Voto Infrangibile di Pallina (/viewuser.php?uid=1006)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il Risveglio ***
Capitolo 3: *** Le Suppliche di un Malfoy ***
Capitolo 4: *** La Gioielleria e il Gioielliere ***
Capitolo 5: *** La Seconda Ubriacatura ***
Capitolo 6: *** L'Appuntamento ***
Capitolo 7: *** Gelosia ***
Capitolo 8: *** Il Complimento ***
Capitolo 9: *** Incomprensioni ***
Capitolo 10: *** Il Senso di Colpa ***
Capitolo 11: *** L'Idea di Hugo ***
Capitolo 12: *** Rincontrarsi ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
PROLOGO
Con
un movimento della mano, una ragazza dai riccioli ramati
aprì la porta che immetteva nel locale e immediatamente fu
investita dal rumore assordante di musica e voci. I suoi occhi nocciola
si mossero velocemente per la sala alla ricerca di dei volti
conosciuti, prima che la giovane si dirigesse verso una lunga tavolata
piena di suoi
coetanei.
-Lily!
Ce l’hai fatta!- esclamò Maggie, una sua compagna
di corso, appena l’ebbe notata.
-Si,
alla fine la Johnson mi ha lasciato andare…-
affermò, mentre prendeva posto al tavolo degli amici,
salutando gli altri con gesti affrettati.
Lilian
Luna Potter frequentava la specializzazione per diventare MediMago e, i
suoi compagni di corso, erano quasi le uniche persone che riusciva a
vedere. Infatti tra i turni allucinanti in ospedale e lo studio per
mantenersi al passo, quelle brevi capatine al pub a fianco al San Mungo
erano l’unica cosa che potevano concedersi. E, naturalmente,
era poco probabile incontrare i suoi parenti o i suoi amici in un
locale babbano dove, a parte loro, erano presenti solo ubriaconi.
Per
questo, mentre faceva girare il suo sguardo per la sala, si
stupì di notare una figura solitaria a lei nota, accomodata
in fondo al locale. Infatti un
ragazzo, dai capelli biondi e dai profondi occhi grigi, era seduto
nell’angolo più appartato della sala. Lily
notò con ancora maggiore sorpresa che si stava scolando uno
shortino dietro l’altro e che sembrava parecchio ubriaco.
E
l’ubriacarsi in pubblico non era certo un comportamento
consono a Scorpius Malfoy.
Fu
forse per questo che, incuriosita, si diresse verso il giovane
conosciuto, o forse semplicemente per allontanarsi dai suoi compagni
troppo chiassosi, che in quel momento stavano per indire una gara a chi
finiva prima la propria birra.
-Buonasera.-
affermò, raggiunto il ragazzo.
Non
ricevendo risposta, Lily si guardò intorno leggermente
impacciata, mentre si portava un ricciolo ramato dietro
all’orecchio. Il giovane continuava imperterrito a bere il
suo ennesimo drink, non mostrando segni di averla notata.
-Malfoy?-
chiese, dopo aver aspettato qualche minuto, poggiando una mano sulla
spalla del suo interlocutore.
Il
mago a quel contatto sussultò, spostando successivamente la
sua attenzione sulla ragazza in piedi al suo fianco.
-Potter?-
domandò, allargando le iridi argentee, sorpreso.
–Cosa ci fai qua?-
Lilian
si accomodò, senza essere invitata, al posto vuoto di fronte
a lui e Scorpius, dopo un attimo di smarrimento, riprese a bere come se
nulla fosse successo.
La
ragazza passò la sua attenzione sui i numerosi bicchieri
vuoti che si trovavano sul tavolo, prima di aggrottare le sopracciglia
in un’espressione perplessa e decidersi a parlare.
-Niente,
ho appena staccato dal lavoro…te?-
-Bevo.-
replicò lui atono, fissando con aria contrariata il
bicchiere vuoto.
Pochi
secondi dopo Malfoy fermò un cameriere per ordinarne un
altro drink. La giovane Potter lo guardò con espressione
ancora più stupita, non capiva cosa fosse successo al
Serpeverde da sconvolgerlo tanto.
-Malfoy,
tutto bene?- chiese preoccupata, mentre osservava il ragazzo finire il
bicchiere che gli era appena arrivato.
C’era
qualcosa che non andava, qualcosa che l’aveva colpito
talmente tanto da voler dimenticarla a tutti i costi. Ma che cosa
poteva averlo sconvolto in quel modo?
Il
mago sbatté il bicchiere sul tavolo, prima di alzare le sue
iridi argentee sulla sua interlocutrice, lo sguardo un po’
vacuo.
-Ti
sembra che vada tutto bene?- domandò retorico, indicando con
un gesto della mano gli oggetti sul tavolo. –Non mi ricordavo
che fossi così stupida.-
-Ehi!-
protestò lei, prima di continuare con tono di voce
leggermente più tranquillo. –Ma si può
sapere cosa ti è successo?-
Malfoy
la guardò attentamente, forse soppesando se potesse
rivelarle quale problema stesse annegando nell’alcool, se
potesse essere degna della sua fiducia.
-Emily
mi ha lasciato…- borbottò alla fine, con tono
abbattuto.
Lily
aggrottò le sopracciglia, cercando di far ordine nei suoi
pensieri. Si ricordava vagamente di suo fratello che le raccontava di
una certa Emily Brown, nuova fidanzata di Malfoy e di come
quest’ultimo fosse per la prima volta innamorato, ma erano
ricordi che risalivano circa a un anno fa. Che Malfoy fosse riuscito,
per la prima volta nella sua vita, ad avere una relazione seria?
-State
ancora insieme?- domandò sorpresa, mentre poggiava il gomito
sul tavolo per appoggiare la testa sulla propria mano.
-Non
più.- mormorò lui, il tono di voce sempre
più a terra. –Mi ha lasciato stasera.-
-Ah.-
replicò la giovane, mentre si massaggiava il collo, ora
leggermente a disagio. –Senti Malfoy io-
Ma
si bloccò vedendo che il mago non la stava ascoltando, ma
aveva prontamente fermato il cameriere per ordinare
qualcos’altro.
-Tu
cosa vuoi Potter?-
-Ah…-
replicò lei, presa in contropiede, guardandosi attorno alla
ricerca di una scappatoia. -Io…veramente…-
-Per
lei un Long Island.- ordinò al suo posto il ragazzo, per poi
portare nuovamente l’attenzione sulla sua compagna.
–Stasera si beve, Potter.-
*
Erano
passate parecchie ore e Lily si trovava ancora seduta sulla sedia al
tavolo di Malfoy. I bicchieri si erano ormai accumulati anche davanti a
lei e la testa le girava leggermente.
In
quel momento stava mormorando parole a mezza voce, maledicendo se
stessa per la propria curiosità e soprattutto Malfoy, che
l’aveva fatta ubriacare in quel modo.
-Che
cosa borbotti, Potter?- le chiese il ragazzo, guardandola con il suoi
occhi ormai totalmente vacui.
-Ti
sto maledicendo!- replicò lei, mentre cercava di star dritta
sulla sedia. –Ma lo sai che domani devo andare a lavoro io?-
Questa
frase, in sé completamente drammatica, non
sapeva spiegarsi il perché, la portò a ridere
come non faceva da tempo e il suo interlocutore la seguì a
ruota.
-Sai
Potter, non ti ricordavo così divertente!-
affermò lui, quando la risata si fu spenta.
Lily
sorrise, un sorriso frivolo, assumendo un’espressione
parecchio stupida in volto.
-Sai…-
affermò con aria sorniona, sporgendosi verso di lui.
-…sono anche brava a far mettere, o rimettere, insieme la
gente!-
-Davvero?-
rispose il ragazzo, facendo un piccolo balzo sulla sedia, incuriosito.
–Allora mi devi assolutamente aiutare!-
La
giovane Potter batté le mani più volte, allegra.
-Si,
si si!- dichiarò, poi però si mise un dito sulle
labbra, mentre le sue iridi nocciola andavano a fissare il soffitto.
–Però voglio qualcosa in cambio!-
-Cosa?-
La
maga strinse le braccia al petto con aria indecisa e, solo dopo
parecchi minuti di silenzio, sbatté una mano sul tavolo.
-Ci
sono!- disse, mentre un sorriso le si disegnava sulle labbra.
–Voglio che, quando avrò finito la
specializzazione, mi assicuri un posto nell’ospedale privato
Destino!-
Malfoy
aggrottò le sopracciglia, dubbioso, prima di sorridere a sua
volta alla giovane.
-Ci
sto! Con i contatti di mio padre non dovrebbe essere un problema!- e
pronunciando queste parole, porse la mano alla sua interlocutrice per
suggellare il patto.
Ma
Lily osservava con attenzione l’arto del giovane, senza
sembrare avere nessuna intenzione a stringerlo.
-Aspetta…-
mormorò con aria esitante. –Che ne so io che
manterrai la tua parola?-
Il
mago la guardò offeso, ma dopo qualche minuto le sorrise
nuovamente.
-Facciamo
il Voto Infrangibile!-
-Siiii!-
rispose Lily, tirando successivamente fuori la bacchetta per suggellare
quello che sarebbe stato il più grande errore della sua vita.
***
Eccomi
(ancora) qua!
Ho
quasi finito Eternal Sunshine Of The Spotless
Mind e
già ricomincio con una nuova storia; ma, questa volta, si
parla della nuova generazione! Infatti i miei nuovi protagonisti sono
Lily e Scorpius, che ormai hanno finito la scuola ed hanno
rispettivamente 22 e 24 anni!
Che
ne pensate?
So
benissimo che il Voto Infrangibile ha bisogno anche di una terza
persona che fa da testimone, ma l'unico esempio di Voto Infrangibile
che abbiamo è nel sesto libro, in cui Piton promette, ma
nessuno gli promette a sua volta; quidni ho pensato che promettendosi a
vicenda qualcosa, il voto poteva essere fatto senza il testimone!
Naturalmente
questo è un mio viaggio mentale, che sono sicura sia
sbagliato, ma amen!
Mi
farebbe piacere avere la vostra opinione su questo prologo,
un
bacione e a presto
Pallina
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Capitolo 2 *** Il Risveglio ***
CAPITOLO
UNO – Il
Risveglio
Quando quella
mattina Albus aveva trovato il suo coinquilino addormentato sul divano,
non si era stupito più di tanto. Sapeva che Scorpius era
stato lasciando dalla sua ragazza secolare e la sera prima, non vedendo
al suo rientro a casa, aveva supposto che fosse andando ad annegare
l’umiliazione nell’alcool. Non che lui fosse triste
per l’accaduto; infatti Emily era la persona più
egocentrica del mondo e, a sua modesta opinione, aveva solo fatto un
favore all’amico, mollandolo.
Però,
l’odio che provava per la ragazza non gli impediva di essere
vicino a Scorpius, per questo era entrato in cucina a preparargli un
intruglio che aveva imparato da James come rimedio alle sbronze.
-Che cosa stai
facendo?- mormorò una voce impastata, mentre lui era ancora
intento a far bollire la pozione.
Albus si
voltò, incontrando così con lo sguardo la figura
di uno Scorpius ancora addormentato, che si grattava la pancia con ben
poca grazia.
-Tieni.-
replicò solo, qualche minuto dopo, versandogli in un tazza
il liquido magico.
Il mago biondo
aggrottò le sopracciglia, dubbioso dal contenuto che gli
veniva porto; ma Albus lo guardò con
un’espressione che non ammetteva repliche, convincendolo ad
afferrare il bicchiere.
-E
così ieri sera ti sei ubriacato?- gli chiese, accomodandosi
al tavolo della cucina, immediatamente imitato dal coinquilino.
Scorpius, a
quella domanda, sembrò improvvisamente imbarazzato.
-Beh…si.-
rispose, passandosi una mano nei capelli, più disordinati
che mai. –Veramente mi sa di aver combinato un
casino…-
Albus
portò le sue iridi smeraldo a osservare il volto
dell’amico, incuriosito, aspettando che continuasse.
-Ho incontrato
tua sorella…- affermò, dopo qualche minuto di
silenzio, il tono di voce leggermente impacciato.
-Ah si?-
-Sì…-
rispose il giovane biondo, tentennando leggermente. –Abbiamo
fatto un Voto Infrangibile.-
Il mago bruno ci
mise qualche secondo per metabolizzare quello che l’amico gli
stava dicendo, al ché si alzò in piedi, facendo
rovinare per terra la sedia alle sue spalle.
-Che cosa?-
urlò alla fine, sorpreso e spaventato allo stesso tempo.
*
Un lampo di luce
che filtrava dalla finestra le arrivò sul volto,
infastidendola. Lily si rigirò nel letto, mentre iniziava
lentamente a svegliarsi. Appena aprì gli occhi, una forte
fitta le trapassò la fronte, costringendola a richiuderli
rapidamente. Con le palpebre serrate, cercò di ricordarsi
cosa avesse fatto la sera prima; ma una nebbia scura sembrava
circondare tutti i suoi ricordi.
Poi,
improvvisamente, le tornò tutto in mente. Il pub, Malfoy, i
bicchieri vuoti, i drink che aveva bevuto e, soprattutto, il voto!
Si
alzò di scatto a sedere sul materasso, mentre sul volto le
compariva un’espressione sgomenta.
Aveva davvero
fatto un Voto Infrangibile con Malfoy?
Si prese il
volto tra le mani, cercando di riordinare le idee.
Era nella merda.
Non aveva vie di fuga, perché mai la sera prima si era
dovuta ubriacare in quel modo?
L’idea
che, magari, fosse stato tutto un sogno, la investì,
rilassandola leggermente. In fondo non si era mai visto un Malfoy in un
locale babbano e di sicuro si era immaginata tutto.
Con quei
piacevoli pensieri in testa, si sdraiò sul letto, coprendosi
con una mano gli occhi dai raggi solari che filtravano dalla finestra.
Ma,
sfortunatamente, la sua pace momentanea non era destinata durare;
infatti, il rumore di qualcuno che si materializzava in casa sua, la
risvegliò.
-Potter, sei
sveglia?- chiese, quella che aveva tutta l’aria di essere la
voce di Malfoy.
Lily strinse gli
occhi, sperando di svegliarsi da quell’incubo fin troppo
reale.
-Potter?- la
chiamò nuovamente, mentre si sentivano i passi del ragazzo
per il corridoio, diretti verso la sua stanza.
La porta si
aprì, molto lentamente, investendo la camera di luce. Lily
prese il cuscino sotto la testa per spiaccicarselo sul volto, cercando
di tornare nella penombra.
–Vedo
che sei sveglia.- affermò lui, appoggiandosi allo stipite
della porta, mentre un sorriso ironico gli si disegnava sulle labbra.
-Malfoy, per
favore, sto cercando di svegliarmi da questo incubo…-
replicò, la voce ancora impastata dal sonno e attutita dal
cuscino.
Il ragazzo
aggrottò le sopracciglia, perplesso.
-Davvero un
comportamento maturo.- mormorò, continuando a fissare i suoi
movimenti con attenzione.
Lily, a quelle
parole, si alzò di scattò, perforandolo con le
iridi nocciola strette in due fessure.
-Malfoy, non
peggiorare la tua situazione! Se mi trovo in questo gigantesco casino
è tutta colpa tua, quindi se fossi in te, rimarrei in
silenzio, ad aspettare le mie istruzioni!- urlò, esasperata,
mentre si passava con rabbia una mano tra i capelli.
Il giovane
biondo la guardò divertito, il medesimo ghigno ironico
dipinto sulle labbra.
-Se vogliamo
dirla tutta, Potter, sei te che mi sei venuta a importunare ieri sera
con la tua presenza, per niente richiesta, tra l’altro.
Quindi sei te che hai combinato tutto questo casino da sola.-
ribadì, il tono di voce perfettamente calmo, freddo.
La maga strinse
i pugni lunghi i fianchi, pronta a ribattere con rabbia, quando la sua
voce la bloccò nuovamente.
-Comunque tu non
dovevi lavorare stamattina?- le chiese, indicando con gli occhi una
sveglia sul comodino.
Lily
seguì il suo sguardo, impallidendo subito dopo.
-Merda!-
strillò, mentre si alzava più velocemente
possibile dal letto per correre in bagno, afferrando qualche vestito
alla rinfusa.
*
Lily era
arrivata al lavoro con più di due ore di ritardo
–e vestita in modo al dir poco ridicolo- ed era tutta colpa
di Malfoy. Dopo che si era lavata, aveva detto al ragazzo di tornare a
casa sua verso le sei di sera, quando avrebbe staccato da lavoro; ma,
ora che era arrivato quel momento, si sentiva incapace di reggere una
conversazione con lui.
Il suo capo le
aveva fatto una strigliata per il ritardo, caricandola di compiti extra
come punizione e, mentre infilava la chiave nella toppa del suo
appartamento, si sentiva più esausta che mai. Non aveva
proprio le forze per pensare all’orribile errore che aveva
commesso, che rischiava di rovinarle la vita.
Se non fosse
riuscita a rispettare il patto, cosa sarebbe successo? Sarebbe morta?
Mentre si
malediva per non aver prestato abbastanza attenzione alle lezioni di
Incantesimi, aprì la porta, chiudendosela successivamente
alle spalle.
-Salve.-
affermò una voce e Lily sentì il cuore balzarle
nel petto, mentre alzava lo sguardo sulla figura accomodata sul suo
divano.
-Malfoy!-
strillò, portandosi una mano sul torace per vedere se il
battito fosse tornato alla normalità. –Ti pare il
caso di spuntare in questo modo?-
Il ragazzo, in
risposta, aggrottò le sopracciglia, scettico.
-Sei te che mi
hai chiesto di farmi trovare qui.- replicò, il tono di voce
distaccato.
Poi si
alzò, dirigendosi in cucina, perfettamente a suo agio;
mentre la giovane ramata lo fissava, sempre più perplessa.
Dopo qualche
minuto di indecisione, lo seguì, il dubbio che era stato
presto sostituito dall’esasperazione.
-Smettila di
fare l’idiota! Abbiamo una situazione da risolvere!-
dichiarò, sbattendo con furia una mano sul tavolo.
Malfoy, che
stava prendendo qualcosa dal frigo, sobbalzò leggermente,
prima di voltarsi verso di lei.
-Lo so
benissimo, Potter.- rispose, il tono che prendeva una lieve incrinatura
nervosa.
