Just Dance

di Ginny2301
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Preparativi ***
Capitolo 2: *** Il Ballo ***
Capitolo 3: *** Biscotti al cioccolato ***
Capitolo 4: *** la Bella e la Bestia ***



Capitolo 1
*** Preparativi ***


Preparativi

 

 

Aveva detto tre giorni. Oggi è il terzo. Finalmente.

Ecco quale fu il primo pensiero di Inuyasha quando si svegliò dal ramo su cui era solito dormire quando non doveva vegliare su Kagome. Erano solo tre giorni tutte le volte, ma passavano lenti come tre anni. E poi... era interessante il modo in cui dormiva. Inuyasha ne era come ipnotizzato. La sua ninna nanna era diventata il respiro della ragazza.

Inuyasha scosse la testa. Sentì dei passi e scese dall'albero di Goshimboku con un salto.

-Ehi, Inuyasha, oggi torna Kagome, non è vero?

Era Shippo, il piccolo demone volpe. Inuyasha sospettava che Shippo si fosse attaccato tanto a Kagome perchè lei lo trattava quasi come un fratellino, ma forse la piccola volpe, in Kagome, vedeva quasi una seconda mamma.

Di sicuro non mi vede come un padre per come lo tratto.

-Sì, Shippo, tranquillo la sto andando a prendere proprio ora.

-Aspetta, Inuyasha! Inuyasha!

-Uh?

Inuyasha si voltò e vide Sango che correva verso di lui.

-Ehi, Sango, tutto bene?

-Sì, sì. Mi faresti un favore?

Il mezzo demone annuì, leggermente preoccupato.

-Diresti a Kagome ventuno?

Inuyasha alzò un sopracciglio -Ventuno?

Sango sbuffò, impaziente -Sì, Inuyasha. Ventuno. Il numero! Aah, diglielo e basta, per l'amor del cielo!

-Mpf.

-Glielo dirai, non è così?- chiese la sterminatrice di demoni, con un'espressione che lasciava chiaramente intendere che non era esattamente una richiesta, ma un ordine.

-E va bene. Ma, devi perchè ventuno.

Sango rise -Scordatelo.

Inuyasha si voltò dall'altra parte fingendosi pensieroso -Allora credo proprio che potrei sbadatamente dimenticare di dirle il tuo numero magico...

Sango assottigliò pericolosamente gli occhi, un po' come faceva Kagome un istante prima che lo mandasse a cuccia.

-È una cosa tra donne.

Inuyasha sbuffò. Tipica scusa per tagliare corto, pensò Inuyasha.

-Allora, Inuyasha, ti muovi o no ad andare a prendere Kagome?!- urlò Shippo.

-Ah, ma quanto rompete! E per la cronaca se non fosse stato per Sango e le sue cose tra donne sarei già di là da un pezzo!

-E sta' un po' zitto!- ribatté Sango, divertita.

-Bene, a dopo- li salutò Inuyasha.

Il mezzo demone corse verso il pozzo e vi si buttò all'interno. Un attimo dopo si ritrovò sul fondo del pozzo del futuro.

Subitò sentì un odore strano. Ormai lo chiamava "odore del futuro" tra sé e sé. Era diverso da quello del Sengoku, aveva un che di... nuovo. E sapeva di tante cose messe insieme che Inuyasha non conosceva.

S'incamminò pigramente verso casa di Kagome e vi entrò.

-Ehi, Kagome! Kagome, dove sei?

-Fratellone, sei tu?

Era Sota, il fratellino minore di Kagome. Avevano odori simili, ma quello di Kagome era molto più dolce. Ma la cosa che faceva più effetto a Inuyasha era che avevano gli stessi, identici occhi marroni.

-Ciao, Sota. Dov'è tua sorella?

-Non c'è. Doveva fare non so cosa a scuola e ha detto che sarebbe tornata tardi.

-Che cosa?! Perchè diavolo non è venuta di là? Accidenti a quella ragazza...

Poi, il mezzo demone, si accorse che Sota lo stava guardando in modo strano. Inuyasha si mosse a disagio.

-Hai finito di fissarmi a quel modo? Che ti prende?

Sota sospirò -Non penso che la sorellina tornerà dall'altra parte del pozzo fino a domani.

-Cosa?! E perchè mai?

-Stasera c'è una specie di festa della sua scuola. Lei e le sue amiche la stanno organizzando da quando Kagome è tornata. Non mancherà mai. Ti conviene tornare di là, la faresti solo arrabbiare se ti vedesse adess...

Ma era troppo tardi. La porta di casa si aprì con un colpo secco e Kagome fissò Inuyasha come se avesse appena visto un fantasma.

-Che diamine ci fai tu qui?!

Inuyasha, dapprima spaventato, ribatté -Sono venuto a prenderti, che domande! Sbrigati che gli altri ci stanno aspettando!

Kagome divenne rossa di rabbia -INUYASHA-A-CUCCIA-OGGI-È-UN GIORNO-IMPORTANTISSIMO-PER-ME-E-NON-LASCERÒ-CHE-TU ME-LO-ROVINI-IN-QUALSIASI-MODO-HAI-CAPITO?!

SBAM!

Inuyasha venne scaraventato sul pavimento, mentre la ragazza posava una busta sul divano del salotto e usciva nuovamente, come una furia.

-Dannazione, Kagome! Ma che diavolo ti è preso?!- le urlò dietro la porta appena chiusa da lei.

-A CUCCIA!- fu la risposta di Kagome.

RI-SBAM!

-Ma chi diavolo si crede di essere...?

Sota lo fissava con sguardo compassionevole -Te l'avevo detto di lasciarla stare. È tre giorni che non fa altro che borbottare tra sé che questa serata deve riuscire alla perfezione e che tu non le rovinerai la festa. Sul serio, fratellone, torna domani. Lo dico per il tuo bene...

Inuyasha lo ignorò, prese il copricapo che metteva sempre prima di uscire da casa di Kagome e uscì. Cominciò a correre seguendo l'odore di Kagome.

Ma come diavolo si permette? Prima mi dice che dopo tre giorni torna e quando la vado a prendere mi manda a cuccia senza un cavolo di motivo!

Correre per strada non era sicuro. Avrebbe destato troppi sospetti per via dell'aspetto, per non contare la velocità a cui correva. Si spostò sul tetto più basso con un balzo e continuò a seguire la traccia di Kagome.

La scia portava nell'edificio che Kagome chiamava scuola. Si appollaiò alla finestra dove era solita sedersi, ma era vuota. Seguì meglio l'odore e finì nella stanza dove un po' di tempo prima aveva fatto la recita. Con un salto raggiunse una finestra e guardò all'interno.

Kagome era vestita con la sua solita divisa scolastica (come la chiamava lei) e stava attaccando al muro dei cartelloni con l'aiuto di una scala veramente alta e di un paio di altri ragazzi. C'erano anche altre ragazze che stavano allestendo il resto della sala tra cui Inuyasha vi riconobbe le tre amiche di Kagome Yuka, Eri e Ayumi.

Dai movimenti sembrava stremata. Le mani le tremavano e aveva la fronte imperlata di sudore. La veste era opaca e i capelli corvini completamente sottosopra. Anche gli altri ragazzi sembravano stanchi, ma Kagome era l'unica con ancora uno scintillio degli occhi che la faceva continuare a lavorare.

Inuyasha la guardava mentre una forte sensazione di caldo gli invadeva lo stomaco. Era così... così Kagome. Nessuno che aveva la forza di andare avanti mentre lei, nonostante fosse la più stremata, era l'unica che sapeva trovare l'energia per continuare e che la distribuiva anche agli altri. Tipico di lei.

Maledettamente tipico di lei.

Meravigliosamente tipico di lei.

Poi, Inuyasha colse uno strano movimento. Non era da Kagome. Era sbagliato. I suoi movimenti non erano mai goffi, erano sempre aggraziati. Appena colse quell'incongruenza, il mezzo demone ruppe il vetro della finestra con gli artigli e afferrò al volo il corpo esile della ragazza.

-Kagome!

Inuyasha atterrò il più dolcemente possibile al suolo. Il corpo di Kagome tremava violentemente. Non l'aveva mai vista così stanca, o almeno, non che si ricordasse.

Il mezzo demone si accorse con orrore che Kagome era pallidissima. Ma che cosa le era successo?!

-Inu... Inuyasha...- sussurrò la voce di Kagome. Quasi non la riconobbe. Era debolissima quasi come l'impercettibile sussurro del vento.

-Kagome, come stai? Ti senti male?

La ragazza sorrise docilmente tenendo gli occhi chiusi -Sei... sei venuto anche dopo prima... credevo che sarei m...

Inuyasha la strinse un po' più a sé -Non lo devi neanche pensare. Su, ora ti porto a casa. Letteralmente ti porto a casa, che non ti passi per la testa di camminare- aggiunse quando la ragazza fece per alzarsi. Lei sorrise e mimò un "grazie" con le labbra.

Il mezzo demone la strinse tra le braccia e si alzò. Ma quando guardò davanti a sé si pietrificò dall'imbarazzo. Tutti i ragazzi che prima stavano aiutando Kagome li stavano fissando. Inuyasha arrossì fino alla punta dei capelli.

-Quello non è il ragazzo di Kagome?

-Sì, penso di sì...

-Sssst! Se Hojo vi sente...

Queste erano le tre amiche di Kagome che sussurravano l'una nell'orecchio dell'altra. Solo Inuyasha le sentì per via del suo udito canino. Chi è Hojo? Si chiese il mezzo demone, mentre portava Kagome fuori dalla scuola.

Mi chiedo cos'abbia mai fatto per stancarsi in questo modo... neanche nei combattimenti con i demoni nella mia epoca si è mai ridotta in questo stato...

-... dimenticato... ho... ho dimenticato...- mimavano le sue labbra.

Inuyasha le baciò la fronte -Ssssst, Kagome, tranquilla. Ora ci penso io a te.

La ragazza si calmò all'istante. Poco dopo cadde in un sonno profondo. Una volta arrivati al tempio, Inuyasha la fece sdraiare sul suo letto e fu allora che notò un'altra cosa. Sembrava più magra, ma anche più sciupata.

Si accucciò al fianco del letto e cominciò a contemplarla dolcemente. Sentì la porta che si apriva e si voltò per vedere un Sota con i lucciconi agli occhi per la preoccupazione.

Inuyasha schizzò in piedi -Sota! Che succede?

Teneva in mano due dei sacchi che assomigliavano ai cestini del pranzo che Kagome si portava a scuola.

-La mamma e il nonno sono via da tre giorni per via di una visita medica del nonno. Io e la sorellina siamo rimasti soli per tre giorni. La mamma ci aveva lasciato dei cestini come questi per il pranzo e la cena. Giù ce ne sono altri. Kagome non ha mangiato niente da quando ha cominciato a lavorare alle preparazioni del ballo.

-Cosa?!

-E io non mi sono accorto di nulla... la sorellina andava via la mattina per la scuola, poi restava lì fino a sera tardi e quando tornava andava direttamente a dormire. Non ha toccato cibo da quando è tornata dal Sengoku!- lasciò cadere i cestini e scappò via.

Inuyasha sgranò gli occhi e guardò verso Kagome. La poveretta doveva essere al limite delle forze.

Come ha potuto non mangiare per tanto tempo e aver continuato a lavorare?

-Kagome...

Inuyasha le prese la mano e la strinse forte. Era molto fredda. Vi posò sopra la fronte e chiuse gli occhi.

Probabilmente oggi era tornata per mangiare qualcosa, ma... ha trovato me... e io... io... l'ho fatta arrabbiare...

-Inu... yasha...

-Kagome!

La ragazza aprì gli occhi. Aveva uno sguardo sperduto.

-Mi sento così stanca...

-Kagome come hai potuto non mangiare per tre giorni? Hai rischiato grosso... ora mangia subito qualcosa.

Kagome non rispose. Cominciò a mangiare il cibo all'interno di uno dei cestini che Inuyasha le aveva passato, in silenzio.

Ecco spiegato perchè sembra sciupata.

