On the Other side..

di Bomboletta
(/viewuser.php?uid=141823)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorry... ***
Capitolo 2: *** Into the Wild! ***
Capitolo 3: *** Goodbye Pride! ***
Capitolo 4: *** Lebanese ***
Capitolo 5: *** Can I ask you one thing? ***
Capitolo 6: *** Girlfriends ***
Capitolo 7: *** Emotions ***
Capitolo 8: *** Promise me ***
Capitolo 9: *** Split Ass! ***
Capitolo 10: *** Coming out! ***
Capitolo 11: *** Caramel vs Chocolate spread ***
Capitolo 12: *** Homophobia ***
Capitolo 13: *** Extraordinary Merry Christmas! ***



Capitolo 1
*** Sorry... ***










La cantina dei Lopez odorava di chiuso e l'aria era pesante.


La piccola finestra era spalancata e rendeva quella stanza gelida.


Ciò nonostante Santana era molto accaldata.


Era da quasi un'ora che continuava a picchiare coi pugni su quel sacco da boxe.

Pantaloni da tuta neri e canotta bianca,capelli legati in una coda alta e bende bianche che le avvolgevano parte delle mani,dalle nocche fino ai polsi. Sfogava così la sua rabbia,si sfiniva su quel sacco blu per ore,finche non ne aveva abbastanza.

Sentiva il sudore scenderle lungo la schiena,il collo completamente zuppo e aveva le braccia indolenzite,ma non si fermava:

"Razza di strega" urlava tirando pugni "E io che continuo a sopportarla! Dovrei andare lì e dirle che è una - vecchia - frigida!" scandì ogni parola con un colpo violento.







Brittany suonò il campanello di casa Lopez. Santana non rispondeva ai suoi messaggi e così si era preoccupata. Aprì sua madre:


"Ciao Brittany"


"Salve signora Lopez,Santana è in casa?"


"Si,è giù in cantina...la strada la sai" sorrise.

La bionda scese le scale che portavano alla cantina e quando aprì la porta si stupì di vedere la sua amica prendere a pugni un enorme sacco da boxe.

La osservò per qualche istante: era completamente inzuppata di sudore,le sue mani erano fasciate e i muscoli delle sue braccia tesi per lo sforzo...sembrava arrabbiata:


"San.." disse piano per farsi notare. La mora si voltò e quando vide l'amica si fermò subito.


"Ciao Britt,che ci fai qui?"


"Non rispondevi ai miei messaggi e così mi sono preoccupata"


"Scusami davvero,ho lasciato il cellulare in camera" spiegò la latina.


"Perchè prendi a pugni quel coso?" 


"Mi sfogavo...sono un pò nervosa..." 


"Come mai?" la ragazza si prese un pò per rispondere,quasi cercasse di riordinare i pensieri,poi mosse qualche passo verso di lei.


"Mi dispiace di averti schiaffeggiata con quelle cotolette,oggi..." abbassò la testa colpevole.


"È stata la Sylvester a dirti di farlo,so che tu non l'avresti fatto.." la bionda le riservò uno sguardo dolce.


“E’ solo che…non è giusto che ci tratti così,non siamo i suoi cagnolini!” Mollò un altro paio di pugni al sacco.


“Beh,San la popolarità ha il suo prezzo…lo dici sempre anche tu”


“Mi spiace Britt,devo contraddirti…trattarti male è un prezzo troppo alto da pagare! Non avverrà mai più!” disse sicura.

Brittany mosse qualche passo in avanti e le impedì di distruggere quel maledetto sacco trattenendola per un polso. Poi le poggiò una mano in viso. Quel contatto freddo sulla sua guancia accaldata la fece rabbrividire. Chiuse gli occhi e poggiò la sua mano su quella della compagna,prolungando quel gesto:


“Che ne dici se ti vai a fare una doccia calda e io ti aspetto in camera tua? Fa piuttosto freddo qui,ti verrà un colpo!”


“Ok” la latina sorrise,poi uscì dalla cantina seguita dall’amica.





Mezzora dopo Santana fece il suo ingresso in camera mentre Brittany occupava il suo letto a gambe incrociate e sfogliava una rivista. L’ispanica aveva i capelli bagnati e gocciolanti sul pavimento e il suo corpo era avvolto solo da un candido asciugamani.


La bionda sorrise quando la vide entrare,ma abbassò di nuovo gli occhi sulla rivista prima che l’altra se ne accorgesse:


“Non capisco come fai a leggere queste cose,San…sembrano così difficili!” disse rigirandosi la rivista tra le mani.


“Quello è Focus,Britt..è una rivista che parla di scienze…è complicata,hai ragione…ma ci sono un sacco di cose interessanti!” le spiegò mentre lasciava cadere l’asciugamani per terra e indossava l’intimo che aveva scelto poco prima.

Quando Brittany alzò gli occhi avvampò nel vederla nuda e in procinto di indossare un perizoma di pizzo nero e deglutì.


Iniziava a fare davvero caldo lì dentro. Santana indossò una felpa enorme che le arrivava sotto il sedere e lasciò le gambe scoperte,per poi accomodarsi di fronte allo specchio.

Così la bionda si alzò e la raggiunse,le prese dolcemente la spazzola dalle mani e iniziò a spazzolarle gentilmente i capelli bagnati. L’ispanica sorrise e la lasciò fare,beandosi del suo tocco morbido tra i capelli:


“Bagnoschiuma al cocco” sussurrò la ballerina inspirando l’aria.


“Si”


“Il mio preferito” sorrise.


“Lo so” annuì la mora “Perché poco fa ridacchiavi?”


“Nulla…solo…sei sexy” disse piano,mentre la tirava leggermente verso il basso per i capelli,costringendola ad alzare la testa verso di lei.

Si guardarono,poi Brittany si chinò e Santana la attirò a sé per la nuca,baciandola piano.


La bionda sorrise sulle sue labbra mentre le mordeva il labbro inferiore. Le loro lingue si incontrarono e si accarezzarono dolcemente mentre le due sospiravano. Quel bacio a testa in giù le stava facendo impazzire.

Si separarono solo per non rischiare una crisi respiratoria e si guardarono a lungo negli occhi:


“C’è tua mamma di sotto”  le disse Brittany leggendola quasi nel pensiero.


“Lo so purtroppo…” abbassò gli occhi l’altra. Proprio oggi che voleva farsi perdonare.


“Però…potremmo sempre andare a fare un giro sul tuo fuoristrada!” propose la bionda con occhi innocenti che però nascondevano una punta di malizia. L’ispanica sorrise furba.


“Mi piace l’idea,ti porto in quel boschetto carino dell’ultima volta,che ne dici?”


“Dico che non vedo l’ora!” Brittany le morse il labbro.


“Fantastico!”


“Che stai aspettando,Lopez? Sbrigati ad asciugarti i capelli o mi verranno i capelli bianchi!” la prese in giro la bionda per poi indicarle il phon. L’ispanica sorrise e lo accese per poi puntarglielo contro e assistere alla sua faccia buffissima a contatto con l’aria calda.


“Guarda che ti prendo a colpi di cotoletta!” la minacciò la bionda.


“Nel bosco non ci sono cotolette!” l’ispanica le fece una pernacchia per poi scuotere la testa ridendo e asciugando i suoi lunghi capelli,mentre Brittany si accomodava nuovamente sul letto con un’espressione beata in volto…  










___________________________________________________________________________________________

Angolo dell'Autrice

Si,lo so lo so...molti di voi,figurandosi Santana che prende a pugni un sacco da boxe non arriveranno mai a leggere qui sotto! Ma del resto quando il mio cervellino ha partorito l'idea sono svenuta anch'io XD

Per chi invece ci fosse arrivato con piene facoltà mentali,vi lascio la parola :D

Bomboletta!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Into the Wild! ***









“Andiamo San,corri!”


“Hey,ma dove mi stai portando?” Santana rideva mentre Brittany,impaziente,la trascinava di corsa lungo i corridoi del McKinley,tenendola per mano.


“Tu corri e basta!” la bionda sorrideva come una bambina,poi finalmente si fermò davanti agli spogliatoi delle cheerios.


“Britt,gli allenamenti sono stati questa mattina!” la mora alzò un sopracciglio.


“Lo so!” disse aprendo la porta e trascinandola dentro “La Sylvester aveva detto a Quinn di chiudere gli spogliatoi ed è andata via…l’ho convinta a darmi le chiavi!” sorrise agitando il mazzo davanti agli occhi della compagnia.

Poi chiuse la porta a chiave e saltò tra le braccia dell’ispanica,baciandola all’improvviso e facendola arrossire:


“Mi sei mancata tanto in questi giorni” le disse “Non fartela venire mai più la febbre!”


“Ma sei venuta a trovarmi ogni giorno!” la contraddisse Santana con un sorriso dolce in volto.


“Mi è mancato averti qui a scuola” spiegò lei allora.


“Anche a me sei mancata BritBrit,tanto tanto!” le sorrise ancora,poi la baciò di nuovo.


Da quando era successo un po’ di tempo prima nella baita in montagna,quelle effusioni non si erano più fermate anche se nessuna delle due riusciva a spiegarsi esattamente come mai.

Santana la spinse piano fino al lungo tavolo ovale che si trovava in un lato della stanza e la fece sdraiare su di esso. Ma Brittany  non la mollò e se la fece crollare addosso.

La mora le baciò il collo mentre l’altra continuava a ridere,felice di riaverla finalmente lì,sana e forte:


“Che ti ridi,eh?” la prese in giro Santana sorridendo sulle sue labbra.


“Niente,sono felice!” rispose Brittany trascinandola in un altro bacio incredibile.


Le loro lingue si sfiorarono,inseguendosi dolcemente e accarezzandosi,mentre le mani dell’ispanica si intrufolarono al di sotto della gonna corta della sua divisa.

La bionda aprì di più le gambe e Santana sorrise sentendo le sue mutandine così bagnate.

Le sfilò e le sollevò la gonna.

Voleva provare a fare una cosa. Non lo aveva mai fatto,ma qualche notte prima aveva beccato un film un po’ spinto facendo zapping,che le aveva dato l’idea.
Guardò l’amica sotto di se e quello sguardo limpido e fermo le diede sicurezza,così si chinò tra le sue gambe:


“Che fai San?” Brittany non ebbe il tempo di dire o fare altro.

Sentì solo la lingua di Santana a diretto contatto con la sua intimità e gemette forte,sorpresa.

Era una sensazione indescrivibile,piacere allo stato puro. Si aggrappò ai bordi del tavolo e prese ad ancheggiare piano agevolando il movimento della ragazza.

Dal canto suo Santana era visibilmente stupita nell’udire i suoni che emetteva Brittany.


Decisamente le piaceva. E poi aveva un sapore così buono…dolce e caldo,le sembrava un frutto proibito.


La bionda non ci mise molto a raggiungere il massimo del piacere e quando avvenne Santana la raggiunse e posò le labbra,che sapevano di lei,sulle sue.

Mentre erano ancora impegnate in quel bacio senza fine,qualcuno cercò di aprire la porta facendole sobbalzare:


“Chiunque ci sia nei miei spogliatoi farebbe meglio ad aprire immediatamente la porta,altrimenti la butto giù!” ringhiò la voce della Sylvester.

Le due ragazze scesero dal tavolo e dopo essersi lisciate le divise aprirono di corsa:


“Buonasera coach” salutò Brittany.


“Che diavolo ci facevate voi due lì dentro?” chiese con voce squillante guardando prima una e poi l’altra.


“Avevo dimenticato lo zaino,così ho chiesto a Quinn le chiavi” inventò prontamente Santana mostrando lo zaino alla donna.


“Sparite,prima che decida di non credervi!” intimò mentre loro la superavano a passo svelto e percorrevano il corridoio quasi di corsa.


Quando ebbero distanziato quel luogo finalmente rallentarono,prendendosi per mano e sorridendo dello scampato pericolo:


“Dove hai imparato?” chiese a un tratto Brittany all’amica.


“Cosa?”


“Quella cosa che hai fatto prima” spiegò spiazzando l’altra come sempre.


“Oh..l’ho vista fare!” Santana alzò le spalle guardandola.


“E’ stato super bellissimo!”


“Davvero?” la latina ne gioì segretamente.


“Si!”


“Britt,dormi da me stasera? Papà ha il turno di notte e mamma andrà a dormire presto come sempre…guardiamo un film e poi andiamo a dormire,ti va?”


“E tu mi farai tutte le coccole che voglio?” chiese la bionda esibendo un sorriso innocente.


“Si,e gli aggiungerò anche tutte quelle che voglio io…domani  ne avrai abbastanza di coccole!” la mora ridacchiò pizzicandole il naso.


“Io non ne ho mai abbastanza delle tue coccole…potresti passare la vita a farlo!”


“E’ una proposta,Britt?” rise Santana,per poi trascinarla fuori,in direzione della sua casa..












________________________________________________________________

Angolo dell'Autrice

Io ci ho provato ad aspettare un paio di giorni ma proprio non ce la facevo! E così ho pubblicato.

Dunque! Questo primo capitolo è breve,soltanto un assaggio...ce n'è già un altro pronto e la frase a descrizione della raccolta ve ne dia qualche indizio. Ho tante idee per la testa,da buttare giù tempo permettendo :D

Questa fic però si troverà più volte ad essere collegata con la mia fic precedente 'Why don't you come on over?'...quindi per chi non l'avesse letta ci saranno alcuni punti salienti difficili da capire.

A voi la linea,dallo studio è tutto :D 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Goodbye Pride! ***



Capitolo molto più lungo degli altri e leggermente diverso!








Il parco era ghermito di persone a quell’ora,bambini che giocavano,ragazzi che passeggiavano,anziani seduti sulle panchine. Era uno splendido pomeriggio soleggiato e Santana osservava tutto quel movimento sotto l’ombra di un albero,attraverso le lenti scure degli occhiali da sole.

Con la schiena appoggiata al tronco e le braccia adagiate sulle gambe ripensava a quanto era successo poche ore prima: aveva cantato una canzone a Brittany…landslide… e poi le aveva detto che la amava.

Lei,Santana Lopez,la stronza di Lima Height,aveva  detto ti amo.

Dopo aver passato le notti in bianco,affogando le lacrime sul suo cuscino,pensando e ripensando a una qualunque via d’uscita,si era arresa alla realtà dei fatti e aveva capito che la sua unica possibilità era quella di essere sincera.

E cosa le era costato lasciare l’orgoglio a casa per un paio d’ore portando con sé solo la pura verità?

Un rifiuto.

Perché era questo che Brittany aveva fatto,l’aveva rifiutata.

E per cosa poi?

Per una ridicola pseudo relazione con quell’idiota di Artie. Si sentiva delusa,amareggiata,ferita nell’orgoglio. Non era però come il rifiuto di un ragazzo,questa volta faceva male per davvero.

Sentì le lacrime bruciare,ma le trattenne stringendo le labbra. I

n fondo c’era qualcosa che Artie poteva dare a Brittany,ed era la sicurezza.

Se anche lei lo avesse mollato per stare con Santana,se anche le avesse dichiarato tutto il suo amore,cosa che a dire il vero aveva fatto,cosa le avrebbe dato lei in cambio?

Bugie.

Un amore vissuto di nascosto,lontano dal mondo,tra le pareti sicure di una stanza vuota,senza scomode presenze,perché agli occhi del mondo quello non era amore,era perversione.

Ammirava Kurt che riusciva ad essere se stesso contro il mondo,e superava insulti,spintoni,granitate,qualsiasi ostacolo gli mettessero dinnanzi. Santana invece aveva paura di molto meno.

Le voci che presto sarebbero iniziate a girare,la gente che avrebbe puntato il dito contro di lei ridacchiando probabilmente di qualche pessima battuta di cattivo gusto,l’idea di ogni singolo individuo che l’avrebbe guardata diversamente una volta saputa la verità. Aveva pianto così tanto quel giorno da essersi quasi svuotata,così restava lì immobile,in attesa di qualcuno che la svegliasse da quell’incubo senza fine:


“Santana..” la latina sobbalzò sentendosi chiamare,e alzando gli occhi vide attraverso gli occhiali Quinn scrutarla dall’alto.

Sbuffò.


“Quinn” fece un cenno.


“Che ci fai qui?”


“Cercavo di stare da sola” rispose lei malamente voltando la testa.


“Posso sedermi?”


“Fai come ti pare” la ragazza si accomodò poco distante da lei in modo da poterla guardare bene.


“Che ti succede?” le chiese piano.


“Niente” rispose Santana neutrale.


“Non è vero…”


“Si che lo è”


“Senti…lo so che ultimamente il nostro rapporto è andato un po’ a farsi benedire,ma un tempo eravamo amiche…e so che questo non è ‘niente’ ” concluse fissandola. Santana tenne la testa voltata a guardare dei bambini giocare.


“Grazie per l’analisi psicologica,ma non ho voglia di parlarne,ok?” ringhiò stringendo i pugni.


“Potresti almeno guardarmi in faccia quando ti parlo!” in uno scatto d’ira Quinn allungò la mano e voltò la testa dell’ispanica facendole scivolare sul prato gli occhiali da sole,che rivelarono i suoi occhi gonfi e arrossati per il pianto.

La bionda cambiò espressione e si pentì nel momento in cui il suo sguardo incrociò quello distrutto della ragazza che le stava di fronte.


“Contenta adesso?” inveì Santana stringendo i pugni e iniziando a tremare per la rabbia.

Quinn si portò le mani alla bocca.


“Mi dispiace San…non volevo…” i suoi occhi si inumidirono.


“Non farne un dramma..” alzò le spalle lei,ma vedendo che il viso della ragazza veniva rigato da una lacrima si sentì stringere lo stomaco “Perché stai piangendo?” chiese addolcendo il tono della sua voce.


“Guarda…come sei ridotta..” rispose la bionda in un singhiozzo cercando di cacciare le lacrime “Vederti così fa male…” fu istintivo.

Santana si sollevò sulle ginocchia e avvolse la ragazza in un abbraccio,stringendola con quanta forza aveva in corpo.

La bionda si aggrappò alle sue spalle,mentre la latina affondava il viso nel suo collo e si mordeva le labbra per cercare di non piangere.

Ma fu inutile,in pochi secondi iniziò a singhiozzare come una bambina. Quinn piangeva silenziosamente: non aveva mai visto Santana piangere,lei era quella forte del gruppo,lei era quella che preferiva inveire contro il mondo intero piuttosto che mostrarsi debole,e adesso piangeva senza ritegno. Doveva stare veramente male:


“Shhh,dai San…non piangere” le sussurrò accarezzandole i capelli e asciugandosi le lacrime.


“Scusa…per poco fa” disse l’ispanica sciogliendo l’abbraccio e passandosi un braccio sugli occhi. Si calmò lentamente.


“Chi è stato?” le chiese Quinn quando la vide calmarsi.


“Nessuno…sul serio…è colpa mia…” disse quasi ammettendolo a se stessa.


