ogni cosa che fa sembra tremendamente.. aggraziata ed elegante.. »

« L’hai notato? Mi ha detto che frequenta un corso di danza classica.. »

« Oh.. bhe, allora deve farlo da molto tempo, perch..»

« Tredici anni » mi interrompe.

« Wow, te l’ha detto lei? »

Lui annuisce.

« Allora.. siete amici.. ? » adesso mi guarda con un sopracciglio alzato, mentre io trovo ancora molto interessante il mio calderone, tanto da arrossire

« Una sorta » poi abbassa ancora il capo, ghignando.

Eh no, che significa? Che cos’è quel ghigno!? Non mi piace per niente.. che mi stia prendendo in giro? Che tra loro due ci sia qualcosa di più? Che siano quella sorta di amici? Mi rabbuio e lascio cadere lì il discorso, concentrandomi di nuovo sulla mia pozione.

 

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Ecco il terzo capitoli, spero vi sia piaciuto ^^

Sono proprio curiosa, cosa ne pensate di questa Sarah?
 Aspetto le vostre recensioni, un bacio :* 

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Capitolo 4
*** 4 Chapter ***


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Capitolo quattro

 

Dopo due ore di snervante preparazione di una pozione, ma soprattutto stressanti riflessioni su perché mi interessa di Malfoy e quella? Non sono affari miei! Infatti non sono minimamente interessata.. Al diavolo, si che mi interessa! E questo mi preoccupa.. devo assolutamente parlarne con qualcuno, o rischio di impazzire.

Vediamo, Harry? Sì, certo. Se glielo dicessi mi prenderebbe per pazza e mi prenoterebbe una stanza in un ospedale psichiatrico.

Con Ron non ho la minima intenzione di parlarci, ci mancherebbe altro! Non ho ancora mandato giù del tutto la fine della nostra storia..

Ma certo! Ginny! È ovvio, chi meglio della mia migliore amica mi può capire?

Entriamo in Sala Grande per il pranzo e, questa volta, invece che accanto ad Harry, mi siedo vicino a lei, con gli appunti di pozioni in mano, dato tutta la fretta che avevo di andare a pranzo non li ho nemmeno riportati in camera.

Subito mi guarda sospetta, questo mio comportamento deve averle fatto intuire qualcosa, infatti mette in bocca un boccone, poi posa la forchetta e si rivolge a me

« Okay, Herm, sputa il rospo » io arrossisco un attimo alla sua schiettezza.

« Bhe ecco Ginny, c’è una cosa di cui dovrei parlarti.. »

Lei inizia a battere un dito sul tavolo impaziente

« Hai presente la Lefevbre.. cioè no, prima, prima, quando sai, insomma.. »

« Hermione non girarci intorno troppo.. »

« In pratica hai visto che ultimamente io e.. hm.. Malfoy ci.. bhe ecco, sopportiamo? Cioè, non ci dispiace più stare, vicini, a parlare e cose del genere, che iniziavo a trovarlo simpatico.. »

« Oh mio Dio, ti sei presa una cotta per Malfoy!? »

« COSA!? Io!? No! .. però.. » e abbasso lo sguardo

« Però? » mi incoraggia lei

« Bhe, da quando è arrivata quella » e nell’ultima parola metto tutto il disprezzo che ho « quei due.. insomma, li becco sempre insieme! »

« Per “quella” intendi la Lefevbre? » io annuisco.

« Non è che sei gelosa? » mi chiede assottigliando gli occhi e con un sorrisino sulle labbra

« Non dire sciocchezze! È che, proprio adesso che ci stavamo avvicinando, ora è tornato agli atteggiamenti di prima, solo per colpa di quella vipera! »

Ginny ridacchia.

« Eh sì, sei proprio gelosa.. »

« Ginny! »

« Anzi, mi sa che ti stai proprio prendendo una bella cotta, da come neghi.. »

« Ginevra Weasley! » esclamo un po’ troppo ad alta voce, ed Harry e Ron si girano verso di me, io gli faccio un sorrisino e torno alla mia amica

« Non è vero! » le dico in un sussurro e lei mi guarda divertita

« Vedremo.. » e si alza dal tavolo.

 

Credete che io la lasci andare via così? Ah no, si sbaglia di grosso. Scatto in piedi e la rincorro.

Un corridoio, un altro e poi ancora un altro, ma di Ginny nessuna..

SBAM.

Accidenti, ci mancava solo che volassi contro il muro!

Hey, ma non è un muro.. oh santo cielo, sono andata a sbattere contro Malfoy!

« Hey, guarda dove vai! Poi non sei tu quella che rimprovera gli altri quando corrono per i corridoi? »

«Oh, sta zitto! Sto cercando Ginny! »

« E’ passata di qui più o meno due minuti fa » e mi tende la mano per aiutarmi ad alzarmi. Sorpresa da questo gesto, accetto volentieri!

« Ah, grazie »

Ma che.. Quella lo sapeva! L’aveva fatto apposta! Aveva visto che lì c’era Malfoy e aveva girato da quella parte nella speranza ci incontrassimo.. bhe, in questo caso scontrassimo.

Accenno un piccolo sorriso al Serpeverde e torno a cercare Ginny.. ‘sta volta camminando.

La trovo poco distante, appoggiata al muro con le braccia incrociate che mi guarda sorridente. Le passo davanti con nonchalance senza fermarmi e la afferro per un braccio trascinandola con me

« Al diavolo, Ginny »

« Bhe, ti ho fatto un favore »

«Eh già, grazie di cuore! Non so come farei senza il tuo preziosissimo aiuto!»

«Non c’è di che!» dice allegra, e si becca un’occhiataccia.

 

Dopo il pomeriggio, passato tra erbologia e trasfigurazione, finalmente arriva la sera.

Me ne sto rilassata su una poltrona in sala comune, a farmi i fatti miei..

« Hey Herm.. » mi picchiettano un dito sulla spalla e sobbalzo un attimo

« Cosa.. che vuoi Ron? » la sue testa rossa è spuntata da dietro la poltrona e adesso mi guarda strano, con un sorriso sghembo

«Bhe ecco.. mi chiedevo se.. potevi farmi copiare i tuoi appunti di pozioni..»

Me lo chiede abbassando il viso, con uno sguardo da cucciolo bastonato aspettando una mia risposta, mentre Harry, seduto dalla parte opposta alla mia ridacchia.

« Mi spiace Ron, no. Avresti dovuto.. »

« Ti prego! Non ho capito niente di quello che ci ha spiegato Piton stamattina e la mia ultima speranza sei tu, Hermione.. ti prego, ti prego, ti prego! ..»

Si è fatto più vicino, quasi in ginocchio, con le mani giunte e gli occhi chiusi, quasi stesse pregando. Io rimango interdetta un attimo e lui apre un occhio per controllare. Guardo Harry che mi sorride e alza le spalle.