-Inuyasha, mi dispiace di averti fatto preoccupare...- disse la ragazza una volta finito di mangiare. Inuyasha salì sul letto accanto a lei e la strinse in un abbraccio.

-Non ti devi preoccupare di questo, scema. Avresti potuto morire se non ci fossi stato io...

-Inuyasha...

Kagome tremava ancora leggermente, ma rispose comunque all'abbraccio.

Quando si separarono Kagome chiese -Inuyasha, ma... ora che mi viene in mente... tu ti sei fatto vedere da tutti i miei compagni che mi acchiappavi al volo?!

Inuyasha arrossì -Mi dispiace, Kagome, ma tu stavi cadendo e...

Lei scosse la testa -Tranquillo. Non sono arrabbiata. Grazie per avermi salvata. Ora scusa, ma mi devo preparare. Ci metterò un po' ed è tardi. Andresti a scuola mia? Lì ci sono Yuka, Eri e Ayumi già pronte che sistemano le ultime cose. Dì loro che ho avuto un calo di zuccheri e che verrò un po' più tardi.

Inuyasha annuì e uscì dalla finestra con un balzo. Cominciò a correre. Voleva tornare il più presto possibile da Kagome.

La palestra allestita era molto diversa da come Inuyasha la ricordava qualche ora prima. Sarà stato un gioco di luce, ma sembrava più calda e accogliente.

Tre bellissime ragazze stavano sedute sul palco e parlottavano tra di loro. Inuyasha le riconobbe a stento come Yuka, Eri e Ayumi. Era strano non vederle in divisa scolastica. Avevano abiti corti dello stesso modello, ma di diversi colori.

Appena lo videro entrare, schizzarono in piedi e lo tartassarono di domande.

-Ehi, ma tu sei il ragazzo di Kagome!

-Come sta Kagome?

-Che le è successo?

-Perchè è svenuta?

-Come hai fatto a salvarla saltanto dalla finestra?

-Ehm...- rispose Inuyasha mentre le domande aumentavano e le tre ragazze alzavano sempre più la voce.

-Ehi, aspetta un momento!- urlò una delle tre guardando Inuyasha come se fosse stupido -Tu non avrai intenzione di vestirti così al ballo, vero?

-Al che?

-Ma come, Kagome non te l'ha detto?

-Be'... suo fratello mi ha detto che c'era una specie di festa e... che lei ci teneva tanto...

-Ti ha detto perchè ci teneva tanto?

-No...

-Come sospettavamo non sa niente di Hojo!- sussurrò una credendo che solo le altre due la potessero sentire.

-Chi diavolo è Hojo?- chiese Inuyasha assottigliando gli occhi.

Yuka, Eri e Ayumi arrossirono.

-Ma... ma come hai sentito...?

-Come sta Kagome?- chiese una.

Inuyasha abbassò lo sguardo -Kagome teneva così tanto ai preparativi di questa festa che da tre giorni non mangia per fare in modo che tutto fosse perfetto. Mi sorprende che non si svenuta prima...

-Cosa...?

-Kagome... Kagome non ha mangiato niente per tre giorni?- chiese una voce dietro di loro. Inuyasha si voltò e vide un ragazzo. Lo riconobbe tra quelli che aveva visto insieme a Kagome e le sue amiche mentre preparavano la palestra. Era visibilmente terrorizzato. Anche lui così preoccupato per lei... Kagome è una ragazza con molte persone che le vogliono bene intorno... tutto il contrario di come sono io.

Ma ora hai amici grazie a lei.

Inuyasha guardò Yuka, Eri e Ayumi e le sorprese mentre facevano saettare gli occhi da Inuyasha all'altro ragazzo. Poi lo riconobbe veramente. Lui era lo stesso ragazzo con il quale Kagome aveva recitato tempo prima. Quello che aveva tentato di abbracciarla, ricordò con un'impeto d'ira.

-Oh cavolo, deve aver riconosciuto Hojo! Ma allora Kagome gli aveva detto che era il suo accompagnatore...

-LUI COSA?!- urlò Inuyasha verso le tre ragazze che stavano borbottando ancora tra loro. Loro arrossirono.

-Ma come diavolo ha fatto a sentirci...?

-Vado a vedere come sta. La porterò io al ballo stasera. Non vi preoccupate, mi prenderò cura io di Kagome.

-Che cosa?!- chiese Inuyasha, cominciando a ringhiare -Non osare...!

Yuka, Eri e Ayumi, però avevano afferrato il mezzo demone per le braccia e avevano cominciato a trascinarlo via.

-Ma che cosa state facendo?!- le aggredì Inuyasha.

-Oh, ma quanto è fortunata Kagome... due ragazzi che lottano per lei! Ti renderemo bellissimo, così potrai battere Hojo...- commentò una di loro.

-Che cosa?! Io quello lo batto a occhi chiusi!

-Yuka!- urlò una di loro -Corri da Kagome e dille di mettersi quell'altro vestito.

-Ne sei sicura, Ayumi?- chiese Yuka, titubante.

-Ci saranno due che si contenderanno Kagome, non può vestirsi come voleva lei. Certo che sono sicura e ora muoviti!

Yuka annuì e corse via.

Dannazione tutti stanno andando da Kagome quando quello che dovrebbe andarci sono solo io!, pensò Inuyasha, rabbiso.

-Eri! Devi rimanere qui, se arriva il DJ e non trova nessuno se ne va!

-Sicura che ce la fai, Ayumi?

-Sicurissima. Vai!

Anche la ragazza di nome Eri corse via, ma in direzione della palestra.

-Bene- disse Ayumi e lasciò cadere Inuyasha a terra con un tonfo sordo.

-Ahi! Ma che diavolo prende a tutti oggi?

-Ah, dai alzati. Dobbiamo andare a trovarti un vestito decente.

-Cosa?! E perchè mai?

Ayumi assottigliò pericolosamente gli occhi -TI VUOI ALZARE IN PIEDI O NO?!

Inuyasha schizzò in piedi. Cavolo, queste femmine del futuro fanno più paura dei demoni...

-Ora ti spiego come stanno le cose mentre andiamo a casa mia.

-Ehm...

-Non era una domanda la mia!

Inuyasha si affrettò a seguirla.

-Cos'è che mi devi spiegare?

-Hojo è un ottimo ragazzo e come hai visto prima è uno schianto assurdo. Tu sembri cosplay mal riuscito conciato in questo modo. Non avresti nessuna possibilità contro Hojo. Mi segui?

-Cosa sembro, scusa?!

-Devo trovarti un vestito che ti non ti faccia sembrare un completo idiota...

-Ehi!

-...e devo tagliarti anche i capelli...

-Scordatelo!

-Va bene, va bene, se ci tieni quelli te li lascio, ma non ti donano per niente.

-Grrr...

-E ovviamente delle scarpe decenti... ma perchè sei scalzo?

-Ehm...

-Non importa, sbrigati! Ehi, cos'è quella cosa che porti al fiano? Via anche quella, eh!

-Grrrrrr...

 

Intanto, a casa di Kagome...

 

Driiiiiiin.

Driiiiiiin.

-Sota vai ad aprire, io mi sto vestendo!

-Va bene!

Sota scese velocemente le scale e aprì.

-Buonasera. Kagome è in casa?

-Oh, tu devi essere Hojo.

-Sì.

-ASPETTA HOJO! FERMO LÌ!

-Eh?

Hojo, che aveva appena fatto un passo per entrare dentro a casa di Kagome, venne travolto da Yuka che corse immediatamente in camera di Kagome.

-Yuka!

-Ma che credi di fare?! Togliti immediatamente quello straccio, Ayumi ha detto che devi metterti quell'altro vestito.

Kagome era in piedi che stava finendo di sistemarsi il vestito addosso, e appena sentì le parole dell'amica strabuzzò gli occhi e arrossì.

-Ma cosa vi viene in mente?! Io quello non lo metto!

-Te l'abbiamo preso oggi. Cove l'hai messo?

-L'ho... l'ho lasciato sul divano quando sono venuta a casa oggi...

Yuka non sentì una parola di più e schizzò a prenderla. Kagome si sentì morire. Perchè diavolo doveva mettersi quell'altro vestito?!

Un secondo dopo entrò Yuka con la busta.

-Coraggio mettilo- disse tirandole il vestito addosso.

Kagome sospirò -Mi darai scelta?

-Ovviamente no. Avanti, muoviti.

Kagome sorrise, rassegnata.

Qualche minuto dopo si guardava allo specchio con un'aria contrariata.

-Quel muso lungo rovina il quadretto- commentò Yuka.

-Dovrei ridere?! Guarda come mi avete conciata!- ribatté Kagome mentre avvampava.

-Ah, falla finita stai divinamente.

-Mi sentivo più a mio agio con l'altro. Questo mostra troppa carne...

-Ma quale carne? Tu sei solo ossa e tette.

Kagome arrossì ulteriormente. Incrociò le braccia al petto.

-Continuo a non essere convinta...

Yuka l'afferrò per le spalle e la costrinse a fissarla negli occhi.

-Kagome ascolta, stasera sia il tuo ragazzo che Hojo ci saranno al ballo. Non potevi mica vestirti con quell'altro vestito visto che stasera Hojo e il teppista si scontreranno per te!

Kagome la fissò per un attimo come se fosse cretina, poi scoppiò a ridere.

-Inuyasha che partecipa a un ballo?! Ma dai, non sa nemmeno cosa sia ballare!

-Ah, approposito, mettiti questi orecchini. Stanno da dio con il vestito. Su chiudi gli occhi adesso, devo truccarti.

-Ma... non vado bene così?

-Sul serio, tesoro, sai cosa sia il mascara e, soprattutto, come si metta?

 

A casa di Ayumi, invece...

 

-Col cavolo che mi metto quest'affare! E ridammi Tessaiga!

Inuyasha si sporse per prendere la sua katana, ma Ayumi l'allontanò ulteriormente.

-Ma questa collana non te la puoi levare?- chiese la ragazza, mentre cercava di strappargliela via dal collo.

-Sei impossibile tu! Ti ho detto che questo rosario non me lo posso mai levare per colpa della vecchia Kaede e di Kagome!

Un lampo di comprensione le illuminò il volto -Ah! Ma allora è un regalo di Kagome! Perchè non l'hai detto subito?

-Grrr... ma io l'ho fatto! Sei tu che mi tartassi di domande e non vuoi mai ascoltare la risposta!

-Ma che hai da urlare tanto? E sta' un po' fermo, non riesco a sistemarti la cravatta!

-Visto?! L'hai fatto di nuovo! E questo vestito è troppo succinto!

Ayumi lo fissò per un secondo, poi scoppiò a ridere.

-Che ho detto?

-Succinto?

-Sì! Mi sta troppo stretto!- urlò Inuyasha e arrossì quando la ragazza rise ancora di più. Quando vide che Ayumi stava piangendo dalle risate non ne poté più.

-Ma si può sapere che c'è di così tanto divertente?!

-Aaaah, Inuyasha, nessuno dice più che un vestito è succinto. Comunque ti devi sbrigare, perchè se Kagome mi ha dato retta e si è messa il vestito che le ho detto, Hojo potrebbe essersi appiccicato a le sue labbra se non peggio...

-C-che vuoi dire?

-Kagome sarà uno schianto. E, tra parentesi, ora lo sei anche tu grazie a me. Comunque voglio dire che è naturale che se una ragazza diventa una "bomba sexy" i ragazzi cominciano a sbavarle dietro. Intendo dietro dietro. E davanti. Sbavano su culo e tette. Se ti scopro a farlo spudoratamente, sappi che ti farò una foto.

-Una bomba che?- chiese Inuyasha spalancando gli occhi.

-Oh, cielo, è tardissimo! Sbrigati, ti ho detto che sennò Hojo le si attacca come una piovra, no?!

-Ehi! Aspetta, ma dove andiamo, adesso?

-Al ballo. Sei pronto o no, Cenerentola?

