Say goodbye to your life, Jethro.

di _hariken
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** They found him. ***
Capitolo 2: *** Bye bye, Mr Haswari. ***
Capitolo 3: *** Say goodbye to your life, Jethro. ***
Capitolo 4: *** I'm so tired. ***



Capitolo 1
*** They found him. ***


They found him.

 

Una ventata gelida di questo dannatissimo e freddo Dicembre, mi sveglia.

Senza riuscire ad alzare completamente le palpebre, mi dirigo in bagno, o almeno ci provo.

Sbatto la faccia contro lo l'armadio un paio di volte, poi capisco che se voglio arrivare sana e salva a lavoro, devo aprire gli occhi.

Dopo diversi tentativi ci riesco e finalmente posso entrare in bagno e concedermi una doccia veloce, per risvegliarmi dal torpore del sonno.

Circa mezz'ora più tardi sono pronta per andare a lavoro.

Prendo la mia meravigliosa moto nuova, e dopo poco sono davanti alla sede dell'NCIS.

Appena le porte dell'ascensore si aprono per farmi entrare, sento un profumino familiare.

Capisco subito cosa sta succedendo, e non posso trattenere uno 'Yum' soddisfatto.

Abby ha fatto di nuovo i biscotti allo zenzero!

Oh, quella ragazza è fantastica.

Mentre penso che non farò lo stesso errore dell'altra volta, ossia permettere a Tony di avvicinarsi ai miei biscotti, le porte si spalancano di nuovo.

Davanti a me c'è proprio la miglior sfornitrice di biscotti d'America, la mia cara amica, Abby Sciuto, con un mano un vassoio con tanti tanti tanti taaaanti biscotti.

Mi abbraccia, appoggiando il piatto non so dove, dicendomi che le sono mancata un sacco, e che non devo andare in ferie mai più. Aggiunge inoltre che le devo assolutamente raccontare com'è Chicago, minacciando di dare i suoi biscotti solo a Ducky.

La rassicuro, dicendole che stasera ho la serata libera, e quindi possiamo stare tutta la sera al telefono.

Quando torna in laboratorio, ho giusto il tempo di salutare Tim e Tony, di sistemare la mia pistola nel cassetto destro della mia scrivania, e di sedermi, che un uomo dai capelli grigi passi davanti a me, senza nemmeno salutarmi.

'Dinozzo, Todd, McGee, andiamo. L'hanno trovato.' ci dice Gibbs, attraversando l'ufficio e dirigendosi in ascensore.

 

Fine.

 

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Capitolo 2
*** Bye bye, Mr Haswari. ***


Bye bye, Mr Haswari.

 

L'hanno trovato.
Ari Haswari, quello che ce l'ha a morte con Gibbs.
Gli agenti ci hanno detto che si trova in un capannone, e che andranno loro per primi, per assicurarsi che sia tutto sicuro.
Ovvio. Ci tolgono tutto il divertimento.
Nel frattempo siamo arrivati al parcheggio, davanti al furgone.
Oh, no.
Gibbs vuole guidare!
Non arriveremo vivi a destinazione.
Abbiamo fatto un paio di metri e Tony sta già vomitando!
E io sono ad un passo dal farlo!
McGee sta zitto.
Forse è morto.
Sarà meglio chiamarlo, ci serve.

'Pivello! Sveglia, siamo arrivati!' mi anticipa Tony.
Che novità, per una volta si è reso utile.
Scendo dall'auto, e mentre aspetto che aprano il cancello per fare entrare il furgone noto un cartello.
'Ehi, Tony! Vietato l'accesso ai cani. Mi spiace, dovrai appellarti agli animalisti. “ dico, sorridendo.
'Ah. Ah. ah. Molto divertente.' mi risponde lui, con una smorfia.
Non ha proprio senso dell'umorismo, certe volte.
Comunque sia, noto che anche Gibbs è sceso dall'auto e sta parlando con gli agenti.
'Entrerò da solo. Lui vuole me, ma non mi avrà.' dice brusco.
'Impossibile! Ho avuto ordini ben precisi, deve mettersi il giubbotto anti proiettile ed accettare il nostro aiuto.' gli risponde uno degli agenti. Evidentemente non ha capito con chi ha a che fare.
Gibbs inizia ad arrabbiarsi.
Sarà meglio che m'intrometta, prima che il Capo tiri fuori la pistola.
Mi avvicino a lui e dando le spalle agli agenti gli dico qualcosa nell'alfabeto muto.

Tu entra. Li distraggo.

Oh, no. Come si fa la o?