-Bene, e quale
sarebbe la tua soluzione?-
A quelle parole,
le iridi argentee del ragazzo la osservarono attentamente e Lily si
sentì scrutare dentro, perforata da quello sguardo profondo
che sembrava in grado di leggerle l’anima.
Imbarazzata,
fece un leggere passò indietro, portando i suoi occhi
nocciola a fissare le venature del tavolo.
-Beh, se non
vuoi morire, devi aiutarmi a riconquistare Emily.- affermò
il giovane, rompendo il silenzio scomodo che si era creato.
-Lo
so…- mormorò
lei in risposta, il tono di voce mogio e demoralizzato.
E ora, che cosa
doveva fare?
*
Qualche ora
dopo, Lily aveva i capelli raccolti in una crocchia scomposta, gli
occhiali agli occhi e stretto tra le dita aveva un quaderno, dove aveva
appena finito di annotare qualcosa. Il tappeto sul quale stava era
ricoperto di ciotole, ormai vuote, di cibo cinese, segno di una cena
mangiata in tutta fretta. Malfoy stava seduto sul divano con
l’aria leggermente schifata, mentre osservava il disordine
che regnava nel soggiorno.
-Allora, fammi
capire bene.- affermò in quel momento la ragazza, alzando lo
sguardo per posarlo sul volto del suo interlocutore. –Questa
ragazza è la
ragazza più vanitosa, altezzosa, egocentrica e viziata che
sia mai esistita?-
Il giovane
biondo si limitò ad annuire, distogliendo le iridi argentee,
quasi fosse imbarazzato.
-Si
può sapere perché ti sei innamorato di una tizia
del genere?- continuò Lily, mentre poggiava il quaderno per
terra e incrociava le gambe.
Malfoy
alzò le spalle, per nulla intenzionato a rispondere a quella
domanda.
-Va bene, ho
capito.- mormorò la maga, tornando a portare la sua
attenzione agli appunti. –Non bisogna fare domande invadenti.-
Dopo aver detto
quelle parole, Lily iniziò a morsicare la penna, mentre con
aria assorta pensava a quale era la mossa più intelligente
per riconquistare quella gallina di alto borgo.
Malfoy le aveva
raccontato che la sua dolce metà l’aveva lasciato
perché non aveva voluto comprarle un regalo; immediatamente
gli aveva urlato di andarglielo ad acquistare, ma il ragazzo aveva
replicato dicendole che ci aveva già provato, ma che a
quando sembrava questa allegra oca giuliva aveva rimpiazzato
–sia il regalo che lui- velocemente.
Bisognava fare
in modo che Emily Brown capisse di aver fatto un errore, che
comprendesse che meglio di Malfoy non c’era nessuno.
Ma come fare?
Finalmente Lily
sembrò uscire dalle sue riflessioni, riportando la sua
attenzione sul suo interlocutore.
-Pensavo ti
fosse addormentata.- ironizzò lui, con un ghigno divertito
sulle labbra.
Lei, in
risposta, sbuffò, per nulla intenzionata a farsi prendere in
giro.
-Senti Malfoy,
vogliamo risolvere questa situazione o no?- ribadì, il tono
di voce leggermente innervosito e, prendendo il silenzio del ragazzo
come un assenso, continuò: -Bene, allora cerca di
collaborare. Penso che la cosa migliore che tu possa fare per
riconquistare questa tizia,
sia andarle a chiedere scusa.-
Il mago
aggrottò le sopracciglia, dubbioso.
-Un Malfoy non
chiede mai scusa.- rispose, il tono di voce sicuro e fermo.
Lily
alzò le iridi nocciola al cielo, esasperata.
-Non me ne frega
niente di quello che fa o non fa un Malfoy, tu, per il bene di tutte e
due, lo farai! E non solo le chiederai scusa, ma ti prostrerai ai suoi
piedi, supplicandola di rimettersi con te!- dichiarò, senza
ammettere repliche, gli occhi fissi in un’espressione severa
sul volto del ragazzo. –Ci siamo capiti?-
E il giovane
Malfoy non poté fare altro che annuire, arrendendosi.
***
Eh
già, ho già aggiornato, felici? ^^
Però
non vi ci abituate, diciamo che posterò i capitoli a una
settimana di distanza l'uno dall'altro, come linea generale!
Allora,
che ne pensate? Lily e Scorpius stanno iniziando la loro strabiliante
avventura alla rinconquista di Emily e chissà cosa
accadrà mai (ok, mi rendo conto da sola di non essere brava
con i commenti, ma non so bene cosa dire XD!)!
Cmq,
passando ai ringraziamenti, ringrazio tutti quelli che hanno inserito
la storia nelle seguite/ricordate/preferite e
soprattutto chi l'ha commentata!
E ora
vi saluto, sperando che anche questo capitolo vi sia piaciuto e
aspettando di sapere cosa ne pensate!
Un
bacione e a presto
Pallina
|
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Capitolo 3 *** Le Suppliche di un Malfoy ***
CAPITOLO
DUE – Le
Suppliche di un Malfoy
Scorpius, quella
mattina, si era alzato di buon ora, cosa che per lui poteva
già considerarsi strana, visto che venendo mantenuto dai
genitori non aveva nulla da fare per tutto il giorno. In più
si era anche vestito di tutto punto e aveva pettinato i capelli
all’indietro, in una piega tipicamente Malfoy.
All’occhiata
perplessa che Albus gli aveva rivolto, aveva risposto con scrollata di
spalle, uscendo subito dopo dalla porta del loro appartamento.
La voce
squillante di Lily Potter gli rimbombava ancora nel cervello, motivo
per cui come prima tappa si diresse verso un fioraio, dove
acquistò un bel mazzo di fiori.
Dopo di che si
indirizzò, con movimenti eleganti, in direzione del locale
dove sapeva che Emily avrebbe fatto colazione, ben deciso a riavere la
propria donna.
Però,
arrivato all’entrata della sala da tè di un
rinomato albergo, il coraggio sembrò venirgli meno.
Lui non era il
tipo da grandi dichiarazioni, né tantomeno da suppliche. Non
aveva nessuna voglia di umiliarsi davanti a Emily e a chissà
quante persone, per poi magari non ottenere manco un risultato; non era
da lui.
Malfoy, non fare
scherzi, ne va della nostra vita.
Il ricordo della
frase con cui la Potter l’aveva salutato la sera prima, lo
costrinse a cambiare idea e, prendendo un respiro profondo,
aprì la porta che introduceva all’interno del
locale.
Le sue iridi
argentee si guardarono attorno, alla ricerca della sua ex –doveva
ancora costringersi ad aggiungere quel prefisso- ragazza, che
individuò qualche secondo dopo.
Peccato che la
giovane in questione, non fosse affatto sola; infatti, seduto insieme a
lei, a guardarla con aria adorante, c’era un ragazzo ben
piazzato che Scorpius era sicuro di aver visto in qualche rivista.
Indurendo
leggermente la mascella, il mago biondo si decise a farsi avanti, per
rivendicare ciò che era suo di diritto.
-Emily, posso
parlarti un secondo?- affermò, una volta arrivato davanti al
loro tavolo, lanciando un’occhiata di fuoco
all’accompagnatore della sua ex ragazza.
Emily
sembrò abbastanza sorpresa di ritrovarselo lì,
ma, dopo qualche minuto di contemplazione, decise di seguirlo con un Ci
metto cinque minuti, Mark caro e una
risata divertita.
Scorpius, mentre
si dirigeva verso un luogo un po’ più appartato
della sala, non poté impedire ai suoi occhi di alzarsi verso
il cielo, in un’espressione esasperata.
-Allora, cosa
dovevi dirmi?- gli chiese lei, le iridi azzurre cielo che si era
fissate sul mazzo di fiori e che non sembravano intenzionate ad
allontanarsene.
-I-io…-
tentennò lui, indeciso ed imbarazzato su come iniziare il
discorso.
La ragazza si
scostò un ricciolo biondo da davanti al volto, prima di
sorridergli con aria divertita.
-Quelli sono per
me?- domandò e Scorpius le offrì i fiori in
risposta, iniziando a massaggiarsi il collo con aria imbarazzata.
-Vedi…io…-
No, non ce la
poteva fare, quella non era proprio una cosa da lui. Lui non supplicava
la gente, a mala pena chiedeva per
favore.
Ma la voce della
Potter, per la terza volta in quella mattinata, lo costrinse a
ripensarci e, mentre Emily lo guardava con espressione perplessa in
volto, si decise a parlare.
-Senti
Emily…ti prego, ti
supplico- affermò, abbassando notevolmente il tono
di voce a quelle ultime parole. -Scusami per quello che ho fatto. Ti va
di perdonarmi e tornare insieme a me?-
La ragazza lo
guardò aggrottando le sopracciglia, prima scoppiare in una
risata cristallina.
-Oh Scorpius,
non fare lo stupido!- esclamò, dandogli un leggere schiaffo
sul braccio. –Non hai visto che sono in compagnia? Ora se non
ti dispiace torno al mio tavolo.-
E
così dicendo si allontanò, ancheggiando
leggermente nella sua camminata e Scorpius rimase lì,
immobile, con un’umiliazione cuocente nel cuore e tanta
voglia di farla pagare a Lily Potter.
*
Lily stava
chiacchierando allegramente con il suo compagno di specializzazione
John, incurante di quello che accadeva intorno a lei.
Infatti aveva
appena finito il suo turno e niente avrebbe
potuto disturbarla; voleva solo andare a prendere qualcosa da bere con
i suoi amici e poi correre nel letto, per fare una lunga e riposante
dormita.
John erano ormai
secoli che ci provava con lei, ma Lily non aveva ancora accettato le
sua avances. Era molto simpatico e, poteva quasi ammettere, che in
fondo le interessava; del resto non poteva mica continuare a fare la
schizzinosa, visto la lunga esperienza da sigle su cui poteva
–senza ogni dubbio- contare.
-John, non dire
cretinate!- rispose, dandogli un lieve schiaffo sul braccio e tenendo
la mano poggiata sul suo arto qualche secondo in più del
necessario.
Lui la
guardò, sorridendole malizioso e fece per replicare, quando
una voce richiamò l’attenzione di entrambi.
-Potter.-
Lily si
voltò, mentre alzava gli occhi al cielo, esasperata.
-Che cosa vuoi,
Malfoy?- chiese, irritata dalla interruzione appena avuta.
Il ragazzo
aggrottò le sopracciglia, perplesso, prima che le sue labbra
si piegassero in ghigno divertito, mentre spostava la sua attenzione
sullo specializzando presente.
-Mi spiace
interrompere la tua interessante conversazione,
ma devi venire con me.- rispose, sottolineando con sarcasmo
l’aggettivo.
La giovane
ramata lo guardò qualche secondo con attenzione, prima di
voltarsi nuovamente verso John.
-Scusa John,
dicevamo?- gli domandò, del tutto intenzionata a ignorare
Malfoy e i suoi stupidi ordini.
Il suo compagno
sembrò abbastanza imbarazzato dalla situazione e
iniziò a balbettare qualcosa di incomprensibile; Malfoy,
d’altra parte, non perse l’occasione e
afferrò Lily per un polso, iniziando a trascinarla con forza
verso l’uscita.
-Malfoy!-
strillò lei, strattonando il braccio per fargli lasciare la
presa.
Il ragazzo
biondo si voltò, un’espressione irritata a
deturpargli i lineamenti.
-Che
c’è?- sbottò, nel tono di voce si
poteva notare una inclinazione isterica.
Lily
aggrottò le sopracciglia, leggermente dubbiosa, per poi
voltarsi verso John, rimasto qualche metro indietro, imbarazzato e
confuso.
-Non ha
funzionato.- aggiunse dopo qualche minuto il mago biondo e la
Grifondoro si decise finalmente a seguirlo, lanciando una breve
occhiata di scuse al compagno.
*
-Malfoy, ti dico
che devi aver sbagliato qualcosa!-
Lily stava in
cucina, intenta a cercare di trovare qualcosa di commestibile da
mettere sotto i denti, mentre Scorpius le stava raccontando
l’incontro con Emily avvenuto quella mattina.
Era sicura che
il ragazzo avesse sbagliato qualcosa; da come l’aveva
descritta la sua ex fidanzata era una viziata snob che voleva avere il
mondo ai suoi piedi, era certa che non avrebbe resistito a una supplica.
-E invece ti
dico che le tue tattiche fanno schifo!- replicò lui, seduto
su una sedia del tavolo.
La maga ramata
si voltò verso di lui, fissandolo negli occhi con sfida.
-Ti dico di no,
alle donne come Emily piace sentirsi potenti, devi aver detto qualcosa
che non andava!- continuò, prima di tornare alla ricerca di
qualcosa di commestibile.
Purtroppo le sue
riserve di cibo scarseggiavano e con aria sconsolata si
ritrovò ad afferrare una busta quasi vuota di biscotti,
poggiandola successivamente sul piano del tavolo.
Malfoy
fissò il contenitore con aria scettica, aggrottando le
sopracciglia.
-Tu ceni
così?- le chiese, quasi schifato.
Lily
sbuffò, incenerendolo con lo sguardo, mentre gli si
accomodava di fronte.
-Non ho trovato
nient’altro!- replicò in risposta, mentre
afferrava un biscotto e se lo portava alle labbra.
Passarono
parecchi minuti di silenzio, in cui la giovane continuava a
sgranocchiare i suoi biscotti, mentre il ragazzo la guardava con aria
scettica e quasi disgustata.
-Comunque
è inutile continuare a chiederci chi ha sbagliato, non ha
funzionato, dobbiamo cambiare strategia.- dichiarò lei,
mentre si alzava per prendere un bicchiere di latte in frigo.
–Qualche idea?-
Malfoy, per la
milionesima volta da quando aveva a che fare con Lily Potter,
aggrottò le sopracciglia con aria scettica.
-Non eri tu
quella ferrata in materia?- chiese, mal celando del sarcasmo.
La ragazza
alzò le iridi nocciola al cielo, mentre tornava a sedersi al
suo posto.
-Non sei molto
utile con questo atteggiamento, lo sai?- affermò,
ammonendolo con lo sguardo, mentre si portava una ciocca ramata dietro
all’orecchio. –Che ne dici di un regalo? Sono
sicura che Emily non cederà di fronte a un bel diamante!-
-Un diamante?-
ripeté lui, per niente convinto da quell’idea.
Lily
annuì, invece perfettamente d’accordo con il
proprio pensiero, sicura che a un’offerta del genere una
ragazza come Emily non si sarebbe tirata indietro; mai.
-Si e domani,
visto che ho il pomeriggio libero, ti accompagno a comprarlo.-
affermò, già più allegra, sicura che
la sua idea non potesse fallire.
Scorpius si
limitò a sbuffare in risposta, impotente nel proprio
scetticismo, anche se dubitava che un diamante sarebbe bastato a far
cambiare atteggiamento alla sua ex ragazza, fin troppo abituata a
regali di quel genere.
***
Eccomi
qua, in anticipo sulla tabella di marcia, con il nuovo capitolo! ^^
Ho
deciso di aggiornare prima, perchè ho un esame a breve e non
penso sarei riuscita a postare nella prossima settimana.
In
questo capitolo sono comparsi Emily e un nuovo personaggio John, non ve
lo dimenticate perchè avrà un ruolo importante
nella vicenda! Beh, che ne pensate?
Ho
fatto un album su facebook con le foto dei personaggio (http://www.facebook.com/album.php?id=100001751212759&aid=25217),
se volete passare, mi fa piacere!
Passando
ai ringraziamente, ringrazio tutti quelli che hanno inserito la storia
nelle seguite/ricordate/preferite e
naturalemente chi l'ha commentata!
Detto
questo vi saluto, aspettando di sapere cosa ne pensate!
Un
bacione e a presto,
Pallina
|
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Capitolo 4 *** La Gioielleria e il Gioielliere ***
CAPITOLO
TERZO – La
Gioielleria e il Gioielliere
Lily aveva lo
sguardo perso nel vuoto e la testa piena di pensieri allegri, mentre
sua cugina le stava facendo una ramanzina degna di nonna Molly.
Infatti, quel
giorno, era stata costretta e pranzare con Rose e, chiacchierando
allegramente del più e del meno, si era accidentalmente
–managgia a lei!- lasciata
scappare la storia del Voto Infrangibile. Da quel momento la ragazza
castana era partita in quarta, iniziando a insultarla ripetutamente e
lei aveva saggiamente deciso di estraniarsi dalla conversazione per non
far precipitare la propria autostima.
-Siete due
idioti, non ho parole! Ma come vi è saltato in mente?-
strillò sua cugina, gesticolando furiosamente.
–Eh?-
A
quell’ultima domanda minacciosa, Lily si ridestò,
sbattendo alcune volte le palpebre, prima di riportare la sua
attenzione su Rose, che la guardava con espressione severa.
-Lily Potter,
hai sentito una sola parola di quello che ti ho detto?-
La giovane
ramata non poté impedirsi di rabbrividire, mentre notava la
somiglianza tra sua cugina e sua madre.
-Si si, ho
ascoltato tutto.- si affrettò a rispondere, leggermente
infastidita. –Siamo due idioti, come ci è venuto
in mente, bla bla bla…-
-Non
c’è niente da scherzare! Lo sai che rischi di
morire?- la riprese nuovamente Rose, incrociando le braccia al petto.
Lily
alzò le iridi nocciola al cielo, non capendo
perché tutti dovessero ricordarglielo; pensavano forse che
facendoglielo presente tutti i giorni la situazione sarebbe cambiata?
Già si era dovuta sentire la ramanzina di Albus e quella di
James, e la telefonata divertita di Hugo, ci mancava solo questa!
Come promemoria
per il futuro doveva ricordarsi di non accettare più pranzi
con Rose per i prossimi mesi –forse anni- a venire.
-Lo
so…- borbottò, abbassando le sue iridi nocciola
sul piano del tavolo, sperando di intenerire la cugina e, per sua
fortuna, così accadde.
Infatti la
giovane Weasley la osservò qualche minuto con sguardo
severo, prima di addolcirlo e sorriderle con fare rassicurante.
-Dai, non ti
preoccupare Lils… Sono sicura che riuscirete a risolvere la
situazione, in fondo Malfoy è un bel ragazzo.-
affermò, con tono molto più dolce e Lily sorrise
vittoriosa dentro di sé.
