Taking Chances

di Little_Lotte
(/viewuser.php?uid=113677)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** A New Direction ***
Capitolo 3: *** Could be?! Who knows! ***
Capitolo 4: *** Don't Stop Believing ***
Capitolo 5: *** Lucky I'm in love with my best friend ***
Capitolo 6: *** Feels like Home ***
Capitolo 7: *** One Hand, One Heart ***
Capitolo 8: *** What I want, you've got ***
Capitolo 9: *** Perfect ***
Capitolo 10: *** Back in the Game ***
Capitolo 11: *** Best Christmas Ever! ***
Capitolo 12: *** New Year's Eve ***
Capitolo 13: *** I will never be the same, without you ***
Capitolo 14: *** When it all falls down ***
Capitolo 15: *** Love Shack, baby! ***
Capitolo 16: *** Life's to short to even care at all ***
Capitolo 17: *** Brothers ***
Capitolo 18: *** ( I have nothing ) If I don't have you ***
Capitolo 19: *** Dream On ***
Capitolo 20: *** What makes you beautiful ***
Capitolo 21: *** Thank's for making me a fighter ***
Capitolo 22: *** Straight to the Top ***
Capitolo 23: *** I hope you had the time of your life ***
Capitolo 24: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


E' incredibile come la vita di una persona possa cambiare radicalmente nel giro di poco tempo: un anno sei un ragazzino solo, insicuro e incredibilmente spaventato e l'anno dopo riesci finalmente a ritrovare te stesso, grazie all'aiuto dei tuoi amici, all'esperienza e al coraggio.

E all'amore.

Anzi, il più delle volte, è soprattutto l'amore ad aiutare a cambiare le cose; quando si ama e si è amati da qualcuno così profondamente, la paura e le insicurezze svaniscono completamente e si ha come la sensazione di essere invincibili, di avere talmente tanta forza da poter addirittura spaccare il mondo intero.

Quando si ama e si è amati con tutto il cuore, niente e nessuno è in grado di scalfirti, perchè niente e nessuno è abbastanza forte da spezzare quel legame che ti tiene stretto alla persona che ami.

Blaine Anderson non sapeva che cosa significasse innamorarsi profondamente di qualcuno e vivere una storia d'amore talmente bella, profonda e coinvolgente, da fargli dimenticare completamente tutte le sue insicurezze e le cattiverie della gente.

Beh, non prima di conoscere Kurt Hummel.

A dire il vero, Blaine non immaginava - la prima volta che i due si erano incontrati - che fra lui e Kurt sarebbe potuto nascere un sentimento così profondo e tanto meraviglioso; sebbene per entrambi fosse stato amore  a prima vista, per Blaine non era stato così facile riuscire a comprendere quali fossero i suoi reali sentimenti per il ragazzo.

Si erano incontrati in un momento estremamente difficile per entrambi: Kurt si sentiva tremendamente solo, e il fatto di essere il solo ragazzo gay in tutta la scuola gli pesava davvero tanto; molto spesso aveva dovuto affrontare la cattiveria, i pregiudizi e l'odio dei suoi compagni di scuola, che non riuscivano ad accettare nè lui, nè la sua meravigliosa unicità.

Blaine, da parte sua, cercava semplicemente di essere sè stesso; dopo essere fuggito da una scuola in cui tutti sembravano avercela a morte con lui - così tanto da fargli passare una vita d'inferno -  aveva finalmente ritrovato la serenità alla sua attuale scuola, la Dalton, ma per quanto si sentisse molto più spavaldo e sicuro di sè, dentro di sè albergava ancora una sensazione di inquietudine e di preoccupazione.

Con simili presupposti, era inevitabile che i due sarebbero diventati grandi amici.

Si era creato da subito uno speciale legame fra di loro; nonostante non si fossero mai visti prima, sembrava quasi chesi conoscessero da una vita.

Blaine inizialmente aveva creduto che si trattasse solo di una bellissima e profonda amicizia, ma col passare del tempo aveva realizzato che erano semplicemente predestinati; la cosa buffa era che Kurt lo aveva capito da subito ed era stato Blaine quello che, al contrario, aveva avuto bisogno di tempo per capirlo.

Del resto, Blaine non era mai stato un asso nelle faccende amorose e in quel periodo era assolutamente convinto che Kurt avesse semplicemente bisogno di un amico: qualcuno come lui, che lo capisse davvero e che non lo giudicasse, apprezzandolo e accettandolo semplicemente per ciò che era.

Era stato il ruolo da angelo custode che si era inevitabilmente trovato a ricoprire, che lo aveva confuso a tal punto da fargli ignorare completamente i suoi reali sentimenti per Kurt; gli ci erano voluti mesi per capire, durante i quali aveva addirittura combinato qualche pasticcio ( che Blaine preferiva chiamare " Semplici e inevitabili errori di percorso" ), ma alla fine aveva messo da parte ogni dubbio e tutto il suo orgoglio, ammettendo di provare davvero per Kurt qualcosa che andava al di là della semplice amizia.

Col passare del tempo i loro sentimenti erano cresciuti notevolmente e non era stato difficile per nessun dei due ammettere di essere incondizionatamente innamorati l'uno dell'altro; naturalmente Kurt lo aveva sempre saputo e non perdeva mai l'occasione di rinfacciarlo a Blaine, il quale ogni volta riusciva a farsi perdonare con qualche moina o frase smielata.

Sapevano entrambi di essere fatti l'uno per l'altro, di essere legati da un sentimento talmente forte da non poter essere spezzato da niente al mondo; sapevano che sarebbero stati assieme per sempre e, sebbene molto spesso si fossero sentiti dire quanto sia difficile riuscire a trovare il grande amore al liceo, loro due ci credevano veramente.

Sì, ci sarebbero stati spesso dei problemi, ma quale coppia non ne ha?! Kurt e Blaine sapevano di poter affrontare tutto insieme e sapevano di essere semplicemente fatti per stare insieme, comunque e per sempre.

Era sciocco, infantile e forse addirittura fin troppo romantico...ma Kurt e Blaine ci credevano con tutto il loro cuore, tanto che avevano già iniziato a fare progetti per il loro futuro, sognando di lasciare l'Ohio dopo il liceo e di trasferirsi a New York, dove avrebbero frequentato il college e poi, dopo qualche anno, avrebbero iniziato a costruirsi una vita assieme.

Era un piano perfetto, ma naturalmente prima del college avrebbero dovuto affrontare un ultimo anno di liceo  e, prima ancora di questo, un'estate intera: la più lunga e più bella estate della loro vita.

Nonostante i rispettivi impegni e le uscite con gli amici (che nessuno dei due aveva alcuna intenzione di sacrificare), praticamente non passava giorno senza che Kurt e Blaine si vedessero, anche solo per un paio d'ore; dal momento che una volta ricominciata la scuola non avrebbero avuto così tanto tempo a loro disposizione, avevano deciso di sfruttare ogni singolo momento libero della loro estate.

Pomeriggi passati seduti sul dondolo del giardino di casa Anderson, giornate intere in piscina - da soli o con i loro amici -, serate da Breadistix o sul divano di casa Hummel, piacevoli passeggiate sotto le stelle, tenendosi per mano e scambiandosi di tanto in tanto teneri baci sulle labbra...qualsiasi cosa, pur di poter passare insieme ogni singolo giorno di quella estate.

Nonostante tutto questo fosse estremamente piacevole, però, sia Kurt e Blaine si rendevano perfettamente conto che non avrebbe fatto altro che rendere la loro separazione molto più difficile, una volta iniziata la  scuola; ovviamente i due adolescenti cercavano di non pensarci e di godersi fino in fondo tutte quelle splendide giornate assieme, ma era del tutto inevitabile che prima o poi avrebbero dovuto fare i conti con la realtà.

Blaine, a dire il vero, aveva iniziato a valutare quella spiacevole ipotesi già da metà luglio e per quanto cercasse di non pensarci, non riusciva proprio a farne a meno, facendosi cogliere ogni volta da un' opprimente sensazione di malinconia.

Come avrebbe potuto ritornare alla Dalton a settembre e abituarsi all'idea di non poter più vedere Kurt ogni giorno, come durante l'estate?!  E Kurt, come avrebbe fatto a tornare al McKinley e costringersi a fare lo stesso?! No, decisamente non sarebbe stata una cosa facile e Blaine, di sicuro, avrebbe fatto di tutto per poter continuare a vedere Kurt tutti i giorni.

Eppure non potè evitare di sentirsi estremamente confuso e turbato, il giorno in cui Kurt - mentre parlavano del più e del meno, sdraiati sul prato all'inglese del giardino di casa Anderson -, quasi come se niente fosse e con estrema disnvoltura, se ne uscì con un allegro e speranzoso: << Hey Blaine, perchè non ti trasferisci al Mc Kinley?! >>



N.d.A: Visto??? Rieccomi tornata alla carica!! xD
Beh, non ci si libera di me facilmente... sono sempre qui a partorire nuove fan fiction! x3

Lo so, questo capitolo è corto e finisce in maniera bastardissima, ma si tratta pur sempre di un prologo...prometto che il prossimo capitolo sarà molto più lungo! :)

Purtroppo, come ho detto nell'introduzione, questa storia si baserà su tutta la terza serie, per cui i capitoli usciranno una volta a settimana dopo la puntata di Glee (salvo pause, durante le quali magari potrei infilare qualche missing momentis, chi lo sa.. ). Spero tanto che questo lavoro sia all'altezza del precedente! Tanti baci! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** A New Direction ***


Chiedo perdono per il clamoroso ritardo....vi spiegherò tutto alla fine! Enjoy



Blaine guardò Kurt con espressione visibilmente perplessa; aveva capito bene?! Kurt gli aveva davvero chiesto di trasferirsi al McKinley? O forse quel caldo torrido che da giorni stava tormentando la città di Lima, gli aveva provocato un' allucinazione improvvisa?!

Blaine si strofinò gli occhi; il controtenore continuava a guardarlo con occhi colmi di aspettativa, come se sperasse che da un momento all'altro il suo ragazzo avrebbe risposto a quella domanda.

Blaine sussultò.

No, decisamente non si era trattata di un'allucinazione.

<< C-cosa? >>  balbettò Blaine, guardando il suo fidanzato con espressione attonita.

Kurt fece un sorrisetto e si avvicinò leggermente a lui, accoccolandosi al suo fianco.

<< Trasferisciti al McKinley, Blaine. >> ripetè, facendolo suonare più come un suggerimento che come una domanda << Insomma, mancano ancora tre settimane all'inizio della scuola...avresti tutto il tempo per organizzare il tuo trasferimento ed iniziare l'anno scolastico con me! >>

Blaine rimase in silenzio, non sapendo bene che cosa dire; non si aspettava certo una simile proposta e,  in tutta onestà, non aveva la minima idea di che cosa fare.

Insomma, era successo tutto talmente in fretta che Blaine non aveva avuto il tempo di razionalizzare e per quanti sforzi facesse per concentrarsi sulla richiesta di Kurt e cercare una risposta logica e sensata, la sua mente continuava a vagare senza meta, ripetendosi continuamente le parole che la voce cristallina di Kurt aveva emesso poco prima.

Trasferirsi al McKinley... come...cosa... no, era assolutamente impossibile! In quel momento Blaine era del tutto incapace di ragionare.

<< Blaine?! >>

Blaine trasalì, lanciando a Kurt uno sguardo totalmente confuso; il giovane Hummel continuava a guardarlo con il suo solito dolcissimo sorriso sulle labbra, quella tipica espressione che faceva sciogliere Blaine ogni volta che la vedeva comparire sul volto del suo amato.

<< Allora?! >> esclamò Kurt con eccitazione << Che ne pensi della mia proposta?! >>

Blaine fece un sorrisetto impacciato e sospirò, continuando a rimanere in silenzio; Kurt stavolta, chiaramente interpretando quel silenzio come un cattivo segno, si adombrò all'improvviso.

<< Non vuoi trasferirti, vero? >> bubbolò, gettando gli occhi a terra.

Blaine sospirò una seconda volta.

<< Kurt, io... >> 

<< Blaine, guarda che non devi dire di sì solamente per compiacermi! >> lo interruppe Kurt, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso di lui, con espressione lievemente dispiaciuta << Se non vuoi trasferirti al McKinley, basta che tu lo dica. >>

<< Kurt, aspetta... >>

<< No, Blaine...non è davvero il caso! >> insistette Kurt, ignorando completamente il suo ragazzo << Lascia stare, ho semplicemente sbagliato a chiedertelo! >>

Blaine alzò gli occhi al cielo.

<< Kurt.. >>

<< Lo so, sono un egoista! Penso solo a me stesso e... >>

<< Kurt, vuoi lasciarmi finire la frase per favore?! >>

Kurt si zittì di colpo ed arrossì violentemente, facendo ridacchiare sommessamente Blaine.

<< Ti ringrazio, tesoro. >> commentò il moro, con fare divertito.

Kurt abbozzò un sorriso e Blaine gli si avvicinò ulteriormente, afferrando entrambe le sue mani.

<< Kurt, non ho mai detto di non volermi trasferire. >> disse Anderson con voce morbida << E' solo che... beh, mi hai letteralmente colto alla sprovvista! Insomma, non me lo aspettavo proprio... e non credo di essere in grado di darti una risposta immediata, mi dispiace. >>

Kurt annuì e continuò a guardare Blaine con espressione di disappunto; il ragazzo riccioluto alzò gli occhi al cielo e fece un ennesimo sospiro.

<< Kurt, guarda che non è un "no". >> puntualizzò << Ma non è neanche un "sì", insomma....ho bisogno di tempo per pensarci, lo capisci?! Non è una decisione che posso prendere così su due piedi, devo prima parlarne con i miei genitori e poi devo rifletterci attentamente io stesso! >>

Kurt fece segno di sì con la testa e non disse niente.

Un sorrisetto lievemente malinconico si fece strada sul volto di Blaine, mentre questi andava ad intrecciare le sue dita con quelle di Kurt.

<< Kurt.. >> disse dolcemente il moro, guardando il suo ragazzo dritto negli occhi << Lo sai che niente al mondo mi renderebbe più felice che poter continuare a passare con te tutte le mie giornate, anche quando l'estate sarà finita...ma dammi solo un po' di tempo. >>

Kurt fece un mezzo sorriso, pur sembrando non ancora del tutto convinto.

<< Ti prometto che prenderò una decisione entro il primo giorno di scuola. >> aggiunse Blaine, con fare rassicurante << Te l'ho detto, non è un "no". Ho solo bisogno di rifletterci. >>

Kurt si morse un labbro ed annuì, decidendosi poi finalmente a sorridere.

<< Ok. >> sussurrò << Aspetterò. >>

Blaine sorrise ampiamente e si strinse Kurt fra le braccia, strusciando il viso contro il suo.

<< Adesso cerchiamo di non pensarci, va bene? >> mormorò, dandogli un tenero bacio sula guancia << Abbiamo ancora tre lunghissime settimane tutte per noi, non sprechiamo il nostro tempo a parlare. >>

Kurt rise, nel momento esatto in cui Blaine fece scivolare le sue labbra lungo il suo collo.

<< Blaine Anderson.. >>  disse con voce flebile << Stai per caso cercando di sviare l'argomento con le tue basse ed inappropriate tecniche di seduzione?! >>

Blaine ridacchiò, mordicchiando dolcemente la pelle del collo di Kurt.

<< Se vuoi la smetto. >> rispose il moro, con un tono che dimostrava esattamente l'intento opposto.

Kurt sospirò profondamente.

<< Questo io non te l'ho chiesto. >> replicò a voce bassa, talmente bassa da far ribollire a Blaine il sangue nelle vene per l'eccitazione.

Blaine risalì con le labbra fino a quelle di Kurt e le baciò morbidamente, mentre il controtenore passava le mani fra i suoi riccioli spettinati e faceva scontrare delicatamente la sua lingua con quella del fidanzato.

Blaine si adagiò lentamente sul prato e Kurt scivolò sopra di lui, senza staccarsi neanche per un istante dalla sua bocca; Blaine lo avvolse completamente nelle sue braccia, mentre questi continuava a giocherellare con i suoi ricci, mordicchiando le sue labbra e strofinando il naso contro il suo.

Blaine ridacchiò, rigirandosi  e ribaltando le posizioni, mettendosi a cavalcioni sopra Kurt.

<< Te l'ho mai detto che hai dei bellissimi occhi? >>  disse con voce melliflua, accarezzando i capelli del suo ragazzo e incatenando lo sguardo al suo.

Kurt arrossì e sorrise ampiamente.

<< Stai ancora cercando di far cadere l'argomento con i tuoi tentativi di seduzione? >> domandò maliziosamente.

Blaine sorrise a sua volta, con fare ammiccante.

<< Credevo di esserci già riuscito. >> rispose in un sussurro, sfiorando le labbra di Kurt con le sue.

Kurt sospirò.

<< L'erba mi macchierà tutti i vestiti. >> disse, in tono di voce estremamente pacato, quasi come se non gliene importasse realmente.

Blaine fece un sorriso e posò delicatamente le labbra su quelle di Kurt, per poi muoverle assieme in un tenero bacio.

<< Beh, ma indossi una maglietta  verde. >> osservò Blaine, fra un bacio e l' altro << Nessuno ne se accorgerebbe. >>

Kurt non riuscì  a trovare argomenti abbastanza validi per replicare e si arrese completamente, cingendo il collo di Blaine con le braccia e continuando a baciarlo dolcemente.

Rimasero così a lungo, approfittando dell'assenza dei genitori di Blaine e del fatto che il cortile sul retro di casa Anderson fosse abbastanza grande da non poter essere visti nè disturbati da nessuno.

Per tutto il resto della giornata, Blaine riuscì a non pensare alla proposta di Kurt di trasferirsi al McKilney, concentrandosi esclusivamente sulle labbra e il corpo del suo ragazzo, ma una volta giunto a sera, non potè proprio fare a meno di riportare la mente alla conversazione di quel pomeriggio.

Trasferirsi al McKinley.

Sembrava una cosa tanto ovvia e semplice da fare, ma per Blaine non lo era per niente.

Non che non volesse passare tutto il suo tempo assieme a Kurt, anzi! Avrebbe dato chissà cosa per poter stare sempre con lui e non volerlo mai lasciare andar via.

Ma trasferirsi nella sua scuola... beh, quello era tutto un altro paio di maniche!

Ormai frequentava la Dalton Academy da un sacco di tempo e lì si sentiva protetto, al sicuro, sapeva che non gli sarebbe mai potuto succedere niente di male; ma il McKinley....Blaine aveva avuto modo di vedere con i suoi occhi quanto i ragazzi di quella scuola potessero essere cattivi e senza cuore.

Si ricordava benissimo l'episodio del ballo, quando i compagni di scuola di Kurt lo avevavo eletto Reginetta, solamente per prendersi brutalmente gioco di lui e della sua omosessualità; era stata senza dubbio una delle esperienze peggiori della loro vita e, sebbene Kurt fosse riuscito a superarla brillantemente e a testa alta, lui ancora non era del tutto certo di poter fare altrettanto.

Sì, amava Kurt con tutto sè stesso e sapeva benissino che insieme avrebbero potuto affrontare qualsiasi ostacolo...ma non aveva certo dimenticato tutto quello che aveva passato nella sua vecchia scuola e, per quanto adesso fosse diventato un ragazzo molto più sicuro di sè e assolutamente fiero della sua sessualità, non era del tutto certo di essere abbastanza forte per lasciare la Dalton.

Inoltre, sarebbe stato davvero difficile dover dire addio ai suoi amici del Glee Club; certo, avrebbe potuto unirsi alle Nuove Direzioni, ma avrebbe senza dubbio sentito la mancanza dei Warblers! Non erano solo i suoi compagni del coro, erano soprattutto suoi amici... come avrebbe potuto mollarli così, di punto in bianco?!

Beh, ma era anche vero che Kurt era il suo ragazzo e che perdere l'occasione di poter passare più tempo assieme a lui sarebbe stato davvero folle! 

Blaine sbuffò, rigirandosi fra le lenzuola e aggrappandosi al suo cuscino, stringendoselo al petto.

Era decisamente una scelta difficile e Blaine avrebbe dovuto valutare attentamente tutti i pro e i contro,  prima di prendere una decisione definitiva.

Blaine sospirò profondamente.

" Tranquillo Blaine, hai tutto il tempo per pensarci!" disse a sè stesso " Vedrai che andrà tutto bene! "

Si addormentò in fretta, cercando di non preoccuparsi troppo delle pressioni di Kurt e limitandosi a fantasticare sul piacevole pomeriggio che avrebbe passato assieme a lui al parco, il giorno seguente.

 
 
*
 


Blaine credeva che le tre settimane che gli erano ancora rimaste per prendere una decisione definitiva sarebbero state sufficienti, e invece alla vigilia del suo primo giorno di scuola, si tovava ancora in alto mare.

Durante gli ultimi giorni di vacanza, tra passeggiate al parco, nottate sotto le stelle e pomeriggi accoccolati sul divano, Kurt gli aveva fatto presente più di una volta quanto fosse importante che Blaine si affrettasse a decidersi, e ogni volta Blaine implorava disperatamente il suo ragazzo di non fargli troppe pressioni, ricordandogli costantemente che quella era una scelta molto difficile e che aveva bisogno di molto tempo per riflettere.

In effetti ci aveva davvero provato, ma quelle tre settimane non erano state sufficienti e adesso, a meno di ventiquattro ore dall'inizio della scuola, Blaine non sapeva davvero che pesci prendere.

Chissà, forse avrebbe dovuto mettere per iscritto tutti i pro e i contro e provare a ragionarci sopra in maniera logica e razionale, senza lasciarsi prendere dai sentimentalismi.

Purtroppo, però, Blaine e la logica molto spesso non andavano d'accordo; lui era decisamente un tipo molto più impulsivo e agiva quasi sempre seguendo l'istinto, piuttosto che la sua testa.

" E adesso che cosa ti dice l'istinto, Blaine?!"  si domandò mentalmente, sdraiato sul suo letto e intento a fissare il soffitto; la divisa della Dalton era perfettamente ripiegata sulla sedia e aspettava solamente di essere indossata da Blaine il giorno dopo.

Blaine sbuffò.

Per una volta, il suo istinto era stato messo a tacere e la cosa assurda era che neanche la sua testa sembrava avere un'idea precisa sul da farsi; inutile, avrebbe potuto continuare a pensarci per tutta la notte, non sarebbe mai giunto ad una conclusione.

Quando andò a dormire la sua testa era ancora nella confusione più totale e anche al suo risveglio, la mattina dopo, le cose non erano certamente migliorate; si lavò e vestì in fretta e furia e non appena scese in cucina per fare colazione, trovò sua madre ad aspettarlo, seduta a tavola e sorseggiando il suo abituale caffè mattutino, con una rivista di gossip in mano.

<< Buongiorno tesoro! >> lo accolse allegramente, mentre Blaine le si avvicinava e le dava un gentile bacio sulla guancia.

Il moro si mise a sedere, imburrando la sua fetta di pane tostato, che sua madre aveva preparato poco prima; la signora Anderson amava prendersi cura di suo figlio e dal momento che non avrebbe più potuto farlo per diverso tempo, dal momento che Blaine sarebbe tornato alla Dalton, voleva sfruttare ogni momento possibile per farlo.

<< Devo dire che la tua divisa della Dalton mi mancava. >> commentò la donna, guardando suo figlio in stato di pura adorazione, mentre questi era intento a splamare un abbondante strato di marmellata sul suo toast <<  Sei così bello con indosso l'uniforme, il blazer ti dona un sacco! >>

Blaine non disse nulla e fece un sorrisetto impacciato.

Inutile dire che nell'arco delle ultime tre settimane non aveava assolutamente fatto parola a sua madre della proposta di Kurt di trasferirsi al McKinley; sapeva che sua madre ( e neanche suo padre) non avrebbe assolutamente approvato una simile decisione, per cui aveva preferito tenerla all'oscuro, almeno fino a quando  non si sarebbe del tutto chiarito le idee.

<< Tesoro, che hai? >> domandò la signora Anderson, rivolgendo a Blaine uno sguardo lievemente preoccupato.

Blaine sussultò e per un pelo non gli andò di traverso il caffè che stava bevendo.

<< Sto bene! >> rispose tossendo << E' solo che...beh, sono ancora un po' assonnato. >>

La signora Anderson sorrise.

<< Tesoro, mi mancherai davvero tanto! >> disse in tono zuccheroso << Mi ero abituata ad averti sempre intorno, adesso come farò a sopportare la tua assenza?! >>

Blaine ridacchiò.

<< Mamma, non sto partendo per la guerra! >> le fece notare << Sto solo tornando a scuola, dovresti esserci abituata! E poi, lo sai che tornerò a casa ogni fine settimana! >>

<< Sì, lo so! >> replicò la donna << Ma permettimi di essere almeno un po' commossa! >>

Blaine sorrise e le rivolse uno sguardo colmo di dolcezza.

<< Ti voglio bene, mamma. >> disse.

La signora Anderson tirò su col naso, asciugandosi le lacrime che scivolavano lentamente lungo il suo volto.

<< Oh, basta farmi commuovere! >> disse, abbozzando un sorriso << Su, finisci di fare colazione e poi raduna tutta la tua roba! Non puoi arrivare tardi proprio il primo giorno. >>

Blaine annuì, mentre sua madre rimetteva velocemente le stoviglie sporche nel lavello, fischiettando allegramente.

Il moro trattenne a fatica un sospiro.

No, non era proprio il caso di dirglielo; di certo non avrebbe fatto i salti di gioia.

Finì piuttosto rapidamente la sua colazione e poi corse in camera sua per recuperare tutti i suoi effetti personali, che avrebbe dovuto portare con sè alla Dalton; gli ci vollero a malapena dieci minuti, poi si presentò in salotto da sua madre - che lo aspettava con quella solita espressione di commozione sul volto - , esclamando più o meno allegramente: << Eccomi, sono pronto! >>

<< Fantastico! >> esultò sua madre, battendo addirittura le mani per l'entusiasmo << Su, adesso andiamo! E' importante che tu arrivi in perfetto orario il tuo primo giorno di scuola! >>

Blaine abbozzò un sorriso e seguì a ruota sua madre fuori dal portone di ingresso, trasportando tutti i suoi bagagli; respirò profondamente, facendo attenzione a non farsi scoprire da sua madre.

" Su, Blaine...non farne un dramma! Almeno non fino a che non avrai davvero preso una decisione. "

Si guardò rapidamente intorno con nervosismo e poi si richiuse la porta alle spalle, tirando un enorme sospiro.

Qualunque cosa avrebbe deciso di fare, era assolutamente importante che mantenesse tutto il suo buon senso e la sua lucidità.
 

*
 

<< Blaine, eccoti qua! >>  

<< Eccolo, il nostro solista! >>

<< Anderson, che bellezza rivederti! >>

Blaine non aveva neanche fatto in tempo ad entrare in sala comune che subito era stato assalito da tutti i suoi compagni di scuola.

<< Hey, hey...fate piano! >>  protestò il moro ridacchiando << Così rischiate di farmi morire per asfissia, e poi sarete costretti a trovarvi un nuovo solista! >>

I suoi amici lo lasciarono andare, rivolgendogli un enorme e affettuoso sorriso.

<< Beh, come te la passi amico? >> domandò Jeff, i cui capelli sembravano a Blaine essere più biondi del solito.

Blaine rise.

<< Jeff, ci siamo visti due giorni fa. >> osservò << A dire il vero, ci siamo visti praticamente quasi ogni giorno nell'arco degli ultimi due mesi! >> 

<< Sì, beh.. >> intervenne Nick, con un sorrisetto sghembo << Quando tu non eri troppo impegnato con il tuo ragazzo. >>

Blaine fece una smorfia e i suoi amici scoppiarono a ridere.

<< Dobbiamo dedurre che il fatto che tu sia di nuovo qui con noi e con indosso la tua bella uniforme, significhi che non ti trasferirai al McKinley?! >> fece Flint, guardando il suo amico con un sorrisetto sornione. 

Blaine scrollò le spalle.

<< Diciamo che non ho ancora dato a Kurt una risposta definitiva. >> rispose.

<< Beh, ma sei qui! >> osservò Thad, con una certa ovvietà.

<< Sì, certo! Dal momento che non ho ancora deciso, sono ancora qui! Fino a prova contraria è ancora questa la mia vecchia scuola. >>

I Warblers si guardarono e poi volsero lo sguardo verso Blaine.

<< Di' un po', non avresti dovuto aver già preso una decisione? >> domandò Thad, con un certo scetticismo.

Blaine sospirò.

<< Avrei dovuto. >> ammise << Ma non l'ho fatto ancora; non è una cosa tanto semplice! >>

I ragazzi si guardarono e sospirarono all'unisono.

<< Beh, noi comunque siamo contenti se resti alla Dalton. >> commentò Trent, facendo spallucce << Insomma, sentiamo già la mancanza di Wes e David che sono andati al College; se anche tu ci abbandoni i Warblers non saranno più li stessi! >>

Blaine non rispose e abbozzò un sorriso.

Come faceve a dire ai suoi amici che, in effetti, non sapeva davvero che cosa fare?! Sì, voleva bene a tutti loro e l'idea di dover abbandonare i Warblers non era certamente delle più piacevoli....ma era anche vero che non vedeva Kurt da poco più di ventiquattro ore e già si sentiva morire senza di lui.

Come avrebbe fatto a resistere in quelle condizioni per un anno intero?! Dopo un'estate intera assieme a lui, come avrebbe potuto abituarsi a vederlo solamente nel week end e qualche volta dopo la scuola?  No, decisamente non ce l'avrebbe fatta.

<< Hey Blaine, allora? >> 

Blaine sussultò; si era lasciato trasportare dai pensieri e non si era minimamente accorto del fatto che i suoi amici avessero continuato a parlare, dirottando la conversazione di tutt'altro argomento.

<< Allora.. >> ripetè Blaine, piuttosto confusamente.

I suoi compagni scoppiarono a ridere.

<< Su, andiamo. >> ordinò Thad, dando al moro un affettuosa pacca sulla spalla << La preside ci aspetta in aula magna per il tradizionale discorso di inizio anno! >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa, seguendo tutti i suoi amici, in direzione dell'aula magna.

Naturalmente non ascoltò una sola parola di quello che la preside aveva da dire agli studenti, fin troppo concentrato sui suoi pensieri; pensava a Kurt, al McKinley, a quanto sarebbe stato difficile lasciare la Dalton e quanto altrettanto lo sarebbe stato dover rinunciare a Kurt.

Sì, forse Blaine la stava facendo un po' troppo catastrofica...ma da quanto aveva capito di amare davvero Kurt, aveva iniziato a sognare il suo futuro assieme a lui; sapeva di suonare ridicolo, ma non poteva farci niente.

Amava Kurt, con tutto sè stesso, e non poteva davvero evitare di desiderare di condividere con lui ogni giorno ed ogni momento della sua vita.

Per cui, pensandoci bene, avrebbe avuto davvero senso trasferirsi al McKinley; certo, se non per il fatto che la Dalton era certamente un posto molto più sicuro e che avrebbe sentito molto la mancanza dei Warblers.

Blaine alzò gli occhi al cielo e poi si guardò distrattamente intorno: l'atmosfera della Dalton era sempre così meravigliosamente piacevole e in quel luogo Blaine si sentiva al sicuro e protetto come non mai.

Ma senza Kurt, tutto quanto gli sembrava spento.

Blaine si morse un labbro, trattenendo l'enorme sospiro che gli si era fermato in gola.

Oh, sì....sarebbe stata davvero una decisione difficile da prendere! 

Proprio in quel momento, sentì il suo cellulare vibrare nella tasca della giacca e facendo molta attenzione a non farsi beccare da nessun professore, controllò da chi provenisse il messaggio che gli era appena arrivato.

Non che ci fossero molti dubbi al riguardo.

Ehilà, bellissimo! :) Hai già iniziato le lezioni? Ti andrebbe di vederci dopo la scuola per un caffè al Lima Bean?! Kurt.

Blaine non potè proprio impedirsi di sorridere e a velocità supersonica digitò la sua risposta, stando sempre bene attento a non farsi scorprire.

Assolutamente sì! Ci vediamo più tardi, amore mio. Blaine.

Blaine rimise distrattamente il telefono in tasca e continuò a fingere di ascoltare il discorso della preside.

Il pensiero che nel giro di poche ore avrebbe visto Kurt lo riempiva di gioia e gli sembrò davvero di poter toccare il cielo con un dito; poi, in quel momento, si ricordò che Kurt si sarebbe di certo aspettato una risposta alla sua domanda e Blaine sapeva perfettamente di non essere ancora in grado di dargliela.

Chiuse gli occhi e respirò profondamente.

Per quanto ancora continuasse a prendere tempo e a non voler prendere una decisione, prima o poi avrebbe dovuto farlo; e Blaine era assolutamente certo che quel pomeriggio Kurt non avrebbe certo esitato a ricordarglielo.

 
*
 

<< Sei silenzioso. >>

Kurt guardò Blaine di traverso, con espressione enigmatica.

Erano seduti al loro solito tavolo da Lima Bean - dove si erano dati appuntamento dopo le lezioni- e nonostante Blaine avesse cercato più volte di strappare al suo ragazzo più di cinque parole di fila, Kurt continuava a rimanere in silenzio, guardando Blaine come se si aspettasse qualcosa da lui.

E Blaine, naturalmente, sapeva molto bene di cosa si trattasse.

<< No, sto facendo il passivo-aggressivo. >> rispose finalmente Kurt, facendo storcere il naso a Blaine, con una smorfia di confusione sul volto.

<< Avevi promesso che entro il primo giorno di scuola avresti preso una decisione. >> proseguì Kurt, in tono quasi severo << Eppure, eccoti qua: carino come sempre, ma ancora con indosso la tua divisa dei Warblers! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

Eccoci qua; sapeva che prima o poi lo avrebbe detto, era solo questione di tempo! Beh, non che avesse esattamente tutti i torti...infondo Blaine aveva davvero promesso che avrebbe preso una decisione entro il primo giorno di scuola, Kurt aveva tutto il diritto di chiedere.

Però ciò non toglieva il fatto che Blaine ancora non avesse deciso che cosa fare.

<< Non posso semplicemente mollare i Warblers! >> replicò Blaine, cercando di giustificarsi << Quei ragazzi sono miei amici! >>

Kurt fece una specie di smorfia.

<< Ok, ok! >> ribattè il controtenore, con una certa insistenza << Un'ultima cosa, e poi possiamo lasciar parlare Nancy Grace. >>

Blaine assentì, ridacchiando per la battuta di Kurt.

<< Se tu rimani alla Dalton, io e te saremo in competizione. >> sentenziò il ragazzo dagli occhi chiari.

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< Vero. >>

Kurt sospirò: << E non sono del tutto sicuro che il nostro amore in erba possa sopravvivere. >>

Blaine rise, piuttosto divertito dal tono quasi plateale con cui Kurt si stava rivolgendo a lui.

<< Fammi capire. >> lo interruppe il moro << Io devo trasferirmi, perchè tu hai paura che ti batta alle provinciali! >>

Suonava molto più come un'affermazione, piuttosto che come una domanda.

Anzi, in effetti, Blaine aveva deciso volutamente di provocare il suo fidanzato con quella frecciatina velenosa.

<< No, ho paura che sarò io a batterti. >> rispose Kurt a tono, facendo ridacchiara ancora una volta Blaine << E lo so come reagisci, quando vinco io. >>

Blaine arrossì e abbassò lo sguardo timidamente, ridendo stavolta per l'imbarazzo; come se non avesse colto la maliziosa allusione del ragazzo! A dire il vero, a Blaine non dispiaceva così tanto perdere contro Kurt, dal momento che ogni volta la penitenza era riempirlo di attenzioni e di coccole, a volte anche un po' meno caste del solito.

<< Ascolta, onestamente... >> il tono di voce di Kurt si fece improvvisamente più basso e a Blaine sembrò di notare un appena impercettibile punta d'imbarazzo << Vorrei solamente vederti più spesso. Voglio che il mio ultimo anno sia magico e succederà solo se riuscirò a passare ogni minuto di ogni giorno assieme a te. >>

Blaine guardò Kurt con espressione adorante e avvertì una familiare sensazione di calore al petto; era quella tipica sensazione che provava ogni volta che si trovava assieme a lui e sentiva così chiaramente dentro di sè quanto grande fosse il suo amore per lui.

Sapeva di non avere molte alternative, se non quella di arrendersi completamente ai suoi incondizionati sentimenti per Kurt.

Senza dire niente, afferrò la mano del suo ragazzo e la strinse forte, continuando a guardarlo silenziosamente negli occhi; Kurt gli sorrise e rafforzò la presa, accarezzando gentilmente le nocche della mano di Blaine con il pollice, mettendo la parte il cappuccino che stava bevendo.

Era abbastanza chiaro che a nessuno dei due interessava poi molto del loro caffè.

Rimasero a guardarsi in silenzio a lungo, semplicemente scambiandosi sguardi colmi di amore e di complicità, dimostrando di essersi completamente dimenticati di tutto ciò che in quel momento li circodava.

Poi, ad un tratto, Blaine posò anche l'altra mano su quella di Kurt e senza staccare lo sguardo da quello del fidanzato, disse con voce quasi sussurrata: << Non è facile, Kurt; anche se vorrei stare sempre con te più di ogni altra cosa al mondo, lasciare i Warblers non è comunque facile. >> 

Kurt fece segno di sì con la testa e sorrise.

<< Lo so, hai ragione. >> rispose a mezza voce << Scusa se ti faccio tutte queste pressioni. >>

Blaine sospirò.

<< Non scusarti, Kurt. >> lo rassicurò << Non hai nessuna colpa. >>

Kurt intrecciò le sue dita con quelle di Blaine e sorrise maggiormente.

<< Te l'ho mai detto che ti amo? >> domandò dolcemente.

Blaine ridacchiò.

<< Credo proprio di sì. >> rispose con fare divertito << Ma ogni tanto fai bene a ripetermelo, giusto per accertarti che io non me lo dimentichi! >>

<< Perchè, c'è davvero il rischio che tu possa dimenticartelo? >>

Blaine si morse un labbro e fece segno di no con la testa.

<< Mai. >> rispose con voce flebile << Non potrei mai dimenticarmelo. Del resto lo sai che ti amo anch'io, no? >>

Kurt annuì e poi i due innamorati risero assieme.

Blaine sospirò beatamente; se davvero doveva scegliere basandosi esclusivamente su ciò che gli diceva il suo istinto, allora avrebbe dovuto trasferirsi sedutastante.

Non poteva stare tanto a lungo lontano da Kurt, questo ormai lo aveva capito, e di sicuro la soluzione più semplice ed immediata, sarebbe stata quella di lasciare la Dalton e trasferirsi immediatamente al McKinley.

Ma era anche la soluzione più saggia?!

Quanto sarebbe stato in grado di resistere in quella scuola?! Infondo non ci sarebbe sempre stato Kurt al suo fianco, prima o poi sarebbe stato comunque costretto ad affrontare tutti i suoi demoni da solo.

Ce l'avrebbe fatta?! Sarebbbe stato abbastanza forte?!

Una parte di lui continuava a dire che sì, lo era, e che ormai aveva superato da diverso tempo la fase della paura e dell'insicurezza, per cui trasferirsi non sarebbe stato poi così drammatico; un'altra parte, però, gli ripeteva che la Dalton era senza dubbio un luogo sicuro e sereno e che andarsene via da lì sarebbe stata una vera e propria follia.

E poi, c'era quella voce dentro di lui che non faceva che pronunciare il nome di Kurt.

Il nome di Kurt. Già.

Come diavolo faceva Blaine a prendere una decisione logica e sensata, se la sua mente non era in grado di razionalizzare?! 

Continuò a pensarci per tutto il tempo che lui e Kurt rimasero in caffetteria, e anche quando uscirono per fare due passi, non riuscì a togliersi dalla testa quel pensiero: Dalton o McKinley?! I suoi amici o Kurt?! Restare nel luogo che per mesi lo aveva protetto e accudito, oppure andarsene in un posto dove le cose sarebbero state certamente molto più difficili?!

Blaine sospirò; decisamente doveva decidersi a fare quella lista di pro e contro.

<< Ehy, va tutto bene? >> domandò Kurt, mentre camminavano lungo la strada mano nella mano << Sembri pensieroso. >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< E' tutto apposto. >> mentì << Mi ero solo distratto un attimo. >>

Kurt sorrise e si strinse al braccio del suo ragazzo.

<< Lo sai che non puoi nascondermi niente, Anderson. >>  disse con voce morbida, strofinando il viso contro la manica della sua giacca.

Blaine ridacchiò e si fermò per posare un lieve bacio sulla guancia di Kurt.

<< Io non ti nascondo mai niente, Kurt. >> gli sussurrò in un orecchio << Sono un libro aperto per te, lo sai. >>

Kurt si morse un labbro e afferrò entrambe le mani di Blaine, tirandolo dolcemente a sè.

<< Ancora però non sono riuscito a capire che cosa hai intenzione di fare in merito alla mia proposta. >>  mormorò Kurt, sfiorando le labbra di Blaine con le sue.

Blaine sospirò profondamente.

<< Dammi solo un po' di tempo, Kurt. >> lo implorò il ragazzo riccioluto << Prometto che non ci vorrà molto. >>

Kurt annuì e prima ancora che riuscisse ad aprire bocca, Blaine lo stava già baciando dolcemente.

Rimasero fermi a baciarsi per diversi minuti e per tutto il tempo Blaine non riuscì proprio a non pensare a quanto sarebbe stato bello poterlo fare ogni giorno, anche se senza dubbio non sarebbe stato tanto semplice al McKinley; sapeva quanto gli studenti di quella scuola fossero poco propensi ad accettare una coppia gay e di certo lui e Kurt non si sarebbero potuti permettere il lusso di baciarsi così tranquillamente nei corridoi della scuola.

Ma almeno sarebbero stati insieme, ogni giorno.

E quella era decisamente una valida ragione per trasferirsi, no?! 

Blaine sospirò profondamente fra le labbra di Kurt, continuando a baciarle teneramente e cingendo la sua vita con le braccia.

" Oh, sì... devo proprio decidermi a fare quella lista!"

 
*
 

Quella sera, dopo cena, Blaine si era riunito nella sala comune del dormitorio della Dalton per partecipare ad una conversazione su skype con Wes, in diretta dalla sua stanza del college. I ragazzi erano tutti riuniti attorno al divano, su quale Thas se ne stava seduto compostamente, con il computer portatile sulle ginocchia.

<< Allora, come ve la passate alla Dalton senza di me? >> domandò Wes, seduto sul suo letto di fronte alla web cam del suo computer << Un mortorio, vero? >>

<< Una meraviglia, piuttosto! >> esclamò Flint ridacchiando << Senza il Sergente Maggiore si riesce finalmente ad aver un po' di respiro! >>

<< Ehy, che cosa vorresti insinuare?! >>  replicò Wes, in tono offeso << E dire che io invece stavo per dirvi che mi mancata! >>

<< Ehy, stai scherzando? >> intervenne Thad, con fare incredulo << Sei al College, amico! Sapessi che cosa darei io per essere al tuo posto! >>

<< Che cosa daremmo tutti noi! >>  aggiunse Jeff, da dietro di lui << Sul serio Wes, ti invidiamo tutti! Non vediamo proprio l'ora di andarcene da qui! >>

<< A proposito di andarsene.. >>  disse Wes, in tono allusivo << Sbaglio o mi è parso di intravedere da qualche parte il nostro Warber Blaine?! Allora non hai ancora cambiato scuola? >>

<< No, e neanche lo farà! >> rispose immediatamente Flint, dando una pacca sulla spalla del moro << Blaine resterò con noi alla Dalton, vero? >>

Blaine non rispose e abbassò lo sguardo.

<< Blaine! >> esclamò Flint, quasi inorridito << Avevi detto che saresti rimasto! >>

<< Non l'ho mai detto! >> replicò nervosamente il moro << Non ho ancora preso una decisione, a dire il vero! >>

<< Blaine, ma come è possibile?! >>  esclamò Wes, scuotendo la testa con fare sconsolato << Sbaglio, o tu e Kurt avevate concordato un termine di scadenza?! Che c'è, ti è stata concessa una proroga?! >>

<< Assolutamente no! >> rispose Blaine, alzando gli occhi al cielo con fare esasperato << Al contrario, in teoria avrei già dovuto dargli una risposta! Ma ancora non so che cosa fare. >>

I suoi compagni di scuola lo guardarono con aria perplessa.

<< Scherzi, Blaine? >> fece Jeff, con una smorfia << Come sarebbe a dire che non sai che cosa fare?! Che c'è di tanto complicato?! >>

<< Che c'è di complicato?! Ragazzi, avete idea di quanto sia difficile dover prendere una simile decisione?! Ho dovuto persino scrivere una lista con tutti i pro e i contro di un eventuale trasferimento! >>

<< Davvero? >> intervenne Trent << E ce la puoi leggere?! >>

<< Certo. >>

Blaine infilò una mano nella tasca della giacca ed estrasse un foglio di colore giallo, tutto spiegazzato.

<< La porti sempre con te? >> domandò Thad, facendo una smorfia.

Blaine arrossì.

<< Beh, almeno posso rileggermela quando voglio! >> si giustifico << E comunque l'ho scritta solo due ore fa. >>

Flint strappò la lista dalle mani Blaine ed iniziò a leggere a voce alta.

<< Allora, vediamo un po' i contro: "Dover dire addio ai Warblers ( e Thad sicuramente si metterà a piangere" )... >> 

<< Ehy, io non mi metterei a piangere! >> protestò Thad, con espressione offesa.

I ragazzi sghignazzarono.

<< Eddai, Thad! Tu piangi per qualsiasi cosa. >> osservò Flint, canzonandolo.

Thad mise il broncio.

<< Questo non è affatto vero! >> bubbolò il ragazzo, tirando su col naso e poi mordendosi un labbro per frenare le lacrime.

Flint lo ignorò e andò avanti.

<< " La Dalton è un luogo sicuro, mentre al McKInley i ragazzi non sono esattamente molto gentili" ...beh sì, questo potrebbe essere un problema! Poi abbiamo "A mamma e papà non piacerà" - Oh questo sì che è un problema, Blaine! - e poi ancora " Le granitate in faccia, con tutta quella roba schifosa e appiccicosa nei capelli"..  >>

<< Se posso permettermi, quello non lo considererei un "contro"! >> obiettò Wes << Visto quello che ti metti in testa solitamente Blaine, le granite non dovrebbero infastidirti così tanto! >>

Blaine fece una smorfia, mentre i suoi amici scoppiarono a ridere.

<< Poi abbiamo anche " Livello scolastico certamente non al pari di quello della Dalton".. >> continuò a leggere Flint << " Cibo pessimo (stando a quello che ha detto Kurt)" , " Niente più assoli garantiti "- Blaine, sei un egocentrico! - e " Terrificante coach delle Cheerleaders, che potrebbe spuntare da dietro l'angolo in qulalsiasi momento per terrorizzarmi". >>

A quest'ultima affermazione, tutti i ragazzi scoppiarono a ridere.

<< Devi ammettere Blaine, che tutti questi aspetti sono abbastanza negativi. >> commentò Nick << Insomma, dovrebbero essere più che sufficienti a convincerti a rimanere alla Dalton. >>

<< Ehy, Flint non ha ancora finito di leggere la lista. >> obiettò Blaine << Mancano ancora i "pro". >>

<< Beh, ma ho visto che sono solamente due. >> replicò Flint, facendo spallucce << Non credo che valga la pena leggerli. >>

<< No, leggi! >> ordinò la voce metallica di Wes dal computer << Sono curioso! >>

Flint sospirò e poi si decise a leggere gli ultimi due punti.

<< Ok, allora: " Potrebbe essere un ottimo modo per superare le mie paure." >>

<< Beh, non ha tutti i torti. >> intervenne Thad << La Dalton sarà anche un luogo sicuro, ma per uno come te sarebbe importante imparare a cavarsela anche altrove, da solo. >>

Blaine annuì silenziosamente e poi si voltò verso Flint.

<< Leggi l'ultimo punto della lista. >> disse, con voce quasi sussurrata.

Flint si schiarì la voce e fece ciò che Blaine gli aveva detto, lesse l'ultimo punto del suo elenco.

Una sola, semplice e chiara parola.

<< Kurt. >>

I Warblers rimasero in silenzio e guardarono Blaine, il quale abbassò di colpo lo sguardo.

Già, Kurt.

Kurt era esattamente la sola e la principale ragione per cui Blaine sentiva che sarebbe davvero valsa la pena trasferirsi al McKinley; oltre al fatto che avrebbe finalmente imparato ad affrontare le sue paure, certamente.

Blaine guardò i suoi amici ad uno ad uno, compreso Wes dallo schermo del computer di Thad; erano indubbiamente una parte importante della sua vita, praticamente Blaine li considerava come una seconda famiglia.

Ma era abbastanza da farlo restare? Era abbastanza da fargli dimenticare quell'opprimente sensazione di nostalgia per Kurt?! No, di sicuro non lo era. 

Niente era abbastanza da togliergli Kurt dalla testa.

Continuava a ripetere a sè stesso che probabilmente doveva ancora prendere una vera e propria decisione, ma in realtà sapeva benissimo che il suo cuore lo aveva già fatto.

<< Blaine.. >> disse Wes, rompendo il silenzio << Tu vuoi andarci, vero? >>

Blaine sussultò.

<< Cosa? >>

<< Dai, non fare finta di non aver capito! Tu vuoi trasferirti al McKinley; vuoi andare da Kurt! >>

Blaine si morse un labbro.

<< Mi dispiace, ragazzi. >> mormorò << Io vi voglio davvero tanto bene! Siete miei amici, non vi volterei mai le spalle! Ma Kurt... beh, io lo amo! E non riesco a stare lontano dal ragazzo che amo. >>

Nessuno dei suoi amici diede alcuna risposta; Blaine sospirò.

<< Lo so che vi sembra assurdo! >> disse, allargando le braccia con fare esasperato << E forse avete anche ragione a pensare che io sia solo un ragazzino impulsivo! Però.. >>

<< Blaine, noi ti capiamo. >> lo interruppe Nick << Sul serio, comprendiamo il tuo stato d' animo e non ti giudichiamo.  >>

<< Di certo sentiremo la tua mancanza, se dovessi decidere di trasferirti. >> agiunse Jeff << Ma capiamo le tue ragioni e non intendiamo biasimarti. >>

Blaine guardò anche gli altri suoi amici che erano rimasti in silenzio; Trent e Thad annuirono, con un' espressione che dimostrava chiaramente anche il loro appoggio.

Flint, invece, rivolse al moro un'occhiata torva.

<< Blaine, ne sei davvero sicuro?! >> borbottò << Guarda che non devi fare le cose in maniera troppo frettolosa, finiresti per pentirtene! >>

<< Non me ne pentirò, Flint! >> lo rassicurò Blaine << So esattamente quello che faccio! Può sembrare una follia, ma io so che non rimpiangerò questa scelta! E poi,noi continueremo a vederci spesso. Solo perchè cambierò scuola, questo non significa certo che non saremo più amici. >>

Flint sembrava ancora leggermente perplesso.

<< Ragazzi, andiamo! >> esclamò Blaine, cercando di tirare su il morale dei suoi amici << Credete davvero che potrei dimenticarvi di voi?! Siete i miei più cari amici, non lo farei mai! Ma vorrei che capiste che ho bisogno di stare con Kurt. >>

I Warblers annuirono e alla fine, furono costretti ad arrendersi.

<< Ok Blaine, appoggeremo la tua decisione! >> disse Flint, facendo una smorfia << Ma ti avverto, guai a te se sparisci all'improvviso! Ok che lo fai per passere più tempo con il tuo ragazzo, ma non dimenticare i tuoi amici! >>

Blaine rise e abbracciò il suo amico, facendolo tossire.

<< Certo che non vi dimenticherò! >> disse, scompigliandogli i capelli << Oh, ragazzi.... vi voglio davvero bene! >>

<< Ok, ok...calmo ragazzo! >> protestò Flint, con espressione semidisgustata sul volto << Ragazzi, datemi una mano. >>

Ma invece che accorrere in suo soccorso, tutti i Warblers si unirono all'abbraccio.

<< No, no... FERMI! >>

Wes scoppiò a ridere e per un po' la comunicazione rimase ferma, perchè i ragazzi erano ancora impegnati in quella chiassosa dimostrazione d'affetto.

<< Ehy, ragazzi... potreste degnare anche me di un po' d'attenzione?! >>  esclamò Wes dopo un po', dal momento che i suoi amici non si erano ancora staccati da quell'abbraccio.

I ragazzi si ricomposero e poi si voltarono tutti nuovamente verso il monitor del computer.

<< Scusaci, Wes. >> disse Blaine sorridendo << Sappi che se fosse possibile abbraccerei anche te! >>

Wes rise.

<< Beh, non mi preoccupavo di questo. >> disse con fare divertito << Non mi sento escluso! Infondo abbiamo parlato di me per un'ora intera, adesso è arrivato il tuo turno! >>

Blaine assunse un'espressione palesemente perplessa.

<< Di me? >> domandò << E che altro dovremmo dire riguardo a me?! >>

<< Beh, direi di quello che attualmente è il maggiore dei tuo problemi. >>

Blaine e i ragazzi si guardarono senza capire.

Wes sospirò, mentre tutti i Warblers puntarono i loro occhi su di lui.

< Insomma >>  disse, con espressione estremamente seria << Hai già pensato a come dirlo ai tuoi? >>
 


*
 


Naturalmente Wes aveva ragione, comunicare ai suoi genitori la sua intenzione di trasferirsi al McKinley era senza dubbio il problema più grande per Blaine.

Sapeva benissimo che non avrebbero accettato, suo padre per primo! Beh, non che Blaine ci sperasse, in ogni caso; suo padre non riusciva ancora ad accettare la sua omosessualità e ogni volta che in casa veniva pronunciato il nome di Kurt, diventava di colpo silenzioso e molto più scontroso del solito.

Come avrebbe reagito di fronte alla sua richiesta di trasferirsi in un'altra scuola, certamente di un livello molto più basso rispetto a quella che stava attualmente frequentando, solamente perchè voleva passare più tempo assieme al suo ragazzo?

Beh, certamente non bene.

E neanche sua madre, sebbene non fosse altrettanto disturbata dall'idea che Blaine avesse un ragazzo, ne sarebbe stata felice; soprattutto perchè Blaine si era trasferito alla Dalton proprio per scappare da quel tipo di scuole come il McKinley.

Lasciare la Dalton non avrebbe avuto alcun senso per loro, tantomeno farlo per Kurt.

Ma ovviamente a Blaine non importava niente dei suoi genitori, aveva deciso di trasferirsi al McKInley e avrebbe fatto di tutto per convincerli; anche se non sarebbe stato facile.

Aspettò il primo venerdì sera dopo l'inizio della scuola per comunicare la sua decisione, tornato a casa per il fine settimana.

Lui e i suoi genitori erano seduti attorno al tavolo della sala da pranzo, intenti a consumare in silenzio la loro cena; Blaine si guardava intorno nervosamente, cercando disperatamente il coraggio di parlare.

Buffo, in quel momento gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo, al giorno in cui aveva detto ai suoi genitori di essere gay; all'epoca le cose non erano andate affatto bene e Blaine aveva il terrore che si sarebbe ripetuta la stessa identica situazione.

Anzi, era una vera e propria certezza.

<< Blaine, tesoro... sei piuttosto silenzioso stasera. >>

Blaine sussultò; sua madre e suo padre avevano smesso di mangiare e lo guardavano con espressione incuriosita.

Il moro sospirò profondamente e poi si morse un labbro.

" Dillo, Blaine! Fallo adesso, non ha alcun senso tergiversare! Vai dritto al punto. " 

<< Voglio andar via dalla Dalton. >>

La Signori Anderson rimasero a bocca aperta, guardando il figlio con aria scioccata.

Blaine abbassò lo sguardo.

Forse era stato un po' troppo diretto.

<< Blaine. >> disse il Signor Anderson, con voce bassa e severa << Che diamine stai dicendo? >>

Blaine serrò i pugni e strinse gli occhi, per poi riaprirli rapidamente e rivolgere a suo padre uno sguardo deciso e quasi di sfida.

<< Quello che ho detto, papà. >> rispose sfacciatamente << Voglio andar via dalla Dalton, trasferirmi in un'altra scuola. >>

<< Vorrai scherzare, spero! >> ribattè il Signor Anderson, alzandosi in piedi e sbattendo con forza un pugno sul tavolo << Tutto questo non ha senso, Blaine! >>

<< Blaine, tesoro. >> intervenne sua madre, cercando di apparire più tollerante, ma non riuscendo comunque a nascondere la sua delusione << Per quale motivo vuoi lasciare la tua scuola? Stai ricevendo un'ottima istruzione, hai un sacco di carissimi amici... la divisa ti dona tantissimo! Che motivo avresti per andartene? E dove vorresti andare, poi?! >>

Il moro sospirò profondamente e poi disse tutto d'un fiato: << Al McKinley, con Kurt. >>

Blaine non riuscì a capire esattamente ciò che disse suo padre nei dieci minuti successivi; il suo tono di voce era alto e stridulo e le parole uscivano dalle sue labbra ad una velocità quasi disumana.

Ma qualunque cosa stesse dicendo, Blaine era certo che non fosse niente di buono.

<< Richard, calmati. >> disse la Signora Anderson, cercando di tranquillizzare il marito << Ti prego, così non risolviamo niente. >>

<< Judit, non dirmi di stare calmo! >> ribatte l'uomo nervosamente << Ti rendi conto di quello che ha appena detto tuo figlio?! Lo hai sentito no, che vuole trasferirsi nella scuola di quel.. >>

<< Non ti azzardare! >> saltò su Blaine, scattando in piedi << Guai a te se dici una sola parola su Kurt! >>

<< Non permetterti di rispondermi così, signorino! >> replicò rabbiosamente suo padre << Devi portarmi rispetto, Blaine; io sono tuo padre. >>

<< Sì, ma questa è la mia vita! E sono io a decidere che cosa è meglio per me, non tu! Che ne sai di quello che voglio? Che ne sai di quello che mi rende felice? Che ne sai.. >>

<< BASTA! >>

Il signor Anderson battè nuovamente entrambe le mani sul tavolo, con maggiore violenza della prima volta, ma Blaine non si spaventò; al contrario, continuò a guardare suo padre dritto negli occhi, con espressione di sfida.

<< Non vi cambierà assolutamente niente. >> disse Blaine a denti stretti << E risparmiereste anche tutti i soldi che spendete per pagare la retta della Dalton. Senza contare che mi avreste sempre in casa! Andrebbe tutto a vostro vantaggio e sarebbe davvero stupido negarmi questa possibilità. >>

<< Blaine, ti ho appena detto.. >>

<< Non mi importa quello che mi hai detto, papà! >> strillò Blaine, cercando doi tenere testa a suo padre << Non lo capite?! Ho passato mesi in quella gabbia dorata che è la Dalton, devo imparare a sopravvivere anche nel mondo reale! Presto andrò al college, dovrò essere preparato. >>

<< Hai ancora tempo per il College. >> osservò sua madre << Perchè hai tutta questa fretta?! Che ti prende, Blaine?! >>

<< Mi prende che voglio vivere la mia vita! >> sentenziò Blaine << Perchè volete negarmelo?! Perchè non capire che quello che voglio è solamente essere felice?! Lo so che non vi entusiasma l'idea che io stia con Kurt, ma vorrei che vi rendeste conto che lui mi rende felice! Per cui voglio trasferirmi al McKinley e non mi importa se la vostra prima risposta sarà no; continuerò a chiedervelo fino a che non accetterete. >>

I coniugi Anderson rimasero in silenzio e si guardarono per qualche secondo; poi il padre di Blaine rivolse al ragazzo un'espressione di disgusto e gettò sul tavolo il tovagliolo che teneva al collo.

<< Non voglio saperne più niente. >>  disse a denti stretti << Fate quello che accidenti vi pare. >>

Se andò senza aggiungere altro, salendo le scale di corsa fino a camera sua.

Blaine rimase in silenzio e si rimise a sedere, senza neanche guardare in faccia sua madre; la signora Anderson sospirò tristemente, rivolgendo al figlio uno sguardo di disappunto.

<< Oh, Blaine.. >>

<< Mamma, per favore! >> la interruppe Blaine << Non mi interessa sapere quello che hai da dire, non mi interessa assolutamente niente! Ma ti dico solo questo: se davvero ti importasse qualcosa di me, allora mi lasceresti andare al McKinley. >>

La signora Anderson scosse la testa con fare sconsolato.

<< Blaine, non ho niente contro Kurt. >> disse << E' solo che... beh, perchè vuoi lasciare la Dalton? Ricordi quanto hai sofferto nella tua vecchia scuola?! Sei al sicuro dove ti trovi adesso, perchè vuoi rischiare di trovarti ancora una volta nei guai? >>

Blaine sospirò profondamente.

<< Mamma, capisco che tu sia preoccupata. >> disse a mezza voce << Ma è la mia vita e devo imparare a cavarmela! Non sono più il ragazzino insicuro di un tempo, sono forte adesso ed è arrivato il momento per me di uscire dalla mia campana di vetro e affrontare il vero mondo. >>

Judit Anderson si morse un labbro e guardò Blaine con sguardo atterrito.

<< Ho solo paura che ti venga fatto del male, Blaine. >> disse la donna, con voce pacata.

Il ragazzo la guardò dritto negli occhi, abbozzando un sorriso.

<< Lo so, mamma. >> rispose << Ma non puoi tenermi per tutta la vita in gabbia. >>

La signora Anderso allargò le braccia e alla fine lanciò a Blaine uno sguardo arrendevole.

<< Immagino di non poter fare niente per farti cambiare idea. >> disse.

Blaine scosse la testa.

<< Mi conosci, mamma; sono molto testardo quando voglio una cosa a tutti i costi! >>

Judit sospirò profondamente.

<< Dal momento che tuo padre ha deciso di lavarsene le mani, mi vedo costretta ad acconsentire. >> commentò, facendo sorridere ampiamente il giovane Anderson << Però ti avverto Blaine, non ho alcuna intenzione di farti da balia! Se davvero vuoi imparare a cavartela da solo, dovrai iniziare a farlo da subito; la smetterò di fare la mammina premurosa. >>

Blaine fece una smorfia; conosceva sua madre abbastanza bene da sapere che in realtà avrebbe continuato a farlo, per quanto lui stesso desiderasse ardentemente che la piantasse.

<< Bene. >> si limitò a rispondere il ragazzo riccioluto, abbassando leggermente lo sguardo.

La signora Anderson sospirò e si alzò da tavola.

<< Vado a telefonare alla preside. >> comunicò << Immagino che vorrai iniziare le lezioni al McKinley già dalla prossima settimana! >>

Blaine annuì silenziosamente.

<< Immaginavo. >>

La signora Anderson uscì rapidamente dalla sala da pranzo, per andare a fare la sua telefonata; non appena fu certo di essere rimasto solo, Blaine si lasciò sfuggire un enorme sospiro di sollievo.

Bene, a quanto pare ce l'aveva davvero fatta! Era stato difficile, ma ci era riuscito.

<< E bravo Blaine. >> sussurrò, mentre un sorriso si faceva lentamente strada sul suo volto << Così si fa. >>

Adesso doveva correre a telefonare a Kurt per dargli la bella notizia; ne sarebbe stato felicissimo, avrebbe sicuramente iniziato a strillare dalla gioia.

Anche se, in effetti, avrebbe anche potuto non dirglierlo a fargli una sorpresa; infondo non ci avrebbe messo poi molto a capire, se Blaine si fosse presentato alla sua scuola senza la sua abituale uniforme della Dalton.

Sì, avrebbe decisamente fatto così!

Si portò entrambe le braccia dietro la testa e si allungò sulla sedia, stiracchiandosi e sospirando beatamente; era ufficiale, sarebbe ben presto diventato uno studente del liceo McKinley e avrebbe passato ogni giorno assieme a Kurt. Inoltre, sarebbe entrato anche lui a far parte delle Nuove Direzioni.

Già, il Glee Club.

Blaine si battè una mano sulla fronte; come aveva fatto a non pensarci?! Doveva assolutamente preparare un pezzo per la sua audizione, non gli avrebbero certo permesso di entrare nel Glee senza neanche metterlo alla prova.

Scattò in piedi e si precipitò in camera sua, gettandosi sul letto ad esaminare con la massima attenzione tutti i suoi spartiti e cd musicali, in cerca della canzone perfetta per la sua audizione; voleva fare bella figura, essere grandioso e  far vedere a tutti chi era il vero Blaine Anderson.

E vista la sua attuale determinazione, era assolutamente certo di riuscirci.
 

*
 

Le pratiche per il trasferimento erano state più rapide del previsto e il lunedì pomeriggio immediatamente successivo alla discussione con i suoi genitori,  Blaine potè iniziare le sue lezioni al McKInley.

Per tutto il fine settimana non aveva fatto altro che fantasticare sulle sue giornate scolastiche assieme a Kurt e aveva faticato parecchio per nascondere al suo ragazzo tutto il suo entusiasmo; fortunatamente Kurt era stato molto impegnato in quei due giorni, per cui il poco  tempo che avevano trascorso assieme non era stato sufficiente per permettere al ragazzo dagli occhi chiari di farsi venire dei sospetti sullo strano atteggiamento di Blaine.

Quella mattina, prima di andare al McKinley, Blaine passò alla Dalton per un ultimo saluto ai suo amici, ricevendo un serie di abbracci e pacche sulle spalle sufficienti da bastargli per il resto della sua vita; era strano andarsene, aveva condiviso con loro tanti bei momenti e Blaine era certo che molto spesso avrebbe sentito la loro mancanza.

Ma in fondo ormai aveva preso una decisione e non sarebbe di certo tornato indietro.

Quando arrivò con sua madre al McKInely, la lezioni erano in procinto di terminare e la pausa pranzo stava per  iniziare; dopo essere stato ricevuto dal preside Figgins (dall'ultima volta che lo aveva visto Blaine sperava che si fosse un tantino svegliato, invece sembrava più tonto del solito) e aver firmato tutte le carte necessarie per il tresferimento, sua madre se ne andò lasciandolo con tutta una serie di apprensive raccomandazioni, segno che - come Blaine aveva giustamente intuito- non avrebbe mai smesso di riempirlo di fastidiosissime attenzioni.

Non appena la signora Anderson se ne andò, Blaine si mise a vagare per i corridoi in cerca dell'armadietto di Kurt; le lezioni dovevano essere già finite e lui era certo che lo avrebbe trovato lì.

 " Bingo!"

Blaine svoltò l'angolo e lo vide: era di proprio di fronte al suo armadietto, che trafficava con qualcosa che da lontano Blaine non era in grado di riconoscere, ma che avrebbe giurato essere lacca per capelli.

Il moro ridacchiò e si avvicinò a lui, sistemandosi i vestiti e il papillon che teneva al collo; dal momento che era il suo primo giorno, aveva deciso di non dare troppo nell'occhio, indossando solamente un paio di pantaloni rossi e una maglietta nera, il tutto adornato da un papillon a righe.

Proprio come aveva immaginato, Kurt teneva in mano una confezione di lacca per capelli e se ne stava spruzzando un'abbondante dose in testa; poi, senza neanche accorgersi della presenza del suo ragazzo, il controtenore la rimise nell'armadietto e prese un libro con la copertina di colore azzurro, mettendoselo sottobraccio.

<< Ehilà! >>

Kurt si voltò, richiudendo di scatto l'anta del suo armadietto e sorridendogli ampiamente.

<< Sei una visione per questi occhi dolenti! >> disse, appoggiandosi all'armadietto.

Blaine gli restituì il sorriso, poggiando una mano su uno degli armadietti adiacenti al suo e guardandolo con espressione di conforto.

<< Brutta giornata? >> domandò con voce morbida.

Kurt sbuffò.

<< Brutta settimana, direi! >> rispose, allontanandosi verso la parte opposta del corridoio.

Blaine, senza dire una sola parola, lo seguì come farebbe un cagnolino fedele con il suo padrone, guardandolo con sguardo adorante; si aspettava che prima o poi Kurt avrebbe iniziato a fargli delle domande.

E, in effetti, non aveva tutti i torti.

<< Aspetta, ma che ci fai tu qui? >> chiese Kurt, camminando fianco a fianco con Blaine,  infilando il suo libro nella borsa a tracolla << Non dovresti essere alle prove dei Warblers, per aiutarli a perfezionare l'ultima hit di Katy Perry?! >>

Blaine ridacchiò.

Possibile che Kurt non avesse fatto minimamente caso al suo abbigliamento?! Insomma, in genere ogni volta che uscivano assieme e lui non portava la divisa, la prima cosa che si sentiva dire da Kurt era se aveva abbinato correttamente la maglietta con le scarpe; come era possibile che non si fosse accorto del fatto che non indossava la sua divisa?!

<< Ok, per essere uno che ama così tanto i vestiti >>  disse Blaine, con fare allusivo << Non riesco a credere che tu non abbia notato che non indosso la mia uniforma da Warbler! >>

Kurt si fermò e si voltò verso Blaine, studiandolo attentamente.

<< A..aspetta..aspetta.. >> farfugliò Kurt, come se avesse improvvisamente capito che cosa stava succedendo.

Blaine fece un gigantesco sorriso a trentadue denti, e Kurt si mise a ridere per la gioia, gettandosi letteralmente fra le sue braccia; Blaine lo strinse forte, ridendo a sua volta.

<< Aspetta, non l'hai fatto per me...vero?! >> domandò Kurt ansiosamente, staccandosi all'improvviso dall'abbraccio << Perchè se tu l'avessi fatto per me, sarebbe davvero romantico all'inizio, ma potrebbe portare al risentimento, che potrebbe portare alla rabbia, che potrebbe portare ad un'orribile, orribile rottura.. >>

Le parole uscivano dalla bocca di Kurt a velocità supersonica, Blaine quasi faticava a stargli dietro; ma non poteva proprio fare a meno di sorridere di fronte a tutta quella sua ansia, che lo rendeva ancora più adorabile di quanto già Blaine non lo trovasse abitualmente.

<< Ehy, hey! >> lo interruppe Blaine, prima che incominciasse a dare seriamente di matto << L'ho fatto per me; perchè non sopporto di stare lontano dalla persona che amo. >>

Kurt sospirò e rivolse al ragazzo riccioluto uno sguardo colmo di amore.

Blaine sorrise ampiamente; stava succedendo tutto così in fretta, quasi non gli sembrava vero! Eppure lo era, era tutto vero: non sarebbe più stato lontano dal suo ragazzo, non più.

<< Beh, immagino che adesso dovremo trovare il modo per farti entrare nelle Nuove Direzioni. >> commentò Kurt, senza smettere di rivolgere a Blaine quello sguardo adorante.

Il moro sorrise compiaciuto.

<< Ci ho già pensato! >> esclamò, facendo un occhiolino al suo ragazzo << Ma per questo dovrai darmi una mano! A che ora sono le prove del Glee?! >>

<< Alle tre del pomeriggio. >> rispose Kurt, con aria pensierosa << Però aspetta, in questo momento non abbiamo lezione e sono tutti quanti in cortile; e poi, mi sembrava di aver visto in piano forte viola laggiù..sarebbe l' occasione perfetta per esibirti! >>

Blaine lo guardò con esguardo perplesso.

<< Pianoforte viola?! >>

Oh, già! La famosa storia dei pianoforti disseminati in tutta la scuola, che costringono tutti i membri delle Nuove Direzioni a cantare quando li incontrano sul loro cammino.

Beh, infondo perchè no?! Blaine aveva bisogno di farsi notare, e quella era senza dubbio l'occasione migliore!

<< Su, andiamo! >> esclamò allegramente Kurt, afferrando Blaine per un braccio e trascinandolo via << Dobbiamo dire a Rachel che ti sei trasferito qui e tu devi fare la tua audizione! >>

Blaine non ebbe il tempo di replicare e prima ancora che riuscisse ad accorgersene, Kurt aveva già radunato tutti i ragazzi del Glee in cortile, assieme ai loro amici musicisti che accompagnavano abitualmente tutte le loro performance. Fortunatamente il pezzo che aveva scelto per l'audizione - "It's not unusual" di Tom Jones - era un brano molto conosciuto e fu abbastanza facile per loro riuscire a suonarlo.

La performance di Blaine fu a dir poco mozzafiato.

Ovviamente il ragazzo si era preparato molto, ci teneva davvero tanto a fare una bella figura con i ragazzi della Nuove Direzioni; e a quanto pare ci riuscì, anche se dall'espressione di Finn non sembrava esattamente che tutti fossero rimasti affascinati dalla sua esibizione.

Ma Blaine - in ogni caso- non se ne accorse, fin troppo impegnato a cantare e ballare con il massimo dell'entusiamo, mentre Santana ( la ragazza ispanica del Glee Club) e alcune ragazze della squadra delle Cheerleader si univano a lui in un balletto improvvisato.

Alla fine della canzone l'intero cortile scoppiò in un applauso fragoroso, e sarebbe andato tutto per il meglio se all'improvviso il pianoforte viola che si trovava nel bel mezzo del cortile non fosse andato a fuoco.

Già, a fuoco. Come diavolo era successo?!

Blaine rimase letteralmente a bocca aperta, così come tutto il resto dei ragazzi presenti in quel cortile.

<< E'... è stata colpa mia? >> domandò Blaine nervosamente, avvicinandosi a Kurt.

Il controtenore fece una smorfia.

<< Certo che no, scemo. >> rispose, con aria totalmente sconvolta << Anche se non capisco come sia accaduto. >>

Blaine allargò le braccia e fece spallucce.

<< Beh, comunque non preoccuparti. >> gli disse poi Kurt, sorridendogli e mettendogli una mano sulla spalla  < Sei stato grandioso e sono lieto di informarti che sei entrato ufficialmente a far parte delle Nuove Direzioni. >>

Blaine rise.

<< Beh, ma il Professor Shuester non ha ancora detto la sua. >> replicò Blaine.

<< Oh, andiamo! >> ribattè Kurt, ridendo a sua volta << E' ovvio che entrerai nel Glee, Blaine! Sei stratosferico! >>

Blaine arrossì e sorrise compiaciuto.

<< E poi.. >> aggiunse Kurt sottovoce, avvicinandosi un po' di più << Sei il mio ragazzo; e il ragazzo di Kurt Hummel non può non entrare nelle Nuove Direzioni! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

Non era esattamente ciò che desiderava, ma decise che per il momento poteva farselo bastare; infondo era appena arrivato, non poteva certo pretendere che tutti quanti lo accogliessero a braccia aperte ed apprezzassero da subito il suo talento e la sua individualità.

Ma aveva pazienza.

Prima o poi ce l'avrebbe fatta, presto avrebbero capito tutti che Blaine Anderson non era solamente il ragazzo di Kurt Hummel, ma una persona a parte, con un cuore e una sua personalità.

<< Blaine, andiamo? >> domandò improvvisamente Kurt, distogliendolo dai suoi pensieri << Devo farti vedere un po' la scuola e poi dobbiamo trovare il professor Shuester e dirgli che abbiamo un nuovo membro per il Gle Club! sarà felicissimo, abbiamo talmente bisogno di nuove reclute! >>

Trascinò via Blaine, continuando a parlare ininterrottamente e ripetendogli continuamente quanto fosse felice di averlo a scuola con sè.

E Blaine, naturalmente, si dimenticò di tutto il resto.

Non gli importava del Glee Club, dei compagni di scuola che avrebbero potuto tirargli una granitata in faccia da un momento all'altro, di suo padre che non gli parlava e di sua madre che continuava ad opprimerlo e ad asfissiarlo.

Aveva Kurt, e quello gli bastava.

Sarebbe potuta accadere qualsiasi cosa, a Blaine non sarebbe mai importato, fintanto che Kurt sarebbe rimasto assieme a lui e avesse continuato a stringere la sua mano come stava facendo in quel momento.
 


*
 


Entrare nel Glee Club era stato facile, ma farsi accettare completamente da tutti i membri non lo era stato altrettanto; Kurt naturalmente era entusiasta del fatto che Blaine ne facesse parte e anche le ragazze ne erano molto contente.

I ragazzi sembravano non esserne troppo toccati e Finn, in particolare, si era dimostrato davvero sgarbato nei suoi confronti; aveva addirittura fatto una spiacevole battuta sul fatto che ormai Blaine non si trovava più nei Warblers e che a nessuno di loro piaceva dondolare sullo sfondo e fare i coretti.

Cosa strana, detta da uno che si beccava praticamente tutti gli assoli da ben due anni.

<< E' semplicemente geloso. >> gli aveva detto Kurt per tranquillizzarlo << Credo che si senta minacciato dalla tua voce e dal tuo carisma! Ma non preoccuparti, gli passerà; e tu ti ambienterai molto presto, te lo assicuro. >>

Di fronte a quella frase, a Blaine era quasi venuto da sorridere; gli sembrava quasi di essere ritornati ai tempi in cui Kurt si era trasferito alla Dalton e ancora non riusciva a sentirsi perfettamente a suo agio.

Solo che adesso c'era Blaine al posto di Kurt e loro due stavano assieme; in un certo senso, Blaine sperava che sarebbe stato molto più facile.

<< Ok ragazzi, siamo tutti pronti per il numero?! >>

I ragazzi scattarono in piedi dalle loro poltroncine in auditorium; erano le seconde prove del Glee Club a cui partecipava Blaine e le Nuove Direzioni avevano preparato un interessante arrangiamento del brano " You can't stop the beat", dal musical "Hairspray".

Kurt e Blaine si scambiarono uno sguardo complice.

<< Andrai alla grande. >> disse Kurt dolcemente, facendo l'occhiolino << Rilassati. >>

Blaine fece segno di sì con la testa e, sebbene un po' nervosamente, salì sul palco assieme ai suoi compagni per la loro esibizione.

E fu davvero fantastico.
 
 
Ever since this old world began 
A woman found out if she shook it
She could shake up a man 
And so i'm gonna shake and shimmy it 
The best that i can today
 
'Cause you cant stop 
The motion of the ocean 
Or the sun in the sky 
You can wonder if you wanna 
But i never ask why
And if you try to hold me down 
I'm gonna spit in your eye and say 
That you cant stop the beat!
*
You can't stop today
As it comes speeding down the track
Child, yesterday is hist'ry
And it's never coming back
'Cause tomorrow is a brand new day
And it don't know white from black
'Cause the world keeps spinning
'Round and 'round 
And my heart's keeping time 
To the speed of sound 
I was lost til i heard the drums 
Then i found my way 
'Cause you cant stop the beat
*
Ever since we first saw the light 
A man and woman liked to shake it
On a saturday night 
And so i'm gonna shake and shimmy it 
With all my might today
'Cause you can't stop 
The motion of the ocean 
Or the rain from above 
They can try to stop ths paradise
We're dreaming of 
But you cannot stop the rhythm
Of two hearts in love to stay 
You can't stop the beat!
You can't stop the beat!
You can't stop the beat!
 
 
Alla fine dell'esibizione, il professor Shuester scoppiò in un applauso fragoroso, urlando a squarciagola: << Ottimo lavoro, ragazzi! >> 

I ragazzi risero e si misero ad applaudire a loro volta; Kurt e Blaine, seduti su uno dei piani viola posizionati sul palco, si guardarono e si sorrisero dolcemente.

<< Beh. >> disse Kurt con voce morbida << Direi che ce la siamo cavata davvero alla grande! >>

Blaine sorrise maggiormente e fece segno di sì con la testa.

<< Credi che io sia alla vostra altezza? >> domandò, con una punta di incertezza.

Kurt si morse un labbro e guardò Blaine con adorazione.

<< Direi proprio di sì. >> rispose dolcemente << Assolutamente. >>

Blaine sospirò beatamente e posò la mano sopra quella di Kurt; sì, era tutto assolutamente perfetto: aveva il suo ragazzo, si sarebbe presto fatto dei nuovi amici e stava finalmente per diventare di nuovo padrone della sua vita.

<< Credi che le cose potrebbero andare meglio di così? >> 

Kurt intrecciò le dita con le sue e Blaine fece un secondo beato sospiro.

No.

Decisamente le cose non potevano andare meglio di così.





N.d.A: Allora, vi chiedo innanziutto scusa per aver postato tanto tardi! Prometto che il prossimo capitolo arriverà prima, purtroppo in questi giorni l'ispirazione era morta a causa degli orribili spoiler su Blaine. Esattamente, sono DEVASTATA dall'idea di Blaine junior, sia perchè non è coerente con la secoda stagione, sia perchè mi sballa tutta la fan fiction!!!  >.<

Vi devo chiedere scusa in partenza, perchè certamente troverete delle incongruenze fra questa fan fiction e la precedente, ma la colpa non è mia; se i RIB non avessero passato una stagione a farci credere che anche Blaine sarebbe stato senior con Kurt, questo non sarebbe successo!

Mi scoccia anche il fatto che nel prologo avevo parlato di New York, cosa che dovrò rimangiarmi perchè, hey, Blaine non si diplomerà con Kurt! >.<
Non fatemi dire nulla o impazzisco!!! >:<

Ah, vi chiederete perchè non ho voluto lasciare Wes e David.; diciamo che per me esiste una cosa chiamata CONTINUITà, e avendoli messi nella scorsa fan fiction al 4 anni, dovevano essersi già diplomati (CAPITO RIB?? CONTINUITà!!!).

Che altro dire.... questa è un po' l'idea che mi sono fatta del primo episodio...non ho apprezzato il trasferimento frettoloso di Blaine, per cui spero che questa mia versione gli renda un po' più giustizia! 

Ah, una cosa; avrete notato che ho evidenziato due versi nella canzone...beh, guardate questo video e andate al minuto 2.16 (scusate la pessima qualità audio): http://www.youtube.com/watch?v=BKir9QrmxcM&feature=related ... POSSO DIRLO? Non è una coincidenza.. u.,u

Bacioni!!! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Could be?! Who knows! ***


<< Allora Blaine, come te la passi al McKinley? >>

Era ormai trascorsa più di una settimana dal trasferimento di Blaine e nonostante ancora non fosse riuscito ad integrarsi alla perfezione nel Glee Club, le cose nella sua nuova scuola non andavano affatto male.

Del resto aveva Kurt, come sarebbe stato possibile non essere felice?! Poterlo vedere ogni giorno, passare con lui le pause pranzo, sedere vicino a lui alle prove del Glee, vedersi ogni giorno prima e dopo le lezioni...era tutto assolutamente perfetto.

Inoltre, non era ancora stato preso in giro da nessuno e non aveva neanche ricevuto una granita in faccia ( anche se un paio di volte Kurt aveva minacciato di farlo lui stesso, perchè - sue testuali parole - non poteva essere definito un membro delle Nuove Direzioni fino a che non si fosse beccato una granita in pieno viso) .

Insomma, tutto andava assolutamente alla grande per Blaine.

Anche se i Warblers gli mancavano davvero tanto, e ogni volta che aveva un po' di tempo libero - cosa che ultimamente capitava spesso, dal momento che Kurt si stava impegnando molto per la sua candidatura a rappresentante scolastico - lo trascorreva assieme a loro.

Quel pomeriggio lui e i suoi amici erano seduti ad un enorme tavolo al Lima Bean e naturalmente gli argomenti di conversazione era Blaine e la sua vita al McKinley.

<< Beh, direi che me la passo piuttosto bene. >> disse Blaine, dopo aver dato un sorso al suo cappuccino <<  Per adesso non sono stato ancora vittima di nessun attecco a sorpresa! >>

<< Nessuna granita? >> domandò Thad, ridacchiando.

Blaine fece segno di no con la testa.

<< No, ancora nessuna. >> rispose << Anche se Kurt non fa che ripetermi che prima o poi sarà lui a tirarmene una, quando meno me lo aspetto. >> 

<< Beh, prima o poi lo fara di sicuro se continui ad indossare quella roba! >> commentò Flint, accennando alla sua maglietta a righe e il papillon di colore rosa che portava al collo << Seriamente amico, perchè ti vesti da gondoliere veneziano?! >>

I ragazzi scoppiarono a ridere e Blaine fece una smorfia di indignazione.

<< In effetti Blaine, non siamo abituati a vederti vestito in questo modo. >> commentò Nick, cercando di smetterla di ridere << Insomma, sembri quasi un'altra persona senza la divisa della Dalton. >> 

Blaine sospirò.

<< Ragazzi, lo so che cosa state velatamente cercando di dirmi. >> rispose, guardando i suoi amici con espressione quasi seccata << Ma mi dispiace, io sono contento di essere al McKinley e non intendo tornare alla Dalton. >>

<< Lo sappiamo, Blaine. >> lo rassicurò Thad << Però ci manchi. >>

Blaine sorrise.

<< Mi mancate anche voi, ragazzi. >> rispose << Ma, come potete vedere, riesco comuque a trovare il tempo per uscire con voi. >> 

<< Beh, perchè in questo momento il tuo ragazzo non è con te. >> replicò Flint, con fare allusivo.

<< Già, dove è Kurt? >> chiese Jeff curiosamente << Anche ieri pomeriggio non vi siete visti, se non sbaglio. >>

Blaine sospirò.

<< E' molto impegnato con la sua campagna elettorale. >> spiegò << Sapete, si è candidato come rappresentante d'istituto e lui e Brittany stanno lavorando ai manifesti; ci tiene davvero tanto e vuole metterci tutto l'impegno possibile. >>

I ragazzi annuirono.

<< Beh, comunque da domani anche io sarò un po' più impegnato del solito. >> aggiunse Blaine, afferrando un biscotto al cioccolato dal piatto e mettendoselo in bocca quasi tutto intero. 

<< Impegnato? >> ripetè Trent << Per fare cosa, scusa? >>

Blaine mandò giù il boccone e diede un altro sorso al suo cappuccino.

<< Il professor Shuester ha aperto una specie di corso di danza extra dopo le prove del Glee Club, per i ragazzi che hanno qualche difficoltà. >> rispose il moro.

<< Tu ad un corso di danza extra?! >> esclamò Flint, piuttosto confuso << Non riesco a credere che tu possa essere considerato un ragazzo con difficoltà nel ballare! >> 

Blaine fece un sorrisetto.

<< A dire il vero non lo sono. >> disse << Il professor Shuester non mi ha neanche nominato, sono stato io a chiedere di essere inserito nel corso; ho bisogno di entrare  in confidenza con i ragazzi delle Nuove Direzioni. >>

I Warblers si guardarono con aria poco convinta; Blaine arrossì.

<< Beh, diciamo che Kurt è fra quei ragazzi che dovrebbero frequentare il corso di danza. >> aggiunse il ragazzo riccioluto << E mi è sembrato piuttosto seccato per la notizia. >>

<< E tu, da bravo fidanzatino modello, gli farai compagnia per non farlo sentire a disagio. >> commentò Thad ridacchiando.

Blaine sorrise ampiamente.

<< Diciamo che l'idea è più o meno quella. >>

I ragazzi risero, Blaine compreso.

<< Blaine, sei così dannatamente adorabile! >> commentò scherzosamente Jeff << Perchè non sono un ragazzo gay anche io?! Io e te saremmo proprio una bella coppia! >>

Altra risata, alla quale invece Blaine reagì lanciando a Jeff un'occhiataccia.

<< No grazie, Jeff. >> rispose << Sto benissimo così! Beh, comunque non si tratta solamente del corso di danza; devo iniziare a prepararmi per l'audizione. >>

Thad sollevò un sopracciglio.

<< Audizione? >> ripetè.

<< Per il musical scolastico. >> rispose Blaine << Metteremo in scena "West Side Story" e mi piacerebbe molto poter partecipare; insomma, sarebbe un ottimo modo per farmi notare. >>

Flint rise.

<< Sei il solito egocentrico, Blaine! >> sentenziò.

<< Perchè, scusa?! >> replicò il riccio in tono irritato << Guarda che non lo faccio per mettermi in mostra, voglio solamente essere apprezzato dai miei compagni di scuola! >>

<< Lo so, Blaine...stavo solo scherzando! >>

Blaine mise su un lieve broncio.

<< E per quale ruolo ti candideresti? >> domandò Thad con interesse.

Blaine si morse un labbro.

<< Ecco, non sono ancora del tutto sicuro. >> rispose << Insomma, vorrei fare l'audizione per la parte di Tony... ma non rischio di essere troppo presuntuoso?! Infondo sono il nuovo arrivato, forse pretendo troppo! >>

I suoi amici si guardarono  e scrollarono le spalle.

<< Perchè dovrebbe essere pretenzioso, scusa? >> domandò Thad << E' una parte come un'altra. >>

<< E' il protagonista. >>  lo corresse Blaine << Insomma, è davvero una scelta pretenziosa. >>

 << Ma tu puoi farcela, Blaine! >> fece eco Flint << Sei uno dei cantanti migliori che io abbia mai incontrato, hai tutte le carte in regola per farcela! >>

Blaine sorrise compiaciuto.

<< Davvero? >>

I ragazzi annuirono.

<< Oh sì!  >> esclamarono all'unisono.

Il sorriso sul volto di Blaine si fece ancora più ampio.

<< Allora dite che dovrei provarci? >>

I suoi amici annuirono silenziosamente e Blaine fece un sospiro beato.

<< Fantastico! >> esclamò allegramente << Ora devo solamente scegliere un bel pezzo per la mia audizione. >>

<< Beh, dovresti scegliere un brano cantanto da Tony. >> suggerì Trent << Dal momento che ti presenterai per quella parte. >>

<< Sì, approvo. >> fece eco Thad << Vedrai, farai un figurone. >>

Blaine fece segno di sì con la testa, mettendosi in bocca un altro biscotto.

<< E voi, ragazzi? >> chiese, dopo aver finito di masticare ed essersi ripulito la bocca con il tovagliolo << Come se la passano i Warblers senza di me? >>

<< Oh, benissimo! >> rispose Thad, facendo un sorrisetto << Per adesso il ruolo del solista è stato affidato a Nick e direi che se la sta cavando davvero bene! >>

Blaine guardò Nick e gli sorrise, mentre questi arrossiva.

<< Sì, beh... >> balbettò << Me la cavo abbastanza! Certamente, non sono te. >>

Blaine sorrise.

<< Sei tu, Nick. >> rispose << Sei unico e di certo non è me che devi cercare di imitare! Sii te stesso, e sarai fantastico! >>

I Warblers si guardarono con espressione particolarmente colpita.

<< Oh, Dapperson! >> esclamò Flint, guardando Blaine con i suoi occhi azzurri spalancati << Ci manchi così tanto! >>

Blaine rise, immediatamente imitato dagli altri.

<< Mi mancate anche voi, ragazzi. >> disse il ragazzo dagli occhi nocciola, guardando tutti i suoi amici << Ma come potete notare, anche se frequento un'altra scuola noi possiamo vederci lo stesso. >>

I Warblers annuirono e sorrisero, mentre Blaine posava la sua mano al centro del tavolo.

<< Amici per sempre. >> dichiarò fieramente.

I ragazzi posarono le loro mani su quella di Blaine, guardandosi ed esclamando all'unisono << Amici per sempre. >>
 

*
 

Il primo giorno delle lezioni extra di danza, Blaine non aveva potuto fare a meno di notare l' enorme differenza fra lui e i suoi compagni; in effetti, lui non aveva alcun bisogno di quelle lezioni, era decisamente un ottimo ballerino! Beh, almeno rispetto a tutti gli altri.

Finn era assolutamente un caso disperato, era talmente scoordinato e privo di grazia che Blaine pensò che persino un manichino avrebbe potuto ballare meglio di lui! Puckerman non era così terribile, ma anche lui mancava completamente di grazia, e qualche volta andava completamente fuori tempo.

Mercedes non era tanto male, ma era anche incredibilmente pigra e il suo perenne atteggiamento da Diva la portava ad infischiarsene completamente del ballo, focalizzandosi esclusivamente su sè stessa ( Blaine le aveva sentito dire qualcosa del tipo " Non capisco perchè non posso semplicemente starmene sotto i riflettori, a cantare note inarrivabili per chiunque altro, mentre voi mi ballate intorno"!). 

Fra tutti, Kurt era certamente il più aggraziato, ma non faceva che muovere le braccia e le spalle, oltre che mordersi continuamente il labbro e sorridere con espressione quasi maliziosa.

Cosa che, a dire il vero, a Blaine non dispiaceva affatto.

<< Oggi terrò nascoste tutte le mie doti, così domani durante l'audizione risalteranno ancora di più! >> disse orgogliosamente Kurt, mentre si stavano esercitando sul grapevine*.

Mike Chang e il professor Shuester erano intenti a controllare i passi di Finn e Puck, per cui Kurt e Blaine potevano tranquillamente permettersi di continuare a chiacchierare.

<< Sono ancora indeciso fra "Maria" e " Something's Coming". >> rivelò Blaine, concentrandosi sui suoi passi.

Aveva passato tutta la giornata precedente a cercare un pezzo adatto per l'audizione e alla fine il campo si era ristretto a queste due opzioni.

<< Sono entrambe canzoni di Tony. >> osservò Kurt con ovvietà e una punta di sorpresa << Farai anche tu l'audizione per il ruolo di Tony? >>

Blaine guardò il suo ragazzo con aria perplessa, rendendosi improvvisamente conto di ciò che Kurt aveva appena detto.

Anche tu.

Kurt voleva fare l'audizione per il ruolo di Tony, era ovvio; possibile che Blaine non ci avesse pensato prima?! 

Beh, forse aveva dato semplicemente per scontato il fatto che il ruolo di Tony non fosse adatto a lui e che quindi non ci avesse neanche pensato. Non che Kurt non fosse bravo abbastanza, al contrario! Ma non era un ruolo adatto alla sua voce, si trattava di due vocalità completamente diverse.

Insomma, avrebbe avuto più senso per Blaine provare ad ottenere quel ruolo; eppure Kurt non sembrava essere entusiasta del fatto che il suo ragazzo avesse avuto la sua stessa idea.

<< Sarebbe strano? >> domandò Blaine confusamente.

<< No, no.. affatto! >> rispose prontamente Kurt, senza smetterla di ballare << Tu saresti un Tony grandioso! Il Tony perfetto, a dire il vero... sotto certi aspetti. >>

Blaine non rispose e continuò a ballare, guardando di sottecchi Kurt.

Conosceva il suo ragazzo abbastanza bene da rendersi conto di quanto fosse effettivamente seccato per la notizia; non che non volesse che Blaine facesse l' audizione o che non lo ritenesse all'altezza di quella parte, al contrario! Forse aveva solamente paura che la giuria avrebbe assegnato la parte proprio a Blaine, dal momento che fra i due era indubbiamente lui quello più adatto ad interpretare Tony.

Blaine guardò Kurt con sguardo quasi malinconico.

Sapeva quanto fosse importante per il suo ragazzo ottenere quella parte e anche se credeva in lui ciecamente, Blaine sapeva anche che sarebbe stato molto difficile se anche lui si fosse presentato all'audizione; senza contare il fatto che, sicuramente, Kurt non sarebbe stato felice di essere in competizione con lui.

Forse avrebbe avuto molto più senso se Blaine avesse fatto l' audizione per un' altra parte, lasciando solamente a Kurt la possibilità di presentarsi per quella di Tony.

Sì, avrebbe fatto così.

Era senza dubbio la soluzione migliore.

<< Beh...tranne per il fatto che io sono al terzo anno!** >> replicò Blaine, piuttosto distrattamente << Tony è il protagonista, quindi probabilmente dovrebbe essere uno dell'ultimo anno ad interpretarlo! >>

Kurt fece un sorrisetto.

<< Oh, sì... è più o meno così che funzionano le cose, no? >>  disse, in tono quasi di superiorità, ricominciando a muovere freneticamente le spalle. 

<< Insomma, mi andrebbero bene anche il ruolo di Bernardo o dell' agente Krupke. >> ribattè Blaine, guardando Kurt << L'importante è avere te nel ruolo di Tony. >>

Disse l'ultima frase con una certa malizia, che Kurt ovviamente non potè fare a meno di cogliere e di apprezzare. In effetti, l'idea di loro due nel ruolo di antagonisti stuzzicava parecchio entrambi; senza dubbio si sarebbe creata una certa tensione, e sapevano entrambi quale sarebbe stato il modo migliore per smorzarla.

Beh, non che Kurt e Blaine avessero davvero molto fa fare per smorzare la tensione! Infondo non avevano ancora raggiunto la cosidetta "Terza Base" - per quanto Blaine non vedesse l'ora che ciò accadesse - , ma Kurt dimostrò di apprezzare molto la sua allusione, sorridendogli maliziosamente e ricominciando a muovere le spalle e le braccia.

<< Kurt, balla e basta! >> lo ammonì il professor Shuester.

Kurt sbuffò e lasciò cadere le braccia lungo il corpo.

<< Va bene! >> bubbolò, voltandosi poi verso Blaine e sorridendogli.

Il moro ricambiò il sorriso e per qualche secondo i due si scambiarono un sguardo complice.

Blaine non potè fare a meno di sorridere ancora di più e tirare un enorme sospiro; sapeva che era davvero quella la cosa più giusta da fare, non aveva dubbi al riguardo.

Certo, una parte di lui si sentiva estremamente sacrificata e avrebbe tanto voluto fare il provino per  il ruolo di Tony; ma sentiva di non voler dare alcun dispiacere a Kurt, per cui si sarebbe limitato ad ingoiare il rospo e si sarebbe presentato alle audizioni per la parte di Bernardo.

Andava benissimo così.

Era l'ultimo anno di Kurt, era giusto che fosse lui quello sotto i riflettori; Blaine aveva ancora tempo.

La lezione andò avanti ancora a lungo e alla fine Kurt fu finalmente in grado di ballare riducendo al minimo il movimento delle braccia e delle spalle.

<< Non te la cavi male! >> commentò Blaine alla fine della lezione, mentre lui e Kurt si preparavano a tornare a casa.

Kurt fece una smorfia.

<< Scherzi, vero? >> rispose, risistemandosi i capelli << Ma se Mike e il Professor Shuester non facevano altro che lamentarsi delle mie " Mossette da Musical"! >>

Blaine lo guardò e sorrise dolcemente.

<< Personalmente le trovo adorabili. >> disse, avvicinandosi al suo viso e sussurrando nel suo orecchio.

Kurt arrossì violentemente.

<< B-beh, tu piuttosto.. >> farfugliò << Non hai alcun problema con la danza, non ha molto senso che tu resti qui. >>

<< Non mi vuoi qui? >> domandò Blaine, con un sorriso sghembo sul volto.

<< No, certo che no! >> si affrettò a rispondere Kurt << E' ovvio che ti voglio, solo che...beh, credo davvero che tu non abbia bisogno di lezioni di danza extra. >>

Blaine fece spallucce.

<< Mi piace vederti ballare. >> rispose semplicemente << E poi, se non sbaglio, qualcuno ha detto che voleva che il suo ultimo anno di liceo fosse magico e che ciò sarebbe potuto accadere  solamente se avesse passato assieme a me tutto il suo tempo! >>

Sul volto di Kurt comparve un sorriso radioso.

<< Direi che per il momento ci stai riuscendo. >> disse dolcemente, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo di pura adorazione e avvicinandosi a lui << A rendere il mio anno magino, intendo. >>

Blaine si guardò intorno rapidamente; erano rimasti solamente loro due in aula canto e non c'era assolutamente la possibilità che qualcosa potesse vederli, per cui Blaine non si fece alcuno scrupolo ad afferrare Kurt per i fianchi e tirarlo dolcemente a sè, mentre questi cingeva il suo collo con le braccia.

<< Grazie. >> disse Kurt, poggiando la fronte contro quella del moro.

Blaine ridacchiò: << E per cosa?! >>

<< Solo...grazie. >> rispose il ragazzo dagli occhi chiari, strofinando il naso contro quello di Blaine << E' bello sapere che sei qui. >>

Blaine non aggiunse altro e si avvicinò al viso del suo ragazzo, posando un tenero bacio sulle sue labbra e poi abbracciandolo forte.

Sospirò beatamente.

Sì, era decisamente quella la soluzione migliore: Kurt si sarebbe presentato per il ruolo di Tony e Blaine per quello di Bernardo.

Non ci sarebbero state inutili competizioni, sarebbe filato tutto liscio come l'olio.

Infondo, non aveva davvero alcun senso complicare le cose; l'importante era che Kurt fosse felice e  sereno, e se il solo modo affinchè ciò accadesse era che Blaine rinunciasse alla parte di Tony, allora così sarebbe stato.

 
*
 

<< Cosa?! Blaine, ma stai scherzando? >>

<< No, perchè mai dovrei?! >>

<< Blaine, ma non puoi farlo! E' una cosa che non ha davvero alcun senso! >>

Blaine sbuffò e si gettò sul suo letto, continuando a parlare al telefono col suo amico Wes; gli stava raccontando della sua decisione di non presentarsi alle audizioni per il ruolo di Tony e il ragazzo sembrava non approvare affatto questa sua scelta.

<< Wes, non capisco dove stia il problema. >> disse Blaine, rigirandosi sulla schiena << Non sarà la fine del mondo se non otterrò quella parte. >>

<< Non è per quello, Blaine! >> replicò Wes, in tono quasi seccato << Non capisci che qui stiamo parlando di te? Non fai altro che sacrificarti per Kurt! >>

<< Cosa?! No, questo non è vero! >>

Blaine era a dir poco indignato dall'insinuazione di Wes; che diavolo stava cercando di dire?! Che era succube di Kurt?! Che Kurt pretendeva costantemente che Blaine fosse ai suoi ordini?! Non era affatto così!

<< Wes, stai per caso dicendo che io faccio tutto quello che mi dice Kurt?! >> 

Wes sospirò.

<< Sto dicendo che tutto quello che fai ultimamente è per Kurt, non fai altro che sacrificare te stesso per lui. >> puntualizzò.

Blaine sbuffò.

<< Questo non è assolutamente vero! >> replicò nervosamente << Io mi preoccupo anche di me stesso! Perchè dici così?! >>

<< Blaine, ti sei trasferito al McKinley per lui. >> ribattè Wes, in tono saccente << E adesso rinunci ad un ruolo a cui tieni solo per non dare un dispiacere a lui! E' ingiusto. >

Blaine sospirò con fare esasperato.

<< Wes, non mi sono trasferito per Kurt. >> disse << Beh, in parte l'ho fatto per lui...ma anche per me! E vorrei ricordarti che anche tu mi hai spinto a farlo! >>

<< Ok, su questo non ho niente da ridire! >> esclamò Wes con esasperazione << Ma spero che ti renderai conto del fatto che rinunciare a quell'audizione è una sciocchezza! >>

Blaine fece un ennesimo sospiro.

<< Wes, ascolta.. >> disse il moro << Questo non è un problema per me! Insomma, posso anche interpretare il ruolo di Bernardo e sono certo che se mi metterò d'impegno riuscirò ad ottenere la parte! >>

<< Ma potresti anche ottenere quella di Tony se ci provassi! >> insistette Wes.

<< Non voglio farlo, Wes! >>  brontolò Blaine, al culmine dell'esasperazione << Ascolta, lo so che per te è strano da capire, ma ti posso assicurare che a me va benissimo così! Non mi interessa la parte di Tony. >>

Wes fece una specie di verso nasale, segno che non credeva assolutamente alle parole del suo amico.

<< Ok, magari un po' mi interessa. >> ammise Blaine << Però mi interessa molto di più che sia Kurt ad ottenerla; è molto importante per lui e non voglio mettermi in mezzo! Inoltre, nessuno dei due vuole essere in competizione, perciò è molto meglio così. >>

Wes sospirò.

<< Blaine, continua a sembrarmi una sciocchezza. >> 

<< Wes, ascolta! >> lo interruppe Blaine, in tono serio << Ti assicuro che non è un enorme sacrificio; ok, dovrò rinunciare a qualcosa a cui tengo...ma Kurt è molto più importante di una stupida audizione! >>

Wes rimase per qualche secondo in silenzio, e Blaine era piuttosto certo che in quel momento stesse scuotendo la testa con fare sconsolato.

<< Sei proprio innamorato, eh?! >> commentò Wes.

Blaine ridacchiò.

<< Direi proprio di sì. >>

Wes sospirò profondamente.

<< Immagino di non avere il potere di farti cambiare idea! >> commentò << Beh, adesso devo salutarti; il mio compagno di stanza sbraita perchè gli serve silenzio e concentrazione per studiare! Roba da matti, i corsi sono iniziati da neanche un mese e lui già mi manda al maincomio! >>

Blaine rise.

<< Beh, buona fortuna amico! >> rispose il moro << Mi sa che ne avrai bisogno. >>

<< Buona fortuna a te, Blaine. >> replicò Wes, in tono saccente << Promettimi che non farai stupidaggini, ok? >>

<< Lo prometto. >>

<< Bene. A presto Blaine. >>

<< Ciao Wes. >>

Blaine premette il pulsante di interruzione della chiamata e gettò il telefono dalla parte opposta del letto, afferrando il cuscino e stringendoselo al petto.

Sì, forse Wes non aveva tutti i torti; forse Blaine stava davvero sacrificando un'enorme parte di sè stesso per non dare un dispiacere a Kurt! Ma poteva essere davvero biasimato per questo? 

Infondo Kurt era il suo ragazzo, la persona che amava più di qualunque altra cosa al mondo! Blaine avrebbe fatto qualunque cosa pur di renderlo felice, persino rinunciare ad un suo capriccio.

Tutto sommato, andava davvero bene così; Blaine sarebbe riuscito comunque e farsi notare all'audizione e lui e Kurt non avrebbero rischiato di litigare a causa di una stupida competizione.

Sì, Blaine aveva deciso che quella era la soluzione perfetta e niente e nessuno avrebbe mai potuto fargli cambiare idea.
 


*
 


Blaine passò tutto il resto del pomeriggio ad esercitarsi per la sua audizione; anche se aveva deciso di presentarsi solamente per il ruolo di Bernardo, questo non significava certo che non si sarebbe impegnato al massimo di fronte alla giuria. Alla fine, dopo un' attenta riflessione, aveva scelto come brano per il suo provino " Something's Coming"  che, sebbene fosse un pezzo cantato da Tony, era senza dubbio il più adatto per fare colpo.

Non sapeva esattamente che cosa avesse in mente Kurt per la sua audizione, la sola cosa che gli aveva detto era che si trattava di un numero davvero fantastico e piuttosto insolito per i suoi standard ( anche se Barbra Straisand non era certo una scelta inusuale per lui).

In effetti, Blaine si era chiesto come mai Kurt avesse scelto un pezzo del genere per la sua audizione; insomma, Tony era un personaggio molto mascolino e Kurt avrebbe rischiato di bruciarsi un sacco di possibilità cantando una canzone da donna.

Beh, ma in fondo era pur sempre Kurt; il suo bellissimo, meraviglioso e talentuoso Kurt! Blaine sapeva che non avrebbe avuto alcuna difficoltà a farsi notare.

Ed in effetti, non ne ebbe; ma non andò esattamente tutto come il controtenore aveva sperato.

Blaine non potè assistere all' audizione di Kurt, ma quando i due si incontrarono fuori dall'auditorium, sembrava che il provino fosse andato davvero bene; a quanto pare Kurt aveva ricevuto un sacco di applausi, e dal momento che nessun altro si era presentato per il ruolo di Tony, era più che certo che la parte sarebbe stata sua.

Ma le cose non andarono così.

Kurt sperava davvero di poter ottenere quella parte e Blaine nutriva enorme fiducia in lui,  perchè sapeva che era abbastanza talentuoso e determinato da farcela; ma evidentemente la giuria non era dello stesso parere.

<< Troppo delicato per fare Tony! >> esclamò rabbiosamente Kurt, mentre lui e Blaine erano intenti a prendere il loro solito caffè pomeridiano, dopo le lezioni << E' questo quello che hanno detto! Sono troppo delicato, troppo effemminato...non eccito la Beiste abbastanza per fare Tony! >>

Blaine abbassò lo sguardo mortificato.

Kurt era davvero terribilmente deluso dal pessimo esito di quell'audizione e la cosa peggiore era che tutte quelle cose che aveva sentito sul suo conto, non gli erano neanche state dette in faccia! Era stato lui stesso ad ascoltarle, quando si era messo ad origliare di nascosto la riunione dei giudici, subito dopo l'audizione ( cosa che Blaine non aveva approvato particolarmente, ma che si era ben guardato dal fargli presente; non era certo il caso di infierire).

<< E sai qual'è la cosa peggiore? >> proseguì Kurt, sempre più alterato << Che quando mi sono presentato per una seconda audizione, per cercare di convincerli che ero perfettamente in grado di recitare in un ruolo così mascolino, mi hanno letteralmente riso in faccia! Persino Rachel! >>

<< Rachel? >>

<< Sì, le avevo chiesto di recitare assieme a me una scena da "Romeo e Giulietta", così che la giuria potesse vedere che sono capace di interpretare un ruolo mascolino come quello di Romeo o, appunto, di Tony! >> spiegò Kurt << Ma a quanto pare non è così, mi sono sopravvalutato e basta! Ho fatto la figura dell'idiota. >>

Blaine sospirò e posò una mano su quella di Kurt.

<< Non è vero, Kurt. >> gli disse dolcemente << Non parlare di te in questo modo. >>

<< Blaine, smettila di essere carino con me solamente perchè sei il mio ragazzo! >> brontolò Kurt, facendo una smorfia << Lo so che lo pensi anche tu! >>

<< Cosa?! Kurt, no! Non penso assolutamente che tu abbia fatto la figura dell'idiota! >> replicò Blaine, mettendo anche l'altra mano su quella del suo ragazzo << Kurt, io credo in te! Ciecamente. >>

Kurt fece un mezzo sorriso e rimase in silenzio, mentre Blaine intrecciava le dita con le sue.

<< Kurt, ascoltami. >> gli disse in tono caldo e rassicurante << Tu hai dato il meglio di te per quell'audizione; ok, io non l'ho vista...ma sono sicuro che è così! E tu sei un ragazzo pieno di talento, sei inarrestabile...sei una forza della natura! D'accordo, forse non sei adatto per questa parte.... non è la fine del mondo, potrai avere altri ruoli nella tua vita! La cosa più importante è che tu non smetta mai di credere in te stesso, così come ci credo io; e io credo davvero in te, Kurt. >>

Il sorriso sul volto di Kurt si fece un po' più ampio.

<< Lo so. >> rispose, con una punta di malinconia << E' solo che ci tenevo tanto a quella parte; interpretare il protagonista nel musical scolastico sarebbe un' ottima referenza per entrare alla NYADA. >>

<< Beh, hai sempre la tua candidatura a rappresentante scolastico. >> osservò Blaine.

Kurt fece una smorfia.

<< Lasciamo perdere! >> bubbolò << Quella va anche peggio! Non hai visto i poster che Brittany ha disseminato per tutta la scuola?! Non mi voterà nessuno, nessuno vuole un rappresentante scolastico che cavalca un unicorno! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

Trovava effettivamente quei poster piuttosto ridicoli e anche lui, come Kurt, temeva che avrebbero compromesso la sua candidatura; ma ancora una volta, era molto meglio restare in silenzio e non infierire.

Kurt era già abbastanza depresso, non aveva alcun senso peggiorare le cose.

<< Mi sento uno schifo! >> sentenziò Kurt << Vorrei solamente mettermi a piangere. >>

Blaine si morse un labbro e rafforzò la presa della sue dita con quelle di Kurt; detestava vedere il suo ragazzo in quello stato, lo faceva sentire così impotente! Sapeva di non poter fare nulla per risollevargli il morale e la cosa lo faceva davvero imbestialire.

<< Vorrei poterti essere d'aiuto, Kurt. >> disse a mezza voce il moro << Odio non poter fare niente per farti star meglio. >>

Kurt sorrise dolcemente.

<< Resta con me. >> disse semplicemente << E' la sola cosa che ti chiedo. >>

Blaine non disse niente e si limitò a portarsi la mano di Kurt alle labbra, baciandogi le nocche.

Non poteva fare molto, ma avrebbe comunque fatto di tutto per assicurarsi che Kurt stesse bene.

<< Tu hai l'audizione domani, vero? >> domandò Kurt, con velata malinconia.

Blaine annuì in silenzio e il viso di Kurt si adombrò leggermente.

<< In bocca al lupo. >> sussurrò << Scommetto che andrai alla grande. >>

Blaine si morse nuovamente il labbro e poi deglutì.

<< Sì, beh.. >> balbettò << Sono sicuro che sarò un Bernardo perfetto! >>

Rivolse a Kurt un enorme sorriso, al quale Kurt rispose con uno altrettanto raggiante, stringendo forte la sua mano ed accarezzandogli le nocche con due dita.

Blaine non potè che sentirsi incredibilmente sereno e rilassato in quel momento.

Chissà, forse Wes aveva davvero ragione e lui si stava ancora una volta sacrificando per Kurt; ma non gli importava affatto. Sì, dal momento che Kurt era stato scartato per la parte di Tony, Blaine avrebbe anche potuto presentarsi all'audizione per quel ruolo!  Ma non voleva farlo.

Non voleva dare a Kurt l'ennesimo dispiacere, se mai fosse stato preso per quella parte; non voleva che Kurt si arrabbiasse con lui, o soffrisse perchè il suo ragazzo aveva ottenuto facilmente il ruolo per cui lui aveva tanto lottato e che gli era stato così brutalmente negato.

Non voleva che si creassero fastidiose incomprensioni, per cui il ruolo di Bernardo sarebbe andato più che bene.

<< Farai un figurone, Blaine. >> disse Kurt, continuando ad accarezzargli la mano << Sono sicurissimo che la tua audizione lascerà tutti a bocca aperta. >>

Blaine sorrise compiaciuto e strinse di nuovo la mano di Kurt.

Sì, sarebbe stato grandioso; avrebbe fatto vedere a tutti di che cosa era capace Blaine Anderson e avrebbe lasciato la giuria letteralmente senza fiato.
 
Che importanza aveva se avrebbe recitato nei panni di Bernardo e non di Tony?! Avrebbe comunque superato l'audizione brillantemente e sarebbe entrato nel musical scolastico.

Lo sapeva, ne aveva l'assoluta certezza.

Ben presto, il liceo McKinley avrebbe conosciuto il vero Blaine Anderson, con tutto il suo estro e il suo brillante talento.

E ne sarebbero rimasti tutti letteralmente abbagliati.
 

 
*
 

Il resto della giornata passò ad una velocità disarmante e in men che non si dica, Blaine si ritrovò dietro le quinte dell'auditorium del McKinley, ad aspettare il suo turno per l'audizione.

Era davvero agitato, non faceva che saltellare sul posto e mordicchiarsi le unghie nervosamente; per essere uno ragazzo così sicuro di sè sul palco, era sempre maledettamente nervoso prima di ogni esibizione.

Beh, era anche vero che in quest'occasione era del tutto legittimo essere tanto in ansia; infondo si trattava dell'audizione per il musical della scuola, la sua grande occasione per farsi notare dagli studenti del McKinley! Non poteva permettersi di sbagliare, non era concesso alcun tipo di errore.

<< Blaine Anderson! >>

Blaine sussultò non appena sentì pronunciare il suo nome, ma riuscì a riprendersi piuttosto in fretta ed immediatamente fece il suo ingresso sul palco.

<< Salve a tutti. >> disse timidamente, rivolgendosi alla giuria, composta dalla coach della squadra di football Shannon Beiste, il suo compagno del Glee Club Artie e la consulente scolastica Emma Pillsbury (che a quanto pare era anche l'attuale compagna del professor Shuester).

Era ancora piuttosto restio nei confronti dei tre giudici, che in quel momento lo stavano guardando con aria quasi inquisitoria; infondo non si era dimenticato del fatto che fossero praticamente scoppiati a ridere in faccia a Kurt.

<< Allora, che canzone ci canterai oggi? >> domandò Artie.

Blaine sospirò.

<< " Something's Coming". >> rispose, sempre con una punta di timidezza.

I tre giudici sembravano compiaciuti dalla scelta di Blaine e gli fecero cenno di iniziare a cantare.

Blaine si voltò vero l'orchestra ordinatamente disposta sul palco, rivolgendo la schiena ai tre che erano incaricati di giudicarlo; aveva passato una giornata intera a lavorare sulla coreografia e, per quanto questa fosse piuttosto semplice e per niente elaborata, voleva che tutto andasse alla perfezione.

Mentre l'orchestra iniziava a suonare, Blaine si strofinò nervosamente le mani, dondolandosi a tempo di musica; poi si voltò verso la giuria e iniziò a cantare.
 

Could be!  Who knows?  There's something due any day,
 I will know right away,  soon as it shows. 
It may come cannonballing down through the sky, 
Gleam in its eye,  Bright as a rose! 
 
Who knows? 
It's only just out of reach,  down the block, 
on a beach, Under a tree...
I got a feeling there's a miracle due,  Gonna come true, 
Coming to me! 
 
 
Dopo solamente le prime due strofe, i tre giurati erano già completamente stregati dalla performance di Blaine; guardavano il ragazzo con sguardo incantato, come se pendessero letteralmente dalla sue labbra.

Non che Blaine avesse avuto modo di rendersene conto.

Il moro era così concentrato, così preso dalla sua esibizione, che non si faceva minimamente caso alle reazioni del pubblico; era come se si fosse dimenticato di loro e del fatto che erano lì per giudicarlo.

In quel momento, era come se il resto del mondo per Blaine non esistesse: c' erano solo lui e quel palcoscenico.
 
 
Could it be? Yes, it could. 
Something's coming, something good, 
If I can wait! 
Something's coming, I don't know what it is, 
But it is  gonna be great! 
 


I tre giurati erano sempre più incantati; quello che c'era di fronte a loro era un vero e proprio Tony, senza alcuna ombra di dubbio! Era assolutamente perfetto: ogni parola, ogni gesto ed espressione, tutto di Blaine faceva pensare a Tony.

Solo che Blaine non era su quel palco per il ruolo di Tony.
 
 
With a click, with a shock, 
Phone'll jingle, door'll knock, 
Open the latch!  Something's coming, 
Don't know when, but it's soon; 
Catch the moon,  one-handed catch! 
 


Sì, Blaine non era su quel palco per il ruolo di Tony, ma era come se inconsciamente stesse cercando di dimostrare il contrario; ogni suo minimo movimento era assolutamente perfetto e controllato, nessuno che fosse arrivato lì all'improvviso avrebbe detto che non era lì per il ruolo da protagonista.
 

Around the corner,  Or whistling down the river, 
Come on, deliver  to me! 
 


Blaine, ormai preso dall'entusiasmo e dall'euforia del momento, si mise a vagare a passo di danza per il palco, passando in mezzo ai musicisti e continuando a cantare il brano con con una perfetta intonazione ed interpretazione.

Era talmente concentrato che non fece minimamente caso al fatto che, all'improvviso, Kurt si affacciò dal balcone che dava sull'auditorium, appoggiandosi alla ringhiera e guardandolo con un dolcissimo sorriso sul volto ed un' espressione adorante.

Sarebbe stato sicuramente felicissimo di vedere lì il suo ragazzo, ma in quel momento non c'era proprio niente in grado di distrarre Blaine dalla sua esibizione.
 
 

Will it be? Yes, it will. 
Maybe just by holding still,  It'll be there! 
Come on, something, come on in, don't be shy, 
Meet a guy, pull up a chair! 
The air is humming,  And something great is coming! 
 
 

Blaine si avvicinò nuovamente all' orchestra, dando di nuovo le spalle al pubblico e preparandosi per il finale.

Era stato fantastico fino ad ora e voleva dimostrare di poterlo essere ancora di più; voleva che tutti sapessero quanto grande potesse essere Blaine Anderson, persino senza l'aiuto dei Warblers.

Fu solamente a quel punto, ormai quasi arrivato alla fine della canzone, che si rese conto che quello era il suo primo vero assolo, la prima volta che cantava davvero davanti a qualcuno senza che nessuno che cantasse o ballasse sullo sfondo.

Beh, ad eccezione della sua audizione per entrare nei Warblers; ma dopo quell'occasione, Blaine non aveva mai più cantato da solo, c'era sempre qualcuno assieme a lui, per un motivo o per un altro.

Adesso, invece, c'era solamente lui su quel palco.

E sì, avrebbe decisamente lasciato il segno.
 
 
Who knows? 
It's only just out of reach, 
Down the block, on a beach, 
Maybe tonight . . .
Maybe tonight . . .
Maybe tonight . . .
 
 

Blaine sostenne per un bel po' di secondi la nota finale, chiudendo gli occhi e allargando le braccia con fare teatrale, sotto lo sguardo soddisfatto dei giudici e quello orgoglioso ed innamorato di Kurt.

Quando finalmente riaprì gli occhi, si trovò di fronte una coach Beiste visibilmente commossa (aveva persino le lacrime) e Miss Pillsbury e Artie particolarmente entusiasti, che battevano le mani freneticamente.

Non si era ancora accorto della presenza del suo ragazzo. 

Probabilmente se l'avesse fatto, gli sarebbe bastato il suo sguardo innamorato per renderlo felice; di certo, non si sarebbe preoccupato del parere dei giurati, l'approvazione e l'orgoglio di Kurt sarebbero stati più che sufficienti.

Ma Blaine non aveva la minima idea che Kurt fosse in quella stanza.

<< Vorrei tanto poterti dare una Standing Ovation in questo momento! >> esclamò Artie, con entusiasmo.

Blaine sorrise e rivolse al pubblico un piccolo inchino.

<< Grazie. >>

Fece per andarsene, ma Artie lo fermò prima che ci riuscisse.

<< Ehy, aspetta! >> disse il ragazzo sulla sedia a rotelle, controllando il foglio sul quale aveva appuntato tutto sulle varie audizioni  << Sulla tua richiesta di audizione c' è scritto che sei interessato solamente al ruolo di Bernardo! >>

<< Sì! >> rispose immediatamente Blaine, con convinzione. Fin troppa convinzione. << Oppure l'agente Krupke; vanno bene entrambi. >>

Naturalmente Blaine non aveva cambiato idea: aveva deciso che non si sarebbe presentato per il ruolo di Tony e così avrebbe fatto.

Infondo era certo che avrebbe ottenuto almeno il ruolo di Bernardo; la sua audizione era stata perfetta, i giudici erano pazzi di lui! Non c'era niente che facesse credere a Blaine che non avrebbe potuto ottenere quella parte.

Artie si voltò verso Miss Pillsbury e poi verso la coach Beiste, farfugliando qualcosa che Blaine lì per lì non riuscì a sentire, ma che scoprì nel giro di pochi secondi.

<< Ti dispiacerebbe presentarti per il ruolo di Tony? >> domandò Artie, con fare speranzoso.

Blaine rimase senza parole e sul suo volto spuntò un'espressione di puro stupore.

No, decisamente non si aspettava che sarebbe andata a finire in questo modo; sì, forse una parte di lui desiderava ardentemente poter interpretare il ruolo di Tony, ma infondo aveva deciso di presentarsi esclusivamente per quello di Bernardo e sperava semplicemente di poter ottenere quella parte.

Adesso, che cosa avrebbe dovuto fare?! I tre giurati si aspettavano una risposta e lui non aveva la minima idea di che cosa dire.

Una parte di lui avrebbe voluto rispondere immediatamente di sì, mettersi a saltare e gioire per tutto il palco, urlando a squarciagola tutto il suo entusiasmo.

Ma vi era un' altra  parte che, in quel momento, si sentiva morire; sapeva che se avesse detto di sì, avrebbe rovinato tutto ciò per cui aveva lottato negli ultimi due giorni.
 
Sapeva che se avesse detto di sì, avrebbe spezzato il cuore a Kurt.

E non poteva, non se lo sarebbe mai e poi mai perdonato.

Se avesse detto di sì avrebbe rischiato di rovinare tutto e stavolta non si trattava solamente di sacrificare sè stesso per Kurt; semplicemente, Blaine non voleva ferire il ragazzo che amava.

Anche se forse, il senso era esattamente lo stesso, sebbene espresso in termini diversi.

" E allora, che cosa dovrei fare?!"

In quel momento, Blaine avrebbe tanto voluto una bacchetta magica per poter scomparire e nascondersi in qualche luogo lontano ed isolato, per prendersi tutto il tempo che gli serviva per riflettere.

Certamente quelli sguardi così ansiosi e colmi di aspettativa che si posavano così ferocemente su di lui non erano d'aiuto per il povero Blaine. Magari, invece, lo sarebbe stato quello di Kurt, divenuto improvvisamente cupo non appena il ragazzo dagli occhi chiari aveva udito Artie rivolgere a Blaine quella fatidica domanda.

Chissà, forse se Blaine si fosse accorto di lui, avrebbe immediatamente detto di no e sarebbe corso via dall'auditorium, per raggiungere il suo ragazzo ed abbracciarlo forte, più forte che poteva.

Ma Blaine continuò ad ignorare la presenza di Kurt, rimandendo in silenzio di fronte al suo pubblico, con quella solita espressione di confusione sul volto, mentre il controtenore abbandonava il teatro, rivolgendo al suo ragazzo un ultimo sguardo colmo di lacrime e di delusione.




N.d.A:  * Per la cronaca, il Grapevine è un passo di danza, proprio quello che i ragazzi stanno provando durante la scena della conversazione fra Kurt e Blaine. Non chiedetemi di spiegarvelo, perchè credo di non esserne capace! xD

** MALEDETTI RIB, JUNIOR MEMBER UN CAVOLO!!! Scusate lo sfogo.. u.u


Ok, che dire.... in questa puntata io ho letteralmente adorato Blaine! Credo che abbia dimostrato davvero di essere il ragazzo perfetto: Fa compagnia al suo fidanzato durante le lezioni di danza extra, non si presenta per il ruolo di Tony quando scopre che anche lui ne è interessato e anche quando sa che Kurt non ha ottenuto la parte, continua a non voler fare l'audizione per quel ruolo. Se non è amore questo!!!

Lo so che ci sarebbero un sacco di cose da dire e che ci sono spoilers su spoilers che ci stanno divorando (e mi mandano non poco fuori di testa xD )... Ma per adesso, fermiamoci qui e aspettiamo l'episodio di stanotte! 

Per altro lo so, il capitolo finisce in maniera bastardissima...ma anche l'episodio, no? xD

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Don't Stop Believing ***


Ti dispiacerebbe presentarti per il ruolo di Tony? 

Quella domanda continuava a risuonare fastidiosamente nella testa di Blaine, senza riuscire però a trovare una risposta; il moro era ancora in piedi di fronte ai tre giurati, guardando nel vuoto e cercando disperatamente  di capire che cosa doveva fare.

Beh, rispondere sarebbe stata certamente la soluzione migliore...ma che cosa doveva dire?! Blaine non ne aveva la benchè minima idea.

<< Blaine?! >>

Blaine sussultò, riportato alla realtà dalla voce di Artie che chiamava il suo nome; non si era neanche accorto di essere rimasto in silenzio per quasi dieci minuti.

<< Blaine, allora? >> ripetè Artie, rivolgendogli uno sguardo speranzoso << Sei interessato alla parte di Tony? >>

Blaine si morse un labbro.

<< Ecco, io... >> balbettò << A dire il vero, ancora non lo so! >>

Artie lo guardò confusamente e ugualmente fecero Miss Pillsbury e la Coach Beiste.

<< Blaine, non vorresti fare il protagonista? >> domandò Miss Pillsbury << Non ti interessa neanche un po'?! >>

Blaine sospirò.

<< Io...non lo so, ve l'ho detto! >> esclamò con fare esasperato << Credo di essere un tantino confuso in questo momento. >>

I tre giudici si guardarono.

<< E' comprensibile. >> rispose la Coach Beiste << Immagino che la nostra richiesta ti abbia un tantino colto alla sprovvista. >>

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< Beh, magari hai bisogno di un po' di tempo per pensarci su. >> disse Artie, in tono comprensivo << Che ne dite se gli dessimo ancora un giorno per rifletterci su? >>

<< Sì, immagino che si possa fare. >> replicò Miss Pillsbury.

<< Concordo. >> fece eco la Coach Beiste << Ti aspettiamo domani, Blaine. >>

Blaine annuì.

<< V.. va bene. >> rispose << Domani. >>

Salutò con un ultimo inchino e poi se ne andò dall'auditorium alla velocità della luce.

Non appena uscito dal teatro, il suo telefono si mise a squillare e Blaine si affrettò a rispondere.

<< Pronto?! >>

<< Ehy, Dapperson! Siamo in conferenza telefonica dalla Dalton! >>

Blaine rise; Flint e le sue conversazioni telefoniche collettive!

<< Ciao ragazzi. >> salutò il moro ridacchiando << Con chi ho il piacere di parlare? >>

<< Sempre i soliti, Blaine! >> rispose una voce che il ragazzo riccioluto riconobbe immediatamente come quella di Thad << Io, Flint, Trent, Nick e Jeff in vivavoce dalla Dalton, e Wes e David in diretta da Skype. >>

<< Ciao Blaine! >> esclamarono tutte quelle voci maschili in coro.

Blaine rise.

<< Allora, a cosa devo l'onore di questa chiamata? >> domandò.

<< Blaine, scherzi?! >> rispose Wes << La tua audizione! Vogliamo sapere come è andata. >>

Blaine sospirò.

<< Bene, direi. >> rispose << Anzi, benissimo! Sono stato grandioso, la giuria era entusiasta. >>

<< Fantastico! >> gioì David << Quindi il ruolo di Bernardo sarà tuo? >>

Blaine fece un respiro profondo.

<< Non esattamente. >> disse << A dire il vero, mi hanno proposto di candidarmi per il ruolo di Tony. >>

Riuscì a malapena a finire la frase, che venne immediatamente stordito da una serie di grida assordanti.

<< Grandioso! >>

<< Fantastico, Blaine! >>

<< Visto?! Te l'avevo detto che eri perfetto per quella parte. >>

Blaine alzò gli occhi al cielo.

<< Ragazzi, frenate! >> Blaine ammonì i suoi amici << Non ho ancora accettato. >>

I suoi amici rimasero in silenzio.

Wow! Bel modo per freddare un gruppo di cornacchie rumorose.

<< Blaine, stai scherzando?! >> domandò Flint dopo qualche secondo, letteralmente basito da quella rivelazione.

<< No. >> rispose Blaine << Sono serio. >>

<< Hai rifiutato?! >> domandò Wes ansiosamente.

<< No. Ma non ho neanche accettato! Mi hanno dato tempo fino a domani per decidere. >>

Qualcuno - probabilmente Flint- sbuffò sonoramente.

<< Blaine, che cosa c'è da pensare?! >> domandò Thad, per niente convinto << Insomma, non vuoi il ruolo di Tony?! >>

<< Lo vorrei. >> rispose Blaine << Ma non è così semplice, ci sono delle priorità. >>

<< Fammi indovinare...Kurt?! >> chiese Flint, con una punta di acidume.

Blaine non rispose e sospirò.

Beh, ovvio che si trattava di Kurt! Era lui la ragione per cui non aveva voluto fare l'audizione per il ruolo di Tony e per cui ancora non sapeva se accettare la proposta della giuria.

Non era facile, non era certo una decisione che poteva essere presa così, su due piedi.

<< Blaine, ascolta. >> disse all'improvviso David << Da quando tu e Kurt state assieme, tu sei sempre stato un fidanzato perfetto! Non gli hai mai fatto mancare niente, lo hai sempre trattato con rispetto e con amore. Non credi che adesso spetti qualcosa anche a te?! >>

<< Non stiamo dicendo che Kurt non ti apprezzi abbastanza, Blaine. >> aggiunse Trent << Sappiamo tutti quanto ti ami, ma a volte abbiamo come la sensazione che tu ti sacrifichi un po' troppo per lui; se rifiuterai quella parte, non farai altro che dimostrare che abbiamo ragione. >>

Blaine ammutolì.

Sapeva che i suoi amici non avevano tutti i torni e che molto spesso finiva davvero per sacrificare sè stesso per il suo ragazzo; ma non era mai un peso, lo faceva perchè amava Kurt più di quanto amasse sè stesso e desiderava solamente vederlo felice.

Forse, però, stavolta il sacrificio avrebbe pesato molto più del solito; perchè, infondo, Blaine voleva davvero il ruolo di Tony ed era certo che se ne sarebbe pentito amaramente se lo avesse rifiutato.

Ma Kurt...non poteva permettersi di farlo soffrire! E allora, che cosa avrebbe dovuto fare?!

<< Blaine, sappiamo che vuoi quella parte. >> disse Wes, con voce morbida << E' inutile negarlo! Per questo ti chiediamo di pensarci attentamente prima di rifiutare. >>

<< E non pensare che la tua decisione possa spezzare il cuore di Kurt. >> fece eco David << Se lui ti ama davvero, come penso che faccia, capirà senz'altro e non si arrabierà. >>

Blaine si morse un labbro; sì, beh...lui sapeva quanto Kurt lo amasse e forse non aveva davvero alcun senso preoccuparsi.

<< Pensa a te stesso, Blaine. >> disse gentilmente Wes << A ciò che desideri davvero. >>

Blaine sorrise ampiamente.

<< Grazie ragazzi. >> sospirò << Siete davvero fantastici e mi siete stati di grande aiuto! Ora devo andare a cercare Kurt. >>

<< Lieti di esserti stati utili. >> disse Flint orgogliosamente << Mi raccomando, tienici aggiornato sulle ultime novità! >>

<< D'accordo! Ciao ragazzi, a presto. >>

<< Ciao, Blaine! >>

Blaine riattaccò il telefono e sospirò felicemente.

Adesso, grazie alla conversazione con i suoi amici, stava incominciando ad avere le idee un po' più chiare! Ma doveva parlare con Kurt, prima di prendere una decisione definitiva.

<< Hey! >> fece una voce alle sue spalle.

Blaine si voltò e sorrise; quasi come se fosse appena piovuto dal cielo, Kurt era davanti a lui, più bello che mai, che gli sorrideva dolcemente.

<< Kurt! >> esclamò Blaine felicemente, approfittando dei corridoi deserti per saltargli al collo ed abbracciarlo.

Kurt rise.

<< Ti stavo cercando. >> disse il controtenore, staccandosi dall'abbraccio << Ti va se facciamo due passi? >>

Blaine annuì e insieme si incamminarono verso l'uscita della scuola.
 


*

 

<< Sei stato fantastico prima! >> esclamò Kurt, mentre lui e Blaine camminavano per il cortile del McKinley, completamente vuoto.

Blaine guardò il suo ragazzo confusamente.

<< Prima? >>

<< Ho visto la tua audizione. >> rivelò Kurt, sorridendo un po' impacciatamente << Mi sono affacciato dal balcone e ho assistito di nascosto...ti dispiace che lo abbia fatto? >>

<< Cosa?! No, no! >> rispose immediatamente Blaine << Anzi, al contrario! Sono felice che tu abbia voluto assistere alla mia audizione. >>

Kurt sorrise dolcemente.

<< Sei stato davvero incredibile. >> dichiarò << Ero così..fiero di te, Blaine! Non ti avevo mai visto così, eri assolutamente perfetto! >>

Blaine arrossì e sorrise con fare compiaciuto.

Kurt sospirò.

<< Sei un Tony perfetto. >> puntualizzò.

Il sorriso sul volto di Blaine si spense e il moro guardò il suo ragazzo con sguardo rammaricato.

<< Quindi tu hai..hai sentito anche quello che ha detto Artie? >> chiese.

<< Sì. >> rispose Kurt << E penso che dovresti accettare. >>

Blaine fece per aprire bocca e ribattere, ma Kurt non gliene diede il tempo.

<< Blaine, so che cosa stai per drmi. >> fece il ragazzo dagli occhi chiari << Ti conosco come le mie tasche! Ma sappi che questa volta non ho nessuna voglia di ascoltarti; voglio solo che tu accetti la proposta di Artie, perchè è questo ciò che vuoi! >>

Blaine non rispose ed abbassò lo sguardo.

<< Tu lo vuoi Blaine, vero? >> insistette Kurt << Vuoi il ruolo di Tony?! >>

Blaine sospirò.

<< Lo vorrei. >> ammise. << Ma tu.. >>

<< Io sono orgoglioso di te, Blaine! >> lo interruppe Kurt << E credo che sarebbe ingiusto e stupido se tu non accettassi! Ho visto la tua audizione audizione ed eri perfetto! Non ti perdonerò mai se rifiuterai quella proposta. >>

Blaine sorrise e guardò il suo ragazzo con adorazione.

<< Dici davvero? >> chiese, piuttosto titubante.

Kurt sorrise ed annuì.

<< Sì, Blaine. >> disse << Dico davvero. >>

Blaine non disse altro e si precipitò di nuovo fra le braccia di Kurt, che lo strinse forte a sè, approfittando ancora del fatto che non ci fosse nessuno in giro.

Sapeva che dentro di sè Kurt nutriva ancora una minima ed appena impercettibile punta di gelosia; esattamente come lui, anche Baine conosceva il suo ragazzo meglio di chiunque altro. Ma sapeva anche quanto grande fosse l'amore che entrambi provavano l'uno per l'altro, e questo gli bastava; e di certo, bastava anche a Kurt ed era sufficiente per fargli mettere da parte qualunque risentimento ed essere semplicemente fiero ed orgoglioso del ragazzo che amava.
 
<< Grazie, Kurt. >> mormorò Blaine, sospirando.

Kurt non rispose, ma si strinse ulteriormente nell'abbraccio, poggiando la testa sull'incavo della spalla del suo ragazzo e posando un leggero bacio sul suo collo.

E Blaine decise che quel gesto era, come sempre, meglio di qualsiasi parola.


*
 

Quando il giorno seguente Blaine comunicò ad Artie di aver accettato la proposta di presentarsi anche per il ruolo di Tony,  questi iniziò a riempirlo di elogi e grida di eccitazione; in effetti, Blaine era abbastanza certo del fatto che se non fosse stato su una sedia a rotelle, gli sarebbe sicuramente saltato in braccio, stampandogli un bacio sulla guancia ed avvinghiandosi a lui come un koala.

Per tutto il resto della giornata lui e Kurt non riuscirono quasi a vedersi, dal momento che il suo ragazzo era sempre molto impegnato con le lezioni extra di danza ( dalle quali Blaine era stato esonerato perchè - testuali parole del professor Shuester - non aveva alcun senso perdere tempo in cose che riusciva a fare benissimo ) e con la sua campagna elettorale.

In effetti, Blaine si sentiva un tantino in colpa; avrebbe voluto essere più presente, soprattutto perchè la campagna elettorale di Brittany ( che alla fine aveva deciso d candidarsi contro Kurt ) sembrava essere molto più convincente della sua, e il suo ragazzo stava seriamente iniziando a perdere le speranze.

Beh, non che fosse tutta colpa di Blaine; infondo era Kurt a non avere mai un attimo di sosta.

Però a Blaine mancava tanto, e passare la giornata a studiare geometria non era certo la prospettiva migliore!

Se non altro, però, aveva ancora il suo computer e le sue conversazioni in chat con i suoi amici.
 

WES MONTGOMERY: Allora, alla fine hai accettato l'offerta?! 

BLAINE DAPPERSON: Sì, l'ho fatto. Infondo, era quello che volevo.

I LOOK FABULOUS: Era quello che dicevamo tutti, solo tu non volevi ammetterlo!

NICKY: Flint, quando leverai quel ridicolo soprannome?!

I LOOK FABULOUS:  Quando tu cambierai il tuo, Nicky!

NICKY:  -.-

JEFF THE BEST: Touchè, Nick! xD

BLAINE DAPPERSON: Ragazzi, la smettiamo?! Non intasatemi la chat con le vostre scemenze!

THADDY BEAR: Sì, Blaine ha ragione! Insomma, quando avrai il responso?

BLAINE DAPPERSON: Venerdì, se non sbaglio. Sono così nervoso!

I LOOK FABULOUS:  Perchè, Dapperson?! Tanto sono certo che otterrai la parte!

BLAINE DAPPERSON: Beh, non è detto! Solo perchè me l'hanno offerta, non significa che sarà mia.

WES MONTGOMERY: Dai, non essere negativo!

JEFF THE BEST: Infatti, Blaine! Vedrai che ce la farai.

BLAINE DAPPERSON: Oh, lo spero! Sarebbe davvero fantastico se ci riuscissi!

NICKY:  Dai, Blaine...facciamo tutti il tifo per te! =)

BLAINE DAPPERSON: Oh, grazie! xD

WES MONTGOMERY:  Ragazzi, posso farvi una domanda?!

THADDY BEAR: Spara!

WES MONTGOMERY: Perchè vi parlate tutti in chat, se siete più o meno ad una camera di distanza l'uno dall'altro?

NICKY:  ...

BLAINE DAPPERSON: Ammetto di essermelo chiesto anche io!

THADDY BEAR: Beh, io veramente sarei in biblioteca adesso.

WES MONTGOMERY: Infatti devo dire che stai studiando molto, Thad!

THADDY BEAR: -.-

I LOOK FABULOUS:  Io invece sono in camera mia, nel mio lettuccio caldo! Sapete, ho un po' di febbre.

BLAINE DAPPERSON: E Nick e Jeff?! Voi non siete nella stessa stanza?!

JEFF THE BEST: Mi fa troppa fatica alzarmi dal letto e andare a sedermi alla scrivania, al computer con Nick.

NICKY: Comunque almeno fra di noi parliamo a voce...vero, Jeff?! :)

JEFF THE BEST: Ovvio! x3

WES MONTGOMERY: ...

BLAINE DAPPERSON: Inizio ad essere contento di essermene andato dalla Dalton.. O.o

WES MONTGOMERY: Sì, anche io!

JEFF THE BEST: Antipatici! -.-

BLAINE DAPPERSON:  Ahahahahahahah! xD

I LOOK FABULOUS:  Hai poco da ridere, Dapperson! 

BLAINE DAPPERSON:  In effetti, hai ragione..dovrei ritornarmene ai miei compiti di geometria.

JEFF THE BEST:  Wow..non ti invidio!

NICKY: Beh, noi due in teoria dovremmo studiare francese!

JEFF THE BEST: Copierò da Thad domani mattina.

THADDY BEAR: Chi ti dice che Thad te lo lascerà fare???? 

I LOOK FABULOUS: Thad, tu lo fai sempre! Sei un tenero cucciolotto, dolce come il miele..per questo ti chiamiamo Thaddy Bear! x3

BLAINE DAPPERSON:   Ahahaha

JEFF THE BEST: HAHAHAHAHAHA!!!

NICKY: Uhahahahahah!!!

WES MONTGOMERY: Ahahahah

THADDY BEAR: Vi odio tutti! -.-

BLAINE DAPPERSON: Oh, ragazzi..devo ammettere che mi mancate!

I LOOK FABULOUS: Questo vuol dire che tornerai alla Dalton???? *___*

BLAINE DAPPERSON: No, vuol dire che mi mancate! xD Vi voglio bene, ragazzi.

NICKY:  Ooooh! *____*

THADDY BEAR: Nicky, seriamente... smettila di fangirlizzare! Sembri una tredicenne!

NICKY:  -.

JEFF THE BEST: Ahahah!!!

WES MONTGOMERY: Ahahahah!

BLAINE DAPPERSON: Beh, ragazzi..ora stacco sul serio! Se non finisco questi esercizi, domani Miss  Bletheim mi ucciderà!
 
WES MONTGOMERY: Ok, buono studio Blaine!

I LOOK FABULOUS: Ciao Dapperson!  =)

NICKY: Ciao! x3

JEFF THE BEST: Ciao! x3

THADDY BEAR: Niff, seriamente...iniziate a farmi paura! Ciao Blaine!
 

Blaine rise e chiuse la conversazione prima ancora che Nick e Jeff potessero rispondere.

Beh, se non altro i suoi amici lo avevano per un po' distolto dal pensiero dell'audizione! Era così nervoso ed in ansia per i risultati, che cercava di pensarci il meno possibile. Insomma, e se non lo avessero preso?! Se nel frattempo qualcun altro si fosse presentato per il ruolo di Tony e fosse stato più bravo di lui?! O se i giudici avessero cambiato idea?!

" Ok, Blaine...piantala con le idiozie! Ora smettila di pensare all'audizione e concentrati su questo problema!"

Si ricompose e aprì il quaderno, dedicandosi con la massima attenzione ai suoi esercizi di geometria.
 

*
 

<< Blaine..hey, Blaine! >>

Blaine distolse lo sguardo dal suo quaderno di geometria e si voltò verso Artie, seduto dietro di lui, che lo chiamava insistentemente e a bassa voce.

<< Che c'è?! >> chiese il moro, cercando di non farsi scoprire dalla loro insegnante.

Artie lo guardava con un sorrisone entusiasta sulle labbra.

<< Allora, sei nervoso?! Per il musical, intendo. >>

Blaine fece spallucce.

<< Cerco di stare tranquillo. >> rispose distrattamente << Anche se non è poi così facile. >>

Artie sorrise.

<< Beh, hai fatto una gran bella audizione! >> disse gentilmente << E poi.. >>

<< Anderson e Abrams! Volete rendere anche il resto della classe partecipe della vostra conversazione o preferite semplicemente smetterla di parlare?! >>

Blaine si voltò di scatto, guardando Miss  Bletheim con sguardo mortificato.
 
<< S-scusi. >> balbettò.

La donna rivolse lui uno sguardo estremamente severo.

<< Non so come funzionava nella tua vecchia scuola, signorino. >> lo ammonì << Ma nella mia classe esigo il silenzio più assoluto. Ora alzati e vieni alla lavagna! >>

<< Professoressa, è stata colpa mia! >> intervenne Artie, in difesa di Blaine.

<< Tranquillo Abrams, ce n'è anche per te! >> replicò nervosamente Miss  Bletheim << Intanto vieni tu, Anderson. >>
 
Blaine obbedì senza replicare e si avviò verso la lavagna. Nonostante le prime difficoltà, riuscì comunque a rispondere in maniera più che soddisfaciente alle domande di Miss Bletheim, ritornando al suo posto con un dignitosissimo B+ sul registro.
 
" Beccati questo, ammasso di acidume!"

Riuscì a seguire il resto della lezione senza distrarsi troppo e, soprattutto, senza pensare alla sua audizione; Artie lo aveva di nuovo messo in agitazione e doveva assolutamente cercare di pensare ad altro, se non voleva seriamente rischiare di impazzire. Infondo, mancavano ancora tre giorni all'esposizione dei risultati, non era davvero il caso di trascorrerli divorato dall'ansia.

Quando finalmente suonò la campanella, Blaine si precipit fuori dall'aula, dopo aver salutato affettuosamente Artie.

<< Ci vediamo dopo al Glee Club! >> disse il ragazzo con gli occhiali << Io devo prima passare a discutere di un paio di cose con la Pillsbury e la Coach Beiste! A più tardi. >>

Blaine sorrise e, dopo aver contraccambiato il saluto, uscì dall'aula.

Decise di accorciare il tragitto, passando dalle scale che sbucavano direttamente nel cortile della scuola; in questo modo avrebbe guadagnato tempo e magari sarebbe riuscito a restare un po' da solo in aula canto con Kurt, prima dell' inizio delle prove; sapeva che anche lui aveva appena finito le sue lezioni, ed era certo che lo avrebbe trovato lì.

Non si aspettava, però, di vederlo arrivare a corsa su quelle scale, con le mani dietro la schiena - chiaramente nascondendo qualcosa - e con un enorme sorriso sul volto.

Non appena lo vide, Blaine non potè impedirsi di sorridere a sua volta.

<< La lista del cast sarà esposta venerdì! >> esclamò allegramente Kurt, senza neanche dirgli "ciao" << Sei nervoso?! >>

<< Un po'. >> rispose Blaine, piuttosto impacciatamente << Ma cerdo di non pensarci. >>

<< Io non lo sarei. >> rispose dolcemente Kurt << La mia spia nell'ufficio del cast mi ha detto che c'è un solo attore che stanno seriamente prendendo in considerazione per il ruolo di Tony e le sue iniziali sono B. A. >>

Blaine arrossì, distogliendo lo sguardo per l'imbarazzo; quando i suoi occhi si posarono nuovamente su Kurt, si accorse che il suo ragazzo non teneva più le mani dietro la schiena, ma le tendeva verso di lui, porgendogli un coloratissimo mazzo di rose.

Blaine rimase letteralmente a bocca aperta; nessuno prima d'ora gli aveva mai regalato dei fiori, tanto meno quel tipo di fiori; Blaine non se ne intendeva molto di linguaggio dei fiori, ma sua madre era una grande esperta e lui sapeva molto bene che cosa stesse cercando di comunicargli Kurt con quel mazzo di rose rosse e gialle:  amore, romanticismo, amicizia e devozione*.

Tutto ciò che desiderava poter ricevere dal suo ragazzo.

<< Kurt, sono bellissime! >> esclamò Blaine, afferrando il bouquet e avvicinandosi al ragazzo dagli occhi chiari, guardandolo dolcemente << Ma per cosa sono?! >>

<< Sei stato fantastico all'audizione, Blaine! >> replicò Kurt  in tono solenne << E se qualcun altro - incluso me - ottenesse il ruolo di Tony, l'ira di Sondheim si abbatterebbe su William McKinley come una piaga di locuste su Shubert Alley! >>**

Blaine rise, avvicinandosi le rose al viso per annusarne il loro splendido profumo; erano così belle, e profumate, e...e gliele aveva regalate Kurt. Il suo Kurt.

Avrebbero potuto anche essere dei banalissimi fiori di campo, Blaine li avrebbe trovati comunque meravigliosi.

Kurt, intanto, continuava a sorridergli e guardarlo con aria persa ed innamorata.

<< Questi sono per festeggiare. >> aggiunse, con un filo di voce  << Te. >>

Il sorriso sul volto di Blaine si fece più ampio ed una sensazione improvvisa di calore e felicità lo pervase completamente; gli sembrava di essere in paradiso: per la prima volta nella sua vita, il suo ragazzo gli aveva regalato dei fiori, e non per festeggiare un anniversario, un compleanno o semplicemente per essere carino con lui.

Lo aveva fatto perchè era orgoglioso di lui.

In un momento simile, in cui avrebbe avuto molto più senso essere geloso ( e forse, nel profondo dentro sè, Kurt ancora un po' lo era), il suo ragazzo era andato da lui per dirgli quanto credesse in lui e quanto ne fosse fiero.  E quanto lo amasse. 

Sì, perchè anche se Kurt non glielo aveva detto, Blaine non poteva certo non notare quell'eloquente " Ti amo" che trapelava dallo sguardo del suo ragazzo,  e non poteva impedirsi di sentirsi a sua volta totalmente ed incodizionatamente innamorato di lui.

<< Fai sempre tutto il contrario di quello che tu penso stia per fare. >> disse Blaine dolcemente, continuando a rigirarsi il mazzo di rose fra le mani << E io.. beh, è una cosa di te che amo. >>

Kurt sorrise e Blaine si avvicinò ulteriormente a lui; il suo primo istinto fu quello di baciarlo, perchè in quel momento il bisogno di stringerlo fra le braccia ed urlare al mondo tutto il suo amore per lui era  più forte che mai.

Ma si bloccò di colpo, non appena vide un gruppetto di ragazzi scendere le scale di fianco a loro.

Era una reazione stupida, Blaine se ne rendeva perfettamente conto; infondo quei ragazzi erano dei perfetti sconosciuti e non li stavano neanche guardando, lui e Kurt avrebbero potuto anche darsi un bacio e loro non se ne sarebbero neanche accorti.

Ma se lo avessero fatto?! Che cosa avrebbero detto, o peggio, che cosa avrebbero fatto?!

Quello era il liceo McKinkey, forse la scuola più omofoba di tutta Lima! Di certo i suoi studenti non avrebbero mai lasciato correre di fronte ad una scena del genere, avrebbero sicuramente trovato qualcosa da dire al riguardo, qualcosa di molto crudele ed offensivo, che avrebbe finiro per ferirli a morte.

Non sarebbe certo stata la prima volta e Blaine non se la sentiva di rischiare.

Il ragazzo dai capelli ricci guardò Kurt con espressione di riconoscenza e si limitò a dargli una leggera pacca sulla spalla, pronunciando un sincero: << Grazie. >>

Kurt annuì, rivolgendo al moro uno sguardo comprensivo.

<< Okay. >> sussurrò, abbozzando un sorriso.

Blaine avvertì un tuffo al cuore; sapeva che Kurt non avrebbe avuto alcun problema a baciarlo su quelle scale e per questo si sentì ancora più in colpa.

Kurt era coraggioso e lui no.

Kurt non aveva nessun problema a sfidare i suoi compagni di scuola, mentre Blaine aveva ancora paura.

Per fortuna Kurt non gli fece pesare troppo quel gesto, anche se non fu abbastanza bravo da nascondere al suo ragazzo quell'evidente espressione di delusione che si era dipinta sul suo volto, nel momento esatto in cui Blaine aveva posato la mano sulla sua spalla. Non si arrabbiò, ma fu comunque abbastanza da far sentire Blaine terribilmente in colpa per non aver avuto il coraggio di osare un po' di più.

I due scesero le scale e si avviarono assieme verso l'aula canto, Kurt in testa alla spedizione e Blaine dietro di lui, annusando di tanto in tanto i suoi fiori e sospirando beatamente.

Quando arrivarono in aula canto era ancora presto e non c'era nessuno in giro, così Blaine decise di approfittare di quel momento di tranquillità per fare ciò che prima non aveva avuto il coraggio di fare: non appena i due ragazzi misero piede nella stanza, Blaine afferrò la mano di Kurt e prima ancora che questi potesse dire qualcosa, lo tirò a sè e lo baciò dolcemente sulle labbra.

Kurt ovviamente non protestò, ricambiando d'impeto il bacio e poggiando gentilmente la sua mano a coppa sul viso di Blaine. Quando, qualche secondo dopo, i due adolescenti decisero di porre fine al bacio, Kurt guardò Blaine con un sorrisetto sorpreso sulle labbra.

<< Wow! >> esclamò ridendo il giovane Hummel << E questo, a cosa è dovuto?! >>

Blaine si morse un labbro e afferrò la mano di Kurt, continuando a tenere i suoi fiori nell'altra.

<< Avrei voluto farlo prima. >> rivelò il moro, con una punta di rammarico << Quando mi hai dato i fiori, io...volevo tanto farlo. >>

Kurt annuì, con un sorriso malinconico sulle labbra.

<< Lo so. >> rispose gentilmente << Non preoccuparti. >>

Blaine sospirò tristemente.

<< Kurt, mi dispiace tanto! >> esclamò Anderson, stringendo più forte la mano del suo ragazzo << Non ho avuto il coraggio, io... sono uno stupido. >>

<< Non sei uno stupido, Blaine. >> lo rassicurò Kurt, poggiando l'altra mano sulla sua guancia e accarezzandogliela teneramente << Io capisco come ti senti, dico davvero! E solo perchè io non ho lo stesso timore che hai tu, questo non significa che le tue paure siano ingiustificate; so quello che hai passato, Blaine. >>

<< Beh, anche tu ne hai passate tante. >> replicò immediatamente Blaine << Anzi, probabilmente ti è andata persino peggio che a me! Eppure hai trovato il coraggio di andare avanti e di farti forza, invece io... >>

<< Io frequento questa scuola da tre anni, Blaine! >> lo interruppe Kurt << Ho dovuto imparare a farmi forza, ne andava della mia sopravvivenza! E poi, non sono sempre stato così sicuro di me...ti ricordi come stavo prima di trasferirmi alla Dalton?! Che cosa credi che mi abbia aiutato a trovare dentro di me il coraggio di affrontare le mie paure?! Sei stato tu, Blaine. >>

Blaine sorrise e abbassò timidamente lo sguardo.

<< Blaine, io credo in te. >> disse Kurt, afferrando il mento del ragazzo e portandolo di nuovo a guardare nei suoi occhi << Hai passato due anni alla Dalton, sei sempre stato protetto e al sicuro e solamente adesso ti ritrovi a dover affrontare davvero il mondo reale! Ma io ho fiducia in te, Blaine..so che sei abbastanza forte e coraggioso da farcela! E poi, ci sono io con te. >>

Blaine sorrise maggiormente e si portò la mano di Kurt alle labbra, posando qualche piccolo bacio sulle sue nocche. Sì, Kurt aveva ragione: presto anche lui sarebbe riuscito a trovare il coraggio di cui aveva bisogno; gli serviva solo un po' di tempo per abituarsi, ma presto ce l'avrebbe fatta.

E Kurt sarebbe stato al suo fianco, sempre.

<< Io credo in te, Blaine. >> ripetè Kurt, continuando ad accarezzare il viso del suo ragazzo << Sei una persona meravigliosa e sei abbastanza coraggioso da farcela! Infondo, sei tu quello che mi ha insegnato a non avere più paura e ad affrontare tutti gli ostacoli! >>

Blaine rise e abbracciò forte il suo ragazzo, facendo molta attenzione a non rovinare i suoi fiori.

<< Grazie, Kurt. >> mormorò il moro, poggiando la testa sull'incavo della spalla del controtenore << Prometto che non ti deluderò. >>

Kurt sorrise e strinse Blaine forte, sussurandogli dolcemente nell'orecchio: << Non potresti mai farlo, Blaine. Mai. >>

Blaine sospirò beatamente e si strinse a Kurt più che poteva.

Sì, ci sarebbe voluto del tempo...ma ce l'avrebbe fatta.

Con Kurt, Blaine sapeva di poter fare qualsiasi cosa.
 

*
 

Venerdì sembrava non voler arrivare mai; i giorni per Blaine trascorsero con una lentezza estenuante e la sola consolazione era che aveva talmente tante cose a cui pensare, che non aveva il tempo di preoccuparsi per l'audizione.

Fra i compiti, i suoi amici che non facevano che riempirlo di telefonate, lo scontro fra Rachel e Mercedes per accaparrarsi il ruolo di Maria nel musical e la preoccupazione di Kurt di non riuscire a vincere le elezioni studentesche ( oltre a Brittany, adesso anche Rachel aveva deciso di candidarsi contro di lui e Kurt ne era parecchio avvilito), Blaine non aveva avuto neanche un attimo di tregua.

Ma alla fine il giorno tanto atteso arrivò e per tutta la durata delle lezioni, Blaine non riuscì a prestare neanche un briciolo di attenzione; nonostante tutti i suoi sforzi, non era proprio in grado di non pensare al musical e al fatto che di lì a breve sarebbero usciti i risultati delle audizioni, e la sua ansia saliva di minuto in minuto.

Poi, quando suonò la campanella che annunciava la fine delle lezioni e l'inizio della pausa pranzo, sgattaiolò fuori dall'aula di francese, dove aveva appuntamento con Kurt e gli altri ragazzi, prima di andare a controllare la lista del cast, che sarebbe stata esposta a breve.

<< Hey, eccoti qua! >> esclamò Kurt, poggiato allo stipite della porta, a braccia conserte << Sei stato veloce! >>

Blaine sorrise un po' impacciatamente.

<< Beh, ecco...ero un tantino.. >>

<< In ansia! >> lo interruppe Kurt ridendo << Ma non devi esserlo! Non ricordi quello che ti ho detto l'altro giorno?! 

Blaine ridacchiò e fece segno di sì con la testa.

<< Su, andiamo! >> 

Kurt prese Blaine per mano e lo strattonò gentilmente.

<< Hey, aspetta! >> protestò Blaine, cercando di prendere tempo << Non dovevamo aspettare anche gli altri?! >>

<< No, i ragazzi sono già lì ad aspettare che Artie appenda la lista. >> rispose Kurt, continuando a sorridergli << Dai, andiamo! >>

Blaine chiuse gli occhi e tirò un respiro profondo, prima di decidersi a seguire Kurt giù per le scale, fino ad arrivare di fronte alla bacheca alla quale stavano per appendere la lista. Quasi tutti i ragazzi del Glee erano lì, ad aspettare impazientemente l'arrivo di Artie: c'erano Santana, Quinn, Brittany, Rachel, Mike e Tina, tutti estremamente nervosi e in ansia per l'imminente comunicazione.

<< Hey, Hummel e l'Hobbit! >> commento Santana, con un sorrisetto beffardo sulle labbra, non appena vide arrivare i due ragazzi << Giusto in tempo, Artie dovrebbe essere qui fra poco. >>

Kurt fece una smorfia, guardando di traverso lei e Brittany; Blaine gli mise una mano sulla spalla, cercando di tranquillizzarlo.

<< Su, rilassati. >> sussurrò al controtenore, dandogli un leggero colpetto.

Kurt fece segno di sì con la testa e si morse un labbro; era ancora molto arrabbiato con Brittany per la storia della sua candidatura a rappresentante scolastica e di sicuro lo era anche con Rachel, visto che non si trattenne dal lanciare ancha a lei un'occhiata piuttosto glaciale.

<< Kurt, tranquillo. >> disse nuovamente Blaine, cercando di suonare il più rassicurante possibile.

Kurt lo guardò e annuì una seconda volta.

<< Sì, hai ragione. >> mormorò il controtenore << Meglio non pensarci. >>

<< Hey, sta arrivando Artie! >>

Kurt e Blaine si voltarono immediatamente verso il ragazzo sulla sedia a rotelle, che si avvicinava a loro lentamente, tenendo in mano un foglio.

<< Su, circolare ragazzi! >> disse il ragazzo con gli occhiali, in tono estremamente severo << Allontanatevi dalla bacheca, potrete vedere i risultati una volta che saranno stati appesi. >>

I ragazzi si scostarono e lasciarono ad Artie il tempo di appendere il foglio alla bacheca, senza però smetterla di guardarsi intorno nervosamente, alcuni cercando persino di sbirciare i risultati in lontananza. Blaine, tuttavia, se ne stava fermo immobile, con gli occhi chiusi e le mani strette al petto, battendo nervosamente un piede per terra; quelli ultimi massacranti secondi di attesa lo stavano letteralmente uccidendo.

<< Evvai, ce l'ho fatta! >>

Blaine riaprì gli occhi di scatto; la voce di Mike Chang risuonava per tutto il corridoi della scuola e in quel momento il moro vide il ragazzo asiatico saltare letteralmente in braccio alla sua fidanzata, strillando a perdifiato : << Sono Riff..è fantastico, sono Riff! >>

Blaine avvertì un enorme magone allo stomaco; era tutto scritto lì, a pochi passi da lui, eppure lui non riusciva a trovare il coraggio di avvicinarsi e leggere.

<< Lo facciamo assieme? >> chiese Kurt, guardandolo con un sorrisino sulle labbra.

Blaine lo guardò confusamente.

<< Cosa? >>

Kurt rise: << I risultati! Andiamo a leggerli assieme? >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa, avvicinandosi lentamente alla bacheca assieme a Kurt; ma anche quando i due si trovarono di fronte all' elenco, Blaine continuava ad ostinarsi a non voler guardare, mantenendo il suo sguardo fisso a terra.

Kurt ridacchiò.

<< Al mio tre, Blaine. >> disse << Uno...due...tre! >>

Blaine tirò su la testa e si decise finalmente a guardare il foglio.

" Oh mio.."

Per i primi cinque secondi gli sembrò di aver preso un abbaglio; insomma, non poteva essere stato davvero così semplice, quante possibilità c'erano che lui - il novellino, il ragazzo appena arrivato-  avesse effettivamente ottenuto la parte del protagonista nel musical scolastico?! 

Probabilmente stava solo sognando.

Ma poi, dopo essersi stropicciato gli occhi più volte, si rese conto che non poteva esserci alcun dubbio e che la verità era proprio lì di fronte a lui, nero su bianco.

Tony...Blaine Anderson.

Blaine non riuscì a trattenere un urlo di eccitazione e senza pensarci due volte - per una volta non preoccupandosi del fatto che ci fosse gente attorno a loro - si gettò fra le braccia di Kurt.

<< Ce l'ho fatta... Kurt, ce l'ho fatta! >> esclamò gioiosamente il moro, avvinghiandosi a lui << Oddio, ti amo!*** >>

Kurt ridacchiò nervosamente, abbracciando a sua volta il ragazzo, piuttosto forzatamente.

<< Kurt, sono Tony! >> disse Blaine con entusiasmo, staccandosi dall'abbraccio << Non ci riesco ancora  a crederci, sono Tony! >>

Kurt abbozzò un sorriso.

<< Visto?! >> rispose, senza troppa enfasi << Che cosa ti avevo detto io?! >>

Blaine sorrise con fare compiaciuto.

<< Beh, avevi ragione! Oh, sono così eccitato...e a te come è andata?! >>

Kurt scrollò le spalle e fece una specie di smorfia.

<< Sono l'agente Krupke. >> rispose, con una punta di malinconia << Beh, almeno mi hanno inserito nel cast. >>

Il sorriso sul volto di Blaine si spense; si sentiva davvero uno schifo a festeggiare mentre il suo ragazzo doveva sopportare quella terribile delusione.

<< Kurt, io.. >> disse il ragazzo riccioluto a mezza voce << Ascolta, non.. >>

<< Blaine, tranquillo! >> lo interruppe Kurt, rivolgendo lui un dolcissimi sorriso << Va tutto bene! La delusione passerà presto. >>

<< Lo so. >> rispose Blaine in tono avvilito << E' solo che...beh, mi sento in colpa! Ci tenevi così tanto al ruolo di Tony e io.. >>

<< Tu lo hai meritato più di me, Blaine! >> concluse Kurt al posto suo << Ascolta, è normale che io ci sia rimasto male...infondo è un ruolo a cui tenevo molto, e sì..sarebbe stato stupendo poter leggere il mio nome di fianco a quello di Tony! Ma non sono dispiaciuto del fatto che lo abbia ottenuto tu, anzi! Sono felice per te, Blaine e voglio dirti che mai come in questo momento mi sono sentito tanto orgoglioso di te! >>

Blaine sorrise ampiamente.

<< Davvero? >> domandò, arrossendo lievemente.

<< Beh, a parte quella volta che abbiamo ballato assieme al ballo della scuola. >> replicò Kurt, guardando il suo ragazzo teneramente.

Blaine sospirò e contraccambiò lo sguardo di Kurt, posando gentilmente una mano sulla sua spalla.

<< Vorrei tanto riuscire ad infischiarmene di tutta questa gente che ci sta guardando e baciarti qui, davanti a tutti. >> disse a bassa voce, guardando Kurt dritto negli occhi << Credimi, lo vorrei tanto. >>

<< Lo so, Blaine. >> rispose Kurt, in tono comprensivo << E non devi sentirti in colpa se non ci riesci; un passo alla volta, te l'ho già detto! E poi, chi lo sa, se venissi eletto rappresentante scolastico potrei emanare una qualche legge che obbliga tutte le coppie a baciarsi nel cortile e nei corridoi della scuola e impedisce a chiunque di protestare o fare commenti spiacevoli, pena una severissima punizione scelta appositamente dalla Coach Sylvester! >>

Blaine scoppiò  ridere.

<< Beh, in questo caso non posso fare altro che votarti e sperare che tu vinca. >> replicò il moro, con fare estremamente divertito.

Kurt si rabbuiò nuovamente.

<< Non vincerò, Blaine. >> commentò a bassa voce << Non contro Brittany, la sua campagna elettorale sta ricevendo troppi consensi; ha Santana e tutto il resto della popolazione femminile del McKinley dalla sua parte, e adesso anche Rachel si è messa in testa di competere contro di me! Non ce la farò mai. >>

Kurt abbassò lo sguardo mestamente e Blaine fece un sospiro; le cose non si stavano mettendo per niente bene per il suo ragazzo e Blaine detestava non poter fare niente al riguardo.

Beh, forse non esattamente niente; magari c'era ancora qualcosa che poteva fare.

<< Ti aiuterò io, Kurt. >> disse con convinzione, guardando ancora una volta il suo ragazzo dritto negli occhi << Ti darò una mano con la campagna elettorale, vedrai che insieme ce la faremo! >>

Gli enormi occhi azzurri di Kurt tornarono nuovamente ad illuminarsi.

<< Dici veramente?! >> disse il giovane Hummel, con espressione quasi incredula.

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< Blaine, ma ti porterà via un sacco di tempo! >> gemette Kurt << Proprio adesso che inizieranno le prove del musical, non posso costringerti a fare anche questo; sarebbe ingiusto! >>

<< Kurt, ma io voglio farlo! >> insistette Blaine << Davvero, voglio aiutarti! Abbiamo sempre detto che avremmo affrontato tutto insieme e non intendo tirarmi indietro proprio adesso! Ti aiuterò ad ottenere ciò che vuoi, Kurt...combatterò al tuo fianco! >>

Un enorme sorriso di commozione spuntò sul volto di Kurt.

<< Mi aiuterai davvero?! >> mormorò il controtenore.

Blaine annuì orgogliosamente, mentre Kurt afferrò entrambe le sue mani e se le portò al petto.

<< Grazie, Blaine. >> bisbigliò il ragazzo dagli occhi chiari  << E' importante per me sapere che tu credi così tanto in me. >>

Il moro sorrise e si avvicinò ulteriormente a Kurt.

<< Non smetterò mai di farlo, Kurt. >> rispose, stringendo forte la presa delle mani di Kurt << E ti prometto che un giorno la smetterò di farmi tutti questi problemi e forse riuscirò finalmente a trovare la forza per urlare il mio amore per te a tutto il mondo. >>

Kurt sorrise maggiormente e intrecciò le sue dita con quelle del suo ragazzo.

<< Ci riuscirai, Blaine. >>  rispose con voce morbida << Anche io credo molto in te. >>

Blaine non aggiuse altro, limitandosi a fissare intensamente il suo ragazzo, con uno sguardo colmo di amore, orgoglio ed adorazione. 

Sì, un giorno ce l'avrebbe fatta davvero; avrebbe dimenticato ogni paura e avrebbe semplicemente trovato il coraggio di essere sè stesso sempre e comunque, anche di fronte a chi non avrebbe potuto capirlo o lo avrebbe criticato.

<< Rendimi fiero di te, Blaine. >> aggiunse Kurt all'improvviso, senza smetterla di guardarlo dolcemente negli occhi << E non smetterei mai di credere in te stesso. >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa, mordendosi un labbro per evitare di commuoversi eccessivamente.

<< Lo prometto Kurt. >> rispose con decisione.

Sapeva di poterlo fare, soprattutto se Kurt sarebbe rimasto al suo fianco.

Del resto, quando c'era Kurt con lui, Blaine sentiva di essere la persona più forte del mondo intero e non avrebbe permesso a niente e nessuno di distruggere i loro sogni.







N.D.A: * Riguardo al linguaggio dei fiori, ho cercato di documentarmi...diciamo che da quando uscì la famosa foto di Kurt e Blaine con i fiori, io e un gruppo di amiche siamo andate in cerca di siti che trattassero l'argomento del significato dei fiori, per capirci qualcosa; non sono sicura al cento per cento che quello che ho scritto sia il significato più esatto, ma è piuttosto attendibile... per altro, ringrazio Patrizia per avermi dato una mano! :)
 
** Sondheim è il compositore di West Side Story, mentre Shubert Alley è una zona di New York, vicino Broadway
 
*** Allora, gira da tempo su tumbrl la gift dell'abbraccio fra Kurt e Blaine durante "Fix you" e sembra che alcune persone abbiano notato dal labiale che Blaine dica "I love you" a Kurt; ora, io non riesco a leggere il labiale, quindi non lo so...ma alla fine, perchè non farglielo dire?! xD per chi fosse interessato, la gift è questa:  http://jpierrepontcriss.tumblr.com/post/11140838500/alanasayslumos-i-love-you

Allora, vi comunico che metà di questo capitolo l'ho scritto in coda all'ambulatorio della mia dottoressa, per cui la mia mancanza di pazienza mi ha fatto delirare di brutto...perchè sì, la parte della chat con Warblers è stupida, delirante e sensa senso...ma tutto il capitolo in realtà è un po' delirante! xD

Non sono convintissima della conclusione, diciamo che forse avrei potuto gestirla meglio...ma vabbè! Sono soddisfatta della scena dei fiori, perchè sono convinta che Blaine abbia davvero pensato e provato tutto quello che io gli ho fatto pensare e provare in questo capitolo. Mi fa sempre tanto male rivedere la scena del bacio mancato, perchè mi fa tanto male pensare che Blaine ancora non si sente abbastanza a suo agio per baciare il suo ragazzo di fronte ai suoi compagni di scuola.

Non mi piace chi lo biasima per questo comportamento, perchè credo che dopo tutto ciò che ha passato sia un atteggiamento legittimo; sì, anche Kurt ha passato le stesse cose eppure non è così spaventato, ma Blaine non è come Kurt! Per quanto possa apparentemente sembrare sicuro di sè e spavaldo, è un milione di volte più insicuro di sè e credo che chi non capisce questo, non ha davvero capito il vero Blaine. ( e poi, consideriamo che è stato alla Dalton e lì non ha dovuto imparare a difendersi dai pericoli, visto che non ce n'erano!)

Il prossimo capitolo arriverà prima di novembre, perchè non credo di reggere allo hiatus, e perchè ho già pensato a qualche missing moment con Kurt; diciamo che vi anticipo solo una cosa: non si parla solo di amore, ma di amicizia... perchè anche se Kurt e Blaine si amano alla follia, rimangono sempre l'uno il migliore amico dell'altro! :)

Bacioni! <3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Lucky I'm in love with my best friend ***


Nonostante fossero stati già scelti tutti gli attori per il cast di "West Side Story", le prove non erano ancora ufficialmente cominciate e Blaine aveva ancora abbastanza tempo libero per aiutare Kurt con la sua candidatura a rappresentante scolastico.

Era un venerdì pomeriggio dopo le prove del Glee Club e Kurt e Blaine si trovavano a casa Hummel, in camera di Kurt, intenti a lavorare sui nuovi manifesti per la campagna elettorale; erano quasi due ore che discutevano senza trovare alcun accordo e Blaine stava iniziando a perdere le speranze e le energie.

<< Kurt, io ci rinuncio! >> esclamò il moro, alzando le braccia al cielo e sospirando << Ti ho lanciato almeno una ventina di proposte diverse e tu le hai scartate tutte, senza neanche pensarci su!
Onestamente, non so più che cosa suggerirti! >>

Kurt sbuffò, gettando tutti i manifesti che aveva scartato dalla parte opposta della stanza.

<< Scusa Blaine, ma credo che sia tutto inutile! >> bubbolò il controtenore, piegando le labbra in un lieve broncio << Nessuno di questi poster va bene, non contro Rachel e Brittany! Non ho alcuna possibilità di vincere! >>

Si accasciò per terra, raggomitolandosi su sè stesso e stringendosi le ginocchia al petto, con un'espressione palesemente avvilita sul volto.

<< Non posso farcela, Blaine. >> mormorò mestamente << Farei meglio a ritirarmi! >>

Blaine si mise a sedere di fianco al suo ragazzo e cinse le sue spalle con un braccio.

<< Kurt, non dirlo neanche per scherzo! >>  lo ammonì gentilmente il giovane Anderson << Non puoi buttarti giù così, non è da te! Tu sei troppo combattivo Kurt, non ti puoi dare per vinto! >>

Kurt non sembrava ancora convinto.

<< Ma le ragazze.. >> farfugliò, guardandosi le punte dei piedi.

<< Le ragazze vedranno con chi hanno a che fare! >> lo interruppe Blaine, afferrando il suo mento e portandolo a guardare verso di sè  << So che sei abbastanza determinato da dar loro del filo da torcere! >>

Kurt abbozzò un sorriso.

<< Lo credi davvero? >> domandò, ancora con una punta di incertezza.

Blaine gli accarezzò il viso e lo guardò dolcemente.

<< Non lo credo. >> rispose << Lo so con assoluta certezza! >>

Il sorriso sul volto di Kurt si fece finalmente più ampio e anche il suo sguardo si illuminò di colpo.

<< Ti sto facendo perdere un sacco di tempo con tutta questa faccenda delle elezioni. >> disse il ragazzo dagli occhi chiari, con un sospiro << Dovresti prepararti per il musical! >>

Blaine rise e alzò gli occhi al cielo con fare esasperato.

<< Kurt, quante volte te lo devo dire?! >> replicò, abbracciando il suo ragazzo << Le prove non sono ancora iniziate e poi a me va di aiutarti! Sono felice di poterti dare una mano, non mi è di alcun peso. >>

Stampò un bacio sulla guancia di Kurt e poi poggiò la testa sulla sua spalla.

<< Voglio approfittare di tutto il tempo libero che ho a disposizione per stare un po' con te. >>  mormorò dolcemente, accarezzandogli la guancia con due dita << L'idea di dover passare così tanto con Rachel per le prove del musical, piuttosto che con te, mi infastidisce da morire! >>

Kurt si incupì leggermente e Blaine fece una smorfia.

<< Che idiota che sono! >> esclamò il moro, scuotendo la testa << Scusa, non avrei dovuto dirlo! Sono stato del tutto inappropriato! >>

Kurt sorrise e guardò il suo ragazzo con espressione di riconoscenza.

<< Non preoccuparti, Blaine. >> lo rassicurò << Al momento la cosa più importante per me è sapere che tu ci sei. >>

Blaine sospirò beatamente e si strinse forte Kurt fra le braccia, schioccandogli un altro bacio sulla guancia.

<< Io ci sarò sempre per te, tesoro mio. >> rispose con voce morbida << Sempre! >>

Kurt sorrise e gettò le braccia al collo di Blaine.

<< Ti amo, lo sai? >> disse in un sussurro, poggiando leggermente le labbra su quelle del ragazzo riccioluto.

Blaine fece un sorrisetto sghembo e si mise a mordicchiare dolcemente il labbro inferiore di Kurt.

<< Sì, lo so. >> rispose in un sussurro << E anche io ti amo, Kurt...tanto. >>

Kurt sorrise e premette le labbra su quelle di Blaine, baciandolo con dolcezza e lentamente, mentre il moro lo avvolgeva interamente fra le sue braccia; Blaine accolse il bacio con la stessa dolcezza del suo ragazzo, mordicchiandogli di tanto in tanto il labbro inferiore e facendolo ridacchiare sommessamente.

Continuarono a baciarsi per diverso tempo, ai piedi del letto, in quella posizione tanto scomoda ma per loro abbastanza confortevole da potervi rimanere a lungo, semplicemente abbracciati l'uno a l'altro, i loro corpi così vicini e le loro labbra intente ad esplorarsi a vicenda.

Avrebbero potuto tranquillamente continuare a farlo per il resto della giornata, se non addirittura per il resto della loro vita; infatti non fu certo per volontà loro che posero fine a quel bacio.

<< Hey, Kurt.. posso entrare?! >>

Kurt si staccò bruscamente dalle labbra del suo ragazzo e sbuffò.

<< Finn! >> sbraitò, voltandosi verso il fratellastro che aveva fatto irruzione nella sua camera senza neanche bussare << Ma non imparerai mai a chiedere permesso?! Che diavolo vuoi?! >>

Blaine arrossì leggermente e abbassò lo sguardo con fare imbarazzato; Finn guardò i due fidanzati confusamente.

<< Oh, scusate.. >> mormorò << Ho interrotto qualcosa? >>

<< Tu che ne pensi?! >>  replicò rabbiosamente il controtenore, lanciando a Finn un'occhiata fulminante << Spero che almeno tu abbia una valida motivazione per essere venuto qui a disturbare! >>

Finn si grattò la testa, con espressione pensierosa.

<< Beh, ecco....stavo cercando la mia maglietta portafortuna, quella che mi ha regalato Rachel. >> rispose in un sussurro, rivolgendo a suo fratello uno sguardo quasi contrito.

Kurt fece una smorfia.

<< E dimmi, che cosa ti fa pensare che sia in camera mia?! >> lo rimbeccò << Sul serio Finn, credi che io mi diverta a rubarti i vestiti?! Quella maglietta poi, che è larga almeno tre volte più di me ed è uno degli indumenti più brutti che io abbia mai visto in tutta la mia vita?! >>

<< Beh, in camera mia non c'è! >> obiettò Finn, ricevendo in cambio l'ennesima occhiataccia da parte di kurt.

Blaine rimase rigorosamente in silenzio, mentre Kurt prendeva di tanto in tanto qualche lungo respiro, cercando di darsi una calmata.

<< Finn. >> borbottò il ragazzo dagli occhi chiari, cercando di non suonare troppo arrabbiato << Ti do dieci secondi per uscire da questa stanza, così da evitare che mi accanisca violentemente contro di te. >>

<< Hey, io ti ho solamente chiesto se.. >>

<< Uno... due... >> 

<< Kurt, andiamo...sono tuo fratello! >>

<< Finn, sto ancora contanto! Quattro... cinque...  >>

<< Kurt, così stai esagerando veramente! Guarda che vado a dirlo a mamma! >>

<< Otto...nove.. >>

<< Ok, ok..me ne vado! >>

Finn schizzò fuori dalla stanza di Kurt, richiudendosi la porta alle spalle con un colpo secco.

Kurt sbuffò sonoramente, voltandosi verso Blaine con sguardo mortificato.

<< Mi dispiace, Blaine. >> si scusò << Certe volte mio fratello sa essere davvero inopportuno! >>

Blaine ridacchiò e si avvicinò nuovamente a Kurt.

<< Tranquillo, è tutto apposto! >> disse, mettendogli un braccio attorno alla spalla << Non importa. >>

Kurt sbuffò.

<< Invece sì, importa! >> replicò nervosamente << Ultimamente non riusciamo più a stare da soli senza venire interrotti! Inoltre, fra poco inizieranno anche le prove del musical, per cui ci vedremo ancora di meno! >>

Mise su una specie di broncio, che fece sorridere ambiamente Blaine, incantato da quell'espressione così tenera ed adorabile.

<< Kurt, ascoltami. >> gli disse dolcemente il moro, accarezzandogli il viso << Non ha nessuna importanza! Non è la quantità di tempo che passiamo insieme a rendere speciale il nostro rapporto, ma quello che c'è tra di noi; quello che ci lega. Io e te ci amiamo, Kurt, e sarà così comunque! Anche se non riusciamo a stare da soli quanto vogliamo, questo non cambia quello che proviamo l'uno per l'altro. >>

Kurt abbozzò un sorriso.

<< Sì, lo so. >> rispose a mezza voce << Ma a volte mi manchi. Anzi, mi manchi molto spesso. >>

Blaine sorrise ampiamente e afferrò la mano del suo ragazzo, stringendola forte e poi portandosela alle labbra.

<< Lo so. >> sussurrò, baciando dolcemente le nocche della mano di Kurt << E ti prometto che cercherò di passare con te tutto il tempo possibile! >>

Kurt poggiò la testa sulla spalla di Blaine e si abbandonò ad un sospiro beato, mentre il suo fidanzato intrecciava le dita con le sue e gli stampava un lieve bacio sulle tempie.

Blaine sapeva che, in effetti, Kurt non aveva tutti i torti e molte volte anche lui avrebbe preferito poter vedere un po' più di frequente il suo ragazzo, anche se da quando si era trasferito al McKinley riuscivano comunque a vedersi almeno una volta al giorno.

Però, come aveva appena detto, sapeva anche che quello che c'era fra di loro era troppo forte e speciale per poter essere rovinato da una sciocchezza simile, e cercava quindi di non dare troppo peso a quella continua sensazione di nostalgia.

Kurt lo guardò dolcemente e sorrise.

<< Che ne dici, ci rimettiamo a lavoro? >> suggerì, con voce morbida << Vorrei riuscire a concludere qualcosa almeno entro oggi! >>

Blaine gli sorrise teneramente.

<< Sì, certo. >> rispose << Ma c'è una cosa che devo fare, prima. >>

Prese gentilmente il viso di Kurt fra le mani e lo avvicinò lentamente a sè,  premendo le labbra sulle sue in un dolcissimo bacio.  

<< Ecco! >> esclamò maliziosamente Blaine, dopo essersi staccato dalle labbra del suo ragazzo << Adesso possiamo ritornare a lavoro. >>

Kurt si morse un labbro e ridacchiò.

<< Sì, ok. >>  farfugliò, arrossendo di colpo << R-rimettiamoci a lavoro. >>

Blaine sorrise compiaciuto mentre Kurt si rialzava in piedi e raccoglieva tutti i manifesti sparsi in qua e in là, lanciando di tanto in tanto occhiatine fugaci al suo ragazzo.

Il giovane Anderson sospirò felicemente, rivolgendo a Kurt uno sguardo profondo e colmo di amore, prima di rialzarsi in piedi a sua volta e dare anche lui un'ultima occhiata a quei manifesti.
 
*
 
Quella sera, a casa Anderson, la cena si svolse piuttosto silenziosamente, come succedeva ormai da diverso tempo, precisamente da quando Blaine aveva lasciato la Dalton per trasferirsi al McKinley.

Di solito i genitori di Blaine non gli facevano mai troppe domande sulla sua giornata scolastica e lui non si preoccupava di dar loro alcuna informazione al riguardo; non avrebbe avuto problemi a parlarne con sua madre, ma sapeva che suo padre non amava sentir parlare di Kurt  e del McKinley, e quelli non erano certamente argomenti che potevano essere evitati.

Adesso Blaine si era ormai abituato a quei lunghi ed interminabili silenzi ed iniziava addirittura ad apprezzarli; del resto, se doveva scegliere fra sentir sbraitare suo padre e rimanere zitto, quasi senza guardarlo negli occhi, preferiva decisamente la seconda opzione.

Alla fine della cena, Blaine fece per alzarsi come suo solito e dirigersi in camera sua a fare i compiti, ma venne fermato prima che potesse riuscirci.

<< Tesoro, aspetta un attimo! >> disse dolcemente la signora Anderson, intimando il figlio a rimettersi a sedere, con un gesto della mano.

Blaine si rimise composto e guardò entrambi i genitori confusamente; era una cosa piuttosto insolita, suo padre e sua madre non lo trattenevano mai dopo cena per fare due chiacchiere, soprattutto perchè a malapena si scambiavano più di cinque parole di fila durante i pasti.

<< Va tutto bene? >> domandò Blaine curiosamente << C'è qualche problema? >>

La signora Anderson sorrise.

<< No tesoro, nessun problema. >> rispose gentilmente << Io e tuo padre volevamo solamente comunicarti che sabato dopo pranzo andremo in campagna con i nostri amici del Club e non saremo di ritorno fino a domenica sera; naturalmente la signora Landgman sarà a tua completa disposizione per ogni evenienza, ma per la maggior parte del tempo dovrai cavartela da solo qui a casa. >>

<< Io avevo proposto di farti restare da tua nonna a Dayton fino a domenica. >> intervenne il signor Anderson, in tono quasi burbero << Ma tua madre ha detto che sei grande abbastanza per cavartela da solo, per cui immagino che dovrò darle fiducia e farti rimanere qui. Vedi di non fornirmi ragioni per farmi vergognare di te. >>

Blaine non si disturbò neanche ad offendersi per l' insinuazione velatamente omofoba di suo padre, troppo eccitato per la notizia che aveva appena ricevuto; i suoi genitori sarebbero stati fuori casa per due giorni, il che significava che per tutto quel tempo lui sarebbe stato a casa da solo e avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva senza essere continuamente disturbato.  

Conosceva la signora Landgman molto bene, sarebbe bastato dirle di non preoccuparsi per lui e di limitarsi solamente a fare la spesa,  non ci sarebbero stati problemi; la governante di casa Anderson aveva un debole per Blaine e si fidava di lui ciecamente, di certo non sarebbe stato un problema convincerla a farlo rimanere a casa da solo.

E poi, Blaine aveva appena deciso che non sarebbe stato del tutto solo.

<< Beh, vi prometto che non combinerò alcun disastro. >> rispose distrattamente << Avete altro da dirmi, oppure posso andare a fare i compiti adesso? >>

I coniugi Anderson si guardarono per pochi istanti, poi la madre di Blaine si voltò verso di lui e disse con tono mellifluo: << Naturalmente, vai pure tesoro! Non puoi certo trascurare i tuoi doveri scolastici! >>

Blaine rivolse un sorrisetto ai suoi genitori e poi si diresse velocemente in camera sua, chiudendo la porta e gettandosi a peso morto sul suo letto; afferrò il cellulare che si trovava a pochi centimentri da lui e digitò rapidamente il numero di telefono di Kurt, aspettando appena pochi secondi prima che il suo ragazzo rispondesse alla chiamata.

<< Pronto?! >>  esclamò allegramente la voce flautata di Kurt, facendo letteralmente sciogliere Blaine come neve al sole.

<< Hey, dolcezza! >> rispose il moro, rigirandosi a pancia in su sul materasso << Ti disturbo?! >>

<< Blaine, dovresti saperlo che tu non disturbi mai! Sentire la tua voce è sempre meraviglioso! >>

Blaine ridacchiò.

<< Beh, naturalmente vale lo stesso per me. >> replicò con tono lusinghiero << La tua voce è musica per le mie orecchie, una dolcissima e soave melodia! >>

Kurt rise a sua volta.

<< Di' un po' Anderson, mi hai chiamato solamente perchè volevi sentire la mia voce e ti andava di riempirmi di complimenti, oppure c'è dell'altro?! >>

 Blaine si morse un labbro ed iniziò a giocherellare nervosamente con i suoi capelli ricci; stava cercando un modo convincente ma non troppo diretto per fare a Kurt la sua proposta.

<< Ecco.. >> iniziò il giovane Anderson, con voce lievemente tremolante << Volevo chiederti una cosa...è una specie di proposta.. >>

<< Ok, dimmi. >>

Blaine prese un bel respiro profondo e si decise finalmente a parlare.

<< Beh, i miei genitori mi hanno appena detto che domani andranno fuori città con i loro amici del Club e che ritorneranno solamente domenica sera...e io sarò da solo qui a casa, perciò...beh, stavo pensando che magari, visto che non riusciamo a passare insieme tutto il tempo che vorremmo, tu potresti venire qui da me! Insomma, potremmo passare tutta la giornata assieme e poi, magari... >>

Si interruppe, con le guance letteralmente in fiamme e un enorme groppo in gola.

<< Magari? >> lo incoraggiò Kurt.

Sembrava aver capito benissimo quello che Blaine stava cercando di dirgli, ma che volesse assolutamente sentirlo uscire dalle sue labbra.

Blaine prese un bel respiro e poi disse tutto d'un fiato: << Magaripotrestirimanereadormirecasamia! >>

Kurt scoppiò a ridere e Blaine arrossì ancora di più, nascodendo la testa sotto al cuscino.

<< Oddio! >> gemette il ragazzo riccioluto, al culmine dell'imbarazzo << Che vergogna! >>

<< Eddai Blaine, calmati! >>  lo tranquillizzò Kurt, senza smetterla di ridacchiare << E' tutto apposto, non c'è motivo di essere in imbarazzo! Anche perchè la mia risposta è sì. >>

Blaine si tirò su di scatto, gettando il cuscino dall' altro lato del materasso.

<< Davvero?! >>  domandò incredulo << D-dici sul serio?! >>

<< Ovviamente! >> rispose Kurt, quasi senza pensarci << Sarei uno stupido se non approfittassi di questa occasione perfetta per passare un po' di tempo con il mio ragazzo! >>

<< Quindi ti sta bene anche l'idea di restare a dormire da me?! >>  chiese Blaine, con ulteriore sorpresa << Voglio dire, non è un problema?! Cioè, non che debba esserlo, insomma...non ho assolutamente pensato all'eventualità di...beh, è solamente per passare del tempo insieme! Io posso dormire nella camera degli ospiti, persino sul divano se vuoi...non devi pensare che io..  >>

<< Blaine, ti prego...frena! >>

Blaine si zittì e si morse con forza un labbro, cercando di darsi un contegno; non voleva certo che Kurt pensasse che lui lo avesse invitato a casa sua per...oh no, a quello non ci aveva neanche pensato! Sperava solamente di poter passare un po' di tempo con lui, dal momento che finalmente si era presentata un'occasione favorevole.

Per fortuna Kurt aveva ( come sempre, del resto ) capito tutto e si affrettò a rassicurare il suo ragazzo.

<< Blaine, non ti preoccupare. >> rispose il giovane Hummel dolcemente << Sarà divertente, faremo un pigiama party solamente per noi due! Possiamo vedere qualche dvd, farci la maschera facciale, parlare fino a tarda notte e passare tutto il tempo a coccolarci! >>

Blaine ridacchiò, particolarmente allettato da quella proposta.

<< Allora siamo d'accordo? Pigiama Party a casa mia domani sera? >>

<< Assolutamente sì! Anche se dovrò farmi coprire da Finn; non credo che mio padre sarebbe molto contento di sapere che resto a dormire da te, sai...potrebbe pensare male! >>

<< Aspetta, questo vuol dire che dovrai dirgli una bugia?! >> ribattè Blaine, lievemente preoccupato << Kurt, non voglio che tu ti metta nei casini per colpa mia! >>

<< Beh, anche tu lo farai. >> osservò Kurt  << Dubito che dirai ai tuoi genitori come passerai il sabato sera...o sbaglio?! >>

Blaine ridacchiò.

<< Diciamo che ometterò la verità. >> rispose con fare divertito << In ogni caso, sei certo che non sarà un problema per te?! >>

<< No, tranquillo! >> lo tranquillizzò Kurt << Finn mi deve ancora parecchi favori, mi darà una mano lui! Non preoccuparti, niente e nessuno potrà rovinare il nostro pigiama party! >>

Blaine rise e sospirò felicemente.

<< Perfetto, allora. >> mormorò dolcemente << Non vedo l'ora che sia domani. >>

<< Oh, anche io! Accidenti, devo cercare i miei dvd  di "Grey's Anathomy" e tutte le mie creme idratanti! Sarà un problema trovare quelle adatte al tuo tipo di pelle! >>

Blaine impallidì.

<< Kurt, vacci piano! >> lo ammonì gentilmente << Non sono pronto ad una simile emozione! >>

Kurt emise una specie di grugnito.

<< Tu non capisci! >> bubbolò, fingendosi offeso << Chiunque altro ucciderebbe per essere al tuo posto e venire sottoposto alle mie cure di bellezza! >>

Blaine rise.

<< Ok, Kurt. >> commentò << Sono disposto a sopportare tutto questo, ma solo se mi prometti che dopo ci sarà un'abbondante dose di coccole! >>

Ci fu un attimo di pausa e Blaine potè immaginarsi Kurt mentre sorrideva maliziosamente e si mordeva il labbro con innocente sensualità.

<< Oh, ci saranno moltissime coccole! >> disse infine il giovane Hummel, con un tono di voce insolitamente basso, che fece rabbrividire Blaine << Te lo prometto! >>

Blaine sorrise compiaciuto e si strinse nuovamente  il cuscino al petto.

<< Fantastico. >> mormorò << Oh Kurt, non vedo l'ora che sia domani! >>

Kurt sospirò dalla parte opposta della cornetta.

<< Anche io. >> rispose in un sussurro << Quante ore mancano a domani? >>

<< Ancora troppe! >> replicò Blaine, stringendo più forte il cuscino fra le sue braccia << Vorrei che il tempo volasse! >>

<< Oh, a chi lo dici! Se penso che adesso devo iniziare quella maledetta ricerca di scienze per lunedì! >>

<< Ti capisco, anche io dovrei mettermi a fare i compiti! Mi sa che devo riattaccare adesso. >>

<< Mi sognerai stanotte? >>

Blaine sorrise ampiamente e sospirò.

<< Come ogni altra notte. >> rispose dolcemente << Dormi bene, tesoro mio. >>

<< Buonanotte, Blaine. Ti amo. >>

Il sorriso sul volto di Blaine si fece più ampio e il suo cuore si mise a battere ancora più forte.

<< Ti amo anche io, Kurt. Buonanotte. >>

Aspettò che Kurt buttasse giù la cornetta e poi riattaccò anche lui, abbracciando il cuscino più forte che poteva e lasciandosi andare ad urlo di gioia. Non gli sembrava ancora vero: lui e Kurt avrebbero passato la notte insieme. Ovviamente non si aspettava una serata di fuoco e passione, sapeva bene che Kurt non avrebbe voluto e -in fin dei conti- non era neanche quello che voleva lui; ma sarebbero stati insieme, avrebbero trascorso assieme un'intera nottata e avrebbero potuto persino dormire abbracciati l'uno e l'altro, proprio come Blaine aveva sempre desiderato.

Poteva sembrare assurdo, ma per Blaine quello non sarebbe stato solamente un banalissimo pigiama party con il suo ragazzo; sarebbe stato un sogno divenuto realtà.

<< Oh, Kurt... >> 

Si rotolò nel letto, ridendo felice, con un'espressione sognante sul volto. 

Avrebbe dovuto fare i compiti, ma in quel momento non gliene importava niente; in quel momento, era decisamente più allettante restarsene sdraiato sul suo letto, con il cuscino fra le braccia, fantasticando su quanto sarebbe stato meraviglioso quando al suo posto ci sarebbe stato il corpo esile e perfetto di Kurt.
 
 
*
 
Naturalmente venerdì sera trascorse con una lentezza estenuante e persino il sabato mattina sembrava non voler finire mai; Blaine cercò di impiegare il tempo nel migliore dei modi, finendo tutti i compiti di inglese e di matematica, rimettendo in ordine la sua stanza e cercando disperatamente il modo migliore per sistemarsi i capelli  (scegliendo infine di lasciarli semplicemente liberi dal gel e leggermente spettinati).

Era incredibilmente nervoso e non era del tutto sicuro di capirne il motivo; infondo lui e Kurt non avrebbero fatto nulla di diverso dal solito quella sera - a parte dormire assieme, ma dal momento che non sarebbe successo niente fra di loro, non vi era davvero ragione di essere in ansia - per cui le sue paranoie erano del tutto ingiustificate.

 Eppure non riusciva ad essere completamente tranquillo, soprattutto perchè sapeva quanto quella serata fosse importante per Kurt e voleva che fosse tutto assolutamente perfetto; ovviamente, però, non doveva farsi scoprire dai suoi genitori.

Fortunatamente Kurt sarebbe arrivato solo intorno alle cinque del pomeriggio e i coniugi Anderson erano pronti ad andarsene già verso alle tre, naturalmente non senza aver prima fatto a Blaine tutte le dovute raccomandazioni.

<< Allora tesoro, hai capito tutto? Sul frigo ho appeso una lista con tutti i numeri da chiamare in caso di emergenza, e se per caso dovessero esserci dei problemi tu.. >>

<< Devo parlarne con la signora Landgman! >> esclamò Blaine con fare esasperato, guardando sua madre di traverso << Stai tranquilla, sopravviverò!  Si tratta solo di una notte, tanto voi sarete di ritorno domani sera no?! >>

<< Sì, però.. >> balbettò la signora Anderson, guardando suo figlio con fare incerto << Insomma, mi fido di te, Blaine... è solo che.. >>

<< Judit, muoviamoci! >> strillò il padre di Blaine, poggiato allo stipite della porta d'ingresso, con in mano una valigia di medie dimensioni << Non voglio arrivare in ritardo! >>

Blaine fece una smorfia, mentre sua madre lo guardava con espressione quasi contrita.

<< Scusalo. >> sussurrò, cercando di non farsi sentire dal marito.

Blaine fece segno di sì con la testa e abbozzò un sorriso.

<< Non preoccuparti. >> la rassicurò << Andate, non voglio farvi fare tardi! E stai tranquilla, me la caverò benissimo; se dovessi avere qualche problema, chiamerò la signora Landgman! >>

" Alla quale ho già detto che non avrò bisogno di lei fino a domani pomeriggio, quando Kurt sarà già tornato a casa sua! "

La signora Anderson sembrò un po' più sollevata e finalmente si abbandonò ad un sorriso.

<< Va bene, allora noi andiamo. >>  disse infine, scompigliando affettuosamente i riccioli ribelli di Blaine << Pettinati questi capelli, Blaine! E stai vicino al telefono intorno alle sette e mezza, ti chiameremo per sapere come va! >>

<< Sì, mamma! >>  sospirò Blaine, alzando gli occhi al cielo << Ora andate, su! >>

Judit Anderson posò un tenero bacio sulla fronte di suo figlio e raggiunse suo marito fuori dalla porta.

<< Ciao tesoro! >> lo salutò un'ultima volta << Fai attenzione! >>

<< E comportati bene! >> fece eco suo padre, in tono brusco.

Blaine fece spallucce e cercò con tutte le sue forze di trattenere una smorfia.

<> rispose, con una cortesia piuttosto forzata.

Aspettò di sentire la porta d'ingresso chiudersi, poi alzò un pugno al cielo e lanciò un urlo liberatorio.

<< Evvai! >>

Finalmente.

I suoi genitori se ne erano andati e lui adesso aveva quell'enorme casa tutta per sè; beh, almeno per un paio d'ore, fino a che non sarebbe arrivato Kurt.

<< Oddio, Kurt! >> esclamò il ragazzo riccioluto, battendosi una mano sulla fronte.

Mancavano solamente due ore all'arrivo del suo fidanzato e Blaine non aveva ancora finito di rimettere tutto in ordine; a tempo di record ripulì il bagno degli ospiti da cima a fondo, passò l'aspirapolvere in ogni stanza e profumò di deodorante alla lavanda - il preferito di Kurt- ogni angolo della casa.

Aveva appena finito di improfumare la sua stanza, quando all'improvviso il campanello suonò e Blaine si precipitò a rotta di collo nell'ingresso; quando aprì la porta e si trovò di fronte Kurt, più bello che mai, con un grosso zaino sulle spalle e un dolcissimo sorriso dipinto sul volto, non riuscì a trattenere un urlo di gioia.

<< Hey, Blaine! >> esclamò il giovane Hummel, mentre il suo ragazzo si gettava impetuosamente fra le sue braccia << Wow, devi essere davvero felice di vedermi! >>

<< Felice è dir poco! >> esclamò Blaine, senza staccarsi dall'abbraccio << E' da ieri che non faccio che pensare a questa serata, non vedevo l'ora che tu arrivassi! >>

Kurt sospirò beatamente e si liberò dalla presa, afferrando entrambe le mani di Blaine e guardandolo dolcemente negli occhi.

<< Anche io. >> rispose << Non mi sembra ancora vero, sai?! Sei sicuro che non sia tutto un sogno e che i tuoi genitori non arriveranno all'improvviso, cacciandomi di casa?!  >>

Blaine rise.

<< E' tutto vero, Kurt. >> disse, accarezzandogli dolcemente il viso << Non ci disturberà nessuno; questa sera siamo solamente io e te. >>

Kurt sorrise ampiamente e si gettò fra le braccia di Blaine, baciandolo appassionatamente; il moro ridacchiò fra le sue labbra, stringendolo forte a sè, nonostante l'impiccio del suo enorme zaino.

<< Beh, qual'è il nostro programma?! >> domandò poi il ragazzo dagli occhi chiari, dopo essersi staccato da Blaine << Che cosa avevi in mente?! >>

<< Tutto quello che vuoi, Kurtie! >> esclamò allegramente Blaine << Abbiamo tempo per fare ogni cosa: possiamo guardare la tv, giocare a qualche gioco da tavolo, fare le nostre cure di bellezza, riempirci di coccole sul divano e chiacchierare fino a tardi! Per cena ci sono delle pizze - non fare quella faccia, per una volta non ti ucciderà! - e ho comprato quel cheesecake dietetico che ti piace tanto. L'unico problema è che alle sette e mezzo i miei genitori telefoneranno per sapere come vanno le cose e tu dovrai far finta di non essere qui; ma sarà questione di pochi minuti, poi avremo tutto il resto della serata per pensare a noi. >>

Kurt sorrise maliziosamente.

<< Beh, mi sembra perfetto! >> disse a mezza voce, avvicinandosi lentamente a Blaine << Allora dire che possiamo cominciare subito a ravvivare un po' l'atmosfera... >>

Blaine si morse un labbro e ricambiò lo sguardo del suo ragazzo con la stessa malizia.

<< Sì, credo anche io.. >> mormorò a bassa voce, guardandolo dritto negli occhi.

<< Fantastico! >> strillò allegramente Kurt, saltellando sul posto << Allora iniziamo subito con la maschera facciale e poi potrò farti tutta la pulizia del viso! Su, muoviamoci! >>

Senza neanche dare a Blaine il tempo di replicare, Kurt corse verso camera sua, lasciandoselo alle spalle con un'espressione a metà fra il perplesso e il divertito.

Il ragazzo riccioluto scosse la testa con fare sconsolato e rise; Kurt era sempre il solito, non sarebbe cambiato mai! E naturalmente Blaine non voleva che cambiasse, per lui era assolutamente  perfetto così come era.

<< Blaine, muoviti! >>

Blaine sospirò; si prospettava una serata molto lunga e lui non vedeva l'ora che iniziasse. Era certo che Kurt lo avrebbe fatto impazzire -come al solito - ma ne sarebbe assolutamente valsa la pensa, soprattutto quando si sarebbe risvegliato al suo fianco la mattina dopo.

<< Blaine! >>

Beh, prima però avrebbe dovuto sopravvivere alla serata.
 
*
 
<< Blaine, ridammelo...quel pezzo era mio! >>

<< Hey, non sei stato abbastanza veloce! La prossima volta migliora i tuoi riflessi, Hummel! >>

Kurt guardò Blaine di traverso e mise il broncio, accoccolato sull'enorme divano della sala hobby di casa Anderson, avvolto da una coperta di colore verde.

Dopo quel lunghissimo rituale di idratazione e pulizia del viso, ( "Kurt, smettila di spalmarmi roba verde sulla faccia, oppure finirò per assomigliare al Grinch! " ) un' abbondante cena a base di pizza (  " Blaine, adesso basta! Tutta questa roba farà malissimo alla mia linea!"  ) e la telefonata dei genitori di Blaine, ( "Certo mamma, è tutto apposto! Non preoccupatevi per me, io sto benone; la signora Landgman ha fatto la spesa, ho già cenato e fra poco mi metto sul divano  vedere un film! No, questa sera non esco...rimango volentieri a casa e vado a letto presto! Divertitevi, buonanotte! ") i due ragazzi si eravo messi comodi di fronte all'enorme schermo al pasma di Blaine, per guardare alcuni episodi della loro serie televisiva preferita e scambiarsi qualche tenera effusione, entrambi già con indosso i loro pigiami.

<< Eddai, Kurt! >> esclamò il ragazzo riccioluto con fare divertito, guardando il controtenore con la sua tipica espressione da cucciolotto indifeso << Non te la sarai mica presa per una stupida fetta di torta?! >>

<< Non è una fetta di torta qualsiasi! >> obiettò Kurt, facendo una smorfia << E' il cheesecake diet più buono del mondo e tu mi hai rubato l'ultima fetta! >>

Blaine scoppiò a ridere.

<< Beh, ma quell'ultima fetta di torta mi ha reso incredibilmente felice! >> commentò allegramente << E non riesco a credere che tu preferisca un banalissimo cheesecake alla felicità del ragazzo che ami! >>

Kurt cercò di fare il sostenuto, ma non riuscì a trattenere un sorriso.

<< Beh, diciamo che se sei abbastanza bravo da farti perdonare potrei anche decidere di passare sopra a tutta questa faccenda. >> replicò, con espressione maliziosa.

Blaine sorrise e si avvicinò a lui, abbracciandolo e strusciando dolcemente il viso contro il suo, mettendosi persino a fare le fusa. Kurt scoppiò a ridere; a quanto pare Blaine aveva ancora una volta vinto la sua battaglia.

<< Che devo fare con te, Anderson?! >> domandò Kurt con fare divertito, accoccolandosi fra le braccia di Blaine << Sai sempre come intenerirmi! >>

Blaine avvicinò il viso a quello di Kurt e strofinò il naso contro il suo.

<< E' perchè mi ami alla follia, Kurtie. >> mormorò, sfiorandogli le labbra con le sue.

Kurt fece segno di sì con la testa e baciò teneramente la bocca di Blaine, poggiando poi la testa sul suo petto, dopo che  questi si sdraiò a pancia in su sul divano e lo avvolse interamente fra le sue braccia.

<< Non credi che questa puntata abbia un che di assurdo?! >> domandò Blaine, concentrandosi nuovamente su "Grey's Anathomy" << Insomma, su ventisei feriti è impossibile che riescano a guarirli tutti...almeno un morto ci doveva scappare! >>

<< Blaine! >> lo ammonì Kurt, dandogli una gomitata << Come fai ad essere così cinico?! >>

<< Non sono cinico, sono realista! Nella vita reale non succederebbe mai niente di tutto ciò, sarebbe un miracolo..e non dire che tu credi nei miracoli, perchè so che non è vero! >>

<< Per l'appunto, Blaine: è una serie televisiva, non è la realtà! Perchè non puoi semplicemente guardarla e stare in silenzio?! >>

<< Beh, ma commentare è la parte più divertente! >>

Blaine guardò Kurt con un sorrisetto sghembo sul volto e Kurt rise.

<< Perchè devi sempre avere tu l'ultima parola?! >> domandò, fingendo di essere offeso.

Blaine sospirò e fece spallucce.

<< Beh, non trovi che io sia semplicemente irresistibile?! >> domandò in tono quasi borioso.

Kurt inarcò un sopracciglio.

<< E questo cosa c'entra, scusa?! >> 

<< Niente, ma è sempre bello sentirti dire quanto sei pazzo di me! >>

Kurt fece un'ennesima smorfia.

<< Oh, davvero?! Beh, lascia che ti dica una cosa vanitosone che non sei altro: io.. >>

Ma non fece in tempo a finire la frase, perchè Blaine lo afferrò per i fianchi ed iniziò a fargli il solletico, facendolo scoppiare in una risata fragorosa.

<< No, Blaine...fermati! Per favore....non il solletico! >>

Ma Blaine ovviamente non lo ascoltò e aumentò ulteriormente l'intensità della sua tortura, fino a che entrambi non rotolarono sulla moquette, ridendo a crepapelle; Blaine atterrò sopra Kurt, che si arrotolò alcuni dei suoi riccioli ribelli fra le dita e gli sorrise, rivolgendogli uno sguardo penetrante e colmo di affetto e devozione.

<< Hai ancora voglia di vedere la tv? >> domandò con tono di voce basso, quasi impercettibile.

Blaine fece segno di no con la testa, accarezzando con due dita il volto di Kurt e sporgendosi verso di lui per baciarlo; il giovane Hummel non perse tempo e posò gentilmente le sue labbra su quelle di Blaine, muovendole lentamente in un tenero bacio, che si dilungò per diverso tempo, mentre il ragazzo riccioluto faceva scorrere le sue mani lungo tutto il corpo di Kurt, il quale continuava a giocherellare insistentemente con i riccioli del fidanzato.

Blaine sospirò beatamente fra le labbra del giovane Hummel; che strano, aveva creduto che se si fosse trovato in una situazione del genere, con il corpo di Kurt così avvinghiato al suo e quelle labbra morbide che torturavano così piacevolmente le sue, sarebbe stato difficile resistere e non desiderare di più. Eppure, in quel momento, Blaine sentiva che non c'era davvero bisogno di altro; era tutto così assolutamente perfetto e anche se Kurt non avesse - e Blaine sapeva che non lo avrebbe fatto - acconsentito a spingersi oltre quello che stavano facendo in quel momento, sarebbe andato bene comunque.

Era tutto comunque meraviglioso, perchè Kurt era lì assieme a lui e lo stava baciando, gli stava chiaramente dimostrando quanto lo amasse.

Si stavano entrambi dimostrando quanto si amassero.

Quando dopo diversi minuti ( molto più simili ad ore, almeno per Blaine ) i due innamorati posero fine al bacio, rimasero comunque per qualche istante a fissarsi silenziosamente, sorridendo entrambi e scambiandosi occhiate piene di amore e di tenerezza; poi Kurt abbassò timidamente lo sguardo e Blaine ne approfittò per dare uno sguardo all'orologio.

<< Wow, sono quasi le undici! >> commentò << Siamo rimasti a guardare la tv per quasi tre ore! Non mi ero accorto che il tempo fosse passato così velocemente. >>

<< Già. >> mormorò Kurt, volgendo nuovamente lo sguardo a Blaine << Sei stanco?! >>

Blaine fece segno di no con la testa.

<< No, affatto. >> rispose << E tu? >>

<< Per niente! >> replicò Kurt << Ho ancora voglia di restare sveglio e passare un altro po' di tempo assieme a te! >>

Blaine sorrise e si tirò su lentamente.

<< Beh, allora che ne dici di una partitina a Scarabeo?! >> domandò, rimettendosi in piedi << Giusto per darti la rivincita dopo l'ultima volta. >>

Kurt guardò il suo ragazzo di traverso.

<< Ho perso solamente perchè tu non facevi altro che barare! >> puntualizzò << Avrei vinto io se tu avessi provato a giocare onestamente. >>

<< Hey, io non baro mai! >> protestò Blaine, ricevendo in cambio una seconda occhiataccia << Vogliamo scommettere che sono perfettamente in grado di batterti anche senza ricorrere a mezzi illeciti?! >>

Kurt si rialzò in piedi e sorrise.

<< Ci sto! >> acconsentì << Chi perde domani mattima preparerà la colazione per tutti e due! >>

Porse una mano a Blaine in segno di sfida e il moro la strinse con decisione.

<< Andata! >> esclamò << Ma non lamentarti quando domani mattina dovrai portarmela a letto! >>

Trascorsero così l'ora successiva a giocare a Scarabeo, Blaine che cercava in tutti i modi possibili di barare senza farsi notare e Kurt che ogni volta se ne accorgeva e lo rimporoverava, lamentandosi per il fatto che non c'era gusto a giocare con una persona che non riusciva a farlo seguendo le regole.

<< Blaine, la vuoi smettere di aggiungere lettere sul tabellone?! Guarda che ti ho visto, è inutile che tu ti metta a fare il finto tonto! >>

<< Kurt, guarda che non sto affatto barando! >>

<< Mi prendi in giro?! E tu questo come lo chiameresti, allora?! >>

Blaine fece spallucce.

<< Beh...direi piuttosto "agevolare la mia vittoria!" >>

Kurt fece una smorfia e lanciò al suo ragazzo un'occhiata omicida.

<< Non vincerai, Anderson! >> disse a denti stretti << Io ti darò del filo da torcere! >>

In  conclusione, nonostante i continui sotterfugi di Blaine, Kurt vinse la partita e il povero ragazzo fu costretto a beccarsi una serie interminabile di battutine acide e pungenti sul fatto che non fosse in grado di vincere neanche barando, segno che effettivamente non era poi così sveglio come lui credeva di essere.

 Alla fine, però, Blaine riuscì nuovamente a placare Kurt corrompendolo con i suoi baci e le sue carezze, facendogli completamente dimenticare della partita di Scarabeo e dei suoi continui tentativi di imbrogliare ( ma non della colazione, per la quale Kurt aveva già espressamente richiesto di non esagerare con il burro e lo zucchero, perchè non aveva certo intenzione di diventare una balena per colpa di Blaine).

Era ormai mezzanotte passata quando Blaine -pur non essendo ancora troppo stanco per gettarsi fra le braccia di Morfeo- domandò gentilmente a Kurt: << Vuoi andare a dormire? >> 

Kurt guardò il ragazzo riccioluto con sguardo pensieroso.

<< Non saprei. >> rispose << A dire il vero non ho ancora sonno e mi andava di chiacchierare un altro po' con te. >>

Blaine sorrise ampiamente.

<< Beh...possiamo farlo nel mio letto, se ti va! >> suggerì << E' abbastanza spazioso, ci staremo comodi anche in due! A meno che tu non preferisca dormire per conto tuo. >>

Si pentì amaramente di aver fatto quella domanda; e se Kurt avesse risposto che sì, preferiva dormire da solo?! Blaine avrebbe perso l'unica occasione per poter dormire accoccolato fra le braccia del suo ragazzo.

Ma fortunatamente Kurt era sulla stessa lunghezza d'onda del suo fidanzato.

<< Stai scherzando?! >> domandò il ragazzo dagli occhi chiari, guardando Blaine con espressione quasi allibita << Ovvio che voglio dormire assieme a te! >>

Il sorriso sul volto di Blaine si allargò e il suo sguardo si illuminò di colpo.

<< Oh, Kurt.. >> mormorò << Non avrei potuto chiedere di meglio. >>

Lo prese per mano e lo condusse in camera sua, rischiando quasi di andare a sbattere contro tutte le pareti, perchè non riusciva a togliergli gli occhi di dosso; dopo essersi lavati i denti e sistemati per la notte, i due si rintanarono sotto le coperte, avvinghiati l'uno all'altro, e si misero chiacchierare del più e del meno.

Parlarono ininterrottamente per quasi tre ore, di qualsiasi cosa che gli passasse per la testa: il musical, la campagna elettorale, i potenziali duetti che avrebbero potuto cantare al Glee Club ( entrambi concordi sul fatto che "Come What May" dal musical "Moulin Rouge" sarebbe stata una scelta perfetta) , le disavventure di Nick e Jeff al centro commerciale ( a quanto pare quei due insieme erano un pericolo pubblico, soprattutto nei negozi di sport, nella sezione "sport estremi" ) e - naturalmente - i pettegolezzi sui vari membri del Gle Club ( argomento che occupò più della metà del loro tempo di conversazione).

<< Aspetta, fammi capire bene! >> domandò ad un tratto Blaine, mentre lui e Kurt stavano parlando di Mercedes e del Glee Club rivale che era stato da poco istituito al liceo McKinley << Quindi adesso Mercedes sarà la cantante principale del Glee Club della signorina Corcoran?! >>

<< Beh, così sembra. >> replicò Kurt, facendo una smorfia << Insomma, di certo non lo è quella campana arrugginita di Sugar Motta! >>

Blaine ridacchiò.

<< E' davvero così terribile?! >>  chiese, ricordando di aver già sentito parlare di lei e della sua assoluta incapacità di cantare.

Kurt storse il naso.

<< Fidati, Blaine. >> rispose seriamente << Preferiresti di gran lunga ascoltare il suo della sirena di un'ambulanza! >>

Blaine si mise a ridere.

<< Oddio, povera signorina Corcoran! >> esclamò << Non vorrei essere nei suoi panni! >>

<< Oh, nemmeno io! >> fece eco Kurt << Anche perchè non deve essere facile per lei vivere qui a Lima, così vicina a sua figlia e con tutti i casini che si verificheranno a causa di Quinn e Puckerman. >>

<< Tu credi davvero che ce ne saranno? >>

<< Beh, Beth è  figlia loro! Immagino che in un modo o nell'altro questo possa causare qualche problema; spero solamente che non si verifichino danni irreversibili! >>

<< Santo cielo, come sei tragico! >> commentò Blaine << E prima ero io quello cinico! >>

Kurt fece una risatina.

<< E adesso invece tocca a me! >> replicò << Un po' per uno, no?! Come due bravi fidanzatini! >>

<< Beh, non lo so! >> bubbolò Blaine, storcendo il naso << Non mi piaci molto in versione cinica, sai?! >>

<< Ma tu sei perdutamente innamorato di me, tesoro mio! >> osservò Kurt, guardando Blaine con espressione smaliziata << Io ti piacerei sempre e comunque, a prescindere da qualsiasi altra cosa! >>

Blaine si morse un labbro, cercando di non dare a Kurt la soddisfazione di aver ragione; perchè in fondo, era davvero così: Blaine amava Kurt in maniera incondizionata e lo avrebbe trovato sempre e comunque meravigliosamente speciale ed irresistibile.

<< La modestia è una qualità che non ti appartiene, Kurt. >> disse, dando al  controtenore un buffetto sul naso.

<< Un po' come a te l'altezza, vero mio piccolo Hobbit?! >>

A quel punto Kurt scoppiò in una sonora risata, che fece appena appena irritare il giovane Anderson, il quale dopo pochi istanti si mise a ridere a sua volta.

Dopo essersi ricomposti, i due ragazzi rimasero a fissarsi per un po', senza dirsi niente; Blaine si perse completamente negli occhi di Kurt e sorrise, il cuore che gli batteva all' impazzata ed una piacevole sensazione di calore dentro di sè.

Era incredibile come Kurt lo facesse sentire così felice; gli sembrava solo ieri quando si erano incontrati così per puro caso sulle scale della Dalton, in mezzo a tutti quei ragazzi vestiti uguali.

Un segno del destino, indubbiamente.

Nel giro di poco tempo Kurt era diventato tutto per Blaine: un amico, un confidente, un compagno di avventure e di sventure, una spalla su cui piangere, la sua anima affine, l'amore della sua vita.

E tutt'ora, a prescindere dall'amore che li legava, Kurt era ancora il suo migliore amico.

<< A che cosa pensi? >> domandò curiosamente Kurt, attorcigliandosi uno dei suoi riccioli attorno all'indice.

Blaine sorrise dolcemente.

<< Al fatto che ti adoro. >>  rispose, quasi in un sussurro << E che non riesco a credere che tu sia davvero parte della mia vita, mi sembra di vivere in un sogno! Sei tutto per me, Kurt: il ragazzo che amo, il mio confidente speciale, il... >>

<< Il tuo migliore amico. >> concluse Kurt al posto suo << Lo so, Blaine; perchè è esattamente ciò che sei anche tu per me: il mio ragazzo e il mio migliore amico. >>

Poggiò la testa sul petto del moro, il quale lo avvolse completamente fra le sue braccia e posò un tenero bacio sulle sue tempie.

<< Sì è fatto tardi. >> disse, con voce morbida << Forse dovremmo dormire, non credi?! >>

Kurt rispose con un mugolio - segnale che era ormai definitivamente sul punto di addormentarsi - e chiuse gli occhi, strofinando il viso contro la casacca del pigiama di Blaine.

Il ragazzo dagli occhi nocciola guardò il suo innamorato e sorrise.

<< Buonanotte amore mio. >> bisbigliò << Dormi bene. >>

Kurt emise un'altro mugolio e pronunciò un flebile << Ti amo >> prima addormentarsi del tutto.

Blaine andò in cerca della sua mano e la strinse forte, intrecciando le sue dita con quelle del controtenore; si addormentò con il sorriso sulle labbra, con il suo adorato Kurt fra le braccia, senza mai mollare la presa della sua mano, perfettamente conscio e felice di essere così profondamente innamorato del suo migliore amico.
 
*
 
Quando Blaine si risvegliò la mattina dopo, non era del tutto sicuro che la serata che ricordava di aver trascorso assieme a Kurt non fosse stata solamente uno spendido sogno; faceva ancora fatica a realizzare che aveva davvero passsato tutta la notte con il suo ragazzo e che avevano davvero dormito nello stesso letto, stretti l'uno all'altro come nei suoi desideri più profondi.

Ma non appena aprì gli occhi e si ritrovò di fronte il volto infantile e dai lineamenti delicati di Kurt, ancora immerso in un sonno profondo, quella sensazione di angoscia svanì improvvisamente, per lasciare il posto ad un'immensa e mai provata felicità.

Blaine guardò il suo ragazzo con espressione perdutamente innamorata, accarezzandogli delicatamente il viso, cercando di non turbare il suo sonno; ma pochi istanti dopo, Kurt riapri gli occhi, rivolgendo a Blaine uno dei suoi sorrisi più radiosi.

<< Buongiorno. >> lo salutò gentilmente, con voce roca << Allora non era un sogno, sei davvero qui! >>

Blaine sorrise.

<< Hey, ma ti ho svegliato? >> domandò con voce vellutata, continuando ad accarezzargli il viso << Mi dispiace, avrei dovuto essere più delicato. >>

<< No, non preoccuparti. >> lo tranquillizzò Kurt << Mi sarei svegliato comunque; e poi, io adoro le tue carezze. >>

Blaine sorrise maggiormente e si strinse forte Kurt al petto, baciandolo dolcemente sulla fronte.

<< Ho passato la notte più bella della mia vita! >> dichiarò << Dormire con te fra le braccia è come stare in Paradiso! >>

  Kurt sospirò profondamente.

<< A chi lo dici! >> esclamò, avvinghiandosi a Blaine con fare quasi possessivo << E' stata una nottata meravigliosa; credo che potrei rimanere stretto fra le tue braccia per sempre, sai?! >>

<< Facciamolo, allora! >> esclamò Blaine, stringendosi a Kurt ai limiti del possibile e iniziando a tracciare una lunga scia di teneri baci per tutto il suo viso << Ti prego, restiamo così per sempre! >>

Kurt rise e si mise a giocherellare con i capelli di Blaine, mentre questi continuava  a baciare dolcemente le sue guance.

<< Sai che lo farei se potessi! >> rispose il ragazzo dagli occhi chiari << Purtroppo però prima o poi dovrò fare ritorno a casa! >>

Blaine sbuffò e poi si voltò verso la sveglia che troneggiava fieramente sul suo comodino, proprio di fianco alla fotografia di lui e Kurt abbracciati sul prato di casa Hummel; sorrise con soddisfazione.

<< Beh, sono solamente le nove e mezza. >> comunicò il ragazzo riccioluto << I miei genitori torneranno dopo l'ora di cena e la signora Landgman non sarà qui prima delle cinque; hai davvero tanta fretta di andartene?! >>

Guardò Kurt con il suo solito sguardo ammaliatore e il giovane Hummel non fu assolutamente in grado di resistergli.

<< No, direi di no. >> rispose, guardando Blaine con espressione palesemente innamorata << Avevo già detto a papà che sei tornato dopo pranzo e lui in questo momento mi crede assieme a Finn a casa di Puckerman, per cui non credo proprio che ci siano problemi. >>

Blaine ridacchiò: << Tuo padre crede davvero che tu sia a casa di Puckerman?! >>

<< Beh, Finn ha passato davvero la notte a casa sua e questa era la copertura migliore per me! Papà non sospetta niente, io e Puck siamo diventati buoni amici! >>

Kurt sorrise orgogliosamente e Blaine non potè fare a meno di rivolgere lui un sguardo di totale adorazione.

<< Come è possibile che io ti ami sempre di più, ogni secondo che passa?! >> domandò il moro, accarezzando con dolcezza il viso infantile del suo ragazzo.

Kurt sorrise, poggiando una mano su quella di Blaine, che si muoveva lentamente lungo la sua guancia.

<< Non lo so, Blaine. >> rispose << Ma so che è esattamente quello che succede anche a me. >>

Un sorriso radioso spuntò sul volto di Blaine, che si avvicinò leggermente a quello di Kurt, senza mai staccare i suoi occhi dal colore azzurro e luminoso di quelli del suo fidanzato.

<< Hai fame? >> domandò a mezza voce il giovane Anderson, avvicinando sempre di più il viso a quello di Kurt << Vuoi che vada in cucina a prepararti la colazione? Infondo ho perso a Scarabeo ieri sera, è giusto che io paghi la mia penintenza. >>

Kurt si morse un labbro e guardò Blaine con espressione maliziosa.

<< Ho fame. >> rispose a bassa voce << Ma non è in cucina ciò che desidero per saziarmi. >>

Poggiò appena appena le sue labbra contro quelle di Blaine e rimase fermo lì, senza fare niente, respirando semplicemente nella sua bocca.

<< Sai, non mi hai ancora dato il bacio del buongiorno. >> bisbigliò Kurt, in tono volutamente provocatorio << Ci sono rimasto davvero male. >>

Blaine rise e mordicchiò gentilmente il labbro inferiore di Kurt, guardandolo con malizia.

<< Oh, hai ragione, Kurtie. >> rispose, fingendo di fare il vago << E' solo che non ero del tutto sicuro che tu lo volessi! Sai, di prima mattina il mio sapore non è buono come al solito, ho creduto che magari avresti preferito aspettare fino a che io non avessi... >>

<< Blaine?! >>

<< Sì?! >> 

<< Stai zitto e baciami! >>

Blaine non se lo lasciò ripetere una seconda volta e premette con decisione le labbra su quelle di Kurt, muovendole assieme in un bacio dolce e al tempo stesso appassionato; Kurt si aggrappò con forza ai riccioli di Blaine e spinse la lingua fra le sue cavità, facendola poi scontrare prepotentemente con quella del moro, in una lotta all'estremo.

Un bacio del buongiorno decisamente strepitoso.

Blaine si sorprese nello scoprire che il sapore di Kurt non era affatto male di prima mattina; anzi, al contrario: era forse un po' più amaro di quanto fosse abitualmente, ma era comunque buono come al solito; era sempre il sapore del suo Kurt, che Blaine adorava e del quale non sarebbe mai riuscito a saziarsi completamente.

Andarono avanti a baciarsi a lungo, perdendo completamente la cognizione del tempo, fino a che lo stomaco di Kurt non iniziò a brontolare e quello fu il segnale che era arrivato il momento di alzarsi dal letto e andare a fare colazione; alla fine Kurt si offrì di dare una mano - insistento sul fatto che se Blaine avesse provato a preparere i pancake dietetici da soli avrebbe sicuramente combinato uno dei suoi soliti pasticci - e dopo aver fatto colazione, i due innamorati si piazzarono nuovamente sul divano della sala hobby, avvinghiati l'uno all'altro, parlando e ridendo, interrompendo di tanto in tanto le loro chiacchiere per qualche bacio ed effusioni di ogni genere.

Si dimenticarono persino di pranzare - troppo impegnati in quel vivace scambio di coccole - e prima ancora che potessero rendersene conto, arrivò per Kurt l'ora di andarsene; naturalmente il giovane Hummel dovette comunicare a Blaine la sua intenzione di ritornare a casa con quasi un'ora di anticipo, per essere sicuro che il suo ragazzo non gli avrebbe fatto fare troppo tardi, cercando in tutti i modi di trattenerlo.

<< Blaine, adesso devo davvero andare! >> 

Kurt se ne stava davanti alla porta d'ingresso, con il suo zaino sulle spalle e un'espressione tremendamente malinconica sul volto; si vedeva molto bene che neanche lui aveva voglia di separarsi da Blaine.

<< No, non devi! >> esclamò Blaine, prendendolo per mano e tirandolo a sè << Puoi restare altri cinque minuti! >>

<< Blaine, è da un'ora che lo ripeti! >>  protestò Kurt, gettandogli però le braccia al collo e avvicinandosi a lui << Sono rimasto per molto più di cinque minuti! >>

Blaine sbuffò.

<< Non credo di essere in grado di lasciarti andare. >> mormorò, poggiando la fronte contro quella di Kurt << Mi mancherai da morire! >>

Kurt sospirò e strofinò il naso contro quello di Blaine.

<< Mi mancherai anche tu. >> rispose con voce flebile << Ma ti prometto che ti telefono stasera dopo cena! >>

<< Oh, ma ci vuole ancora un sacco di tempo! >> ribattè mestamente il ragazzo riccioluto < Che cosa farò fino ad allora?! >>

Kurt ridacchiò.

<< Beh, potresti rimettere tutto in ordine! >> suggerì << Così la signora Landgman non ti sgriderà troppo quando arriverà! >>

<< Oh, non lo farebbe mai! >> esclamò Blaine, sorridendo << Lei non si arrabbia mai con me, stravede per il sottoscritto! >>

Il controtenore fece una smorfia << Dovrei essere geloso?! >>

Blaine fece segno di no con la testa e sfiorò le labbra di Kurt con le sue.

<< Assolutamente no, amore. >>  lo rassicurò, con voce calda e morbida << Nel mio cuore c'è posto solamente per te. >>

Kurt fece un sospiro e baciò dolcemente le labbra del suo ragazzo, passando una mano fra i suoi capelli; fu un' enorme sofferenza per entrambi porre fine a quel bacio, ma dopo qualche minuto furono costretti a separarsi e Kurt dovette veramente decidersi a tornare a casa.

<< Ti chiamo stasera. >> disse nuovamente il giovane Hummel, uscendo sul vialetto per raggiungere la sua macchina << Ciao tesoro mio! >>

Mandò un bacio e Blaine con la mano e montò in macchina, mentre il moro lo guardava andare via, con un sorriso beato sulle labbra e gli occhi che brillavano; quando l' auto di Kurt fu abbastanza lontana, Blaine fece ritorno dentro casa, ma non prima di aver lanciato un'ultima occhiata al tratto di strada in cui era prima parcheggiata la vettura, lasciandosi andare ad un sospiro profondo.

Una volta dentro casa, Blaine si decise a seguire il suggerimento di Kurt e rimise tutto in ordine, così che la signora Lndgman non avrebbe avuto niente da ridire al suo arrivo; ed in effetti, quando la donna arrivò, la prima cosa che fece fu complimentarsi con Blaine per il modo perfetto in cui era riuscito a mantenere l'ordine in casa.
 
<< Incredibile! E dire che in genere voi adolescenti siete dei maghi nel creare confusione; sei davvero un ometto speciale, Blaine caro! >>

Blaine sorrise compiaciuto, mentre la signora Landgman gli scompigliava affettuosamente i capelli.

<< Allora?! >> chiese la governante, mentre apriva il frigorifero in cerca di qualcosa da cucinare per cena << Hai passato una bella serata, tesoro?! >>

Blaine si leccò le labbra -  e sì, riusciva a percepire ancora molto chiaramente il sapore di quelle di Kurt - e poi distese i muscoli del volto in un sorriso ampio e radioso.

<< Oh, sì! >> rispose felicemente << La serata più bella di tutta la mia vita! >>




N.d.A:  Allora... vi chiedo scusa se ci ho messo un sacco di tempo ad aggiornare, ma questo capitolo non voleva venir fuori; o meglio, era tutto perfettamente nella mia testa, ma non riuscivo a metterlo per iscritto! Purtroppo ( o per fortuna ? ) è un capitolo interamente inventato, dal momento che in questo periodo Glee è in pausa (e io soffro come non mai, non avete idea!!! ) e per questo non so neanche se il prossimo capitolo arriverà prima dell'episodio di novembre (e quindi se ci saranno altri missing moments ) o se aspetterò direttamente la puntata.

By the way, ci tengo a ribadire alcune cose: Chi ha letto il prequel di questa fan fiction ( per chi non l'avesse fatto e fosse curioso, eccolo qua: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=749427&i=1  ), sa che Kurt e Blaine avevano già approfondito il loro rapporto anche a livello fisico; niente di serio, ma si sono comunque spinti un po' oltre i baci ( cosa che per me è assolutamente plausibile anche nella serie, perchè mi rifiuto di credere che questi due in 7 mesi abbiano limonato per la prima volta in macchina e subito abbiano deciso di fare sesso..perdonate la franchezza! xD ) e se in questo capitolo mancano completamente approcci fisici di quel genere, c'è una ragione.

Il mio intento in questo capitolo era approfondire il rapporto fra Kurt e Blaine, soprattutto a livello emotivo, rimarcando il fatto che nonostante adesso loro due siano diventati una coppia, non è cambiato niente fra di loro e sono ancora l'uno il migliore amico dell'altro ( e in questo contesto una scena lime mi sembrava che stonasse troppo). Non a caso, trovo che la canzone "Lucky" sia davvero azzeccatissima per loro; che dite, la risentiamo? xD  http://www.youtube.com/watch?v=W09pxVYgcYs


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Feels like Home ***


La prima del musical si stava avvicinando e Blaine era sempre molto impegnato con le prove, così tanto da non avere praticamente tempo per fare altro; da diverso tempo ormai non riusciva più a trovare un momento libero per andare a trovare i suoi amici alla Dalton e ogni minuto di tregua che gli restava, lo trascorreva facendo i compiti o assieme a Kurt - che fra prove del musical e campagna elettorale, era altrettanto impegnato. 

In ogni caso, nonostante la fatica e il poco tempo libero che gli lasciava a disposizione, Blaine adorava partecipare alle prove del musical, ed ogni giorno che passava era sempre più eccitato per l' imminente spettacolo; era la prima volta che partecipava ad un musical scolastico, per di più come protagonista, per cui era davvero molto entusiasta al riguardo, sebbene si sentisse ancora un tantino in colpa nei confronti di Kurt, il quale ancora non aveva mandato del tutto giù il fatto di non essere stato scelto al posto suo.

Inoltre, con Rachel come co-protagonista, Blaine sapeva che sarebbe stato ancora più difficile mantenere la serenità nel suo rapporto con Kurt, dal momento che lui e la ragazza erano ancora in guerra per le elezioni e che il giovane controtenore di certo non avrebbe perso tempo a lamentarsi del fatto che il suo ragazzo avrebbe dovuto passare così tanto tempo - e così in intimità- con la sua attuale nemica. Fortunatamente Rachel non faceva pesare più di tanto il fatto che lei e Kurt avessero litigato e Blaine doveva ammettere che la ragazza era davvero un'ottima partner canora e che le loro voci si armonizzavano molto bene assieme!

