Riflessi oscuri

di _Syn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Heidi [Specchio] ***
Capitolo 2: *** Alec [Acqua] ***
Capitolo 3: *** Afton [Tacchi] ***
Capitolo 4: *** Felix [Maschera] ***
Capitolo 5: *** Jane [Riflesso] ***
Capitolo 6: *** Demetri&Heidi [Miele] ***



Capitolo 1
*** Heidi [Specchio] ***


Note: Quella che vi apprestate a leggere è una raccolta di 3 – o 6, devo ancora decidere – drabble, tutte dedicate ai Volturi. Ho chiesto a mia sorella di darmi dei prompt e così lei ha fatto. Il primo prompt è “Specchio”.
E' la prima volta che uso i Volturi nelle mie fanfiction, perciò non so neanch'io cosa aspettarmi. Ma mi piace analizzarli, quindi continuerò, sperando di migliorare :)
La raccolta si apre con Heidi.
Buona lettura!

Alexiel.



Riflessi oscuri



Heidi [Specchio]


Si dice che i vampiri non possano riflettersi nello specchio, perché la loro esistenza sulla terra è pari a quella di un fantasma, di un cadavere senz'anima. Innaturale e blasfema.
Heidi sorride al suo riflesso, perfettamente visibile sulla superficie cristallina dello specchio rotondo e piccolo che tiene in una mano. Dietro di lei c'è una fila di esseri umani che la segue: la loro anima è già corrotta e sedotta dal suo sguardo, dalla sua bellezza irresistibile, si crogiola nella blasfemia di desideri impalpabili. L'anima segue l'odore della morte. Profumo di fiori e incenso, dolce e nauseante annulla la ragione.
La paura è solo un bocciolo che ancora non riconosce il suo nome: fiorirà in un urlo, come petali vibranti che si dissolvono al tocco dell'aria, quando sarà troppo tardi, quando sarà sradicata dal terrore primordiale, dalla sete e dall'inevitabile.
L'umano che insegue la morte e sorride. Innaturale.
L'umano che arde nel desiderio di ciò che è proibito. Blasfemo.
Heidi ripone lo specchio in una tasca.
Non sarà il suo riflesso a svanire.






Note finali: Al prossimo capitolo e grazie per aver letto!

Next: Alec [Acqua]

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Capitolo 2
*** Alec [Acqua] ***


Riflessi Oscuri


Alec [Acqua]


L'acqua gelida della piscina si uniforma al suo corpo e alla sua temperatura come se fosse una semplice estensione e ricopre tutto il resto: suoni, percezioni, ricordi. E' come essere immersi in un tempio di sensazioni perdute.
Alec chiude la sua mente a tutto e continua a sprofondare quanto più può nell'incoscienza. Il suo corpo si perde, fa quasi fatica a individuarlo, e al giovane vampiro sembra di annegare dentro se stesso.
Nessuna voce, nessuno sguardo; solo un mondo da cui potrà sempre salvarsi, uscire. Se vorrà tornare a sentire, dovrà solo fare una mossa: schiudere appena le labbra, compiere un arco con le braccia e spostare l'acqua, ascoltandone il dolce sciabordio.
Alec può decidere di fuggire, può decidere di rimanere, può decidere di non sentire: gli basta la volontà. La Signora dei Sensi che, nella nebbia e nel fuoco, si fa sua serva.
Ma i corpi assiderati, dissanguati, che galleggiano come foglie sulla superficie dell'acqua ora rossastra... essi non hanno più volontà, sono stati abbandonati e lui li ha offerti alla sua Signora e Serva. E a se stesso.
Ad Alec basta quel pensiero per riaprire gli occhi e muoversi.
Jane, da bordo piscina, gli sorride come sempre e gli porge la mano.
Ed è l'unico mondo in cui desidera tornare.





