l'ultima battaglia

di N a n n a
(/viewuser.php?uid=151263)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** oggi è un buon giorno per morire! ***
Capitolo 2: *** non può essere... ***
Capitolo 3: *** tutto può succedere... ***
Capitolo 4: *** il re è stato catturato ***
Capitolo 5: *** una piccola corona ***
Capitolo 6: *** la fine di un capitolo l'inizio di un altro ***
Capitolo 7: *** una battaglia, non la guerra ***
Capitolo 8: *** tra gioia e incertezza ***



Capitolo 1
*** oggi è un buon giorno per morire! ***


La vicenda si svolge durante l'ultima puntata della terza serie. Robin e la sua banda stanno cercando di difendere il castello di Notthingam. Allan NON è morto: hanno capito che non è un traditore ma lui è ancora al rifugio legato. Guy non ha mai dato il veleno ad Isabella, la quale è ancora nelle prigini. ci sono altri cambiamenti che saranno più o meno specificati nel corso della storia:) per favore lasciate un commento...sapere che c'è chi mi segue mi da la voglia di leggere...
 
 
Robin Hood e la sua banda si erano ritirati all’interno delle mura del castello e avevano tutta l’intenzione di difenderlo fino all’arrivo del re. Il legittimo re d’Inghilterra. Gli uomini che avevano deciso di combattere al fianco della leggendaria banda di fuorilegge erano nel cortile, le armi in pugno, pronti a combattere per la loro vita, ma soprattutto per le loro famiglie e per la loro patria. Robin e i suoi compagni invece erano sulle mura del castello ed osservavano i soldati di Vasey che si preparavano ad attaccare.
*vi voglio bene ragazzi, a tutti* la voce rotta dalla commozione di Much, il vecchio Much. Era questo il suo modo per salutarli quando le probabilità di uscire illesi erano scarsissime. Aveva detto così anche in Terra Santa. La Terra Santa. Il pensiero di quel giorno distraette Robin dalla probabile vicina disfatta. Non aveva paura di morire perché sapeva che se fosse morto sarebbe stato per la giustizia, per il suo popolo, e se Dio esisteva veramente allora avrebbe rivisto finalmente la sua Marian.
*lo sappiamo Much! Oggi è un buon giorno per morire, ma facciamo il possibile per non raggiungere il Creatore!* John, per fortuna che c’era lui. Per un momento la tensione si allentò leggermente e Robin non potè fare a meno di rivolgere uno sguardo verso i suoi compagni, verso la sua famiglia. Voleva bene ad ognuno di loro: a Much, a John, a Tuck, ad Archer, a Kate e perfino a Gisbourne. E voleva bene ad Allan, e tutto sommato era contento che non fosse lì con loro: era furbo, si sarebbe liberato e avrebbe continuato a combattere per il re. Non avrebbe nemmeno faticato a trovare degli uomini perché ormai era stata accesa la miccia e il popolo si sarebbe ribellato.
I soldati dell’ex sceriffo erano in posizione, pronti a sfondare la porta per accedere al castello. Dietro di loro ce n’era una file con la spada sguainata, dietro lo sceriffo e i suoi scagnozzi, dietro ancora un gruppo di arceri e poi altri e altri.
*ci si rivede amici miei!*
*Noi siamo Robin Hood*si levò un coro generale in risposta al saluto di Robin.
Era tutto pronto la battaglia stava per iniziare. John ,Tuck e altri uomini erano scesi e stavano sprangando la porta, Much e Kate seguiti dal suo gruppo aveva sguainato le armi e aveva occupato il cortile, Archer, Gisbourne e Robin erano sul camminamento delle mura del castello l’arco teso pronto a tirare.
Robin si voltò un ultima volta verso il cortile e il suo sguardo si posò su Kate, che aveva uno sguardo vacuo. Robin immaginò a cosa stesse pensando e un piccolo sorriso, segno della sua incontrollabile spavalderia gli increspò le labbra.
 
