A Magic Love

di _Alien_
(/viewuser.php?uid=141257)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pov EddiexD: 1 Risultato!!! ***
Capitolo 2: *** Pov Bell$: 1 Risultato??? ***
Capitolo 3: *** Pov EddiexD: A Seattle... ***



Capitolo 1
*** Pov EddiexD: 1 Risultato!!! ***


 Tutto cominciò un banalissimo venerdì sera.
Ero con miei fratelli Emmett e Jasper e le loro ragazze Rosalie e Alice.
Il mio nome è Edward Cullen ed ero un (bellissimo) ragazzo come tanti. Non sono morto, è solo che è cambiato tutto da quando ho conosciuto lei... ma andiamo per ordine.
Sono un bel ragazzo. Sono alto, ho i capelli ramati e gli occhi verdi. Mio padre, Carlisle, è un medico e la mia famiglia vive a Chicago.
Ero abbastanza socievole e popolare, mi ero appena laureato in giurisprudenza ed ero convinto che presto sarei diventato un avvocato di successo.
Stavo giocherellando con Freckie, il nostro labrador retriver, dal pelo candido.
Emm e Rose erano sul divano, a guardare la TV. Erano abbracciati e ogni 15 secondi si scambiavano un occhiata maliziosa.
Jazz e Alice aiutavano mia madre Esme in cucina e mio padre, apatico alle piccole gioie della vita, leggeva il giornale.
Ogni tanto, gli sfuggiva qualche serafico commento sulle notizie del giorno.
Io scuotevo la testa, rassegnato al suo carattere così... particolare.
Mentre vedevo Alice e Jazz baciarsi, pensavo alla mia vita.
Ero il fratello più piccolo, ma avevo sempre vissuto tra i successi e il lusso.
La mia vita era quel genere di vita per cui chiunque avrebbe pagato tutto l’oro del mondo.
Solo una cosa mi mancava: l’amore di una donna.
E quella sera decisi di rimediare.
 
Benvenuti su A Magic Love!
Inserire i vostri dati personali, il sito troverà automaticamente la persona compatibile con te!
NomeEdward
Cognome Cullen
Nickname EddiexD
Nato il 25 gennaio 1983
Mi piaceLa musica classica, leggere
Cosa cerco in una donnaVorrei che fosse... gentile, dolce, ma determinata e decisa.
Dove cercarmi Chicago, Studio Legale Glake&Sully
02 334 562 7789
 
Una settimana dopo, il mio computer cinguettò come un usignolo.
- Ma che ca... – ma poi vidi la finestra del sito. A Magic Love. Mi ero pentito di essermi registrato su quel sito, ma fu più forte di me controllare.
Ciao!!! A Magic Love ha trovato 1 persona compatibile con te!
Nickname Bell$
Dove cercarmi Seattle, Emporio Grunge
02 224 345 980
Feci un balzo sulla sedia. Capperi, forse avevo trovato la donna della mia vita!
 
Spero di avervi incuriosito!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Pov Bell$: 1 Risultato??? ***