Ripensando
all’ultima frase che aveva appena detto, però,
alzò il volto di scatto, fissando la sua interlocutrice con
aria sorpresa.
-Malfoy un bel
ragazzo? Sei uscita di senno?-
Rose
allargò i suoi grandi occhi nocciola, in
un’espressione scettica.
-Smettila, non
farmi credere che non te ne sei mai accorta!- replicò, con
tono divertito.
-Bah, guarda,
posso anche ammettere che forse, molto in profondità, il
ragazzo può anche avere del potenziale, ma quella sua aria
boriosa con cui guarda tutti dall’alto in basso, quel suo
eterno cipiglio di superiorità e mille altre cose, rovinano
quello che madre natura gli può aver concesso.-
dichiarò lei, ostentando una serietà non consona
alla sua personalità.
Rose fece per
ribattere, ma, proprio in quel momento, Lily si ricordò di
aver un appuntamento proprio con il ragazzo in questione, per il quale -molto
probabilmente- era
parecchio in ritardo.
Con
un’agilità che non pensava di avere si
alzò velocemente, raccogliendo le sue cose e salutando sua
cugina con delle scuse.
Pochi minuti
dopo stava già correndo.
*
Scorpius odiava
aspettare, per questo aveva deciso di arrivare sul luogo
dell’appuntamento con un buon quarto d’ora di
ritardo. Peccato che, appena giunto davanti alla gioielleria, si era
accorto che la Potter non era lì ad aspettarlo, come
immaginava. Irritato si appoggiò al muro del negozio,
incrociando le braccia al petto e preparandosi ad aspettare.
Lily Potter
arrivò solo dieci minuti dopo e, appena la vide correre
verso di lui, l’aria trafelata di chi era appena scampato
alla morte, la fulminò con lo sguardo.
-Ti sembra
l’ora di arrivare?- le chiese, il tono di voce indispettito.
La ragazza
ramata lo raggiunse, appoggiando successivamente la mani sulle
ginocchia per riprendere fiato, stremata dalla corsa indiavolata che
aveva appena fatto.
-Non potevi
Smaterializzarti?- continuò Scorpius seccato, mentre
osservava la giovane con aria critica. –Ora sei tutta sudata,
non ho nessuna intenzione di entrare con te conciata in questo stato in
una gioielleria di lusso.-
Lily
alzò finalmente lo sguardo, andando ad incontrare il volto
del suo interlocutore.
-Per favore,
Malfoy, non fare il bambino.- rispose, scostandosi una ciocca ramata da
davanti agli occhi, prima di prendere la bacchetta nella sua borsa.
–Non mi sono Smaterializzata perché ci avrei messo
più tempo a trovare un luogo isolato dove farlo che venire a
piedi.-
Poi, senza
aspettare una risposta, mosse velocemente la bacchetta e,
immediatamente, ritornò ad avere un aspetto ordinato. I
capelli, che prima erano una massa informe sulle sua testa, le cadevano
ora elegantemente sulle spalle formando delle piccole onde; la
maglietta, prima completamente storta, tornò ad avere una
piega normale sul suo corpo; le scarpe si allacciarono e la sciarpa si
sistemò intorno al collo, compostamente.
-Soddisfatto?-
replicò, mentre un sorriso ironico le si disegnava sulle
labbra.
-Si,
così sembri quasi decente.- rispose lui, ghignando divertito.
La ragazza
alzò le iridi al cielo, esasperatamente divertita.
-Sei
impossibile.- lo apostrofò, prima di dirigersi verso
l’entrata del locale e sospingere la porta a vetri.
*
Appena Lily era
scappata via correndo, Rose aveva deciso di andare a trovare suo cugino
per parlare di quella situazione con lui. Per questo si era
Materializzata a casa di Albus, decisa a lamentarsi della
stupidità di sua sorella.
-Al, sei a
casa?- chiese, dirigendosi verso la cucina, dove lo trovò
intento a prepararsi qualcosa da mangiare.
-Rosie!-
esclamò lui, sorpreso, prima di avvicinarsi per abbracciarla.
Rose rispose a
quel gesto d’affetto, sorridendogli. Erano secoli che lei e
Albus non si vedevano, entrambi presi dalle loro carriere; infatti la
ragazza aveva iniziato uno stage per la Gazzetta del Profeta, mentre il
cugino studiava per diventare Auror.
-Quanto tempo!
Come stai?- le domandò, andando a sedersi al tavolo davanti
a delle uova appena preparate.
-Bene, io sto
bene. È tua sorella che mi preoccupa.- rispose,
accomodandosi di fronte a lui e guardandolo con aria grave.
Albus
ridacchiò divertito, prima di attentare un pezzo di uova e
Rose lo fulminò con lo sguardo.
-Quindi hai
saputo…-
-Certo che ho
saputo! Non ti preoccupa la situazione? Lo sai che potrebbero morire
entrambi?- continuò lei, gesticolando nervosa.
Il giovane bruno
si lasciò sfuggire un sospiro, poggiando la forchetta a
fianco al piatto.
-Lo
so…- mormorò, con tono grave, fissando le sue
iridi smeraldo in quelle della cugina. –Ma non penso che la
situazione sia irrecuperabile. Emily è una ragazza volubile,
vedrai che in poco tempo cederà alla corte di Scorpius.-
Rose
annuì, per niente convinta, portandosi una ricciolo castano
dietro l’orecchio.
-Oh Al, sono
così preoccupata.- sospirò, scoraggiata.
–Promettimi che cercherai di aiutarli.-
Albus le
sorrise, incoraggiante, tornado a mangiare il suo pasto.
-Non
preoccuparti, ci penso io. Ma raccontami qualcosa, sono secoli che non
ci vediamo! Come va con Alex?- le chiese, cambiando argomento e
lanciandole un’occhiata maliziosa.
*
L’interno
della gioielleria era il locale più affascinante che Lily
avesse mai visto. Ogni angolo era ricco di vetrine dove i gioielli
più eleganti erano disposti in bella mostra; la ragazza era
rimasta particolarmente affascinata da un braccialetto, il cinturino
era di semplice oro bianco e al centro era posizionata una palla piena,
che brillava di luce propria.
-Posso
aiutarla?- le chiese una voce.
Lily
alzò le iridi andando ad incontrare la figura di un giovane
commesso dagli occhi penetranti e i capelli scuri, che le sorrideva
gentilmente.
-Io…-
mormorò, leggermente a disagio.
Lui le sorrise
incoraggiante, voltandosi poi verso la vetrina che la giovane stava
osservando.
-Questo
bracciale è veramente un bel oggetto, ha un ottimo gusto.-
affermò, prendendo le chiavi per aprire lo scomparto.
-No!- si
affrettò a fermalo la ragazza e lui si arrestò,
la mano a mezz’aria. –Io… cercavo un
anello.-
In quel momento,
Malfoy le si avvicinò, portando le sue iridi argentee dal
commesso a Lily, con aria perplessa.
-Ah.- rispose il
giovane, quasi con stizza, osservando il ragazzo appena giunto.
–Il suo fidanzato le vuole fare un regalo?-
Lily, a quelle
parole, sussultò leggermente, non capendo bene a cosa il
commesso si stesse riferendo.
-Si, proprio
così.- replicò al suo fianco Malfoy, scoccandogli
un’occhiata gelida. –Pensavo ad un anello con un
diamante, diciamo cinque carati, ha qualcosa da farmi vedere?-
Il negoziante si
affrettò a dirigersi verso la vetrina degli anelli, seguito
dal ragazzo biondo, mentre Lily rimaneva impalata, non avendo ancora
ben capito cosa fosse successo.
*
-Malfoy, si
può sapere perché ti sei spacciato per il mio
ragazzo?- affermò Lily, il tono di voce irritato, mentre
seguiva il ragazzo lungo la strada.
Dopo circa
un’ora era riusciti a comprare quel benedetto anello
e la ragazza era riuscita finalmente a capire cosa fosse successo nella
gioielleria; e la cosa l’aveva stranamente irritata.
Malfoy, per
tutta risposta, sbuffò, infastidito.
-Quel tizio ci
stava provando.- replicò soltanto, pensando –probabilmente-
che quelle poche parole le sarebbero bastate.
Lily
affrettò il passo per raggiungerlo, prima di rispondergli.
-E questo ti da
il diritto di farti passare per il mio ragazzo? E poi che male
c’era se ci stava provando?-
Il ragazzo
alzò le sue iridi al cielo, esasperato, arrestando la sua
camminata.
-Un commesso
dovrebbe aiutare i propri clienti, non provarci con le ragazze carine;
non è professionale.- rispose, ricominciando subito dopo a
camminare.
E Lily rimase
lì, immobile, sorpresa dalla frase del giovane: Malfoy le
aveva veramente appena detto che era carina?
-Che fai, ti sei
imbambolata?- le chiese qualche secondo dopo, voltandosi verso di lei,
con aria ironicamente divertita.
La ragazza
ramata, scuotendo il capo, riprese a camminare: probabilmente aveva
sentito male.
***
Ho
appena smesso (per poco purtroppo) di studiare e mi sono detta
"perchè non aggiornare?", così per vostra
felicità (spero), come premio al mio studio matto e
disperato, ecco qua il nuovo capitolo!
Non
succede molto in questo capitolo, ma fa la sua comparsa Rose, e
-naturalmente- è giustamente proeccupate per quello che sta
succedendo; infatti Lily e Scorpius non sembrano rendersi conto della
gravità della situazione!
Comunque,
che ne pensate? Vi è piaciuto?
Ora
passo velocemente ai ringraziamenti e ai saluti, così
potrò tornare a studiare (nooooo! T_T)!
Ringrazio
tutti quelli che hanno inserito la storia nelle seguite/ricordate/preferite e,
naturalmente, a chi l'ha commentata!
Un
bacione e a presto
Pallina
|
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Capitolo 5 *** La Seconda Ubriacatura ***
CAPITOLO
QUARTO – La
Seconda Ubriacatura
Lily se ne stava
affacciata dietro ad un muro, strizzando gli occhi per cercare di
vedere meglio la figura di Malfoy ferma sotto a un portone. Il ragazzo
avrebbe dovuto consegnare l’anello a Emily e lei non voleva
assolutamente perdersi il momento, preoccupata che qualcosa potesse
andare storto. Per evitare di venir scoperta, indossava dei pantaloni e
una felpa neri e suoi capelli –il cui colore era notabile
anche a distanza- erano nascosti dentro a un capello della medesima
tonalità.
Peccato che
Malfoy continuava a lanciare occhiate fulminanti nella sua direzione,
come se avesse voluto ammonirla, segno che le sue precauzioni non erano
servite a molto; a meno che il giovane non avesse qualche strano tic,
cosa che per lei non era del tutto impossibile.
Si stava ancora
maledicendo per non essersi portata dietro un binocolo, così
da poter osservare meglio la scena, quando una voce la sorprese,
facendola sobbalzare.
-Ehilà.-
Lily, appena
sentì quel saluto, si voltò di scatto verso il
suono, il cuore che le era appena saltato in gola; quando,
però, riconobbe la figura di suo fratello che la salutava
con una mano, tirò un sospiro di sollievo.
-Al! Vuoi farmi
morire?- gli chiese, prima di girarsi nuovamente verso il portone, dal
quale era appena scesa una ragazza agghindata di tutto punto, che
probabilmente doveva essere la famosa Emily.
Nel momento in
cui vide la giovane bionda provò una lieve fitta di invidia,
notando la sua bellezza visibile anche alla distanza in cui si trovava.
-Che cosa fai?-
le domandò Albus, affacciandosi anche lui da dietro il
palazzo e guardando così la scena che sua sorella stava
scrutando con aria corrucciata.
-E
così quella è Emily?- mormorò, in un
sussurro rivolto più a se stessa che a
qualcun’altro.
-Ah ah.-
replicò il fratello, continuando a osservare Scorpius che
chiacchierava amabilmente con la sua ex ragazza.
-È
molto bella…- aggiunse Lily, poi, risvegliandosi, si
voltò verso il suo interlocutore con aria ammonitrice.
–Ma tu si può sapere cosa fai qua?-
Albus
ridacchiò divertito, passando una mano a scompigliarsi i
capelli, come era solito fare per mascherare l’imbarazzo; non
gli passava nemmeno per l’anticamera del cervello di
raccontare a Lily che Rose l’aveva obbligato a seguirla per
evitare che combinasse qualche altro casino.
-Potrei farti la
stessa domanda, sai?- rispose infine, mentre un sorriso ironico gli si
dipingeva sulle labbra.
La ragazza
ramata poggiò le mani sui fianchi, per niente intenzionata a
farsi prendere in giro in quel modo.
-Io sono qua per
impedire a quel cretino di Malfoy di combinare qualche altro guaio che
mi porti a morte certa, tu quale scusa hai?-
Il giovane moro
aprì la bocca, pronto a ribattere, ma le parole gli morirono
in gola, mentre il suo sguardo si portava alle spalle della sorella.
-Mi sa che quel
cretino di Malfoy ha combinato qualche guaio...- affermò
dopo qualche minuto, mentre osservava il suo amico raggiungerli con
aria abbattuta.
Lily si
voltò nuovamente verso il portone, accorgendosi solo in quel
momento che Emily era scomparsa e che Scorpius era ormai a qualche
metro da loro.
-Che hai
combinato?- lo rimproverò, lanciandogli
un’occhiataccia. –Non dirmi che non ha funzionato,
ti prego!-
Scorpius si
appoggiò al muro del vicolo in cui erano nascosti,
passandosi una mano sul volto, sconfitto.
-Mi spiace dover
distruggere le tue speranze, Potter, ma quella stupida si è
presa il regalo senza ringraziare e se ne è andata.-
mormorò con tono scoraggiato, prima di portare le sue iridi
argentee sul suo coinquilino. –E tu che ci fai qui?-
Albus rispose
con una scrollata di spalle, come a voler cancellare la domanda
dell’amico.
-Sei un
cretino!- replicò Lily in risposta, puntandogli un dito
contro il petto. –Si può sapere che cosa le hai
detto? Sicuro ne hai fatta una delle solite!-
Malfoy
alzò lo sguardo, incenerendola con le sue iridi argentee.
-Io?-
affermò lui, con tono leggermente minaccioso. –Se
non erro eri te quella che avuto la brillante idea
dell’anello. Prenditi le tue responsabilità!-
La giovane
Potter aprì la bocca, pronta a ribattere a tono a quel
bell’imbusto, ma la voce di suo fratello che
si intrometteva prontamente nella loro conversazione, la
bloccò.
-Che ne dite di
andarci a bere sopra qualcosa?- chiese Albus, mentre un sorriso
incoraggiante gli si dipingeva sulle labbra.
*
Erano entrati in
quel pub da circa un’ora e Lily poteva definirsi
già ubriaca. Il suo promemoria di non bere mai
più in presenza di un Malfoy, le doveva essere passato di
mente, visto che non smetteva di trangugiare un bicchiere dietro
l’altro. In fondo il giorno dopo non doveva lavorare e aveva
assoluto bisogno di annegare i propri problemi nell’alcool.
-Ti ricordi
quella volta che James ha portato il suo ragazzo a casa? La faccia di
mamma e papà era spettacolare!- dichiarò Albus,
la voce leggermente incrinata.
Lily
ridacchiò, prima di battersi le mani davanti al petto,
allegra.
-Sii,
è stato uno spasso! Non mi sono mai divertita tanto in vita
mia!- replicò, prima di prendere un altro sorso dal proprio
bicchiere.
Mentre i due
fratelli sghignazzavano raccontando aneddoti di famiglia, Malfoy era
rimasto pensieroso tutto il tempo, non partecipando per
niente alla conversazione. Non capiva come la Potter potesse essere
così spensierata, quando davanti a loro si preannunciava una
morte certa.
-Scorp, si
può sapere perché sei così
silenzioso?- lo richiamò il ragazzo bruno, mentre volgeva la
sua attenzione –leggermente annebbiata- verso di lui.
Scorpius
scrollò le spalle, per nulla intenzionato a rispondere alla
domanda.
-Si, infatti,
Scorp…- aggiunse la giovane ramata, ridacchiando divertita
dopo aver pronunciato il soprannome del Serpeverde. -Smettila di avere
sempre quella tua aria imbronciata, forse è per questo che
Emily ti ha lasciato: come si fa a stare con uno che non parla mai?-
Il ragazzo
biondo la fulminò con lo sguardo, prima di replicare.
-Forse ho
quest’aria imbronciata perché sono
l’unico che si preoccupa per le nostre vite?-
affermò con tono duro, prima di alzarsi e dirigersi verso il
bancone del pub.
Lily lo
osservò allontanarsi irritato, prima di scoppiare in una
risata argentina.
-Mi sa che si
è arrabbiato…- mormorò briosa.
-Già
già, è sempre stato un tipo permaloso.-
replicò suo fratello, seguendola nella sua allegria.
*
Scorpius
sbuffò, mentre scaricava la ragazza sul letto con ben poca
dolcezza.
I due fratelli
avevano, infatti, continuato a bere fino a quando Lily non si era
addormentata sul tavolo; al che Albus si era diretto verso casa,
ondeggiando in modo pericolo, e gli aveva chiesto –per
favore- di riaccompagnarla e lui non aveva potuto rifiutarsi.
Non che si
sarebbe preoccupato più di tanto ad abbandonare la Potter su
un marciapiede, ma era sicuro che il suo coinquilino non avrebbe
apprezzato la sua dimenticanza; quindi, per quieto vivere di tutti, si
era deciso, con la ragazza appoggiata su una spalla come un sacco di
patate, a Smaterializzarsi nel suo appartamento.
Aveva appena
appoggiato la giovane sul letto e si stava dirigendo verso la porta
della stanza, quando lei lo richiamò, rigirandosi sul
materasso.
-Scorpius…-
biascicò, con voce impastata.
Il mago biondo
sbuffando esasperato, si avvicinò a lei, aspettando che
parlasse. Peccato che la Potter, dopo aver pronunciato il suo nome, si
era nuovamente addormentata, iniziando anche a russare.
-Potter?- la
chiamò, scuotendola leggermente con una mano, ma Lily si
limitò a voltarsi verso di lui, continuando a dormire,
mentre farfugliava parole senza senso.
