Il torneo dei quattro maghi.

di Let me wordless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO UNO. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


PROLOGO. << Fila subito dalla preside, non sopporto più tutti questi pasticci che combini in classe!>> sbraitò la professoressa Rama, puntando l’indice contro la porta con fare minaccioso.
Così, Eva Savio, studentessa del quinto anno, si era ritrovata a salire le scalinate di marmo che portavano all’ufficio della preside, imbronciata. Non l’aveva fatto di certo apposta a far esplodere il contenuto del suo calderone facendo schizzare d’appertutto della gelatina verdognola! E di certo non era nemmeno colpa sua se i capelli della professoressa erano così crespi che la gelatina s’era appiccicata.
Ma cosa poteva farci lei? Poteva solo chinare il capo e obbedire. Gli scorsi anni aveva combinato così tanti danni che era già una vittoria per lei il fatto di non essere stata espulsa.
Alla fine di quei centocinquantuno scalini Eva si ritrovò davanti all’enorme portone di quercia. C’era stata così tante volte che ormai sapeva bene che, se avesse afferrato la maniglia d’ottone, essa si sarebbe ritratta dentro il legno e lasciando solamente una liscia superficie marrone.
Ma, proprio mentre stava per poggiare la mano sul blocco di pietra che ne avrebbe permessa l’apertura sentì una voce sconosciuta proveniente dall’interno.
<< Hai ricevuto risposta alle lettere?>>
Era una voce seria, empatica. Vuota.
<< Assolutamente. Hogwarts si è dimostrata disponibile ad ospitarci, anche se Beauxbatons e Durmstrang sono meno entusiaste dell’idea. Ma>> la voce della preside cominciava a farsi più alta << è un oltraggio, veramente! Noi siamo una scuola abbastanza prestigiosa da poter partecipare al torneo e dimostreremo a tutto di che pasta sono fatti i miei studenti!>> ora aveva un tono decisamente isterico.
<< Ne sono sicuro, Olivia. Hai già deciso quanti studenti portare?>>
<< Dodici, tutti dell’ultimo anno. Ho preso i migliori studenti per ogni disciplina>>.
<< Visto che è tutto deciso, penso di poter andare. Voglio avere al più presto notizie>>.
Il portone si aprì e un uomo con un lungo mantello da viaggio e un cipiglio severo ne uscì, seguto dalla Salomon.
Ci mancava pure questa, sorpresa ad origliare una conversazione!
<< Signorina Savio, cosa ci fate qui?>> Chiese la Salomon, agrottando le sopracciglia.
<< Ehm, sono stata spedita qui dalla professoressa Rama>> rispose imbarazzata.
La Salomon scosse la testa, rassegnata. << Cos’hai combinato questa volta?>>
Ora Eva era decisamente imbarazzata. Sentiva il peso dello sguardo dell’uomo addosso. Deglutì. << Ho fatto esplodere una pozione e, ehm, della melma verdastra è andata a finire fra i capelli della professoressa Rama>>.
Il cipigliò dell’uomo accanto alla preside si addolcì e scoppiò a ridere. << Ma dimmi, Olivia, chi è questo peperino di ragazza?>>
La Salamon non sembrava dello stesso parere dell’uomo ma fece finta di niente, rispondendo impassibile. << Lei è Eva Savio, studentessa del quinto anno, nonché un piccolo genietto in quanto riguarda incantesimi e trasfigurazione. Purtroppo>> e il suo tono si fece severo e tagliente << E’ capace di combinare danni in qualsiasi momento>>.
Eva abbozzò un sorriso, ancora più imbarazzata di prima.
<< Avete pensato di portarla al Torneo?>> chiese l’uomo, continuando a sorridere.
<< Ma, ministro!>> rispose la preside, guardandolo con occhi sbarrati << E’ solamente del quinto anno, non ha l’età necessaria!>>
<< Potrebbe sempre essere d’aiuto, no? E almeno non combinerebbe altri danni qui>> fece l’occhiolino ad Eva.
E così quello era il ministro. Ma cosa ci faceva lì? E cos’era quel Torneo di cui parlavano?
<< Va bene ministro>> rispose rassegnata la Salomon.
Lui rispose con un sorriso e scese le scale a grandi passi, voltandosi solo verso la fine per fare un cenno con la mano alle due donne.
<< Signora Salomon, ma.. Di cosa stavate parlando?>> Chiese Eva, sempre più confusa.
<< Lo saprai presto signorina Savio. Ora prego, nel mio ufficio, dobbiamo decidere la sua punizione>>.

