A photograph of you and I

di Fidia2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Dichiarazione:
questa storia è frutto della mia fantasia, non vuole offendere nessuno e i personaggi non mi appartengono.

Note:
il titolo non vi inganni, non è una storia d’amore fra Colin e Jared.
Le parole scritte dentro le parentesi quadre sono pensieri.
 
 
 

A photograph of you and I

 
Capitolo 1


Londra
Concerto dei 30 seconds to Mars

Appena terminato il concerto tutta la band si dirige in camerino, c’è chi va in bagno, chi si sdraia su un divanetto con la birra in mano, chi si accende una sigaretta, tutti si rilassano, ridono e scherzano fra di loro, tutti tranne Jared, lui rimane isolato. Sono giorni che è di pessimo umore e nessuno gli si avvicina, lo conoscono bene, sanno che quando è in quello stato ha bisogno di essere lasciato da solo.

Shannon lo osserva da lontano, pensieroso, conosce il motivo di quell’umore, il fratello gliene ha parlato, ma anche se non lo avesse fatto lo avrebbe capito da solo, il motivo è sempre lo stesso: Colin Farrell.  

Dopo essersi asciugato e frettolosamente cambiato, Jared saluta tutti con un freddo gesto della mano e si avvia in hotel senza aspettarli, nessuno lo trattiene. Fuori ad attenderlo c’è un’auto dell’albergo che lo aspetta.

Qualche minuto dopo anche gli altri componenti del gruppo lasciano il camerino e salgono su un’altra auto di servizio diretti in un ristorante.

Arrivati Shannon manda un sms al fratello:
Non ci pensare!

Jared non risponde al messaggio. Starà già dormendo, pensa Shannon, è un buon segno che abbia preso subito sonno.

Quando Shan, Tomo e Tim raggiungono l’hotel è ormai tardi e ognuno si ritira nella sua camera.

La mattina seguente Tomo e Shannon si ritrovano casualmente a far colazione insieme, poco dopo sono raggiunti da Tim, di Jared nessuna traccia, forse dorme ancora o forse ha già fatto colazione ed è fuori.

Poi i tre prendono strade diverse, Shannon decide di tornare in camera e mentre sale manda un sms al fratello.

Passano pochi minuti, Jared non risponde, che dorma ancora è strano, che non risponda al fratello è ancora più strano, lo fa anche ad occhi chiusi e da addormentato. Nel giro di 15 minuti Shannon gli invia altri due messaggi e alla fine lo chiama, il cellulare è spento! Shannon sente che qualcosa non va, non è un comportamento da Jared.

Decide così di andare a bussare alla sua camera, lo fa insistentemente, chiamandolo, nulla.

Preoccupato scende nella hall e lo fa chiamare da lì, nessuna risposta.

Chiede al personale quando lo abbiano visto uscire e la risposta lo lascia di sasso.

-        Ieri nel primo pomeriggio, insieme con lei signor Leto, non andavate al concerto?

-        COME IERI POMERIGGIO?!

Quasi urla Shannon e domanda allarmato:
-        Ma ieri sera lo avete visto rientrare?

-        Abbiamo visto rientrare lei e gli altri membri della band, sa io vi conosco bene e sono un vostro fan, peccato esser stato di turno ieri e non esser potuto…

- Sì, sì.
Lo interrompe Shannon spazientito e preoccupato.

-        Quindi nessuno l’ha visto ieri sera rientrare? o stamattina?

Quelli della reception si guardano fra di loro e tutti rispondono di no.

[Ma dove c**** è finito!] pensa Shannon.

Shan chiede di entrare nella camera del fratello. Un impiegato dell’hotel lo accompagna e lo fa entrare. Il letto è intatto, non sembra che manchi qualcosa, non c’è nulla di strano se non la sua assenza.

Shannon impallidisce,  si sente mancare e si deve sedere, si rende conto che deve essere successo qualcosa di grave al fratello e la paura gli fa mancare le forze e gli annebbia la mente.