Note: Prima di tutto, specifichiamo che questa è una doubledrabble. Non sono riuscita a limitarmi più di tanto. Alec mi piace un sacco e 100 parole non mi bastavano :D

Qui ho dipinto un quadro un po' macabro, ma Alec non si diverte solo ad ammazzare poveretti innocenti in piscina. Sa nuotare anche senza farlo, ecco. Nella mia mente riesco a immaginarlo come un piccolo nuotatore. All'inizio non avevo fatto caso al contrasto fuoco/acqua, ma mi era semplicemente venuto in mente che, tra tutti gli hobbies del mondo, il nuoto era quello che riuscivo ad associare più facilmente ad Alec. Poi sarò solo io, non saprei XD
Jane è un elemento che non potevo far mancare, per cui eccola lì, piccola e carina, che aiuta suo fratello a uscire dall'acqua. Che poi sorrida mentre è circondata da cadaveri umani che galleggiano come foglie... be', che vi aspettavate? Non potevo creare una scena completamente normale, altrimenti non sarebbero stati loro.
Grazie per aver letto e per gli eventuali commenti <3.
Alexiel.


Next: Afton [Tacchi]

Appuntino: per chi volesse capire meglio il prossimo capitolo, consiglio la lettura di "Eco Mortale". Diciamo che si tratta di una lettura propedeutica. Se poi l'avete già letta, tanto meglio :)

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Capitolo 3
*** Afton [Tacchi] ***



Note: Non ho messo ad Afton un paio di tacchi se ve lo state chiedendo. In realtà, il prompt potrebbe benissimo essere “silenzio”, ma tra quelli inventati da mia sorella non compariva; poi, però, mi sono accorta che i tacchi avrei potuto inserirli da qualche parte.
Quindi sì, se pensate all'Afton di Alexiel il silenzio viene di conseguenza. Ecco perché ho pubblicato “Eco mortale”, l'altro giorno. Così questa drabble avrà più senso. Anzi, quasi-tripla-drabble. Le parole aumentano capitolo dopo capitolo XD
Il prossimo sarà dedicato a Felix. Il prompt non l'ho ancora deciso, sarà una sorpresa.
Buona lettura,
Alexiel.

Riflessi Oscuri


Afton [Tacchi]


Il silenzio non è invisibile. Afton lo vede, lo sente e, a volte, gli sembra di poterlo toccare. E' un tipo tosto, che sa colpirti anche piuttosto violentemente e, non sembra, ma in realtà non va mai via. Certo, vivendo a Volterra uno potrebbe dubitare seriamente di questo, ma anche quando le chiacchiere di Felix o di Aro diventano un vero e proprio “vaffanculo” all'apparato respiratorio umano, Afton riesce ancora a trovare frammenti del suo caro amico da qualche parte.
Per esempio, ora è nel suono che i tacchi di Chelsea producono mentre lei cammina nella loro stanza, lo sguardo affilato e divertito al tempo stesso. Sono passi cauti e il rumore dei tacchi sarebbe inudibile a chiunque non fosse un vampiro. Si muove velocemente, lo cerca, mentre lui è invisibile e si nasconde; il silenzio viene tagliato in tanti frammenti quando Chelsea muove l'aria per affrettarsi verso il punto in cui la presenza di Afton è più intensa, oppure quando lui si allontana per sfuggire alla cacciatrice.
Il suono cambia, i passi diventano una danza e tra lei e il silenzio nasce un valzer impazzito, che Chelsea sembra ballare da sola. Anche l'espressione invisibile di Afton muta e sembra diventare geloso – del silenzio e di Chelsea, così perfetti in quella danza.
Il tacchettio è armonioso e ipnotico, lo cattura. La caccia, ormai, è terminata.
E' troppo lento e Chelsea, esibendo un'espressione ferina e soddisfatta, lo abbraccia, fulminea, e lo attira a sé.
“Preso.” sussurra.
E il silenzio, tra le sillabe pronunciate velocemente, con un tono vittorioso, si adagia su di loro.
Molto meglio.





