Quello che non saprai mai.

di LaylaLaRed
(/viewuser.php?uid=142806)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La lettera ***
Capitolo 2: *** C'è ancora una possibilità ***
Capitolo 3: *** Voci e rumori ***
Capitolo 4: *** E' il destino a decidere ***
Capitolo 5: *** Un miracolo del cielo ***
Capitolo 6: *** Epilogo - E vissero felici e contenti ***



Capitolo 1
*** La lettera ***


Caro Chuck,
il nostro amore è sempre stato un’incognita. Con te ho passato i migliori momenti della mia vita.
Sei sempre stato il cavaliere oscuro, quello che provo per te è indescrivibile.
Ma l’amore giusto è una cosa, l’amore vero è un’altra.
Tu sei l’amore vero.
L’amore giusto è Louis. Il principe con cui crescerò nostra figlia, che non saprà mai di non essere il vero padre della bambina.
Quando leggerai questa lettera sarò già sposata con Louis e probabilmente non mi vedrai mai più.
Forse fra dieci anni ci incontreremo di nuovo e affronteremo il nostro amore in un modo diverso.
Sappi che ti ho sempre amato e lo farò per sempre, non ti dimenticherò mai, sarai sempre in un angolo del mio cuore e spero tu faccia lo stesso con me.
Ho cambiato numero di telefono, e-mail, sono decisa a voltare pagina. Forse avevi ragione tu, ho paura di sposarmi e di vivere la mia favola perché non l’ho mai avuta.
Perché ho sempre amato Charles Bartholomew Bass. Perché ho paura. Paura delle parole, dei giudizi.
Paura di amare, essere amata e vivere una vita felice. Paura di qualcosa che è l’incognito.
Spero che un giorno, quando ci incontreremo di nuovo, mi perdonerai per averti abbandonata così, con una lettera scritta in un giorno di pioggia, in un taxi newyorkese.
Quel taxi che mi porterà per sempre lontana da te, che mi lancerà in una nuova avventura, con le mie solite paure.
Ma la mia unica paura è quella di amarti, Chuck Bass.
Ti amo e lo farò per sempre,
La tua Blair.
Dopo che Blair ebbe sistemato la lettera in una tasca della sua Gucci nera, il taxi sbandò e si sentì un forte rumore.
E i segreti di quella lettera furono versati in un attimo.
Quella lettera che Chuck Bass non avrebbe mai avuto, quella lettera che sarebbe rimasta per sempre in quella borsa.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** C'è ancora una possibilità ***


“Blair! Blair forza svegliati!”.
Una voce dura e roca stava urlando verso un corpo disteso sulla strada. Il corpo di Blair Waldorf.
“Chuck…”, mormorò una voce.
“Blair! Aiuto! Venite! Vi prego, aiutatemi!”, continuò a urlare Chuck.
“No, Chuck. Rimani con me. Chuck, io, io, io ti a…”.
Mentre un’ambulanza si avvicinava e sistemava Blair su una barella, lei chiuse gli occhi e sorrise.
“No! Blair, no ti prego!”.
I dottori stavano cercando di rianimarla. La portarono dentro e una ragazza disse a Chuck “Ci segua”, per poi correre dentro insieme ai suoi colleghi.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Voci e rumori ***


Sentivo tante voci attorno a me, le sirene della polizia e Chuck che mi ordinava di restare.
Un dottore continuava a urlare “E uno, due, tre!”.
Chuck invece piangeva e diceva di amarmi e che dovevo restare per la mia bambina e per Louis.
Io volevo restare.
Ma non per Louis. Volevo restare per Chuck Bass.
Una luce accecante mi si presentò davanti agli occhi, mi stava trascinando con sé. Era calda, dolce, ma io non volevo andare con lei.
Un dottore stava sorridendo ma continuava ad urlare.
La luce iniziò a scomparire e tirai un sospiro di sollievo, chiudendo gli occhi, contenta di aver avuto un’altra possibilità.
Dopo un po’ udii il rumore di un ospedale affollato e un’infermiera che chiacchierava con Chuck.
Aprii pigramente e lentamente un occhio e mormorai “Chuck...”, poi mi abbandonai al sonno.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** E' il destino a decidere ***