4 giorni prima
Kate e Allan erano rimasti al campo, mentre gli altri erano andati in missione a Notthingam. Dopodichè la banda si era recata a sfamare i poveri con il bottino, mentre Robin aveva deciso di tornare al campo per affilare la sua spada.
Quando raggiunse il rifugio vide ciò che non si sarebbe mai aspettato di vedere: Kate e Allan avevano le labbra che quasi si toccavano e si stavano sussurrando qualcosa. Poi il giovane dal volto angelico avvicinò la sua testa a quella della ragazza e le stampò un bacio appassionato. Robin osservava la scena da dietro un albero e si stupì nel rendersi conto di ciò che provava: non era geloso, per nulla. Anzi aveva un motto d’affetto per quella coppietta che sperimentava per le prime volte la gioia di amare. L’unico pizzico di gelosia derivava dal fatto che lui, Robin Hood, non avrebbe mai potuto rivivere la gioia dell’amare, non come l’aveva conosciuto. Perché una volta che hai assaggiato la carne prelibata fatichi a mangiare quella secca e vecchia.
Così la sera aveva deciso di parlare con Kate, di spiegarle ciò che provava e di darle la sua benedizione, perché sapeva che la biondina era coraggiosa, ma soprattutto leale, e non avrebbe iniziato una relazione senza sapere qual era il suo rapporto con Robin. E Robin sapeva che non poteva darle ciò di cui lei aveva bisogno, ciò che si meritava.
Non sapeva se lei ne avesse parlato con Allan, ma nei giorni seguenti li aveva visti sempre più affiatati e aveva notato che non facevano altro che scambiarsi sorrisi imbarazzati o complici.
 
Ora, pronti per quella che poteva essere la loro ultima battaglia sperava che almeno Kate ne uscisse viva, perché si meritava il suo lieto fine.
*avanti!sfondate quella dannata porta e portatemi Robin Hood morto!!Morto!*
I soldati cominciarono a battere il tronco sulla porta del castello nonostante le frecce dei “ribelli”.
*La porta sta per  cedere! Ritiratevi nell’atrio del castello subito!!* gli uomini stavano correndo verso l’atrio quando l’urlo del vecchio sceriffo fece fermare i soldati.
Cinque frecce erano state lanciate tutte contemporaneamente da dietro l’esercito di Vasey, e a giudicare dalla traiettoria anche da molto lontano, non potevano perciò essere opera di qualcuno degli uomini di Robin, ne di quelli di Vasey. All’orizzonte però non si vedeva nessuno.
Una freccia si era impiantata esattamente davanti il cavallo dello sceriffo, una dietro, una a destra, una a sinistra e una sulla sella. Quest’ultima aveva infilato un  biglietto che lo sceriffo lesse con mani tremanti dalla rabbia. L’aria era tesissima, tutti, dai soldati ai fuorilegge, dalle donne ai bambini fino ai feriti più gravi erano in ansiosa attesa. Tutta la banda era sui bastioni e attendeva che Vasey parlasse. Quando ebbe finito di leggere il vecchio lanciò uno sguardo sprezzante d’odio verso Robin e Guy, poi giro il cavallo e sbraitò ai suoi uomini di aprire le file e di lasciar passare i cavalli che sarebbero sopraggiunti. Così fecero e oltre la collina fuori dalle mura arrivarono quattro cavalli al gran galoppo, che rallentarono solo in prossimità delle mura di Notthingam.
Solo quando furono davanti lo sceriffo Much e gli altri li riconobbero. Riconobbero tutti tranne uno.
* Djaq, Will, Allan…e chi è l’uomo incappucciato?* Much era incredulo. Come tutti del resto.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** non può essere... ***


per favore lasciate un commento...sapere che c'è chi mi segue mi da la voglia di leggere...

uomo o donna? Tuck, che era un ottimo osservatore, aveva notato (come Robin del resto) che da sotto il mantello del misterioso cavaliere sbucava un lembo di vestito rosso. Inoltre quella misteriosa persona aveva la grazia che solo una donna di nobili origini può avere.

