Incantio talenti il destino chiama di lorian (/viewuser.php?uid=131913)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Scontri e cattiverie ***
Capitolo 3: *** I sensi di colpa del principe ***
Capitolo 4: *** Incantio Talenti ***
Capitolo 5: *** Arrivo a Serpeverde ***
Capitolo 6: *** Bruschi risvegli e deboli equilibri ***
Capitolo 7: *** Gelosie e saggi consigli ***
Capitolo 8: *** Il giardino di Alicanto ***
Capitolo 9: *** Baci, rivelazioni e vendette ***
Capitolo 10: *** Malfoy Manor e Azkaban ***
Capitolo 11: *** Buone nuove e dichiarazioni ***
Capitolo 12: *** Rabbia e conseguenze ***
Capitolo 13: *** Punizione esemplare e grandi dolori ***
Capitolo 14: *** Alla ricerca dell'amore ***
Capitolo 15: *** Addio o arrivederci ***
Capitolo 16: *** L'arrivo di un angelo ***
Capitolo 17: *** Sentimenti d'amore ***
Capitolo 18: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 1 -
L'inizio di tutto
" No, no, no e
poi no! Come
diavolo te lo devo dire che non accetterò mai
quell'incarico; dannata
Mezzosangue ti facevo più intelligente".
Gli occhi di
Draco Malfoy ardevano di
puro odio e di bieco disprezzo mentre si posavano sul volto di Hermione
Granger,
che sfoggiava un sorriso ironico che lo faceva imbestialire ancora di
più.
La ragazza
portò i suoi occhi
all'altezza di quelli del rivale e un lampo di perfidia li
attraversò
velocemente.
Poi facendo un
gesto con la mano,
come se volesse scacciare una mosca fastidiosa, disse:
" Oh Malferret, come sei noioso! Quello
che non hai capito ancora tu e che io non sono qui a chiedertelo ma
semplicemente a recapitarti un ordine della professoressa Mc Granitt;
lei vuole
e pretende che sia tu ad occuparti di quell'incarico.
Francamente io
non ti reputo la
persona adatta ma lei non la pensa così, quindi che a te
piaccia o no sarai tu
il giudice del concorso di bellezza e ora se non ti dispiace furetto,
io ho cose
migliori da fare che perdere tempo con te ".
Dette quelle
frasi sprezzanti
Hermione Granger girò sui tacchi, lasciando un Draco Malfoy
senza parole e
furioso all'inverosimile.
Il ragazzo
stringeva le mani talmente
forti che le sue nocche erano sbiancate e quasi trasparenti.
-
Merlino quanto la odio, dannata Mezzosangue;
non so come faccia ma riesce sempre a
lasciarmi senza parole e completamente basito - pensava dentro
di se Draco.
Fremeva di
rabbia e sussultò
vigorosamente, quando Blaise gli poggiò una mano sulla
spalla.
" Draco calmati, guarda che fare
così non ti aiuterà per
niente! Devi cercare di vedere la situazione dal tuo punto di vista!".
" Che vuoi dire
Blaise?"
gli chiese Draco curioso, continuando a fissare imperterrito l'angolo
del
corridoio in cui era scomparsa la sua odiosa rivale.
" Beh,
innanzitutto tu sei la
persona più indicata per quel ruolo; in fondo chi meglio di
te s'intende di
bellezze femminili poi con questo concorso potresti trovare nuova merce
da
aggiungere al tuo carniere.
E per ultimo ma
non meno importante,
nel tuo ruolo potresti seriamente rompere le scatole alla Granger!".
Improvvisamente
interessato al
discorso che stava facendo il suo migliore amico, Draco si volse verso
Blaise
Zabini guardandolo negli occhi, come se il ragazzo fosse arrivato il
quel
momento e gli chiese: " In che senso potrei rompere le scatole alla
Mezzosangue?".
Ottenuta la
completa attenzione di
Draco, Blaise con uno sguardo ironico, gli
rispose: " Come non lo sai? Sarà lei ad occuparsi
dell'organizzazione
dell'evento, lei penserà allo svolgimento e alla buona
riuscita di questa cavolata
che i professori hanno ideato per tirare su il morale degli studenti.
La fine della
guerra con Lord
Voldemort invece di rallegrare tutti, ha lasciato strascichi abbastanza
pesanti
e tutti i ragazzi e le ragazze stanno affrontando lo studio in modo
stancante e
approssimativo".
Draco era senza
parole poi con un
ghigno, puramente stile Malfoy disse: " Passi che questa cazzata,
secondo
me non risolleverà il morale di nessuno ma come diavolo
pensano i professori
che questa cosa possa riuscire solo decentemente, se affidano il tutto
in mano
alla Mezzosangue so-tutto-io?".
Blaise scosse la
testa sconsolato,
poi disse: " Draco, Draco tu non imparerai mai vero? L'odio che provi
verso quella ragazza non ti fa apprezzare le sue doti organizzative! Io
ho
avuto modo di osservarla in questi giorni e mi sono reso conto che lei
è
veramente in grado di creare qualcosa di speciale da quell'accozzaglia
di
ragazzine che si sono presentate come pseudo-modelle".
Spalancando
leggermente gli occhi,
Draco guardò il suo più caro amico poi gli
domandò: " Blaise da come ne
parli sembrerebbe che quella ti piaccia!".
Il ragazzo
tirò un profondo respiro
poi gli rispose: " Draco, nonostante io sia il tuo più
vecchio amico, che
faccio parte dei Serpeverde e che ti vengo sempre dietro questo non
vuol dire
che devo utilizzare il mio pensiero come un riflesso del tuo!
Fortunatamente
sono in grado di
pensare con la mia testa e ti dirò, io trovo Hermione
Granger una ragazza molto
intelligente, perspicace, sagace e molto bella.
Certo lei non si
cura del suo aspetto
ma sono sicuro che se lo facesse e si presentasse come modella al
concorso, tu
per primo la eleggeresti come vincitrice assoluta!".
" Blaise non so
quanta tentacula
velenosa ti sei fumato questa volta" disse Draco spalancando gli occhi
"
ma ti chiedo di andarci piano amico, perchè mi sa che il suo
veleno ti sta
bruciando quel poco di cervello che ti è rimasto.
Ma dico sei
impazzito o cosa? Già
solo il fatto che secondo me le parole intelligente, perspicace e
sagace non
hanno nulla a che fare con la mezzosangue ma il fatto che tu la
definisca
addirittura molto bella mi fa capire che tu debba avere davvero dei
problemi!".
Blaise
scosse la testa, prima di dire: " No caro Draco, qui se c'è
qualcuno che
ha dei problemi sei tu!
Dai non puoi
negare che quanto ad
intelligenza, perspicacia e sagacia la Granger ne ha da vendere; sai
bene che è
la prima della classe su tutte le materie e anche se tu ti ostini a
definirla
una secchiona so-tutto-io, lei sa usare per bene il suo adorabile
cervellino. Non
certo come quelle oche tutte rifatte che continui a portarti a letto,
che
riescono a mettere in moto il cervello solo davanti alle vetrine delle
gioiellerie e delle boutique!
Lei nelle cose
ci ragiona e devi
ammettere che se fosse finita a Serpeverde, l'avresti messa in mostra
come la
nostra punta di diamante, fregandotene se lei era o no una mezzosansue"
disse ghignando Blaise.
" Quanto al fatto di trovarla
molto bella ti consiglierei caro amico mio, di provare a guardarla
meglio la
prossima volta quando te la ritrovi davanti, invece di insultarla e
basta.
Guardale
gli occhi Draco, sono due laghi di cioccolato che se li osservi bene
però,
hanno al suo interno tante piccolissime pagliuzze di oro puro.
Degli
occhi così non te li puoi scordare facilmente, credimi sulla
parola.
Non parliamo poi
delle sue labbra che
secondo me sono fatte per portarti in paradiso solo con un bacio!
Ahhh ma che
perdo tempo a fare con te
! Potrei elencarti per delle ore quello che secondo me c'è
di bello in quella
ragazza e tu rimarresti sempre della tua ignobile idea; io invece ti
dirò di
più Dracuccio, continua a portarti a letto la tua Pansy che
è buona solo ad
aprire le cosce e ignora che Hermione Jane Granger la mezzosangue
zannuta,
sarebbe l'unica con cui davvero tu potresti costruire qualcosa di
infinitamente
eccitante.
Ed ora scusami ma io ho di meglio da
fare, che perdere il mio preziosissimo tempo a cercare di fare entrare
un
concetto interessante nel tuo cervello dove sarebbe destinato ad
annegare nel
vuoto più assoluto".
Detto questo
Blaise si diresse verso
la porta della sala comune ed uscì nei corridoi, lasciandosi
alle spalle uno
sconvolto Draco Malfoy, che non era riuscito ad interrompere il suo
più caro
amico mentre sciorinava tutte quelle astrusità.
In realtà la cosa che sconvolgeva Draco, era
che mentre Blaise diceva
quelle cose lui provava ad immaginarle e non riusciva a negare neppure
a se
stesso, che il suo amico avesse pienamente ragione.
Dannazione la
mezzosangue era intelligente,
perspicace, sagace e si anche molto bella.
Era
da un pò che lui lo aveva notato ma sarebbe sceso a patti
con il Diavolo in
persona piuttosto che ammetterlo con Blaise e sopratutto con se stesso.
Draco era
confuso e si sentiva come se
la sua testa fosse avvolta dall'incantesimo testa-bolla ma gli
insegnamenti che
suo padre gli aveva inculcato negli anni, ebbero il sopravvento sui
possibili
ripensamenti riguardo all'odio verso i babbani e i mezzosangue, in
particolare
su quella mezzosangue.
Ghignando
perfidamente, il principe
delle Serpi uscì dalla Sala comune e si avviò
verso la Stanza delle Necessità,
dove sapeva che si sarebbe svolta quella buffonata.
Una volta
arrivato nel corridoio del
settimo piano vide un continuo viavai di persone che cariche di pacchi
e
pacchetti entravano ed uscivano dalla porta magicamente bloccata in
modo che
non sparisse.
Con le mani in
tasca, con un aria
indifferente, come se il fatto di essere lì fosse del tutto
casuale si
avvicinò, si sporse per guardare all'interno e quello che
vide gli tolse il
fiato.
La stanza che
lui spesso si era
trovato ad usare negli incontri di puro sesso, era stata ingrandita a
dismisura
e ora rappresentava un grande tempio antico, nello stile dei greci.
Dalle maestose
colonne scendevano
cascate di fiori multicolore e veli candidi che si muovevano grazie
alla magia
come se fossero accarezzati da una tiepida brezza.
Le pareti
inscenavano un paesaggio
sterminato e bucolico, che si estendeva a perdita d'occhio intervallato
da
dolci colline piene di verde, dei fiumi azzurri che si snodavano come
piccoli
serpenti e un cielo terso e pulito.
Osservando quel
magico luogo, Draco
non riusciva a credere che quella meraviglia fosse uscita dal
cervellino della
Mezzosangue e anche se la cosa lo infastidiva, era impossibile per lui
ammettere che quella dannata ragazza aveva davvero del talento.
Alla destra
della stanza erano state
poste le gradinate che avrebbero ospitato il pubblico intramezzate dal
tavolo
della giuria dove lui avrebbe dovuto compiere il suo dovere.
E al centro di
quel paradiso c'era
lei, che con un aria adorabilmente corrucciata, mordicchiava una matita
leggendo una lista di cose probabilmente ancora da fare.
Ogni tanto
staccava gli occhi da quel
plico di fogli e dava degli ordini secchi e precisi che venivano subito
eseguiti.
Se lui non
avesse saputo che lei era
una Mezzosangue, avrebbe perfettamente potuto scambiarla per una
Purosangue che
sapeva farsi rispettare senza battere ciglio.
Parlava con la
professoressa Mc
Granitt di alcuni dettagli che ancora non gli erano chiari ed essendo
lei
quella precisina e pignola, non poteva permettere che qualcosa andasse
storto.
Considerava un
onore il fatto che la
sua amata preside avesse affidato proprio a lei un incarico
così importante e
non era intenzionata, per nessun motivo al mondo a fallire.
Draco Malfoy
entrò nella stanza e si
avvicinò con estrema lentezza ed eleganza alle due donne,
che erano ferme al
centro per definire tutto e rivolgendosi alla preside disse: "
Buongiorno
professoressa Mc Granitt".
La donna
sentendosi chiamare, si girò
e quando vide il volto del ragazzo, sorridendogli gli rispose: "
Oh signor Malfoy sono contenta
che lei sia venuto!".
Se la sua
presenza lì avesse o meno
infastidito la caposcuola, non gli era stato possibile scoprirlo dato
che Hermione
Granger lo aveva del tutto e secondo lui, volontariamente ignorato.
Ma come si
permetteva una Sanguesporco
come lei di ignorare la regale presenza del carismatico principe dei
Purosangue.
Era una cosa
inaudita che lo fece
imbestialire in modo rapido e doloroso; ma se dentro di lui urlava di
rabbia e
furore, al suo esterno nulla faceva presagire che era ad un passo
dall'esplodere.