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Capitolo 4
*** Felix [Maschera] ***


Note: Mi sa che la dicitura drabble devo proprio toglierla dagli avvertimenti. Stavolta non mi sono per niente limitata e ho raggiunto le 2000 parole XD Ma ehi, l'avevo specificato che Felix chiacchiera assai. Mi avrebbe ridotto in polvere se non gli avessi dato abbastanza spazio. Non immagino cosa potrebbe combinare Aro.
Bon. Vi auguro buona lettura, condita di crack pairing e trollate varie ai danni di qualcuno. Non ho resistito.



Riflessi oscuri


Felix [Maschera]


Percepisce la sua presenza e la sua voce morbida, da mamma, già da prima che Demetri porti lei e parte dell'allegra famigliola giù nei sotterranei. Non è molto lontana e può immaginarla mentre la sua espressione cambia, diventa dura e sprezzante, nonostante la presenza di sua figlia al suo fianco. Può sentire anche lei e la sua voce melodiosa, piena di bontà e tutte quelle cose che Felix trova fin troppo bianche e morbide, quasi flaccide. Dopo viene il marito. Edward Cullen, come al solito, è il silenzio melodrammatico personificato, ma Felix non fa fatica a individuarlo semplicemente perché è impensabile immaginare Isabella Cullen senza il suo dolce amore al fianco.
Il vampiro si lascia sfuggire un ghigno e Flavia, la nuova segretaria dopo l'affezionata Gianna, gli sorride cordiale.

E' di buon umore, signor Felix?” chiede.
Il suo ghigno si allarga e, davanti a quell'espressione, Flavia rimane interdetta. Spera vivamente che il signore non sia lì per ammazzarla proprio quel giorno, perché vorrebbe almeno morire con un bel vestito e con le unghie rifatte per bene.
Ma non sembra sia così, medita, perché Jane ha lasciato sulla scrivania una montagna di documenti da compilare.

Cazzo, sì.” risponde Felix, il sorrisetto che non accenna a sparire. Le visite dei Cullen sono divertenti, anche se negli ultimi anni hanno finito per minare gravemente l'autorità dei Volturi.
Si chiede che penserà il caro Edward quando si farà un giro nella sua mente e troverà tutta l'allegria per la visita di sua moglie. Così impara a fare l'impiccione e a ignorare il significato della parola “privacy”.

Mi fa piacere.”
A lui ancora di più e infatti lo sguardo rosso di Felix sembra rilucere.
Flavia non ha ancora imparato a distinguere l'umore buono pericoloso dall'umore buono innocuo. In effetti, dubita che in tutto quello che fa ci sia qualcosa di innocuo. Sospira e si chiede se sia una buona idea provare in quei cinque minuti di pausa il nuovo smalto verde mela oppure aspettare di andare a casa. Sfidare la sorte in un covo di vampiri?
Scrolla le spalle.
Tanto vale provarci, magari non le resta troppo tempo. Ma prima che possa estrarre dall'astuccio la boccetta, dei passi annunciano l'arrivo di nuovi visitatori che seguono Demetri. Alza il capo, sorridendo automaticamente, e riconosce un gruppo di vampiri che il Signor Aro sta aspettando con trepidazione.