Un ghigno
divertito gli si disegnò sulle labbra, mentre il pensiero
che la Potter quando dormiva si poteva quasi definire carina, si
formava nella sua testa.
La sua mano,
guidata da una volontà propria, si mosse a scostarle una
ciocca ramata da davanti al volto, riportandola dietro
l’orecchio; a quel suo gesto, Lily mormorò
qualcosa nel sonno.
Qualche secondo
dopo il giovane si alzò di scatto, come scottato e
uscì velocemente dalla stanza.
Quella vicinanza
con la Potter gli stava facendo veramente male!
***
Eccomi
-già- qua!
Capitolo
breve, lo so, e mi dispiace; ma non sono proprio riuscita a renderlo
più lungo e metterci un pezzo di quello nuovo non avrebbe
senso! (Probabilmente non sono in grando di dividere i capitoli! XD)
Beh,
in ogni caso, che ne pensate? Il nostro giovane Scorpius sta iniziando
a cadere al fascino di quella pazza di Lily (che si, è
proprio pazza) e chissà se mai lei cadrà al
fascino dei Malfoy!
Comunque
la storia dovrebbe durare circa dieci capitoli, forse
qualcuno in più, ma non molti!
Non
sapendo cosa dire, aspetto di sapere cosa ne dite di questo capitolo e
passo ai ringraziamenti!
Ringrazio
tutti quelli che hanno inserito la storia nelle seguite/ricordate/preferite e a chi
l'ha commentata! Grazie davvero!
Un
bacione
Pallina
|
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Capitolo 6 *** L'Appuntamento ***
CAPITOLO
QUINTO - L’Appuntamento
Lily si
alzò di ottimo umore quella mattina.
La sera prima
era, infatti, finalmente uscita con John; ci aveva messo parecchio
tempo, ma alla fine il ragazzo era riuscito a chiederglielo e lei aveva
passato uno spendilo appuntamento, quasi perfetto.
Il giovane
specializzando era andato a prenderla in macchina e l’aveva
portata in un dei locali più famosi di Londra, dove avevano
mangiato delle prelibatezze che lei non si era nemmeno mai sognata: non
pensava che del cibo potesse essere tanto buono.
Poi avevano
fatto una passeggiata e, sotto il portone di casa, c’era
stato il bacio; il fantomatico bacio.
Lily aveva
sempre avuto la malsana idea –a detta di Rose- di valutare i
ragazzi con cui usciva a seconda di come baciavano: non doveva esserci
né troppa lingua, né troppo poca; non si doveva
essere irruenti, ma ci doveva essere la giusta passione; e altri
fattori che erano stati i suoi capisaldi in questa classificazione fino
da quando era ancora un’adolescente.
E John era
andato a meraviglia, non aveva proprio raggiunto il massimo, ma ci si
era avvinato per bene.
Per questo si
svegliò di ottimo umore, sicura che nulla avrebbe potuto
rovinarle quella giornata iniziata così bene; peccato
che, come al solito, doveva smentirsi.
Si era appena
stiracchiata, andando poi ad aprire la finestra per sorridere a quel
nuovo giorno di primavera, quando un gufo le era piombato addosso,
costringendola ad arretrare, urlando.
Dopo essersi
calmata e aver preso la missiva dall’animale, uno sbuffo le
era uscito dalle labbra, mentre leggeva che Albus aveva assoluto
bisogno di vederla.
Un po’
irritata per i suoi piani che andavano in fumo, visto che pensava di
passare quel sabato mattina nel letto a poltrire, si diresse verso il
bagno.
*
Era
già mezzogiorno e Lily ancora non si vedeva.
Albus stava
preparando il pranzo, mentre iniziava a preoccuparsi, pensando che la
sorella non avesse ricevuto la sua lettera.
Aveva saputo,
infatti, che la ragazza aveva intenzione di passare il pranzo a casa
Potter e non poteva assolutamente lasciarsi sfuggire
l’occasione di farle portare la pila di abiti sporchi che
aveva ammucchiato in un angolo della sua camera.
Ginny Weasley in
Potter non si sarebbe mai rifiutata di lavare i vestiti al suo piccolo
bambino.
Il rumore di
qualcuno che Materializzava lo colse di sorpresa e, velocemente, si
diresse verso l’ingresso dove era appena arrivata Lily.
-Lily cara!- la
salutò, andandole incontro per abbracciarla.
La giovane
ramata rimase alquanto sorpresa dal comportamento del fratello e, una
volta che si fu staccato, lo guardò con espressione
diffidente.
-Che cosa vuoi?-
gli chiese a bruciapelo.
Albus la
guardò, ostentando un’espressione sorpresa.
-Non posso
abbracciare la mia sorellina?- domando con innocenza, prima di
sorriderle, ruffiano. –Non è che potresti portare
i miei vestiti alla mamma?-
Lily lo
guardò per qualche secondo, prima di annuire, arrendendosi
alla sua richiesta.
-Oh grazie, sei
un angelo.- la ringraziò il fratello, prima di prendere
un’aria sospettosa, mentre si dirigeva in cucina seguito
dalla sorella. –Come mai oggi ci ho messo così
poco a convincerti?-
La ragazza si
accomodò su una sedia, appoggiando il volto tra le mani e
assumendo un’espressione sognante.
-Oh,
è perché oggi sono felice.- replicò,
raggiante.
Il mago bruno si
voltò verso di lei, perplesso, ma non fece in tempo a
ribattere che una voce si intromise nella loro conversazione.
-Ah si? E come
mai?- chiese Scorpius, curioso, sedendosi a fianco alla giovane.
-Ieri sono
uscita con John e gli darei un otto e mezzo!- affermò lei,
sorridendo felice.
Albus si
voltò verso di lei, sorpreso; mentre notava con la coda del
occhio Scorpius che induriva leggermente la mascella.
-Un otto e
mezzo?- domandò stupito. –Se lo sapesse
James…-
Lily
annuì convinta, mentre continuava ad avere quella strana
espressione da innamorata in volto.
-Scusate?- li
interruppe il ragazzo biondo, il tono di voce leggermente scocciato.
–Potreste spiegare anche a me?-
-Oh niente, Lily
da dei voti ai baci.- replicò Albus, osservando attentamente
l’amico irrigidirsi a quelle parole.
Poi, senza che
lui potesse far niente per impedire che la situazione degenerasse,
successo il finimondo.
Scorpius,
infatti, fulminò la ragazza con lo sguardo.
-E
così sei andata a divertirti? Non avevi detto che avresti
pensato a un altro modo per risolvere la situazione con Emily?- la
aggredì, il tono di voce che cercava inutilmente di rimanere
freddo e distaccato.
Lily si
voltò verso di lui, allargando le iridi in
un’espressione perplessa, prima che il suo volto si
trasformasse in una maschera di rabbia.
-Si
può sapere cosa vuoi?- gli urlò, alzandosi in
piedi e lasciando che la sedia rovinasse per terra. –Io devo
pensare tutto il giorno a una soluzione, mentre te puoi tranquillamente
farti i cazzi tuoi?-
Il ragazzo
biondo si alzò a suo volta, guardandola con
ostilità.
-È
per colpa tua che siamo finiti in questo casino! Sei tu che hai detto
che eri brava a far rimettere insieme le persone!- replicò
lui, aumentando leggermente il tono di voce.
-Se tu non mi
avessi fatto ubriacare, non sarebbe successo nulla!- rispose, additando
il suo interlocutore con rabbia.
-Se reggessi
l’alcool, non ti saresti ubriacata!-
Lily
allargò le iridi stupita da tanta boriosità,
quando un pensiero la colpì, lasciandola boccheggiante con
la sua risposta acida in gola.
-Forse
è per questo che Emily ti ha lasciato…-
mormorò a mezza voce, riaccomodandosi sulla sedia.
Scorpius la
guardò, perplesso dal suo improvviso cambio di umore e si
scambiò un’occhiata d’intesa con il
coinquilino, che si limitò ad alzare le spalle in risposta.
-Prego?-
domandò, dubbioso dalla sanità mentale di quella
ragazza.
La giovane
ramata non lo ascoltò, continuando a farfugliare frasi senza
senso, prima di alzarsi nuovamente in piedi e sbattere una mano sul
tavolo.
-Ma certo!-
strillò, mentre un sorriso le si disegnava sulle labbra.
–Malfoy, devi uscire con gli amici di Emily!-
-Come?- chiese,
aggrottando le sopracciglia, sempre più perplesso.
Lily si
voltò alla ricerca del viso del fratello che la guardava.
-Ma si!-
continuò, entusiasta della sua idea. –Malfoy
è sempre così imbronciato e permaloso, sono
sicura che non sia un piacere portaselo in giro con i propri amici,
sempre pronto a fulminarli tutti con lo sguardo; invece, se si
mostrasse simpatico e carino per una volta, sono sicura che Emily
cambierà idea!-
Albus
batté le mani, rispondendo al sorriso della sorella.
-Lily, sei un
genio! Sono sicuro che le poche volte che Emily l’ha portato
fuori è stato tutto il tempo con il muso, in silenzioso, a
rispondere a monosillabi.- la assecondò il ragazzo bruno.
Scorpius, in
quel breve scambio di battute, aveva spostato la sua attenzione
dall’uno all’altro Potter, mentre la sua
espressione diventava sempre più dubbiosa.
-Siete
impazziti?- domandò, infine, attirando
l’attenzione su di sé.
La giovane
ramata lo guardò, sorridendo felice.
-Hai visto?
Anche uscendo a divertirmi ho delle idee geniali!- affermò,
scostandosi una ciocca da davanti al volto, mentre ostentava
un’aria raffinata a lei poco consona. –Adesso tu
chiami Emily e le chiedi che fa stasera.-
E
così dicendo, si allontanò dalla stanza per
andare al pranzo che l’aspettava a casa Potter, non prima di
aver recuperato i panni sporchi di Albus, naturalmente.
*
Scorpius
ormai ne era sicuro: lui odiava Lily Potter.
In quel momento
si trovava seduto su divanetto di pelle in un locale il stile
retrò, circondato da circa una decina di ragazze
starnazzanti e qualche uomo dalla dubbia sessualità; e, come
se questo non bastasse, si stava anche sforzando di sembrare simpatico.
Peccato che
Emily era dall’altro lato del locale a filtrare con quel
Mark, che lui avrebbe volentieri addormentato a suon di pugni, non
prestandogli la ben che minima attenzione; quindi, tutti i suoi sforzi
erano assolutamente inutili.
E dire che ci
aveva messo tutta la sua buona volontà ed era anche riuscito
a centrare l’obbiettivo, infatti le amiche della sua ex, che
un tempo gli rivolgevano a mala pena la parola, ora stavano tutte
intorno a lui a pendere dalle sue labbra.
E, da quel punto
di vista, la situazione non era poi così male!
-Ma dove ti
teneva nascosto Emily?- le chiese una brunetta, strusciandosi contro un
suo braccio.
-Probabilmente
nell’armadio.- replicò lui, distaccato e il gruppo
di ragazze scoppio in una risata comune.
Lui si
voltò a guardare, aggrottando le sopracciglia perplesso,
visto che la sua non era stata poi una gran battuta; ma, pochi secondi
dopo, si ritrovò a sorridere di rimando.
-Volete sentire
una barzelletta?- domandò, prima che la sua attenzione
purtroppo venisse attirata da Emily che si baciava con quel
bell’imbusto di Mark.
Senza pensarci
due volte si diresse verso di loro, prendendo il giovane per una spalla
e assestandogli un pugno in pieno volto.
-Impara a tenere
le mani a posto, coglione.- affermò, guardando il ragazzo
dall’alto in basso, probabilmente troppo sorpreso per
replicare.
Poi, senza dire
una parola, uscì dal locale.
Aveva come la
netta sensazione che la Potter non avrebbe approvato questa sua ultima
uscita.
***
Ecco
qua il nuovo capitolo, con il suo bellissimo titolo!
"Appuntamento"
naturalmente si riferisce sia a quello di Lily con John, sia
a quello di Malfoy con le amiche di Emily! Comunque che ne pensate?
Scorpius
inizia a essere un po' geloso, ma la verità è che
non se ne accorge nemmeno lui e pensa veramente le cose che dice! Ma,
il vero problema, è che Emily non sembra minimamente
intenzione a voler tornare insieme a lui e qui la vita dei nostri due
protagonisti inizia ad essere seriamente in pericolo!
*Dan
dan dan*
Va
bè, a questo punto vi lascio, prima di spoilerarvi il finale
(Muahahhahah! XD), prima però naturalmente ringrazio tutti!
Grazie
davvero,
un
bacione
Pallina
|
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Capitolo 7 *** Gelosia ***
SESTO
CAPITOLO – Gelosia
Dopo aver
mandato una Strillettera a Malfoy per il
suo comportamento aggressivo e poco consono con l’amico di
Emily, Lily aveva
deciso di accettare l’invito di Rose per fare un
po’ di shopping. Sua cugina
aveva, infatti, un’insana passione per le vetrine dei negozi
e adorava spendere
tutto il suo stipendio in vestiti.
Per
l’appunto si trovavano ormai da qualche ora a
passeggiare per la Londra babbana, reggendo entrambe parecchi pacchi.
In quel tempo
Lily si era sfogata per la sua
situazione disperata, probabilmente dimenticandosi del promemoria che
si era
fatta l’ultima volta; ma la giovane castana, quella volta,
era stata più
comprensiva e si era messa con impegno a cercare una soluzione insieme
a lei.
-Avete provato a
farla ingelosire?- le chiese,
quando ormai si trovavano a prendere un caffè in un bar.
La
ragazza
ramata sollevò il volto sulla cugina, illuminata da
quell’idea.
-Cosa meglio
della gelosia fa cambiare idee a una
ragazza?- continuò Rose, sorridendo con aria maliziosa.
Lily si
alzò si scatto, andando ad abbracciare la
sua interlocutrice.
-Oh Rosie, ti
adoro!- dichiarò, stritolandola in
abbraccio degno di Molly Weasley. –Mi hai fatto comprare quel
vestito così
carino e, in più, mi stai anche salvando la vita!-
Dopo essere
tornata al suo posto, però, mentre Rose
scuoteva la testa rassegnata all’instabilità
mentale della cugina, iniziò a
farsi pensierosa.
-Ma secondo te
Malfoy ce l’ha un’amica che può far
ingelosire Emily?- domandò, mentre poggiava il mento su una
mano.
Rose
annuì, convinta.
-Beh si, direi
anche che ultimamente stanno passando
parecchio tempo insieme.- rispose, mentre un sorriso ironico le si
disegnava
sulle labbra.
-Ah si? Strano
che non l’abbia vista. Com’è fatta?-
chiese Lily, interessata.
La ragazza
castana in risposta alzò le iridi al
cielo, chiedendosi come facesse la cugina a essere tanto ingenua.
-Beh…
ha occhi marroni, capelli rossi, statura nella
media, carattere da psicopatica; ce l’hai presente?-
La giovane
Potter scosse la testa, mentre cercava di
riordinare i ricordi alla ricerca della descrizione che le stava
venendo fatta.
-Lily, sto
parlando di te!- sbottò alla fine Rose, con
tono leggermente divertito.
-Ah…-
mormorò, prima di sbarrare gli occhi,
atterrita. –No, non se ne parla proprio.-
*
-Malfoy,
smettila di fare il cretino, sono sicura
che tu sei pieno di amiche!- strillò, battendo un pugno sul
tavolo e facendolo
leggermente tremare.
Il ragazzo
biondo se ne stava seduto tranquillamente
nella propria cucina ed ero intento a prendere un the, quando quella
pazza
della Potter era entrata e aveva iniziato a sbraitare cose senza senso
e che
lui certo non ci teneva a capire; per non parlare del fatto che, quella
mattina, gli aveva mandato una Strillettera svegliando alle undici di
mattina,
ma si poteva essere più insensibili?
-Mi vuoi
rispondere, razza di deficiente?- continuò
lei, fissandolo innervosita.
Scorpius
alzò con calma le sue iridi argentee,
andando ad incontrare il volto della giovane.
-Potter, te
l’ho già detto. Se incontro una ragazza,
l’ultima cosa che mi viene in mente è farci
amicizia.- replicò, il tono di voce
distaccato e freddo.
Lily, a quelle
parole, si lasciò cadere abbattuta su
una sedia, prendendosi il volto tra le mani; il ragazzo la
guardò per qualche
secondo leggermente perplesso, indeciso se andarsene e lasciarla
lì, oppure
chiederle qualcosa.
-Si
può sapere che hai?- le domandò, infine.
–Sei
più psicopatica del solito oggi…-
La maga ramata
alzò il volto di scatto, fulminandolo
con lo sguardo.
-È
tutta colpa tua e della tua poca socialità.-
affermò, il tono di voce leggermente stridulo, mentre lo
additava con un dito.
–Se tu avessi avuto un’amica, questa avrebbe potuto
far ingelosire Emily
insieme a te, mentre a questo punto toccherà a me.-
Il giovane
Malfoy la guardò qualche secondo, prima
di aggrottare le sopracciglia, perplesso.
-Tutto qui?-
chiese, alzandosi in piedi con
tranquillità. –Potter, smettila di farti strane
pippe mentali, ti vengo a
prendere alle nove.-
E
così dicendo uscì dalla stanza, lasciando Lily da
sola e sempre più disperata.
Qualcosa le
diceva che quella sera non si sarebbe
per niente divertita.
*
Lily si sentiva
stranamente a disagio. Suo fratello
e Scorpius l’avevano infatti costretta a indossare un vestito
fin troppo
elegante per i suoi standard –anche se loro
l’avevano definito appena
passabile- e, con quell’abito e in quel locale, si sentiva
assolutamente fuori
luogo.
In
più Emily se ne stava a debita distanza da loro e
non sembrava intenzionata a prestarli più attenzione di
qualche occhiata di
sfuggita.
Dovevano trovare
un modo per attirare lo sguardo
della ragazza su di loro, altrimenti anche questo piano sarebbe fallito
miseramente.
Per questo si
sporse verso il suo accompagnatore,
che le sedeva a fianco su uno sgabello del bancone, per accarezzargli i
capelli
con quella che supponeva essere un’aria suadente.
A quel gesto,
però, il giovane si scansò come se si
fosse scottato, voltandosi verso di lei.
-Che fai?- le
sibilò, sorpreso.
Lily
alzò le iridi nocciola al cielo, scocciata.
