Shchelkunchik {The Nutcracker} di LaMicheCoria (/viewuser.php?uid=53190)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ~ Ouverture ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ~ Danza della Fata Confetto ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ~ Tepak ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ~ Ouverture ***
stn1
Titolo: Shchelkunchik {The Nutcracker}
Autore: Nemeryal
Fandom: Axis Powers Hetalia
Rating: Verde
Genere: Slice of
Life, Commedia, Introspettivo.
Avvertimenti: Shonen-Ai, Missing
Moment
Personaggi: Ivan Braginski/Russia, Alfred F. Jones/America
Pairing: RusAme
Musica: 01.Tchaikovsky, Suite da "Lo Schiaccianoci" - Ouverture
Capitoli: 1/3
Trama: Dedica: a Silentsky
Note: Allora..un’altra
RusAme, perchè mi piacciono tanto quei due assieme *V* L’idea del prompt è
presa dalla Big Damn Table , cui io non partecipo, ma
da cui ho voluto prendere ispirazione.
Si svolgerà in tre capitoli, seguendo i prompt: Inizio, Intermezzo e Fine.
Che altro? Ah, sì! Adoro le musiche
dello Schiaccianoci. E secondo me Ivan ci è particolarmente legato a questo
balletto,essendogli stato commissionato direttamente dai sovrani.
Perdono se questo capitolo sarà un po’
scarno..e anche gli altri due non eccederanno in lunghezza.
Shchelkunchik
{The Nutcracker}
Capitolo
1 ~ Ouverture
C’è la
finale di football.
Questa frase, questo evento
tipicamente americano, era il motivo
per cui Alfred stava lagnandosi da tre ore a quella parte.
Per un po’, Ivan aveva anche finto di
ascoltarlo, come, d’altronde, faceva ogni volta che la bocca di America si
apriva –e non per la quotidiana sessione
ingurgita-hamburger, ma poi non era riuscito a resistere oltre la mezz’ora
di piagnistei e piagnucolii vari.
Perché a lui non gliene importava nulla della finale di football: aveva
deciso che Alfred lo avrebbe accompagnato a Mosca per vedere la prima
stagionale de Lo Schiaccianoci e così
sarebbe stato. Punto. Non era contemplata alcuna risposta negativa.
Ivan aveva spiegato la cosa ad America
con molta gentilezza, ma questi, più che dal tono, si era con tutta probabilità
fatto convincere dal sorriso infantil-demoniaco del russo, facilmente
traducibile con un “Parla ancora una
volta di quella maledetta partita e giuro che domani nessuno riuscirà a
distinguerti da tua cugina Emily1, da”.
Anche se muto, però, Alfred non faceva
che palesare il suo fastidio scoccando occhiate omicide al russo. Peccato che
l’effetto fosse in gran parte smorzato dalla sciarpa –rigorosamente regalo di Ivan- in cui America era intabarrato.
A nulla, poi, valsero i tentativi di
Russia di blandirlo: la testardaggine intrinseca dell’americano aveva decretato
che nulla di buono sarebbe nato da quel balletto, ma, anzi, si sarebbe pure
annoiato da morire? Bene. Nulla di buono sarebbe nato da quel balletto, ma,
anzi, si sarebbe pure annoiato da morire.
Quando Alfred si sedette sulla
poltroncina del palchetto loro assegnato, sentì subito la mancanza delle
seggiole dello stadio, scomode e di plasticaccia blu elettrica. Le luci si
smorzarono e America pensò a come il campo di football a quell’ora fosse già
illuminato a giorno.
Infine, alle prime note dell’ouverture
sostituì mentalmente le voci stonate dei tifosi che cantavano l’Inno Americano.
Sì, più l’odore di naftalina delle
vecchierelle imbellettate gli invadeva le narici –God, quanto avrebbe preferito l’impasto nauseabondo di birra e sudore!-,
più Alfred si convinceva della sua teoria: nulla di buono, noia mortale.
-Presta attenzione, malen’kaya- lo richiamò Ivan con
affettuosa freddezza.
America sbuffò e lanciò uno sguardo di
supplica misto a desiderio assassino a Russia, ma questi era oramai perso nella
contemplazione dei ballerini che si affaccendavano piroettando sul palco.
C’era di buono, almeno, che la musica
non gli era del tutto estranea. Anche se,
pensò Alfred mandando un messaggio col cellulare a Matthew per chiedergli di
tenerlo informato sulla finale, preferirei
mille volte le fatine e i funghetti di Walt2.
[Prompt:
Inizio]
1NyoAmerica
2 http://www.youtube.com/watch?v=zf76o8JaxL0
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ~ Danza della Fata Confetto ***
ddfc
Musica: Danza della Fata Confetto
Capitolo
2 ~ Danza della Fata Confetto
Quando le luci del teatro si accesero,
Alfred fu quasi tentato di gridare per la gioia: finalmente poteva distendere
un po’ le braccia e fuggire da quella bolla di noiosa sfiga in cui si era ritrovato a causa del commie nasone lì accanto.