Buongiorno, signor Demetri.” dice con un sorriso. Demetri risponde senza dimostrare troppo entusiasmo e continua a far strada ai Cullen “Buongiorno.” aggiunge poi, quando i tre visitatori passano di fronte alla scrivania.
Buongiorno, Flavia.” la saluta il vampiro con i capelli rossicci, leggendo la targhetta con il suo nome. La donna al suo fianco lo imita.
Felix, intanto, si gode l'occhiata omicida di Edward Cullen e nota quella preoccupata di sua moglie, che si trasforma subito in irritazione nel momento in cui i suoi occhi si posano su di lui, che la saluta con l'immancabile occhiolino. La Guardia reagisce con allegria, finge di non notare l'atmosfera ostile e muove un braccio per invitare tutti a passare. Demetri lo fissa e scuote lentamente il capo, ma anche lui adora vedere Edward Cullen in difficoltà, perciò evita di rimproverarlo o dirgli di starsene al suo posto.
La bambina, quella con il nome strano e con i geni ancora più strani, se ne sta tra i suoi genitori e stringe una mano per lato. Guarda la segretaria e le sorride angelica, manco fosse l'angelo del Signore. Jane è capace di sorridere in quel modo, solo che gli occhi rossi incutono molto più timore. In ogni caso, dopo aver lavorato a stretto contatto con i gemelli, Flavia ha imparato a non fidarsi troppo dei bambini pallidi, perciò risponde al sorriso con un'occhiata un po' preoccupata e si domanda se sarà la bimba a strapparle il cuore e bere il suo sangue.
No, in quel momento Renesmee Cullen non è affatto carina e Flavia, fregandosene altamente di tutto, rivolge tutte le sue attenzioni allo smalto verde.
Felix mostra la sua allegria ancora più apertamente quando Renesmee Cullen procede nella sua marcia, con espressione offesa e triste.


Amore, tu vai avanti, io vorrei scambiare due parole con Felix.” bisbiglia Bella, una mano poggiata cautamente al braccio del marito. Sta per ribattere ma lei lo zittisce in un modo che Felix, da lì, non riesce a comprendere. Sembra solo che Edward abbia visto la Terra Promessa.
Sleale.” sussurra.
Se è l'unico modo per farti capire che non ho brutte intenzioni...”
Felix tende le orecchie. Oh, brutte intenzioni; peccato, lui ci sperava. Sente il ringhio di Edward, da poco lontano, e soffoca una risata. Per gli standard di Volterra quel giorno si sta divertendo troppo. Caius non ne sarà troppo felice. Ma Caius non è mai felice di niente, a meno che non possa decapitare/lanciare nel fuoco/ammazzare in qualunque modo qualcuno.

Torna presto.”
Non ti accorgerai neanche che mi sono allontanata.”
Non sa perché, ma Edward ridacchia a quel passaggio e poi la lascia andare, non per questo tranquillo.
Meglio così.

Nessie, resta vicina a papà.”
La bambina di circa nove anni, boccoli ramati e occhioni marroni grandi come quelli di sua madre, annuisce e abbraccia sua madre, che sorride e risponde a una domanda che Felix non ha afferrato. Ha usato il suo potere di mostrare le cose, intuisce. Bella le bacia la fronte e le ripete le solite raccomandazioni. Poi Renesmee si allontana graziosamente, tendendo la mano al padre, che non la smette di guardarsi indietro fino a quando non svolta l'angolo.
Ma a Felix non interessa più di tanto la bambina ibrida e la sua aura zuccherosa e fatata. In effetti, tutti sono rimasti stupiti quando lui non ha dimostrato il benché minimo interesse verso la creatura. Aro ha persino pensato di farlo esaminare per cercare poteri latenti che potrebbero essere sfuggiti all'attenzione e Felix gli ha risposto che semplicemente i bambini non sono il genere di compagnia che predilige, soprattutto quelli con quell'aria per bene e dolce come il miele a cui non puoi neanche insegnare qualche parolaccia senza che corrano a dirlo a mamma e papà. Oppure i bambini dall'aria innocente che al primo cenno di distrazione ti lasciano sul pavimento in preda a dolori infernali o, in alternativa, in una bolla di nebbia in attesa di crepare.
I bambini sono troppo piccoli e lui è troppo grosso. Già da umano rischiava di romperli con una pacca sulla spalla o di farli fuggire via, terrorizzati, con un semplice sguardo.

Bella,” è sua madre che gli interessa “è un piacere rivederti.” dice.
Si avvicina a lei, un sorriso splendente stampato sul volto, e la donna si irrigidisce. Non è mai a suo agio tra quelle pareti e non l'ha mai vista sfoggiare un sorriso, neanche per sbaglio, quando viene a far loro visita.