“Perché?”


“Perché sono una stupida…”


“E’ per lei,vero?” chiese la bionda. Santana alzò lo sguardo stupita.


“Cosa?”


“Stai così per Brittany,vero?”  lei non riuscì a rispondere,così abbassò la testa sconfitta “Avevo capito subito che quella canzone aveva un significato… San,ma glielo hai detto?”


“Dirle cosa?” provò lei anche se sapeva la risposta.


“Che sei innamorata di lei…sai com’è Britt,le cose devi spiegargliele chiaramente…” Santana si sentì indifesa,e il ricordo di poche ore prima ricomparve vivido nella sua testa.


“Si,Quinn,gliel’ho detto,maledizione! Proprio un paio d’ore fa,e lei mi ha rifiutata!” urlò mentre gli occhi le si riempivano nuovamente “Mi ha detto che sta con Artie,mi ha detto che non vuole lasciarlo perché non è giusto! Cosa ho ottenuto,eh? Io sono stata onesta! Ho aperto il mio cuore e non lo avevo mai fatto con nessuno…guarda il risultato! Guarda come sono ridotta Quinn,guardami e dimmi se ne è valsa la pena!” concluse ansimando,mentre una lacrima le scivolava lungo la guancia.
Quinn la guardava shockata,poi sospirò e rispose piano:


“Certo che ne è valsa la pena…lei adesso lo sa…Però non capisco San,siete sempre state così amiche…lei…insomma,è etero?”


“Quinn…mio Dio,io e Brittany abbiamo fatto sesso! Così tante volte da avere perso il conto! E tutti quei baci…tutte quelle sere addormentate strette davanti a qualche stupido film…pensi che sia etero?” sbottò lei.

Quinn boccheggiò un paio di volte mentre si riprendeva da quelle confessioni improvvise.


“No…decisamente no…beh,forse è confusa…le serve tempo…” provò.


“Evidentemente Artie è più importante di me…” concluse.


“Questa è…la più grossa stronzata che tu abbia mai detto! Sai meglio di me di essere forse la persona più importante nella vita di Brittany!”


“Forse lo ero…prima di lui!”


“Hai detto…che ti ha rifiutato…scusa,ma mi risulta molto difficile credere che ti abbia dato un no secco…raccontami cosa è successo” Santana sospirò forte e guardò a terra.


“Dopo che le ho detto di amarla…” iniziò “L’ho pregata,quasi,di dirmi che provasse lo stesso…e lei mi ha detto che anche lei mi ama…ma che ama anche Artie e non vuole lasciarlo…e poi ha aggiunto che se un giorno loro dovessero rompere,sarà la mia…ragazza…” le fu difficile pronunciare quella parola.


“Allora è anche lei innamorata di te..” concluse la bionda.


“Non sono una seconda scelta,Quinn!” Santana scattò e la guardò negli occhi “Né per lei né per nessun altro…lei ha scelto Artie…che è un ragazzo qualunque…quando poteva scegliere me…sa quanto ci tengo a lei,sa che riesco a essere me stessa solo con lei…l’avrei messa davanti a tutto il resto…” tirò su col naso.


“Anche davanti alle tue paure?” incalzò Quinn “Se oggi le cose fossero andate diversamente,avresti percorso i corridoi del McKinley tenendola per mano e baciandola davanti a tutti? Avresti dichiarato al mondo di essere lesbica?” le disse piano,cercando di non risultare cattiva.


“No” Santana lo disse in un sussurro,sconfitta “Per questo ha scelto lui…Artie non ha motivi per nascondersi…”


“Santana…” Quinn le poggiò una mano sulla spalla “Ha bisogno di pensarci su…sono sicura che al momento la tua dichiarazione le starà rimbombando in testa…e sai che Brittany ha bisogno di un po’ di tempo per capire le cose…dalle tempo…” l’ispanica la guardò e Quinn sorrise.


“Forse hai ragione…Grazie Quinn,davvero…non avevi alcun motivo di fare questo per me…sono mesi che mi comporto da stronza…” le disse lei poggiando la mano su quella dell’altra.


“San,ti conosco… sono forse l’unica persona,ad eccezione di Brittany,a sapere che tu non sei una stronza…” Santana accennò un sorriso.


“Forse dovrei tornare a casa…mamma si starà chiedendo che fine ho fatto…” riflettè l’ispanica.


“Perché non resti da me stanotte? Non ti farebbe bene chiuderti in camera coi tuoi pensieri…ci spariamo un film dell’orrore e poi ci addormentiamo mangiando marshmellow,che ne dici?” la bionda sorrise.


“Hai ragione…ok,resto da te…quelle maledette coperte hanno ancora il suo odore…” disse piano,poi prese il telefono e digitò il numero di sua madre,restando in attesa di una risposta.


“Pronto?”


“Mamma,ciao”


“Santana,che fine hai fatto?”


“Sono al parco” rispose lei.


“Quando torni?”


“Senti…resto fuori a dormire,ok?”


“Ok…ti trovo da Brittany?” all’ispanica si strinse lo stomaco a sentire pronunciare il suo nome.


“No…dormo da Quinn…”


“Ok..ci vediamo domani tesoro”


“A domani,mamma” chiuse la conversazione,poi afferrò la mano di Quinn che era già in piedi e che la aiutò ad alzarsi e si avviarono insieme a casa Fabray.






 
 
Erano sdraiate sul letto a una piazza e mezzo di Quinn,le luci soffuse e il televisore che proiettava Saw III. Santana seguiva tranquillamente la vicenda del film sgranocchiando popcorn,Quinn invece era completamente aggrappata a lei,tremante,e saltava ad ogni scena sanguinosa. Ad un tratto la tv si spense e la luce illuminò la stanza:

“Heyyy! Accendi la tv!” disse Santana.


“No,scordatelo!”


“Ma io lo stavo guardando…hai spento sul più bello!” protestò.


“Mi spiace,ma non ho intenzione di passare la notte in bianco”


“Come ti pare,cacasotto” la prese in giro Santana adagiando i popcorn sul comodino e guardandosi intorno.
Quinn si appoggiò sulla sua spalla e per lei fu naturale iniziare ad accarezzarle distrattamente i capelli:

 
“Hai sonno?” le chiese la bionda.


“No,tu?”


“Nemmeno…stai un po’ meglio?”


“Un po’ si…grazie”


“San…com’è…baciare una ragazza?” le chiese Quinn alzando la testa per poterla guardare.

L’ispanica fu incuriosita da quella domanda e ci pensò un attimo prima di rispondere.


“Non è facile spiegarlo…è diverso…non è come quando baci un ragazzo…è più delicato,più dolce…sa di buono… E’ un’emozione fortissima…ma suppongo che quello sia dipeso dai miei sentimenti” disse riflettendo ad alta voce.
Quinn la scrutava attenta e quando lei se ne accorse alzò un sopracciglio divertita:


“Che c’è? Vuoi provare?” la prese in giro.


“Forse..” alzò le spalle avvicinandosi a lei.


“Non è una buona idea,Quinn..” disse deglutendo.


“Non sarebbe come con lei,lo so…” iniziò la bionda “Ma non voglio provarci con te,San…solo…non voglio pensare a nulla!” rise.


“Oh,al diavolo!” Santana la afferrò per il davanti della maglia e la attirò a sé baciandola.

Sorpresa Quinn le finì addosso,ma chiuse subito gli occhi a quel contatto.

La latina mosse piano le labbra sulle sue,per darle il tempo,se voleva,di ripensarci e allontanarsi,ma Quinn non sembrava averne intenzione.

Così lei approfondì quel bacio,attirandola per la nuca mentre la ragazza si sistemava meglio sopra di lei. Inutile dire che non era come con Britt…per carità Quinn baciava bene,molto bene,ma non c’era quella magia nell’aria che lei avvertiva distintamente quando era la ballerina a baciarla.

Il ricordo la fece infervorare,così senza pensarci due volte sfilò la maglia all’amica lasciandola in intimo e si avventò sul suo collo mentre la bionda sospirava:


“NO!” disse all’improvviso allontanandosi da Quinn “Questo non dovrebbe succedere!” disse col fiatone.


“Perché?” Quinn la guardò curiosa.


“E’ tutto sbagliato…tu sei etero! E io sono innamorata di Brittany! Sarebbe solo…sesso!”


“E allora?” l’altra rise “Dimentica tutto per questa sera Santana! E’ quello che sto cercando di fare io,ma mi serve la tua collaborazione!” finì di dirlo e si avventò nuovamente sulle sue labbra.

A quel punto l’ispanica si arrese.

Fu violento.

Nulla a che vedere con la dolcezza che riservava a Brittany.

Santana era arrabbiata,delusa,e stava sfogando fisicamente tutto ciò che aveva dentro. Graffiava la pelle di Quinn aggrappandosi alle sue spalle e lasciandole dei lunghi segnali rossi su ogni lembo di pelle che riusciva ad afferrare,mentre la penetrava con violenza facendola gemere dal piacere.

Quasi urlava mentre Quinn era chinata tra le sue gambe e lei le spingeva la testa sempre più a fondo nella sua femminilità,stringendo convulsamente gli occhi e cercando di svuotare la mente.

Dopo ore di quel delirio si accasciarono esauste sul letto di Quinn.

Santana riuscì a dormire solo un paio d’ore e quando si svegliò erano da poco passate le sei: era girata verso la finestra,svestita,con addosso solo il lenzuolo a coprirla.

E la sua testa era tormentata da un miliardo di pensieri: Se ci fosse stata Brittany al posto di Quinn sarebbe stato tutto meravigliosamente diverso.

Ma lei non le apparteneva…e probabilmente era Artie che la faceva sospirare in quel modo così dolce. L’idea le fece prudere le mani,avrebbe voluto spaccare il naso a quell’imbecille.

Un movimento la fece voltare e si accorse che Quinn era sveglia e la guardava:

“Giorno” l’ispanica cercò di sorridere.


“Ciao…sei sveglia da tanto?”


“Un po’…” alzò le spalle lei.


“Beh…come ti senti?”


“A dirla tutta…uno schifo…e tu?”


“Non tanto meglio…mi hai distrutta!” ridacchiò.


“Scusa..”


“Non hai di che scusarti” sorrise lei “Mi ha fatto bene” poi assunse un’aria pensierosa,come se una consapevolezza fosse giunta all’improvviso.


“Che hai?” chiese Santana.


“Oh mio Dio…finirò all’inferno per questo!” l’ispanica scoppiò a ridere.


“Quanto sei scema!”


“Dico sul serio!” rise Quinn “E’ un peccato abominevole,contro natura!”


“Essere andata a letto con una tua amica che ti vuole bene? E perdere la verginità col migliore amico del tuo ragazzo? Quello non era peccato?” rise.


“Stronza” Quinn la spinse ma aveva un’aria divertita. Si alzarono dal letto e si prepararono per la scuola.

Pochi minuti dopo stavano camminando lungo la strada chiacchierando allegramente:


“Allora…adesso puoi dirmelo tu,com’è fare sesso con una ragazza?” rise Santana.


“Beh,posso dirti com’è fare del sesso molto violento con una ragazza! E’ diverso…particolare…bello…ma senza offesa,continuo a preferire gli uomini!”


“E io continuo a preferire le ballerine!” scoppiarono entrambe a ridere mentre si avvicinavano all’ingresso del McKinley.







____________________________________________________________________________

Angolo dell'Autrice

SI LO SO!
Chiedo umilmente perdono per questo capitolo Quintana,so che la maggior parte dei lettori qui sono Brittaniani accaniti,ma è venuto così di slancio e mi è molto piaciuto.

Beh,ditemi che ne pensate :D

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Lebanese ***


“Cioè,Libanese! Ma ti rendi conto? Cristo Santo!” Santana percorreva nervosamente la stanza,isterica,con i battiti accelerati,mentre Quinn la scrutava seduta sul suo letto con un’espressione basita.


“Saresti così gentile da darmi spiegazioni?” chiese fissando la sua maglia bianca.


“No hay esplicaciones! Ella es loca,me està volviendo loca tambièn!”


“SANTANA!” la latina si bloccò nel mezzo della stanza e la guardò.


“Cosa?”


“Intanto spiegami perché Libanese! Brittany lo sa che sei ispanica!Quando mi avrai spiegato questo,puoi anche spiegarmi perché non ti sei esibita con noi!” disse la bionda con tono fermo.


“Voleva dire LESBICA!” gridò Santana indicando la scritta nera che troneggiava sulla sua t-shirt “Ecco perché! Sono le sue tipiche sviste,ma è quello il concetto! E voleva che lo gridassi al mondo! Me l’ha anche tirata addosso accusandomi  di non amarmi quanto lei ama me! Che vuole fare? Due piedi in una scarpa?” concluse tirando un calcio al cestino per le cartacce e rovesciandone il contenuto sul pavimento.


“Fu il mio cestino!” si lamentò Quinn,poi rise inspiegabilmente.


“C’è anche da ridere?” sibilò l’ispanica.


“Certo San,sei incoerente! Stai facendo una tragedia,ma intanto quella maglietta ce l’hai addosso da stamattina!” Santana arrossì di fronte a quella osservazione.


“Non voglio dirlo a nessuno…non mi va…e poi non ci guadagno un bel niente!”


“Però continui a non essere capace di dirle no” la bionda sorrise dolce.


“Quinn,non mi stai aiutando,ok?”


“Ok,mettiamola così…” iniziò la ragazza “Brittany non aspetta che un tuo gesto per mollare Artie,ne sono certa…e tra un po’ saremo a New York…Aspetta un po’ e quando saremo lì avrai sicuramente modo di parlarle,di cercare di capire che intenzioni ha…e se sarà single meglio ancora!”


“Single…Artie non si lascerà mai scappare una ragazza straordinaria come Brittany…” riflettè la latina ad altra voce.


“E tu,San? Non lotterai per averla? O te la farai scappare?”




 
 
 
 
Erano a New York. Incredibile ma vero,la Grande Mela si innalzava dinnanzi a loro in tutta la sua magnificenza.

E loro erano arrivati alle Nazionali…finalmente.

Tanti pensieri affollavano la mente di Santana in quel momento,ma furono prontamente interrotte dalla voce di Schuster:


“Ragazze,dormirete tutte nella stessa camera…mi dispiace,ma non possiamo permetterci di meglio…”


“Cosa? Dovrei dormire con la nana?” sbottò l’ispanica indicando Rachel.


“Non dormiremo mica nello stesso letto!” rispose lei,chiamata in causa.


“Ci mancherebbe,Berry! Potrei strangolarti accidentalmente nel sonno!”


“Molto divertente,Santana!”


“Oh,non sto scherzando,quindi vedi di parlare solo quando è strettamente necessario o giuro che ti chiudo in bagno!” ringhiò.


“San perché non mi accompagni un attimo di là?” Quinn allontanò la ragazza da Rachel temendo uno dei suoi scatti d’ira,poi si avviarono insieme verso la loro camera…




 
Non riusciva proprio a dormire.

Per quanto ci avesse provato,il sonno non voleva arrivare,così fissava il soffitto,sdraiata su quel lettino scomodo,mentre le sue compagne dormivano beatamente.

Per un breve istante pensò di soffocare Rachel col cuscino,ma poi si rese conto che non solo significava dire addio alle Nazionali,ma che avrebbe passato la sua vita in carcere.

Decisamente non era il caso.

Ridacchiò nel buio della camera,mentre la pioggia scendeva fitta fuori dalla finestra e qualche lampo rischiarava il cielo di tanto in tanto.

Quando un tuono rimbombò lontano,vide Brittany scattare a sedere pochi letti più in là e alzarsi. Si diresse piano verso il letto della latina e la chiamò piano:


“San,sei sveglia?”


“Si” sussurrò lei,l’ombra di un sorriso in volto.


“Posso dormire con te? Il temporale mi fa paura!” Santana le fece spazio,acconsentendo tacitamente e guardandola sorridere mentre si infilava sotto le coperte,vicina a lei. Il letto era a una piazza e questo le portava molto vicine:


“Grazie” disse guardandola.


“Ma di che,aspettavo te per dormire!” le sorrise.


“Si?”


“Certo! E’ da un po’ che non mi fai più compagnia la sera..” disse con una nota di amarezza.


“Pensavo non mi volessi più bene…non come prima almeno..” la bionda abbassò la testa,evitando lo sguardo dell’altra.


“Ma che dici,Britt” la sollevò per il mento riportando i loro sguardi a contatto “Io ti voglio bene sempre,capito? Non dubitarne mai!” avrebbe voluto dirle ti amo,ma temette qualche orecchio indiscreto.


“Anche io,San”


“Adesso abbracciami,Pierce,o rispedisco quel tuo culetto bianco da dove è venuto!” ridacchiò.

Brittany sorrise felice per poi lanciarsi tra le sue braccia e appoggiare la testa sul suo petto. Santana la avvolse in un abbracciò e le baciò la fronte,beandosi del profumo dei suoi capelli.

Sperava davvero che le cose migliorassero tra di loro,soprattutto ora che Artie si era tolto dai piedi.

Si addormentò prima ancora di rendersene conto,felice di averla lì,accanto a lei.


Quando l’indomani si ridestò si accorse che dormivano ancora tutti,doveva essere ancora presto,così si concesse un altro po’ di riposo,chiuse gli occhi e si godette il silenzio della camera e quei pochi minuti che le restavano da poter passare stretta alla sua Brit.

La bionda però fu svegliata dall’impellenza di andare al bagno e alzò il viso verso Santana che l’aveva stretta a se per tutta la notte.

Dormiva,le labbra socchiuse e i capelli scompigliati.

Brittany le poggiò una mano in viso,in una lieve carezza,poi si sporse verso di lei e depositò un bacio dolce e leggero sulle sue labbra. Si voltò e si alzò diretta in bagno,ma non si accorse della lacrima che scivolava sul viso della latina per poi cadere sul cuscino…  









____________________________________


Angolo dell'autrice

Fresca di giornata,l'ho buttata giù così anche con qualche difficoltà visto che la luce va e viene a causa dei temporali -.-

Ditemi che ne pensate :D 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Can I ask you one thing? ***


 




Se c’era una cosa che Santana odiava era il caldo.

Beh,una delle TANTE cose che odiava.

E in quel pomeriggio di fine agosto faceva veramente molto caldo.

Il problema era che per quanto le temperatura fossero elevate,non ce la faceva a stare tutto il giorno sola a casa a non fare niente; generalmente quelle giornate finivano con lei distesa sul divano a sorseggiare qualche stupida bibita congelata immersa nei suoi pensieri,ed era l’ultima cosa che voleva.

Così aveva indossato un paio di shorts neri,una canotta bianca e le scarpe da tennis e si era incamminata senza una meta per le strade di Lima.

“Ma perché gira e rigira mi ritrovo sempre qui?” disse piano quando il parco le si stagliò davanti.