Senza contare che, apparentemente, Rachel era il solo membro del Glee Club che sembrasse essere davvero felice di avere Blaine al McKinley e nelle Nuove Direzioni ( a parte Kurt, naturalmente).

Forse quella di Blaine era solo una sensazione, ma credeva davvero di non essere particolarmente simpatico agli altri ragazzi del Glee; o perlomeno, nessuno di questi si era mai dimostrato particolarmente affettuoso nei suoi confronti! Non che fosse poi una cosa così drammatica, Blaine avrebbe anche potuto tollerare l'indifferenza, ma non era altrettanto facile sopportare in silenzio le battutine e i continui e immotivati attacchi di Finn nei suoi confronti.

Non capiva il perchè di tutto questo astio nei suoi confronti; Finn era il fratellastro del suo ragazzo e da prima ancora che Blaine si trasferisse al McKinley i due non facevano che passare praticamente quasi tutte le loro giornate assieme, dal momento che il giovane Anderson trascorreva più tempo a casa Hummel che nella sua. Credeva che Finn fosse suo amico, ma a quanto pare c'era qualcosa che doveva essergli sfuggito. 

Kurt continuava a ripetergli di non preoccuparsi, che Finn probabilmente era solamente geloso perchè adesso che Blaine era entrato nelle Nuove Direzioni, lui sentiva visibilmente minacciata la sua posizione di Maschio Alfa.

<< Sa che tu sei un ragazzo talentuoso e carismatico, ha solamente paura che con te nel gruppo non sarà più lui il leader! >> gli aveva detto Kurt, un pomeriggio dopo le prove del musical, per tirarlo su di morale dopo che Finn aveva fatto una delle sue solite battutine riguardo al fatto che indossare il blazer lo aveva evidentemente favorito nell'ottenere il ruolo del protagonista << E poi, credo che non gli vada giù il fatto che tu passi così tanto tempo con la sua principessina ebrea! >>

Blaine fece una smorfia.

<< Non ho mai pensato di rubargli il ruolo di capobranco! >> bofonchiò << E neanche la ragazza, se è per questo! >>

<< Sì, questo lo so! >> rispose Kurt, prendendolo sotto braccio e portandolo a sedere nelle prime file dell'auditorium  << Per questo non voglio che tu ti preoccupi ancora di questa storia! Tesoro, stai dando davvero troppa importanza a Finn, non ne vale la pena! >>

Blaine inarcò un sopracciglio e guardò Kurt, non ancora del tutto persuaso dalle sue parole.

<< E' solo che.. >> farfugliò il moro << Credevo di stargli simpatico. >>

Abbassò lo sguardo e sospirò tristemente; Kurt accarezzò dolcemente il viso di Blaine, intenerito e sinceramente dispiaciuto da quella sua espressione così contrita e avvilita.

<< Blaine, ascolta. >> gli disse in tono mellifluo << E' soltanto una fase, vedrai che gli passerà! Adesso è nervoso per tutta questa storia di Mercedes che ha lasciato il Glee per unirsi a quello di Shelby, è normale che sia irritato! Ma non ti preoccupare, presto tornerà il solito Finn tontolone e bonaccione di sempre. >>

Blaine abbozzò un sorriso e poggiò la testa sulla spalla di Kurt, il quale lo guardò con espressione intenerita e posò un tenero bacio sulla sua fronte. Blaine sospirò e strofinò il viso contro la maglia di Kurt; sperava che il suo ragazzo avesse ragione e che davvero Finn fosse solamente seccato per tutta la questione di Mercedes, ma sapeva bene che non era così! Sapeva che il ragazzo aveva davvero dei problemi nei suoi confronti e sebbene Blaine non se ne spiegasse il motivo, aveva ormai deciso che doveva imparare a farci l'abitudine, anche se la cosa lo avviliva moltissimo.

<< Beh, mi è venuta voglia di caffè! >> aggiunse Kurt, dopo aver dato un bacio sulla guancia al giovane Anderson << Che ne dici, andiamo?! >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa, alzandosi poi in piedi e seguendo Kurt verso l'uscita dell'auditorium; prima di abbandonare il teatro, Kurt afferrò la mano di Blaine e la strinse forte, avvicinandolo lentamente a sè.

<< Blaine, ascolta. >> disse a bassa voce, cingendo con le braccia la vita del suo ragazzo << Non voglio che tu sia triste, ok?! Non ne hai alcun motivo, non finchè ci sono io con te. >>

Blaine sorrise dolcemente e poggiò la fronte contro quella di Kurt, che sfiorò delicamente le labbra del moro con le sue, stampandovi poi un rapido e tenero bacio.

<< Adesso andiamo, dai! >> esclamò poi il controtenore, staccandosi dalla presa e accarezzando con due dita la guancia di Blaine << Ho ancora voglia di quel caffè! >>

Blaine ridacchiò e poi i due si allontanarono, dirigendosi come sempre al Lima Bean, dove trascorsero più di un'ora a parlare, ridere e bere caffè, tenendosi per mano e continuando a sorridersi a vicenda; per un po' di tempo Blaine riuscì a non pensare a Finn e al Glee Club, concentrandosi solamente su Kurt e cercando semplicemente di godersi quei piacevoli momenti assieme a lui.

Infondo, era per Kurt che si era trasferito al McKinley e anche se spesso Finn lo faceva irritare da morire e sentiva moltissimo la mancanza dei sui amici e della Dalton, Blaine non rimpiangeva affatto di aver cambiato scuola; del resto, per quanto una parte di lui sentisse di appartenere ancora alla Dalton, sapeva anche molto bene che il suo cuore si trovava proprio al McKinley*.

 << Hey, a che stai pensando? >> domandò ad un tratto Kurt, dopo un po' che Blaine aveva deciso di restare in silenzio, semplicemente a fissare il suo ragazzo dritto negli occhi.

Blaine sorrise e intrecciò le dita con quelle di Kurt.

<< Niente in particolare. >> rispose << Sono solo felice di essere qui con te. >>

Kurt sorrise a sua volta e si morse un labbro, guardando Blaine con espressione compiaciuta.

Blaine sospirò. 

Sì, non aveva davvero alcun dubbio al riguardo: per quanto la Dalton gli mancasse, non avrebbe mai e poi mai rimpianto di essersi trasferito al McKinley; non fino a quando Kurt sarebbe rimasto al suo fianco.
 
 

*
 

<< Allora, come te la stai passando al McKinley? Come va con il musical? >>

Blaine sospirò e si gettò a peso morto sul letto, mentre dall'altra parte dell cornetta il suo amico Wes continuava a fare domande.

<< Non troppo bene, a dire il vero. >> rispose il moro, in tono avvilito << C'è il rischio che il musical venga cancellato! >>

<< Che cosa?! >> esclamò Wes incredulo << Stai scherzando, vero?! Perchè mai dovrebbero farlo?! >>

<< Beh, perchè a quanto pare vogliono taglierci i fondi! Ricordi quando ti parlai dell'allenatrice delle Chearleader, la famosa Coach Sylvester?! >>

<< La bionda psicopatica che tenta costantemente di sabotare il Glee Club?! Se non sbaglio mi avevi detto che aveva deciso di entrare in politica! >>

<< Sì, con un programma elettorale che vuole distruggere le arti nelle scuole pubbliche! >> confermò Blaine << Sta cercando di convincere il paese che l'arte non è di aiuto agli adolescenti e che, al contrario, provoca solamente guai! E' stata proprio lei a convincere il preside del McKinley a toglierci i fondi per il musical. >>

<< Ma che cosa farete adesso?! >> domandò Wes << Insomma, non potete davvero cancellare il musical! Non sarebbe giusto nei vostri confronti, ci avete lavorato tanto e vi siete impegnati al massimo! E poi, non potete darla vinta a quella strega! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Il professor Shuester ha detto che farà il possibile affinchè ciò non accada. >> rispose << Anche a costo di essere noi stessi a finanziare lo spettacolo. >>

<< Bella idea! >>  esclamò Wes con entusiasmo << Potreste fare una colletta! Anche se non so quanti soldi riuscireste a racimolare. >>

<< Potrebbe non essere necessario. >> rispose Blaine << Kurt ha detto di avere delle grandi idee, che di certo potrebbero essergli utili anche per la sua campagna elettorale a scuola; non ha voluto dirmi espressamente di che cosa si tratta, ma sembrava davvero fiducioso e determinato e io credo ciecamente in lui! >>

Wes ridacchiò.

<< Su questo non avevo alcun dubbio! >> commentò << Quando si parla di Kurt non esce mai fuori niente di negativo dalle tue labbra, solamente elogi e frasi romantiche insopportabilmente sdolcinate! >>

Blaine scoppiò a ridere.

<< Beh, che posso farci se ne sono innamorato?! >>  disse << Non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui! >>

<< Questo è ovvio! >> replicò Wes << Altrimenti non avresti lasciato quel paradiso terrestre che è la Dalton per trasferirti al McKinley! >>

Blaine non rispose e si rabbuiò; sperava tanto che Wes non avrebbe toccato quel tasto, che almeno al telefono con il suo amico sarebbe riuscito a non pensare a quanto la sua vita al McKinley si stesse rivelando più difficile del previsto.

<< Hey, va tutto bene?! >> chiese Wes, preoccupato da quel silenzio << Credevo che tu fossi felice di esserti trasferito da Kurt. >>

Blaine sospirò profondamente.

<< Lo sono. >> confermò << E' solo che... beh, la Dalton mi manca tanto! Ultimamente sono così indaffarato con il musical, il Glee Club e i compiti a casa, che non ho più trovato il tempo di andare a trovare i ragazzi; non ci vediamo da un sacco di tempo e sento davvero molto la loro mancanza! >>

<< Beh, ma al McKinley hai Kurt! >> fece notare Wes << E poi sei entrato nel Glee Club, hai ottenuto il ruolo principale nel musical scolastico...che cosa vuoi di più?! >>

<< Wes, non lo so! >> bofonchiò Blaine << Sì, amo Kurt da morire e sono felicissimo di stare con lui e di certo è un'enorme soddisfazione essere il protagononista del musical scolastico, ma... ma non è così facile stare in quella scuola! Io e Kurt non possiamo camminare nei corridoi mano nella mano e non possiamo baciarci in cortile, perchè siamo costantemente preoccupati da ciò che gli altri potrebbero pensare! >>

<< Blaine, è ridicolo! >>  ribattè Wes << Non ha alcun senso comportarsi in questo modo, per quale motivo dovete nascondervi così?! E' una cosa stupida e voi due siete innamorati, non dovete rendere conto a nessuno! >>

<< Il McKinley non è come la Dalton, Wes! >>  replicò Blaine, con un ennesimo sospiro << Non è facile comportarsi come se niente fosse di fronte a tutti quei ragazzi omofobi ed ignoranti! E' vero, nessuno ci ha mai fatto del male, ma come facciamo ad essere certi che prima o poi non succederà?! Alla Dalton vige una politica di tolleranza zero contro ogni forma di discriminazione, ma al McKinley non è così e io non credo proprio che gli studenti siano pronti ad accettare una coppia gay! E' già abbastanza umiliante sentirli bisbigliare alle nostre spalle ogni volta che camminiamo fianco a fianco nei corridoi, che cosa credi che farebbero se ci mettessimo anche ad ostentare la nostra relazione?! >>

Wes sbuffò.

<< Blaine, capisco la vostra preoccupazione. >> disse, cercando di mostrarmi il più comprensivo possibile << Ma continuo a credere che tutto questo non sia giusto! Tu e Kurt siete innamorati, non dovreste aver paura a dimostrarvelo come e quando volete! >> 

Blaine si morse un labbro con forza e rimase in silenzio.

<< Blaine, dimmi la verità. >> fece Wes, in tono sospettoso << E' solo per questo che sei giù di morale, o c'è dell'altro?! >>

Blaine sospirò ancora una volta e si strinse il cuscino al petto.

<< Wes, mi sembra di aver sbagliato tutto! >> disse in tono lamentoso << Prima credevo che seguire Kurt al McKinley fosse la sola cosa giusta da fare, ma adesso ho paura che non sia più così! Amo Kurt e lui fa di tutto per farmi sentire a mio agio, ma mi manca la Dalton! Mi mancano i Warblers e mi sembra che le Nuove Direzioni non riescano ad accettarmi! >>

<< Blaine, perchè dici questo?! >> chiese Wes << Insomma, ho sempre pensato che tutti ti adorassero là dentro! >>

Blaine ridacchiò nervosamente.

<< Nessuno di loro mi adora. >> rispose << Beh, a parte Kurt naturalmente! Sto molto simpatico a Rachel e dal momento che siamo entrambi i protagonisti del musical abbiamo legato parecchio...ma a nessuno degli altri interessa che io sia lì, mi trattano tutti con indifferenza! >>

<< Tutti?! Dici sul serio?! >>

Blaine fece una smorfia e gettò il cuscino a terra.

<< Beh, non proprio tutti! >> bubbolò << Credo che Finn non mi sopporti proprio! >>

<< Finn?! >> fu il commento incredulo di Wes << Non ci credo, proprio lui?! Il fratello del tuo ragazzo?! Ma se avete passato insieme praticamente quasi tutta l'estate! Dovreste essere amici, per quale motivo ce l'ha tanto con te?! >>

<< Kurt dice che lo fa perchè è geloso. >> rispose Blaine tristemente << Crede che io voglia rubargli il posto di leader o roba simile! >>

<< In effetti  tu sei un leader nato, Blaine! >> osservò Wes << Posso capire che si sia sentito minacciato dal tuo carisma e dalla tua innata capacità di trascinare le folle! >>

<< Ma io non voglio che si senta minacciato da me! >> piagnucolò Blaine << Insomma, non ho certo intenzione di rubargli il ruolo di leader, io voglio solamente essere accettato nel Glee Club! Ma ogni volta che provo a dire o fare qualcosa che penso possa essere utile, lui mi si ritorce contro e mi tratta a pesci in faccia! >>

Wes rimase in silenzio, ascoltanto le lamentele di Blaine con attenzione, senza interromperlo.

<< Avresti dovuto sentirlo oggi durante le prove! >> proseguì il moro, in tono sempre più seccato << Erano tutti preoccupatissimi per il fatto che Mercedes ha abbandonati le Nuove Direzioni e io ho solamente cercato di dire qualcosa di ultile, ho provato a tirare i ragazzi su di morale dicendo loro che il solo modo che avevamo per uscire da questa spiacevole situazione era cercare di farci forza e trovare qualcuno che sostituisse Mercedes! >>

<< Beh, non mi sembra che tu abbia detto una cosa tanto insensata. >> osservò Wes << In genere è così che si fa, noi Warblers lo abbiamo fatto per anni! >>

<< Sì, è quello che ho detto anche io! >> disse Blaine, ormai al culmine dell'irritazione << E sai Finn che cosa mi ha risposto?! Che devo smetterla di pensare come se fossi ancora nei Warblers, perchè "nessuno indossa il blazer al  McKinley" e io non sono più alla Dalton, per cui devo limitarmi ad ascoltare quello che dice lui, senza protestare; tutto questo, dopo aver appena detto che non dovevamo metterci l'uno contro l'altro! >>

<< Hey, ma che razza di ipocrita! >> commentò Wes << Blaine, non devo prendertela per uno come lui, non ne vale veramente la pena! Capisco che sia fastidioso sentirsi riprendere per delle simili sciocchezze, soprattutto da una persona che fino a poco tempo fa credevi esserti amico, ma devi dimostrarti superiore e non permettergli mai e poi mai di ferirti...è chiaro?! >>

Blaine non disse niente e sospirò.

<< Blaine, dico sul serio. >>  insistette Wes << So che fa male non sentirsi accettati, ma non devi buttarti giù così! Tu sei un talento nato, Blaine..devi solo dimostrarlo! >>

<< Non credi che questo peggiorerebbe la situazione? >> domandò il moro con fare incerto << Insomma, se mi metto in mostra non gli darò ancora di più ragione per avercela con me?! >>

<< Non ho mai detto che devi metterti in mostra! >> puntualizzò Wes << Sii semplicemente te stesso, dimostra a tutti che sei una persona che vale e che non ti importa dei litigi, delle rivalità e di tutto il resto! Tu hai sempre sostenuto che quando si canta in gruppo non dovrebbero mai esserci rivalità, ma bisognerebbe essere sempre tutti uniti e divertirsi; lo pensi ancora, vero?! >>

<< Certo che sì! >> confermò Blaine, recuperando finalmente un po' del suo entusiasmo perduto << Ne sono fermamente convinto, Wes! >>

<< E allora dimostralo anche a Finn e a tutti gli altri! >> suggerì Wes << Fagli vedere che all'interno del Glee Club non c'è posto per l'odio e la competizione, e che la sola cosa che conta è stare assieme e divertirsi! >>

 Blaine sorrise ampiamente; quella chiacchierata con Wes era stata decisamente utile, adesso sapeva perfettamente che cosa dovesse fare.

<< Sai una cosa?! >>  disse il moro, con un sorrisetto beffardo sulle labbra << Hai ragione! Mi hai dato un grandissima idea, adesso devo andare di corsa a provare! >>

<< Provare?! >>

<< Sì, ho appena avuto l'idea per un numero grandioso e ho intenzione di esibirmi alla prossima lezione del Glee Club e dimostrare a tutti qual'è il vero spirito del canto di gruppo! >>

Wes rise.

<< Bene, sono felice di sapere che sei tornato di nuovo il solito Blaine di sempre! >> disse con approvazione << Sai, iniziavo ad essere seriamente spaventato; non mi piace vederti così abbattuto, tu sei una stella Blaine, il tuo destino è quello di brillare! >>

Blaine sorrise maggiormente.

<< Grazie, Wes. >> rispose << Mi fa bene sentirmi dire certe cose, sai quanto sono insicuro di me! >>

<< Certo che lo so. >> ribattè immediatamente Wes << E' per questo che ti dico certe cose, perchè voglio che tu la smetta di esserlo e che accetti finalmente di essere un ragazzo pieno di capacità! >>

Blaine sospirò beatamente.

<< Grazie davvero, Wes. >> disse in tono mellifluo << Di cuore. >>

Sentì il ragazzo tirare su col naso, segno che evidentemente si era leggermente commosso.

<< Ok, adesso smettiamola con le sdolcinatezze! >> disse poi Wes, cercando di ricomporsi << Adesso vai, tu devi provare un pezzo e io devo andare a studiare! Ci sentiamo preso Blaine, fammi sapere come sono andate le cose al Glee Club, ok?! >>

<< Ricevuto, capo! >>

I due ragazzi risero e dopo essersi salutati per l'ultima volta, posero fine alla telefonata.

Blaine si guardò intorno nella sua stanza, sorridendo con espressione soddisfatta; Wes gli aveva dato davvero un'ottima idea e adesso non vedeva l' ora di metterla in pratica, per poter finalmente dimostrare a Finn e agli altri ragazzi delle Nuove Direzioni che lui era a tutti gli effetti uno di loro e che non aveva alcun senso continuare a farsi la lotta all'interno del gruppo.

<< Su Blaine, forza e coraggio! >> si disse, alzandosi di scatto dal letto << E' ora di far capire un po' di cose alle Nuove Direzioni! >>

Afferrò il cd di Katy Perry che si trovava sulla sua scrivania e si diresse a passo di danza verso lo stereo, pronto  trascorrere le successive due ore a prepararsi per la sua imminente esibizione al Glee Club.
 
 

*
 
 

Quando il giorno dopo Blaine si presentò alle prove del Glee Club, non potè fare a meno di notare quanto l'atmosfera si fosse improvvissamente rilassata; c'era molta più serenità nell'aria e tutta la preoccupazione che fino al giorno prima opprimeva ogni singolo membro delle Nuove Direzioni, sembrava essere finalmente scomparsa. Probabilmente - anzi, certamente - il merito era tutto del padre di Kurt, che era riuscito brillantemente a racimolare tutti i soldi necessari al McKinley per finanziare il musical, così che non fossero costretti a cancellarlo e potessero andare in scena come desideravano fare ormai da tanto tempo.

Erano di nuovo tutti così felice e pieni di posivittà, un'occasione perfetta per Blaine per esibirsi! Il professor Shuester si era dimostrato immediatamente entusiasta della sua richiesta e subito dopo aver annunciato al resto del gruppo le buone notizie, lo aveva invitato ad alzarsi e a raggiungerlo nel bel mezzo dell'aula canto, per presentare la sua esibizione.

<< Volevo solamente dire che mi rendo conto che quella che abbiamo passato è stata davvero una settimana terribile, con tutta questa storia del musical e l'abbandono di Mercedes. >> disse Blaine, rivolgendosi ai suoi compagni con un'espressione di conforto << Per questo avrei preparato un numero, per mostrarvi esattamente quello che il professo Shuester ha appena detto: che la magia è ancora qui*! >>

Con quelle parole riuscì ad attirare completamente l'attenzione dei suoi compagni - in particolare di Kurt, che lo guardava con espressione adorante, quasi come se pensasse che Blaine fosse la sola cosa in quella stanza che ritenesse degna di essere guardata -  e questa improvvisa ondata di interesse lo fece inorgoglire immediatamente, senza neanche accorgersi delle occhiatine perplesse che Finn continuava a lanciargli.

<< Questa esibizione rappresenta tutto quello che il Glee stesso dovrebbe rappresentare. >> aggunse il moro, sorridendo con fare raggiante << Semplicemente divertirsi! >>

Poi si voltò verso i musicisti e fece loro cenno di iniziare a suonare.

 
There’s a stranger in my bed, there’s a pounding in my head,
Glitter all over the room, pink flamingos in the pool!
I smell like a minibar, DJ’s passed out in the yard,
Barbie’s on the barbeque...There’s a hickie or a bruise?! 
 
 

I ragazzi iniziarono a cantare assieme a lui, battendo i piedi a terra a tempo di musica, tutti chiaramente molto entusiasti della performance di Blaine; naturalmente il ragazzo non potè che sentirsi soddisfatto da tutta quella approvazione e ciò non fece che aumentare il suo entusiasmo di performer.
 
 

Pictures of last night ended up online... I’m screwed! Oh well.
It’s a black top blur, but I’m pretty sure it ruled... Damn!
Last Friday night
 


Adesso la maggior parte dei ragazzi si era alzata dalle loro sedie e si era messa a ballare attorno a Blaine; alcune ragazze addirittura - Rachel e Quinn - si erano scatenate in una folle danza sul tavolo, sotto lo sguardo divertito ed esaltato del professor Shuester.
 
 
Yeah we danced on tabletops
And we took too many shots
Think we kissed but I forgot
Last Friday night
 
Yeah we maxed our credit cards
And got kicked out of the bar
So we hit the boulevard
Last Friday night
 
We went streaking in the park
Skinny dipping in the dark
Then had a menage a trois
Last Friday night
 
 

Blaine continuava a cantare e ballare assieme ai suoi compagni, che mano a mano che la canzone andava avanti sembravano essere sempre più allegri ed entusiasmati; persino Finn si stava lentamente lasciando andare, cercando comunque di mantenersi a debita distanza da Blaine.

La sola che sembrava non avere alcuna voglia di unirsi all'esibizione era Santana, che se ne stava seduta nel suo angolino, guardando i ragazzi - e soprattutto Blaine - con sguardo annoiato e lievemente imbronciato; persino quando Blaine provò ad avvicinarsi lei lo cacciò via in malomodo, ma questo non impedì certamente al ragazzo di continuare a ballare e cantare come aveva fatto fino a quel momento.
 


Yeah I think we broke the law
Always say we’re gonna stop-op
Whoa-oh-oah
 
This Friday night
Do it all again
This Friday night
Do it all again
 
 

I ragazzi continuarono a cantare ancora a lungo, amalgamati in una perfetta armonia, sorprendentemente visto che non avevano mai provato quel pezzo tutti assieme! Mentre era intento a fare giravolte con Kurt, tenedosi per entrambe le mani, Blaine non potè fare a meno di pensare di essere pienamente riuscito nel suo intento e che forse, grazie a quella canzone, i ragazzi avessero davvero capito il vero significato dello stare nel Glee Club.

Alla fine dell'esibizione, tutti quanti - ed eccezione di Santana, naturalmente - applaudirono e guardarono Blaine con espressione compiaciuta e il moro non potè impedirsi di sorridere ancora più ampiamente; sì, decisamente il suo intento era stato pienamente raggiunto.

<< Ragazzi, questa canzone è fantastica! >> esclamò Rachel, saltellando sul posto << Credo che dovremmo portarla alle Provinciali! >>

Blaine sorrise ulteriormente, ma dal fondo dell'aula qualcun altro non trovò la proposta altrettando di suo gradimento.

<< Quindi, non c'è nessuna possibilità che quest'anno si prenda in considerazione l'ipotesi di valorizzare altre voci per le gare?! >> domandò Santana, alzandosi in piedi e rivolgendo al professor Shuester uno sguardo di sfida.

<< Andiamo Santana, tu hai avuto un assolo lo scorso anno alle Provinciali! >> disse il professor Shuester, cercando di tranquillizzarla, mentre la ragazza di metteva a girare attorno a Blaine come un avvoltoio.

<< Già, è abbiamo vinto! >> disse in tono sprezzante, fermandosi di fronte a Blaine e guardando anche lui con espressione di sfida.

" Veramente non avete vinto!" disse mentalmente Blaine, cercando di trattenere una smorfia " Avete pareggiato con noi Warblers, nel caso tu te lo fossi dimenticato, tesoro! "

<< Oh, no! Un attimo, ho capito! >> esclamò Santana in tono sprezzante << Dal momento che Mercedes se ne è andata, quest'anno avremo lo show di Blaine e Rachel! Andiamo, sapete tutti che è così!  >>

Blaine alzò gli occhi al cielo e fece una smorfia; fantastico, a quanto pare non bastava solo Finn a tormentarlo, adesso ci si metteva anche Santana! E dire che la sua intenzione era stata quella di farsi accettare dai ragazzi e fargli capire che non doveva esserci alcun tipo di competizione all'interno del Glee Club; a quanto pare Santana non aveva colto il messaggio.

<< Benissimo! >> esclamò poi Santana, dando una pacca sulla spalla a Blaine << Buono a sapersi! >>

Blaine avrebbe voluto replicare, ma si limitò ad abbassare lo sguardo e a rimanere in silenzio, mentre Santana abbandonava l'aula canto, dopo aver lanciato a Blaine un ultima occhiata torva.

<< Grazie Santana! >> le disse in tono sarcastic o il professor Shuester, prima di rivolgersi nuovamente ai ragazzi e continuare la lezione.

Per tutto il tempo Blaine rimase rigorosamente in silenzio, ascoltando semplicemente i consigli e le direttive del professor Shuester e ripensando a quanto stupido e ingenuo fosse stato il suo gesto; aveva cercato di farsi apprezzare dai suoi compagni, di farli sentire uniti e più affiattati, ma a quanto pare aveva solamente perso del tempo. 

Si sentiva davvero uno stupido.

Alla fine della lezione, cercò di sgattaiolare via il prima possibile, così che nessuno potesse accorgersene, ma Kurt fu abbastanza veloce da fermarlo prima che se ne andasse.

<< Blaine, aspetta. >> gli disse, afferrandolo per un braccio << Posso parlarti un attimo? >>

Blaine fece segno di sì con la testa e Kurt aspettò che tutti se ne fossero andati prima di portarlo nuovamente a sedere su una delle seggiole dell'aula e mettersi sulle sue ginocchia.

<< Guarda che lo so a che cosa stai pensando. >> gli disse dolcemente, accarezzandogli il viso << Ti conosco troppo bene, sai?! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Ah sì?! E che cosa sto pensando? >>

Kurt sospirò e poggiò la testa sulla sua spalla.

<< Hai paura di aver sbagliato tutto con quella tua esibizione. >> disse << E temi che adesso tutti daranno ragione a Santana e penseranno che tu vuoi solamente prenderti tutti gli assoli e i meriti del Glee Club! >>

Blaine si morse un labbro.

<< Beh, devo dire che mi conosci davvero bene! >> mormorò << Hai indovinato come sempre tutti i miei pensieri. >>

<< E adesso vorrei che tu indovinassi i miei, Blaine. >> disse Kurt, tirando su la testa e guardandolo dritto negli occhi << Che cosa sto pensando adesso? >>

Blaine sorrise e rimase per qualche secondo in silenzio a guardare il suo ragazzo, con espressione pensierosa.

<< Che non devo dare ascolto a Santana. >> disse poi << E neanche a Finn. E che non devo pensare assolutamente di aver fatto un errore con quell'esibizione. >>

Kurt annuì allegramente.

<< Esattamente. >> disse, sorridendo maggiormente << E un'altra cosa, Blaine: non devi assolutamente permettere che le loro chiacchiere di facciano dubitare delle tue capacità, chiaro?! Sei un artista straordinario, c'è una ragione per cui hanno dato a te la parte di Tony! Te la sei meritata amore mio, e ti meriti anche tutto il resto! Non lasciare che Finn o Santana o chiunque altro ti butti giù! >>

Blaine sorrise dolcemente e abbracciò forte il suo ragazzo.

<< Sei il miglior ragazzo del mondo, Kurt! >> esclamò , strofinando il viso contro la sua maglia << Ti amo! >>

Kurt si voltò verso di lui e prese il suo viso fra le mani.

<< Ti amo anche io. >> rispose, facendo scontrare il suo naso con quello di Blaine << E adesso andiamo, si sta facendo tardi e dobbiamo andare a casa. >>

<< Aspetta. >> disse Blaine, prima che Kurt avesse il tempo di rialzarsi in piedi << Ascolta, stasera i miei genitori non sono a casa e io sono da solo; ti andrebbe di restare da me per cena? >>

Kurt sorrise e fece segno di sì con la testa.

<< Dovrò mandare un messaggio a papà per avvisarlo. >> disse << Ma sì, mi va. >>

Blaine sorrise ampiamente e posò un tenero bacio sulle labbra del controtenore, poi i due si rialzarono e si diressero assieme fuori dall'aula di canto, mentre Kurt estraeva il cellulare dalla tasca per avvisare suo padre che quella sera non sarebbe rientrato per cena.

 
 

*
 
 

<< Ascolta, non puoi continuare a dire che Katy Perry è meglio di Lady Gaga, è una cosa che non sta nè in cielo nè in terra! >>

<< Kurt, non capisci che Lady Gaga è sopravvaluta?! Katy Perry è fantastica, solo che la gente non la apprezza abbastanza; personalmente trovo che valga molto più di Lady Gaga! >>

<< Blaine Anderson, rimangiati immediatamente quello che hai detto o mi vedrò costretto a lasciarti! >>

Blaine scoppiò a ridere e afferrò Kurt per i fianchi, facendogli il solletico e scaraventandolo sul suo materasso, mentre il ragazzo si dimenava e si contorceva fra le risa.

<< Smettila, fermo! >> protestò il giovane Hummel << Blaine, così mi farai rimettere la cena! >>

<< E tu hai il coraggio di chiamare quei due panini che abbiamo mangiato "cena" ?! >> replicò Blaine, senza smetterla di fargli il solletico << Non so come tu possa sentirti sazio, io sto ancora morendo di fame! >>

Kurt rotolò lontano da lui e ribaltò le posizioni, così che Blaine si ritrovò sdradiato a pancia in su sul materasso, con il suo ragazzo sopra di lui che lo guardava dritto negli occhi, con sguardo lievemente imbarazzato.

<< Beh, se avevi ancora fame potevo prepararti qualche altra cosa. >> disse, arrossendo leggermente.

Blaine sorrise e fece segno di no con la testa.

<< Non è necessario. >> mormorò << Posso saziarmi anche in un altro modo. >>

Prima ancora che Kurt avesse il tempo di rispondere, Blaine si avventò sulle sue labbra, baciandole con veeemenza e avvinghiandosi a lui, stringendolo più che poteva; Kurt, sebbene piuttosto sorpreso dall'impetuosità del ragazzo, ricambiò immediatamente il bacio, passando le mani fra i suoi capelli liberi dal gel.

<< Wow! >> esclamò il controtenore, fra le labbra di Blaine << Certo che avevi davvero tanta fame! >> 

Blaine fece scivolare le mani lungo i fianchi di Kurt, mordicchiando le sue labbra.

<< Beh, non mi è ancora passata. >> mormorò << Non vorrai certo lasciarmi così a digiuno, vero?! >>

Kurt ridacchiò e ricominciò a baciare le labbra del suo ragazzo, giocherellando coi suoi riccioli, mentre questi gli accarezzava dolcemente la schiena; dopo qualche secondo, Blaine si ritrovò a sospirare fra le labbra di Kurt, stringendolo maggiormente a sè, cercando in tutti i modi di non lasciarsi sopraffare dai suoi istinti.

Una parte di sè avrebbe tanto voluto lasciarsi andare, provare ad essere un po' più intraprendente, abbandonarsi completamente al suo desiderio di sentirsi ancora più vicino a Kurt; ma un'altra parte di sè sapeva anche che non poteva permettersi di cedere, che Kurt non avrebbe voluto e che la cosa migliore era limitarsi a baciarlo - anche in maniera non troppo casta, come stava facendo in quel momento.

Kurt affondò ulteriormente le mani nei capelli di Blaine, che cinse con le braccia la vita sottile del controtenore, senza smetterla di baciare senza sosta le sue labbra; andarono avanti così per diverso tempo, fino a che non fu Kurt a staccarsi dalle labbra del suo ragazzo, per riprendere fiato.

<< Accidenti! >> disse, guardando Blaine dritto negli occhi e ridacchiando << Per un attimo ho avuto la sensazione che tu volessi davvero mangiarmi! >>

Blaine rise e accarezzò il viso di Kurt, arrotolandosi fra le dita il suo ciuffo ribelle.

<< Chiedo scusa se sono stato così impetuoso! >> disse il moro, sorridendo impacciatamente.

Kurt poggiò la testa sul petto del giovane Anderson e chiuse gli occhi, mentre Blaine lo avvolgeva completamente nelle sue braccia.

<< Non fa niente. >> rispose Kurt a bassa voce << Finchè tieni le mani al di sopra dell'equatore**, va benissimo così! >>

Blaine si morse un labbro e poi sospirò, posando un tenero bacio sulla fronte del suo ragazzo; molto probabilmente avrebbe passato il resto della serata -  dopo il ritorno a casa di Kurt-  da solo sotto le coperte, in intimità con sè stesso, cercando di dare un sollievo a quell'impellente bisogno fisico che provava ogni volta che si trovava così vicino a Kurt. Non era una cosa che lo faceva sentire sporco o depravato, sapeva che era del tutto normale per un ragazzo della sua età, tanto più che la persona di cui era innamorato e con la quale avrebbe tanto voluto soddisfare quelle urgenze, non aveva i suoi stessi desideri.

Il che era decisamente strano, secondo il parere di Blaine; come era possibile che Kurt non volesse spingersi oltre i baci?! Insomma, stavano insieme da diverso tempo e Blaine sapeva che Kurt era innamorato quanto lui, per cui che cosa poteva mai esserci di diverso?! Era capitato un paio di volte che i due avessero provato a spingersi oltre i semplici baci ( carezze intraprendenti, strofinamenti ed effusioni un po' meno caste - ed ogni volta era sempre Blaine a prendere l'iniziativa- ) ma ogni volta Kurt finiva col bloccarsi, costringendo così Blaine ad una lunga serie di docce fredde e solitari momenti di intimità, dai quali stava seriamente iniziando a stancarsi.

Ma in fin dei conti, non poteva certo biasimare Kurt per non provare i suoi stessi bisogni fisici e mai e poi mai si sarebbe sognato di costringerlo a fare qualcosa che lui non volesse; perciò, ogni volta che si rendeva conto che le cose rischiavano di diventare troppo imbarazzanti, era lui stesso il primo a porre fine a quelle effusioni, limitandosi semplicemente ad un tranquillo e pacato scambio di coccole.

<< Hey, sei silenzioso! >> disse ad un tratto Kurt, tirando su la testa e guardando Blaine dritto negli occhi << A che cosa stai pensando?! >>

Blaine lo guardò con espressione incantata e sorrise dolcemente.

<< Che ti amo. >> rispose in un sussurro << E che da quando siamo arrivati a casa non ho mai pensato a niente di spiacevole: nè a Finn, nè a Santana... niente! >>

Kurt sorrise orgogliosamente.

<< Beh, direi che è tutto merito mio! >> esclamò, sorridendo con fare compiaciuto << Non credi?! >>

Blaine rise e stampò un bacio sulla guancia di Kurt, stringendoselo nuovamente al petto e accarezzandogli il viso con il dorso della mano.

Già, era come sempre merito di Kurt se adesso Blaine si sentiva molto meglio e riusciva a non pensare più a tutto ciò che fino a poche ore fa lo aveva intristito così tanto! Sapeva che aveva ancora bisogno di tempo, sapeva che i problemi al McKinley non sarebbero finiti e che la Dalton avrebbe continuato a mancargli ancora a lungol, forse addirittura per sempre. Ma sapeva anche che, fintanto che avrebbe avuto Kurt al suo fianco, tutto sarebbe andato per il meglio.

Finchè avrebbe avuto Kurt, in ogni luogo, Blaine si sarebbe sempre sentito come a casa.










N.d.A: * Il riferimento è alla scritta alla lavagna del professor Shuester, "The magic is still here"
 
** Frase spoiler, per chi non avesse ancora visto l'episodio 3x5! xD


Allora, vi chiedo davvero scusa per averci messo così tanto a scrivere e a postare questo capitolo; so che sono indietro di un episodio, ma cercate di capirmi: ho avuto un sacco di impegni e tra l'attesa per la puntata 5 e la puntata effettiva - che mi ha letteralmente messo ko, sono passati due giorni e io ancora sono in stato di apatia - non sono davvero riuscita a scrivere nulla!

Per altro devo dire che questo episodio non mi è neanche piaciuto tanto e che ho detestato Finn con tutto il mio cuore! Vi chiedo davvero scusa, perchè non posto da una vita e vi ho lasciato un capitolo cortissimo e piuttosto piatto...ma vi prometto che col prossimo mi farò decisamente perdonare!!!!!! x3

Vi amo immensamente!

Un grazie va alla mia Musa Ispiratrice, che ieri mi ha aiutato a trovare la conclusione del capitolo in un momento di vuoto totale!!!!  Grazie, I adore you <3

Ah , a tal proposito....la questione di Kurt che non si concede a Blaine va un po' contro la mia ff precedente....mi dispiace, è solo che secondo me è umanamente impossibile che in 8 mesi a uno non vengano certi istinti! Avrei tanto voluto cambiare le cose, ma visto che devo restare in linea con gli episodi, ho dovuto adattarmi ad un Kurt casto e timoroso...e a un Blaine che , perdonate la schiettezza, si fa le pippe pensando a lui! xD


 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** One Hand, One Heart ***


NOTE PRIMA DELLA LETTURA: Armatevi di pazienza, questo capitolo è lunghissimo.




Nonostante la situazione nel Glee Club fosse sempre più complicata ed altalenante ( Santana e Brittany avevano mollato le Nuove Direzioni per unirsi al Glee Club rivale diretto dalla signorina Corcoran, provocando non pochi problemi al professor Shuester, anche se Finn era riuscito a reclutare un nuovo membro - un ragazzo irlandese trasferitosi da poco al McKinley- e a ripristinare un po' di tranquillità all'interno del gruppo ) Blaine doveva ammettere che le cose per lui si stavano mettendo decisamente meglio, a tal punto che aveva finalmente imparato a lasciarsi scivolare di dosso tutte le parole di Finn e a non preoccuparsi più di tanto della sua gelosia.

Indubbiamente, gran parte di quella serenità era dovuta al fatto che il musical era ormai alle porte e che tutti quanti si aspettavano grandi cose da lui e da Rachel; naturalmente questo metteva addosso ai due protagonisti un bel po' di soggezione, ma i due sapevano anche quanta fiducia tutti riponessero in loro, e questo non faceva che aumentare la loro sicurezza e la loro voglia di far bene e di riscattarsi.

Inoltre, la cosa veramente positiva del musical era che tutti ( persino Santana, nonostante non facesse più parte delle Nuove Direzioni ) sembravano aver completamente dimenticato tutti i loro bisticci e le loro incomprensioni, dimostrando così che la sola cosa che davvero contava per loro era divertirsi tutti assieme ed impegnarsi al massimo per emozionare il pubblico, senza preoccuparsi di stupide ed inutili rivalità.

Blaine e Rachel erano davvero contenti di quella così piacevole atmosfera, decisamente non avrebbero potuto desiderare di meglio per il loro debutto; mancavano pochi giorni alla sera della prima e i due adolescenti sentivano di essere già sufficientemente pronti per andare in scena, avrebbero potuto farlo anche il giorno dopo, sapevano di essere assolutamente perfetti nei ruoli di Tony e Maria.

Ma, sfortunatamente, non tutti erano del loro stesso parere.

Era un lunedì pomeriggio, solo cinque giorni li separavano dalla serata di apertura, e Blaine e Rachel si stavano esibendo per l'ennesima volta in una struggente interpretazione di "Tonight", che entrambi consideravano come il loro cavallo di battaglia; quell' interpretazione colpì profondamente la Coach Beiste - a tal punto da mettersi addirittura a piangere, cosa che comunque era solita fare ogni volta che Blaine e Rachel cantavano - e suscitò la piena approvazione della signorina Pillsbury, ma non ebbe assolutamente lo stesso effetto sul terzo direttore del musical, il giovane Artie Abrans.

Il ragazzo continuava a guardare i due interpreti con un'espressione visibilmente sdubbiata.

<< Posso essere sincero con voi?! >>  domandò il ragazzo, in tono piuttosto canzone << Questa canzone parla di risveglio sessuale - come tutto il musical, del resto- e a voi due manca la passione! >>

Fece una leggera pausa, guardando a turno sia Rachel che Blaine, prima di domandare con fare allusivo: << Voi due avete mai.. >>

Blaine e Rachel rimasero in silenzio, letteralmente spiazzati dalla domanda, mentre la signorina PIllsbury e la Coach Beiste si alzarono di scatto dalle loro sedie e si allontanarono dall'auditorium, entrambe visibilmente imbarrazante dai toni che quella conversazione stava prendendo.

<< Ascoltate, io mi ricordo la mia prima volta con Brittany. >> proseguì Artie, ignorando completamente il fatto che le sue colleghe lo avessero abbandonato e rivolgendosi nuovamente ai suoi amici, che continuavano a guardarlo con espressione chiaramente imbarazzata  << L'eccitazione, il modo in cui mi abbia fatto sentire un vero uomo...anche se mi ha chiamato con il nome sbagliato per circa quattro volte...durante e dopo! Ma come è stato per voi, ragazzi?! >>

Rachel e Blaine arrossirono di colpo e si guardarono nervosamente, balbettando a monosillabi, senza riuscire a trovare effettivamente il coraggio di parlare; nessuno dei due voleva farlo per primo, entrambi aspettavano che fosse l'altro a decidersi ad aprire bocca.

Alla fine fu Blaine a cedere, rispondendo semplicemente<< Sto..sto solo aspettando il momento giusto. >> nella speranza che a quel punto Artie decidesse di gettare la spugna.

<< Sì, anche... anche io! >> fece eco Rachel, voltandosi poi verso Blaine ed aggiungendo sottovoce << Sono così felice che sia tu il mio Tony! >>

Artie sospirò, in segno di disapprovazione; era evidente che non aveva alcuna intenzione di lasciar cadere l'argomento.

<< Ascoltate, come vostro amico credo di poter supportare questa vostra strana avversione al divertimento. >> disse << Ma come vostro regista, sono preoccupato. >> 

Rachel e Blaine guardarono il ragazzo con aria incredibilmente perplessa.

<< Chiedo scusa, che cosa vorresti dire?! >> domandò Rachel, in tono lievemente irritato.

<< Beh...come vi aspettate di comunicare certe sensazioni ad un pubblico, quando voi stessi non avete neanche sperimentato una sola di queste sensazioni?! >>

Blaine e Rachel rimasero ancora una volta in silenzio, abbassando lo sguardo e face segno di sì con la testa, con rassegnazione. Poi Rachel si voltò verso Blaine, in cerca di conforto, e il ragazzo si morse un labbro con espressione pensierosa; era rimasto decisamente sconvolto dall'affermazione di Artie ma, tutto sommato, si rendeva conto che il ragazzo non aveva tutti i torti.

Non poteva parlare anche a nome di Rachel ma, per quanto lo riguardava, Blaine sapeva di non aver mai provato simili sensazioni e si rendeva perfettamente conto che non avrebbe mai potuto trasmetterle ad un pubblico, se lui per primo non le aveva mai sperimentate sulla sua pelle. Era impossibile che il pubblico non percepisse quella mancanza di passione, se Artie ci era riuscito, di certo lo avrebbero fatto anche tutte quelle persone che di lì a pochi giorni avrebbero assistito allo spettacolo.

Il musical scolastico sarebbe stato un fallimento e la colpa sarebbe stata tutta loro.

<< Spero di non avervi messo in difficoltà con queste mie annotazioni. >> disse poi Artie, con una certa sfacciataggine << Io sono il vostro regista, è normale che mi preoccupi della buona riuscita dello spettacolo! Non mi aspetto notevoli cambiamenti da qui a domani, ma vorrei che almeno per la sera della prima, voi abbiate fatto dei passi avanti! >>

Blaine e Rachel annuirono silenziosamente e le prove si conclusero così, con un Artie leggermente infastidito e i due protagonisti letterlamente interdetti e piuttosto spaventati.

<< Santo cielo, sara la fine! >> gemette Rachel, non appena Artie abbandonò l'auditorium e lei si ritrovò da sola con Blaine << Rovineremo lo spettacolo! Sarà un fiasco totale e le mie possibilità di entrare nella NYADA caleranno a picco, me lo sento! >>

Blaine sospirò.

<< Dai Rachel, ora non essere così negativa! >> disse, tentando di rassicurare la ragazza << Ok, forse Artie non ha tutti i torti; forse io e te non siamo abbastanza passionali perchè non abbiamo mai... beh, fatto simili esperienze! Ma in fondo siamo degli attori, non credi che dovremmo comunque cercare di fare del nostro meglio, anche se non possiamo fare affidamento sulle nostre esperienze personali?! >>

Rachel sbuffò e gli lanciò un'occhiataccia.

<< Mi prendi in giro, Blaine?! >> bubbolò << Guarda che si vede benissimo che sei preoccupato anche tu, non fare finta di essere quello sicuro fra i due! >>

Blaine fece una smorfia.

<< Ok, sono preoccupato anche io! >> ammise << Anzi, sono molto più che preoccupato! Ma che cosa possiamo fare, cancellare lo spettacolo?! Non ha alcun senso Rachel, dobbiamo trovare il modo di essere convincenti su quel palco anche se siamo ancora... vergini. >>

Rachel arrossì ulteriormente e andò a sedersi sul bordo del palcoscenico, immediatamente seguita da Blaine.

<< Quindi tu e Kurt non avete mai... >>

<< No! >> rispose prontamente Blaine, al culmine della vergogna << E neanche tu e Finn, quindi. >>

<< No, infatti! >> confermò la ragazza << Non credo di sentirmi ancora pronta. >>

Blaine si morse un labbro.

<< Lo capisco. >> mormorò.

<< Davvero?! >> chiese Rachel curiosamente << Tu?! Credevo che fra i due fossi proprio tu quello più intenzionato ad andare a fondo! >>

<< Infatti. >> Blaine sospirò << Ma è Kurt quello che ancora non se la sente e io rispetto la sua decisione; anche se, a dire la verità, certe volte è davvero faticoso contenermi! >>

Rachel inarcò un sopracciglio e guardo male il suo amico.

<< Ma certo! >> esclamò, con una punta di disgusto << Tutti uguali voi uomini, pensate sempre e solo a quello! >>

<< Hey, vacci piano con le offese! >> replicò Blaine, facendo una smorfia << Ti ricordo che anche Kurt è un uomo e a certe cose non ci pensa neanche! >>

Rachel abbozzò un sorriso.

<< E scommetto che la cosa ti infastidisce da morire. >> commentò a mezza voce.

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< E' dura, in effetti. >> rispose << Ma io amo Kurt e prima di fare certe cose con lui, vorrei che si sentisse del tutto a suo agio; immagino che sia la stessa cosa per Finn, altrimenti non sarebbe anche lui così paziente. >>

Rachel fece spallucce.

<< Sì, immagino che sia così. >>  mormorò << In ogni caso, forse adesso sarebbe meglio che facessimo qualcosa al riguardo, non credi?! >>

Blaine rivolse alla ragazza uno sguardo basito.

<< Che intendi dire? >> domandò curiosamente << Stai pensando di fare sesso con Finn, per caso?! >>

<< Beh, hai sentito quello che ha detto Artie! Tu ed io non siamo abbastanza passionali perchè non sappiamo che cosa significa veramente essere passionali; dobbiamo impararlo prima della serata di apertura e sappiamo entrambi qual'è il solo modo per farlo. >>

<< Rachel, stai scherzando?! >> replicò Blaine, quasi inorridito da quell'affermazione << Non possiamo usare Kurt e Finn in questo modo, è una cosa riprovevole! >>

<< Blaine, quanto la stai facendo lunga! Nessuno ha mai parlato di usare Kurt e Finn, si tratta semplicemente di fare qualcosa che ci aiuterà a migliorare la nostra performance e che allo stesso tempo migliorerà il nostro rapporto con i nostri ragazzi! Sai che dopo il sesso le coppie diventano molto più affiatate?! Non vuoi anche tu sentirti molto più vicino a Kurt di quanto già non lo sia?! >>

<< Certo che lo voglio, ma non in questo modo! Non voglio usare il mio ragazzo per migliorare la mia performance, voglio fare l'amore con lui quando arriverà il momento giusto e saremo entrambi pronti e sicuri di volere ciò che stiamo facendo. >>

Rachel alzò gli occhi al cielo.

<< Sei un insopportabile romantico, Blaine! >> sentenziò.

<< Sì, lo sono! >> rispose il moro << E mi rifiuto di abbassarmi ad una simile nefandezza, solamente perchè la cosa potrebbe agevolare la mia carriera di attore. E' una cosa stupida e non riesco a credere che tu l' abbia davvero pensata. >>

Rachel sbuffò e si mise a braccia conserte, guardando Blaine di sottecchi.

<< Ascolta, lo so che sembra una cosa orribile. >> disse << Ma Artie ha ragione, dobbiamo fare qualcosa per sopperire alla nostra mancanza e temo davvero che sia questa l'unica soluzione. >>

Blaine scosse la testa con convinzione.

<< Scordatelo Rachel, per quanto mi riguarda la risposta è no! >> sentenziò << Inoltre, dovrei prima convincere Kurt a lasciarsi andare del tutto e al momento lui non ne vuole sapere, per cui - almeno per me - questo è un capitolo chiuso! >>

Rachel scrollò le spalle.

<< Beh, come vuoi tu! >> disse << Io, in ogni caso, cercherò di cogliere la palla al balzo se mai mi si dovesse presentare l'opportunità! >>

Blaine non disse nulla e si fermò a riflettere per qualche secondo; una parte di sè sapeva che quello che aveva detto Rachel era sbagliato, non poteva certo cercare di convincere Kurt a fare sesso con lui prima della serata di apertura solamente per migliorare le sue abilità di performer, sarebbe stata una cosa davvero meschina! Blaine aveva pensato molto spesso alla sua prima volta con Kurt e, sebbene ancora non sapesse come e quando sarebbe successo, credeva che sarebbe stato un momento davvero speciale ed importante per entrambi; doveva essere un momento magico e Blaine non poteva certo rovinarlo in quel modo!

Anche se la posta in gioco era davvero alta -  infondo ci teneva davvero moltissimo a fare bella figura di fronte al pubblico - forse non ne valeva esattamente la pena.

<< Sai una cosa, Rachel? >> disse all'improvviso il ragazzo, alzandosi in piedi << Credo che il modo migliore per raggiungere la perfezione sia continuare ad esercitarsi fino allo sfinimento! Per cui adesso muovi quel culo e proviamo ancora una volta quella benedetta canzone! >>
 
 

*
 


Quella sera, Kurt e Blaine si trovavano a casa Anderson, intenti ad ascoltare musica in camera di Blaine; il ragazzo riccioluto aveva approfittato dell'assenza dei suoi genitori - che avrebbero passato un intera settimana a Parigi con degli amici - per invitare il suo ragazzo a cena e passare un po' di tempo con lui senza essere disturbati; non che si aspettasse di fare chissà cosa, semplicemente detestava starsene in casa da solo, e il fatto che suo padre non fosse nei paraggi faceva sentire lui e Kurt molto più a loro agio e rilassati.

<< Dio, ascoltare i Roxy Music mi fa venir voglia di costruire una macchina del tempo solo per poter  ritornare agli settanta e dare il cinque a Bryan Ferry! >> esclamò Blaine, muovendosi a ritmo di musica per tutta la stanza.

Kurt se ne stava accucciato sul letto del moro, guardandolo con espressione intimidita e leggermente imbarazzata.

<< Credi che io sia noioso? >> domandò ad un tratto.

Blaine lo guardò con espressione allibita.

<< Sei pazzo?! >>  replicò Blaine ridacchiando << Sei il ragazzo più interessante di tutto l'Ohio! >>

<< No, intendo dire.. >> Kurt si tirò leggermente su, rannicchiandosi sulle sue ginocchia << Sessualmente! Al momento ci stiamo andando molto piano, impedendo alle nostre mani l'accesso al di sotto dell'equatore..  >>

<< Aspetta! >> lo interruppe Blaine << Credevo che questo fosse quello che volevamo. >>

Era piuttosto confuso e letteralmente spiazzato da quella inaspettata domanda. 

Ovviamente Blaine non riteneva affatto che Kurt fosse noioso dal punto di vista sessuale, al contrario, lo trovava incredibilmente sexy e più di una volta avrebbe tanto voluto ottenere il permesso di accedere al sud del suo equatore; ma era sempre stato Kurt a porre dei limiti, perciò il fatto che adesso avesse volutamente dirottato la conversazione su quell'argomento lo metteva un tantino in imbarazzo, oltre che confonderlo notevolmente.

<< Lo è! >> rispose Kurt, con una lieve punta di incertezza << Mi stavo solo chiedendo... ti capita mai di provare l'istinto di strapparci i vestiti di dosso e fare cose sporche?! >>

<< Ehm.. certo! >> rispose Blaine molto sinceramente << Ed è per questo che hanno inventato la masturbazione! >>

Kurt arrossì di colpo e iniziò a sventolarsi con la mano; indubbiamente non si aspettava che il suo ragazzo gli confidasse una cosa del genere, ma del resto il loro rapporto era fondato sulla sincerità e Blaine non se la sentiva di nascondergli nulla, neanche il fatto che, di tanto in tanto, fosse costretto a procurarsi piacere da solo pensando a lui, dal momento che Kurt non sembrava particolarmente intenzionato a farlo.

<< F-fa molto caldo in questa stanza! >> balbettò il controtenore, al culmine della vergogna << Po-potremmo aprire una finestra?! >>

Blaine sorrise, intenerito dall'imbarazzo e dalla pudicizia del suo fidanzato.

<< Hey, guarda che dico sul serio! >> disse, avvicinandosi al letto e mettendosi poi a sedere sul materasso, di fianco a Kurt << Siamo giovani...andiamo al liceo... e sì, abbiamo delle urgenze! Ma qualsiasi cosa che decideremo di fare, io voglio che tu ti senta a tuo agio; così anche io posso sentirmi a mio agio. >>

Accarezzò gentilmente Kurt sulla schiena, mentre il ragazzo dagli occhi chiari gli rivolgeva uno sguardo quasi intimorito, che ricordava quasi quello di un cucciolotto disperso e spaventato; Blaine gli sorrise dolcemente, cercando di essergli di conforto.

<< E comunque >> aggiunse il ragazzo dagli occhi nocciola, guardando il suo abbigliamento - che quel giorno consisteva in una lunga casacca leopardata, con una camicia bianca e una cravatta con la stessa fantasia della giaccia  << Strapparti tutti i vestiti di dosso è un'impresa notevole! >>

Kurt abbozzò un sorriso.

<< Per via degli strati? >>  domandò, facendo spallucce.

<< Per via degli strati! >> confermò Blaine, prendendogli il viso fra le mani e stampandogli un rapido bacio sulle labbra.

Kurt rise e Blaine tirò un sospiro di sollievo. 

Da una parte era contento del fatto che Kurt avesse introdotto quell'argomento, se non altro adesso sapeva che l'idea di spingersi oltre i semplici baci non gli era del tutto indifferente; ma tutto sommato, non se la sentiva ancora di fargli proposte troppo azzardate, si era comunque accorto di quanto imbarazzo ci fosse nelle parole del suo ragazzo e credeva che per il momento fosse ancora troppo presto per  mettergli addosso troppa pressione.

<< Su, vieni qui. >> disse Blaine, sdraiandosi a pancia in su sul materasso e facendo segno a Kurt di accoccolarsi fra le sue braccia; il ragazzo dagli occhi chiari obbedì e si accomodò fra le braccia del suo ragazzo, poggiando la testa sul suo petto e chiudendo gli occhi.

Blaine sospirò beatamente e posò un tenero bacio sulla fronte di Kurt, che sorrise.

<< Non credi che dovremmo andare a mangiare qualcosa? >> domandò a bassa voce, senza però muoversi di un solo centimentro.

<< Beh, ma abbiamo ancora tempo! >> rispose Blaine, stringendolo più forte << Che c'è, hai fretta? >>

<< Oh, assolutamente no! >> ribattè Kurt, strofinando il viso contro la maglietta di Blaine << A casa c'è solamente Finn ad aspettarmi, ma credo proprio che stasera avesse degli ospiti; non mi va di tornare a casa troppo presto, non voglio certo disturbarlo! >> 

Blaine sorrise e baciò ancora una volta Kurt sulla fronte, accarezzandogli dolcemente il viso.

<< Allora possiamo restare ancora un po' qui? >> domandò con tono di voce infantile.

Kurt rise e fece segno di sì con la testa, stringendosi a Blaine più che poteva.

<< Dunque, signor Anderson.. >> disse il giovane Hummel, andando in cerda della mano del suo ragazzo e stringendola forte << Come si sente?! Nervoso per il musical?! >>

Blaine fece un sospiro.

<< Un po'. >> rispose << Diciamo che Artie ci sta mettendo parecchia pressione addosso. >>

<< C'è qualcosa che non va? >> chiese Kurt, sollevando la testa e guardando Blaine dritto negli occhi.

Blaine fece per aprire la bocca, ma poi si trattenne; non era proprio il caso di parlargli della ramanzina di Artie sulla loro mancanza di passione, avrebbe rischiato di turbare la serenità di quella serata.

<< No, niente di cui preoccuparsi. >> lo tranquillizzo Blaine, sorridendo << Sai come è fatto Artie, essere stato nominato regista gli ha dato un tantino alla testa! >>

Kurt rise.

<< Oh sì, me ne sono accorto! >> esclamò << Beh, nessun problema allora! Sono certo che tu e Rachel farete un figurone, per cui non stare ad ascoltare le sue chiacchiere inutili. >>

Blaine sorrise maggiormente e strofinò il naso contro quello di Kurt.

<< Ti ringrazio, Kurt. >> mormorò << Sono certo che tu sarai un agente Krupke favoloso! >>

<< Oh, su questo non c'è alcun dubbio! >>

I due ragazzi scoppiarono a ridere.

<< A proposito. >> aggiunse poi Blaine << Stavo pensando di passare alla Dalton domani; sono riuscito a procurarmi dei biglietti per i ragazzi e vorrei portarglieli personalmente. >>

<< Beh, mi sembra davvero un'ottima idea! >> approvò Kurt << Ti mancano molto, vero? >>

Blaine si morse un labbro e annuì.

<< Sì, infatti. >> rispose << E ultimamente con le prove del musical non ho più avuto tempo per andare a trovarli; non ci vediamo da più di un mese! >>

Kurt gli sorrise dolcemente e accarezzò il suo viso.

<< E' tutto ok, vero? >>  chiese timidamente.

Blaine fece segno di sì con la testa e sorrise a sua volta.

<< Certo che sì, tesoro. >> rispose con voce morbida << Non ti devi preoccupare. >>

<< E' che mi sento così in colpa! >> disse, abbassando timidamente lo sguardo << Ti mancano così tanto i Warblers e, in fondo, se ti sei trasferito al McKinley è solo perchè... >>

<< Perchè volevo passare più tempo con te. >> concluse Blaine al posto suo << E non lo rimpiango affatto. >>

Kurt sembrò tranquillizzarsi del tutto e finalmente si abbandonò ad un sospirò di sollievo.

<< Che ne dici, andiamo a prepararci qualcosa da mangiare adesso? >> propose il ragazzo riccioluto, dopo qualche secondo.

Kurt annuì e si tirò su, ma non prima di aver lasciato un tenero bacio sulle labbra di Blaine; poi i due scesero dal letto e si diressero in cucina, tenendosi per mano.
 
 

*
 
 

Il giorno dopo, proprio come aveva detto a Kurt, Blaine si presentò alla Dalton subito dopo la fine delle sue lezioni; quel giorno le prove del musical erano state più intense e faticose del solito, senza contare che Rachel era particolarmente nervosa, a causa del pessimo esito della sua serata.

A quanto pare lei e Finn avevano passato la serata a casa Hummel-Hudson, ma a differenza di Kurt e Blaine, i due erano seriamente intenzionati ad andare fino in fondo; peccato che, alla fine, Rachel avesse ammesso di volerlo fare più per sè stessa e per la sua carriera di attrice che per ciò che la legava a Finn, così lei e il suo ragazzo avevano litigato e alla fine era stata mandata in bianco.

<< Mi sento così idiota! >> aveva detto Rachel, alla fine delle prove, dopo aver raccontato a Blaine tutto della sua serata con Finn << Avrei dovuto stare zitta, cercare di convincerlo a farlo senza dargli troppe spiegazioni! Sono davvero una stupida! >>

 Blaine, in tutta risposta, si era limitato a scrollare le spalle e dirle un paio di frasi di consolazione, neanche troppo sentite; in verità non approvava affatto il comportamento di Rachel, ed inoltre era troppo eccitato all'idea di andare a trovare i suoi amici alla Dalton per preoccuparsi di lei.

Non appena il ragazzo riccioluto mise piede nella sua vecchia scuola, venne immediatamente colto da un'intensa ed inevitabile sensazione di malinconia; sapeva che sarebbe successo, in fondo quella era la sua vecchia scuola, il posto che lo aveva accolto e protetto per due lunghissimi anni e dal quale ancora faceva un'enorme fatica distaccarsi.

Blaine camminava per i corridoi della scuola senza una meta precisa, guardandosi semplicemente intorno e respirando a pieni polmoni l'aria della Dalton; sentiva quanto diversa fosse da quella del McKinley e per quanto ormai avesse imparato ad abituarsi alla sua nuova scuola, non poteva fare a meno di sentire una tremenda nostalgia per quella vecchia.

Mentre si aggirava per i corridoi gli tornarono alla mente tutti i più bei momenti trascorsi in quella scuola e naturalmente buona parte di quei ricordi erano legati a Kurt; ovviamente nelle sue memoria c'erano anche tante altre avventure precedenti all'arrivo di Kurt e furono proprio quelle ad acuire maggiormente il suo senso di malinconia e la sua nostalgia per quei luoghi.

Inoltre, ritrovarsi in mezzo a tutti quei ragazzi in divisa, con indosso abiti completamente diversi dai loro, gli riportò alla mente il suo primo giorno alla Dalton, quando sua madre lo aveva portato lì per informarsi sulla sua politica antibullismo, dopo le terribili esperienze passate nella sua vecchia scuola; ricordava perfettamente di essere rimasto colpito dalla visione di tutti quegli studenti vestiti in maniera identica, con quell'aria così serena e rilassata, in quel luogo dall'aspetto quasi fiabesco, che sembrava veramente aver chiuso le porte al resto del mondo.

Ad un tratto, mentre era ancora immerso nei suoi pensieri, Blaine udì in lontananza delle voci, che riconobbe immediatamente come quelle dei suoi amici; non era ancora abbastanza vicino all'aula canto per capire che cosa stessero cantando, ma lo era a sufficienza da rendersi conto che probabilmente, in quel momento, dovevano esserci delle prove in corso.

Si diresse a colpo sicuro verso l'aula canto, le cui porte erano spalancate, e si appostò proprio fuori dall'uscio, per assistere alla performance; i suoi amici si stavano esibendo in una personale interpretazione di "Uptown Girl" di Billy Joel e a quanto pare Nick aveva ottenuto la parte del solista.

Blaine si appoggiò allo stipite della porta, osservando i Warblers con sguardo colmo di ammirazione e allo stesso tempo di tristezza; gli mancavano davvero tanto quei luoghi e soprattutto gli mancavano i suoi amici, e gli mancava esibirsi assieme a loro. Adesso che li osservava dall'esterno, si rendeva conto di quanto quei ragazzi fossero affiatati e in perfetta sintonia, molto più di quanto lo fossero le Nuove Direzioni; erano un vero gruppo e a Blaine mancava moltissimo farne parte.

Improvvisamente, senza che Blaine se ne rendesse conto, un ragazzo gli si avvicinò, cantando da solista una delle strofe della canzone al posto di Nick; Blaine lo guardò attentamente: non lo aveva mai visto prima, eppure indossava anche lui l'uniforme dei Warblers, e aveva tutta l'aria di essere uno studente della Dalton. 

Chissà, forse era uno studente del primo anno.

A quel punto, anche gli altri si accorsero della presenza di Blaine e rivolsero al loro amico tutta una serie di sorrisi raggianti, senza però smetterla di cantare; il ragazzo sconosciuto prese Blaine per un braccio e lo portò nella mischia, invitandolo così ad unirsi all'esibizione. 

Il moro - inizialmente un po' titubante, si dispose in fila assieme ai suoi vecchi compagni, intonando una melodia di accompagniamento e cercando di imitare i loro passi, in perfetta sincronia con il resto del gruppo. Blaine si sentiva il cuore esplodere per la gioia; gli sembrava quasi di non essersene mai andato e di non aver mai abbandonato il suo posto nei Warblers, anche se non indossava più la sua divisa e di certo non aveva più l'aspetto di uno di loro.

In ogni caso, Blaine non si divertiva così tanto da un sacco di tempo. 

Si era quasi dimenticato di quello stato di anarchia che vigeva alla Dalton; di sicuro al McKinley non avrebbero mai permesso alle Nuove Direzioni di fare tutto quel baccano, nè tantomeno i professori avrebbero reagito a tale esuberanza in maniera tanto accondiscendente - come invece stava facendo in quel momento la signorina Stewart, insegnante di matematica, che dopo un inutile tentativo di far calmare i ragazzi, si era semplicemente rassegnata e gli aveva rispediti in aula canto,  ridacchiando e scuotendo la testa con fare divertito.

L'esibizione andò avanti ancora per qualche minuto, ma stavolta Blaine si limitò a sedersi su una delle poltrone dell'aula, osservando i suoi amici mentre si esibivano in una serie di acrobazie mozzafiato, continuando a cantare e riuscendo sempre a mantenere una perfetta intonazione;  alla fine, i ragazzi si disposero nuovamente in fila, concludendo la canzone con un ultima armonizzazione e una lunga nota finale, brillantemente sostenuta da Nick, che si era rivelato essere davvero un ottimo solista.

Blaine applaudì, guardando i suoi amici con sguardo di approvazione, mentre questi ridevano allegramente e rivolgevano lui un'espressione colma di affetto.

<< Ragazzi, siete stati fantastici! >> esclamò Blaine, andando ad abbracciare Nick e poi gettandosi nella mischia dei suoi amici << Come sempre! >>

<< Suoniamo ancora meglio con la tua voce nel gruppo! >> esclamò Trent, guardando il moro quasi con adorazione << Per caso sei venuto per dirci che ti trasferisci nuovamente alla Dalton? Ti prego! >> 

Gli altri lo guardarono con gli occhi spalancati, quasi come se fossero tutti in attesa di una sua risposta affermativa. Blaine sorrise; non credeva che alla Dalton sentissero davvero così tanto la sua mancanza e si sentiva quasi in colpa all'idea di dover dar loro una risposta negativa.

<< A dire il vero, ragazzi, sono qui per invitarmi alla prima del mio spettacolo al McKinley. >> Blaine estrasse dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni i volantini pubblicitari che Kurt aveva fatto personalmente, apposta per il musical << " West Side Story". Ho fatto mettere da parte un bel po' di biglietti, solamente per i Warblers. Sarei davvero felice se tutti voi veniste. >>

I Warblers accolsero la proposta con la massima eccitazione, compreso il nuovo arrivato, che come un amico di vecchia data prese parola e rispose a nome di tutti: << Ci saremo! Una volta che sei un Warbler, lo sei per tutta la vita, giusto?! >>

Blaine abbozzò un sorriso, guardando quel tipo con fare piuttosto sospettoso; chi diavolo era?! E come mai si stava prendendo tutta quella confidenza con Blaine?! Il ragazzo riccioluto stava quasi per rispondere, ma venne interrotto dagli abbracci e dagli ultimi saluti dei suoi amici, che si protrassero ancora per qualche istante, prima che tutti abbandonassero la stanza per dedicarsi alle loro attività.

Beh, quasi tutti; il nuovo ragazzo era ancora lì, in piedi di fronte a lui, che lo guardava con espressione inquisitoria. Se Blaine avesse prestato maggiore attenzione, si sarebbe accorto che in realtà lo stava letteralmente divorando con gli occhi.

<< Blaine Anderson >> disse improvvisamente il ragazzo, avvicinandosi a Blaine e porgendogli la mano << Sebastian Smythe. >>

Blaine contraccambiò la stretta e lo guardò meglio, adesso che finalmente poteva osservarlo più da vicino; era decisamente alto - forse quasi quanto Finn- e magro, con i capelli e gli occhi castani ed un sorrisetto sghembo che gli solcava il volto; non la smetteva di guardare Blaine con quello sguardo così intenso e provocatorio, mettendolo sinceramente un po' a disagio.

<< Salve. >> rispose Blaine, con voce acuta << Sei uno studente del primo anno? >>

Sebastian lo guardò con espressione piuttosto basita.

<< Ho l'aspetto di uno del primo anno? >> domandò, in tono quasi offeso.

Blaine arrossì lievemente e fece segno di non con la testa.

<< N-no. >> balbettò, abbassando timidamente lo sguardo.

In effetti, non aveva affatto l'aria di uno studente del primo anno, ma Blaine non lo aveva mai visto prima d'ora alla Dalton, per cui le possibilità erano che effettivamente si fosse appena iscritto, o che semplicemente si fosse trasferito da un'altra scuola.

<< Sono al terzo anno, mi sono appena trasferito alla Dalton. >> rispose Sebastian, sogghignando << Sono qui da circa tre settimane. >>

Ecco, adesso si spiegava tutto; Blaine non andava a trovare i suoi amici da più di un mese, per questo non lo aveva mai visto prima.

<< Come fai a conoscere il mio nome? >> domandò Blaine curiosamente.

Sebastian sorrise maggiormente.

<< Beh, qui tutti parlano di te. >> rispose << I Warblers ti nominano almeno una volta al giorno; a quanto pare sentono davvero tanto la mancanza del loro vecchio solista! >>

Blaine sorrise con compiacimento.

<< Ma dai, Nick è stato davvero bravo! >> disse, arrossendo leggermente << Mi sembra che ve la caviate bene anche senza di me! >>

Sebastian scrollò le spalle.

<< Direi che ce la caviamo bene. >> rispose << Senti, ti va di continuare questa conversazione da un'altra parte? Magari ci andiamo a prendere qualcosa giù in caffetteria. >>

<< Oh, va bene! >>

Sebastian sorrise di nuovo e fece a Blaine un occhiolino, facendo sussultare il ragazzo riccioluto; se prima era riuscito ad ignorare le occhiate eloquenti che il ragazzo gli stava lanciando, adesso non era davvero possibile.

A quanto pare quel Sebastian era gay e aveva, in un modo o nell'altro, messo gli occhi addosso a Blaine.

O forse erano solamente sciocche paranoie?! Probabilmente Blaine si stava solo immaginando tutto - non sarebbe neanche stata la prima volta - per cui decise che non c'era davvero niente di male ad accettare la sua proposta di prendersi un caffè assieme.

I due ragazzi raggiunsero la caffetteria in fretta e dopo essersi serviti - e sì, Blaine potè constatare che il cappuccino della Dalton era sempre buonissimo come lo ricordava - si accomodarono ad un tavolino, per continuare la loro conversazione.

<< Così tu sei una leggenda qui alla Dalton! >> esclamò Sebastian, dopo aver dato un primo sorso al suo caffè.

Blaine sorrise, leggermente impacciato, e abbassò lo sguardo.

<< Oh, non essere modesto! >>  disse ancora Sebastian << Quando sono arrivato qui ricordo di aver pensato: " Beh, non ho la più pallida idea di chi sia questo Blaine, ma a quanto pare è un fico da paura e canta da sogno! E' un peccato che me lo sono perso. " >>

Blaine non disse niente e continuò a tenere lo sguardo a terra, cercando in tutti i modi di evitare quello di Sebastian; era lusingato da tutti quei complimenti, non c'era alcun motivo di negarlo, ma stava iniziando ad essere anche un tantino a disagio da tutte quelle attenzioni.

Sebastian era un tipo molto spudorato e Blaine ne era visibilmente intimorito.

<< Ok, allora..dal momento che sto cercando di ricreare la tua ascesa stellare, devo proprio chiedertelo. >> proseguì Sebastian, con quel solito sorrisetto sghembo sulle labbra << Perchè hai lasciato la Dalton? >>

Blaine rimase in silenzio, non sapendo bene che cosa dire; in realtà la risposta era piuttosto semplice: " L'ho fatto per poter passare più tempo con il mio ragazzo." 

Era quasi sul punto di dirglielo, quando Sebastian aggiunse nuovamente e in tono volutamente provocatorio: << Che c'è, ti eri stufato di tutti quei giovanotti rampanti? Oppure hai spezzato troppi cuori per poter restare?! >>

Blaine arrossì di colpo, cercando in qualche modo di nascondere l'evidente imbarazzo che quella conversazione gli stava procurando.

<< Ahah.. sei fuori strada! >> rispose in moro, ridendo nervosamente << Diciamo che sento la mancanza della Dalton ogni giorno...ma il McKinley è dove si trova adesso il mio cuore. >>

Sebastian ridacchiò.

<< Il cuore di una persona non appartiene a nessun luogo. >> rispose << Va dove lo porta il vento; è crudele imporgli una fissa dimora, dopo un po' c'è il rischio di opprimerlo e di farlo soffrire. >>

Blaine inarcò entrambe le sopracciglia, rivolgendo al suo interlocutore uno sguardo interdetto.

<< Beh, il mio cuore non sta soffrendo. >> disse << E io non lo sto affatto opprimendo. >>

<<  Bene, perchè sarebbe un peccato se tu lo facessi. >> ribattè prontamente Sebastian << Sai, a guardarti bene hai proprio l' aria del tipico ragazzo di buon cuore, che si preoccupa sempre di tutto e di tutti, e che molto spesso finisce per sacrificarsi, facendo sempre la cosa giusta per gli altri anche se alla fine non sempre si rivela essere quella giusta per sè stesso. >> 

Blaine fece una smorfia e guardò il ragazzo con sguardo perplesso.

<< E tu che ne sai di me, scusa? >> domandò, con una lieve punta di irritazione.

Sebastian sogghignò.

<< Sono molto bravo ad inquadrare le persone. >> disse << E tu, Blaine, sei il classico esempio del ragazzo che ha troppa paura di godersi la vita fino in fondo, perchè è costantemente oppresso dal desiderio di compiacere chi gli sta attorno; e sai una cosa?! E' una cosa che trovo estremamente eccitante in un ragazzo. >>

Blaine si fece ancora più rosso in volto e abbassò ancora una volta lo sguardo; sì, a quanto sembrava Sebastian era davvero gay e stava davvero facendo il cascamorto con lui.

E Blaine - a cui sarebbe semplicemente bastato nominare Kurt e dirgli quanto fosse felice assieme a lui, per levarselo definitivamente dai piedi - non trovava il coraggio o le parole per protestare.

<< Io non sono quel tipo di ragazzo. >> fece Sebastian, dopo aver dato un altro sorso al suo caffè << Non mi piace restare troppo a lungo legato a qualcosa o a qualcuno, io sono uno spirito libero! Mi piace fare esperienze diverse, vivere la mia vita all'avventura, pensare solo al presente senza mai preoccuparmi di quello che ha in serbo per me il futuro. >>

Blaine guardò Sebastian con uno sguardo a metà fra lo sconcerto e l'ammirazione; una parte di sè trovava quel tipo di atteggiamento forse un po' troppo libertino per un ragazzo della sua età, ma un'altra parte credeva che fosse esattamente ciò che lui stesso avrebbe tanto desiderato per sè, ma che aveva troppa paura di faere perchè, proprio come aveva detto poco prima Sebastian, viveva costantemente nel timore di non riuscire a compiacere chi gli stava intorno.

Continuarono a parlare a lungo, Sebastian gli raccontò alcune delle sue esperienze alla Dalton ( e Blaine fu  ben lieto di dargli qualche consiglio, in qualità di ex menbro dei Warbler ) e passò buona parte del tempo a fargli domande sulla sua vita alla Dalton, prima di trasferirsi al McKinley; non volle sapere nulla della sua nuova scuola, così che Blaine non ebbe neanche il modo di nominare Kurt, perdendo così l'occasione di riferire a Sebastian che fosse fidanzato e che le sue attenzioni erano decisamente un po' troppo fuori luogo.

<< Adesso devo andare. >> comunicò Sebastian, dopo qualche minuto << Ho gli allenamenti di Lacrosse. Ma potremmo rivederci ancora?!  Mi farebbe comodo qualche altro tuo consiglio, Blaine; sai, da Warbler a Warbler. >>

<< C-certo. >> balbettò Blaine, ancora piuttosto confuso e lievemente turbato da quella chiacchierata.

Salutò Sebastian con un cenno della mano, poi quest'ultimo si allontanò portando via con sè il resto del suo caffè e lasciando Blaine in caffetteria, da solo con i suoi pensieri.  Il ragazzo riccioluto si guardò nervosamente intorno, con sguardo scobussolato; non credeva che sarebbe bastato così poco a sconvolgere tutte le sue certezze, eppure Sebastian era riuscito a mandarlo totalmente in crisi, dopo neanche un'ora di chiacchiere.

Ovviamente la confusione di Blaine non aveva niente a che fare con Kurt, assolutamente! Sì, Sebastian era piuttosto carino, ma Blaine non era certo il tipo che si gettava fra le braccia del primo venuto, solamente perchè questo si dimostrava interessato a lui. Vero, un anno prima c'era stato Jeremiah, ma le cose erano completamente diverse; innanzi tutto Blaine non era impegnato all'epoca, e Jeremiah si era comportato con lui in maniera davvero dolce e premurosa, abbastanza da fargli credere che potesse essere davvero interessato ad avere una storia con lui.

Sebastian non aveva perso tempo a lusingarlo e a riempirlo di attenzioni, ma non era certo la stessa cosa; e, in ogni caso, Blaine amava moltissimo Kurt e non si sarebbe mai e poi mai sognato di interessarsi ad un altro ragazzo. Però doveva ammettere che, in un modo o nell'atro, Sebastian lo aveva davvero colpito, con quel suo atteggiamento così fiero e sicuro di sè; soprattuto, Blaine era rimasto affascinato dalla sua assenza di paura e dalla sua assoluta sfacciataggine nei contronti del rischio e dell'avventura. 

Lo ammirava davvero e, nel profondo dentro di sè, Blaine sentiva di provare anche un po' di invidia nei suoi confronti; avrebbe voluto essere anche lui così spericolato e imparare a fregarsene del futuro, cercando semplicemente di vivere il presente all'insegna dell'avventura.

Rimase ancora un po' seduto a quel tavolo, in silenzio, ripensando alla conversazione appena avuta con Sebastian; poi, dopo qualche istante, si rialzò in piedi e si allontanò, portando con sè quello che era avanzato dal suo cappuccino.

Decise che avrebbe volentieri rivisto quel Sebastian, per scambiarsi ulteriori chiacchiere " da Warbler a Warbler"; in fin dei conti, Sebastian non era certo il solo ad aver bisogno di consigli.
 
 

*
 
 

Blaine non fece altro che pensare alle parole di Sebastian per tutta la sera, anche quando Kurt lo chiamò al telefono per la loro solita chiacchierata serale prima di andare a dormire; non che non fosse interessato a ciò che gli stesse dicendo Kurt, ma tra la ramanzina di Artie e la discussione con Sebastian, Blaine sentiva di avere davvero bisogno di nuovi stimoli.

Peccato che non sapesse affatto di che genere di stimoli avesse bisogno.

Continuò a pensarci anche la mattina dopo a scuola, durante le lezioni, rischiando più di una volta di essere ripreso a causa della sua disattenzione; una volta concluse le lezioni della mattinata, il ragazzo riccioluto si diresse verso il suo armadietto con fare pensieroso, con il suo libro di geometria sottobraccio e un enorme vuoto in testa riguardo ciò che la sua insegnante aveva spiegato durante tutta l'ora.

Mentre il moro era intento a riporre i libri nell'armadietto, Kurt gli si avvicinò e si appoggiò all'armadietto di fianco a quello del suo ragazzo, sospirando profondamente e facendo una smorfia.

<< Sei liberissimo di strappare via il poster della campagna elettorale di Rachel! >> bubbolò, indicando con lo sguardo un manifesto appeso proprio accanto all'armadietto di Blaine, al quale il ragazzo riccioluto non aveva minimamente fatto caso.

<< Non stiamo un po' troppo sulla difensiva per essere degli artisti? >> domandò il giovane Anderson, ignorando completamente la richiesta del suo ragazzo, il quale lo guardò con aria lievemente perplessa ed incuriosita << Dico sul serio; secondo "West Side Story" non bisogna vivere rinchiusi nel nostro piccolo mondo... non ti viene voglia di svegliarti ogni giorno ed essere avventuroso?! Vivere tutte le esperienze che la vita ti offre?! >>

<< Ma certo! >> rispose immediatamente Kurt << Ed è per questo che ho fatto una lista di cose da fare prima di morire. >>

Tirò fuori dalla borsa il suo cellulare, guardando Blaine con espressione particolarmente raggiante.

<< Ok, sei pronto?! >>

Blaine sorrise: << Ok. >>

Era effettivamente molto curioso di sapere che cosa ci fosse scritto in quella lista; conosceva Kurt da un anno ormai e non ne aveva mai sentito parlare, a dire il vero non credeva neanche che il suo ragazzo fosse il genere di persona che si mette a fare liste di questo tipo.

Ma, naturalmente, nella vita non si finisce mai di sorprendersi.

<< Ok, iniziamo! >> Kurt iniziò a leggere i punti della sua lista in ordine sparso << Numero 87: Diventare Amministratore Delegato della Logo. >>

<< Ovviamente. >>  commentò Blaine, annuendo interessato.

In realtà non aveva la minima idea di cosa stesse parlando Kurt, ma fece finta di niente.

<< Numero 63. >> proseguì Kurt, con espressione intenerita << Posare una rosa sul luogo di nascita di Noel Coward. >>

Ad un tratto, il ragazzo dagli occhi azzurri arrossì.

<< Ok, numero 5! >> farfugliò, con un sorrisetto imbarazzato sulle labbra << D'accordo, questa è davvero imbarazzante; l'ho scritta prima di incontrarti. >>

Blaine sorrise a sua volta e si sporse leggermente verso Kurt, incuriosito; si chiedeva che cosa mai potesse aver scritto di tanto imbarazzante.

<< Fare l'amore in un campo rugiadoso di lillà con Taylor Launter, prima che diventi grasso. >> lesse ad alta voce Kurt, con il solito tono di voce imbarazzato.

Blaine inarcò entrambe le sopracciglia e guardò il suo ragazzo con espressione di sorpresa; non si sarebbe mai aspettato nulla di simile da lui e doveva ammettere che quel genere di pensieri non gli dispiaceva affatto.  Non che lo entusiasmasse particolarmente l'idea di Kurt che faceva l'amore con Taylor Launter in un campo di lillà... a dire il vero Taylor Launter non gli piaceva neanche, lo trovava troppo muscoloso e molto poco naturale, decisamente un attore sopravvalutato! Ma l'immagine di Kurt completamente nudo in mezzo ai fiori, con i suoi occhi azzurri che lo guardavano con quella sua solita espressione innocente - e che lo mandava costantemente fuori di testa - lo eccitava davvero moltissimo e dovette faticare parecchio per non mettersi a fare pensieri impuri proprio di fronte al suo fidanzato, che in quel momento stava ancora ridendo per la vergogna.

Non che ci fosse davvero qualcosa di cui vergognarsi; Blaine trovava che quella fantasia fosse assolutamente eccitante e sapeva che avrebbe passato buona parte della giornata ad immaginarsi Kurt disteso fra i fiori di lillà, con lui stesso sdraiato al suo fianco, al posto di Taylor Launter.

<< Sì, sì...lo so! >> esclamò Kurt ridacchiando, quando si accorse che Blaine continuava a fissarlo con sguardo perso << E' stupido. >>

<< No, non lo è! >> si affretto a rispondere il moro, senza staccare neanche per un attimo lo sguardo da quello di Kurt << E' sexy. >>

Kurt rimase in silenzio, continuando a guardare Blaine dritto negli occhi, come se fosse quasi compiaciuto da ciò che il suo ragazzo gli aveva appena detto; Blaine sapeva che non lo avrebbe mai ammesso, ma era certo che Kurt non fosse rimasto affatto indifferente a quella sua dichiarazione di trovare lui e le sue fantasie tanto sexy. 

<< In ogni caso, siamo ancora giovani! >> ribattè poi il controtenore, abbozzando un sorriso << Abbiamo tutto il tempo di questo mondo per essere avventurosi? >>

<< Non credi che sia adesso il momento per essere avventurosi? >> replicò Blaine con fare allusivo, i suoi occhi ancora fissi su quelli di Kurt << Adesso che siamo ancora giovani? >>

Kurt non rispose e i due ragazzi si scambiarono un ultimo sguardo profondo, prima che Blaine si allontanasse per dirigersi verso l'auditorium, dove aveva appuntamento con Rachel per delle prove straordinarie.

Nonostante i mille pensieri che gli affollavano la mente - Kurt, i campi di lillà, la sua enorme preoccupazione di non essere abbastanza avventuroso, Kurt, la voglia di mettersi in gioco, Kurt, Kurt e ancora Kurt - riuscì comunque a non lasciarsi distrarre troppo e ad arrivare in maniera più o meno dignitosa alla fine delle prove.  Una volta conclusosi quell'incontro straordinario, Blaine avrebbe voluto incontrarsi con Kurt per andare a prendere un caffè - e magari continuare quella conversazione su Taylor Launter e i campi di lillà - ma ricevette una telefonata inaspettata che gli fece cambiare idea.

<< Pronto? >>  rispose curiosamente il moro, non conoscendo il numero che era appena comparso sul display del suo telefonino.

<< Hey, Blaine. >> fece una voce roca dalla parte opposta dell'apparecchio, una voce che Blaine giurava di aver già sentito da qualche parte << Ciao, sono Sebastian. >>

Ah, ecco; ora si spiegava tutto.

<< Oh, ciao Sebastian! Tutto apposto? Come..chi ti ha dato il mio numero?! >>

Sebastian ridacchiò.

<< Me lo sono fatto dare da Nick. >>  spiegò << Spero non ti dispiaccia, avevo voglia di sentirti e non sapevo davvero come mettermi in contatto con te. >>

<< Beh, no. >> farfugliò il moro << Non mi dispiace; sono solo un tantino sorpreso, non me l'aspettavo. >>

<< Te l'avevo detto che volevo vederti di nuovo! >> replicò Sebastian, in tono lievemente malizioso << E in genere, quando voglio una cosa, non sto a pormi troppi problemi: me la prendo e basta! >>

Blaine deglutì e diventò rosso, ben contento del fatto che in quel momento Sebastian non potesse vederlo; avrebbe senza dubbio approfittato della sua vulnerabilità e non era davvero il caso che ciò accadesse.

<< Ascolta, hai da fare adesso? >> domandò poi Sebastian << Io ho appena finito le prove con i Warblers e pensavo che, magari, potremmo vederci per fare due chiacchiere; che ne pensi?! >>

Blaine rimase in silenzio per qualche secondo; non erano esattamente quelli i suoi piani, a dire il vero avrebbe preferito vedersi con Kurt e rimandare quella conversazione ad un altro giorno.

<< Ecco, non so.. >> disse il giovane Anderson, cercando di prendere tempo << In effetti avevo altri progetti, e.. >>

<< Suvvia, Blaine! >> insistette Sebastian << Che fine ha fatto la tua solidarietà con il resto del nido? Una volta che sei un Warbler, lo sei per sempre..ricordi?! >>

Blaine sbuffò;  sapeva che qualunque suo tentativo di ribellarsi sarebbe stato del tutto vano e infatti,  prima ancora che riuscisse a rendersene conto, si ritrovò al Lima Bean assieme a Sebastian, con il suo solito cappuccino medio in mano, osservando il ragazzo discutere animatamente con una cameriera perchè questa si rifiutava di correggere il suo caffè con del liquore.

Blaine ridacchiò, staccandosi dalla fila e dirigendosi verso un tavolo, con Sebastian al suo seguiito.

<< Non riesco a credere che tu abbia chiesto un goccio di liquore nel tuo caffè! >> commentò il moro con fare divertito.

<< Già, mi ero dimenticato che in questa città siete tutti dei provincialotti! >> ribattè Sebastian, rivolgendo a Blaine uno dei suoi soliti sorrisi sghembi << Quando vivevo a Parigi lo bevevo come latte materno! >>

Blaine guardò il ragazzo con espressione allibita; Parigi?! Quante altre cose aveva fatto in soli diciassette anni di vita?!

<< Quando vivevi a... ok..wow! >> esclamò Blaine, mettendosi a sedere.

Sebastian lo imitò, guardandolo negli occhi con espressione divertita.

<< Che c'è?! >> chiese.

<< E' che sei così... beh, anticonformista! >>  rispose Blaine, leggermente imbarazzato.

<< E questo tuo atteggiamento da scolaretto vergognoso?! >>  disse Sebastian di rimando, guardando Blaine con uno sguardo carico di malizia << E' davvero sexy! >>

Blaine sospirò; evidentemente Sebastian stava facendo davvero sul serio e forse era arrivato il momento di mettere in chiaro alcune cose.

<< Ascolta, Sebastian. >> disse, in un tono di voce estremamente serio << Io ho il ragazzo. >>

Sebastian non fece una piega.

<< Non è un problema per me, se non lo è per te. >> rispose con noncuranza, quasi come se Blaine non avesse detto nulla.

<< No, è che tengo davvero molto a lui. >> insistette Blaine, cercando di far cedere il neo Warbler.

Incredibile! Pensava che una volta nominato Kurt, Sebastian avrebbe smesso di fargli tutte quelle avances e di metterlo tanto in imbarazzo, ma evidentemente si sbagliava.

<< Non è necessario che lui lo sappia. >> continuò Sebastian, con estrema sfacciataggine.

Blaine sospirò nuovamente; ma che cosa doveva dire ancora per convincerlo a lasciarlo perdere?!

<< Non vorrei mai rovinare la nostra relazione, in nessun modo! >> esclamò Blaine, cercando di mostrarsi deciso, ma riuscendo solamente a balbettare nervosamente << E' veramente fantastico. >>

<< Chi è fantastico?! >> domandò una voce alle sue spalle.

Blaine sussultò; inutile dire che sapeva benissimo a chi appartenesse quella voce.

<< Tu! >> esclamò immediatamente, voltandosi verso Kurt, che adesso si trovava ad appena un paio di centimetri da lui e lo guardava con espressione particolarmente sorpresa; si stava chiaramente domandando che cosa ci facesse il suo ragazzo al Lima Bean, senza di lui, assieme ad un perfetto sconosciuto << Stavamo proprio parlando di te! >>

Kurt si voltò di scatto verso Sebastian, il quale gli rivolse un sorrisetto strafottente, beccandosi in cambio un'occhiataccia da parte del controtenore.

<< Sebastian, questo è Kurt. >>  disse Blaine, presentando il suo ragazzo al suo nuovo amico - se poi davvero lo si poteva definire tale << Il mio ragazzo, che stavo proprio per.. >>

<< Sì, ho capito! >> rispose Sebastian, guardando Kurt e sorridendo appena.

Il giovane Hummel lo fulminò con lo sguardo, porgendogli la mano con fare quasi minaccioso; Sebastian l'afferrò immediatamente e la strinse, e Blaine avrebbe potuto giurare che in quel momento
Kurt stesse cercando di spezzargli ad una ad una tutte le falangi.

<< Piacere. >> disse il controtenore, in tono fintamente cortese.

Blaine ridacchiò sotto i baffi, dando un sorso al suo cappuccino per mascherare la sua espressione.

<< E Sebastian come lo conosciamo? >> domandò Kurt, facendo una smorfia.

Blaine fece per replicare, ma Sebastian fu più veloce di lui.

<< Ci siamo conosciuti alla Dalton. >> rispose il Warbler, sorridendo << Morivo dalla voglia di conoscere Blaine! Quei Warblers non la smettono mai di parlare di lui; credevo che non potesse essere all' altezza delle aspettative, ma a quanto pare mi sbagliavo! >>

Blaine arrossì nuovamente, non potendo impedirsi di sentirsi ancora una volta estremamente compiaciuto; inutile negarlo, se c'era una cosa in cui Sebastian era davvero bravo, era proprio  lusingare le persone.

Kurt, invece, non sembrava affatto contento di tutte le attenzioni che il nuovo arrivato stava riservando al suo ragazzo.

<< Già, in carne e ossa è ancora più straordinario! >> rispose Kurt, mettendosi a sedere di fianco a Blaine e aggrappandosi al suo braccio con fare possessivo.

Sebastian fece una smorfia, rivolgendo a Kurt uno sguardo quasi di superiorità.

<< Hey ragazzi, che programmi avete per domani sera? >> domandò ad un tratto il giovane Smythe, in tono cortese.

<< Beh, abbiamo le prove del musical scolastico. >> rispose prontamente Kurt << E poi, come ogni sera, facciamo una rigorosa seduta di cura della pelle assieme, per telefono. >>

Sebastian ridacchiò; era chiaro come il sole che si stava trattenendo per non scoppiargli a ridere in faccia in maniera indecente, come avrebbe invece voluto fare.

<< Per quanto la cosa sembri essere davvero sexy >> li schernì il Warbler << Che ne direste di vivacizzare un po' le cose?! Vi procurò un paio di carte di identità false e ce ne andiamo allo Scandals, a Lima Ovest. >>

<< Lo Scandals?! >> esclamò Blaine, con estrema sorpresa; poi aggiunse a bassavoce, rivolgendosi a Kurt  << E' un locale gay. >>

Il ragazzo dagli occhi chiari assunse un'espressione visibilmente perplessa; decisamente non era entusiasta di quella proposta.

<< L'ultima volta che ci sono stato, ho incontrato il ragazzo dei miei sogni sulla pista da ballo! >> aggiunse Sebastian, con sguardo sognante.

<< Che cosa dolce. >> rispose Kurt in tono mellifluo << E state ancora insieme? >>

Lo disse in tono speranzoso, pregando evidentemente che Sebastian desse lui una risposta affermativa;  cosa che ovviamente non avvenne.

<< Purtroppo no. >> rispose Sebastian, con un tono di voce che non sembrava poi neanche troppo dispiaciuto << Ci siamo lasciati circa venti minuti dopo esserci conosciuti. >>

Kurt e Blaine fecero una smorfia, guardando il ragazzo con aria interdetta; Blaine ormai sembrava essersi rassegnato al fatto che quel tipo fosse assolutamente spudorato e privo di qualsiasi scrupolo.

<< Eddai ragazzi, vivete un po'! >> aggiunse Sebastian, con fare ammiccante.

<< Ci piacerebbe molto, Sebastian. >> rispose Blaine, sorridendo impacciatamente << Grazie per l'offerta, è davvero gentile da parte tua, ma..  >>

Si interruppe e si voltò verso Kurt, il quale teneva ancora il suo sguardo fisso su Sebastian, con la tipica espressione di chi sta seriamente meditando di commettere un omicidio.

<< Ma questo non è esattamente il nostro genere di cose, ecco. >> concluse Blaine, balbettando nervosamente.

Sperava che l'argomento cadesse lì, ma Kurt lo sorprese ulteriormente, voltandosi verso di lui ed esclamando allegramente: << Facciamolo! >>

<< Cosa?! >> 

Blaine guardò Kurt come se avesse appena detto chissà quale assurdità e, in effetti, era più o meno così; loro due, in un locale gay?! Kurt doveva essere chiaramente impazzito, non c'era alcun dubbio!

<< Certo! >> rispose Kurt, sorridendo << Insomma, abbiamo un sacco di punti su quella lista da cancellare, no?! >>

Ridacchiò e poi si rivolse nuovamente a Sebastian, col suo solito sguardo omicida.

<< Ci saremo. >> rispose, raccogliendo al volo la sfida del suo rivale.

Sebastian sorrise, con una certa strafottenza; evidentemente Kurt non lo spaventava neanche un po'.

<< Grandioso! >> esclamò.

Blaine si morse un labbro, con fare incerto.

<< Sì..grandioso. >> mormorò, con voce tremolante.

Non era affatto certo di aver fatto la cosa giusta, temeva che le cose sarebbero andate davvero male; ovviamente capiva perfettamente perchè Kurt avesse accettato la proposta di Sebastian, era abbastanza evidente che non si fidasse di lui e che volesse controllarlo.. ma andare addirittura in quel locale?! Blaine non ci aveva mai messo piede in tutta la sua vita - e come avrebbe potuto? I minorenni non erano ammessi in posti del genere - ma ne aveva spesso sentito parlare e non era del tutto sicuro di voler sperimentare quell'esperienza sulla sua pelle.

<< Beh, allora vi saluto ragazzi. >> disse poi Sebastian, prendendo il suo caffè e alzandosi in piedi << Non voglio essere d'intralcio ai due piccioncini! Blaine, quella chiacchierata fra Warblers la faremo un'altra volta, magari proprio domani sera, che ne pensi?! >>

<< Sì, certo. >> rispose Blaine, facendo segno di sì con la testa, mentre il braccio di Kurt si stringeva maggiormente attorno al suo.

Sebastian sorrise e gli fece un occhiolino.

<< Ti farò avere le vostre carte d'identità nel pomeriggio. >> disse << Ci vediamo domani, ragazzi. >>

Blaine lo salutò con un cenno del capo, mentre Kurt lo apostrofò con un acutissimo: << Ciao ciao Sebastian. >> accompagnato da un impercettibile << Ti odio. >> che solamente Blaine riuscì  sentire.

Non appena il terzo incomodo se ne fu andato, Kurt si voltò verso Blaine e gli rivolse un'occhiataccia.

<< Beh, chi era quel tipo? >> domandò in tono stizzito << E per favore, non rispodere semplicemente " Sebastian", questo l'ho già capito! >>

Blaine sospirò.

<< Ci siamo incontrati l'altro giorno alla Dalton. >> rispose << Si è trasferito da poco e a quanto pare tutti i ragazzi gli hanno parlato molto bene di me. Voleva semplicemente scambiare quattro chiacchiere, da Warbler a Warbler; gli servivano dei consigli. >>

Kurt scoppiò in una risatina isterica.

<< Consigli?! Blaine, amore mio, trovo che la tua ingenuità sia davvero adorabile..ma in questo momento sarebbe molto più utile se tu ti svegliassi! Quel tipo ti stava mangiando con gli occhi, vuoi forse dirmi che non te ne sei accorto?! >>

Blaine alzò gli occhi al cielo; certo, se ne era accorto, ma non credeva che fosse il caso di fare tutte quelle storie! Era un tantino imbarazzato da tutte quelle attenzioni, forse era anche lusingato - anzi, lo era decisamente - ma non avrebbe avuto alcuna intenzione di cedere e confidava nel fatto che prima o poi Sebastian si sarebbe stancato.

<< Allo perchè hai accettato di andare in quel locale? >> domandò Blaine confusamente << Non mi sembravi entusiasta all'idea di rivedere Sebastian. >>

Kurt rimase per un attimo in silenzio e poi fece spallucce.

<< Beh, tu non hai detto di voler essere avventuroso?! >> farfugliò il ragazzo dagli occhi chiari << Questa è un'avventura e ti sto proponendo di viverla insieme! Hai intenzione di darmi buca, per caso?! >>

Blaine sospirò profondamente.

<< No, certo che no. >> rispose << Ma non sono del tutto sicuro che sia una buona idea. >>

<< Oh, lo è eccome! >> ribattè Kurt, avvinghiandosi ulteriormente al suo braccio << E ti avverto, se quel Sebastian prova ad allungare anche un solo dito, io lo farò pentire di essere nato! >>

Blaine abbozzò un sorriso e sospirò nuovamente.

Decisamente quella non era stata una decisione saggia e sentiva che da lì alla sera successiva, avrebbe avuto modo di pentirsi per aver accettato quell'assurda proposta.
 
 

*
 
 

<< Wow, così questo è la Scandals... beh, un bel posticino! Non trovi, Blaine? >>

Blaine fece una smorfia, mentre Kurt parcheggiava la macchina nel parcheggio adibito ai clienti del locale; si guardò nervosamente intorno, un brivido che gli percorse rapidamente tutta la schiena.

Non era mai stato in quella zona di Lima ed effettivamente ne capiva molto bene il motivo; non c'era un'anima in giro, tutto era completamente buio e deserto, e di sicuro quello non era sicuramente il quartiere più tranquillo e sicuro della città. I due ragazzi scesero dalla macchina, tirando fuori dalla tasta dei rispettivi pantaloni le carte d'identità false che Sebastian gli aveva procurato.

<< Chazz Donaldsworth?! >> sbaraitò Kurt, guardando il suo documento e storcendo la bocca << Non mi somiglia neanche! >>

<< Non preoccuparti, sulla mia c'è scritto che ho trentotto anni! >> rispose Blaine, cercando di tranquillizzare il suo ragazzo << Funzioneranno. >>

<< Ok. >>

Blaine sospirò e i due ragazzi si fermarono di fronte alla porta d'ingresso del locale, indugiando per qualche istante prima di decidersi ad entrare. Quella era decisamente una situazione imbarazzante e nessuno deI due sapeva esattamente come gestirla; Blaine guardò il suo ragazzo, in cerca di conforto.

<< Su, coraggio. >> disse Kurt, sorridendo e dandogli una pacca sulla spalla << Andiamo. >>

Blaine chiuse gli occhi e inspirò profondamente, prima di decidersi ad aprire la porta ed entrare dentro al bar, immediatamente seguito da Kurt. Non appena entrati, i due ragazzi vennero intercettati dal buttafuori, che allungò una mano verso di loro, intimando silenziosamente di porgere lui i loro documenti.

I due adolescenti obbedirono e l'uomo studiò attentamente i documenti e poi i loro proprietari. 

Blaine sussultò; si vedeva chiaramente che quel tipo non era affatto convinto, ma continuava a sperare che avrebbe lasciato correre. Del resto, in un luogo del genere, era improbabile che i buttafuori fossero così fiscali. E, in effetti, dopo qualche secondo vennero fatti entrare nel locale senza il minimo problema.

<< Divertitevi. >> disse l'uomo, con un tono di voce piuttosto spento << E' il mercoledì delle Drag Queen. >>

Blaine strabuzzò gli occhi.

<< Grandioso. >> rispose, senza un briciolo di convinzione.

Poi lui e Kurt si fecero strada nel locale, guardandosi nervosamente intorno; in effetti, quel posto non era esattamente come Blaine se lo era immaginato: a parte che per qualche Drag Queen, le altre persone sembravano clienti abituali di qualsiasi altro bar comune e nessuno di quegli avventori si stava comportando in maniera inappropriata o fin troppo fuori dal comune.

<< Non è poi così scandaloso. >> commentò Blaine, rivolgendosi a Kurt.

Il controtenore sorrise e fece spallucce.

<< Au contraire. >> rispose << Guarda tutte queste affascinanti Drag Queen! >>

Blaine continuò a guardarsi intorno; non ne aveva mai viste così tante tutte insieme prima d'ora.

<< Guarda, c'è una Cher... e poi una Tina Turner... e... quella è Lucy, oppure Riva? >>

Blaine guardò in direzione di una Drag Queen con tanti capelli rossi spettinati, che si trovava dalla parte opposta del bar.

<< E' Ginger, di Gilligan's Island. >> rispose Blaine, ricominciando poi a guardarsi intorno << Hey, ecco Sebastian! >>

Kurt fece una smorfia, mentre i due si avvicinavano al bancone del bar, dove era per l'appunto seduto Sebastian, con in mano una bottiglia di birra; non appena il ragazzo li vide, rivolse loro un enorme sorriso, che Blaine avrebbe potuto giurare essere diretto prevalentemente a lui.

<< Non mi piace per niente quel tipo. >> commentò Kurt, con disapprovazione.

Blaine fece spallucce.

<< Dai, è innocuo. >> rispose, e lo pensava davvero.

Certo, Sebastian sapeva essere davvero insistente ed inopportuno, ma che cosa avrebbe mai potuto fare?! Non lo avrebbe sicuramente violentato nel bel mezzo della pista da ballo e poi, in caso di pericolo, ci sarebbe stato comunque Kurt a proteggerlo.

Non appena i due ragazzi furono abbastanza vicini, Sebastian rivolse loro un secondo e caloroso sorriso d'accoglienza.

<< Una birra per Blaine >> disse, porgendo al moro una bottiglia << E per Kurt, uno Shirley Temple con ciliegine extra. >>

Porse a Kurt un bicchiere colmo fino all'orlo, adornato da un ombrellino di colore rosa.

<< Mi hanno detto che sei tu il guidatore designato. >> aggiunse Sebastian << Come sempre, del resto. >>

Kurt fece un sorrisino forzato, al quale Blaine non fece minimamente caso, ma che Sebastian percepì chiaramente come un evidente segnale di astio nei suoi confronti. 

E, naturalmente, il ragazzo era pronto a raccogliere la sfida.

<< Brindiamo, ragazzi! >> esclamò, issando per aria la sua bottiglia di birra << Alla vita glamour! >>

Kurt e Blaine dettero un primo sorso alle loro bevande, poi Blaine ricominciò a guardarsi intorno curiosamente.

<< Beh, questo posto è decisamente diverso da come me lo aspettavo! >> commentò << Se devo essere sincero, è tutto molto pià di tranquillo di quanto pensassi. >>

Sebastian rise.

<< Beh, che cosa ti aspettavi?! >> domandò in tono divertito << Orrore e depravazione?! >>

<< No, certo che no! >> rispose Blaine, ridendo a sua volta << Diciamo solo che mi aspettavo un po' più di...movimento, ecco! >>

Sebastian gli rivolse un sorrisino ammiccante.

<< Per quello c'è tempo. >> disse, in tono allusivo << Intanto, se vuoi, possiamo iniziare con quattro salti in pista! Che ne pensi? >>

Blaine si voltò verso Kurt, che aveva smesso di bere il suo cocktail e giocherellava nervosamente con l'ombrellino.

<< Ecco, non lo so. >> balbettò il moro << Tu che ne pensi, Kurt? >>

Kurt fece spallucce.

<< Non devi chiedermi il permesso, Blaine. >> disse << Personalmente, preferisco aspettare un po'; sai, sono appena arrivato e ho bisogno di ambientarmi. >>

Blaine annuì e si mise a sedere su di uno sgabello.

<< Allora, non ti dispiace se aspettiamo un altro po' ? >> domandò a Sebastian, dopo aver dato un altro sorso alla sua birra << Giusto il tempo per ambientarci. >>

<< Ma certo! >> rispose Sebastian, sedendosi di fianco a lui << Infondo, abbiamo tutta la sera a nostra disposizione! >>

Blaine sorrise e mandò giù un altro sorso di birra, rivolgendo poi uno sguardo complice a Kurt, cercando così di rassicurarlo; probabilmente si erano entrambi preoccupati inutilmente, la serata si prospettava decisamente positiva e non c'era davvero motivo per agitarsi tanto.

Per tutta l'ora successiva continuarono a parlare del più e del meno, ridendo e scherzando tranquillamente come amici di vecchia data - anche se Kurt non sembrava esserne poi tanto contento - e continuando a bere; a dire il vero, forse Blaine avrebbe dovuto darci un taglio con le birre, dal momento che nel giro di un' ora era arrivato a scolarsene tre e che la sua lucidità cominciava lentamente a vacillare.

Kurt aveva provato a fermarlo  ( "Blaine, devo ricordarti come diventi quando bevi troppo?!" ) , ma naturalmente tutti i suoi tentativi furono inutili e Blaine si ritrovò ben presto notevolmente ubriaco, a ballare da solo con Sebastian, mentre Kurt osservava la scena dal bancone, a dir poco livido di rabbia.

Un paio di volte aveva persino cercato di convincere Kurt ad unirsi a loro, lanciandogli delle occhiatine eloquenti dalla pista da ballo, ma questi aveva preferito rimanere al suo posto, con il suo solito cocktail fra le mani. E Blaine aveva preferito continuare a ballare con Sebastian, completamente avvolto dai fumi dell'all'alcool, completamente ignaro di tutto quello che accadeva intorno a sè.

<< Te la cavi davvero bene come ballerino! >> disse Sebastian, mentre Blaine gli volteggiava intorno a tempo di musica << Ora capisco perchè nei Warblers tutti ti adoravano! >>

Blaine ridacchiò, continuando a muovere le braccia a ritmo di musica.

Poi, ad un certo punto, si voltò verso Kurt e lo vide intento a chiacchierare con un tipo - che sicuramente, da sobrio, avrebbe immediatamente riconosciuto come Dave Karofsky - , in maniera piuttosto tranquilla ed amichevole. Si morse un labbro, continuando a guardare il suo ragazzo con fare ammiccante; aveva ballato abbastanza con Sebastian, adesso voleva Kurt, lo voleva a tutti i costi sulla pista da ballo assieme a lui.

Il ragazzo dagli occhi chiari lo guardò e Blaine gli rivolse un sorrisetto ed uno sguardo maliziosi, che stavano chiaramente a significare " Vieni qui, ti desidero immensamente" ; Kurt sorrise a sua volta e dopo aver messo da parte il suo drink, si allontanò dal bancone per dirigersi verso di lui con passo deciso, frapponendosi fra lui e Sebastian.

Il giovane Warbler cercò più di una volta di riavvicinarsi a Blaine, ma Kurt non gliede diede minimamente modo, continuando a ballare corpo a corpo col suo fidanzato e lanciando di tanto in tanto occhiate velenose al suo rivale - il tutto, naturalmente, sotto gli occhi ignari di Blaine, troppo ubriaco per capire che cosa stesse succedendo esattamente.

Le cose andarono avanti così a lungo, fino a che non si fece troppo tardi e Kurt e Blaine dovettero tornare a casa - con immensa gioia di Kurt, che non ne poteva davvero più di avere Sebastian fra i piedi - ; il giovane Smythe salutò i due fidanzati calorosamente, promettendo loro che si sarebbero rivisti la sera della prima di "West Side Story".

Una volta usciti dal locale, Blaine dovette aggrapparsi a Kurt e sorreggersi al suo braccio per evitara di cadere a terra; era talmente brillo che a sento si teneva in piedi.

<< Questa è la migliore notta della mia vita! >> esclamò Blaine, con il tono della voce completamente alterato dal suo stato di ubriachezza << Sul serio, la migliore notte della mia vita! Voglio vivere qui...voglio vivere qui e voglio fare arte, e voglio... insomma, voglio aiutare la gente! >>

Kurt scoppiò a ridere.

<< Di sicuro con quel fiato potresti aiutare la gente ad accendere il fuoco! >> commentò, facendo una smorfia.

Blaine lo guardò con espressione di disappunto, nel frattempo che il duo raggiungeva la macchina di Kurt.

<< Andiamo, ho bevuto solo una birra! >> si difese Blaine, per quanto il suo totale stato di ebbrezza non lo giustificasse minimanente.

<< Sì certo, come no. >> rispose Kurt con sarcasmo, aprendo la portiera della macchina.

Blaine lo guardò con espressione vogliosa; non sapeva se fosse per via di tutto l'alcol che aveva in corpo o semplicemente per il fatto che Kurt in quel momento fosse sexy come non mai, in ogni caso il giovane Anderson avvertì un istinto improvviso di saltare letteralmente addosso al suo ragazzo.

<< Baciami.. >> mormorò Blaine, afferrando Kurt per i fianchi e avvicinando lentamente il viso al suo << Baciami. >>

<< Cosa?! Oh..no, no, no, no! >> protestò Kurt, tirandosi indietro e afferrando il suo ragazzo per le spalle << Andiamo, tu stai dietro..coraggio! >>

Blaine non si scoraggiò e si avvicinò nuovamente a Kurt, sfiorando appena appena il suo collo con le labbra; ma il controtenore continuò a desistere.

<< Stai dietro! >> ripetè Kurt, alzando il volume della voce << Sdraiati, così almeno ci saranno meno probabilità che tu vomiti. >>

Riuscì finalmente a spingerlo dentro la macchina, ma prima ancora che potesse richiudere la portiera, Blaine lo afferrò per la camicia e lo trascinò dentro, cercando ancora una volta di baciarlo.

<< Ok, ok... fermati! >> esclamò Kurt, dimenandosi freneticamente mente Blaine si avventava con le slabbra sul suo collo, riuscendo persino a lasciarvi qualche leggero segno rossiccio << Blaine, okay... tieni le mani a posto! >> 

Blaine ignorò completamente le richieste del suo ragazzo, continuando così a depositare baci umidicci sul suo collo, mentre con le mani andava ad accarezzargli i fianchi ed il sedere; Dio, erano secoli che desiderava farlo, praticamente da quando lui e Kurt si erano messi assieme! Trovava che il suo ragazzo avesse un corpo maledettamente sexy e detestava di non poter avere libero accesso a determinate zone.

<< Kurt...dai Kurt, facciamolo! >> disse all'improvviso, con voce quasi sussurrata, mentre il controtenore continuava a dimenarsi.

<< No, no... Blaine.. >>

<< Eddai, Kurt.. io ti voglio... ti voglio tantissimo! >>

Ed era vero, Blaine in quel momento voleva davvero Kurt, più di ogni altra cosa al mondo; lo voleva da sempre, da sempre desiderava poter esplorare ogni centimetro del suo corpo, assaporare fino in fondo il sapore della sua pelle e poterlo sentire suo, solo suo. Suo e basta.

<< Blaine, smettila! >> 

<< Kurt, ascolta! >> Blaine si tirò leggermente su e prese il viso di Kurt fra le mani, che stava ancora protestando << Lo so che volevi farlo in un campo di lillà, con la colonna sonora di Sting in sottofondo e tutto il resto, ma che importa di dove siamo?! Quello che conta siamo soltanto noi, giusto?! >>

<< Appunto, la cosa importante siamo noi! >> sbottò Kurt, strattonandolo e tirandosi indietro, uscendo velocemente dalla macchina << Ed è per questo che non voglio farlo la notte in qui tu hai passato la metà del tempo a ballare con un altro ragazzo, e sei talmente ubriaco che non ti ricorderesti niente domattina! >>

Blaine si affacciò fuori dallo sportello e guardò Kurt confusamente; aveva un aspetto a dir poco furioso e Blaine non riusciva davvero a capirne il motivo.

<< Perchè mi stai urlando contro? >> domandò il moro, con una certa irritazione.

<< Perchè non ho mai avuto meno voglia di adesso di entrare in intimità con qualcuno! >> rispose Kurt rabbiosamente << E i casi sono due: o non riesci ad accorgertene, oppure non ti importa niente! >>

Blaine guardò Kurt con espressione allibita, senza dire niente; come poteva anche solamente pensare che non gliene importasse niente di lui?! Se Blaine voleva così tanto essere in intimità con Kurt, era evidente che gliene importava qualcosa, no?! Possibile che Kurt questo non lo capisse?!

Il giovane Anderson fece una smorfia ed uscì rapidamente dalla macchina, allontanandosi.

<< Dove stai andando?! >> domandl Kurt ansiosamente.

<< Mi dispiace di aver cercato di essere spontaneo e divertente! >> strillò Blaine con sarcasmo, allargando le braccia con fare esasperato.

Kurt lo guardò da lontano, con espressione quasi terrorizzata; sembrava quasi che avesse paura di perdere Blaine da un momento all'altro, e probabilmente se Blaine fosse stato abbastanza lucido gli sarebbe corso incontro e lo avrebbe abbracciato, rassicurandolo e dicendogli che era tutto apposto e che non doveva preoccuparsi di niente.

Purtroppo, però, Blaine non era abbrastanza lucido.

<< C-credo che me ne tornerò a casa a piedi. >> disse, voltando poi le spalle al suo ragazzo ed allontanandosi.

Non si voltò neanche quando sentì Kurt strillare a pieni polmoni il suo nome, con un tono di voce che avrebbe letteralmente spezzato il cuore di chiunque; anche il suo, probabilmente, se solo in quel momento l'alcool non lo avesse reso così orgoglioso e cocciuto.

Continuò a camminare imperterrito per la sua strada, senza preoccuparsi del fatto che Kurt potesse essere in lacrime o che ce l'avesse a morte con lui; da sobrio naturalmente non si sarebbe mai comportato così, ma in quel momento, con tutto l'alcool che aveva in corpo, Blaine non riusciva proprio ad essere razionale.

Credeva che, tutto sommato, Kurt lo avrebbe capito; ok, forse Blaine era stato davvero un po' inopportuno a chiedergli di consumare la loro prima volta in macchina, in quello squallido parcheggio di fronte a quello squallido bar, ma non era certo sua intenzione ferirlo! Blaine amava Kurt, più di ogni altra cosa al mondo, e non voleva assolutamente approfittarsi di lui.

Sperava che questo Kurt lo avesse capito, invece a quanto a pare si era sbagliato.

Ma forse, ad essere sinceri, Blaine non si sarebbe mai comportato in quel modo se non avesse bevuto tutte quelle birre; certo, voleva davvero fare l'amore con Kurt, era stupido e perfettamente inutile negarlo.. ma anche da sobrio avrebbe cercato di convincerlo a farlo in macchina, senza preoccuparsi delle protezioni o di rendere quel momento davvero magico, speciale ed indimenticabile per entrambi?!

Blaine sbuffò.

Era già arrivato a metà strada e ancora non era riuscito a fare piena luce sui suoi pensieri; probabilmente dipendeva tutto dal fatto che fosse ancora mezzo ubriaco e che la testa gli facesse troppo male per poter effettivamente ragionare. Forse avrebbe dovuto aspettare la mattina dopo, quando ormai gli affetti della sbornia sarebbero passati e lui avrebbe avuto tutto il tempo per riflettere a mente lucida.

Quando finalmente raggiunse casa sua - non meno di un'ora più tardi - Blaine si precipitò in camera sua e si gettò sul suo letto, sfilandosi le scarpe e rannicchiandosi poi fra le coperte, completamente vestito; era semplicemente troppo distrutto per fare qualsiasi altra cosa e sperava semplicemente che il resto della notte passasse il più velocemente possibile, così che la mattina dopo potesse finalmente fare un po' ordine nella sua testa e rimediare a tutti i casini commessi quella notte.
 
 


*
 
 

Quando Blaine si risvegliò, la mattina dopo, ebbe come la sensazione di essere stato travolto da un camion; la testa gli faceva ancora molto male e per quanto ormai la sbornia fosse completamente passata e lui fosse nuovamente in grado di ragionare in maniera piuttosto lucida, si sentiva ancora parecchio frastornato.

Si rigirò più e più volte fra le coperte, sbuffando e mugolando, senza volersi decidere ad alzarsi; credeva che non fosse un'ottima idea, quella mattina sarebbe stato molto meglio restarsene a casa e cercare di rimettersi in forze. 

Inoltre, si vergognava da morire a farsi vedere da Kurt, dopo quello che era successo. 

Non ricordava con esattezza ogni singolo dettaglio della serata, ma sapeva perfettamente di essersi ubriacato e comportato da perfetto idiota; con che coraggio avrebbe potuto presentarsi a scuola quella mattina e guardare Kurt negli occhi?! Sarebbe stato un miracolo se Kurt non avesse deciso di lasciarlo, dopo quella serata disastrosa.

Blaine sbuffò sonoramente e ficcò la testa sotto il cuscino; solo in quel momento si rendeva conto di quanto stupido fosse stato, con tutta quella storia dell'essere avventuroso e vivere tutte le esperienze che la vita gli avrebbe offerto! Aveva voluto dimostrare a sè stesso di poter essere intraprendente, e aveva finito col ferire Kurt a morte.

Non aveva mai fatto niente di così stupido in tutta la sua vita; nel profondo dentro di sè sapeva benissimo quanto anche Kurt lo desiderasse, sarebbe stato sufficiente aspettare il momento giusto e sarebbe stato tutto perfetto, tutto esattamente come avevano sempre sognato.

Ma adesso Blaine aveva rovinato tutto.

Passò il resto della giornata a letto, alzandosi solamente per prepararsi da mangiare, andare al bagno e rispondere al telefono; i suoi genitori lo chiamarono ben quattro volte e ogni volta Blaine dovette faticaere parecchio per far credere loro che fosse tutto apposto e che non c'era nulla di cui preoccuparsi.

Kurt non chiamò neanche una volta - e ovviamente lui aveva troppa paura di una sua reazione per fare il primo passo - ma in compenso Blaine ricevette una telefonata da parte di Wes, che dopo aver ascoltato il suo racconto sulla loro tragica disavventura allo Scandals, non si fece alcuno scrupolo a fargli una bella ramanzina.

Blaine perse il conto dei minuti trascorsi al telefono con il suo amico, sentendosi ripetere fino alla nausea quanto fosse stato sciocco ed irresponsabile e quanto Kurt avesse tutte le ragioni per essere arrabbiato e per non voler fare immediatamente pace con lui ( " Al posto suo, io non ti parlerei per una settimana intera, aspettando che tu venga a strisciare ai miei piedi e ad implorare perdono" ).

Quando finalmente la conversazione finì, il moro non potè che esserne estremamente sollevato e potè così continuare a vegetare nel suo letto per il resto della giornata, continuando a maledirsi mentalmente per tutte le sciocchezze che aveva fatto e pregando con tutto il cuore che Kurt, prima o poi, avrebbe deciso di perdonarlo.

Dopo quell'interminabile giornata di pensieri negativi e riflessioni arrivò venerdì, e con esso anche la prima di "West Side Story" ; la mattina Blaine riuscì facilmente ad evitare di affrontare Kurt, dal momento che vi erano le prove generali dello spettacolo e che Artie non lasciò loro neanche il tempo di respirare.

Gli unici momenti che riuscì a trascorrere assieme a Kurt furono quelli che condividevano sul palcoscenico, durante i quali avviamente non ebbero alcun modo di parlare, e così quando arrivò finalmente il momento del loro debutto, i due fidanzati non si erano ancora rivolti una sola parola.

Mancavano ormai pochi minuti all'inizio dello spettacolo e il teatro era pieno zeppo di gente: compagni di scuola, professori, parenti, amici venuti da fuori - e Blaine fu molto felice di notare che tutti i Warblers erano presenti; nessuno escluso, anche Sebastian si era unito alla compagnia - e persone sconosciute che aveva semplicemente sentito parlare dell'avvevimento ed erano curiosi di assistere.

Un pubblico immenso e pieno di aspettative per quella serata, aspettative che Blaine e Rachel non erano sicuri di poter soddisfare.

<< Ci tengo ad informarti del fatto che la tua Maria ti ha deluso. >> disse mestamente Rachel, mentre lei e Blaine erano intenti a dare gli ultimi ritocchi al trucco << Sono ancora vergine. >>

Si voltò verso Blaine in cerca di conforto e il ragazzo le sorrise piuttosto impacciatamente, mettendo da parte il pennello del fard.

<< E il tuo Tony ha deluso te. >> rispose tristemente << Anche io. >>

<< Ascolta, il pubblico non è stupido! >> esclamò Rachel << L'unica soluzione sensata è quella di cancellare lo spettacolo! Preferisco mandare tutti quanti a casa, piuttosto che dar loro un'esibizione piatta e completamente priva di autenticità! >>

Blaine sospirò. 

Quella di Rachel era un' idea davvero folle, ma in effetti sembrava la sola cosa logica da fare in quel momento; non avevano vissuto nessuna delle esperienze di Tony e Maria, come avrebbero potuto essere credibili di fronte al pubblico?! Avrebbero solamente rischiato di rovinare il lavoro di tutti quei mesi.

<< Cinque minuti! >> 

Artie arrivò improvvisamente alle loro spalle, intimando loro di muoversi, perchè lo spettacolo doveva iniziare. Blaine e Rachel si scambiarono uno sguardo rassegnato: ormai era troppo tardi per tirarsi indietro.

<< Rachel, scurisciti le sopracciglia... e tu, Blaine, dacci un taglio col fard! >>

Blaine fece una smorfia e finì di truccarsi, mentre Rachel al suo fianco farfugliava qualcosa sul fatto che le sue sopracciglia fossero perfette; una volta che entrambi furono pronti, i due ragazzi si scambiarono un ennesimo sguardo preoccupato.

<< Immagino che non ci sia rimasto più nient' altro da fare. >>  disse Blaine a mezza voce << Dobbiamo andare in scena. >>

Rachel sospirò profondamente.

<< Credo che tu abbia ragione. >> ammise << Come si suol dire, " Lo spettacolo deve andare avanti". >>

Blaine abbozzò un sorriso e afferrò la mano della sua amica.

<< Qualunque cosa accada stasera, prometto di restare al tuo fianco. >> disse, stringendo forte la presa << Te lo prometto. >>

Rachel lo guardò e sorrise a sua volta.

<< Grazie. >> mormorò.

Poi i due abbandonarono i camerini e raggiunsero le loro postazioni dietro le quinte, sempre tenendosi per mano. Furono piuttosto sollevati nel vedere che non erano i soli ad essere nervosi e che anche tutti gli altri erano notevolmente in ansia per lo spettacolo; soprattutto Artie, che continuava a guardarsi intorno con aria letterlamente terrorizzata, quasi come se avesse paura che da un momento all'altro potesse sbucare un mostro da dietro le quinte.

Blaine sorrise; trovava davvero adorabile il fatto che il suo amico, nonostante per tutte quelle settimane di prove non avesse fatto altro che dare ordini a tutti, mostrandosi sempre così sicuro di sè e spavaldo, adesso fosse così in ansia e preoccupato per il suo spettacolo.

Fortunatamente ci volle poco per tranquillizzarlo; i ragazzi avevano preparato una sorpresa per lui, un enorme mazzo di rose gialle, per ringraziarlo dello splendido lavoro che aveva fatto e per dirgli quanto tutti fossero fieri ed orgogliosi di essere stati diretti da un ragazzo incredibile e talentuoso come lui.

Fu davvero bello vedere Artie così felice ed emozionato e fu anche abbastanza da infondere a tutti quanti il coraggio di cui avevano bisogno per andare finalmente in scena.

<< Bene, siamo tutti pronti?! >> strillò allegramente Artie << Ai vostri posti: si comincia! >>
 
 
 

*
 


Nonostante la preoccupazione iniziale di Blaine e Rachel, lo spettacolo andò benissimo; il pubblico era assolutamente in visibilio, sembrava quasi che stessero assistendo ad un vero spettacolo i Broadway, a giudicare dall'entusiasmo e dagli applausi scroscianti.

Ci furono standing ovation per tutti, nessuno escluso: i Jets e gli Sharks, Mike Chang con le sue sorprendenti doti canore (oltre che di ballerino) , Santana - che si era rivelata essere un' Anita perfetta - e Puck, Kurt  ( per lui gli applausi furono davvero tantissimi e Blaine non potè che sentirsi estremanente orgoglioso del suo ragazzo, anche se ancora non si rivolgevano la parola ) e naturalmente Blaine e Rachel, che a discapito di tutte le loro paure, furono assolutamente perfetti.

Ci misero un po' a capirlo, ma alla fine si resero conto entrambi che non avevano davvero bisogno di vivere tutte quelle avventure di cui aveva parlato Artie, per poter essere credibili; non era davvero il sesso la chiave di tutto quanto, ma l'amore: l'amore che Tony e Maria provavano l'uno per l'altro, quell'amore talmente forte da resistere a qualsiasi ostacolo, quell'amore così puro ed intenso, tipico delle anime gemelle.

Blaine e Rachel non avevano bisogno di altro; avevano entrambi trovato la propria anima gemella, proprio come Tony e Maria, e la sola cosa che dovevano fare era attingere alla loro realtà e far rivivere su quel palco le proprie emozioni, tramutandole in quelle dei loro stessi personaggi.

Fu proprio grazie a quella consapevolezza che i due adolescenti riuscirono a sbalordire il pubblico con la loro esibizione, ricevendo inoltre moltissimi complimenti anche dai tre registi e dal professor Shuester, orgogliosissimo di tutti i suoi ragazzi e del brillante lavoro che avevano fatto.

Purtroppo, però, Blaine non riusciva ancora ad essere del tutto soddisfatto di sè stesso; nonostante tutti i complimenti ricevuti e la sua effettiva consapevolezza di essere stato davvero un ottimo Tony, sentiva di non esserlo stato fino in fondo e di avere ancora un sacco di cose su cui lavorare, per poter migliorare.

Per questo motivo, dopo che tutti gli spettatori se ne erano andati e gli attori erano ancora intenti a cambiarsi e a struccarsi, Blaine era corso nuovamente in auditorium, con la sua tenuta da danza indosso, per esercitarsi con alcuni passi che quella sera gli avevano creato non poche difficoltà.

Erano ormai diversi minuti che stava provando, quando ad un tratto sentì una voce alle sue spalle - una voce acuta e vellutata, che Blaine non potè che riconoscere immediatamente - domandare dolcemente: << Non dovresti essere a festeggiare in questo momento?! >>

Blaine si voltò: Kurt era a pochi passi da lui, con indosso i suoi soliti abiti di tutti i giorni, il ciuffo perfettamente curato e un colorito roseo sulle guance; non sembrava neanche che fosse reduce da uno spettacolo.

<< Devo esercitarmi con questo passo. >> spiegò << Stasera l'ho sbagliato, so che posso farlo meglio! >>

<< E' questa la bellezza del teatro! >> esclamò Kurt, mentre Blaine provava ancora una volta quel passo << Domani sera potrai ricominciare tutto da capo e metterti di nuovo alla prova! >>

Blaine interruppe i suoi allenamenti e si fermò, senza però volersi decidere a guardare Kurt negli occhi; era strano, sembrava quasi che i due non avessero litigato affatto, eppure Blaine si sentiva ancora terribilmente a disagio.

<< Personalmente trovo che tu e Rachel siate stati entrambi perfetti! >> aggiunse Kurt, sorridendo timidamente.

Blaine si decise finalmente a voltarsi e rivolse al suo ragazzo un lieve sorriso imbarazzato.

<< Grazie. >> sussurrò << Il tuo agente Krupke è stato fantastico; hai fatto venire già il teatro dagli applausi! >>

<< Beh, non posso proprio evitare di attirare l'attenzione, mi dispiace! >> rispose Kurt con fare divertito; sembrava quasi che si fosse improvvisamente rilassato e che quella tensione iniziale stesse pian piano scemando.

Blaine non potè fare altro che guardare il suo ragazzo con adorazione, rivolgendogli un ennesimo sorriso.

<< Non scusarti, è stato grandioso. >>  mormorò, per poi rimanere nuovamente in silenzio e guardare Kurt dritto negli occhi.

Il controtenore stette a sua volta in silenzio per qualche secondo, per poi esclamare con un' alzata di spalle e piuttosto distrattamente: << Tutti i tuoi amici erano qui, stasera: i Warblers... Sebastian... lo spettacolo è piaciuto a tutti. >>

Blaine non rispose, mordendosi piuttosto un labbro e gettando ancora una volta lo sguardo a terra, del tutto privo della forza di guardare negli occhi il suo ragazzo. In quel momento si sentiva ancora di più uno stupido di quanto non avesse fatto negli ultimi due giorni; non solo aveva praticamente assalito Kurt sul sedile posteriore della sua macchina, ma non si era minimanente accorto di quanto il suo ragazzo stesse soffrendo a causa di Sebastian.

Blaine aveva sottovalutato il problema, dando per scontato il fatto che Kurt si fidasse di lui e che fosse abbastanza sicuro di sè e dei loro sentimenti da non preoccuparsi affatto di quel fastidioso terzo incomodo; invece, come al suo solito, non aveva capito niente.

Ancora una volta si era comportato da egoista, mettendo al primo posto i suoi bisogni ed ignorando completamente i sentimenti altrui; speravo solo che Kurt sarebbe stato disposto a perdonarlo.

<< Vieni qui. >> disse, alzando nuovamente lo guardo verso Kurt e facendogli un cenno col braccio.

Il ragazzo dagli occhi chiari si avvicinò, guardandolo curiosamente.

<< Dammi la mano. >> Blaine afferrò la mano destra di Kurt e la guidò dolcemente fino al suo petto << E mettitela sul cuore. >>

Fu un gesto del tutto spontaneo, Blaine sperava che in qualche modo Kurt avrebbe capito quanto si sentiva in colpa e avrebbe accettato di perdonarlo, anche se il comportamento del suo ragazzo lo aveva tanto ferito.

<< Proprio come la canzone? >>  domandò Kurt, cogliendo al volo la citazione.

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< Come la canzone. >>
 
 
Make of our hands one hand
Make of our hearts one heart
 

<< Kurt. >> disse Blaine, guardando il giovane Hummel dritto negli occhi << Sebastian non significa niente per me!  >>

Kurt sospirò, profondamente sollevato da quella dichiarazione; era chiaro che percepisse molto bene la sincerità nelle parole e nello sguardo del suo fidanzato e questo senza dubbio era un'ottimo punto di partenza per Blaine.

<< E avevi ragione. >> continuò il moro, stringendo forte la mano di Kurt fra le sue << La nostra prima volta non dovrebbe essere così; io ero ubriaco, e... e mi dispiace. >>
 


Make of our vows one last vow
 


Kurt guardò Blaine e sorrise.

<< E'  andata meglio dell'ultima volta in cui ti sei ubriacato e hai limonato con Rachel! >> commentò, con fare divertito.

Blaine rise -  abbassando lo sguardo per l'imbarazzo -  immediatamente seguito da Kurt, che intrecciò le sue  dita con quelle del moro, accarezzandole dolcemente.

<< Comunque dispiace anche a me. >> aggiunse in tono mesto <<  Volevo essere la tua superstar da bar gay, ma per quanto io ci provi, resto solo uno sciocco romantico. >>

Blaine sospirò, gli occhi che gli si riempirono lentamente di lacrime; avrebbe mai potuto avere a meno di tutto questo?! Di Kurt, del suo inguaribile romanticismo, del suo cuore puro e generoso?! 

Conosceva fin troppo bene la risposta.

 
 
Only death will part us now.
 
 

<< Non è sciocco. >> rispose con voce sussurrata e lievemente provata dalle lacrime che piano piano stavano affollando i suoi occhi.

Si sporse lentamente verso il suo ragazzo e lo baciò dolcemente sulle labbra, cincendogli la vita con le braccia; Kurt ricambiò immediatamente il bacio, gettandogli le braccia al collo e stringendolo a sè con fare quasi possessivo, come se volesse in qualche modo rivendicarne la proprietà.

Come se volesse sentirlo il più vicino possibile.

 
 
Make of our lives one life, 
 
 

<< Mi togli il respiro. >> sussurrò Kurt qualche secondo dopo, staccandosi dalle labbra di Blaine quasi come se davvero gli mancasse l'aria.

Afferrò Blaine per le spalle, guardandolo dritto negli occhi con sguardo colpo di orgoglio ed adorazione.

<< E non solo adesso; anche stasera, su quel palco...ero così fiero di stare con te! >>
 
 
 
Day after day, one life.
 
 

Blaine tirò su col naso, cercando in tutti i modi di non mettersi a piangere proprio di fronte a Kurt; non che se ne vergognasse, ma forse non era il caso, anche se gli sembrava la cosa più naturale da fare in quel momento. 

Gli sembrava impossbile che Kurt gli avesse appena detto una cosa simile.

Blaine aveva passato gli ultimi due giorni a tormentarsi, a chiedersi se Kurt avrebbe mai potuto perdonarlo per ciò che aveva fatto... e adesso il suo ragazzo era proprio lì, davanti a lui, a dirgli quanto fosse fiero ed  orgoglioso di lui.

Quanto fosse fiero ed orgoglioso di stare con lui.

Non ricordava neanche l'ultima volta che qualcuno gli aveva detto una cosa del genere.

<< Lo spero. >> rispose Blaine, con voce rotta dalle lacrime << Voglio che tu lo sia. >>

Kurt gli sorrise ampiamente, continuando a guardarlo con adorazione. 

Blaine non capiva come fosse possibile, ma in quel momento gli sembrò di non averlo mai amato così tanto; era certo di aver provato molte altre volte dei sentimenti così profondi nei confronti di Kurt, ma mai come adesso. Non aveva mai sentito così tanto bisogno di lui, a tal punto da star quasi male fisicamente.

Ma come in quel momento, Blaine si era sentito così profondamente e incondizionatamente innamorato di Kurt.

<< Artie darà una festa da Breadstix. >> disse poi Blaine, dopo qualche secondo di silenzio << Ti andrebbe di accompagnarmi? >>

Kurt gli si avvicinò lentamente e la sua espressione si fece di colpo seria.

<< No. >> rispose in tono secco.

Blaine lo guardò con una certa preoccupazione; gli era sembrato che tutto fosse tornato nuovamente apposto, perchè quel rifiuto improvviso?! I dubbi non fecero in tempo a formarsi nella testa di Blaine, che Kurt immediatamente li dissolse, sorridendo nuovamente e dichiarando con voce morbida e vellutata: << Voglio andare a casa tua. >>

Blaine avvertì un brivido lungo la schiena; era una richiesta così semplice, eppure per lui significava il mondo intero.

Avrebbe potuto tranquillamente dimenticarsi di Artie e della sua festa, in quel momento non gli importava di niente che non fosse Kurt: Kurt che lo aveva perdonato per essere stato così stupido ed inopportuno, perchè lo amava troppo per non farlo; Kurt che voleva andare a casa sua, sapendo benissimo che sarebbero stati da soli e che nessuno avrebbe potuto disturbarli; Kurt che lo guardava con quegli occhi azzurri spalancati e leggermente appannati dalle lacrime, con un'espressione talmente piena d'amore da fargli quasi esplodere il cuore in petto.

Kurt, che voleva Blaine esattamente come lo voleva lui.

<< Ok. >> mormorò Blaine, facendo segno di sì con la testa.

Poi Kurt afferrò entrambe le sue mani e le strinse fra le sue, avvicinandosi lentamente a lui, senza mai interrompere il contatto visivo.

<< Ti voglio così tanto, Blaine. >> sussurrò, poggiando la fronte contro quella del ragazzo riccioluto << Più di quanto abbia mai voluto qualsiasi altra cosa in tutta la mia vita. >>

Blaine non rispose, posò semplicemente le sue labbra su quelle di Kurt e le baciò, dolcemente e con lentezza; avrebbe potuto continuare a farlo per il resto della nottata, ma sapeva che quello non era il posto più indicato.

Avrebbero avuto tutto il tempo che volevano, a casa sua.

Da soli, finalmente, in quella che sarebbe stata di sicuro la notta più bella e più importante della loro vita; la notte in cui tutto sarebbe cambiato per sempre.
 
 
Now it begins, now we start 
One hand, one heart;
Even death won't part us now.
 
 


*
 


Il tragitto da scuola fino a casa di Blaine fu più lungo del previsto; non che ci volesse molto tempo a percorrerlo, ma i due adolescenti erano talmente ansiosi di arrivare, che sembrò loro che quei pochi minuti trascorressero con una lentezza estenuante.

Tuttavia, una volta raggiunta la loro metà, i due innamorati non permisero in alcun modo alla fretta di rovinare quello splendido momento e dopo essere finalmente entrati dentro casa, si diressero con estrema calma  in camera di Blaine, mettendosi a sedere sul suo letto e restando in silenzio, semplicemente a guardarsi negli occhi.

Blaine accarezzava dolcemente il viso di Kurt con il dorso della mano, mentre questi gli rivolgeva uno sguardo leggermente intimidito e un sorriso imbarazzato; Blaine riusciva perfettamente a leggere la preoccupazione nei suoi occhi, ma sapeva anche che non vi era neanche l'ombra di un rimpianto o di un ripensamento.

Kurt era nervoso, esattamente come lo era lui; era una cosa più che naturale, nessuno dei due sapeva esattamente che cosa fare e in fin dei conti la paura per una situazione talmente nuova e sconosciuta era del tutto giustificata. Ma nessuno dei due aveva intenzione di tirarsi indietro, entrambi erano perfettamente consci di quello a cui stavano andando incontro, e lo volevano con tutto il cuore e con tutta la loro anima.

Kurt posò gentilmente una mano su quella di Blaine, che stava ancora vagando dolcemente lungo la sua guancia, e poi se la portò alle labbra, baciando ad una ad una tutte le sue dita, socchiudendo gli occhi e sospirando beatamente. Poi riaprì gli occhi, rivolgendo a Blaine uno degli sguardi più intensi e profondi che il moro avesse mai visto in tutta la sua vita, e che gli provocò un'intensa sensazione di calore al petto.

Blaine sorrise e afferrò la mano sinistra di Kurt, portandosela al petto e poggiandola proprio all'altezza del cuore, che in quel momento batteva talmente forte che Blaine credeva che prima o poi avrebbe finito coll'esplodere.

Kurt sorrise dolcemente e fece lo stesso, facendo scivolare la mano di Blaine fino al suo petto, così che entrambi potessero sentire il battito dei rispettivi cuori.

Sembrava quasi che avessero lo stesso identico ritmo.

Blaine si avvicinò lentamente a Kurt, senza mai staccare lo sguardo dal suo, poi poggiò la fronte contro quella del giovane Hummel e sorrise.

<< Ti amo. >> mormorò, prendendo poi il suo viso fra le mani e baciandolo dolcemente, senza alcuna fretta, assaporando lentamente il sapore delle sue labbra.

Non c'era alcuna urgenza da soddisfare, nessuna fretta; avevano tutto il tempo che volevano e desideravano semplicemente godersi ogni singolo istante di quella notte, ogni momento, senza preoccuparsi di niente.

Kurt fece scivolare la sua lingua nella bocca di Blaine, dando maggiore intensità al bacio, ma senza forzare troppe le cose, cingendo con le braccia la vita del ragazzo e tirandolo gentilmente a sè; continuarono a baciarsi in quel modo a lungo, e nessuno dei due riuscì esattamente a capire come e quando si ritrovarono distesi sul materasso di Blaine, l'uno di fronte all'altro, le loro maglie gettate disordinatamente a terra e i loro sguardi letteralmente incatenati l'uno all'altro, come se ciò che avevano di fronte fosse la sola cosa al mondo degna di essere guardata.

<< Sei così bello. >> disse Blaine in un sussurro, avvicinandosi ancora di più a Kurt, così tanto da far sfiorare i loro nasi << Sei davvero la creatura più bella che io abbia mai visto. >>

Ed era così infatti, almeno per Blaine; Kurt non era mai stato così bello, sembrava che fosse avvolto da un'aurea luminosa, che lo rendeva quasi simile ad una creatura angelica.

Blaine non riusciva a credere che fosse davvero suo.

<< Dimmi che questo non è un sogno. >> disse Kurt, con un sorriso radioso sul volto << Dimmi che è tutto vero. >>

Blaine non rispose e sorrise a sua volta, strofinando il suo naso contro quello di Kurt, che allungò immediatamente le labbra verso le sue per baciarlo ancora una volta.

<< Ti amo. >> sussurrò il controtenore, fra le labbra di Blaine << Ti amo. >>

Blaine sospirò e continuò a baciarlo, facendo scorrere con estrema ed accurata lentezza una mano lungo i fianchi di Kurt; quella era la prima volta che i loro corpi si esploravano fino in fondo e anche se avevano ancora gran parte dei loro vestiti addosso, era come se Blaine riuscisse davvero a sentire sulle sue dita il contatto con la pelle di Kurt.

Dopo qualche secondo, il ragazzo riccioluto pose fine al bacio, e rivolse a Kurt un ennesimo sguardo adorante, continuando ad accarezzare gentilmente i suoi fianchi. 

Era davvero una sensazione strana: Blaine aveva sempre desiderato di poter fare l'amore con Kurt, eppure in quel momento non aveva alcuna fretta, gli sembrava anzi che tutto andasse bene così; per quanto morisse dalla voglia di stringere il corpo nudo e esile di Kurt fra le sue braccia, sentiva che non c'era alcun bisogno di correre e che tutto fosse assolutamente perfetto così come era.

Avrebbe potuto passare il resto della sua vita solamente a guardarlo.

Ad un tratto, però, fu Kurt a prendere in mano la situazione, andando ad infilare con decisione una mano sotto la canottiera di Blaine e accarezzando con due dita i suoi addominali; Blaine rabbrividì, al contatto delle dita fredde del suo ragazzo con la sua pelle.

Kurt ridacchiò.

<< Desideravo farlo da un sacco di tempo. >> confessò, arrossendo leggermente << Volevo tanto toccare il tuo corpo. >>

Blaine sorrise.

<< Aspetta. >> disse, scostando la mano di Kurt dal suo addome e tirandosi leggermente su, così da rimanere a sedere sulle sue ginocchia.

Si sfilò la canottiera di fronte allo sguardo rapito e quasi affamato di Kurt, gettandola poi a terra e allungando una mano verso di lui; il ragazzo dagli occhi chiari l'afferrò e si issò a sua volta, mettendosi nella stessa posizione di Blaine, a pochi millimetri da lui.

Blaine sorrise e condusse la mano di Kurt nuovamente fino ai suoi addominali.

<< Fallo, ti prego. >> mormorò, con voce rotta dal desiderio << Toccami, Kurt. >>

Kurt non se lo lasciò ripetere due volte e ricominciò a muovere la mano lungo tutto il busto di Blaine, accarezzandogli dolcemente il petto e gli addominali, il tutto senza mai smetterla di guardarlo negli occhi; il moro sospirò ancora una volta, mentre la mano di Kurt continuava a vagare per il suo corpo, perdendo l'incertezza dei primi momenti e dando sempre maggiore decisione al suo tocco.

A quel punto Blaine, senza preoccuparsi di essere troppo spudorato, si diresse con estrema sicurezza verso l'apertura dei jeans di Kurt, sganciandone i bottoni e la cerniera lampo, poggiando poi entrambe le mani sui suoi fianchi, a contatto diretto con la sua pelle.

Avvertì un ennesimo brivido lungo la schiena; la pelle di Kurt era liscia e morbida, e toccarla era assolutamente fantastico, esattamente quanto lo era avvertire sulla propria il tocco gentile e delicato delle sue dita.

Blaine chiuse gli occhi e sospirò.

Improvvisamente tutto quello non era più abbastanza, adesso voleva molto di più; voleva sentire ogni centimetro di pelle del corpo di Kurt sotto le sue mani, avvertire il suo odore e il suo sapore su di sè, percepire tutti i suoi sensi, in un intenso ed impetuoso vortice d'amore.

 Allora afferrò entrambi i lembi della sua maglietta e gliela sfilò con un gesto deciso, lanciandola ai piedi del letto e avvolgendolo poi interamente nelle sue braccia, gettandosi sulle sue labbra e baciandole con veemenza, dimenticandosi completamente della cautela con cui fino ad ora si erano mossi.

Non c'era più bisogno di essere cauti, adesso dovevano semplicemente abbandonarsi ai loro istinti.

Kurt gettò le braccia al collo del suo ragazzo e senza mai staccarsi dalle sue labbra, si lasciò cadere di schiena sul materasso, Blaine letteralmente avvinghiato a lui, petto contro petto e inguine contro inguine.

Blaine ebbe un fremito; da quella posizione riusciva a sentire perfettamente l'erezione ormai vistosa di Kurt premere prepotentemente contro la sua, entrambe tanto pulsanti che sembrava quasi volessero uscir fuori dai loro stessi pantaloni.

Adesso tutti quei vestiti cominciavano ad essere decisamente di troppo.

Fu Blaine il primo a muoversi, posando entrambe le mani sui fianchi di Kurt e facendole scivolare fino al bordo dei suoi pantaloni aperti; si staccò dalle labbra del ragazzo e si scostò leggermente, per avere lo spazio necessario a toglierli del tutto, lasciandolo con indosso solamente un paio di boxer attillati.

Stava quasi per togliere di mezzo anche quelli, ma Kurt lo precedette, portando a sua volta le mani sui fianco di Blaine e abbassandogli lentamente i pantaloni della tutta; Blaine lo aiutò a disfarsene del tutto e alla fine rimase anche lui con indosso solamente la sua biancheria intima.

Restarono per qualche istante in silenzio, semplicemente a guardarsi.

Poi, dopo un breve momento di esitazione, Kurt si abbassò i boxer e li fece scivolare a terra, sdraiandosi nuovamente sul letto, davanti allo sguardo estasiato - ed allo stesso tempo eccitato- di Blaine.

Il giovane Anderson dovette strofinarsi gli occhi un paio di volte, prima di essere sicuro che quello non fosse un sogno; Kurt era davvero lì, disteso sul suo letto, completamente nudo e con uno sguardo che comunicava tutto il bisogno e il suo desiderio di sentire Blaine vicino a sè.

Il moro guardò il suo ragazzo e sorrise.

<< Mi sbagliavo. >> disse << Adesso sei la creatura più bella che io abbia mai visto. >>

Kurt ridacchiò, arrossendo notevolmente.

Blaine sapeva che in quel momento si sentiva estremamente vulnerabile e per farlo sentire nuovamente a suo agio, si tolse a sua volta i boxer, così da rimanere anch'egli completamente nudo dinnanzi a lui; poi si sdraiò lentamente sopra di lui, facendo scontrare ancora una volta le loro erezioni, il cui contatto diretto provocò una sensazione di piacere maggiore ed ancora più travolgente della prima.

Kurt chiuse gli occhi ed emise un flebile gemito.

<< Blaine.. >> mormorò, afferrando istintivamente i fianchi del ragazzo e issando il bacino verso di lui.

Blaine poggiò la fronte contro quella di Kurt, prendendo il suo viso fra le mani e sfiorandone la bocca con la sua.

<< Kurt.. >> bisbigliò fra le sue labbra << Sei così bello... ed eccitante... e... Dio, ti voglio così tanto! >>

Kurt si aggrappò con forza alle spalle del ragazzo, stringendosi a lui e poggiando il mento sull'incavo della sua spalla.

<< Anche io. >> gli sussurrò in un orecchio << Ma... ma non so bene che cosa fare. >>

Blaine rise dolcemente e prese nuovamente il viso di Kurt fra le mani, guardandolo con espressione rassicurante.

<< Beh, nemmeno io. >> rispose << Ma siamo qui per imparare assieme, giusto? >>

Kurt abbozzò un sorriso ed annuì timidamente, non ancora del tutto convinto.

Blaine socchiuse gli occhi e posò un tenero bacio sulla sua fronte, poi sul suo naso ed infine sulle sue labbra.

<< Ti fidi di me, Kurt? >> domandò a bassa voce.

Kurt sospirò: << Certo. >>

Blaine fece scivolare le labbra fino al collo del giovane Hummel, per poi risalire lentamente fino al suo orecchio, che afferrò e succhiò dolcemente.

<< Allora permettimi di prendermi cura di te. >> 

Kurt deglutì e finalmente si lasciò andare, abbandonando la testa sul cuscino e lasciando semplicemente che Blaine lo accudisse; il moro continuò a mordicchiare l'orecchio destro del suo ragazzo per qualche secondo, poi riportò le labbra sul suo collo e lo baciò delicatamente per tutta la sua lunghezza, mentre Kurt sospirava beatamente e con una mano accarezzava la schiena del compagno.

Poi, molto lentamente, Blaine ritornò sulle labbra del controtenore e le baciò dolcemente, mentre con una mano percorreva tutta la distanza dal suo collo al suo inguine, fino a soffermarsi al di sotto dell'ombelico; aspettò qualche secondo prima di decidersi a spostare la mano sul suo membro, che accarezzò con movimenti circolari delle dita, facendo così sussultare e gemere il giovane Hummel.

<< Va tutto bene? >> chiese Blaine, senza staccarsi neanche di un millimetro dalle labbra di Kurt.

Il ragazzo dagli occhi chiari deglutì e fece segno di sì con la testa.

<< S-sì. >> balbettò << Per favore, continua. >>

Blaine non se lo lasciò ripetere una seconda volta e avvolse con tutte le dita la sua eccitazione, massaggiandola gentilmente e con accurata lentezza. Kurt gettò le braccia al collo di Blaine e lo baciò con maggiore veemenza, le loro lingue che si spingevano con forza l'una contro l'altra, le labbra talmente rosse ed accaldate che sembrava quasi potessero prendere fuoco da un momento all'altro.

Blaine aumentò leggermente il ritmo dei suoi movimenti, cercando comunque di non essere troppo brusco o fastidioso; fortunatamente quello di Kurt era un corpo simile al suo e Blaine sapeva esattamente come muoversi, dal momento che più di una volta si era ritrovato in un simile stato di intimità con sè stesso.

Però quello era Kurt ed era la prima volta che i loro corpi si trovavano così vicini, per cui Blaine non poteva permettersi di commettere nessun tipo di errore; voleva che fosse tutto perfetto, che Kurt ricordasse quella notte per il resto della sua vita.

Aveva promesso che si sarebbe preso cura di lui, e così avrebbe fatto.

Ad un certo punto Kurt - con enorme sorpresa del giovane Anderson - allungò una mano verso il suo inguine ed afferrò la sua erezione, muovendo il polso in su e in giù, sebbene con un po' di incertezza; Blaine sorrise e con le labbra ancora premute contro quelle di Kurt, posò l'altra mano sulla sua, guidando i suoi movimenti lungo tutta la sua erezione.

Il giovane Hummel sorrise ed accelerò pian piano il ritmo dei suoi movimenti, mordicchiando dolcemente le labbra del moro, sospirando e gemendo sommessamente fra di esse, esattamente come faceva lo stesso Blaine.

Andarono avanti in quel modo a lungo, talmente a lungo da perdere la cognizione del tempo e dimenticarsi completamente di tutto il resto; tutti i loro bisogni e le loro necessità erano stati interamente soffocati da quel'enorme bisogno che avevano l'uno dell'altro.

<< Kurt.. >> mormorò Blaine, le labbra ancora incollate a quelle del giovane Hummel << Io.. >>

<< Anche io, Blaine. >> lo interruppe Kurt, come se gli avesse appena letto nel pensiero << Adesso. >>

Blaine si staccò dalle labbra di Kurt e si tirò su leggermente, così da poterlo guardare dritto negli occhi.

<< Vuoi... vuoi che sia io a.. >>

<< Sì. >> rispose Kurt con decisione << Ma solo se è quello che vuoi anche tu. >>

Blaine sorrise.

Era successo tutto così in fretta e all'improvviso che non avevano neanche avuto il tempo di discutere riguardo a chi dei due avrebbe dovuto dare piacere all'altro, ma Blaine aveva da sempre segretamente sperato che quel compito spettasse a lui.

Non era una questione di superiorità o roba simile, non vedeva Kurt come una creatura fragile da comandare e che dovesse sottomettersi a lui; semplicemente, desiderava sentirlo vicino a sè il più possibile, voleva sentirsi completo assieme a lui, voleva stare dentro di lui e sentire di essere la sua metà perfetta.

Non aveva niente in contrario se, col passare del tempo, i ruoli poi si fossero ribaltati, ma per quella prima volta avrebbe voluto che le cose andassero in quel modo.

Blaine accarezzò dolcemente il viso di Kurt con il dorso della mano, prima di posare un ultimo bacio sulla sua fronte e rispondere con voce morbida: << Speravo che tu me lo chiedessi; e sì, certo che lo voglio. >>

Kurt sorrise maggiormente e prese il viso di Blaine fra le mani, tirandolo a sè e baciandolo sulle labbra; poi i due rimasero in silenzio a guardasi per qualche secondo, fino a che Blaine non realizzò che avevano bisogno di qualche aiuto e si alzò dal letto, facendo segno a Kurt di aspettarlo lì.

In men che non si dica corse verso il bagno più vicino - ce ne erano quattro in quella casa -  e afferrò dallo scaffale dei cosmetici una bottiglietta di olio per il corpo, alla fragranza di vaniglia ( il preferito di Kurt, per questo lo scelse ); non aveva avuto il tempo di comperare del lubrificante e quella era la sola cosa che potesse utilizzare come valido sostituto.

Forse non era il massimo, ma era sempre meglio di niente.

Quando ritornò in camera trovò Kurt nella stessa identica posizione in cui lo aveva lasciato, le braccia incrociate al petto e le gambe leggermente piegate verso di sè; Blaine dovette trattenersi dal passarsi la lingua sulle labbra con fare famelico, tanto era eccitante in quel momento la visione di Kurt.

Il ragazzo riccioluto sospirò e si mise a sedere sul bordo del letto, di fianco a Kurt.

<< Ho dovuto prendere questa. >> spiegò, mostrando a Kurt la bottiglietta di colore bianco che teneva fra le mani << Sai, per agevolare le cose; purtroppo non avevo niente di meglio in casa. >>

Kurt sorrise.

<< Andrà bene. >> rispose dolcemente << Fortuna che almeno per il resto siamo preparati. >>

Blaine ridacchiò e fece segno di sì con la testa.

Nonostante i loro ultimi diverbi, non poteva che essere grato a Finn per aver procurato a Kurt un preservativo quella sera, raccomandandolo di fare attenzione e di usarlo con cautela ( per quanto in realtà non capisse esattamente a che cosa servisse, visto che due uomini non potevano certo rimanere incinti). In effetti, a quell'ora di notte, sarebbe stato piuttosto difficile trovarne uno.

Dopo essersela rigirata fra le mani per qualche secondo - semplicemente nel tentativo di prendere un po' di tempo ed acquisire una maggiore sicurezza - Blaine aprì la bottiglietta ed un intenso profumo di vaniglia avvolse completamente la stanza; Kurt chiuse gli occhi ed inspirò profondamente, un sorriso radioso che si faceva lentamente strada lungo le sue labbra.

<< D-dovresti.. >> balbettò il moro, arrossendo violentemente << Sarebbe il caso che tu.. >>

Kurt rise.

<< Rilassati, Blaine. >> lo tranquillizzò << Ho letto tutti gli opuscoletti di papà, so che cosa devo fare! Solo.. per favore, sii delicato. >>

Blaine annuì con fare rassicurante, mentre Kurt allargava le gambe ed issava lentamente il bacino; Blaine si spalmò un' abbondante dose di olio sulle mani e poi, piano piano, provò ad infilare un dito dentro l'apertura del suo ragazzo.

<< Ah! >>

Kurt si morse un labbrò con forza e Blaine si interruppe, terrorizzato all'idea di potergli far male; ma Kurt lo guardò e sorrise, facendogli cenno di andare avanti.

<< Stai tranquillo. >> disse << E' normale... basta solo che tu faccia piano. >>

Blaine fece segno di sì con la testa e spinse il dito un po' più a fondo, cercando di essere il più delicato possibile; un solo movimento brusco avrebbe potuto provocare a Kurt un dolore tremendo e questo Blaine non voleva assolutamente che accadesse. 

Quando fu ormai sicuro che fosse tutto apposto, Blaine provò ad introdurre un secondo dito e ad arricciarlo assieme al primo, andando timorosamente in cerca della prostata di Kurt; non aveva la minima idea di come fare a trovarla, leggere tutte quelle nozione su internet non era certo la stessa cosa che metterle in pratica,  e aveva la netta sensazione che le cose avrebbero potuto andare avanti per ore.

Ad un certo punto, però, Kurt emise un gridolino acuto, indotto chiaramente più dal piacere che dal dolore, e Blaine allora capì di aver finalmente trovato il punto che stava cercando; continuò a stimolarlo ancora un po', mentre Kurt si contorceva dal piacere, mugolando e muovendo il bacino in su e in giù.

E Blaine capì che era arrivato il momento.

Sfilò molto lentamente entrambe le dita dall'apertura di Kurt e corse ad afferrare il profilattico che, durante la foga dei primi momenti, era finito a terra assieme alla maglia e al gilè di Kurt; poi andò a sedersi di fianco a Kurt, guardando l'involucro del preservativo con espressione vivisilmente incerta e preoccupata.

<< Ho paura di romperlo. >> confesso.

Kurt si tirò su ed allungò una mano verso di lui.

<< Posso? >> domandò timidamente, rubando il preservativo dalle mani di Blaine << Vorrei...vorrei provare a mettertelo io. >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa, intanto che Kurt apriva la confezione ed estraeva il piccolo oggetto di lattice, facendo bene attenzione a come lo maneggiava; poi allungò una mano verso l'inguine di Blaine e afferrò gentilmente il suo pene, massaggiandolo per qualche secondo prima di srotolare il preservativo lungo tutta la sua lunghezza.

Blaine guardò il suo ragazzo con estremo compiacimento.

<< Hey, mai sei un talento nato! >> rise << Sei davvero certo di non averlo mai fatto prima?! >>

Kurt rise a sua volta, sdraiandosi nuovamente sul materasso e attirando Blaine verso di sè.

<< Mai. >> rispose con voce sussurrata << Non prima di questa notte. >>

Blaine sorrise ampiamente e si lasciò semplicemente scivolare sopra di lui, prendendo il suo viso fra le mani e baciandolo sulle labbra.

<< So che questo non è un campo di lillà e che io non somiglio minimamente a Taylor Launter. >> mormorò il moro << Ma ti amo, e ti prometto che questa sarà la notte più bella della tua vita. >>

Kurt sorrise e poggiò la fronte contro quella di Blaine, strofinando il naso con il suo.

<< Tu sei molto meglio di Taylor Launter. >> rispose << E questa è già la notte più bella della mia vita. >>

Si concessero qualche altro secondo per baciarsi un'ultima volta, poi Blaine fece scorrere entrambe le mani lungo il corpo di Kurt ed arrivò fino ai suoi fianchi; prima di fare qualsiasi altra cosa, guardò ancora una volta Kurt in cerca di conferma, e il ragazzo dagli occhi chiari annuì con convinzione, accarezzandogli il viso e sorridendo dolcemente.

Blaine tirò un profondo sospirò di incoraggiamento e poi, facendo molta attenzione a non essere troppo brusco, si spinse finalmente dentro Kurt, facendogli emettere un gemito strozzato; a quel punto, Blaine si lasciò letteralmente cadere addosso al suo ragazzo, che gli gettò le braccia al collo e con le gambe si aggrappò alla sua vita, stringendosi forte a lui, quasi come se avesse paura che un momento all'altro potessero strapparglielo via.

<< Kurt.. >>

Blaine si sentì mancare completamente il respiro, ed ebbe come la sensazione che il suo cuore si fosse fermato.  

Non c'erano parole per descrivere come si sentisse in quel momento: Kurt era stretto, lo avvolgeva completamente provocandogli una delle sensazioni più piacevoli che avesse mai avvertito. Non vi era rimasto più neanche un briciolo di spazio fra i loro corpi, sembrava davvero che non esistessero più Kurt e Blaine, due entità separate, ma una sola unica realtà, nata da due cuori che battevano all'unisono e che in quel momento avevano deciso di donarsi rispettivamente tutto il loro mondo.

Kurt si sporse verso di lui e lo baciò lentamente sulle labbra, mentre il giovane Anderson incominciava piano piano a muoversi, aumentando il ritmo del suo respiro ad ogni spinta.

Mano a mano che le spinte si facevano più decise, anche i baci aumentavano d'intensità, così tanto che dopo un po' i due adolescenti furono costretti ad interrompergli, per evitare di rimanere completamente senza fiato; ma andava bene anche così, adesso i due ragazzi potevano guardarsi nuovamente negli occhi e sorridersi a vicenda, mentre i loro corpi continuavano a muoversi assieme in quella meravigliosa danza d'amore.

Blaine cercò in tutti i modi di trattenere le sue emozioni - non voleva certo rischiare di spaventare Kurt - ma dopo un po' fu del tutto inevitabile lasciarsi travolgere da esse, ed il ragazzo non potè proprio fare a meno di mettersi a piangere, tanta era la gioia che stava provando in quel momento; in realtà non fu un vero e proprio pianto, semplicemente non fu in grado di impedire alle lacrime di arrivare, offuscandogli completamente lo sguardo.

Ma nonostante la vista appannata, Kurt rimaneva comunque lo spettacolo più bello di sempre e Blaine fu felice di notare che anche i suoi occhi erano pieni di lacrime, quelle stesse lacrime di gioia che in quel momento stava versando anche Blaine, dettate dalla commozione e dall'emozione di ritrovarsi insieme a condividere quel magico momento.

Era incredibile che tutto quello stesse davvero succedendo, se qualcuno glielo avesse detto il giorno prima, Blaine certamente non vi avrebbe mai creduto; eppure era assolutamente reale, Kurt faceva scorrere le sue mani lungo tutto il corpo di Blaine e il moro non la smetteva di ridere e piangere, carezzando dolcemente il viso e i capelli di Kurt e baciandolo ripetutamente sul viso.

Poi le loro mani si incontrarono, le loro dita si intrecciarono e le loro labbra si assaporarono ancora, negli ultimi istanti di quell'incredibile atto di amore, che stava letteralmente lasciando entrambi senza fiato; quando Kurt raggiunse l'orgasmo, lo fece con un lungo gemito acuto, chiamando a gran voce il nome di Blaine e stringendo ulteriormente la presa delle sue gambe attorno alla vita del suo ragazzo.

E quando, poco dopo, Blaine fece lo stesso - mormorando naturalmente il nome di Kurt al posto del suo -  per lui fu come fare un viaggio di sola andata verso il Paradiso; anche se quello non era il primo orgasmo della sua vita, era sicuramente  il migliore, perchè proventiente da un vero atto d'amore, e non da un semplice tentativo di procurarsi piacere.

Ci volle qualche minuto prima che entrambi i ragazzi potessero rifiatare e che i loro cuori ricominciassero a battere con regolarità, poi Blaine uscì lentamente da Kurt e dopo essersi sfilato il preservativo ed essersi ripulito, si accasciò di fianco al suo ragazzo, guardandolo con un'espressione assolutamente beata sul volto.

Kurt fece una smorfia, e poi si mise a ridere, intenerito da quell'espressione da cucciolo che Blaine gli stava rivolgendo; rotolò addosso al suo ragazzo, che a quel punto si mise a ridere a sua volta, baciando Kurt sulle labbra e sul viso, avvolgendolo completamente nelle sue braccia, stringendolo forte a sè.

I loro sguardi erano ancora incatenati, le loro fronti premute l'una contro l'altra e le loro labbra vicine, così tanto da non permettere loro neanche di distinguere il loro stesso respiro; Blaine sorrise e strofinò ancora una volta il naso contro quello di Kurt, mentre il giovane Hummel afferrava la sua mano e la stringeva forte.

<< Ti amo. >> si dissero all'unisono, per poi mettersi a ridere ancora una volta.

Blaine sospirò e lasciò un rapido bacio sulle labbra di Kurt.

<< Ti amo. >> ripetè con voce morbida, arrossendo.

Kurt sospirò a sua volta e sorrise maggiormente.

<< Ti amo. >> disse di rimando, mentre una piccola lacrima scivolava lungo la sua guancia.

Blaine si affrettò ad asciugarla con due dita, continuando poi ad accarezzare la pelle morbida del suo viso con il dorso della mano. Rimasero in quella posizione a lungo, senza dirsi niente, semplicemente guardandosi negli occhi ed accarezzandosi dolcemente, mentre il silenzio di quella stanza gli avvolgeva completamente.
 


*
 


Quando Blaine si risvegliò, con il corpo di Kurt ancora completamente nudo fra le sue braccia, entrambi avvolti fra le lenzuola del suo letto, per un pelo non gli si fermò il cuore; quella non era stata la prima notte che avevano passato assieme, ma Blaine l'avrebbe certamente ricordata per sempre come la più bella della sua vita. Guardò Kurt dolcemente - ancora profondamente addormentato, con la testa poggiata sul suo petto - e sorrise, il cuore che batteva forte e un'intensa sensazione di calore in petto. 

Si chinò su di lui e lo baciò sulle tempie, cerando di far piano per non svegliarlo.

<< Mmm... >> mormorò Kurt, un tenero sorriso che si faceva lentamente strada lungo le sue labbra << Adoro svegliarmi la mattina con i tuoi baci! >>

Blaine ridacchiò e si strinse forte il ragazzo al petto.

<< Credevo tu stessi ancora dormendo. >> disse, posando un altro bacio sulla sua fronte.

Kurt sorrise maggiormente e strofinò il viso contro il petto di Blaine, tenendo ancora gli occhi chiusi.

<< Ero sveglio da un pezzo. >> confessò << Ma volevo rimanere ancora un po' fra le tue braccia; è talmente bello qui, mi fai sentire così protetto! >> 

Blaine sospirò beatamente e andò in cerca della mano di Kurt, stringendola forte ed intrecciando le dita con le sue.

<< Ti terrei sempre così stretto fra le mie braccia, se potessi! >> dichiarò << Proprio come ho fatto questa notte; è stato così bello, non mi ero mai sentito così felice in tutta la mia vita! >>

Kurt aprì gli occhi e guardò Blaine con espressione adorante, tirandosi leggermente su e gettandogli le braccia al collo.

<< E' stato incredibile! >> esclamò, rigirandosi fra le dita uno dei suoi riccioli ribelli << Mi è sembrato di vivere un sogno. >>

Blaine sorrise a sua volta e cinse la vita di Kurt con le sue braccia, baciando la punta del suo naso e poi poggiando al fronte contro la sua.

<< Invece era tutto vero, amore mio. >> sussurrò << E' successo veramente; la nostra prima volta.. >>

<< La prima di molte altre. >> lo interruppe Kurt, con una risatina maliziosa << Adesso che abbiamo cominciato, non credo che smetteremo tanto facilmente! >> 

Blaine rise e abbracciò Kurt ancora più forte, mentre questi gli stampava un bacio sulla guancia e poi affondava il viso fra i suoi capelli, aggrappandosi a lui con tutte le sue forze. Avrebbero dovuto alzarsi prima o poi, rivestirsi e prepararsi qualcosa da mangiare, senza contare il fatto che quella sera avrebbero dovuto esibirsi ancora una volta con "West Side Story" e presto o tardi qualcuno dei loro compagni avrebbe telefonato per sapere che fine avessero fatto.

Ma in quel momento, tutto il resto poteva tranquillamente aspettare.

In quel momento c'erano solamente Kurt e Blaine, e tutto l'amore che quella notte si erano dimostrati e che, ancora e ancora, gli avrebbe legati ed avrebbe continuato a guidarli giorno dopo giorno.








N.d.A:  Allora, che dire... in realtà non mi viene in mente molto su questo capitolo, per il semplice fatto che scriverlo mi ha emozionato quasi quanto vedere l'episodio stesso ( e posso assicurarvi di aver pianto come una fontana ). L'idea di scrivere della prima volta di Kurt e Blaine.... beh, lo avevo già fatto altre volte, ma questa è stata senza dubbio la più emozionante, forse perchè stavolta sapevo che non era solo frutto della mia fantasia, ma che era successo veramente e che quello che stavo scrivendo io era solamente una mia interpretazione personale di questa meravigliosa realtà.

E' stato difficile scrivere questo capitolo (per questo ci ho messo tanto), soprattutto è stato difficile entrare nella testa di Blaine e capire esattamente che cosa stesse provando durante quei momenti; non so se ne sono stata davvero capace, ma ho fatto del mio meglio! :)

Una piccola annotazione va fatta sulla scena dell'auditorium: come avete notato, ho inserito la canzone "One hand one hand" proprio nel momento delle scuse di Blaine ( su suggerimento della mia Musa ufficiale, che non smetterò mai di ringraziare) e non è stata una scelta causale: so che avrebbe avuto più senso mettere il testo della canzone nella scena lemon, ma non ero proprio di questo parere, innazitutto perchè non mi andava di spezzare una scena simile (doveva essere molto lineare, senza brusche interruzioni)  e poi, pensandoci bene, è proprio Kurt che dice a Blaine, dopo che questi gli ha preso la mano e l'ha posata sul suo cuore, "Proprio come nella canzone", per cui mi è sembrato che il parallelismo fosse piuttosto azzeccato.


Per questo capitolo, inoltre, sono doverosi una serie di ringraziamenti:

- Al mio team ufficiale di supporto, che mentre scrivevo mi tirava su di morale in chat e mi spronava ad andare avanti anche quando iniziavo a sclerare e a dire che non ce l'avrei mai fatta.

- Alla mia beta e correggi bozze, nonchè gemellina, senza la quale sarei andata poco lontano ( I love you twin <3 )

- Alla mia Musa ( the Kurt to my Blaine ), che oltre ad avermi suggerito l'idea della canzone, ha continuato a credere in me anche nei momenti in cui sembravo sul punto di cedere definitivamente; non ho parole per dirti quanto ti voglio bene!


Dedico inoltre questo capitolo a tutti i Klainers del mondo.. <3




 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** What I want, you've got ***


Da quando avevano fatto l'amore per la prima volta, le cose fra Kurt e Blaine erano decisamente migliorate: i due si sentivano molto più vicini, avevano sempre più bisogno l'uno dell'altro (soprattutto fisicamente ) ed erano ancora più innamorati di quanto non lo fossero mai stati prima. 

Non perdevano mai l'occasione per ribadirsi quanto si amassero e per dimostrarselo, persino a scuola, anche se facevano sempre molta attenzione a non dare troppo nell'occhio; evitavano naturalmente di scambiarsi baci troppo appassionati nel cortile o a mensa, ma avevano smesso di preoccuparsi delle occhiate indiscrete e maligne che si posavano continuamente su di loro quando camminavano mano nella mano nei corridoi.*

In fin dei conti, perchè mai avrebbero dovuto curarsi degli altri?! Avevano l'un l'altro, erano innamorati più che mai e non ci vedevano assolutamente niente di sbagliato. 

Blaine era davvero felice di quell'improvviso cambiamento nel loro rapporto: adesso che la sua relazione con Kurt si era elevata anche al piano fisico, gli sembrava davvero di poter toccare il cielo con un dito ed aveva come la sensazione che la vita stesse finalmente iniziando a girare nel verso giusto; persino la mancanza dei Warblers e della Dalton non gli sembrava più troppo pesante, e anche con i ragazzi delle Nuove Direzioni le cose stavando iniziando ad andare sorprendentemente bene. 

In effetti, Blaine fu piuttosto stupito quando Puckerman gli propose di aiutarlo in un compito per il Glee Club, assieme a Finn e a Mike Chang ; ne fu notevolmente sorpreso, ma non potè certo nascondere la sua enorme gioia e soddisfazione per aver ricevuto quella proposta, dal momento che fino a pochi giorni prima sembrava che la maggior parte dei suoi compagni ignorasse completamente la sua presenza all'interno delle Nuove Direzioni.

Evidentemente l'enorme successo che Blaine aveva riscosso nel musical era servito ad aprire gli occhi a tutti quanti e a far capire loro che non aveva alcun senso continuare ad escluderlo, dal momento che ormai faceva anche lui a tutti gli effetti parte della squadra.

Beh, non proprio a tutti; Finn continuava a fare lo scortese con lui e anche se Puckerman e Mike Chang non facevano che essere gentili e ripetere a Blaine quanto fossero contenti di avere acquisito un elemento così preziono come lui, il giovane Hudson non si lasciava mai sfuggire l'occasione per rifilargli qualcuna delle sue pungenti battutine.

Furtunatamente, però, Blaine aveva ormai imparato a lasciarsi scivolare tutto addosso e a non dare alcun peso alle parole di Finn; non aveva senso, specialmente quando gli altri sembravano essere così entusiasti di lui e lo facevano finalmente sentire davvero apprezzato.

Certo, doveva ammettere che Puckerman aveva uno stranissimo gusto in fatto di canzoni ed un'innata abilità nello scegliere brani decisamente inappropriati - non che Blaine fosse da meno, ricordava ancora la sua sfortunata esibizione da Gap, nel tentativo di far breccia nel cuore di Jeremiah - ma esibirsi con i ragazzi era davvero divertente, per cui quando finalmente arrivò il giorno della loro performance,  il giovane Anderson non potè che presentarsi a scuola estremamente eccitato e carico adrenalina.

Era lunedì pomeriggio e prima ancora che il professor Shuester potesse dare inizio alle prove del Glee Club, Puck si alzò in piedi, comunicando che lui e i ragazzi avevano preparato un numero da mostare ai loro ompagni.

<< So che non ci aveva ancora assegnato nessun compito. >> disse l'ebreo, guardando il professor Shuester con un sorrisetto sghembo sulle labbra << Ma ci terrei tanto ad esibirmi, io e i ragazzi abbiamo lavorato molto duramente su questo pezzo. >>

<< Certamente, Puck. >> acconsentì il professore << Fateci vedere che cosa avete preparato. >>

Puck sorrise con aria soddisfatta, afferrò una chitarra e si posizionò proprio al centro della stanza, assieme a Finn ( che prese posto alla batteria ) e a Mike e Blaine - entrambi di fianco a Puck, dietro a due aste con rispettivi microfoni.

<< One, two, three, four! >>

Puck fece segno ai ragazzi della band di partire e così l'esibizione ebbe inizio; le note di "Hot for Teacher"  dei Van Halen si diffusero per tutta l' aula canto, suscitando immediatamente l'entusiasmo e l'approvazione del professor Shuester e di buona parte dei componenti del Glee Club.

In effetti, Blaine dovette ammettere che quell'esibizione stava prendendo una piega davvero divertente; lui e Mike si erano perfettamente calati nei panni dei due coristi esibizionisti, muovendo freneticamente le gambe, le braccia ed il bacino a ritmo di musica, mentre che Puckerman suonava con entusiasmo la sua chitarra e cantava a squarciagola la melodia principale, e Finn si scatenava alla batteria.

Blaine non era mai stato così felice di esibirsi con le Nuove Direzioni, per la prima volta gli sembrava di essere davvero apprezzato per quello che stava facendo; adesso lui e Mike stavano improvvisando una specie di lotta con le aste dei microfoni, a passo di danza, sotto gli sguardi entusiasti dei loro compagni di scuola.

Ci vollerò alcuni minuti prima di arrivare alla fine dell' esibizione, che si concluse con un enorme applauso e con grida di approvazione, specialmente da parte del professor Shuester, che si alzò dalla sua sedia e corse a dare il cinque a Puckerman, esclamando con entusiasmo: << Wow ragazzi, che spettacolo! Un numero subito all'inizio della settimana; e non avete neanche aspettato che fossi stato io ad assegnarvi un compito, lo avete fatto e basta! >>

<< Ehm, professor Shuester?! >> intervenne immediatamente Rachel, con il suo tipico tono saccente << Per quanto i ragazzi siano stati eccellenti, in particolar modo il batterista, non crede che l'argomento scelto sia un tantino...inappropriato?! >>

<< Beh, dipende da ciò che Puck ha pensato quando ha scelto questa canzone! >> rispose il professor Shuester, voltandosi verso il ragazzo in cerca di spiegazioni.

Puckerman non rispose immediatamente e sembrò quasi che, per un attimo, il suo sguardo si fosse spostato da tutt'altra parte, forse addirittura fuori dall'aula canto; Blaine cercò di capire che cosa là fuori avesse attirato l'attenzione del suo compagno, ma senza alcun successo, e pochi istanti dopo Puck si limitò semplicemente a rispondere, con un ghignetto sulle labbra : << Beh, diciamo solamente che vado matto per i Van Halen! >>

Una risposta più che sufficiente, che trovò ancora una volta l'approvazione del professor Shuester e dei ragazzi - per quanto Rachel fosse ancora un tantino dubbiosa - e che fu una più che degna conclusione per quel primo numero settimanale.

<< D'accordo ragazzi, ora tornate tutti ai vostri posti e diamo inizio alla lezione. >>

Blaine e gli altri presero posto assieme  al resto del gruppo, mentre il professor Shuester si avviava verso la lavagna per scrivere l'ordine del giorno.

<< Allora, che te ne è parso dell'esibizione? >> domandò il moro sottovoce, mentre si metteva a sedere di fianco a Kurt << Ti sono piaciuto? >>

Kurt non rispose e si morse un labbro, con espressione lievemente imbarazzata; durante la sua performance Blaine era talmente concentrato sulla canzone, che non aveva fatto minimamente caso alle continue occhiatine maliziose che il suo ragazzo gli aveva rivolto per tutto il tempo.

<< Hey, ma che ti prende? >> domandò Blaine, con una punta di preoccupazione << Perchè non dici niente?! Non sono stato bravo?! >>

Kurt alzò gli occhi al cielo e sospirò.

<< Blaine, dobbiamo parlarne proprio adesso? >> replicò il controtenore, in tono leggermente seccato << Il professor Shuester sta parlando, non credi che dovremmo prestare attenzione alle sue parole? >>

Blaine sbuffò.

<< Chiedo scusa, ho solamente chiesto al mio ragazzo un parere sulla mia esibizione! >>  bubbolò, mettendo il broncio << Non mi sembra di aver chiesto la luna! >>

Kurt fece una smorfia.

<< Il tuo ragazzo è quasi morto d'infarto durante la tua esibizione, a causa di tutte quelle mosse e di quelle espressioni maledettamente sexy che continuavi a fare! >> ribattè nervosamente << E se al momento non ha alcuna voglia di perdersi in complimenti, è semplicemente per evitare di ritrovarsi a sbavare e a fare pensieri del tutto inappropriati su di te per tutto il resto della lezione! >>

Si mise a braccia conserte, lo sguardo fisso sul professor Shuester e le labbra piegate in una specie di smorfia, lottando con tutte le sue forze per non guardare Blaine; il moro sorrise compiaciuto e si avvicinò leggermente a Kurt, andando a toccarne la spalla con la sua.

<< Quindi... >> disse il moro, avvicinando le labbra all'orecchio di Kurt, con voce bassa ed estremamente sensuale << Tu pensi che la mia esibisizione fosse...sexy?! >>

Kurt si irrigidì e si morse un labbro con forza, arrossendo ulteriormente.

<< P-potremmo rimandare questa conversazione ad un altro momento? >>  disse Kurt, in tono stizzito << Per favore! >>

Blaine non disse nulla e sghignazzò, rimettendosi a sedere compostamente e rivolgendo la sua attenzione al professor Shuester; beh, non poprio tutta la sua attenzione, a dire il vero: non si lasciò certo sfuggire l'occasione di lanciare di tanto in tanto occhiatine fugaci al suo ragazzo, colme di malizia.

In effetti faticò parecchio ad arrivare fino alla fine della lezione, ma una volta che il professor Shuester diede loro il permesso di andarsene, il moro intercettò immediatamente Kurt prima ancora che questi avesse il tempo di abbandonare l'aula.

 << Allora.. >>  disse distrattamente, poggiandosi con un gomito allo stipite della porta, dopo che tutti gli altri se ne erano già andanti << Che cosa stavamo dicendo?! >>

Kurt sospirò con rassegnazione.

<< Non hai alcuna intenzione di demordere, eh? >> chiese ridacchiando.

<< Beh, è colpa tua! >> osservò il moro, incrociando le braccia e appoggiandosi con la schiena al muro << Sei tu che hai iniziato il discorso, non puoi lanciare il sasso e poi nascondere la mano! >>

Kurt rise di gusto e poi guardò il suo ragazzo con espressione maliziosa.

<< Va bene, Anderson! Se ci tieni così tanto, allora ti dirò le cose come stanno. >>

Si avvicinò a Blaine con passo felpato, afferrandolo per il colletto della camicia e tirandolo lentamente a sè.

<< Eri incredibilmente sexy mentre ti esibivi assieme agli altri. >> mormorò, avvicinando il viso a quello di Blaine << Non avevo occhi che per te. >> 

Blaine sorrise compiaciuto.

<< Davvero? >> domandò, poggiando la fronte contro quella del controtenore e cingendone la vita con le braccia.

Kurt fece segno di sì con la testa.

<< Assolutamente sì! E ho anche pensato che saresti stato uno spettacolo molto più interessante senza tutti quei vestiti addosso! >>

<< Oh! >> esclamò Blaine, con estrema soddisfazione << Kurt Hummel, mi sorprendi! Non credevo che saresti diventato così spudorato! >>

<< Beh, ma è tutta colpa tua! >> replicò Kurt, gettando le braccia al collo del suo ragazzo << Sei tu quello che mi ha portato sulla cattiva strada, Blaine. >>

Il giovane Anderson scoppiò a ridere e tirò ulteriormente a sè il fidanzato.

<< Non credevo che la cosa ti dispiacesse, Kurt. >> ribattè Blaine, con il suo solito tono di voce baritonale.

Kurt strofinò il naso con quello di Blaine, poi ne sfiorò le labbra sulle sue, senza però decidersi a posarvi sopra un vero e proprio bacio.

 << E chi ha mai detto che mi dispiace? >> sussurrò, prima di muovere le labbra assieme a quelle di Blaine in un bacio appassionato, avvinghiandosi a lui con fare possessivo.

Rimasero così stretti l'uno all'altro per diverso tempo, fino a che Blaine non fu costretto a staccarsi dalla morsa delle labbra del suo ragazzo, per permettersi di riprendere fiato.

<< Wow! >> esclamò Blaine, sorridendo ampiamente << Devo dire che ti adoro quanto sei così impetuoso! >>

<< Ritieniti fortunato, Blaine! >> replicò il controtenore, con sguardo malizioso << Ringrazia che siamo ancora a scuola, altrimenti non so che cosa avrei potuto farti! >>

Blaine sollevò entrambe le sopracciciglia, in un'espressione piacevolmente sorpresa; non si aspettava davvero tutta questa irruenza da parte del suo ragazzo, ma la cosa non gli dispiaceva affatto! Al contrario, ne era particolarmente compiaciuto e terribilmente eccitato.

<< Beh, sai Kurt.. >> disse con voce sussurrata, ancora avvinghiato al giovane Hummel << Per questo c'è una soluzione; questa sera i miei non saranno a casa e pensavo che, magari, tu potresti rimanere a farmi compagnia! >>

Kurt sospirò e si staccò dall'abbraccio.

<< E' una proposta decisamente allettante, Blaine. >> disse << Ma mi ero ripromesso che stasera avrei incominciato a lavorare sul mio discorso per le elezioni studentesche! >>

<< Oh, ma hai ancora tempo per quello! >> protestò Blaine, prendendolo per mano e tirandolo nuovamente a sè << Non ti senti neanche un po' in colpa a lasciare il tuo ragazzo tutto solo a casa?! >>

Kurt ridacchiò e cercò di fare resistenza, ma Blaine non gliene diede alcun modo, rivolgendogli immediatamente una delle sue tipiche espressioni da cucciolotto, con i suoi enormi occhi nocciola spalancati e le labbra piegate in una specie di piccolo broncio.

Kurt fece una smorfia.

<< Blaine, così non vale! >> bubbolò << Non puoi usare la carta del cucciolotto indifeso, è sleale! >>

<< Lo so che è sleale! >> rise Blaine, avvolgendolo nelle sue braccia << Altrimenti perchè credi che io utilizzi sempre questa strategia?! So bene che non puoi resistermi, Kurt! >>

Kurt provò a fare il sostenuto, ma fallì miseramente, ritrovandosi di nuovo avvinghiato in un tenero  abbraccio, con la testa poggiata sull'incavo della spalla di Blaine e le braccia saldamente strette attorno al suo collo.

<< Blaine Anderson, ti odio! >> disse il giovane Hummel, senza un briciolo di convinzione << Con tutto il mio cuore! >>

Blaine scoppiò a ridere e schioccò a Kurt un bacio sulla guancia.

<< Sette a casa mia? >> disse, sussurrandogli in un orecchio.

Kurt sospirò e fece segno di sì con la testa, staccandosi dall'abbraccio ma tenendo sempre saldamente strette la mani del suo ragazzo.

<< D'accordo, Blaine. >> acconsentì << Ma sappi che dovrai darmi una mano a scrivere quel discorso; non credere che ti permetterò di distrarmi, il lavoro prima di tutto! >>

Blaine si portò una mano sul cuore ed annuì con fare solenne.

<< Te lo prometto Kurt, parola di lupetto! >> esclamò << Non farò assolutamente niente che possa distrarti dalla tua carriera politica! >>
 
 

*
 
 

<< Blaine, te lo hanno mai detto che fai schifo a mantenere le promesse?! >>

Il giovane Anderson si mise a ridere, mentre Kurt si tirava leggermente su e appoggiava tutto il suo peso su di un gomito, guardando di traverso il suo ragazzo, ancora del tutto nudo e avvolto far le lenzuola umide; Blaine sospirò e rivolse al controtenore un sorrisetto sghembo.

<< Forse quando ti ho dato la mia parola di lupetto avrei dovuto dirti che smisi di frequentare il campo scout dopo tre giorni e che non ci rimisi mai più piede! >> esclamò fra le risa.

Kurt fece una smorfia e gli tirò una gomitata.

<< Sei sempre il solito, ti approfitti di me perchè sono debole e sai che non posso resisterti! >> protestò, mettendosi a braccia conserte e fingendosi offeso.

Blaine sorrise e iniziò a fargli il solletico sui fianchi, facendogli emettere un urletto acuto, segno che la sua tortura stava facendo effetto.

<< Blaine, no... il solletico no, ti prego! >>

Kurt incominciò a dimenarsi, cercando in tutti i modi di opporre resistenza, ma alla fine Blaine ebbe la meglio, e il povero controtenore si ritrovo sdraiato supino sul materasso, il corpo del moro completamente spalmato sopra il suo, che rideva tanto insistentemente da far temere a Kurt che prima o poi avrebbe finito per soffocare.

<< Ehy, cerca di riprendere fiato! >> disse Kurt, ridacchiando << Mi servi ancora vivo, sai?! >>

Blaine sospirò e finalmente si ricompose, poggiando la testa sulla schiena di Kurt e posandovi un tenero bacio, che provocò al ragazzo dagli occhi chiari un leggero brivido lungo la spina dorsale.

<< Lo sai che vado matto per la tua pelle? >> disse Blaine a bassa voce, disegnando con le dita dei cerchi immaginari sulla schiena di Kurt << E' così morbida.. e bianca, e... morbida! >>

Kurt rise, mentre Blaine incominciava a tracciare una lunga scia di teneri baci per tutta la sua schiena, per poi risalire fino alle sue spalle. Il giovane Hummel sospirò beatamente, mentre Blaine si dedicava adesso al suo collo e scendeva di nuovo sulle sue spalle per poi, infine, ritornare alla schiena, senza mai staccare le sue labbra dal corpo di Kurt.

<< E ha davvero un sapore incredibile. >> mormorò poi il moro, lasciando un ultimo bacio sulla pelle lattea di Kurt e leccandosi appetitosamente le labbra << Credo che tu sia la cosa più deliziosa che io abbia mai assaggiato, Kurt. >>

Kurt rise di gusto.

<< Credi?! >> domandò con fare divertito.

Blaine sorrise ampiamente e si tirò leggermente su, così da avere il viso alla stessa altezza di quello di Kurt; poi si avvinghiò a lui e, dopo aver stampato un bacio sulla sua guancia, disse con voce
morbida: << In effetti, non lo credo. Tu sei decisamente la cosa più deliziosa che io abbia mai assaggiato! >>

Kurt emise un sospiro beato e poggiò la testa comodamente sul cuscino, Blaine ancora saldamente stretto a lui.

<< Dovrei davvero lavorare sul mio discorso, Blaine. >> disse, senza neanche un briciolo di convinzione << La campagna elettorale è ormai alla fase finale - quella più delicata - e non posso assolutamente permettermi di perdere punti proprio adesso; la mia situazione è già abbastanza critica! >>

Blaine si morse un labbro e si staccò dalla presa, permettendo così a Kurt di rigirarsi a pancia in su e adagiandosi di fianco a lui; il giovane Anderson guardò il suo ragazzo con espressione palesemente innamorata, scostandogli un ciuffo ribelle da davanti agli occhi ed attorcigliandoselo attorno al dito.

<< Tesoro, lo so che sei agitato per tutta questa faccenda! >> disse, con voce dolce e rassicurante << Ma non devi essere così in ansia, vedrai che andrà tutto bene! >>

Kurt inarcò un sopracciglio, uno sguardo per niente convinto.

<< E tu che ne sai, sentiamo?! >> borbottò.

Blaine sorrise ed avvicinò ulteriormente il suo viso a quello di Kurt.

<< Perchè ho fiducia in te! >> esclamò, dando al suo ragazzo un affettuoso buffetto sul naso << E so che tu sei senza alcuna ombra di dubbio la persona più favolosa di tutto il McKinley! >>

Kurt sorrise e lanciò al suo ragazzo uno sguardo adorante.

<< Ma come fai ad essere così?! >> domandò, i suoi occhi puntati su quelli del moro.

Blaine aggrottò le sopracciglia: << Così come?! >>

<< Beh, così... meraviglioso! Hai sempre la parola giusta al momento giusto, sai sempre come fare per tirarmi su di morare e per farmi tornare il sorriso! >>

Blaine fece un enorme sorriso e afferrò la mano di Kurt, portandosela alle labbra e baciandone le nocche.

<< Perchè ti amo, Kurt. >> disse, accarezzandogli il viso con due dita << E farei qualsiasi cosa per vedere quella splendida luce brillare sempre nei tuoi occhi. >>

Kurt arrossì e abbassò timidamente lo sguardo, mordendosi un labbro per evitare che le lacrime iniziassero a cadere; poi rialzò la testa e guardò Blaine, con gli occhi leggermente lucidi.

<< Sarebbe riduttivo dire che ti amo anche io, credo. >> rispose, tirandosi su e gettando le braccia al collo di Blaine << Ma al momento è la sola cosa che riesco a dirti. >>

Blaine accolse Kurt fra le sue braccia e poggiò la fronte contro la sua.

<< Direi che in questo momento è più che sufficiente. >> sussurrò << Anzi, è parecchio gratificante! >>

Kurt ridacchiò e baciò le labbra di Blaine, affondando le mani nei suoi capelli ricci e spingendo con decisione la lingua contro quella del giovane Anderson, avvinghiandosi a lui con così tanta forza da farlo cadere sul materasso, fra le risate di entrambi.

<< Credevo che volessi lavorare al tuo discorso, Kurtie. >> disse Blaine, in tono volutamente provocatorio, giocherellando con una ciocca di capelli del ragazzo.

Aveva perfettamente capito che Kurt non aveva nessuna intezione di abbandonare quel letto, ma aveva voglia di sentirselo dire da lui; Kurt arricciò le labbra in un'espressione pensierosa e poi sogghignò.

<< Sai, Blaine.. >> disse, inarcando un sopracciglio << Certe volte non bisogna fare troppe domande e limitarsi semplicemente ad obbedire al proprio ragazzo! >>

Blaine rise.

<< Beh, volevo solo accertarmi che non avessi altri piani. >> disse, facendo il vago << Sai, non vorrei che alla fine tu mi accusassi di essere una distrazione per te e di non darti la possibilità di lavorare ai tuoi progetti, oppure.. >>

<< Blaine?! >>

<< Sì?! >>

<< Zitto e baciami. >>

Blaine rise di nuovo e poi si fiondò sulle labbra di Kurt, baciandole con una foga quasi animalesca, avvolgendo la sua vita con le braccia e stringendolo a sè più forte che poteva, mentre Kurt si aggrappava con forza ai suoi ricci e si spingeva contro di lui.

<< Dio, Kurt.. mi fai impazzire! >> bisbigliò il moro fra le labbra del suo ragazzo.

<< Credevo che avessimo deciso di abolire le parole, per il momento! >> ansimò Kurt, mordicchiando il labbro inferiore di Blaine.

Blaine non rispose e ritornò a baciare con veemenza la bocca di Kurt, rotolandosi con lui fra le lenzuola, fino a che non si ribaltarono le posizioni e Blaine non si ritrovò sdraiato sopra di lui, mentre questi agganciava le gambe attorno alla sua vita e continuava a giocherellare con i suoi riccioli; avevano finito di fare l'amore da non più di mezz'ora, ma Blaine sapeva benissimo che entrambi avevano ancora abbastanza energie per poterlo fare una seconda volta. Del resto, che cosa ci sarebbe stato di male?! Erano solamente due adolescenti innamorati, assolutamente pazzi l'uno dell'altro e con tanta voglia di dimostrarsi reciprocamente tutto il loro amore.

Blaine afferrò entrambe le mani di Kurt e intrecciò le dita con le sue, continuando a baciarlo intensamente e stringendosi a lui, in quel preludio d' amore che di lì a breve avrebbe completamente travolto e trasportato entrambi. Nessun pensiero e preoccupazione, solamente amore e tanta voglia di appartenersi.

Tutto il resto, poteva tranquillamente aspettare.
 
 

*
 

 
<< Bene ragazzi, muoviamoci;  abbiamo un sacco di lavoro da fare questa settimana per i Mash Up! >>

Era un mercoledì pomeriggio e il Glee Club era nuovamente all'opera per una nuova sfida; il professor Shuester e la signorina Corcoran avevano indetto una particolare gara al McKinley, per la quale le Nuove Direzioni e  le Troubletones - il Glee Club avversario - si sarebbero dovuti sfidare a colpi di Mash Up.

Ovviamente la prima cosa da fare era scegliere gli artisti e i brani per la loro esibizione, ma non era certo un'impresa facile, dal momento che tutti avevano idee diverse e nessuna di queste sembrava essere conciliabile con le altre. Ad un certo punto, fu Finn a prendere in mano la situazione, da bravo leader del gruppo, come suo solito.

<< Ragazzi, non possiamo usare nessuno di questi gruppi! >> sentenziò Hudson, in tono imperativo << La sola cosa che hanno in comune è che si sono tutti sciolti, e adesso le Nuove Direzioni hanno bisogno di sentirsi unite! >>

Blaine sospirò e fece segno di sì con la testa; anche se ultimamente i rapporti fra lui e Finn erano piuttosto traballanti, non poteva certo negare quanto avesse ragione in quel momento.

E, a quanto pare, anche gli altri la pensavano allo stesso modo.

<< Hai ragione, Finn! >> approvò il professor Shuester << Non si tratta solamente della musica, ma da dove essa proviene! >>

<< A che cosa stavi pensando, Finn? >> domandò Tina, incuriosita.

Finn sorrise e si alzò in piedi, posizionandosi proprio di fianco a Shuester, con lo sguardo rivolto i suoi compagni.

<< Allora, che cosa ne pensate di Daryl Hall e John Oates, quei tipi con i vestiti eccettrici, i capelli cotonati e i baffoni? >> propose con entusiasmo << Nonostante i mille problemi, sono comunque rimasti sempre insieme! >>

<< Proprio come noi! >> fece eco Rachel, guardando il suo ragazzo con aria sognante << Nonostante tutto. >>

<< Credo che dovremmo dare l'assolo al ragazzo nuovo. >> aggiunse Finn, avvicinandosi lentamente in direzione di Blaine << Giusto per prepararlo a ciò che lo attende quando il gioco inizia a farsi duro. >>

Blaine sussultò, cercando di mascherare - senza alcun successo - quell'espressione di eccitazione che si stava facendo strada sul suo viso; Finn era proprio davanti a lui e guardava nella sua direzione, con un sorrisetto sulle labbra. Stava succedendo davvero?! Finn stava davvero proponendo al Glee Club di dare a lui l'assolo per il Mash Up?! Sembrava impossibile, eppure... che finalmente Finn avesse capito che non c'era alcun motivo per essere invidioso di lui e avesse finalmente deciso di unire le forze?!

Era decisamente incredibile, troppo bello per essere vero.

E, in effetti, forse Blaine aveva cantato vittoria un po' troppo presto.

<< Rory, credo che farai un buon lavoro. >>

Blaine abbassò lo sguardo e si morse un labbro.

Che stupido, per un attimo aveva davvero creduto che Finn avesse voluto dare a lui quell'assolo; come aveva fatto ad essere così ingenuo da credere che le cose fossero cambiate e che i rapporti fra di loro sarebbero diventati più civili?! 

Rory, seduto dietro Blaine, accolse la proposta di Finn con molto meno entusiasmo di quanto ne avrebbe dimostrato il moro se questa fosse stata rivolta a lui.

<< Grazie, Finn. >> disse l'irlandese timidamente, con il suo solito - e quasi incomprensibile - accento << Ma non credo di essere pronto per un simile onore. >>

Blaine sorrise. 

Tutto sommato Rory gli piaceva, trovava che avesse proprio una splendida voce e forse si meritava quell'assolo molto più di lui; in fin dei conti Rory non si era solo trasferito in un'altra scuola, ma addirittura da un altro paese e non si poteva certo dire che tutti al McKinley apprezzassero particolarmente la sua presenza. Sicuramente quell'assolo lo avrebbe aiutato moltissimo a sentirsi parte integrante del gruppo e, attualmente, Rory ne aveva certamente molto più bisogno di Blaine.

<< Oh, andiamo! >> esclamò Blaine, voltandosi verso il nuovo arrivato e sorridendogli dolcemente << Sei assolutamente pronto, andrai alla grande! Ti aiuteremo noi. >>

Rory ricambiò il sorriso, decisamente rincuorato dalle parole incoraggianti del moro; poi Blaine si voltò verso Finn e con un' espressione raggiante sul volto esclamò << Un' idea grandiosa, Finn! >>

Gli sembrò quasi che Finn fosse leggermente sorpreso dalla sua reazione, quasi come se in effetti si aspettasse di vederlo deluso o affranto per non essere stato scelto lui per cantare l'assolo; magari Blaine era fin troppo prevenuto nei confronti del fratellastro di Kurt, ma aveva avuto la netta sensazione che Finn lo avesse fatto apposta ad essere così ambiguo nelle sue parole, quasi come se avesse cercato di illudere Blaine per qualche secondo, prima di distruggere completamente ogni sua aspettativa.

" Peccato Finn, questa volta hai decisamente toppato! " 

<< Bene ragazzi, allora abbiamo deciso! >> esclamò il professor Shuester con entusiasmo << Mettiamoci all'opera, vi voglio assolutamente carichi per questo Mash Up! >>

Il resto della lezione andò avanti così, discutendo sulle canzoni da scegliere, sulle eventuali scenografie e sui costumi da ulitizzare, fino a che l'orologio non segnò le cinque e tutti capirono che era arrivato il momento di chiudere quella seduta. Prima di abbandonare l'aula canto, Kurt prese per un attimo da parte Blaine da parte e aspettò che tutti gli altri se ne fossero andati, per poi gettargli le braccia al collo e sorridergli dolcemente, rivolgendogli uno sguardo di pura adorazione.

<< Sei stato davvero fantastico con Rory, poco fa. >> disse il giovane Hummel, guardando il suo ragazzo con ammirazione << Sono certo che anche lui abbia molto apprezzato il tuo gesto! >>

Blaine sorrise un po' impacciatamente.

<< Ero sincero. >> disse, con una lieve punta d' imbarazzo << Insomma, credo davvero che Rory sia bravo abbastanza da poter sostenere un simile peso, ce la può fare! >>  

Kurt sorrise maggiormente e accarezzò gentilmente il viso di Blaine con il dorso della mano.

<< E trovo che tu ti sia comportato da signore con Finn. >> aggiunse, con voce melliflua << Sei stato incredibile, non gli hai dato neanche per un istante la soddisfazione di vederti crollare! Sono così orgoglioso di te. >>

Blaine abbassò vergognosamente lo sguardo, le guance che gli si tinsero velocemente di rosso.

<< Non stavo per crollare. >> mentì << Perchè avrei dovuto?! >>

<< Blaine, andiamo! >>

Kurt afferrò il viso del suo ragazzo con entrambe le mani e lo portò a guardare nuovamente dritto dritto nei suoi occhi.

<< Ti conosco fin troppo bene. >> disse, dandogli un leggero buffetto sul naso << Lo sai che non puoi nascondermi nulla, riesco sempre a leggerti nella mente; si vedeva benissimo che ci sei rimasto male. >>

Blaine sospirò e poi abbozzò un sorriso.

<< Sono proprio un libro aperto per te, eh?! >> replicò con una risatina.

Kurt rise e fece segno di sì con la testa.

<< Sei fatto praticamente di vetro, Blaine. >> mormorò, afferrando le sue mani ed intrecciando le dita con le sue << Conosco ogni tuo singolo pensiero. >>

<< Davvero?! >> chiese Blaine, giocherellando con le dita di Kurt, un sorrisetto vivace sul volto << E che sto pensando adesso? >>

Kurt sospirò e poggiò la fronte contro quella del moro, prendendogli ancora una volta il viso fra le mani.

<< Che ti dispiace moltissimo che Finn non riesca ad essere carino con te e continui a trattarti in questo modo. >> rispose, strofinando il naso con quello del giovane Anderson << Vorresti che ti apprezzasse davvero e la smettesse di essere così stupido e geloso. >>

Blaine si morse un labbro e sorrise; Kurt lo conosceva davvero alla perfezione, sarebbe stato davvero impossibile tenergli nascosto qualcosa.

<< E adesso.. >> proseguì il controtenore, stringendo ancora una volta le mani di Blaine e allontanandosi un po' da lui, senza mollare la presa << Prova a dirmi tu che cosa sto pensando io. >>

Il sorriso sul volto di Blaine si ampliò e le sue guance si tinsero nuovamente di rosso.

<< Che non devo lasciarmi buttare giù da Finn. >> rispose, attirando Kurt a sè con dolcezza << E che non importa se lui continua ad essere geloso e a bistrattarmi; io sono sempre la stessa splendida persona di sempre. >>

<< Ed io sono tanto innamorato ed orgoglioso di te. >> concluse Kurt, cingendo il collo di Blaine con le braccia e rivolgendogli un sorriso raggiante << Davvero tanto. >>

Blaine sospirò beatamente e poi si sporse verso Kurt per baciarlo sulle labbra, avvolgendo la sua vita fra le braccia; rimasero così per qualche minuto, fino a che Blaine non interruppe il bacio e non esclamò a mezza voce: << Grazie, Kurt >>, poggiando poi ancora una volta la sua fronte contro quella del controtenore.

Kurt rise.

<< E dire che non c'è stato neanche bisogno di cantarti la nostra canzone! >> disse, con fare divertito << Stavolta ci ho messo veramente poco a risollevarti il morale! >>

Blaine rise a sua volta, ripensando a quel brano che lui e Kurt erano soliti cantarsi in macchina, e poi abbracciò forte il suo ragazzo.

<< Beh, ma puoi cantarmela lo stesso! >> ribattè, poggiando la testa sulla spalla di Kurt << Così, tanto per essere sicuro che io afferri il messaggio! >>

Kurt sospirò e si strinse forte nell'abbraccio, avvicinando le labbra all'orecchio di Blaine e canticchiando a bassavoce e con dolcezza quella tenera e rassicurante melodia che riscaldava sempre il cuore di Blaine, ogni volta che la udiva.

 
Pretty, pretty please, if you ever, ever feel
Like you're nothing, you are perfect to me. **
 
 
 
*
 
 
I giorni successivi trascorsero piuttosto in fretta e - purtroppo -  non senza grane e preoccupazioni; oltre alle prove per le Provinciali e la sfida contro le Troubletones - e le Nuove Direzioni aveva già dato grande prova delle loro capacità, esibendosi un uno spettacolare Mash Up di Daryl Hall e John Oates, durante il quale si erano tutti divertiti moltissimo - Blaine aveva dovuto vedersela anche con un difficilissimo compito di matematica, una serie di fastidiosi litigi con sua madre e, soprattutto, la campagna elettorale di Kurt.

Quest ultimo evento, in particolar modo, lo aveva tenuto davvero molto impegnato, nonostante non fosse lui il diretto interessato e il suo unico compito fosse quello di confortare Kurt e aiutarlo nella preparazione del suo discorso; in effetti, le cose si erano fatte piuttosto critiche negli ultimi giorni, soprattutto in seguito ad alcuni avvenimenti che si erano verificati al liceo McKinley e che avevano avuto come protagonisti proprio i due Glee Club rivali.

In effetti Blaine non sapeva come fosse successo esattamente, ma fra Finn e Santana era scoppiata una specie di guerra e i due avevano avuto la brillante idea di risolvere tutte le loro diatribe con una violenta partita a Dodgeball, coinvolgendo naturalmente anche tutti gli altri componenti dei rispettivi Glee Club.

Era stata decisamente un'esperienza terrificante, in particolar modo per uno come Blaine che in genere praticava quel genere di sport assieme ai suoi amici per divertimento, e non lo utilizzava certo come mezzo per accanirsi contro i suoi nemici; soprattutto, Blaine non credeva che un banalissimo gioco di gruppo potesse diventare un vero e proprio strumento di violenza.

Era stato proprio quello a spingere Kurt a cambiare completamente i suoi programmi per la campagna elettorale, abbandonando la sua lotta contro l'obesità nella scuola - o meglio, mettendola da parte per un po' - per dedicarsi a quella contro un problema ben più grave: il bullismo.

Ne aveva passate tante l'anno passato, con tutta quella faccenda di Karofsky e delle minacce, e voleva assicurarsi che nessun altro in quella scuola fosse sottoposto a simili torture, proprio come era capitato a lui; voleva che le cose cambiassero e doveva essere lui il primo a muoversi, se voleva davvero realizzare qualcosa di concreto. Blaine naturalmente non poteva che appoggiare fino in fondo questa sua decisione, dal momento che anche lui sapeva bene che cosa significasse essere preso di mira dai bulli ed essere costantemente sottoposto alla violenza e all'umiliazione, senza nessuno in grado di aiutarti perchè troppo disattento o semplicemente troppo vigliacco per intervenire.

Sapeva che non sarebbe stato facile, soprattutto in una scuola come il McKinley, dove l'ignoranza e il pregiudizio sembrava farla da padrone, ma aveva fiducia in Kurt e sapeva che il suo ragazzo aveva abbastanza carattere e determinazione per affrontare anche questa battaglia.

Il giorno dedicato al discordo ufficiale dei candidati, Kurt e Blaine si trovano in palestra, assieme a tutti gli altri candidati, buona parte degli studenti e degli insegnanti e qualche genitore, fra i quali vi era anche il padre di Kurt; il povero controtenore sembrava essere sull'orlo di una crisi di nervi, continuava a dondolarsi nervosamente sulla sua sedia, rigirandosi fra le mani il foglietto su cui aveva appuntato il suo discorso, ormai tutto spiegazzato.

Blaine afferrò la sua mano e la strinse forte, poggiando la testa sulla sua spalla e rivolgendogli uno sguardo colmo di conforto.

<< Stai calmo, Kurt. >> sussurrò, cercando di suonare il più rassicurante possibile << Andrà tutto bene, vedrai; devi solamente rilassarti e ripetere il tuo discorso proprio come hai fatto ieri con me, vedrai che non ci sarà nessun intoppo! >>

Kurt guardò il suo ragazzo con espressione terrorizzata.

<< Blaine, ho paura! >> confessò << Ho la terribile sensazione che finirò per combinare un disastro, non riuscirò mai a convincerli a votare per me! >>

<< No Kurt, questo non succederà! >> ribattè immediatamente Blaine, afferrandolo per le spalle e portandolo a guardare dritto nei suoi occhi << Non devi pensare neanche per un attimo che le cose non andranno bene, devi farti forza e mostrare a tutti quanti di che pasta è fatto Kurt Hummel! Ce la puoi fare! >>

Prese entrambe le mani di Kurt e le strinse fra le sue.

<< Io sono qui con te, amore mio. >> disse con fare solenne, i suoi occhi completamente persi in quelli di Kurt.

Kurt sorrise ampiamente e si portò una delle mani di Blaine alle labbra, baciandone ad una ad una le dita, in segno di ringraziamento; il moro sorrise a sua volta, prima di essere costretto ad alzarsi e abbandonare la sua postazione, dal momento che l'assemblea stava per cominciare e lui non era autorizzato a restare seduto vicino a Kurt, nel posto riservato esclusivamente agli aspiranti rappresentanti di classe.

Andò a sedersi sulle gradinate della palestra, assieme ad alcuni compagni di scuola, al padre di Kurt e al professor Shuester, anche questi ultimi due lì per sostenere la candidatura del giovane Hummel. 

Blaine sospirò profondamente, agitando nervosamente le mani nel tentativo di darsi una calmata; Il tempo sembrava non voler trascorrere mai e il turno di Kurt pareva ancora fin troppo lontano. Si voltò distrattamente verso il suo ragazzo, seduto assieme a tutti gli altri candidati, per controllare il suo stato di ansia: a giudicare dall'espressione ancora palesemente terrorizzata sul suo volto e dal colorito pallido - molto più del solito - delle sue guance, sembrava aver ormai raggiunto livelli stellari e Blaine si augurò con tutto il cuore che la cosa non avesse alcuna ripercussione negativa sul discorso di Kurt.

Sarebbe stato davvero un peccato, visto quanto duramente il ragazzo stava lavorando alla sua campagna elettorale. 

Blaine fece un secondo sospiro, più intenso e ansioso del primo; quanto tempo ci sarebbe voluto ancora prima che arrivasse finalmente il turno di Kurt?! Aveva già dovuto ascoltare i deliri senza senso di un tizio con degli assurdi capelli alla David Bowie - e Blaine aveva immediatamente deciso che, se quel tale avesse vinto le elezioni, avrebbe fatto di tutto per convincere Kurt a trasferirsi nuovamente alla Dalton assieme a lui, perchè niente al mondo avrebbe mai potuto farlo restare in una scuola che avesse come rappresentante un simile pazzoide - e adesso era arrivato il momento di Brittany, la cui campagna elettorale si basava esclusivamente su promesse senza senso ( e senza dubbio impossibili da mantenere ), uno spirito femminista che sembrava non appartenerle minimamente e - come se tutto il resto non bastasse - qualche imbarazzante tentativo di comprarsi i voti maschili grazie alle sue invincibili "arti di seduzione femminile" ( e, in effetti, diversi studenti sembravano davvero sul punto di cedere quando la ragazza promise che si sarebbe  presentate a scuola in topless almeno una volta a settimana, in caso di vittoria).

Blaine scosse la testa con fare sconsolato; come diavolo era possibile che in quella scuola non ci fosse una sola persona che avesse veramente a cuore il benessere e la sicurezza degli studenti?! Per quale motivo tutti quanti pensavano solamente a sè stessi, allo spasso e al divertimento?! E come poteva il preside Figgins continuare ad applaudire e a sorridere con quell'aria soddisfatta, come se tutto ciò che avesse sentito fino a quel momento fossero le più rare e preziose perle di saggenza?!

Il giovane Anderson fece una smorfia e si guardò intorno; sembravano tutti davvero entusiasti di ciò che avevano udito e, al contrario di lui, nessuno aveva l'aria di aver bisogno di ascoltare altri discorsi per decidere a chi affidarsi.

A nessuno interessava davvero della campagna elettorale, avrebbero semplicemente votato il bel corpo di Brittany o il fascino carismatico - se così poteva essere davvero definito - di quel sosia di David Bowie del quale Blaine non si era minimamente preoccupato di ricordare il nome.

Ma a Blaine questo non importava, perchè sapeva che c'era ancora una possibilità per cambiare tutto questo; credeva in Kurt, si fidava ciecamente di lui ed era fermamente convinto che, in un modo o nell'altro, sarebbe riuscito a far cambiare idea a tutti quegli sciocchi ragazzi che in quel momento stavano affollando quella palestra.

Si rendeva conto che le sue speranze forse erano un po' troppo utopistiche - del resto, quelli erano li stessi studenti che l'anno prima avevano eletto Kurt reginetta del ballo scolastico, solamente per il gusto di fargli uno scherzo diabolico e crudele - ma quando vide finalmente Kurt alzarsi in piedi e dirigersi verso il centro della palestra, con quello sguardo così determinato e sicuro di sè - e quando aveva acquisito tutta quella sicurezza, se fino a pochi istanti prima sembrava essere a dir poco terrorizzato?! - non potè proprio fare a meno di sentire il suo cuore riscaldarsi e i muscoli del suo viso distendersi in un sorriso orgoglioso e rilassato.

Kurt era lì, davanti a tutti, da solo ed estremamente vulnerabile davanti a tutte quelle persone; sapeva molto bene quanto i suoi rivali fossero degli ossi duri, sapeva quanto fosse difficile affrontarli, eppure era ancora lì, disposto a lottare con tutte le sue forze per ottenere ciò che desiderava.

E non si trattava solo delle elezioni.

In quel momento Kurt non stava semplicemente facendo promesse a vanvera, non si stava autocelebrando per cercare di convincere con qualche macchinazione machiavellica tutti quanti a votare per lui; stava combattendo per qualcosa in cui credeva davvero, qualcosa che lui stesso aveva dovuto sopportare, che anche Blaine aveva subito tempo fa e a cui entrambi ritenevano che nessuno dovesse in alcun modo essere sottoposto.

Era difficile parlare di bullismo a degli studenti che ne avevano fatto praticamente il loro pane quotidiano, tutti fin troppo avvezzi alle botte, agli insulti, alle discriminazioni ed alle continue umiliazioni; era difficile, ma Kurt lo stava facendo: stava lottando, si stava mettendo in gioco, combatteva per qualcosa in cui credeva davvero, al contrario dei suo avversari, che non avevano fatto altro che ridicole promesse ed insinuazioni senza nè capo nè coda.

Gli altri si erano semplicemente venduti ai loro elettori, Kurt invece credeva davvero in ciò che stava dicendo.

Blaine non riuscì a togliergli gli occhi di dosso per tutta la durata del suo discorso; la sua voce, il suo sguardo così fiero e deciso, le sue parole così forti ed incalzanti.. non c'era una singola cosa in quel momento che non lo rendesse fiero di lui, che non lo facesse sentire così orgoglioso di stare con lui, di essere il suo ragazzo.

Era quello il suo Kurt, il ragazzo che amava: un ragazzo forte, determinato, un ragazzo che non ha paura di mostrarsi davvero per ciò che è, nè di lottare e combattere estrenuamente per ciò in cui crede.

Che importava se non tutti riuscivano ad apprezzarlo, se alcuni studenti avevano addirittura protestato nel momento in cui Kurt aveva chiaramente espresso le sue intenzioni di abolire il Dodgeball - ormai diventato anch'esso una violenta forma di bullismo -  e se non tutti riuscivano ad apprezzare il suo splendore?! Blaine riusciva a vederlo, era letteralmente accecato dal suo bagliore, e sapeva che prima o poi anche il resto del mondo lo avrebbe capito e che, forse, Kurt avrebbe potuto davvero fare qualcosa per cambiare le cose in quella scuola.

Alla fine del discorso, Burt Hummel scoppiò in un sonoro applauso e si alzò immediatamente in piedi per una standing ovation a suo figlio, subito seguito da Blaine, da Rory - il quale era estramamente grato a Kurt, dal momento che era stato lui stesso vittima di Santana durante la loro ultima partita di dodgeball - e da alcuni studenti seduti vicino a loro, sulle gradinate.  

Blaine dovette faticare parecchio per non lasciarsi trasportare sai suoi istinti; avrebbe voluto volentieri correre in mezzo alla palestra, gettarsi fra le braccia di Kurt e stringerlo forte, baciarlo appassionatamente e dirgli quanto fosse orgoglioso di lui e del suo meraviglioso discorso.

Ma naturalmente non lo fece, non era decisamente quello il momento adatto; c'era ancora il discorso di Rachel da ascoltare, il quale prese una piega decisamente inaspettata. Evidentemente le parole di Kurt non avevano colpito solamente Blaine, ma anche lei, per questo motivo la ragazza decise di ritirare la sua candidatura in favore del suo amico, assicurandogli la sua fedeltà ed un sicuro aiuto per il resto della sua campagna elettorale.

Blaine non potè trattenere un sorriso; aveva sempre saputo che le cose fra Rachel e Kurt prima o poi si sarebbero risolte, quei due erano davvero troppo amici per rovinare le cose fra di loro in quel modo! Sapeva che Kurt avrebbe fatto il sostenuto per circa cinque minuti e che poi si sarebbe gettato nuovamente fra le braccia della ragazza, e non poteva che esserne estremamente felice.

Quando finalmente il preside Figgins dichiarò conclusa quell'assemblea, Kurt si diresse immediatamente da suo padre e dal professor Shuester, che lo abbracciarono affettuosamente e non poterono che dichiararsi estremamente soddisfatti e compiacuti per la sua brillante prestazione; poi, dopo che i due se ne furono andati, Blaine non perse tempo e gli si gettò letteralmente al collo, stampandogli un sonoro bacio sulla guancia.

<< Blaine, fermo! >> rise Kurt, senza però fare un minimo di resistenza << Che cosa stai facendo?! >>

<< Amore mio, sei stato incredibile! Dico davvero, un discorso sensazionale; non hai idea di quanto io sia orgoglioso di te! >>

Kurt arrossì, guardando di traverso Blaine, ancora avvinghiato a lui e del tutto privo dell' intenzione di staccarsi da quell'abbraccio.

<< Blaine, lo sai che apprezzo molto il tuo entusiasmo e il tuo supporto. >> disse, in tono leggermente imbarazzato << Però non credi che sia un tantino eccessivo?! Insomma, guarda quanta gente c'è! >>

<< Beh, ma io voglio che ci vedano! >> esclamò Blaine, staccandosi per un attimo dalla presa e afferrando le mani di Kurt << Voglio che tutti quanti qui sappiano che tu sei il mio ragazzo, voglio che sappiano quanto ti amo e quanto sono fiero di te! >>

Kurt fece per replicare, ma Blaine non gliene diede il tempo, mettendosi a strillare a perdifiato: << Ehy, lo vedete tutti questo ragazzo?! E' il mio ragazzo; il vostro futuro rappresentante scolastico e il mio ragazzo! E' il mio ragazzo e io sono così incredibilmente fiero ed orgoglioso di stare con lui! >>

<< Ok, ok.. smettila! >>

Kurt tappò la bocca di Blaine con il palmo della mano e poi scoppiò a ridere, immediatamente seguito dal moro, che si tolse la mano dalle labbra e lo abbracciò di nuovo, cingendone la vita con le braccia e poggiando la fronte contro la sua.

<< Credevo non ti piacesse metterti in mostra, Blaine. >> mormorò Kurt, con un sorrisetto sulla labbra << Non mi sembra che tu ti stia comportando con discrezione. >>

<< Kurt, chissene frega della discrezione! >> disse Blaine, stringendosi maggiormente nell'abbraccio << Tu non sei una cosa di cui devo vergognarmi, qualcosa da nascondere! Sei il mio ragazzo, e io ti amo; perchè dovrei nascondere una cosa così bella?! >>

Kurt sorrise ulteriormente, le guance che si facevano sempre più rosse.

<< Non dirmi che stato il mio discorso a illuminarti, Blaine! >> rispose Kurt, con fare divertito << Ho davvero tutto questo potere?! >>

Blaine strofinò il suo naso con quello del ragazzo dagli occhi chiari e sorrise dolcemente.

<< Tu non vuoi combattere questa battaglia da dietro una trincea, vuoi farlo allo scoperto.>> disse << E io sono il tuo compagno, il mio compito è starti accanto e voglio farlo; non posso stare nascosto, se voglio essere al tuo fianco. >>

Kurt gli accarezzò dolcemente il viso con due dita.

<< Non voglio che tu ti esponga troppo, se non te la senti. >> mormorò.

Blaine si morse un labbro e fece segno di sì con la testa.

<< Conosco i miei limiti Kurt, non preoccuparti. >> lo rassicurò << Se dovessi rischiare di superarli, saprò quando arriverà il momento di fermarmi. >>

Kurt gli rivolse un sorriso raggiante e gli si gettò al collo, incastrando il mento nell'incavo della sua spalla e strofinando il viso contro quello di Blaine.  

<< Sei incredibile! >> disse gioiosamente << Sul serio, sei davvero meraviglioso! >>

<< E tu invece faresti meglio a correre da Rachel. >> rispose Blaine, accarezzandogli la schiena << Lo so che dopo il suo discorso muori dalla voglia di parlarle e fare pace. >>

Kurt si staccò dall'abbraccio e guardò Blaine negli occhi.

<< Mi conosci troppo bene, vero?! >> disse, in tono lievemente indispettito.

Blaine rise e lo guardò dolcemente.

<< Sono il tuo libro aperto così come tu sei il mio, Kurt. >> disse << E adesso vai, non farla aspettare. >>

Kurt sospirò beatamente e si sporse verso di lui, lasciandogli un tenero bacio sull'angolo delle labbra prima di correre fuori dalla palestra in cerca di Rachel; Blaine lo guardò andare via e sorrise, la sua solita espressione inebetita sul volto, tipica dei suoi momenti di adorazione del suo ragazzo.

Non sapeva come sarebbe andata a finire quella benedetta campagna elettorale, ma di una cosa era assolutamente certo: comunque sarebbero andate le cose, almeno per lui Kurt ne sarebbe comunque uscito a testa alta, da vincitore.
 
 
 

*
 
 

<< Blaine, muoviti! Sono tutti in auditorium, stanno solamente aspettando noi per cominciare. >>

Blaine sbuffò sonoramente, ancora beatamente sparanzato sui gradini del cortile della scuola, intento a godersi quei piacevoli e soffusi raggi di sole, piuttosto insoliti per una tipica giornata autunnale in Ohio.

<< Kurt, dobbiamo proprio?! >> bubbolò << Le Troubletones non possono esibirsi nel loro Mash Up anche senza di noi?! >>

<< Assolutamente no! >>

Kurt afferrò Blaine per un braccio e lo tirò su con forza - davvero molta forza, da dove accidenti l'aveva tirata fuori?! -, rivolgendogli poi un'occhiata estremamente severa.

<< Smettila di fare il pigrone, Blaine. >> lo ammonì << E' una cosa importante, non possiamo mancare assolutamente. >>

Blaine sospirò e alla fine cedette, seguendo Kurt in auditorium - dove vennero effettivamente accolti con diverse occhiatacce per essere arrivati ultimi - per assistenere all'esibizione delle Troubletones, che a quel che sembrava si sarebbero dovute esibire con un Mash Up di Adele; i due ragazzi presero posto in platea e lo spettacolo ebbe finalmente inizio.

Blaine dovette ammetere che, rispetto al professor Shuester, la signorina Corcoran aveva senza dubbio un' enorme esperienza nell'ambito del canto coreografato; i costumi e le coreografie delle ragazze, per quanto apparentemente molto semplici, erano di certo di grande effetto, sicuramente molto più delle giacche anni settanta e dei baffoni alla Super Mario che i ragazzi avevano dovuto indossare quando si erano esibiti nel loro Mash Up.

Naturalmente le Nuove Direzioni erano state grandiose, ma la Troubletones sembravano avere davvero una marcia in più, forse perchè aveva sottratto alle prime le due cantanti migliori (subito dopo Rachel, ovviamente) e ne avevano fatto la loro punta di diamante: Mercedes e Santana erano eccezionali, e Blaine davvero non riusciva a credere come mai il professor Shuester non desse loro abbastanza spazio.

Ricordava perfettamente lo screzio avuto con Santana qualche settimana prima e sebbene continuasse a credere di non essere nel torto, capiva perfettamente perchè la ragazza si sentisse tanto frustrata all'interno delle Nuove Direzioni: era anche lei una stella e voleva brillare, così come tutti gli astri meritano di fare.

Beh, in quel momento stava decisamente brillando, non c'era alcun dubbio al riguardo! Lei e Mercedes facevano scintille assieme e quando il numero arrivò alla fine, nessuno sembrava essere in grado di trovare effettivamente le parole per esprimere le emozioni che quell'esibizione aveva trasmesso loro.

Eppure, nel frattempo doveva essere successo qualcosa che era sfuggito all'occhio di Blaine, perchè prima ancora che i ragazzi ebbero la possibilità di mettersi ad applaudire, Santana si era scagliata contro Finn, strillandogli contro: << Che cosa le stavi dicendo?! >>

Blaine si voltò di scatto, in direzione dei due ragazzi; Finn aveva un'aria molto confusa, sembrava davvero che non avesse la minima idea di quello che stesse succedendo.

<< Le stavo dicendo che sei stata davvero grandiosa. >> farfugliò il giovane Hudson, indicando Rachel con un cenno del capo.

<< Bugiardo, non è vero! >>

Blaine si voltò verso Kurt, in cerca di spiegazioni.

<< Ma che cosa sta succedendo? >> bisbigliò, anche lui parecchio confuso per quello che stava succedendo.

Kurt sospirò.

<< Non hai seguito la campagna elettorale ultimamente, vero? >> rispose.

<< Sì, certo che l'ho seguita! >> replicò << Ti sono stato continuamente accanto, come avrei potuto.. >>

<< Non la mia, quella di mio padre e della Coach Sylvester. >>

Blaine guardò il suo ragazzo ancora più confusamente.

<< Che cosa c'entrano tuo padre e la Sylvester con.. >>

Improvvisamente, avvertirono alle loro spalle un sonoro schiocco e non appena si voltarono, videro davanti a loro uno spettacolo che aveva a dir poco dell'incredibile: Finn si copriva la guancia con una mano, un'espressione particolarmente addolorata sul volto, quasi come se qualcuno lo avesse appena ferito; Rachel guardava Santana in stato di shock, mentre quest'ultima continuava a rivolgere a Finn la medesima espressione di disprezzo e rabbia che aveva prima, mescolata a paura e confusione.

Persino per uno non troppo sveglio come Blaine la situazione era decisamente inequivocabile: Santana aveva appena schiaffeggiato Finn.

La domanda era... perchè?!

<< Un concorrente di papà ha fatto un nuovo video per la sua campagna. >> spiegò Kurt a Blaine, uscendo dall'auditorium della scuola, qualche minuto dopo; Finn e Santana erano stati spediti di corsa dal preside >Figgins perchè - testuali parole del professor Shuester - un simile gesto non poteva davvero restare impunito << Naturalmente si tratta di un video scandalo, fatto più che altro per gettare fango sugli altri candidati, e le vittime questa volta erano proprio Santana e la Sylvester. >>

<< Un attimo, non riesco a capire! >> obiettò Blaine, sempre più confuso << Che cosa diceva esattamente quel video?! >>

Kurt sospirò tristemente.

<< Faceva leva sui sentimenti puritani delle famiglie più conservatrici. >> rispose << Diceva che era inammissibile la candidatura di una donna non sposata e senza nessun uomo accanto, con un dubbio orientamento sessuale... e che elegge come capitano delle sue Cheerleader una ragazza lesbica. >>

Blaine inarcò entrambe le sopracciglia, in segno di stupore.

<< Stai dicendo che quel video era una vero e proprio outing per Santana?! >> chiese incredulo << Ma come diamine hanno fatto a.. >>

<< La nipote del candidato frequenta questa scuola. >> rispose immediatamente Kurt, senza dargli neanche il tempo di concludere la frase << Ha ascoltato una conversazione fra Finn e Santana nei corridoi e ha logicamente fatto due più due; naturalmente non ha perso tempo a raccontare tutto al paparino per aiutarlo nella sua campagna spargi-fango. >>

Blaine si morse un labbro e abbassò mestamente lo sguardo.

<< Quindi in pratica adesso tutto l'Ohio sa che Santana è lesbica. >> mormorò << Oddio, deve essere terribile per lei. >>

<< Non lo ha mai detto a nessuno! >> esclamò Kurt << Insomma, in realtà gran parte della scuola lo sapeva già, compresi tutti i membri del Glee, ma adesso non stiamo più parlando della scuola! Lo sapranno tutti quanti, persino mia nonna che non ha la minima idea di chi sia Santana! Chissà come deve sentirsi in questo momento. >>

Blaine non disse niente e si limitò a sospirare; molto spesso Santana si comportava davvero da stronza, neanche lui e Kurt erano stati risparmiati dalla sua acidità e da tutto quel suo veleno, ma ciò che le stava capitando era davvero terribile e per quanto crudele a volte potesse essere, di certo non si meritava tutto questo.

<< Credi che dovremmo fare qualcosa per lei? >> domandò poi il moro, guardando Kurt con espressione incerta << Insomma, io e te ci siamo già passati; sappiamo quanto sia difficile dover affrontare questo momento, ma proprio per questo potremmo esserle d'aiuto e farle capire che non è da sola! >>

Kurt fece una smorfia.

<< Non lo so, Blaine. >> rispose a mezza voce << Non credo che voglia il nostro aiuto, non adesso almeno! Lo vedi come è fatta, non ha alcuna voglia di comunicare con noi! E dire che io e te saremmo proprio le uniche persone che potrebbero capirla fino in fondo ed aiutarla veramente. >>

Blaine abbozzò un sorriso e mise un braccio attorno alle spalle di Kurt, stringendosi a lui.

<< Forse dobbiamo solo darle un po' di tempo. >> disse << All'inizio è normale volersi isolare, ma sono sicuro che prima o poi sentirà il bisogno di parlare con qualcuno e di sfogarsi e noi saremo pronti a darle una mano. >>

Kurt sorrise e fece segno di sì con la testa.

<< Ma sì, probabilmente hai ragione tu. >> dichiarò << Non dobbiamo forzare troppo le cose. >>

<< Esattamente! >>

Blaine schioccò un bacio sulla guancia di Kurt e poi i due ragazzi risero.

<< Vieni a cena a casa mia stasera?! >> chiese poi il moro, prendendo Kurt sottobraccio << I miei sono fuori città fino a sabato prossimo, ho la casa a mia intera disposizione per dieci splendidi giorni e tantissimi nuovi dvd che non vedo l'ora di fingere di guardare con te. >>

Kurt rise.

<< Sai, inizio ad avere il sospetto che i tuoi genitori di tanto in tanto si trasferiscano su Marte! >> scherzò << Come è possibile che siano sempre fuori città?! >>

<< Beh, mio padre doveva partire per un viaggio d' affari e mia madre è andata con lui perchè non si fida a lasciarlo da solo per così tanto tempo. >> rispose Blaine, facendo spallucce.

Kurt piegò la testa da un lato e guardò Blaine con un sopracciglio alzato.

<< E si fida invece a lasciare te da solo?! >> domandò, in tono allusivo << Non teme che tu possa metterle a soqquadro la casa?! >>

Blaine rivolse a Kurt un sorrisetto malizioso.

<< Beh, la sola stanza che rischiamo di mettere sottosopra è la mia. >> rispose a bassa voce << E in genere sono io il solo responsabile di quella camera. >>

Si morse un labbro con fare volutamente provocatorio, sapendo bene che Kurt non sarebbe stato in grado di resistere. 

E infatti non lo fece.

<< Sarò da te alle sei, Anderson. >> rispose Kurt, avvicinando le labbra all'orecchio del moro e scandendo bene le parole << E vedi di non farti trovare con tutto questo fastidiosissimo gel nei capelli; voglio vedere i tuoi bellissimi riccioli spettinati, questa sera. >>

Posò un bacio sul suo orecchio - provocando a Blaine un intenso brivido lungo la schiena-  e poi si allontanò, dirigendosi verso il suo armadietto con andatura ancheggiante, ben certo del fatto che Blaine avrebbe continuato a fissarlo.