La neo preside
della scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts, la sempre saggia Minerva Mc Granitt dentro di
sé
gongolava, per essere riuscita a convincere niente meno che Draco
Lucius
Malfoy, a prendere parte a qualcosa che sicuramente lui non aveva perso
tempo a
definire una fesseria.
Lei invece
credeva fortemente in
questo progetto, che giudicava un ottimo motivo per risollevare il
morale dei
suoi studenti che giorno dopo giorno arrancava sempre di più.
Finalmente la
terribile seconda
guerra magica si era conclusa; Harry James Potter con grande coraggio e
sprezzo
del pericolo aveva ucciso il suo odiato nemico Voldemort.
In questa
titanica impresa, era stato
aiutato da molti studenti come lui e sopratutto aveva ricevuto
l'immenso
sostegno dei suoi più cari amici, Hermione Jane Granger e
Ronald Bilius
Weasley.
Purtroppo
però, molti alunni e
diversi Auror avevano perso la vita in quegli scontri e la loro
dipartita
bruciava ancora nel cuore degli abitanti del magico castello.
La perdita di
parenti e amici
aleggiava ancora sinistramente nei corridoi del grande maniero che con
l'aiuto
della magia era tornato come nuovo.
All'appello, in
particolar modo
mancavano il professor Remus Lupin
con la moglie Ninfadora Tonks, che
erano morti combattendo con valore e lasciandosi alle spalle un piccolo
bambino,
Ted, che non avrebbe più potuto conoscere i suoi
meravigliosi genitori così
come era successo ad Harry che per altro era il suo padrino.
Mancava anche Fred Weasley, il simpatico e scapestrato
fratello di Ron e Ginny e
molti altri.
La donna non
riusciva, inoltre, a
dimenticare le molte vittime che si erano succedute nell'arco di quei
lunghi
sette anni:
Sirius
Black, lo
sfortunato padrino di Harry.
Cedric
Diggory, ucciso da
Voldemort solo per essersi trovato nel posto sbagliato al
momento sbagliato.
Malocchio
Moody, l'ex Auror e
professore che era deceduto per difendere Harry
in fuga dai Mangiamorte.
Charity
Burbage, la
professoressa di Babbanologia rapita dai Mangiamorte, torturata e
uccisa da
Voldemort.
Albus Silente, il preside
sicuramente più amato e rispettato di tutti i tempi.
Severus Piton; si anche
lui che sembrava un anima nera e dannata, si era rivelata infine una
persona
degna del massimo rispetto.
Minerva si
riscosse dai quei tristi
pensieri: ora il suo compito era quello di ridare un pò di
gioia e di serenità
ai cuori di quei ragazzi, che ancora troppo giovani erano stati
costretti ad
assistere a odi, rancori, battaglie, barbarie ed omicidi.
Tutto
perchè alcuni credevano alle
teorie razziste e omofobiche di quel folle, che si era autoeletto di
sangue puro
pur sapendo di essere a sua volta un mezzosangue.
Si era
ripromessa di riuscire a
cancellare dai loro animi feriti, tutto il dolore e l'angoscia che
oramai vi
avevano messo radici e quale migliore modo se non quello di assistere a
qualcosa
di allegro e sereno, che avrebbe fatto dimenticare loro per qualche
periodo la
tristezza.
Con orgoglio
aveva assistito a scene di
collaborazione tra case, che prima non si era sognata mai neppure di
immaginare: vedere per esempio, Pansy Parkinson, Daphne Greengrass e
Millicent
Bullstrode collaborare con Hermione senza fare storie, era sicuramente
da
annotare negli annali scolastici.
Ora il fatto di
aver ottenuto che il
cosiddetto principe di Serpeverde avesse accettato di rivestire il
ruolo di
capo giuria, era la conferma del connubio che si poteva creare tra i
discendenti di Salazar e quelli di Godric, che notoriamente non avevano
mai
lesinato tra loro attacchi e cattiverie.
La donna si
volse quindi verso il
ragazzo, che continuava a tenere incollato lo sguardo verso la nuca di
Hermione
che ancora non lo aveva degnato di nessun interesse.
Dopo aver
tossicchiato, per attirare la
sua attenzione disse: " Le sono grata signor Malfoy, del fatto che lei
abbia accettato di presiedere alla giuria di questa sfilata!".
Draco volse il
viso verso la preside e
ghignando leggermente disse: " Professoressa
Mc Granitt, io accetterò di essere il giudice di
questa manifestazione ad un solo patto; voglio poter collaborare a
stretto
contatto, con la qui presente signorina Granger nella realizzazione
della
sfilata; o così o non contate su di me!".
Sentendo quelle
parole Hermione si
girò, palesando la sua attenzione e rendendosi conto, per la
prima volta che
l'astuto e perfido principe aveva fatto il suo ingresso in quello che
lei
riteneva il suo regno.
Guardandolo in
volto, la ragazza notò
che i suoi freddi e profondi occhi brillavano di una punta di ironia e
sadismo.
Indisponendosi
per il suo
atteggiamento, la bella caposcuola alzò fieramente il mento
poi disse: " La ringrazio signor
Malfoy ma
non credo che il suo aiuto sia necessario, qui siamo perfettamente in
grado di
proseguire da soli".
La professoressa
Mc Granitt posò una
mano lieve sulla spalla della ragazza, attirando la sua attenzione e
puntando
sul suo viso uno sguardo supplichevole, disse: " Suvvia signorina
Granger
l'idea del signor Malfoy non è assolutamente assurda anzi
credo che questo sia
un ulteriore modo per seppellire definitivamente l'ascia di guerra tra
le due
storiche case."
Capendo di non
avere via di uscita,
Hermione alzò le spalle apparentemente indifferente, poi
disse: " Bene,
allora signor Malfoy tenga conto che le riunioni necessarie per
decidere il da
farsi si tengono il lunedì, il giovedì e il
sabato nella stanza dei capiscuola
dalle 17 alle 19".
Detto questo si
voltò nuovamente e si
allontanò verso un gruppo di ragazzi che si stavano
occupando dell'addobbo
floreale.
Draco stavolta
era davvero sul punto
di esplodere: quella folle ragazza non aveva fatto una piega davanti
alla
proposta che lui le aveva fatto, con il solo ed unico scopo di farla
uscire dai
gangheri.
Ora invece, dai
suddetti gangheri ci
stava uscendo lui e dopo aver salutato la preside, completamente
insoddisfatto
si volse verso l'uscita, dove trovò Blaise che sorrideva
sornione avendo
assistito a tutta la scena.
Quando il
caposcuola di Serpeverde lo
raggiunse, insieme uscirono in corridoio e fatti pochi passi in
silenzio Draco
esplose di furore e di rabbia.
" Ahhhh! Ma
quella mi manderà al
manicomio prima o poi; ma ti rendi conto Bla non ha fatto una piega,
una che
fosse una.
Quella non
è normale; secondo me
viene da qualche pianeta sconosciuto ed è atterrata qui ad
Hogwarts solo per
rendermi la vita impossibile.
No dico ma l'hai
sentita" disse
poi scimmiottandola " Signor Malfoy le riunioni si fanno dalle 17 alle
19.
Ahhhh non la
reggo, no proprio non la
reggo; quella è sadica, indisponente, falsa, maligna e
cattiva allo stato
puro".
Blaise ghignando
a più non posso,
disse: " Hei Dra mi sa che ti stai sbagliando, quello con tutte quelle
caratteristiche sei tu e comunque io ti avevo avvisato; Hermione
è una ragazza
molto intelligente!".
Draco si diede
una manata sulla
fronte poi disse: " Hermione? Ora la chiami Hermione? E a quando la
proposta di matrimonio Bla?".
" Ma come siamo
spiritosi
fratello" disse il moro Serpeverde poi scuotendo la testa con fare
rassegnato aggiunse: " Draco non ci sei ancora! Ma che ti ci vuole per
capire che Hermione non è come tutte le altre sciacquette
che ti ripassi sotto
le lenzuola.
Lei
può darti davvero del filo da torcere;
ha carattere, è tenace, testarda e fiera e prima che tu ti
perda in
elucubrazioni inutili, sappi che io non sono affatto interessato a lei.
Se la chiamo per
nome è perchè anche
io faccio parte del gruppo che sta organizzando la manifestazione.
Il mio compito
è di occuparmi del beveraggio.
Hermione per
coinvolgerci tutti, come
se fossimo una grande squadra, ha deciso di abolire la provenienza
delle case e
i cognomi in modo da non creare discordie ed imbarazzi.
Certo tutti
sappiamo chi siamo e da
dove arriviamo ma chiamarci semplicemente per nome, per quelle poche
ore che
passiamo insieme, ci fa dimenticare tutto.
Ora sono
convinto che non ti chiamerà
mai Draco, se non altro per mantenere le distanze il più
possibile ed evitare
che tu venga lì per vanificare con la tua inedia tutti gli
sforzi che stiamo
facendo!"
Ancora sorpreso
di quello che aveva
sentito Draco gli chiese: " E sentiamo quali sono le altre serpi che
sono
coinvolte in questa assurdità?" e Blaise, mettendosi un dito
sul mento
come se stesse pensando gli rispose: " Beh, ci sono Pansy e Daphne che
oltre a concorrere come modelle si occupano degli abiti, Millicent che
si è
occupata della campagna pubblicitaria, io e Theo che si
occuperà della musica
ma anche altri componenti di varie case collaborano con noi.
Per esempio per
Corvonero ci sono
Luna Lovegood, Cho Chang, Padma Patil, Anthony Goldstein e Terry
Steval.
Per Tassorosso
ci sono Hannah Abbott,
Susan Bones, Justin Finch-Fletchley, Ernie Macmillan e Zacharias Smith
Infine per i
Grifondoro oltre ad
Hermione, ci sono Harry Potter, Ronald Weasley, Ginevra Weasley,
Calì Patil e
Colin Canon.
Tutti noi Draco,
grazie ad Hermione
siamo riusciti a collaborare magnificamente finora e ti sarei grato se
non
rovinassi tutto.
Se hai
intenzione di accettare
quell'incarico fallo ma per l'amor del cielo, non combinare nessun
casino,
perchè ti giuro sulla nostra decennale amicizia che te la
farei pagare cara;
sono stato chiaro?".
" Cristallino
Blaise,
cristallino!" disse tranquillo Malfoy lasciando però non del
tutto
convinto il moro serpeverde.
Hermione fece il
suo ingresso nella
Sala comune dei Grifoni fumante di collera e di rabbia.
In presenza di
quella serpe velenosa
non aveva battuto ciglio, di fronte alle sue evidenti provocazioni ma
ora che
lui non c'era era intenzionata a salire nella sua camera, a chiudere la
porta,
ad imperturbare la stanza e ad urlare tutta sua frustrazione; urlare
tanto ma
così tanto da rimanere afona per almeno un mese.
-
Viscida serpe -
pensò
Hermione - ma che cavolo ha voluto fare con quella
sceneggiata? Ma certo, lo ha
fatto in modo che io perdessi le staffe e magari di fronte alla
professoressa
Mc Granitt urlassi che non lo volevo, passando così per una
ingrata e una
disfattista.
Ah
ma non gliela do questa soddisfazione! Lo farò pentire di
questo
scherzetto; il signorino non sa ancora con chi ha a che fare.
E'
ora che Draco Lucius Malfoy, impari sulla propria pelle di porcellana
come giocano le Mezzosangue. -
Il suo
vendicativo pensiero, fu
interrotto dall'ingresso nella stanza di Harry, Ron e Ginny che
l'avevano vista
passare di corsa dalla Sala comune, l'avevano chiamata senza ottenere
nessuna
risposta e preoccupati, erano andati a vedere che diavolo stava
succedendo.
" Hei Herm
tesoro, che cosa ti è
successo?" le chiese Harry con la voce alquanto ansiosa e mentre lei
stava
per rispondere Ron le disse: " Diccelo piccola, puoi star sicura che
qualunque cosa sia troveremo la soluzione".
Che dolce che
era Ron, sempre timido
ed impacciato; lui si che sarebbe stato l'uomo ideale, se solo lei ne
fosse
stata innamorata invece aveva avuto la terribile sciagura di
innamorarsi di un
altro.
" Scommettiamo
che c'entra
qualcosa la serpe bionda? Solo lui e Piton sono riusciti sempre a far
perdere
la proverbiale calma alla nostra dolce caposcuola ma siccome Piton
è sotto due
metri di terra, quello che rimane non può essere altri che
Malferret"
disse ironica Ginny.
" Ginevra" la
redarguì
Harry con un cipiglio pericoloso" ti ho già detto mille
volte come la
penso!" ma la ragazza lo interruppe: " Si, si lo sappiamo tutti Harry;
non dobbiamo parlare male di Piton! Ascoltami bene Potteruccio,
perchè non te
lo voglio ripetere una seconda volta: anche se il nostro "caro",
untuoso e defunto professore di Pozioni e di Difesa, a dispetto del suo
aspetto
e del suo carattere, si è poi rivelato un angelo io, Ginevra
Weasley non posso
e non voglio dimenticare tutti i soprusi che siamo stati costretti a
subire.
