Wolfstar di Onlyna (/viewuser.php?uid=62969)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sciarpa ***
Capitolo 2: *** Ingrediente ***
Capitolo 3: *** Confusione ***
Capitolo 4: *** Topo ***
Capitolo 5: *** Scopa ***
Capitolo 1 *** Sciarpa ***
Autore: Only_
(Only_Me)
Titolo: Wolfstar
Personaggio scelto: Remus Lupin
Frutto scelto: Banana (Sciarpa,
Ingrediente, Confusione, Topo,
Scopa)
Avvertimenti: Raccolta, Flash,
Slash
Rating: giallo
Wolfstar
Sciarpa
Remus
odiava le sciarpe, specialmente quei
serpentoni di lana ruvida che irritavano la sua pelle soprattutto nei
giorni
subito successivi al plenilunio; in quel periodo diventava estremamente
sensibile, bastava davvero un nonnulla per renderla scarlatta.
Se poi Sirius, quel cagnaccio pulcioso che
malauguratamente era il suo ragazzo, si metteva a mordicchiargli il
collo
durante la notte, accoccolato accanto a lui nella sala comune
ovviamente vuota,
il giorno successivo la sua pelle diventava tendente al violaceo ed era
costretto a coprirla per non far circolare scomodi pettegolezzi.
Con aria stizzita, si grattò il collo nascosto
sotto la lana ruvida, fulminando Sirius che, seduto di fronte a lui per
l’ora
di Erbologia, lo osservava con un sorrisetto ironico e colpevole sul
volto.
Con tutta la calma che riuscì a racimolare, Remus
scrisse poche e semplici parole sull'angolo della pergamena che aveva
davanti a
sé, allungandola poi al compagno.
Mentre osservava l'espressione di Sirius, che da
sghignazzante diventava atterrita, si sistemò con due dita
la sciarpa, che
indossava suo malgrado, annuendo con sicurezza.
Sirius non ebbe la possibilità di rispondergli,
perché la professoressa fece levitare davanti a ciascun
studente un grosso vaso
colmo di uno strano terriccio arancione da cui provenivano rumori
sinistri,
raccomandandosi di fare attenzione.
Solo quando fu sicuro di non essere più nel campo
visivo dell'altro, Remus si lasciò andare ad un sorriso;
quando, alla fine
della lezione, incrociò gli occhi afflitti dell'altro, si
sentì quantomeno
soddisfatto della sua idea.
Minacciare Sirius di lasciarlo in astinenza per
un tempo indeterminato era stata un'idea geniale!
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Capitolo 2 *** Ingrediente ***
Wolfstar
Ingrediente
Remus non era bravo in Pozioni; o, almeno, non lo
era come in tutte le altre materie.
Il
professor Lumacorno gli aveva spiegato più
volte che era inutile impuntarsi tanto per avere una E, se non si aveva
una
predisposizione naturale per la materia, e che una O era un voto
più che
sufficiente per concludere in bellezza l'anno. Remus annuiva
meccanicamente ogni
volta, ma ogni volta si rinchiudeva in
biblioteca per studiare
sistematicamente ogni singolo ingrediente ed ogni
singolo procedimento
di ogni singola pozione che avrebbero affrontato
durante l'anno.
Quel pomeriggio, come i precedenti, si era
rinchiuso nel bagno di Mirtilla Malcontenta per concludere la
preparazione del
filtro d'amore più potente del mondo, l'Amortentia. Dopo
tanto lavoro e fatica,
era riuscito ad ottenere un ottimo risultato.
Mescolò un'ultima volta il liquido madreperlaceo,
rileggendo con attenzione l'elenco degli ingredienti e il procedimento,
sorridendo con soddisfazione per l'ottimo lavoro che aveva svolto.
Accanto a lui fluttuava lo spettro di Mirtilla;
il fantasma osservava attentamente le volute spiraliformi che si
levavano dalla
superficie della pozione. Tentò di annusarle;
fallì ed un enorme broncio si
disegnò sul suo volto.
«Cosa senti, Remus? Forza, racconta!».
Il
licantropo inspirò con forza ed attenzione: il
caldo profumo del suo letto in dormitorio, quello polveroso dei vecchi
libri
della biblioteca e – trattenne a stento una risata
– l'odore selvatico di un
certo cagnone nero di sua conoscenza.
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Capitolo 3 *** Confusione ***
Wolfstar
Confusione
Perché
Sirius aveva baciato quella ragazza, in
Sala Grande? Perché aveva guardato nella sua direzione,
mentre lo faceva, con
quell'espressione dura e cattiva negli occhi? Cosa aveva fatto per
meritarsi un
trattamento simile? Remus non riusciva a capirlo, il suo cuore e la sua
mente
erano nel più completo caos, nella più completa
confusione.
Persino
James non riusciva a spiegarsi il
comportamento del suo migliore amico. La sera prima del bacio a quella
ragazza,
gli aveva confidato di essere davvero preso dal
licantropo, di essere
sicuro di provare molto più del semplice affetto per lui.
Per poi invece
mettere su quel teatrino e ferirlo nel peggiore dei modi, tradendo la
fiducia
che, con tanti sforzi, Remus gli aveva dato da quando si erano
conosciuti.
Sembrava di essere tornati ai primi anni, quando la diffidenza era
tutto ciò
che si poteva ottenere dal mannaro. E la cosa più
frustrante, per James, era
che Sirius sembrava non farci caso.