Il giovane Anderson sospirò beatamente e sorrise, prima di incamminarsi a sua volta verso il suo armadietto, guardando ancora in direzione di Kurt con sguardo malizioso; non sapeva come fosse successo esattamente- in realtà lo sapeva eccome, ed era assolutamente felice di essere lui la causa di una simile trasformazione -  ma era davvero immensamente grato che quel piccolo e insicuro cucciolo di pinguino*** fosse finalmente uscito dal nido ed avesse imparato a crescere.




 


N.d.A:  * Sì, lo so...non abbiamo mai visto queste scene, ma non ditemi che tutti voi non desiderate vedere i Klaine che si tengono per mano nei corridoi!!! x3
 
** Questo riferimento è uno spoiler per chi non avesse visto l'episodio 3x7; chi lo ha fatto ( o ha comunque visto tutta la scena di "Perfect" sa a che cosa mi riferisco, per chi invece non lo sapesse...beh, glielo dico per messaggio, perchè magari c'è qualcuno che non vuole spoilerate! xD
 
*** Beh, impossibile non aver colto questa citazione! xD
 
 
Allora...devo innanzi tutto chiedervi scusa per averci messo tanto tempo, ma tra puntate di Glee, altre fan fiction da mandare avanti (perchè sono io cretina, mica per altro! xD) e lo studio, davvero non è stato facile aggiornare.  Inoltre non so esattamente se questo capitolo ha un senso, anche perchè dopo il turbinio di emozioni dell'episodio 5, non credo di poter scrivere di meglio...ma vabbè, ci ho provato! xD
 
Spero di non essere andata troppo OOC con Kurt e Blaine...in realtà riesco a immaginarmeli perfettamente che dopo la loro prima volta iniziano a prenderci gusto e non la smettono più di darci dentro! xD  E per Blaine così espansivo dopo il discorso di Kurt...non so, mi piaceva e basta l'idea! Non so se avrebbe il coraggio di fare tutte queste moine in pubblico, ma chi lo sa... io spero di sì! x3
 
Per il resto, prima di salutarvi, ci terrei a dire un enorme grazie alla splendida Sakuraelisa, che ha fatto un video meraviglioso (questo qui: http://www.youtube.com/watch?v=U8j78Se1abg ), ispirandosi ad alcune frasi tratte dalla mia fan fiction "Blaine's Turn"; l'ho trovato un gesto davvero dolcissimo e vorrei davvero dirle un grazie enorme, per questo regalo e per le bellissime parole che mi ha sempre lasciato nelle sue recensioni! Grazie.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Perfect ***


Erano passati un paio di giorni dallo schiaffo di Santana a Finn in auditorium e le cose stavano prendendo una piega decisamente strana al McKinley; ormai lo spot elettorale che aveva smascherato Santana era di dominio pubblico, per cui non vi era rimasto più nessuno a scuola che non fosse al corrente dell'omosessualità della ragazza. Purtroppo tutto ciò non aveva fatto altro che rendere il già pessimo carattere di Santana ancora più insopportabile, e la ragazza non faceva altro che sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione accanendosi sui suoi compagni di scuola con frecciatine sempre più velenose; non guardava in faccia nessuno, semplicemente trattava a pesci in faccia chiunque si presentasse sul suo cammino.

Beh, a parte Brittany ovviamente; la sua ragazza - Blaine si chiedeva se potesse effettivamente chiamarla così, ma in effetti, in quale altro modo avrebbe potuto definirla?! - era forse l'unica persona che riusciva a calmare Santana e a tirare fuori il suo lato tenero, la sola alla quale la latina avesse il coraggio di mostrare la vera sè stessa.

Blaine immaginava quanto dovesse essere difficile per lei, lui stesso aveva dovuto affrontare la terribile esperienze del coming out in una scuola in cui nessuno sembrava volerlo accettare, e sicuramente per Santana le cose erano ancora più complicate di quanto lo erano state per lui; però non capiva perchè la ragazza dovesse comportarsi in quel modo, sbattendo la porta in faccia a tutti coloro che cercavano semplicemente di aiutarla.

Eppure, nonostante tutta la sua diffidenza nei confronti di chiunque provasse a tenderle una mano, c'era ancora chi cercava in tutti i modi di farle cambiare idea; Finn, in particolare, sebbene i rapporti fra lui e Santana fossero piuttosto critici, soprattutto dopo la faccenda dello schiaffo - che comunque era stata lasciata in sospeso, dal momento che Hudson si era rimangiato tutto di fronte al preside Figgins, assicurando che Santana non lo avesse mai toccato neanche con un dito - voleva a tutti i costi aiutarla a ritrovare finalmente sè stessa e ad arrivare serenamente a capo di questa vicenda.

Era stato proprio Finn a proporre al Glee Club di dedicare un'intera settimana a Santana, cantando in suo onore solamente canzoni eseguite da artisti femminili o semplicemente dedicate ad una donna; gli era sembrato un gran bel gesto e dal momento che si sentiva tremendamente in colpa per tutta la questione del coming out, sperava che in un modo o nell'altro sarebbe riuscito a farsi perdonare da Santana e che l'avrebbe aiutata a fare finalmente pace con sè stessa.

Un tantino strano e forse addirittura ipocrita, aveva inizialmente pensato Blaine, ma in fin dei conti Finn era un essere umano e anche se ultimamente le cose fra di loro non andavano affatto bene, non gli era poi tanto difficile pensare che il giovane Hudson avesse davvero deciso di mettere da parte il rancore e preoccuparsi esclusivamente del bene di Santana.

<< Tutta questa storia della settimana per Santana mi mette in crisi! >> confessò Blaine , un pomeriggio che lui e Kurt erano a casa sua, approfittando della provvidenziale assenza dei signori Anderson  << Non cedevo che fosse tanto complicato scegliere una canzone da dedicarle! >>

Kurt fece spallucce, seduto comodamente sul letto di Blaine, mentre il suo ragazzo continuava a fare avanti e indietro per tutta la stanza.

<< Non dovrebbe essere così difficile! >> commentò << Basta trovare una canzone cantata da un'artista femminile, non dovrebbe essere un problema per te! >>

Blaine fece una smorfia.

<< Non è solo questo, Kurt. >> osservò << Si tratta di Santana, dovremmo cantarle qualcosa che la faccia sentire meglio, che l'aiuti a capire quanto è importante imparare ad accettarsi e fare di tutto per essere in pace con sè stessi. >>

Kurt guardò il suo ragazzo e sorrise.

<< Hey, non credevo che ti stesse così a cuore tutta questa vicenda. >> disse, rivolgendo lui uno sguardo di adorazione << Mi sembrava che tu e Santana non andaste esattamente d'amore e d'accordo. >>

<< Beh, non per causa mia! >> puntualizzò Blaine << E comunque, io credo davvero che tu ed io siamo i soli che possano aiutare veramente Santana in questo momento. Insomma, abbiamo passato anche noi situazioni del genere, sappiamo molto bene come ci si sente in simili circostanze! Anche se in maniera totalmente diversa, noi due siamo le persone più simili a Santana, le sole che possono davvero capire che cosa le passa per la testa adesso; sarebbe davvero bello se riuscissimo anche a farle comprendere quanto è importante non avercela con sè stessi ed imparare semplicemente ad amarsi. >>

Kurt sorrise maggiormente e fece segno a Blaine di andarsi a sedere di fianco a lui, sul materasso.

<< Lo trovo davvero bello da parte tua. >>  dichiarò il giovane Hummel, cingendo con un braccio le spalle del suo ragazzo << Insomma, ultimamente Santana non si è mai comportata in maniera particolarmente gentile con te; trovo davvero dolce che tu ti preoccupi così tanto per lei. >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Beh, non mi fa certo piacere essere trattato in maniera tanto scortese. >> rispose << Ma credo che Santana abbia davvero bisogno di aiuto e non credo proprio che sia in grado di affrontare tutti i suoi casini da sola! Dobbiamo fare qualcosa per darle una mano e, come ho già detto prima, io e te siamo i soli che sanno davvero come si sente in questo momento. >>

Kurt sospirò e sorrise a sua volta.

<< Sì, hai ragione! >>  esclamò, alzandosi in piedi << Siamo i soli che possono davvero aiutarla; dobbiamo trovare un pezzo efficace, che le faccia capire che in lei non c'è assolutamente niente di sbagliato e che non importa se il resto del mondo sembra avercela a morte con lei! >>

Blaine guardò Kurt con orgoglio e sorrise maggiormente.

<< Ci vuole una canzone che abbia un messaggio forte. >> disse << Un pezzo di grande effetto. >>

<< Una canzone che le faccia capire quanto è speciale, anche se gli altri continuano a farle credere il contrario. >> aggiunse Kurt.

I due ragazzi si guardarono negli occhi e sorrisero a vicenda.

<< Stai pensando a quello che sto pensando io, vero?! >> disse Kurt, con guardo malizioso.

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< Direi proprio di sì. >>

Sì alzò anche lui dal letto e corse ad afferrare il cd di Pink che si trovava sulla scrivania, per poi inserirlo nel lettore cd e alzare il volume al massimo; le note di "Perfect"* si diffusero dolcemente per tutta la stanza, facendo sorridere Kurt ulteriormente.

Blaine allungò una mano verso di lui, come a volerlo invitare a ballare; e, in effetti, era proprio questo il suo intento.

<< Posso avere l'onore di questo ballo?! ** >> chiese il moro, guardando Kurt con un'espressione che, per quanto seria, fece scoppiare a ridere il giovane controtenore << Hey, che cosa c'è di tanto buffo?! >>

Kurt sospirò beatamente e afferrò la mano di Blaine, cingendo la sua vita con l'altro braccio e poggiando la testa sulla sua spalla.

<< Niente. >> rispose a bassa voce << Ho solo avuto una specie di flashback. >>

Blaine sospirò a sua volta e lasciò andare la mano di Kurt, gettandogli entrambe le braccia al collo e stringendosi a lui, mentre il giovane Hummel avvolgeva la sua vita in un tenero e morbido abbraccio.

<< Lo so, Kurt. >> replicò Blaine in un sussurro, soffiandogli le parole in un orecchio e provocandogli un'intensa scarica di brividi lungo la schiena << Lo so. >>

Kurt chiuse gli occhi e si lasciò completamente trasportare dalla musica, dondolandosi a ritmo fra le braccia di Blaine e ascoltando con la massima attenzione le parole della canzone, pur conoscendole alla perfezione; come ogni volta che sentiva quella canzone, si sentì completamente pervaso da una meravigliosa sensazione di benessere, e le braccia forti di Blaine che in quel momento lo avvolgevano così teneramente, non facevano altro che acuire ulteriormente quella sua sensazione di torpore.

Blaine fece un ennesimo sospiro beato e lasciò scivolare le braccia lungo il corpo di Kurt, andando poi ad afferrare le sue mani ed intrecciandone le dita con le sue; poi posò la fronte contro quella del giovane Hummel e i due ragazzi continuarono a dondolarsi a tempo di musica, tenendosi per mano e facendo sfiorare i loro nasi e le loro bocche, fino a che finalmente non si decisero ad unire le loro labbra in un tenero bacio. 

Rimasero così a lungo, fino a che la canzone non giunse al termine, e a quel punto Kurt gettò le braccia al collo di Blaine e si staccò dalle sue labbra, poggiando ancora una volta la fronte contro quella del ragazzo riccioluto e sorridendogli dolcemente.

<< Non la smetterai mai, vero? >> sussurrò, con voce rotta dall'emozione << Continuerai sempre a togliermi il respiro come la prima volta?! >>

Blaine rise ed annuì, con espressione soddisfatta.

<< Ci puoi scommettere, Kurt. >> disse, guardandolo negli occhi e stampandogli poi un secondo bacio sulle labbra.

Kurt sorrise ampiamente e sospirò.

<< Direi che questa canzone va benissimo, non trovi? >> commentò allegramente.

Blaine guardò il suo ragazzo con adorazione e poi annuì.

<< Assolutamente sì! >> esclamò << E' una canzone perfetta! >>

Kurt rise per il gioco di parole che il giovane Anderson aveva appena fatto e poi si staccò del tutto dall'abbraccio.

<< Allora sarà bene esercitarci, non credi? >> disse << Dobbiamo fare un figurone domani, al Glee Club! >>

Blaine non se lo lasciò ripetere una seconda volta e andò di corsa a prendere un blocco note ed una penna, per prendere appunti su tutto ciò avrebbero deciso di fare per quel duetto; del resto, Blaine sapeva che sarebbe stato sicuramente un pezzo grandioso, che avrebbe fatto semplicemente venire giù le pareti dagli applausi.

In fin dei conti, come avrebbe potuto essere diversamente?! Ogni volta che Kurt e Blaine cantavano assieme, le scintille e i fuochi d'artificio sempre assicurati.
 
 


*
 
 


Il giorno successivo, Kurt e Blaine arrivarono a scuola pieni di energia e fortemente carichi per la loro esibizione al Glee Club; avevano passato un'intera giornata a prepararsi per il loro compito e non vedevano proprio l'ora di cantare a Santana la loro canzone.

Immaginavano che sarebbe stato difficile per lei, ma già il fatto che avesse accettato di partecipare a quella settimana di lezione dedicata a lei, pur facendo adesso parte di un altro Glee Club, era sicuramente un notevole passo avanti e forse addirittura un segnale che le cose avrebbero potuto prendere una piega positiva.

Ma la giovane latina sembrava tutt'altro che bendisposta nei confronti delle Nuove Direzioni e del loro aiuto.

<< Preoccupati per la tua faccia da feto, Finn! >>  aveva risposto sgarbatamente Santana, dopo che il giovane Hudson aveva cercato di metterla a suo agio in quella tanto strana quanto un tantino imbarazzante - almeno per lei - situazione.

La ragazza aveva cercato in tutti i modi di fare la sostenuta, ma alla fne si era lasciata convincere da Finn e dalle sue parole, accettando così di partecipare a quell'assurda lezione, sebbene le si leggesse in faccia quanto le pesasse quella scelta.

<< Blaine, Kurt. >>  Finn si rivolse ai due ragazzi e fece segno loro di alzarsi, mentre lui prendeva posto a sedere in mezzo agli altri.

Kurt e Blaine si posizionarono di fronte al pianoforte e rivolsero a Santana un enorme e dolcissimo sorriso.

<< Santana. >> disse Blaine, con voce melliflua << Kurt e io abbiamo una canzone che amiamo cantarci l'un l'altro in macchina e...beh, vorremmo cantarla di fronte a te, adesso. >>

Era indubbiamente un gesto molto dolce e premuroso e tutti quanti nell'aula sembravano esserne rimasti particolarmente colpiti; ma non Santana, naturalmente.

<< Oh, non c'è niente che amerei di più di un paio di graziosi pony che mi cantano una serenata! >> esclamò l'ispanica con sarcasmo << Senza contare che non posso proprio perdere l'occasione di celebrare il raro evento di Blaine che canta canzoni da donna! >>

Blaine cercò di trattenere una smorfia.

E dire che per un attimo aveva persino creduto che Santana avrebbe risposto al loro gentile omaggio con altrettanta gentilezza.

<< Lo so che è dura. >> disse immediatamente Kurt, intervendo in difesa del suo ragazzo << E' stata dura anche per me; ma puoi superare questo momento. >>

<< Se solo la smettessi di stare così sulla difensiva.. >> aggiunse Blaine timidamente.

<< Ci sto provando! >> ribattè nervosamente Santana << Ma i tuoi ridicoli cravattini non fanno che provocarmi. >>

Blaine si morse un labbro.

Avrebbe voluto volentieri risponderle, ma non sarebbe stato carino, soprattutto data la motivazione per cui lui e Kurt si trovavano lì in quel momento. Kurt lo guardò con espressione rassicurante e gli fece segno di tranquillizzarsi; Blaine sospirò e si ricompose, rivolgendo al suo ragazzo un flebile sorriso.

Poi il professor Shuester diede loro il permesso di incominciare a cantare e Kurt attaccò la prima strofa.
 
 

Made a wrong turn  once or twice. 
Dug my way out,  blood and fire. 
Bad decisions,  that's alright. 
Welcome to my silly life.
 


Cantò quasi immobile, muovendo appena appena le braccia e le spalle, rivolgendo il suo sguardo a Santana mentre Blaine, poggiato sul pianoforte, lo guardava con adorazione.
 
 
Mistreated, misplaced, misunderstood! 
Miss "No way,It's all good", it didn't slow me down 
Mistaken, always second guessing, underestimated! 
Look, I'm still around...
 


I ragazzi sembrano essere tutti molto toccati da quella sua interpretazione, così dolce e sentita, e persino Santana pareva non esserne del tutto indifferente; il suo sguardo si era fatto di colpo malinconico e pensieroso, come se in qualche modo le parole di Kurt le stessero veramente arrivando al cuore.

Blaine sorrise, senza togliere gli occhi di dosso dal giovane Hummel; avrebbe potuto restare lì per ore, solamente a guardarlo e sentirlo cantare, ma adesso era arrivato anche il suo turno di unirsi alla canzone, per cui abbandonò la sua postazione e raggiunse lentamente il suo ragazzo, per ritrovarsi faccia a faccia con lui, nel momento esatto in cui incominciava il ritornello.
 
 

Pretty pretty please! 
Don't you ever ever feel 
Like you're less than, less than perfect 
 


Dimenticandosi per un attimo di Santana, Kurt e Blaine cantarono quel primo pezzo guardandosi esclusivamente negli occhi, come se la loro effettiva intenzione fosse quella di dedicare quella canzone l'uno all' altro, piuttosto che alla ragazza latina. Soltanto dopo si ricordarono della vera ragione per cui avevano scelto di cantare quel brano, cioè supportare Santana e dimostarle tutto il loro affetto e il loro sostegno; si voltarono verso di lei, continuando a cantare.
 
 
 
Pretty pretty please! 
If you ever ever feel 
Like you're nothing, you are perfect to me
 
 

Adesso Santana sembrava essere di nuovo annoiata, forse addirittura infastidita; tutti gli altri ragazzi si divertivano un sacco e mostravano di apprezzare davvero molto l'esibizione di Kurt e Blaine, ma la giovane Lopez non faceva che sbuffare e fare smorfie di disapprovazione.
 
 
The whole world's scared so I swallow the fear 
The only thing I should be drinking is an ice cold beer 
So cool in line, and we try try try, 
But we try too hard and it's a waste of my time 
Done looking for the critics, cause they're everywhere 
They dont like my jeans, they don't get my hair 
Exchange ourselves, and we do it all the time 
Why do we do that? 
 
 

Naturalmente i due adolescenti non se ne preoccuparono troppo, continuando a cantare imperterriti, scambiandosi sorrisi e sguardi raggianti, rivolgendosi di tanto in tanto a Brittany e Santana.

 
Pretty pretty please! 
Don't you ever ever feel 
Like you're less than, less than perfect.
Pretty pretty please! 
If you ever ever feel 
Like you're nothing, you are perfect to me.
 
 
Alla fine della canzone, tutti - eccetto Santana, naturalmente - scoppiarono in un applauso fragoroso e Blaine abbracciò forte Kurt, sorridendo con compiacimento; poi entrambi guardarono Santana con sguardo pieno di aspettativa, attendendo da lei una qualsiasi reazione. La giovane ispanica fece un sorrisetto decisamente forzato e guardò i due ragazzi con espressione divertita.

<< Grazie, ragazzi. >> rispose << Grazie a Finn, soprattutto! Ho dovuto sopportare un sacco di cose terribili nella mia vita, adesso dovrò aggiungerci anche questa! >>

Kurt e Blaine si incupirono, mentre la ragazza rivolse loro un ghignetto e si mise a battere le mani, fingendosi entusiasta; i due ragazzi ritornarono ai loro posti, con un' espressione semi imbronciata sul volto, che mantennero per tutto il resto della lezione.

Alla fine delle prove, quando tutti se ne furono andati, Kurt e Blaine rimasero ancora un po' in aula canto, seduti l'uno di fianco all'altro, in silenzio e con lo sguardo fisso a terra.

<< Siamo stati così terribili? >> osò chiedere ad un certo punto Kurt, senza alzare lo sguardo dal pavimento.

Blaine sbuffò e poi si alzò di scatto.

<< Certo che no, Kurt! >> esclamò << Siamo stati bravissimi, è Santana quella che non ha alcuna voglia di essere gentile! Assurdo, e dire che abbiamo fatto di tutto per essere carini con lei! >>

Kurt scrollò le spalle.

<< Immagino che non ci sia nulla da fare al riguardo. >> disse << Per lo meno ci abbiamo provato. >>

Blaine sbuffò una seconda volta, prima di rimettersi a sedere e prendersi il viso fra le mani, con sguardo cupo e pensieroso; possibile che da quando era entrato nelle Nuove Direzioni non gliene andava bene una?! Sì, era entrato nel cast del musical scolastico come protagonista, ma all'interno del Glee Club continuava ad essere trattato come se fosse l'ultima ruota del carro.

E, ovviamente, il fatto che Santana continuasse ad essere così scortese con lui - anche se ormai non faceva più parte delle Nuove Direzioni - non migliorava affatto le cose.

<< Hey, perchè quella faccia?! >> domandò Kurt, mettendosi a sedere accanto a Blaine e cingendogli le spalle con un braccio << Ok, Santana ci ha letteralmente demoliti prima.. ma tutti gli altri hanno apprezzato molto l'esibizione, per cui non hai davvero motivo di preoccuparti! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Hai ragione, Kurt. >> mormorò << E' solo che... beh, mi sarebbe piaciuto per una volta che Santana ci rivolgesse una parola carina, piuttosto che una delle sue tipiche frecciatine velenose. >>

Kurt sospirò e poggiò la testa sulla spalla del moro.

<< Lo so, Blaine. >> rispose, cercando di essergli di conforto << Lo avrei preferito anche io, naturalmente; ma Santana è fatta così e credo che abbia bisogno di ancora un po' di tempo prima di sentirsi davvero pronta ad aprirsi completamente con noi. >>

Blaine fece segno di sì con la testa e Kurt lo guardò con espressione di conforto.

<< Dimmi la verità, Blaine. >> mormorò dolcemente << Non è solamente per la canzone, vero?! Scommetto che c'è dell'altro. >>

Blaine si morse un labbro e poi sorrise.

<< Non riuscirò mai a nasconderti nulla, eh?! >> commentò, con fare divertito << Comunque sia, è sempre la stessa storia: io non mi sento ancora.. >>

<<  Del tutto parte delle Nuove Direzioni. >> concluse Kurt al posto suo, guardandolo dritto negli occhi << Lo so, Blaine; ci sono passato anche io, rammenti?! Ti ricordi quando sono stati duri per me i primi tempi alla Dalton?! Non riuscivo proprio ad ambientarmi, mi sembrava di stare in un altro mondo! Alla fine però ce l'ho fatta e gran parte del merito va attribuita a te, tesoro mio. >>

Kurt sorrise con fare raggiante, ma Blaine- invece che rassicurarsi -  tornò ad incupirsi.

<< Tu però te ne sei andato dalla Dalton. >> fece notare << Avevi sempre saputo che il tuo posto era qui; anche se hai fatto di tutto per ambientarti alla Dalton, sapevi molto bene che prima o poi saresti ritornato al McKinley. >>

Sospirò tristemente e Kurt gli accarezzò gentilmente la schiena.

<< Blaine, non è questo il punto. >> gli disse con voce melliflua << Quello che sto cercando di dirti è che, prima o poi, ce la farai anche tu! Sei un ragazzo meraviglioso e presto anche tutti gli altri se ne accorgeranno! Per favore, non buttarti giù così! >>

Blaine guardò Kurt e finalmente sorrise, un'espressione di pura adorazione stampata in fronte.

<< Sai una cosa, Kurt? >> disse dolcemente << Mi mancano da morire i ragazzi, però... beh, sono davvero felice di essere qui al McKinley con te! Non ce la farei proprio a starti lontano. >>

Kurt sorrise ampiamente. 

<< Questo vuol dire che rimarrai qui, vero? >>  domandò, con voce estremamente acuta.

Blaine guardò il suo ragazzo con perplessità.

<< Cosa?! >> esclamò, soffocando una risata << Kurt, ma dici sul serio?! Non ho mai pensato di andarmene! >>

Kurt arrossì con imbarazzo.

<< Beh, ho solo pensato che.. >> balbettò << Credevo che ti mancasse troppo la Dalton, che non riuscissi a tollerare il fatto di non esserti ancora integrato nelle Nuove Direzioni e... >>

<< Kurt, frena! >> lo interruppe Blaine, afferrandogli le mani e stringendole fra le sue << L'idea di andarmene non mi ha mai sfiorato, neanche per un momento! >>

Kurt si morse un labbro e poi sorrise, chinando leggermente il capo e guardando Blaine di sottecchi.

<< Davvero? >> chiese, con una punta di incertezza.

Blaine sorrise ampiamente.

<< Ovviamente. >> disse, guardandolo intensamente negli occhi << Kurt, non me ne importa niente degli altri! Certo, non è affatto piacevole essere continuamente bistrattato da Santana e da tuo fratello..ma che importa?! Non è per loro due che mi sono trasferito al McKinley. >>

Prese il viso di Kurt fra le mani e si sporse leggermente verso di lui.

<< Devo dirtelo ancora? >> sussurrò, guardando il suo ragazzo dritto negli occhi << Sono venuto qui per me! Anzi, per noi: perchè non riesco a stare lontano da te, Kurt. >>

Il giovane Hummel divenne completamente rosso in volto e abbassò timidamente lo sguardo, con un sorriso.  

<< Certo che per essere un disastro nelle faccende amorose, direi che sei decisamente migliorato con il passare del tempo! >> commentò poi, tirando nuovamente su la testa e rivolgendo a Blaine uno sguardo raggiante.

Blaine scoppiò a ridere.

<< Chissà, devo aver avuto un'ottima ispirazione! >> rispose, accarezzando con i pollici le guance di Kurt << Tu che ne pensi?! >>

Kurt fece un sospiro beato e poggiò la sua fronte contro quella del moro.

<< Penso che Pink abbia davvero ragione. >> disse, prima di posare le sue labbra su quelle di Blaine in un tenero bacio << Non importa di cosa pensa il resto del mondo: ai miei occhi, tu sarai sempre assolutamente perfetto. >>

Blaine si lasciò sfuggire una flebile risata, prima di avvolgere le sue braccia attorno alla vita del controtenore e ricambiare morbidamente il suo bacio.  

Sì, Kurt aveva proprio ragione: non aveva nessuna importanza se il resto del mondo avesse continuando ad andar loro contro; in ogni caso, lui e Blaine avrebbero continuato ad essere sempre assolutamente perfetti l'uno per l'altro.
 

 
*
 
 
 
Quella sera, Blaine rimase per tutto il tempo da solo in casa, non trovando niente di meglio da fare; i suoi genitori erano ancora fuori città e Kurt aveva preferito restarsene a casa, troppo nervoso per le elezioni scolastiche che si sarebbero tenute il giorno seguente al McKinley.

I due ragazzi avevano trascorso buona parte della serata al telefono: Kurt non aveva fatto che lagnarsi per tutto il tempo - asserendo che Brittany lo avrebbe sicuramente stracciato alle elezioni - e Blaine aveva fatto di tutto per calmarlo, sebbene con scarsi risultati. Dopo due ore di conversazione telefonica, Kurt aveva deciso di tornare a dedicarsi al suo rituale di idratazione ( sperando in questo modo di riuscire a rilassarsi un po' ),  e così Blaine era rimasto nuovamente da solo, senza niente di particolarmente interessante da fare. 

Erano ormai le otto e mezza passate, e il giovane Anderson era intento a guardare la tv sul divano - dopo circa mezz'ora di zapping aveva deciso di fermarsi sul canale 36, dove davano "Fight Club" *** -   con un'enorme pacco di biscotti al cioccolato, che a mano a mano che il film andava avanti incominciavano a sparire dalla confezione.

Ad un tratto squillò il telefono, e Blaine si precipitò a rispondere, nella speranza che dall'altro capo ci fosse qualcuno che potesse aiutarlo a superare quell'insostenibile momento di noia.

<< Pronto?! >> esclamò, con la bocca ancora piena di biscotti.

Qualcuno rise dalla parte opposta della cornetta.

<< Anderson, sei sempre il solito! Possibile che ogni volta che ti telefono ti stai ingozzando di qualcosa?! >>

Blaine ingoiò il boccone e poi rise a sua volta.

<< Thad, che bello sentirti! >> disse allegramente << Come te la passi, amico?! >>

<< Io sto molto bene, Blaine. >> rispose il ragazzo, con una punta di risentimento << Tu, piuttosto?! Sei sparito da dopo il musical, non ti sei più fatto vedere alla Dalton! Hai bisogno di un invito ufficiale, per presentarti al nostro cospetto?! >>

Il moro sospirò.

<< Thad, scusami tanto. >> si giustificò << Avrei tanto voluto venire a trovarvi, davvero! E' solo che... beh, diciamo che non mi sento molto al sicuro alla Dalton. >>

<< Che cosa?! >> rispose Thad, con una specie di gridolino acuto - e Blaine riuscì perfettamente ad immaginarsi la sua espressione di sorpresa << Ma che diavolo stai dicendo?! Perchè mai la Dalton dovrebbe essere un luogo pericoloso per te?! >>

Blaine alzò gli occhi al cielo e sospirò profondamente.

<< Sebastian. >> rispose, senza un briciolo di enfasi.

Thad scoppiò a ridere senza ritegno.

<< Oddio, allora non scherzava affatto! >> esclamò << Quando ci ha detto che aveva intenzione di fare breccia nel tuo cuore pensavamo che non facesse sul serio, invece a quanto pare il ragazzo ha serie intenzioni! >>

Blaine fece una smorfia.

<< Non è divertente, Thad! >> bofonchiò << All'inizio pensavo che fosse un tipo innocuo, ma adesso inizia ad essere davvero irritante! Non fa che contattarmi su facebook e su twitter, e anche se io lo ignoro lui insiste; credo proprio che prima o poi lo bloccherò! >>

Thad rise più forte.

<< Accidenti, deve essere davvero insopportabile! >> replicò << Beh, meglio per Kurt; non dovrà preoccuparsi troppo di lui. >>

Blaine abbozzò un sorriso; sapeva quanto Kurt detestasse Sebastian, ma fortunatamente dall'ultima volta che ne avevano parlato - dopo la prima di "West Side Story" - non era più stato toccato quel tasto, e sembrava quasi che il suo ragazzo si fosse completamente dimenticato dell'esistenza del giovane Warbler.

<< Direi che Kurt non ha nulla da temere. >> disse Blaine << Sa bene che io amo solo lui. >>

<< Sì, sì! >> fece eco Thad, sbuffando << Lo sappiamo tutti: lo ami talmente tanto da aver lasciato la Dalton perchè non potevi stare senza di lui! E' una filastrocca che conosciamo a memoria! >>

Blaine ridacchiò.

<< Eddai, Thad! >> lo ammonì << Non fare così, lo sai che vi voglio ancora un sacco di bene! >>

Thad sospirò con rassegnazione.

<< Sì, lo so. >> disse << E so che sei felicissimo al McKinley con Kurt, per cui non posso davvero che esserlo anche io per voi due. In ogni caso, come sta Kurt?! Se non sbaglio l'ultima volta mi avevi detto che era parecchio indaffarato con la sua campagna elettorale. >>

Blaine fece un ennesimo sospiro.

<< Già, ma le cose non vanno poi così bene. >> rispose << I sondaggi lo danno per sfavorito e lui è davvero giù di morale! Ha già perso il ruolo da protagonista nel musical, se non riesce neanche a vincere le elezioni le sue possibilità di entrare alla NYADA saranno presocchè nulle! >>

<< Beh, meglio per te amico! >> replicò Thad << Questo vuol dire che lo avrai tutto per te anche il prossimo anno! >>

Blaine non rispose e si incupì.

Thad aveva toccato un tasto decisamente dolente e il giovane Anderson avrebbe tanto voluto non dover intavolare quell'argomento; ma naturalmente Thad non avrebbe gettato la spugna tanto facilmente.

<< Hey, che ti prende Anderson?! >> chiese il giovane Harwood, incuriosito da quel silenzio << Perchè non dici niente?! >>

Blaine sbuffò.

<< Thad, è una questione complicata. >> rispose << Non hai idea di quanto mi senta combattuto! >>

Thad sembrava non riuscire a capire.

<< Combattuto?! >> ripetè << Non capisco dove sia il problema! >>

<< Certo che no, Thad! >> esclamò nervosamente Blaine << Perchè tu non hai una ragazza che fra un anno potrebbe andare a New York, rifarsi una vita, incontrare ragazzi molto più carini di te - e che potrebbero piacergli persino più di te - mentre tu rimarrai bloccato in questa dannatissima città! Non hai la minima idea di cosa significhi desiderare con tutto il cuore la felicità di una persona, pur sapendo che l'unica cosa che potrebbe davvero realizzarla ti costringerebbe a separarti da lei! >>

Thad sospirò tristemente.

<< In effetti, immagino che debba essere dura. >> disse << Scommetto che una parte di te vorrebbe tanto che Kurt riuscisse ad entrare alla NYADA, giusto?! >>

<< Lo desidero ardentemente. >> rispose Blaine, sdraiandosi sul divano e abbracciando un cuscino << E' ciò che più al mondo lo renderebbe felice e io voglio la felicità di Kurt al di sopra di ogni altra cosa! Ma non riesco a smettere di pensare a quanto sarebbe doloroso vederlo andare via. >>

<< Beh, ma allora che cosa farai?! >> domandò Thad << Voglio dire, se Kurt riuscisse ad entrare alla NYADA. >>

Blaine si morse un labbro, stringendosi forte il cuscino al petto.

<< Sarò felicissimo per il suo successo. >> disse << E non gli darò alcuna ragione per sentirsi in colpa. >>

<< Intendi dire che lo supporterai sempre e comunque?! >>

Blaine fece un sospirone.

<< Sempre e comunque. >> confermò << Non intendo fare altrimenti. >>

Riuscì perfettamente ad immaginarsi Thad sorridere ampiamente, con sguardo incantato.

<< Sei davvero un ragazzo incredibile, Blaine. >> commentò il giovane Harwoood << Il fidanzato che tutti vorrebbero avere! >>

Blaine sorrise orgogliosamente e poi i due ragazzi cambiarono argomento; Blaine chiese informazioni sulle ultime novità della Dalton, sulla preparazione alle Provinciali dei Warblers - che si sarebbero esibiti da lì a un paio di giorni - e su molte altre cose, fino a che Thad non dovette riattaccare, costretto da sua madre che sbraitava dalla cucina. Blaine rimise a posto il telefono, trascinandosi dietro la copertina di flanella nella quale era rimasto avvolto per tutto il tempo durante la conversazione con Thad.

<< Ok, Kurt. >>  mormorò mestamente << Mi mancherai da morire quando andrai a New York. >>

Sospirò con tristezza e si strinse forte la coperta fra la braccia; non sapeva ancora se Kurt sarebbe riuscito ad entrare alla NYADA, ma sperava ardentemente di vedere tutti i suoi sogni finalmente realizzati.

Del resto, Kurt aveva tutto il talento necessario per farcela, questo Blaine lo sapeva perfettamente; anche se le cose non sarebbero state facili, Blaine era certo che il suo ragazzo avrebbe potuto superare anche questo ostacolo.

E lui sarebbe rimasto al suo fianco, in ogni momento.

Anche se e quanto sarebbe stato costretto a dirgli addio.
 
 

*
 
 

Il giorno delle elezioni, Blaine rischiò seriamente di morire a causa dell'ansia che lo divorava.

Dal momento che lui era ancora al terzo anno non gli era permesso di partecipare alle votazioni per i rappresentanti dell'ultimo anno e mentre Kurt se ne stava in palestra, ad aspettare con ansia i risultati, lui era costretto a sopportare quella noiosissima lezione di chimica.

Il giovane Anderson trattenne a fatica un sospiro, fissando il vuoto, facendo penzolare la sua penna a biro sopra la pagina completamente bianca del suo quaderno.

<< Hey, Blaine.. Blaine! >>

Blaine si voltò lentamente verso Artie, seduto di fianco a lui, che chiamava insistentemente il suo nome a bassa voce; il giovane Abrans aveva uno sguardo piuttosto spaesato, sembrava chiaramente in difficoltà.

<< Blaine, puoi dirmi come si risolve l'ultimo esercizio?! Non riesco davvero a venirne a capo! >>

Blaine guardò il suo quaderno; non aveva neanche provato a risolvere neanche uno degli esercizi che avrebbe dovuto eseguire in quell'ora di lezione.

<< A...a dire il vero non lo so. >> bisbigliò << Non ne ho fatto neanche io. >>

Artie lo guardò confusamente.

<< Amico, tutto ok? >> chiese, senza preoccuparsi troppo della loro insegnante; in fondo, non era una donna troppo sveglia, di certo non si sarebbe accorta delle loro chiacchiere << Sembri un tantino assente. >>

Blaine si morse un labbro.

<< Sono preoccupato per le elezioni. >> rispose << A quest'ora dovrebbero essere quasi finite e sono sicuro che Kurt sarà completamente in preda al panico! Vorrei tanto poter essere lì con lui, non sai quanto detesti dovermene stare qui e non poter fare niente. >>

Artie abbozzò un sorriso e gli diede una leggera pacca sulla spalla.

<< Stai tranquillo. >> lo rassicurò << Non devi preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene; Kurt è uno tosto, sono sicuro che supererà anche questo! >>

Blaine non sembrava particolarmente convinto, guardò Artie con aria particolarmente dubbiosa; sì, Kurt era forte...ma lo sarebbe stato abbastanza?! Ce l'avrebbe fatta anche senza di lui?!

Fece una smorfia.

Doveva assolutamente andare da Kurt, non poteva lasciarlo solo in un momento del genere! Non vedeva proprio l'ora che quella dannatissima lezione finisse, per poter finalmente correre dal suo ragazzo. Fortunatamente non dovette attendere troppo; ci vollero circa venti minuti prima che la campanella suonasse e a quel punto Blaine si precipitò fuori dall'aula, in cerca di Kurt.

<< Blaine! >> strillò una voce acuta alle sue spalle, non appena il giovane Anderson si trovò in corridoio, incerto su quale direzione prendere << Sono qui! >>

Il moro si voltò di scatto e si ritrovò di fronte Kurt, con uno sguardo piuttosto abbattutto; Blaine corse verso di lui e lo abbracciò, non curante dei compagni di scuola che attraversavano il corridoio.

<< Tesoro, come è andata? >> domandò ansiosamente Blaine, staccandosi dall'abbraccio ma senza lasciar andare la mano di Kurt.

Kurt storse il naso.

<< Non molto bene, temo. >> disse mestamente << Ho la netta sensazione di aver perso. >>

Blaine si morse un labbro ed abbassò lo sguardo; detestava vedere Kurt così triste, lo mandava completamente fuori di testa! Avrebbe fatto di tutto per poterlo rendere felice, qualcunque cosa.

<< Dai, non essere pessimista. >> disse dolcemente il ragazzo riccioluto, accarezzando le nocche del suo fidanzato << Non hanno ancora finito di contato le schede, non puoi saperlo! >>

Kurt guardò Blaine con espressione di riconoscenza e poi sorrise.

<< Non so che cosa farei se non ci fossi tu. >> disse.

Blaine sorrise a sua volta e intrecciò le dita con quelle del controntenore.

<< Andiamo a mangiarci qualcosa. >> propose << Voglio restare un po' da solo con te, prima delle prove del Glee. >>

Kurt rise e si strinse al braccio di Blaine.

<< Di fronte ad una proposta così allettante, come potrei rifiutare?! >>  

Il giovane Anderson sospirò beatamente e poi i due adolescenti si allontanarono, in direzione della mensa; acquistarono il loro pranzo e poi si spostarono in cortile, per mangiarlo da soli e in santa pace, chiacchierando tra di loro del più e del meno. Blaine non accennò neanche una volta alle elezioni, riuscendo così a distrarre Kurt, dirottando la conversazione su tutt'altri argomenti e strappando a Kurt ben più di un sorriso.

<< Grazie. >> disse Kurt, mentre Blaine lo aiutava a rialzarsi in piedi, quando arrivò finalmente per loro due  l'ora di andare alle prove del Glee Club.

Blaine lo guardò confusamente: << E di cosa, scusa?! >>

Kurt fece spallucce e poi sorrise ampiamente.

<< Lo sai. >> rispose semplicemente, intrecciando le dita con le sue.

Blaine non disse nulla e ricambiò il sorriso, accarezzandogli le nocche con il pollice e poi incamminandosi assieme a lui verso l'aula canto.

" Non ringraziarmi, Kurt. "  gli disse mentalmente, mentre camminavano mano nella mano  " Non per questo; amarti è la cosa più semplice e naturale del mondo, per me."
 
 

*
 
 

Quel pomeriggio, alle prove del Glee Club, tutte le ragazze - Santana compresa - si erano esibite in un numero collettivo, una loro personalissima reinterpretazione di " I kissed a girl", di Katy Perry. 

Fu una performance davvero ben riuscita, per quanto Blaine si fosse un tantino risentito per il fatto che le ragazze avessero scelto proprio una canzone di Katy Perry per il loro numero; del resto, il giovane Anderson si reputava uno dei più grandi fan della cantante e detestava dover assistere ad una performance che la riguardasse, senza neanche potersi esibire.

Alla fine della canzone, le ragazze vennero accolte da uno scroscio di applausi e da sguardi di approvazione - inutile dire che, per quasi tutto il tempo, la maggior parte dei ragazzi aveva assistito a quell'esibizione con gli occhi sgranati e la salivazione quasi azzerata - e la stessa Santana sembrò essere davvero molto soddisfatta, non solamente per la perfetta riuscita del loro numero.

<< Ok, ok... ascoltatemi! >> esclamò la latina, con un'insolita allegria << Ieri sera l'ho detto ai miei genitori e loro l'hanno presa piuttosto bene! >>

Gli applausi si intensificarono, accompagnati da grida esultanti in favore della giovane ispanica. Blaine sorrise ampiamente, nonostante una leggera punta di gelosia nei confronti della ragazza, dovuta alla reazione tanto positiva da parte dei suoi genitori di fronte al suo coming out; non che Blaine avesse sperato che le cose fossero andate diversamente per lei, semplicemente le invidiava il fatto che suo padre e sua madre si fossero dimostrati immediatamente così comprensivi.

Ricordava ancora il giorno del suo coming out, anche se avrebbe tanto preferito dimenticarlo per sempre; i suoi genitori erano molto migliorati nell'arco degli ultimi anni, ma all'inizio le cose erano state davvero molto difficili per il povero Blaine e proprio per questo motivo non gli era affatto facile nascondere quell'intensa sensazione di gelosia.

In ogni caso, proprio come tutti gli altri, non poteva che essere estremamente felice per Santana.

<< Devo soltanto dirlo a mia nonna,  prima che veda quello stupido spot elettorale. >> aggiunse poi Santana, sempre molto sorridente << Ma per fortuna lei guarda solamente la tv spagnola! >>

Poco dopo, all'improvviso, il Preside Figgins fece il suo ingresso in aula canto, uno sguardo particolarmente serio e preoccupato. Tutti i ragazzi si guardarono confusamente; era una visita decisamente inaspettata e certamente non ne sarebbe venuto fuori niente di buono.

<< Chiedo scusa, Nuove Direzioni e Troubletones. >> disse il preside, in tono severo << Signor Kurt Hummel, ho bisogno di vederla nel mio ufficio. Immediatamente. >>

Blaine si voltò di scatto verso Kurt, rivolgendogli uno sguardo incuriosito e allo stesso tempo preoccupato; che diavolo stava succedendo?! Perchè mai il preside voleva vedere Kurt nel suo ufficio, non ce n'era alcun motivo! Il giovane Hummel si voltò a sua volta verso Blaine, i suoi occhioni azzurri spalancati in un'espressione di terrore.

<< C-che succede? >> mormorò, spaventatissimo.

Blaine scrollò le spalle e poi prese la mano di Kurt, stringendola forte.

<< Stai tranquillo. >> sussurrò << Sappiamo tutti e due che non hai fatto niente di male, non può essere così grave! >>

Kurt non sembrava affatto tranquillo, continuava a guardarsi intorno nervosamente, stringendo la mano di Blaine talmente forte da rischiare di rompergli tutte le dita ad una ad una.

<< Signor Hummel, ho detto immediatamente! >>  esclamò il preside Figgins, alterato.

Kurt fece un bel respiro profondo e si alzò in piedi, senza però mollare la presa della mano di Blaine.

<< Preside Figgins, posso venire anche io? >> domandò immediatamente Blaine, con sfacciataggine.

Non voleva lasciare Kurt da solo, non in quel momento; sapeva quanto fosse terrorizzato e non aveva alcuna intezione di abbandonarlo proprio adesso.

<< Assolutamente no. >> fu la risposta secca di Figgins << Resti al suo posto signor Anderson, si tratta di una cosa personale. Signor Hummel, si muova; suo padre è già nel mio ufficio che l'aspetta. >>

Blaine impallidì.

" Il padre di Kurt?! Santo cielo, ma che cosa diavolo è successo?! Cosa può aver fatto Kurt di tanto grave da costringere il preside a chiamare suo padre?! " 

Kurt si morse un labbro e poi si decise ad abbandonare l'aula, voltandosi verso Blaine per un' ultima bisognosa occhiata di conforto; il moro lo guardò con sguardo rassicurante, facendoli segno di non preoccuparsi, per quanto lui stesso in quel momento fosse letteralmente divorato dall'ansia.

Le prove del Glee Club andarono avanti come se niente fosse, e per tutto il tempo Blaine non riuscì a fare altro che pensare a Kurt; sperava che si trattasse solamente di una sciocchezza e che Kurt avrebbe fatto ritorno dopo pochi minuti, ma alla fine della lezione il giovane Hummel non era ancora rientrato in aula canto e Blaine aveva incominciando seriamente a preoccuparsi.

<< Blaine, posso parlarti?! >> domandò il professor Shuester a fine prove, mentre tutti quanti ai spprestavano ad abbandonare l'aula.

Blaine si voltò verso l'insegnante ed annuì timidamente; il professor Shuester si mise a sedere di fianco a lui, sorridendogli con gentilezza.

<< Va tutto bene? >> domandò << Mi sei sembrato un tantino assente oggi e non è da te! >>

Blaine si morse un labbro ed abbassò lo sguardo.

<< Ero.. preoccupato. >> mormorò.

Il Professor Shuester lo guardò curiosamente.

<< Per Kurt?! >> chiese.

Blaine sollevò lo sguardo e lo dirottò sul professore. 

Gli sembrava una domanda tanto banale, era del tutto ovvio che fosse Kurt la sua unica ragione di preoccupazione in quel momento; eppure, la sua risposta fu comunque molto cortese e pacata.

<< Sì, sono davvero in ansia. >> disse << Non mi aspettavo che ci sarebbe voluto tutto questo tempo, mi chiedo che cosa possa essere successo di tanto grave da costringerlo a passare quasi un' ora nell'ufficio del preside! >>

Shuester abbozzò un sorriso e posò una mano sulla spalla di Blaine.

<< Non devi agitarti, Blaine. >> gli disse, dandogli di tanto in tanto qualche colpetto rassicurante << Kurt è un bravo ragazzo, sono sicuro che è tutto apposto. >>

Blaine sospirò tristememte.

<< Kurt è un ragazzo incredibile. >> sentenziò, senza neanche preoccuparsi di lasciarsi troppo andare << E' la persona più bella e speciale che io abbia mai conosciuto e non riesco assolutamente a tollerare l'idea che qualcuno o qualcosa possa farlo star male! >>

Il professor Shuester guardò il giovane Anderson e sorrise affettuosamente.

<< Certo che devi esserne davvero innamorato! >> disse.

Non suonava come una domanda, piuttosto come una semplice affermazione, talmente ovvia da sembrare addirittura banale; altro non era che una mera ed ovvia constatazione della realtà, perchè era assolutamente impossibile non rendersi conto di quanto tutto ciò fosse vero, di quanto Blaine fosse completamente e totalmente innamorato di Kurt.

Per cui Blaine si limitò a sorridere e ad annuire, senza proferire alcuna parola, e quella risposta fu più che sufficiente per Shuester, che rivolse al giovane moro un sorriso raggiante, accompagnato da un'ennesima pacca sulla spalla.

<< Non preoccuparti, Blaine. >> disse nuovamente << Sono certo che andrà tutto bene! Adesso devo andare, ma tu sei vuoi puoi restare qui ancora un po', non verrà nessuno a disturbarti. >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa.

<< Grazie, perfessore. >> rispose gentilmente.

Shuester sorrise di nuovo e si avviò verso l'uscita; prima di abbandonare la stanza, però, si soffermò per qualche istante sullo stipide della porta, rivolgendo al giovane Anderson uno sguardo particolarmente intenerito. 

<< Sai, Blaine. >> disse con voce melliflua << Anche lui ti ama tanto. >>

Blaine sorrise ampiamente e poi sospirò, guardandosi intorno nervosamente; nonostante le parole rassicurante del professor Shuester, non riusciva davvero a non essere preoccupato, e il fatto che Kurt ancora non fosse ritornato non faceva che aumentare il suo stato d'ansia.

Blaine fece un secondo sospirò, più profondo del primo, e poi si prese il viso fra la mani; stava quasi per decidere di alzarsi ed andare alla ricerca di Kurt, quando all'improvviso sentì una voce chiamare il suo nome, con un tono talmente lacrimoso e straziante da spezzare quasi il cuore.

<< Blaine. >>

Blaine fece appena in tempo ad alzarsi in piedi e immediatamente si ritrovò Kurt fra le braccia, completamente in preda alle lacrime e ai singhiozzi, che si stringeva a lui con tutta la forza che possedeva; il giovane Anderson avvolse istintivamente le sue braccia attorno alla vita del ragazzo, poggiando la fronte contro la sua.

<< Kurt, che cosa succede?! >>  domandò ansiosamente, accarezzandogli dolcemente il viso << Kurt, ti prego...dimmi qualcosa! >>

Il controtenore non la smetteva di piangere e singhiozzare, rendendo così tremendamente difficile per Blaine capire che cosa gli stesse dicendo.

<< Kurt, per favore... calmati. >> lo implorò Blaine << Smettila di piangere e dimmi che cosa sta succedendo. >>

Kurt tirò su col naso e si asciugò le lacrime, riuscendo a ricomporsi del tutto solo dopo qualche minuto.

<< Hanno...hanno truccato le elezioni. >>  balbettò, le lacrime che ancora non avevano cessato di scendere lungo le sue guance << Qualcuno ha aggiunto delle schede con il mio nome, troppe schede! Il preside Figgins e la Coach Beiste hanno capito immediatamente che si trattava di un inganno, e adesso credono che sia stato io a barare. >>

<< Che cosa?! >> esclamò Blaine incredulo << Ma non è vero! >>

<< Loro credono di sì! >> gemette Kurt, senza staccarsi dall'abbraccio di Blaine << Non posso fare nulla per dimostrare il contrario e se non verrà fuori il vero colpevole, io verrò sospeso! Senza contare che ormai, la mia vittoria è completamente fuori discussione. >>

Blaine non ebbe il coraggio di replicare, ancora troppo sconvolto per quella notizia.

Non riusciva a crederci, come era possibile che nessuno credesse a Kurt?! Lui sapeva con assoluta certezza che il suo ragazzo non avesse alcuna, perchè diavolo avrebbe dovuto pagare per qualcosa che non aveva fatto?!

<< Blaine, ho perso tutto! >> esclamò Kurt, scoppiando nuovamente a piangere << Adesso non ho più nessuna possibilità di entrare alla NYADA, è tutto finito! Non c'è niente che io possa fare ormai, non riuscirò mai a realizzare i miei sogni; e questa non è altro che l'ennesima sconfitta! >>

Affondò il viso fra i capelli di Blaine e continuò a singhiozzare, stringendosi al suo ragazzo ulteriormente, mentre questi gli accarezzava dolcemente la schiena, cercando di tranquillizzarlo. 

Blaine si morse un labbro con forza; vedere il suo Kurt così devastato, così completamente distrutto e privo di difese, gli spezzava letteralmente il cuore. Avrebbe preferito esserci lui al posto suo, per un attimo gli balenò anche per la mente l' idea di andare dal preside e prendersi lui la responsabilità di ciò che era successo; ma poi si rese conto che non sarebbe servito a niente, che quella ridicola pagliacciata non avrebbe aiutato Kurt in alcun modo e avrebbe finito solamente col mettere dei pasticci anche lui.

<< Kurt, ti prego.. >> disse ad un certo punto Blaine, continuando ad accarezzare la schiena del suo ragazzo << Non fare così, io.. >>

<< Sai qual'è la cosa peggiore?! >> continuò Kurt, sempre fra le lacrime << Che per un attimo io ho davvero pensato di barare! Volevo davvero vincere, lo desideravo con tutto me stesso, per cui ho pensato che il solo modo che avessi per farcela fosse quello di imbrogliare; ma non l'ho fatto, te lo giuro! >>

Si mise a piangere ancora più forte, mentre Blaine lo cullava dolcemente fra le sue braccia, dandogli di tanto in tanto qualche tenero bacio sulle tempie.

<< Shh...lo so. >> rispose Blaine in su sussurro, continuando a posare morbidi baci sulla fronte e sulle guace del suo ragazzo << Lo so, Kurt.. io ti credo; so che non sei stato tu e sono certo che prima o poi il vero responsabile verrà fuori. >>

Kurt continuò a singhiozzare, strofinando il viso contro la maglia di Blaine, mentre questi andava avanti a cullarlo e a baciarlo dolcemente, sussurrandogli nell'orecchio di non preoccuparsi e che presto tutto si sarebbe sistemato.

Ci vollero diversi minuti, ma alla fine Blaine riuscì a tranquillizzare Kurt e a placare tutte le sue lacrime, restituendogli nuovamente quel suo solito radioso sorriso, quel tipico sorriso che era solito rivolgergli dopo aver pianto fra le sue braccia fino a consumare tutte le sue lacrime, per poi ritrovare la consapevolezza che, comunque fossero andate le cose, Blaine sarebbe sempre rimasto al suo fianco a proteggerlo e supportarlo.

<< Blaine.. >> sussurrò Kurt, con il volto ancora sprofondato nel petto del suo ragazzo << Posso restare a casa tua, stanotte?! Ho bisogno di te, io... non voglio rischiare di svegliarmi da solo nel cuore della notte e scoppiare a piangere, voglio stare con te! >>

Blaine sorrise e lasciò un ennesimo bacio sulla fronte di Kurt, soffermandosi un po' di più di quanto avesse fatto per i precedenti.

<< Certo. >> rispose dolcemente << Certo che sì, amore mio. >>

Kurt gettò le braccia al collo del suo ragazzo e poi si precipitò sulle sue labbra, baciandole con un' irruenza dovuta all'urgenza del momento, quella di sentire Blaine così vicino a sè, in un momento in cui gli sembrava che tutto il mondo gli stesse per l'ennesima volta crollando addosso. Blaine avvolse completamente la vita di Kurt nelle sue braccia e lo strinse a se, facendo scontrare la sua lingua calda con quella del controtenore, in una danza vorticosa e quasi disperata.

Sentiva quanto in quel momento Kurt avesse tremendamente bisogno di lui e Blaine, come sempre, non si sarebbe tirato indietro; non lo faceva mai, e mai in futuro lo avrebbe fatto.

Perchè Kurt era la persona più importante della sua vita.

E perchè lo amava, disperatamente; più di quando gli avessero mai detto che fosse davvero possibile amare una persona.
 
 

*
 
 

<< Blaine.. tu credi che faranno esibire lo stesso alle Provinciali, se dovesse venir fuori che sono stato veramente io a truccare le schede elettorali?! >>

Blaine guardò Kurt - accoccolato fra le sue braccia, sul letto del moro - con espressione di disappunto; il giovane Hummel continuava a guardarlo con i suoi occhioni spalancati, in attesa di una risposta.

Blaine sospirò.

<< La vuoi smettere?! >> disse, cercando comunque di non suonare troppo alterato << Non devi essere così pessimista! Sono certo che le cose si risolveranno, devi solamente avere un po' più di fiducia. >>

Kurt si morse un labbro, con sguardo ancora un po' incerto; Blaine abbozzò un sorriso e posò un bacio sulla fronte del controtenore, accarezzandogli poi il viso con il dorso della mano.

<< Kurt, ti fidi di me?! >> domandò con voce morbida.

Kurt fece timidamente segno di sì con la testa.

<< Allora non devi aver paura. >> lo rassicurò Blaine, continuando a muovere dolcemente la sua mano lungo il viso del ragazzo << Io sono certissimo di ciò che sto dicendo; ho la netta sensazione che andrà tutto bene, per cui tu devi semplicemente smetterla di preoccuparti. >>

Kurt sorrise ampiamente e poggiò la testa sul petto del moro, sospirando.

<< Non riesco davvero a immaginare che cosa farei senza di te. >> disse, strofinando il viso contro la maglia del pigiama di Blaine.

Blaine baciò ancora una volta la fronte del controtenore e poi afferrò la sua mano, mettendosi poi a  giocherellare con le sue dita.

<< Non sei costretto a farlo, Kurt. >> disse dolcemente << Io sono qui, non vado da nessuna parte. >>

Kurt sospirò beatamente e sollevò la testa, guardando il suo ragazzo con adorazione; poi, si issò leggermente fino ad arrivare all'altezza del suo viso, gettandogli le braccia al collo e poggiando la fronte contro la sua.

<< Ti amo. >> sussurrò, sfiorando le labbra di Blaine con le sue.

Blaine posò morbidamente una mano sul fianco destro di Kurt, mentre con l'altra accarezzava i suoi capelli e si protendeva con le labbra verso la sua bocca; un attimo dopo, le loro labbra si stavano assaporando lentamente e con dolcezza, mentre Kurt affondava le mani nei riccioli di Blaine e quest'ultimo accarezzava dolcemente i fianchi del giovane Hummel, agganciando entrambe le gambe alle sue.

<< Blaine.. >> sussurrò Kurt, fra le labbra del suo ragazzo << Non voglio pensare a niente stanotte: nè alle elezioni, nè alla NYADA o ad altro.. voglio stare con te. Voglio solamente te. >>

Blaine non disse nulla e ritornò semplicemente a baciare le labbra di Kurt, stavolta con maggiore intensità, mentre questi faceva scorrere le sue mani lungo il petto del moro, fino ad arrivare ai suoi pantaloni, che abbassò leggermente, lasciando scoperte solamente le sue cosce, che accarezzò dolcemente con due dita.

Blaine sospirò profondamente e si staccò da Kurt, il tempo necessario per aiutarlo a disfare entrambi di tutti i loro vestiti, operazione che richiese ben poco tempo e dopo la quale i due ragazzi si ritrovarono a rotolare giocosamente sul materasso, ridendo e guardandosi negli occhi; Kurt atterrò sulla sua schiena e Blaine rimase per qualche istante immobile sopra di lui, semplicemente fissandolo.

Gli accarezzò il viso e gli scostò un piccolo ciuffo ribelle dalla fronte, mentre Kurt gli sorrideva con fare raggiante. Quei terribili momenti di tristezza sembravano ormai lontani, quasi come se in realtà non vi fossero mai stati; come sempre, per Kurt era sufficiente starsene al sicuro fra le braccia di Blaine, per dimenticarsi completamente del resto del mondo e di tutto ciò che lo faceva soffrire.

Del resto, per Blaine era assolutamente lo stesso.

Poteva succedere qualunque cosa, là fuori, ma dentro di loro conoscevano molto bene la verità: finchè avrebbero avuto l'un l' altro, il loro piccolo mondo sarebbe sempre stato perfetto.

Blaine posò ancora una volta la fronte contro quella di Kurt, baciandolo dolcemente sulle labbra, mentre le mani del giovane Hummel vagavano lungo tutto il suo corpo, fino ad arrivare al suo sedere, che accarezzò a lungo, prima di spingerlo a sè con decisione, facendo scontare le loro erezioni.

Blaine emise un gemito - senza staccarsi dalle labbra di Kurt - e con la mano raggiunse l'inguine del suo ragazzo, afferrando gentilmente il suo membro e massaggiandolo lentamente, gesto che aumentò notevolmente il respiro del giovane Hummel.

A quel punto, Kurt spostò anche lui la mano verso l'inguine di Blaine, avvolgendo il suo pene fra le dita e muovendo il polso avanti e indietro, seguendo i movimenti del giovane Anderson; continuarono a masturbarsi per un po', baciandosi sulle labbra con veemenza, Blaine che non la smetteva di accarezzare il volto di Kurt con l'altra mano e Kurt che si attorcigliava i riccioli del moro fra le dita ancora libere.

Poi, ad un certo punto, Kurt si staccò dalle labbra di Blaine e lo guardò semplicemente negli occhi con eloquenza.

E Blaine capì.

Si liberarono entrambi dalla stretta e Blaine si alzò per raggiungere la libreria, dove teneva nascosti il lubrificante ed i preservativi, all'interno di un libro finto comprato ad un mercatino dell'usato quando era ancora alle medie; buffo, non lo aveva mai utilizzato da ragazzino e adesso invece si stava rivelando inaspettatamente utile! Il moro ritornò immediatamente dal suo ragazzo, con in mano la boccetta del lubrificante ed un preservativo, e poi si mise a sedere sul materasso, mentre Kurt allargava le gambe e issava leggermente il bacino, senza mai togliere gli occhi di dosso a Blaine.

Blaine gli sorrise, spalmandosi un po' di lubrificante sulle mani e poggiandone poi una sul suo inguine, solleticandolo un po' prima di far scivolare le dita fino ai suoi testicoli e poi fino alla sua apertura, che stuzzicò delicatamente, per introdurre poi un primo dito, cercando di fare molta attenzione a non far male a Kurt.

Kurt emise un gemito e si morse un labbro, mentre Blaine faceva un po' di pressione, andando poi ad introdurre un secondo dito, arricciandolo assieme al primo in cerca della sua prostata; ci mise poco a trovarla, ormai conosceva Kurt come le sue tasche e sapeva perfettamente che cosa doveva fare per procurargli piacere.

<< Oh..Blaine! >>

Kurt afferrò i lembi del lenzuolo con entrambe le mani, stringendo forte; Blaine sorrise compiaciuto e lentamente fece uscire le sue dita dall'apertura di Kurt, afferrando il preservativo ed aprendo attentamente la confezione, con sguardo concentrato. Poi srotolò il profilattico lungo la sua erezione e si sdraiò sopra Kurt, guardandolo teneramente negli occhi, prima di baciarlo sulle labbra con dolcezza.

Kurt gettò le sue braccia attorno al collo di Blaine, che lentamente si spinse contro le sue natiche, fino a sprofondare completamente dentro di lui, facendogli emettere un gemito strozzato.

Blaine rimase fermo in quella posizione per un po', aspettando che Kurt gli desse il segnale per incominciare a muoversi, una volta che si fosse abituato del tutto alla sua intrusione; poi Kurt si staccò dalle sue labbra e lo guardò, con un sorriso tenero sulle labbra e le lacrime agli occhi.

Blaine sospirò beatamente e strofinò il naso contro quello di Kurt, iniziando lentamente a spingere; sapeva che quel pianto non era dovuto al dolore o qualcosa di negativo, ma semplicemente al fatto che la sensazione di avere Blaine dentro di sè era talmente bella ed indescrivibile, da non essere in grado di sopportare tutte quelle emozioni senza lasciarsi andare alle lacrime.

Blaine prese il viso di Kurt fra le mani e ricominciò a baciare la sua bocca, muovendosi dentro di lui lentamente, mentre il ragazzo dagli occhi chiari agganciava le gambe alla sua vita, sospirando ed ansimando fra le sue labbra; il ragazzo riccioluto si strinse a Kurt più che poteva, continuando a muoversi e dando piano piano sempre maggiore intensità alle sue spinte.

Era una sensazione incredibile, Blaine credeva che non esistessero davvero parole per descrivere la magnificenza di quel momento; o forse, in realtà, ne esisteva una soltanto:

Perfezione.

La perfezione dei loro corpi, che si incastravano l'uno con l'altro come due tessere di un puzzle, due identiche metà di un unico essere, due entità che combaciavano con tanta esattezza da sembrare quasi irreale.

Ma era tutto reale.

Il loro amore, quel sentimento talmente forte e travolgente da non lasciare alcuna via di fuga, quell'indescrivibile sensazione di benessere e di perfezione, che poteva sembrare tanto difficile da raggiungere, ma che Blaine sapeva benissimo di essere riuscito a stringere fra le sue mani.

Perchè sì, forse non esiste qualcosa di davvero perfetto al mondo.

Eppure, con il corpo di Kurt così stretto fra le sue braccia, in quell'orgasmo quasi senza fine che si impadroniva di entrambi  con così tanta irruenza, Blaine sentiva di aver già reso il suo piccolo mondo assolutamente perfetto.
 
 

*
 
 

<< Blaine, tutto questo non ha senso! Non ho nulla da scrivere in questo curriculum, alla NYADA mi rideranno dietro! >> 

Kurt sospirò tristemente, seduto ad un tavolo della biblioteca,  guardando nervosamente il modulo di iscrizione alla NYADA, ancora completamente vuoto di fronte a lui; Blaine gli accarezzò dolcemente la schiena, in segno di conforto.

Dopo quella notte trascorsa a casa sua, lontano da ogni preoccupazione, lui e Kurt avevano dovuto affrontare nuovamente la realtà, cercando in un modo o nell'altro di trovare una soluzione a quella situazione così spiacevole che erano costretti a vivere.

Se non altro, era stata fatta finalmente luce sulla faccenda delle elezioni truccate, dimostrando così finalmente l'innocenza di Kurt e la sua totale estraneità ai fatti; purtroppo, però, le cose non erano andata a favore delle Nuove Direzioni, dal momento che la responsabile di quei raggiri - la quale altri non era che Rachel Berry, notizia che sconvolse non poco ogni singolo membro di entrambi i Glee Club - era stata sospesa per una settimana intera e le era stato persino proibito di esibirsi alle Provinciali, provocando così un terribile disagio all'interno del Glee Club, che adesso si ritrovava privo di uno dei suoi membri più talentuosi.

Certo, nonostante la sospensione di Rachel e la vittoria di Brittany alle elezioni, qualcosa di positivo in quell'ultima settimana c'era stato: Santana aveva finalmente incominciato ad accettarsi ( e, soprattutto, ad accettare l'aiuto dei suoi compagni ) e Blaine aveva finalmente capito un'importantissima verità riguardo lui e Kurt. Il giovane Anderson aveva visto il dolore negli occhi di Kurt, aveva sperimentato sulla sua pelle l'enorme sofferenza che il ragazzo aveva provato nel rendersi conto che i suoi sogni avrebbero potuto andare completamente in frantumi, e aveva deciso che non avrebbe assolutamente permesso che tutto ciò potesse accadere.

Anche se avrebbe rischiato di perdere Kurt, Blaine avrebbe fatto di tutto per aiutarlo ad entrare alla NYADA; sapeva che il prezzo sarebbe stato alto da pagare, ma non gliene importava, non se alla fine Kurt fosse riuscito a realizzare tutti i suoi sogni.

Perchè anche se Blaine amava Kurt più di ogni altra cosa al mondo e l'idea di saperlo così lontano lo avrebbe ucciso, sapeva anche che la sua felicità contava più tutto il resto, persino della propria; e mai e poi mai avrebbe permesso a qualcuno di impedire a Kurt di essere felice.

<< Non riuscirò mai ad entrare! >> gemette Kurt, gettando la penna dall'altro lato del tavolo e mettendosi a braccia conserte << Devo accettarlo e rassegnarmi al fatto che rimarrò bloccato in questa maledetta città per il resto della mia vita! >>

Blaine afferrò la penna e la restituì a Kurt, accarezzandogli il viso e dandogli un bacio sulla guancia.

<< Che cosa ti ho detto oggi? >> mormorò dolcemente, senza staccare le labbra dal suo viso << Non devi assolutamente scoraggiarti, non è ancora arrivato il momento di arrendersi! Ti prometto che troveremo il modo di farcela. >>

Kurt si morse un labbro e poi guardò il suo ragazzo, abbozzando un sorriso.

<< Lo credi davvero? >> domandò con un filo di voce.

Blaine strinse forte le mani di Kurt fra le sue e sorrise.

<< Credo in te, Kurt. >> rispose, guardandolo dritto negli occhi << So che niente al mondo è abbastanza forte da poterti sconfiggere. >> 

Kurt sorrise ampiamente ed intrecciò le dita con quelle di Blaine, guardandolo con adorazione; Blaine si sentì improvvisamente avvolgere da un'intensa sensazione di calore, che lo portò a sospirare beatamente e a sorridere ancora di più al suo ragazzo.

Adesso, più che mai, Blaine era davvero convinto di una cosa: Kurt era perfetto, e lui avrebbe fatto di tutto affinchè il mondo potesse finalmente cogliere quella sua accecante e perfezione. In un modo o nell'altro, Blaine ce l'avrebbe fatta, ad ogni costo; anche se questo avrebbe potuto portarlo a dover rinunciare a Kurt e privare così crudelemente tutto il suo mondo di quella meravigliosa perfezione.





N.d.A:  * Sì, so che il titolo della canzone è "Fucking Perfect", ma dal momento che nell'episodio i ragazzi cantano la versione censurata, io mi sono adeguata al signor RM.
 
** Ditemi che avete colto la citazione dall'episodio 2x20! x3
 
*** Sì, lo so... questa cosa del Fight Club mi sta travolgendo troppo! xD
 
Dunque... scusate il ritardo, mi trovo sempre in arretrato di un episodio rispetto alla serie! Lo so, sarei da prendere a botte, ma con gli esami alle porte non riesco davvero ad essere costante come vorrei nella pubblicazione! Prometto che cercherò di recuperare durante le vacanze natalize (l'unica cosa positiva di quel maledettissimo hiatus) sia con questa che con l'altra fan fiction, così chissà che non mi venga anche l'ispirazione per qualche altra cosa.
 
In realtà ho già iniziato a scrivere una nuova raccolta di Drabble Klaine ispirata ai Sette Peccati Capitali, che aggiornerò ogni 3-4 giorni circa; qui c'è la prima, se siete curiosi e avete voglia di leggerla:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=888647&i=1
 
Un bacione a tutti! <3 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Back in the Game ***


Ormai le Provinciali erano sempre più vicine e le cose all'interno delle Nuove Direzioni non andavano affatto bene; oltre al fatto che Rachel si era vista costretta a rinunciare alle gare a causa della sua sospensione, un problema decisamente non indifferente stava anche nel fatto che nessuno dei ragazzi sembrava essere in grado di trovare un accordo.

Era davvero impossibile riuscire a trovare una soluzione che andasse bene a tutti - sia nella scelta delle canzoni, sia su chi dovesse essere a cantarle - e a Blaine sembrava letteralmente di impazzire; moto spesso provava a lanciare delle proposte, a cercare compromessi che mettessero d'accordo le richieste e le esigenze di tutti, ma ogni volta che il povero ragazzo apriva bocca per parlare, sembrava quasi che tutti diventassero improvvisamente sordi.

E per Blaine, da sempre abituato ad essere il leader del gruppo - il capobranco, quello a cui tutti davano ascolto e del quale si fidavano ciecamente -, quella situazione era decisamente frustrante. 

Prima delle elezioni era solito sfogarsi con Kurt, ma da quando Brittany aveva vinto le elezioni il suo ragazzo era particolarmente stressato, a causa delle ormai scarse possibilità di riuscire ad entrare alla NYADA, e Blaine non se la sentiva proprio di addossargli anche questa ulteriore preoccupazione; le cose erano già abbastanza complicate, non era davvero necessario che ci si mettesse anche lui a peggiorarle con i suoi problemi. Inoltre, non sarebbe servito poi a molto; Kurt non avrebbe potuto essere d'aiuto, non fino a che Finn avesse continuato a trattare Blaine come l'ultima ruota del carro. 

Era davvero terribile, Blaine aveva cercato più di una volta di non dar peso all'atteggiamento così arrogante e spocchioso del giovane Hudson, ma ormai le cose erano diventate del tutto insostenibili; non si trattava più solamente di ignorare le sue proposte, Finn non faceva che metterlo continuamente a disagio, quasi come se provasse piacere nel fargli notare che ormai non era più lui il maschio alfa.

Detestava doverlo ammettere, ma il più delle volte durante le prove del Glee Club veniva preso dall'irrefrenabile voglia di prendere Finn a pugni.

In sintesi, le cose andavano davvero male al liceo McKinley e sembrava davvero che niente fosse abbastanza per risollevarle il morale di Kurt e Blaine; neanche una tazza del loro caffè preferito, al Lima Bean.

<< Rachel ed io dovremo abituarci a fare i baristi e ad esibirsi negli spettacoli estivi! >> bubbolò Kurt, seduto assieme a Blaine al loro solito tavolo, guardando tristemente il suo modulo d'iscrizione alla NYADA, ancora completamente vuoto << Non abbiamo alcuna possibilità di entrare alla NYADA, ora! Se non vinciamo almeno le Provinciali, non mi rimane praticamente nient'altro per cui vivere. >>

Blaine sbuffò.

<< Le Nuove Direzioni sono un casino. >> disse, con tono di voce spento << Perderemo, Kurt...e io non posso farci niente! Ogni volta che apro bocca, Finn mi lancia quel suo solito sguardo da " Che cosa diavolo pensa di fare?! ". Beh, io so quello che sto facendo! >>

Kurt sospirò tristemente e Blaine assunse un'espressione particolarmente affranta; le cose si stavano mettendo davvero male, di certo non poteva andare peggio di così.

<< Hey, ragazzi! >>

Kurt e Blaine si voltarono lentamente, riconoscendo subito e senza un minimo di esitazione quella voce dal timbro nasale, decisamente fin troppo familiare; Blaine dovrette trattenere una smorfia di irritazione, non appena i suoi occhi nocciola si incontrarono con quelli verdi di Sebastian.

A quanto pare si era sbagliato: adesso le cose non potevano andare peggio di così.

<< Pazzesco! >> esclamò Sebastian allegramente << Me ne stavo seduto laggiù, mentre puntavo un ragazzo,  all'improvviso mi sono detto: " Aspetta un attimo...conosco quei capelli! " >> 

Blaine rivolse al Warbler un cortese sorriso di circostanza, mentre questi afferrava una sedia e si metteva a sedere assieme a lui e Kurt, senza neanche preoccuparsi di chiedere il permesso.

<< Come vanno le cose, amico?! >> domandò Sebastian, ignorando completamente Kurt << E' da un po' che non ti vedo online. >>

" Certo che no; ti ho bloccato! "  rispose Blaine fra sè e sè.

Ma si guardò bene dal ripeterlo a voce alta.

<< Ciao Kurt. >> aggiunse poi Sebastian, ricordandosi improvvisamente che c'era anche Kurt assieme a loro.

Kurt gli sorrise - un sorriso ancora più finto di quello che Blaine gli aveva rivolto precedentemente -  e lo guardò con aria truce, quasi come se stesse morendo dalla voglia di prenderlo a calci; Blaine storse il naso e cercò di rivolgersi a Sebastian in maniera cortese, senza lasciar trapelare quanto in realtà la sua presenza lo mettesse a disagio.

<< Siamo stati molto impegnati con il Glee Club.. >>

<< Ci preparando per le Provinciali. >> lo interruppe Kurt, afferrando la mano di Blaine << Insieme. >>

Sebastian aggrottò entrambe le sopracciglia e fece una smorfia, di fronte al gesto del giovane Hummel.

<< A proposito, congratulazioni per aver vinto le Provinciali con i Warblers. >> aggiunse Blaine, dopo aver dato un sorso al suo caffè. Aveva ricevuto la notizia da Nick la sera prima e in quel momento gli sembrò un ottimo argomento di conversazione; almeno, in quel modo, Sebastian avrebbe evitato di parlare di Blaine e fare imbarazzanti apprezzamenti su di lui << Noi ci esibiremo questa settimana. >>  

<< Già! >> ribattè Sebastian con entusiasmo <<  Beh, se c'è una persona che può trasformare le Nuove Direzioni in una vera e propria minaccia, questa è sicuramente Blaine Anderson, giusto?! >>

Blaine si morse un labbro; il suo tentativo era miseramente fallito, Sebastian non aveva comunque perso tempo ed era nuovamente tornato all'attacco con tutte le sue imbarazzanti ed inopportune lusinghe.

Ma come poteva essere così spudorato?! Insomma, non gliene importava davvero niente che ci fosse Kurt lì con loro?! Era davvero così privo di scrupoli?! 

Il giovane Anderson trattenne a fatica una smorfia d'irritazione.

<< Già. >> mormorò << Ho bisogno di un altro caffè. >>

Si alzò di scatto senza aggiungere altro, precipitandosi nuovamente in fila per ordinare un secondo cappuccino; sapeva che non era esattamente il caso di continuare a bere caffè e si sentiva anche estremamente in colpa per aver lasciato Kurt da solo con Sebastian - per quanto fosse abbastanza certo del fatto che, in caso di scontro, sarebbe stato perfettamente in grado di difendersi -  ma non era minimamente in grado di sostenere ancora quella conversazione con il giovane Warbler.

Sì, all' inizio credeva che fosse un tipo simpatico e non aveva avuto nessun problema a dargli un po' di confidenza, ma dopo un po' si era reso conto di quanto il ragazzo fosse inappropriato e fin troppo spudorato e aveva così deciso di smetterla di dargli corda e di ignorare deliberatamente tutte le sue - eccessive - attenzioni.

La cosa peggiore, poi, era che Sebastian sembrava non accorgersi neanche di quanto Blaine lo trovasse inopportuno; o, molto più semplicemente, aveva scelto di far finta di niente, approfittando del fatto che Blaine fosse un tipo troppo gentile e cortese per farglielo presente personalmente.

In ogni caso, la situazione stava diventando decisamente troppo pesante, e Blaine non era davvero più in grado di sostenerla; Sebastian lo faceva sentire come un oggetto, una sorta di trofeo che doveva a tutti i costi conquistare, non perchè ci tenesse davvero, ma semplicemente perchè voleva dimostrare a sè stesso di essere davvero in grado di ottenere tutto ciò che desiderava.

Blaine detestava tutto questo.

Lui non era certo un trofeo, un oggetto da vendere al migliore offerente; era una persona, santo cielo, e nessuno avrebbe mai potuto comprarlo. 

Tanto meno Sebastian.

Il giovane Anderson sospirò profondamente, prima di decidersi ad andare ad ordinare il suo caffè; poi, il più rapidamente possibile, ritornò al suo tavolo, dove trovò Kurt e Sebastian intenti a chiacchierare tra di loro, in tono che non sembravano essere particolarmente amichevoli.

<< Di che state parlando, ragazzi?! >> domandò, riprendendo il suo posto a sedere.

Aveva la netta sensazione che fino a pochi istanti prima del suo arrivo i due stessero litigando, per cui immaginò di essere arrivato proprio nel momento giusto.

Kurt fece per rispondere, ma Sebastian fu più veloce di lui.

<< Oh, gli stava semplicemente chiedendo quando potremo uscire nuovamente insieme per un'altra bevuta! >> disse, guardando Blaine con espressione ammiccante.

Blaine aggrottò entrambe le sopracciglia e sorrise controvoglia.

" Direi mai, Sebastian! "

<< Beh, adesso devo proprio scappare! >> aggiunse il Warbler, afferrando il suo caffè << Ma tu fai molta attenzione al tuo Warbler, Kurt! >>

Kurt fece una smorfia e finalmente Sebastian si allontanò, con enorme sollievo dei due fidanzati, che si guardarono con espressione rasserenata.

<< Dio, certo che quel tipo non demorde, eh?! >> commentò Blaine, dopo aver dato un sorso al suo caffè << Sta diventando davvero insopportabile! >>

<< Lo detesto. >> rispose Kurt a denti stretti, serrando con forza i pugni << Con tutto il cuore. Non mi piace il modo in cui si rivolge a te, e credo che anche tu dovresti farglielo presente. >>

Blaine scrollò le spalle.

<< Finchè mi limiterò ad ignorarlo, andrà tutto bene. >> disse << Non c'è motivo di preoccuparsi. >>

Kurt storse il naso.

<< Blaine, certo che sei così ingenuo! >> ribattè, con  tono lievemente saccente << Non hai notato le occhiate che ti lanciava Sebastian?! Sembrava proprio che stesse morendo dalla voglia di sdraiarti sul tavolo e darsi da fare! >>

Blaine abbozzò un sorriso, piuttosto nervosamente.

In situazioni normali avrebbe riso di fronte ad una simile affermazione, ma adesso non ci riusciva; sapeva purtroppo che Kurt avesse perfettamente ragione e non ci trovava niente di divertente.

Al contrario, per l'ennesima volta nell'arco della giornata, si sentiva estremamente a disagio ed irritato.

<< Kurt, per favore. >> disse il moro, mettendo da parte il suo caffè << Possiamo non parlare di lui?!E' andato via, non c'è alcun motivo di preoccuparsene! Ti prego! >>

Kurt sospirò e fece segno di sì con la testa, tuffando nuovamente la testa sul suo modulo di iscrizione alla NYADA. Blaine lo guardò e si incupì improvvisamente, sentendosi estremamente in colpa per aver risposto così sgarbatamente al suo ragazzo; non se lo meritava di certo, infondo non aveva detto nulla di sbagliato ed era del tutto comprensibile che fosse anche lui molto seccato dall'atteggiamento di Sebastian.

<< Scusami. >> mormorò il moro, allungando una mano verso quella di Kurt e stringendola forte << Non volevo essere tanto scortese con te. >>

Kurt sollevò la testa e guardò Blaine, ritrovandosi inevitabilmente a sorridere di fronte al suo solito sguardo da cucciolotto in cerca di affetto.

<< E' davvero impossibile tenerti il muso, Blaine. >> ridacchiò il controtenore << Sei talmente adorabile che ti si perdona sempre tutto! >>

Blaine rise e posò anche l'altra mano sopra quella del suo ragazzo, accarezzandogli dolcemente le nocche.

<< Comunque non devi preoccuparti. >> lo rassicurò << Non me ne frega assolutamente niente di Sebastian! E se vuole lui può anche continuare a scrivermi sms o cercarmi in chat, io lo ignorerò e basta! Stai tranquillo, non gli darò alcun modo di infastidirci. >>

Kurt ampliò il suo sorriso e intrecciò le dita con quelle del suo ragazzo.

<< Hai ancora voglia di stare qui? >> chiese, con un bagliore di malizia degli occhi << Pensavo che magari potremmo trasferirci a casa mia. Sai, Finn è da Rachel e papà e Carole sono fuori città, non rientreranno prima di stanotte; magari potremmo approfittarne. >>

Blaine si morse un labbro e ricambiò lo sguardo di Kurt con la sua stessa malizia, rivolgendogli poi uno dei suoi sorrisi più seducenti.

<< La tua proposta è molto allettante, Kurtie. >> disse, con voce bassa e sensuale << Non credo proprio di avere la forza per rifiutarla, sai?! >>

Kurt sorrise con soddisfazione.

<< Benissimo! >> esclamò, alzandosi in piedi << Allora andiamo, che cosa ci facciamo ancora qui?! >> 

Blaine rise di nuovo e - senza neanche preoccuparsi di portare con sè il suo caffè -  seguì Kurt fuori dalla caffetteria, fino alla sua macchina, per poi partire alla volta di casa Hummel; per tutto il tragitto, il giovane Anderson non potè fare altro che guardare il suo ragazzo con occhi colmi d'amore e di adorazione, pregustando quel meraviglioso momento in cui, di lì a breve, avrebbe potuto sentirsi nuovamente parte di lui. 

Perchè in fondo, era questo che Blaine amava maggiormente nel fare l'amore con Kurt: il fatto che, ogni volta, provasse quella incredibile e totalmente fantastica sensazione di appartenergli e di essere veramente suo, suo e di nessun altro.

Blaine sapeva che Kurt non lo avrebbe mai fatto sentire come un oggetto e che la sola cosa che li avrebbe guidati in quei bellissimi momenti di intimità, sarebbe stato il loro folle, puro ed incondizionato amore.

Un sentimento profondo, sincero e genuino, sotto ogni punto di vista.

Qualcosa che nessuno avrebbe mai e poi mai potuto sognarsi di vendere o di comprare.
 
 


 


Erano trascorsi appena un paio di giorni e le cose al McKinley stavano prendendo una piega decisamente  inaspettata; con enorme sorpresa di tutti i membri delle Nuove Direzioni - alle quali si erano aggiunte anche Mercedes, Brittany e Santana -  Sam Evans, ex studente della scuola trasferitosi in Kentucky a fine estate, era ritornato in città, e naturalmente Finn e Rachel non avevano perso tempo a riportarlo nuovamente al McKinley e nel Glee Club.

Tutti quanti si erano mostrati estremamente felici del suo ritorno e inizialmente anche Blaine aveva accolto la notizia con altrettanto entusiasmo; Sam era un tipo allegro e divertente, ed era un vero piacere averlo come compagno di squadra.  

Purtroppo, però, la sua presenza non era servita a migliorare la situazione di Blaine all'interno del Glee Club, al contrario, l'aveva semplicemente peggiorata; Finn, già abbastanza restio ad ascoltare le sue proposte, adesso pendeva letterlamente dalle labbra di Sam, e Blaine sembrava essere diventato solamente un accessorio, un oggetto messo lì a caso, solamente per bellezza.

E naturalmente, Blaine detestava tutto questo.

<< E' normale Blaine, adesso non sei più tu il leader del gruppo. >>  gli aveva detto Wes al telefono, un pomeriggio che Blaine lo aveva chiamato per sfogarsi << Lo sapevi che sarebbe andata a finire così, sin da quando ti sei trasferito al McKinley! Perchè te la prendi tanto?! >>

Blaine sbuffò.

<< Wes, non è solo questo. >> bubbolò.

<< E allora qual'è il problema?! Per caso anche Sam ha iniziato ad infastidirti con qualche frecciatina?! >>

<< Cosa? No, assolutamente no! >> replicò immediatamente Blaine << Sam è davvero gentile, ed è anche un ragazzo responsabile e con la testa sulle spalle! Pensa che per aiutare i suoi a sbarcare il lunario si è persino trovato un lavoro, quando erano ancora in Kentucky; beh, diciamo che faceva lo spogliarellista in un locale, ma è pur sempre un lavoro, no?! >>

<< Frena, frena, frena! >> lo interruppe Wes << Spogliarellista?! Davvero?! >>

<< Wes, non è di lui che stiamo parlando! >> osservò Blaine, leggermente stizzito.

<< Giusto, hai ragione! Allora, vuoi dirmi che cosa è che ti angoscia tanto?! >>

Il moro sospirò profondamente e mise su una specie di broncio.

 << E' come se io non esistessi! >> sentenziò << Non mi sembra neanche di far parte delle Nuove Direzioni! >>

<< Beh, questo non lo accetto. >> replicò il suo amico << Ormai sei a tutti gli effetti un membro del Glee Club, dovrebbero averlo capito tutti; eppure Finn continua a trattarti a pesci in faccia, e io sinceramente  faccio fatica a capire perchè tu ancora non ti sia ribellato! >>

Blaine sospirò tristemente.

<< Lo sai, Wes. >> disse << Non voglio rischiare di sembrare troppo.. >>

<< Inopportuno, lo so. >> lo interruppe Wes << E se permetti, Blaine, lo trovo davvero ridicolo! Non puoi continuare a farti mettere i piedi in testa in questo modo! Capisco che tu voglia essere cortese, ma devi avere il coraggio di dire espressamente ciò che pensi; e non mi riferisco solamente a Finn, ma anche a Sebastian. >>

<< Aspetta...che diavolo c'entra Sebastian?! >>

Blaine fece una smorfia.

Non voleva parlare di lui, non aveva alcun senso! Perchè accidenti Wes glielo aveva appena nominato?!

<< Blaine, per favore! >> sospirò Wes << Sai bene a cosa mi riferisco! Non fai altro che tenerti tutto dentro, non riesci a trovare il coraggio di dare libero sfogo ai tuoi effettivi pensieri; accetti i soprusi di Finn, continui a tollerare gli imbarazzanti apprezzamenti di Sebastian anche se ti infastidiscono...quando imparerai ad essere un po' più chiaro?! >>

Blaine si morse un labbro e non rispose.

Sapeva molto bene quanto Wes avesse ragione, lui stesso il più delle volte non riusciva a capacitarsi di come potesse ancora tollerare tutto quanto senza mai ribellarsi; eppure, per una qualche assurda ed inspiegabile ragione, ogni volta che provava ad aprire bocca per dire la sua, le parole sembravano seccarglisi in gola.

Chissà quanto ancora avrebbe resistito prima di esplodere definitivamente?! Di sicuro, il giorno in cui lo avrebbe fatto, sarebbe stato un bel guaio per chiunque si fosse presentato lungo il suo cammino.

<< Blaine, ma mi stai ascoltando?!  >>  borbottò Wes, con fare lievemente irritato << Insomma, mi telefoni per chiedermi dei consigli e poi neanche li stai a sentire?! >>

Blaine sbuffò.

<< Scusami Wes, ero sovrappensiero. >>  rispose << Ultimamente sono un tantino sotto pressione. >>

<< Sì, me ne sono accorto. >> disse il giovane Montgomery, sospirando << Non ha molto senso continuare a darti consigli, tanto di sicuro non riusciresti a farne tesoro. >>

Blaine emise una specie di verso lamentoso.

<< Scusami. >> ripetè << Non so che cosa mi sia preso! >>

<< Non fa niente, Blaine. >> lo tranquillizzò Wes << Sei semplicemente nervoso per tutta questa situazione; lo capisco, è comprensibile! Tu sei sempre stato un ragazzo così gentile e cortese, piuttosto che dare un dispiacere agli altri sei disposto ad essere messo sotto torchio tu stesso! Ma devi capire che non puoi continuare in questo modo, prima o poi finirai comunque per esplodere; e il giorno che accadrà, io spero di essere a migliaia di chilometri di distanza da te! >>

Blaine scoppiò a ridere.

<< Wes, ma tu sei già a migliaia di chilometri di distanza da me! >> gli fece notare.

<< Beh, ma chissà quanto potrà essere devastante la tua ira! >> ridacchiò Wes << E' molto più sicuro essere il più lontano possibile da te! >>

Blaine sospirò.

<< Ti prometto che farò il possibile per contenere la mia rabbia. >> disse con fare divertito.

<< E cerca anche di non farti mettere i piedi in testa. >> aggiunse Wes, in tono paternalistico << Tira fuori un po' del tuo carattere da leader, ok?! Tu sei un ragazzo tosto Blaine, vedi di dimostrarlo anche a tutti gli altri! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Farò del mio meglio, Wes. >> promise.

Il suo amico sembrò parecchio soddisfatto.

<< Bravo Blaine, così ti voglio! Ora, torniamo alle cose serie: cosa è questa storia che Sam lavorava come spogliarellista?! >>
 
 





*
 
 



Blaine sapeva che con il ritorno di Sam, le cose per lui sarebbero peggiorate al McKinley, ma non avea idea di quanto e in che modo ciò sarebbe accaduto.

E dire che all'inizio sembrava essere davvero contento di come si stavano mettendo le cose; certo, le Nuove Direzioni avevano dovuto risolvere il grave problema di sostituire i membri mancanti per le Provinciali, ma alla fine erano riusciti a reclutare qualche elemento fra i musicisti e l'idea di rimetterli tutti in riga e di aiutarli nella loro preparazione sembrava essere particolarmente divertente, almeno per Blaine.

Il giovane Anderson, infatti, amava questo genere di allenamenti; sì, forse era anche un tantino presuntuoso da parte sua, ma sapeva molto bene di essere un artista di grande talento e coglieva sempre al volo l'opportunità di trasmettere agli altri tutte le sue capacità e le sue conoscenze sul campo.

Lo faceva sentire utile, importante; dava lui la sensazione di essere davvero una persona speciale.

Purtroppo non era così che funzionava all'interno delle Nuove Direzioni; era il professor Shuester a decidere, a scegliere le coreografie e ad organizzare le sedute di allenamento, e il più delle volte Blaine aveva come la sensazione che fosse tutto sbagliato e si domandava spesso se il professor Shuester sapesse veramente quello che stava facendo.

Ovviamente, però, evitava sempre di dirlo a voce alta.

Non ne aveva alcun diritto, infondo lui era sempre l'ultimo arrivato, il nome infondo alla lista; con che coraggio avrebbe potuto permettersi di mettere in discussione i voleri del suo insegnante?! Si era semplicemente limitato a fare buon viso a cattivo gioco, ritrovandosi così nel bel mezzo di una prova - molto improvvisata - di alcune ipotetiche coreografie per un loro eventuale numero di apertura, con un milione di aspettative e la spiacevole consapevolezza che nessuna di esse sarebbe mai stata soddisfatta.

<< Forza ragazzi: uno- due- tre- quattro! >>

Blaine sbuffò, cercando di non farsi notare dal professor Shuester; era decisamente inutile, qualunque cosa provassero a fare gli sembrava del tutto priva di senso! Erano ancora tutti troppo fiacchi e non c'era abbastanza unità all'interno delle Nuove Direzioni, sembrava sempre che ognuno andasse per conto suo.

Come avrebbero potuto battere le Troubletones con simili presupposti?!

<< Su ragazzi, a tempo! >>

<< Oh, ma alla fine che importa?! >> sbraitò improvvisamente Puck, interrompendo quella coreografia << Non abbiamo nessuna possibilità di vincere, non senza le ragazze! >>

<< Giusto! >> fece eco Rory << Le ragazze profumano più di un prosciutto e quando ballano e saltellano in giro, non puoi fare a meno di guardarle! >>

 Blaine tirò un sospirò di sollievo; a quanto pare, non era il solo a giudicare quel lavoro nient' altro che un'inutile perdita di tempo.

<< Beh, allora è proprio questo il punto! >> esclamò il professor Shuester << Prenderemo tutto ciò che attira di più del nostro gruppo e lo useremo a nostro vantaggio! >>

Il volto di Blaine si illuminò di colpo.

Il professor Shuester aveva finalmente detto quelle paroline magiche che avrebbero dovuto finalmente risvegliare tutti quanti! Aveva parlato di collaborazione e se c'era una cosa che Blaine aveva imparato dalla sua esperienza con i Warblers, era quanto fosse importante lavorare in gruppo.

Improvvisamente, la testa iniziò nuovamente a riempirglisi di idee.

<< Sì, che ne dice di.. >>  improvvisò un passo di danza e lo concluse con una piroetta, guardando il professor Shuester con sguardo compiaciuto << Qualcosa del genere?! >>

Il professore sorrise con approvazione e anche Kurt sembrava esserne parecchio soddisfatto; in effetti, la maggior parte dei ragazzi aveva apprezzato quello slancio di entusiasmo da parte di Blaine.

Tranne uno.

<< Dio... ok, no..no, fermi! Fermi! >>

Con enorme sorpresa di Blaine, Sam si alzò dalla sua sedia e si diresse verso di lui, guardandolo con aria quasi saccente.

<< Blaine, ascolta: questo.. >> imitò la sua mossa, in maniera chiaramente dispregiativa << E' decisamente da boyband! Quello che dobbiamo vendere... è il sesso! >>

Concluse la sua frase con un gesto eloquente, che lasciò Blaine completamente interdetto.

<< Che diavolo era quello?! >> domandò, guardando Sam di traverso.

Aveva davvero intenzione di fare una cosa del genere per le Provinciali?! Voleva davvero vendersi?! 

<< E'.. è un movimento sinuoso. >> spiegò Sam, con ovvietà.

Blaine storse il naso.

<< Quello non è sinuoso. >> commentò.

Sam lo ignorò ed incominciò ad agitare i fianchi in maniera sensuale e provocatoria, suscitando in questo modo la totale disapprovazione di Blaine.

Era una scena già vista quella, se la ricordava molto bene; non aveva dimenticato di quella volta in cui aveva cercato di convincere i Warblers ad essere più sexy ed accattivanti durante le loro esibizioni, e il fiasco totale che ne era conseguito! Sì, all'inizio era stato anche divertente, ma poi i Warblers avevano capito che non era quello il modo per avere successo e che se volevano davvero fare colpo sui giudici, dovevano semplicemente lavorare in gruppo e puntare esclusivamente sul loro talento.

Vendersi non serviva assolutamente a niente e Blaine non aveva alcuna intenzione di permettere a Sam di averla vinta.

<< Sì, sì.. è fantastico Sam! >> approvò Finn, imitando - con scarsi risultati - le mosse del ragazzo << E' proprio quello che ci serve! >>

Blaine trattenne a fatica un versaccio.

Certo, era ovvio; era impossibile che Finn non fosse d'accordo con la proposta di Sam! Non faceva che smontare tutte le sue convinzioni, ma quando si trattava degli altri era sempre pronto ad accogliere qualsiasi idea.

<< No, non è... non è quello che ci serve! >> balbettò nervosamente << Non dobbiamo ricorrere a quello, è di cattivo gusto! >>

Guardò Sam severamente.

<< E' come se tu ti stessi vendendo. >>

Sam gli rivolse un'occhiata di sfida.

<< Sono tornato per vincere. >> disse << Quando sei disperato, a volte devi sfruttare le tue risorse e fare ciò che devi per poterne trarre vantaggio! >>

Ripetè per l'ennesima volta la sua mossa, guardando nuovamente Blaine con aria di superiorità.

<<  Questo è il nostro vantaggio. >>

Blaine iniziava a non poterne davvero più di tutta quella faccenda; probabilmente in un'altra situazione, se non fosse già abbastanza nervoso per tutta la faccenda di Finn e di Sebastian che continuava a ronzargli intorno, non avrebbe mai reagito in quel modo.

Purtroppo, però, stava per succedere esattamente ciò che Wes aveva predetto la sera prima: Blaine era chiaramente sul punto di esplodere.

<< Certamente questo è quello che tu pensi di dover credere per riuscire a dormire la notte. >> replicò il giovane Anderson, con disprezzo.

<< Che diamine vorrebbe dire?! >>  domandò Sam, con una punta di risentimento.

Blaine era ormai sul piede di guerra.

Non avrebbe mai voluto arrivare a quello; non voleva prendersela con Sam, infondo il ragazzo non aveva detto niente di male e - a modo suo - stava solamente cercando di rendersi utile.

Ma Blaine in quel momento non era abbastanza lucido per capire.

<< Significa che io non sono in vendita. >> rispose a denti stretti, avvicinandosi a Sam e guardandolo con un bagliore di rabbia negli occhi.

A quel punto, Sam gli si scagliò contro e Blaine lo bloccò prontamente, facendo resistenza; sapeva come difendersi e se il ragazzo avesse deciso di dare inizio ad una rissa, il giovane Anderson non si sarebbe di certo tirato indietro.

Ma non vi fu nessuna rissa, il professor Shuester intervenne prima ancora che le cose potessero degenerare, separando Sam e Blaine e rivolgendo ad entrambi un'occhiata severa.

Blaine rimase per qualche istante immobile, guardando i suoi compagni con disprezzo, prima di decidersi ad abbandonare l'aula, senza addurre ulteriori spiegazioni; non aveva voglia di parlare con nessuno, era talmente accecato dalla rabbia da non essere neanche in grado di riflettere lucidamente su ciò che era appena successo.

Non gliene importava niente di tutti gli altri, per una volta voleva pensare solamente a sè stesso, senza preoccuparsi di come avrebbero potuto reagire i suoi compagi. Del resto, esisteva anche lui; non ruotava sempre tutto attorno a Finn o a Sam, anche Blaine aveva tutto il diritto di essere considerato al pari degli altri.

Sì, forse non era più il leader e non spettava a lui essere sempre al centro della scena, ma questo non significava certo che gli altri dovessero metterlo continuamente in cattiva luce. 

Non era più nei Warblers, questo lo sapeva benissimo; ma adesso gli sembrava quasi di non appartenere più a nessun luogo.

<< Blaine! >> strillò una voce alle sue spalle.

Blaine si voltò.

Aveva ormai percorso diversi metri in corridoio, credeva che ormai nessuno gli sarebbe più corso dietro; e invece Kurt era proprio lì, davanti a lui, e lo guardava con un'espressione tremendamente preoccupata.

<< Blaine, per favore..  >> gli disse il ragazzo, avvicinandosi a lui << Possiamo parlarne?! >>

Blaine si morse un labbro e abbassò lo sguardo.

Non aveva voglia di parlare, non voleva neanche soffermarsi a pensare; aveva semplicemente bisogno di sfogare tutta la sua rabbia, dopo averla tenuta sepolta dentro di lui per troppo tempo.

<< Kurt, è meglio di no. >> rispose, senza neanche guardarlo negli occhi << Scusami, ma adesso non mi va. >>

Kurt gli si avvicinò ulteriormente e con cautela.

<< Blaine.. mi stai spaventando. >>  confessò, cercando di portarlo a guardare nuovamente nei suoi occhi.

Blaine finalmente tirò su la testa e guardò il suo ragazzo.  Non c'era più rabbia nel suo sguardo, adesso Blaine sembrava solamente...spaventato; aveva trattenuto la sua ira troppo a lungo e temeva che se Kurt avesse insistito troppo avrebbe finito per prendersela anche con lui, del tutto ingiustamente.

Per cui decise semplicemente di fuggire.

<< Kurt, ho bisogno di restare un po' per conto mio. >> disse a mezza voce << Tu non c'entri, non ce l'ho affatto con te! Ho solamente..bisogno di sfogarmi un po'. >>

Kurt non disse niente e si limitò ad annuire; conosceva bene il suo ragazzo e sapeva che la cosa migliore da fare in questi casi era solamente aspettare e lasciarlo sbollire.

Blaine gli sorrise, un po' impacciatamente.

<< Scusami. >> ripetè.

<< E' tutto ok. >> lo rassicurò Kurt << Non preoccuparti, ne riparleremo quando ti sarai calmato. >>

Blaine lo guardò con espressione colma di riconoscenza e tirò un sospirò di sollievo.

<< Grazie. >> mormorò, per poi voltarsi nuovamente ed allontanarsi da lui.

Si sentiva davvero in colpa per averlo evitato in quel modo, in fin dei conti Kurt stava solamente cercando di essergli vicino! Ma Blaine in quel momento aveva solamente bisogno di starsene da solo con sè stesso e lasciare che la sua rabbia venisse fuori, cercando in qualche modo di non fare troppi danni.

Aveva bisogno di sfogarsi, di dare liberamente espressione alla sua rabbia e scaricarsi completamente, liberandosi una volta per tutta di quell'enorme peso. 

E sapeva che c'era un solo modo per poterlo fare.

 
 



*
 
 



<< Beccati questa, Sam! >>

Blaine sferrò un violento pugno al sacco da boxe che aveva davanti, lanciando un urlo liberatorio; erano almeno venti minuti che si sfogava contro quel pungiball, venti lunghissimi minuti che non pensava più a niente, se non al suo impellente bisogno di sfogarsi e di scaricare tutta la sua rabbia.

Lo faceva sempre, quando era nervoso; in genere detestava sfogarsi direttamente sulle persone - lo faceva molto raramente con le parole e praticamente mai con le botte - per cui quello era il solo modo che conosceva per evitare di impazzire a causa di tutta la sua rabbia repressa.

Faceva boxe ormai da più di due anni, da quanto i bulli avevano incominciato a prenderlo di mira nella sua vecchia scuola*; era diventato più che altro un hobby, dal momento che non combatteva mai con altre persone e non gli capitavano mai incontri corpo a corpo con qualcuno che non fosse semplicemente la sua sacca da boxe.

Era liberatorio, lo aiutava a sfogarsi e a sentirmi meglio.

Proprio come in quel momento; Blaine stava incominciando a sentirsi decisamente molto più rilassato, finalmente era di nuovo in grado di ragionare a mente lucida e riflettere su ciò che era accaduto in aula canto meno di un'ora prima.

Forse aveva un tantino esagerato, su questo non c'erano poi molti dubbi, ma in fin dei conti credeva di non essere completamente nel torto; continuava ancora a credere che l'idea di Sam fosse completamente sbagliata e che con quei ridicoli mezzucci non avrebbero giovato minimamente al Glee Club, dando semplicemente a tutti quanti l'impressione che i ragazzi delle Nuove Direzioni avessero deciso di mettersi in vendita.

Blaine non era in vendita; non era un oggetto, qualcosa che poteva essere liberamente scambiato e commercializzato. 

Non voleva che la gente pensasse questo di lui; per quello c'era già Sebastian.

A quel pensiero, Blaine tirò un altro colpo alla sua sacca, ancora più forte del precedente; come se i suoi problemi al McKinley non fossero sufficienti, ovviamente c'era anche quell'insopportabile Warbler a tormentarlo.

Perchè diamine era così complicato per Blaine essere diretto e dirgli semplicemente di lasciarlo stare?! Perchè aveva sempre questo dannati bisogno di essere gentile con tutti e di non ferire i loro sentimenti?! Era semplicemente impossibile per Blaine sforzarsi di essere un po' più aggressivo davanti alle persone. Quante volte avrebbe voluto dire come stavano veramente le cose? Quante volte avrebbe desiderato di vomitare addosso a Finn tutti i suoi reali pensieri e dirgli esattamente tutto ciò che pensava di lui?!

Finn.

Dio, quanto lo faceva incazzare! Mister " Tutto mi è sempre dovuto -per favore Blaine, resta al tuo posto quanto sono io a parlare" Hudson.

Blaine non ce la faceva davvero più; ricominciò a sferrare un'ennesima scarica di pugni al suo saccone, immaginando ad ogni colpo di avere davanti a sè proprio il ragazzo. Non era certamente la stessa cosa- e Blaine non si sarebbe mai sognato di prendere veramente a pugni il fratellastro di Kurt - ma era indubbiamente un ottimo modo per sfogarsi.

<< Ci vedi la faccia di Sam? >> domandò ad un tratto una voce alle sue spalle, che Blaine riconobbe immediatamente come quella di Finn.

<< Già! >> confermò il moro, guardandolo a malapena e continuando a tirar pugni alla sacca << E anche la tua! >>

Finn lo guardò con espressione allibita, quasi incredulo; Blaine se ne accorse e fece una smorfia.

<< Non fingere di essere sorpreso. >>  gli disse, senza staccare gli occhi dalla sacca << Ho iniziato a boxare da quando i bulli hanno iniziato a prendermi di mira. Ho anche fondato un Fight Club alla Dalton, del quale... ovviamente... non posso...parlare! >>

Pronunciò la sua ultima frase alternando pugni e parole, in tono di voce alterato, quasi astioso; poi si voltò verso Finn e, livido di rabbia, strillò a pieni polmoni: << Che problema hai con me, comunque?! E' da quanto sono arrivato qui che non fai che trattarmi di merda! >>

Finn rimase in silenzio per qualche istante, intanto che Blaine riprendeva fiato; gli sembrava incredibile di averlo fatto veramente, di avergli finalmente detto tutto quello che pensava. Chissà, magari finalmente Finn avrebbe capito con chi aveva veramente a che fare e che Blaine non era solamente un damerino da quattro soldi, come probabilmente pensava.

Il giovane Hudson sollevo timidamente le spalle.

<< Onestamente, ero un tantino geloso. >> confessò.

Blaine soffocò una risata.

Finn, geloso di lui?! E perchè mai avrebbe dovuto?! Era il leader del Glee Club, stava con la ragazza più talentuosa di tutta la scuola, era il quarterback della squadra di football ed era adorato da tutti i suoi amici. Che cosa avrebbe mai avuto da invidiare all'ultimo arrivato, al ragazzo preso di mira dai bulli, imprigionato per mesi in quella gabbia dorata che era la Dalton e costretto ad imparare a cavarsela davvero nel mondo reale solamente adesso?!

Non aveva alcun senso, non per Blaine almeno.

<< Mi sentivo minacciato. >> aggiunse Hudson << Il tuo talento mi ha spaventato; mi sono chiesto se fossi bravo abbastanza. >>

Blaine non riusciva a credere alle sue orecchie; Finn era davvero così insicuro?! Nonostante tutti i suoi innumerevoli successi, aveva davvero così tanta paura di non essere all'altezza?!

Soltanto in quel momento si rese conto di quanto, in un certo senso, loro due fossero simili; anche Finn aveva paura di non farcela, proprio come Blaine. Erano entrambi bravi a far finta di niente, ma alla fine tutti e due erano costretti a convivere con quella soffocante paura di non essere abbastanza forti per realizzare tutti i loro sogni ed essere all'altezza delle loro aspettative.

<< Ascolta, Blaine... mi dispiace. >> gli disse Finn; ed era sincero, Blaine poteva dire con estrema certezza quanto le sue parole in quel momento fossero colme di verità << Mi sono comportato da vero stronzo nei tuoi confronti. >>

" Sì, lo hai fatto! " avrebbe voluto rispondere Blaine, ma alla fine decise di lasciar perdere.

Non era il caso di infierire, perchè in fondo, Finn gli stava dicendo la verità; era davvero dispiaciuto e stava veramente cercando di rimettere apposto le cose fra di loro.

<< Ora che non c'è più Rachel nel gruppo, tu sei il membro del gruppo più capace e talentuoso. >> aggiunse Finn, in tono estremamente sincero << E dobbiamo andare d'accordo, adesso più di prima; dobbiamo essere uniti. >>

Blaine annuì silenziosamente.

Sì, stavolta Finn aveva ragione; era davvero arrivato il momento di smetterla con tutte quelle stupide liti e decidersi finalmente a collaborare. In fin dei conti, erano una squadra.

<< Dimmi che cosa devo fare. >>  rispose Blaine, sorridendo.

Finn ricambiò spontaneamente il sorriso.

<< Abbiamo un'occasione. >> disse << Un' occasione per essere ricordati in questa scuola, per aver fatto l'impossibile! Ma incomincia tutto da qui, tra me e te. >>

Blaine guardò Finn con espressione pensierosa.

<< Voglio solo poterti guardare sul palco e sapere che abbiamo fatto tutto il possibile. >> disse ancora Finn, guardando il giovane Anderson dritto negli occhi << Senza rimpianti. >>

Blaine finalmente sorrise, sfilandosi uno dei guantoni ed avvicinandosi a Finn.

<< Rimettiamoci al lavoro. >> disse, porgendogli il pugno in segno di fratellanza.

Finn sorrise ampiamente e fece scontrare le sue nocche con quelle di Blaine, il cui sorriso si allargò ulteriormente.

<< Scusami, Blaine. >> disse nuovamente il giovane Hudson << Sono stato un vero idiota! >>

Blaine si morse un labbro e sorrise di nuovo.

<< Verissimo. >> confermò << Ma l'importante è che adesso sia di nuovo tutto apposto! Infondo un tempo andavamo d'accordo...mi mancavano quei momenti! >>

Finn sorrise dolcemente.

<< Ok, lo ammetto...mancavano anche a me! >> replicò << E poi, noi due dobbiamo fare fronte comunque contro Kurt; è difficile sopportarlo da soli, abbiamo bisogno di unire le forze! >>

Blaine scoppiò a ridere e Finn lo imitò; poi i due ragazzi si guardarono nuovamente, scambiandosi finalmente uno sguardo complice.

<< Sarà un onore lavorare con te, Blaine. >> disse Finn orgogliosamente.

<< Questa volta darai ascolto alle mie idee?! >> domandò Blaine, in tono volutamente provocatorio.

Finn ridacchiò.

<< Te lo prometto. >> rispose, mettendogli una mano sulla spalla << Da oggi siamo una squadra. >>

Blaine annuì con compiacimento e poi sospirò beatamente.

A quanto pare, era servito davvero perdere la pazienza; alla fine, lo aveva aiutato a mettere le cose apposto con Finn e a riportare nuovamente l'ordine e la serenità nella sua vita e all'interno del Glee Club.

Adesso però arrivava la parte più dura: mettere in riga tutti i ragazzi e prepararsi per le Provinciali.

Sarebbe stato davvero difficile, ma Blaine non aveva paura; adesso che le cose avevano ricominciato a girare per il verso giusto, niente e nessuno avrebbe potuto impedire alle Nuove Direzioni di farcela. 

Guardò Finn un'ultima volta, sorridendo ampiamente.

Sì, adesso erano una squadra; e avrebbero fatto tutto ciò che era in loro potere, per vincere quella partita.
 
 
 


*
 
 
 


Collaborare con Finn si rivelò più facile del previsto; Blaine ebbe modo di rendersi conto che, quando non faceva il geloso e non passava il tempo ad infastidire le persone, il giovane Hudson era un ragazzo davvero capace e pieno di buona volontà, disposto a fare qualsiasi cosa affinchè la sua squadra riuscisse ad ottenere la tanto meritata vittoria.

Fu parecchio divertente lavorare assieme a lui; erano finiti i tempi in cui Finn ignorava tutte le proposte di Blaine, intimandogli di restare al suo posto perchè era l'ultimo arrivato e non aveva alcuna voce in capitolo. Adesso erano una squadra e avevano imparato che il solo modo per ottenere veramente dei buoni risultati, era mettere assieme tutti i loro punti di forza, sfruttandogli a vantaggio del gruppo.

Naturalmente qualche volta capitava che i due non andassero d'accordo su qualcosa, ma ogni volta che accadeva, cercavano semplicemente di venirsi incontro, cercando di trovare un compromesso che andasse bene ad entrambi.

E al resto del gruppo, naturalmente; perchè se c'era una cosa che avevano imparato entrambi da quella litigata, era che il solo modo per arrivare al traguardo e raggiungere i propri obiettivi, era quello di restare assieme, uniti come una vera famiglia.

In fondo era proprio questo il Glee Club: una grande famiglia, costituita da persone diverse e apparentemente inconciliabili ed incompatibili, ma che riescono sempre ad accettarsi e a volersi bene, comunque vadano le cose.

La loro unione avrebbe permesso loro di vincere.

<< Ok, ragazzi...un ultimo vocalizzo, coraggio! >>

Era ormai arrivato il giorno delle Provinciali e tutti i ragazzi nelle Nuove Direzioni erano riuniti in aula canto, per fare un po' di riscaldamento prima delle gare che - per la prima volta dopo anni - si sarebbero tenute proprio nell'Auditorium del McKinley.

Non era stato facile insegnare ai ragazzi della band tutti i passi delle coreografie - anche se Mike Chang aveva fatto comunque un ottimo lavoro - e nessuno di loro sapeva effettivamente cantare - per quanto fossero notevolmente migliorati dopo le lezioni di Blaine, e in ogni caso nessuno di loro avrebbe dovuto cantare un assolo - ma alla fine ce l'avevano fatta e le Nuove Direzioni erano finalmente pronte ad esibirsi.

<< Facciamo una pausa per esaminare il punto della situazione. >> disse a un certo punto il professor Shuester << Le Troubletones vanno in scena alle cinque e noi veniamo subito dopo; abbiamo ancora un po' di tempo, ma non è abbastanza per fare un'altra prova, perciò spero che siate tutti pronti ad esibirvi! >>

Blaine rabbrividì; non era mai stato tanto nervoso per una gara, per quanto ogni volta prima di un'esibizione venisse letteralmente divorato dall'ansia. Certo, era molto bravo a far finta di niente, ma chi lo conosceva bene sapeva quanto quei momenti di attesa lo spaventassero a morte.

<< Andrà tutto bene. >> gli disse Finn, avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla << Abbiamo fatto un ottimo lavoro, sono certo che saremo noi a vincere! >>

Blaine lo guardò e gli rivolse un enorme sorriso sollevato.

<< Credo che tu abbia ragione. >> rispose << Abbiamo dato il massimo, di certo i nostri sforzi saranno ricompensati. >>

<< Hey, hey, hey! > esclamò una voce alle loro spalle << Finn Hudson, capisco che adesso tu e Blaine siate diventati buoni amici, ma questo non ti autorizza ad avere l'esclusiva sul mio ragazzo! >>

Blaine e Finn scoppiarono a ridere, voltandosi verso Kurt, che li stava guardando con espressione semi imbronciata e le braccia strette forte al petto.

Finn sospirò: << Va bene, ho già capito il messaggio! Vi lascio soli, vado a scambiare due parole con i ragazzi della band! >>

Si allontanò rapidamente, lasciando i due fidanzati da soli; Kurt guardò Blaine con adorazione e sorrise ampiamente.

<< Avete fatto un gran bel lavoro tu e Finn. >> dichiarò << Sono davvero orgoglioso di voi! >>

Blaine arrossì leggermente.

<< Abbiamo finalmente imparato qual'è il vero senso del Glee Club. >> rispose << Unire le forze e lavorare fianco a fianco, come una vera squadra. >>

<< Siete stati fantastici! >> aggiunse Kurt, allungando una mano verso di lui e accarezzandogli il viso << Tu soprattutto, sei stato incredibile! >>

Blaine arrossì ulteriormente e sorrise imbarazzato.

<< Non ho fatto niente di speciale. >> disse << Non più di quanto abbia fatto Finn. >>

<< Beh, forse è così. >> rispose Kurt, afferrando le sue mani ed intrecciando le dita con le sue << Ma tu resterai sempre e comunque il mio unico vero eroe. >>

Blaine si morse un labbro e sospirò.

<< Il tuo eroe ha completamente perso la pazienza l'altro giorno! >> osservò << Non è un comportamento che gli si addice particolarmente, non trovi?! >>

<< Blaine, andiamo! >> esclamò Kurt << Ne avevi tutto il diritto! Ok, forse te la sei presa con la persona sbagliata... ma sei rimasto in silenzio per così tanto tempo! Chiunque al posto tuo sarebbe esploso prima o poi, io probabilmente lo avrei fatto molto prima! >>

Blaine rise, giocherellando distrattamente con le dita di Kurt; poi sollevò lo sguardo, guardando il suo ragazzo dritto negli occhi.

<< Sai Kurt, ogni eroe ha bisogno di qualcosa che lo ispiri. >> disse << Qualcosa per cui combattere, qualcosa che lo sproni ad andare sempre avanti, anche in mezzo a mille difficoltà.  >>

Strinse più forte le mani di Kurt e se le portò al petto, all'altezza del cuore, senza smetterla di guardarlo intensamente negli occhi.

<< Per me sei tu quel qualcosa, Kurt. >> mormorò << Sei tu la mia ispirazione. >>

Kurt sorrise ampiamente e si avvicinò maggiormente a Blaine, poggiando la fronte contro la sua e sospirando.

<< Ti bacerei molto volentieri, in questo momento. >> bisbigliò, le sue labbra ormai pericolosamente vicine a quelle del moro << Ma temo che se lo facessi, poi non avrei più la forza di smettere e non sarei più in grado di salire su quel palco. >>

Blaine sorrise e strinse più forte la presa delle sue mani.

<< Allora rimandiamo tutto a quando avremo vinto quel trofeo. >> rispose.

Kurt ridacchiò e fece segno di sì con la testa, per poi staccarsi dal suo ragazzo, rivolgendogli un ennesimo sguardo di adorazione.

Proprio in quel momento, la signorina Corcoran e le Troubletones fecero il loro ingresso in aula canto, per auguare buona fortuna alle Nuove Direzioni; fu una visita un tantino imbarazzante, a dire il vero, dal momento che tutte sembravano essere estremamente sicure di vincere e che nessuna di loro aveva tenuto minimamente in considerazione l'ipotesi di una vittoria da parte del Glee Club rivale.

Inoltre, la signorina Corcoran aveva addirittura offerto alla Nuove Direzioni la possibilità di unirsi alle Troubletones per le Regionali in caso di sconfitta, della quale dava l'idea di essere assolutamente certa; una proposta decisamente offensiva, che venne immediatamente rifiutata da ogni singolo membro delle Nuove Direzioni e che non fece altro che accrescere la loro già accesissima voglia di vincere e di riscattarsi.

Ormai era diventata una questione personale: le Nuove Direzioni dovevano vincere a tutti i costi.

Non si trattava più solamente nel desiderio di arrivare fino alle Regionali e, ovviamente, alla Nazionali; era  molto di più adesso, era il bisogno di dimostrare a tutti quanti che, nonostante le mille avversità e i problemi che avevano dovuto affrontare, le Nuove Direzioni erano ancora unite e abbastanza forti per sopravvivere.

<< Su ragazzi, venite tutti qui! >> esclamò a gran voce Finn, non appena le Troubletones abbandonarono la stanza << Facciamo un altro paio di esercizi di riscaldamento. >>

Si riunirono tutti attorno al pianoforte e in quel momento lo sguardo di Blaine si incrociò con quello di Finn; i due si sorrisero con complicità, mentre Kurt allungava una mano verso quella di Blaine e la stringeva con forza. Il giovane Anderson chiuse gli occhi e sospirò profondamente, la mano calda di Kurt che gli infondeva tutta la sicurezza di cui aveva bisogno.

Non aveva più paura, sapeva che sarebbero stati loro a vincere le Provinciali e che le Troubletones non avrebbero avuto alcuna possibilità di batterli; del resto, le ragazze potevano essere più abili tecnicamente e più preparate, ma non avevano la stessa forza e la stessa determinazione delle Nuove Direzioni.

Erano forti, fiere e feroci**, ma le Nuove Direzioni avevano qualcosa in più: 

Loro erano una vera squadra.
 
 

*
 
 


<< Accidenti, quanto manca ancora?! Questa attesa mi sta uccidendo! >>

Blaine sorrise, guardando Kurt con espressione di conforto e avvicinandosi a lui; le gare erano ormai iniziate da diversi minuti e prima di loro si erano già esibiti gli Unitards - e per tutto il tempo Kurt non aveva fatto che agitarsi, farfugliando qualcosa di davvero incomprensibile riguardo ad una certa bambina degli omogeneizzati, che a quanto pare era proprio la cantante solista del gruppo -  e le Troubletones, le quali si erano presentate con un particolarissimo mash up di " I Will Survive" e "Survivor", che aveva ottenuto fra il pubblico un enrme successo.

Adesso mancavano solo le Nuove Direzioni e tutti i ragazzi erano ammassati dietro le quinte, aspettando che il presentatore chiamasse finalmente il loro nome, per poter finalmente andare in scena; erano tutti piuttosto agitati, ma Kurt sembrava essere decisamente quello più in ansia di tutti.

<< Hey, rilassati! >> gli disse Blaine, in tono di conforto, mettendogli entrambe le mai sulle spalle e massaggiandole gentilmente << Andrà tutto bene, vedrai! >>

Kurt sospirò nervosamente.

<< Come puoi essere così tranquillo?! >> domandò, quasi senza fiato << Hai visto quanto sono stati bravi i nostri rivali?! Dovremo metterci davvero d'impegno se vogliamo batterli. >>

Blaine sorrise e poggiò la testa sull'incavo della spalla di Kurt.

<< Beh, loro saranno stati anche bravi. >> disse, con tono di voce rassicurante << Ma noi saremo migliori, gli faremo vedere che con le Nuove Direzioni non si scherza! Saremo noi a vincere, Kurt.. te lo assicuro! >>

Kurt sembrava ancora un tantino incerto; Blaine allora tirò su la testa e gli rivolse uno sguardo colmo di conforto.

<< Lo so che sei preoccupato e che un'eventuale sconfitta ti precluderebbe qualsiasi possibilità di entrare alla NYADA. >> aggiunse << Ma non devi avere paura; noi vinceremo le Provinciali e tu riuscirai ad entrare in quella scuola. Te lo prometto, Kurt. >>

Kurt si abbandonò finalmente ad un sorriso, decisamente sollevato dalle parole del suo ragazzo.

<< Grazie. >> mormorò.

Blaine non rispose e si limitò ad avvicinarsi ulteriormente a Kurt, baciandogli dolcemente la guancia e soffermandovisi con le labbra un po' più di quanto fosse necessario; poi lo guardò ancora una volta e sorrise, mentre la voce del presentatore chiamava finalmente il loro nome, introducendo così la loro entrata in scena. 

<< Forza ragazzi, tocca a noi! >> esclamò Finn, radunando tutti quanti attorno a lui << Ricordatevi, gioco di squadra! >>

Kurt e Blaine si guardarono un'ultima volta e sorrisero, prima di raggiungere i loro compagni e correre finalmente fuori, sul palcoscenico.
 
 


*
 


L'esibizione delle Nuove Direzioni ottenne un successo enorme, molto più di quanto i ragazzi avessero sperato;  il pubblico era in visibilio, non ci fu una sola persona che non si alzò in piedi per offrire ai ragazzi una standing ovation, neanche fra i componenti degli altri Glee Club.

Anche il professor Shuester fu particolarmente entusiasta di quella performance e si dichiarò estremamente orgoglioso di tutti i suoi ragazzi, nessuno escluso; si erano dimostrati ancora una volta all'altezza della situazione, forse addirittura più di quanto avessero mai fatto prima di allora.

Per la prima volta dopo mesi, Blaine non potè che dichiarsi fiero di fare parte di quella meravigliosa famiglia.

<< Dio, ce l'abbiamo fatta! Siamo stati grandiosi, davvero fenomenali! >>

<< Tina, vieni qui e fatti abbracciare; il tuo assolo nel pezzo dei Jackson Five è stato fantastico! >>

<< Ma vogliamo parlare dei ragazzi quando hanno cantato "Man in the Mirror"?! Davvero spettacolari, una combinazione di voci stratosferica! >>

Blaine sorrise ampiamente; era stata davvero una performance fantastica, per un attimo gli era quasi sembrato di essere ritornato fra i Warblers, tanto era lo spirito di fratellanza che avevano saputo dimostrare quel giorno.

<< Hey, Blaine! >> esclamò la voce di Finn alla sue spalle << Complimenti, davvero! >>

Blaine si voltò verso di lui e sorrise.

<< Beh, abbiamo dato il massimo! >> disse, porgendogli la mano.

Finn la strinse forte e sorrise a sua volta.

 << Sì, è vero! >> confermò, mettendosi poi a ridere allegramente.

A quel punto, Sam apparve all'improvviso alle loro spalle, coinvolgendoli in un abbraccio fraterno.

<< Evvai, siamo i numeri uno! >> esclamò il biondo gioiosamente << Mi mancavano questi momenti! >>

Blaine e Finn si guardarono e scoppiarono a ridere, stringendosi ancora più forte nell'abbraccio di Sam.

Ecco che cosa significava davvero essere uniti, stare in un gruppo; era una sensazione fantastica e a Blaine era mancata per troppo tempo.

<< Credo di doverti delle scuse, Sam. >> disse il moro, arrossendo leggermente << Non avrei dovuto prendermela con te l'altro giorno. >>

Sam sorrise e fece spallucce.

<< Beh, ricorrere al sesso per vincere le Provinciali non è stata esattamente una trovata geniale. >> rispose con fare divertito << In effetti, abbiamo fatto bene a cambiare strategia. >>

<< Inoltre è stata anche colpa mia. >> aggiunse Finn << Probabilmente se non avessi continuato ad andarti contro ogni volta che proponevi qualcosa, forse non avresti reagito così male! >> 

Blaine sorrise e guardò i suoi amici con espressione raggiante.

<< Acqua passata. >> disse << Adesso siamo una squadra, no?! >>

Finn e Sam annuirono, scambiandosi una serie di occhiatine complici e soddisfatte; poi il professor Shuster chiamò tutti quanti a raccolta sul palco, dal momento che stavano per essere annunciati i nomi dei vincitori. Nel giro di pochi minuti, i tre Glee Club erano già ordinatamente disposti sul palcoscenico, in attesa del verdetto dei giudici, che sembrava volesse farsi attendere un po' troppo a lungo.

Blaine chiuse gli occhi e serrò i pugni, trattenendo il respiro; sapeva che il primo posto sarebbe spettato a loro, non poteva essere altrimenti.

Allora perchè quella fastidiosa sensazione di ansia che non lo aveva neanche minimamente sfiorato per tutto il giorno, stava iniziando lentamente ad impadronirsi anche di lui?! 

<< Al terzo posto.. >>  

Blaine si morse un labbro con forza.

" Ok, Blaine... stai calmo! Andrà tutto bene, rilassati. "

<< .. Gli Unitards! >>

Un enorme grido si levò fra i ragazzi del Glee Club appena nominato e Blaine tirò un sospiro di sollievo; bene, adesso mancava davvero poco al momento della verità. Gli Unitards andarono a prendere il loro trofeo - e Kurt andò persino a complimentarsi con la solista, gesto che Blaine trovò particolarmente nobile da parte sua - e poi, finalmente, arrivò il momento da tutti tanto atteso: la proclamazione del vincitore.

Blaine afferrò istintivamente la mano di Kurt ed intrecciò le dita con le sue, stringendo forte.

<< Al secondo posto.. >> 

La voce del presentatore suonò quasi come un sussurro alle orecchie di Blaine, perchè in quel momento il ragazzo era come piombato in uno stato di trance e sembrava quasi non avere alcuna coscenza di ciò che stesse accadendo attorno a lui; dovevano essere loro i vincitori, Blaine non avrebbe ammesso alcun tipo di sconfitta.

" Vinceremo noi! Abbiamo lavorato sodo, abbiamo fatto tutti ciò che era in nostro potere per essere i migliori! Andremmo alle Regionali e poi anche alle Nazionali... vinceremo tutto ciò che possiamo vincere e vi faremo vedere chi sono davvero le Nuove Direzioni! "

Il moro rafforzò ulteriormente la presa della mano di Kurt; a separarli da quel trofeo vi erano solamente una manciata di interminabili secondi.

<< ... Le Troubletones! >> esclamò finalmente il presentatore << Questo vuol dire che al primo posto abbiamo le Nuove Direzioni! >>

Il cuore di Blaine sembrò fermarsi per un attimo.

Non fece neanche in tempo a realizzare che cosa fosse effettivamente successo, tutto ciò che sentì fu solamente un enorme boato, talmente forte che avrebbe potuto far venire giù tutto il teatro; poi si ritrovò Kurt fra le braccia, vibrante di gioia, e vide i suoi compagni saltare ed urlare felicemente per il palco, mentre il pubblico applaudiva entusiasta, chiamando a gran voce il nome del loro Glee Club.

E a quel punto capì che era successo davvero: avevano vinto.

Ce l'avevano fatta, avevano dimostrato di essere i migliori; e lo avevano fatto assieme, come gruppo.

<< Anderson, vieni qui..fatti abbracciare! >>

Blaine scoppiò a ridere, nel momento esatto in cui Finn - una volta tornati dietro le quinte - gli si gettò al collo e lo strinse affettuosamente fra le sue braccia.

<< Finn, vacci piano! >> replicò il moro, con fare divertito << Sarò anche un mezzo pugile, ma tu non hai esattamente la mia mole..rischi di uccidermi! >>

Finn rise a sua volta e si staccò dall'abbraccio.

<< Scusa, ma sono così felice! >> esclamò << Insomma, ce l'abbiamo fatta! La nostra collaborazione ha portato a ottimi risultati, abbiamo vinto! >>

Blaine sorrise e senza aggiungere altro, si gettò di nuovo fra le braccia di Finn, sorridendo ampiamente; aveva già assaporato il gusto della vittoria, ma stavolta era diverso! Non si trattava solamente di un banale trofeo, c'era molto di più in quel trionfo: era stato finalmente accettato, aveva ritrovato la fiducia in sè stesso e nel gruppo, si sentiva nuovamente aprezzato da tutti coloro che gli stavano intorno.

Soprattutto, dopo tanto tempo, Blaine sentiva di aver finalmente ritrovato il suo posto e di essere nuovamente a casa sua.

E quella era senza ombra di dubbio la migliore vittoria di sempre.






N.d.A: * Lo so, questa cosa l'ho sempre trascurata e anche nella mia fan fiction precedente non avevo mai accennato al fatto che Blaine facesse boxe...ma cavolo, chi lo avrebbe mai detto che i RIB se ne sarebbero usciti con questa storia?! xD
 
** Citazione presa dal doppiaggio italiano dell'episodio 3x6; è proprio così che Santana definisce testualmente le Troubletones.
 
Dunque...chiedo umilmente scusa per l' attesa, ma questo capitolo non è stato per niente facile da scrivere, data l'enorme quantità di introspezione sul personaggio di Blaine; non sono neanche certa di aver fatto un ottimo lavoro, ma posso assicurarvi di aver dato il massimo.
 
Lo so, in tanti hanno accusato Blaine di ipocrisia in questa puntata, per aver detto a Sam che la sua idea di usare il sesso come mezzo per vincere le provinciali era di pessimo gusto e vi assicuro di aver pensato lo stesso all'inizio; ma poi ci ho riflettuto e alla fine ho realizzato che la vera ragione per cui Blaine ha sbottato era il fatto che, ancora una volta, le sue idee erano state completamente ignorate e addirittura derise. Diciamolo, non è facile per un ragazzo abituato ad essere la star del suo gruppo imparare a fare parte del mucchio, e avere una persona che non fa che demolirti costantemente, senza mai rivolgerti un complimento o una parola gentile, non rende certo la situazione più sopportabile.
 
Riguardo al discorso dello svendersi...sì, credo che in un certo senso Blaine abbia pensato anche a Sebastian e al fatto che questi lo vede come un oggetto, un trofeo, qualcosa che può permettersi di comprare al prezzo che vuole lui; Blaine sa di non essere in vendita e le parole di Sam, in un certo senso, lo hanno provocato e gli hanno dato la sensazione di essere proprio ciò che lui stava disperatamente cercando di non diventare.
 
Non credo che Blaine si stia comportando male con Kurt, e non starò a spiegare ancora perchè non ha ancora detto a Sebastian di togliersi di torno; credo di essere stata sufficientemente esaustiva nel capitolo. :)
 
Un'altra precisazione: non mi sono dimenticata della scena finale con "We are young", ma l'ho tralasciata volutamente. Il capitolo per me doveva essere interamente Blaine centrico (infatti avrete sicuramente notato quanta poca Klaine io abbia inserito)e ruotare esclusivamente attorno ai suoi pensieri e alle sue sensazioni. Non dico che la scena finale non c'entrasse niente, ma quando ho scritto l'ultima frase del capitolo, ho capito che dovevo fermarmi lì; è stata una cosa del tutto inconscia, non ho deciso in partenza che avrei dovuto concludere in quel modo...è stato semplicemente il mio istinto a dirmi che non c'era alcun bisogno di andare avanti (ma se qualcuno di voi la pensasse diversamente, è liberissimo di farmelo notare, i consigli sono sempre ben accetti! x3 )
 
Concludo dicendovi di aspettare qualche giorno per il prossimo capitolo, che vi assicuro sarà un tripudio di fluffosità Klainosa, con tanto di missing moments, scene tagliate, e regali natalizi che i simpaticissimi RIB hanno deciso di tenere nascosti; per la serie " Se non volete darmi scene Klaine, allora sarò io a scriverle come meglio preferisco! " 
 
Approfitto inoltre per pubblicizzare la mia raccolta di Drabble sui Peccati Capitali, che è arrivata attualmente al terzo capitolo:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=893880&i=1  enjoy! :)
 
Un bacione a tutti. 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Best Christmas Ever! ***


Erano ormai trascorsi diversi giorni dalle Provinciali, il Natale era ormai alle porte e al liceo McKinley tutti quanti erano completamente avvolti da quella magica e festosa atmosfera.

Si respirava così tanta allegria nell'aria, sembrava quasi che tutte le inimicizie e le incomprensioni fossero state letteralmente cancellate, per lasciare spazio ad una intensa e piacevolissima sensazione di calore e di serenità. Persino all'interno del Glee Club si respirava un'atmosfera meravigliosa: Mercedes, Brittany e Santana avevano abbandonato le Troubletones per unirsi nuovamente alle Nuove Direzioni e i ragazzi erano più uniti e affiatati che mai, come se tutti i momenti bui che avevano trascorso assieme fossero diventati semplicemente un lontano ricordo. 

Ed era così, in effetti; almeno a Natale, i ragazzi avevano deciso di buttarsi tutto il passato alle spalle e godersi semplicemente tutta la magia di quella splendida festa, naturalmente assieme.

Inoltre, quello spirito natalizio di bontà e di amore per il prossimo sembrava aver contagiato davvero tutti a scuola, compresa la temibile Coah Sylvester, che aveva persino domandato ai ragazzi del Glee Club di organizzare uno spettacolo di beneficienza presso il ricovero dei senza tetto dove lei stessa prestava servizio di volontariato.

Inizialmente era stato uno schock per tutti - a dire il vero lo era stato più per Artie e Kurt, Blaine era rimasto piacevolmente colpito dall'inaspettata gentilezza della donna - ma alla fine i ragazzi avevano deciso di cogliere al volo quell'offerta e di organizzare qualcosa di veramente speciale per quell'occasione; certo, ancora non ne avevano fatto parola con il professor Shuester, ma erano abbastanza sicuri del fatto che avrebbe accettato a sua volta, nonostante i suoi numerosi screzi con la Coach Sylvester.

In fin dei conti, non si diventa tutti più buoni a Natale?! 

Blaine era convinto di sì e quella era solo una delle mille ragioni per cui il giovane Anderson amava così tanto il Natale;  a volte gli sembrava di sfiorare addirittura il ridicolo, dal momento che si comportava più come un bambino di sette anni che come un ragazzo di diciassette, ma in fin dei conti non se ne preoccupava più di tanto.

Non che avesse una particolare reputazione da mantenere.

<< Blaine, ti supplico...smettila di saltellare! Mi stai facendo venire il mal di mare! >>

Blaine sorrise ampiamente e domandò scusa, continuando però a muoversi per i corridoi del McKinley a passo di danza, di fianco ad un Kurt un tantino esasperato ma ormai completamente rassegnato.

<< Sei davvero un caso senza speranza, te lo hanno mai detto questo? >> chiese il giovane Hummel, guardando il suo ragazzo di traverso, con un sorrisetto divertito sulle labbra << L'atmosfera natalizia ti da decisamente alla testa, mi sembra di essere il tuo baby sitter invece che il tuo ragazzo! >>

Blaine scoppiò  a ridere.

<< Eddai, Kurt! >> esclamò, lanciando al controtenore una delle sue tipiche occhiate da cucciolo << Non la senti anche tu la meravigliosa atmosfera del Natale?! >>

Kurt  sospirò profondamente.

<< Come potrei non sentirla, con te che non fai altro che saltellarmi intorno come uno gnomo sovreccitato, cantandomi canzoncine natalizie e ricordandomi ogni dieci minuti che il Natale si avvicina e che tu non stai più nella pelle?!  >> rispose con sarcasmo << Di un po' piccolino, hai già spedito la tua letterina a Babbo Natale?! Guarda che se non fai in fretta poi non ti porterà nessun regalo! >>

Blaine fece una smorfia e tirò fuori la lingua.

<< Antipatico. >> disse, mettendo su il broncio << Non dovresti prendermi in giro in questo modo, sai?! Che fine ha fatto il tuo spirito natalizio?! >> 

<< Stai scherzando?! >> ribattè Kurt << Il mio spirito natalizio è alle stelle! Non trovi che io mi sia comportato particolarmente bene prima con la Coach Sylvester?! Quello si chiama "avere spirito natalizio". >>

Blaine sorrise ampiamente.

<< E' stato davvero un bel gesto quello della Coach! >> commentò << Non vedo l'ora di cantare per quei senza tetto, sarà davvero una bellissima esperienza! >>

<< Devo dire che mi ha davvero sorpreso. >> disse Kurt, continuando a camminare di fianco a Blaine - che aveva finalmente smesso di saltellare come un cerbiatto << Insomma, non mi aspettavo un simile cambiamento di rotta da parte sua, mi ha veramente lasciato senza fiato! A quanto pare i miracoli natalizi avvengono davvero, anche se io continuo a non crederci. >>

Blaine ridacchiò.

<< Secondo me tu e Artie la sottovalutate un po' troppo. >> sentenziò << Io non penso che sia così cattiva come la dipingete, in realtà credo che abbia davvero tanta bontà da donare agli altri; è semplicemente una maschera quella che indossa, sono certo che sotto tutti quelli strati di cattiveria e di finto cinismo batta un cuore d'oro. >>

 Kurt sollevò un sopracciglio.

<< Secondo me la stai difendendo solamente perchè sei contento che ti abbia soprannominato "Giovane Burt Reynolds". >> fu il suo commento.

Blaine sorrise con soddisfazione.

<< In effetti, trovo che mi somigli parecchio. >> disse fieramente << E comunque, non eri tu quello che diceva che in fin dei conti la Sylvester non era una donna cattiva?! Non vorrai mica rimangiarti la parola, soprattutto dopo quello che è successo oggi. >>

Kurt rimase in silenzio per qualche secondo, con sguardo pensieroso, e poi sorrise.

<< Ma sì, direi che hai ragione. >> rispose << In fin dei conti, bisogna sempre dare una seconda possibilità a tutti, no?! Anche se per la Sylvester questa sarà più o meno la settima possibilità! >>

Blaine rise.

<< A Natale si cerca di essere più comprensivi. >> disse, guardando Kurt con i suoi enormi occhi nocciola spalancati << E credo che sia giusto provare a fidarci della Sylvester. >>

Kurt guardò il moro con adorazione e sospirò.

<< Ecco qual'è la cosa più bella di questo Natale. >> disse, con voce sognante.

Blaine lo guardò curiosamente.

<< Che cosa? >> chiese.

Il sorriso sul volto di Kurt si allargò e il ragazzo fece un secondo sospiro, ancora più forte del precedente.

<< Tu. >> rispose dolcemente << Ti rendi conto che questo sarà il primo Natale che passeremo assieme?! Come coppia, intendo! Non ci avevi pensato?! >>

Blaine rimase in silenzio, semplicemente a contemplare il volto dai lineamenti perfetti del suo ragazzo.

Certo che ci aveva pensato, come avrebbe potuto trascurare un particolare così importante?! Lui e Kurt si conoscevano da più di un anno ormai e anche se quello non era il primo Natale che avrebbero trascorso insieme, Blaine si sentiva come se in realtà fosse esattamente il contrario; all'epoca loro due erano solamente amici - per quanto Kurt fosse già perdutamente innamorato di Blaine - e non c'era stato niente di particolarmente speciale o di eclatante fra di loro: erano semplicemente due buoni amici che festeggiavano insieme il Natale alla Dalton.

Ma adesso le cose erano cambiate, Kurt e Blaine non erano più due semplici amici e il giovane Anderson aveva intenzione di rendere quel Natale più bello e più speciale che mai, per celebrare a dovere il loro amore e il fatto che fossero finalmente riusciti a trovare l'uno nell'altro la loro anima gemella.

Il problema era che non aveva assolutamente idea di come fare.

<< Hey, ti sei incantato? >> 

Blaine trasalì; era piombato in una specie di trance e non si era neanche accorto del fatto che, continuando a camminare, erano arrivati davanti all'ingresso dell'aula canto.

<< Abbiamo le prove del Glee Club, te lo ricordi? >> disse Kurt, guardando Blaine con un sorrisetto beffardo sulle labbra << Oppure l'atmosfera natalizia ti ha mandato definitivamente in pappa il cervello?! >> 

Blaine sbuffò e rivolse un'occhiataccia al ragazzo dagli occhi chiari, che continuava a sghignazzare sotto i baffi.

<< Ti stai prendendo gioco di me, Hummel?! >> replicò Blaine, cercando di suonare minaccioso, ma con scarsi risultati << Non provarci neanche, guarda che il mio spirito natalizio non mi impedisce certo di vendicarmi su di te, nel caso in cui tu mi faccia arrabbiare! >>

 Kurt sorrise ulteriormente e guardò il ragazzo riccioluto con espressione intenerita.

<< Sei adorabile, mio piccolo Hobbit rabbioso. >> disse, continuando a prendersi palesemente gioco di lui << Peccato che tu non sia minimamente credibile! Su, adesso andiamo dentro. >>

Blaine rise e seguì  Kurt dentro l'aula, salutando tutti allegramente e andando a prendere posto sulle loro seggiole, l'uno di fianco all'altro; come al solito Kurt aveva ragione, Blaine non riusciva ad essere neanche un po' credibile quando fingeva di essere offeso o arrabbiato per qualcuno dei suoi commenti scherzosi.

A volte ci provava, ma alla fine gli bastava guardare in quegli splendidi occhi azzurri e profondi come il mare per dimenticarsi tutto e sentirsi semplicemente in pace con tutto il resto del mondo; anche questa volta non era stata da meno e Blaine per un attimo aveva creduto che si trattasse semplicemente di quella meravigliosa atmosfera natalizia, che tingeva tutto di rosa e gli riscaldava interamente il cuore, ma in realtà sapeva molto bene che il Natale non c'entrava assolutamente niente.

Era Kurt, semplicemente e solamente Kurt.

Era lui che lo faceva stare bene, lui che rendeva ogni giorno così unico e speciale; era il solo capace di dare davvero un senso alla sua esistenza e il solo per il quale Blaine credeva che valesse davvero la pena di alzarsi ogni mattina e vivere la sua vita.

Non c'era niente al mondo che fosse importante quanto Kurt, ed era quello il motivo per cui +Blaine desiderava così ardentemente che quel Natale fosse assolutamente perfetto e speciale per entrambi.

Le prove del Glee Club si svolsero piuttosto normalmente, almeno per i primi minuti; Rory aveva preparato un pezzo da dedicare alla sua famiglia - che sfortunatamente quell'anno non sarebbe stata in grado di passare a trovarlo per le feste - e lo aveva cantato di fronte ai suoi compagni, che si erano uniti a loro volta all'esibizione, tutti particolarmente commossi da quella sua interpretazione.

A dire il vero, erano tutti molto più che commossi; era stata un' esibizione a dir poco struggente, che aveva diffuso una certa malinconia fra i vari membri delle Nuove Direzioni.

<< Accidenti, che canzone deprimente! >> commentò Santana, non appena Rory smise di cantare  << Insomma, potrei anche essere morta in questo momento! >>

<< Quello che Santana voleva dire è che, nonostante sia stata davvero una bellissima interpretazione, forse non è proprio quello di cui ha bisogno il Glee Club, adesso che finalmente si è di nuovo riunito! >> intervenne Rachel, con maggiore diplomazia << Io credo che dovremmo concentrarci sugli aspetti più positivi di questa festa! >>

<< Rachel ha ragione! >> intervenne Tina << Lo scorso Natale fu una vera tristezza: Kurt era in un' altra scuola, la Sylvester rase al suolo quest'aula e Artie ricevette quel marchingegno per camminare che si ruppe la mattina seguente! E' stato un Natale all'insegna della sfiga, ma quest'anno sarà.. >>

<< Quest'anno sarà tutta un'altra cosa, all'insegna del vischio! >>

I ragazzi si voltarono di scatto; il professor Shuester aveva appena fatto il suo trionfale ingresso in aula canto, un enorme sorriso sulle labbra ed un'aria particolarmente allegra e soddisfatta.

<< Indovinate chi non riceverà carbone nelle proprie calze per una volta? Noi. Su Rory, siediti. >> 

Rory andò a sedersi assieme agli altri, per lasciare la parola al professore.

<< Sono appena stato al telefono con Don Borowski, il gestore di un canale pubblico di Lima. >>  disse  Shuester << A quanto pare la loro registrazione annuale del ceppo di Natale che brucia è stata cancellata. >>

Blaine sussultò.

Adorava  quella programmazione, come potevano averla cancellata?! E allora che cosa avrebbe guardato lui quella sera?!

<< Che cosa?! >> sbraitò Puckerman, letteralmente scioccato.

Blaine sorrise; evidentemente non era il solo ad adorare quella trasmissione.

<< Non possono più permettersela >> spiegò il professore << Ma ringraziando il Signor Scrooges, Don vi ha visto alle Provinciali; è rimasto molto colpito da tutti voi e ci ha offerto... >>

<< Di partecipare al suo speciale di Natale?! >> lo interruppe Rachel, al culmine dell'eccitazione << Per favore, mi dica che ha accettato! >>

Blaine incrociò le dita e trattenne il respiro; inutile dire che Rachel aveva semplicemente espresso ad alta voce quelli che erano anche i suoi pensieri, anzi, certamente i pensieri di ogni singolo membro del Glee Club.

Esibirsi in uno spettacolo televisivo per Natale era una grandissima opportutinà e nessuno di loro avrebbe mai perdonato il professor Shuester se questi avesse osato tirarsi indietro.

Fortunatamente il loro insegnante non era un uomo così sprovveduto.

<< Non solo ho accettato. >> rispose << Ma Don mi ha anche detto che sta cercando un regista per lo special...e io ho fatto il tuo nome, Artie! >>

Tutti i ragazzi si voltarono verso Artie, sorridendo.

<< Io?! >> domandò il ragazzo, incredulo.

<< Sì! >> confermò il professore << Ha visto "West Side Story", ha adorato il tuo lavoro e vuole assolutamente averti a bordo! >>

 Artie si guardò nervosamente intorno, quasi come se fosse in cerca di un suggerimento da parte del suoi compagni; aveva un'aria particolarmente confusa, non sembrava affatto sul punto di accettare al volo quell'offerta.

" Assurdo!"  pensò Blaine " Se lo avessero proposto a me non ci avrei pensato un secondo di più, che diavolo aspetta Artie?! "

<< I-io.. >> balbettò il giovane Abrams << Avevo giurato che non mi sarei mai venduto per la televisione! Avrei bisogno di pensarci un po' sopra, professor Shue! >>

Il professore annuì, cercando di dimostrarsi comprensivo, ma i ragazzi non ebbero la stessa pacata reazione.

<< Professor Shuester, potrei dire una cosa?! >> intervenne immediatamente Rachel, in tono severo.

Santana roteò gli occhi.

<< Lo stai già facendo. >> le fece notare, con una punta di acidume.

Rachel la ignorò e continuò a parlare.

<< Professore, io credo che Artie dovrebbe accettare quell'offerta! >> dichiarò << Insomma, è una grandissima opportunità per tutti noi e rinunciare sarebbe davvero un gesto imperdonabile da parte sua. >>

<< Hey, io non ho rinunciato! >> puntualizzò Artie, voltandosi verso la ragazza << Ho solo detto che mi serve un po' di tempo per pensarci! >>

<< E io credo che sia giusto così. >>  intervenne il professor Shuester << Artie ha tutto il diritto di prendere questa decisione da solo e con tutta la calma di cui ha bisogno. >>

<< Beh, non troppa calma però! >> ribattè prontamente Kurt << Non vogliamo mica rischiare di perderci lo special, giusto?! >>

Tutti i ragazzi si voltarono verso Artie, lanciando lui uno sguardo inquisitorio; il ragazzo alzò gli occhi al cielo e sospirò con fare esasperato.

<< Va bene, ho capito! >> esclamò << Professor Shuester, potrebbe organizzarmi un incontro con questo tizio?! Credo che un paio di giorni saranno più che sufficienti per rifletterci. >>

Il professor Shuester sorrise ampiamente e tutti i ragazzi si misero a saltellare sulle loro sedie, lanciando grida di esultanza; ci volle un po' prima che il professore riuscisse a ripristinare l'ordine all'interno del gruppo, ma alla fine i ragazzi riuscirono ad arrivare nel migliore nei modi alla fine della lezione.

<< Wow, uno spettacolo di Natale tutto per noi!>> esclamò Kurt gioiosamente, mentre lui e Blaine si allontanavano dall'aula di canto << Ti rendi conto?! Sarà la nostra grande occasione, per tutti noi! >>

Blaine sorrise allegramente.

<< Sarà fantastico! >> disse << Spero davvero che Artie accetti la proposta, con lui come regista sono certo che faremmo faville! >>

Kurt sospirò beatamente e si strinse al braccio del suo ragazzo.

<< Potrebbe essere la mia salvezza, Blaine! >> aggiunse il giovane Hummel, in tono speranzoso << Grazie a questo spettacolo natalizio potrei avere qualche possibilità in più di entrare alla NYADA! >>

Blaine non rispose e si morse un labbro.

Già, la NYADA.

Era da un po' che Kurt non ne parlava e, in tutta onestà, Blaine non ne era poi così tanto dispiaciuto; in fin dei conti non sapeva ancora se Kurt sarebbe riuscito ad entrare in quella scuola e fino a che non ne avesse avuto la certezza, il giovane Anderson aveva semplicemente deciso di ignorare la questione, così da non rischiare di essere oppresso dal terribile pensiero del suo ragazzo a migliaia di chilometri di distanza da lui.

<< Spero tanto che vada tutto bene! >> disse ancora Kurt << Se le cose andranno come mi auguro, credo proprio che questo sarà il Natale più bello della storia! >>

Blaine guardò il ragazzo dagli occhi chiari con adorazione e sospirò felicemente; anche se gli faceva male pensare ad un eventuale trasferimento di Kurt, vedere quello splendido sorriso sulle sue labbra era sempre meraviglioso ed era più che sufficiente per far sentire Blaine il ragazzo più felice dell' intero universo.

<< Lo sarà di sicuro! >> disse Blaine, stringendosi a Kurt << Infondo lo passeremo insieme, no?! >>

Kurt sorrise ampiamente e fece segno di sì con la testa, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo sognante.

<< Direi che questa è decisamente la parte migliore! >> rispose, con voce melliflua << Il nostro primo vero Natale assieme. >>

Proprio in quel momento, Blaine venne colto da un'improvvisa illuminazione.

<< A proposito di Natale. >> disse, piuttosto distrattamente << C'è...c'è qualcosa che ti piacerebbe ricevere? Un regalo particolare, qualcosa di speciale?! >>

Kurt ci pensò su per qualche istante, prima di rispondere con decisione: << No, niente in particolare. >>

Blaine sembrò piuttosto deluso da quella risposta; sperava che Kurt gli avrebbe dato almeno un indizio, che avrebbe espresso una minima preferenza.

<< Proprio niente niente? >> insistette il moro.

Kurt scrollò le spalle.

<< Beh, c'è quella bella sciarpa color panna che abbiamo visto l'altro giorno al centro commerciale. >> disse << Quella non mi dispiacerebbe come regalo. >>

Blaine fece una smorfia; era sicuramente un regalo che il suo ragazzo avrebbe gradito, ma non era abbastanza speciale! Blaine voleva qualcosa di più importante, qualcosa che lo facesse sentire unico, unico per lui.

Voleva che quel Natale fosse meraviglioso e un regalo banale come una sciarpa non sarebbe stato sufficiente.

<< Non c'è veramente nient'altro che vorresti per Natale? >> domandò ulteriormente il moro << Qualcosa di speciale? >>

Kurt guardò Blaine e sorrise dolcemente.

<< Io ho già te. >> disse con voce morbida << Non sono un gretto materialista come Rachel, non ho intenzione di fare nessuna lista! Mi basta averti qui con me, questo è già il regalo di Natale più bello del mondo! >>

Di fronte a quel sorriso radioso e a quelle parole, Blaine si sciolse letteralmente come neve al sole e per un pelo non gli cedettero veramente le gambe; si sentiva come se il suo già immenso amore per Kurt non facesse che crescere a dismisura di secondo in secondo.

Per questo voleva rendere quel Natale assolutamente perfetto per entrambi.

<< Sei davvero incredibile, Kurt. >> disse Blaine, completamente ammaliato dal suo ragazzo << E ti amo tantissimo. >>

Kurt gli rivolse un sorrisone compiaciuto e sospirò, stringendosi più forte al suo braccio.

<< Ti amo anche io. >> rispose << Ma in effetti, quella sciarpa non mi dispiacerebbe davvero come regalo per Natale! >>

I due innamorati scoppiarono a ridere, continuando a camminare tranquillamente per i corridoi; in questo periodo natalizio nessuno faceva caso a loro, erano tutti troppo impegnati a pensare a feste e regali per preoccuparsi di loro.

Avrebbero potuto anche tenersi per mano, nessuno se ne sarebbe neanche accorto.

Blaine sospirò beatamente; sì, sentiva che quello sarebbe stato indubbiamente il migliore Natale delle storia e lui avrebbe fatto di tutto affinchè ogni cosa fosse assolutamente perfetta.

A cominciare dal suo regalo per Kurt. 

 
 
 


*
 
 




<< Allora, che cosa hai deciso di regalare a Kurt? >>

Erano trascorsi già tre giorni da quella conversazione con Kurt nei corridoi della scuola e Blaine ancora non aveva avuto il tempo per cercare il suo regalo perfetto; era stato molto occupato con la scuola - adesso che si avvicinavano le feste i professori non facevano che riempirli di compiti - e con i lavoretti domestici ( ogni anno, infatti, sua madre lo nominava addetto ufficiale alle decorazioni natalizie ).

Senza contare poi il fatto che Artie aveva deciso di accettare la proposta di Don Borowski, costringendo tutti i ragazzi a mettersi immediatamente all'opera per preparare il loro spettacolo di Natale, spettacolo che vedeva come protagonisti proprio Kurt e Blaine, ragion per cui il povero Anderson non riusciva neanche a trovare il tempo per respirare.

<< Wes, meglio non parlarne! >> bubbolò il moro, gettandosi a peso morto sul suo letto << Mi sembra di impazzire! Tutta questa faccenda dello special natalizio è fantastica, ma non riesco a trovare un attimo per pensare a me stesso, figuriamoci per comprare il regalo a Kurt! >>

<< Beh, ma non è una cosa del tutto negativa! >> ribattè Wes, dalla parte opposta della cornetta  << Significa che questo spettacolo vi porterà un sacco di successo! In genere la gloria è sempre direttamente proporzionare alla fatica! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Spero tanto che sia così! >> disse, un tantino scoraggiato << Abbiamo anche dovuto rinunciare alla serata al ricovero dei senza tetto per partecipare a questo special; la Coach Sylvester era davvero delusa e non ti dico quanto ci siamo sentiti in colpa io e Kurt! In effetti, al momento non so se sono davvero nello spirito giusto per cercare un regalo di Natale a Kurt. >>

<< Beh, ma hai ancora qualche giorno di tempo. >> osservò giustamente Wes << Vedrai che presto lo spirtio natalizio tornerà nuovamente in circolo e tu ricomincerai a saltare per casa come un piccolo Elfo di Babbo Natale! >>

Blaine fece una smorfia.

<< Grazie Wes, sentivo la mancanza delle tue dolcissime frecciatine! >> esclamò con sarcasmo << E comunque, non è una questione di spirito natalizio; non so davvero che cosa regalare a Kurt, ci vorrebbe qualcosa di davvero speciale e io non so da dove iniziare a cercare! >>

Wes ci pensò su per qualche istante.

<< Beh, io domani ritorno a Lima per le vacanze di Natale. >> disse poi << Potrei darti una mano a cercare qualcosa di adatto. >>

Il volto di Blaine si illuminò di colpo.

<< Lo faresti davvero?! >> domandò, in tono speranzoso.

<< Ovviamente! >> rispose Wes, ridacchiando << Sennò a che servono gli amici?! E poi non vedo l'ora di vederti impazzire in cerca del regalo per Kurt! >>

Blaine storse il naso.

<< Hey, non è divertente! >> bubbolò << Non credo di essere mai stato così in crisi per un regalo in tutta la mia vita! In fin dei conti, non ho mai avuto un ragazzo per Natale! >>

<< Non hai mai avuto un ragazzo, a dire il vero. >> puntualizzò Wes, in tono saccente.

Blaine sbuffò.

<< Grazie Wes, così mi sei davvero d'aiuto! >> commentò sarcastico << Dico sul serio, non ho la più pallida idea di che cosa comprare! Voglio qualcosa di davvero speciale, ma senza risultare troppo banale o scontato...e neanche troppo pomposo! MI sembra di impazzire, non so che cosa fare! >>

<< Uhm.. >>

Wes rimase in silenzio, semplicemente a pensare; poi, dopo qualche secondo, domandò: << Blaine, c'è qualcosa che vorresti dirgli?! Un messaggio particolare che vorresti mandargli tramite questo regalo?! >>

Blaine sospirò profondamente.

Sì, c'era qualcosa di particolare che voleva dire a Kurt, anche se un po' si vergognava ad ammetterlo; in fin dei conti, stavano assieme da quasi un anno e anche se erano solo due adolescenti, Blaine credeva che fosse proprio Kurt il grande amore della sua vita.

Era sciocco, folle, infantile e forse addirittura privo di senso...ma che importava?! Blaine amava Kurt, più di ogni altra cosa al mondo. C'era qualcosa di sbagliato nel desiderare di poter stare assieme a lui per sempre?!  Voler condividere assieme a lui ogni giorno della sua vita?! In fin dei conti Blaine era un ragazzo di diciassette anni, a quell'età non è del tutto normale fare sogni ed avere speranze per il proprio futuro?!

A Blaine non importava di apparire ridicolo agli occhi degli altri; tutto quello che sapeva era che Kurt era il suo grande amore e che niente al mondo avrebbe potuto cambiare i suoi sentimenti.

Neanche il fatto che Kurt avrebbe potuto trasferirsi a New York da un anno a quella parte.

Qualunque cosa fosse successa, niente al mondo avrebbe mai potuto spezzare quel legame.

 << Hey, Blaine.. ci sei?! >>

Blaine sussultò e venne riportato alla realtà dalla voce di Wes, che rimbombava nella cornetta del telefono.

<< Sì..scusami.. >> farfugliò << Che cosa stavi dicendo? >>

Wes sospirò con fare esasperato.

<< Blaine, svegliati! >> lo ammonì << Come fai a trovare il regalo perfetto per Kurt se non provi a concentrarti?! >>

<< Sì, hai ragione... scusami! >> rispose Blaine distrattamente << In ogni caso, forse mi è venuta un'idea. >>

<< Oh, davvero? >> domandò Wes, con estremo interesse << E di che si tratta? >>

Blaine arrossì violentemente - ringraziando il fatto di non poter essere visto dal suo amico, in quel momento - e un sorrisetto imbarazzato comparve sul suo viso.

<< Ecco, io.. >> balbettò << S-stavo pensando che... beh, vorrei soltanto dirgli che lo amo e che... beh, che ci sarò sempre per lui, in ogni momento! Sai Wes, tutta questa storia di New York e della NYADA mi ha fatto riflettere parecchio e credo di aver capito una cosa: Kurt è la cosa più bella e preziosa che mi sia mai capitata e anche se un giorno dovesse davvero lasciare Lima senza di me, io non smetterei certo di amarlo, anzi, rimarrei comunque assieme a lui..sempre che ancora mi voglia. >>

Wes non disse niente e restò semplicemente all'ascolto.

<< Mi rendo conto che potrei spaventarlo, in fin dei conti è un po' come se gli chiedessi di aspettarmi...ma non voglio certo tarpargli le ali, nè impedirgli di intraprendere il suo cammino! Vorrei solo dirgli che.. >>

<< Fargli sapere che ci sarai sempre. >> lo interruppe Wes, con voce morbida << L'ho capito, Blaine; onestamente non ci trovo nulla di troppo pretenzioso, anzi, è davvero un pensiero dolcissimo! Ricordo che quando regalai a Frannie quel braccialetto con inciso sopra i nostri nomi e la data del nostro primo bacio, lei ne fu incredibilmente felice! >>

Blaine inarcò un sopracciglio.

<< Beh, non volevo essere così esagerato! >> replicò << Va bene il regalo simbolico, ma questo è troppo eccessivo! Potrei puntare su qualcosa di più semplice e discreto, come ad esempio... >>

Ci pensò su per un po'; che cosa avrebbe potuto comprare di tanto speciale, che facesse capire a Kurt quanto lui lo amasse e quanto desiderasse essere suo per sempre?! 

Poi, all'improvviso, un'illuminazione.

<< Wes, ho trovato! >> esclamò felicemente << Sono un genio, un vero genio! Oh, come ho fatto a non pensarci subito?! >>

Wes sembrò essere un tantino spazientito.

<< Blaine, ti dispiacerebbe essere un po' meno criptico?! >> bubbolò << Sai, non sono ancora stato dotato della facoltà di leggere nel pensiero della gente! >>

Blaine sbuffò sonoramente.

<< Ho trovato il regalo perfetto per Kurt! >> dichiarò << Gli comprerò un anello! >>

Wes per un attimo non si strozzò con la sua stessa saliva.

<< Prego?! >> esclamò, quasi in stato di shock << Dici davvero?! >>

<< Assolutamente sì. >>

<< E questo secondo te sarebbe un regalo meno eccessivo del mio braccialetto?! >> bubbolò Wes << Hai una stranissima concezione del termine "discrezione", sai?! >>

Blaine fece spallucce e ignorò completamente le insinuazioni di Wes.

<< E' un regalo perfetto. >> ripetè << Non voglio fare niente di troppo pomposo; niente incisioni, nessuna dedica...non sto neanche pensando di comprare una coppia di anelli per tenerne uno io e dare l'altro a lui. Non è una proposta di matrimonio, Wes...è solo una promessa. >>

<< Di matrimonio?! >> domandò Wes, ansiosamente.

Blaine si battè una mano contro la fronte.

<< E poi sarei io quello stupido?! >> esclamò << Wes, ma di che cosa abbiamo parlato fino ad ora?! >>

<< Sì, hai ragione...scusami! >>

Wes fece un sospiro e Blaine ridacchiò.

<< Ti sembra assurdo, vero? >> disse il moro << Forse credi che io stia davvero esagerando con tutto il mio romanticismo?! >>

Wes, dall'altra pare del telefono, abbozzò un sorriso.

<< No, a dire il vero no. >> rispose << Beh, non lo trovo meno impegnativo del mio bracialetto...ma non importa, credo che sia comunque una gran bella idea! >>

Il volto di Blaine si adombrò leggermente.

<< Lo dici solamente per farmi contento, vero? >>  domandò a mezza voce << In realtà pensi che sia una stupidaggine! >>

<< Certo che penso che sia una stupidaggine! >> ribattè Wes << Ma una stupidaggine davvero romantica e penso che Kurt apprezzerà moltissimo! >>

<< N-non... non pensi che si spaventerà, vero?! >> chiese Blaine, in tono leggermente preoccupato.

Buffo, nel giro di appena cinque minuti era passato da uno stato di totale entusiasmo  ad uno di panico assoluto; in effetti, era una cosa abbastanza tipica, per Blaine.

Wes rise.

<< Non preoccuparti! >> lo rassicurò << Kurt ti ama tantissimo, penso che si limiterà ad apprezzare la tua follia romantica con tanta enfasi e altrettanto romanticismo! >>

Blaine sorrise compiaciuto e sospirò beatamente.

<< Allora posso contare sul tuo aiuto? >>  domandò con entusiasmo.

Wes fece un sospirone.

<< Ma sì, certo! >> esclamò << Te l'ho promesso, sai che io sono un uomo di parola! >>

Blaine sorrise maggiormente.

<< Grazie mille, Wes! >> disse << Lo apprezzo davvero tanto!  Beh, adesso credo di doverti salutare; mia mamma sta per tornare e io devo andare ad infornare i biscotti. >>

Wes scoppiò a ridere.

<< Oddio, fai anche i biscotti?! Sei davvero un Elfo efficiente! >> lo canzonò.

Blaine rise a sua volta.

<< Uno dei migliori. >> rispose allegramente << Per cui adesso fammi andare in cucina a finire il mio lavoro; sai, non vorrei che Babbo Natale pensasse che trascuro i miei doveri e mi licenziasse! >

<< Oh, non potrei mai perdonarmelo! Allora vai, ci sentiamo non appena torno a Lima. A domani, Blane. >>

<< A domani Wes. >>

Blaine riattaccò e poi si gettò sul materasso, sospirando beatamente; sapeva di dover correre in cucina per infornare tutti quei biscotti al cioccolato, ma decise che poteva benissimo concedersi il lusso di aspettare ancora qualche minuto.

Afferrò il suo cuscino e lo abbracciò, abbandonandosi ad un profondo sospiro beato.

<< Il miglior Natale del mondo... >> mormorò, socchiudendo  gli occhi e sorridendo ampiamente << Sarà il miglior Natale del mondo! Vedrai Kurt, ti lascerò senza fiato! >>

Sospirò nuovamente, stringendosi più forte il cuscino al petto, poi finalmente si decise a rialzarsi e si diresse verso la cucina, per andare ad infornare i suoi biscotti. Poteva continuare a pensare al suo regalo per Kurt più tardi, ma se quei biscotti non fossero stati pronti prima dell'arrivo di sua madre, Blaine avrebbe passato un brutto quarto d'ora.
 
 
 


*
 
 



Era govedì pomeriggio -  il giorno prima della diretta televisiva-  e Kurt e Blaine si erano dati appuntamento a casa Hummel per delle prove straordinarie, prima del grande evento di venerdì sera; ci tenevano molto a fare bella figura, soprattutto perchè Artie non faceva che mettere tutti continuamente sotto pressione, ricordando loro quanto fosse importante quello spettacolo e quanto la loro carriera futura potesse dipendere da esso.

Un tantino eccessivo, pensavano Kurt e Blaine, ma bisognava ammettere che il giovane Abrams era davvero  ottimo regista e che le sue idee per lo spettacolo natalizio erano davvero geniali; insomma, chi avrebbe mai avuto la brillante intuizione di girare uno special natalizio in bianco e nero, ispirandosi ad una di quelle buffe sit-com anni cinquanta e aggiungendovi anche dei personalissimi riferimenti ad altri film e special natalizi del passato?!  

Si potevano dire un sacco di cose su Artie, ma di certo non che non fosse un ragazzo pieno di creatività.

<< Ok, a questo punto la canzone finisce e noi andiamo ad aprire la porta. >>  disse Kurt, rileggendo attentamente il copione << Dai Blaine, ripassiamo le battute! >>

Blaine, seduto assieme a lui sul divano, fece una smorfia e sbuffò.

<< Kurt, non potremmo provare ancora una volta la canzone? >> propose << Non sono ancora del tutto sicuro della coreografia, vorrei darci un'altra occhiata! >>

Kurt guardò il suo ragazzo di traverso e ridacchiò.

<< Ma che dici, Blaine?! >> lo ammonì << L'abbiamo già provata una decina di volte, ti assicuro che sei preparatissimo!  >>

Blaine mise su una specie di broncio e guardò Kurt con i suoi enormi occhi color caramello spalancati in  un'espressione implorante.

<< Eddai, Kurt! >> insistette Blaine, in tono quasi puerile << Tanto per essere sicuri! >>

Kurt roteò gli occhi e sospirò.

<< Come se non ti conoscessi, Blaine! >> esclamò << Guarda che lo so che la sola ragione per cui vuoi provare di nuovo quella canzone è perchè ti diverte un sacco cantare duetti flirtosi con me! >>

Blaine sorrise ampiamente e annuì.

<< Beh, vorresti per caso biasimarmi?! >> domandò, avvicinandosi lentamente a lui << Lo sai che amo cantare assieme a te! >>

Kurt si morse un labbro, arrossendo leggermente.

<< Beh, ma... abbiamo cantato abbastanza per oggi! >> balbettò << A-adesso sarebbe meglio provare le nostre battute, non credi? >>

Blaine guardò il suo ragazzo con malizia, avvicinandosi ulteriormente e sporgendosi verso di lui.

<< Ma abbiamo provato tantissimo oggi! >> gli sussurrò in un orecchio, con voce sensuale << Non sarebbe meglio fare una pausa?! >>

Kurt non rispose, mordendosi il labbro con maggiore energia e chiudendo gli occhi.

<< B-Blaine..non adesso! >>  esclamò, facendo resistenza << Siamo qui per provare, non per... distrarci! >>

Con uno scatto fulmineo balzò in piedi, allontanandosi di qualche passo da Blaine e guardandolo di sottecchiù, completamente rosso in volto; il giovane Anderson scoppiò a ridere di gusto.

<< Che hai da ridere tanto?! >> bofonchiò Kurt, cercando di ricomporsi << N-no..non è divertente! Adesso per favore, smettila di infastidirmi e torniamo alle nostre prove! >>

Blaine sghignazzò, lanciando al ragazzo dagli occhi chiari un ennesimo sguardo colmo di malizia; adorava mandarlo su di giri, era davvero una delle sue maggiori soddisfazioni.

Purtroppo, però, avrebbe dovuto aspettare ancora un po' prima di vedere del tutto soddisfatti tutti i suoi desideri, dal momento che Kurt sembrava essere seriamente intenzionato ad andare avanti con le loro prove, senza concedersi alcun lusso di distrazione.

Ma in fin dei conti, andava bene lo stesso; Blaine non aveva alcuna fretta.

<< Ok Kurt, rilassati. >> disse il moro, facendo segno al ragazzo di mettersi a sedere di fianco a lui << Non ti farò niente, prometto che mi comporterò bene! >>

Kurt si avvicinò pian piano, con fare sospettoso, sedendosi poi accanto a Blaine, senza mai staccare gli pcchi da lui, così da poter controllare ogni suo singolo movimento; Blaine ridacchiò.

<< Dai, non ti preoccupare! >> lo rassicurò, mettendosi una mano sul cuore << Parola d'onore! >>

Kurt sospirò e decise di fidarsi, afferrando nuovamente il copione e ritornando alla loro scena.

<< Dunque, la porta si apre e noi due usciamo fuori per accogliere gli ospiti; a quel punto io mi presento, dicendo: "Salve! Sono Kurt Hummel, uno dei vostri presentatori di questa serata" . Poi partono gli applausi e io aspetto che siano finiti prima di voltarmi verso di te e dire - dopo esserci scambiati uno sguardo imbarazzato - " E questo qui è il mio...ehm..migliore amico e coinquilino per le vacanze, Blaine Anderson". >>

A quel punto Blaine scoppiò a ridere e Kurt gli lanciò un'occhiata torva.

<< Che cosa c'è da ridere?! >> chiese, con una punta di irritazione.

<< Eddai, me lo chiedi anche?! >> replicò Blaine, senza smetterla di ridere << Insomma.. "Migliore amico e coinquilino per le vacanze?! " Dai, è così vergognosamente palese! >>

Kurt inarcò un sopracciglio.

<< Che cosa sarebbe vergognosamente palese?  >> domandò curiosamente.

Blaine fece un sorrisetto sghembo.

<< Beh, mi pare ovvio! >> rispose << Il fatto che tu ed io sembriamo tutto fuorchè due "Migliori amici e coinquilini per le vacanze" ; andiamo, con tutte quelle battutine e le risate finte in sottofondo.. per non parlare poi di "Let it Snow" come nostro duetto natalizio! Ci sarà tanta di quella tensione tessuale domani sera, da tagliare con il coltello! >>

Kurt rise a sua volta.

<< Beh, devo ammettere che non hai tuti i torti! >>  commentò << Su questo Artie è stato veramente geniale, sarà davvero uno smacco per tutti gli omofobi e i bigotti che guarderanno lo special domani sera! >>

Blaine sorrise con soddisfazione.

<< Già, scommetto che fino ad ora nessuno ha mai fatto niente del genere. >> disse << Uno special natalizio presentato da una coppia omosessuale; ok, non sarà così palese... ma andiamo, lo capranno tutti! Non sai quanto tutto questo mi esalti! >>

Kurt sorrise ampiamente e stavolta fu lui ad avvicinarsi a Blaine, molto lentamente e con un'espressione a dir poco raggiante sul volto.

<< Credo di immaginarlo, tesoro! >> rispose dolcemente << Anche io ne sono davvero entusiasta; non vedo l'ora che sia domani sera, sarà sensazionale! >>

Il volto di Blaine si adombrò di Kurt.

<< Peccato però che per questo special abbiamo dovuto rinunciare allo spettacolo di beneficienza al ricovero dei senza tetto. >> mormorò << Mi sento così in colpa. >>

Kurt sospirò tristemente e guardò Blaine con sguardo intenerito.

<< So che ci tenevi tanto. >> disse, mettendo una mano sopra quella del suo ragazzo << E anche a me dispiace molto aver rinunciato. >>

Blaine abbozzò un sorriso e poi sospirò.

<< Va bene così. >> rispose a mezza voce << In fin dei conti, siamo stati noi a decidere di partecipare allo spettacolo di Borowski, giusto?! >>

Kurt fece segno di sì con la testa e strinse più forte la mano di Blaine.

<< Sarà un vero successo, Blaine. >>  disse dolcemente << Sono certo che saremo strepitosi! >>

Blaine guardò il suo ragazzo con adorazione.

<< Tu lo sarai sicuramente! >> rispose << Del resto, tu sei sempre meraviglioso! >>

Kurt arrossì, visibilmente lusingato.

<< Oh, Blaine! >>  esclamò, fingendosi imbarazzato << Smettila di farmi tutti questi complimenti, guarda che anche tu sei davvero fantastico! >>

<< Guarda che lo so! >> replicò Blaine, gonfiando il petto con orgoglio << Ed è proprio per questo che io e te formiamo un'ottima squadra, Kurtie! >>

Kurt fece segno di sì con la testa, un sorriso radioso che si fece lentamente strada lungo il suo volto.

<< E non solo sul palcoscenico, direi. >> rispose, poggiando anche l'altra mano sopra quella di Blaine.

Blaine intrecciò le sue dita con quelle del controtenore e gli sorrise dolcemente.

<< No. >> mormorò << Non solo sul palcoscenico. >>

Si alzò lentamente dal divano e andò a sedersi sulle ginocchia di Kurt, gettandogli le braccia al collo e poggiando la fronte contro la sua, mentre questi ne cingeva la vita.

<< Come mai non dici niente stavolta? >> domandò Blaine, con voce sussurrata e sguardo malizioso << Non sei arrabbiato perchè ti sto distraendo dal lavoro? >>

Kurt fece spallucce.

<< Stavo pensando che, in effetti, una pausa ce la meritiamo. >> rispose, arrotolandosi un ricciolo ribelle di Blaine fra le dita - adorava quando non si metteva tutto quel gel - e strofinando il naso contro il suo << Non trovi? >>

Blaine annuì con convinzione, protendendosi verso le labbra di Kurt e sfiorandole appena appena con le sue.

<< Naturalmente. >> disse, mordicchiando dolcemente il labbro inferiore di Kurt << Non potrei essere più d'accordo. >>

Kurt ridacchiò, prima di premere le sue labbra contro quelle di Blaine e muoverle assieme alle sue in un tenero bacio, che si fece a poco a poco sempre più pretenzioso, con Kurt che passava le sue mani fra i riccili del giovane Anderson e questi che accarezzava con fare sensuale il collo e la schiena del suo ragazzo. 

Poi Kurt fece stendere Blaine sul divano e si sdraiò sopra di lui, senza staccarsi neanche per un istante dalla sua bocca; il moro avvolse la vita del controtenore con le braccia e ridacchiò fra le sue labbra.

<< Non hai paura che qualcuno possa arrivare da un momento all'altro? >> chiese Blaine, per quanto effettivamente quello fosse l'ultimo dei suoi pensieri << I tuoi, oppure Finn? >>

Kurt fece segno di no con la testa, facendo scivolare la sua mano lungo tutta la schiena del moro, fino ad arrivare al suo sedere, che accarezzò gentilmente da sopra i jeans.

<< Sono tutti fuori a comprare gli ultimi regali di Natale. >> rispose, continuando a stuzzicare le labbra di Blaine con le sue << Non c'è pericolo che qualcuno venga a disturbarci! >> 

Blaine sorrise con soddisfazione e sogghignò.

<< Credevo che non fossero questi i suoi piani per la giornata, signor Hummel! >> disse, in tono volutamente provocatorio; sapeva che in quel modo avrebbe fatto eccitare Kurt ancora di più e la cosa lo mandava letteralmente su di giri.

Kurt sospirò profondamente e si avvinghiò a Blaine con tutte le sue forze, agganciando una gamba alla sua e baciandolo con maggior veemenza. Blaine gongolò; quella giornata aveva preso decisamente una piega molto diversa da quel che sembrava inizialmente, e lui non poteva che esserne incredibilmente soddisfatto.

Continuarono a baciarsi con estrema foga e voracità per diversi minuti, le loro mani che spaziavano lungo tutto il corpo dell'altro e le loro gambe che si intrecciavano, mentre pian piano le loro erezioni si facevano sempre più evidenti e dolorose, e i pantaloni iniziavano ad essere decisamente di troppo per entrambi.

Fu Kurt il primo ad interrompere il bacio, facendo scivolare le sue labbra lungo il collo di Blaine, sul quale si mise a tracciare tutta una lunga scia di piccoli baci, mentre con una mano si insinuava sotto il maglioncino del suo ragazzo, solleticandogli gli addominali con le dita.

Blaine emise un gemito.

<< A quanto pare hai intenzioni serie! >> bisbigliò, mentre Kurt risaliva con le labbra fino al suo orecchio, afferrandone poi il lobo e mordicchiandolo dolcemente.

Non che avesse alcuna voglia di lamentarsene.

<< Stavo pensando.. >> rispose Kurt, con un tono di voce insolitamente basso e roco, a tal punto da far ribollire a Blaine il sangue nelle vene per l'eccitazione << Che non lo abbiamo mai fatto su questo divano, prima d' ora; non pensi che potrebbe essere un'esperienza interessante? >>

Blaine non disse nulla e si limitò semplicemente a infilare una mano nei pantaloni di Kurt, giocherellando per un po' con il bordo prima di decidersi ad aprirne i bottoni e ad abbassarli leggermente, lasciando scoperte solamente le sue cosce lattee, che accarezzò per pochi secondi, prima di infilare mano dentro ai boxer e afferrare gentilmente il suo membro.

Kurt emise un gemito, mentre il giovane Anderson muoveva delicatamente e accuratamente le dita attorno al suo pene, posando qualche tenero bacio sulla sua mandibola.

<< B-Blaine.. >> farfugliò Kurt, la vista che lentamente iniziava ad annebbiarsi e i pensieri che si facevano sempre più sconnessi << Comincia a fare troppo caldo qui. >>

Non ci fu bisogno di aggiungere altro, Blaine liberò il membro di Kurt dalla presa della sua mano e molto rapidamente lo aiutò a disfarsi di tutti i vestiti, gettandoli disordinatamente a terra; dopo di chè Kurt fece lo stesso e dopo aver liberato anche Blaine dalla morsa degli abiti, i due si ritrovarono di nuovo a baciarsi sul divano e a masturbarsi a vicenda, fra i gemiti e i respiri affannosi di entrambi.

Poi, ad un tratto, Kurt si staccò dalle labbra di Blaine e poggiò la fronte contro la sua, rallentando notevolmente il ritmo dei suoi movimenti e portando così il suo ragazzo a fare lo stesso.

<< Blaine... >> mormorò << Ti voglio adesso. >>

Blaine avvertì un brivido lungo la schiena; non era certo una sorpresa e neanche una novità - dal momento che Kurt gli ripeteva quella frase più o meno ogni volta che facevano l'amore-  eppure il giovane Anderson non potè evitare di sentirsi letteralmente morire nel momento esatto in cui le labbra di Kurt pronunciarono quelle parole.

Era come se quelle tre semplici paroline fossero in grado di procurargli da sole tutto il piacere che da lì a breve Kurt gli avrebbe fatto provare con tutto sè stesso.

<< Dovresti andare a prendere.. >> 

Non ebbe neanche il tempo di finire la frase, Kurt si alzò immediatamente e si diresse in camera sua, facendo ritorno nel giro di pochissimi minuti con in mano un preservativo e la bottiglietta del librificante. Blaine si issò leggermente e si portò a sedere, guardando il suo ragazzo con un bagliore di lussuria negli occhi.

Prese la confezione del lurificante e se ne spalmò abbondante dose sulle mani, intanto che Kurt si posizionava dall'altro lato del divano a gambe spalancate, così da potergli favorire i movimenti; Blaine si avvicinò a lui e dopo aver stuzzicato per qualche secondo i suoi testicoli, andò ad inserire in primo dito nella sua apertura, lentamente.

Kurt emise un gemito di dolore, ma fece lui segno di non preoccuparsi e di andare avanti, socchiudendo gli occhi e mordendosi un labbro; Blaine arricciò il dito e poi, delicatamente, andò ad inserirne un secondo, muovendolo assieme al primo alla ricerca della prostata di Kurt.

<< B-Blaine... oh... BLAINE! >>

Blaine si morse un labbro e sorrise con compiacimento; poi sfilò le dita dall'apertura di Kurt e allungò un braccio per andare a recuperare il profilattico, che scartò con la massima cautela, per poi srotolarlu lungo la sua erezione, ormai tanto pulsante quanto dolorante.

Fece per sdraiarsi sopra di Kurt, ma il ragazzo lo fermò prima ancora che lui potesse fare qualsiasi cosa.

<< No...aspetta. >> 

Lo fece sdraiare dall'altro lato del divano, mettendosi poi a cavalcioni sopra di lui, guardandolo dritto negli occhi con sguardo voglioso.

<< Voglio guardarti negli occhi mentre facciamo l'amore. >> mormorò, facendo scivolare due dita lungo il naso di Blaine e portandole poi fino alle sue labbra.

Blaine fece guizzare la lingua fuori e leccò le dita di Kurt, facendolo ridacchiare; poi posò le mani suoi suoi fianchi e arrivò ai suoi glutei, che allargò delicatamente, mentre Kurt sollevava leggermente il bacino per aiutarlo.  Il controtenore allungò le mani verso quelle di Blaine e le strinse forte, mordendosi energicamente il labbro inferiore quando, finalmente, il giovane Anderson sprofondò dentro di lui.

Kurt emise un gemito e chiuse gli occhi, chinando la testa in avanti e aspettando che Blaine - ancora fermo, per dare al suo ragazzo tutto il tempo di cui avesse bisogno per abituarsi a lui - incominciasse a muoversi; poi riaprì gli occhi e lo guardò silenziosamente, uno sguardo colmo di desiderio e di lussuria, bisognoso di lui e di tutto il suo amore.

Allora Blaine incominciò a muoversi, molto lentamente, intrecciando le sue dita con quelle di Kurt e issandosi leggermente con la schiena, poggiando la testa allo schienale del divano, così da poter guardare Kurt dritto negli occhi.

Non gli era mai sembrato così bello come in quel momento, con quello sguardo così puro e allo stesso tempo malizioso, le sue labbra rosse e socchiuse, le dita che giocherellavano distrattamente con le sue e quel corpo perfetto che si muoveva al ritmo delle sue spinte.

Blaine lasciò andare le mani del suo ragazzo e afferrò i suoi fianchi, muovendosi lentamente dentro di lui, ansimando sommessamente e senza staccare neanche per un attimo i suoi occhi da quelli di Kurt; si sentiva completamente alla sua mercè, era come se ogni suo singolo movimento fosse sotto il controllo di Kurt, come se fosse semplicemente lui a guidare entrambi.

Era Kurt a condurre il gioco e questo mandava Blaine completamente fuori di testa; sapeva di essere suo, sapeva che niente al mondo avrebbe mai potuto cambiare tutto questo.

Sapeva che lui e Kurt si appartenevano.

Blaine rafforzò la presa sui fianchi del giovane Hummel, il quale afferrò i suoi bicipiti e strinse forte, continuando a guardarlo con espressione famelica mentre il giovane Anderson continuava a muoversi, dando sempre maggiore intensità alle sue spinte. Poi, dopo diversi minuti, Kurt lanciò un gridolino acuto e chinò la testa all'indietro, chiudendo gli occhi e stringendo con maggiore forza le braccia di Blaine: era ormai sul punto di raggiungere l'orgasmo.

Il moro allora diede ulteriore vigore alle sue spinte, colpendo più volte quel punto dentro Kurt, fino a che questi finalmente non raggiunse l'apice del piacere, pronunciando a chiare lettere e con voce strozzata il nome di Blaine. Non volle molto prima che anche Blaine raggiungesse l'orgasmo - mentre ancora Kurt si contorceva dal piacere - e alla fine i gemiti di uno si unirono a quelli dell'altro, i loro respiri si fusero assieme, i loro cuori presero a battere all'unisono, più forte di quanto avessero mai fatto prima di allora.

Lo sentirono entrambi; non era mai stato così bello ed intenso come questa volta.

Blaine si sfilò rapidamente e Kurt si lasciò cadere addosso a lui, esausto; Blaine avvolse interamente il suo corpo fra le braccia e lo baciò dolcemente sulla fronte, respirando ancora un po' affannosamente.

<< Wow! >> esclamò poi, dopo aver ripreso fiato << E' stato... intenso! >>

Kurt ridacchiò, strofinando il viso contro il collo di Blaine.

<< Lo è stato davvero! >> rispose << Te l'avevo detto che sarebbe stata un'esperienza interessante! >>

Blaine rise di gusto e schioccò un bacio sulla guancia del suo ragazzo.

Avrebbero dovuto alzarsi, ripulirsi, rivestirsi prima che arrivasse qualcuno e fingere di aver almeno passato un po' di tempo a provare per il loro spettacolo natalizio; in realtà, nessuno dei due era minimamente intenzionato a staccarsi da quell'abbraccio.

Kurt sollevò leggermente la testa, per permettersi di guardare Blaine negli occhi, il quale lo stava ancora fissando con un' espressione di pura adorazione dipinta sul volto.

<< A che stai pensando? >> domandò curiosamente.

Blaine sorrise e rimase in silenzio.

Come avrebbe potuto spiegare a parole qualcosa di così forte ed intenso, qualcosa che non era in grado di spiegare neanche a sè stesso?!  Era un sentimento troppo profondo, niente che potesse essere descritto semplicemente attraverso le parole.

Un banalissimo "ti amo" non sarebbe stato sufficiente.

Blaine si strinse forte Kurt al petto e lo baciò dolcemente sulle tempie.

<< Pensavo che non riesco a trovare le parole per dirti quello che sento. >> disse con voce morbida, accarezzando il viso di Kurt con il dorso della mano << Vorrei dirti un milione di cose, ma è come se non riuscissi a trovare il modo per farlo; non c'è davvero niente che io possa dire. >>

Kurt sorrise ampiamente e sospirò, poggiando una mano sul petto di Blaine.

<< Allora forse non devi dire niente. >> sussurrò, accoccolandosi fra le sue braccia e chiudendo gli occhi << Va benissimo così. >>

Blaine guardò il controtenore con espressione adorante e poi posò un ennesimo bacio sulla sua fronte, cullandolo dolcemente fra le sue braccia.

Sì; andava benissimo così.

Non c'era davvero bisogno di parole, non fra di loro.

Del resto, era sempre stato così; bastava solo uno sguardo per capirsi, solo un sorriso per sapere esattamente che cosa passasse per la testa di entrambi.

<< D'ccordo, amore mio.. >> bisbigliò Blaine, accarezzando il viso di Kurt e strofinando il naso contro il suo << Non diciamo più niente. >>

Kurt fece un altro sospiro e si strinse maggiormente al moro, per niente intenzionato a muoversi da lì, nonstante entrambi sentissero ormai l'impellente necessità di rialzarsi e darsi una ripulita; Blaine rimase in silenzio e chiuse gli occhi, ascoltando semplicemente il suono del respiro di Kurt e beandosi di quella soave melodia.

Non era ancora arrivato il Natale, ma di una cosa era più che certo: ne sentiva già il calore e la magia dentro al suo petto, proprio all'altezza del cuore.

E aveva il sospetto che Kurt ne fosse pienamente responsabile.
 
 
 


*
 
 
 

Lo special natalizio fu un vero e proprio successo.

Del resto, le cose non sarebbero potute andare diversamente, vista l'enorme quantità di talenti che vi avevano partecipato; Kurt e Blaine erano perfetti nelle vesti dei padroni di casa e l'intero spettacolo andò avanti nel migliore dei modi, con tanta musica, risate ed ironia.

Inoltre, le cose avevano preso una piega decisamente inaspettata alla fine dello show.

<< Fammi capire! >> esclamò Wes con fare divertito, mentre lui e Blaine si infilavano dentro al reparto gioielleria del centro commerciale di Lima << Invece che raccontare la storia di Frosty il pupazzo, Rory si è messo a leggere un passo del Vangelo, facendo la morale a tutti?! >>

<< E con indosso il suo costume da elfo! >> ribattè Blaine, ridendo sotto i baffi << Riesci a immaginare la faccia di Kurt in quel momento?! >>

Wes scoppiò a ridere fragorosamente.

<< Non posso crederci! E alla fine che cosa avete fatto? >>

<< Beh, è stato semplice: non appena si è concluso lo special siamo corsi al ricovero dei senza tetto dove presta volontariato la Sylvester e abbiamo cantato per loro, esattamente come avremmo dovuto fare. E' stata una bellissima esperienza, sono davvero felice per come sono andate le cose. >>

<< Scommetto che è stato davvero uno spettavolo meraviglioso! >> commentò Wes briosamente << Lo avrei visto volentieri, ma Frannie non ne aveva molta voglia... insomma, sai come funzionano certe cose! >>

Blaine fece una risatina.

<< Sì, lo so perfettamente. >> rispose << Ma non preoccuparti, ho la mia copia personale e potremo vederla assieme una di queste sere! Adesso però basta parlare dello special e occupiamoci di cose serie: devo assolutamente trovare l'anello perfetto per Kurt, non ho più molto tempo ormai! >>
­­­­
Senza dargli neanche il tempo di replicare, Blaine afferrò Wes per un braccio e lo trascinò in mezzo ad un'enorme folla di uomini in giaccha e cravatta e donne incipriate e impellicciate, alla ricerca del suo tanto ambito regalo.

<< Blaine, non vorrei smontarti troppo velocemente.. >> disse Wes, quando finalmente i due riuscirono a superare quella marea di persone e a raggiungere le vetrine dove erano esposti gli anelli << Ma hai già controllato il tuo budget?! >> 

Blaine guardò Wes curiosamente, come se gli avesse appena detto chissà  quale stranezza.

<< Budget? >>

Wes roteò gli occhi e sospirò profondamente.

<< Sai Blaine, prima di comprare un regalo si controlla quanti soldi si hanno a disposizione e se sono abbastanza per permettersi di acquistare ciò che si è scelto. >> rispose << Generalmente le persone normali fanno così. >>

Blaine tirò fuori il portafogli dalla tasca del cappotto e lo aprì lentamente, sbirciandone il contenuto.

<< Tu...tu credi che un anello costi parecchio? >> domandò nervosamente << Io con me ho solamente 60 dollari. >>

Wes si battè una mano sulla fronte.

<< Blaine, ma dove diavolo vivi?! >> esclamò << Che cosa ti fa pensare che un anello qua dentro costi solamente 60 dollari?! >>

<< Sai, non è che io compri anelli molto di frequente! >> replicò Blaine con irritazione << E poi, credo di essermi semplicemente lasciato trasportare un po' troppo dall' euforia; non mi sono soffermato a  pensare ai dettagli tecnici. >>

Wes storse il naso e sospirò.

<< E adesso che cosa pensi di fare? >> domandò << Qua dentro non troverai nulla alla tua portata, mi dispiace! Potremmo andare in un negozio di bigiotteria, lì sicuramente  i prezzi saranno più bassi. >>

Blaine fece una smorfia.

<< Non voglio regalare a Kurt un anello di bigiotteria. >> replicò in tono semi disgustato << Non va bene! >>

<< Oh, chiedo scusa Piccolo Lord! >> gli rispose Wes a tono << Dovevi pensarci prima, non credi?! Chissà, forse siamo ancora in tempo ad andare da un'altra parte. >>

<< Credi che i prezzi saranno più bassi da altre parti? >> chiese il moro, speranzoso.

Wes fece segno di no con la testa.

<< Dubito. >> rispose << A meno che tu non opti per la bigiotteria. >> 

<< Wes, la vuoi smettere?! Ho detto niente bigiotteria! >>

<< Ok, ok...ho afferrato il messaggio! Beh, allora potresti telefonare ai tuoi e chiedere loro un po' di contanti! >>

<< Gran bella idea! >> esclamò Blaine con sarcasmo << Quasi quasi chiamo subito! >>

Estrasse il suo cellulare dalla testa e se lo portò all'orecchio, fingendo di telefonare.

<< Pronto, papà?! Tutto ok?! Scusa se ti disturbo, ma avrei bisogno che tu mi prestassi qualche centinaio di dollari per comprare un costosissimo anello al mio ragazzo che tu non sopporti perchè ancora non sei riuscito ad accettare del tutto il fatto che io sono gay! >>

Si voltò verso Wes, guardandolo con espressione saccente.

<< Dici che è troppo diretto?! >> bubbolò, rimettendosi portafogli e cellulare in tasca.

Wes lo fulminò con lo sguardo.

<< Non ti meriteresti neanche il mio aiuto! >> ribattè acidamente << Dovrei lasciarti qui da solo, tanto non riuscirai mai a trovare qualcosa che vada bene per Kurt! I prezzi sono troppo alti, faresti prima a fabbricargli un anello per conto tuo! >>

Blaine sussultò.

<< Che cosa hai detto? >> domandò a voce bassa, quasi sussurrata.

Wes guardò il suo amico curiosamente; d'accordo che Blaine era un tipo strano, ma l'apatia era una reazione un tantino eccessiva ad una banalissima ramanzina fattagli da un semplice amico.

<< Stavo... stavo dicendo che i prezzi sono troppo alti.. >> ripetè.

<< No, dopo! >> lo interruppe Blaine, ancora mezzo intontito << La parte successiva. >>

Wes ci pensò su per qualche istante.

<< Mi sembra di aver detto qualcosa riguardo al fatto che faresti molto prima a fabbricare un anello per Kurt con le tue stesse mani. >> 

Il volto di Blaine si illuminò di colpo.

Ecco: era quello il regalo perfetto, il regalo che più di tutti avrebbe dimostrato a Kurt tutto il suo amore e la sua devozione.

<< Wes, tu sei un genio! >> mormorò, mentre un sorrisone raggiante si faceva strada lungo le sue labbra << Un vero e proprio genio! >>

Wes strabuzzò gli occhi, continuando a guardare il suo amico con sguardo attonito; dire che non capiva niente di ciò che stesse succedendo era decisamente un eufemismo.

<< Blaine..ti senti bene? >>

Il giovane Anderson fece segno di sì con la testa, ampliando sempre di più il suo sorriso.

<< Mai stato meglio. >> rispose << Su, andiamocene. >>

Wes sospirò con fare esasperato.

<< Andare dove?! >> bubbolò << Dove diamine vuoi portarmi adesso?! >>

<< A casa, ho risolto il problema. >> replicò Blaine allegramente << Ho finalmente trovato il regalo perfetto per Kurt, mi sei stato davvero di grande aiuto! >>

Wes era sempre più confuso.

<< Io?! E  che cosa avrei fatto di tanto speciale?! >> 

Blaine sospirò beatamente e lo guardò con occhi colmi di riconoscenza.

<< Oh, molto più di quanto immagini! >> disse con voce morbida << Adesso andiamo a casa, voglio portar eil mio regalo a Kurt domani mattina! >>

I due ragazzi uscirono rapidamente dal negozio e subito dopo aver varcato la soglia, Blaine si mise nuovamente le mani in tasca e si mise a rufolare, voltandosi poi verso Wes e rivolgendogli uno dei suoi tipici sguardi imploranti da cucciolo.

<< In effetti, ti andrebbe di fare un salto al negozio di dolciumi prima?! Dovrei comprare della gomma da masticare... tanta gomma da masticare! >>
 
 



*
 
 



<< Hey, Kurt.. aspetta! >>

Kurt si bloccò di colpo, nel bel mezzo del corridoio del McKinly, voltandosi verso la voce che lo aveva appena chiamato e sorridendo ampiamente.

<< Blaine! >> esclamò allegramente, mentre il ragazzo riccioluto gli correva incontro << Che ci fai qui?! Credevo avessi lezione a quest'ora! >>

Blaine sorrise ampiamente, facendo segno di no con la testa.

<< Miss Watson oggi è assente, ho un'ora di buco prima di pranzo. >> rispose << Ne ho approfittato per venirti a cercare; sai...ho una cosa per te. >>

Kurt guardò il suo ragazzo curiosamente.

<< Per me? >> chiese << E che cosa? >>

Blaine non rispose e si limitò a sorridergli dolcemente e ad estrarre dalla sua borsa a tracolla una scatolina di forma quadrata e di colore rosso scuro, adornata da un fiocchetto dorato; Kurt arrossì vistosamente.

<< B-Blaine! >> balbettò << Ma non dovevi..non adesso! >>

Era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, mancavano ancora un paio di giorni a Natale e lui e Blaine aveva deciso di comune accordo che si sarebbero scambiati i regali assieme il giorno della Vigilia, a casa di Kurt; di certo non si aspettava di vedere arrivare Blaine con un regalo per lui proprio nei corridoi della scuola.

<< Avevamo deciso che ci saremmo scambiati i regali a casa mia il giorno della Vigilia! >> protestò il giovane Hummel << Io non ho niente da darti oggi. >>

<< Non fa niente, Kurt. >> gli disse dolcemente il moro << Non l'ho fatto per metterti in imbarazzo e non mi importa se non hai con te il mio regalo! Io..beh, ci tenevo soltanto a farti avere il mio adesso. >>

Kurt sorrise ampiamente e guardò Blaine con adorazione.

<< Sei incredibile! >> commentò, con voce sognante.

Blaine fece un sorrisetto soddisfatto.

<< Dai, aprilo! >> disse, mettendogli la scatolina fra le mani.

Kurt sorrise e si rigirò più volte l'oggetto fra le mani, prima di decidersi finalmente a sollevare il coperchio.

Blaine rimase per tutto il tempo in silenzio, trattenendo il fiato e dondolandosi nervosamente avanti e indietro, con il cuore che batteva all'impazzata; era tremendamente nervoso, sperava tanto che Kurt apprezzasse il suo regalo, ma aveva il terrore che lo avrebbe semplicemente trovato troppo stupido ed infantile.

<< Blaine, che cosa.. >>

Kurt estrasse il contenuto dalla scatola, tenendolo con cura fra le dita per paura di romperlo, avendo notato immediatamente quanto fragile potesse essere quel piccolo oggetto. Poi lo guardò attentamente, con espressione altamente sorpresa e allo stesso tempo affascinata: si trattava di un anello, su questo non vi era alcun dubbio, ma non era un anello qualsiasi, fatto di argento, metallo o di semplice plastica; era interamente costituito da pezzettini di carta, molto simile a quella utilizzata per avvolgere le gomme da masticare.

Kurt sollevò lo sguardo e lo rivolse a Blaine, in cerca di spiegazioni; il giovane Anderson arrossì con imbarazzo.

<< Immagino che possa sembrarti un tantino privo di senso. >> disse << Beh, lascia che ti spieghi! Sai, avrei tanto voluto regalarti un anello per Natale; uno di quelli veri, magari della collezione di Elizabeth Taylor, come quella dello special*! >>

Kurt rise, continuando a guardare il suo ragazzo con espressione innamorata.

<< Avrei davvero voluto comprarti qualcosa di speciale, ma non avevo abbastanza soldi. >>  proseguì Blaine << E non mi andava neanche di comprarti un banalissimo anello di bigiotteria, così ho pensato che avrei potuto fabbricarne uno con le mie mani; da piccolo me la cavavo molto bene con gli origami e a quanto pare non ho ancora perso il mio tocco magico! Certo, non è un granchè e sicuramente avrei fatto meglio a comprarti qualcosa di diverso, però.. >>

<< Blaine, aspetta! >> lo interruppe Kurt << Tu...tu volevi regalarmi un anello per Natale? >>

Blaine arrossì maggiormente e abbassò lo sguardo vergognosamente.

<< V-volevo regalarti qualcosa di molto speciale. >> farfugliò << Credevo che un anello sarebbe stato perfetto, ma non avevo fatto i conti con le mie scarse finanze! Non so perchè alla fine ho deciso di costruirne uno io stesso, in effetti mi rendo conto che è davvero un gesto ridicolo, infantile e... >>

<< Tu mi hai regalato un anello. >> disse Kurt con voce sognante, senza dare il tempo a Blaine di finire la frase.

Il giovane Anderson sollevò lo sguardo e sorrise.

<< Beh, è un tantino abbozzato. >> rispose << E tu forse avresti preferito qualcosa di diverso, qualcosa di più...serio. >>

Blaine si morse un labbro e gettò nuovamente lo sguardo a terra.

Si rendeva perfettamente conto che ciò che aveva fatto era veramente sciocco e puerile, avrebbe potuto benissimo comprare un banalissimo anello colorato di plastica; forse sarebbe stato meglio, senza contare che in quel modo il suo regalo avrebbe avuto sicuramente un aspetto molto meno squallido. Eppure aveva deciso di costruire quell'anello da solo, senza una vera e propria ragione apparente, semplicemente per il fatto che sperava di poter rendere quel regalo davvero importante e speciale, proprio che aveva desiderato sin dall'inizio.

Era rimasto sveglio per ore quella notte, rischiando quasi di impazzire confezionando quel piccolo anello per il suo ragazzo, e lo aveva fatto perchè lo amava da impazzire e perchè sapeva che il solo modo per rendere davvero speciale quel regalo era dargli un suo tocco personale, qualcosa che fosse solamente suo e di Kurt, qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto infrangere o portargli via. Poteva sembrare sciocco, ma Blaine sapeva - sin da quando era piccolo - che i regali fatti a mano sono sempre quelli più belli e speciali, perchè vengono dal cuore e sono sicuramente molto più preziosi di quelli che si possono comprare per qualche soldo in un qualsiasi negozio.

Blaine si decise finalmente a sollevare di nuovo lo sguardo e si accorse che gli occhi di Kurt si stavano lentamente riempiendo di lacrime.

<< Kurt?! E' tutto apposto? >> domandò allarmato << N-non ti piace il regalo?! >>

Kurt non disse niente e continuò a guadare il suo anello in silenzio, tirando su col naso; Blaine impallidì.

<< Ho fatto una cosa stupida, vero?! Oddio, che idiota che sono! Avrei dovuto immaginarlo che avresti reagito in questo modo, del resto come posso biasimarti?! Non sono più un bambino di otto anni e tu non sei nè mia mamma nè il mio fidanzatino della scuola elementare...perchè mai un regalo simile dovrebbe piacerti?! >>

<< Blaine, aspetta.. >>

Kurt cercò di zittire il suo ragazzo, ma questi non la smetteva di parlare a macchinetta.

<< Aveva ragione Wes, dovevo comprarti qualcos'altro! Non potevo certo pretendere che tu apprezzassi una cosa stupida come questa, del resto non sei un ragazzino tonto ed infantile come me.. >>

<< Blaine... >>

<< Che idiota, che idiota....che idiota! Scusami, ho creduto che sarebbe stata un'idea carina, e invece.. >>

<< E invece è semplicemente la cosa più bella che qualcuno abbia fatto per me! >> lo interruppe Kurt, avvicinandosi a lui e prendendolo per mano << Dico sul serio, Blaine...è un gesto davvero incredibile e meravigioso! >>

Blaine abbozzò un sorriso e guardò Kurt dolcemente.

<< Non lo dici solo per non darmi un dispiacere, vero? >> domandò timidamente.

Kurt scosse la testa e sorrise.

<< Quest'anno abbiamo imparato che la bellezza del Natale non sta nel lusso o nei regali troppo costosi e appariscenti, ma nelle cose piccole, quelle fatte con il cuore. >> rispose << Questo anello forse non sarà prezioso come uno di Tiffany o della collezione di Elizabeth Taylor... ma è senza dubbio il regalo più bello che mi abbiano mai fatto in tutta la mia vita! >>

Blaine sorrise ampiamente, le guance che gli si tinsero nuovamente di rosso.

<< Sono felice che la pensi così. >> disse dolcemente << Però sono sempre in tempo a cambiare regalo, se preferisci; quella sciarpa che ti piaceva tanto è ancora in vendita e.. >>

<< Shhh.. smettila! >> rispose Kurt, poggiando due dita sulle sue labbra e ridendo sotto i baffi << Non voglio nessun altro regalo, nessuna sciarpa! Amo questo anello e amo te, Blaine; ti amo davvero tanto. >>

Blaine rise e guardò Kurt con espressione palesemente innamorata; a quanto pare aveva davvero raggiunto il suo obiettivo, Kurt era veramente in visibilio per il suo regalo. Il giovane Hummel allungò la sua mano sinistra verso Blaine, allargando tutte le dita e facendogli così segno di mettergli l'anello.

Blaine sorrise ampiamente e prese il piccolo oggetto fra le mani, infilandolo poi all'anulare sinistro del giovane Hummel.

<< Buon Natale, Kurt. >> disse, con voce morbida << Con la promessa di essere sempre il tuo ragazzo, qualunque cosa accada. >>

Kurt rise e lasciò che qualche lacrima scivolasse lungo le sue guance.

<< E' una promessa, Blaine! >> esclamò, con voce rotta dal pianto << Le promesse vanno mantenute, ricordatelo bene! >>

Blaine fece segno di sì con la testa e strinse forte le sue mani.

<< Lo so, Kurt. >> mormorò << E non ho alcuna intenzione di infrangerla; io sarò sempre tuo, qualunque cosa accada! >>

Kurt sorrise e intrecciò le dita con quelle del moro.

<< E io sarò sempre tuo. >> disse di rimando << Questo non cambierà mai. >>

Blaine sospirò beatamente e si issò sulle punte dei piedi per baciare la fronte del suo ragazzo, che ridacchiò e poi gli gettò le braccia al collo, non curante della gente che passava.

<< Grazie. >> sussurrò il controtenore, poggiando la fronte contro quella di Blaine e sorridendo maggiormente.

Blaine ricambiò il sorriso e solleticò la punta del naso di Kurt con il suo.

<< Grazie a te, Kurt. >> rispose dolcemente << Per essere entrato nella mia vita. >>

Il sorriso sul volto di Kurt si ampliò e il giovane Hummel emise un ennesimo sospiro beato, mentre Blaine continuava a fissarlo con quella sua espressione palesemente innamorata, quello sguardo che aveva sempre ogni volta che i suoi occhi si posavano sulla figura del suo ragazzo: come se Kurt fosse in assoluto la creatura più bella del mondo e come se non esistesse nient' altro attorno a lui degno di essere guardato.

Poi, senza aggiungere altro, Blaine prese Kurt per mano e intrappolò le dita fra le sue, rivolgendogli un'ennesimo sorriso raggiante e incamminandosi con lui lungo il corridoio; non c'era bisogno di parlare, era tutto troppo perfetto per rischiare di rovinarlo con delle stupidi e banalissime parole, che non avrebbero fatto altro che turbare la magia di quel meraviglioso momento.

In fin dei conti tutti e due conoscevano benissimo i pensieri dell'altro, non avevano alcun bisogno di sentirli pronunciare ad alta voce, nè volevano sentirsi ripetere cose che sapevano ormai fin troppo bene e da tanto tempo. Sapevano - lo avevano sempre saputo - che tutto sarebbe andato per il meglio e non avevano alcun  bisogno di ulteriori certezze.

Lo avevano atteso a lungo e finalmente adesso era arrivato: Il loro primo, vero Natale assieme.

E sentivano che tutto sarebbe stato assolutamente perfetto.
 
 
 



*
 
 
 


<< Blaine Anderson, torna immediatamente qui! Giuro che se riesco a prenderti questa volta te la faccio pagare cara! >>

<< Oh, questo non lo metto in dubbio...ma devi prima riuscire a prendermi, Kurt! >>

Era il giorno della Vigilia e, come da programma, Kurt e Blaine erano a casa Hummel - o meglio, nel giardino di casa Hummel - intenti a fare a palle di neve, dopo la loro anticipata apertura del regali; aveva nevicato parecchio nei giorni precedenti, il cortile era ormai completamente imbiancato e la neve era talmente alta che Kurt non faceva che inciampare ad ogni passo.

<< Blaine, così è sleale! >> strillò Kurt, atterrando nuovamente fra la neve, nel suo ennesimo tentativo di colpire Blaine con una minuscola pallina bianca << Ti stai approfittando del fatto che non riesco a reggermi in piedi!  >>

Blaine scoppiò a ridere e si avvicinò lentamente a Kurt, ancora completamente spalmato a terra.

<< Questa non è una scusa valida, Kurt! >> esclamò, guardandolo con espressione divertita << Te l'avevo detto sin dall'inizio, quando si tratta di fare a palle di neve io non conosco il significato della parola "pietà". >>

Kurt fece una smorfia.

<< E' ingiusto! >> bubbolò << Ti stai approfittando del fatto che sono più debole di te! >>

<< Beh, ma è proprio questo il punto! >> rispose Blaine, continuando a ridacchiare sotto i baffi << E' la legge delle natura, il più forte vince sul più debole! >>

Kurt storse il naso, mentre il suo ragazzo si mise in ginocchio di fronte a lui, così da essere più o meno alla sua altezza.

<< E dire che io pensavo che gli Hobbit non avessero tutta questa forza! >> commentò, puntellandosi sui gomiti.

<< Hey, la smetti con questa storia dell'Hobbit?! >> replicò Blaine, fingendosi offeso << Guarda che dopo un po' di tempo diventa frustrante! >>

Kurt rise: << Beh..la guerra con le palle di neve l'ho persa, lasciami almeno umiliare il vincitore! >> 

Blaine mise su una specie di broncio e poi abbassò il berretto di Kurt, così da coprirgli completamente gli occhi, e gli si gettò addosso.

<< Blaine, fermati! >> strillò Kurt fra le risa << Che stai facendo?! >>

<< Beh, pensi davvero che resterei in silenzio a farmi prendere in giro?! A noi due, Hummel! >>

Nonostante i suoi tentativi di resistenza, Kurt non riuscì ad avere la meglio su Blaine e alla fine si ritrovò nuovamente spalmato a terra, disteso sulla sua schiena, con il corpo di Blaine interamente spalmato sopra il suo; il giovane Anderson non riusciva a smetterla di ridere, tanto che ad un trattò Kurt temette seriamente che avrebbe finito col soffocare.

<< Hey, ti sei ripreso?! >> domandò Kurt, rimettendosi apposto il berretto << Pensi di farcela adesso?! >>

Blaine sospirò profondamente e riuscì finalmente a ricomporsi, sollevando lo sguardo e andando ad incrociare i suoi occhi con quelli del controtenore.

<< Ti arrendi, Kurt?! >>  chiese, con un bagliore di malizia negli occhi.

Kurt si morse un labbro e poi ridacchiò.

<< Temo di non avere altra scelta! >> esclamò, in tono arrendevole.

Blaine sorrise e strofinò il suo naso con quello arrossato del suo ragazzo, sporgendosi poi verso la sua bocca e mordicchiandola leggermente.

<< Hai le labbra tutte screpolate, Kurt. >> mormorò il moro, senza staccarsi da esse.

Kurt ridacchiò e avvolse interamente il corpo di Blaine fra le sue braccia.

<< E' colpa del freddo, Blaine. >>  rispose molto semplicemente, continuando a muovere il naso assieme a quello del suo ragazzo.

<< Oh...allora preferisci ritornare dentro?! >>

Blaine fece per alzarsi ma Kurt glielo impedì, afferrandolo per la sciarpa e avvicinadolo nuovamente a sè.

<< Non voglio andare da nessuna parte, Blaine. >> disse, gettandogli le braccia al collo << Restiamo qui! In fin dei conti, possiamo scaldarci a vicenda..non credi?! >>

Blaine sogghignò e si strinse maggiormente nell'abbraccio del suo ragazzo.

<< E che cosa facciamo se domani ci ritroviamo tutti e due con a febbre alta? >> domandò, con tono di voce provocatorio.

Kurt fece spallucce.

<< Ne sarà valsa la pensa, non credi? >>  

Blaine si morse un labbro con fare pensieroso.

<< Sì, in effetti credo che per il dvd live di Katy Perry ne valga davvero la pena! >> rispose poi, continuando a ridere sotto i baffi << Un gran bel regalo di Natale, sì! >>

<< Ah, davvero?! >> replicò Kurt, sollevando un sopracciglio << E che altro?! >>

<< Altro?! >> domandò Blaine, fingendosi sorpreso << Che altro dovrebbe esserci?! Non mi viene in mente proprio niente che sia meglio di Katy Perry! >>

Kurt lo fulminò con lo sguardo.

<< Ok Anderson, questa volta me la paghi sul serio! >>

Blaine scoppiò in una risata fragorosa, mentre Kurt ribaltava le posizioni e atterrava Blaine, mettendosi a cavalcioni su di lui e bloccandogli i polsi con le mani.

<< Si direbbe che questa volta abbia vinto io. >> dichiarò orgogliosamente.

Blaine emise un sospiro beato e guardò il giovane Hummel con adorazione.

<< Ok, mi arrendo. >> disse con un filo di voce << La mia punizione?! >>

Kurt sorrise con malizia e strisciò su di lui, raggiungendo il suo volto e mordicchiandogli dolcemente le labbra.

<< Questa qui. >> bisbigliò << Riempirti di baci fino a farti soffocare. >>

Blaine rise, mentre Kurt incominciava a farsi strada fra le sue labbra, baciandole piano e dolcemente; il giovane Anderson si strinse maggiormente in quell' abbraccia, agganciando una gamba a quelle del controtenore.

<< Wow.. >> mormorò Blaine, fra un bacio e l'altro << Adoro questa punizione! >>

Kurt non rispose e ricominciò a baciarlo, andando in cerca della sua mano e stringendola forte, intrecciando le dita con le sue nonostante l'ingombro dei guanti;  continuarono a baciarsi a lungo, noncuranti del freddo, della neve umida che bagnava i vestiti e delle urla assordanti di Finn, provenienti da dentro casa.

Tutto il resto passava in secondo piano e in mezzo a migliai di pensieri, uno solo divenne perfettamente chiaro e nitido nella mente di Blaine.

" Il miglior Natale di tutti i tempi. "








N.d.A:  * La Collezione di Elizabeth Taylor è quella che Kurt desidera tanto acquistare con la sua asta on line nello special, e che alla fine gli viene regalato da Rachel e Mercedes; sembra dagli spoiler che Blaine faccia questo riferimento quando da il suo regalo a Kurt e così ho pensato di inserirlo anche io nella storia.


Rieccomi qui finalmente! Ci ho messo un po', ma alla fine ce l' ho fatta ad aggiornare. Vi chiedo scusa per il ritardo, ma tra le feste e cose varie non ho mai avuto il tempo di scrivere...per altro dovevo assolutamente postare la mia one shot Natalizia entro la Vigilia (per chi se la fosse persa, eccola qua: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=902181&i=1 ) e per scrivere quella ho trascurato un po' le altre...chiedo venia!

Per altro, questo capitolo è pieno di cose che non mi aspettavo neanche, ad esempio la scena lemon che non era minimamente in programma e che, in un certo senso, "si è scritta da sola".. per altro, Kurt passivo aggressivo ha sopreso pure me, figuriamoci! xD 

Veniamo adesso alle note dolenti: il regalo! Quella maledetta scena che quelli stronzi dei RIB ci hanno negato! Ci ho provato a rendere perfettamente giustizia a quel momento così romantico e purtroppo quello che ho scritto forse non è sufficiente, forse non basta ad esprimere tutto l'amore che Kurt e Blaine provano l'uno per l'altro...ma ci ho provato e ciò che ho scritto, oltre a rispecchiare (più o meno) i pensieri di Blaine, ricalcano come sempre le mie idee riguardo alla Klaine. Per chi mi conosce, di certo non sarà una sorpresa.. :)

Per altro, Blaine ama davvero tanto Kurt se ha avuto la pazienza di fare quell'anello con le cartine delle gomme da masticare! xD Per esperienza personale posso dire che non è un lavoro facile e che durante la lavorazione molto spesso le parolacce e le imprecazioni si fanno sentire...però alla fine, viene una cosa bellissima come questa: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=226242290785074&set=a.195170277225609.48973.100001979150894&type=3

 
 Beh, detto questo...voglio ringraziare come sempre tutti quelli che mi seguono e la mia splendida Musa, che negli ultimi due giorni mi ha tanto supportato mentre scrivevo; ti adoro e lo sai! <3

Conto di scrivere un capitolo verso l'inizio dell'anno, che avrà come tema proprio il capodanno ( e posso assicurare che non mancheranno momenti di Klaine fluff e sicuramente anche un'altra scena lemon! xD )..Perchè non ce la faccio ad aspettare fino al 17! xD

Un bacione. :)

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** New Year's Eve ***


Circa quattro giorni dopo Natale, Blaine venne convocato dai suoi genitori per una "Riunione di Famiglia straordinaria", che lo fece notevolmente preoccupare; era stato un Natale decisamente piacevole, non vi era stata alcuna discussione e persino suo padre non aveva osato fare nessun commento acido o fin troppo pungente su di lu. 
Aveva creduto che per una volta sarebbe riuscito a trascorrere le sue vacanze in tutta tranquillità e per questo sperava che non ci fosse nulla di preoccupante dietro a quella richiesta improvvisa da parte di suo padre e sua madre.

<< Blaine, tesoro, gradisci una tazza di thè? >> domandò la signora Anderson, alle prese con i fornelli, mentre il ragazzo si metteva a sedere al tavolo della cucina.

<< Sì, ti ringrazio. >> accettò Blaine, guardando lei e suo padre - seduto proprio di fronte a lui - curiosamente.

Non sembravano nè arrabbiati nè preoccupati, per cui Blaine presumette che qualunque cosa dovessero dirgli non avrebbe avuto nessuna ripercussione negativa su di lui; ciò nonostante, non potè proprio fare a meno di sentirsi terribilmente in ansia e preoccupato.

<< V-va tutto bene? >> domandò nervosamente il giovane Anderson, poco dopo << C'è qualcosa che non va? >>

<< No, certo che no caro! >> lo rassicurò sua mamma, porgendogli la sua tazza di thè assieme ad un vassoio di biscotti << Tuo padre e io volevamo solo darti una notizia. >>

Blaine afferrò un biscotto al cioccolato dal vassoio e se lo portò alle labbra.

<< Che notizia?! >> domandò masticando.

<< Blaine, ti ho detto un sacco di volte di non parlare a bocca piena! >> 

<< Sì, scusami! >> Blaine delutì e si ripulì educamente con un tovagliolo << Allora, di che notizia parlate?! >> 

I genitori di Blaine si guardarono per pochi istanti, per poi volgere nuovamente al loro sguardo su di lui. 

<< Blaine, ascolta... lo so che sin da quando eri piccolo noi tre abbiamo sempre trascorso la Vigilia di Capodanno assieme. >> disse sua madre << Ma quest'anno temo che non sarà possibile; tuo padre ed io dobbiamo partire domani per New York e non potremmo essere qui per l'ultimo dell'anno. >>

A Blaine per un pelo non andò di traverso il thè che stava bevendo.

<< N-New York?! >> esclamò in tono sorpreso << E che diamine ci andate a fare a New York?! >>

<< Modera i termini, giovanotto! >>  lo ammonì suo padre, lanciandogli un'occhiata truce.

Blaine fece una smorfia.

<< Scusa. >> rispose, senza un briciolo di convinzione << Insomma, come mai dovete andare a New York?! Qual'è la ricorrenza?! >>

<< Tuo padre è in trattative per un affare molto importante e il suo cliente possiede un graziosissimo appartamento a New York, con vista su Central Park! >> spiegò sua madre, con particolare entusiasmo << Ci ha invitati a trascorrere il Capodanno assieme a lui. Non possiamo rifiutare - non gioverebbe certo agli affari di tuo padre - per cui temo proprio che per quest'anno dovrai restare qui da solo. >>

Blaine guardò i suoi genitori confusamente.

Stavano dicendo sul serio?! Loro avrebbero trascorso la vigilia di Capodanno a New York e lui sarebbe rimasro da solo a Lima?! E che cosa c'era di giusto in tutto questo?!

<< Beh, sembra entusiasmante! >> commentò il giovane << Ma io.. >>

<< I Werner non hanno figli, per cui abbiamo semplicemente pensato che la tua presenza non sarebbe stata necessaria, Blaine. >> lo interruppe suo padre << Finiresti per annoiarti, è molto meglio che tu resti a casa! E poi, non vogliamo certo che si verifichi qualche...beh, situazione imbarazzante! >>

Blaine storse il naso e provò a nascondere quella sua espressione irritata mandando giù un sorso di te; era ovvio che suo padre non avrebbe potuto trattenersi dal fare uno dei suoi commenti spiacevoli, almeno per una volta.

<< Però ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che non è giusto che tu sia costretto a passare l'ultimo dellanno tutto solo. >> intervenne la signora Anderson, guardando suo marito di traverso << Per cui abbiamo pensato che, se ne hai voglia, potresti organizzare una festa qui a casa, con i tuoi amici. >>

Blaine per poco non si strozzò con il suo thè.

<< Che cosa? >> rispose, con voce soffocata << Dite sul serio?! Insomma...posso davvero fare una festa?! >>

<< Nulla di eccesivo, sia ben chiaro! >> lo freddò immediatamente suo padre << Non voglio che vi ubriachiate e distruggiate tutti i mobili di casa; cercate di comportarvi da persone civile e responsabili. >>

Blaine sbuffò e afferrò un altro biscotto; come se lui fosse quel tipo di persona! Sì, a volte alzava un tantino il gomito - ok, molto spesso e il più delle volte le conseguenze erano davvero pessime - ma in fin del conti era un bravo ragazzo, non avrebbe certo dato fuoco alle tende o spaccato tutti i tavoli e le sedie di casa.

<< Siamo certi che saprai cavartela anche da solo, Blaine. >> aggiunse sua madre, in tono mellifluo << E poi non sarebbe giusto se noi ce la spassassimo e tu rimanessi a casa tutto solo e triste per l'ultimo dell'anno, dico bene?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa.

Una festa per l'ultimo dell'anno...avrebbe potuto organizzare una festa per l'ultimo dell'anno esclusivamente per sè e per i suoi amici! Stentava ancora a crederci.

<< Allora, ti piace l'idea? >> domandò allegramente la signora Anderson << Mi sembra un buon compromesso, non trovi?! >>

Blaine non riuscì proprio a trattenere quell'enorme sorrisone che lentamente si stava facendo strada lungo il suo volto. Era decisamente un ottimo compromesso, forse la cosa più bella che potesse capitargli.

Doveva correre a chiamare Kurt, lui sì che sarebbe impazzito per quella notizia.

<< Mamma, papà...è davvero grandioso! >> esultò il ragazzo, cercando di mantenere comunque un certo contegno << Posso andare a telefonare ai miei amici per dargli la notizia?! >>

<< Prima bevi il tuo thè, Blaine. >> rispose sua madre, in tono severo << Non ci si alza mai da tavola senza aver finito ciò che si ha davanti. >>

Blaine fece un'ennesima smorfia, ma non protestò; sapeva quanto la signora Anderson fosse fissata con l'etichetta e le buone maniere e non era certo il caso di darle un dispiacere. Inoltre, che ragione poteva avere per infastidire sua madre?! Dopo la grandiosa notizia che aveva appena ricevuto, non si sarebbe mai e più sognato di lagnarsi per qualcosa, in nessuna occasione.

Finì il suo thè in men che non si dica e trangugiò un altro paio di biscotti, prima di correre a rotta di collo in camera sua, per telefonare a Kurt.

<< Eddai...rispondi Kurt, rispondi! >>  

Era talmente eccitato che non la smetteva di saltellare compulsivamente sul posto, con un enorme sorrisone ebete dipinto sul volto. 

<< Pronto? >>

<< Pronto, Kurt?! Sono io, ho una notizia fantastica da darti! >>

Kurt rise.

<< Hey, ma che ti prende? >> domandò con fare divertito << Sei sovraeccitato! Non è che per caso sei sotto l'effetto di qualche strana droga, vero?! >>

Blaine rise a sua volta.

<< Kurt, non indovinerai mai che cosa ho da dirti! >> esclamò gioiosamente << Sei seduto?! Se non lo sei ancora muoviti, perchè quello che sto per dirti potrebbe essere troppo forte e non sono del tutto certo che tu sia in grado di reggere il colpo! >>

<< Ok Blaine, adesso inizi a spaventarmi! >> ribattè Kurt, con tono di voce leggermente preoccupato << Mi vuoi dire che sta succedendo?! Sono seduto. >>

Blaine sogghignò e si lasciò cadere a peso morto sul materasso.

<< Beh, diciamo che i miei genitori partiranno domani per New York. >> rivelò << E diciamo anche che rimarranno fuori per l'ultimo dell'anno..  >>

Fece una breve pausa, per aumentare la suspance.

<< E diciamo anche che... >> proseguì, con un tono di voce particolarmente misterioso << Mi ha dato ufficialmente il permesso di organizzare una festa qui a casa! >>

<< Che cosa?! >> esclamò Kurt, estremamente sorpreso << Stai scherzando?! Mi stai prendendo in giro, vero?! >>

<< Assolutamente no! >> Blaine si sollevò di scatto e afferrò il suo cuscino, stringendoselo al petto << Ho fatto fatica a crederci persino io, ma è proprio così! Posso organizzare una festa di capodanno proprio qui, a casa mia! >>

Kurt non riuscì a trattenere un urletto di gioia.

<< Oddio, ma è assolutamente fantastico! >> esultò << E che cosa pensi di fare? Insomma, dobbiamo organizzare qualcosa di davvero incredibile, qualcosa che tutti ricorderanno e di cui non faranno che parlare per anni e anni! >>

Blaine scoppiò a ridere.

<< Hey Kurt, frena! >> lo interruppe << Non starai un po' esagerando?! Insomma, mi sembra tutto un tantino eccessivo...non stiamo mica organizzando le Nozze Reali! >>

<< Blaine, guarda che dico sul serio! >> protestò Kurt << Dobbiamo organizzare veramente una festa spettacolare, questa è un'occasione unica e irripetibile; quando mai avremo di nuovo la possibilità di sfruttare casa tua per una festa?! Dobbiamo approfittarne! >>

Blaine sorrise.

In effetti casa sua era davvero immensa, il luogo ideale per organizzare una festa da sogno; doveva ammettere che Kurt non aveva poi tutti i torti, forse doveva veramente cercare di sfruttare quell'opportunità nel migliore dei modi.

<< Scommetto che hai già un milione di idee che frullano in quella tua testolina, vero? >> chiese Blaine, senza smetterla di sorridere << Dai, dimmi tutto. >>

<< Beh, stavo pensando che potremmo organizzare un bel buffet in sala da pranzo -direi che è grande abbastanza per ospitarci tutti - e dopo cena darci alla pazza gioia con qualche film, o magari con delle esibizioni improvvisate; Rachel potrebbe portare il nuovissimo karaoke che ha ricevuto dai suoi per Natale, e... Oh, che idea brillante: potremmo fare una specie di concorso ed eleggere il completo più elegante della serata! Ovviamente alla fine sarei io a vincere - in fin dei conti sappiamo tutti che io sono il ragazzo pià alla moda di tutti il liceo McKinley - ma sarà divertente scoprire chi arriverà secondo! E poi.. >>

Le parole di Kurt furono interrotte dalla sonora risata di Blaine che, nonostante i numerosi tentativi , non era proprio riuscito a trattenersi di fronte a quel soliloquio senza fine del suo ragazzo.

<< Hey, razza di cafone! >> bubbolò il giovane Hummel - e Blaine riuscì a immaginarselo perfettamente mentre faceva una smorfia e metteva il broncio << Che c'è, metti forse in dubbio il fatto che sarei io a vincere una gara del genere?! >>

<< Oh, questo mai! >> replicò immediatente Blaine, senza smetterla di ridacchiare << Solo che mi sembra tutto un tantino esagerato, non credi?! Insomma, si tratta di una normalissima festa fra amici...non mi pare il caso di mettere troppa carne al fuoco.. almeno, non subito! >>

<< Uhm...sì, forse hai ragione! >> disse Kurt, ammorbidendosi << In effetti dovremo incominciare dalle cose più importanti, come il menù o la lista degli invitati; ecco, pensiamo a quella: hai già deciso chi inviterai?! >>

Blaine rimase in silenzio per qualche istante.

In effetti, non ci aveva proprio pensato; era talmente eccitato all'idea della festa che non si era minimamente posto il problema di chi dovesse parteciparvi, anche perchè non c'era poi una vasta scelta di persone fra cui scegliere, a dire il vero.

<< Beh, ecco... >> mormorò << I ragazzi del Glee, immagino! Insomma, chi altri potrei invitare?! Non ho altri amici al McKinley, questo lo sai anche tu. >>

<< Ci sono anche i ragazzi della Dalton! >> osservò Kurt << Non ti piacerebbe avere anche loro alla tua festa? A parte Sebastian, ovviamente! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

Kurt lo conosceva davvero bene, persino in questo momento era riuscito ad indovinare alla perfezione tutti i suoi pensieri; i Warblers gli mancavano davvero moltissimo ed era ovvio che sarebbe stato felice di averli tutti alla sua festa di Capodanno, per celebrare i vecchi tempi.

A parte Sebastian, naturalmente; lui sarebbe stato molto felice di non vederlo.

<< Mi piacerebbe, sì. >> rispose Blaine con voce morbida << Sarebbe davvero bello se potessero partecipare alla festa. >>

<< Fantastico! >> esclamò allegramente Kurt << Allora io direi che questa sera inizia ufficialmente l'organizzazione della festa: tu telefoni ai Warblers e io chiamo tutti gli altri, così ci dividiamo i compiti. Ritelefonami verso le otto, così possiamo incominciare a preparare anche la lista dei piatti da cucinare e l'elenco delle cose da fare durante la serata. >>

Blaine roteò gli occhi e sospirò con fare esasperato.

Se mai avesse deciso di organizzare una tranquilla festicciola fra pochi intimi, avrebbe dovuto immediatamente abbandonare i suoi piani, perchè Kurt sembrava essere chiaramente intenzionato ad impedirglielo.

<< Immagino di non avere altra scelta che arrendermi! >> commentò Blaine, ormai del tutto rassegnato << Tu non mi lascerai mai organizzare una semplicissima festa senza troppe pretese, giusto?! >>

<< Giusto! >> ribattè immediatamente Kurt << Le parole " festa"  e "semplice" non possono stare assieme, almeno non nel mio vocabolario. Dai Blaine, lascia fare a me! Ti prometto che non te ne pentirai, farò un ottimo lavoro; e poi, potrebbe essermi utile per quando dovrò organizzare matrimoni! >>

Blaine assunse un'espressione lievemente perplessa.

<< Matrimoni?! >> chiese.

<< Sì, matrimoni. >> confermò Kurt << Se non dovessi riuscire ad entrare alla NYADA potrei diventare un organizzatore di matrimoni! Da piccolo ho fatto esperienza con i miei Power Rangers e l'anno scorso ho anche organizzato il matrimonio di papà e Carole; credo di avere un certo talento in questo genere di cose! >>

Blaine sorrise dolcemente, cercando di non mettersi a fantasticare troppo su un loro futuro matrimonio, interamente organizzato da Kurt; sarebbe stato certamente sfarzoso - con uno come Kurt era impossibile puntare su qualcosa di sobrio e discreto - e molto probabilmente il suo ragazzo avrebbe insistito per riempire tutta la sala di garofani rosa, che avrebbe anche fatto appuntare sul petto di entrambi, in ricordo del loro primo ballo assieme. Naturalmente avrebbe invitato un sacco di gente e avrebbe fatto preparare un menù particolarmente raffinato, con tanto di alternativa vegetariana per Rachel e... 

" Oh no, Blaine...ci stai pensando! Smettila immediatamente, cerca di ritornare in te! "

Si diede una violenta manata sulla fronte, che lo fece strillare di dolore.

<< Hey, va tutto bene? >> domandò immediatamente Kurt, con preoccupazione << Ti sei fatto male? >>

Blaine si ricompose rapidamente.

<< Sto benissimo, non preoccuparti. >> farfugliò << Sono solo...ehm.. scivolato a terra. >>

Kurt scoppiò a ridere: << Oddio, non cambierai mai! Ma si può essere più imbranati di così?! >>

Blaine arrossì e si morse un labbro; non che amasse particolarmente essere chiamato "imbranato", ma non poteva certo confessare a Kurt di essersi messo a sognare ad occhi aperti su un loro ipotetico matrimonio.

<< Mi ero semplicemente distratto. >> rispose il moro << Forse è meglio che adesso io vada a telefonare ai ragazzi per dirgli della festa, non credi? Tu nel frattempo puoi fare lo stesso e noi ci risentiamo più tardi. >>

<< Sì, ottima idea! >> approvò Kurt << Ci sentiamo più tardi allora, ciao tesoro! >>

Blaine sentì lo schiocco di un bacio nella cornetta e poi il rumore dell'interruzione di chiamata, segno che Kurt aveva messo giù senza neanche aspettare una risposta; il giovane Anderson sospirò profondamente e poi si gettò a pancia in giù sul materasso. Aveva la netta sensazione che avrebbe finito col pentirsi di quella scelta, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro e sapeva molto bene che Kurt non gli avrebbe mai permesso di costringerlo a rinunciare a quella festa. 