Robin quasi tratteneva il respiro...la gioia di vedere Will e Djaq era enorme. E poi quella donna...aveva un portamento così familiare...così speciale...era sicuro di averla già incontrata...la stessa cosa valeva per gli altri...anche per Gisbourne...

l'attenzione di tutti era concentrata sulla misteriosa figura incappucciata: quella infatti era leggermente più avanti rispetto agli altri, era l'unica ad avere con sé un arco e delle frecce ed era l'unica che pur non mostrando nulla di sé dava l'impressione di essere importante, qualcuno degno di nota...ma chi?

Allan alzò la testa e incrociò lo sguardo di Kate e quello di Robin. Nonostante la sua fronte fosse tesa e imperlata di sudore, sorrise fiducioso a tutti i compagni e fece l'occhiolino a Robin.*chi è?*mimò Robin con le labbra indicando la misteriosa figura...

per tutta risposta Allan stampò un bacio in aria e spostò lo sguardo verso la donna.

il solito idiota fu il commento di John

guardate avevamo ragione! Sussurrò Much infuriato è un traditore! Ma da Will e Djaq...non me l'aspettavo! Come hanno potuto...se ne esco vivo io, io giuro che...

ma non l'hai capito che sono dalla nostra parte? Basta che guardi le occhiate che si lanciano con il vecchio sceriffo.. replicò archer..

robin?! Interrogò Much, dubbioso riguardo la versione del fratellastro di Robin e Gisbourne

penso che Archer abbia ragione. Ma vorrei sapere...

chi è la donna incappucciata...non ti sembra abbia un che di familiare? Terminò per lui John serio

si anche troppo...rispose Robin pensieroso...

è inutile fare congetture esclamò Gisbourne stiamo in guardia e vediamo che succede...guarda si sta avvicinando...

il cavallo della donna infatti era stato spronato e si era fermato poco lontano dai tre fuorilegge e a pochi passi di distanza dal vecchio.

Si sfilò il cappuccio Vasey, che piacere rivedervi....

quella voce soave, quegli occhi, quel volto...no, non poteva essere, era impossibile...

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** tutto può succedere... ***


capitolo 3
 
Vasey fece una sottospecie di sorriso che assomigliava moltissimo ad una smorfia di disgusto.
*pensavo foste morta..* esclamò a denti stretti *e invece ricomparite e pretendete di..di..*
*le apparenza ingannano…e io non pretendo nulla* lo interruppe la ragazza con un sorrisetto impertinente *anzi sono soltanto qui per darvi una notizia buona e una cattiva, o meglio una cattiva e una buona. E come avete capito dal mio biglietto vi conviene ascoltarmi se non volete scatenare l’ira del principe Giovanni. Anzi se non volete procurare la sua morte… e la vostra…*
Lo sceriffo fece un brutto sorriso e dalla gola uscì una specie di risatina sommessa, ma i suoi occhi erano del tutto infuriati e increduli. E cosa ancor più strana sembravano impauriti. Come poteva quella giovane donna che così tanto volte l’aveva infastidito incutergli timore? A lui che nulla lo spaventava e che era sopravvissuto alla morte per mano di Gisbourne? Ma in fondo anche lei era sopravvissuta alla morte e per ben due volte.
 
Intanto sopra le mura nessuno capiva più nulla. Se prima lo shok più grande era stato quello di rivedere Djaq e Will, poi lo scoprire l‘identità della nonna, ora erano tutti ansiosi di scoprire cosa avesse da riferire e che influenza avrebbe avuto sulle loro vite. Il cuore di Robin batteva a mille, spinto dallo stupore e ora dalla gioia. Nella testa mille pensieri, mille ipotesi, ma solo uno si faceva sempre più strada: non gli importava più cosa avrebbe dovuto affrontare, non gli importava più se avesse visto Notthingam in mano ai nemici, forse nemmeno sapere della morte di Re Riccardo lo avrebbe turbato più di tanto. Ora che per qualche strano motivo lei era tornata aveva la forza di combattere tutto e tutti e niente lo avrebbe fermato.
Ma se anche Robin fosse rimasto ore e ore a immaginare ciò che la donna avrebbe detto, mai e poi mai sarebbe riuscito ad avvicinarcisi.
Neanche lontanamente.
 
