Il Campanello Della Volpe

di FallingStar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Cucciolo ***
Capitolo 2: *** L'inizio della convivenza ***
Capitolo 3: *** La Predizione di Neji e l'incontro con il S.I.K.F.C. ***
Capitolo 4: *** Non voglio perderti ***
Capitolo 5: *** Il Rapimento ***
Capitolo 6: *** La verità su Naruto e gli spiriti ***
Capitolo 7: *** Confidenze Segrete ***
Capitolo 8: *** Un incontro troppo ravvicinato ***
Capitolo 9: *** Una promessa da spirito ***
Capitolo 10: *** La Battaglia Finale ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Il Cucciolo ***


                                                    IL CAMPANELLO DELLA VOLPE
 
                                                                      CAPITOLO 1
                                                                         Il cucciolo
 
“La foresta del fuoco. Una foresta incantata, che ha il compito di dividere le persone dagli spiriti maligni. Dentro la foresta, infatti, vivono gli spiriti buoni che proteggono le persone dagli spiriti cattivi. Gli spiriti, buoni o cattivi, hanno sembianze di uomini con attributi animali e normalmente sono invisibili agli occhi degli uomini ma, se vogliono, posso farsi vedere. In più, hanno un potere inimmaginabile e, alcuni, hanno un potere così grande che sono considerati invincibili. Questi spiriti vengono chiamati: Spiriti Maggiori. Abbreviato: S.M. Però, questo grande potere, può costare caro. Infatti, questi esseri non devono mai usare la loro potenza massima perché, se lo facessero, dopo aver preso completamente sembianze animali e aver sferrato il loro colpo più potente, verrebbero prosciugati di tutta la loro energia e scomparirebbero. Senza possibilità di ritorno.”
???:- Kakashi insomma! Mi vieni ad aiutare si o no?-
K:- Uh?-
Hatake Kakashi, un uomo sui 25 anni, con i capelli grigi e il volto quasi interamente coperto, aveva spostato il suo sguardo, cioè il suo unico occhio scoperto, dal libro che aveva in mano alla persona che aveva parlato. Umino Iruka, anche lui sui 25 anni, con i capelli marroni legati in una coda e con una cicatrice sul naso, stava fulminando Kakashi con lo sguardo.
K:- Scusami Iruka-kun. Quando leggo questi libri che parlano di leggende di spiriti non mi rendo più conto di ciò che succede intorno a me. E’ uno dei pochi generi che mi piacciono.-
I:- Si, lo so che, oltre agli hentai, questi sono gli unici libri che ti piacciono. Però, adesso sei al lavoro. E i libri li devi vendere, non leggere. Dovresti darmi una mano invece di stare tutto il tempo dietro al bancone a leggere la merce. Questo negozio lo gestiamo insieme, o sbaglio?-
K:- Certo! Non a caso il negozio si chiama HatakeandUminoLibrary.-    
I:- E, allora dammi una mano a portare dentro questi scatoloni e a sistemare i libri sugli scaffali invece di perdere tempo con quelle sciocchezze.-
K:- Quali sciocchezze? Questo libro non parla di spiriti qualsiasi ma di quelli che abitano la foresta del fuoco, quella che circonda Konoha, il nostro villaggio.-
I:- Kakashi andiamo. Io ho smesso di credere agli spiriti della foresta quando avevo 13 anni.-
K:- Solo perché tu non li hai visti. Ma io si!-
I:- Kakashi ti prego, non ricominciare con quella storia.-
K:- Ma è vero! Perché non mi crede nessuno?-
I:- Perché gli unici esseri che popolano le foreste sono piante e animali! Come questo qui.-
Nel dire l’ultima frase, Iruka si era girato e aveva afferrato qualcosa per poi mostrarla a Kakashi. Questo qualcosa altro non era che un cucciolo di volpe.
K:- E questo da dove sbuca?-
I:- L’ho trovato davanti al portone del villaggio quando sono andato ad aspettare il camion che ci doveva consegnare il nuovo carico. Non è dolcissimo?-
Kakashi guardò attentamente il cucciolo. Aveva il pelo di colore rosso-arancio, due grandi occhi azzurro cielo, una corta e folta coda e, attorno al collo, aveva legati con un nastro rosso due campanellini dorati.
K:- “Uhm… Questi campanelli… Sono uguali a quelli che aveva”-
I:- Kakashi, non mi hai risposto.-
K:- Eh? A si. Hai ragione, è molto carino.-
I:- Devono averlo abbandonato. Questo è già il terzo animale abbandonato che trovo. Ma come si fa ad essere così crudeli.-
K:- Non tutti sono sensibili come te.-
I:- (diventando rosso) Ma dai, smettila.-
K:- No sul serio. Comunque, cosa pensi di farne?-
I:- Che domande. Lo metterò nella cesta insieme a Kiba e Gaara nella speranza che qualcuno lo prenda con sé dandogli una nuova casa.-
Detto questo si avvicino al bancone. Affianco a questo c’era una grossa cesta. Dentro, si trovavano due cuccioli. Uno era un cagnolino col pelo marrone, gli occhi castano - d’orato e aveva due segni rossi sul muso. Il secondo era un tasso con il pelo giallo-sabbia con strisce nere, due piccoli occhi azzurri, una scritta rossa sulla fronte e delle grosse zanne. Entrambi avevano una medaglietta con su scritto il nome.
I:- (posando il volpacchiotto nella cesta) Vedrai che riuscirò a trovarti un nuovo padrone. Nel fra tempo, mi prenderò io cura di te, Naruto.-
K:- Naruto?-
I:- E’ il suo nome.-
K:- Come fai a saperlo?-
I:- E’ scritto sui campanelli-
K:- “Naruto, eh? Uhm… Questo nome mi sembra familiare. Ma dove”-    
I:- Kakashi?-
K:- Eh? A scusa. Oggi ho la testa fra le nuvole.-
I:- Allora falla scendere. Dobbiamo finire di sistemare i libri e tra poco dobbiamo aprire.-
K:- Agli ordini!-
Così, dopo qualche minuto, il negozio di riviste e libri vari più conosciuto di Konoha aprì.
Iruka andò sul retro lasciando Kakashi alla cassa e raccomandandogli di non mettersi a leggere libri hentai o di qualsiasi altro genere mentre lavorava. Pochi secondi dopo, Kakashi stava leggendo un libro intitolato “Il paradiso della pomiciata”. Ma aveva appena finito il primo capitolo, che sentì il campanello appeso alla porta, suonare. Alzò lo sguardo e vide un ragazzo con dei lunghi capelli neri, gli occhi violacei quasi bianchi e la pelle chiara. Kakashi lo riconobbe subito. Faceva parte di uno dei due clan più importanti del villaggio, a cui era obbligo portare rispetto.
K:- Buongiorno Neji-san.-
Ne:- (senza neanche guardarlo) Giorno.-
Kakashi sospirò. Quello non era certo un tipo cordiale. Scrollo le spalle e riprese a leggere. Tanto era un cliente abituale, sapeva dove si trova ciò che voleva. Infatti, Neji andò dritto verso gli scaffali dove si trovavano le riviste di arti marziali. Frugò per un po’ ma, non trovando ciò che voleva, si girò avviandosi verso la porta. Mentre camminava, si fermò davanti alla cesta. Guardò prima Kiba che stava mordicchiando un osso di gomma. Lo avrebbe preso volentieri ma sapeva che non poteva farlo. Questo perché villa Hyuuga era piena di cani da guardia e suo zio, un certo Hiashi, si lamentava perché diceva che spendeva troppo per mantenerli e aveva detto che non voleva altri cani. Poi guardò Gaara che stava dormendo ma distolse subito lo sguardo. Non aveva avuto una bella esperienza con quel cucciolo. Diciamo solo che quando aveva provato a toccarlo… Era dovuto correre all’ospedale a farsi fasciare il braccio sanguinante. Poi notò il nuovo arrivato che se ne stava in disparte. Lo prese tra la mani per guardarlo meglio e subito fu colpito dai sui grandi occhioni e dall’aurea pucciosa che lo circondava.
Ne:- “CHE CARINOOOO!!!!!!!! E’ DESTINO CHE IO DEBBA AVERLO!!!!!!!!!!!!!!Prima però devo chiedere a Hiashi-sama se posso tenerlo. Conoscendolo, se non gli chiedo il permesso quello è capace di farmi frustare.”-
Così, Neji rimise il cucciolo nella cesta e iniziò a frugare nelle tasche alla ricerca del suo cellulare ultimo modello, senza trovarlo.
Ne:- “DESTINO BASTARDO!!!!!!!!!! Figurati se oggi che mi serviva il cellulare non lo dimenticavo a casa. Adesso dovrò tornare alla villa, chiedere il permesso e dopo che lo avrò avuto,PERCHE E’ DESTINO CHE IO DEBBA AVERE QUEL CUCCIOLO, tornare qui a prenderlo. E TUTTO QUESTO SOLO PERCHE APPARTENGO ALLA CASATA CADETTA.”-
Dopo aver pensato tutto questo, uscì dal negozio e cominciò a correre come un forsennato lanciando imprecazioni contro il destino e, per poco, non investì un ragazzino, più o meno della sua età, che stava per entrare nel negozio. Questo ragazzo aveva i capelli neri, gli occhi dello stesso colore, la pelle chiara quasi bianca e dietro alla maglietta c’era disegnato un ventaglio, simbolo del suo clan. Questo guardò Neji come si guarderebbe un pazzo per poi scrollarsi le spalle ed entrare nel negozio.
Quando suonò il campanello a Kakashi, che stava ancora leggendo il suo libro e non si era accorto della sceneggiata di Neji, non gli servì guardarlo per sapere chi era. Questo non solo perché quel ragazzino faceva parte dell’altro clan più importante del villaggio ed era anche un cliente abituale, ma anche perché lo conosceva da quando era nato.
K:- (alzando lo sguardo dal libro e sorridendogli) Buongiorno Sasuke-kun. Come va?-
S:- Buongiorno Kakashi-san. Tutto bene, grazie.-
K:- Sai che la tua rivista arriverà tra qualche giorno, no? Come mai sei venuto qui?-
S:- Si, lo so. Facevo quattro passi e ho pensato di passare a vedere come stava.-
K:- Molto gentile da parte tua. Come sta Itachi-kun?-
S:- Bene. Proprio ieri mi ha telefonato dicendo che tra qualche settimana sarebbe venuto qui.-
K:- A davvero? Bene, e quanto si trattiene stavolta?-
S:- Non l’ha detto ma tanto già lo so. Verrà, mangerà, prenderà dei vestiti puliti, lascerà qui quelli sporchi, dormirà e la mattina dopo partirà di nuovo.-
K:- Tutto programmato, eh?-
S:- Come sempre.-
K:- Ti annoi molto in quella grande villa tutto solo, eh?-
S:- Un po’.-
A Kakashi però, non sfuggi lo sguardo triste che aveva, anche se era durato pochi secondi. Poi guardò la cesta. Si girò verso Sasuke, ma prima che potesse dire qualcosa il moro disse un .- No.-
K:- Ma… Non ho detto niente.-
S:- Ho già capito. La ringrazio Kakashi-san ma, come le ho già detto una volta, non ho intenzione di prendere un cucciolo.-
K:- Perché no? Ti farebbe compagnia e avresti qualcuno con cui passare il tempo.-
S:- Tanto per cominciare, dovrei chiedere il permesso a Itachi e questo non è possibile visto che non si trova al villaggio.-
K:- Cellulare?-
S:- Lo sa meglio di me che è sempre occupato.-
K:- Vero.-
S:- E poi, i cani non mi piacciono.-
K:- Non c’è solo Kiba. Potresti prendere Gaara.-
S:- Devo ricordarle che quando ho cercato di accarezzarlo mi ha quasi azzannato la mano.-
K:- A già. In effetti Gaara ha questo piccolo problema di mordere tutto quello che gli si avvicina.-
S:- Mi chiedo come faccia un tasso così piccolo ad avere delle zanne così grandi.-
K:- Perché non provi con una volpe?-
S:- Una volpe?-
Sasuke si girò verso la cesta sorpreso, accorgendosi solo allora di due occhi color cielo che lo fissavano. Incuriosito, si avvicino alla cesta piegandosi per guardarlo meglio e anche lui, come Neji, rimase folgorato da quegli occhioni azzurri e da quel aurea pucciosa.
S:- “E’ davvero carino.” Sapete come si chiama?-
K:- Naruto. Lo ha trovato Iruka-kun oggi. Sai credo che tu gli piaccia.-
S:- Cosa glielo fa credere?-
K:- E da quando sei entrato che scodinzola.-
Ed in effetti era vero. In più, quando Sasuke lo prese tra le mani avvicinandolo alla faccia, il volpacchiotto cominciò a leccarlo.
K:- Avevo ragione. Lo vuoi, eh?-
S:- “Quanto è tenero.” Non saprei.-
K:- Non mentirmi. Ti conosco troppo bene. Chi ti cambiava i pannolini quando Itachi-kun non c’era?-
S:- (diventando rosso) KAKASHI-SAN, LA PREGO, E’ IMBARAZZANTE!!! E poi, come la mettiamo con Itachi?-
K:- Tranquillo. Se dice qualcosa, ci parlo io. In fondo, ero io che-
S:- (tornando rosso) KAKASHI-SAN, INSOMMA!!!-
K:- Scusa.-
I:- Cos’è tutto questo chiasso?-
K:- Oh, Iruka-kun. Senti, pensavo di affidare Naruto a Sasuke-kun. Per te va bene?-
I:- Certo, anzi. Trovo che sia un’idea stupenda. Ma-
K:- Perfetto, allora Naruto è tut… Ma cosa?-
I:- (guardandolo storto) STAVI LEGGENDO SUL LAVORO?-
K:- (nascondendo “Il paradiso della pomiciata” dietro la schiena) Ma no, che dici. Piuttosto come stavo dicendo, Naruto è tutto tuo Sasuke-kun.-
S:- Grazie Kakashi-san. Iruka-san è sicuro che per lei va bene?-
I:- Si, certo. (si volta verso Kakashi) IN QUANTO A TE-
Iruka gli andò vicino e gli strappò il libro dalle mani.
I:- QUESTO LO TERRO IO FINCHE TU NON AVRAI CAPITO COME SI LAVORA!-
K:- NOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!! NON POSSO VIVERE SENZA QUEL LIBRO!!!-
Sasuke decise che non voleva continuare a sentire quella discussione. Prese in braccio Naruto e uscì dal negozio. Fece qualche passo è schivo, per un pelo, una specie di missile, alias Neji, che puntava verso il negozio per poi entrarvi. All’interno, quei due stavano ancora discutendo.
Ne:- (tutto sudato e con il fiatone) Scu(Anf)ate(Pant)?-
I:- SMETTILA DI FRIGNARE NON SEI PIU UN BAMBINO! Oh… Buongiorno Neji-san. Ma come mai è così affaticato? Sembra che abbia fatto una corsa folle.-
Ne:- (asciugandosi la fronte) Ma no, è una sua impressione. Piuttosto, ero tornato qui perché ho deciso di prendere con me quel volpacchiotto.-
I:- Ehm… E’ molto bello da parte vostra, ma…-
Ne:- Ma?-
K:- Mi dispiace Neji-san, ma lo abbiamo già dato a Sasuke-kun.-
A Neji gli ci volle qualche minuto per far entrare quella frase nella sua testa e comprenderne il significato. Così, mentre abbatteva uno dei muri del negozio a suon di testate, maledicendo il destino, Sasuke portava a casa il suo nuovo animaletto.
 