« Va bene! » sbuffo

« Grazie! Grazie mille! » e si rialza subito in piedi, correndo verso le scale, ma poi si blocca di colpo.

« Hm, Herm.. non è che potresti.. » e mi indica le scale.

Mi alzo svogliata dalla poltrona e vado nella mia stanza.

« HARRY POTTER! »

Il ragazzo sobbalza al richiamo di una ragazza appena corsa giù dalle scale, con un diavolo per capello, che assomiglia vagamente a me.

«Si?.. »

« Dove diavolo hai messo i miei appunti!? » gli urlo contro

« Eh no, stavolta io non c’entro! » e alza le mani in segno di resa. Fulmino Ron con lo sguardo che subito sgrana gli occhi e si gira dall’altra parte, ma non può essere stato lui, che motivo avrebbe avuto di chiedermeli?

Un Flashback.

« Accidenti! » e lo dico sbattendomi la porta della sala comune alle spalle.

 

Sono le 20:54, alle 21:00 scatta il coprifuoco, non dovrei essere in giro a quest’ore. Ma devo cercare, o meglio, riprendermi i miei appunti. So dove sono, o meglio, chi li ha, ma non so come arrivarci.

Saranno dieci minuti che giro per i corridoi e ancora niente.

 

Miaooo .. un sonoro miagolio mi fa rabbrividire.

Mrs. Purr sta davanti a me, miagolando e soffiando, sicuramente il coprifuoco è scattato e Gazza, come sempre, è puntualmente in giro per i corridoi.

« Sciò, sciò! Via, gattaccia! » sussurro gesticolando con le mani. Ma quella non ha intenzione di demordere, anzi, si mette a miagolare più forte di prima; intanto sento dei passi avvicinarsi, probabilmente si tratta di Gazza.

Maledizione, adesso che faccio!?

« Che c’è piccola mia, trovato qualcosa? » si, è proprio Gazza.

Sto già riflettendo su cosa dirà la McGranitt alla notizia che la sua migliore studentessa è stata scoperta a girovagare per i corridoi, quando qualcuno mi afferra il polso e mi trascina via.

« Ma che..»

« Ssh! » la figura di Malfoy mi intima di stare zitta, mettendomi un dito sulle labbra. Si sporge verso l’angolo del corridoio con la testa, notando che la gatta era ancora lì e si guardava spaesata attorno, cercando di capire dov’è finita la sua preda.

« Meglio andarcene da qui.. » mi sussurra. Io annuisco e ci avviammo per i corridoi, lui che ancora tiene il mio polso con la mano. 


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Capitolo 5
*** 5 Chapter ***


Seguendo il consiglio di dramionelovestory ho deciso che, se riesco, aggiornerò di più, anche perchè, lo ammetto, sono sempre impaziente anche io :3 
 :Ma ma ma, ho notato che non avete risposto alla mia domanda D: io chiedevo:
- Cosa ne pensate adesso di Sarah?
Era una domanda vera, volevo veramente una vostra risposta! Più avanti capirete perchè, MUAHAHHAHAHAHHAHAH (la mia perfidia non ha limiti)  perciò vi chiedo di rispondere almeno in questo capitolo! Io intanto ricambio:
Fischino le trombe, rullino i tamburi, adesso, per la prima volta nel corso della storia, risponderò a voi, sperando che voi rispondiate a me! Allora, iniziamo anche dal capitolo precedente,  che non sono riuscita a commentare (=.= e voi direte, ma chi se ne frega!?)
 mikilily : Sai, non ho idea se i ricci siano gelosi o meno, ma se lo sono, sicuramente la nostra Hermione è una di loro! Spero che continuerai a seguire la storia :)
 oOclorophillaOo : Felice che ti piaccia :D Il metodo di scrittura certe volte lascia un po' a desiderare anche a me, perchè mi sembra ti tirare su dei casini bestiali da certe frasi che potrebbero essere semplicissime, ma sono una tipa complicata.. 
 Black_Yumi: Non posso anticiparti niente, però ci hai azzeccati in pieno! Posso dirti che dal capitolo 9 GRAN PARTE (non tutte, non sia mai! L'ho detto che la mia perfidia non ha limiti) dei tuoi dubbi saranno svelati, continua a seguirmi ;)
Ciao cara :*
 
Bene bene, ora vi lascio al capitolo, buona lettura!  
 
 

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Capitolo cinque

 

La torre di astronomia di notte offre uno spettacolo bellissimo. Dalla finestra si può vedere il giardino di Hogwarts illuminato dalla flebile luce delle stelle e, proiettato nel lago nero, il riflesso della luna.

Ci arriviamo veloci, stando attenti che ogni corridoio sia deserto e senza destare il minimo sospetto; varchiamo la porta e noto che la mano di Malfoy ora stringe la mia, giro lo sguardo dall’altra parte leggermente in imbarazzo, lui se ne accorge e mi lascia la mano, avvicinandosi alla finestra.

« Uff » sbuffo « Ho avuto una paura terribile! » dico sedendomi per terra e passandomi una mano sulla fronte

« L’amica di Potty, che lo ha aiutato a combattere contro Voldemort, ha paura di un misero sorvegliante? »

« Sciocco, non avevo paura di Gazza, ma.. »

« Della punizione?» finisce lui per me, lo guardo un attimo e annuisco un po’.

« E già, la perfetta so-tutto-io Granger, non deve mai e poi mai finire in punizione! » dice improvvisando un tono serio.

« E comunque, mia cara perfettina, » aggiunge « qualcosa te la sei dimenticata » e mi sventola davanti i fogli di pergamena che riconosco essere i miei appunti

« Eh no, me n’ero accorta, infatti stavo giusto per venire a riprendermeli! »

« Ah si? E dimmi un po’, come pensavi di entrare in sala comune di Serpeverde? »

« Non è servito, ti ho trovato per i corridoi.. »

« E se invece non fossi stato lì? » mi chiede lasciandomi spiazzata. In effetti, ero uscita da Grifondoro ma non avevo idea di come raggiungerlo

« Bhe ecco.. »

« Te lo dico io, » interrompe la mia arrampicata sugli specchi « Primo: non avresti trovato i tuoi appunti; secondo: ti saresti trovata in punizione in questo preciso momento » e termina la frase con fare altezzoso

« Malfoy.. »

« Non ce la vedo proprio » mi interrompe ancora sghignazzando « Hermione Granger in punizione.. che roba! Peggio di Voldemort che distribuisce caramelle ai Mezzosangue, già mi immagino la scena!.. »

« MALFOY.. »

« E la faccia della McGranitt! Uh, la sua alunna prediletta, forse si sarebbe data all’alcol, o fraternizzato con Piton, o avrebbe dato di matto.. »

« Malfoy! .. »

« Accidenti, quanto mai non ti ho lasciata lì, sarebbe stato tutto un bello spettacolo, soprattutto.. »

« MALFOY! » balzo in piedi e mi avvicino a lui

« Si? » dice con nonchalance alzando un sopracciglio

« Non mi piace quando la gente mi interrompe! » gli ringhio contro. È una cosa orribile, mai l’ho sopportato e mai lo sopporterò! Una forma di maleducazione indecente! E poi non era lui il purosangue aristocratico?!