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Capitolo 2
*** Il Ballo ***


Il Ballo

 

 

Inuyasha se ne stava imbronciato su una sedia il più lontano possibile dalla console che, nonostante la lontananza, gli stava letteralmente trapanando i timpani. Fortunatamente il cappello che aveva addosso faceva un po' da paraorecchi. Ayumi lo aveva costretto a indossare un completo che aveva chiamato "smoking" e che a Inuyasha continuava a sembrare troppo stretto, ma Ayumi lo aveva rassicurato dicendogli che valorizzava i muscoli e facendogli un occhiolino d'intesa. Il mezzo demone era arrossito, ma non aveva più opposto resistenza. Quando Inuyasha aveva messo la camicia fuori dai pantaloni, Ayumi era uscita fuori dai gangheri -Mettitela immediatamente dentro i pantaloni! Non si sta con la camicia fuori se hai uno smoking! Bada che se te la vedo fuori te la sistemo con le brutte e non credere che mi farò qualche scrupolo solo perchè sei il ragazzo di Kagome!

Inuyasha non sapeva se ridere o piangere. Le amiche di Kagome erano quanto di più irritante avesse mai conosciuto. Quasi quasi anche più di Koga. Quasi.

Accidenti... questa cavolo di cosa... come si chiama? Ah, sì, cravatta mi sta soffocando!

Sotto la camicia teneva il rosario di Kagome e al fianco stava Tessaiga. Ayumi si era infuriata, dicendogli che doveva assolutamente togliersela e dandogli del nerd sfigato (-Un necosa?!), ma Inuyasha l'aveva convinta a lasciargliela. Non si sarebbe sentito sicuro di sé senza Tessaiga al suo fianco.

Inuyasha si guardò intorno. In mezzo alla palestra c'erano quasi tutti gli studenti che ballavano come un'unico corpo. Il mezzo demone non aveva mai visto niente del genere. Le ragazze erano tutte fantastiche. Inuyasha non aveva mai visto abiti tanto belli, e neanche tanto corti, per la verità...

Erano molto diversi dai kimono a cui era abituato. Lo metteva quasi a disagio vedere così tanta pelle scoperta. Be', quasi. Una parte di lui era sì a disagio, ma l'altra...

In quell'istante vide Yuka, Eri e Ayumi avvicinarsi a lui con un sorriso a trentadue denti ciascuna e uno scintillio malizioso negli occhi. A Inuyasha venne la pelle d'oca.

Scappa finchè sei in tempo!, disse una voce dentro di lui. Valutò la possibilità di scappare dalla finestra, ma non riusciva a muoversi abbastanza agilmente con quello strano abito. Non riusciva neanche a incrociare le braccia come faceva di solito, figuriamoci saltare fuori dalla finestra. E non osava immaginarsi la reazione di Ayumi se avesse rotto il vestito... rabbrividì al solo pensiero.

Yuka e Ayumi lo presero a braccetto mentre Eri si metteva davanti a loro e li guidava.

-Ma dove mi state portando?- chiese il mezzo demone.

-Eh?- chiese Ayumi.

-Scusa, ma la musica è troppo alta, non capisco niente!- gli urlò nell'orecchio Yuka. Inuyasha mugugnò. Sentiva che avrebbe perso l'udito quella sera...

-Ho detto: dove mi state portando?

-Eh?

-E parla più forte!- sospirò Ayumi, impaziente.

-DOVE MI STATE PORTANDO?!

-Aaaaah! Ora ho capito!- urlò Yuka.

-Visto? Tel'avevamo detto di parlare più forte. Ora abbiamo sentito.

-Dovresti ascoltarci di più.

-I nostri consigli si rendono sempre utili.

-Dovremmo farlo per lavoro, non credi, Ayumi?

-Bell'idea Yuka. Faremmo un sacco di soldi.

-EHI, PERCHÈ NESSUNO MI RISPONDE?!

-Ti stiamo portando dritto dritto nelle braccia del paradiso!

-Che?

-Occhio a non sbavare troppo e cerca di non lasciarci la mascella, che poi dobbiamo pulire noi!- gli urlò Ayumi.

Ma non appena Eri si tolse da davanti a lui, Ayumi e Yuka (-Tadaaan!), Inuyasha sentì che Ayumi aveva ragione, per la storia della mascella. Vide Yuka da un lato fargli il segno di asciugarsi la bocca. Davanti a loro stava una ragazza bellissima. La più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita di duecento anni.

No, questa è una donna.

La donna davanti a lui portava i capelli nerissimi sciolti docilmente sulle spalle, ma erano diversi dal solito. Questa donna aveva capelli pieni di curve che formavano dei bellissimi e morbidissimi boccoli i quali si muovevano vaporosamente ad ogni piccolo movimento di lei. Aveva il viso che emanava una luce bianca che le conferiva una purezza infinita, alle orecchie erano attaccati due fili d'argento dapprima intrecciati tra loro per poi cadere dritti, aveva messo qualcosa agli occhi perchè gli sembravano più grandi del solito e lo stesso per le labbra che lo attiravano come se avessero una calamita all'interno.

La donna aveva un vestito bellissimo. Sembrava una dea della bellezza, vestita così. Il vestito sembrava fatto d'argento, visto come brillava. Aveva una spallina sola che le fasciava dolcemente il seno alto e scendeva giù accarezzandole la vita d'ape e i fianchi sensuali e si fermava a metà coscia lesciando intravedere più che mai le gambe pennellate di lei. Portava ai piedi delle scarpe rialzate sul dietro che le valorizzavano le caviglie sottili.

Si muoveva come se ai piedi avesse avuto due ciabatte, al posto di quei trampolini olimpici, e anche se le avesse veramente avute ai piedi sarebbe stata lo stesso aggraziata come adesso.

Era incredibile come ogni suo movimento potesse essere tanto armonioso, e Inuyasha era la prima volta che lo notava. Promise a sé che da quel momento in poi non avrebbe più tralasciato neanche il più piccolo dettaglio di lei.

Non si badò dei lampi che provenivano dalla sua destra, o meglio, da Ayumi. Era troppo occupato a fissare la donna davanti a lui.

E anche lei lo stava guardando.

Aveva uno sguardo indecifrabile, ma che Inuyasha trovò magnetico.

I suoi occhi...

Lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Non riusciva a non perdersi nei suoi occhi, non riusciva a guardare da nessun'altra parte, perchè il suo sguardo tornava inevitabilmente a posarsi su quegli occhi che, come le sue labbra, sembravano avere dentro una calamita.

Poi lei si aprì in un sorrsio.

Il viso le si illuminò, gli occhi le brillarono di felicità e la bocca perfetta lasciò trasparire i denti bianchissimi.

E il mondo si fermò.

Per qualche istante lei fu il centro del mondo.

Ayumi deve avermi fatto chissà quale incantesimo.

Per qualche bellissimo e magico istante lei fu il perchè di tutto. Fu la risposta a tutte le domande irrisolte di Inuyasha.

Ayumi... accidenti, se ora ho la faccia da pesce lesso è tutta colpa sua!

Poi, quando arrivò Hojo e le mise un braccio intorno alle spalle, l'incantesimo si ruppe.

Lo fissò con odio crescente.

-Ehm... Inuyasha ti presento Hojo. Hojo, lui è Inuyasha- disse Kagome leggermente a disagio.

Inuyasha non disse nulla e rimase lì a fissarlo. Hojo sorrise.

-Be', non penso che al tuo amico abbia fatto piacere conoscermi.

Kagome lo pregò con gli occhi -Inuyasha, per favore, sii carino.

Inuyasha rimase in silenzio. Kagome sospirò.

-Hojo, andresti a prendere da bere, per favore?

Hojo lanciò un'occhiataccia a Inuyasha, che fu felice di rispondere, e lasciò andare Kagome.

-Kagome...- sussurrò Inuyasha. Lei lo guardò sorpresa. Lui allungò la mano, come se volesse essere sicuro che non sia tutto un sogno. Si era dimenticato della musica che gli stava perforando i timpani, non si era neanche reso conto di quanta dolcezza avesse messo in quell'unica parola. Kagome sorrise dolcemente e gliela prese. Inuyasha l'attirò a sé con un piccolo strattone e l'abbracciò forte.

-Kagome... ero preoccupato che stessi ancora male.

-No, sto bene, grazie- rispose lei, allontanandolo leggermente -Scusa, non volevo farti preoccupare.

Inuyasha alzò un sopracciglio -Non hai mangiato nulla per tre giorni interi, se non di più, hai rischiato di morire perchè sei svenuta da una scala e sembravi un cadavere. E tu ti preoccupi di avermi fatto stare in pensiero?

-Ora che lo dici così sembra quasi stupido.

-Tu sei stupida.

-Come, scusa?

-E sei bellissima. Il che è più evidente del fatto che sei stupida. Quindi ti salvi solo per questo.

Kagome sorrise -Pensavo fossi arrabbiato per via di Hojo.

Lui s'irrigidì -In effetti lo sono. Perchè hai scelto di essere accompagnata da uno come lui? Lui non è in grado di proteggerti come me. Quante volte devo ancora dimostrartelo?

-E che ne sapevo io che saresti arrivato tu! Pensavo che saresti venuto domani...

-Ehi, Kagome...- cominciò Inuyasha, titubante -Non è che... non è che Hojo è più... ehm, bello di me?

Kagome alzò un sopracciglio poi scoppiò a ridere.

Inuyasha arrossì violentemente -Be? Che diamine hai da ridere?! Guarda che io sono serio!

Ma questo fece ridere ancora di più la ragazza -Oddio... il grande mezzo demone Inuyasha, quello che sopporta ogni ferita senza batter ciglio, ha paura di essere meno attraente di un semplice umano!

Inuyasha si finse offeso e ribatté -Ora che lo dici così sembra quasi stupido.

-Tu sei stupido.

Si sorrisero a vicenda. E per un altro attimo il mondo si fermò.

-Vieni a ballare?- chiese Kagome, speranzosa.

-Neanche per sogno!

-Ah, come sei noioso! Allora se vuoi resta pure lì a fare il musone! Io vado.

Kagome si voltò di scatto e i boccoli le svolazzarono sulla schiena. Inuyasha li trovò adorabili. Yuka e Eri andarono da Kagome e cominciarono a ballare con lei.

Inuyasha la contemplò affondo. Era così spensierata in quel momento... negli occhi aveva solo felicità, si vedeva che si divertiva un mondo. Osservò i movimenti che faceva mentre ballava. La vita sottile si muoveva avanti e indietro e i boccoli le accarezzavano dolcemente le spalle ad ogni movimento. E la cosa più bella era come sorrideva. Rideva perchè era felice. Era così bella quando era felice... vedeva le sue amiche che la facevano ridere, e anche loro avevano la felicità negli occhi. Poi Yuka le prese una mano si allontanò in modo che le braccia di entrambe fossero stese e le fece un cenno con la testa. Kagome, allora, si arrotolò il braccio intorno al busto, fino a che non si ritrovò schiena contro Yuka. Poi quest'ultima la spinse leggermente e Kagome iniziò a girare. Il vestito le si alzò leggermente e iniziò a svolazzare aggraziatamente mentre girava. Anche i capelli formarono un cerchio in aria. Kagome finì dritta addosso a Eri e le vide ridere ancora di più.

Inuyasha si alzò e andò in direzione di Kagome e, sorprendendo anche se stesso, disse -Mmm... questa canzone mi piace. Ti va di ballare? Anche se non so ballare, quindi rettifico. Ti va di fingere di saper ballare con me?

Kagome rise -Volentieri!

Si spostarono in pista e si guardarono in attesa che uno di loro cominciasse a ballare. Kagome rise ancora, arrossendo.

E Inuyasha si rese conto che gli piaceva da matti quando sorrideva. Avrebbe fatto di tutto per far sì che sorridesse sempre.

-Ehi, Inuyasha! Ma tu stai sorridendo?!

-Ehm... sì. Perchè?

-Non hai mai sorriso dalla felicità... è... divertente. Cioè... è bello.

Era arrossita violentemente e Inuyasha la trovo più bella che mai.

-Già. È tutta colpa del vestito che ti sei messa. E anche tua, ovviamente. E degli incantesimi di Ayumi.

-Incantesimi?- rise Kagome.

-Quello che ti ha fatto non è un incantesimo?

-Non esattamente. Mi ha comprato questo vestito molto... ehm... scollato.

