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Lista capitoli: Capitolo 1: *** #1. Nessuno ti porterà mai via da me; *** Capitolo 2: *** #2. Disarmarti con un sorriso; *** Capitolo 3: *** #3. Indugia sulla punta della lingua; *** Capitolo 4: *** #4. Le vecchie abitudini sono dure a morire; *** Capitolo 5: *** #5. Fino all'ultima sillaba del tempo stabilito; *** Capitolo 6: *** #6. Se volevi sincerità; *** Capitolo 7: *** #7. Non è rimasto nulla a cui essere legati; ***
Capitolo 1 *** #1. Nessuno ti porterà mai via da me; ***
Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino
Yamanaka
To the lastsyllable of recorded time;
[Soul/Maka,
community syllables of time.
Fluff, fluff e ancora fluff. Ed un
po’ di sano erotismo.
Dedicated to aki_penn.]
#1. Nessuno ti
porterà mai via da me
Maka
strinse con forza Soul al petto, mentre Blair di fronte a lei dondolava
sensuale nella loro direzione; il solito sorriso da gatta aperto prepotente sul
viso, una sicurezza che fece deglutire rumorosamente la Meister.
«Cosa vuoi ancora, Blair?» Nonostante
avesse posto quella domanda, Maka sapeva bene dove la gatta volesse andare a
parare con tutte quelle movenze sensuali: Soul. Quella maledettissima,
fintissima e sensualissima strega bramava, desiderava, esigeva Soul. Il suo Soul.
«Voglio
la mia falcettina, Maka-chan,» miagolò con furbizia sinistra negli occhi,
mentre la giovane artigiana sentiva la sua arma rendersi più innocua e meno
attenta. Sospirò, masticando tra i denti un «Uomini» ricco d’odio.
La
Meister fissò per un secondo di troppo il corpo nudo della ragazza di fronte a
sé, pensando che in quell’ultima settimana fossero finiti nella stessa situazione
almeno una decina di volte. Iniziava a non sopportare più l’idea che Soul fosse
così desiderato da una come Blair che, a differenza sua, possedeva curve e
sensualità a non finire.
Maka
roteò gli occhi verdi, rafforzando la presa su Soul. Ed in quel momento,
l’anima dell’arma sembrò sciogliersi in un vacuo senso di piacere, contro di
lei. Anche senza guardarlo, Maka capì che non erano stati i seni di Blair a far
scatenare quell’effetto, ma il suo piccolo ed acerbo petto contro il quale Soul
era stato volutamente schiacciato, in un segno di evidente possesso.
L’artigiana
scosse i codini soddisfatta, pensando che, forse, qualche attrattiva l’aveva
pure lei.
«Mi
dispiace. Soul è mio. Non te lo darò mai,» dichiarò ad alta voce, sbattendo le
ciglia color miele e fissando la bocca di Blair imbronciarsi infastidita.
La
gatta pestò i piedi a terra, come una bambina: «Ma uffa, Maka-chan! Tu passi
con Soul giorno e notte, lascia
giocare anche Blaaaaair!»
Mentre
Soul riprendeva la sua forma, Maka diede le spalle alla strega fasulla,
dirigendosi verso casa. Ignorò bellamente i piagnistei della ragazza, sentendo
la sua arma raggiungerla.
Anche
senza girarsi, Maka poteva immaginare il ghigno di divertimento sul volto di
Soul: «Decisamente cool essere conteso da due donne. Seppur una per nulla
sensuale,» le disse ammiccante, e, prima che potesse proteggersi, un Maka-chop gli finì dritto in testa.
«Puoi
benissimo andartene da Blair, se ti va!»
Soul
si massaggiò il bernoccolo sulla testa, aprendo maggiormente il proprio ghigno.
Abbracciò le spalle della ragazza, arrivando ad un centimetro del piccolo naso
a punta.
«E
lasceresti che qualcun’altra mi portasse via da te, Maka?»