Salve a tutti!^^
Questa è la prima fic che posto su questo sito. Spero che sarete clementi^^
A presto, FallingStar

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Capitolo 2
*** L'inizio della convivenza ***


                                                                 CAPITOLO 2
                                                      L’inizio della convivenza
 
Il sole stava tramontando quando Sasuke arrivò davanti al cancello di villa Uchiha. Infilò una mano nella tasca dei pantaloni e tirò fuori la chiave. Aprì il cancello ed entrò. Fatto un breve tratto arrivò davanti alla porta. L’aprì, ed entrò in casa. Chiuse la porta dietro di se e attraversato un lungo corridoio arrivò ad un salotto. Posò il volpacchiotto a terra e gli disse:- Ben venuto nella tua nuova casa Naruto.- Il cucciolo si guardò intorno. Quella villa era una specie di incrocio tra una villa all’antica e una moderna. Infatti, vista da fuori, poteva sembrare una di quelle vecchie ville in perfetto stile giapponese, ma dentro non mancavano certo i confort moderni. Con un salto, Naruto salì su un grande divano stra morbido e stra comodo. Poi guardò davanti a se e vide un mega televisore al plasma che ricopriva mezza parete. Sotto, un tavolino di vetro dove era poggiato un telecomando con una marea di pulsanti. In più, il pavimento era quasi interamente coperto da un tappeto dall’aria antica. Sasuke si sedette vicino a Naruto, prese il telecomando, accese la TV e cominciò a fare zapping fra i vari canali. Notò che Naruto si stava guardando intorno con l’aria di cercare qualcuno.
S:- Se stai cercando di vedere se qui abita qualcun altro sprechi tempo. Qui vivo solo io.-
Naruto puntò i suoi grandi occhi azzurri sull’Uchiha guardandolo sorpreso.
S:- Ti sembrerà strano ma è così. I miei genitori sono morti quando avevo 7 anni in un incidente  stradale e in quanto a mio fratello… Ha preso in mano l’impero industriale di famiglia e poiché il suo centro è a Oto, si è trasferito lì. Torna a casa raramente e solo per prendere vestiti puliti. Lo so che sarebbe più normale che li comprasse direttamente lì ma dice che a Oto fanno dei vestiti orrendi. Ah che scemo che sono, tu non puoi capire quello che dico.-
Poi riprese a fare zapping, ma avrebbe giurato di aver visto Naruto triste dopo che aveva finito di parlare. Dopo un’ora chiuse la televisione, posò il telecomando, si alzò e girandosi verso Naruto disse:- Andiamo in cucina a mangiare qualcosa.- e gli fece segno di seguirlo. Subito, il volpacchiotto scese dal divano e lo seguì. Non ci volle molto per arrivare in cucina visto che la sua porta comunicava con quella del salotto. Naruto si guardò intorno. Quella cucina era il sogno di qualsiasi cuoco. C’erano tutte le macchine e gli strumenti, possibili e immaginabili, per cucinare qualsiasi cosa. In un lato, invece, si trovavano un tavolo con quattro sedie, che dovevano essere le uniche cose normali di quella casa. Poi tornò a fissare Sasuke. Vide che si trovava davanti un enorme frigorifero bianco. Lo aprì e Naruto notò che c’era cibo per sfamare un esercito. Sasuke prese alcuni ingredienti e si fece un panino. Poi si girò e inizio a fissare Naruto.
S:- E adesso cosa ti do? Non ho idea di cosa mangino le volpi. Chiamerò Kakashi-san. Magari lui, o Iruka-san, lo sanno.-
Stava per prendere il cellulare, quando vide Naruto, davanti al frigo, che stava cercando di raggiungere qualcosa con le zampette. Guardò cosa cercava di afferrare e, con suo grande stupore, vide che si trattava di una ciotola di ramen. L’afferrò e disse:- Non dirmi che vuoi questo?-
Naruto fece segno di si con la testa. Sasuke era ancora più sorpreso, ma alla fine scrollo le spalle e dopo qualche secondo, lui era al tavolo a mangiare il suo panino e sotto c’era Naruto che si ingozzava con il ramen. Finito il panino, Sasuke tornò a in salotto sempre seguito da Naruto. Dopo un paio di ore, Sasuke prese in braccio Naruto e disse:- E ora di andare a letto.-
Poi si diresse verso una porta chiusa che Naruto non aveva notato. Il moro l’aprì e il volpacchiotto vide che da un lato, c’era un lungo corridoio con tante porte e dall’altro, delle scale. Sasuke andò deciso verso le scale e le salì. Sopra c’era un altro corridoio altrettanto lungo e con altrettante porte.
Sasuke iniziò a camminare e si fermò davanti alla terza porta. Ma appena mise la mano sulla maniglia si blocco e posò il suo sguardo su Naruto.                                                                           S:- Forse è meglio che ti dia una lavata prima di portarti in camera. Visto che ormai siamo qui sopra tanto vale usare il bagno di servizio.-
Così riprese a camminare, si fermò davanti a l’ultima porta del corridoio e l’aprì. Dentro c’era un comunissimo bagno. Naruto fissò stupito Sasuke. Se un normale bagno era il bagno di servizio, chi sa come doveva essere quello “normale”. Ma infondo, da quel poco che aveva già visto della casa non c’era tanto da stupirsi. Sasuke preparò tutto il necessario e iniziò a lavarlo, anche se fu piuttosto faticoso visto che Naruto continuava a dimenarsi come un matto. In più, non era riuscito a togliergli i campanellini e, alla fine, lo aveva dovuto lavare con quelli addosso. Finita “la battaglia”, lo asciugò e poi lo portò nella sua camera. Appena entrato, poggiò Naruto a terra e gli disse:- Quasi quasi vado a farmi una doccia. Tu resta qui.-
Uscì dalla stanza e Naruto si guardò intorno. Non c’era molto arredamento. Un letto, un tavolo con una lampada e una sedia, un comodino con una sveglia e un armadio. Una camera qualsiasi insomma, se escludiamo che i mobili erano in legno di noce, che l’armadio era gigantesco e che il letto era tanto grande che ci potevano dormire tre persone insieme. Poi sentì il rumore della porta che si apriva. Si voltò e si trovo davanti Sasuke con addosso solo un accappatoio, per di più aperto. Il moro si levò l’accappatoio e lo buttò in un angolo della stanza, poi aprì l’armadio e ne tirò fuori un paio di boxer e il pigiama. Iniziò a infilarseli e notò Naruto girato verso la porta. Incuriosito, gli si avvicinò mentre finiva di mettersi il pigiama e vide che aveva il muso basso e che era anche più rosso di prima.
S:- (in tono divertito) Ma guarda, non sapevo che gli animali avessero il senso del pudore.-
Naruto, ancora rosso, lo guardò con rimprovero, quasi gli volesse dire:- Dovresti averlo anche tu il senso del pudore.-
S:- Ehi! Ti ricordo che io vivo qui da solo! Quindi non vedo il problema. E poi faccio così solo a casa. Fuori non lo farei neanche se mi ricattassero.-
Naruto gli lanciò un’occhiata che pareva dicesse:- Ci mancherebbe pure.-
Sasuke non riuscì a trattenere una risata. Prese Naruto tra le mani e disse:- Lo sai che sei strano per essere un’animale? Sembri quasi una persona.-
Il volpacchiotto sbiancò e lanciò un’occhiata da:- Ma no, che dici.-
S:- Sei davvero strano. Però mi piaci.-
A quelle parole Naruto diventò ancora più rosso. Poi, Sasuke posò il volpacchiotto sul letto, si infilò sotto le coperte, le aprì nella direzione di Naruto e gli disse:- Dai vieni. Visto che oggi è il primo giorno che stai qui ti lascio dormire con me.-
Naruto non se lo fece ripetere due volte e, in pochi secondi, era già sotto le coperte accucciato vicino a Sasuke. Questo gli accarezzo la testa un paio di volte, poi sussurro un:- Buona notte, Naruto.- ed entrambi si lasciarono cullare dalle braccia di Morfeo in un dolce sonno ristoratore.

Ciao a tutti!^^
Scusate se il paragrafo è corto, ma mi era uscito così!^^'''
Purtroppo i primi saranno tutti corti, ma vi posso assicurare che il prossimo sarà più divertente!^^
Ciao,
FallingStar 

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Capitolo 3
*** La Predizione di Neji e l'incontro con il S.I.K.F.C. ***


                                                                CAPITOLO 3                                                                                                                                                                                                                                                                                               
                                    La predizione di Neji e l’incontro con il S.I.K.F.C.
 
Il giorno dopo, Sasuke se ne stava tranquillamente spaparanzato sul divano a fare zapping. Poi guardò Naruto. Era davanti alla porta scorrevole aperta che accedeva al giardino e continuava a guardare fuori. Da quando si era svegliato non aveva fatto altro. Si alzò per vedere che cosa avesse quando sentì il campanello della porta suonare. Andò a vedere e, aperta la porta, si trovò davanti Neji avvolto da un’aurea nera.
S:- Hyuuga? Che ci fai qui? E perché hai la testa fasciata?-
Ne:- Lascia perdere questo dettaglio insignificante. Piuttosto… UCHIHA, TU HAI QUALCOSA CHE MI APPARTIENE!-
S:- Come?-
Ne:- Hai capito benissimo. Tu hai preso qualcosa di mio e adesso io lo rivoglio.-
S:- Ma di che stai parlando?-
Proprio in quel momento, Naruto sbucò da dietro Sasuke.   
Ne:- Ah ah! Hai visto! Ha sentito la voce del suo vero padrone ed è accorso.-
S:- Eh?-
Ne:- Piantala di far finta di non capire Uchiha. E ora che tu mi restituisca la mia volpe!-
S:- (prendendo in braccio il cucciolo) Che stai blaterando? Naruto è mio!-
Ne:- Naruto? Che razza di nome gli hai dato?-
S:- Veramente, Naruto è proprio il suo nome.-
Ne:- Ah. Va beh, non ha importanza. Comunque si chiami restituiscimelo e farò finta di niente.-
S:- No!-
Ne:- NO? Non vuoi ridarmelo?-
S:- No, non devo restituirti niente. Naruto è mio! Me l’hanno dato Iruka e Kakashi-san!-
Ne:- Ma… Lo avevo visto prima io! Il destino aveva deciso che avrei dovuto averlo io!-
S:- Mi dispiace Neji, ma il tuo destino si è sbagliato. Naruto è mio! Fattene una ragione.-
Ne:- Uchiha, ti stai mettendo contro il destino! E non è saggio mettersi contro il desti-
Non finì la frase perché Sasuke gli sbatté la porta in faccia.
Ne:- UCHIHA, TI AVERTO! E’ DESTINO CHE IO ABBIA QUEL CUCCIOLO! QUINDI UNO DI QUESTI GIORNI LO AVRO E TU VERRAI PUNITO PER AVER SFIDATO IL DESTINO!-
S:- MA VAI A FARTI VISITARE, CHE è MEGLIO.-
Neji se ne andò più incavolato di prima, mentre Sasuke se ne tornava in salotto. Ma invece di sedersi si mise a fissare Naruto.
S:- Adesso che mi sono liberato del fissato penserò a te. Perché continuavi a guardare fuori? Ah già, dimenticavo che tu non parli. Forse vuoi fare quattro passi? –
Naruto mosse la testa in segno affermativo.
S:- Però come ti porto in giro? Mi servirebbe un guinzaglio.-
Proprio in quel momento suonarono alla porta. Sasuke andò a vedere, seguito a ruota da Naruto e, sperando che non fosse di nuovo Neji, aprì e si trovò davanti Kakashi.
S:- Kakashi-san? Che ci fa lei qui?-
K:- Volevo vedere come andava la convivenza con Naruto.-
S:- Bene, grazie. Ma immagino che ci sia anche un altro motivo se è venuto qui.-
K:- In effetti si. Ti ho portato una cosa che potrebbe esserti utile.-
E tirò fuori un guinzaglio. Sasuke guardò l’oggetto con gli occhi sgranati e lo prese.
S:- “Ma come ha fatto ha saperlo? E non è la prima volta che succede. Possibile che sappia leggere nel pensiero?”-
K:- Ogni tanto.-
Sasuke lo guardò con misto di stupore e paura, poi mise il guinzaglio a Naruto, ringraziò Kakashi e corse via insieme al volpacchiotto. Arrivati al parco, cominciarono la loro passeggiata, beh, forse passeggiata non è il termine adatto visto che Naruto stava letteralmente trascinando Sasuke.
S:- Ehi, non tirare così forte! Certo che ne hai di forza in quelle zampette. Ma dove vuoi andare? Aspetta! Non possiamo andare di là, quella strada porta al cancello del villaggio. NO! HO DETTO DI LA NO!-
Finalmente Naruto si fermò e Sasuke riuscì a riprendere fiato.
S:- Posso sapere che ti è preso?-
Naruto gli lanciò uno sguardo che sembrava volesse dire:- Devo assolutamente andare di la!-
S:- Mi dispiace ma non possiamo uscire dal villaggio. Ultimamente il tempo non è stabile ed è pericoloso avventurarsi nella foresta con il tempo instabile.-
Naruto abbasso il musetto deluso. Sasuke fu dispiaciuto di questo. Voleva dire o fare qualcosa per migliorare la situazione quando sentì due voci femminili urlare:- SASUKE-KUN!!!-
Alzarono lo sguardo e videro due fulmini che si dirigevano dalla loro parte. I fulmini si fermarono proprio davanti a loro alzando un gran polverone. Quando questo si diradò, comparvero due ragazze. Una aveva i capelli rosa corti e gli occhi verdi. L’altra aveva i capelli biondi lunghi legati in una coda e gli occhi blu. Entrambe guardavano Sasuke con occhi sognanti.
Tutte e due insieme:- Buongiorno Sasuke-kun!-
S:- Sakura. Ino.-
Sk:- (indicando Naruto) E’ questo il cucciolo che hai preso? E’ davvero carino.-
I:- Fa vedere… Che tenero.-
S:- Un momento, voi come fate a sapere che-
Sk:- Ehm… Ho chiesto io ieri a Kakashi-san se avevi fatto qualcosa di nuovo e-
S:- Dovete per forza conoscere tutto quello che ho e sapere tutto quello che faccio?-
I:- Ma che domande. Certo che… Si!-
Sk:- Non a caso siamo le presidentesse non che fondatrici del S.I.K.F.C., che, come ben sai, sta per Sasuke is kawai fan club.-
N:- ???-
I:- Esatto. E come tali dobbiamo sapere tutto di te.-
S:- ……….-
Sk:- In più, visto che io diventerò tua moglie, devo essere preparata per quando vivremo insieme.- N:- !!!-
S:- ……….-
I:- Se mai vuoi dire che io diventerò sua moglie.-
N:- !!!-
S:-………..-
Sk:- No no. Hai capito benissimo! Sarò io a sposarlo!-
I:- Tu sogni! Lui sposerà me!-
Sk:- NO, ME!-
I:- NO, ME!-
S:- ………-
Alla fine le due cominciarono ad accapigliarsi dandosele di santa ragione. Naruto guardò Sasuke che aveva un espressione che sembrava dire:- Sognate entrambe.- ma non ne era sicuro. Poi l’Uchiha fece segno a Naruto di allontanarsi e lui obbedì, il tutto successe senza che quelle due se ne accorgessero perché troppo occupate a pestarsi. Quando arrivarono a villa Uchiha, Sasuke salì dritto in camera sua e Naruto lo seguì. Il moro si butto sul letto mentre Naruto rimase sulla soglia della porta. Sasuke se ne accorse e gli fece cenno di entrare ma lui non obbedì. Sasuke non riusciva a spiegarsi che cosa avesse, poi penso che, forse, si comportava così perché non lo aveva portato fuori dal villaggio e gli disse:- Scusa se non ti ho portato fuori ma ti ho già spiegato il perché. Comunque, se ci tieni tanto, ti ci porterò il prima possibile. Dai, vieni qui ora.- e allargò le braccia come invito. Naruto lo guardò con gli occhi luccicanti di felicità e mosse qualche passo verso di lui ma, ad un tratto si fermo e abbasso tristemente lo sguardo. Sasuke non riusciva a comprendere che cosa avesse. Si comportava così da quando avevano incontrato…
S:- Ehi! Non e che ti sei innamorato di me e adesso sei geloso per via di quello che hanno detto quelle due?-
Il volpacchiotto arrossì vistosamente e, cercando di fare l’espressione più offesa che potesse, si avviò verso la porta con l’intento di uscire dalla stanza.
S:- Ehi! No, non andartene dai! Se ti ho offeso ti chiedo scusa. E poi quelle due non significano niente per me.-
Il cucciolo si fermò e girò la testa verso Sasuke.
S:- Sul serio, sono solo due delle tante ochette che mi perseguitano, solo che quelle due sono le più insistenti. Ma non mi metterei mai con una di quelle due. Neanche sotto tortura.-
Adesso Naruto si era girato interamente e fissava Sasuke con fare interrogatorio, come se cercasse di capire se dicesse sul serio o se stesse mentendo.
S:- Ti giuro che quello che ho detto è vero. Dai, se vieni qui adesso ti prometto che ti faccio dormire nel letto con me tutte le volte che vuoi.-
Naruto sembrò esitare qualche secondo ma, alla fine, salì sul letto e si gettò fra le braccia del moro scodinzolando felice. Sasuke sorrise. Grazie a quel cucciolo le sue giornate non sarebbero mai più state noiose.


