Ironico Destino: dialogo con la propria coscienza

di Nefthi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Preludio ***
Capitolo 2: *** Famiglia ***
Capitolo 3: *** Gioco ***
Capitolo 4: *** Abbandono ***
Capitolo 5: *** Una vita per una vita ***



Capitolo 1
*** Preludio ***





Preludio

 

E finalmente la bambina era nata. Si agitava e piangeva con una forza tale da sembrare una piccola eroina in fasce.

 …

                  Sette anni fa’, alla sua nascita, avevi sentito piangere anche lui, da dietro la porta di quella camera d’albergo. Non lo avevi visto, ma eri sicuro del fatto che il piccolino avesse la forza di un bambino di tre anni. Era destinato ad essere un eroe; del resto avevi lavorato sull’embrione per ottenere quel risultato.

 

*
 

 Prima visita dal dottore… e lei piangeva impaurita, ma tu le sorridevi e le tenevi la mano dicendole la bugia più vecchia del mondo: “andrà tutto bene”. Però tu volevi crederci, per lei, per vederla ridere come solo lei sapeva fare.

 …

 Lui non piangeva, non si lamentava e non gemeva. Non aveva bisogno di quella bugia e di questo si sentiva fiero; ti guardava con orgoglio e con coraggio, come se volesse sfidare il dottore a fargli più male, perché lui non avrebbe pianto comunque… Alla fine di quella cerimonia, lui sollevava lievemente il braccio e ti sorrideva trionfante, in cerca della tua approvazione. Ma tu ti limitavi a calare semplicemente il capo.
 









NOTE:
Una raccolta di piccolissime shot, tre capitoli in tutto che posterò ogni tre giorni. E' il preludio, quindi è meno interessante degli altri e fa anche più schifo ç_ç, ma è necessario (non posso mica buttarmi subito sul succo del discorso XD e poi non lo faccio neanche quando parlo normalmente). Bene, il protagonista è Gast, l'idea sarebbe 'esploriamo il suo lato oscuro'. Pensiamoci un attimo, lui è una persona buona, si sa, difatti è l'unico che Sephiroth rispetta veramente, ma non è stato forse lui ad elaborare il progetto Jenova? E non è stato forse lui ad abbandonarlo alla fine visto che si è ritirato in montagna?

Ne avrei un'altra pronta su Seph (che vuole essere pagato da me per 'sfruttamento indomito della sua persona'). XD Poor him! Mi ispira troppo! XD Detto questo... fatemi sapere. :)

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Capitolo 2
*** Famiglia ***



Famiglia

 

La bambina disegnava spesso la sua famiglia, il cane, la mamma, persino i fiori! Ma tu non eri incluso… Eri troppo difficile da disegnare con i tuoi occhiali e la tua barba. Allora con fare capriccioso ti imponevi nel suo disegno, aiutandola a crearti. La tua esclusione la trovavi fastidiosa…

…ma quando ti includeva LUI, avresti voluto prendere la gomma per cancellare la sua creazione. Lui, che ti disegnava perfino la pipa in bocca, nell’atto di tenere la mano ad una piccola macchiolina dai capelli lisci e argentei e gli occhi verdi.

Perché ti stringeva il cuore la vista di quella figura? Anche tu lo vedevi come un peccato?

 

*

 

A due anni la bimba saltava per la casa chiamandoti “Papà”. Quale gioia! Era la sua prima parola!

Ma quando lui ti aveva rivolto quel rispettoso “Padre”, ti eri irrigidito e lo rimproverasti, facendogli colorare le pallide gote di rosso. E quando gli dicesti una parte di quella verità scomoda, lui aveva alzato gli occhi smeraldini su di te, delusi come non mai.

-Non sono io tuo padre-

-E allora chi?-

-Non sono tenuto a dirtelo, purtroppo, e forse è meglio così-.

 

*

 

-La mamma dov’è?-.

-A comprare il pane, tesoro-.

E la piccola si rilassava e tornava a giocare. Fatta da lei la domanda non ti inquietava, ma rivolta da lui… era tutta un’altra storia…

-Gast… Nessuno mi ha mai detto… non so…-

Il bambino sembrava nervoso. Allora gli sorridesti, per invogliarlo a proseguire. Lui fece un sospiro e lo chiese: -Chi è mia mamma? E perché non l’ho mai conosciuta?-.

 

Il sorriso si congelò nel tuo viso. Lui aspettava paziente, perché sapeva che eri l’unico che gli avrebbe detto qualcosa a riguardo, perché tu ti curavi di lui come un padre ed un padre non mentirebbe mai al proprio figlio.