Felix.” lo saluta, mantenendo le distanze, sia fisicamente che nelle maniere.
Non è per niente espansiva e questo permette a Felix di stuzzicarla con maggior divertimento. Lo sa che è preoccupata dalla prospettiva di un attacco visto che il suo Scudo delle Meraviglie contro di lui non funzionerebbe; ma Felix non ha intenzioni bellicose, perlomeno non in quel senso. Tuttavia, questo non le ha impedito di andargli incontro di sua volontà per scambiare “due parole”.
L'unica cosa che Felix vuole, è passare piacevolmente il tempo mentre aspetta quel momento.

Gita di piacere?” chiede.
Fa un altro passo avanti e si avvicina abbastanza per metterla a disagio e farle alzare lo sguardo fiero ma irritato. Può quasi immaginare la smorfia e il ringhio rabbioso che stanno per nascere su quel bel volto.
Oh, Bella Cullen non sa portare pazienza e, nonostante la sua inesperienza e la sua giovinezza, Felix guarda con speranza a un futuro scontro tra loro due. Dopotutto, i maestri non le mancano e lei impara in fretta. Deve essere il modo in cui sfida tutti apertamente, quasi desiderasse morire. Tutti gli altri Cullen fingono una patina di rispetto e amicizia, dimostrano ribellione, se necessario, e disapprovano quello che loro, i Volturi, rappresentano. Basti considerare la loro bizzarra dieta vegetariana.
Ma Isabella Cullen li disprezza senza sforzarsi troppo di dare a intendere il contrario; anzi, è un disprezzo così evidente e spassionato che a volte sembra che le sue guance pallide, granitiche, si tingano di rosso. Ma è solo illusione, è solo il ricordo che Felix conserva della Bella umana. E' un bel ricordo, anche se l'immortalità, come ripete Aro a ogni loro incontro, le sta d'incanto.

Dovere. Non si ignorano gli inviti ufficiali, no?” replica Bella.
Per provocarlo e dimostrare una qualche sicurezza che non possiede, Bella si avvicina a sua volta e arriva a sfiorargli il mantello grigio.
Spericolata e sciocca. In una parola: arrogante. E a Felix piace, perché in effetti fa tutto quello che lui si aspetta e desidera. Non deve usare la forza fisica per manipolarla, per attirarla, ed è proprio questa la cosa più divertente. Bella Cullen si lascia battere lasciando che lui usi armi deboli come le provocazioni. Dopotutto, è per questo che si trova lì con lui: pure e semplici provocazioni. Chissà se suo marito le dirà cosa ha visto nella sua mente.
Tiene il mento alto per guardarlo e scopre i denti, impercettibilmente. E' solo un sorriso mascherato, velenoso.

Il Boss era curioso di incontrare tua figlia
un'altra volta. Non mi sembra che lei non fosse contenta, no? Magari la prossima volta verrà per restare.” il sorriso di Felix si allarga quando lo sguardo di Bella diventa scuro e i denti affilati mordono le labbra piene. Una scia di veleno scivola via e Bella la fa sparire, rapida.
Non credo. A Renesmee piace la sua vita.”
In realtà, la sua frase suona più come un “A Renesmee piace la vita”, ma Felix non si sofferma a commentare. Preferisce godersi lo sguardo sicuro della donna che vacilla un po' sotto il suo ghigno altrettanto spavaldo.

Non si sa mai.” ribatte Felix. “E penso che tuo marito si sia allontanato abbastanza, quelle due parole puoi dirmele, ora.”
Ora sembra più pallida, come se fosse possibile, e la sua sicurezza vacilla per una frazione di secondo, il tempo che le serve per mettere di nuovo le distanze fra loro. Felix ridacchia.