-Non mi sembra. Magari un po' corto...- commentò il mezzo demone ammiccando in direzione delle gambe di Kagome. Evitò la parola succinto per paura che lo deridesse come aveva fatto Ayumi poco prima.

-Mi riferivo alla schiena.

-Che ha che non va la tua schiena?

Kagome alzò un sopracciglio e si fermò. Involontariamente si erano messi tutti e due a ballare, o almeno, a dondolarsi sul posto.

Quando si voltò la mascella di Inuyasha sbattè contro il pavimento.

Il vestito sul retro aveva una scollatura mozzafiato che arrivava quasi fino alla vita. Mostrava la schiena liscia e sensuale di Kagome e al mezzo demone venne voglia di accarezzarla.

Inuyasha deglutì a fatica, dopo essersi rimesso a posto la mascella con un sonoro crac.

-Oh...

-Già- sospirò Kagome.

-Be'...- commentò Inuyasha -Devo dire che il tuo vestito non lascia molto all'immaginzione...

-Per questo non volevo metterlo...

-Ma non mi dispiace affatto che tu te lo sia messo!- Inuyasha sfoderò il suo miglior sorriso ebete.

-Mi sembra di sentire Miroku.

-Okay, ora mi puoi considerare offeso.

Kagome rise.

Inuyasha incrociò le braccia al petto e chiuse gli occhi -Se fosse qui Miroku farebbe i salti di gioia. Tutte queste ragazze in abiti succ... ehm, volevo dire corti... gli si aprirebbero le porte del paradiso.

-Inuyasha! A cuccia!

SBAM!

Appena gli fu possibile schizzò in piedi -Ehi! Ma che ho detto?!

-Devo proprio ripeterlo?- disse Kagome che nonostante tutto se la rideva un sacco.

Inuyasha avvampò -Ma è vero!

-Ti devi comunque vergognare!- rise lei -Non si dicono queste cose! Da quando sei diventato così pervertito?

-È tutta colpa di Miroku!

-Ah, certo, ora torna tutto...- rispose sarcastica.

-Comunque! Approposito di Miroku e gli altri... Sango mi ha chiesto di dirti "ventuno".

-Eh?

-Ventuno!

-Così tante?- chiese lei, visibilmente sorpresa.

Inuyasha fece spallucce -Bho. Chiedilo a lei.

-Mmmh...- commentò Kagome, pensierosa.

-Ma che significa ventuno?

-Lascia stare, lunga storia.

-Non abbiamo fretta.

Kagome fece un gesto elusivo con la mano e Inuyasha capì che per quanto avrebbe insistito non le avrebbe cavato un'altra parola.

-Inuyasha, non ti da' noia Tessaiga?

-Un po'- ammise lui -ma mi sento più tranquillo, almeno.

-Dove hai messo il tuo abito?

-Ce l'ha Ayumi, ma non so dove...- rispose Inuyasha guardandosi attorno. Quando tornò a guardare Kagome si accorse che stava ballando da solo. Il ragazzo di nome Hojo l'aveva trascinata con sé in pista.

Dannazione se n'è approfittato perchè non guardavo. Quel maledetto!

E no eh! Prima devo sopportare quell'arrogante di Koga, e ora lui!

-Ehi, stavo ballando con lei, se non te ne sei accorto!- ringhiò Inuyasha mettendosi tra i due.

-Quello tu lo chiami ballare?- chiese Hojo alzando un sopracciglio.

Kagome corrugò la fronte -Hojo, ma che dici?

Inuyasha avvampò -Ti conviene non fare tanto lo sbruffone se ci tieni alla faccia!

-Inuyasha!

-Cos'è, una minaccia?- chiese tranquillamente Hojo.

-Allora qualcosa la capisci!

-Ehi! Basta!- tentava di fermarli Kagome, ma nessuno dei due ci badava.

-Spiritoso, dico davvero. Ma una ragazza bella e fine come Kagome non merita uno rozzo e scontroso come te.

-Grrr...

-Adesso basta, smettila Hojo!

-Ma dai, Kagome! L'hai visto? Chi mai viene a una festa con smoking e cappello?

Inuyasha arrossì ulteriormente. Se solo Hojo sapesse chi era...

-Inuyasha- disse Kagome in tono di avvertimento, come se sapesse benissimo cosa avesse appena pensato il mezzo demone.

-Sono un po' stanca. Mi accompagneresti a casa, per favore?

-Certo- rispose Inuyasha.

Kagome salutò distrattamente Hojo e poi uscirono insieme. Inuyasha la vide rabbrividire. Si tolse la giacca e la mise sulle sue spalle.

-Scusa- disse lei -è la schiena scoperta.

-Figurati.

Tac. Tac. Tac. Tac.

Il suono dei tacchi di Kagome era l'unico rumore a rompere quel silenzio imbarazzante. Lei aveva lo sguardo opaco, come se la sua mente stesse viaggiando lontana e Inuyasha si chiese che cosa stesse pensando.

-Ehi, Kagome! Kagome!

Inuyasha ringhiò mentre la ragazza al suo fianco sospirava. Le mise un braccio ferreo intorno alle spalle e si voltarono verso la voce di Hojo.

Lui esitò appena vedendoli abbracciati e notando il rossore di Kagome e lo sguardo d'avvertimento di Inuyasha.

-Kagome, mi dispiace per quello che ho detto prima. Ma c'è una cosa che devo assolutamente dirti.

Inuyasha vide che la ragazza al suo fianco aveva uno sguardo terrorizzato e cercava di comunicare con gli occhi a Hojo di stare zitto.

-Gira a largo, pallone gonfiato- sibilò Inuyasha, ma venne ignorato da entrambi.

Hojo prese le mani di Kagome tra le sue e disse -Kagome Higurashi, mi hai rubato il cuore sin dal nostro primo incontro. Non sopporto la vista di te al fianco di questo... ehm... di lui.

Kagome aveva spalancato occhi e bocca ed era arrossita. Inuyasha stava tremando dalla rabbia.

-Non... ti... devi... avvicinare... mai... più... a... Kagome... MI HAI SENTITO BENE?!

Inuyasha lo urlò con tutto il fiato in gola e strinse Kagome ancora di più.

-Ho-Hojo, io... mi dispiace...

Non riuscì a finire e ammiccò in direzione del mezzo demone.

-Kagome ne sei proprio sicura?

Lei annuì, poi fece un cenno a Inuyasha e ricominciarono a camminare. Poi, Hojo, in un sussurro impercettibile che solo Inuyasha sentì, promise -Non smetterò mai di amarti, Kagome. Mai.

E Inuyasha, senza sapere bene il perchè, ebbe paura. Paura che Hojo potesse mettersi in mezzo a quello che c'era tra lui e Kagome, paura che potesse rovinare tutto. La stessa paura che Kagome aveva sempre serbato dentro di lei senza che Inuyasha lo sapesse: la paura che lui avesse potuto scegliere Kikyo. Il mezzo demone si chiese come fosse riuscita a stargli accanto dopo tutto quello che le aveva fatto.

Mi vuole bene. Mi vuole davvero tanto bene. E anch'io gliene voglio.

La spinse via da sé.

-I-Inuyasha, ma che ti prende?- chiese, spaesata.

-Non ti ho dato scelta. Mi dispiace, Kagome. Tu puoi scegliere se lui o me.

-Ma Inuyasha... non capisco, prima mi difendi e poi...?

-Kagome, io sono... io... ti voglio bene. Ma tu non devi provare lo stesso per me perchè ti ho costretta. Se vuoi stare al mio fianco, ne sarò felice come mai in vita mia, ma fin ora non ti ho dato possibilità di scegliere.

Gli occhi di Kagome si riempirono di lacrime e gli si avvicinò pian piano, sorridendo.

-Inuyasha... una volta ti dissi che sarei rimasta al tuo fianco per sempre, te lo ricordi?

Il mezzo demone annuì. Fu esattamente dopo che Kagome l'aveva sorpreso insieme a Kikyo. E lei aveva avuto il coraggio di chiedergli una cosa del genere... e a mantenerla.

-Sì, ma molte cose sono cambiate da allora.

-No, non è cambiato niente. Prima mi hai detto che se starò al tuo fianco ne sarai più felice che mai. Io, che prima di ogni altra cosa voglio vederti sorridere, dovrei forse negarti la felicità solo perchè piaccio ad un altro ragazzo?

Anche gli occhi di Inuyash diventarono leggermente umidi, ma se la ragazza se ne accorse, ebbe il tatto di non darlo a vedere.

-Ma quello che conta è ciò che provi tu.

-Vuoi davvero sapere i miei sentimenti per te?

Inuyasha non disse niente, ma i suoi occhi parlavano chiaro. Ardevano come il fuoco. Kagome si avvicinò ancora di più al mezzo demone e gli prese la mano.

-Allora chiudi gli occhi...- lo disse in un sussurro appena percettibile. Inuyasha obbedì e chiuse gli occhi avvicinandosi a lei. Poi, due petali di rosa gli sfiorarono le labbra e la felicità esplose nel mezzo demone. Sentiva un'energia mai rpovata prima pulsargli nelle vene, si sentiva più forte che mai, si sentiva più felice che mai. Quella che credeva felicità non era niente paragonata all'intensa emozione che provava in quel momento.

Era Kagome.

Era sempre stata Kagome.

Era lei l'origine di tutta quella felicità, di tutta quella forza e di quell'amore che fluivano dalle sue labbra a quelle di lui.

Inuyasha affondò una mano nei capelli morbidi e profumati della ragazza e si lasciò inebriare dall'odore dolce di Kagome. Sentì la ragazza che gli circondava le spalle e lo stringeva forte. Sentì i loro corpi che continuavano a sfiorarsi, mandando scariche elettriche ovunque.

Quando si separarono rimasero abbracciati l'uno all'altra.

-Bastata la risposta?- chiese Kagome.

-No- ribatté Inuyasha, e sorridendo la baciò di nuovo.

-Ti devo fare un disegnino, per caso?

-Dipende da se sei brava a disegnare.

-Era ironia.

-Anche la mia.

-Dici che non so disegnare?

-Può darsi.

-Potrei anche offendermi, sai?

-Sì e mi manderesti a cuccia, ma non so quanto ti convenga adesso- ribatté Inuyasha, con un mezzo sorriso. Kagome rise.

-Andiamo a casa?

-Mh-mh.

Inuyasha le cinse le spalle e Kagome la vita, poi s'incamminarono.

-Tutto bene dall'altra parte?- chiese lei.

-Sì. Avevo detto a Shippo che sarei tornato con te, non vorrei che lui, Miroku e Sango si stiano preoccupando inutilmente...

-Questo perchè secondo i piani dovevi restartene di là ancora per un giorno... ma sono felice che tu sia venuto.

-Tzè. Ci credo. Non fosse stato per me, saresti una sogliola.

-Senti senti. Qualcuno si da' un po' di arie, eh?

Inuyasha alzò un sopracciglio -Vuoi forse negare che ti ho salvato la vita per l'ennesima volta?

-No. Però te la tiri un sacco per avermi salvata- obiettò Kagome, guardandolo sottecchi.

-Me la cosa?

-Uff, talvolta dimentico quanto è antiquato il tuo vocabolario.

-Che?

-Vuol dire che ti vanti troppo.

-Non è vero.

-Ah, no?

-No.

Rimasero un po' in silenzio. Poi Inuyasha si ricordò una cosa.

-Ah, Kagome, ricordati di portare i ceretti e le tende, domani.

Kagome lo guardò come se fosse stupido -I ceretti e le tende?

-Sì.

-E cosa sono?

-Dai, quei cosi... e dai... hai capito no?

-Inuyasha, il tuo quoziente intellettivo mi sta davvero spaventando.

-Il mio che?

-La tua intelligenza mi preoccupa.

-In senso buono o cattivo?

-Secondo te?!- ribatté lei, sarcastica -Mi stai chiedendo di portare di là cose che ti sei inventato!

-Ma se le hai usate tu queste parole!- obiettò il mezzo demone.

-Quando mai?

-Quando parlavamo del tuo kit per curare le persone.

Kagome lo fissò per un secondo, poi capì. Scoppiò a ridere e dovette tenersi la pancia.