Ormai passava in quel posto un sacco di tempo,era quasi una seconda casa,un posto dove stare in pace e dare sfogo a qualunque emozione. Così,rassegnata,vi si addentrò e dopo aver camminato per cinque minuti si trovò davanti il laghetto.

Si sedette sull’erba e distese le gambe,portando poi gli occhiali da sole sulla testa a fermarle i lunghi capelli e si guardò intorno: non c’era tantissima gente,probabilmente il caldo aveva persuaso persino i bambini a godersi la frescura delle loro case piuttosto che sudare appena fuori dalla porta. Però c’era qualche piccolo impavido che correva dietro a un pallone o giocava a nascondino. Il suo sguardo si posò sul laghetto,dove il solito gruppetto di paperelle scorazzava con qualche verso e sorridere le fu inevitabile:


Quante volte ci era venuta con Brittany?


Era impossibile dirlo con precisione.


E quante volte aveva svaligiato la dispensa alla ricerca di qualunque cosa potesse sfamare quegli animali pur di farla contenta?


Aveva perso il conto.


Non la vedeva da un mese.

Brittany trascorreva una gran parte delle vacanze estive in Olanda,dai suoi parenti e così era partita come ogni anno lasciandola lì con i suoi pensieri. Le mancava un sacco,anche per questo in quel periodo era più irascibile del solito,ma quel giorno fissare quelle paperelle la stava rilassando e portando con la mente vicina alla ragazza.

Le sarebbe piaciuto avere qualcosa da mangiare per loro,del pane,dei crackers,ma non aveva portato con se nemmeno il cellulare.

Vide che a pochi passi da lei,su una panchina,c’era una vecchina che dava loro del pane,in solitudine. Così si alzò e si avvicinò piano. Quando la signora alzò lo sguardo Santana le chiese:


“Posso sedermi?”


La donna sorrise e senza rispondere le fece spazio. L’ispanica si sedette accanto a lei e la donna parlò:


“Vuoi un po’ di pane?” chiese tendendogliene un pezzo.


“Grazie” annuì Santana prendendolo dalle sue mani e iniziando a sbriciolarlo per le paperelle.


“Vengo qui quasi ogni giorno” proseguì la donna “Anche in inverno…la solitudine non è una bella cosa,ma questo posto mi mette allegria…ci sono così tanti giovani spensierati…E tu? Vieni qui spesso?” la donna la guardò. Aveva corti capelli grigi,era esile,ma i suoi occhi verdi erano vivaci e pieni di vita.


“Ultimamente si,vengo spesso…” rispose la ragazza “Solo…non mi piace venirci da sola…perché mi metto a pensare…”


“Ed è una così brutta cosa?”


“Beh…si…se si pensa a cose brutte…”


“E ci vieni sempre da sola?”


“No…fino a qualche tempo fa venivo qui con una mia…amica…davamo da mangiare alle paperelle,le piace un sacco…”


“E adesso lei dov’è?”


“E’ in Olanda…dai suoi parenti…e…Dio,mi manca così tanto…” Santana si stupì di averlo detto ad alta voce,per di più ad una sconosciuta.


“Devi tenerci davvero tanto…”


“Già..”


“Non mi hai detto come ti chiami,cara..”


“Oh…mi scusi…mi chiamo Santana” la vecchina sorrise stringendole la mano.


“Piacere,chiamami pure Allis”


“Il piacere è mio”


“Allora,Santana,parlami di lei…Non ho molte storie da raccontare ma sono una brava ascoltatrice…” la donna sorrise affabile e Santana si trovò spiazzata,ma decise di assecondarla. Forse parlare le avrebbe fatto bene.


“Beh…è davvero la persona più dolce che si possa avere la fortuna di incontrare…è simpatica,gentile,si preoccupa sempre per me…e poi quando balla…quando balla è bellissima…sembra quasi che qualcosa si impossessi del suo corpo,entra in una dimensione parallela ed è una cosa che ama così tanto fare…la rende felice…” si fermò,bloccata dai suoi pensieri,senza sapere cos’altro aggiungere.


“Sai,non ho mai sentito una ragazza parlare così di un’amica..”


“E’ davvero quel che penso di lei..” cercò di spiegarle l’ispanica.


“Lo so…ma non è una tua amica…non soltanto almeno…” Santana sgranò gli occhi sentendosi spogliata all’improvviso,mentre Allis le sorrideva,rendendosi conto di avere ragione.


“Come…” balbettò la ragazza.


“Mia figlia è andata via da casa undici anni fa…avrà avuto la tua età…si era innamorata di un’altra ragazza e quando ce ne ha parlato,il mio defunto marito è andato su tutte le furie…Si è trasferita a Los Angeles…è scappata con lei…vivono insieme…si sono sposate e hanno una splendida bambina che le adora…l’ho conosciuta qualche anno fa e adesso che mio marito non c’è più,posso vedere mia figlia…e la vedo felice…è ciò che conta…” Santana era senza parole.


“Sarebbe…davvero bellissimo se la pensassero tutti come lei…”


“Mi ha aiutata l’età..un tempo ero anch’io accecata...ma ti auguro davvero di non passare ciò che a suo tempo ha passato…”


“La ringrazio…” la latina sorrise.


“Posso chiederti come si chiama?”


“”Brittany…si chiama Brittany…”


“Non è per caso…quella simpatica biondina che ti fissa da dieci minuti buoni?” Santana si voltò seguendo l’indicazione della donna e quasi non credette ai suoi occhi.

A pochi passi da lei c’era davvero Brittany,la guardava e sorrideva. L’ispanica spalancò la bocca e il suo cuore prese a martellare velocissimo:


“La prego,voglia scusarmi..” senza dire altro si alzò e corse verso di lei “BRITTANY!” si fiondò su di lei e la strinse talmente forte da farle quasi male.


“San!” la bionda ricambiò la stretta sorridendo di più,mentre lacrime di gioia le scendevano lungo le guance.


“Ma che ci fai qui? Eri in Olanda e…ommioddio!”


“Volevo farti una sorpresa! Sono andata a casa tua e tua mamma mi ha detto che eri uscita,così sono andata da Quinn,ma non c’eri nemmeno lì…ho pensato al parco…e ti ho trovata!” la bionda era così entusiasta che l’aveva sollevata da terra e aveva immerso il viso nel suo collo.


“Mi sei mancata Britt,troppo! La prossima volta portami con te!” Le baciò la guancia ripetutamente,beandosi della sua pelle a contatto con le sue labbra.


“Non ci sarà una prossima volta,San…odio quel posto,non ci torno!”


“Grazie al cielo!” finalmente si separarono quanto bastava per guardarsi negli occhi.

Un brivido percorse il collo di Santana quando Brittany la scrutò con quegli occhioni azzurri ancora umidi.


“Ci verresti con me in un posto?” le chiese la bionda.


“Dovunque,Britt!”


“Andiamo!” la ragazza la prese per mano e la trascinò fuori dal parco,fino alla sua macchina.


“Perché sei venuta in auto? Casa tua non è lontana..” le chiese Santana.


“Ci serve…non è tanto vicino il posto dove stiamo andando..” entrarono in macchina,e l’ispanica si mise al posto del guidatore come faceva ogni volta che Brittany prendeva la sua macchina. Poi la ragazza le diede un foglio.


“Cos’è?”


“Ho fatto scrivere a mamma le indicazioni…devi seguirle San…”


“Ok..” la ragazza mise in moto e seguì passo passo le indicazioni sul foglietto,mentre la bionda sorrideva di continuo osservando il paesaggio scorrere fuori dal finestrino.

Ben presto le case e i palazzi lasciarono posto agli alberi e alle campagne. Dopo circa quaranta minuti di viaggio finalmente raggiunsero l’indirizzo che era indicato alla fine del foglio e si trovarono davanti un grosso cancello nero:

“Dove siamo?” chiese Santana.


“Tu vieni con me!” Brittany scese,seguita dalla compagna,e con un telecomando fece aprire il cancello. Davanti a loro si stagliò una casetta di villeggiatura,piccola,ma molto bella e davanti ad essa una piscina cristallina.


“E questo?”


“E’ nuova,l’hanno presa mamma e papà poco prima di partire….ti piace?”


“E’ bellissima Britt,anche la piscina,wow!” Santana sorrise avvicinandosi alla piscina “Con questo caldo ci vorrebbe proprio un bagno..”


“Possiamo farlo!”


“Ma non abbiamo nemmeno i costumi!”


“E allora?”


“Come e allora,Britt,se non abbiamo…” non ebbe il tempo di finire la frase che Brittany,cogliendola di spalle,la spinse in acqua completamente vestita.

L’ispanica riemerse con un’espressione a dir poco shockata e spalancò la bocca:


“Ma ti ha dato di volta il cervello? Brittany Susan Pierce,hai appena decretato la tua morte!” gridò,mentre la bionda rideva a crepapelle e si toglieva le scarpe,restando solo con la maglia e i pantaloncini leggeri. Poi si tuffò anche lei vestita,senza farsi problemi.


“Aaaah,non farne una tragedia Lopez,fa caldo!” disse quando riemerse,portando i capelli bagnati all’indietro.


“Guarda che non te la caverai così!” Santana la raggiunse con poche bracciate e la spinse sott’acqua ridendo,mentre Brittany cercava di liberarsi e riemergere.

Non ci mise molto a invertire le loro posizioni,presto fu l’ispanica a lottare per riemergere.

Si ritrovarono a ridere come due bambine,mentre si schizzavano l’acqua della piscina. Quando furono stanche si fermarono e presero ad ansimare pesantemente per riprendere aria.

Si avvicinarono alla parte più bassa della piscina,dove toccavano il fondo e potevano riposarsi. Brittany si appoggiò con la schiena alla parete della piscina e Santana si mise vicino a lei.

Approfittando del silenzio la bionda la strinse forte a se e sperò di non dover stare mai più così lontana da lei.


“San..”


“Si?”


“C’è una cosa che vorrei chiederti…”


“Dimmi Britt…”


“Se potessimo tornare indietro…a qualche mese fa…lo canteresti con me il duetto?” Santana le portò i capelli dietro l’orecchio e sorrise dolcemente incontrando i suoi occhi.


“Si,lo canterei con te…e se anche non vincessimo…ti porterei a cena da Bredstix…”


“San..”


“Si?”


“Baciami..” fu un secondo e le loro labbra erano incollate.

Quel contatto le fece trasalire.

Santana la avvicinò di più a sé e la strinse per i fianchi,mentre Brittany le cingeva il collo. La bionda le morse il labbro con dolcezza e cercò subito la sua lingua. Quando la trovò una piacevole sensazione di calore al ventre le travolse facendole sospirare.
Si allontanarono e si guardarono negli occhi,poi sorrisero entrambe:


“Vieni,troviamo un posto più comodo..” Brittany la guidò fuori dalla piscina e poi dentro casa.

Entrarono completamente bagnate,sgocciolando dappertutto e ridendo,poi Brittany aprì una porta e si ritrovarono in una camera da letto. La bionda spinse Santana su di esso e le si accavalciò addosso baciandola di nuovo.

Inutile dire che il cuore dell’ispanica stava scoppiando di felicità:


“Sicura che i tuoi non si arrabbieranno? Gli stiamo allagando casa!” sussurrò sulle sue labbra.


“Non me ne frega” le diede un bacio “assolutamente” un altro “niente!” rise per poi sfilarle la maglia.

Le sue mani vagarono sul corpo perfetto dell’ispanica e le sfilarono in fretta anche il reggiseno,per fiondarsi direttamente sul suo seno. Santana ansimò quando sentì quelle labbra calde baciare i suoi capezzoli:


“Britt..” ne approfittò per sfilare anche la sua maglia,e lentamente si spogliarono a vicenda.


“Sai,credo che in questo mese tu sia diventata più bella..” mormorò la bionda baciandola di nuovo.


“Tu sei diventata più bella!” Brittany le sfilò anche le mutandine e con le labbra si avvicinò desiderosa al suo sesso.

Quando lo baciò un tremito scosse l’ispanica che si morse le labbra. La ragazza iniziò a leccarla con lenti movimenti circolari:


“Britt…ah…” Santana strinse le coperte alla ricerca di un appiglio.

Sentiva un fuoco al basso ventre,era completamente bagnata di eccitazione e l’espressione lussuriosa di Brittany,che nonostante la sua posizione la guardava negli occhi la stava davvero facendo impazzire.

La bionda aumentò la pressione e la velocità e lei,ormai presa dalle sensazioni di puro piacere che percorrevano il suo corpo,prese ad ancheggiare per agevolare quel movimento.


“Britt…sto…sto…ah!” una scossa elettrica la avvolse,mentre sentiva una scarica di piacere invaderla e il suo corpo tremò.

Per un istante non capì più nulla,poi le labbra di Brittany di nuovo sulle sue la riportarono alla realtà.

Sorrise stringendo a sé quel corpo caldo. Mentre riprendeva a baciarla capovolse le loro posizioni e si dedicò a quello splendido corpo per ricambiare quelle meravigliose attenzioni.


Alle sera,quando dopo una doccia crollarono esauste su quello stesso letto,Santana la strinse forte. In quel momento non le importava se stavano assieme,se era il caso di preoccuparsi del mondo esterno…erano lì,insieme,avevano fatto l’amore…si sentiva completa. E non le importava assolutamente di niente che non fossero loro due strette in quell’abbraccio,almeno per quella notte.. 








____________________________________________________________________

Angolo dell'Autrice

Sono tornataaaaaaaa :D 

Ok l'ho appena scritta. Devo dire che anche se avevo l'idea in testa da qualche gio,è stato faticoso buttarla giù...negli ultimi due giorni mi sono successe cose talmente allucinanti da bloccarmi davvero.

Pagherei oro per avere i 'problemi' di San e Britt. 

Bah,a voi la linea :D

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Girlfriends ***



ATTENZIONE: DI SEGUITO E' RIPORTATO IL DIALOGO TRA BRITTANY E SANTANA DELLA 3X04,QUINDI E' UN ENORME SPOILER PER CHI NON AVESSE ANCORA VISTO L'EPISODIO.

POI NON DITE CHE NON VI HO AVVISATI XD








Quella sera Breadstix era poco affollato,il locale era sufficientemente silenzioso e non c’erano volti noti,probabilmente perché era mercoledì.

Santana ci aveva portato Brittany per cena.

La biondina amava quel posto e il cibo che servivano,così l’ispanica aveva razziato il portafogli di suo padre e le aveva dato appuntamento.  Avevano quasi finito di cenare.

In realtà lei non aveva quasi toccato cibo ma per fortuna Brittany non se n’era accorta.

Era in ansia perché aveva deciso di toccare un tasto dolente,QUEL tasto.

Ci pensava da giorni e aveva ricordato che l’ultima volta non aveva parlato,aveva tenuto tutto dentro e Brittany si era messa con Artie. Non poteva dare la colpa a nessuno se non a se stessa. Ma questa volta sarebbe stato diverso. Prese un respiro profondo e parlò:


“Vorrei parlare…sai,di quella cosa di cui non parliamo mai…” iniziò. Brittany alzò gli occhi dal suo piatto.


“Che gli orsetti frizzanti sono orsetti gommosi che hanno iniziato a drogarsi?”


“Stiamo insieme o cosa?” chiese a tradimento l’ispanica.


“Aspetta…questo non è un appuntamento? Non paghi tu? Ho ordinato i gamberetti…” disse allarmata facendo sorridere la giovane,che sebbene la serietà del momento non riusciva a non adorare tutta quella ingenuità  “L’altro giorno quando abbiamo fatto il bagno insieme non era un appuntamento?” continuò e si preoccupò quando vide una lacrima scivolare lungo il viso di Santana “Stai piangendo?”


Santana si diede un istante per risponderle:


“E’ perché sono tanto felice” cercò di spiegarle. La bionda sorrise dolce.


“L’anno scorso ti ho detto che se siamo single tutte e due,allora la cosa si fa.. E se ci saranno polemiche che interferiscono con la mia campagna,userò uno dei desideri del mio lepricauno per vincere le elezioni!” annuì convinta.
Santana assunse un’espressione confusa:


“Tu pensi che quel Gazoo sia un lepricauno?”


“Beh Rory è irlandese…significa che è tipo,fatto di magia!” provò a spiegare “”Tu non hai dei desideri che vuoi tantissimo che si avverino?”


“Si,ce li ho..Voglio unirmi al nuovo gruppo di Shelby..” disse titubante,osservando la sorpresa allo stato puro che si dipingeva sul volto di Brittany “Se lo faccio…tu verresti con me? Sono stufa di fare la corista di Rachel Berry,voglio che tutti vedano quanto sono brava. Ma non me ne andrò senza di te..” aggiunse.


“Non voglio sembrare una che si arrende facilmente…” Brittany provò a costruire un discorso concreto “La campagna ha bisogno di continuità,no? Posso pensarci per,tipo,un giorno?” chiese alla ragazza.


“Si. No,fai pure,lo capisco,pensaci pure su!” le disse “Ma nel frattempo avrei un altro desiderio…vorrei che mi tenessi per mano…” le sussurrò. Si sciolse quando Brittany esibì uno dei suoi sorrisi più dolci e intrecciò le loro dita.


“Ma sotto il tovagliolo!” aggiunse poi gettando il tovagliolo sulle loro mani mentre la bionda rideva di quel gesto.

Come se in quel modo nessuno avrebbe capito che si stavano tenendo per mano.

Restarono lì a guardarsi negli occhi,scordando completamente dove fossero,isolandosi dal resto del pianeta. Poco dopo però decisero di cambiare aria e dopo aver chiesto il conto uscirono dal ristorante.

Santana guidò lentamente.

Non aveva per niente voglia di lasciarla a casa e andare via,ma presto casa Pierce si stagliò dinnanzi a loro:


“Allora ci vediamo domani a scuola..” iniziò la latina.


“Certo,San”


“Odio non poterti invitare a casa…perché devi badare a quello stupido irlandese gioioso? Ti hanno nominata sua babysitter?” alzò gli occhi al cielo.


“Puoi sempre dormire tu da me,magari domani!” propose sorridente la bionda.


“E se mi viene voglia di ucciderlo?”


“So come tenerti a bada” rispose Brittany con una punta di malizia.


“E se entra nella tua stanza?”


“Gli incuti terrore,quindi non penso proprio che lo farà…e poi esistono le chiavi!” rise.


“Allora è deciso,domani sera non hai scampo Pierce!”


“E chi vuole scappare?” ridacchiò lei.


“Ancora meglio…su,vai a nanna,tesoro…o domani ti addormenterai di nuovo durante matematica!”  la bionda si sporse verso di lei.


“Me lo dai il bacio della buonanotte? O devo cercare un tovagliolo extra large per coprirci?” Santana scoppiò a ridere.


“Ti do tutti quelli che vuoi!” le mise una mano dietro la nuca e la attirò a se,baciandola dopo averlo desiderato per tutta la sera.