Alla fine si fa forza, chiama Tomo e gli spiega l’accaduto. Poco dopo viene raggiunto da Tim e Tomo, il quale, con la sua calma, riesce in parte a tranquillizzare Shan. Insieme decidono di denunciarne alla polizia la scomparsa e allo stesso tempo di cominciare a cercare di ricostruire loro stessi cosa possa essergli successo.

Con quale auto era andato via? Chi era l’autista? Jared dove avrà chiesto di essere portato?
 
Passano un paio di giorni e né la band né la polizia ha saputo dare risposte a quelle domande. Sicuramente è andato via con l’auto di servizio dell’hotel, che ora è parcheggiata all’interno del garage. La scientifica ha provato che Jared vi sia salito, ma non è in grado di dire dove e quando vi sia sceso. Inoltre nessuno sa dire chi fosse l’autista. Jared è sparito nel nulla.

La polizia non trova altre tracce e formula diverse ipotesi.

Si è ubriacato o drogato o entrambe le cose ed ora si trova in qualche scadente motel in stato di semi-coscienza a farsi passare i postumi. Per quanto Shannon cerchi di spiegare alla polizia che il fratello non faccia uso di droga e non beva gli ispettori lo ignorano, per loro non è possibile che una persona dello spettacolo, un cantante rock per giunta, non faccia uso di certe sostanze.

Si è allontanato volontariamente perché ha litigato con qualcuno. Anche qui Shan spiega che non ha litigato con nessuno, non era dell’umore giusto per ridere e scherzare ma non avevano litigato.

L’ultima ipotesi è la più drammatica: il suicidio. Anche questa subito scartata da Shan, per quanto il fratello stesse male e fosse giù di morale non si sarebbe mai arreso, quando si abbatte riesce sempre a ritirarsi su.

C’è una considerazione che Shannon tiene dentro di sé, preferisce non riverarla alla polizia: sa che Jared non lo abbandonerebbe mai, non lo lascerebbe mai da solo dopo che loro stessi avevano subito e sofferto per una cosa simile da piccoli.

Shannon è convinto che qualcuno lo trattenga, spera solo che non gli abbiano fatto del male o peggio, trema al solo pensiero. Ormai non mangia e non dorme quasi più, è ridotto uno straccio.

 

 *****
 

Shannon è da diversi minuti con il cellulare in mano, lo guarda indeciso se chiamare o meno, alla fine compone il numero. Una voce calda con un forte accento irlandese gli risponde.

-        Shannon? Ciao!
 
-        Hey Col.
La voce di Shannon suona ansiosa e stanca allo stesso tempo.
 
-        Come mai questa chiamata? Non che non mi faccia piacere.
 
-        Volevo sapere se Jared è lì da te.
 
-        Jared? No.
 
-        Guarda che me lo puoi dire.
 
-        Non è qui, veramente.
Risponde perplesso Colin.
 
-        Lo hai sentito? Ti ha chiamato? Ti ha inviato un sms?
 
-        Ma no, nulla di tutto questo, saranno dieci giorni che non ci sentiamo. Ma perché queste domande?
 
-        Col…
 
-        …

-        Non so dove sia.
 
-        Cosa significa: non so dove sia?!
 
-        Non lo troviamo più, è scomparso.
 
-        Scomparso? No aspetta, come scomparso?
 
-        Nessuno lo ha più visto da due giorni, da dopo il concerto, sparito nel nulla. Anche la polizia lo sta cercando ma quegli sbirri stanno indagando su ipotesi fasulle e non mi ascoltano. Col, sono disperato.
 
Colin ha il sangue gelato ma riesce a mantenere il controllo.
-        Non ti preoccupare Shannon, lo ritroviamo presto. Lascia perdere la polizia, cercherò il miglior investigatore privato e lo assolderò.
 
Shannon sospira, ora sa che può contare anche sull’aiuto di Colin.
Ora anche un altro uomo è in ansia per Jared.
 

*****
 

A tre giorni dalla scomparsa Shannon riceve una lettera anonima, gli viene chiesto un ingente riscatto se vorrà rivedere suo fratello vivo.

Jared è stato rapito!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
 

Jared si risveglia lentamente, è frastornato, disorientato. Non riesce a riconoscere dove si trova, né a ricordare come ci sia arrivato. Il luogo è freddo, molto freddo, umido, con poca luce, disadorno, tetro, sembrerebbe una cantina.
Si alza dal letto, o almeno ci prova ricadendoci sopra seduto, con sorpresa scopre di avere alla caviglia una catena che lo lega al letto.
 