-Ma tu vuoi dire i cerotti e le bende!

Kagome continuò a ridere a crepapelle, mentre Inuyasha continuava ad arrossire dall'imbarazzo.

-Che pignola che sei!

-Io pignola?! Sei tu che non capisci nulla! E ricordami che ti devo insegnare delle parole nuove...

-Anche la tua amica Ayumi ha riso di me, ma solo perchè ho definito questo vestito succinto- disse Inuyasha, indicando lo smoking che indossava.

-Tu cosa?!- chiese Kagome per poi scoppiare nuovamente a ridere -E dai! Nessuno definisce più un vestito succinto!

-Sì, ora me ne sono accorto anch'io, grazie!

Stettero in silenzio fino a che non arrivarono al tempio Higurashi. Kagome tremava ancora di freddo.

-Kagome, vuoi entrare in casa?

-No, stiamo un po' fuori. È così bella questa serata...

Inuyasha annuì. La trascinò per la vita vicino a Goshimboku, poi fece un balzo portandosi dietro la ragazza. Atterrarono sul ramo su cui Inuyasha era solito dormire quando non vegliava su di lei.

-Ehi!- urlò Kagome.

-Che c'è?

-Dimmelo quando salti che mi preparo! Ci è mancato poco che vomitassi...

-Tzè. Debole.

-Ha! Ti piacerebbe!

Inuyasha si sedette con la schiena appoggiata al tronco poi aspettò finchè Kagome non lo guardò. La ragazza capì e si sedette appoggiando la schiena nuda contro il petto del mezzo demone. Lui le prese il sopra della giacca che le aveva dato e coprì entrambi con quella. La stranse tra le gambe e la circondò con le braccia. Affondò il viso nei suoi capelli profumati e chiuse gli occhi. Sentì Kagome che rabbrividiva.

-Ma è possibile che tu abbia ancora freddo? Hai il termostato rotto per caso?- chiese lui, tossendo per via dei capelli finitigli in bocca parlando.

-No, sto bene.

-Stai tremando.

-Ti dico che sto bene.

-Trattandosi di te, quando dici una cosa del genere non posso fare altro che preoccuparmi di più.

Kagome rise e, di conseguenza, anche Inuyasha. Rimasero in silenzio ancora un po' e Inuyasha la sentì abbandonarsi completamente a lui.

-Kagome?

Non rispose. Respirava profondamente.

Si è addormentata.

Inuyasha le baciò la testa e si addormentò con i capelli della ragazza che gli accarezzavano dolcemente il viso, facendogli sentire costantemente il dolce profumo di Kagome.

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Capitolo 3
*** Biscotti al cioccolato ***


Allora, prima di tutto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito la storia:

-Alys93

-Dony_chan

-Kitsune demon

-Irina

-Whyatt

-Mewmisi

-Kejti

-Sakurina4e

davvero un grazie ENORME! Senza le vostre recensioni non avrei avuto nessuno spunto per andare avanti a scrivere questa storia! Un bacione a tutte/i, vi adoro!

Bene, ora vi lascio al terzo capitolo ^^

p.s. NON FATE CASO ALLA SCELTA DEI NOMI DEI CAPITOLI CHE LASCIA ALQUANTO A DESIDERARE! Bene, ora vi lascio in pace ;)

 

 

 

Biscotti al cioccolato

 

 

-Ragazze fate piano o li sveglierete!

-Naaah, guarda come dormono. Neanche una cannonata li sveglierebbe.

Si sentì la vibrazione di un cellulare.

-Yuka, spegni quel maledetto coso!

-Scusate! È Maso...

-Chi?

-Quello con cui ho ballato ieri sera.

-Magari di cognome fa Chista.

-Chi è Chista Maso?*

Ayumi sospirò e Yuka scoppiò a ridere.

-Ssssst! Guardate, si stanno svegliando! Pronta, Ayumi?

-Sono già in posizione!

-Credete che Kagome si arrabbierà?- chiese Eri, esitante.

-Forse, ma poi ci ringrazierà.

 

 

 

 

Qualcuno gli stava accarezzando il volto. Qualcuno dalle mani con dita finissime e delicatissime, che avevano un caldo e dolce profumo. Inuyasha aprì appena gli occhi e vide che quelle che pensava mani erano in realtà i capelli profumati di Kagome che il vento stava sollevando. I capelli della ragazza erano tornati praticamente normali dopo la sera prima.

Anche Kagome si svegliò in quel momento: si rizzò a sedere e cominciò a stiracchiarsi. Inuyasha trovò che in quel momento assomigliasse molto ad una gatta. Poi la ragazza gridò. Evidentemente si era dimenticata che era tra le braccia del mezzo demone e che era su Goshimboku perchè si sporse di lato (per scendere dal suo letto immaginario) e cadde portandosi dietro Inuyasha che la teneva ancora tra le braccia dalla sera prima.

-Aaaaaah!

SBAM! Kagome cadde rovinosamente sopra Inuyasha con un tonfo doloroso.

Il mezzo demone emise un sibilo appena udibile anche se aveva la bocca spalancata e gli occhi sgranati.

-Ooops. Scusa, Inuyasha. Ehi, ti senti bene? Sembri sul punto di vomitare.

Inuyasha divenne prima rosso, poi verde, poi giallo e infine viola. Rispose a tono con un filo di voce.

-Sei una scema! Mi se caduta sopra... ehm, sopra i gioielli di famiglia!

-Sopra i che?- chiese Kagome. Ma quando vide Inuyasha che si copriva le zone in mezzo alle gambe con le mani e guardando il colorito viola del mezzo demone capì. Divenne paonazza anche lei.

-Oddio! Oddio, Inuyasha scusa, scusa! Ti sei rotto...? cioè, voglio dire... ti funziona anco... ehm... intendevo... insomma, tutto bene?

Nonostante tutto, però, sembrava sul punto di scoppiare a ridere. Il mezzo demone la fulminò con lo sguardo -Sto benissimo, non mi vedi?

Parlò con voce strozzata e Kagome scoppiò a ridere.

-Smettila di ridere!

-E tu smettila di fare quella voce!

-Non ci riesco!

-E io non posso smettere se non la smetti prima tu- disse, ma fu interrotta da un nuovo attacco di risa.

Il mezzo demone incrociò le braccia al petto e guardò da un'altra parte.

-Oh, dai, non te la sarai mica presa?

Inuyasha non rispose.

-Perchè non mi rispondi?

Lui, per tutta risposta, continuò a fissare un punto indefinito tenendo, in realtà, la coda dell'occhio puntata su Kagome.

Nella mente della ragazza rimbombò la voce della sua amica Ayumi.

"Fagli vedere che non si può ignorare una ragazza."

"Ma che dici?!"

"Dimostragli che non se l'è rotto davvero!"

"Cosa?! E come dovrei fare?"

"La schiena, Kagome. Usa la schiena!"

Con uno scintillio malizioso negli occhi Kagome si avvicinò al mezzo demone che se ne stava seduto a gambe incrociate sempre guardandosi attorno. La ragazza si accovacciò fino a ritrovarsi faccia a faccia con Inuyasha. Quest'ultimo, che aveva preso un colorito abbastanza normale, arrossì nuovamente.

Kagome gli appoggiò le mani sulle spalle e si sporse fino a sfiorargli l'orecchio con le labbra. In quella posizione, se Inuyasha avesse abbassato lo sguardo, avrebbe visto la schiena scoperta di Kagome.

-Dai, non dirmi che sei ancora arrabbiato!- Disse stringendo il mezzo demone in un abbraccio.

La ragazza si accorse che il mezzo demone stava guardando in basso quando lo sentì deglutire e lo vide irrigidire la mascella.

Sorrise tra sé e sé.

-Aaaah, come sei noioso! Vado a cambiarmi.

Kagome si alzò e s'incamminò in casa. Quando chiuse la porta dietro di sé Inuyasha sospirò. Non averle toccato la schiena gli era costato uno sforzo enorme. Era così maledettamente bella dalla sera prima...

Inuyasha provò ad alzarsi in piedi ma una fitta acutissima di dolore lo rischiantò a terra.

Accidenti a lei. Ma non poteva ricordarsi dove avevamo dormito?

Poi uno strano odore giunse al suo olfatto. Era un odore familiare che proveniva dalle scale da dietro il tempio Higurashi. Ignorando il dolore, Inuyasha si alzò e si diresse verso la fonte dell'odore, ma non vi trovò nessuno.

Che strano... eppure avrei giurato che qui qualcuno c'era...

-Ehi! Inuyasha!

Il mezzo demone si voltò e vide con orrore le tre amiche di Kagome che si avvicinavano.

-Ehm... e voi che ci fate qui?

-Siamo venute a riportarti i tuoi vestiti assolutamente fuori moda- rispose Yuka.

-Ti serve assolutamente un nuovo guardaroba- ribadì Eri.

-A me serve solo che mi ridiate i vestiti.

Yuka gli passò la veste rosso fuoco di Inuyasha che aveva piegato con cura.

-FERMO!- gli ordinò Ayumi improvvisamente. Lo squadrò attentamente con lo sguardo. Si avvicinò sempre fissandolo con quello sguardo indagatore e gli alzò un braccio, poi gli girò intorno fino a ritrovarsi alle spalle del mezzo demone.

-Sei tutto sporco sulle natiche. Che hai fatto?- Inuyasha si allontanò con un balzo quando Ayumi cominciò a pulirgli i pantaloni con la mano.

-N-niente! Metti le mani a posto!- ringhiò arrossendo.

-Sappi che se ci trovo un solo graffio ti concio per le feste.

Inuyasha sospirò. Di quello non aveva assolutamente dubbi. Chissà, magari le ragazze del futuro sono tanto diverse de quelle della mia epoca per proteggersi dai pervertiti come Miroku...

-Tzè. Io vado a cambiarmi.

-Dov'è Kagome?

-Anche lei si sta cambiando.

Inuyasha andò verso il santuario del pozzo e vi entrò. A spogliarsi da quel vestito trovò non poche difficoltà, tra levarsi i pantaloni cercando di non fare danni e rimanere in equilibrio su una gamba sola.

-Ehi, Inuyasha ma che stai facendo lì dentro?- sentì chiedere la voce di Eri.

Inuyasha non rispose e uscì.

-Sai una cosa? Ti donava di più lo smoking...- commentò Yuka. Eri e Ayumi annuirono.

-Tzè. Io vado.

-Eh, no! Tu non vai da nessuna parte!- esclamarono le tre a stereo afferrandolo per la veste.

-Ci devi dire com'è andata la serata con Kagome! Vogliamo i particolari!

Il mezzo demone sospirò -Incredibile... non pensavo esistesse qualcuno più irritante di Koga, e invece...

-Chi è Koga?- chiese Ayumi.

Inuyasha arrossì. Anche solo parlare di quel lupo rognoso gli faceva andare il sangue alla testa -Koga è un altro ragazzo innamorato di Kagome.

Yuka, Eri e Ayumi spalancarono occhi e bocca -Come?! Si è dichiarato?

-Sì e ora crede che Kagome sia la sua promessa sposa...

-Come?- fece Ayumi sconvolta.

-Perchè diavolo non ce l'ha mai detto?- inveì Eri.

-E lei? Lo ricambia?- chiese Yuka.

-Ovviamente no! Kagome... non è interessata a quell'idiota!

-Scusami?- chiese la voce di Kagome dietro di lui.

Inuyasha si voltò. Kagome era in piedi con le braccia incorciate e un sopracciglio alzato. Era vestita con la sua solita divisa scolastica, ma i capelli erano ancora più mossi del solito. Le incorniciavano il viso divinamente.

-Oh! Ciao ragazze!- esclamò poi, quando si accorse di Yuka, Eri e Ayumi -Che ci fate qui a quest'ora?

-Siamo venute a portare al tuo ragazzo la sua veste a dir poco orrenda, e stavamo per andarcene quando Inuyasha ha nominato un certo Koga...

-Oh- Kagome arrossì e abbassò lo sguardo.

È... imbarazzata?!, pensò con sgomento Inuyasha.

-Ragazze non...