E anche questo è andato. So che Sasuke e Naruto sono un poco OOC in questa storia, ma io credo che sia impossibile (o almeno molto difficile) fare una storia romantica fra di loro mantenendoli IC. Ci vediamo al prossimo capitolo!^^
Ciao,
FallingStar 

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Capitolo 4
*** Non voglio perderti ***


                                                                CAPITOLO 4
                                                            Non voglio perderti
 
Erano passati alcuni giorni e, a parte l’insistenza di Naruto nel voler uscire dal villaggio, la convivenza tra l’Uchiha e il volpacchiotto procedeva tranquilla. Era un tardo pomeriggio e Sasuke stava steso sul suo letto a leggere la sua rivista preferita, che parlava di ninja, mentre Naruto stava riposando accucciato sopra lo stomaco del moro. Quando, a un certo punto, sentirono suonare alla porta.
S:- Chi può essere? Non aspettavo nessuno. Spero solo che non si tratti di una delle visite a sorpresa di quelle due seccatrici.-
Sasuke poggiò Naruto sul letto e uscì dalla stanza. Il cucciolo stette qualche secondo lì, poi decise di seguirlo. Arrivato in salotto però, sentì Sasuke aprire la porta di casa e una voce che non aveva mai sentito urlare:- SORPRESAAA!!!!!!!-
Poi sentì la voce di Sasuke dire:- TU????? QUI???????? ADESSO?????????-
Voce sconosciuta:- Che bella accoglienza.-
S:- MA… MA TU… MA IO… MA-
Incuriosito, Naruto si avviò per andare a vedere chi era ma, aveva fatto solo qualche passo, che davanti alla soglia del salotto comparve uno che sembrava la versione maggiorenne di Sasuke. A parte l’altezza e l’età, le uniche differenza erano che, al contrario di Sasuke, aveva i capelli lunghi legati in una coda e delle rughe sul volto. Questo notò subito il cucciolo, si chinò e gli disse:- Tu devi essere Naruto. Io sono Itachi, il fratello maggiore di Sasuke.-
Naruto ci rimase di sasso. Sapeva che Sasuke aveva un fratello di nome Itachi ma, non si sarebbe mai aspettato che fosse la fotocopia in versione adulta del moro. Poi, Itachi, prese in braccio il volpacchiotto e si andò a sedere sul divano.
It:- Aahh, che bello essere a casa. Ma lo sai che sei davvero carino?-
S:- (in tono ironico) Potrei avere l’attenzione di sua altezza reale, se è possibile?-
Naruto si girò e vide Sasuke con addosso delle borse enormi. Probabilmente i bagagli del fratello.
It:- Cosa c’è?-
S:- Mi devi delle spiegazioni.-
It:- Del tipo?-
S:- Tanto per cominciare, che ci fai qui? Mi avevi detto che saresti tornato tra qualche settimana.-
It:- Si ma, alla fine sono riuscito a liberarmi prima e ho pensato di farti una sorpresa.-
S:- … E come fai a sapere di Naruto?-
It:- Mentre venivo alla villa, ho incontrato Kakashi-san e abbiamo parlato un po’. E stato lui a dirmi del cucciolo. Sono felice di vedere che hai i mie stessi gusti in fatto di scelte.-
S:- Se ti fa piacere crederlo. Comunque sei un incosciente. Come ti è saltato in mente di attraversare la foresta con il tempo instabile? Lo sai benissimo che è pericoloso!-
It:- Non me lo dire, il viaggio in pulman è stato orrendo. In più quando ne ho parlato a Kakashi-san mi ha rimbambito la testa dicendo che il tempo è così perché gli spiriti buoni stanno intraprendendo una difficile battaglia contro quelli cattivi, che lo fanno per difenderci, che siamo degli ingrati e qualche altra scemenza simile. Se penso che domani dovrò rifarlo mi sento male.-
S:- Vuoi andartene domani nonostante il tempo?-
It:- Certo! Lo sai che ho molto da fare. Piuttosto, mi prepareresti qualcosa?-
Sasuke strinse forte i pugni e, con una espressione mista fra tristezza e rabbia, andò in cucina. Naruto lo guardò triste. Si divincolò dalle braccia di Itachi e lo raggiunse in cucina. Lo trovò ai fornelli che preparava la cena con la stessa espressione di prima. E rimase così anche quando cenarono. Nessuno dei due Uchiha aprì bocca se non per mangiare e l’atmosfera di quel momento non era per niente piacevole. Sembravano due estranei capitati allo stesso tavolo per puro caso. Ad un certo punto, Itachi si alzò da tavola e si diresse verso l’uscita della cucina.
S:- Dove stai andando? Non hai neanche finito.-
It:- Non ho più fame. E poi domani devo andarmene presto e non ho ancora sistemato i vestiti.-
Naruto guardò Sasuke. L’espressione che aveva era peggiorata. Non finì di mangiare e butto tutto nella spazzatura. Poi se ne andò in direzione della sua camera. Naruto lo seguì e vide che Sasuke si era infilato sotto le coperte girato dal lato opposto alla porta. Aveva l’aria di non voler vedere ne sentire nessuno. Naruto però non voleva lasciarlo solo, per di più in quello stato. Voleva raggiungere il letto per cercare di fare qualcosa ma, aveva fatto solo qualche passo che Sasuke gli grido un:- FERMO!- Naruto si bloccò.
S:- (con un tono irritato) I tuoi campanelli fanno un rumore assordante. Stai fermo, non ti muovere e LASCIAMI DORMIRE! E STAMMI LONTANO ALMENO 5 SECONDI! SEI PIU APPICICOSO DI QUELLE OCHE CHE MI CORRONO DIETRO!-
Poi si girò con l’intento di dormire. Naruto lo fissò con le lacrime agli occhi ma non pianse. Afferrò con i denti i campanellini per cercare di tenerli fermi, in modo che non facessero rumore, e uscì dalla stanza. Scese le scale e tornò nel salotto. Salì sul divano e si rannicchiò in angolo per cercare di dormire. Quella sarebbe stata una notte molto lunga……
Quando Naruto riaprì gli occhi si ritrovò, come ogni giorno, nel letto del moro. Ma come aveva fatto a finire lì? Era certo di essere andato in salotto. Proprio in quel momento, Sasuke aprì gli occhi. Naruto si nascose sotto le coperte temendo che Sasuke lo avrebbe sgridato per avergli disubbidito, anche se lui in realtà aveva fatto come gli aveva detto. Invece, Sasuke gli accarezzo il capo e gli disse:- Buon giorno Naru.-
Naruto lo guardò sorpreso. Era come se gli eri non fosse successo niente. Possibile che si fosse sognato tutto? Che fosse stato solo un sogno? Anzi, un incubo? Ma proprio in quel momento, senti la voce di Itachi chiamare Sasuke a gran voce. L’ Uchiha più giovane sbuffò sonoramente. Si alzò e cominciò a prepararsi. Naruto era ancora più confuso. Se Itachi c’era, voleva dire che gli eri non era stato un sogno. Ma allora come…
S:- Naruto vieni.-
Il cucciolo scese dal letto e segui l’Uchiha. Andarono nella camera di Itachi dove questo, appena vide Sasuke, disse:- Era ora!- e buttò tutti i suoi bagagli addosso al fratello.
It:- Sbrighiamoci che se no perdo il pulman.- e si avviò.
Naruto guardò preoccupato Sasuke. Il moro, infatti, aveva di nuovo la stessa espressione di ieri sera e, senza fiatare, seguì il fratello maggiore fino alla porta d’ingresso. Itachi guardò verso il cancello.
It:- Accidenti, il taxi che ho chiamato non è ancora arrivato. A senti Sasuke volevo dirti una cosa.-
S:- (tenendo lo sguardo basso) Che c’è?-
It:- Ma la pulisci ogni tanto questa casa?-
S:- (fissandolo stupito) Cosa?-
It:- No perché ieri, prima di andare a dormire, ho dato un’occhiata alla casa e ho visto che era un po’ impolverata. Le dai una pulita ogni tanto?-
Naruto fissò Sasuke ed ebbe paura. L’espressione che aveva era preoccupante. Sembrava che stesse per esplodere da un momento all’ altro. Anche suo fratello sembrava preoccupato.
S:- Itachi, posso confidarti una cosa?-
It:- Certo, dimmi.-
E alla fine, Sasuke, esplose.
S:- IO NON SONO UNA MASSAIA. E SONO STANCO DI QUESTA SITUAZIONE.-
It:- Sasuke… Si tratta solo di pulire la casa.-
S:- MA CHI SE NE FREGA DELLA CASA! QUANDO ERAVAMO PICCOLI, TU ERI SEMPRE STATO CONTRARIO AL MODO DI FARE DI PAPà! DICEVI CHE NON SOPPORTAVI QUESTO SUO MODO DI FARE DI NON STARE MAI A CASA, DI TRATTARE MAMMA COME UNA MASSAIA, DI NON DARCI ATTENZIONI, DI LASCIARCI SEMPRE SOLI. E ADESSO GUARDATI! SEI DIVENTATO COME LUI!-
It:- N-Non è vero! E controllati! Ti comporti come se fossi un bambino!-
S:- ITACHI, IO HO 12 ANNI! IO SONO UN BAMBINO!-     
Poi, Sasuke sentì le lacrime pungergli gli occhi, ma non voleva farsi vedere in lacrime così corse dentro casa. Naruto aveva guardato la scena scioccato e adesso fissava Itachi come se volesse dire:- Che aspetti? Fa qualcosa!- Ma proprio in quel momento arrivò il taxi. Itachi sospirò pesantemente, prese le sue valigie, salì  sul taxi e se ne andò. Naruto non riusciva a crederci. Se ne era andato e lo aveva lasciato così. Lo aveva lasciato solo, in quello stato. Naruto decise che allora ci avrebbe pensato lui. Non avrebbe lasciato Sasuke solo senza fare niente. Tornò in casa e iniziò a cercare il moro. Lo trovò rannicchiato in un angolo della sua stanza. Piangeva in silenzio, senza lamenti, senza singhiozzi. Naruto si avvicinò a lui.   
 S:- Vattene.-
 Ma Naruto continuò ad avvicinarsi.
S:- Ti ho detto vattene.-
Ma Naruto continuò fino a raggiungere il moro.
S:- VATTENE!- e mosse con forza il braccio, colpendolo e facendolo finire in mezzo alla stanza.
S:- VOGLO RESTARE SOLO! S-O-L-O! QUINDI FAMMI UN FAVORE E SPARISCI!-
Questa volta, Naruto capì l’ordine. Con il muso basso, uscì dalla stanza. Sasuke rimase lì. Molte ore dopo, si riprese. Si alzò, ma quando arrivò davanti alla porta si bloccò notando qualcosa che stava sotto la porta. Lo raccolse e vide che era un fazzoletto. Dai segni di dentini che c’erano sopra doveva averlo portato lì Naruto.
S:- “A continuato a preoccuparsi per me nonostante il modo in cui l’ho trattato.”-
Scese in fretta le scale per andare in salotto, dando per scontato che si fosse rifugiato lì, ma quando arrivò del volpacchiotto non c’era traccia. Sasuke cominciò a chiamarlo, ma niente. Poi sentì un forte vento. Si girò e si accorse solo allora che la porta scorribile che dava al giardino era aperta. Andato. Se ne era andato. Probabilmente era uscito dal villaggio come tanto voleva in questi giorni. Non doveva sorprendersi. In fondo era stato lui a ordinargli di andarsene, di sparire. Lui aveva solo ubbidito. Lo aveva solo accontentato. Come avevano fatto la maggior parte di quelle persone che avevano cercato di essergli amiche e che alla fine aveva perso.
S:- Non voglio perdere anche te.-
Uscì di casa, correndo a perdifiato mentre i sensi di colpa lo stavano attanagliando. Come la sera prima, che sentendosi in colpa per essersi sfogato su di lui, si era alzato in piena notte e lo aveva cercato per tutta la casa. Poi, quando lo aveva trovato nel salotto, lo aveva preso con delicatezza, per non svegliarlo, e lo aveva portato in camera sua. Ma non erano solo i sensi di colpa, era anche la paura. Paura di restare per sempre solo. Arrivò davanti al cancello del villaggio, lo attraverso e poi cominciò ad urlare:- NARUTO!-
Continuò a chiamarlo fino a che non ebbe più fiato in gola, ma del cucciolo neanche l’ombra. Allora decise che si sarebbe inoltrato nella foresta e lo avrebbe cercato. Sapeva che era pericoloso, ma non gli importava. Non sarebbe uscito di lì finché non lo avesse trovato. Fece qualche passo verso la foresta, quando sentì una voce dire:- Ehi, ragazzino. Non ti conviene andare lì dentro.-
Sasuke si girò e vide un signore dall’aria anziana, con dei lunghi capelli bianchi raccolti in una coda e gli occhi neri, vestito all’antica. Non sapeva perché, ma quel tizio gli ricordava un rospo.
Tizio:- Può essere molto pericoloso addentrarsi nella foresta in questo momento. Molto più di quanto puoi immaginare.-
S:- Non mi interessa quanto è pericoloso. Sono sicuro che la mia volpe è li dentro e io andrò a riprendermela. Anche se dovessi scontrarmi con uno degli spiriti di cui farnetica Kakashi-san.-
Il tizio iniziò a ridacchiare divertito. Sasuke decise di ignorarlo e iniziò a incamminarsi quando quello disse:- Per caso è questa la volpe che stai cercando?- e poi lo sentì. Il suono prodotto da due campanellini. Si girò di scatto e lo vide lì, tra le mani di quel signore.
S:- NARUTO!-
Subito, corse verso di lui e lo prese in braccio, stringendolo forte a se, come se avesse paura che se ne andasse di nuovo.
S:- Naruto, perdonami. Non volevo urlarti quelle cose prima. Non pensavo niente di quello che ho detto. Non volevo colpirti. Mi dispiace. Non lo farò mai più, lo giuro.-
Sentì il volpacchiotto leccargli la faccia e scodinzolare contento.
S:- Grazie Naruto. Grazie anche lei signore. Signore?-
Sasuke si guardò in torno ma del tizio non c’era traccia.
S:- “ Ma come ha fatto a sparire in questo modo? E se quel tizio fosse uno di quegli spiriti di cui parla sempre Kakashi-san?...... Noooooo.”-
Poi tornò a fissare il cucciolo.
S:- Da adesso penserò solo a te.-
Gli diede un bacio sulla fronte e si incamminò verso casa. Adesso era sicuro che, finché con lui c’era Naruto, non sarebbe mai stato solo. In tutto questo però, non si era accorto di due occhi gialli che avevano seguito tutta la scena.
???:- Bene, bene. E così, il guardiano si è invaghito di quel ragazzino. Interessante, molto interessante. Mi sarà utile per portare a termine il mio piano. Però, per quanto il suo interesse per quel ragazzo sia disonorevole, non posso dargli torto. Devo ammettere che non era malaccio, per essere un umano. Sento che potrei divertirmi molto con lui.-
Poi, con un sibilo, sparì nei meandri più oscuri della foresta.  