La luce del sole filtrava dalle tendine ingiallite della camera di Blair.
Lei dormiva beata e io le accarezzavo dolcemente una ciocca di capelli ramati.
Le sussurrai in un orecchio “Blair...amore, ci sono io qui con te!”.
Ma lei non si svegliava. Lo dissi un po’ più forte, scossi il suo corpo ma era immobile e non dava segni di vita.
La macchina diceva che il battito del suo cuore stava rallentando.
Chiamai un dottore urlando e lui mi intimò di uscire dalla stanza.
Così feci, ma urlai con tutta la forza che avevo nei polmoni e Nate tentò di fermarmi, con scarsi risultati.
Serena invece non faceva altro che piangere accanto a Dan, Lily, Rufus, Harold ed Eleanor.
Quello scemo di Louis non era neanche venuto a vedere come stava Blair, si era limitato ad un piccolo pianto e ad un “Vengo domani”.
Continuavo a maledire Louis e a piangere. Nate mi abbracciò e mi tranquillizzò “Si risolverà tutto, amico”.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un miracolo del cielo ***


E invece ancora adesso Blair è tenuta in vita dalle macchine. La sua bambina è viva, è nata due mesi fa, ed è bellissima come la madre.
Ha degli splendidi occhi color nocciola e un viso a punta che assomiglia tanto al mio. Penso sempre che lei sia mia figlia e questo pensiero non mi fa dormire la notte, non che ormai io dorma la notte.
Ogni giorno vado a trovare Blair le parlo, ormai però ogni speranza è perduta. Se la mia dolce Waldorf non si sveglierà fra tre settimane la spina che la tiene in vita verrà staccata e la perderemo per sempre.
Eleanor cerca di essere forte, ha ripreso a lavorare, così come Dan e Nate, ma Serena è distrutta...passa ancora le notti in ospedale.
Louis si degna di venire a vedere Blair solo due giorni al mese e di mesi ne sono passati sei.
Blair ha perso il sole, le foglie che cadono...non vede più nessun colore da molto, troppo, ormai.
Tre settimane dopo...
“Mi dispiace signor Bass e signorina Van Der Woodsen, ma è arrivato il momento...”, disse incupito il dottor Mayerson.
Serena abbracciò il corpo di Blair, io le diedi un bacio e le misi fra le mani alcune cose appartenenti alla piccola Nicole Audrey Marylin Grimaldi.
Il dottore mise le mani sulla spina e la staccò.
Lo schermo segnò che Blair ormai aveva perso la vita. Serena mi abbracciò piangendo ed insieme uscimmo dalla stanza.
Quella notte nessuno di noi due dormì, io mi recai per l’ultima volta nella stanza di Blair e...la macchina segnava che Blair era viva!
Era impossibile!
Chiamai urlando il dottore e strillai dalla felicità.
Anche lui era sorpreso e quando dopo tre ore uscì dalla stanza era raggiante, mi disse che “La signorina Blair si è risvegliata. Sta bene e non ci sono complicazioni. Potrà essere dimessa la settimana prossima!”.
Serena era felicissima, tutti andarono a trovarla e io fui l’ultimo.
“Chuck, ho un piccolo ricordo sfocato di cosa mi hai detto mentre dormivo. Lo so che mi ami e so anche che Louis non è venuto a trovarmi. Chuck, Serena mi ha fatto capire che per una volta l’amore vero è anche l’amore giusto. Chuck io ti amo. Sposiamoci, la settimana prossima.”, le sorrisi e le feci la proposta, facendole indossare l’anello che da troppo tempo portavo nella tasca.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Epilogo - E vissero felici e contenti ***


“Chuck? Sei pronto?”, urlò mia moglie.
“Si!” urlai di rimando io.
Quello era il fatidico giorno. Il giorno in cui Serena e Nate si sarebbero sposati.
Il giorno più bello della mia vita, perchè era anche il giorno in cui la nostra Nicole compiva un anno.
“Bass ti amo”, mi sussurrò Blair.
“Anche io Waldorf”, sussurrai di rimando.
Uscimmo dal palazzo ed entrammo in macchina, dirigendoci verso il giardino in cui doveva essere celebrato il matrimonio.
In un altro luogo...
“Mamma, ho trovato questa lettera! Di chi è?”, urlava una bambina sui cinque anni.
“Non lo so, amore...lasciala a terra!”, rispose una donna prendendo la lettera dalle mani della figlia e gettandola sul marciapiede.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=830741