Brittany si avvicinò di più e approfondì subito quel bacio intrecciando le loro lingue,accompagnata da quella strana sensazione di vuoto allo stomaco alla quale ormai si era abituata.

Poco dopo si separarono e si guardarono intensamente:


“E’ il primo bacio…che posso dire di aver dato alla mia ragazza!” sussurrò la ballerina.


Santana esibì un sorriso emozionato nell’udire quelle parole e la dolcezza con la quale erano state pronunciate.


“Mi sa che dovrai farci l’abitudine..”


“Non mi dispiace nemmeno un po’,sai?”


“Notte Britt…”


“Notte San” le stampò un ultimo bacio veloce sulle labbra e poi scese dall’auto quasi saltellando.


Quando varcò la soglia l’ispanica rimise in moto e scrisse,nel frattempo un messaggio:


Aprimi la porta,Fabray


Trovò l’amica sull’uscio,e dopo aver posteggiato alla meno peggio,scese e si diresse verso di lei.


“Beh? Cos’è quel sorriso ebete? Sembra che ti abbiano dato una pallonata in testa!” rise la bionda,già in pigiama.


“L’ho portata fuori a cena…e le ho parlato!”


“E…?” la incitò Quinn.


“Stiamo insieme!” gridò quasi.


“WAAAAAAAAAA!” La bionda strillò in preda all’eccitazione e le saltò al collo “NON CI CREDO,NON CI CREDOOOOOO!”  Santana volteggiò con la ragazza tra le braccia.


“Credici Fabray,perché è così!”


“E’ una notizia stupenda!Entra subito,si festeggia!” la trascinò dentro.


“Ma tua madre?”


“Ha il turno di notte,sono sola!Dormi qui,vero?”


“Immaginavo che sarebbe finita così,ho già avvisato i miei!” rise la latina. Quinn la guidò in camera sua e prese due birre dal frigobar che aveva accanto al letto.


“Brindiamo alla coppia più figa di tutto il McKinley!” incrociarono le loro bottiglie “Ma solo perché io sono ancora single,poi scenderete inesorabilmente al secondo posto!” la prese in giro.

Santana rise,poi mandò giù parte della birra. Il silenzio durò poco:


“E tu? Che mi dici di Beth?”


“La rivoglio indietro,San..” rispose subito.


“Cosa pensi di fare per riuscirci?”


“Non lo so,tutto ciò che è in mio potere,anche se giocherò sporco…non mi importa…” l’ispanica vide una luce di speranza accendersi negli occhi color smeraldo di Quinn.


“Hai il mio appoggio Quinn…qualunque cosa tu decida di fare…solo…non dare troppo nell’occhio a scuola…se ci si mettono gli adulti,o viene coinvolto qualcuno dei prof, diventa tutto un casino…”


“Lo so..”


“Ok…”


“Su,dormiamo adesso…mi serve la mente riposata per escogitare un piano…” rise la bionda.


“Ecco,appunto!” si distesero sul letto di Quinn dopo aver spento la luce.


“Notte San”


“Notte Q.” l’ispanica chiuse gli occhi e nel buio sorrise di nuovo. Era il 9 settembre. E quel giorno Brittany era diventata la sua ragazza…











_________________________________________________________________________

Angolo dell'autrice

Si,lo so,questa volta sono SUL SERIO imperdonabile!

Ma a mia difesa posso dire che mi necessitava guardare la 3x04...visto lo spoiler volevo sapere cosa e come sarebbe successo,in modo tale da essere fedele alla trama e seguirne il filo.

Beh,ecco il risultato!

A voi! :D
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Emotions ***





“Lo so che è stata un’improvvisata,mi dispiace,davvero!”


“Lo so,non te ne sto facendo una colpa..”


“Credimi,Quinn,non è stato per nulla facile!” Santana passeggiava nervosamente per la sua camera,mentre preparava gli indumenti che le sarebbero serviti per andare da Brittany.


“Non lo metto in dubbio,San…ma andiamo,il Glee Club di Shelby non ha nulla a che vedere con il nostro!”


“C’è una grande,enorme differenza tra il Glee club di Schuster e quello di Shelby…e si chiama Rachel Berry!” Quinn rise dall’altra parte mentre la latina cacciava la divisa da cheerleader nel borsone.


“Vuoi diventare tu la Berry del nuovo Glee?”


“Voglio avere più assoli,si!”


“Inizierai a farti le treccine e indossare orribili camicette e gonne da suora?” Santana alzò un sopracciglio.


“Ascoltami bene,Fabray…non riuscirei mai ad assomigliare a Rachel Berry,nemmeno se mi travolgesse un carro armato!”


“Oh oh riecco la Santana selvaggia!” rise la bionda.


“”Non istigarmi,altrimenti uccido l’irlandese!” intimò la ragazza chiudendo la borsa dopo aver finito di prepararlo.


“Vai da Brittany?”


“Si,dromo da lei”


“Tsk…dormire!”


“Quanto sei idiota!”


“Dico solo la verità!”


“Ucciditi Fabray!”


“Solo quando mi darai ragione!”


“Allora resterai in vita per un bel pezzo!”


“Ci avrei scommesso! Vai dalla tua bella,idiota!”


“Ci sentiamo dopo,ciao Quinn”


“Ciao tesoro,buon divertimento!” chiusero la comunicazione e l’ispanica uscì da casa.





 
Santana Scese dall'auto e si diresse sorridente verso la porta di casa Pierce,dove Brittany la aspettava senza toglierle gli occhi di dosso:

"Ciao" sussurrò Santana quando si trovò di fronte a lei.


"Ciao" le rispose la biondina abbracciandola come se non la vedesse da chissà quanto tempo.

L'ispanica la strinse con il braccio libero e affondò il viso nell'incavo del suo collo,restando in quella posizione per qualche minuto,poi decisero che era il caso di entrare.

"Ho preso la pizza,mamma e papà non ci sono,sai quanto sono negata ai fornelli" ridacchiò la padrona di casa.


"La pizza va benissimo" la rassicurò Santana "E quando tornano mamma e papà?"


"Domattina" Brittany si fece sfuggire uno sguardo tutt'altro che innocente indirizzato alla ragazza che le stava di fronte.


"Ah si?" Santana non riuscì a non infondere una buona dose di malizia in quei due semplici monosillabi.


"Si"


"E dov'è l'idiota?"


"Non chiamarlo così San,non è idiota...credo stia dormendo sotto il mio letto...o forse è in qualche angolo a fumare..." assunse un'aria confusa. Santana scoppiò a ridere e alzò gli occhi al cielo.


"Non il gatto,Britt...parlavo dell'irlandese!"


"Oh,Rory! Torna dopo cena,è andato da qualche parte con Finn..."


"Fantastico"




Finirono velocemente di cenare,mentre Santana faceva i piatti,Brittany sembrava essersi volatilizzata,ma l'ispanica non si sorprese,era più che normale. Quando anche l'ultimo piatto fu asciugato e riposto in credenza,la ragazza raggiunse il primo piano e la cercò nella sua cameretta,ma non c'era:

"Brittany?" chiamò.

"Sono in bagno San,vieni!" la latina aprì la porta del bagno,che si trovava due porte più in là e fu invasa da un piacevole odore di vaniglia e pesca.

La vasca idromassaggio era piena e sulla superficie dell'acqua c'era un sacco di schiuma,le luci erano soffuse e l'ambiente appena riscaldato.
Brittany stava trafficando con alcuni sali profumati:


"È per Lord Tubbington?" chiese alzando un sopracciglio.


"E poi danno dell'idiota a me.." la bionda scosse la testa "È per noi due!" disse come se fosse ovvio.


"Ah.." Santana boccheggiò un paio di volte,poi abbozzò un sorriso incerto quasi si fosse resa conto della cosa solo in quel momento "E se viene l'irlandese?" chiese ancora bloccata davanti la porta.


"Ha le chiavi" sussurrò Brittany avvicinandosi a lei e facendo fare uno scatto alla serratura.


Poi,senza preavviso si avventò sulle labbra dell'ispanica che perse un battito. Ma non ci mise molto ad abbandonare tutte quelle stupide insicurezze e a ricambiare con enfasi il bacio della bionda.

Le cinse i fianchi e la avvicinò di più a se mentre le loro lingue si accarezzavano con una dolcezza infinita,quasi fuori luogo in quella situazione. Poi Santana le slacciò piano i jeans che Brittany si sfilò senza tanti problemi,mentre l'altra le stava portando via anche la felpa:


"Ma guarda te se devo anche aiutarti a spogliarti!" rise la mora.


"Come i bimbi piccoli"


"Come i bimbi piccoli!" le fece il verso la latina mentre anche lei si spogliava lentamente.

Quando furono completamente nude scivolarono lentamente dentro la vasca da bagno. L’impatto con l’acqua calda provocò una scarica di brividi su entrambe,poi Santana si sedette facendo aderire la schiena al bordo della vasca,mentre Brittany si accomodava in mezzo alle sue gambe e appoggiava le spalle sul petto della ragazza.

La latina le legò i capelli in una coda alta,come aveva fatto anche lei poco prima,per evitare che si bagnassero,poi le cinse i fianchi e appoggiò le labbra sul suo collo:


“Da quanto tempo non trovavamo un momento solo per noi due?” le sussurrò.


“Troppo” sorrise la bionda.


“Mi dispiace…tra le prove del Glee,gli allenamenti delle Cheerios e il musical scolastico,mi viene difficile persino respirare..” abbassò lo sguardo su un punto indefinito dell’acqua,mentre la bionda le accarezzava le mani.


“Non hai di che scusarti..e poi con le prove del musical stai diventando davvero brava”


“E tu che ne sai?” le chiese l’ispanica inarcando un sopracciglio.


“Oh,ieri ho seguito le tue prove da un angolino dell’auditorium!” disse come se fosse ovvio.


“Britt!” Santana le fece voltare la testa “Ti avevo detto di aspettare la prima per vedermi!”


“Non ho resisito San,scusa.. non ti arrabbiare,sei già bravissima” si giustificò con il suo solito sguardo da cucciolo “Penso che non potrebbe esserci Anita migliore!” l’altra a quel punto si sciolse.


“Ah si?” le chiese dimenticando la sua irritazione e accennando un sorriso,mentre la guardava.


“Già,mi piace quello strano accento!”


“Non è difficile…è Portoricano e io sono ispanica,è un gioco da ragazzi!” si schernì.


“Quasi mi blocco quando ti sento parlare in spagnolo…è…sexy! Anche se non lo capisco!” ridacchiò.


“Allora da adesso ti parlo in spagnolo!”


“Ti ho detto che non lo capisco,mi creerebbe qualche problemino!”


“Sai che prima o poi qualcosa dovrai imparare…o Schuster si arrabbierà perché continuo a farti i compiti” le baciò la spalla bagnata.


“Forse potresti insegnarmi un paio di frasi alla volta,così magari me le ricordo!” propose portando la testa indietro e appoggiandosi alla sua guancia.


“Hola hermosa rubia!” le disse piano l’ispanica.


“Che significa?” le chiese Brittany curiosa.


“Ciao bella bionda!” la ballerina rise.


“Scusa San,ma non mi serve imparare questa frase,visto che tu non sei bionda!” disse come se fosse scontato. Santana sorrise e il suo volto si riempì di gioia,per quella semplicità alla quale assisteva giorno dopo giorno e che la lasciava sempre senza fiato.


“Estoy enamorada de ti” le sussurrò all’orecchio stringendola più forte “Significa…sono innamorata di te…e ti amo…” Brittany voltò la testa e fece incontrare le loro labbra,mentre si voltava completamente verso di lei e si accavalciava sulle sue gambe,smuovendo l’acqua bollente. Le prese il viso tra le mani,delicatamente,quasi avesse paura di farle male,e la baciò ripetutamente,mentre il cuore di Santana accelerava senza preavviso.


“E’ la prima volta..che sentirmelo dire mi emoziona così tanto..” le disse sulle labbra. L’ispanica non fece che sorridere,completamente impedita in qualsiasi altro gesto.


“Britt..”


“Ti amo..” la interruppe la bionda. L’altra sentì quasi il cuore scoppiarle in petto. Era la prima volta che Brittany glielo diceva…in una simile circostanza,almeno.


“Britt…appena usciamo di qui,ti va se ci mettiamo i pigiamoni,ci mettiamo nel tuo letto e ci stringiamo forte forte? Senza fretta…insomma…lo so che non sarebbe la nostra prima volta,che da quel tipo di esperienza ci siamo passate un miliardo di volte,solo che…mi sembra tutto così nuovo…bello…mi piacerebbe godermi ogni singolo momento,senza per forza saltarti addosso alla prima occasione…”


“Non potrei desiderare di meglio!” sorrise la bionda tirandosi su e uscendo dalla vasca. La vista di quel corpo meraviglioso che si avvolgeva nell’accappatoio,quasi le fece mettere in dubbio le parole che lei stessa aveva pronunciato qualche istante prima.

Poi si riscosse e uscì anche lei,buttandosi addosso l’accappatoio candido. Uscirono dal bagno dopo aver raccolto i loro vestiti e si avviarono in camera:


“Vado a bere un bicchiere d’acqua,torno subito..” le disse Santana,giunte davanti alla porta,prima di rubarle un altro bacio lungo e indescrivibile. Poi scese le scale e si avviò in cucina.

Dentro Rory stava mangiando un toast. La osservò a lungo nel suo accappatoio,senza proferire parola,ma ovviamente già sentirsi osservata era troppo per il carattere non esattamente innocuo di Santana:


“Cosa vuoi?” sbottò dopo qualche istante.


“Niente..” disse piano lui,con accento pesante.


“Ho forse tre teste e non me ne sono accorta?” sibilò richiudendo il frigo con un tonfo.


“Dov’è Brittany?” le chiese lui.


“E’ in camera sua”


“Vado a salutarla”


“Non puoi!” lo bloccò l’ispanica “E’ in accappatoio!” si rese conto troppo tardi di essersi fregata con le sue stesse mani,quando il ragazzo assunse un’aria divertita,la stessa aria di chi ha appena fatto due più due.


“Ah…ok…salutamela tu allora”


“Ok…Senti Rory…” iniziò guardandolo dalla testa ai piedi “Brittany mi ha chiesto di ricordarti una delle due regole della vostra convivenza…” disse piano,scandendo le parole e assicurandosi che le capisse.


“Quale regola?”


“Quello che succede in casa Pierce resta in casa Pierce!” sillabò.


“Oh…ok…” lui trattenne un sorriso,visto che le allusioni della ragazza erano piuttosto ovvie.


“Bene..”


“Qual è la seconda regola?” disse in un inglese spigoloso.


“La seconda regola è…stai ad almeno tre metri da lei!” gli disse con uno sguardo tagliente,poi si voltò verso le scale “Buonanotte”


“Notte..” lei salì e raggiunse la camera di Brittany,poi chiuse la porta a chiave.


“Piccola,come mai ci hai messo tanto?” le chiese la bionda che era già in pigiama sotto le coperte.


“Ho occultato il cadavere dell’irlandese” scherzò lei mentre si lasciava scivolare l’accappatoio lungo il corpo e indossava l’intimo.


“San,che hai combinato?” chiese la bionda cercando di non restare incantata a fissare il suo corpo ambrato.


“Niente,tranquilla…gli ho solo ricordato di tenere le mani a posto” sorrise lei.


“Si…immagino con che metodi!” Brittany alzò gli occhi al cielo.


“Almeno so che farà il bravo” ridacchiò prendendo poi posto sotto le coperte,avvolta dal suo pigiama,e stringendo la ragazza tra le sue braccia.


“Guai a mettersi contro una di Lima Heigh!” la prese in giro la bionda.


“Puoi dirlo forte!”


“Come no..” sussurrò Brittany senza farsi sentire.


“Scusa Britt…maaaa…devo firmare una clausola per avere il mio bacio della buonanotte?”


“Devo controllare nella mia agenda!” rispose lei fingendo di pensarci su.


“Ma lo sai che sei proprio…” non finì di dirlo che la ballerina la stava già baciando.


“Va bene così?” sussurrò dopo cinque minuti abbondanti.


“Decisamente meglio…”


“Notte scemina..”


“Notte cucciola..a domani..” Brittany si sistemò meglio tra le sue braccia e chiuse gli occhi,addormentandosi cullata dalla stretta amorevole di Santana e dal suo odore…







_____________________________________________________________________________

Angolo dell'Autruce

Ok,a parte che ci ho messo giorni per scriverla data la mancanza di tempo,non c'è moltissimo da dire.

Lascio a voi la linea,dallo studio è tutto :D

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Promise me ***





Santana correva veloce lungo il corridoio del McKinley.


Le gambe non la reggevano nemmeno e ad ogni passo le sembrava di cadere,ma non poteva fermarsi,non fino a quando non avrebbe interposto mille chilometri tra lei e quella scuola. Il suo viso era inondato di lacrime,le stesse lacrime di chi ormai non può fare più nulla.


Perchè Finn,quell'idiota di Finn,aveva scelto un corridoio affollato per dirle che aveva capito,che sapeva.

E adesso lo sapevano tutti.

Non solo il Glee,non solo la scuola.

Tutti.

Era fuggita via non appena quella stupida pubblicità che la vedeva come protagonista era stata trasmessa nell'ufficio della Sylvester,non era riuscita a dire quasi nulla e adesso,mentre si rifugiava nella sua auto,lontana da tutto e da tutti,mille domande le ronzavano in testa.

Aprì la portiera del suv e si appoggiò nel sedile posteriore,rannicchiata e indifesa,abbandonandosi finalmente a quella rabbia che le toglieva il respiro.


E adesso? 


Cosa avrebbero detto i suoi genitori?


Come avrebbe affrontato gli sguardi di scherno a scuola?


E Brittany?

Probabilmente avrebbero preso di mia anche lei.

Se solo pensava all'idea che qualcuno se la sarebbe potuta prendere con lei..

La rabbia la stava divorando. 


Tutto per colpa di Finn..


Se in quel momento lo avesse avuto davanti lo avrebbe disintegrato e non di certo a parole. Altre lacrime le rigarono il viso mentre respirava a fatica sentendo il naso pungere per quell'odore intenso di pelle del sedile.

Sobbalzò quando qualcosa urtò contro il finestrino.

Alzò lo sguardo.

Vide Brittany dall'altra parte. Tolse la sicura senza aspettare un invito e la bionda si precipitò dentro:



"Piccola.." si limitò a sussurrare avvolgendola subito in un saldo abbraccio.


"Britt.." si aggrappò alla divisa dell'altra e iniziò a piangere.


"Scusa se sono arrivata solo adesso.. Ti ho cercata dappertutto...ho parlato con la coach...mi dispiace così tanto.." disse piano la ragazza,stringendola ancora più forte.


"È terribile,Britt... Non ci credo che sta capitando davvero.." singhiozzò.


"È tutto a posto...lo affronteremo insieme,ok? Ne usciremo,San.."