« Uff » sbuffa alzando gli occhi al cielo « Granger, ti ho appena salvato il culo, dovresti essere più gentile! » e fa l’offeso

Io lascio cadere le braccia sui fianchi a bocca spalancata, mi giro e prendo un respiro profondo. Calma Hermione, stai calma. È solo un poveretto che farnetica, devi cercare di restare calma..

« Accetto le tue scuse » una voce arrogante e presuntuosa alle mie spalle interrompe il monologo con me stessa, facendomi definitivamente uscire dai gangheri.

« Io non ti ho fatto nessuna scusa! »

« E per questo sei stata maleducata » COSA?! COME?! Maleducata chi, IO!?

« MALEDUCATA!? » lui annuisce piano

« M – A – L – E – D – U – C – A – T – A !? » e gli punto un dito al petto.

« Oltre che sgarbata sei anche sorda? » Okay, ora sono letteralmente furiosa. «Tu.. » sussurro. Mi faccio più vicina.

« ..Io non sono né maleducata né sorda!.. » e lo fisso dritto negli occhi.

« ..di un po’ furetto, che vuoi!?.. » lo guardo con aria di sfida

« ..che ti ringrazi!? » gli scruto ancora gli occhi, ma il suo sguardo è cambiato.

« Sì. » viene più vicino, tanto che i nostri nasi quasi si sfiorano.

Ma che sta facendo? E cos’era quell’accenno di malizia nella sua voce? E perché si avvicina.

Ma una cosa mi sorprende di più. Il mio cuore che inizia a battere irregolarmente, più forte. Perché mi fa quest effetto? Non dovrebbe farmelo, lui è Malfoy! Draco Malfoy! Suo padre era un Mangiamorte assassino, e sua zia mi ha personalmente torturata. Rabbrividisco un po’ al ricordo.

 

E mi viene in mente quello che mi ha detto Ginny..

Adesso è completamente vicino a me

« Oh mio Dio, ti sei presa una cotta per Malfoy!? »

 Un suo braccio mi circonda la vita.

« Non è che sei gelosa? »

L’altro porta la mano sulla mia guancia.

« Eh sì, sei proprio gelosa.. »

Mi accarezza dolcemente.

« Anzi, mi sa che ti stai proprio prendendo una bella cotta, da come neghi.. »

I nostri sguardi si incrociano, e se è possibile mi perdo letteralmente nei suoi occhi.

« Non è vero! »

Ed è un attimo, mi bacia. All’inizio è un bacio a fior di labbra, ha paura che io possa tirarmi indietro. Rimango un attimo interdetta, ma poi mi abbandono al desiderio e dischiudo le labbra, permettendo l’accesso della sua lingua nella mia bocca e subito il bacio diventa più passionale. Gli metto le braccia intorno al collo e lui mi cinge di più la vita. Il bacio dura a lungo, poi ci stacchiamo, imbarazzati ma ci guardiamo negli occhi. Io gli sorrido e lui ricambia. Si è fatto tardi e decidiamo di tornare in dormitorio salutandoci con un’occhiata che sarebbe stata indecifrabile e insensata per chiunque non avesse assistito alla precedente scena.

« Vedremo.. »

E se Ginny avesse visto! ..


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Capitolo 6
*** 6 Chapter ***


Ave Popolo,
(Si, sto ripassando latino =.=) ecco il nuovo capitoletto :3
Il sei? Si, il sei.. ah! Il seii! Muahhahahahha, il sei è un capitolo importante.. ma il sette di più! Perciò.. insomma.. no, non vi anticipo niente. Bha, questa introduzione fa schifo. Okay, leggete allora!
 
P.S. Io so che divento petulante, ma anche per questo capitolo voglio chiedervi:
- cosa ne pensate di Sarah? Che idea vi siete fatti? (Nell'ambito di questo capitolo)
Perchè.. una cosa mia, che poi diventerà nostra :P
 
Okay, ora vi lascio leggere!
Baci :*
 

š›

 

Capitolo sei

 

Quei minuti in cui mi trovo da sola, siamo solo io e il mio cuscino. Penso. Penso a tutto, qualsiasi cosa. Varia da " che sto facendo della mia vita? " a " ho avuto compiti?

 

Arrivo al dormitorio che sono quasi le dieci e mezza.

Non mi fermo nemmeno in sala comune e raggiungo subito la mia stanza, fiondandomi sul letto. Sto già per addormentarmi, quando inizio a sorridere e ridacchiare come un’ebete, ma che volete farci, c’est l’amour..

 

" la stanza è così silenziosa, ma la mia mente è così forte. Essa mi fa impazzire, perché alle cose a cui non dovrei mai pensare, ci penso. A volte la odio perchè mi porta sù, cose a cui invece non dovrei pensarci più.

 

Wo, wo, wo, frena Hermione!

Che c’è?

Hai appena detto di essere innamorata di Malfoy

E bhe?

Tu non sei innamorata di lui

E, di grazia, come fai a esserne sicura?

A te lui non è mai piaciuto, non piace e non piacerà mai. Non ti ha mai sopportata e ti ha ricoperta di insulti per anni, non puoi innamorartene!

Bhe, ma è cambiato parecchio quest’anno.

Non attacca.

Suvvia, ci siamo baciati!

Si, per lui potrebbe essere stato uno degli innumerevoli baci. Poi scommetto che se la fa con quella gallina della Lefevbre.

TACI!

Perché, sei gelosa? Non ne hai motivo..

E invece sono gelosa lo stesso! Non può andare con quella!

Perché, ti piace?

Ah-ahn!

Che c’è?

L’hai ammesso!

Cosa?

Che sei interessata a lui!

Hm, cara, io non ho ammesso proprio niente, sono solo una vocina nella tua testa, la tua voce.

Quindi?

Quindi l’hai ammesso a te stessa.

« Oh.. » sgrano gli occhi. « mi.. mi piace Draco Malfoy.. »

 

La frazione di secondo prima di dormire è il secondo più attivo della mia vita.

 

 

 

**

Avevo dormito malissimo per quasi tutta la notte e la mattina in Sala Grande avevo un’espressione allucinata.

Harry quasi si strozza con un boccone, a Ron ricade goffamente il cucchiaio nel piatto. Ginny non sembra per niente sorpresa.

« ‘Giorno, Herm. » saluta lei con voce squillante continuando a mangiare.