 un capitolo breve lo so ma il quarto è già in elaborazione...grazie di cuore a tutti coloro che mi seguono e soprattutto a quelli che mi recensiscono:) le critiche(se costruttive) sono ben accette:)
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** il re è stato catturato ***


eccomi di nuovo qui** un ringraziamento enorme a chi mi segue e mi recensisce!!**  il mistero si infittisce ma dal prossimo capitolo il nodo comincera a sciogliersi...o forsesi ingarbuglierà ancora di più;)
:P baci baci
Capitolo 4
ma torniamo a noi...proseguì la giovane donna sono qui per comunicarvi ufficialmente..mentre pronunciava queste parole il suo sguardo toccò tutti i suoi amici, anche quelli che non conosceva. Much, John, Archer, Kate e si fermò per un secondo su Robin. Gli occhi blu di lei incontrarono quelli verdi come la foresta del fuorilegge e quello sguardo di mezzo secondo bastò a colmare il tempo che li aveva separati. Proseguì poi su Guy e sul volto della ragazza apparve l'ombra di un sorriso. Dopo tutto quello che era successo, dopo che lui l'aveva praticamente uccisa come lei stessa aveva creduto, non aveva potuto non esplodere dalla gioia quando Allan le aveva raccontato brevemente del fatto che Guy si fosse unito alla banda, di come fosse passato dalla parte dei buoni. Finalmente. E finalmente ammetteva a sé stessa l'affetto che provava per lui. Perché nonostante la sua facciata dura e crudele Gisbourne era un uomo generoso e gentile che le era stato vicino nei momenti più duri in cui nemmeno Robin era presente. Lui l'aveva capita, ascoltata, compresa e l'aveva fatta sentire amata. E ora, guardando dritto in quegli occhi neri come la pece si dispiacque di non potergli dare l'amore che lui si meritava, di cui aveva bisogno, perchè il suo cuore era e sarebbe stato sempre e solo di Robin Hood.
Tornando a posare lo sguardo sullo sceriffo la ragazza riprese a parlare cercando di avere un aspetto sicuro e spavaldo, in modo da riuscire a nascondere la paura che le attanagliava il cuore. Il suo piano era perfetto: doveva funzionare per forza. Aveva calcolato tutto nei minimi dettagli, aveva tutte le carte a suo favore e tutto era andato come desiderava. “ce la farò” si disse.
sono qui per comunicarvi ufficialmente che re Rccardo, dopo essere stato fatto prigioniero durante il suo ritorno, ha tentato di scappare e...tutti erano col fiato sospeso chi per un motivo, chi per un altro. Lo sceriffo e i suoi scagnozzi temevano che il re fosse scappato e avesse ripreso il potere, mentre i fuorilegge temevano che gli fosse successo qualcosa. Quella sarebbe stata la fine.
 
Archer aveva abbassato l'arco e osservava come tutti la scena che si stava svolgendo sotto di loro. Era rimasto terribilmente colpito dalla donna che aveva preso la parola e che tutti sembravano conoscere. Lui però non l'aveva mai vista, ma aveva intuito che doveva essere una nobil donna che combatteva al fianco del suo fratellastro. Chissà che coraggio doveva avere per rischiare la vita per combattere per la propria patria pensava Archer.
Ma ciò che più l'affascinava era il fatto che quella donna era bellissima, piena di grazia e compostezza tanto da sembrare quasi di cristallo, ma allo stesso tempo aveva un portamento fiero e altezzoso e dimostrava un coraggio da vendere nonostante fosse praticamente sola e indifesa, circondata da centinaia di soldati pronti a scagliarsi su di lei.
Il giovane si voltò verso Robin e si stupì nel vedere come questo osservava la fanciullla. L'uomo infatti, che era il più grande e temuto eroe di tutti i tempi, la osservava come se fosse il centro del mondo, un gioiello dal valore inestimabile, un tesoro da preservare. Il SUO tesoro.
Archer tornò a guardare verso la ragazza e notò una cosa che prima non aveva visto. I suoi occhi. Erano di un blu acceso, ma non un blu normale. Erano di un blu pieno di vita, un blu indescrivibile. “il blu dell'anima” penso Archer. Non sappe nemmeno lui come gli era venuto quel pargone.
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** una piccola corona ***


ecco un nuovo capitolo:) scusate l'assenza... mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate:) rigrazio di cuore coloro che mi seguono in particolare chi mi recensisce: grazie perchè mi fate venire la voglia di scrivere ancora... grazie anche a chi soltanto legge(se magari decideste di lasciare un commentino mi fareste un enorme piacere!soprattutto se vi piacerebbe leggere un continuato) :)

un bacio e buona lettura...