Si agita, comincia a gridare, nessuno risponde.
L’ansia comincia a salire sempre più. Cerca di mantenere il controllo respirando profondamente mentre la sua mente torna indietro nel tempo.
 
Si ricorda vagamente che dopo il concerto aveva salutato tutti con un cenno della mano ed era salito sull’auto dell’albergo per farvi ritorno. Il percorso verso l’hotel non era lungo ma non vi arrivavano, ne chiese il motivo all’autista che gli spiegò di aver preso un’altra strada per evitare il traffico.
 
[Il traffico a quest’ora?] si chiese Jared, ma non formulò la domanda a voce alta e si riperse nei suoi pensieri: Colin.
Guardando fuori dal finestrino pensava al loro rapporto, ma quale rapporto ormai, un tira e molla continuo, soffriva troppo per questo.
 
Jared chiuse gli occhi e scosse la testa a quei ricordi, come per mandarli via, adesso non era il momento di pensare a Colin. Non riusciva a capire dove si trovasse, né a ricordarsi come ci fosse arrivato, gli sembrava di essere sepolto vivo in quel buco, quasi gli mancava l’aria.
 
Come avrebbe potuto liberarsi? Come fuggire da quella prigione? La mente corse al fratello, lo stava sicuramente cercando, ma lo avrebbe trovato? E’ angosciato, sente un gran peso allo stomaco che lo opprime. Dopo qualche ora, interminabile per Jared, arriva finalmente la risposta alle sue domande, ma non la fine del suo incubo.
 
Con diversi mandati di chiave si apre una porta ed entra una ragazza, Jay la guarda attentamente, non la conosce. E’ una bella ragazza, alta, bionda, magra, sui 20 anni.
 
Entra richiudendo con cura la porta e si siede distante da Jared.
 
-  Sono contenta che ti sia svegliato, hai dormito molto.
 
-  Chi sei? Perché sono legato? Dove ci troviamo? Che cosa vuoi? Dei soldi?
La investe Jared.
 
Lei calma e sorridente gli risponde:
-  Jared, sono un’echelon!
 
Lui rimane stupito, con il pensiero bloccato.
 
La ragazza si alza dalla sedia e comincia a cantare “We are the Kings, we are the Queens”. Con un gesto lo invita a cantare e poi unisce le mani per formare una triade.
 
Jared strabuzza gli occhi, non può crederci, si aspetta che da dietro un angolo, da un momento all’altro, compaia qualcuno a dirgli che è su “Candid camera”.
Ma nessuno esce, non è uno scherzo!
 
-  MI VUOI DIRE CHI C**** SEI E COSA C**** VUOI DA ME?
Grida esasperato Jared.
 
-  Che caratteraccio!
Esclama lei ma gli incomincia a spiegare.
 
-  Sono Katharina, ti ricordi di me? Lo scorso anno a New York abbiamo fatto una foto insieme, mi hai lasciato l’autografo!
 
Jared [C****, lo faccio con tutti!]
 
-  Quest’anno di nuovo ci siamo incontrati e mi hai dato un bacio sulla guancia, allora ho capito.
 
-  COSA C**** HAI CAPITO??!!
 
-  Che tu sei innamorato di me!
 
Il cervello di Jared subisce un altro blocco, non è in grado di pensare e inconsapevolmente la bocca gli si apre.
 
-  Sei contento di essere qui amore? Certo la cantina è da abbellire, non ho avuto tempo per prepararla, ho deciso dopo quel bacio.
 
Jared a fatica riesce a formulare una domanda:
-  Co-come sono arrivato qua?
 
-  Ho stordito il tuo autista ed ho preso il suo posto, tu sei salito tranquillamente, avevi capito che ti aspettavo vero?
 
Jared sgrana gli occhi [Questa è fuori!!!]
 