Mi bruciano
ancora tutte le volte che
mi toccava stare nel suo bugigattolo puzzolente, perchè
messa in punizione per
qualcosa che avevano fatto le Serpi maledette.
E dove lo
mettiamo l'amore sviscerato
che quell'uomo aveva per il principino slavato ed in genere per tutte
le serpi.
Ti sei forse
dimenticato tutti i
punti che ci toglieva ingiustamente mentre altrettanto ingiustamente,
li
regalava a quelli là.
Ora se a te sono
venuti i scrupoli di
coscienza, solo perchè hai saputo che da giovane era
innamorato di tua madre e
per aver scoperto che ha ucciso Silente dietro sua richiesta, a me non
interessa.
Per quanto mi
riguarda Severus Piton
rimarrà sempre il bastardo che era; un bastardo che ha avuto
seppure una volta,
l'onore di essere stato innamorato anche se non ricambiato.
Forse
è vero che non ha mai
dimenticato tua madre ma allora avrebbe dovuto proteggerti, non
angustiarti per
cinque anni e non dimentichiamoci di Silente.
E' vero che lui
ha agito così perchè gli
era stato richiesto ma resta comunque il fatto che ci ha privato della
persona
più dolce, cara e buona del mondo.
Ora non venirmi
a dire che mi devo
calmare, altrimenti ti getto addosso una bella fattura orcovolante hai
capito?" concluse Ginevra tra le lacrime.
Harry
completamente basito e senza
parole abbassò lo sguardo a terra, consapevole che in fondo
Ginny aveva ragione
e non riuscendo a trovare nulla su cui ribattere, preferì
uscire in silenzio
dalla stanza seguito da Ron che le lanciò uno sguardo gelido.
Una volta che si
chiuse la porta, Ginny
sbatté le mani come se volesse spolverarsele e disse: " Oh e
anche questa
è fatta!" poi volse lo sguardo verso Hermione, che la
fissava ancora con
la bocca spalancata e disse: " Forza tesoro levati dalla faccia
quell'espressione stupita; era ora che qualcuno gliele cantasse a
quello là.
Sono stufa che
continui a voler
imporre il suo pensiero a tutti.
Adesso
occupiamoci di te piccola; che
ti ha combinato il tuo amore segreto?" disse con lo sguardo ironico.
Hermione si
riscosse all'istante,
scrollando la testa e gettandosi malamente sul cuscino.
Ginny
sigillò ed imperturbò la stanza
per non essere disturbate e le si sedette accanto in attesa che la
bella
caposcuola si sfogasse, cosa che non si fece attendere: " Oh Ginny, io
non
credo di farcela sai? Stamattina la Mc Granitt mi ha mandato nei
sotterranei di
Serpeverde, per comunicare a Draco una sua decisione!".
Solo quando era
da sola o con Ginny,
Hermione, poteva chiamare il biondo con il suo nome di battesimo, dato
che lei
se ne era perdutamente e sfortunatamente innamorata.
" Che
decisione?" le chiese
curiosa la sua amica e lei sospirando le rispose: " La nostra cara
preside,
si è fatta venire la geniale idea di offrirgli la carica di
Presidente della
giuria della sfilata ma il peggio è che, se prima lui non
voleva accettare, poco
dopo si è presentato nella Stanza delle Necessità
dicendo che avrebbe accettato
l'incarico solo a patto di poter lavorare a stretto contatto con me!".
" Per il tanga
di Morgana ma che
cavolo gli ha preso?" disse sconvolta Ginny ed Hermione le rispose: "
Lo ha fatto solo per farmi perdere le staffe davanti alla Preside, in
modo da farmi
fare una pessima figura ma lei non solo non se ne è accorta
ma mi ha supplicato
con lo sguardo di accettarlo in squadra ed io sono stata costretta a
farlo.
Capisci Ginny,
già l'esserne
innamorata senza speranza mi fa stare male; almeno però il
fatto di poterlo
evitare mi dava quella parvenza di sicurezza, ora invece non solo me lo
ritroverò accanto in ogni istante ma sono sicura che
farà di tutto per sabotare
il nostro lavoro ed infine dovrà decidere lui chi
vincerà il concorso e questo
sai già che cosa vuol dire no? Che al 99% a vincere saranno
Daphne o Pansy e
questo non è giusto!" concluse la ragazza gettandosi in
lacrime sul
cuscino e continuando a dire: " Perchè me ne sono
innamorata? Ma come
diavolo ho fatto?".
" Hermione
tesoro, sai bene che
al cuore non si comanda" le disse dolcemente Ginny " così
come sai
bene, quello che io penso di tutto questo pasticcio.
Draco Malfoy
è un concentrato di
alterigia e supponenza ma in fondo deve avercelo anche lui un cuore no?
Anche
se credo che sia del tutto rinsecchito e atrofizzato, visto che lui non
lo ha
mai usato.
Non so come
andrà a finire tra voi
due ma sai che ti dico? Se c'è una persona al mondo capace
di cambiare quel
furetto velenoso, in qualcosa che assomigli anche solo lontanamente ad
un
essere umano, quella sei tu tesoro!
Sei testarda
quanto e più di lui, sei
collerica al punto giusto, sei intelligente ed inoltre ricordati che
non sei da
sola.
Hai i tuoi amici
che ti stanno a
fianco e che non ti abbandonerebbero mai in nessun caso!"
Hermione fece un
grosso respiro poi
guardando negli occhi la sua dolce amica disse: " Non ne sarei
così sicura
Gin; su di te non ho alcun dubbio ma per quanto riguarda Harry e tuo
fratello
non me la sentirei di metterci le mani sul fuoco!
Sai
già cosa pensano di Draco, sai
perfettamente quanto lo odiano e quanto pensano sia una persona
inutile.
Non credo che mi
perdonerebbero mai,
se venissero a sapere che me ne sono innamorata!" poi sospirando
nuovamente continuò: " Ma perchè non mi sono
innamorata di Ronald? Sarebbe
stato tutto più facile!".
Ginevra fece una
faccia buffa e
parzialmente schifata poi disse: " Hei Herm non scherzare! Per quanto
averti come cognata mi esalterebbe un sacco, non potrei mai e poi mai
augurarti
di vivere al fianco del mio sconclusionato fratellino.
Avanti siamo
sinceri, Ron affiancato
a Draco fa la stessa figura che farebbe un pulcino bagnato di fronte
all'imponenza
di un ippogrifo!
Mio fratello
è un vigliacco e un
debole, vive perennemente all'ombra di Harry e non è in
grado di prendere una
decisione che sia una.
Prendi per
esempio il fatto che fin
da piccolo ha sempre detto che voleva diventare un giocatore
professionista di Quiddicth,
ora invece da quando Harry ha detto che finita la scuola vuole
frequentare il
corso di Auror, all'improvviso è diventato anche un suo
desiderio.
E non parliamo
di shopping! Non so se
hai notato che quando Harry si compra qualche maglietta o dei jeans,
dopo
neppure una settimana Ron li possiedi uguali e precisi.
Ora ha iniziato
a fumare, solo perchè
glielo ha visto fare e io credo che se potesse, sognerebbe le stesse
cose che
sogna lui.
Ron è
una persona del tutto inutile e
tu non puoi paragonarlo a Draco neppure lontanamente;
per quanto io non sopporti Malferret, devo
essere sincera nell'ammettere che ha tutte le qualità che
una ragazza sogna in
un uomo: è alto, bello, affascinante e sexy, è
bastardo al punto giusto, è
ricco il che non guasta, sa sempre il fatto suo, è in grado
di prendere
decisioni autonomamente e di solito non torna mai suoi passi, indice
del fatto
che prenda sul serio le sue capacità affrontando a testa
alta la gente.
Anche se quando
è evidente che
sbaglia, non lo ammetterebbe neppure sotto mille e più
Cruciatus o sotto il
veritaserum, dato che è dannatamente orgoglioso!
Eppure,
nonostante abbia un miliardo
di difetti, io credo che tu e lui siate fatti per stare insieme; basta
solo
sapersi giocare le carte giuste.
In fondo, non mi
ricordo dove l'ho
letto, la vita è una continua partita a poker con il
destino; se vuoi vincere
devi anche saper barare".
" Si
può essere che tu abbia
ragione Ginny ma vedi con Draco non avrò mai niente di
sicuro mentre tuo
fratello, per quanto sia tonto mi ha proposto di sposarlo e vuole fare
una
cerimonia magica già alla fine della scuola ed io sto
pensando di
accettare".
Ginny
spalancò la bocca a quella
notizia, guardando incredula gli occhi della sua migliore amica poi con
la voce
piena di rabbia disse: " Dimmi che sei impazzita Hermione ti prego,
perchè
solo il fatto di aver perso la tua sanità mentale potrebbe
giustificarti
riguardo a quello che hai appena detto! Tu non puoi sposarti con
Ronald, perchè
non lo ami; lo sai bene quanto me.
Perchè
vuoi farti del male, amica
mia? Ti rendi conto che qui stiamo parlando di un matrimonio e per di
più di un
matrimonio magico.
Sai che
significa non è vero? Beh se
caso mai te lo fossi dimenticato, ci penso io a rinfrescarti la
memoria.
Un matrimonio
magico è assolutamente
vincolante e se porti a termine questa cazzata, non potrai mai
più separarti da
mio fratello anche se dovreste odiarvi da morire.
E' questo che
vuoi Hermione? Legare
la tua vita con una persona a cui vuoi bene, certo ma che non ami?
Perchè
è inutile che lo neghi anche a
te stessa, tu non ami Ronald ma ami lui e solo lui: il dannato furetto
rimbalzante, Malferret alias Draco Malfoy,
il principe di Serpeverde."
" Andiamo Ginny"
sospirò
stancamente Hermione " siamo sincere; quando mai si è
sentito che un
Grifondoro e un Serpeverde si sono innamorati!
Un Grifondoro e
un Corvonero si, un
Grifondoro e un Tassorosso può darsi ma mai da millenni, si
è sentito che un
Grifondoro e un Serpeverde o viceversa, si siano uniti in un sentimento
che
valga la pena di essere chiamato sincero.
Inoltre non
trascurare di chi è che
stiamo parlando; non un Serpeverde qualsiasi ma del Serpeverde per
eccellenza
borioso, vanesio, egoista, gelido come un iceberg e con la fissazione
del
sangue puro.
Come puoi solo
pensare che lui possa
provare qualcosa per me, la mezzosangue zannuta di Grifondoro, l'insopportabile
so-tutto-io.
No
Ginny, mi ritengo abbastanza intelligente e credo di avere ancora
qualche neurone
che viaggia nel senso giusto di marcia, per capire che mai lui
potrà vedermi
come niente altro che una valvola di sfogo per i suoi istinti
maschili".
Hermione
concluse il suo monologo sedendosi sul letto e portandosi stancamente
una mano
sugli occhi, come se volesse cancellare con un solo colpo tutta la
rabbia e la
frustrazione che provava nel suo animo.
Ginny che si
riteneva estremamente
testarda, mise le sue piccole mani sui fianchi e poi con voce decisa e
forte
disse: " Oh basta Hermione, continui a piangerti addosso e a
commiserarti.
Non è
una colpa essere figlia di
babbani né essere stata smistata a Grifondoro.
Ok,
lui non è un Serpeverde qualsiasi ma la tua
nemesi in persona ma credo
che proprio per questo, l'amore sia un sentimento completamente
complesso.
Questo
sentimento non guarda in
faccia nessuno, né età, né sesso,
né razze e né sopratutto case
scolastiche.
Porca vacca, Hermione è vero sei una sangue
sporco, ops scusa, volevo
dire che non hai il sangue cosiddetto puro ma sai che c'è,
francamente chi se
ne frega!
Coloro che, come
i teneri genitori
del tuo Draco, adoravano quella perla di Voldemort ignoravano forse che
proprio
colui che predicava sulla purezza del sangue,
era un maledetto sangue sporco? Non credo proprio! Sicuro
che lo
sapevano ma se ne fregavano altamente.
Gli
bastava avere davanti a loro qualcuno che li convincesse che i tempi
non sono
cambiati, che la società moderna non si è evoluta
anche qui nel mondo magico.
Sognano
solo ed esclusivamente che la razza purissima continui; ecco
perchè fanno
matrimoni tra di loro, combinati spesso contro il volere dei diretti
interessati".
Hermione sorrise
della sequela di
parole uscita dalla bocca di Ginny poi, alzando le spalle disse:
" Va bene, credo
che tu abbia
ragione su tutta la linea; ti prometto che ripenserò alla
proposta di tuo
fratello.
A questo punto
non mi rimane altro
che aspettare e vedere che succede!".
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Scontri e cattiverie ***
Capitolo 2 -
Scontri e cattiverie
Il
giovedì successivo, Draco arrivò
nella saletta dei capiscuola ed entrando, notò che questa
era stata ingrandita
da un incantesimo in modo da farci entrare un grosso tavolo attorniato
da 22
sedie, un comodo divano e una grossa lavagna dove erano appesi diversi
bigliettini.
Mentre era
intento a leggere questi
biglietti, la porta alle sue spalle si aprì ed
entrò Hermione con in mano
diversi fogli ed alcuni fascicoli colorati.