L'ultima volta l'occasione che aspettavi non si è presentata.” ovviamente si sta riferendo alla battaglia che i Volturi hanno perso qualche tempo prima, ma Felix non tiene rancori così a lungo come Aro e Caius, perciò ha già smesso di pensarci. Perché lui crede nelle occasioni e le parole di Bella non sono che previsioni senza fondamento, leggere come l'aria e inutili. “E non lo farà.”
Vuol dire che ti unirai a noi, prima?” domanda la Guardia, palesemente divertita da quella sicurezza. Se c'è una cosa che ha imparato e che non si è mai rivelata errata nel corso dei secoli, è che non c'è mai abbastanza sicurezza, soprattutto quando si è così arroganti. I Volturi stessi hanno sperimentato la verità di quelle parole a loro scapito.
Bella ha vinto le sue battaglie fino a quel giorno, ma la fortuna gira e le occasioni non mancano mai.

No.” risponde.
La sua voce, tanto è intensa e profonda, riecheggia tra le pareti di pietra.
E' proprio un no con i fiocchi, pensa Felix.

Peccato. Al Signor Aro farebbe davvero piacere.”
A lui basterebbe una cosa, un'occasione, e gli andrebbe benissimo. Qualunque sia la parte del campo in cui lei si trovi; preferirebbe quello opposto, in ogni caso.

Ora, se permetti, raggiungo la mia famiglia.” sibila freddamente Bella.
Felix le fa un inchino e arriva a guardarla direttamente negli occhi. Rosso e ambra che si sfidano, immobili, e aspettano il momento giusto per attaccare.
Peccato, pensa Felix, che dovrà attendere ancora molto tempo perché quel momento arrivi. Non vede l'ora di potersi scatenare in un combattimento come si deve; gli dispiace solo che non potrà bere il suo sangue, che non potrà sentire le sue umane grida di dolore e paura, che non riuscirà a sentire la sua calda vita scorrere via tra le mani fredde. Ma non sarebbe un combattimento, altrimenti. Solo una caccia. Per quello c'è Demetri.
Si accontenterà di quegli occhi, del veleno e dell'attesa.
Tuttavia non è quello il momento né il luogo, e loro lo sanno bene.

Divertiti, Bella.”
Bella non ricambia l'augurio e si lascia alle spalle quel silenzioso e ordinato campo di battaglia.
E' solo una guerra mascherata.
Per ora.




Precisazioni:

§ Mi è sempre parso stupido e improbabile che Nessie riuscisse a sparaflashare tutti con la sua bellezza e il suo essere così adorabile. Insomma, ho voluto ridurre tutta quell'essenza alla Mary Sue che sprigiona tutte le volte che mette piede da qualche parte.
§
Cit: “Sembra solo che Edward abbia visto la Terra Promessa” Non so se si è capito, spero di sì, ma qui Bella si è privata dello Scudo per mostrare i suoi pensieri e le sue intenzioni a Edward.
§ Ah, ovviamente Flavia è un OC che ho inventato per sostituire Gianna. Farà di nuovo la sua comparsa in futuro.


Note: Confesso. Shippo la Felix/Bella in silenzio. Shippavo in silenzio, anzi. Ormai è cosa pubblica XD Mi piacciono, non ci posso fare niente. Il crack chiama e Alexiel risponde. Ovviamente non li shippo in senso romantico, che farebbe pure ridere.
Bene. Spero che anche questo capitolo – sempre più lungo degli altri – vi sia piaciuto <3
Per ora ho in corso due flashfiction, una su Renata e l'altra su Jane, perciò non so quale pubblicherò prima. Magari mi blocco e ne scrivo una su Demetri, non si può mai sapere XD Aspettatevi una sorpresa, quindi.
Baci,
Alexiel.

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Capitolo 5
*** Jane [Riflesso] ***



Riflessi oscuri

Jane [Riflesso]


“Jane, mia cara, per favore.”
Lo sguardo di Jane incontra il volto distorto dalla paura di un neonato. In un attimo la paura diventa disperazione cieca e le sue membra sono colpite da un incendio; il dolore lo costringe a chiudere gli occhi, a urlare parole senza significato. Il dolore è così forte che la vittima non trova neanche, dentro se stessa, il modo per implorare pietà. Il fuoco divampa e le urla deliziano le orecchie di Jane, ma non abbastanza.
Non è mai abbastanza.