-  Quando eravamo lontani dallo stadio, mi sono fermata in un posto isolato, mi sono girata verso di te, eri così assorto nei tuoi pensieri che non ti sei neanche accorto che avevo accostato, di sicuro stavi pensando a me, e prima che tu dicessi qualcosa, ti ho spruzzato un potente sonnifero. Ora sei a casa mia, o meglio nella mia cantina, ti ho portato fin qui, sai, non si direbbe dal mio fisico da modella, ma portarti sulle spalle non è stato un problema per me, sei così leggero!
 
Jared [Giuro che se esco da qui mangio fino a ingrassare di… di… di cinque chili!!]
 
Jared è sconvolto, si rendo conto di essere nelle mani di una squilibrata. Si sente solo e perso.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'edito

Dichiarazione:
questa storia è frutto della mia fantasia, non vuole offendere nessuno, i personaggi non mi appartengono (purtroppo).
 
Scusatemi per il lungo tempo passato tra un capitolo e l’altro: I’m sorry!
 
Le parole scritte dentro le parentesi quadre sono pensieri.

 
 
 
 
 

A photograph of you and I

 

Capitolo 3
 
La polizia afferma che le indagini stanno procedendo, ma per Shannon non è così, sembra che a nessuno di loro importi di suo fratello. Aspettano semplicemente che i rapitori si facciano avanti, ma lui non può aspettare.
 
Ormai più volte al giorno si sente con Colin, poche parole per sapere come procedono le indagini, se ci sono novità, si lasciano velocemente per non tenere la linea occupata, quel breve contatto aiuta però entrambi, sanno che possono contare uno sull’altro, entrambi lottano per la stessa persona.
 
La polizia ha bloccato tutti i beni dei fratelli Leto e tiene sotto controllo quelli di Tomo, in modo che Shannon non possa pagare il riscatto né farsi imprestare i soldi da lui.
 
Ignorano che si sia è accordato con Colin, il quale si è offerto prima che Shan glielo chiedesse, sarà lui a pagare quando avranno le indicazioni del luogo e del giorno. Colin già si è mosso per raccogliere il contante, nessuno sospetta un legame fra i suoi movimenti e il rapimento di Jared.
 

**********

 
Jared ha molto tempo per pensare, troppo, cerca una via di fuga, non ha nessuna intenzione di finire i suoi giorni chiuso in una cantina come un topo e, per quanto sappia che il fratello farà di tutto per ritrovarlo, sa anche che per ora può contare solo sulle sue forze.
 
Cerca una soluzione, esclude la fuga vista la catena, non ha proprio modo di togliersela o di staccarla dal letto. Una buona possibilità potrebbe essere quella di stare al gioco, di non opporsi alla sua rapitrice, dopo tutto non si deve dare ragione ai pazzi? Farà anche lui così, se riuscisse ad avere la sua fiducia, forse, lei gli toglierà la catena e allora potrà provare la fuga.
 
Chiude gli occhi, stanco e quasi tranquillizzato da quella soluzione, domani comincerà ad attuare il suo piano, non starà con le mani in mano. Si gira su un fianco e mentalmente dà la buonanotte al fratello, come quando dormivano insieme, cxxxx quanto gli manca.
 

**********

 
La mattina seguente Kate entra sorridente portandogli la colazione. Non si avvicina mai molto, posa il vassoio a qualche metro da Jared e si allontana, si siede sulla sua sedia e comincia a parlare. Jared in apparenza è tranquillo, mangia e l’ascolta, quasi le sorride e lei incoraggiata continua a parlare ricordando quelli che chiama “i loro momenti”.
 
-   Caro, ti ricordi quando mi hai fatto il primo autografo?
 
-   [O.O   Ne faccio a migliaia!]

-   Eri così bello con la tua cresta pomegranate, mi hai guardato dritto negli occhi e hai voluto
    fare una foto con me.
 
-   [IO ho voluto.]
 
-   Ho capito subito di piacerti.
 
-   [Che acume!]
 
-   La seconda volta eravamo in tanti fuori dallo stadio e tu mi hai notato ugualmente.
 
-   [Sì, credici.]
 
-   Hai firmato molti autografi, ma io ho capito che avresti voluto firmare solo il mio e degli altri  
    non ti interessava nulla. Mi hai dato un bacio sulla guancia e il tuo sguardo mi ha detto che mi
    volevi, che mi volevi come moglie.
 