Le
gote le si colorarono vivacemente, mentre gonfiava le guance imbarazzata. Girò
il capo dall’altra parte, mentre Soul scoppiava a ridere divertito.
Avrebbe
ribattuto contro quell’ilarità se lui, fugace, non le avesse rubato un bacio.
Anzi, tre.
(444 parole.)
• Next -> “Disarmarti con
un sorriso”.
N/a
Piccola raccolta senza
pretese sulla coppia Soul/Maka ispirata ai prompt
della Syllablesoftime, community che consiglio a chiunque piaccia scrivere.♥
Saranno sette
flash!fic leggere, con dosi di fluff e erotismo tragicomico gratuito a non
finire. E le dedico tutte ad aki_penn, senza motivi
particolari, semplicemente perché mi va così. :)
Spero possiate
apprezzare e, magari, anche lasciare un commento. *__*
Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino
Yamanaka
To the lastsyllable of recorded time;
[Soul/Maka,
community syllables of time.
Lime. ♥
Dedicated
to aki_penn.]
#2. Disarmarti
con un sorriso
Maka
scivola maggiormente contro la porta; Soul, schiacciato contro il suo corpo
esile, le infila le mani sotto la camicia di stoffa sottile, pizzicandole
ansioso i fianchi e la pancia.
La sente
ansimare contro la sua bocca, affannata ed eccitata, quando il suo dito picchia
contro un capezzolo inturgidito. In quell’istante, a Maka la testa gira
terribilmente.
«Mi...ci
potrebbero vedere,» sussurra poco convinta, piegando il collo in modo che le
labbra sottili di Soul ne baciassero ogni punto. Le mordicchia la giugulare,
leccandola e succhiandola, godendo dei piccoli gemiti cacciati dalla sua Maister.
«Soul,
smettila!» Dovrebbe suonare come un ordine perentorio, ma il ragazzo si limita
a sollevarla da terra, aprendo la porta alle sue spalle ed ad entrare nella
spartana stanza di Maka. Non si ferma ad osservarla, oramai la conosce a
memoria: sa dove mettere i piedi, dove la ragazza lascia libri aperti sul pavimento,
dove gettarla di peso.
«Che
cosa hai intenzione di fare, Soul?»
Maka ha
le gote arrossate e la camicia da notte sollevata. Le si vedono le mutande, ma
non sembra importarle; o forse, pensa lui, non se n’è semplicemente resa
contro.
Soul cala
su di lei, predatore, baciandola appassionatamente sulle labbra ormai gonfie. Lascia
che le loro lingue concludano una battaglia, prima di sollevarsi e guardarla
dritta negli occhi verdi.
Le sorride,
e Maka ammutolisce. Non ha più nulla da dire di fronte al sorriso sfacciato di
Soul, che le dimostra quanto desiderio nutra nei suoi confronti, nonostante non
sia né attraente, né simpatica.
Deglutisce
rumorosamente, puntellandosi sui gomiti. Accarezza il fianco destro di Soul con
un ginocchio, mentre attende. Attende lui, che comprende ogni cosa e non si fa
ripetere nulla.
Maka lascia che la mano di Soul le slacci i bottoni della camicia,
mostrando i piccoli seni agli occhi di Soul. Gli stringe il capo quando lui si
piega su di lei, con quel ghigno maliziosamente divertito ed inizia ad amarla –
ancora una volta.
(323 parole.)
• Next -> “Indugia sulla
punta della lingua”.
N/a
Questa volta mi sono
data al lime. Con Soul e Maka passo da un estremo all’altro, senza problemi.
Possono sembrare la
coppia più innocente del mondo, ma anche per quella che si diverte maggiormente
sotto le lenzuola. È adorabile, come cosa. Loro non si annoierebbero mai,
insieme.
Sono felice che il
primo capitolo abbia riscosso così successo. *__* Sinceramente, mi sono anche
un po’ commossa. Ahahahah! Spero che questo non vi
deluda, sì. ♥
Capitolo 3 *** #3. Indugia sulla punta della lingua; ***
Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino
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[Soul/Maka,
community syllables of time.