-Cerco di
attirare l’attenzione della tua ex
ragazza.- sussurrò, prima di spostare lo sguardo su Emily,
accorgendosi così di
aver finalmente attirato il suo interesse.
–Vedi?-
continuò,
indicandola con gli occhi. –Si sta iniziando a
ingelosire… Forza,
sporgiti verso di me.-
Scorpius, dopo
aver seguito il suo sguardo e aver
intercettato quello leggermente innervosito di Emily, ghignò
malizioso, tendendosi
successivamente verso la sua interlocutrice, così dare
l’impressione di starle sussurrando
qualcosa all’orecchio.
La giovane
ramata sussultò leggermente quando sentì
l’alito caldo del ragazzo sul collo, per poi ridacchiare
stupidamente, fingendo
che le stesse dicendo davvero qualcosa.
-E ora che
facciamo?- mormorò in un sussurro lui,
rimanendo immobile nella sua posizione.
Lily
trasalì nuovamente, presa leggermente in
contropiede.
-Non pensavo di
farti questo effetto, Potter.-
affermò lui, ridacchiando divertito.
Le guance le si
imporporarono leggermente, mentre
gli dava una lieve botta con la mano.
-Cretino.-
replicò, cercando di riprendere il
controllo delle proprie azioni.
Scorpius si
lasciò sfuggire un’altra breve risata,
prima di spostarsi così da guardare la ragazza negli occhi.
-Vediamo se
questo funziona…- sussurrò, per poi
avvicinarsi nuovamente e poggiare le labbra sulla sua guancia.
Lily
sbarrò gli occhi a quel gesto ma, intuendo che
magari potesse essere la mossa decisiva, non lo fermò e
socchiuse leggermente
gli occhi, mentre il giovane le depositava un altro lieve bacio
all’angolo
della bocca.
E, quando
finalmente Scorpius le baciò il labbro
superiore, lei non poté impedirsi di sporgersi verso di lui,
cercando un
contatto maggiore, più intimo.
Ma, proprio in
quel momento, una voce li interruppe.
-Vi disturbo
forse?- chiese quella che aveva tutta l’aria
di essere la voce di una ragazza ingelosita.
*
Lily
lasciò cadere la propria borsa per terra, prima
di accasciarsi con un tonfo sordo sul divano.
Portandosi una
mano alla fronte, cercò di far mente
locale su quello che era appena successo.
Malfoy
l’aveva baciata e subito dopo Emily era arrivata
infastidita a interromperli; fin lì il suo piano sembrava
essere andato come prestabilito,
peccato che non avesse calcolato l’effetto che le aveva dato
quel bacio.
Che il giovane
fosse uno che ci sapeva fare era una
cosa che sapeva dai tempi di scuola, solo non aveva idea che fosse
così
stramaledettamente bravo.
Quel lieve
sfiorarsi di labbra l’aveva lasciata più
scombussolata di qualsiasi serata avesse mai passato con un ragazzo, e
questo
non sarebbe dovuto succedere.
Picchiandosi la
fronte con la mano, si decise ad
alzarsi, pronta a farsi una bella doccia fredda.
Cavolo, doveva
assolutamente togliersi dalla testa
il fatto che Malfoy si meritasse sicuramente un dieci e lode.
*
-Chi era
quella?- affermò Emily, accomodandosi sullo
sgabello appena lasciato libero.
Scorpius si
portò il bicchiere alle labbra,
leggermente infastidito.
-Un’amica.-
replicò, atono.
-E hai la
tendenza di baciare tutte le amiche che
incontri?- gli chiese lei, accavallando le gambe con aria elegante.
-Potrei farti la
stessa domanda…-
Emily
sbuffò innervosita e il giovane, a quel gesto,
si voltò di scatto verso di lei.
-Deciditi Emily,
o mi vuoi, o preferisci stare con
quel Mark o chi per lui. Ma io non starò certo qui in eterno
ad aspettarti.-
affermò lui, per poi svuotare in un sorso il proprio
bicchiere e dirigersi
verso l’uscita del locale.
***
Eccomi
finalmente
qui!
Scusatemi
ragazze, davvero, non posso far altro che chiedervi scusa per il mio
interminabile ritardo; il problema è che scrivere questo
capitolo è stato più difficile di quello che
pensavo, e non sono sicura che mi sia venuto al meglio.
Comunque,
che ne pensate?
Emily
finalmente sembra avere una reazione positiva, ma il
bacio di Scorpius ha reso Lily forse un po' troppo confusa, no?
Beh,
non poteva essere altrimenti, del resto siamo sempre parlando dello
charme di un Malfoy!
Va
bè, detto questo, vi saluto, ringraziando naturalmente tutti
quelli che hanno commentato la storia e chi l'ha inserita in preferite/ricordate/seguite.
Un
bacione e al prossimo capitolo, che, spero, non si farà
attendere come questo!
Pallina
|
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Capitolo 8 *** Il Complimento ***
SETTIMO
CAPITOLO – Il Complimento
Quella notte
Lily non
aveva chiuso occhio, tutto per colpa di quel deficiente di Malfoy. Se
lui non
l’avesse baciata -e non fosse stato così stramaledettamente
bravo- lei sarebbe riuscita a dormire tranquillamente e non avrebbe
passato la
notte a desiderare le sue labbra.
Di conseguenza
si era svegliata
di buon ora e di malumore, poiché era un sabato e
l’avrebbe potuto passare
rannicchiata nel letto a dormire.
Era appena
uscita dalla
doccia, quando il rumore di qualcuno che si Materializzava la
risvegliò dai
suoi pensieri collerici contro il ragazzo biondo che continuava a
maledire tra
sé e sé.
Rapidamente si
diresse
in camera per infilarsi dei pantaloncini e una felpa di James, prima di
dirigersi verso il proprio salotto dove, probabilmente, il suo
visitatore
misterioso la stava aspettando; in verità sperava che fosse
John passato per un
saluto mattutino, ma ben presto le sue aspettative furono distrutte,
quando si
accorse che l’ultima persona che avrebbe voluto vedere era
ferma al centro
della stanza.
-Malfoy.- lo
salutò,
con tono mogio andando a sedersi sul divano, senza prestargli troppa
attenzione.
-Potter.-
replicò lui,
squadrandola con sufficienza da capo e piedi. –Come ti sei
vestita?-
Lily
alzò le sue iridi
nocciola al cielo, sbuffando.
-Sono le undici
di
sabato mattina, che pretendi? È già tanto che non
stia dormendo.- rispose, arrossendo
leggermente sulle gote quando si ricordò il motivo per il
quale si ritrovava
sveglia quella mattina.
Malfoy,
però, sembrò
non notarlo e si accomodò sul divano, lasciando fuoriuscire
dalle labbra un
sospiro abbattuto.
-Comunque
è andata male
con Emily…- mormorò leggermente innervosito,
alzando lo sguardo sulla sua
interlocutrice per osservare la sua reazione.
Lily, a quelle
parole,
lo guardò allargando gli occhi, perplessa.
-Come cavolo
può essere
andata male?- gli chiese, il tono di voce che a poco a poco diventava
sempre
più irritato. –Cosa cavolo puoi aver combinato
razza di deficiente per far
andare male quella che era una situazione pressoché
perfetta? Lei era gelosa,
tu dovevi solo baciarla e dirle che amavi solo lei. Era tanto
difficile?-
Il ragazzo
biondo la
osservò, ostentando un’aria distaccata, anche se
una vena, che aveva preso a
pulsargli sulla fronte, mostrava chiaramente quanto poco tranquillo
fosse.
-Non
è mica colpa mia.-
obiettò, calmo. –Quella cretina si è
messa a fare domande stupide e mi ha
irritato.-
La giovane
Potter si
passò una mano nei capelli ramati, esasperata: come si
poteva essere tanto
idioti?
-Prima di tutto
non
puoi chiamare cretina la ragazza di cui sei innamorato e con cui ti
devi
rimettere, secondo dovevi sfruttare meglio la situazione, razza di
idiota!- gli
urlò contro, prima di prendere un respiro profondo e
calmarsi leggermente.
–Facciamo così, adesso pensiamo entrambi a come
risolvere la situazione e ci
vediamo prima di cena per parlarne, va bene?-
Scorpius
aggrottò le
sopracciglia, perplesso dai suoi continui cambi di umore, anche se
probabilmente ormai avrebbe dovuto averci fatto l’abitudine.
-Non mi sembra
di avere
molta scelta…- rispose, alzandosi in piedi pronto a
Smaterializzarsi e a
tornare al suo caldo letto che quella mattina aveva abbandonato un
po’ troppo
presto.
-Già…-
mormorò Lily,
ancora troppo stanca per continuare a ribattere a tono. –Vuoi
un caffè?-
Il ragazzo si
voltò
verso di lei, aggrottando le sopracciglia per quella inaspettata
gentilezza,
prima di alzarsi e congedarsi con un Sono
in ritardo, sarà per la prossima volta, lasciando
la giovane Potter –sfortunatamente-
sola con i propri
pensieri.
Che Malfoy fosse
un’idiota e non fosse riuscito a sfruttare la situazione era
un dato di fatto,
ma la complicazione era che una parte di lei
–inaspettatamente e
sorprendentemente- a sapere che il ragazzo non era riuscito a
rimettersi con
Emily, ne era stata felice; e questo era un problema, un grande
–grandissimo- problema che
doveva in
tutti modi soffocare.
*
Lily si
Materializzò a
casa di suo fratello vestita di tutto punto; infatti si era
completamente
dimenticata, quando aveva dato appuntamento a Malfoy, che quella sera
sarebbe
dovuta uscire con John per andare in un locale molto elegante. Per non
fare la
solita figura della stracciona, si era costretta a indossare un tubino
nero e
dei tacchi vertiginosi dai quali -se non fosse stato per
l’incantesimo
insegnatole da Rose- sarebbe sicuramente caduta dopo pochi passi. Aveva
anche
arricciato i capelli in morbidi boccoli ramati e si era persino
truccata; in verità
fatica a credere di essere lei quella che aveva osservato nello
specchio prima
di uscire di casa.
Appena arrivata
nel
soggiorno, mosse brevi passi leggermente imbarazzata; odiava doversi
vestire in
modo elegante e raffinato, non era da lei e, quando la situazione la
obbligava
a farlo, si sentiva completamente a disagio.
-C’è
nessuno?- chiese,
cercando di ostentare il suo solito tono allegro.
-Si
eccomi…- affermò la
voce di suo fratello, prima che quest’ultimo apparisse dietro
al muro e si
bloccasse sbalordito. –Chi sei tu, che ne hai fatto di mia
sorella?-
-Ah ah, molto
divertente.- ribatté lei, leggermente infastidita.
–Dov’è quell’idiota del tuo
amico?-
Albus le si
avvicinò,
iniziando a girarle intorno come se non potesse credere ai propri
occhi,
ignorando completamente la sua domanda.
-È
incredibile, cavolo
Lily se ti vedesse James li verrebbe un infarto!- continuò
imperterrito, mentre
la sorella a braccia incrociate lo fulminava con lo sguardo.
-Al, non sei
divertente. Hai finito di squadrarmi come se fossi un nuovo esemplare
di
animale?- gli domandò, sempre più innervosita,
iniziando a detestare la sua
idea di passare per quella casa.
-Cavolo Potter,
ti sei
vestita così per me?- chiese una voce, portando
l’attenzione dei due fratelli
su di sé.
Malfoy se ne
stava
appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate e un
sorriso
malizioso a increspargli le labbra. Lily lo osservò in
silenzio qualche
secondo, prima di ridestarsi e ribattere a tono.
-Ti piacerebbe.-
affermò divertita, prima di avvicinarsi al ragazzo.
–Allora, ti è venuto in
mente qualcosa?-
Il giovane la
guardò
aggrottando le sopracciglia, mentre Albus continuava a seguirla con
aria
sorpresa.
-No.- rispose,
atono.
–Si può sapere perché sei vestita
così?-
Lily
alzò le sue iridi
nocciola al cielo, esasperata.
-Ma che ti
frega?- gli
chiese, leggermente innervosita. –Abbiamo cose più
importanti a cui pensare.-
-Non mi sembra
che tu
sia vestita in modo adeguato…-
La ragazza
ramata
sbuffò, decidendo che forse, per velocizzare le cose, era
meglio lasciargliela
vinta, altrimenti avrebbe continuato per ore a battibeccare sul nulla,
perdendo
del tempo che assolutamente non avevano; infatti ogni giorno che
passava
rischiavano sempre di più la vita e la cosa sembrava
interessare ormai solo
lei, visto che Malfoy mandava all’aria i suoi piani solo
perché Emily l’aveva
infastidito.
Ma era inutile
lamentarsi
della stupidità dei Malfoy -che si sapeva era una
caratteristica che si
tramandavano da generazione a generazione-, era più pratico
assecondarli e
aspettare che i due neuroni che avevano nel cervello tornassero a
lavorare.
-Devo uscire,
felice?-
ammise alla fine, scostandosi un boccolo ramato da davanti al volto.
-Ah si?-
continuò
imperterrito lui, mentre il sorriso gli moriva sulle labbra.
–E con chi se è
concesso chiederlo?-
-Con John.-
replicò
lei, assolutamente tranquilla.
Albus, in tutto
ciò,
aveva smesso di osservare ammirato la sorella e aveva iniziato a
prestare
attenzione alla discussione dei due ragazzi, leggermente perplesso. In
quel
momento si era allontanato di qualche metro, visto che Scorpius a
sentir
nominare John si era improvvisamente irritato e continuava a domandare
informazioni e dettagli che stavano innervosendo notevolmente sua
sorella e lui
sapeva che, quando Lily si irritava, era più intelligente
mantenersi a una
debita distanza.
-Basta Malfoy,
non ho
veramente tempo per il tuo terzo grado da sindrome di fratello maggiore
mancato, ci sentiamo domani per ideare qualcosa.- affermò
alla fine lei,
dirigendosi alla porta.
Scorpius le fu
subito
accanto e, in un gesto probabilmente involontario, gli aprì
l’uscio. La ragazza
lo guardò leggermente perplessa, ma alla fine, scuotendo la
testa, decise che
non era il caso di preoccuparsene.
-Ah Potter.- la
bloccò
lui, un attimo prima che lei si Smaterializzasse. –Non stai
male vestita così.-
e così dicendo le chiuse la porta in faccia, impedendole di
rispondere.
Una volta che
ebbe
chiuso l’uscio si voltò, incrociando
così lo sguardo malizioso di Albus che li
aveva osservati per tutto il tempo.
-Tu lo sai che
quella è
mia sorella, vero?- gli chiese, seguendo l’amico che si
dirigeva senza
prestargli attenzione in cucina.
-Si, lo so.-
replicò
atono il ragazzo biondo.
-E lo sai che se
non ti
rimetti con Emily morirete entrambi, vero?- aggiunse il giovane Potter,
divertito.
-Si, lo so.-
ripeté
Scorpius, alzando leggermente il tono di voce, innervosito.
-Ah, ok.
L’importante è
che tu lo sappia.- concluse Albus, prima di uscire dalla stanza,
lasciando il
compagno solo con i propri pensieri.
*
Lily stava
seduta ad un
ristorante francese molto elegante, in compagnia di un giovane molto
carino, a
passare una serata che sarebbe dovuta essere molto piacevole; ma,
purtroppo,
non riusciva a togliersi dalla testa lo strano comportamento di Malfoy:
quello
che le aveva detto prima di sbatterle la porta in faccia, doveva essere
un
complimento?
John, in quel
momento,
le accarezzò la mano sul piano del tavolo, stringendola poi
nella sua.
-Sei pensierosa
questa
sera…- mormorò in un sussurro, sporgendosi
leggermente verso di lei.
-Si scusami,
sono un
po’ stanca.- replicò lei, prima di sorridergli e
cancellare definitivamente Scorpius
Malfoy dai suoi pensieri.
Doveva
dimenticarsi di
quell’idiota, dei suoi baci e dei suoi complimenti, e
focalizzarsi su John, che
era un otto e mezzo, ma -con un po’
di
pratica- poteva benissimo diventare un nove.
***
Ebbene
si, eccomi finalmente
qua!
In
questa giornata uggiosa di Roma, ho deciso di pubblicare il settimo
capitolo, che non mi convince più di tanto... Ma voi che ne
pensate?
Lily
sta finalmente inziando a cedere al fascino dei Malfoy, ma questo
porterà solo nuovi problemi, perchè quei due, se
Emily e Scorpius non si rimettono insieme, andranno incontro a morte
certa!
Comunque,
passando a cose serie al posto di sparare cavolate, parto con il
ringraziare tutti quelli che hanno commentato la storia, chi l'ha
inserita nelle seguite/ricordate/preferite
e anche chi la segue in silenzio.
Grazie
a tutti di cuore,
un
bacione e vi aspetto al prossimo capitolo che si chiamerà L'Arte di Saper Ascoltare!
Pallina
|
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Capitolo 9 *** Incomprensioni ***
CAPITOLO
OTTAVO – Incomprensioni
Quando quel
pomeriggio
Lily arrivò a casa di Albus, non si sorprese più
di tanto nel notare la
presenza di sua cugina: Rose e Albus erano sempre stati molto amici,
uniti
dalle esperienze che avevano affrontato insieme e, un tempo, ne era
anche stata
gelosa. Infatti, mentre lei continuava a giocare con le bambole, loro
avevano
affrontato il primo anno a Hogwarts e, una volta concluso, avevano
snobbato
completamente i vecchi giochi per passare l’estate a
ricordare i momenti
straordinari vissuti a scuola. Pertanto si era ritrovata da sola con le
sue
Barbie, ormai considerate da tutti –persino da Rose, sua
vecchia compagna di
giochi- un intrattenimento infantile; Hugo, del resto, non le aveva mai
dato
man forte, occupato com’era a pensare ad imparare a stare su
una scopa.
Ma ormai poteva
dire di
aver superato la cosa; aveva iniziato anche lei la scuola e le notti in
lacrime
erano passate in secondo piano. La differenza
d’età non era stata cancellata
immediatamente, ma con il tempo alla fine Albus e Rose
l’avevano accettata,
smettendo di trattarla come una bambina alle prime armi.
Per questo la
presenza
di Rose a casa di suo fratello non la stupì, né
le diede di cui pensare;
semplicemente, una volta entrata in cucina, si sedette su una sedia,
servendosi
una tazza di caffè.