Dopo
quell'episodio in Sala Grande, Sirius era
sempre circondato da ragazze più o meno conosciute, ignorava
gli sguardi
desolati di Remus e chiacchierava come se nulla fosse con James, che
ogni volta
si sentiva male, si sentiva in colpa nei confronti del licantropo,
quasi come
se fosse stato lui stesso responsabile del comportamento di Sirius.
La
confusione dolorosa di Remus era palese; a
volte capitava persino che rimanesse incantato, imbambolato a fissare
il nulla
durante le lezioni. Per non parlare delle pause tra un'ora e l'altra, i
pomeriggi e i pasti: aveva ricominciato ad evitarli, come ai primi
tempi,
rinchiudendosi nei suoi silenzi e tra i muri ricoperti di libri
polverosi della
biblioteca. Era terribilmente confuso.
Perché
Sirius gli stava facendo quello? Cosa
aveva fatto per meritarsi un trattamento simile?
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Capitolo 4 *** Topo ***
Wolfstar
Topo
Remus
sapeva che non era il caso di fare scenate
nei corridoi, come in qualsiasi altra zona del castello. Per questo,
quel
giorno, aveva racimolato tutto il suo coraggio e aveva chiesto a Sirius
di
andare con lui alla Stamberga Strillante. Aveva bisogno di capire, il
licantropo, voleva delle risposte. Sirius non si era opposto alla sua
richiesta, aveva accettato senza fiatare. E in quel momento stavano
camminando
velocemente verso il Platano Picchiatore, uno accanto all'altro, le
braccia
così vicine che, se solo avessero voluto, si sarebbero
sfiorate.
Non si dissero nulla finché non superarono il
tunnel e giunsero davanti agli scalini che portavano al piano
superiore, a
quella stanza che ogni mese accoglieva Remus e le sue trasformazioni.
Quando
cominciarono a discutere, seduti sul
baldacchino che troneggiava in mezzo alla camera, non si accorsero
dello
spettatore che ascoltava con curiosità le loro parole, che
li osservava
gesticolare concitati con i suoi piccoli occhi acquosi.
Peter, benché non lo desse a vedere, non era
stupido; aveva capito che quello che legava Sirius e Remus non era
semplice
amicizia, ma non aveva mai avuto il fegato di farsi avanti e chiedere
chiarimenti ai diretti interessati, né tanto meno a James.
E allora quel giorno si era trasformato in topo e
li aveva seguiti, curioso di conoscere la verità. Quando
vide Sirius
abbracciare stretto Remus e posargli un languido bacio sul collo,
comprese che
la sua teoria era fondata; quando vide Remus spogliare Sirius del
mantello, del
maglione e della camicia della divisa, lasciando poi che l'altro
facesse
altrettanto, Peter capì di essere di troppo, lo spettatore
indesiderato di una
passione segreta.
E piano,
senza farsi sentire né vedere, lasciò la
stanza e la Stamberga, abbandonando le sembianza di topo solo poco
prima di
entrare nel castello, con la soddisfazione dell'aver avuto ragione, per
una
volta.
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Capitolo 5 *** Scopa ***
Wolfstar
Scopa
Remus non
amava particolarmente volare; non su
quelle scope, almeno.
Aveva
cavalcato un Ippogrifo ed un Thestral
quell'anno, durante le lezioni di Cura delle Creature Magiche, e aveva
adorato
la sensazione del vento contro il viso e tra i capelli. Ma in ogni caso
si
teneva stretto ad un animale, sotto di lui, non ad un freddo e morto
manico di
scopa incantato.
Quel
giorno, però, Sirius pareva davvero
intenzionato a darlo volare con lui, nel campo di Quidditch. Non capiva
proprio
come fosse possibile che il suo
ragazzo potesse
aver paura di una cosa
meravigliosa come il volo su un buon manico di scopa; era quasi imbarazzante,
per lui.
Lo
aveva trascinato per tutto il parco, portando
in spalla i due mezzi di trasporto che avrebbero usato, senza prestare
ascolto
alle lamentele di Remus. Non avrebbe cambiato idea per nulla al mondo:
doveva
riuscire a far innamorare il licantropo delle scope.
Arrivati
a destinazione, tra un bacio e un
pizzicotto riuscì a trascinarlo negli spogliatoi di
Grifondoro. Gli fece
cavalcare la sua scopa, prima di azionare la porta che dava sul campo
con un
colpo di bacchetta.
Sorridendogli
furbescamente, Sirius si gettò nel
vuoto. Remus, senza pensarci, gridò il suo nome e
saltò a sua volta fuori dallo
spogliatoio, a cavallo della vecchia scopa che l'altro gli aveva
affidato.
Sentì la sua risata – così simile ad un
latrato – pochi attimi più tardi,
quando Sirius planò alle sue spalle con un un'espressione
più che soddisfatta
sul volto radioso. Remus masticò un insulto nei suoi
confronti, stringendo la
presa sulla scopa, e lasciò che il ragazzo lo affiancasse e
lo guidasse in
alto, fuori dal campo, a sorvolare Hogwarts e il suo parco. A dispetto
di poco
prima, Remus si sentiva al sicuro. Erano davvero in alto, ma non aveva
paura di
perdere la presa sulla scopa; se anche fosse successo, Sirius non
l'avrebbe mai
lasciato cadere.
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