Per prima cosa, la schiena gli faceva un
male assurdo -ma non quel male tipico di
una serata come si deve passata a guardare una partita di football, poi Matthew
gli aveva mandato sì i risultati della finale, ma di quella di hockey e, per chiudere in bellezza, non
aveva capito nulla di quanto era
successo nel Primo Atto.
O meglio, un paio di cose le aveva
capite: se i personaggi erano tristi, ballavano.
Se erano felici, ballavano. Se erano
anche solo vagamente indisposti a qualsivoglia azione che non fosse il ballo, ballavano. Ora, capiva che era un Balletto, ma lì si esagerava: come si
poteva comprendere lo svolgimento dell’azione, se non c’erano parole? Se
nessuna voce aiutava a capire la trama? Se non c’era alcuna esclamazione di
gioia, né gemito di dolore?
-Che ne pensi, malen’kaya?- gli chiese Russia, sorridendo.
America lo fissò torvo, socchiudendo
le palpebre.
-Non ci ho capito nulla, commie- sibilò –Mi hai portato a questo
strazio perché me la dovevi far pagare per qualcosa che solo la tua mente
labirintica di cosacco ubriacone ha scambiato come offesa?-
Lo sguardo di Ivan si fece
indecifrabile; America si stiracchiò, mugolando che avrebbe venduto l’Indipendenza
al primo britannico di passaggio per una lattina di Coca Cola.
D’improvviso il russo si chinò in
avanti, posando una mano sul viso sconvolto di Alfred; questi gelò, scosso da
un brivido.
-E’ perché ti fissi troppo sulle
parole, sulla voce, malen’kaya-
mormorò Russia, sfiorando con un dito il labbro inferiore dell’altro –Non
osservi, non osservi mai- fece
scorrere la mano sul suo viso, disegnandone lieve il profilo e scendendo con
una carezza fino al collo –Non osservi e quindi non comprendi ciò che i gesti raccontano,
da-
Le luci si spensero con un guizzo, ad
annunciare l’inizio del Secondo Atto, ma America poteva ancora vedere gli occhi
di Ivan semichiusi nell’ombra. Sentiva il tessuto ruvido dei suoi guanti
scivolare sulla spalla, e poi lungo il braccio, sfiorando appena il fianco e
mozzandogli il fiato in gola.
Nel pesante fruscio del sipario che si
sollevava, la mano di Russia gli si posò infine sul ginocchio.
Alfred deglutì a stento e chiuse gli
occhi.
[Prompt:
Intermezzo]
Lor signori! Eccovi il nuovo capitolo!
Un intermezzo, appunto, prima della fine del prossimo capitolo :3
Vorrei ringraziare:
-Rota e NoirNeige per le recensioni;
-Cry
Benihime
per aver messo la storia tra le preferite;
-Color__by
per aver messo la storia tra le ricordate.
Domani dovrebbe arrivare la
conclusione, o almeno lo spero D: Dipende da come arrivo dopo un’altra giornata
di Università :3
Come al solito, mi scuso per la mia
totale imbecillaggine e mancate risposte ai commenti.
Scusate.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ~ Tepak ***
trepak
Musica: 04.Tchaikovsky, Suite da "Lo Schiaccianoci" - Danza Russa ("Trepak")
Capitolo
3 ~ Trepak
Quel maledetto commie ne sapeva una più del diavolo! Gli altri Stati potevano dire
quello che volevano, teorizzareconfutareriproporre,
ma quel cosacco mancato non aveva perso minimamente
il suo lato subdolo e macchinatore.
Lascia
che ti mostri,
malen’kaya, aveva detto con un sorriso da innocentino.
Ora, così poteva anche sembrare una
frase come un’altra, ma con la mano gelida del russo sul ginocchio e il suo
fiato caldo sulle labbra, non è che i pensieri di Alfred fossero stati tra i
più casti.
America scostò il tizio nerboruto che
solo qualche piroetta prima l’aveva fermato sulla soglia del palchetto perché
“Gospodin Braginskiĭ ha così deciso”,
e corse fino ai camerini, infischiandosene delle vecchierelle che starnazzavano
indignate o dei loro rispettivi consorti col monocolo dalla rottura facile.
Non si diede cura nemmeno degli
addetti alla sicurezza: ogniqualvolta tentavano di fermarlo, mostrava loro un
tesserino qualsiasi -gli venne pure il
sospetto di aver tirato fuori la Carta Fedeltà del McDonald-, smozzicando
fra i denti un: “SonoAlfredF.Jonesprofessioneeroechiamateil1600diPennysilvaniaAvesenonmicredete”.
E se, mentre caracollava lungo gli
scalini alla ricerca di quel dannato nasone, avrebbe dato via ad un Incidente
Diplomatico con i controfiocchi, la colpa era tutta di Ivan e delle sue palesi
manie di grandezza.