La cosa che la
sorprese, però, fu che appena i due ragazzi la videro
comparire sulla soglia,
ammutolirono improvvisamente, iniziando a osservarla con occhio attento.
-Ho qualcosa nei
capelli?- chiese, alla fine, leggermente esasperata da quegli sguardi
insistenti.
Albus si
limitò a scuotere
la testa energeticamente, mentre arrossiva in zona orecchie
–unica
caratteristica che aveva probabilmente ereditato dai Weasley-; mentre
Rose,
come al solito più diplomatica, si alzò in piedi
andando ad accomodarsi a
fianco a lei.
-Sai Lily, ci
stavamo
chiedendo se non dovessi raccontarci qualcosa…-
mormorò con voce dolce, facendo
cadere immediatamente tutte le difese di Lily, che sospirò
appoggiando il capo
sul palmo aperto.
-Hai ragione, ci
sarebbe una cosa che dovrei dirvi…- borbottò,
mogia.
A sentire quelle
parole
Albus si risvegliò prontamente, mentre Rose gli lanciava
un’occhiata alla vedi che avevo
ragione io?.
-E riguarda
Malfoy?-
aggiunse sua cugina, prendendo ad accarezzarle una spalla.
Lily si
limitò ad
annuire, mentre si lasciava sfuggire un altro sospiro.
La giovane
Weasley
scattò in piedi, battendo una mano sul tavolo.
-Lo sapevo, lo
sapevo!-
affermò, alzando notevolmente il tono di voce.
Lei si
limitò a
lanciarle un’occhiata abbastanza perplessa, aggrottando le
sopracciglia. Beh,
grazie al cavolo che lo sapeva, mica ci voleva un genio per capirlo!
-Lily, ma io non
mi ero
accorto di nulla…- replicò a quel punto Albus,
osservandola con aria dubbiosa.
-Eh, certo che
non ti
sei accorto di nulla, tu hai dei prosciutti davanti agli occhi!- gli
rispose
Rose, mentre un sorriso vittorioso gli si apriva sulle labbra.
-Beh, Al, ha
ragione
Rose… Non capisco davvero come tu abbia fatto a non
accorgertene.- aggiunse
lei, fissando le sue iridi nocciola sul fratello con aria altrettanto
confusa.
Aveva come il
sospetto
che si stesse perdendo qualcosa; osservando lo sguardo sorpreso di
Albus e
quello trionfante di Rose, si accorse improvvisamente che di certo non
stavano
parlando del fatto che lei non avesse più idee per far
sistemare Malfoy… No,
sicuramente no.
-Quindi, a
questo
punto…- provò, cercando di tastare il terreno per
capire su cosa stessero
discutendo.
-Quindi a questo
punto
puoi andare da lui a dichiararti!- approvò sua cugina,
battendo un altro pugno
sul tavolo.
Lily
allargò gli occhi
sorpresa e, anche se Rose in quelle occasioni le faceva davvero paura,
si
decise –per dovere nei confronti del suo cervello che
brancolava nel buio- a
rispondere.
-Da chi,
precisamente?-
chiese, il tono di voce leggermente basso, terrorizzata dalla possibile
reazione di sua cugina.
-Ma da Malfoy,
mi
sembra ovvio!- aggiunse lei, con tono di voce sempre più
determinato.
A sentire quelle
parole
Lily quasi si strozzò con la sua stessa saliva, mentre la
mano su cui aveva
poggiato il capo fino a quel momento non la resse più,
facendole rovinare la
testa contro il piano del tavolo.
Con la fronte
dolorante
e il rischiò di morte che aveva appena corso, si
voltò verso Rose, guardandola
come se fosse un alieno.
-Sei impazzita?-
sibilò, con il poco fiato che le era rimasto in gola.
Rose la
osservò a sua
volta, aggrottando le sopracciglia.
-Ma se hai
appena
detto- asserì, abbastanza perplessa, ma Lily non la fece
continuare.
-Io intendevo
che i
miei piani per far riconquistare Emily a Malfoy sono falliti!-
strillò, alzando
leggermente il tono di voce. –Non che sono innamorata di lui!-
-Ma Lily, lui ti
ha
fatto un complimento…- affermò Albus, passandosi
una mano tra i capelli.
Lei si
voltò verso di
lui, fulminandolo con lo sguardo.
-Mi ha detto che
non
stavo male vestita come ero vestita, mica si può definire un
complimento.-
replicò, mentre iniziava a calmarsi leggermente dopo la
sorpresa iniziale.
-Beh, ammetterai
che
per uno come Malfoy è un gran passo in avanti, no?-
dichiarò Rose,
accomodandosi al fianco della cugina, che si voltò verso di
lei aggrottando le
sopracciglia.
-Parliamoci
chiaro,
Malfoy è un idiota, egocentrico ed egoista, che non riesce a
mettere da parte
se stesso nemmeno per salvarsi la vita… Non prenderei tutto
quello che esce
dalla sua bocca come oro colato.- replicò, determinata a far
valere la sua
tesi.
Ma, proprio in
quel
momento, Lily alzò lo sguardo andando ad incontrare quello
freddo del ragazzo
in questione, che la osservava con una strana luce irritata nelle iridi
argentee.
-L’idiota
egocentrico
ed egoista voleva dirvi che ha sentito Emily, che è
disperata per non so quale
cavolata e sta andando da lei.- affermò, il tono di voce
duro e distaccato.
La giovane
Potter
abbassò le iridi nocciola, mentre iniziava a sentirsi
leggermente in colpa;
passarono parecchi minuti di silenzio, prima che qualcuno si decidesse
a
parlare.
-Bravo Scorps,
ascoltare le donne è sempre una cosa positiva, visto quanto
li piace parlare.-
dichiarò Albus, alzandosi in piedi per dare una pacca sulla
spalla di incoraggiamento
all’amico.
Scorpius si
limitò a
guardarlo aggrottando le sopracciglia, prima di allontanarsi dalla
cucina senza
dire una parola.
-Dite che ci
è rimasto
male?- domandò Lily, una volta che ebbe sentito il rumore
della
Smaterializzazione, e i suoi due interlocutori si limitarono a
guardarla con
aria significativa in risposta.
-Secondo te?-
replicò
alla fine Rose, mentre lei si prendeva il volto nelle mani, esasperata
da tutta
quella situazione.
*
Scorpius Malfoy
odiava
Lily Potter, ormai era un dato di fatto.
Quando non la
conosceva
–tempi felici quelli-, l’aveva sempre etichettata
come la sorella pazza del suo
amico, ma non aveva idea che potesse essere così. Era
lunatica, irritante,
insopportabile, noiosa, doveva ammettere che a volte era anche
divertente, e
carina; ma questo non toglieva che non poteva permettersi di insultarlo.
Cioè
chi era lei per
dire che lui era un egoista, egocentrico idiota?
Ma
gliel’avrebbe fatta
vedere lui, avrebbe riconquistato Emily e sarebbe tornato da lei
vittorioso,
costringendola così a rimangiarsi tutto quello che aveva
detto.
Oh,
come gliel’avrebbe fatta vedere.
Peccato che il
suo
piano non fosse destinato ad andare in porto, visto lo stato comatoso
in cui si
trovava la sua ex-ragazza. Infatti, appena si Materializzò a
casa e vide Emily
corrergli incontro in lacrime, capì che quella serata
–oltre a comportare il pagamento
di una lavanderia per la sua camicia- non avrebbe portato a niente.
Emily lo fece
accomodare su un divano, gli offri una cosa da bere e poi, tra un
singhiozzo e
l’altro, gli raccontò di come Mark
l’aveva lasciata e di come fosse duro il
mondo là fuori.
Scorpius
l’ascoltò in
silenzio, maledicendosi per aver accettato quell’invito e,
quando la ragazza si
fu finalmente addormentata ubriaca, si decise a fuggire il
più velocemente
possibile.
Ancora una volta
non
era riuscito a combinare niente e la consapevolezza che forse non
voleva
rimettersi con Emily iniziò a farsi strada dentro di lui.
Del resto, chi
poteva
voler stare con una ragazza del genere?
***
Eccomi
qua!
So
benissimo che avevo detto che il titolo del capitolo sarebbe stato L'Arte di Saper Ascoltare,
ma alla fine non mi sembrava che centrasse più di tanto,
quindi è stato cambiato... Comunque che ne pensate?
Scorpius
sembra determinato a conquistare Emily per farla vedere a Lily... Ma la
vera domanda è, ci riuscirà?
Comunque,
ho deciso di postare oggi perchè tra poco avrò un
esame e spero che questo capitolo, che voi aspettate da tanto tempo, mi
porti fortuna!
Detto
questo passo a salutare e ringraziare tutti quelli che commentano,
ricordano e recensiscono!
Vi
aspetto al prossimo capitolo,
un
bacione,
Pallina
|
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Capitolo 10 *** Il Senso di Colpa ***
CAPITOLO
NONO – Il Senso di Colpa
Lily Potter
odiava
sentirsi in colpa, era un cosa che proprio non le si addiceva, che le
faceva
entrare in subbuglio lo stomaco e le impediva di essere tranquilla; per
questo
aveva deciso di aspettare il ritorno di Malfoy nel loro soggiorno,
pronta a
chiedergli scusa e sentirsi finalmente in pace con se stessa.
Il problema era
che lei
normalmente non chiedeva scusa alla gente, più che altro
continuava nella sua
testardaggine sperando che prima o poi il tempo avrebbe rimesso apposto
le cose
e quindi non aveva la più pallida idea di come
fare… Ma a questo avrebbe
pensato dopo, era inutile preoccuparsi prima del previsto.
Mentre se ne
stava a
gambe incrociate sul divano, le mani che si torturavano l’una
l’altra e
l’espressione assorta, non si accorse dello sbattersi della
porta di casa e del
ritorno di un Malfoy un po’ troppo innervosito per la
conversazione che lo
aspettava.
-Potter?-
chiese, una
volta che si fu voltato accorgendosi della figura della ragazza.
-Malfoy!-
esclamò lei,
alzandosi in piedi con aria sorpresa. –Cosa ci fai qua?-
Il giovane la
guardò,
aggrottando le sopracciglia leggermente perplesso.
-Questo dovrei
chiedertelo io, visto che ti trovi a casa mia…-
replicò lui, seccato dalla
continua stupidità della Potter che lo perseguitava, ma
soprattutto di aver
fallito per la milionesima volta con Emily, anche se non
l’avrebbe ammesso
nemmeno sotto tortura.
Lily
improvvisamente si
accorse della situazione, e si ricordò del motivo per cui
aveva aspettato
tanto.
-I-io…
- tentennò,
leggermente imbarazzata, portando lo sguardo a terra. –Volevo
chiederti scusa
per le cose che ti ho detto prima… Non le pensavo veramente.-
Il giovane la
osservò
attentamente, come a volersi sincerare della sua onestà,
prima di alzare le spalle
e dirigersi verso la cucina.
-Non importa.-
affermò,
distaccato e freddo.
-Come non
importa?
Davvero Malfoy, mi dispiace… - affermò lei,
seguendo nell’altra stanza leggermente
perplessa dal suo comportamento.
Cioè
lei stava lì a
chiedergli scusa e lui la snobbava con un Non
importa? Doveva veramente chiedere a qualcuno –non
so, magari qualche
divinità- chi avesse messo nel latte che i Malfoy prendono
da piccoli calcio e
Super-Io.
-Potresti essere
un po’
più educato non trovi? Magari dicendomi che accetti le mie
scuse e che dispiace
anche a te!- continuò lei, mettendosi le mani sui fianchi
con aria severa.
Scorpius, che in
quel
momento stava prendere dell’acqua in frigo, si
voltò verso di lei, fulminandola
con lo sguardo.
-E per cosa
dovrei
chiedere scusa io, se è concesso chiederlo?- chiese, gelido.
Lily
boccheggiò,
rendendosi conto di aver –nuovamente-
esagerato e sentendosi –nuovamente-
mortalmente in colpa.
-Senti…-
mormorò dopo
qualche minuto, addolcendo il tono di voce. –Davvero, mi
dispiace; quelle cose
le ho dette solo per far star zitti Albus e Rose che facevano strane e
assolutamente in veritiere supposizioni, non volevo offenderti.-
Il ragazzo,
continuando
ad osservarla, si sedette su una sedia, prendendo un sorso dal
bicchiere e Lily
rabbrividì leggermente sotto al suo sguardo.
-Accetto le tue
scuse.-
dichiarò, infine, lui, distogliendo le sue iridi argentee,
provocando così la
nascita di un sorriso spontaneo sulle labbra della giovane che,
nuovamente
rilassata, si accomodo al suo fianco.
-Grazie Malfoy,
non sai
che mal di pancia mi stava venendo!- esclamò, allegra,
rubandogli l’acqua.
Lui
scrutò il suo gesto
con aria perplessa, prima di alzarsi e prendere un altro bicchiere,
mentre
borbottava frasi senza senso sulla follia dei Potter, senza
però riuscire ad
impedire che un sorriso sincero gli si disegnasse sulle labbra.
-Allora,
com’è andata
con Emily?-
Scorpius a
quelle
parole si irrigidì leggermente, passandosi una mano a
ravvivare i capelli.
-Male…-
borbottò, senza
sembrare voler aggiungere altro sull’argomento e Lily,
intuendo che fare
domande non sarebbe stata la mossa più intelligente,
contando che era appena
riuscita a farsi perdonare, decise di evitare di chiedere, facendo
però così
calare un lieve silenzio imbarazzato.
-Senti
Malfoy…- mormorò
lei, dopo qualche minuto, leggermente imbarazzata. –Ma tu hai
mai provato a
fare un complimento a Emily?- chiese, mentre –senza
motivo- le guancie le si imporporavano leggermente.
-Beh…-
rispose lui,
pensandoci sopra attentamente. –Mi sembra di no, ma
più che altro perché non ce
n’è mai stato motivo: Emily è molto
sicura di sé, non ha bisogno che qualcuno
le ricordi quanto è bella vestita in un certo modo. Sai,
ripensandoci, penso
che sia stato proprio questo ad attirarmi di lei; ho sempre avuto
ragazze che
avevano continui bisogni di attenzioni, e la cosa, alle lunghe, diventa
noiosa…
Con Emily, invece, era tutto più semplice, lei non aveva
bisogno di niente, si
sentiva bene con se stessa e tu eri libero di vivere come meglio
volevi.-
Lily
sussultò
leggermente mentre ascoltava le parole del ragazzo, sentendosi
stranamente
ferita dal suo discorso. Doveva ammettere che era strano sentirlo
parlare tanto
a lungo e di un argomento così serio, così
intimo; e doveva ammettere che,
quando non storceva la bocca in quel ghigno divertito, il suo sorriso,
che gli
era nato a ricordare i momenti con Emily, era quasi –e
sottolineava quasi-
bello.
-Bah, comunque
non c’è
motivo di ripensarci.- concluse, infine, come ridestandosi sai suoi
pensieri.
-Ma forse quello
che le
manca in questo momento sono proprio dei complimenti, no? Non hai detto
che era
disperata? Probabilmente ha bisogno di essere rassicurata, che tu le
dica
quanto è bella e forse ha proprio bisogno di questo per
cedere.- replicò lei,
sentendo che il suo cuore trasaliva ogni parola che diceva.
Che cosa le
stava
succedendo? Perché l’idea che molto probabilmente
il suo discorso era vero, le stava
togliendo il respiro?
-Dai,
perché non vai
dai lei e vedi se ho ragione?- si impose di dire, cercando
successivamente di
sorride.
Il ragazzo la
guardò,
leggermente perplesso dalla sua voce quasi triste, così
lontano dai suoi soliti
toni starnazzanti, ma evitò di fare domande.
-Forse hai
ragione,
magari dopo faccio un salto da lei.- affermò e, prima che
finisse la frase,
Lily si era già alzata in piedi, quasi la sedia fosse
diventata improvvisamente
incandescente.
-Scusami, ora
devo
proprio scappare.- dichiarò, prima di fuggire velocemente
dalla stanza.
Una volta
Materializzatasi a casa, si lasciò cadere sul divano,
prendendosi la testa fra
le mani; mentre l’idea di essersi appena presa una cotta per
Malfoy, Scorpius
Malfoy, le attraversa il cervello.
Che
cavolo le stava succedendo?
*
Scorpius aveva
osservato lo strano comportamento della Potter senza capirne davvero le
motivazioni; certo, erano ormai lontani i tempi in cui lo stupivano i
suoi
rapidi sbalzi di umore, ma quello che era avvenuto manco
un’ora prima era stato
strano, o meglio: più strano del solito.
Prima di tutto
l’aveva
aspettato per chiedergli scusa -e una Potter che chiede scusa a un
Malfoy non
era una cosa tanto comune-, ma quello poteva anche considerarlo un
comportamento normale, soprattutto visto che lui se l’era
completamente
meritato visto gli insulti che gli aveva rivolto. Ma il dopo proprio
non riusciva
a spiegarselo: si era rabbuiata all’improvviso, mentre lui
parlava di come
fosse assolutamente troppo piena di sé Emily e poi era
fuggita, troppo
velocemente per essere giustificata.
Scuotendo la
testa il
ragazzo biondo si alzò, finalmente, dalla sedia della
cucina, dove si trovava
da quando la Potter l’aveva abbandonato e si decise a mettere
in atto il
consiglio della ragazza, Smaterializzandosi per ricomparire a casa di
Emily,
sperando di trovarla sveglia, visto lo stato comatoso in cui
l’aveva lasciata
poche ore prima.
-Emily?-
chiamò,
cercando di attirare la sua attenzione. –Sei sveglia?-
-Scorpius?-
chiese una
voce proveniente dalla cucina, portandolo a dirigersi verso di essa.
Emily se ne
stava in
vestaglia a mescolare qualcosa di assolutamente poco invitante in una
pentola, assolutamente
sobria e tornata alla sua solita aria perfetta.
-Cosa ci fai
qua?- gli
domandò, senza prestargli troppa attenzione.
-Io ero passato
a
vedere come stavi…- rispose lui, non troppo convinto delle
sue parole, mentre
la osservava sempre più perplesso: come faceva a stare
così se manco tre ore
prima era disperata e in lacrime?
La ragazza si
voltò
finalmente verso di lui, sorridendogli gentilmente.