"Lo sapranno tutti...tutta la scuola,tutta la città,io non posso sopportarlo..non.."


"Hey.." la interruppe la bionda prendendole il viso tra le su mani e portandola alla sua altezza "Guardami,San.." l'ispanica la guardò mentre lei le asciugava le lacrime coi pollici "io sono qui,ok? Non me n vado...e ti giuro che troveremo una soluzione. non ti succederà nulla...piuttosto mi becco cento granitate al giorno.." disse seria,guardandola con sicurezza,per poi poggiare le labbra sulle sue, per un breve istante.

Santana tremò.

Poi la guardò di nuovo negli occhi:


“Non voglio tornare a casa..”


“Lo so…e infatti non ci torniamo…dammi le chiavi..” le disse Brittany indicando le chiavi dell’auto.

Santana obbedì e la osservò scavalcare e posizionarsi alla guida e mettere in moto. Quando uscirono dal parcheggio della scuola,la bionda accelerò e si trovò presto fuori dalla cittadina.


“Dove stiamo andando?” le chiese Santana tirando su col naso.


“Andiamo nella villetta in montagna dei miei” annuì la giovane “Però devi dirmi la strada,non me la ricordo..” anche se era completamente fuori luogo,l’ispanica non riuscì a non sorridere per quella frase,mentre scavalcava anche lei e si metteva di fianco alla ragazza.

Arrivarono circa un’ora dopo ed entrarono quasi di corsa viste le temperature quasi gelide:


“San,nella mia stanza ci sono dei vestiti…maglioni,pantaloni pesanti e tutto il resto…se restiamo con la divisa congeleremo…vai a cambiarti e accendi il fuoco…io faccio un paio di telefonate a arrivo..” disse la bionda estraendo il cellulare dalla tasca.

Santana si sorprese di come aveva preso in mano la situazione,annuì e si diresse in camera sua senza domande. Nel frattempo la ballerina aveva digitato il numero di sua madre:


“Pronto?”


“Ciao mamma”


“Brittany,come mai non sei ancora a casa?” chiese apprensiva la donna dall’altra parte.


“Sono alla villetta con Santana…mi ha accompagnata a prendere un libro che avevo dimenticato…ma abbiamo forato una gomma…penso che resteremo a dormire qui…” incrociò le dita sperando che la madre ci cascasse.


“Tesoro,state bene? Manderei papà ma ha il turno di notte oggi…”


“Si mamma,tutto ok…non preoccuparti,abbiamo i vestiti e la dispensa è piena…visto che domani è sabato e non c’è scuola,dovrebbe venire il papà di Santana ad aiutarci con l’auto…d’accordo?”


“D’accordo Brittany,mi raccomando state attente e telefonateci per qualunque cosa!”


“Certo mamma…a domani…” chiuse ringraziando mentalmente la buona sorte.

Adesso arrivava la parte più difficile.

Con i battiti un po’ accelerati digitò il numero di casa Lopez e la madre della latina non ci mise molto a rispondere. Se quella pubblicità era stata già mandata in onda sarebbe stato un bel guaio:


“Pronto?”


“Salve signora Lopez,sono Brittany!”


“Ciao Brittany,Santana è con te? Non è ancora rientrata..”


“Si,siamo alla mia villetta in montagna,ma abbiamo forato una gomma…temo che saremo costrette a passare la notte qui,ma non si preoccupi,abbiamo cibo,vestiti e tutto il resto…”


“Oh santo cielo,state bene?”


“Certo,non si preoccupi! Domattina verrà mio padre ad aiutarci con la gomma..”


“D’accordo allora,non fateci stare in pensiero…e non uscite da casa!”


“E’ tutto sotto controllo,signora,non si preoccupi…arrivederci!” chiuse il telefono e tirò un sospiro di sollievo.

Ovviamente la pubblicità non era ancora stata diffusa.

Andò in camera sua e indossò velocemente un paio di jeans caldi e un maglione verde bottiglia,che la fecero sentire molto meglio,poi si diresse in salotto.

Sul divano Santana,con indosso pantaloni neri e una felpa in pile rossa,fissava il fuoco di fronte a lei con uno sguardo perso,ma si riscosse quando Brittany si sedette accanto a lei:


“Ho avvisato i nostri genitori…è tutto ok…” le disse.

La ragazza annuì piano e fu costretta,quasi,a distogliere gli occhi dal fuoco quando la bionda si appoggiò dietro di lei e la costrinse a fare lo stesso,avvolgendola in un abbraccio.


“Ho così tanta paura,Britt..” sussurrò,mentre le lacrime premevano di nuovo per uscire.


“Lo so San,ma andrà tutto bene…” rispose lei accarezzandole i capelli e specchiandosi nei suoi occhi.


“Sai cosa mi fa più paura?”


“Cosa?”


“Che qualcuno provi a dividerci..” Brittany sorrise “Ho combattuto così tanto…per arrivare dove siamo adesso…e l’idea di perderti mi spaventa a morte…”


“Non succederà mai…non dubitarne nemmeno per un secondo…”


“Me lo prometti?” chiese l’ispanica con uno sguardo distrutto,mentre una lacrima le scivolava sul viso.


“Te lo giuro San!” Santana riuscì quasi a sorridere.


“Sei stata pazzesca oggi…hai fatto tutto tu…sarei ancora in macchina a piangere a quest’ora…”


“Non sarò l’intelligenza in persona…ma per queste cose me la riesco ancora a cavare..” si schernì la ballerina.


“Come farei senza di te?” la bionda sorrise e la strinse forte a se,poi esordì,dopo un minuto di silenzio.


“Sai che mi ricorda?”


“Che ti ricorda cosa?”


“Tutta questa situazione…il freddo,i maglioni,il camino…”


“Che ti ricorda?”


“La baita in montagna…la prima volta che ci siamo baciate…” sorrise al ricordo.


“Mi hai baciata!” rise di conseguenza Santana.


“E’ vero,ti ho baciata…e non solo baciata!” rise.


“Uno dei giorni più belli della mia vita…”


“E’ stato bellissimo..” Brittany la guardò negli occhi.


“Chi lo avrebbe mai detto che ci saremmo innamorate?”


“Me lo chiedo sempre…” La bionda la abbracciò di nuovo e inspirò il suo odore.

Rimasero così per un paio di minuti,poi guardò la latina e si accorse che si era addormentata.

Doveva essere distrutta,era stata una giornata pesante,triste,faticosa. Probabilmente la prima di una lunga serie.

Brittany la guardò,gli occhi chiusi,ancora gonfi e provati da tutto quel pianto,le labbra socchiuse,i capelli scompigliati. Provò una pena infinita nel vederla così fragile e immaginò quanto avrebbe sofferto nelle settimane a venire.

Gli occhi azzurri le si riempirono di lacrime che scesero sulle sue gote,prepotentemente. Le ricacciò via asciugandosi il viso con il braccio.

Sarebbe stata forte per lei.

Per una volta sarebbe stata la spalla su cui piangere,l’ancora a cui aggrapparsi,il punto di riferimento di Santana.

Al diavolo quello che pensava la gente,le risatine fastidiose,i commenti cattivi,le granitate in faccia.

Le avrebbe superate tutte e avrebbe fatto in modo che Santana facesse lo stesso. E forse un giorno ci avrebbero riso su. Appoggiò il mento sulla sua testa e la strinse più forte e prese a fissare il fuoco scoppiettante.

Poi un pensiero la fulmino: Aveva proprio voglia di prendere a pugni Finn Hudson! 
















_____________________________________________________________________________

Angolo dell'Autrice

Si lo so,è così triste che più triste non si può...Ma onestamente dopo la 3x06 avevo solo un'immensa tristezza addosso. E tantissima rabbia! E mi sono potuta immedesimare in Santana ALLA GRANDE visto che anche il mio coming out è stato forzato e causato da un perfetto idiota,per giunta in ambito familiare. Ma questi son dettagli u.u

Cristo quanto avrei ucciso Finn! Già lo odiavo prima,ma dopo questa...Ah ovviamente,per chi non lo sapesse,il riferimento alla baita in montagna,lo si trova esplicato nell'altra mia ff 'Why don't you come on over?' ...capitolo 'our first time' u.u

Bah,se non vi siete tagliati le vene,vi lascio la parola!

Bomboletta.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Split Ass! ***








Santana si svegliò di soprassalto,frastornata e stranamente agitata.

Si guardò velocemente intorno per capire almeno dove fosse. Era su un divano alquanto scomodo,in un ambiente umido riscaldato dal fuoco scoppiettante del camino di fronte a lei.

Poi ricordò: il video,la corsa in lacrime,Brittany,la casa in montagna.

Tutto prese di nuovo consistenza.

Tutti sapevano.

Dannato Finn.

Si accorse che Brittany non era più accanto a lei,e si appoggiò di nuovo,placidamente,su quello scomodo bracciolo. Anche se si era addormentata,quella morsa allo stomaco non era andata via.

Tantomeno le mille domande che continuavano a tormentarla.

Mentre guardava il camino con aria spenta un ricordo bussò prepotentemente e lei non potè impedirgli di farsi spazio nella sua mente:




 
“San…ah…” Brittany gemette mentre la sua schiena sbatteva con un certo ritmo sulla parete marmorea del bagno.


“Ssssh,Non vorrai che ci sentano..” sussurrò dolce la latina mentre con la mano sinistra continuava a spingersi nell’intimità della ragazza.


“Ti prego..” supplicò la bionda che le cingeva la vita con le gambe,mentre Santana reggeva il suo peso con un solo braccio e continuava quell’amabile tortura al di sotto della minuscola gonna da cheerleader,facendole urtare il muro con la schiena “Ah…dio mio…” la ballerina si morse le labbra in un vano tentativo di non fare rumore,mentre si stringeva più saldamente al collo della più bassa.


“Britt…shhh,siamo a scuola” ridacchiò l’ispanica senza fermarsi,poi le chiuse la bocca con le labbra mentre spingeva dentro di lei con più forza e più velocemente.

Brittany soffocò un grido sommesso nelle sue labbra,per poi afflosciarsi contro la parete e portare indietro la testa. Respirò affannosamente cercando di riprendere aria,il suo petto si alzava ed abbassava frenetico alla ricerca disperata di ossigeno.

Santana sorrise,appoggiando la fronte sulla sua,mentre i loro occhi si incontravano.

Amava sentire i suoi sospiri di piacere,amava il fatto che contassero solo loro due in quei momenti di intimità,amava sentirla sussurrare il suo nome o vedere quelle dolci espressioni di piacere che si dipingevano sul suo volto.

Ma più di ogni cosa amava quel sorriso innocente e quello sguardo sicuro e limpido che le riservava subito dopo,proprio come in quell’istante.

La baciò di nuovo sulle labbra,poi la guidò fuori dal bagno:



“Coraggio,piccina,ci aspetta l’allenamento!” le aveva detto picchettandole il naso con un dito.

Si erano allenate tantissimo quel pomeriggio,sotto insistenza della Sylvester. Quinn era a casa con l’influenza e visto che la coach aveva definito Santana e Brittany le stelle della sua squadra,le aveva trattenute per un’ora in più rispetto alle altre in palestra,facendole esercitare su passi che ormai avrebbero potuto eseguire a occhi chiusi.

Arrivarono agli spogliatoi esauste,completamente imperlate di sudore,con tutti i muscoli indolenziti,desiderose soltanto di alleviare in qualche modo quei dolori muscolari che ormai tenevano loro compagnia da giorni.

Santana si spogliò veloce e si fece travolgere dal getto d’acqua bollente che le diede un sollievo istantaneo.

Passò entrambe le mani sul capo ormai bagnato e si sciacquò anche il viso,scendendo poi a massaggiarsi la schiena dolorante.

Poi osservò Brittany, che faceva più o meno lo stesso nella doccia accanto alla sua,separata da lei soltanto da un muretto che le permetteva comunque di vederla dalle spalle in su.

Poggiò le braccia su quel muretto,in posizione conserta e vi depositò la testa,mentre si faceva cullare dal calore dell’acqua e osservava la ragazza. Quando la bionda se ne accorse le sorrise:



“Stanca?” le chiese.


“Un po’..” annuì la latina “Britt…secondo te…è sbagliato quello che facciamo?”


“Che dici,San…la coach ci ha detto che siamo state brave!”


“Ma no Britt…intendo…quando ci facciamo le coccole…” disse arrossendo e ringraziando di poter dare la colpa al caldo della stanza.


“Ah…” Brittany sorrise “Perché dovrebbe essere sbagliato?”


“Non lo so…sto chiedendo il tuo parere…” alzò le spalle Santana.


“Secondo me non lo è…”


“Siamo due ragazze…”


“E allora? Che c’è di male?” sorrise la bionda come se stesse spiegando una cosa ovvia.


“Beh…”


“Rubare è sbagliato…uccidere è sbagliato…voler bene a qualcuno e dimostrarglielo…beh,non può essere sbagliato,San!” L’ispanica sorrise,colpita ancora una volta dalla disarmante semplicità con la quale la ragazza era riuscita a darle una risposta davvero perfetta.


“Hai ragione Britt,hai perfettamente ragione!”




 
 
Santana sorrise dolcemente a quel ricordo e finalmente una risposta si fece spazio tra tutte quelle domande.

Una certezza tra tutti quei dubbi.

Brittany.

Aveva lottato con le unghia con i denti per averla e ce l’aveva fatta.

Erano insieme,stavano insieme per davvero,si amavano.

Chi se ne importava di tutto il resto?

Non avrebbe rinunciato a lei per nulla al mondo.

Una porta che si chiudeva poco lontano la fece sobbalzare e tornare al presente,una voce femminile,che non era quella di Brittany,la incuriosì:


“Scusa se sono arrivata solo adesso,non riuscivo a trovare la strada…e poi fa un freddo,maledizione!” era la voce di Quinn.


“Fa nulla Quinn,ti ringrazio davvero,non sapevo chi chiamare!” perché Brittany l’aveva chiamata? Si alzò senza fare rumore e si accucciò dietro la porta della cucina,protetta dalla parete,in ascolto.

 
 
Quinn si sedette e guardò l’amica,che sembrava provata:


“Ma scherzi? Se mi avessi chiamata prima…non ne sapevo nulla,povera San…come sta?” chiese apprensiva.


“E’ di là,si è addormentata…ma è distrutta Quinn,non ha fatto altro che piangere e farmi domande su cosa sarebbe successo e…io non sapevo nemmeno cosa dirle!” la ballerina,seduta di fronte alla ragazza,si passo le mani tra i capelli e prese a piangere piano.


“Hey BrittBritt” scattò l’altra “Non piangere…sono sicura che sei stata straordinaria…tu hai il potere di calmarla e farla ragionare…e credo tu sia l’unica a riuscirci con Santana…” le sorrise incoraggiante. Brittany la guardò con gli occhi appannati dalle lacrime.


“Può darsi ma…da adesso sarà tutto un casino…” continuò “Lo sanno tutti a scuola…e presto lo saprà anche la sua famiglia…ci sono dentro anch’io!”


“Hai paura di come la prenderanno i tuoi?” Quinn ricevette uno sguardo stralunato,come se avesse detto la stronzata del secolo.


“No…I miei non mi preoccupano…beh,si,faranno storie…ma pensi che mi butteranno fuori di casa? Non credo proprio…passerà e ci faranno l’abitudine…io ho paura per lei…ha sempre avuto…il terrore di questa cosa…delle voci a scuola…della reazione dei suoi genitori,soprattutto di suo padre…e presto lo saprà tutta la città…gli occhi saranno puntati su di noi,le battute cattive,i bulli…io lo sopporto,Quinn,figurati…mi sento dire stupida da quando ho messo piede al McKinley…ma lei no…Santana è sempre stata la ragazza che tutte volevano essere,che tutti i ragazzi desideravano,la cheerleader in cima alla piramide…mi chiedo se ce la farà…e non sapere cosa succederà…mi fa sentire così impotente…” singhiozzo.


“Hey B…stai con Santana Lopez di Lima Heighs…pensi che non ce la farà?” Brittany non riuscì a non sorridere tra le lacrime a quella frase.

Santana,accucciata per terra dietro la porta,aveva ascoltato la loro conversazione parola per parola e le lacrime scendevano fitte sul suo volto.

Sentire piangere Brittany era la cosa che la faceva stare più male in assoluto.

Si sentiva un’egoista per non aver pensato a come la vedeva lei,per essersi preoccupata solo di commiserarsi.

E loro,che finalmente erano felici,avrebbero dovuto passare tutto questo per la cattiveria della gente?

Ma che diavolo,no!

Ricacciò via le lacrime come una furia,prese un respiro profondo,si alzò e fece il suo ingresso in cucina,guardando prima Quinn,poi Brittany.

Entrambe la guardarono.

Poi strinse i pugni e parlò:


“Non devi piangere piccola…lunedì a scuola…andiamo a spaccare un po’ di culi alla maniera di Lima Heighs! Chi se ne frega di quello che pensano,parlino pure quanto vogliono! Sto con la più figa della scuola!” disse per poi aprirsi in un sorriso radioso.

Brittany sembrò risvegliarsi e la guardò con occhi sgranati,mentre Quinn sorrideva orgogliosa.


“Brava San,così si fa!” le disse. Brittany non parlava,così la latina si avvicinò e si abbassò su di lei.


“Guarda che dico sul serio!” le disse per poi stamparle un veloce bacio sulle labbra,quasi a suggellare quella promessa. A quel punto la bionda sorrise e le saltò al collo.


“Sei…la più fantastica del mondo,San! Ti amo” le disse poi più piano all’orecchio.


“No,io ti amo!” rispose lei ad alta voce,voltandosi poi verso Quinn che quardava intenerita la scena “Fabray,mi auguro che tu almeno abbia portato la cena,altrimenti che sei venuta a fare?” disse tornando alle sue sempre famose buone maniere.


“Ci sono tre pizze fumanti all’ingresso che aspettano solo di vedere la furia di Lima Heighs!” rispose lei alzandosi per andarle a prendere con un sorriso in volto.
Poi Santana si voltò verso la sua Britt:


“E tu,signorina,perché non metti un po’ di musica? Sembra un mortorio qui e mi manca il tuo culetto danzerino!” disse baciandola con trasporto mentre la bionda rideva sulle sue labbra e avviava lo stereo col telecomando che teneva sempre vicino.

La musica partì dando inizio a un venerdì sera che si prospettava addirittura più movimentato degli altri.


“Comunque tra un po’ ci raggiungono Puck,Tina e Mike!” annunciò Quinn rientrando con le pizze “Li ho appena chiamati!”


“Hey,deve esserci della tequila in quell’armadietto!” Brittany indicò uno sportello che si rivelò pieno di alcolici quando l’altra bionda andò ad aprirlo.


“Apri quelle pizze,Fabreay,muoio di fame!” l’ispanica si protese sul tavolo nel tentativo di afferrare i cartoni,mentre il venerdì sera che le vedeva protagoniste di un’assurda vita colma di disavventure,decollava al ritmo di Katy Perry..