-   [Cxxxx! Questa è proprio fuori. Shan ti prego aiutami!]
 
-   Ti avevo invitato alla mia festa di compleanno ma tu non ti sei presentato, cattivo! Ma no,
    sono sicura che quell’invidiosa di Emma non te lo abbia fatto avere, vero amore?
 
-    Sì, sì, certo!!
 
-   Non sai quanto sia stata contenta quando ho sentito le tue ultime canzoni, quando hai cantato
    il tuo amore per me.
 
-   [Ma cosa cxxxx dice?!]
 
Comincia a canticchiare “Was it a dream”.
 
-   [“Cara”, quella canzone non è per te!]
 

Was it a dream?
Was it a dream?
Is this the only evidence that proves it
A photograph of you and I
A photograph of you and I
A photograph of you and I... in love...

 

Era un sogno?
Era un sogno?
E’ questa l’unica prova che lo dimostra
una fotografia di te ed io
una fotografia di te ed io
una fotografia di te ed io... innamorati...

 
-   [Pure stonata.]
 
-  Certo, non hai mai voluto che ci sorprendessero insieme in un atteggiamento intimo, sei così
   discreto.
 
-  Potremmo farne una adesso, ormai è arrivato il momento di dichiararlo pubblicamente.
Se ne esce all’improvviso Jared. Gli è venuto in mente di sfruttare l’idea della foto per mettere mano sul suo cellulare.
 
-   Sììì!
Grida entusiasta Katharina battendo le mani come una bambina.
 
-   Perché non prendi il mio cellulare? Con quello possiamo fare una foto di noi due insieme e inviarla su twitter.
La mente di Jared viaggia a mille. [Potrei riuscire a mandare un sms e dà quello forse sono in grado di individuare dove sono prigioniero, o almeno la zona.]
 
-   Sì certo. Ma nei prossimi giorni, prima devo sistemare alcune cose.
 
-   Bene.
Dice poco convinto Jared.
 
Lei riprende a parlare di tutte le foto che ha raccolto su di lui, di come lui la guardi negli occhi in quelle fotografie.
 
-   [???]
 
Dei video che ha girato pensando a lei.
 
-   [O.O]
 

-   Quelle scene sensuali in “Hurricane” le hai fatte pensando a me, me ne sono resa conto   
   subito. Potevi chiamare me per fare quel video, ma non sono gelosa, lo so che quella ragazza in
   realtà è lesbica e non avete fatto nulla. Ti perdono.

 
-   Oh grazie.
Risponde ironico Jared.
 
-   Ma fra qualche giorno le potremo fare veramente.
 
Continua lei con grande sorpresa di Jared.
-   Davvero?
 
-   Sì.
Dice Kate sorridendo.
 
-   Potrò… legarti?
     Chiede cautamente.
 
-   Sì.
 
-   [Bene.] Non vedo l’ora di rendere reale quel video.
 
-   Devi avere solo qualche giorno di pazienza.
 
-   Perché? Perché non subito? Ormai ci siamo dichiarati.
Domanda ansiosamente.
 
-   Ho una sorpresa per te amore.
 
-   Queste ultime parole gelano il sangue a Jared, si rende conto che, dette da una mente così malata, possono solo presagire a qualcosa di pericoloso.
 
 
 
 

Commy, hai notato il nasino alla francese che ho fatto a Jared?
O.O

 r di EFP.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Perdonatemi per la lunga attesa, I'm sorry!

Nota: le parole scritte dentro le parentesi quadre sono pensieri.

 


Capitolo 4
 


Ogni giorno Katharina torna da Jared portandogli una colazione molto sostanziosa e ricca. In realtà è un unico pasto da consumare durante l’intera giornata, cosa che Jared fa, anche se con fatica mangia, lo stomaco è chiuso ma sa che se vuole tentare la fuga non deve indebolirsi, deve mangiare.

Kate non è male come cuoca, tutti i suoi piatti hanno un sapore particolare e gradevole.

La giornata è lunga e un po’ alla volta Jared, in silenzio, consuma tutto ciò che la sua carceriera gli porta.