Capitolo 5

ed è stato ucciso. ecco. Quelle parole, quelle che i fuorilegge temevano. Da sopra le mura erano tutti sconvolti, impauriti. Quella era davvero la fine.

La voce di Marian era forte e sicura. E non dava segni di tristezza o timore, e ciò fece insospettire i più acuti osservatori della banda. Anche il fatto che si fosse presentata così senza difese…era vero che lei era sempre stata impulsiva, ma non avrebbe mai fatto una pazzia del genere, ne tanto meno Will, Djaq e Allan.

ce la puoi fare!”si ripeté ancora una volta la ragazza. “hanno tutti riposto la propria fiducia in te!devi farcela”

saltiamo i convenevoli Vasey, sappiamo tutti che non attendevate altro. Perciò andiamo al punto: secondo la tradizione e soprattutto la LEGGE il successore alla corona è il principe Giovanni, visto che il povero Riccardo non aveva figli legittimi. Marian fece un breve pausa, aspettando un commento del vecchio sceriffo che però si limitò a fare una delle sue tipiche smorfie.

ha in mente qualcosa. E qualcosa di grosso…deve avercelo..ti prego amore mio, ti prego…non posso perderti, non di nuovo…”pensava Robin.

tutto questo lo sapete già no? Sicuramente Vasey vi ricorderete che diversi anni fa si diceva che sulla famiglia reale fosse stata lanciata una maledizione, cioè che tutte le figlie femmine cresciute nel castello sarebbero morte in età da marito tra grandi sofferenze. Ricorderete anche che 22 anni fa la moglie di Riccardo partorì una bambina che però morì pochi giorni dopo. Tutto ciò che si ricorda della piccola è che le era stata tatuata una minuscola corona sull'avambraccio destro. Quindi ora, se ipoteticamente quella bambina non fosse morta, sarebbe la legittima erede al trono d'Inghilterra o sbaglio? chiese Marian

si rispose a denti stretti i vecchio. ma quella bambina è sfortunatamente deceduta

o forse riprese sorridendo impertinente la giovane forse è stata cresciuta in un altro luogo per scampare alla maledizione

sono soltanto fantasie sciocche che ci stanno facendo perdere tempo! Rispose infuriato l'uomo di colore al fianco di Vasey.

oh, un nuovo braccio destro vedo disse Marian con leggerezza

già, quello vecchio si è rammollito, ed è passato dalla parte del bene e dell'amore rispose lo sceriffo facendo il verso e alzando gli occhi al cielo.

non è mai troppo darti per fare la scelta giusta ribattè lei lanciando una velocissima ma intensa occhiata a Guy

bla, bla, bla...e quindi dimmi sei venuta qui a farti ammazzare per cosa? Riprese lo sceriffo tornando serio. Conosceva la ragazza e sapeva che era molto impulsiva. Ma non la riteneva stupida, non più di quanto potesse essere uno che stava dalla parte del “bene”, e sapeva che se era lì c'era un motivo valido. Inoltre sul biglietto c'era il sigillo di Giovanni e di Riccardo affianco alla firma della ragazza, cosa piuttosto preoccupante.

sono qui ber mostrarvi questo rispose lei seria. Ora veniva la parte più difficile, quella in cui bisognava essere più attenti. Ora nessuno più stava giocando.

Marian, che da tempo aveva abbassato il cappuccio del mantello, si rimboccò la manica destra e mostro il polso che recava una piccola coroncina.

Tutti sembrarono trattenere il fiato, tranne Much che si lasciò scappare un gridolino di sorpresa. Poi bisbigliò incredulosiamo salvi. Tutti ci speravano ma attendevano a gioire, non erano ancora al sicuro, tutto poteva succedere...