Perché quel maledetto commie era sparito così, senza una
spiegazione, all’improvviso, lasciandolo a fissare come un ebete la sua figura
massiccia che scivolava via nell’ombra fino al corridoietto illuminato.
Un gesto alquanto sconsiderato visto
che, nonostante il freddo cronico delle mani, Alfred poteva ancora sentire il
calore delle sue dita sulle labbra, sulla pelle..
Neanche il tempo di connettere bene e
comprendere la situazione che, allo scemare della sinfonia, Russia era lì, lì
sul palco, come uno dei ballerini
della compagnia!
E America –giustamente, a quel punto- aveva gettato la testa all’indietro e
aveva teso il braccio, già pronto a rivolgergli la migliore risata sguaiata del
suo repertorio.
Ma la musica era partita e i muscoli
di Ivan si erano tesi sotto l’abito di scena, il corpo pesante si era fatto leggero
tra un salto e l’altro, la sciarpa ben avvolta attorno al collo lo aveva
accompagnato una figura dopo l’altra con un rapido palpito bianco.
Alfred aveva sentito la voce spezzarsi
in gola, la risata gorgogliare sulle labbra e poi spegnersi in un singulto di
sorpresa. Era rimasto in silenzio fino a quando la danza non era finita, seguendo
ogni passo del russo, fissandone spiazzato l’espressione rilassata, gli occhi
viola che baluginavano nella sua direzione. Ad ogni figura la successiva seguiva
in un unico, fluido movimento –quasi Ivan
non avesse provato altro per tutta la sua esistenza, come se la musica fosse
diventata parte integrante del suo essere.
E America si era presto accorto di non
trovare le parole per descrivere i movimenti del russo: la vivacità e la forza
di ogni passo erano indescrivibili. C’erano, solo questo si poteva dire.
C’erano e vivevano.
Alfred entrò nel camerino senza troppo
cerimonie, chiudendosi la porta alle spalle. Ivan, seduto su di una poltroncina
nera davanti allo specchio, alzò la testa.
-Ti è piaciuto lo
spettacolo, malen’kaya?- sorrise
noncurante, togliendosi la camiciola bianca di scena e prendendo l’asciugamano
lasciato sul bracciolo.
America non rispose, ma con
espressione risoluta –o simil tale-
si avvicinò al russo e gli afferrò il polso.
-Blateri troppo, Braginski- rise -Un eroe come me non ha bisogno di parole per
risponderti-
Il sorriso di Ivan si allargò.
-Da?-
chiese con non poi così velato scetticismo, gettando via l’asciugamano e
avvicinando il volto a quello dell’americano.
Alfred ghignò divertito, piegando la
testa di lato.
-Lascia che ti mostri, commie..-
Bhè, forse qualcosa di vagamente passabile
Era venuto da quel balletto..
[Prompt:
Fine]
E adesso lo so che, tipo, mi
ucciderete perché l’ho fatta finire così, ma lasciamo loro un po’ di privacy
U_U
Che fatica scrivere questo capitolo,
ragazzi! Soprattutto riguardante la parte della musica e del movimento!
Ho voluto dare al capitolo il movimento della suite, vivace,
vivo...avevo pensato di concludere la fan fiction proprio con la suite
finale del balletto, però..non so..questa mi gustava di
più!
Spero di essere riuscita nel mio intento
*V* E l’immagine di Ivan che balla la Trepak, ma soprattutto questa
coreografia, bhè.. non ci sono parole, immagino. Non è oltremodo splendida?! E
fu così che venne internata.
Ed ora i…RINGRAZIAMENTI!
Ringrazio:
-Lampadina
(ecco, io sono scema, ma mi commuovo a leggere parole come le tue. Perché vedere
apprezzata una storia anche se il pairing non piace è qualcosa di..di
meraviglioso, ecco. Grazie!)
-Rota
(Ivan è il nostro porcellino della steppa! Leggere le tue recensioni, i
tuoi commenti così positivi sui personaggi di Russia e America.,.*O* Perché io adoro il modo in cui li tratti e
bhè..diciamo che sono più che felice!
Le immagini le prendo da DeviantArt!
Basta cercare, come in questo caso, Russia America Stamp et voilà!
Grazie!)
-Chaska
(La mia chaska! Non ti preoccupare per il tempo e le recensioni! Guarda io
come sono in ritardo con le tue e a rispondere! Mi sento una ingrata, ecco. Perché
le tue recensioni sono sempre magnifiche come Gilbert e non riesco mai a
ringraziarti come vorrei ç_ç Gomeeeh! Matthew è un grande Grazie!)
Per aver recensito il secondo capitolo.
Ringrazio inoltre: Rota, NoirNeige (ti giuro che la risposta arriva, ti prego, scusa scusa scusa!), Lampadina e Chaska per
aver recensito.
Ringrazio: Cry Benihime per aver messo la storia tra le preferite;
Ringrazio: Color__by per aver messo la storia tra le ricordate.
Grazie a tutti voi!
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