Fluff, fluff e ancora fluff. Ed un
po’ di sano erotismo.
Dedicated
to aki_penn.]
#3. Indugia
sulla punta della lingua
La
mano di Soul allontanò una ciocca di capelli biondo miele dalla sua guancia, il
desiderio di poter meglio guardare quel profilo da bambina. Maka era carina, da
quell’angolazione: teneva le labbra arricciate, le guance gonfie e leggermente
tinte di rosso porpora. La trovava graziosa e divertente al tempo stesso,
nonostante non l’avrebbe mai ammesso.
«Quindi,
Maka, vorresti spiegarmi quella scenata?»
Quando
la mano di Soul calò sulla sua spalla, la meister
sobbalzò. Era la seconda volta che le porgeva quella domanda, e Maka non poteva
far altro che rimanere in silenzio, le parole che premevano sulle labbra per
uscire, sfuggirle maliziose e dispettose, trattenute per troppo tempo in fondo
alla sua gola.
Poche
ore prima, era sbottata contro due ragazzine del primo anno che nemmeno a
volerlo sarebbero riuscite a sollevare Soul in assetto da combattimento.
Eppure, vederle lì, con delle voci canterine e gli occhi luccicanti di
felicità, le avevano fatto perdere il controllo. Aveva staccato duramente la
mano di quella più minuta, allontanandola malamente dalla sua falce e
fulminandola con lo sguardo.
«Non
sono affari tuoi; ora esci dalla mia stanza, mi stai disturbando,» sbottò con
acidità, cercando con gli occhi verdi lo sguardo di Soul. Trovandolo terribilmente
vicino al suo, Maka udì il proprio cuore sobbalzare.
La buki
stese le labbra in un sorriso divertito, mentre i denti aguzzi la facevano
rabbrividire vistosamente: anche senza bisogno di parlare, Soul aveva compreso
tutto.
«Sei gelosa? Andiamo, Maka. Erano due
ragazzine con un corpo minutissimo e senza forme,» si bloccò un secondo,
abbassando gli occhi sul seno quasi invisibile della ragazza. Subito, un
sorriso sfacciato si fece nuovamente largo su quel volto: «Ops. Scusa,
Maka-chan.»
Di certo
quel dolce suffisso non gli aveva risparmiato un Maka-chop
dritto in testa. Col cavolo che gli avrebbe mai svelato di essere gelosa, ne
avrebbe nuovamente approfittato per prenderla in giro! Dannata buki.
[311 parole.]
N/a
Una
piccolezza. A dire il vero, personalmente la trovo leggerissima, si discosta
totalmente dall’idea che mi ero prefissata. Solo che ero in (terribile)
ritardo, avevo voglia di pubblicare, etc., etc.
Attualmente
non sono più attiva su EFP: non ho il tempo per rispondere alle recensioni
(quindi, vi ringrazio qui. ♥), non ho il tempo di
leggere le storie che sto seguendo, né quelle nuove. E, soprattutto, non trovo
il tempo per recensire. Odio gli esami. Odio, odio, odio!
Scusate per il mostruoso
ritardo. Spero di poter aggiungere presto il prossimo capitolo!
Capitolo 4 *** #4. Le vecchie abitudini sono dure a morire; ***
Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino
Yamanaka
To the lastsyllable of recorded time;
[Soul/Maka, community syllables of time.
Fluff, fluff e
ancora fluff. Ed un po’ di sano erotismo.
Dedicated to aki_penn.]
#4. Le vecchie abitudini sono dure a morire
Soul
sbatté le palpebre un paio di volte, abituandosi al buio della stanza con una
velocità a lui sconosciuta; gli venne istintivo tastare al suo fianco se fosse
solo, e si rilassò non appena l’osso del bacino di Maka
finì sotto i suoi polpastrelli. Ancora si domandava perché una ragazza con più
ossa che carne lo attraesse tanto – e lo mandasse così fuori di testa.