-Perchè non ce ne hai mai parlato?

-Di', Kagome, è carino?

-Più o meno di lui?- chiese Ayumi indicando vagamente Inuyasha.

-Grrr... meno ovviamente!- fu la risposta del mezzo demone, che tutti ignorarono.

-Ehm...- fu la risposta di Kagome.

-Diglielo Kagome!- Inuyasha la fulminò con lo sguardo.

-Non voglio parlare di Koga. Non c'è niente da dire. È vero, crede che io sia la sua donna, ma io... io... be'...- non finì la frase, ma sorrise calorosamente a Inuyasha che arrossì, distogliendo lo sguardo.

Yuka, Eri e Ayumi facevano saettare gli occhi da Kagome a Inuyasha, sorridendo.

-Bene, ragazze. Direi che le cose tra questi due si stanno facendo serie- osservò Ayumi -Yuka, Eri. È venuto il momento del discorso...

Yuka e Eri presero a braccetto Inuyasha e lo portarono verso il tempio del pozzo.

-Ehi! Che discorso?- chiese Kagome.

-Tranquilla... si presume che il discorso sulle api e i fiori lui lo sappia già... o almeno spero per te, tesoro- la tranquillizzò Yuka.

-Ehi, aspettate un momento... che c'entrano le api e i fiori? Dove mi portate? E lasciatemi... e dai...!

-Ma che gli volete fare?- chiese Kagome, leggermente preoccupata.

-Tranquilla, tesoro. Vogliamo solo spiegargli che se fa lo stupido ci pensiamo noi a fargliela pagare!- disse Ayumi mentre seguiva i tre -Tu resta qui, non ci metteremo molto.

Quando Ayumi chiuse dietro di sé la porta del santuario, Inuyasha credette che le tre volessero fargli chissà quale incantesimo che lo trasformasse in un rospo magari solo per aver dato della stupida a Kagome.

-Allora, Inuyasha- cominciò Yuka non appena le tre ragazze ebbero messo il mezzo demone con le spalle al muro -Noi tre siamo le migliori amiche di Kagome e le vogliamo molto bene...

-...il che vuol dire che Kagome ci racconta tutto...

-...non ci mentirebbe mai...

-...e ci ha raccontato delle tue frescate con la tua ex...

-...e da questo momento, visto come stanno andando le cose tra voi due, non dovrai mai più farla soffrire, chiaro?!

-...non dovrai essere scontroso e soprattutto stupido...

-...be' ora gli stiamo chiedendo di non essere maschio, però- osservò Eri.

-Hai ragione. Sii stupido ma non troppo, soprattutto con Kagome.

-Se la farai soffrire ancora...

-O se la toccherai nel modo sbagliato...

-Ti veniamo a cercare personalmente e te la facciamo pagare cara, ci siamo spiegate abbastanza bene?!

Inuyasha deglutì e in tono rassegnato rispose -Benissimo... ora posso andare?

-Oh, sì. Va' pure, ma ricordati del nostro avvertimento.

-Noi ti teniamo d'occhio!- minacciò Ayumi indicando prima i suoi occhi con indice e medio e poi quelli di Inuyasha.

Inuyasha si batté il palmo della mano sulla fronte quando le sentì ridere fuori dal santuario.

-Noi tre andiamo!

-Finalmente!- gemette il mezzo demone.

-Guarda che ti abbiamo sentito, cretino!- urlò Eri.

-Faresti meglio a stare zitto!- rincarò la dosa Ayumi -Per come ti vesti la gente portebbe scambiarti per un ritardato mentale.

Inuyasha pensò che il muro non era mai stato tanto invitante per batterci la testa come in quel momento.

-Kagome possiamo andare, adesso?

-Dove vuoi andare?- chiese lei. Inuyasha notò che aveva in mano uno strano quaderno che prima non aveva.

-Dall'altra parte, naturalmente.

-Scordatelo.

-Come?

-E io dovrei lasciare da solo Sota?!

A questo, Inuyasha non aveva pensato. Sospirò. Poi, improvvisamente riconobbe quell'odore che aveva sentito prima. Era rimasto talmente inebriato dall'odore caldo di Kagome che non aveva associato l'odore di Yuka, Eri e Ayumi a quello sentito vicino alle scale.

-Se vuoi andare, vai.

Inuyasha alzò un sopracciglio -Non ti lascio sola.

-Dai su, andiamo a fare colazione- propose Kagome, addolcendo il tono.

Kagome entrò in casa, seguita a ruota da Inuyasha che era felicissimo di poter incrociare nuovamente le braccia nelle maniche della sua veste come prima. I vestiti del futuro sono decisamente scomodi, concluse il mezzo demone.

Inuyasha si sedette al solito posto che occupava quando cenava a casa di Kagome e osservò la ragazza che apparecchiava. Si muoveva con grazia per la cucina e arrossì quando si accorse di essere osservata.

-Che vuoi mangiare?

-Bistecca.

Kagome rise -Non a colazione. Te la faccio per cena, d'accordo?

Inuyasha sbuffò.

-Ti va un po' di latte coi biscotti?

-Che sono i biscotti?

Kagome prese un dolcino a forma di cerchio tutto nero -Assaggia.

Inuyasha si sporse in avanti e lo annusò. Kagome si morse il labbro per non ridere. Assomigliava proprio ad un cagnolino.

-Di' "ammi"!

-Che?

-Zitto e apri la bocca.

Inuyasha obbedì e attaccò un morso al dolcino. Sgranò gli occhi.

-Ma che cos'è? È buonissimo!

-Sono biscotti al cioccolato. Sono ancora più buoni se li mangi con il latte.

Kagome riempì una tazza di latte e mostro a Inuyasha come inzuppare i biscotti.

-Cavoli Kagome, come mai non li hai mai portati di là?

-Non lo so. Ma se ti piacciono li posso portare, se vuoi.

-Sì. Ora mangia anche tu. Non ho dimenticato quello che è successo ieri, sai?

-Va bene.

È strano vederlo mangiare così... è strano vederlo comportarsi come un ragazzo della mia epoca.

La ragazza osservò mutamente i lineamenti del mezzo demone. Inuyasha era proprio bello... talvolta Kagome non riusciva a staccare lo sguardo da quello ambrato di lui. Era così magnetico, così ipnotizzante...

-Ehm... Kagome, va tutto bene?- chiese Inuyasha con un biscotto in bocca.

Kagome scosse la testa -Sì, tutto bene. Oops!

La ragazza aveva fatto cadere per sbaglio il biscotto che aveva in mano. Si alzò e si chinò per raccoglierlo: era rotolato per terra, vicino al mezzo demone. Quando volse lo sguardo in alto vide che Inuyasha la stava guardando in modo strano. Aveva uno sguardo che Kagome non gli aveva mai visto in volto, uno scintillio che non riconobbe.

-Va... va tutto bene, Inuyasha? Tu hai...

Inuyasha la ignorò. Non sapeva cos'avesse. Non sapeva perchè d'un tratto, da un giorno all'altro, vedesse Kagome così tanto più bella di prima. Sapeva solo che voleva sentirsi di nuovo felice, felice come lo era stato quando l'aveva baciato, felice come mai prima d'allora.

Kagome non seppe ritirarsi dall'intensità dello sguardo del mezzo demone e chiuse gli occhi, mentre lui continuava ad avvicinarsi e ad avvicinarsi...

E la felicità esplose in Inuyasha come fuochi d'artificio, potenti, luminosi e bellissimi da contemplare.

La circondò con le braccia e la fece alzare in piedi, senza mai staccare le loro labbra. La sollevò da terra, tanto era felice, e cominciò a girare su se stesso.

-Ehi sorellina dove...? AH! MA COSA STAVATE FACENDO?!

Sota, il fratellino minore di Kagome entrò in quel preciso momento in cucina. Inuyasha e Kagome si staccarono immediatamente l'uno dall'altra facendo perdere l'equilibrio alla ragazza che per poco non finì in terra. Si voltò verso il mezzo demone, furiosa -Ma cosa diavolo ti salta in mente?! Stavo per cadere idiota!

-Tzé, sai che novità.

-Cosa vorresti dire?!

-Che ormai ci sei fissa per terra! Mi volto un secondo e ti trovo col sedere per terra!

-A cuccia!

SBAM!

-Maledetta...

-Chi è quello coll'abbonamento faccia a terra, adesso?!

E in uno spiraglio di capelli corvini, Kagome uscì dalla cucina, dimentica del bacio appena ricevuto.

Dannazione... se ora Sota lo dice alla mamma e al nonno mi uccideranno! Ma che mi è venuto in mente... baciare Inuyasha! Inuyasha! No, assolutamente no... dev'esserci stato un errore da qualche parte...

Ma l'errore, Kagome non riusciva a trovarlo.

 

Intanto, in cucina...

 

-Fra-fratellone, cosa stavi facendo a mia sorella?!

-N-niente!

-Ma vi stavate... vi stavate baciando! Cavolo!

Inuyasha arrossì e ricominciò a mangiare i biscotti, nervosamente.

-Comunque, non vi ho sentiti arrivare ieri sera...

Inuyasha, per non rispondere, si ficcò in bocca quanti più biscotti gli fu possibile.

-Occhio fratellone che ti ci strozzi con quei cosi...- lo avvertì Sota, con un sorrisetto.

In quel momento entrò Kagome.

-Io vado.

-Ove vai?- chiese Inuyasha, con la bocca piena.

-Che schifo, Inuyasha! Non si parla con la bocca piena! A cuccia!

SBAM!

-Accidenti a te, Kagome!

Kagome di diresse verso la porta di casa dicendo -Inuyasha, io vado a fare la spesa, tu resta qui con Sota.

E uscì. Inuyasha ringhiò. Accidenti a lei, deve fare sempre di testa sua!

-Fratellone che cos'hai fatto a Kagome?

Inuyasha si tirò su con un balzo -Ma l'hai visto anche tu! Non ho fatto assolutamente niente!

-Non intendevo questo...- ribatté Sota, con un tono poco paziente.

-Che vuoi dire allora?! Spiegati!

-Oggi... non sai che giorno è?

Inuyasha alzò un sopracciglio.

 

Uffa... se non fosse stato per mio fratello... ma cosa diavolo gli era preso a Inuyasha? Mah...

A questo pensava Kagome mentre camminava per le strade ancora illuminate di Tokyo. Pensava ancora allo sguardo del mezzo demone poco prima di averla baciata. Non aveva mai visto un'espressione del genere, dipinta su quel volto che ormai era convinta di conoscere a memoria.

-Ehi, ma quella non è...?

-Kagome!

-Kagome, da questa parte!

-Uh?

Kagome alzò lo sguardo e vide Yuka, Eri e Ayumi che correvano verso di lei.

-Ragazze! Come mai da queste parti?

-Eravamo uscite per compr...AHI!

Eri si dovette interrompere per una gomitata da parte di Yuka. Ayumi intervenne.

-Comunque! Abbiamo qui una cosetta per te!

-Eh?

-AUGURI KAGOME!

Ayumi le porse un pacchetto blu con un fiocco argentato sopra. Kagome lo prese con mani tremanti. Già... oggi è la festa della donna!*²

-Grazie mille, ragazze! Non dovevate!

-Chissà cosa ti regalerà Hojo...- mormorò Yuka, pensierosa.

"Non ci voglio neanche pensare!" urlò la ragazza dentro di sé.

-Ora dobbiamo andare, ma salutaci il grande puffo.

Kagome scoppiò a ridere -Sarebbe Inuyasha? Ma i puffi non sono bassi?

-Sì, ma il grande puffo è vestito di rosso, come il tuo uomo, cara.

Yuka ed Eri si stavano rotolando dalle risate e lo stesso Kagome. Una volta che si furono riprese, Yuka annunciò che doveva tornare a casa e, insieme alle altre due, si separarono da Kagome.

-Ah, un'ultima cosa! Non aprire il nostro regalo se non sei con mr. Cervello-bacato! E soprattutto, non farlo vedere a nessun'altro okay?

Le aveva detto Eri facendole l'occhiolino prima di andare via. Kagome aveva annuito, titubante.

 

Nel frattempo, a casa di Kagome...