 Cavoli, capperi e ogni verdura dell’universo! Quel sito aveva trovato una persona compatibile con me!
Scusate se non mi sono presentata. Mi chiamo Isabella Marie Swann, ma per tutti sono Bells o Bella.
Lavoro all’Emporio Grunge di Seattle e sono un’accanita fan del Grunge Rock.
Chi mi vede, dice che sono una punk: ho i capelli scuri, una ciocca rosa e una verde, undici buchi alle orecchie e un anellino al naso. Indosso sempre magliette e jeans strappati e le mie Converse sono mooolto vintage.
Sono laureata in scienze politiche, già, nessuno se lo sarebbe mai aspettato da una tipa come me.
Ma la verità è che avrei voluto fare altro nella vita. Avrei voluto entrare in politica, aiutare le persone.
Ma non è andata come avevo sperato.
Mio padre morì e mia madre ebbe un esaurimento nervoso dopo che il suo nuovo marito l’aveva tradita. Quindi, nessuno poteva pagarmi i master necessari per completare la mia formazione.
E addio al mio sogno... ma niente sentimentalismi, sono una donna forte, io!
Ero fidanzata con Jacob Black, per tutti Jake, un meccanico sosia di Taylor Lautner, con la differenza che lui ha una cresta blu, rosa e gialla e qualche orecchino.
Ed era proprio questo il punto!
Mi ero iscritta a quel sito per gioco, per far ingelosire Jake, non pensavo che la cosa si sarebbe fatta così scottante!
Lessi il profilo risultato “compatibile” con il mio.
Ciao!!! A Magic Love ha trovato 1 persona compatibile con te!
Nickname EddiexD
Dove cercarmi Chicago, Studio Legale Glake&Sully
02 334 562 7789
Rilessi quel profilo almeno un miliardo di volte prima di chiudere il PC. Cosa dovevo fare? Non potevo certo presentarmi a Chicago così! O era lui che doveva venire a Seattle? Non lo sapevo e... non mi interessava. O almeno così credevo...
Riaprii la finestra del sito e premetti il tasto per entrare nella chat.
Gulp! Lui era connesso!
Cosa fare?
Scrissi incerta la parola Ciao.
Un bling! mi annunciò la risposta.
Ciao.Wow, quel tizio era così banale. Decisi di mettermi offline. Ma qualcosa mi trattenne dal farlo.
Tu ki saresti? Nella realtà, intendo.
Ma sei scemo? Chi sarei? E non esiste la “c” nella tua tastiera?
Sono una a cui non piace fare la figura della deficiente.
E mi scollegai.
 
Due mesi dopo...
 
L’Emporio Grunge, quel giorno, era pieno zeppo di turisti e fan del genere.
Le mie colleghe Angela e Jessica correvano da una parte all’altra, cercando di soddisfare 10 clienti alla volta.
Io guardavo l’orologio, non vedevo l’ora di uscire da quell’inferno. Jake sarebbe dovuto passare a prendermi.
Lo chiamai perché, come al solito, era in super ritardo.
- Dove cavolo sei? Ti sto aspettando da un’ora! – urlai, cercando di sovrastare la confusione del negozio.
<<  Ma come dove sono? A lavoro, baby! >> rise Jake, con i suoi soliti modi menefreghisti.
- Eravamo d’accordo che dovevi passare a prendermi alle 17.00 e ora sono le 18.30! – sbraitai io. Quando faceva così, era insopportabile.
<< Scusa, baby. Ho tanto lavoro da fare... >> quello che sentii dopo mi lasciò sconvolta.
<< Tesorino, con chi parli? >> udii chiaramente Jake ridacchiare e subito dopo ricomporsi e ridere.
- Sei con qualche ragazza troppo stupida per accorgersi della tua cretinaggine, vero? – ero fuori di me. E Jake prendeva i miei sentimenti e se li giocava a poker.
<< Ehi, baby, non fare così... >> continuava a ridere quello, lo immaginavo con un sorriso ebete stampato in faccia.
- Sai che ti dico? Vuoi proprio saperlo? Tra noi è finita, chiaro? – e pigiai con forza il tasto per sopprimere la chiamata.
Ero sconvolta e confusa, Jacob non aveva fatto altro che prendermi in giro! E io mi ero lasciata abbindolare come uno stoccafisso!
Mi pungevano gli occhi, tanto valeva mettersi a lavorare per dimenticare.
- Ehm, scusami... – una ragazza forse un po’ più piccola della sua età le sorrideva.
Lei si asciugò le lacrime e assunse un aria professionale.
- Cosa posso fare per te?
- Vorrei comprare una maglietta... ma non è per me, è per il fratello del mio ragazzo... – e si fece avanti, con un broncio colossale, un ragazzo alto, dai capelli ramati e gli occhi verdi come smeraldi.
Rimasi interdetta da quel tipo, era così bello, così tremendamente diverso da Jake...
- Allora? Ci mostra le magliette? – continuò imperterrita l’altra ragazza.
- Certo... – mormorai impercettibilmente, facendomi strada tra la folla.
Intanto, il ragazzo mi aveva puntato gli occhi addosso e io mi sentivo un po’lusingata e un po’imbarazzata.
- Bene, abbiamo una vasta scelta... questa verde... quella gialla... quella rossa... e poi c’è quella blu con la griff dei Nirvana... – consigliai i miei due clienti.
- Che ne dici, Edward? Quella blu è forte! E poi a te piace il blu! – saltellò la ragazza.
- Alice, ti prego! Mi vedi andare a lavoro con una maglietta dei Nirvana? Che figura ci faccio? – ribatté esasperato Edward. Era quello il suo nome... bellissimo come il suo proprietario.
- Ma dai! Non vivi solo per lavorare, Eddie! – sbuffò Alice, arraffando la maglietta blu.
- Spero che Jazz non pensi a male... – disse, prima di sbottonare la leggera e raffinata camicia di lino di Edward per rimpiazzarla prima con i suoi pettorali abbastanza scolpiti e poi con la maglietta.
Eddie arrossì violentemente.
- Wow, sei una favola! Non pensi anche tu? – mi chiese Alice.
- Io... – non sapevo proprio cosa dire. Avrei voluto urlare che era una schianto, ma non potevo farlo...
- Sì, direi che può andare... – abbassai lo sguardo. Lui fu scosso da un leggero tremito.
- Ok, quanto costa? – esclamò con una luce del tutto diversa negli occhi, svestendosi e riabbottonandosi la camicia.
- Sono 20 $ e 65 centesimi. – risposi, con voce incolore, mentre mi dirigevo alla cassa già meno affollata.
Alice tirò fuori il portafogli, ma Edward fu più veloce di lei e pagò con la carta di credito.
Io, mentre digitavo la quota, controllai il documento di identità necessario.
Edward Cullen, avvocato... oh, come sei bello!!!
Sorrisi ai clienti e li salutai con un cenno della mano.
Ma Eddie, a differenza di Alice che era corsa fuori dall’emporio, mi chiese con naturalezza:
- Come si chiama?
Io sorrisi lievemente.
- Isabella Swann, ma Lei può chiamarmi Bella...
Lui sorrise per l’ennesima volta e se ne andò, compiaciuto.
Io avevo capito solo una cosa di quello strano incontro: il Destino esisteva.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Pov EddiexD: A Seattle... ***