Con
una risata trattenuta, si alzò dal letto e raggiunse a tentoni la porta. Non appena
l’aprì, una forte luce illuminò interamente la camera da letto, facendo
mugugnare Maka da sotto le coperte. Soul la richiuse
velocemente, infilandosi nel corridoio e correndo poi verso il salottino
semplice e spartano che lui e la sua Maister avevano
finito di arredare proprio due giorni prima.
Avevano
scelto solamente mobili semplici, tutti di colori tenui che non avrebbero mai
infastidito gli occhi dopo una dura giornata di lavoro. Erano stati d’accordo
su quasi tutto; quasi, perché Maka si era intestardita
di portare il loro vecchio pianoforte lì. Stonava in mezzo alla mobilia nuova e
semplice, con quel nero lucido e decisamente fuori luogo. Eppure, Maka non aveva voluto sentir ragioni: si sarebbe rifiutata
di trasferirsi, senza quel piano. Quasi fosse una parte fondamentale della sua
(loro) vita.
Soul
allungò le dita, toccando un tasto bianco: la nota risuonò nel salotto,
sovrastata solamente dallo squittio di sorpresa prodotto da Maka.
Quando l’arma si voltò, catturò la figura magra e quasi nuda della giovane: le
sorrise, nonostante fosse stato visto in un momento che avrebbe preferito
tenere per sé.
Prima
che potesse dirle qualsiasi cosa, Maka fu tra le sue
braccia ed inondò le sue narici di vaniglia. Strinse la sua vita incerto,
aspettando che lei parlasse.
Quando
aprì la bocca, gli fece del leggero solletico sul collo, facendolo ridere.
«Hai
visto? L’avevo detto che sarebbe tornato utile,» chiocciò con un sorriso
malizioso, baciandogli la base del collo. Maka da
mezza addormentata era quanto di più docile Soul avesse mai visto, e forse fu
per questo che strinse più forte la sua vita e sorrise, arrendevole.
«Già.
Le vecchie abitudini sono dure a morire…»
Maka
ridacchiò, sbattendo le ciglia. A Soul venne solo voglia di baciarla, e magari
poi avrebbe suonato qualcosa per lei – ancora una volta.
N/a
Non
so cosa sia, quella cosa qui. So solo che devo riprendere a scrivere per
superare queste giornate orrende, ma sinceramente in questo momento penso di
essere la persona meno adatta a scrivere cose romantiche come questa. Povera
me! Magari ci ritroviamo alla prossima con un po’ di maciullamenti. ;) Grazie
per le recensioni allo scorso capitolo, risponderò non appena sarò in grado di
fare battute simpatiche e sarcastiche.
Capitolo 5 *** #5. Fino all'ultima sillaba del tempo stabilito; ***
To the
last syllable of recorded time;
[Soul/Maka, community syllables of time. Fluff, fluff e ancora fluff. Ed un po’ di sano erotismo. Dedicated to aki_penn.]
#5. Fino all'ultima sillaba del tempo stabilito
Maka subì il colpo in pieno petto, e fu sbalzata via da un portentoso calcio che, a chiunque altra normale ragazza, avrebbe fratturato almeno un paio di costole.
Si sentì strattonare per l’ennesima volta dal portatore dell’anima, e maledì l’idea di essere stata così incosciente da non percepirne la presenza alle sue spalle, una manciata di minuti prima. Le era piombato addosso, facendole cadere a terra la spesa, e Maka non aveva avuto nulla con cui difendersi.
Più volte aveva fatto le stesse mosse che compiva quando teneva Soul tra le sue mani, ma in quel momento il ragazzo non c’era. Lo maledì a bassa voce, immaginandolo seduto a gambe incrociate sul divano ad osservare il corpo nudo di Blair che veleggiava per la casa, avvenente e proibito.