Grazie al cielo ha capito lo stesso!

L'agente con cui stava parlando mi sta facendo delle avances, ma evito di puntargli una pistola alla tempia, cosìcchè Gibbs possa entrare nel deposito.

Dopo cinque minuti sento il rumore di una porta che si chiude.

E' dentro.

Oh, mi sono dimenticata di dira a Gibbs di non toccare Ari.

Sapete, Ducky non vuole che si tocchino i suoi cadaveri.

Addio, Signor Haswari.

 

FINE

 

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Capitolo 3
*** Say goodbye to your life, Jethro. ***


Say goodbye to your life, Jethro.

 

Gibbs è entrato.

E allora chi è quel tizio che sta entrando adesso?

No.

Non può essere..

TONY!

Eh no, se entra lui entro anche io!

Interrompo il discorso con la guardia e corro il più veloce possibile verso il cancello.

Sento quegli idioti urlarmi dietro.

Okay, forse non è stata una buona idea.

Ancora un passo e sono dentro!

Ci sono!

Com'è buio qua.

Devo cercare Tony!

Ehi, se muore poi devo sorbirmi Gibbs da sola!

Sento un colpo di pistola e la sfodero anche io.

Si accende la luce.

Vedo che affianco a me c'è Gibbs.

'Era un cecchino. Ti stava puntando.' dice sbrigativo, e capisco che è stato lui a sparare.

'E' entrato anche Tony.' gli spiego, sorvolando sul fatto che mi ha salvato la vita per l'ennesima volta.

'Oh. Ciao ragazzi! Sapete, questo posto mi ricorda tanto quel film..'

E' Tony, ovviamente.

Chi altro potrebbe essere?

Mi lascia però molto sorpresa.

E' qua dentro da ben un minuto e mezzo ed è ancora vivo.

Sta migliorando!

Io e Tony rimaniamo al ingresso, se si può chiamare così, dando le spalle alla porta, mentre Gibbs va avanti ad esplorare.

Ora che ha acceso la luce posso guardarmi intorno.

Sembra fatto interamente di ferro.

Le finestre sono state coperte, per questo era così buio.

Non che ora sia molto illuminato, certo.

Ai lati della porta ci sono due sottili scalinate, che portano a dei balconi interni, dove prima era appostato il cecchino.

A quanto pare siamo soli.

Ho giusto il tempo di pensarlo che una voce smorza il silenzio che si era creato.

'Bene bene, ci siete tutti. E ciao agente Todd, è un po' che non ci vediamo.' dice Ari, ricordando il nostro incontro in obitorio.

Questo mi fa venire una voglia incredibile di sparargli.

Perchè sono stata così stupida?

Perchè non gli ho sparato quando eravamo in obitorio?!

'Ah, ma c'è anche Dinozzo! Quella camicia mi ricorda molto i tempi di Baltimora, sai? Te l'aveva regalata Sam, vero?' la voce di Ari intorrompe nuovamente i miei pensieri.

Baltimora? Come fa a sapere di Baltimora?

Sam? Perchè Ari la conosce? Ma soprattutto.. Chi è?

Mi giro verso Tony e vedo che è impallidito.

Haswari non si è ancora deciso a mostrarsi, lasciandoci ancor più confusi.

Gibbs nel frattempo è immobile, poco più avanti a noi, con la pistola in mano.

Sembra stia aspettando la dose di sarcasmo di Haswari.

Sappiamo tutti di chi parlerà.

Shannon e Kelly.

'Agente Gibbs! Non starà pensando che mi sia dimenticato di lei! Come si dice in latino, Dulcis in fundo. Ma adesso non ho tempo di rimanere a chiaccherare. Quindi..'
Ormai Gibbs è dall'altra parte del magazzino, mentre io e Tony siamo immobilizzati alla porta.

Nessuno sa cosa aspettarsi.

Haswari è sempre orribilmente imprevedibile.

Succede tutto in un secondo.

Vedo il braccio di Ari spuntare dal balconcino il più vicino a Gibbs, e il magazzino esplode.

Una voce viene sovrastata dal eco della bomba.

'Dì addio alla tua vita, Jethro.'

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Capitolo 4
*** I'm so tired. ***


I'm so tired.

 

Ho sonno.

Ho davvero molto sonno.

Nonostante questa incredibile sensazione di stanchezza, apro gli occhi.

Il nulla.

Il nulla è tutto ciò che vedo.

Sono in una stanza blu cobalto.

Inspiro aria dalle narici, chiudendo gli occhi.

Quando li riapro, rimango intontita dalla sorpesa per pochi attimi.