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** la fine di un capitolo l'inizio di un altro ***


ecco a voi un nuovo capitolo^^ grazie a coloro che mi seguono(mi fa piacere notare come le visite sono aumentate dopo la fine della serie:)
entro lunedì vi prometto un nuovo capitolo^^ un bacione^^





CAPITOLO 6
Marian fece una pausa d'effetto, godendosi lo sguardo incredulo dello sceriffo, del suo scagnozzo, dei suoi amici e di tutti...
visto che nessuno si azzardava a parlare decise di riprendere lei la parola...
"capite cosa significa questo sceriffo?" Lo sceriffo non rispose, si limitò a grugnire "significa che la legittima erede al trono d'Inghilterra sono io, non il principe Giovanni. Almeno fino a quando sarò ancora in vita."
A quell'ultima precisazione lo sceriffo sembrò illuminarsi e la cosa non sfuggì a Tuck. "Robin, ROBIN! Dobbiamo..."
"Sì, lo so. Aspetta solo un secondo...non rischierebbero così..."rispose Robin, ma si interruppre per ascoltare ciò che la ragzza stava per dire.
"sceriffo...so cosa state pensando...ma devo dirvi che qualsiasi cosa facciate siete morto!"Esclamò con un sorrisetto.
"ha in mente qualcosa. Lo sapevo. Lo sapevo." Sussurrò Robin voltandosi verso i compagni. In quell'istante i suoi occhi incontrarono quelli di Gisbourne, che stava un po' più distante rispetto agli altri della banda, le braccia incrociate. Si guardarono intensamente e per un attimo, un piccolissimo attimo si riaccese la sfida, la competizione, l'invidia di un tempo. E in quell'attimo, se le loro vite non fossero state appese ad un filo, o meglio alle parole e alle azioni della donna che entrambi amavano, avrebbero impugnato le spade e avrebbero avuto lo scontro che il padre di Robin aveva interrotto nella foresta, lo scontro che avrebbero dovuto avere ogni volta che i fuorilegge ne combinavano una, lo scontro che avrebbero dovuto avere in Terra Santa durante l'attentato, quello per il re, per Lokcsley, per Notthingam, per l'Inghilterra, per Marian...
Ma le cose erano cambiate, e molto...tutto era cambiato, ma soprattutto era cambiato Guy. Fu lui infatti ad abbassare lo sguardo, per poi rialzarlo. Non stava sorridendo, ma la sua bocca era leggermente incurvata e i suoi occhi luccicanti. Anche le labbra di Robin si inclinarono leggermente. Si chiuse così per sempre il capitolo dell'odio tra Guy di Gisbourne e Robin di Locksley, ma iniziò un nuovo capitolo della storia di Robin Hood.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** una battaglia, non la guerra ***


CAPITOLO 7

so che state pensando che se io morissi il trono tornerebbe nelle mani di Giovanni, ed avete perfettamente ragione. Non vi domandate perchè il principe Giovanni abbia messo l suo sigillo? Avrebbe potuto farmi fuori lui. Invece non l'ha fatto perchè ci tiene alla pelle.

Infatti il principe di Francia, erede al trono della più grande potenza economica e soprattutto militare d'Europa ha chiesto la mia mano. E con questa proposta ha anche firmato un alleanza: se la sottoscritta morirà per cause non naturali l'esercito francese, e di conseguenza i suoi alleati di gran parte d'Europa, raderebbero al suolo tutta l'Inghilterra, partendo dal principe Giovanni.” Marian ssi fermò per prendere fiato e colse l'occasione per controllare la reazione dei suoi ascoltatori: Much si tratteneva dall'urlare di gioia, Allan ostentava un sorrisetto simile a quello di John e di Tuck, Kate quasi piangeva e rideva, Guy, Djaq e Will sembravano impassibili. Per la prima volta nella sua vita lo sceriffo sembrava avere davvero paura mentre il capo dei suoi mercenari sembrava semplicemente infuriato. Robin, si grattava nervoso la barbetta fino a quando non incontrò nuovamente gli occhi della ragazza. In quel momento non riuscì a trattenere un sorriso, velocemente ricambiato da Marian, prima che lei riprendesse a parlare: “ Perciò ora mi rivolgo a voi Blemair. Siete il capo dell'esercito no? E in quanto mercenari potete scegliere da che parte stare. Potete rimanere al fianco di Vasey auto condannandovi così a morte, oppure passare dalla mia parte, e avere quasi sicuramente salva la vita. Vi ricordo che se sceglierete quest'ultima opzione combatterete comunque(contro chi non vi è ancora dato saperlo) e avreste la vostra paga, probabilmente con qualche extra. Perciò vi ripongo la domanda in maniera pratica: preferite uccidere me o arrestare lo sceriffo per me?”