 

-Sono morto! Cavolo, Kagome mi ucciderà!

Sota sospirò -Non si può arrabbiare con te. Infondo, tu non potevi sapere che oggi è la festa della donna...

Inuyasha si prese i capelli tra le mani -E ora che faccio? Devo farle un regalo, qualcosa...?

-La mimosa. Un mazzo di mimosa andrà benissimo.

-La... mimosa? Quella gialla con i fiori a pallini.

-Proprio quella- annuì Sota.

-Dove la trovo?

-C'è una casa con un giardino enorme qua vicino. Lì c'è per forza. Ci passo sempre per andare a scuola, se vuoi ti ci porto!

-Andiamo prima che Kagome ci scopra!

 

Kagome camminava a testa bassa, portando a fatica il sacchetto con la spesa. Lo prese con due mani e cercò di far leva col suo peso.

Ma dov'è Inuyasha quando serve?!

E, come per magia, eccolo lì che correva verso di lei.

-Kagome!

-Ehi, Inuyasha, mi daresti una mano?

Il mezzo demone atterrò vicino alla ragazza e le prese la busta dalle mani.

-Woah, ma che c'hai messo dentro? È pesantissima!

-Sono le tue amate bistecche.

Inuyasha le rivolse un'occhiata obliqua e si accorse che la ragazza teneva in mano un pacco regalo con l'odore delle sue amiche sopra. Solo l'odore di quelle tre gli metteva paura. Entrarono in silenzio in casa e Kagome cominciò a fare le bistecche alla griglia.

Il mezzo demone aspettò che finisse, poi le tappò gli occhi con le mani, la sollevò e la portò in camera sua.

-I-Inuyasha, ma che stai facendo?

-Guarda...

Inuyasha tolse le mani dagli occhi della ragazza e la sentì trattenere rumorosamente il fiato. Si portò le mani alla bocca e gli occhi le si riempirono di lacrime.

-Buona festa della donna, Kagome.

Il stanza della ragazza era piena di rami di mimosa. Sembrava che sulla carta da parati della stanza vi fosse stampata una fantasia armoniosa di rami di mimosa. La stanza era impregnata di aroma di mimosa, e Kagome pensò che mai in tutta la sua vita aveva ricevuto un regalo tanto bello.

Si voltò e abbracciò il mezzo demone, che sorrideva ancora.

-Graze! Grazie, Inuyasha! È bellissimo!

Inuyasha la strinse a sé e, ridendo, le baciò la fronte.

-Andiamo, ora. Non voglio che le bistecche si freddino!

Kagome sorrise -Va bene.

La ragazza intrecciò la sua mano con quella di Inuyasha e scese al piano di sotto.

Dopo aver cenato assieme a Sota e alla mamma e al nonno di Kagome (che arrivarono non appena si furono seduti a tavola). Mangiarono tutti insieme, anche se non si poteva chiamare 'mangiare' il modo in cui Inuyasha stava addentando la carne, poi sotto richiesta di Inuyasha ritornarono dall'altra parte del pozzo.

Kagome stringeva ancora a sé il regalo di Yuka, Eri e Ayumi. Appena giunta dall'altra parte si sedette appoggiando la schiena a Goshimboku e lo scartò, aspettandosi il peggio dalle sue tre fantastiche amiche.

Sentì che Inuyasha si sedeva accanto a lei per sbirciare il contenuto.

L'album era bianco con al centro una rosa rossa brillante e sul fondo della copertina c'era una scritta.

"Questa è la storia della Bella e la Bestia"

 

 

 

 

 

 

*Quello scambio di battute non l'ho inventato io, ma è successo veramente allo scorso capodanno e mi sembrava carino ;) ovviamente il copyright va ai miei amici xD

*² L'idea iniziale era che fosse il compleanno di Kagome, ma mi è sembrato un po' impossibile visto che dopo sette stagioni Kagome fa appena in tempo a dare l'esame e stando all'anime, il suo compleanno dovrebbe essere più o meno nei primi tempi dell'anno scolastico. So che l'idea della festa della donna è un po' patetica, ma non sapevo che inventarmi xD

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Capitolo 4
*** la Bella e la Bestia ***


Un enorme grazie a tutti quelli che hanno recensito questa storiella! E grazie a Dony_chan e Kitsune demon per aver recensito tutti i capitoli! Spero vi piaccia il capitolo e fatemi sapere che ne pensate! Un bacione e anzora grazie!

 

 

La Bella e la Bestia

 

 

Su ogni pagina dell'album stava una fotografia con sotto una didascalia scritta a mano da Ayumi. Kagome ne riconobbe la scrittura tondeggiante, tipica delle ragazze. Nella prima pagina c'era una foto di Kagome col vestito che aveva indossato al ballo. I capelli le svolazzavano dolcemente sulle spalle e il volto rivolto verso il cielo con sguardo opaco, come perso in qualche ricordo. Teneva una mano a pugno semichiuso sul petto e l'altra la teneva leggermente dietro di sé. Kagome proprio non ricordava quando era stata scattata quella foto. La didascalia diceva 'C'era una volta una Bella...'

Nella pagina accanto stava una foto di Inuyasha. Kagome stette a fissarla, incredula. Era proprio bello... quasi magnetico. Il mezzo demone se ne stava seduto in malomodo su una sedia, alla maniera dei ragazzacci: disordinata e... sexy. Era vestito con lo smoking nero che Ayumi gli aveva prestato. In qualche modo, il contrasto tra i capelli argentei e il nero dell'abito gli conferivano una bellezza che Kagome, prima di allora, non aveva mai conosciuto. Gli occhi ambrati del mezzo demone spiccavano in quell'immagine, e brillavano di una strana luce abbagliante. La scrittura di Ayumi diceva '...e una Bestia'. La cosa curiosa era che sembrava che Inuyasha e Kagome stessero volgendo gli occhi nello stesso punto del cielo.

Nella pagina seguente stava una foto di Kagome che camminava all'interno della sala da ballo. Una strana aurea rosea-bianca l'avvolgeva docilmente. Accanto vi era una foto di Inuyasha che guardava in direzione della ragazza, con la bocca leggermente aperta e negli occhi ambrati un'espressione incredula ma vi era traccia anche di... tenerezza.

Kagome girò pagina con un sorriso, che le morì subito dalle labbra quando si accorse che le tre amiche avevano fatto loro delle foto di tutta la sera. Compresa la scenata con Hojo, e la dormita sull'albero...

Mi hanno spiata quelle maledette!

Ma l'espressione di Kagome s'intenerì subito dopo aver visto una foto sua e di Inuyasha. Il mezzo demone la stava abbracciando, l'espressione nascosta dalla testa della ragazza. Lei, con la testa appoggiata al petto di lui, aveva gli occhi leggermente spalancati e un'ombra rosea sulle guance che segnalava la sua sorpresa. La foto subito dopo inquadrava Kagome che ballava con Yuka ed Eri. La ragazza danzava con lo sguardo rivolto verso le amiche, i capelli che tracciavano in aria un arco e andavano a scontrarsi contro il volto sorridente di lei, il vestito leggermente sollevato dai movimenti del bacino. La foto subito dopo la fece scoppiare a ridere e arrossire: Inuyasha con le spalle in avanti e la mascella aperta all'inverosimile fissava la scollatura della schiena di Kagome. Quest'ultima vide che accanto a lei Inuyasha distoglieva lo sguardo dall'album a disagio. Sorrise e gli carezzò dolcemente un orecchio canino. Lui arrossì ulteriormente.

La foto dopo mostrava un Inuyasha arrabbiato, un Hojo con un'espressione da saputello e una Kagome alquanto sorpresa e sconvolta in mezzo a questi ultimi due. Quella seguente faceva vedere Kagome e Inuyasha abbracciati che camminavano, un'altra con Hojo che si dichiarava e veniva respinto, l'altra ancora con Inuyasha e Kagome che... si baciavano.

Nella foto Kagome circondava le spalle del mezzo demone e Inuyasha le teneva una mano sulla schiena, tenendola ben stretta, e l'altra era affondata nei suoi capelli corvini. Kagome sfiorò delicatamente quella foto con la punta delle dita. Non aveva mai visto Inuyasha col viso contratto in quell'espressione. Era... affetto, forse? Passione? O qualcosa di addirittura più profondo? Era difficile da decifrare come emozione.

Anche Inuyasha cominciò a fissare quella fotografia.

-Non mi ero mai visto addosso quella faccia...- ammise.

-Neanche io.

-Immagino voglia dimostrare che ti voglio bene.

Kagome si stupì della nonchalance con la quale Inuyasha aveva ammesso i suoi sentimenti. Mostrarli non era cosa naturale per lui. Era cresciuto tra il disprezzo da parte di umani e demoni che mai l'avevano considerato un loro pari, ma solo un errore. Ecco cos'erano. I mezzi demoni non erano altro che errori di umani e demoni secondo molti. Inuyasha aveva imparato a nascondere ciò che provava cercando di creare una barriera tra sé e gli altri. Kagome non osava immaginarsi quali ingiustizie abbia dovuto aver subito il mezzo demone. Inuyasha doveva essere cresciuto con la convinzione che affezionarsi a qualcuno voleva dire abbassare le difese e diventare più vulnerabili, più deboli e facili bersagli.

È stato un cucciolo a cui hanno negato la felicità solo perchè non è nato né demone né umano.

Kagome provò una pena improvvisa per Inuyasha. Gli occhi le si riempirono di lacrime e lo abbracciò.

-Ka...Kagome?

Oh, Inuyasha... devi aver sofferto tantissimo...

-Perchè piangi?

Non lascerò più che ti facciano soffrire... ti farò conoscere il vero calore dell'affetto.

-Ti amo, Inuyasha. Ti resterò per sempre accanto.

Inuyasha rispose all'abbraccio e la strinse forte a sé.

-Grazie... grazie, Kagome...

Vi erano infine due immagini: una che ritraeva Kagome e Inuyasha sdraiati su un ramo di Goshimboku. Il mezzo demone guardava all'orizzonte che cominciava a farsi roseo per l'alba. Aveva il volto sepolto fino all'altezza del naso nei capelli della ragazza e uno sguardo pieno di convinzione, come se fosse stato attento a tutto quello che succedeva attorno in modo da poter proteggere Kagome ad ogni costo. La ragazza, invece, dormiva con espressione beata e un mezzo sorriso stampato sulle labbra.

L'altra foto, invece, ritraeva la scena in cui Inuyasha aveva baciato di slancio e senza motivo apparente Kagome, cogliendola di sorpresa. Infatti, nella foto, lui la stringeva possemente a sé fino a sollevarla da terra e lei, con una velatura rosea sulle guance, rispondeva al bacio stringendo il collo di lui tra le braccia.

La grafia di Ayumi diceva 'si spera che tutto quel cioccolato abbia riempito almeno un po' il cervello bacato della tua Bestia!'

Kagome sorrise. Quelle tre erano davvero incredibili. Ora che ci penso, non ho mai visto nessuno che come loro non si fanno problemi a offendere Inuyasha... be' forse Koga.

Alla pagina dopo Ayumi aveva scritto 'Inuyasha... un pensierino! Ecco a te la tua bomba sexy!' Kagome arrossì e chiuse di botto l'album. Inuyasha la guardava, scioccato.

-Ehm... Kagome... perchè... ecco... perchè eri nuda in quelle foto?

-Idiota, non ero nuda! Ero solo in costume da bagno!

-E che cos'è?

-Un vestito per fare il bagno...

-Be', non mi sembra che coprisse molto...

-Queste cose sono normali nella mia epoca!

-Vuoi dire... che altre persone ti hanno vista... così?

Kagome alzò un sopracciglio -B-be'... certo! Perchè mi guardi così?

-Ma da ora in poi non ti farai vedere più così, giusto?

-Cosa?! Perchè no?

-Perchè è come andare in giro nudi! E dopo ieri... noi...

L'espressione della ragazza d'intenerì -Inuyasha, non devi essere geloso, tanto né Koga né Hojo mi hanno mai vista in costume.

Inuyasha arrossì -Io non sono geloso!