Salve!^^
Questo capitolo è un pò più lungo degli altri perché ho unito due capitoli insieme. Se il finale di questo capitolo vi ha incuriosito, allora aspetta con pazienza il prossimo e scoprirete insieme a Sasuke il segreto del volpacchiotto!
Ciao,
FallingStar 

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Capitolo 5
*** Il Rapimento ***


CAPITOLO 5
                                                                 Il rapimento
 
Erano passati alcuni giorni dalla partenza di Itachi e la convivenza tra Sasuke e Naruto procedeva sempre meglio. L’Uchiha si sentiva sempre più legato al cucciolo che, per qualche motivo, non insisteva più ad andare nella foresta. Sasuke non sapeva perché ma, in fondo, era meglio così. Il tempo peggiorava ogni giorno di più e sarebbe stata una follia passare per la foresta, anche passando per la strada. Comunque le cose procedevano bene. Sasuke stava tornando dal supermercato, cercando di fare il più in fretta possibile. Ma, quando entrò in casa, non trovò Naruto nel salotto, cosa strana visto che lo aspettava sempre lì quando usciva. Cominciò a setacciare tutta la casa, buttando tutto sottosopra, ma non lo trovò. In più la porta - finestra del salotto era aperta. Sasuke era nel panico. Possibile che Naruto se ne fosse andato di nuovo? Ma perché? Poi ricordò che, quando era uscito, quella porta – finestra era chiusa. Si avvicino all’anta e vide che era stata aperta dall’esterno. Questo voleva dire solo una cosa. Naruto era stato rapito. Ma da chi? Chi c’era nel villaggio che era interessato ad averlo? Sasuke iniziò a scervellarsi su chi potesse essere e, alla fine, si ricordò.
S:- HYUUGAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
In quel momento, a villa Hyuuga.
Ne:- Etcì!-
???:- Salute Neji nii-san.-
Neji si voltò e vide una ragazza più piccola di un anno, che gli assomigliava molto, solo che aveva i capelli corti e un viso gentile.
Ne:- Grazie Hinata-sama.-
H:- Sai, Neji nii-san, il tuo cucciolo è davvero carino! Credo che potrei innamorarmene. Però… Sei sicuro di aver fatto bene a prenderlo senza chiedere prima il permesso a Uchiha-kun?-
Ne:- Ma quale permesso e permesso. Hinata-sama, come le ho già detto, questo volpacchiotto è mio! Quindi non devo chiedergli proprio niente! E poi, scommetto che non se ne manco accorto.-
H:- Se lo dici tu. Però, lui non ti sembra un po’ triste?-
Neji portò la sua attenzione sul cucciolo. Nonostante fosse seduto su un cuscino di velluto rosso e avesse affianco due ciotole d’oro stracolme di cibo, aveva il musetto basso e non sembrava per niente felice.
Ne:- In effetti.-
H:- Forse si è affezionato a Uchiha-kun e adesso ne sente la mancanza.-
Ne:- Ma quando mai! Deve solo abituarsi alla sua nuova casa.-
H:- Dici?-
Ne:- Certo! Anzi, sai che ti dico? Adesso gli facciamo fare un bel giro del giardino e poi dei corridoi così inizia ad abituarsi all’ambiente della casa.-
H:- Ok.-
Neji prese in braccio il cucciolo e, insieme a Hinata, uscì dalla stanza e si incamminò per il giardino. La passeggiata era abbastanza piacevole. Il vento forte era passato, nel cielo non c’erano troppe nuvole e le guardie addette alla sicurezza della villa volavano tranquille sopra le loro teste… Le guardie volavano?
H/Ne:- Ma cosa…?-
I due cugini si voltarono e videro Sasuke che malmenava come una furia le guardie, che parevano incapaci di difendersi.
H: (rivolta a Neji sotto voce) Mi sa che se ne accorto.-
Ne:- Ma porc…-
Appena lo vide, Naruto cominciò a scodinzolare e a muovere il collo per far muovere i campanellini, sperando di attirare l’attenzione del moro. Sasuke li sentì subito. Si girò e fissò Neji con sguardo omicida.
S:- Hyuuga!-
Ne:- UCHIHA! COME TI PERMETTI DI INTRUFOLARTI IN CASA MIA E DI BUTTARMI ALL’ARIA LE GUARDIE?!-
S:- SENTI CHE FACCIA TOSTA! E TU ALLORA, CHE OLTRE A INTRUFOLARTI IN CASA MIA HAI ANCHE RAPITO NARUTO?!-
H:- (sotto voce) L’avevo detto io.-
Ne:- IO NON HO RAPITO NESSUNO! MI SONO SEMPLICEMENTE RIPRESO Ciò CHE ERA MIO!-
S:- PECCATO CHE NARUTO NON SIA TUO, MA MIO!-
Ne:- TI SBAGLI! QUESTO CUCCIOLO è MIO! GUARDIE! INSOMMA! SIETE PAGATI PER TENERE FUORI GLI INTRUSI, NON PER FARVI PESTARE!-
In quel momento, due guardie armate con delle mazze di ferro, si avvicinarono in modo minaccioso a Sasuke. Il volpacchiotto, vedendolo in pericolo, si divincolò dalle braccia di Neji e corse in direzione dello scontro. Sasuke riuscì a metterne fuori combattimento una, ma l’altra guardia comparve da dietro le spalle del moro senza farsi vedere. Ma quando stava per colpirlo, Naruto gli saltò addosso e gli morse il braccio con cui teneva la mazza. Per il dolore, la guardia la lanciò in aria. Sasuke ne approfittò subito e, con un paio di calci la mise k.o. Ma la mazza era stata lanciata con molta forza, e adesso stava cadendo a velocità folle sulla testa dell’Uchiha senza che questo potesse schivarla. Ma prima che potesse cadergli addosso successe qualcosa di inaspettato. Naruto cacciò fuori un ruggito, tipo T-rex, insieme a una specie di fiammata, che colpì in pieno la mazza, facendola sciogliere. I presenti guardarono Naruto scioccati. Il cucciolo, capita la situazione, scappò via. Sasuke, dopo qualche secondo, si riprese e lo inseguì. Intanto, anche i due Hyuuga si erano ripresi dallo stato di shock.         
H:- Ehm… Neji nii-san?-
Ne:- Si, Hinata-sama?-
H:- Che cosa gli hai dato da mangiare?-
Ne:- Niente.-
H:- Ma allora come…?-
Ne:- Chissà che razza di schifezze gli dà da mangiare l’Uchiha.-
Intanto, Naruto correva per i vicoli di Konoha cercando di seminare Sasuke e, contemporaneamente, di uscire dal villaggio. Ma le sue zampette lo tradirono. Infatti, dopo una lunga corsa, finì per ritrovarsi dentro il salotto di villa Uchiha. Maledicendosi mentalmente, si girò per tornare indietro, ma si trovò davanti il padrone di casa. Cercò di passargli sotto le gambe, ma Sasuke fu più veloce e lo afferrò in tempo. Lo strinse forte a se e disse:- Dove pensavi di scappare? Devi restare con me! Io non voglio perderti! Sei troppo importante per me!-
???:- Anche tu per me.-
Sasuke si guardò intorno stupito.
S:- C-Chi ha parlato?-
Ma proprio in quel momento successe una cosa strana. Il vento si alzò all’improvviso, le nuvole si unirono e presero la forma di una gigantesco rospo. Dalla sua bocca uscì un fulmine con le sembianze di una volpe che solcò il cielo, infrangendosi in un enorme boato. Le nuvole si separarono, il vento si placò e tutto tornò come prima. Sasuke guardava ancora il cielo, scioccato.
S:- C-Cos’era quello?-
???:- Il segnale!-
Di nuovo quella voce. Sasuke si guardò attorno ma, a parte lui e Naruto, non c’era nessun altro.
???:- Ero-senin mi sta chiamando! Hanno bisogno di me!-
Sasuke continuava a guardarsi intorno, ma niente. Eppure quella voce era molto vicina. Sembrava quasi che provenisse da… Abbassò il capo.
S:- N-Naruto?-
Il cucciolo si liberò della stretta del moro e, sceso e terra, si distanzio da lui. Poi si girò interamente e, guardandolo negli occhi, disse:- Ti dirò la verità. Non voglio ingannarti ancora.-
Sasuke lo fissò con gli occhi sgranati e la bocca spalancata. Poi disse:- Tu… Tu parli?-
N:- Sasuke io non sono una semplice volpe.-
Il corpo del cucciolo iniziò a brillare di una luce così forte, che Sasuke dovette chiudere gli occhi e  coprirsi il volto con le braccia per non rimanerne accecato. Quando la luce si affievolì sentì Naruto dire:- Io sono uno spirito volpe, S.M. e guardiano della foresta del fuoco.-


Ciao, a tutti!^^
E così il segreto di Naruto è stato svelato. Lo so, è corto e purtroppo lo sarà anche il prossimo, ma mi serviva così..... Comunque, nel prossimo capitolo Naruto ci parlerà degli spiriti della foresta e di come lui sia arrivato a Konoah.
Ciao,
FallingStar 

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Capitolo 6
*** La verità su Naruto e gli spiriti ***


CAPITOLO 6
                                                La verità su Naruto e gli spiriti
  