l'uomo la guardò intensamente, poi si voltò verso lo sceriffo, che sembrò sussurrargli parole intimidatorie. Dopo un attimo di esitazione, in cui tutti trattenettero il fiato, l'uomo prese la parola: “Io e i miei uomini giuriamo fedeltà a voi e alla corona d'Inghilterra” detto questo inclino leggermente il capo con aria solenne. Un grido di gioia si evò dalle file dei contadini all'interno delle mura e dalle prime file di mercenari, i quali avevano seguito tutta la discussione. Marian, Allan, Will e Djaq, tirarono un sospiro di sollievo, mentre gli altri componenti della banda trattenevano a stento la gioia.

dunque Vasey, vi dichiaro in arresto e in attesa di giudizio per crimini contro la giustizia e la corona” disse Marian “mi fareste il favore di scortare lo sceriffo nelle segrete del castello?” chiese gentilmente rivolta verso alcuni contadini ai quali più volte aveva portato cibo in veste di guardiano notturno.

Gli uomini non esitarono ad ubbidire, aprirono il cancello e , dopo una riverenza e parole di ammirazione e ringraziamenti verso Marian, tirarono giù dal cavallo lo sceriffo, incuranti delle sue resistenza e delle sue maledizioni.

E finché Vasey continuava ad urlare “me la pagherete!” Marian alzò gli occhi e incontrò nuovamente lo sguardo pieno d'amore di Robin. In quel momento il mondo sembrò fermarsi e se fosse esplosa il castello loro non se ne sarebbero accorti. Esistevano solo loro due, lui sulle mura, lei sul suo cavallo.

Allora entriamo?” disse Djaq con dolcezza avvicinandosi al cavallo di Marian.

Sì andiamo” guardò la ragazza e le sorrise determinata “abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra”

si ma ora siamo di nuovo tutti uniti” intervenne Will spostando lo sguardo da Marian a Robin.

sì” si disse Marian “un giorno vinceremo. ma ora siamo di nuovo insieme ed è questo quello che conta” mai il suo pensiero era stato più uguale a quello di Robin Hood.

 

To be continued...

Ecco a voi un nuovo capitolo come promesso^^

ormai la storia mi ha preso troppo perciò la continuerò e aggiornerò il prima possibile (anche domani forse)...se vi va lasciate un commento...

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** tra gioia e incertezza ***


un ringraziamento a chi mi segue^^
grazie mille...in particolare a
DooDooMisery ..grazie dei tuoi commenti:D

CAPITOLO 8

Marian spronò il suo cavallo, seguita da Allan, Djaq e Will. I contadini subito li circondarono trattandoli come degli eroi. Tutti i componenti della banda scesero dalle mura, tranne Much che si fiondò letteralmente giù. Il giovane quasi faticava a respirare dalla gioia: non poteva crederci. Era successo tutto csì in fratta, la sconfitta di Vasey, il ritorno di Djaq e Will, Marian viva...era tutto così surreale. Quando si trovò davanti ai quattro cavalli però si blocco di colpo, consumato da un enorme dubbio: chi doveva abbracciare per primo? Allan per scusarsi di averlo accusato di tradimento? Djaq e Will suoi carissimi amici che non vedeva da così tanto tempo o Marian? In fondo pensavano che Marian fosse morta, invece era lì e li aveva salvati. Ma forse Marian voleva solo abbracciare Robin...”Oddio” pernsò tra sé “cosa faccio?”

nel frattempo quasi tutto il resto della banda lo aveva raggiunto e gli altri quattor erano scesi da cavallo.