Schivò l’ennesimo pugno, ricevendo così un calcio agli stinchi. Maka cadde a terra, dolorante. Si pulì del sangue che le sporcava il volto con una mano, sputando un dente a terra. «Merda,» sibilò, quando la consapevolezza di non poter fare nulla ricadde prepotentemente su di lei come un macigno, schiacciandone anche l’ultima speranza. Ma non il coraggio.
Si rialzò in piedi traballante, pensando che Soul quella sera non avrebbe cenato. Probabilmente, pensò mentre il bestione di fronte a lei prendeva la carica, le stava già inveendo addosso, convinto che si fosse fermata in una qualche libreria come al solito.
Inflisse un debole colpo al nemico, per riceverne uno dieci volte più volte sul volto ormai martoriato. Il sangue cadde copioso dalla sua testa, quando sbatté contro un palo della luce: le si appannò la vista, e quasi pensò di arrendersi.
«Maledetta deficiente,» prima che Maka potesse dire o fare nulla, un braccio trasformato in lama di Soul tagliò di netto la testa all’omone di fronte a loro, facendola rotolare fino ai suoi piedi.
Il sangue le sporcò buona parte della gonna, impolverata e distrutta, mentre fissava Soul di fronte a lei con la bocca spalancata.
«Come sapevi che…?»
«A cena non tardi mai, stupida. Mi era sembrato strano.»
La tirò su a forza, ignorando il mugugno di dolore che le sfuggì dalle labbra. Se la caricò in spalle come un sacco di patate, borbottando sotto voce sulla piattezza del suo petto.
Maka guardò il profilo di Soul, in trance: era arrivato da lei, preoccupato, e sicuro che le fosse successo qualcosa. Le aveva salvato la vita, ancora una volta, non preoccupandosi della propria.
Lo strinse più forte, sussurrando un «Grazie» al suo orecchio, che lo fece ghignare.
«Andiamo, Maka, ormai dovresti saperlo che sarà sempre così.»
N/a
Temo di aver un po’ sforato con il numero delle parole, però ho combinato qualcosa di più o meno leggibile. Credo. Non che comunque sia migliore delle altre, sono comunque convinta che questi prompt mi uccideranno.
Grazie di cuore a tutti. J
Fluff, fluff e ancora fluff. Ed un po’ di sano erotismo.
Dedicated to
aki_penn.]
#6. Se volevi sincerità
Maka osservò i vestiti sparsi a terra arrossendo, mentre un braccio di Soul la teneva saldamente ancorata a sé, in un chiaro segno a non volerla lasciar andare.
«Perché?» Gli domandò raggomitolandosi contro di lui, allacciando le gambe lunghe e magre a quelle di Soul, che si premurò di accarezzarle languidamente con la mano libera.
Maka lo guardò ghignare di malizia, prima di sentire la sua lingua leccarle le labbra. Arrossì vistosamente, mollandogli un pugno che non aveva nulla di amichevole e/o amorevole.
«Idiota,» sibilò riducendo gli occhi a due fessure, mentre Soul rotolava supino ridendo e l’afferrava per la vita, portandola a cavalcioni sopra di sé.
«Perché cosa, Maka?» Chiese issandosi sui gomiti, mentre le mani della Meister gli sfioravano il petto titubanti, ancora imbarazzate dopo tutto quello che c’era stato tra loro - e che ci sarebbe stato.
Gli scostò una ciocca di capelli bianchi dal viso, chinandosi sull’arma e lasciando che i loro nasi si sfiorassero. Arretrò quando Soul cercò di baciarla, piegando le labbra in un sorriso.
«Perché mi hai portata via a forza dalla festa di Kid?»
«Mi annoiavo, ti annoiavi, pensavo potessimo divertirci insieme. E io, come maschio cool, ti ho fatta morire di piac…cioè, divertimento.»