Kate si ferma solo un paio di ore la mattina, quando gli porta il pasto e poi va al lavoro, la sera non scende mai in cantina.

La sera e la notte sono lunghissime per Jared, da solo, al buio; fa freddo lì, Kate gli ha portato un’altra coperta ma il freddo non gli dà tregua.

In quelle lunghe ore che passa da solo, si perde nei suoi pensieri, sa che non dovrebbe, ma non ha altro da fare, ha bisogno di occupare il tempo. Ha provato a cantare le sue canzoni, tutte, a recitare le parti interpretate nei suoi film, a pensare a nuove canzoni, si racconta la trama di libri letti e che gli son piaciuti; ormai parla da solo, ha paura di impazzire come Kate.
Non sa come liberarsi da quella maledetta catena e nessuno viene a salvarlo. Lui fa tutto il sicuro ma quello forte è il fratello. Si chiede quanto ancora potrà resistere.

Ogni giorno si sente sempre più confuso, come stordito, lo stare sempre al chiuso gli ha fatto venire un mal di testa continuo, e poi sente sempre così freddo.
A volte è preso dallo sconforto, ma dura poco, è sempre stato caparbio, ha sempre lottato e anche se con fatica e impiegando molto tempo è sempre riuscito a raggiungere ciò che si prefiggeva e certo non mollerà questa volta, non consentirà a una ragazza qualsiasi di disperdere tutto ciò che ha costruito, di portargli via la sua vita, non glielo permetterà.
 

 

*****

 

Nella mente di Katharina ogni cosa che Jared ha fatto, ogni canzone che ha composto, lo ha fatto esclusivamente per lei.

-   Amore, ti ricordi quando hai scritto “Alibi” per me?
 
[c**** ma questa si intrufola in tutti i miei sentimenti?! ]

Jared ne è irritato, Kate è talmente illogica che farla ragionare è un’impresa impossibile.
 
-   Eri in un momento di sconforto? Non devi averi dubbi caro, io ti amo!
 
A Jared gli esce un mezzo sorriso ebete, non sa se piangere o ridere. Il corpo è percosso da brividi, le fa questo effetto la sua voce ma forse si sta anche ammalando in quel posto dove non arriva la luce.
 
[Oh no, rincomincia a cantare!]
 

 

*****



-   Buffo, le unghie mi stanno diventando nere, non avrò più bisogno dello smalto fra un po’.

Nota Jared senza porsi domande, ormai la sua mente si rifiuta di ragionare, per quanto lui si sforzi, è come se non avesse più l’energia per farlo, si sente come se stesse lentamente affogando in un mare d’oblio.
 

 

*****

 

Katharina passa da momenti di follia ad altri di lucidità in cui si rende conto di non essere corrisposta da Jared, anche se non riesce assolutamente a spiegarsi come ciò sia possibile, forse la ricchezza e la fama hanno offuscato il loro sentimento.

Cerca di darsi delle spiegazioni ma allo stesso tempo ha deciso di agire per far si che le cose ritornino al loro posto, che Jared non sia più così restio nei suoi confronti e che la ami come lei desidera.

Era riuscita a procurarsi alcune fiale di un filtro d’amore, aveva trovato su internet un mago specializzato negli elisir d’amore che le vendeva garantendo il risultato nel giro di qualche settimana. Il prodotto deve essere sciolto nel cibo in modo da venire assorbito dall'organismo lentamente.

Ogni mattina Katharina prepara una colazione vegana per Jared mettendo l’elisir in ogni piatto e bevanda.

Lui non rifiuta il suo cibo, dimostra di gradirlo molto finendo sempre tutto. Katharina è sempre più felice, sa che il grande giorno sta per arrivare, quello in cui finalmente Jared si dichiarerà.

Kate ha già preparato tutto, ha acquistato un abito da sposa come quello delle principesse delle fiabe e un anello, non potendolo comprare Jared di persona aveva fatto un’eccezione al rituale, ma ne aveva comprato uno speciale, era molto simile a quello che Efestione regalò ad Alexander, lei sa bene che un anello simile significa molto di più un classico anello di fidanzamento.

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