 Dopo quella brevissima conversazione con Bell$, avevo chiuso con le donne.
Non mi interessava rimanere da solo, avevo sempre il mio lavoro. E poi c’erano Jazz ed Emm.
Mio padre, esattamente due mesi fa, entrò a casa con un sorrisone.
- Ho una sorpresa per voi! Andiamo a Seattle! – il barbecue che avevo diligentemente cucinato mi cadde sui pantaloni, ustionandomi leggermente le gambe. Seattle? La città di Bell$???
- Perché proprio a Seattle? – chiese Jazz, incuriosito dall’entusiasmo insolito di Carlise.
- Perché è la patria del Grunge? – chiese Emm, dubbioso.
- No. Perché è una bella città, tutto qui.
 
Ma, quel giorno, all’Emporio Grunge, proprio a Seattle, avevo scovato Bella...
 
Mi dirigevo con passo spedito all’Emporio Grunge, volevo rivederla.
La trovai fuori dal negozio, che litigava con un tipo molto alternativo...
- Lasciami in pace, Jake! Tra noi è finita! – piangeva lei, battendo i piedi per terra.
- No, non è vero. Tu mi ami... – le mise le mani addosso lui. Bella urlò. Io corsi verso i due e diedi un pugno in faccia al tizio che la perseguitava. Poi la guardai: i suoi splendidi occhi color cioccolato erano lucidi. Si strinse a me, tremante.
- E tu chi sei? – si rialzò il tizio strambo, con un bell’occhio nero. Io mi piazzai davanti a Bella.
- Lasciala stare. – ringhiai.
- E’ la mia ragazza. – disse quello, avvicinandosi pericolosamente a me. Io rimasi fermo dov’ero, non avevo paura di lui. Ero pur sempre un avvocato, un minimo passo falso e l’avrei fatto sbattere in galera.
- No. Non è vero, Edward... – si aggrappò al mio braccio Bella.
- Non avvicinarti a lei. Io sono il suo ragazzo. – la presi tra le braccia e la baciai a fior di labbra.
Quello sembrò calmarsi.
- E così ti sei trovata l’amichetto nuovo... prima fai tanto la morale e poi... – io gli lanciai un’occhiata atroce, Jake ridacchiò.
- Jacob... non cercarmi più. – lo fissò intensamente Isabella. Lui ridacchiò e montò su una moto di grossa cilindrata.
- Ciao ciao Bells. Spero ti mettano sotto un tram. – e sgommò via.
 