<< Ormai è fatta, Anderson! >> si disse, del tutto rassegnato << Non si torna indietro! >>

Afferrò nuovamente il telefono ed iniziò a digitare il numero di Wes; se davvero voleva organizzare quella festa, tanto valeva assecondare Kurt in tutto e per tutto.
 
 


*
 
 


Nonostante tutte le loro buone intenzioni e l'impegno che stavano mettendo nell'organizzazione della loro festa, le cose non stavano andando esattamente come Kurt e Blaine avevano sperato; i genitori di Blaine si erano raccomandati di non combinare disastri e per assicurarsi che il ragazzo obbedisse, avevano nettamente diminuito il suo budget monetario per la serata.  Inoltre, anche la partecipazione sarebbe stata molto più scarsa del previsto: i Warblers avevano organizzato una festa alla Dalton - alla quale avrebbe partecipato anche Sebastian, ragione per cui Kurt decise categoricamente che le due cose non potevano assolutamente essere conciliate - ed erano riusciti ad accaparrarsi anche Wes e David, Rory e Sam si trovavano ancora in Michigan con la famiglia Evans, Brittany avrebbe trascorso il capodanno fuori - e Santana aveva categoricamente rifiutato di partecipare ad una festa senza la sua Brit - e sia Tina che Mike si erano visti costretti a rifiutare perchè, per il calendario cinese, quello non era il vero capodanno.*

<< Beh, ci restano ancora tutti gli altri. >> aveva detto Blaine, di fronte ad un Kurt particolarmente depresso ed avvilito, a soli due giorni dalla festa << Finn e Rachel sono davvero entusiasti all'idea della festa, Puck e Quinn non vedono l'ora e anche Artie mi è sembrato particolarmente contento. >>

Kurt fece una smorfia.

<< Scommetto che Mercedes preferirà passare la serata con Shane, piuttosto che con noi. >> bubbolò << Non mi ha ancora dato una conferma, ma sono certo che andrà così! >>

Blaine guardò Kurt con sguardo mesto e si mise a sedere di fianco a lui sul divano.

<< Sugar Motta non verrà, giusto? >> domandò, mettendogli un braccio attorno alla spalla.

<< Scherzi?! >> esclamò Kurt, con una risatina nervosa << Neanche mi sono preoccupato di chiederglielo, avrà sicuramente di meglio da fare! >>

Blaine sospirò e poi poggiò la testa sulla spalla di Kurt, guardandolo di sottecchi con un'espressione che ricordava vagamente quella di un cucciolo in cerca di affetto; Kurt se ne accorse e rise.

<< Hey, perchè mi guardi così? >> domandò, con un sorrisetto serafico sulle labbra << Vuoi qualcosa da mangiare?! Guarda che non ho niente! >>

Blaine sogghignò e si strofinò con il viso alla maglia del suo ragazzo.

<< Stavo solo pensando che sono molto fiducioso per questa festa. >> disse, chiudendo gli occhi << Sono certo che andrà benissimo! >>

Kurt si sporse verso di lui e lo guardò con aria scettica.

<< Dici?! Sinceramente non ho tutte queste aspettative, temo che questa festa sarà un disastro! >>

Blaine sospirò beatamente e si strinse a Kurt.

<< Al contrario, Kurtie. >> disse dolcemente << Sarà una festa fantastica, la migliore di sempre; e sai perchè?! >>

Kurt si morse un labbro e poi rivolse al suo ragazzo uno sguardo di pura adorazione.

<< Perchè lo passeremo assieme. >> disse con voce morbida << Giusto? >>

Blaine sorrise e si avvicinò con il viso a quello di Kurt, strofinando dolcemente il suo naso contro quello del ragazzo.

<< Esattamente. >> bisbigliò, sfiorando le labbra di Kurt con le sue come a volerle baciare.

Ma Kurt si tirò immediatamente indietro e incrociò le braccia al petto, mettendo su una specie di broncio.

<< E' una cosa davvero bella da dire, ma io ci tenevo un sacco a questa festa! >> bofonchiò << Chissà quando ci ricapiterà un'altra occasione del genere, forse solamente in una prossima vita! >>

Blaine rivolse al ragazzo dagli occhi chiari uno sguardo di rassegnazione; lo conosceva fin troppo bene da sapere che non si sarebbe mai arreso, per cui decise semplicemente di lasciarlo fare.

<< Ok Kurt, ho capito! >> disse, spalancando le braccia e sospirando << Allora, che cosa vuoi fare per risollevare il morale di questa festa? >>

Kurt ci pensò su per qualche istante.

<< Non ne ho idea! >> ammise << Ero partito con così tanto entusiasmo e adesso non riesco a farmi venire in mente un accidente! Oh, sono davvero un pessimo organizzatore... nessuna persona sana di mente si affiderebbe a me! >>

<< Kurt, questo non devi dirlo! >> gli disse immediatamente Blaine << Tu stai facendo un ottimo lavoro, non è colpa tua se i ragazzi non possono venire! >>

Afferrò il blocco note poggiato ai piedi del divano e glielo mostrò.

<< Guarda qui: la scelta dei piatti, la musica, le decorazioni, l'organizzazione della serata... Kurt, hai programmato tutto nei minimi dettagli! Sei stato grandioso, io non ci sarei mai riuscito da solo! >>

Kurt si morse un labbro e poi abbozzò un sorrisetto lusingato.

<< Uhm... davvero? >> disse, cercando di nascondere - con scarso successo - quanto fosse effettivamente orgoglioso.

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< Assolutamente sì, tesoro. >> rispose << Scommetto che questa festa sarà fantastica, anche se saremo in pochi; hai organizzato tutto alla perfezione e sono sicurissimo che anche tutti gli altri apprezzeranno moltissimo il tuo lavoro! >>

Kurt ampliò notevolmente il suo sorriso e arrossì leggermente.

<< Quindi tu vuoi che io continui con l'organizzazione? >> chiese, guardandolo con espressione civettuola.

Blaine sospirò e poi fece segno di sì con la testa.

<< Immagino che se non me ne sono pentito fino ad ora, non succederà più! >> disse con fare divertito << Fai tutto ciò che desideri, Kurtie! >>

Kurt si mise praticamente a saltellare sul divano, al culmine della gioia.

<< Benissimo, allora diamoci da fare! >> esclamò, strappando il quaderno dalle mani di Blaine << La festa è solo fra un paio di giorni e noi abbiamo ancora un sacco di cose da mettere a punto! >>

Per la successiva ora e mezza, Blaine ascoltò con la massima attenzione tutto ciò che Kurt aveva da dirgli, annuendo con convinzione e appoggiando ogni sua decisione. 

Doveva davvero ammetterlo, il suo ragazzo ci sapeva davvero fare in questo genere di cose; sì, un paio di volte Blaine si era visto costretto a frenare il suo entusiasmo e a bocciare alcune sue proposte - Kurt non aveva rinunciato alla sua idea di indire un concorso per l'abito più elegante - ma alla fine non potè che ritenersi estremamente soddisfatto.

<< Che dici, ce la meritiamo adesso una pausa? >> domandò ad un certo punto Blaine, con un sorrisetto sornione sulle labbra  << Direi che abbiamo sistemato tutto quanto, ora possiamo anche riposarci un po'! >>

Sfilò il blocco note dalle mani di Kurt e lo gettò a terra, accoccolandosi poi fra le sue braccia; Kurt scoppiò a ridere non appena Blaine iniziò a fare degli strani versi gutturali, molto simili a delle fusa.

<< Hey, siamo in vena di coccole? >> chiese, arrotolandosi uno dei suoi riccioli fra le dita.

Blaine fece segno di sì con la testa e chiuse gli occhi, affondando il volto nel petto di Kurt, che lo avvolse nelle sue braccia. Kurt sorrise dolcemente e posò un bacio sulla fronte del suo ragazzo.

<< Mi piace starmene così al calduccio fra le tue braccia. >> mormorò Blaine, con tono di voce puerile << Si sta così bene. >>

Kurt ridacchiò e sospirò beatamente, stringendosi più forte il suo ragazzo al petto.

<< Fa strano pensare che quest'anno è quasi finito. >> disse, continuando a giocherellare con i capelli di Blaine << Mi sembra solo ieri che iniziava il 2011 e adesso sta gia giungendo al termine! >>

<< Già! >> fece eco Blaine, restando saldamente avvinghiato al suo ragazzo << Ne sono successe di cose, vero?! Il nostro primo bacio... il tuo ritorno al McKinley.. >>

<< Il ballo della scuola.. >> aggiunse Kurt << La sconfitta del Glee Club alle Nazionali.. >>

<< La nostra prima estate assieme... >>

<< Il tuo trasferimento al McKinley.. >>

<< La nostra prima volta.. >>

Kurt sorrise maggiormente e posò un ennesimo bacio sulle tempie di Blaine.

<< E' stato un anno magico per noi due. >> bisbigliò, con le labbra ancora premute sulla sua fronte << E sono certo che anche il 2012 non sarà da meno. >>

Blaine sorrise dolcemente.

<< Progetti e desideri per il nuovo anno? >> chiese << A parte il diploma...e la NYADA, naturalmente. >>

Kurt lo guardò con adorazione, continuando a sorridere.

<< Continuare a crescere assieme a te. >> rispose con convinzione << Averti al mio fianco, restarti vicino sempre e comunque. E' tutto quello che desidero per questo nuovo anno. >>

Blaine sollevò leggermente la testa e lo guardò, gli occhi ancora socchiusi in un'espressione puramente adorante.

<< Ti amo. >> disse semplicemente, per poi ritornare nella sua postazione iniziale, con la testa appoggiata dolcemente al petto di Kurt.

Kurt sorrise soddisfatto e si strinse maggiormente nell'abbraccio, cullando Blaine fra le sue braccia e canticchiando a bocca chiusa una melodia improvvisata; il giovane Anderson sospirò profondamente, mentre un placido sorriso si dipingeva lentamente sulle sue labbra. Inutile dire a Kurt che le sue speranze per il nuovo anno erano esattamente le stesse, in fin dei conti lui lo sapeva bene; sapeva che Blaine lo amava e che avrebbe fatto di tutto per restare nella sua vita, che non avrebbe mai permesso a niente e nessuno di tenerli separati.

Entrambi sapevano bene che quello sarebbe stato un altro bellissimo anno per loro; con alti e bassi, di certo ci sarebbero stati litigi e incomprensioni, ma alla fine tutto sarebbe sempre andato per il meglio.

In ogni modo, loro due si sarebbero sempre ritrovati.
 
 

*
 
 


Quegli ultimi due giorni trascorsero piuttosto rapidamente e la sera della festa arrivò talmente in fretta che Kurt e Blaine quasi non fecero in tempo a rendersene conto. Fortunatamente, grazie alle brillanti capacità organizzative di Kurt, ci volle davvero poco per mettere a punto gli ultimi dettagli e già nel primo pomeriggio ogni cosa era perfettamente al suo posto e pronta per la festa:  la musica, le decorazioni, le pietanze... tutto quanto era assolutamente perfetto. 

Sarebbe stata una festa sensazionale e niente al mondo avrebbe potuto rovinarla; di questo Kurt e Blaine erano assolutamente certi, avevano studiato tutto nei minimi dettagli e sapevano che nulla sarebbe potuto andare storto. 

Sfortunatamente, però, vi era un particolare - per niente insignificante - che nè Kurt e Blaine avevano tenuto in considerazione, fino a che non era arrivato quel pomeriggio.

<< Blaine! Blaine, presto...corri! Vieni a vedere! >>

Blaine, che in quel momento si trovava nell'ingresso, intento a sistemare le ultime decorazioni, accorse immediatamente nel salotto, non appena udì le urla quasi disumane del suo ragazzo, apparentemente in preda ad una vera e propria crisi isterica.

<< Kurt, che succede?! >> domandò al giovane Hummel, trovandolo affacciato alla finestra con un'espressione visibilmente preoccupata sul volto << Stai bene?! >>

Kurt si voltò verso di lui lentamente, il volto pallido - molto più del solito - e i suoi occhi azzurri spalancati in uno sguardo quasi inquietato.

<< B-Blaine.. >> balbettò << Guarda un po' là fuori. >>

Blaine si sporse verso la finestra, per controllare che cosa ci fosse là fuori di tanto spaventoso da aver ridotto Kurt in quello stato;  purtroppo, quando lo scoprì, la sua reazione non fu poi tanto diversa da quella del giovane controtenore.

<< Oh, no... no! >> strillò, portandosi entrambe le mani davanti alla bocca << Kurt, ti prego...dimmi che non sta succedendo davvero...dimmi che quella che sto vedendo davanti ai miei occhi non è neve! >>

Kurt fece spallucce e si morse il labbro inferiore.

<< Oh, vorrei tanto potertelo dire. >> rispose, con fare sconsolato << Purtroppo però temo che sia proprio così. >>

Blaine controllò una seconda volta, tanto per essere sicuro di non essersi semplicemente immaginato tutto; forse aveva avuto semplicemente un'allucinazione, dovuta al troppo caldo - in fin dei conti aveva alzato tutti i termosifoni di casa al massimo, forse la temperatura si era surriscaldata un po' troppo e  questo aveva fatto sì che lui e Kurt avessero avuto un breve momento di smarrimento - oppure i suoi occhi erano particolarmente stanchi e non erano riusciti a mettere bene a fuoco i colori là fuori. 

Blaine incrociò le dita di una mano, mentre con l'altra scostava lentamente la tenda per sbirciare fuori.

Deglutì; no, non si era affatto sbagliato.

Fuori, nel suo enorme giardino all'inglese, vi era un' ampia distesa di neve bianca, talmente alta da non permettere a nessuno di attraversarla; inoltre, come se ciò non fosse stato abbastanza, giganteschi fiocchi di neve cadevano fitti fitti dal cielo, accompagnati da altrettanto grandi chicchi di grandine e da un vento ululante ed impetuoso.

Un'immagine decisamente demoralizzante, non potè fare a meno di pensare Blaine; con un tempaccio del genere, a nessuna persona vagamente sana di mente sarebbe mai passato per la testa di uscire di casa.

<< Oh, no! >> gemette Blaine, battendosi una mano contro la fronte << E' davvero un disastro! Questa è una vera e propria tempesta di neve, scommetto che nessuno oserà mettere il naso fuori casa! >>

Kurt fece una smorfia e sbuffò sonoramente.

<< Che razza di idiota sono stato! >> disse con tono di rimprovero << Avrei dovuto controllare le previsioni del tempo, come diavolo ho fatto a non pensarci?! >>

<< Beh, non è solo colpa tua. >>  lo rassicurò Blaine << Anche io avrei potuto farlo, invece l'idea non mi ha sfiorato minimamente! Credo che fossimo entrambi troppo concentati sulla festa per pensarci! >>

Kurt storse il naso.

<< Che cosa facciamo? >> domandò ansiosamente << Sono già le quattro del pomeriggio, i ragazzi dovrebbero iniziare a venire fra un paio d'ore; con questo tempo dubito seriamente che riescano anche solo ad uscire nel proprio cortile. >>

Blaine sospirò e provò a pensarci un po' sopra.

<< Magari fra poco smetterà. >> disse poi, cercando di suonare positivo << Forse è solo una bufera passeggera, non è detto che debba durare così a lungo! >>

Kurt lo guardò con espressione dubbiosa e sospirò.

<< Blaine, hai visto quanta neve c'è la fuori? Probabilmente nevica da stamattina, mi chiedo davvero come abbiamo fatto a non accorgercene! >>

Blaine abbozzò un sorriso e lanciò al suo ragazzo uno sguardo malizioso.

<< Forse perchè questa mattina eravamo troppo occupati per far caso alla neve. >> rispose con fare allusivo.

Kurt lo fulminò con sguardo e proprio in quel momento il suo telefonino si mise a squillare.

<< Pronto?! >> rispose << Oh, ciao Finn! Sì... sì, ce ne siamo accorti! Hanno detto cosa?! Oh, no... non posso crederci! Beh, no... non ti interessa sapere che stavo facendo stamattina, fatti gli affaracci tuoi! Comunque ho capito, sta tranquillo...no, di' a papà che non deve preoccuparsi. Non uscirò in mezzo alla tormenta, rilassati! Cos... no...no, razza di idiota! Devo staccare, mi dispiace...ciao! >>

Si rimise il cellulare in tasca, sbuffando rumorosamente; Blaine lo guardò e sorrise.

<< Era tuo fratello? >> chiese.

<< A quanto pare la situazione è davvero grave. >> spiegò il controtenore << Al telegiornale hanno detto che questo brutto tempo andrà avanti a lungo e sconsigliano vivamente di uscire di casa, almeno fino a domattina. >>

Il volto di Blaine si adombrò.

<< Questo significa che non potranno venire. >> osservò << E immagino che lo stesso valga anche per gli altri. >>

<< Temo proprio di no. >> rispose << Posso sempre telefonargli, ma non credo proprio che sia possibile, mi dispiace tesoro. >>

Blaine sospirò tristemente e mise il broncio.

Ci teneva così tanto a quella festa, e adesso la neve aveva rovinato ogni cosa! E' vero, aveva detto a Kurt di non voler fare niente di troppo pomposo e sofisticato, ma questo non significava certo che non fosse estremamente eccitato all'idea di organizzare un party a casa sua.  In effetti, Blaine non vedeva l'ora che arrivasse quella sera e adesso che le tutte le sue aspettative erano state così brutalmente stroncate, si sentiva con il morale decisamente a terra.

<< Hey, non fare così! >> gli disse Kurt, guardandolo con espressione intenerita << Dispiace tanto anche a me, soprattutto perchè abbiamo faticato tanto per questa festa, ma non è colpa tua; non possiamo farci niente, purtroppo. >>

Blaine fece una smorfia.

<< Sì, questo lo so. >> bubbolò << E' solo che ci tenevo un sacco a questa festa! >>

<< Non avevo capito che fosse così importante per te. >> gli disse Kurt, avvicinandosi a lui e mettendogli un braccio attorno alle spalle << Insomma, era ovvio che tu ci tenessi, ma non mi ero reso conto che significasse così tanto per te! >>

Blaine abbozzò un sorriso e abbassò timidamente lo sguardo.

<< Beh, sì..  >> farfugliò << Diciamo che non si tratta solo della festa, è che... >>

Si interruppe, arrossendo lievemente.

<< Lascia stare. >> mormorò << E' sciocco. >>

<< Oh, non può essere sciocco! >> esclamò Kurt, accarezzandogli dolcemente la schiena << E poi sai che puoi dirmi tutto, coraggio! >>

Blaine fece un ennesimo sospiro.

<< Ecco, io.. >> balbettò << Volevo solamente fare qualcosa con tutti i ragazzi del Glee! Speravo che in questo modo tutti quanti avrebbero capito che sono anche io un membro della squadra... che sono uno di voi, a tutti gli effetti! E' stupido, me ne rendo conto... ma volevo semplicemente sentirmi del tutto parte di questa realtà.>> 

Abbassò nuovamente lo sguardo vergognosamente, sempre più rosso in volto; sapeva di avere un'aria  incredibilmente patetica e aveva la sensazione che anche Kurt la pensasse allo stesso modo.

Ma Kurt sembrava di essere di tutt'altro parere.

<< Non devi vergognarti, tesoro. >> gli disse dolcemente, accarezzandogli il viso << Guarda che non è affatto una cosa stupida, al contrario! Non devi sentirti ridicolo, personalmente trovo che sia davvero bello che tu ti sia così tanto affezionato a tutti noi, anche se fai parte delle Nuove Direzioni da così poco tempo. >>

Blaine sollevò leggermente lo sguardo e sorrise.

<< Davvero? >> chiese, con una leggera punta di incertezza.

Kurt annuì con convinzione.

<< So quanto sia stato difficile per ta abbandonare i Warblers. >> aggiunse << E so anche che all'inizio non è stato facile sentirti del tutto a tuo agio con le Nuove Direzioni, ma adesso le cose sono cambiate; hanno imparato tutti ad accettarti e non hai certo bisogno di una festa per farti benvolere da tutti! Ormai i ragazzi ti conoscono bene, sanno che persona meravigliosa tu sia e ti vogliono tutti bene, dal primo all'ultimo! >>

Blaine sorrise: << Anche Santana? >>

<< Ha uno strano modo di dimostrarlo! >> rispose il controtenore ridacchiando << Ma sono certo che anche lei è affezionata a te! >>

Blaine sospirò beatamente e sorrise.

Chissà, forse Kurt aveva ragione; forse non aveva davvero bisogno di una festa per sapere di esser speciale per i suoi amici.

<< Non hai bisogno di una festa per essere speciale per i tuoi amici. >> disse Kurt, guardandolo dolcemente negli occhi << Tu lo sei e basta. >>

Blaine sorrise maggiormente e rivolse al suo ragazzo uno sguardo di pura adorazione.

<< Hai sempre le parole giuste per tirarmi su. >> disse << Ma come fai?! >>

Kurt fece spallucce e poi sogghignò.

<< Superpoteri da fidanzato. >> fu la sua risposta; poi si sporse verso Blaine e strofinò il naso contro il suo, prima di posare un tenero bacio sulle sue labbra <>

Blaine rivolse lui un sorrisetto impacciato e fece segno di sì con la testa.

<< Credo di sì. >> rispose a mezza voce << Però mi sento ancora un po' in colpa per te; in fin dei conti, tu ci tenevi così tanto alla perfetta riuscita di questa festa! >>

Kurt fece spallucce e poi sorrise.

<< Oh, non c'è nessun problema! >> lo rassicurò << Sai, tutto sommato avevi ragione tu: non abbiamo bisogno dei ragazzi per organizzare una festa grandiosa, bastiamo io e te! >>

Blaine sorrise dolcemente e guardò ancora una volta il suo ragazzo con adorazione.

<< Sai >> aggiunse Kurt, prendendogli la mano e stringendola fra le sue << Quest'anno è stato davvero importante per me; prima di conoscerti non sapevo che cosa volesse dire veramente essere felice, nè avevo idea di come ci si dovesse sentire ad essere davvero speciale per qualcuno. >>

Il volto di Blaine si illuminò.

<< Dici davvero? >> chiese << I..io.. >>

<< Sei stato tu il mio primo vero amico.>>  disse dolcemente Kurt << Prima ancora di innamorarmi di te, per me tu eri già la persona più importante e speciale del mondo! Mi sei stato accanto, mi hai aiutato ad avere fiducia in me, ad avere coraggio...mi sei stato vicino quando nessun altro sembrava rendersi conto di quanto mi sentissi solo e di quanto avessi bisogno di aiuto. >>

Blaine sorrise orgogliosamente.

<< Quindi non ti dispiace che tutti gli altri non ci siano? >> chiese, con fare allusivo.

Kurt sorrise maggiormente e intrecciò le sue dita con quelle di Blaine.

<< Sei l'unica persona con cui voglio trascorrere questa serata. >> mormorò << Non ho bisogno di altro. >>

Blaine rise beatamente e avvolse la vita di Kurt con le sue braccia, tirandolo gentilmente a sè.

<< Neanche io ho bisogno di altro. >> rispose in tono mellifluo << Tu sei tutto ciò che basta per rendermi felice. >>

Kurt gli gettò le braccia al collo e poggiò la fronte contro la sua.

<< Allora, sei pronto per dare inizio alla festa? >> chiese, strusciando il naso con quello di Blaine << Direi che non ha più molto senso aspettare! >>

Blaine si morse un labbro e poi sorrise felicemente.

<< Sì, hai ragione! >> concordò << Che la festa d'addio per il 2011 abbia finalmente inizio! >>
 
 


*
 
 

<< Kurt, spostati da lì...c'è la mia gamba sotto tutti quei cuscini! >>

<< Blaine, sono stanco! Giocare a "Just Dance 3" è molto faticoso, sai?! Ho bisogno di riposarmi. >>

Blaine storse il naso e poi si accoccolò fra le braccia del suo ragazzo, disteso assieme a lui sul divano; avevano trascorso una serata davvero intensa, facendo da soli tutto ciò che avevano in programma di fare assieme ai loro amici: per prima cosa avevano indossato i loro abiti eleganti - e Blaine aveva deciso di premiare Kurt per il suo innato senso dell'eleganza, costruendogli una piccola coccarda di cartapesta colorata, da appuntargli sulla giacca come riconoscimento - e poi avevano chiuso le finestre e abbassato tutte luci, riempiendo la casa di candele ed accendendo persino il camino, in modo tale da conferire a quella serata un'atmosfera decisamente più romantica.

Poi, dopo aver ascoltato per più di un'ora tutte le canzoni della playlist di Kurt - e aver ballato assieme quelle più lente e romantiche - i due si erano messi a tavola, cercando di mangiare più o meno tutto ciò che avevano preparato (ovviamente con scarsi risultati, ma riuscirono comunque a divorare gran parte della cena ) e dopo di che, si erano dedicati allo svago più assoluto: karaoke, lotta coi cuscini e con le palline di carta, partite a nascondino per tutta quella gigantesca casa, fino a ritrovarsi alle dieci di sera a giocare ai videogames, in attesa dello scoccare della mezzanotte.

Erano passatempi un tantino infantili, questo i due ragazzi dovevano riconoscerlo, ma andava benissimo così; in effetti, non avrebbero passato una serata altrettanto divertente e piacevole insieme ai loro amici, avrebbero finito semplicemente per ubriacarsi e dare di matto tutti assieme. Sarebbe stato divertente, senza ombra di dubbio, ma non abbastanza speciale; non sarebbe stato così bello e  intimo, come lo era stato per loro due quella sera.

Alla fine, entrambi non poterono che essere estremamente felici e soddisfatti del fatto che la neve avesse deciso di mandare all'aria tutti i loro programmi.

<< Beh, anche io ci ho giocato per tutto questo tempo! >> osservò Blaine, stringendosi fra le braccia del suo ragazzo << Eppure non sono così stanco! >>

<< Evidentemente non ti sei impegnato abbastanza! >> lo ammonì Kurt << Il che spiega perfettamente come mai io sia riuscito a batterti con tanta facilità! >>

Blaine fece un'ennesima smorfia - che Kurt non fu però in grado di vedere a causa della flebile luce che a malapena riusciva ad illuminare la stanza - e poi seppellì il viso nel petto del controtenore.

<< Che ora pensi che sia? >> domandò, la voce attutita dalla giacca di Kurt << Quanti minuti mancheranno a mezzanotte?! >>

Kurt cercò di rigirarsi, ma il corpo di Blaine così avvinghiato al suo glielo impedì.

<< Se tu mi dessi la possibilità di alzarmi potrei anche andare a controllare. >> bofonchiò << Ma credo che siamo vicini ormai, dovrebbe essere... hey! >>

In quel momento, quell'unico bagliore di luce che illuminava la stanza si spense di colpo e i due ragazzi si ritrovarono completamente al buio.

<< Che diavolo succede? >> domandò Blaine allarmato << E' tutto apposto?! >>

Kurt ridacchiò.

<< Certo che sì, scemo! >> rispose << E' solamente andata via la luce, credo! Con questo tempo, in effetti, mi domandavo quanto ancora ci sarebbe voluto prima che succedesse. >>

Blaine si aggrappò più forte al suo ragazzo.

<< Fermati, non te ne andare! >> lo implorò << Non mi lasciare qui da solo e al buio! >>

<< Blaine, guarda che non sei mica un bambino! >> replicò Kurt, con irritazione << Guarda che non vado tanto lontano, solo in camera tua a prendere un altro paio di candele . >>

<< No, Kurt...per favore! Non voglio che tu te ne vada! >>

<< Blaine, santo cielo! Ma quanti anni hai, quattro?! >>

Continuarono a discutere per diversi minuti, fino a che finalmente la luce non fece ritorno e i due ragazzi si ritrovarono nuovamente faccia a faccia, i visi talmente vicini che i loro nasi potevano toccarsi l'un l'altro.

<< Visto? >> disse Blaine, con un sorrisetto beffardo sulle labbra << Alla fine, non c'era alcun bisogno di prendere quelle candele! >>

Kurt lo fulminò con lo sguardo.

<< Sai di essere davvero insopportabile quando fai così?! >> disse, facendo una smorfia << Dai, adesso fammi alzare! >>

Blaine si staccò da lui di malavoglia e sbuffò, mentre il controtenore abbandonava la sua postazione sul divano e si dirigeva verso la credenza del salotto, sulla quale troneggiava un piccolo orologio d'antiquariato.

<< Oh, dannazione! >>  esclamò con disappunto << E' già passata mezzanotte! >>

<< Cosa? >> Blaine si alzò e lo raggiunse << Ma che stai dicendo? >>

Kurt mise il broncio e incrociò le braccia al petto.

<< Guarda! >> disse, indicando l'orologio << E' già mezzanotte e cinque! Ci siamo persi il Capodanno! >>

Blaine guardò il suo ragazzo curiosamente.

<< Ma che stai dicendo? Adesso è Capodanno! >> osservò.

Kurt sospirò tristemente.

<< Sì, è vero. >> rispose << Ma noi ci siamo persi il passaggio dall'anno vecchio al nuovo! Non abbiamo neanche fatto il brindisi! >>

Blaine sorrise dolcemente e mise un braccio attorno alle spalle del suo ragazzo.

<< Beh..possiamo farlo adesso se vuoi. >>  disse con voce morbida, accogliendolo interamente fra le sue braccia. 

Kurt ridacchiò, mentre Blaine strofinava il viso contro la sua giacca e gli solleticava il collo con i riccioli.

<< E' mezzanotte passata! >> ripetè il giovane Hummel << Un po' tardi per il brindisi, non credi? >>

Blaine sorrise e si strinse più forte nell'abbraccio.

<< Sai Kurt, questa è stata una serata davvero strana. >> disse con fare divertito << Non abbiamo fatto niente di tutto ciò che avevamo programmato, ci siamo fatti rovinare la festa dalla neve e non abbiamo neanche brindato a mezzanotte, come tutte le persone normali! Eppure, sono incredibilmente felice per come sono andate le cose questa sera. >>

Kurt lo guardò con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra.

<< Davvero? >> chiese, gettandogli le braccia al collo << Non sei affatto dispiaciuto per tutte le cose che sono andate storte? >>

<< Beh, non sono poi tante. >>  disse, facendo spallucce << E poi, sono stato talmente bene con te stasera, che non mi interessa minimamente di tutto il resto; neanche del brindisi mancato. >>

Kurt lo guardò dritto degli occhi e sorrise dolcemente.

<< Sai, Blaine.. questa è la cosa più dolce che potessi dirmi. >>  mormorò.

Blaine sorrise a sua volta e si mise ad accarezzare il viso del suo ragazzo con il dorso della mano.

<< E' la verità. >> rispose, scostandogli poi una piccola ciocca ribelle dalla fronte.

E lo era davvero, Blaine adesso non avvertiva più alcun tipo di delusione per come erano andate le cose e il semplice fatto che Kurt fosse lì con lui, in quel momento, era più che sufficiente per fargli dimenticare ogni spiacevole evento e renderlo semplicemente ed incondizionatamente felice.

Kurt si morse un labbro e abbassò timidamente lo sguardo, per poi rialzarlo e tornare a guardare il suo ragazzo dritto negli occhi, intensamente, come se in quella stanza - o meglio, al mondo - non esistesse nient'altro degno di essere guardato.

<< Allora.. >> ripetè Blaine, a bassa voce << Hai voglia di brindare adesso? >>

Kurt rispose con un sorrisetto malizioso e lentamente portò il giovane Anderson a sedersi sul divano, posizionandosi poi a cavalcioni su di lui, senza mai distogliere lo sguardo.

<< A dire il vero.. >> mormorò, con voce roca << Stavo pensando ad un altro modo per festeggiare come si deve l'arrivo del nuovo anno. >>

Blaine sogghignò e lasciò che il suo ragazzo andasse ad aprirgli ad uno ad uno tutti i bottoni della giacca, per poi sfilargliela e lasciarla scivolare a terra, il tutto con i suoi enormi occhi azzurri ancora puntati su di lui; il moro si leccò appetitosamente le labbra, afferrando Kurt per i fianchi.

<< Direi che è davvero un ottima idea. >> disse, infilando una mano sotto i vari strati di stoffa e accarezzando gentilmente la pelle morbida del controtenore << Molto meglio dello champagne. >>

Kurt rise e si dedicò all' apertura della camicia del moro, gettandola poi a terra assieme alla sua giacca e facendo così scorrere le sue dita lungo i suoi addominali scolpiti. Blaine rabbrividì e fece scendere la mano verso il sedere di Kurt, accarezzandolo da sopra il tessuto dei suoi pantaloni, mentre il giovane Hummel continuava a stuzzicare i muscoli del suo addome. Poi, molto lentamente, Kurt si alzò e fece distendere Blaine sul divano, aprendo anche i bottoni dei suoi pantaloni e sfilandoglieli con decisione, lasciandolo con indosso solamente un paio di boxer neri attillati.

Il ragazzo riccioluto - la cui erezione adesso stava iniziando a farsi visibile -  lo guardò con sguardo quasi implorante.

<< Kurt, hai tutti quegli strati addosso. >> piagnucolò << Non credo di poterlo sopportare ancora a  lungo. >>

Kurt fece un risolino e con accurata lentezza iniziò a sfilarsi ad uno ad uno tutti i vestiti, sotto lo sguardo deliziato e sempre più eccitato di Blaine; quando finalmente si ritrovò anche lui con solamente i boxer addosso, l'erezione di Blaine era ormai talmente evidente e pulsante da fargli quasi male.

Il giovane Anderson si lasciò sfuggire un lieve gemito, nel momento esatto in cui Kurt si posizionò sopra di lui, facendo scontrare le loro erezioni e protendendosi verso le sue labbra, per baciarle con veemenza; Blaine avvolse d'istinto la vita del controtenore con le sue braccia, facendo scorrere le mani lungo tutta la sua schiena, mentre le loro labbra si muovevano assieme e le loro lingue si tormentavano avidamente.

Continuarono a baciarsi per diversi minuti, accarezzandosi a vicenda, mordicchiandosi di tanto in tanto le labbra e strofinando i loro corpi l'uno all'altro, fino a che Kurt - in uno slancio di intraprendenza - non infilò una mano nei boxer di Blaine e afferrò gentilmente il suo membro, massaggiandolo delicamente, senza preoccuparsi di sfilare l'indumento. 

Blaine si staccò dalle labbra di Kurt e si avventò sul suo collo, ricoprendolo di baci e succhiando avidamente la sua pelle, mentre il ragazzo dagli occhi chiari continuava a muovere la mano, accellerando leggermente il ritmo; poi, senza smettere di lasciare segni violacei sulla pelle pallida del suo ragazzo, il giovane Anderson allungò anch'egli una mano verso il suo inguine, abbassandogli i boxer e avvolgendo il suo membro fra le dita, facendogli emettere così un flebile gemito.

<< Blaine.. >> ansimò Kurt, chiudendo gli occhi e tirando indietro la testa, mentre il moro risaliva con le labbra fino al suo orecchio, mordicchiandolo dolcemente << Oh, Blaine... >>

Blaine sorrise soddisfatto, continuando a muovere il polso avanti e indietro, stuzzicando il lobo del suo ragazzo con la lingua e con i denti, mentre questi lasciava andare la presa e liberava il suo membro, sfiorando appena appena il suo inguine con le dita. Kurt lasciò che Blaine continuasse a masturbarlo ancora per un po', prima di interromperlo e aiutarlo a disfarsi anche dell'ultimo indumento che ancora aveva indosso.

Poi si rialzò in piedi e si tolse i boxer, restando nudo a sua volta e guardando Blaine con sguardo colmo di lussuria. Blaine sussultò; non aveva mai visto Kurt così, non gli era mai sembrato che avesse così tanta voglia di lui, a tal punto da dargli un'aria quasi animalesca.

Non aveva idea di come sarebbero andate le cose, ma aveva la netta sensazione che avrebbero preso una piega decisamente interessante.

Kurt si avvicinò nuovamente a lui, guardandolo bramosamente, allungando una mano verso il suo inguine e facendo risalire lentamente le dita fino alle sue labbra; Blaine fece guizzare fuori la lingua e leccò i suoi polpastrelli, facendolo ridacchiare sommessamente. Poi il giovane Hummel si distese nuovamente sopra di lui e fece sfiorare le loro labbra, mentre Blaine si aggrappò istintivamente al suo sedere e lo spinse contro di lui, facendo scontrare ancora una volta le loro erezioni.

Kurt gemette e lo baciò voracemente, con così tanta veemenza da fargli quasi sanguinare il labbro; poi, quando decise che ne aveva ormai abbastaza, si staccò dalla bocca di Baine e fece scivolare le labbra lungo il suo collo, tracciando poi un percorso di piccoli baci, che lo condusse fino al suo inguine.

Blaine rabbrividì al contatto delle labbra morbide di Kurt con la sua eccitazione e chinò la testa all'indietro, mentre il giovane Hummel stuzzicava il suo glande con la lingua e i testicoli con le dita.  Il moro emise un ulteriore gemito e sollevò ripetutamente il bacino, come a voler incitare Kurt ad accogliere interamente il suo membro fra le labbra; ci volle un po' affinchè la sua richiesta venisse accolta, Kurt posò qualche piccolo bacio sulla sua erezione e poi la leccò per tutta la sua lunghezza, prima di decidersi finalmente ad inghiottirla del tutto, facendo così sussultare ancora una volta il giovane dagli occhi nocciola.

Blaine si morse energicamente il labbro inferiore, assecondando i movimenti delle labbra di Kurt con quelli del suo bacino, spingendolo ad andare più a fondo.

Ma Kurt aveva tutt'altre intenzioni.

<< Blaine.. >> mormorò il ragazzo dagli occhi chiari, liberando il pene di Blaine dalle sue labbra e guardandolo con quella solita espressione famelica << Ti voglio adesso. >>

Blaine deglutì; la voce di Kurt era più roca e sensuale che mai e gli fece letteralmente ribollire il sangue nelle vene per l'eccitazione.

<< Vado a prendere.. >>

<< No. >> lo zittì Kurt, mettendogli un dito sulle labbra << Faccio io; so dove sono. >>

Blaine sorrise maliziosamente e lasciò che Kurt andasse in camera sua a prendere la boccetta del lubrificante e i preservativi; non appena fece ritorno, il giovane Anderson si tirò su e allungò la mano verso la confezione del lubrificante, ma Kurt glielo impedì, retraendo immediatamete la mano.

<< A-aspetta. >> balbettò << Mi chiedevo se... beh, volevo solo... >>

Abbassò timidamente lo sguardo e Blaine lo guardò curiosamente; che cosa stava cercando di dire?! Che avesse improvvisamente cambiato idea e non volesse più farlo?! Beh, era un tantino troppo tardi per tirarsi indietro...che diavolo gli era preso?!

<< Blaine, vorrei farlo io. >> riuscì a dire Kurt, ancora con lo sguardo abbassato << Vorrei essere io ad essere dentro di te, se per te va bene. >>

A Blaine per poco non si fermò il cuore.

Era talmente abituato ad essere lui a prendere l'inziativa, che non si era mai preoccupato di immaginare il momento in cui sarebbe stato Kurt a desiderare di fare altrettanto; non credeva che sarebbe stato tanto emozionante sentirgli pronunciare quelle semplici parole, eppure in quel momento si sentiva come se le porte del Paradiso si fossero aperte dinnanzi a lui.

Non c'era niente al mondo che contasse abbastanza per lui, non più; come poteva esserci rimasto ancora qualcosa, quando vi era già Kurt, che in quel momento aveva deciso di donarsi a lui completamente, come non aveva mai fatto prima di allora?!

<< Kurt...dici davvero? >> domandò, ancora leggermente incredulo.

Kurt fece timidamente segno di sì con la testa.

<< Se non vuoi... >>

<< Kurt, non dirlo neanche per scherzo! >> lo interruppe Blaine, afferrando il suo mento e portandolo a guardare nuovamente verso di lui << Certo che lo voglio; lo voglio più che mai! E' solo che...beh, non me lo aspettavo! >>

Kurt sorrise dolcemente.

<< C'è sempre una prima volta, no? >> commentò allegramente.

Blaine fece segno di sì con la testa, accarezzandogli il viso con il dorso della mano.

<< Giusto. >> rispose con voce morbida << E poi, quale momento migliore per sperimentare cose nuove,  se non proprio il primo giorno dell'anno?! >>

Kurt rise e poi si sporse nuovamente verso Blaine per baciarlo, stavolta con dolcezza, senza chiedere troppo. In seguito, dopo aver fatto sdraiare il suo ragazzo sul divano, si spalmò una prima dose di lubrificante sulle mani e andò a stuzzicare timorosamente la sua apertura.

<< Va tutto bene? >> domandò Blaine, non potendo fare a meno di notare l'incertezza del ragazzo.

Kurt annuì.

<< Credo di sì. >> disse nervosamente << Ho solo paura di farti male. >>

Blaine sorrise e allargò leggermente le gambe.

<< Sai che cosa devi fare, giusto? >> disse << Hai letto un sacco di volte gli opuscoletti di tuo padre! >>

Kurt fece segno di sì con la testa; Blaine lo guardò dolcemente e sorrise di nuovo.

<< Non preoccuparti, allora. >> lo rassicurò << Segui il tuo istinto, andrà tutto bene. >>

Abbandonò la testa sul cuscino e sospirò profondamente, mentre Kurt infilava lentamente un primo dito untuoso dentro la sua apertura, muovendolo lentamente. Blaine si morse un labbro con forza; faceva male, molto male, ma non voleva che Kurt si spaventasse e che per questo motivo temesse di non essere in grado di proseguire, per cui cercò di trattenere qualsiasi esternazione sonora e si limitò a lasciargli continuare la sua operazione. 

Adesso le dita dentro di lui erano due, e si muovevano con cautela alla ricerca della sua prostata, procedendo per tentativi.

<< S-spostati appena un po'.. >> farfugliò Blaine con voce rotta, cercando di guidare Kurt << U-un altro po'...sì...più a sin...OH, Sì! >>

Stavolta non si preoccupò di trattenersi e si lasciò sfuggire un urlo decisamente acuto, sollevando ancora di più il bacino per permettere a Kurt di andare a toccare ancora quel punto tanto sensibile; il giovane Hummel continuò a muovere le dita, fino a che non capì che era arrivato il momento di fermarsi e allora si sfilò lentamente, afferrando di nuovo la confezione del lubrificante ed un preservativo.

Blaine lo guardò scartare attentamente la confezione del profilattico e poi srotolarlo con cura lungo la sua erezione, spalmandovi poi un'altra - forse un tantino eccessiva - dose di lubrificante; era nervoso, lo si vedeva molto bene: aveva chiaramente paura di far male a Blaine e per questo motivo stava cercando di fare ogni cosa con la massima attenzione e concentrazione.

Poi, una volta che Kurt fu pronto, il giovane Anderson scivolò sulla moquette e si puntellò sui gomiti, facendo lui segno di avvicinarsi; Kurt lo raggiunse a carponi e lo baciò dolcemente sulle labbra per qualche istante, prima di farlo distendere del tutto e posizionarsi sopra di lui. Blaine si morse vigorosamente il labbro inferiore, mentre il suo ragazzo guidava lentamente la sua eccitazione fra i suoi glutei e, con un gesto deciso, sprofondava dentro di lui, facendogli emettere così un gemito acuto.

Faceva male, molto male; più di quanto Blaine avesse mai potuto immaginare.

Ma quel dolore lancinante svanì praticamente in un istante, nel momento esatto in cui Kurt si protese nuovamente verso di lui e riprese a baciare dolcemente le sue labbra, afferrando entrambe le sue mani e stringendole forte; si sentiva del tutto completo adesso, e non vi era più alcun posto per il dolore.

Sapeva di avere ancora qualche istante prima che Kurt ricominciasse a muoversi, così cercò semplicemente di rilassarsi, intrecciando le dita con quelle di Kurt e continuando a baciare assiduamente le sue labbra; era una sensazione incredibile, gli sembrava quasi di poter toccare il cielo con un dito.

Si era domandato un sacco di volte che cosa provasse Kurt ogni volta che facevano l'amore, e adesso finalmente lo stava sperimentando sulla sua pelle.

Ed era una sensazione bellissima.

Aveva fatto l'amore con Kurt un sacco di volte, ed era sempre stato bellissimo; amava moltissimo il suo ragazzo e sapere di essere parte di lui, di essere la sua metà perfetta, lo faceva sempre sentire la persona più felice del mondo.

Ma stavolta era diverso; adesso c'era Kurt dentro di lui e per la prima volta Blaine aveva davvero la sensazione di appartenergli. Riusciva a sentirlo, sentiva ogni centimetro della sua pelle e ogni singola cellula del suo corpo.

Kurt era dappertutto.

Blaine agganciò le sue gambe alla vita del controtenore e lasciò la presa delle sue mani, avvolgendo le braccia attorno alle sue spalle e avvinghiandosi a lui più che potè; Kurt allora capì che poteva finalmente incominciare a muoversi e lo fece lentamente, senza troppa fretta, come se avesse paura che tutto potesse consumarsi troppo velocemente. Blaine si staccò dalle labbra morbide di Kurt e poggiò il mento sull'incavo della sua spalla, mentre questi continuava a spingere, aumentando notevolmente il ritmo del suo respiro.

Blaine emise un gemito più acuto e si strinse maggiormente a Kurt, portandolo così a dare ulteriore intensità alle sue spinte, alla ricerca di quel punto tanto sensibile dentro di lui.

Bastarono solo poche spinte, e a quel punto Blaine avvertì quell'inequivocabile sensazione di calore al ventre e il sangue ribollirgli nelle vene, segno che ormai l'orgasmo era incredibilmente vicino; affondò il viso fra i capelli di Kurt e lanciò un gemito soffocato, pronunciando a chiare lettere il nome del suo ragazzo.

Sentiva il cuore battergli all'impazzata, il fiato mancargli quasi del tutto, le lacrime appannargli lo sguardo e scivolare lentamente lungo le sue guance; sensazioni travolgenti, che mai prima di quel momento aveva provato assieme a Kurt, almeno non con simile intensità.

Si strinse più forte a Kurt, senza preoccuparsi di trattenere i singhiozzi, mentre con le ultime spinte anche il ragazzo dagli occhi chiari raggiungeva finalmente l'orgasmo, emettendo un lungo gemito acuto.

Si può amare una persona così tanto da sentire persino dolore?! Amarla con una tale intensità da avvertire una tremenda sensazione di oppressione al petto, amarla a tal punto da sentirsi morire solamente al pensiero di poterla perdere?!

Sì, Blaine credeva che fosse possibile; Kurt - ancora dentro di lui, con il suo corpo stretto a lui - non lasciava davvero alcun dubbio al riguardo.

Il giovane Hummel aspettò ancora un po' prima di sfilarsi del tutto, un po' perchè ancora doveva riprendere fiato e un po' perchè Blaine, ancora avvinghiato a lui, sembrava non volergliene dare alcun modo; sapeva che prima o poi avrebbe iniziato ad essere troppo doloroso, ma non gliene importava molto.

Voleva continuare a sentire Kurt dentro di lui, avrebbe voluto che fosse così per sempre.

<< Blaine.. >> mormorò Kurt poco dopo, avvicinando le labbra al suo orecchio << Credo che dovresti lasciarmi andare adesso. >>

Blaine fece una smorfia di disappunto, ma alla fine decise di lasciarlo andare; il dolore iniziava a farsi sentire ed era davvero troppo forte da sopportare.

Kurt uscì lentamente e si accasciò a terra, atterrando di schiena sulla moquette; aveva ancora bisogno di qualche istante per riprendere del tutto fiato, così Blaine approfittò di quel momento per gettarsi nuovamente fra le sue braccia, avvinghiandosi a lui con fare possessivo.

Kurt lo guardò e rise.

<< Dovremmo alzarci e darci una ripulita. >> disse, con un tono di voce che dimostrava chiaramente tutt'altre intenzioni.

Blaine sospirò e poggiò la testa sul petto del controtenore, sorridendo beatamente.

<< Non ancora. >> mormorò << Abbiamo tutto il tempo. >>

Non voleva lasciarlo andare, neanche per pochi minuti; se fosse stato possibile, sarebbe rimasto così accoccolato fra le sue braccia per tutta la vita.

Kurt sospirò a sua volta e ridacchiò, avvolgendo interamente Blaine fra le sue braccia e arrendendosi a lui.

<< Felice anno nuovo, Blaine. >> disse, posando un tenero bacio sulle sue tempie.

Il sorriso sul volto di Blaine si ampliò e il moro chiuse gli occhi, emettendo un ennesimo sospiro.

<< Felice anno nuovo, amore mio. >> disse di rimando, strofinando il viso contro il petto di Kurt e lasciandovi un lieve bacio.

Ne era ormai del tutto sicuro: quello sarebbe stato decisamente un felicissimo anno.

In fin dei conti, con uno come Kurt al suo fianco, le cose non sarebbero potute andare diversamente.







N.d.A: * Il Capodanno Cinese cade ovviamente in un periodo dell'anno diverso dal nostro; se siete curiosi e non avete idea di cosa stia dicendo, qui trovate tutte le informazioni che vi occorrono: http://it.wikipedia.org/wiki/Capodanno_cinese  

Salve a tutti! Allora....vi chiedo davvero scusa per il ritardo, ma dovendo portare avanti anche l'altra long e avendo un esame da preparare ho avuto poco tempo da dedicare a questo capitolo, e per tal ragione sono riuscita ad aggiornare soltanto adesso. Prometto che cercherò di essere più celere prossimamente...per fortuna che questa fan fiction va di settimana in settimana (più vari maledettissimi hiatus!). In effetti, questo capitolo sarebbe un extra...ma mi piaceva un sacco l'idea di scrivere un capitoletto sul Capodanno Klaine. :)

All'inizio volevo che fosse una bella festa con tutti i ragazzi, qualcosa di davvero delirante...però poi mi sono detta: perchè non rovinare tutto e lasciare solamente Kurt e Blaine a festeggiare?! xD E poi, così ho finalmente avuto l'occasione di sperimentare un Kurt attivo, che non mi dispiace affatto e che, quasi quasi, potrei anche decidere di riproporre! xD

Beh, che altro dire...  al prossimo capitolo! :)

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** I will never be the same, without you ***


NOTE PRIMA DELLA LETTURA: Consiglio l'ascolto di questa canzone, che mi ha accompagnato per gran parte della scrittura: http://www.youtube.com/watch?v=oWnzBH1Ytew




Era trascorsa quasi una settimana dall'inizio della scuola, dopo le vacanze di Natale, e al liceo McKinley la vita aveva ricominciato a scorrere come sempre, fra compiti in classe, noiosissime lezioni, laboratori e attività pomeridiane; ovviamente anche il Glee Club aveva ripreso le sue attività abituali, e i ragazzi avevano incominciato a prepararsi seriamente per le gare Regionali.

Beh, più o meno seriamente.

A dire il vero, le Nuove Direzioni credevano che fosse ancora troppo presto per iniziare a preoccuparsi davvero per le Regionali, così si erano semplicemente presi un po' di tempo per rilassarsi e distrarsi un po' con la loro musica.  Ovviamente il professor Shuester non approvava la loro totale mancanza di iniziativa, ma i ragazzi non se ne preoccupavano minimamente; del resto, anche il loro direttore sembrava avere la testa da tutt'altra parte ultimamente e, inoltre, il fatto che adesso le Nuove Direzioni fossero nuovamente riunite giocava indubbiamente a loro favore.

Tutti quanti sapevano che le Regionali non sarebbero state una passeggiata, ma non ne erano minimamente spaventati; alle Provinciali avevano dimostrato di essere davvero un'ottima squadra, ed erano certi che anche questa volta non sarebbero stati da meno.

Senza contare che, finalmente, le Nuove Direzioni avevano smesso di prendersela continuamente con Blaine e avevano incominciato a trattarlo con un po' più di rispetto, cosa che il giovane Anderson apprezzava davvero moltissimo; ormai frequentava il liceo McKinley da diverso tempo e anche se non poteva certo pretendere dai suoi nuovi compagni lo stesso tipo di trattamento che era abituato a ricevere alla Dalton, era comunque contento di non venire più ignorato o bistrattato dai suoi stessi compagni, e di essere considerato come uno di squadra e non come un estraneo.  

Certo, ancora non si sentiva propriamente come uno di famiglia...me era sempre molto meglio che niente!

<< Ragazzi, ma avete visto quanto si sono accorciate le gonne delle Cheerios, quest'anno ?! E' incredibile, non credevo proprio di poter adorare quelle uniformi più di quanto già non facessi! >>

Blaine fece una smorfia, mentre tutti gli altri ragazzi del Glee si misero a ridere maliziosamente; era un mercoledì pomeriggio, mancava più di un'ora all'inizio delle prove e dal momento che le lezioni pomeridiane erano state sospese a causa di un assemblea dei docenti, l'intera componente maschile del coro - escluso Kurt, che aveva preferito trascorrere un po' di tempo assieme alle ragazze - aveva deciso di accamparsi nei pressi del campo da football, con l'intento di scambiarsi - testuali parole di Puckerman - " un po' di confidenze fra uomini ".

Naturalmente Blaine avrebbe dovuto intuire il significato di quell'espressione, ossia " Parlare ininterrottamente di ragazze e confrontare le proprie esperienze (sessuali e non ) con il genere femminile"; niente di cui il giovane Anderson avesse una benchè minima idea.

<< Puck, possibile che tu sia così ossessionato dal sesso?! >> disse Mike, continuando a ridacchiare << Lo sai che la tua potrebbe essere una malattia?! Hai mai pensato di rivolgerti ad uno specialista e curarti?! >>

<< Curarmi?! >> replicò Puck in tono inorridito, sollevando il sopracciglio sinistro << Per quale motivo dovrei farlo?! Il sesso non è una malattia, Chang: è la cura a tutti i mali del mondo! >>

A quel punto, anche Blaine si mise a ridere, non potendo che essere assolutamente d'accordo con le parole del suo amico; in fin dei conti, poteva non sapere niente riguardo al sesso eterosessuale, ma non si poteva certo dire che non fosse un esperto di sesso in generale.

E naturalmente, la sua reazione non passò minimamente inosservata agli occhi di Puck.

<< Che hai da ridere, Anderson?! >> esclamò il ragazzo, rivolgendo a Blaine uno dei suoi soliti sorrisetti sghembi << Vorresti per caso farmi credere che dietro a quell'innocente sguardo da cucciolotto inesperto si nasconde un ragazzo dagli ormoni in subbuglio?! >>

 Blaine fece una smorfia.

" Cucciolotto inesperto?! Solo perchè tu sei uno stallone Puckerman, questo non significa che tutti gli altri debbano essere dei bambinetti appena usciti dal giardino d'infanzia! " pensò.

Tuttavia si limitò semplicemente a rispondere, piuttosto distrattamente: << Io non ho detto niente! >>

<< Sì, ma le tue risatine erano particolarmente eloquenti! >> s'intromise Artie << A quanto pare il mio discorsetto persuasivo prima di "West Side Story" è servito davvero a molto! >>

<< Che discorsetto persuasivo?! >> domandò sospettosamente Finn, lanciando a Blaine uno sguardo truce << Di che cosa sta parlando, Blaine?! >>

<< Ma è ovvio, Finn! >> rispose prontamente Sam << A quanto pare anche Blaine è un esperto di sesso! Magari non hai livelli di Puckerman, ma decisamente neanche ai tuoi. >> 

<< Cos....ma come ti pemetti?! >> 

Blaine avrebbe voluto sprofondare.

Si sarebbe volentieri risparmiato una simile conversazione, soprattutto avrebbe fatto volentieri a meno della presenza di Finn; insomma, non poteva certo raccontare anche a lui come era stata la sua prima volta con Kurt, nè rivelare che dopo le iniziali titubanze i due avevano preso a farlo non meno di tre volte a settimana, nè tantomeno dirgli che Kurt aveva ormai acquisito abbastanza sicurezza da permettergli di essere lui stesso a prendere l'iniziativa. 

Il ragazzo riccioluto guardò il giovane Hudson - che in quel momento aveva un'aria particolarmente accigliata e stava cercando di convincere Sam che le sue dignitosissime tre volte al mese con Rachel non significavano affatto mancanza di esperienza - e deglutì; no, non sarebbe stata affatto una buona idea mettersi a parlare di sesso proprio con lui.

Non se avesse deciso di arrivare vivo alla fine della giornata.

<< Insomma, perchè continuate tutti a sfottermi?! >> sbraitò Finn, guardando tutti i suoi amici con espressione indispettita << Non è carino da parte vostra, soprattutto adesso che io e Rachel abbiamo... sì, insomma...adesso che finalmente anche noi due... oh, avete capito! >>

I ragazzi - Blaine compreso - scoppiarono a ridere e Finn mise il broncio.

<< Non siete divertenti. >> bofonchiò questi << Come se poi voi aveste tutta questa esperienza! Insomma, a parte Puck che si è fatto praticamente tutte le ragazze della scuola, non è mi pare di essere circondato da un branco di Casanova! >>

<< Beh, io ho avuto un paio di ragazze in Irlanda. >> intervenne Rory, per la prima volta dall'inizio di quella conversazione << Abbiamo avuto i nostri momenti di intimità...diciamo che non sono per niente estraneo al sesso! >>

Finn puntò poi il suo sguardo su Puck, che alzò le braccia a mezz'aria.

<< Non chiedermi di elencarti tutte le donne con cui sono stato, amico! >> disse << Potrei non finire mai! >>

<< E già che ci sei, evita di fare la domanda anche a me. >> fece eco Artie, con sguardo abbacchiato << Non lo faccio da così tanto tempo che mi domando se si faccia ancora nello stesso modo! >>

<< Beh, non credo che siano cambiate molte cose da allora! >> osservò Mike, ridacchiando << E comunque neanche la mia lista è molto lunga, praticamente si esaurisce con Tina! Però siamo parecchio attivi, insomma... ci diamo abbastanza da fare! >>

Blaine sghignazzò sommessamente, ma si zittì di colpo nel momento esatto in cui Finn posò lo sguardo su di lui, con fare inquisitorio.

<< E tu?! >> chiese minacciosamente << Vogliamo parlare delle tue esperienze?! >> 

<< Già, raccontaci! >> intevenne Puck maliziosamente << Insomma, mi incuriosisce conoscere le dinamiche del sesso gay! >>

<< Scherzi?! >>  replicò Artie, facendo una smorfia << Senza offesa per Blaine, ma non sono del tutto sicuro di voler conoscere i dettagli! >>

<< Ecco, appunto! >> esclamò Blaine nervosamente << E credimi Finn, neanche tu vuoi conoscerli! >>

Finn fece una smorfia - borbottano qualcosa che Blaine identificò come un " il mio povero fratellino! " -  e poi si voltò verso Sam, guardandolo curiosamente e in silenzio, come se si aspettasse un suo intervento da un momento all'altro; il biondo, tuttavia, sembrava non comprendere la ragione di tutta quell' aspettativa nei suoi confronti.

<< Che c'è?! >> domandò confusamente << Perchè mi guardate così?! >>

Finn sorrise maliziosamente e anche tutti gli altri si voltarono verso il giovane Evans, in attesa del suo racconto; ma Sam continuava a non capire che cosa volessero da lui i suoi amici.

<< Allora?! >> esclamò ansiosamente il ragazzo < Mi state speventanto! Che cosa volete?! >>

<< Eddai Sam, ma come fai ad essere così tardo?! >>  sbraitò Puck, storcendo il naso << Abbiamo parlato tutti delle nostre esperienze, adesso vogliamo che tu ci racconti le tue! >>

<< Su Sam, raccontaci! >>  insistette Finn << Altrimenti Puck insisterò affinchè Blaine ci dia qualche spiegazione dettagliata sul sesso gay e, onestamente, non muoio dalla voglia di ascoltare gli insegnamenti dell'Hobbit! >>

Tutti quanti scoppiarono a ridere, ad eccezione di Blaine, che mise su una specie di broncio e lanciò a Finn un'occhiata omicida; Sam arrossì leggermente e poi si lasciò andare ad un sospiro rassegnato, passandosi una mano fra i capelli e sorridendo con compiacimento.

<< E va bene... che cosa volete sapere?! >>

<< Beh, mi pare ovvio! >> rispose Puck, avvicinandosi a lui << Vogliamo sapere con quante ragazze lo hai fatto! E mi raccomando, non essere timido! >>

<< E tu non essere inopportuno, Puckerman! >> lo ammonì Mike, per poi rivolgersi gentilmente a Sam << Non preoccuparti, non vogliamo ogni singolo dettaglio. >>

<< Beh, anche perchè non c'è molto da raccontare. >> rispose il biondo ridendo << Insomma, lo scorso anno con Quinn non mi sono spinto molto in là - e tutti sappiamo come sono andate a finire le cose fra di noi..  >>

Blaine fece segno di sì con la testa; ovviamente anche lui lo sapeva, all'epoca Kurt non faceva che tenerlo in costante aggiornamento su ogni singola vicenda che avveniva al McKinley, senza tralasciare neanche un minimo dettaglio. Ripensandoci adesso, forse non era esattamente un bene che anche lui fosse al corrente di tutte quelle faccende tanto personali; ma in fin dei conti, Sam non sembrava affatto lamentarsene.

<< In effetti, non sono messo molto meglio di voi altri. >> disse Sam, sorridendo dolcemente << Direi che Puckerman rimane ancora lo stallone numero uno di tutto il liceo McKinley! >>

<< Beh, ma tu non sei stato solamente con Quinn! >> fece lui notare Artie << Dopo di lei c'è stata Santana...e non dirmi che con lei non ti sei mai dato da fare! >>

Blaine non riuscì a trattenere una risatina: la giovane ispanica era famosa per essere una delle ragazze più sexy e più "sessualmente esperte" del McKinley e prima ancora del suo coming out, buona parte dei ragazzi della scuola - inclusi Puckerman e, sebbene per una sola volta, Finn -  aveva avuto il piacere di sperimentarlo sulla propria pelle; era piuttosto difficile immaginare che con lei Sam fosse andato in bianco, come aveva fatto con Quinn.

<< Sì, beh.. >> disse Sam, con una punta di orgoglio << Diciamo che non passavamo il tempo a giocare a scarabeo, non so se mi spiego! >>

<< Hey, che c'è di male a giocare a scarabeo con la propria ragazza?! >> protestò Finn, piuttosto risentito << Io e Rachel lo facevamo spesso! >>

<< E ti chiedi anche perchè tu ci abbia messo così tanto tempo a fartela?! >> gli rispose Puck, facendo una smorfia << Amico, io ti voglio bene...ma devi ammettere di non essere esattamente una delle persone più sessualmente interessanti della scuola! Insomma, se fossi una ragazza preferirei andare a letto con Sam... o magari con Blaine! >>

<< Beh, ma non stavamo parlando di Sam?! >> intervenne immediatamente Blaine, guardando verso Finn, il quale sembrava sul punto di esplodere dalla rabbia << Coraggio Sam, vai avanti...a nessuno interessano le disquisizioni di Puckerman ! >>

" E io sono troppo giovane per morire! " aggiunse mentalmente.

Il giovane Evans sospirò profondamente e sorrise.

<< Beh, non c'è molto altro da dire. >> sentenziò << Insomma, dopo Santana c'è stata solo.. >>

<< Dai Sam, a noi puoi dirlo! >> lo interruppe Artie, guardandolo con sguardo allusivo << Tanto non è più un segreto ormai, sappiamo che durante l'estate sei stato con Mercedes! >>

Sam diventò rosso di colpo e incominciò a balbettare.

<< Ecco, io...insomma... ma come diavolo fate a sapere che... >>

<< Eddai, Sam! >> esclamò Mike, ridendo << Credevi davvero che noi non sapessimo di te e Mercedes?! Andiamo, lo sa tutta la scuola! >> 

Sam a quel punto impallidì; era evidente che non si aspettasse affatto una simile rivelazione, probabilmente era davvero convinto del fatto che nessuno fosse a conoscenza della sua - non troppo - segreta relazione con Mercedes.

<< Tutta la scuola?! >> chiese << Oh, accidenti....e dire che io e Mercedes siamo stati così attenti! >>

<< Beh, a quanto pare non così tanto. >> echeggiò Artie, facendo spallucce << Comunque, tutto questo non ha importanza; allora, ci vuoi raccontare?! >>

Sam roteò gli occhi e poi si decise finalmente a vuotare il sacco.

<< Allora...da dove comincio...io e Mercedes abbiamo iniziato a frequentarci dopo il ballo della scuola. >> raccontò << E' successo tutto per caso: quella sera abbiamo ballato e chiacchierato a lungo e abbiamo deciso che sarebbe stato...beh, interessante provare ad approfondire la nostra conoscenza! Abbiamo iniziato ad uscire assieme più o meno tutti i week end... e beh, potete immaginare! Stavamo già assieme quando siamo andati a New York per le Nazionali. >>

<< Però poi vi siete lasciati! >> lo interruppe Rory, beccandosi in cambio un patta in testa da parte di Puckerman << Hey, fa male! >>

<< Beh, anche a lui avrà fatto male! >> replicò l'ebreo << Sei davvero un insensibile, Rory! >>

<< Oh, non fa niente! >> rispose Sam, piuttosto serenamente << Non mi importa di quella specie di buldozer con cui sta, sono certo che riuscirò a riconquistarla senza problemi! Beh, magari non proprio senza problemi...ma alla fine tormerà da me, ne sono sicuro! >>

Blaine sorrise gentilmente.

<< Ti vedo molto determinato, Sam! >> disse con voce morbida << Allora ci tieni davvero a lei! >>

<< Vuoi scherzare?! >> replicò il biondo << Ci tengo da morire! Non si è trattato solo di una storia estiva, io mi sono davvero innamorato di lei! >>

Blaine sospirò profondamente, uno sguardo sognante negli occhi; per quanto fosse un ragazzo, preferiva indubbiamente il romanticismo alle sbruffonate dei suoi compagni. Puck guardò il giovane Anderson e fece una smorfia.

<< Oddio, no! >> sbraitò << Adesso non ci metteremo a raccontarci favolette romantiche come un branco di ragazzine?! Non è di questo che parlano i veri uomini! >>

<< I veri uomini non si innamorano, Puckerman?! >> replicò Mike, storcendo il naso << Che diamine ti prende amico, una volta eri un po' più malleabile! >>

Puck mise su una specie di broncio.

<< Lasciamo perdere, per favore. >> bubbolò << Dopo quello che mi ha fatto passare Shelby, non voglio più pensare alle donne per un bel po' di tempo! Beh, non voglio pensarci dopo essermele fatte almeno una volta! >>

Blaine rivolse al ragazzo un sorrisetto contrito e gli diede una leggera pacca sulla spalla, in sengo di conforto.

<< Non preoccuparti, Sam. >> gli disse << Non sono solamente le donne a creare problemi, te lo posso garantire! >>

<< Le cose non vanno bene fra te e Kurt?! >> domandò immediatamente Finn, in tono di accusa << Per caso avete litigato?! >>

Blaine fece un sospiro esasperato.

<< Accidenti Finn, la vuoi smettere di darmi sempre addosso?! >> protestò << Io e Kurt non abbiamo litigato, va tutto a meraviglia! Sto soltando dicendo che non sono solo le donne quelle che creano problemi; quando si arrabbia Kurt diventa peggio di una ragazza con il ciclo, credo che tu stesso possa confermarmelo! >>

A quel punto, Finn rabbrividì.

<< Oh, sì... te lo confermo eccome! >> rispose << Certe volte mi fa davvero paura! >>

I ragazzi ridacchiarono alle loro spalle.

<< Non oso immaginare quanto possa diventare pericoloso Kurt quando si arrabbia! >> commentò Rory, con fare divertito.

<< Oh, non è un bello spettacolo. >> rispose Artie << Una volta arrivai a scuola con un maglioncino a righe marroni e arancioni, e quando mi vide gli venne letteralmente un colpo; per un pelo non mi divorò vivo, mi disse che era un vero e proprio attentato alla moda! >>

Blaine scoppiò a ridere; sì, quel genere di reazione era decisamente tipica di Kurt.

<< Mi spiegate come abbiamo fatto a passare dal sesso al fidanzato isterico di Blaine?! >> domandò Puck, sbuffando sonoramente << Io voglio continuare ad ascoltare il racconto di Sam! >>

<< Che altro vuoi sapere?! >> replicò il biondo << Vi ho già detto tutto quanto! >>

<< Stai scherzando, Sam?! Hai tutta un'estate intera da raccontarci! Dai, abbiamo ancora un sacco di tempo...vuota il sacco! >>

<< Si, infatti! Dai Sam, dicci tutto quanto! >>

Sam si lasciò pregare ancora per qualche istante, ma alla fine si decise ad assecondare la richiesta dei suoi amici; a dire il vero, Blaine aveva la netta sensazione che la sua fosse semplicemente una timidezza apparente e che dentro di sè morisse letteralmente dalla voglia di raccontare ogni cosa. Beh, in fin dei conti era una cosa normale per un ragazzo; chissà, forse anche Blaine non avrebbe avuto alcun problema a parlare ai suoi amici delle sue esperienze con Kurt, se Finn non fosse stato presente.

Il racconto di Sam andò avanti per diversi minuti - e anche se tutti quanti lo implorarono a scendere nei dettagli, il giovane Evans cercò di essere il più sintetico possibile - fino a che non arrivò per i ragazzi l'ora di recarsi alle prove del Glee Club; il gruppetto si allontanò in direzione dell'aula canto, ma Blaine - prima di seguire tutti gli altri - indugiò per qualche istante, attirando l'attenzione di Sam e prendendolo da parte per un attimo.

<< Hey, Sam.. posso dirti una cosa? >>

Il giovane Evans annuì, rivolgendo lui un sorrisetto cortese.

<< Ascolta... noi non ci conosciamo da molto tempo, ma ci tenevo a dirti che... >> farfugliò il moro << Beh, ecco... io faccio il tifo per te! Con Mercedes, intendo...spero che tu riesca a riconquistarla! >>

Sam sorrise maggiormente, dando a Blaine un'affettuosa pacca sulla spalla.

<< Ti ringrazio, Blaine! >> esclamò, guardandolo con espressione di riconoscenza << Sono molto determinato, intendo riprendermela a tutti i costi! Lo so che pensa ancora a me: quello che c'è stato fra di noi ha significato molto per entrambi, non posso credere che abbia cancellato tutto, soprattutto non posso credere che quella specie di bestia con cui esce adesso sia più importante di quanto lo sono stato io! >>

Blaine inarcò un sopracciglio; non conosceva Sam da molto tempo, ma trovava che fosse davvero un bravo ragazzo e - sebbene avessero avuto i loro momenti di incomprensione - aveva molta stima di lui, lo riteneva indubbiamente molto più interessante e piacevole del nuovo ragazzo di Mercedes. Naturalmente non conosceva bene neanche quel tizio - sapeva solo che il suo nome era Shane - ma da quel poco che aveva avuto modo di constatare, non gli sembrava affatto adatto a Mercedes: era arrogante, spocchioso, possessivo ed egoista, decisamente quel genere di persona da cui è molto meglio stare alla larga.

E non era il solo a pensarla in questo modo; a giudicare dai commenti acidi e sprezzanti di Kurt, anche gli altri membri del Glee Club erano del suo stesso parere,nessuno escluso. L'unica che sembrava non esserci ancora arrivata, era proprio Mercedes.

<< Sono certo che ci riuscirai! >>  disse Blaine, con convinzione << Insomma, tu sei molto meglio di Shane, vedrai che presto anche Mercedes se ne renderà conto! >>

<< Oh, ne sono sicuro! >> replicò Sam, con un sorrisetto sornione sulle labbra << Ho già elaborato un piano, è solamente questione di tempo! >>

Blaine sorrise nuovamente.

<< Beh, buona fortuna! >> esclamò << Ora credo che sia il caso di raggiungere gli altri, non vogliamo certo arrivare in ritardo alle prove del Glee! >>

<< Giusto. >> assentì Sam << Al professor Shuester non piace aspettare! >>

Rivolse a Blaine un altro sorriso e poi i due si incamminarono verso l'aula canto, a passo svelto per non arrivare troppo tardi; poi, ad un tratto, Sam si voltò nuovamente verso Blaine e disse :
<< Comunque grazie, Blaine; apprezzo davvero molto il tuo sostegno. >>

<< Oh, figurati! >> gli disse Blaine, con voce morbida << In fondo è a questo che servono gli amici! Perchè... noi due siamo amici, giusto?! >>

Sam rimase per un istante in silenzio, poi rivolse a Blaine un enorme amichevole sorriso e rispose: << Sì,  beh... immagino di sì! >>

Blaine sorrise con soddisfazione e poi sospirò beatamente.

Amici... aveva davvero degli amici al McKinley?! Allora forse le cose sarebbero cambiate davvero, prima o poi;  non sarebbe più stato solamente " Blaine, il ragazzo di Kurt", ma semplicemente Blaine: sè stesso, un ragazzo con una sua storia, un suo passato alle spalle, i suoi sogni e le sue  speranze per il futuro. Non era soltanto un accessorio di Kurt, e forse adesso i suoi compagni stavano iniziando veramente a rendersene conto. 

Blaine rivolse un ultimo sguardo sorridente a Sam e poi, con quel piacevole pensiero in testa e quell'espressione felice dipinta sul volto, raggiunse assieme a lui tutti i loro compagni in aula canto.
 
 
 


*
 
 
 

<< Blaine... hey, Blaine! >>

Blaine si voltò di scatto; la lezione era appena finita e mentre tutti gli altri se ne erano già andati, lui era rimasto fermo sulla porta, ad aspettare che Kurt finisse di parlare con Finn e Rachel, di chissà quale misterioso argomento del quale lui non poteva essere messo al corrente.

<< Hey, era ora! >> esclamò il giovane Anderson, non appena il suo ragazzo si avvicinò nuovamente a lui << Ma di che razza di segreti di stato stavate parlando?! >>

Kurt rise.

<< Tranquillo tesoro, niente che tu non possa sapere. >> rispose << Stavamo solo pensando di organizzare una festa a sorpresa per il professor Shuester e la signorina Pillsbury, per celebrare il loro fidanzamento. >>

<< Oh, mi sembra un'ottima idea! >> approvò Blaine allegramente << Sperando che la signorina Pillsbury accetti! >>

<< Vuoi scherzare?! >> ribattè immediatamente Kurt << E' ovvio che accetterà, è letteralmente persa del professore! Scommetto quello che vuoi che entro una settimana porterà già il suo bell'anello al dito. >>

Blaine sorrise ampiamente.

Era stata una lezione davvero particolare, il professor Shuester aveva rivelato ai suoi studenti le sue intenzioni di chiedere alla signorina Pillsbury di sposarlo e aveva chiesto il loro aiuto per organizzare qualcosa di veramente speciale per la sua proposta; avevano trascorso praticamente tutto il tempo a fantasticare sul matrimonio e a lanciare proposte senza nè capo nè coda, senza riuscire così a concludere niente di concreto e vedendosi costretti a rimandare la discussione alla seduta seguente.

<< Comunque, non stavamo parlando solo di questo. >> aggiunse Kurt, prendendo Blaine sottobraccio e trascinandolo fuori dall'aula << Pensavamo di organizzare una serata a quattro venerdì sera, da Breadstix...e ovviamente tu sei incluso nell'invito! >>

Blaine rimase in silenzio per qualche secondo, prima di rispondere; venerdì sera...improvvisamente realizzò.

<< Oh, venerdì sera! >> esclamò, battendosi una mano sulla fronte << Kurt, io...avevo promesso ai ragazzi che mi sarei visto con loro! Thad ha organizzato una serata a casa sua, visto che non ci vediamo da un sacco di tempo; ci saranno anche Flint, Trent, Nick e Jeff..proprio come ai vecchi tempi. >>

Kurt si adombrò e abbassò lo sguardo.

<< Oh. >> mormorò, con voce atona.

<< N- non ci sarà Sebastian! >> si affrettò a rassicurarlo Blaine, credendo che fosse quella la ragione del suo incupimento << Thad me lo ha assicurato, saremo solamente noi! >>

<< Sì, ci credo. >> rispose frettolosamente << E' solo che... beh, sarebbe stato bello passare una serata tutti e quattro assieme. >>

Il moro si morse un labbro e guardò Kurt con espressione contrita; si sentiva estremamente in colpa, si vedeva molto chiaramente quanto il suo ragazzo ci tenesse a quell'uscita di gruppo, e forse Blaine avrebbe dovuto rinunciare alla sua serata con i ragazzi e uscire con Kurt, Finn e Rachel.  

<< Beh, ma io...posso anche rimandare. >>  farfugliò Blaine, con un leggero imbarazzo << Magari dico ai ragazzi che ho un impegno che non posso assolutamente disdire ed esco con voi! Posso uscire un' altra volta con i Warblers, non è la fine del mondo se.. >>

<< Blaine, non dire sciocchezze! >> lo interruppe immediatamente Kurt << Non puoi rinunciare a questa serata, credi che non sappia quanto significhi per te?! Usciremo con Finn e Rachel un'altra volta, non ti preoccupare! Anzi, forse io potrei andare lo stesso a cena con Finn e Rachel...non credo che mi farebbero fare da terzo incomodo, in fondo sono mio fratello e la mia migliore amica! >>

<< Oh, ma ne sei certo?! >> insistette Blaine << Guarda che posso davvero rinunciare alla mia serata con i ragazzi! >>

Guardò Kurt con la sua tipica espressione da cucciolo, uno sguardo quasi implorante; sì, ci teneva tanto a vedere i suoi amici Warblers, era da tanto tempo che non trascorrevano una serata assieme come ai vecchi tempi! Sentiva molto la loro mancanza, ma Kurt era il suo ragazzo e Blaine era assolutamente disposto a rinunciare a qualcosa a cui teneva, pur di renderlo felice.

 Ma Kurt, a quanto pare, non si poneva assolutamente questo problema.

<< Blaine, ascoltami. >> disse il giovane Hummel << Non devi rinunciare a niente, non sarebbe affatto giusto! Starò bene anche senza di te, non temere.  >>

Blaie storse il naso: << Sei sicuro?! >>

Kurt sospirò con fare esasperato e poi sorrise.

<< Ne sono sicuro. >> confermò << Ora la smetterai di guardarmi con quella faccia da boxer depresso?! >>

Blaine scoppiò a ridere.

Era incredibile come Kurt riuscisse sempre a stupirlo, dandogli ogni giorno un ulteriore motivo per cui amarlo; il giovane Anderson si meravigliava continuamente di questa dote del suo ragazzo, ma forse era proprio questo che lo rendeva tanto perfetto ai suoi occhi, forse era questa la vera ragione per cui era così perdutamente innamorato di lui.

<< Promesso. >> rispose Blaine, afferrando le entrambe le mani di Kurt e mettendosi a giocherellare con le sue dita << Però sabato sera io e te usciamo assieme, d'accordo?! >>

<< Da soli? >> domandò Kurt, sorridendo maliziosamente.

Blaine fece segno di sì con la testa, intrecciò le sue dita con quelle del controtenore e lo avvicinò dolcemente a sè, approfittando del fatto che in quel momento non ci fosse nessuno ; Kurt ridacchiò e strofinò il naso con quello del moro, poggiando poi la fronte contro la sua.

<< Direi che è un'ottima idea. >> mormorò << Ho proprio bisogno di stare un po' da solo con te. >>

Blaine sorrise e avvolse la vita di Kurt con le braccia, colmando ulteriormente la distanza fra i loro corpi.

<< Sbaglio, o siamo particolarmente affettuosi oggi? >> disse con voce morbida, guardando Kurt dritto negli occhi << Che ti prende, eh?! >>

Kurt fece spallucce.

<< E chi lo sa! >> rispose con fare divertito << Credo sia a causa di quest' atmosfera romantica che si respira oggi; insomma, tutta questa faccenda del matrimonio... immagino che abbia avuto una certa influenza su di me! >>

Blaine sollevò un sopracciglio.

<< Influenza?! Hey, non vorrai mica chiedermi di sposarti?! Stiamo insieme da meno di un anno, e poi io non sono ancora pronto per un simile passo! >>

Kurt gli tirò una leggera gomitata.

<< Idiota! >> lo ammonì, non potendo fare a meno di mettersi a ridere << Non montarti la testa, non ci penso neanche a farti una proposta di matrimonio! Dico solamente che, con tutto questo amore che circola nell'aria, anche io sento il bisogno di essere dolce e affettuoso nei confronti del mio ragazzo; ti sembra che io stia chiedendo troppo?! >>

Il moro guardò Kurt con sguardo adorante: aveva gli occhi che brillavano, un tenero sorriso sulle labbra e ai suoi occhi sembrava essere semplicemente la creatura più bella e perfetta di questo mondo. Blaine avrebbe tanto voluto vedere la sua espressione in quel momento, era certo di assomigliare ad uno di quei personaggi dei fumetti giapponesi, con tanto di cuorici al posto degli occhi ed un enorme nuvoletta di fumo a fianco, dentro alla quale vi era scritto, a caratteri cubitali, solamente il nome di Kurt.

<< A dire il vero, Kurtie.. >> bisbigliò il ragazzo riccioluto, avvolgendo il giovane Hummel in un abbraccio più stretto << Non mi sto affatto lamentando. >>

Kurt rise e gettò le braccia al collo del suo ragazzo, sospirando beatamente e avvicinando ulteriormente il viso al suo, dopo essersi accertato che i corridoi fossero ancora deserti.

<< Vorrei ben vedere, Anderson! >>  rispose Kurt, con voce roca << Dovresti essere sempre lieto di questi miei momenti di affetto. >>

Blaine sorrise e strofinò nuovamente il naso contro quello del suo ragazzo, sporgendosi poi verso di lui e baciandolo dolcemente sulle labbra; Kurt ricambiò il bacio e si strinse ulteriormente a lui, facendo poi scivolare le mani lungo il suo addome e mettendosi a giocherellare con i lembi della sua maglia. Blaine sospirò fra le labbra del controtenore, mentre questi dava maggiore intensità al bacio, tanto da addirittura quasi il respiro.

<< Wow! >> esclamò Blaine qualche istante dopo, staccandosi dalla bocca di Kurt per riprendere fiato << E tutta questa euforia a che cosa è dovuta? >>

Kurt si leccò maliziosamente le labbra e sogghignò.

<<  Non fare domande, Blaine. >> rispose a bassa voce << Sappi solo che non è niente in confronto alle coccole che ti farò sabato sera. >>

Blaine deglutì.

Quel bacio per lui significava ben altro che delle semplici coccole, ma decise di non dire niente e di limitarsi ad annuire; in fin dei conti, non poteva passare sempre per il pervertito della situazione, anche se doveva ammettere che con un ragazzo come Kurt era pressocchè impossibile non ritrovarsi a fare simili pensieri.

" Su Blaine, contieniti! " si ammonì mentalmente " Tieni a freno gli ormoni, per una volta! "

<< Blaine, tutto ok? >> domandò Kurt, distogliendolo dai suoi pensieri.

Blaine sussultò e cercò di restituirsi un po' di contegno.

<< S-sto bene. >> farfugliò << Ma.. non credi che sia ora di andare?! Si sta facendo tardi e io avevo promesso a mamma che staserai sarei rientrato ad un orario decente. >>

Kurt ridacchiò. 

<< Mi sembra giusto. >> commentò << Non voglio che tu litighi con tua mamma a causa mia. E poi, in fin dei conti, abbiamo sabato sera per stare un po' assieme...giusto? >>

Blaine arrossì vistosamente; aveva come la sensazione che ci fosse una certa malizia nelle parole di Kurt...o forse era solamente la sua immaginazione?! Il giovane Hummel rivolse al suo ragazzo uno sguardo civettuolo e poi fece spallucce.

<< Dai, su..andiamo a casa. >>  lo esortò << O rischi davvero di far tardi! >>

Blaine sospirò e si diresse assieme a Kurt fuori dall'istituto, con un sorrisetto beato sulle labbra; che strano, era più impaziente di passare una serata assieme al suo ragazzo, che di trascorrere un po' di tempo con i suoi vecchi amici Warblers, pur non vedendo questi ultimi da un sacco di tempo. 

Doveva esserci seriamente qualcosa che non andava in lui.

Non che gli dispiacesse, a dire il vero; anche se i suoi amici gli mancavano molto, la presenza di Kurt lo rassicurava e lo faceva stare bene, facendogli praticamente dimenticare quanto ancora per lui fosse difficile riuscire ad ambientarsi del tutto al McKinley. 

Proprio Kurt; il suo piccolo, personale frammento di perfezione.

 
 
 
*
 
 
 

<< Allora Thad, arrivano queste pizze?! Io ho fame! >>

<< Nick, te lo dico un'ultima volta: se continui a mettermi fretta, giuro che questa sera ti lascio a digiuno! >>

Blaine e i Warblers scoppiarono a ridere; la serata a casa di Thad era iniziata da meno di un'ora e i ragazzi avevano già messo tutto sottosopra: se ne stavano in soggiorno, sparsi in qua e là sul divano e sulle poltrone, con i loro bicchieri di Cocacola in mano, la musica ad alto volume e le loro risate in sottofondo.

<< Thad, ma lo sai come è fatto il nostro Nick! >> commentò Jeff, arruffando i capelli del suo amico << Se non viene alimentato ogni tre ore rischia di esaurirglisi la batteria! >>

<< Oh, la volete smettere di prendermi in giro?! >> protestò Nick, facendo una smorfia << Per me l'ora di cena è passata da un pezzo, cercate di capirmi! >>

<< Povero cucciolo Nick! >> lo sfottè Flint << Adesso non ti metterai mica a piangere, vero?! Mi si spezzerebbe il cuore! >>

I ragazzi risero nuovamente e Nick mise il broncio; Blaine lo guardò e sorrise dolcemente.

<< Accidenti, mi ero dimenticato quanto fosse bello stare con voi! >> disse, con una velata malinconia << Ma da quanto tempo non passavo una serata assieme ai miei vecchi amici Warblers?! >>

<< Settimane, direi! >> rispose Thad, guardandolo severamente << Da quando fai parte delle Nuove Direzioni ci vediamo sempre meno; ormai bisogna quasi presentarsi con un invito scritto, per ottenere la tua partecipazione ad una delle nostre riunioni! >> 

Blaine sospirò tristemente.

<< Ragazzi, vi assicuro che dispiace anche a me. >> disse << E' solo che non è così facile, al McKinley è tutto così diverso e fra le prove del Glee Club e le lezioni, non ho molto tempo libero; senza contare che la Dalton non è esattamente dietro l'angolo, non posso venire a trovarvi tutti i giorni. >>

<< Beh, ma tu non vieni mai a trovarci! >> osservò Flint << Sembra quasi che tu ti sia dimenticato della nostra esistenza! >>

<< Cosa...questo non è affatto vero! >> protestò Blaine, con risentimento << Come potete dire una cosa simile, è davvero ingiusto! >>

Si era sentito particolarmente infastidito da quell'insinuazione; insomma, come potevano i suoi amici credere davvero che lui si fosse dimenticato di loro?! Erano stati la sua famiglia per due anni interi, lo avevano accolto quando nessuno riusciva ad accettarlo e anche adesso che si trovava in un altra scuola, sentiva da morire la loro mancanza. Certo, non potevano più vedersi ogni giorno come avevano sempre fatto, ma questo non significava certo che Blaine avesse smesso di voler bene ai suoi vecchi amici.

Fortunatamente, non tutti la pensavano come Flint.

<< Blaine, sappiamo bene che non ci hai dimenticati. >> gli disse Trent, guardando di traverso Flint << E' Wilson quello che deve sempre lamentarsi per qualcosa! >

<< Sì, il fatto è che ancora non si è rassegnato all'idea che tu non faccia più parte dei Warblers! >> fece eco Thad, con un ghignetto sulle labbra << Sente troppo la mancanza del suo capitano. >>

<< Beh, vorreste darmi torto?! >>  sbuffò Flint << Blaine è insostituibile, non riusciremo mai a trovare un leader come lui! >>

<< Ma che state dicendo? >> lo interruppe Blaine, guardandolo con espressione stranita << Avete persino vinto le Provinciali, mi sembre che siate riusciti a sostituirmi alla perfezione! >>

<< Beh, ma non avevamo un vero e proprio leader. >> spiegò Thad, mettendosi a sedere di fianco a Blaine << Ci siamo divisi le strofe, un po' come abbiamo fatto con "Uptown Girl", l'ultima volta che sei venuto a trovarci alla Dalton. >> 

<< Ci manca un capitano, Blaine. >> aggiunse Nick << Non è affatto facile mandare avanti un gruppo senza avere un punto di riferimento. >>

Blaine si morse un labbro, cercando di trattenere quel sorrisetto compiaciuto che stava lottando per uscire allo scoperto; sebbene una parte di sè si sentisse altamente dispiaciuta per la situazione così altalentante dei suoi amici, vi era anche un' altra parte di lui che si sentiva estremamente lusingata dalle loro parole: era evidente che la sua presenza nei Warblers era fondamentale, e il giovane Anderson era molto felice di sapere che non vi era nessuno all'interno del gruppo, in grado di reggere il confronto con lui.

<< Io continuo a credere che dovremmo dare una possibilità a Sebastian. >> intervenne ad un certo punto Jeff << Ha una personalità forte, è deciso e ha molto talento; credo che potrebbe essere ciò di cui abbiamo bisogno. >>

Blaine, nel sentire il nome di Sebastian, non potè fare a meno di irrigidirsi e abbassare di colpo lo sguardo, gesto che naturalmente non venne ignorato da nessuno dei presenti.

<< Hey, che ti prende? >> domandò Trent gentilmente << Qualcosa non va, Blaine? >>

Il ragazzo riccioluto non rispose e si limitò semplicemente a mordersi un labbro, mentre Thad incominciò a sghignazzare senza alcun ritegno.

<< Santo cielo, ancora! >> esclamò con fare divertito << Blaine, ti sta ancora appresso?! Accidenti, credevo che prima o poi avrebbe gettato la spugna! >>

<< Un attimo, di che cosa state parlando?! >>  chiese Nick, piuttosto confusamete << Sebastian sta facendo la corte a Blaine?! >>

<< In maniera piuttosto spudorata, se ho capito bene. >> rispose immediatamente Flint, sorridendo a sua volta << So che Sebastian non fa che riempirlo di messaggini e telefonate, ma non sono a conoscenza dei dettagli; per quelli credo che dovremo rivolgerci al diretto interessato. >>

Cinque testa si voltarono di scattò verso Blaine, facendolo sentire così non poco in soggezione; Blaine deglutì e arrossì violentemente.

<< Ecco, io.. >> balbettò nervosamente << Sì, insomma... >>

Non aveva la più pallida idea di cosa dire, semplicemente perchè riteneva che non ci fosse assolutamente niente di cui parlare; sì, Sebastian non faceva che scrivergli sms e chiamarlo al telefono, ma ormai capitava talmente di frequente che Blaine aveva semplicemente imparato a rassegnarsi. In fin dei conti, le cose andavano sempre allo stesso modo: Sebastian lo chiamava per invitarlo ad uscire e Blaine - molto gentilmente -  declinava l'invito, ritrovandosi così a dover sopportare i suoi lunghissimi sproloqui telefonici, ai quali si sottoponeva sempre con molta pazienza, per non rischiare di apparire troppo scortese.  Insomma, niente di particolarmente ecclatante o degno di nota; la corte di Sebastian non era poi così spudorata e Blaine era un ragazzo fin troppo cortese per dirgli chiaramente di lasciarlo perdere.

<< Non c'è poi molto di cui parlare. >> mormorò il giovane Anderson << A volte Sebastian sa essere incredibilmente fastidioso, ma sono perfettamente in grado di tenerlo a freno; basta semplicemente dirgli di no e, se diventa troppo insistente, smetterla di rispondere ai suoi messaggi.. o bloccarlo in chat, all'occorrenza. >>

I Warblers ridacchiarono.

<< Continuo a sperare che prima o poi si stanchi, comunque, >> aggiunse Blaine << A me non costa niente rispondergli, tanto più che non faccio niente per alimentare le sue speranze, ma a volte rischia di essere davvero troppo fastidioso. >>

<< Non potresti semplicemente smetterla di rispondergli?! >> suggerì Flint, con una certa ovvietà.

Blaine fece spallucce.

<< Beh, ma sarebbe così... scortese. >> rispose a bassa voce << Insomma, io.. >>

<< Sei troppo gentile per dirgli chiaramente di smetterla di infastidirti. >> concluse Thad al posto suo << Sei un caso disperato Blaine, credo che persino Biancaneve arriverebbe seconda se tu provassi a sfidarla a colpi di bontà! >>

Il moro scoppiò in una risata fragorosa, subito imitato da tutti i suoi amici; gli sembrava davvero di essere tornato ai vecchi tempi, non si sentiva così sereno e a suo agio in gruppo da un sacco di tempo, praticamente da quando aveva lasciato la Dalton. Cercava di non darci troppo peso e di ignorare quanto fosse difficile per lui stare lontano dai ragazzi, ma era del tutto inutile anche solo provare a negare la realtà: gli mancava la sua vecchia scuola, gli mancava fare ancora parte dei Warblers e, soprattutto, gli mancavano loro.

Abbassò la testa, soffocando un sospirò sul nascere; Kurt poteva anche essere la sua più grande ragione di vita, la sua personale fonte di felicità, il suo unico e grande amore, ma non avrebbe mai potuto colmare del tutto quell'enorme vuoto che ancora albergava dentro di lui.

Per quanto grande fosse il loro amore, non sarebbe stato comunque abbastanza da restituire a Blaine la sua vera casa.

<< Hey, ecco le pizze! >> esclamò ad un tratto Thad, non appena udì il suono del campanello, distogliendolo così da tutti i suoi pensieri negativi << Mettetevi a tavola, non voglio che mia madre si lamenti perchè le abbiamo sporcato i suoi preziosi copridivani! >>

I ragazzi presero posto attorno all'enorme tavolo della sala da pranzo di casa Harwood, mentre Thad si precipitava a prendere le pizze e le portava ai suoi ospiti a velocità supersonica, portando in tavola anche un altro paio di bottiglie di Coca cola.

<< Se siete tutti d'accordo >> disse  poi il ragazzo, non appena tutti si furono sistemati ai loro posti << Vorrei proporre un brindisi, prima di cominciare. >>

Issò il suo bicchere colmo di Coca cola in aria e sorrise.

<< A Blaine. >> sentenziò << Che ci manca da morire, ma che nonostante la lontananza e il fatto che ormai frequenta una scuola diversa, rimarrà per sempre uno di noi. >>

Blaine rivolse al suo amico uno sguardo colmo di gratitudine e sorrise dolcemente.

<< Una volta che sei un Warbler, lo sei per tutta la vita...giusto? >> disse il riccio, citando le stesse parole che Sebastian gli aveva rivolto la prima volta che si erano incontrati.*

I Warblers fecero segno di sì con la testa e alzarono tutti quanti i loro bicchieri, ripetendo all'unisono << A Blaine! >> e guardando poi il loro amico con adoazione; Blaine, ovviamente, non potè fare a meno di gongolare, avvertendo un'intensa sensazione di calore al petto, talmente forte e improvvisa da farlo quasi spaventare. Era da tanto tempo che non si sentiva così, neanche Kurt era mai riuscito a fargli provare simili emozioni; non si trattava di amore, non aveva niente a che vedere con il desiderio fisico e spirituale che suscitava in lui il suo ragazzo. 

Era semplicemente la sensazione si sentirsi al proprio posto, accettato, di avere attorno a sè il calore di una vera e propra famiglia; qualcosa che Blaine aveva sempre provato quando era con i Warblers e che, purtroppo, ancora non riusciva ad avvertire completamente con le Nuove Direzioni.

<< Beh, che sono quelle facce? >> chiese Thad, facendo una smorfia << Dai, mangiamo; la pizza diventa cattiva se si raffredda! >>

I ragazzi fecero segno di sì con la testa e poi si fiondarono sulle loro pizze, con lo stesso impeto e la voracità di un branco di animali selvaggi che si avventa sulla propria preda; sembrava che non mangiassero tutti da settimane, piuttosto che da poche ore; l'intera cena si svolse in silenzio - fatta eccezione per il rumore assordante delle mandibole che masticavano -  perchè i ragazzi erano fin troppo occupati a mangiare per preoccuparsi di intavolare una vera e propria conversazione.

Solo quando finalmente i piatti furono vuoti e gli stomaci piani, i sei amici abbandonarono la tavole e si diressero nuovamente su poltrone e divani; disdegnarono completamente qualsiasi cosa vi fosse in televisione, passando così il resto della serata a parlare e raccontarsi le ultime novità.

E, naturalmente, Blaine venne letteralmente messo sotto torchio.

<< Insomma Blaine, come vanno le cose con Kurt?! >> domandò Thad, con un sorrisetto sornione sulle labbra << Intendo dire... in quel senso! >>

Blaine arrossì violentemente, mentre i suoi amici si misero a sghignazzare, puntando  tutti gli occhi su di lui.

<< Ecco, io.. >> balbettò il moro << Non...perchè diavolo volete sapere una cosa del genere?! >> 

<< Beh, siamo curiosi. >> rispose Nick, facendo spallucce << Potremmo anche chiederti come vanno le cose in generale, ma quelle ce le racconteresti comunque e non ti soffermeresti sui dettagli più piccanti, che sono proprio quelli che interessano a noi! >>

<< Non tutti i dettagli, possibilmente. >> aggiunse Flint, sollevando un sopracciglio << Insomma, mi risparmierei molto volentieri i particolari più.. intimi. >>

Blaine fece una smorfia; per quale motivo avrebbe nai dovuto soffermarsi su quei particolari?! Era già abbastanza restio a raccontare certe cose ai suoi amici, di certo non si sarebbe messo a fornire descrizioni dettagliate.

<< C-che cosa volete sapere? >> farfugliò Blaine, le guance che si facevano sempre più rosse e la voce che si abbassava di parola in parola.

<< Beh, sappiamo già che ormai la vostra storia d'amore va a gonfie vele. >> rispose Nick << E per quanto ci piacciano i tuoi racconti in stile fiaba romantica, adesso vogliamo che ci racconti come vanno le cose sul versante "fisico"; Non fare quella faccia, siamo pur sempre uomini, no?! >>

<< Non ci hai neanche mai raccontato come è andata la vostra prima volta! >> echeggiò Jeff, afferrando un cuscino e stringendoselo forte al petto << Sappiamo solo che è successo la sera della prima di "West Side Story", ma non ti sei lasciato sfuggire altre informazioni; noi vogliamo sapere! >>

<< Certo che non mi sono lasciato sfuggire altre informazioni! >>  sbraitò Blaine, ormai paonazzo << Che diavolo avrei dovuto dire, in quante posizioni e per quante volte lo abbiamo fatto?! Ragazzi, non mettetemi in imbarazzo, vi supplico! >>

<< Sono d'accordo! >> s'intromise Flint << Insomma, sono curioso e sono molto interessato a fare un po' di pettegolezzi sulla vita privata del nostro Blaine, ma non voglio essere turbato a vita con qualche suo racconto troppo dettagliato! >>

<< La volete smettere?! >> bofonchiò il moro, nascondendosi il viso fra le mani; non ricordava di essersi mai sentito tanto in imbarazzo come in quel momento << Tanto ho deciso che non vi racconterò assolutamente un bel niente! >>

<< Che cosa?! Te lo scordi Anderson, adesso tu parli e ci racconti tutto! >>

<< Scordatevelo voi, le mie questioni private me le tengo per me! >>

<< Eddai, Blaine...non farti pregare! >>

Ma Blaine non cedette e dopo numerosi ed insistenti tentativi, i Warblers furono costretti a gettare la spugna, accontentandosi così di un frettolosissimo racconto del giovane Anderson sulla prima volta con Kurt, che si esaurì in pochissimi minuti, lasciando così spazio a ben altri argomenti. Il resto della serata trascorse velocemente, parlando di ragazze, della scuola, di sport e disavventure - e qui Nick e Jeff ebbero parecchie cose da raccontare - e poi, naturalmente, delle Regionali.

<< Vi faremo neri! >> esclamò Flint, con aria di superiorità << Lo scorso anno le Nuove Direzioni ci hanno sconfitti, ma adesso noi Warblers siamo più forti e combattivi, e saremo noi a vincere e ad andare alle Nazionali! >>

<< E al contrario nelle Nuove Direzioni, vinceremo anche lì. >> aggiunse Thad, sogghignando.

Blaine sollevò un sopracciglio in segno di perplessità.

<< Vi sentite molto sicuri di sè, per essere un gruppo senza un capitano. >> commentò << Vi consiglio di volare basso, non vorrei che le troppe aspettative rendessero ancora più amaro il sapore della sconfitta! >>

I ragazzi scoppiarono a ridere, eccetto Trent, che s'incupì di colpo e lanciò a Blaine uno sguardo colmo di malinconia.

<< Non so davvero come faremo a gareggiare contro di te! >> bubbolò << Ancora non mi sembra vero, la trovo una cosa del tutto priva di senso! >>

<< Beh, tutti quanti lo troviamo senza senso. >> intervette Flint << Ma Blaine ormai non è più un Warbler, dobbiamo rassegnarci! >>

Blaine si morse un labbro e rivolse ai suoi amici un sorrisetto malinconico.

<< Forse non lo sono più. >> disse in tono malinconico << Ma sapete bene che una parte di me ancora vi appartiene. >>

I ragazzi della Dalton si guardarono e sorrisero.

<< In realtà lo sappiamo, Blaine. >> gli rispose gentilmente Thad << E se mai dovessero essere le Nuove Direzioni a vincere, sarà comunque una piccola vittoria anche per noi; in fin dei conti, nel tuo petto batte ancora il cuore di un piccolo Warbler, giusto?! >>

Blaine tirò sul col naso e si morse una seconda volta il labbro inferiore, cercando di non mettersi a piangere per la commozione.

<< Giusto. >> rispose con voce spezzata << Ma adesso basta sentimentalismi, o questa serata rischierà di trasformarsi in uno di quelli squallidi reality show di ultima categoria! >>

I ragazzi risero di nuovo e così il resto della serata trascorse in allegria, fino a che non arrivò per tutti il momento di fare ritorno alle proprie case; Blaine fu l'ultimo ad andar via, dopo aver aiutato Thad a rimettere a posto la casa, così che sua madre non avesse di che lamentarsi al suo ritorno, il giorno seguente.

<< Beh... buonanotte, Thad. >>  disse con una - non troppo -  velata malinconia, mentre i due ragazzi si trovavano sulla porta di casa Harwood, intenti a salutarsi << A presto. >>

Thad sorrise ampiamente e, prima ancora che Blaine avesse il tempo di dire o fare qualcosa, si gettò fra le sue braccia e lo strinse forte, dandogli qualche affettuosa pacca sulla spalla.

<< Ciao Warbler Blaine. >> rispose con voce morbida e tirando leggermente su col naso << Ti voglio bene. >>

Blaine ridacchiò e abbracciò forte il suo amico; non era particolarmente sorpreso da quelllo slancio affettivo, Thad era famoso per essere uno dei ragazzi più emotivi e sentimentali della Dalton.

<< Te ne voglio anch' io, Thad. >>  disse il moro di rimando << Grazie per avermi fatto trascorrere questa bella serata, ne avevo proprio bisogno! Ci rivedremo prima delle Regionali, promesso.  >>

Abbracciò Thad per un'ultima volta e poi si allontanò verso la sua macchina, un sorrisetto serafico sulle labbra e una piacevole sensazione di benessere che lo avvolgeva interamente; si sentiva come rinato e nonostante la malinconia e la nostalgia dei tempi ormai andati, era davvero felice di quella serata trascorsa assieme ai suoi vecchi amici. Probabilmente non sarebbe stato altrettanto piacevole uscire assieme a Kurt, Finn e Rachel, questo Blaine doveva ammetterlo; ovviamente amava moltissimo il suo ragazzo, andava d'accordo con Rachel e dalle Provinciali era notevolmente migliorato anche il suo rapporto con Finn, eppure sapeva che non sarebbe stata la stessa cosa.

 " Una volta che sei un Warbler, lo sei per tutta la vita. " si ripetè mentalmente, allacciandosi la cintura di sicurezza e mettendo in moto la macchina; poi sospirò profondamente e, prima di partire, premette il pulsante di accensione dell'autoradio e alzò il volume più che potè, così che la musica potesse distrarlo dai suoi pensieri. 

Non aveva più voglia di pensare al passato; avrebbe solamente rischiato di turbarlo, e Blaine non voleva ricordare quella serata come una delle più tristi della sua vita, bensì come una delle più felici.

Non sarebbe stato così se avesse continuato a pensare e si fosse lasciato prendere dalla malinconia; in fin dei conti, il giovane Anderson lo sapeva bene: anche se nel suo petto batteva ancora il cuore di un Warbler, anche se una parte di lui sentiva di appartenere ancora alla Dalton, adesso faceva parte delle Nuove Direzioni e il suo posto era al McKinley. Era questa la sua vita ormai, ed era stato proprio lui a sceglierlo, lui aveva preso questa decisione per amore di Kurt; perciò, andava benissimo così.

Molto meglio pensare al passato con un sorriso sul volto che con le lacrime agli occhi, giusto?! 

<< Giusto. >> mormorò il giovane Anderson, decidendosi finalmente a partire << Basta coi rimpianti. >>

Dopo di chè, alzò ulteriormente il volume della radio e premette il pedale dell'acceleratore, sfrecciando verso casa e gettandosi definitivamente alle spalle tutti i pensieri.
 
 
 


*
 
 


Il giorno seguente - sabato - trascorse piuttosto lentamente; Blaine non aveva molte cose da fare , così passò la mattina a finire gli ultimi compiti di inglese e matematica, e buona parte del pomeriggio a girovagare per casa senza una vera e propria meta, saltellando a tempo di musica da una stanza all'altra, approfittando della provvidenziale assenza dei suoi genitori. Poi, verso le quattro del pomeriggio, si decise a farsi una doccia e vestirsi, cercando di dare alla casa - o quanto meno alla sua stanza -  un aspetto più o meno dignitoso, per la venuta di Kurt; il suo ragazzo sarebbe arrivato nel giro di un paio d'ore e Blaine non poteva certo fargli trovare la casa  completamente in disordine, cosa che avveniva molto di frequente quando i signori Anderson si trovavano fuori città.

A dire il vero Blaine aveva in programma di portare Kurt fuori a cena, ma quando il giovane Hummel aveva telefonato in preda alle lacrime, dicendogli che aveva bisogno di lui - solamente di lui - e che non aveva voglia di vedere nessun altro, si era visto costretto a cambiare i suoi programmi; non aveva idea di che cose stesse tormentando tanto Kurt, ma qualunque cosa fosse era pronto a scommettere che avesse a che fare con la sua uscita con Finn e Rachel, la sera prima. 

In ogni caso, non era certo quella la cosa più importante; l'unica cosa che contava era che il suo ragazzo aveva bisogno di lui e Blaine non si sarebbe certo tirato indietro. 

Erano le sei punto quando Kurt si presentò a casa Anderson; non aveva un aspetto particolarmente triste, sorrideva come sempre e il tono della sua voce era chiaro e squillante come sempre, eppure Blaine sapeva che c'era qualcosa che non andava.

Riusciva a leggerlo nei suoi occhi.

Era sempre così fra di loro, Kurt non riusciva a tenere le cose nascoste a lungo; Blaine riusciva sempre a scovare la verità in quell'immensa distesa color acquamarina.

Tuttavia, il giovane Anderson non aveva alcuna fretta di sapere che cosa stesse tanto affliggendo il povero Kurt; sapeva che sarebbe stato lui stesso a parlargliene, nel momento in cui ne avrebbe avuto voglia. Così, si limitò semplicemente ad accoglierlo con un abbraccio e un tenero bacio sulle labbra, sussurrandogli un tenero: << Buonasera, amore mio. >> e trascinandolo gentilmente con sè in cucina.

Cenarono con la musica di Katy Perry in sottofondo, chiacchierando allegramente del più e del meno, senza preoccuparsi di niente, un po' come se quella rappresentasse per entrambi una piccola fuga dalla realtà: Kurt riuscì a non pensare ai suoi problemi e Blaine allontanò tutti i cattivi pensieri, concentrandosi solamente su tutto ciò che vi era di positivo in quella serata.

Poi, dopo aver finito di cenare e aver rimesso in ordine la cucina, i due ragazzi si trasferirono in camera di Blaine, mano nella mano, senza dire una sola parola; Kurt si mise a sedere sul letto e si tolse le scarpe, mentre il moro chiudeva la porta a chiave e poi raggiungeva il suo fidanzato, gettando a terra le sue pantofole ed accucciandosi sul materasso assieme a lui. 

Kurt non aspettò neanche un istante e si gettò fra le braccia di Blaine, mettendosi a singhiozzare sommessamente, mentre il ragazzo riccioluto si sdraiava sul materasso e lo avvolgeva completamente nel suo abbraccio.

<< E' tutto apposto.. >> sussurrò, accarezzandogli dolcemente i capelli << Ci sono io qui con te, è tutto apposto. >>

<< Perchè deve essere tutto così complicato?! >> gemette Kurt, le lacrime che iniziavano a scendere a fiotti lungo le sue guance << Perchè non posso semplicemente andare alla NYADA e realizzare i miei sogni, perchè ogni volta che desidero che qualcosa mi vada bene, le cose iniziano ad andare nel peggiore dei modi?! Sono stanco, Blaine...stanco di tutto questo! >>

Blaine non disse niente, continuando semplicemente ad accarezzare il viso e i capelli di Kurt, dandogli di tanto in tanto qualche delicato bacio sulla fronte; avrebbe voluto dirgli che sarebbe andato tutto bene, che non doveva smetterla di sperare e che le cose si sarebbe sicuramente risolte, prima o poi.

Ma non poteva, non sarebbe servito a niente; Kurt aveva semplicemente bisogno di piangere e sfogarsi, lasciar uscire le parole e le lacrime, fino a che non si fosse liberato di quell'opprimente peso al petto. Solo a quel punto Blaine avrebbe potuto finalmente cercare le parole adatte per rassicurarlo.  Kurt si strinse più forte nell'abbraccio e continuò a piangere rumorosamente per diversi minuti, mentre il ragazzo riccioluto continuava a baciarlo e a giocherellare con i suoi capelli, cullandolo fra le sue braccia con fare rassicurante.

Poi, ad un certo punto, Kurt sollevò leggermente la testa e, con un filo di voce, domandò a Blaine: << Che cosa c'è di sbagliato in me?! >>

Blaine lo guardò intensamente negli occhi e lo strinse ancora più forte.

<< Niente... non c'è niente di sbagliato in te, amore mio! >> rispose, poggiando la fronte contro quella del suo ragazzo e sfiorandone le labbra con le sue << Kurt, tu sei perfetto; non devi pensare che ci sia qualcosa in te che non vada! >>

Kurt tirò su col naso: << Allora perchè non riesco a combinarne una per il verso giusto?! Le audizioni per il musical, le elezioni...adesso la NYADA! Non combinerò mai niente di buono nella mia vita! >>

Blaine non disse niente e chiuse gli occhi, continuando a far scorrere le sue dita lungo la pelle morbida e candida di Kurt; si sentiva così terribilmente in colpa: aveva passato gli ultimi tempi a pensare esclusivamente ai suoi problemi -  a quanto gli mancassero i Warblers e la Dalton e quanto ancora non si sentisse del tutto parte delle Nuove Direzioni -  da non rendersi minimamente conto di quanto il suo ragazzo stesse soffrendo; come poteva pretendere di essere un bravo compagno, se non riusciva neanche a rendersi conto di quanto Kurt stesse male?!

Il giovane Anderson posò un ennesimo bacio sulla fronte del controtenore e sospirò.

<< Devi smetterla di pensare di non essere abbastanza, ok? >> disse con voce morbida << Devi smetterla di credere di non essere speciale, o di non avere i requisiti per farcela e per ottenere ciò che desideri; tu riuscirai a realizzare i tuoi sogni Kurt, ne sono certo! >>

Kurt si asciugò frettolosamente le lacrime e fece una smorfia.

<< E tu come lo sai? >> chiese, del tutto incerto.

Blaine sorrise dolcemente e raccolse con due dita una piccola lacrima raminga dalle sue guance.

<< Mi basta guardare nei tuoi occhi, Kurt. >> mormorò << Ogni volta che li fisso vengo letteralmente abbagliato dalla tua luce, c'è qualcosa in te che mi conquista e mi ipnotizza sempre più ogni volta che mi perdo nel tuo sguardo. E' così anche per il resto del mondo, sai?! E' del tutto impossibile non restare accecati da quella luce, nessuno può guardare nei tuoi occhi senza vederla; c'è qualcosa di veramente magico in te, Kurt, ed è proprio questo che mi fa credere che riuscirai a realizzare tutti i tuoi sogni. >>

Kurt finalmente si lasciò andare ad un leggero sorriso.

<< D-davvero? >> balbettò, i suoi occhi che lentamente tornavano ad illuminarsi.

Blaine fece segno di sì con la testa e sorrise a sua volta.

<< Perchè credi che io mi sia innamorato di te, Kurt? >> disse dolcemente << E' stata la tua magia a conquistarmi ed è lei che ancora mi tiene legato a te, che fa sì che io continui ad innamorarmi di te giorno dopo giorno, come se fosse la prima volta. >>

A quelle parole, il volto di Kurt si illuminò completamente e il giovane Hummel sembrò rifiorire nuovamente.

<< Tu... tu pensi davvero tutto questo di me? >> chiese, con voce rotta dalle lacrime, stavolta di commozione.

<< Ogni singola parola. >> rispose Blaine, andando in cerca della mano di Kurt e intrecciando le dita con le sue << E penso anche che tu debba solo avere un po' di pazienza: è ancora troppo presto per sapere se sarai ammesso o meno alla NYADA, ma anche se non dovesse accadere, riuscirai a trovare il modo per realizzare ugualmente tutti i tuoi sogni! Tu credi che basti solo un piccolo scoglio ad arginare il mare?! >>

Kurt rise e poi sospirò beatamente, accoccolandosi fra le braccia di Blaine e strofinando il viso contro il suo petto.

<< La sai una cosa? >> bisbigliò il controtenore << Ieri sera anche Rachel era triste per tutta la faccenda della NYADA; teme di non venire ammessa perchè il Preside Figgins ha messo gli esaminatori al corrente della sua sospensione, e crede che questo possa avere una pessima influenza sul suo Curriculum. All'inizio anche lei era disperata, ma poi ha detto che, tutto sommato, non era proprio la fine del mondo; beh, non del tutto almeno! Si è resa conto che, anche se non dovesse farcela, avrà sempre qualcosa di estremamente prezioso nella sua vita: Finn. >>

Fece una pausa, e poi guardò ancora una volta Blaine dritto negli occhi.

<< Io.. io ho capito che per me è lo stesso. >> proseguì << Rachel ha capito che la carriera non è tutto, solo perchè al suo fianco ha una persona che ama e che rispetta, e lo stesso vale per me: io ho te, Blaine. Potrò non essere abbastanza bravo per entrare alla NYADA, potrò essere per tutta la vita un individio di seconda classe, ma non lo sarò mai per te; io ti amo Blaine, e tu... beh, tu semplicemente mi completi! Forse è solo questo che conta, forse la sola ragione per cui devo continuare a credere in me stesso e a non arrendermi mai, sei proprio tu. >>

Blaine arrossì e sorrise ampiamente, lasciandosi sfuggire un leggero singhiozzo; gli occhi azzurri di Kurt erano ancora saldamente puntati sui suoi e il giovane Anderson ebbe per un attimo la sensazione che il cuore potesse esplodergli in petto da un momento all'altro.

<< Non mi voglio arrendere, Blaine. >> disse ancora Kurt << Non voglio passare il resto dei miei giorni a piangere e a lamentarmi per ciò che sarebbe potuto accadere, voglio essere in grado di cambiare le cose e far sì che il mio futuro sia davvero all'altezza delle mie aspettative; ma ho bisogno di te, per farlo. Tu.. tu mi prometti che ci sarai, sempre?! >>

Blaine assentì, portando ancora una volta le sue dita fra i capelli del suo ragazzo e massaggiandogli delicatamente la cute coi polpastrelli.

<< Io ci sarò sempre. >> assicurò << Sarò sempre al tuo fianco, ti supporterò e continuerò ad incoraggiarti, non la smetterò mai di credere in te, neanche per un istante; te lo giuro, Kurt. >>

Kurt guardò Blaine con adorazione e avvicinò ulteriormente il viso al suo, colmando la distanza fra di loro, così che vi restassero appena pochi millimetri di spazio fra le loro labbra; poi chiuse gli occhi e si lasciò sfuggire un flebile sospiro, appena impercettibile. Blaine fece scivolare la mano lungo i fianchi di Kurt e poi, molto lentamente, si sporse per baciare le sue labbra, senza fretta e morbidamente, beandosi in ogni istante di quella piacevole sensazione.

Continuarono a baciarsi così a lungo, senza chiedere di più, le loro labbra che si sfioravano appena e i loro respiri che si fondevano in uno solo; non avevano bisogno di altro per sentirsi completi, non sentivano la necessità di essere troppo impetuosi o animaleschi. 

Il sesso non era mai stato così lontano dai loro pensieri come in quel momento.

Avevano solamente bisogno l'uno dell'altro, bisogno di sapere che sarebbero rimasti assieme, comunque fossero andate le cose; volevano essere certi che, a prescindere da ciò che sarebbe stato, avrebbero avuto comunque un loro posto speciale, un luogo dove niente al mondo avrebbe mai potuto disturbarli, e dove non vi era nient'altro al di là del loro amore.

Fu proprio in quel momento, con le labbra di Kurt intrappolate fra le sue e quel corpo esile fra le braccia che Blaine si rese davvero conto di ciò che per lui contava veramente: non stava più pensando alla Dalton, nè ai Warblers, nè ai suoi genitori che sembravano pretendere sempre di più da lui, nè alle Nuove Direzioni e al fatto che ancora non si sentisse del tutto a suo agio al McKinley; semplicemente, non stava più pensando a niente.  

Aveva Kurt con sè, e quello bastava. 

Non avrebbe potuto essere davvero sè stesso senza di lui, non avrebbe mai combinato un bel niente nella sua vita se non ci fosse stato Kurt al suo fianco; tutto sarebbe stato vuoto, incolore, insapore...tutto sarebbe stato inutile senza di lui. 

Kurt dette maggiore intensità al bacio, affondando le mani nei ricci del moro, spingendo le labbra contro le sue quasi con disperazione, Blaine che immediatamente fece lo stesso, avvolgendo la vita del suo ragazzo con entrambe le braccia e stringendolo a sè con prepotenza.  Andarono avanti a baciarsi in quel modo a lungo, senza sosta, ed era come se si stessero parlando, come se in quei baci riuscissero a trovare le parole di cui avevano bisogno.

" Non lasciarmi.."   " Sono qui, non me ne vado. "

" Ho bisogno di te. "   " Ti amo.. ti amo. "

" Mi togli il respiro.."  " Resta con me.. resta con me e non lasciarmi mai."

" Io non vivo senza di te! "

E solo quando, dopo una frazione imprecisata di tempo, le loro labbra si staccarono e i loro sguardi di incontrarono nuovamente, i due ragazzi riuscirono a dar voce alle parole, pronunciando all'unisono un flebile << Ti amo. >> talmente sottile che quasi sembrava non volesse farsi sentire.

Ma lo sentirono.

Come squarcio nella notte, come fulmine a ciel sereno, lo sentirono rimbombare chiaramente nelle loro teste e nei loro cuori; era tutto talmente perfetto che per un breve istante Blaine si credette se quella fosse davvero la realtà o se stesse semplicemente sognando. Trascorsero così il resto della loro serata: non fecero l'amore quella sera, non ne sentirono alcun bisogno; rimasero semplicemente abbracciati, persi l'uno nello sguardo dell'altro, scambiandosi solo di tanto in tanto qualche bacio e poche parole.

Poi, quando iniziò a sentirsi troppo stanco, Kurt poggiò la testa sul petto di Blaine e si lasciò avvolgere delle sue braccia a mo' di coperta, sospirando beatamente e facendosi cullare dalla voce del suo ragazzo, che molto dolcemente incominciò a canticchiare una tenera melodia improvvisata, una sorta di ninna nanna creata solamente per lui; furono sufficienti pochi minuti affinchè Kurt si addormentasse del tutto e anche allora, Blaine continuò comunque a cantare, abbassando appena il tono della sua voce.

Poi, facendo attenzione a non svegliarlo, posò un ennesimo bacio sulla sua fronte e chiuse gli occhi a sua volta, un sorriso serafico che si faceva lentamente strada lungo le sue labbra; sentiva il cuore di Kurt battere a ritmo un po' più accelerato del solito e questo lo faceva stare bene. Niente al mondo avrebbe mai potuto farlo stare meglio, perchè in fin dei conti era lui tutto il suo mondo: Kurt.

E finchè lo avrebbe avuto con sè, Blaine avrebbe sempre avuto la certezza che, anche nei momenti più bui, vi sarebbe sempre stata per lui una valida ragione per vivere e per portare avanti i suoi sogni e tutte le sue speranze.







N.d.A:  * "Once a Warbler, always a Warbler".. come non cogliere la citazione del buon (?) vecchio Sebastian Smythe?!

Allora...innanzi tutto mi scuso per il ritardo; ho avuto tanto problemi con questo capitolo, un po' do la colpa ad una sorta di blocco dello scrittore e un po' al fatto che Blaine non si vede praticamente quasi mai nell'episodio; o meglio, si vede...ma non fa nulla di significativo! xD

Non sapevo che scrivere nel capitolo, così mi sono lasciata trascinare dall'istinto; il primo pezzo, come avrete notato, è più o meno una versione delirante di "Summer Nights"; ispirandomi alla canzone ho cercato di immaginare una scena un po' più veritiera, fatta di dialoghi fra personaggi. 

La parte dei Warblers... beh, un po' è perchè dovevo spiegare la mancanza di Blaine alla cena coi Finchel ( ancora me lo chiedo,...perchè lui non c'era?! ) e un po' mi andava di far interagire di nuovo il nostro protagonista coi suoi vecchi amici; io credo che a Blaine i Warblers manchino ancora da morire e per questo mi sentivo in dovere di farli tornare prima dell'episodio di MJ.

E la parte finale.... beh, come avrete capito è quello il pezzo che ruota attorno alla canzone; mi sono resa conto che Blaine sembra un po' bipolare: prima pensa che Kurt lo faccia stare meglio dei warblers, poi sente la loro mancanza, poi di nuovo capisce che Kurt conta più di tutto...beh, in parte è una cosa voluta. Perchè credo che Blaine sia davvero così confuso, ma che alla fine, si renda conto che quando si ama profondamente qualcuno, tutto quanto ruota attorno a lui. La scelta della canzone è dipesa dall'episodio naturalmente, ma in un certo senso credo che appartenga davvero anche a Kurt e Blaine; forse perchè, in fin dei conti, appartiene semplicemente a tutte le persone che sentono di aver bisogno della persona amata per andare avanti. Non lo so, forse è sciocco e io sono la solita romantica senza speranze... però mi piace vedere le cose in questo modo.

E riguardo al finale... non so, non me la sono sentita di aggiungere anche la scena del fidanzamento di Will; ho pensato che fosse molto meglio lasciare tutto così. Lo so, questo capitolo è strano... un po' sugli stessi toni della canzone: da una parte da un senso di piacevolezza, dall'altra racchiude una certa malinconia che non può fare a meno di avere la meglio su chi ascolta.

Probabilmente MJ sarà tutta un'altra storia...lo prometto! xD

Un bacione e a presto... 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** When it all falls down ***


Erano trascorsi diversi giorni da quell'ultima conversazione con Kurt riguardo alla NYADA, e da allora i due ragazzi non ne avevano più parlato; non che Kurt non ci pensasse più - lo faceva continuamente, a dire il vero - ma Blaine non se la sentiva di farlo preoccupare ulteriormente, dal momento che il giovane controtenore ancora non aveva ricevuto la sua lettera e che solamente le parole "New York" e " lettera di ammissione" erano sufficienti a procurare al povero ragazzo una vera e propria crisi isterica.

Era una vera e proprio fortuna che le Regionali fossero ormai alle porte; i ragazzi erano talmente presi dalla loro ricerca per i brani con cui presentarsi alle gare, da non riuscire a trovare il tempo per pensare ad altro, e così anche Kurt era riuscito a trovare qualcosa che lo distraesse da tutte quelle fastidiose preoccupazioni. Blaine non stava più nella pelle, era talmente eccitato all'idea di partecipare alle Regionali assieme alle Nuove Direzioni, che era persino riuscito a superare l'iniziale dispiacere di doversi esibire contro i Warblers; probabilmente dipendeva tutto dal fatto che, dopo un'attenta discussione, il Glee Club del McKinley aveva deciso di presentarsi alle gare con dei brani di Michael Jackson, come aveva già fatto per le Provinciali. 

Una scelta un tantino azzardata - in fin dei conti Michael Jackson era praticamente impossibile da emulare, e se i ragazzi non avessero saputo giocare correttamente le loro carte avrebbero rischiato seriamente di compromettere la loro vittoria -  ma Blaine sapeva con assoluta certezza che avrebbero fatto scintille alle Regionali; avevano già fatto un ottimo lavoro per le Provinciali, vincere anche la tappa successiva sarebbe stata una passeggiata.

Blaine doveva ammettere di essere forse un po' troppo eccitato per quell'avvenimento, ma in fin dei conti, si trattava pur sempre di Michael Jackson; come si poteva non essere in fibrillazione all'idea di cantare dei pezzi del meraviglioso ed unico re del pop?! Il giovane Anderson non stava più nella pelle, e non era il solo: tutti all'interno delle Nuove Direzioni erano su di giri, tutti quanti non vedevano l'ora che arrivassero le Regionali per potersi mettere ancora una volta alla prova con qualche straordinaria reinterpretazione del grande Michael Jackson. Con un repertorio del genere avrebbero avuto molte più possibilità di vincere le Regionali, anche se avrebbero dovuto competere contro i migliori cori dell'Ohio; sarebbe stata dura, ma Blaine sapeva con assoluta certezza che lui e i suoi compagni sarebbero stati all'altezza della situazione.

Si domandava con quali canzoni si sarebbero presentati i  Warblers e da chi sarebbero stati capitanati; era da diverso tempo che non vedeva i suoi amici e non avevano mai avuto il tempo di parlare nelle Regionali, neanche durante una delle loro conversazioni telefoniche o tramite skype.

A dire il vero, ultimamente capitava sempre più di rado che Blaine riuscisse a scambiare quattro chiacchiere con i suoi vecchi compagni di scuola, tutti troppo indaffarati con le prove per le imminenti gare.

Beh, a parte Sebastian; sembrava quasi che lui non fosse minimamente preoccupato per le Regionali, o quanto meno che non lo fosse al punto da non riuscire a trovare il tempo per tempestare il povero Blaine di telefonate dalla mattina alla sera. Il giovane Anderson cercava ogni volta di essere cortese, ma dopo un po' diventava piuttosto difficile riuscire a sopportare tutte quelle chiacchiere, tanto più che il Warbler continuava a provarci con lui in maniera a dir poco spudorata, fregandosene altamente dei continui rifiuti di Blaine e dei suoi innumerevoli tentativi di farlo desistere.

Non gli dava tregua, gli telefonava inventandosi ogni volta le scuse più disparate: una mattina arrivò persino a chiamarlo per domandargli se conoscesse qualche rimedio casalingo per togliere le macchie di vino rosso dagli abiti, lasciando il giovane Anderson letteralmente basito e visibilmente scocciato; ma, naturalmente, Blaine era troppo gentile per trattare male il suo corteggiatore, così si era limitato semplicemente a non dargi corda e a cambiare argomento, parlando per lo più di scuola e accennando al fatto che le Nuove Direzioni si sarebbero presentati alle Regionali con dei brani di Michael Jackson.

Sperava che almeno in questo modo Sebastian gli avrebbe dato finalmente tregua, e fortunatamente le cose andarono proprio così: il giovane Warbler pose fine alla telefonata prima ancora di quanto Blaine avrebbe potuto sperare e lo lasciò così libero di dedicarsi a ben altre attività, quali le sue lezioni pomeridiane di letteratura inglese e le prove con il Glee Club.
Proprio quel pomeriggio, dopo le lezioni, Blaine si riunì con Kurt e altri ragazzi delle Nuove Direzioni al Lima Bean, per un caffè ristoratore e per scambiare quattro chiacchiere su Michael Jackson, diventato ormai l'argomento più gettonato della settimana.

<< Ok, il vostro ricordo preferito di Michael Jackson! >>  disse Blaine, guardando i suoi amici curiosamente << Via! >>

<< Quando avevo un anno mia madre mi fece vedere una cassetta dello speciale per la Motown. >> rispose Artie, con sguardo sognante << E quando ha fatto il Moonwalk sul palco, per la prima volta nella storia, io ho pronunciato la mia prima parola: "Diamine".* >>

<< Io devo al Re del Pop una profonda graditudine. >> intervenne Kurt sorridendo <<  E' stato il primo ad usare la giacca militare con le paillettes, molto prima che Kurt Hummel le rendesse una moda. >>

<< Devo essere sincerta, io non l'ho mai veramente capito. >> fu l'intervento inaspettato di Rachel.

I ragazzi si voltarono verso di lei, guardandola di traverso.

<< E noi non siamo più disposti a parlare con te. >>  disse Artie, in tono di superiorità, mentre gli altri - Blaine compreso - annuivano con convinzione.

<< No, aspettate...trovo che sia davvero un grande artista! >> puntualizzò Rachel << E' solo che non ho mai capito di cosa trattasse davvero! >>

<< Rachel, era il migliore amico di Liza Minelli e Liz Taylor. >> fece eco Kurt, inarcando un sopracciglio.

Rachel sospirò e alzò gli occhi al cielo.

<< Sto solamente dicendo che non ho mai legato con lui come ho fatto con Barbra o con i due Stephens. >>

I suoi amici la guardarono curiosamente.

<< Sondheim...Schwartz?! >> disse la ragazza, sperando che i ragazzi riuscissero a cogliere la sua citazione.

Ma ovviamente nessuno lo fece.

<< Sai, vorrei gettarti questo caffè in faccia! >> esclamò Santana, facendo una smorfia << Ma temo che non sia abbastanza bollente! >>

Blaine soffocò una risata e si voltò verso Kurt, anche lui con una mano davanti alla bocca nel tentativo di non mettersi a ridere fragorosamente; fortunatamente Rachel non se ne accorse.

<< Comunque, visto quanto siete entusiasti nel parlare di lui, penso proprio che sarebbe un'ottima idea per le Regionali! >> disse la giovane ebrea con entusiasmo, sorridendo ampiamente.

I ragazzi erano già tutti pronti a festeggiare, ma qualcosa sembrava essere destinato a rovinare tutti i loro piani; o, per meglio dire, qualcuno.

<< Sapete, non credo che sia una buona idea. >> disse una voce alle loro spalle, nasale e fin troppo familiare.

Blaine abbassò di colpo lo sguardo, fingendo indifferenza; per un attimo aveva sperato che si trattasse semplicemente di un'allucinazione, ma furono sufficienti pochi secondi per rendersi conto che non era affatto così.

<< Ciao Blaine! >> disse Sebastian, con uno dei suoi soliti sorrisetti sghembi dipinto sul volto << E ciao a tutti gli altri. >>

<< Ma lui vive qui, per caso?! >> domandò Kurt astiosamente, guardando prima Blaine e poi Sebastian << Sul serio, sei sempre qui! >>

<< Chiedo scusa, perchè pensi che non sarebbe una buona idea? >>  domandò Artie, guardando Sebastian sospettosamente.

Blaine sollevò lo sguardo e lo indirizzò a sua volta sulla figura di Sebastian, che dalla sua espressione sembrava essere particolarmente soddisfatto.

<< Perchè noi faremo MJ alle Regionali. >> rispose, ricevendo in cambio una serie di occhiate perplesse.

Blaine si morse un labbro con forza e deglutì; aveva appena avuto una terribile sensazione, anche se sperava tanto di essersi sbagliato.

<< Sapete, i Warblers saranno i primi ad esibirsi. >> proseguì Sebastian << Perciò quando ho scoperto i vostri piani, ho cambiato di conseguenza la scaletta. >>

<< Scusami tanto, ma come hai fatto a scoprirli?! >> domandò immediatamente Rachel, al culmine dell'irritazione.

Blaine trattenne il fiato.

<< Me lo ha detto Blaine stamattina. >>  rivelò Sebastian, e a quel punto tutti si voltarono verso il giovane Anderson e rivolsero lui uno sguardo assassino.

Il moro roteò gli occhi, cercando di non incrociare lo sguardo di nessuno dei suoi amici; in quel momento avrebbe tanto voluto sprofondare.

<< Io avevo solo chiamato per un consiglio su come togliere una macchia di vino rosso dal mio blazer, ma lui non lui non riusciva a smetterla di parlare! >>

I ragazzi continuarono a fissare Blaine ininterrottamente, in cerca di spiegazioni; il povero ragazzo arrossì vistosamente e incominciò a balbettare, chiaramente in difficoltà.

 << P-potrei averglielo accennato. >>

<< Ogni quanto vi sentite?! >> domandò Kurt rabbiosamente, irritato più per il fatto che Blaine avesse parlato con Sebastian, che per la questione della scaletta spifferata.

Blaine non ebbe il tempo di rispondere - anche perchè preferiva rinviare quella conversazione ad un altro momento, quando lui e Kurt sarebbero stati soli e non ci fosse rimasto più nessuno ad infastidirli - , dal momento che Sebastian prese nuovamente la parola, rivolgendo al giovane Hummel uno sguardo sprezzante.

<< Hey Kurt, non ti avevo riconosciuto! >> lo canzonò << Indossi vestiti da uomo, per una volta! >>

Blaine strabuzzò gli occhi, sinceramente preoccupato; era certo che Kurt fosse sul punto di esplodere e accanirsi senza ritegno contro Sebastian, e forse lo avrebbe anche fatto se Santana non lo avesse preceduto, alzandosi in piedi e rivolgendosi al Warbler con aria di sfida.

<< Va bene Checca, adesso credo che sia arrivato il momento che io ti mostri un po' dell' ospitalità di Lima Heights! >>  lo minacciò la ragazza.

Ma Sebastian sembrò non esserne minimamente intimorito.

<< A meno che tu non voglia unirti ai tuoi parenti in prigione, non credo proprio che questa sia una buona idea. >> le rispose tranquillamente << Sai, mio padre è uno di quelli che tu chiameresti " Procuratore della Repubblica". Ma se vuoi spedirgli una Pignatta, sono certo che lui farebbe in modo di fargliela recapitare. >>

Santana rimase in silenzio, letteralmente pietrificata, e così fecero anche tutti gli altri; non avevano mai conosciuto nessuno in grado di zittire l'ispanica, evidentemente Sebastian era molto peggio di quanto avessero pensato all'inzio. Blaine guardò Kurt con espressione palesemente preoccupata; temeva di aver cacciato le Nuove Direzioni in un terribile guaio, e questa volta non si trattava solamente di una sua sensazione personale .

<< Bene, questo è quanto dovete sapere. >> aggiunse Sebastian, mentre Santana riprendeva il suo posto a sedere con aria mortificata << Adesso sono io il capitano dei Warblers, e sono stanco di giocare pulito! >>

Rivolse ai suoi rivali uno sorriso di sfida e poi si allontanò senza aggiungere altro; immediatamente, tutti quanti si voltarono per l'ennesima volta verso Blaine, con sguardo inquisitorio ed un'espressione di rimprovero.

Blaine sospirò profondamente.

<< Eddai, smettetela di guardarmi così! >> disse, con fare esaperato << Non penserete mica che io lo abbia fatto apposta?! >>

<< Io non penso assolutamente niente, Hobbit! >> bofonchiò Santana << Mi limito ad analizzare i fatti, e qui le prove sono tutte contro di te! >>

<< Come hai potuto farlo, Blaine?! >> ruggì Rachel, guardandolo con espressione rancorosa << Siamo una squadra, o sbaglio?! Come diavolo ti è venuto in mente di dire a quel tizio dei nostri progetti per le Regionali?! >>

Blaine alzò gli occhi al cielo.

<< Oddio, ma come ve lo devo dire?! >> sbuffò << Non l'ho fatto apposta, Sebastian non faceva altro che parlare e io avevo bisogno di trovare qualcosa da dire per farlo stare zitto! E' stata la prima cosa che mi è venuta in mente, che ne sapevo che avrebbe deciso di cambiare la scaletta per ostacolarci?! >>

<< Non hai pensato che potevi buttargli giù il telefono in faccia?! >> gli disse Kurt a denti stretti << O più semplicemente non rispondere! Dimmi, hai intenzione di richiamarlo stasera per chiedergli se è finalmente riuscito a ripulire il suo bel blazer?! >>

<< Kurt, adesso stai esagerando! >>  replicò Blaine, alzando la voce << Ho sbagliato, avete tutti perfettamente ragione; ma la tua gelosia è del tutto fuori luogo, in questo momento! >>

<< Sì, sono d'accordo! >> intervenne Rachel, facendo una smorfia << Potete discutere di questo per conto vostro, adesso abbiamo un altro problema da risolvere: che cosa facciamo per le Regionali?! Insomma, ci occorre un piano di riserva; se i Warblers si presenteranno davvero con dei brani di Michael Jackson, noi dobbiamo assolutamente escogitare qualcosa per riscattarci. >>

<< Io propongo di spaccare la faccia a quella sottospecie di viscida serpe! >> fece eco Santana, serrando i pugni << Ha osato mettersi contro di me...contro la furia di Lima Heights! Giuro che prima o poi gliela farò pagare davvero, non si scherza contro Santana Lopez! >>

Artie fece una smorfia.

<< Per quanto anche io muoia dalla voglia di fargliela pagare personalmente, non credo che questo risolva il nostro problema. >>  commentò << Dobbiamo assolutamente avvertire i ragazzi di quello che è successo e cercare una soluzione al nostro problema; dobbiamo farlo in fretta, non abbiamo tempo da perdere! >>

Rachel e Santana si alzarono in piedi e assieme ad Artie si avviarono verso l'uscita del locale, mentre Kurt e Blaine rimasero indietro, indugiando ancora per qualche istante.

<< Kurt.. >> balbettò il giovane Anderson, restando al suo posto << Ascolta, per quanto riguarda Sebastian io... >> 

<< Blaine, lascia perdere! >>  lo interruppe Kurt, storcendo il naso << Io... non sono arrabbiato con te! Ok, forse un po' lo sono... ma so che non è colpa tua, o almeno non del tutto. >>

Blaine guardò il suo ragazzo con espressione mortificata, per poi alzarsi ed avvicinarsi a lui, mettendosi a sedere sul bracciolo della sua poltrona e posando una mano sulla sua spalla.

<< Lo so che non sopporti Sebastian, Kurt. >> gli disse con voce morbida << E dopo quello che ha fatto, anch'io adesso inizio ad avere dei dubbi su di lui! Però ti assicuro che non hai alcun motivo di essere arrabbiato, non con me almeno; è vero, a volte capita che Sebastian mi telefoni e che mi tenga a parlare per diverso tempo, ma questo non significa che a me faccia piacere! Al contrario, molto spesso io ne sono semplicemente infastidito e la sola ragione per cui non riesco a trattarlo male è che... >>

<< Tu sei troppo buono e gentile per dirgli chiaro e tondo che ti da fastidio. >> concluse Kurt al posto suo, decidendosi finalmente a sorridere << Sì, lo so; hai un cuore troppo buono, non riesci ad essere cattivo con nessuno! In fin dei conti, lo capisco; è anche questa una delle ragioni principali per cui ti amo così tanto. >>

Blaine sorrise ampiamente e guardò il suo ragazzo con adorazione.

<< Allora non sei più arrabbiato con me?! >> domandò speranzoso.

Kurt sollevò un sopracciglio, con fare pensieroso.

<< So che non dovrei, ma una parte di me è ancora molto irritata per la faccenda di Michael Jackson. >> rispose << Non avresti dovuto parlargliene, Blaine; lo so che eri in buona fede e che non ti saresti mai aspettato da lui una simile nefandezza, ma non avresti dovuto scoprirti a tal punto! E' sempre un nostro rivale, questo avrebbe dovuto metterti in guardia da subito! >>

Blaine si morse un labbro vigorosamente.

Detestava ammetterlo, ma Kurt aveva perfettamente ragione: Sebastian non era un amico, non era una persona di cui potersi fidare e al quale poter raccontare le proprie faccende private; era un loro rivale, un vero e proprio nemico dal quale bisognava solamente stare alla larga, pronto a colpire alle spalle nel momento esatto in cui si comincia ad abbassare un po' troppo la guardia.

Avrebbe dovuto rendersene conto sin dall'inizio, e invece si era lasciato abbindolare da quella sua maschera da adulatore e dal suo modo di fare tanto gentile e cortese, almeno nei suoi confronti; la verità era che si era sentito semplicemente lusingato da tutte quelle attenzioni, ed una parte un po' troppo egocentrica di lui era riuscita in un modo o nell'altro a convincersi che un ragazzo come Sebastian non potesse essere veramente cattivo, che forse era solamente un tantino eccentrico ed anticonformista, e che avesse solo bisogno di stare al centro dell' attenzione.

Se solo non fosse stato così stupido, se solo avesse provato a guardare Sebastian con occhi diversi, nel modo giusto...forse non si sarebbe lasciato abbindolare da lui.

<< Mi dispiace. >> mormorò, abbassando lo sguardo per non permettere a Kurt di incrociarlo con il suo; lo avrebbe fatto sentire ancora più vulnerabile, e quella era decisamente l'ultima cosa di cui avesse bisogno << Sono stato un vero idiota. >>

Kurt abbozzò un sorriso e gli accarezzò dolcemente una guancia, un' espressione sul volto che lasciava chiaramente intendere la sua decisione di perdonare del tutto il suo ragazzo.

<< Non sei un idiota, Blaine. >> gli disse con voce melliflua << Sei una persona dal cuore d'oro: tendi a vedere il bene in chiunque, persino in quell'essere meschino di Sebastian! Ma adesso che inizi a capire che razza di tipo è, mi prometti che la smetterai di fraternizzare con lui?! >>

Blaine annuì con convinzione.

<< Te lo prometto. >> assicurò << Non gli rivolgerò mai più la parola e se dovesse provare a chiamarmi, gli riattaccherò il telefono in faccia! >>

Kurt rise e lo abbracciò forte, stampandogli un bacio sulla guancia.

<< Inutile, non si può essere arrabbiati con te per tanto tempo! >> esclamò << Sei troppo adorabile! >>

Blaine gongolò e strinse forte il suo ragazzo, baciandolo a sua volta, ma sulla punta del naso; poi si alzò dalla poltrona e, dopo aver preso Kurt per mano, lo tirò di e disse: << Adesso però dobbiamo andare! Chissà, forse se ci sbrighiamo facciamo in tempo a raggiungere gli altri. >>

Kurt sollevò un sopracciglio e storse il naso, con diffidenza.

<< Sai, non credo sia il caso. >> commentò << Penso che ce l'abbiano ancora con te per tutta questa storia, sarebbe meglio lasciarli sbollire. >>

Blaine mise il broncio.

<< Tanto per farmi sentire ancora di più in colpa! >> bubbolò << Come se non mi sentissi già abbastanza un  idiota per conto mio. >> 

Kurt guardò il suo ragazzo con espressione di conforto e gli accarezzò nuovamente il viso, sorridendogli dolcemente.

<< Non te la devi prendere, tesoro. >> lo tranquillizzò << E' normale che adesso siano arrabbiati, ma sono certo che gli passerà presto; si renderanno conto che è solamente Sebastian quello da incolpare, e che tu non c'entri assolutamente niente! >>

Blaine abbozzò un sorriso, non ancora del tutto convinto dalle parole di Kurt.

<< Tu...tu credi che non mi vedano come un traditore?! >>  domandò mestamente.

<< Cosa...no! No, non devi dirlo neanche per scherzo! >>

Kurt afferrò entranbe le mani di Blaine e le strinse forte fra le sue, carezzandogli dolcemente le nocche.

<< Blaine, nessuno pensa che tu sia un traditore. >> disse << I ragazzi sono arrabbiati per quello che è successo, ma sono certo che nessuno di loro potrebbe mai pensare una cosa simile sul tuo conto! Ormai sei uno di noi, i ragazzi questo lo sanno bene; vedrai che domani sarà di nuovo tutto apposto, nessuno penserà più che sia stata colpa tua. >>

Blaine non sembrava ancora del tutto persuaso, ma fu sufficente un ennesimo sguardo intenerito da parte di Kurt, per fargli ritornare nuovamente il sorriso sulle labbra; il giovane Anderson sospirò beatamente e posò un rapido bacio sulla mano destra del controtenore, guardandolo poi con adorazione.

<< Grazie. >> mormorò << Sono davvero sollevato, temevo che ti saresti infuriato! >>

Kurt sogghignò.

<< Beh, sono ancora in tempo per farlo! >> disse, sollevando un sopracciglio << Se dovessi venire a sapere che tu e Sebastian avete parlato di nuovo al telefono, te la farei pagare molto cara! Perciò stai attento, mio caso Anderson, io ti ho avvisato! >>

Blaine scoppiò a ridere e prese il suo ragazzo sottobraccio, stampandogli un bacio sulla guancia.

<< Tranquillo, Kurtie. >> rispose dolcemente << Credo di avere imparato la lezione. >>

Kurt sorrise compiaciuto e poi, dopo aver intrecciato saldamente le sue dita con quelle di Blaine, si diresse assieme a lui verso l'uscita del locale.
 
 



*
 
 


Come aveva predetto Kurt, il giorno seguente nessuno sembrò essere più tanto arrabbiato con Blaine per la faccenda della spia a Sebastian - eccetto Puck, che ci mise appena un po' più di tempo per perdonarlo - e durante la riunione del Glee Club, le Nuove Direzioni si adoperarono per andare alla ricerca di un ottimo piano di contrattacco, per assicurarsi la vittoria contro i Warblers.

Non fu una decisione semplice, tutti quanti sapevano quanto i ragazzi della Dalton potessero essere temibili ed erano perfettamente consci del fatto che mettersi contro di loro non sarebbe stata affatto una buona mossa; ma non potevano permettersi di perdere la loro occasione di presentarsi alle Regionali con dei brani di Michael Jackson, soprattutto da una persona come Sebastian che - a detta di Artie, grande estimatore del cantante - era decisamente l'ultima persona al mondo in grado di comprendere il suo messaggio.

Così, su consiglio del professor Shuester, avevano deciso di affrontare i Warblers faccia a faccia, per decidere quale due due Glee Club si sarebbe meritato il diritto di presentarsi alle Regionali con dei pezzi del Re del Pop; sarebbe stata una vera e propria "sfida in strada" - era stato proprio Blaine a suggerirlo - , i ragazzi si sarebbero esibiti assieme in uno dei maggiori successi di Michael Jackson, e la squadra che avrebbe eseguito la performance migliore, avrebbe strappato all'altra la possiblità di portare il loro idolo alle Regionali.

Erano trascorsi due giorni da quello spiacevole incontro con Sebastian al Lima Bean, e una spedizione di quattro ambasciatori - Artie, Blaine, Kurt e Santana - si stava dirigendo verso la Dalton, con intenzioni ben decise e tutt'altro che amichevoli; erano pronti a lanciare il guanto di sfida, ed erano certi che i Warblers non si sarebbero mai tirati indietro.

<< Wow, allora è questa la Dalton! >> esclamò Artie con meraviglia, non appena i ragazzi raggiunsero il cancello della scuola << Ora capisco come mai vi trovavate tanto bene qui, è un posto da favola! >>

Santana fece una smorfia.

<< Lo è, se ti piace stare circondato da figli di papà con la puzza sotto il naso! >> borbottò << Senza offesa, Blaine! >>

Ma il giovane Anderson non si curò minimamente delle parole di Santana, troppo impegnato a cercare di contrastare quell'improvviso sentimento di ansia e di preoccupazione che si stava - neanche troppo - lentamente impadronendo di lui.

<< Non riesco a credere che siamo venuti qui per sfidarli. >> mormorò, stringendosi al braccio di Kurt << Se penso che solo fino a pochi giorni fa erano i miei migliori amici! >>

<< Sono ancora i tuoi migliori amici, Blaine! >> gli rispose dolcemente Kurt, accarezzandogli le nocche << E' Sebastian il bastardo, sono certo che loro non erano neanche d'accordo con la sua idea di modificare la scaletta per metterci in difficoltà! Vedrai, sono certo che andrà tutto bene. >>

Blaine si morse un labbro, guardando in direzione della scuola con espressione ancora incerta; aveva la netta sensazione che le cose non sarebbero andate affatto come sperava, e dal momento che le sue ultime sensazioni si erano rivelate tutte giuste, temeva che anche questa volta le sue terribili previsioni si sarebbero realizzate.

<< Non ne sono del tutto convinto. >> mugolò il moro << Continuo ad avere questo strano magone nello stomaco, come se sentissi che sta per accadere qualcosa di davvero spiacevole! >>

<< Su, basta con le chiacchiere voi due! >> urlò Santana, assumendo il comando della spedizione << Seguitemi, oggi andiamo a caccia di usignoli!** >>

I tre ragazzi seguirono la loro compagna dentro all'edificio, dirigendosi a colpo sicuro in aula canto, dove Blaine era certo avrebbero trovato i Warblers, intenti ad esercitarsi per le imminenti gare; in effetti, fu proprio così: i ragazzi stavano provando alcuni passi, sulle note della canzone "I want you back", ovviamente di Michael Jackson.

Sebastian si esibiva da solista, e solo in quel momento Blaine si rese conto che si trattava della prima volta che lo sentiva cantare; il giovane Anderson si soffermò per qualche istante ad ascoltare, cercando di esaminare con attenzione il timbro vocale del ragazzo: era molto meno nasale rispetto al suo solito tono di voce parlata, pulito e particolarmente piacevole all'ascolto.

In effetti, Blaine dovette ammettere che con un rivale del suo calibro a capo dei Warblers, non sarebbe stato per niente facile riuscire a batterli; persino Santana e Kurt sembravano essere notevolmente preoccupati, il solo che continuava a guardare quella performance con aria di superiorità era Artie, il quale dava l'idea di non apprezzare minimamente il lavoro dei loro rivali.

<< Oh, per favore! >> biascicò << E quello sarebbe Michael Jackson?! Spiacente, ma non mi convincono neanche un po'! Ci vuole un certo stile per fare Michael, ed una conoscenza dell'artista che loro indubbiamente non hanno; dovranno passare prima sul mio cadavere, non gli permetterò mai di portarmelo via! >>

I quattro continuarono ad osservare il resto dell'esibizione in religioso silenzio, e solamente alla fine Sebastian e i Warblers si accorsero della loro presenza.

<< Oh, ma guarda un po' chi si vede! >> esclamò Sebastian, con un fastidioso ghignetto disegnato sulle labbra << Siete venuti qui ad implorare pietà?! Avreste potuto risparmiarvi la fatica di fare tutta questa strada, non ne vale davvero la pena per l'umiliazione! >>

Santana guardò il ragazzo con aria di sfida, e Blaine ebbe per un attimo la sensazione che si sarebbe messa a ringhiare come un pitbull, da un momento all'altro.

<< Ascolta, razza di checca malefica! >> lo ammonì << Muoio dalla voglia di strapparti quel ghignetto dalla faccia con le unghie, ma mi rendo conto che questo non è nè il momento, nè il luogo adatto; sappi solamente che.. >>

<< Che non abbiamo alcuna intenzione di farci mettere i piedi in testa da voi. >> concluse Artie al posto suo, vedendo che la ragazza la stava tirando un po' troppo per le lunghe << Ne abbiamo parlato e siamo giunti alla conclusione che non vi permetteremo di portarci via Michael. >>

Sebastian scoppiò a ridere, imitato da alcuni membri dei Warblers che - con enorme sorpresa di Blaine - sembravano non voler prendere minimamente sul serio i loro sfidanti. Blaine osservò i suoi ex compagni di squadra, studiando attentamente le loro espressioni: avevano tutti un'aria così sicura, così eccessivamente spavalda, squasi suberba. 

Non sembravano neanche gli stessi Warblers che conosceva lui, i suoi migliori amici dei tempi in cui frequentava la Dalton; eppure non si vedevano da poche settimane, come potevano essere cambiati così radicalmente?! Era forse colpa di Sebastian?! Era stato lui ad avere quella pessima influenza su di loro, a trasformarli in individui superbi e talmente freddi da renderli quasi irriconoscibili?!

<< Andiamo, pensate davvero che solo perchè ce lo state dicendo con le buone maniere noi vi lasceremmo cantare Michael Jackson alle Regionali?! >> disse Sebastian, in tono di strafottenza << La vostra è una battaglia persa in partenza, non ci pensiamo neanche! A meno che voi non vogliate fare uno scambio equo: vi lasciamo Michael Jackson, se ci restituite Blaine! >>

Blaine non disse niente, mentre Kurt si strinse forte al suo braccio, con fare possessivo, rivolgendo a Sebastian uno sguardo omicidio; se avesse potuto incenerire con lo sguardo, a quell'ora il giovane Smythe sarebbe stato già morto e sepolto.

<< Per quanto tu possa credere che le persone siano oggetto di scambio, il nostro Blaine non è in vendita. >> rispose in tono sprezzante Santana, con grande stupore del giovane Anderson, che non ricordava davvero di averla mai sentita parlare di lui in quel modo.

<< E comunque, nessuno di noi ha parlato di utilizzare le buone maniere. >> parlò Kurt per la prima volta << Al contrario, abbiamo intenzione di dimostrarvi che con le Nuove Direzioni non si scherza! >>

<< Oh, sto tremando di paura! >> esclamò Sebastian cn sarcasmo << Sul serio Kurt, sto per farmela sotto! >>

<< Smettila, Sebastian! >> intervenne Blaine, in difesa del proprio ragazzo << Questo non è un gioco, stiamo facendo sul serio! Potrai pensare di essere migliore di tutti noi messi insieme, ma ti sbagli di grosso; abbiamo intenzione di dimostrare a tutti voi che le Nuove Direzioni non sono disposta a farsi mettere i piedi in testa da nessuno, tantomeno da voi Warblers! >>

Sebastian guardò il moro con aria di superiorità e poi storse il naso.

<< Lo avete visto?! >> disse, rivolgendosi ai proprio compagni di squadra << Avete visto come lo hanno ridotto le Nuove Direzioni?! Il nostro Blaine non è più lo stesso, adesso volta le spalle persino ai suoi fratelli! >>

A quel punto Blaine non riuscì più a rimanere al suo posto e si avvicinò a Sebastian con passo deciso, uno sguardo carico di astio e di rancore.

<< Tu non sai niente di me, Sebastian. >> disse a denti stretti, senza interrompere neanche per un istante il contatto visivo << Quindi risparmiami la predica! Inoltre, mi dispiace tanto per voi ragazzi, ma adesso le Nuone Direzioni  sono la mia famiglia, e non ho alcuna intenzione di voltar loro le spalle. >>

Sebastian sollevò entrambe le sopracciglia e fece una smorfia, letteralmente inorridito.

<< Allora forse mi sbagliavo. >> disse << Evidentemente non vi è rimasto neanche un po' del tuo vecchio spirito da Warbler, dentro di te. >>

<< Al contrario. >> gli rispose Blaine a tono << Il mio spirito da Warbler è molto più forte di quanto tu creda, e se voi foste ancora dei veri Warblers, a quest'ora non ci ritroveremmo in questa situazione! Ma visto che molti di voi sembrano aver perso questo spirito, allora credo che sia giusto ricorrere alle maniere forti. >>

Sebastian sogghignò.

<< Benissimo. >> replicò, molto pacatamente << E quali sarebbero queste "maniere forti"?! >>

Santana estrasse dalla tasca del suo giubbotto un bigliettino spiegazzato e lo porse a Sebastian.

<< Fate in modo di trovarvi a questo indirizzo, questa sera alle sei in punto. >> disse << Non è un invito cortese, vi obblighiamo a presentarvi in orario e di non fare scherzi! Per adesso è tutto ciò che dovete sapere, i dettagli verranno definiti sul momento. >>

Sebastian si infiò il biglietto in tasca senza neanche leggerlo e poi fece segno di sì con la testa, quel sorrisino strafottente che non si decideva a cancellarsi dalla sua espressione.

<< Non vedo l'ora. >>  mormorò, per poi allontanarsi assieme ai suoi compagni, riunchiudendosi nuovamente dentro l'aula canto.

I quattro componenti delle Nuove Direzioni si scambiarono una serie di occhiate eloquenti e poi si allontanarono in direzione dell'uscita, camminando a testa alta e con sguardo fiero; Kurt fece scivolare le sue dita fra quelle di Blaine, intrappolandole in una salda stretta.

<< Va tutto bene? >> domandò a bassa voce, guardando il suo ragazzo premurosamente.

Blaine annuì con convinzione e strinse più forte la mano del controtenore.

<< Gliela faremo vedere. >> disse a denti stretti << Gli faremo vedere che con le Nuove Direzioni non si scherza! >>

Si voltò un ultima volta verso le porte chiuse dell'aula canto, con un bagliore di rabbia negli occhi; Sebastian aveva deciso di sfidare lui e le Nuove Direzioni, ed aveva sicuramente trovato pane per i suoi denti. 

Ma se pensava di vincere, si sbagliava di grosso

Se c'era una cosa che Blaine aveva imparato nel corso degli anni, quella era senza dubbio combattere contro tutte quelle persone che facevano di tutto per metterlo dietro l'angolo; non avrebbe mai permess a Sebastian di vincere, tanto meno lo avrebbe fatto senza lottare.

" Preparatevi, ragazzi: sarà una sconfitta che non dimenticherete tanto in fretta! "
 
 
 


*
 
 


Quella sera, i Warblers si presentarono all'appuntamento in perfetto orario; ad accogliervi vi erano Blaine e Santana, a qualche metro di distanza dai loro compagni di squadra, i quali avevano deciso di nominare proprio loro due come portavoce ufficiale delle Nuove Direzioni.  Avevano scelto come luogo d'incontro il parcheggio sotterraneo di un vecchio centro commerciale - generalmente molto poco affollato durante la settimana - posto ideale per un simile duello. Sebastian si avvicinò ai due con aria di superiorità, seguito dal resto dei componenti dei Warblers.

<< Beh..siamo qui. >> disse il giovane Smythe, rivolgendosi ai suoi due sfidanti.

<< Mettiamo bene in chiaro le cose. >> ribattè Blaine, con aria di sfida << Entrambi vogliamo presentarci con dei brani di Michael Jackson, ma soltanto un gruppo potrà farlo. >>

<< Faremo una sfida tutta su Michael, e chi vincerà si beccherà il re del Pop alle Regionali. >> aggiunse Santana, con diplomazia.

Sebastian riuscì a stento a trattenere una risata.

<< Che cosa? Noi contro voi due?! >> commentò con fare divertito; sembrava che a stento riuscisse a credere alle sue orecchie << Pensate davvero di essere così cattivi?! E' questo quello che vi insegnano nella vostra scuoletta pubblica?! >>

Blaine fece una smorfia e guardò il ragazzo con un intenso bagliore di rabbia negli occhi; era decisamente sul piede di guerra.

<< E' arrivato il momento di vedere chi è cattivo . >> mormorò, con sguardo e tono di voce incattiviti.

Poi Santana schioccò le dita, e quello fu il segnale per le Nuove Direzioni di uscire allo scoperto per dare inizio alla loro battaglia; i ragazzi raggiunsero rapidamente i propri capibanda e si schierarono in posizione di attacco, i loro sguardi saldamente puntati su quelli dei loro sfidanti, con espressione puramente bellicosa. 

Poi, capendo molto bene dove le Nuove Direzioni volessero andare a parare, i Warblers incominciarono a cantare, improvvisando con le loro voci una perfetta armonizzazione del brano "Bad",  avvicinandosi lentamente ai loro rivali; poi, una volta giunti alla fine dell' introduzione, fu Artie ad intervenire, attaccando con decisione la prima strofa, mentre in sottofondo i suoi compagni si univano al coro.

 
 

Your Butt Is Mine, Gonna Take You Right
 Just Show Your Face  In Broad Daylight
 I'm Telling You  On How I Feel
 Gonna Hurt Your Mind Don't Shoot To Kill
 Come On, Come On, Lay It On Me All Right...
 
 


Era diventata una vera e propria battaglia: non appena una squadra avanzava, l'altra immediatamente passava al contrattacco, rifiutandosi di indietreggiare, lottando con tutte le sue forse per dimostrare all'altra di essere più forte, di essere la migliore.
 
 
 
So Listen Up  Don't Make A Fight,
Your Talk Is Cheap  You're Not A Man
You're Throwin' Stones  To Hide Your Hands
 
 


Blaine si unì al canto di Artie, armonizzando una seconda voce mentre la coreografia si faceva sempre più elaborata, in quello che si era ormai trasformato in un vero e proprio scontro corpo a corpo, fra Warblers e Nuove Direzioni; se non si fosse trattato solo di un semplice numero musicale, avrebbero rischiato seriamente di venire alle mani.
 
 

But They Say The Sky's  The Limit
And To Me That's Really True
And My Friends You Have Seen Nothin'
Just Wait 'Til I Get Through . . .
 
 
 

A quel punto anche Santana incominciò a cantare assieme agli altri, e la battaglia si fece ancora più accesa: i ragazzi cantavano con entusiasmo, eseguendo passi di danza perfettamente sincronizzati; in un'altra circostanza, quella avrebbe anche potuto essere una piacevole esibizione fra amici, un semplice passatempo per divertirsi e fare musica in compagnia.
 
 

Because I'm Big, I'm Bad.. Come On!
 (Really, Really Bad)
 You Know I'm Big, I'm Bad.. You Know It!
 (Really, Really Bad)
 You Know I'm Big, I'm Bad... You Know It, You Know!
 (Really, Really Bad)  
 
 


Ma in quel caso era una vera e propria guerra, fatta apposta per dimostrare che - alla fine - ci sarebbe stato un unico vincitore, un'unica squadra veramente degna di essere portavoce della parola di Michael Jackson.
 
 
 

And The Whole World Has To  Answer Right Now
 (And The Whole World Has To  Answer Right Now)
 Just To Tell You Once Again,
 (Just To Tell You Once Again)
 Who's Bad . . .
 
 



" No.. noi siamo abbastanza cattivi, noi siamo abbastanza forti per  vincere. "

Blaine era assolutamente intenzionato a vincere quella sfida.

Non gli importava se quelli erano i suoi vecchi amici, non gli importava se quella situazione era talmente assurda da sembrargli del tutto irreale; Sebastian aveva deciso di giocae sporco, e lui non sarebbe certo rimasto con le mani in mano, a guardarlo mentre gli strappava via tutto ciò per cui lui e i suoi compagni di squadra stavano lottando così duramente.
 
 

 
Because I'm Big, I'm Bad.. Come On!
 (Really, Really Bad)
 You Know I'm Big, I'm Bad.. You Know It!
 (Really, Really Bad)
 You Know I'm Big, I'm Bad... You Know It, You Know!
 (Really, Really Bad)  
 

 
 

Non si sarebbe fatto mettere al tappeto, non da Sebastian; lui e le Nuove Direzioni erano più forti, non si sarebbero mai lasciati intimidire, non avrebbero mai permesso a nessuno di ostacolare il loro cammino.
 
 
 
And The Whole World Has To  Answer Right Now
 (And The Whole World Has To  Answer Right Now)
 Just To Tell You
 (Just To Tell You Once Again)
 
 

 
Si stavano ormai avvicinando alla fine della canzone, e Blaine sentiva di avere la vittoria in pugno; non capiva neanche perchè stessero continuando a battersi, era ormai così evidente per lui che sarebbero state le NUove Direzioni a vincere. Si meritavano di cantare Michael Jackson alle Regionali, molto più dei Warblers; erano i soli in grado di comprenderne fino in fondo il messaggio, i soli che veramente potevano permettersi di trasmettere ad un pubblico il suo messaggio.
 
 

 
You Know I'm Big, I'm Bad.. You Know It!
 (Really, Really Bad)
 You Know I'm Big, I'm Bad... You Know It, You Know!
 (Really, Really Bad)  
 
 


Quella sarebbe stata la loro vittoria, e non perchè fossero i più cattivi, ma semplicemente perchè erano i migliori; perchè, rispetto a Sebastian e ai Warblers, loro avevano qualcosa in più: loro avevano davvero capito che cosa signficasse dare piena voce alle parole del grande Michael Jackson.
 
 

And The Whole World Has To  Answer Right Now
 (And The Whole World Has To  Answer Right Now)
 Just To Tell You
 (Just To Tell You Once Again)
Who's Bad !
 
 

Verso la fine dell'esibizione, a pochi istanti dall'ultima battuta, Blaine si accorse che Sebastian teneva qualcosa fra le mani, un oggetto di forma allungata, che sulle prime non riuscì ad identificare e che solo dopo istanti si accorse essere una granita; si voltò rapidamente, realizzando che Kurt si trovava proprio nella sua traiettoria, e con una scatto fulmineo gli si parò davanti, intercettando così il getto di liquido arancione che Sebastian aveva appena deciso di tirargli addosso. 

Un gesto piuttosto eccessivo forse,  in fin dei conti si trattava solo di una banalissima granita alla frutta, ma per Blaine aveva comunque un enorme significato: lui era lì per difendere i suoi compagni di squadra, il loro onore e - in quel momento - anche il suo ragazzo; beccarsi una granitata in faccia al posto suo, sarebbe stato il suo modo di dimostrare a tutti quanto tenesse a loro, che il suo posto era ormai nelle Nuove Direzioni e che non gli avrebbe mai e poi mai traditi.

In fin dei conti, che male avrebbe mai potuto fare una banalissima granita?! Al McKinley tutti ne avevano ricevuta almeno una nella propria vita e, in effetti, Blaine era ancora piuttosto sorpreso del fatto che in più di tre mesi di scuola a lui non fosse mai toccato; quello sarebbe stato solamente una specie di battesimo e, alla fine, probabilmente si sarebbe ritrovato semplicemente a ridere assieme a Kurt e a tutti i loro amici.

Ma quando si ritrovò a terra, dopo aver perso l'equilibrio a causa di quel colpo troppo violento, ridere divenne l'ultima cosa al mondo che Blaine avesse voglia di fare. Non aveva mai ricevuto una granita in pieno viso prima di allora, ma non avrebbe mai creduto che potesse fare tanto male; a dire il vero, non ricordava neanche di aver mai sentito così tanto dolore in tutta la sua vita, un dolore talmente pulsante e lancinante da farlo urlare con tutto il fiato che avesse in gola. Non faceva che contorcersi ed emettere gemiti lamentosi, mentre il suo occhio destro, in quel momento coperto da entrambe le sue mani, sembrava sul punto di prendere letteralmente fuoco; faceva così male che avrebbe voluto addirittura staccarselo e lanciarlo via, forse solamente in quel modo sarebbe riuscito a placare quell'indescrivibile sofferenza.

Non riusciva a vedere niente, non aveva neanche la più pallida idea di ciò che stesse accadendo attorno a lui; riusciva solamente a sentire delle voci, un chiacchiericcio sommesso che non era neanche in grado di distiguere, e delle mai che molto lentamente si avvicinavano a lui, scrollandolo leggermente e con delicatezza, nel tentativo di rassicurarlo.

Poi, ad un tratto, riconobbe la sua voce.

<< Tesoro! >>

Era a talmente rotta e disperata, Kurt sembrava essere sul punto di mettersi a piangere da un momento; il giovane Anderson riuscì  a cogliere la preoccupazio e la paura solamente da quei pochi e appena impercettibili singhiozzi.

<< Tesoro mio, va tutto bene?! Tesoro!*** >> 

Blaine non aveva neanche la forza di rispondere, non riusciva nemmeno a domandarsi che cosa diavolo stesse succedendo, per quale assurdo motivo era bastata una semplica granita per metterlo KO e che cosa avesse spinto Sebastian e i Warblers a commettere quel gesto; tutto quello che voleva era che quel maledettissimo dolore cessasse istantaneamente.

<< Blaine.. Blaine... Che cosa fate tutti voi qui impalati, andate a chiamare un'ambulanza! Blaine..Blaine, tesoro.. sono io, mi senti?! Sono Kurt...e sono qui, andrà tutto bene...andrà tutto bene. >>

Posò una mano sopra quella di Blaine - il quale ancora non riusciva a scoprirsi il volto, tanto gli occhi ancora gli bruciavano - e la strinse forte, accarezzandogli le nocche con fare rassicurante.

<< Andrà tutto bene...tutto bene. >> continuò a ripedere a macchinetta, quasi come se fosse cercando di convincere sè stesso piuttosto che il suo ragazzo << Ci sono io qui con te, non ti devi preoccupare. >>

<< Kurt.. >> mormorò Blaine, con voce rotta dal dolore.

Fu tutto quello che riuscì a dire, perchè il dolore era ancora troppo forte e lui non era più in grado di fare niente che non fosse semplicemente gridare e contorcersi a terra come in preda ad una serie di spasmi.  Non riuscì a capire dopo quanto tempo esattamente arrivò l'ambulanza; forse fu solo questione di pochi minuti, forse addirittura di ore, e quando alla fine si ritrovò sulla vettura, con un paio di paramedici che cercavano di capire quale fosse il problema, vi era rimasto solamente Kurt ancora al suo fianco.

Il controtenore continuava a stringere la mano del moro fra le sue, ripetendogli con voce morbida che sarebbe andato tutto bene.

<< Kurt.. >> mugolò Blaine, stringendo con maggior forza la mano del suo ragazzo << C-che succede? >>

<< Ti stanno portando in ospedale, tesoro. >> spiegò Kurt, cercando di essere il più rassicurante possibile <<  Ho chiamato papà, ha detto che ci raggiungerà lì e che cercherà di mettersi in contatto anche con i tuoi genitori; non devi avere paura, andrà tutto per il meglio. >>

Blaine si morse un labbro con forza, nella speranza di riuscire a lenire il dolore.

<< Kurt... >> farfugliò << Perchè non riesco a vedere niente?! C..che cosa succede?! >>

Non vi fu alcun risposta e quel silenzio non fece che inquietare ancora di più il giovane riccioluto; perchè nessuno poteva spiegargli che cosa gli fosse accaduto?! Come era possibile che stesse così male a causa di una semplice granita?! E perchè nessuno si decideva a rispondergli?! 

<< Kurt.. >> mormorò di nuovo, stringendo la mano del controtenore con maggiore intensità, tanto da rischiare quasi di spezzargli tutte le dita.

Kurt continuò ad accarezzargli le nocche, mentre con l'altra mano giocherellava con i suoi capelli, come faceva sempre quando cercava di rassicurarlo per qualcosa; quel gesto fu di enorme conforto per Blaine, il quale finalmente riuscì a tranquillizzarsi un po' di più, sebbene ancora non riuscisse ad abbandonare quella terribile sensazione di inquietudine dalla quale era avvolto.

<< Perchè ci vuole così tanto? >> domandò poi il giovane Hummel ansiosamente, rivolgendosi ai due paramedici  << Non potete dirci che cosa gli sta succedendo?! >>

<< Non fino a che non sarà visitato per bene da un dottore. >> rispose uno dei due << Non ci vorrà molto, l'ospedale è vicino; non preoccupatevi. >>

Kurt si portò la mano di Kurt alle labbra, baciandone ad una ad una le dita.

<< Hai sentito, tesoro? >> gli disse dolcemente << Non devi avere paura, andrà tutto bene; ci sono io qui, con te... ci sono io. >>

Blaine si morse con forza un labbro e poi respirò profondamente, provando semplicemente a lasciarsi cullare dalla voce morbida e cristallina.

" Ci sono io... ci sono io. "

Blaine strinse forte le sue dita attorno a quelle di Kurt; sì, Kurt era lì, e qualunque cosa stesse per accadere, con lui al proprio fianco sarebbe stato tutto certamente molto più facile da sopportare.
 
 



*
 



Il viaggio in ambulanza sembrò durare un'eternità, così come la visita medica alla quale Blaine venne sottoposto al suo arrivo in ospedale; fu una delle esperienze peggiori della sua vita, ma per fortuna Kurt rimase al suo fianco per tutto il tempo, allontanandosi solamente il necessario per permettere al medico di visitarlo, e rassicurandolo di continuo sul fatto che tutto sarebbe andato per il meglio.

Naturalmente il giovane Anderson era terrorizzato, ma la presenza di Kurt riuscì a farlo sentire almeno un po' più sollevato, infondendogli almeno un po' di quel coraggio di cui aveva bisogno per affrontare quella spiacevole situazione. In fin dei conti, non si trattava solamente del suo occhio: Blaine detestava gli ospedali, ogni volta che vi metteva piede aveva come la sensazione di spofondare e di cadere in un baratro senza fine; gli ricordavano il suo incidente al ballo della scuola, quando venne pestato a sangue dai suoi vecchi compagni di scuola omofobi, ed era più che naturale che non amasse trascorrervi il suo tempo. 

Ma almeno questa volta c'era Kurt con lui, e la cosa sarebbe certamente servita ad indorare la pillola, specialmente dopo il responso del medico, che non aveva decisamente nulla di confortante: la diagnosi aveva rivelato una profonda abrasione della cornea destra in seguito all'impatto con la granita - ma era davvero possibile che un po' di acqua colorata potesse provocare simili danni, si era domandato il ragazzo dagli occhi nocciola - e per evitare ulteriori complicazioni era necessario che Blaine venisse sottoposto ad un intervento, il più presto possibile. Il giovane Anderson era davvero spaventanto; non aveva mai subito un intervento prima di allora, non sapeva neanche che cosa significasse davvero.

E se gli fosse successo qualcosa?! E se fosse morto sotto ai ferri?!
Ok, quello era senza dubbio un pensiero fin troppo pessimista e molto poco realistico - nei telefilm un sacco di persone morivano durante un'operazione chirurgica, ma di certo non quando si trattava di un banalissimo intervento ad un occhio - ma se non fosse riuscito a riacquistare l'uso del suo occhio?! Se fosse rimasto semi- cieco per tutta la vita?!  

Era un'idea a dir poco orrenda, e ci volle molto tempo prima che Blaine riuscisse a calmarsi del tutto; Kurt ovviamente fece tutto ciò che era in suo potere per tranquillizzarlo, e anche Burt Hummel fu di grande aiuto per il giovane Anderson; fu proprio il padre di Kurt a telefonare ai genitori di Blaine per informarli dell'accaduto, e ad aspettare con i ragazzi l'arrivo della signora Anderson, che in quel momento era  a casa di alcuni amici, appena fuori città - suo marito si trovava a New York per lavoro, e non sarebbe rientrato a LIma fino alla fine della settimana.

Decisamente Blaine non avrebbe potuto desiderare una compagnia migliore: adorava il signor Hummel, trovava che fosse una persona a dir poco meravigliosa - come suo figlio, del resto - ed era particolarmente lieto di poter affermare che questo sentimento fosse reciproco; il padre di Kurt ormai lo considerava come uno di famiglia, e forse fu proprio quello il motivo che lo spinse a precipitarsi tanto in fretta in ospedale, non appena venne messo al corrente del suo incidente.

Una volta conclusasi la visita ( e dopo aver tranquillizzato la signora Anderson a dovere ), Burt si offrì di riaccompagnare i due innamorati a casa di Blaine, in modo tale da permettere a questi di riposarsi mentre sua madre sbrigava le ultime faccende burocratiche in ospedale; ovviamente Kurt insistette per trascorrere il resto della serata assieme al suo ragazzo, così da non doverlo costringere a restare da solo in quella enorme casa vuota.

<< Non sei obbligato a restare, Kurt. >> gli aveva detto il ragazzo riccioluto, mettendosi a sedere sul proprio letto << Non voglio esserti di peso, so che questa sera avevi un appuntamento con Rachel. >>

Si sentiva lievemente in colpa, non voleva certo che Kurt fosse costretto a rinunciare alla sua serata a causa sua; fortunatamente, a Kurt quel sacrificio non sembrò pesare poi così tanto.

<< Le ho già detto che questa sera sarei rimasto con te. >> rispose, mettendosi a sedere di fianco a Blaine e accarezzandogli dolcemente i capelli << Mi ha risposto di non preoccuparmi, che rimanderemo ad un altro giorno; e naturalmente ti manda i suoi saluti. Adesso smettila di insistere, io non ho alcuna intenzione di andarmene. >>

Blaine abbozzò un sorriso, sospirando mestamente; si sentiva davvero uno straccio, quasi come se fosse stato appena messo sotto da uno schiacciasassi.

<< Dovresti riposarti. >> disse il giovane Hummel, rigirandosi un ricciolo ribelle fra le dita << Ti prendo il pigiama, ok?! >>

Il moro annuì silenziosamente, riuscendo finalmente a trovare qualcosa per cui rallegrarsi; era davvero un bene che Kurt fosse lì per prendersi cura di lui, Blaine trovava che fosse decisamente il perfetto rovescio della medaglia.

<< Nel primo cassetto, alla tua destra. >> disse questi con voce flebile.

Kurt aprì il cassetto del comò e, con sua enorme sorpresa, si ritrovò inevitabilmente a sorridere.

<< Ehy, ma questo è mio! >> esclamò, estraendo la casacca di un pigiama di colore blu << Mi ero chiesto spesso che fine avesse fatto, credevo di averlo perso! >>

Blaine arrossì vistosamente.

<< Sì, beh.. avrei dovuto restituirtelo diverso tempo fa. >> ammise << E' solo che... è un tantino imbarazzante, ma... ecco, mi piace sapere che c'è qualcosa di tuo nella mia stanza; mi fa sentire meno solo, mi da quasi la sensazione che tu sia sempre qui con me. >>

Abbassò vergognosamente lo sguardo, facendo così sorridere vistosamente il suo ragazzo; non sembrava arrabbiato, al contrario, aveva un'aria particolarmente intenerita.

<< Beh, allora.. >> disse dolcemente Kurt, estraendo l'intero pigiama dal cassetto e poggiandolo sul materasso, vicino a Blaine << Direi che questo rimane a te, almeno fino a che non sarai guarito; così potrai pensare che io sia qui con te anche quando non sarà così. >>

Blaine sorrise, guardando - per quel che era in grado di fare - il giovane Hummel con adorazione.

<< Dai, adesso spogliati e mettiti questo. >>  ordinò Kurt, porgendogli il pigiama << Non preoccuparti, non mi approfitterò di te; so che sei ancora troppo debole. >>

Blaine rise, poi si spogliò rapidamente e si infilò il pigiama, lasciandosi aiutare da Kurt; quella era senza dubbio  la prima volta che si spogliava di fronte al suo ragazzo senza avere intenzioni ben precise, e non potè fare a meno di notare che il povero Kurt fece parecchia fatica a contenersi di fronte al suo corpo seminudo. Ma per fortuna fu tutto molto veloce e Kurt non ebbe neanche il tempo di lamentarsi, riuscendo così a far fede alla sua promessa di non approfittarsi di lui mentre era ancora troppo stanco per fare qualsiasi cosa; poi, dopo avergli dato un bacio sulla fronte, il controtenore fece sdraiare Blaine sotto le coperte e si accoccolò sul letto assieme a lui, poggiando la testa sulla sua spalla e rivolgendogli uno sguardo di conforto.

<< Sai, devo dire che anche con un occhio solo sei sempre bellissimo. >> gli disse, cercando di tirarlo su di morale << E quella benda che ti hanno messo ti conferisce un certo fascino misterioso, sai?! >>

Blaine ridacchiò, sospirando poi profondamente; si sentiva un vero idiota con quell' arnese sull'occhio, solamente il suo ragazzo poteva essere in grado di trovare un aspetto positivo in quella situazione assurda.

<< Comunque non devi preoccuparti. >> proseguì Kurt, sollevandosi leggermente e accarezzando il viso del moro con il dorso della mano << Hai sentito cosa ha detto il dottore?! Non ci vorrà molto prima che tu possa fare l'intervento, vedrai che entro un paio di settimane ritornerai come nuovo! >>

Lo sguardo di Blaine si incupì di colpo.

<< Ha detto anche che la mia è una situazione delicata. >> mormorò << E che il mio occhio è molto compromesso. >>

Kurt non rispose, non sapendo chiaramente che cosa dire per tranquillizzare il ragazzo; Blaine si morse un labbro con forza, cercando di trattenere le lacrime.

<< E se... se non dovesse andare bene? >> domandò, con voce rotta dal pianto << Se per caso perdessi del tutto l'uso dell'occhio destro?! >>

<< Blaine, non dire stupidaggini! >> replicò immediatamente Kurt, guardandolo severamente << Non voglio neanche che tu pensi a questa stupida eventualità! E' vero, è una situazione delicata, ma questo non significa certo che tu non possa superare alla perfezione questo intervento! >>

Blaine non disse nulla, limitandosi a stringere forte la mano di Kurt e a tirare su col naso, mentre qualche lacrima scivolava lentamente lungo il suo viso; il ragazzo dagli occhi chiari accolse il suo fidanzato fra le sue braccia, abbracciandolo dolcemente e carezzandogli la schiena con fare rassicurante.

<< Non devi avere paura. >> mormorò << Andrà tutto bene, ok?! Te lo prometto..andrà tutto bene. >>

Blaine si strinse più forte nell'abbraccio di Kurt, continuando a piangere mentre il controtenore lo accarezzava dolcemente, dandogli di tanto in tanto qualche tenero bacio sulla fronte, facendo sempre molta attenzione alla sua benda.

<< Perchè lo hanno fatto, Kurt? >> gemette Blaine, quasi senza fiato << Perchè?! Insomma, posso capire Sebastian...ma loro?! Non hanno protestato quando lui ha lanciato quella granita, probabilmente erano anche d'accordo! E nessuno di loro si è preoccupato di sapere come stavo, nessuno ha chiesto se avevo bisogno di aiuto...nessuno ha fatto quello che avete fatto voi per me. >>

Kurt sospirò tristemente, senza smetterla di accarezzare la schiena e i capelli di Blaine.

<< Io...io credo che non lo abbiano fatto con cattiveria. >> rispose, senza riuscire a suonare troppo convincente << Sono tuoi amici Blaine, sono certo che non avessero alcuna intenzione di fare del male a nessuno, tanto meno a te! >>

<< No, infatti volevano farne a te. >>

Blaine si staccò dall'abbraccio, asciugandosi le lacrime e rimettendosi a sedere, poggiando la schiena contro lo schienale del letto.

<< Sebastian voleva colpire te. >>  disse << E voleva farlo con l'intenzione di farti male! Ricordi che cosa ha detto il medico?! Nessuna granita normale potrebbe causare un danno simile, devono averla corretta con qualcosa; Sebastian voleva fare del male a qualcuno, e voleva farlo a te! Dio, se penso che avrebbe potuto colpirti.. >>

<< Sì, ma non è successo! >> lo interruppe Kurt, mettendo una mano sopra la sua << Ha colpito te! Sei tu quello che si trova in questo stato, quello che dovrà subire un intervento, quello che rischia di perdere l'uso dell'occhio destro.. >>

<< Hey, credevo che avessi detto che sarebbe andato tutto bene! >> ribattè Blaine, facendo una smorfia << In questo modo non mi sei affatto d'aiuto, sai?! >>

Kurt si morse un labbro, lanciando al suo ragazzo uno sguardo contrito.

<< Scusami. >> rispose con voce flebile << E' solo che mi sento così in colpa! Se tu non ti fossi preso quella granita al posto mio.. >>

<< Adesso saresti tu a rischiare di perdere un occhio, e onestamente io non sarei affatto in grado di sopportarlo! >> lo interruppe Blaine, guardandolo dritto negli occhi << Non sono pentito di averlo fatto, ok?! Certo, non mi fa piacere sapere che rischio di diventare guercio... ma almeno sono contento che non ti sia successo niente. >>

Kurt tirò su col naso e si avvicinò di nuovo al ragazzo riccioluto, prendendo con dolcezza il suo viso fra le mani e sorridendogli teneramente.

<< Andrà tutto bene. >>  assicurò << Te lo giuro, tesoro mio; si sistemerà tutto, vedrai! >>

Blaine annuì silenziosamente, sebbene non sembrava essere ancora del tutto persuaso dalle parole del giovane Hummel.

<< T-tu resterai qui con me, vero? >>  balbettò timidamente, con la stessa espressione e lo stesso tono di voce  di un bambino spaventato << Non mi lascerai solo...vero? >>

Kurt afferrò entrambe le mani del ragazzo e le strinse fra le sue.

<< Sarò sempre con te. >> promise << Anche se ogni tanto dovrò andare a scuola e ritornare a casa da mio padre, giusto per assicurargli che sono ancora vivo e che sto bene! >>

Blaine scoppiò a ridere, intrecciando le sue dita con quelle di Kurt e sospirando beatamente.

<< Grazie. >> disse semplicemente, accogliendolo poi nuovamente fra le sue braccia ed accovacciandosi assieme a lui fra le coperte.

Kurt poggiò la testa sul petto del moro e si strinse a lui, chiudendo gli occhi e afferrando la sua mano, giocherellando distrattamente con le sue dita.

<< Ti amo. >>  disse con voce morbida, portandosi la mano di Blaine alle labbra << E sono qui con te, amore mio; andrà tutto bene. >>

Blaine sospirò profondamente e fece segno di sì con la testa, avvolgendo interamente Kurt fra le sue braccia; non sarebbe bastato quello a fargli passare la paura, nè tanto meno a cancellare quell'enorme delusione per il modo in cui si erano comportati i suoi amici - o meglio, quelli che un tempo credeva essere i suoi amici - Warblers, ma almeno lo avrebbe fatto sentire protetto e al sicuro.

Almeno con Kurt, Blaine non si sarebbe mai sentito solo.
 


*
 
 


Un aspetto positivo dell'essere infortunato, era senza dubbio l'essere costantemente al centro dell'attenzione, coccolato e vezzeggiato da tutti: Kurt passava a trovarlo ogni pomeriggio - a volte accompagnato anche da suo padre -, i suoi compagni del Glee Club non facevano che riempirlo di telefonate e messaggini, e anche sua madre era molto più affettuosa del solito.

Purtroppo, non si poteva dire esattamente la stessa cosa dei Warblers; erano già trascorsi due giorni dall'incidente e nessuno di loro si era degnato di fargli anche solo una telefonata, nè di mandargli un breve sms, solamente per accertarsi che fosse tutto apposto.  

Nessuno, neanche Nick, Jeff, Trent o Thad; sembravano quasi essersi dimenticati della sua esistenza, come se dopo quell'incidente Blaine Anderson fosse definitivamente scomparso dalla faccia della terra. 

E, ovviamente, questo non faceva che avvilirlo ulteriormente.

Come era possibile che i suoi migliori amici si stessero comportando con lui in modo così meschino?! Che ne era del vecchio spirito dei Warblers, della loro promessa di restare uniti nonostante il trasferimento di Blaine, e di continuare a trattare quest'ultimo come se facesse ancora parte della squadra, come uno di loro?! 

Tutte parole al vento, apparentemente.

Era così doloroso pensare che le persone che gli erano state accanto nei momenti più difficili della sua vita, che lo avevano accolto e protetto nel momento del bisogno, adesso sembravano non voler avere più niente a che vedere con lui; che fosse davvero tutta colpa di Sebastian?! Aveva fatto il lavaggio del cervello a tutti, arrivando a convincerli che Blaine faceva parte di una squadra nemica, e che continuare ad essergli amico equivaleva ad un tradimento?! Dopo tutto quel tempo passato a "corteggiarlo", ad essere carino con lui e a riempirlo di attenzioni...era anche quella una tattica per ottenere la sua fiducia e poi pugnalarlo alle spalle?! 

<< La dovresti smettere di farti tutte queste paranoie! >> gli aveva detto Wes, durante una delle loro solite conversazioni telefoniche; era stato informato dell'incidente un paio di giorni prima, quando lui e Blaine avevano passato più di due ore a scriversi messaggi in chat, via facebook << Capisco che tu sia scioccato dal loro comportamento, lo sono anche io! Ma non ha molto senso stare ad angustiarti, ti fai solamente del male! Ringrazio solo di non aver mai conosciuto questo Sebastian, altrimenti avrei rischiato seriamente di venire alle mani...e tu sai che io non sono un tipo manesco! >>

Blaine ridacchiò; gli riusciva davvero difficile immaginarsi Wes in versione bellicosa, lo aveva sempre dipinto come una specie di martire, o qualcosa del genere.

<< Riesci sempre a farmi ridere, Wes! >> disse allegramente il moro << Scommetto che se fossi qui, adesso staresti facendo qualche battuta sulla mia benda da pirata! >>

<< Oh, questo è poco ma sicuro! >> replicò Wes, con serietà << Anzi, credo proprio che dovremo fare presto una video chattata; non posso certo permettermi di perdermi un simle spettacolo! >>

Blaine scoppiò nuovamente a ridere, voltandosi leggermente verso il comodino di fianco al suo letto e raddrizzando la foto di Kurt che vi troneggiava; di norma quella fotografia si trovava sul cassettone dalla parte opposta della stanza, ma Blaine aveva deciso di spostarla vicino al suo letto, in modo tale da poter vedere sempre il volto di Kurt, anche quando il suo ragazzo non era lì a tenergli compagnia.

<< Rimedieremo presto, te lo prometto. >> disse il moro allegramente << Ma non questa sera, ho ospiti a cena. >>

Riuscì a immaginarsi Wes sorridere dall'altra parte della cornetta.

<< Fammi indovinare. >> lo interruppe questi, ridacchiando << Kurt?! >>

Blaine sospirò beatamente, stringendosi al petto uno dei suoi cuscini.

<< Approfitto del fatto che papà non sia ancora tornato. >> rispose con voce morbida << Mamma adora Kurt, le fa sempre tanto piacere quando viene a trovarci; adesso che sono in questo stato, poi, crede che niente al mondo potrebbe farmi meglio della sua compagnia. >>

<<  Oh, su questo non ho alcun dubbio! >>  esclamò Wes << L'amore è la migliore medicina, giusto?! >>

Blaine sorrise ampiamente, e proprio in quel momento sentì qualcuno bussare alla porta della sua stanza, tre colpi lenti e decisi; inutile dire che sapeva benissimo di chi si trattasse.

<< Wes, ti devo lasciare. >> disse  frettolosamente << Kurt è arrivato, ci sentiamo domani...ok?! >>

<< Ok, ok..ti lascio andare! Salutami tanto Kurt, e non fate cosacce...non è il caso nelle tue condizioni! >>

Blaine rise e dopo aver riattaccato il telefono, si voltò verso la porta pronunciando un sonoro: << Avanti. >> e aspettando così che Kurt facesse il suo ingresso nella stanza.

<< E' permesso? > domandò il controtenore, aprendo leggermente la porta ed affacciandosi dentro con la testa.

Blaine gli sorrise dolcemente, avvertendo un'improvvisa sensazione di calore al petto; non si sentiva mai tanto felice come quando Kurt passava a fargli visita.

<< Entra. >> gli rispose in un sussurro.

Fu piuttosto sopreso nel vedere che il suo ragazzo non era da solo, ma che ad accompagnarlo vi era anche suo padre, con un enorme sorriso stampato in volto; il giovane Anderson si tirò su e cercò di ricomporsi nel migliore dei modi.

<< Signor Hummel! >> esclamò, passandosi una mano fra i riccioli spettinati << Che bella sorpresa! Che  cosa ci fa lei qui?! >>

Burt sorrise e andò immediatamente a sedersi sul bordo del letto, di fianco a Blaine.

<< Sono venuto a vedere come stavi. >> rispose gentilmente << Kurt non fa che rassicurarmi di continuo, ripetendomi che è tutto apposto, ma volevo accertarmene di persona! >>

<< Ha insistito talmente tanto che non ho potuto lasciarlo a casa. >> aggiunse Kurt, dopo aver dato a Blaine un bacio sulla fronte ed essersi messo a sedere sulla poltrona vicino al suo letto << Ci teneva molto a venirti a trovare, sai?! >>

Burt Hummel sorrise, rivolgendo a Blaine uno sguardo affettuoso.

<< Te l'ho detto, volevo essere certo che il nostro ragazzo stesse bene. >> disse, con una particolare enfasi sulla parola "nostro".

Il sorriso sul volto di Blaine si ampliò, facendolo sospirare beatamente; era davvero felice di quella visita, in fin dei conti Burt Hummel era come una specie di secondo padre per lui.

<< E comunque, c'è dell'altro. >> aggiunse Kurt, con uno strano e misterioso sorrisetto sulle labbra << In effetti, Blaine, abbiamo una notizia molto importante da darti. >>

<< Oh, Kurt...avevi detto che potevo dirglielo io! >> protestò Burt, con lo stesso tono indispettito di un bambino al quale è stato appena fatto un torto << Ricordi? Me lo avevi promesso! >>

Il controtenore sospirò con fare esasperato e Blaine scoppiò a ridere; doveva essere qualcosa di veramente importante se il padre di Kurt ci teneva così datto a comunicargli quella notizia di persona.

<< E va bene, ho capito! >> esclamò il giovane Hummel, con fare di rassegnazione << Su, diglielo tu! >>

Burt si alzò in piedi e, con fare solenne, estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni una lettera misteriosa, che sventolò davanti a Blaine come se fosse una specie di bandiera; il giovane riccioluto lo guardò curiosamente,  più confuso che mai.

<< Ma che cosa.. >>

<< Papà, la vuoi smettere di girarci tanto intorno?! >> bubbolò Kurt, facendo una smorfia << Diglielo e basta, altrimenti lo farò io! >>

Blaine guardò prima il suo ragazzo e poi il signor Hummel; tutto quel mistero gli stava facendo venire il mal di testa.

<< Potreste dirmi che cosa sta succedendo?! >> chiese << Inizio ad essere un tantino confuso! >>

A quel punto, il padre di Kurt non riuscì più a contenete l'eccitazione ed esclamò tutto d'un fiato: << Kurt ce l'ha fatta! E' stato ammesso alla fase finale delle selezioni per la NYADA! >>

<< Che cosa?! Faccia vedere! >>

Quasi gli strappò via la lettera dalle mani, estrandola dalla busta e leggendone attentamente il contenuto; era tutto lì, nero su bianco: Kurt aveva superato le prime selezioni ed era arrivato alla fase finale, il che significava che il suo sogno di entrare alla NYADA stava ormai diventando sempre più accessibile. 

Rimase per qualche secondo con lo sguardo perso nel vuoto, la lettera ancora fra le mani e un milione di pensieri che gli rimbalzavano in testa; non era neanche del tutto certo di come si sentisse esattamente in quel momento: Felice? Invidioso? Orgoglioso? Spaventato? 

Stava succedendo tutto troppo in fretta, Blaine non riusciva a capire quali sentimenti stessero effettivamente affollando il suo cuore in quel momento; ma sapeva che Kurt e suo padre si aspettavano una qualche reazione da lui, per cui decise che quel silenzio non poteva durare ancora a lungo.

Si voltò verso il suo ragazzo e, con un enorme sorriso sincero sulle labbra, pronunciò un sentinto: << Congratulazioni, Kurt! Sono davvero felice per te! >> prima di accoglierlo fra le sue braccia, in un tenero abbraccio. In fin dei conti lo era, era davvero felice che Kurt fosse riuscito a raggiungere la fase finale delle selezioni per la NYADA; era il suo grande sogno, qualcosa che desiderava con tutto sè stesso, la sua grande occasione per dimostrare a tutto il mondo quanto valesse veramente.

Come avrebbe potuto non essere felice per lui?!

Kurt era il suo ragazzo, la luce dei suoi occhi, la persona più speciale e più importante della sua vita; la sua gioia era anche quella di Blaine, i loro sogni erano li stessi, condividevano ogni genere di paura e di speranza. Eppure, questa volta, vi era una piccola parte di Blaine che non riusciva ad essere del tutto contenta per quella notizia; quella parte un po' più egoista, quella che avrebbe voluto Kurt con sè ancora per un anno, quella che non aveva ancora il coraggio di pensare a ciò che ne sarebbe stato della sua vita nel momento in cui Kurt sarebbe andato via da Lima, per inseguire il suo futuro.

Sapeva che avrebbe dovuto essere solamente felice per Kurt e lo era, lo era davvero; ma non riusciva proprio a fare a meno di pensare al fatto che il suo ingresso alla NYADA avrebbe portato anche ad un conseguente trasferimento a New York - a centinaia chilometri di distanza da lui- e forse Blaine non era ancora pronto ad affrontare la cosa; aveva ancora bisogno di tempo, non poteva incominciare a pensare proprio adesso all'eventualità che Kurt potesse abbandonarlo.

Non voleva farlo.

Voleva ancora poter sognare che il tempo potesse fermarsi, con loro due ancora al liceo e insieme, per sempre.

<< Blaine, va tutto bene?! >> domandò il signor Hummel.

I due ragazzi erano ancora abbracciati l'uno all'altro, Blaine stretto a Kurt come se avesse paura che da un Iistante all'altro qualcuno potesse portarglielo via; avrebbe voluto mettersi a piangere, ma non era quello il luogo nè il momento adatto. Doveva essere forte, dimostrare a sè stesso che poteva farcela e che la sola cosa giusta da fare era semplicemente essere felice per Kurt, dimostradogli tutto il suo appoggio e la sua ammirazione.

<< Sto bene. >> farfugliò, staccandosi dall'abbraccio e afferrando entrambe le mani di Kurt, stringendole fra le sue << Sono orgoglioso di te, Kurt; dopo tutto quello che hai passato, dopo tutti gli stenti e le privazioni...te lo meriti davvero. >>

Kurt sorrise, leggermente imbarazzato.

<< Non sono ancora dentro. >> osservò << Non credete che sia ancora troppo presto per festeggiare?! >>

<< Kurt, ricordi che cosa ti ho detto stamattina?! >> replicò Burt, dandogli una leggera pacca sulla spalla << Per me tu hai già vinto, comunque vadano le cose; sono già tremendamente orgoglioso di te, qualsiasi cosa accada! >>

Kurt sorrise maggiormente, voltandosi poi verso il giovane Anderson, il quale si morse leggermente il labbro inferiore con fare pensieroso, rimanendo in silenzio; no, non era quello il momento di lasciarsi prendere dallo sconforto, nè tanto meno era il caso di far pesare a Kurt tutto il suo disagio e le sue ridicole paure. 

" Avrai tutti il tempo per pensarci, Blaine...ma non adesso! Fallo per Kurt... sii felice per lui, come è giusto che sia. "

Strinse più forte le mani di Kurt,

<< Ce la farai. >> disse dolcemente << Io ho piena fiducia in te. >>

Kurt rise e si gettò nuovamente fra le braccia di Kurt, mentre il signor Hummel osservava la scena intenerito e leggermente commosso e Blaine tirava su col naso, cercando di impedirsi di piangere; come aveva potuto anche solo per un attimo pensare di essere tanto egoista?! Vedere Kurt così felice valeva più di ogni altra cosa al mondo, molto più della sua stessa felicità.

Non importava se prima o poi lui avrebbe sofferto, se la lontananza dal suo amato gli avrebbe fatto tanto male da rischiare di spezzargli addirittura il cuore; Kurt sarebbe stato felice. E per quanto si sforzasse di cercare, Blaine non riuscì a trovare nient'altro che potesse farlo stare bene quanto la felicità del suo ragazzo e la certezza che tutti i suoi sogni si sarebbero finalmente realizzati.

<< Credo che sia il caso che io vada, adesso. >> disse ad un tratto Burt, allontanandosi verso l'uscita senza neanche preoccuparsi di separare i due fidanzati << Kurt, passo a prendertti verso le dieci e mezza, d'accordo?! Ciao Blaine, stammi bene. >>

<< Arrivederci signor Hummel. >> fece eco il moro, ancora avvolto nelle braccia del controtenore, il quale non si prese neanche la briga di rispondere al padre, troppo impegnato a gioire dell'accaduto assieme al suo innamorato.

I due rimasero così avvinghiati per diverso tempo, in silenzio, fino a che Blaine non si staccò dall'abbraccio, guardando Kurt con espressione quasi mortificata.

<< Oddio, sono stato un vero e proprio cafone! >> esclamò, battendosi una mano contro la fronte << Non ho neanche chiesto a tuo padre se voleva qualcosa da bere, o se potevo offrirgli qualcosa; mamma ha fatto della torta di mele, avrei potuto fargliene portare un pezzetto e.. >>

<< Blaine, rilassati! >> lo interruppe Kurt, ridacchiando << Non sei stato un cafone, e comunque papà doveva scappare in officina; è venuto solamente per darti la bella notizia. Sai, ci teneva moltissimo ad essere lui a parlartene; ormai sei diventato come un terzo figlio, per lui. >>

Blaine non rispose e questa volta non si preoccupò neanche di non mettersi a piangere: prima ancora che avesse il tempo di rendersene conto, le lacrime avevano già ricominciato a scorrere lungo il suo volto.

E a Kurt, ovviamente, la cosa non passò inosservata.

<< Tesoro mio, ma tu stai piangendo! >> commentò con ovvietà, accarezzandogli teneramente il viso con il palmo della mano << Che cosa ti succede?! >>

Blaine abbozzò un sorriso e tirò su col naso, posando una mano sopra quella di Kurt, che in quel momento stava scivolando con dolcezza lungo la sua guancia.

<< S-sto bene. >> balbettò << E' solo che...beh, ammetto di essere un tantino commosso. >>

Il sorriso sul volto di Kurt si ampliò, mentre questi intrecciava le dita con quelle del moro, rafforzando poi la presa.

<< Sono così felice. >> disse gioiosamente << Insomma, lo so che non è ancora detta l'ultima parola e che e che dovrò superare ancora l'ultima prova prima di poter cantare vittoria- e di certo non sarà una passeggiata; però...beh, non credevo neanche che sarei riuscito ad arrivare fino a questo punto, e invece eccomi qui! Forse ho ancora qualche speranza...non credi?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, guardando il suo ragazzo con adorazione.

<< Ce la farai, Kurt. >> rispose con convinzione << Ne sono certo; e io farò il tifo per te, fino alla fine. >>

Kurt sorrise dolcemente, ricambiando lo sguardo del moro con la sua stessa intensità, tanto da fargli accelerare in maniera quasi incontrollata il battito cardiaco.

<< Lo so. >> fu la sua risposta << E non sai quanto questo mi renda felice. >>

Blaine non disse niente e abbracciò di nuovo il ragazzo dagli occhi chiari, affondando il viso fra i suoi capelli e respirandone a pieni polmoni l'odore, mentre con le mani accarezzava la sua schiena e con le labbra solleticava appena appena il suo collo; sembrava quasi che se stesse cercando di memorizzarne ogni singolo, minimo dettaglio.

" Lo so, Kurt. " rispose silenziosamente " Molto più di quanto tu possa immaginare."

Sospirò profondamente, avvinghiandosi ulteriormente al giovane Hummel, con prepotenza; sì, lo sapeva molto bene, ed era proprio quello il motivo per cui non poteva permettere alla sua parte più egoista di avere il sopravvento su di lui. Kurt era lì, assieme a lui, bisognoso di tutto il suo amore e del suo supporto; e Blaine aveva il dovere di proteggerlo, come aveva sempre fatto: lo aveva protetto al suo arrivo alla Dalton, quando aveva dovuto affrontare Karofsky, durante lo scontro con Sebastian, e avrebbe continuato a proteggerlo per il resto della sua vita, almeno fino a quando Kurt glielo avrebbe permesso.

Era quello il suo compito, e Blaine non avrebbe mai potuto tirarsi indietro; anche se questo significava dover sacrificare un po' della sua stessa felicità.
 
 
 
 
*
 
 

<< Kurt, sei davvero sicuro che verranno?! Non è che lo hanno detto solamente per farti un piacere?! >>

Blaine guardò Kurt con la sua tipica espressione da cucciolo spaventato, sempre molto persuasiva e convincente, nonostante il suo occhio destro completamente fuori uso; Kurt sorrise, intenerito da quel suo modo di fare tanto ansioso e, per certi aspetti, quasi puerile.

<< Blaine, stai tranquillo. >> lo rassicurò, mettendo per un attimo da parte la rivista che gli stava leggendo << Me lo hanno assicurato loro stessi, dovevano solamente passare a casa di Rachel per prendere alcune cose; ci tenevano un sacco a venirti a trovare, dubito fortemente che possano dimenticarselo. >>

Blaine tirò un sospiro di sollievo e si strinse maggiormente nella sua copertina scozzese, mentre Kurt continuava a guardarlo con espressione adorante dalla sua postazione sulla poltrona, proprio di fianco al suo letto; mancava davvero poco al giorno dell'intervento, e Kurt sembrava avere ormai deciso di piantare le tende in casa Anderson: passava praticamente lì ogni suo pomeriggio dopo la scuola e quasi ogni sera, e se suo padre e i genitori di Blaine non fossero stati contrari, probabilmente avrebbe trascorso assieme a lui anche ogni notte.

Naturalmente il giovane Anderson non aveva assolutamente niente da ridire, al contrario, avrebbe voluto anche lui poter passare assieme al suo ragazzo molto più tempo di quanto già non facesse; si era ormai talmente abituato ad averlo sempre intorno che i momenti senza di lui sembravano essere diventati del tutto insostenibili, tanto che neanche fissare ininterrottamente la sua foto ed indossare il suo pigiama tutto il giorno - fatta eccezione per quella volta in cui sua madre aveva decretato che era arrivato il momento di metterlo in lavatrice, provocando così una vera e propria crisi isterica al giovane Anderson - erano più sufficienti a farlo sentire tranquillo e al sicuro anche senza di lui.

Non aveva idea di che cosa avrebbe fatto in ospedale, dove le visite sarebbero diventate sempre di meno e decisamente più brevi.

<< Kurt, sei sicuro che per loro non sia un problema? >> domandò nuovamente Blaine, con incertezza << Magari avevano altro da fare, oppure.. >>

<< Blaine, smettila di dire sciocchezze! >> lo interruppe Kurt, guardandolo quasi severamente << Ti ho già detto che sono stati loro a domandarmi se potevano passare a trovarti oggi, non è affatto un sacrificio venire fino a qui! Cerca di stare tranquillo, va bene?! >>

Il ragazzo dagli occhi nocciola fece segno di sì con la testa e cercò di rilassarsi, mentre Kurt ricominciava a leggere la sua rivista ad alta voce; poi, qualche istante dopo, sentirono bussare alla porta e il volto di Blaine si illuminò di colpo.

<< Hey! >>

La porta si aprì e Finn e Rachel si affacciarono timidamente, domandando il permesso di entrare.

<< Hey ragazzi! >> li accolse gioiosamente Blaine, sorridendo dolcemente; si sentiva quasi come un bambino, era talmente emozionato di vedere i suoi amici che sembrava quasi non avesse mai ricevuto degli ospiti in tutta la sua vita.

<< Ti abbiamo portato del brodo di pollo. >> disse Rachel, entrando in camera e mostrando un termos di colore verde << Lo so che non è comunemente usato per guarire infortuni all' occhio, ma abbiamo pensato che non potesse certo farti male. >>

<< Sì, e io ti ho porato un paio di film sui pirati con la benda all'occhio della mia collezione!  >> fece eco Finn, porgendo a Blaine dei dvd << Ho " Pirati dei caraibi: Ai confini del mare", "Valkyrie" e "Sky Captain and the World of Tomorrow" . >>
 
Blaine sorrise maggiormente, afferrando i dvd della collezione di Finn.

<< Grazie ragazzi. >> rispose << E' davvero stupendo che siate riusciti a venire, significa davvero molto per me. >>
 
Rivolse ai suoi amici uno sguardo adorante, mentre i due si accomodavano su un paio di seggiole di fronte al suo letto; si sentiva un po' sciocco ad ammetterlo, ma l'idea di avere Finn e Rachel a casa sua, in quel momento, lo riempiva davvero di goia, lo faceva sentire entusiasta e febbricitante come un bimbo di cinque anni.  Si era sentito così solo ultimamente; nessuno dei suoi vecchi amici si era mai fatto vivo e a parte le visite di Kurt e qualche sporadica telefonata di Wes, il giovane Anderson non aveva avuto alcun tipo di compagnia.

<< In ogni caso, non posso lasciar trascorrere neanche un minuto senza aver prima fatto un bel brindisi a Kurt Hummel, alias ... >>  Blaine afferrò dal comodino una lattina di sidro frizzante ed un paio di calici <<  " Il finalista della NYADA". >>

Versò da bere ai suoi amici, che lo guardarono con aria leggermente imbarazzarata, quasi come se si sentissero  a disagio di fronte a quella situazione ( e, in effetti, Blaine ebbe modo di scoprire più tardi che quell'imbarazzo dipendeva dal fatto che Rachel non avesse ancora ricevuto la sua lettera dalla NYADA).

<< Allora Blaine, quando è l'intervento? >> chiese Finn, tentando di sviare l'argomento.

Blaine sospirò tristemente, porgendo a Rachel il suo bicchiere.

<< Questa settimana. >> rispose << E se devo essere onesto, sono terrorizzato. >>

<< Non preoccuparti amico, vedrai che tornerai come nuovo. >> cercò di tranquillizzarlo il giovane Hudson, con uno sguardo di conforto.

<< Sì, e poi ci sono un sacco di artisti leggendari che aveva un solo occhio! >> fece eco Rachel, tentando di sdrammatizzare << Sammy Davis Jr. , il tenente Colombo.. >>

<< O Stewie Wonder! >> intervenne nuovamente Finn << Lui se la cava piuttosto bene anche senza entrambi gli occhi! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

Dopo la sua ultima visita si era sentito un po' più sollevato, il medico aveva detto che le possibilità di perdere del tutto l'uso dell'occhio destro erano pressocchè nulle e che nel giro di poco tempo sarebbe tornato tutto alla normalità; però, nonostante queste certezze, non riusciva davvero a contenere quella insopportabile sensazione di ansia che lo avvolgeva. Senza contare, inoltre, la sua enorme frustrazione per non aver potuto partecipare alla settimana del Glee Club dedicata a Michael Jackson.

<< Sapete, mi secca davvero molto perdermi la settimana di Michael. >> bubbolò << E' un vero e proprio schifo. >>

Finn sorrise, guardando prima Rachel e poi Kurt con sguardo complice.

<< Beh, è per questo che abbiamo pensato di portare un po' di Michael anche a te. >>  disse, estraeva dalla tasca un piccolo accordatore a bocca e porgendolo a Rachel, la quale si voltò verso Kurt e vi soffiò dentro per dar lui la nota d'attacco.

Il giovane Hummel strinse la mano di Blaine e, guardandolo con espressione puramente innamorata, incominciò a cantare una vecchia canzone di Michael Jackson.
 
 

Ben the two of us need look no more
 We both found what we were looking for
 With a friend to call my own I'll never be alone
 And you my friend will see you've got a friend in me
 
 

Blaine non potè fare a meno di commuoversi; non sapeva se si trattasse solamente di un caso, ma aveva la netta sensazione che Kurt si fosse appropriato volutamente di quella strofa, che quello fosse il suo modo per fargli sapere che, comunque fossero andate le cose nella loro vita, non avrebbero mai più avuto bisogno di guardarsi intorno, perchè avevano già trovati entrambi cià di cui avevano veramente bisogno: sè stessi.
 
 
 
you've got a friend in me
 
 


Finn e Rachel cantarono in coro quest'ultima frase e poi venne il turno della ragazza, che con voce morbida incominciò a cantare la parte solista della seconda strofa, mentre i due fratelli le facevano da controcanto.
 
 
 

Ben you're always running here and there
 (here and there)
 You feel you're not wanted anywhere
 (anywhere)
 If you ever look behind and don't like what you find
 There's something you should know you've got a place to go
 (you've got a place to go)
 
 

Blaine sorrise dolcemente.

Doveva ammettere che in questo caso le parole non erano del tutto appropriate - in fin dei conti, lui non era certo un topolino, come il protagonista della canzone - eppure anche questa volta non riuscì a controllare le sue emozioni;  Rachel era un'altra persona molto importante della sua vita, una delle sue amiche più preziose ( anzi, forse la sola vera amica che avesse ) e il fatto che in quel momento stesse cantando per lui, lo riempiva inaspettatamente di gioia.
 
 
 

Ben most people would turn you away
 (turn you away)
 I don't listen to a word they say
 (a word they say)
 They don't see you as I do I wish they would try to
 I'm sure they'd think again if they had a friend like Ben
 
 


Naturalmente fu Finn a cantare l'ultima strofa, e quello fu forse per Blaine il momento più commovente dell'intera canzone; un paio di mesi prima il giovane Hudson non riusciva quasi a tollerare la sua presenza all'interno del Glee Club, e adesso eccoli lì, in camera sua, a dimostrargli tutto il suo affetto e il suo supporto, cantando per lui un brano che parlava di amicizia. 

Un cambiamento notevole, non c'erano dubbi, e Blaine era così felice di poter pensare a lui come ad un amico.
 
 
 
A friend
 
 

Blaine tirò su col naso.

Aveva passato un sacco di tempo a piangere per i suoi vecchi amici, che quasi non si era reso conto del fatto che erano loro i suoi veri amici, quelli che lo avrebbero protetto ed appoggiato sempre, e che mai e poi mai avrebberp fatto lui del male; lo avevano difeso contro Sebastian e i Warblers, avevano imparato ad apprezzarlo e lo avevano accettato all'interno del loro gruppo.

Sì, c'erano stati dei momenti di incomprensione, ma alla fine erano riusciti a superarli e ne erano usciti più forti di prima; sempre insieme, come una vera famiglia.
 
 

Like Ben
 


Kurt cantò da solo l'ultima frase, il suo sguardo dolcemente puntato su quello del suo ragazzo e la mano ancora stretta nella sua, con le dita che si muovevano delicatamente lungo le sue nocche; Blaine tirò su col naso e si morse un labbro, stavolta senza preoccuparsi di nascondere le lacrime, ormai comunque troppo evidenti per passare inosservate.

<< G-grazie ragazzi. >> farfugliò << Io... beh, solo grazie! >>

Finn e Rachel ridacchiarono, mentre Kurt abbandonò la sua postazione sulla poltrona e corse ad abbracciare il suo ragazzo, stampandogli un bacio sulla guancia.

<< Credevi davvero che avremmo fatto passare l'intera settimana dedicata a Michael senza di te?! >> disse << Tu sei troppo importante per noi, non sarebbe stato giusto escluderti! >>

<< Ci manchi davvero tanto al McKinley. >> aggiunse Rachel, allungando una mano verso di lui ed accarezzandogli un braccio << Il Professor Shuester non fa che chiedere di te e i ragazzi non vedono l'ora di riabbracciarti! >>

<< Persino Santana muore dalla voglia di rivederti! >> echeggiò Finn ridacchiando << Dice che senza il suo Hobbit preferito la vita al McKinley è troppo noiosa. >>

Blaine ridacchiò e appoggiò la testa sulla spalla di Kurt, il quale si mise ad accarezzargli dolcemente il viso con il palmo della mano.

<< Questa canzone era anche da parte loro. >> disse il giovane Hummel, con voce morbida << Sappiamo quanto tu ti sia sentito ferito dopo l'incidente con la granita, soprattutto quanto ti abbia fatto male vedere che nessuno dei Warblers si è preoccupato di sapere come stavi.Volevamo solamente farti sapere che noi siamo qui, e che ci saremo sempre: siamo una squadra, e tu ormai ne fai parte; questo è ormai assodato, e niente e nessuno potrà mai cambiare le cose fra di noi. >>

Blaine sorrise nuovamente e si asciugò le lacrime con la manica del pigiama, sospirando beatamente e rivolgendo ai suoi amici un ennesimo sguardo colmo di gratitudine ed adorazione.

<< Vi voglio davvero bene, ragazzi. >>  mormorò; poi si voltò verso Kurt e, con voce leggermente più bassa, aggiunse << E ti amo; davvero tanto. >>

Kurt sorrise orgogliosamente e lo baciò ancora una volta sulla fronte, mentre i loro amici applaudivano di fronte a quella tenera scena. Il resto del pomeriggio trascorse piuttosto rapidamente, fra risate, canti, racconti e resoconti della settimana, e quando arrivò il momento per Finn e Rachel di tornare a casa, Blaine ne fu davvero dispiaciuto.

<< Beh, non potevano restare qui per sempre. >> osservò giustamente Kurt, accoccolandosi fra le braccia del suo ragazzo, qualche minuto dopo che i due se ne furono andati << E poi, non sei contento di avermi finalmente  tutto per te, adesso?! >>

Blaine sorrise e sospirò beatamente, premendo un leggero bacio sulla fronte del controtenore.

<< Ovvio che ne sono contento, tesoro mio.  >> rispose con voce vellutata << E' solo che mi faceva piacere avere delle visite! Quando tu non ci sei, mi sento sempre tanto solo qui a casa; mi mancano i miei amici. >>

Il volto di Kurt si incupì di colpo.

<< Scusami, sono uno sciocco. >> disse, in tono mortificato << Avrei dovuto capire che tutta questa faccenda ti faceva stare tanto male! Si tratta ancora dei Warblers, dico bene?! Ti mancano molto?! >>

Blaine si morse un labbro, facendo leggermente segno di sì con la testa.

<< Una parte di me è furiosa con tutti loro. >> ammise << Ma un'altra vorrebbe tanto averli di nuovo qui, vorrebbe che fossimo di nuovo amici come eravamo un tempo. >>

Kurt afferrò la sua mano e la strinse forte, intrecciando le dita con le sue.

<< Nessuno ha detto che non siete più amici. >> commentò << Probabilmente Sebastian è riuscito a fare loro il lavaggio del cervello, ma sono sicuro che quando saremo riusciti a dimostrare che c'era davvero qualcosa che non andava in quella granita e che le sue intenzioni erano veramente quelle di fare del male, allora capiranno immediatamente da quale parte devono schierarsi. >>

Blaine abbozzò un sorriso, leggermente rincuorato dalle parole del suo ragazzo; si strinse nel loro abbraccio più che potè, strofinando il viso contro quello di Kurt.

<< Non so davvero che cosa farei senza di te. >> dichiarò << Più ripenso alla mia vita e più mi rendo conto che sarei davvero perso se tu non ne facessi parte. >>

Kurt inarcò un sopracciglio e sollevò leggermente la testa, guardandolo di traverso.

<< Beh, e perchè mai dovresti pensare una cosa simile?! >> domandò curiosamente.

Blaine non rispose immediatamente.

Non poteva ammettere che era da quando Kurt aveva ricevuto la risposa dalla NYADA che faceva simili pensieri, che dal quel giorno non passava un solo istante senza che lui si domandasse che cosa ne sarebbe stato di lui se non avesse potuto più avere Kurt al suo fianco; non poteva confessargli tutte le sue paure e tutti i suoi dubbi, rischiando semplicemente di farlo sentire in colpa. In fin dei conti, Kurt aveva scelto di andare a New York e se ne avesse avuto la possibilità, il compito di Blaine sarebbe stato solamente quello di supportarlo e di essere felice per lui.

<< Ecco, io...  >> tartagliò il ragazzo dagli occhi nocciola, arrossendo lievemente << Non lo so, a dire il vero; forse sono solo più malinconico del solito per via di tutta questa faccenda dell'operazione, forse sono triste perchè mi mancano i miei amici...forse ho solamente realizzato che sei tu la cosa più preziosa che possiedo, e la sola idea che possa scivolarmi via dalle dita mi terrorizza in una maniera a dir poco indescrivibile! Ho avuto così tanta paura in questi ultimi giorni, ma persino l'idea di perdere la vista da un occhio o di non poter riavere mai più i miei vecchi amici non sono niente a confronto di quella di perdere te. >>

Kurt non disse niente, limitandosi ad ascoltare ciò che il suo ragazzo aveva da dirgli, gli occhi appena lucidi e un'espressione visibilmente commossa stampata in fronte.

<< Kurt, ho davvero bisogno di te; mai come adesso ho sentito questo enorme bisogno di averti al mio fianco, mai come ora sento che la mia intera esistenza non avrebbe alcun senso senza la tua presenza costante nella mia vita. Per cui ti prego, ti scongiuro: resta con me. >>

Kurt afferrò il suo viso fra le mani e, in risposta, lo baciò dolcemente sulla labbra, facendo durare quel contatto fra le loro bocche più a lungo di quanto avesse mai fatto prima di allora; o almeno, questo fu quello che parve a Blaine.

<< Sono qui. >> bisbigliò fra le sue labbra << Non vado da nessua parte, e lo sai! Sarò qui anche domani, ci sarò il giorno della tua operazione e per tutti quelli che seguiranno! Non devi cercare di immaginare la sua vita senza di me, perchè non ha davvero alcun senso; io adesso sono qui, e tu non devi avere paura di restare da solo. Mi prometti che la smetterai di stare così male per questa cosa priva di senso? Me lo prometti?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa e baciò una seconda volta Kurt sulla labbra, sempre dolcemente, sempre senza chiedere di più; pochi istanti dopo, si ritrovarono di nuovo distesi sul materasso, avvolti nella sua copertina scozzese, l'uno fra le braccia dell'altro.

Sì, Kurt aveva ragione: adesso lui era lì.

Non aveva alcun senso preoccuparsi del futuro, della NYADA e di New York, non aveva neanche senso pensare ai Warblers, o al suo imminente intervento; non aveva senso perchè in quel momento Kurt era lì, loro due erano assieme e tutto il mondo là fuori perdeva completamente d'importanza. 

In quel momento, l'amore che lo teneva legato a lui restava la sua unica e sola certezza, una certezza che avrebbe cercato di tenere stretta a sè il più a lungo possibile, qualunque cosa il destino avesse avuto in serbo per lui.









N.d.A: 
 *  Artie nel doppiaggio italiano dice "porca miseria", però credo che il modo migliore per tradurre "Damn" fosse proprio "diamine".
 
** Ovviamente il doppio senso può essere colto solo pensando alla traduzione in italiano di "Warblers", ossia "Usignoli"; purtroppo non amo questa traduzione, per questo quando devo riferirmi ai ragazzi della Dalton li chiamo sempre Warblers.
 
*** Ok, allora...c'è una storia dietro a questa scena: un tempo trovai una gif su tumblr in cui si diceva che al momento in cui Blaine cade a terra, dopo la granitata, Kurt si accascia su di lui domandando " honey, what's wrong?!". Io non me ne ero mai accorta, ma a furia di rivedermi la scena, mi è parso di sentire DAVVERO Kurt pronunciare la parola Honey; non so se sia stata solo una mia impressione...ma non potevo non metterlo nel capitolo! x3
 
 
Ok, Allora... innanzitutto domando umilmente perdono per il ritardo: sono stata indaffaratissima con studio e cose varie, e riuscire a concentrarmi anche su due fan fiction era pressocchè impossibile! Tutto sommato, però, forse aver posticipato conviene, dal momento che dopo l'episodio di martedì ci sarà lo Hiatus e io non sono del tutto certa di poter scrivere un capitolo nel mezzo, non avendo la benchè minima idea di quello che succederà prossimamente; in questo modo, almeno, non rieschio di far passare due mesi senza pubblicare neanche un capitolo. :)
 
Passiamo a questo capitolo.... mi sono resa conto di aver messo molto di me stessa nel Blaine di questo capitolo, non so perchè! In effetti, ho cercato di pensare a come potesse sentirsi lui e mi sono semplicemente accorta che, nella maggior parte dei casi, io e Blaine ci comporteremmo nello stesso modo e penseremmo le stesse identiche cose... ha un che di inquietante, devo ammetterlo! xD

Da una parte non so se sono riuscita a rendere nel migliore dei modi il suo personaggio, ma penso di aver fatto del mio meglio: in fin dei conti, io credo davvero che Blaine ami Kurt con tutto sè stesso, tanto da essere estremamente felice per tutti i suoi successi - e nell'episodio si vede molto chiaramente - però sono anche convinta che non ne sia del tutto felice, o almeno, che vi sia davvero quella parte un po' più egoista di lui che vorrebbe poter avere Kurt vicino anche durante il suo ultimo anno di liceo.  
Non pensiate che sia cattivo, perchè non lo è affatto; in fin dei conti, alla fine decide di mettere da parte il suo egoismo ed essere solamente felice per il suo ragazzo. Non è una cosa facile, ma lui ci prova...perchè ama Kurt ed è semplicemente orgoglioso di lui e di tutto ciò che è riuscito a conquistare.

Per il resto...non so, forse ho un tantino esagerato con il Blangst, ma tutto sommato ho pensato che potesse starci piuttosto bene; pensandoci bene, in una situazione del genere il povero Blaine avrebbe tutte le ragioni per essere depresso: i suoi migliori amici lo hanno dimenticato - Dio, quanto ho odiato questo OOC dei Warblers - , ha rischiato di perdere l'uso di un occhio, il suo ragazzo è sempre più vicino dall'andarsene da Lima e lasciarlo lì da solo per un anno...al posto suo anche io sarei tristissima! 

Mi dispiace per i Warblers, ma anche qui credo di aver fatto tutto ciò che era in mio potere per dare una - più o meno accettabile - spiegazione per ciò che hanno fatto; non date a colpa a me, vi prego... it's all RIB'S fault! u.u

Avrete notato sicuramente che questo capitolo è incompleto; è stata una scelta che mi è costata parecchia fatica, ma alla fine ho pensato che, forse, era davvero troppo tutto questo angst in un solo capitolo ( sempre che di angst si possa veramente parlare! xD ) e ho preferito spostare la scena dell'intervento nel prossimo, assieme a qualche accenno all'episodio 12 ( perchè veramente, lì non c'è NIENTE da dire su Blaine ) e su quello di San Valentino, in modo tale da non ritravarmi con dei capitoli del tutto inutili e senza niente di cui scrivere.

Quindi, spero di poter pubblicare il prossimo capitolo entro la fine della settimana ( farò del mio meglio, giusto! ) e postare poi quello sulla 3x14 la settimana prossima ( sì, ho letto tutti li spoiler e sono...boh, non lo so neanche io come sto! No, non è vero..lo so; però se volete discuterne ne parliamo privatamente.xD )
 
Ah, un'ultima precisazione: non mi sono dimenticata di Cooper, il fratello di Blaine; aspetto solo il momento giusto per inserirlo, per evitare di creare delle contraddizioni all'interno della storia stessa. A dire il vero, non vedo l'ora che arrivi!!!! *___*
 
Un bacione e un grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi con affetto...vi adoro. :)
 


Ps: Per chi fosse interessato all'altra mia fan fiction "Either with or without you" ( Blaine/Rachel gemelli, Klaine romance) ecco qui il link:   http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=931413&i=1

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Love Shack, baby! ***


Blaine si sforzò di non pensare troppo all'intervento nei giorni che seguirono, ma nonostante tutta la sua buona volontà, fu praticamente impossibile non lasciarsi prendere dal panico e dall'agitazione; le parole di conforto dei suoi genitori e del suo ragazzo furono del tutto inutili, e il povero Anderson dovette convivere con quel senso di ansia e preoccupazione fino alla vigilia del suo intervento, quando quelle opprimenti sensazioni raggiunsero livelli ormai del tutto incontenibili.

<< E se le cose dovessero andare male? >>  

Blaine se ne stava sepolto nel suo letto, raggomitolato su sè stesso, con la testa che fuoriusciva appena da sotto coperte e i suoi occhi - almeno, quello non coperto dalla benda - spalancati in un'espressione spaventata, molto simile a quella di un cucciolo appena stanato da un cacciatore. Kurt, seduto di fianco a lui, stringeva forte la sua mano e ne accarezzava dolcemente le nocche, tentando in qualche modo - e con scarsi risultati - di infondergli un po' di coraggio.

<< Tesoro, ricordi che cosa ha detto il dottore durante l'ultima visita? >>  disse questi con voce morbida, disegnando con le dita dei piccoli cerchi immaginari sulla mano di Blaine << E' un intervento difficile, ma le probabilità di fallimento sono pressocchè nulle! Non hai niente di cui aver paura, vedrai che entro qualche giorno tornerà tutto alla normalità. >>

Blaine si morse un labbro, non ancora del tutto convinto.

<< E.. e se.. >>

<< Niente se, Blaine! >> lo interruppe Kurt, in tono deciso << Andrà tutto benissimo, te lo giuro! >>

Il moro abbozzò un sorriso e sospirò, guardando il suo ragazzo con adorazione.

<< Vorrei che tu fossi con me domani. >> mormorò << Di certo sarebbe tutto più facile da affrontare, con la mia mano stretta nella tua. >>

Kurt sospirò mestamente e posò anche l'altra mano sopra quella del riccio.

<< Lo vorrei tanto anche io. >> rispose << Detesto pensare che per tutto il tempo che sarai in ospedale non potremo vederci! >>

<< Beh, ma saranno solo due giorni. >>  osservò Blaine << E comunque potrai venirmi a trovare lo stesso, gli orari di visita. >>

<< Sì, questo lo so. >> replicò il controtenore, con una punta di malinconia << Ma non sarà la stessa cosa. >>

Blaine emise un ennesimo, triste sospiro ed intrecciò le sue dita con quelle di Kurt; il suo ragazzo aveva ragione: non sarebbe stata affatto la stessa cosa, e il giovane Anderson non aveva la benchè minima idea di come avrebbe potuto resistere per così tanto tempo senza di lui - non che due giorni fossero poi così lunghi, ma a lui sembravano un'eternità.

Kurt passò una mano fra i capelli ricci del suo fidanzato - sin da quando aveva avuto l'incidente, Blaine aveva perso l'abitudine di impiastricciarseli con la solita ingente quantità di gel, cosa che il giovane Hummel sembrava apprezzare particolarmente - e si mise a giocherellare con qualche piccolo ciuffo ribelle che gli ricadeva disordinatamente sulla fronte.

<< Io ci sarò comunque domani, Blaine. >> disse, con voce morbida << Non fisicamente, ma con il pensiero sarò sempre con te. >>

Blaine sorrise ampiamente e finalmente si decise ad uscire dalle coperte, sollevandosi leggermente e appoggiandosi allo schienale del letto, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo di pura adorazione.

<< Ti penserò ogni istante. >> rispose << Tranne forse durante l'intervento, lì credo che sarà un po' difficile...sai, per via dell'anestesia! >>

Kurt ridacchiò.

<< Beh, potresti provare a sognarmi. >> fu la sua risposta divertita << Potrebbe funzionare, se tu riuscissi a concentrarti abbastanza. >>

Blaine rise: << Potrei provarci, sì. >>

Poi, indicando il materasso con un cenno della mano, fece segno a Kurt di abbandonare la sua postazione sulla poltrona e raggiungerlo sul letto; il controtenore non se lo lasciò ripetere una seconda volta, si sfilò rapidamente le scarpe e saltò letteralmente sul letto, accoccolandosi fra le braccia di Blaine, il quale si mise ancora una volta a ridere sommessamente.

<< Hey, facci piano! >> esclamò con fare divertito << Così rischi di distruggermi il letto! >>

Kurt rise a sua volta, gettando le braccia al collo del suo ragazzo e sporgendosi leggermente verso di lui, facendo scontrare appena appena i loro nasi.

<< Allora, sei ancora nervoso? >> chiese in un sussurrò, continuando a strofinare il suo naso contro quello del moro.

Blaine fece segno di no con la testa.

<< Non molto. >> replicò << Diciamo che sapere che tu mi penserai mi è molto di conforto. >>

Kurt sorrise, stringendosi maggiormente nell'abbraccio e sospirando beatamente.

<< Ti amo. >> bisbigliò << E devo ammettere che forse sentirò un po' la mancanza della tua graziosissima benda da pirata! >>

Blaine scoppiò a ridere.

<< Beh, potrei sempre conservarla! >> rispose << E magari indossarla di tanto in tanto, quando siamo da soli; sai, confesso di averci pensato spesso, quando mi dicevi che mi dava un'aria molto affascinante! >>

C'era una certa malizia nelle sua parole, che ovviamente non passò inosservata al giovane controtenore, il quale rivolse al suo ragazzo un sorrisetto beffardo, quasi come a volerlo stuzzicare di proposito.

<< In effetti, potrebbe essere un ottima idea. >>  commentò, con voce roca << Magari quando sarai guarito potremo recuperare tutto il tempo perduto e fare buon uso di quella benda, non credi?! >>

Blaine si morse un labbro e deglutì.

Doveva tenere a bada la sua eccitazione, non poteva assolutamente permettersi di lasciarsi andare; il dottore era stato molto chiaro: nessun tipo di attività fisica prima dell'intervento e per almeno una settimana dopo di esso, senza alcuna eccezione. Ovviamente il sesso rientrava fra quel genere di attività, per cui Blaine e Kurt si erano ritrovati ad affrontare una situazione particolarmente difficile da sostenere, e che mai e poi mai avrebbero sperato di dover fronteggiare: l'astinenza.

Blaine non credeva che sarebbe stato tanto difficile, in fin dei conti avevano trascorso mesi interi senza fare niente, limitandosi semplicemente ai baci e a qualche coccola un po' più spinta, senza mai consentire alle loro mani di accedere al di sotto della cintura; molto spesso Blaine aveva avvertito derminate esigenze, ma era sempre riuscito a controllarsi, onde evitare di fare eccessive pressioni al suo ragazzo, e assicurandosi di farlo sentire sempre a suo agio e mai in imbarazzo.

Era riuscito a sopportare tutto questo, perchè adesso le cose si erano fatte tanto complicate?! 

Beh, la risposta era pressocchè ovvia, per lo meno per Blaine: all'epoca lui non aveva la benchè minima idea di quanto potesse essere meraviglioso, sensazionale e semplicemente mozzafiato fare l'amore con Kurt; poteva immaginarlo, ma non aveva davvero idea di ciò che significasse aver il corpo nudo di Kurt avvinghiato al suo, percepire la sua pelle morbida sotto il tocco delle sue dita, avvertire il suo respiro, essere dentro di lui, semplicemente sentirlo dappertutto.

Erano tutte sensazione che non aveva mai provato prima, e alle quali si era visto costretto a rinunciare a causa di quel suo maledetto intervento.

Continuava a non capire per quale ragione gli fosse stato vietato di fare certe cose con Kurt; in fin dei conti Sebastian lo aveva quasi privato di un occhio, non di... insomma, non era fisicamente impossibilitato, avrebbe potuto benissimo soddisfare le sue esigenze e quelle di Kurt, se ne avessero sentito il bisogno. 
Ma il Dottor Truman era stato categorico, e Blaine aveva troppa paura che le cose potesserlo ritorcerglisi contro, per disobbedirgli; così, da diversi giorni ormai, lui e Kurt si limitavano semplicemente a scambiarsi qualche tenera effusione, facendo sempre molta attenzione a non varcare quel confine sottile che avrebbe reso vano qualsiasi loro tentativo di non eccedere. 

Ormai stava diventando un lotta a dir poco estenuante, e Blaine non vedeva l'ora che fosse finito il periodo della convalescenza per potersi nuovamente dedicare a Kurt nel modo in cui entrambi preferivano.

<< Lo so a che cosa stai pensando, Blaine. >> disse ad un tratto il controtenore, arruffandogli scherzosamente i capelli << Manca tanto anche a me, ma dobbiamo pazientare solo per qualche altro giorno, poi vedrai che potremo rifarci di tutto il tempo perso. >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa, stringendosi maggiormente nell'abbraccio e poggiando la fronte contro quella di Kurt.