La stanza, è diventata color crema.

Non posso negare di avere un po' di paura, ma non è nulla in confronto alla stanchezza.

E' tutto molto leggero, eppure ho i piedi inchiodati alla terra.

Provo a muovere un passo.

E' molto semplice, mi dico.

Devo solo muovere la gamba destra e..

Ecco un problema.

Come si fa a muovere la gamba?

Credo.. No.

Io ho dimenticato come fare per muoversi.

'Kate! No! No.. LASCIATEMI!' grido.

Ma.. perchè?

Questa è davvero la mia voce?

Che.. che strana.

Non la ricordavo così.

In realtà, non la ricordavo affatto.

Mi ci vuole un po', ma capisco che in effetti non è la mia voce..

Eppure, è così familiare.

Come quella di un fratello.

Io ho un fratello?

Sono confusa, non so più niente!

Parole, parole mi affollano la mente.

Non capisco il significato di molte di queste...

Chiudo gli occhi, inspirando.

Quando li riapro, la stanza ha di nuovo cambiato colore.

Stavolta, però, non ne ha uno preciso.

E' solo piena si scarabocchi neri, come se fosse stata pasticciata con una penna.

Richiudo le palpebre.

E' semplice.

E' molto semplice.

Devo solo calmarmi.

E tutto andrà bene.

Ma come posso calmarmi quando non ricordo più nulla?!

Non so ciò che è vero, ciò che è falso.

Non so nulla.

Mi sembra di essere ritornata bambina.

Lascio cadere una lacrima.

Una lacrima.

Le lacrime sono strane.

Semplici, dolci, amare e complicate.

Tutto insieme.

No!

Non devo soffermarmi a pensare a queste futili cose!

Io devo...

Scappare.

Uscira da qui.

Eppure ho così sonno.

'No! Kate, Kate guardami! Non chiudere gli occhi!'

Una voce.

Un grido, più che altro.

Un grido che sferza il silenzio nella stanza.

Non perdo tempo a chiedermi da dove viene.

Se fossi nella vita reale me lo chiederei.

Ma evidentemente non ci sono.

Non ci vuole un genio per capirlo, lo capirebbe anche Dinozzo.

Dinozzo.

Mi lascio sfuggire una risata.

Ah, che nome divertente.

Mi sento come sotto effetto di sedativi e per questo continua a ridacchiare.

Un secondo.. Perchè ridevo?

Ah giusto, Dinozzo.

Dinozzo.

Io.. Dinozzo.

Questo nome mi ricorda qualcosa.

Però.. non ricordo chi sia.

Eppure mi sembrava di ricordarmelo, prima.

Strano.

In effetti è tutto un po' strano qua.

Chiunque sia questo Dinozzo, ora devo trovare il modo di uscire da qui, ovunque io sia.

Ho così sonno.

Forse, se mi riposo un pochino..

Potrei chiudere gli occhi.

Mi basta pensarlo e mi addormento immediatamente.

 

 

'KATE! Kate! NO! No! Non.. non lasciarmi!' urlo, al corpo della mia collega, sdraiato per terra.

'Agente Dinozzo! Agente! La prego, stia fermo! Deve sdraiarsi sulla barella!' mi ringhia contro l'infermiera.

'Non mi importa! Lei.. Lei.. KATE!' grido, continuando a dimenarmi, incurante del dolore.

Perchè ne sto soffrendo parecchio.

Non importa, perchè lei sta peggio..

Io ho avuto il tempo di allontanarmi il più possibile, lei era più vicina.

Nel frattempo un recinto di infermieri si chiude intorno al corpo di Kate, non lasicandomi vedere nulla, se non le loro schiene.

L'infermiera approfitta di questa mia calma momentanea per farsi aiutare da un collega a legarmi alla barella.

Vorrei liberarmi da queste dannate cinghie ma..

Ho così sonno.

E' successo tutto così velocemente.

Così.. Tutto così confuso.

Strano.. Doloroso... Faticoso.

Gibbs..

Solo ora mi ricordo di lui.

Lui, lui era vicinissimo.

E Kate.

Anche Kate.

'Tranquillo.. Si salveranno' mormora triste l'infermiere che mi sta facendo entrare nell'ambulanza.

E se non si salvassero?

E se.. morissero?

Kate.

Lei è entrata là dentro per colpa mia.

Se non fossi entrato io, lei sarebbe viva.

Ho il tempo di pensare a quest'ultima cosa, che un sonno incredibile mi fa chiudere gli occhi.

Ho così sonno.

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