___________________________________________________________________________________________

Angolo dell'Autrice

Alloooora! In realtà volevo aspettare di vedere la 3xo7 domani per poi scriverci su,ma questo capitolo mi ronzava in mente da una settimana! E siccome stamattina ne ho delineato bene i contorni eccolo qui :D

A voi in studio :D

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Coming out! ***




“Mamma,papà…devo parlarvi di una cosa…” esordì decisa Santana.

Era tornata quel pomeriggio a casa dopo il pernottamento alla villetta di Brittany,e aveva deciso di approfittare della cena tranquilla appena conclusa per fare quel grande,gigantesco passo.

Così si era seduta di fronte ai suoi genitori,che stavano guardando la tv in salotto e aveva attirato la loro attenzione.


“Che succede tesoro? Hai preso un brutto voto?” chiese suo padre tranquillo.


“No…è una cosa molto importante…” si voltò e spense il televisore,facendo precipitare la stanza nel silenzio.

Osservò i suoi genitori,lì di fronte a lei.

Carmen Lopez,sua madre.

Capelli nerissimi come quelli della figlia,tratti eleganti,vestiti di classe. Sebbene non fosse molto alta era una donna che si faceva notare e che portava a meraviglia i suoi quarantacinque anni.

Suo padre invece,Roberto,era un dottore.

Alto,atletico,capelli grigi sempre impeccabili,il fascino dell’uomo latino e gli occhi nerissimi che aveva dato in eredità alla figlia. Chissà cosa avrebbero detto alla fine di quel discorso:


“Ti ascoltiamo,piccola” la incitò sua madre. Lei prese un profondo respiro e iniziò.


“Beh…non è molto facile…c’è uno spot…per la campagna elettorale,che sarà presto mandato in onda…forse lo è già…per screditare la coach Sylvester…questo spot…parla anche di me…perciò,prima che lo sappiate dalla tv…”


“Sapere cosa?” chiese l’uomo curioso,ma apparentemente tranquillo.


“Avrei voluto aspettare un po’ per dirvelo…con più calma magari…ecco…il fatto è che…mi piacciono le ragazze!” disse d’un fiato “E lo so che può sembrare assurdo,che forse…non dovrebbe essere così ma…non posso più nasconderlo…e non è una stupida fantasia adolescenziale o..gli ormoni…Quando…quando sono con Brittany è tutto così diverso,così…bello…E quando lei è con me…mi prende per mano o…mi bacia…sono così felice che vorrei gridare al mondo che sono innamorata di lei…in un modo in cui non lo sono mai stata di nessun ragazzo…” concluse.


Li aveva guardati negli occhi per tutto il tempo e stava continuando a farlo in attesa di qualcosa.


Un urlo,uno svenimento,un insulto.


Furono secondi carichi di paura,che le sembrarono un eternità,poi accadde l’impensabile: sua madre iniziò a ridere di gusto.


“Ma che diavolo…?” disse mentre suo padre rideva a sua volta “State…ridendo?”


“Santana…” iniziò sua madre senza cancellare quel sorriso dal suo volto “Non ci dici nulla di nuovo!”


“Prego?” la ragazza alzò un sopracciglio sempre più confusa.


“Io e tuo padre avevamo capito da un secolo che c’era qualcosa tra te e Brittany…negli ultimi mesi poi…fin troppo evidente,tesoro! Tutto il giorno insieme,non vi stancate mai l’una dell’altra,dormite persino insieme! Questo non è un comportamento amichevole,non ci vuole mica la laurea!” Santana arrossì.


“Ma…voi…cioè…non avete nulla in contrario?” chiese accigliata.


“Scherzi?” rispose il padre “Tesoro puoi amare chi vuoi…Brittany è una ragazza adorabile e da come ne hai appena parlato…sembra proprio che ti renda felice…è la cosa più importante!” sorrise l’uomo. Santana sorrise rendendosi appena conto della cosa,poi si lanciò verso di loro e li abbracciò forte.


“Grazie,grazie grazie grazie! Voi non avete nemmeno idea di quanto il vostro appoggio sia importante per me!” baciò prima uno poi l’altra.


“Se non altro non dovrò mai preoccuparmi che qualche idiota ti metta incinta!” disse il padre.


“E adesso che lo so,cmagari mi risparmierò la merenda in camera quando Brittany è con te!”


“Mammaaaa!” l’ispanica arrossì di nuovo. Ebbe anche la sensazione che sua madre avesse visto o sentito qualcosa di troppo.


“Ti voglio bene!”


“Anch’io ve ne voglio!” sorrise la giovane,sentendosi un enorme peso scivolarle dallo stomaco.



 
 
Nel frattempo in casa Pierce,Brittany aveva da poco finito di sparecchiare,quando si accorse che sua madre aveva prestato attenzione alla tv proprio nel momento in cui lo spot contro la Sylvester andava in onda.


Si sentì sollevata da fatto di non dovere iniziare lei il discorso,e con fare indifferente,quasi non si fosse accorta di nulla,scivolò in camera sua.


Si distese sul letto e prese una rivista a caso,pronta all’arrivo di sua madre. Ormai conosceva i suoi modi di fare e non si stupì per niente quando la vide varcare la soglia della sua stanza e guardarla confusa:


“Brittany,ti posso parlare un momento?” le disse la donna.


“Certo mamma” rispose lei mettendosi a sedere e poggiando la rivista sul letto. Sua madre si sedette vicina a lei e la guardò.


“Hanno trasmesso uno spot poco fa…in tv…per la campagna elettorale…e c’era Santana…”


“Vai avanti…” la incitò la figlia.


“Lo spot diceva che lei è…lesbica…è vero?”


“Si..”


“Ecco…è solo che mi chiedevo se…” la donna era visibilmente imbarazzata “Per caso voi due…”


“La risposta è si…” la interruppe Brittany incrociando il suo sguardo “Io e Santana abbiamo una…relazione…” disse scandendo le parole,come a volersi accertare che le entrassero bene in testa.

La donna tacque,limitandosi a guardare la figlia e assimilando lentamente la notizia. La biondina decise di approfittare di quel silenzio per costruirci un discorso convincente su.


“Mamma ascolta…lo so che non è una cosa che ti aspettavi…o almeno credo ma…anche se so bene che mi reputi ancora una bambina…e forse penserai che ho le idee confuse o qualcosa di simile…io sono davvero innamorata di Santana…Sono stata con tanti ragazzi…e anche se con Artie è stato qualcosa di profondo e…gli volevo molto bene…non è nemmeno lontanamente paragonabile alla presenza di Santana al mio fianco…in quei momenti mi sento come se non desiderassi altro dalla vita…ed è qualcosa di talmente bello…sapere che anche per lei è così…che non ci rinuncerei per nulla al mondo…” gli occhi di sua madre si riempirono di lacrime.


“Sei così cresciuta Britt…sei una donna ormai…”


“Mi caccerai da casa adesso?” le disse timorosa.

La signora Pierce scoppiò a ridere tra le lacrime.


“Certo che no,piccola mia…” poi la abbracciò.

E Brittany si sentì la persona più felice del mondo.


Pochi istanti dopo stava correndo lungo il vialetto di casa Lopez,un sorriso ebete stampato in faccia.

Suonò al campanello con il fiatone e il cuore in gola e la voce le uscì per miracolo quando la padrona di casa aprì la porta:


“Salva signora Lopez…C’è Santana?” la donna la guardò con uno strano sorriso in volto.


“Ciao Brittany,entra,è in camera sua!” non se lo fece ripetere due volte e salì le scale due alla volta. Aprì senza nemmeno bussare facendo sobbalzare la latina.


“Gliel’ho detto!” urlò saltandole al collo e stringendola forte.


“Oddio B.! Che ti ha detto?” disse lei portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio,sorridente.


“Beh…mi ha capita…insomma,non si è arrabbiata! Aveva visto lo spot ed è venuta lei stessa a parlarmi,è tutto ok San!”


“E’ fantastico! E indovina? Io l’ho detto ai miei genitori…circa un’ora fa…”


“Dici davvero?” la bionda sgranò gli occhi.


“Si!E Sai che mi hanno detto? Che hanno capito di noi già da un sacco e che se tu mi rendi felice,posso amare chi voglio senza problemi!”


“Non ci credo!”


“Credici invece! Le nostre famiglie sanno di noi e approvano!” Brittany la baciò di slancio,ridendo sulle sue labbra e facendo ridere anche la latina.


“Sono così felice!”


“Si,ma adesso devi venire con me!”


“E dove?”


“Ah ah,niente domande!” le prese la mano e la condusse fuori dalla stanza giù per le scale. Prese un grosso zaino che stava davanti la porta e si rivolse ai suoi genitori che le osservavano. “Mamma noi andiamo alla festa di Quinn!”


“Divertitevi tesoro e non bevete troppo!”


“Tranquilla,notte!” aprì la porta e uscirono.


“Quale festa?” chiese accigliata la bionda “Quinn non mi ha invitata!”


“Non c’è nessuna festa BrittBritt,era una scusa che ho inventato coi miei!”


“E allora dove stiamo andando?”


“Tu seguimi,vedrai!” Santana rise e la trascinò lungo la strada principale,per poi abbandonare l’asfalto e condurla sull’erba umida,attraverso una serie di passaggi poco illuminati.

Camminarono per almeno dieci minuti,fino a quando la vegetazione non si fece più fitta. Poi,all’improvviso l’ispanica si fermò e quasi Brittany le finì addosso:


“Eccoci,siamo arrivate!” le disse.

La biondina sgranò gli occhi incredula,quasi non le sembrava possibile.


“Oh mio Dio…non ci posso credere!” boccheggiò per poi voltarsi verso la latina che le sorrideva dolce.














________________________________________________________________________________________________

Angolo dell'Autrice

Cattivissima me! Lo so!

Ho interrotto sul più bello e mi dispiace! 

No...non è vero u.u ogni tanto un pò di suspance ci sta :D 

E non lo avevo ancora fatto in questa ff,quindi meglio adesso che dopo u.ù

Ovviamente ci sarà un sequel,e CHE SEQUEL! XD 

Beh,vi lascio il piacere di bestemmiar...eeehm...recensire!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Caramel vs Chocolate spread ***


 

OK CI INCOLLO IL RAITING ROSSO,POI NON DITE CHE NON VI HO AVVISATI U.U







“Oh mio Dio…non ci posso credere!” boccheggiò per poi voltarsi verso la latina che le sorrideva dolce.

 
Davanti a loro si stagliava un capanno di legno piuttosto vecchio e malandato,ma ancora perfettamente intatto e al suo interno si intravedeva una luce fioca:


“E’ la nostra capanna nel bosco!” continuò la bionda sorridendo come una bambina.

Era lì che si erano conosciute Santana e Brittany.

Quella costruzione abbandonata,che forse un tempo era stata un grande capanno per gli attrezzi,era diventata il fortino dei bambini che abitavano nelle vicinanze e Santana andava sempre a giocarci con le sue amichette.


Un giorno una di loro aveva portato una compagna di classe,piccola,biondissima,con gli occhi del colore del cielo e le lunghe treccine che le ricadevano sulle spalle.


Di solito la piccola ispanica non vedeva di buon occhio le nuove arrivate,ma quella bambina con l’aria solare e quegli occhioni le aveva fatto una buona impressione.


“Ti ricordi quando sei venuta qui per la prima volta?” le chiese la mora guardando la costruzione.


“Mi ci ha portata Ashley…e dire che non volevo venirci…”


“Avevamo sette anni…eri così minuscola!”


“Non mi sembra vero che sia ancora in piedi!”


“Beh,in realtà ci ho lavorato un po’…e non hai ancora visto nulla,vieni!” la incitò Santana,conducendola davanti la porticina. La aprì con una spinta e si dovettero abbassare per varcare la soglia.


Quando furono dentro si guardarono intorno meravigliate. La piccola stanza era quasi interamente ricoperta di cuscini morbidi e qualche coperta,tutt’attorno completamente tappezzato di candele profumate che illuminavano l’ambiente di una luce leggera e diffondevano un piacevole odore di vaniglia nell’aria.

Sull’unico scaffale minuscolo,una scatola e due barattoli accanto:


“E’ meraviglioso San!” sussurrò Brittany ancora in preda allo stupore.


“Devo dire che Quinn ci sa davvero fare!” ribattè la latina “Solo…mi chiedo cosa ci sia in quella scatola…” mosse qualche passo verso lo scaffale,togliendosi prima le scarpe e quando raggiunse il pacco vi trovò sopra un biglietto scritto nella calligrafia della ragazza:




Consideralo un dolce pensiero da chi ha adorato la tua idea e vuole assicurarsi che tu abbia un giusto apporto calorico e non muoia di stenti. Passa una gran bella notte,se capisci cosa intendo!                                                                    
                                                                                                                                                                                                                                         Q.




Aprendo la scatola vi scoprì una torta al caramello.

Scelta non casuale visto che proprio la torta al caramello dell’ex capo cheerleader era una delle prelibatezze che le due ragazze amavano di più. I due barattoli contenevano caramello e nutella,forse per aventuali aggiunte,pensò Santana.


“Cosa è?” le chiese Brittany raggiungendola.


“E’ la torta al caramello!”


“Oddio che buona!”


“Direi che come inizio non c’è male!” l’ispanica si sedette a gambe incrociate e tagliò due fette di torta,poi ne porse una a Brittany e la mangiarono. Mentre mangiavano la bionda continuava a scrutare ogni particolare della casetta,ammirata.


Quando finì la sua torta,e si accorse che anche Santana aveva finita,si sporse accanto a lei e afferrò il barattolo di caramello,aprendolo e immergendovi un dito,che poi portò alla bocca. A Santana ricordò una bambina:


“Guarda che c’è dell’altra torta,non è necessario avventarti sul caramello” ridacchiò.


“Perché? E’ più buono così!” disse alzando le spalle e immergendo nuovamente il dito.


Si protese verso l’ispanica e a sorpresa,si fece largo tra le sue labbra con quello stesso dito.

Lei arrossì a quel gesto inaspettato,assaggiando comunque quella delizia e leccandole il dito fino a ripulirlo:


“Mmmmh,è vero…è più buono!” disse leccandosi le labbra e sorridendo mentre la bionda annuiva soddisfatta “E sai come sarebbe ancora più buono?” aggiunse prendendole il barattolo dalle mani e cacciandovi il dito.


Poi si mise gattoni e le sporcò le labbra di caramello,per poi baciarla con un sorriso malizioso in volto.

La bionda la trascinò subito su di sé e finirono comodamente sdraiate su quei cuscini.

Santana sentiva il sapore del caramello sulle labbra della ragazza,e se inizialmente aveva soltanto sorriso,adesso le stava ripulendo con la lingua,mordendole di tanto in tanto.

Brittany però non si limitò a godere di quel gesto.

Schiuse le labbra e fece incontrare le loro lingue.

Non era semplicemente un gesto che le rendeva vicine fisicamente… Sapere che,forse,adesso potevano iniziare ad avere un po’ di tranquillità,e soprattutto vedere l’ispanica visibilmente più serena,fece di quel bacio uno dei gesti più dolci di sempre.

O forse era il caramello?


Mentre Brittany si poneva queste domande si accorse che la ragazza le stava togliendo la felpa e la aiutò nell’ardua impresa:


“Sai,credo proprio che farò fuori tutto il barattolo..” sussurrò la latina al suo orecchio.


“Guarda che c’è dell’altra torta,se vuoi!” le fece il verso la biondina inarcando il collo,mentre Santana lo baciava lentamente.


“Con la torta non posso fare questo…” iniziò,ma prima che la ballerina potesse dire qualcosa,una colata di caramello denso tracciò una lunga scia contorta sui suoi addominali.


La cosa inizia a farsi interessante  

si ritrovò a pensare,e sobbalzò quando sentì la lingua della ragazza iniziare a muoversi lungo quella scia zuccherosa,provocandole brividi di piacere.

Nel frattempo l’ispanica le slacciò i pantaloni e si tolse la maglia.


“San…” ansimò la bionda,trattenendo il respiro quando sentì anche il reggiseno nero scivolarle di dosso.


“Mmmmh…ho ancora fame…” le sussurrò l’altra schioccandole un bacio sulle labbra,mentre la bionda ridacchiava di quel comportamento.


“Che scema!” le disse,ma il sorriso le morì sulle labbra quando sentì altro caramello colare sul suo seno,subito seguito dalle labbra della latina.



Santana si sentiva accaldata.

Molto accaldata.

Anche se sorrideva e faceva qualche battuta,ed era apparentemente padrona della situazione,la visione di Brittany seminuda,con i capelli sciolti,quell’espressione di piacere in volto,tutta sporca di caramello,la stava facendo impazzire.

Quando leccò il suo capezzolo sinistro e la sentì ansimare,un brivido le attraversò la schiena nuda.

Il sapore zuccheroso del caramello,mischiato a quello intenso della pelle di Brittany,che sapeva di pesca,era qualcosa di assurdamente meraviglioso. Con la mano sfiorò l’altro capezzolo,sentendolo inturgidirsi al suo tocco,e prese ad accarezzarlo.


Quando però la bionda le prese la mano e la guidò al suo basso ventre,proprio sopra le mutandine,aprì e richiuse più volte la bocca per lo stupore.


Di solito era lei quella impaziente,non Brittany.


Se la prese comunque comoda,lasciando scivolare lentamente le dita sul pizzo nero delle mutandine,sentendole umide.


“Non hai più fame?” sussurrò la ballerina chiudendo gli occhi e cercando di mantenere almeno l’uso della parola.


“Da morire…sono affamata come un lupo!” Santana tracciò con i denti una scia dal suo ombelico in giù,e quando arrivò all’orlo del suo intimo,afferrò l’elastico tra le labbra e lo tirò giù.

Brittany sussultò a quel gesto,e quando le labbra di Santana baciarono il suo sesso,non riuscì a trattenere un gemito.


Il sapore dell’eccitazione di Brittany era meglio di valanghe di caramello,e non c’era niente di più appagante del suono dei suoi gemiti ad ogni movimento della sua lingua:


“San…oddio…”


Le allargò di più le gambe e la penetrò con la lingua mentre la sentiva agitarsi. La bionda portò una mano sulla sua testa in una carezza,aiutandola,quasi nel movimento.


“Ah…ti prego…” la supplicò.

Era completamente vittima di quanto stava accadendo,c’erano almeno trecento gradi in mezzo alle sue gambe e la temperatura continuava a salire,mandandole scariche di piacere.


Quando Santana si rese conto di tutto ciò sostituì la lingua con le dita,mentre con le labbra risaliva a tormentare il clitoride della ballerina.

Fu un attimo e le sue barriere crollarono.

Gridò,quasi,mentre si sentiva avvolgere interamente dal fuoco,prima che i suoi umori bagnassero le labbra dell’ispanica,che non si fermò fino a quando non la vide accasciarsi esausta sui morbidi cuscini che ricoprivano il pavimento.