ANGOLO AUTRICE.
Salve a tutti! In questa storia mi sono immaginata un'altra scuola di magia (di cui scoprirete il nome nel capitolo successivo), una scuola italiana. Non voglio dare troppe anteprime, ma come avete potuto capire il torneo tre maghi si è esteso per aggiungere un'altra scuola, diventando così il torneo dei quattro maghi. ( che mente contorta che ho. D:)

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Capitolo 2
*** CAPITOLO UNO. ***


CAPITOLO UNO- QUESTIONS.
La giornata era afosa, con un sole che spaccava le pietre. La luce proveniente dalle grandi vetrate illuminava intermanete i  corridoi.
Eva avrebbe sicuramente apprezzato la bella giornata se la sua punizione non fosse stata togliere le erbacce dalle aiuole della scuola.
Sbuffo, asciugandosi il sudore dalla fronte con il palmo della mano. Erano quasi le sei ma il sole non si era ancora ritirato.
Mentre continuava a strappare dal terriccio le alte erbacce verdi si ritrovò a pensare alla conversazione udita il giorno prima.
Lo saprai presto, così aveva detto la Salomon. Ma quanto presto?
Cercò di ricordarsi quei nomi.
Hogwarts. Ecco, sarebbe dovuta andare ad Hogwarts. Ma cos’era Hogwarts? Non l’aveva mai sentita nominare prima d’ora. Era una città, un villaggio?
E poi Durmbatons e Beuxstrang. Chi, cos’erano?
Troppe domande a cui non sapeva rispondere.
Ma a interrompere questo flusso di pensieri ci pensò il suono della “campana”- sempre se si poteva definire così un grande oggetto di metallo che al posto di sbatacchiare tubava con un uccello- e Eva si catapultò dentro, verso la sala pranzo.
Spolverò la sua divisa blu notte dalla terra e si sedette al suo tavolo, accanto a Edoardo ed Elena.
<< Passata una bella punizione?>> chiese Edoardo, con un sorriso ironico.
<< Sono domande da fare?>> rispose Elena, guardandolo con uno sguardo complice. << E’ ovvio che passare il pomeriggio a staccare erbacce è il passatempo più divertente a cui potesse pensare>>.
Eva scoccò uno sguardo in tralice a tutti e due. I suoi migliori amici amavano prenderla in giro per le numerose punizioni che le affibbiavano.
Milioni di piccoli lucine informi presero a svolazzare sopra di loro, posando su tutti e cinque i lunghi tavoli (compreso quello degli insegnanti) dei vassoi carichi di pietanze.
Troppo affamata per aspettare anche solo un minuto Eva prese a servirsi di polpettone e di patate arrosto.
<< Calma, calma>> rise Elena. << Questo non è mica il tuo ultimo pasto!>> .
<< Shto morndo di ffffome>> rispose lei, sputacchiando patate.

L’ultima portata- un enorme budino al cioccolato- arrivò presto e tutti si accasciarono pieni come uova sulle panche.
La preside Salomon si alzò in piedi, cercando inutilmente di richiamare l’attenzione con un ‘ehm ehm’ che non riusciva neanche lontanamente a sovrastare le chiacchiere degli studenti.
Riprovò, questa volta con più insistenza, ma ancora niente.
<< Silenzio! >>
Di colpo la sala cadde nel più completo e totale silenzio.
La preside Salomon si aggiustò i corti capelli neri prima di rimprendere a parlare. << Bene, cari studenti, sono felice di annunciarvi che quest’anno la nostra amata scuola: La Canticum!>> se sperava in un applauso al sentire nominare la scuola rimase delusa poiché tutti continuavano a guardarla con gli occhi sbarrati, aspettando che continuasse.
<< Hm hm>> riprese. << Parteciperemo a un importante torneo, il Torneo Tremaghi trasformato ora nel Torneo Quattromaghi. In passato le uniche scuole a partecipare a questo torneo erano la scuola di Hogwarts, la scuola di Durmstrang e quella di Beauxbatons>>.
Gli studenti cominciarono a mormorare, eccitati della novità.
<< Il torneo consiste nel superare tre prove. Per lo svolgimento di esse serve una grande dote magica, ingegno e forza. Naturalmente>> aggiunse, guardando gli studenti più piccoli che mormoravano sommessamente << Gli unici studenti con la possibilità di superare con successo queste prove sono gli studenti dell’ultimo anno>>.
Fra gli studenti si levarono cori di disapprovazioni.
La preside li ignorò e continuò a parlare, decisa. << Il torneo si terrà ad Hogwarts e verranno selezionati i dodici studenti con maggiori capacità e destrezza>>.
Detto questo si risedette e gli studenti cominciarono ad abbandonare la Sala da Pranzo, discutendo fra loro.
<< Io sono dell’ultimo anno, voi dite che potrebbero?..>> disse Edorardo mentre lui, Eva ed Elena si avviavano verso il dormitorio.
<< Ma certo! >> rispose Eva, spintonandolo. << Sei o non sei un asso nel quidditch?>>

Quella sera Eva continuò a rigirarsi nel letto, senza riuscire a dormire. Sarebbe andata ad Hogwarts, avrebbe assistito al torneo.

ANGOLO AUTRICE.
Questo capitolo è decisamente noioso, consapevolissima, ma dovevo rispondere alle domande di Eva.
La scuola si chiama "Canticum" che in latino vuol dire 'incantesimo'.
E grazie per le mie recensitrici!
Forah: Si, Eva è decisamente una combinaguai ma più avanti si dimostrerà anche intelligente e profonda.
Misselisabeth: Distruggeremo Durmstrang e quegli snob di Beauxbarons, vaai! u.u
Mi ha fatto molto piacere ricevere le vostre recensioni e spero che mi seguirete ancora:3

Inoltre vorrei ringraziare davvero molto SoReLLiNaMalfoY  per averla messa nelle storie da ricordare!
Appena l'ho visto sono rimasta con una faccia da ebete davanti al computer.*-*

 



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