Draco, non
appena la vide ghignò
pericolosamente e si avvicinò con l'intento di stuzzicarla
ma rimase basito,
quando la ragazza lo ignorò come se fosse uno dei fantasmi
del castello.
Brontolando
d'insoddisfazione, il
ragazzo le disse: " Hei mezzosangue, cos'è non mi hai
visto?" e la
ragazza alzando gli occhi gli disse: " Oh scusa Malferret ma io di
solito
non perdo tempo a guardare le cose che non m'interessano!".
Draco era
scioccato e non sapeva se
lo era di più per il fatto di essere stato definito una cosa
o per il fatto che
lei avesse detto che non gli interessava.
" Caspita, vedo
che abbiamo fatto
colazione con dei limoni eh? Stamattina sei più acida del
solito!" le
disse brusco lui e prima che lei potesse ribattere, la porta si
aprì e tutti
gli altri componenti del consiglio fecero il loro ingresso.
Quando tutti si
furono seduti,
Hermione prese la parola e disse: " Buongiorno a tutti, come vedete
l'ultima novità riguarda la presenza qui del signor
Malfoy, al quale è
stato chiesto dalla preside in persona di fare da capo giudice del
concorso.
Ovviamente ora
illustreremo al signor
Malfoy, come si svolgerà tutta la manifestazione.
Daphne vuoi
occupartene tu?".
Draco era ancora
più furioso, dato
che per ben due volte in pochi secondi Hermione l'aveva chiamato signor
Malfoy
solo per sottolineare, come gli aveva d'altronde predetto Blaise, che
non era
affatto intenzionata a chiamarlo per nome come faceva con gli altri.
Daphne
sorridendo si alzò e disse:
" Benvenuto Draco, allora devi sapere che la manifestazione si
svolgerà il
31 ottobre dopo il tramonto.
Saremo noi,
organizzatori della
festa, ad aprire le danze nella Sala Grande alle sette di sera poi
dalle otto fino
alle nove ci sarà il concorso di bellezza che
servirà ad eleggere Miss Hogwarts
di seguito poi fino a mezzanotte ci sarà la sfilata di moda;
infine dei fuochi
di artificio magici, offerti da Zonko e dalla ditta dei Tiri vispi
Weasley,
daranno il via ai balli con musica da discoteca suonata dalle sorelle
Stravagarie e questi si concluderanno all'alba."
Illustrato il
suo discorso, Daphne si
risedette ed Hermione riprese la parola: " Pansy vuoi essere
così gentile
da passare al signor Malfoy questi depliant, che
gli spiegheranno tutti
i nostri interventi in modo da farsi un quadro preciso della
situazione."
La mora
Serpeverde si alzò dal suo
posto e si diresse verso Draco, dandogli il materiale indicato da
Hermione poi
con un sorriso languido se ne tornò al suo posto.
Hermione, con
voce incolore disse:
" Bene, se non ci sono altri aggiornamenti direi che per oggi possiamo
anche chiudere qui".
Quindi dopo
essersi salutati, ad uno ad
uno uscirono dalla stanza lasciando Hermione lì seduta a
ricontrollare tutti
gli appunti.
La ragazza non
si era però accorta
che nella stanza era rimasto anche Draco, che continuava a guardarla
stringendo
forte i pugni.
Il ragazzo
cercava di dominare i suoi
impulsi: avrebbe voluto umiliarla ma non sapeva come fare.
Poi ghignando
pericolosamente si
avvicinò in silenzio, afferrando uno dei suoi boccoli ed
attorcigliandoselo
intorno al dito.
Hermione
sussultò a trovarselo
accanto e con quel movimento avvicinò involontariamente i
suoi capelli al naso
di Draco, che fu investito da un dolcissimo profumo al cocco.
" Che diavolo
stai facendo
Malferret? " gli chiese agitata la ragazza e lui, rimasto basito da
quel
profumo non gli rispose, continuando come se fosse ipnotizzato, a
toccare quel
morbido boccolo.
Quando
però si rese conto di essere
osservato, si allontanò con il cuore che gli batteva veloce
nel petto.
Indispettito dal
modo in cui si
sentiva, cattivo replicò: " Stavo solo controllando la
merce!".
Hermione
spalancò gli occhi e disse:
" Ma di che diavolo di merce parli? T'informo che io non sono in
vendita!"
ma il ragazzo ghignando odiosamente le rispose: " Oh sta tranquilla, io
non sprecherei neppure uno zellino del mio immenso patrimonio per una
sporca
mezzosangue! Se però tu vuoi offrirti gratis, io sono sempre
disponibile per la
beneficienza!".
" Oh, senti
dannato di un
furetto, segui attentamente ciò che ti dico: evapora,
svanisci, dissolviti!"
urlò lei.
Draco
scoppiò a ridere fragorosamente
poi disse: " Uh, uh, uh Granger siamo nervosette eh? Cos'è
Lenticchia non
ti soddisfa tra le lenzuola o sei in piena sindrome premestruale?".
Hermione
arrossì dalla rabbia, fino
alla cima dei capelli poi quasi fuori controllo, urlò come
una banshee impazzita
: " COME CAZZO TI PERMETTI MALFERRET?" e Draco, sempre ghignando
disse:
" Calma, calma,
mezzosangue! Non
pensavo che una puritana, frigida come te potesse avere un linguaggio
così
scurrile; e poi credi davvero che seguirei i tuoi consigli riguardo al
fatto di
sparire?".
La grifoncina
con un sorrisetto
ironico, puntò i suoi occhi sul volto del principe di
Serpeverde poi disse:
" Oh ma Malfoy, credo che tu abbia frainteso: quando ti ho detto di
sparire non volevo darti un consiglio.
Il mio non lo
era affatto; tutt'al
più era un imperativo categorico: levati dai piedi!".
" Granger "
disse sornione
Draco " devo forse ricordarti le parole della preside? Lei mi ha detto
che
dobbiamo lavorare insieme, che dobbiamo collaborare per dare ancora
più lustro
a questa manifestazione ed io sono qui per questo".
Hermione
sentì di essere sul punto di
esplodere e alzatasi di scatto disse: " Draco Lucius Malfoy, principe
dei
miei stivali, capo di una ridda di folli marchiata Serpeverde, figlio
di un
fottuto Mangiamorte con quella faccia di bronzo puoi prendere in giro
la
preside e rigirartela come un calzino bucato ma a me non mi freghi.
So perfettamente
che di questo
concorso non te ne frega un beneamato cavolo; tu hai accettato questo
incarico
solo per rompere le uova nel paniere a me ma sappi che io non te lo
permetterò.
Se vuoi la
guerra, io ti darò la
guerra e credimi quando avrò finito con te maledirai il
giorno in cui hai messo
piede ad Hogwarts per la tua prima dannatissima volta.
I tuoi cari ed
"innocenti"
genitori avrebbero fatto meglio ad iscriverti a Durmstrang; almeno
lì non
c'erano le ragazze che tanto hanno fottuto il tuo cervellino e i tuoi
ormoni.
Forse un
pò di astinenza e meno
ginnastica lombare, ti avrebbe dato più
possibilità di diventare una sorta di
essere umano!".
" No mia piccola
mezzosangue,
non credo che sarebbe stata una buona idea andare a Durmstrang; basta
guardare
gli elementi che vi appartengono!" celiò il biondo.
Hermione, con
uno sguardo interrogativo
chiese: " Ma di che cavolo parli?" e Draco preparandosi a dare alla
ragazza la sua stoccata finale. con tranquillità le rispose:
" Oh, basta
guardare Victor Krum!
Doveva essere
proprio arrivato alle
cozze se ha volto il suo ambito sguardo di scimmione a una scorfana
come te; d'altronde
tra reietti ci s'intende!".
La mano di
Hermione, schizzò potente
e si andò ad abbattere sulla guancia nivea del principe
delle Serpi, lasciandogli
il segno delle cinque dita poi con voce irata disse: " Sei proprio un
verme! E' tipico dei Malfoy attaccare chi non né presente e
non può difendersi;
sei un vigliacco della peggior specie.
Vedo che non ti
è bastato il pugno
che ti ho dato al terzo anno! Ti do un consiglio Malferret non
incrociare più
il mio cammino, perchè la prossima volta non sarò
così clemente" quindi
dette quelle parole, marciò fuori dalla stanza dei
capiscuola lasciando un
Draco ferito e furioso.
Hermione
entrò nella sua stanza in
lacrime, delusa fortemente dal ragazzo che amava alla follia.
Dopo pochi
secondi, Ginny arrivò al suo
fianco e dovette sudare un bel pò di camicie per farsi
raccontare dalla sua
amica che cosa fosse successo.
Quando lo seppe,
la piccola Weasley
furiosa con il principe delle Serpi, attese che la povera Hermione si
addormentasse stremata dalle lacrime ed uscì con un diavolo
per capello, dalla
torre del Grifondoro diretta nei sotterranei delle Serpi dove poco dopo
s'imbatte in Blaise.
" Zabini,
dov'è quella serpe
velenosa?" disse furiosa e il ragazzo ghignando le rispose: " Beh,
qui Weasley, siamo tutti delle serpi velenose ma credo che, vedendo il
tuo viso
alterato tu ti stia riferendo a Draco no? Che ha fatto adesso?"
concluse
nervoso.
La ragazza gli
raccontò l'accaduto,
così come le era stato riferito dalla disperata caposcuola e
Blaise strinse i
pugni, disgustato dal comportamento del suo amico.
E dire che lo
aveva anche avvertito
ma ora basta! Non era più disposto ad accettare inutili
intolleranze da parte
sua.
Era giunta l'ora
che il principino
Malfoy, si desse una regolata e se non voleva farlo di testa sua lo
avrebbe
costretto lui; parola di Blaise Zabini.
" Sta tranquilla
Weasley, ci
penso io a Draco; fidati di me, tu torna pure da Hermione che a
sistemare sua
maestà, ci penso io.
Mi ero tanto
raccomandato che non
facesse cazzate ma evidentemente il ragazzo deve essere un
pò duro di
comprendonio e credo che sia il caso che me ne occupi io, in modo da
dargli una
bella svegliata.
Ti prometto che
domani, Draco Lucius
Malfoy farà le sue scuse ad Hermione! Ti fidi di me?".
La ragazza
rimase un pò lì a pensarci
poi annuì in silenzio e girando sui tacch si diresse alla
torre non prima però,
di aver ringraziato il ragazzo.
Blaise
aspettò che la ragazza
scomparisse nel corridoio poi stringendo i pugni disse: " E ora a noi
due,
caro Draco!".
Quasi correndo
rientrò nella Sala
comune e chiese a Theo dove fosse il biondo e lui gli disse che era in
camera
sua.
Quindi salendo i
gradini a due a due,
arrivò davanti alla sua porta che spalancò con un
calcio ben assestato.
Entrato nella
stanza, trovò Draco
disteso a letto intento a ripassarsi Pansy Parkinson.
Accecato dalla
rabbia e dall'ira,
Blaise prese per un braccio la ragazza e la gettò malamente
fuori dalla camera,
ignorando le sue urla di protesta poi chiuse la porta, la
sigillò ed imperturbò
la camera.
Draco intanto,
si era alzato dal
letto furioso per l'assurdo comportamento del suo amico e fuori di
sé urlò: "
BLAISE MA CHE CAZZO TI PRENDE? COME DIAVOLO TI SEI PERM...." ma non
poté
terminare la frase, che un pugno potente del moro lo fece atterrare
dall'altro
lato del letto.
Draco si
rialzò a fatica, pulendosi
il sangue che fuoriusciva dal labbro inferiore, con il dorso della mano
e
guardando il suo amico negli occhi furiosi gli chiese: " Ma si
può sapere
che hai?" e lui per tutta risposta, grugnì d'insoddisfazione
poi esplose:
" Draco, per Merlino ti avevo chiesto esplicitamente di non fare
cazzate
con Hermione e tu che fai la offendi in quel modo? Sei proprio un
bastardo!".
Capito di cosa
stesse parlando Blaise,
il biondo scoppiò in una fragorosa risata poi disse,
velenoso: " Ma
guarda, madamigella Granger non ha perso tempo a correre dal suo
cavalier
servente, per reclamare giustizia vero?".
Blaise sputando
sul pavimento, scosse
la testa e disse: " Per quanto ti farebbe piacere vederla
così, sappi che
non è stata lei a venire da me ma sono stato io a scoprire
tutto.
Poco fa, ho
incontrato la piccola
Weasley e vedendola furiosa, ho usato la legilimanzia scoprendo cosa
avevi
fatto ad Hermione".
Il moro si disse
che era meglio non coinvolgere
la Weasley in quel macello e decise di condire il tutto con dei grossi
sensi di
colpa: " Mi fai schifo Draco! La fine della guerra non ti ha proprio
insegnato niente vero? I morti e i feriti non ti hanno insegnato
niente? La
glacialità e la bastardaggine di tuo padre non ti hanno
insegnato niente?".
Draco lo fissava
imperterrito,
cercando di capire dove volesse andare a parare.