Santana si appoggiò vicino a lei,beandosi di quell’espressione provata dal piacere,poi la baciò nuovamente,piano,quasi temendo di farle male.



“Sai una cosa?” sussurrò la bionda dopo un attimo di silenzio “Tutta questa attività fisica ha fatto venire fame anche a me!” rise mentre si accavalciava su di lei.


Prese a fissarla,lì sdraiata in jeans e reggiseno,senza però far nulla. Così con un colpo di addominali Santana si mise a sedere e raggiunse le sua labbra,mordendole con un verso simile a un ringhio:


“Argh!” rise.


“Hey,accuccia lupo!” la bionda la spinse all’indietro,facendola ricadere sdraiata sui cuscini,per poi slacciarle i pantaloni in tutta calma. Quando Santana fu in intimo,osservò Brittany alzarsi e tornare con in mano il barattolo di nutella già aperto.


“Oh no,scordatelo! Non ho intenzione di farmi ricoprire di cioccolata!” protestò.


“Stai zitta,Lopez,scommettiamo che ti faccio cambiare idea?”


“Ma..” prima che potesse obiettare nuovamente due dita stracolme di nutella si fecero spazio tra le sue labbra,facendola ridere mentre gustava quel sapore dolciastro.

Mentre leccava le dita di Brittany guardandola maliziosa,la bionda le accarezzò le mutandine con la mano libera,facendola sussultare.


Poi un rumore secco le fece sgranare gli occhi,mentre la ballerina rideva soddisfatta:


“Mi hai…Dios,mi hai strappato le mutande!” spalancò la bocca osservando il tessuto rosso completamente a brandelli.


“E allora?”


“Come e allora?”


“Sono sicura che in quello zaino hai anche un cambio”


“Tu sei pazza!” Santana si tirò nuovamente a sedere,trovandosela in braccio.


“E tu ti lamenti troppo per i miei gusti!” Brittany le chiuse la bocca con un bacio.


Era l’arma giusta per placare le lamentele dell’ispanica che sembrò dimenticare completamente anche il suo nome,al tocco delle sue labbra. Le prese il viso tra le mani e approfondì quel bacio,lasciando che le loro lingue si accarezzassero freneticamente.


La bionda le sfilò con qualche difficoltà anche il reggiseno lasciandola completamente svestita,poi,vedendola completamente persa in quel bacio ne approfittò per recuperare un po’ di nutella dal barattolo.

Iniziò a spalmarla molto lentamente sull’intimità dell’altra che gemette quando sentì le dita della giovane massaggiarla in quel modo:
“Mhn..” ansimò sulle sue labbra.


Con le dita completamente piene di nutella iniziò un lento massaggio circolare e sentendo le dita inumidirsi ulteriormente dell’eccitazione dell’ispanica.


“Diòs mio,Britt…” Non riuscì a non staccarsi dalle sue labbra,portando indietro la testa.


“Sdraiati” le sussurrò all’orecchio la bionda.


Lei non se lo fece ripetere e si lasciò cadere sui cuscini,aprendo di più le gambe. Quando Brittany sostituì le dita con la lingua,Santana tremò di piacere.


“Ah…no deje de…me estàs volviendo loca…AH…ODDIO!” strinse forte con le mani i cuscini che le stavano accanto,mentre apriva di più le gambe e si portava verso di lei con dei colpi di bacino,intensificando quella sensazione di estasi.

Poi Brittany si fece più veloce,quasi più violenta e lei non resistette oltre.


Urlò il suo nome,prima di sentirsi risucchiata in un vortice di piacere che non era paragonabile a nulla al mondo.

Si sentì bagnare completamente tra le gambe,poi si rilassò lentamente e il suo respiro divenne di nuovo regolare,poco prima che Brittany la raggiungesse e le sfiorasse le labbra:


“Giuro che ti ho ripulita a dovere!” rise,baciandola.


“Ciò non nega che mi hai strappato le mutande…sei una stupratrice!” la prese in giro Santana pizzicandole i fianchi.


“Alla faccia della stupratrice,se eri consensiente allora che facevi? Non mi sei sembrata dispiaciuta!”


“Bene,ti devo uno stupro,Pierce,non farmelo dimenticare!” le baciò la guancia stringendola forte a se e inspirando l’odore dei suoi capelli “Mmmmh…ma quanto mi fai impazzire?” disse immergendosi nei suoi occhi azzurri.


“Tanto?” la prese in giro lei sbattendo le ciglia.


“Si”


“Tanto quanto?”


“Tantissimo” un istante dopo Santana scoppiò a ridere.


“Perché ridi?”


“Perché abbiamo profanato anche il nostro fortino! Ahahahahah!” a quel punto la bionda la seguì nelle risate.


“Non lo abbiamo profanato! Direi piuttosto che lo abbiamo…battezzato!” annuì convinta.


“Un battesimo molto abbondante BrittBritt!” le pizzicò il naso prima di stringerla nuovamente a sé. Guardandosi negli occhi aspettarono che Morfeo le accogliesse tra le sue braccia… 













_______________________________________________________________________________________________

Angolo dell'Autrice

Sono tornataaaaaa! 

Essì,siccome sono buona non vi ho fatto aspettare molto u.u

E avrei pubblicato ieri,giuro,ma il fatto è che scrivendo me le vedevo completamente piene di caramello o nutella e da perfetta idiota mi bloccavo *____*

Sono da ricovero,lo so -.-

Detto ciò,per chi fosse ancora capace di intendere e di volere,gradisco le recensioni :D

Thanks :D

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Homophobia ***


 



“Ed è stato tutto così…perfetto,le parole,gli sguardi…tutto,assolutamente perfetto!”


“Chi è che ha fatto un buon lavoro?” Quinn sorrise indicandosi.


“Tu,razza di scema,mi costa ammetterlo,ma sei stata brava!”


“E la torta?”


“Mangiata,ovviamente!”


“E i barattoli? Cioè…spero tu abbia capito perché te li ho lasciati!” rise la bionda afferrando uno dei suoi cuscini e osservando l’ispanica seduta di fronte a lei sul suo letto.


“Sei una porca,Fabray,lasciatelo dire!”


“Dimmi qualcosa che non so!”


“Ok,hai vinto,li abbiamo usati…” arrossì Santana.


“E la porca sono io…” il telefono della  mora vibrò tra le sue mani,così si apprestò a leggere il contenuto del messaggio.


“E’ Brittany,è qui sotto…andiamo?”


“Voi iniziate pure ad andare…io passo a prendere Rachel e poi vi raggiungiamo…” rispose piano la bionda.


“Rachel?Quella Rachel?” la latina alzò un sopracciglio.


“Quante Rachel conosci?”


“Non è che mi nascondi qualcosa? Cioè…se stai passando alla mia squadra non posso che applaudirti e incoraggiarti…ma con la Berry!”


“Idiota! Siamo amiche,punto! O almeno ci stiamo provando…”


“Bah…se lo dici tu…ci vediamo dopo…” le fece un cenno con la mano e sparì oltre la porta.




 
 
“Che poi è proprio tonta! Come si fa a preferire quella specie di gigantesco uovo di pasqua sudaticcio a Bocca da trota?”


“Sam è tornato praticamente adesso,magari Mercedes ha bisogno di un po’ di tempo…”


“Come si fa a doverci pensare,Britt? Sam è bello,alto,ha degli addominali scolpiti,sembra un surfista californiano…e quella gigantesca bocca di certo non è lì per figura!” stavano passeggiando al parco,mano nella mano,in attesa di Quinn e Rachel e intanto si dilettavano in una delle cose che riusciva loro meglio: spettegolare.


“Ah si? E tu come lo sai?” la bionda la guardò esitante,alzando un sopracciglio.


“E’ una supposizione!” si schernì l’ispanica evitando lo sguardo di Brittany.


“Perché allora non mi guardi? Che ti ha fatto quando stavate insieme? EH?” la ballerina trascinò a sé Santana e iniziò a farle il solletico.


“Ahahahaha eddai,Britt! E’ acqua passata!” la latina le bloccò le braccia e la guardò negli occhi “E per quanto abbia una bocca gigantesca…non regge il confronto con te!”


“Lo dici solo per farmi contenta” Brittany poggiò la fronte alla sua,guardandola con rassegnazione.


“No…lo dico perché è la verità…perché ogni volta che ero con lui pensavo a te…e perché ti amo!” le cinse i fianchi e sorrise.


L’altra si sciolse a quelle parole e avvolse le braccia intorno al suo collo. I suoi occhi azzurri come il cielo,incontrarono quelli scuri di Santana. I loro sguardi rimasero incatenati a lungo,poi la bionda ruppe quel magico silenzio.


“Dillo di nuovo..”


“Ti amo”


“Anch’io ti amo…e non me ne frega niente se siamo al parco…” aggiunse prima di baciarla.


Evidentemente anche a Santana non importava poi così tanto,visto che non solo non obiettò,ma si strinse più forte alla biondina. Il naso freddo di Brittany,a contatto con la sua guancia,la fece ridere.


“Hai il nasino congelato!” le disse,notando che era tutto rosso,quando si staccarono.


“Fa un po’ di freddo!” spiegò lei tirando la sciarpa un po’ più su.


“Ma che fine ha fatto Quinn?”


“Hey bellezze!” una voce maschile alla loro sinistra le fece voltare.


Santana e Brittany si accorsero che due ragazzi si erano avvicinati a loro. Dovevano avere più o meno la loro età,ma non erano del McKinley…Santana non ricordava di averli mai visti.


“Ci conosciamo?” l’ispanica li guardò.


“No…ma non abbiamo potuto fare a meno di notare lo spettacolo di poco fa!” disse spavaldo il più basso dei due “Vero,Tom?”


“Puoi dirlo forte,fratello…siete riuscite ad attirare la nostra attenzione,complimenti!”


“Non volevamo attirare proprio nessuno,idiota…andiamo Britt!” Santana si voltò,dando loro le spalle e trascinò Brittany,ma quest’ultima fu trattenuta per una spalla.


“Non c’è nessuna fretta!” rise uno dei due ragazzi.


“Non ti azzardare a toccarla,figlio di puttana!” la latina si voltò e lo spintonò forte,frapponendosi tra lui e la ragazza. Lui a quel punto rise sfacciatamente,mentre l’amico la seguiva a ruota.


“San..” gemette Brittany terrorizzata.


“Che vuoi farmi? Vuoi fare a botte?” la prese in giro.


“Lasciateci in pace! Non vi abbiamo fatto niente!” ringhiò lei cercando di nascondere il terrore.


Ma il ragazzo si avvicinò di nuovo alla bionda,ignorando quell’avvertimento,mentre l’altro se la rideva.


“Scommetto che alla tua amica non dispiace un vero uomo..”


“Allora forse non hai capito!” Santana gli fu di nuovo addosso e lo spinse con tutte le sue forze lontano da Brittany.


A quel punto però,lui la colpì in viso con un pugno.


Fu un istante.


Brittany urlò.


Santana cadde all’indietro per il colpo subito,mentre il ragazzo si chinava su di lei e la prendeva per il davanti del maglione:


“LASCIALA STARE! AIUTOOOO!” Brittany strillò guardandosi intorno.


“Sarai pure una lesbica del cazzo,ma nessuno mi mette le mani addosso,capito?” sibilò lui.


Poi la colpì di nuovo all’altezza del labbro. Il dolore fu accecante. Santana non riusciva nemmeno a vedere il suo aggressore,sapeva solo che l’aveva mollata.



“HEY LASCIATELE STARE! CHE CAZZO LE AVETE FATTO?!” Grazie al cielo in quel momento erano arrivate Quinn e Rachel,accompagnate da Finn e Puck.


“Andiamocene!” disse uno dei due all’altro,correndo via alla vista del gruppo che si avvicinava.


Santana aveva le mani davanti la faccia,gli occhi chiusi per il dolore e la bocca dolorante. Sentì Quinn e gli altri avvicinarsi,e la mano fredda di Brittany posarsi sulla sua spalla:


“San! Rispondi,San!” iniziò a scuoterla. L’ispanica non voleva spaventarla ulteriormente,così,impiegando uno sforzo che le parve sovraumano,si mise a sedere.


“Sto bene,piccola,non preoccuparti!” le disse con voce roca.


Poi aprì gli occhi,ma si rese conto che uno dei due doveva essere parecchio gonfio,visto il dolore. Sentì un sapore aspro in bocca e si accorse che stava sanguinando.


“Oh mio dio!” Brittany si portò le mani alla bocca “Sei piena di sangue!”  la latina sputò il sangue che aveva in bocca e prese il fazzoletto che Rachel le tendeva,portandoselo al labbro,che bruciava tantissimo.


“Chi cazzo erano quelli!” urlò Puck stringendo i pugni “Io li ammazzo,giuro che li ammazzo!”


“Ci hanno viste baciarci…” disse Santana “E sono venuti a disturbarci…hanno iniziato a mettere le mani addosso a Brittany e mi sono messa tra loro…” spiegò.


“Bastardi!” ringhiò Finn.


“Guarda il tuo occhio…” gemette la bionda mentre si asciugava le lacrime.


“Sto Bene,Britt…non piangere…” la abbracciò mentre Quinn e Rachel si guardavano indecise sul da farsi.


“Dobbiamo andare in ospedale!” decretò quest’ultima.


“Non c’è bisogno Rachel,sul serio…” cercò di convincerla l’ispanica.


“Hai bisogno di essere medicata!” aggiunse Quinn.


“Accompagnateci a casa mia…mi medicherà mia madre…”


“Sei sicura?”


“Si…”


“D’accordo allora!” Puck si chinò e la prese tra le sue possenti braccia.


“Mettimi giù!”


“No!”


“Noah,non mi hanno rotto una gamba,so camminare da sola!” protestò invano mentre lui procedeva a grandi falcate verso la macchina.


“Non puoi semplicemente ringraziarmi?” chiese lui mentre la faceva sedere sul sedile posteriore dell’auto.


“No!”
 
 




Quando la signora Lopez aprì la porta e si ritrovò davanti sua figlia con un occhio nero e il labbro spaccato per poco non svenne:


“Dei del cielo,cosa è successo?” chiese osservando Brittany e Puck che la sorreggevano e facendoli entrare in casa.


“Ho fatto a botte con un tipo!” li anticipò la latina.


“Le hanno infastidite mentre erano al parco…e Santana ha reagito…” spiegò brevemente Puck alla donna mentre Brittany faceva sedere la sua ragazza “Quando siamo arrivati stavano già scappando…” si scusò impotente.


“Madre de Diòs!”


“Va tutto bene…Noah,puoi andare…grazie…” Santana cercò di sorridere al suo indirizzo.

Lui si avvicinò e baciò entrambe sulla fronte.

“Vi chiamo questa sera…” disse. Poi,con un cenno alla signora Lopez,si dileguò oltre l’uscio.


“Mamma…puoi prendere la cassetta del pronto soccorso?”


“Certo!”


“E dai un po’ d’acqua a Brittany..” la donna tornò con tutto l’occorrente e porse un bicchiere d’acqua alla biondina,che lo prese e lo bevve tremante e bianca come un cencio.


“Fatti vedere…” mamma Lopez analizzò con occhio clinico il viso della figlia.

L’occhio sinistro era violaceo,tendente al nero, e molto gonfio. Il labbro invece era spaccato. A sinistra c’era un taglio profondo che ancora sanguinava un po’.


“Non è niente di grave…” l’anticipò la figlia.


“Lo so…Ma le hai prese di santa ragione…” notò la madre. Poi prese la bottiglia di disinfettante e la aprì.

La mano di Brittany si posò su quella della donna,come volesse fermarla.


“Vorrei farlo io…” le disse con voce spezzata.

La signora annuì e si alzò,poggiando la mano sul capo della bionda in una carezza. Brittany versò un’abbondante dose di disinfettante su una garza e iniziò a tamponare piano il labbro di Santana,che trattenne un gemito quando la ferita iniziò a bruciare.


Guardava la ragazza che la stava disinfettando e si accorse che non aveva smesso di tremare.


I suoi occhi erano lucidi,stava trattenendo le lacrime,ciò nonostante riusciva a medicarla con infinita delicatezza. Quando finì di disinfettare il labbro,iniziò a passare un po’ di crema lenitiva sull’occhio di Santana e tutt’attorno,mentre lei chiudeva gli occhi sussultando di tanto in tanto.


Mamma Lopez osservava la scena dall’altra parte della cucina: era incredibile come quella ragazzetta fragile si stesse prendendo cura di sua figlia,proprio sotto i suoi occhi.

Lì per lì voleva chiedere loro di raccontarle l’accaduto,ma si accorse che proprio la biondina sembrava la più scossa delle due,sull’orlo di un pianto disperato,così decise di non chiedere nulla.


“Mamma…” disse piano la ragazza distogliendola da quei pensieri.


“Dimmi”


“Ci mettiamo in camera mia…vorrei cercare di riposare un po’…ma lascio la porta aperta,ok?”


“Certo,amore,andate pure…” annuì la signora.


Brittany finì di medicarla e ripose tutto dentro la cassetta del pronto soccorso. Santana la prese per un braccio e la costrinse ad abbassarsi di nuovo su quella sedia:


“Sto bene. Sul serio” disse prendendole il viso tra le mani e guardandola negli occhi “Domattina starò benissimo…Ok?” disse portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.


La bionda annuì piano,poco convinta e la aiutò ad alzarsi,sotto gli occhi della madre di Santana.


Poi raggiunsero la camera dell’ispanica e quest’ultima si sdraiò,mentre Brittany prendeva una coperta e gliela adagiava addosso.


“Vuoi che ti prenda qualcos’altro?”


“No,voglio solo che ti togli le scarpe e vieni qui ad abbracciarmi…” la bionda le fu accanto in pochi secondi e la strinse piano a sé,per paura di farle male.


La guardò soffermandosi sul labbro spaccato.


“Sei un’idiota!” disse poi,scoppiando in lacrime.


La prese per il maglione e affondò il viso nel suo seno,singhiozzando forte.


“Dai,amore…non è niente di grave,non piangere…” sussurrò dolce accarezzandole i capelli.


“E’ colpa mia..”


“Ma che dici!”


“Si…se tu non avessi cercato di difendermi…”


“Sarebbe finita molto peggio…nessuno deve permettersi a metterti le mani addosso…”


“Se solo non ti avessi baciata…”


“Britt…è solo un occhi nero…e un labbro spaccato…e ti avrei baciata io…” la guardò negli occhi e abbozzò un sorriso decisamente doloroso,asciugandole le lacrime.


“Poteva finire molto peggio…”


“Ma non è successo…è questa la cosa importante…” la bionda la baciò sulle labbra,pianissimo.

E Santana si chiese come era possibile che riuscisse ad essere così delicata. Poi le loro posizioni si invertirono e fu l’ispanica ad appoggiarsi al petto di Brittany mentre lei le sussurrava parole dolci.