<< Beh, allora non vedo l'ora che questa maledetta convalescenza sia finita. >> commentò << Tu mi manchi da morire. >>

Solleticò la bocca del suo ragazzo con la propria, provocandogli un risolino sommesso; poi Kurt colmò ulteriormente la distanza fra di loro, premendo le sue labbra contro quelle di Blaine in un tenero bacio, lento e per niente pretenzioso, che si potrasse tanto a lungo da far perdere completamente ad entrambi la cognizione del tempo. Fu solo quando la signora Anderson bussò alla porta di camera  di Blaine - dieci minuti prima dell'orario concordato, ben sapendo che il saluto fra i ragazzi sarebbe stato più lungo del previsto -  che i due si decisero a separarsi, sebbene estremamente a malincuore.

<< Non devi andare per forza. >> mugolò Blaine, afferrando Kurt per un braccio e guardandolo con sguardo implorante << Resta ancora con me! >>

<< Si è fatto tardi, Blaine! >> replicò il ragazzo dagli occhi chieri, tentando di infilarsi le scarpe senza l'ausilio delle mani << Domani dovrò alzarmi presto per andare a scuola, e poi tu hai bisogno di riposare; verrai operato in mattinata, devi cercare di dormire almeno per qualche ora. >>

Blaine fece una smorfia, guardando il suo ragazzo di traverso.

<< Grazie per avermelo ricordato. >> bubbolò, mollando la presa e mettendosi a braccia conserte, con espressione imbronciata.

Kurt sorrise, rivolgendo al moro uno sguardo quasi intenerito.

<< Su, non fare così. >> disse, accarezzandogli dolcemente i capelli << Te l'ho già detto, non c'è niente di cui aver paura; domani a quest'ora sarà già tutto finito. >>

Blaine sospirò profondamente e poi fece segno di sì con la testa.

<< Sì, hai ragione. >> commentò << Devo stare tranquillo, sarà tutto talmente breve che non avrò neanche il tempo di accorgermene! >>

<< E in men che non si dica, tornerai come nuovo! >> aggiunse Kurt, sorridendogli con dolcezza << E allora avremo tutto il tempo che vogliamo per stare un po' assieme come si deve, senza doverci preoccupare della tua benda o di non farti stancare troppo! >>

Blaine sorrise ampiamente, e finalmente si decise a lasciare andare Kurt. 

<< Allora..buonanotte. >> mormorò << Credi di poter venire a farmi visita domani, dopo l'operazione? >>

Kurt fece spallucce.

<< Non lo so, purtroppo. >> fu la sua risposta << Spero di sì; ma se per caso non mi fosse concesso vederti, sappi che farò in modo di farti avere mie notizie. Non ti lascerò da solo, lo prometto. >>

Blaine sospirò e tese la mano verso il suo ragazzo, il quale la strinse forte e poi se la portò alle labbra, baciandone ad una ad una le nocche.

<< Buonanotte, amore mio. >> bisbigliò, accarezzandogli dolcemente il viso con l'altra mano << Dormi bene, e non temere per domani; andrà tutto bene. >>

Blaine annuì e Kurt, dopo aver posato un ultimo bacio sulla sua fronte, uscì rapidamente dalla stanza, bisbigliando a chiare lettere un ultimo rassicurante << Ti amo. >> prima di chiudere la porta; una volta che fu nuovamente solo, Blaine si lasciò cadere a peso morto sul materasso, avvolgendosi disordinatamente nelle coperte ed abbandonandosi ad un lungo sospiro ansioso.

" Oh, coraggio Blaine! "   si ammonì mentalmente  " Ora non metterti a fare il bambino! Hai sentito che cosa ha detto Kurt, no?! Andrà tutto bene, di questo non devi aver paura; l'intervento sarà breve ed efficace, e nel giro di pochi giorni il tuo occhio destro tornerà a funzionare come ha sempre fatto, prima di quello stupido incidente. "

Si rigirò in posizione fetale e chiuse gli occhi, cercando di prendere sonno; nonostante l'ansia e la preoccupazione, non ci volle poi molto prima che riuscisse a sprofondare fra le braccia di Morfeo, abbandonando così tutte le sue paure almeno per qualche ora. Sognò Kurt quella notte, la sua mano saldamente stretta nella propria, la sua voce dolce e melodiosa che gli ripeteva di stare tranquillo e di non temere, come una rassicurante ninna nanna, una tenera cantilena che sembrava essere stata composta appositamente per lui.

E quando si risvegliò, la mattina dopo, Blaine sentì di essere in grado di poter affrontare qualsiasi cosa.
 

 


*
 




L'intervento di Blaine riuscì alla perfezione e - proprio come gli aveva detto Kurt - fu tutto molto più rapido di quanto il ragazzo avrebbe mai potuto pensare; quando arrivò in ospedale con i suoi, il giovane Anderson venne letteralmente preso dal panico, tanto che per un attimo pensò addirittura di scappare via - e forse lo avrebbe fatto, se non fosse stato immediatamente placcato da un paio di infermieri che lo fecero accomodare nella sua stanza, dove avrebbe dovuto trascorrere almeno tre giorni dopo l'operazione - ma quando arrivò finalmente l'ora di entrare in sala operatoria, egli piombò in un vero e proprio stato di trance, come se non fosse minimamente in grado di rendersi conto di ciò che stava accadendo attorno a lui.

Arrivò in ospedale alle otto e mezza di mattina, entrò in sala operatoria all'incirca un'ora dopo e, quando si risvegliò nella sua stanza - ancora piuttosto intontito, a causa dell'anestesia - era già mezzogiorno passato: si ritrovò disteso nel suo letto, una benda nuova sull'occhio destro, che gli dava una leggera sensazione di formicolio, e un sottile ago nel braccio, attaccato ad una flebo - la cui funzione era per Blaine assolutamente sconosciuta.  

I suoi genitori, ovviamente, si trovavano anch' essi nella stanza, in piedi di fronte al suo letto assieme al dottor Trevor, il medico che lo aveva preso in cura.

<< Blaine, tesoro.. >> sussurrò sua madre, sporgendosi leggermente verso di lui << Come ti senti? >>

Blaine non rispose immediatamente - era ancora troppo provato dall'intervento - e si limitò a sorridere a sua madre pacatamente, aggiungendo poi un flebile "Bene", appena sussurrato; la signora Anderson tirò un enorme sospiro di sollievo, voltandosi poi verso suo marito e pronunciando un sentito: << Grazie al cielo! >>

A Blaine vennè quasi da ridere, e sicuramente lo avrebbe fatto se non gli avesse costato così tanta fatica; aveva la netta sensazione che sua mamma si fosse addirittura messa a pregare per lui, cosa che il giovane Anderson non si sarebbe mai sognato di fare - sia perchè la preghiera non era un'attività a lui particolarmente gradita, sia perchè non credeva che fosse davvero necessario affidarsi a Dio per una questione simile, per quanto anche lui inizialmente fosse molto spaventato all'idea di doversi operare. 
 
Il dottor Trevor esaminò attentamente la cartella di Blaine, avvicinandosi poi a sua volta al giovane riccioluto per informarlo sul suo stato di salute.

<< Dunque Blaine, l'intervento è riuscito perfettamente. >> comunicò, in tono estremamente professionale << Naturalmente è necessario tenerti qui in ospedale almeno per un altro paio di giorni - non possiamo certo mandarti a casa seduta stante - ma io sono molto ottimista: la tua cornea è tornata come nuova, entro una settimana credo che potremo rimuoverti la benda senza alcun problema e tu tornerai a vedere come prima. >>

Blaine sorrise e sollevò appena appena due dita, in segno di esultanza; poi, immediatamente il suo pensiero andò a Kurt.

<< Posso già ricevere delle visite? >> domandò in tono speranzoso.

Il dottore scrollò le spalle.

<< Io credo che adesso che per ora sia meglio che tu ti riposi. >>  rispose << Se questa sera sarai sveglio durante l'orario delle visite, allora potrai parlare con chiunque vorrai. >>

Blaine sbuffò - leggermente contrariato dalla parole del medico - ma non ebbe la forza di protestare, limitandosi così a sprofondare sotto le lenzuola, lasciando scoperta solamente la parte superiore del volto; ignorò completamente i suoi genitori e si posizionò sul fianco sinistro, dando loro le spalle e chiudendo gli occhi, troppo stanco per pensare di fare qualsiasi altra cosa che non fosse dormire. Si addormentò nel giro di pochi istanti ( appena in tempo per sentire la voce del dottor Trevor intimare ai suoi genitori di uscire dalla stanza, così da dare al ragazzo la possibilità di riposare ) e quando dopo diverse ore - molto più simili a qualche manciata di minuti - si risvegliò, non potè fare a meno di sorridere, ritrovandosi di fronte l'immagine radiosa e rassicurante del suo ragazzo.

<< Hey. >>

Blaine sorrise ampiamente, rincuorato da quella visione quasi angelica.

<< Hey.. >> fece eco, con voce appena sussurrata.

Allungò una mano verso il suo ragazzo, approfittando del fatto che non vi fosse nessun altro in quel momento nella stanza, e mosse appena appena le dita nella sua direzione; Kurt l'afferrò al volo, stringendola forte e accarezzandone dolcemente le nocche, con piccoli movimenti circolari dei polpastrelli.

<< Come stai? >>  domandò con voce morbida.

Il sorriso di Blaine si ampliò in maniera quasi imbarazzante, nonostante la sua stanchezza ancora molto forte.

<< Bene, adesso che sei qui. >> mormorò.

Kurt strinse più forte la mano Blaine, accarezzando i capelli con l'altra.

<< So che l'intervento è riuscito alla perfezione. >> disse il controtenore << Me lo ha detto oggi papà all'ora di pranzo, dopo aver parlato al telefono con tua mamma! Ha promesso che verrà a trovarti molto presto, quando ti avranno dimesso; ha detto che al momento non ha abbastanza tempo a disposizione, e poi preferisce aspettare quando tua mamma non sarà nei paraggi, per evitare di dover sopportare le sue solite chiacchiere senza senso! >>

Blaine rise di gusto; non poteva che comprendere il desiderio di Burt Hummel, il più delle volte lui stesso faceva fatica a sopportare la parlantina senza sosta di sua madre.

<< Lo posso capire, sai? >> disse ridacchiando << Adesso dov'è, là fuori? >>

Kurt fece segno di sì con la testa.

<< Sì, ma al momento è al telefono con tuo fratello.* >> 

<< E papà? >> chiese ancora Blaine << E' ancora qui? >>

Il giovane Hummel scosse la testa.

<< Credo che sia già andato via. >> rispose << Immagino che dovesse tornare a lavoro, no? >>

Blaine si morse un labbro e rimase in silenzio per qualche istante; Kurt a quel punto mollò la presa della sua mano e andò a sedersi sulla poltrona di fianco al suo letto, avvicinandola a lui.

<< Ti ho portato alcune cose. >> disse, aprendo la sua borsa a tracolla ed estraendovi alcune cartoline di auguri << I ragazzi ti mandano queste, per augurarti una pronta guarigione. >>

Blaine sorrise nuovamente, sollevandosi appena e sporgendosi verso il suo ragazzo, con sguardo curioso.

<< Fammi vedere! >> esclamò, recuperando almeno un po' delle forze necessarie ad essere così pimpante; sembrava quasi un bambino piccolo, appena saltato giù dal letto la mattina del suo compleanno.

Kurt rise e porse le cartoline al moro, il quale le afferrò avidamente e si mise a sfogliarle con sguardo sognante e rapito.

<< Wow, sono bellissime! >> esclamò << Non riesco a credere che i ragazzi abbiano davvero fatto tutto questo per me! >>

<< Beh, loro ti vogliono davvero bene. >> rispose Kurt, sorridendogli dolcemente << Ci tenevano a farti sapere che ti sono vicini e che hai tutto il loro supporto. >>

Blaine si adombrò di colpo e i suoi pensieri andarono immediatamente a Sebastian e ai Warblers, i quali non si erano minimamente preoccupati d' informarsi sul suo stato di salute o di domandare scusa per il loro vergognoso comportamento - fatta eccezione per Thad e Trent, gli unici ad aver dimostrato un minimo di umanità e di sensibilità nei suoi confronti; una situazione decisamente assurda e deprimente, al quale il giovane Anderson faceva ancora molta fatica ad abituarsi, considerando che fino a poche settimane prima lui e i Warblers erano ancora ottimi amici, e compagni di squadra non più di qualche mese fa.

Blaine accarezzò con due dita una delle cartoline dei suoi amici, con sopra disegnato un orsacchiotto color miele, con una benda sull'occhio, un cappello da pirata in testa e un palloncino a forma di cuore fra le zampe, firmato Brittany; il ragazzo sorrise ampiamente, cercando di trattenere le lacrime.

<< Kurt, io.. >> farfugliò << Non so che cosa dire, davvero. >>

Kurt allungò una mano verso di lui e la posò sopra la sua spalla, accarezzandogliela dolcemente con le dita.

<< Non serve che tu dica niente, Blaine. >> rispose con voce morbida << Mi basta vederti così felice, e sono certo che basterà anche ai ragazzi, quando glielo dirò. >>

Blaine sorrise maggiormente e sospirò.

<< Non vedo l'ora di rivederli. >> disse << Ti prego, digli che mi mancano tanto. >> 

<< Anche tu ci manchi tanto. >> sussurrò << Ma è solo questione di pochi giorni; presto potrai ritornare a scuola, e in tempo per le Regionali! >>

Il riccio fece segno di sì con la testa e sospirò.

<< Sono stanco. >> comunicò << Ma come è possibile?! Ho dormito fino ad ora. >>

<< E' normale che tu sia stanco, tesoro. >> gli rispose Kurt con voce morbida, accarezzandogli i capelli << Sei ancora sotto l'effetto dell'anestesia; dovresti riposare un altro po'. >> 

Kurt fece scivolare la sua mano sopra quella di Blaine e la strinse forte, avvicinandosi poi a lui e posando un bacio sulla sua fronte.

Blaine mise su una specie di broncio e sbuffò.

<< Non voglio riposare. >> bubbolò, guardando il controtenore di traverso; Kurt sorrise, piuttosto divertito da quel suo atteggiamento da bambino capriccioso.

<< Dai, Blaine. >> lo ammonì gentilmente << Non fare così. >>

<< Ma non voglio riposare! >> ripetè, in tono indispettito << Voglio restare qui a parlare con te! Non mi va di passare il tempo che potrei trascorrere assieme a te dormendo! >>

Un sorriso radioso si dipinse sul volto di Kurt, il quale rivolse al suo ragazzo uno sguardo di pura adorazione.

<< Facciamo così. >> propose << Io rimarrò qui con te e ti terrò la mano per tutto il tempo, così non ti sentirai troppo solo. >>

Blaine sollevò un sopracciglio, non del tutto convinto.

<< Non lo so. >>  ribattè << E se poi quando mi risveglio tu non ci sei più?! >>

Kurt sorrise maggiormente, posando anche l'altra mano su quella del moro.

<< Prometto che rimarrò qui fino a quando non ti sarai svegliato. >> assicurò << Chiederò a tua mamma di mettere una buona parola per me con le infermiere. >>

Blaine si lasciò finalmente andare ad un sorriso e annuì.

<< Ok. >>  bisbigliò << Tu allora resti qui con me, vero? >>

Kurt fece segno di sì con la testa, portandosi le mani del moro alle labbra e baciandole ripetutamente.

<< Sono qui. >>  mormorò, senza staccare la bocca dalle sue nocche << Non vado da nessuna parte. >>

Il giovane Anderson sospirò beatamente e chiuse gli occhi, scivolando sotto le lenzuola e abbandonandosi rapidamente ad un ennesimo sonno ristoratore; la mano di Kurt continuava a stringere saldamente le sue, ricoprendole di tanto in tanto di piccoli baci, dando così al moro la sensazione di sentirlo ancora così profondamente vicino a lui.

E per la prima volta dopo giorni, riuscì nuovamente a dormire sonni beati, senza lasciarsi turbare da brutti sogni o cattivi pensieri.
 


*
 
 


Blaine potè fare ritorno a casa sua solamente tre giorni più tardi, con la raccomandazione di rimanere a letto e di non togliersi per nessun motivo la benda sull'occhio, almeno non fino a che il dottor Trevor non gli avesse tolto tutti i punti; naturalmente di tornare a scuola non se ne parlava - almeno, non fino a che il periodo di convalescenza non fosse concluso - e dal momento che non aveva il permesso neanche di uscire per strada, il povero Anderson trovava veramente noioso trascorrere tutte le sue giornate rinchiuso fra quelle quattro mura, in attesa che qualcuno - generalmente Kurt - passasse a trovarlo per rallegrare i suoi pomeriggi tanto grigi.

Era davvero frustrante, Blaine sentiva molto la mancanza del McKinley e dei suoi compagni, senza contare che moriva dalla voglia di scoprire che cosa stesse succedendo all'interno del Glee Club, dal momento che fra le Nuove Direzioni gli scandali e i pettegolezzi erano sempre all'ordine del giorno; fortunatamente per lui, il suo ragazzo era un vero e proprio esperto di pubbliche relazioni, e non perdeva mai l'occasione di tenerlo aggiornato su qualsiasi evento - scioccante o meno - verificatosi al McKinley.

Quel giorno, in particolare - era un giovedì pomeriggio, circa cinque giorni dopo l'intervento - Kurt stava racontanto a Blaine della folle e del tutto inaspettata proposta di matrimonio di Finn a Rachel, notizia che aveva lasciato il giovane Anderson letteralmente senza parole.

<< Ok, aspetta...ripeti tutto molto lentamente, voglio essere sicuro di aver capito tutto! >> 

<< Blaine, ma che cosa c'è da capire?! Te l'ho detto, Finn ha chiesto a Rachel di sposarlo! Lo so che è una cosa fuori dal mondo, quando lei me lo ha raccontato per poco non ci sono rimasto secco! >>

Blaine strabuzzò gli occhi, lanciando al suo ragazzo uno sguardo incredulo.

<< Oddio, ma sono impazziti?! >>  farfugliò << Questa cosa non ha senso, insomma...hanno diciotto anni, non possono sposarsi! >>

Kurt fece spallucce e sollevò un sopracciglio.

<< Prova a spiegarglielo tu, a me non danno ascolto! >> bubbolò << Anzi, Rachel è spaventosamente entusiasta di questa cosa, mi stava guardando con la sua tipida espressione da Tony Award! Da Tony, lo capisci?! Sai che cosa significa?! >>

Blaine guardò il controtenore con aria confusa.

<< Ehm...no. >>

<< Blaine, santo cielo! >> esclamò il ragazzo dagli occhi chiari, sempre più esasperato << Sta mettendo la sua carriera al secondo posto, in questo momento la sola cosa di cui le importa veramente è il suo matrimonio con Finn! Tutto questo non va bene, non è quello che ci si aspetta da una ragazza di appena diciotto anni, tanto meno se questa ragazza è Rachel Berry! Oddio, finiranno per rovinarsi la vita...me lo sento! >>

<< Kurt, adesso calmati e fai un bel respiro profondo. >> 

Blaine allungò una mano verso di lui e strinse forte la sua, accarezzandogli le nocche con fare rassicurante.

<< Ascolta, lo so che questa cosa non sta nè in cielo nè in terra. >> disse << Ma solo perchè Finn e Rachel hanno pensato di sposarsi, non è detto che succederà davvero! Insomma, avranno bisogno del consenso dei genitori, no?! E tu credi davvero che tuo padre e la mamma di Finn acconsentirebbero?! Per non parlare poi dei padri di Rachel... no, mi rifiuto anche solamente di pensarci! >>

Kurt sospirò profondamente.

<< Non lo so, forse hai ragione tu. >> mormorò << E' solo che non riesco a smetterla di pensare a questa faccenda, e mi sembra sempre più assurda! Ma lo sai che Rachel ha cercato di incastrarmi, domandandomi che cosa fare io se mi trovassi al posto suo?! >>

<< Cioè, se Finn ti domandasse di sposarlo? >> domandò Blaine, cercando di sdrammatizzare << Credo che sia illegale, sai? Perlomeno, lo è sicuramente in Ohio! >>

Kurt lo guardò di traverso, con sguardo accigliato; evidentemente trovava che non ci fosse niente su cui fare ironia.

<< Molto divertente. >> biascicò << No, qui la questione è seria: che diavolo avrei dovuto rispondere, lei sapeva benissimo che mi avrebbe messo in crisi con quella domanda! >>

<< Beh, potevi semplicemente non rispondere. >> osservò Blaine, imperturbabile; sembrava non essere minimante preoccupato del fatto che, molto indirettamente, Rachel avesse accennato ad un potenziale matrimonio futuro fra lui e Kurt.

<< E' quello che ho fatto. >> rispose Kurt, arrossendo vistosamente << Però ti lascio immaginare il mio imbarazzo! Non sono neanche riuscito ad ottenre la soddisfazione di avere io l'ultima parola. >>

Blaine ridacchiò, avvicinandosi ulteriormente al suo ragazzo e mettendogli un braccio attorno alle spalle.

<< Beh, se ti può consolare. >> gli disse con voce morbida << Io non credo di aver bisogno di chiederti di sposarmi, per dimostrarti quanto ti amo e quanto tu sia importante per me; in fin dei conti, la mia promessa te l'ho già fatta.** >>

Kurt arrossì maggiormente, abbassando timidamente lo sguardo.

<< Sì, beh... >> balbettò << Quella era una promessa sensata! Non mi hai chiesto di diventare tuo marito, mi hai semplicemente assicurato il tuo amore e la tua devozione...ma non è affatto la stessa cosa, o sbaglio?! >>

Blaine si morse un labbro e rimase in silenzio per qualche secondo.

Sì, quella era una promessa sensata, o almeno questo era ciò che pensava lui! In fin dei conti, il giovane Anderson sapeva di non aver bisogno di chiedere la mano di Kurt per tenerlo legato a sè: si amavano, e questo era più che sufficiente. Inoltre, Blaine non si sarebbe mai sognato di tenere vincolato Kurt a sè in questo modo, tanto più che nel giro di pochi mesi le loro strade avrebbero potuto separarsi, con lui ancora bloccato a Lima e il suo ragazzo alla NYADA, a migliaia di chilometri di distanza. 

Sarebbe stato ingiusto ed egoistico, e per quanto Blaine desiderasse ardentemente che Kurt potesse restare assieme a lui ancora per un altro anno - almeno fino a che non sarebbe andato al college anche lui - sapeva molto bene che sarebbe stato scorretto cercare di tenerlo legato a lui ad ogni costo; del resto, il giovane Anderson credeva davvero che il loro amore fosse in grado di superare tutti gli ostacoli di questo mondo e, nonostante la paura, aveva piena fiduca in tutto ciò che li teneva ancora assieme e che - ne era certo - avrebbe continuato a farlo ancora a lungo.

<< Non lo so, forse mi sono preso questa faccenda troppo a cuore. >> proseguì Kurt, sospirando per l'ennesima volta << Del resto si tratta di mio fratello e della mia migliore amica, credo che sia comprensibile...non credi? >>

Blaine fece segno di sì con la testa, sorridendogli con fare di conforto.

<< Hai tutte le ragioni per essere preoccupato, tesoro. >> gli disse con voce morbida << Ma adesso cerca di non pensarci, d'accordo? Vedrai che tutta questa sciocca faccenda rimarrà solamente un progetto astratto, non penso proprio che Finn e Rachel riusciranno davvero a sposarsi. Ma dai, ce lo vedi tuo padre a dare la sua benedizione?! >>

Kurt soffocò una risata, lanciando al suo ragazzo uno sguardo divertito; poi scoppiarono a ridere entrambi, talmente forte da farsi uscire addirittura le lacrime.

<< Oddio, non ce la faccio! >> esclamò Blaine, mettendosi una mano sulla pancia << Ti prego, fammi smettere! >>

<< Volentieri Blaine, quando avrò smesso di ridere anche io! >>

Ci vollero diversi minuti prima che i due riuscissero a calmarsi, poi finalmente Blaine si ricompose e si mise a sedere a gambe incrociate sul materasso, guardando Kurt dritto negli occhi e sorridendogli con dolcezza.

<< Mi mancava la tua risata. >> disse seriamente << Non sai quanto ho sentito il bisogno di sentirla, in questi giorni che siamo stati separati. >>

Il ragazzo dagli occhi chiari ricambiò il sorriso con la stessa tenerezza del suo ragazzo, per poi poggiare gentilente una mano sulla sua e rispondere con voce flautata: << E a me sei mancato tu, da morire. Non vedevo l'ora che tutto fosse finito per poterti riavere tutto per me, naturalmente con ogni pezzo al suo posto. >>

Blaine ridacchiò e strinse forte la mano del controtenore.

<< Beh, in teoria non è ancora tutto finito. >> osservò << Mancano ancora diversi giorni prima che il mio periodo di convalescenza sia concluso. >>

<< Sì, ma almeno adesso il peggio è passato! >> ribattè allegramente Kurt << E fra poco potrai tornare di nuovo a scuola, dico bene?! >>

Blaine sollevò un sopracciglio e storse il naso.

<< Dimmi la verità: non dispiace affatto che io debba trascorre a casa la "Settimana ispanica" del Glee Club, dico bene?! >> 

Kurt arrossì bruscamente e Blaine capì che aveva perfettamente colpito nel segno; del resto, se ciò che gli era stato detto al riguardo era vero, il professor David Martinez - docente del corso serale di spagnolo al McKinley, il quale aveva suggerito al professor Shuester di dedicare un'intera settimana esclusivamente a canzoni in lingua spagnola o cantate da artisti ispanici - doveva essere un uomo davvero avvenente, e l'idea che Kurt avesse la possibilità di sbavare ininterrottamente su di lui, lontano dai suoi occhi, non era certo delle più piacevoli.

<< C-certo che no, Blaine! >> balbettò il controtenore, continuano a tenere lo sguardo fisso a terra << Come puoi pensare una cosa simile?! >>

Il moro fece una smorfia e sbuffò.

<< E smettila. >> bubbolò << Come se non immaginassi che ti sei preso una bella cotta per il professor Martinez! >>

Kurt si morse un labbro, guardando Blaine con aria quasi compiaciuta.

<< Di un po', sei geloso per caso? >> chiese.

Blaine non rispose, limitandosi semplicemente ad emettere una specie di grugnito, molto più simile ad un "sì" che ad un "no"; Kurt stava letteralmente gongolando.

<< Eddai, non fare quella faccia! >> lo ammonì, trattenendo a fatica quel sorriso sornione che era sul punto di spuntare lungo le sue labbra << Non hai motivo di essere geloso! >>

<< Oh, davvero?! >> ribattè Blaine, con fare stizzito << Non devo essere geloso del professore di spagnolo sexy e caliente?! >> 

Kurt fece segno di no con la testa e poi si avvicinò ulteriormente al suo fidanzato, senza smetterla di guardarlo con quella sua espressione soddisfatta.

<< Certo che no. >> assicurò << Ammetto che non sono rimasto indifferente al suo fascino latino, ma continuo a preferire i nanerottoli riccioluti. >>

Blaine si lasciò andare ad un sorriso, appena impercettibile, senza però smetterla di fare il sostenuto; non aveva alcuna intenzione di dargliela vinta, non ancora. Kurt avvicinò lentamente il suo viso a quello del ragazzo riccioluto, strofinando appena il suo naso contro la pelle del suo collo, facendogli il solletico.

<< Hai intenzione di continuare a tenermi il muso a lungo? >> chiese, con voce sussurrata.

Blaine non disse nulla, le labbra sigillate in un'espressione lievemente contrita; il giovane controtenore continuò a strusciare il naso contro il collo del suo ragazzo, stuzzicandolo leggermente con le labbra e  dandogli di tanto tanto qualche piccolo morso, appena impercettibile.

Il giovane Anderson deglutì.

<< S-stai giocando sporco. >> balbettò << Così non vale. >>

<< Lo sai, in guerra e in amore vale tutto. >> ribattè Kurt, senza smetterla con la sua piacevole tortura.

Blaine si morse con forza un labbro e poi sospirò con fare esasperato.

<< K-Kurt.. >> implorò << Ti prego, non fare così! Non sono del tutto sicuro di potermi controllare. >>

Kurt si staccò immediatamente da lui, quasi come se scottasse, rivolgendogli poi uno sguardo quasi colpevole.

<< S-scusami. >> disse << Hai ragione, io..ti stavo mettendo in difficoltà. >>

Blaine sorrise, arrossendo lievemente.

<< Non fa niente. >> lo tranquillizzo << Lo so che non lo hai fatto apposta, e se fosse per me non avrei alcun problema a... ma lo sai, il dottore ha detto che per adesso è meglio di no. >>

Kurt fece una smorfia, piuttosto infastidito dalle parole del giovane Anderson.

<< Continuo a non capire perchè tu non possa fare certe cose. >>  bofonchiò << Insomma, capisco che tu non possa affaticarti, ma... è davvero necessario essere così rigorosi?! >> 

Blaine sospirò tristemente.

<< Temo proprio di sì, Kurt. >> rispose << Lo sai, prendo ancora gli antibiotici e sono piuttosto debole... il dottore si è raccomandato che non devo fare troppi sforzi; sai meglio di me che quello che facciamo noi due assieme è...beh, richiede parecchie energie! >>

Kurt abbozzò un sorriso.

<< Lo so, e hai perfettamente ragione. >> disse, accoccolandosi fra le sue braccia << E' solo che mi manchi così tanto! >>

<< Anche tu mi manchi, da morire! >> rispose Blaine, avvolgendolo interamente nel suo abbraccio << Ma è solo questione di pochi giorni ormai, il quattordici mi toglieranno i punti e... >>

Si interruppe bruscamente, fulminato dalle sue stesse parole proprio come da un fulmine.

Quattordici.

Quel numero continuava a risuoanre nella sua testa, come una fastidiosa cantilena; era un numero del tutto privo di significato per Blaine, in una qualsiasi altra situazione non si sarebbe minimamente preoccupato di questa curiosa coincidenza.

Ma era febbraio, ed era del tutto inevitabile che la sua mente arrivasse a fare un simile collegamento.

<< Accidenti! >> esclamò il moro, battendosi una mano contro la fronte << Come diavolo ho fatto a non pensarci?! >>

<< A che cosa? >> domandò Kurt curiosamente.

Blaine fece un ennesimo sospirò, le guance che si tinserò lentamente di rosso.

<< A San Valentino. >> bubbolò << Mi toglieranno i punti il giorno di San Valentino. Come cavolo ho fatto a non pensarci, io adoro questa festa! >> 

Kurt gli sorrise, mettendosi a giocherellare distrattamente con i suoi capelli ricci.

<< Non vedo dove sia il problema. >> rispose pacatamente << Insomma, ti toglieranno i punti il quattordici febbraio, e allora?! Cade di venerdì, dico bene? >>

<< Sì, dici benissimo! >> bofonchiò il ragazzo dagli occhi nocciola << Ed è anche il nostro primo San Valentino assieme! Avrei voluto fare qualcosa di speciale per questa occasione, ma non avrò il tempo per organizzare niente chiuso in casa, tanto più che ho l'appuntamento dal dottore nel primo pomeriggio; mi spezzerà completamente la giornata! >>

Kurt sospirò e si strinse maggiormente nell'abbraccio del suo ragazzo.

<< Beh, ti preoccupi per così poco? Non è la fine del mondo, possiamo festeggiare un altro giorno! Certo, non sarà facile stare a scuola senza di te, mentre tutti quanti amoreggeranno e si scambieranno decine di regali in previsione di San Valentino, ma sopravviverò. >>

Blaine aggrottò le sopracciglia.

<< Ora mi sento molto meglio, grazie! >> replicò con sarcasmo, provocando nel giovane Hummel una risatina sommessa.

<< Quello che sto cercando di dirti >> puntualizzò il controtenore << E' che non mi importa se non potremo trascorrere il giorno di San Valentino assieme in maniera speciale, come avevi tanto sperato; alla fine, bastiamo noi due...non credi?! >>

Blaine annuì silenziosamente, con aria ancora lievemente imbronciata.

<< Non siamo mai stati molto fortunati a San Valentino, eh? >> aggiunse Kurt, mettendosi a ridere << Chi lo sa, forse dovremmo smetterla di festeggiarlo! >>

Blaine rise a sua volta, stringendo il suo ragazzo a sè con maggior forza e stampandogli un bacio sulla fronte.

<< Al diavolo San Valentino, ok?! >> disse << Non è necessario organizzare qualcosa di troppo pomposo e sofisticato, sarà sufficiente stare assieme...giusto?! >>

Kurt chiuse gli occhi, strofinando il viso contro il maglione di Blaine e mettendosi a fare le fusa come un gatto.

<< Esattamente. >> rispose in un sussurro  << Bastiamo solamente io e te. >>

Il giovane dagli occhi nocciola sospirò batamente e baciò ancora una volta le tempie del suo innamorato, cullandolo dolcemente fra le sue braccia, mentre un sorrisino beffardo si faceva lentamente strada lungo le sue labbra; sì, indubbiamente loro due non avevano bisogno di altro per essere felici a San Valentino, ma forse Blaine avrebbe potuto provare ad ingegnarsi ed organizzare lo stesso qualcosa di veramente speciale per il suo ragazzo, una sorpresa grandiosa e in grado di lasciarlo completamente senza fiato.

" Sì, perchè no?! Del resto, San Valentino è o non è la mia festa preferita?! "



 
 
*
 
 


Nei giorni che seguirono, Blaine ebbe più di una volta modo di ringraziare la sua buona stella: non solo le ragazze delle Nuove Direzioni si erano offerte per dargli una mano con la sua sorpresa di San Valentino, ma il giovane Anderson ricevette anche una telefonata dal dottor Trevor, che lo informava della sua decisione di togliergli i punti con un giorno d'anticipo, visti i suoi notevoli miglioramenti. Furono entrambe notizie estremamente soddisfacenti, che però Blaine si guardò bene dal comunicare al suo ragazzo; aveva intenzione di organizzargli una sorpresa con i fiocchi, e naturalmente doveva mantenere con lui il massimo della segretezza, se non voleva rischiare di rovinare ogni cosa.

Il suo piano era molto semplice, ma - almeno, secondo il suo modesto parere - decisamente infallibile: dal momento che Sugar Motta avrebbe organizzato una festa di San Valentino da Breadstix, Blaine avrebbe finto di non poter uscire di casa almeno fino al quindici di febbraio, così da far credere a Kurt di non poter trascorrere la serata assieme a lui; poi- durante la festa, all'improvviso - Sugar lo avrebbe introdotto come suo ospite speciale, e con l'aiuto delle ragazze lui avrebbe cantato una serenata al suo fidanzato, cogliendolo di sorpresa e facendogli così il più bel regalo di San Valentino di sempre. 

Non poteva permettersi alcun intoppo, e per questa ragione aveva cercato di stare lontano da Kurt il più possibile quella settimana ( e fortunatamente il suo ragazzo era troppo impegnato con la scuola per trovare il tempo di andarlo a trovare ) e di non accennare mai alla cena di San Valentino, quelle rare volte in cui riuscivano a vedersi. A dire il vero, Blaine aveva la netta sensazione che Kurt stesse iniziando a sospettare qualcosa; più di una volta lo aveva visto ridacchiare e arrossire durante le loro conversazioni su San Valentino - nonostante Blaine cercasse di non introdurre mai l'argomento, il più delle volte diventava assolutamente inevitabile parlarne -  e un paio di volte aveva fatto qualche strana allusione riguardo ad un "Gorilla", guardandolo con espressione sorniona, quasi come se si aspettasse che lui riuscisse a cogliere un qualche messaggio nascosto. 

In ogni caso, il giovane Anderson non aveva alcuna intenzione di lasciarsi abbattere: aveva deciso che quello sarebbe stato il miglior San Valentino di sempre, e non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinarlo, qualsiasi cosa fosse successa; anche se, visti i suoi precedenti, non poteva proprio fare a meno di essere tanto in ansia e preoccupato.

<< E' una reazione del tutto normale, Blaine. >> gli aveva detto il suo amico Wes, una sera che i due stavano parlando al telefono, a soli due giorni da San Valentino << L'anno scorso hai fatto una figura pessima con quella tua serenata da Gap, penso che tu abbia sviluppato una specie di " trauma "; adesso che si avvicina San Valentino, vieni colto da questa improvvisa sensazione di disagio, un po' come se ti aspettassi che possa accadere qualcosa di terribile da un monento all'altro! E  - fidati di me -  di questo passo accadrà di sicuro, se non ti dai una calmata! >>

<< Wes, guarda che non mi sei affatto d'aiuto! >> sbraitò il moro, accoccolandosi sotto le coperte e incastrando la cornetta del telefono nell'incavo della spalla << Ti ho chiamato per ricevere un po' di conforto, non per farmi da uccello del malaugurio! >>

<< Blaine, sto cercando di essere realista! Non sto dicendo che le cose debbano andare per forza male, ma se tu parti con questo presupposto lo faranno di sicuro! >>

Blaine si morse un labbro e sbuffò.

<< Non so che cosa fare, Wes! >> ammise << Insomma, e se combino un altro disastro come quello dell'anno scorso?! Ok che questa volta non rischio di essere rifiutato, ma se mando tutto quanto all'aria?! Se rovino la mia sorpresa, facendo passare a Kurt il peggior San Valentino di sempre?! E se poi.. >>

<< Dannazione Blaine, smettila! >>  esclamò Wes, con fare esasperato << Dio, ringrazio di essere a centinaia di chilometri di distanza da te e di non averti nella stessa stanza, altrimenti ti avrei già tirato una testata! Possibile che tu debba essere sempre così fastidiosamente paranoico?!>>

<< Beh, non ci posso fare niente! >> ribattè il moro, piuttosto nervosamente << Non riesco a smetterla di pensare all'eventualità che le cose possano andare male, tanto più che penso che Kurt abbia perfettamente capito le mie intenzioni! >>

Wes rimase in silenzio per qualche istante, e Blaine riuscì perfettamente ad immaginarne l'espressione concentrata e pensierosa.

<< Che cosa te lo fa credere? >> domandò poi.

Il giovane Anderson sospirò, stringendosi interamente nella sua copertina di pail.

<< Ieri stavamo parlando della lezione settimanale del Glee Club - ovviamente il professor Shuester ha deciso di dedicarla esclusivamente a canzoni d'amore - e quando gli ho detto che ero davvero dispiaciuto di dovermene stare a casa, perdendomi così tutta quell'atmosfera di febbricitante attesa, lui mi ha guardato come se stesse per scoppiare a ridere da un momento all'altro, quasi come se non volesse credere ad una sola parola di quello che stavo dicendo. >>

<< Blaine, non ti seguo. >> lo interruppe Wes << Che diavolo significa che ti ha guardato come se non volesse credere alle tue parole?! >>

<< Beh, è la sensazione che ho avuto io! >>  ribattè Blaine, facendo spallucce << Non riesco a spiegartelo, è stato come se... beh, hai presente quando a Natale i tuoi genitori ti dicono che devi andare a letto presto perchè Babbo Natale potrebbe arrivare a momenti, e tu annuisci facendo finta di crederci, anche se in realtà sai benissimo che Babbo Natale non esiste?! Ecco... ho avuto quel genere di sensazione. >>

<< Uhm.. >> fece Wes, con fare pensieroso << Quindi tu credi che lui abbia davvero capito che stai tramando qualcosa?! Beh, in effetti potrebbe anche essere; insomma, Kurt è un ragazzo sveglio ed intelligente, non tardo ed imbranato come te! >>

Blaine fece una smorfia: << Grazie Wes, sempre molto gentile! >>

Wes ridacchiò, facendo indispettire ulteriormente il giovane Anderson, il quale continuò a tenergli il muso per tutta la durata della conversazione.

<< In ogni caso, non so che cosa fare. >> proseguì Blaine, in tono mesto << Insomma, se davvero ha capito che ho in mente qualcosa.. >>

<< Blaine, non ci pensare neanche! >> lo interruppe il suo amico, prima ancora che avesse il tempo di finire la frase << Tu non rinuncerai alla sorpresa, non avrebbe alcun senso! Ok, magari Kurt ha intuito qualcosa... ma di certo non ha la minima idea di che cosa tu abbia organizzato per lui! E poi scusami, ma tu non gli avevi detto che ti avrebbero tolto i punti il giorno di San Valentino e che probabilmente il dottore ti avrebbe costretto a restare a casa quella sera?! >>

<< Sì, l'ho fatto. >> rispose il moro << E lui aveva anche insistito per venirmi a trovare a casa e rinunciare alla festa di Sugar pur di passare con me il nostro primo San Valentino; non sai che fatica ho dovuto fare per riuscire a convincerlo che non era il caso, ho dovuto persino coinvolgere Rachel e Mercedes in questo mio piano subdolo. >>

Wes soffocò una risata.

<< Subdolo non è esattamente il termine esatto. >> commentò << Senza offesa, ma tu non sei assolutamente quel tipo di persona in grado di architettare qualcosa di subdolo; sei più il tipo da festa di compleanno a sorpresa con palloncini colorati e torta alla crema, di quelle che vengono scoperte nel giro di cinque minuti perchè l'organizzatore non è abbastanza bravo da mantenere il segreto. >>

Blaine sbuffò.

<< Scusa, potresti ricordarmi la ragione che mi ha spinto a telefonarti?! >> bofonchiò << Io ero in cerca di supporto morale, non di qualcuno che mi demolisse! >>

Il giovane Montgomery scoppiò a ridere nuovamente, per poi rispondere con voce morbida e gentile: << Hey, sto solamente cercando di sdrammatizzare! Ascolta, vuoi sapere come la penso davvero?! Io credo che qualsiasi cosa tu faccia, anche se Kurt dovesse sospettarlo e la tua sorpresa si rivelasse non essere poi tanto "sorpresa", sono certo che riuscirai comunque a fare un figurone; e lo sai perchè?! >>

Blaine fece segno di no con la testa.

<< Perchè?! >>

Wes sospirò beatamente: << Perchè Kurt ti ama! Chissà, forse non sarà la sorpresa del secolo come speravi tu... ma sono più che certo che lui la troverà comunque meravigliosa, perchè sei stato tu a fargliela! Penso che tu debba semplicemente smetterla di farti troppi problemi, e prendere semplicemente atto del fatto che voi due vi amate e che la sola cosa che conta veramente è che possiate trascorrere assieme la sera di San Valentino. >>

Blaine finalmente sorrise, del tutto rincuorato dalle parole del suo amico.

<< Ma sì, credo che tu abbia ragione. >>  rispose dolcemente << In fin dei conti, è solo questo che conta: poter passare insieme il nostro primo San Valentino! Visto, ho fatto proprio bene a telefonarti, Wes! >>

<< Beh, questo è ovvio! >> esclamò Wes, con un sospirò profondo << Del resto, sono o non sono la tua coscienza?! >>

Blaine scoppiò a ridere.

<< Giusta osservazione! >> fu il suo commento << Comunque grazie, dico davvero; con tutte le volte che ho combinato qualche pasticcio, se me la sono sempre cavata è stato solo per merito del tuo appoggio. >>

Riuscì a immaginarsi Wes gongolare mentre lui pronunciava quelle frasi, con un'espressione visibilmente compiaciuta ed un ampio sorriso sul volto, talmente luminoso da rischiare di abbagliare chiunque provasse a guardarlo.

<< Ora smettila, altrimenti rischio di arrossire! >> replicò Wes, fingendosi in imbarazzo << Anzi, no...continua pure! Potrebbe giovare ulteriormente alla mia autostima! >>

I due amici scoppiarono nuovamente a ridere, una risata che durò per diversi minuti e che per un pelo non fece soffocare lo stesso Wes, ormai in preda ad un attacco quasi compulsivo di risa e lacrime; poi, dopo essersi ripresi, continuarono a discorrere per un' altra ora, parlando dell'università di Wes, dei progetti per il futuro di Blaine - " ho ancora un sacco di tempo per pensarci, come diavolo faccio a sapere ora che cosa voglio dalla vita?! " - della musica e, infine, Wes riuscì a dirottare la conversazione sui Warblers, nonostante gli svariati tentativi del moro di ignorare la questione. 

<< Ancora non ti hanno fatto visita? Accidenti, ma tutto questo è davvero insensato! Giuro che se fossi ancora io alla direzione del gruppo, allora.. >>

<< Allora niente, Wes. >> bofonchiò Blaine, facendo una smorfia << Non avresti potuto farci niente, ormai è Sebastian quello che comanda; scommetto che sarebbe ruscito a mettere tutti quanti persino contro di te! >>

<< Sì, beh.. >> ammise Wes << In effetti, se sono riusciti a farlo con te.. >>

Blaine si morse con forza un labbro, sforzandosi per non mettersi a piangere; si era ripromesso che avrebbe smesso di versare lacrime a causa di Sebastian, non ne valeva davvero la pena, non per un viscido voltafaccia come lui. 

<< E' tutto ok, Wes. >> rispose con voce rotta << Ormai ho accettato la realtà, e mi sta bene così! Cioè, non mi sta bene affatto... ma devo imparare ad andare avanti lo stesso, anche se fa male sapere che i miei migliori amici adesso a malapena mi rivolgono la parola. >>

<< Non ti ha chiamato nessuno? >> domandò ancora Wes, piuttosto insistentemente.

Blaine sospirò: << Soltanto Trent e Thad, gli altri neanche si sono preoccupati di domandare come stavo. Oh, aspetta: Nick mi ha mandato un sms da parte di lui e Jeff..pensi che possa contare?! >>

Wes non riuscì ad aprire bocca, non sapendo bene che cosa dire; era evidente che avrebbe voluto tranquillizzare il povero Blaine, ma aveva chiaramente paura di utilizzare le parole sbagliate, per cui preferì evitare qualsiasi commento e si limitò ad ascoltare i suoi sfoghi in silenzio.

<< E' che...mi sembra tutto così strano! >> continuò il ragazzo dagli occhi nocciola, sempre più avvilito << Ho lasciato la Dalton per trasferirmi al McKinley e mi sembrava di morire; avevo Kurt con me, ma i ragazzi delle Nuove Direzioni ancora non riuscivano ad accettarmi e i Warblers mi mancavano da morire! E adesso, le Nuove Direzioni sono diventati la mia nuova famiglia e i ragazzi della Dalton...beh, loro mi hanno voltato le spalle; che crudele ironia, non credi?! >>

<< E' senza dubbio un boccone amaro troppo difficile da mandar giù. >> gli rispose Wes, in tono di conforto << E mi sento anche un po' in colpa adesso per avertelo ricordato, ma ora tu devi cercare di andare avanti, senza voltarti a guardare il passato; lo hai già fatto altre volte e so che puoi farcela anche stavolta. Anche se tu ti ostini a non volerlo ammettere, anche se continui a ripetere a te stesso di non essere abbastanza forte e di riuscire a trovare il coraggio che ti manca solamente sul palcoscenico...beh, non è così: tu vali molto più di quanto credi, Blaine. >>

Blaine si morse energicamente il labbro inferiore, cercando di trattenere quelle lacrime irruenti che avevano chiaramente intenzione di scivolare lungo le sue guance, nonostante i suoi tentativi di resistenza.

<< Wes, io.. >> farfugliò << G-grazie...grazie di tutto. >>

<< Ehy, adesso non metterti a piangere! >> lo ammonì gentilmente il ragazzo, in tono di conforto << Gli amici servono a questo, giusto?! Adesso smettila di versare lacrime e torna a lavorare sul tuo progetto di San Valentino; voglio ricevere una tua telefonata fra tre giorni e sentirti dire che tutto è andato per il meglio, d'accordo?! >>

Blaine sorrise, facendo segno di sì con la testa.

<< Promesso. >> assicurò << Non ti deluderò, amico! >>

<< Ecco, così ti voglio! Adesso mettiti all'opera, ti ritelefono sabato pomeriggio per sapere come è andata, d'accordo?! >>

<< Va bene Wes, a sabato! Buona serata, e grazie ancora per tutto! >>

Dopo aver riattaccato il telefono, Blaine afferrò la fotografia di Kurt che teneva ancora sopra il comodino di fianco al suo letto, stringendosela forte al petto e sopsirando beatamente; Wes aveva ragione, doveva smetterla di preoccuparsi del passato e pensare esclusivamente al suo presente con Kurt.

Quello sarebbe stato il loro primo San Valentino assieme, e Blaine aveva intenzione di renderlo assolutamente indimenticabile: Nessun errore, nessuno strafalcione; tutto sarebbe stato assolutamente e meravigliosamente perfetto.
 
 



*
 
 



Togliersi i punti fu un'esperienza molto meno spiacevole di quanto Blaine avesse creduto, soprattutto perchè la sua mente era fin troppo impegnata a preoccuparsi di San Valentino per pensare al dolore o alle insoppportabili raccomandazioni del dottor Trevor; a dire il vero, fu tutto piuttosto rapido e - quasi - indolore: il dottore si complimentò addirittura con lui per essere stato così bravo e diligente durante tutto il periodo della convalescenza, raccomandandogli di esserlo ancora nei giorni che sarebbero seguiti, prima dell'ultimo definitivo controllo. Inoltre, quello stesso pomeriggio, Blaine si riunì assieme alle ragazze - Mercedes, Sugar, Rachel e Brittany-  per provare un' ultima volta la loro canzone, e visti gli ottimi risultati il giovane Anderson non potè che arrivare al giorno di San Valentino con enormi aspettative per la sua brillante sorpresa; era del tutto sereno, certo che ogni cosa sarebbe andata assolutamente secondo i piani: niente avrebbe mai potuto rovinare il suo speciale, primo San Valentino con Kurt.

La festa da Breadstix avrebbe avuto ufficialmente inizio alle sei e mezza, ma Blaine sarebbe arrivato solamente un'ora dopo, per essere certo che nessuno - tantomeno Kurt - si accorgesse della sua presenza; purtroppo, però l'agitazione aveva incominciato a farsi sentire sin dal primo pomeriggio, nonostante ormai il giovane Anderson fosse assolutamente certo della perfetta riuscita della sua sorpresa.

Non riusciva davvero a spiegarsi la ragione di tutta quella sua "ansia da prestazione", e stava iniziando seriamente a credere che Wes avesse ragione, che la tragica esperienza dell'anno precedente lo avesse portato a sviluppare una specie di trauma, per cui adesso tutto ciò che aveva a che fare con San Valentino lo metteva a disagio e aumentava notevolmente il suo stato di apprensione. Era una vera fortuna che i suoi genitori avessero deciso di trascorrere l'intera serata fuori casa, altrimenti Blaine avrebbe finito per dare letteralmente di matto, con sua madre che cercava di mettergli in ordine il vestito ed i capelli, e suo padre che continuava a sbraitare quanto fosse ridicola e priva di senso quella sua sceneggiata; senza contare, inoltre, che la loro assenza avrebbe indubbiamente favorito il pernottamento di Kurt in casa Anderson, quella notte.

Dopo un intero pomeriggio passato a ripassare le parole della canzone - Blaine era talmente nervoso che non faceva che confondere le strofe, cosa che di fronte ad un pubblico sarebbe stata davvero inaccettabile - a prepararsi accuratamente per la serata e ad assicurarsi che ogni cosa fosse al proprio posto in camera sua - candele profumate, accendino, preservativi e lubrificante -  il giovane Anderson fu finalmente pronto ad avviarsi verso il ristorante, la testa piena di pensieri seppur così stranamente leggera.

" Dai Blaine, andrà tutto benissimo! " si disse mentalmente il moro, mentre saliva in macchina e si apprestava a mettere in moto " Ok, magari non sarà la sorpresa del secolo e forse Kurt si aspetterà ogni tua singola mossa, ma che importa?!  La sola cosa che conta è che voi due passerete insieme la serata di San Valentino, proprio come avevate sperato. Andrà tutto benissimo, perchè tu e Kurt sarete assieme; è questa la cosa più importante. "

Riuscì a percorrere tutto il tragitto senza farsi troppe ulteriori paranoie, concentrandosi solamente su Kurt e fantasticando sull'espressione felice che sarebbe comparsa sul suo volto nel momento esatto in cui lo avrebbe visto arrivare; nel giro di pochi minuti arrivò da Breadstix, parcheggiò la sua auto a pochi metri dal locale e poi si introdusse furtivamente, facendo bene attenzione a non farsi riconoscere da nessuno - non che fosse particolarmente facile, visti l'enorme cappello a cilindro e la benda sull'occhio a forma di cuore che indossava quella sera. 

<< Heeeeey, eccoti arrivato! >>

Naturalmente, nel giro di appena un paio di secondo, Sugar Motta rischiò di compromettere seriamente la perfetta riuscita della sua sorpresa, correndo nella sua direzione sbracciando e strillando come una forsennata; grazie al cielo tutti erano troppo impegnati ad ascoltare la serenata di Santana a Brittany per prestare attenzione a loro due.

<< Sugar, santo cielo...vuoi farmi scoprire?! >>

Afferrò la ragazza per un braccio e la trascinò dietro ad alcune piante, a debita distanza dal palco, sotto il quale - gli erano bastati appena pochi secondi per notarlo - si trovava il tavolo solitario di Kurt.

<< Oh, scusami. >> bisbigliò Sugar, guardandosi attorno furtivamente << Non avevo capito che dovevo rimanere in silenzio. >>

Blaine si battè una mano contro la fronte, guardando la ragazza con aria esasperata.

<< Sugar, è una sorpresa! >> sibilò a denti stretti << In genere le sorprese devono restare segrete! >>

<< Sì, giusto..hai ragione. >> rispose Sugar, ridacchiando e porgendogli un microfono di colore rosso e ricoperto di strass << Questo comunque è per te; ho pensato che potessi averne bisogno, sai.. per la canzone. >>

Blaine sospirò profondamente e afferrò il microfono.

<< Ti ringrazio, Sugar. >> rispose << Adesso, ti ricordi che cosa devi fare?! >>

<< Affermativo! >> esclamò allegramente lei, mettendosi sull'attenti << Appena finita la canzone per Brittany io salgo sul palco e ti presento, parte la musica e tu incominci a cantare la tua canzone per Kurt! Oh, mi piace... è davvero romantico! Però non pensi che sarebbe più carino se tu decidessi di dedicare il brano a tutti gli innamorati in sala?! Insomma, daresti un ulteriore tocco di classe alla tua performance! >>

Blaine si morse un labbro, guardando Sugar con espressione pensierosa; in un attimo gli ritornò alla mente quando, l'anno prima, lui e Kurt avevano organizzato quella serata di San Valentino da Breadstix, dedicando la loro serenata a tutti i single in sala, nella speranza di trovare l'amore al più presto.

Il giovane Anderson sorrise dolcemente.

<< Direi che è una splendida idea, Sugar. >> acconsentì << Sì, penso proprio che lo farò! >>

<< Fantastico! >> strillò la ragazza, abbassando di colpo il tono della voce quando Blaine le fece cenno di fare più piano << Fantastico! Allora tu resta qui in posizione, appena finisce la canzone io ti presento e partiamo con il nostro numero. >>

Blaine fece segno di sì con la testa e prese posto di fianco alla pianta dietro alla quale si era nascosto prima, lo sguardo rivolto verso la porta del locale ed un sorrisetto beffardo dipindo sulle labbra.

" Ci siamo, Blaine. "  pensò  " Ancora pochi istanti, e potrai vedere quella bellissima espressione di sorpresa sul volto di Kurt! Non preoccuparti, andrà tutto alla grande! "

Un ultimo respiro profondo, e fu finalmente pronto per cominciare; la musica cessò e gli applausi incominciarono a scrosciare, mentre alle sue spalle Sugar si faceva strada verso il palco, canticchiando a gran voce e muovendo i fianchi sinuosamente.

<< Salve a tutti! Un enorme grazie alla nostra "Squadra di Gesù" per la sua splendida serenata! >> esclamò la ragazza allegramente << E adesso, vorrei introdurvi un mio ospita speciale di questa serata. >>

Blaine si morse un labbro e deglutì.

Il suo momento era ormai vicino; furono sufficienti le ultime parola di presentazione di Sugar - " Di ritorno dalla morte e più carino che mai! " - e a quel punto Blaine capì che era arrivato il suo momento: si voltò verso tutti gli altri ospiti, sorridendo ampiamente ed esclamando un sonoro ed allegro : << Buon San Valentino a tutti quanti! >> che suscitò gli applausi scroscianti dell'intera folla di avventori.

Una reazione decisamente soddisfacente, non potè fare a meno di pensare Blaine; e ancora più soddisfacente fu l'enorme sorriso e l'espressione colma di gioia che comparvero sul volto di Kurt nell'istante esatto in cui il suo sguardo si posò sulla figura di Blaine, uno sguardo di sorpresa e felicità che lo rendevano, in quel momento, l'immagine più bella che il giovane Anderson avesse mai avuto il privilegio di vedere.

Il ragazzo dagli occhi nocciola sorrise con compiacimento; sì, quella era decisamente la reazione che sperava di suscitare.

<< Questa canzone è dedicata a tutti gli innamorati presenti in sala. >>

Poi lanciò la benda in mezzo al pubblico e, dopo aver raggiunto il palco a passo di danza ed essere stato raggiunto anche da Brittany, Rachel e Mercedes, incominciò a cantare.
 
 


If you see a faded sign by the side of the road that says
15 miles to the, Love Shack! Love Shack yeah
I'm headin' down the Atlanta highway, lookin' for the love getaway
Heading for the love getaway, love getaway
 
 


Le ragazze accompagnavano le parole con dei passi di danza perfettamente sincronizzati, mentre Blaine vagava in qua e in là per il palco, lanciando di tanto in tanto occhiatine furtive a Kurt, il quale rispondeva con dei sorrisetti maliziosi e particolarmente compiacuti.
 



I got me a car, it's as big as a whale and we're headin' on down
To the Love Shack
I got me a Chrysler, it seats about 20
So hutty up and bring your jukebox money
 



Poi, mentre le coriste continuavano a cantare, Blaine si avvicinò a Kurt con una serie di passi di danza articolati, in mezzo ad una folla scatenata che, a sua volta, aveva incominciato a cantare e a muoversi a ritmo di musica.
 

 


The Love Shack is a little old place where we can get together
Love Shack baby
 
 



Blaine porse a Kurt il microfono, facendogli segno di unirsi al coro, ma il ragazzo fece segno di no con la testa, quasi vergognosamente; poi, appena un paio di secondi dopo, il controtenore estrasse un altro microfono da sotto il tavolo - o almeno, così sembrò a Blaine; in quel momento non era esattamente il caso di domandarsi da dove diavolo provenisse quell'arnese - e incominciò a cantare assieme a lui.
 

 

Love Shack baby
Love baby, that's where it's at, Oh love baby, that's where it's at 
Sign says, Woo, stay away fools, 'cause love rules at the Love Shack!
 
 


A quel punto, Blaine afferrò Kurt per la cravatta e lo trascinò sul palco, invitandolo così ad esibirsi assieme alle loro compagne di scuola, mentre il pubblico continuava ad applaudire e acclamare; il moro lanciò un'occhiata al suo ragazzo, e non potè fare a meno di sentirsi estremamente felice nel vederlo così allegro e a suo agio assieme a lui.

Almeno per una volta, tutte le sue paranoie erano state del tutto infondate: quello si prospettava veramente il miglior San Valentino di sempre.
 




Hop in my Chrysler, it's as big as a whale and it's about to set sail!
I got me a car, it seats about 20
So come on up and bring your jukebox money.
 





L'atmosfera si era ormai surriscaldata, e mentre Kurt e le ragazze continuavano a cantare e a dimenarsi sul palco, Blaine si gettò in mezzo alla folla, improvvisando una specie di trenino, fra i balli e le risate generali; non erano solamente i membri delle Nuove Direzioni, tutti quanti erano ormai in preda ad una specie di "Febbre da San Valentino", tanto che sembravano quasi essersi dimenticati del fatto che il Glee Club era da sempre considerato solamente un covo di perdenti e di sfigati.
 
 



The Love Shack is a little old place where we can get together
Love Shack baby! Love Shack, that's where it's at!
Bang bang bang on the door baby! Knock a little louder, Sugar!
Bang bang bang on the door baby! I can't hear you
Your what? Tin roof, rusted! 
 
 



La canzone era quasi giunta al termine e anche Kurt e le ragazze si erano unite alla mischia, cantando e ballando freneticamente, beandosi di quella meravigliosa atmosfera di festa; poi, ad un certo punto, Blaine si avvicinò ancora una volta a Kurt e, afferrandolo nuovamente per la cravatta, lo tirò a sè con decisione, cingendone la vita con le braccia e muovendo i fianchi sinuosamente.
 

 

Love Shack, baby Love Shack!
Love baby, that's where it's at
Huggin' and a kissin', dancin' and a lovin' at the love shack
 
 


<< Buon San Valentino. >> mormorò Blaine alla fine della canzone, sporgendosi verso il suo ragazzo e premendo dolcemente le labbra sulle sue; il giovane Hummel lasciò cadere il suo microfono a terra e gli gettò le braccia al collo, dando maggiore intensità al bacio, quasi come se stesse cercando di divorarlo. 

Ci vollerò diversi minuti prima che Blaine avesse la possibilità di staccarsi e riprendere fiato, tanto era l'irruenza di Kurt in quel momento.

<< Hey! >> esclamò il moro, quando finalmente il controtenore decise di dargli tregua , senza comunque separarsi dall'abbraccio << Se stavi cercando di lasciarmi senza fiato, direi che ci sei riuscito alla perfezione! >>

Kurt sorrise, stringendosi ulteriormente al riccio e poggiando la fronte contro la sua.

<< Non hai idea di quanto tu mi sia mancato. >> sussurrò << Sono così felice di averti qui con me questa sera, temevo che non saresti venuto! >>

Blaine guardò il suo ragazzo curiosamente, piuttosto spiazzato dalla sua affermazione.

<< Aspetta...che significa "temevo che non saresti venuto"?! Non dirmi che non te l'aspettavi! >>

Kurt arrossì di colpo.

<< Beh, ecco.. >> farfugliò << Diciamo che... insomma, credevo davvero che mi avresti fatto una sorpresa questa sera...ma non in questo modo. >>

Blaine continuava a non capire; aveva fatto qualcosa di sbagliato?! Magari Kurt si aspettava qualcosa di diverso, qualcosa di un po' meno teatrale e un po' più personale... forse Blaine era stato ancora una volta troppo eccessivo, proprio come quando aveva fatto quella ridicola serenata da Gap! Oh, possibile che non riuscisse mai a combinarne una giusta, neanche quando si trattava del suo ragazzo?!

<< Blaine, forse sarebbe il caso che ti parlassi di una cosa. >> disse ad un tratto il giovane dagli occhi chiari, staccandosi dall'abbraccio e prendendo il moro per mano << Andiamo fuori, ci sarà meno confusione. >>

Blaine annuì e lo seguì fuori dal locale, incuriosito e lievemente preoccupato per ciò che il suo ragazzo doveva dirgli; i due si diressero verso la macchina di Blaine, così da poter parlare con calma, senza essere disturbati da nessuno.

<< Allora, di che si tratta? >> domandò Blaine ansiosamente, dopo essersi infilato dentro alla vettura assieme a Kurt << Mi stai spaventando, lo sai?! >>

Il controtenore abbassò lo sguardo, le guance ancora arrossate per la vergogna - ma che cosa poteva mai avere di cui doversi vergognare, pensò Blaine - e le labbra leggermente piegate in una specie di broncio.

<< Blaine, ascolta...prometti che, qualunque cosa io dica, tu non ti arrabbierai?! >> chiese, con voce quasi sussurrata.

Blaine annuì, sebbene quelle premesse avessero ben poco di confortante e di cui rallegrarsi; il controtenore prese un enorme respiro, prima di decidersi a parlare.

<< Ecco, io... questa settimana, a scuola, ho ricevuto una serie di messaggi anonimi. >> rivelò << Erano per lo più poesie o cartoline di San Valentino, ed erano tutte firmate " Il tuo ammiratore segreto". Io... beh, io ho creduto che fossero da parte tua. >>

Blaine impallidì e di colpo gli si mozzò il fiato in gola; un ammiratore segreto...Kurt aveva un ammiratore segreto?! E chi accidenti poteva essere?! Insomma, loro due erano i soli ragazzi gay di tutto il McKinley - almeno, fra quelli dichiarati - e lui non riusciva davvero ad immaginare chi potesse mai essere questo ammiratore misterioso.

<< P-poi ho ricevuto un ultimo messaggio. >> proseguì Kurt, con voce incerta; sembrava quasi che avesse paura di andare avanti con il racconto << Il mio ammiratore segreto mi aveva dato appuntamento qui da Breadstix prima della festa, per darmi il suo ultimo regalo. >>

<< E tu sei andato all'appuntamento. >> concluse Blaine al posto suo, piuttosto cupamente.

<< Credevo che fossi tu! >> si giustificò il controtenore << Ne ero certo, io pensavo di trovare te a quell'incontro! >>

Blaine si morse un labbro, annuendo appena.

<< E...e alla fine chi era? >> 

Si pentì di aver fatto quella domanda, nel momento esatto in cui Kurt diede la sua risposta.

<< Karofsky. >>

A Blaine per poco non venne un colpo.

Aveva capito bene?! Karofsky...quel Karofksy?! Karofsky il bullo, quello che aveva tormentato Kurt fino allo sfinimento, facendogli passare il periodo peggiore della sua vita e costringendolo persino a cambiare scuola e ad allontanarsi dai suoi migliori amici?! Lo stesso Karofsky che Kurt aveva ribadito più volte di disprezzare e che lui stesso non poteva fare a meno di detestare per tutto ciò che aveva fatto passare al suo ragazzo?! 

Quel dannatissimo Karofsky che riportava continuamente alla memoria di Blaine quelli orribili momenti trascorsi nella sua vecchia scuola, circondato dai bulli e da quelle persone che non riuscivano ad accettarlo per ciò che era veramente.

Adesso, così all'improvviso, era diventato abbastanza aperto e sicuro di sè da confessare a Kurt tutti i suoi sentimenti?! Con quale coraggio e, soprattutto, quali sentimenti?! Come diavolo poteva Karofsky pensare di provare davvero qualcosa per Kurt, dal momento che quei due a stento potevano dire di conoscersi?! 

<< B..Blaine... >> balbettò il ragazzo dagli occhi chiari, guardando il suo compagno di sottecchi << Dimmi qualcosa, ti prego. >>

<< Beh, non mi viene in mente niente! >> ribattè il moro, con voce alterata << A parte il fatto che sono veramente incazzato! Non riesco davvero a crederci, ma con che coraggio ha pensato di fare una cosa del genere?!  Dopo tutto quello che ti ha fatto, dopo quel periodo di merda che hai passato a causa sua...pensa davvero di poter cancellare tutto, così come se niente fosse?! >>

<< Beh, ma io gli ho detto che tutto questo non ha senso! >> intervenne Kurt, cercando di rassicurarlo << Gli ho detto che non può pensare di essere davvero innamorato di me, che probabilmente confonde i suoi sentimenti con l'ammirazione e... >>

<< Frena, aspetta un secondo! >> Blaine lo interruppe bruscamente << Lui avrebbe detto di amarti?! Ma è completamente fuori di testa?! Come accidenti può pensare una cosa simile, lui neanche ti conosce! >>

<< E infatti è proprio quello che gli ho detto! >> insistette Kurt << Che probabilmente lui pensa di essere innamorato di me, ma in realtà quello che prova è solamente ammirazione! Insomma, non può certo pretendere di provare qualcosa per me dopo solo una conversazione in un bar, durata neanche cinque minuti! Inoltre, David non è ancora pronto per fare coming out, io non credo proprio che sarebbe in grado di gestire una relazione con qualcuno, tanto meno con me! >>

<< Decisamente non può farlo! >> sbottò Blaine, completamente rosso in volto per la rabbia << Ma ti rendi conto che tutta questa storia è del tutto priva di senso?! Tu non hai mica la Sindrome di Stoccolma, accidenti! E poi, se penso che ti ha lasciato messaggi segreti per tutto questo tempo, e che ti ha addirittura seguito a scuola....oddio, ma lo sai che potresti anche pensare di denunciarlo per stalking?! >>

<< Blaine, adesso però cerca di calmarti. >> gli disse il controtenore, afferrando la sua mano e stringendola forte << Non devi arrabbiarti, è successo e basta! Ok, lo so che non ti fa affatto piacere, ma tutta questa faccenda non c'entra niente con noi due. >>

Il moro si morse un labbro, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo lievemente perplesso; sapeva - ovviamente - che quello che era successo non aveva niente a che vedere con lui e Kurt, e che il loro rapporto non ne avrebbe certo risentito, eppure non riusciva proprio a contenere la rabbia.

Il giovane Hummel posò anche l'altra mano su quella di Blaine e strinse con maggior forza.

<< Ascoltami, Blaine. >> disse, guardandolo dritto negli occhi << A me non importa niente di Dave! Ok, ammetto di esserci rimasto un po' male per lui, soprattutto perchè aveva un'aria davvero afflitta dopo essere stato rifiutato, ma questo non ha davvero importanza! Ci siamo io e te, tutto il resto non conta! >>

Blaine non rispose, abbassando vergognosamente lo sguardo; non si trattava solo del fatto che Karofsky si fosse dichiarato al suo ragazzo, una parte di lui si sentiva terribilmente mortificato da quel gesto, un po' come se il suo gesto fosse stato messo in secondo piano dalle azioni del suo rivale. 

" Perchè diavolo non ci ho pensato io?! Perchè non ho avuto anche io questa idea brillante, per quale maledittissimo motivo ha dovuto pensarci Karofsky?! Avrei dovuto essere io a compiere un gesto simile, in fin dei conti Kurt se l'aspettava da me! Perchè non mi è venuto in mente prima?! "

Si sentiva davvero un idiota: aveva fatto di tutto affinchè il loro primo San Valentino assieme fosse perfetto sotto ogni punto di vista, e invece aveva fatto ancora una volta la figura del cretino; forse Wes aveva ragione, forse Blaine era sotto una specie di "Maledizione di San Valentino", per cui qualsiasi cosa che avesse deciso di fare quel giorno gli si sarebbe inevitabilmente ritorsa contro.

<< Che stupido. >> farfugliò << Ho fatto solamente la figura dello stupido, ho rovinato tutto quanto! >>

<< Che cos..no, questo non lo devi neanche pensare! >> Kurt gli si avvicinò ulteriormente, cingendogli il collo con le braccia << Blaine, non hai fatto la figura dello stupido; al contrario, è stata una sorpresa bellissima! Non sai quanto mi sia sentito felice in quel momento, quando ti visto comparire in quella sala: è stato letteralmente come rinascere! >>

Blaine abbozzò un sorriso, sollevando leggermente lo sguardo in direzione di Kurt.

<< Non trovi che sia stato un tantino insignificante, dopo tutto quello che ha fatto Dave? >> domandò.

<< Assolutamente no! >> ribattè Kurt, accarezzandogli il viso con il dorso della mano << Ma davvero non lo capisci? Quei gesti avevano un significato solamente perchè credevo che fossero da parte tua; una volta scoperta la realtà, per me hanno perso completamente di valore! E il fatto che tu mi abbia fatto questa meravigliosa sorpresa stasera, quando ormai ero convinto che non saresti venuto e che sarei stato costretto a trascorrere la sera di San Valentino da solo... dio, quello è stato senza dubbio uno dei momenti più belli della mia vita! Ai tuoi occhi potrà anche sembrare solo una sciocchezza, ma per me è stato un gesto semplicemente meraviglioso. >>

Il sorriso sul volto di Blaine si ampliò, rivelando finalmente la sua espressione radiosa e nuovamente soddisfatta.

<< Quindi la mia sorpresa ti è piaciuta? >> chiese, ancora un po' incerto.

Kurt annuì allegramente, gettandosi fra le braccia del giovane Anderson con una risatina sommessa.

<< E' stata stupenda! >> rispose, affondando il viso fra i suoi capelli << E devo dire che sei stato piuttosto bravo a mantenere il segreto! >>

<< Beh, a dire il vero io ho avuto la netta sensazione che tu nutrissi qualche sospetto. >> ribattè Blaine << Ma in effetti, adesso mi rendo conto che si trattava del tuo ammiratore segreto, e non di me! Mi chiedo solo come mai le ragazze non me ne abbiano mai parlato. >>

<< Immagino che fossero tutte troppo impegnate coi loro problemi. >> disse secco Kurt << E comunque, possiamo smetterla di parlarne? Adesso dovremmo dedicarci un po' a noi, non credi?! >>

Blaine si staccò dall'abbraccio e prese il volto di Kurt fra le mani, carezzandogli dolcemente le guance con le dita.

<< Giusto, dimentichiamoci del resto e pensiamo solo a noi. >> mormorò << In effetti, io avrei dei progetti per questa serata, sai? >>

Kurt sorrise malizioso: << Spero che questi tuoi progetti includano un letto, una stanza buia e noi due da soli, lontani da qualsiasi elemento di disturbo. >> 

<< Hey, ma sei davvero perspicace! Dovrò chiamarti "Dedective Hummel" d'ora in poi?! >>

<< Adesso stai zitto e dammi un bacio. >> ordinò Kurt, sporgendosi verso Blaine e facendo sfiorare le loro bocche << E dopo potrai mettere in moto e portarci fino a casa tua, per concludere in bellezza la nostra serata. >>

Il giovane Anderson rispose con un tenero bacio, frettoloso ma comunque intenso, e subito dopo Kurt si rimise a sedere compostamente al suo posto, mentre Blaine metteva in moto l'auto e la faceva partire alla volta di casa sua. Sorrise ampiamente, mentre Kurt accendeva la radio e si metteva a canticchiare con voce perfettamente intonata la melodia di  " Love Song" di Sara Bareilles; chissà, tutto sommato Wes poteva anche essersi sbagliato: forse, nonostante tutto, Blaine aveva ancora la possibilità di dimostrare a sè stesso che la "Maledizione di San Valentino" non aveva più alcun effetto su di lui.
 
 


*
 
 



Blaine fece appena in tempo a richiudersi la porta di casa alle spalle, che immediatamente Kurt si avventò su di lui, baciandolo avidamente e con veemenza, con lo stesso impeto di un animale che si getta sulla sua preda; il giovane Anderson si sorprese di quanto rapidamente riuscirono a raggiungere la sua stanza, tanto era in quel momento il bisogno fisico che avevano l'uno dell'altro. Una volta arrivati in camera, Kurt spinse con forza il suo ragazzo sul materasso e si mise a cavalcioni su di lui, per poi riprendere a baciarlo con urgenza, i loro bacini premuti con forza l'uno contro l'altro e le loro erezioni che già iniziavano a farsi evidenti; nel giro di pochi istanti, Blaine aveva già disfatto Kurt di buona parte dei suoi vestiti, mentre il giovane controtenore si apprestava a fare lo stesso con lui, sempre più famelico e bisognoso.

Ad un tratto, però, Blaine si interruppe e si staccò dalle labbra di Kurt, il quale lo guardò con aria quasi indispettita, decisamente infastidito da quella sua decisione improvvisa; Blaine si morse un labbro, guardando Kurt dritto negli occhi, cercando di non interrompere mai il contatto visivo.

Erano trascorsi troppi giorni dall'ultima volta in cui avevano fatto l'amore, e il giovane Anderson sapeva molto bene quanto entrambi fossero ormai sul punto di scoppiare; non erano abituati a trascorrere così tanto tempo fisicamente lontani, dopo la loro prima volta avevano preso l'abitudine di farlo non meno di tre volte a settimana, e tutti quei giorni passati senza potersi toccare, senza potersi sentire interamente parte l'uno dell'altro, erano stati un vero e proprio inferno.

E adesso, eccoli di nuovo lì: due ragazzi innamorati, due adolescenti in preda ad un estremo bisogno fisico reciproco, talmente forte da rischiare di mandarli letteralmente a fuoco se non avessero fatto immediatamente qualcosa per soddisfarlo e per placare finalmente quell'immensa sete che da troppo tempo ormai li stava consumando.

Eppure, Blaine non voleva che succedesse tutto troppo in fretta; non voleva che l'urgenza e l'affanno rovinasse quel momento, desiderava che fosse tutto assolutamente perfetto, in ogni suo minimo e singolo dettaglio; così, molto lentamente, si avvicinò a Kurt e lo baciò delicatamente sulle labbra, un rapido bacio prima di tirarsi nuovamente indietro e sussurrare con voce morbida: << Aspetta; non così. >>

Kurt annuì silenziosamente e si fece da parte, accoccolandosi sul materasso, quasi come se con quel solo bacio Blaine fosse riuscito a placare - almeno per pochi istanti - quel suo impellente bisogno animalesco; osservò attentamente il moro accendere ad una ad una tutte le candele che aveva precedentemente disposto per tutta la stanza e poi spegnere la luce, lasciando così che fossero solamente quei flebili bagliori ad illuminare la stanza.

Il controtenore sorrise ampiamente, rivolgendo uno sguardo di pura adorazione al suo compagno, che nel frattempo era ritornato assieme a lui sul materasso, avvicinandosi lentamente e con un'espressione sognante sul volto; Blaine allungò entrambe le mani in direzione di Kurt e afferrò gentilmente il suo viso, accarezzandone le guance con i pollici e continuando a guardarlo negli occhi con rapimento.

<< Mi sei mancato così tanto. >> mormorò << E voglio che ci ricordiamo di questa serata per il resto delle nostre vite; non deve succedere tutto troppo in fretta, deve solo...succedere. Non roviniamo tutto a causa della fretta, ok?! >>

Kurt fece segno di sì con la testa, lasciando scorrere le sue mani lungo i fianchi del moro e solleticandoli appena, mentre questi posava ancora una volta le labbra sulle sue per baciarle lentamente, con dolcezza e senza chiedere troppo, per il puro gusto di avvertire il sapore della bocca morbida del suo ragazzo su di sè; poi, con estrema delicatezza, fece stendere Kurt a pancia in su sul materasso e, dopo essersi - a malincuore - staccato dalle sue labbra, si accucciò di fianco a lui ed incominciò ad aprirgli ad uno ad uno tutti i bottoni della camicia, con accurata ed estenuante lentezza.

Il controtenore chiuse gli occhi e sospirò profondamente, beandosi della meravigliosa sensazione della mano morbida e calda di Blaine sul suo corpo; poi, una volta liberato Kurt da quel fastidioso indumento, il riccio si chinò su di lui ed incominciò a tracciare tutta una serie di teneri baci sul suo torso nudo, partendo dal collo fino ad arrivare ai suoi addominali, appena sopra la cintola dei pantaloni, facendolo rabbrividire ad ogni tocco delle labbra con la sua pelle.

Blaine inspirò profondamente, inebriandosi del profumo intenso e speziato del suo ragazzo; quanto gli era mancato tutto questo! Quanto era stato frustrante, doloroso e così maledettamente difficile passare così tanto tempo assieme a lui senza poterlo toccare come avrebbe voluto, senza poterlo baciare nel modo in cui avrebbe desiderato, senza sentirlo suo, veramente suo, come nessun altro al mondo avrebbe mai potuto fare. 

E adesso era di nuovo lì, fra le sue braccia, e Blaine riusciva nuovamente a sentirlo, poteva avvertire tutto il loro amore avvolgerli completamente, sentire il suo cuore battere solamente per lui, ad un ritmo tanto accelerato da dar quasi l'impressione di poter esplodere da un istante all'altro.

Ed era una sensazione semplicemente meravigliosa.

<< Blaine.. >>  sussurrò il controtenore, con voce rotta dall'eccitazione << Lo so che abbiamo detto di non fare le cose troppo in fretta... ma credo che ci siano ancora troppi vestiti fra di noi. >>

Blaine ridacchiò e, dopo aver posato un ultimo bacio sull'ombelico di Kurt, risalì nuovamente fino alle sue labbra, baciandole dolcemente prima di dedicarsi all'apertura dei suoi pantaloni; una volta che Kurt fu completamente svestito, spettò a lui il compito di disfare Blaine dei restanti indumenti, e nel giro di pochi minuti si ritrovarono entrambi finalmente nudi, avvolti l'uno fra le braccia dell'altro, intenti a baciarsi morbidamente sulle labbra e ad accarezzarsi a vicenda, senza alcuna pretesa.

Poi, con estrema delicatezza, Blaine andò ad afferrare il membro di Kurt  e si mise a massaggiarlo gentilmente, mentre con le labbra continuava a stuzzicare il suo collo e i lobi delle sue orecchie, facendolo gemere sommessamente.

<< B-Blaine.. >>

Il giovane Anderson continuò a muovere la mano, dando sempre maggiore intensità alle sue carezze e senza smetterla di succhiare la pelle candida del controtenore, tanto da lasciargli una serie di inevitabili segni rossicci sparsi in qua e in là. Kurt si morse un labbro, lasciandosi poi sfuggire un ennesimo gemito di piacere; i gesti di Blaine erano calmi e misurati, eppure furono più che sufficenti per mandare entrambi completamente fuori fase: il respiro di Kurt era ormai affannoso ed accelerato, e Blaine non riusciva a smetterla di ricoprire di baci il suo corpo, quasi come se le sue labbra ne fossero attratte come da una specie di magnete naturale.

Con le dita continuava a stuzzicare i testicoli di Kurt, mentre questi riprendeva a baciare le sue labbra con foga, avvolgendolo interamente fra le sue braccia e stringendosi a lui come se avesse paura che qualcuno potesse strapparglielo via; andarono avanti a baciarsi così per diverso tempo, le dita di Blaine che masturbavano con accurata delicatezza Kurt e questi che faceva scorrere freneticamente le mani lungo tutta la sua schiena, spingendosi contro di lui con decisione, fra i gemiti e i sospiri di entrambi.

Ad un tratto Blaine decise di interrompere il bacio e, molto lentamente, scese lungo tutto il corpo di Kurt fino ad arrivare al suo inguine, posando le labbra sopra il suo pene e lasciandovi qualche delicatissimo bacio, prima di decidersi a far scorrere la sua lingua per tutta la sua lunghezza. Kurt si lasciò sfuggire un gridolino acuto, e quello fu per Blaine il segnale che poteva permettersi di osare un po' di più: dopo averne stuzzicato la punta con la lingua e con i denti - facendo sempre molta attenzione a non fargli male - inghiottì del tutto la sua eccitazione, succhiando avidamente mentre Kurt chinava la testa all'indietro ed emetteva l'ennesima serie di gemiti strozzati, che risuonavano quasi come musica nelle orecchie del giovane Anderson.

<< Non smettere... Blaine, ti prego...non smettere.. >> implorò il ragazzo dagli occhi chiari, la lingua calda del moro che scorreva lungo il suo membro, ancora saldamente avvolto dalle sue morbide labbra.

Ma ben presto Blaine fu costretto a smettere, perchè non era così che aveva intenzione di concludere; non voleva far venire Kurt in quel modo.

Voleva essere dentro di lui quando sarebbe successo.

Per cui, con estrema delicatezza, si staccò dal suo inguine e si avvicinò al comodino di fianco al letto per prendere il lubrificante e la confezione di preservativi, accuratamente predisposti per l'occasione; Kurt si sollevò appena appena, puntellandosi sui gomiti e senza staccare neanche per un attimo il suo sguardo da Blaine, che in quel momento si stava spalmando una prima abbondante dose di lubrificante sulle mani, tremando leggermente a causa dell'eccitazione.

Il controtenore sospirò beatamente e ritornò nella sua posizione supina, allargando un po' le gambe per favorire a Blaine i suoi movimenti; il moro sospirò a sua volta, prima di inserire un primo dito untuoso nell'apertura del controtenore, facendolo così genere per l'ennesima volta.

Blaine si arrestò.

Era passato talmente tanto tempo dall'ultima volta, forse avrebbe dovuto essere più delicato e non lasciarsi trasportare così troppo dall'eccitazione e da quella sua incontenibile voglia di lui; guardò Kurt di sottecchi, in cerca di rassicurazioni.

<< C-continua. >> farfugliò il controtenore, con voce roca << Non preoccuparti, continua. >>

Blaine non se lo lasciò ripetere una seconda volta e riprese a stuzzicare l'apertura del suo ragazzo, spingendo maggiormente il dito, alla ricerca della sua prostata; Kurt lanciò un altro gemito, più forte del precedente, che portò così il giovane Anderson ad inserire un secondo dito, arricciandolo assieme al primo per raggiungere quel punto tanto sensibile dentro di lui.

<< B-Blaine...ancora...ancora... ODDIO, BLAINE! >>

Blaine sorrise compiaciuto.

Sapeva che qualsiasi cosa avesse fatto, le reazioni di Kurt  sarebbero state completamente amplificate a causa da quel lungo periodo di astinenza, e non poteva che esserne estremamente gratificato.

<< A..adesso.. >>  gemette il giovane Hummel, quasi implorante << Ti voglio adesso! >>

Il riccio spinse un altro un altro po' con le dita e poi, finalmente, si decise a sfilarsi, afferrando un preservativo dalla confezione e strappandone con cura l'involucro, facendo bene attenzione a non romperlo; Kurt, che di fronte a quell'immagine non riuscì proprio a restarsene con le mani in mano, si protese verso l'inguine di Blaine e afferrò il suo membro, masturbandolo per pochi minuti, guardandolo dritto negli occhi con un'espressione puramente lussuriosa.

Blaine avvertì un intenso brivido lungo la schiena, e fu costretto ad interrompere le sue attività a causa della vista ormai completamente offuscata dall'eccitazione. Il controtenore, da parte sua, era ben lieto di essere riuscito nel suo intento di provocarlo; sogghignò, continuando a muovere il polso avanti e indietro fino a che non fu troppo anche per lui e non incominciò a sentire il bisogno di avvertire Blaine il più vicino possibile a sè.

A quel punto, si di stese nuovamente a pancia in su e con le gambe leggermente divaricate, mentre il riccio si infilava il preservativo e si spalmava una seconda quantità di lubrificante sul membro; poi, dopo averne aggiunto una piccola dose anche sull'apertura di Kurt, si distese sopra di lui e, con un gesto deciso e ben misurato, sprofondò dentro di lui emettendo un lungo e profondo gemito.

" Dio...sì. "

Si sentiva come se fosse stato appena rimesso al mondo.

Non erano passati più di dieci giorni dalla loro ultima volta, eppure per Blaine era come se non avesse mai provato nulla di simile in tutta la sua vita, come se non riuscisse a ricordare tutte quelle sensazioni provate assieme a Kurt fino a quel momento.

I due rimasero fermi per qualche istante, immobili, per darsi il tempo di abituarsi a quella nuova situazione; Kurt gettò le braccia al collo di Blaine e ne cinse la vita con la gambe, stringendosi a lui il più possibile e poggiando la fronte contro la sua, le loro labbra abbastanza vicine da sfiorarsi, ma non da toccarsi del tutto.

<< Kurt.. >> bisbigliò Blaine, senza riuscire a smetterla di tremare << Dio, Kurt.. >>

Non riusciva neanche a trovare la lucidità necessaria per formulare frasi di senso compiuto, l'unica cosa a cui era in grado di pensare in quel momento era solamente lui, Kurt.

Kurt che era così stretto - più di quanto lo fosse mai stato prima di allora - e che adesso lo avvolgeva completamente, facendogli provare una delle sensazioni più intense e travolgenti che il moro avesse mai avvertito sulla propria pelle. Kurt, che Blaine amava profondamente e con tutto sè stesso, più di quanto avesse mai creduto fosse possibile amare una persona.

Kurt, che in quel momento era parte di lui e ne costituiva la sua metà perfetta, il suo unico e solo amore, la tessera mancante del suo mosaico.

Il suo tutto.

Kurt lo rendeva completo, lo faceva sentire protetto e al sicuro da ogni cosa, come se niente al mondo potesse essere in grado di scalfirlo, di ferirlo o metterlo al tappeto; era il suo cuore, che in quel momento batteva rapidamente e al ritmo di quella meravigliosa sinfonia d'amore, una melodia così bella e perfetta da non poter essere mai messa a tacere, almeno non dentro di loro.

<< Stringimi... >> sussurrò il giovane Hummel, sporgendosi verso l'orecchio di Blaine e affondando le unghie nella sua carne << Stringimi forte Blaine, ti prego! >>

Il moro avvolse Kurt  fra le sue braccia e incominciò a spingere pian piano, poggiando le labbra contro il collo del ragazzo e ricoprendolo di piccoli baci fugaci.

Quello era il Paradiso.

Non poteva essere altrimenti: non c'erano angeli, nè nuvole o alcuna parvenza di divinità, eppure Blaine sapeva che era quello il solo luogo degno di essere chiamato " Regno dei Cieli" : il luogo in cui lui e Kurt tornavano ad essere una cosa sola, due entità create separate e destinate a ritrovarsi, per costituire assieme una nuova, meravigliosa realtà.

<< Ti amo. >>

Blaine lo disse piano, quasi come se non volesse che Kurt fosse in grado di sentirlo; ma Kurt lo sentì, e in risposta si strinse ulteriormente a lui e si precipitò nuovamente sulle sue labbra, baciandole con appassionata dolcezza mentre i movimenti del moro si facevano sempre più frequenti e decisi; le loro lingue si scontrarono vorticosamente, le mani si incontrarono e le dita si intrecciarono, fra gemiti senza sosta e i loro gesti frenetici e perfettamente sincronizzati.

Si sentivano come se non avessero mai provato sensazioni tanto intense eppure, al tempo stesso, come se non avessero mai smesso di farlo. Era magico, incredibile, semplicemente unico e perfetto.

Ed era reale.

Kurt e Blaine erano reali, così come lo era il loro amore, qualcosa di tanto grande e forte da non poter essere mai distrutto; sfidato forse, messo alla prova...ma mai distrutto, mai sconfitto o messo al tappeto. 

Qualunque cosa fosse successa, il loro amore sarebbe stato destinato a durare in eterno; e di questo Blaine ne era assolutamente certo.

Continuarono a fare l'amore per quelle che sembrarono ore intere e quando, praticamente all'unisono, i due raggiunsero l'orgasmo, per entrambi fu come essere letteralmente travolti da un uragano, un'ondata improvvisa e talmente intensa da lasciarli completamente senza fiato e del tutto privi di energie.

<< Wow.. >>  commentò Blaine, con quel poco di voce che gli era ancora rimasta << E' stato davvero.. >>

<< Fantastico! >> concluse Kurt al posto suo, un enorme sorriso che si faceva strada lungo il suo volto e il  petto che continuava a sollevarsi su e giù velocemente.

Il giovane Anderson rise e, dopo aver finalmente trovato la forza di sfilarsi, si accasciò di fianco a Kurt, ancora piuttosto provato dall'intensità dell'amplesso.

<< Oh, lo è stato davvero! >> rispose, avvolgendo un braccio attorno alla vita di Kurt e posando un bacio sul suo naso << A dir poco sensazionale! >>

Il controtenore sospirò beatamente e poi poggiò la fronte contro quella di Blaine, guardandolo con occhi colmi di amore ed adorazione, poggiando una mano sulla sua e stringendola forte.

<< Direi che quest'anno ci è andata decisamente meglio rispetto allo scorso San Valentino, non trovi?! >> disse con fare divertito.

Blaine sospirò felicemente, strofinando il naso con quello di Kurt.

Già, le cose erano andate decisamente molto meglio rispetto all'anno precedente, e la cosa buffa era che il giovane Anderson doveva un ringraziare proprio Karfosky e a Sebastian, per aver reso possibile quel loro tanto speciale riavvicinamento; ma in fin dei conti, andava benissimo così.

Del resto, Blaine lo aveva sempre affermato con assoluta certezza: San Valentino era e sarebbe stata per sempre la sua festa preferita.
 





N.d.A:   * Lo so, non ho mai parlato del fratello di Blaine nei precedenti capitoli, e ancora non me la sento di introdurlo fino a che non si sarà visto nella serie; vorrei tanto farlo, anche perchè a lungo andare potrebbe sembrare strano l'aver ignorato del tutto la sua esistenza, ma non so esattamente che tipo di persona sia e prima di scrivere di lui, preferirei essere certa di sapere almeno che cosa dire al riguardo. 

** Qualcuno ovviamente ricorderà l'anello di carta da cingomme fabbricato da Blaine a Kurt per Natale...beh, i RIB non ricordano, ma IO sì... e infatti, vedere il capitolo 11. :)


Beh...rieccomi qua! xD
Lo so, sono in ritardo...ma visto che siamo in pausa con gli episodi, ho pensato che potevo permettermi di lasciar trascorrere un po' più di tempo fra una pubblicazione e l'altra, dal momento che mi manca un altro capitolo e ci sono ancora 4 settimane di paura (non ce la faccio più...DATEMI GLEE, ORA!!! ).  

Dunque, che dire di questo capitolo...ovviamente mi è mancato tanto Blaine, quell'unica breve apparizione a fine puntata è stata davvero troppo poco per me (anche se la canzone era fantastica ) e ammetto di non aver apprezzato il modo in cui i RIB ci hanno privato di una vera e propria sorpresa Klaine! Per altro, preferisco non pronunciarmi sull'episodio in generale (diciamo che non voglio scatenare polemiche...se qualcuno vuole parlare, mi cerchi per mp ), ma ci tengo a precisare che ciò che dice Blaine riguardo a Dave non è affatto una mia critica personale alla Kurtofsky ( sapete che non la shippo, ma non mi sognerei di criticarla in una mia ff, senza motivo), ma semplicemente ciò che penso possa aver pensato Blaine riguardo a Dave, dopo quell'episodio; diciamoci la verità, quale ragazzo sarebbe felice di sapere che l'ex bullo del proprio partner si è messo a pedinarlo e lo ha riempito di regali per San Valentino? Ho solo cercato di mettermi davvero nei panni di Blaine.

La storia dell'astinenza è poco credibile, lo so...ma mi piaceva l'idea, soprattutto per farli sfogare un po' alla fine! All'inizio doveva essere angrysex, per via di Blaine geloso di Dave...e invece è diventato questo. xD
Spero vi sia piaciuto. :)

Beh, vi auguro la buonanotte...al prossimo capitolo. :)

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Life's to short to even care at all ***


Con le regionali ormai alle porte, l'atmosfera all'interno del Glee Club aveva decisamente incominciato a farsi più pensate e quasi irrespirabile: i ragazzi erano completamente su di giri, il professor Shuester non faceva che metterli sotto pressione e le preoccupazioni aumentavano di continuo, giorno dopo giorno.

Non sarebbe stato facile affrontare i Warblers - del terzo coro rivale non si preoccupavano minimamente -, tanto più che ormai non si trattava più solamente di una semplice competizione di canto; quella era diventata una vera e propria guerra all'ultimo sangue, e i loro sfidanti avevano già cominciato a giocare sporco.

Blaine aveva creduto che dopo l'episodio della granita - e dopo che i ragazzi delle Nuove Direzioni avevano smascherato Sebastian di fronte agli altri Warblers - le cose sarebbero migliorate e che quello sarebbe stato un combattimento ad armi pari, ma si era visto costretto a ricredersi dopo che Sebastian, una mattina a circa una settimana dalle gare, si era presentato al Lima Bean da Kurt e Rachel, con l'intento di mettere in atto il suo diabolico piano per metterli k.o. alle Regionali.

Un piano decisamente subdolo e malvagio.

<< Fammi capire: Sebastian avrebbe ricattato Rachel, minacciandola di pubblicare una foto osè di Finn su internet se lei non si ritira dalla competizione?! >>

Blaine guardò Kurt  con aria incredula, mentre questi sbuffava sonoramente e richiudeva con un violento scatto il suo armadietto.

<< Non una foto qualunque. >> bofonchiò il controtenore << Un ridicolo fotomontaggio di lui completamente nudo e con indosso solamente un paio di scarpe con il tacco! Un gesto a dir poco disgustoso, credo di non aver mai detestato così tanto una persona in tutta la mia vita; Sebastian è un vero e proprio serpente infido! >>

Il giovane Anderson si morse energicamente un labbro inferiore.

Per quanto apparentemente comica potesse sembrare quella situazione - e in circostanze completamente diverse sarebbe probabilmente scoppiato a ridere in faccia al suo ragazzo - in quel momento ne era solamente nauseato, non riusciva a credere che quel mostro di Sebastian fosse capace di arrivare a tanto e si sentiva un vero idiota per aver addirittura pensato che potesse essere un buon amico ed essersi persino confidato con lui per un paio di volte.

Era stato davvero un ingenuo, e naturalmente Sebastian aveva saputo sfruttare la cosa a proprio vantaggio.

<< Non posso crederci, quel ragazzo è veramente una carogna! >> sbraitò << Ma che razza di mente malvagia e criminale può architettare simili sotterfugi per arrivare alla vittoria?! >>

<< A quanto pare la nostra lezione non è servita a niente. >> ribattè Kurt, facendo una smorfia << Non che ci sperassi veramente, ma non pensavo che si sarebbe davvero abbassato a simili nefandezze! Adesso la situazione sta diventando davvero ingestibile, dobbiamo fare qualcosa se non vogliamo seriamente rischiare di perdere; e non mi riferisco solamente alle Regionali, in questo momento la posta in gioco è molto più alta! >>

Blaine abbassò lo sguardo, senza smetterla di torturarsi il labbro con i denti.

<< Chissà se loro ne erano al corrente. >> mormorò mestamente, non potendo proprio fare a meno di pensare ai suoi ex compagni di scuola << Chissà se sapevano di tutta questa faccenda del ricatto e se lo hanno supportato! >>

Kurt guardò il suo ragazzo con sguardo contrito, avvicinandosi leggermente a lui.

<< Io...beh, io non credo che sapessero proprio tutto. >> rispose, cercando in un qualche modo di rassicurare Blaine << Insomma, sono pur sempre dei ragazzi onesti e con un minimo di senso del rispetto, non penso proprio che si abbasserebbero a simili livelli pur di vincere! >>

<< Sì, beh....io non credevo neanche che si sarebbero dimenticati di me, trattandomi come l'ultimo degli estranei. >> lo interruppe Blaine, con un filo di voce << Eppure è successo. >>

Sospirò tristemente, tirando un leggero pugno al suo armadietto.

<< Lasciamo stare, per favore. >> farfugliò << Non ho alcuna voglia di parlare di loro! Piuttosto, che cosa abbiamo intenzione di fare adesso?! Dovremmo passare al contrattacco, non credi?! >>

<< Assolutamente sì! >> concordò Kurt << Rachel ne ha già parlato con il professor Shuester, oggi alle prove cercheremo di venire a capo di questa assurda situazione; non permetteremo a Sebastian di batterci, non questa volta! >>

<< Bene. >> rispose Blaine secco, serrando i pugni << Sono stanco di farmi prendere sempre a calci nel sedere da tutti, è arrivato il momento di reagire! >>

Afferrò il suo libro di storia dall'armadietto e richiuse l'anta con un gesto secco e violento, rabbiosamente; Kurt lo guardò con espressione sconvolta, quasi incredula: evidentemente non si aspettava di vederlo reagire con così tanto impeto.

<< Devo andare a lezione, scusami. >>  farfugliò il moro, infilando rapidamente il tomo dentro alla sua cartella << Ci vediamo alle prove del Glee Club, a più tardi. >>

Si allontanò in direzione della sua classe di storia senza aggiungere altro, senza neanche rivolgere al suo ragazzo un parola gentile, un bacio o un semplice carezza; si sentì immediatamente in colpa per essere stato così scontroso nei suoi confronti, ma era ormai troppo tardi per tornare indietro e domandare scusa e, in ogni caso, in quel momento Blaine sentiva semplicemente il bisogno di starsene un po' da solo.

Aveva bisogno di riflettere.

Era stanco di venire continuamente bistrattato, da quando si era trasferito al McKinley la sua vita era diventata una lotta continua: aveva dovuto affrontare suo padre, che ancora non riusciva ad accettare il fatto che suo figlio avesse deciso di abbandonare la Dalton per trasferirsi nel liceo del suo ragazzo, solo per poter passare un po' più di tempo con lui; aveva lottato per mesi contro Finn, in quale gli aveva praticamente dichiarato guerra sin dal primo momento in cui era entrato nelle Nuove Direzioni, per paura che potesse strappargli via il ruolo di leader; aveva sopportato insulti, risate, parole maligne sussurrate alle sue spalle, tutto solamente per poter stare al fianco del ragazzo che amava. 

Aveva rinunciato a tutte le sue certezze per stare con Kurt, e per quanto non si fosse mai pentito di quella scelta, molte volte si era chiesto che cosa sarebbe successo se non avesse mai lasciato la Dalton; quante cose sarebbero andate diversamente e quante sarebbero rimaste invariate?! Blaine avrebbe mantenuto il suo ruolo di leader dei Warblers, nonostante l'arrivo di Sebastian?! I suoi amici avrebbero continuato a trattarlo con rispetto, come avevano sempre fatto sin da quando si era trasferito dalla sua vecchia scuola ed era entrato a far parte dei Warblers?!

Ma sì, certo che lo avrebbero fatto.

Blaine si mise in bocca la penna con la quale stava prendendo appunti e si mise a mordicchiarne il tappo, con fare pensieroso. Non gliene importava un granchè di quella lezione sulla Guerra di Secessione, la sua testa in quel momento era da tutt'altra parte; pensava a Sebastian, e al fatto che fosse riuscito a fare il lavaggio del cervello ai Warblers, trasformandoli in qualcosa di assolutamente irriconoscibile agli occhi di Blaine, qualcosa che mai e poi mai si sarebbe aspettato di dover affrontare. Si sentiva un vero idiota per essersi lasciando abbindolare da quei suoi modi di fare così persuasivi, per aver creduto che fosse una brava persona, degna della sua fiducia e per niente priva di scrupoli, nonostante Kurt non avesse fatto altro che ripetergli di stare in guardia.

" Stupido, Blaine... sei veramente uno stupido! "  si ammonì mentalmente, continuando a non prestare la benchè minima attenzione alle parole della sua insegnante. 

Continuò a pensare a Sebastian e ai Warblers per tutto il resto della lezione e persino oltre, quando arrivò finalmente l'ora di andare alle prove del Glee Club; sperava che il professor Shuester avrebbe fatto qualcosa, che almeno questa volta non sarebbe rimasto a guardare in silenzio, nell'attesa di assistere alla vergognosa sconfitta dei suoi ragazzi. 
Sperava che per una volta avrebbe avuto il coraggio di reagire.

<< Hey, Blaine! >>

Blaine si fermò nel bel mezzo del corridoio e si voltò di scatto, riconoscendo senza esitazione la voce morbida ed acuta del suo ragazzo, il quale gli si avvicinò a passo svelto, sorridendogli dolcemente; sembrava quasi che se si fosse completamente dimenticato della loro precedente "discussione", il suo sguardo era luminoso e pieno di amore come sempre.

<< Come è andata la lezione? >> domandò Kurt gentilmente, prendendo il suo ragazzo sotto braccio e stringendosi a lui. 

Blaine abbozzò un sorriso.

Era incredibile quanto Kurt lo conoscesse bene; chiunque altro gli avrebbe ancora tenuto il muso per quel suo comportamento tanto scortese, ma il giovane Hummel sapeva bene che Blaine non aveva alcuna intenzione di ferirlo e che, molto semplicemente, sentisse solo il bisogno di far sbollire un po' la sua rabbia.

<< Bene, grazie. >> rispose gentilmente il moro, continuando a sorridere << Anche se ho passato quasi tutto il tempo con la testa da tutt'altra parte! >> 

Kurt annuì e rivolse lui uno sguardo di conforto.

<< Anche io sono furioso con Sebastian. >> disse << E vedrai, questa volta gliela faremo pagare! Il professor Shuester non permetterà che lui e i Warblers la passino liscia, sono certo che troveremo il modo di punirli come si deve! >>

Blaine sospirò profondamente e poi sorrise, cercando di essere altrettanto ottimista quanto il suo ragazzo; probabilmente Kurt aveva ragione, in un modo o nell'altro le cose si sarebbero risolte e avrebbero trovato un modo per punire i Warblers e Sebastian, ottenendo così la loro meritatissima rivincita. 

Purtroppo, però, la situazione all'interno del Glee Club non era esattamente delle più rassicuranti.

Finn, in particolar modo, era letteralmente furibondo, sembrava seriamente sul punto di esplodere e distruggere violentemente tutto ciò che si fosse trovato lungo il suo cammino. Non che Blaine lo biasimasse, dopo tutto; al posto suo, di certo non avrebbe reagito diversamente.

<< Ok, adesso basta! Uscirò da quest'aula e andrò a prendere a calci in culo quel Sebastian! >>

Il professor Shuester cercò di trattenere il ragazzo, ma questi era del tutto irremovibile; proprio come Blaine, anche lui si era stancato di dover sopportare tutti quei soprusi e quelle angherie, e aveva seriamente intenzione di ribellarsi. 

Ma il loro insegnante non sembrava essere d'accordo con i metodi scelti da Finn per risolvere quella questione.

<< Ragazzi, ho contattato il rettore della Dalton. >> disse Shuester, cercando di tranquillizzare i suoi studenti << Cercheremo di risolvere la questione. >>

<< Come ha fatto quando Sebastian mi ha quasi accecato?! >> saltò su Blaine << E che cosa ha fatto?! La stessa cosa che farò questa volta: un bel niente! >>

Il professor Shuester cercò di replicare, ma riuscì solo a rimanere in silenzio, evidentemente messo al muro dalle parole del giovane Anderson. In fin dei conti, sapevano tutti che le cose non sarebbero andate diversamente rispetto all'ultima volta: nessuno avrebbe mosso un dito, Sebastian avrebbe continuato con i suoi sporchi ricatti e le Nuove Direzioni non sarebbero state libere di partecipare alle Regionali senza la paura che questi potesse fare qualsiasi cosa contro di loro, compromettendo così qualsiasi possibilità di vittoria. Era una situazione fin troppo sgradevole e sembrava proprio che nessuno in quella stanza fosse dotato del coraggio e del sangue freddo necessari per riuscire ad affrontarla razionalmente, senza lasciarsi prendere dal panico.

Beh, nessuno a parte Rachel.

<< Sentite, in ogni caso non ci importa nulla di tutta questa faccenda! >> disse la giovane ebrea, con fermezza << Non lasceremo che ci battano in questo modo, mi esibirò lo stesso alle Regionali! >>

Finn guardò la sua ragazza con espressione incredula.

<< Anche se pubbicherà su internet questa mia foto?! >> domandò irritato, mostrandole il fotomontaggio.

<< Finn, non ho intenzione di negoziare con un terrorista! >>  ribattè Rachel, senza neanche mostrare un briciolo di incertezza; era fermamente convinta di quella sua decisione e sembrava che il professor Shuester fosse assolutamente d'accordo con lei.

<< Dovete essere in grado di gestire cose come questa. >> disse quest'ultimo << Più avrete successo e più la gente si inventerà cattiverie del genere per buttarvi giù! >>

Blaine si morse un labbro con forza, abbassando lo sguardo con fare pensieroso; sapeva che Rachel e il professor Shuester avevano ragione, che non potevano darla vinta a Sebastian e che il solo modo per poter vincere quella battaglia era reagire, ma allo stesso tempo temeva che le cose non sarebbero comunque cambiate e che se qualcuno non avesse punito i Warblers e Sebastian come si meritavano, i ricatti e le provocazioni sarebbero continuate. 

In quel momento Finn e Rachel incominciarono a discutere animatamente, ma Blaine a malapena riuscì a farci caso, completamente immerso nei suoi pensieri; gli sembrava di essere ritornato ai tempi in cui frequentava ancora il suo vecchio liceo, quando tutti gli parlavano alle spalle, lo trattavano male e lo insultavano, facendolo sentire inferiore e gettandogli continuamente fango addosso. Si era trasferito alla Dalton per trovare un po' di pace e di serenità, si era unito ai Warblers con la speranza di trovare il suo posto in un luogo che a mala pena conosceva, e adesso erano proprio loro a farlo sentire nuovamente così a terra e sconsolato.

Il destino a volte sa essere veramente beffardo, non potè fare a meno di pensare.

Il professor Shuester tentò di ripristinare l'ordine, ma ogni tentativo fu del tutto inutile e quel giorno le prove finirono con un'ora di anticipo rispetto al solito; quando tutti fecero per abbandonare l'aula, Kurt si avvicinò a Blaine e lo prese per un braccio, accarezzandoglielo dolcemente e con fare rassicurante.

<< Blaine, va tutto bene? >> chiese << E' tutto il giorno che ti vedo così agitato! Prima ho cercato di non darci troppo peso e di aspettare almeno la fine delle prove per parlarti, ma adesso che ne diresti di fermarci da qualche parte per discuterne a quattr'occhi?! >> 

Il giovane Anderson non rispose e abbassò di colpo lo sguardo.

Aveva davvero voglia di parlare con Kurt?! O forse aveva semplicemente bisogno di starsene da solo, lontano da tutto e da tutti, così da sfogare tutta la sua rabbia e il suo nervosismo senza rischiare di prendersela con chi gli stava attorno?! Alla fine, decise di optare per una soluzione intermedia.

<< Ti va se ci troviamo in auditorium fra mezz'ora?! >> propose << Io dovrei andarci comunque, ho alcune cose da sbrigare. >>

Kurt annuì e i due si salutarono piuttosto frettolosamente, quasi con freddezza; Blaine si precipitò in auditorium, dopo aver avvertito i ragazzi della band di trovarsi lì in anticipo rispetto all'orario precedentemente concordato. 

Tutto sommato era un bene che quello spiacevole episodio si fosse verificato proprio quel giorno; Blaine aveva bisogno di sfogare tutta la sua rabbia, di allontanare per un po' tutti quei cattivi pensieri e riuscire, almeno per un attimo, a ritrovare almeno un briciolo di quella sua perduta tranquillità.

Aveva bisogno di fare pace con sè stesso, e sapeva che vi era un unico modo affinchè ciò potesse accadere. 
 
 


*
 
 


Blaine raggiunse l'auditorium nel giro di appena cinque minuti e fu molto sorpreso di trovare i ragazzi della band già perfettamente schierati sul palco, con in mano i loro strumenti e pronti per dare inizio alle prove. Si erano messi d'accordo un paio di giorni prima, quando Blaine gli aveva contattati domandando il loro aiuto per mettere su un nuovo pezzo - "Cough Syrup", dei Young and The Giant -,  che avrebbe tanto voluto proporre al professor Shuester per le Regionali e sul quale stava ormai lavorando da diverso tempo; lo aveva sentito molto spesso per radio, durante il periodo della sua convalescenza, e ne era rimasto letteralmente colpito e affascinato, come era successo prima di allora per una canzone.

Non riusciva a spiegarsene il motivo; gli era capitato altre volte di apprezzare particolarmente alcuni brani musicali, tanto da ascoltarli a ripetizione e fino alla nausea, ma nessuno di questi lo aveva mai presto in quel modo. Era come se, per una ragione che non riusciva assolutamente a spiegarsi, quella canzone fosse parte di lui, e Blaine sentiva quindi il bisogno di rendervi giustizia con una delle sue performance migliori. 

Quando Kurt arrivò in auditorium, trovò il suo ragazzo intento a camminare nervosamente per il palco, con fare pensieroso e quasi angustiato, come se vi fosse qualcosa che lo turbasse e del quale non riuscisse a venire a capo.

<< Stai bene? >> domandò il controtenore, avvicinandosi a lui << Sembri sconvolto. >>

Blaine si limitò a scrollare le spalle, senza dare una vera e propria risposta; erano talmente tante le ragioni di quel suo stato d'animo, che non aveva la benchè minima idea di come fare per spiegarle tutte quante al suo ragazzo. 

Per cui, decise semplicemente di non dire niente.

<< Se Sebastian pensa.. >>

<< Dimenticati di Sebastian! >> Blaine interruppe Kurt piuttosto bruscamente, lasciando il ragazzo con un palmo di naso, del tutto spiazzato da quella sua  reazione tanto impetuosa.

Il giovane Anderson venne colto da un immediato senso di colpa: detestava rivolgersi in questo modo a Kurt, soprattutto quando non vi era alcun valido motivo per farlo. Doveva davvero cercare di calmarsi, altrimenti tutta quella frustrazione avrebbe finito per farli litigare, e quella era decisamente l'ultima cosa che voleva. 

<< Scusami...non sono arrabbiato con te. >> disse il moro, abbassando il volume della voce e cercando di darsi una calmata << E' solo che non voglio perdere altro tempo a causa sua, io...voglio... focalizzarmi sulla vittoria! >>

Kurt fece segno di sì con la testa, guardando il giovane Anderson con sguardo ancora un po' incerto; ma Blaine cercò di non farci troppo caso.

<< Ho preparato una nuova canzone, e vorrei tanto provarla adesso. >> disse questi, il volto che finalmente sembrò tornare ad illuminarsi << Il tema delle Regionali è l'Ispirazione, e penso che sia davvero adatta all'occasione! Ti va di sentirla? >>

Kurt sorrise ampiamente e annuì con entusiasmo.

<< Eccolo il mio Blaine! >> esclamò allegramente << Dove ti eri nascosto, è tutta la mattina che ti cerco! >>

Il ragazzo riccioluto ridacchiò e poi fece cennò a Kurt di andare a sedersi su di uno sgabello posizionato proprio sul bordo del palcoscenico, mentre lui raggiungeva la sua postazione al microfono e faceva segno ai musicisti di cominciare a suonare. La musica si diffuse lentamente in tutta la sala e Blaine cominciò a dondolarsi a tempo, gli occhi chiusi e la fronte rivolta verso il basso, la testa che tornava a riempirsi di pensieri, facendosi d'improvviso più pesante che mai.

Poi, quando sentì che era giunto il momento, incominciò a cantare.
 
 


Life's too short to even care at all oh
I'm losing my mind losing my mind losing control
These fishes in the sea they're staring at me oh Oh oh
 A wet world aches for a beat of a drum Oh
 
 



Blaine si lasciò letteralmente trasportare da quella melodia, da quell' impetuoso vortice di note che si avventava violentemente su di lui, avvolgendolo completamente e a tal punto da non lasciargli più alcuna via di fuga; era come se, inspiegabilmente, la canzone che stava cantando avesse completamente preso possesso di lui.
 

 

If I could find a way to see this straight I'd run away
 To some fortune that I should have found by now
 
 


Fu solo in quel momento, mentre si apprestava a cantare il ritornello, che Blaine riuscì a comprendere veramente che cosa vi fosse di tanto speciale in quella canzone: non era solo per quella perfetta combinazione di note, non si trattava esclusivamente dell'intensità del testo o del fatto che fosse stata scritta prevalentemente in tonalità minore  - la preferita di Blaine, in grado di emozionarlo sicuramente molto più di quanto riuscisse a fare quella maggiore*; la verità era che - e forse il giovane Anderson era stato troppo preso da tutte le sue preoccupazioni, per accorgersene - quella canzone sembrava essere stata scritta appositamente per lui.

Quella canzone parlava di lui.
 
 

 
 I'm waiting for this cough syrup to come down...
 
 


Delle sue paure, delle sue insicurezze, di tutto ciò che fino a quel momento era stato per lui motivo di sconforto o di disperazione; parlava del suo passato, di tutte quelle volte in cui avrebbe voluto essere abbastanza forte da riuscire a gettarsi tutto alle spalle e smetterla di pensare, smetterla di soffrire e riuscire finalmente a trovare un modo per lenire tutto quel dolore.
 

 

Come down...
 
 



Di tutte quelle volte in cui avrebbe semplicemente voluto mandare giù quel dannatissimo boccone amaro che gli opprimeva la gola, dandogli quasi la sensazione di poter soffocare da un momento all'altro.**
 
 
 
 

Life's too short to even care at all oh
I'm coming up now coming up now out of the blue
 
 



Blaine continuò a cantare indisturbato, senza neanche rivolgere lo sguardo a Kurt, quasi come se vi fosse solamente lui in quell'enorme auditorium; non gli importava di niente in quel momento, aveva soltanto bisogno di sfogarsi e lasciare che tutte le sue emozioni prendessero vita, così da aiutarlo a liberarsi di quel fastidiosissimo peso che gli opprimeva il petto. 
 
 

 

These zombies in the park they're looking for my heart Oh oh oh
A dark world aches for a splash of the sun oh oh
 
 


Alzò le braccia al cielo, quasi come in un impeto di rabbia, spalancando gli occhi con un'espressione quasi furente in volto; chiunque altro al posto suo si sarebbe messo ad urlare, ma Blaine si limitò semplicemente ad andare avanti con la sua canzone, perchè quello era il solo modo che conosceva per liberarsi di quel maledetto groppo in gola. 
 
 

 
If I could find a way to see this straight I'd run away
To some fortune that I should have found by now
 
 


Perchè la musica era la sola cosa che riusciva a dargli la sensazione di essere veramente vivo, anche quando dentro di sè si sentiva letteralmente morire.
 
 


And so I run now to the things they said could restore me
Restore life the way it should be

I'm waiting for this cough syrup to come down
 
 
 
 

Mentre i musicisti continuavano a suonare, Blaine si mise a deambulare per il palco, aggirandovisi come un'anima in pena, la testa quasi sul punto di scoppiare per tutti i pensieri che la affollavano: Sebastian e i suoi ricatti, le Regionali ormai fin troppo vicine, i Warblers che sembravano essersi del tutto dimenticati di lui e dell'amicizia che un tempo li legava...e poi Kurt, la NYADA, le continue paure ed incertezze di Blaine sul loro futuro assieme e tutte le sue paranoie ed insicurezze riguardo ad un'ipotetica - e sicuramente rischiosa - relazione a distanza. Blaine avrebbe tanto voluto risvegliarsi e scoprire che quello che era altro che un brutto sogno, che tutte le sue paure non avevano alcun tipo di fondamento e che ben presto avrebbe potuto tornare a vivere la sua vita con la serenità e la tipica spensieratezza di tutti i giorni. 

Ma non era così semplice.

Quel boccone amaro era ancora lì, incastrato nella sua gola, e lui non aveva la più pallida idea di come fare per riuscire a mandarlo giù.
 
 
 
 

If I could find a way to see this straight I'd run away
To some fortune that I should have found by now
And so I run now to the things they said could restore me
Restore life the way it should be
I'm waiting for this cough syrup to come down
 
 


La canzone era ormai vicina al termine e Blaine stava lentamente ritornando in sè, come avveniva sempre alla fine di un'esibizione; gli capitava di continuo, durante ogni sua performance il giovane Anderson sembrava letteralmente trasformarsi in un'altra persona, una sorta di versione più spavalda e meno insicura di sè stesso, quel Blaine Anderson che aveva sempre desiderato essere ma che non era mai riuscito a diventare, se non nel momento in cui calcava le scene.

Adesso, mentre si apprestava a cantare quell'ultima strofa, ecco che pian piano ritornava ad essere il vero Blaine, quel ragazzo incerto e pieno di timori, costantemente alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa che lo facesse sentire protetto e in grado di dare lui la sensazione di valere veramente qualcosa, di essere davvero abbastanza forte per affrontare tutte le sue sfide e le sue paure.
 
 
 

One more spoon of cough syrup now, oh..
 
 


Quel Blaine Anderson alla continua e disperata ricerca del suo sciroppo per la tosse.
 
 

 
One more spoon of cough syrup now, oh..
 
 


Alla fine della canzone Kurt si alzò immediatamente in piedi e si mise ad applaudire fragorosamente, guardando il suo ragazzo con adorazione, visibilmente toccato da quella sua performance così sentita.

<< Bravo! >> esclamò << Blaine, oddio...sei stato davvero incredibile! >>

<< Ti è piaciuta? >> chiese il moro, sorridendo ampiamente.

Era una domanda del tutto superflua, Blaine aveva già avuto modo di vedere quanto il suo ragazzo avesse apprezzato la sua esibizione, ma desiderava sentirglielo dire ancora una volta.

<< Sei stato favoloso, non ti avevo mai visto così! >>  ribadì Kurt, avvicinandosi a lui << Eri completamente padrone del pezzo; lo hai cantato divinamente, come se lo sentissi tuo da sempre! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Strano. >> commentò, mordendosi un labbro e arrossendo lievemente << Io avevo la netta sensazione che fosse la canzone ad essere completamente padrona di me! Io mi sono solo lasciato trasportare dalla melodia, è stata lei a fare tutto il resto. >>

Kurt sorrise a sua volta e lo prese per mano.

<< Beh, forse è così. >> mormorò, carezzandogli gentilmente le nocche << In ogni caso, si vedeva che sentivi ogni singola parola di ciò che hai cantato; anzi, se non sapessi che non è così, avrei potuto tranquillamente affermare che sei stato proprio tu a scrivere questa canzone! >>

Blaine arrossì maggiormente e abbassò lo sguardo, con evidente imbarazzo; Kurt gli si avvicinò ulteriormente, costringendolo a guardarlo nuovamente negli occhi.

<< E' così, vero? >> domandò il controtenore << La scelta di questa canzone non è stata causale, dico bene?! Tu senti davvero tutte queste cose! >>

Blaine sollevò la testa e sospirò profondamente.

<< In parte è così. >> rispose << Insomma, credo di averlo fatto inconsciamente! All'inizio l'ho scelta solo perchè mi piaceva e perchè mi aveva catturato con la sua melodia, ma poi... beh, mi sono accorto che era proprio questa la ragione per cui ne sono rimasto tanto affascinato: il fatto che esprima tutto ciò che sento, con talmente tanta perfezione da farmi quasi paura! Non mi era mai capitato niente di simile prima d'ora, non era mai successo che una canzone parlasse così bene di me. Sì, a volte mi è capitato di trovare dei brani che si adattassero perfettamente al mio stato d'animo, ma ora la cosa è diversa: questa canzone sono io, Kurt... dalla prima all'ultima nota! >>

Kurt si morse un labbro, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo piuttosto severo.

<< Perchè non me ne hai parlato? >> chiese nervosamente << Io e te ci diciamo sempre ogni cosa, per quale motivo hai deciso di tenermi nascoste tutte queste tue preoccupazioni?! >> 

<< I..io non volevo turbarti! >> farfugliò Blaine, gettando nuovamente lo sguardo a terra << Hai già così tanti problemi, non volevo angosciarti anche con i miei! >>

<< Ma i tuoi problemi sono anche i miei problemi! >> esclamò Kurt, afferrando il viso di Blaine con entrambe le mani e sollevandolo all'altezza del proprio << Se tu stai male, anche io sto male! Siamo una coppia, dobbiamo supportarci e farci forza a vicenda, sennò a che serve stare assieme?! Io non voglio che il nostro diventi un rapporto freddo e vuoto, voglio che continuiamo a dirci ogni cosa, come abbiamo sempre fatto! >>

Blaine deglutì e poi fece segno di sì con la testa,  in maniera quasi impercettibile.

<< Lo so. >> rispose in un sussurro << Io...mi dispiace. >>

Kurt non disse niente e si limitò semplicemente a stringere il suo ragazzo fra le braccia, non curante del fatto che i musicisti fossero ancora lì e che potessero vederli.

<< Va tutto bene. >> bisbigliò il controtenore, accarezzando il collo di Blaine con fare rassicurante << E' stato un periodo nero per tutti, ultimamente siamo un po' troppo sottopressione; il matrimonio di Finn e Rachel, il test di ammissione alla NYADA, le Regionali, Sebastian e i suoi inganni... siamo stati messi duramente alla prova! Ma riusciremo a venirne fuori, vedrai; andrà tutto per il meglio, l'importante è restare sempre uniti, qualsiasi cosa accada! >>

Il ragazzo dagli occhi nocciola si strinse maggiormente in quell' abbraccio e sospirò profondamente.

<< Andrà tutto bene, amore mio. >>  continuò a rassicurarlo Kurt, avvinghiandosi a lui il più possibile << Ci sono io con te...ci sarò sempre! Andrà tutto bene, te lo prometto. >>

Blaine non disse niente, semplicemente continuò a lasciarsi cullare dalle braccia esili ma rassicuranti del giovane Hummel, chiudendo gli occhi e cercando - per quanto potesse - di lasciarsi alle spalle i cattivi pensieri.  Sì, Kurt aveva perfettamente ragione: ci sarebbero sempre stati tempi bui, momenti in cui lottare sarebbe sembrato impossibile e privo di senso, giornate triste e grigie in cui la sola cosa che avrebbe desiderato fare sarebbe stato arrendersi e gettare ogni cosa al vento.

Ma sarebbero passati.

In un modo o nell'altro, Blaine sarebbe sempre riuscito a superare tutti quegli ostacoli e ad andare avanti, anche se il resto del mondo avesse continuato ad accanirsi contro di lui.

Perchè aveva Kurt con sè.

Perchè Kurt era il suo rimedio contro qualsiasi male, la sua unica risposta a qualsiasi problema; il suo solo ed unico sciroppo per la tosse.
 
 


*
 
 


Blaine credeva davvero che la sua vita, attualmente, non potessero andare peggio di così.

Quelle ultime settimane erano state forse le peggiori della sua vita, l'ansia e l'angoscia di quei giorni erano pari solamente a quelle provate durante il suo periodo di convalescenza in ospedale, quando due anni prima era stato picchiato dai suoi compagni di scuola durante il ballo di fine anno; si sentiva talmente stanco, avvilito e privo di forze, che davvero non riusciva ad immaginare in che modo le cose potessero peggiorare ulteriormente.

Ma ebbe modo di scoprire che, al contrario di quanto credesse, le cose riescono a trovare sempre il modo per peggiorare.

Erano trascorse poche ore dalla sua esibizione in auditorium, il giovane Anderson era finalmente rincasato e - dopo una cena abbondante e silenziosa in compagnia dei suoi genitori - si era ritirato in camera sua per guardare indisturbato la partita di football, mentre suo padre e sua madre discutevano vivacemente di chissà quale noiosissimo argomento. Vi erano tutti i presupposti per una serata perfetta e tranquilla, ma qualcosa andò storto; ad un tratto squillò il telefono, e la voce di Kurt riempì la stanza come un'eco nel silenzio, uno squarcio nella notte che lo colpì dritto al petto, con un'intensità a dir poco disarmante.
 

Blaine, ho bisogno di te.

Il professor Shuester mi ha appena telefonato, era letteralmente sconvolto.

Dave Karofsky ha tentato il suicidio.

Io...sto malissimo, non riesco neanche a pensare! Ho bisogno di te, ti prego...

Vieni qui da me, subito.
 


Blaine non se lo fece ripetere una seconda volta: con una velocità supersonica si rivestì e afferrò le chiavi della macchina da sopra il comodino, precipitandosi a rotta di collo fuori dalla sua stanza, senza neanche spegnere il televisore.

<< Che diavolo stai facendo? >> domandò suo padre, non appena lo vide arrivare nel salotto << Che cosa fai con quelle chiavi, dove diamine pensi di andare a quest'ora?! >>

<< Da Kurt. >> rispose semplicemente il ragazzo, senza dare ulteriori spiegazioni.

<< Tu non vai da nessuna parte, non a quest'ora! >> replicò nervosamente il signor Anderson, sollevandosi leggermente dalla sua postazione sul divano << Mi era sembrato di essere stato abbastanza chiaro l'ultima volta: niente uscite serali dopo le otto, quando il giorno dopo hai scuola! >>

Blaine ignorò completamente le parole di suo padre e si diresse a passo svelto verso l'attaccapanni, afferrando il suo cappotto ed infilandoselo rapidamente.

<< Non farò tardi. >> promise << E' una questione importante, non posso aspettare fino a domani. >>

<< Blaine, tesoro! >> lo ammonì gentilmente sua madre << Hai sentito che cosa ha detto tuo padre?! Si è fatto tardi, non mi pare proprio il caso che tu esca proprio adesso! Kurt potrai vederlo domattina a scuola, che bisogno c'è di correre?! >>

A quel punto, Blaine non fu più in grado di trattenersi.

<< Dio, possibile che voi due non riusciate mai a capirmi?! >>  strillò rabbiosamente << Devo andare da Kurt adesso, non posso aspettare fino a domani mattina! Lui ha bisogno di me e io non posso assolutamente lasciarlo da solo! Arrabbiatevi pure con me, mettetemi in punizione se credete che possa servire a qualcosa...ma io non cambierò certo i miei piani! >>

Il signor Anderson fece per replicare nuovamente, ma Blaine non gliene diede il tempo, sgattaiolando rapidamente fuori di casa e correndo verso la sua macchina, parcheggiata in fondo al vialetto; saltò su e mise in modo il più rapidamente possibile e nel giro di circa venti minuti - nonostante la fretta, Blaine era perfettamente conscio del fatto che sarebbe stato fin troppo rischioso mettersi al volante di notte, a più di cinquanta miglia all'ora -  arrivò a casa Hummel Hudson, dove ad accoglierlo vi era un Kurt decisamente sconvolto e in preda alle lacrime.

<< Blaine...oddio, per fortuna che sei arrivato! >> 

Blaine non ebbe neanche il tempo di entrare in casa che Kurt gli si gettò immediatamente fra le braccia, scoppiando in un pianto disperato e stringendosi a lui con forza; Blaine gli accarezzò dolcemente i capelli e la schiena, con fare rassicurante.

<< Calmo.. >> sussurrò << Stai calmo, andrà tutto bene... cerca di smetterla di piangere, ti prego. >>

<< I-io.... B-Blaine, lui... non... >>

Kurt non faceva che singhiozzare, così tanto da non essere neanche in grado di formulare un discorso di senso compiuto; Blaine si staccò dalla presa e afferrò il suo volto fra le mani, asciugandogli le lacrime e guardandolo con espressione di conforto.

<< Kurt, ascoltami. >> disse con fermezza << I-io capisco che tu sia sconvolto, è una cosa del tutto normale! Ma devi cercare di darti una calmata adesso, altrimenti io non so come fare aiutarti a stare meglio...lo capisci?! >>

Kurt annuì silenziosamente e poi sospirò profondamente, cercando di darsi un contegno; fece entrare il suo ragazzo dentro casa e richiuse imemdiatamente la porta, dirigendosi poi assieme a lui in camera sua, dove era certo nessuno potesse disturbarli. Chiuse la porta a chiave e andò a sedersi sul letto, facendo segno a Blaine di accomodarsi di fianco a lui.

<< Allora, vuoi dirmi che cosa è successo? >> domandò Blaine, mettendosi a sedere e posando una mano sul grembo di Kurt << Q-quando hai saputo la notizia? >>

Cercava di mantenersi lucido e distaccato, ma si vedeva molto bene quanto fosse anch'egli turbato da quella notizia; del resto, nessun individuo dotato di almeno un briciolo di umanità avrebbe potuto reagire con freddezza di fronte ad un simile evento.

<< P-poco fa. >> balbettò il controtenore, le lacrime che lentamente ricominciavano a scivolare lungo le sue guance << Il professor Shuester mi ha telefonato qualche minuto prima che io ti chiamassi. Ha saputo la notizia dal Signor Karofsky, e... beh, ha voluto che ne fossi informato immediatamente anche io. >>

<< Che cosa?! >> saltò su Blaine << Ma come ha potuto fare una cosa simile?! Non ha pensato a quanto la cosa potesse sconvolgerti?! >>

<< Io...io credo che lo abbia fatto per risparmiarmi un trauma domattina a scuola. >> rispose Kurt, con voce sussurrata << Almeno in questo modo avrò il tempo per metabolizzare la cosa. >>

Blaine si morse con forza il labbro inferiore e poi accolse nuovamente il suo ragazzo fra le braccia, cullandolo lentamente e accarezzandogli il viso con il dorso della mano, cercando - per quanto potesse - di tranquillizzarlo. 

<< Cerca di stare calmo. >> disse con voce morbida << Andrà tutto bene, cerca solo di non agitarti troppo. >>

<< Blaine, ma come faccio?! >> replicò Kurt, lasciando ancora una volta che il pianto avesse la meglio su di lui << Tu... tu ti rendi conto di quello che è successo?! Il padre di Dave ha chiamato il professor Shuester perchè non aveva nessun altro a cui rivolgersi! Gli ha detto espressamente che era la sola persona di cui si fidasse, che nessun altro professore aveva mai dimostrato così tanta premura e attenzione nei confronti di Dave. Capisci questo che cosa significa?! Che neanche nella sua nuova scuola era riuscito a trovare qualcuno che lo accettasse, tutti continuavano a prendersene gioco e ad accanirsi contro di lui! >>

Blaine avvertì come una specie di stretta al cuore.

Si sentiva terribilmente in colpa, in quel momento arrivò persino a detestare sè stesso per tutte quelle volte in cui aveva odiato e disprezzato David Karofsky; quante volte lo aveva giudicato, quante volte lo aveva chiamato "stronzo" , " bastardo"  e "intollerante", o aveva persino desiderato di prenderlo a pugni per tutto quello che aveva fatto passare a Kurt!

Adesso era lui stesso quello che avrebbe tanto voluto prendere a pugni.

<< Suo padre è arrivato appena in tempo. >> proseguì Kurt, con voce rotta dal pianto << S-se fosse arrivato qualche minuto più tardi sarebbe stato troppo tardi, ma i paramedici che lo hanno soccorso hanno detto che respirava ancora. >>

<< Vedrai che andrà tutto bene. >> lo rassicurò Blaine, continuando ad accarezzargli il viso << Se lo hanno soccorso in tempo, sicuramente riusciranno a salvarlo! Vedrai che si risolverà tutto, non devi aver paura. >>

Kurt afferrò il braccio destro del moro e lo strinse forte, tanto da rischiare quasi di fargli male.

<< E' tutta colpa mia! >> gemette << Se solo avessi cercato di aiutarlo, se avessi provato ad ascoltare i suoi sfoghi e le sue paure... >>

<< Kurt, ma tu come potevi saperlo? >> lo interruppe Blaine, senza smetterla di accarezzarlo e di tenerlo stretto fra le sue braccia << Tu non avevi idea di quello che stesse passando, non sapevi che avesse così tanto bisogno di aiuto...non te lo aveva mai chiesto! >>

Kurt, a quel punto, sollevò lo sguardo e si staccò dall'abbraccio, i suoi occhi colmi di lacrime che fissavano ininterrottamente Blaine, con un lieve bagliore di timore. 

<< Ecco...io.. >> balbettò nervosamente << L-la verità è che... lui mi aveva telefonato! >>

Blaine impallidì.

<< Che cosa? >>  

<< E' successo dopo l'episodio di San Valentino. >> spiegò il controtenore << L-lui mi ha chiamato diverse volte, ma io non gli ho mai risposto perchè credevo che volesse chiedermi di nuovo di uscire! Se ci ripenso adesso... forse aveva solamente bisogno di aiuto e io gliel'ho negato! Se solo avessi risposto ad una di quelle maledette telefonate.. >>

<< Sarebbe successo lo stesso! >> lo interruppe Blaine, afferrandolo saldamente per le spalle e guardandolo dritto negli occhi << Kurt, non avresti potuto fare niente...non in così poco tempo! David era troppo fragile, tu da solo non avresti potuto fare nulla per aiutarlo. Non devi colpevolizzarti, questo di certo non lo farà stare meglio. >> 

Kurt si morse un labbro con forza e tirò su col naso, mentre Blaine continuava a fissarlo in silenzio, non sapendo che altro dire per poterlo rassicurare. Non avrebbe mai pensato, in tutta la sua vita, di poter stare così male per David Karofsky, non dopo tutto quello che aveva fatto passare al suo ragazzo e per cui il giovane Anderson aveva desiderato più di una volta di spaccargli il muso, nonostante la sua scarsa inclinazione alla violenza.

Solamente in quel momento si rese conto di chi si nascondesse veramente dietro a quel bullo violento e sempre tanto arrabbiato: un ragazzo fragile, insicuro, talmente solo ed indifeso da non riuscire a trovare in nessun luogo il coraggio di essere sè stesso. Forse una parte di lui nutriva ancora qualche risentimento nei suoi confronti, ma adesso riusciva a provare solamente tanta pena, mescolata ad un profondo senso di colpa e ad un irrefrenabile - e del tutto inaspettato - desiderio di poter fare qualcosa per aiutare quel povero ragazzo.

" Un tempo, avresti potuto esserci anche tu nelle sue stesse condizioni... "

Blaine bloccò immediatamente quei pensieri.

Non aveva alcun senso rivangare il passato in quel modo, non in quel momento; non si trattava di lui, di tutte quelle volte in cui si era sentito talmente solo e privo di forze da desiderare semplicemente di non essere più al mondo, di non avere più niente a cui pensare e per cui soffrire. Si trattava di Dave adesso, e Blaine doveva essere forte, soprattutto per Kurt; doveva essergli vicino ed aiutarlo a superare quella situazione, senza lasciarsi trasportare eccessivamente dai pensieri e da tutte le sensazioni negative del momento.

<< Andrà tutto bene, tesoro mio. >> disse dolcemente il moro, accogliendo nuovamente il giovane Hummel fra le braccia e stringendolo forte << Si riprenderà, vedrai. >>

<< E.. e se non dovesse succedere? >> osò domandare Kurt, con una vocetta acuta << E le cose dovessero mettersi troppo male e lui dovesse.. >>

<< Shh...questo non devi neanche pensarlo. >> lo interruppe Blaine, mettendosi a giocherellare con i suoi capelli << Se la caverà, vedrai; io ne sono più che certo. >>

Kurt non rispose, sprofondando con il viso nel petto del moro ed emettendo un lieve gemito strozzato, molto simile ad un rantolo; Blaine sospirò profondamente, stringendo il ragazzo più forte che potè.

<< Andrà tutto bene. >> ripetè << Non devi avere paura, andrà tutto bene. >>

Kurt ricominciò a piangere silenziosamente e Blaine continuò a cullarlo dolcemente fra le sue braccia, accarezzandogli i capelli e la schiena, dandogli di tanto in tanto qualche rapido bacio sulle tempie. Sapeva che quello non sarebbe certo bastato a tranquillizzarlo e a cancellare il senso di colpa, ma almeno Kurt avrebbe avuto sempre la consapevolezza di poter contare su di lui per qualsiasi cosa, in qualsiasi momento della sua vita.

Continuò a stringerlo e a cullarlo a lungo, alternando baci, parole di conforto e frasi di canzoni - perfettamente intonate dalla sua morbida voce baritonale-  fino a che non arrivò per lui l'ora di ritornare a casa; Kurt tentò in tutti i modi di convincerlo a restare, implorandolo di non lasciarlo solo durante la notte e adducendo come motivazione il fatto che non sarebbe stato in grado di chiudere occhio, se lui non avesse continuato a tenerlo fra le braccia per tutto il resto della nottata. Ma Blaine, per quanto allettato da quella proposta, si vide costretto a rifiutare; suo padre era già abbastanza furioso per il fatto che fosse uscito di casa così tardi e quasi senza salutarlo, se avesse addirittura trascorso la notte fuori casa probabilmente non gli avrebbe permesso di vedere la luce del sole per settimane.

<< D-devi proprio andare? >>  domandò Kurt, sulla soglia di casa sua assieme a Blaine, lanciando uno sguardo furtivo all'orologio a pendolo sopra il camino; erano già le undici passate, forse non sarebbe stato del tutto raccomandabile mettersi in macchina a quell'ora, con il freddo e le strade così buie.

Blaine abbozzò un sorriso, accarezzando il viso del controtenore con il dorso della mano.

<< Devo, se voglio evitare che mio padre mi metta in punizione per tutto il resto dell'anno scolastico! >> rispose << Ma tu tieni il celluare acceso, io ti telefonerò prima di andare a dormire. >>

Kurt spalancò gli occhi, guardandolo con un'espressione implorante che ricordava vagamente quella di un cucciolo abbandonato.

<< Me lo prometti? >> farfugliò.

Blaine fece segno di sì con la testa: << Te lo giuro. >>

Il ragazzo dagli occhi chiari sorrise e si decise finalmente a lasciarlo andare, facendogli promettere un'ultima volta di non dimenticarsi di chiamarlo e sugellando quella promessa con un bacio.  Blaine ritornò alla propria macchina in un batter d'occhio e, prima di rimettersi in moto verso casa, accese l'autoradio ed alzò il volume della musica al massimo, così da essere certo che le note risuonassero nella sua testa con tanta forza ed intensità da non permettere ai suoi pensieri di prevalere. 

Non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di Karofksy, steso per terra ed in fin di vita, e voleva semplicemente riuscire a scacciarla, voleva dimenticarla il prima possibile e smetterla di tormentarsi per qualcosa per cui non aveva alcuna colpa. Non era colpa sua se Karofsky aveva tentato il suicidio, così come non lo era di Kurt; non era qualcosa che avrebbero potuto evitare, sarebbe successo comunque e loro due non avrebbero potuto fare niente per aiutarlo. 

Anche se, forse, avrebbero potuto fare qualcosa adesso. 

Forse, in un modo o nell'altro, avrebbero potuto aiutarlo a superare quel brutto momento; in fin dei conti lui e Kurt ci erano passati e anche se nessuno dei due aveva mai propriamente tentato il suicidio, sapevano entrambi che cosa significasse dover sopportare tutto ciò a cui era stato sottoposto Karofksy negli ultimi tempi. Chi meglio di loro due avrebbero potuto fare qualcosa per lui?!

Blaine sospirò profondamente e finalmente si decise a mettere in moto.

Qualsiasi cosa avrebbero deciso di fare, ci avrebbe pensato l'indomani, a mente lucida; per adesso, la cosa migliore era semplicemente ritornare a casa e decidersi ad affrontare la furia di suo padre.

Una volta superato quello scoglio, sarebbe stato in grado di fare qualsiasi cosa.
 
 


*
 
 

La punizione del signor Anderson fu molto meno severa di quanto Blaine avesse temuto; grazie all'aiuto di sua madre, che si era dimostrata estremamente comprensiva nel momento in cui il ragazzo le aveva spiegato la situazione -  era diventata particolarmente sensibile all'argomento, da quando Blaine era stato pestato nella sua vecchia scuola - il giovane Anderson era riuscito a cavarsela solamente con un paio di giorni di punizione e il divieto assoluto di utilizzare il telefono di casa per le sue chiamate private ( cosa del tutto inutile, dal momento che Blaine utilizzava solamente il suo cellulare per chiamare Kurt ),evitando così il rischio che gli fosse proibito di partecipare alle Regionali.

Fu una vera fortuna per le Nuove Direzioni, visto quanto già abbastanza critica fosse la loro situazione; dopo tutto quello che avevano passato, dopo che la vicenda di Karofsky aveva così duramente segnato ogni singolo membro del Glee Club - in fin dei conti, si trattava pur sempre di un loro ex compagno di scuola, per alcuni addirittura compagno di squadra - e aveva reso così pesante ed irrespirabile l'atmosfera all'interno del McKinley, l'assenza di Blaine sarebbe stata decisamente un duro colpo da dover sopportare.

La situazione non era certamente delle più facili, ma i ragazzi furono in grado di reagire, grazie soprattutto ad un improvviso e del tutto inaspettato aiuto da parte dei loro sfidanti, i Warblers; in effetti, fu davvero un'enorme sorpresa per tutti - in particolar modo per Kurt e Blaine -  scoprire che Sebastian aveva finalmente deciso di seppellire l'ascia di guerra e di comportarsi in maniera civile con i suoi avversari, dopo tutto ciò che aveva fatto loro passare. A dire il vero, quando il giovane Smythe aveva dato loro appuntamento al Lima Bean, per discutere di una "faccenda estremamente importante " che riguardava le Regionali, nessuno si sarebbe mai aspettato un simile cambiamento di rotta da parte sua; la stessa Santana era già pronta a dirgliene quattro, ma Sebastian non aveva alcuna intenzione di mettersi a litigare.

<< Prima di tutto.. >> sentenziò il Warbler, sinceramente risentito << .. Blaine, mi dispiace per il tuo occhio. >>

<< La cosa non mi tocca minimante. >> lo freddò bruscamente il moro, con sguardo rabbioso.

Sì, Sebastian sembrava essere veramente pentito delle sue azioni, ma Blaine non aveva alcuna intenzione di fidarsi di lui, non dopo tutto quello che aveva dovuto sopportare a causa sua; era stanco di dare fiducia a chi non la meritava e, almeno per questa volta, non voleva assolutamente rischiare di venire nuovamente ferito.

<< Dammi solo una possibilità. >> insistette Sebastian << Non ho scuse per quello che ho fatto, è stato solo uno scherzo ingenuo, del quale ho completamente perso il controllo! In secondo luogo, le foto di Finn sono state distrutte. >>

I ragazzi si guardarono con stupore e poi indirizzarono nuovamente i loro sguardi verso Sebastian, tutti sinceramente colpiti da quella sua dichiarazione; stava bluffando, oppure diceva sul serio?! Blaine continuò a stare sulla difensiva, domandandosi se fosse davvero il caso di abbassare la guardia, oppure se quella fosse l'ennesima trovata del ragazzo per colpirli alle spalle e danneggiarli a meno di una settimana dalle Regionali.

<< Voglio che i Warblers vincano in maniera pulita. >> proseguì Sebastian << E faremo delle Donazioni per l'Associazione di Lady Gaga "Born This Way"; sia che vinciamo, perdiamo o pareggiamo, dedicheremo la nostra performance a Dave Karofsky. >>

Blaine guardò Sebastian curiosamente.

Che cosa ne poteva sapere lui di Dave Karofsky?! Sì, frequentava anche lui lo Scandals, ma questo non significava certo che i due fossero particolarmente amici! Anzi, ad essere sincero, Blaine credeva che Dave fosse decisamente l'ultima persona al mondo di cui Sebastian potesse essere amico; come era possibile, allora, che i due fossero tanto legati?!

<< Pensavo che magari voi aveste voglia di unirvi. >> disse ancora Sebastian, rivolgendosi in particolar modo a Kurt e Blaine.

I due adolescenti si guardarono confusamente.

<< Aspettati un pugno. >> commentò Kurt, allungando il collo verso Blaine e sollevando un sopracciglio << Sai che fra poco arriverà! >>

<< No, non questa volta! >> replicò Sebastian, con un sorrisetto abbozzato << Mi sono comportato per troppo tempo come se tutto questo fosse solamente un enorme scherzo! Quando qualche sera fa, allo Scandals, Dave mi si è avvicinato e mi ha domandato consigli su come fare per conquistare un ragazzo... beh, io non sono stato particolarmente carino con lui; l'ho preso in giro, gli ho detto che uno come lui non poteva sperare di piacere ad un ragazzo, che non era abbastanza fico o interessante...e gli ho semplicemente suggerito di continuare a nascondersi. >>

Blaine rimase a bocca aperta, letteralmente inorridito; pur non avendo mai nutrito grande simpatia per  Dave Karofsky, mai nella sua vita si sarebbe sognato di dirgli una cosa del genere per umiliarlo, tanto meno avrebbe cercato di metterlo in difficoltà come aveva fatto Sebastian. Era stato un atto a dir poco spregevole, e adesso finalmente iniziava a capire il motivo di tutto quel senso di colpa da parte del capitano dei Warblers; in fin dei conti era pur sempre un essere umano, ed anche lui era dotato di un cuore, anche se molto spesso si era comportato come se si facesse fin troppi scrupoli ad utilizzarlo.

 << E' tutto giochi e divertimento, fino a quando poi tutto questo smette di farti ridere. >>  concluse Sebastian, con voce flebile << Lo so che non riuscite ancora a fidarvi di me, e probabilmente al vostro posto mi comporterei nello stesso identico modo! Vi chiedo solo di darmi questa occasione per dimostrarvi che ho imparato la lezione; niente trucchi nè inganni, ve lo garantisco! >>

Blaine si morse un labbro e rimase in silenzio; si era quasi del tutto convinto a perdonarlo e a concederli una seconda possibilità, ma voleva prima essere certo che anche gli altri fossero del suo stesso parere. Si voltò lentamente verso Brittany e Santana, in cerca di consensi.

<< Oh, non guardarmi con quella faccia! >> lo ammonì l'ispanica, facendo una smorfia  << Sembri un dannatissimo cucciolo di labrador in cerca di coccole, non riesco davvero a sopportarlo! Smettila, ti supplico, altrimenti mi farai venire il diabete! >>

Poi si voltò verso Sebastian, lanciandogli un'occhiata di sfida.

<< Stammi bene a sentire, Baby Jonh! >> sibilò a denti stretti << Io sono una stronza di dimensioni cosmiche, e sono piuttosto brava a capire quando una persona mente o è sincera; per una volta mi sembra che tu stia dicendo la verità e ho intenzione di concederti una seconda occasione, ma ti avverto: se provi a fare qualche passo falso, se sgarri anche solo minimamente... beh, allora ti farò conoscere la vera furia di Lima Heights! Ti assicuro che fino ad ora non hai visto niente, e mi auguro per il tuo bene che tu non abbia mai il piacere di incontrarla. >>

Sebastian annuì silenziosamente, gli occhi che gli si spalancarono in uno sguardo lievemente spaventato.

<< Per me è ok. >> ribadì Santana << E anche per Brittany, vero Bri Bri?! >>

La bionda fece segno di sì con la testa, aggiungendo poi a bassa voce : << Sto cercando di collezionare il maggior numero di buone azioni possibili, così Babbo Natale mi porterà qualche regalo in più quest'anno; lo scorso Natale non ho ricevuto tutto quello che avevo chiesto, e sospetto che sia perchè non mi sono sempre comportata bene con tutti. >>

Blaine sollevò un sopracciglio in segno di perplessità, ma non disse niente; piuttosto, si voltò in direzione di Kurt per conoscere anche la sua risposta definitiva. Il controtenore fece spallucce e poi sospirò, con lieve esaperazione.

<< E sia. >> acconsentì << Dal momento che tutti quanti hanno deciso di darti fiducia, non vedo per quale motivo io non debba fare ugualmente. Ma ribadisco ciò che ha appena detto Santana: se fai qualche passo falso, te la faremo pagare cara! >>

Sebastian fece segno di sì con la testa, un sorriso soddisfatto che si ampliò lungo le sue labbra.

<< Non ve ne pentirete. >> disse << Ve lo garantisco. >>

Santana storse il naso, roteando gli occhi verso il cielo e sospirando profondamente.

<< Ora vedi di non prenderti troppe confidenze, rospetto! >> esclamò << Questo non significa certo che adesso siamo diventati amici! >>

<< Sì, senza contare il fatto che manca ancora l'approvazione di tutti gli altri membri del Glee Club. >> fece eco Kurt, in tono saccente.

<< Beh, ma non credo che ci saranno enormi problemi. >> rispose Blaine, molto pacatamente << Sono certo che se spieghiamo loro la situazione, nessuno avrà niente da obiettare al riguardo. >>

Kurt si morse un labbro, senza aggiungere altro; si vedeva molto bene che non fosse per niente contento di unire le forze con Sebastian, Blaine riusciva a leggerglielo in faccia! Ma aveva comunque deciso di mettere da parte l'orgoglio e di accettare le sue scuse, e questo gli faceva decisamente onore.

<< Beh, adesso devo andare. >> comunicò Sebastian, afferrando il suo bicchiere di caffè e alzandosi in piedi << Noi Warblers abbiamo deciso di dedicare le nostre performance a Dave Karofsky, per cui oggi dovremo cambiare la nostra scaletta e scegliere dei pezzi più appropriati di quelli che avevamo preparato. Vi suggerisco di fare lo stesso, sarebbe davvero un bel gesto da parte vostra e sono certo che il pubblico lo apprezzerebbe molto. >>

 E detto questo, si allontanò dal locale, senza aggiungere altro.

Kurt e Blaine si scambiarono un ennesimo sguardo confuso, che rivolsero poi anche alle loro amiche lì presenti; Santana alzò per l'ennesima voltà gli occhi al cielo e sospirò profondamente.

<< Ok, adesso smettiamola con le paranoie! >> esclamò << Abbiamo deciso di dargli un'altra possibilità e questo è quanto! Adesso non ho più alcuna voglia di parlare di questa storia, almeno non fino a che non avremo deciso la scaletta per le Regionali. E adesso, se volete scusarci, io e Brittany andiamo a prenderci qualcosa da bere; e no, non disturbatevi a seguirci, grazie. >>

Le due Cheerleaders si allontanarono in direzione della cassa tenendosi a braccetto, lasciando così Kurt e Blaine da soli e con un palmo di naso; i due si guardarono nuovamente, sorridendosi dolcemente.

<< Allora...è tutto apposto? >> domandò Blaine.

Kurt annuì, mordendosi poi leggermente il labbro inferiore.

<< E' una situazione decisamente assurda. >> rispose << Ma tutto sommato, credo che Sebastian sia stato sincero; sarà anche un bastardo, ma non mi riesce poi così difficile credere che dopo quello che è successo si sia sentito in colpa e adesso voglia rimediare ai suoi sbagli. E' insito nella natura umana, non trovi? >>

<< Sì, certo che sì. >> concordò Blaine << Non credo di essere pronto a diventare suo amico, ma sono certo che questa volta non dovremo aspettarci nessuna brutta sorpresa da parte sua. >>

<< No, non credo proprio! L' incidente di Dave ha segnato molto profondamente anche lui, almeno per una volta penso proprio che non si azzarderò a fare mosse false. >>

Blaine si incupì di colpo, nell'esatto momento in cui sentì il suo ragazzo pronunciare il nome di Dave; nonostante tutto, continuava a fargli ancora uno strano effetto.

<< H-hai saputo niente di lui? >> osò domandare.

Kurt sospirò profondamente, abbassando tristemente lo sguardo.

<< E' fuori pericolo ormai. >> disse con voce mesta << Si riprenderà, anche se non sappiamo ancora quanto tempo ci vorrà ancora. >>

<< Beh, ma l'importante è che ce la farà! >> intervenne Blaine, allungando una mano verso di lui e afferrandolo per un braccio << Kurt, adesso il peggio è passato! David è ancora vivo e si riprenderà, è solo questo che conta! E tu dovresti smetterla di sentirti in colpa per quello che è successo. >>

Gli occhi di Kurt si riempirono lentamente di lacrime.

<< I-io... io non ci riesco. >> gemette << Non riesco a togliermi quell'immagine della mente, continuo a rivedere quella scena davanti ai miei occhi! E' tutto così vivido, tutto così chiaro...non sai quanto mi faccia paura, Blaine! >>

Blaine tirò Kurt a sè con decisione e lo avvolse fra le sue braccia, non curante del fatto che a quell'ora il locale fosse stracolmo di gente che potesse vederli e fare spiacevoli commenti al riguardo; non gliene importava un bel niente delle altre persone, in quel momento il suo ragazzo aveva bisogno di lui e il suo dovere era quello di proteggerlo e di essere al suo fianco, qualsiasi cosa fosse successa.

<< Shh... non fare così.. >> mormorò il moro, accarezzando dolcemente i capelli del controtenore << Non fare così, ti prego! Non è colpa tua, nessuno crede che lo sia. Ricordi che cosa ti ho detto ieri?! Non potevi sapere che le cose sarebbero andate a finire in questo modo; anche se avessi risposto ad una sola di quelle telefonate, le cose non sarebbero potute cambiare. Le persone sanno essere veramente cattive Kurt, questo lo sappiamo benissimo entrambi! Non è colpa tua se David ha fatto quello che ha fatto, nessuno avrebbe mai potuto evitarlo, in nessun modo! Devi smetterla di sentirti colpevole, amore mio...tu non sei responsabile di niente, devi mettertelo bene in testa! >>

Kurt sollevò leggermente la testa, portandosi a guardare nuovamente Blaine negli occhi; le lacrime continuavano a scivolare senza sosta lungo le sue guance, le labbra erano leggermente gonfie e le sue iridi azzurre erano diventate ormai quasi di colore trasparente.

<< H-hai voglia di fare due passi? >> chiese in un sussurro << Non mi va di restare qui... ho voglia di fare qualcosa con te, ho voglia di distrarmi e non pensare a niente per un po'! >>

Blaine sorrise ampiamente, accarezzandogli il viso con il dorso della mano.

<< Hai voglia di fare un giro all'Orto Botanico? >> propose << E' ancora aperto e credo che un bel giretto in mezzo ai fiori potrebbe aiutarti a farti stare un po' meglio. >>

Il volto di Kurt finalmente si illuminò e i suoi muscoli si distesero in un ampio e placido sorriso.

<< Tu sì che mi conosci bene. >>  disse felicemente << Su, andiamoci subito! >>

Non diede neanche a Blaine il tempo di replicare, immediatamente intrecciò le dita con le sue e lo trascinò fuori dal Lima Bean in direzione del Giardino Botanico, distante appena dieci minuti di cammino da lì. Il giovane Anderson strinse forte la mano del suo ragazzo, accarezzandogli le nocche con i polpastrelli e rivolgendogli di tanto in tanto qualche fugace sguardo di adorazione.

" Non preoccuparti Kurt, ci sono io qui con te. "  disse lui mentalmente, stranamente certo del fatto che Kurt fosse in grado di sentirlo anche senza che lui emettesse una sola parola " Ci sarò sempre, qualsiasi cosa accada. Non smetterò mai di essere qui per te. "
 
 


*
 
 


Le Regionali furono molto più faticose di quanto Blaine e i suoi compagni avessero creduto, ma alla fine tutto  si risolse nel migliore dei modi; dopo la loro inizale reticenza, le Nuove Direzioni si decisero ad accettare la tregua proposta da Sebastian e a mettere da parte tutti i rancori, concentrandosi così solamente sulla vittoria e sul messaggio che avrebbero voluto mandare grazie alle loro esibizioni, un messaggio di coraggio e di speranza dedicato a Dave Karofksy. L'idea delle donazione fu un vero e proprio successo, tutti furono immensamente lieti di poter contribuire ad una così nobile causa, tanto che Blaine arrivò persino a domandarsi che fine avessero fatto tutti gli omofobi dell'Ohio, o se per caso questi fossero stati in qualche modo sostituiti da dei loro sosia molto meno incivili e decisamente più tolleranti.

Come suggeritogli da Sebastian, le Nuove Direzioni avevano riarrangiato la propria scaletta in modo tale che tutte le esibizioni ruotassero attorno alla storia di Dave e di tutti quei giovani adolescenti gay che avevano, in un modo o nell'altro, subito lo stesso genere di angherie che lui era stato costretto a sopportare negli ultimi tempi - e, di conseguenza, Blaine non potè fare a meno di sentirsi a sua volta partecipe di tutto quel dolore. 

Fu una lotta estremamente ardua, i Warblers erano veramente tenaci e determinati, ma tutta la loro ambizione e le lunghe settimane di prova non furono comunque sufficienti a strappare via la vittoria ai loro rivali; alla fine, furono le Nuove Direzioni a portare a casa il tanto ambito trofeo, che avrebbe così spianato loro la strada verso le Nazionali.

<< Insomma, alla fine ve la siete cavata alla grande! >>

Subito dopo le Regionali, Kurt aveva deciso di andare a far visita a Dave in ospedale e dal momento che Blaine sapeva bene che la sua presenza sarebbe stata di troppo, aveva deciso di trascorrere l'intero pomeriggio dentro casa e al telefono con Wes, per aggiornarlo di tutte le ultime novità della settimana.

E ovviamente, l'argomento principare di quella conversazione non poteva essere altro che le Regionali.

<< Sì, diciamo che siamo stati all'altezza della situazione. >>  disse Blaine allegramente, disteso a pancia in su sopra il suo letto, con un cuscino poggiato sulla pancia << I Warblers sono stati davvero fenomenali, ma credo di poter dire che noi siamo stati nettamente superiori questa volta! Insomma, non è per vantarmi...ma gli abbiamo fatto mangiare la polvere a quegli uccellini spennacchiati! >>

Wes rise.

<< Hey, a quanto pare la vittoria ti ha dato alla testa! >>  esclamò con fare divertito << Non oso immaginare in che razza di mostro ti trasformerai se doveste vincere le Nazionali! Altro che Super Divo, probabilmente dovrò prendere degli appuntamenti per riuscire a parlare al telefono con te. >>

Blaine fece una smorfia.

<< Wes, non dire sciocchezze! >> replicò stizzito << Sai molto bene che io non sono quel genere di persona! >>

C'era chiaramente una notevole irritazione nelle sue parole, per cui Wes si affrettò immediatamente a cambiare argomento, tornando di nuovo sulle Regionali.

<< Allora, Sebastian questa volta si è comportato bene? >>  chiese con interesse << Nessuno sgarro, nessuna mossa falsa o scherzetto dell'ultimo minuto?! >>

<< Assolutamente no. >> rispose Blaine, con soddisfazione << Anzi, alla fine delle premiazioni è persino venuto a congratularsi con noi assieme agli altri Warblers! Non che adesso la situazione fra di noi sia tornata esattamente quella di un tempo, ma almeno siamo riusciti ad allentare tutta quella tensione e, se non altro, i ragazzi mi hanno chiesto scusa per essersi comportati così male nei miei confronti. >>

<< Beh, questo è certamente un notevole passo avanti! >> commentò Wes << Anche se personalmente continuo ad essere ancora molto deluso di tutti loro; se fossi stato io il loro capitano, di certo non gliel'avrei fatta passare liscia! >>

Blaine ridacchiò sommessamente.

<< Se fossi stato tu il loro capitano, di certo io non mi sarei mai beccato quella granita corrosiva in faccia! >> fece notare << E comunque ormai è acqua passata, non ho più voglia di ripensare a quello spiacevole incidente; adesso ho ben altri grilli per la testa. >>

<< Ti riferisci alle Nazionali? Beh, ma per quelle avete ancora un sacco di tempo per prepararvi, non devi metterti fretta! >>

Il giovane Anderson sospirò profondamente, stringendosi il cuscino al petto.

<< No, Wes...non si tratta solo di questo. >> confessò << In questo periodo, a dire il vero, sono pieno di preoccupazioni! Ne stanno succedendo una dopo l'altra, mi sembra letteralmente di impazzire! La faccenda della granita,  il mio intervento all'occhio, i vecchi ricatti di Sebastian...e poi Kurt che forse se ne andrà a New York e mi lascerà qui da solo per un anno intero, il tentativo di suicidio di Karofsky, il matrimonio di Finn e Rachel... >>

<< Ok, ok...ok! >> Wes lo interruppe, cercando di tranquillizzarlo con il suo solito tono di voce calmo e pacato << Adesso rilassati, fai un respiro profondo e ricomincia tutto da capo; un problema alla volta, va bene?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa e sospirò profondamente, chiudendo gli occhi e portandosi una mano sul petto, all'altezza del cuore; era talmente agitato che il suo battito aveva persino incominciato ad accelerare.

<< Mi sembra tutto veramente assurdo, Wes. >> disse, dopo aver ripreso fiato << A cominciare con questa faccenda del matrimonio di Finn e Rachel, mi sembra una cosa davvero ridicola! >>

<< Oh mio Dio, ma allora fanno proprio sul serio? >>  replicò incredulo Wes << Io credevo che si trattasse solamente di una follia momentanea, non pensavo che sarebbero arrivati veramente a tanto! E quando dovremme tenersi la cerimonia? >>

<< Doman!*** >> rispose il moro << Rachel ha detto a Finn che non vuole più aspettare e che vuole sposarlo immediatamente. Ti rendi conto? Vuole sposarlo prima ancora di aver fatto l'audizione per la NYADA...prima ancora del diploma! Non è una cosa completamente fuori di testa?! >>

<< Ma certo che lo è! >> concordò Wes << Ma scusa, e i loro genitori?! Nessuno di loro ha intenzione di opporsi a questa follia?! Se mio figlio diciottenne venisse a dirmi che ha intenzione di sposarsi prima ancora di finire il liceo, io non credo proprio che riuscirei ad essere tanto tollerante. >>

Blaine fece spallucce.

<< Non ne ho la più pallida idea, Wes! >> rispose << Kurt mi ha detto che suo padre e la madre di Finn non approvano minimamemente, ma dal momento che questo matrimonio si farà, non credo che il loro parere conti più di tanto. >>

Wes emise un sospiro profondo.

<< Che situazione assurda! E tu che farai, hai intenzione di andare al matrimonio? >>

<< Devo farlo! >> replicò Blaine << Sono l'accompagnatore del testimone, e inoltre Rachel mi ha pregato in tutte le lingue di essere presente; non posso proprio tirarmi indietro. >>

<< Beh, ma è comunque una cosa priva di senso. >> lo interruppe nuovamente Wes << Immagino che abbiate provato tutti a farglielo capire, giusto?! >>

<< Certo che sì! >> esclamò Blaine << Ma naturalmente non hanno voluto ascoltarci, per cui che altro possiamo fare?! Se vogliono sposarsi, che facciano pure! Io mi auguro solamente che si rendano conto di aver commesso un errore madornale, possibilmente prima che sia troppo tardi per porvi rimedio. >>

Wes rimase in silenzio per qualche secondo e Blaine riuscì ad immaginarselo mentre annuiva, mordendosi un labbro con espressione concentrata.

<< E' una situazione molto complessa. >> disse infine << Certe cose non andrebbero prese tanto alla leggera. >>

Blaine sbuffò: << Come se poi non avessimo già abbastanza cose a cui pensare! >>

<< Ti riferisci alla storia di Karofsky? >> osò domandare il suo amico, con una certa cautela << Ancora non ti sei deciso a parlarmene come si deve. >>

<< Ti ho già detto tutto quello che c'era da sapere. >> replicò Blaine, mettendo da parte il suo cuscino e sollevandosi leggermente, posizionandosi su un fianco.

<< Mi hai raccontato quello che è successo e mi ha detto come ha reagito Kurt a tutta questa faccenda. >> lo corresse Wes << Io ora vorrei sapere come la stai vivendo tu. >>

Blaine si morse con forza un labbro, cercando di trattenere le lacrime; senza successo, naturalmente.

<< B-beh, io.. >> farfugliò.

Credeva che quel momento non sarebbe arrivato mai; Kurt era rimasto talmente sconvolto da ciò che era successo che non si era preoccupato di domandare a Blaine come si sentisse al riguardo, e ovviamente nessuno dei loro amici aveva pensato che anche lui potesse essere rimasto turbato dall'incidente di Karofsky. In fin dei conti, i due a malapena si conoscevano e i loro trascorsi non erano stati certo dei migliori; perchè mai Blaine dovrebbe essere rimasto scosso da un simile evento?!

Eppure era successo, e il giovane Anderson sentiva disperatamente il bisogno di sfogarsi con qualcuno.

<< Wes, io sto malissimo. >> confessò << Lo so che io e Dave non ci conosciamo neanche e so anche di non aver mai provato una grande simpatia nei suoi confronti; anzi, credo proprio che si possa dire il contrario! Però... beh, ho sempre cercato di capire che cosa lo avesse spinto a comportarsi in un certo modo nei confronti di Kurt, e adesso che... beh, ora che è successo quel che è successo... Dio, non hai idea di quanto io sia sconvolto! >>

<< Beh, ma perchè non ne hai parlato con Kurt? >> gli domandò il giovane Montgomery << In fin dei conti è il tuo ragazzo, avrebbe potuto fare qualcosa per aiutarti a superare questo momento! >>

<< Wes, davvero non capisci?! >> lo interruppe Blaine << Hai idea di quanto sia sconvolto lui?! Si sente colpevole dell'accaduto, sta così male che non riesce neanche a trovare il coraggio di guardarmi in faccia quando ne parla! Come posso dimostrarmi anche io altrettanto fragile?! Non posso, io devo cercare di essere forte per lui...devo essergli accanto e aiutarlo a superare questo momento. Se sapesse anche io ci sto così male, allora tutto questo non sarebbe possibile. >>

<< Sì, questo lo capisco. >> disse Wes << Ma tu non puoi continuare a tenerti tutto dentro, altrimenti prima o poi rischi di esplodere! >>

Il moro abbozzò un sorriso.

<< Beh... in questo momento mi sto sfogando con te. >> osservò << Credi che possa essermi d'aiuto? >>

Wes sorrise - almeno, questo è quello che Blaine riuscì a percepire dall'altro lato della cornetta.

<< Sì, certo che sì. >> rispose con voce morbida << Ok, allora io ti ascolto: dimmi tutto quello che senti, non tralasciare niente! >>

Blaine prese un bel respiro e poi si decise a parlare. 

<< Quando Kurt mi ha chiamato per dirmi che Dave aveva tentato il suicidio, io non ricordo neanche che cosa ho pensato esattamente; sono semplicemente corso da lui, sapevo che aveva bisogno di me e io non potevo assolutamente lasciarlo solo in un momento simile. L'ho ascoltato, consolato, ho cercato di essere forte anche per lui... e forse in quel momento non avevo ancora realizzato pienamente l'accaduto, forse ancora non avevo capito davvero che cosa fosse successo. >>

Fece una pausa, tirando nuovamente su col naso e asciugandosi le lacrime che lentamente scendevano lungo il suo viso; Wes, dall'altra parte, aspettava silenziosamente che continuasse il suo racconto, per niente intenzionato a proferire parola prima che questo arrivasse alla sua conclusione.

<< Non so dire esattamente quando ho cominciato a rendermi conto che fosse tutto reale. >> proseguì il giovane Anderson << So solo che, ad un certo punto, mi è sembrato di essere ritornato indietro nel tempo, all'epoca in cui ancora frequentavo il mio vecchio liceo: le scritte sugli armadietti, le botte e le offese negli spogliatoi.... anche io ho dovuto sopportare tutto questo, l'ho vissuto sulla mia stessa pelle! E anche io all'epoca ero da solo, non avevo più amici e la sola persona su cui potessi fare affidamento era a centinai di chilometri di distanza da me****; mi sembrava di impazzire, non ce la facevo più e avrei voluto semplicemente riaprire gli occhi e scoprire che niente di tutto ciò era reale, che avevo vissuto solamente all'interno di un brutto sogno! Faceva così male, così tanto che avrei voluto morire... avrei davvero voluto morire, Wes. >>

Wes, nonostante la sua iniziale decisione di rimanere in silenzio fino alla fine, si vide inevitabilmente costretto ad intervenire.

<< Blaine, aspetta! Tu...tu stai dicendo che hai pensato di...di farla finita?! >>

Blaine si morse nuovamente il labbro, con tanta forza da farlo addirittura sanguinare.

<< N-no. >> balbettò << No, io... non ho mai veramente pensato al suicidio! Ho provato a domandarmi come sarebbe stato, mi sono semplicemente chiesto se la morte avrebbe mai potuto, in un modo o nell'altro, aiutarmi a lenire il dolore... ma mi sono immediatamente spaventato per aver fatto quei pensieri e li ho accantonati immediatamente. L'idea di non esserci più, di perdermi tutte le cose belle che la vita avrebbe potuto ancora offrirmi in futuro... l'idea di non vedere, di non sentire più nulla... mi terrorizzava. Ho scelto la vita perchè mi faceva troppa paura la morte e sono fiero di me, per aver avuto abbastanza coraggio anche in un momento per me tanto difficile... ma non riesco a smetterla di pensare al fatto di aver veramente valutato una simile ipotesi... non riesco a credere di averci davvero pensato. >>

Le sue ultime parole risuonarono più come un singhiozzo, dal momento che ormai aveva definitivamente smesso di lottare contro le lacrime e si era completamente abbandonato ad un pianto a dirotto.

<< Blaine, non devi sentirti un mostro per averlo fatto. >>  disse Wes, cercando di rassicurarlo << E' un pensiero che può attraversare la mente di chiunque, credo che nessun al mondo non si sia mai posto una domanda del genere! Quando tutto va male, quando ti sembra che la vita ce l'abbia con te.. beh, a volte è inevitabile chiedersi se sia meglio dimenticare tutto e farla semplicemente finita. Ma tu hai avuto il coraggio di rifiutare questa possibilità e di continuare a vivere, perchè nel profondo dentro di te sapevi che prima o poi avresti trovato il tuo posto nel mondo; non è una cosa di cui devi vergognarti, al contrario, dimostra quanto coraggio tu abbia sempre avuto, anche quando credevi di essere ancora troppo fragile per affrontare tutti gli ostacoli. >>

Blaine singhiozzò, andando alla ricerca di un fazzoletto con cui soffiarsi il naso, e dopo essersi più o meno ricomposto, tornò nuovamente a rivolgersi verso Wes.

<< T-tu...tu credi che io sia stato coraggioso? >> chiese, con voce strozzata.

<< Assolutamente sì. >> assicurò << Blaine, tu sei forse una delle persone più coraggiose che io conosca! La sola ragione per cui non riesci ad ammetterlo, è perchè hai paura; paura di essere ferito, paura di non essere all'altezza della situazione, paura di deludere le persone che ti sono vicine! Ma devi smetterla di vivere con questa paura, Blaine; altrimenti continuerai a stare male, e questo non è affatto giusto. >>

Blaine tirò su col naso e fece segno di sì con la testa, pur sapendo che il suo amico non sarebbe stato comunque in grado di vederlo.

<< I-io.. >> balbettò << Io vorrei che Dave capisse che la sua vita non è finita solamente perchè qualche stupido compagno di scuola non ha il coraggio di accettarlo! Vorrei che si rendesse conto che ha ancora un futuro davanti a sè e che le cose possono cambiare, ma solamente se questo cambiamento partirà da lui! Deve essere lui, prima di tutto, a voler essere abbastanza forte da riuscire a sopravvivere. >>

<< Hai pensato che questo potresti dirglielo tu stesso? >>  gli rispose Wes.

Blaine per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.

<< Io?! >>  chiese incredulo.

<< Sì, beh...magari non da solo! Potresti andare a trovarlo assieme a Kurt, magari quando sarà stato dimesso dall'ospedale e si troverà in un ambiente più confortevole. In ogni caso, penso che potrebbe fargli bene parlare un po' con te; Kurt ne ha passate tante nella sua vita - e molti dei torti che ha subito sono dipesi soprattutto da lui - ma credo che le tue esperienze, così simili a quelle di Dave, potrebbero davvero aiutarlo a superare questo momento. >>

Blaine non rispose, non ancora del tutto convinto.

Parlare con Karofsky proprio adesso... sarebbe stata davvero una scelta saggia?! Wes aveva certamente ragione, probabilmente Blaine sapeva molto meglio di Kurt quello che aveva dovuto sopportare Dave e forse i suoi consigli avrebbero potuto veramente aiutarlo a stare meglio, ma non sarebbe stata una situazione un po' troppo imbarazzante?! Però, in fin dei conti, Blaine voleva veramente essere d'aiuto a Dave e forse avrebbe dovuto cercare di dimenticare tutto quello che era successo fra di loro in passato, limitandosi semplicemente ad essergli vicino e dargli una mano a migliorare il suo futuro.

Sì, forse era proprio quella la scelta migliore da fare.

<< Io... credo che ci penserò su. >> disse << Comunque ti ringrazio, Wes; avevo davvero bisogno di qualcuno con cui sfogarmi un po'. >>

<< Eddai, non dirlo neanche per scherzo! >> esclamò Wes << Lo sai, quando hai bisogno di parlare con qualcuno, io sono sempre disponibile, per qualsiasi problema: se vieni colto da un attacco di pianto improvviso al pensiero che Kurt potrebbe essere ammesso alla NYADA e trasferirsi a New York, se litighi con i tuoi genitori e hai bisogno di parlare con qualcuno che ti faccia sbollire la rabbia, se ti senti giù perchè ti sembra di non essere all'altezza delle tue aspettative... io sarò sempre qui per te. >>

Blaine sorrise lievemente.

<< Beh...hai un' altra oretta a disposizione? >> domandò timidamente, nella speranza di non essere mandato brutalmente a quel paese.

Wes rise: << Tutto il resto del pomeriggio! Su, avanti: spara. >>

Andarono avanti a parlare per le successive due ore, Blaine che raccontava a Wes i suoi problemi e quest'ultimo che ascoltava in silenzio, lasciandolo semplicemente sfogare e parlando solamente quando le pause fra una frase e l'altra si facevano troppo lunghe, segno che il giovane Anderson aveva bisogno di una qualche parola di conforto o di un consiglio su come comportarsi.  

Parlarono di tutto ciò che in quel periodo stava affliggendo Blaine -  la sua preoccupazione per le Nazionali, la sua enorme paura di perdere Kurt una volta che questi si sarebbe trasferito a New York, i suoi continui litigi con i genitori, i quali non facevano altro che metterlo sotto pressione  e gli rinfacciavano continuamente di non essere mai all'altezza delle loro esigenze, e il semplice fatto che da quando si era trasferito al McKinley aveva sempre di più la sensazione di non essere più quella persona tanto forte e coraggiosa che era riuscito a diventare quando si era tasferito alla Dalton -  e alla fine di quelle lunga conversazione il giovane Anderson riuscì a ritrovare almeno un po' della sua serenità, per quanto ancora non si potesse ancora definire del tutto sollevato e rassicurato.

Ma era stato bello, almeno per un po', parlare con qualcuno che era in grado di comprendere pienamente tutte le sue preoccupazioni e che non si sarebbe mai minimamente sognato di giudicarlo a causa di esse.

<< Ti ringrazio per avermi ascoltato, Wes. >> disse infine il giovane riccioluto, mentre un ampio sorriso si faceva finalmente strada lungo le sue labbra << Mi ha fatto davvero bene parlare con te, mi hai dato veramente degli ottimi consigli! >>

<< Mi prometti che cercherai di seguirne almeno uno?! >>  lo punzecchiò Wes.

Blaine rise: << Molto più di uno, te lo prometto! >>

<< Bene, così si fa. >> approvò Wes, apprestandosi a salutare il suo amico << Adesso devo andare, ma tu ricordati ti tenermi sempre aggiornato con le ultime novita; voglio sapere tutto del matrimonio, ogni singolo particolare! >>

<< Oh, ci puoi scommettere! >> esclamò Blaine, con fare divertito << Non mancherò! >>

<< Molto bene! Ciao Blaine, stammi bene.. e ricordati sempre quello che ti ho detto poco fa: il mondo potrà anche cercare di ferirti e di metterti al tappeto, ma finchè tu continuerai a tenerlo saldamente fra le mani, non sarà mai in grado di scalfirti veramente. >>
 
 



*
 



Il giorno dopo, sabato, Blaine si presentò in municipio in perfetto orario, con indosso il suo abito più elegante e il più falso dei sorrisi, fingendo di essere felice ed entusiasta di trovarsi lì per celebrare le nozze di due dei suoi più cari amici, mentre dentro di sè continuava a domandarsi che diavolo ci facesse lì e per quale assurdo motivo nessuno fosse ancora riuscito a dissuadere Finn e Rachel dal commettere un gesto tanto inconsulto.

<< Blaine, eccoti qua! >>  esclamò Kurt non appena lo vide arrivare, correndogli incontro e aggrappandosi al suo braccio, con fare possessivo << Sono felice che tu sia arrivato, stavo già incominciando a dare i numeri. >>

Il giovane Anderson guardò il suo ragazzo con espressione a dir poco terrorizzata.

<< St-stai per caso dicendo che la sposa ha già iniziato a dare di matto? >> domandò, non del tutto certo di voler conoscere la risposta.

<< E' completamente andata, si è già perfettamente calata nel ruolo della sposina isterica. >> confermò Kurt, storcendo il naso << E Finn, ovviamente, deve aver dimenticato a casa la spina dorsale; dovresti vederlo, sembra il suo cagnolino! Oddio, non riesco davvero a immaginare in che stato lo ridurrà il matrimonio! >>

Blaine abbozzò un sorriso, tentando di sdrammatizzare.

<< Beh, adesso non andare subito nel panico. >> gli disse << Ricorda, non tutto è ancora perduto; almeno, non fino a che entrambi non avranno detto "sì". >>

Kurt sbuffò.

<< Questa storia continua a sembrarmi una pura follia. >> bofonchiò << Ma ti rendi conto che fra poche settimane io e Rachel dovremo presentarci per i provini alla NYADA?! Credi davvero che con tutta questa faccenda del matrimonio lei riuscirà veramente a prepararsi per un'audizione?! Dio, sta gettando la sua carriera al vento e neanche se ne rende conto! >>

Il moro sospirò profondamente, afferrando Kurt per le spalle e incominciando a massaggiargliele delicatamente.

<< Ok, adesso respira. >> gli disse con voce morbida << Stai calmo, lo sai che lo stress ti fa venire le rughe! Gli altri sono già arrivati? >>

<< No, mancano ancora Quinn e Puckerman. >> rispose il giovane Hummel, cercando di respirare regolarmente << E comunque, manca ancora un bel po' prima dell'inizio della cerimonia; hai voglia di fare due passi? >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa.

<< Sì, certo. >> rispose, prendendolo per mano e trascinandolo con sè lungo i corridoi del municipio; l'edificio era particolarmente grande, per cui i due ragazzi poterono passeggiare per diversi minuti senza rischiare di venire disturbati da qualcuno.

<< Allora, come sta Dave? >> domandò Blaine ad un tratto, piuttosto distrattamente << Ieri sei passato a trovarlo, giusto?! >>

Kurt fece segno di sì con la testa.

<< Sì, esatto. >> mormorò << Sta molto meglio e fra breve dovrebbero rimandarlo a casa. All'inizio non è stato facile, lui era così a terra...così spaventato... ma poi, piano piano, sono riuscito a tranquillizzarlo! Sai, credo che adesso sarà molto più facile per lui affrontare le cose; gli ho promesso di aiutarlo, di essergli vicino e di fargli da spalla fino a che non avrà finalmente raggiunto una certa serenità. Siamo amici, adesso; solo amici, non ti preoccupare! >>

<< Oh, sì...questo lo so! >> lo interruppe Blaine << E mi fa piacere, davvero! Io...io credo che potrebbe veramente fargli bene esserti amico...ma vorrei poter fare qualcosa anche io. >>

Kurt lo guardò confusamente.

<< Che intendi dire? >> 

<< Beh, ecco... >> farfugliò il moro << Io.. io credo che David abbia bisogno di qualcuno che lo aiuti a ritrovare la sua strada, e sono certo che tu possa essere un ottimo esempio per lui...ma vorrei dargli una mano anche io, se per te va bene. Io ne ho passate tante prima di trasferirmi alla Dalton, sono stato picchiato e umiliato, so che cosa significa vivere in un mondo al quale ti fanno credere di non appartenere! Vorrei solamente essergli d'aiuto e credo che potrei fare davvero molto, grazie alle mie esperienze. >>

Il giovane dagli occhi chiari sorrise ampiamente, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo di pura adorazione.

<< Blaine Anderson.. >> disse, con voce morbida << Credo che questo sia davvero un gesto meraviglioso da parte tua! So quanto sia stata dura per te dover sopportare tutto quello che ti hanno fatto, e sono certo che Dave potrà imparare davvero tanto da te! >>

Blaine sorrise, abbandonandosi poi ad un sospiro di sollievo; per un attimo aveva temuto che Kurt non sarebbe stato poi così entusiasta della sua idea - o meglio, dell'idea di Wes, ma questo Blaine si guardò bene dal puntualizzarlo - e credeva addirittura che gli avrebbe detto che avrebbe fatto molto meglio a non immischiarsi, dal momento che lui e David non si erano mai scambiati una sola parola gentile sin da quando si erano incontrati per la prima volta.

<< Sono contento che tu sia d'accordo. >>  replicò il moro, interrompendo la loro camminata e mettendosi a sedere su di una poltroncina, nei pressi di un' ala dell'edificio adibita all'attesa << Mi rendo conto che io e Karofksy non abbiamo mai avuto grandi rapporti - ok, non abbiamo proprio avuto rapporti! - ma mi piacerebbe fare qualcosa per lui, sarebbe davvero importate per me. >>

Kurt gli sorrise dolcemente e poi, approfittando del fatto che in quel momento non vi fosse nessuno nei dintorni, andò a sedersi sulle sue ginocchia, gettandogli le braccia al collo e poggiando la fronte contro la sua.

<< Puoi anche smetterla di fingere, adesso. >>  gli disse dolcemente << Non serve più che tu continui a nascondermi quanto stai male, ora non ho più bisogno che tu sia forte e che mi consoli; sto molto meglio, ho capito finalmente che non devo darmi la colpa per quello che è successo a Dave e che neanche lui ce l' ha con me. E' tutto apposto, adesso. >>

Blaine guardò il suo ragazzo curiosamente.

<< Tu...tu avevi capito che c'era qualcosa che non andava? >> chiese, leggermente in imbarazzo << Avevi capito che ti stavo nascondendo quanto in realtà anche io fossi sconvolto per il tentativo di suicidio di Dave? >>

<< Certo che lo avevo capito! >> rispose il controtenore, sorridendo ulteriormente << Blaine, tu per me sei come un libro aperto; è impossibile che tu riesca a tenermi nascosto qualcosa, io riesco sempre a leggere tutto dentro ai tuoi occhi. Mi dispiace tesoro, ma non hai alcun segreto per me. >>

Blaine abbassò lo sguardo, arrossendo leggermente.

Già, avrebbe dovuto immaginarselo; lui e Kurt si conoscevano talmente bene da non aver mai bisogno delle parole per comunicare, come aveva fatto a non pensare che il suo ragazzo sarebbe riuscito a strappargli comunque la verità?!

<< Kurt, io... non l'ho fatto perchè volevo mentirti. >> balbettò il ragazzo dagli occhi nocciola, ancora visibilmente rosso in volto << Io... ho solamente creduto che tu avessi bisogno di qualcuno che ti facesse stare meglio, qualcuno che ti aiutasse a superare questo brutto momento e a cancellare il senso di colpa! Ho pensato che se volevo davvero fare qualcosa per te, allora dovevo cercare di essere abbastanza forte per tutti e due, e... >>

<< Blaine, lo so. >> lo interruppe Kurt, afferrandolo per il mento e portandolo così a guardare nuovamente nei suoi occhi azzurri  << So anche questo, non devi preoccuparti di niente! Adesso però non serve più che sia tu quello forte, ora puoi anche lasciarti andare; non sei solo tu a dover proteggere me, questo compito spetta anche a me! Siamo una coppia, dico bene?!  Tu mi stai accanto nel momento del bisogno, e io faccio lo stesso; è così che funziona, giusto?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, abbandonandosi finalmente ad un ampio sorriso.

<< Giusto. >> concordò << D'ora in avanti, io aiuto te e tu aiuti me. >>

<< A cominciare da adesso. >> sussurrò Kurt, prima di sporgersi verso di lui e posarsi sulle sue labbra, che baciò dolcemente per una frazione di tempo incalcolabile, ma che a Blaine sembrò molto più simile a delle ore, piuttosto che a pochi semplici minuti.

Quando i due ragazzi interruppero il bacio, con un sonoro schiocco, Kurt poggiò nuovamente la sua fronte contro quella di Blaine e strofinò delicatamente il naso contro il suo, continuando a sorridere e a guardare il suo ragazzo con espressione adorante; Blaine ridacchiò, stringendolo più forte in quell'abbraccio ed avvicinandolo ulteriormente a sè.

<< Lo sai a che stavo pensando? >> domandò ad un tratto, con voce morbida.

Il giovane Hummel scosse la testa: << A che cosa? >>

Blaine sospirò beatamente, passando lentamente una mano fra i capelli del suo innamorato.

<< Pensavo.. >> bisbigliò << ..che domani sarà passato esattamente un anno dal nostro primo bacio*****. >>

Kurt sorrise ampiamente, le guance che lentamente si tinsero di rosso.

<< Oh, lo so benissimo! >> rispose, quasi in un sussurro << E' da circa una settimana che sto facendo il conto alla rovescia! >>

Blaine rise.

<< Addirittura?! Wow, allora deve essere stato un momento davvero straordinario per te! >>

<< Beh, tu che ne dici? >> domandò Kurt, scostando appena appena il viso e staccandosi dalla sua fronte <<  In quel momento ho capito che il ragazzo di cui ero follemente innamorato ricambiava i miei sentimenti, e che finalmente saremmo potuti diventare una vera coppia, proprio quando ormai stavo incominciando a perdere le speranze! >>

Il giovane Anderson rise una seconda volta.

<< Kurt, sarebbe successo prima o poi. >> disse << Era scritto nel nostro destino che saremmo finiti insieme: tu lo avevi già capito, e io avevo solamente bisogno di rendermene conto! >>

<< E ti è servita una canzone per capirlo? >> chiese Kurt, con fare divertito.

Blaine sospirò beatamente.

Kurt sapeva molto bene che cosa avrebbe risposto il suo ragazzo a quella domanda; non era la prima volta che gliela poneva e ogni volta il giovane Anderson dava sempre la stessa, sincera risposta. E forse era proprio quello il punto: Kurt amava così tanto quella risposta, che non si stancava mai di fargli quella domanda, solamente per il puro gusto di sentirla uscire ancora una volta dalle sue labbra.

E Blaine, naturalmente, amava quando questo accadeva.

<< Sono sempre stato innamorato di te, Kurt. >> gli disse, guardandolo dritto negli occhi con espressione innamorata << Probabilmente sin dal primo momento che ti ho visto, ma ero troppo preso da me stesso per rendermene conto! Avevo solamente bisogno di qualcosa che mi aiutasse ad aprire gli occhi. >>

Kurt sorrise, estremamente soddisfatto - come sempre, del resto - da quella risposta così perfettamente esauriente.

<< Il mio fascino ti ha colpito da subito, eh?! >> commentò scherzosamente, arricciando il naso ed assumendo una posa da modello.

<< Puoi dirlo forte. >> rispose Blaine, con voce innamorata; poi lo tirò lentamente a sè e lo baciò di nuovo, più appassionatamente e a lungo della prima volta. 

Fortunatamente i corridoi continuavano ad essere deserti; non avrebbero avuto il coraggio di essere così intraprendenti, se vi fossero state troppe persone attorno a loro.

<< Credo che sia ora di andare, adesso. >> disse poi Kurt, dopo essersi staccato - a malincuore - dalle labbra di Blaine ed aver controllato l'orologio << Mancano pochi minuti all'inizio della cerimonia, e temo che Rachel inizierà ad dare di matto se non ci vede arrivare! >>

Blaine scoppiò a ridere.

<< Sono troppo giovane per morire! >> esclamò << Preferirei almeno aspettare di aver realizzato qualcuno dei miei sogni d'infanzia, prima di dover passare a miglior vita. >>

Kurt rise a sua volta e si alzò in piedi, afferrando il suo ragazzo per un braccio e trascinandolo fino alla stanza in cui si ricordava di aver lasciato Rachel, assieme alle altre ragazze. Credevano di essere in clamoroso ritardo,  quando arrivarono ebbero modo di scoprire che non erano affatto gli ultimi: Quinn non era ancora arrivata, e persino la stessa Rachel non era più nella stanza con le altre.

<< Ehy, ma dove diavolo è Rachel? >> domandò nervosamente Kurt, piombando nella sala << Non si può iniziare un matrimonio senza la sposa! >>

<< Salve a tutte, ragazze! >> fece eco Blaine, timidamente al seguito del suo ragazzo.

<< Rilassati, Miss Damigella D'Onore! >> intervenne Santana, seduta insieme alle altre su un piccolo divanetto << E' andata un attimo in bagno, tornerà fra poco. >>

<< E comunque, non potremmo dare inizio alla cerimonia in ogni caso. >> aggiunse Tina << Manca ancora Quinn e senza di lei non si può incominciare. >>

Kurt sospirò profondamente.

<< Beh, se non altro non siamo in ritardo. >> commentò, andando a sedersi su una poltroncina di fianco al divano, immediatamente seguito da Blaine.

Proprio in quel momento, anche Rachel fece il suo ingresso nella stanza, con in mano un piccolo bouquet di fiori bianchi. Blaine si voltò di scatto e non potè fare a meno di notare quanto fosse bella quel giorno: indossava un abito bianco con un ampia gonna di tulle, un velo trasparente e teneva i capelli racconti in una semplice crocchia; il suo trucco era leggero, molto semplice e per niente vistoso - " le ho consigliato io di usare quei colori "  gli aveva detto Kurt " In questo modo il suo naso sembra molto più piccolo di quanto sia in realtà! " -  ed il suo sguardo era sognante e radioso, come avviene solitamente per tutte le giovani spose, a pochi minuti dall'inizio della cerimonia.

Il giovane Anderson sorrise ampiamente.

Continuava a non approvare quella loro assurda decisione, ma vedere la sua amica così felice ed entusiasta, lo riempiva letteralmente di gioia.

<< Hey, eccovi qua! >> esclamò Rachel, avvicinandosi a Kurt e Blaine << Era ora che arrivaste, ma dove vi eravate cacciati?! >>

<< Siamo sempre stati qui, Rach! >> rispose tranquillamente Kurt, facendo spallucce << Abbiamo solamente fatto quattro passi dentro al municipio, tanto sapevamo che era ancora troppo presto per il matrimonio! E tutto sommato lo è ancora, sei sempre in tempo a ripensarci. >> 

Rachel lo fulminò con lo sguardo, senza dire una sola parola.

<< Quinn arriverà fra poco. >> disse poi, rivolgendosi alle sue damigelle << Ha detto che stava andando a prendere il suo vestito e che avrebbe fatto il prima possibile; non dovremo aspettare molto. >>

<< Beh, mi auguro che tu abbia ragione. >> bofonchiò Santana << E' già abbastanza in ritardo, inizio a pensare seriamente che non abbia alcuna intenzione di venire. >>

<< Cos...no, non dire sciocchezze! >> ribattè nervosamente Rachel << Arriverà fra poco, dobbiamo solo pazientare qualche minuto! In fondo, abbiamo ancora un po' di tempo...giusto?! >>

Kurt e Blaine si guardarono con aria perplessa, entrambi piuttosto incerti di quello che sarebbe stato l'esito di quella giornata.

<< Tu dici che se Quinn non arriva, Rachel deciderà comunque di sposarsi? >> sussurrò Kurt, sporgendosi con discrezione verso l'orecchio di Blaine.

Il riccio scrollò le spalle.

<< Non ne ho idea. >> rispose << Ma se dovesse servire a farle cambiare idea, mi auguro davvero che Quinn non arrivi! >>

Kurt emise un ennesimo sospiro e torno a sedersi compostamente sulla sua seggiola, aspettando con pazienza l'arrivo di Quinn. Trascorsero diversi minuti, l'orario di inizio della cerimonia iniziava ad essere pericolosamente vicino, ma di Quinn non vi era neanche l'ombra; Rachel continuava a tempestarla di messaggi, nella speranza che almeno uno di essi riuscisse a sollecitarne l'arrivo, ma fu del tutto inutile, la giovane Fabrey non rispose neanche ad uno di quegli sms.

<< Rachel, fattene una ragione! >> disse ad un tratto Santana, vedendo che Rachel non si era ancora rassegnata all'idea della mancanza della sua amica << Quinn non verrà. >>

<< Ha detto che sarebbe venuta, ok? >> replicò Rachel, con una certa impazienza << Non voglio incominciare senza di lei. >>

Le ragazze, Kurt e Blaine incominciavano a non poterne davvero più e il giovane Anderson era davvero sul punto di alzarsi in piedi ed andarsene, sempre più convinto che quella fosse una vera e propria follia; a quanto pare Quinn era l'unica che aveva avuto il coraggio di tirarsene fuori, altrimenti come altro avrebbero potuto giustificare quel ritardo stratosferico?! Ormai erano quasi le cinque e la cerimonia avrebbe dovuto incominciare nel giro di pochi minuti.

Proprio in quel momento, ecco arrivare nella stanza anche Finn, insieme agli altri ragazzi. Blaine alzò gli occhi al cielo e sospirò; se vi era ancora una possibilità che quel matrimonio andasse a monte, queste era completamente sfumata nell'esatto momento in cui il giovane Hudson aveva varcato quella soglia.

<< Finn, esci da qui! >> strillò Mercedes, non appena lo vide << Non puoi vedere la sposa prima del matrimonio! >>

<< L'ho già vista. >> rispose questi, avvicinandosi a Rachel.

<< Ma porta sfortuna! >> fu il commento di Tina, commentò che provocò un'ennesima smorfia di disgusto sul volto di Kurt. 

Blaine lo guardò con aria di concorto, cercando di tranquillizzarlo almeno un po' e trattenendolo dal fare qualsiasi commento sprezzante davanti a Finn e Rachel.

<< Rachel, dobbiamo andare adesso o perderemo il turno! >>  informò lo sposo, con impazienza.

<< Potremmo aspettare Quinn ancora per un paio di minuti, per favore?! >> lo implorò la giovane ebrea << Per favore?! >>

Finn la guardò dritto negli occhi, più serio che mai.

<< Adesso o mai più. >>

Proprio in quel momento, Blaine avvertì uno strano ed intenso brivido lungo la schiena, una sensazione talmente forte da provocargli persino un leggero dolore alle tempie; Kurt se ne accorse e si sporse immediatamente verso di lui per assicurarsi che fosse tutto apposto.

<< Che succede? >> domandò con fare apprensivo << Ti senti male? >>

<< No. >> il moro scosse la testa << Ho solo avuto...una strana sensazione. >>

Kurt lo guardò curiosamente.

<< Che genere di sensazione? >> chiese.

Blaine si morse un labbro, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo piuttosto spaesato.

<< I-io non lo so. >> rispose << Ma sento che sta per succedere qualcosa... e non sono del tutto sicuro che sia qualcosa di positivo. >>

Kurt si guardò intorno con aria preoccupata, afferrando d'istinto la mano di Blaine e stringendola forte, tanto da fargli diventare completamente rosse le nocche.

<< Oddio, non mi piace come si stanno mettendo le cose! >> gemette << Tu dici che siamo ancora in tempo per mandare tutto a monte?! >>

Blaine sospirò profondamente, intrecciando le dita con quelle del suo ragazzo e stringendo più forte.

<< Qualsiasi cosa succeda, Kurt.. >> disse << So per certo che non ne verrà fuori niente di buono. >>







N.d.A:   *  Non so esattamente quanti di voi abbiano dimestichezza con questi termini, io essendo una studentessa di musica devo riuscire più o meno a barcamenarmi con questo genere di cose; per spiegarla in parole spicciole, le tonalità in maggiore sono quelle che all' ascolto suonano più "allegre", mentre le tonalità in minore sono le più "tristi". Ci sono persone - fra le quali mi metto anche io - che prediligono le seconde, proprio perchè hanno queste sonorità più malinconiche e danno una certa sensazione di...emozione..addosso; mi piace pensare che per Blaine possa essere lo stesso. :)
 
** Qui ho volutamente utilizzato questo termine, per rifarmi ad una delle mille interpretazioni del testo di "Cough Syrup"; per quanto a me piaccia tradurlo leggeralmente come "sciroppo per la tosse", da qualche parte qualcuno ha detto che il senso potrebbe essere anche quello di "boccone amaro da mandar giù". Io onestamente preferisco la mia interpretazione, ma era giusto per rendere giustizia ad entrambe.

*** Lo so, allora: nell'episodio i Finchel dovrebbero sposarsi il giorno stesso delle Regionali, ma mi pareva assolutamente ASSURDO, più che altro perchè secondo me non c'era assolutamente il tempo per fare tutte quelle cose... per cui mi sono permessa la licenza di cambiare un po' le cose per gestirle meglio, spero che non sia stata una scelta azzardata e fin troppo infedele al "realismo" di Glee. :)

**** Tutte queste le avevo scritte nei primi capitoli del prequel di questa fan fiction, "Blaine's Turn"; non so se Blaine abbia davvero passato qualcosa di simile - ma credo proprio di sì - , è solamente frutto della mia fantasia.

***** L'anniversario Klaine!!!!!! x3
Sono rimasta davvero delusa che non ne abbiano fatto parola nell'episodio, per cui mi sono sentita in dovere di contribuire io stessa in un qualche modo, con questa piccola citazione; avrei anche scritto volentieri dell'anniversario, ma... era davvero troppo complicato! ( però, se qualcuno fosse interessato, ho scritto una one shot proprio sul loro anniversario :) )


Eccomi qua... finalmente ce l'ho fatta a scrivere questo capitolo! xD
Vi chiedo davvero scusa per l'attesa, ma è stato un vero e proprio parto e mi rendo conto che non è neanche dei più lunghi... spero comunque di aver combinato qualcosa di decente! Blaine in questa puntata è davvero criptico, per cui spero tanto di essere riuscita a cogliere in maniera più o meno verosimile il suo stato d'animo.

Per altro, adesso sono in fibrillazione per il prossimo episodio, sono diventata dipendente da Sneak Peek, promo, canzoni varie, foto e gif varie...STO IMPAZZENDO!!! Waiting for the Anderson Bros... temo che il mio cuore di Blainer non resisterà a tanto! xD

Mi piacerebbe regalare un capitolo extra, ma dal momento che i RIB ci hanno lasciato con questo bel cliffhanger di Quinn, dovremo aspettare fino alla prossima puntata! Ci vediamo fra un paio di settimane e vi ringrazio per essere sempre tanto pazienti con me! :)

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Brothers ***


Nell'arco degli anni, Blaine aveva imparato a fidarsi ciecamente del suo infallibile sesto senso: era incredibile come lui, prima ancora di averne una certezza assoluta, riuscisse sempre a percepire sulla sua stessa pelle e in modo così perfettamente chiaro tutto ciò che era sul punto di accadere intorno a lui.
 
Specialmente quando si trattava di qualcosa di brutto.
 
In tutta la sua vita, Blaine non si era mai sbagliato riguardo alle sue sensazioni, neanche una sola volta: quando suo padre aveva avuto quello sfortunato incidente sul tetto e si era rotto una gamba; quando il suo giocattolo preferito era andato completamente distrutto, il giorno del suo decimo compleanno; quando il suo cane era stato morso da quel randagio, durante una passeggiata al parco; quando, il giorno della Sadie Hawkins Dance, lui e il suo amico Tommy erano stati pestati a sangue da quel gruppetto di teppisti.
 
Ogni volta, seppure ad un livello puramente inconscio, il giovane Anderson aveva sempre previsto che qualcosa sarebbe andato storto, che la cattiva sorte era nascosta proprio dietro l'angolo, pronta a tendere il peggiore degli agguati.
 
Persino quando Quinn era stata vittima di quel terribile incidente d'auto, il giorno del matrimonio di Finn e Rachel, Blaine aveva avvertito quella spiacevole quanto inevitabile sensazione premonitrice; non sapeva che cosa stesse accadendo, ma sentiva molto chiaramente che, di qualunque cosa si fosse trattato, sarebbe successo di lì a pochi istanti.
 
" Dobbiamo sospendere le nozze! " aveva strillato Rachel, in preda al panico, dopo aver ricevuto una telefonata improvvisa da parte della polizia stradale " Quinn ha appena avuto un incidente, la stanno portando in ospedale! Muoviamoci, dobbiamo correre da lei! "
 
Blaine sapeva che non avrebbe mai più dimenticato l'ansia, l'angoscia e la paura di quelli interminabili momenti: lui e i suoi amici se ne stavano seduti su quelle scomode poltroncine in quell'enorme sala d'attesa ospedaliera, domandandosi che cosa ne sarebbe stato di Quinn, mentre in una qualche sala operatoria là vicino, la loro amica stava - in tutta probabilità -  lottando disperatamente per sopravvivere.
 
Fortunatamente, la situazione fu molto meno tragica di quanto sembrasse all'inizio: nonostante la serietà dell'incidente e la violenza dell'impatto fra la macchina di Quinn e il camion che l'aveva investita, la giovane Fabray riuscì comunque a cavarsela, anche se le sue gambe non erano più in grado di funzionare come prima e si era inevitabilmente ritrovata sopra una sedia a rotelle. In ogni caso, lei stessa sembrava essere ancora molto ottimista e speranzosa: era certa che - con un po' di fisioterapia e tante, tante preghiere - prima o poi tutto sarebbe tornato alla normalità e lei sarebbe stata nuovamente in grado di ritornare a camminare perfettamente, come aveva sempre fatto. 
 
Era bello comunque, in mezzo a tutte quelle lacrime e preoccupazioni, vedere ancora in Quinn così tanta voglia di combattere, anche se tutti intorno a lei continuavano ad essere tristi e del tutto sfiduciati, ormai completamente rassegnati al fatto che quello sarebbe stato il suo inevitabile destino.
 
Era una situazione davvero critica per le Nuove Direzioni - le Nazionali erano ormai alle porte e il professor Shuester stava mettendo tutti duramente sotto pressione - ed era importante che i ragazzi non si lasciassero scoraggiare da niente e nessuno, che fossero pronti ad affrontare qualsiasi cosa senza mai farsi abbattere dalle difficoltà. in fin dei conti quello era l'ultimo anno per la maggior parte dei ragazzi, e tutti volevano essere assolutamente perfetti su quel palco, volevano vincere quel trofeo e dimostrare a tutti quanto fossero talentuosi, determinati e pieni di grinta, abbastanza da meritarsi di essere ricordati per sempre nella storia del canto corale coreografato. Blaine aveva una sensazione estremamente positiva al riguardo: ovviamente sapeva che non sarebbe stato facile battere i Vocal Adrenaline, ma era piuttosto certo del fatto che i ragazzi del Glee Club fossero ormai diventato abbastanza bravi da dare loro del filo da torcere e che, con un altro po' di allenamento, avrebbero potuto diventare davvero molto pericolosi per i loro rivali.
 
Eppure, nonostante tutte queste sensazioni positive, vi era qualcosa che affliggeva inspiegabilmente il giovane Anderson, qualcosa che non aveva niente a che vedere con il Glee, con la scuola o con Quinn, ma che  lo rendeva comunque terribilmente inquieto e preoccupato; Blaine non aveva la benchè minima idea di quale potesse essere la fonte di una simile sensazione, ma in cuor suo sapeva che non poteva trattarsi di niente di buono. 
 
E, in effetti, ebbe presto modo di scoprire quanto ogni sua singola percezione fosse - come sempre, del resto -  così tremendamente ed inevitabilmente esatta. 
 
Era un venerdì pomeriggio - una giornata grigia e piuttosto vuota - quando il telefono di casa Anderson squillò all' improvviso, facendo così sussultare Blaine, intento a leggere con estrema concentrazione un libro di poesie nel silenzio della propria camera; il giovane Anderson, solo in quell'enorme casa, si precipitò a rispondere e non riuscì a nascondere la sua immensa sorpresa nello scoprire a chi appartenesse quella voce dall'altro lato della cornetta.
 
<< Hey, Blainey! Sono io, Coop! >>
 
Blaine quasi non riuscì a credere alle sue orecchie; non ricordava neanche quando fosse stata l'ultima volta in cui aveva sentito quel nome e quella voce.
 
<< C-Cooper?! >> balbettò nervosamente, distogliendo completamente l'attenzione dal suo libro << S-sei davvero tu?! >>
 
Cooper rise: << Ovviamente! Che c'è Blainey, non riconosci più il tuo adoratissimo fratellone?! >>
 
Blaine non rispose, mordendosi il labbro inferiore talmente forte da farlo quasi sanguinare.
 
Suo fratello.
 
Era passato talmente tanto tempo dall'ultima volta in cui i due si erano visti, da fargli completamente dimenticare il fatto di avere un fratello maggiore; più grande e famoso, per giunta! Non era mai stato facile per Blaine accettare la situazione, non aveva neanche mai avuto l'occasione di vantarsi con qualche amico per essere il fratello del celebre, talentuoso ed affascinante attore Cooper Anderson.
 
Non che ci tenesse particolarmente, lui non era certo quel genere di persona che amava pavoneggiarsi per delle sciocchezze simili; ma gli sarebbe piaciuto, qualche volta, avere la possibilità di farlo ed essere abbastanza vicino a lui da permettersi di urlare al resto del mondo "Hey, guardatemi: io sono il fratello di Cooper Anderson".
 
Purtroppo, però, il suo rapporto con Cooper non era esattamente dei più idilliaci; a dire il vero, Blaine non era neanche del tutto certo che il loro potesse essere effettivamente chiamato rapporto.
 
<< I-io...certo che ti riconosco! >> esclamò Blaine, cercando di nascondere - con scarso successo - tutta la tensione che in quel momento la sua voce stava trasmettendo << E' solo che non mi aspettavo questa tua chiamata! Non parliamo al telefono da secoli ormai, e non riesco neanche a ricordare l'ultima volta in cui la tua faccia non mi è apparsa esclusivamente da dietro uno schermo televisivo! >>
 
Cooper ridacchiò sommessamente, cosa che Blaine trovò un tantino irritante, anche se si guardò bene dal farglielo presente.
 
<< Lo so, ultimamente sono stato parecchio assente! >> disse << Però ho intenzione di rimediare al più presto: la prossima settimana verrò a trovarti! >>
 
Il moro per un pelo non si strozzò con la sua stessa saliva.
 
<< Cos...che cosa significa che verrai a trovarmi?! >> biascicò.
 
<< Beh, esattamente quello che ho detto. >>  rispose Cooper allegramente << Ho qualche giorno libero e ho pensato di sfruttare l'occasione per passare a trovare il mio fratellino! Ti sembra una cosa tanto strana?! >>
 
" Sì, certo che lo è! " pensò immediatamente Blaine; trovava semplicemente assurdo che Cooper, il quale non trovava mai il tempo di chiamarlo o di fare un viaggio in Ohio per andarlo a trovare, avesse deciso di colpo che era arrivato il momento di adempiere ai suoi doveri di fratello maggiore.
 
<< Ecco, io.. >> farfugliò il più piccolo dei due, piuttosto confusamente << Diciamo solo che non me lo aspettavo! Insomma, non hai mai il tempo di fare niente aldilà del tuo lavoro, e adesso all'improvviso te ne esci con.. >>
 
<< Hey, fratellino! >> lo interruppe Cooper << Guarda che io sono perfettamente in grado di capire quando è arrivato il momento di dedicarsi un po' alla famiglia, e adesso sento che questo momento è arrivato! Ci divertiremo un sacco, vedrai! >>
 
Blaine sollevò un sopracciglio, con espressione pensierosa.
 
Una parte di lui moriva dalla voglia di rivedere suo fratello; non erano mai stati in ottimi rapporti, forse un po' a causa dell'enorme differenza di età - Cooper aveva ben dieci anni più di Blaine e quando aveva lasciato l'Ohio per dedicarsi al mondo della recitazione, il minore dei due era poco più che un ragazzino; in simili condizioni, era piuttosto difficile instaurare un vero e proprio rapporto di amicizia - , ma in un modo o nell'altro Blaine sperava di potersi avvicinare un po' di più a Cooper.
 
In fin dei conti, era ciò che aveva sempre desiderato.
 
<< Beh, mi sembra una buona idea. >> disse infine il ragazzo riccioluto, lasciandosi sfuggire un sorrisetto compiaciuto << In effetti, mi farà piacere passare un po' di tempo con te. >>
 
<< Splendido! >> strillò Cooper, ad un volume talmente alto che quasi non assordò completamente il povero Blaine << Arriverò a Lima lunedì nel primo pomeriggio; il tempo di sistemarmi in albergo e poi passo a prenderti a scuola, per portarti fuori a cena! >>
 
<< No, aspetta. >> lo interruppe Blaine << Ho le prove del Glee Club nel pomeriggio. >>
 
<< Beh, meglio ancora! Potrei fare un giretto per la tua scuola e magari assistere alle vostre prove, che ne pensi?! >>
 
Blaine sospirò profondamente, con fare arrendevole.
 
<< Ok, immagino che vada bene. >>  rispose, senza troppo entusiasmo.
 
<< Grandioso! Allora ci vediamo lunedì, fratellino! Vedrai, sarà davvero un'esperienza da favola! >>
 
Blaine avrebbe voluto aggiungere qualcos'altro, ma suo fratello non gliene diede il tempo, riattaccando immediatamente la cornetta senza neanche dirgli "ciao". Il giovane Anderson alzò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente, lanciando il cordless dalla parte opposta del letto.
 
<< Oh, Cooper! >>
 
Non era del tutto certo di aver fatto la cosa giusta accettando quella proposta; per quanto ardentemente desiderasse poter rivedere suo fratello, non poteva nascondere di essere anche terribilmente in ansia e spaventato all'idea di un simile avvenimento. 
 
Il giovane Anderson aveva trascorso oltre dieci anni della propria vita a stretto contatto con suo fratello, e la loro convivenza non era mai stata particolarmente facile: lui era il fratello più piccolo, il fastidioso e petulante grillo saltellante, la palla al piede che costringeva sempre Cooper a stargli appresso e a prendersi cura di lui, persino quando avrebbe preferito fare ben altre attività. Ovviamente Cooper voleva molto bene a Blaine, ma molto spesso - come tutti i fratelli maggiori, del resto - avrebbe voluto volentieri prenderlo a calci nel sedere, specialmente quando il più piccolo degli Anderson faceva di tutto per attirare la sua attenzione, così insistentemente da rischiare di far perdere la pazienza persino al più grande di tutti i santi.
 
Non erano mai stati grandi amici, solamente due semplici fratelli, eppure Blaine aveva sempre sperato che le cose potessero cambiare fra di loro; Cooper era il suo eroe, la sua fonte di ispirazione, il modello perfetto ed ideale che si era da sempre prefissato di eguagliare, soprattutto adesso che era diventato così famoso.
 
Forse, tutto sommato, quell'incontro avrebbe potuto aiutarli ad avvicinarsi e a mettere in piedi quel rapporto di fiducia e complicità che lui aveva sempre sognato.
 
<< Posso farcela! >> si disse il moro, facendosi coraggio << Ma sì, andrà tutto bene! >>
 
Il moro si lasciò cadere a peso morto sul materasso, incrociando le braccia dietro alla testa e mettendosi a fissare il soffitto, con sguardo vacuo. Magari non sarebbe stata esattamente una passeggiata - anzi, sarebbe stata senza dubbio una vera e propria maratona - ma in un modo o nell'altro, Blaine sperava che alla fine le cose si sarebbero concluse nel migliore dei modi. 
 
In fin dei conti, Cooper rimaneva pur sempre suo fratello.
 
 


*
 


 
Il fine settimana trascorse così rapidamente che Blaine fece a mala pena in tempo ad accorgersene e, in men che non si dica, era già lunedì.  

Il giovane Anderson passò gran parte del tempo che lo separava dall'arrivo di suo fratello a pensare a come sarebbe stato rivedersi dopo così tanto tempo, specialmente adesso che Cooper era diventato una star televisiva internazionale; probabilmente il maggiore dei due non avrebbe perso neanche un minuto di tempo per vantarsi del suo lavoro e del suo successo, in effetti sarebbe stata una cosa decisamente da lui.
 
Cooper adorava pavoneggiarsi.
 
Era una delle sue attività preferite, sin da quando era più piccolo - almeno, per quanto Blaine riuscisse a ricordare; che si trattasse di un compito in classe in cui aveva preso il massimo dei voti, di una canzone eseguita al pianoforte senza neanche una minima parvenza di imperfezione o semplicemente di una sciocca soddisfazione personale, il maggiore degli Anderson non si lasciava mai sfuggire l'occasione per vantarsi e ribadire ulteriormente la sua "superiorità".
 
E tutto ciò, ovviamente, non faceva altro che avvilire il povero piccolo Blaine, continuamente alla disperata ricerca della sua approvazione e costretto costantemente a sentirsi messo da parte perchè - almeno, stando a ciò che ripetevano sempre i loro genitori -  quello era il momento di Cooper, non il suo.
 
Neanche quando suo fratello si era trasferito le cose erano migliorate particolarmente, dal momento che Blaine aveva continuato a ricoprire - nonostante la lontananza -  il ruolo del fratello più piccolo, quello meno interessante e dimenticato da tutti; Cooper poteva anche abitare a centinaia di chilometri di distanza, ma la sua luce continuava a splendere assiduamente e ad offuscare quella di Blaine, la quale - per quanto luminosa potesse essere - a confronto sembra così debole e fioca.
 
Ma in fin dei conti era passato del tempo, e adesso Cooper lo aveva chiamato per dirgli che aveva voglia di passare un po' di tempo assieme a lui; di certo non poteva essere una cosa così terribile, forse tutta la sua ansia e la sua preoccupazione erano del tutto ingiustificate. Eppure, nonostante cercasse disperatamente di convincersi che non vi era alcun motivo di preoccuparsi, per Blaine fu estremamente difficile non lasciarsi letteralmente prendere dal panico. 
 
Senza contare, inoltre, che quel lunedì mattina non era incominciato esattamente nel migliore dei modi: il professore di biologia di Blaine non aveva apprezzato particolarmente il fatto che il ragazzo si fosse rifiutato di sezionare la sua rana, mettendogli così una nota di basimo sul registro; inoltre, dopo aver perso la sua penna preferita ed aver lottato con tutto sè stesso per non mettersi ad imprecare contro tutti i Santi del Paradiso - pur non essendo un tipo religioso, preferiva non lasciarsi andare a simili blasfemie - era stato costretto a sopportare le terribili ramanzine della Coach Sylvester, la quale - come al suo solito - non si era lasciata ovviamente sfuggire l'occasione per dare tormento ai ragazzi del Glee Club, come solamente lei sapeva fare.
 
Considerato come stavano andando le cose, non vi era nulla che lasciasse presagire a Blaine che il resto della giornata sarebbe andato avanti in modo migliore.
 
<< Va tutto bene? Sembri un po' preoccupato. >>
 
Blaine guardò Kurt con espressione lievemente turbata, mentre i due ragazzi si dirigevano verso i loro armadietti; le lezioni della mattina si erano concluse da poco, e nel giro di qualche minuto avrebbero avuto inizio le prove del Glee Club.
 
<< Oh, beh... mio fratello è in città. >> farfugliò il moro, dopo aver dato uno sguardo al suo orologio << Mi passa a prendere e poi mi porta a mangiare fuori. >>
 
Kurt gli rivolse uno sguardo sorpreso, e al tempo stesso sorridente; per una qualche strana ragione, sembrava molto più eccitato lui dell'arrivo di Cooper, di quanto non lo dimostrasse effettivamente Blaine.
 
<< Blaine, ma è fantastico! >>  esclamò allegramente il controtenore << Posso finalmente conoscere questo misterioso fratello del quale ti rifiuti di parlare! >>
 
Blaine arrossì leggermente, abbassando lo sguardo; si sentiva terribilmente in colpa nei confronti di Kurt, una parte di lui avrebbe voluto veramente parlargli di Cooper, dirgli ogni cosa su di lui e smetterla di comportarsi in maniera tanto misteriosa e quasi con indifferenza nei suoi confronti.
 
Ma non poteva farlo.
 
Era sciocco, ridicolo, persino infantile... ma non poteva; nonostante si fidasse ciecamente di Kurt, temeva semplicemente che il suo ragazzo non sarebbe mai riuscito a capirlo.
 
<< Sto morendo dalla voglia di sapere che aspetto ha! >>  aggiunse il giovane dagli occhi chiari, afferrando una confezione di lacca per capelli dal suo armadietto e spruzzandosene in testa un'abbondante dose.
 
Blaine si morse un labbro, ridacchiando nervosamente.
 
<< Oh, fidati.. >> rispose a bassa voce << Tu già sai che aspetto ha!>>
 
Ovviamente lo sapeva.
 
Non ci sarebbe voluto poi molto prima che Kurt scoprisse che Cooper Anderson altri non era che il famoso Cooper Anderson, stella internazionale degli spot pubblicitari; tempo pochi secondi  e non avrebbe avuto occhi che per lui, dimenticandosi completamente dell'esistenza di Blaine.
 
Come sempre, del resto.
 
<< Hey, Blainey! >>
 
Blaine si voltò di scatto, al suono di quella voce dal timbro baritonale che chiamò improvvisamente il suo nome; nel giro di pochi istanti, si ritrovò di fronte ad un ragazzo quasi sulla trentina, piuttosto alto e di bel'aspetto, con due enormi occhi di colore azzurro ed una giacca di pelle, molto sportiva, indosso.
 
In quel momento, il moro non riuscì proprio ad impedirsi di sorridere.
 
<< Hey, Coop! >> esclamò, gettandosi fra le braccia del fratello.
 
Era passato troppo tempo dall'ultima volta in cui i due si erano visti "dal vivo", forse persino più di due anni; Cooper era sempre talmente impegnato, da non riuscire neanche a trovare il tempo per trascorrere le festività assieme alla sua famiglia. Era bello rivedersi dopo così tanto tempo, anche se - in effetti - Blaine aveva la possibilità di vedere Cooper ogni volta che voleva, semplicemente accendendo la televisione.
 
<< Wow, che bello rivederti! >> fece eco Cooper, gioiosamente.
 
Poi il suo sguardo si posò sulla figura di Kurt, il quale era rimasto leggermente in disparte per dare ai due fratelli la possibilità di salutarsi senza essere disturbati; il controtenore spalancò gli occhi e la bocca, quasi avesse appena avuto un'apparizione divina.
 
<< E' questo il tuo ragazzo? >> domandò Cooper a Blaine, rivolgendo a Kurt un altro sguardo fugace.
 
<< Beh, in effetti sì! >> rispose Blaine, mentre suo fratello si avvicinava al controtenore per stringergli la mano << Kurt, questo è mio fratello: Cooper Anderson. >>
 
<< OMMIODDIO, TU SEI IL TIPO DELLA PUBBLICITA’ DELLA FREECREDITREADYTODAY. COM! >>  
 
Kurt emise un urlo talmente acuto da rischiare quasi di spaccare i timpani del suo interlocutore, il quale comunque non potè fare a meno di sorridere con estrema soddisfazione, visibilmente compiaciuto di essere stato riconosciuto tanto rapidamente.
 
<< Colpevole! >> rispose l'attore, senza smetterla di sorride e non accorgendosi minimamente dell'espressione lievemente disgustata che aveva appena solcato il volto del fratello minore.
 
<< Io adoro quella pubblicità! >> strillò nuovamente Kurt, mettendosi persino a saltellare sul posto << Quella melodia è la suoneria del mio telefonino! >>
 
Blaine alzò gli occhi al cielo e sospirò, facendo molta attenzione a non farsi notare; esattamente come da sua previsione, non c'erano voluti più di dieci secondi perchè Kurt non si dimenticasse completamente di lui, concentrando tutte le sue attenzioni sul nuovo arrivato. Cooper stava per aggiungere qualcosa, ma proprio in quel momento arrivò la Coach Sylvester, la quale si precipitò immediatamente dal giovane attore, per domandargli un autografo ed elogiarlo come si deve.
 
<< Oh santo cielo! >>  commentò Blaine, osservando la scena con sguardo basito << La Sylvester è una fan di mio fratello?! Non riesco a crederci! >>
 
<< Io non riesco a credere che tu non mi abbia mai detto chi era tuo fratello! >> fece eco Kurt, continuando a saltellare << Insomma, come hai potuto tenermi nascosta una cosa simile! >>
 
Il moro sollevò un sopracciglio, storcendo il naso.
 
<< Beh, ecco.. >> farfugliò << Io..io non amo parlare troppo di mio fratello! Diciamo che... >>
 
Ma Kurt non lo stava affatto ascoltando, fin troppo intento ad ammirare da lontano Cooper, il quale stava ancora parlando con la Sylvester, altrettanto ammaliata dal suo fascino seduttore; Blaine sospirò con fare arrendevole, ormai del tutto consapevole che quello sarebbe stato l'andazzo dei giorni seguenti. 
 
Ci vollero diversi minuti prima che Sue si decidesse a liberare Cooper dalle sue grinfie, e a quel punto il ragazzo si precipitò nuovamente da suo fratello, mettendogli un braccio attorno alle spalle e rivolgendo lui una specie di ghignetto compiaciuto.
 
<< La mia pubblicità è in pausa! >> spiegò Cooper, incamminandosi con Blaine lungo il corridoio << Quindi ho detto al mio agente che sarei tornato a casa per battere il ferro finchè è caldo e fare alcune ricerche sul mio personaggio! Le pubblicità della prossima stagione avranno un sacco di roba intensa legata al personaggio, per cui esplorare bene le mie radici prima di ricominciare! >>
 
<< Oddio Blaine, tuo fratello è il ragazzo più bello di tutto il Nord America! >> commentò Kurt, quasi in un sospiro e continuando a seguire i due come se fosse un cagnolino.
 
Blaine si dovette trattenere dal rispondere qualcosa di estremamente sgarbato, come "  E io non rientro nella categoria dei bei ragazzi per te?! " oppure " Beh, allora se vuoi perchè non ti metti con lui?! ". Probabilmente non sarebbe stata poi un'ottima idea; in fin dei conti, quella di Kurt era una reazione del tutto normale.
 
All'ordine del giorno, in effetti.
 
<< Uhm..Coop e io stavamo per.. >> balbettò Blaine, ma non riuscì a concludere la frase, brutalmente interrotto dalla Sylvester che si avvicinò nuovamente a Cooper e lo afferrò per un braccio, trascinandolo via con sè per parlare di chissà quale misterioso affare.
 
I due si allontanarono in direzione opposta, mentre Kurt e Blaine restavano lì immobili di fronte all'ingresso, ad osservare la scena, il primo con espressione ancora fortemente estasiata e il secondo con una leggera smorfia di irritazione sul volto.
 
<< Sì, beh... ecco... >>  il moro si voltò in direzione di Kurt, ancora del tutto ipnotizzato dall'immagine di Cooper << Effettivamente è questa la ragione per cui... beh, non parlo spesso di mio fratello! >>
 
<< Non ci posso credere. >> mormorò ancora una volta il giovane Hummel, senza fare minimamente caso alle parole del suo ragazzo << Quello è tuo fratello... non riesco veramente a crederci! >>
 
<< Hey, ma noi non dovremmo andare alle prove del Glee Club fra poco?! >> sbraitò ad un certo punto Blaine, facendo un'ennesima smorfia << Rischiamo di fare tardi, non credi?! >>
 
Kurt non rispose e si limitò semplicemente ad assentire con un lieve cenno del capo. 
 
Blane lo afferrò per un braccio e lo trascinò in aula canto; non vi era ancora nessuno, ad eccezione di Finn e Rachel - che, come sempre, amavano presentarsi alle prove ancora prima di tutti gli altri - ma il giovane Anderson preferiva di gran lunga restarsene lì piuttosto che nei corridoi della scuola, dove sicuramente avrebbe rischiato di imbattersi nuovamente in qualche fan esaltato, pronto ad assalire suo fratello per qualche foto o autografo. Si ricordò di non aver spiegato a Cooper come raggiungere l'aula canto; probabilmente in quel momento suo fratello stava vagando per i corridoi del McKinley, senza avere una minima idea di dove dovesse andare. 
 
Beh, non che la cosa preoccupasse particolarmente il giovane Anderson: suo fratello era abbastanza grande da riuscire a cavarsela anche per conto proprio, e di certo non gli sarebbe dispiaciuto venire assaltato da qualche ragazzina sovraeccitata.
 
Gli avrebbe mandato un sms alla fine delle prove, giusto per essere certo che Cooper riuscisse a trovarlo senza alcuna difficoltà.
 
" In fondo, il McKinley non è poi così grande. " pensò il ragazzo "E' piuttosto imbrobabile che si perda, probabilmente riuscirà a ritrovarmi anche senza il mio aiuto."
 
Ma non poteva minimamente immaginare che cosa sarebbe successo nel giro di pochi istanti.
 
<< Ommioddio, ma quello è il tipo della pubblicità della Freecredittoday.com! >>
 
Il giovane Anderson per poco non si strozzò con la sua stessa saliva e non rischiò di cadere dalla sua seggiola, nel momento in cui, dopo che tutti i ragazzi si erano già messi a sedere ai loro posti, suo fratello Cooper fece il suo ingresso in aula canto assieme al Professor Shuester e alla Coach Sylvester, tutti e tre con un enorme sorriso raggiante sul volto.
 
<< Ma che diavolo.. >>
 
<< Fate tutti silenzio, per favore! >> strillò la Sylvester, piazzandosi al centro della stanza e lasciando il professor Shuester e Cooper in disparte, nell'angolo << Ho delle cose estremamente importanti da dirvi, e sarebbe opportuno che voi tutti teneste il becco chiuso! >>
 
I ragazzi si ammutolirono di colpo e quindici paia di occhi andarono a posarsi sulla figura alta e slanciata di Cooper, ancora nell'angolino assieme al professor Shuester e intento a guardare la Sylvester con uno sguardo di pura gratitudine - sguardo che non passò minimamente inosservato a Blaine, portandolo così a domandarsi che cosa accidenti stesse succedendo e per quale assurda ragione suo fratello si trovasse lì assieme a loro.
 
Non ci mise poi molto a scoprirlo.
 
<< Idioti pigri! >> incominciò a parlare la donna, rivolgendosi come suo solito in maniera piuttosto sgarbata ai suoi studenti << Will Shuester mi ha informato che i miei metodi di insegnamento sono duri e troppo rigidi! >>
 
<< Abbastanza! >> sussurrò Kurt a denti stretti, ad un volume di voce talmente basso che solamente Blaine fu in grado di udirlo << Diciamo semplicemente che un generale nazista sarebbe Babbo Natale al confronto! >>
 
Blaine soffocò una risata.
 
<< Quindi ho deciso di mostrarvi come si comporta un vero artista! >> proseguì la Coach << E anche che aspetto abbia! Signorine e gay, come mio regalo per voi - sebbene non ve lo meritiate - ecco a voi il fratello famoso di Porcellana.. >>
 
<< Veramente è mio fratello! >>  protesto Blaine, rivolgendosi ai suoi compagni; ma nessuno sembrò prestare effettivamente caso alle sue parole, tutti ancora troppo impegnati a guardare Cooper con espressione imbambolata.
 
<< ..Cooper Anderson! >>
 
L'intero uditorio - ad eccezione di Blaine, che era ancora fin troppo frastornato per capire che cosa stesse effettivamente accadendo - si mise ad applaudire, mentre Cooper si gettava fra le braccia della Sylvester e le stampava un rapido bacio sulle labbra, in segno di ringraziamento - ringraziamento per cosa, non potè fare a meno di domandarsi Blaine.
 
<< Ragazzi, solamente qualche anno fa ero seduto anche io in una stanza triste e trasandata come questa, con sogni come i vostri, che credevo non si sarebbero mai realizzati. >>  Cooper si avvicinò lentamente verso Blaine e i suoi compagni, dando così inizio al suo monologo << Ma sapete una cosa?! Si sono avverati! Quindi domani, vista l'insistenza di Sue, terrò un corso direcitazione per chiunque sia interessato a diventare famoso come il sottoscritto! >>
 
Dalla folla si levò un secondo applauso, ancora più fragoroso del primo, e tutti si misero ad esultare per quella notizia tanto inaspettata.
 
Beh, tutti ad eccezione di Blaine.
 
Il giovane Anderson, al contrario di tutti i suoi compagni, non riusciva a trovare niente di eclatante nel fatto che suo fratello fosse stato scelto per impartire loro lezioni di recitazione; piuttosto, gli sembrava una cosa del tutto priva di senso ed era perfettamente certo del fatto che, proprio come aveva temuto inizialmente, la luce accecante di Cooper avrebbe finito ancora una volta per spegnere del tutto la sua.
 
<< Cooper, non potremo mai ringraziarti abbastanza! >> esclamò il Professor Shuester, con entusiasmo << E' così generoso da parte tua condividere il tuo tempo e la tua esperienza con noi! >>
 
Il sorriso di Cooper si ampliò e lo stesso fece quella ghigna insoddisfatta dipinta sul volto di suo fratello, in quel momento più irritato e frustrato che mai. Non era così che dovevano andare le cose: Cooper era ritornato a Lima per lui, per trascorrere un po' di tempo assieme a suo fratello e cercare di riavvicinarsi a lui, non certo per mettersi in mostra di fronte ai suoi amici e pavoneggiarsi per tutti i suoi successi e le sue innumerevoli glorie televisive.
 
In quel momento, gli sembrò tutto così tremendamente sbagliato.
 
<< Beh, mi sembra chiaro che i fratelli Anderson siano entrambi molto talentuosi e sono certa che durante qualche pranzo di famiglia vi capitava spesso di duettare. >> intervenne improvvisamente Rachel, in tono lusinghiero  << Al pianoforte, magari. >>
 
Blaine arrossì lievemente ed abbassò lo sguardo; ecco che quella spiacevole sensazione tornava ancora una volta a farsi sentire, preannunciandogli che le cose non sarebbero affatto andate a finire come lui sperava.
 
<< In realtà è molto divertente che tu abbia detto questa cosa. >> rispose Cooper, con un sorrisetto sghembo sulle labbra << Perchè io e Blaine eravamo molto famosi nel vicinato.. >>
 
<< Non lo eravamo affatto! >> lo interruppe Blaine, facendo l'ennesima smorfia.
 
<< Oh, lo eravamo davvero! >> insistette Cooper << Eravamo parecchio famosi nel vicinato per i nostri duelli a suon di imitazioni di Simon Le Bon. >>
 
Blaine avvampò.
 
<< Oh, no.. ti prego, no! >> lo implorò << Non farmelo fare. >>
 
Erano passati più di tre anni dall'ultima volta che si erano esibiti in quella perfomance e, per quanto Blaine ricordasse ancora alla perfezione tutti i passi, non aveva alcuna intenzione di prestarsi ad una simile pagliacciata, per di più di fronte a tutti i suoi amici.
 
<< Oh, no Blaine...devi farlo! >> si intromise Kurt, guardando prima lui e poi Cooper con sguardo sognante << Siete entrambi così belli e bravi! >>
 
Blaine riuscì a fatica a trattenere quella che sarebbe stata forse la ventesima smorfia della giornata - e solamente nel giro di trenta minuti -  e si limitò semplicemente ad emettere una specie di mugolio, non ancora del tutto disposto a cedere.
 
<< Coraggio, Blaine! >> lo esortò ancora una volta suo fratello << Che ne dici di un po' di Duran Duran? >>
 
<< Dai, Dai! >>
 
A quel punto Blaine, esasperato dai suoi compagni che continuavano ad implorarlo di esibirsi, finì per cedere e si alzò in piedi, avvicinandosi a Cooper e sfilandosi il cardigan, così da avere maggiore libertà di movimento; ricordava che i passi di quella coreografia erano piuttosto complicati e voleva essere sicuro di essere all'altezza di suo fratello. Cooper gli fece cenno di dare lui il via all'esibizione e Blaine si diresse al centro della stanza, incominciando a cantare non appena la musica ebbe inizio.
 
 
 

Dark in the city, night is a wire
Steam in the subway, Earth is a fire
Do-do do do, do do do, do do do, do do do, do do
 
 
 


A quel punto, Cooper gli si avvicinò e incominciò a cantare a sua volta, dandogli un leggero colpetto d'anca, quasi a volergli intimare di mettersi da parte.
 
E, in cuor suo, Blaine sapeva che era esattamente quello il messaggio.
 
 
 
 
Woman you want me, give me a sign
And catch my breathing even closer behind
Do-do do do, do do do, do do do, do do do, do do
 
 
 
 

Blaine mise poi un braccio attorno alla spalla di Cooper e, dopo essersi allontanati di qualche passo dal loro pubblico - sempre a tempo di musica - si voltarono con una piroetta perfettamente sincronizzata, guardandosi dritto negli occhi prima di apprestarsi a cantare il ritornello.
 
 


Her name is Rio and she dances on the sand (smell like I sound)
Just like that river twisting through a dusty land (strut on a line)
And when she shines she really shows you all she can (mouth is alive)
Oh Rio, Rio dance across the Rio Grande
 
 
 



Inaspettatamente, il giovane Anderson si ritrovò a sorridere ampiamente durante quella assurda ed elaborata coreografia. Doveva decisamente ammetterlo: esibirsi insieme a suo fratello gli era mancato davvero moltissimo e anche se Cooper non faceva altro che enfatizzare le sue mosse, cercando di attirare su di sè tutta l'attenzione del pubblico, Blaine era davvero felice di averlo di nuovo con sè.
 
Inoltre, tutti quanti erano assolutamente entusiasti di quella loro performance, persino la Coach Sylvester ( per quanto Blaine pienamente certo che gran parte del merito andasse attribuito a Cooper e non a lui).
 
 


Hungry like the wolf
Hungry like the wolf
 
 


" Concentrato, Blaine...concentrato! "  
 
 
 

Hungry like the wolf
Don't make a sound
 
 
 

Non era facile mantenere  la massima concentrazione sui suoi passi, soprattutto dovendo combattere con quel suo impellente ed irrefrenabile bisogno di dimostrare a suo fratello di essere abbastanza bravo, nonostante fossero anni che non vi si esercitava; ma il giovane Anderson riuscì comunque a non lasciarsi distrarre da niente, neanche dagli sguardi increduli ed estasiati dei suoi compagni, eseguendo così ogni singolo passo di quella coreografia con la massima precisione e perfezione.
 