E Blaise
continuò: " Sai a
differenza tua, a me bruciano ancora le decine di cadaveri che ho visto
stesi
per strada; questa dannata guerra non ha fatto nessuna distinzione caro
il mio
Draco, tra Purosangue e Mezzosangue.
Molti hanno
lottato fianco a fianco,
perchè alla fine anche noi maghi perfetti ci eravamo resi
conto della follia di
Voldemort, che era rimasto solo attorniato da tuo padre, dalla tua
pazza zietta
Bellatrix col marito al seguito e dal padre di Nott.
Era solo,
così come avrebbe dovuto
essere fin dall'inizio; ho visto con i miei occhi, Ian Nott uccidere a
sangue
freddo Matthew Greengrass, solo per aver osato dire che tutto quello
sembrava
una follia.
Eppure Theo, non
si sente
responsabile delle azioni del padre e non è stato
colpevolizzato da Daphne e
Astoria.
Solo tu, ti
comporti come se fossi
d'accordo con i pensieri dei Mangiamorte, continuando a odiare i
Mezzosangue.
Proprio tu, che
dovresti odiare più
di chiunque altro il pensiero dei Purosangue come tuo padre, specie
dopo quello
che ha fatto a te che sei suo figlio.
Non dirmi che
hai dimenticato tutto,
perché saresti davvero una grossissima delusione!"
Draco fissava il
pavimento,
consapevole di non riuscire ad alzare gli occhi sul suo amico, che gli
stava
gettando in faccia il fallimento della sua vita.
Blaise riprese:
" Hai
dimenticato tutte le Cruciatus che tu e tua madre vi siete beccati da
tuo
padre? Mi fai pena Draco, mi fai veramente pena.
Nonostante tu
gli abbia detto in
faccia che lo odiavi, per la freddezza con la quale ti aveva cresciuto,
stai
ancora utilizzando il suo metro di misura per giudicare i Mezzosangue e
tutti
quelli che reputi inferiori a te ma mettiti in testa che loro sono
fatti come
noi, amico.
Nelle loro vene
scorre lo stesso
sangue, rosso e denso come il nostro, il loro corpo è
formato da carne, ossa e
muscoli come il nostro.
Non sono diversi
da noi e tu lo sai
ma nonostante tutto continui a comportarti come una bestia e mi
dispiace,
perché io lo so che non sei così altrimenti non
ti saresti opposto a lui per
non diventare un Mangiamorte e non dirmi che lo hai fatto solo per
egoismo,
perchè sai bene che sarebbe una grande baggianata.
Certo
è più facile e soddisfacente
per te godere del dolore che infliggi alle persone no? Ti piace far
soffrire
gli altri, in particolare Hermione ma un conto è la battuta
sarcastica mentre
un altra cosa è utilizzare rabbia, cattiveria e odiose
parole.
Mi spieghi cosa
volevi dire con
" volevo controllare la merce?" o con il fatto di non spendere uno
zellino per una Sanguesporco?".
Draco a quelle
parole trasalì,
sentendosi per la prima volta assalire dai sensi di colpa.
Blaise, con un
espressione sprezzante
e con una voce odiosa, gli disse: " Beh sai che c'è Draco,
io non credo
che spenderò più uno zellino sulla nostra
amicizia! Stai attento, perchè
nonostante io ti conosca da quindici anni, sono pronto a voltarti le
spalle.
Io non riesco a
concepire neppure
l'idea di poter essere amico di una persona, che è capace di
deludermi nel giro
di pochi giorni, dopo avermi promesso che si sarebbe comportato bene.
Non sono
disposto a tornare
sull'argomento, finché tu non andrai da Hermione a
presentargli le tue formali
scuse per il tuo ignobile comportamento.
Dimostrami che
non mi sono sbagliato
a darti fiducia, amico! Dimostramelo ed io tornerò a
rispettarti ma fino ad
allora, non considerarmi neanche e se m'incontri fai finta di non
conoscermi!".
Detto questo,
Blaise tolse l'incanto
alla stanza e in silenzio uscì dalla porta, lasciandosi alle
spalle Draco che
si sentiva completamente un verme per averlo deluso.
Il biondo si
gettò sul letto e per la
prima volta in vita sua, pianse lacrime di vergogna.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** I sensi di colpa del principe ***
Ciao
ragazze, eccomi da
voi con il terzo capitolo della mia piccola fatica.
Spero che sia di vostro gradimento come i due precedenti.
Non voglio annoiarvi con le mie chiacchiere e vi lascio alla lettura
del brano,
riservando i ringraziamenti e i saluti alla fine.
Capitolo 3: I sensi di colpa del principe
L'indomani mattina, Draco uscendo dalla Sala comune diretto a fare
colazione
dopo una notte insonne, incrociò sul suo cammino Hermione e
Ginny e stringendo
i pugni, si diresse verso le due ragazze.
Dopo aver preso per un braccio la riccia, mormorò: " Granger
ti devo
parlare!" e portatala in disparte disse: " Io mi volevo scusare con
te, per le parole che ti ho detto ieri mattina.
Non so che mi è preso; so che con molta
probabilità tu non crederai al mio
pentimento e ne avresti tutte le ragioni ma ti assicuro che
è sincero".
Hermione aveva la bocca spalancata per lo stupore e non riusciva a
parlare ne a
pensare e Draco ne approfittò per continuare: " Certo non
credere che la
smetterò di stuzzicarti, dato che quello è il mio
sport preferito, quasi meglio
di una bella partita a Quidditch ma ti posso promettere che le mie,
saranno
offese al limite della decenza e collaborerò con te, nel
meglio delle mie
capacità.
Ora scusami ma credo di essermi umiliato abbastanza ai tuoi occhi" e
senza
lasciargli il tempo di reagire, si diresse verso la Sala Grande
lasciandosi
dietro due Grifone sconvolte e sorprese.
A questa scena assistette anche Blaise che, fatto un occhiolino a
Ginny, si
diresse a fare colazione dicendo dentro di sé: " Grazie amico!".
Le successive due settimane di lavoro furono, per Hermione e Draco,
tutte
all'insegna della sopportazione e del finto cameratismo.
Sotto gli occhi amorevolmente attenti della Preside e quelli curiosi e
sconvolti del resto del gruppo, era frequente che si assistesse a scene
al
limite del paranormale, tipo vedere i due ragazzi confabulare vicini o
Hermione
ridere a delle battute fatte dalla serpe bionda.
Chi gongolava più di tutti, erano ovviamente Blaise e Ginny:
il ragazzo, perché
sapeva quanto questo fosse strano e difficile per il suo amico e la
ragazza,
perché sapeva quali fossero i veri sentimenti che provava la
sua amica del
cuore.
Il più scettico era Harry che non credeva e non a torto, che
questa tregua
sarebbe durata a lungo; era sicuro infatti, che non appena la
manifestazione si
sarebbe conclusa i rapporti tra i due ragazzi, sarebbero tornati a
quelli
oramai conosciuti da tutti.
Infine il più furibondo era Ron, che non riusciva ad
accettare che Hermione lo
mettesse spesso da parte, per preferire la conversazione o il lavoro
con quel
maledetto Malfoy da strapazzo: lui considerava la ragazza di sua
proprietà e
non vedeva l'ora che tutto questo finisse, per tornare al passato e
ristabilire
le sue priorità.
Certo,
il principe di
Serpeverde chiamava sempre la regina di Grifondoro mezzosangue, ma
sembrava che
lo facesse con una sorta di rispetto intrinseco.
Si arrivò così finalmente, alla sera del 31
ottobre; tutti coloro che si erano
occupati della preparazione, controllarono che tutto fosse a posto poi
andarono
a prepararsi per aprire le danze.
Hermione stava terminando di vestirsi in camera sua, quando
sentì bussare alla
porta.
" Avanti" disse la ragazza e pochi istanti dopo fece il suo ingresso
Ron già vestito con il suo improponibile smoking.
Certo non era allucinante come quello che aveva indossato al ballo del
ceppo,
durante il quarto anno ma era comunque in stile antiquato ed Hermione
dovette
ammettere con se stessa, che Ronald non aveva neppure un briciolo
dell'eleganza
innata che possedeva Draco.
" Tesoro sei bellissima!" le disse il rosso, che stava indecentemente
sbavando di fronte alla figura della ragazza, che in quel momento si
trovava
davanti ai suoi occhi.
Hermione per quell'occasione era davvero affascinante, con il suo abito
di seta
nero che le arrivava fino alle caviglie, impreziosito lungo lo scollo
da una
complicata decorazione di lucenti cristalli di Swarovski che si
estendevano
anche sulle bretelle.
A completare quella magia, c'erano delle deliziose decolleté
nere con il tacco
alto dieci centimetri.
La grifona aveva tirato su i capelli, in un elaborata acconciatura che
le
metteva in mostra il flessuoso collo da cigno e aveva truccato con
semplicità e
raffinatezza, il suo volto.
" Stasera sarò il ragazzo più invidiato di tutti"
gongolava Ron
" entrare al tuo braccio nella Sala Grande, sarà un vero
onore per me, piccola!".
Hermione spalancò leggermente gli occhi poi, schiarendosi la
voce disse: "
Oh ehm, Ron mi sa che non sarà possibile ciò che
pensi.
Ehm,
vedi la
professoressa Mc Granitt mi ha detto che saremo, ehm io e Malfoy a
dover
entrare per primi in sala e dovremo essere noi, ad aprire le danze".
" CHE COSAAAAA?" urlò Ronald fuori di sé dalla
rabbia; il suo viso in
pochi istanti aveva variato le gradazioni di colore dal chiaro al rosso
carminio, arrivando ad assumere un espressione sconvolta resa ancora,
se
possibile più buffa dal colorito a dir poco paonazzo.
" ASSOLUTAMENTE NO!" gridò il rosso Grifondoro " QUESTO NON
DEVE
SUCCEDERE! TU SEI LA MIA FIDANZATA ED E' CON ME CHE ENTRERAI IN SALA
CHIARO?".
Stavolta fu Hermione a diventare paonazza dal furore e cercando a
fatica, di
contenere la sua voce disse: " Ronald Weasley, non ti permetto di
trattarmi come un oggetto di tua proprietà.
Le decisioni della Preside non sono da mettere in discussione; se lei
mi ha
chiesto di entrare in sala al braccio del furetto, puoi stare certo che
io lo
farò e ora sei pregato di uscire dalla mia stanza!
SUBITOOOO!".
L'ultima
parola, urlata
con la potenza di una banshee isterica, fece saltare in aria Ron che si
affrettò ad uscire, grugnendo e borbottando parole
incomprensibili.
Dopo la misera uscita di scena di Ronald Weasley, nella stanza della
Caposcuola
fece il suo ingresso Ginny, avvolta in un bellissimo abito color
bordeaux con
un ricamo di fiori stilizzati sul corpetto.
La ragazza aveva lasciato i suoi lunghi capelli rossi, sciolti sulla
schiena ed
elegantemente mossi in dolci onde.
" Che gli hai fatto al mio fratellino, Hermione?" disse ridendo
Ginevra " aveva una faccia talmente schifata che sembrava avesse appena
visto il redivivo Piton, baciare in bocca un Schiopodo sparacoda!".
La mora non poté esimersi dal ridere per l'immagine che le
si era parata
davanti nella mente evocata da Ginny poi, perdendo la sua allegria in
un
istante disse: " Tuo fratello è ufficialmente un idiota!" e
la rossa
sorridendo, celiò: " Non hai mica scoperto l'acqua calda,
tesoro! Che cosa
ha combinato stavolta?".
Hermione tirò un profondo respiro poi le rispose: " Quel
troll che
risponde al nome di tuo fratello, si è permesso di urlare in
mia presenza,
dicendo che non avrebbe mai permesso che facessi una cosa,
perché lui mi
riteneva di sua proprietà!".
Ginny scosse la testa rassegnata, di fronte all'ennesima dimostrazione
di
quanto fosse idiota Ron poi le chiese: " Ma che cosa non voleva che tu
facessi?" ed Hermione avvampando, le rispose: " La Mc Granitt mi ha
detto stasera, che dovremo essere io e Draco ad entrare per primi in
sala e ad
aprire le danze!".
Ginny cacciò un urlo di gioia poi disse: " Ma è
meraviglioso Hermione! Tu
stasera sei bellissima e lui come sempre, non sarà da meno;
sono certa che
sarete il pettegolezzo più succulento delle prossime
settimane.
Sfido
che mio fratello
abbia dato di matto! Credo che sia, se pur minimamente intelligente, da
dover
ammettere anche con se stesso che lui sparisce al confronto del furetto
e
sicuramente teme che tu possa finire con il fare paragoni; cosa poi,
non troppo
lontana dalla verità, no?".
" Già" dovette ammettere Hermione poi chiese alla rossa: " E
tu
con chi entrerai in Sala?" e l'amica con aria del tutto indifferente,
le
rispose: " Ah, io entrerò con Zabini ma il peggio lo
passerà Harry che
dovrà entrare al braccio di Pansy Parkinson!".
Hermione scoppiò a ridere davanti all'immagine del suo
migliore amico al
braccio del carlino serpeverde poi disse: " Non vedo l'ora di vedere la
reale coppia fare il loro ingresso, comunque è meglio
muoverci dato che la
serpe velenosa mi ha imposto con la sua grazia innata, di essere
puntuale!".