Finché il suo respiro non si fece regolare.


Probabilmente era crollata,ma la bionda non si mosse per paura di svegliarla. Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dalla signora Lopez che bussava piano alla porta già aperta:


“Posso entrare?” chiese.


“Certo” le rispose Brittany accennando una specie di sorriso che probabilmente non vi assomigliava nemmeno.


La donna osservò la figlia dormiente e si sedette alle sue spalle,in modo tale da avere la ballerina,rannicchiata verso Santana,di fronte a lei.


“Come stai?” chiese la donna.


“Io bene…” sussurrò la giovane “Sua figlia un po’ meno…” deglutì.


“Vuoi raccontarmi cosa è successo?”   


“Eravamo al parco…” iniziò Brittany senza smettere di accarezzarle la testa “Aspettavamo Quinn e altri amici del Glee…non stavamo facendo nulla di male…Poi l’ho baciata…e questi due tipi si sono avvicinati e hanno iniziato a importunarci…” la donna la ascoltava assorta “Noi abbiamo cercato di andarcene,ma uno di loro mi ha trattenuta…e Santana…beh,sa com’è Santana…lo ha spinto…e si è messa tra di noi…ha cercato di difendermi…” qualche lacrima sgorgò dagli occhi della biondina “E lui le ha dato un pugno…e poi un altro…l’ha insultata…e quando sono arrivati i nostri amici sono corsi via…” tirò su col naso.


La donna la osservò,in quegli occhi azzurri velati di lacrime e dispiacere e sospirò prima di iniziare a parlare.


“Brittany…voi siete giovani,andate a scuola…imparate che non c’è nulla di diverso in un ragazzo sulla sedia a rotelle,o in uno di colore…sapete che non importa se si è ricchi o poveri,ebrei o cattolici…etero o gay…molti questo non lo sanno…Lima non è come New York o Los Angeles…e vedere due ragazze insieme…belle come voi…beh,succede questo…” cercò di spiegare indicando la figlia “Se una cosa del genere succede a scuola c’è chi interviene…un professore,un adulto…fuori non ci sono guardie del corpo…Tu e Santana avete fatto una scelta…difficile,ma coraggiosa…e dovete andare incontro alle conseguenze…non tutti lo accettano,mia madre ne è un esempio…Ma non devi rattristarti per questo,alle volte il tempo aiuta…”


“Ma lei si è fatta male…”


“E’ solo un occhio nero,passerà in un paio di settimane…e quanto a mia figlia…non l’avevo mai vista così felice prima d’ora,sono sicura che un pugno in faccia per lei sia un buon compromesso…” sorrise e si alzò “Vado ad avvisare tua mamma che dormi qui..”


Brittany la trattenne per un polso.


“Carmen…”


“Si?”


“Grazie…” la donna le sorrise di nuovo,più ampiamente,poi si chinò su di lei e le diede un bacio in fronte.


“Buonanotte,tesoro…”


“Buonanotte..” poi baciò la testa della figlia,delicatamente.


“Buonanotte mamma…” sussurrò a sorpresa l’ispanica mentre la signora Lopez stava per uscire dalla stanza.


Scosse la testa,quasi rassegnata,prima di varcare la soglia e scomparire in corridoio.


“Non dormivi?” le disse piano la bionda sfiorandole i capelli.


“Mi sono appena svegliata..” mentì lei accoccolandosi di più al suo petto e abbracciandola forte.


Aveva sentito quella conversazione dall’inizio alla fine,parola per parola,e aveva fatto uno sforzo sovraumano per non tirarsi su a sedere e stringere sua madre più forte che poteva.


In quel momento,stretta al petto di Brittany,si sentiva protetta dal mondo intero e non c’era occhio nero o labbro sanguinante che reggesse. E se il prezzo da pagare per stare così bene era una scazzottata di tanto in tanto…beh,avrebbe preso lezioni di karate,o qualcosa di simile…  











________________________________________________________________________________________________

Angolo dell'Autrice



Ok,fiumi di lacrime,LO SO!

L'idea per questo capitolo me l'ha dato un disegno bellissimo che ho visto e che purtroppo non posso caricare visto che da brava handicappata non ci riesco .___.

Detto ciò,ovviamente,TAAAAANTO AMORE PER MAMMA LOPEZ!

Figa quasi quanto la figlia lei u.u

Fossero tutte così *-*

Beh? Che ne pensate? :D

Let me Know it :P

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Extraordinary Merry Christmas! ***







Anche a Lima il Natale era arrivato.


Gli ultimi giorni prima dell’inizio delle vacanze erano stati particolarmente faticosi,tra interrogazioni,prove di preparazione alle regionali e la loro piccola performance televisiva,e i ragazzi non avevano avuto praticamente un momento per concentrarsi sui loro festeggiamenti. Così avevano deciso di passare la notte di Natale tutti insieme,visto che casa Berry era nuovamente libera:


“Dove sono andati i tuoi questa volta?” aveva chiesto Quinn una volta arrivata.


“Hanno optato per un natale romantico a Parigi..” spiegò la ragazza mentre aiutava Brittany ad apparecchiare.


“Berry,maledizione,cosa serve un metal detector per trovare il sale in questa cucina?” sbraitò Santana dalla stanza accanto. La padrona di casa alzò gli occhi al cielo e la raggiunse.


“E’ qui,Santana,non ci vuole la laurea a spostare un pacco di zucchero!” rispose lei altezzosa guadagnandosi un’occhiata omicida.


“Poggiamelo qui e sparisci dalla mia vista,o riempio di farina il tuo adorabile vestitino rosso!” la minacciò la latina mentre impastava i biscotti.


“Perché sei sgarbata col mondo intero?”


“Non col mondo intero,solo con te,nanerottola!”


“Non è vero!”


“San,hai bisogno di aiuto con la pasta per la pizza?” chiese Quinn facendo capolino.


“No tesoro,ci penserà Tina a momenti,vai pure a riposarti!” disse in tono melenso voltandosi poi a guardare una Rachel allibita “Visto?” chiese facendole una pernacchia.


“Niente spirito natalizio per madama Lopez,eh?” chiese la mora scoppiando a ridere.


“Scherzi? Yo soy el Grinch!”


“Certo!”


“Quando arrivano i ragazzi?” chiese Mercedes facendo il suo ingresso nella stanza.


“Finn e Puck andavano a prendere lo spumante e qualcosa da mandare giù durante la serata…Sam e Rory hanno detto che dovevano passare da qualche parte e poi prendere Mike…ma non so dove di preciso…” constatò Tina.


“E Artie,Kurt e Blaine?” chiese Quinn.


“Loro non passavano da nessuna parte…penso saranno qui per cena!”


“Santana,mi passi la salsa?” chiese l’asiatica indicando il barattolo vicino alla latina.


“Certo!” sorrise e gliel’allungò “Berry…vieni qui…” disse indicando la ragazza poco distante.


“Che ti serve?” chiese lei.


“Che vieni qui,ho detto!” ripetè.


La mora si avvicinò cauta affiancandola.


“Sono qui..” a quel punto Santana tese il viso verso di lei.


“Dammi un bacio..”


“Eh?”


“Hai capito!” Rachel,cautamente,si avvicinò e baciò la sua guancia, stranita.


“Perché hai voluto un bacio?”  chiese mentre guardava l’ispanica sorriderle.


“Ti sto mostrando che so essere buona anche con te!” alzò le spalle. La ragazza sorrise dandole uno schiaffo sul sedere e allontanandosi da lei,mentre lei tornava alla sua occupazione.



 
 
“Complimenti ragazze,siete delle cuoche eccezionali!” Blaine sorrise all’indirizzo di tutte le ragazze. La cena era quasi finita,avevano mangiato tutti abbondantemente e apprezzato in modo particolare la cucina delle ragazze.


“Buoni queffi bifcoffi!” Puck aveva la bocca così piena da non riuscire a parlare.


“Noah,sei il solito maiale! Ma deduco che ti piacciono i miei biscotti!” Santana lo guardò in un misto tra il divertito e il disgustato.


“Io non li ho ancora assaggiati!” notò Brittany accanto all’ispanica. Lei a quel punto ne afferrò un paio e li tese alla biondina.


“Tieni BrittBritt!” lei li prese dalle sue mani e li assaggiò.


“Che buoni…c’è un tocco di super San!” scherzò dandole un bacio sulla guancia. Santana le riservò un’occhiata dolce prima di rivolgersi a Finn.


“Che avete comprato tu e l’uomo delle caverne?”


“Spumante” rispose il ragazzo “Birra…e qualche super alcolico..”


“Oh,no,io non ho intenzione di ubriacarmi…non dopo l’ultima volta!” gesticolò con le mani.


“Peccato! E io che speravo in un altro spogliarello di Brittany!” si intromise Puck.


“Vuoi morire Puckerman? No perché sei sulla buona strada!” ringhiò la latina.


“Scherzavo!” lui alzò le mani in segno di resa “Mamma mia!”


“Ecco bravo!” poi si avvicinò alla ragazza e le sussurrò “Però se vuoi puoi ubriacarti dopo che ci saremo chiuse da qualche parte!”


“Non mi tentare!” la bionda esibì un sorriso malizioso.


“Ragazzi,noi abbiamo cucinato,apparecchiato e servito tutto quanto…come minimo dovete sparecchiare!” Quinn guardò i ragazzi uno per volta.


“Ma che palle!” protestò Mike beccandosi un calcio sotto il tavolo dalla sua ragazza.


“Non era una richiesta…era un ordine!” la bionda li spiazzò con uno dei suoi sguardi inquietanti,convincendoli così a mettersi a lavoro.
 




Mezzora dopo erano tutti nel seminterrato di casa Berry,addobbato e pieno di luci natalizie,che chiacchieravano del più e del meno.


Brittany era seduta per terra,tra le gambe di Santana e stava avendo un’animata,quanto assurda discussione con Sugar,che era da poco arrivata:


“Ma si può sapere che state cianciando?” chiese l’ispanica confusa,dopo aver sentito di tutto e di più su folletti,elfi e nani da giardino che prendono vita.


“Tranquilla,amore,niente di importante!” Santana arrossì a quell’appellativo.


“Vado da Artie,vi lascio un po’ sole!” sorrise l’altra ragazza osservandole intenerita. A quel punto Brittany osservò l’orologio e appoggiò le spalle al petto della latina.


“Manca mezzora alla mezzanotte…forse dovremmo dare i nostri regali agli altri..” notò.


“Mmmmh…mi sa che hai ragione…vado a prenderli?” chiese baciandole la spalla scoperta.


“Naaah…resta qui!” lei si voltò baciandole la mandibola. Santana la guardò con espressione dolce e ancora una volta si ritrovò a meravigliarsi di tanta innocenza in una sola persona.


Pensò di essere davvero fortunata ad averle lei.


La fece voltare fino a trovarsela di fronte e si immerse in quegli straordinari occhi azzurri. Dopo averle sorriso le stampò un bacio sulle labbra,quando si chinò per depositargliene un altro,la bionda la guardò curiosa:


“San…ci sono gli altri…” notò.


“Chi se ne frega…è solo il glee…” alzò le spalle per poi baciarla di nuovo mentre Brittany sorrideva e non interrompeva quel contatto.


Anzi,le cinse il collo con le braccia e si avvicinò di più a lei. Santana si fece spazio tra le sue labbra con la lingua e la ballerina schiuse le labbra per accoglierla e,ormai sapeva che le sarebbe successo di nuovo,sussultò quando le loro lingue si incontrarono e iniziarono a danzare. Santana le accarezzò la schiena mentre la sentiva affondare una mano tra i suoi capelli corvini.


Si sentiva in pace col mondo ed era certa che nessuno avrebbe potuto toglierle quella gioia,perché a donargliela era la persona migliore che avesse mai avuto la fortuna di incontrare.


Si sorprese quanto sentì un silenzio tombale attorno a lei.


Possibile che si fosse isolata talmente tanto dal mondo da non sentire più nemmeno le voci dei suoi amici?


“La miseria,non avevo mai visto niente di più eccitante in vita mia…” la voce di Puck le giunse molto molto vicina,facendola spaventare e allontanare da Brittany.


Si voltò verso quel suono e se lo trovò a pochi centimetri di distanza.


Strabuzzò gli occhi.


“Porquè no desparecen?” ringhiò al ragazzo,ma in quell’istante si rese conto che le stavano fissando praticamente tutti.


“Hey piccioncine,se volete vi lasciamo sole!” rise Quinn.


“Di sopra c’è la camera degli ospiti,vuoi le chiavi,San?” la canzonò Rachel,cogliendo l’occasione per poterla prendere in giro.


Per quanto si sforzasse,l’ispanica non riuscì a non arrossire,sentendo tutti quegli sguardi puntati addosso.


“Ignorale Santana,siete dolcissime!” sorrise Finn al suo indirizzo.


“Ah aaaah non ci credoooo!” Rachel alzò i pugni al cielo “Ho fatto arrossire Santana Lopeeez!”


“Senti,nano da giardino!” la latina si riprese quasi subito da quel momento “Sto solo baciando la mia ragazza e anche se mi rendo conto che ai bimbi arrapati potrebbe fare un certo effetto,non vedo perché questo dovrebbe portare ad avere una platea tanto interessata ai particolari della mia lingua o di quella di Britt,dettò ciò,scommetto che daresti via quella fastidiosa vocetta insopportabile per provare anche solo una volta!” incrociò le braccia al petto e sorrise soddisfatta.


“Un punto a Lima Heights!” Quinn battè le mani mentre tutt’attorno a loro esplodevano applausi divertiti e urla di giubilo.


Approfittando di quel casino,Santana si avvicinò a Finn e gli fece segno di seguirla poco lontano dagli altri.


“Dimmi,San!” lui la osservò curioso.


“Finn,dopo questa se lo chiedo a Rachel mi uccide…vorrei dare il mio regalo a Brittany…in privato…mi sapresti indicare una stanza tranquilla?” gli chiese con sguardo fermo e un’espressione speranzosa.


“Certo” lui le sorrise “Sali le scale,a destra,dopo il bagno,c’è la stanza di Rachel…puoi darglielo lì…a meno che il tuo regalo non sia…” fece un gesto eloquente.


“No no! Assolutamente no! Sarò qui tra dieci minuti,giuro!” anche lei esibì un sorriso “Grazie!” A quel punto guardò Brittany che aveva osservato la scena da lontano,e la chiamò.


Quando la bionda la raggiunse,lei la prese per mano e la guidò al piano di sopra.



“Dove andiamo San?” chiese.


“Nella stanza degli orrori!” scherzò.


“Ma io non voglio andarci…ho paura!”


“Stavo scherzando Britt,è solo la stanza di Rachel!” sorrise aprendo la porta e richiudendola alle sue spalle dopo essere entrata. Si guardò un momento intorno,spaesata.


“Perché siamo qui?”


“E’ tutto così disgustosamente rosa…” la latina fece un’espressione disgustata.


“San,non vorrai…qui?” Brittany spalancò la bocca.


“Diòs,ma perché pensate tutti a quello? Sono così pervertita?” la bionda non riuscì a non ridere.


“Scusa ahahahah…è che è la prima cosa che mi viene in mente,conoscendoti!”


“Volevo solo darti il mio regalo…” Santana si fece seria e tirò fuori un sacchettino dalla tasca della felpa,avvicinandosi a lei.


La bionda lo prese tra le mani e lo aprì.


Era una collana,un semplice filo d’oro dal quale pendevano due minuscole lettere,incastonate una nell’altra.


“San..”


“Sono le nostre iniziali…sono incastrate,come i pezzi di un puzzle,ma non è possibile staccarle…dentro sono fuse,un’unica cosa…come me e te…perché io senza di te,Britt,non sono niente!” sorrise mentre la bionda la guardava incantata dalle sue parole.


“Io ti amo..” sussurrò la bionda e il cuore dell’ispanica sussultò e prese a battere forte “E’ bellissima…”


“Ti amo anch’io,Brittany…”


“Mi aiuti a metterla?” chiese la bionda voltandosi e tirando su i lunghi capelli fino a scoprire il collo.


Santana le allacciò la catenina e poi poggiò un bacio morbido sul suo collo.


Quando la bionda si voltò fece per abbracciarla ma lei la fermò.


“Che c’è?”


“Prima devi aprire il mio regalo…” Santana rimase di stucco quando Brittany tirò fuori una busta dai jeans e la prese esitante. Quando la aprì e ne tirò fuori due cartellini in cartoncino spalancò gli occhi.


“Cosa…Mio Dio…due biglietti per il weekend di capodanno in uno chalet di montagna?” chiese incredula.


La bionda sorrise soddisfatta.


“Si!”


“Ma Britt…Oddio,ti saranno costati un sacco di soldi,non era necessario,non…” la bionda le mise due dita sulle labbra impedendole di continuare.


“Li ho comprati con i miei risparmi…sono mesi che li metto da parte…ed erano destinati a te fin dall’inizio,anzi…a noi…e indovina?”


“Cosa?” chiese l’altra sempre più meravigliata.


“E’ lo stesso chalet…in cui…ci siamo baciate…”


“Non ci credo!”


“E invece si! Mamma e papà mi hanno dato una mano a ritrovarlo!” spiegò lei felice.


“E’ stupendo,amore…è il regalo più bello che tu potessi farmi!” la sollevò da terra e le fece fare una piroetta “anzi no…il regalo più bello è averti qui!” sorrise prima di baciarla nuovamente con trasporto.


La bionda si avvinghiò a lei,senza riuscire a smettere di sorridere.


“Hey Lopez,quando tu e la tua donna finite,le lenzuola pulite sono nel secondo cassetto!” Rachel affacciò la testa nella sua stanza proprio nel momento in cui Santana si stava staccando sa Brittany e stava stringendo i pugni.


“Amore vuoi scusarmi un momento?” sorrise melensa alla sua metà per poi voltarsi verso la padrona di casa “Berry ti conviene scappare,se non vuoi che ti rimetto a posto il naso!” ringhiò raggiungendo la porta e varcandone la soglia a falcate mentre la ragazza scappava al piano di sotto “Hudson! Dopo questa ti castro!” Brittany scosse la testa mentre la sentiva scendere le scale “ERES EL ESPìA MAS IDIOTAS QUE NUNCA HAN COMPLIDO!”  









_____________________________________________________________________________________________________

Angolo dell' Autrice

Seraaaa :D chiedo scusa per l'attesa,ma attualmente gestisco 2 ff e il tempo è sempre meno perciò diventa un tantino faticoso. 

Allora,capitolo un pò breve,ma esprime a pieno il modo in cui avrei voluto vederli passare questo natale **

Fatemi sapere che ne pensate :D

Oh,colgo l'occasione per pubblicizzare l'altra FF che riguarda sempre i nostri beniamini,nonchè una HEYA / ACHELE:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=896954&i=1

Fateci un salto :D

Alla prossima :D

 
  

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=828788