« Hey » la mia grande risposta, prima di fiondarmi sulla sedia.

Harry prende la parola « Hm.. Hermione, tutto bene? »

« Ah-an » annuisco apertamente e inizio a fingere di mangiare, dato che non mi andrebbe giù niente.

Sento gli sguardi insistenti dei miei amici su di me e la cosa mi irrita. Terribilmente. Scocco un’occhiata veloce (quel che basta per vedere e per non essere vista) al tavolo dei Serpeverde.

Malfoy mi ignora.

Deliberatamente e spudoratamente.

E si vede.

Devo assolutamente chiarire questa cosa, non possiamo fare finta di niente. Non posso.

Come fa a essere così? A fare finta di niente? Non sta provando le mie stesse sensazioni? Allora la vocina aveva ragione.

Per lui non è stato niente di più che uno stupido bacio.

Ma non posso vivere con il dubbio.

 

Punta sempre verso le stelle. Se cadi toccherai le nuvole.

Io voglio puntare alla mia stella.

 

**

« Herm, che succede? » Ginny. Quella ragazza è incredibile. Finita la colazione ho aspettato che lui si alzasse e sono uscita anche io dalla sala grande. Ginny mi è subito dietro.

« Niente, va tutto bene.. » cerco di accennare un sorriso

Lei mi scruta un attimo negli occhi. Mi infastidisce, allora mi giro e faccio per andarmene.

« Non credo dovresti farlo. » sento un tuffo al cuore. Che avesse capito le mie intenzioni? Che avesse capito tutto? Mi giro e la guardo sorpresa. E i suoi occhi mi scavano nell’anima.

« P-prego? » cerco di improvvisare una certa calma.

« Non credo dovresti farlo.. andare a parlargli intendo » sempre seria.

Si, aveva capito tutto.

« Perché..? » effettivamente non capisco il perché della sua affermazione.

« Credo di aver capito cos’è successo.. ma, Hermione, tu non hai sentito.. » e si blocca mordendosi un labbro e abbassando lo sguardo. Posso leggere preoccupazione. Com’è normale che un’amica si preoccupi di un’altra. Sempre così dolce Ginny

« Cosa? » le domando facendomi più vicina e scrutandola.

Ma non accenna a rispondere ne ad alzare lo sguardo.

Vedendo che non mi da risposta mi volto di nuovo e sta volta me ne vado per davvero.

« Hermione! » un ultimo tentativo. Una voce che prega di essere ascoltata. « Ti prego.. » una supplica.

« Punta sempre verso le stelle. Se cadi toccherai le nuvole. »

 

***

 

Corridoi su corridoi. Pieni di gente ma deserti ai miei occhi.

Non so nemmeno più dove sono finita.

Tanto meno se le lezioni sono iniziate, ma non importa.

Per stare in pace con me stessa so cosa devo fare.

Quello che sentirò potrà farmi bene. Ma anche molto, molto male. Potrei commettere un grande errore, ma d’altra parte, una persona che non ha mai commesso un errore, non ha mai provato niente di nuovo.

E, dopo un po’, vivere nella monotonia, sicura, ma pur sempre monotonia, diventa noiosamente monotono.

Hermione Granger ha sempre avuto paura di sbagliare, di non fare la cosa giusta, di non essere perfetta.

Ma sento che questa è la cosa giusta.

E Hermione Granger si fida del suo istinto.

Non sa quanto si sia sbagliata.

Bastano una manciata di passi per farmi cambiare idea.

Il mio istinto fa schifo.

All’angolo del corridoio ci sono Malfoy e, niente meno che Sarah Lefevbre.

Stanno parlando, più che altro sussurrando, ma riesco a udirli almeno un po’, quindi rimango nascosta ad origliare. Non si dovrebbe fare lo so, ma la mia parte diligente adesso è andata a farsi fottere.

Lei appoggiata al muro con braccia e gambe incrociate lo guarda storto, quasi fosse arrabbiata. Lui, dalla sua altezza, ha uno sguardo neutro, il solito impeccabile.

« Allora? » chiede lei, solito accento francese.

« Allora cosa? »

« Non fare il finto tonto con me, Draco. » Draco? Lo chiamava per nome.. mi si rigira qualcosa dentro lo stomaco.

« Io non ho niente da dirti »

« Già, a me niente. » si guardano ancora freddi. Poi lei sospira chiudendo gli occhi e rilassandosi un attimo. E torna a fissarlo, con uno sguardo più dolce, però. E la cosa non mi piace.

« Quando glielo dirai? » breve pausa dove lo scruta affondo con i suoi occhi verdi « Quando le dirai di noi? »

 

Crack.

Qualcosa si è rotto, ma l’ho sentito solo io. Qualcosa più o meno all’altezza del petto, verso sinistra. Se non si è rotto, si è sicuramente scheggiato.

Mi porto una mano alla bocca.

Noi?

Cos’è Noi? Loro? Loro due? Insieme?

Sento i miei occhi inumidirsi leggermente. Come può? Già immagino..

Ciao, sono un ragazzo.
Ho intenzione di farti innamorare di me e poi rompere con te e ferire i tuoi sentimenti.

Uno stronzo insomma.

Mi sento così.. vuota. Senza parole, senza pensieri. Solo quello di loro due, insieme. Perché ho così tanta paura di perderti quando non sei neanche mio?

Non pensare. Non pensare dannazione. Perchè quando pensi realizzi quanto fottuta è veramente ogni cosa. Realizzi che non sai come sei arrivato dove sei, non sai dove stai andando e non sai più cosa fare. Io realizzo che non riesco a uscire da questa situazione, questa specie di vuoto, ed è orribile.

Parlate, parlate! Dite qualcosa! Questo silenzio mi sta uccidendo.

 

« Dammi tempo, Sarah. »

« Te ne ho già dato abbastanza. Non puoi farlo. Lo sai che non puoi. Io e te.. »

« Sì, sì, maledizione! Lo so! » la interrompe lui.

« Se non lo fai tu dovrò farlo io » è tornata a guardarlo freddamente.

« Non preoccuparti, glielo dirò. E noi due, insieme.. »

« Va bene, mi basta. » e gli sorride. Lui ricambia. A me non ha mai sorriso così.

 

Ho sentito abbastanza.

Me ne vado.

Me ne vado, via, lontano da qualcosa che non voglio vedere, non voglio accettare.

 

Il bagno dei prefetti sembra quasi accogliente. Se non fosse per quell’aria triste e cupa, che da il mio pianto ai muri.

Maledetta.

Maledetta puttana.

Maledetto lui e maledetta lei.

La sfiga totale di Hermione Granger.

Ma cosa dovrei pretendere, io non dovevo innamorarmi di lui, che non ricambi non dovrebbe sorprendermi.

E invece fa male lo stesso.