L’avevo portata in un bar, ma non faceva altro che piangere. Io le accarezzavo i capelli, mi dispiaceva vederla in quello stato.
- Gr... grazie, Edward. Per tutto. – fece per alzarsi.
- Aspetti. – la trattenni – Rimanga qui, con me. Vorrei parlarle, se pemette.
Bella annuì lievemente e si sedette di nuovo. Chiamai un cameriere e ordinai due caffè, di cui uno decaffeinato. Bastava un minimo di caffeina o di alcool per farmi andare su di giri.
Bella abbassò lo sguardo.
- Senta... io... sono un avvocato. Se vuole, posso perseguire penalmente quel tipo... Jake...
Bella mi bloccò.
- No, non lo faccia. Non servirà a nulla. Ha già vari precedenti per droga. – lo disse con una naturalezza che mi lasciò sconvolto.
- Sa, Lei non è un uomo come gli altri... Lei è... all’antica, ma nel senso buono. Jake invece è il tipico spacciatore alcolista con due sole passioni: i motori e le ragazze. Credo che sia tra le braccia di Olga, adesso. – ma non mi sembrò che la cosa la turbasse tanto.
- Perché si è fidanzata con un soggetto del genere? – le chiesi, sorseggiando il mio caffè.
- Perché credevo di amarlo. Ma quello non era amore, era... infatuazione, credo.
- Mhhh... Lei merita di meglio, Bella. – quella frase mi veniva dal cuore. Lei sorrise radiosa.
- Per favore, diamoci del tu. Che ne pensi? – io non aspettavo altro.
- Va bene, Bella. Oh, quasi dimenticavo! Questo è il biglietto del mio hotel, sai, non abito qui. E questo è il mio biglietto da visita. – le accarezzai il viso e le sorrisi.
- A presto, Bella.
- A presto, Edward...
 
Bella, Bella, Bella, Bella. Nella mia mente non c’era altro che Bella.
- Ehi, Eddie! – mi salutarono Rose e Alice.
- Ciao, ragazze. – le salutai, indifferente.
- Abbiamo conosciuto una ragazza simpaticissima. Dice di conoscerti. L’abbiamo portata in hotel. Spero non dispiaccia a nessuno...
Cosa? Bella era lì? Mi preparai ad accoglierla con un mega sorriso, ma non era la mia bellissima Bella.
Era una biondina bassina e tracagnotta, con un sederone che la faceva sembrare costantemente seduta.
- Ciao, Eddie. – il suo sorriso era senza parecchi denti – Ti ricordi di me?
Iniziai a credere che le ragazze si fossero portate dietro una maniaca, ma poi ebbi un flash.
- Clarissa? Sei proprio tu? – repressi un conato di vomito nel riconoscere la tizia che mi perseguitava al liceo.
- AH, SI RICORDA DÌ ME!!! – intendeva renderci sordi, quella lì.
Purtroppo, rimase a cena da noi. E fu la peggior serata della mia vita.
Per cominciare, sputacchiava sempre. Poi, sparava stupidaggini a raffica come per esempio che l’avevo invitata al ballo della scuola... per finire, cercò di baciarmi, io la buttai fuori dalla porta appena in tempo.
Ah, Bella! Ero convinto che quella ragazza mi avesse rubato il cuore... e avevo ragione.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=831498