 

 

Her name is Rio, she don't need to understand (smell like I sound)
And I might find her if I'm looking like I can (strut on a line)
 
 
 


Cooper, preso da un ennesimo slancio di megalomania, si avvicinò nuovamente all'uditorio e in particolar modo a Kurt, il quale dimostrò di apprezzare particolarmente il gesto, rivolgendo quindi al ragazzo il più splendente dei sorrisi e sbattendo le ciglia con fare quasi civettuolo. Blaine, a quel punto, saltò istintivamente sul pianoforte, un gesto apparentemente un po' troppo pretenzioso ed egocentrico ma che, in realtà, altro non era che un' implorante richiesta di attenzione.
 
Guardatemi, vi prego: Ci sono anche io.
 
 
 

Oh Rio, Rio hear them shout across the land (mouth is alive)
From mountains in the north down to the Rio Grande (burning the ground )
 
 
 

Quel suo disperato gesto ebbe effettivamente successo, perchè Cooper si voltò verso di lui e gli fece segno di raggiungerlo, per concludere assieme il resto della canzone; Blaine saltò giù dal piano e si avvicinò a suo fratello, con un' espressione particolarmente soddisfatta sul volto.
 
Chissà, forse Cooper aveva finalmente capito che Blaine non poteva più essere messo nell'angolo e che lui, da bravo fratello, avrebbe dovuto condividere con lui quel breve momento di gloria. 
 
Almeno, questo era ciò che il giovane Anderson sperava.
 
 
 

Her name is Rio, she don't need to understand (smell like I sound)
From mountains in the north down to the Rio Grande (burning the ground)
 
 
 
 

Alla fine della canzone, l'intera aula scoppiò in un' applauso scrosciante, una vera e propria standing ovation che inorgoglì infinitamente il maggiore degli Anderson, mentre il più piccolo cercava con tutte le sue forze di mascherare quello sguardo di disappunto che stava, inevitabilmente, annuvolando il suo volto; inutile fingere che quelli applausi fossero anche per lui, Blaine sapeva molto bene che fosse solamente Cooper la persona alla quale essi erano rivolti.
 
E la cosa lo faceva veramente arrabbiare.
 
<< Wow! >> esclamò Cooper con soddisfazione << Sono stato davvero grandioso in questo numero! >>
 
Blaine guardò suo fratello di traverso, mentre questi gli scompigliava i capelli e continuava a sorridere come un ebete, palesemente inebriato dal successo riscosso fra i ragazzi del Glee Club; il moro alzò gli occhi al cielo e si morse energicamente il labbro inferiore, cercando di trattenere quell'enorme sospiro esasperato bloccatoglisi in gola.
 
In quel momento non aveva bisogno di una qualche sensazione premonitrice, per capire come sarebbero andata a finire: questa volta sapeva perfettamente che le cose non avrebbero fatto altro che peggiorare.
 
 
 

*
 
 
 

Per quanto difficile fosse stato dover sopportare la presenza di Cooper per tutta la durata delle prove al Glee Club, Blaine dovette riconoscere che uscire a cena assieme a lui fu ancora più devastante di quanto avesse potuto immaginare: in primo luogo, non potevano fare neanche un solo passo senza che Cooper venisse riconosciuto e, di conseguenza, assaltato da qualche fan scalmanato, talmente desideroso di farsi fare un autografo o una foto da rischiare addirittura di accanirsi violentemente contro Blaine ogni qual volta che questi intimava suo fratello di muoversi, perchè altrimenti avrebbero rischiato di fare troppo tardi. Inoltre, per tutta la durata del tragitto da scuola fino a Breadstix, suo fratello non aveva fatto altro che vantarsi di tutti i suoi ultimi lavori televisivi, senza neanche avere la premura di domandare a Blaine come andassero le cose a scuola, al Glee Club, o più semplicemente come stesse lui.
 
Non era esattamente così che Blaine si era immaginato il ritorno di Cooper a Lima.
 
Adesso, come se non fossero bastate tutte le lusinghe e le moine da parte delle Nuove Direzioni, adesso ci si mettevano anche le cameriere di Breadstix ad adulare Cooper come se fosse una specie di Dio del cinema, ignorando naturalmente il povero Blaine e qualsiasi richiesta che non provenisse dalle labbra del giovane attore.
 
<< Perchè lo stai facendo? >> domandò Blaine, seduto con suo fratello ad uno dei tavoli migliori di tutto il locale, dopo che Cooper aveva utilizzato il suo fascino seduttore ed un fasullo accento irlandese per fare colpo sulla cameriera e convincerla a portargli ancora da bere.
 
Il maggiore degli Anderson sogghignò.
 
<< Posti come questi sono grandiosi per provare nuovi accenti. >> rispose << Devi cercare di non arrugginirti; usa qualsiasi cosa. >>
 
Blaine fece un lieve cenno con la testa, rispondendo semplicemente << Lo farò. >> prima di ritornare a dedicarsi alla sua insalata mista.
 
<< Bel lavoro oggi con quella canzone. >> disse poi Cooper, dopo aver addentato un grissino << Davvero buono. >>
 
Il moro si ritrovò inaspettatamente a sorridere con compiacimento.
 
<< Oh..grazie. >> rispose, i suoi occhi che si illuminarono di colpo.
 
<< Beh, eri un tantino impacciato in "Rio" e le tue mosse mancavano di un tema, comunque. >> aggiunse immediatamente Cooper, in tono di rimprovero.
 
Blaine abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore.
 
Critiche.
 
Già, avrebbe dovuto aspettarselo; mai una volta che dalle labbra di Cooper uscisse un complimento vero e proprio nei suoi confronti.
 
Sempre e solamente critiche.
 
<< Sì, beh... immagino che il mio "tema" fosse ballare. >> rispose a bassa voce, cercando di non sembrare troppo ferito da quelle parole.
 
<< Sì, ma devi cercare di immergerti in tutto questo! >>  ribattè Cooper, con fare saccente << Stanislavsky dice che " Le dita sono gli occhi del corpo" , ma non ha mai accennato al fatto che le dita dei piedi siano le orecchie. >>
 
Blaine fulminò suo fratello con lo sguardo e questa volta non riuscii proprio a trattenersi dal commentare.
 
<< Sei incredibile! >> borbottò, lasciando cadere la sua forchetta sul tavolo.
 
<< Che c'è?! >> Cooper sembrò non capire, guardò suo fratello come avesse appena parlato in una strana lingua, del tutto incomprensibile.
 
<< Tutto quello che fai è dirmi tutto quello che faccio di sbagliato! >> replicò astiosamente Blaine, ulteriormente infastidito dalla totale incapacità di comprensione del fratello << Non perdi mai l' opportunità per ricordarmi quanto faccio schifo... in qualsiasi occasione! >>
 
<< Cosa...quando lo avrei fatto?! >>
 
Blaine alzò gli occhi al cielo, emettendo una specie di grugnito.
 
<< Vediamo, c'è stata quella volta durante la mia recita scolastica in terza media in cui ti sei messo a criticarmi per il modo in cui tenevo la spada e per la mia " Camminata regale niente affatto credibile". >> enumerò il moro, fissando Cooper con uno sguardo incredibilmente truce << Poi c'è stato il pranzo di Natale del 2007, quando te la sei presa perchè le mie note alte erano troppo alte e tu non riuscivi a sentire la tua voce, anche se io stavo cercando di cantare più piano che potevo... oh, e vogliamo parlare di quando avevo scoperto la mia innata vocazione per il ballo e tu non facevi altro che ronzarmi intorno, ripetendomi di continuo quanto fossi scoordinato e privo di talento?! >>
 
Cooper fissò suo fratello con sguardo vacuo.
 
<< Ho davvero fatto una cosa del genere?! >> chiese sorpreso.
 
<< Oh, lo hai fatto! >> bubbolò Blaine, senza smetterla di guardarlo male << Non facevi che dirmi che quella non era la mia strada, che avrei dovuto darmi ad un nuovo hobby e che non avevo un minimo di senso dell' equilibrio; avevo cinque anni, diamine, avevo imparato a camminare solamente da tre anni! >>
 
Cooper rivolse al giovane Anderson uno sguardo lievemente contrito, quasi mortificato.
 
<< Se questo è successo, mi dispiace davvero tanto. >>  si scusò << Ma non me lo ricordo. >>
 
Blaine storse il naso e mise su una specie di broncio.
 
<< Certo che non te lo ricordi! >> borbottò.
 
Quando mai Cooper si era ricordato di aver ferito i sentimenti di suo fratello?! Sin da quando erano piccoli, era sempre stato lui quello al centro dell'attenzione, il prediletto della famiglia, quello che meritava più di tutti la considerazione e l'ammirazione di mamma e papà. 
 
A Cooper non importava quanto Blaine desiderasse essere come lui, quanto disperatamente andasse alla ricerca della sua approvazione; fintanto che le cose andavano bene a lui, non vi era alcun motivo di preoccuparsi degli altri.
 
<< Hey, fratellino...ascoltami. >>  Cooper si protese verso di lui, con sguardo intenerito ed un placido sorriso sulle labbra << So che c'è una certa differenza d'età fra di noi, ma mi piacerebbe molto esserti più vicino. Voglio conoscerti meglio, va bene? E' per questo che sono qui. >>
 
<< Sì, no.. >> farfugliò Blaine, sollevando leggermente lo sguardo e rivolgendo a suo fratello la sua tipica espressione da cucciolotto intristito, gli occhi spalancati e le labbra arricciate in una specie di piccolo broncio << .. mi piacerebbe tanto, davvero! Ci terrei tanto. >>
 
Ed era sincero, estremamente sincero: si era abituato a vivere lontano da suo fratello - da diverso tempo ormai - eppure non aveva mai smesso di sperare che, un giorno o l'altro, questi sarebbe ritornato da lui, domandandogli di riallacciare i rapporti. Lui e Cooper non erano mai stati grandi amici da piccoli - come aveva detto lo stesso Cooper, era piuttosto difficile data la loro notevole differenza d'età - ma adesso le cose erano cambiate, loro due erano cresciuti, erano diventati più maturi ed avevano fatto le loro esperienze; forse ora erano veramente pronti a riavvicinarsi, a diventare così importanti e speciali l'uno per l'altro, come aveva sempre desiderato Blaine. 
 
In fin dei conti, nonostante tutti i suoi soprusi e le sue manie di protagonismo, Cooper era sempre stato il più grande eroe del piccolo Anderson e Blaine avrebbe qualsiasi cosa pur di essere come lui, o anche solamente per assomigliargli un po'.  
 
Avrebbe dato tutta la sua vita, per essere amato da suo fratello nello stesso modo in cui lo amava lui.
 
<< Grandioso! >> esultò Cooper << Allora verrai al mio corso domani, giusto?! >>
 
<< Sì..giusto. >> rispose Blaine, sebbene non ancora del tutto convinto.Non era sicuro che fosse proprio quello il modo migliore per incominciare a riavvicinarsi a suo fratello, ma non voleva neanche che lui pensasse che Blaine non volesse partecipare a quelle lezioni perchè ce l'aveva con lui o non lo riteneva all'altezza del compito che gli era stato assegnato; del resto, se davvero voleva guadagnarsi la fiducia di Cooper, doveva prima di tutto dimostrare che per lui era lo stesso.
 
Sarebbe stato uno sforzo enorme ma, pensandoci bene, il gioco valeva pur sempre la candela.
 
" E' per tuo fratello, Blaine. "  si ammonì mentalmente, cercando in qualche modo di farsi forza  "Qualunque cosa tu sia costretto a fare, ricordati sempre che è per tuo fratello! "
 
Cooper gli rivolse un enorme sorriso a trentadue denti e tornò a concentrarsi sulla sua cena, mentre Blaine faceva altrettanto. Il resto della serata andò avanti pressocchè in silenzio, fatta eccezione per quei momenti in cui il maggiore degli Anderson si ritrovò a parlare senza sosta dei suoi ultimi lavori televisivi, esprimendo il suo assoluto disprezzo su una certa Jennifer Lengst, della quale Blaine non aveva capito poi molto, se non che aveva soffiato una parte molto importante a suo fratello, guadagnandosi di conseguenza il suo odio ed eterno disprezzo. Vi furono persino un paio di volte in cui Cooper domandò a Blaine come andavano le cose a scuola, chiedendo persino qualche delucidazione sulla sua partecipazione al musical scolastico nel ruolo da protagonista, cosa che il giovane Anderson dimostrò di apprezzare particolarmente, premiando così l'interesse del fratello con uno dei suoi più belli e smaglianti sorrisi.
 
Era bello, anche se per pochi minuti, vedere che il modo non ruotava sempre e solo intorno a Cooper.
 
Purtroppo, però, quel breve momento idilliaco terminò brutalmente nell'esatto momento in cui i due misero nuovamente piede in casa Anderson, alla fine della loro serata; Cooper aveva insistito per riaccompagnare Blaine a casa - così da poter salutare personalmente i loro genitori -  e il moro aveva ovviamente accettato, bel contento di poter rivedere ancora una volta la sua famiglia riunita, dopo così tanto tempo.
 
Non poteva certo sapere che quello non sarebbe stato altro che un tragico, madornale errore.
 
<< Cooper, tesoro mio! Vieni qui, fatti abbracciare! >>
 
Blaine dovette nascondersi dietro alla porta d'ingresso per evitare di essere letteralmente travolto da sua madre, la quale non aveva neanche aspettato che Cooper fosse entrato dentro casa per saltargli addosso ed avvolgerlo nel più stretto ed intenso degli abbracci; il giovane attore rise e ricambiò la stretta, ben felice di tutto quell'affetto materno che gli era stato rivolto.
 
Dopo sua madre, fu il turno del signor Anderson, che abbracciò a sua volta il figlio maggiore con altrettanta enfasi, dandogli un'affettuosa pacca sulla spalla ed accogliendolo con un caloroso: << Bentornato a casa, figliolo. >>
 
Blaine avvertì uno spiacevole senso di pesantezza allo stomaco.
 
Figliolo.
 
Si sforzò di ricordare l'ultima volta in cui suo padre lo aveva chiamato così, ma non riuscì a venirne a capo; doveva essere stato molto tempo fa, comunque, forse persino da prima del suo trasferimento alla Dalton. 
 
Forse da prima della Sadie Hawkins Dance.
 
Il moro si morse un labbro e cercò di trattenere le lacrime di fronte all' immagine assolutamente perfetta di quella famigliola felice, una famiglia alla quale sentiva di non appartenere; non in quel momento, almeno.
 
Del resto, era sempre stato così: era Cooper il fratello preferito, lui era quello che non commetteva mai errori, quello che aveva fatto successo, il vero orgoglio della famiglia Anderson. Era lui il figlio etero e perfetto, quello che non avrebbe mai deluso le aspettative dei loro genitori, il solo di cui suo padre potesse dirsi veramente fiero.
 
Improvvisamente, Blaine sentì di stonare terribilmente in quel quadretto famigliare.
 
<< Su Cooper, siediti un po' con noi; raccontaci come vanno le cose nel mondo dello spettacolo. >>
 
Blaine sospirò con rassegnazione e andò a sedersi sul divano assieme al resto della sua famiglia, trascorrendo così le successive due ore ad ascoltare tutti i suoi racconti e le sue autocelebrazioni - come se non ne avesse ascoltate a sufficienza durante la loro cena -  e sforzandosi di mantenere un'espressione interessata e concentrata, quando in realtà avrebbe preferito venire investito ripetutamente da uno schiacciasassi.
 
Era incredibile come i loro genitori pendessero letteralmente dalle labbra di Cooper; ogni sua parola era come oro colato, ogni suo gesto veniva accolto con un'espressione estasiata e un "ooh " di stupore e per un attimo Blaine ebbe addirittura la sensazione che quello non fosse neanche suo fratello, ma una specie di Brad Pitt o George Clooney, tanta era la venerazione che i signori Anderson stavano rivolgendo al ragazzo.
 
Sembrava quasi che Blaine fosse del tutto invisibile.
 
Certo, Cooper era tornato a Lima dopo più di due anni di totale assenza, ma non vi era davvero alcuna ragione per cui il suo fratellino dovesse essere messo così in disparte; erano pur sempre una famiglia, avrebbero dovuto essere tutti uniti, ognuno interamente partecipe della vita degli altri.
 
Invece, come al solito, ogni cosa ruotava esclusivamente intorno a Cooper.
 
<< Beh, si è fatto tardi! >> disse ad un tratto Cooper, quando ormai aveva esaurito - almeno, per quella sera - tutti i suoi argomenti << E' meglio che torni in albergo, domani ho la prima lezione di recitazione al McKinley e voglio fare una bella figura con gli amici di Blaine! >>
 
Il moro storse il naso, cercando di non farsi notare.
 
<< Oh, ma mi pare assurdo che tu debba andare in albergo! >>  replicò la signora Anderson, lievemente stizzita << Potresti restare qui, no?! E' ancora casa tua, potresti ritornare nella tua vecchia stanza! >>
 
<< La sua vecchia stanza è la mia stanza, adesso. >>  protestò Blaine.
 
Suo padre lo fulminò con lo sguardo.
 
<< Beh, potresti cedergliela per un po'. >> rispose severamente << Non sarebbe certo la fine del mondo! >>
 
Blaine non rispose e serrò con forza la mandibola, per evitare di perdere il controllo ed esprimersi sgarbatamente. Cooper sorrise ampiamente, facendo segno di no con la testa.
 
<< Non preoccupatevi, me ne vado in albergo. >> rispose gentilmente << Ne ho trovato uno molto elegante in periferia, mi troverò bene lì. E' stato bello rivedervi, ne sono davvero felice! Ciao mamma, ciao papà. >>
 
Cooper salutò affettuosamente i suoi genitori, abbracciandoli e baciandoli entrambi, prima di avvicinarsi a suo fratello e rivolgergli uno dei suoi soliti sorrisetti strafottenti, scompigliandogli i capelli ed accompagnandosi con un: << Ci vediamo domani Blainey, fai il bravo! >>
 
Blaine rispose con un borbottio incomprensibile e si risistemò i capelli, cercando di rimettere apposto il ciuffo che suo fratello gli aveva appena spettinato; era sciocco, avrebbe dovuto comunque togliersi di dosso tutto quel gel prima di andare a dormire, ma trovava che quello fosse un gesto tremendamente irritante e detestava il fatto che Cooper continuasse a trattarlo come un bambino di cinque anni, da poter sfottere e tormentare a suo piacimento.
 
Se il suo intento era quello di riavvicinarsi a lui, era decisamente partito con il piede sbagliato. 
 
<< E' proprio bello avere di nuovo Cooper in città, non trovi Richard? >> disse briosamente la signora Anderson, qualche minuto dopo che il loro primogenito era andato via.
 
Il signor Anderson annuì con convinzione.
 
<< Davvero splendido! Sono proprio felice di vedere che nostro figlio sia riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi che si era prefissato! E' davvero l'orgoglio della famiglia Anderson. >>
 
<< Io vado a dormire. >> informò Blaine, piuttosto freddamente.
 
Salutò i suoi genitori in fretta e furia e si precipitò in camera sua, chiudendo a chiave la porta prima di gettarsi a peso morto sul suo materasso e mettersi a piangere silenziosamente.
 
Non era così che dovevano andare le cose, assolutamente no; forse era ancora troppo presto per abbattersi, in fin dei conti Cooper era in città da solo un giorno e non aveva ancora avuto abbastanza tempo per dimostrare a Blaine quanto effettivamente tenesse a lui e al loro rapporto. Ok, era stato osannato dai suoi genitori per tutto il tempo e non aveva fatto altro che vantarsi di tutti i suoi successi, ma perchè mai avrebbe dovuto fare diversamente?! Era pur sempre Cooper,  non sarebbe stato sè stesso se si fosse comportato diversamente.
 
Doveva provare a fidarsi di suo fratello.
 
Era quello il solo modo che aveva per farlo rientrare ancora una volta nella sua vita.
 
" Ti supplico, Cooper...non deludermi. Almeno questa volta, dimostrami quanto sono importante! Dimostrami che anche io sono speciale e che vale davvero la pena di lottare per riavermi con te. "
 
 
 
 

*
 
 
 
 

Blaine aveva deciso di dare fiducia a Cooper.
 
Sapeva che suo fratello era un egocentrico pieno di sè, ma confidava nel fatto che fosse abbastanza legato a lui da non voler rischiare di rovinare ogni cosa.
 
Per questo motivo, quando Cooper aveva dato inizio alle sue lezioni di recitazione al McKinley, Blaine aveva cercato di non essere troppo severo e critico nei suoi confronti e aveva fatto il possibile per dimostrargli tutto il supporto e la fiducia di cui aveva bisogno; ma gli erano bastati appena dieci minuti di quella prima lezione per rendersi conto che suo fratello non aveva la benchè minima idea di ciò di cui stava parlando.
 
Il giovane Anderson credeva che Cooper fosse ormai un attore affermato e abbastanza esperto da dare ai suoi allievi dei veri consigli, ma a giudicare dalle idiozie che sentii uscire dalla sua bocca quel martedì pomeriggio, evidentemente doveva essersi sbagliato di grosso.
 
<< Ecco alcune cose molto importanti che dovrete sapere! >> 
 
Blaine alzò gli occhi al cielo, trattenendo un sospiro di esasperazione; Cooper sembrava sentirsi decisamente a suo agio nei panni del professore perfetto, ma il giovane Anderson aveva la netta sensazione che nessuno dei suoi suggerimenti andasse preso seriamente in considerazione, anche se  i suoi amici - Kurt compreso - erano tutti assolutamente entusiasti del loro maestro.
 
<< Prima di tutto: Non andate al College! >> esclamò Cooper << E' una perdita di tempo. >>
 
Quinn fece una specie di smorfia di disappunto, la quale passò del tutto inosservata al giovane attore, ben deciso ad andare avanti con il suo monologo.
 
<< Seconda cosa: Non andate a New York. >> proseguì, e questa volta furono Kurt e Rachel a sussultare, scambiandosi un rapido sguardo di conforto << Il teatro sta fallendo e Broadway è morto! Gli attori veri fanno televisione e cinema, il che vuol dire Hollywood; è quello il luogo dove avviene la magia! Ora, parliamo di primi piani! >>
 
Cooper si esibì in una serie di ridicole pose, di fronte agli sguardi estasiati delle Nuove Direzioni e quello attonito di Blaine; che diamine stava facendo?! Credeva veramente che i ragazzi avrebbero preso sul serio tutte quelle assurde idiozie?!  Il moro si guardò distrattamente intorno, osservando le reazioni dei suoi compagni; beh, evidentemente Cooper non aveva poi tutti i torti se pensava di poterli abbindolare.
 
<< Quindi, ora che avete la parte e siete dentro, che cosa fate?! >> disse ancora Cooper, con fare da istrione << Dovete capire se è una commedia oppure un dramma! Spesso è difficile da capire, giusto?! Quindi, ecco che cosa faccio io: domando al regista " E' una scena drammatica o comica?!".  Così saprà che siete un attore che non ha problemi a fare domande scomode! >>
 
<< Perchè stai scrivendo queste cose? >> domandò Blaine a Kurt, guardandolo di traverso mentre questi prendeva appunti.
 
Poteva anche sopportare il fatto che i suoi compagni di scuola si lasciassero completamente infinocchiare da suo fratello, ma Kurt.. beh, aveva sperato che almeno lui avesse un po' più di cervello!
 
<< Ok.. >> Cooper incominciò a camminare avanti e indietro per la stanza << Qual'è la chiave di una perfetta scena drammatica?! >>
 
<< Trovare l'emozione! >>
 
<< Connettersi emotivamente con il proprio partner di scena. >>
 
<< No, no e no! >>  saltò su Cooper, puntando il dito contro il suo uditorio  << Il trucco di ogni scena drammatica è indicare! >>
 
Blaine rimase a bocca aperta, sempre più inorridito; no, suo fratello non poteva essere serio. 
 
<< Quando le persone si emozionano davvero, indicano un sacco con il dito. >> aggiunse Cooper, continuando ad indicare in qua e in là, mentre tutti i ragazzi applaudivano e facevano segno di sì con la testa, con fare di approvazione.
 
<< Ma non è vero! >> replicò Blaine, evidentemente il solo in quella stanza a rendersi effettivamente conto di quante stupidaggini stesse dicendo suo fratello << Questo..questo è un consiglio terribile! >>
 
Cooper si interruppe, voltandosi verso il moro e fulminandolo letteralmente con lo sguardo.
 
<< Chiedo scusa, ragazzi. >> mormorò << Blaine, scusa?! Sei per caso un amato portavoce internazione per il sito internet con il più alto numero di crediti-viste? >>
 
Blaine rimase in silenzio, arricciando il labbro inferiore in una delle sue solite espressioni imbronciate.
 
" No, non lo sono" rispose mentalmente, senza però dare a Cooper la soddisfazione di sentirglielo dire ad alta voce. Non era niente in confronto a Cooper, questo lo sapeva molto bene; ma sperava almeno che suo fratello avrebbe smesso di farglielo pesare in questo modo.
 
<< Non penso proprio. >> sentenziò l'attore << Quindi adesso concentriamoci, ok? Sono qui per voi! >>
 
I minuti seguenti non furono altro che un susseguirsi di ridicoli suggerimenti, ai quali Blaine non prestò la benchè minima attenzione; non era certo un esperto del mestiere, ma aveva frequentato abbastanza laboratori e letto libri a sufficienza da sapere che certe tecniche - ignorare completamente il partner di scena, fingere di essere il solo sul palcoscenico, urlare le battute in modo da sembrare intenso e pieno di sentimento -  andassero accuratamente evitate.
 
" Possibile che siate tutti così idioti da non rendervi conto che queste sono tutte stronzate?! "
 
Blaine avrebbe tanto voluto alzarsi in piedi ed andarsene, ad un certo punto fu davvero in procinto di farlo; vedere tutti i suoi amici così estasiati per ciò che suo fratello stava dicendo, per tutte quelle sciocchezze che alle loro orecchie suonavano come oro colato, solamente perchè era Cooper a parlare, lo mandava completamente fuori di testa. A loro non importava veramente di che cosa stesse dicendo Cooper, erano semplicemente estasiati dal fatto che, in quel momento,  ci fosse proprio lui dinnanzi a loro, ad insegnargli tutto ciò che aveva imparato e infondere loro tutte le sue conoscenze, per quanto sbagliate queste potessero essere.
 
Niente di più ipocrita, non potè fare a meno di pensare Blaine.
 
Prima ancora che avesse il tempo di rendersene conto, il giovane Anderson si ritrovò nel bel mezzo della stanza insieme ai suoi compagni, pronto per recitare assieme a Tina e a Rachel una scena tratta da un copione di "N.C.I.S ", che Cooper aveva portato per l'occasione; di tutte le esperienze teatrali della sua vita, quella sarebbe stata di certo una delle peggiori, se non addirittura la più ridicola in assoluto nell'arco di almeno dieci anni.
 
<< Ok, allora: in questa scena l'agente Sciuto ha appena trovato un corpo morto. >> Spiegò Cooper, dando a Blaine e Rachel le direttive per mettere in scena quella specie di teatrino << Chissà che cosa succederà?! Non guardatevi negli occhi... ok, azione! >>
 
<< Ecco che cosa sappiamo! >> strillò improvvisamente Rachel, con enfasi e puntano un dito verso Blaine, con così tanta foga da rischiare quasi di colpirlo in un occhio << Il Sergente Pembroke si è preso una pallottola in pieno petto, quello che non sappiamo è per quale motivo stesse indossando un vestito da donna! >>
 
<< Alcune voci dicono che il Sergente Pembroke in realtà fosse un travestito. >> disse Blaine di rimando, limitandosi semplicemente a leggere le sue battute e senza accennare alcun movimento.
 
Ovviamente Cooper dimostrò di non apprezzare minimanente quella sua passività.
 
<< No, Blaine... ripeti un'altra volta la tua battuta, ma questa volta punta il dito. >> lo ammonì, alzandosi in piedi ed avvicinandosi a lui << E' una cosa seria, un uomo con indosso un abito da donna è stato trovato morto! >>
 
Blaine arrossì lievemente ed abbassò lo sguardo; non poteva dire espressamente a suo fratello di trovare quel gesto assolutamente idiota e privo di senso, non aveva alcuna intenzione di ferire i suoi sentimenti o - peggio ancora - beccarsi un'ennesima lavata di capo.
 
<< Ecco, io.. >> rispose, visibilmente in imbarazzo << Non mi sembra proprio il caso di indicare, Coop...mi sento stupido! >>
 
<< Ottimo! Quando la scelta ti sembra sbagliata, è un buon segno. >> insistette Cooper << Significa che sei sulla buona strada. >>
 
<< No, ascolta.. io non la vedo così.. >> ripetè Blaine, questa volta con un'impercettibile aria di supponenza << Ho come la sensazione di.. >>
 
<< Dovresti provare, dammi ascolto! >> 
 
<< No, mi sembra solamente.. >>
 
<< Se solo tu provassi a.. >>
 
<< Coop...sei...sei mio fratello! >>  esplose infine Blaine, in uno spasmo di rabbia << Non potresti semplicemente supportarmi?! >>
 
Blaine abbassò lo sguardo, per evitare di scontrarsi con quello di Cooper; lo avrebbe fatto sentire ancora più debole ed indifeso e non ne aveva davvero bisogno, dal momento che si sentiva già sufficientemente inferiore a suo fratello, più di quanto lui stesso potesse immaginare.
 
<< Chiedo scusa, stai parlando con me? >> domandò Cooper, in tono strafottente << Perchè io non riesco a capire se tu stai parlando con me, se non mi indichi con il dito. Giusto? >>
 
<< Giusto. >> fecero eco i ragazzi, applaudendo e facendo segno di sì con la testa.
 
<< Giusto...questa è la lezione numero uno! >>  
 
Blaine fece una smorfia, mentre suo fratello gli dava una leggera pacca d'incoraggiamento sulla spalla, congedandolo con un frettoloso: << Buon lavoro, fratellino! Andrà meglio la prossima volta. >>
 
Poi il fratello minore si allontanò di qualche passo dal resto del gruppo, restando in piedi e in disparte nell'angolino, mentre Cooper ricominciava con i suoi sproloqui; rimase lì per tutto il resto della lezione e quando, alla fine, suo fratello diede ai ragazzi il permesso di ritirarsi, abbandonò l'aula più in fretta che potè, dimenticandosi quasi di salutarlo.
 
Avrebbe voluto ritornare immediatamente a casa e non dare a nessuno alcuna spiegazione per quel suo comportamento, ma prima ancora che avesse il tempo di raggiungere il suo armadietto venne placcato da Kurt, il quale lo afferrò per un braccio e lo strattonò leggermente, prima di domandargli con velata severità: << Hey, Blaine! Ma che diavolo ti è preso?! >>
 
Il moro sbuffò sonoramente, abbassando lo sguardo per non costringersi ad incrociare quello di Kurt.
 
<< Lascia stare, Kurt. >> bubbolò << Non è davvero il caso! >>
 
<< Beh, questo è quello che pensi tu! >> replicò il controtenore, stizzito << Non credi che questa faccenda riguardi anche me?! >>
 
Blaine fece una smorfia.
 
<< E in che modo dovrebbe riguardarti, scusa?! Sono io quello nervoso in questo momento, e non certo per causa tua! >> ribattè, con voce alterata << Non è proprio necessario che tu ti metta in mezzo, Kurt; grazie comunque. >>
 
<< Ma allora proprio non ci arrivi?! >> insistette il giovane Hummel, alzando la voce a sua volta  << Sono il tuo ragazzo Blaine: ho il diritto di sapere che cosa accidenti ti passa per la testa e il dovere di aiutarti a risolvere i tuoi problemi. >>
 
Il moro alzò gli occhi al cielo, sospirando profondamente; non avrebbe voluto prendersa con Kurt, assolutamente! Eppure, fu esattamente quello che fece.
 
<< Oh, adesso sono il tuo ragazzo! >>  sbraitò, lanciando al suo ragazzo un'occhiata torva  << E  prima, quando eravamo in aula canto e tu pendevi letteralmente dalle labbra di mio fratello?! O quando ieri durante le prove del Glee gli fissavi spudoratamente il sedere mentre stavamo ballando?! Dimmi, anche allora ero il tuo ragazzo?! >>
 
Si ammutolì di colpo, pentito per ciò che aveva appena detto.
 
" Stupido Blaine! " si rimproverò mentalmente " La situazione è già abbastanza complicata, ti sembra il caso di mettersi anche a litigare con Kurt?! "
 
Ma Kurt, al contrario di quanto temesse il giovane Anderson, non si innervosì di fronte alla sua reazione, limitandosi semplicemente a scrollare le spalle e a scostarsi un piccolo ciuffo ribelle dalla fronte, sospirando con fare lievemente esasperato.
 
<< Ora è tutto molto più chiaro. >> disse pacatamente << E io che mi sforzavo di capire quale fosse il nocciolo della questione! In effetti, avrei dovuto capirlo sin dall'inizio. In ogni caso, non è ancora troppo tardi per aiutarti a risolvere il tuo problema, e credo anche di sapere come fare! Su, prendi la tua roba e andiamo a casa mia. >>
 
<< A casa tua? >> Blaine guardò il suo ragazzo confusamente.
 
<< Sì, casa mia. >> rispose Kurt, prendendolo sotto braccio << Tu sei depresso e io so che il solo modo per tirarti su di morale è prepararti una bella vassoiata dei miei specialissimi biscotti al cioccolato! Andiamo, se ci sbrighiamo riusciamo a finire prima che arrivi Finn a rovinare tutti i nostri piani! >>
 
Blaine sorrise e si lasciò convincere, stringendosi maggiormente al suo ragazzo e dirigendosi assieme a lui verso gli armadietti; mentre i due camminavano, Blaine non potè fare a meno di rivolgere al giovane Hummel un sentito sguardo di riconoscenza.
 
Sì, negli ultimi due giorni Kurt era riuscito veramente a mandarlo fuori dai gangheri - e di certo avrebbe continuato a farlo, se non avesse smesso con quel suo atteggiamento da fan isterico nei confronti di Cooper - ma di una cosa Blaine era assolutamente certo: alla fine, qualsiasi cosa fosse successa, Kurt sarebbe rimasto sempre al suo fianco, pronto a proteggerlo e ad appoggiare ogni sua scelta e decisione, sostenendolo sempre con la sua fiducia ed il suo amore.
 
E questo, Blaine doveva riconoscerlo, valeva più di qualsiasi autografo che Cooper avrebbe mai potuto firmare in tutta la sua vita.
 
 
 

*
 
 


<< Blaine, restituiscimi immediatamente quel biscotto: lo avevo puntato io! >>
 
<< Beh, ma è l'ultimo! >>
 
<< Appunto! Perchè credi che lo volessi, altrimenti?! >>
 
Blaine sorrise ampiamente e si accoccolò fra le braccia di Kurt, accovacciato assieme a lui sul divano del salotto degli Hummel-Hudson, l'ultimo biscotto al cioccolato stretto saldamente in una mano, come un trofeo.
 
<< Non credi che me lo meriti?! >> domandò il moro, con un filo di voce e spalancando i suoi enormi occhi nocciola fino all'inverosimile << In fin dei conti, sono io quello che deve essere consolato! >>
 
Kurt fece una smorfia, guardando di traverso il suo ragazzo; sapeva di non essere in grado di resistere a quello sguardo e non poteva propri tollerarlo.
 
<< Sei impossibile! >> esclamò il controtenore, con fare esasperato << Non cambierai mai, vero?! >>
 
<< Hey, questa è una delle poche armi che mi siano rimaste! >> si difese Blaine << Non credi che, in un modo o nell'altro, io della pur difendermi?! >>
 
Kurt si lasciò sfuggire una risata e poi scosse la testa con fare sconsolato.
 
<< Non cambierai mai! >> commentò divertito << Ma visto che questa sera mi sento particolarmente buono, ti lascerò l'ultimo biscotto. >>
 
Il sorriso sul volto di Blaine si ampliò in maniera quasi imbarazzante e il giovane Anderson rivolse al suo innamorato uno sguardo di pura adorazione.
 
<< Sai, ho avuto un'altra idea. >> disse, spezzando quell'ultimo biscotto in due metà perfettamente identiche e porgendone una al controtenore << Una per me e una per te; che ne dici? >>
 
Kurt afferrò al volo la sua metà e se la mise in bocca, masticando lentamente e con educazione, mentre il suo ragazzo faceva altrettanto; poi, dopo aver inghiottito, si rivolse a lui con espressione palesemente innamorata.
 
<< Grazie. >> mormorò, accarezzandogli il viso.
 
Il moro arrossì appena e poi si strinse maggiormente nell'abbraccio di Kurt, sospirando beatamente al contatto del suo tocco così caldo e rassicurante; per quanto esili potessero essere le braccia del giovane Hummel, Blaine si sentiva sempre incredibilmente al sicuro fra di esse.
 
<< Grazie a te. >> rispose Blaine a bassa voce << Sei riuscito a non farmi pensare a mio fratello per più di un'ora; non è cosa da poco, specialmente in questo periodo. >>
 
Kurt sospirò profondamente e sollevò leggermente la testa, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo inquisitore.
 
<< Ecco, appunto. >> disse << Vogliamo parlare un po' della faccenda di tuo fratello? Lo so che ti ho fatto venire qui per distrarti un po' - e sicuramente i biscotti al cioccolato sono stati un'ottima idea -  ma non credi adesso che dovremmo parlare un po' anche di questa storia?! >>
 
<< Non c'è niente di cui parlare. >> sbuffò Blaine << Hai visto da solo come vanno le cose fra di noi: lui è il divo, il fratello maggiore perfetto ed adorato da tutti, e io sono il fratellino stupido ed insignificante, quello che deve rimanere nascosto nell'angolino per non rischiare di fare una pessima figura! >>
 
<< Ma questo non è affatto vero! >> gli rispose Kurt << Tu non sei così, Blaine; perchè ti ostini a pensare una cosa del genere?! >>
 
<< Andiamo, Kurt...lo hai visto anche tu! >> ribattè nervosamente Blaine, incrociando le braccia al petto e senza staccarsi dall'abbraccio << Anzi, c'eri anche tu in mezzo a quella mischia di fan adoranti che pendevano letteralmente dalle labbra di Cooper! Credi che non me ne sia accorto?! Lui continuava a ripetere tutte quelle idiozie e voi non facevate che dargli ascolto e annuire senza neanche rendervi conto di quello che stesse effettivamente dicendo, neanche foste un gregge di pecore! >> 
 
Kurt rimase in silenzio, ascoltando attentamente gli sfoghi del giovane Anderson.
 
<< Io...io sono stanco di tutto questo! >> continuò Blaine, sempre più esasperato << Quando Cooper mi aveva detto che sarebbe venuto a Lima, io avevo veramente sperato che lo avrebbe fatto per me, per provare a rimettere in piedi il nostro rapporto! Io e lui non siamo mai stati così in confidenza come avrei voluto, io ero troppo piccolo e Cooper aveva ben altre cose da fare, piuttosto che stare continuamente appresso ad un moccioso.  Ci volevamo bene, certo...ma il nostro rapporto non è mai stato così profondo, non come avrei voluto. >>
 
<< E tu adesso che cosa vorresti da lui? >> domandò Kurt, continuando ad accarezzare il viso e i capelli del compagno << Che cosa ti aspettavi da questo suo ritorno? >>
 
Blaine rimase in silenzio per qualche istante, pensieroso, prima di rispondere con voce flebile: << Io..io non lo so! Ma di certo non tutto questo. Sapevo che Cooper si sarebbe comportato da egocentrico come al solito, ma una parte di me aveva sperato che sarebbe stato diverso dalle altre volte...che per una volta avrebbe cercato di rendermi partecipe della sua vita e di dimostrare di essere almeno un po' interessato alla mia. Evidentemente devo averlo sopravvalutato. >>
 
L'espressione sul suo volto si incupì e qualche piccola lacrima incominciò ad accumularsi nei suoi occhi, senza però decidersi a scivolare lungo le sue guance; Kurt osservò la scena con sguardo affranto e afferrò d'istinto una delle mani del giovane Anderson, stringendola forte ed intrecciando le dita con la sue.
 
<< Blaine.. >> mormorò << Capisco che non abbia voglia di parlarne...ma perchè ce l'hai così tanto con tuo fratello?! >>
 
<< Perchè gli voglio bene! >> gemette il moro, decidendosi finalmente ad abbandonarsi alle lacrime << Gli vuole bene, più di quanto lui stesso riesca ad immaginare! E' sempre stato il mio eroe, il mio punto di riferimento sin da quando avevo cinque anni! Lo sai che quando da piccolo mi domandavano che cosa avrei voluto fare da grande, io rispondevo che volevo essere come Cooper?! Avrei dato qualsiasi cosa per poter esser come lui e per avere anche solo un briciolo della sua considerazione; lui mi voleva bene, certo...ma niente di ciò che mi dava era mai abbastanza per me. Chissà, forse ero solamente io a prendere troppo; in fin dei conti, ero solamente uno stupido ragazzino. >>
 
<< No, questo non devi dirlo. >>  lo interruppe Kurt, senza smetterla di passare le sue dita lungo le guance umide di Blaine << Non devi pensare una cosa del genere, in fin dei conti è assolutamente normale! Io ho passato più di dieci anni della mia vita solamente assieme a mio padre e non sapevo che cosa significasse andare alla disperata ricerca delle attenzioni di qualcuno; ma quando Finn è entrato a far parte della nostra vita e papà trascorreva più tempo assieme a lui piuttosto che con me, io mi sono sentito tremendamente ferito. Sentivo il bisogno di averlo accanto, più di quanto ne avessi mai avuto prima di allora, e questo perchè ero terrorizzato all'idea di perderlo! Quando si vuole veramente bene ad una persona, è normale andare alla ricerca delle sue attenzioni; tu non sei stupido Blaine, sei semplicemente umano. >>
 
Blaine tirò su col naso, asciugandosi le lacrime con la manica della camicia.
 
<< Tu non hai idea di che cosa significhi essere il più piccolo della famiglia Anderson. >> bisbigliò << Vivere costantemente all'ombra di Cooper, essere solamente un suo patetico tentativo di imitazione! Potevo sforzarmi quanto volevo, cercare di essere il migliore in tutto ciò che facevo...era assolutamente inutile; io non ero Cooper, non lo sarei mai diventato. >>
 
<< No, certo che non sei Cooper! >>  gli rispose Kurt, prendendo il suo viso fra le mani << Tu sei Blaine: una persona stupenda, un ragazzo talentuoso, forte e determinato, meravigliosamente speciale  ed unica nel suo genere. Sei il ragazzo che amo, e vuoi sapere una cosa?! Non potrei mai amarti così tanto, se tu fossi una persona diversa. >>
 
Blaine abbozzò un sorriso.
 
<< D-davvero? >>
 
<< Certo! >> esclamò Kurt con convinzione << Blaine, non devi mai desiderare di essere qualcun altro, tanto meno tuo fratello! Lo so che ti sembra assurdo crederci, specialmente dopo che io ho passato due giorni interi a sbavare dietro a Cooper, ma tu non sei inferiore a lui, per niente! Tu sei altrettanto speciale e meraviglioso Blaine, e lo sei a modo tuo. Non permettere mai a nessuno di farti credere il contrario, neanche a te stesso. >>
 
Il moro fece segno di sì con la testa, sebbene non fosse ancora del tutto persuaso dalle parole del suo ragazzo; una parte di sè sapeva quanto Kurt avesse ragione, ma dall'altra si sentiva ancora troppo fragile ed insicuro per credervi.
 
<< Lo so che ti sembra incredibile, Blaine. >> proseguì il controtenore << Ma tu non hai davvero nulla da invidiare a Cooper, credimi. E' vero, lui è famoso e tutto il resto, ma tu non sei affatto la sua imitazione mal riuscita: sei un esemplare unico, assolutamente perfetto nella sua splendida imperfezione! Sei semplicemente te stesso Blaine, questo non potrà mai cambiare e neanche dovrà mai farlo, perchè sei solo tu  la persona speciale che voglio avere al mio fianco. Solamente tu, e nessun altro. >>
 
Blaine arrosssì ulteriormente, annuendo con maggior convinzione e lasciandosi finalmente andare ad un vero e proprio sorriso.
 
<< Tu... tu pensi davvero tutte queste cose? >> domandò timidamente, pur conoscendo molto bene quale sarebbe stata la risposta.
 
Kurt fece segno di sì con la testa.
 
<< Lo sai, Blaine. >> rispose con voce morbida << Sai che è così. >>
 
Blaine non disse niente e si lasciò avvolgere completamente dalle braccia di Kurt, strofinando il viso contro la sua maglia e sospirando beatamente.
 
Sì, lo sapeva.
 
Nonostante le sue paura, le paranoie e i continui timori di non essere mai all'altezza della situazione, Blaine sapeva comunque quanto Kurt lo amasse e quanto credesse in lui; poteva non essere bello, famoso ed adorato in tutta l'America come suo fratello, ma questo non significava certo essere inferiore a lui.
 
Certo, Cooper aveva tutto ciò che aveva sempre sognato, ma Blaine aveva molto di più:

Lui aveva Kurt.
 
E se quello significava essere sè stesso, forse allora non valeva davvero la pena di essere come Cooper.
 
 
 


*
 
 
 


Erano ormai trascorsi un paio di giorni dall'arrivo di Cooper e nonostante Blaine, su consiglio di Kurt, avesse deciso di dare a suo fratello un'altra - ennesima - possibilità, le cose non stavano per niente migliorando: Cooper non faceva il benchè minimo sforzo per cercare di andare incontro al giovane Anderson, al contrario, non faceva che ignorarlo,  aggirandosi per i corridoi del McKinley con il suo solito fare da Divo di Hollywood, firmando autografi e distribuendo consigli su come fare successo a destra e a manca , come fossero caramelle.
 
Inoltre, come se tutto quello non fosse più che sufficiente ad avvilire ulteriormente il povero Blaine, i ragazzi del Glee Club continuavano ad essere incredibilmente entusiasti delle lezioni di recitazione d Cooper, nonostante questi non facesse altro che riempirgli la testa di idiozie, spacciandole per verità sacrosante ed assolute. Blaine aveva cercato di non darvi troppo peso, aveva provato a nascondere tutta la sua rabbia e la sua frustrazione, ma la situazione stava diventando ormai del tutto insostenibile e il giovane dagli occhi nocciola era diventato talmente insofferente da non riuscire più neanche a concentrarsi  nello studio e nel canto.
 
Aveva persino declinato l'invito di Kurt per il Senior Ditch Day, adducendo come motivazione il fatto di non essere assolutamente dell'umore adatto per mettersi a festeggiare, tanto meno in un enorme parco divertimenti come il Six Flags, dove tutti sarebbero stati tremendamente allegri e pieni, mentre lui avrebbe semplicemente voluto rinchiudersi nella sua stanza al buio, ad ascoltare musica deprimente alla radio.
 
Probabilmente avrebbe finito col pentirsene, ma al momento non gliene importava granchè.
 
Tutto ciò a cui riusciva a pensare era Cooper: Cooper, che continuava ad ignorare le sue richieste di attenzione, Cooper che credeva di essere una sorta di dio greco e pretendeva rispetto ed adorazione da tutti, Cooper che si ostinava a non capire quanto Blaine avesse disperatamente bisogno di lui. Non si trattava più di voler essere come lui, non era più una questione di complessi di inferiorità nei confronti di suo fratello; Blaine voleva semplicemente essere notato. 
 
Sapeva di essere abbastanza bravo, di essere esattamente al suo livello, eppure Cooper continuava a pensare solamente a sè stesso, neanche si azzardava a degnarlo di uno sguardo.
 
E Blaine era semplicemente stanco di tutto questo.
 
<< Scrivetemi su twitter! >>
 
Blaine si bloccò improvvisamente, nel bel mezzo del corridoio; era la vigilia del Senior Day e mentre tutti gli studenti vagavano da una classe ad un'altra, discutendo fra di loro riguardo a come avrebbero trascorso la giornata seguente, Cooper se ne stava lì a firmare autografi e a distribuire sue fotografie plastificate, come se si trovasse in un qualche studio di Los Angeles, piuttosto che in un piccolo liceo di periferia.
 
<< Hey! >> esclamò Cooper, voltandosi verso Blaine e sorridendogli ampiamente << Chiedimi perchè sono tanto felice, Schizzetto! >>
 
<< Non chiamarmi così! >> lo ammonì il moro, facendo una smorfia.
 
Era un soprannome che aveva sempre detestato e il fatto che in quel momento tanto critico suo fratello avesse deciso di chiamarlo proprio in quel modo, non migliorava certo la situazione.
 
<< La mia vita è appena cambiata radicalmente! >> comunicò il maggiore degli Anderson, incamminandosi insieme a Blaine per il corridoio << Sono appena stato chiamato per un'audizione per un film di Michael Bay. >>
 
<< Oh, grandioso. >> rispose Blaine, senza un briciolo di entusiasmo.
 
Non gliene importava poi granchè, a dire il vero; forse era un insensibile, ma quella notizia era decisamente l'ultimo dei suoi interessi.
 
<< Pronto, mi hai sentito?! Parlo di quel Michael Bay! >> insistette Cooper, osservando quella totale mancanza di reazione da parte di suo fratello << Il film è senza titolo, il che è chiaramente un nome in codice per "Transformers 4"! >> 
 
Blaine non rispose, continuando a camminare con espressione corrucciata; no, Cooper decisamente non riusciva a capirlo. Del resto, perchè mai avrebbe dovuto?! Era solamente un egoista, se qualcosa non riguardava lui in prima persona, allora non era assolutamente degno della sua attenzione.
 
<< Non sembri molto contento per me. >> osservò Cooper, accorgendosi finalmente dello sguardo cupo del fratello.
 
<< Oh, sono elettrizzato! >> replicò Blaine con sarcasmo.
 
<< Beh, hai un modo strano di dimostrarlo! >> commentò Cooper, storcendo il naso << Sorridere non ti ucciderebbe! Inoltre, non ti ucciderebbe neanche fermare Kurt dal vestirti. >>
 
<< N-non lo fa! >>
 
Il giovane Anderson arrossì per l'imbarazzo e Cooper gli rivolse uno dei suoi soliti ghignetti di supponenza.
 
<< Come se potessi convincermi! >> ridacchiò << Dai, avremo un Senior Ditch Day alternativo: potresti aiutarmi a ripassare le battute! >>
 
A quel punto, Blaine non riuscì più a trovare la forza per trattenersi.
 
<< Ruota sempre tutto intorno a te, non è vero?! >> disse nervosamente, e Cooper annuì con soddisfazione, come a voler rispondere "Sì, certo!" ; ovviamente, non pensava affatto che potesse esservi qualcosa di sbagliato in tutto ciò << Beh, vuoi sapere una cosa fratellone?! Io sono stanco di tutto questo, e non più alcuna intenzione di accettarlo! >>
 
Cooper sollevò un sopracciglio, guardando suo fratello con stupore; era ovvio che non si aspettasse  di vederlo reagire in quel modo.
 
<< Magari in questo momento tu pensi di essere migliore di me, forse ti aspetti persino che ti veneri come fanno tutti i tuoi fan, o persino che ti disprezzi perchè sono geloso di tutto il tuo successo! >> proseguì il moro, lasciando finalmente che tutte i suoi pensieri venissero a galla << Ma sai qual'è la verità?! in effetti, io credo proprio di doverti ringraziare: perchè è solamente merito tuo se sono diventato veramente tutto ciò che sono! * >>
 
Cooper provo a replicare, ma non ne ebbe il tempo perchè Blaine fuggì via rapidamente, dirigendosi a colpo sicuro negli spogliatoi; aveva bisogno di scaricarsi e dal momento che non aveva alcuna intenzione di assistere ad un'altra di quelle ridicole lezioni impartite da suo fratello, aveva deciso che il solo modo che aveva per riuscire a mandare via tutta quelle tensione, era quello di dedicarsi per un po' alla boxe.
 
Almeno, poteva fingere che ci fosse la faccia di Cooper al posto della sua sacca.
 
" Stupido Cooper...stupido! "
 
Un colpo...due...tre... Blaine si accanì contro il suo bersaglio con impeto e violenza, quasi come se quello fosse veramente un suo nemico, una persona che detestava a tal punto da non riuscire più neanche a tollerare la sua presenza; per quanto detestasse provare simili sentimenti nei confronti di Cooper - e una parte di lui sapeva bene che non erano poi così veritieri - non riusciva proprio a smetterla di avercela così tanto con lui. Non lo odiava, al contrario, continuava ad amarlo profondamente; ed era proprio questo che lo portava ad essere così furibondo con lui, in quel momento.
 
A discapito di tutto, nonostante quel suo atteggiamento da Dio del Cinema e le sue " Non conoscenze " nell'arco dell'arte e della recitazione, Cooper continuava ad essere il suo eroe; e per quanto ormai Blaine avesse capito di non avere assolutamente niente da invidiare a lui, nè tanto meno che il suo unico scopo nella vita dovesse essere quello di cercare di emularlo, il giovane Anderson continuava ad anelare il suo appoggio e la sua approvazione con tutto sè stesso.
 
Possibile che Cooper non se ne rendesse conto?! Che non riuscisse a vedere quanto grande, luminosa e splendente fosse la stella di Blaine e che il ragazzo non aveva più alcun bisogno di vivere della sua luce riflessa?! Possibile che fosse davvero così cieco?!
 
<< Prendi questo...e questo..E QUESTO! >>
 
Blaine continuò a tirare rabbiosamente pugni al saccone per più di un'ora, perdendo completamente la cognizione del tempo e senza neanche accorgersi del fatto che, ad un tratto, Cooper fece il suo ingresso nello spogliatoio e rimase lì in disparte ad osservarlo, in silenzio e facendo bene attenzione a non farsi notare. 
 
Quando il moro si decise ad interrompere quella sua sessione di sfogo, non vi era rimasto più nessuno nei dintorni e così questi potè permettersi di indugiare un po' più a lungo sotto la doccia, lasciando che il getto di acqua calda lavasse via anche tutte le sue lacrime, oltre che il sudore e la sua fatica; avrebbe tanto voluto mettersi ad un urlare, e forse ad un certo punto lo fece, sebbene non ebbe la sensazione di udire alcun suono proveniente dalla sua gola. Avrebbe voluto restare lì per sempre, immobile, disperso in una dimensione parallela tutta sua, dove non avrebbe avuto preoccuparsi più di niente, tanto meno di suo fratello; ma sapeva che prima o poi sarebbe stato costretto a ritornare alla realtà.
 
Sapeva, in cuor suo, che prima o poi avrebbe dovuto affrontare nuovamente suo fratello, fargli vedere di che pasta era fatto veramente e che non sarebbe più stato disposto a vivere alla sua ombra.
 
Ma forse, tutto sommato, avrebbe potuto farcela.
 
Del resto, era stato lo stesso Cooper a dargliene la forza; con la sua fama e tutto il suo egocentrismo, aveva costretto suo fratello a lottare per guadagnarsi tutto ciò che gli spettava, a combattere affinchè tutti attorno a lui sapessero di che pasta era veramente fatto Blaine Anderson.
 
Non lo aveva distrutto; al contrario, era riuscito a renderlo ancora più forte.
 
 


*
 
 
 


Blaine trascorse l'intero Senior Day chiuso in casa, da solo, ad ascoltare musica deprimente e guardare film strappalacrime in televisione, suo unico compagno un pupazzetto a forma di pinguino regalatogli da Kurt per il suo compleanno. 
 
Si era ben guardato dal telefonare a Cooper e spiegargli la ragione per cui si era comportato in maniera così sgarbata nei suoi confronti, il giorno precedente; forse avrebbe dovuto farlo - del resto non era più un ragazzino, e quel suo atteggiamento infantile di certo non giovava a nessuno dei due - ma in fin dei conti, neanche Cooper aveva mosso un dito verso di lui, per cui non vi era alcun motivo per cui dovesse essere proprio Blaine a fare il primo passo.
 
E poi, sarebbe davvero servito a qualcosa?!
 
Nel giro di pochi giorni Cooper sarebbe ritornato a Los Angeles, avrebbe fatto quel suo maledettissimo provino per "Transformers 4 " - o come diavolo si intitolasse il nuovo film di Michael Bay - e si sarebbe nuovamente dimenticato di lui, come aveva sempre fatto; qualsiasi cosa avesse cercato di fare per riavvicinarsi a Cooper, non sarebbe comunque servita a niente.
 
Chissà, forse da una parte era molto meglio così! In fin dei conti, per Blaine sarebbe stato molto più facile ritornare a vivere senza di lui, piuttosto che venire messo continuamente in disparte. Almeno, se Cooper fosse stato lontano, non ci sarebbe più stato alcun rischio di passare in secondo piano, almeno non agli occhi dei suoi amici e dei suoi genitori. Ma ne valeva veramente la pena?! 
 
Valeva davvero la pena di perdere il suo unico fratello, solamente per una questione di orgoglio?! 
 
Blaine trascorse una mattinata intera a pensarci, senza però mai riuscire a venirne a capo; alla fine delle lezioni, quando si diresse verso il suo armadietto per recuperare tutte le sue cose, aveva ancora quell'enorme confusione in testa, accompagnata dalla triste consapevolezza che, oramai, era troppo tardi per rimettere apposto le cose.
 
Era talmente assorto nei suoi pensieri, da non essersi neanche accorto che Kurt fosse proprio di fianco a lui e che lo stesse spiando da dietro lo sportellino aperto del suo armadietto, tenendo fra le mani un piccolo pupazzo a forma di cane.
 
<< Salve! >>  esclamò ad un tratto Kurt, brandendo il suo pupazzetto e puntandolo verso Blaine, imitando con voce alterata una specie di accento inglese << Sono il cane di Margaret Thatcher! I miei rapporti con la regina erano davvero pessimi! >>
 
Blaine rise di gusto, mentre Kurt usciva fuori dal suo nascondiglio, mostrandogli orgogliosamente il suo peluche.
 
<< Oh, guarda un po' che cosa ha vinto Finn per te giocando a skeeball! >> disse allegramente il controtenore, giocherellando col pupazzo.
 
<< Finn ha vinto questo? >> domandò Blaine sorridendo; gli sembrava piuttosto strano che Finn avesse vinto qualcosa per lui, gli sembrava molto più probabile che Kurt avesse sgraffignato quel pupazzo a Rachel.
 
<< Beh, Rachel continuava a fargli vincere peluches di animali per lei, e alla fine della giornata - di tutti i quattordici che aveva - sono riuscito a prendere questo piccoletto e portarlo a te. >> rispose il giovane Hummel, avvicinandosi il cagnolino al viso e mettendosi nella sua stessa identica posa << Dal momento che non riamo riusciti a convincerti a venire con noi. >>
 
<< Oh, vi avrei solamente rovinato la giornata! >> replicò Blaine, richiudendo il suo armadietto.
 
Kurt mise su una specie di broncio, rincorrendo immediatamente il suo ragazzo prima che avesse il tempo di allontanarsi senza di lui.
 
<< Ascolta, lo capisco. >>  disse, cercando di essere di conforto << Le questioni di famiglia sono complicate, soprattutto quelle fra fratelli! Insomma, io e Finn non siamo neanche fratelli veri, eppure non andiamo mai d'accordo su niente! Però io adoro quel testone... e alla fine della giornata, ce ne torniamo sempre ognuno nel proprio angolino. >>
 
Blaine non disse niente e continò a camminare in silenzio, ascoltando attentamente le parole del suo ragazzo; come era possibile che Kurt e Finn, che erano fratelli solamente a metà, andassero tanto d'accordo mentre lui e Cooper non riuscivano mai a trovare un punto d'incontro?! 
 
<< Hai solamente un fratello, Blaine. >> disse ancora Kurt << Non arrenderti. >>
 
<< Beh, ma è lui quello che se ne sta andando! >> fece eco il moro, risentito << Per la sua "Grande Audizione", non hai sentito?! >>
 
<< A dire il vero, non se n'è ancora andato. >> rispose Kurt, rivolgendogli un sorrisetto sornione << E' in auditorium, e spera tanto che tu voglia andare da lui per parlargli. >>
 
Blaine guardò il controtenore con curiosità, la bocca semi aperta in un'espressione confusa, quasi come se non riuscisse a credere alle sue orecchie. Cooper era ancora lì, al McKinley?! Cooper voleva parlare con lui?! Questo significava che non era ancora troppo tardi, che Blaine era ancora in tempo a rimettere apposto le cose. 
 
Sì, ma in che modo?! Parlare con suo fratello non era esattamente la cosa più facile del mondo, dal momento che ogni volta il ragazzo finiva col dirottare la conversazione esclusivamente su di sè.
 
<< Ho provato a parlargli. >> disse mestamente Blaine << Ma non funziona molto bene con lui. >>
 
<< Forse parlare non è la risposta. >>  rispose Kurt di rimando << Forse hai solamente bisogno di mostrargli come ti senti veramente, nel modo più autentico e sincero che conosci. >>
 
Blaine si soffermò per un istante a pensare.
 
Sì, forse Kurt aveva ragione; forse parlare non era la soluzione migliore al suo problema, di certo le parole non sarebbero state sufficienti ad esprimere tutto ciò che teneva dentro, che per anni aveva nascosto dentro di sè, per paura che le sue stesse emozioni ed i suoi stessi pensieri gli si ritorcessero contro.
 
In quel momento, vi era rimasta una sola cosa da fare.
 
<< Vado in auditorium. >> informò << Augurami buona fortuna. >>
 
Kurt fece per rispondergli, ma il giovane Anderson non gliene diede il tempo, schizzando rapidamente dall' altro capo del corridoio e dirigendosi verso l'auditorium, dove era certo avrebbe trovato ad attenderlo suo fratello Cooper. 
 
Non aveva un' idea ben precisa di ciò che avrebbe fatto, ma aveva comunque intenzione di tentare; come gli aveva detto prima Kurt, Cooper era il suo unico fratello e Blaine non si sarebbe mai e poi mai perdonato se lo avesse lasciato andare via così, senza neanche lottare per riaverlo indietro. 
 
Una volta raggiunta la sua meta, intravide immediatamente suo fratello seduto in platea, il quale - non appena accortosi della sua presenza - si alzò in piedi di scatto e rivolse lui uno sguardo profondo, a metà fra il colpevole e l' implorante.
 
Il moro si guardò distrattamente intorno: sul palco vi erano tutti i musicisti della band, ordinatamente schierati ai loro posti e con in mano i propri strumenti, quasi come se stessero aspettando solamente un cenno di Blaine per dare il via all'esibizione. Il riccio sospirò profondamente e poi salì sul palco, dirigendosi verso uno dei ragazzi dell'orchestra per comunicare la scelta del suo brano (dal momento che erano lì, pensò Blaine, tanto valeva approfittare della situazione ).
 
Vi era solamente un modo affinchè Blaine riuscisse ad esprimere con assoluta chiarezza tutto quello che sentiva nei confronti di Cooper: cantare.
 
E di tutte le canzoni del mondo, il giovane Anderson sapeva molto bene quale fosse l'unica che rispecchiasse alla perfezione tutte le emozioni e le sensazioni di quel momento.
 
 
 
 

Now and then I think of when we were together
Like when you said you felt so happy you could die
 
 
 
 

I musicisti incominciarono a suonare e Blaine cantò le prime frasi della canzone rivolto verso suo fratello, fissandolo intensamente; voleva che capisse, voleva che si rendesse conto che quella canzone era per lui,  che tutto quello che Blaine stava provando era solo ed esclusivamente a causa sua.
 
Voleva che comprendesse quanto Blaine stava soffrendo per colpa sua.
 
 
 
 

Told myself that you were right for me, but felt so lonely in your company
But that was love, and it's an ache I still remember
 
 
 


Alla fine della prima strofa, Blaine dovette mordersi con forza un labbro per non mettersi a piangere; la scelta di quella canzone era stata del tutto istintiva, aveva semplicemente creduto che fosse l'unico brano in grado di esprimere con la massima veridicità il suo attuale stato d' animo.
 
Ma non aveva minimamente immaginato quanto sarebbe stato doloroso dover cantare simili parole a suo fratello.
 
 
 
 
 
You can get addicted to a certain kind of sadness
Like resignation to the end, always the end
 
 
 
 

Del tutto inaspettatamente, Cooper si alzò in piedi ed incominciò a cantare la seconda strofa, quasi come se sentisse che era arrivato anche il suo momento di intervenire, che aveva anche lui il diritto di dire la sua; improvvisamente, quella semplice dichiarazione da parte di Blaine era diventata un vero e proprio dialogo fra lui e suo fratello, nel quale  - per una volta - nessuno dei due tentava di sovrastare l'altro, ma entrambi cercavano solamente di far capire all'altro che cosa stesse effettivamente passando per la propria testa.
 
 
 
 
 
So when we foud  that we could not make sense, well you said that we would 
still be friends
But I admit that I was glad that it was over
 
 
 
 


Cooper si incamminò in direzione del palco, soffermandosi però a pochi metri dalla prima fila, un po' più  vicino a Blaine ma non abbastanza da permettere a quest'ultimo di distinguere tutte le sfumature del colore azzurro dei suoi occhi, nè tantomeno di leggere in quello sguardo tutto il suo senso di colpa e quella triste consapevolezza di avere ferito, con il suo imperdonabile comportamento , una delle persone più importanti e speciali della sua vita.
 
 
 
 
 
But you didn't have to cut me off
Make it like it never happened and that we were nothing
 
 
 


Blaine cantò il primo ritornello da solo, continuando a guardare in direzione di suo fratello e rivolgendogli uno sguardo pieno e di rabbia e di rancore, un irrefrenabile bisogno di piangere che però riuscì brillantemente a tenere a freno, non volendo dare alle lacrime la soddisfazione di rovinare quel momento così profondo e sentito, che forse sarebbe stato il solo modo affinchè Cooper riuscisse veramente a capire le regioni per cui il suo fratellino continuava a stare tanto male a causa sua.
 
 
 
 

And I don't even need your love
But you treat me like a stranger and I feel so rough
 
 
 
 

Cooper guardò suo fratello con sguardo sorpreso, quasi incredulo; le parole di quella canzone parlavano chiaro, Blaine sentiva da morire la sua mancanza e nonostante tutti i suoi disperati gesti per attirare la sua attenzione, lui non se ne era mai veramente accorto.
 
Per tutta la sua vita Cooper si era sempre comportato da egoista, aveva sempre e solo pensato a sè stesso, senza rendersi conto del fatto che, in questo modo, aveva finito per diventare un vero e proprio estraneo agli occhi di suo fratello, il solo che lo avesse sempre amato e rispettato semplicemente per quello che era.
 
 
 

No you didn't have to stood so low
Have you're friends collect your records and the change your number?
Guess that I don't need that though
 
 
 
 

Blaine gettò a terra la sua cartella e continuò a cantare, mentre suo fratello si univa a lui in un leggero e quasi impercettibile controcanto, avvicinandosi ulteriormente a lui, fino ad arrivare al bordo del palco; adesso era abbastanza vicino da riuscire persino a scorgere quelle piccole lacrime trasparenti che annebbiavano  lo sguardo di Blaine, e anche se sapeva che suo fratello non avrebbe mai permesso loro di averla vinta - lo conosceva  molto bene e sapeva quanto fosse bravo a lottare contro i suoi stessi sentimenti - non poteva comunque ignorare il fatto che fossero lì, e che vi fossero solamente per colpa sua.
 
Non poteva ignorare il fatto che Blaine lo stesse letteralmente implorando per non abbandonarlo ancora una volta.
 
 
 


Now you're just somebody that I used to know
 
 
 
 

Cooper salì sul palco assieme a Blaine e si avvicinarono ancora di più a lui, ma il giovane si voltò nella direzione opposta e si allontanò di qualche passo, voltandosi solamente quando iniziò a cantare l'ultima strofa prima del ritornello; le parole uscirono dalla sua gola come proiettili e si accanirono con forza contro suo fratello, ferendolo nel cuore e nella carne come un milione di lame arrugginite che lo oltrepassavano da parte a parte.
 
 
 
 
Now and then I think of all the time you screwed me over
But made me believe that it was always something that I've done
 
 
 


Il giovane attore credette di non riuscire a ricordare niente di altrettanto doloroso.
 
 
 
 
And I don't wanna live that way, reading into every words you say
You said that you could let it go
And I wouldn't catch you up on somebody that you used to know
 
 
 

Adesso, improvvisamente, tutto stava diventando molto più chiaro: tutte quelle paure, quei silenzi e quelle frasi mai dette, adesso stavano finalmente prendendo vita grazie alla magia della musica, nella quale Blaine aveva ancora una volta trovato la forza ed il coraggio di mettere da parte il suo orgoglio ed affrontare tutti gli ostacoli a muso duro, nonostante tutte le sue continue incertezze e le sue debolezze.
 
Sembrava quasi incredibile, visto che quello non era certo uno dei momenti più sereni ed idilliaci che  avessero mai condiviso, ma i due fratelli ebbero come la sensazione di non essersi mai sentiti così vicini come in quel momento; c'erano rabbia, frustrazione, risentimenti e sensi di colpa, eppure quella era la prima volta che Blaine e Cooper riuscivano a sentirsi così completi stando l'uno al fianco dell'altro.
 
 
 
 
But you didn't have to cut me off
Make it like it never happened and that we were nothing
And I don't even need your love
But you treat me like a stranger and I feel so rough
 
 
 
 

I due fratelli continuarono a cantare assieme, alternando versi e controcanti e continuando a guardarsi intensamente negli occhi, cercando in un modo o nell'altro di decifrare tutto ciò che si nascondesse dentro ai rispettivi sguardi. Era una sensazione strana, scomodo, per certi versi persino dolosa...eppure, in quel momento, entrambi sentivano di trovarsi esattamente dove volevano essere: l'uno assieme all'altro.
 
 

No you didn't have to stood so low
Have you're friends collect your records and the change your number?
Guess that I don't need that though
Now you're just somebody that I used to know..
 
 
 
 

Fu solo in quel momento, mentre la canzone si apprestava ad arrivare al termine, che i due fratelli Anderson riuscirono finalmente a capire che non aveva più alcun senso continuare a lottare l'uno contro l'altro e che tutta quella sciocca e ridicola competizione non avrebbe mai portato da nessuna parte.
 
 
 

Somebody...Now you're just somebody that I used to know..
 
 
 

Adesso, avevano semplicemente bisogno di dimenticare il passato e ritornare ad essere come due veri fratelli. In fin dei conti, era ciò che erano; e non avrebbero mai più dovuto permettere a niente e a nessuno di farglielo dimenticare.
 
 
 
 

Somebody....
 
 
 


Alla fine della canzone entrambi abbassarono timidamente lo sguardo, incerti su chi dovesse essere il primo ad aprire bocca; dopo pochi istanti di silenzio, fu Cooper a parlare, con un tono di voce piuttosto basso ed insolitamente vergognoso.
 
<< Non sei mai stato così bravo. >> fu il suo commento.
 
Poi sollevò la testa in direzione di Blaine, muovendo qualche passo nella sua direzione, mentre suo fratello si allontanava con fare scostante, non ancora del tutto pronto ad affrontare quella conversazione; nonostante avesse sentito Cooper così vicino a lui durante la loro esibizione, aveva paura che avrebbe finito per rovinare ogni cosa con le sue parole.
 
<< Sono stato duro con te. >> proseguì Cooper << Forse persino un po' più duro di quanto avrei dovuto. E sento che devo chiederti scusa per questo. >>
 
Blaine si voltò verso di lui, un'espressione lievemente stupita sul volto; non ricordava quando fosse stata l'ultima volta che Cooper gli aveva domandato scusa, in effetti non ricordava neanche di aver mai sentito quella parola uscire dalle sue labbra. Allora forse non era stato tutto frutto della sua immaginazione, forse quella canzone era veramente servita a qualcosa.
 
Cooper si avvicinò a lui, le labbra distese in un dolce sorriso radioso, un'espressione così rilassata che Blaine non aveva mai visto sul volto di suo fratello.
 
<< E' solamente perchè vedo... ho sempre visto.. quanto dannatamente talentuoso tu sia. >>
 
Il moro non rispose, abbozzando un leggero sorriso e trattenendo un sospiro, il cuore che di colpo incominciò a battere all'impazzata. Era vero, aveva davvero sentito ciò che credeva di aver sentito?!Cooper pensava che lui avesse del talento.
 
Blaine aveva passato anni ed anni della sua vita ad esercitarsi e a lavorare duramente, solamente per sentirsi dire una cosa del genere da suo fratello, e adesso che quel momento era finalmente arrivato, gli sembrava impossibile credere che fosse realmente tutto vero.
 
<< Voglio che tu abbia tutto il successo che ti meriti, Blaine. >>  disse ancora Cooper, con voce morbida e guardandolo dritto negli occhi << E lo avrai! Riuscirai a fare tutto quanto: film, concerti...Broadway. >>
 
Blaine si morse un labbro, cercando ancora una volta di trattenere le lacrime.
 
<< Anche se è morto? >> domandò ironicamente, in un imbarazzante tentativo di combattere la commozione. 
 
<< Tu lo farai rinascere! >> esclamò Cooper, protendendosi verso di lui e mettendogli un braccio attorno alle spalle << E quando sarò in platea a guardarti, io voglio poter dire ad alta voce " Hey, quello lassù è il mio fratellino Blaine! Io l'ho aiutato ad arrivare lì. " >>
 
Blaine si strinse nelle sue spalle, sorridendo ampiamente e tirando su col naso, ancora visibilmente commosso.
 
<< Grazie per averlo detto, Coop. >> mormorò << E so anche eri sincero, perchè.. beh, non stavi puntando il tuo dito contro di me o.. >>
 
<< Ok, ok.. >>
 
<< Non stavi parlando ad alta voce! >> strillò il giovane Anderson, prendendosi palesemente gioco di suo fratello << Per essere intenso! >>
 
Cooper rise, guardando il fratello più piccolo con adorazione.
 
Blaine se ne accorse e sorrise: Eccolo finalmente, quello sguardo; lo sguardo che aspettava da tutta una vita, uno sguardo puro e sincero, che avrebbe potuto riconoscere in mezzo a mille e che stava chiaramente a significare " Tu sei mio fratello, Blaine, e  io sono incredibilmente e maledettamente orgoglioso di te". 
 
Il più piccolo degli Anderson si adombrò di colpo; sarebbe stato ancora più difficile, adesso che finalmente lui e Cooper si stavano riappacificando, doversi dire addio.
 
<< Sono davvero contento che abbiamo cantato assieme un'ultima volta, prima che tu te ne vada per diventare "Il Signor Hollywood". >> disse Blaine, con un malinconico sorriso sulle labbra.
 
Cooper sospirò tristemente.
 
<< A dire il vero, la mia audizione è stata cancellata. >> confessò.
 
Blaine sollevò un sopracciglio, in segno di sopresa: << Che cosa?! >>
 
<< Oh, non lo so! >> esclamò Cooper << A quanto pare Michael Bay ha deciso di andare in un'altra direzione, il che significa: " Ci dispiace, ma abbiamo trovato qualcuno che è molto più bravo e/o molto più bello di te." >>
 
Il giovane Anderson si avvilì incredibilmente, di fronte all'espressione così triste e sconsolata di suo fratello.
 
Trovava che fosse davvero ingiusto: Cooper era così entusiasta all'idea di partecipare a quel film e stava lavorando davvero duro per riuscire ad entrarci; certo, forse non era poi un attore così bravo e talentuoso come voleva far credere, ma si impegnava duramente in tutto ciò che faceva e avrebbe meritato almeno che gli venisse concessa anche una sola possibilità.
 
<< Prima di tutto, non puoi saperlo. >> gli rispose Blaine, in tono di conforto << E in secondo luogo... vaffanculo Optimus Prime! >>
 
Cooper abbozzò un sorriso, gettando poi nuovamente lo sguardo a terra e risollevandolo solo dopo qualche istante, rivolgendo a suo fratello un secondo sguardo pieno di orgoglio ed ammirazione.
 
<< Sai, anche se non abitiamo nella stessa città e non ci vediamo tanto spesso... >> farfugliò << Noi due non siamo solamente fratelli, giusto? Siamo anche amici. >>
 
Per Blaine non fu davvero possibile trattenere le lacrime, non a quel punto.
 
Era successo veramente.
 
Dopo anni e anni trascorsi a desiderarlo con tutte le sue forze, finalmente era successo: lui e Cooper erano diventati amici. Certo, Blaine sapeva che non potevano diventarlo così su due piedi  e come se niente fosse, ma almeno adesso sapeva che anche Cooper lo voleva, e di certo da quel momento in poi le cose sarebbero state molto più facili tra di loro. Adesso poteva finalmente mettere da parte tutte le sue paure e le sue paranoie, e tornare ad essere semplicemente sè stesso, dimenticandosi completamente di tutto ciò che gli altri avrebbero potuto pensare di lui. 
 
Del resto, adesso aveva finalmente tutto ciò di cui aveva veramente bisogno.
 
<< Questo è esattamente tutto ciò che ho sempre voluto, Coop. >> mormorò Blaine, con voce rotta dalle lacrime.
 
Cooper sorrise e si gettò fra le sue braccia, intrappolandolo in un abbraccio talmente forte da togliergli completamente il fiato; il calore e l'affetto di quel momento erano così forti ed intensi che il giovane Anderson credette di poter restare avvolto in quella stretta per il resto della sua vita.
 
<< Uh...aspetta..aspetta! >> Cooper si aggrappò alle spalle di Blaine, bloccandolo nel momento in cui questi decide di staccarsi dall'abbraccio << Voglio ricordare queste emozioni, così magari un giorno potrò utilizzarle in una scena! >>
 
Blaine alzò gli occhi al cielo con fare esasperato e ridacchiò; ovviamente non poteva pretendere che suo fratello non riuscisse ad essere sè stesso per più di dieci secondi.
 
<< Sei ridicolo! >> sentenziò il moro.
 
<< Beh, non si sa mai! >>
 
Blaine rise di gusto e poi finalmente riuscì a liberarsi dall'abbraccio; adesso che lui e suo fratello si erano riconciliati, voleva iniziare immediatamente a rendere vivo il loro rapporto e sapeva anche da dove avrebbero potuto cominciare.
 
<< Hey, voglio darti una mano. >> disse a Cooper << Non voglio che rinunci a quest'audizione! Mi è venuta un'idea, andiamo! >>
 
<< Dove stai andando? >> domandò curiosamente l'attore, mentre Blaine scendeva giù dal palco con un balzo atletico.
 
<< Ti registreremo in un video. >> spiegò il moro, puntando un dito contro suo fratello << Così Michael Bay vedrà che cosa significa veramente recitare! >>
 
Un sorrisetto compiaciuto comparve sul volto di Cooper, il quale corse giù dal palco con entusiasmo, seguendo Blaine fuori dal teatro.
 
<< Sì.. stai indicando! Mi piace, mi piace! Vedi, questa è la lezione numero uno! >>
 
<< Sì, beh...stai iniziando a convincermi! >>
 
I due fratelli ritornarono a casa in men che non si dica e trascorsero tutto il resto della giornata a preparare Cooper per il suo provino, organizzando un' elaboratissima  messa in scena  - almeno, questo era ciò che credette Cooper;  a Blaine sembrò estremamente ridicola, ma dal momento che aveva deciso di dare una mano a suo fratello, si guardò bene dal farglielo notare - che immortalarono su videocassetta, anche se alla fine Cooper non fu più tanto sicuro di volerla veramente spedire ad Hollywood.
 
<< Sei certo che sia davvero una buona idea? >> domandò nervosamente l'attore, con espressione mesta << Insomma, forse sto davvero pretendendo troppo! Se Michael Bay ha deciso che non vado bene per il suo film, probabilmente è molto meglio che io lasci perdere, non voglio rischiare di rendermi ancora più ridicolo di quanto non sia. >>
 
<< Hey, tu non sei affatto ridicolo! >> gli rispose gentilmente Blaine << Ok, forse un po' lo sei...ma sei una persona piena di estro e di ispirazione, e credo che tu meriti veramente una seconda occasione! >>
 
Cooper sorrise dolcemente: << Davvero? >> 
 
<< Assolutamente sì! >> ribattè Blaine, dandogli un'affettuosa pacca sulla spalla << In fin dei conti, te la sei meritata come fratello; non credi che come attore debba essere lo stesso?! >> 
 
Il sorriso sul volto di Cooper si allargò e il giovane attore abbracciò ancora una volta suo fratello, stringendolo a sè più che poteva.
 
<< Grazie fratellino. >> mormorò << Grazie per credere così tanto in me. >>
 
<< Beh, direi che te lo meriti. >> rispose Blaine, sorridendo dolcemente << In fin dei conti per te è lo stesso; anche tu credi in me, dico bene?! >>
 
Cooper fece segno di sì con la testa.
 
<< Molto più di quanto tu creda. >>
 
Blaine sospirò beatamente e si stringe maggiormente fra le braccia di Cooper; ce l'aveva fatta, dopo tutto questo tempo era finalmente riuscito a colmare quell'enorme voragine dentro al suo petto.
 
E questa volta, non aveva solamente ritrovato un fratello: adesso, assieme a lui, Blaine aveva anche guadagnato uno splendido e sincero amico.
 
 
 


*
 
 
 
 


Dover salutare Cooper, appena cinque giorni dopo la loro riappacificazione, fu estremamente difficile per Blaine; adesso che si era nuovamente abituato alla sua presenza, adesso che aveva finalmente preso coscienza del fatto che il loro rapporto era diventato qualcosa di reale, che poteva finalmente considerarlo come un vero e proprio amico, si vedeva costretto a dirgli addio.
 
Trovava che fosse davvero ingiusto e non era del tutto certo di riuscire a farcela.
 
La sera prima della partenza di Cooper i loro genitori organizzarono una cena di addio e per la prima volta dopo anni, non fu suo fratello l'argomento principale di ogni loro conversazione; al contrario, ogni volta che i signori Anderson domandavano qualcosa al loro primo genito, questi immediatamente dirottava ogni attenzione su suo fratello, preferendo ascoltare che cosa avesse da dire lui, piuttosto che continuare ad annoiare i suoi commensali con uni di quei suoi sciocchi e già mille volte sentiti racconti.
 
Per Blaine fu come ricominciare a vivere una nuova vita ed ebbe così modo di scoprire quanto Cooper, dietro a quella maschera di egocentrismo ed altezzosità, riuscisse ad essere così incredibilmente dolce, premuroso e pieno di attenzioni.
 
Amava suo fratello, più di quanto avesse mai potuto credere; forse quasi quanto amava Kurt, sebbene si trattasse di tipo di amore completamente diverso. 
 
E forse fu proprio quello il motivo per cui, di tutte le persone che avrebbero voluto accompagnare lui e suo fratello in aeroporto, il giorno della sua partenza per Los Angeles, Blaine scelse proprio il suo ragazzo, come loro compagno per quell'ultimo viaggio assieme.
 
<< Mi mancherai, Coop. >> disse tristemente il moro, di fronte al cancello d'imbarco che dava accesso alla business class << Davvero tanto. >>
 
Cooper non rispose ed abbracciò forte suo fratello, mentre Kurt osservava la scena intenerito, una piccola lacrima di commozione che scendeva lentamente lungo la sua guancia sinistra.
 
<< Mi mancherai anche tu. >> rispose Cooper , bisbigliando la sua risposta nell' orecchio di Blaine << Ma ti prometto che ci sentiremo spesso, io ti telefonerò ogni giorno! >>
 
<< Me lo prometti? >> ribattè Blaine, tirando su col naso ed abbozzando una specie di sorriso << Non è che adesso che te ne ritorni ad Hollywood ti dimenticherai ancora una volta di me?! >>
 
<< Oh, assolutamente no! >> Cooper si staccò dall'abbraccio ed afferrò suo fratello per le spalle, portandolo a guardare dritto nei suoi occhi << Blaine, ascoltami bene: Per tutti questi anni, io ti ho sempre dato troppo per scontato! Ti ho sempre visto come il fratello più piccolo e un po' troppo ingenuo, credevo che il tuo unico compito fosse quello di adorarmi e venerarmi, il più delle volte arrivavo persino ad ignorare quanto tu avessi realmente bisogno di me! Ma adesso, non ho più alcuna intenzione di ripetere lo stesso errore. >>
 
Accarezzò gentilmente il viso di suo Blaine, dandogli poi un leggero buffetto sul naso.
 
<< In cuor mio, ho sempre saputo quanto tu fossi importante per me. >>  dichiarò << Ma in tutto questo tempo, non mi ero mai accorto di quanto avessi bisogno di te! Non della tua ammirazione o della tua venerazione, ma di te: della tua fiducia, del tuo rispetto e della tua stima! Non mi serve un fan adorante, di quelli ne ho già abbastanza; ho solamente bisogno del mio fratellino. >>
 
Blaine tirò su col naso, le lacrime che lentamente tornarono ad offuscargli lo sguardo.
 
<< L-lui è qui. >> rispose con voce rotta dal pianto << E anche lui ha tanto bisogno di te. >>
 
Cooper sorrise e gli scompigliò affettuosamente i capelli, gesto che questa volta venne accolto da Blaine con un sorriso e non più con una smorfia di disappunto, come avveniva solitamente.
 
<< Io ci sarò sempre, Blainey. >> gli rispose suo fratello << Ho rischiato seriamente di perderti questa volta, e non ho alcuna intenzione di rischiare che ciò accada una seconda volta! Potrai contare su di me, ogni volta che ne avrai bisogno; sarò sempre al tuo fianco, per qualsiasi cosa. E non smetterò mai - mai - di credere in te. >>
 
Blaine si gettò nuovamente fra le braccia di Cooper per un ultimo, intenso abbraccio, prima che un'insopportabile voce femminile annunciasse che era arrivato il momento per tutto i passeggeri di imbarcarsi e prendere il loro posto a bordo dell'aereo.
 
<< Devo andare adesso. >> disse Cooper, rompendo a malincuore l'abbraccio << Ma prometto di chiamarti non appena arriverò a casa, d'accordo?! E nei prossimi giorni ti terrò al telefono per così tanto tempo che tu non farai neanche in tempo a renderti conto del fatto che non sono più qui a Lima! >>
 
Blaine annuì silenziosamente e sorrise, mentre anche Kurt si apprestava a salutare Cooper, dandogli un rapido abbraccio, prima di lasciarlo andare.
 
<< Ciao ragazzi! >> strillò Cooper, prima di imbarcarsi << E mi raccomando, Kurt: prenditi cura del mio fratellino! >>
 
Il controtenore rise e si strinse forte fra le braccia di Blaine, mentre il giovane attore scompariva in mezzo alla folla, dirigendosi finalmente verso il suo aereo; il moro sospirò tristemente, continuando a guardare verso l'orizzonte anche quando ormai tutta le gente se ne era già andata.
 
Quel suo sguardo mesto non passò minimamente inosservato al giovane Hummel, il quale strinse maggiormente il ragazzo nel suo abbraccio e gli sorrise dolcemente, accarezzandogli il viso con due dita.
 
<< Non preoccuparti. >> disse con voce morbida, quasi come se gli avesse letto nel pensiero << Sono certo che questa volta andrà tutto per il meglio; non si dimenticherà di te, vedrai! >>
 
Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa.
 
<< Lo so. >> rispose a mezza voce << Lo so. >>
 
Kurt rivolse lui uno sguardo pieno di ammirazione e gli stampò un leggero bacio sulla guancia, prima di prenderlo per mano ed intrecciare tutte le dita con le sue, stringendo forte la presa.
 
<< Adesso andiamo a casa. >> disse << Questa settimana abbiamo avuto troppo poco tempo per noi due, adesso credo che sia arrivato il momento di recuperare tutto il tempo perduto, non trovi?! >>
 
Blaine rise ed assentì con un deciso cenno del capo, guardando il suo ragazzo con adorazione ed incamminandosi poi insieme a lui fuori dall'aeroporto. 
 
Era stata una settimana davvero intensa e piena di emozioni e il giovane Anderson si sentiva estremamente soddisfatto per come erano andate le cose; certo, aveva rischiato di perdere una delle cose più preziose che avesse al mondo, ma alla fine era riuscito a riconquistarla nel migliore dei modi e a renderla nuovamente una parte fondamentale della propria vita.
 
In fin dei conti, Cooper era la sua famiglia: e questo significava che non avrebbe mai potuto dimenticarlo, nè abbandonarlo.***
 
 
 
 
 
 
 


N.d.A:  *Ovviamente questo dialogo è ispirato all' inizio della canzone "Fighter", che Blaine canta in questa scena. L'idea della canzone era davvero bella, ma avendo già messo due canzoni nel capitolo mi sembrava un tantino eccessivo, tanto più che non sapevo quanto potesse essere credibile - almeno nella vita reale - il fatto che una persona possa mettersi a cantare una canzone così, in mezzo ai corridoi della scuola e protrarla fino a circa due ore più tardi! xD
 

** A differenza dalla scena del telefilm, io ho preferito mettere la versione estesa della canzone, perchè mi piaceva molto di più metterla per intero; per altro, non so quanto sia credibile quello che ho scritto, almeno per spiegare il fatto che i musicisti fossero in auditorium nel momento del bisogno (forse ci vivono, come Sebastian al Lima Bean )e che tutti sapessero esattamente cosa dover suonare... boh, spero di non aver scritto sciocchezze! xD
 
 


*** Vi sembra una citazione familiare? Beh, sono certa che l'avete riconosciuta! Mi è venuta l'idea per questa conclusione grazie a questa foto meravigliosa che ho trovato su facebook: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=312460732154464&set=a.311478565586014.68556.145182178882321&type=1&ref=nf


Dite la verità...state awwando, vero?! :)





Allora....buonasera a tutti! :)

Innanzi tutto, chiedo scusa per il ritardo clamoroso e per la lunghezza del capitolo, ma non ho potuto fare diversamente. I miei sentimenti Anderbros erano talmente forti, che non ho davvero potuto fermarmi! 

Dunque, ci sarebbero un sacco di cose da dire su questo capitolo e, onestamente, non saprei davvero da dove incominciare! Come ben sapete, aspettavo con ansia l'arrivo del fratello di Blaine e mi ero immaginata di tutto, dalle ipotesi più idilliache a quelle più catastrofiche. Devo dire che alla fine sono rimasta molto soddisfatta dell'episodio, ed oltre ad essermi presa una cotta PAZZESCA per Cooper (andiamo... è un idiota egocentrico e stupidissimo, come si fa a non amarlo???? ), ho amato follemente il rapporto fra i due fratello, tanto che adesso sono diventati una mia nuova fissa.

Spero di essere riuscita a trattare bene l'argomento, in effetti un solo capitolo potrebbe non essere abbastanza per spiegare tutto quello che c'è dietro la relazione fra Blaine e Cooper, ma spero nel mio piccolo di aver contributo! :)

Per altro, scusatemi per la totale (o quasi ) assenza di Klaine...sapete che io sono sempre una Klainer incallita e che amo questi due alla follia, però in questo capitolo ho avuto la sensazione che stonasse un po', o comunque che non fosse il caso di superare quei brevi momenti che ho voluto inserire. Del resto - e qui vi parlo da Blainer, lol - questo è un episodio che ruota interamente attorno a Blaine e a Cooper (Quinn a parte ) e pensavo che fosse molto meglio così.

Prometto però di rifarmi con il prossimo capitolo, che sarà quello dedicato all'episodio 17, dal momento che preferisco saltare quello sulla Disco; essendo un capitolo privo di Klaine, sarebbe un po' difficoltoso al momento crearne solo uno di missing moments (purtroppo sono piena di cose da fare) per cui preferisco passare direttamente alla prossima, dove vi assicuro un'abbondante dose di fluffosissima Klaine. :)


Adesso...spazio pubblicità! xD

No, in realtà ci tenevo a rendervi partecipi del fatto che una persona davvero splendida di nome Sakuraelisa, ha pensato bene di dedicarmi questo splendido video su Blaine, facendomi versare tutte le mie lacrime; pensavo che potreste - anzi, ne sono certa - apprezzarlo anche voi: http://www.youtube.com/watch?v=KrRMuB7i4vo&context=C411bfefADvjVQa1PpcFMuCdoGAKATG0zTMJZAENxGx47l4trqKao= :)


E poi, se anche voi foste rimasti stregati dall'Anderbros come me ( e intendiamoci, bromance...niente cose sessuali, non sono disposta a sopportare Blaine con qualcuno che non sia Kurt ), vi suggerisco questa cosuccia che ho scritto questa mattina per una challenge indetta da un bellissimo gruppo di facebook, "The Gleeky Caldroun"; se vi va, eccovela qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1034722&i=1


 
Come sempre, ringrazio tutti i fedeli e molto pazienti lettori. Grazie per il vostro supporto, veramente. :)

Un bacione.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** ( I have nothing ) If I don't have you ***


Erano trascorse diverse settimane dall'arrivo e la partenza di Cooper - quasi un mese, in effetti - e le cose per Blaine non andavano per niente come avrebbe sperato. Non che lui e suo fratello avessero nuovamente litigato o che con la sua partenza Cooper si fosse nuovamente allontanato da lui; al contrario, i due passavano ogni giorno più di un'ora al telefono, scambiandosi confidenze e resoconti sulle loro giornate, uniti forse come non lo erano mai stati in tutta la loro vita.

Ma era tutto il resto che sembrava andare completamente a rotoli, per Blaine.

Mancavano ormai poche settimane alla fine della scuola e alle Nazionali, e nonostante avesse trascorso una piacevolissima settimana al Glee Club, preparando numeri di musica disco e cercando di mettere da parte per un po' l'ansia per le imminenti gare, Blaine non aveva potuto fare a meno di pensare, con angoscia e preoccupazione, al fatto che ormai il tempo che avevano ancora a disposizione era agli sgoccioli.

ll più delle volte cercava di non darlo troppo a vedere, ma in realtà era letteralmente terrorizzato all'idea di andare a Chicago per quelle competizioni; sarebbero state le sue prime gare Nazionali ed aveva una tremenda paura di non riuscire a farcela, di non essere all'altezza delle sue aspettative e di quelle altrui.

E poi, c'era la questione dei diplomi.

Blaine aveva cercato di non pensarci, di evitare l'argomento il più a lungo possibile, ma lo scadere del tempo era ormai sempre più vicino ed era del tutto inutile cercare di non affrontare la realtà, scappare da essa come se questo potesse servire a cancellarla, come se in questo modo le cose potessero andare diversamente.

Non sarebbe mai successo; Blaine poteva fingere che non fosse così, ma la verità era che nel giro di pochissime settimane tutti i suoi migliori amici si sarebbero diplomati e avrebbe lasciato Lima per sempre, pronti a dirigersi verso il loro brillante e meraviglioso futuro.

E insieme a loro, lo avrebbe fatto anche Kurt.

Il solo pensiero gli spezzava letteralmente il cuore: in fin dei conti, diploma significava college, il che significava NYADA e New York, a migliaia di chilometri di distanza da Lima.

A migliaia di chilometri di distanza da lui.

Non era facile accettare la realtà, non per Blaine; non era facile accettare il fatto che il suo ragazzo, la persona più importante della sua vita, la sua anima gemella, stesse per trasferirsi in un'altra città, tanto grande e meravigliosa quanto maledettamente e spaventosamente lontana da lui.

Che cosa ne sarebbe stato di loro, una volta che Kurt se ne fosse andato?! Blaine non aveva dubbi riguardo ai suoi sentimenti, sapeva che Kurt sarebbe stato sempre e comunque il solo ragazzo che avrebbe mai amato, fino alla fine dei suoi giorni. Lo aveva sempre saputo, sin dal momento in cui lo aveva sentito cantare " Blackbird", per onorare la morte del suo povero canarino Pavarotti.

Quel giorno, dopo mesi e mesi di totale cecità ed assoluta mancanza di giudizio, Blaine aveva realizzato che era Kurt - lui soltanto - quella persona tanto speciale ed importante che stava cercando da una vita intera; erano bastati quei pochi momenti a fargli capire che quella era la sua anima gemella, l'altra metà della mela, l'unica persona veramente in grado di colmare con il suo amore quell'immensa voragine dentro di lui.

Da parte sua, non vi era alcun bisogno di ulteriori certezze: Blaine sapeva che avrebbe continuato ad amare Kurt con tutto sè stesso, per il resto della loro vita. 

Ma sarebbe stato lo stesso anche per lui?! 

Quell' enorme incognita sul loro futuro terrorizzava il giovane Anderson più di qualsiasi altra cosa al mondo; sapeva che Kurt lo amava, si fidava ciecamente di lui e sentiva, nel profondo dentro di sè, che la loro storia sarebbe durata per sempre, che sarebbero cresciuti assieme, avrebbero vissuto e sarebbero invecchiati assieme, sempre l'uno al fianco dell'altro.

Eppure, adesso che l'ora della partenza si faceva sempre più vicina, per Blaine era impossibile non porsi tutte quelle terribili domande, che da settimane ormai gli frullavano per la testa: Che cosa sarebbe successo una volta che Kurt fosse arrivato a New York? Avrebbero continuato a sentirti tutti i giorni? E ogni quanto si sarebbero visti? Sarebbe rimasto tutto come adesso, oppure le cose avrebbero finito col cambiare, inevitabilmente deteriorate dalla distanza?! Kurt avrebbe conosciuto qualcun altro?! Avrebbe mai potuto innamorarsi di un altro?! 

Blaine non voleva pensarci, detestava farlo...ma come poteva evitarlo?

Amava Kurt, con tutto sè stesso, e solamente l'idea di saperlo lontano era abbastanza da ucciderlo; come avrebbe potuto sopravvivere a mesi e mesi di lontanza, come avrebbe fatto ad andare avanti da solo, senza di lui, senza neanche sapere che cosa avrebbe fatto a New York, o chi avrebbe incontrato?! 

Che ne sarebbe stato della sua vita, senza Kurt?!

Una parte di lui avrebbe voluto fermare il tempo, far sì che il giorno della separazione non arrivasse mai e poter restare assieme a lui per sempre, senza alcuna preoccupazione per il futuro e per ciò che esso avrebbe riservato loro; ma dall'altra, il giovane Anderson desiderava semplicemente che le giornate che lo separavano dalla partenza di Kurt volassero, così da non costringerlo a dover più sopportare tutti quei terribili, devastanti secondi di attesa.

Avrebbe dovuto aggrapparsi a lui, con tutte le sue forze, e trascorrervi assieme ogni singolo istante delle loro giornate, prima che arrivasse quel dannatissimo momento.

Eppure, da qualche settimana a quella parte, aveva fatto esattamente il contrario: aveva praticamente scelto di allontanarsi da lui; non era più il primo a telefonargli - se non per ragioni estremamente importanti- , aveva smesso di scrivergli affettuosi e stuzzicanti sms pieni di miele e di retorica, aveva persino cercato di ridurre il contatto fisico, limitandosi semplicemente a qualche leggera effusione che non andasse mai oltre i baci e gli abbracci, ad eccezione di quelle rare volte in cui il sesso settimanale era diventato praticamente d'obbligo per loro ( Kurt aveva una politica molto severa riguardo al sesso del sabato e del martedì sera: non poteva essere saltato ). 

Era una cosa terribilmente stupida, Blaine ne era perfettamente conscio, ma aveva deciso che era quella la cosa migliore da fare; se si fosse abituato a stare senza di lui sin da prima del suo trasferimento a New York, tutto sarebbe stato molto meno doloroso, una volta che fossero stati costretti a separarsi. Del resto, Kurt non gli rendeva le cose facili; tutto quello che faceva non era altro che parlare della NYADA, della sua audizione, di New York e di quanto incredibile e meravigliosa sarebbe stata la sua vita una volta che, finalmente, avrebbe abbandonato quel luogo sperduto e privo di qualsiasi prospettiva futura che era Lima. 

Sembrava quasi che non gliene importasse neanche del fatto che presto lui e Blaine sarebbero stati costretti a separarsi.

<< Blaine, che cosa ne pensi di questo?! >> 

Blaine sussultò.

Era un venerdì pomeriggio, appena un paio di ore dopo le ultime prove del Glee Club della settimana, e lui e il suo ragazzo si trovavano a casa Hummel-Hudson, intenti ad esaminare - più o meno per la settima volta - l'intero guardaroba di Kurt, alla ricerca di qualcosa di adatto da abbinare al nuovo completo che il giovane Hummel aveva acquistato in previsione della sua audizione alla NYADA.

Il moro scrollò distrattamente le spalle, sollevando leggermente il sopracciglio sinistro.

<< Beh, ecco... >> rispose a mezza voce, mentre Kurt gli mostrava una giacca militare di colore grigio, con bottoni dorati << Non è niente male. >>

<< Non so, non mi convince! >> commentò il controtenore, storcendo il naso << Forse questa sfumatura di grigio non si adatta al colore dei pantaloni che ho scelto, temo che sarò costretto a comprare qualcosa di nuovo! >>

Ripose accuratamente la giacca dentro all'armadio e poi andò a sedersi di fianco a Blaine, lasciandosi cadere a peso morto sul materasso.

<< Beh, ci penserò in un altro momento! >> disse allegramente << In fin dei conti devo prima decidere il brano che porterò alla mia audizione - direi che è la prima cosa da fare - e poi devo controllare le previsioni del tempo per New York! Insomma, non posso presentarsi con degli indumenti troppo leggeri o troppo pesanti, dico bene? >>

Blaine non rispose, limitandosi a fare un leggero cenno col capo, accompagnato da una specie di suono gutturale, quasi strozzato; Kurt non ci fece troppo caso, avvicinandosi ulteriormente a lui e poggiando la testa sulla sua spalla.

<< Abbiamo ancora un po' di tempo prima che tu vada via. >> disse il controtenore, sollevando leggermente il viso e guardando Blaine con espressione maliziosa << Non pensi che potremmo approfittarne per coccolarci un po'?! >>

Il giovane Anderson si morse un labbro, guardando Kurt con espressione lievemente frastornata.

Coccole.

Dio, quanto odiava quella parola! Solitamente non avrebbe perso un attimo di tempo ad assecondare le richieste del suo ragazzo, ma in quel momento aveva fin troppa paura di farlo; sapeva che sarebbe stato tutto assolutamente meraviglioso, e ciò non avrebbe fatto altro che incrementare il suo dolore e la sua sofferenza all'idea di doversi separare da Kurt nel giro di così poco tempo.

<< K- Kurt.. >> 

Blaine si morse il labbro con maggiore intensità, mentre il giovane Hummel cominciava a stuzzicarlo maliziosamente, abbracciandolo da dietro e incominciando a tracciare una leggera scia di baci lungo il suo collo, leggermente scoperto dal colletto della camicia; voleva lasciarsi andare, lo voleva con tutto sè stesso.

Ma non poteva farlo.

<< Kurt... c'è.. c'è tuo padre di là! >>  farfugliò il moro, le labbra di Kurt che continuavano a stuzzicare la sua pelle e la sua erezione che lentamente cominciava ad intravedersi dai pantaloni << N-non credi che dovremmo evitare?! >>

<< Oh, ma che problema c'è?! >>  rispose Kurt , con un tono di voce talmente basso da fargli ribollire il sangue nelle vene per l'eccitazione << Papà neanche se ne renderà conto, non ti preoccupare! Dai, in fin dei conti ci vuole un po' di trasgressione ogni tanto, non credi?! >>

Blaine deglutì e accavallò le gambe, sforzandosi con tutto sè stesso di trattenere l'eccitazione.

No, non poteva farlo; non poteva rifiutare Kurt.

Ma quali altre scelte aveva? Doveva imparare a distaccarsi da lui, doveva farlo per il proprio bene! Sapeva di essere solamente un grande egoista e che tutto questo non avrebbe fatto per niente bene a Kurt o al loro rappporto, ma in fin dei conti che cosa avrebbe mai guadagnato da tutto questo? 

Niente, lo sapeva bene.

Avrebbe potuto essere felice assieme a Kurt per un altro paio di mesi - e le sensazioni sarebbero stati sicuramente amplificate dalla terribile e sempre più intensa consapevolezza che, presto o tardi, tutto sarebbe finito - ma alla fine si sarebbe ritrovato comunque da solo, senza di lui, lontano migliaia e migliaia di chilometri dalla persona più importante della sua vita.

Valeva davvero la pena continuare così, aggrapparsi il più stretto possibile a qualcosa che prima o poi gli sarebbe stato comunque strappato via?! O era meglio lasciarlo andare un poco per volta, così da non dover soffrire troppo quando sarebbe arrivato il momento della separazione?!

<< Rilassati, Blaine.. >> mormorò Kurt, allungando una mano verso il bordo dei suoi pantaloni << Non pensare a niente, solamente a.. >>

<< Kurt, ti vogliono al telefono! >> 

Il controtenore si staccò immediatamente da Blaine, facendo un balzo all'indietro, mentre il giovane Anderson tratteneva a fatica un enorme sospiro di sollievo; chiunque vi fosse dall'altro lato dell'apparecchio, avrebbe goduto in eterno di tutta la sua gratitudine per avergli risparmiato la spiacevole incombenza di rifiutare il suo ragazzo, nonostante la sua intensa e quasi incontrollabile voglia di fare l'amore con lui.

<< Chi diavolo è?! >> strillò Kurt con tutto il fiato che aveva in gola, senza neanche prendersi la briga di andare ad aprire la porta.

<< Rachel! >> echeggiò la voce di suo padre dall'altro lato della porta, sicuramente ad almeno un paio di stanze di distanza  << Dice che deve dirti una cosa urgentissima riguardo alla vostra audizione alla NYADA! >>

Kurt sospirò profondamente e saltò giù dal letto, rispondendo con un frettoloso: << Arrivo! >> e rivolgendo poi al suo ragazzo uno sguardo lievemente contrito.

<< Tesoro, mi dispiace. >> disse gentilmente << Io...devo andare a parlare con Rachel! Credo che sia una cosa molto importante e temo che ci vorrà del tempo! >>

<< Sì, lo capisco. >> rispose atono Blaine, abbassando leggermente lo sguardo << Non preoccuparti, io ti aspetto qui. >>

<< Spero di non metterci troppo, scusami! >>

Il controtenore posò un rapido bacio sulla guancia del moro e poi schizzò fuori dalla sua stanza, richiudendo la porta con un un sonoro scatto; Blaine alzò gli occhi al cielo e sospirò con tutto il fiato che aveva in corpo, lasciandosi cadere a pancia in giù sul materasso.

Doveva ritenersi un uomo estremamente fortunato.

Non sarebbe stato per niente facile dover rifiutare Kurt, così come non lo sarebbe stato spiegargli le ragioni di quella sua assurda scelta; in fin dei conti, con quale coraggio Blaine avrebbe mai potuto dire al suo ragazzo che il motivo del suo distacco era dovuto alla sua triste e ormai fin troppo ovvia consapevolezza che, ben presto, loro due sarebbero stati costretti a separarsi?!

E poi, a che cosa sarebbe servito? Forse solamente a suscitare in Kurt un inutile ed insopprimibile senso di colpa, che però non avrebbe cambiato minimamente le cose e di certo non lo avrebbe trattenuto ulteriormente a Lima, convincendolo che trasferirsi a New York non fosse realmente il suo destino. 

Kurt non avrebbe mai rinunciato al suo grande sogno e Blaine non voleva nenche che ciò accadesse; certo, una parte di lui avrebbe tanto preferito averlo ancora tutto per sè a Lima - almeno fino a che anche lui non si fosse diplomato - ma non si sarebbe mai sognato di ostacolarlo, nè tanto meno gli avrebbe impedito di raggiungere i suoi obiettivi. Doveva solo stringere i denti per qualche altro mese, poi Kurt se ne sarebbe andato definitivamente e forse Blaine avrebbe affrontato la separazione con maggiore facilità. 

Se non altro, avrebbe avuto il modo e il tempo per abituarsene.

Ci vollero circa venti minuti prima che Kurt facesse ritorno nella sua stanza, con ancora il telefono in mano ed un'espressione chiaramente mortificata sul volto.

<< Blaine, ascolta... >> disse il controtenore timidamente << Mi dispiace, ma devo assolutamente correre da Rachel! Ha bisogno di me per definire gli ultimi dettagli riguardo al giorno dell'audizione, da sola non è in grado di combinare un bel niente! >>

Blaine si morse un labbro, rimettendosi a sedere compostamente sul bordo del letto; non era esattamente così che si era immaginato la sua giornata, per quanto ancora si sentisse estremamente sollevato all'idea di non dover rifiutare brutalmente il suo ragazzo senza una valida ragione apparente.

<< Mi dispiace davvero tanto. >> rispose Kurt, avvicinandosi al moro e carezzandogli gentilmente il viso con il dorso della mano << Avrei voluto passare il resto della serata con te, ma temo che Rachel mi terrà impegnato a lungo; mi ha persino proposto di restare a cena a casa sua, immagino che sia davvero in alto mare! >>

<< N-non preoccuparti. >> rispose con freddezza Blaine << Capisco che sia una cosa importante, non fa niente. >>

<< Sei sicuro? >> domandò Kurt, non del tutto convinto della risposta che aveva appena ricevuto.

Blaine deglutì.

" Per niente. " rispose mentalmente, per poi rimanere in silenzio.

Non avrebbe mai osato dirgli quanto detestasse tutto questo, quanto gli facesse male sapere che qualsiasi cosa che avesse a che fare con New York e la NYADA diventasse inevitabilmente più importante di lui; non avrebbe mai avuto la forza di confessare a Kurt quanto odiasse doverlo condividere con qualcosa di così grande e significativo come il suo futuro.

<< Va tutto bene. >> disse il giovane Anderson, facendo spallucce << Tornerò a casa prima, non è la fine del mondo. Inoltre, credo che Cooper avesse una mezza idea di chiamarmi via Skype questa sera...vedrai, in qualche modo  riuscirò a far passare il tempo anche da solo. >>

<< Oh, per fortuna! >> disse allegramente Kurt << Temevo che per colpa mia saresti stato costretto a restartene tutto solo a girarti i pollici! >>

Blaine fece una smorfia, restando in silenzio.

" E' il suo futuro, Blaine. " si ammonì mentalmente " Potrà anche non farti piacere, ma è il suo futuro e tu non puoi permetterti di farglielo pesare! "

<< Comunque non preoccuparti, ci rifaremo domani sera alla festa di Artie. >> aggiunse poi Kurt, accarezzandolo nuovamente sulla guancia << Ti prometto che niente potrà distrarmi da te, neanche Rachel e la NYADA! >>

Blaine sorrise, sollevando lo sguardo e rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo adorante.

<< Ok. >> mormorò << Vada per domani. >>

<< Perfetto! >>

I due ragazzi si salutarono affettuosamente e, nel giro di pochi minuti, si ritrovarono entrambi per strada, Kurt in direzione di casa Berry e Blaine che guidava tristemente verso casa sua, la musica di Sting che si diffondeva con dolcezza dentro la vettura e qualche lacrime che scivolava lentamente lungo le sue guance. Non era così che dovevano andare le cose, non fra di loro.

Che cosa era successo ai vecchi Kurt e Blaine, quelli che non si nascondevano mai niente, che riuscivano sempre a farsi sorridere a vicenda, che non si sarebbero mai sognati di tenere l'altro fuori dalla propria vita, in alcun modo?! Gli sembrava quasi che fossero svaniti nel nulla, quasi come se non fossero mai esistiti.

Kurt era talmente preso dall'euforia e dalla voglia di andare a New York, che non si era mai preoccupato di domandare a Blaine come stesse vivendo quella situazione, nè tanto meno si era mai disturbato a rassicurarlo riguardo al fatto che la separazione non avrebbe minimamente intaccato il loro rapporto, e che sarebbero riusciti comunque a sopravvivere anche alla lontananza; sembrava quasi che non gli passasse neanche per l'anticamera del cervello, come se non ritenesse minimamente possibile che il giovane Anderson potesse porsi simili dubbi riguardo alla loro relazione. Blaine, da parte sua, non stava facendo niente per farglielo capire; si era semplicemente limitato a prendere le distanze da lui, con estrema rassegnazione, ormai del tutto certo del fatto che - comunque fossero andate le cose - avrebbe finito col perdere Kurt definitivamente.

Si sentiva uno stronzo, un vero e proprio vigliacco, ma non poteva proprio farci niente; non voleva costringere Kurt a rinunciare ai suoi sogni per lui, nè avrebbe mai voluto che il senso di colpa lo attanagliasse per la consapevolezza di aver fatto soffrire il suo ragazzo più di quanto avesse mai fatto chiunque altro in passato.

Perciò aveva scelto il silenzio: un doloroso, lacerante silenzio, che probabilmente avrebbe portato Kurt ad allontanarsi da lui prima del tempo. 

Forse, in fin dei conti, non ne valeva veramente la pena; ma era senza dubbio l'unica soluzione sensata che Blaine potesse prendere.

" Succederà comunque, Blaine. " si disse mentalmente " Magari non adesso, ma accadrà: tu resterai da solo, senza di lui! Ed è bene che inizi a farci l'abitudine sin da ora, se non vuoi che il mondo ti crolli letteralmente addosso quando Kurt se ne sarà andato. "
 
 




*
 
 




La festa a casa di Artie fu un vero e proprio disastro.

O meglio, sarebbe stata certamente molto più piacevole e divertente se Kurt e Rachel avessero smesso almeno per dieci minuti di parlare della NYADA, di New York e della loro maledettissima audizione; naturalmente Kurt aveva provato a mantenere la sua promessa di dedicare più di tempo a Blaine e meno a Rachel, ma l'entusiasmo e l'esuberanza della ragazza avevano avuto la meglio su di lui anche questa volta.

Alla fine della serata, il giovane Anderson aveva trascorso più tempo assieme a Puck, Finn, Sam e Mike, di quanto ne avesse passato assieme al suo ragazzo, contando anche i dieci minuti di viaggio in macchina all'andata e al ritorno; se non si fossero salutati affettuosamente, con uno dei loro soliti baci sulla bocca ed un lieve " Ti  amo "sussurrato fra le loro labbra, Blaine avrebbe quasi faticato a rendersi conto che il suo ragazzo fosse veramente presente a quella festa.

Fu davvero una pessima serata e le cose non migliorarono affatto quando, il lunedì seguente, il professor Shuester assegnò al Glee Club il compito della settimana, che per quella speciale occasione sarebbe stato unicamente dedicato alla musica di Whitney Houston, per celebrare la sua prematura scomparsa; in realtà - come lo stesso professore aveva spiegato - non si trattava solamente di onorare la grande cantante con le loro voci, ma di esprimere grazie alle sue canzoni tutti i loro sentimenti del momento e, soprattutto, riuscire a dire addio a tutto ciò che, ben presto, avrebbero dovuto lasciarsi alla spalle.

Ovviamente Blaine sapeva bene che cosa significasse per lui quella settimana e aveva sperato che anche per Kurt fosse lo stesso, che entrambi avrebbero scelto un brano significativo per dimostrarsi quanto si amassero e quanto avrebbero sofferto durante la loro lunga separazione; in fin dei conti erano pur sempre una coppia di adolescenti innamorati, e anche se ultimamente Kurt sembrava essere più preso dalla NYADA che da Blaine, era del tutto impossibile che l'idea di dimostrare al suo ragazzo quanto soffrisse al solo pensiero di perderlo non lo sfiorasse minimamente.

Eppure, ancora una volta, New York e la NYADA avevano avuto la meglio su di lui.

<< Quanto sono eccitato per il compito settimanale del Glee Club?! >> 

Blaine non rispose, limitandosi a riporre ordinatamente il suo libro di fisica nell'armadietto, assieme agli altri; Kurt aveva un'espressione particolarmente allegra ed entusiasta, e ultimamente il giovana Anderson riusciva a vedere quella luce negli occhi del proprio ragazzo solamente quando questi parlada di New York e della NYADA.

<< Oggi voglio andare da "Between the Sheets" alla ricerca di qualche spartito. >> comunicò il controtenore  << Devo trovare un pezzo adatto per questa settimana! Potrei fare " So Emotional" - che è stata ovviamente scritta per me - oppure " One moment in time" - anche quella, ovviamente, scritta per me. >>

<< Beh, non puoi davvero sbagliarti. >>  rispose distrattamente Blaine, vollevando un sopracciglio.

Non ne era del tutto certo - in fin dei conti, erano due canzoni che Kurt avrebbe potuto tranquillamente decidere di dedicargli - ma aveva la netta sensazione che ben presto il giovane Hummel avrebbe detto qualcosa che lo avrebbe fatto inevitabilmente innervosire.

<< Ho pensato che potrei prendere due piccioni con una fava. >> disse ancora Kurt, sorridendo ampiamente << Potrei scegliere un brano per il nostro compito della settimana ed utilizzare l'altro per la mia audizione alla NYADA! >>

Blaine non rispose, voltandosi dalla parte opposta ed abbassando lo sguardo, cercando in tutti i modi di imperdirsi di parlare. La NYADA, naturalmente. In effetti, era strano che in tutta la mattinata Kurt non gliel'avesse ancora nominata; iniziava a sentirne stranamente la mancanza.

<< Verrai con me, giusto? >> domandò Kurt, sorridendo speranzoso.

Blaine fece spallucce, un'espressione palesemente contrita sul volto e lo sguardo spento.

<< O-oggi non posso. >> rispose distrattamente, sforzandosi di mantenersi il più distaccato possibile, per quanto difficile fosse.

Kurt si incupì, lanciando al suo ragazzo uno sguardo puramente deluso e mettendo su una specie di broncio.

<< Ok.. >> rispose, simulando una specie di piagnucolio.

Blaine si morse un labbro, cercando di resistere alla tentazione di abbracciarlo e cambiare immediatamente idea; aveva scelto il distacco e così doveva andare avanti, tanto più che non aveva alcuna voglia di passare un intero pomeriggio alla ricerca di spartiti per la sua audizione, dovendo sopportare le sue continue divagazioni su New York e la sua futura carriera a Broadway.

<< Beh.. mandami un messaggio quando hai fatto. >> disse infine il moro, richiudendo l'armadietto ed allontanandosi con la sua roba.

Si sentiva maledettamente in colpa per tutto questo e avrebbe tanto voluto tornare indietro, domandare scusa e ricominciare tutta quella giornata da capo, come se non fosse mai successo nulla e fingendo semplicemente di non trovare del tutto insopportabile dover condividere ancora una volta Kurt con i suoi sogni.

Ma ormai era troppo tardi.

Aveva scelto di continuare per quella via e niente al mondo avrebbe mai potuto fargli cambiare idea; neanche le fastidiose e totalmente fuori luogo ramanzine di suo fratello Cooper.

<< Blaine, ti stai comportando da vero idiota! Vuoi dirmi perchè accidenti non sei andato con lui in quel negozio di musica?! Ti costava così tanto provare a fare buon viso a cattivo gioco?! >>

<< Coop, tu non capisci! >>

Blaine si zittì di colpo, intimorito dalla serie di occhiatacce che si erano appena rivolte contro di lui; in effetti, avrebbe dovuto immaginare che il cortile laterale della scuola, solitamente adibito agli studi all'aperto, non fosse esattamente il posto migliore per conversare animatamente al telefono.

<< Coop, non capisci. >> ripetè, abbassando notevolmente il tono della voce << Io sono stanco di questa storia! Ultimamente per Kurt esiste solamente la NYADA, è quasi come se io neanche esistessi! Non parliamo mai d'altro e le rare volte in cui lo facciamo, lui riesce sempre a dirottare comunque la conversazione su quell'argomento; è come se non avesse nient'altro in testa! >>

<< Beh, ma tu dovresti smetterla di evitarlo! >> replicò Cooper, con una certa ovvietà << Insomma, è pur sempre il tuo ragazzo! Non credi che sia ridicola tutta questa storia del volersi abituare alla sua assenza, così da non restarci troppo male quando lui sarà partito?! Voglio dire, l'idea di partenza sembra abbastanza sensata, ma non ti rendi conto di quello che ti stai perdendo?! Il tuo ragazzo sta per partire e tu, invece di passare assieme a lui più tempo possibile, ti allontani da lui come se non ti importasse niente della sua esitenza! Ti rendi conto che in questo modo rischi di passare dalla parte del torto? >>

Blaine si morse un labbro e non rispose, ascoltando in silenzio le parole di suo fratello.

<< Blaine, so bene che i miei consigli potrebbero sembrare fuori luogo. >> disse questi << E so anche che, date le mie praticamente inesistenti esperienze amorose, sono decisamente l'ultima persona alla quale potresti chiedere aiuto, ma voglio essere sincero con te: in questo modo, rischi di perderlo seriamente! Ti stai facendo fin troppe paranoie sul futuro, invece dovresti cercare di soffermarti sul presente! >>

Blaine fece una smorfia.

<< Mi riesce difficile pensare al presente, quando so che il mio futuro sarà senza di lui. >> mugolò.

<< Questo lo capisco, Blainey. >> rispose dolcemente Cooper << Ma non senti da morire la sua mancanza, in questo momento?! Lo so che quando sarà a New York questa sensazione sarà amplificata di almeno un milione di volte e che adesso tu credi che stare lontano da Kurt potrà esserti solamente utile ad abituarti alla sua assenza, ma ti stai facendo solamente del male! Anzi, stai facendo del male ad entrambi. >>

Blaine tirò leggermente su col naso, mordendosi il labbro per non mettersi a piangere.

<< So che è dura, Blaine. >> disse ancora il giovane attore << Ma così non ti stai affatto rendendo le cose più facili, credimi. >> 

Il moro sbuffò, storcendo il naso e mettendo su una specie di broncio.

<< Odio quando fai la parte del fratellone responsabile. >> bubbolò << Ti preferivo quando facevi il divo viziato! >>

<< Hey, portami rispetto! >> protestò Cooper << Sono pur sempre tuo fratello, e se ti dico queste cose è semplicemente perchè tengo troppo a te e non voglio che tu stia male. >>
Blaine abbassò tristemente lo sguardo.

<< Lo so. >>  bubbolò << E so anche che hai perfettamente ragione, che non dovrei comportarmi in questo modo! Però... beh, è più forte di me. Non posso farne a meno, io ho troppa paura! Lo so che devo pensare al presente, che farmi tutte queste paranoie non fa che avvelenarmi l'esistenza...ma è l'unica cosa che posso fare, Coop. >>

Cooper sospirò profondamente, e Blaine riuscì ad immaginarselo mentre roteava gli occhi e poi gli alzava verso il cielo, con rassegnazione.

<< Spero solo che tu non soffra, Blaine. >> rispose << E che tu non faccia soffrire Kurt! Vi amate così tanto, siete fatti l'uno per l'altro...ti prego, cerca di non rovinare tutto! >>

<< I-io..ci proverò. >> farfugliò Blaine << Ma ho paura che le cose finiranno per rovinarsi da sole, con il passare del tempo. >>

<< Ma non succederà,Blaine! >> replicò Cooper, alzando il tono della voce << Tu che ti sei messo in testa questa strana idea, ma il tempo e la distanza non rovineranno il vostro rapporto! >>

Il moro si rabbuiò, lasciando che qualche piccola lacrima scendesse lentamente lungo le sue guance; sapeva che suo fratello aveva perfettamente ragione - e nel profondo del suo cuore sperava che le cose sarebbero andate veramente a finire nel migliore dei modi - ma la paura era troppo forte e sentiva che niente al mondo, in quel momento, sarebbe stato in grado di farlo sentire meglio.

Forse solamente Kurt, ma attualmente la sua testa era fin troppo impegnata a pensare alla NYADA per preoccuparsi di lui; ormai Blaine doveva rassegnarsi ed accettare il fatto che, da quel momento in poi, avrebbe dovuto affrontare ogni cosa senza la sua solita e rassicurante presenza al proprio fianco.

<< Ti ringrazio dei consigli, Coop. >> disse a mezza voce << Prometto che cercherò di non farmi del male, nè di farne a Kurt; ma per adesso, ti prego, non aggiungere altro! I-io sto già abbastanza male, preferirei che tu non ti mettessi contro di me e che cercassi semplicemente di essermi vicino e di supportarmi. >>

Cooper rimasse per un attimo in silenzio, prima di rispondere con un gentile: << Non preoccuparti, fratellino! Capisco e rispetto la tua decisione, ma promettimi che quando avrai bisogno di me non ti farei alcuno scrupolo a chiamarmi! >>

Blaine rise: << Promesso! Grazie Coop, lo apprezzo davvero molto. >>

<< Figurati, sono tuo fratello! Ho passato diciassette anni a farti impazzire, adesso il minimo è che ti aiuti quando nei nei guai, dico bene?! >>

Il giovane Anderson sorrise ampiamente, asciugandosi le lacrime con la manica della camicia.

<< Certo. >> rispose, con voce rotta dalla commozione.

<< E promettimi anche un'altra cosa. >> aggiunse Cooper, in tono severo << Qualsiasi cosa accada, promettimi che non permetterai mai a nessuno - tanto meno a Kurt - di spezzarti il cuore! Tu sei più importante di chiunque altro, ricordatelo sempre. >>

Il riccio si morse nuovamente il labbro, sforzandosi di trattenere le lacrime.

<< P-prometto, Coop. >> gemette, guardandosi distrattamente intorno << Non permetterò a nessuno di farmi del male. >>

<< Bravo, Schizzetto. >> disse dolcemente suo fratello << Beh, adesso devo andare! Il mio agente arriverà fra poco per discutere di un importante progetto, è meglio che mi sbrighi se non voglio rischiare di far tardi! Ti racconterò tutto stasera via Skype, d'accordo? >>

<< Va bene, ci sentiamo più tardi! Ciao Coop, grazie di tutto. >>

<< Dovere di fratello maggiore! In ogni caso, ricorda le mie parole: tu sei più importante di qualunque altra cosa al mondo, nessuno deve permettersi di farti soffrire; mai e poi mai. >>

Blaine rassicurò un'ultima volta suo fratello e poi, dopo averlo salutato affettuosamente, pose fine alla telefonata; si sentiva un po' più sollevato, se non altro aver parlato con suo fratello lo aveva fatto sentire molto meno solo. Certo, sapeva di non essere abbastanza forte da riuscire a seguire tutti i suoi consigli, ma era comunque bello saper di poter contare su qualcuno nel momento del bisogno.

Se non altro, se le cose fossero andate davvero nel peggiore dei modi e si fosse ritrovato veramente da solo, avrebbe avuto comunque una spalla fidata su cui piangere.
 
 
 



*
 
 



Blaine aveva promesso a Cooper che non avrebbe mai e poi mai permesso a nessuno di fargli di male.

Ci aveva provato per un po', ma alla fine ogni suo tentativo era stato vano; nonostante tutta la sua fede e la sua buona volontà, si era inevitabilmente - ed inaspettatamente - ritrovato con il cuore spezzato.

Avrebbe dovuto accorgersi da subito che c'era qualcosa che non andava: erano trascorsi due giorni dall'inizio della settimana e Kurt aveva praticamente smesso di cercarlo; niente sms, niente telefonate assidue, nessun continuo bisogno di attenzione. Persino in aula canto se ne stava seduto ad almeno due posti di distanza, quasi come se desiderasse stargli alla larga, neanche lui fosse affetto da una qualche pericolosa malattia dalla quale Kurt temeva di essere contagiato.

All'inizio aveva creduto che si trattasse solamente di una stupida ripicca, che il suo ragazzo stesse semplicemente cercando di fargliela pagare per essere stato così distante negli ultimi tempi, ripagandolo con la stessa moneta, così da fargli capire quanto potesse essere doloroso venire costantemente ignorati dalla persona di cui si è tanto innamorati. 

Ma gli era bastato poco per rendersi conto che vi era molto di più dietro; gli era bastato vederlo in aula canto, quel mercoledì pomeriggio durante l'esibizione di Rachel e Santana, mentre rideva ed arrossiva con il suo telefono fra le mani, intento a scrivere e ricevere messaggi da chissà quale misterioso individuo.

Una scena a dir poco devastante.

Blaine sapeva che vi era qualcosa sotto, qualcosa che non avrebbe mai voluto conoscere e che sentiva avrebbe finito per spezzargli letteralmente il cuore; per tutto il tempo, la sua testa continuò a fluttuare nel vuoto, ponendosi tutta una serie di domande a raffica, alle quali non aveva la più pallidea idea di come rispondere:  Chi diavolo era quel tizio che continuava a scrivere sms a Kurt?! Non poteva essere nessuno dei ragazzi del Glee - dal momento che erano tutti presenti in aula canto- e Kurt non aveva nessun amico speciale al di fuori della scuola, per cui chi accidenti poteva essere?! E che cosa c'era di tanto divertente nei suoi sms, da rendere Kurt così allegro e spensierato?! Perchè stava succedendo tutto questo, per quale motivo Kurt preferiva scambiarsi sms con qualche sconosciuto, piuttosto che parlare con lui?!

Blaine si sforzava di essere razionale, certo che dovesse esserci una spiegazione logica in tutto questo, eppure nonostante i suoi sforzi, non fu minimamente in grado di trovarla; stava davvero succedendo?! 

Kurt lo stava tradendo?!

No, non poteva essere; era sciocco saltare così velocemente a conclusioni fin troppo affrettate, in fin dei conti si trattava solamente di qualche sms! Insomma, che cosa poteva saperne lui di quello che vi era scritto?! Magari Kurt stava semplicemente ridendo per qualche barzelletta particolarmente divertente e lui si stava preoccupando per qualcosa che stava accadendo solamente nella propria testa!

Anche se tutte le apparenze andavano contro di lui, Blaine si rifiutava di credere che Kurt fosse capace di una simile meschinità; in fin dei conti, per quanto negli ultimi tempi le cose fra di loro si fossero un tantino raffreddate, si amavano ancora e nessuno dei due si sarebbe mai sognato di fare qualcosa che potesse ferire l'altro. 

Probabilmente si stava semplicemente immaginando tutto.

" Non sta succedendo niente, Blaine.. è solamente nella tua testa! " si disse mentalmente, cercando di rassicurarsi " Kurt ti ama, non potrebbe mai tradirti! Smettila di farti tutte queste paranoie e rilassati: Kurt non ti sta affatto tradendo. "

Aveva fatto il possibile per convincersi che fosse tutto apposto, che le sue erano solamente ridicole fantasie e che niente era poi così tragico e catastrofico come la sua stupida mente lo stava dipingendo; ma quando quella sera - come ogni mercoledì -  si ritrovò a casa di Kurt per una delle loro solite maratone cinematografiche, scoprì qualcosa che fece crollare completamente ogni sua singola certezza.

Kurt era in cucina, intento a preparare uno spuntino prima di dare ufficialmente inizio alla loro serata, mentre il giovane Anderson attendeva con impazienza il suo ritorno, seduto sul bordo del letto del controtenore e guardandosi distrattamente intorno; il cellulare di Kurt, preventivamente privato della suoneria, era stato accuratemente riposto sopra il comodino, a pochi passi dal giovane Anderson.

Era una tentazione troppo forte, alla qualche Blaine fu comunque in grado di resistere, nonostante la sua incontenibile voglia di scoprire a chi appartenessero i messaggi che Kurt non aveva fatto altro che ricevere per tutta la durata delle prove del Glee Club; la curiosità era tanta, ma il rispetto e la fiducia che nutriva nei confronti del giovane Hummel erano molto più forti, abbastanza da permettere al moro di rimanere al suo posto e di non intromettersi in affari che, molto probabilmente, non lo riguardavano affatto. Questione di pochi minuti, poi Kurt avrebbe fatto ritorno nella stanza e Blaine si sarebbe completamente dimenticato di tutta quella faccenda; non aveva che da aspettare che il suo ragazzo ritornasse, così da potersi gettare ogni cosa alle spalle.

Ma ad un tratto, qualcosa accadde: il cellulare di Kurt incominciò a vibrare.

Blaine si morse con forza un labbro e si irrigidì, mentre l'ansia e la preoccupazione iniziavano a farsi sentire prepotentemente, avvolgendolo in una specie di dolorosa morsa.

" Potrebbe essere Rachel che ha bisogno di qualche consiglio sul pezzo per la sua audizione alla NYADA. " cercò di convincersi " Niente di cui tu debba necessariamente preoccuparti! "

Il cellulare di Kurt vibrò una seconda volta e Blaine trattenne il respiro.

Rachel poteva essersi dimenticata di qualcosa di molto imporante ed avergli inviato un secondo messaggio; in fin dei conti quella ragazza riusciva ad essere estremamente petulante quando ci si metteva, e Blaine non sarebbe poi stato così sorpreso di scoprire che fosse proprio lei la fastidiosa mittente di tutti quegli sms. 

Ma poi il telefono vibrò una terza volta, una quarta ed una quinta, e a quel punto Blaine venne letteralmente preso dal panico; no, quella non poteva certo essere Rachel. 

Cercò di resistere per qualche secondo, ma quando il cellulare di Kurt si mise a vibrare per la sesta volta, il giovane Anderson venne preso da un vero e proprio scatto d'ira e si allungò rapidamente verso il mobile al suo fianco, per svelare quell'arcano mistero. 

In quell' istante, quando i suoi occhi si posarono su quelle parole, qualcosa si spezzò dentro di lui.

Nuovo Messaggio da Chandler:  Non ho mai visto due occhi tanto meravigliosi e splendenti come i tuoi, in tutta la mia vita. Dimmi la verità, non è che per caso sei un angelo?! 

Blaine ebbe come una specie di mancamento e dovette appoggiare una mano sul comodino per sorreggersi, onde evitare di cadere a terra; il suo cuore incominciò a battere rapidamente e le lacrime si raggrupparono nei suoi occhi color nocciola, ancora saldamente puntati su quel piccolo schermo, mentre un enorme ed opprimente nodo gli si formava in gola. Rilesse il messaggio più e più volte, prima di rendersi conto che ve ne erano molti altri prima di quello, tutti concentrati negli ultimi due giorni e provenienti da quello stesso mittente misterioso, il quale - se non altro - adesso aveva un nome con cui poter essere identificato: Chandler. 

Il moro si portò una mano al petto, respirando affannosamente e mordendosi con forza il labbro inferiore per impedirsi di scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Chi diavolo era quel Chandler?! Dove si erano conosciuti lui e Kurt?! Perchè il suo ragazzo non gliene aveva mai fatto parola?!  E soprattutto, perchè aveva trascorso gli ultimi due giorni a mandare sms a Kurt, riempiendolo di complimenti e frasi smielate, molto simili a quelle che possono trovarsi dentro le confezioni dei biscotti della fortuna o in qualche ridicolo libro di poesie per bambini?! 

Avrebbe voluto morire; in quel momento, con ancora il cellulare di Kurt fra le mani e lo sguardo fisso nel vuoto, quasi fosse improvvisamente piombato in una specie di trance, Blaine avrebbe semplicemente voluto sprofondare sotto terra ed esalare il suo ultimo respiro. Credeva davvero che le cose non potessero andare peggio di così, eppure, nel giro di appena pochi istanti, scoprì che erano semplicemente destinate a peggiorare.

<< Ok, ho qui il piatto delle vivande: la nostra maratona di Bobby Brown può avere ufficialmente inizio! >>

Kurt aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza, talmente euforico e pieno di brio da ignorare completamente l'espressione distrutta ed avvilita che stava, in quel momento, solcando il volto di Blaine; il giovane Anderson non provò neanche a controllarsi, ormai troppo ferito ed umiliato da poter trattenere quella domanda ancora a lungo.

<< Chi è Chandler? >>

Kurt si voltò verso di lui, completamente pallido in volto (molto più di quanto non fosse abitualmente).

<< Perchè stai controllando il mio telefono? >> domandò in tono di accusa, quasi come se stesse cercando un modo per sviare a quella domanda.

<< N-non sto controllando il tuo telefono. >> rispose Blaine, con voce rotta << E' solo che.. continuava a vibrare perchè Chandler non la smetteva di mandarti messaggi! >>

Kurt fece per replicare, ma non ci riuscì; era abbastanza evidente che non riuscisse a trovare le parole che stava cercando per dare una logica spiegazione a ciò che stava succedendo.

<< " Quando andiamo a New York, andiamo al Plaza e rimettiamo in scena la fine di  The Way We Were! ">>

Blaine continuò a sbirciare fra gli sms di Chandler, ed avvertì una violenta morsa al cuore quando lesse quest'ultimo; New York... Chandler si trovava a New York?! Chandler sarebbe andato a New York assieme a Kurt?! Kurt aveva deciso di includere questo tizio nei suoi progetti newyorkesi, pur non essendosi mai preoccupato di domandare a Blaine come stesse vivendo tutta questa faccenda della sua partenza e della loro separazione?! 

Quello doveva essere un sogno, non vi era altra spiegazione; solamente un orribile tremendo, spaventoso, brutto sogno.

<< R-ridammelo! >> balbettò Kurt, allungando una mano verso Blaine per cercare di riprendersi il maltolto; il danno era ormai fatto, ma questo non significava certo che il giovane Andeson avesse il diritto di continuare a giocherellare con il suo telefono come meglio credeva. In ogni caso, Blaine trovava che non vi fosse proprio niente di divertente in quella maledetta situazione.

<< " Potresti cantare nella mia segreteria telefonica, voglio utilizzare la tua voce come suoneria?! " >> lesse ancora Blaine, sempre più inorridito; chi diavolo era questo Chandler, e come osava dire cose simili al suo ragazzo?!  E per quale assurdo motivo Kurt glievo permetteva, perchè non aveva fatto che dargli corda per due giorni interi?!

<< Dammi il mio telefono! >> insistette Kurt, mentre Blane si alzava in piedi e si allontanava da lui, il cellulare del giovane Hummel ancora stetto nella sua mano.

<< Ci sono letteralmente una dozzina di questi messaggi fra voi due! >> sentenziò il moro, lanciando a Kurt uno sguardo a metò fra il ferito e il rabbioso << Lo sai quanti messaggi mi hai mandato negli ultimi due giorni?! >>

Il controtenore restò in silenzio, arrossendo ed abbassando vergognosamente lo sguardo; sapeva che Blaine aveva esattamete colpito nel segno e non aveva il coraggio di ammettere che, per una volta, la ragione non si trovava completamente dalla sua parte.

<< Quattro. >> rispose Blaine a denti stretti << E tre di questi riguardavano il trovare un lucido da scarpe color pesca. >>

<< P-perchè te la prendi così tanto? >> domandò Kurt, come se davvero non si rendesse conto di quale fosse l'effettiva ragione della rabbia di Blaine << T-tutto...tutto questo è del tutto innocente! >>

<< Questo è un tradimento, Kurt! >> sbottò il moro, gli occhi che gli si riempirono inevitabilmente di lacrime e la voce tremolante. 

Forse era un tantino eccessivo definire quello scambio di messaggi un tradimento, ma in quale altro modo avrebbe potuto classificarlo?! Insomma, si vedeva molto chiaramente che quel tizio - Chandler - si divertiva molto a lusingare Kurt con i suoi sms, ed era altrettanto evidente che a Kurt tutte quelle attenzioni non dispiacevano affatto; al contrario, sembrava esserne estremamente lusingato e compiaciuto.

<< Questo è messaggiare. >> replicò il giovane Hummel, fulminando Blaine con lo sguardo, mentre questi lottava con tutte le sue forze per non mettersi a piangere a dirotto proprio lì, di fronte a lui  << Ok?! Si tratta solamente di un ragazzo che ho conosciuto al negozio di musica, non è successo niente! Tu non facevi altro che scambiarti sms con Sebastian, gli telefonavi anche e... >>

<< Ma a me Sebastian non piaceva! >> lo interruppe Blaine, puntandogli il dito contro << E tutti i messaggi che ci mandavano, restavano sempre su toni molto amichevoli! >>

Kurt sospirò profondamente e Blaine si morse con forza il labbro inferiore, lanciando un ultimo sguardo al telefono, ancora stretto nella sua mano; non aveva la forza di andare avanti e avrebbe tanto voluto trattenere quell'ultima frase che gli si era bloccata in gola ancora per qualche istante. Ma le parole uscirono letteralmente da sole, senza che il giovane Anderson avesse la possibilità di controllarle.

<< A te piace questo ragazzo. >> 

Kurt si morse a sua volta il labbro inferiore ed abbassò nuovamente lo sguardo, mettendosi a sedere sul letto,  ad una certa distanza da Blaine.

<< Mi piace il modo in cui mi fa sentire. >> ammise, provocando in questo modo un ennesimo colpo al cuore del povero Blaine << Insomma...quando è stata l'ultima volta che mi hai rivolto dei complimenti, o che mi hai detto quanto fossi speciale?! >> 

Il ragazzo riccioluto strabuzzò gli occhi.

Non riusciva davvero a credere che Kurt gli avesse appena detto una cosa del genere; dopo tutto ciò Blaine aveva fatto per lui, ancora aveva dei dubbi su ciò che provasse , o su quanto lo reputasse unico, speciale ed importante?

<< Io ho cambiato scuola per stare con te! >> strillò il moro, ormai al culmine della sofferenza << H-ho cambiato la mia vita intera! Tutto questo non ti fa sentire amato?! >>

<< Tu non sai che cosa significhi essere il tuo ragazzo, ok?! >> rilanciò Kurt, con una punta di risentimento << Tu sei il "maschio gay alfa", persino Rachel voleva pomiciare con te! Un tempo avevo un assolo ogni settimana, adesso sai quante volte sono stato costretto a restarmene seduto su di uno sgabello, a guardarti mentre ti esibivi?! >>

Blaine ascoltò le parole del suo ragazzo in silenzio, avvilito e del tutto impotente; perchè non gli aveva mai detto niente di tutto ciò?! Non che potesse realmente fare qualcosa al riguardo - in fondo, che colpa ne aveva lui se ultimamente il professor Shuester gli aveva assegnato parecchie canzoni da cantare come solista? O se Rachel era fisicamente attratta da lui, molto più di quanto non lo fosse da Kurt? - ma avrebbe potuto cercare di tranquillizzarlo, fargli capire che era tutto apposto e che di certo non doveva pensare di essere inferiore a lui o di non valere abbastanza. Perchè tutto questo stava venendo fuori solamente in quel momento, come se la faccenda di Chandler non fosse già suffiente a complicare le cose?!

<< Allora parlami. >> disse Blaine, con voce morbida e lacrimosa << Dimmi che sei infelice, ma non..non tradirmi! >>

<< Mi sembra di stare andando fuori di testa! >> sbraitò Kurt, alzandosi in piedi ed afferrando il suo telefono con un gesto secco e rabbioso << Non ti ho tradito! Mi dispiace davvero tanto se ci sei rimasto male, ma.. ma è tutto apposto! >>

Tornò a sedersi sul materasso, cercando di darsi una calmata, mentre Blaine continuava a fissarlo con un'espressione di dolore e di rancore sul volto; era deluso, ferito, arrabbiato...semplicemente, non riusciva più a riconoscere il suo Kurt.

<< Non è giusto. >> sentenziò, ormai talmente sopraffatto dalle emozioni da non riuscire neanche ad alzare la voce << Ma è tutto a posto*. >>

Si voltò silenziosamente e si diresse verso la porta, senza neanche degnare Kurt di uno sguardo; il controtenore rimase a guardarlo a bocca aperta, talmente sorpreso da quel suo gesto improvviso da non riuscire a trovare la prontezza di riflessi per alzarsi dal letto e tentare di bloccarlo.

<< D-dove stai andando? >> chiese, senza muovere un solo muscolo.

<< A casa! >> rispose il moro,  fermandosi sull'uscio e voltandosi verso di lui << Scusa tanto, ma non ho alcuna voglia di restare qui con te stasera. >>

Kurt non provò neanche a trattenerlo, consapevole del fatto che sarebbe stato del tutto inutile; quando Blaine si metteva in testa qualcosa era impossibile fargli cambiare idea, ed in quel momento Blaine aveva semplicemente voglia di restarsene da solo, lontano da tutto e da tutti, esclusivamente in compagnia del suo dolore.

Corse in macchina più rapidamente che potè e si mise in viaggio verso casa, sforzandosi di trattenere le lacrime almeno fino a che non fosse arrivato in camera sua, dove niente e nessuno avrebbe potuto disturbarlo; una volta arrivato, si precipitò su per le scale e si fiondò nella propria a stanza, chiudendosi a chiave e gettandosi a peso morto sul materasso, esplodendo in un pianto a dirotto nel momento esatto in cui il suo viso affondò nel morbido tessuro del suo cuscino.

Avrebbe voluto morire; più di qualsiasi altra cosa in quel momento, avrebbe semplicemente voluto che la sua vita fosse finità. Chissà, forse in un certo senso era finita veramente! Tutto il suo mondo, quel meraviglioso universo che si era tanto impegnato a costruire - un universo che ruotava unicamente attorno a Kurt, alimentato e tenuto in vita esclusivamente dal profondo amore che Blaine nutriva nei suoi confronti - gli era letteralmente crollato addosso, lasciandolo a terra inerme ed ormai completamente privo di forze.

Non era più neanche in grado di pensare, non aveva più la forza e la capacità di fare niente; riusciva solamente a ricordare le parole che aveva letto fra gli sms di Kurt e quelle che lo stesso controtenore gli aveva rivolto, tentando di giustificarsi per ciò che aveva fatto, come se le sue azioni non fossero in alcun modo degne di accusa e come se Blaine avesse dovuto semplicemente comprendere le sue ragioni e perdonarlo, come se non fosse mai successo niente.

Era arrivato persino a paragonare i suoi scambi di sms con Chandler a quelli fra Blaine e Sebastian.

Certo, non che avesse tutti i torti: Sebastian aveva trascorso giornate intere a riempirlo di sms e di telefonate, e probabilmente il giovane Anderson avrebbe dovuto dirgli di smetterla sin dall'inizio, piuttosto che continuare a dargli corda fino a raggiungere l'esasperazione; ma non era certo la stessa cosa.

Sebastian era interessato a Blaine, certo, ma non era mai stato così spudorato; non gli aveva mai scritto sms pieni di lusinghe e di adorabili complimenti - molte volte faceva apprezzamenti sul suo sedere e battutine su quanto sarebbe stato interessante vederlo più da vicino, ma non si potevano certo dire lusinghieri -  e anche se molto spesso sembrava avere intenzioni ben poco amichevoli, Blaine non gli aveva mai dato modo di credere che avesse qualche speranza di riuscire a farlo cedere. 

Non aveva avuto modo di leggere tutti gli sms che Chandler aveva scritto a Kurt, ma da quel poco che aveva visto, gli era sembrato abbastanza chiaro che Kurt fosse piuttosto bendisposto nei suoi confronti; ok, forse non vi era stato niente di più di qualche "innocente" scambio di messaggi, ma si vedeva molto chiaramente quanto a Kurt tutta quella corrispondenza facesse piacere, quanto disperatamente andasse alla ricerca di quelle lusinghe, quanto amasse crogiolarsi in tutto quel mare di complimenti ed ammirazione.

E Blaine non riusciva proprio a sopportarlo.

Avrebbe potuto resistere a tutto, forse persino alla distanza e al fatto di doversi abituare a stare per così tanto tempo lontano da Kurt; ma non a questo.

<< Ahhh...cazzo! >>

Blaine lanciò un urlo e si aggrappò con forza alle federe dei cuscini, sprofondando ulteriormente fra di essi, mentre lacrime calde continuavano a scivolare lungo le sue guance e i singhiozzi gli si bloccavano in gola; non sapeva che cosa fare, non aveva la benchè minima idea di come risolvere quella maledettissima situazione.

Forse, però, vi era qualcosa che potesse effettivamente fare; il professor Shuester aveva assegnato loro quel compito su Whitney Houston per dare voce ai loro sentimenti e alla loro sensazioni - soprattutto adesso che il momento dell'addio si stava facendo sempre più pericolosamente vicino - per cui Blaine avrebbe fatto esattamente ciò che il suo insegnante si aspettava da lui e dai suoi compagni.

Avrebbe cantato tutti i suoi sentimenti.

E avrebbe lasciato a Whitney il compito di ispirarlo.
 
 

 
*
 
 
 


Il giorno seguente, Blaine si presentò alle prove del Glee Club con un'espressione a metà fra il rancoroso e lo strafottente sul volto; aveva trascorso l' intera mattinata ad ignorare Kurt - persino i suoi sms pieni di scuse e di insopportabili frasi retoriche -  ed era deciso a continuare per il resto della giornata, nonostante la sola idea di stargli lontano lo mandasse completamente fuori di testa.

Sapeva che quello che stava per fare era assolutamente di cattivo gusto ed una parte di lui ne avrebbe volentieri fatto a meno; ma era troppo arrabbiato, deluso e desolato dalle parole e dall'atteggiamento di Kurt e sapeva che quello era il solo modo che avesse per riuscire a sfogarsi e per fargli capire pienamente quali fossero le sue sensazioni al riguardo.

Non appena il professor Shuester domandò se qualcuno avesse preparato un numero per la settimana di Whitney, Blaine si alzò immediatamente in piedi, voltandosi verso i suoi amici e rivolgendo in particolar modo a Kurt uno sguardo di sfida.

<< Professor Shuester, io avrei preparato un pezzo. >> disse << E' un tantino abbozzato, ma proprio per questo motivo penso che potrebbe essere ancora più veritiero ed intenso. >>

<< Beh, direi che è perfetto! >> rispose l'insegnante, sollevando un sopracciglio in segno di perplessità << Ok, Blaine...quando vuoi. >>

Il moro si diresse verso il centro della stanza, sospirando profondamente per darsi la carica.

<< Questa canzone è per tutti coloro che siano mai stati traditi. >>  sibilò, voltandosi poi verso il suo pubblicò e facendo un cenno ai ragazzi della band, i quali si misero immediatamente in posizione e si misero a suonare.

Kurt, seduto in seconda fila, guardò il suo ragazzo con espressione allibita, strocendo il naso ed alzando gli occhi al cielo con fare esasperato.

<< Tutto questo è ridicolo, io non ti ho tradito! >> bofonchiò, mentre dall'altro lato Brittany farfugliava qualcosa a proposito della velocità dei ghepardi rispetto a quella degli altri animali.**

Blaine non si lasciò distrarre da tutto quel chiacchiericcio ed cominciò a cantare, il suo sguardo saldamente rivolto verso Kurt, mentre intorno a loro tutti i ragazzi del Glee - professor Shuester compreso - assistevano alla scena con la massima incredulità.
 
 
 
 

Friday night, you and your boys went out to eat 
 
Uh-uh-uh-uh
 
Then they hung out, but you came home around 3:00
 
Yes, you did 
 
Uh-uh-uh-uh 
 
 
 
 



I ragazzi si voltarono tutti in direzione di Kurt, la bocca spalancata in un'espressione di meraviglia, letteralmente sconcertati per ciò che stava accadendo; non era certo una cosa alla quale erano abituati, nell'arco di mesi nessuno ricordava di avere mai visto Kurt e Blaine litigare in questo modo, tanto meno che uno dei due avesse mai osato pronunciare la parola "tradimento". 

All'interno del Glee Club certe cose erano all'ordine del giorno, ma fra Kurt e Blaine?! No, tutto ciò non era assolutamente possibile.
 
 
 
 

If six of ya'll went out, uh 

Then four of you were really cheap
 
'Cause only two of you had dinner 
 
I found your credit card receipt 
 
 
 
 

La situazione si stava facendo sempre più assurda: Blaine non la smetteva di guardare in direzione di Kurt, rivolgendogli occhiate di rabbia e rancore mentre cantava, e le Nuove Direzioni sembravano aver deciso di schierarsi dalla sua parte, improvvisando addirittura un coretto polifonico alla sua melodia, il tutto - ovviamente -  sotto lo sguardo irritato e quasi letteralmente furibondo del giovane Hummel.
 
 
 
 
 

It's not right, but it's okay 
 
I'm gonna make it anyway
 
Pack your bags up and leave
 
Don't you dare come running back to me
 
 
 
 

La canzone proseguì senza alcuna interruzione e Blaine si sentì inevitabilmente spaccato a metà: da una parte sentiva di averne abbastanza, che quel teatrino era più che sufficiente e che molto probabilmente Kurt era già abbastanza irritanto da quel suo atteggiamento così puerile e vendicativo; eppure, dall'altra credeva che non fosse ancora arrivato il momento di smetterla, che quello era il solo modo che aveva per dire al suo ragazzo tutto ciò che pensava e che doveva semplicemente cercare di stringere i denti ed arrivare alla fine della canzone.
Così, scelse la seconda ipotesi.
 
 
 
 
 

It's not right, but it's okay, 
 
I'm gonna make it anyway 
 
Close the door behind you, leave your key 
 
I'd rather be alone than unhappy 
 
 
 
 

Per quanto, forse, optare per la prima sarebbe stata decisamente la soluzione più saggia; a giudicare dall'espressione sul volto di Kurt, la situazione stava diventanto sempre più spiacevole ed imbarazzante, ed il giovane Hummel sembrava essere decisamente sul punto di mettersi a piangere da un momento all'altro.

In un altra situazione, probabilmente Blaine avrebbe interrotto l'esibizione e sarebbe immediatamente corso da lui, prostrandosi ai suoi piedi e domandando scusa per il suo ridicolo e del tutto imperdonabile comportamento; ma in quel momento, la rabbia e il dolore che aveva in corpo sembravano essere più forti di tutto - persino del suo amore e del senso di colpa - e il giovane Anderson non aveva alcuna intenzione di lasciar perdere e di darla vinta a quell'idiota di Chandler.
 
 
 


I've been through all this before 
 
I've been through all this before 
 
So how could you think
 
I said yeah-yeah-yeah-yeah-yeah, yeah
 
 
Don't turn around to see my face
 
Don't you turn around! 
 
There's no more tears left here for you to see
 
Was it really worth you going out like that? Tell me 
 
 
 
You were making a fool of me, yeah 
 
 
 
 
 
 
Kurt era letteralmente senza parole, scioccato dal modo in quell'esibizione stava andando avanti.
 
Del resto, non era il solo ad essere sdubbiato da quella performance: i ragazzi delle Nuove Direzioni continuavano a non capire che cosa accidenti stesse succedendo  e lo stesso Blaine sembrava non avere la benchè minima idea di ciò che stava facendo, quasi come non fosse assolutamente padrone delle sue azioni. Quasi come se vi fosse un altro Blaine - una sorta di suo alter ego malvagio, una vera e propria antitesi - a controllare i suoi gesti ed i suoi stessi pensieri.
 
 
 
 
It's not right  ( It's not right ) But it's okay ( It's okay )
 
I'm gonna make it anyway  ( I'm gonna, I'm gonna, hey-ey-ey-ey )
 
 Pack your bags up and leave 
 
Close the door and leave your key 
 
I'd rather be alone than not happy 
 
 
 
 
" Guardami Kurt: ecco che cosa mi hai fatto! "
 
 
 
 
It's not right ( It's not right ), but it's okay ( It's okay, baby )
 
I'm gonna make it anyway  ( I can pay my own way )
 
Close the door behind you  (  Ain't my life over  )
 
Leave your key (  Take care of my business )
 
I'd rather be alone than not happy 
 
 Oh, oh, whoa-oh! 
 
 
 
 
 
 

Alla fine della canzone, tutti quanti - ad eccezione di Kurt, naturalmente - scoppiarono in un fragoroso applauso, visibilmente colpiti dall'intensità emotiva che Blaine aveva messo in quell'esibizione, tanto perfetta quanto brutalmente sincera. 

Lo sguardo del moro si posò per un attimo su quello del giovane Hummel, ma fu appena per pochi istanti; dopo di chè, Blaine si voltò di scattò e scappò via dall'aula canto, aspettando di essere abbastanza lontano prima di scoppiare nuovamente a piangere e andare a rifugiarsi in uno dei bagno dell' ultimo piano, certo che a quell'ora non vi avrebbe trovato nessuno. Si nascose in una delle toilette e si mise a sedere sulla tazza del gabinetto, nascondendosi il viso fra le mani e lasciandosi andare ad un silenzioso pianto, le lacrime che scendevano a fiotti lungo le sue guance ed il petto che si sollevava e si abbassava freneticamente.

Poi, dopo qualche minuto, sentii una voce provenire da dietro la porta a chiamare a bassa voce il suo nome.

<< Blaine? Blaine, sei qui?! Avanti, vieni fuori...so che ci sei! >>

Blaine riconobbe immediatamente la voce di Finn e decise di aspettare qualche secondo prima di rispondere; voleva essere certo che vi fosse solamente lui là fuori e, soprattutto, che non fosse venuto fin lì per sgridarlo.

<< Blaine, aprimi! >> insistette Finn, quasi come se gli avesse appena letto nel pensiero  << Sono qui da solo, Kurt non c'è! E se hai paura che io sia qui per farti una ramanzina, ti assicuro che non è così! Dai, fammi entrare. >>

Il moro sospirò e si decise ad aprirgli la porta, senza neanche preoccuparsi di asciugare le sue lacrime e darsi un aspetto un tantino più presentabile; Finn lo guardò con espressione preoccupata e, in effetti, tutto sembrava fuorchè essere sul punto di sgridarlo o di prendersela con lui per la canzone che aveva appena cantato. Al contrario, sembrava molto in ansia per lui.

<< Accidenti, Blaine...ma tu stai piangendo! >> osservò il ragazzo, con una certa ovvietà << Vuoi dirmi che cosa diavolo sta succedendo?! >>

Blaine si morse il labbro inferiore, dondolandosi leggermente avanti e indietro; avrebbe tanto voluto sfogarsi con qualcuno, ma non era del tutto certo che Finn fosse la persona migliore con la quale potesse farlo.

<< Ecco, io.. >> farfugliò vergognosamente << Accidenti, Finn...vorrei tanto poterne parlare con te, vorrei davvero dirti ogni cosa! Ma tu...tu sei suo fratello! >>

<< Sì, ma sono anche tuo amico! >> puntualizzò Finn << E, se posso permettermi, ho una certa esperienza in fatto di tradimenti: ci sono passato più volte, so che cosa si prova quando una persona si mette a giocare con i tuoi sentimenti! Per cui, ti prego, qualsiasi cosa abbia fatto Kurt tu devi dirmelo; perchè anche se è mio fratello, questo non lo autorizza certo a fare qualche stronzata nei tuoi confronti senza pagarne le conseguenze! >>

Blaine tirò su col naso, asciugandosi le lacrime con la manica della camicia.

<< I-io... va bene. >> disse << Ma tu mi prometti che cercherai di essere obiettivo? >>

<< Assolutamente! Su, amico...spara! Dimmi tutto quello che è successo. >>

Il giovane Anderson sospirò profondamente e finalmente si decise a vuotare il sacco, raccontando a Finn ogni cosa - dal primo all'ultimo dettaglio - senza mai fermarsi, nonostante le lacrime che continuavano a scendere a fiotti lungo le sue guance; alla fine del racconto, Finn esclamò un eloquentissimo " Wow! ", portandosi una mano al petto ed appoggiandosi alla parete, come se avesse bisogno di sorreggersi per non cadere a terra.

<< I-io non capisco. >> balbettò, guardandosi il moro confusamente << Non riesco davvero a credere che Kurt possa essere capace di una cosa del genere! Voglio dire, quello che è fatto è stato davvero orrendo, ma arrivare a tradirti...Blaine, io non credo proprio che lo abbia fatto! Conosco mio fratello e se c'è una cosa della quale sono estremamente certo, è che lui ti ama da impazzire e che non farebbe mai niente che possa rischiare di rovinare il vostro rapporto! >>

Sì, anche lui lo sapeva; conosceva Kurt meglio di chiunque altro al mondo, sapeva che i suoi sentimenti erano sinceri e che per nessuna ragione al mondo avrebbe ma potuto smettere di amarlo. 

Eppure era riuscito comunque a spezzargli il cuore.

<< Blaine, ascoltami. >> disse ancora Finn, avvicinandosi a lui << Lo so che in questo momento ti riesce difficile credere a qualsiasi cosa, e so anche che preferiresti morire piuttosto che continuare a vivere in questo modo! Ma credimi, Kurt non ti ha tradito; questo devi mettertelo bene in testa. >>

Blaine annuì silenziosamente, tirando nuovamente su col naso.

Nel profondo dentro di sè, conosceva perfettamente la verità: sapeva che Finn aveva ragione, che quello di Kurt era stato un errore madornale ma che non si era certo trattato di un tradimento, e che il giovane Hummel lo amava, disperatamente, più di quanto lui stesso potesse immaginare.

Tuttavia, non riusciva proprio a mettere da parte quell'intensa sensazione di paura dalla quale era avvolto.

<< Dagli la possibilità di rimediare ai suoi errori. >> Finn si avvicinò ulteriormente a Blaine, mettendogli una mano sulla spalla << Ha fatto una cosa veramente stupida, lo riconosco, ma sono certo che anche lui sta soffrendo molto! E poi, prova a farti anche tu un esame di coscienza; generalmente le colpe non stanno mai tutte da un'unica parte. >>

Il moro gettò lo sguardo a terra, scrollando le spalle.

<< Touchè. >> disse << Immagino che anche io debba rivedere il mio comportamento. >>

<< Beh, ma questo non significa che voi non possiate risolvere i vostri problemi! >> gli rispose dolcemente Finn, dandogli una pacca affettuosa sulla spalla e sorridendo << Insomma, siete Kurt e Blaine: non c'è niente al mondo che sia veramente in grado di scalfirvi! >>

Blaine sorrise a sua volta, gli occhi ancora lucidi a causa di tutte quelle lacrime versate.

<< Stai tranquillo, ok? >> Il giovane Hudson diede al suo amico un leggero buffetto sul naso, facendolo ridacchiare << Tutte le più grandi storie d'amore hanno dovuto affrontare qualche difficoltà; insomma, guarda me e Rachel! Ne abbiamo passate di tutti i colori, eppure siamo ancora qui. Sono sicuro che per te e Kurt sarà la stessa cosa. >>

Il moro abbozzò un altro sorriso, facendo ancora una volta segno di sì con la testa. 

Buffo, in genere era sempre Blaine a dare consigli a Finn per rimediare a qualche sbaglio commesso nei confronti di Rachel, e adesso si erano completamente ribaltate le parti; e, tutto sommato, doveva ammettere che le parole del giovane Hudson aveva un certo senso: doveva fare prima chiarezza nella sua testa, se voleva davvero riuscire a risolvere i suoi problemi con Kurt.

<< Rilassati, ok? Ogni cosa tornerà al suo posto, sono pronto a scommetterci! >>

Blaine si portò una mano al cuore, sospirando profondamente.

" Oh, lo spero. Lo spero davvero tanto. "
 
 
 


*
 
 


Nonostante il discorso particolarmente persuasivo di Finn, Blaine continuò ad ignorare Kurt per tutto il resto della giornata, compresa la mattina successiva.

Aveva trascorso un intero pomeriggio a pensare, arrivando alla conclusione che -  sì -  molto probabilmente anche lui aveva le sue colpe: forse, se Blaine non si fosse dimostrato così distaccato negli ultimi tempi, Kurt non sarebbe mai andato alla ricerca  delle attenzioni di un altro ragazzo; forse, se il giovane Anderson  avesse provato da subito a parlare  con lui, confidandogli tutte le sue paure e le incertezze per il futuro, avrebbero trovato assieme un modo per risolvere tutti i loro problemi, senza far intervenire terze persone e -  soprattutto - senza rischiare di rovinare le cose fra di loro.

Ovviamente Kurt era quello con maggiori colpe - in fin dei conti, non era stato certo Blaine ad averlo quasi tradito - e forse era proprio quella la ragione per cui, ancora, Blaine si rifiutava di affrontare l'argomento; sapeva che anche lui avrebbe dovuto prendersi le sue dovute responsabilità, e lo avrebbe fatto senza alcuna ombra di dubbio. Ma in fin dei conti, credeva che adesso spettasse a Kurt fare il passo successivo, e aveva deciso che non avrebbe posso neanche un muscolo fino a che questi non si fosse avvicinato a lui per domandare scusa o, quantomeno, per dare lui qualche spiegazione.

Fortunatamente per lui, non dovette attendere poi molto.

<< Professor Shuester?! Io... beh, avrei preparato un numero per la settimana di Whitney Houston, e credo proprio che questo sia il momento adatto per mostrarvelo. >>

I ragazzi e il professor Shuester guardarono il controtenore curiosamente, tutti ansiosi di sapere se quel suo numero che non poteva aspettare neanche un altro giorno per essere eseguito, avesse in qualche modo a che vedere con quello presentato da Blaine il giorno precedente.

<< Beh, direi che è un'ottima idea. >> approvò il professor Shuester, facendo lui segno di alzarsi in piedi << C'è qualcosa che vorresti dire al riguardo, prima di cominciare? >>

Kurt si morse un labbro, avvicinandosi silenziosamente al centro della stanza e posizionandosi di fronte all'asta del microfono.

<< Ecco, io.. >> balbettò, guardando di sottecchi in direzione di Blaine << ..io credo che si spieghi da solo. >>

Blaine sussultò, avvertendo all'improvviso una sensazione di oppressione al petto ed il fiato che gli si bloccò letteralmente in gola; Kurt sospirò profondamente e poi fece cenno ai musicisti di incominciare a suonare.
 
 
 
 
 
Share my life 
 
Take me for what I am 
 
'Cause I'll never change all my colors for you 
 
Take my love 
 
I'll never ask for too much 
 
Just all that you are and everything that you do 
 
 
 
 
 
Il moro si morse energicamente il labbro inferiore, cercando di trattenere le lacrime mentre Kurt continuava a cantare, guardando palesemente nella sua direzione; era assolutamente impossibile non accorgersene, persino un cieco sarebbe stato in grado di capire che quella canzone non era stata una scelta casuale.

Chiunque avrebbe capito che Kurt stava cantando quella canzone solo ed esclusivamente per Blaine.
 
 
 

 

I don't really need to look very much further 
 
I don't want to have to go where you don't follow
 
I won't hold it back again,this passion inside
 
I can't run from myself, there's nowhere to hide 
 
 
 
 

Tutti intorno a Blaine avevano ormai capito.

Era del tutto inequivocabile, e non solo per il fatto che Kurt non riuscisse a togliere gli occhi di dosso dal suo ragazzo neanche per un istante; vi era una tale intensità nel canto del giovane Hummel, che era davvero impossibile non percepire tutto l'amore e l'irrefrenabile bisogno che il ragazzo nutriva nei confronti di Blaine.

Il moro si strinse nelle proprie spalle, continuando ad ascoltare con attenzione il messaggio che Kurt stava cercando di fargli arrivare grazie a quella canzone.
 
 

 

Don't make me close one more door 
 
I don't wanna hurt anymore 
 
Stay in my arms if you dare 
 
Or must I imagine you there?
 
 
 

 
 
 

Di tanto in tanto qualche ragazzo si voltava verso Blaine, cercando di sbirciare la sua espressione e di scoprire che cosa ne pensasse della canzone; ma il giovane Anderson non lasciò loro alcuna soddisfazione, limitandosi semplicemente a guardare Kurt e ascoltare il suo brano in silenzio, le braccia incrociate al petto ed un'espressione visibilmente commossa sul volto.
 
Non aveva bisogno di mostrarsi agli altri, per lui era sufficiente che fosse Kurt il solo a capire tutto ciò che, in quel momento, gli stava passando per la testa.
 
E Kurt lo sapeva - di questo ne era assolutamente certo - , proprio come lui sapeva tutto ciò che questi stava cercando di dire, tutto ciò che provava nei suoi confronti e che non aveva avuto il coraggio di dirgli a parole, passando per vie più sicure quali erano quelle della musica.
 
 
 
 
 
Don't walk away from me
 
 
 
 
 
Blaine era ormai sull'orlo delle lacrime.
 
Quella non era certo la prima volta che Kurt cantava qualcosa di fronte a lui - il giovane Anderson era abituato a sentir cantare il suo ragazzo come minimo tre volte al giorno - ma non lo aveva mai fatto con così tanta intensità e sentimento; era come se quelle parole fossero state scritte apposta per loro, come se Kurt stesso avesse composto quella canzone per Blaine, implorandolo a non andarsene via e a restare con lui per sempre.
 
 
 
 
 
I have nothing, nothing, nothing...
 
 
 

Il giovane Anderson guardò ancora una volta negli occhi di Kurt, il quale imperterrito continuava a cantare con lo sguardo fisso nella sua direzione, non curante del fatto che vi fossero ben altre diciotto persone in quella stanza assieme a loro.

Improvvisamente, tutta quella faccenda sembrò non avere più alcun senso.

Come aveva potuto dubitare di lui anche solo per un secondo?! Era ovvio che Kurt non lo aveva tradito, era chiaro come il solo, nitido e cristallino. Certo, Blaine aveva sofferto molto per la storia di Chandler e ancora non gli era del tutto passata - anzi, non gli era passata affatto - ma era sufficiente guardare negli occhi chiari  - e ormai colmi di lacrime - di Kurt per capire quanto fossero veri i suoi sentimenti, che amava Blaine più di ogni altra cosa e che non si sarebbe mai sognato di preferire un altro ragazzo a lui.

In quel momento, nonostante la rabbia e la delusione che ancora provava, Blaine non potè fare a meno che gettarsi alle spalle tutti quegli spiacevoli ricordi e sentirsi semplicemente e totalmente innamorato di Kurt. 
 
 
 

 
Don't make me close one more door 
 
I don't wanna hurt anymore 
 
Stay in my arms if you dare 
 
Or must I imagine you there?
 
 
 


Lo amava, lo amava profondamente.

Lo amava più di quanto avesse mai creduto possibile amare qualcuno.

Ed era proprio questa la ragione per cui aveva ancora tanta paura; dopo una simile dichiarazione, dopo che Kurt gli aveva praticamente donato tutto sè stesso con una semplice canzone, come avrebbe mai potuto Blaine trovare il coraggio di lasciarlo andare?! Come avrebbe potuto allontanarsi da lui, lasciarlo andare a New York e restare da solo, senza di lui?! Sapeva di doverlo fare, eppure ancora non era in grado di trovare la forza necessaria per compiere quell'ultimo, estremo gesto.
 
 
 

 


Don't walk away from me
 
Don't walk away from me
 
Don't you dare walk away from me
 
 
 



Kurt cantò quelle ultime parole con maggiore enfasi, rivolgendosi a Blaine con disperazione, quasi come se lo stesse implorando; quasi come se avesse intuito le sue paure e stesse semplicemente cercando di trattenerlo, di convincerlo a non andarsene prima del tempo perchè, senza di lui, la sua vita non avrebbe avuto più alcun senso.
 
 


 
I have nothing, nothing, nothing... 
If I don't have you...
 
 
 



La canzone si concluse con qualche ultimo vocalizzo, che Kurt eseguì ad occhi chiusi e con accurata precisione, mentre attorno a lui tutti i ragazzi applaudivano con entusiasmo, alcuni di loro persino visibilmente commossi da quella sua così toccante esibizione. Blaine si unì agli applausi, gli occhi ancora pieni di lacrime e le labbra che tremavano leggermente.

Non sapeva che cosa fare; il suo istinto gli diceva di alzarsi e correre fra le braccia di Kurt, baciarlo appasionatamente e domandargli scusa per essere stato così stupido ed essere saltato immediatamente a conclusioni fin troppo affrettate. Ma non poteva farlo - non di fronte al Glee Club - e nanche poteva prendersi da solo tutte le responsabilità; anche Kurt aveva commesso degli sbagli ed una canzone non era sufficiente a cancellare ogni cosa, per quanto meravigliosamente toccante questa potesse essere.

Alla fine delle prove, dopo che anche Tina, Mike e Mercedes ebbero dato sfogo alle loro straordinarie capacitò artistiche, Kurt afferrò Blaine per un braccio e lo trascinò fuori dall'aula canto, senza neanche aggiungere una sola parola. Blaine si sentì stranamente a disagio; era riuscito ad ignorare Kurt per quasi due giorni e adesso che si trovavano nuovamente faccia a faccia, era stato colto da uno strano senso di soggezione.

<< Allora? >> domandò Kurt, guardandolo dritto negli occhi << Non hai niente da dirmi? >>

Blaine scrollò distrattamente le spalle.

<< Sì, beh...sei stato davvero bravissimo prima. >> farfugliò.

Il controtenore strabuzzò gli occhi.

<< Tutto qui?! Ti ho appena cantato una canzone che esprime piuttosto chiaramente tutti i miei sentimenti per te, mi sono letteralmente prostrato in ginocchio per domandarti scusa...e tutto ciò che riesci a dirmi è che sono stato bravissimo?! >>

Il giovane Anderson arrossì e gettò rapidamente lo sguardo a terra.

<< I-io.. non so che cosa dire. >

Bugia.

In realtà lo sapeva molto bene, ma aveva fin troppa paura di dirlo; non poteva ammettere apertamente di essersi quasi messo a piangere durante la sua esibizione, perchè ad un tratto aveva realizzato di non essere abbastanza forte da lasciarlo andare, neanche dopo tutto ciò che era successo. Non poteva dire al ragazzo che amava di essere troppo spaventato dal futuro. da non riuscire neanche a trovare il coraggio per godersi il presente. Semplicemente, non poteva fargli credere che andasse tutto bene quando dentro di sè gli sembrava di stare letteralmente cadendo in pezzi.

<< Beh, a me tutto questo non sta bene! >> esclamò rabbiosamente Kurt << Ho cantato questa canzone per te, perchè so di aver commesso un errore - un grosso errore, va bene - e non ho alcuna intenzione di perderti! Ma le hai ascoltate attentamente quelle parole?! La mia vita non ha alcun senso senza di te, questo riesci almeno a capirlo?! >>

<< Kurt, certo che lo capisco! >> replicò immediatamente Blaine << Pensi davvero che non lo sappia?! O magari credi che per me non sia lo stesso?! Ti rendi conto di quanto tu sia importante per me?! >>

<< Beh, hai decisamente uno strano modo di dimostrarlo! >> sbraitò il controtenore << Sinceramente, Blaine, credo di non essere il solo qui ad avere dei problemi! Anzi, penso proprio che di problemi fra di noi ce ne siano a bizzeffe! >>

<< Oh, questo è sicuro! >> commentò il moro << E penso che dovremmo cercare di risolverli, tu che ne pensi?! >>

<< Puoi scommetterci, Anderson! >> ringhiò Kurt << Ma non adesso, mi hai appena fatto passare la voglia di parlare con te! Dio, sei...sei davvero insopportabile! >>

Si allontanò nella direzione opposta, senza degnarsi di dire altro; Blaine lo guardò mentre si allontava, una smorfia di disappunto suo volto ed un sopracciglio alzato in segno di perplessità.

<< Non sono io il solo ad essere insopportabile, sai?!  >> strillò alle sue spalle << Comunque fai pure, vai... tanto so che presto tornerai indietro! >>

Kurt non rispose e se ne andò definitivamente, lasciando Blaine con una fastidiosa sensazione di amaro in bocca; avevano litigato, di nuovo.

Ultimamente sembrava essere diventata la loro attività preferita.

In ogni caso, Blaine non avrebbe potuto comunque fare niente; conosceva Kurt come le sue tasche e sapeva che quando il controtenore litigava con qualcuno, quel qualcuno avrebbe fatto bene a stargli alla larga per almeno un paio di giorni, se voleva essere sicuro di non essere sbranato o brutalmente ucciso.

Beh, poco male; in fin dei conti, Blaine aveva bisogno di sfogarsi e in quel momento stare con Kurt non gli avrebbe fatto certamente alcun bene. Aveva bisogno di razionalizzare, aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a liberare la mente da tutti i problemi che la stavano affollando.

Aveva bisogno di suo fratello Cooper.
 
 
 



*
 
 
 


<< No, ok...fammi capire: Kurt ha messaggiato con questo tizio senza dirti niente, tu lo hai scoperto e ci sei rimasto - giustamente - molto male; a quel punto te ne sei andato via e sei tornato a casa, trascorrendo il resto della serata da solo a piangere - avresti potuto chiamarmi, comunque, prima o poi avrei visto il tuo messaggio in segreteria! Poi tu hai cantato al Glee Club una canzone sul tradimento, tutti hanno capito che ti stavi riferendo a lui e blablabla, è scoppiato lo scandalo! Oggi pomeriggio, durante le prove, Kurt ti ha cantato una struggentissima canzone d'amore per domandare il tuo perdono, cosa che tu però hai apprezzato solamente per metà e infatti alla fine della giornata avete litigato, ognuno è andato per la sua strada e tu adesso te ne stai qui, al telefono con me, nella speranza che io ti dia qualche buon consiglio su come risolvere tutto questo casino. >>

Blaine alzò gli occhi al cielo, sospirando con fare esasperando e gettandosi a peso morto sul materasso del suo letto.

<< Un' ottima capacità di sintesi, Coop... mi congratulo con te! >> commentò con sarcasmo << Adesso che abbiamo chiarito tutti i punti per la milionesima volta, ti dispiacerebbe darmi qualche suggerimento concreto?! Non credi che mi farebbe male, sai?! >>

<< Beh, ma che cosa dovrei dirti esattamente?! >> domandò Cooper << Mi sembra che sia tutto abbastanza chiaro, sei tu quello che ancora si rifiuta di parlare con lui! Per motivi che ancora non riesco a capire, se devo essere sincero. >>

<< Cooper, te l'ho spiegato! >> sbraitò il giovane Anderson << Non posso farlo, sarebbe ingiusto nei suoi confronti! >>

<< Oh, così come lo è stato non dirti di quel tizio con cui si scambiava messaggi?! >> replicò Cooper, con una punta di acidume << Blaine, per favore! Hai fatto anche tu le tue cazzate, nessuno lo nega, ma non puoi certo dire che sia stato lui quello ad aver sofferto di più in tutta questa storia! >>

<< Ok, Kurt ha fatto una cosa orrenda! >> rispose Blaine, sospirando per l'ennesima volta << Ma tutto sommato, non aveva neanche tutti i torti quando ha tirato in ballo la questione di Sebastian. >>

<< No Blaine, questo non glielo concedo! >> lo interruppe Cooper, alterandosi ulteriromente << Mi dispiace, ma stavolta ha fatto un gravissimo errore! Ok, tu sei stato un vero cretino a dare tutto quello spago a Sebastian... >>

<< Grazie Coop, sei sempre adorabile! >>

<< Hey, lasciami parlare! Sto solo dicendo che, per quanto anche tu abbia fatto un'enorme cazzata a dare spago a Sebastian e a non mandarlo immediatamente a fanculo, Kurt non può certo permettersi di mettere le sue cose a paragone; tu non sei mai andato in cerca delle lusinghe di Sebastian, non volontariamente! E Kurt ha sbagliato, ha decisamente toppato alla grande! >>

Blaine si morse un labbro, emettendo una specie di gemito silenzioso.

<< Inoltre, se posso permettermi.. >> disse ancora Cooper << .. avrebbe dovuto parlarti molto prima dei suoi disagi riguardo allo stare assieme a te, proprio come tu avresti dovuto parlargli delle tue paure sul vostro futuro! Uno dei punti cardine di ogni rapporto è la sincerità Blaine, come puoi pretendere di stare con una persona se non riesci neanche a dirgli tutto ciò che ti passa per la testa?! >>

Il moro ammutolì, ben consapevole del fatto che suo fratello avesse pienamente ragione; sia lui che Kurt avevano commesso il ridicolo errore di tenere l'altro all'oscuro di tutti i loro problemi, con il risultato che adesso erano venuti allo scoperto tutti assieme, portando così diversi scompensi all'interno della loro relazione.

<< In ogni caso, io credo che adesso dobbiate cercare di venirvi incontro a vicenda. >> aggiunse Cooper << Del resto sappiamo entrambi che Kurt non si sognerebbe mai di tradirti, dico bene?! >>

<< Oh, certamente! >> rispose di getto Blaine << A dire il vero, mi sento talmente un idiota ad averlo pensato! Sì, quello che mi ha fatto è stato orrendo, ma... oddio, Coop...avresti dovuto vederlo durante la sua esibizione! Era così intenso, sincero e... beh, non ha fatto altro che guardarmi per tutta la durata della canzone! >>

<< Ha puntato il dito contro di te?! >>

<< Cooper, è una cosa seria! >>

<< Hey, stavo solo cercando di sdrammatizzare! >> puntualizzò l'attore, in tono lievemente stizzito << Mamma mia, quanto sei nervoso! >>

<< E ti chiedi anche il perchè?! Cooper, la mia relazione con Kurt è in crisi! Potrebbe rovinarsi tutto da un momento all'altro, cosa ti fa credere che io abbia voglia di sdrammatizzare?! >>

<< Adesso smettila di fare il bambino e comportati da uomo! >> lo ammonì suo fratello, ricomponendosi << Tu e Kurt non vi lascerete, se è questo ciò che temi! Avete fatto degli errori, d'accordo... insomma, chi non ne ha mai fatti in vita sua?! Avete solo diciotto anni, è normale fare qualche sbaglio. Ma vi amate, vi amate moltissimo...credi che io non abbia mai visto il modo in cui vi guardate, vi toccate e vi prendete l'uno cura dell'altro?! Ma sai quante volte ho provato invidia nei vostri confronti, perchè a quasi trent'anni io non ho mai vissuto niente di simile con nessuna ragazza?! >>

Blaine rimase in silenzio, continuando ad ascoltare le parole del fratello.

<< Io ho fiducia in voi, nel vostro amore e in tutto ciò che ancora potrete condividere assieme. E' sciocco gettare tutto al vento per delle sciocche incomprensioni, ed è esattamente quello che state facendo!  Ti prego, promettimi che farai di tutto per non perderlo..promettimelo! >>

Il moro tirò su col naso, asciugandosi rapidamente le lacrime prima ancora che queste avessero la possibilità di cadere.

<< L-lo prometto. >> balbettò << Grazie Coop, io...apprezzo davvero molto quello che stai facendo per me. >>

<< Hey, devo ripetertelo un'altra volta? Sei mio fratello, per me è normale preoccuparmi per te. Non l'ho fatto per troppo tempo e adesso devo recuperare gli anni perduti. >>

Blaine sorrise ampiamente e sospirò.

<< Grazie davvero. >> ripetè << Non rovinerò le cose fra me e Kurt, te lo prometto. >>

E questa volta, sapeva che in un modo o nell'altro sarebbe riuscito a mantenere la sua promessa.
 
 
 



*
 
 
 



A discapito di quanto pensasse Blaine, Kurt ci aveva messo molto meno tempo del previsto per rivolgergli nuovamente la parola; il giorno seguente, infatti, subito dopo la fine delle lezioni, il giovane Hummel si era avventato su di lui senza alcuna pietà e lo aveva trascinato con forza nell'ufficio della signorina Pillsbury, senza addurre alcuna motivazione plausibile. 

Prima ancora che avesse avuto il tempo di rendersene conto, Blaine si ritrovò seduto in quella minuscola stanza, di fianco al suo ragazzo, mentre la signorina Pillsbury guardava entrambi con aria di aspettativa.  Il giovane Anderson rabbrividii; non era mai stato da una strizzacervelli in tutta la sua vita, ma era abbastanza certo che ci si dovesse sentire altrettanto in soggezione di quanto lo fosse lui in quel momento.

<< Sono un tantino confuso riguardo alla ragione per cui ci troviamo qui. >> farfugliò il moro, guardandosi nervosamente intorno.

La signorina Pillsbury sorrise: << Beh, Kurt dice che voi due potreste aver bisogno di un po' di "Terapia di Coppia. " >>

Blaine fece una smorfia, guardando Kurt di traverso; ovviamente un' idea del genere - senza neanche preoccuparsi di avvisarlo preventivamente - poteva partire solamente da lui.

<< E' qualificata per questo ruolo? >> domandò il moro, con una punta di scetticismo.

La Pillsbury fece spallucce.

<< Non particolarmente. >> rispose << O niente affatto! Ma Sam e Mercedes sono venuti a parlare con me, e... sì, beh...credo che gli sia stato di grande aiuto. >>

<< No, beh.. >> farfugliò Blaine, sollevando un sopracciglio in segno di perplessità << Sono abbastanza sicuro che si siano lasciati. >>

La Pillsbury lo guardò con espressione incresciosa; non era esattamente un ottimo punto di partenza.

<< Beh, ma le cose non sono poi così disastrose fra di loro, giusto?! >> obiettò la donna, cercando di persuadere i due ragazzi << Onestà brutale: questo è il fondamento di qualsiasi relazione! Voglio che voi vi sentiate come se questo fosse uno spazio sicuro, nel quale poter dare aria alle vostre differenze. >>

Kurt e Blaine annuirono silenziosamente e prima ancora che il primo avesse il tempo di aprire bocca, fu immediatamente il secondo a prendere la parola.

<< Ok! Dunque, in primo luogo, Kurt ha passato il tempo a messaggiare con questo ragazzo.. >> spiegò il moro << E io ci sono rimasto molto male! Per quanto anche io, in passato, abbia fatto più o meno la stessa cosa; ma non è stato.. >>

<< Con il ragazzo che lo ha quasi accecato! >> lo interruppe Kurt, irritandosi << Blaine, ti ho cantato una canzone per esprimere il mio senso di colpa! >>

<< Ok, se siamo qui per essere  "brutalmente onesti ", ci sono alcune cose che vorrei cambiare. >> replicò Blaine, guardando il controtenore con aria di sfida.

Kurt sospirò profondamente, cercando di stare al suo gioco; del resto, la Pillsbury aveva lasciato intendere che potevano dire tutto ciò che meglio credevano e Blaine aveva tutto il diritto di esprimere liberamente i suoi pensieri. 

In effetti, desiderava farlo da diverso tempo.

<< Per cominciare, Kurt ha la tendenza a schioccare le dita quando sta aspettando qualcosa. Il Cheescake sta arrivando, Kurt; schioccare le dita non lo farà arrivare più velocemente! >> disse il moro, imitando con le dita il gesto da lui tanto detestato.

<< Ok, ti sto ascoltando... ed è una cosa sulla quale intendo lavorare. >> rispose il ragazzo dagli occhi chiari, alzando gli occhi al cielo.

<< Inoltre, piantala di mischiare la mia crema idratante con il fondotinta. >> aggiunse il moro, con estrema irritazione.

<< Stai bene con un po' più di colore addosso. >> si giustificò Kurt.

<< La uso solamente sulle mani, sembra strano se una persona ha solamente le mani abbronzate! >> sbraitò Blaine, rivolgendogli l'ennesimo sguardo truculento.

<< Ok, Kurt..tu non ameresti Blaine allo stesso modo, anche se non avesse le mani abbronzate? >> si intromise la Pillsbury, tentando di ripristare l'ordine.

Il giovane Hummel fece per replicare, ma Blaine glielo impedì nuovamente; stavano arrivando ad un punto fondamentale di quella discussione e lui non aveva più alcuna intenzione di tirarsi indietro.

<< E poi, se devo essere veramente sincero con te, non mi piace il fatto che ogni conversazione che facciamo finisce sempre con il parlare della NYADA! >>

Kurt lo guardò curiosamente, chiaramente sbalordito da ciò che aveva appena sentito uscire dalla bocca del suo ragazzo. Blaine non si lasciò intimidire da quello sguardo; lo aveva fatto, aveva trovato il coraggio di dirgli effettivamente tutto ciò che da settimane gli passava per la testa.

Qualunque cosa fosse successa, ormai era troppo tardi per ritrattare.

<< Che canzone canterai, che cosa indosserai per la tua audizione, quanto è meravigliosa New York.. >> proseguì Blaine, con risentimento e in tono quasi lacrimoso << ...è come se New York fosse l'unica cosa di cui parliamo adesso, Kurt, ed è come se... beh, è come se tu non vedessi l'ora di andartene da qui! >>

Si interruppe, abbassando leggermente lo sguardo e poi risollevandolo nuovamente, in direzione di Kurt.

<< Questo come dovrebbe farmi sentire? >> domandò.

Kurt non rispose, abbassando lo sguardo a sua volta con aria mortificata.

Sembrava quasi che, tutto ad un tratto, quelle poche e semplici parole avessero fatto scattare in lui una specie di meccanismo, facendogli così capire tutto ciò che per settimane non era riuscito a capire.

<< Entro pochi mesi, tu te ne sarai andato. >> disse ancora Blaine, ben deciso a scoprirsi completamente e ad abbandere del tutto ogni sua difesa; del resto, sentiva di non avene più alcun bisogno, una volta arrivato a questo punto << Con questa tua nuova vita, i tuoi nuovi amici...il tuo nuovo tutto! Ed io me ne starò proprio qui, tutto solo. >>

Nè Kurt nè la Pillsbury osarono proferire parola; era una situazione già abbastanza delicata e le loro parole avrebbero solamente rischiato di rendere il tutto ancora più complicato. Blaine tirò su col naso, nel tentativo di bloccare la lacrime, ormai vicinissime a cadere.

<< Hai ragione. >> gemette quest'ultimo, gettando ancora una volta lo sguardo a terra << Sono stato distante e mi dispiace, ma... beh, sto solo cercando di fare pratica per come sarà la mia vita senza di te. >>

Kurt era spiazzato, letteralmente senza parole; continuava a fissare Blaine con sguardo contrito, desolato, come se inevitabilmente non riuscisse a fare a meno di sentirsi in colpa per tutto ciò che stava succedendo. Blaine, da parte sua, sentiva di essersi liberato di un peso enorme, per quanto ancora l'ansia e la paura non lo avessero abbandonato; al contrario, in quel momento si stavano facendo sentire più di quanto avessero mai fatto nell'arco degli ultimi giorni e il giovane Anderson aveva la sensazione che il cuore potesse scoppiargli in petto da un momento all'altro. Le labbra tremavano, la sua vista stava cominciando ad annebbiarsi ed un gigantesco nodo gli si era fermato in gola; tutto, in quel momento, sembrava essere sul punto di crollargli addosso.

<< Tu sei l'amore della mia vita, Kurt. >> disse, con estrema e genuina sincerità << E io sono incazzato, perchè dal prossimo anno sarò costretto ad impare come ci si sente a stare da soli. >>

<< Ma tu non sarai da solo! >> gli rispose immediatamente Kurt, protendendosi verso di lui << Io ti chiamerò su Skype ogni giorno, e tu potrai venire a farmi visita a New York tutte le settimane! In ogni caso, te lo prometto: tu non mi perderai. >>

Lo disse guardando Blaine negli occhi, come se volesse assicurarsi che il suo messaggio arrivasse dritto dritto al suo cuore, proprio dove era diretto.

E Blaine in quell'istante capì.

Capì che tutte le sue paure erano prive di fondamento, che per giorni e giorni non aveva fatto altro che tormentarsi per qualcosa che non sarebbe mai accaduto; capì che il loro amore sarebbe stato in grado di resistere a qualsiasi cosa, persino al tempo e alla distanza; capì che - qualsiasi cosa fosse accaduta, qualsiasi ostacolo avrebbero mai incontrato lungo il loro cammino - insieme sarebbero stati in grado di fronteggiare ogni difficoltà, soprattutto se avessero continuato a lasciarsi guidare semplicemente dalla forza del loro amore.

<< Ti amo così tanto. >> mormorò Blaine, guardando Kurt con occhi colmi di lacrime e di adorazione.

Il giovane Hummel gli sorrise dolcemente, gettandosi fra le sue braccia e rispondendo con altrettanta intensità: << Ti amo anche io. >>

Baine si strinse forte a lui, dando finalmente libero sfogo alle lacrime; rimasero avvinghiati in quell'abbraccio per diversi minuti - molto più simili a ore per entrambi - senza minimanente curarsi della presenza della signorina Pillsbury, la quale continuava a fissare i due ragazzi con espressione sognante, soddisfatta del suo lavoro. 

<< Ragazzi? Hem...ragazzi? >>

Kurt e Blaine ignorarono completamente le parole della donna, troppo impegnati in quel loro rituale di riappacificazione per far caso alle sue parole; la donna sospirò profondamente e sorrise.

<< Sapete una cosa?! Credo proprio che andrò a fare un salto in aula insegnanti. >> comunicò << Credo che abbiate bisogno di qualche...hem...minuto di intimità. >>

Si allontanò silenziosamente, mentre Kurt e Blaine continuavano a tenersi abbracciati e a singhiozzare quasi all'unisono, i loro corpi stretti in una specie di morsa senza via d'uscita.

<< Mi dispiace.. >> bisbigliò Kurt, accarezzando dolcemente la schiena del moro << Mi dispiace da morire, io... avrei dovuto capire che c'era qualcosa che non andava, avrei dovuto chiederti spiegazioni e cercare di risolvere assieme il problema, invece di andare alla ricerca dell'attenzione di altri ragazzi! >>

<< E' stata...è stata anche colpa mia, Kurt. >> balbettò Blaine << Io avrei dovuto parlarti di tutte queste mie sciocche paure, non allontanarmi da te come invece ho fatto! Se solo avessi avuto il coraggio di parlartene, forse non sarebbe successo nulla di tutto ciò e.. >>

<< Shh...adesso basta! >>

Kurt si staccò dall'abbraccio e prese il viso di Blaine fra le mani, poggiando la fronte contro la sua e guardandolo dritto negli occhi.

<< E' tutto okay, adesso. >> gli rispose con voce morbida << Non devi più avere paura, ok?! I-io non ti lascerò, questo devi mettertelo bene in testa! Non mi importa se io sarò a New York e tu rimarrai qui, questo non sarà sufficiente a distruggere il nostro rapporto; tu sei e rimarrai per sempre la persona più importante del mondo per me, e nessuno potrà mai prendere il tuo posto nel mio cuore! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Neanche Chandler? >> domandò scherzosamente.

Kurt annuì con decisione: << Nè lui, nè tutti gli altri Chandler del mondo. Te lo giuro, Blaine: non significa niente, e non ha mai significato niente per me! Sono stato stupido, mi sono lasciato corteggiare dalle sue lusinghe perchè...beh, semplicemente perchè mi mancavano le tue! >>

<< Lo so, e mi dispiace da morire! >> lo interruppe Blaine, afferrando le sue mani e stringendole fra le proprie << Non avrei dovuto allontanarmi da te, è stato un gesto infantile e del tutto privo di senso! Tu... puoi perdonarmi?! >>

<< Tu mi perdonerai per aver dato il mio numero a Chandler? >> chiese il controtenore, tirando su col naso.

<< Certo che sì! E tu mi perdonerai per aver cantato quella canzone di fronte a tutto il Glee Club, accusandoti di qualcosa che non avevi fatto?! >>

<< E tu mi perdonerai per non averti mai detto del fatto che a volte mi sentissi a disagio nei tuoi confronti?! >>

<< Un attimo, credo di essermi perso per strada! >>

I due ragazzi scoppiarono a ridere, per poi tornare nuovamente a guardarsi negli occhi e a sorridersi amorevolmente, finalmente consci del fatto che le cose erano di nuovo tornate alla normalità.

<< Diciamo che ci perdoniamo entrambi per ogni cosa. >> disse Kurt << E che d'ora in poi la smetteremo di tenerci nascoste le cose più importanti, va bene?! >>

<< Sì, assolutamente! >>  concordò Blaine << Da oggi in poi niente più segreti, solamente rispetto e fiducia reciproci. >>

<< E amore. >> aggiunse Kurt, dolcemente.

Il moro sorrise maggiormente, portandosi entrambe le mani del controtenore alle labbra e baciandone gentilmente le nocche.

<< Sì. >> rispose, dopo aver intrecciato le dita con le sue e guardandolo dritto negli occhi << E amore. >>

Il sorriso sul volto di Blaine si ampliò in maniera quasi imbarazzante, mentre il giovane Hummel si protendeva verso di lui,  gettandogli le braccia al collo e catturando le sue labbra in un bacio tanto dolce quanto appassionato, uno di quei baci da entrambi tanto amati e da giorni, ormai, quasi dimenticati.

E per Blaine, in quel momento, fu proprio come ricominciare a respirare.
 
 
 



*
 
 



<< E quindi, alla fine siete riusciti a fare pace! Hai visto, che ti avevo detto?! Tu non ti fidi mai di tuo fratello, invece ogni tanto dovresti provare a dargli credito! >>

Blaine rise, afferrando uno dei suoi cuscino e stringendoselo al petto, mentre continuava a rotolarsi sul  materasso con la cornetta del telefono incastrata fra il collo e la spalla.

<< Lo so, Coop...avrei dovuto ascoltare i tuoi consigli sin dall'inizio. >> ribattè con voce morbida << Forse ci saremmo risparmiati un sacco di dolori e di sofferenze! >>

<< Beh, ma la cosa importante è che adesso sia tutto apposto. >>  disse allegramente Cooper << Sono davvero felice per voi, sapevo che sareste stati in grado di resistere anche a questo! Adesso la smetterai con tutte queste paranoie sulla lontananza, vero? >>

Il moro sospirò.

<< Credo di avere ancora un po' di paura. >>  rispose sinceramente << Ma sono anche molto speranzoso e voglio credere che riusciremo comunque a cavarcela. >>

<< Ma certo che ce la farete! >> esclamò suo fratello con convinzione << Di questo non devi assolutamente preoccuparti; avrete un po' di alti e bassi - tutte le coppie ne hanno - ma questo non farà altro che rafforzare il vostro rapporto. Io ho la massima fiducia in voi due. >>

Blaine sorrise ampiamente, stringendo il cuscino con maggiore forza.

<< Sì, anche io ne ho. >> mormorò, con sguardo sognante.

<< Bravo fratellino! Adesso devo salutarti, ho il mio agente in attesa sull'altra linea. Buonanotte Schizzetto, dormi bene! >>

<< Notte fratellone. >>

Blaine riattaccò il telefono e rimise il suo cuscino al proprio posto, pronto per prepararsi ad andare a dormire; ad un tratto, però, avvertì il suono ben distinto di un sms in arrivo e si precipitò a controllare il suo cellulare, accuratamente riposto sul tavolo, dall'altro lato della stanza. Un enorme sorriso si dipinse sul suo volto, nel momento esatto in cui andà a leggerne il contenuto.

Nuovo Messaggio da Kurt: Mi manchi.

Blaine si morse un labbro e si gettò nuovamente sul materasso, digitando freneticamente la sua risposta.

Rispondi: Mi manchi anche tu. Tanto.

Premette il tasto d'invio e rimase ad attendere la sua risposta, conscio del fatto che non avrebbe tardato molto ad arrivare; e infatti, dopo appena pochi secondi, ecco che il suo telefono incominciò a vibrare una seconda volta.

Nuovo Messaggio da Kurt: Vorrei averti qui con me. Sento ancora il sapore delle tue labbra sulle mie, e non sai quanto sia fastidioso sapere che tu non ci sei. Almeno posso chiudere gli occhi e provare ad immaginarti qui con me. 

Blaine sorrise maggiormente, con un bagliore di malizia negli occhi.

" Oppure...  " si apprestò a scrivere " Potrei fare una follia ed approfittare dell'assenza dei miei genitori per venire io stesso. "

Aspettò qualche secondo prima di inoltrare quell'ultimo messaggio, incerto se fosse effettivamente il caso di essere così malizioso e provocatore; alla fine, però, decise di commettere anche questa piccola pazzia, inebriato da quella improvvisa ondata di eccitazione che lo aveva attraversato nel leggere quegli sms così apparentemente innocenti. Si rigirò il telefono fra le mani, con il cuore che palpitava per l'emozione; non era mai stato tanto in ansia di ricevere un sms come in quel momento.

Nuovo Messaggio da Kurt: Sì, forse dovresti farlo.

Blaine deglutì.

Altro che innocente scambio di sms, quello di Kurt era un invito in piena regola! Il giovane Anderson ci pensò su per qualche secondo, incerto sul da farsi; erano ormai le nove e mezza passate e sicuramente non sarebbe arrivato a casa di Kurt prima delle dieci, un orario decisamente inconsueto per una visita serale.

Forse sarebbe stato troppo rischioso.

Insomma, che cosa avrebbero detto il signor Hummel e sua moglie se si fosse presentato a casa loro a quell'ora, senza neanche dare un minimo di preavviso?! E se lui e Kurt fossero stati sorpresi in "atteggiamenti compromettenti" ?! In fin dei conti, era abbastanza chiaro che cosa volesse Kurt da lui...era davvero il caso di rischiare così tanto?! 

" Oh... al diavolo! "

Si alzò di scatto dal letto ed afferrò le chiavi della macchina dal tavolo, infilandosi rapidamente le scarpe ed il giubbotto, e rischiando addirittura di cadere dalle scale mentre scendeva al piano inferiore; montò velocemente in macchina e, dopo aver spedito a Kurt il suo ultimo messaggio - " Aspettami, sarò da te fra un quarto d'ora! " - mise in moto e partì alla volta di casa Hummel- Hudson.

Il viaggio sembrò durare un'eternità, ma quando finalmente giunse a destinazione, Blaine si precipitò a rotta di collo sul portico di casa di Kurt, suonando con insistenza il campanello, dimenticandosi completamente del fatto che un simile gesto avrebbe potuto costargli la vita, soprattutto se ad aprirgli la porta fosse stato Burt Hummel.

Fortunatamente per lui, fu il giovane Hummel ad andargli incontro, saltandogli addosso e stampandogli un impetuoso bacio sulle labbra, prima ancora di dargli il tempo di entrare dentro casa.

<< K-Kurt... >> farfugliò il moro fra le labbra del suo ragazzo, sostenendosi alla porta d'ingresso per evitare di cadere a terra << ..n-non respiro. >>

<< Sì, scusa.. >>

Kurt si staccò dalle labbra di Blaine, ma rimase comunque avvinghiato a lui, guardandolo con un' espressione particolarmente vogliosa e colma di malizia; il riccio arrossì leggermente, un tantino intimidito - ma neanche troppo - dalla disarmante intraprendenza del controtenore.

<< E i tuoi? >> domandò nervosamente, guardandosi intorno.

Kurt mollò la presa e lo afferrò per un braccio, trascinandolo dentro casa e richiudendosi la porta alle spalle con un gesto secco.

<< Papà e Carole sono ad una cena di lavoro. >> disse, gettandogli le braccia al collo e tirandolo gentilmente a sè << Roba molto importante, torneranno a casa molto tardi! Non ho idea di dove sia Finn, ma onestamente non mi interessa poi così tanto; l' unica cosa che conta, è che abbiamo casa libera, a nostra completa disposizione! >>

Blaine sorrise ampiamente, poggiando la fronte contro quella di Kurt e facendo scivolare le mani lungo i suoi fianchi.

<< Quindi..siamo soli? >> domandò, con un tono di voce basso e carico di erotismo.

Kurt si morse un labbro e fece segno di sì con la testa: << Completamente. >>

Non furono necessarie altre parole; Blaine si avventò sulle labbra di Kurt come un falco sulla propria preda, mentre questi si aggrappava alle sue spalle e spingeva il bacino contro di lui, ripetutamente. Poi, senza mai smetterla di baciarsi, si diressero a colpo sicuro sul divano, memori di tutte le volte in cui lo avevano fatto negli ultimi mesi; Blaine si sedette in mezzo ai cuscini e Kurt si posizionò a cavalcioni sopra di lui, staccandosi dalle sue labbra solo il tempo necessario per dare ad entrambi il tempo si trovare una posizione comoda e ricominciando poi a baciarlo assiduamente, con così tanta foga da farlo quasi sanguinare.

Il moro infilò entrambe le mani sotto la maglia di Kurt, spaziando lungo la sua schiena come se ne stesse andando all'esplorazione, carezzandone dolcemente la pelle morbida e vellutata, mentre le loro lingue continuavano ad intrecciarsi vorticosamente e i loro corpi si avvinghiavano l'uno all'altro, sempre con maggiore intensità. Il bacino di Kurt continuava a spingersi con decisione contro quello di Blaine, facendo scontrare così le loro erezioni, a mano a mano sempre più evidenti.

Poi, molto lentamente, Blaine afferrò i lembi della maglia di Kurt e gliela sfilò, gettandola a terra mentre il suo sguardo restava fisso sul suo torace pallido e perfettamente scolpito; Kurt aprì leggermente la bocca e lo guardò dritto negli occhi, intanto che il giovane Anderson faceva scorrere con lentezza il suo dito indice lungo tutto il suo addome, fino ad arrivare alle labbra del controtenore, il quale fece guizzare fuori la lingua e lo leccò per qualche secondo, prima di metterselo in bocca e mordicchiarne dolcemente il polpastrello, gli occhi chiusi in un'espressione di pura lussuria. 

Blaine chiuse gli occhi e sospirò profondamente, il sangue che gli ribolliva nelle vene per l'eccitazione e la sua erezione che ormai pulsava a tal punto da risultare persino dolorosa; afferrò il viso di Kurt con entrambe le mani e si sporse ancora una volta per baciarlo, mentre questi si aggrappava con forza i suoi capelli e ricambiava con altrettando ardore, quasi come se avesse intenzione di cibarsi di lui. Andarono avanti a baciarsi in questo modo per diversi minuti, fino a che Kurt - ormai stanco di tutti quei vestiti che ostacolavano il loro cammino -  non si decise finalmente e sganciare ad uno ad uno tutti i bottoni della camicia di Blaine, tanto violentemente da rischiare quasi di strapparli; poi, dopo aver privato entrambi anche delle scarpe, dei pantaloni e - infine - dei boxer, il controtenore si sdraiò a pancia in su sul divano, lasciando che Blaine si adagiasse al suo fianco, le gambe incatenate alle sue e gli occhi fissi su di lui, in uno sguardo di pura adorazione.

<< Ecco il momento che preferisco. >> mormorò il moro, poggiando una mano sul fianco destro di Kurt e strofinando dolcemente il naso contro il suo << Averti qui con me, completamente nudo fra le mie braccia. >>

Kurt sorrise e allungò una mano verso il volto del suo ragazzo, accarezzandogli la guancia per qualche secondo, per poi baciarlo ancora una volta, questa volta più lentamente e con minore intensità delle precedenti; Blaine, nel frattempo, aveva lasciato scivolare la sua mano lungo l'inguine del giovane Hummel, richiudendo gentilmente le dita attorno al suo pene e muovendole pian piano, con delicatezza.

Kurt cominciò a mugolare e quei suoni furono come vera e propria musica alle orecchie del giovane riccioluto; era da tempo che non provava simili sensazioni, da tempo non sentiva Kurt così vicino a sè come in quel momento, ed il suo cuore stava letteralmente impazzando per la gioia.

<< B-Blaine... >> gemette il ragazzo, mordendosi con forza il labbro inferiore << ..Dio, Blaine...continua, ti prego. >>

Blaine non se lo lasciò ripetere una seconda volta ed accelerò leggermente il ritmo dei suoi movimenti, tracciando con le labbra una piccola scia di teneri baci lungo tutto il collo e le spalle del controtenore, il quale - per tutta risposta - si mise ad ansimare ancora più forte, stringendosi alle spalle del giovane Aderson ed agganciando anche l'altra gamba alla sua vita, il suo interno coscia che strusciava contro il sedere del moro. 

Blaine emise un gemito.

Il corpo di Kurt era così caldo, la sua pelle morbida e liscia come quella di un bambino, e le sue mani si muovevano dolcemente lungo la sua schiena, dandogli quasi la sensazione di trovarsi su una nuvola, avvolto fra le braccia di un angelo; era la sensazione più bella che avesse mai provato in tutta la sua vita, tanto incredibile quanto meravigliosamente indescrivibile.

<< Oh... Kurt... >>

Kurt, a quel punto, ribaltò le posizioni e fece sdraiare Blaine supino sul divano, scivolando sopra di lui e baciandolo dolcemente per qualche secondo, mordicchiando e succhiando le sue labbra con malizia; poi, lentamente, scese lungo la sua mandibola e ad arrivò fino al suo addome, seguendo un lungo percorso di baci che proseguì fino al suo inguine, dove si soffermo per diversi istanti, prima di posare le labbra sopra il membro eccitato di Blaine. Il moro chinò la testa all'indietro e sospirò profondamente, mentre Kurt accoglieva la punta del suo pene fra le labbra, succhiando dolcemente e stuzzicando i suoi testicoli con le dita; poi, con decisione, il controtenore inghiottì del tutto l'erezione del giovane Anderson, succhiando con maggiore intensità e continuando a solleticare i suoi testicoli, mentre questi aumentava notevolmente il ritmo del suo respiro e si mordeva il labbro inferiore con energia.

<< A -ancora...ancora, continua... >>

Blaine gemette più forte, aggrappandosi al copridivano e mormorando con voce roca il nome di Kurt.Il giovane dagli occhi chiari continuò a leccare e succhiare il membro del moro, fino a che questi non sembrò averne abbastanza; a quel punto, si staccò dal suo inguine e risalì fino al suo volto, posando le labbra su quelle di Blaine e succhiandole dolcemente, mentre questi avvolgeva la vita di Kurt fra le braccia e si stringeva a lui con fare possessivo.

<< Kurt.. >> bisbigliò Blaine, fra le loro labbra << Ti voglio...adesso. >>

Kurt si staccò dalla bocca di Blaine e si leccò appetitosamente le labbra, guardandolo con un bagliore di lussuria negli occhi.

<< Aspettami qui. >> disse, alzandosi dal divano e dirigendosi verso camera sua, quasi trotterellando.

Blaine chiuse gli occhi e sospirò con tutto il fiato che aveva in corpo, letteralmente tremante per l'eccitazione; quando Kurt fece il suo ritorno nella stanza - dopo diversi minuti, molto più simili ad ore per Blaine - stringeva fra le mani un tubetto di lubrificante ed un preservativo, ancora avvolto nel suo involucro. Il moro si sollevò leggermente ed allargò le gambe, mentre il controtenore posava il profilattico sul bracciolo del divano e cominciava a spalmarsi sulla mani una prima abbondante dose di lubrificante; poi, lentamente, il giovane Hummel fece scorrere una mano untuosa lungo tutto l' addome di Blaine, fino ad arrivare al suo membro, che massaggio gentilmente per pochi istanti. 

Blaine si morse un labbro e si lasciò sfuggire un gemito, mentre le dita di Kurt si muovevano lentamente verso i suoi glutei; poi, una volta raggiunta la sua apertura, questi andò ad inserire un primo dito, muovendolo lentamente e cercando di allentare la pressione. Il riccio trattenne a fatica un gridolino di dolore; era da molto tempo che Kurt non gli riservava quel particolare trattamento, ed iniziava a non essere più tanto abituato a quella sensazione così dolorosamente piacevole. 

Ma, ovviamente, non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro.

<< Ti faccio male? >> domandò il giovane Hummel, arrestando i suoi movimenti.

Blaine sospirò.

<< F-fa un po' più piano. >> bisbigliò << Solo un po' più piano. >>

Kurt annuì e continuò a muovere il suo dito dentro di lui, lentamente; poi, quando Blaine sembrò rilassato almeno un po', introdusse un secondo dito e lo arricciò assieme al primo, andando alla ricerca della sua prostata. Quell'operazione richiese più tempo del previsto, perchè Blaine non riusciva a rilassarsi completamente, ma quando finalmente Kurt riuscì a raggiungere il punto desiderato, il giovane Anderson non potè fare a meno di tirare un acutissimo grido.

<< Ghg.. sì! Dio, sì! >>

Kurt continuò a muovere le dita e a colpire la prostata di Blaine, provocandogli così una serie di ripetute scosse di piacere; poi, ad un tratto, il moro afferrò il polso del controtenore e lo strinse forte, bloccando ogni suo movimento.

<< Adesso, Kurt...ti voglio adesso. >>

Kurt sogghignò, visibilmente allietato da quelle parole. 

Sfilò delicatamente le dita dall'apertura di Blaine ed afferrò il preservativo, scartandolo con impazienza ma facendo bene attenzione a non romperlo; lasciò che fosse il suo ragazzo a srotolarlo lungo la sua erezione, e dopo essersi spalmato addosso un'altra dose di lubrificante, si mise a sedere proprio al centro del divano, facendo segnò a Blaine di avvicinarsi. 
Quest'ultimo si mise a cavalcioni su di lui e - dopo che Kurt ebbe stuzzicato ancora un po' la sua apertura - andò a sedersi sulla sua erezione, aggrappandosi alle spalle del controtenore quando questi sprofondò dentro di lui.

Fu esattamente come morire ed essere immediatamente rimesso al mondo.

La presenza di Kurt dentro di lui gli provocava un dolore lancinante e allo stesso tempo un'incredibile sensazione di piacere e di sollievo; il giovane Anderson gettò le braccia al collo del controtenore e ricominciò a baciarlo, mentre questi ne cingeva la vita con le sue esili braccia, i muscoli del corpo in tensione ed il bacino leggermente sollevato. Kurt non osava muoversi, rimase semplicemente immobile in quella posizione, ben deciso a restarci fino a che non fosse stato assolutamente certo che Blaine fosse riuscito, almeno in parte, ad abituarsi alla sua intrusione. Il ragazzo dagli occhi nocciola sospirò profondamente e si staccò dalle labbra del suo innamorato, riprendendo fiato dall'intensità di quei baci; poi, con uno sguardo eloquente, fece segno a Kurt di cominciare a muoversi, ed il controtenore prese a muovere il bacino in su e in giù, colpendo ripetutamente quel punto dentro di lui.

Blaine emise un ennessimo gemito di piacere e tirò la testa all'indietro, assecondando i movimenti di Kurt, il quale faceva scorrere le mani su e giù lungo la sua schiena, soffermandosi poi sul suo sedere ed afferrando saldamente le sue natiche, spingendosi maggiormente dentro di lui.

<< K-Kurt... Dio, Kurt.. sì... lì.. più forte! >>

Il moro si aggrappò ai capelli di Kurt, muovendosi assieme a lui e mugolando letteralmente per il piacere; non ricordava di aver mai provato una sensazione così intensa in tutta la sua vita, quella era decisamente la prima volta che fare l'amore con Kurt lo facesse sentire così fisicamente e sessualmente appagato. Non che le altre volte non fossero state piacevoli, al contario!  Ma non lo erano mai state così tanto.

In quel momento, Blaine avrebbe potuto tranquillamente giurare di essere sul punto di raggiungere il Nirvana.

<< Oddio, sì! >>

Blaine sprofondò con il volto fra i capelli di Kurt e si strinse a lui con tutte le sue forze, durante quelle ultime decisive spinte, che lo separavano dall'orgasmo.

<< B-Blaine...oddio.. >>

Il giovane Hummel si lasciò sfuggire un gemito particolarmente acuto e si avvinghiò come un polpo a Blaine, chiudendo gli occhi ed incastrando la testa fra il suo collo e la sua spalla; lo sentì venire fra i sospiri e i mugolii, e furono sufficienti appena poche spinte affinchè raggiungesse anch'egli l'apice del piacere, con un lungo gemito strozzato. 

Ci vollero parecchi minuti prima che entrambi riuscissero a riprendere fiato, tanta era stata l'impetuosità dell'atto; poco dopo, Blaine sollevò leggermente la testa e guardò Kurt di sottecchi senza riuscire a staccarsi dal suo abbraccio. Kurt lo guardò a sua volta e sorrise, gli occhi che brillavano ed uno sguardo totalmente sereno ed appagato, nonostante la stanchezza del momento.

<< Wow.. >> fu la sola cosa che riuscì a dire << E' stato...wow! >>

Blaine rise, socchiudendo gli occhi e stampando un tenero bacio sulla guancia del controtenore; non riusciva davvero a trovare le parole per descrivere quello spettacolare marasma di emozioni.

<< Come abbiamo fatto a sopravvivere senza tutto questo? >> ansimò, per niente intenzionato a volersi separare da Kurt, nonostante il dolore.

<< Oh, non ne ho idea! >> replicò il ragazzo dagli occhi chiari, dopo averlo baciato sulla fronte << Ma non intento rinunciarvi più, chiaro?! >>

Blaine rise e fece segno di sì con la testa, accoccolandosi fra le braccia del controtenore e sospirando profondamente. Sapeva che prima o poi il dolore li avrebbe costretti a separarsi, ma non gli importava; voleva solo restare assieme a Kurt il più a lungo possibile.

Fino a che non ne avrebbe avuto abbastanza.

Per tutta la vita.





 
 
 
*
 
 
 



Il giorno successivo decretò ufficialmente la fine della settimana dedicata a Whitney Houston; era stata una settimana particolarmente intensa e faticosa - non solo per Kurt e Blaine - e i ragazzi erano estremamente felici di essere finalmente giunti alla sua conclusione, nonostante fossero stati altrettanto lieti di aver avuto la possibilità di cantare ed ascoltare alcuni fra i più grandi successi della meravigliosa Whitney.

Quel pomeriggio, dopo le lezioni, avrebbero dovuto tenersi le ultime prove del Glee Club prima del week end, ma dal momento che il professor Shuester aveva così tante cose per la testa al momento, aveva deciso di rendere quell'ultima lezione facoltativa, così da dare anche ai suoi studenti la possibilità di dedicarsi ad altre attività alternative.

Blaine, naturalmente, aveva deciso di prendere la palla al balzo e di sfruttare quel pomeriggio di libertà per fare una piccola "sorpresa" a Kurt; aveva trascorso l'intera mattinatà a pensare a lui e a ciò che avevano condiviso la sera prima, e aveva deciso di ripetere nuovamente quell'esperienza, voglioso di sentire nuovamente Kurt tanto intimo e vicino a sè come lo era stato in quel momento. Alla fine delle lezioni, si diresse furtivamente verso gli armadietti - dove era certo avrebbe trovato Kurt - ed estrasse dalla tasca il suo cellulare, scrivendo un rapido messaggio al proprio ragazzo e riponendolo velocemente in tasca, prima ancora che quest'ultimo avesse il tempo di accorgersene.

<< Mi piace il modo in cui ti sei sistemato quel cappello. >> disse con voce morbida, avvicinandosi lentamente all'armadietto di Kurt << Fa tanto Zar di Russia. >>

Kurt si voltò verso di lui, sorridendo ampiamente e gongolando per il complimento appena ricevuto. Poi, ad un tratto, sentì il suo telefonino vibrare nella sua tasca ed abbassò rapidamente lo sguardo, lievemente infastidito.

<< Non è Chandler, lo giuro! >> disse, afferrando il cellulare per leggere il messaggio che gli era appena arrivato << Gli ho detto di non scrivermi più. >>

Blaine sorrise.

<> rispose dolcemente << E' da parte mia. >>

Kurt lesse attentamente il contenuto del messaggio e sorrise maliziosamente, particolarmente sorpreso da quello slancio di intraprendenza da parte del suo ragazzo.

Nuovo Messaggio da Blaine: Non riesco a smetterla di pensare a ieri, continuo a sentirti addosso a me. Che ne diresti se provassimo al colmare questo vuoto dentro di me, diciamo...adesso? ;)

<< Del tutto inaspettato da parte tua! >> esclamò compiaciuto, facendo così gongolare il moro << Ma che mi dici delle prove del Glee? >>

<< Non ci sarà nessuno. >> rispose di getto Blaine << Il professor Shuester ha detto che non sono obbligatorie, quindi Rachel sarà da qualche parte a provare il suo pezzo, Finn in officina, Quinn sta facendo fisioterapia e Puck starà guidando fino a Gomer per una svendita di cloro! Ognuno se ne va per la sua strada. >>

Kurt sorrise, allettato dalla proposta ma ancora chiaramente incerto se accettare o meno.

<< Dai, andiamocene via! >> insistette Blaine, sollevando un sopracciglio e rivolgendo a Kurt uno sguardo seduttore.

<< Ma si tratta del Glee! >> replicò Kurt, in tono quasi supplichevole << Non abbiamo poi così tanto tempo per stare ancora tutti insieme. >>

Blaine guardò il suo ragazzo con adorazione e, nonostante la delusione del momento, non potè che ritenersi soddisfatto di quella sua scelta; in  fin dei conti il sesso non era tutto, non per loro. La sola cosa importante era poter restare comunque assieme, in qualunque modo.

<< Su, andiamo! >> 

Kurt mise un braccio attorno alla spalla di Blaine, mentre questi ne cingeva la vita; poi, ancora così abbracciati,  si diressero trotterellando verso l'auditorium.

Una volta arrivati, udirono molto chiaramente le voci di Artie e Mercedes, in quel momento intenti ad eseguire da soli il brano di Whitney che il professor Shuester aveva scelto come pezzo di chiusura della settimana, e che avrebbero dovuto cantare tutti assieme; senza pensarci troppo su, decisero di unirsi a loro volta, così da conferire alla canzone maggiore corposità ed intensità emotiva, proprio come avrebbe fatto se  il loro insegnante fosse stato lì presente ad assistere all'esibizione. 

Prima di salire sul palco, però, Blaine afferrò Kurt per un braccio e lo tirò dolcemente a sè, baciandolo appassionatamente per qualche secondo, approfittando del fatto che nessuno potesse vederli.

<< E questo? >> domandò Kurt ridacchiando, dopo essersi staccato dalle labbra del moro. 

Blaine sorrise e fece spallucce.

<< Giusto per ricordarti che ti amo. >> disse << E che farò di tutto per tenerti sempre con me. >>

Kurt sospirò felicemente e ricambiò il sorriso.

<< Beh...non dovrai fare troppi sforzi, allora. >>  rispose dolcemente, mettendo un braccio attorno alla vita di Blaine e trascinandolo con sè fuori dalle quinte << Perchè ci vorrà un'eternità prima che qualcuno riesca a separarci!*** >>















N.d.A:  * Blaine risponderebbe "It's not right, but it's ok. ", che è poi il titolo della canzone che canta a Kurt in aula canto; diciamo che mi sembrava il modo migliore per tradurre. :)

** Il verbo tradire in inglese sarebbe " to cheat" e Brittany, non appena Blaine presenta la sua canzone - " This song is for everyone who's ever been cheated on" - risponde che i ghepardi , in inglese "cheetas ", sono gli animali più veloci fra tutti.

*** La frase finale è tratta da un pezzo della canzone che i ragazzi cantano alla fine ( "My love is your love" ) , che recita " It would take an eternity to break us".




Allora... vorrei evitare il mio solito sproloqui finale, quindi vi prometto che cercherò di essere breve.

Oltre al fatto che ho AMATO follemente questo episodio, immagino che ci siano una serie di precisazioni da fare, che ruotano tutte attorno ad un fatto fondamentale: Io sono una Blainer.
Sono ovviamente una Klainer in primo luogo e anche una grande amante del personaggio di Kurt - come potrei amarli assieme, altrimenti? - ma il mio preferito è Blaine, e questa fan fiction, come la precedente, ruota attorno a lui e ha il compito di dare - più o meno - voce alle emozioni inespresse nel telefilm.

Vi assicuro che ho cercato di essere obiettiva, con tutta me stessa, ma alla fine, ho anche cercato di inquadrare il punto di vista di Blaine e, per questo motivo, probabilmente ho "accusato" Kurt po' più del dovuto. O forse no, dal momento che io penso davvero tutto ciò che ho scritto e, in particolare, il mio punto di vista è stato molto chiarmente espresso dalle parole di Cooper: Kurt ha sbagliato e per me ha commesso un errore GRAVISSIMO. Ovviamente non voglio dire che Blaine non abbia le sue colpe, perchè ce le ha eccome! Il problema di partenza era che, entrambi, avrebbero dovuto parlare sin dall'inizio ed esternare all'altro le proprie paure, così da cercare di trovare assieme una soluzione.

Trovo che tutti e due abbiano commesso delle leggerenze, ma il comportamento di Kurt mi ha davvero ferito e quando ho visto la prima volta l'episodio, non ho potuto fare a meno di avvertire il dolore di Blaine; poi appunto, anche Blaine ha commesso degli errori ( e sulla storia di Sebastian non mi pronuncio, Cooper ha già parlato per me ) , per cui alla fine, il torto non sta da una parte sola.

Del resto, hanno solo 18 anni ed è normale. Alla fine, credo che il fatto più importante sia che sono rimasti assieme, riuscendo ad affrontare anche tutto questo. 
Questo episodio per me è stato molto importante, perchè ci ha mostrato tante cose che molte persone non erano mai riuscite a capire: Kurt e Blaine non sono perfetti - e quindi, non realistici - ma hanno i loro difetti e fanno degli sbagli, come ogni persona normale; non stanno assieme perchè non hanno scelta ( anzi, di scelte ne hanno avute: Sebastian, Dave, Chandler ) ma perchè si amano, e non riescono a pensarsi l'uno senza l'altro; sono una coppia vera, autentica, in grado di darsi ancora molto e di essere di esempio a molte persone.

Sono sempre più fiera di essere una klainer e credo che, adesso, davvero niente e nessuno possa più essere in grado di scalfirli. 

Visto, stavolta sono stata breve! xD

Un bacione a tutti, alla prossima. :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Dream On ***


Era passata più di una settimana dalla riappacificazione fra Kurt e Blaine e le cose fra di loro non avrebbero potuto andare meglio: Kurt, nonostante l'ansia e l'eccitazione per la sua imminente audizione, riusciva sempre a trovare un po' di tempo libero da dedicare al suo ragazzo, rendendolo partecipe dei suoi progetti e delle sue emozioni - senza però rischiare di tediarlo - e cercando di non lasciare mai che niente e nessuno interferisse con i loro momenti di intimità. Blaine, da parte sua, si dimostrava estremamente comprensivo nei suoi confronti e cercava sempre di offrirgli il massimo del supporto, rassicurandolo ogni volta che qualche dubbio lo assaliva ed assecondando ogni sua improvvisa - e del tutto insensata - mania di grandezza o di protagonismo.

Inoltre, di tanto in tanto, capitava persino che si ritrovassero a fare qualche progetto sul loro futuro assieme, accoccolati sul divano di casa Hummel-Hudson, oppure avvolti fra le lenzuola umide del letto di Blaine, dopo avervi trascorso un pomeriggio intero a ridere, scherzare e fare l'amore.

<< Ci pensi che bello, quando verrai a trovarmi a New York durante il periodo delle feste natalizie? >>

Blaine sollevò leggermente la testa, guardando di traverso il suo ragazzo, avvinghiato a lui con così tanta foga da non lasciargli quasi la possibilità di muoversi.

<< Hey, che cosa ti fa pensare che sarò io a venire a New York? >>  disse, in tono fintamente offeso << Non pensi che forse dovresti essere tu a fare ritorno a Lima? Insomma, si tratta pur sempre del Natale; non vuoi festeggiarlo con la tua famiglia? ! >>

<< Oh, ma New York sotto Natale è così bella! >>  insistette Kurt, arrotolandosi un ricciolo ribelle* di Blaine fra l'indice e il pollice << Tu e papà potreste venire a trovarci assieme ai signori Berry, e potremo festeggiare tutti assieme! Sarebbe meraviglioso, non credi? >>

Blaine sospirò profondamente, alzando gli occhi al cielo.

<< Beh, direi che hai degli ottimi argomenti a tuo favore. >> disse, guardandolo e sorridendogli con fare rassegnato << Ok, vada per Natale a New York! Del resto, ho sempre sognato di visitarla in quel periodo dell'anno. >>

<< Oh, ti piacerà da morire! >> esclamò allegramente Kurt, sollevandosi e puntellandosi sul gomito, così da poter guardare il suo ragazzo dritto negli occhi << E' la città più bella del mondo, è semplicemente sensazionale! E poi, è bene che tu ti abitui a che cosa significa vivere a New York, visto che dovremo farlo per il resto della nostra vita! >>

Il moro strabuzzò gli occhi, quasi strozzandosi con la sua stessa saliva.

<< C-che cosa? >> disse, quasi incredulo.

Lui e Kurt avevano parlato tante volte di New York e della NYADA, di quanto sarebbe stato bello poter passare del tempo assieme nella Grande Mela e visitare tuttoi i luoghi più belli e famosi di quella meravigliosa città; ma quella era forse la prima volta in cui Kurt si era azzardato a fare simili pronostici sulla loro vita.

Non che a Blaine dispiacesse, al contrario; era solamente molto, molto sorpreso.

<< Sì, beh.. >> farfugliò Kurt << Credo che sia un tantino difficile vivere metà in Ohio e l'altra metà a New York, non credi?! Insomma, quanto meno dovremmo trovare un luogo fisso come nostra residenza, non possiamo mica vivere come due nomadi! >>

Blaine arrossì leggermente e sorrise imbarazzato.

<< Q-quindi tu.. >> balbettò << Tu pensi che noi due vivremo insieme a New York, un giorno? >>

<< Beh, certo che sì! >> rispose Kurt, con una certa ovvietà << Perchè, non lo pensi anche tu?! >>

<< Certo che sì! >> replicò immediatamente il moro, afferrando la mano di Kurt << E'..è solo che...beh, in effetti noi non...non ne abbiamo mai parlato davvero, non prima di adesso. >>

Kurt sorrise ampiamente, accarezzandogli il viso con dolcezza.

<< Lo so, ultimamente non ho fatto altro che pensare a me stesso. >> disse, con aria mortificata << Ma in effetti, ultimamente non faccio che rendermi conto del fatto che, senza di te, la mia vita non avrebbe poi molto senso. Sì, ci sono New York, la NYADA e tutto il resto...ma tu sei il mio grande amore, Blaine! Io so di non poter vivere, se tu non sei al mio fianco. >>

Blaine si morse il labbro inferiore, cercando di non mettersi a piangere.

<< Blaine, io ti amo moltissimo. >> disse ancora Kurt, scostandogli una ciocca ribelle dalla fronte << E non riesco ad immaginare il mio futuro senza di te! Certo, per un anno dovrò fare a meno di te a New York, ma si tratterà solamente di un breve periodo, per quanto lungo potrà effettivamente sembrarci. Dopo di che... beh, io vorrei tanto che tu venissi da me a New York. Per sempre. >>

Il giovane Hummel arrossì violentemente, mentre Blaine sentì il cuore esplodergli letteralmente in petto; non riusciva a credere che stesse accadendo davvero.

<< Beh, io... i-io... oh, Kurt! Credi veramente che potrei dirti di no?! >>

Kurt rise e si gettò fra le braccia del moro, il quale lo strinse più forte che potè e gli stampò un tenero bacio sulla fronte.

<< Oh, ti amo così tanto! >> esclamò il moro, sospirando beatamente << E sì, non vedo l'ora di trasferirmi anche io a New York, dopo il diploma. Riusciremo a sopravvivere a quest'anno di distanza, vedrai! In fin dei conti, che cosa sono pochi mesi se messi a confronto con una vita intera?! >>

<< Assolutamente niente. >> rispose Kurt, guardando il suo ragazzo con adorazione << Oh, vorrei che succedesse tutto subito! >>

<< Beh, un passo per volta! >> osservò Blaine, ridacchiando << Prima devi superare la tua audizione, ricordi?! E io sono certo che ci riuscirai, ti sei esercitato così tanto! Non possono non ammetterti alla NYADA. >>

Il controtenore sospirò.

<< A dire il vero, io sono terrorizzato. >> ammise << Manca così poco, l'esaminatore della NYADA arriverà questa settimana e io temo di non essermi esercitato abbastanza. >>

<< Scherzi? >> replicò Blaine, sollevando un sopracciglio con fare di incredulità << Ma se non hai fatto altro per giorni e giorni! >>

<< Sì, ma non sono affatto convinto del risultato. >> rispose Kurt << Ho paura di combinare qualche disastro. >>

<< Oh, ma non succederà! >>

Blaine accarezzò gentilmente il viso del suo ragazzo con il dorso della mano, guardandolo con un placido sorriso sulle labbra. Aveva molta fiducia in lui, sapeva quanto Kurt fosse talentuoso ed incredibilmente pieno di estro ed energia; di certo, non avrebbe mai potuto fallire.

<< Ascolta, che ne diresti se domani io ti dessi una mano con il tuo provino? >> chiese << Potremmo utilizzare l'auditorium dopo le prove del Glee, ed io potrei assistere e darti un mio parere. >>

Il volto di Kurt s' illuminò di colpo.

<< T-tu.. >> farfugliò, visibilmente sorpreso << Lo faresti veramente?! >>

<< Certo che sì! >> Blaine sorrise ampiamente << Ci tengo a darti tutto il mio appoggio! Meriti più di chiunque altro di superare quell'audizione, ed io voglio essere al tuo fianco; voglio esserci in qualunque momento. >>

Kurt sorrise maggiormente, stringendosi al petto del suo ragazzo e socchiudendo gli occhi.

<< Sei il miglior ragazzo del mondo. >> sentenziò << Grazie, Blaine. >>

Blaine posò un bacio un altro bacio sulla fronte del controtenore, avvolgendolo interamente fra le sue braccia.

<< Grazie a te, amore mio. >> sussurrò << Di tutto. >>

Kurt sospirò nuovamente e poi sollevò appena appena la testa, guardando il suo ragazzo di sottecchi.

<< Senti.. >> mormorò maliziosamente, disegnando con il dito indice dei cerchi immaginari sul petto di Blaine << Che ne diresti se riprendessimo quel discorsetto che abbiamo iniziato prima? >>

Blaine si morse un labbro e sorrise a sua volta, la stessa malizia del giovane Hummel che brillava nei suoi occhi.

<< Ancora? >> ridacchiò << Ma sarebbe già la terza volta in tutta la giornata! >>

<< Beh, non dirmi che sei stanco? >> rispose Kurt in tono di sfida, sollevando un sopracciglio << Del resto, non credo neanche che ti dispiaccia poi così tanto...dico bene? >>

Blaine rivolse al giovane dagli occhi chiari uno sguardo voglioso, leccandosi appetitosamente le labbra.

<< Preparati, Hummel... >> disse, avvicinandosi al viso di Kurt e sfiorandone le labbra con le proprie << Sto per mandarti in orbita ancora una volta! >>

Kurt rise e gli gettò le braccia al collo, catturando le sue labbra in un bacio appassionato e agganciando le gambe alle sue, pronto a lasciarsi nuovamente avvolgere da quella travolgente nube d'amore.
 
 


*
 



Il giorno seguente, come prestabilito, Kurt e Blaine trascorsero gran parte del pomeriggio nell'auditorium del McKinley, per preparare il numero che il giovane Hummel aveva intenzione di eseguire per la sua audizione finale. Fu un'esperienza a dir poco massacrante, almeno per Blaine.

Il giovane Anderson non credeva che sarebbe stato così complicato; Kurt si era esercitato per giorni e giorni, e Blaine si aspettava che fosse ormai perfettamente padrone di quella canzone, abbastanza da non aver bisogno di ripeterne l'esecuzione per più di un paio di volte.

Ma, evidentemente, si era sbagliato.

Erano ormai le quattro e mezza passate e Blaine stava per ascoltare, per quella che gli sembrò essere almeno la decima volta, la personalissima interpretazione di Kurt de " The Music of The Night", tratta dal celebre musical " Il Fantasma dell' Opera" . Il controtenore aveva decisamente fatto le cose in grande stile: aveva disposto sul palcoscenico un letto ad una piazza, aveva riempito ogni angolo libero di candele accese - e Blaine non aveva la benchè minima idea di come fosse riuscito a radunarne così tante, tutte assieme - e si era vestitio di tutto punto, con tanto di mantello nero e maschera da Fantasma, la quale gli teneva coperta solamente la parte destra del volto.

Inoltre, era riuscito a convincere Tina ed Artie - con chissà a quale prezzo, pensò Blaine - a collaborare con lui, la prima come sua partner di scena e il secondo come " distributore ambulante di fumo"; sembravano entrambi piuttosto seccati, non potè fare a meno di notare il giovane Anderson, ma forse anche lui lo sarebbe stato al posto loro, dopo tutti quei faticosissimi minuti - forse addirittura ore - di prove.

In ogni caso, nonostante la stanchezza, Blaine riuscì a mantenere viva la sua attenzione per tutta la durata dell'esecuzione, guardando Kurt con sguardo colmo di adorazione per tutto il tempo - del resto, il suo ragazzo era a dir poco divino, su quel palcoscenico - ed alzandosi persino in piedi per una standing ovation, alla fine della canzone.

<< Fantastico! >> esclamò con entusiasmo << Mi è piaciuto un sacco! >>

Kurt fece una smorfia e si sfilò la maschera.

<< Non lo so. >> rispose sconsolato << La mia vita intera dipende da questa audizione; deve essere perfetta! >>

Blaine fece per aprire bocca, ma Kurt non gliene diede il tempo, ricominciando immediatamente a parlare a macchinetta.

<< E se cospargessi il mantello di lustrini?! O se cantassi in tedesco?! O se lo facessi nudo?! >>

<< Cosa?! >>

Blaine guardò il suo ragazzo con espressione stralunata; aveva la netta senzasazione che fosse ormai sul punto di perdere completamente il senno. 