-Oh, ma che
pensiero
carino.- affermò, anche se dal suo tono sembrava esattamente
il contrario. –Ma come
vedi sto bene, benissimo, quindi se non ti dispiace mi starei
preparando una
crema per il viso…-
Scorpius la
guardò,
allargando le sue iridi argentee stupito, ma ben presto, intuendo di
non aver molto
tempo, si avvicinò a lei.
-Sai…-
sussurrò,
sfiorandole delicatamente il volto con una mano. –Non pensavo
di dirtelo, ma
oggi ti trovo estremamente bella.-
Emily lo
osservò,
sorpresa da quella sua frase e il ragazzo pensò quasi di
essere riuscito nel
suo intento, che finalmente sarebbe caduta e tutto sarebbe tornato al
suo
posto, ma –purtroppo- si
sbagliava.
-Grazie.-
replicò lei,
gentile. –Ma questa non è una novità.
Ora, se non ti dispiace, avrei sempre una
crema da preparare.- e così dicendo si voltò
verso la pentola non prestando più
attenzione al giovane che, senza dire una parola, si
allontanò, chiedendosi
cosa mai l’avesse portato ad innamorarsi di un essere del
genere.
***
Eccomi
qua! Sono tornata!
Mi
scuso tanto -tantissimo-
per il mio ritardo, ma le vacanze mi hanno portata via da internet e
dal pc e proprio non ho potuto aggiornare la storia; comunque spero che
questo breve, ma intenso, capitolo possa essere una buona scusante.
Finalmente
Lily ha capito di provare qualcosa per Scorpius e quindi iniziando i
problemi...
*Dan
dan dan*
Comunque,
a parte le cavolate, mancano ormai solo due capitolo alla fine, di cui
il prossimo (che ho praticamente finito, quindi non penso vi
farò aspettare a lungo) è molto lungo -almeno
secondo i miei standard- e polposo; la storia avrà
più o meno una svolta, chissà se positiva o
negativa.
Ma non
voglio anticiparvi troppo, quindi passo a ringraziarvi per le
bellissime recensione, che veramente significano tanto per me, e a chi
ha inserito la storia nelle seguite/ricordate/preferite.
Detto questo vi saluto e vi do appuntamento al capitolo dieci!
Un bacione e a presto!
|
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Capitolo 11 *** L'Idea di Hugo ***
CAPITOLO
DIECI - L’Idea
di Hugo
Quella sera Lily
era
particolarmente allegra, quando arrivò a casa di Albus.
Quest’ultimo aveva
organizzato una serata tra cugini e lei non vedeva l’ora di
incontrare suo
fratello James che, purtroppo, non riusciva ad vedere da quasi due
mesi. Per
quella notte il suo obbiettivo era non pensare a niente –soprattutto non a Malfoy- e divertirsi
come non faceva da tempo,
senza considerare che da lì a poco sarebbe –probabilmente-
morta.
Ma,
malauguratamente, i
suoi piani per la serata furono mortalmente distrutti nel giro di pochi
minuti.
Una volta
arrivata a
casa di suo fratello, per prima cosa, si accorse che lui le aveva
probabilmente
mentito, o c’era stato un cambio di programma, quando le
aveva accennato al
fatto che il suo coinquilino non sarebbe stato presente; infatti, uno
Scorpius
Malfoy tutto in tiro, sedeva composto su uno dei divani, con lo sguardo
assorto
davanti a sé.
-E tu cosa ci
fai qui?-
lo investì, appena si accorse della sua presenza.
Lui, con tutta
la calma
del mondo, si voltò esaminandola da capo a piedi, prima di
avere la decenza di
rispondere.
-Io qui ci
abito.-
replicò, atono, mentre un lieve sorriso divertito gli si
apriva sulle labbra,
intanto che osservava la ragazza andare subito in escandescenza.
-Cretino, sai
cosa
intendo!- continuò lei, alzando leggermente il tono di voce.
–Albus mi aveva detto
che avevi una cena di famiglia…-
-Che
è sta spostata.-
aggiunse lui, interrompendo il suo discorso.
Lily lo
guardò,
allargando le iridi nocciola sorpresa, prima di dirigersi a passo
spedito verso
la cucina dove sapeva di trovare suo fratello.
-Al!-
strillò, cercando
di richiamare la sua attenzione. –Che cosa ci fa lui qui?-
Intanto Scorpius
l’aveva seguita e, con aria divertita, si era appoggiato allo
stipite della
porta, ascoltando i discorsi farneticanti della ragazza.
-Lui chi?-
chiese
Albus, voltandosi verso sua sorella sorpreso, prima di tornare ad
osservare il
forno con aria dubbiosa. –Lily, secondo te, è
cotto il pollo?-
La giovane
ramata
scosse la testa, aprendolo leggermente per osservare il piatto del
fratello,
prima di rispondere.
-Non ancora.-
affermò,
per poi tornare ad assumere un tono irritato. –Si
può sapere cosa ci fa
Scorpius qui?-
Albus la
guardò con
aria perplessa, prima di replicare.
-Emh…
ci vive?-
rispose, leggermente dubbioso dalla sanità mentale di sua
sorella.
-Stessa mia
identica
risposta.- approvò una voce divertita in fondo alla stanza.
-Tu stai zitto.-
lo
ammonì Lily, voltandosi per fulminarlo, per poi riportare
l’attenzione su suo
fratello. –Non avevi detto che aveva una cena?-
-Si, ma
è stata
rimandata.- ribadì Albus, osservandola con aria dispiaciuta.
–Senti Lily, ho
una brutta notizia… James non ce la farà a
venire.-
La ragazza lo
guardò,
strabuzzando gli occhi sempre più sorpresa che una serata
che si prospettava
così bella potesse rovinarsi nell’arco di due
secondi, quindi, senza dire
niente, prese un bicchiere dallo scaffale e lo riempì con
del vino che trovò in
frigo, prima di ritornare in soggiorno e accasciarsi sul divano.
-Mi sa che non
l’ha
presa bene…- affermò in un sussurro Scorpius, per
poi seguire la giovane, lasciando
così Albus a continuare a preparare la cena.
*
La cena poi non
era
andata così male: Hugo e Rose erano arrivati, portandosi
dietro i rispettivi
compagni e –fino a quel momento-
avevano chiacchierato tranquillamente; poteva dire di essersi perfino
divertita, fino a quel momento.
Sì,
perché in quel
momento Hugo decise che era ora di tirare fuori l’argomento
che Lily aveva evitato
per tutta la sera, ovvero il suo Voto Infrangibile con Malfoy.
Ormai, non
riusciva più
comportarsi in maniera normale quando si parlava di una possibile
riconquista
di Emily, e si sentiva in imbarazzo per questo suo atteggiamento che
sembrava
confermare la teoria che le interessasse Malfoy, cosa che –tra l’altro- lei era convinta
fosse completamente errata. Ma allora
perché si sentiva stranamente felice quando rifletteva che,
magari, lui non
l’avrebbe mai conquistata? Cioè, l’idea
di morire non l’afferrava?
-Già
Lily, come va la
conquista di Emily?- aveva sostenuto Rose, dopo il Quando
dobbiamo prepararti il funerale di Hugo.
-Emh…
non bene.-
affermò, scostandosi una ciocca ramata da davanti al volto
leggermente a
disagio.
Rose la
osservò,
perplessa dal suo atteggiamento restio.
-Non hai avuto
nessuna
nuova idea?- continuò, imperterrita, decisa a scoprire cosa
ci stava sotto il
comportamento strano della cugina che era stata allegra per tutta la
sera.
-Emh…-
-Veramente,
Weasley, la
Potter l’altro giorno mi aveva consigliato di fare dei
complimenti a Emily, ma
non ha funzionato e stiamo cercando una nuova strategia.- intervenne
Scorpius,
portando Rose ad allargare le iridi sorpresa anche dalla sua di
condotta.
Che quello fosse
stato
un tentativo di tirare fuori d’impaccio Lily?
-Ah, gli hai
proposto
di farle dei complimenti?- continuò verso sua cugina, mentre
un sorriso divertito
le si allargava sulle labbra, per poi scambiarsi uno sguardo
d’intesa con Albus
che ridacchiava sotto i baffi dall’altro lato del tavolo.
-Io…-
mormorò Lily,
incapace di replicare, mentre dentro di sé malediceva Malfoy
per aver tirato
fuori la storia dei complimenti o per essere semplicemente intervenuto,
o
meglio: per esistere.
-Senti Malfoy,
ma hai
provato a buttarla sul letto e a saltarle addosso?- la salvò
Hugo, con il suo
solito tatto.
-Veramente no.-
replicò
lui, distaccato come al solito.
-Beh, e voi due,
grandi
geni del crimine, non avete pensato che magari bastasse questo?-
aggiunse, con
aria leggermente maliziosa.
Nel frattempo
Rose
osservò attentamente sua cugina che, a sentire quelle
parole, sbiancò
leggermente, per poi cercare di ritrovare un minimo contegno.
-Beh, sai
Weasley,
forse hai ragione.- asserì il ragazzo biondo, cercando gli
occhi di Lily per
chiederle conferma, ma lei sembrava stranamente intenta a fissare le
venature
del tavolo.
Il giovane
aggrottò le
sopracciglia, leggermente perplesso da quel comportamento.
-Potter, tutto
bene?-
chiese, dubbioso.
A sentirsi
richiamata
Lily alzò gli occhi di colpo, incontrando prima lo sguardo
malizioso di Rose e
poi quello confuso di lui.
-Io?
Sì, scusatemi, mi
ero un attimo persa.- affermò, cercando di ostentare un tono
di voce allegro.
–Penso che, in fondo, anche se l’idea mi sembra un
po’ maschilista, Hugo
potrebbe avere ragione… Perché non fare un
tentativo?-
-Io invece penso
sia
una cavolata!- intervenne Rose, con aria decisa.
-Perché?
Anche io penso
sia una buona idea… Cosa meglio di una notte di passione
può appianare tutte le
divergenze?- replicò Alex, il ragazzo della giovane riccia,
che fu prontamente
fulminato con lo sguardo.
-Quindi tu pensi
che un
rapporto si basi soltanto sul sesso? Che parlare, capirsi, sia una cosa
sostanzialmente
inutile?- gli chiese, il tono di voce velatamente
minaccioso.
-No, amore, non dicevo questo.- rispose,
leggermente intimorito, cercando con il soprannome di addolcire la
ragazza.
–Semplicemente che a volte le parole non servono, che
è meglio sfogarsi per
riappacificarsi, poi naturalmente
bisogna parlare per chiarire al meglio la situazione… Ma il
nostro intento non
è semplicemente farli rimettere insieme? Cioè una
volta che lei gli ha detto
sì, è tutto risolto, no?-
-Ti sei
salvato.-
approvò Rose, continuando però a guardare il
proprio fidanzato con aria
sospettosa. –Si, comunque, forse, e sottolineo forse, hai
ragione.-
Lily, nel
frattempo,
incapace di reggere ancora a lungo la situazione, si era alzata,
dirigendosi in
bagno, sotto lo sguardo attento di Scorpius che aveva osservato le sue
espressioni per tutto quel breve scambio di battute. Poi, dopo qualche
minuto,
senza dire niente si decise ad alzarsi a sua volta per raggiungere la
ragazza.
-Malfoy!-
strillò Lily,
una volta che uscì dal bagno e se lo trovò
davanti, mentre si portava una mano
sul cuore palpitante. –Mi hai fatto prendere un colpo!-
-Tutto bene?- le
chiese
lui, osservandola attentamente con aria seria.
E lei, sotto
quello
sguardo, sentì un brivido scenderle lungo la schiena; ma,
ben presto, decise di
riprendere in mano la situazione, scuotendo leggermente il capo.
-Si, tutto
bene.-
affermò, sorridendo gentilmente al ragazzo. –Sai,
penso che abbiano ragione:
forse se le saltassi addosso ti direbbe di sì, e a quel
punto i nostri problemi
sarebbero finiti e io non sarò più costretta a
vederti così spesso!-
-Sicura che non
ti
mancherei?- replicò lui con tono leggermente divertito,
mentre un sorriso
malizioso gli si disegnava sulle labbra.
-Ah, ne sono
certa al
cento per cento!- si affrettò a rispondere lei
scherzosamente, poi, prima che
il silenzio ricadesse fra di loro, aggiunse
–Perché non ci vai ora? Magari così
stasera è tutto finito e possiamo tirare un sospiro di
sollievo.-
Scorpius la
fisso di
nuovo attentamente negli occhi, prima di annuire.
-Si, forse hai
ragione.
Salutami tu gli altri, che io provo a salvare le nostre vite, visto che
tu non
mi sembri molto decisa a farlo.- dichiarò, prima di voltarsi
e
Smaterializzarsi, lasciando una Lily stremata a chiedersi
perché il cuore le
facesse così male.
*
Scorpius si era
Materializzato a casa della sua ex ragazza con una strana inquietudine,
ma ben
determinato a far finire finalmente tutti i suoi problemi.
-Scorpius?-
chiese
Emily, leggermente perplessa, alzandosi in piedi dal divano.
–Che cosa ci fai
qua?-
Il giovane
avanzò verso
di lei, fermandosi a pochi centimetri di distanza e guardandola
intensamente
negli occhi.
-Ascolta Emily,
mi sono
rotto. Mi sono rotto di cercare di riconquistarti e di aspettare una
tua
decisione, io sono innamorato di te e voglio stare con te.-
affermò serio, ma
mai parole gli erano sembrate più false di quelle.
Poi, senza darle
il
tempo di replicare, avvicinò i loro visi, prima di unire le
loro labbra e lei,
dopo un momento di indecisione, gli allacciò le braccia al
collo cercando di
approfondire il bacio.
Finalmente ce
l’aveva
fatta, ma, non sapeva perché, l’euforia che
pensava di provare non stava
arrivando.
*
Lily stava
seduta sul
divano a casa di Albus con lo sguardo perso nel vuoto, mentre sentiva
una
strana sensazione perforarle lo stomaco. Il tempo passava ma Scorpius
non era
tornato e questo poteva significare solo una cosa: il piano era
riuscito, ma
l’euforia che avrebbe dovuto provare non arrivava e non
sembrare intenzionata
ad arrivare; anzi, la sola idea di cosa in quel momento il ragazzo
stava
facendo con Emily, la mandava in bestia, facendole più male
di quanto credesse
possibile.
-Tutto bene?- le
chiese
Rose, accomodandole accanto, mentre il resto della comitiva continuava
a
chiacchierare allegramente in cucina.
La ragazza
ramata
sbuffò, spostando lo sguardo sulla cugina.
-Possibile che
tutti
oggi debbano chiedermi se sto bene? Sì, va tutta a
meraviglia, non si vede?-
replicò, astiosa.
-Lily, per
favore, non
mentire a te stessa… Sai benissimo che qualcosa non va!-
dichiarò lei,
sorridendole accondiscendente.
Lily, per tutta
risposta, si alzò in piedi, irritata ancor di più.
-Invece non
c’è niente
che non va, io sto bene, Malfoy sta bene, e tutti stiamo bene!-
continuò
imperterrita, mentre si spostava per dirigersi in cucina, dove sperava
l’allegria collettiva l’avrebbe contagiata.
-Se fossi in te
io mi
chiederei perché tra tutte le persone possibili, sei finita
per nominare
proprio lui…- le arrivò la voce di Rose da
dietro, ma lei preferì evitarla, far
finta di non sentire, perché ammettere quello che sua cugina
le stava dicendo
era una cosa troppo dolorosa in quel momento.
*
Il giorno dopo
Lily si
svegliò fin troppo presto per i suoi standard e, vestendosi
velocemente, si
diresse al lavoro dove sperava di venir distratta dai suoi doveri; ma,
invece,
ebbe una giornata terrificante, nella quale combinò un sacco
di casini che la
portarono a ricevere una strigliata dal suo superiore. Nemmeno John
riuscì a
tirarla su di morale e, anzi, alle sue gentilezze si vide trattato fin
troppo
male.
Una volta
tornata a
casa si chiese cosa le avesse impedito di darsi malata, anche se la
sola idea
di non andare a lavoro per lui, la
mandava in bestia.
-Finalmente sei
tornata.- la sorprese una voce nell’oscurità della
stanza, prima che lei si
affrettasse ad accendere la luce.
Il suo cuore,
quando si
accorse chi c’era seduto sul suo divano, ebbe un sussulto di
gioia, che non
riuscì a trattenere.
-L’idea
di accendere la
luce non ti ha nemmeno sfiorato, eh?- replicò, ancor
più irritata per quel
segno di debolezza.
Non era da lei
comportarsi così, lei non sussultava,
né tremava, né sospirava
per i
ragazzi, quelle erano cose per le gallinelle del suo corso o di scuola,
mica
per lei.
-Vedo che siamo
di
ottimo umore…- aggiunse lui, sorridendole divertito, mentre
con uno sbuffò Lily
gli si accomodava accanto, portandosi una mano davanti agli occhi.
-Ho avuto una
brutta
giornata.- dichiarò, dopo parecchi minuti di silenzio, prima
di spostare
finalmente la sua attenzione sul giovane che, in tutto quel tempo, non
aveva
smesso un secondo di osservarla. –Allora, che cosa vuoi?-
-Volevo solo
dirti che
finalmente ti sei liberata di me.- affermò lui, con un tono
fin troppo serio.
-Ah…-
rispose semplicemente
lei, mentre sentiva distintamente il suo cuore andare in pezzi.
-Eh
già, alla fine
bastava ascoltare i consigli maschilisti di tuo cugino per riuscire a
risolvere
tutto.- continuò, osservandola attentamente.
-Bene.-
asserì lei,
distogliendolo lo sguardo e portandolo sulle proprie scarpe.
-Già,
bene.- ripeté
lui, prima di alzarsi e scompigliarsi i capelli con aria leggermente
imbarazzata. -Ci si vede, Potter.-
E
così dicendo, si
Smaterializzò, uscendo finalmente dalla sua vita; peccato
che in quel momento
quella era l’ultima cosa che Lily desiderasse.
***
Il
penultimo capitolo, il penultimo capitolo, il penultimo capitolo, il
penultimo capitolo... Ok, la smetto!
Ma mi
sembra quasi un miracolo aver finalmente finito questa storia, anche se
questo capitolo non mi convince per niente, ma proprio per niente...