Kagome sospirò -Già, scusa, dimenticavo. Tu non sei mai geloso.

Lui distolse lo sguardo, stizzito. Kagome si alzò in piedi e cominciò a camminare.

-Ehi! Dove vai?- le urlò dietro Inuyasha raggiungendola con un balzo.

-Al villaggio. Devo parlare con Sango.

-Di cosa?

-Del ventuno.

Inuyasha alzò un sopracciglio -Non mi hai ancora detto che vuol dire.

-È tutta un'idea di Sango, quindi se lo vuoi sapere te lo dirà lei.

-Uffa.

Poco prima di entrare nel villaggio di Kaede, però, Inuyasha prese Kagome per il polso e la baciò di slancio. La familiare sensazione di felicità assoluta che lo invadeva era come un balsamo per l'anima del mezzo demone.

Inuyasha cercò di prolungare il bacio il più possibile. Con Miroku, Sango e Shippo chissà quando avrebbero avuto tempo per restare da soli... e Inuyasha voleva il suo momento. Il loro momento. Un momento solo per un bacio.

-Ti amo- sussurrò Inuyasha, la fronte appoggiata a quella di Kagome e il fiato corto.

-Anch'io.

Kagome prese la mano del mezzo demone e insieme si diressero verso la casa della vecchia Kaede.

 

-Inuyasha! Kagome! Finalmente siete tornati!

-Piccolo Shippo!- lo salutò Kagome, prendendolo in braccio.

-Divina Kagome! Inuyasha!- esclamò Miroku.

-Kagome, menomale che sei tornata! Dobbiamo parlare, adesso!- disse Sango, prendendo la mano libera di Kagome e trascinandola fuori.

-Shippo, Inuyasha, rimanete qui!- ordinò la sterminatrice di demoni.

Che parlino di quel 'ventuno'? Devo origliare assolutamente!, pensò Inuyasha, seguendole furtivamente.

 

-Allora, Kagome, ci sono novità con Inuyasha? Ho visto che vi tenevate per mano!

-Ehm... be', se vuoi puoi guardare queste foto...- disse titubante, porgendole l'album fotografico.

Sango lo prese tra le mani e cominciò a sfogliare le pagine dell'album. Lanciò un'occhiata a Kagome quando arrivò al bacio tra lei e Inuyasha.

-Vedo che ve la siete alquanto spassata!

Sango alzò un sopracciglio quando arrivò alla parte dell'album destinata a Inuyasha.

-Perchè le tue amiche vogliono far vedere a Inuyasha queste tue immagini nude?

-Dannazione, non sono nuda! Sono in costume da bagno!

-Be', una cosa è certa. Se Miroku vedesse queste foto non faresti più vita, mia cara...

-Approposito Sango... novità con Miroku?

Sango arrossì -Ma... ma che dici! Tornando a Inuyasha... hai visto? Queste volte erano ventuno e belle lunghe!

Kagome fissò il terreno -Ma sei sicura che fossero così tante e lunghe?

-Più che sicura! Miroku e Shippo mi hanno aiutato a tenere il conto. Dopotutto se fossi rimasta vicino a Inuyasha tutto il tempo si sarebbe insospettito...

-Sango, zitta un secondo- disse Kagome, alzando una mano. Aveva colto con la coda dell'occhio uno spiragio rosso e un fruscio di foglie.

-INUYASHA A CUCCIA!

-Aaaah!

SBAM!

Kagome cercò di evocare la pazienza sospirando. Si mise le mani sui fianchi e affrontò il mezzo demone ancora a terra.

-Ma-maledetta...

-Mi stavi spiando?! A CUCCIA!

SBAM!

-Ti avevo detto di restare con Miroku e Shippo! A CUCCIA!

SBAM!

-Basta...- mugugnò Inuyasha, col viso sotto terra.

-Se pensavi che Yuka, Eri e Ayumi fossero il tuo peggiore incubo ricrediti! A CUCCIA!

SBAM!

L'ho sempre sapto che eri tu il mio peggiore incubo!, pensò il mezzo demone, senza avere il coraggio di aprire la bocca.

-Volevo solo sapere cosa significa 'ventuno'!- borbottò lui, alzando la testa.

In quel momento arrivarono Miroku e Shippo con stampata in volto un'espressione da 'Inuyasha non cambierai mai'.

-Ma come... non l'hai ancora capito?- chiese Sango, assumendo la stessa espressione di Miroku e Shippo.

-Certo che sei proprio stupido tu- commentò Shippo.

-TU DANNATO! VIENI QUA CHE TI UCCIDO!- saltò su Inuyasha.

-INUYASHA A CUCCIA!

SBAM!

-E poi le tue amiche dicono che sono io la bestia!

-A cuccia! A cuccia! A cuccia! A CUCCIA! Inuyasha sei proprio uno stupido!

SBAM! SBAM! SBAM! SBAM!

-Dovresti farti tatuare sulla schiena un bell'isterica! Ma bello grosso, eh!

-E tu 'attenzione: cane decerebrato'!

-Che cos'hai detto?

-A CUCCIA!

SBAM!

-Voglio sapere del ventuno!

Kagome sospirò -E va bene. Sango diglielo.

Sango sorrise maliziosa -Ventuno sono le volte in cui hai sospirato languidamente pensando a Kagome in questi ultimi tre giorni.

Inuyasha arrossì fino alla punta dei capelli.

-Ma... ma che dite?! Io non penso affatto a lei!

-Ma se ogni volta fissi il pozzo con desiderio negli occhi...!- gli fece notare Sango, spietata.

-Non... non è vero niente!

-Mmm... interessanti queste immagini... divina Kagome, avete proprio un fisico ammirevole!- commentò Miroku guardando la parte dell'album destinata a Inuyasha.

-Dannato bonzo!- scattò subito il mezzo demone. Ma quando l'occhio gli cadde sulle foto di Kagome si bloccò col pugno ad un centimetro dalla faccia di Miroku. Fissò la Kagome della foto che, vestita solo di mutandine e reggiseno che chiamava costume da bagno, usciva dall'acqua sorridendo davanti a sé. Lanciò un'occhiata alla Kagome che stava sempre più arrossendo davanti a lui, come se volesse essere sicuro che erano la stessa persona.

Kagome prese dalle loro mani l'album, completamente rossa in volto.

-Basta! Non dovevo portarlo qui questo dannato coso!

-No, non dovevi- ribadì Sango.

-Forse no, ma non mi è dispiaciuto vederti in abiti succinti, mia cara Kagome.

Inuyasha si voltò di scatto verso Kagome, come a dirle di prendere in giro Miroku per aver definito quegli abiti 'succinti'. Kagome scoppiò a ridere.

-Perchè lui non lo prendi in giro?!

Ma Kagome era troppo impegnata a ridere come una matta per rispondere.

-Che c'è? Ho detto qualcosa di male?- chiese Miroku.

Sango le strappò dalle mani l'album e cominciò a sfogliarlo.

-Mmmh... Kagome, chi è questo ragazzo?

-Eh?- chiese lei.

Si avvicinò all'amica e sbirciò all'interno. Vi era una foto di Kagome in costume da bagno che parlava con un bel ragazzo biondo con due enormi occhi blu e dall'abbronzatura dorata. Lei sembrava un po' a disagio, mentre gli occhi blu di lui la stavano guardando come se si fosse trovato davanti la dea dell'amore in persona.

Oh, cavolo!

-Però, non è niente male...dì, un po', ma nella tua epoca sono tutti così?

-Magari- sospirò Kagome -No, lui è un ragazzo americano che ho conosciuto l'estate scorsa.

Inuyasha si avvicinò e quando vide la foto fulminò Kagome con lo sgurdo.

-Avevi detto che nessuno ti aveva mai vista in costume!- ringhiò.

-Io ho detto che né KogaHojo mi ci hanno mai vista, ma un sacco di altre persone sì- ribatté lei.

-Maledetta, mi hai mentito!

Kagome sospirò.

-Com'è che hai definito quel ragazzo, Kagome?- chiese Sango.

-Oh, è un ragazzo americano, vuol dire che viene da un posto all'estremo occidente.

-E perchè ti stava guardando in quel modo?! Che altro è successo tra di voi?- le urlò il mezzo demone.

-Ma perchè te la prendi tanto? Non è successo niente!

-Non mi sembra dalla foto!

-Menomale che non sei geloso eh...

-Non... non è questo il punto! Voglio sapere che è successo tra di voi!

-Ti ho detto niente!

-Non ti credo!

A quel punto Kagome perse le staffe -Allora, Inuyasha, se ti dico che non è successo niente, vuol dire che non è successo niente! Piacevo a quel ragazzo, fine della storia! È come con Koga!

-Ehm... Kagome...- disse Sango -Forse dovresti vedere qui...

-Uh?- Kagome si sporse in avanti e arrossì. Cavolo, cavolo, cavolo! Sentì Inuyasha ringhiare sommessamente.

Lo scenario era bellissimo. Il sole stava tramontando dietro Kagome e il ragazzo americano, lo si poteva vedere poco dal momento che spariva dietro il mare. Kagome indossava un bikini turchese e un pareo blu legato in vita e aveva i capelli leggermente bagnati. Il ragazzo la stava abbracciando e baciando sulla fronte. Ma io... io non mi ricordo di questa scena... no, aspetta... oh, DANNAZIONE!

Kagome scorse le foto dopo, ma non vi era nessun'altra foto del ragazzo americano. Ah, allora non mi ha baciata!

Inuyasha aveva uno strano tic all'occhio destro, che continuava ad aprirsi e chiudersi leggermente.

-Allora non è vero che non è successo niente!

-Mi ha solo abbracciata perchè ha capito che non lo ricambiavo, falla finita di essere geloso.

-Non sono geloso!

-E questa scenata come la chiami?!

Inuyasha cominciò a sudare freddo. Io non sono geloso, io non sono geloso, io non... sono geloso.

-Per l'ultima volta, non è successo niente tra di noi. E poi ci siamo visti solo per due giorni, cosa vuoi che accadesse? Non lo conoscevo neppure!

-Ma l'hai lasciato abbracciarti!

-Oh, cavolo, Inuyasha basta!- s'intromise Sango, spazientita -Ma l'hai visto questo qui? Fossi stata in Kagome gli sarei saltata addosso...

-Ehi!- protestò Miroku.

-Ma certo che voi adulti siete strani...- commentò Shippo, sbadigliando.

-E comunque è stato prima di conoscerti, Inuyasha, quindi non vedo perchè tu te la debba prendere tanto- ribadì Kagome.

Inuyasha non rispose e rientrò in casa di Kaede. Kagome sospirò e si massaggiò le tempie cercando di evocare la pazienza.

-Woof! Woof!

-Uh?

Kagome si voltò. Un cucciolo di cane color champagne e gli occhi marroni stava correndo incontro alla ragazza.

-Un cane?!

-Oh!- esclamò Kagome -Il cane dell'altro giorno! Ciao, piccolino.

-Lo conosci?- chiese Shippo.

-Sì. Vieni bello, dovrei avere qualcosa per te...- disse Kagome, prendendo in braccio il cucciolo e portandolo dentro casa di Kaede.

Poi, la scena che le si parò davanti, la bloccò sulla soglia per un secondo. Inuyasha si stava ingozzando di una delle cose che Kagome aveva portato con sé dal futuro.

Anche Sango, Miroku e il piccolo Shippo entrarono.

-Kagome questi cosi croccanti sono buonissimi! La cosa più buona che abbia mai assaggiato!

Kagome non sapeva se scoppiare a ridere o no. Si accucciò vicino a Inuyasha.

-Sai, non pensavo che ti piacessero.

-E perchè no? Sono fantastici!

Kagome sfoggiò il suo miglior sorriso malefico -Inuyasha, quello che stai mangiando... è cibo per cani.

Inuyasha, che stava per mangiarne un'altra manciata si bloccò con la mano a pochi centimetri dalla bocca. Fissò Kagome nell'attesa che aggiungesse un 'stavo scherzando' che non arrivava.

Sango, Miroku e Shippo si rotolarono dalle risate, mentre il cucciolo di cane leccava il cibo dalla mano sospesa di Inuyasha.

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