Non riesco a togliermi dalla testa che è colpa di quella stronza. Lo so, lo so che in fondo non c’entra solo lei. Non è colpa sua se è bella, brava, intelligente.. dannazione lei è perfetta! Io ho sempre voluto essere perfetta, ma adesso mi rendo conto che non lo sono mai stata. Lei è tutto quello che io non sono. Forse sono così sconvolta per questo. Le mie convinzioni vanno a pezzi. Il mio mondo mi crolla addosso. Non sono mai stata la ragazza che volevo essere.

Hermione Granger non è perfetta.

Sarah Lefevbre, anche lei probabilmente non lo è. Ma lo recita maledettamente bene.

Smettila di piangere.

Lo sapevi che ti stavi illudendo. È tutta colpa tua. Sciocca, ingenua, ragazza innamorata. Ma cosa posso farci.

Smettila di piangere, smettila di piangere.

La speranza è l’ultima a morire, ma la prima a illudere. Oh, quanto mi ha illuso. Il mio cuore aveva preso il potere. Ma non succederà più, d’ora in poi solo cervello. Ragione e razionalità. Niente stupidi sentimenti traditori.

Smettila di piangere, smettila di piangere.

Che senso ha? Sentire che stai per essere felice e un attimo dopo rovinare giù per un burrone e la tua ragionevolezza che ti ride in faccia. Sfacciata, “te l’avevo detto” dice, per lei i sentimentalismi sono inutili. Non si può vivere una vita fredda, senza emozioni, ne sono consapevole. Ma si può imparare a controllarle. Vederle come il cagnolino del cervello. Addomesticarlo, tenendolo al guinzaglio per impedirgli di scappare e combinare casini. Addestrarlo, per tenerlo sotto controllo. Premiarlo, quando fa qualcosa di giusto. Punirlo “cattivo cane” quando fa degli errori. Si, posso farlo, perché io sono Hermione Granger, la ragazza non perfetta, quella che ha ancora tutto da imparare, ma che certo non si tirerà indietro.

La prima cosa da fare è smettere di piangere.

 

š›

 

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Capitolo 7
*** 7 Chapter ***


Sono in ritardissimo lo so!

Ma ho avuto problemi con la linea di internet, per non parlare della corrente!

L’altro giorno ho studiato scienze al lume di candela -.-

Povera me.. comunque, finalmente vi posto il capitolo, senza indugiare vi lascio alla lettura :D


š›

 

Capitolo sette

 

Nuovo giorno, nuovo inizio.

Ieri è trascorso, non so come, è passato e basta, non si è preoccupato di avvertirmi.

Oggi voglio parlare. Sto mentendo, non voglio parlare. Voglio discutere con quello. Eh già, niente più nome, cognome o assurdi soprannomi, solo un quello. Che si è dimostrato tanto mio amico, tsè.

È da ieri che sono impassibile, silenziosa.

Il silenzio è l’urlo più forte di una ragazza

 Non permetto più alle emozioni di apparirmi sul viso, mi hanno già tradito, adesso stanno a cuccia. Sono state un cattivo cane, niente più passeggiate.

Volto serio, testa alta, l’immagine della fierezza. Peccato che dentro stia morendo. E lo so, lo so, ma voglio ignorarlo. Mi sento una specie di stupida bibita gasata. Tu la agiti e il contenitore rimane immutato, ma dentro si dimena. Ma non succede niente, finché non scoppia.

E l’agitazione aumenta quando vedo il mio obbiettivo infondo al corridoio, mi sono ripromessa di stare calma, al massimo sussurrargli un “crepa, infame”, solo questo. E gli è andata bene, considerando che il giorno prima avevo preso in considerazione un Avada Kedavra.

Saluta qualcuno con un cenno del capo, seguo la traiettoria.

Il cane cattivo scappa dal guinzaglio.

La Lefevbre che dall’altra parte gli sorride prima di entrare in aula.

 

« Schifoso bastardo! »

L’avevo detto che il cane era scappato.

Schiaffo.

Anche la lattina è esplosa.

Inutile descrivere la sua faccia. Bamboccio imbambolato. Come se non sapesse cos’ha fatto.

« Ma cosa.. Cosa ho fatto !? »

« LO SAI. »

« NO, NON LO SO. »

« Non fare il finto tonto con me, Draco. » dico con una vocina stridula, tanto per imitare quella della Lefevbre.

Funziona.

Sgrana gli occhi e resta a bocca aperta. Ha capito. Ha capito che io so di loro, ma non mi dice niente, non ha nemmeno il coraggio di ammettere tutto.

« Mi fai solo ridere » ultima occhiata di puro odio, poi mi allontano.

 

Un angolo nascosto di giardino. Un posto dove non c’è mai nessuno, di cui la maggior parte degli studenti ignora l’esistenza.

Non sono venuta qui a piangere ho robe del genere. Volevo solo stare un po’ da sola, rilassarmi.. cercare di placare quella rivolta interiore che vorrebbe farmi tornare indietro da quello, chiedere spiegazioni, chiarimenti. O solo baciarlo un’altra volta. Ma no, non lo faccio, sarebbe disgustoso. Io sono forte. Sono forte..

Alla fine la razionalità ha dato i suoi frutti. Ho realizzato che non c’entra più di tanto la francesina, non è colpa sua se è per.. così. La colpa è di Malfoy. Malfoy e basta. È lui che mi ha baciata, pur stando con Sarah. È lui il deficiente in tutta questa storia.

Certo, lei non è la prima candidata al titolo Migliore amica di Hermione, ma quanto meno adesso la sopporto. Però direi che la odio ancora.

 

« Hem.. »  ad attirare la mia attenzione è un colpo di tosse.

Due occhi verdi incorniciati da una massa di capelli biondi e mossi mi scrutano. La guardo, alzando un sopracciglio, Sarah.

Che vuoi?

« Posso? »

No.

« Certo » e si siede accanto a me.

« Hermione.. »

Evapora.

« .. Hermione? » accento francese.

Chi ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome?!

« Si? .. » chiedo, visibilmente scocciata. Lei sospira e mi guarda.. malinconica?

« Sei arrabbiata? »

No… allora non è finita a Corvonero per niente.

« .. con me? » adesso è triste.

« No, perché dovrei? » voce piatta.

« Sicura? »

« Ovviamente. »

Hm, è scettica.

« Bene, perché spero veramente tu non lo sia. » è veramente triste « non.. credo di averti fatto qualcosa di male.. ma se l’ho fatto ti prego dimmelo! » chi è questa e dove ha nascosto Sarah-acida-Lefevbre?!

« non voglio che tu sia arrabbiata con me.. ti ho sempre stimata, dal giorno in cui mi avevano detto chi sei.. Hermione Granger, la strega più brillante, l’eroina del mondo magico » abbassa il capo e scuote piano la testa, accennando un sorriso amaro. « avrei tanto voluto essere come te.. »

Lei è tutto quello che io non sono.