Le due ragazze uscirono dalla stanza e si diressero con passo leggero
ed
elegante verso la Sala Grande.
Arrivate davanti alla scalinata maggiore, notarono che ai piedi di
questa vi
erano appostati due perfetti adoni, pieni di fascino ed eleganti
all'inverosimile.
Blaise Zabini indossava uno smoking blu che lo fasciava, rendendo la
sua figura
ancora più tenebrosa e misteriosa mentre Draco Malfoy,
superbo nel suo smoking
nero, sembrava non appartenere neppure a questo mondo.
Hermione sentì le sue gambe piegarsi per l'emozione e Ginny
dovette sostenerla
con un braccio.
I due ragazzi si accorsero della presenza delle due grifone in cima
alle scale
e guardandosi negli occhi, ghignarono simultaneamente.
Draco era scioccato di fronte alla bellezza della mezzosangue e non
riusciva
quasi a respirare ma non avrebbe mai mostrato a nessuno ciò
che si stava
agitando nel suo cuore.
Nel medesimo istante, come se fossero sincronizzati, Draco e Blaise si
mossero
verso le ragazze e salendo qualche gradino allungarono le loro mani per
afferrare quelle delle grifone poi Blaise secondo lo schema della Mc
Granitt si
fece da parte e sottobraccio a Ginny, fece passare Draco che reggeva
con
superiorità al suo fianco Hermione.
Il biondo si sentiva, stranamente bene con lei accanto ma la sua
sensazione non
era minimamente vicina a quella di Hermione che sentiva il suo cuore
che in
petto faceva le capriole.
Il loro ingresso nella Sala Grande, fu accolto da un grande applauso
che
proveniva da tutti gli altri alunni, i loro genitori, compresi i
professori e
il ministro Shackelbot giunto lì con gran parte del
Wizengamot.
Hermione si sentiva al settimo cielo mentre camminava lenta verso il
centro
della sala appoggiata al braccio del furetto.
Distrattamente volse lo sguardo alle sue spalle e vide che erano
seguiti dagli
altri organizzatori uniti nelle coppie decise dalla Preside in persona:
Per Grifondoro e Serpeverde a parte lei e Draco c'erano Ginny Weasley e
Blaise
Zabini - Harry Potter e Pansy Parkinson - Colin Canon e Daphne
Greengrass -
Ronald Weasley e Millicent Bullstrode - Calì Patil e
Theodore Nott.
Per Tassorosso e Corvonero c'erano invece Ernie Macmillan e Luna
Lovegood -
Zacharias Smith e Cho Chang - Justin Finch-Fletchley e Padma Patil -
Hannah
Abbott e Anthony Goldstein - Susan Bones e Terry Steval
Hermione notò che tutte le altre coppie si erano disposte a
cerchio lungo tutta
la pista da ballo lasciando lei e il biondo al centro della sala.
Fortemente emozionata, la ragazza portò i suoi occhi dorati
all'altezza di
quelli argentei del principe delle serpi, che in quel momento la
squadrava con
un sguardo tra il serio e il sornione.
Quando sentì la musica partire, Draco l'afferrò
per la vita con una mano mentre
con l'altra prendeva quella della ragazza.
Leggeri e lievi cominciarono a danzare sulle note di un meraviglioso
valzer
viennese.
Draco era un ballerino abilissimo e con la sua maestria, mascherava
alla
perfezione anche quei piccoli errori che lei commetteva presa
dall'emozione e
dalla scarsa pratica.
Più e più volte durante i loro volteggi, Hermione
riuscì a notare il viso
sorridente di Ginny e Blaise, quello furente di Ron e Pansy e quello
stupito di
Harry, Daphne e Theo.
Poi a poco a poco, seguendo uno schema ben preciso anche le altre
coppie si
unirono a loro nelle danze raggiunti poi dalla Preside che
ballò con il
ministro e da tutti gli altri.
Nonostante la pista da ballo fosse piena di persone, Hermione non aveva
occhi
che per Draco Malfoy che continuava a fissarla, come se fosse l'unica
ragazza
presente in quella affollatissima sala.
Dopo un ora di ballo consecutiva, interrotta solo un paio di volte per
andare a
prendere da bere, il biondo si avvicinò ad Hermione e disse:
"Granger, se
non sbaglio è ora di iniziare il concorso no?" e lei
annuì in silenzio,
guardandolo negli occhi color della tempesta.
In quell'istante notarono Ron, che con lo sguardo scuro si stava
dirigendo verso
di loro e in un lampo Draco ghignando, prese la mano della ragazza e le
fece un
perfetto baciamano poi si avvicinò al suo orecchio e disse:
" Vieni,
dobbiamo annunciare a tutti che è l'ora di avviarsi nella
Stanza delle
Necessità!".
Lei annuì ancora in silenzio, rossa in volto per quel
baciamano poi ripresasi,
si fece portare dal biondo verso il palco sbirciando con la coda
dell'occhio la
reazione del rosso e quello che vide la fece scoppiare a ridere.
Ron
se ne stava fermo in
mezzo alla sala con una mano stretta in un pugno furioso mentre con
l'altra si
stava scombinando furiosamente i capelli.
I suoi occhi erano ridotti a due fessure, le sue labbra erano tirate e
spiccavano pallide nel suo volto reso paonazzo dall'ira e dalla gelosia.
Draco si portò al centro del palco e dopo essersi puntata la
bacchetta alla gola
disse: " Sonorus" e grazie all'incantesimo riuscì a farsi
sentire da
tutti i presenti: " Siamo spiacenti di dover interrompere queste
meravigliose danze ma la mia collega, la signorina Hermione Granger, mi
ha
fatto gentilmente notare che è giunta l'ora di dirigersi
verso il settimo piano,
dove tra poco inizierà il concorso di bellezza per eleggere
Miss Hogwarts.
Ora cedo a lei la parola, in modo che vi illustri come
avverrà il passaggio
verso il luogo dell'evento" quindi pose fine all'incantesimo facendosi
poi
da parte per lasciare lo spazio a lei che a sua volta
praticò l'incanto e
guardandolo negli occhi, iniziò a parlare dicendo: " Grazie
signor
Malfoy" poi riportando lo sguardo alla folla continuò: " Ora
i nostri
organizzatori si divideranno nuovamente nelle coppie già
fissate e a piccoli
gruppi, vi scorteranno al settimo piano in modo da non creare
confusione.
Una volta giunti lì, vi indicheranno il vostro posto e
rimarranno lì a
disposizione per qualsiasi vostra necessità.
Spero che i nostri sacrifici serviranno per farvi passare qualche ora
nel
divertimento più sincero".
Quindi a sua volta tolse l'incanto e si girò sorridendo
verso il biondo.
In quel momento, Ronald Weasley si avvicinò a loro e con
voce dura disse:
" Hermione, credo che non succederà nulla se il furetto
andrà con
Millicent mentre tu verrai con me, no?".
Draco, strinse involontariamente i pugni e stava per rispondere a tono
a
quell'essere disgustoso, quando la voce della regina dei grifoni lo
fece
zittire di colpo: " Ronald Weasley, ti rispondo come ho già
fatto poco fa
alla torre: non ti permetto di trattarmi come un oggetto di tua
proprietà
quindi per favore va, che Millicent ti sta aspettando e non voglio
più
discutere; le coppie decise dalla preside rimarranno tali fino alla
fine della
manifestazione ed io non voglio mai più dover riprender
l'argomento!".
Ronald, che non era mai stato una cima nel capire quando era ora di
ritirarsi
in buon ordine, riprese a parlare duro: " Hermione ma dico sei
impazzita?
Non vorrai farmi credere che preferisci la compagnia del malfuretto,
piuttosto
che la mia?".
Draco strinse i denti furioso, pronto a ribattere a sua volta ma
nuovamente
l'intervento della ragazza, lo fece zittire: " Se devo essere sincera
Ronald, si in questo momento preferisco la compagnia di Malfoy e come
ti ho già
detto, Millicent ti sta aspettando e tu stai venendo meno ai tuoi
compiti!".
Il rosso fece uno scatto verso di lei, con il viso trasfigurato dalla
rabbia e
con il braccio alzato come se volesse colpirla ed istintivamente, Draco
si
frappose fra i due tirando fuori la bacchetta e puntandogliela al
petto, con la
voce gelida, disse: " Weasley, ti consiglio di non provare neppure a
fare
quello che stai pensando.
Se solo ti avvicini a lei, stavolta non mi limiterò a farti
sputare le lumache
ma ti ci trasformo del tutto in un mollusco strisciante e bavoso; sono
stato
chiaro? E ora sparisci subito dalla mia vista!".
Ron furente, tentò di ribattere poi ringhiando se ne
andò raggiungendo la sua
compagna che lo stava attendendo in fondo al palco.
Hermione era scioccata sia dal comportamento del rosso grifone sia
dalle parole
di Draco e senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso, lo fissava
imperterrita.
Lui sentendosi osservato, ghignò leggermente, infine disse:
" Non ho mai
sopportato i prepotenti!" poi rendendosi conto che la ragazza lo
fissava
sarcastica come se le volesse dire -
allora come fai a fissarti
ogni mattina allo
specchio?- aggiunse: " Ovviamente, tutti
tranne me!".
Hermione ghignando a sua volta, disse: " Ovviamente!".
L'ultimo gruppo da accompagnare fu quello scortato da loro due che
s'incamminarono lentamente.
Mentre si avviavano per le scale, Draco disse: " Granger, so che non ti
fidi di me e probabilmente ne hai tutte le ragioni ma ti voglio
rassicurare sul
fatto che farò il mio dovere in modo giusto e leale.
Se pensavi che la mia idea fosse quella di fare vincere una ragazza di
Serpeverde, ti devo confessare che all'inizio questa
possibilità mi aveva
sfiorato il cervello, se non altro per farti infuriare, cosa che come
sai mi
manda sempre in estasi ma ora che ho apprezzato tutto il lavoro che voi
ragazzi
avete fatto, ti posso promettere che il mio giudizio sarà
del tutto imparziale.
Se a meritarsi la vittoria sarà una ragazza di qualsiasi
altra casa, compresa
quella di Grifondoro, io le assegnerò il premio, calpestando
il mio dannato
orgoglio di serpe!".
Hermione lo guardava con la bocca spalancata, incapace di dare un corso
lineare
ai suoi pensieri poi deglutendo con calma disse: " Grazie Malfoy; ti
ringrazio, perchè so quanto questo ti tocca e ti ringrazio
anche per avermi
difeso poco fa con Ronald!".
Il biondo grugnì una risposta incomprensibile ma Hermione
capì che non era
nulla di brutto, perchè sul bel viso del ragazzo aleggiava
un sorriso sereno.
Quando tutti si furono accomodati, Draco ed Hermione si separarono: lui
si andò
a sedere nel tavolo della giuria affiancato dal ministro Shackelbot,
dalla
Preside e da tre o quattro membri del Wizengamot mentre lei si diresse
verso il
palco dove, grazie all'incanto Sonorus, disse: " La scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts, presieduta dalla professoressa Mc Granitt vi
da il
benvenuto, ringraziandovi per la vostra numerosa presenza e augurandosi
che lo
spettacolo sia di vostro gradimento.
Le ragazze che sfileranno e si sfideranno per il titolo sono allieve di
questa
scuola, provenienti da tutte le case e cioè: Corvonero,
Grifondoro, Serpeverde
e Tassorosso.
La loro età varia dai quindici ai diciotto anni e ci tengo a
precisare che si
sono presentate di loro spontanea volontà, senza alcuna
coercizione.
Ma ora bando alle ciance; non voglio stancarvi ulteriormente con le mie
chiacchiere, anche perchè se continuo il mio illustre
collega, nonché capo
della giuria del concorso, il signor Draco Malfoy è pronto a
lanciarmi addosso un
Petrificus Totalus pur di farmi smettere!".
Tutti i presenti risero di cuore, spostando in contemporanea lo sguardo
sul
biondo che all'inizio era scioccato ma che poi era scoppiato a ridere.
Nell'ora che seguì, sfilarono molte bellissime ragazze che
lasciarono estasiati
i componenti della giuria; tutti tranne uno.
Draco Malfoy infatti, in quel momento non aveva testa per godersi lo
spettacolo: nelle sue orecchie rimbombavano ancora le parole della
mezzosangue,
dette con la sua melodiosa voce.
Quando pensava di non essere visto spostava il suo sguardo verso di
lei, che si
trovava presso il bordo della passerella.
Doveva ammettere, anche e sopratutto con se stesso, che la ragazza
quella sera
era davvero uno schianto e all'improvviso gli vennero in mente le
parole che
Blaise gli aveva detto quando lei era venuta nei sotterranei per
comunicargli
la decisione della Mc Granitt: - Certo lei non si cura del suo aspetto ma
sono sicuro che se lo facesse e si presentasse come modella al
concorso, tu per
primo la eleggeresti come vincitrice assoluta! -
Draco rabbrividì al pensiero che Blaise aveva
detto il vero; se solo lei
avesse partecipato, lui le avrebbe assegnato la vittoria ad occhi
chiusi.