Sasuke abbassò le braccia e aprì gli occhi. Al posto del cucciolo c’era un ragazzo che pareva avere la sua età, con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Indossava un kimono bianco da cui si intravedevano i bordi di un altro kimono però rosso, che indossava sotto quello bianco, entrambi cinti da una grande fascia chiusa dietro la schiena con un grande fiocco. Dietro la schiena, era disegnato il simbolo di una spirale rossa. I campanellini, dal collo, adesso erano legati al polso del braccio destro. Ma ciò che si notavano erano soprattutto le orecchie e la coda da volpe, unite agli artigli e a delle piccole zanne. Sasuke lo fissò incantato. Più che uno spirito gli ricordava un angelo. Fece qualche passo in avanti per vederlo meglio.
S:- Naruto? Sei tu?-
N:- Si. Mi dispiace di non averti detto la verità prima, ma non potevo.-
S:- Ma, allora, Kakashi-san aveva ragione! Voi spiriti esistete sul serio!-
N:- Si, Sasuke. Noi siamo sempre esistiti.-
S:- E io che non ci credevo.-
N:- Tranquillo, è plausibile. Sono pochi gli umani che credono nella nostra esistenza ma, chissà, forse è meglio così.-
S:- Ma se sei uno spirito, per di più, guardiano della foresta, perché sei qui a Konoha? E che sta succedendo lì dentro?-
N:- Non posso dirtelo, è troppo pericoloso! Ti ho già coinvolto troppo in questa storia.-
S:- Che storia? Di cosa stai parlando? Dimmelo!-
N:- NO!-
S:- Naruto, ciò che sta succedendo sta coinvolgendo anche il villaggio. Konoha è la mia casa, quindi ho tutto il diritto di sapere che succede! E poi, vorrei sapere qualcosa anche su di te.-
N:- Sasuke, potresti trovarti in guai seri se te la raccontassi.-
S:- Non importa, racconta.-
N:- E poi, è una storia molto lunga. Anche se io la conosco bene perché è intrecciata alla mia vita.-
S:- Un motivo in più per raccontarmela.-
Naruto sospirò. Aveva capito che Sasuke era irremovibile. Così, alla fine, si arrese.
N:- Siediti, ci vorrà un po’ per raccontartela tutta.-
Con un sorriso soddisfatto, Sasuke si sedette sul divano.
N:- Tutto incominciò ancora prima che io nascessi. Quando il guardiano era mio padre. Lui proteggeva le persone e vegliava sulla foresta insieme a Gamabunta, signore delle rane, e Katsuyu, signora delle lumache. Erano degli esseri eccezionali e formavano un terzetto invincibile. Guidati da mio padre, gli spiriti erano sempre riusciti a vivere in pace.-
S:- Tuo padre deve essere una persona incredibile.-
N:- Già, mi sarebbe piaciuto conoscerlo.-
Sasuke lo guardò interrogativo.
N:- In quel periodo, purtroppo, c’era un essere spietato. Il suo nome era Manta, signore dei serpenti. Lui voleva governare sulla foresta e poi sul resto del mondo. Mio padre e i suoi amici cercarono di fermarlo, e ci riuscirono. Sai, sembra che, in qualche modo, li abbia aiutati un essere umano proveniente da questo villaggio.-
Sasuke sgranò gli occhi dallo stupore. Non pensava che ci fosse una persona tanto coraggiosa nel suo villaggio.
S:- E poi?-
N:- Come ti ho già detto, vinsero. Però, pagarono con la loro vita questa vittoria. Io ero ancora in fasce quando successe. Tutto questo mi è stato raccontato da Jiraya, fratello minore di Gamabunta, che io ho soprannominato Ero-senin, e Tsunade baa-chan, sorella minore di Katsuyu. Sono stati loro a crescermi e a prendersi cura di me.-
Sasuke abbasso il capo. Senza volerlo gli aveva fatto venire in mente dei ricordi tristi.
S:- Scusami Naruto.-
N:- Tranquillo, sto bene. Ormai ho superato la cosa.-
S:- Ma, che cosa c’entra questo con quello che sta succedendo adesso?-
N:- Anche Manta aveva un fratello minore. E questo ha le stesse ambizioni del fratello ed è molto più perfido e pericoloso di lui. E’ a causa sua che sta succedendo tutto questo.-
S:- Capisco, ma perché sei venuto qui?-
N:- In realtà è stato un puro caso. Io ed Ero-senin abbiamo tentato di affrontare quel essere orrendo, ma abbiamo avuto la peggio. Durante il combattimento, Ero-senin è stato trasformato in una statua con le sembianze di un grosso rospo. Anche se non potevo fare nulla volevo aiutarlo, non volevo andarmene, ma mentre veniva trasformato continuava a urlarmi di scappare. E alla fine gli ho obbedito.-
S:- Che cosa hai fatto dopo?-
N:- Mi sono trasformato in una volpe, sperando che Lui non mi riconoscesse, e ho cercato un posto sicuro. Volevo stare nascosto, almeno per un giorno, per far perdere le mie tracce. Poi sarei andato a cercare Tsunade baa-chan. Lei sarebbe stata sicuramente capace di far tornare normale Ero-senin. Ma non sapevo dove andare. E senza volerlo arrivai davanti al cancello di questo villaggio. Ero molto stanco. Stavo riprendendo fiato quando quel umano di nome Iruka mi ha trovato. Ho pensato che Lui non mi avrebbe mai cercato in un negozio di umani. Così mi lasciai portare via. Decisi che sarei scappato dal negozio il giorno dopo per tornare nella foresta, ma poi…-
Naruto arrossì vistosamente e abbasso la testa. Sembrava incapace di continuare. Sasuke non comprendeva questa reazione, soprattutto perché credeva di sapere che cosa stava per dire. Così continuò per lui.
S:- Ma poi, sono arrivato io e ti ho rovinato i piani, giusto?-
N:- NO! Non volevo dire questo!-
S:- E allora cosa?-
N:- Ma poi……………. Mi sono innamorato di te.-
S:- ………………….!-
N:- E’ stato… Come dite voi umani? Ah si, un colpo di fulmine. Io….. Volevo starti vicino. Volevo aiutarti. Anche perché conoscevo bene la solitudine che stavi provando. Però, non volevo abbandonare Ero-senin in quello stato. E per questo che insistevo per uscire dal villaggio. Però non volevo abbandonare neanche te. Quando, quel giorno, mi hai detto di sparire, ho pensato di essere diventato solo un peso per te. Così sono scappato pensando che ormai era l’unica cosa che potevo fare per farti contento. Sono tornato nella foresta e ho cercato Tsunade baa-chan. Quando l’ho trovata le ho raccontato di quello che era successo a Ero-senin. Fortunatamente, è riuscita a spezzare l’incantesimo e a farlo tornare normale. Ci stavamo incamminando per metterci sulle tracce di quel mostro quando ho sentito la tua voce che mi chiamava. Volevo tanto tornare da te, ma come guardiano non potevo permettermelo. Non sapevo cosa fare, così ho chiesto consiglio a Ero-senin. Mi ha dato il permesso di tornare da te dicendo che alle ricerche ci avrebbero pensato lui e baa-chan e che quando lo avrebbero trovato mi avrebbe chiamato. Quello di poco fa era il segnale. Lui è uscito allo scoperto. E’ ora di riprendere a combattere. Sono contento di averti conosciuto Sasuke e, nonostante tutto, non rimpiango i miei sentimenti verso di te, ma adesso devo proprio andare.-
Detto questo si avviò verso il giardino per uscire ma Sasuke lo afferro per un polso e gli chiese:- Ma poi torni, vero?-
Naruto lo fissò stupito. Dal tono di voce che aveva usato, sembrava più una supplica che una domanda. Sasuke lasciò la presa e richiese:- Vero?- sempre con lo stesso tono.
Allora, Naruto si levò uno dei campanellini e lo infilò nel braccio destro di Sasuke.
N:- Se ti troverai in pericolo, grazie a questo campanellino lo saprò e verrò ad aiutarti. Se mi vorrai cercare, tienilo alto e pensami. Ti condurrà da me.-
S:- Grazie.-
N:- Di niente. Ma ormai non posso più trattenermi.-
Poi andò nel giardino. Fece qualche passo e cominciò lentamente a scomparire.
S:- Promettimi che ci vedremo ancora.-
Naruto si girò verso di lui e gli sorrise.
N:- Si, Sasuke. Te lo prometto, perché anch’io voglio rivederti.-
E poi, come per incanto, sparì nel nulla.      
 

E così si è scoperta la verità su Naruto e sugli spiriti! Il prossimo capitolo sarà più lungo e si scoprirà qualche dettaglio in più sulle battaglie fra spiriti.
Ciao,
FallingStar 

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Capitolo 7
*** Confidenze Segrete ***


CAPITOLO 7
                                                        Confidenze segrete
 
Erano passate un paio di settimane da quando Naruto se ne era andato e Sasuke non aveva più avuto notizie di lui. Era preoccupato, temeva che gli fosse successo qualcosa. Ormai non faceva altro che pensare a lui, a come stesse, a cosa stesse facendo. Più di una volta aveva cercato di uscire da Konoha per cercarlo con l’aiuto del campanellino, ma il tempo si faceva sempre più instabile e ormai era quasi impossibile uscire dal villaggio. Questo voleva dire che la battaglia fra gli spiriti si stava facendo sempre più dura il che faceva preoccupare ancora di più l’Uchiha. Inoltre continuava a darsi dell’idiota perché Naruto gli aveva fatto una dichiarazione e lui non gli aveva risposto. Avrebbe dovuto dirgli qualcosa ma non sapeva nemmeno lui cosa, e questo lo rendeva molto confuso. A confonderlo ulteriormente c’era il fatto che aveva iniziato anche a sognarlo, e non erano propriamente dei sogni casti e puri, roba di cui l’Uchiha si vergognava tantissimo. Comunque, per non far insospettire nessuno, aveva detto a tutti che, quel giorno, quando Neji lo aveva rapito, Naruto era scappato via e non era riuscito a riprenderlo. Ovviamente, ci avevano creduto tutti e la faccenda, per loro, si era chiusa lì. Adesso, Sasuke era seduto su una delle panchine del parco e fissava pensieroso il campanellino. Intanto, nascoste dietro un albero, Sakura e Ino lo fissavano preoccupate. Poi decisero di agire. Uscirono allo scoperto, si avvicinarono al moro e gli dissero in tono allegro:- Buon giorno Sasuke-kun!-.
Lui non le guardò neanche e rispose con un gesto del capo.
Sk:- Sasuke-kun, stai bene? E’ da quando è scappato Naruto che ti comporti in modo strano.-
I:- C’è qualcosa che possiamo fare per te?-
S:- No.-
I:- Ah.-
Sk:- Però, se hai un problema puoi parlarne con noi.-
S:- No.-
I:- Non mentire Sasuke-kun.-
S:- ???-
Sk:- Ino ha ragione. Si vede che hai un problema.-
S:- Il no non stava per quello.-
Per le due, quella risposta, fu come ricevere un macigno sulla testa.
Sk/I:- Ma come Sasuke-kun, non vuoi confidarti con noi?-
S:- No.-
Secondo macigno.
???:- Forse preferisci con me?-
Sasuke riconobbe subito quella voce. Si girò e vide Itachi a pochi passi da lui.
S:- (saltando in piedi) E tu che ci fai qui?-
It:- Mi sono liberato di nuovo e, visto che mi dispiaceva di come ci siamo lasciati l’ultima volta, sono tornato per fare pace, contento?-
S:- Perché non mi hai avvertito?-
It:- Volevo farti un’altra sorpresa.-
Sk/I:- (con i lacrimoni agli occhi) Itachi- san! Sasuke-kun non vuole confidarsi con noi anche se sa che lo adoriamo e siamo le presidentesse, non che fondatrici, del S.I.K.F.C.!-
S:- …….-
It:- Dovete scusarlo ragazze. Probabilmente si tratta di una cosa personale, (rivolgendosi a Sasuke) vero?-
S:- Anche.-
It:- Lo immaginavo. (tornando a rivolgersi alle ragazze) In questi casi preferisce parlarne con qualcuno di famiglia.-
Sk/I:- Aaahhh. (prendono un blocco per gli appunti e se lo annotano)-
S:- ………-
It:- Dai, andiamo a casa così me ne parli.-
S:- No.-
It:- Preferisci parlarne qui?-
S:- No, non voglio parlarne con te.-
It:- Come sarebbe con me no? Ti devo ricordare che sono tuo fratello?-
S:- Di sangue. Ma di fatto quando lo sei stato?-
It:- ……. Io-
S:- Lascia perdere che è meglio. E poi, non mi crederesti.-
It:- Ma dovrai pur confidarti con qualcuno.-
S:- Si, forse hai ragione. Ma lo farò con una persona che mi è stata più vicina di te e che mi crederà!-
Così, iniziò a correre in una direzione precisa mentre Itachi, Ino e Sakura lo guardavano interrogativi. Dopo un po’, Sasuke arrivo davanti a un appartamento. Busso un paio di volte e, dopo qualche secondo, il padrone di casa aprì.
 ???:- Sasuke-kun?-
S:- Salve, Kakashi-san. Disturbo?-
K:- No. Come mai qui?-
S:- Ecco… Volevo, si insomma, io-
K:- Devi confidarmi qualcosa, vero?-
S:- Come fa ha saperlo?-
K:- Perché ti conosco da quando portavi i pannolini.-
S:- (rosso) Kakashi-san, la prego, non ricominci con quella storia.-
K:- Scusa. Dai, entra.-
Sasuke entrò. Kakashi lo fece accomodare sul divano del salotto e si sedette affianco a lui.
K:- Avanti, qual è il problema?-
Così, dopo aver fatto un bel respiro, Sasuke gli raccontò tutto quello che era successo in quei giorni soffermandosi soprattutto sulla vera identità di Naruto e su ciò che gli aveva detto. Kakashi ascoltò tutto attentamente, lasciandosi sfuggire ogni tanto qualche espressione di stupore.
S:- ………e poi è sparito del tutto e da allora non l’ho più visto.-
K:- Davvero una storia incredibile. Anche se la parte del combattimento contro Manta la sapevo già.-
S:- (fissandolo stupito) Come la sapeva già? L’aveva letta in un libro?-
K:- No, l’ho vista di persona.-
S:- ???-
K:- Ti confiderò una cosa Sasuke-kun. Ho sempre detto che gli spiriti esistono perché li avevo visti, ma non ho mai detto a nessuno in che circostanza. Successe tutto quando andai in campeggio nella foresta del fuoco con la scuola. Era calata la notte e io dividevo la tenda con il tuo, purtroppo, defunto zio Obito. Lui mi lanciò una delle sue sfide. Voleva vedere chi dei due era il più coraggioso. La sfida consisteva nell’andare, a turno, nella fitto della foresta e di vedere, con un cronometro, chi dei due ci restava più a lungo. All’inizio non mi andava perché avevo sonno, ma alla fine accettai. Obito andò per primo. Passarono diverse ore, ma di tuo zio, non si vedeva neanche l’ombra. Cominciai a preoccuparmi e decisi di andare a cercarlo. Camminai a lungo, quando a un certo punto, sentì dei rumori strani. Andai nella direzione in cui provenivano e, beh, non dimenticherò mai ciò che vidi quella notte.-
S:- Che cosa aveva visto?-
K:- In un grande spiazzo, sotto la luce della luna piena, c’era un gigantesco serpente viola che si dimenava come una furia cercando di colpire tre figure che si muovevano agilmente da una parte all’altra facendo anche balzi giganteschi. Ad un tratto, il serpentone riuscì a colpirne una con una codata. Questa andò a sbattere con forza contro l’albero che si trovava vicino ai cespugli dove seguivo la scena. Un po’ per curiosità, un po’ per vedere come stava, uscì dal mio nascondiglio e mi avvicinai a quella figura che era ancora per terra mezza-stordita.-
S:- Chi era quella figura?-
K:- Uno spirito, ovvio. Me lo ricordo bene. Doveva essere un adulto. Aveva i capelli giallo-oro e gli occhi azzurro-cielo, due lunghe orecchie e ben nove code da volpe, con tanto di artigli e zanne. Indossava un kimono bianco con delle fiamme disegnate sui bordi e aveva due campanellini legati al polso del braccio destro.-
Sasuke lo fissò stupito. La descrizione di quel tipo assomigliava molto a quella di Naruto.
S:- E poi?-
K:- Appena mi avvicinai, quello aprì gli occhi e con un balzo scattò in piedi. Ovviamente mi notò subito, ma proprio in quel momento, il serpentone ci mandò addosso una colata di acido sputata dalla bocca. Veloce come un fulmine, la volpe mi afferrò per poi fare un grande balzo in avanti, giusto in tempo per evitare di essere colpiti dall’acido. Quando mi mise a terra, mi urlò di scappare il più in fretta che potevo e poi corse verso il serpentone. Io ero ancora sotto shock, quando lo spirito e le altre due figure presero la forma di animali giganteschi. Adesso, il serpentone era circondato da un rospo, una lumaca e, ovviamente, una volpe. Il rospo e la lumaca si gettarono su di lui contemporaneamente cercando di colpirlo con uno strano raggio che facevano fuoriuscire dalla bocca. Ci fu una grande esplosione, e io mi coprì gli occhi con un braccio mentre con l’altro mi aggrappai ad un tronco per non volare via. Quando riaprì gli occhi, il rospo e la lumaca si accasciarono al suolo e, lentamente, cominciarono a scomparire. Giurerei di aver visto una lacrima scendere dal volto della volpe in quel momento. Comunque, il serpentone era ancora in piedi. Si era protetto con una specie di barriera, ma adesso non poteva più usarla perché era andata distrutta. La volpe voleva provare a colpirlo come avevano fatto gli altri due approfittando del fatto che adesso il serpentone non aveva più barriere ma, quello lo intuì e cominciò ad attaccare velocemente con codate e spruzzi d’acido costringendolo sulla difensiva. Fu anche colpito un paio di volte. Nonostante tutto però, continuava a combattere. Io non mi ero ancora ripreso del tutto, ma capì che dovevo fare qualcosa per aiutarlo, in fondo mi aveva salvato la vita, glielo dovevo.-
S:- E che cosa ha fatto?-
K:- L’unica cosa che potevo fare. Mi sono avvicinato al serpentone rimanendo comunque ad una certa distanza. Poi ho afferrato il sasso più grande che potevo sollevare e glielo lanciato dritto in un occhio urlando: Ehi bruttone, prova un po’ da questa parte!-
S:- Gli ha davvero urlato questo?-
K:- Beh… Si.-
S:- … Va beh, ch’è successo dopo?-
K:- Quello, ovviamente, si è girato dalla mia parte. Allora la volpe ne ha approfittato e gli ha lanciato addosso un raggio molto più potente di quello che avevano lanciato il rospo e la lumaca. Il serpentone non riuscì ad evitarlo e poiché non aveva più barriere per proteggersi lo colpì in pieno. Cadde al suolo ormai privo di vita e cominciò a diventare cenere.-
S:- E la volpe?-
K:- Purtroppo quando mi voltai per vedere come stava vidi che si era accasciata al suolo e stava cominciando a svanire come era successo agli altri due. Allora mi avvicinai e lui con una delle sue grandi zampe mi porse i due campanellini. Con il poco fiato che gli era rimasto in corpo mi disse di portarli al lago. Io gli feci segno di si con lo testa. Lui fece un mezzo sorriso, chiuse gli occhi, mormorò un nome e scomparì. Con l’animo triste mi diressi subito al lago. Quando arrivai lì però non sapevo che fare, quando una lunga lingua, molto simile a quella di una rana, afferrò i campanellini e lì trascino nel lago. Io rimasi leggermente sconvolto e dopo qualche secondo mi ripresi. Mi girai e…-
S:- E?-
K:- E vidi Obito che ronfava sotto ad un albero.-
S:- Sta scherzando?-
K:- No. Probabilmente doveva essere stato assalito dal sonno e si era addormentato. L’ho svegliai  molto bruscamente e gli raccontai ciò che era successo. Lui mi credete e insieme pregammo per quegli spiriti coraggiosi. Poi siamo tornati al campo, ma quando abbiamo provato a raccontarlo agli altri nessuno a voluto crederci. Probabilmente quello spirito volpe doveva essere il padre di Naruto. E deve essere stato proprio questo il nome che ha sussurrato prima di scomparire.-
S:- Ma… Ma allora era lei l’umano coraggioso che li ha aiutati!-
K:- Beh, non esageriamo. Piuttosto, ti è venuta prima ho dopo che hai scoperto che era uno spirito?-
S:- Venuta cosa?-
K:- Ma la tua cotta per lui, no?-
S:- (completamente rosso) Ma… Ma che dice. Come fa a dire che ho una cotta per lui?-
K:- Semplice, lo hai descritto come un angelo piovuto dal cielo. E poi da come ti preoccupi si capisce che ci tieni molto a lui.-
S:- Io… Non so Kakashi-san. Non ho mai provato qualcosa del genere prima. Non so se sia amore. Però… Se avesse ragione lei, che cosa dovrei fare?-
K:- Se come penso si tratta di amore, quando lo rivedrai diglielo. Se ha detto che gli piaci sapere di essere contraccambiato non potrà che farlo contento, no?-
S:- Ha ragione. Grazie Kakashi-san.-
K:- Di niente. Adesso vai però se no tuo fratello potrebbe preoccuparsi.-
S:- Come fa a sapere che Itachi è qui?-
K:- L’ho incontrato mentre veniva alla villa. E’ incredibile che sia riuscito ad attraversare la foresta.-
S:- Già, non ci avevo pensato. Come diavolo avrà fatto ad attraversare la foresta con questo tempo?-
K:- Glielo chiesto. Sembra che si sia fatto accompagnare da un tipo che ha incontrato davanti alla foresta.-
S:- Che tipo?-
K:- Non so. Un tipo strano, dall’aria viscida. Sinceramente, a me non piaceva. Comunque credo che l’ho abbia portato a casa quindi dovresti incontrarlo.-
S:- Va bene. Allora io vado.-
Sasuke andò verso la porta e l’aprì. Stava per uscire quando sentì la voce di Kakashi chiamarlo.
S:- (girandosi) Cosa c’è?-
K:- Non devi preoccuparti. Se ha detto che vi rivedrete succederà. Gli spiriti mantengono sempre le promesse che fanno. Non a caso, quando qualcuno fa una promessa che poi porta a termine si dice che quella è: una promessa da spirito!-
S:- (sorridendogli) Grazie Kakashi-san.-
Poi uscì e si incamminò verso la strada che portava a villa Uchiha.