Quando Aro la guarda, Jane non potrebbe desiderare altro. La sua adorazione può diventare sciocca, il suo viso può trasformarsi in quello di una bambina che cerca attenzione e approvazione – amore – ma non importa.
Quando Aro la guarda, i suoi occhi si trasformano in uno specchio di fuoco e Jane incontra il proprio riflesso, finendo intrappolata in una tortura senza fine.
Il sorriso di Aro riflette i suoi sentimenti e li rimanda indietro, in una fiammata che non la incenerirà mai. Ma un giorno sarà abbastanza forte e quello specchio andrà in frantumi. Un giorno riuscirà a comprendere le parole che esplodono nella sua mente ogni volta che la gelosia, l'odio, il disprezzo e l'amore la costringono a contorcersi, senza chiedere pietà.
“Jane, mia cara...”
Mai.


Il dolore non è mai abbastanza.





Note: Ed ecco Jane. Ho sempre pensato che quel suo essere sadica nascondesse anche qualche “frammento” di masochismo. Se ti piace far soffrire la gente, ti “piace” anche soffrire. Oppure non puoi farne a meno. E' come mettere l'uno di fronte all'altro due specchi. E' un processo che non finisce mai, neanche dentro se stesso. Uscirne... be', non penso che lei ci riuscirà.
Grazie per aver letto e a chi commenterà <3
Alexiel.



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Capitolo 6
*** Demetri&Heidi [Miele] ***


Riflessi oscuri

Demetri&Heidi [Miele]


La prima cosa che nota mentre si dirige verso la sua stanza è una presenza familiare, che riconosce all'istante per quella strana patina luminosa al profumo di miele che ricopre l'essenza dei suoi pensieri. Non può leggere la sua mente, ma può accarezzarne l'involucro e sentirne il profumo. Poi Demetri lo segue finché non ne raggiunge l'origine e niente, neanche le gambe più rapide del mondo, potranno fermarlo a quel punto.
Quel profumo di miele, luminescente come il sole intrappolato in una gabbia di nuvole, è vicino. Demetri non perde la solita compostezza e non si affretta verso la porta; mantiene un andatura lenta, come se non avesse percepito nulla. Dopotutto, la preda non scappa e lui non ha premura di trovarla.
A lui piacciono le cose lente, che si dipanano sotto i suoi piedi un pezzo alla volta; non ne perde neanche un frammento, perché ai suoi occhi è tutto chiarissimo, un quadro completo a cui lui metterà la firma una volta raggiunto. Oppure lo farà a pezzi.
Poggia la mano sul pomello della porta e lo gira.
La camera è immersa nel buio, come sempre, ma Demetri distingue benissimo la figura di Heidi. Seduta sulla sua poltrona, quella poggiata al muro accanto al “Concerto a tre”, il quadro che Felix gli ha regalato vent'anni prima perché gli andava; Demetri non ha mai capito se gli andasse di rubarlo o di regalarglielo. Forse entrambi i motivi.
Sentito un buon profumo?” lo saluta Heidi, con voce allegra.
La pesca deve essere andata bene, come sempre; peccato che lui se la sia persa mentre tornava dalla sua missione.

Familiare.” precisa Demetri.
Se ti è familiare, deve piacerti.”
Il vampiro passeggia per la stanza quasi vuota. Se non fosse per la poltrona, il quadro e qualche libro, lo sarebbe davvero; dopotutto, non ne ha davvero bisogno, è solo un luogo in cui tornare e stare soli dopo una missione. O un luogo in cui farsi attirare da Heidi. Il fatto che la donna scelga proprio la sua stanza per intrappolarlo è insieme divertente e quasi irritante.
Heidi lo sa che Demetri diventa fin troppo meticoloso nella scelta delle parole, che raggiunge livelli spaventosi di pignoleria linguistica per far filare un discorso nel modo più logico possibile. E sa anche che lo fa solo per irritarla e attirarla nella sua trappola. Sarebbe bravissimo, se solo non fosse lei la pescatrice.
Demetri può trovarla, lei può attirarlo fino a farlo impazzire.
Quando riescono a mettersi d'accordo la forza di attrazione tra loro diventa talmente perfetta da far impallidire persino le leggi della fisica.
Di fronte al silenzio di Demetri, Heidi si lascia scappare un sorriso, simile a un ghigno di soddisfazione, e si guarda intorno come se stesse cercando qualcosa.