Alla fine del concorso il biondo confabulò per qualche
minuto con la giuria e
trovandosi tutti d'accordo, scrissero su di una pergamena le prime tre
classificate.
Il principe di Serpeverde, in tutta la sua maestosità, si
alzò dal suo tavolo e
chiamata con un gesto Hermione al suo fianco si apprestò a
fare i nomi delle
ragazze.
Con voce netta e squillante il ragazzo disse: " Io, Draco Lucius
Malfoy,
capo della giuria di questo concorso trovandomi in completo accordo con
gli
altri giurati decreto che al terzo posto, proveniente dalla casa di
Serpeverde,
si classifica Tracy Davis; al secondo posto, proveniente dalla casa di
Grifondoro, si classifica Natalie Mc Donald e al primo posto,
proveniente dalla
casa di Tassorosso, vince il titolo di Miss Hogwarts la signorina Heidi
Macavoy!".
Un boato accolse l'ingresso della ragazza, a cui fu donata da Hermione,
una
fascia e una medaglia mentre da Draco, un abbraccio e un bacio focoso.
Quest'ultimo provocò, in una nota Grifondoro, un eccessivo
attacco di bile che
la portò ad allontanarsi dal palco.
Ginny si accorse subito della reazione di Hermione e decise di salire
al posto
suo al fianco del biondo.
Draco che solo allora si accorse della scomparsa della regina, la
cercò
imperterrito; non trovandola spostò il suo sguardo verso
Ginevra che lo fissò
alquanto contrariata.
Ginny prese la parola dicendo al pubblico che così come era
stato fatto per il
concorso, le coppie ora li avrebbero scortati fuori in giardino dove,
sotto la
magia delle stelle, si sarebbe svolta la sfilata.
Mentre la rossa si allontanò per raggiungere la grifona,
Draco rimase sul palco
alquanto interdetto da quella sparizione improvvisa poi i suoi pensieri
furono
distolti dall'arrivo di Blaise.
La serpe bionda, con una nota di nervosismo nella voce, chiese: "
Blaise,
hai visto per caso dove è andata la Granger?" e il moro
sorridendo, gli
rispose: " Oh si Draco, lo hanno visto tutti ma non credo che tu abbia
la
sensibilità per volerlo sapere!".
Il ragazzo lo fissò sconcertato poi disse: " Ma di che
cavolo parli Bla,
certo che lo voglio sapere!" e il suo amico gli rispose: " Davvero
t'interessa? Beh pensavo che tu fossi più ricettivo nelle
reazioni, perchè sei
l'unico che non l'ha vista scappare via dal palco, quando ti sei
incollato come
una ventosa alla bocca della Macavoy e questo se non avessi capito vuol
dire
che quel bacio ha fatto stare male Hermione!".
Draco era scioccato e rimase per qualche secondo con la bocca
spalancata poi
come se avesse compreso l'enormità della cazzata che aveva
appena compiuto,
chiese al suo amico: " E ora lei dov'è? " e lui alzando le
spalle gli
fece capire che ignorava del tutto dove fosse la ragazza.
Intimamente frustrato, Draco decise di andarla a cercare e poco dopo la
trovò
dietro gli spalti, abbracciata a Ginny sconvolta dai singhiozzi.
Lentamente si avvicinò ma decise di rimanere nascosto dietro
una colonna per
ascoltare ciò che si dicevano le due ragazze.
Hermione, tra le lacrime continuava a ripetere: " Stupida, stupida,
stupida; ecco cosa sono Ginny, sono solo una scema che si era illusa.
Ma che
diavolo mi ero messa in testa".
Draco non riusciva a capire a che cosa si riferisse la grifona, anche
se era
certo che la sua rabbia era stata provocata da lui che non sapeva
spiegarsene
la ragione.
Poco dopo Ginny le disse: " Basta tesoro, ti prego; ti stai rovinando
tutto il trucco! Smettila, per lui non ne vale la pena; tu non devi
dimostrare
niente a nessuno e ora asciuga quegli occhi, torna di là e
fagli vedere chi è
Hermione Jane Granger!".
Il ragazzo si allontanò dal suo nascondiglio e
tornò scioccato, al centro del
palco dove attese il rientro della regina dei Grifoni che fece la sua
ricomparsa pochi minuti dopo evitando di guardarlo in volto.
Draco era furioso con se stesso, perchè aveva compreso che
con quel fottuto
bacio aveva mandato a monte quella sorta di equilibrio, che si era
venuto a
creare tra lui e la ragazza.
Avrebbe voluto parlarle per chiederle che cosa avesse ma l'orgoglio di
cui
abbondava, lo fece stare zitto e sulle sue.
Pochi minuti dopo arrivarono in giardino, scortando l'ultimo gruppo,
senza
guardarsi negli occhi sotto la felice espressione di Ronald che
finalmente
vedeva il pericolo Malfoy farsi nuovamente lontano.
Dopo che Blaise e Ginny annunciarono l'inizio della sfilata Hermione,
con il
morale sotto i tacchi si avvicinò ai due ragazzi e dopo aver
abbracciato la sua
amica disse: " Tesoro, io non ce la faccio; preferisco tornare in
camera
mia.
So che lascio tutto in buone mani, affidando a voi due il comando;
perdonatemi
ma non mi sento per niente bene!" concluse sentendo le lacrime
pizzicargli
gli occhi e sotto lo sguardo triste e dispiaciuto dei due, si volse per
rientrare nel castello.
Poco distante da loro, Draco assistette alla scena e quando vide la
grifona
rientrare cercò di dominare la rabbia e la delusione
serrando i pugni.
C'era quasi riuscito, quando fu raggiunto da Blaise che fissandolo
negli occhi
gli disse: " Draco lasciatelo dire, sei proprio un coglione!".
Lui non riuscì a ribattere, sapendo che il suo migliore
amico aveva
perfettamente ragione: per la prima volta in vita sua, lui stava
provando dei
fastidiosi sensi di colpa ma la cosa che lo sconvolgeva di
più e che li stava
provando per una mezzosangue.
E non per una qualsiasi ma per la mezzosangue, che lui aveva detestato
di più
in quegli anni passati nella scuola di Hogwarts.
Non pensava sarebbe mai arrivato il giorno in cui si sarebbe sentito
una vera
merda, nel vedere quegli splendidi occhi dorati riempirsi di lacrime
per causa
sua.
Fuori di sé scosse la testa: no, lui non poteva
assolutamente permettersi di
provare pena per la mezzosangue zannuta.
Diamine! Lui era Draco Lucius Malfoy, il principe di Serpeverde, il
purosangue
per eccellenza, il dio del sesso, il ragazzo che più odiava
le persone come lei
e i babbani.
Come poteva allora sentirsi in colpa per un bacio qualsiasi; era ora
che il suo
mondo risalisse sui binari giusti e che la cosa avvenisse il
più presto
possibile.
Riscuotendosi dai suoi pensieri, si avvicinò con fare
sensuale alla neo Miss
Hogwarts e afferratala per un braccio, la trascinò con se
verso i sotterranei.
Era certo che una sana scopata avrebbe lavato via i suoi rimorsi di
coscienza
ma il fatto di sentire ridacchiare quell'oca come una scema, lo mandava
ancora
più in bestia.
Arrivato nella sua stanza, con un calcio aprì la porta e con
poca grazia la
richiuse sigillando ed imperturbando la stanza .
Privo di delicatezza le strappò, letteralmente i vestiti di
dosso e una volta
che se la ritrovò nuda davanti, sentì schifo per
se stesso ma deciso a non
farsi prendere dai tentennamenti senza neanche spogliarsi si
abbassò la zip dei
pantaloni e tirato fuori il suo membro, lo mise dentro la ragazza con
una
violenza che quasi lo spaventò.
La moretta cacciò un urlo di dolore ma questo non
fermò il ragazzo, che sempre
con più rabbia la fece sua.
Ad un tratto, Draco si fermò ad osservare il corpo dentro il
quale si stava
muovendo con furia, come se lo vedesse per la prima volta e quando il
suo
sguardo arrivò al suo viso, si sentì come
schiaffeggiato con violenza
nell'esatto momento in cui, al posto della miss in lacrime, gli apparve
il viso
distrutto di Hermione.
Cacciando un urlo, uscì da lei senza neppure finire e
rimessosi apposto
raccolse in silenzio gli abiti della ragazza e dopo averglieli messi
tra le
braccia le disse, gelido: " Va via, sparisci!".
Senza farselo ripetere, la giovane uscì ancora nuda dalla
stanza lasciandosi
alle spalle il ragazzo, che poco dopo si buttò sul letto a
piangere prendendo a
pugni il cuscino.
Eccomi a voi per rispondere ai vostri commenti:
Neera
Sharim: Beh
che devo dire! Le tue parole sono meravigliose e mi spronano
sicuramente a dare
di più.
Parlando dei capitoli devo ammettere che forse la descrizione che do di
Ron è
un pò di parte, anche perchè non è che
mi faccia impazzire ma devo ammettere
che far dire quelle cose a Ginny forse è stato un
pò pesante ma chi meglio
della sorella poteva descriverlo.
Per quanto riguarda Blaise lo vedo un pò come il grillo
parlante della
situazione e vedrai che più avanti sarà molto
determinante per i complessi del
nostro biondino.
Riguardo a Draco volevo mettere in risalto il fatto che, come mi ero
convinta
nei film, lui fosse interessato a Hermione altrimenti non avrebbe avuto
senso
che la cattiveria gli uscisse solo con lei e non con gli altri
mezzosangue
presenti a scuola.
Con il tempo verrà fuori il vero Draco ma non voglio dirti
di più.
Grazie ancora per le tue parole e alla prossima.
Mi raccomando continua a seguirmi
Black_Yumi:Si
hai proprio ragione su Blaise; è proprio una forza e vedrai
nei prossimi
capitoli la presenza di questo angelo custode si farà
più presente e il suo
aiuto sarà fondamentale per sbloccare la situazione.
Grazie per la tua recensione continua a seguirmi ne vedrai delle belle.
oOclorophillaOo:Ohhh!!!
potrebbe stupirti cosa può fare una buona dose di sensi di
colpa sopratutto su
uno come Draco che considera Blaise il suo unico amico sincero.
Comunque non dovrai attendere tanto per il prossimo capitolo
è già pronto e
penso di pubblicarlo stasera.
Ciao alla prossima.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Incantio Talenti ***
Capitolo
4: Incantio
talenti
L'indomani
mattina, Hermione si
svegliò all'alba sentendosi un vero straccio: quella notte
non aveva
praticamente dormito, visto che aveva passato quasi tutta la notte a
piangere.
Con lentezza si
alzò e si diresse in
bagno e quando vide il suo volto riflesso nello specchio,
trasalì per lo
spavento: due enormi e nerissime occhiaie stavano in bella mostra sotto
i suoi
occhi, spiccando come se avesse preso due bei pugni in faccia, i suoi
capelli
erano più arruffati del solito e il colorito del suo viso
era a dir poco
cadaverico.
Sentendo un urto
di vomito salirle in
gola, si gettò letteralmente sul wc e cominciò a
vomitare anche l'anima,
facendo fatica a respirare e non riuscendo a vedere nulla per via delle
lacrime
che le offuscavano gli occhi.
Ginny fece il
suo ingresso nella
stanza e sentendo i conati della ragazza, spaventata sigillò
l'ingresso e corse
dalla sua amica.
Quello che vide
quando giunse in
bagno, le fece stringere il cuore: Hermione stava per terra in
ginocchio
tenendosi con le mani alla tazza del water, continuando a vomitare e a
piangere
contemporaneamente.
" Oh Merlino,
piccola! Che ti
succede?" le disse inginocchiandosi al suo fianco e stringendola
più forte
che poteva.
Hermione riprese
a singhiozzare
convulsamente, incapace di far cessare quelle dolorose lacrime.
Con delicatezza
Ginny la fece alzare
e la portò a letto poi una volta lì, la strinse
forte cominciando a cullarla
dolcemente canticchiando una vecchia nenia che sua madre le aveva
insegnato.
A poco a poco la
grifona si rilassò e
smise di piangere; quando si fu calmata, Ginny la fissò
negli occhi e disse:
" Tesoro ora basta piangere, altrimenti ti verranno due occhi gonfi
come
canotti.
So che il
comportamento del furetto
non è stato dei più esemplari ma in fondo devi
ammettere, che tra voi due non
era scoppiato nessun fuoco.
Avevate
stabilito solo delle regole
di buona convivenza ma da qui a dire che tra voi era nato l'amore, ce
ne corre!".
Hermione la
guardò e disse: " Lo
so Ginny ma forse il fatto che mi ha difesa da tuo fratello, mi aveva
illuso
che se lo aveva fatto ci doveva pur essere un motivo!".
Ginny
corrucciò la fronte e arricciò
il labbro superiore poi disse: " Tralasciando il fatto che mio fratello
è
un perfetto idiota e che non doveva neppure permettersi di fare una
cosa così
assurda, lui magari ti ha difeso perchè a te ci tiene, solo
che il troppo orgoglio
e tutti gli insegnamenti di suo padre hanno avuto il sopravvento.