Maka gli mollò l’ennesimo pugno, arricciando le labbra e ricadendo pesantemente sul letto. Incrociò le braccia al petto nudo, imbronciandosi come una bambina.
Nemmeno trenta secondi dopo, Soul le stava baciando il ventre piatto, alternando le sue labbra a piccoli ed eccitanti morsi, che le fecero chiudere gli occhi.
«Vuoi la verità?» La guardò negli occhi, prima di baciarla profondamente, comodo tra le sue gambe. Maka annuì, circondandogli il collo con le braccia.
«Quel vestito ti rendeva eccitante. Volevo far l‘amore con te subito.»
La vide sgranare gli occhi e rise di cuore, pensando a quanto fosse graziosa.
«Anche con Blair e Tsubaki al mio fianco?»
Si chinò su di lei con un sorriso, annuendo: «Anche con Blair e Tsubaki al tuo fianco, Maka.»
N/a
Dio, quanto mi mancavano Soul e Maka. In realtà ultimamente penso di scrivere volentieri solo su di loro, ispirazione permettendo. E amo da morire queste cose fluff, perché vorrei essere al posto loro.
Vi chiedo terribilmente scusa per il ritardo. Posso sperare di placare la vostra ira nei miei confronti dicendovi che, alla fine di questa raccolta, ne inizierò un’altra?
Capitolo 7 *** #7. Non è rimasto nulla a cui essere legati; ***
To the
last syllable of recorded time;
[Soul/Maka, community syllables of time.
Fluff, fluff e ancora fluff. Ed un po’ di sano erotismo.
Dedicated to
aki_penn.]
#7. Non è rimasto nulla a cui essere legati
Maka Albarn era una ragazza coraggiosa. In rari casi la gente aveva visto le lacrime bagnarle il viso, o la paura deformarlo; in rari casi le persone avevano potuto osservare la sua figura minuta piegata su se stessa in preda agli spasmi, il capo tra le mani e le labbra strette tra i denti ormai insanguinate.
«Guarirà, guarirà, guarirà.»
Eppure, la consapevolezza che il cuore di Chrona non avrebbe retto era forte - fortissima. Quasi sembrava fosse scritta a caratteri cubitali sul muro di fronte a lei. Cacciò un singhiozzo, prima che un braccio l’attirasse deciso a sé in una stretta possessiva.
«Ehi,» Soul la strinse più forte quando Maka tuffò il viso nel suo petto, ricercando la forza che lentamente l’aveva abbandonata. Le accarezzò i capelli lasciati sciolti, baciandole il capo: non riusciva a vederla così, non lei.
«Se Chrona morirà…»
«Lo vendicheremo, Maka.»
Sollevò gli occhi verdi su di lui, lasciando che le dita di Soul asciugassero le lacrime sulle sue guance. Deglutì rumorosamente, vedendolo sorridere.
«Insieme, Maka. Non sei sola.»
E lasciò che Soul la baciasse, lento, rassicurante, innamorato, distrutto, ferito, proprio come lei. Lasciò che la sua mano le afferrasse la nuca per approfondire quell’incontro di anime, lasciò che le sussurrasse all’orecchio che l’amava ancora, e ancora, e ancora.
Si strinse a lui, legata al suo cuore e alla sua anima - eternamente.
N/a
Aggiornamento lampo. Non immaginavo sarebbe uscito qualcosa di simile, ma ci si accontenta. :D
Spero che questa raccolta la ricorderete per un po’, perché scriverla mi è piaciuto un sacco, perché non solo adoro la coppia, ma gli ultimi capitoli mi hanno aiutato in questo periodo un po’ buio. Quindi, ecco perché mi dedicherò spesso a Soul Eater, d’ora in poi. J
Oh, non andate a sbatter la testa contro il muro per questo.
In ogni caso, grazie. Grazie a chi ha sempre avuto un commento, grazie a chi l’ha preferita, grazie a chi la ricorderà o chi l’ha semplicemente seguita. Ma soprattutto grazie a Maka e Soul.