Si sente come me.

Alzo il capo e finalmente la guardo. E percepisco nei suoi occhi tutta la sincerità.

« Io non sono perfetta.. » le dico.

« Certo che no, » io sono perfetta (dirà) « nessuno è perfetto » attira nuovamente la mia attenzione « tutti commettono errori, ma dagli errori si impara.. » ha ragione « “quello che non ti uccide ti rende più forte”, dicono.. il punto è che non puoi sapere cosa ti ucciderà.. » alza lo sguardo e ci guardiamo negli occhi.

« è tutto in prospettiva. Ognuno ha un modo diverso di vedere la perfezione. Chi in estetica, chi in intelligenza, chi in entrambi. Chi nel suonare uno strumento, chi nel saper dipingere, chi nello scrivere.. non esiste l’onniscienza, anche perché se tutti sapessero tutto di tutto sarebbe estremamente noioso. Il bello è, infatti, imparare sempre cose nuove, da chi ne sa più di noi.. »

Ha ragione.

Caspita, se ha ragione.

Sorrido.

« Allora non sei finita a Corvonero per niente »

«Quello straccio del cappello parlante funziona ancora » e ridiamo.

Wow, non l’avrei mai detto che mi sarei trovata a ridere sotto un albero con Sarah. Proprio lei che odiavo fino a poco fa.

Parliamo per un po’, parliamo di tutto. È simpatica, e tremendamente intelligente. Ha carisma e sa affascinare le persone. Quando inizia a parlare ti perdi nei suoi discorsi. La compagnia perfetta.

« Hermione.. » riprende dopo un po’

« Hm? »

« Adesso me lo dici perché eri arrabbiata? »

Glielo dico, non glielo dico, glielo dico, non glielo dico, glielo dico, non glielo dico, glielo dico …

« Bhe sai.. ho saputo che tu e Malfoy state insieme e, insomma, non l’ho presa molto bene, perché.. » non mi fa finire la frase che scoppia a ridere.

Che ha da ridere!?

Se una cosa è certa è che la situazione non è per niente ironica.

« Che ridi!? » e mi alzo in piedi.

Bha, niente, continua con le risa, finché non è bloccata dal male alla pancia.

« Finito? » chiedo seccata

« Oddio, » si fa aria con una mano « adesso muoio! »

« Magari così la smetti di ridere! » sono offesa, uffa!

« Ma dai! Davvero? »

« Cosa? »

« Io e Malfoy.. » e alza gli occhi al cielo « come lo hai sentito? »

« Ne parlavate voi due.. » una risatina..

« Herm.. » mi guarda divertita « è impossibile. Io sono sua sorella! »

 

š›

 

 
Ora cosa ne pensate di Sarah? *Muahahhahaha* 

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Capitolo 8
*** 8 Chapter ***


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Capitolo otto

Mi giro verso di lei.

Ride.

Spalanco la bocca.

Ride.

Sbatto gli occhi più volte.

Ride.

È impossibile, Malfoy non ha sorelle! Non porta nemmeno il suo cognome!

« Co … Cosa!? »

« Hai capito, io sono sua sorella » dice lei con naturalezza.

Ma di naturale qui non c’è un fico secco!

« Ma.. è impossibile, lui è figlio unico, non.. »

« Hermione, rifletti.. perché non abbiamo lo stesso cognome? » e a quella frase il suo sguardo sembra intristirsi, ma di poco. poi riprende subito quel cipiglio divertito.

« è? .. Ah! … Oh… »

Mi sta prendendo in giro?

Ah, ho capito! È illegittima.

È illegittima … Oh..

« Esatto.. » e osserva la pavimentazione.

Stupida, stupida Hermione.

Stupida perché sei stata gelosa per niente, stupida perché non ti fai mai gli affari tuoi, stupida perché l’hai ferita. Non avevo mai visto gli occhi di Sarah così. Sono cupi. Erano sempre stati allegri e maliziosi, adesso sono più scuri. Il bel verde chiaro e acceso ha lasciato il posto ad un verde che sembra ricoperto da un velo nero, e guarda il pavimento.

Non aveva mai abbassato lo sguardo.

« Scusami, io non.. non ne avevo idea » e sono visibilmente sorpresa, dato che non ho ancora finito di sbattere gli occhi.

Lei sorride e torna a guardarmi.

« Tranquilla, nessuno ne ha idea, non è colpa tua. Non sei onnisciente, anche se credo ti manchi poco.. »

E ridiamo insieme.

Malfoy.

Cazzo, Malfoy! E scatti in piedi a questo pensiero.

Gli ho dato del verme bastardo e l’ho piantato lì.

Cazzo.

« Scusami Sarah, io.. »

« Ho capito, vai. » e mi rivolge uno dei suoi meravigliosi sorrisi.

 

***

 

Udite, udite, la strega più brillante di Hogwarts è una perfetta imbecille! Ho anche saltato le lezioni, maledizione!

Ma quanto è grande questa scuola!? Serve quasi una cartina! Se mai dovessi incontrare uno dei quattro fondatori glielo farei notare, non si può fare una scuola grande e complicata come un labirinto, insomma! Uno deve sapersi orientare, poi quando non trova qualcosa che fa? Una cartina?!

I babbani sono più furbi, loro per le strade usano tanti segnali!

Ecco, ecco cosa ci vorrebbe! Dei segnali stradali per i corridoi, che ottima idea, credo che..

 

« Ma che cosa mi metto a pensare!? » dico bloccandomi di colpo. Lascio ricadere le braccia, sono stanca. Sospiro. Ho sempre fatto schifo nella resistenza.

« Sono una povera stupida » .. perché sto parlando a voce alta!?

« Sono d’accordo. »

Mi giro. Ah-an, eccolo lì!

Hm, sembra ancora piuttosto.. contrariato dalla mia scenata di prima.

« Malfoy! » e improvviso un falso sorriso.

« Malfoy!? E che fine ha fatto lo “schifoso bastardo”!? » Sia avvicina. Non è contrariato, è incazzato.

« Accetto che mi diano dello stronzo, perché lo riconosco, ma tu mi hai insultato senza motivo, e non mi va giù! »

Tanto.

« Lo so, è che.. »

« Ha adesso lo sai!? Peccato che non ti sia venuto in mente un po’ prima! E ora voglio spiegazioni, SUBITO. E non provare a.. »

« Ho parlato con Sarah » dico tutto d’un fiato, sperando che si calmi.

« Che c’entra Sarah in questa storia!? » e fa una smorfia di chi non ci sta capendo niente. Poi gli si accende una lampadina e il viso torna serio, e sorpreso.

« Me l’ha detto » lui boccheggia un po’, per poi tornare posato.