Ma, bah, spero che a voi possiate apprezzarlo più di me!
E
così Scorpius e Lily si sono salutati, dopo essere
finalmente riusciti a conquistare Emily... Ma può finire la
storia così? Certo che no, non sarò
così cattiva, anche se non è detto che alla fine
ci sarà un lieto fine.... Il prossimo capitolo si
chiama Rincontrarsi
ed è proprio l'ultimo, ultimo.
Va
bè, detto questo ringrazio tutti quelli che hanno continuato
a seguirmi fino ad ora, grazie mille davvero.
A presto, un bacione.
|
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Capitolo 12 *** Rincontrarsi ***
CAPITOLO
UNDICI - Rincontrarsi
Erano passati
due mesi,
due lunghissimi mesi, nei quali aveva deciso di evitare casa di suo
fratello e,
soprattutto, Scorpius Malfoy. E stava bene, nonostante Albus le
mancasse; si
era buttata a capofitto nel lavoro, riuscendo ad avere ottimi risultati
e aveva
iniziato a frequentare seriamente John e, anche se non sentiva le
farfalle
nello stomaco e i tuffi al cuore, era felice. In pace, tranquilla,
serena.
Annoiata?
Lily
preferì evitare di
ascoltare quella voce dentro di sé, tornando ad osservare il
proprio riflesso
nello specchio. Indossava un paio di jeans, dei tacchi e una elegante
maglietta
nera, e non si riconosceva. Ultimamente aveva iniziato a vestirsi in
maniera
molto più elegante della norma, forse proprio a causa di
John che continuava a
portarla in locali di super lusso, e –soprattutto- a venirla
sempre a prendere
in completo. Doveva ammettere che questo lato della loro storia non la
convinceva per niente, ma si poteva sempre cambiare, prima o poi
l’avrebbe
portato lei in un posto adeguato.
Sbuffando
un’ultima
davanti al suo riflesso, si decise a prendere la borsa –una
pochette che le
aveva regalato John visto che, a quanto pare, aveva notato che non
aveva un
borsa elegante- e Smaterializzarsi, sfuggendo al proprio sguardo.
Una volta
arrivata
davanti al ristorante si guardò intorno alla ricerca del suo
ragazzo, che
scorse fermo davanti all’ingresso. Quando gli fu vicino, lui
si sporse per
poggiarle un bacio sulla guancia, mentre con una mano le sfiorava la
schiena; mentre
a lei venne quasi l’impulso di allontanarsi, impulso che
–naturalmente- si
affrettò a reprimere, imponendosi di sorridergli
amorevolmente.
Cosa
c’era che non
andava in lei? Aveva un ragazzo gentile, simpatico e chiaramente cotto,
perché
non le andava bene?
Forse
perché ti piace un altro?
Stupida voce,
stupida
coscienza, erano ormai settimane che non pensava alla triste vicenda
avuta con
l’amico di suo fratello –che preferiva evitare di
nominare- e ora lei doveva
ricordarglielo?
Ma,
improvvisamente, il
respiro le si bloccò in petto, mentre una morsa familiare le
stringeva lo
stomaco e il cuore le balzava in gola: in fondo alla strada, che si
avvicinava
con un Emily radiosa sotto braccio, altri non c’era che il
suo peggior incubo,
o meglio Scorpius Malfoy.
Lily
impallidì; venne
presa da un attacco di panico, in cui il suo cervello stacco la spina,
lasciandola in balia dei suoi primi istinti, motivo per cui si
ritrovò a
nascondersi dietro la schiena di John, sperando di non essere notata.
-Lily?- le
chiese il
suo ragazzo, voltando la testa verso di lei, leggermente perplesso.
–Si può
sapere cosa stai facendo?-
La ragazza si
accucciò
ancora di più, cercando di avvicinarsi lentamente al
cespuglio poggiato a
fianco dell’entrata del locale.
Purtroppo
però tutti i
suoi piani di non essere vista fallirono miseramente e, appena Malfoy
fu
abbastanza vicino, si accorse immediatamente di lei.
-Potter?-
chiese,
leggermente sorpreso dalla strana posizione in cui si trovata la
ragazza.
E il cuore di
Lily ebbe
un tuffo verso il suo stomaco, che intanto si stava rigirando
disperatamente.
-Eccolo,
finalmente
l’ho trovato il mio orecchino!- esclamò, alzandosi
in piedi e affiancando John,
che la osservava sempre più dubbioso.
-Amore, ma tu
non porti
gli orecchini…- le fece notare con tono perplesso.
-Eh si, lo so,
è di mia
nonna, lo tengo sempre in tasca come portafortuna!- replicò
lei, lasciando
libere le sue iridi nocciola di andare dove agognavano di posarsi da
mesi.
Quando
osservò il volto
di Scorpius, e i suoi si scontrarono con quelli argentei di lui, le
sembrò di
essere finalmente tornata a casa, di poter di nuovo respirare e si
sentì felice
come non lo era da tempo, ormai.
Come
non lo eri da quando non c’è più lui...
-Malfoy!- lo
salutò,
forse con troppo entusiasmo per risultare credibile. –Cosa ci
fai qui?-
-Penso quello
che stai
facendo anche tu, sono venuto a mangiare.- replicò lui,
atono e distaccato come
al solito, senza però staccare i suoi occhi da quelli di lei.
-Già,
che coincidenza,
eh?- continuò, con un tono di voce sempre più
stridulo. –Però noi mi sa che
avevamo intenzione di andare a mangiare qualcosa a casa alla fine, sai
c’è una
tale fila, e quindi pensavamo-
-Lily, ma cosa
stai
dicendo? Ho prenotato da settimane, il tavolo è
già pronto…- la interruppe
John, guardandola sempre più perplesso.
Lei, nel
frattempo, si
maledì mentalmente per non saper uscire da quella situazione
il più velocemente
possibile e desiderò con tutto il cuore di scomparire, venir
inghiottita dalla
terra per non tornare mai più in superficie.
-E
così tu sei la
famosa Lily? Quella che ha fatto rimettere me e Scorpius insieme?-
affermò
Emily, sporgendosi in avanti dal braccio di Scorpius al quale era
ancorata.
–Che bello conoscerti, finalmente.-
I suoi occhi
nocciola
passarono rapidi da Emily, a cui riservò
un’occhiata destabilizzata, a
Scorpius, che invece fulminò con lo sguardo: possibile che
gli avesse davvero
raccontato tutto?
-Dobbiamo
assolutamente
cenare tutti insieme, non è vero Scorp?- aggiunse la ragazza
bionda, sorridendo
languida al suo fidanzato.
-No, veramente
noi-
provò a replicare Lily.
-Non penso che-
iniziò
Scorpius.
-Allora
è deciso, vado
dentro a mettermi d’accordo con il cameriere- e
così dicendo, senza lasciare la
possibilità a nessuno di replicare, si avviò
all’interno del ristorante.
*
Scorpius non
riusciva a
credere di trovarsi in quella situazione: a cena con Lily e Emily, e
quel bellimbusto
di John. Lui e la ragazza ramata non si vedevano da due mesi -due mesi, cinque giorni e qualche ora,
per essere precisi, non che lui avesse tenuto il conto- e
improvvisamente si
incontravano davanti a un ristorante. La cosa non era poi tanto strana,
ma
l’aveva lasciato abbastanza interdetto, soprattutto
perché da quando l’aveva
vista non era riuscito a staccarle gli occhi di dosso.
Si era chiesto
cosa ci
facesse vestita in modo così elegante, lei che di solito
indossava la prima
maglia che trovava e via e, doveva ammetterlo, a lui gli piaceva questo
lato;
sembrava dire –urlare,
perché
normalmente non usava mai un tono di voce normale-: che
c’è? Io posso vestirmi
come mi pare!
E poi era
strana, non
stava spiccicando parola con lo sguardo quasi
triste fisso sul piatto; aveva voglia di chiederle cosa stava
succedendo, se le
era capitato qualcosa, come stava, ma più che altro
desiderava semplicemente
sentire la sua voce, e la sua risata.
Va bene,
probabilmente
doveva essersi ammattito, ma proprio non riusciva a spiegarsi il suo
strano
atteggiamento ed era per questo motivo -e nessun altro- che non
riusciva a
staccarle gli occhi di dosso, anche se il primo pensiero che aveva
avuto quando
l’aveva vista era che era più bella di quanto si
ricordasse.
*
Va bene, doveva
mangiare il più in fretta possibile in modo da finire quella
stupida cena; la
situazione non poteva essere delle peggiori e lei si sentiva peggio
ogni minuto
che passava. Emily cercava allegramente di fare conversazione con un
John imbarazzato
che non capiva cosa stesse succedendo, mentre lei continuava
imperterrita a
giocare con gli avanzi di cibo nel suo piatto –gli occhi
rigorosamente fissi su
di esso- con Scorpius che la osservava dall’inizio della
serata.
Ma non capiva
che guardandola
in quel modo la faceva sentire ancora più a disagio? Sentiva
il suo sguardo su
di sé, come una lama appuntita che la perforava, impedendole
di stare
tranquilla, di respirare normalmente.
-John, allora,
te e
Lily come vi siete conosciuti?- chiese la voce irritante
di Emily.
Oh
Merlino no, pietà.
Ma
perché la gente
doveva sempre interessarsi di fatti che non la riguardavano? In uno
scatto di –probabilmente-
follia, scatto in piedi
attirando li sguardi di tutti su di sé.
-Noi…-
affermò,
titubante, prima di darsi un contegno e prendere la mano del suo
ragazzo per
costringerlo ad imitare il suo gesto. –Noi purtroppo dobbiamo
scappare, non è
vero, tesoro?-
Cercò
in tutti i modi
di comunicare con gli occhi a John che non voleva stare in quel posto
un secondo
di più e –finalmente-
il giovane
sembrò cogliere l’antifona.
-Si,
è vero. Scusateci,
ma abbiamo dei biglietti per il teatro e lo spettacolo inizia tra
poco.- la
assecondò lui, alzandosi in piedi a sua volta.
Lily gli sorrise
riconoscente: per fortuna aveva capito!
Quindi,
salutando i
loro ospiti, si diressero mano nella mano verso l’uscita, ma
una volta fuori
non riuscì a impedirsi di staccarsi dalla stretta di John,
forse un po’ troppo
velocemente.
*
Era stata una
serata
terribile, quasi peggio del suo esame per i MAGO, o di qualsiasi altra
giornata
avesse mai vissuto.
Con uno
sbuffò lanciò
la borsa sul divano; aveva voglia di urlare, e piangere, e ridere, e
rompere
qualcosa.
Una volta usciti
dal
locale John le aveva fatto il terzo grado, chiedendole se Scorpius
fosse un suo
ex, al che lei era scoppiata a ridere, ma il ragazzo non aveva colto
l’ilarità
di tutta la vicenda e se n’era andato arrabbiato. Ma cosa
aveva fatto di male
per meritarsi questo?
Passandosi una
mano nei
capelli esasperata da tutta quella situazione, si diresse in cucina,
pronta a
versarsi un bicchiere molto generoso di qualsiasi tipo di alcolico
avesse
trovato. Per sua fortuna aveva una bottiglia di vino aperta in frigo e,
prendendola, si diresse in soggiorno.
Una volta girato
l’angolo, però, si ritrovò una figura
davanti e, mentre un Aah! ben poco
coraggioso le usciva dalle labbra, accidentalmente
lasciò la presa intorno alla bottiglia che rovinò
per terra rompendosi in mille
pezzi.
-Ma sei matto?-
strillò, una volta ripresasi dal colpo appena avuto,
fulminando Scorpius Malfoy
con gli occhi. –La devi smettere con questa mania di
comparire all’improvviso
nella casa della gente!-
Il ragazzo la
guardò,
aggrottando le sopracciglia perplesso.
-Se tu non fossi
tanto
isterica, non ti spaventeresti ogni volta.- replicò, atono,
mentre un sorriso
divertito gli si andava a disegnare sulle labbra.
Lily lo
osservò,
chiedendosi solo in quel momento cosa cavolo ci facesse lui
a casa sua, ma, senza dire una parola, andò a sedersi sul
divano, cercando di ignorarlo. Scorpius la seguì,
accomodandosi al suo fianco e
continuando, imperterrito, a fissarla.
-La vuoi
smettere!-
esclamò, infine lei, voltandosi verso di lui con aria ostile.
-Di fare cosa?-
chiese,
dubbioso.
-Di fissarmi!-
rispose,
la voce leggermente più stridula. –E poi si
può sapere cosa ci fai qua?-
-Io…
non lo so.-
Lo
guardò, allargando
gli occhi nocciola sorpresa: cioè davvero lui le era
piombato in casa, provocandole
un arresto cardiaco, e non ne sapeva nemmeno il motivo? Qualcuno
lassù doveva
di sicuro odiarla, non c’era altra spiegazione.
-Come non lo
sai?-
strillò, alzandosi in piedi. –Cioè
vieni qui e davvero non sai perché?-
Scorpius la
imitò,
andando subito a immergersi nelle iridi nocciola della ragazza, mentre
assumeva
un’espressione più seria del dovuto.
-Io…-
affermò,
leggermente titubante, mentre si ravviva i capelli. –Penso,
insomma… Mi sa che
mi piaci.-
Lily
strabuzzò ancora
di più gli occhi: era tutto molto divertente, ma tanto. Mi sa che mi piaci?, ma che davvero? Che
cosa doveva essere quella,
una dichiarazione di un bambino delle elementari?
-Io cosa? Ma sei
tutto
scemo?- esclamò, sempre più innervosita e
infastidita, e irritata, anche se –in
fondo- sentiva che una strana
sensazione di felicità inspiegabile la stava assalendo.
–Che significa si può
sapere?-
-Oh, Potter, sei
veramente ottusa!- replicò lui, guardandola a sua volta
seccato. –Che ti dovrei
dire? Che sono due mesi, cinque giorni e qualche ora che non ci vediamo
e che
non so nemmeno quando ho iniziato a tenere conto dei giorni? Che
stasera mi sei
sembrata la ragazza più bella di tutta la sala e che avrei
tanto voluto
spaccare la faccia a quel tizio
quando ti baciava o anche solo ti sfiorava, perché avrei
voluto essere io, e io
solo, a fare quelle cose? Non lo so, che altro vuoi sentire? Che mi sei
mancata
tanto, come mai mi è mancato qualcuno nella mia vita, e che
ho passato questi
giorni a chiedermi cosa stessi facendo? Questo ti basta?-
Va
bene, forse questo le bastava,
pensò mentre non
riusciva a impedire alle sue labbra di piegarsi un sorriso felice,
raggiante.
-Vuoi smetterla
di
sorridere come un’idiota e dirmi qualcosa?- aggiunse lui, con
il tono di voce
però leggermente più divertito.
E Lily lo
guardò,
incapace di formulare un pensiero intelligente, mentre il cuore le
batteva
ormai furioso in petto e il respiro accelerava, mentre si sentiva
felice come
non lo era da due mesi, cinque giorni e
qualche ora.
-I-io…-
boccheggiò,
cercando le parole. –Grazie.-
Scorpius
allargò le
iridi argentee, sorpreso e perplesso allo stesso tempo.
-Grazie? Mi hai
davvero
detto grazie?- affermò, mentre in fondo al tono di voce si
sentiva una nota
divertita. –E poi ti lamenti del mio Mi
sa che mi piaci?-
-Oh smettila!-
replicò
lei, imbarazzata. –Non riesci ad accontentarti?-
E lui, scuotendo
la
testa con aria rassegnata si avvicinò, prendendole una mano
per attirarla
contro il proprio petto; gesto che fece bloccare il respiro a Lily,
mentre lo
osservava senza riuscire a cancellare quel
sorriso dal viso.
-Forse…-
mormorò lui,
prima di chinarsi verso di lei e unire le loro labbra in un bacio che
agognavano da due mesi, cinque giorni e
qualche ora o forse anche di più.
Un
anno, due mesi, cinque giorni e
qualche ora dopo…
-Scorpius!-
strillò una
voce dal bagno, mentre una ragazza ramata, con i capelli scomposti e
un’aria
terrificante in volto correva verso la stanza da letto.
-Che
c’è?- mormorò con
la voce ancora impastata dal sonno un giovane dai capelli biondi,
mentre si
portava un cuscino sul volto.
-Ma come abbiamo
fatto
a non pensarci, siamo due idioti!- continuò lei, con tono
sempre più acuto. –Io
ormai ho finito, cavolo chissà quanto tempo ci resta,
chissà se-
-Lily, si
può sapere di
che cosa stai parlando?- le chiese lui, mettendosi seduto e guardando
la
propria fidanzata con aria perplessa, mentre lei continuava a
farneticare cose
senza senso.
-Io ho finito la
specializzazione!- replicò, come se quella frase bastasse a
far intendere
tutto.
Scorpius la
guardò,
aggrottando le sopracciglia sempre più dubbioso della sua
sanità mentale.
-Si, e allora?-
-La seconda
parte del
Voto!- rispose Lily, mentre brandiva la spazzola verso di lui con aria
intimidatoria.
-Oh merda.- fu
la sola
cosa che riuscì a rispondere, mentre si picchiava una mano
sulla fronte dandosi
mentalmente dello stupido.
Come
avevano fatto a dimenticarsene?
***
Ed
eccoci, finalmente, alla fine... Quasi, quasi mi viene da piangere!
No,
scherzo, sono felice di essere riuscita a finere questa storia che
spero vi abbia divertito quanto ha divertito me scriverla.
Detto
questo spero davvero che questo capitolo conclusivo vi sia piaciuto e
che non vi abbia deluso troppo.
Lily
e Scorpius alla fine si sono messi insieme, e di questo fa piacere a
tutti direi! Beh, non ho molto altro da dire, a parte ringraziarvi di
tutto cuore per le vostre bellissime recensioni che mi hanno aiutato
senza dubbio a finire questa storia e naturalmente ringrazio anche chi
l'ha inserita nelle seguite/ricordate/preferite,
ma anche chi mi ha seguito silenziosamente. Grazie, grazie davvero.
Ah,
volevo farvi sapere che a breve pubblicherò una nuova storia
con Scorpius e Lily (ormai sto scrivendo quasi sempre su di loro), che
in verità è un adattamento di una mia vecchia ff
con loro come personaggi e spero che vorrete seguirla!
Un
bacione e ancora grazie!
Pallina
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