E' un vero peccato che tu non abbia un letto.” commenta.
Tamburella con le dita sui braccioli della poltrona, come se suonasse un pianoforte invisibile o muovesse i fili di una marionetta.
Demetri si fa strada nel buio e si appoggia al muro, vicino al quadro e poco lontano da Heidi.

Non ne ho bisogno.” risponde semplicemente.
Heidi ride e quella sua aura, che brilla opaca e ingannevole, sembra risplendere per un momento, come se il sole si fosse liberato dalle nuvole. E il miele scende caldo dalle sue labbra, sprigiona il suo profumo dolce.

Neanch'io.”
Succede velocemente: Heidi si alza dalla poltrona e lo raggiunge, le mani poggiate sul suo petto e le labbra piegate in un sorriso morbido, che gronda ancora miele caldo.
Lei che disprezza qualunque cosa sia umana, preferirebbe giacere su un mare di pietre e sangue.
Lei che è così bella che fa quasi paura toccarla e rovinarla. E vive dietro le nuvole, rilucendo come una dolce promessa come il paradiso, e poi si rivela l'inferno.
Demetri le tocca il volto con una mano, accarezzandone una guancia con il pollice e arrivando a sfiorare le labbra. L'altra mano gioca tra i suoi capelli, che profumano ancora di vite strappate, urla soffocate nel sangue e... miele.
La sfiora e guarda come se fosse la sua preda e lei, silenziosa, trattiene la voce.
Lo sa che anche quella è solo un'illusione, ma lei lo lascia fare, perché in fondo vorrebbe che quel cacciatore riuscisse a catturarla senza il bisogno di preparare un terreno e ricoprirlo di trappole. Per questo, ogni volta, Heidi sceglie quella stanza vuota, sua, buia, e aspetta che lui ritorni.
Ma quando Demetri la bacia, Heidi sente la trappola scattare, come un suono metallico, e si porta una mano al petto.
Dopotutto, la trappola è sempre lei.




Fin


Precisazioni:

§ Ho voluto dare ai pensieri di Heidi il profumo del miele perché il miele attira. E mi sembrava appropriato. Non so se l'abilità di Demetri gli permetta di sentire dei veri “profumi”, ma ho pensato che a seconda della persona lui potesse associarli a un profumo reale e simile.
§ “Concerto a tre” è un dipinto del pittore olandese Jan Vermeer, rimasto all'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, finché qualcuno l'ha rubato nel marzo del 1990. Ho pensato che Felix, durante una missione particolarmente noiosa in Olanda, abbia deciso di approfittare dell'occasione per fare un regalo al suo amico Demetri e divertirsi un po'. E' che quando penso alle opere d'arte perdute mi vengono in mente i Volturi. E sì, volevo assolutamente infilare Felix in qualche modo anche in questo capitolo. E' lui che me l'impone, io non c'entro.

Note: Ed eccoci arrivati alla fine, con Demetri e Heidi. Non sono stata capace di scegliere uno solo di loro, perché hanno più o meno lo stesso spazio nella storia. E poi mi piace: la raccolta è iniziata e terminata con Heidi.

Loro li shippo dai tempi di New Moon – che poi è l'unica volta in cui si può vederli interagire – e ho sempre trovato curioso il fatto che lei attiri le sue prede con il suo potere e lui le cerchi, senza che queste possano sfuggirgli.
Che dire? Spero che questo piccolo viaggio a Volterra sia stato gradito da voi lettori, silenziosi e non. Baci,
Alexiel.





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