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Capitolo 8
*** Un incontro troppo ravvicinato ***


                                                                 CAPITOLO 8
                                                     Un incontro troppo ravvicinato
 
Appena Sasuke entrò in casa, per poco non ebbe un infarto per la paura. Comodamente seduto sul divano del salotto, c’era un signore con la pelle perfino più pallida della sua. Doveva essere un uomo, anche se i lunghi capelli neri gli davano un aria effeminata. Gli pareva un cadavere. Era vestito come un normale uomo d’affari, anche se la sua faccia ricordava molto quella di un serpente. Questo puntò due inquietanti occhi gialli su di lui e, appena lo vide, si leccò le labbra con la lingua. Sasuke sentì un lungo brivido percorrergli la schiena. Fortunatamente per lui, Itachi sbucò fuori dalla porta della cucina con in mano un vassoio.
It:- Oh, finalmente sei tornato fratellino. Posso presentarti il signor Orochimaru? E’ stato lui ad accompagnarmi qui.-
S:- Piacere.-
O:- Piacere mio, Sasuke-kun.-
Sasuke lo guardò un po’ storto. Si erano appena conosciuti e quello già gli parlava come se fosse un confidente. Soprattutto non gli piaceva il modo in cui lo guardava. Intanto, Itachi, che non si era accorto di niente, sistemò il vassoio sul tavolo.
It:- Prego, prenda pure del tè.-
O:- Molto gentile da parte sua.-
It:- Di niente. Quindi, mi stava dicendo che anche lei viene da Oto, giusto?-
O:- Si, esattamente.-
It:- Strano, non l’ho mai vista lì.-
O:- Beh, Oto è grande. In più si sarà messa di mezzo la sfortuna.-
It:- Ah, ah! Si è probabile. Ah, ho dimenticato i tovaglioli. Vado a prenderli. Sasuke, tieni compagnia al nostro ospite.-
Detto questo, sparì in cucina. A Sasuke quella situazione piaceva quanto ad una cane poteva piacere avere le pulci, ma ormai non poteva farci niente.
O:- (sorseggiando il tè) Quel campanellino che indossi stona con il tuo vestito.-
S:- Ah. Beh, a me non importa.-
O:- Te lo ha dato il guardiano, vero?-
Sasuke lo fissò con un misto di stupore e di paura.
S:- C-Come scusi?-
Orochimaru mise su un sorrisetto molto sadico. Schiocco le dita e i suoi abiti diventarono un kimono viola. Adesso Sasuke cominciava a preoccuparsi.
S:- L-Lei è uno spirito.-
O:- Già. Il guardiano ti avrà parlato di me. Io sono il fratello minore di Manta.-
Ora si che Sasuke era preoccupato. Fece qualche passo indietro senza sapere cosa fare di preciso. Voleva chiamare Itachi, ma Orochimaru schioccò di nuovo le dita e Sasuke vide la porta della cucina sparire sotto i suoi occhi. Si girò e si ritrovò Orochimaru a un passo da lui. Fece qualche altro passo indietro ma si ritrovò contro il muro. Era in una posizione di stallo. Conosceva le arti marziali ma dubitava fortemente che potessero essergli utili contro uno spirito. 
S:- C-Che cosa vuole?-
O:- Fare quattro chiacchiere con te. Sono molto curioso di sapere che cosa ti ha detto il guardiano.-
S:- Anche se mi avesse detto qualcosa, cosa le fa credere che parlerò?-
O:- Oh, io sono un tipo molto persuasivo. Ma, infondo, non devi per forza parlare.-
E, con un gesto fulmineo, gli afferrò i polsi con una mano e gli sollevò le braccia sopra la testa.
O:- Mi basta che urli.-
E con un altro gesto fulmineo, gli strappò la maglia.
S:- (cercando di mantenere un po’ di autocontrollo) Sei solo un pazzo!-
O:- Strano, me lo dicono spesso. Ah, dimenticavo. Non sperare che il guardiano venga ad aiutarti. In questo momento non potrebbe aiutare neanche se stesso.-
S:- (temendo il peggio) Che vuoi dire?-
O:- Quando ho accompagnato qui tuo fratello ho lasciato il guardiano alle prese con il mio migliore allievo. Dubito fortemente che possa sopravvivere contro di lui.-
S:- (con sguardo colmo d’ira) SE è SUCCESSO QUALCOSA A NARUTO IO-
O:- Tu cosa?-
Con un altro gesto fulmineo, gli strappò parte dei pantaloni.
O:- Sei solo un umano e voi umani non potete niente contro di me.-
???:- Ne sei sicuro?-
Orochimaru si voltò e gli arrivò un pugno dritto in faccia. Fu costretto a mollare la presa su Sasuke e ad arretrare di qualche passo.
???:- (rivolgendosi a Sasuke) Stai bene?-
S:- Kakashi-san! Che ci fa lei qui?-
K:- Volevo portarti qualche libro sugli spiriti e, a quanto pare sono arrivato appena in tempo.-
S:- Già. Un momento, come ha fatto ad entrare?-
K:- Mi hai dato una copia della chiave tempo fa, ricordi?-
S:- Ah, già.-
O:- Sciocco umano. Credi davvero che i tuoi insignificanti tentativi di resistenza possano qualcosa contro di me?-
K:- Beh, si può sempre provare, no?-
O:- Patetico.-
Orochimaru schioccò ancora le dita facendo comparire due serpenti che, con una velocità impressionante, immobilizzarono Kakashi e Sasuke.
O:- Ora che avrete sicuramente capito chi comanda, ritorniamo ai giochi.-
Lo spirito si avvicinò con fare pericoloso a Sasuke, ma, proprio in quel momento, il campanellino iniziò a trillare e una fiammata incenerì il serpente che immobilizzava l’Uchiha.
Sasuke approfitto subito della situazione dando uno spintone a Orochimaru e urlandogli un:- STAMMI LONTANO, SERPE!- facendolo cadere all’indietro.
O:- Come osi!-
???:- Questo dovrei dirlo io!-
Il campanellino trillò di nuovo e, questa volta, dalla fiammata uscì fuori Naruto.
S:- Naruto!-
O:- Il guardiano? Non è possibile. Non puoi aver sconfitto Kabuto! Lui è il migliore dei mie allievi!-
N:- Era forte, ma non abbastanza per fermarmi.-
O:- Tsk, tanto è tutto inutile. Non sono potente come mio fratello Manta, ma dei deboli come voi non potranno mai sconfiggermi.-
Poi, schiocco le dita e sparì in una nuvola di fumo. Naruto si girò verso Sasuke e i due si abbracciarono contenti di rivedersi.
N:- Sasuke.-
S:- Naruto.-
N:- (staccandosi dall’abbraccio) Sasuke, mi dispiace per ciò che è successo, è tutta colpa mia.-
S:- Che stai dicendo. Non è affatto colpa tua.-
N:- Si, invece. Se non ti avessi coinvolto non ti avrei messo in pericolo.-
S:- Ma io sto bene, non mi è successo niente di grave. Tu, piuttosto, sei ferito!-
Sasuke si era accorto solo in quel momento che Naruto aveva due tagli, uno sulla mano sinistra e l’altro sul petto, molto grande.
N:- Non sono nulla, solo un paio di graffi. Domani non avrò più niente. Guarisco in fretta io. Tornando a prima-
S:- Naruto non ho niente.-
N:- Oggi! Ma se riprovasse domani e io non riuscissi ad aiutarti?-
Sasuke non seppe cosa rispondere.
N:- Senti, io conosco una magia per cancellare la memoria. Potrei-
S:- (afferrandolo per le spalle) NO! IO…Io voglio starti vicino.-
N:- Sasuke.-
Calò il silenzio. Si fissarono negli occhi. I loro volti si avvicinarono e…
???:- Scusate, potreste darmi un mano prima che questo coso mi divori.-
I due si bloccarono e, voltandosi, videro Kakashi che si dimenava come un matto cercando di non farsi mordere dal serpente che lo avvolgeva. Naruto, completamente rosso in volto, si staccò da Sasuke e andò ad aiutarlo. 
S:- “Ma non poteva stare zitto per almeno altri 5 secondi?!”-
Una volta che Naruto incenerì il serpente, Kakashi poté riprendere a respirare regolarmente.
K:- Meno male. Stavo cominciando a temere il peggio.-
Poi si girò verso Naruto. Appena lo vide, non riuscì a trattenere un espressione di stupore.
K:- Tu sei…-
N:- Hatake-san, la ringrazio per ciò che ha fatto per mio padre.-
K:- Ho fatto solo ciò che era giusto. Gli somigli molto sai?-
Naruto arrossì. Per lui era un grande onore essere paragonato al padre.
???:- Solo per il colore dei capelli e per la testardaggine.-
I tre si voltarono e videro davanti alla porta-finestra aperta, un signore con i capelli bianchi. Sasuke lo riconobbe subito. Era il tizio che gli aveva ridato Naruto quando era scappato.
N:- Ero-senin!-
Sasuke lo fissò stupito. Quello era il fratello minore di Gamabunta?
K:- (tirando fuori il “Paradiso della pomiciata”) Mi scusi, ma lei non è Jiraya? L’autore di questo fantastico libro?-
S:- ???-
J:- Si, sono io.-
S:- ???!!!-
K:- Io sono un suo grande fan! Posso avere il suo autografo?-
J:- Ma certo! Accontento sempre i mie ammiratori.-
Sasuke si girò con fare interrogativo verso Naruto.
N:- Ehm… Nel tempo libero Ero-senin scrive sempre libri hentai che ha anche pubblicato nel mondo di voi umani. Il primo ha avuto un grande successo e così…-
S:- …….-
N:- Comunque, come mai sei venuto qui Ero-senin?-
J:- Sono venuto a prenderti.-
N/S:- !!!-
J:- Dobbiamo tornare nella foresta del fuoco, subito.-
N:- Capisco.-
???:- Ehi! Dov’è finita la porta della cucina?-
S:- Itachi! Me lo ero completamente scordato!-
N:- Ehm… Ero-senin, potresti-
J:- Ho già capito.-
Schioccò le dita e la porta ricomparve.
J:- Adesso sarà meglio andare.-
N:- Va bene.-
S:- Naruto?-
N:- Si Sasuke?-
S:- Noi due ci rivedremo ancora, vero?-
N:- (sorridendogli) Certo! E’ una promessa!-

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Capitolo 9
*** Una promessa da spirito ***


CAPITOLO 9
                                                         Una promessa da spirito
 
Silenzio. Disteso sul suo letto, Sasuke era avvolto dal più totale silenzio. L’unico rumore che si sentiva era quello del campanellino, quando Sasuke alzava il braccio per fissarlo. In un libro che gli aveva dato Kakashi c’era scritto che i campanelli degli spiriti avevano un potere nascosto che neanche gli spiriti stessi conoscevano. Comunque, era passato quasi un mese dall’ultima volta che aveva visto Naruto e, fortunatamente, Orochimaru non si era fatto più vivo. Però, neanche il volpacchiotto si era fatto più vivo. A questo pensiero, un sospiro uscì fuori dalle labbra dell’Uchiha. Poi, gli venne in mente che cos’era successo dopo che Naruto e Jiraya se ne erano andati.
 