« Non ho ancora capito cosa c’entri! Lei è.. » abbassa la voce « la mia sorellastra » poi ritorna a urlare « ma, cosa c’entri tu! »

Glielo dico, non glielo dico..

Sono una Grifondoro, gli dico la verità

« Mi spiace, è che io.. » respiro profondo.

« vi ho visti insieme e.. è scattato qualcosa. » lui sembra stupito, chiariamogli le idee «non so tu, ma io quella notte non l’ho dimenticata. Anzi, non ho fatto altro che pensarci, credevo che.. che.. non lo so nemmeno io cosa credevo, per questo volevo venire a parlarti e però ti ho trovato con lei.. e parlavate di voi due, di un segreto, pensavo steste insieme e.. mi dispiace, non avrei dovuto intromettermi e accusarti come.. »

« Perché ti ha dato fastidio? » è curioso e.. dolce.

« Perché.. non lo so, stavamo diventando amici e.. » non posso fare a meno di balbettare e guardare il pavimento.

« La verità, Granger. »

La verità, Granger.

Forza, di la verità, Hermione.

Sei gelosa.

Lo so.

Ne sei innamorata.

Lo so.

È la verità.

Lo so.

« è solo che.. » coraggio.. lo guardo negli occhi « Mi dispiace. A volte, divento gelosa pensando che qualcun'altra possa renderti più felice di quanto io possa fare »

Ci guardiamo negli occhi.

Poco.

Mi bacia.

È meraviglioso. Non il bacio, intendo.. bhe si anche quello.. ma lui è meraviglioso.

È un bacio che per me sa di amore, di passione e gelosia. Un mix delle emozioni più potenti che adesso mi vengono in mente.

Ma che sto facendo? Lui mi bacia e io penso?! Al diavolo.

E rispondo al bacio.

 

Dopo un po’ ci stacchiamo.

Un tempo che mi è sembrato infinito, ma fin troppo breve.

Mi guarda negli occhi, e io sento che sto per perdermi, di nuovo.

« Non è la cosa più giusta.. »

« Facendo una lista delle cose sbagliate e giuste. Tu saresti il numero uno in entrambe. »

E mi sorride, un sorriso vero.

E poi mi torna in mente di Sarah.

« Adesso però voglio tutta la storia »

Mi sorride « Vieni, andiamo a cercare Sarah »

 

***

 

È ancora lì dove l’ho lasciata.

Ci stava aspettando, ne sono sicura.

Appena ci vede arrivare si mette in piede di fronte a noi.

È Draco che parla.

« Credo che.. ci sia bisogno di spiegazioni » lei annuisce.

« Meglio trovare un posto più adatto » dice guardandosi in giro.

« Andiamo nella stanza delle necessità » propone Draco. Tutti d’accordo, andiamo.

Sarah passa davanti al muro due o tre volte e poi compare una porta. All’interno c’è una specie di salottino, con un camino. Ci sediamo e poi lei inizia a parlare.

« Hermione, queste spiegazioni le devo a te quanto a Draco, fino ad ora a lui ho solo annunciato la nostra parentela, senza entrare nei particolari, quindi.. » sospira « partiamo dall’inizio.. »

 
 
 
Vi invito a leggere questa short:  QUI

 

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Capitolo 9
*** 9 Chapter ***


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Capitolo nove

 

« Dovete sapere che mia madre, ecco.. non è comune.. » guarda me e Draco e si accorge che la fissiamo interrogativi, così va avanti.

Si legge la fatica nelle sue parole.

« Lei era una fata. A dire la verità, una delle più potenti.. 1979, mia madre ha 25 anni, prossima alla cerimonia ufficiale per la completa padronanza dei suoi poteri, istruita al dovere fin da tenera età, una senza macchia, insomma.. Hermione tu sai cos’è la cerimonia, vero? »

Mi chiede, probabilmente ha visto il mio sguardo perso

« Si, credo.. ne ho sentito parlare ma non ne so molto.. »

« Bhe, non è un rito di una setta malefica » riprende Sarah « è solo l’introduzione di un nuovo membro adulto nella comunità delle fate, ma è necessario che l’aspirante componente sia puro.. »

Non capisco cosa intende con puro, ma decido di non interromperla più, quindi annuisco.

« Aurelie (così si chiama mia madre) è a Parigi, una piccola vacanza da parte della nonna, una specie di regalo. Et là, sous la vue magnifique de la Tour Eiffel, incontra un uomo.. Lucius Abraxas Malfoy » pare sputare quel nome con tutto il disprezzo che ha.

« Una settimana.. una sola settimana per mandare in fumo il sacrificio di una vita.. » scuote la testa « iniziano a frequentarsi e.. si innamorano, se così si può definire.. solo in quel momento mia madre gli dice di essere una fata, di non aver ancora compiuto la cerimonia, ma lui altamente se ne fotte, dicendo che la ama, che è pronto a scappare con lei e balle varie e, venendo al nocciolo della questione, se la porta a letto. »

Non so come faccia Sarah a parlare in maniera così naturale di certi avvenimenti, non è per niente sconvolta, solo tremendamente incazzata.

Il disgusto riappare sulla sua faccia.

« Mia madre torna a casa, ma prima promette, con Lucius, che si sarebbero ritrovati, dopo due giorni esatti e se ne sarebbero andati insieme.. è la catastrofe: Aurelie racconta tutto alla nonna, che diventa assolutamente furibonda, ci manca poco che non la riconosca più come figlia, se non fosse intervenuto il nonno..

Poi, piano piano, accettano che loro figlia non diventi una fata completa e se ne vada con il suo amore.

Dopo due giorni mia mamma torna a Parigi, stesso ristorante, stesso tavolo. » prende un profondo respiro

«Nessuno. Nessuno quel giorno, nessuno il giorno dopo e nessuno nemmeno il giorno dopo ancora. Quel bastardo l’aveva mollata lì. Viviamo in un mondo costruito su promesse pronunciate da bugiardi.

Dopo una settimana.. il giornale.

Matrimonio dell’anno: Lucius Abarax Malfoy e Narcissa Black. » e fa un risolino sarcastico. Quando si dice ridere per non piangere..  I suoi occhi non sono più gli stessi, stanno cambiando tonalità. Viola scuro. Di istinto stringo forte la mano di Draco. Lui percepisce la mia agitazione ed interviene

« Sarah.. »

Lei si gira verso di lui, scuote un po’ la testa e ritorna normale, sussurrando uno scusatemi.

Allora era vero ciò che si dice sulla bastardaggine di Lucius Malfoy, non che ne avessi dubitato, ma fino a certi punti..

E poi faccio la domanda più stupida che potessi fare.

« E tua madre? »

Lei mi guarda con aria sprezzante.