Robin camminava lentamente, lo sguardo incollato all'amore della sua vita. Aveva quasi raggiunto il gruppo quando Allan, che stava sistemando le briglie del suo cavallo, si voltò sorridendo e disse” nn per fare lo spiritoso...ma una che pensavamo morta, due che dovevano essere dall'altro capo del mondo e un accusato di tradimento vi hanno appena salvato la vita e tutto quello che sapete fare è...” ma si interruppe, attirato come gli altri da Robin e Marian.

Sembrava che il mondo attorno a loro fosse svanito completamente, come se fossero in una bolla isolata da tutto e tutti. I loro occhi erano incatenati, le gambe e il corpo che fremevano al desiderio di un contatto, di un bacio...avrebbero voluto parlare, dire qualcosa, ma niente sarebbe stato all'altezza, niente avrebbe potuto descrivere ciò che provavano .contemporaneamente però temevano che qualcosa fosse cambiato nel cuor dell'altro, che il tempo avesse spazzato via tutto l'amore che c'era stato. Se avessero potuto uno nella mente dell'altro però avrebbero capito che i loro timori erano del tutto infondati.

sei viva” quasi un sussurro. Non era né una affermazione né una domanda. Assomigliava più ad un sospiro di sollievo, ma Marian annuì comunque, come a voler spazzare via ogni dubbio. Avrebbe voluto dire qualcosa ma la sua bocca non collaborava, il cuore le batteva a mille. I suoi occhi blu però parlavano per lei. Tratteneva a stento le lacrime.

Sapevo che ti avrei rivista” disse lui piano, dolcemente, la voce incrinata dalla commozione “ solo che pensavo sarebbe stato in un luogo completamente di verso” proseguì lui sorridendo. Anche lei sorrise, in fondo lui non era cambiato per nulla.

Mi sembra un sogno...” riprese Robin

se vuoi chiamo qualcuno che ti tiri addosso un secchio d'acqua” finalmente riuscì a parlare. Scoppiarono a ridere. “Naaa, va benissimo così!” disse lui avvicinandosi prima lentamente, poi più velocemente, per annullare più in fretta possibile quei pochi metri che li separavano. Intrecciarono le mani, le dita, le braccia e finalmente si baciarono. Prima on dolcezza e delicatezza, quasi temessero di spezzare quel momento magico. Poi con passione, come se volessero recuperare tutto il tempo perduto, colmare i dolori passati. Si staccarono e si guardarono negli occhi sorridenti, naso contro naso. Si abbracciarono e risero insieme. Poi sentirono potente il vocione di John: “ Ok Robin. L'hai abbracciata e sbaciucchiata abbastanza, ora tocca a noi!” sembrava strano ma i più grandi eroi della storia erano commossi. Commossi di riabbracciare una componente fondamentale della loro banda, anche se era una donna.

 

Ehi, non ci hai ancora raccontato cosa ti è successo! Pensavamo fossi morta!” esplose Much d'un tratto, una lacrima che gli rigava ancora la guancia.

Sembrava quasi che fosse stata fatta una festa su due piedi nel cortile del castello: uno scambio di baci, abbracci, gridolini di gioia e commozione a cui avevano partecipato tutti, anche Kate, Tuck e Archer, nonostante non sapessero di preciso chi fosse quella ragazza, Djaq e Will. Tutti tranne Gisbourne che era rimasto in un angolo in disparte ad osservare la scena, indeciso se essere felice o deluso del fatto che ora Marian, la donna che amava, sarebbe stata di un altro. “No” si disse “non rifarò lo stesso errore. Sono un'altra persona ora!”

 

alla domanda di Much calò il silenzio: erano tutti curiosi di sapere cosa era accaduto. Ma l'aria si fece tesa e pesante quando Marian abbassò lo sguardo per poi rialzalo e dire:” Ragazzi ho bisogno di parlarvi. le cose non sono così semplici. Anzi sono più complicate di quanto possiate immaginare.”

e quell'onda di felicità che aveva investito la banda di Robin Hood sembrò ritirari per tornare da dove era venuta. Chissà da dove...

 

TO BE CONTINUED...

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=831791