FLASH BACK
 
Sasuke lo vide sparire come aveva fatto la prima volta. Quando scomparve del tutto, abbasso la testa tristemente. Kakashi gli mise una mano sulla spalla e gli disse:- Stai tranquillo. Ha mantenuto la sua promessa una volta, può farlo benissimo di nuovo. Ricordati che è una promessa da spirito!-
S:- (alzando la testa per fissarlo e facendo un mezzo sorriso) Ha ragione. Grazie, Kakashi-san.-
Ma proprio in quel momento, una specie di missile ruppe la porta della cucina e, a velocità folle, passo davanti a loro, facendo quasi prendere un infarto ai due. La cosa fu così veloce e così improvvisa che, per la paura, Sasuke saltò in braccio a Kakashi. Quando il missile si fermò, si girò verso di loro e si scoprì che non era altro che Itachi.
S:- (ancora in braccio a Kakashi) ITACHI! MA SEI IMPAZZITO?! CI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO!-
 It:- Scusa Sasu, ma è successa una cosa stranissima. Non ci crederai ma, quando stavo tornando in salotto, la porta della cucina era sparita. Una cosa del genere però non era possibile! Così, mi sono lanciato pensando che ci fosse qualcosa sotto ma, a quanto pare ho esagerato.-
K:- (guardando la porta della cucina semi-distrutta) In effetti…-
It:- Kakashi-san, quando è arrivato?-
K:- (posando Sasuke a terra) Qualche minuto fa.-
It:- Ah. Ma… Fratellino dov’è andato il signor Orochimaru? E che è successo ai tuoi vestiti?-
Sasuke si guardò, ricordandosi solo allora di avere i vestiti strappati.
S:- Ecco, vedi Itachi-
K:- Puoi chiederlo al signor Orochimaru, se lo rincontri. E’ stato lui ha fargli il nuovo look ai vestiti, anche se credo che gli interessasse di più quello che c’era dentro i vestiti.-
It:- Cos…?-
Sasuke abbasso lo sguardo senza sapere di preciso che dire. Itachi, comprese le parole di Kakashi, corse subito dal fratellino con fare preoccupato, iniziandogli a fare mille domande su cosa era successo e continuando a chiedergli se stava bene.
S:- Si Itachi. Tranquillo, sto bene. Ed è merito di Kakashi-san.-
It:- La ringrazio Kakashi-san. Se non fosse stato per lei non oso immaginare cosa sarebbe successo.-
K:- Ma figurati Itachi-kun. E poi il merito non è solo mio.-       
It:- ???-
Sasuke fissò Kakashi sorpreso. Non aveva mica intenzione di dirgli di Naruto? Itachi non aveva mai creduto agli spiriti, neanche da piccolo. Non gli avrebbe mai creduto, non senza una prova almeno.
It:- Scusi, Kakashi-san, ma a chi si sta riferendo?-
K:- Al nuovo amico di Sasuke-kun.-
It:- (girandosi verso Sasuke) Hai un nuovo amico?-
S:- Beh…-
K:- Già! E’ stato soprattutto grazie a lui se Sasuke-kun ha mantenuto la sua verginità.-
It:- Davvero? (sempre girato verso Sasuke) E’ dov’è questo tuo nuovo amico, così me lo presenti e ne apro fitto per ringraziarlo.-
S:- Ehm… Vedi Itachi, non è possibile.-
It:- Perché no?-
S:- E’ dovuto tornare a casa per… motivi di famiglia.-
It:- Ah, capisco. Beh, allora quando torna a farti visita presentamelo, ok?-
S:- (con tono malinconico) Sempre se torna.-
It:- ???-
K:- Vi rivedrete ancora Sasuke-kun. Te lo ha promesso. E poi, se non vi rivedete come fai a fargli la tua dichiarazione?-
S:- (rosso) KAKASHI-SAN!-
It:- Dichiara…?! SASUKE! MA E’ FANTASTICO! PERCHé NON ME LO HAI DETTO PRIMA? RACCONTAMI TUTTO, SUBITO!-
S:- SE NON TI DISPIACE, ADESSO VORREI ANDARMI A CAMBIARE!-
E così, andò verso le scale per salire in camera sua.
 
FINE FLASH BACK
 
Sasuke sbuffò sonoramente. Era proprio necessario parlarne a Itachi? Poiché non poteva andarsene per via del tempo, continuava a tormentarlo continuando a fargli sempre più domande. Però, infondo, gli faceva piacere. Era la prima volta, da quando erano morti i loro genitori, che si interessava tanto a lui. Però, Kakashi poteva almeno limitarsi a Itachi, e invece era andato a spiattellarlo a tutto il villaggio. Ovviamente non aveva parlato di spiriti, aveva parlato di Naruto come “il nuovo amico nonché futuro ragazzo di Sasuke-kun”. Inutile dire che la cosa aveva fatto scalpore nel villaggio. Metà della popolazione femminile aveva cercato di suicidarsi, e, ogni volta che incontrava Sakura e/o Ino, queste gli si inginocchiavano davanti e, con tanto di lacrime agli occhi, lo pregavano di “ritornare sulla retta via”. Sasuke, dal canto suo, non le pensava minimamente. Alzò lo sguardo al campanellino e, automaticamente, gli venne in mente il volto di Naruto. Lo baciò, fingendo che al posto dell’oggetto ci fosse il volpacchiotto. Quando smise di sognare a occhi aperti, si rimise a fissare il campanellino.
S:- Prima non lo aveva capito, ma adesso ne sono certo. Ti amo. Ti ritroverò e te lo dirò. A qualsiasi costo. E questa è una promessa da spirito!- 



Heylà!^^
So che il capitolo è molto corto e per niente interessante, ma mi serviva così. Possiamo dire che questo è un capitolo di passaggio fra il capitolo 8 e il capitolo 10 (che sarà il penultimo). Il prossimo capitolo sarà più lungo (e anche più interessante).
Ciao,
FallingStar

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Capitolo 10
*** La Battaglia Finale ***


                                                               CAPITOLO 10
                                                             La battaglia finale
 
Il mese era passato completamente, ma di Naruto ancora nessuna notizia. Ormai, Sasuke passava il tempo leggendo i libri che gli portava Kakashi o fissando il campanellino. Poi, una sera, nel pieno della notte, Itachi entrò nella sua stanza e lo svegliò.
S:- Mmm… Che cosa vuoi Itachi? Sto dormendo!-
It:- Chiedilo a Kakashi-san.-
S:- Che centra Kakashi-san?-
It:- E’ davanti alla porta di casa. Dice che ti deve far vedere una cosa.-
S:- A questa ora?-
It:- Ha detto che è urgente e che riguarda quel tuo amico/quasi fidanzato di cui non mi vuoi parlare.-
Ma, Itachi non aveva neanche finito la frase, che Sasuke si era già vestito e ora stava scendendo le scale in tutta fretta. Quando raggiunse la porta, trovò Kakashi e sembrava preoccupato.
S:- Kakashi-san! Che succede? Sa se è successo qualcosa a Naruto?-
K:- Forse. Vieni con me, presto!-
Sasuke, preoccupato per il suo volpacchiotto, seguì Kakashi senza fiatare. Questo si fermò solo quando arrivarono davanti al cancello del villaggio.
S:- Allora?-
K:- (indicando qualcosa con il dito) Guarda!-
Sasuke vide che Kakashi stava indicando un punto lontano della foresta. Però, per quanto si sforzasse, non notava niente di strano. Al massimo, c’erano delle debole luci che brillavano ogni tanto, ma poteva trattarsi benissimo di qualche campeggiatore.
S:- Scusi Kakashi-san, qual è il problema?-
K:- La luna piena, quelle luci, perfino il punto è lo stesso. Proprio come allora.-
S:- Come scusi?-
K:- La battaglia finale è cominciata!-
Sasuke lo guardò con un misto di stupore e di paura.
S:- C-Come?-
K:- La battaglia finale è cominciata!-
S:- Ma… Ma come fa a dirlo?-
K:- Perché si sta svolgendo tutto come quando c’è stata la battaglia finale contro Manta. Quelle luci che vedi non sono altro che i loro attacchi.-
S:- Allora, Naruto adesso è lì! E’ sta combattendo!-
K:- Probabile. Lui è il guardiano. Tocca a lui sconfiggere Orochimaru.-
Paura. Per la prima volta, Sasuke aveva paura. Paura che il suo volpacchiotto non sarebbe più tornato da lui.
S:- C’è la farà, vero Kakashi-san? Finirà tutto bene, vero?-
K:- Mi dispiace Sasuke-kun ma non posso assicurarti niente.-
S:- Non c’è niente che posso fare per lui?-
K:- Purtroppo no. Nessuno di noi può fare niente. Possiamo solo aspettare e sperare.-
Le luci della battaglia, intanto, continuavano e si facevano sempre più forti. Sasuke le fissava stringendo il campanellino e sperando. Ad un tratto, successe qualcosa di strano. Si vide qualcosa, simile ad una grossa e lunga lingua, che sembrava muoversi come se si stesse stringendo intorno a qualcosa. Poi, si vide una figura sbucare all’improvviso dalle cime degli alberi per poi ritornare giù ad una velocità impressionante.
S:- Che sta succedendo?-
K:- Geniale!-
S:- Cosa?-
K:- Non capisci Sasuke-kun? L’hanno immobilizzato!-
S:- Fantastico! Ora c’è la faranno, vero?-
K:- Se riescono a colpirlo, con abbastanza forza da ucciderlo, si. “Spero solo che non sia necessario usare quel attacco, altrimenti…”-
All’improvviso, un potentissimo raggio di colore arancione/rosso, fuoriuscì dagli alberi e continuò verso il cielo. Il boato che produsse fu così forte da svegliare l’intero villaggio. Sasuke si voltò verso Kakashi. Il suo sguardo era strano.
S:- Hanno vinto, vero Kakashi-san?-
K:- Probabile, Sasuke-kun.-
S:- Grande! Allora, adesso Naruto tornerà da me.-
K:- Temo di no.-
Sasuke si volto verso di lui, guardandolo confuso.
S:- Perché no? La battaglia è finita, loro hanno vinto e poi c’è la promessa!-
K:- Sasuke-kun, quel… Quel raggio che hai visto prima era… Era un attacco finale e… Solo uno spirito volpe può sprigionare tanta energia.-
S:- N-No.-
K:- Mi dispiace Sasuke-kun. Si vede che era necessario per… SASUKE-KUN, DOVE VAI? E’ ANCORA TROPPO PERICOLOSO ADDENTRARSI NELLA FORESTA! TORNA INDIETRO! SASUKEEEEE!-
Sasuke, però, non lo ascoltava. L’unica cosa che riusciva a sentire era il suo cuore che si spezzava pian piano. Continuava a correre immergendosi sempre di più nel fitto della foresta. Non riusciva a crederci. Non voleva crederci. Il suo volpacchiotto, probabilmente, si era sacrificato per salvarli, e adesso stava scomparendo senza che lui potesse dirgli o fare qualcosa. Non lo accettava. Non voleva accettarlo. Continuò a correre finche non arrivò in un grande spiazzo. Al centro di questo, c’era una pelle di serpente, abbastanza grande, semi-carbonizzata. Sasuke gli si avvicinò. Quella doveva essere ciò che restava di Orochimaru.
S:- (tono basso e triste) Allora è vero.-
Sasuke sentì le lacrime bagnargli gli occhi e poi scendere giù sulle guance, senza che lui potesse fare qualcosa per fermarle. Iniziò a prendere a calci la pelle con grande rabbia, senza sapere nemmeno lui che fare.
S:- MALEDETTO BASTARDO, PAZZO, MANIACO E PEDOFILO! E’ SOLO COLPA TUA SE IL MIO NARUTO NON C’è Più!-
Ad un tratto, il campanellino cominciò a brillare e a tirare il braccio di Sasuke in direzione laterale alla pelle. Gli stava indicando il luogo dove si trovava Naruto.
S:- Ma allora… C’è ancora speranza che sia...-
Si asciugò le lacrime e si avviò nella direzione indicata dal campanellino. Ad un tratto, sentì un fruscio provenire dai cespugli. Si girò, sperando che si trattasse di Naruto, ma ciò che riuscì a intravedere fu una figura con abbondanti forme femminili.
S:- Chi sei?-
???:- Tu devi essere Sasuke. Naruto mi ha parlato tanto di te. Io sono Tsunade.-
Dal cespuglio, uscì fuori una donna con dei lunghi capelli biondi legati in due code e gli occhi marroni. Aveva l’aria di essere molto giovane ed anche lei, come Jiraya, era vestita all’antica.
S:- Lei è la sorella minore di Katsuyu?-
T:- Si.-
S:- Sa dove si trova Naruto?-
T:- (abbassando tristemente la testa) Si. Vieni con me. Purtroppo non gli rimane molto tempo.-
Quella frase, provocò una dolorosa fitta all’Uchiha, ma cercò di non darlo a vedere e la seguì.
 Lei lo condusse ad un lago. Vicino alla riva si trovava Jiraya. Stava accarezzando una grossa volpe che aveva parecchie ferite su tutto il corpo e un campanellino attorno al collo. L’animale aveva la testa basta e sembrava respirare a fatica.
S:- N-Naruto?-
La volpe alzò lentamente la testa. Aveva gli occhi rossi ma, per un attimo, quando si fermarono sull’immagine dell’Uchiha, diventarono azzurri, per poi ritornare rossi. Sasuke gli si avvicinò. Tsunade fece segno a Jiraya di venire via per lasciarli soli. Lui capì e si allontanò insieme alla donna. Intanto, Sasuke si era piegato sull’animale e lo stava stringendo a se.
S:- Naruto.-
La volpe si accoccolò tra le braccia dell’Uchiha. Poi, lentamente, cominciò a scomparire, ma questa volta per sempre.
S:- NO! NON ANDARTENE! IO… IO TI AMO!-
Improvvisamente, i due campanellini si illuminarono e, contemporaneamente, si staccarono dai fili rossi che li tenevano legati. Poi, salirono in cielo, rotearono l’uno intorno all’altro sempre più veloci finché, non si scontrarono rompendosi. Una polvere dorata cadde su Naruto facendolo illuminare. Sasuke fu costretto a chiudere gli occhi per non rimanere accecato. Quando li riaprì, con sua grande sorpresa, vide che Naruto era ancora lì e aveva ripreso il suo aspetto normale.
N:- (aprendo gli occhi) Cosa… Cosa è successo? Sono ancora vivo?-
S:- Naruto!-
N:- Sasuke!-
I due si abbracciarono e baciarono, felici di essersi finalmente ricongiunti. Quando si staccarono, abbassarono lo sguardo girando la testa dal lato opposto, entrambi nel più totale imbarazzo. Avevano agito istintivamente ma, adesso, non sapevano che fare. Sasuke notò che il corpo di Naruto era ancora ferito.
S:- (ancora imbarazzato) Ti fanno molto male?-
N:- (imbarazzato anche lui) No. Non tanto.-
Sasuke continuò a fissarlo. Aveva l’impressione che ci fosse qualcosa di diverso in lui. Poi, ad un tratto…
S:- NARUTO!-
N:- (preso alla sprovvista dal tono di voce di Sasuke) COSA?-
S:- Le tue parti del corpo da volpe!-
N:- Si?-
S:- Sono……………………………………………………………………………………………… Sono sparite!-
N:- COSA?-
Naruto cominciò a fissarsi stupito. I suoi artigli, le sue zanne e la sua coda erano spariti e le sue orecchie da volpe avevano cambiato forma ed erano diventate come quelle di una persona qualsiasi.
N:- Ma… Ma che mi è successo?-
S:- Non è ho idea.-
???:- Io credo di saperlo.-
I due si voltarono e videro arrivare Jiraya e Tsuande.
N:- Ero-senin! Tsunade baa-chan!-
J:- Mi fa piacere di vederti ancora vivo.-
N:- Non sa io. Però, uno di voi due ci ha capito qualcosa?-
T:- Come ho detto prima, credo di sapere cos’è successo. Sono stati i campanelli a salvarti. I tuoi sentimenti uniti a quelli di Sasuke hanno sprigionato il loro potere nascosto. Ma, a quanto pare, hanno dovuto dare fondo a tutto il potere che avevano e… Al tuo.-
N:- Che vuol dire?-
J:- Vuol dire che adesso sei un umano, ma qualcosa mi dice che non sarà un problema.-
Naruto e Sasuke si fissarono con occhi luccicanti di felicità. Se Naruto era davvero diventato un umano, allora niente avrebbe più potuto separarli, ma...
N:- Un momento! Io sono il guardiano! Come faccio adesso?-
J:- Tranquillo, ci penserà Tsunade.-
T:- COOOOSAAAAAAAA?-
J:- Vuoi che ci pensi io?-
Tsunade immaginò cosa avrebbe potuto combinare Jiraya come guardiano, così disse con tono rassegnato un:- Ok, ci penserò io.-
J:- Bene, problema risolto.-
T:- (lo sta maledicendo mentalmente)-
N:- Grazie, a tutti e due! Mi mancherete molto.-
J:- Vorrà dire che, nel tempo libero, ti verremo a trovare.-
N:- SI!-
T:- Credo che sia giunto, per noi due, il momento di andare. E, per te Naruto, di incominciare la tua nuova vita.-
Così, lentamente, Jiraya e Tsunade scomparirono. Naruto li fissò un po’ triste. In fondo, quei due, in tutti questi anni, gli avevano fatto da genitori e lasciarli era difficile. Ma sentiva che li avrebbe rivisti. Ora doveva pensare al futuro e, sapeva già come incominciare.
N:- (tono fintamente preoccupato) Che guaio. Adesso che sono un umano dove andrò?-
Sasuke, che aveva capito il gioco, gli sussurrò un:- Puoi venire da me.-
N:- Hai anche delle camere per gli ospiti nella tua gigantesca villa?-
S:- Chi ha mai parlato di camere per gli ospiti? Se non sbaglio hai sempre dormito nel mio letto, no? Non vedo perché cambiare.-
N:- Sasuke, sembri Ero-senin.-
S:- Non era un complimento, vero?-
N:- Già!-
Sasuke gli mollò un pugno sulla testa. In realtà fu più un colpetto che un pugno. Naruto era sempre ferito e non voleva peggiorare le sue condizioni.
S:- Andiamo?-
N:- Si!-
Naruto fece per alzarsi ma ricadde a terra. Le ferite che aveva sulle gambe gli impedivano di alzarsi e, di conseguenza di camminare.
N:- Accidenti!-
S:- Vorrà dire che ti porterò io.-
Sasuke prese in braccio Naruto. Questo, subito, gli strinse le braccia al collo felice. Proprio in quel momento stava sorgendo l’alba, che segnava l’inizio del primo giorno, di tanti altri giorni, che avrebbero vissuto insieme.