« Mia madre è diventata pazza. » il suo sguardo ha un non so che di minaccioso, rabbrividisco. I suoi occhi tornano viola. No, non sono viola, almeno non completamente, c’è anche del rosso.  Mi stringo ancora di più a Draco, che adesso sembra preoccupato.

« Sarah, ti prego, cerca di controllarti.. » dice cercando di mantenere autocontrollo. Ma lei stavolta non è più in sé.

« Calmarmi!? Mia madre è diventata una pazza maniaca per colpa di quel lurido bastardo! Stava per farla diventare un’assassina! Se l’avessi sotto tiro in questo momento gli farei sputare sangue, tanti Cruciatus da contorcergli le sue viscide budella, farlo strisciare ai miei piedi e implorare pietà per la sua povera anima dannata a vita e spedirlo, con un incantesimo Oscuro il più crudele possibile sotto terra, dove devono stare i vermi come lui! Anzi, non si merita nemmeno l’onore  di essere seppellito nel fango! » urla, è fuori di senno.

Al suo urlo tutti gli oggetti di vetro nella stanza si rompono, frammentandosi in mille pezzettini e sparpagliandosi ovunque, fortunatamente Draco ha innalzato uno scudo.

« Sarah! Cazzo, ritorna in te! » le urla contro.

Lei ormai è balzata in piedi, ha un alone rosso scuro tutt’intorno, i suoi occhi emanano fiamme. È spaventosa.

Al richiamo di Draco si gira verso di noi.

È fatta, ora ci uccide.

Strizza gli occhi e quando li riapre sono tornati il bel verde di sempre, sbatte un attimo le palpebre

« Oh, scus.. » e perde i sensi.

 

« Cazzo! » e dopo la brillante esclamazione Draco va verso Sarah, seguito a ruota da me.

Le tira su un po’ la schiena e inizia a darle dei colpetti sulla faccia

« Sarah! Hey, svegliati! Forza!.. »

« Mettila qui! » e gli indico un divano.

Lui la prende in braccio e la poggia lì sopra. Dopo poco Sarah riapre gli occhi.

« Mmmh » mugola « che è successo? » si guarda intorno finché non incontra lo sguardo di Draco, al che dice seccata

« Oh no! Di nuovo? » lui annuisce.

Mi sento esternata dalla conversazione. Un po’ il terzo incomodo,  allora riprendo a parlare, schiarendomi la voce

« Cosa ti è successo? »

« Hermione, è una storia lunga, è meglio lasciarla riposare, ce la racconterà dopo » uffa.

Ma cosa fa, mi esclude!? Detesto ammetterlo, ma sono gelosa anche adesso che so che sono parenti! Mi faccio schifo da sola..

Mi mordo il labbro, dispiaciuta di essere stata rimproverata da Draco.

« Andiamo Draco, lasciala stare! E poi sto benissimo » dice Sarah mettendosi seduta « lo sai che è solo qualcosa di temporaneo » lui sbuffa e lei mi rivolge un sorriso.

« Dicevamo? »

« La notizia sul giornale.. »

« Ah, già. » e ridiventa seria « Mia madre è tornata a casa, era a pezzi. All’inizio era passiva, si rifiutava di mangiare, dormire non usciva mai da camera sua, poi ha iniziato a stare male, vomito e capogiri giornalieri: era incinta. Di lì in poi la situazione è degenerata. » inizia a diventare nervosa « Ha iniziato a dare di matto, rispondeva male alla nonna, spaccava oggetti, imparava magia oscura, da ricovero.

Dopo 9 mesi era al culmine della pazzia, non sopportava più la sua pancia e quell’essere, come lo chiamava. » vedo il suo sguardo velarsi di tristezza « Una sera, quando mia nonna era uscita in giardino, lei ha.. » e si blocca, serrando gli occhi e la bocca, il suo respiro si fa tremolante e la sua voce si incrina « lei.. è andata in cucina, ha preso un coltello.. si è » si blocca ancora, stringendosi la pancia e una lacrima le solca la guancia, io e Draco le siamo subito accanto.

« ha cercato di uccidermi.. » dice con l’ultimo filo di voce, prima di essere scossa da singhiozzi.

« Va tutto bene » le sussurro accarezzandole la testa.

Dopo un po’ si riprende, scusandosi ancora.

« E’ una cosa che mi succede sempre, parlare di certe cose.. »

« Tranquilla, se non te la senti di andare avanti » cerco di tranquillizzarla

« No, fa niente, sto bene. » e si ricompone, con la sua solita eleganza « dicevo.. insomma, poi è rientrata mia nonna e l’ha trovata ricoperta di sangue, l’ha portata di corsa al San Mungo, dove per prima cosa mi hanno fatto nascere, poi hanno cercato di stabilizzarla.

Ero messa male, ma fortunatamente non aveva reciso organi vitali e sono sopravvissuta. Dopo un paio di giorni lei si è risvegliata, non mi ha nemmeno guardata.. » sospira un po’ « l’ha trovata l’infermiera in una mattina, si era suicidata. » .

« Io da quel momento ho vissuto con i miei nonni, ignara di chi fossero i miei genitori, ma non potevano negare la mia natura.

Come figlia di una fata dovevo avere gli stessi poteri, ma lei non aveva compiuto la cerimonia e c’era stato così tanto odio.. tutto si è ripercosso su di me » ora mi guarda negli occhi.

« Hermione, quella che tu hai visto prima ero io, o meglio la mia metà. »

«C-come? »

« Diciamo che.. ho un lato oscuro niente male, e che è meglio non svegliarlo, perché in quel momento non sono più padrona di me stessa, e potrei ammazzare a suon di Cruciatus chiunque mi capiti davanti. »

Sorpresa, stupita, spaventata.

« Quindi era questo che intendevate con devi dirle di noi ? »

« Si, ma ci sarebbe.. »

« Basta così. » la interrompe Draco, beccandosi un’occhiataccia da quest’ultima « per oggi abbiamo parlato abbastanza. »

« Draco.. » lo sfida lei.

« Sarah. » contraccambia il biondo.

« Andiamo, Hermione, dobbiamo almeno pranzare. » mi prende per mano e mi trascina alla porta «Ci vediamo » dice schioccando un’occhiata in direzione della bionda.

« Ciao Sarah! » le dico, ma non credo mi abbia sentito, perché orami la porta si è chiusa dietro le nostre spalle.

« Ma ti sembra il modo!? » lo rimprovero

Lui alza le spalle.

« Bhe, a me no! È mai possibile che nessuno ti abbia insegnato l’ed.. »

Ma non riesco a finire la frase, perché lui mi tappa la bocca con la sua.

« Non ti hanno mai detto che parli troppo? » mi sussurra a fior di labbra.

« Ah-an » gli mormoro e lo ritiro verso di me, per baciarlo di nuovo.

Un tempo che mi è sembrato infinito, ma fin troppo breve.

 

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