 -Tua mamma… si chiamava Jenova… è morta di parto-.

 

Un “ah” fu la sua semplice risposta.

Eri nervoso… non potevi dirgli degli orribili piani che hanno portato alla sua nascita e che tu avevi contribuito ad elaborare. Partecipando a quel progetto avevi commesso un errore madornale…

Quindi lui sarebbe un errore?

 


NOTE
Ed ecco l'altro chap! :D Mmmm spero che si capisca chi sia il bambino e chi la bambina! :D *coff* il bambino è stra carino *coff*... Comunque le parti sottolineate sono 'gli interventi della coscienza'! Ok qui interviene solo una volta, ma nell'altro capitolo interverrà di più! :) Non so se spezzare il terzo ed ultimo capitolo in due parti... Coooomunque! Spero che vi piaccia! :D A presto! Fatemi sapere, o voi coraggiosi lettori! :3



 

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Capitolo 3
*** Gioco ***



Gioco

 

La bambina correva in quella coltre bianca e guardava con tristezza dei ragazzi che stavano creando un pupazzo di neve.

-Coraggio, chiedi loro se puoi giocare!-. La madre la spingeva leggermente verso i coetanei. Lei vi guardò, supplicandovi di farlo voi al posto suo, ma alla fine annuì convinta e coraggiosamente si diresse verso quel gruppetto.

 

Li vedevi squadrarla dalla testa ai piedi… e come dar loro torto? Lei così unica, così speciale… l’ultima Cetra. Una bambina dalla bizzarra frangia e dagli occhi verdi che brillavano stranamente.

 

Alla fine l’accettarono e lei ne fu felice. I suoi occhi risaltavano nel candore della neve…

 …
 

... come del resto i suoi. Frangia strana, occhi strani… verdi di mako quelli di lui, verdi di Life Stream quelli di lei. Perché così diversi?

Perché lei cercava gli altri, in una spasmodica ricerca che spesso non andava a buon fine; invece lui ricambiava superbo e sospettoso le occhiatacce che gli lanciavano perché, a detta sua, non aveva bisogno di loro. Ma potevi giurare di averlo visto scrutare dei ragazzi giocare con la palla nella piazza con gli occhi ricolmi di desiderio almeno due volte o tre.

 

 

*

 

 

Il primo giocattolo della bambina è stato una bambola di pezza, non molto apprezzata dalla piccola che cominciò a piangere perché voleva il peluche del moguri. Le sorridesti benevolo come sempre e decidesti di accontentare la tua unica, speciale figliuola.

 

Il suo primo giocattolo è stato una spada di gomma. Lui la rigirava fra le mani con vago interesse, probabilmente chiedendosi l’utilità di quel ‘balocco’… ma presto avrebbe capito.

Il secondo dono del piccolo prodigio  è stato una chiave con un biglietto: “fanne buon uso”, regalata proprio da te. Il bambino studiava il pacchettino con sguardo interrogativo. Poi alzò su di te gli occhi ricolmi di ammirazione e ti ringraziò di cuore, lanciandoti uno dei suoi rari sorrisi.

Ma quale sorriso è più importante per te? Quello del bambino o della bambina?














 

NOTE:

Ooooook! Ho anticipato.... e di molto. Motivi: 1) i capitoli da tre.... sono diventati cinque, compreso il preludio. 2) dovrei cercare di scrivere altre ideuzze che mi sono venute in mente. 3) sabato devo partire e vorrei arrivare a postarla tutta , (assenza di tre settimane ç___ç).

Beh.... che dire... spero che piaccia! (sono stanca e sotto shock).


 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Abbandono ***







Abbandono

 

La bambina giocava tranquilla vicino al fuoco. Ad un tratto si irrigidì, e rimase così per almeno due minuti, come se stesse ascoltando una melodia che sentiva solo lei. E poi cominciò a piangere e tu la abbracciasti chiedendole cosa non andasse. -Papà… ho sentito le voci di gente che è andata via per sempre. E tu, e la mamma… voi pure…? Io non VOGLIO! Tu… promettimi che resterai sempre con me, papino! Dimmi, dimmi che non mi lascerai mai!-.

Ti guardava con quegli occhi così dolci e tristi… il viso tramutato dalla paura ed arrossato per l’emozione. -Lo prometto-.

Spontaneamente il tuo pensiero ritornò a soffermarsi su quel bambino…

 

 

-E allora rinuncio al progetto!-.