<< Dico sul serio! >> replicò Kurt << Sono sempre stato un tipo al di fuori delle righe, e la mia audizione dovrebbe dimostrarlo! Ma - ora come ora - è tutto troppo semplice, tutto così prevedibile... è noioso! Io stesso sono annoiato! >>

Il moro inarcò un sopracciglio: << I-io credo che tu ci stia pensando un po' troppo. >>

<< Scusate, i miei piedi si stanno addormentando. >> domandò ad un certo punto Tina, piuttosto timidamente << Non riesco più a sentirmeli. Posso andare?! >> 

<< Oh...sì, sì... certo! Ma non andare troppo lontana! >> rispose Kurt, degnandola a malapena di uno sguardo << Oh, e grazie! >> 

Tina si allontanò senza aggiungere altro e Kurt si mise a camminare nervosamente avanti e indietro per il palco, con fare pensieroso, mentre Blaine si limitava a fissarlo curiosamente ed in silenzio, consapevole del fatto che qualsiasi cosa avesse detto gli sarebbe completamente passata inosservata.

<< Ok, ricominciamo da capo! >> mormorò il giovane Hummel << Ho bisogno di qualcosa di nuovo; qualcosa che vada aldilà degli schemi, qualcosa di completamente imprevedibile! >>

Il moro annuì, seguendo con lo sguardo ogni singolo movimento del ragazzo.

<< O forse ho solamente bisogno di più candele. >> esordì all'improvviso il controtenore, come se fosse stato appena colto da un'illuminazione.

Blaine si guardò intorno, con sguardo impanicato.

<< Dio, no... non altre candele! >> implorò.

<< Beh, ma potrebbero rendere l'atmosfera un po' più spettrale, un tantino più...intensa? >> azzardò il controtenore, arricciando il naso.

<< Kurt, se accendi altre candele rischi di dar fuoco al teatro! >> esclamò Blaine, sospirando profondamente.

Il ragazzo dagli occhi chiari sbuffò.

<< Oh, e allora che cosa dovrei fare?! >> bubbolò, allargando le braccia con fare sconsolato << Mi sembra di impazzire! >>

Il moro lo guardò con espressione di conforto.

<< Che ne diresti di prenderti una pausa, tanto per cominciare? >> suggerì << Sei troppo stanco, hai bisogno di riprendere fiato! >> 

Kurt abbozzò un sorriso.

<< Massì, forse hai ragione! >> disse << Ho perso il conto delle volte che ho provato questa canzone, ho bisogno di staccare per un po'! >>

<< Bravo, prenditi qualche minuto di tempo per rilassarti. >>

Il giovane Hummel si sfilò il mantello e, dopo aver smontato parte della scenografia - ossia, aver spento tutte le candele - scese dal palco ed andò a sedersi in platea assieme a Blaine; il moro gli mise un braccio attorno alle spalle e lo guardò dolcemente, con aria di supporto.

<< Andrà tutto bene, vedrai. >> disse con voce morbida << Sei stato bravissimo prima - tutte e dieci le volte - sono certo che la tua audizione andrà meravigliosamente! >>

Kurt tirò l'ennesimo sospiro, sul volto un'espressione piuttosto incerta.

<< E' che... non credo che tutto questo sia abbastanza. >> disse mestamente << Voglio dire, mi sembra tutto fin troppo facile! >>

Blaine lo guardò curiosamente.

<< Beh, non mi sembra. >> fu il suo commento << Insomma, " The Music of the Night " non è un brano così facile da cantare, ha le sue complessità! >>

<< Non più di tanto! >> replicò Kurt << E' tutto fin troppo semplice e prevedibile: le scene, la coreografia, la mia interpretazione... è tutto così statico! Come posso pretendere di essere ammesso alla NYADA con un brano del genere?! >>

Blaine si morse il labbro inferiore e poi rivolse al suo ragazzo un sorrisetto abbozzato, guardandolo dolcemente.

<< Kurt, tu riuscirai ad entrare alla NYADA. >> disse, accarezzandogli il viso << Hai fin troppo talento, e sono sicuro che farai un figurone alla tua audizione, qualsiasi canzone tu deciderai di cantare! Che si tratti di " The Music of the Night", "Singing in the Rain" o.. >>

<< " Not the Boy Next Door. " >> concluse Kurt, guardandolo dritto negli occhi.

Il moro strabuzzò gli occhi.

<< " Not The Boy Next Door" ?! >> ripetè, in tono sorpreso <<  Dal musical " The Boy From Oz" ?! >> 

Il controtenore annuì.

<< Proprio quello.>> rispose << Era da un po' che ci pensavo, a dire il vero; ho pensato che potrebbe essere un'interessante alternativa al " Fantasma", non credi?! >>

<< Ne sei davvero convinto? >> domandò Blaine, lievemente perplesso.

Kurt fece una smorfia.

<< No. >> replicò onestamente << Del resto, non lo sono neanche di " The Music of the Night" ! Non so davvero dove sbattere la testa! >>

<< Beh, ma ti sei esercitato così tanto su quel pezzo. >> osservò il moro << Lo hai studiato attentamente, provato e riprovato... potresti persino cantarlo mentre dormi! Quante volte hai provato " Not the Boy Next Door" ? >>

Kurt abbassò timidamente lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore.

<< Tre . >> rispose << Al massimo cinque, contando le coreografie. >>

Blaine sospirò profondamente.

Era una scelta rischiosa, lo sapevano entrambi; da una parte Kurt era certamente abbastanza bravo da poter fare qualunque cosa desiderasse, ma dall'altra parte Blaine temeva che tutto il suo talento non sarebbe stato abbastanza, se si fosse presentato alla sua audizione con un pezzo che non aveva studiato a sufficienza. 

Era l'occasione della sua vita, non poteva rischiare di rovinare tutto per uno sciocco errore; Blaine non glielo avrebbe mai permesso.

<< Kurt, ascolta. >> disse gentilmente il ragazzo dagli occhi nocciola << Io so che tu sei abbastanza bravo da riuscire ad entrare in quella scuola, ma questa volta non puoi affidarti solo al talento! All'esaminatore non basterà, deve essere certo di poter contare anche sul tuo impegno e sulla tua preparazione. >>

Kurt annuì silenziosamente, lo sguardo lievemente adombrato.

<< Sì, credo che tu abbia ragione. >> ammise tristemente << L'audizione è fra tre giorni, non posso mettermi ad incasinare tutto proprio adesso! I-io... canterò  "The Music of the Night" ; è la scelta più sicura e senza dubbio la più intelligente. >>

Blaine assunse un'espressione piuttosto contrita e lanciò al suo compagno uno sguardo mortificato; si sentiva in colpa, non voleva tarpargli le ali così brutalmente, non dopo avergli dimostrato così calorosamente tutto il suo supporto. Così decise che vi era solamente una cosa da fare.

<< Forse dovremmo rischiare. >> disse << Forse dovresti provare a sfidare la sorte e dimostrarle di essere molto più forte e determinato di lei. >>

Kurt sollevò un sopracciglio, guardando Blaine curiosamente.

<< Che intendi dire? >> chiese.

Il moro sogghignò.

<< Abbiamo ancora tre giorni di tempo, giusto? Credi che sia abbastanza per esercitarci con " Not the Boy Next Door" ?! >>

Il volto di Kurt s'illuminò di colpo ed il suo sorriso si ampliò notevolmente, risplendendo nella stanza come il bagliore di un'unica stella nella notte.

<< Credo proprio di sì. >> rispose allegramente << Ma solo che incominciamo immediatamente. >>

Blaine ridacchiò e fece segno di sì con la testa.

<< Benissimo, allora! Su, fammi vedere che cosa avevi in mente. >>
 
 
 

*
 
 


Nei due giorni successivi, Kurt non fece altro che esercitarsi per la sua audizione e Blaine - di conseguenza- ebbe la possibilità di dedicare la maggior parte del suo tempo libero ad altre attività a lui particolarmente gradite, le quali non implicavano necessariamente lo stare con il suo ragazzo. Oltre che esercitarsi con la boxe, uscire con i suoi amici del Glee ed esercitari per le Nazionali, una di queste era diventata dare una mano a Puck con lo studio, così da aiutarlo a superare il suo test finale di geografia, fondamentale a determinare se anche lui avrebbe potuto diplomarsi assieme al resto dei suoi compagni.

Dopo un sentito e particolarmente convincente discorso di Finn, una mattina durante l'ora di ginnastica, i ragazzi del Glee Club avevano deciso di unire le forze ed offrire il loro aiuto al giovane Puckerman, per sapendo che questi non avrebbe accettato la loro offerta con tanta facilità; l'ebreo, infatti, sembrava fermamente deciso a voler abbandonare definitivamente la scuola, senza neanche fare un ultimo tentativo per superar quel benedetto test.

Blaine e i suoi amici sapevano che non sarebbe stata un'impresa facile e proprio per questo motivo, quello stesso pomeriggio, Finn aveva radutato tutti quanti in aula canto per attuare il suo brillante - o almeno, così diceva lui - piano per placcare Puck e riuscire a convincerlo a prepararsi seriamente - e con il loro aiuto - all'esame finale di geografia.

<< Ok, ascoltate tutti attentamente! >> disse il giovane Hudson, indicando la lavagna sulla quale aveva appena finito di disegnare un bizzarro schema di ricostruzione dei fatti << L'arrivo di Puck alla piscina degli Schneider è previsto per le due, il che significa che arriverà qui intorno alle tre e mezza! Sam, tu sei il guidatore, per cui...beh, resta in macchina. >>

Sam sollevò un sopracciglio.

<< Beh...posso almeno tenere la radio accesa? >> domandò.

Finn ignorò la sua richiesta e proseguì con l'illustrazione del suo piano.

<< Rory, tu starai di vedetta qui. >> disegnò un cerchio attorno al luogo da lui appena indicato sulla lavagna.

Rory sembrò essere un tantino perplesso.

<< A che cosa dovrei fare da vedetta? Voglio dire, a parte Puck. >>

Finn ignorò anche lui e passò oltre.

<< Blaine, Mike ed io ci disporremo a triangolo e prepareremo un attacco a sorpresa a Puck; qui, qui e qui. >>

Blaine osservò la lavagna sollevando un sopracciglio con fare scettico; si domandò se a fare quel disegno fosse stato veramente Finn, oppure un bambino di otto anni, optanto molto più probabilmente per il secondo.

<< E'...è un orso quello dietro al quale mi trovo? >> domandò ad un tratto, soffermandosi su un particolare non chiaramente identificabile di fianco alla sua riproduzione stilizzata.

<< No,no.. è un cespuglio. >> rispose Finn, con una certa ovvietà.

Blaine fece una smorfia; quel coso poteva assomigliare a qualsiasi cosa, ma di certo non era un cespuglio.

<< Sembra un orso. >> ripetè con fermezza.

<< Non è un orso! >> insistette Finn, mentre Rory si voltava verso Blaine, sussurrandogli che - forse - poteva trattarse semplicemente di arbusto.

Dopo questa affermazione, Sam sembrò andare ulteriormente nel pallone.

<< Qual'è la differenza fra un arbusto ed un cespuglio?! >>

Silenzio.

A Blaine venne quasi da ridere, visto quanto quella situazione stesse letteralmente arrivando a sfiorare i limiti della follia; apprezzava moltissimo l'idea di Finn, ma forse lui e i ragazzi avrebbero dovuto cercare di fare qualcosa di un tantino più concreto, piuttosto che affidarsi agli assurdi piani illustrati del giovane Hudson.

<< Io che cosa faccio? >>  domandò ad un tratto Artie.

Il volto di Finn si illuminò di colpo.

<< Oh, è la parte migliore! >> esclamò allegramente, continuando ad indicare la lavagna << Così, quando Puck attraverserà il cancello, tu spingerai la tua sedia a rotelle nella piscina, e all'improvviso.. >>

Non fece in tempo  a finire la frase perchè, proprio in quel momento, Puck fece il suo ingresso in aula canto, sbattendo la porta e dirigendosi a passo lento verso il centro della stanza, con un'espressione funerea sul volto.

<< Va tutto bene, amico? >> domandò Mike.

Puck non rispose e si sedette molto lentamente su una seggiolina lasciata lì in disparte, a pochi passi da Finn.  Blaine lo osservò attentamente: aveva un aspetto orribile, sembrava che avesse appena visto un fantasma o roba del genere.

Qualunque cosa fosse successa, non poteva trattarsi di niente di buono.

<< Oddio, sembra che tu abbia appena visto un fantasma! >> commentò Finn, guardando il suo amico con espressione preoccupata << Che succede? >> 

Blaine arricciò il naso.

Appunto; non si sarebbe sorpreso poi più di tanto, se avesse scoperto che quella era la prima volta che i suoi compagni vedavano il giovane Noah Puckerman in quello stato così pietoso.

<< Ho appena visto mio padre. >> rivelò Puck, quasi atono << Non lo vedevo da cinque anni. >> 

<< Stai scherzando?! >> saltò su Blaine << E che cosa ti ha detto?! >>

Puck sospirò profondamente, abbassando leggermente lo sguardo.

<< Mi ha chiesto dei soldi. >> rispose << Aveva bisogno di un prestito. Buffo, non trovate?! Insomma, dovrei essere io a sgraffignargli i soldi dal portafogli, non il contrario! Dove si è mai visto un padre che domanda in prestito del denaro al proprio figlio? >>

<< Beh, ma tu che hai fatto?! >> chiese Finn, a nome di tutti quanti.

Puck fece spallucce.

<< Glieli ho dati. >> rispose << Cinquecento bigliettoni, tutto che avevo messo da parte per Los Angeles. >>

<< Non capisco. >> lo interruppe Artie << Perchè?! >>

Noah si morse un labbro.

<< Perchè sapevo che se lo avessi fatto, non sarei stato costretto a rivederlo un'altra volta. >> confessò.

Blaine continuò a guardare Puck con espressione afflitta, non potendo fare a meno di avvertire un'enorme sensazione di empatia nei suoi confronti; sapeva che cosa significasse non andare d'accordo con il proprio padre e, sebbene la situazione di Noah fosse certamente ben più grave della sua - in fin dei conti il signor Anderson non si sarebbe mai sognato di abbandonare la sua famiglia e voleva bene a Blaine,pur essendo del tutto incapace di dimostrarlo - il giovane Anderson riusciva a comprendere perfettamente quel suo sentimento di delusione e frustrazione, tipico di qualunque figlio deluso dal proprio padre.

<< Sapete che neanche lui ha finito il liceo? >> proseguì Puck, sempre più avvilito << Mi sono immaginato al suo posto, lì dove ero seduto io oggi: lontano da Beth, senza un futuro, senza dignità... non posso lasciare che questo succeda anche a me. >>

Sollevò lo sguardo da terra e guardò ad uno ad uno tutti i suoi amici.

<< Devo diplomarmi. >> sentenziò << E per farlo devo superare quel dannato test di geografia europea. Mi aiuterete, per favore? >>

I ragazzi si guardarono e sorrisero con soddisfazione.

<< Non si lascia mai un amico in difficoltà! >> rispose Finn, facendo un occhiolino all'ebreo, il quale sorrise ampiamente e fece scontrare amichevolmente il pugno con quello del giovane Hudson.

<< Grazie, amico. >> disse con voce morbida << E grazie anche a voi, ragazzi. >>

<< Hey, non dirlo neanche per scherzo! >> esclamò Artie << Te lo dobbiamo! In fin dei conti, siamo una squadra...giusto?! >>

Puck sorrise maggiormente e fece segno di sì con la testa.

<< Grazie ancora. >> disse << Beh, da dove si comincia?! >>

<< Ecco, io.. >> commentò Blaine, abbozzando un sorriso << Credo che per prima cosa dovremmo aprire il libri, non credi anche tu?! >>

Puck scrollò le spalle.

<< Sì, beh... non so come funzionano certe cose. >> ammise << I miei libri di scuola sono ancora quasi tutti avvolti nel cellophane, neanche so come sono fatti all'interno! >>

Finn e Rory si guardarono con espressione perplessa e Blaine alzò gli occhi al cielo, spalancando le braccia con fare sconsolato. Sarebbe stata sicuramente un'impresa da titani, non vi era alcun dubbio; ma in fin dei conti, i veri amici si vedono soprattutto nel momento del bisogno.
 
 
 

*
 
 


Il giorno dell'audizione di Kurt e Rachel arrivò prima ancora che entrambi avessero avuto il tempo di accorgersene. 

Blaine non aveva mai visto il suo ragazzo tanto nervoso per una performance, neanche quando si erano esibiti assieme alle Provinciali e alle Regionali; neanche per la sua audizione per il musical scolastico, o qualunque altro provino che avesse mai fatto in tutta la sua vita ( o almeno, sin da quando lui e Blaine si conoscevano).

Non che lo biasimasse, del resto; non si trattava di un'audizione come tutte le altre, ma della più grande ed importante audizione della sua vita, quella che avrebbe determinato il suo successo o il suo fallimento, la realizzazione o la distruzione più totale di tutti i suoi sogni.

Il giovane Anderson comprendeva pienamente tutte le sue paure, le sue ansie e le sue incertezze, ed aveva fatto tutto il possibile per stargli accanto ed infondergli fiducia, senza però rischiare di risultare troppo assillante, dandogli così la possibilità di restarsene un po' per conto proprio e rilassarsi prima del suo grande momento, senza che nessuno andasse a disturbarlo. Erano stati giorni estremamente difficili per Kurt e nonostante tutto il suo impegno e la sua buona volontà, alla fine aveva dovuto rinunciare alla sua idea di presentarsi con la sua eccentrica interpretazione di " Not the Boy Next Door", optando così per la già prescelta aria del "Fantasma dell'Opera", forse un po' più noiosa e fin troppo banale, ma certamente molto più sicura e alla sua portata (almeno, stando a ciò che gli aveva fatto capire Rachel).

<< Blaine, ti prego...adesso vai a prendere posto in auditorium o da qualsiasi altra parte! Sono gli ultimi minuti prima dell'audizione, io e Kurt abbiamo bisogno di stare da soli! >>

Blaine sbuffò.

Lui, Kurt e Rachel si trovavano dietro le quinte dell'auditorium, in attesa che arrivasse il professor Shuester con l'esaminatore della NYADA e che finalmente venisse dato ufficialmente il via a quelle benedette audizioni; a dire il vero Rachel non voleva che Blaine stesse lì con loro - a suo dire, la presenza del giovane Anderson in quel momento era tutt'altro che gradita - ma Kurt era riuscita a convincerla a farlo rimanere almeno per un quarto d'ora, così da avere un altro po' del suo tanto prezioso supporto prima della sua tanto attesa entrata in scena.

<< Aspetta, non te ne andare! >> implorò il controtenore, afferrando Blaine per un braccio e strattonandolo << Non credo di essere pronto, ho ancora bisogno di te! >>

Il moro lo guardò dolcemente e sorrise, accarezzandogli il viso con il dorso della mano.

<< Beh, ma ha ragione Rachel. >> disse con voce morbida << Fra poco inizieranno le audizioni, io non posso restare qui. Resterò a guardarvi in platea, ti prometto che rimarrò lì per tutto il tempo e che non mi perderò neanche un singolo istante della tua esibizione. >>

Kurt piegò il labbro inferiore in una specie di broncio, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo corrucciato. 

Blaine rise.

<< Andrà tutto bene, vedrai. >> lo rassicurò << Sarai meraviglioso, ne sono certo! E dopo, festeggeremo il tuo successo come si deve...d'accordo?! >>

Il controtenore si lasciò sfuggire un rapido sorriso e fece segno di sì con la testa, mentre Rachel si rivolgeva minacciosamente al giovane Anderson, lanciandogli l'ennesimo sguardo assassino.

<< Ok, ok...me ne vado! >>  disse, con fare di rassegnazione.

Si protese verso il suo ragazzo per baciarlo sulle labbra, ma Rachel lo bloccò prima ancora che avesse la possibilità di farlo.

<< No, non pensarci neanche! >> lo brontolò << Hai idea di quanti bacilli potrebbe portare quel bacio?! Vuoi o non vuoi che il tuo ragazzo superi questa audizione?! >>

Blaine sollevò un sopracciglio guardando la ragazza di traverso.

<< Rachel, andrete in scena fra dieci minuti. >> osservò << Cosa ti fa pensare che i miei bacilli potrebbero.. >>

<< Non discutere, Blaine; ho detto niente baci, almeno fino alla fine della giornata! Non dovresti lamentarti, dal momento che Kurt ha deciso di ignorare i miei consigli e non si è preoccupato minimamente di evitare di sbaciucchiarti per tutti questi giorni! >> lo interruppe Rachel, piuttosto sgarbatamente << Credo che tu possa cercare di trattenerti ancora per una mezz'oretta, nessuno vi sta rincorrendo! >> 

Blaine sollevò gli occhi al cielo e sospirò profondamente, spalancando le braccia con esasperazione.

<< Messaggio ricevuto. >> bubbolò, voltandosi poi verso Kurt e mandandogli un bacio da lontano << Vado, ci vediamo più tardi. >>

Kurt lo salutò rapidamente e lui schizzò via da dietro le quinte, andando a rifugiarsi in platea, senza però accomodarsi in nessuna di quelle poltrone; l'esaminatore non era ancora arrivata, ma probabilmente lui e il signor Shuester avrebbero fatto il loro ingresso nel teatro di lì a breve, per cui Blaine sapeva che non avrebbe dovuto aspettare a lungo prima di potersi sedere.

Infatti, dopo appena pochi istanti, eccoli arrivare: il professor Shuester, quel giorno più nervoso che mai, si guardava intorno con espressione visibilmente preoccupata, stringendo fra le mani una borsa di pelle di colore nero, di certo appartenente alla donna di colore che camminava di fronte a lui, dirigendosi a passo svelto verso la postazione di controllo. Blaine immaginò che dovesse trattarsi senza dubbio dell'esaminatrice della NYADA e solamente dopo pochi secondi, si rese effettivamente conto di chi si trattasse.

Il cuore gli balzò letteralmente in gola ed incominciò a sudare freddo. 

<< Carmen Tibideaux... >> mormorò, fissando ininterrottamente la donna, come se fosse appena piombato in una specie di trance.

Si domandò se Kurt e Rachel già lo sapessero; probabilmente no, altrimenti non sarebbero stati così tranquilli dietro le quinte - non che fossero esattamente tranquilli, ma di certo sapere che Carmen Tibideaux sarebbe stata la loro esaminatrice avrebbe peggiorato notevolmente la situazione - e il suo ragazzo non lo avrebbe sicuramente lasciato andar via con tanta facilità.

Blaine sospirò profondamente, cercando di farsi coraggio; conosceva molto bene Carmen Tibideaux - chiunque fosse un minimo ferrato negli argomenti Broadway e musical aveva sentito parlare di lei almeno una volta - e riusciva ad immaginare molto bene quanto potesse essere dura, severa e tremendamente incontentabile.

" Oddio, Kurt... spero davvero che tu riesca a mantenere il controllo! "

Aspettò che il professor Shuester andasse a prendere posto ad un paio di file di distanza da Miss Tibideaux  e che questa chiamasse ad alta voce il nome di Kurt, per andare finalmente a sedersi in mezzo al " pubblico" , proprio di fianco al suo insegnante; in quel momento, il controtenore fece il suo ingresso sul palco, con indosso il suo abbigliamento da Fantasma dell'Opera e con un'andatura piuttosto incerta, quasi traballante.

<< S-salve! >> disse, con voce squillante e quasi senza fiato << Sono Kurt Hummel ed eseguirò il brano " The Music of the Night", tratto dal celebre musical " Il Fantasma dell'Opera", di Andrew Lloyd Webber. C-che scommetto, avrete sentito un sacco di volte! >>

<< Credi che sia nervoso? >> domandò sottovoce il professor Shuester, mentre Blaine si accomodava al suo fianco.

Blaine lanciò una rapida occhiata al suo ragazzo, il quale sembrava essere letteralmente paralizzato, quasi come se le sue scarpe fossero state inchiodate al legno di quel palco; i suoi occhi - o almeno, quello che si poteva intravedere dalla maschera - erano spalancati in un'espressione di puro terrore, così come la sua bocca.

<< Direi totalmente in preda al panico. >> rispose il moro, sospirando profondamente e cercando di darsi coraggio. 

Si sentiva esattamente cose se vi fosse lui stesso su quel palco, al posto di Kurt; l'ansia e la preoccupazione del suo ragazzo, erano diventate anche le sue.

<< Quella, "The Impossible Dream" da " La Mancha " e "Being Alive" da " Company". >> rispose Miss Tibideaux, alzando a malapena lo sguardo dai moduli che stava compilando << Sì. >>

Blaine deglutì, stringendosi saldamente ai braccioli del suo sedile; se quello era il suo attuale stato d'animo, poteva solamente immaginare come dovesse sentirsi il giovane Hummel in quel momento.

< E'-è una scelta sicura e piuttosto comune. >> farfugliò Kurt, cercando di temporeggiare << Ed è per questo che ho deciso di apportare un leggero cambiamento al mio programma! Un po' all'ultimo minuto, ho deciso di proseguire in un'altra direzione. >>

Il moro sussultò, piuttosto sorpreso da quell'improvvisa affermazione.

" Che cosa stai combinando, Kurt?! "  si domandò sospettosamente, guardando il suo ragazzo con sguardo apprensivo; aveva piena fiducia in lui, ma temeva che avrebbe finito per fare qualche gesto inconsulto, qualcosa che avrebbe rischiato di compromettere in maniera irreversibile la sua audizione.

<< E' qualcosa di un tantino.. fuori dal comune, forse. >> proseguì Kurt, togliendosi la maschera << Ma sicuramente molto più adatto a me: " Not the Boy Next Door", dal musical autobiografico di Peter Allan " The Boy from Oz". >>

Blaine si portò entrambe le mani alla bocca, incredulo.

Non riusciva a credere che Kurt avesse veramente deciso di ignorare i consigli di Rachel e di cambiare nuovamente idea, mettendo da parte tutte le certezze che " Il Fantasma dell'Opera" poteva offrirgli ed affidandosi così sconsideratamente a tutti i rischi del brano che aveva scelto in alternativa; certo, Blaine sapeva che sarebbe stato certamente all'altezza della situazione, ma era davvero una scelta saggia, dal momento che ad eseminarlo vi era niente meno che la celeberrima Carmen Tibideaux?! Il moro chiuse gli occhi e si mise a mani giunte, a mo' di preghiera; non si sarebbe certo affidato a Dio - non lo faceva mai - ma in quel momento sentiva il bisogno di appellarsi ad una sorta di "Divinità Superiore", affinchè questa vegliasse su Kurt e lo proteggesse fino alla fine, così da assicurargli di concludere quella giornata con uan vittoria, piuttosto che con una sconfitta.

<< Tu ne sapevi niente? >> chiese il professor Shuester, sporgendosi verso Blaine.

Il giovane Anderson abbozzò un sorriso e scosse la testa.

<< No. >> rispose << Ma lo sa anche lei, Kurt è un ragazzo estremamente imprevedibile! >>

<< Oh, eccome se lo so! Spero solo che vada tutto bene, Carmen Tibideax e un osso fin troppo duro da spezzare. >>

Blaine si morse un labbro e tirò un respiro profondo. 

Sapeva anche lui che quella situazione non era delle più semplici, ma non voleva smetterla di credere in Kurt; non avrebbe mai smesso di farlo, neanche per un secondo.

<< Ragazze? >>

Proprio in quell'istante, arrivarono sul palco anche Tina, Brittany e Mercedes, chiamate da Kurt per fargli da supporto - morale e canoro - durante la performance. Blaine non potè fare a meno di sorridere anche questa volta; del resto, quando Kurt decideva di fare una cosa per bene, si dedicava scrupolosamente ad ogni minimo dettaglio. 

Le ragazze si schierarono ordinatamente a pochi passi da Kurt e, non appena quest'ultimo fu pronto per partire, i ragazzi della band incominciarono a suonare, dando così ufficialmente inizio all'audizione.
 
 
 

Coming home, used to feel so good 
 
I'm a stranger now in my neighborhood 
 
I've seen the world at a faster pace
 
And I'm coming now from a different place
 
 
 



Kurt cantò quella prima strofa con un'estrema precisione e con impeccabile tecnica, senza lasciare che neanche un briciolo di emozione avesse un qualche effetto negativo sulla propria voce; sembrava sereno, rilassato, quasi come se si fosse del tutto dimenticato di essere sotto esame.

Quasi come se quella, per lui, fosse la cosa più semplice e naturale del mondo.
 
 



Though I may look the same way to you
 
Underneath there is somebody new
 
 
 




La canzone cominciò a farsi più movimentata e Kurt si prese la libertà di lasciarsi andare a qualche semplice passo di danza, non troppo pretenzioso, appena accennato; si stava lentamente sciogliendo e questo non poteva che giocare a suo vantaggio, dal momento che avrebbe fatto indubbiamente un certo effetto sulla sua esaminatrice. Blaine si ritrovò ancora una volta a sorridere ampiamente; adorava vedere tutta quel brio e quella frizzantezza nel suo ragazzo, ogni volta per lui era una sorsata d'acqua fresca, una boccata d' aria presa a pieni polmoni, che gli restituiva continuamente la voglia di vivere.

Kurt era nato per stare su di un palcoscenico, e quel giorno lo stava dimostrando ancora una volta.

 
 
 
 

I am not the boy next door 
 
I don't belong like I did before
 
Nothing ever seems like it used to be
 
You can have your dreams, but you can't have me
 
 
 
 


All'improvviso, Kurt fece qualcosa di decisamente inaspettato: si sfilò l'abito che aveva messo per la sua esibizione de " Il Fantasma dell'Opera " - un elengante smocking, con tanto di papillon - e restò con indosso una semplice camicia nera ed un paio di pantaloni di stoffa color oro, talmente stretti ed aderenti da non lasciare neanche un minimo di spazio alla fantasia.

A Blaine per poco non venne un colpo.

" Oh mio... "

Non ci riuscì a togliergli gli occhi di dosso neanche per un istante, seguendo ogni sua singola piroetta o altro passo di danza; non era così che avevano provato quel pezzo assieme, quella coreografia era completamente diversa dalla precedente, studiata assieme nei due giorni che avevano trascorso ad allenarsi.
Non che Blaine fosse particolarmente dispiaciuto da quella sorpresa, al contrario; solo, avrebbe preferito esserne avvertito prima, per evitare che il suo cuore rischiasse di esplodere a causa della troppa eccitazione.
 
 
 

Oh, I can't come back there anymore 
 
'Cause I am not the boy next door 
 
 
 

" Oh, santissimo cielo! "

Il moro si portò di nuovo entrambe le mani alla bocca, continuando a fissare con espressione letteralmente estasiata l'esibizione del suo ragazzo: oltre ad essere così estremamente preciso vocalmente - non un tremolio, non una sola nota incerta - il giovane Hummel si muoveva in maniera sinuosa e sensuale, perfettamente a tempo con la musica e senza sbagliare neanche un singolo movimento.

Blaine si domandò quanto tempo ci avesse messo ad ideare quella coreografia e, soprattutto, da dove avesse preso spunto; certamente l'idea di saltare sul pianoforte era merito suo - del resto, il giovane Anderson aveva una certa particolare attitudine con la mobilia -  ma tutte quelle piroette, quegli ancheggiamenti e movimenti di bacino, erano senza alcuna ombra di dubbio una trovata di Kurt.

Trovata che, in effetti, Blaine dimostrò di apprezzare particolarmente.

 
 
 
You've been saving those souvenirs 
 
Faded photographs from our foolish years
 
We made plans, but they're wearing thin
 
And they don't work out 'cause I don't fit in 
 
 
And those memories will just weigh you down
 
'Cause I got no place to keep 'em uptown
 
 
 
 
 
 
Anche Rachel, pochi minuti dopo l'inizio dell'esibizione, andò a sedersi in platea vicino a Blaine e al professor Shuester, per godersi al meglio l'audizione del suo migliore amico.
 
<< Oddio, non riesco a credere che lo stia facendo veramente! >> mormorò incredula ma allo stesso tempo soddisfatta da ciò che i suoi occhi stavano osservando in quel momento.
 
Blaine sorrise ulteriormente, il suo sguardo ancora ben puntato sulla performance di Kurt.
 
<< E' meraviglioso, non trovi? >> disse con voce sognante, mentre il giovane Hummel continuava a cantare e danzare con un agilità incredibile, neanche fosse una piuma che fluttuava nel vuoto.
 
Rachel fece segno di sì con la testa, sorridendo orgogliosamente.
 
Nessuno avrebbe mai potuto negarlo, Kurt stava letteralmente facendo faville su quel palco.
 
 
 
 
I am not the boy next door 

I don't belong like I did before
 
Nothing ever seems like it used to be 
 
You can have your dreams, but you can't have me
 
Oh, I can't go back there anymore
 
'Cause I am not the boy next door 
 
Huh! 
 
 
 
 
 
Ad un tratto, dopo l'ennesima piroetta e l'ennesimo sinuoso movimento di fianchi, Blaine dovette aggrapparsi con forza al braccio di Rachel, nel tentativo di contenere l'eccitazione; sapeva che quello non era nè il luogo nè il momento adatto, ma non poteva certo nascondere a sè stesso quanto trovasse il suo ragazzo così maledettamente sexy e provocante, lassù su quel palco.
 
Talentuoso, certo, e anche estremamente bravo e piendo di energia.
 
Ma soprattutto molto, molto sexy.
 
 
 
I'm not sorry for just being me
 
But if you look past the past, you can see 
 
 
Nothing ever seems like it used to be
 
You can have your dreams, oh, but you can't have me!
 
I can't go back there anymore 
 
'Cause I am not ( You are not )
 
I am not  (You are not )
 
 
I am not 
 
The boy next door. 
 
 
 


Kurt concluse la sua esibizione con una lunga, acuta nota finale, allargando le braccia ed issandole verso il cielo. Blaine, Rachel ed il professor Shuester si misero ad applaudire fragorosamente, ma si acquietarono immediatamente, ricordandosi che quella non era esattamente la sede adatta per lasciarsi andare ad una simile acclamazione.

Il giovane Anderson, tuttavia, si concesse la possibilità di mandare al suo ragazzo un bacio dalla sua postazione, in attesa che Miss Tibideaux si decidesse finalmente ad esprimere apertamente il suo parere su quella esibizione; non era del tutto certo che Kurt lo notasse - probabilmente neanche lui lo avrebbe fatto, con tutta quell'ansia ed eccitazione addosso - ma pensò che lo avrebbe trovato un gesto dolce e premuroso, nell'eventualità in cui non gli fosse passato del tutto inosservato.

<< Shh, non dobbiamo fare confusione. >> sussurrò Rachel << Miss Tibideaux sta per parlare. >>

<< E tu come fai a saperl... >>

<< Shhh, zitto! >>

Blaine si mise una mano davanti alla bocca e cercò di rimanere in silenzio, mentre Carmen Tibideux sollevava lo sguardo dai suoi fogli, dopo avervi scribacchiato qualcosa con la sua sua penna stilografica.

<< Lei sa che Hugh Jackman ha vinto un Tony Award, per aver interpretato Peter Allan?! >> domandò la donna, guardando verso Kurt.

Il giovane Hummel annuì silenziosamente, irrigidendosi sul posto, quasi come se fosse stata lei stessa a pietrificarlo con la sua domanda.

<< Hugh si è esercitato assieme a me durante l'estate che ho trascorso al Sydney Opera House, e sono certa che sarebbe stato...  >> proseguì Miss Tibideaux, senza scomporsi minimamente; era del tutto impossibile tentare di decifrare l'esito di quella audizione dal tono della sua voce <<... molto colpito da ciò che lei ha fatto con questa canzone, esattamente come lo sono io. >>

Un enorme sorriso comparve sul volto di Blaine, il quale incominciò a guardarsi freneticamente intorno, soffermandosi prima sull'espressione sorpresa - e al contempo estasiata  - Kurt , ancora in piedi sul palcoscenico, e poi su quella di Rachel - seduta al suo fianco - altrettanto colpita.

<< E'-è un buon segno, vero?! >> domandò con entusiasmo il giovane Anderson, tentando di mantenere basso il suo tono di voce << E' sicuramente una cosa positiva, dico bene?! >>

Nessuno dei suoi vicini rispose a quella domanda ma, in compenso, ci pensò Miss Tibideaux a dissipare completamente ogni suo dubbio.

<< Una scelta audace, giovanotto! >> esclamò questa con soddisfazione << Mi congratulo con lei, per aver corso un simile rischio oggi! >>

Il sorriso sul volto di Blaine si ampliò in maniera a dir poco imbarazzante, mentre lo stesso Kurt cominciò a saltellare sul posto, alternando inchini e ringraziamenti fino a che non si decise ad uscire di scena, dirigendosi nel backstage con un'enorme e visibilmente entusiasta sorriso sulle labbra. Il moro non aspettò neanche un secondo e si precipitò a rotta di collo dietro le quinte, per raggiungere il suo ragazzo; era talmente fiero ed orgoglioso di lui, che non poteva attendere neanche un solo istante per andare a congratularsi con lui per quel suo meritatissimo successo.

<< Kurt! >>

Il controtenore si voltò verso di lui e, prima ancora che Blaine avesse il tempo di accorgersene, si scaraventò fra le sue braccia e gli saltò letteralmente in collo, baciandolo appassionatamente sulle labbra. Blaine lo strinse forte a sè e ricambiò il bacio con il suo stesso impeto, rischiando quasi di farsi mancare il fiato, mentre Kurt avvolgeva la vita del moro con le proprie gambe e spingeva con decisione la lingua nella sua gola, baciandolo come se non vi fosse un domani.

<< Hey! >> esclamò ad un tratto il moro, staccandosi dalle labbra di Kurt per riprendere fiato << Calmati, non riesco a respirare! >>

<< Oddio, Blaine... sono così felice! >> strillò gioiosamente il giovane Hummel, alzando le braccia al cielo << Non riesco ancora a crederci, è tutto così bello! >>

Blaine sorrise ampiamente, stringendo ulteriormente Kurt a sè; riusciva a leggere alla perfezione tutta la gioia, l'orgoglio e la soddisfazione nei suoi brillanti occhi azzurri, ed era una sensazione che lo faceva sentire come in Paradiso. Sentiva il suo cuore battere all'impazzata, sembrava quasi volergli scappare via dal petto; non ricordava di essere mai stato tanto felice per qualcuno come lo era in quel momento per il suo ragazzo.

<< Ce l'hai fatta, Kurt! >> mormorò dolcemente, guardando il controtenore con occhi colmi di amore << Sei stato...oh, sei stato perfetto! >>

<< T-ti è piaciuto?! >> domandò Kurt, senza smetterla di sorridere << Lo so che è stata una scelta rischiosa, del resto avevo deciso di presentarmi con " The Music of The Night" e avrei dovuto restare sui miei passi... >>

<< Beh, Kurt... è stato.. >>

<< Lo so, è stato incoscente! Ma quando ho scoperto che l'esaminatrice era Carmen Tibideaux ho dovuto farlo, capisci?! >>

<< Kurt, io credo che.. >>

<< Insomma, volevo impressionarla! Ho pensato che quella canzone fosse il solo modo che avevo per.. >>

<< Kurt, io credo che tu sia stato semplicemente fantastico! >> 

Il controtenore finalmente si zittì, guardando il giovane Anderson dritto negli occhi, con un sorrisetto entusiasta sulle labbra.

<< D-davvero?! >> chiese, con contenuta eccitazione.

Blaine annuì.

<< Assolutamente sì. >> confermò << Sei stato incredibile, Kurt... sembrava che tu stessi brillando! Non ti avevo mai visto così raggiante, eri semplicemente perfetto! Eri così bello, così bravo, così... beh, sexy! >>

Kurt rise, visibilmente compiaciuto dagli apprezzamenti del ragazzo.

<< Sei stato stupendo, io... io sono tremendamente fiero di te, Kurt! >>

Il ragazzo dagli occhi chiari chinò la testa all'indietro e si mise a ridere di cuore, mentre Blaine lo faceva volteggiare fra le sue braccia, ridendo assieme a lui; poi, quando il moro capì che la sua schiena non sarebbe più stata in grado di sopportare tutto quel peso, mise nuovamente a terra il suo ragazzo e si infilò una mano in tasca, estraendovi dopo pochi secondi una piccola scatolina di colore bianco.

<< E questo che cosa è? >> domandò Kurt, osservando curiosamente il piccolo oggetto.

Blaine sorrise ampiamente, un'espressione piuttosto sbarazzina che gli solcava il volto.

<< Aprilo. >> disse semplicemente, porgendogli la scatola.

Kurt allungò una mano verso l'oggetto e lo afferrò con cautela, richiudendo delicatamente le proprie dita attorno ad esso; lo rigirò più e più volte fra le mani, prima di decidersi finalmente ad aprirlo, ed i suoi occhi si riempirono inevitabilmente di lacrime quando si ritrovò fra le dita una piccola chiave dorata, attaccata ad una sottile catenina dello stesso metallo.

<< E'.. è bellissima. >> disse in tono lacrimoso << Ma non credo di capire...perchè una chiave**? >>

<< E' davvero stupido, me ne rendo conto! >> lo interruppe Blaine, arrossendo vistosamente << I-io volevo farti un regalo per la tua audizione, e... beh, ho pensato che questo fosse il più adatto per l'occasione. >>

Kurt sollevò un sopracciglio, ancora chiaramente incerto ed ignaro di ciò che il giovane Anderson stesse cercando di dirgli. Blaine sospirò profondamente.

<< K-Kurt, io.. >> farfugliò << Beh, questa qui non è una chiave qualunque, ma una molto speciale: è la chiave del tuo futuro; la chiave dei tuoi sogni. >>

Kurt rimase a bocca aperta, guardando il suo innamorato con espressione sempre più incredula. 

<< Sono rimasti chiusi nel loro cassetto per troppo tempo. >> proseguì Blaine, sfilandogli la catenina dalle mani ed allacciandogliela al collo << E' arrivato il momento di farli uscire e lasciarli avverare, non credi? >>

Kurt abbozzò un sorriso, le lacrime che ormai cominciavano già a rigargli il viso.

<< Sei stato divino, Kurt. >> mormorò il moro, accarezzando con il dorso della mano le sue morbide guance umide << So che ce la farai, amore mio; entrerai alla NYADA, me lo sento dentro! Sono davvero - davvero - orgoglioso di te. >>

Il controtenore si portò una mano all'altezza dello sterno, là dove ricadeva il suo nuovo ciondolo, e lo accarezzò gentilmente con due dita, mentre le lacrime continuavano a scivolare senza sosta lungo le sue guance.

<< Blaine... >> gemette << Q-questa è... è... beh, è la cosa più bella che tu potessi fare per me! Sei stupendo, sei assolutamente incredibile, ed io... oh, io ti amo da morire! >>

Blaine gli si avvicinò, cingendogli la vita con le braccia e tirandolo dolcemente a sè.

<< Tu sei stupendo, Kurt. >> disse, con voce piena di amore << Lo sei stato su quel palco e lo sarai anche in futuro, un bel giorno, a Broadway. Tu puoi farcela, Kurt; io credo in te, con tutto me stesso. >>

Kurt tirò su col naso e gettò le braccia al collo del giovane Anderson, poggiando la propria fronte contro la sua e guardandolo con aria di pura adorazione, fra le lacrime e i singhiozzi.

<< Ti amo. >> ripetè << E amo il tuo regalo, lo adoro! Oh, è tutto così bello: averti qui con me oggi, il fatto che tu creda così tanto in me, la mia audizione che è andata così bene... Non sai quanto io sia felice, adesso. >>

Blaine sorrise nuovamente e catturò le labbra del giovane Hummel in un ennesimo bacio, dolce e morbido.

<< Ti amo anche io. >>  echeggiò poco dopo, allontanandosi lentamente dalla sua bocca e strofinando il naso contro il suo << Da impazzire. >>

Kurt sospirò beatamente ed intrecciò le dita con quelle del suo compagno, mentre questi avvicinava le labbra al suo orecchio, facendolo rabbrividire con il suo alito caldo.

<< Senti... >> bisbigliò maliziosamente il moro, con un sorrisetto sornione sulle labbra << Credi che potresti ripetere quell'esibizione solamente per me, in un contesto un tantino più...privato?! Solamente io, tu e quei meravigliosi pantaloni dorati così dannatamente stretti. >>

Kurt rise e scosse la testa con fare divertito, staccandosi da Blaine e asciugandosi le lacrime con una manica; poi afferrò nuovamente la mano del giovane Anderson e la strinse forte, trascinandolo via da dietro le quinte.

<< Vedremo. >> rispose sogghignando << Prima però dobbiamo andare a vedere l'audizione di Rachel! Su, muoviamoci...non voglio perdermi neanche un istante del suo prezioso momento di gloria! >>

Blaine rise e si precipitò con lui fuori dal backstage, correndo in platea per assistere all'esibizione della loro amica. Non che fosse particolarmente impaziente, a dire il vero, sapeva che sarebbe stata altrettanto favolosa - del resto, non ci si poteva aspettare altro da Rachel Berry -  ma sapeva che, per quanto incredibile potesse essere, la sua luce non avrebbe mai brillato su quel palco con la stessa intensità di quella di Kurt.

 
 

*
 
 


 << Rachel Berry! >>

Kurt e Blaine si guardarono nervosamente, mentre Rachel faceva il suo ingresso sul palco, a passo sicuro, subito dopo essere stata chiamata dalla sua esaminatrice. Kurt strinse istintivamente la mano di Blaine e questi rafforzò la presa; non era altrettanto nervoso come lo era stato prima, durante la sua audizione, ma comprendeva benissimo l'attuale stato d'animo del suo ragazzo ed egli stesso non poteva fare a meno di essere un tantino in ansia, per quella che sarebbe stata l'imminente sorte della loro amica.

Seduto vicino a loro - oltre al professor Shuester - vi era anche Finn, il quale naturalmente non si sarebbe mai sognato di perdersi un momento tanto importante per la sua fidanzata; il giovane Hudson non la smetteva di tremare, facendo tamburellare nervosamente le dita sulle proprie ginocchia e mordicchiandosi ripetutamente il labbro inferiore.

Blaine non lo aveva mai visto tanto preoccupato, così come lo era in quel momento.

<< Salve, sono Rachel Berry e canterò " Don't Rain on My Parade", da mio musical preferito " Funny Girl" . >>

Miss Tibideaux annuì silenziosamente e i musicisti cominciarono a suonare, dando così inizio anche a quella seconda audizione della giornata.
 
 
 
 
 
Don't tell me not to live
 
Just sit and putter 
 
Life's candy and the sun's a ball of butter 
 
Don't bring around a cloud 
 
To rain on my parade 
 
 
 


Rachel intonò la prima strofa della sua canzone con una precisione tecnica ed una profondità emotiva degna dei migliori artisti di Broadway. Blaine si voltò verso Kurt e gli sorrise dolcemente, con espressione placida e serena; erano entrambi assolutamente certi che anche la giovane Berry sarebbe stata perfettamente all'altezza della situazione.
 
 

 

Don't tell me not to fly, I've simply got to
 
Life's candy and the sun's a...
 
 
 




Rachel si interruppe bruscamente e il sorriso sulle labbra dei ragazzi svanì di colpo.

Non poteva essere successo veramente, doveva essersi certamente trattato di un' allucinazione; Rachel Berry non poteva aver sbagliato le parole della canzone.

<< Mi dispiace! >> si scusò immediatamente la ragazza << Mi dispiace, mi dispiace moltissimo! La prego, mi lasci cominciare da capo ancora una volta. >>

Kurt si portò una mano alla bocca, strappandola via dalla presa di Blaine, il quale rimase semplicemente in silenzio ad osservare la scena, notevolmente sorpreso dal fatto che Carmen Tibideaux non avesse negato a Rachel la possibilità di esibirsi una seconda volta; in effetti, da lei si sarebbe aspettato ben altro rispetto a tutta quella magnanimità.

<< Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto. >> ripetè Rachel, voltandosi verso la band e facendo loro cenno di ricominciare a suonare il brano dall'inizio. 

I ragazzi diedero nuovamente il via alla musica e lei si apprestò ad incominciare a cantare ancora una volta.
 
 
 
 
Don't tell me not to live, just sit and putter 
 
Life's candy and the sun's  a..
 
 
 
 
 
Si interruppe di nuovo, dopo essere andata completamente fuori tempo e perdendo completamente il controllo di sè stessa e della canzone. Blaine non riusciva a credere ai suoi occhi, nè tantomeno alle sue orecchie.

<< Oh Dio! >> esclamò Finn, strabuzzando gli occhi e spalancando la bocca.

<< Tutto questo non sta succedendo.. >> mormorò Kurt, piombando in una specie di stato di trance.

Blaine afferrò nuovamente la mano del suo ragazzo e la strinse forte, più forte che potè; stava succedendo tutto talmente in fretta, che quasi non avevano avuto il modo nè il tempo per razionalizzare la cosa. 

Ma di una cosa erano del tutto certi: Rachel si era lasciata prendere dal panico.

<< M-mi dispiace. >> balbettò l'ebrea, sempre più mortificata << I-io non capisco, conosco questa canzone alla rovescia, la conosco.. >>

<< Dio, ma che cosa sta succedendo?! >> domandò nervosamente Kurt, guardando Blaine come se pensasse di poter trovare in lui tutte le risposte.

Il giovane Anderson scrollò le spalle.

<< I-io non lo so. >> rispose sinceramente << E a dire il vero, temo che le cose non si metteranno per niente bene! >>

Rachel tirò un enorme sospiro e poi si ricompose, rivolgendosi ancora una volta a Miss Tibideaux.

<< Ok, ok...ci sono! Per favore, mi lasci ricominciare ancora una volta... >>

<< No! >> la freddò la donna, chiudendo il suo fascicolo.

Blaine avvertì come una specie di dolorosa fitta allo stomaco; non riusciva a credere che quella fosse veramente la fine, che Rachel avesse appena mandato all'aria la grande ed unica occasione della sua vita. Rafforzò maggiormente la presa della mano di Kurt, mentre questi respirava faticosamente, quasi come in preda ad un vero e proprio attacco d'ansia.

<< C-chiedo scusa?! >> balbettò Rachel, avvicinandosi al bordo del palco, un improvviso bagliore di terrore negli occhi.

<< Aveva ha disposizione solamente otto battute, io gliene ho date sedici. >> sentenziò Miss Tibideaux, senza  preoccuparsi di essere troppo gentile << Lo sa che cosa succede quando qualcuno si dimentica le parole, a Broadway?! Danno il lavoro al suo sostituto. Mi dispiace moltissimo, ma questa audizione è finita. >>

" No! " pensò immediatamente Blaine, sforzandosi duramente di non ripeterlo ad alta voce.

La mano di Kurt stringeva la sua con così tanta intensità da fargli quasi male, ma lui neanche fu in grado di rendersene conto; era ancora fin troppo sconvolto da ciò che sta accadendo, per preoccuparsi di qualsiasi altra cosa.

<< No, la prego... per favore, per favore, per favore! >> implorò Rachel, in preda alle lacrime, mentre la donna riponeva i suoi documenti nella borsa e si alzava in piedi, abbandonand definitivamente la sua postazione << Deve credermi, devo solamente... la prego, mi dia ancora una possibilità, per favore! Per favore... per favore! >>

A Blaine si aggrovigliò lo stomaco, di fronte a quella scena così straziante e a dir poco devastante.

Rachel non aveva mai implorato nessuno. 

Ne era assolutamente certo, per quanto non la conoscesse da più di un anno e mezzo e certamente avesse con lei molta meno confidenza di quanta ne avessero Kurt e - ovviamente - Finn; ma sapeva, ne era più che sicuro, che nessuno avesse mai contato per lei così tanto da meritare a tal punto le sue lacrime e persino le sue suppliche. 

Forse neanche lo stesso Finn.

Miss Tibideaux abbandonò l'auditorium -  senza neanche degnare la povera ragazza di uno sguardo o di una sola parola - e tutto ad un tratto le luci si spensero, facendo così calare il buio nell'auditorium, assieme ad una strana ed improvvisa sensazione di gelo. Rachel si lasciò scivolare a terra e scoppiò in un pianto a dirotto, talmente intenso e lacerante da provocare un lancinante dolore al petto di chiunque fosse lì ad ascoltare.

Finn si alzò si scatto e si precipitò al suo fianco, accogliendola fra le sue braccia e cercando di consolarla nel modo migliore che conoscesse, cullandola dolcemente ed accarezzandole i capelli e la schiena; Kurt fece per imitarlo, ma Blaine lo afferrò per un braccio e lo bloccò prima ancora che potesse farlo.

<< No, aspetta! >> lo ammonì << Credo che sia meglio non starle troppo addosso, almeno fino a che non si sarà un po' calmata; ha subito un notevole shock, non dobbiamo frastornarla. >>

Kurt si morse un labbro ed annuì silenziosamente, gli occhi che lentamente incominciarono a riempirsi di lacrime.

<< I-io non capisco. >> mormorò, rimettendosi a sedere di fianco al moro << Come può essere successo?! Rachel canta " Don't Rain on my Parade" da quando aveva solamente due anni, la conosce meglio di qualsiasi altra cosa...potrebbe persino cantarla a bocca chiusa! Che cosa è successo, come ha potuto bloccarsi in questo modo?! >>

<< Ansia da prestazione. >> fece eco il professor Shuester, altrettando sconvolto per l'accaduto << Non tutti riescono a gestirla allo stesso modo; Rachel è sempre stata bravissima a mantenere la calma e a non lasciarsi prendere dal panico, ma questa volta... beh, non so se si sia trattato semplicemente di un momento di paura improvviso, se si sia lasciata intimidire dalla performance perfetta di Kurt  o che altro...fatto sta che non è riuscita a gestire la situazione con la sua solita calma ed il suo solito sangue freddo. E' stato davvero un fiasco totale. >>

Blaine deglutì, nascondendosi il viso fra le mani.

Ansia da prestazione, il peggior nemico di tutti gli artisti, persino dei migliori; sembrava impossibile, ma Rachel non era riuscita a contrastarlo e sia era lasciata sopraffare da lui con fin troppa facilità, proprio nell'unico momento della sua vita in cui anche un minimo, impercettibile errore avrebbe potuto esserle fatale.

Kurt sospirò tristemente, gettandosi fra le braccia del suo ragazzo e tirando su col naso.

<< Che cosa succederà adesso? >> chiese tristemente, le lacrime che lentamente scivolavano lungo le sue guance << Che cosa ne sarà di Rachel, dei suoi sogni, del suo futuro?! Che ne sarà di noi?! >>

Blaine sospirò a sua volta e strinse Kurt più forte, stampandogli un leggero bacio sulla fronte.

<< Non lo so. >> ammise, piuttosto sconsolato << Ma sono certo che riuscirete ad inventarvi qualcosa; non tutto è perduto, ne sono sicuro. Vedrai, andrà tutto bene. >>

Il controtenore fece segno di sì con la testa, sprofondando con il viso nel petto del giovane Anderson, il quale si mise ad accarezzargli gentilmente i capelli, cercando di rassicurarlo.

<< Cercate di starle vicina, ma non fatele troppa pressione. >> disse il professor Shuester, alzandosi in piedi ed apprestandosi ad abbandonare l'auditorium << Se avrà bisogno di voi, sarà lei stessa a chiedere aiuto. >>

Blaine assentì, salutando educatamente l'insegnante e continuando a consolare il suo ragazzo, proprio come stava facendo Finn con Rachel, a pochi metri di distanza da loro; Kurt aveva ormai smesso di piangere e stava semplicemente tirando su col naso, ancora profondato fra le braccia di Blaine.

<< Andrà tutto bene. >> ripetè il ragazzo dagli occhi nocciola, senza smetterla di accarezzare i capelli del controtenore << Andrà tutto bene, vedrai. >>

Poi sollevò lo sguardo e lo rivolse in direzione del palco, dove Rachel era ancora immersa fra le braccia di Finn, avvinghiati in un abbraccio talmente stretto che, da quella distanza, Blaine riusciva a malapena a capire dove finisse una ed incominciasse l'altra. 

" Andrà tutto bene, Rachel. Qualsiasi cosa succeda, per quanto in questo momento tu ti senta morire e ti sembri che tutto il mondo sia sul punto di crollarti addosso, non devi pensare che sarà così per sempre; prima o poi, tutto tornerà ad andare di nuovo bene. "
 
 
 


*
 
 
 

Dopo l'infelice esperienza dell'audizione di Rachel, Blaine e Finn - assieme agli altri ragazzi del Glee Club - avevano dovuto affrontare anche quella dello studio compulsivo di geografia assieme a Puckerman, la quale si era rivelata molto più di difficile di quanto entrambi avessero creduto. Era davvero una tortura cercare di insegnare qualcosa a Puck, dal momento che ogni cosa sembrava entrargli da un orecchio ed uscire dall'altro; non che il ragazzo fosse stupido, ma era fin troppo pigro e svogliato per riuscire ad applicarsi come gli veniva richiesto. 

La sera prima del test lui e i ragazzi avevano trascorso ore ed ore a studiare per quel benedetto test - probabilmente erano rimasti svegli fino all'alba - ed erano riusciti a concludere qualcosa solamente quando Finn, grazie ad una sua brillante intuizione, aveva pensato di ricorrere ad una vecchia canzone del musical " My Fair Lady ", per cercare di memorizzare tutte le nozioni che avrebbe dovuto apprendere per quel compito. Era stata decisamente la notte più lunga della vita di Blaine, il ragazzo non ricordava di aver studiato così tanto neanche per un suo compito in classe; con tutte le ore trascorse con il naso fra i libri, persino lui sarebbe stato in grado di superare quell' esame, anche se non si trattava di argomenti inerenti al suo attuale piano di studi.

La mattina del test, dopo aver scortato i loro amici fino all'aula nella quale si sarebbe svolto l'esame, Blaine e Artie decisero di approfittare dell' ora di libertà che era stata loro concessa per trascorrere un po' di tempo assieme a parlare, aspettando con impazienza che i ragazzi dell'ultimo anno terminassero quella tanto sofferta maratona. Dopo aver girato per tutti i corridoi della scuola, chiacchierando del più e del meno, i due ragazzi fecero ritorno al loro luogo di partenza, trovando ancora la porta dell'aula chiusa, segno evidente che il tempo che gli studenti avevano a disposizione per il loro test non era ancora scaduto. 

<< Accidenti, ma quanto manca ancora?! >>  sbraitò Blaine con impazienza << E' da una vita che sono lì dentro, dovrebbero aver già finito! >>

<< Blaine, calmati! >> rise Artie << Mancano ancora dieci minuti alla fine dell'ora, non ti agitare troppo! >>

Blaine arrossì violentemente e sorrise con imbarazzo.

<< Sì, scusami. >> disse con fare divertito << E' che sono un po' preoccupato per Puck; insomma, mi sono preso molto a cuore la questione,vorrei che ogni cosa andasse nel migliore dei modi. >>

<< Beh, è quello che vogliamo tutti. >> replicò l'altro, sorridendo a sua volta << Dobbiamo solo aspettare un altro po' e dare fiducia al nostro Puck, anche se continua ad essere la solita testa calda di sempre! >>

Blaine rise, immediatamente imitato dal ragazzo sulla sedia a rotella.

Probabilmente Artie aveva ragione, per una volta dovevano cercare di essere fiduciosi nei confronti di Puckerman, per quanto tutti i suoi precedenti non andassero certo a suo favore.

<< Mi mancheranno, sai? >> disse ad un tratto il ragazzo con gli occhiali, in tono malinconico << Insomma, ho passato i migliori tre anni della mia vita assieme a loro, non riesco davvero a credere che stiamo per separarci. >>

Blaine non rispose ed abbassò lo sguardo tristemente, mordendosi il labbro inferiore.

<< Scusa, non avrei dovuto dirlo. >>  replicò immediatamente il giovane Abrams, avvicinandosi a lui e dandogli una leggera pacca sulla spalla << Immagino che per te sia ancora più difficile dover dire addio. >>

<< Beh, ma non...non si tratta di un addio. >> rispose frettolosamente Blaine << Ok, Kurt andrà a New York... ma questo non vuol dire che sparirà dalla mia vita! Anzi, noi...noi continueremo a stare assieme, e probabilmente io lo raggiungerò a New York una volta finito il liceo. Non si tratta di un addio e non lo sarà neanche con tutti gli altri! >>

Artie guardò il suo amico con espressione intenerita, sorridendogli dolcemente.

<< Sai, credo che tu abbia ragione. >> disse con voce morbida << Abbiamo vissuto così tante cose assieme, la lontananza non potrà certo spezzare il legame che ci ha tenuti assieme per tutto questo tempo! >>

<< Esattamente! >> esclamò Blaine, con decisione << Non permetteremo a niente e a nessuno di separarci, neanche alla distanza! Ci sono certe cose che non possono essere distrutte, e l'affetto è una di queste; comunque vada, noi saremo sempre insieme. >>

Il sorriso sul volto di Artie si ampliò e il giovane Anderson gli fece un occhiolino, battendogli poi il cinque e mettendosi a ridere ancora una volta assieme a lui. Dopo circa una decina di minuti, la porta dell'aula di geografia si spalancò sul corridoio ed una folla di studenti imbizzarriti si precipitò fuori, rischiando quasi di travolgere i due che si trovavano ancora in disparte, in attesa dei loro amici.

<< Hey, ragazzi! >> 

Blaine sbracciò in direzione di Sam, Finn e Mike, i quali li raggiunsero immediatamente, facendo strada a gomitate fra la folla.

<< Allora, come è andata? >> domandò Artie << Ve la siete cavata bene? >>

<< Oh, alla grande! >> esclamò Mike << Sono molto soddisfatto, credo proprio di aver fatto punteggio pieno. >>

<< Sai che novità! >> bofonchiò Sam, storcendo il naso << Comunque credo di aver fatto un buon lavoro anche io. >>

<< Sì, idem. >> fece eco Finn << Del resto, con tutte quelle ore di studio, mi sarei stupito del contrario! >>

Blaine sorrise, dando un' affettuosa gomitata al suo amico.

<< Hey, come è andato il test? >>

I ragazzi si voltarono, accogliendo l'arrivo dei loro amici Rory e Joe con un caloroso saluto ed una serie di affettuose pacche sulla spalla.

<< Piuttosto bene, sembrerebbe. >> rispose Artie, a nome degli altri << Stiamo solamente aspettando l'arrivo di Puck per sapere come se l'è cavata lui. >>

<< Beh, incrociamo le dita! >> commento Rory, facendo il gesto con le mani << Noi abbiamo fatto il possibile per aiutarlo, speriamo solo che sia servito a qualcosa. >>

Proprio in quel momento, ecco finalmente arrivare Puck, con un'espressione decisamente indecifrabile sul volto; i ragazzi gli si avvicinarono in massa, in cerca di informazioni.

<< Allora, come pensi che sia andata? >> domandò Mike.

Puck si morse un labbro e poi abbozzò un sorriso.

<< Ho fatto del mio meglio. >>  rispose, tirando un enorme sospiro di sollievo.

<< Lo hai superato? >> domandò curiosamente Blaine, con entusiasmo.

<< Ti fa male la testa? >> chiese Sam << Perchè di solito a me capita, quando ho superato un esame. >>

Puck rimase in silenzio per qualche istante, per poi rispondere con un sorriso: << Beh, è strano ma... in effetti, credo di avercela fatta! >>

I ragazzi si scambiarono una serie di occhiatine soddisfatte; a quel che sembrava, tutto quel lavoro e quelle lunghissime sessioni di studio erano veramente servite a qualcosa.

<< Grazie a voi, ragazzi. >> aggiunse Noah, con sentita riconoscenza << A tutti voi. Sapete, è difficile crescere senza un padre, perchè non hai alcun modello di riferimento ad eccezione di qualche personaggio dei videogames! Ma sono stato fortunato, perchè al posto di un padre solo io ne ho avuta una squadra intera;  voi, ragazzi, mi avete insegnato che cosa significa essere un uomo. E non solo ieri notte, ma negli ultimi quattro anni. >> 

I ragazzi sorrisero maggiormente, colpiti dalle belle parole del loro amico. Blaine, in particolar modo, non potè fare a meno di avvertire una piacevolissima sensazione di calore al petto; non era da molto tempo che lui e Puck si conoscevano - e qualche volta non si era neanche comportato troppo bene nei suoi confronti - ma in quel momento, ascoltando quelle parole, si sentiva come se facesse parte di quella splendida famiglia da sempre.

<< Anche tu, Blaine. >> aggiunse l'ebreo, guardando il moro dritto negli occhi.

Blaine abbozzò un sorriso, guardandolo con espressione dubbiosa.

<< Grazie? >> rispose con fare incerto.

Ma in realtà era felice, incredibilmente felice; era uno degli ultimi arrivati, non aveva vissuto neanche la metà delle esperienze che i ragazzi del Glee Club avevano condiviso assieme, eppure sentiva di esserne ormai entrato a far parte a tutti gli effetti, anche se un tempo era stato loro rivale.

Era una Nuova Direzione anche lui e questo non sarebbe mai potuto cambiare.

<< Su, abbracciamoci adesso! >> esclamò Sam, gettandosi in mezzo alla mischia e coinvolgendo tutti in un enorme abbraccio fraterno.

Vi furono una serie di scoppiettanti risate fragorose, pacche sulla spalle, parole gentili ed affettuose, e persino qualche rapida battitina scherzosa, il tutto sotto li sguardi incuriositi e quasi attoniti dei loro compagni di scuola.  Non che a loro importasse, naturalmente; non si vergognavano del loro affetto, di ciò che nutrivano l'uno per l'altro, dell'enorme sentimento di stima reciproca che li teneva legati.

Rimasero tutti stretti in quell'abbraccio a lungo, senza curarsi del resto del mondo, senza la preoccupazione di apparire troppo ridicoli. Ed era bello, era semplicemente incredibile. 
Blaine non aveva mai provato niente nel genere, non si era mai sentito così felice, sereno ed a proprio agio in un luogo come lo era in quel momento; neanche quando era ancora fra i Warblers, aveva mai vissuto niente di tanto intenso e meraviglioso. 

Gli ci erano voluti mesi, ma adesso sentiva di poterlo dire con assoluta certezza: era quella casa sua, il liceo McKinley. E le Nuove Direzioni erano la sua famiglia.

Non gli importava se quelli erano gli ultimi giorni che gli restavano ancora da trascorrere assieme, perchè di certo quello non avrebbe mai potuto cambiare le cose; per tutto il resto della sua esistenza, Blaine non  avrebbe fatto che ripensare a quella scuola come alla sua vera e propria casa e ai suoi compagni come alle uniche, vere, persone speciali della sua vita.
 
 



*
 
 

<< Insomma, è stato così disastroso? >> 

Blaine sospirò profondamente, lasciandosi cadere a peso morto sul letto; erano trascorsi due giorni dal test di geografia di Puck - e tre dall'audizione di Kurt e Rachel - e Wes aveva insistito affinchè Blaine gli telefonasse al più presto, così da tenerlo informato su tutte le più interessanti novità degli ultimi giorni.

<< Non ne hai idea, Wes! >> esclamò il giovane Anderson, portandosi una mano allo stomaco << Puck era così deluso, ci aveva messo così tanto impegno per quel test! Speravamo tutti che avrebbe preso almeno una C, ma il risultato è stato a dir poco pessimo! A questo punto, chissà se riuscirà mai a diplomarsi! >>

<< Beh, ma non è il solo a cui è andata male. >> commentò Wes, in tono quasi saccente << Rachel non si è ancora ripresa dalla delusione? >>

<< Ovviamente no! >> rispose Blaine, con un sospiro << Continua a non voler parlare con nessuno, a malapena riesce a confidarsi con Finn! Kurt questa mattina ha provato a dirle qualcosa, ma lei si è rifiutata di affrontare l'argomento NYADA e lo ha liquidato nel giro di appena dieci minuti. E' distrutta, Wes....completamente distrutta! >>

<< Oh, riesco ad immaginarmelo! Immagino che non abbia un'altra possibilità, vero? >>

Blaine scosse la testa, pur sapendo che Wes non sarebbe stato in grado di vederlo.

<< Era quella la sua unica possibilità. >> disse mestamente << La sola occasione che aveva per essere ammessa alla NYADA. Non so assolutamente che cosa farà adesso, in effetti credo che non lo sappia neanche lei! E' così avvilita, così triste... Wes, non l'avevo mai vista così! Non sai quanto mi abbia addolorato averla vista in simili condizioni. >>

Wes sospirò a sua volta.

<< Mi dispiace davvero tanto. >>  rispose a mezza voce << Certo che una cosa del genere non ci voleva, povera Rachel! E proprio adesso, che manca così poco alla fine della scuola e al diploma! Deve essere stato davvero un brutto colpo. >>

Blaine si morse un labbro e non rispose.

Già, il diploma; il giorno da lui tanto temuto si stava facendo ormai sempre più vicino e lui ancora non sapeva con quale forza sarebbe riuscito ad affrontarlo. Ormai era ovvio che Kurt sarebbe stato preso alla NYADA - con quell'audizione così perfetta, Blaine si sarebbe del tutto meravigliato del contrario - e il giovane Anderson si era ormai ufficialmente rassegnato al fatto che, di lì a pochi mesi, loro due si sarebbero trovati in città diverse, a migliaia e migliaia di chilometri l'uno dall'altro.

Sarebbe stato tutto così maledettamente difficile.

<< Tu come stai, piuttosto? >> domandò Wes, premurosamente << Ultimamente non ne abbiamo parlato molto, ma so che questa situazione ti pesa moltissimo...non è vero?! >>

Blaine tirò un ennesimo sospirò e si strinse forte un cuscino al petto, assumento un'espressione piuttosto contrita.

<< Non so neanche come dovrei sentirmi. >> confessò << Da una parte sono felicissimo per Kurt, sono davvero al settimo cielo! Il fatto che il suo più grande sogno stia per diventare realtà, il fatto che presto potrà lasciare questa città dimenticata da tutto e da tutti e volare via alla volta di New York... giuro, tutto questo mi riempie il cuore di gioia! >>

<< Ma dall'altro lato, vorresti che restasse con te. >> concluse Wes al posto suo << Vorresti poteri trascorrere anche il tuo ultimo anno di liceo assieme a lui. >>
Blaine tirò sul naso, lottando disperatamente contro le sue lacrime.

<< C-credi che sia tanto egoistico da parte mia? >> chiese con voce rotta << Voglio dire...sai che io non voglio distruggere i sogni di Kurt, non me lo sognerei mai! E' solo che...io...>>

<< Hey, guarda che non devi mica giustificarti! >> lo interruppe Wes << Io capisco perfettamente come ti senti e non credo neanche che tu sia egoista; è normale che una parte di te desideri che Kurt rimanga con te ancora per un anno, ne sei innamorato! Sarebbe strano il contario. >>

Il moro abbozzò un sorriso, tirando di nuovo su col naso.

<< T-tu credi che non ci sia niente di cui debba vergognarmi? >> domandò timidamente.

<< Ma certo che non c'è  niente di cui devi vergognarti! >> esclamò Wes, e Blaine riuscì perfettamente ad immaginarselo mentre sorrideva dolcemente, intenerito dalla sua dolce insicurezza << Blaine, è tutto apposto! E' assolutamente normale un po' di egoismo, ed è del tutto comprensibile; ma in fin dei conti, non hai neanche tutte queste ragioni per cui preoccuparti, dico bene?! Sbaglio, o l'anno prossimo anche tu vorresti andare a New York?! >>

Blaine sorrise lievemente.

<< Sì, beh.. la mia idea sarebbe questa. >> farfugliò.

<< E allora, di che ti preoccupi?! Io vi ho visti insieme, siete talmente innamorati che se l'energia elettrica funzionasse ad amore, voi due potreste tenere illuminato il mondo intero! Sono sicuro che riuscirete a resistere anche alla distanza, e comunque si tratterà solamente di un anno; potete farcela, Blaine. >>

Il giovane Anderson sorrise maggiormente e si strinse il cuscino al petto con maggiore intensità.

Sì, Wes aveva ragione: lui e Kurt erano anime gemelle, avrebbero potuto sopravvivere a qualsiasi cosa; niente al mondo sarebbe mai stato in grado di dividerli.

<< Beh, adesso penso di doverti salutare. >> disse ad un certo punto Wes << Il mio compagno di stanza sta sbraitando da mezz' ora, vuole che lo aiuti a rimettere a posto una mensola che si è staccata! Sai, non c'è nessuno bravo come me nei lavori di falegnameria! >>

Blaine rise.

<< Oh, non voglio distoglierti dai tuoi doveri domestici allora! >> esclamò con fare divertito << Buon lavoro Wesley, a presto! >>

<< A presto Blaine, fai il bravo! >>

Blaine rise di nuovo e poi riagganciò il telefono, dopo un ultimo saluto affettuoso; lasciò scivolare il cellulare sul materasso e incrociò le braccia dietro alla nuca, guardando il soffitto con aria sognante.

Inevitabilmente, si ritrovò a fantasticare sul suo futuro a New York assieme a Kurt.

Riusciva a vedere tutto con la massima chiarezza e nitidezza, quasi come se si trovasse di fronte ad una pellicola cinematografica: lui e Kurt, mano nella mano, che camminavano lungo le vie della Grande Mela, sereni e felici come non lo erano stati mai, senza la vergogna o la preoccupazione di mostrarsi per ciò che erano - due giovani ragazzi così pazzamente innamorati - persino di fronte a dei perfetti estranei.

Il giovane Anderson sospirò profondamente, un enorme sorriso da ebete che gli attraversò tutto il viso.

Oh, avrebbe tanto voluto che accadesse tutto così in fretta! Non era sicuro di riuscire ad aspettare ancora così tanto, ma sapeva che ne sarebbe valsa certamente la pena; in fin dei conti, tutti quei mesi non erano assolutamente niente se messi a confronto con tutti gli anni di amore e di vita che avrebbe potuto condividere assieme a Kurt. 

Sarebbe stata dura, ma lui ce l'avrebbe fatta; per Kurt, Blaine sapeva di essere in grado di fare qualsiasi cosa.







 

N.d.A: * Coff Coff... i riccioli di Blaine...argomento delicato... sorvoliamo e fate finta di non aver letto, ok? xD
** La chiave in questione è la chiave che Kurt indossa durante il Prom. Non chiedetemi da dove la mia testa malata abbia tirato fuori questa storia dei sogni nel cassetto, ma appena ho visto quella gif ho avuto una vera e propria illuminazione! xD Delirante, lo so.. 
 
Ok, allora... questo capitolo è un po'...boh, non lo so neanche io! xD
Diciamo che Blaine c'è e non c'è nell'episodio,  e i momenti più importanti sono quelli dell'audizione.. .per cui ho preferito focalizzarmi più o meno su questi particolari.  La parta dell'audizione di Rachel... beh, per me è stato assolutamente straziante, visto quanto l'adoro! ç___ç
 
In ogni caso... beh, questa è stata più o meno la mia interpretazione della puntanta. Sulla questione di New York... lo so che ci sono spoiler su spoiler e io non so neanche dove dobbiamo sbattere la testa, ma continuo ad aver fiducia nella Klaine - e di certo non dimentico quello che si sono detti nella 3x17 - per cui, a mio modesto parere, le cose dovranno andare ESATTAMENTE così! u.u
 
Beh, spero di poter iniziare presto a scrivere il capitolo del Prom ( MEDUSSA HAIR X3 )... inizia il periodo degli esami e sarà tutto un casino! Comunque ci proverò. :)
 
Oddio, manca così poco alla fine...Non ci posso pensare! ç_ç

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** What makes you beautiful ***


Con le Nazionali alle porte e il giorno del Diploma ormai sempre più vicino, i ragazzi del Glee Club sembravano non riuscire a trovare neanche un istante di tempo da dedicare a sè stessi, tanti erano gli impegni scolastici, le prove di canto straordinarie e le continue preoccupazioni riguardo al loro futuro; erano stanchi, svogliati, talmente consumati dal caldo e dalla fatica, che non riuscivano neanche a concentrarsi, facendo praticamente qualsiasi cosa per spinta d'inerzia.

Per fortuna, ad alleggerire almeno in parte tutta quella tensione e quell' atmosfera così pesante, vi era l'imminente arrivo di uno degli avvenimenti più importanti ed attesi di tutto il periodo scolastico: il ballo di fine anno. 

Era incredibile come, in mezzo a tutto quello stress e a quella sensazione di affaticamento che opprimeva tutti gli studenti del liceo McKinley, un evento tanto banale come un ballo scolastico potesse restituire tutto l'entusiasmo e la vitalità che i ragazzi sembravano aver ormai dimenticato da tempo, almeno durante quell'insostenibile periodo dell'anno. 

Non che tutti ne fossero pienamente entusiasti, a dire il vero: Blaine, ad esempio, era semplicemente terrorizzato all'idea di presentarsi a quell'evento, a causa di tutti i suoi sfortunanti precendenti; ricordava molto bene l'umiliazione che doveva aver provato l'anno precedente il suo ragazzo, quando era stato eletto Reginetta del ballo da tutti i suoi compagni di scuola, e di certo non avrebbe mai dimenticato la sera del suo ballo scolastico, quando quei tre tizi omofobi avevano pestato lui ed il suo amico Tommy, così violentemente da mandare entrambi in ospedale per più di una settimana.

Decisamente, non aveva un ottimo rapporto con questo genere di serate.

Del resto neanche Kurt sembrava tanto convinto all'idea di parteciparvi, visto quanto le cose gli erano andate male l'anno precedente, per cui i due ragazzi si ritrovarono inevitabilmente ad essere gli unici restii in mezzo ad una folla di adolescenti entusiasti e letteralmente febbricitanti per quel grandioso evento; il che era piuttosto deprimente, dal punto di vista di entrambi.

<< Sembra che quest'anno la febbre del ballo abbia colpito tutti! >> commentò Kurt, guardando Blaine con espressione lievemente irritata, mentre camminava assieme a lui lungo i corridoi del McKinley, dirigendosi in aula canto per le loro prove giornaliere del Glee Club << Certo che è davvero buffo; fino all'anno scorso il Glee Club era considerato semplicemente come un covo di sfigati, e adesso abbiamo addirittura quattro dei nostri membri come candidati ai titoli di Re e Reginetta del ballo! Non ti sembra assurdo? >>

Blaine abbozzò un sorriso, facendo spallucce.

<< Beh, si tratta comunque di persone molto popolari. >> osservò << Finn, Brittany, Quinn , Santana... diciamo che rappresentano il lato più " alla moda" del Glee Club! La cosa non mi sorprende poi più di tanto, e neanche mi sorprenderebbe se alla fine fossero Finn e Quinn a vincere. >>

Kurt fece spallucce, storcendo leggermente il naso.

<< Chiunque vinca, mi auguro semplicemente che non si ripeta il pessimo incidente dell'anno scorso. >> bubbolò << Non penso proprio di essere in grado di sopportarlo anche questa volta. >>

<< Hey, ricordi che cosa avevamo detto?! >> lo interruppe Blaine, prendendolo gentilmente sottobraccio << Vietato ripensare al ballo dell'anno scorso, categoricamente! Abbiamo detto che avremmo cercato di dimenticare certe brutte esperienze, dico bene? >>

Kurt abbozzò un sorriso e fece segno di sì con la testa, leggermente risollevato dal tono di voce così caldo e rassicurante di Blaine.

<< Giusto. >> rispose con voce morbida, ampliando il suo sorriso << Niente cattivi pensieri. >>

<< Esattamente. >>

Blaine posò un rapido bacio sulla guancia di Kurt e gli sorrise nuovamente, per poi raggiungere i loro compagni in aula canto; quando finalmente tutti si accomodarono ai propri posti, il professor Shuester irruppè nella stanza con entusiasmo ed un enorme sorriso stampato in volto, quella tipica espressione che aveva sempre quando era in procinto di annunciare qualcosa di - almeno, secondo il suo parere - assolutamente sensazionale.

<< Okay! >> esclamò briosamente l'uomo << Congratulazioni a tutti coloro che sono stati nominati per il titolo di Re e Reginetta del ballo! >>

I ragazzi applaudirono ed acclamarono, congratulandosi a vicenda per quello splendido risultato.

<< Ma adesso ascoltatemi, ragazzi. >> proseguì il professor Shuester, attirando nuovamente la loro attenzione << Siamo tutti vincitori, perchè il preside Figgins ha chiesto alle Nuove Direzioni di cantare di nuovo quest'anno! Evvai! >>

Questa volta si levarono ben pochi applausi, poichè la maggior parte dei ragazzi non sembrava essere affatto contenta di doversi esibire per il secondo anno di fila al ballo scolastico, di fronte a tutti i loro compagni di scuola; non che durante l'edizione scorsa avessero fatto una pessima figura, ma non era esattamente un'esperienza che morivano dalla voglia di ripetere.

A quel punto, il professor Shuester lasciò la parola a Brittany, la quale - in qualità di presidente scolastico - aveva il compito di organizzare il ballo scolastico e di coordinare tutte le attività che lo riguardavano.

<< Salve, miei compagni americani. >> esordì la ragazza, posizionandosi di fronte all'uditorio << Il tema per il ballo di quest'anno sarà... >>

Tamburellò sui libri che teneva fra le braccia, per creare un po' di suspance.

<< .. dinosauri! >>

Blaine sollevò entrambe le sopracciglia in segno di perplessità, mentre gli altri suoi compagni - ad eccezione di Santana, visibilmente entusiasta dell'idea - ed il professor Shuester lanciavano a Brittany tutta una serie di occhiatine sdubbiate. 

<< Sono stata ispirata dalla nuova ragazza, Joe, che mi ricorda moltissimo una donna delle caverne. >> proseguì la biondina, mentre Joe aggrottava le spracciglia e rivolgeva lei uno sguardo ancora più torvo dei precedenti << Come cibo serviremo bacche, carne e acqua piovana. >>

Kurt e Blaine si guardarono curiosamente, sempre più attoniti. 

<< Ma che diavolo.. >> sussurrò Blaine, rivolto al suo ragazzo << E' impazzita? >>

Il controtenore scrollò le spalle.

<< Non è mai stata particolarmente sana di mente. >> commentò a bassa voce << Era solo questione di tempo, sapevo che prima o poi avrebbe toccato il fondo. >>

Blaine fece una smorfia e guardò nuovamente Brittany di traverso; sì, decisamente era sul punto di toccare il fondo.

<< Come ben sapete, le elezioni americane sono continuamente caratterizzate da irregolarità. >> disse ancora Brittany << Per cui, per assicurarmi che le elezioni del ballo si tengano in assoluta onestà, ho nominato Quinn e Santana come scrutatrici per il ballottaggio. >>

<< Che cosa?! >> esclamò Kurt << Ma questo non ha senso?! >>

<< Sta zitto, Richard Simmons! >> lo ammonì Santana, voltandosi verso di lui << Quinn sarà anche mia amica, ma non mi fido di lei! E sai che lei non si fida di me. >>

<< Faremo in modo che l'una mantenga onesta l'altra. >> fece eco Quinn, con convinzione.

<< Sapete, non è un'dea del tutto sbagliata. >> commentò Mercedes, e gran parte dei suoi compagni - Blaine compreso - si ritrovò ad essere d'accordo con lei.

Brittany sorrise ampiamente, con soddisfazione.

<< E ultimo, ma non per importanza. >> disse ancora << Qualsiasi uso di gel per capelli verrà ufficialmente bandito dal ballo. >>

Blaine, a quel punto, scoppiò a ridere fragorosamente.

<< Sì, certo! >> esclamò con fare divertito.

Non avrebbe preso sul serio le parole di Brittany neanche per un istante, gli sembrava una cosa fin troppo folle spersino per lei; ma evidentemente, aveva cantato vittoria un po' troppo presto.

<< A dire il vero non sto scherzando. >> replicò la cheerleader, piuttosto seriamente << Il gel per capelli non è stato inventato prima di un milione di anni dopo l'epoca del Paleolitico Superiore. E, onestamente, non mi piace come ti sta. >>

Il sorriso sul volto di Blaine si spense di colpo.

Brittany stava dicendo sul serio?! Come poteva davvero pensare di bandire l'uso del gel per capelli durante una serata del genere?! Blaine non credeva neanche che simili restrizioni fossero possibili, gli sembrava una cosa del tutto fuori dal mondo.

<< Per tale ragione, chiunque si presenterà al ballo con indosso del gel per capelli, verrà immediatamente messo alla porta. >> concluse la bionda, con convinzione << Da questo momento in poi, decreto questo come il miglior ballo scolastico di sempre! >>

Blaine provò a replicare più di una volta, ma Brittany non gliene dette alcun modo, lasciando la parola al professor Shuester e ritornando allegramente al suo posto.

<< B-Bene. >> farfugliò l'uomo << Allora direi di cominciare da... beh, dalle canzoni sui dinosauri. >>

Tutti si guardarono con espressione incerta, mentre il povero Blaine tentava di nuovo - invano - di attirare l'attenzione su di sè; alla fine, quando si rese conto che nessuno avrebbe mai ascoltato ciò che aveva da dire, si rassegnò e sprofondò nella sua sedia, incrociando le braccia al petto ed assumendo uno sguardo imbronciato. Rimase in silenzio per tutta la durata delle prove, decidendosi ad aprire nuovamente bocca solamente quando, una volta che tutti se ne furono andati, Kurt si avvicinò a lui e - molto gentilmente - provò a domandargli quale fosse la ragione di quel suo repentino cambiamento d'umore.

<< E me lo chiedi anche? >> bubbolò il moro, facendo una smorfia << Tutta questa storia del gel per capelli è assurda, non riesco a credere che Brittany faccia sul serio! >>

Kurt guardò il suo ragazzo con aria divertita, non riuscendo proprio a rimanere serio.

<< E tu te la prendi per così poco? >> rispose, prendendosi palesemente gioco di lui << Ammetto che è una cosa abbastanza ridicola, ma tu sai come è fatta Brittany! Non è mica la fine del mondo, sarà sufficiente che tu ti presenti al ballo senza gel e lei ti lascerà entrare. >>

Blaine arrossì violentemente, abbassando lo sguardo.

<< I-io non posso. >> balbettò << Non posso presentarmi al ballo senza gel, i miei capelli avranno un aspetto orribile! >>

<< Ma che stai dicendo?! >> replicò Kurt, piuttosto confusamente << Io ti ho visto un sacco di volte senza gel, i tuoi capelli sono normalissimi! Un po' crespi, a volte, ma niente di troppo ridicolo o spaventoso! >>

Blaine sospirò profondamente.

<< Tu mi hai visto senza gel dentro casa. >> puntualizzò << In un ambiente a me familiare, non troppo umido e - soprattutto - con la possibilità di andare in bagno a sistemarmi di tanto in tanto. Qualche volta utilizzo anche una schiuma speciale per mantenerli meno crespi, solo che tu non te ne sei mai accorto perchè non ne faccio mai un uso abbondante; in ogni caso, sono veramente poche le volte in cui hai visto i miei capelli al naturale. >>

Kurt strabuzzò gli occhi, rivolgendo al moro uno sguardo di pura incredulità.

<< Fammi capire. >> disse << Mi stai forse dicendo che io non ti ho mai davvero visto senza qualche assurdo prodotto chimico fra i capelli?! >> 

<< Beh, tranne quando dormo o quando facciamo... sì, insomma...hai capito! >> farfugliò Blaine << E comunque non mai, solamente qualche volta; per dirlo in termini matematici, diciamo circa un cinquanta per cento delle volte! >>

Il controtenore si portò una mano alla bocca, cercando - invano - di trattenere le risate; il giovane Anderson, naturalmente, trovò la cosa piuttosto offensiva da parte sue, e sbuffò pesantemente, fulminandolo con lo sguardo.

<< Non è divertente! >> bofonchiò << Tu non puoi capire, i miei capelli rischiano di diventare davvero osceni! Ho bisogno di tutta quella roba, se voglio sperare di avere almeno un aspetto minimamente decente! >>

<< Ma perchè?! >> replicò Kurt, cercando di farlo ragionare << Voglio dire, che senso ha?! I tuoi capelli non possono certo essere così terribili! >>

Blaine sollevò un sopracciglio.

<< Oh, fidati: lo sono, eccome! >>

Kurt fece spallucce e sospirò.

<< Beh, il ballo è sabato sera e noi siamo ancora a lunedì. >> commentò << Considerato che neanche io muoio dalla voglia di andarci, direi che abbiamo tutto il tempo che vogliamo per pensarci un altro po' su! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, cercando di togliersi quell'espressione imbronciata di dosso.

<< Massì, credo che tu abbia ragione. >> disse infine, abbozzando un sorriso.

<< Beh, ma questo è scontato! >> rispose allegramente Kurt << Io ho sempre ragione, dimentichi?! >>

Il giovane Anderson scoppiò a ridere, avvicinandosi a Kurt ed andando ad abbracciarlo, posando un rapido bacio sulla sua guancia.

<< Giusto, Sergente Maggiore Hummel! >> lo canzonò << Sempre ai suoi ordini, Signore! >>

Kurt gli tirò una gomitata e poi si mise a ridere a sua volta, guardandolo con espressione divertita.

<< Dai, andiamo a casa; oggi devi aiutarmi a fare i biscotti al cioccolato, ricordi?! >>

Blaine alzò gli occhi al cielo e sospirò profondamente, lasciandosi poi trascinare fuori dall'aula e dirigendosi assieme a Kurt verso i loro armadietti, mettendo da parte - almeno per un po'  - la questione del ballo scolastico e del gel per capelli.
 
 


*
 
 


Kurt e Blaine non erano gli unici a non essere particolarmente entusiasti del ballo scolastico; anche Rachel, nonostante l' iniziale euforia, aveva sviluppato una sorta di intolleranza all'evento, dovuta soprattutto al fatto che Finn, candidato al titolo di Re della scuola, aveva deciso di portare avanti una campagna elettorale assieme a Quinn - anch'essa in lizza per il tanto ambito titolo - suscitando così la gelosia della giovane ragazza ebrea.  

Non che ne avesse effettivamente motivo - Finn stava semplicemente facendo un favore ad una cara amica - ma la giovane Berry non riusciva proprio a trattenersi; considerato tutto ciò che Quinn e Finn avevano passato assieme, era più che logico che Rachel si sentisse minacciata dalla ragazza, soprattutto adesso che le cose si stavano mettendo così male per lei. 

Adesso che i suoi sogni e il suo futuro alla NYADA erano sfumati, Rachel si sentiva fragile ed indifesa e nonostante fosse molto brava a mascherarlo, non riusciva a smettere di pensare che, in una simile situazione, Quinn sarebbe stata benissimo capace di soffiargli nuovamente Finn da sotto il naso.

In realtà una parte di lei sapeva molto bene che tutto ciò non era possibile, ma quella consapevolezza non sarebbe mai stata abbastanza da placare quell'enorme sentimento di gelosia che la stava lentamente consumando.

<< Non voglio dover guardare Finn e Quinn mentre vengono incoronati Re e Reginetta! >> aveva detto la ragazza a Kurt e Blaine, un giorno in cui i due l'avevano sorpresa in auditorium durante le prove di una possibile canzone per il ballo << Non voglio vederlo mentre balla con lei! >>

Kurt e Blaine la guardarono confusamente; il giovane Anderson stava per farle notare che Quinn si trovava sopra una sedia a rotelle e che non avrebbe potuto ballare con nessuno - tanto meno con Finn - ma alla fine preferì rimanere in silenzio, per evitare di infierire ulteriormente sulla sofferenza della sua amica.

<< Ok, lo so che non può veramente ballare, ma... oh, insomma! Sapete che cosa voglio dire! >>

<< Rachel ha ragione! >> intervenne ad un tratto Kurt, sospirando profondamente << Il ballo scolastico è uno schifo! Non ci voglio andare nemmeno io. >>

<< Oh, ma tu devi andarci. >> osservò Blaine, cercando di sdrammatizzare << Sei l'attuale Reginetta, devi incoronare la prossima! >>

Kurt fece una smorfia, fulminando il suo ragazzo con lo sguardo, mentre Rachel sghignazzava alle sue spalle.

<< Per quanto mi piacciano particolarmente le incoronazioni, non posso cogliere il rischio. >> disse il controtenore, rabbuiandosi ulteriormente << Con questa assurda e dannatissima mania di sabotare le elezioni, potrei venire incoronato Reginetta anche quest'anno! Lo so che l'anno scorso sono stato coraggioso e ho avuto la forza di affrontare tutto con faccia tosta, ma è stato comunque umiliante. E se lo avessi saputo avrei indossato tutt'altra cosa, per cui... >>

<< Beh, e come pensi che mi senta io?! >> intervenne il moro, altrettando mestamente << Con quella assurda decisione di Brittany di bandire il gel per capelli?! Stiamo parlando del ballo scolastico: ci saranno palloncini ovunque, per non parlare del taffetà e delle fasce di seta; il concentrato di energia elettrostatica in quella stanza sarà terrificante! >>

<< Tutto questo è assurdo! >> fece eco Kurt, prendendolo in giro, mentre Rachel continuava a ridacchiare.

<< Voi non avete mai visto i miei capelli senza gel! >> insistette Blaine, ansiosamente << Sembrano un ammasso di sterpaglia, finirei con l'assomigliare a Medusa! >>

Kurt e Rachel scoppiarono a ridere, cosa che il giovane Anderson trovò piuttosto offensiva nei suoi riguardi; probabilmente la sua era solamente una sciocca e ridicola paranoia, ma avrebbe gradito un po' di comprensione da parte del suo ragazzo e della sua amica.

<< N-non è divertente! >> bubbolò, arricciando le labbra in una specie di broncio << I- io non ci voglio andare. >>

<< Beh, ma se siamo tutti così restii all'idea di questo ballo, chi ha detto che dobbiamo andarci per forza?! >> replicò Kurt, facendo spallucce.

Blaine si morse un labbro e sospirò. 

In effetti l'idea di non andare al ballo sembrava essere la più sensata, ma come avrebbero trascorso quel sabato sera, mentre tutti i loro amici sarebbero andati andati a divertirsi e a celebrare la fine del loro ultimo anno scolastico assieme?!  Fu proprio Rachel, dopo averci pensato su per qualche istante, a trovare la risposta perfetta all'interrogativo del giovane Anderson.

<< Sai una cosa, Kurt? Hai ragione! >> esclamò con aria soddisfatta << Anche se io avrei un' idea migliore. >>

Kurt e Blaine si voltarono nella sua direzione, guardandola curiosamente e con interesse.

<< Che intendi dire? >> domandò il ragazzo dagli occhi nocciola.

Rachel sorrise ampiamente.

<< Beh, che ne direste di organizzare un"Anti-Ballo Scolastico"?! >> 

<< Un "Anti-Ballo Scolastico"?! >>  ripeterono all'unisono Kurt e Blaine, piuttosto incerti.

Non sembrava essere una cosa particolarmente eclatante, a giudicare dal nome.

<< Ma sì, insomma... saboteremo il ballo! >> spiegò Rachel, mettendosi quasi a saltellare sul posto per l'entusiasmo << Non nel senso di far saltare tutto in aria o roba simile, organizzeremo semplicemente una serata alternativa! >>

Kurt e Blaine annuirono, facendosi d'improvviso molto più interessati; Rachel sembrava non stare più nella pelle dall'eccitazione.

<< Potremmo prenotare una stanza in uno dei migliori hotel della città e darci alla pazza gioia! >> disse ancora << Inviteremo tutti i ragazzi del Glee e magari anche qualcun altro che non ha voglia di andare al ballo perchè, come noi, si sente troppo a disagio. Potremmo persino scegliere un tema per l'abbigliamento e per qualche eventuale decorazione! >>

<< Oh, sì! >> approvò Kurt, applaudendo con soddisfazione << Io potrei curarmi dell'abbigliamento, che ne pensi?! Wow, ho già un sacco di idee meravigliose per la testa! >>

Blaine sorrise, intenerito di fronte all'incontenibile entusiasmo del suo ragazzo; in effetti, l' idea di una festa alternativa al ballo scolastico non dispiaceva neanche a lui.

<< Tu che cosa ne pensi, Blaine? >> chiese Kurt, guardando il giovane Anderson con sguardo da cucciolo, i suoi enormi occhi azzurri spalancati e luccicanti << Ti piace l'idea?! >>

<< Beh, mi lascerete tenere il gel per capelli? >>

Kurt e Rachel fecero segno di sì con la testa e il moro ampliò notevolmente il suo sorriso.

<< Allora sono dei vostri! >>

<< Evvai, fantastico! >>

<< Grandioso! >>

I tre ragazzi si misero e ridere e si abbracciarono, estremamente soddisfatti di quella loro idea alternativa; a dire il vero, non erano del tutto sicuri che anche i loro compagni avrebbero reagito con altrettanto entusiasmo, ma erano comunque certi che, qualsiasi cosa fosse accaduta, sarebbe stato sicuramente molto meglio del Ballo Scolastico.

<< Altro che dinosauri! >> commentò Rachel, con un enorme sorrido a trentadue denti << Questo sarà l'Anti Ballo Scolastico migliore di tutti i tempi! >>
 
 

*
 
 


<< "Anti Ballo Scolastico"?! Ma voi ragazzi vi siete bevuti il cervello, o cosa?! >>

Kurt, Blaine e Rachel avevano cantato vittoria troppo presto.

Nonostante tutto il loro entusiasmo e la buona volontà impiegati per organizzare quella serata alternativa, la maggior parte dei loro amici aveva ritenuto quell'idea semplicemente ridicola, un capriccio bell'e buono ed uno sciocco e patetico tentativo di sottrarsi ai loro problemi e di evadere la realtà - e queste insinuazioni erano state rivolte in particolar modo a Rachel, da parte di Santana. Alla fine, di tutti i ragazzi che erano stati invitati, solamente Puck e Becky Jackson - la coo-capitana dei Cheerios - avevano accettato di partecipare, e persino lo stesso Finn - inizialmente più che disposto ad assecondare i desideri ed i bisogni della sua fidanzata - si era visto costretto a rinunciare, per portare avanti la sua campagna elettorare ed offrire tutto il suo sostegno alla sua coo-candidata Quinn, la quale non avrebbe certo potuto presentarsi al ballo senza un vero e proprio accompagnatore.
Inutile dire che tutto questo aveva reso Rachel a dir poco furibonda.

Blaine, da parte sua, aveva cercato un po' di supporto in suo fratello Cooper, il quale però sembrava non averne la benchè minima intenzione, decisamente sconvolto e persino deluso di quel loro ridicolo piano alternativo, organizzato in così poco tempo e con tanta superficialità - almeno, queste erano state le sue testuali parole. 

<< Coop, certo che potresti anche mostrarti un po' più comprensivo! >> bofonchiò Blaine, facendo una smorfia di fronte allo schermo del suo computer; ultimamente le sue conversazioni via Skype con sua fratello erano diventate sempre più frenquenti, cosa che il giovane Anderson apprezzava moltissimo, quando Cooper non trascorreva la metà del tempo a rimproverarlo di qualcosa.

<< Comprensivo per cosa?! Per il fatto che tu e il tuo ragazzo avete deciso di assecondare le idee di quella svampita della vostra amica e perdervi la serata più bella dell'anno?! Mi dispiace Blaine, ho promesso che avrei cercato di supportarti il più possibile, ma non sono disposto ad accettare simili idiozie da parte tua! >>

<< Santo cielo, Coop...è solo un ballo! >> replicò il moro, roteando gli occhi con fare esasperato << La mia vita non finirà solamente perchè me lo sono perso! >>

<< Solo un ballo?! >> ripetè Cooper inorridito, dilatando completamente le narici e storcendo la bocca; se si fosse trovato in una specie di cartone animato giapponese, probabilmente avrebbe persino incominciato ad uscirgli del fumo dalle orecchie << Blaine, forse tu non hai capito bene la situazione: E' il ballo dell'ultimo anno, è la serata più bella ed importante delle vostre vite...avete davvero intenzione di perdervela per andare ad una stupida festicciola da quattro soldi?! >>

Blaine sospirò profondamente.

<< Cooper, secondo me stai esagerando. >> disse << Ok, sarà anche una serata incredibilmente importante e speciale...ma che cosa vuoi che me ne importi?! E poi non è il mio ultimo ballo scolastico, avrò anche quello dell'anno prossimo. >>

<< Certo, quando Kurt sarà a New York. >> osservò Cooper, punzecchiandolo con velata cattiveria.

Blaine storse il naso, sporgendo le labbra in avanti in un leggero broncio.

<< Colpito. >> bubbolò.

<< Blaine, meriteresti di essere preso a calci! >> commentò suo fratello, facendo una smorfia << Tu e Kurt non avete più molto tempo a disposizione da trascorrere assieme prima della sua partenza, non credi che dovreste cercare di utilizzarlo nel miglior modo possibile?! E partecipare a quell'Anti-Ballo non è la soluzione migliore. >>

Il moro sbuffò pesantemene, allargando le braccia al cielo.

<< Cooper, tu davvero non riesci a capire dove sta il problema! >> esclamò, con voce colma di irritazione << La situazione è ben più complicata di quanto tu immagini! >>

<< Oh, ma per favore! >> lo interruppe Cooper, aggrottando la fronte << Ti riferisci per caso alla questione del gel per capelli?! Non morirà nessuno nel vedere i tuoi capelli al naturale, se sono sopravvissuto io per quasi quindici anni possono farcela anche loro! >>

Blaine lo guardò di traverso, facendogli una boccaccia.

<< Molto divertente. >> sibilò << Dici bene tu, non sai che cosa significa dover convivere con questa matassa di lana! I tuoi capelli sono sempre stati così maledettamente perfetti, come tutto del resto! >>

Vi era una punta di acidume nelle sue parole, ma Cooper prese quell'affermazione come un complimento, arricciando il naso e sorridendo con soddisfazione.

<< E comunque, non si tratta solo di questo. >> aggiunse Blaine << Lo sai che cosa abbiamo passato io e Kurt al ballo dell'anno scorso, non vogliamo rischiare di ripetere l'esperienza una seconda volta! Senza contare che i balli scolastici non sono propriamente luoghi pieni di ricordi felici per me, non so se te lo ricordi. >>

Cooper sospirò: << Ok, ok, ok! Vi concedo la questione della Reginetta del ballo e del pestaggio omofobo, questi sono punti a vostro favore. Ma per il resto, mi trovi totalmente in disaccordo con te. >>

<< Ma perchè?! >> replicò nervosamente il moro << Insomma, perchè mai un semplice ballo scolastico dovrebbe essere così importante?! >>

<< Blaine, io ricordo tante cose dei miei anni di liceo. >> rispose Cooper, con un tono di voce stranamente calmo << Ricordo tutte le mie cotte, le mie bravate, ogni singolo voto che ho preso - beh, erano tutti A e B, effettivamente è difficile scordarsene! - le mie candidature e vittorie per la campagna presidenziale e ogni singola mia foto comparsa sull'annuario! Ma la cosa che mi è rimasta senza dubbio maggiormente impressa nella memoria, è il ballo scolastico del mio ultimo anno; ricordo ogni cosa, ogni singolo ed insignificante dettaglio: come ero vestito, che aspetto aveva la ragazza con la quale sono andato - ok, ammetto di non ricordare il suo nome...ma questo non ha importanza! - le canzoni che sono state suonate, ricordo persino che venimmo eletti Re e Reginetta! >>

<< Coop, stai di nuovo giocando a " Facciamo sentire Blaine un idiota totale, ricordandogli quanto io sia meraviglioso e quanto lui faccia schifo in confronto a me?! " >> bubbolò Blaine, con fare esasperato.

<< Sto solamente dicendo che il ballo dell'ultimo anno è un evento imperdibile! >> replicò Cooper, facendo un'ennesima smorfia << E che ve ne pentirete amaramente, quando vi renderete conto di aver sprecato una delle serate più belle e preziose della vostra vita! >>

Blaine rimase in silenzio, incrociando le braccia al petto e soffermandosi a pensare.

Sì, da una parte suo fratello aveva ragione; probabilmente quella sarebbe stata veramente la notte più importante di tutta la loro carriera scolastica e alla fine avrebbero fortemente rimpianto di essersela persa, ma non era del tutto certo di voler sfidare la sorte per un altro anno consecutivo. Lui e Kurt erano già stati abbastanza sfortunati, non voleva certo rischiare di ripetere quella tragica esperienza, tanto più che con i suoi capelli non avrebbe fatto che fornire ulteriori ragioni ai loro compagni di scuola per prenderli di mira con qualche battutina o scherzo di cattivo gusto.

<< Coop, apprezzo molto il tuo tentativo. >> disse gentilmente il moro << Ma credimi, staremo benissimo così! Ok, la festa di Rachel non sarà come un vero e proprio ballo scolastico, ma sarà divertente! Non devi preoccuparti per noi. >>

Cooper scrollò le spalle, con fare arrendevole.

<< Fate come volete. >> bofonchiò << Io se non altro ci ho provato! Su, adesso cambiamo argomento; come vanno le prove del Glee?! Vi state preparando alle Nazionali? >>

Blaine tirò un sospiro di sollievo, ringraziando mentalmente Cooper per aver gettato la spugna su quella questione per lui tanto ostica, ed incominciò a raccontare delle sue ultime settimane al Glee Club, senza tralasciare neanche un singolo dettaglio; quando, dopo circa un'ora, lui e Cooper posero fine a quella conversazione online, sembrò essersi completamente dimenticato del ballo e di tutte le ramanzine fattegli da suo fratello, nel vano tentativo di convincerlo a non rinunciare a quella serata così importante per lui e per tutti i suoi compagni di scuola.

Tutto sommato, non era pentito di quella decisione.

Certo, la sera del ballo non era ancora arrivata e lui non poteva sapere come sarebbero andate a finire le cose, ma sapeva di non volerla dare vinta a Brittany per quella sua ridicola fissazione sul gel per capelli, e di una cosa era assolutamente certo: non avrebbe mai permesso a nessuno di rovinare quella serata così importante per lui e per Kurt. 

E se il solo modo era quello di partecipare alla festa di Rachel, piuttosto che al Ballo scolastico, allora Blaine non avrebbe avuto assolutamente alcun dubbio sul da farsi.
 
 
 


*
 
 



Se c'era una cosa che Blaine detestava, quella era sicuramente dover dare ragione a suo fratello. 

Non che capitasse di frequente, a dire il vero, ma le rare volte in cui il giovane Anderson si trovava dalla parte del torto, Cooper non faceva altro che farglielo notare in tutti i modi possibili, facendolo sentire un vero e proprio idiota, molto più di quanto non facesse di solito; per Blaine era una vera e propria tortura dover dare ragione a suo fratello, ed era proprio questo il motivo per cui cercava di farlo il meno possibile.

Ma quella sera, durante la festa organizzata da Rachel in alternativa al ballo scolastico, Blaine non potè fare altro che accettare la realtà e rassegnarsi al fatto che, ancora una volta, suo fratello ci aveva visto giusto: boicottare il ballo dell'ultimo anno era decisamente la cosa più stupida che lui e i suoi amici potessero fare.

E dire che all'inizio le cose non sembravano essere poi così disastrose: Rachel aveva prenotato una stanza in uno degli alberghi più grandi e lussuosi di tutta Lima, e tutti i presenti - lei, Kurt, Blaine, Becky Jackson e Puckerman - avevano deciso di affrontare l'evento con il massimo della gioia e dell'entusiasmo, proprio come avrebbero fatto se avessero partecipato ad un vero e proprio ballo scolastico. 

Kurt aveva persino convinto Blaine ad indossare degli abiti eleganti per l'occasione, pur sapendo che sarebbero stati gli unici a farlo. Dopo un po' di iniziale reticenza, Blaine aveva optato per un semplice completo nero, adornato da un papillon dello stesso colore, un piccolo garofano all'occhiello e, naturalmente, un'abbondante dose di gel per capelli. Il controtenore, stranamente, aveva optato per qualcosa di molto meno elaborato rispetto al suo solito, scegliendo di indossare un normalissimo paio di pantaloni neri, abbinanti ad una camicetta bianca tenuta leggermente sbottonata - la quale rivelava una semplice canotta dello stesso colore - e ad un gilè dello stesso colore dei pantaloni; inoltre, Kurt indossava un enorme cappello a cilindro e portava un fiorellino di colore rosa pallido all'occhiello, mentre al suo collo pendeva fieramente il ciondolo dorato a forma di chiave che Blaine gli aveva regalato per la sua audizione alla NYADA.

Sembravano entrambi pronti per una serata di Gala, pur sapendo perfettamente che nè l'ambiente nè la compagnia sarebbero stati esattamente all'altezza delle loro aspettative.

<< Bene! >> esclamò allegramente Rachel, guidando la comitiva all'interno della loro stanza d'albergo << Diamo ufficialmente inizio a primo Anti Ballo Scolastico del liceo McKinley! >>

I ragazzi si guardarono intorno, osservando attentamente la stanza nella quale erano stati alloggiati: era piuttosto ampia e luminosa, arredata in uno stile molto semplice ma non trasandato, pulita e linda come se vi fosse appena passato un'intero squadrone di imprese di pulizia; vi erano inoltre un paio di poltroncine di colore marrone - dall'aspetto molto comodo -, un enorme letto matrimoniale e, naturalmente, un televisione ultimo modello, con tanto di antenna satellitare.

Se non altro, comunque fossero andate le cose, avrebbero trascorso l'intera serata in un ambiente davvero confortevole.

<< Oh, guardate! >> esclamò Kurt con entusiasmo, dirigendosi verso il letto << Ci sono dei cioccolatini sui cuscini! >>

<< E abbiamo anche il servizio in camera! >> echeggiò Blaine, prendendo in mano un documento posto sopra ad un tavolino di legno.

<< Wow, il minibar! >>

Becky si precipitò verso un piccolo frigorifero stracolmo di bibite e snack, mentre Rachel appendeva accuratamente la sua giacca ad una sedia, sorridendo ampiamente per esprimere tutta la sua lietezza e la sua approvazione.

<< Allora... >> domandò Puck, deambulando curiosamente per la stanza, proprio come stavano facendo anche Blaine e Rachel << Che cosa dovremmo fare adesso?! >>

<< Ovvio, giocare a Streep Poker! >> rispose Becky, con una certa ovvietà, prima di aggiungere a bassa voce e con fare estremamente malizioso << Ho portato i preservativi! >>

Puck e Blaine guardarono la ragazza con espressione quasi turbata, mentre Kurt si lasciò cadere sul materasso, rimbalzando ripetutamente sul suo sedere.

<< Becky... io e Blaine siamo gay, ricordi?! >> disse, sollevando un sopracciglio.

La cheerleader ammiccò: << Questo non mi ha mai fermato prima d'ora! >>

Kurt e Blaine si voltarono l'uno verso l'altro, scambiandosi uno sguardo di pura perplessità. Rachel si appoggiò allo schienale della seggiola e sospirò profondamente.

<< Beh, qualsiasi cosa sarà comunque meglio del ballo! >> commentò la ragazza.

<< Sì, infatti! >> replicò Kurt, continuando a saltellare sul letto << Insomma, chi vorrebbe passare un' intera serata in quella gigantesca palestra puzzolente?! >>

<< Ah, il ballo è solamente un covo di sfigati! >> echeggiò Puck, con disprezzo.

<< Il ballo fa schifo, diamoci sotto con i festeggiamenti! >> strillò con entusiasmo Becky, mettendosi a saltellare e a dimenarsi sul posto.

Blaine roteò gli occhi, alzandoli poi verso il cielo e sospirando profondamente; quella sarebbe stata decisamente una lunghissima notte.

<< Becky...Becky, apprezziamo il tuo entusiasmo! >>intervenne Rachel, avvicinandosi a lei e cercando di placarla  << Ma non potresti, per piacere, cercare di non metterti ad urlare?! >>

<< Hey... tieni la tua appendice lontana da me, Nasona! >> sbraitò la bionda, facendo una smorfia e schioccando le dita nella sua direzione, come a volerla scacciare come si farebbe con uno sciame di mosche.

Rachel storse il naso e mise su una specie di broncio, mentre Kurt e Blaine ridevano sotto i baffi.

<< Beh...potremmo guardare un po' di televisione. >> propose ad un tratto il moro, afferrando il telecomando dal comodino << Questa sera danno " Bravo " sul canale sei. >>

<< Hey, amico...questa è una camera d'albergo! >> gli rispose Puck, avvicinandosi a lui e strappandogli il telecomando dalle mani << Sfruttiamo l'occasione e guardiamoci qualche film porno! >>

Blaine inarcò un sopracciglio, guardando il suo amico di traverso; non che avesse mai visto un film porno in vita sua - ok, almeno un paio di volte era successo - ma era piuttosto certo che i suoi gusti e quelli di Puck non fossero esattamente compatibili.

<< Potremmo improvvisare una sfilata di moda! >> suggerì ad un certo punto Rachel, in uno slancio di euforia improvvisa, che vide immediatamente la totale approvazione del giovane Hummel.

<< Oh, sì! >> esclamò briosamente Kurt, alzandosi dal letto e dirigendosi verso le tende, avvolgendovisi come in una coperta << Facciamo come in " Tutti insieme appassionatamente", confezioniamo i vestiti con le tende e con le lenzuola! >>

<< Oddio, quanto è gay! >>> commentò Becky in tono sprezzante.

<< Sì, concordo. >> fece eco Puckerman, sbuffando sonoramente.

Kurt fece una smorfia e lasciò che sul suo viso si dipingesse una tenera - almeno, agli occhi del giovane Anderson, intento a fissarlo con adorazione - espressone imbronciata.

<< Beh, io comunque ci terrei tanto a farvi vedere il mio abito per il ballo. >> disse Rachel, con voce morbida << Non mi piace l'idea che vada del tutto sprecato, con quello che ci ho speso! L'ho lasciato nella bauliera della macchina, vado a prenderlo. >>

Kurt e Blaine sorrisero ampiamente, mentre Becky fece un'ennesima smorfia infastidita, bubbolando acidamente: << Puah, questo è il peggiore Anti-Ballo della storia! >>

Rachel si adombrò, abbassando tristemente lo sguardo e sbuffando, visibilmente delusa. Blaine si voltò verso di lei, rivolgendole uno sguardo colmo di comprensione e di solidarietà.

<< Beh, che ci fai ancora qui? >> chiese, sorridendo gentilmente per cercare di tirarla su di morale << Su, corri a prendere quel vestito! Io e Kurt moriamo dalla voglia di vedere come ti sta, dico bene Kurt?! >>

<< Oh, assolutamente! >> fece eco il controtenore, adesso straiato a pancia in su sul materasso, saltellando sulla schiena << Su, muovi il sedere e vai! >>

Rachel ridacchiò e si precipitò immediatamente fuori dalla porta, diretta verso la sua macchina per recuperare il suo abito per il ballo; Kurt e Blaine si guardarono e risero, piacevolmente soddisfatti.

<< Allora... ci guardiamo " Bravo" in tv?! >> 
 
 


*
 
 


<< Rachel, santo cielo...Esci da quel bagno! Ho bisogno di fare la pipì, non posso tenermela ancora! >>

<< Kurt, abbi un altro po' di pazienza! Mi stai mettendo fretta e se mi agito non riesco a mantenere la mano ferma mentre mi do la matita; vuoi che esca fuori con il trucco tutto sbavato, per caso?! >>

Kurt alzò gli occhi al cielo e sospirò profondamente, lasciandosi cadere a peso morto sul materasso; Rachel ci aveva messo appena dieci minuti ad andare e tornare dalla macchina all'albergo, ma una volta rientrata si era chiusa in bagno e non ne era più uscita, con la scusa che "per rendersi sufficientemente presentabile, aveva bisogno di tutto il tempo possibile." 

Ormai era chiusa lì dentro da più di mezz'ora, e al quarto tentativo di richiamo da parte di Kurt i ragazzi avevano ormai definitivamente perso le speranze, ormai rassegnati al fatto che quello sarebbe stato l'andazzo della festa per tutto il resto della serata.

<< Dio, quanto è irritante! >> borbottò a denti stretti il giovane Hummel << Quasi quasi la preferivo quando si vestiva come una scolaretta, se non altro i tempi di preparazione erano ridotti al minimo! >>

Blaine, seduto sul bordo del letto a pochi centimetri da lui, sorrise divertito, per poi ritornare a concentrarsi sulla televisione, mentre a pochi passi da loro Becky e Puckerman litigavano su chi avesse il diritto di attingere per primo alla scorta di merendine offertagli dall'albergo; come suggerito precedentemente dallo stesso Blaine, i ragazzi avevano sintonizzato la tv su canale sei, sul quale quella sera erano in programmazione alcune vecchie puntate di uno dei reality show preferiti del giovane Anderson.

<< Questa puntata è una replica. >> spiegò Blaine, guardando Kurt di sottecchi << E' quella con la lesbica passivo-aggressiva e il ragazzo che fa dog sitting. >>

Kurt abbozzò un sorriso, per niente convinto, immediatamente seguito da una smorfia di disgusto.

<< Come vorrei che Tabatha venisse a distruggere questo Anti-Ballo. >> fu il suo commento << Dio, fa così schifo! >>

Blaine fece spallucce: << Sì, beh... >>

Doveva ammettere che Kurt aveva ragione: quella era senza dubbio una delle serate più noiose e squallide della sua vita, se non la peggiore in assoluto! All'inizio i due ragazzi avevano cercato di dare fiducia a Rachel - e Blaine sarebbe stato effettivamente disposto a qualsiasi cosa pur di non essere costretto a cedere alla tirannide di Brittany -  ma dopo neanche un'ora di "festeggiamenti", entrambi avrebbero semplicemente preferito essere calati in un'enorme vasca piena di squali inferociti e a digiuno da settimane.

<< Sai, se tu volessi andare al ballo io ti accompagnerei. >> fece eco Kurt alle sue spalle, con voce flebile.

Blaine si morse un labbro. 

Suonava più come una vera e propria supplica, piuttosto che come un'eventuale ipotesi, e il giovane Anderson per un attimo fu effettivamente tentato ad accettare; ma non aveva alcuna intenzione di cedere ai ricatti di Brittany, non lo avrebbe fatto neanche fra un milione di anni.

<< Non ho alcuna intenzione di assecondare le ridicole follie di Brittany riguardo al voler bandire l'uso del gel per capelli! >> rispose il moro, sdraiandosi sul materasso e poi voltandosi verso Kurt << Il diritto di utilizzare liberamente prodotti per capelli di ogni genere, è nella nostra Carta Costituzionale! >>

Kurt lo guardò curiosamente, sollevando un sopracciglio con aria perplessa.

<< I Padri Fondatori non indossavano parrucche?! >> chiese, prendendolo affettuosamente in giro.

Blaine sospirò, mettendo su una specie di broncio.

<< Tu non mi hai visto senza una certa abbondante dose di roba appiccicosa fra i capelli. >> disse, con un certo imbarazzo << Ti assicuro che non sono un bello spettacolo. >>

Il controtenore gli sorrise dolcemente, cercando di essergli almeno un po' di conforto.

Non era fiero di tutta questa sua reticenza, ma non riusciva proprio a fare a meno di vergognarsi dell'eventuale aspetto che i suoi capelli avrebbero potuto avere senza gel, in un simile contesto; con tutta quella confusione e quell'ingente concentrato di energia elettrostatica, i suoi capelli avrebbero finito per assomigliare ad un enorme groviglio di alghe e Blaine non voleva davvero rischiare di fare una figura del genere di fronte a tutta la scuola, ai suoi amici e, soprattutto, al suo ragazzo.

<< Evvai, finalmente il servizio in camera è arrivato! >> Becky si precipitò ad aprire, non appena sentì qualcuno - probabilmente un cameriere - bussare alla porta << Voglio il mio cocktail di gamberi! >>

Ma fu un cameriere che si ritrovò di fronte una volta aperta la porta, bensì Finn Hudson, vestito di tutto punto e con in mano una scatola di colore dorato, con un fiocco viola; il ragazzo aveva uno sguardo piuttosto spaesato ed al contempo affaticato, sembrava quasi che avesse appena corso una maratona per arrivare fino a lì.

<< Hey, Becky.. >> Finn entrò dentro la stanza, senza neanche chiedere permesso << Dov'è Rachel?! >>

Blaine sollevò un sopracciglio e guardò il suo amico di traverso; avrebbe apprezzato molto volentieri un "Ciao, ragazzi...come va?! ", ma evidentemente era troppo preso da Rachel o da qualsiasi altro problema che gli affollasse la mente in quel momento.

<< E' in bagno da quarantacinque minuti. >> rispose Becky, storcendo il naso e richiudendosi alla porta alle spalle << Ho come la sensazione che abbia avuto un attacco di diarrea! >>

<< Ok! >> la voce di Rachel risuonò da dentro il bagno << Possiamo dare finalmente inizio alla prima sfilata ufficiale del nostro Anti-Ballo 2012! >>

La portà si spalancò sulla camera e Rachel uscì dal bagno con indosso un meraviglioso abito lungo color rosa pallido, senza spalline, che si intonava perfettamente ai suoi occhi e alla sua carnagione; i suoi lunghi capelli scuri le ricadevano lungo le spalle ed il suo viso sembrava a dir poco raggiante, illuminato da quel leggero filo di trucco che aveva utilizzato per rendere il tutto ancora più perfetto. 

Blaine sorrise ampiamente, ti fronte alla bellezza e alla semplice radiosità della sua amica.

<< C-che cosa ci fai qui? >> balbettò la ragazza, guardando il giovane Hudson con sguardo sognante.

Finn rimase per un attimo a bocca aperta, ma si riprese rapidamente, rivolgendosi a Rachel con un'espressione a dir poco ammaliata e palesemente innamorata.

<< Beh, la butterò sul semplice. >> rispose << Ti amo, sei bellissima...il ballo fa schifo senza di te. >>

Rachel sorrise ampiamente e si avvicinò al suo ragazzo per baciarlo, sotto gli sguardi sognanti di Kurt e Blaine e quello quasi divertito di Puckerman, il quale stava osservando la scena dalla sua postazione di una poltroncina, sgranocchiando patatine proprio come se si trovasse nel bel mezzo di uno spettacolo cinematografico.

<< Il ballo fa schifo senza tutti voi, ragazzi! >> aggiunse poi Finn, dopo essersi staccato dalle labbra di Rachel e averle porto la scatolina dorata che aveva con sè << Questo è l'ultimo anno che abbiamo a disposizione per stare assieme come potremmo fare questa sera! Voglio ballare con la mia fidanzata e con i miei amici, non voglio perdere una simile occasione. >>

Blaine si alzò di scatto dal letto, quasi senza pensarci; aveva passato una serata intera - senza contare tutti i giorni precedenti - a preoccuparsi di come fare a sottrarsi a tutte le ridicole angherie di Brittany, ma la verità era che non doveva assolutamente sottrarsi a niente. Finn aveva ragione: il tempo che avevano ancora a disposizione stava finendo, non sarebbe durato in eterno! Gli erano rimaste così poche occasioni per stare ancora tutti assieme, e il ballo era una di quelle; non potevano assolutamente permettersi di sprecarla.

Kurt si alzò dal letto pochi istanti dopo, rimettendosi a posto gli abiti e raggiungendo a passo svelto il suo ragazzo, sorridendogli dolcemente; in fin dei conti, se dovevano affrontare un simile scoglio, la sola cosa che potevano fare per rendere le cose meno difficili era sicuramente farlo assieme.

<< Posso sempre far finta di essere una statua di ghiaccio! >> ironizzò Blaine, mentre lui e Kurt si dirigevano fuori dalla stanza << Se Brittany dovesse vedermi, si limiterà semplicemente a passarmi davanti! >>

<< Sì, infatti. >> concordò Kurt, facendo segno di sì con la testa << Certo, forse hai addosso un po' troppo colore...ma diciamoci la verità, Brittany non è poi così sveglia! >>

Blaine ridacchiò, afferrando Kurt per un braccio e trascinandolo fuori dalla porta, lasciandosi Finn e Rachel alle spalle, intenti a cercare di convincere anche Becky e Puck ad unirsi a loro.

<< Stiamo per andare incontro ad una grossa sfida, lo sai? >> disse dolcemente il moro, cingendo la vita dell'altro con le braccia << Credi che ce la faremo?! >>

Kurt fece segno di sì con la testa, mordendosi maliziosamente il labbro inferiore e gettando le braccia al collo di Blaine.

<< Beh, ho piena fiducia in entrambi. >> rispose con voce morbida << Sono certo che possiamo superare anche questo ostacolo, se restiamo insieme. >>

<< Come abbiamo sempre fatto, giusto? >> replicò il giovane Anderson, sorridendo teneramente.

Kurt ricambiò il sorriso, continuando ad annuire e protendendosi poi verso di lui, lasciando che i loro nasi si sfiorassero a vicenda.

<< Già. >> rispose in un sussurro << Come abbiamo sempre fatto. >>

Colmò la distanza fra di loro, catturando le labbra di Blaine in un rapido ma intenso bacio, così increbibilmente appassionato da lasciare al giovane Anderson tutto il suo sapore sulle proprie labbra, talmente forte ed inebriante da stordirlo completamente.

<< Wow. >> esclamò Blaine, in tono quasi inebetito << Questo sì che è stimolante! >>

<< Hey, che cosa ci fate ancora qui?! >> esclamò Finn alle loro spalle, sorridendo ampiamente << Su, non è questo il momento per mettersi a fare i piccioncini; il ballo ci aspetta! >>

<< Sì, andiamo! >> aggiunse Rachel, con una strano ed improvviso slancio di entusiasmo << Non voglio perdermi l'incoronazione! >>

Kurt e Blaine sorrisero a loro volta e, dopo essersi scambiati un ultimo sguardo di conforto, si presero per mano e seguirono Finn e Rachel fuori dall'albergo, diretti verso le loro macchine e verso quella che sarebbe stata, senza alcuna ombra di dubbio, una delle serate più memorabili di tutta la loro vita.
 
 
 


*
 


 
Ci vollerò appena quindici minuti di macchina per arrivare fino al McKinley - molto meno di quanto Blaine avesse pensato - e non appena i ragazzi misero piede in quell'enorme palestra gremita di gente, il giovane Anderson riuscì a sentire quell'intensa concentrazione di energia elettrostatica, quasi come se questa avesse improvvisamente deciso di accanirsi ferocemente contro di lui.

Blaine rabbrividì, stringendo con forza la mano del giovane Hummel.

<< Kurt, è terribile! >> mormorò, con voce spezzata << C'è una quantità di umidità e di tensione esorbitante, riesci ad immaginare che cosa succederebbe se Brittany mi costringesse a togliere il gel?! >>

Kurt ridacchiò, guardando il proprio ragazzo con espressione intenerita.

<< Dai, smettila di farne una tragedia. >> lo ammonì gentilmente << Non lasciarti prendere dal patico e cerca di goderti la serata; siamo qui per questo, giusto?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, sebbene non fosse ancora del tutto convinto; lui e Kurt seguirono Finn e Rachel in mezzo alla folla e immediatamente Brittany corse verso di loro, con un'enorme sorriso raggiante stampato in fronte.

<< Oh, sono così felice che siate venuti! >> disse, rivolgendosi allegramente a Finn e Rachel.

Finn sorrise a sua volta: << Meglio tardi che mai, giusto?! >>

<< Su, andiamo a ballare! >> esclamò Rachel, tirando per un braccio il giovane Hudson, mentre sul palco Joe, Sam, Artie, Rory e Mike davano il via ad una canzone.

Kurt e Blaine fecero per unirsi a loro, ma Brittany gli intercettò immediatamente, lanciando al giovane Anderson uno sguardo torvo e severo.

<< No no no, Blaine! >> disse, in tono autoritario e storcendo in naso con fare sprezzante << Ho detto "niente gel", ricordi? Riesco a sentirne l'odore a chilometri di distanza! >>

Blaine abbassò mestamente lo sguardo e sospirò, mentre Santana corse nella loro direzione ed afferrò Brittany per un braccio, trascinandola via per portarla a ballare ; Kurt si avvicinò lentamente al giovane Anderson, mettendogli un braccio intorno alla vita e dandogli dei leggeri colpetti sulla spalla.

<< Ce la puoi fare! >> gli disse, guardandolo con espressione incoraggiante.

Blaine annuì leggermente e poi tirò un enorme sospiro, guardando un'ultima volta il suo ragazzo in cerca di sostegno; Kurt gli sorrise dolcemente e gli fece cenno di andare, voltandosi verso il palco per assistere alla performance dei suoi amici.

Blaine sbuffò.

Non sapeva come sarebbero andate a finire le cose - o meglio, sapeva che sarebbero andate a finire male, ma non aveva idea di quanto male potessero effettivamente andare - ma sapeva che Kurt aveva ragione: non aveva alcun senso continuare a fare simili sceneggiate solamente per qualche capello fuori posto, tanto più che se avesse voluto rimanere in quella palestra per tutto il resto della serata, avrebbe dovuto comunque disfarsi di tutta quella enorme quantità di gel che aveva in testa.

" Coraggio, Blaine. " si disse mentalmente, dirigendosi a passo svelto verso gli spogliatoi " Non è la fine del mondo, puoi farcela! Un bel respiro pronfondo, e tutto sembrerà molto più semplice! "

Si fece rapidamente strada fra la gente e raggiunse la sua meta, guardandosi attentamente intorno per essere certo che non vi fosse nessuno - per quanto, ripensandoci a mente fredda, chi avrebbe mai potuto esser lì a quell'ora e nel bel mezzo di un ballo scolastico? - e dirigendosi verso i bagni. 

<< Ok..  >> mormorò, avvicinandosi al lavandino ed allungando una mano verso il rubinetto, senza però dicidersi ad aprire la valvola dell'acqua << .. rapido ed indolore! Puoi farcela! >>

Il moro aprì di scatto il rubinetto e si tuffò con la testa sotto il getto d'acqua, facendo bene attenzione a non bagnare troppo il suo vestito; rimase là sotto per diversi secondi, per poi uscirne fuori con i capelli completamente gocciolanti e gli occhi chiusi, estraendo dalla tasca della giacca un pacchetto di fazzoletti ed utilizzandone la maggior parte per asciugarsi e resistuirsi - o almeno, tentare di farlo - un aspetto più o meno dignitoso.  Quando finalmente riaprì gli occhi, provò a portarsi una mano alla testa ed indagò sull' attuale stato dei suoi capelli; non erano ancora troppo gonfi come temeva, ma in fin dei conti erano ancora leggermente bagnati e Blaine sapeva che non appena si fossero asciugati almeno un po', avrebbero assunto la consistenza di un'enorme ammasso di paglia secca.

" Beh, tanto vale togliermi subito ogni dubbio! "

Si avvicinò ad uno degli enormi asciugacapelli a muro che vi erano nello spogliatoio e, dopo averlo azionato, si precipitò sotto il getto di aria calda, mordendosi un labbro e serrando con forza gli occhi, mentre una strana ed improvvisa sensazione di ansia gli annodava completamente lo stomaco. Non appena fu certo che io suoi capelli fossero abbastanza asciutti, interruppe il getto d'aria e sollevò leggermente la testa, riaprendo prima un occhio e poi l'altro, come se avesse paura di scoprire che aspetto avesse effettivamente la realtà.

Si guardò nervosamente intorno, in cerca di uno specchio, ma non riuscì a trovarne neanche uno.

Fece una smorfia; era una fortuna, da una parte - almeno non sarebbe stato costretto a vedere personalmente che aspetto orribile avesse, anche se riusciva perfettamente ad immaginarlo -  ma dall'altra, era un completo disastro. Con che coraggio sarebbe uscito nuovamente in mezzo a tutti i suoi compagni di scuola, senza neanche sapere come fossero i suoi capelli?! E se avesse spaventato qualcuno con quella sua acconciatura da Telespalla Bob?! Si portò nuovamente una mano alla testa, rabbrividendo letteralmente nel sentire che il volume dei suo capelli era cresciuto di almeno tre centimetri.

" Dio...sono fottuto! "  penso, gli occhi strabuzzati in un'espressione di panico " Io non ci vado là fuori, neanche morto! "

Per un attimo pensò di prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di trascorrere il resto della serata rinchiuso in quel bagno, ma quando si rese conto che non era quella la soluzione più intelligente, che non era ciò che Kurt avrebbe voluto, si decise ad affrontare le sue paure ed uscì dagli spogliatoi, guardandosi timorosamente intorno per paura di ciò che gli altri avrebbero potuto pensare - o dire - di lui.

" Hey, tu...smettila di fissarmi! Guarda piuttosto il tuo vestito, sembra che tu abbia squoiato un gatto morto per farti quella gonna! E tu, invece? Pensi che i miei capelli siano tanto peggio della tua faccia da cavallo? E  che cosa vuoi tu?! Dio...per favore, smettetela di fissarmi, tutti quanti! "

Blaine avrebbe voluto sprofondare. 

Non vi era una sola persona in quella sala che non lo stesse guardando con disprezzo, neanche lui fosse una specie di incredibile animale mitologico o un ridicolo fenomo da baraccone; ma era poi così terribile la sua pettinatura?! Evidentemente sì, a giudicare dal modo in cui tutti stavano continuando a fissarlo.

Persino Kurt, quando finalmente Blaine lo raggiunse, dopo aver percorso l'intera palestra fra le risate sommesse e gli sguardi attoniti dei suoi compagni, sembrò essere visibilmente perplesso e a dir poco scioccato di fronte all'inaspettata immagine che gli si parò d'innanzi.

<< Oh bontà divina! >>  mormorò il controtenore, portandosi una mano alle labbra in segno di stupore.

Blaine sollevò entrambe le sopracciglia e mise su una specie di broncio, arrossendo vistosamente; ecco, era esattamente quella l'espressione che non avrebbe mai voluto vedere sul volto del giovane Hummel, quella sera.

<< Non prendere in giro il nuovo ragazzo con i capelli da Afro. >> disse all'improvviso Brittany, arrivando di soppiatto alle spalle di Kurt << E' una forma di bullismo. >>

<< Non è un ragazzo nuovo, è Blaine senza gel per capelli! >> le rispose Kurt, continuando a guardare il giovane Anderson con quella sua solita espressione scioccata.

Blaine sbuffò, roteando gli occhi verso il cielo.

<< S-sto davvero così male? >> osò chiedere, terrorizzato all'idea di conoscere la risposta.

Sapeva che Kurt sarebbe stato gentile e che non gli avrebbe mai detto niente di troppo sgarbato, ma era abbastanza ovvio che in quel momento la sola cosa che riuscisse a pensare era quanto il suo ragazzo somigliasse ad una specie di Gorgone.

<< Sì, hai dei capelli che sembrano una coltivazione di broccoli! >>  rispose Brittany, facendo spallucce.

<< Oh, non stai poi così male! >> rilanciò Kurt, cercando di prendere le difese del suo ragazzo.

<< Sì, invece: è davvero orrendo! >>

Blaine si passò una mano fra i capelli ed alzò gli occhi al cielo, nella speranza di riuscire a dare un'occhiata ai suoi capelli e farsi almeno una minima idea di che aspetto potessero avere; non ci riuscì, ovviamente, ma il modo in cui Brittany e tutti gli altri continuavano a fissarlo lo faceva sentire tremendamente a disagio, tanto che avrebbe semplicemente voluto sprofondare nel pavimento e restare lì per sempre, esalando in quella voragine il suo ultimo respiro.

<< Ok, avevi ragione. >> disse ancora Brittany, sospirando con fare esasperato << Ho abusato dei miei poteri di presidente! Ma per salvare questa serata ed impedire che le persone si trasformino in pietra ogni volta che ti guardano, ti concederò un permesso speciale per metterti del gel per capelli, immediatamente. >>

Blaine tirò un sospiro di sollievo, rivolgendo a Brittany un sorriso di immensa gratitudine. All'improvviso, la voce del preside Figgins echeggiò per tutta la palestra, amplificata dall' effetto della cassa del microfono.

<< Ragazzi... fate silenzio, per favore. >>

Brittany si voltò curiosamente verso il palco, mentre Blaine rivolsa al giovane Hummel un sorrisetto imbarazzato e al contempo sollevato.

<< Torno subito. >> disse, per poi voltarsi in direzione degli spogliatoi; aveva ancora un po' di gel per capelli con sè, e sarebbe stato sicuramente sufficiente per rimettere apposto tutto quel disastro, in meno di dieci minuti.

Ma prima ancora che potesse fuggire via, Kurt gli corse incontro e lo fermò, implorandolo di restare.

<< Non ti azzardare! >> lo ammonì, avvicinandosi a lui; lo guardò con espressione adorante, un tenero sorrisetto sulle labbra e gli occhi che brillavano << Sono felice di poter finalmente vedere il vero te: l'uomo senza prodotti per capelli! E voglio che tutti quanti sappiano quanto sono orgoglioso del mio bellissimo, coraggioso ragazzo con i capelli a cespuglietto. >>

Blaine sorrise, rivolgendo al giovane Hummel uno sguardo di pura adorazione.

Eccolo lì, il suo Kurt: la sola persona capace di farlo sentire sempre al sicuro e a suo agio, in ogni momento; il solo in grado di capirlo, di amarlo, di vedere nel profondo dentro di lui ed accettarlo fino in fondo per ciò che era, difetti, insicurezze e fragilità comprese. Persino in una situazione apparentemente così ridicola, Kurt era riuscito a restituire a Blaine la fiducia in sè stesso, offrendogli con la sua stima ed il suo oroglio, tutta la forza e il coraggio di cui aveva bisogno per affrontare a muso duro tutte le sue insicurezze.

E Blaine gliene sarebbe stato grato per sempre.

<< Andiamo, Borat! >> 

Kurt afferrò Blaine per un braccio e lo trascinò più vicino al palco, così da poter sentire meglio il discorso di Figgins; il preside, dopo un rapido intermezzo riguardo all'avvenuta liberazione dei bagni del secondo piano dalla famiglia di serpenti che vi abitavano - " c'era una famiglia di serpenti nei bagni del terzo piano, Kurt?! Oddio, io ci andavo sempre dopo le ore di geografia...che orrore! " -  si apprestò finalmente ad annunciare i tanto attesi vincitori del titolo di Re e Reginetta del ballo.

<< I candidati per il titolo di Re sono: Finn Hudson... >>

Finn salì sul palco, mentre dal pubblico si levò un intenso scroscio di applausi - ai quali parteciparono anche Kurt e Blaine - accompagnato da una serie di urla e fischi di incoraggiamento.

<< ... Nick "Stecchino" Nelson.. >>

Gli applausi questa volta provennero solamente dal fondo sala, e probabilmente si trattava esclusivamente della squadra di hockey e qualche altro studente simpatizzante per il candidato; in ogni caso, nessuno dei membri del Glee Club osò applaudire per quella nomination, ad eccezione di un paio di loro, che lo fecero esclusivamente perchè spinti da un sincero spirito di educazione.

<< ... e la presidentessa Brittany S. Pearce. >>

Anche questa volta, come per Finn, gli applausi si fecero più intensi, e Brittany saltellò allegramente sul palco, raggiungendo gli altri due candidati a passo di danza. Blaine si voltò verso Kurt e sollevò un sopracciglio, in segno di perplessità.

<< Credi davvero che qualcuno potrebbe eleggerla come Re del ballo? >> chiese.

Kurt fece spallucce.

<< Dopo aver eletto me come Reginetta, penso proprio che questa scuola possiamo aspettarci qualsiasi cosa. >>  fu il suo commento.

Dopo aver annunciato anche le candidate al titolo di Reginetta - una certa Missy Gunderston, Santana e Quinn - e dopo che queste furono salite a loro volta sul palco, il preside Figgins invitò Kurt a salire sul palco, in quanto attuale Reginetta regnante, affinchè incoronasse i nuovi vincitori.

Kurt sospirò profondamente, alzando gli occhi al cielo mentre tutti intorno a lui incominciavano ad applaudire.

<< Ce la puoi fare. >> gli disse dolcemente Blaine, dandogli un'affettuosa pacca d'incoraggiamento sulla spalla.

Il giovane Hummel annuì e si fece strada fra la gente, raggiungendo il palco e posizionandosi di fianco al preside Figgins, mentre questi estraeva da una piccola busta di colore bianco un pezzo di carta dello stesso colore, sul quale vi era scritto il nome di uno dei due futuri sovrani.

<< E il Re il del ballo di quest'anno è... >>

Figgins fece una leggera pausa, per creare un po' di suspance.

<< ... il signor Finn Hudson! >>

Gli applausi scrociarono ancora più forte e le grida di acclamazione riempirono completamente la palestra; Blaine si mise a saltellare allegramente sul posto, strillando a pieni polmoni :
" Vai, Finn! " e rivolgendo al suo amico un'espressione piena di orgoglio ed entusiasmo, pur sapendo che il giovane Hudson non sarebbe stato minimamente in grado di accorgersene. Kurt incoronò fieramente il suo fratellastro e aspettò che il preside Figgins gli porgesse lo scettro, per poi arretrare leggermente, in attesa che venisse finalmente proclamata anche la vincitrice del titolo di Reginetta.

Blaine si sporse leggermente, cercando di scoprire come se la stesse passando il suo ragazzo; lo vide fermo, immobile a pochi passi dal preside Figgins, le mani tenute rigide lungo il corpo ed un'espressione palesemente preoccupata sul volto.  

Improvvisamente, il suo cuore si mise a battere all'impazzata.

<< ... e la vincitrice del titolo di Reginetta del ballo è.. >>

Blaine si morse un labbro con forza, serrando i pugni ed abbassando leggermente lo sguardo.

" Non Kurt...ti prego, non Kurt anche questa volta. "

Il batterista si mise a battere con le bacchette sopra i piatti, cercando di creare ulteriore suspance; le tre candidate si guardarono nervosamente intorno, e nella stanza si potè chiaramente percepire l'intensa ondata di ansia che le stava attraversando in quel momento. Il preside Figgins estrasse da una seconda busta un altro foglio di carta, sospirando con fare esasperato nel momento in cui i suoi occhi si posarono sul nome del vincitore.

<< Studenti, sembra che per il secondo anno di fila l'anarchia l'abbia fatta da padrone al Liceo McKinley! >> esclamò l'uomo, con estrema rassegnazione.

Blaine sollevò la testa di scatto.

No, non di nuovo; non poteva essere successo un'altra volta, non sarebbe stato in grado di sopportalo.

<< Con una netta maggioranza di voti.. >> proseguì Figgins, molto lentamente << ...vorrei invitare a salire qui sul palco.. >>

Blaine tirò un sospiro di sollievo.

Salire sul palco; Kurt era già lì sopra, per cui era del tutto improbabile che il nome scritto su quel piccolo foglio di carta fosse il suo. Ma allora, di chi accidenti si trattava?!

<< ... la signorina Rachel Berry. >>

Il giovane Anderson sussultò, così come la maggior parte degli studenti ammassati in quella palestra; aveva capito bene? Rachel? Ma come era possibile? Non si era neanche canditata al titolo, non aveva mai affisso un solo manifesto o volantino pubblicitario; perchè mai qualcuno - anzi, l'intera scuola - avrebbe dovuto votarla?! A meno che non si fosse trattato, anche quest'anno, di uno scherzo...ma per quale motivo?  

E poi, in fin dei conti, che cosa poteva esserci di tanto crudele nell'eleggere una ragazza Reginetta del Ballo?! Più che uno scherzo, quella sembrava più che altro una specie di sorpresa, di premiazione.

Una vero e proprio riscatto.

Nel frattempo Rachel, molto lentamente, aveva raggiunto il palco ed era salita assieme ai suoi compagni di scuola, pronta per essere a sua volta incoronata; Blaine non potè trattenere un sorriso emozionato quando Kurt posizionò un piccolo diadema di brillanti sopra la sua testa, sussurrandole gentilmente qualche parolina di conforto. Rachel arrossì vistosamente, a tal punto che persino Blaine dalla sua postazione fu in grado di accorgersene; si vedeva quanto fosse nervosa ed in ansia, ma il giovane Anderson credette che non vi fosse alcun motivo per sentirsi così a disagio: era tutto assolutamente perfetto e meraviglioso, e Rachel era semplicemente stupenda. Sembrava una vera e propria principessa.

<< E adesso diamo il via alle danze, con il primo ballo del Re e della Reginetta di quest'anno. >>

Finn si avvicinò a Rachel e la prese per mano, facendola scendere dal palco mentre Quinn e Santana prendevano posto al centro, afferrando un paio di microfoni e facendo cenno ai ragazzi della band di dare il via alla musica; nel giro di pochi istanti, le note di " Take my Breath Away" di " Top Gun" si diffusero per la palestra e, seguendo l'esempio di Finn e Rachel, tutti incominciarono a ballare, scegliendosi un partner o afferrando semplicemente la mano del proprio, trascinandolo nel bel mezzo della pista da ballo.

<< Chiedo scusa.. >> domandò una voce alle spalle di Blaine, acuta e decisamente famigliare.

Il moro si voltò rapidamente, lasciando che un enorme sorriso gli attraversasse il volto nel momento in cui i suoi occhi si posarono sulla splendida figura di Kurt, mentre il cuore prese a battergli all'impazzata.

<< Mi concederesti l'onore di questo ballo? >> domandò il controtenore, allungando un braccio verso di lui.

Blaine rise ed afferrò la mano di Kurt, avvicinandosi a lui e cingendo le sue spalle con un braccio, mentre il controtenore avvolgeva la sua vita e lo tirava leggermente a sè, colmando ulteriormente la distanza fra di loro.

<< Non sei molto originale, sai Kurt? >> disse il moro a bassa voce, guardando il suo ragazzo dritto negli occhi e mordendosi leggermente il labbro inferiore << Sbaglio o questa battuta l'ho già usata io l'anno scorso? >>

Kurt rise a sua volta, gettando entrambe le braccia al collo del giovane Anderson e lasciando che questi avvolgesse la sua vita con entrambe le braccia e lo stringesse ulteriormente a sè, con fare quasi possessivo.

<< Beh, quest'anno sono io quello che deve fare coraggio a te. >> rispose dolcemente il ragazzo dagli occhi chiari << Anche se mi sembra che il peggio sia ormai passato! Vedi?! Non ti sta guardando nessuno. >>

<< Certo, perchè hanno tutti gli occhi puntati su Finn e Rachel! >> replicò Blaine << Sono tutti così interessati a questa incredibile sorpresa, da aver perso completamente interesse in me e nei miei capelli di stoppa! >>

Kurt sospirò beatamente, poggiando la fronte contro quella di Blaine e strofinando il naso contro il suo.

<< Non che la cosa mi dispiaccia. >> mormorò << Così almeno potrò averti tutto per me e non sarò costretto a condividerti con nessuno! >>

Blaine non rispose, sporgendosi verso di lui e catturando le sue labbra in un bacio lento e dolce, mentre i loro corpi continuavano a muoversi assieme a tempo di musica; non gli importava del fatto che qualcuno potesse vedergli, non gli importava neanche se quel gesto così semplice e spontaneo potesse essere visto come una provocazione, o come qualcosa di sbagliato e del tutto fuori luogo.

Blaine amava Kurt, disperatamente; e non era forse un suo diritto poter baciare liberamente il ragazzo che amava, la sera del loro ultimo ballo scolastico, mentre ballavano insieme un romanticissimo lento?

<< Incredibile.. >> mormorò Kurt dopo qualche istante, staccandosi dalle labbra del moro e afferrando nuovamente la sua mano, intrecciando ad una ad una le dita con le proprio.

Blaine lo guardò curiosamente.

<< Che cosa? >> chiese, facendo scivolare la mano libera lungo il fianco del controtenore.

Kurt ricambiò lo sguardo di Blaine con un di pura, sincera venerazione.

<< Il fatto che tu riesca continuamente a togliermi il fiato. >> rispose, sorridendo ampiamente.

Blaine sospirò beatamente e si issò sulle punte per baciare il ragazzo sulla fronte, riprendendo poi a ballare assieme a lui, sussurrando un flebile ti amo, mentre Quinn e Santana continuavano a cantare di fronte a loro. 

Poi, ad un tratto, avvenne qualcosa di decisamente inaspettato: Quinn, molto lentamente, si alzò dalla sedia a rotelle sulla quale ancora si trovava e si issò in piedi, aggrappandosi all'asta del microfono e facendosi aiutare da Santana per mantenere l'equilibrio.

I due ragazzi rimasero letteralmente a bocca aperta.

<< Ma che diamine... >>

<< Oddio, Kurt.. dimmi che non sto avendo un'allucinazione! Sono soltanto io a vederlo, o sta succedendo davvero?! >>

Blaine dovette stropicciarsi gli occhi un paio di volte per essere certo di non aver avuto un abbaglio, ma quando tutt'intorno a lui incominciarono a levarsi gli applausi, il giovane Anderson capì di non essersi sognato assolutamente niente.

Era tutto vero: Quinn era nuovamente in grado di camminare.

<< E' incredbile.. >> bisbigliò il moro, mentre il sorriso sul suo volto si fece ancora più ampio.

<< Io non credo nei miracoli.. >> echeggiò con voce lieve Kurt, osservando la loro amica a bocca aperta e con gli occhi sgranati dallo stupore << ... ma devo ammettere che questa cosa ci si avvicina parecchio. >>

Blaine fece segno di sì con la testa e sospirò nuovamente, tirando Kurt più vicino a sè e continuando a ballare insieme a lui.

<< Tutto sommato abbiamo fatto bene a venire qui. >> disse il moro, facendo fare al suo ragazzo una rapida piroetta << Questo ballo batte di gran lunga quello dell'anno scorso, non credi? >>

Kurt annuì allegramente e ritornò fra le braccia di Blaine, afferrando la sua mano e stringendola forte nella propria, lasciandogli un tenero bacio sulla guancia; il giovane Anderson sospirò con gioia e si strinse maggiormente al controtenore, senza smetterla di muoversi assieme a lui a passo di danza.

<< Ti amo. >> disse Kurt, con spontanea e genuina sincerità.

Blaine non rispose e si protese verso di lui, posando un bacio sul suo collo, lungo e sensuale, che fece rabbrividire il giovane Hummel; quest'ultimo gettò le braccia al collo di Blaine e si strinse a lui con più forza, mentre il moro avvolgeva la sua vita con le proprie braccia, senza staccare le labbra dalla pelle nivea e morbida del controtenore.

<< Hey.. >> ridacchiò Kurt, senza però staccarsi dalla presa di Blaine << .. vacci piano, stallone! Non puoi saltarmi addosso in mezzo a tutta questa gente! >>

<< Beh, perchè no? >> replicò Blaine a bassa voce, con fare estremamente sensuale << Lo sai che non è facile resistere di fronte a tutta questa pelle scoperta! >>

Kurt sospirò profondamente, sorridendo con fare quasi compiaciuto.

<< Ma come fai ad essere sempre così eccitato, eh? >> disse scherzosamente.

Cercava di fare il distaccato, ma Blaine riuscì a capire dal tono della sua voce quanto anche lui fosse eccitato all'idea di lasciarsi andare ad un momento di intimità con il proprio ragazzo; certo, forse quello non era esattamente il luogo ideale per farlo, ma nessuno dei due poteva negare quanto volessero restare da soli in quel momento.

<< La colpa è tua, Kurtie >> sussurrò Blaine, sporgendosi verso l'orecchio del suo ragazzo << ..quando ti vesti con così pochi strati, io non riesco proprio a controllarmi. >>

Kurt deglutì, arrossendo vistosamente; Blaine stava facendo tutto il possibile per metterlo in difficoltà, e ci stava riuscendo perfettamente, a giudicare dalla tonalità di rosso che avevano assunto le sue guance.

<< E se ce la svignassimo? >> suggerì ad un certo punto il moro, sorridendo maliziosamente << Potremmo andare in cerca di un po' di tranquillità altrove, che ne pensi? >>

Kurt sollevò la testa ed inarcò un sopracciglio, con perplessità.

<< A-adesso?! >> balbettò, letteralmente preso in contropiede.

Blaine non rispose e si limitò a rivolgere lui un sorrisetto sghembo ed eloquente; non sapeva se la reticenza di Kurt ne fosse interamente responsabile, ma incominciava a sentirsi seriamente eccitato all'idea di sgattaiolare da qualche parte assieme a lui, sotto gli sguardi ignari dei loro compagni di scuola.

<< L'ultima volta mi hai dato buca per partecipare alle prove del Glee Club*. >> disse con voce roca  << Questa volta non hai alcuna scusa. >>

Kurt si morse un labbro ed arrossì ulteriormente, di fronte allo sguardo malizioso e del tutto privo di pudore di Blaine, il quale sembrava proprio stesse cercando di spogliarlo con gli occhi.

<< Coraggio, Kurt... nessuno farà caso a noi. >>

Il giovane Hummel sospirò profondamente,  per poi sorridere in segno di resa.

<< Dai, andiamo. >>

Blaine lo prese per mano e lo trascinò fuori dalla palestra, conducendolo all'interno della scuola mentre il resto dei loro compagni continuava a ballare, del tutto inconsapevoli di ciò che stava accadendo intorno a loro.
 
 


*
 
 


<< Blaine, sei impazzito?! E se ci vedessero?! Finiremmo in un mare di guai, rischieremmo persino... >>

Kurt non fece in tempo a finire la frase, perchè Blaine lo afferrò per un braccio e lo trascinò dentro ad uno dei bagni del pianterreno, chiudendo la porta a chiave ed inchiodandolo al muro, facendogli cadere il cappello e baciandolo voracemente sulle labbra, come se non vi fosse un domani.

Il giovane Hummel non osò protestare, aggrappandosi con forza alle spalle del moro e ricambiando il bacio con lo stesso impeto, mugolando sonoramente fra le sue labbra e disfandolo poi della sua giacca, che gettò a terra senza troppe premure.

<< Blaine... >> bisbigliò fra un bacio e l'altro, mentre Blaine muoveva freneticamente le proprie mani lungo il suo corpo, esplorando ogni singolo spazio possibile << B-Blaine... e se ci scoprono? >>

<< Nessuno ci scoprirà, Kurt. >> lo rassicurò il riccio, staccandosi dalle sue labbra e precipitandosi sul suo collo; tutti quei centimetri di pelle scoperta erano fin troppo invitanti  per lui << Sono tutti troppo impegnati a ballare e a festeggiare, per pensare ad andare in bagno; e poi, in ogni caso, userebbero quello dal lato ovest della scuola, che è molto più vicino alla palestra! >>

Kurt non rispose, chinando la testa all'indietro e poggiando la nuca contro le piastrelle di ceramica della parete, mentre le labbra di Blaine continuavano a mappare ogni singolo millimetro del suo collo e le sue mani si muovevano sinuosamente lungo i suoi fianchi.

Il controtenore sospirò profondamente.

<< S-stai seriamente pensando a ciò che penso io? >> osò domandare.

La risposta non arrivò dalle labbra di Blaine, come Kurt si aspettava, bensì da un gesto semplice e particolarmente eloquente della sua mano, che scese molto lentamente verso il suo inguine e si posò a coppa sopra il suo membro, avvolgendolo quasi completamente da sopra i pantaloni.

Kurt deglutì e la sua erezione si fece nettamente più dura; Blaine sogghignò: decisamente stavano pensando alla stessa cosa.

<< B.. Blaine.. >>

Il giovane Anderson ricominciò a baciare il collo pallido del controtenore, stuzzicando il suo pene e i testicoli da sopra la stoffa dei calzoni e facendolo gemere sommessamente; Kurt, nel frattempo, slacciò il cravattino di Blaine e sbottonò ad uno ad uno tutti i bottoni della sua camicia, scoprendone il petto ed accarezzandogli con fare sensuale gli addominali perfettamente scolpiti. Le labbra del moro risalirono con lentezza su per il collo del giovane Hummel ed arrivarono fino al suo orecchio sinistro, che Blaine afferrò dolcemente con i denti e mordicchiò con delicatezza, leccandone di tanto in tanto il lobo; le sue mani, nel frattempo, si diressero a colpo sicuro verso l'apertura dei suoi pantaloni, ormai sempre più stretti a causa di quella sua erezione pulsante.

Blaine liberò rapidamente Kurt dalla prigionia di quell'indumento, facendolo poi scivolare a terra assieme ai suoi boxer di cotone; a quel punto, potè finalmente concedersi di accarezzare la pelle nuda del membro di Kurt, avvolgendolo interamente fra le dita e massaggiandolo lentamente, mentre le sue labbra erano ancora intente a succhiarne l'orecchio.

Il controtenore emise un gemito acuto e si aggrappò alle spalle del moro con tutte le sue forze, facendo sprofondare il viso nel suo ammasso di capelli ricci.

<< C-continua... >> gemette << Ti supplico, non ti azzardare a smettere! >> 

Blaine sorrise con compiacimento, aumentando leggermente il ritmo dei suoi movimenti e riprendendo a baciare e a succhiare il collo del giovane Hummel, il quale socchiuse gli occhi e fece scivolare velocemente le mani fino al sedere del moro, afferrando le sue natiche e tirandolo a sè con decisione.

Blaine sussultò.

Era la prima volta che si trovava in una situazione del genere, a fare l'amore - più o meno - con Kurt in un luogo pubblico, e quella pericolosa novità lo stava eccitando davvero moltissimo. Si staccò dal collo del suo ragazzo e si tuffò nuovamente sulle sue labbra, baciandole con così tanta foga da rischiare persino di staccargliele, mentre i movimenti del suo polso si facevano sempre più rapidi e decisi. 

Le mani di Kurt continuavano ad accarezzargli il sedere, e la sua erezione - intrappolata in quei pantaloni adesso così stretti e scomodi - era ormai talmente dura e pulsante da provocargli persino dolore. Il controtenore spinse la propria lingua contro quella di Blaine, intrecciandola ad essa come in una danza vorticosa, mentre le mani agili ed esperte del moro si muovevano lungo il suo pene,  masturbandolo fino alla ricerca del sollievo.

<< Vieni, Kurt... >> sussurrò il moro, con tono di voce carico di erotismo << Vieni.. >>

Kurt si staccò dalla bocca di Blaine, appoggiandosi di nuovo con la testa al muro; sapeva di essere vicino all'orgasmo e anche Blaine lo sapeva, e aveva intenzione di godersi quello splendido momento fino in fondo. Adorava guardare Kurt nel suo momento di massimo piacere: le sue espressioni, i versi che emetteva... tutto lo mandava completamente fuori di testa, e sarebbe stato più che sufficiente per farlo venire a sua volta.

<< Vieni per me. >>

Quelle ultime parole risuonarono nelle orecchie di Kurt come una musica sensuale e non ci vollero più di pochi secondi prima che il ragazzo raggiungesse l'orgasmo, con un gemito lungo e acuto, quasi simile ad un miagolio; il sorriso sul volto di Blaine si ampliò notevolmente e il giovane Anderson si strinse forte Kurt fra le braccia, baciandolo sullle tempie mentre questi lentamente riprendeva fiato.

<< Kurt.. >> mormorò il moro pochi minuti più tardi, dopo che entrambi si furono ripuliti alla bell'e meglio << N-non voglio metterti fretta, ma.. >>

<< Shh... >>

Kurt lo zittì immediatamente, mettendogli due dita sulle labbra e guardandolo con un'espressione di pura lussuria; Blaine deglutì ed arrossì vistosamente, mentre il controtenore si rivestiva e continuava a guardarlo dritto negli occhi, uno sguardo così provocante da fargli letteralmente ribollire il sangue nelle vene per l'eccitazione. Kurt si leccò appetitosamente le labbra e poi gettò le braccia al collo del riccio, sporgendosi verso di lui per baciarlo ancora una volta, dolcemente.

Poi, senza staccarsi dalle sue labbra, lo afferrò per le spalle e, con un gesto secco e repentino, ribaltò le posizioni, spingendolo con la schiena contro il muro e spalmandosi su di lui; Blaine sospirò fra le labbra di Kurt ed incominciò a baciarlo, senza fretta ed abbandonandosi completamente alla sua mercè.

Il ragazzo dagli occhi chiari allungò una mano verso la cintola di Blaine e, con estrema destrezza, sganciò entrambi i bottoni che ne delimitavano la chiusura, facendo poi scivolare a terra l'indumento ed andando ad infilare una mano nei suoi boxer. Il moro si morse un labbro con forza, al contatto della mano calda di Kurt con una sua eccitazione pulsante.

<< K-Kurt... >>

Blaine chinò la testa all'indietro, sospirando profondamente mentre la mano di Kurt continuava a muoversi lungo il suo membro; poi Kurt, spostando le sue labbra sul collo del moro e ricoprendolo di piccoli baci,  disfò il suo ragazzo anche dei boxer, lasciandoli cadere assieme ai pantaloni.

<< Lascia fare a me.. >> bisbigliò tra un bacio e l'altro, per poi proseguire la sua scia di baci lungo tutto il petto di Blaine, soffermandosi di tanto in tanto sui suoi capezzoli turgidi, succhiandoli e leccandoli avidamente.

Blaine emise un gemito strozzato, mentre Kurt faceva scorrere la sua lingua lungo il suo addome fino ad arrivare al suo inguine, per poi soffermarsi sul suo membro, che baciò gentilmente per qualche istante, prima di andare a leccarlo maliziosamente per tutta la sua lunghezza.

Il giovane Anderson tirò un altro sospiro profondo, aggrappandosi con forza ai capelli di Kurt ed incitandolo ad andare più a fondo, sempre più bisognoso delle sue cure ed attenzioni; Kurt non si lasciò pregare oltre e, dopo aver stuzzicato il glande di Blaine con la lingua, si decise finalmente ad inghiottire del tutto la sua eccitazione, facendogli emettere un ennesimo gemito soffocato. Blaine aumentò notevolmente il ritmo del suo respiro, intanto che Kurt continuava a leccare e succhiare la sua erezione, con una foga ed una intensità disarmanti; le sue labbra e la sua lingua lavoravano con abilità e con destrezza, e al moro venne inevitabilmente da sorridere nel pensare a quanto - nonostante tutte le sue incertezze iniziali - il giovane Hummel fosse diventato bravo nel dargli piacere.

E dire che i primi tempi diventava rosso come un peperone al solo sentir pronunciare il termine "sesso orale".

Adesso, con il pene di Blaine fra le sue labbra accoglienti, sembrava aver completamente perso tutta la vergogna e l'imbarazzo di un tempo, ed il giovane Anderson non poteva che esserne incredibilmente soddisfatto.

<< Uhg.. Kurt.. >>

Blaine chiuse gli occhi ed emise un gemito acuto, più forte dei precedenti, segno inequivocabile che l'orgasmo era ormai ad un passo dall'arrivo; si aggrappò con una mano alla parete e fece scorrere l'altra fra i capelli di Kurt, mentre un'intensa ondata di piacere gli attraversava il corpo.

<< K-Kurt, sto per.. >>

Ma non fece in tempo a finire la frase, perchè il suo orgasmo lo travolse completamente, provocandogli un piacere immenso e facendolo gemere e mugolare rumorosamente. Kurt si sfilò appena in tempo, staccandosi dal suo inguine ed osservando con sguardo estatico la sua espressione mentre raggiungeva l'apice del piacere. Ci vollero diversi minuti prima che il respiro di Blaine si regolarizzasse, tanto impetuosa era stata la forza di quell'orgasmo; il giovane Anderson riaprì lentamente gli occhi e si portò una mano al cuore, ascoltando il ritmo del suo battito che lentamente tornava a farsi normale.

Kurt lo guardò con espressione maliziosa, ripulendosi con due dita la lieve traccia di liquido seminale inevitabilmente finitagli sulle labbra; Blaine sorrise, allungando una mano verso di lui ed accarezzandogli dolcemente il viso.

<< Wow.. >> mormorò con voce roca << .. è stato strepitoso. >>

<< Oh, lo è stato davvero! >> concordò Kurt, ridacchiando sommessamente << Decisamente strepitoso, sì. >>

Blaine sollevò un sopracciglio, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo provocatorio.

<< E dire che tu neanche volevi farlo! >>

Kurt rise nuovamente e si avvicinò al suo ragazzo, cingendogli il collo con le braccia e sporgendosi verso di lui, strofinando il naso con il suo.
 
<< Ammetto che sarebbe stata una grande perdita. >> disse con voce morbida, per poi posare un tenero bacio sulla labbra del moro << Ma adesso dovremmo ripulirci e  ritornare di là, non credi? Prima o poi qualcuno finirà per darci per dispersi. >>

<< Oh, dobbiamo proprio?! >> sbuffò Blaine << Insomma, non credi che le foto possano aspettare ancora un po'?! >>

Kurt fece per replicare, ma venne preso in contropiede dallo sguardo implorante di Blaine, occhioni spalancati e labbra ripiegate in una specie di broncio, la sua tipica arma segreta con la quale sapeva di essere perfettamente in grado di fare breccia nel cuore del suo innamorato; il giovane Hummel alzò gli occhi al cielo e sospirò profondamente, con fare esasperato.

<< Beh, ripuliamoci almeno! >> replicò, estraendo dalla tasca del gilet un pacchetto di fazzoletti e porgendolo a Blaine. 

I due ragazzi si ricomposero velocemente e, prima ancora che entrambi avessero il tempo di rendersene conto, si ritrovarono accovacciati a terra, l'uno fra le braccia dell'altro, poggiati contro la parete ed intenti a guardarsi negli occhi, dandosi di tanto in tanto qualche leggero bacio sulle labbra e qualche rapida carezza sul viso e sulla fronte.

<< A che stai pensando? >> chise Blaine, facendo scorrere lentamente le dita lungo la guancia sinistra di Kurt, i suoi occhi saldamente puntati su di lui in uno sguardo di pura adorazione.

Il giovane Hummel sorrise.

<< Al fatto che abbiamo fatto proprio bene a venire a questo ballo. >> rispose << All'inizio ero molto prevenuto, soprattutto dopo tutto ciò che è successo l'anno scorso, ma alla fine devo dire che si è rivelata davvero un'ottima idea! Sono felice per Finn e Rachel, ed è bello sapere che questa serata non è andata sprecata, che abbiamo ancora il tempo di renderla meravigliosa ed indimenticabile, così da immortalarla nei nostri cuori come una delle più belle notti della nostra vita. >>

Il sorriso sul volto di Blaine si addolcì ulteriormente, ed il suo cuore sembrò essere quasi sul punto di espandersi.

" Oh, Kurt.. "

Il giovane Anderson avvolse interamente il controtenore fra le sue braccia e lo strinse forte, più che potè, stampandogli un sonoro bacio sulla fronte. Quanto amava il suo dolce, meraviglioso Kurt, e quanto amava essere lì assieme a lui, così avvinghiati l'uno all'altro, in quella serata così inaspettatamente perfetta e che - Blaine ne era certo - avrebbero ricordato di lì all'eternità! Non gli importava più di tutte le sue paure, dei dubbi e delle incertezze che fino a quel momento non avevano fatto altro che divorarlo; non gli importava dei commenti della gente, nè delle malignità sussurrate alle sue spalle o degli sguardi di disappunto che avrebbero continuato a rivolgere loro.

In quel momento, non gli importava neanche di New York.

Perchè niente, nessun'altra cosa al mondo, valeva quanto quella splendida sensazione di trovarsi lì, da solo con il ragazzo che amava, lontano da tutto e da tutti, in quel caldo e accogliente rifugio che era l'aurea del loro amore.

<< E tu? >> chiese poi Kurt, sollevando la testa verso di lui << A che cosa stai pensando? >>

Blaine sorrise, stringendosi nuovamente Kurt al petto.

<< Che questa serata è perfetta. >> rispose sinceramente << E' che non potrei assolutamente stare meglio di così. >>

Il giovane Hummel ridacchiò: << Anche se siamo qui da soli, nel bagno della scuola, dopo aver quasi fatto l'amore di nascosto?! >> 

Blaine tirò un enorme sospirò e socchiuse gli occhi, afferrando la mano destra di Kurt e stringendola forte, intrecciando ad una ad una tutte le dita con le sue.

<< Soprattutto perchè siamo qui da soli, nel bagno della scuola, dopo aver quasi fatto l'amore di nascosto. >>











N.d.A: * Il riferimento è all'episodio 3x17, quando Blaine manda a Kurt l'sms e lui rifiuta di svignarsela con lui da qualche parte, perchè ci sono le prove del Glee (cattivo Kurt, cattivo. u.u )

Dunque, eccoci come al solito alle note finali; innanzi tutto, vi chiedo scusa per il ritardo. E' un periodo davvero stressante per la scrittura, il 28 inizio gli esami e fino a fine luglio sarò immersa nello studio, per cui i momenti che potrò dedicare alla scrittura saranno ridotti nettamente. Lo so che sono ancora mooolto indietro con i capitoli - ma gioca a mio favore il fatto che abbiano mandato in onda due episodi nella stessa sera - ma forse da una parte è meglio così, no? Anche se Glee finisce, la mia fan fiction lo protrarrà ancora un po'... ok, no...niente malinconia! u.u

Passando al capitolo, ci sono solo un paio di cose che vorrei puntualizzare:

1 La storia del gel per capelli è - a mio parere - RIDICOLA, perchè non riesco davvero a credere che in un anno e passa di relazione Kurt non abbia mai visto Blaine con i capelli al naturale. Insomma, io stessa l'ho dato per scontato in un sacco di capitoli, mi sembrava la cosa più sensata! Ho dato delle spiegazioni un po' ridicole nel capitolo, chiedo scusa...ma era la sola cosa che mi sembrava potessi fare! 

2 La scena del bagno...sì, per me è andata così! XD

No, ok...probabilmente non è andata esattamente così, ma dopo aver visto la gif di Blaine che bacia Kurt sul collo (THIS: http://images5.fanpop.com/image/photos/30700000/Klaine-3x19-gifs-kurt-and-blaine-30770379-500-289.gif ) non ho potuto fare a meno di pensare una cosa del genere! :3 Ho un po' paura di essere caduta nell'OOC, spero solo di no... beh, però è sempre divertente leggere un po' di lemon Klaine. xD


Bene, adesso veniamo alle note dolenti: questa notte ci sarà l'ultima puntata della terza stagione. Io temo di non poter fare la diretta e non vedrò l'episodio fino a domani sera ( dannati esami), ma ovviamente sarò sempre qui pronta a scrivere e a pensare a voi, a noi, a lor...e a tutto ciò che ci hanno trasmesso.

Questa non è la fine, è vero, ci sarà ancora una quarta stagione... ma è comunque la fine di un'epoca storia, la fine del primo Glee Club come lo abbiamo conosciuto... e sì, anche se non è tutto finito, la malinconia rimane.

Non so che e sarà di questa storia; ci saranno sicuramente altri tre capitoli ( 3x20, 3x21 e 3x22) ma non so ancora in che modo finirà, tutto dipende da ciò che ne sarà della Klaine. Io ho molta fiducia, ma non ho certezze ancora...per cui, dovrò aspettare fino a domani per decidere le sorti di questa fic. In ogni caso, arriverò fino alla fine e sarò felice di condividere con voi ancora molte altre emozioni. E poi, amo troppo il mio Blaine - e la mia Klaine - per abbandonarli. :)

Un bacione a tutti coloro che mi seguono, per qualsiasi cosa mi potete trovare su facebook, a questa pagina: http://www.facebook.com/pages/KikiSinger89-EFP/255908274429656.

Spero a preso. Grazie a tutti. :)

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Thank's for making me a fighter ***


NOTE: Chiedo scusa per il ritardo clamoroso ma, come forse alcuni di voi già sapranno, il 28 ho dato un esame e subito dopo il mio computer è stato portato in manutenzione per più di una settimana, per cui mi è stato impossibile aggiornare.

Scusate ancora, buona lettura. :)







Dopo il ballo di fine anno e qualche breve giornata di riposo, l'ansia e la frenesia avevano ricominciato a farla da padrone all'interno del liceo McKinley e, soprattutto, fra i vari membri del Glee Club. Ovviamente, non si trattava semplicemente dell'euforia per l'imminente diploma della maggior parte di loro, ma vi era qualcosa di ben più grosso ed incredibilmente difficile da affrontare: le Nazionali.

Tutti cercavano di mantenere la calma, ma era assolutamente impossibile nascondere l'evidenza: le Nuove Direzioni erano letteralmente in preda al panico! Non vi era nessuno - neanche Rachel, la quale generalmente cercava sempre di mantenere tutta la sua calma ed il suo sangue freddo - che non avvertisse quella intensa preoccupazione ed il senso di disagio, quelle tipiche sensazioni febbricitanti che precedono qualsiasi gara o avvenimento importante.

Blaine, in particolar modo, era a dir poco terrorizzato, come non lo era mai stato in tutta la sua vita; proprio lui, che ogni volta che saliva su un palcoscenico sembrava essere in grado di spaccare il mondo intero con il semplice suono della propria voce, a pochi giorni dalle Nazionali si sentiva come un bambino piccolo, costretto ad andare a dormire con la luce spenta, nonostante la sua incontenibile paura del buio.

Neanche la presenza di Kurt era in grado di confortarlo, anch'egli inevitabilmente preoccupato per quell'evento così importante e fondamentale per la loro carriera scolastica e - soprattutto - per la loro vita; vincere le Nazionali sarebbe stato il successo più grande di sempre, e non solamente per i ragazzi del Glee, ma per tutti quanti: per il professor Shuester, che dopo tre lunghi anni, avrebbe finalmente raggiunto il suo momento di gloria - e se lo meritava davvero, dopo tutto ciò che aveva passato; per la Coach Sylvester, che non si sarebbe vista sottrarre i suoi Cheerios e avrebbe continuato ad allenare la sua squadra di cheerleaders in santa pace, senza nessuno che cercasse di mettersi in mezzo; per il preside Figgins, che finalmente avrebbe avuto un valido motivo per sentirsi orgoglioso del suo ruolo al liceo McKinley; per tutti gli studenti di quella scuola, che avrebbero finalmente compresto che coloro che per più di due anni avevano chiamato "perdenti", "sfigati", "buffoni" e "pagliacci", in realtà non erano altro che dei vincenti, dei veri e propri modelli d'ispirazione, dai quali non potevano fare altro che imparare.

Purtroppo, però, la strada per la vittoria era ripida e tortuosa, e il fatto la Coach Sylvester avesse offerto il suo aiuto per a preparazione dei ragazzi, di certo non aveva migliorato le cose; al contrario, aveva reso tutto molto più faticoso e difficile da sopportare.

Mancava ormai poco alle Nazionali di Chicago e dal momento che le lezioni stavano ormai finendo per tutti, il professor Shuester aveva deciso di protrarre le prove pomeridiane del Glee, così da avere abbastanza tempo per lavorare accuratamente ad ogni singolo passo della coreografia; le Nuove Direzioni avrebbero dovuto affrontare ancora una volta i Vocal Adrenaline, e se volevano essere certi di avere una qualche possibilità di batterli, avrebbero dovuto versare lacrime e sangue, su qui passi di danza.

<< Ecco la selezione delle canzoni! >> esordì il professor Shuester, quel venerdì pomeriggio ad appena una settimana dalle Nazionali << Per quanto riguarda il tema "Vintage", ci esibiremo con la leggendaria "Paradise By the Dashboard Light", di Jim Steinman. Rachel canterò l'assolo, che sarà.. >>

<< .. "It's All Coming Back To Me, Now". >> lo interruppe la ragazza, in tono quasi plateale << Una delle ballad più intense di Celine Dion, ispirata a " Cime Tempestose". >>

<< E lavoreremo anche su un nuovo numero delle "Troubletones". >> aggiunse la Sylvester << Sfruttando il talento della nostra artista di collaborazione, miss Porcelina Hummel. >>

<< Oh, non succederà Lady Dragone! >> ribattè Kurt, con una smorfia di orrore sul volto.

Blaine lo guardò con aria perplessa, cercando di trattenere una risata, per non sembrare troppo scortese; Kurt gli aveva raccontanto l'idea folle della Sylvester - far esibire Kurt vestito da donna durante le Nazionali, così da avere una perfetta arma di contr'attacco contro i Vocal Adrenaline e il loro cantante solista, Unique -  e sebbene sulle prime ne fosse rimasto letteralmente inorridito, non poteva certo nascondere di trovare qualcosa di stranamente esilarante in tutta quella faccenda.

<< Eseguiremo "What a Feeling", dal film "Flashdance." >> aggiunse poi la Sylvester, ignorando completamente le proteste di Kurt << Ovviamente conosco molto bene la coreografia, dal momento che facevo da controfigura a Jennifer Beals per il ballo. E a tal proposito, date un'occhiata sotto alle vostre sedie. >>

I ragazzi obbedirono, ed estrassero da sotto le loro postazioni una serie di scatole contenenti una serie di strani oggetti, fra i quali Blaine riuscì ad identificare una specie di elmetto spaziale ed un paio di scaldamuscoli di colore verde; le Nuove Direzioni si guardarono con espressione sdubbiata, per poi rivolgere alla loro coach lo stesso identico sguardo incuriosito.

<< Caschi da saldatura e scaldamuscoli?! >> esclamò Finn, esternando a voce alta lo stupore e le perplessità dei suoi compagni di squadra.

<< Il modo migliore per ottenere oggetti di scena è utilizzare oggetti di scena! >> replicò la Sylvester, mentre Sam utilizzava il suo caschetto per dilettarsi in un'imitazione di Darth Vader, ignorando completamente le parole della donna << Una salutare dose di oggetti di scena, assieme al nostro stupendo transessuale Porcelina, sono il metodo migliore per arrivare in cima! >>

Blaine fece una smorfia, rigirandosi il caschetto fra le mani.

<< Gli oggetti di scena non sono un tantino eccessivi? >> domandò con fare incerto.

Kurt gli rivolse uno sguardo di riconoscenza e Blaine sorrise: sapeva quanto, in quel momento, il suo ragazzo avesse bisogno di tutto l'appoggio possibile.

<< Ragazzi, ho chiesto l'aiuto di Sue perchè lei è una vincente. >> intervenne il porfessor Shuester << E - non mi vergogno ad ammetterlo - io voglio vincere! Ma non vi è una sola persona in mezzo a quel pubblico che non penserà a noi come a dei perdenti, che hanno avuto solamente la fortuna di arrivare alle Nazionali; l'anno scorso non siamo rientrati neanche nella top ten! Abbiamo un'ultima settimana per restare uniti e per cambiare le cose a nostro favore, per cui se c'è qualcuno qui che non ha intenzione di provare e di mettersi al lavoro, allora si alzì immediatamente e se ne vada. >>

A quel punto, in maniera del tutto inaspettata, Tina si alzò in piedi e si diresse verso l'uscita, sotto gli sguardi attoniti di tutti i suoi compagni.

<< Hey..hey...Tina! >> esclamò Finn, cercando di trattenere la ragazza << Dove stai andando? >>

<< Voi ragazzi non avete bisogno di me! >> replicò lei stizzita, voltandosi verso i suoi amici << Potete farcela anche da soli. >>

Blaine sollevò entrambe le sopracciglia e continuò a fissare la ragazza, incredulo. Un simile atteggiamento non era da Tina; lei era sempre stata disposta a sacrificarsi per la squadra, in qualsiasi occasioni, non si sarebbe mai e poi mai sognata di abbandonare i suoi compagni nel momento del bisogno, neanche durante la più critica delle situazioni. A che cosa era dovuto quell'improvviso e così inaspettato cambiamento di rotta?!

<< Tina, tu non capisci! >> intervenne Rachel << Io ho bisogno di tutto questo! >>

<< Perchè hai toppato ad un'audizione?! >> rilanciò l'asiatica, alterandosi << Questa non è una valida ragione per darti un assolo alle Nazionali! Magari anche gli altri ne vorrebbero uno! >>

Blaine si morse un labbro, restando in silenzio. 

Ecco spiegato il motivo della sfuriata di Tina: gelosia.

<< A me non dispiacerebbe averne uno. >> fece eco Rory, a bassa voce << Prima di venire deportato. >>

<< Io ne voglio uno! >> aggiunse Sugar, con la massima serietà << Anche se non so cantare. >>

<< Tina, Rachel è all'ultimo anno! >> intervenne ad un certo punto Mike, guardando Tina con sguardo severo; sperava in un modo o nell'altro di riuscire a tranquillizzare la sua ragazza, invece non fece altro che peggiorare le cose.

<< Beh, lo sei anche tu! >> sbraitò lei << Ma vuoi scommettere che la sola cosa che farai sarà un passo a due con Brittany?! Anche le altre persone contano! >>

Disse quell'ultima frase rivolta al professor Shuester, in tono risentito; l'uomo inarcò un sopracciglio e spalancò la bocca, incredulo per la reazione così esagerata di Tina.

<< Tina, forse tu non riceverai continuamente assoli, ma sei un elemento chiave di questo Glee Club. >> disse, cercando almeno lui di mantenere la calma << Ti ho incaricata di occuparti dei costumi di scena. >>

<< Wow, come se questo fosse un premio! >> ribattè Tina con sarcasmo << Volete degli oggetti di scena? Beh, io sono un oggetto di scena vivente e sono stanca di esserlo! >>

<< Vai a farti un giro e datti una calmata, Asiatica Numero Uno. >> la freddò la Sylvester, in tono sprezzante.

Tina, a quel punto, andò su tutte le furie.

<< Il mio nome è Tina: Tina Cohen Chang! >> sbottò, scandendo per bene ogni singola parola; poi, senza aggiungere altro, abbandonò l'aula canto a passo svelto, immediatamente seguita da Mike, che le corse dietro cercando di farla ragionare.

La Sylvester guardò il professor Shuester curiosamente.

<< Lei non era quella che balbettava? >> chiese.

Il professor Shuester non rispose, mordendosi un labbro. Rachel alzò la mano, attirando l'attenzione su di sè.

<< Professore, le dispiace se vado anche io? >> domandò << Credo di dover fare qualcosa per provare a far ragionare Tina. >>

<< Sì, vai. >> rispose l'uomo atono << Ma torna presto, dobbiamo dare inizio alle prove; non abbiamo più molto tempo da perdere, lo sai. >>

<< Certo, non si preoccupi! >>

Rachel schizzò fuori dalla stanza e il professor Shuester sospirò profondamente, alzando gli occhi al cielo; la Sylvester fece una smorfia, scrollando le spalle.

<< Beh, non abbiamo bisogno di loro per dare ufficialmente inizio alle prove. >> disse, battendo le mani << Su Porcellana, alzati in piedi che ti insegno i passi della coreografia. >>

<< Assolutamente no! >> ribattè Kurt, inorridito << Santo cielo, in che lingua glielo devo dire che non ho alcuna intenzione di esibirmi vestito da donna?! >>

<< Oh, ma quante storie! >> replicò la donna, roteando gli occhi << Ma insomma, volete vincerle o no queste Nazionali?! Come diavolo pretendete di arrivare primi, se non avete neanche il coraggio di osare un po'?! >> 

<< Con tutto il rispetto, Coach.. >> intervenne Blaine, in difesa del suo ragazzo << Far vestire Kurt da donna mi sembra tutt'altro che osare, piuttosto è come.. >>

<< Con tutto il rispetto, Aladino, nessuno ha chiesto il tuo parere! >> lo freddo la Sylvester, con un'occhiata truce << Ora, se non ti dispiace, perché non vai a restituire a mio nonno i suoi vestiti, mentre io e Porcellana ci mettiamo al lavoro?! >>

Blaine storse il naso ed incrociò le braccia al petto, piegando in avanti il labbro inferiore in una specie di broncio; detestava quando la Coach Sylvester insultava il suo abbigliamento, come se vi fosse poi qualcosa di tanto strano o ridicolo nell'andare in giro con indosso un maglioncino colorato ed un cravattino in tinta.

<< Lascia stare, Sue. >> intervenne il professor Shuester << Temo che per oggi dovremmo lasciar perdere le prove, almeno fino a che non saranno ritornati tutti. >>

La Sylvester alzò gli occhi al cielo, spalancando le braccia con fare sconsolato.

<< Ecco, e poi uno dovrebbe domandarsi per quale motivo continuate a perdere?! >> bubbolò << Sei foste dei veri campioni, a ques'ora stareste già sputando sangue per tutti gli addominali che vi ho fatto fare! >> 

 << Pausa! >> strillò a quel punto il professor Shuester, esasperato << Ragazzi, andate tutti a farvi un giro; ci ritroviamo qui fra mezz'ora, d'accordo?! >>

I ragazzi fecero segno di sì con la testa e si diressero tutti fuori dall'aula, lasciando i loro oggetti di scena sulle loro sedie. Kurt e Blaine si allontanarono a braccetto, dirigendosi verso i loro armadietti e fermandosi a camminare nei corridoi.

<< Io giuro che prima o poi la uccido! >> ringhiò il controtenore, appoggiandosi al suo armadietto e sbuffando pesantemente << Ma come diavolo può esserle venuta in mente una sciocchezza del genere?! No, dico...ti sembra una cosa normale?! >>

Blaine sospirò profondamente, alzando gli occhi al cielo.

<< Lo so, è una cosa a dir poco assurda! >> rispose << Soltanto quella pazza della Sylvester poteva inventarsi una simile idiozia! >>

Kurt s'imbronciò ed incrociò le braccia al petto, con fare stizzito; Blaine lo guardò con aria di conforto ed abbozzò un sorriso, allungando una mano verso di lui e dandogli un leggero colpetto sulla spalla, cercando di tirarlo su.

<< Dai, non buttarti giù in questo modo. >> gli disse con voce morbida << Tanto il professor Shuester non glielo permetterà, vedrai che questa storia andrà a finire nel dimenticatoio come la gran parte delle sue irrealizzabili follie! >>

Kurt si morse un labbro e poi, finalmente, riuscì ad abbandonarsi ad un leggero sorriso.

<< Sì, forse hai ragione. >> rispose in un sospirò << Insomma, continuo a pensare che l'idea della Sylvester fosse terribilmente offensiva e sono ancora molto risentito per il fatto che abbia anche solamente pensato di propormela... ma in fin dei conti hai ragione, il professor Shuester non glielo permetterebbe mai! >>

<< No, decisamente non lo farebbe. >> echeggiò Blaine, ampliando il suo sorriso << Perciò mi prometti che non permetterai più a quella donna assurda di metterti di cattivo umore?! >>

Kurt sorrise ampiamente e fece segno di sì con la testa.

<< Promesso. >>

<< Benissimo! E adesso, basta parlare di lei. >> Blaine si avvicinò al suo ragazzo e gli mise un braccio attorno alla spalla << Domani dopo la scuola andiamo a fare un giro al centro commerciale, ti va? Potremmo provare quelle poltrone massaggiatrici che abbiamo visto la settimana scorsa e poi andare a un po' di shopping, che ne pensi?! O forse il massaggio è meglio farlo dopo lo shopping? >>

L'espressione sul volto di Kurt s'illuminò di colpo.

<< Dici davvero?! >> domandò con contenuta eccitazione, quasi incredulo << Ma io pensavo che dopo l'ultima volta avresti fatto passare almeno altre tre settimane, prima di tornare a fare spese con me! E' stato estenuante, non te lo ricordi?! >>

Blaine fece spallucce e sospirò.

<< Beh, penso di poter fare un sacrificio. >> rispose << Del resto, non ho più molto tempo a disposizione prima che tu parta per New York; voglio approfittarne adesso finchè ne ho ancora la possibilità! >>

<< Oh, quanto ti amo! >>  Il controtenore si gettò fra le braccia del suo ragazzo e lo strinse forte, rischiando quasi di farlo soffocare << Grazie, grazie, grazie! Non sai quanto mi hai reso felice! >>

<< Hey, fai piano.. >> tossì il giovane Anderson << Così mi strozzi! >>

<< Oh, scusami! >>

Kurt rise e si staccò dalle braccia di Blaine, guardando con un'espressione di pura adorazione.

<< Sai sempre come farmi tornare di buon umore. >> disse dolcemente << Grazie, Blaine. >>

Il moro sorrise di nuovo, gonfiandosi il petto d'orgoglio.

<< Beh, è il mio dovere! >> rispose allegramente << In fin dei conti, sono o non sono il tuo ragazzo? >>

Kurt poggiò la testa sulla spalla di Blaine, sospirando beatamente.

<< Il migliore del mondo. >> mormorò con voce morbida, sbattendo le ciglia con fare civettuolo << E magari questa sera potrei celebrarti come si deve, che ne pensi?! Sai, papà e Carole saranno via fino a domani, e in quanto a Finn...beh, non ci vuole poi molto a sbatterlo fuori di casa con una scusa qualsiasi! >>

Blaine ridacchiò e rivolse al suo ragazzo uno sguardo profondo, particolarmente allettato da quella proposta.

<< Come dirti di no, Kurt?! >> rispose briosamente << Immagino che sarebbe terribilmente scortese, non mi sognerei mai di farti un torto simile! >>

Il controtenore rise, stringendosi forte al braccio del giovane Anderson e posando poi un bacetto sulla sua spalla.

<< Ti amo. >> dichiarò, con estrema semplicità << Sei il migliore. >>

Blaine sorrise ampiamente e sospirò.

<< Che ne dici, torniamo in aula canto? >> propose << Lo so che abbiamo ancora un po' di tempo, ma credo che al professor Shuester farebbe piacere vedere quanto ci siamo impegnando per le Nazionali. >>

Kurt annuì: << Sì, credo che tu abbia ragione! Dai, andiamo! >>

Afferrò Blaine per un braccio e lo trascinò nuovamente in aula canto, ridendo e scherzando insieme a lui, mentre il giovane Anderson sorrideva ampiamente  e con soddisfazione. Voleva goderseli quegli ultimi giorni al McKinley, fino in fondo; voleva bearsi di ogni singolo istante che avrebbe trascorso assieme a tutti i suoi amici, ben consapevole del fatto che, nel giro di poco tempo, quei momenti sarebbero diventati solamente dei meravigliosi ricordi. Ma per adesso, non voleva tormentarsi con quei cattivi pensieri; almeno fino a che non fosse arrivato veramente il momento, Blaine voleva semplicemente vivere il presente, nel modo più semplice e spontaneo possibile.
 
 

*
 
 
 

Il giorno seguente, proprio come aveva promesso Blaine, lui e Kurt trascorsero l'intero pomeriggio al centro commerciale di Lima. 

Era stata una mattinata particolarmente faticosa, soprattutto perchè la Coach Sylvester - incapace di accettare la risposta negativa di Kurt alla sua idea di farlo vestire da donna per le Nazionali - non aveva fatto altro che proporre al giovane Hummel abiti su abiti, tutti particolarmente vistosi ed eleganti, in perfetto stile vintage; sperava che, nonostante le sue iniziali reticenze, si sarebbe deciso a cedere alle sue volontà, ma ovviamente Kurt non aveva la benchè minima intentenzione di arrendersi e piegarsi al suo volere.

<< Quella donna è completamente pazza! >> sentenziò nervosamente il controtenore, seduto assieme a Blaine su una delle poltrone massaggiatrici che stavano provando, dopo una lunga ed estenuante sessione di shopping compulsivo << E' folle, completamente! Mi chiedo come sia possibile che le permettano ancora di lavorare con degli adolescenti! >>

Blaine sospirò profondamente, rilassandosi sulla sua poltrona e dando un sorso al frullato alla frutta che teneva in mano.

<< Dico, ma ti sembra normale?! Solo perchè sono gay, questo non significa certo che mi piaccia vestirmi da donna! E' sessista, oltre che assolutamente fuori di testa! >> 
Il moro annuì, mettendo da parte la sua bibita e chiudendo gli occhi.

<< Sì, sono d'accordo con te. >> disse << Voglio dire, essere gay non ti rende certo un travestito! >>

<< Ecco, appunto! >> esclamò Kurt, sollevando leggermente la testa e facendo attenzione a non far cadere il gelato che teneva in mano << Volevo arrivare proprio lì. >>

<< Dai, Kurt... non te la prendere troppo. >> disse Blaine, cercando di tranquillizzarlo << Lo sai che la Sylvester è una donna un tantino...hem...particolare! Non dovresti arrabbiarti così tanto, non ti fa certo bene. >>

Il controtenore sbuffò, dando una rapida leccata al suo cono gelato, come in cerca di conforto; poi, ad un tratto, il suo sguardo venne catturato da qualcosa all'orizzonte.

<< E' Tina quella? >> domandò, indicando le scale mobili.

Blaine si voltò e vide la loro compagna di scuola mentre veniva già dalle scale con un ingombro di buste fra le braccia, il telefonino fra le mani ed un'espressione visibilmente irritata sul volto.

<< Hey, Tina! Che ci fai qui? >> domandò il moro, non appena quella gli si avvicinò.

Tina sospirò, cercando di sistemarsi meglio tutte quelle buste fra le braccia, facendo bene attenzione a non farle cadere.

<< Sto adempiendo ai miei doveri di addetta ai costumi. >> spiegò << E sto litigando con Mike via sms, perchè secondo lui la mia sfuriata al Glee Club è stata del tutto irragionevole! >>

Kurt e Blaine si guardarono silenziosamente, trattenendosi dal fare qualsiasi tipo di commento.

<< Beh, noi fra poco andiamo a prenderci un prezel caldo. >> disse poi Kurt << Puoi unirti a noi, se ne hai voglia. >>

<< Non posso, devo trovare un tessuto che non contrasti con la carnagione giallognola di Rachel Berry. >> replicò l'asiatica, con una punta di acidume.

Blaine sollevò un sopracciglio, mordendosi un labbro; la gelosia di Tina stava decisamente peggiorando, non vi era alcun dubbio. La ragazza se ne andò senza neanche salutare, litigando furiosamente con il suo cellulare.

Tutto ciò che avvenne dopo fu talmente rapido che Kurt e Blaine fecero a malapena in tempo ad accorgersene: Tina, troppo impegnata a scrivere al cellulare per guardare dove stesse andando, si diresse distrattamente verso la fontana del centro commerciale e vi piombò dentro, sotto gli sguardi attoniti dei presenti.

<< Oddio, Tina! >>

Kurt e Blaine saltarono giù dalle loro poltrone e corsero in soccorso della loro amica, la quale sembrava non essere in grado di uscire fuori dall'acqua.

<< Tina...Tina, stai bene? >> strillò Blaine, piuttosto ingenuamente, allungando un braccio dentro la fontana e cercando di afferrare la ragazza << Tina? >>

<< Prendila...prendila, Blaine! >> fece eco nervosamente Kurt, tenendosi a debita distanza dall'acqua, per paura di bagnare i suoi vestiti.

<< Ci sto provando, ma è veramente pesante! >> replicò il moro, sbuffando << Credo che sia svenuta, speriamo solamente che non affoghi! >> 

<< Beh, non affogherà se tu riesci ad afferrarla per tempo! >> rilanciò Kurt, con fare saccente.

<< E io non riuscirò a prenderla se tu continui a strillarmi nelle orecchie! >> protestò Blaine, cercando di tirare Tina fuori dall'acqua.

Alla fine, dopo qualche tentativo, il giovane Anderson riuscì ad estrarre la ragazza dalla fontana, la quale ci mise appena qualche istante prima di riprendersi, boccheggiando e tossendo, guardandosi freneticamente intorno con aria frastornata.

<< Tina, stai bene? >> domandò nuovamente Blaine, una volta che la ragazza fu ormai in salvo, seduta sul bordo della fontana.

<< S-sì. >> balbettò lei << B-bene, io...sto bene. >>

Blaine tirò un sospiro di sollievo, guardando prima Tina e poi Kurt; era la prima volta che si trovava coinvolto in un'operazione di salvataggio, e doveva ammettere di esserne piuttosto eccitato.

<< Doveva proprio portare quei campioni di tessuto con sè?! >> farfugliò Kurt, estraendo dalla tasca un fazzoletto di carta << Quella seta di charmeuse costa almeno 25 bigliettoni a cottimo. >>

Tina ridacchiò e poi sospirò profondamente, mentre Blaine le porgeva il fazzoletto di Kurt per asciugarsi il viso.

<< Tina, credo che tu abbia battuto la testa; dovremmo portarti al pronto soccorso, potresti avere un trauma cranico. >> aggiunse poi Blaine, preoccupato.

<< Oddio, sembra quasi di essere in un episodio de " I giorni della nostra vita". >> fece eco Kurt, con una punta di eccitazione, ricevendo in cambio un'occhiataccia da parte di Blaine e Tina << Ok, chiedo scusa...stavo solo cercando di sdrammatizzare. >>

Tina storse il naso, passandosi nervosamente una mano fra i capelli bagnati.

<< I-io credo di stare bene. >> rispose con una vocina << Non è necessario che mi portiate al pronto soccorso. >>

<< Ma sei svenuta prima, potresti aver battuto la testa ed esserti fatta molto male! >> insistette Blaine << So che ora ti sembra di stare bene, ma non si può mai sapere! Infondo... >>

<< Blaine, tesoro... così non la stai certo facendo sentire meglio. >> replicò Kurt, sollevando un sopracciglio e facendolo arrossire. >> 

La ragazza sorrise.

<< Beh, tanto immagino che questa roba sia rovinata, ormai . >> disse con fare sconsolato << Di certo non sprecherò un pomeriggio di lavoro! >>

<< Esattamente! Dai, ho la macchina parcheggiata qui vicino; ci metteremo un attimo ad arrivare. Kurt, non è che potresti prestare il tuo poncho a Tina, così da non farle prendere freddo? >>

Kurt sollevò entrambe le sopracciglia, in un'espressione quasi terrorizzata.

<< I-il mio poncho? >> balbettò << E'..è proprio necessario?! >>

Blaine scosse la testa con fare sconsolato.

<< Kurt! >> lo ammonì << Vuoi farla ammalare, per caso?! >>

Kurt fece segno di no con la testa e si decise a sfilarsi l'indumento, porgendolo a Tina, la quale vi si avvolse completamente, sorridendo e rivolgendo lui un'espressione colma di gratitudine. Blaine sorrise ampiamente, mentre il controtenore lo fulminava con lo sguardo.

<< Te ne comprerò uno nuovo. >> promise Blaine, cercando di confortare il povero Kurt, palesemente irritato da tutta quella assurda situazione.

Il giovane Hummel non rispose e si limitò a fare una smorfia, facendo ridere sotto i baffi il suo ragazzo.

Poi tutti e tre si diressero verso la macchina di Blaine e raggiunsero rapidamente il pronto soccorso, dove Tina venne immediatamente visitata da una giovane dottoressa. Fortunatamente la situazione era molto meno grave di quanto Blaine avesse temuto: non vi era alcun truama cranico, Tina aveva semplicemente battuto la testa, procurandosi un leggero bernoccolo che sarebbe andato via nel giro di appena pochi giorni.

Una volta conclusa la visita, Kurt e Blaine riaccompagnarono Tina a casa, con la raccomandazione di fare molta attenzione e di tenere del ghiaccio sul bernoccolo, così da essere certa che si sgonfiasse al più presto.

<< Wow, che giornata assurda! >> commentò Blaine, dopo essere montato nuovamente in macchina con Kurt << Chi avrebbe mai detto che sarebbe successa una cosa simile?! >>

<< Nessuno! >> replicò stizzito Kurt << E scommetto che nessuno avrebbe mai potuto prevedere che fine avrebbe fatto il mio poncho. >> 

Blaine rise: << Eddai, è stato sacrificato per una buona causa. >>

<< E' stato semplicemente sacrificato. >> sbuffò il giovane Hummel << E' ingiusto, sai quanto io sia attaccato ai miei vestiti! >> 

Blaine sospirò.

<< Sì, lo so. >> disse, posando gentilmente una mano sulla spalla di Kurt << Ma non ti fa sentire bene sapere che oggi abbiamo compiuto una buona azione? >>

Kurt si morse un labbro, facendo spallucce.

<< U-un po'. >> rispose a mezza voce << D'accordo, sì. >>

<< E non credi che l'eterna riconoscenza di Tina valga molto più di un poncho, per quanto costoso questo potesse essere? >>

Kurt annuì silenziosamente e il sorriso sul volto di Blaine si ampliò con soddisfazione.

<< Beh, io ho ancora voglia di quel prezel caldo. >> disse quest'ultimo << Che ne dici, siamo ancora in tempo per prenderne uno? >>

Kurt finalmente si lasciò andare ad un vero e proprio sorriso.

<< Credo di sì. >> disse << Se partiamo subito. >>

Blaine rise e, senza indugiare oltre, mise in moto l' auto alla volta del centro commerciale.
 
 
 

*
 
 
 

<< Allora, come vanno le prove per le Nazionali? >>

Erano già trascorsi un paio di giorni dall'incidente di Tina al centro commerciale e le cose all'interno del Glee Club non stavano andando affatto bene; non solo la Coach Sylvester non la smetteva con i suoi metodi da terrorismo psicologico, ma i ragazzi adesso dovevano anche affrontare il fatto che - come aveva mostrato loro Kurt, dopo essere andato a spiare i Vocal Adrenaline - battere i loro avversari sarebbe stato ancora più difficile di quanto avessero mai pensato.

<< Un disastro, Wes! >> esclamò con disperazione Blaine, fissando lo schermo del suo computer sintonizzato su Skype << I Vocal Adrenaline sono a dir poco micidiali,  e quell'Unique è un vero e proprio fenomeno! E' pazzesco, è... è un vero e proprio animale da palcoscenico! >>

Wes sollevò un sopracciglio, guardando il suo amico curiosamente dalla webcam.

<< Molto più di quanto lo sia tu? >> chiese << E' davvero così incredibile?! >>

Blaine sospirò profondamente.

<< E' come me, Kurt, Mercedes e Rachel messi assieme. >> rispose.

Wes fischiò.

<< Cavolo, se è così siete davvero fottuti! >>

<< Grazie, Wes! >> bubbolò acidamente Blaine, storcendo il naso << Me ne ero accorto anche da solo, sai?! >>

Wes fece spallucce, abbozzando un sorrisetto contrito.

<< Che cosa pensate di fare? >> domandò, come se veramente non riuscisse ad immaginare quale potesse essere la risposta del suo amico.

<< Che cosa pensi che faremo, Wes?! >> sbraitò quest'ultimo, irritato << Ci alleneremo fino allo sfinimento, mi pare ovvio! Abbiamo pochissimo tempo a disposizione, dobbiamo assolutamente metterci sotto se vogliamo riuscire a batterli. >>

Wes fece segno di sì con la testa.

<< Sì, lo capisco. A questo punto immagino che il numero della Drag Queen salti, dico bene? >>

<< Vuoi scherzare? >> Blaine guardò l'altro ragazzo come se avesse appena pronunciato chissà quale eresia << Kurt non ci pensa neanche a vestirsi da donna - e come dargli torto, del resto?! Puck ha provato a prendere il suo posto, ma la Coach Sylvester si è opposta, e alla fine il professor Shuester ha deciso di cancellare del tutto il numero. >>

Wes si portò una mano alla bocca, cercando di trattenere le risate.

<< P-Puck vestito da donna?! Stai scherzando?! >> 

<< Assolutamente no. >> rispose Blaine seriamente << E ti posso assicurare che non era un bello spettacolo! Beh, a parte per le gambe: quelle erano veramente fantastiche! >>

Wes scoppiò in una risata fragorosa.

<< Oddio, non ce la faccio! Non riesco a respirare, aiuto! >>

Blaine, nel vedere il suo amico così divertito, non potè fare a meno di ridere a sua volta, realizzando quanto ridicola fosse tutta quella faccenda: far vestire un ragazzo da donna per le Nazionali... la gravidanza doveva aver proprio dato alla testa alla Sylvester!

<< In ogni caso, non credo che dobbiate abbattervi. >> disse ad un tratto Wes, dopo aver placato le risa << E' vero, i Vocal Adrenaline sono spaventosamente bravi e le vostre possibilità di vittoria non sono così alte come speravate - di certo non come quando avete gareggiato contro i Warblers e i D­olci Diesis - ma questo non vuol dire che voi siate destinati a perdere! Di certo non vi dovete arrendere proprio adesso. >>

<< Sì, questo lo so. >> bubbolò Blaine << E' solo che...Oh, Wes! Sono così spaventato! >>

Il giovane Anderson si interruppe e si portò entrambe le mani alle tempie, con disperazione.

<< Questi sono i miei primi campionati nazionali. >> proseguì << Hai idea di quanto io possa sentirmi sotto pressione?! Voglio dire, so bene che non mi è stato assegnato nessun assolo e che, salvo un paio di frasi, tutto quello che farò sarà cantare nel resto del coro e ballare sullo sfondo, ma... >>

<< Hey, fare i cori e dondolare sullo sfondo è un lavoro duro! >> lo interruppe Wes, con una smorfia << Ed è assolutamente dignitoso, molto più di quanto ti creda. >>

Blaine ridacchiò.

<< Guarda che lo so. >> rispose << Il punto è proprio questo: per quanto io possa essere solo un elemento secondario, faccio comunque parte della squadra! E se dovessi sbagliare i passi, dimenticare le parole o commettere chissà quale altro errore a causa della mia ansia?! Finirei per rovinare tutto il nostro lavoro, i ragazzi perderebbero per colpa mia e... >>

<< Frena, frena...frena! >> lo zittì Wes, sbracciando in direzione dello schermo << Blaine, sei sicuro di stare bene?! Perchè io faccio davvero fatica a riconoscerti, ho come la sensazione che tu sia stato rapito dagli alieni; il Blaine Anderson che conosco non è il tipo da lasciarsi prendere dal panico per una competizione di canto, regionale, nazionale o internazionale che sia! >>

<< Beh, sono solo molto bravo a nasconderlo. >> rispose Blaine, abbozzando un sorriso << In genere mi riesce molto facile confortare gli altri e questo mi permette di non pensare troppo alla mia ansia da palcoscenico. E' molto utile: curandomi di ciò che preoccupa gli altri, non ho il tempo per pensare a ciò che preoccupa me. >>

<< E ogni volta che sali sopra un palcoscenico, diventi improvvisamente il re del mondo! >> concluse Wes, sorridendo ampiamente << Non ti ho mai visto cedere, neanche una volta; non un passo fuori posto, non una nota stonata o troppo incerta, sei sempre stato assolutamente perfetto! Sono certo che anche questa volta non sarai da meno, ne sono assolutamente convinto! >>

Blaine sospirò profondamente: << Lo spero davvero. >>

<< Tranquillo, Anderson. >> lo rassicurò l'altro << Non so se sarete abbastanza forti da battere i Vocal Adrenaline, ma sono sicuro che non rovinerete proprio niente; sarete splendidi, come sempre. Me lo sento. >>

Blaine sorrise.

<< Anche se non sarò io il solista? >> chiese scherzosamente.

<< Beh, immagino che a Rachel Berry quel ruolo spetti molto più che a te. >> rispose Wes, facendo spallucce << Del resto è il suo ultimo anno, no? Il prossimo toccherà a te, tranquillo. >>

Blaine rise, per poi tirare un sospiro profondo.

<< Credo che sia molto più di una semplice competizione, per lei. >> disse << So che sta cercando di convincere Carmen Tibideaux ad assistere alle Nazionali, vorrebbe sfruttare il suo assolo per fare una specie di seconda audizione per la NYADA. >>

<< Beh, buona fortuna! >> esclamò Wes, con una punta di sarcasmo << Non sarà facile, dubito che Madame Tibideaux accetterebbe di riservarle un trattamento speciale rispetto a tutti gli altri ragazzi che ha rifiutato durante l'anno. >>

Blaine annuì.

Sì, Wes aveva ragione, ed era certo che anche Rachel ne fosse perfettamente al corrente; ma è davvero così sbagliato continuare a lottare per i propri sogni, anche quando essi sembrano essere ormai del tutto sfumati? E'  così sbagliato andare alla ricerca di un appiglio, persino quando tutto il mondo continua ad accanirsi contro di noi?! No, Blaine non lo credeva affatto.

<< Io penso che sia giusto almeno tentare. >> disse, con voce flebile << Voglio dire, Rachel sa quanto siano basse le sue probabilità di farcela, ma tiene così tanto al suo sogno da non volervi rinunciare neanche adesso! Non vuole arrendersi, non vuole accontentarsi; io trovo che sia davvero ammirevole. >>

Wes sorrise ampiamente e fece segno di sì con la testa.

<< E' una ragazza ambiziosa e piena di talento. >> sentenziò << E sono certo che farà molta strada, qualsiasi cosa il destino abbia in serbo per lei. >>

Blaine non rispose, limitandosi semplicemente a sorridere a sua volta e a fare un lieve cenno con il capo. Wes guardò la sua espressione nel monitor ed allargò il proprio sorriso.

<< Ovviamente questo vale anche per te, Blaine. >> aggiunse << Io mi aspetto grandi cose dal nostro Warbler numero uno! >>

L'altro rise allegramente, gonfiando il petto con orgoglio.

<< Farò del mio meglio. >> commentò << Non ti deluderò Wes, te lo prometto. >>

<< Oh, su questo non ho alcun dubbio. >> ribattè con fierezza Wes << Piuttosto, che cosa ne pensano i tuoi genitori di tutta questa storia? Immagino che sappiano ormai da tempo della tua partenza per Chicago. >>

Blaine sospirò, ed il suo sguardo si rabbuiò di colpo; ultimamente non aveva avuto molto tempo per pensare ai suoi genitori, e avrebbe tanto sperato di poter rimandare quella questione ulteriormente. 

<< Sì, beh.. ovviamente lo sanno da quando abbiamo vinto le Regionali, anche se credo che ormai se lo siano dimenticati. >> bubbolò << Non ne abbiamo più parlato da allora, se non un paio di volte e diverso tempo fa, e se non ricordo male non sono stati di troppe parole; non mi erano sembrati granchè entusiasti, se devo essere sincero. >>

<< Non avrete mica litigato, spero! >> fece Wes allarmato.

<< No, quello no. >> lo rassicurò Blaine << E' solo che... beh, tu sai come sono fatti i miei: mio padre non parla mai con me del Glee Club, e mia madre non è in grado di prendere decisioni senza il suo consenso. >>

<< Temi che non ti lascerebbero partire? >>

<< No, questo lo escludo. Però ho come la sensazione che non sarà una chiacchierata piacevole. >>

Wes sollevò leggermente le spalle, storcendo il naso.

<< Beh, non ti invidio per niente. >> disse << Quando pensi di parlargliene? >>

<< Domani il professor Shuester consegnerà i permessi per partire. >> rispose Blaine << Mamma e papà dovranno firmarli, per cui immagino che gliene parlerò subito dopo la scuola. >>

<< Sì, direi che è un'ottima idea. >> approvò Wes, sorridendo << Tranquillo, Dapperson; te la caverai anche questa volta. >>

Blaine rise, immediatamente seguito dal suo amico.

<< Grazie, Wes. >> disse poi, dopo aver ripreso fiato << E' bello sapere che ho sempre il tuo supporto. >>

<< Beh, mi sembra il minimo! >> esclamò l'altro << In fin dei conti sono stato io a farti entrare nei Warblers, si può dire che io abbia dato il via alla tua carriera musicale! Sono il tuo talent scout, è naturale che io mi preoccupi del tuo successo. >>

Blaine rise di nuovo.

<< Vorrà dire che ti assumerò come manager quando diventerò famoso. >> commentò allegramente.

<< Oh, io ci sto! >> acconsentì l'altro << A che cosa mi serve una laurea in economia, dopo tutto?! >>

<< Già, potresti campare semplicemente prendendoti cura della mia carriera di artista! >>

Vi fu un'altra risata, poi i due ragazzi si ricomposero, rivolgendosi nelle rispettive webcam uno sguardo ed un sorriso complici.

<< Adesso devo staccare. >> annunciò Wes << Ho promesso a Jenny che le avrei telefonato alle sei e sono già in ritardo, non posso rischiare di essere fatto fuori. >>

<< Oh, allora vai! >> rispose Blaine ridacchiando << Non voglio essere responsabile della tua morte! >>

<< Tranquillo, mi perdonerà! So essere molto persuasivo quando voglio. >> 

Blaine non potè che scoppiare a ridere ancora una volta, di fronte all'espressione sorniona e maliziosa del suo amico.

<< Ciao Wes, a presto. >>

<< Ciao Bi, stammi bene! E non preoccuparti per i tuoi, vedrai che ce la farai. >>

Blaine annuì e, dopo un ultimo saluto, interruppe la comunicazione, cliccando con il mouse sul pulsante di spegnimento di Skype.
 
 
 

*
 
 
 

Il giorno seguente, proprio come Blaine aveva anticipato a Wes, il professor Shuester distribuì i permessi per la partenza per le Nazionali, e quella sera stessa il giovane Anderson si presentò dai suoi genitori con in mano una penna ed il documento, una profonda sensazione di ansia che lo avvolgeva e lo consumava completamente. Non capiva neanche la ragione di tutta quella tensione, in fin dei conti suo padre e sua madre sapevano da mesi ormai che Blaine e i suoi compagni di scuola sarebbero andati fino a Chicago per gareggiare alle Nazionali; eppure, dentro di sè, il ragazzo aveva le netta sensazione che qualcosa sarebbe andato inevitabilmente storto e, purtroppo, non ci mise poi molto a rendersi conto che i suoi sospetti non erano poi del tutto infondati.

<< M-mamma? P-papà? >>

I signori Anderson, seduti sul divano del salottto, abbandonarono le loro letture e si voltarono verso il figlio, il quale se ne stava in piedi sull'uscio, quasi paralizzato dalla paura.

<< Che c'è, tesoro? >> domandò dolcemente sua madre << Hai bisogno di qualcosa? >>

Blaine tirò un enorme sospiro d'incoraggiamento e si avvicinò a passo lento ai suoi genitori, porgendo loro il foglio spiegazzato e la penna stilografica.

<< V-volevo ricordarvi che fra cinque giorni il Glee Club andrà alle Nazionali di Chicago. >> disse timidamente << C-con il fatto che si tengono in un altro stato, c'è bisogno del permesso di entrambi i genitori per partire. >>

<< Oh, giusto! >> esclamò allegramente la signora Anderson, afferrando il foglio e la penna, e leggendo rapidamente il contenuto del documento << Chicago, eh? Ci sono stata un paio di volte da ragazzina; non è certo la mia città preferita, ma ho assistito a qualche delizioso spettacolo teatrale quando ero laggiù. Mi auguro che arriviate primi, tesoro; sarebbe una gran bella soddisfazione per me e tuo padre. >>

Firmò rapidamente il permesso e lo porse di nuovo a Blaine, il quale stava fissando nervosamente suo padre, seduto in silenzio nella stessa, identica posizione in cui lo aveva trovato quando aveva messo piede nella stanza.

<< D-dovresti firmarlo anche tu. >> tartagliò il ragazzo << E' necessario il consenso di entrambi i genitori. >>

Il signor Anderson non rispose, ma allungò lentamente un braccio nella sua direzione e gli strappò il foglio dalle mani, senza neanche degnarlo di uno sguardo; Blaine si mise istintivamente sull'attenti, messo chiaramente in soggezione da quel suo gesto repentino.

<< E'...è tutto scritto lì. >> mormorò << Partiremo di mattina e arriveremo... >>

<< Sto leggendo. >> lo freddò suo padre, in tono burbero.

Blaine si zittì ed arretrò leggermente, intimorito. Richard Anderson sollevò appena appena lo sguardo dal foglio, un sopracciglio inarcato ed un'espressione quasi irritata.

<< Quando la smetterai con queste sciocchezze, Blaine? >> domandò severamente << Quando capirai che questa non è la tua strada? >>

Blaine impallidì, un'improvvisa sensazione di vuoto che andò ad opprimergli lo stomaco. 

Perchè, si domandò, suo padre doveva essere sempre tanto duro con lui? 

<< Non mi sembra di chiedere tanto, papà. >> disse a mezza voce << Ho solo bisogno che tu mi firmi quel permesso. >>

<< Sai che non ti porterà da nessuna parte, vero? >> insistette l'uomo, ignorando completamente le sue parole << Vincere questa stupida gara, anche solo parteciparvi, non porterà mai a nulla di buono! Non ti farà vincere una borsa di studio in alcun college prestigioso, non ti fornirà crediti extra per la tua carriera scolastica. >>

Blaine sbuffò; suo padre lo stava facendo di nuovo, stava completamente ignorando la questione di partenza e la stava rigirando a suo favore, facendone semplicemente la perfetta scusa per mettere per l'ennesima volta in discussione le scelte di suo figlio e tutto ciò che egli riteneva essere veramente importante per sè stesso e per la propria vita.

<< Questo che cosa diavolo c'entra? >> bubbolò Blaine, cercando di mantenere la calma.

<< Blaine, non rispondere a tuo padre! >> lo ammonì la signora Anderson, guardandolo di traverso.

Blaine si morse un labbro, sforzandosi di rimanere in silenzio, sotto lo sguardo colmo di disappunto di suo padre.

<< Non ti importa del tuo futuro, Blaine? >> sbraitò il signor Anderson << Non vuoi essere ammesso ad Harvard, o a Yale, o a Princeton?! Non hai alcun tipo di ambizione?! >>

<< Cooper non è andato al college, eppure non ti sei mai lamentato di lui! >> rispose Blaine a tono, non potendo più trattenersi dal rispondere a quelle provocazioni.
Suo padre sbuffò.

<< Tuo fratello è un artista. >> ribattè con fare sprezzante << Ha sempre fatto tutto ciò che gli passava per la testa, sin da quando era solamente un bambino. Ma non ci ha mai delusi e io non posso che ritenermi soddisfatto per come sono riuscito a tirarlo su. >>

<< Stai forse dicendo che io non ti ho mai dato alcuna soddisfazione?! >> saltò su Blaine, adirandosi ulteriormente << Che non sei fiero di me?! Oppure pensi che io non possa essere all'altezza di Cooper?! Che non sia un artista e che mio fratello sia il solo ad avere talento, in questa famiglia?! Magari  se avessi assisito ad almeno una delle mie esibizioni, avresti capito che non è così! >>

<< Blaine! >> lo implorò sua madre << Ti prego... >> 

<< Lo stai facendo di nuovo, vedi?! >> continuò il moro, rivolgendosi a suo padre << Continui a trattarmi di merda, a farmi credere di essere un fallito e di non valere niente! Chissà, forse la penseresti diversamente se fossi io il figlio etero! >> 

Il silenziò piombò di colpo nella stanza e le guance di Blaine si infiammarono violentemente, quasi come se il ragazzo si fosse improvvisamente pentito di ciò che aveva appena detto e se ne vergognasse profondamente; sentiva davvero tutto quello che aveva rinfacciato a suo padre, provava simili sentimenti da anni ormai, ma forse non era esattamente quello il momento ed il modo migliore per liberarsi da quell'enorme macigno che gli opprimeva il petto. 

L'uomo, tuttavia, sembrò non essere colpito più di tanto da quell'improvviso quanto inaspettato spasmo di rabbia, e si limitò semplicemente a sollevare leggermente le spalle, storcendo il naso con arroganza.

<< Blaine. >> disse in tono cupo << Ne abbiamo già parlato. Sai molto bene quanto io creda nelle tue capacità, ma preferirei che tu impiegassi il tuo tempo in qualcosa di più costruttivo, come ad esempio il football o.. >>

<< Certo, perchè cantare ed adorare i musical non è abbastanza virile! >> lo interruppe Blaine, con pungente astio << Riesci ad accettarlo solamente quando è Cooper a farlo, quando si tratta di me cambi immediatamente opinione; non ti va giù il fatto che tuo figlio sia un finocchio, vero?! Beh, ma è proprio ciò che sono e tu dovresti imparare ad accettarlo una volta per tutte! Io sono così, questo sono io. E queste sono le mie passioni, tu non hai alcun diritto di dirmi cosa posso o non posso fare! >>

La signora Anderson trattenne il respiro, guardando prima suo marito e poi Blaine, con sguardo timoroso.

<< Blaine, quello che tuo padre sta cercando di dirti è che... >>

<< So bene che cosa sta cercando di dirmi. >> la freddò Blaine << Come al solito, non gli sta bene niente di quello che faccio, e pretende di avere sempre la migliore soluzione a qualsiasi cosa. Ma la vuoi sapere una cosa, papà?! Non mi importa. >>

<< Blaine... >>

<< Non mi importa, perchè io non andrò in nessuno di quelli stupidi College che a te piacciono tanto. Nè a Yale, nè ad Harvard, nè a Princeton...da nessuna parte! Dei tuoi progetti non mi importa un fico secco, io andrò a vivere a New York e... >>

<< New York?! >> 

Suo padre lo guardò con espressione sconcertata, le pupille completamente dilatate proprio come le sue narici, uno sguardo di pura rabbia che si rifletteva nei suoi occhi. Blaine deglutì, leggermente tremante.

<< S-sì. >> rispose con decisione << New York. >>

Il signor Anderson storse il naso e fece una specie di boccaccia.

<< E' stato lui a metterti questa ridicola idea in testa. >> sbraitò << Quel...coso... ti ha fatto il lavaggio del cervello, come sempre! >> 

<< Non osare parlare di Kurt in questo modo! >> strillò Blaine, furente << Tu non capisci, non hai mai capito niente! Sei solamente uno stronzo, un.. >>

Il signor Anderson interruppe le sue parole con uno schiaffo in pieno viso, alzandosi di scatto dal divano; la signora Anderson si portò entrambe le mani alla bocca e Blaine si morse un labbro con forza, trattenendo le lacrime e massaggiandosi lentemente la guancia colpita.

<< Non azzardarti mai più a rispondermi in questo modo. >> sibilò a denti stretti Richard, continuando a fissare il figlio con occhi pieni di rabbia e delusione << Sono tuo padre, ed esigo rispetto. >>

Blaine tirò col naso, respirando affannosamente.

<< E non credi che anche io meriti un po' di rispetto? >> mormorò << Forse non sono Cooper e per te non sarò mai alla sua altezza, ma anche io sono tuo figlio. Prova a dimostrare di tenere anche a me ed ai miei sogni, invece che provare a trasformarmi nel figlio perfetto che non sono. >>

<< Blaine.. >> echeggiò sua madre, quasi sull'orlo delle lacrime << Per favore, adesso calmati. >>

<< Perchè, altrimenti che cosa succederà?! >> domandò Blaine, ridendo quasi istericamente << Si rifiuterà di firmare il permesso per mandarmi a Chicago? Oppure mi obbligherà ad iscrivermi ad uno di quei fottutissimi College che gli piacciono tanto?! Magari proverà a colpirmi un'altra volta, magari con uno schiaffo ancora più violento. >>

Si voltò verso suo padre e lo guardò con aria di sfida.

<< Non ho paura dei tuoi schiaffi, papà. >> disse con voce ferma << Tu credi che facciano male, ma ti assicuro che non sono assolutamente niente in confronto al dolore che ho provato a causa tua in tutti questi anni. Non mi farai cambiare idea sul mio futuro, non sarai certo tu a farmi venire dei dubbi; io andrò a New York e diventerò un artista, che a te piaccia o no. Non mi importa se per te sarà un' ennesima delusione, io non ci sto a farmi trattare in questo modo da te, non più. >>

Il signor Anderson aggrottò un sopracciglio e sbuffò, strappando la penna stilografica dalle mani di sua moglie e firmando rapidamente il foglio del permesso di Blaine.

<< Ecco qua. >> disse, porgendo il foglio al ragazzo << Vai pure a divertirti con i tuoi amici, tutto ciò che farai non mi riguarda più. >>

Si alzò dal divano e si precipitò fuori dalla stanza, borbottando qualcosa di incomprensibile; la madre di Blaine scosse la testa con fare sconsolato e rivolse a suo figlio uno sguardo di disappunto.

<< Oh, Blaine! >> disse lei << Mi spieghi per quale assurda ragione ti diverti così tanto a provocarlo? >>

<< Io lo provoco?! >> replicò nervosamente Blaine << Ma non vedi come mi tratta?! E io dovrei semplicemente chinare la testa e lasciarlo fare, permettere che sia lui a fare le scelte che dovrei fare IO riguardo alla mia vita?! >>

Sua madre sospirò profondamente.

<< Lo so che a volte tuo padre utilizza un modo un po' troppo..hem....diretto, per dire le cose. >> ribattè << Ma tutto ciò che dice e fa, è per il tuo bene. Lui si preoccupa per il tuo futuro, e... >>

<< A lui non importa un bel niente del mio futuro! >> bofonchiò Blaine << Se così fosse, proverebbe almeno ad ascoltarmi, metterebbe da parte l'orgoglio e tenterebbe di venirmi incontro! Invece si preoccupa esclusivamente di sè stesso e di quanto lo farebbe sentire fiero di sè stesso avere un figlio che frequenta uno dei migliori College di tutta la Nazione; credi che non sappia quanto muore dalla voglia di vantarsene con i suoi colleghi a lavoro?! >> 

<< Smettila di essere così ingiusto, Blaine. >> lo interruppe sua madre << Lui stava solamente... >>

<< ... cercando di dirmi che non merito il suo appoggio. >> concluse Blaine al posto suo << Evidentemente, io non sono abbastanza bravo da farcela; non per lui, almeno. Del resto è sempre stato così, dico bene? E' sempre stato Cooper il figlio perfetto, il suo preferito! Bello, popolare, sempre all'apice del successo...etero. Io non sarò mai alla sua altezza, non per papà. >>

<< Blaine, ascolta... >>

<< La verità è che a lui non sta bene ciò che sono! E' per questo che sta cercando di trasformarmi nel figlio perfetto che ha sempre sognato, sta cercando di fare di me il suo burattino, quello che lui avrebbe tanto voluto da parte mia. Ma non succederà mai; io non mi piegherò al suo volere, da adesso in poi farò solamente di testa mia. >> 

Judit Anderson sospirò per quella che fu come minimo la decima volta, sempre più esasperata.

<< Non riesci proprio ad essere un po' più comprensivo, eh?! >>

Blaine storse il naso.

<< Non mi va di essere comprensivo. >> disse << Adesso, se non ti dispiace, vorrei solamente restarmene un po' per conto mio. >>

Senza aggiungere altro, si diresse rapidamente in camera sua, sbattendo violentemente la porta e gettandosi sul letto, scoppiando in un pianto a dirotto; per quanto non potesse che riternersi estremamente soddisfatto per essere riuscito ad ottenere il suo permesso per partire - c'era stato un attimo in cui Blaine aveva avuto seriamente il terrore che suo padre si sarebbe rifiutato di firmare - si sentiva ferito ed addolorato come ormai non gli accadeva più da tempo. 

Per l'ennesima volta in tutta la sua vita, suo padre era riuscito a farlo sentire come un vero e proprio fallito, e quella era una cosa che Blaine detestava con tutto sè stesso; ogni volta che credeva di essere abbastanza forte da poter superare qualsiasi cosa, ogni volta che il suo cuore gli diceva di essere diventato ormai abbastanza resistente da non lasciarsi scalfire da tutto quel disprezzo, suo padre riusciva chissà come a far crollare completamente tutte le sue difese, come un minuscolo castello di sabbia di fronte ad una violenta tempesta di vento. 
Per quanto tempo ancora sarebbe stato in grado di resistere a tutto questo? Non molto, pensava Blaine; non era facile fingere che tutto quel dolore non fosse poi così terribile, per quanto fosse particolarmente bravo a farlo.

Non era bello dover convivere con la continua sensazione di non valere abbastanza, di non essere così speciale come avrebbe voluto, di essere qualcosa di cui suo padre pensava di doversi vergognare, piuttosto che esserne fiero. Quante volte Blaine aveva cercato di compiacerlo, quanti tentativi aveva fatto per rendersi speciale ai suoi occhi, esattamente come lo era suo fratello Cooper; ma non era mai servito a niente.

" Tu non sei come Cooper, Blaine; mettitelo bene in testa, non potrai mai essere alla sua altezza. Non per lui. "

Blaine tirò su col naso, asciugandosi le lacrime e cercando lentamente di placare i singhiozzi; quella ferita così provonda e ancora fresca bruciava tremendamente dentro di lui, ma la sua forza di volontà e la sua voglia di riscatto erano sufficientemente forti da permettergli di reagire.

" Non ti lascerò vincere stavolta. " si disse mentalmente " Andrò a Chicago e vincerò quel trofeo! Le Nuove Direzioni batteranno i Vocal Adrenaline e io ti dimostrerò finalmente quanto valgo, quanto è giusto che tu sia orgoglioso di me. Non mi butterai giù, papà, non questa volta; io sono più forte di te. "

Sollevò la testa e serrò i pugni con forza, inspirando ed espirando profondamente e con lentezza; sapeva di potercela fare, era abbastanza deciso e determinato da poter arrivare fino in fondo, ed era esattamente ciò che avrebbe fatto. Fino alla fine, Blaine avrebbe continuato a combattere, così da poter dimostrare a tutta la sua famiglia quanto valesse, quanto potesse essere brillante, tenace e pieno di talento.

Forse persino più di suo fratello Cooper.
 
 
 
*
 
 
 
 
Mancavano appena tre giorni alla partenza delle Nuove Direzioni per Chicago e l'atmosfera al McKinley si stava facendo sempre più febbricitante, tra le imminenti gare ed il giorno del Diploma, ormai alle porte. 

I ragazzi del Glee Club erano esausti: il professor Shuester e la Coach Sylvester non avevano alcuna pietà di loro, li costringevano a provare per ore ed ore - anche dopo la fine delle lezioni - e non perdevano mai l'occasione di ricordare loro quanto importanti fossero quelle gare e quanto potesse essere difficile riuscire a battere i Vocal Adrenaline.

" Se state cercando di motivarci " pensava Blaine " Non state facendo proprio un ottimo lavoro! "

Fortunatamente, tra una prova e l'altra, i ragazzi riuscivano comunque a trovare un po' di tempo per svagarsi e distrarsi dalla tensione delle gare e della scuola, ridendo e scherzando assieme, raccontandosi tutte le loro ultime novità e i più interessanti pettegolezzi della giornata. Erano gli ultimi giorni ancora a disposizione per stare insieme e non avevano alcuna intenzione di sprecare neanche un solo istante del loro tempo.

<< Wow, allora la professoressa Doosenberry ti ha veramente concesso una seconda possibilità?! >>

<< Puck, ma è fantastico! Spero che almeno questa volta tu riesca a passare quel test. >>

Erano appena finite le lezioni e Blaine aveva deciso di trattenersi per qualche minuto con i suoi amici in aula canto, per scambiare  quelle che Puckerman amava solitamente definire "quattro chiacchiere fra uomini"

<< Beh, devo farcela. >> disse Puck << Superare quel test di geografia è la mia unica occasione per potermi diplomare, non posso assolutamente permettermi di sprecarla! >>

Blaine sorrise ampiamente, particolarmente compiaciuto dalla determinazione del suo amico.

<< Sono certo che ce la farai! >> disse allegramente << Tu sei un tipo tosto, puoi superare qualsiasi cosa! >>

Puck abbozzò un sorriso, sollevando un sopracciglio.

<< Qualche volta anche io mi lascio prendere dal panico. >> disse mestamente << E non sono così forte come sembro; ci sono cose, nella vita, che riescono a piegare anche me. >>

<< Beh, ma ogni volta riesci sempre a rimetterti in piedi. >> gli rispose Finn, sorridendo << Sei indistruttibile, Puck; possono scalfirti, ma non ti spezzeranno mai. >>

Puck ampliò il suo sorriso e i suoi amici lo imitarono; si respirava un'atmosfera meravigliosa - Blaine non potè fare a meno di sentirlo - ed era triste pensare che, di lì a breve, i ragazzi avrebbero dovuto dirsi addio, almeno in parte.

<< Ma ci pensate? >> disse ad un tratto Sam << Fra pochi giorni sarà tutto finito: la scuola, il Glee Club...tutto quanto! >>

<< Hey, non dire così! >> intervenne Blaine, guardandolo di traverso << Non finirà proprio tutto; la nostra amicizia durerà per sempre...dico bene? >>

I ragazzi lo guardarono e sorrisero; era buffo come proprio lui - uno degli ultimi arrivati, colui che un tempo veniva visto come un rivale, piuttosto che come un compagno - sentisse così vivo quel sentimento di stima, affetto e complicità che teneva legati lui e i suoi compagni.  E dire che, all'inizio, aveva fatto così tanta fatica a sentirsi accettato in quella nuova scuola e da quelli che, adesso, erano diventati i suoi migliori amici; ora, a così pochi giorni dalla fine della scuola,  non riusciva neanche a trovare il coraggio di dir loro addio.

Finn, seduto di fianco a lui, posò una mano sulla sua spalla e diede lui un leggero colpetto affettuoso.

<< Giusto, Blaine. >> rispose con voce morbida << La nostra amicizia non potrà mai, mai finire. >>

Blaine sorrise beatamente e fece segno di sì con la testa, guardando i suoi amici con adorazione.

<< E' davvero triste non poterci diplomare tutti assieme. >> disse Artie, con velata malinconia << Detesto essere solamente al terzo anno! >>

<< Già, a chi lo dici! >> fece eco Rory << Mi sembra di aver perso così tanto tempo! Vi conosco da pochi mesi, ma mi sono affezionato così tanto a voi! Avrei voluto poter trascorrere più tempo in questa scuola. >>

<< E io, allora?! >> aggiunse Joe << Io sono l'ultimo arrivato, praticamente quasi non vi conosco! >>

<< Oh, ma che importa da quanto tempo siamo qui?! >> esclamò ad un tratto Blaine, alzandosi in piedi << Ciò  che conta è quello che siamo diventati, quello che abbiamo vissuto assieme... che importa quanto tempo ci abbiamo messo ad arrivare fino a qui?! In un modo o nell'altro, lo abbiamo fatto insieme. >>

Guardò tutti gli altri presenti ad uno ad uno.

<< Quando sono arrivato al McKinley, non credevo che sarei mai riuscito ad ambientarmi. >> disse << Volevo semplicemente stare vicino a Kurt, e inoltre speravo che tornare in una scuola pubblica mi avrebbe aiutato a superare tutte le mie vecchie paure, in qualche modo. Ma i primi tempi sono stati davvero duri: ero solamente un estraneo, un rivale, e sentivo di non essere veramente al mio posto, in questa scuola. >>

Il suo sguardo si soffermò per qualche istante su Finn, il quale gli rivolse un sincero sorrisetto contrito, mortificato.

<< Ma poi le cose sono cambiate. >> proseguì il giovane Anderson << Voi avete imparato ad accettarmi, mi avete fatto entrare nel gruppo a tutti gli effetti e avete permesso che mi sentissi finalmente in pace con me stesso, e con tutti voi. >>

Fece una pausa, tirando su col naso e deglutendo rapidamente, in preda alla commozione.

<< Sapete, io... io mi sono sempre sentito al sicuro alla Dalton. >> disse << Dopo l'incidente al ballo scolastico della mia vecchia scuola e tutti quei mesi di tortura trascorsi fra una lezione e l'altra, mi ero convinto che quella fosse la mia casa, il solo luogo a cui appartenessi veramente! Ma mi sbagliavo: la Dalton non era una casa, ma solamente la mia gabbia dorata; mi custodiva e mi proteggeva, ma lì dentro non ero poi così libero come credevo di essere. >>

<< Aspetta, sono confuso. >> lo interruppe Artie << Credevo che tu fossi felice con i Warblers e che la Dalton fosse davvero un luogo perfetto e meraviglioso, una specie di "Paradiso scolastico" o roba del genere! >>

Blaine ridacchiò.

<< Oh, lo è... lo è davvero. >> rispose, accennando un sorriso << Forse lo è fin troppo. La verità è che, dopo aver conosciuto Kurt ed essermene innamorato, ho compreso quanto effettivamente io mi stessi perdendo dalla vita, quanto la Dalton mi stesse tenendo prigioniero, impedendomi di vivere al meglio la mia esistenza.  Sì, quella scuola è stata il mio rifugio quando sono scappato dal Jefferson ed avevo bisogno di sentirmi protetto, di stare lontano da tutti coloro che non erano in grado di capirmi e di accettarmi; mi ha tenuto al sicuro, mi ha accudito, ma non mi ha mai aiutato a crescere e superare le mie paure. Del resto, come avrebbe potuto? Non ho mai avuto la possibilità di affrontarle nuovamente, la Dalton ha sempre fatto in modo di tenermi lontano da esse. >>

Altra pausa; i suoi occhi si riempirono lentamente di lacrime, lacrime che - questa volta - non fu assolutamente in grado di trattenere.