Salve!^^
La battaglia è finita, e anche la storia. O meglio, la storia finirà con l'epilogo che sarà il prossimo capitolo. Non sono molto convinta sul finale di questo capitolo, ma spero lo stesso che vi piaccia!^^
Ciao,
FallingStar

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Capitolo 11
*** Epilogo ***


CAPITOLO 11
                                                                      L’epilogo
 
Konoha, villaggio situato al centro della foresta del fuoco. Nel centro di questo villaggio, un ragazzo moro stava portando degli scatoloni dentro un negozio.
??:- Questo è l’ultimo.-
???:- Ottimo lavoro, Sasuke-kun.-
S:- (alzando lo sguardo) Di niente, Kakashi-san.-
K:- Sai, mi è ancora difficile credere che tu abbia deciso di farci da aiutante qui al negozio.-
S:- Non ne capisco il motivo. Infondo, devo darmi da fare visto che, adesso, devo occuparmi anche di un’altra persona, no?-
K:- Sei maturato molto in questo anno, Sasuke-kun.-
S:- Dice?-
L’uomo gli sorrise in segno affermativo. Sasuke riporto la sua attenzione sul pacco e lo aprì.
S:- Ma… Hanno sbagliato la consegna!-
K:- COSA?-
S:- Guardi!- e tirò fuori un peluche a forma di delfino.
K:- Ah, tranquillo. Quelli sono i nuovi addobbi per il negozio.-
S:- Addobbi?-
K:- E’ stata un idea di Iruka-kun. Dice che abbellire il negozio con peluche di animali va molto di moda.-
S:- Sul serio?-
K:- Non ne ho idea. Detto tra noi, secondo me lo fa perché gli manca la compagnia dei cuccioli.-
S:- (girandosi verso la cesta vuota) Probabile. Ma poi chi li ha presi quei due alla fine?-
K:- Gli Hyuuga.-
S:- Davvero?-
K:- Si, ma non li hanno presi per loro.-
S:- No? Vuol dire che li hanno regalati a qualcuno?-
K:- Già. Hinata-san ha preso Kiba e lo ha regalato ad un suo amico che voleva un cane, un certo Shino credo. Neji-san, invece, ha preso Gaara.-
S:- Sul serio?-
K:- Già!-
S:- Scommetto che lo ha regalato ha qualcuno che gli stava sulle pal… ehm, antipatico.-
K:- Mi pare che il ragazzo ha cui lo ha regalato si chiamasse Rock Lee.-
S:- Quante volte è stato portato all’ospedale?-
K:- Due.-
S:- E Neji era soddisfatto, vero?-
K:- Ma da… Si.-
S:- Quello Hyuuga sa essere davvero sadico quando vuole.-
K:- In effetti.-
S:- Comunque, dove li devo mettere questi peluche?-
K:- Oh, lasciali pure lì. A sistemarli ci penserà Iruka-kun.-
S:- Va bene.-
Sasuke stava per richiudere il pacco quando uno di quei peluche attirò la sua attenzione. Lo tirò fuori e lo guardò attentamente.
S:- “ Che carino! Assomiglia a lui quando lo visto la prima volta.”-
K:- Lo vuoi?-
S:- Eh? Ah no, non si preoccupi.-
K:- Non mentirmi Sasuke-kun. E poi credo che sarebbe un regalo perfetto per lui, sempre che tu non glielo abbia già fatto, ovviamente. Ti ricordi che giorno e oggi, vero?-
S:- Si, è ovvio. Riguardo al regalo… No. Non sono riuscito a prendergli niente. Non avevo idea di cosa regalargli, e neanche adesso.-
K:- Portagli quello, allora. Sono certo che gli piacerà.-
S:- Non so se posso-
K:- Ma si, non preoccuparti. Iruka-kun non dirà niente, vedrai.-
S:- Grazie Kakashi-san.-
K:- Figurati! Il lavoro è finito per oggi, puoi anche andare a casa.-
S:- Va bene. Ci vediamo domani, Kakashi-san.-
K:- A domani, Sasuke-kun. E salutamelo.-
Così, Sasuke iniziò ad avviarsi a casa. Mentre camminava, passò davanti ad un bar dove erano sedute Sakura, Ino e molte altre ragazze. Una volta, si sarebbero gettate tutte ai suoi piedi, soprattutto Sakura e Ino. Adesso, invece, lo guardavano sospirando tristemente. Esattamente un anno fa, un boato terribile proveniente dalla foresta, aveva svegliato l’intero villaggio nel bel mezzo della notte e, quando erano andati a vedere che succedeva, avevano visto Sasuke uscire fuori dalla foresta con un ragazzo ferito e tranquillamente accoccolato tra le braccia del moro. Quando Itachi gli aveva chiesto chi era, Sasuke gli aveva rispsto:- Il mio ragazzo.- Inutile dire che, a quella affermazione, la maggior parte delle ragazze furono colpite da un infarto mentre Sakura e Ino avevano cercato di impiccarsi, col risultato di essere prontamente bloccate dai loro genitori. Intanto, Sasuke era arrivato a villa Uchiha. Con passo felino entrò in casa, nascose il peluche in salotto e andò in cucina. Lì, un ragazzo biondo stava cucinando tranquillamente. Aveva addosso una maglia nera e un pantalone arancione più un grembiule bianco. Poiché era di spalle e completamente concentrato sui fornelli, non aveva ne visto ne sentito Sasuke che gli arrivò di soppiatto alle spalle, gli cinse la vita con le braccia e gli sussurrò in un orecchio un:- Sono a casa.-
- Sasuke!- disse quello girandosi e fissandolo con i suoi occhi azzurri per poi aggiungere un sorridente:- Ben tornato!- In quel momento si sentì suonare il forno. Naruto si divincolò dalle braccia del moro e corse ad aprirlo. Sasuke sbuffò sonoramente, contrariato da quel distacco, e andò a sedersi a tavola. Mentre stava seduto, passava il tempo osservando il suo volpacchiotto che correva da una parte all’altra della cucina. Gli pareva impossibile, eppure, era successo veramente. Era passato un anno da quando lo aveva portato al villaggio. Naruto aveva passato una settimana a casa, fasciato da capo a piedi, a causa delle ferite. Poi, insieme a Itachi, Kakashi e Iruka, lo aveva portato in giro per i negozi per comprargli dei vestiti. Non poteva certo farlo andare in giro con il kimono! Nel pomeriggio aveva convinto Itachi che era tutto ok e che poteva tornare al lavoro spingendolo fuori dal villaggio a suon di calci nel didietro e la sera, beh, Naruto guarito, casa sgombra... Diciamo solo che, oltre all’intero villaggio, li avranno sentiti anche gli spiriti nella foresta. Lascio a voi immaginare che cosa si sentiva. La voce di Naruto ridestò Sasuke dai suoi pensieri.
N:- La cena è pronta!-
S:- Eh? A, si.-
I due mangiarono tranquillamente, con Naruto che diceva cosa aveva fatto durante la giornata. Sasuke lo ascoltava e parlava solo quando lui gli chiedeva che cosa aveva fatto al lavoro.
N:- Ah, la prossima settimana verranno a trovarci Ero-senin e Tsunade baa-chan. Non è fantastico?-S:- Si, certo. Sbaglio o la cena era più buona del solito stasera?-
N:- Ti è piaciuta? Ho voluto cucinare una cena speciale per un giorno speciale.-
S:- (facendo finta di non capire) Perché? Oggi è un giorno speciale?-
Doveva essere stato convincente perché Naruto, con aria delusa, uscì dalla cucina e andò nel salotto. Sasuke lo seguì e lo trovo seduto sul divano imbronciato e con le braccia chiuse sul petto. Con un’espressione divertita, Sasuke si mise sopra Naruto, costringendolo a stendersi.
N:- Sasuke? Che vuoi fare?-
S:- Dopo cena, e bene fare un po’ di ginnastica, no?-
Il moro si impossessò delle labbra del biondino e iniziò strusciarsi contro di lui, ma proprio in quel momento…
DRIIIIIINNNNNNNNNNNN DRIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN
… suonò il telefono. Con una grossa vena pulsante sulla testa, Sasuke si alzò e andò a rispondere.
S:- (alzando la cornetta) CHE DIAVOLO VUOI ITACHI? Come faccio a sapere che sei tu? MA SE è DA UN ANNO CHE CONTINUI A CHIAMARMI A QUEST’ORA TUTTI I GIORNI!-
Dopo una breve discussione, Sasuke chiuse la telefonata. Si girò e ritrovò Naruto nella stessa posizione di quando era entrato nel salotto. Sasuke prese il peluche e glielo mise davanti. Quando Naruto si ritrovò davanti un peluche a forma di volpe terribilmente kawai, non poté non prenderlo in mano con un:- CHE CARINO!-
S:- Sapevo che ti sarebbe piaciuto.-
N:- Allora ti sei ricordato!-
S:- Ma certo! Non potevo certo scordare che oggi è l’anniversario del giorno in cui ti ho conosciuto.-
Naruto gli buttò un braccio al collo e lo baciò, bacio che, ovviamente, fu risposto. Poi, andarono a sedersi fuori alla porta-finestra del salotto a guardare le stelle. Naruto stringeva il peluche mentre stava stretto tra le braccia di Sasuke. C’erano così tante stelle che il cielo brillava come se fosse un enorme gioiello. Ad un tratto, si vide una stella cadente solcare il cielo.
N:- Sasuke, guarda! Una stella cadente! Presto, esprimiamo un desiderio!-
S:- Naruto, queste sono cose da bambini.-
N:- Come gli spiriti?-
Sasuke non poté dargli torto. Entrambi chiusero gli occhi ed espressero un desiderio.
N:- Fatto! Tu?-
S:- Si.-
N:- Si realizzerà, vero?-
S:- Se è lo stesso che ho espresso io, sono certo di si.-
I due si abbracciarono e baciarono felici. Infatti, avevano espresso lo stesso desiderio. Il desiderio di rimanere insieme, per sempre.
 
FINE


Ebbene si! Questa è veramente la fine della storia! Non sono sicura di come mi sia venuto il finale, ma spero che vi piaccia lo stesso. Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno commentato, o anche solo letto, la fic!^^
Arrivederci alla prossima!^^
FallingStar

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