Il tuo collega ti guardava col capo inclinato. Lo sguardo fra il curioso e l’ironico.

Si riscosse: -Fa come vuoi, codardo!-.

Avevi ingoiato quell’insulto dignitosamente… Neanche ti importava di quello che pensasse Elias Hojo. Non appena fuori però vedesti lui. Lui che ti guardava con uno sguardo profondamente deluso e triste, uno sguardo tagliente come l’acciaio, un’occhiata  talmente forte, da costringere il capo del dipartimento scientifico a distogliere lo sguardo verso le righe del pavimento.

Che senso aveva stare in quel piccolo tribunale? Ti eri voltato per andartene.

-Avevi promesso! Avevi promesso di restare qui con me!-. Sephiroth  gridava come mai aveva fatto verso Gast, l’uomo delle false promesse.

 

 *

 

 La bambina aveva un anno quando incominciò a muovere i primi passi incerti verso di te. Ti guardava con quei suoi allegri occhioni verdi per invogliarti a giocare e, disponibile come sempre, prendevi la pallina e la lanciavi verso di lei. Ci saresti sempre stato per lei, ma non per lui.

 

 

Quando lo abbandonasti, lui ti corse dietro chiamandoti a gran voce. Voltandoti, li vedesti… I suoi tristissimi occhi verdi che ti pregavano di non andare, di non lasciarlo solo. Lo salutasti con un cenno della mano, nonostante le sue prime lacrime ti lacerassero il cuore.






 





NOTE:

Hellouuuuuuuuuu! *irritante accento inglese*.

Ebbene sono tornata! E volevo annunciare il mio ritorno con il penultimo capitolo della serie, sperando che piaccia.

Bene.... oggi le note sono molto striminzite... vi saluto gente! :)

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Capitolo 5
*** Una vita per una vita ***






Una vita per una vita

 

-Aerith, ti proteggerò a costo della vita, te le prometto. Non... non sbaglierò mai più-.




La preghiera di ogni sera.

Altre promesse…

Solo che questa l’hai mantenuta.

Perché?


 


Pensavi che con lei sarebbe stato diverso, che avresti avuto una seconda chance…

Ma avresti potuto cominciare da lui, non credi?

 
Hai preferito scappare, lasciarlo a quell’uomo e a quella compagnia divora anime…
 





 

Hai voltato pagina, lasciando che il tuo 'errore' strappasse il fiore che hai tentato di proteggere.
 

Ironico destino.





 


 















NOTE FINALI
È finita. ç____ç
 
(Ditemi… si è notato il mio sostegno pieno verso l'Angelo da un'ala sola?)
(Seph: più che sostegno lo chiamerei ossessione ed esaltazione.) -.-
(Intanto ti appoggio sempre e comunque e ti faccio apparire come un eroe.) u.u
(Seph: Ma io SONO un eroe. Remember.... I’m the chosen one!) u.u [mi fa impazzire quando lo dice, DOVEVO metterla! :3]
(-.-)
 
Bene e dopo questa vergognosa e assurda serie di parentesi atte a sfogare lo stress della giornata..... (e la rabbia)…. (e la tristezza per la fine della fic)…. (e la soddisfazione per averla finita)… passiamo ai ringraziamenti e alle scuse!
 
Scusate per l’assenza di risposte alle precedenti recensioni e perdonatemi per la fine….. pietosa e striminzita che ho dato a questa fic. Avrei dovuto chiamare questa raccolta ‘brevitas’ visto l’andazzo che le ho dato! -.- Mi detesto, ma fortunatamente mi sto dilettando nella stesura di altra roba (più corposa) che FORSE (se avrò il coraggio e soprattutto il tempo) pubblicherò prima di Natale.
 
Sono commossa! Non avrei mai pensato di scrivere una raccolta (seppur molto breve) e non avrei mai pensato che le mie robette potessero essere apprezzate anche solo minimante da qualcuno. Vi ringrazio di cuore recensori! :’)
 
E ringrazio anche i lettori silenziosi ovviamente, sperando che il tempo speso per leggere non sia stato vano. :)
 
Ora… Nel sacrosanto nome di Kain H. vi saluto! :)
*abbraccia idealmente*
*si scansano tutti*
Tutti: VAI A STUDIARE!
 
Ok, ok…. Vado. ç___ç 

Biscotti? :D (non sense mode on).

*fugge*

[Le note sono più lunghe del capitolo.... che vergogna! ç___ç]

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