<< Trasferendomi al McKinley, ho finalmente avuto la possibilità di affrontare tutti quegli ostacoli che la Dalton era solita affrontare al posto mio. E' stato difficile, non lo nascondo, ma sono fiero di averlo fatto! Sapete, all'inizio credevo di aver preso questa decisione prevalentemente per Kurt, ma poi ho capito che lo stavo facendo soprattutto per me stesso, per uscire da quella prigione e permettermi finalmente di tornare a vivere nel mondo reale. >>

Finn lo guardò e sorrise, intenerito.

<< Quindi tu non rimpiangi di essere venuto qui al Mckinley? >> chiese.

Blaine scosse la testa, sorridendo a sua volta.

<< E' qui che ho capito veramente chi sono e che cosa voglio dalla vita. >> dichiarò << Ho imparato a far fronte a tutti i pericoli che, ingenuamente, mi ero lasciato alle spalle trasferendomi la prima volta e ho capito che il modo migliore per superare le proprie paure non è fingere che esse non esistano, ma avere il fegato di affrontarle a muso duro. >>

Il sorriso di Blaine si estese lungo tutto il suo viso ed un intenso bagliore di orgoglio guizzò nelle sue iridi.

<< La verità è che non appartengo a nessun luogo; appartengo solamente a me stesso, ed è proprio qui al McKinley che ho ritrovato finalmente il coraggio di esserlo. >>

I suoi amici sorrisero e corsero verso di lui, intrappolandolo in uno stretto abbraccio collettivo. Blaine rise di gusto, beandosi di quella splendida sensazione di affetto e complicità che lo stava completamente avvolgendo; non si era mai sentito così felice ed a suo agio con qualcuno che non fosse Kurt, ed era incredibilmente felice che stesse succedendo proprio in quel momento, con i suoi compagni si scuola, i suoi veri migliori amici. Per la prima volta dopo anni, Blaine sentiva di avere veramente ritrovato sè stesso; non era più il ragazzino spaventato che veniva preso continuamente di mira dai bulli, nè quel ragazzo fin troppo perfetto, composto e sempre maledettamente impeccabile che era quando frequentava la Dalton.

Era semplicemente Blaine e poteva finalmente ricominciare a brillare con tutto il suo splendore, lasciare nuovamente risplendere senza alcun timore tutta la sua meravigliosa luce; una luce che, per troppo tempo, era stata così brutalmente affievolita dall'ombra e dall'oscurità delle sue paure.
 
 
 


*
 
 
 


La sera della vigilia della partenza per Chicago, Blaine la trascorse a casa di Kurt; dal momento che lui e suo padre non si parlavano ormai da giorni e che sua madre faceva una tremenda fatica a mantenere l'equilibrio in casa, il giovane Anderson aveva pensato che quella fosse la soluzione migliore, almeno per garantire a sè stesso un po' di serenità e di tranquillità prima del grande evento.

Erano ormai quasi le undici e Kurt e Blaine non riuscivano a prendere sonno, nonostante la consapevolezza che, il giorno dopo, avrebbero dovuto alzarsi molto presto per la loro partenza.

<< Sei nervoso? >>

Kurt, avvinghiandosi fra le braccia del suo ragazzo, sollevò leggermente la testa e lo guardò con un leggero sorriso sulle labbra; Blaine sorrise a sua volta, un po' impacciatamente.

<< Un po'. >> ammise quest'ultimo << Sai, questa è la prima volta che partecipo ad una competizione Nazionale e ho paura di non essere ancora pronto. >>

Kurt rise: << Ma che stai dicendo? Tu sei nato pronto! >> 

<< Sì, beh... >> Blaine sospirò profondamente e si strinse con maggiore intensità nell'abbraccio del suo compagno << Forse è così, ma non riesco proprio a smetterla di agitarmi! Chissà, forse sono ancora nervoso per il modo in cui io e mio padre abbiamo discusso, oppure sono solamente terrorizzato per come potrebbero andare le Nazionali. Ti rendi conto di quanto importante sia questo momento, per tutti noi?! Si tratta del nostro destino, di quello di Rachel soprattutto! Come puoi essere tanto tranquillo?! >>

Il controtenore ridacchiò, tirando un enorme sospiro profondo.

<< In realtà anche io ho paura. >> confessò << Davvero tanta, e sono certo che una volta arrivati a Chicago incomincerò a dare i numeri come al solito! Ma adesso mi sento sorprendentemente bene. >>

Blaine sorrise ampiamente, accarezzando il viso di Kurt con il dorso della mano.

<< Beh, allora potresti provare a trasmettere un po' della tua tranquillità anche a me. >> disse dolcemente, facendo scorrere le sue dita lungo la pelle morbida dell'altro << Penso che potrebbe farmi bene, sai? >>

Kurt sorrise maliziosamente e si staccò dall'abbraccio di Blaine.

<< Oh, beh... >> disse, afferrando i polsi dell'altro e mettendosi a cavalcioni sopra di lui << Se vuoi io conosco un metodo infallibile per farti passare l'ansia; vogliamo provare?! >>

Blaine rise, mentre Kurt si sporse verso di lui e fece scontrare i loro nasi, guardandolo negli occhi con un bagliore di lussuria negli occhi.

<< Hey, Kurt... >> sussurrò Blaine, sfiorando le labbra del controtenore con le proprie << ..stai davvero pensando a ciò che penso io? >>

<< Beh, tu che ne pensi? >> rispose Kurt, passando una mani fra i capelli ricci di Blaine, il quale sorrise con soddisfazione.

<< E tuo padre e Finn? >> chiese il giovane Anderson << Non credi che potrebbero sentirci? >> 

<< Oh, ma noi faremo molto piano. >>  gli rispose Kurt, per poi catturare le sue labbra in un morbido bacio appassionato.

Blaine cinse la vita dell'altro con le sue braccia e lo tirò a sè, ricambiando il bacio con ardore e stringendolo con fare possessivo.

<< Domani mattina saremo molto stanchi. >> bisbigliò il moro fra le labbra di Kurt << E avremo delle occhiaie terribili! >>

<< Oh, basterà un po' di correttore! >> replicò Kurt, mordicchiando la bocca di Blaine << E poi, il viaggio per Chicago è lungo; potremo dormire sull'autobus. >>

Blaine si lasciò convincere e ricominciò a baciare il suo ragazzo, facendo scorrere le dita lungo la sua schiena, mentre questi infilava una mano sotto la sua canotta, accarezzandogli gentilmente gli addominali.

<< Sono davvero fiero di noi. >> disse a bassa voce Kurt, muovendo la mano lungo il petto del suo ragazzo << Chi avrebbe mai detto che saremmo arrivati fino a questo punto? >>
Blaine si staccò dalle labbra di Kurt e rimase per qualche secondo a fissarlo, senza smetterla di accarezzare la sua schiena e il suo sedere.

<< Io l'ho sempre saputo. >>  disse << Ho sempre saputo che saremmo arrivati lontano. Anche se, in effetti, non credevo che saremmo arrivati così lontano. >> 

Kurt rise, disegnando dei piccoli cerchi immaginari attorno all'ombelico di Blaine.

<< Sono contento che anche tu ne faccia parte. >> dichiarò << E' bello gareggiare con te e non contro di te! Credo di non essere mai stato così felice in tutta la mia vita. >>

Blaine sospirò beatamente, vibrante di soddisfazione.

<< Quando mi sono trasferito al McKinley non avrei mai creduto che le cose sarebbero andate in questo modo. >>  ammise << Temevo che avrei trascorso l'intero anno scolastico come un pesce fuor d'acqua e che tu saresti stato l'unica persona in grado di farmi sentire a casa. Ma mi ero sbagliato; il McKinley è stato la mia salvezza, è diventato il luogo più importante della mia vita e sono felice di potervi trascorrere anche il mio ultimo anno. >>

<< Non pensi che sentirai la mia mancanza? >> domandò Kurt ridacchiando.

Blaine sorrise.

<< Da morire. >> rispose sinceramente << Ma almeno non sarò da solo, avrò ancora i ragazzi a farmi compagnia. Starò bene con loro, sarà come avere ancora un piccolo frammento di te dentro al mio cuore. >> 

Il sorriso sul volto di Kurt si ampliò e il ragazzo tirò leggermente su col naso, visibilmente commosso.

<< S-sono felice di sentirtelo dire. >> farfugliò << Anche se spero che non sia necessario il Glee Club, per ricordarti di me. >>

Blaine sorrise nuovamente e, in risposta, posò un ennesimo bacio sulle labbra di Kurt, stringendosi a lui più che potè, mentre il controtenore faceva scivolare la sua mano fino al bordo dei suoi pantaloni; entrambi sapevano che, il giorno seguente, sarebbero stati fin troppo stanchi per fare qualsiasi cosa, ma non gliene importava poi così tanto. 

Almeno, pensò Blaine, quello sarebe stato un ottimo modo per mandare via tutta l'ansia e la preoccupazione per le Nazionali.
 
 
 



*
 
 
 

<< Blaine, muoviti! Siamo in ritardo! >>

<< Kurt, di' al tuo ragazzo di spicciarsi; l'autobus partirò fra pochi minuti, non possiamo permetterci di tardare! >>

Blaine cercò disperatamente di stare al passo con Kurt e Finn, trascinandosi dietro la pesantissima valigia nella quale aveva ordinatamente riposto tutti i suoi vesiti ed accessori, quasi avesse dovuto star fuori per settimane, piuttosto che per pochi giorni.

<< Sto arrivando! >> ansimò, arrancando dietro di loro fino al pulmino scolastico parcheggiato nel cortile del McKinley, unico mezzo che il professor Shuester era riuscito ad ottenere dal preside Figgins per andare a Chicago << Questa cosa è pesante, potreste almeno darmi una mano! >>

Finn, mosso da pietà, accorse in soccorso dell'amico, dopo aver portato la propria valigia fino all'autobus.

<< Amico, certo che per essere uno che tira di boxe sei incredibilmente fiacco! >> commentò << E questa valigetta sarebbe pesante, per te?! >>

Blaine fece una smorfia, lasciando che il giovaner Hudson prendesse possesso del suo bagaglio.

<< Certo, dici bene tu! >> bofonchiò << Hai almeno venti centimetri di altezza e circa una decina di chili in più del sottoscritto! >> 

<< Insomma, volete smetterla voi due? >> strillò Kurt, dall'altro lato del cortile << Non abbiamo tutto il giorno! >>

Blaine e Finn sospirarono profondamente e finalmente raggiunsero tutti gli altri, caricando la valigia del primo assieme a tutte quelle dei loro compagni, per poi salire a bordo del mezzo.

<< Allora? >> disse Kurt, accomodandosi sul sedile dietro a quello dove si era appena seduto il moro << Sei ancora nervoso? >>

Blaine sorrise e fece segno di no con la testa; i postumi della nottata precedente erano ancora troppo forti per permettergli di esserlo veramente.

<< Sto bene. >> disse << E non vedo l'ora di vincere quel trofeo. >>

Kurt sospirò beatamente e avvolse le spalle di Blaine con le proprie braccia, posando un rapido bacio sulla sua guancia.

<< Amo il tuo entusiamo. >> disse con voce morbida << E' una delle tue doti migliori, e non hai idea di quanto ti renda sexy! >>

Blaine rise e si rilassò fra le braccia di Kurt, socchiudendo gli occhi; sì, sentiva di essere decisamente pronto per affrontare anche questa nuova sfida.

<< Bene, ragazzi...ci siamo tutti? >> domandò il professor Shuester, guardando ad uno ad uno tutti i suoi studenti, i quali risposero in coro con un deciso "Sì".

<< Benissimo, allora possiamo andare: Nazionali, stiamo arrivando! >>

Le Nuove Direzioni levarono un grido di esultanza e la Coach Beiste, autista designata, mise finalmente in moto verso la loro destinazione. Blaine si voltò verso Kurt e gli sorrise dolcemente, mentre questi strinse forte la sua mano ed andò ad intrecciare le dita con le sue; il giovane Anderson chiuse di nuovo gli occhi, ampliando il suo sorriso con soddisfazione.

" Vedrai, papà: tornerò a casa da vincitore e ti dimostrerò veramente quanto valgo! Nessuno potrà mai negare il mio talento e la mia forza, lo giuro. Neanche tu. "











N.d.A: I' am baaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaack! ^_^

Oddio, quanto mi era mancato scrivere e aggiornare questa fan fiction!!! Spero che non succeda mai più nulla del genere, perchè penso proprio che finirei per impazzire! Mi dispiace tanto per l'attesa, ma spero che per questo capitolo ne sia valsa la pena; prometto che sarò più celere con i prossimi - che poi saranno quelli finali - anche se, avendo un esame martedì, dubito che il seguente possa arrivare prima di venerdì prossimo...comunque, farò il possibile. :)

Riguardo a questo capitolo... beh, l'episodio mi è piaciuto, ma c'era pochissimo Blaine, per cui ho dovuto inventare quasi tutto e questo mi ha portato ad un po' di Blangst... ho già detto che adoro il Blangst? Ok, sapete quanto amo Blaine...però mi piace scrivere delle sue difficoltà e del modo in cui riesce a superarle, proprio perchè sono una Blainer e perchè trovo che lui sia un personaggio meraviglioso! *O*

Per altro, io insisto nel voler dipingere il padre di Blaine in questo modo bastardo...ma non mi stupirei se un giorno i RIB si svegliassero e decidessero di farlo diventare l'uomo più pacioso del mondo! xD

Ah, e il discorso che ha fatto Blaine sulla Dalton...beh, io la penso esattamente così, per cui non credo che sia necessario aggiungere altro. 

Beh, al prossimo aggiornamento....grazie infinite per la pazienza, vi adoro! x3

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Straight to the Top ***


Chicago non era come Blaine se l'era immaginata; aveva sempre pensato ad un'enorme, moderna metropoli piuttosto grigia, fredda e persino triste, decisamente l'ultimo dei luoghi in cui avrebbe desiderato vivere.

Ma dopo appena mezz'ora trascorsa in quella città, il giovane Anderson dovette decisamente ricredersi: Chicago era semplicemente incredibile, grande, frenetica - non come New York, aveva detto Kurt, ma lo era sicuramente molto più di Lima e Westerville messe insieme - e, questo Blaine dovette ammetterlo, piena di vita. Probabilmente il fatto che decine di studenti provenienti da ogni angolo della Nazione la stessero affollando in quei giorni, contribuiva notevolmente ad accentuare tutta la sua vitalità e la sua frenesia.

<< Incredibile! Ci pensate che per il secondo anno di fila parteciperemo alle gare nazionali di canto corale coreografato?! Io stento ancora a crederci. >>

Mancavano appena tre giorni alle Nazionali e quella sera le Nuove Direzioni, dopo essere riusciti a strappare alla Coach Sylvester e al professor Shuester il permesso, avevano deciso di trascorrere un po' di tempo in giro per le vie della città, così da entrare in confidenza con l'atmosfera di quelle strade e per distarsi un po' prima della loro esibizione.

<< L'anno scorso però non abbiamo fatto una gran bella figura! >> osservò Quinn, facendo una smorfia << Mi auguro che questa volta le cose vadano bene! >>

<< Oh, andremo alla grande! >> echeggiò Santana, con un ghignetto maligno sulle labbra << L'importante è che Frankenstein e la piccola Hobbit si ricordino che i teatri non sono stati inventati per farsi le gastroscopie, almeno non quelli che devono ospitare una competizione nazionale! >>

Finn e Rachel la fulminarono con lo sguardo, mentre tutti gli altri scoppiarono a ridere.

<< Comunque sono certo che quest'anno vinceremo. >> intervenne Rory, con entusiasmo << Me lo sento, ho delle ottime sensazioni al riguardo! >>

<< Te lo hanno sussurrato i folletti durante il sonno, piccolo figlio dei trifogli? >> domandò acidamente Santana, storcendo il naso.

<< I bambini possono nascere sotto ai trifogli? >> chiese Brittany, stringendo la mano di Santana << Io ho sempre pensato che succedesse solo con i cavoli! >>

Kurt e Blaine si guardarono e sorrisero.

<< Dobbiamo cercare di essere ottimisti! >> esclamò il giovane Anderson, mettendo un braccio attorno alle spalle del suo ragazzo << Sappiamo quanto sarà difficile battere i Vocal Adrenaline, ma non abbiamo passato intere settimane ad allenarci per niente! Siamo dei combattenti ed andremo avanti fino alla fine! >>

<< Sì, esatto! >> concordò Kurt << Blaine ha ragione, ci siamo allenati duramente per ottenere dei risultani e dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per vincere! >>

Blaine sorrise ampiamente e schioccò un sonoro bacio sulla guancia di Kurt, allietato dalle sue entusiastiche parole; a pochi passi da loro, anche Finn e Rachel reagirano con altrettanto entusiasmo.

<< Kurt e Blaine hanno ragione. >> disse allegramente Finn << Dobbiamo pensare positivo, essere ottimisti! Personalmente anche io ho un sacco di ottimi presentimenti, sento che ce la faremo! >>

Rachel sospirò beatamente, stringendosi forte al suo braccio.

<< Sei sexy quando sei così ottimista, sai? >> disse maliziosamente.

<< Ok, ok...basta! >> esclamò Mercedes, frapponendosi fra i due << Vi prego, trattenetevi dall'accoppiarvi proprio qui di fronte a noi, non sarebbe affatto un bello spettacolo! >>

Rachel le fece una linguaccia e tutti si misero a ridere fragorosamente.

<< E' così bello essere qui tutti insieme, così uniti! >> commentò Tina, con espressione sognante << Non lo eravamo mai stati così tanto, prima d'ora. >>

<< Già, per la prima volta dopo tre anni sembriamo veramente un gruppo di compagni di squadra. >> echeggià Artie << Niente tradimenti, maldicenze, cattiverie o stupide rivalità: solamente stima, affetto e complicità. >>

<< Hey, non allarghiamoci! >> ribattè scherzosamente Puck << Io avrei ancora una reputazione da mantenere! >>

<< Oh, io no di certo! >> rispose immediatamente Santana << La mia è andata ufficialmente a farsi fottere il giorno in cui ho messo una foto di Rachel Berry nel mio armadietto! >>

Vi fu un'altra risata, sincera e spontanea, mentre i ragazzi continuavano a marciare lungo la loro strada, senza una vera e propria meta; camminavano tenendo tutti lo stesso passo, vicini l'uno all'altro, stretti e compatti come una specie di piccola processione. Erano da soli, in una città sconosciuta e con un lungo, tortuoso sentiero dinnazi a loro, che li avrebbe condotti - se fossero stati abbastanza bravi da meritarlo - dritti dritti al loro obiettivo, in cima.

Ed erano assieme.

Nessun pericolo, in quel momento, sembrava loro così difficile da superare; di certo, non lo sarebbe stato finchè avrebbero continuato a farsi forza a vicenda, rimanendo sempre l'uno al fianco dell'altro.

<< E' triste pensare che questa sarà la nostra ultima esibizione tutti assieme. >> disse ad un certo punto Mike, piuttosto mestamente << Il Glee Club mi mancherà da morire. >>

<< Hey, ricordate che cosa avevamo detto? >> intervenne Mercedes, in tono severo << Niente pensieri tristi! Lo abbiamo promesso! >>

<< Sì, ben detto! >> fece eco Joe << In questi cinque giorni è vietato parlare del futuro, categoricamente! Concentriamoci solo sul presente, d'accordo? >>

Kurt e Blaine sorrise con compiacimento e il controtenore fece scivolare lentamente le proprie dita fra quelle del moro.

<< Allora....cena cinese, oppure messicana?! >>
 
 

*
 
 


A soli due giorni dalle gare, le cose iniziarono ad andare decisamente male per le Nuove Direzioni; il tempo a disposizione per provare sembrava non essere mai abbastanza, la Coach Sylvester era più spietata che mai e, come se non bastasse, Mercedes era stata colta da un'intossicazione alimentare che l'aveva costretta a restare a letto, compromettendo così la sua partecipazione alle Nazionali.

I ragazzi erano letteralmente in crisi: Il momento più importante del loro anno scolastico, per non dire delle loro vite, stava per arrivare e si trovavano completamente con l'acqua alla gola, incerti sul da farsi e in preda al panico più totale.

<< Non ce la faremo mai! >> gemette Rory, dondolandosi nervosamente su una sedia, nella sala ricreativa del loro albergo di Chicago, quella notte occupata esclusivamente dai membri delle Nuove Direzioni << Con Mercedes fuori combattimento siamo rovinati, non abbiamo neanche un briciolo di possibilità di battere di Vocal Adrenaline! Possiamo anche fare i bagagli e ritornarcene a casa. >>

<< Rory, piantala con le stronzate! >> lo ammonì Finn, guardandolo in cagnesco << Non è questo lo spirito giusto, vi siete già dimenticati che cosa abbiamo detto ieri sera?! Non ci butteremo giù per così poco! >>

<< Beh, ma ti pare poco?! >> replicò nervosamente Artie << Dovremo esibirci senza una delle nostre migliori cantanti, a me questa sembra una vera e propria catastrofe! >>

<< E io chi sarei, scusami?! >> fece eco Rachel, visibilmente offesa da quell'affermazione << Ti sei dimenticato del fatto che... >>

<< Tu canterai la ballad e farai colpo su Carmen Tibideux, la quale verrà sicuramente ad assistere alla nostra performance e deciderà di prenderti nuovamente in considerazione per la NYADA, perchè è quello il tuo destino! >> la interruppe Santana, storcendo il naso << Sì Nasona Berry, questa filastrocca ormai la conosciamo a memoria! Adesso vuoi smetterla di giocare a fare la prima donna, per favore?! Torna al tuo posto, dobbiamo provare! >>

<< Santana, stai zitta! >> l'ammonì Puck, seduto da solo in un angolino, con il suo libro di geografia fra le mani << Sto cercando di ripassare! >> 

<< Puck, tu smettila di perdere tempo! >> sbraitò Sam, guardandolo di traverso << Potremmo aver bisogno anche di te, sai?! >>

Kurt e Blaine, seduti l'uno di fianco all'altro sopra un tavolo, si scambiarono una lunga occhiata colma di preoccupazione; la tensione in quella stanza era alle stelle, sarebbe stata sufficiente una minuscola scintilla per fare esplodere un vero e proprio incendio.

<< Non rompere, Bocca da Trota! >>

Appunto.

Puck si scaraventò rabbiosamente addosso a Sam, fra le grida di tutti i loro compagni. Kurt afferrò la mano di Blaine e la strinse forte; qualsiasi cosa fosse successa, era evidente che il ragazzo non aveva alcuna voglia di essere messo in mezzo.

<< Calmo. >> sussurrò Blaine, stringendo maggiormente la presa << Stai calmo, almeno tu. >>

Kurt annuì silenziosamente, mentre intorno a loro l'atmosfera incominciava a surriscaldarsi.

<< Hey, toglimi le mani di dosso! >>

<< E tu vedi di fare il tuo dovere, sfaticato! >>

<< Smettetela voi due, vi state comportando in maniera davvero ridicola! >>

<< Oddio, il mio cuscino e la coperta sono caduti in piscina! Che macello! >>

Blaine roteò gli occhi e sospirò; se qualcuno non fosse intervenuto immediatamente, le cose sarebbero potute andare a finire molto, molto male.

<< Hey, hey...calmatevi, calmatevi! >>

Il professor Shuester intervenne immediatamente, frapponendosi fra Sam e Puck e cercando di dividerli, mentre entrambi continuavano a sbracciare e calciare nervosamente, sotto gli sguardi attoniti e preoccupati dei loro compagni.

<< Rissa, rissa! >> strillò con foga Sugar, agirando un braccio per aria.

Kurt e Blaine si guardarono curiosamente, e il moro fece una smorfia.

<< Ok, adesso smettetela! >> tuonò il professor Shuester << Volete dirmi che diavolo vi prende?! >>

<< Lui sta studiando geografia mentre noi cerchiamo di fare le prove! >> replicò nervosamente Sam, indicando Puck con fare accusatorio << E' scorretto! >>

<< Perchè conosco già tutti i passi! >> si giustificò l'altro, guardando il biondo rabbiosamente << Tu balli come se i tuoi piedi fossero rimasti incastrati in una trappola per orsi e tu stessi cercando di liberartene! >>

Sam provò a scagliarsi nuovamente addosso a Puck, ma il professor Shuester fu abbastanza rapido da impedirglielo e proprio in quel momento Kurt, dopo aver estratto il suo telefono dalla tasca ed aver dato una rapida occhiata al monitor, attirò l'attenzione su di sè, dalla sua postazione in cima al tavolo.

<< Professor Shuester, si rende conto che mentre qui noi stiamo discutendo di Jazz square e roba simile, Unique ha appena ricevuto le chiavi della città da Rahm Emanuel?! >> berciò.

Blaine e gli altri strabuzzarono gli occhi, increduli; era persino peggio di quanto Blaine avrebbe mai potuto immaginare.

<< Veramente? >> bisbigliò il professor Shuester, con meraviglia.

<< E in più, il mio cuscino e la mia coperta sono caduti dentro la piscina! >> fece eco Brittany, letteralmente sconvolta << Un disastro! >> 

Blaine sbuffò; certo, come se fossero quelli i veri problemi! 

<< Sentite, io credo che siamo tutti piuttosto stanchi. >> intevenne Artie, con in mano un' enorme confezione di pop corn al burro, appena spuntata da chissà dove << Abbiamo provato per tre ore intere, senza mai fermarci! >>

<< Sì, e proveremo per tutta la notte se dovesse essere necessario! >> ribattè Finn, in tono combattivo << Ci riposeremo dopo che avremo vinto. >>

<< Solo perchè abbiamo perso Mercedes, questo non significa che non possiamo ambire ad essere niente meno che perfetti. >> fece eco Rachel, con determinazione << Perfetti! >> 

<< Certo, è facile per te dirlo! >> le rispose a tono Artie, ed immediatamente l'atmosfera ricominciò a surriscaldarsi.

Tutti se la presero con tutti e persino Blaine, che fino in quel momento era rimasto buono ed in silenzio, si rigirò contro Brittany, ammonendola per la sua pigrizia e la sua svogliatezza.

<< Hey, hey... adesso basta! >> strillò ad un certo punto Santana, al culmine dell'esasperazione << Non voglio più sentirvi dire cose del tipo "Non possiamo farcela senza di lei", perchè - indovinate un po' - non abbiamo altra scelta!  >>

Si avvicinò ai ragazzi ad uno ad uno, puntando il dito contro di loro con fare minaccioso.

<< Adesso siete avvertiti! >> disse ancora << Se non avete intenzione di fare tutto ciò che è in vostro potere per farci vincere, io scatenerò addosso a voi tutta la furia di Lima Heights, mi sono spiegata?! >>

Blaine impallidì, letteralmente terrorizzato dall' improvvisa - ma tutto sommato, neanche troppo inaspettata - impetuosità di Santana; il professo Shuester sospirò profondamente.

<< Santo cielo, ma sentitevi! >> esclamò.

<< Sì, lo so...mi dispiace! >> si scusò l'ispanica, cercando di riprendere il controllo << Mi metto sempre ad urlare, ma in queste situazioni mi arrabbio facilmente! >>

<< No, è una buona cosa. >> rispose il professor Shuester << Un'ottima cosa. >>

Guardò ad uno ad uno tutti i ragazzi, sul volto un'espressione non più arrabbiata e delusa, ma quasi soddisfatta, compiaciuta.

<< C'è così tanta passione in questa stanza! >> osservò << Persino i vostri litigi riguardano il vostro lavoro; voi ragazzi volete davvero vincere. >>

Tutti fecero segno di sì con la testa, con convinzione.

<< Ok, allora facciamo una mezz'oretta di pausa e poi ricominceremo tutto da capo. >> disse ancora Shuester, suscitando però la disapprovazione di tutti i suoi studenti.

<< No, no...non se ne parla! >>

<< Non possiamo, neanche per sogno! >>

<< Professor Shuester, va bene se andiamo avanti? >> domandò Tina, a nome di tutti << Ci esibiremo per primi, ed è un'enorme responsabilità! Dobbiamo essere magnifici. >>

<< Sì, " Edge of Glory" è un casino! >> fece eco Quinn, appoggiandosi alla spalla di Tina << Ho detto che avrei ballato alle Nazionali, e che io sia maledetta se non ci riuscirò! >>

Il professor Shuester annuì.

<< Va bene, allora andiamo avanti! Mike, tu aiuta i ragazzi con le coreografie; Artie, tu aiuta Artie con la geografia; ragazze, "Edge of Glory". Coraggio, muoviamoci! >>

Mike fece segno ai ragazzi di seguirlo e li radunò tutti in un angolo della sala, sufficientemente lontano dalle ragazze per non disturbare le loro prove e non essere disturbati a loro volta.

<< Su, coraggio! >> il ragazzo battè le mani << Mettetevi nelle vostre postazioni, dobbiamo riuscire a provare tutto senza mai fermarci. >>

Blaine e gli altri fecero segno di sì con la testa e, dopo che Mike ebbe dato loro il via, diedero ufficialmente il via alle prove.

<< Un, due, tre, quattro... Finn, resta al tuo posto; non sconfinare! >>

Blaine tirò un enorme sospiro d'incoraggiamento e si asciugò con la manina una piccola goccia di sudore che gli scivolava dalla fronte, senza mai fermarsi; era difficile, senza la musica a guidarli e in quello spazio così angusto e scomodo, ma non poteva permettersi di sbagliare neanche un singolo passo. 

Si era promesso di vincere, aveva giurato a sè stesso di fare tutto ciò che era in suo potere per portare la sua squadra alla vittoria, e non aveva alcuna intenzione di mancare alle proprie parole; non aveva dimenticato ciò che era successo fra lui e suo padre, ed era ancora seriamente intenzionato a dimostrargli quanto si sbagliasse sul suo conto, quanto lui valesse realmente e che, a discapito di quanto lui credesse, non aveva assolutamente niente da invidiare a Cooper.

<< Un, due, tre, quattro... molto meglio Finn, bravo. Blaine, perfetto così! >>

Blaine sorrise con soddisfazione, mantenendo comunque lo sguardo fisso dinnanzi a sè e senza perdere neanche per un istante il controllo dei suoi movimenti; fino alla fine, nel modo più perfetto possibile.

Continuava a ripetersi mentalmente quella parola, fino allo sfinimento: perfezione.

Lui doveva essere perfetto, tutti quanti dovevano esserlo e dovevano fare tutto ciò che era in loro potere per battere i Vocal Adrenaline; non c'erano vie d'uscita, nè secondi piani che potevano essere attuati in caso di emergenza. 

La vittoria o niente.

" Puoi farcela, Blaine; devi farcela. Non sono ammessi sbagli, da qui fino alla fine dovrai essere semplicemente perfetto, impeccabile. "

Le prove durarono per un'altra ore e mezza, poi il professor Shuester decretò che i ragazzi si erano ormai esercitati a sufficienza e che avrebbero dovuto andare di corsa  a letto, così da avere la possibilità di riprovare un'ultima volta il giorno seguente, a mente lucida, prima del grande evento.

<< Hey, Blaine. >>

Kurt corse al fianco del suo ragazzo e lo prese sottobraccio, strusciandosi dolcemente a lui come farebbe un gattino in cerca di coccole.

<< Sei stato davvero grandioso, prima. >> disse, guardandolo dritto negli occhi con un chiaro bagliore di orgoglio nelle pupille << Non ti avevo mai visto così combattivo, con te in squadra sarà assolutamente impossibile perdere! >>

Blaine sorrise a sua volta, sebbene piuttosto mestamente.

<< Voglio farlo per lui. >> disse << Voglio ritornare a casa da vincitore e rinfacciargli tutte le cattiverie che mi ha detto ultimamente! Deve capire di aver sbagliato, di essere stato ingiusto con me e che io posso essere altrettanto bravo e portargli altrettante soddisfazione di Cooper. >>

Kurt sorrise, guardando il suo ragazzo con orgoglio ed adorazione.

<< Sono sicuro che ci riuscirai. >> disse, stringendosi maggiormente a lui << Tu sei incredibile, Blaine...sei fantastico! Sei un ragazzo estroso e pieno di talento, e dopo la nostra vittoria - perchè sì, io so che vinceremo - lui non potrà mai più negarlo! Sono così fiero di te, amore mio. >>

Blaine sorrise a sua volta e ricambiò lo sguardo di Kurt con la stessa identica intensità di adorazione.

<< Beh, allora siamo in due. >> rispose con voce morbida << Perchè anche io sono incredibilmente fiero di te, Kurt. >>

Il controtenore sospirò beatamente e si sporse leggermente verso l'altro, per posare un tenero bacio sulle sue labbra, prima di dirigersi assieme a lui nella loro stanza, afferrando la sua mano con  decisione ed intrecciando ad una ad una le proprie dita con le sue.
 


*
 



Dopo la ramanzina del Professor Shuester, i ragazzi sembravano aver finalmente ritrovato tutta la loro forza di volontà e la loro determinazione, mettendo da parte la tensione e tutta la loro ansia da prestazione e ricominciando ad allenarsi duramente, per assicurarsi di arrivare al giorno delle Nazioni con il massimo delle proprie forze; il fatto di doversi esibire per primi li aveva messi parecchio sotto pressione e avevano intenzione di uscire da quella competizione a testa alta, diversamente da come erano andate a finire le cose l'anno precedente.

Avevano deciso di concludere quel loro ultimo viaggio assieme da vincitori.

La notte della vigilia del grande giorno, le Nuove Direzioni avevano organizzato uno speciale incontro prima di andare a dormire, una sorta di "rituale propiziatorio" per quell'evento tanto atteso; se ne stavano seduti in cerchio, sul pavimento della camera dei ragazzi, intenti a scambiarsi frasi di conforto e di incoraggiamento, e sembravano essersi completamente dimenticati della discussione avvenuta il giorno precedente nella sala ricreativa.

<< Beh, qualcuno vuole dire qualche cosa prima di andare a dormire? >>

Blaine si guardò curiosamente intorno, sorridendo beatamente; amava questo genere di momenti e si rammaricava molto di non averne vissuti abbastanza con i suoi vecchi compagni di squadra, alla Dalton.

<< Se permettete... >> intervenne, alzando timidamente la mano << Io avrei qualcosa da dirvi, ragazzi. >>

Gli altri annuirono e Kurt, seduto alla sua sinistra, non potè fare a meno di rivolgere lui uno sguardo colmo di amore ed adorazione; Blaine sospirò profondamente, guardando ad uno ad uno tutti i suoi amici, con un placido sorriso sulle labbra.

<< Beh, ecco... volevo ringraziarvi per avermi concesso di far parte di questa meravigliosa realtà. >> disse << So che a voi potrà sembrare una cosa del tutto normale, ma per me significa veramente moltissimo! Insomma, quando ho lasciato la Dalton ho abbandonato il mio "luogo sicuro" e non sapevo se sarei mai riuscito a sentirmi nuovamente a mio agio e altrettanto protetto anche al McKinley; voi avete fatto in modo che tutto ciò accadesse, mi avete fatto sentire come a casa, molto più di quanto io mi sia mai sentio nella mia vecchia scuola.  Certo, ci avete messo un po' di tempo...ma ne è valsa decisamente l'attesa! >> 

I ragazzi risero, guardando poi il loro amico con ammirazione.

<< Non potrò mai ringraziarvi abbastanza per tutto ciò che avete fatto. >> proseguì << E vi prometto che farò di tutto per farci arrivare in cima! Voglio vincere per voi e per il professor Shuester, che mi ha accolto nel Glee Club come se ne facessi parte da una vita intera. >>

<< Sì, sono d'accordo con Blaine. >> intervenne Rory << Non avete idea di quanto sia stato difficile per me andarmene da casa; all'inizio mi prendevano tutti in giro, non vi era nessuno che provasse a prendermi sul serio o  che non mi facesse sentire come un vero e proprio alieno! Il Professor Shuester e il Glee Club mi hanno accolto, sono riusciti a rendere tutto molto più facile da sopportare; mi sono fatto degli amici - dei veri amici - ed insieme siamo arrivati fino qui, a Chicago, proprio come una vera e propria famiglia. Insomma, non trovate che sia davvero grandioso? >>

Blaine allargò ulteriormente il proprio sorriso ed afferò la mano di Kurt, stringendola forte.

<< Rory ha ragione. >> disse Finn orgogliosamente << Il Glee Club è la nostra famiglia e il professor Shuester è molto più di un semplice insegnante; è un confidente, un amico speciale...per me, a dire il vero, è come un vero e proprio padre. >>

Il giovane Hudson tirò su col naso, visibilmente commosso, proprio come tutto il resto dei suoi compagni.

<< Dobbiamo vincere queste gare. >> proseguì << E dobbiamo farlo per il Professor Shuester, oltre che per noi. Se lo merita, in fin dei conti non ci troveremmo neanche qui se non fosse per lui! >>

<< Sì, Finn ha ragione! >> intervenne Rachel << Pensateci bene: se il Professor Shuester non avesse mai deciso di riaprire il Glee Club, nessuno di noi sarebbe mai diventato ciò che è adesso. Se non fosse stato per lui, io sarei solamente una stupida ragazzina ambiziosa, che posta video su MySpace e viene costantemente ricoperta di granita ed insulti; non avrei mai scoperto quanto può essere bello avere dei veri amici al proprio fianco. >>
 
Finn sorrise, afferrando la mano della ragazza e stringendola nella propria.

<< Io non avrei mai trovato me stesso. >> disse << Non avrei mai capito quanto fossi speciale, persino fuori da un campo da football. >>

<< Io sarei ancora la solita ragazzina frivola e superficiale, alla disperata ricerca di popolarità. >> disse Quinn, abbozzando un sorriso << O forse avrei tenuto Beth e sarei diventata una pessima madre, chi lo sa?! >>

Santana, seduta al suo fianco, posò una mano sopra la sua spalla in segno di conforto, prima di aggiungere con voce morbida: << Io sarei ancora una cheerleader stronza e senza scrupoli, oltre che una lesbica repressa. Certo, sono ancora una cheerleader e resto la solita stronza di sempre, ma sono migliorata parecchio, non credete?! >>

Tutti risero, poi arrivò anche per Joe il turno di parlare.

<< Io prima di conoscere il Professor Shuester ero solamente un ragazzo cristiano che non aveva mai avuto il coraggio di esplorare veramente il mondo. Voi mi avete aperto gli occhi, mi avete aiutato ad aprirmi e a capire tante cose che mi erano sempre state tenute nascoste, e non avete idea di quanto tutto ciò possa essere grandioso! >>

<< Io non sarei mai diventata così sicura di me. >> fece eco Tina << Sarei rimasta per sempre nell'ombra e non avrei mai trovato il coraggio di brillare. Vedrete, il prossimo anno sarò una perfetta sostituta della nostra Rachel Berry, ve lo prometto! >>

Vi fu un'altra risata, e quando tutti si acquietarono anche per Sam arrivò il momento di dire la sua.

<< Io sarei solo un bel biondino pieno di sogni e fantasie. >> disse << Stare con voi mi ha fatto capire che posso fare veramente qualcosa per provare a farli diventare realtà. >>

<< Io non avrei mai scoperto quanto amo ballare. >> aggiunse Mike, sorridendo beatamente e ricevendo in cambio uno sguardo adorante da parte di Tina << E non avrei mai trovato la forza di rivelare a mio padre quale fosse veramente il mio sogno. >>

Blaine sorrise ampiamente e si voltò verso Kurt, il quale sorrise a sua volta e dichiarò con voce tenue: << Io sarei ancora spaventato dalla mia diversità; non avrei mai avuto il coraggio di ammettere che era proprio quello a rendermi speciale. >>

Blaine posò la testa sulla spalla del ragazzo, guardandolo orgogliosamente, mentre Sugar esclamava briosamente: << Io non avrei mai avuto modo di scoprire quanto la mia stella brilli più di tutte le vostre messe assieme! >>

Le ragazze alzarono gli occhi al cielo e i ragazzi ridacchiarono sommessamente; poi, con il sorriso ancora sulle labbra, Artie disse in un sospiro: << Io sarei ancora il solito, vecchio sfigato di sempre; un insignificate Nerd su una sedia a rotelle, senza amici e che non aveva neanche mai dato un bacio ad una ragazza. >>

<< Io non avrei mai scoperto la Britneay Spears che è in me. >> aggiunse Brittany, con fare di superiorità.

Blaine sospirò beatamente, sollevando lo sguardo verso Kurt.

<< Io non avrei mai incontrato il vero amore. >> mormorò dolcemente, intrecciando le dita con quelle del controtenore, il quale sorrise ampiamente ed arrossì appena.

<< E io non mi sarei mai sentito come a casa in questa terra straniera. >> fu il sentito commento di Rory, accolto da tutti con un enorme sorriso intenerito.

Puck, che ancora non aveva aperto bocca, abbassò timidamente lo sguardò e sospirò.

<< Un tempo io ero solo uno scapestrato, una testa calda destinata solamente ad inseguire le orme del fallimento del proprio padre. >> bisbigliò << Il Professor Shuester mi ha insegnato che a tutto esiste una via di uscita, e forse quest'anno riuscirò persino a diplomarmi! Non ce l'avrei mai fatta, senza il Glee Club. >>

I ragazzi si guardarono vicendevolmente, sorridendosi e scambiandosi profonde occhiate di affetto e complicità.

<< Vinceremo queste gare. >> sentenziò Finn, con una certezza ed una convinzione che non lasciavano alcuno spazio al dubbio << E lo faremo per il nostro Professor Shuester. >>

Blaine fece segno di sì con la testa, mettendo un braccio intorno alle spalle di Kurt.

<< Per il Professor Shuester. >> disse.

<< Per il Professor Shuester. >> echeggiarono gli altri con fierezza.

Il giovane Anderson sospirò profondamente, avvertendo ancora una volta una di quelle tipiche sensazioni di calore al petto che da diverso tempo ormai erano solite impadronirsi di lui. Guardò il suo ragazzo un'ultima volta, per poi spostare il suo sguardo su ognuno dei loro amici.

Sì, ne era assolutamente certo: avrebbero vinto quelle gare ed il Professor Shuester sarebbe stato incredibilmente fiero di loro. E di sè stesso, ovviamente, per lo splendido lavoro che aveva fatto con i suoi studenti.
 
 


*
 
 



La mattina seguente, Blaine si svegliò con un' intensa sensazione di pesantezza al petto, quasi come se avesse trascorso una nottata intera addormentato sotto ad un macigno; l'ansia e la paura per le imminenti gare erano talmente forti, che il ragazzo non aveva idea di come e dove trovare la forza di alzarsi dal letto.

<< Blaine, alzati! Su, in piedi; non abbiamo tempo da perdere! >>

Il giovane Anderson si rigirò nervosamente fra le coperte, gli occhi semiaperti e quella fastidiosa sensazione di oppressione al petto, che ancora non si decideva a dargli tregua.

<< K-Kurt? >> farfugliò, con voce impastata << C-che ore sono?! >>

<< Le sette e mezza! >> gli rispose l'altro frettolosamente, saltellando freneticamente nel tentativo di infilarsi i suoi strettissimi jeans aderenti << Su, alzati, lavati e vestiti più in fretta che puoi!
Dobbiamo essere in arena fra tre ore, non abbiamo tempo da perdere! >>

Blaine, piuttosto reticente, uscì lentamente dalle coperte e si mise in piedi, stropicciandosi ripetutamente gli occhi e sbadigliando sonoramente, ancora rimbambito dal sonno.

<< Oddio, mi manca il respiro. >> ansimò, barcollando appena appena << I-io non sono sicuro di farcela, Kurt! Ho paura, ho la sensazione di fare un casino... oddio, senti quanto è rauca la mia voce! Come posso cantare in queste condizioni? >>

Kurt roteò gli occhi, sospirando profondamente.

<< Blaine, ti sei appena svegliato. >> fece lui notare << Persino io di prima mattina ho una voce da oltretomba! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, inspirando ed espirando profondamente e guardandosi curiosamente intorno, squadrando ad uno ad uno i letti dei loro compagni di squadra.

<< Kurt, perchè stanno ancora dormendo tutti? >> domandò preoccupato << Insomma, se dobbiamo essere in teatro fra tre ore forse dovremmo... >>

<< Blaine, calmati! >> lo interruppe Kurt, agganciandosi gli ultimi bottoni della camicia << Ascolta, ho svegliato prima te perchè so che hai bisogno del tuo tempo per prepararti. Tu vai in bagno e fai tutto ciò che devi fare, poi noi due andremo a fare colazione e vedrai che gli altri saranno già tutti pronti, al nostro ritorno. >>

Blaine impallidì.

<< C-colazione? >> farfugliò << K-Kurt, lo sai che non bisognerebbe mai cantare con il cibo sullo stomaco! >> 

Kurt allargò le braccia con fare esasperato, tirando un enorme, ennesimo sospiro.

<< Blaine, canteremo fra più di tre ore! >> osservò << Non credi che per allora avremo abbondantemente digerito la nostra colazione?! >>

<< Sì, beh...in ogni caso, io penso che mi terrò leggero! >>

Kurt tirò un ennesimo sospirò, mentre Blaine afferrava un paio di boxer puliti e si precipitava in bagno, ficcandosi sotto la doccia ed uscendone fuori in tempo di record, perfettamente fresco e profumato, i capelli leggermente arruffati ed un colorito roseo sulle guance.

Kurt, a quella vista, avvertì un intenso brivido lungo la schiena ed arrossì a sua volta.

<< B-Blaine... sei del tutto inappropriato! >> bofonchiò.

<< Che c'è?! >> replicò l'altro, trafficando furiosamente con la sua valigia, in cerca di qualcosa da mettersi addosso << Mi sto vestendo, se i tuoi ormoni sono già così attivi di prima mattina non è certo colpa mia! >>

Kurt fece una smorfia, rigirandosi dall'altra parte mentre Blaine sceglieva un paio di pantaloni ed una maglietta a righe, indossandoli velocemente e sistemandosi poi i capelli con la sua solita, abbondante dose di gel per capelli.  

<< Ok, sono pronto! >> esclamò alla fine, facendo un rapido giro su sè stesso e guardando Kurt con espressione soddisfatta << Possiamo andare a fare colazione, se hai ancora fame! >>

Il controtenore fece segno di sì con la testa e si diresse verso la porta, voltandosi verso Blaine e rivolgendogli un enorme, sorriso radioso.

<< Andiamo? >> chiese.

Blaine girò la testa, guardando i loro compagni ancora addormentati.

<< Non sarà il caso di svegliargli? >> domandò.

Kurt scosse la testa, afferrandolo per un braccio e strattonandolo fuori.

<< La loro sveglia suonerà fra cinque minuti. >> disse << E adesso andiamo, voglio essere sicuro di arrivare in sala pranzo prima che finiscano tutti quei meravigliosi croassant ai cereali. >>

E senza neanche dare a Blaine il tempo di protestare, lo trascinò giù per le scale, fino alla loro colazione.
 
 


*
 
 


Mancavano appena pochi minuti all'inizio delle gare e l'ansia di Blaine non si era ancora acquietata, così come quella dei suoi compagni di squadra e dello stesso professor Shuester; il viaggio dall'albergo fino al teatro in cui si sarebbero tenute le esibizioni era stato inaspettatamente silenzioso, ma non appena tutti avevano messo piede nei loro camerini, il caos e la frenesia avevano ricominciato a farla da padroni.

<< Brittany, sposati un po'...non c'entro! >>

<< Sugar, posso prendere in prestito il tuo piegaciglia?! Ti prego, questione di vita o di morte! >>

<< Hey, qualcuno ha una bottiglietta d'acqua? Sto morendo di sete, ho la gola che sembra andare a fuoco! >>

Blaine sospirò profondamente, guardando il suo riflesso nello specchio di fronte a lui, facendosi lentamente aria con la mano; Kurt, seduto di fianco a lui, lo guardò di sottecchi e ridacchiò, rivolgendogli una delle sue tipiche espressioni colme di adorazione.

<< Calmati. >> disse lui, con un tono di voce solo lievemente alterato dall'ansia << Andrà tutto bene, rilassati. >>

Blaine fece segno di sì con la testa, tirando un enorme sospiro di sollievo.

<< Sei calmo. >> osservò, abbassando leggermente la testa << Come fai ad essere calmo, tu non sei mai calmo! In genere sono io quello che deve tranquillizzare te, per quale motivo adesso i ruoli si sono ribaltati? Tutto questo non mi piace, anzi, mi rende ancora più nervoso! E se per caso... >>

<< Ok, adesso stai zitto e guardami! >>

Kurt afferrò il viso di Blaine con entrambe le mani e lo portò a guardare dritto dentro ai suoi occhi.

<< Blaine, anche io sono in ansia. >> disse << Ma lasciarsi prendere dal panico non è il modo migliore per affrontare questa situazione! Dobbiamo essere forti, dimostrare a tutta quella gente là fuori che possiamo farcela, che meritiamo di vincere quel trofeo più di chiunque altro! E' la nostra grande occasione e noi non possiamo permettere a niente e a nessuno di rovinare tutto. >> 

Blaine fece segno di sì con la testa, respirando a pieni polmoni.

<< Sì, hai ragione. >> rispose con convinzione << Niente più paura, adesso si fa veramente sul serio! Ce la possiamo fare, dobbiamo farcela! E io non ho alcuna intenzione di permettere all'ansia di rovinare la nostra esibizione. >>

<< Fantastico, così ti voglio! >>

Blaine sorrise orgogliosamente e si alzò in piedi, allargando le braccia e mostrandosi a Kurt in tutto il suo splendore, nel suo nuovissimo costume di scena.

<< Come mi sta? >> chiese briosamente.

Kurt sorrise con fare di approvazione.

<< Sei uno schianto! >> esclamò << E canterai benissimo, ne sono certo! >>

Blaine fece per avvicinarsi a lui e ringraziarlo per quei complimenti con un bacio, ma proprio in quel momento le porte dei camerini si spalancarono ed il professo Shuester irruppe nella stanza, a passo deciso.

<< Va bene ragazzi, mettetevi tutti in cerchio! >>

I ragazzi si radunarono attorno al loro insegnante, alcuni di loro battendo le mani ed acclamando, per darsi un po' di coraggio.

<< Ok, prima di andare in scena ci sarebbero alcune cose che vorrei dirvi. >> 

<< Aspetti, Professor Shuester...aspetti! >> lo interruppe immediatamente Finn, sovrastando il suo tono di voce << Ci ha rivolto un sacco di meravigliosi discorsi negli ultimi due anni, ma si ricorda che cosa ci ha detto una volta? " Un insegnante sa di aver fatto il proprio lavoro quando i suoi studenti non hanno più bisogno di lui." >>

I ragazzi si guardarono a turno, sorridendo e scambiandosi una serie di occhiate di conforto, mentre il professor Shuester annuiva silenziosamente.

<< Va bene. >> disse poi << Ok, Finn; a te la parola. >>

Finn sorrise ampiamente, rivolgendo all'uomo uno sguardo colmo di soddisfazione.

<< Ieri notte ci siamo riuniti tutti in cerchio prima di andare a dormire. >> disse << Abbiamo parlato a lungo, e poi ognuno di noi ha detto per quale ragione vorrebbe vincere questi campionati nazionali. Abbiamo detto tutti la stessa cosa: vogliamo vincere per lei! >>

<< Sì, esatto! >> fecero eco Puck e Sam, con entusiasmo, immediatamente imitati da tutti gli altri.

Il professor Shuester si morse un labbro, chiaramente in preda alla commozione.

<< So che ogni anno, a scuola, il preside Figgins consegna un premio per il migliore insegnante. >> proseguì il giovane Hudson << Ma credo che nessuno di noi debba aspettare, per dire come la pensiamo al riguardo. >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa, voltandosi verso il professor Shuester e guardandolo con espressione estremamente compiaciuta, così come stavano facendo i suoi compagni di squadra.

<< Lei è, come dire, l'insegnante della nostra vita. >> 

Tutti quanti annuirono, e le ragazze risposero in coro con un deciso: " Sì, esatto! ", che fece commuovere ancora di più il loro professore, il quale fu costretto a mordersi ancora una volta il labbro inferiore e a tirare su col naso, per impedirsi di piangere.

<< Wow... >> farfugliò l'uomo << Beh, grazie mille Finn...e grazie a tutti voi! Vi voglio bene ragazzi, moltissimo. >>

Proprio in quel momento, le luci in sala si accensero e spensero rapidamente, segnale inequivocabile che era appena arrivato per le Nuove Direzioni il momento di andare in scena; Blaine afferrò d'istinto la mano di Kurt e la strinse forte, così intensamente che le sue nocche quasi non diventarono di colore bianco.

<< Bene, è arrivato il momento: si va in scena! Mani tutte l'una sopra l'altra, adesso! >>

I ragazzi allungarono un braccio dinnanzi a sè e si prepararono per il loro solito rituale d'incoraggiamento, ma proprio in quel momento la porta si spalancò, rivelando sull'uscio una pimpante ed inaspettatamente piena di salute Mercedes.

<< Hey, fermi tutti! Non avrete mica intenzione di fare il cerchio magico senza di me?! >> tuonò a gram voce, con un sorrisetto beffardo sulle labbra.

<< Mercedes! Sei viva! >>

Mercedes rise e raggiunse i suoi compagni, mentre una sorridente Sue Sylvester si affacciava alla porta, con aria incredbilmente compiaciuta.

<< Sì, grazie a Sue. >> rispose la ragazza << E' una vera e propria bomba! >>

<< Sì, beh...è incredibile che cosa possano fare un po' di anfetamine, del  cortisone e qualche rito whodoo. >> fece eco la Sylvester, orgogliosamente.

<< Grazie al cielo sei qua! >> esclamò Quinn, visibilmente risollevata << Questo significa che almeno non cadrò per terra durante il numero delle Troubletones! >>

<< Oh, lascia stare! >> le rispose Mercedes << Questa sarà l'ultima volta che ci esibiremo tutti assieme! Anche tu ti esibirai in quel numero, e pure tu Tina! E non intendo accettare un "no" come risposta, anche perchè sono talmente piena di ormoni che potrei trasformarmi in una specie di Hulkessa, se mi arrabbiassi! >>

I ragazzi scoppiarono a ridere e le luci si accensero e spensero ancora una volta, più velocemente.

<< Va bene ragazzi, se non usciamo immediatamente da questa stanza non si esibirà nessuno di noi! Siete pronti?! >>

Un ennesimo urlo si levò nella stanza e dopo aver concluso quel loro rituale di fortuna, le Nuove Direzioni corsero dietro le quinte del teatro, pronti ad essere annunciati e dare ufficialmente inizio alla loro ultima, ufficiale, esibizione assieme.

<< Hai ancora paura? >> domandò dolcemente Kurt, afferrando la mano di Blaine ed intrecciando le dita con le sue. Il giovane Anderson si voltò verso di lui e sorrise, facendo lentamente segno di no con la testa.

<< Sto bene. >> rispose a bassa voce << E so che ce la faremo. >>

Kurt chiuse gli occhi e sospirò profondamente, stringendo più forte la mano del suo ragazzo.

<< Sì. >> sussurrò << Ce la faremo. >>

Blaine annuì e sospirò a sua volta, chinando la testa all'indietro e lasciando che un ampio, fiero sorriso attraversasse completamente il suo volto.

" Ok, Blaine: si va in scena! "
 
 


*
 
 

L'esibizione delle Nuove Direzioni fu perfetta.

Assolutamente ineccepibile, Blaine non avrebbe potuto trovare altro modo per definire quella loro incredibile performance, se non descrivendola come totalmente, meravigliosamente perfetta.

Il giovane Anderson sapeva che non sarebbe stato comunque facile battere i Vocal Adrenaline - i loro rivali  erano stati altrettanto bravi ed entusiasmanti, e Unique era un vero e proprio mostro da palcoscenico -  ma non poteva che essere estremamente soddisfatto ed orgoglioso di sè stesso e dei suoi compagni di squadra, per essere stati così bravi ed aver resistito con coraggio e determinazione, fino alla fine.

Qualunque cosa fosse accaduta, comunque fossero andate le cose, Blaine non avrebbe mai pensato a sè stesso come ad un perdente; aveva combattuto con forza e valorosamente, ed aveva raggiunto obiettivi che solamente un anno fa gli sembravano irraggiungibili ed aveva dimostrato a sè stesso di essere molto più forte di quanto chiunque altro avesse mai provato a fargli credere.

Ciò che avrebbe detto suo padre non aveva più molta importanza, quel momento, e neanche la vittoria gli sembrava poi contare così tanto; quella consapevolezza, la meravigliosa sensazione di essere veramente all'altezza dei propri sogni, valeva più di qualsiasi trofeo del mondo.

<< Su, tutti sul palco...adesso! I vincitori saranno annunciati fra pochi minuti, coraggio! >>

Le Nuove Direzioni raggiunsero velocemente il palco, sul quale vi erano schierati in perfetto ordine i Vocal Adrenaline e il terzo coro contro il quale gareggiavano, di cui Blaine non si era minimamente preoccupato di imparare il nome; istintivamente, Kurt afferrò la mano di Blaine e la strinse forte, più che potè, tanto fa fargli diventare le nocche completamente bianche.

<< Ci siamo. >> farfugliò nervosamente << Oddio, siamo così vicini.. mi sento mancare il fiato! >>

Blaine si morse un labbro e rafforzò la presa della mano di Kurt, inspirando ed espirando sommessamente; l'ansia, naturalmente, aveva deciso di non risparmiare neanche lui.

<< A-andrà tutto bene. >> balbettò << Dobbiamo solo stare calmi e...aspettare. >>

Il cuore gli balzò letteralmente in gola, e proprio in quel momento la voce dell'annunciatore spezzò il silenzio che il panico aveva diffuso in quell'enorme auditorium.

<< E adesso, andiamo a proclamare il vincitore del premio per il miglior artista individuale di questi campionati nazionali. >>

Blaine si issò sulle punte e si sporse leggermente per guardare Rachel, la quale teneva gli occhi chiusi e le mani saldamente strette a quelle di Finn e di Sam; tutti quanti sapevano quanto lei desiderasse quel premio e per quanto non potesse che ritenersi già estremamente orgogliosa per la perfetta riuscita del suo assolo - senza contare che, alla fine, Carmen Tibideaux era davvero venuta ad assistere alla sua performance - , la soddisfazione di poter stringere quel piccolo trofeo fra le mani non avrebbe potuto che rendere l' esprerienza ancora più memorabile di quanto già non potesse essere. 

L'annunciatore aprì la busta contenente il nome del vincitore, ma aspettò qualche secondo prima di comunicarlo al resto della sala, aumentò così ulteriormente la suspance e il già notevolmente alto stato di ansia dei partecipanti.

" Ti prego, fa che sia Rachel! " pensò intensamente Blaine " Fa che sia Rachel! "

<< Dalla squadra dei Vocal Adrenaline del Liceo Carmel Highs, Wade "Unique" Adams! >> 

Il pubbico e l'intera squadra dei Vocal Adrenaline scoppiò in un applauso fragoroso, mentre una profonda espressione di delusione solcò il volto di Blaine; il ragazzo tornò a guardare in direzione di Rachel, che teneva ancora gli occhi chiusi e le mani intrecciate a quelle dei suoi amici, ed era chiaramente affranta e rammaricata, anche se si stava sforzando più che mai a non farlo notare ai presenti. Deglutì, mordendosi più forte il labbro inferiore e stringendosi maggiormente al corpo del suo ragazzo, il quale lo guardò con aria estremamente preoccupata ed un chiaro bagliore di ansia nelle pupille.

<< Non ce la faccio. >> piagnucolò il controtenore << Sto per avere un attacco di cuore, non ce la faccio! >>

Blaine avvolse la vita di Kurt con un braccio e lasciò che questi si avvinghiasse a lui, posando sopra la sua spalla la mano sinistra, che il giovane Anderson afferrò con la propria e strinse forte, in quell'intreccio di paura e di conforto nel quale i due si erano inevitabilmente trovati; comunque fossero andate le cose, avrebbero dovuto affrontarle assieme, così come le avevano incominciate.

<< E adesso, facciamo un ultimo applauso per i nostri tre finalisti di questa edizione dei campionati nazionali di canto corale! >> esclamò ancora una volta il presentatore, pronto ad annunciare finalmente il vedetto finale << Al terzo posto abbiamo... >>

Blaine trattenne il fiato.

<< ... Direttamente dall'Oregon, i Portland Scale Blazers! >>

Blaine tirò un enorme sospirò di sollievo; erano ancora in gara, fortunatamente, e sebbene le possibilità di battere i Vocal Adrenaline continuassero ad essere tremendamente basse, se non altro non avrebbero concluso il loro percorso di gare all'ultimo posto. La mano di Kurt si strinse ancora più forte alla sua ed il suo respiro tornò a farsi irregolare, quasi ansimante.

<< Quante possibilità ci sono che la squadra il cui cantante solista ha già vinto il premio come miglior performer della giornata, vinca anche il primo premio? >> domandò Kurt ansiosamente, con voce piena d'aria.

Blaine deglutì.

<< Troppe. >>

Kurt fece segno di sì con la testa e chiuse gli occhi, sospirando profondamente. Blaine credette di poterne sentire il battito accelerato e galoppante persino da quella distanza.

<< E adesso, signore e signori, un po' di silenzio per il momento tanto atteso di questa giornata; congratulazioni ad entrambe le squadre che si trovato ancora su questo palco, ma adesso è arrivato il momento di annunciare un vincitore. >>

Il cuore di Blaine prese a martellare velocemente dentro al suo petto.

<< I vincitori di questo Campionato di Canto Corale 2012 sono... >>

Blaine chiuse gli occhi e si portò una mano al petto, mentre l'altra continuava a stringere con forza quella di Kurt; sentiva il fiato venirgli meno, le gambe cedergli e la testa farsi di colpo incredibilmente pesante.  Non si era mai sentito tanto nervoso per qualcosa come in quel momento.

<< Dal Liceo McKinley di Lima, Ohio, le Nuove Direzioni! >>

Ciò che avvenne dopo fu talmente rapido e frenetico che nessuno ebbe il tempo di rendersene conto; Blaine si ritrovò improvvisamente avvinghiato al corpo di Kurt, strillando e saltellando per la gioia, mentre calde ed umide lacrime di felicità scivolavano a fiotti lungo le sue guance.

Ce l'avevano fatta, avevano vinto.

Campioni Nazionali.

Era tutto così vero e concreto che Blaine credeva di poter palpare quella vittoria con le sue stesse mani; non era un sogno, non stava succedendo solamente nella sua testa e quelle non erano solo delle stupide, irrealizzabili fantasie adolescenziali.

Avevano vinto davvero.

<< Abbiamo vinto.... mio Dio, non riesco a crederci...abbiamo vinto! >>

Kurt si strinse alle sue spalle con tutta la forza che il suo corpo possedeva, mentre attorno a loro tutti quanti - professor Shuester compreso - continuavano a saltare, danzare e urlare per la gioia, l'eccitazione che si mescolava all'incredulità, creando dentro ai loro cuori una tenue e soave melodia di orgoglio e soddisfazione. Blaine si staccò dalla presa del suo ragazzo e si asciugò le lacrime, scrutando ad una ad una tutte le espressioni dei suoi compagni di squadra; non notò alcuna differenza fra di esse, tutte quante erano testimoni di quella meravigliosa ed incredibile sensazione di potenza ed invincibilità, la gioia e la fierezza di chi, dopo un lungo e tortuoso cammino, ha finalmente raggiunto la sua tanto agognata e desiderata felicità.

<< Anderson, vieni qui: fatti abbracciare! >>

Blaine venne letteralmente travolto da Sam e Puck, i quali lo abbracciarono con così tanta forza da fargli quasi mancare il respiro ( anche se Blaine era fin troppo felice per preoccuparsene realmente, in quel momento ); a mano a mano, il giovane Anderson andò ad abbracciare ad uno ad uno tutti i suoi compagni e, infine, anche il professor Shuester, che gli lasciò tenere fra le mani il trofeo per qualche secondo, come aveva fatto anche con gli altri. 

Quando le sue mani si posarono su quell'enorme oggetto di metallo, il suo cuore smise di battere per un istante; ripensò a sè stesso due anni prima, quando era ancora un giovane ragazzo infelice e spaventato, costretto a fuggire dalla sua stessa scuola perchè preso in giro ed umiliato da chi non aveva il coraggio di accettarlo per ciò che era veramente. Ripensò a quando, poco più di un anno prima, si era visto sfuggire dalle mani la vittoria ai campionati Regionali con i Warblers e al modo in cui, nonostante tutto, era riuscito ad uscirne comunque a testa alta perchè, anche se aveva perso un trofeo, aveva guadagnato qualcosa di molto più prezioso, grazie a Kurt.

E adesso che finalmente stringeva fra le mani il simbolo di quella vittora, la sua mente ritornò a tutti coloro che, nell'arco di una vita intera, avevano fatto di tutto per abbatterlo, per tarpargli le ali ed impedirgli di spiccare il volo verso il successo al quale apparteneva: il suo vecchio amico Johnny, Justin Grey e tutti gli altri bulli del liceo Jefferson*, Sebastian e i Warblers, Cooper - anche se da tempo, ormai, suo fratello aveva smesso di essere tanto duro con lui ed aveva finalmente iniziato a dargli il sostegno di cui aveva sempre avuto bisogno - e infine suo padre.

Nessuno di loro, nonostante tutto il dolore e la sofferenza causategli in tutti questi anni, avrebbe mai potuto rovinare quell'istante e spezzare dentro di lui quella vibrante, intensa sensazione di onnipotenza che Blaine stava provando al momento; sentiva, come mai prima di allora, di avere dentro di sè abbastanza forza da poter spaccare il mondo intero.

<< Tutti qui, tutti qui! >> strillò Rachel, con voce rotta dall'emozione << Abbraccio collettivo, forza! >>

Prima ancora che avesse il tempo di replicare, Blaine si ritrovò coinvolto in un appassionato abbraccio di gruppo, mentre fra il pubblicò si levavano luci di flash e click di macchine fotografiche - e il giovane Anderson era abbastanza convinto che la metà di essi provenissero dalla signorina Pillsbury e dalla Coach Beiste - , oltre ad un'ennesima serie di ovazioni ed applausi. In mezzo a quell'intreccio di braccia, mani e corpi, lo sguardo di Blaine trovò quello di Kurt e vi si perse completamente, sorridendogli dolcemente e evidente adorazione.

" Ti amo. " gli disse mentalmente, certo che quelle parole sarebbero arrivate dritte al suo cuore anche senza bisogno che le sue labbra le pronunciassero " E sono davvero orgoglioso di noi. "

Il controtenore ricambiò il sorriso con la sua stessa elonquenza e le parole uscirono silenziosamente dai suoi occhi, chiari e cristallini come un placido mare dei Caraibi.

Ti amo anche io.  E non sono mai stato così fiero di noi.

Blaine sorrise ampiamente, ed un'intensa sensazione di calore si espanse dentro al suo petto. 

Sì, ce l'avevano fatta.

E adesso niente e nessuno avrebbe mai più potuto farlo sentire a disagio, o non all'altezza di qualsiasi situazione; adesso, dentro al suo cuore, Blaine aveva l'assoluta certezza di essere veramente e fino in fondo un perfetto vincitore.
 
 
 

*
 
 
 


I festeggiamenti per la vittoria durarono fino a notte fonda, ed il giorno successivo nessuno dei ragazzi - nè tantomeno i loro quattro accompagnatori - aveva la forza di fare qualsiasi cosa che non fosse restarsene nella propria camera a vegetare, nell'attesa che arrivasse inevitabilmente l'indomani per fare definitivamente ritorno a casa.  Il viaggio in pulman - a differenza dell'andata - fu particolarmente silenzioso, a causa degli ancora evidenti residui di stanchezza, e per quanti sforzi i ragazzi potessero fare per cercare di renderlo un po' più movimentato, fu di una noia mortale dall'inizio alla fine. 

Blaine non potè che essere lieto ed incredibilmente sollevato, una volta messo nuovamente piede a Lima, anche se l'ansia e la preoccupazione di fare ritorno a casa non tardarono troppo ad arrivare; nonostante la sua grande soddisfazione per la vittoria delle Nuove Direzioni, il giovane Anderson non poteva certo negare di sentirsi ancora un tantino intimorito all'idea di dover affrontare suo padre, dopo la loro ultima, terribile litigata.

Certo, adesso lo avrebbe affrontato da vincitore, ma era pur sempre suo padre, un uomo tremendamente difficile da accontentare - soprattutto quando tale onere spettava a Blaine - e per quanto effettivamente l'autostima di Blaine avesse attualmente raggiunto livelli interstellari, certe abitudini erano fin troppo difficili da perdersi.

<< Blaine, tesoro...eccoti, finalmente! Vieni qui, fatti abbracciare! >> 

Blaine non fece neanche in tempo a richiudersi la porta d'ingresso alle spalle, che immediatamente venne travolto da sua madre, al quale lo intrappolò in un abbraccio senza via di fuga, talmente stretto da farlo quasi soffocare. 

<< M-Mamma! >> ansimò il moro, dimenandosi freneticamente fra le braccia della donna << Così mi strozzi, lasciami andare! >>

<< Oh, scusami tanto! >> 

Judit Anderson fece un passo indietro e liberò suo figlio dalla stretta, dandogli una rapida carezza sul volto e guardandolo con espressione adorante ed occhi stracolmi di soddisfazione.

<< Sono così fiera di te, amore mio. >> disse dolcemente, senza riuscire a smetterla di sorridere << Il primo premio,  non è meraviglioso? Oh, avrei tanto voluto vedervi...scommetto che siete stati favolosi! >>

<< Hey, che ne diresti di far salutare anche a me il nostro piccolo vincitore? >> echeggiò una voce metallica alle loro spalle << Anche io voglio essere reso partecipe di questo meraviglioso quadretto famigliare. >>

Blaine sorrise ampiamente al suono di quella voce che, per quanto alterata dal fruscio del telefono e del vivavoce, risuonava nelle sue orecchie così piacevolmente familiare.

<< Hey, Coop! >> esclamò allegramente il moro, avvicinandosi all'apparecchio << Che bello sentirti, mi sei mancato così tanto! >>

<< Dai, adesso non esageriamo! >> replicò Cooper, ridacchiando << Ci siamo sentiti due giorni fa, quando mi hai informato della vostra vittoria. >>

<< Beh, ma che vuol dire?! Sei pur sempre il mio fratellone, è giusto che io abbia nostalgia di te! >>

Cooper rise e la signora Anderson sospirò beatamente, intenerita da quell'adorabile quadretto famigliare. 

Blaine la guardò di sottecchi e sorrise; sapeva quanto si sentisse in colpa nei suoi confronti, in fin dei conti molto spesso non si era comportata molto meglio di suo padre, dimostrando forse una certa - e del tutto involontaria - predilezione nei confronti di Cooper, ma Blaine non riusciva proprio ad avercela con lei in quel momento. Era talmente felice per la sua vittoria, che non aveva alcuna intenzione di rinvangare il passato, non con le uniche persone della sua famiglia che sembravano essere ancora disposte a credere in lui e ad offrirgli il proprio sostegno, comunque fossero andate le cose.

<< Allora, come ci si sente ad essere dei campioni? >> domandò ad un certo punto Cooper, e Blaine riuscì ad immaginarsi perfettamente un amorevole sorriso raggiante illuminargli il volto.

Il minore dei due fratelli sorrise ampiamente e sospirò, inebriandosi della sua stessa soddisfazione. 

<< E' gradioso! >> rispose orgogliosamente << Non hai idea, Coop... mi sento come se, per la prima volta in tutta la mia vita, non dovessi più rendere conto di niente e nessuno! Ho vinto, lo capisci?! Ok, non ero da solo...ma ce l'ho fatta! Ho dimostrato a tutti, e a me stesso in primo luogo, di non essere un perdente; che importa di tutte le volte in cui, in passato, qualcuno mi ha fatto sentire inferiore?! Adesso so veramente quanto valgo, so di essere abbastanza in gamba e di avere abbastanza talento da diventare un vero artista, se mai lo volessi. Ed è quell che voglio, Coop, io voglio essere un artista; uno di quelli gradiosi, il cui nome non si dimentica tanto facilmente, così da un giorno all'altro. Voglio essere ricordato per sempre. >>

La signora Anderson sorrise ampiamente, chiaramente commossa, e Blaine ancora una volta riuscì perfettamente ad immaginare suo fratello fare lo stesso.

<< Lo diventerai, Bi. >>  disse Cooper, con voce morbida << Ricordi che cosa ti dissi poco prima di partire? Tu sei un talento nato, e so che diventerai un artista di grande successo! Me lo hai promesso, ricordi? Mi inviterai alle prime dei tuoi musical, dei film e ad ogni tuo concerto! >>

Blaine rise, immediatamente imitato da sua madre, la quale si avvicinò a lui e gli mise un braccio attorno alla spalla, stringendolo a sè affettuosamente; sentiva di essere così felice che il suo cuore avrebbe potuto scoppiare da un momento all'altro.

<< Immagino che tu non veda l'ora di ritornare a scuola, Bi. >> disse ancora Cooper, con voce piena di brio << Per una volta non potranno che festeggiarti, non credi?! >>

<< Oh, lo spero proprio! >> esclamò Blaine, sospirando profondamente << Insomma, abbiamo vinto tutto quello che poteva essere vinto, il minimo che possano fare a scuola è essere tutti soddisfatti di noi! Non dico che debbano stappare le bottiglie di champagne, ma mi auguro che almeno ci risparmieranno le granite in faccia! >>

<< Non pronunciare quella parola in mia presenza! >> esclamò immediatamente sua madre, inorridita << Se solo qualcuno prova ad avvicinarsi ancora una volta a te con uno di quegli intrugli maledetti, dovrà vedersela con me! >>

Blaine e Cooper scoppiarono a ridere, divertiti da quella versione così inaspettatamente combattiva della loro madre; Blaine fece per aprire bocca ancora una volta, ma prima ancora che avesse il tempo di dire qualcosa, suo padre irruppe nella stanza, con indosso la sua giacca da camera, un giornale sottobraccio e la sua tipica espressione burbera stampata in fronte. 

<< Che cos'è tutto questo baccano?! >>

Il più piccolo degli Anderson si irrigidì di colpo, quasi pietrificato dalla vista del suo genitore, come un povero viandande sfortunato di fronte allo sguardo glaciale e letale di una Gorgone.

<< C-ciao papà. >> balbettò il ragazzo, i pugni serrati e le ginocchia che tremavano vistosamente.

L'uomo rispose con un lieve cenno del capo ed una specie di brontolio, apparentemente incapace di pronunciare un vero e proprio discorso di senso compiuto.

<< Ciao papà, ci sono anch'io! >>  fece eco Cooper, con voce briosa e cercando di rompere la tensione del momento << Stavamo facendo una chiacchierata di gruppo, ti va di unirti a noi? >>

Richard Anderson storse il naso, contrariato, quasi come se la sola idea di trascorrere qualche minuto in salotto con tutta la sua famiglia - più o meno - al completo lo disgustasse profondamente.  Blaine si morse un labbro con forza, cercando di trattenere quella smorfia che anelava così disperatamente di mostrarsi sul suo volto; sperava con tutto sè stesso che, almeno in quell'occasione, suo padre si sarebbe risparmiato di appesantire ulteriormente l'atmosfera con un'ennesima litigata.

<< Non posso. >> rispose bruscamente l'uomo << Ho del lavoro da sbrigare, sono passato solamente a chiedervi di fare un po' meno baccano! >>

Blaine sollevò leggermente un sopracciglio, con perplessità; tutto qui? Non aveva nient'altro da dire, niente riguardo al fatto che suo figlio fosse appena tornato da Chicago e che avesse vinto un campionato nazionale?

<< Richard! >> lo ammonì sua moglie, lanciandogli un'occhiataccia << Non hai altro da dire? >>

Indicò Blaine con un lieve cenno del capo, ed il ragazzo d'istinto si mise le mani sul grembo, plasmando un placido ed innocente sorrisetto colmo di ingenua aspettativa, proprio come faceva quando era ancora piccolo ed andava alla continua e disperata ricerca di una qualsiasi forma di approvazione da parte del genitore. Il signor Anderson guardò il figlio dall'alto in basso e poi scrollò le spalle, quasi con indifferenza.

<< Adesso che sei tornato a casa, Blaine, non pensare di poter ricominciare ad assordarmi come al tuo solito con quelle tue ridicole cantate pomeridiane. >> bofonchiò << Solamente perchè hai vinto una gara, questo non significa certo che tu possa andare in giro per tutte le stanze fingendo di essere Pavarotti! >>

Senza neanche aggiungere altro, girò rapidamente i tacchi e si eclissò nuovamente nel proprio studio, dimenticandosi persino di salutare Cooper.

Blaine deglutì e si portò una mano al petto, sospirando a bassa voce; si sentiva stranamente calmo e rilassato, quasi come se il suo corpo avesse completamente ignorato quegli ultimi cinque minuti della sua giornata. Si ritrovò inaspettatamente a sorridere; buffo, aveva passato gli ultimi sette giorni a lottare disperatamente affinchè suo padre si rendesse conto di quanto valesse realmente, e adesso che era stato così palesemente ignorato, neanche sembrava importargliene più di tanto.

<< Ma che razza di cafone! >> sbottò Cooper dall'altro capo del telefono << Non vede suo figlio da cinque giorni e neanche si sforza di fargli i complimenti per il suo brillante risultato a quelle gare di canto! Ma come si fa ad essere così str... >>

<< Cooper! >> lo sgridò sua madre, rivolgedo al telefono un'occhiata omicida, la stessa che avrebbe rivolto a suo figlio maggiore se solo fosse stato lì presente << Non parlare così di tuo padre! Anche io credo che avrebbe potuto degnarsi di fare almeno un complimento a Blaine, ma non mi piace sentirti usare questi termini quando ti riferisci a lui.

<< E poi, non è un problema. >> aggiunse Blaine, facendo spallucce << Non ci sono rimasto male. >>

La signora Anderson lo guardò curiosamente.

<< Che cosa? Dici sul serio? >>

<< Blaine, stai dicendo che non ti dispiace che papà ti abbia ignorato in questo modo? >> intervenne nuovamente Cooper, incredulo << Ma se fino a pochi giorni fa dicevi che non vedevi l'ora di fargli vedere quanto tu fossi capace e rinfacciargli tutto quello che ti ha fatto passare in tutti questi anni! >>

<< Lo so, è strano! >> replicò Blaine, altrettanto sorpreso << Quando ero a Chicago non vedevo l'ora di ritornare a casa e dimostrare a papà quanto si fosse sempre sbagliato sul mio conto, eppure... beh, adesso non mi importa più! Non lo so, è come se... >>

S'interruppe di colpo e si guardò distrattamente intorno, per poi ritrovarsi a sorridere ampiamente e con estrema soddisfazione; se Cooper fosse stato lì con lui, probabilmente lo avrebbe preso per un idiota.

<< ... è come se, all'improvviso, non avessi più alcun bisogno della sua approvazione. >> disse, realizzando all'improvviso la realtà << Il fatto è che, per tutto questo tempo io non ho fatto altro che desiderare di essere alla sua altezza e compiacere le sue aspettative; ho trascorso anni con questo unico chiodo fisso in testa, ma adesso mi rendo conto che non ho bisogno nè di lui, nè della sua approvazione! Io basto a me stesso. >>

Sorrise ampiamente, tirando un enorme sospiro beato e colmo di soddisfazione.

<< Non ho bisogno di papà per credere di essere speciale: io so di esserlo, e il fatto che lui non sia disposto a credere in me, non mi farà certo cambiare idea. Ho piena fiducia nelle mie capacità e se lui non riesce a capire quanto valgo...beh, che vada al diavolo! >>

Cooper rise e la signora Anderson, sebbene non sembrasse approvare particolarmente quella scelta di parole, non potè fare a meno di sorridere dolcemente, rivolgendo al figlio minore uno sguardo oroglioso e pieno di ammirazione. 

<< Oh, tesoro! >> esclamò la donna, correndo ad abbracciare Blaine << Sono così fiera di te! >>

<< E non solo lei! >> fece eco Cooper << Anche io sono incredibilmente fiero di te, Bi! Sei tu il vero artista della famiglia, altro che il sottoscritto! >>

<< Hey, non dire sciocchezze! >> replicò Blaine, storcendo il naso e senza staccarsi dall'abbraccio di sua madre << Tu sei un artista, Coop! Certo, sei a volte sei un po' troppo...eccentrico... ma sei pur sempre un ragazzo di talento! >> 

Cooper rise: << Beh, detto da uno che ha appena vinto i campionati nazionali di canto corale coreografato, lo prendo come un complimento! >>

Blaine sorrise ampiamente, poggiando la testa sulla spalla di sua madre.

<< Lo è Coop. >> rispose dolcemente << Lo è davvero. E vorrei tanto che tu fossi qui, in questo momento, così potrei abbracciare anche te, oltre che la mamma. >>

Cooper non rispose immediatamente, e Blaine immaginò che stesse semplicemente tentando di impedire a sè stesso di piangere.

<< Beh, ci sarò presto. >> disse, dopo qualche secondo, la voce lievemente sporcata da un'appena impercettibile commozione << Prometto che durante l'estata verrò a farvi visita, così potremo passare un po' di tempo assieme. Certo, sempre che tu non abbia in programma di passare tutte le tue giornata assieme a Kurt, prima della sua partenza per New York. >>

<< Oh, non preoccuparti! >> lo rassicurò Blaine << Riuscirò a trovare un po' di tempo anche per il mio fratellone, lo prometto! >>

La signora Anderson guardò il figlio minore con adorazione e plasmò un tenero sorriso affettuoso, dandogli poi una rapida carezza sulla guancia e liberandolo poi dall'abbraccio.

<< Io avrei delle faccende da sbrigare. >> disse << Ma se voi due volete continuare a parlare fate pure, basta solo che ti ricordi di staccare il vivavoce ed utilizzi semplicemente la cornetta del telefono; non disturbate vostro padre, è meglio non abusare della sua pazienza. >>

Blaine fece segno di sì con la testa e, dopo che sua madre ebbe affettuosamente salutato Cooper, per poi fare ritorno ai suoi lavori di casa, afferrò la cornetta e spense il vivavoce, precipitandosi su per le scale e dirigendosi in camera sua.

<< Hey, Coop...sei ancora lì? >> domandò, chiudendo la porta a chiave e sdraiandosi comodamente sul suo letto.

<< Certo che sì, pensavi che me ne sarei andato? Aspettavo che mamma se ne andasse, abbiamo un sacco di cose di cui parlare! >>

Blaine rise, rigirandosi a pancia in giù sul materasso ed afferrando un cuscino, che si sistemò comodamente sotto le sbraccia, incastrandosi la cornetta fra il collo e la spalla; conosceva molto bene suo fratello e sapendo che quella sarebbe stata una conversazione molto lunga, aveva deciso di affrontarla il più comodamente possibile.

<< Allora... so che non è un argomento del quale adori parlare, ma...dimmi, come sono le ragazze, a Chicago?! >>
 
 


*
 
 



Ritornare al McKinley, dopo aver vinto i campionati nazionali fu, inaspettatamente piacevole per le Nuove Direzioni; ovviamente tutti speravano in un'accoglienza pacifica e sufficientemente dignitosa - in fin dei conti avevano portato a casa il primo premio, non era certo un'impresa da nulla -  ma nessuno di loro si sarebbe mai aspettato ciò che effettivamente accadde nel momento in cui, quel lunedì mattina dopo le Nazionali, rimisero nuovamente piede a scuola. 

Erano appena le nove del mattino quando, tutti assieme, i ragazzi del Glee Cub fecero il loro ingresso nei corridoi del liceo McKinley; dentro la scuola non volava una mosca - quasi quello fosse una specie di liceo fantasma - , un enorme cartello di colore rosso con su scritto "Congratulazioni Nuove Direzioni" penzolava disordinatamente dal soffitto ed ogni singolo studente - almeno, così sembrò a Blaine - della scuola se ne stava in piedi nei corridoi, dinnanzi a loro, in attesa del loro arrivo.

Inquietante, non potè fare a meno di pensare il giovane Anderson.

Sembravano essere tutti sul punto di far loro la festa - non nel senso positivo del termine - e ad un certo punto vi fu persino un momento di panico generale, quando due giocatori della squadra di hockey si diressero a passo svelto verso di loro, con in mano due bicchieri di granita e la chiara intenzione di svuotarne l'intero contenuto sui loro vestiti; i ragazzi chiusero gli occhi e strinsero forte i pugni, pronti ad affrontare per l'ennesima volta il loro solito, infelice, destino da sfigati.

Ma non fu proprio così che andarono a finire le cose.

Quando Blaine e i suoi amici riaprirono gli occhi, non ri ritrovarono il viso ed i capelli impiastricciati di granita, nè tantomeno le occhiate sprezzanti dei loro compagni di scuola puntate come fucili carichi e pronti a sparare da un momento all'altro su di loro; gli applausi scrosciarono rumorosamente, assieme ad una serie di grida e fischi di acclamazione, e laddove le Nuove Direzioni si sarebbero aspettate solamente freddi e pungenti frammenti di granita, vi erano invece tantissimi coriandoli colorati, le cui sfumature riprendevano quelle del cartellone dedicato alla loro vittoria.

Blaine si guardò intorno incredulo, la bocca spalancata in una pura espressione di sorpresa e meraviglia; impossibile, sembrava semplicemente impossibile! I coriandoli piovevano da ogni angolo del soffitto, così fitti e scroscianti come una violenta pioggia autunnale, sebbene la sensazione che procuravano al contatto con gli abiti fosse molto più piacevole e soddisfacente. 

Blaine semplicemente non riusciva a credere ai suoi occhi: nessuno gli aveva mai riservato un trattamento simile, neanche alla Dalton quando faceva ancora parte dei Warblers; certo, i membri del Glee Club erano  considerati al pari di vere e proprie rockstar nella sua vecchia scuola, eppure nessuno fra i suoi compagni era mai riuscito a farlo sentire così ammirato e stimato.

Che buffo, insolito paradosso, fu l'inevitabile pensiero del giovane Anderson: una scuola famosa per la sua intolleranza nei confronti di qualsiasi genere di discriminazione lo aveva letteralmente preso a pesci in faccia, rinnegando il passato che avevano condiviso e distruggendo in un solo attimo tutto ciò che era stato costruito in più di un anno e mezzo; invece, quella scuola così apparentemente disastrata, nella quale l'ignoranza, l'intolleranza e la più totale mancanza di rispetto nei confronti dei più deboli l'avevano sempre fatta da padroni, adesso guardava lui e i suoi amici come se fossero dei veri e propri eroi, come se tutti i risentimenti del passato fossero svaniti nel giro di appena pochi istanti, in un'evanescente nuvola di fumo.

Ad un certo punto un paio di ragazzi della squadra di football - con i quali Blaine non ricordava di aver mai parlato, sin da quando aveva messo piede al McKinley - corsero persino ad abbracciarlo e nessuno si scompose minimamente quando, preso da uno slancio di impeto e dall'euforia del momento, Blaine baciò Kurt appassionatamente sulle labbra, proprio nel bel mezzo del corridoio principale del primo piano, sotto quella pioggia di coriandoli senza fine. **

Un gesto che non avrebbe mai avuto il coraggio di fare prima di allora ma che, quel giorno, gli era sembrato così tremendamente semplice e spontaneo.

<< Avreste dovuto vincere le Nazionali anche l'anno scorso! >> aveva commentato scherzosamente il moro, staccandosi a malapena dalle labbra di Kurt e stringendolo ancora fra le braccia << Forse avrei avuto il coraggio di baciarti in questo modo di fronte a tutta la scuola un sacco di tempo fa! >>

I festeggiamenti erano andati avanti per tutta la giornata, ed erano stati così faticosi che alla fine delle lezioni nessuna delle Nuove Direzioni sembrava essere più in grado di reggersi in piedi ( anche se, forse, gran parte di quella stanchezza era dovuta più che altro all'ingente quantità di sidro ingurgitato nelle ultime ore ). Blaine avrebbe tanto voluto fare ritorno a casa al più presto possibile e godersi finalmente un po' di meritato riposo assieme a Kurt, ma non aveva fatto i conti con Finn e Rachel, i quali avevano indetto una riunione straordinaria del Glee Club, che si sarebbe dovuta svolgere con la massima segretezza e discrezione, per evitare che il professor Shuester ne venisse a conoscenza.  

Sembrava strano organizzare un simile incontro ad appena dieci giorni dalla fine della scuola e con le Nazionali ormai passata, ma non ci volle molto prima che le Nuove Direzioni scoprissero a che cosa era dovuto; Rachel, con il suo solito fare dittatoriale, prese immediatamente la parola senza neanche domandare il permesso a Finn, così da poter informare personalmente i suoi compagni della ragione effettiva per cui, quel giorno, era stato impedito loro di fare ritorno a casa subito dopo le lezioni.

<< Allora, andiamo subito al punto. >> disse Rachel, camminando avandi e indietro in aula canto, di fronte ai suoi compagni << Io e Finn siamo stati convocati dal presede Figgins e abbiamo saputo che domani si terrà l'annuale cerimonia di premiazione per il corpo insegnanti. >>

<< Ed era necessario Figgins, per farvelo sapere? >> replicò Santana, storcendo il naso << E' una cosa che fanno ogni anno, non si tratta certo di una novità! >>

<< Se voi la smetteste di interrompere, sapreste dove sta esattamente la novità! >> bubbolò Rachel, lanciando all'ispanica un'occhiata assassina << Il preside Figgins ci ha comunicato in anteprima assoluta chi sarà il professore vincitore del titolo di " Migliore insegnante dell'anno", e indovinate un po'?! Si tratta del professor Shuester! >>

L'intero gruppo si alzò in piedi, in una sonora ovazione.

<< Wow, è meraviglioso! >> esclamò felicemente Puckerman << Il professor Shuester ne sarà felicissimo, se lo merita davvero! >>

<< Sì, concordo! >> fece eco Kurt, quasi commosso << Non riesco davvero ad immaginare quel premio nelle mani di nessun altro insegnante! >>

<< C'è solo una cosa che non capisco. >> intervenne Blaine, con una punta di perplessità << Per quale motivo Figgins lo ha detto a voi due? Non dovrebbe essere un segreto? >>

Finn e Rachel si scambiarono uno sguardo complice, sorridendo ampiamente.

<< Beh, il preside Figgins ci ha chiesto un favore. >> rispose Finn << Vorrebbe che ci esibissimo per lui, domani alla premiazione. Sarebbe una sorpresa pazzesca, non credete? Il professor Shuester ci resterà secco, ne sono certo! >>

<< Che cosa? No, fermi... aspettate! >> lo interruppe Mercedes, in tono allarmato << Domani? Vi rendete conto di che cosa significa? Dovremo passare tutta la sera a provare, e io non credo che riusciremo mai a preparare un pezzo nuovo in meno di ventiquattro ore! >> 

<< Beh, lo abbiamo fatto anche in meno tempo. >> osservò Artie.

<< E poi, non è detto che dobbiamo per forza scegliere un pezzo nuovo. >> aggiunse Joe << Potremmo riciclare uno dei tanti numeri che abbiamo già fatto, magari uno di Michael Jackson, oppure... >>

<< Hey, ma che diavolo vi passa per la testa?! >> sbraitò Rachel, quasi inorridita da quelle parole << Ma vi sentite? Si tratta del professor Shuester, non ricicleremo alcun pezzo vecchio e rimarremo svegli a provare fino all'alba se dovesse essere necessario! >>

<< Sì, Rachel ha ragione. >> concordò Quinn << Il professor Shuester non è una persona qualsiasi, ed è stato molto più di un semplice insegnante, per tutti noi! Se davvero vogliamo celebrarlo, dobbiamo farlo nel migliore dei modi. >>

Rachel sorrise con soddisfazione, rivolgendo alla sua amica uno sguardo colmo di gratitudine. 

<< Bene, vedo che finalmente ricominciate a ragionare. Adesso non ci resta che scegliere il pezzo da cantare; avete qualche idea?! >>

I ragazzi rimasero in silenzio, guardandosi intorno distrattamente o rivolgendo lo sguardo verso terra, in contemplazione; era evidente che, per quanti sforzi stessero facendo, nessuno di loro sembrava essere in grado di trovare un brano che fosse abbastanza speciale ed adatto a celebrare la vittoria del loro amatissimo professore.

Poi, ad un tratto, come colto da una vera e propria illuminazione, Blaine sollevò la testa e si battè una mano contro la fronte, esclamando a pieni polmoni: << Ci sono! L'ho trovata! >>

I suoi compagni si voltarono di scatto verso di lui, guardandolo curiosamente e in attesa di una sua rivelazione; il giovane Anderson sorrise ampiamente, con soddisfazione.

<< Ho trovato la canzone perfetta. >> disse allegramente << Accidenti, sono un vero e proprio genio! >>

<< Blaine, smettila di farti i complimenti da solo e dicci il titolo di questa stramaledetta canzone! >> lo ammonì Kurt, facendo una smorfia.

Blaine sospirò beatamente, tergiversando appena pochi secondi prima di decidersi finalmente a parlare.

<< " We are the Champions", dei Queen. >> dichiarò << Penso che sia assolutamente perfetta. >>

I suoi compagni rimasero in silenzio per qualche secondo, guardandosi negli occhi a vicenda, come in cerca di conferma; poi, infine, Rachel sorrise ampiamente ed esclamò con brio: << Mi sembra un'idea grandiosa, Blaine! " We are the Champions" sia! >>

Blaine gongolò e gonfiò il petto con orgoglio, mentre Kurt si sporse dalla sua sedia per stampargli un enorme bacio sulla guancia.

<< Allora, dobbiamo decidere la struttura del brano. >> sentenziò Rachel << Ovviamente conosciamo tutti la canzone in questione, per cui dovremmo essere già a buon punto! Per quanto riguarda le parti soliste, pensavo... >>

<< Io credo che le parti soliste debbano spettare ai ragazzi dell'ultimo anno. >> la interruppe Blaine e quindici teste si voltarono rapidamente verso di lui, guardandolo con aria perplessa.

<< Che cosa? >> sbraitò Tina << Blaine, ma che diavolo stai dicendo? Per quale motivo dovrebbero essere solamente loro a cantare, ti sei dimenticato che... >>

<< Che mancano solo dieci giorni alla fine della scuola e che per più della metà di noi questa sarà l'ultimissima occasione per esibirsi di fronte al professor Shuester e al resto della scuola? >> rilanciò Blaine, in tono quasi saccente << No, Tina; non me lo sono dimenticato. So che vorresti cantare da solista, ti capisco perfettamente! Ma non credi che, per un'ultima volta, possiamo fare un altro sacrificio? >>

Senza neanche dare a Tina il tempo di rispondere, si alzò in piedi e si diresse al centro della stanza, voltandosi verso i suoi compagni così che tutti potessero guardarlo dritto in faccia.

<< Abbiamo fatto tanto gli uni per gli altri. >> disse << E siamo riusciti ad arrivare in cima. Il professor Shuester ci è stato vicino, e per alcuni di noi continuerà ad esserci anche il prossimo anno; non credete che sia giusto che gli altri abbiano il diritto di salutarlo come si deve, prima di andarsene? Avremo ancora un anno intero per essere egoisti e litigarci gli assoli; per questa volta possiamo tranquillamente restarcene al nostro posto, non credete? >>

I ragazzi del terzo anno annuirono silenziosamente, mentre quelli del quarto sorrisero e rivolsero al loro amico uno sguardo colmo di adorazione, alcuni di loro persino con le lacrime agli occhi; Finn e Rachel fecero partire un leggero applauso e quando Blaine fece ritorno al proprio posto, Kurt gli gettò le braccia al collo e fece sprofondare il viso fra i suoi capelli, sussurrandogli con voce morbida: << Non hai la minima idea di quanto ti ami in questo momento, e quanto io sia orgoglioso di te. >>

Poi, Finn e Rachel richiamarono tutti quanti all'ordine e diedero finalmente inizio a quell che sarebbero state, per la maggior parte di loro, le ultime prove della loro vita al liceo McKinley.
 
 
 


*
 
 



Preparare la sorpresa per il professor Shuester fu molto più semplice di quanto le Nuove Direzioni avessero pensato, ma doversi esibire di fronte a lui e al resto del corpo docenti, lo fu molto di meno; sembrava strano credere che, dopo tutte le volte che avevano cantato davanti a lui, fossero tutti così nervosi ed emozionati alla sola idea di doverlo fare ancora una volta, ma in fin dei conti si trattava di un'occasione completamente diversa dalle altre. Non avrebbero cantato davanti al loro insegnante, ma per lui; in una simile situazione, sarebbero stati fortunati se fossero riusciti ad arrivare fino alla fine della canzone senza mettersi a piangere neanche una volta.

<< Accidenti, ma quanto ci vuole ancora?! Non ce la faccio più, mi tremano persino le ginocchia! >>

Blaine mise un braccio attorno alle spalle di Kurt e diede lui un leggero colpetto d'incoraggiamento, guardandolo con occhi colmi di affetto e complicità; le Nuove Direzioni erano nascoste dietro le quinte da più di tre quarti d'ora e il momento della loro esibizione sembrava essere ancora tremendamente lontano.

<< Dai, cerca di rilassarti. >> gli disse dolcemente << Prima o poi arriverà il nostro momento, non possono certo tenerci rinchiusi qui dentro per sempre! >>

Kurt sospirò profondamente e proprio in quel momento si udì il suono di un intenso scrosciare di applausi provenire dall'auditorium, immediatamente seguito dalla voce di Figgins, il quale annunciò fieramente ed in tono altisonante: << Bene! Adesso è arrivato il momento di consegnare il premio che tutti quanti stavamo aspettando: migliore insegnante dell'anno. Vorrei chiamare qui sul palco, ad annunciare il nome del vincitore, la cosìdetta coppia Finchel. >>

Finn e Rachel accorsero sul palco, accolti da un'ennesima serie di applausi ed ovazioni, e le Nuove Direzioni si avvicinarono il più possibile per ascoltare il loro discorso; sapevano che ne avevano preparato uno appositamente per l'occasione, ma non avevano ancora avuto la possibilità di sentirlo, e morivano tutti dalla curiosità di sapere che cosa avessero architettato Finn e Rachel per celebrare il loro adorato professore.

<< E il titolo per il miglior professore dell'anno scolastico 2012 va... >> 

Finn incominciò la frase, interrompendosi alla fine per creare suspance, e lasciando la parola a Rachel, la quale con entusiasmo esclamò a gran voce << ...al professor Shuester! >>

Da dietro le quinte le Nuove Direzioni scoppiarono in un sonoro applauso, immediatamente seguiti dall'intero uditorio; Blaine riuscì ad immaginarsi il loro insegnante arrossire, guardarsi intorno con aria incredula e poi sorridere, gli occhi probabilmente stracolmi di lacrime di commozione. 

Era un peccato non poterlo vedere personalmente; sarebe stata senza dubbio un'immagine meravigliosa.

<< Professor Shue, aspetti! >> la voce di Finn risuonò così all'improvviso che sembrò interrompere qualcosa << Prima di farla salire qui sul palco a ritirare il premio, ci sono alcune cose che vorremmo dirle. >>

<< Ecco, adesso è arrivato il momento del discorso! >> sussurrò Kurt, battendo le mani con entusiasmo << Oh, non vedevo l'ora! >>

Blaine guardò il suo ragazzo con adorazione, per poi tendere nuovamente l'orecchio all'ascolto dei loro compagni di squadra; ancora una volta, fu Finn il primo a parlare.

<< Tre anni fa credevo di avere tutto. >> disse << Ero il qarterback della squadra di football, uscivo con la capo cheerleader...poi ho incontrato lei, professor Shue; e ho finalmente realizzato tutto ciò che mi stavo perdendo. >>

Blaine sorrise, intenerito dalle parole di Finn, e non potè che provare un briciolo di invidia nei confronti del suo amico; avrebbe dato chissà cosa per avere con il professor Shuester lo stesso tipo di rapporto che questi aveva con Finn. Chissà, forse il prossimo anno sarebbe toccato anche a lui.

<< Ci sono un sacco di insegnanti grandiosi in questa scuola. >> proseguì il giovane Hudson  << Che insegnano ai loro studenti un sacco di cose, come...guidare, o...o le frazioni... ma lei insegna ai suoi studenti a sognare. E, per quanto mi riguarda, niente è più importante di questo. >> 

<< Oh, no! >> gemette Kurt, tirando su col naso << Dannato Finn, sta cercando di far piangere anche me, per caso? >>

Blaine gli si avvicinò e, con il dorso della mano, asciugò gentilmente quelle poche lacrime che gli rigavano il volto, sorridendogli dolcemente.

<< Hey, non credi che sia ancora troppo presto per piangere? >> disse, mentre dall'altro lato delle quinte un ennesimo applauso decretava la fine del discorso di Finn << Aspettiamo almeno la fine della canzone, va bene? >>

Kurt annuì silenziosamente, e pochi istanti dopo fu Rachel a prendere parola.

<< Professor Shuester, quando ci siamo incontrati la prima volta io ero solamente un' irritante ragazzina ebrea, con due papà ed un grande, grande sogno. Oggi... beh, ho ancora due papà, sono ancora ebrea e - molto probabilmente - ancora molto irritante, ma...ma sono qui, in piedi di fronte a lei, diretta verso New York, qualunque cosa accada; e... beh, credo di poter dire onestamente che non sarei mai riuscita a farcela senza di lei. So che dovrò fare ancora molta strada, perciò.,..congratulazioni, professore! Nessuno merita questo premio più di lei. Le vogliamo bene, e... e questo è per lei. >> 

<< Forza, è il segnale! >> esclamò Santana, indicando ai suoi compagni i propri posti e facendo loro di muoversi ad occuparli, per dare finalmente il via alla loro esibizione.

<< Buona fortuna. >> Blaine posò un rapido bacio sulla guancia di Kurt e poi corse verso la propria postazione, dal lato opposto del palco.

Le luci si spensero e le quinte si aprirono, rivelando ad uno ad uno tutti i ragazzi delle Nuove Direzioni, i quali vennero accolti da un sentito applauso e da uno sguardo visibilmente commosso ed intenerito, da parte del professor Shuester. 

E poi, Finn incominciò a cantare, immediatamente seguito dal resto dei suoi compagni che lo supportavano con il coro.
 
 
 
I've paid my dues, 
Time after time
 
I've done my sentence 
But committed no crime
 
 

La seconda frase spettò a Puckerman, il quale si allontanò dalla sua postazione in mezzo al coro per dirigersi dall'altro lato del palco, e poi ritornare al punto di partenza; Blaine lo osservò con un leggero sorriso sulle labbra, non potendo fare a meno di provare un'intensa sensazione di tenerezza ed affetto nei suoi confronti.

Certo, forse non erano mai stati grandi amici, ma ciò non significava certo che Blaine non volesse anche a lui un gran bene; sarebbe stata davvero dura, dire addio anche a lui.
 
 
 

And bad mistakes 
I've made a few
 
 

La terza frase toccò invece a Santana e ancora una volta Blaine non potè evitare di emozionarsi profondamente; quello con l'ispanica era stato forse - assieme a quello con Finn - il più complicato di tutti i rapporti che avevaq stretto all'interno delle Nuove Direzioni, ma nonostante tutte le incomprensioni i due erano riusciti finalmente a venirsi incontro, esattamente come Blaine aveva sempre sperato.

No, neanche in questo caso sarebbe stato facile dire addio.
 
 
 
 
I've had my share of sand kicked in my face 
But I've come through
 
 
 

Arrivò poi il turno di Rachel, e a quel punto Blaine dovette faticare veramente parecchio per non mettersi a piangere; dopo Kurt, lei sarebbe stata indubbiamente la persona della quale avrebbe sentito maggiormente la mancanza, e come poteva continuare a guardarla in quel momento, così fiera e sicura di sè, pronta a realizzare tutti i suoi sogni più grandi, senza lasciare che la commozione avesse la meglio su di sè? Fortunatamente per lui, doversi concentrare sulla musica era già abbastanza da non potersi permettere neanche un attimo di distrazione. Si voltò verso Finn e dopo avergli rivolto un enorme sorriso affettuoso - non aveva neanche la forza di pensare a quanto ne avrebbe sentito la mancanza - si apprestò a cantare il ritornello assieme al resto dei suoi compagni.
 
 
 

We are the champions, my friends 
And we'll keep on fighting till the end 
We are the champions 
We are the champions 
No time for losers 
'Cause we are the champions of the world 
 


I ragazzi si misero in fila sul bordo del palco, uno di fianco all'altro, mentre la musica si addolciva con un tenue assolo di pianoforte. Blaine sbirciò per un attimo fra il pubblico per osservare la reazione del professor Shuester; non ne era del tutto certo, ma aveva la netta sensazione che stesse facendo ormai fin troppa fatica per trattenere le lacrime.

Del resto, come dargli torto? Blaine capiva come si potesse sentire, lo capiva fin troppo bene.
 
 
 

 
I've taken my bows 
And my curtain calls 
 
 


La musica si attenuò ulteriormente e Kurt si staccò dalla fila, avvicinandosi al centro del palco e rivolgendo le sue parole cantate al professor Shuester, mentre lo sguardo di Blaine si posava - con molta meno discrezione delle altre volte - sulla sua figura.

Di certo non sarebbe mai stato pronto a dire addio a lui.
 
 
 
 

You brought me fame and fortune and everything that goes with it 
I thank you all 
 


 
 
Ovviamente sperava di non doverlo mai fare veramente, e dentro di sè sapeva che non sarebbe mai stato costretto a lasciarlo andare per sempre; ma solamente l'idea di non poterlo più vedere ogni giorno, di non andare a scuola con lui e non poter trascorrere assieme ogni singola giornata di quelle lunghe, interminabili settimane, era abbastanza da farlo letteralmente morire dentro.
 
 

But it's been no bed of roses 
No pleasure cruise 
 
 
 
 
Quinn cantò la strofa successiva, avvicinandosi a Kurt ed abbracciandolo dolcemente, mentre Finn e Rachel si precipitavano in platea e trascinavano il professor Shuester sul palco, assieme a tutti gli altri; Blaine, nel frattempo, continuava a muoversi a tempo di musica, spostando il suo sguardo da Kurt e Quinn al professor Shuster, talmente pieno di emozioni da temere che, da un momento o all'altro, avrebbe finito con lo scoppiare a piangere indegnamente, come un bambino.
 
 
 
 

I consider it a challenge before the whole human race 
And I ain't gonna lose 
 
 
 


Finalmente il professor Shuester giunse sul palco, e mentre i ragazzi continuavano a cantare il ritornello della loro canzone - chi riuscendo a trattenere le lacrime e chi, nonostante i numerosi sforzi, non potè proprio fare a meno di piangere - gli abbracciò ad uno ad uno, rivolgendo loro qualche parola gentile, o semplicemente un rapido sorriso affettuoso, forse un po' più sbrigativo ma altrettanto eloquente e significativo.
 
 
 
 

We are the champions, my friends 
And we'll keep on fighting  till the end 
 
 


Quando arrivò anche per Blaine il momento dell'abbraccio, il ragazzo cercò di resistere con tutte le sue forze, mordendosi un labbro con forza e rispondendo a quel gesto affettuoso con un enorme sorriso radioso, ma non appena il professor Shuester passò oltre, gettandosi fra le braccia di Rachel, il giovane Anderson non fu più in grado di trattenersi; rimase in silenzio a guardare il suo insegnante mentre abbracciava ad uno ad uno tutti gli altri ragazzi, e quando arrivo anche il turno di Kurt, le lacrime incominciarono a formarsi dentro si suoi occhi.

Cercò di riprendersi rapidamente, così da poter arrivare senza troppi intoppi almeno fino alla fine della canzone, ripromettendosi di lasciarsi andare definitivamente alle lacrime solamente quando tutto quanto sarebbe stato finito.
 


 
We are the champions 
We are the champions 
No time for losers 
'Cause we are the champions of the world 
 
 
 


Alla fine dell'esibizione, Sugar e Quinn accompagnarono nuovamente il professor Shuester al centro del palco, il quale issò in aria il suo premio con orgoglio e soddisfazione, mentre tutti intorno a lui ricominciavano ad applaudire copiosamente; poi si voltò verso i suoi studenti e, con le lacrime agli occhi, mimò un sentito " Grazie Ragazzi" con le labbra, senza però lasciare uscire alcun suono. A quel punto, quando la musica cessò definitivamente, tutti quanti si gettarono sul professore e lo imprigionarono in un abbraccio collettivo, talmente stretto ed intenso da rischiare di far mancare il fiato a lui e a tutti coloro che ne facevano parte. In mezzo a quell' intreccio di corpi e di braccia, Kurt andò alla ricerca della mano di Blaine e la strinse forte, intrecciando ad una ad una le dita con le sue. Blaine, al contatto della mano calda di Kurt con la propria, avvertì d'improvviso un'intensa sensazione di calore al petto, e nonostante le lacrime che ancora affollavano le sue iridi, per poi scivolare lentamente lungo le sue guance, non sentì più alcun bisogno di essere triste. 

Avrebbe avuto tempo per essere triste, in futuro; in quel momento, sapeva che non ve ne era alcun bisogno.

In quel momento, fra le braccia dei suoi migliori amici, con la mano del suo ragazzo stretta forte nella sua e il migliore professore del mondo lì assieme a lui, pronto a prendersi cura di lui e due suoi sogni come aveva già fatto con gli altri, non vi era assolutamente niente per cui valesse, anche solo in minima parte, la pena di essere triste.












N.d.A: * Questi sono tutti accenni a persone e vicende da me inventate, nel prequel di questa fan fiction "Blaine's Turn".

** Avete presente la scena in cui TUTTE LE COPPIE si baciano durante i festeggiamenti? Beh, non me ne frega nulla della Fox: per me quel bacio C'è STATO! -.-


Buonasera a tutti! x3

Avrei voluto pubblicare due giorni fa, ma non sono mai stata a casa e non ho avuto neanche un attimo di tregua... però dai, meglio tardi che mai! xD Per altro, mi viene da piangere se penso a quanta strada ha fatto nell' arco di questa stagione il mio adorato Blaine... è cresciuto così tanto, sono talmente orgogliosa di lui...e non posso pensare che manca praticamente un capitolo alla fine!!!! T___T

A dire il vero il prossimo non sarà proprio l'ultimissimo capitolo, perchè conto di scrivere anche un breve epiloghetto, dove ci sarà un'interessante ritorno da parte di un personaggio che in molti di voi hanno già avuto modo di conoscere leggendo il prequel di questa storia.... ma basta, non spoilero ulteriormente! :)

Il prossimo capitolo arriverà sicuramente entro una decina di giorni, anche perchè presto avrò un esame e vorrei cercare di scrivere finchè ho ancora tempo, così poi potrò anche dedicarmi alla nuova long. Beh, detto questo... a prestissimo, spero. Non spetterò mai di dirvi quanto siete importanti per me, nessuno escluso.

Un bacione, Fede.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** I hope you had the time of your life ***


Note Prima della Lettura: Siamo arrivati all'ultimo capitolo e devo dire che sono parecchio commossa all'idea che, ormai, questa lunga avventura stia finendo. Le mie solite note e tutti i vari sproloqui sentimentali arriveranno come sempre a fine capitolo, ma prima della lettura volevo ringraziarvi, per essere arrivati fino a qui; come sempre, è stato un piacere affrontare questo viaggio in vostra compagnia.

Il titolo del capitolo è ispirato alla canzone dei GreenDay ( " Good Riddance- Time of your life" ) che Finn e Blaine avrebbero dovuto cantare in questo episodio, e la cui mancanza è stata per me una vera e propria delusione, un po' come molte altre cose. Spero, comunque, di essere riuscita a dare una degna conclusione a questa storia, e di aver reso perfettamente giustizia al nostro Blaine.

Ora, chiusa questa breve parentesi, vi lascio al capitolo e vi rimando alle note finali, fra un po'. Buona lettura. :)







Blaine si era visto costretto ad affrontare molte sfide nell'arco della sua vita: il suo coming out, il bullismo subito nella sua vecchia scuola, il trasferimento alla Dalton, i continui litigi con suo padre, le rivalità con suo fratello Cooper e persino il tradimento dei Warblers, per non parlare poi di tutte le competizioni di canto alle quali aveva partecipato negli ultimi tre anni. 

Erano stati tutti notevoli scogli da arginare, ma nessuno di essi era anche solo lontanamente paragonabile a ciò che avrebbe dovuto sopportare di lì a poco tempo: il giorno del diploma.

Blaine aveva trascorso gli ultimi tre giorni cercando in tutti i modi di allontanare quel fastidioso pensiero dalla mente, ma ogni sforzo era stato del tutto inutile; era impossibile dimenticarsi che, a partire da venerdì, sarebbero rimasti solamente sei brevissimi giorni a separarlo dal terribile momento in cui avrebbe dovuto dire addio a Kurt e ai suoi migliori amici.

Addio.

Il giovane Anderson detestava quella parola e per quanto Kurt non avesse fatto altro che ripetergli fino allo sfinimento che il loro non sarebbe stato certo un saluto definitivo, non poteva proprio fare a meno di sentirsi in ansia e preoccupato per ciò che sarebbe accaduto in futuro; le parole del suo innamorato erano senza dubbio di gran conforto, ma non erano più sufficienti a lenire tutte le sue paranoie e i suoi continui momenti di paura ed incertezza. Qualsiasi cosa, persino la più banale - un film, una frase letta in un libro, il titolo di una canzone - era abbastanza da mandarlo completamente in crisi e mettere in dubbio tutte quelle certezze che il suo ragazzo aveva tanto faticato a costruire assieme a lui, ed ogni giorno che lo avvicinava al diploma era per Blaine come una vera e propria pugnalata al cuore. 

Ovviamente non si trattava solamente di dover salutare Kurt; il solo pensiero che quelli fossero gli ultimi giorni da poter trascorrere assieme a tutti i suoi compagni del Glee Club al completo, lo faceva sentire completamente a terra. Era ingiusto, Blaine aveva fatto a malapena in tempo ad ambientarsi all'interno delle Nuove Direzioni e adesso doveva subito dire addio ad almeno la metà dei suoi componenti.

Decisamente, quella sarebbe stata la peggiore settimana di tutta la sua vita.

<< ... And I said to myself "Sit down, sit down, sit down, you're rocking the boat"... >> 

Era un pomeriggio come tutti gli altri, al liceo McKinley, se non per il fatto che in aula canto stava per avere inizio la prima lezione del Glee Club di quell'ultima settimana di scuola, per molti l'ultima della loro vita; nell'attesa dell'arrivo del Professor Shuester, Rachel, Kurt, Artie, Tina e Mercedes - i cinque membri originari del Glee - si stavano dilettando in un'arrangiatissima esibizione di "Sit Down you're Rocking the Boat", la prima - disastrosa - performance che le Nuove Direzioni avevano messo su.

<< ... Sit down, sit down, sit down, you're rocking the boat! >>

Blaine non riusciva a smetterla di ridere, così come tutti gli altri membri del Glee che stavano assistendo a quella scena tanto ridicola e - almeno, agli occhi del giovane Anderson - tremendamente adorabile; i ragazzi non facevano che sbagliare i passi, incespicando sulle parole e ridendo sotto i baffi fra una frase e l'altra, eppure sembrava essere tutto assolutamente perfetto.

Così meravigliosamente, imperfettamente perfetto.

Blaine provò ad immaginarsi Kurt e gli altri due anni e mezzo prima, cinque ragazzini incerti ed impacciati, con un grande sogno dentro al cuore, del tutto inconsapevoli di ciò che sarebbero diventati grazie al loro talento ed alla loro buona volontà; riuscì a non commuoversi solamente perchè, di fronte a quell'assurda esibizione, mettersi a piangere risultava decisamente impossibile. Alla fine del numero, tutti scoppiarono in un applauso fragoroso, così entusiasti per lo spettacolo al quale avevano appena assistito da non essersi neanche accorti del fatto che, a passo lento e quasi di soppiatto, il professor Shuester aveva appena fatto il suo ingresso nell'aula. 

<< Questo è stato il numero più da Ghetto che io abbia mai visto in vita mia! >> commentò Santana, seduta sopra una cattedra assieme a Brittany, con fare divertito.

<< Beh, chiamatemi semplicemente "George Jefferson", perchè siamo andati direttamente dalle stalle alle stelle! >> le rispose Artie, gonfiando il petto con orgoglio << Campioni nazionali, tesoro! >>

Si levò un ennesimo grido di approvazione, accompagnato da una serie di applausi scroscianti, che si interruppero dopo pochi istanti, quando l'attenzione dell'intera classe venne catturata dall'enorme lavagna bianca che si trovava dal lato opposto della stanza e sulla quale il professor Shuester aveva appena scritto a chiare lettere la parola "Addio". A Blaine si mozzò letteralmente il fiato in gola, mentre il cuore di colpo sembrò cessare di battergli in petto.

<< Il compito di questa settimana è semplice. >> disse il Professor Shuester, voltandosi verso i suoi studenti << Vi diplomerete fra qualche giorno, non c' è rimasto più niente da preparare; il nostro lavoro qui è concluso. >>

Blaine si voltò furtivamente verso Kurt e in quello stesso momento questi fece altrettanto, intercettando il suo sguardo e rivolgendogli un tenero, ampio, sorriso innamorato, che non fece altro che acuire dentro di lui quella già sufficientemente dolorosa sensazione di vuoto che lo stava opprimendo. 

<< Per cui ci è rimasta una sola cosa da fare. >> proseguì Shuester << Dirsi addio: Ragazzi del terzo anno, scegliete una canzone con la quale salutare i diplomandi; diplomandi, sceglietene una per salutare noi. >>

<< Una parte di me vuole chiudere queste porte e rimanere qui tutti assieme, per sempre. >> disse Mercedes tristemente, guardandosi intorno con espressione maliconconica - e non era certo un mistero che quello fosse pressocchè il pensiero di tutti i diplomandi che si trovavano in quella stanza.

<< Potremmo utilizzare il cestino della carta straccia come bagno. >> fece Brittany, stranamente - ma forse neanche troppo - seria << E potremmo mangiare Joe, dal momento che è l'ultima arrivata e quella alla quale siamo meno affezionati. >>

Joe guardò la ragazza di traverso e Blaine ridacchiò sommessamente, mentre il professor Shuester prendeva posto su di uno sgabello di fronte al pianoforte ed imbracciava una chitarra, pronto per mettersi a suonare.

<< Mi auguro che stia per rappare qualcosa. >> fu il commento di Quinn, a metà fra il sarcastico e lo speranzoso.

Il professor Shuester rise.

<< Non sei così fortunata. >> replicò << Voglio solo farvi un esempio; questa è per voi, ragazzi. >>

E detto questo, cominciò a suonare.

Blaine riconobbe il brano al primo accordo: si trattava di "Forever Young" di Rod Stewart e, in effetti, non potè che concordare sul fatto che fosse decisamente la canzone perfetta con cui salutare i propri studenti. Fu estremamente grato di non far parte del gruppo dei diplomandi; quella situazione era già abbastanza commovente vista dagli occhi di un ragazzo del terzo anno, se si fosse trovato al posto di Kurt, Finn o Rachel, di certo non sarebbe stato in grado di resistere fino alla fine senza scoppiare in un pianto a dirotto.

Fu un'esibizione breve, ma decisamente intensa: il professor Shuester non fu ovviamente in grado di cantar senza lasciarsi travolgere dalla commozione, ma questo non fece altro che rendere la sua performance ancora più autentica e sincera; tutti i ragazzi, persino coloro a cui non era rivolta quella dedica, pendevano letteralmente dalle labbra del loro insegnante, e quando questi arrivò infine all'ultima nota, un silenzio di tomba piombò di colpo nella stanza, interrotto solo da qualche raro, flebile sospiro.

Persino Rachel, la solita logorroica di sempre, non riuscì a trovare le parole adatte per esprimere l’emozione di quel momento; forse perchè, in fin dei conti, di parole ne bastava solo una, quella che ancora spiccava perfettamente chiara e limpida sulla superficie bianca di una semplice lavagna scolastica, una parola così breve ma che, tuttavia, celava dietro di sè qualcosa di infinitamente più grande e terribilmente, inevitabilmente doloroso.

Addio.

Blaine tirò su col naso e si morse con forza il labbro inferiore, cercando senza alcun risultato di scacciare le lacrime che, lentamente, avevano iniziato ad affollarsi dentro ai suoi occhi; no, non era ancora pronto a tutto questo. Non poteva dire addio, non poteva pensare che quelli fossero gli ultimi giorni che aveva ancora a disposizione per stare assieme ai suoi amici, assieme al suo ragazzo... non poteva costringersi ad affrontare la realtà, ammettere anche con sè stesso che quella sarebbe stata veramente la fine di tutto.

Semplicemente, non ne aveva la forza.

E qualunque cosa fosse successa, Blaine sapeva con assoluta certezza che quelli a venire sarebbero stati i giorni più lunghi, faticosi e maledettamente dolorosi di tutta la sua vita.
 
 
 

*
 
 
 

Quel pomeriggio Blaine e gli altri ragazzi del terzo anno si riunirono dopo le lezioni per organizzare l'intero calendario di dediche della settimana, cosa per la quale ci vollero almeno un paio di ore, dopo le quali il giovane Anderson fece tristemente ritorno a casa, pronto a trascorrere un'intera serata da solo, con una vaschetta di gelato alla nocciola ed un vecchio film romantico alla televisione come unici compagni. 

Una prospettiva tutt'altro che piacevole, che si rivelò ben peggiore delle sue aspettative non appena il ragazzo ebbe modo di viverla direttamente sulla propria pelle; il semplice fatto di starsene da solo sul suo letto, ad abbuffarsi di gelato e a piangere di fronte allo schermo del televisore, non faceva che rammentargli quanto sarebbe stato difficile abituarsi a quello stile di vita, una volta che Kurt si fosse trasferito a New York.

Certo, rivedersi per la centesima volta l'ennesima replica de "Le Pagine della nostra vita" non fu certo una mossa particolarmente intelligente, questo Blaine dovette ammetterlo; visto quanto fosse suscettibile in quel periodo, qualsiasi cosa sarebbe stata meglio di un film sulle terribili ed inevitabili difficoltà nel mandare avanti una relazione amorosa a distanza, persino un documentario sugli animali della Savana! Fortunatamente, quella sera la sua buona stella aveva deciso di essere magnanima con lui, mandandogli il provvidenziale aiuto da parte di un efficentissimo angelo piovuto dal cielo; o, in quel caso, dalla California.

<< Hey, Blaine? Ti disturbo, oppure hai tempo per due chiacchiere con il tuo adorato fratellone? >>

Blaine abbassò il volume del televisore e si sistemò alla bell' e meglio la cornetta del telefono fra il collo e la spalla, così da avere ancora entrambe le mani libere e potersi destreggiare abilmente fra telecomando e vaschetta del gelato.

<< Ciao, Coop... no, non disturbi affatto! Stavo solo...guardando un po' di televisione. >>

Il più piccolo dei due fratelli si morse con forza il labbro inferiore e tirò su col naso, cercando di placare le lacrime che ancora scivolavano lungo le sue guance, a causa della commozione dovuta alla visione del film; sapeva che Cooper avrebbe capito immediatamente se ci fosse stato qualcosa che non andava, e non voleva assolutamente dar lui la possibilità da fargli una delle sue solite ramanzine paternali.

<< Blaine, va tutto bene? >> domandò immediatamente Cooper, allarmato.

Blaine alzò gli occhi al cielo e sospirò; appunto.

<< Coop, per favore... >> lo implorò << Non ho voglia di parlarne, adesso. >>

Sperava in questo modo di far cadere completamente la conversazione, ma ovviamente Cooper non gli avrebbe mai permesso di sottrarsi a quell'incombenza; se vi era una cosa che il giovane attore detestava, quella era proprio essere messo da parte, soprattutto in questioni che riguardavano suo fratello Blaine.

<< Avanti Schizzetto, sputa il rospo! >> ordinò << Se non ha voglia di dirmi tutto, posso cercare di indovinarlo; tanto so già che si tratta di Kurt e del fatto che fra pochi giorni si diplomerà, dico bene? >>

Blaine non rispose e suo fratello interpretò il suo silenzio come una risposta affermativa.

<< Ecco, mi sembrava! >> esclamò Cooper, sospirando profondamente << Blaine, quante volte ne abbiamo parlato? Kurt sta andando a New York, non su Marte! Esistono i telefoni cellulari, skype, le telefonate interurbane...oh, e senti questa novità: sai che hanno inventato delle cose per muoversi velocemente da una città ad un'altra, anche a centinaia di chilometri di distanza? Si chiamano treni, oppure aerei se hai particolarmente fretta e non vuoi metterci troppo. >>

In un qualsiasi altro momento Blaine avrebbe reagito a quell'affermazione con una fragorosa risata, ma l'unica cosa che desiderava fare in quel momento era nascondere la testa sotto il cuscino e piangere copiosamente dalla disperazione, fino a consumare tutte le sue lacrime.

<< C-Coop, io lo so che tutto questo è ridicolo... >> farfugliò fra le lacrime << ... ma non posso smettere di pensare a quanto sarà difficile gestire la nostra relazione una volta che lui sarà partito! Tu sai quante coppie si lasciano a causa della distanza? Sai quanto posso far male non potersi vedere tutti i giorni, con la paura che l'altro possa incontrare qualcun altro, oppure... >>

<< Santo cielo, hai visto di nuovo " Le Pagine della Nostra Vita"?! >> sbraitò Cooper, spazientito << Incredibile, ma nessuno ti ha ancora sequestrato quella dannatissima televisione?! Devi smetterla di lasciarti influenzare da qualsiasi cosa, altrimenti non riuscirai più a vivere! E' solamente un film, dannazione, la vita reale non funziona in questo modo! >> 

<< E se accadesse?! >> lo interruppe Blaine, alterandosi << Se per caso Kurt decidesse che non vuole più saperne di me, che non ha più alcuna intenzione di aspettarmi o che ha incontrato a New York qualcuno di molto più bello ed interessante di me?! >>

<< Scusa un attimo, stiamo parlando dello stesso Kurt?! >> replicò Cooper, con fare scettico << Perchè, onestamente, non credo proprio che potrebbe mai fare una cosa del genere. >>

Blaine sospirò profondamente, mordendosi ancora una volta il labbro inferiore.

Sì, suo fratello aveva ragione: lui e Kurt avevano resistito a molte difficoltà nell'arco dell'ultimo anno e mezzo, e più di una volta si erano dimostrati come il loro amore potesse sopravvivere a qualsiasi cosa, persino a quelle che per qualsiasi altra coppia avrebbero potuto costituire una più che valida motivazione di rottura. Eppure, nel profondo dentro di lui, il germoglio della paura continuava a crescere con rapidità, tanto che Blaine temeva che prima o poi avrebbe finito per diventare talmente grande e florido da prendere il sopravvento su tutti i suoi sensi e sulla sua razionalità.

<< Ho solamente tanta paura di perderlo, Coop. >> disse con un filo di voce << Una paura immensa. >>

Cooper sospirò profondamente e Blaine fu abbastanza certo che, se fosse stato lì presente, lo avrebbe sicuramente accolto fra le sue braccia e stretto forte, come era solito fare quando Blaine aveva solamente tre anni e correva a rifugiarsi nel suo letto, durante un temporale notturno.

<< Bi, guarda che lo capisco. >> rispose con voce morbida l'attore << Capisco che tutta questa faccenda ti terrorizzi, ma dovresti veramente smetterla di farti tutti questi problemi; tu e Kurt vi amate, lui stesso ti ha promesso che non ti avrebbe mai lasciato, per quale motivo devi continuare a tormentarti in questo modo? Non ha alcun senso, ti fai del male e basta! >>

Blaine sospirò: << Non è facile, Coop. >>

<< Lo so, Blaine! >> replicò immediatamente l'altro << Ma presto imparerai che nella vita non c'è mai niente di troppo semplice, ogni giorno è una sfida diversa! Bisogna solamente avere le palle per affrontarla come si deve. >> 

Blaine ridacchiò, lasciandosi finalmente andare ad un po' di spensieratezza.

<< Dimmi, quando sei diventato così saggio? >> chiese divertito << Che fine a fatto il mio fratellone egocentrico e spocchioso di sempre? >>

Cooper rise.

<< Beh, ogni tanto si prende qualche ora di pausa e lascia il suo posto a me. >> rispose << Mi auguro che non ti dispiaccia! >>

<< Oh, niente affatto! Anzi, quasi quasi ti preferisco a lui; siamo sicuri che non possiamo rendere questo scambio definitivo? >>

<< Ahahaha, molto spiritoso! >>

Blaine scoppiò nuovamente a ridere e dal lato opposto della cornetta suo fratello fece lo stesso; il giovane Anderson non poteva saperlo, ma un enorme sorriso orgolioso stava lentamente solcando il volto di Cooper, felice di essere riuscito, almeno in parte, a risollevare il morale del suo fratellino.

<< Cerca di stare tranquillo, Blainey. >> aggiunse il maggiore << Certo, so che la mia ultima relazione amorosa risale più o meno all'epoca in cui si sono estinti ti dinosauri, ma so riconoscere una coppia solida quando la vedo, e tu e Kurt siete l'emblema e la più perfetta incarnazione dell'amore. Resisterete a qualsiasi cosa, ne sono certo. >>

Blaine rispose con un ampio sorriso, lievemente rincuorato dalle parole del fratello.

<< Ti ringrazio, Coop. >> mormorò << Non credevo che lo avrei mai detto, ma ultimamente non so che cosa farei se non avessi te! >>

<< Beh, sai come si dice! >> rispose Cooper, con voce grossa << Una volta saliti sul " Treno Cooper Anderson " non si vuole più scendere! O almeno, questo era quello che dicevano le mie compagne di liceo durante l'ultimo anno di scuola, non saprei dirti se sia ancora così! >> 

<< Cooper, ti prego! >> protestò Blaine, facendo una smorfia << Non mi interessano i particolari sulla tua vita sessuale! >> 

<< Beh, sono pur sempre racconti interessanti! >>

<< Cooper! >>

Cooper scoppiò in una sonora risata e Blaine fece una smorfia, per poi ritrovarsi a ridere a sua volta, i cattivi pensieri ormai del tutto lasciati alle spalle, così come la sua preoccupazione.

<< Grazie, fratellone. >> disse di nuovo << Di tutto. >>

<< Hey, dovere da fratello maggiore. >> rispose l'altro << Devo tirarti su di morale e darti consigli, oltre che impedirti di rovinarti la vita guardando ridicoli film sentimentali, che rischiano solamente di farti il lavaggio del cervello! >>

Blaine rise di nuovo.

<< Messaggio ricevuto. >> disse << Adesso spengo la televisione. >>

<< Bravo Schizzetto, così mi piaci! Ora cambiamo argomento, che ne dici? Oggi abbiamo girato il nuovo spot, vuoi che ti racconti tutto? >>

Blaine acconsentì e lasciò che Cooper lo allietasse con il suo racconto, dimenticandosi così di tutte quelle inutili paranoie e cercando, per quanto fosse lui possibile, di godersi quelle ultime ore della sua giornata nel miglior modo possibile, almeno fino a che non fosse arrivato il mattino e - assieme a lui - il momento di affrontare di nuovo tutte le sue preoccupazioni.

Se non altro, il giorno seguente sarebbe riuscito a farlo con un briciolo di lucidità e di buon senso in più.
 
 

*
 

 
Nonostante tutte le parole rassicuranti e gli esilaranti racconti con cui Cooper aveva confortato suo fratello per più di due ore intere, la sera precedente, una volta arrivato a scuola Blaine venne letteralmente preso dal panico, terrorizzato all'idea di dover finalmente affrontare con Kurt il tanto temuto argomento della sua partenza per New York. Non che dovesse effettivamente farlo - lui e Kurt non si erano mai dati alcun termine di scadenza - ma il giorno del diploma era ormai talmente vicino che Blaine non era più in grado di sopportare tutta quella tensione, e desiderava semplicemente poter dire a Kurt tutto ciò che gli passava per la testa- le sue paure, i suoi dubbi e le sue insicurezze - nella speranza che almeno il suo ragazzo avesse le idee un tantino più chiare riguardo al da farsi.

Per tutta la mattina non ebbe quasi neanche il tempo per avvicinarsi a Kurt, fra le lezioni e gli impegni extra del controtenore, ma quando dopo pranzo questi disse lui che aveva assolutamente bisogno di vederlo, il giovane Anderson non potè fare altro che accontentare e sue richieste, pronto ad affrontare tutte le conseguenze che - ne era certo - sarebbero derivate da quella conversazione.

Credeva che Kurt si sarebbe finalmente deciso a parlare del suo trasferimento a New York, ma a discapito di ciò che credesse, le cose non andarono esattamente così.

<< Blaine, eccoti! >> Kurt saltellò allegramente, alla vista di Blaine sulla soglia dall'aula studio del McKinley, in attesa del suo arrivo << Devo raccontarti che cosa è appena successo, non riuscirai a credere alle tue orecchie! >>

Baine guardò il suo ragazzo curiosamente, il cuore che sembrò balzargli letteralmente in gola.

<< C-che succede? >> balbettò, e vi era una stana, ingiustificata punta di preoccupazione nelle sue parole.

Ma Kurt sembrava essere tutt'altro che agitato, o sul punto di discutere con lui riguardo a qualcosa di particolarmente serio o preoccupante.

<< Papà! >> disse con entusiasmo << Mi ha dato appuntamento in auditorium per darmi il suo regalo di diploma, e non puoi immaginare che cosa meravigliosa avesse in serbo per me! >>

Blaine lo guardò curiosamente, un leggero sorriso che iniziò a farsi lentamente strada lungo le sue labbra.

<< Beh, dimmelo. >> rispose con voce morbida.

Kurt sorrise ampiamente.

<< Ha ballato per me "Single Ladies", di Beyoncè. >> rispose, gli occhi che brillavano per la sorpresa e l'incontenibile contentezza << E quando dico "ballato" intendo proprio questo, assieme a Tina e a Brittany come avevo fatto io due anni fa, quel giorno in cui mi sorprese in tavera durante le mie prove! Ha detto che quello rappresenta per lui il momento più importante della nostra vita, quando finalmente abbiamo incominciato a venirci incontro e a crescere assieme, e ha voluto celebrarlo a modo suo. Ti rendi conto? Non è una cosa assolutamente meravigliosa?! >>

Blaine si portò una mano alla bocca, sforzandosi in tutti i modi per non scoppiare a ridere fragorosamente in faccia al suo ragazzo; non sarebbe stato carino, visto quanto Kurt sembrava aver apprezzato quel gesto, eppure il giovane Anderson non riusciva davvero a rimanere serio di fronte all'immagine di Burt Hummel che balla una canzone di Beyoncè, dedicando la propria esibizione a suo figlio, come se quella fosse la cosa più semplice e naturale di questo mondo.

<< T-tu... stai scherzando? >> domandò, soffocando una risata << Insomma... stiamo davvero parlando di tuo padre?! >>

<< Lo giuro! >> esclamò ridendo il controtenore, afferrando Blaine per un braccio e trascinandolo con sè dentro l'aula studio << Oddio, è stato assolutamente incredibile; il miglior regalo per il diploma di sempre! >>

<< Hey, e che mi dici di quegli asciugamani col monogramma che ti ho regalato io? >> fece eco Blaine, seguendo l'altro dentro la stanza. Sembrava essere piuttosto contrariato da quell'affermazione; in fin dei conti aveva passato ore alla ricerca del perfetto regalo di diploma per Kurt, anche se il suo ragazzo non si era minimamente sognato di fargli una richiesta simile.

Kurt alzò gli occhi al cielo, dirigendosi verso un tavolo e gettando la sua borsa a tracolla sopra una sedia.

<< Sciocchino, tu non dovevi farmi nessun regalo! >> esclamò, mettendosi a sedere ed estraendo un quaderno dalla borsa a tracolla.

Blaine prese posto al suo fianco, e in quell'istante sentì che era finalmente arrivato il momento giusto per affrontare quell'argomento, l'argomento tanto ostico e delicato che aveva cercato di ignorare così disperatamente, per troppo a lungo.

<< Ascolta... abbiamo rimandato la cosa per troppo a lungo. >> balbettò con voce tenue, quasi sussurrata << Non credi che sia arrivato il momento di fare quella chiacchierata? >> 

Kurt lo guardò con espressione quasi contrariata; gli occhi di Blaine erano lucidi e spaventati, quasi come quelli di un cucciolo abbandonato per la strada, in mezzo al freddo e al gelo, ed era piuttosto evidente che il giovane Hummel non si sentisse altrettanto pronto ad affrontare quell'incombenza.

<< Non possiamo vivere questi ultimi giorni nel rifiuto? >> domandò Kurt in un sospirò, facendola suonare quasi come una domanda retorica.

<< No, no...non possiamo. >> rispose Blaine, estraendo dalla sua borsa una serie di libri e di quaderni << Sta succedendo adesso, Kurt, non è una cosa lontana e indefinita nel futuro: tu ti diplomerai, e io no. >>

Fece una breve pausa, portandosi a guardare l'altro dritto negli occhi.

<< Sai quanto possano essere difficili le relazioni a distanza. >> disse mestamente << Abbiamo visti tutti e due "Le pagine della nostra vita". >>

Si sentiva un po' stupido a fare un simile paragone, del resto sapeva benissimo che lui e Kurt non erano i protagonisti di quel film, che le loro vicende erano completamente differenti e che solamente un cretino si sarebbe lasciato influenzare così ciecamente da una ridicola pellicola cinematografica; ma erano giorni, ormai, che il giovane Anderson sentiva di aver perso completamente qualsiasi parvenza di lucidità, per cui forse la cosa non era neanche poi così strana. 

Di certo, non lo fu per Kurt, il quale si affrettò immediatamente a rispondere al suo ragazzo in tono pacato e rassicurante, proprio come si farebbe con un bambino piccolo e spaventato, per tranquillizzarlo e placare tutte le sue paure.

<< Amore, vuoi sapere come mi immagino gli ultimi anni della mia vita? >> chiese con dolcezza, posando gentilmente una mano sopra quella di Blaine, il quale fece segno di no con la testa, incuriosito << Proprio come in quel film: Me ne sto seduto in una casa di riposo, parlando in continuazione del mio fidanzato del liceo - il mio primo amore - soffermandomi su ogni singolo dettaglio, come se questi importassero. >>

Blaine rimase in silenzio ad ascoltare le parole del giovane Hummel, con rapimento; sentiva, in quelle parole, una strana e piacevole sensazione di sicurezza e di tranquillità.

<< Solo che, nella mia versione... >> proseguì Kurt, con un dolcissimo sorriso sulle labbra << ... lui è lì con me, e mi sta dicendo di fare silenzio, così può finire di guardarsi il saluto dell'American Cinematheque a J-Lo. >>

Lo sguardo di Blaine si illuminò di colpo e i suoi occhi si ingrandirono notevolmente, assumendo il colore e la dimensione di due enormi nocciole mature.

<< Quindi... staremo bene? >> domandò timidamente e quasi ingenuamente, come se potessero esservi ancora dubbi al riguardo, nonostante le parole di Kurt avessero ormai dissipato qualsiasi tipo d' incertezza.

<< Sì, staremo bene. >> confermò il controtenore, posando anche l'altra mano su quella di Blaine e stringendola forte in una tenera, confortante presa << Te l'ho detto: io non ti dirò mai addio. Faremo funzionare questa relazione a distanza, te lo prometto. >> 

Blaine fece segno di sì con la testa, tirando poi un enorme sospiro di sollievo.

<< Ok. >> rispose, abbandonandosi poi ad un ampio sorriso radioso.

Kurt aprì uno dei suoi libri ed incominciò a leggerne la prima pagina, mentre il giovane Anderson restava in silenzio a guardarlo, praticamente contemplando la sua figura in uno stato di pura adorazione.

Il suo Kurt. 

Lo sarebbe stato per sempre, adesso non aveva più dubbi al riguardo; niente sarebbe mai stato abbastanza da separarli, nessuno al mondo sarebbe mai riuscito a mettersi fra di loro e ad allontanarsi. 

Blaine apparteneva a Kurt, e Kurt apparteneva a Blaine; niente avrebbe mai potuto cambiare questa verità.

<< Allora... hai già deciso come dire addio a tutti gli altri? >> domandò ad un tratto Blaine, curiosamente.

Kurt sollevò la testa dal suo libro, mordendosi un labbro con espressione concentrata.

<< Sì, beh... in effetti, pensavo di cantare "I'll Remember" di Madonna. >> disse a mezza voce << Credo che mi esibirò oggi, in fin dei conti è molto meglio togliersi subito il dente dolorante...non credi? >>

Blaine fece segno di sì con la testa, afferrando nuovamente la mano di Kurt ed intrecciando le dita con le sue.

<< Andrà tutto bene. >> gli rispose dolcemente << Ce la farai. >> 

<< E' che mi sembra tutto così assurdo! >> esclamò tristemente Kurt << L'idea di dover dire addio a tutti quanti... mi sento come se tutta la mia vita si stesse svuotando all'improvviso, come se di colpo tutto ciò che l'ha resa speciale negli ultimi tre anni fosse svanito nel nulla. >>

<< Oh, ma non è così! >> replicò Blaine, mettendogli un braccio attorno alle spalle e stringendosi a lui << Kurt, tu non stai perdendo proprio niente! E' vero, ti stai lasciando tutto alla spalle e presto incomincerai una nuova vita, ma questo non significa certo che sia tutto finito! I tuoi ricordi, tutte le belle esperienze che hai accumulato nell'arco del tempo, quelli non li perderai mai. Lo sai, Kurt: potrai costruirti un nuovo futuro, ma non potrai mai perdere il tuo passato. >>

Kurt sorrise, rivolgendo al suo ragazzo un intenso sguardo adorante.

<< Grazie. >> mormorò << Sai, non credo che sarei mai riuscito ad arrivare fino a questo punto, senza di te. >>

Blaine sorrise a sua volta, poggiando la testa sulla spalla di Kurt e tirando un enorme sospiro beato.

<< No, amore mio. >> rispose con voce morbida << Ce l'avresti fatta lo stesso, anche senza il mio aiuto. Tu sei nato per brillare, ed è quello che farai: brillerai sempre, Kurt, di una luce talmente intensa ed abbagliante da accecare chiunque proverà ad ostacolare il tuo camino. E io sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa accada; non mi sognerei mai di lasciarti andare, neanche fra un milione di anni. >>

Kurt ampliò il suo sorriso, posando una mano a coppa sulla guancia di Blaine e protendendosi verso di lui, facendo scontrare delicatamente i loro nasi.

<< Dio, se ti amo! >> bisbigliò, prima di posare un lungo, morbido bacio sulle labbra del giovane Anderson, il quale in risposta avvolse la vita dell'altro con un braccio e ne carezzò gentilmente i fianchi, dando maggiore intensità al tocco delle loro bocche.

Qualsiasi altra attività, o discussione, poteva tranquillamente aspettare; in quel momento, nè Kurt nè Blaine avevano bisogno di nient'altro che non fosse il semplice alito dei loro respiri, il calore dei loro colpi e il battito accelerato dei loro cuori.

In quel momento, l'uno bastava interamente all'altro.
 
 

*
 
 


Non fu facile assistere all'esibizione di Kurt senza mettersi a piangere.

Blaine naturalmente sapeva che quella dedica non era riservata esclusivamente a lui, e forse fu proprio quello ad impedirgli di trasformarsi in una vera e propria fontana vivente, durante la canzone.  Del resto, non era lui quello che avrebbe rischiato di non vedere mai più Kurt per il resto della sua vita; non era a lui che Kurt stava dicendo addio, non erano le loro vie ad essere sul punto di allontanarsi del tutto e dividersi per sempre.

Non era lui a soffrire maggiormente per quella separazione, all'interno del Glee Club.

In ogni caso, Blaine ebbe più di una volta l'occasione di piangere copiosamente e senza sosta, durante quella settimana di lezioni; le dediche dei suoi compagni furono tutte incredibilmente toccanti e sincere, e non vi fu una sola canzone che non gli fece semplicemente venire voglia di rinchiudersi in una stanza, da solo, e piangere fino a che non fosse certo di avere completamente esaurito tutte le sue lacrime.

Cercò di trattenersi più che potè, all'inizio, ma quanto i ragazzi dell'ultimo anno si esibirono in una sentita interpretazione di "Don't Give Up", come loro dedica personale ai loro "eredi" del terzo anno, Blaine capì che non aveva più alcun senso continuare a resistere e fingere di essere molto più forte di quanto in realtà non fosse; si lasciò andare, completamente, e se vi fossero stati solamente lui e Kurt in quella stanza, forse non avrebbe avuto la forza di riprendersi del tutto per molto a lungo.

Era difficile accettare la realtà, nonostante questa fosse ormai talmente vicina ed innegabile da poter essere persino palpata; mancavano appena tre giorni al Diploma, eppure Blaine ancora non riusciva ad ammettere con sè stesso che fosse tutto così vicino alla fine.

La fine.

Detestava quella parola, almeno quanto detestasse la parola "addio". Perchè bisognava per forza mettere fine a qualcosa? Perchè le cose non potevano semplicemente durare in eterno? Gli amori, le amicizie, i momenti più belli e più significativi di un'intera esistenza... Perchè tutto, prima o poi, deve necessariamente giungere ad un termine? Blaine non lo sapeva e, forse, non lo avrebbe mai realmente compreso fino in fondo; del resto, non ci è concesso ottenere una risposta per ogni domanda che ci poniamo nell'arco della nostra vita, alcuni dubbi sono destinati a farci compagnia in eterno, fino alla fine dei nostri giorni.

Ma gli erano rimaste ancora tante certezze, se non altro, e una di queste era proprio Kurt: il suo amore, la sua devozione, la semplice consapevolezza che, almeno fra di loro, non vi sarebbe mai stato un vero e proprio addio. Blaine non poteva ignorare - non si sarebbe mai sognato di farlo - l'enorme importanza che Kurt aveva avuto per lui, sin dal primo istante in cui aveva messo piede nella sua vita, e dal momento che quella settimana doveva essere dedicata agli "addii in musica", non poteva non riservarne uno speciale solamente per il suo ragazzo, anche se - come entrambi ben sapevano - il loro non poteva essere considerato come un vero e proprio addio.

Così, un pomeriggio dopo le lezioni, Blaine diede appuntamento a Kurt in auditorium, senza addurre ulteriori spiegazioni; aveva scelto, per quella sua esibizione, un atmosfera molto più intima e riservata, decisamente restio all'idea di dover pronunciare la sua dedica di fronte all'intero Glee Club.
Non che se ne vergognasse, ovviamente, ma non voleva che la presenza degli altri potesse, in qualche modo, rovinare la magia e l'intensità di quel momento; voleva bene ai ragazzi del Glee, ma vi erano cose delle quali non potevano essere resi partecipi, cose che non avrebbero mai potuto comprendere e che non potevano essere condivise che con una sola persona.

<< Blaine? >>

Blaine, in piedi sul palco dell'auditorium, si voltò di scatto non appena sentì il suono della voce di Kurt, ritrovandosi inevitabilmente a sorridere; strano, pensò, quel giorno il timbro della sua voce sembrava essere più chiaro, dolce e cristallino di quanto non lo fosse mai stato prima di allora.

<< Che succede qui? >> domandò il controtenore, avvicinandosi lentamente alle prime file << Oddio, non dirmi che tu e tuo padre vi siete messi d'accordo e che adesso mi toccherà assistere ad un altro, assurdo balletto? >>

Blaine scoppiò a ridere.

<< No, tranquillo... niente di tutto ciò. >> lo rispose con fare divertito << Tuo padre questa volta non c'entra niente. >>

<< Allora, sarai solamente tu? >> insistette Kurt, senza decidersi a mettersi a sedere e guardando l'altro ragazzo con espressione lievemente preoccupata << Devo aspettarmi qualche hit di successo di Katy Perry, oppure... >>

<< Kurt, siediti e ascoltami. >> lo interruppe Blaine, mettendolo a tacere << E' una cosa importante, ci tengo che tutto vada per il verso giusto. >>

Kurt fece segno di sì con la testa e si accomodò in prima fila, le mani educatamente posate sul grembo e lo sguardo fisso sulla figura del giovane Anderson. Blaine tirò un enorme sospiro d'incoraggiamento, prima di decidersi a parlare.

<< Kurt, sono trascorsi quasi due anni dalla prima volta in cui ti ho incontrato. >> incominciò << Un anno, sei mesi e circa un paio di settimane, per l'esattezza. >> 

<< Hai contato anche i secondi? >> domandò Kurt scherzosamente, facendolo arrossire violentemente.

Blaine ridacchiò, tirandosi indietro dalla fronte un ciuffo di capelli ribelle, miracolosamente scampata a tutta quell'ingente quantità di gel.

<< Beh, è stato un momento importante. >> rispose << Quel giorno ha cambiato la mia vita intera; tu sei stato come un fulmine a ciel sereno, Kurt, mi sei piombato addosso all'improvviso e hai fatto crollare ad una ad una tutte le mie barriere, tutte quelle certezze che mi ero costruito nella speranza di riuscire a dimenticare i momenti bui del mio passato e di ricominciare da capo una nuova vita, senza neanche sapere bene come fare. L'altro giorno hai detto che senza di me non saresti mai riuscito a diventare tutto ciò che sei adesso, ma la verità è che le cose sono andate esattamente al contrario: tu hai salvato me, Kurt, tu mi hai permesso di diventare la persona forte e determinata che sono adesso, tu mi hai dimostrato che il solo modo che avevo per diventare una persona migliore era semplicemente trovare il coraggio di affrontare a muso duro le mie paure, e non quello di scappare da esse, dimenticandomi della loro esistenza. >>

Blaine si interruppe per qualche secondo, mordendosi un labbro con forza ed abbassando timidamente lo sguardo, cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime ancora per qualche minuto; Kurt, da parte sua, si era già lasciato andare ad un silenzioso pianto, ben consapevole del fatto che quello sarebbe stato solamente l'inizio di una lunga, travolgente serie di emozioni incontrastabili.

<< E' buffo come certe cose accadano praticamente per caso. >> proseguì Blaine, tirando su col naso << A volte mi chiedo che cosa sarebbe accaduto se tu, in mezzo a quella folla di ragazzi vestiti tutti allo stesso modo, avessi fermato qualcun altro per chiedere informazioni. Eppure non è successo, fra tutti quei damerini in divisa tu sei venuto da me...tu hai scelto me! Di certo non lo avevi programmato, ma è così che sono andate le cose: tu mi hai trovato, Kurt. E forse eri la sola persona che mi stava cercando, in quel momento. >>

A quel punto, le lacrime incominciarono ad offuscargli le pupille, e il giovane Anderson le scacciò via brutalmente con entrambi i pugni, non potendo assolutamente permettere loro di rovinare quel momento tanto perfetto. 

" Non ora" disse loro mentalmente " Aspettate ancora un po', vi prego. "

Ruppe quella sua espressione contrita con un rapido sorrisetto impacciato, per poi voltarsi verso i ragazzi della band - seminascosta dietro di lui - e fare cenno loro di mettersi in posizione, perchè di lì a breve sarebbe arrivato il loro momento di suonare.

<< Ti amo da morire, Kurt. >> disse Blaine, con voce rotta dalle lacrime << E questo è il modo che ho scelto per salutarti. >> 

Kurt si morse un labbro, le lacrime che scivolavano ormai senza sosta lungo le sue guance, mentre l'orchestra dava finalmente il via alla musica e Blaine muoveva qualche passo nella sua direzione, assicurandosi di essere abbastanza vicino a lui da permettergli di percepire ogni singola emozione dal suo sguardo, oltre che dalla sua voce.
 
 
 
 
Is this a dream? If it is
Please don't wake me from this high
I've become comfortably numb
Until you opened up my eyes
 
 
 

Le note di quella canzone, nonostante la commozione di chi le eseguiva, risuonarono con chiarezza e precisione per tutto il teatro, perfette come Kurt non l'aveva mai sentite prima d'ora; le ineccepibili capacità tecniche di Blaine, mescolate all'intensità dei suoi sentimenti e al calore della sua voce, tessevano una morbida ed invisibile tela di colori, suoni ed emozioni, dalla quale Kurt si lasciò avvolgere senza opporre troppa resistenza, cullandosi in essa e beandosi di quella meravigliosa melodia che, prepotentemente, sembrava voler penetrare fin dentro il suo corpo, oltre ogni sua singola fibra, fino a raggiungere persino le sue ossa.
 
 
 


To what it's like
When everything's right
I can't believe
 
 

 

Blaine si portò entrambe le mani al petto, all'altezza del cuore, quasi volesse trattenerlo ed impedire lui di fuggire via; gli sembrò un gesto sciocco, tuttavia, dal momento che già da tempo il suo cuore aveva scelto di scappare via e di rifugiarsi in un luogo bel più sicuro del suo semplice petto, un luogo in cui sapeva di poter restare per sempre, protetto da qualsiasi pericolo ed intemperia, il solo luogo al quale sentisse di appartenere davvero: fra le mani di Kurt.
 
 
 
You found me
When no one else was lookin'
How did you know just where I would be?
Yeah, you broke through all of my confusion
The ups and the downs, and you still didn't leave
 
 
 

Kurt era lì, e ci sarebbe stato per sempre.

Lo aveva trovato, quel giorno alla Dalton, aveva scelto lui in mezzo a centinaia di ragazzi sconosciuti, e non poteva trattarsi solamente di una banalissima casualità; Blaine sapeva, lo aveva sempre saputo, che era stato il destino a condurlo al suo cospetto, a farglielo incontrare, a portarlo di fronte alla persona che, con il tempo, avrebbe imparato ad amare e a desiderare per il resto della sua vita.
 
 
 
 
I guess that you saw what nobody could see
You found me
 
 


Sapeva che, nel momento in cui loro sguardi si erano incrociati per la prima volta su quelle scale, il suo mondo aveva semplicemente incominciato a girare in un'altra direzione, e sebbene gli ci fossero voluti dei mesi per fare chiarezza nella sua testa, riguardo ai suoi sentimenti per Kurt, in cuor suo sapeva di essersene veramente innamorato sin dal primo istante.
 
 
 

You found me
 
 


Blaine eseguì una rapida giravolta su sè stesso, sotto lo sguardo incantato e ancora lacrimoso di Kurt, il quale sembrava essersi completamente perso in quell'esibizione tanto perfetta, quanto struggente.
 
 
 
So, here we are, that's pretty far
When you think of where we've been
No going back, I'm fading out
All that has faded me within
 
 


Blaine continuò a cantare, guardando il suo ragazzo dritto negli occhi, e più andava avanti con la canzone più si rendeva conto di quanto quelle parole rispecchiassero alla perfezione tutto ciò che lui e Kurt avevano vissuto assieme, e che - certamente - avrebbero continuato a condividere fino alla fine dei loro giorni. 
Non aveva più alcun dubbio, e anche le sue paure sembravano essersi completamente dissolte in un cumulo di fumo; sapeva, ormai con assoluta certezza, che Kurt sarebbe rimasto al suo fianco per tutta la vita, e quella convinzione era più che sufficiente a farlo sentire come in paradiso, nonostante tutte le sofferenze e gli interminabili inferni del suo passato.
 
 
 

You're by my side
Now everything's fine
I can't believe 
 
 
 


Aveva Kurt con sè, lo avrebbe avuto per sempre.

Non aveva bisogno di nient'altro al mondo.
 
 
 
 

You found me
When no one else was lookin'
How did you know just where I would be?
Yeah, you broke through all of my confusion
The ups and the downs, and you still didn't leave
I guess that you saw what nobody could see
You found me
 
 
 

Dopo aver cantato quel secondo ritornello, Blaine balzò giù dal palco e si diresse a passo di danza verso Kurt, raggiugendo il posto di fianco al suo appena in tempo per dare nuovamente inizio alla strofa; saltò in piedi su una delle poltroncine e continuò lì la sua performance, il suo sguardo ancora perfettamente fisso su quello rapido del controtenore.
 
 
 

And I was hiding ' 
Til you came along
And showed me where I belong
 
 


Kurt rise, di fronte alla spontaneità di quel gesto così teatrale ed apparentemente tanto ridicolo, e Blaine a quel punto sentì il cuore letteralmente sciogliersi dentro al suo petto, la testa che si faceva sempre più leggera e lo stomaco che si aggrovigliava, mentre con la massima precisione e concentrazione si apprestava a raggiungere la fine della canzone.
 
 
 

You found me
When no one else was lookin'
How did you know?
How did you know?
 
 


Blaine sostenne quell'ultima nota acuta chiudendo gli occhi e portandosi nuovamente le mani al petto, mentre le lacrime incominciano a scivolare lungo il suo viso, calde e umide, senza però permettere alla commozione di alterare in alcun modo la sua voce e la sua intonazione. Era ormai quasi arrivato alla fine, e non poteva permettere che fossero proprio quegli ultimi istanti di debolezza a rovinare la sua esecuzione così precisa e perfetta.
 
 


You found me
When no one else was lookin'
How did you know just where I would be?
Yeah, you broke through all of my confusion
The ups and the downs, and you still didn't leave
I guess that you saw what nobody could see
You found me
 
 
 


Alla fine della canzone, Blaine si lasciò cadere esausto sulla poltrona, sussurrando un ultimo e quasi lacrimoso " You found me" * sotto lo sguardo commosso e palesemente adorante di Kurt; fece a malapena in tempo a riprendere fiato, che immediatamente il controtenore gli si gettò addosso, scavalcando le poltrone che li separavano e precipitandosi voracemente sulle sue labbra, che baciò appassionatamente e con veemenza per diversi minuti, avvinghiandosi al corpo di Blaine come se avesse il terrore che qualcuno potesse portarglielo via da un momento all'altro. 

<< Ti amo... >> sussurrò Kurt, fra un bacio appassionato e l'altro, mentre le mani di Blaine si muovevano freneticamente lungo le sue spalle e la sua schiena << ... Dio, se ti amo! Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo! >>

Blaine lo zittì con un ennesimo bacio, forse persino meno casto e più prepotente dei precedenti, e lasciò che questi scivolasse su di lui e si accucciasse sulle sue ginocchia, in quella che sembrò essere la posizione più comoda e meno compromettente, su quelle scomode, minuscole poltroncine imbottite. Non che avesse programmato di andare fino in fondo - non in auditorium, con i ragazzi della band ancora in giro e il rischio che chiunque potesse arrivare da un momento all'altro, sorprendendoli in situazioni compromettenti- ma sapeva che quello scambio di effusioni sarebbe durato a lungo, e voleva almeno essere sicuro che avvenisse nella maniera più agiata possibile. Continuarono a baciarsi così appassionatamente per diversi minuti, dimenticandosi completamente di tutto il resto, e si interruppero solamente quando le loro labbra sembrarono non essere più in grado di sopportare oltre quel contatto tanto invadente, ormai talmente stanche ed esauste da aver perso persino qualsiasi grado di sensibilità.

Kurt, a quel punto, fece sprofondare il viso nel collo di Blaine e rimase avvinghiato a lui, gli occhi chiusi e il petto che si alzava ed abbassava rapidamente, nel tentativo di ripristinare la regolarità del proprio respiro; Blaine avvolse la vita dell'altro con le braccia e lo strinse forte, carezzandogli dolcemente la schiena e facendo risalire una mano verso la sua nuca, mettendosi poi a giocherellare con i suoi capelli.

<< Grazie. >> sussurrò ad un tratto Kurt, sollevando leggermente la testa e voltandosi appena per guardare il suo ragazzo negli occhi << E' stata la dedica più bella che qualcuno mi abbia mai fatto; grazie, amore mio. >>

Blaine sorrise ampiamente e poi scosse la testa, scostando un piccolo ciuffo ribelle dalla fronte di Kurt e avvicinando poi il proprio viso al suo, facendo così sfiorare delicatamente i loro nasi.

<< Grazie a te, Kurt. >> rispose con voce morbida, prima di posare un ennesimo, tenero bacio sulle sue labbra << Per avermi trovato quando nessun altro mi stava cercando. >>
 
 

*
 
 


Gli ultimi giorni trascorsero così velocemente - fra canzoni, pianti e ultime dediche strappalacrime - che Blaine si sitrovò in piedi in mezzo ad una folla di studenti in fibrillazione, con indosso uno dei suoi abiti migliori e uno dei suoi più sinceri, orgogliosi sorrisi stampati in fronte, senza neanche avere il tempo di rendersene conto.

Sembrava strano credere che fosse vero, eppure quel momento era realmente arrivato: il giorno del diploma.

Fu una delle giornate più lunghe, frenetiche e maledettamente chiassose di tutta la sua vita; Kurt disse di non volerlo vedere per tutta la mattina, almeno non fino a che non fosse iniziata la cerimonia e Blaine non lo avesse visto sfilare sul palco dell'auditorium assieme a tutti i suoi compagni, con indosso la sua toga rossa e tutta la sua soddisfazione per essere riuscito ad arrivare fino a quell'importante e significativo traguardo.

Ovviamente il controtenore non riuscì a mantenere la sua promessa, correndo disperatamente fra le braccia di Blaine non appena lo vide in mezzo alla folla dell'auditorium, un minuscolo puntino fra migliaia di altre persone, per lui così inconfondibile ed impossibile da non riconoscere.

<< Blaine, finalmente! Oddio, sono così felice di vederti...mi sentivo morire senza di te! >>

Blaine scoppiò a ridere, accogliendo il ragazzo fra le sue braccia e facendo molta attenzione a non sgualcire la sua nuovissima toga di colore rosso.

<< Kurt, ma che stai dicendo? >> esclamò con fare divertito << Se sei stato proprio tu a dirmi che non potevamo vederci prima della cerimonia, perchè eri troppo nervoso per riuscire a sopportarmi! >>

<< Beh, mi ero sbagliato! >> bubbolò l'altro, stringendosi a Blaine più forte che potè, quasi come in cerca di protezione << Ho bisogno di te, non credo di farcela da solo! E poi, non ci stiamo mica per sposare...voglio dire, non è che vederti prima della cerimonia possa portare sfortuna o roba simile, dico bene? >>

Blaine scoppiò a ridere, facendo segno di no con la testa.

<< Sono sicuro di no. >> gli rispose << Puoi stare tranquillo. >>

<< Kurt, che diavolo ci fai ancora qui?! >> strillò a pieni polmoni una voce - che Blaine riconobbe immediatamente come quella isterica di Rachel - fra la calca dell'auditorium << Dobbiamo fare le ultime prove prima del discorso di chiusura, muoviti! >> 

Kurt sospirò profondamente, staccandosi di malavoglia dall'abbraccio di Blaine.

<< Devo andare. >> disse tristemente << Tu però devi promettermi che assisterai alla cerimonia dalla prima fila, va bene? I-io... io voglio essere sicuro di vederti; voglio essere certo che tu ci sia. >> 

Blaine sorrise, divertito da quella tenerezza insicurezza che il suo ragazzo stava sfoggiando in quel momento.

<< Beh, ma non devi avere alcun dubbio al riguardo. >> replicò con voce calda e rassicurante << Sai benissimo che io ci sarò. >> 

<< Sì, lo so... ma voglio vederti! >> 

Kurt afferrò entrambe le mani di Blaine, stringendole forte fra le sue e guardando il ragazzo dritto negli occhi.

<< Io ho bisogno di te, Blaine. >> mormorò << Oggi, e per tutti i restanti giorni che ancora mi rimangono da vivere. >>

Blaine sorrise ampiamente, mordendosi poi un labbro per contenere la sua già dirompente commozione.

<< Ci sarò, Kurt. >> rispose, accarezzandogli gentilmente il viso con il dorso della mano << Ci sarò sempre. Adesso però è meglio che tu vada a fare le prove...altrimenti non inizieremo mai. >> 

Kurt fece segno di sì con la testa e, dopo aver posato un rapido bacio sulla guancia di Blaine, corse via per raggiungere Rachel e tutti gli altri diplomandi dietro le quinte. Blaine si voltò nella sua direzione e continuò a fissare il vuoto anche quando la sua figura scomparve definitivamente all'orizzonte, non accorgendosi del fatto che qualcuno si stava lentamente avvicinando a lui, con fare calmo e rassicurante.

<< Nervoso? >> domandò una voce alle sue spalle, e Blaine immediatamente si voltò per controllare a chi mai potesse appartenere. Si ritrovò inevitabilmente a sorridere, di fronte all'espressione placida e confortante di Burt Hummel.

<< Non troppo. >> rispose il moro << Sicuramente non più di quanto non lo sia lui, in questo momento. >>

Burt rise: << Sì, conosco mio figlio; probabilmente avrà già incominciato a piangere come un bambino! Non oso immaginare in che stato sarà quando riceverà il suo diploma, avremo bisogno di un'intera famiglia di spugne per asciugare tutte le sue lacrime! >>

Blaine rise a sua volta e poi tirò un enorme sospiro malinconico, voltandosi verso il palco sul quale alcuni tecnici stavano ancora finendo di disporre gli strumenti e le aste per i microfoni.

<< Ti mancherà molto, non è vero? >> lo sorprese ad un tratto il padre di Kurt, distogliendolo dai suoi pensieri.

Blaine rivolse lui uno sguardo incupido, plasmando un leggero sorrisetto spento.

<< Da morire. >> disse a mezza voce << Mi sembra impossibile credere che fra appena un paio di mesi se ne andrà a New York, è tutto così... assurdo. >>

Burt lo guardò con espressione di conforto, sorridendogli gentilmente.

<< Ovviamente sono felice per lui. >> si affrettò ad aggiungere Blaine, arrossendo leggermente << Anzi, molto più che felice! Se lo merita, dopo tutto ciò che ha passato, e sono assolutamente convinto che con il passare del tempo diventerà una grande stella di Broadway! E' il suo destino, e io non posso che esserne lieto; lo amo, e desidero solamente il meglio per lui. >>

<< Ma proprio perchè lo ami, sentirai tremendamente la sua mancanza. >> concluse Burt al posto suo << Lo capisco, sai? Anche io non so che cosa farò senza di lui, sarà come perdere una parte vitale di me; sono certo che anche per te sia lo stesso, giusto? >>

Blaine fece segno di sì con la testa e Burt si avvicinò a lui ulteriormente, posando una mano sulla sua spalla e stringendola gentilmente.

<< Sai, potrai venire a trovarmi qualche volta. >> disse << Voglio dire, dopo la sua partenza; mi farebbe piacere. >>

Blaine inarcò leggermente il sopracciglio destro, guardando l'uomo con espressione di sorpresa.

<< C-che cosa? >> domandò incredulo << Dice...dice sul serio? >>

Burt annuì.

<< Sai, ci ho pensato molto in questi giorni. >> gli rispose con voce morbida << Ultimamente trascorri così tanto tempo a casa nostra, che ormai è diventata quasi un' abitudine per me vederti seduto sul nostro divano, o al nostro tavolo della cucina, oppure sdraiato sul prato del nostro giardino; credo che non mi piacerebbe affatto se tutto questo finisse solamente perchè Kurt non abita più a Lima. >>

Blaine rimase letteralmente a bocca aperta, non sapendo proprio che cosa dire; sapeva di stare particolarmete simpatico al padre di Kurt - anche se molto spesso fingeva di non darlo a vedere - ma non credeva si fosse affezionato a lui a tal punto da fargli una simile richiesta.

<< Sai Blaine, ho sempre creduto che tu e Kurt fosse semplicemente fatti l'uno per l'altro. >> proseguì Burt << Ovviamente non mi sono mai sognato di dirtelo, perchè sono suo padre e ho sempre sentito il bisogno di mantenere una certa...ehm... reputazione, non so se mi spiego. >>

Blaine rise, arrossendo leggermente.

<< Oh, sì... credo di capire. >> farfugliò.

<< In ogni caso sono sempre stato estremamente felice di averti al fianco del mio ragazzo. >> disse ancora il signor Hummel, ampliando il suo sorriso << Tu sei davvero un ragazzo splendido, Blaine, e non potrei desiderare niente di meglio per Kurt; so che lo amerai e lo rispetterai come merita, e naturalmente sono certo che anche per lui sarà lo stesso. >>

Blaine sorrise a sua volta, compiaciuto da quelle parole.

<< Beh, io amo Kurt. >> rispose << Lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. E giuro che farò qualsiasi cosa per renderlo felice... per sempre. >>

<< Lo so. >> disse Burt, avvolgendo un braccio attorno alle spalle di Blaine << E te ne sono grato, veramente. Non avrei potuto chiedere di meglio per Kurt. >>

Le guance di Blaine si fecero ancora più rosse e il ragazzo abbassò timidamente lo sguardo, piombando in uno stato di totale imbarazzo; avrebbe voluto dire tante cose al padre di Kurt - che lo ammirava, che aveva sempre sognato un padre come lui, che il più delle volte casa Hummel lo faceva sentire al sicuro molto più di quanto facesse casa sua - ma non era sicuro che quello fosse il momento migliore per farlo, o che fosse effettivamente in grado di trovare le parole giuste per esprimere al meglio tutti i suoi sentimenti.

<< Non voglio perderti, Blaine; Finn e Kurt se ne andranno fra pochi mesi, e ho bisogno di sapere che non dovrò essere costretto a dire addio anche a te. Dopo di loro, tu sei la cosa più vicina ad un figlio, per me. >> 

Blaine si morse un labbro con forza, tirando su col naso e trattenendo le lacrime che si stavano lentamente andando a formare nei suoi occhi.

<< N-non mi perderà. >> disse in tono lacrimoso << Non me ne andrò, io... prometto che passerò a trovarla spesso, anche quando Kurt sarà a New York. >>

<< Fantastico! >> esclamò allegramente Burt << Almeno potremo guardarci le partite di football in santa pace, senza che Kurt venga a disturbarci perchè vuole cambiare canale! >>

Blaine scoppiò a ridere, annuendo con fare di approvazione; poi, il suo sguardo incrociò ancora una volta quello del signor Hummel e i due si scambiarono una lunga occhiata complice.

<< Grazie, signor Hummel. >> mormorò il ragazzo, con voce rotta dalla commozione << Grazie di cuore. >>

<< Hey, quante altre volte ancora dovrò dirti di chiamarmi Burt?! >> lo interruppe l'altro, dandogli un leggero colpetto sul braccio << In fondo siamo una famiglia, giusto? >>

Blaine accennò un lieve cenno del capo, sorridendo dolcemente.

<< Giusto. >> bisbigliò << Una famiglia. >>

Si asciugò rapidamente le lacrime con una manica, prima ancora di lasciare loro il tempo di cadere.

Sapeva che non avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo ad alta voce, ma considerava Burt Hummel un padre molto più di quanto non facesse con il proprio; di questo Kurt ne era perfettamente al corrente, ma forse non era il caso che anche suo padre ne venisse informato, non ancora almeno.

In ogni caso, il suo sguardo riconoscente era già abbastanza chiaro ed eloquente, molto più di quanto le parole potessero essere.

<< Beh, adesso andiamo a prendere posto. >> disse Burt, ricomponendosi << Credo che la cerimonia debba avere inizio fra qualche minuto. >> 

<< Oh, io rimango qui in zona. >> rispose Blaine, guardandosi intorno << Preferisco godermi tutto lo spettacolo dalle prime file, nel caso in cui Kurt avesse bisogno di un improvviso sostegno morale. >>

Burt sorrise ampiamente: << Sì, mi sembra un' ottima idea! Io vado allora vado a prendere posto, ci vediamo più tardi. >>

<< Sì, a più tardi! >>

Blaine salutò velocemente l'uomo e poi sorrise, guardandolo mentre si allontanava verso la platea, per occupare il posto che gli aveva tenuto da parte sua moglie Carole; sospirò beatamente, lasciando che il placido sorriso sul suo volto si ampliasse ulteriormente, sereno ed orgoglioso.

Decisamente non avrebbe potuto chiedere di più dalla propria vita.

Beh, a parte diplomarsi assieme a Kurt, ma naturalmente non si può sempre ottenere tutto ciò che si desidera! In ogni caso, sentiva che quella sarebbe stata senza dubbio una giornata memorabile - sia per lui che per Kurt - e non aveva intenzione di permettere ad alcun pensiero triste o negativo di rovinare quello splendido, incredibile momento.
 
 
 

*
 
 


La cerimonia del diploma fu assolutamente meravigliosa.

Blaine non aveva mai visto i suoi amici così felici e raggianti, sembrava veramente che quella semplice, normalissima toga rossa fosse riuscita a tirare fuori tutto il meglio di loro, qualcosa di incredibilmente unico e sensazionale, che il giovane Anderson riusciva a cogliere solo adesso per la prima volta.

Non potè che provare un briciolo d'invidia nel vederli tutti così allegri e sorridenti su quel palco, ognuno con in mano il proprio attestato di diploma, tutti pronti per spiccare il volo verso una nuova vita: New York, Los Angeles, Chicago...qualsiasi luogo che avrebbe aperto loro le porte ad un grande futuro, lontano dall' Ohio e da quella opprimente prigione che era la città di Lima. Avrebbe voluto essere anche lui lì, di fianco a tutti gli altri, e dire addio alla sua vecchia vita per dare inizio ad una nuova; avrebbe voluto lasciare Lima per sempre ed andarsene a New York, assieme a Kurt, gettandosi tutto il passato alle spalle e attraversando finalmente quell'insormontabile barriera che separava ancora la sua adolescenza dalla sua vita da adulto.

Sarebbe stato veramente bello, ma del tutto impossibile, almeno per un altro anno.

Cercò comunque di non pensarci troppo, non fino a che le celebrazioni non furono finite; avrebbe avuto tutto il tempo di questo mondo per rattristarsi, dopo la festa di fine anno in onore dei senior che era stata organizzata nel giardino di casa Berry, per celebrare la loro giornata speciale assieme a tutti i loro più cari amici.

Non credeva che un giardino così piccolo potesse contenere così tante persone: vi erano tutti i ragazzi del Glee Club, i genitori di Rachel, quelli di Finn e Kurt, il professor Shuester, la signorina Pillsbury e persino la coach Beiste, la quale dopo una lunga serie di insistenti richieste, aveva accettato di prendere parte ai festeggiamenti assieme ai suoi colleghi.

<< Wow, certo che i signori Berry hanno proprio fatto le cose in grande! >> esclamò Kurt, guardandosi intorno ed indicando con un cenno del capo l'enorme buffet vegetariano che si trovava al centro del giardino << Adesso capisco Rachel da chi ha preso tutte le sue manie di grandezza! >> 

Blaine rise.

<< Beh, quando i Berry fanno le cose le fanno per bene! >> esclamò, avvicinandosi a Kurt e prendendolo sottobraccio << Su, vieni con me; andiamo a sederci su quel dondolo laggiù. >>

Kurt fece segno di sì con la testa e fece scivolare la sua mano dentro quella di Blaine, intrecciando le dita con le sue; i due si diressero a passo lento verso il dondolo, guardandosi allegramente intorno mentre i loro amici festeggiavano con entusiasmo il loro successo.

<< Allora... >> disse il moro, mettendosi a sedere compostamente sul dondolo << ... come ci si sente a non essere più uno studente delle superiori? >> 

<< Beh, è strano! >> rispose Kurt, accomodandosi di fianco a lui << In effetti non mi sento molto diverso rispetto a ieri, però sento che c'è qualcosa in me che è cambiato, anche se non so bene di che cosa si tratti effettivamente. >>

<< Ti senti più adulto! >> osservò Blaine, sorridendo ampiamente << Sai di non essere più un semplice studente liceale e sei consapevole del fatto che, da ora in poi, dovrai imparare a prenderti tutte le tue responsabilità! >>

Kurt sospirò tristemente, poggiando la testa sulla spalla del suo ragazzo.

<< Già, e non per niente facile! >> bubbolò << Mi piaceva essere uno studente del liceo, mi sentivo protetto e al sicuro; adesso dovrò affrontare il mondo da solo, e temo di non esserne ancora all'altezza! >>

<< Hey, non dire sciocchezze! >> esclamò Blaine, guardandolo di traverso << Kurt, tu sei una persona incredibile! Il mondo non vede l'ora di accoglierti fra le sue braccia, e sono certo che tu sarai all'altezza di qualsiasi tua aspettativa! >>

Kurt si morse un labbro e poi sorrise, guardandolo con adorazione.

<< Anche per la NYADA? >> domandò a mezza voce, quasi con incertezza.

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< Anche la NYADA. >> confermò, afferrando la sua mano e stringendola forte << Fidati di me, Kurt: non c'è niente che tu non possa fare! >>

Kurt ampliò il suo sorriso e posò un tenero bacio sulla guancia del giovane Anderson, soffermandosi per qualche istante sulla sua pelle morbida e carezzandogli gentilmente i capelli, mentre questi ridacchiava beatamente.

<< Potrei restare così per sempre, sai? >> mormorò Blaine, voltandosi lentamente verso l'altro << Io e te, da soli su questo dondolo, dimenticandoci di tutto il resto. >>

<< Beh, facciamolo! >> rispose Kurt, gettandogli le braccia al collo e poggiando la fronte contro la sua << Che cosa ce lo impedisce? >>

<< Hey, Kurt! Kurt! >>

Kurt e Blaine sussultarono e si staccarono immediatamente, mentre Finn correva nella loro direzione sbracciando e strillando il nome del giovane Hummel a pieni polmoni. 

Kurt sbuffò pesantemente.

<< Ecco chi ce lo impedisce! >> bofonchiò, facendo una smorfia << Finn, che diavolo vuoi?! >>

<< Kurt, Rachel ha bisogno di te. >> rispose il giovane Hudson, riprendendo fiato << Ha detto che è una cosa urgente e che nessun altro a parte te può aiutarla. >>

Kurt sbuffò nuovamente, alzandosi dal dondolo con riluttanza e rivolgendo a Blaine un profondo sguardo dispiaciuto.

<< Temo che dovremo rimandare il nostro idillio a più tardi. >> disse a malincuore << Cercherò di fare il prima possibile, d'accordo? >> 

Blaine fece segno di sì con la testa, facendogli un rapido occhiolino e mandandogli un bacio prima di lasciarlo andare definitivamente dentro casa, dove Rachel lo stava aspettando; Finn non si lasciò pregare e si lasciò a cadere a peso morto sul dondolo, proprio lì dove - fino a pochi istanti prima - era seduto il suo fratellastro.

<< Allora, come ti senti? >> domandò il giovane Anderson, mentre Finn si metteva comodo << Realizzato? >>

<< Beh, tutto sommato credo di sì. >> rispose l'altro, sorridendo con soddisfazione << Insomma, il mio ultimo anno è stato un successo: abbiamo vinto le nazionali, sono stato eletto re del ballo scolastico, sull'annuario sono stato descritto come uno dei ragazzi più popolari del liceo McKinley e ho ottime possibilità di riuscire ad entrare all' Actor Studios; senza contare, inoltre, che fra pochi giorni io e Rachel ci sposeremo! Insomma, mi sembra tutto così perfetto! >>

Blaine sorrise, guardando il suo amico orgogliosamente; certo, non era ancora del tutto persuaso all'idea del matrimonio - continuava a credere che sposarsi a soli diciotto anni fosse una pura, totale follia - ma non poteva che essere felice di vedere il giovane Hudson così sereno e realizzato, soprattutto dopo tutto ciò che era stato costretto a passare nell'arco degli ultimi mesi. In fin dei conti, per quanto in passato fosse stato colto più di una volta dalla voglia di prenderlo a testate, non poteva che essere fiero del suo amico e di tutto ciò che era riuscito a realizzare.

<< Sono felice per te, Finn. >> disse << Insomma, te lo meriti! Hai faticato tanto per arrivare fino a questo punto, io credo che ti sia dovuto. >>

<< Beh, ho avuto tante persone meravigliose al mio fianco. >> replicò Finn << Senza di loro non sarei mai riuscito a farcela. >>

Blaine fece segno di sì con la testa, incupendo leggermente il suo sorriso. Quella conversazione sembrava fin troppo simile ad un addio, e non voleva che le cose andassero in questo modo; si era ripromesso di non lasciarsi prendere dalla tristezza, ma non sarebbe stato affatto possibile se le cose fra lui e Finn avessero preso quella piega così malinconica che lui temeva.

<< Sai, mi mancherà Lima. >> mormorò il giovane Hudson, piuttosto tristemente << E' buffo, ho sempre pensato che se fossi rimasto per tutta la vita in questo buco di città mi sarei sentito un emerito fallito fino alla fine dei mie giorni, eppure adesso che sto per andarmene mi sembra quasi di non avere il coraggio di lasciarmi tutto alle spalle! >>

<< Immagino che sia normale. >> gli rispose Blaine, dandogli una leggera pacca sulla spalla << Sì, insomma...si tratta pur sempre della tua vita! Ok, ti stai lasciando il passato alle spalle, ma questo non significa certo che tu debba dimenticare ogni cosa! Credo che sia normale avere nostalgia, almeno in queste situazioni. >>

Finn abbozzò un sorriso, facendo un lieve cenno con la testa.

<< Sì, credo che tu abbia ragione. >> disse << E' solo che mi mancheranno moltissimo mia mamma e Burt, il professor Shuester, la coach Beiste e tutti i ragazzi del Glee Club! Non riesco ad immaginare la mia vita senza di voi. >>

Blaine si morse un labbro ed annuì, abbassando mestamente lo sguardo; era abbastanza certo del fatto che, di lì a poco, le lacrime avrebbero preso a scivolare senza sosta e senza dignità lungo le sue guance.

<< Sai, Blaine... credo che sentirò molto la tua mancanza. >> proseguì Finn, abbassando lo sguardo a sua volta << Anzi, a dire il vero, penso di esserne abbastanza certo! In effetti, sento che mi mancherai da morire. >>

Blaine tirò su col naso, mordendosi il labbro inferiore con maggiore forza.

Appunto.

<< F-Finn, io... >> farfugliò il moro, con voce rotta dalla commozione << ... accidenti, perchè deve essere così difficile?! >>

<< Lo so, neanche per me è facile! >> ribattè l'altro, sollevando lo sguardo << Non è facile ammettere che mi mancherai forse più di chiunque altro, che in questi ultimi tempi sei stato quasi come un fratello per me, e che non riesco a credere che da qui a pochi mesi ci saranno migliaia e migliaia di chilometri a tenerci separati. >>

Fece una breve pausa, cercando di riprendere il controllo sulla sua voce ormai tremolante.

<< Se penso che all' inizio non ho fatto altro che renderti la vita un inferno al McKinley, a causa della mia stupida gelosia! >> proseguì << Sono stato uno stupido, e lo so che ti avrò già chiesto scusa almeno un milione di volte...ma mi dispiace tanto, Blaine. >>

<< Hey, non fa niente! >> lo interruppe Blaine, rivolgendogli un sorrisetto rassicurante << Lo so che non ce l'avevi veramente con me, non devi fartene una colpa! Certo, c'è stato un periodo in cui davvero non riuscivo a sopportarti, ma anche io avevo le mie colpe; sono sempre abituato ad essere una stella fra i Warblers, e quando sono arrivato nelle Nuove Direzioni ho semplicemente pensato che le cose non sarebbero cambiate, senza rendermi conto del fatto che le cose al McKinley funzionavano diversamente. >>

<< Ma tu sei una stella, Blaine! >> esclamò Finn, con una certa enfasi << E' proprio questo il punto, Blaine: tu sei un ragazzo incredibile, hai un sacco di talento e io... beh, io mi sentivo minacciato. Credevo di non essere alla tua altezza. >>

<< Finn, questo è ridicolo. >> gli rispose il moro, scuotendo la testa << Tu sei unico nel tuo genere, non hai alcun bisogno di metterti in competizione, nè con me nè con altri; tu sei una persona speciale, e non devi mai permettere a nessuno di dirti il contrario! >>

Finn sorrise ampiamente, gli occhi che brillavano lucidi per la commozione.

<< Ti voglio bene, Blaine. >> dichiarò << Dico davvero. >>

<< Oh, anche io ti voglio bene Finn! >> Blaine si gettò fra le braccia del suo amico e lo abbracciò forte, più che potè; Finn ricambiò la stretta, dandogli qualche amichevole pacca sulla spalla e ridacchiando.

Incredibile, pensò Blaine, che fossero arrivati fino a questo punto; appena un anno prima erano quasi due perfetti sconosciuti, sei mesi addietro si erano ritrovati quasi a detestarsi, e adesso eccoli lì: due amici fraterni, praticamente inseparabili, che sarebbero rimasti uniti per sempre, qualunque cosa fosse mai accaduta.

Qualunque cosa il destino avesse avuto in serbo per loro.

<< Beh, forse adesso è il caso di andare. >> suggerì ad un certo punto Finn, staccandosi dall'abbraccio << Gli altri ci staranno cercando, e non voglio che Kurt mi accusi di aver tentato di rubargli il fidanzato! >>

Blaine rise e dopo essersi rapidamente asciugato le ultime lacrime raminghe, si alzò velocemente in piedi e si ricompose, rivolgendo poi al suo amico un enorme sorriso compiaciuto.

<< Sì, direi che è il caso di andare. >> concordò << Potremmo inaugurare il karaoke di Rachel, che ne pensi? >>

<< Oh, sì...grande idea! Mi concederai un duetto, fratello? >>

Blaine avvertì un leggero colpo al cuore, e poi sorrise teneramente.

<< Sicuro...fratello. >>

Finn ricambiò il sorriso e, dopo un ultimo occhiolino ed un'ultima pacca sulla spalla, i due ragazzi raggiunsero nuovamente il resto dei loro compagni, ben decisi a godersi fino in fondo il resto di quella meravigliosa giornata di festeggiamenti.
 
 
 

*
 
 


Blaine non credeva che le cose potessero andare diversamente da come le aveva programmate.

Non aveva mai pensato ad un piano B, ad un eventuale progetto di riserva, perchè non credeva assolutamente di averne alcun bisogno; era tutto così perfettamente programmato, definito in ogni minimo dettaglio, con una precisione ed una minuziosità disarmanti, quasi matematiche. Non serviva un piano di riserva, una simile idea non gli era passata neanche per l'anticamera del cervello! Non poteva sapere che, al contrario di ogni sua aspettativa, le cose non sarebbero andate affatto come da programma; non sarebbe mai stato in grado di prevedere quella clamorosa, del tutto inaspettata complicazione; mai e poi mai si sarebbe immaginato di ricevere quella lacrimosa, quasi isterica telefonata di Kurt, completamente in preda al panico, quasi incapace di articolare una qualunque frase di senso compiuto.

<< ... 'era... 'el e 'inn... 'osì stupido.... io... >>

Blaine, completamente stordito, cercò di tranquillizzare il suo ragazzo e di placare il suo stato d' inquietudine, per quanto fosse possibile farlo tramite telefono.

<< Kurt, ti prego...calmati! Non riesco a capire una sola parola di quello che stai dicendo, adesso fai un bel respiro e cerca di dirmi tutto una seconda volta. >>

Kurt sospirò profondamente e tirò su col naso, ripetutamente.

<< I-io... abbiamo ricevuto le nostre lettere dalla NYADA, io e Rachel. >> singhiozzò << E... e io non ce l'ho fatta! Non sono entrato, io...non mi hanno preso. >>

Blaine rimase in silenzio, letteralmente incredulo:

Kurt era stato respinto.

Sulle prime pensò che si trattasse solamente di uno scherzo - insomma, credere che Kurt non fosse stato ammesso alla NYADA era assolutamente impossibile per lui - ma a giudicare dal tono lacrimoso e quasi strozzato del suo ragazzo, quella non poteva essere altro che la verità.

<< Non mi hanno preso... non mi hanno preso, Blaine... non lo hanno fatto! >>

Kurt, dal lato opposto della cornetta, scoppiò in un pianto a dirotto, che fece completamente sgretolare il cuore del giovane Anderson in un milione di minuscoli frammenti. Nessuno dei due aveva pensato che le cose potessero andare a finire in quel modo, non dopo la fantastica audizione di Kurt di fronte a Carmen Tibideaux! In tutta sincerità, Blaine credeva che quella situazione fosse una totale, completa e assoluta ingiustizia.

<< Kurt, ascoltami...adesso cerca di calmarti; dove ti trovi? >> 

<< A scuola. >> rispose Kurt, con voce flebile << Io, Finn e Rachel abbiamo aperto le nostre lettere assieme, ma loro adesso se ne sono andati e io sono rimasto qui da solo. >>

<< Amore mio, vuoi che ti raggiunga? >> domandò Blaine con fare apprensivo, già pronto ad afferrare le sue chiavi di casa e precipitarsi sul vialetto.

<< No. >> replicò l'altro << Io...non voglio restare qui! Posso venire io da te? >>

Blaine si morse un labbro. Suo padre sarebbe stato fuori città per lavoro fino al giorno seguente, e sua madre non sarebbe rientrata prima di sera; sicuramente nessuno avrebbe rischiato di disturbarli.

<< Sì, certo. >> rispose << Ma tu pensi di farcela a guidare fino a qui? >>

<< Sì, io...credo di sì. Forse ci metterò un po', ma arriverò; ho bisogno di te, Blaine...adesso. >>

Blaine si portò una mano al petto e chiuse gli occhi, sospirando.

<< Io sono qui, Kurt. >> disse con voce morbida << Ti aspetto, non vado da nessuna parte. >>

<< D'accordo, allora...arrivo fra poco. >>

<< Ok, ma stai attento con la macchina! A dopo. >>

Riattaccò rapidamente e poi corse giù nel salotto, ad aspettare ansiosamente l'arrivo del suo ragazzo; credeva che ci avrebbe impiegato un'eternità, ma dopo appena un quarto d'ora lo sentì suonare al campanello e si precipitò alla porta, accogliendolo fra le sue braccia e stringendolo a sè con forza.

<< Va tutto bene... >> bisbigliò dolcemente, posando qualche tenero bacio sulle sue tempie << ...Kurt, va tutto bene! Ci sono io qui, è tutto apposto. >>

<< Non ce l'ho fatta! >> gemette l'altro, avvinghiandosi maggiormente al corpo di Blaine << Tutte quelle ore di prove, tutti i miei sforzi e le energie che ho sprecato per tutti questi mesi, non sono serviti assolutamente a niente! >> 

Il controtenore seppellì il viso fra i capelli di Blaine e ricominciò a piangere compulsivamente, quasi senza fiato, mente l'altro gli accarezzava la schiena con fare rassicurante, il cuore che di secondo in secondo si faceva sempre più contratto e dolorante.

<< I-io... io non capisco! >> singhiozzò << Rachel ha fatto un'audizione pessima, ed è bastata una maledettissima canzone alle Nazionali per farle ottenere quel posto! E io? Perchè devo essere sempre io a rimetterci, perchè ogni volta che mi sembra di fare qualcosa di buono il mondo mi crolla inesorabilmente addosso?! >>

Blaine non sapeva che cosa dire.

Trovava inspiegabile, del tutto inconcepibile, che Kurt non fosse stato ammesso in quella scuola; lui stesso aveva assistito alla sua audizione, e l'aveva trovata semplicemente perfetta! Sapeva che Madame Tibideaux ne era rimasta altrettanto colpita, e allora per quale ragione aveva respinto la domanda di Kurt? Perchè non aveva voluto dar lui una possibilità, perchè era stata così sciocca da lasciarsi scappare un simile talento? 

Avrebbe fatto qualcosa - qualsiasi cosa - pur di riuscire a tranquillizzare il suo ragazzo, ma in quel momento non vi era assolutamente niente che potesse fare; in quel momento, Blaine sentiva di essere incredibilmente inutile e del tutto impotente.

<< Kurt, ti prego... >> mormorò il moro, accarezzando gentilmente i capelli del suo ragazzo << Ti prego, non fare così! >>

<< Sai qual è la cosa peggiore?! >> disse ancora Kurt, le lacrime che ormai scendevano a fiotti lungo le sue guance, implacabili << Che non riesco neanche ad essere felice per lei! Lo so che se lo merita, che ha trascorso praticamente tutta la sua vita a sognare questo momento e che adesso che è arrivato, io dovrei semplicemente gioire per il suo successo...ma non ci riesco! La sola cosa che riesco a pensare è "Perchè non io?! Perchè lei ce l' ha fatta e io no?! " >> 

A quel punto le lacrime divennero così intense che il giovane Hummel non riuscì neanche più a parlare, limitandosi così a piangere rumorosamente sulla spalla di Blaine, stringendosi maggiormente nella presa del suo abbraccio; Blaine, molto lentamente, lo fece spostare assieme a lui sul divano e lasciò che il ragazzo continuasse a sfogarsi fra le sue braccia, almeno fino a che non ne avesse avuto abbastanza di piangere. Poi, quando finalmente le lacrime si furono placate, Kurt sollevò leggermente la testa e guardò Blaine con espressione affranta, gli occhi ancora lucidi e le labbra che tremavano, così come le sue mani.

<< Io... io non riesco a capire. >> sussurrò, asciugandosi le lacrime con una manica << S-sono stato perfetto, la mia audizione è stata fantastica! E allora perchè non mi hanno preso? Che cosa c'è di sbagliato in me?! >>

<< Niente! >> Blaine lo cullò dolcemente fra le sue braccia, baciandolo di tanto in tanto sulle tempie << Kurt, non c'è niente di sbagliato in te! Questo non devi pensarlo neanche per un istante, non è colpa tua se non ti hanno preso! >>

Kurt tirò sul col naso, facendo una smorfia.

<< E allora di chi è?! >> domandò contrariato.

Blaine gli accarezzò gentilmente il viso con il dorso della mano e sorrise.

<< Kurt, non puoi sentirti in colpa per quello che è successo. >> disse << Neanche io riesco a spiegarmi come sia stato possibile, ma è accaduto! E forse avremmo dovuto tenere in conto che le cose avrebbero potuto andare a finire male, forse avremmo dovuto escogitare un piano di riserva! >>

<< Stai per caso dicendo che avrei dovuto immaginarmi che non sarei stato abbastanza bravo per entrare alla NYADA? >> sbraitò Kurt, sollevando un sopracciglio.

<< Assolutamente no! >> si affrettò a rispondere Blaine << Ma avremmo dovuto immaginare che non sarebbe stato facile, hai idea di quanto sia spietata la concorrenza?! Ragazzi da ogni angolo dell'America, che si preparano per questo momento sin da quando sono piccoli! Per quanto tempo tu ti sei esercitato per la tua audizione? Qualche mese? E da quanto tempo sogni di entrare alla NYADA? Dieci mesi, un anno forse? Ci sono persone che hanno scelto questo destino sin da piccoli, che ballano e cantano sin da quando hanno incominciato a camminare e ad emettere i primi vagiti! Non dico che tu non abbia abbastanza talento, Kurt, tutt'altro! E' solo che, magari, non hai abbastanza esperienza. >>

Kurt si morse un labbro, annuendo con fare pensieroso.

<< T-tu... tu pensi che sia per questo che... >>

<< Non vedo altra spiegazione! >> esclamò Blaine, con convinzione << Ho assistito alla tua audizione, e posso dire con assoluta certezza che sei stato fenomenale! Sei sempre stato un grande artista, Kurt, e sai che non lo dico solamente perchè sono il tuo ragazzo e perchè mi sento in dovere di essere gentile con te; io penso davvero tutte queste cose. Ma ti manca l'esperienza di Rachel, questo devi ammetterlo! Forse alla NYADA cercano più persone come lei, forse è stato proprio questo ad averti frenato! Ma di sicuro non si tratta della tua mancanza di talento, questo devi assolutamente togliertelo dalla testa! >>

Kurt fece segno di sì con la testa, ancora leggermente incerto.

<< T-tu... tu credi che io abbia veramente talento? >> domandò a mezza voce.

<< Ne hai da vendere! >> replicò Blaine con convinzione << E la sai una cosa? Faremo in modo che tu riesca ad avere anche tutta l'esperienza necessaria per farti entrare alla NYADA, il prossimo anno! Non importa se per quest'anno non ce l'hai fatta, potrai riprovarci ancora... e ancora, ancora, fino a quanto non riuscirai ad entrare! E' il tuo sogno, Kurt, e tu non devi neanche pensare di potervi rinunciare; io non te lo permetterò mai. >>

Gli occhi di Kurt si riempirono nuovamente di lacrime, ma questa volta si trattava di lacrime completamente differenti, dettate non più dalla tristezza, ma dalla commozione e dall' incredibile soddisfazione nel sapere che il suo ragazzo, la sola persona in quel momento in grado veramente capace di farlo stare bene, credeva ancora così ciecamente in lui. 

<< M-mi aiuterai? >> chiese << Rimarrai accanto a me e mi aiuterai, qualsiasi cosa accada? >>

<< Te lo giuro! >> Blaine afferrò le mani di Kurt e le strinse fra le sue << Kurt, io rimarrò con te per sempre... per sempre. >>

Kurt sorrise ampiamente e si sporse verso Blaine, poggiando la fronte contro la sua.

<< Ti amo... >> disse, con voce ancora rotta dalla commozione << Ti amo così tanto, e... oh, non lasciarmi mai! >>

Blaine lo zittì con un bacio sulle labbra, lento e morbido, per poi accoglierlo nuovamente fra le proprie braccia in un abbraccio tenero e confortante, senza chiedere di più.

<< Mai. >> sussurrò << Non ti lascerò mai. >> 

Kurt non rispose e si lasciò semplicemente confortare da quell'abbraccio così caloroso e pieno di amore, il suo rifugio, il solo luogo a cui sentisse veramente di appartenere, specialmente in momenti bui ed infelici come quello. Rimasero avvinghiati su quel divano - in silenzio - a lungo, senza preoccuparsi di ciò che sarebbe stato, delle conseguenze che avrebbero dovuto affrontare, di qualsiasi altra cosa che non fosse semplicemente "qui e ora" o "insieme. " 

Blaine sapeva quanta paura Kurt avesse per il futuro, riusciva a percepirlo da ogni suo singolo respiro, da ogni singola lacrima che sentiva lentamente scivolare lungo il suo collo, fino ad arrivare al colletto della camicia; ma sapeva anche che, fino a che lui fosse rimasto al suo fianco, quella paura sarebbe stata sempre un po' più sopportabile. 
Comunque fossero andate le cose, loro due sarebbero rimasti assieme.

Comunque fossero andate le cose, Blaine si sarebbe preso cura di Kurt fino per sempre, offrendo lui tutto il suo supporto, la sua fiducia e tutto l'amore di cui avrebbe avuto bisogno.

Comunque fossero andate le cose, qualsiasi ostacolo avessero dovuto affrontare, Kurt e Blaine sarebbero sempre riusciti a superarlo a testa alta; perchè, comunque fossero andate le cose, avrebbero sempre avuto l'un l'altro su cui contare, fino alla fine dei loro giorni.
 
 

*
 
 

Ci vollero diversi giorni prima che Kurt riuscisse a riprendersi dallo shock della sua lettera di rifiuto, e anche quando ci riuscì, non lo fece veramente del tutto.

Non era facile riuscire ad accettare un simile fallimento, nonostante la continua e rassicurante presenza di Blaine al suo fianco, addolcita dalle sue sincere e particolarmente rassicuranti parole di conforto. Blaine lo capiva, tutto sommato; poteva solamente immaginare quanto dovesse essere doloroso per il suo ragazzo dover convivere con una simile realtà, e non riusciva proprio a biasimarlo per il suo comportamento così schivo e a tratti scontroso. Non che quella fosse veramente la fine - lui e Kurt avevano deciso che avrebbero trascorso l'intera estate alla ricerca di un piano di riserva - ma si trattava comunque di un fallimento, e non era semplice per Kurt accettare con se stesso di non essere stato all'altezza delle sue aspettative.

Fortunatamente per lui, il tempo per pensare a quella spiacevole situazione era diminuito notevolmente, fra le uscite con Blaine ormai sempre più frequenti - in fin dei conti, era appena iniziata l'estate - e i preparativi del matrimonio di Finn e Rachel, dei quali si era gentilmente offerto ( anzi, sarebbe stato molto più corretto dire che aveva letteralmente obbligato i suoi amici a piegarsi al suo volere ) di occuparsi personalmente. 

Anche fra Finn e Rachel le cose erano cambiate: lui non era stato ammesso all'Actor Studios - nonostante lui stesso fosse così sicuro di avercela fatta - e lei aveva deciso di rinunciare alla NYADA per un anno, non avendo la forza di trasferirsi a New York senza il suo innamorato, preoccupata che ogni giorno trascorso in quella nuova città non potesse fare altro che rammentargli di continuo il suo fallimento. 

Si sarebbero sposati comunque, ma sarebbero rimasti a Lima per il momento, almeno fino a che anche Finn non fosse riuscito a realizzare il suo sogno.
Il matrimonio si sarebbe svolto in una piccola chiesetta nella periferia di Lima, una struttura semplice ma confortevole, che per l'occasione sarebbe stata addobbata con rose bianche, gigli e gerbere; Kurt si era raccomandato che fosse tutto assolutamente perfetto, e con un organizzatore di matrimoni del suo calibro, Rachel poteva esser certa che niente, neanche una minima inezia, avrebbe mai potuto andare storto.

O almeno, così credeva.

La mattina stessa del matrimonio, a circa sei ore dall'appuntamento in chiesa con tutti gli altri, Blaine ricevette una telefonata; con gli occhi semichiusi ed una lentezza tipica di chi ancora non riesce a scrollarsi completamente il sonno di dosso, afferrò il suo cellulare dal comodino e se lo portò all'orecchio, rischiando quasi di farlo cadere a terra.

<< Pronto? >> rispose con voce impastata, senza riuscire ad aprire gli occhi.

<< Pronto, Blaine?! >> fece eco una voce dall'altro lato della cornetta, che il ragazzo riconobbe immediatamente come quella di Kurt, in credibilmente vivace e squillante per essere di prima mattina << Oh, per fortuna che hai risposto subito! Devi muoverti, è successa una cosa terribile: il matrimonio è saltato! >>

Blaine si tirò su di scatto, quasi come se quella notizia fosse bastata a ridestarlo completamente.

<< Che cosa?! >> strillò << Ma di che diavolo stai parlando? Che cosa significa che è saltato? >>

<< Beh, esattamente quello che ho detto! >> replicò l'altro, con voce alterata << Non ci sarà nessun matrimonio, Finn e Rachel non si sposeranno! Ho sprecato tutto il mio tempo libero e tutte le mie energie per una cerimonia che non avrà neanche luogo! >>

Blaine rimase senza parole, incredulo.

<< N-non riesco a crederci. >> farfugliò, dopo qualche secondo di silenzio e confusione << Hanno...hanno per caso capito che sposarsi a questa età è una follia e hanno deciso di rimandare il matrimonio di qualche anno, quando saranno più maturi e responsabili per affrontare un passo del genere? >>

<< No, è questa la cosa assurda! Rachel neanche sa di tutta questa storia, ha deciso tutto quanto Finn, da solo! >>

Blaine non riusciva a capire.

<< A-aspetta... stai per caso dicendo che Finn vuole lasciare Rachel? >> domandò allarmato.

Gli sembrava un'eventualità del tutto remota, praticamente impossibile, eppure non vi erano altre spiegazioni alle quale appigliarsi, in quel momento. Kurt sospirò profondamente.

<< Ha detto che è la cosa migliore per entrambi. >> rispose in tono ormai rassegnato << Che il destino di Rachel è a New York e che lui non può assolutamente esserle d'intralcio! Le ha già comprato il biglietto, ha prenotato il treno e adesso vuole che ci riuniamo tutti quanti alla stazione per salutarla. >>

<< Salutarla... vuoi dire che partirà oggi stesso?! >>

Kurt non rispose immediatamente e Blaine riuscì ad immaginarselo mentre annuiva, con espressione contrita.

<< Sì, esatto. >> disse poi, mestamente << E la cosa peggiore è che... beh, Finn ha deciso di partire per il fronte. >>

Blaine per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.

<< Il fronte?! Cioè, vuole arruolarsi nell'esercito?! >> esclamò annichilito << Kurt, ma è... beh, è una vera e propria follia! >>

<< Blaine, pensi che non lo sappia?! Ho passato ore a dirgli che tutta questa faccenda non ha alcun senso, che lasciare Rachel non servirà a niente - se non a farla soffrire come una disperata - e che partire per l'esercito non è la soluzione per rimediare al suo fallimento, ma non vuole ascoltarmi! Vuole riscattare suo padre e pensa veramente che questo sia l'unico modo per riuscirci! >>

Blaine sospirò tristemente e scrollò le spalle.

Non sapeva che cosa dire e, a dire il vero, non aveva neanche idea di ciò che dovesse effettivamente pensare in quel momento; sapeva solo che se Finn si era messo questa ridicola, malsana idea in testa, niente e nessuno avrebbe mai potuto farlo ritornare sui propri passi.

<< Per cui, adesso, che cosa dobbiamo fare? >> chiese, ormai anche lui completamente rassegnato.

<< Beh, andiamo a salutare Rachel alla stazione. >> rispose semplicemente l'altro << Non vedo altre alternative, a questo punto. >>

Blaine si morse un labbro, pensieroso.

<< Sì, credo che tu abbia ragione. >> mormorò << Allora... ci vediamo direttamente alla stazione, oppure... >>

<< Sì, è meglio. >> lo interruppe Kurt << Io... io voglio stare un po' con Finn, credo...credo che abbia bisogno di me. >>

Blaine annuì, pur sapendo di non poter essere visto, e poi sospirò.

<< Certo, lo capisco. >> disse << Allora ci vediamo in stazione... per che ora? >>

<< Alle quattro in punto, non un minuto più tardi. A dopo, Blaine. >>

<< A dopo, ciao. >>

Blaine riattaccò velocemente, per poi accasciarsi nuovamente sul suo letto e sospirare, lo sguardo fisso nel vuoto ed un'espressione particolarmente afflitta. Non riusciva a credere - o, più semplicemente, non voleva farlo - che Finn avesse veramente deciso di lasciare Rachel, gli sembrava assurdo che avesse anche semplicemente pensato di fare una cosa del genere; aveva sempre pensato a quei due come ad una coppia perfetta, innamorata, destinata a durare per sempre, senza neanche una minima parvenza di dubbio.

Eppure, adesso, tutte le sue certezze erano crollate del tutto, come un fragile castello di sabbia durante una violenta tempesta di libeccio. Sarebbe successo anche a lui? Anche lui, con il passare del tempo, avrebbe fatto lo stesso errore di Finn e avrebbe deciso di lasciare andare Kurt, liberandolo da una fastidiosa zavorra che, a lungo andare, avrebbe finito solamente col farlo sentire oppresso, prigioniero di un passato dal quale avrebbe dovuto semplicemente staccarsi? No...no, impossibile! Blaine non era come Finn, e Kurt non era come Rachel; l'uno non avrebbe mai lasciato andar via il grande amore della sua vita, e l'altro non si sarebbe mai sognato di permettere al primo di abbandonarlo, soprattutto in un momento tanto delicato come quello. 

Il giovane Anderson tirò un ennesimo sospiro, raggomitolandosi su se stesso e stringendosi forte ad un cuscino; no, niente di tutto questo sarebbe mai potuto accadere a lui e Kurt, di questo poteva starne certo. Ma avrebbe tanto voluto, in quel momento, essere abbastanza bravo da riuscire a confortare anche il suo amico Finn quel giorno, nello stesso modo in cui era riuscito a fare con se stesso, nel giro di così pochi minuti.
 


 
*
 
 


Salutare Rachel fu molto più difficile di quanto Blaine avesse mai potuto immaginare, soprattuto per Finn. 

Il giovane Anderson non poteva sapere quanto dolore e quanta sofferenza si nascondessero dietro quel gesto tanto altruista e parimenti folle, ma gli fu sufficiente una rapida occhiata al suo amico per averne anche solamente una vaga, minima idea: Finn era completamente distrutto, sembrava quasi che riuscisse a tenersi ancora in piedi per semplice spinta d'inerzia.

Riusciva a capirlo, in fin dei conti; se si fosse trovato al posto suo, con Kurt pronto a salire su di un treno che lo avrebbe portato a chissà quanti chilometri di distanza, lontano da lui per una frazione di tempo incerta ed incalcolabile - forse addirittura per sempre - avrebbe fatto fatica persino a respirare.

Fu tutto così rapido che Blaine fece a malapena in tempo a rendersene conto: Finn arrivò in stazione con Rachel appena pochi minuti prima che il suo treno partisse, e dopo che la ragazza ebbe salutato ad uno ad uno tutti i suoi amici, il professor Shuester e la signorina Pillsbury, la fece salire in carrozza e lasciò semplicemente che il destino facesse il suo corso, senza neanche opporre una benchè minima resistenza. 

Nel giro di appena pochi istanti, il treno si fece così lontano da diventare semplicemente una minuscola, indistinta macchiolina all'orizzonte, New York che diventava sempre più vicina e Lima così terribilmente, inevitabilmente distante. 

Blaine si voltò lentamente verso Kurt, i cui occhi pieni di lacrime avevano ormai smesso di fissare il vuoto e avevano rivolto il loro sguardo a terra, spenti e quasi privi di vita, quasi fossero stati appena privati della loro unica fonte di luce.

<< Mancherà anche a me. >> mormorò, allungando un braccio verso di lui ed afferrando la sua mano, che strinse forte << Tanto. >>

Kurt si voltò lentamente verso di lui e abbozzò un sorriso, gli occhi ancora lucidi e le lacrime che scivolavano senza sosta lungo le sue guance.

<< Starà bene, vero? >> chiese con voce rotta << Se la caverà anche da sola, non avrà bisogno dell'aiuto di nessuno...vero? >>

Blaine sorrise, carezzandogli gentilmente le nocche e facendo segno di sì con la testa.

<< Lei è forte. >> disse << Niente e nessuno potrà mai fermarla, stai tranquillo. >>

Kurt si morse un labbro ed annuì a sua volta, tirando un leggerissimo sospiro di sollievo. I ragazzi se ne erano ormai quasi tutti andati e Finn aveva chiesto espressamente di essere lasciato solo, così in quel momento lui e Blaine si trovavano da soli su quel binario, ancora intenti a fissare l'orizzonte, immaginandosi il tragitto che il treno di Rachel stava compiendo in quel momento, lungo la sua via per New York.

<< La vuoi sapere una cosa buffa? >> domandò ad un tratto Kurt, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano rimasta libera << Fino a pochi giorni fa avrei dato chissà cosa per essere al posto di Rachel ed andare a New York, ma adesso... beh, adesso non è più così! Ha realizzato il suo sogno, ha dimostrato a tutti di essere una ragazza forte, determinata e di talento...ma ha perso la cosa più bella e più preziosa che avesse mai avuto la fortuna di possedere: Finn. >>

Blaine guardò il suo ragazzo curiosamente, rafforzando ulteriormente la presa delle loro dita.

<< Sai Blaine, tutta questa storia mi ha fatto pensare parecchio. >> proseguì il giovane Hummel, con un tono di voce insolitamente basso << Mi sono chiesto che cosa avrei fatto se fossi riuscito ad entrare alla NYADA e avessi deciso di lasciarti perchè non mi sentivo in grado di affrontare una relazione a distanza, e solamente il pensiero è bastato a farmi scoppiare a piangere! Io non potrei mai vivere senza di te, Blaine, e se posso trascorrere un anno a Lima ad inventare nuovamente il mio futuro, non sarei in grado di sopravvivere neanche un solo giorno lontano da te. >>

Afferrò il viso di Blaine con entrambe le mani e portò il ragazzo a guardare dritto dentro ai suoi occhi che, per la commozione e l'intensità del momento, avevano ripreso a lacrimare senza sosta, come cascate.

<< Io ti amo. >> dichiarò << E so di voler trascorrere assieme a te tutto il resto della mia vita. Non so ancora che cosa farò adesso, se andare a New York o aspettare, ma so esattamente che cosa voglio dal mio futuro: te. Voglio stare con te, crescere ed invecchiare assieme te, costruire una nostra famiglia e trascorrere insieme a te ogni singolo giorno di questa nostra fragile esistenza. Non mi importa del successo, non importa quanto tempo ci vorrà o in che modo riuscirò a farmi strada; la sola cosa che conta, per me, è sapere che tu rimarrai per sempre al mio fianco, con il buono o il cattivo tempo, in ricchezza o in povertà, fino a che morte non ci separi! >>

Blaine si morse un labbro e contrasse i muscoli del volto in un'espressione palesemente commossa.

<< C-che cos'è, una promessa di matrimonio? >> domandò con voce tremante.

<< Semplicemente una promessa. >> rispose Kurt, accarezzandogli il viso con il palmo della mano e sorridendo beatamente << La manterrai assieme a me? >> 

Blaine, in risposta, afferrò la mano sinistra di Kurt e se la portò alle labbra, baciandone le dita ad una ad una e soffermandosi maggiormente sul suo anulare, nel punto esatto in cui, un giorno, sperava tanto di potervi vedere luccicare un anello.

<< Sempre. >> disse, lasciando andare la mano del controtenore e protendendosi verso le sue labbra, che catturò in un lento e morbido bacio, avvolgendo le proprie braccia attorno alla sua vita mentre questi gli gettava le braccia al collo e si stringeva a lui, in una presa talmente energica da rischiare di fargli persino male.

Non aveva bisogno di aggiungere altro.

Una leggera brezza estiva accarezzava con dolcezza i loro corpi intrecciati, portando via con sè tutti i dubbi e le preoccupazioni che per un anno intero gli avevano afflitti e che, adesso, sembravano aver del tutto cessato di esistere, svaniti in un semplice bacio come in un potentissimo incantesimo liberatorio.

Nessun rimpianto, solamente amore. **

E dire che era cominciato tutto quanto da un banalissimo, casuale incontro su di una rampa di scale alla Dalton! Di certo Blaine non ci avrebbe mai creduto, se all'epoca qualcuno gli avesse detto come sarebbero andate veramente a finire le cose fra lui e Kurt. Ma forse, con il senno di poi, era stato proprio quello il momento in cui Blaine aveva realmente compreso che tutta la sua vita avrebbe finito per cambiare radicalmente, il momento in cui aveva finalmente trovato la sola ed unica ragione per cui valesse effettivamente la pena vivere, amare, respirare. Quel magico momento che lo aveva portato a far crollare del tutto ogni sua barriera e a dire finalmente a se stesso: " Oh, eccoti qua: è tutta una vita che ti cerco. " ***








N.d.A: * La canzone che Blaine canta a Kurt è " You Found me " di K. Clarckson, canzone che a mio parere rispecchia perfettamente tutti i sentimenti di Kurt e Blaine e racchiude al suo interno la massima essenza di tutta la loro storia. Ecco il link, se voleste ascoltarla: http://www.youtube.com/watch?v=e13ny_m7sAQ
 
** Avete riconosciuto la citazione? :)
 
*** Lo so.. rende molto meglio in inglese. :)



Beh... eccoci qui. 

Siamo arrivati alla fine, questa era l' ultima puntata e... beh, praticamente il storia finisce qui. A dire il vero ho in mente un ultimissimo capitolo, una specie di epiloghetto - molto breve -  con cui chiuderò ufficialmente tutta la fanfiction. Forse non è ancora il momento delle "lacrime", ma in un certo senso è come se lo fosse.. si è appena chiuso un percorso che è durato per ben 9 mesi, una storia che potrei tranquillamente definire come un figlio, visto quanto mi ci sono affezionata nell'arco dei giorni, delle settimane, dei mesi. Scrivere ogni capitolo era diventata un'abitudine, un momento di costanza nelle mie giornate, e adesso che non potrò più farlo - sebbene questo significhi avere molto più tempo libero a disposizione - ne sentirò inevitabilmente la mancanza.

E' stato bello raccontare tutta questa terza stagione dal punto di vista di Blaine, sia per la possibilità di approfondire il personaggio - che a mio parere ha subito una crescita notevole e a mano a mano che la serie andava avanti, io non facevo che innamorarmi sempre più di lui - sia perchè, in questo modo, ho potuto dar voce alla Klaine come meglio preferivo, alla faccia dei RIB, della Fox e delle censure; spero di aver fatto un buon lavoro, di avervi fatto divertire ed emozionare come ho fatto con me stessa durante tutti questi mesi di scrittura.

Ci sarebbero ancora un po' di cose da dire, ma dal momento che mi rimane ancora un ultimissimo capitoletto, credo che rimanderò gli ultimissimi commenti strappalacrime all'epilogo, che dovrei riuscire a pubblicare - se va bene - entro domenica sera. Non so che altro dire, se non che vi ringrazio per tutti questi mesi di pazienza, per avermi letto, supportato e fatto sentire tanto speciale, e per essere stati semplicemente parte di questa grandiosa avventura.


Ci tengo a ringraziare, inoltre, la meravigliosa DumbledoreFan, che mi ha fatto da beta straordinaria (in tutti i sensi) per questo capitolo, e tutti i ragazzi e ragazze del gruppo " Your Killing me Now", che sono stati la mia compagnia per tutto questo tempo, e spero lo saranno ancora a lungo. 

Vorrei dedicare questo capitolo a tutti i Klainers e, soprattutto, Blainers del fandom; grazie per la compagnia. :)

Un bacio, ci sentiamo fra un paio di giorni per l'epilogo.


 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Epilogue ***


Epilogue






Era un caldo e tranquillo pomeriggio di metà giugno quando, del tutto inaspettatamente, Blaine ricevette una telefonata.

<< Pronto? >>

<< Pronto, Blaine? Sono io, Tommy! >>

Al suono di quella voce tanto piacevole e familiare, Blaine non potè che sorridere ampiamente e di felicità. 

Tommy, il suo vecchio amico Tommy. 

Non lo sentiva da un sacco di tempo, forse addiritura dai tempi di Capodanno; un po' triste, non potè fare a meno di pensare Blaine, considerato tutto ciò che avevano passato assieme, non più di tre anni prima.

<< Hey, che sorpresa! >> esclamò allegramente il giovane Anderson, con estremo entusiasmo << Incredibile, non ci sentiamo da mesi! Come abbiamo potuto lasciar passare così tanto tempo?! >>

<< Lo so, è vergognoso! >> replicò l'altro << Posso sempre provare a dire a mia discolpa che ho avuto un sacco di cose da fare, tra progetti scolastici e domande di ammissione per il College... ma immagino che non siano sufficienti come scuse, giusto? >>

Blaine ridacchiò: << Beh, io potrei risponderti che sono stato impegnatissimo con il Glee Club e le Nazionali, a quel punto saremmo pari! >>

Tommy scoppio a ridere a sua volta e Blaine lo seguì a ruota.

<< Insomma, che cosa mi racconti? >> domandò poi il moro, una volta che si fu ripreso << Non ci sentiamo da una vita, scommetto che hai un sacco di interessanti novità! >>

<< Oh, non così tante a dire il vero. >> rispose l'altro, facendo il vago.

Blaine sollevò un sopracciglio, perplesso.

<< Stai scherzando? >> commentò << Non puoi non avere niente da raccontare, vivi a S. Francisco! >>

<< Oh, non per molto! >> rispose felicemente l'altro, e Blaine riuscì perfettamente ad immaginare l'ampio sorriso di soddisfazione che stava solcando il suo volto in quel momento << Sono stato ammesso ad Harvard, mi trasferisco fra poche settimane. >>

<< Wow, ma è grandioso! >> esclamò Blaine euforico << E' fantastico, devi essere a dir poco fiero di te! >>

<< Lo sono, in effetti; non hai idea di quanto mi senta bene, questo è il sogno di una vita che si realizza! Certo, sarà un po' difficile con Dustin che si trasferirà a Philadelphia, ma sono sicuro che riusciremo a sopportare la distanza egregiamente; ci amiamo e niente di tutto questo ci spaventa. >>

Blaine sorrise, sospirando profondamente; era incredibilmente colpito dalla sicurezza e dalla tranquillità del suo amico, niente a che vedere con le sue continue paranoie e il suo irrefrenabile terrore di mandare all'aria la sua intera relazione.

<< Sono contento che vada tutto bene. >> disse poi il moro << Direi proprio che te lo meriti, dopo tutto quello che hai passato! >>

<< Che abbiamo passato. >> lo corresse Tommy << Anche tu non hai avuto molta fortuna quando eravano al liceo, ricordi? In effetti, credo che tu te la sia passata persino peggio di me. >>

Blaine si morse un labbro, facendo segno di sì con la testa.

Non amava ricordare quei terribili mesi della sua vita, quando ancora frequentava il liceo Jefferson e Tommy si era appena trasferito a S. Francisco, lasciandolo completamente solo ed inerme in mezzo ad una furiosa mandria di liceali omofobi, particolarmente inclini al bullismo.

<< Sì, beh... diciamo che ho avuto dei brutti momenti. >> disse, con espressione contrita << Ma ora sto molto meglio, dico davvero! Lasciare la Dalton è stata, paradossalmente, la cosa migliore che potessi fare! >>

<< Davvero? >> lo interruppe Tommy << L'ultima volta che abbiamo parlato mi sembrava che tu avessi ancora qualche problema ad ambientarti. >>

<< Beh, non è stato facile. >> ammise Blaine << I ragazzi ci hanno messo un bel po' di tempo ad acettarmi, all'inizio continuavano a vedermi come un rivale, quasi come se fossi una specie di "infiltrato", piuttosto che un nuovo compagno di squadra! Ma alla fine hanno imparato ad accettarmi, e posso dire di ritenermi assolutamente soddisfatto! >>

Tommy rise.

<< Quindi, tutto sommato, sei contento di esserti trasferito al McKinley? >> chiese.

Blaine sospirò beatamente: << Non sai quanto! Sai, è buffo: all'inizio credevo di volerlo fare solamente per stare assieme a Kurt, ma poi ho capito che lo stavo facendo principalmente per me stesso! Non so come, ma era come se una parte di me avesse capito che, trasferendomi, sarei finalmente riuscito a ritrovare il mio vero Io, a capire quale fosse il mio reale posto nel mondo e ad affrontare tutti i demoni del mio passato che avevo cercato così stupidamente di ignorare per così tanto tempo. >>

<< E aveva ragione? >> domandò Tommy incuriosito.

Blaine sorrise.

<< Decisamente. >> fu la sua risposta << Sono letteralmente rinato al McKinley, ho finalmente imparato a contare solamente sulle mie stesse forze, ad affrontare veramente le mie paure e a non lasciare che fossero altri ad affrontarle al posto mio. Tutto questo non mi sarebbe mai successo alla Dalton! >>

<< Aspetta... stai dicendo che non ti sentivi sicuro alla Dalton? >> chiese ancora Tommy, incredulo << Credevo che fosse tutto il contrario. >>

<< Infatti. >> ribattè Blaine, accomodandosi sul suo materasso e abbracciando un cuscino << A dire il vero, mi sentivo troppo al sicuro lì, tanto da non riuscire neanche ad affrontare da solo le mie paure; era come stare in una prigione, un rifugio talmente stretto ed angusto da non permettere a niente e a nessuno di sfiorarmi, tanto meno ferirmi. E questo andava bene per i primi tempi, quando ancora dovevo riprendermi dal bullismo del Jefferson...ma non potevo restare lì per sempre, era come vivere in una cupola di vetro, isolato dal mondo intero! >>

<< Sì, credo di capire che cosa intendi. >> lo interruppe Tommy << In effetti, non avresti potuto continuare a fuggire dalle tue paure, credo che tu abbia fatto bene a trasferirti al McKinley. Ma non ti capita mai di sentire la mancanza dei Warblers? >>

Blaine si morse un labbro, abbassando lo sguardo. 

Già, i Warblers; c'erano decisamente un sacco di cose che Tommy ancora non sapeva, e forse era finalmente arrivato il momento di metterlo al corrente di tutto quanto.

<< Sai, Tommy... sono successe un bel po' di cose dall'ultima volta che ci siamo sentiti... >> incominciò, per poi incominciare a raccontare l'intera vicenda sin dall'inizio: la sfida sulle note di Michael Jackson, l'incidente della granita, il suo intervento chirurgico, le minacce di Sebastian e, infine, la loro schiacciante vittoria alle Regionali, dopo il terribile e scioccante episodio del tentato suicidio di Karofsky.

Tommy ascoltò l'intero racconto in silenzio, con il fiato sospeso, letteralmente incredulo e scioccato da quelle vicende così apparentemente assurde; in effetti, non potè fare a meno di pensare Blaine, doveva essere difficile per chiunque non avesse vissuto quelle sperienze sulla sua stessa pelle, credere che fosse tutto vero.

<< N-non... non ci posso credere! >> esclamò infine, quando Blaine ebbe terminato la sua storia << Quel Sebastian è un vero mostro! E i Warblers... accidenti, ma come hanno potuto fare una cosa del genere? E dire che sembravano essere delle così brave persone, e invece... >>

<< E invece si sono comportati da veri e propri deficienti. >> concluse Blaine al posto suo << Ma non fa niente, davvero; insomma, è passato un po' di tempo e sto cercando di farmene una ragione. >>

<< Certo, lo capisco, ma ciò non toglie che siano stati dei veri bastardi! >> insistette Tommy << Immagino che adesso tu non li senta più, vero? >>

Blaine scosse la testa, pur sapendo che Tommy non fosse in grado di vederlo.

<< No, affatto. >> rispose << O meglio, qualche volta mi capita di parlare con Nick e Jeff su facebook, ma niente di più; e ovviamente non ho più parlato al telefono con Sebastian! >>

<< Oh, mi pare il minimo! >> esclamò l'altro, con una punta di acidume << Che roba, e dire che quel tizio ha cercato persino di mettersi in mezzo fra te e Kurt! >> 

Blaine si morse un labbro, facendo spallucce.

<< Beh, direi che non è stato il solo. >> commentò a bassa voce, in tono chiaramente allusivo, che Tommy non riuscì però a cogliere.

<< Aspetta, di che cosa stai parlando? >> chiese il suo amico con curiosità << Chi altro ha provato a mettersi in mezzo?! >>

Blaine sospirò profondamente, facendo poi una smorfia.

<< Dunque, prima del suo tentativo di suicidio Karofsky ha provato a corteggiare Kurt per San Valentino. >> spiegò << Io all'epoca ero ancora in convalescenza e lui ha pensato bene di trascorrere un'intera settimana a pedinarlo, lasciandogli bigliettini di auguri, cioccolatini e sorprese varie nell'armadietto, nella speranza di fare chissà come colpo su di lui. >>

<< Che cosa?! >> Tommy per un pelo non si strozzò con la sua stessa saliva << Ma è fuori di testa o cosa?! No, ok... mi dispiace per tutto quello che ha passato e spero che dopo il suo brutto incidente riesca a riprendersi e a rifarsi una nuova vita, ma non si è reso conto che la sua idea era del tutto fuori di testa? Voglio dire, Kurt non potrebbe mai uscire con il ragazzo che lo ha preso in giro e tormentato per mesi, sarebbe come se... >>

<< ... Justin Grey scoprisse di essere gay e mi domandasse di uscire? >> fece eco Blaine, dall'altro lato della cornetta << Sì, ammetto di aver pensato una cosa simile all' epoca. >> 

Tommy sospirò: << E' veramente incredibile! Immagino che Kurt lo abbia rifiutato, dico bene? >>

<< Sì, ovviamente! Gli ha detto di non essere interessato a lui, e dopo il tentativo di suicidio è andato a trovarlo in ospedale e hanno deciso di restare più o meno amici; è una cosa che non mi fa impazzire, ma almeno non devo preoccuparmi che Karofsky tenti nuovamente di portarmelo via. >>

<< Oh, andiamo! >> replicò Tommy con fare scettico << Chi mai potrebbe riuscire a portarti via Kurt?! >>

Blaine s'incupì leggermente, abbassando mestamente lo sguardo.

<< Ecco... c'è stato qualcuno che per un pelo non ce l'ha fatta. >> confessò << Si chiamava Chandler e... beh, lui è Kurt avevano preso a scambiarsi messaggini smielati e pieni di lusinghe; o meglio, Chandler scriveva e Kurt si limitava semplicemente a crogiolarsi nei suoi complimenti. >>

<< Che cosa?! >> strillò ancora una volta Tommy, questa volta ancora più incredulo. 

Se fosse stato di fronte ai suoi occhi, Blaine avrebbe probabilmente visto la sua mascella cadere con così tanta rapidità da rischiare di staccarglisi completamente dalla faccia.

<< Ti prego, dimmi che stai scherzando! >>

<< Oh, niente affatto! >> rispose Blaine, in tono tremendamente serio << Ma è stata anche colpa mia, in effetti: io e Kurt stavamo passando un periodo difficile, io ero arrabbiato perchè presto lui se ne sarebbe andato e avevo incominciato a trascurarlo un po' troppo; non che non volessi più stare con lui, solo che... beh, credevo che stargli lontano mi avrebbe aiutato ad abituarmi all'idea di non averlo più con me ogni giorno. >>

<< E questo doveva autorizzarlo a tradirti con un altro ragazzo? >> sbraitò Tommy, con il tono di chi non ammette alcuna giustificazione.

<< Hey, Kurt non mi ha tradito! >> puntualizzò Blaine << Erano solamente sms e dopo neanche una settimana lui ha detto a Chandler di smetterla! Ci è stato utile, a dire il vero; se non altro, io ho avuto il coraggio di dirgli quanto fossi preoccupato per la nostra separazione e lui ha avuto modo di rendersi conto di quanto difficili sarebbero state le cose! Alla fine è andato tutto bene, io e Kurt siamo tornati assieme più forti e più innamorati che mai, anche se per un po' ho avuto davvero paura che quel tizio potesse portarmelo via. >> 

Tommy sospirò profondamente, come se avesse effettivamente compreso tutte le ragioni del suo amico.

<< Beh, immagino che qualche momento di debolezza sia normale. >> disse << Anche io e Dustin abbiamo avuto i nostri problemi, ma alla fine quando si è davvero innamorati si riesce sempre a risolvere tutto, dico bene? >>

Blaine sorrise ampiamente ed annuì.

<< Sono incredibilmente felice di avere Kurt al mio fianco. >> dichiarò << Certo, è stato un anno veramente difficile per entrambi, ma sono certo che ben presto il destino ci ripagherà per tutti i nostri sacrifici! Sai, purtroppo non è stato ammesso alla NYADA e ancora non ha le idee ben precise su cosa fare della sua vita; immagino che voglia andare comunque a New York - e quello che vorrei fare anche io - ma ancora non ha ben deciso in che modo. >>

<< Immagino che entrare in una scuola del genere sia molto impegnativo. >> commentò Tommy << Ma se Kurt è così bravo come dici tu... >>

<< E' sensazionale, Tommy! >> esclamò Blaine, in tono adorante << E' fantastico, è... beh, assolutamente perfetto! >>

<< Allora immagino che riuscirà a realizzare tutti i suoi sogni, qualunque strada decida di intraprendere. Mi sembra un tipo piuttosto determinato, sono certo che andrà molto lontano. >>

<< Oh, ne sono sicuro! >> disse Blaine, ampliando sempre di più il suo sorriso << Sai, ultimamente parla di voler entrare nel mondo della moda e di fare domanda alla Parsons, a New York; non so se quella sia davvero la sua strada o se sia giusto rinunciare definitivamente al suo sogno di Broadway, ma se è questo ciò che desidera, allora credo che sia la cosa migliore da fare! In fin dei conti, io voglio solamente che sia felice, ed intendo supportarlo fino in fondo, qualsiasi cosa lui decida di fare. >>

<< Beh, è giusto! >> approvò Tommy, con entusiasmo << Del resto è questo che fa ogni perfetto fidanzato, dico bene? >>

Blaine confermò con enfasi; il suo sorriso si era ormai espanso così tanto, che le sua labbra rischiavano di fuoriuscirgli letteralmente dalla faccia.

<< E tu? >> domandò ad un tratto Tommy << Quali sono i tuoi progetti per il futuro? >>

Il giovane Anderson rimase in silenzio per qualche secondo, soffermandosi a pensare; poi, con estrema naturalezza e semplicità, rispose: << Continuare ad essere me stesso! Gioire di ogni singolo istante della mia vita, godermi ogni giorno come se fosse l'ultimo ed imparare da essa come se dovessi vivere per sempre! In fin dei conti, abbiamo una sola occasione; non possiamo certo permetterci di sprecarla, giusto? >>

Tommy sorrise - questo Blaine riuscì a percepirlo molto chiaramente, non aveva bisogno di vedere l'espressione del suo amico per capire quanto fosse compiaciuto da quella sua risposta - e poi tirò un ennesino sospiro lieto.

<< Giusto. >> rispose fieramente << Ben detto, Blaine! Ma adesso raccontami qualche altra cosa, sono rimasto indietro di troppi mesi: dobbiamo recuperare! >>

Blaine sorrise e senza lasciarsi pregare ulteriormente, incominciò a raccontare tutto ciò che negli ultimi mesi aveva riempito la sua vita, senza tralasciare alcun minimo dettaglio: la settimana della disco al Glee Club, la sua sensazionale sorpresa di San Valentino a Kurt, il ritorno di suo fratello, i suoi progetti di diventare una stella di Broadway e tentare anche lui il tutto e per tutto alla NYADA... qualsiasi cosa che, in quel momento, gli passasse per la testa. Alla fine di quella telefonata, la testa gli doleva leggermente e la sua voce si era notevolmente arrochita, ma l'umore era salito alle stelle e le sue speranze per il futuro si erano fatte molto più forti, coadiuvate da tutto l'entusiasmo che lo aveva accompagnato durante il suo lungo racconto.

<< Beh, non c'è che dire! >> commentò infine Tommy, poco prima di congedarsi definitivamente << Sei decisamente cambiato Blaine, in meglio; hai avuto l'occasione di riprendere in mano la tua vita e non te la sei lasciata scappare! Devi essere davvero molto fiero di te. >>

Blaine plasmò un leggero, orgoglioso sorriso.

<< Lo sono, Tommy. >> mormorò << Lo sono. >>

E lo era davvero.

Qualunque cosa fosse lui accaduta in futuro, Blaine sapeva che sarebbe stato sempre in grado di affrontarla con forza e con coraggio, senza mai abbandonarsi ad alcun tipo di rimpianto; ormai aveva imparato la lezione, sapeva che il mondo era un posto crudele e - il più delle volte - senza scrupoli, ma non ne era affatto intimorito.

Era pronto, adesso, ad affrontare a muso duro tutte le avversità che avrebbero tentato di ostacolare il suo cammino, lungo quella lunga e tortuosa strada verso la felicità.

E senza alcuna preoccupazione, era pronto a cogliere nel miglior modo possibile tutte le occasioni che la vita era disposta ad offrirgli.











N.d.A: Beh... sì, ci siamo davvero: questa storia è ufficialmente finita.

Ammetto di essere molto triste, è davvero come arrivare alla fine di un lunghissimo percorso...e ora, sento la mancanza di tutte le meravigliose tappe che hanno costituito questo viaggio. Beh, che cosa posso dire? Spero di essere stata all'altezza del compito che ho deciso di affidarmi, dare voce al personaggio di Blaine nel modo migliore possibile, attraverso ciò che ci è stato mostrato e ciò che non abbiamo visto - ossia, ciò che ho dovuto semplicemente ricostruire nella mia mente. 

Spero di essere stata una brava Blainer e una brava Klainer, anche se - tutto sommato - direi di essere abbastanza soddisfatta del mio lavoro. 

Non smetterò mai di ringraziarvi abbastanza per tutto il vostro calore e il vostro supporto...davvero, siete fantastici!

Non so ancora se scriverò anche un threequel di questa storia, tutto dipende da come i RIB decideranno di gestire la quarta stagione; mi piacerebbe continuare a parlare di Blaine, ma prima vorrei accertarmi di come quei tre pazzi manderanno avanti la sua storia...beh, vedremo. :)

Per il resto, adesso che sto per finire gli esami di luglio ( diciassette, please pray for me! ) potrò finalmente dedicarmi a finire la nuova long (sono già a metà storia, per cui conto di iniziare a pubblicare al più presto ) e riuscirò - forse - a scrivere anche qualche nuova shot che programmo ormai da diverso tempo. Insomma, per farla breve, dubito che vi libererete di me facilmente! :)

Un bacio a tutti, vi voglio bene.




 

Questo capitolo è dedicato a Blaine Anderson:  Grazie per  avermi emozionato.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=823418