Ora cerca di
tirarti su il morale;
hai dormito tutto il giorno e fra un ora dobbiamo essere giù
in Sala Grande per
la premiazione.
Di certo non
puoi presentarti con
questa faccia quindi indossa momentaneamente , la maschera
più fredda che
possiedi e affronta tutto e tutti.
E se come credo
io, ti troverai
faccia a faccia con Malferret, trattalo come hai sempre fatto; non
dargli un
potere che a lui non compete.
Per l'amor della
magia, sei Hermione Granger,
la creatura più intelligente, orgogliosa e bellissima del
mondo magico e se
quell'essere non ti ama, a perderci è solo lui!".
Nei quaranta
minuti successivi,
Hermione si fece convincere da Ginny a fare una doccia rilassante poi
con calma
e con perizia, la rossa compì sul viso della sua amica un
vero e proprio
miracolo, facendo sparire magicamente ogni traccia della sua notte
insonne.
Con il volto
fresco, riposato e
leggermente truccato la grifona si apprestò a scendere nella
Sala Grande, consapevole
che prima o poi avrebbe incrociato lo sguardo di ghiaccio del furetto
ma si
ripromise di ignorarlo il più possibile, ricacciando nel suo
cuore tutto il
dolore che quell'amore impossibile le stava procurando.
Arrivata nella
Sala Grande, rimase incantata
a fissare l'enorme stanza da dove erano sparite del tutto, le
meravigliose
decorazione che il giorno prima facevano bella mostra di sé
abbellendo
l'ambiente.
" Granger!" due
voci
femminili all'unisono pronunciarono il suo cognome a mò di
saluto, ridestandola
dai suoi pensieri.
Hermione si
girò e vide di fronte a
sé Pansy e Daphne che le rivolgevano un sorrisetto di
circostanza e alla
grifona venne quasi da ridere, pensando al fatto che ora che la
manifestazione
si era definitivamente conclusa, con essa si era anche concluso l'uso
dei nomi
propri di persona, tornando in fretta a pronunciare i cognomi con
più o meno
astio.
" Parkinson,
Greengrass ben
arrivate finalmente tutto si è concluso.
Comunque ci
tengo a ringraziarvi,
anche se dei miei ringraziamenti voi serpi non ve ne fate nulla.
Anche se per
poco, ho trovato stimolante
collaborare con voi!" disse Hermione imitandole nell'uso dei cognomi ma
non potendo fare a meno di ringraziarle.
Le due ragazze
le rivolsero un impercettibile
cenno della testa, come se le volessero fare capire che erano d'accordo
con lei
poi le volsero le spalle e si diressero verso il loro tavolo.
" Caspita! Si
sono sprecate!"
disse Ginny, arrivando da dietro ad Hermione e la riccia si
limitò ad un alzata
di spalle, un mezzo sorriso e un cenno di assenso.
Poi insieme alla
sua migliore amica,
si diresse verso il proprio tavolo.
Ad un tratto
Hermione, sentì come una
lama attraversarle la schiena e giratasi, incrociò gli occhi
gelidi di Draco
che la stavano fissando insistentemente; ingoiando un magone che temeva
l'avrebbe soffocata, si girò portando il suo sguardo verso
il tavolo degli
insegnanti.
Poco a poco, la
Sala grande si riempì
totalmente e immediatamente scese il silenzio, quando la preside si
alzò dal
suo posto e andò al centro del palco.
Con
l'incantesimo del potenziamento
della voce, la buona donna si rivolse a tutti i suoi studenti e disse:
"
Miei cari ragazzi, sono veramente felice che questa manifestazione sia
stata
davvero un successo.
Sappiate che
abbiamo ricevuto i
complimenti del ministro Kingsley Shackelbot in
persona, per aver
creato qualcosa di così gioioso ed allegro e ora
passerò a premiare tutti
coloro che hanno permesso questo miracolo!".
Ad uno ad uno,
la Preside chiamò sul
palco i ragazzi che si erano occupati di portare a termine, un progetto
che
prima d'ora sarebbe stato del tutto impensabile, assegnando loro una
medaglia a
ricordo del lavoro svolto e dieci punti per la casa di provenienza.
Per ognuno da
parte del resto della
sala, c'era un applauso sentito e caloroso che li accompagnava fino al
loro
ritorno al tavolo.
Per ultimi
rimasero Draco ed Hermione,
che a differenza degli altri furono chiamati insieme sul palco.
Un
pò sorpresi per la differenza di trattamento e un
pò infastiditi di dover
camminare affianco, i due ragazzi procedettero verso il palco dove
furono
accolti dalla Preside, che con un grande sorriso appuntò sul
loro petto le
medaglie di premiazione.
Poi la
professoressa Mc Granitt
letteralmente in brodo di giuggiole, mise una mano sulla spalla della
ragazza e
disse: " Sono lieta signorina Granger, che lei abbia saputo portare a
termine un compito così arduo come organizzare una sfilata
di moda e un
concorso di bellezza dal nulla.
Indipendentemente
dal loro risultato,
tutto il corpo docente ha deciso di assegnarle 100 punti per i meriti
della sua
impresa e per i fatti che seguono: innanzitutto lei è
riuscita a mantenere la
sua media scolastica, nonostante fosse presa dal suo impegno, poi
è riuscita a
fare in modo che tutte le ragazze sia pure di case diverse, siano
andate
d'amore e d'accordo ma la cosa più importante è
che lei è riuscita a lavorare
accanto alla sua nemesi personale e cioè il signor Malfoy,
senza che ci
scappasse il morto.
Proprio per
questo motivo, più che
per gli altri, io e il corpo docente abbiamo deciso di assegnarle anche
un
altro compito: sarà suo e solo suo l'incarico di seguire l'Incantio Talenti, che comporta
ovviamente il dispendio di grosse
energie e di un notevole impegno".
Hermione
spalancò gli occhi al limite
del possibile, incredula che la sua fortuna l'avesse abbandonata.
La ragazza non
poteva accettare che
tutte le disgrazie fossero nate insieme dopo quella fottuta guerra.
"E che cavolo"
pensò in
preda al panico " ma questa è sfiga! Che ho fatto di male?
Mi sa che il
caro Voldy, dal buco nero dell'inferno nel quale riposa si sta
spanciando dalle
risate per ciò che mi aspetta, anche se con molta
probabilità è stato proprio
lui a gettarmela addosso questa iattura, per punirmi di aver
collaborato con
Harry ed essere riuscita a mandarlo all'altro mondo".
La ragazza fu
distratta da un verso
di stizza proveniente dal suo fianco e quando si volse, vide un Draco
Malfoy
alquanto contrariato, quindi si rimise a pensare: " E certo poverino,
non
deve portare lui a termine l'Incantio
Talenti, non deve essere lui e
stravolgere tutta la sua vita e a dover sopportare ulteriori angherie!
No, non
è giusto ma che ho fatto di male?".
Dentro la
ragazza stava avvenendo una
lotta continua, anche se esteriormente il suo viso non aveva mostrato
la benché
minima emozione.
Nessun segno
dava a vedere il suo
vero stato d'animo, se non fosse per l'enorme quantità di
goccioline di sudore
che le imperlavano la fronte.
La Mc Granitt
per nulla impensierita,
dall'improvviso stato di catatonia della sua adorata alunna disse: " E
a
proposito, la cosa è da ritenersi eseguibile già
da stasera!" poi senza
sforzo e senza cambiare il tono di voce, si rivolse verso Draco e gli
disse:
" Ovviamente devo fare i miei complimenti anche a lei signor Malfoy,
per
l'impegno profuso in questa sfilata e per questo, le assegniamo 50
punti!".
Il ragazzo, con
educazione eseguì un
breve inchino di ringraziamento poi tornò alla posizione
precedente, non
dimenticandosi di ghignare verso la mezzosangue per la sua incredibile
sfortuna.
Hermione era
sull'orlo di scoppiare dal
furore e lo fu ancora di più, quando sentì dire
alla preside che potevano
tornare al loro posto e si sentì prendere sottobraccio da
Draco.
Certo questo
prevedeva l'etichetta ma
la ragazza fu comunque attraversata da una scossa, che la
colpì alla base della
schiena.
Fu
così che tra gli applausi degli
ignari alunni, la mezzosangue più famosa di Hogwarts e il
Purosangue più
spocchioso del mondo magico, tornarono ai loro tavoli.
Draco Malfoy in
silenzio e sempre
ghignando, l'accompagnò alla sua sedia, gliela
spostò per farla sedere poi all'orecchio
le sussurrò: " Ci vediamo dopo dolcezza!".
Hermione aveva
voglia di piangere, di
urlare e di scappare da quella sala e dal suo tavolo dove stava
continuando a
ricevere i complimenti dai suoi compagni.
Poi ad un tratto
Harry le chiese:
" Hermione, scusa ma che cavolo è l'Incantio
talenti?" e la ragazza
sull'orlo delle lacrime, gli rispose: " E' la peggiore sfiga che mi
potesse capitare" facendo perdere all'istante il sorriso al ragazzo
sopravvissuto, che gli chiese: " Ma che vuoi dire?" e lei gli rispose,
con la morte nella voce: " Vuol dire che da stasera e per i prossimi
quaranta giorni, io non sarò più una Grifondoro
ma diventerò a tutti gli effetti
una...... Serpeverde!".
Un silenzio
glaciale scese sulla
tavolata dei Grifoni, silenzio che durò fino a che Harry,
quasi urlò:
" Ma che cazzo
vuoi dire?"
e lei, con la voce rotta dal pianto gli spiegò: " L'incantio Talenti
prevede
che io la fortunata, viva con la persona con la quale ho collaborato
più a
stretto contatto, in modo da apprendere da lui tutto il suo potere e da
potergli trasferire il mio e se non lo hai ancora capito, quella...
persona è
Draco Malfoy!".
Harry,
sgranò gli occhi e lo stesso
fecero Ginny e Ron poi il vendicatore del mondo magico disse:
" Ma stai
scherzando vero? La Mc
Granitt deve essere impazzita! Non puoi vivere a contatto con le Serpi,
studiare con loro, mangiare al loro tavolo e dormire nel loro
dormitorio!".
La testa di
Hermione crollò sul suo
piatto, fortunatamente ancora vuoto poi disse: " Forse non hai ben
compreso
la portata della mia sfiga ma io dovrò vivere attaccata al
furetto e questo
comporta studiare al banco con lui, mangiare al suo fianco, stargli
accanto
durante le pause e purtroppo per me......" e si preparò a
lanciare la
bomba atomica " dormire nella sua stanza!".
BUM! Ecco che
ora Harry era ad un
passo dall'infarto al miocardio: certo
che faceva quasi ridere il fatto che fosse sopravvissuto alla seconda
guerra
magica, avesse distrutto l'impero di un folle, avesse infine combattuto
ed
ucciso Voldemort e finisse schiantato a diciotto anni, da un infarto
grazie
all'Incantio Talenti.
Harry e Ron
scattarono in piedi
all'unisono poi, entrambi rossi come il fuoco dissero: " No, non se ne
parla!" ma la ragazza, quasi rassegnata disse: " E' inutile che vi
scaldiate così; è una situazione senza via
d'uscita, perchè se mi rifiuto sarà
lui a venire a vivere con noi a Grifondoro ma non per quaranta giorni
ma fino
alla fine dell'anno scolastico. E ovviamente sarebbe lui a dormire in
camera
con me!".
I due ragazzi
crollarono sulle loro
sedie con lo sguardo vitreo e si misero le mani nei capelli, in segno
di
frustrazione.
Hermione si
girò verso il tavolo dei
Serpeverde, per incontrare lo sguardo di ghiaccio del loro principe che
in quel
momento seraficamente, stava sghignazzando in compagnia di Blaise.
Sentendo addosso
lo sguardo della
ragazza, Draco la fissò prima di donarle uno dei suoi ghigni
più malefici, che
fecero abbattere ancora di più il morale della quasi ex
caposcuola di
Grifondoro.
La cena al
tavolo dei Grifoni, proseguì
all'insegna del silenzio, del malumore e dello scoramento: sentimenti
che
vennero acuiti quando il principe delle Serpi, con accanto Blaise
Zabini e
seguito dalle sue immancabili e stupide guardie del corpo,
cioè Tiger e Goyle
si avvicinò per venire a prendere la ragazza.
Ghignando senza
freni, Draco disse:
" Forza mezzosangue, non ho mica tutta la sera da perdere io!".
Il gelo correva
negli sguardi delle
due fazioni poi Hermione rassegnata, si alzò seguita da
Harry, Ron e Ginny.
Il ragazzo
sopravvissuto, volse il
suo sguardo carico di rancore verso il volto impassibile del suo odiato
nemico
poi con voce irata disse: " Attento a te Malfoy! Se solo le torci un
capello o la vedo versare una lacrima a causa tua, non vivrai
abbastanza per
dire la parola Quidditch!".
Draco rise di
cuore poi disse: "
Andiamo sfregiato ma come siamo melodrammatici! Sta tranquillo, non
è mia
intenzione degnare di uno sguardo la vostra saccente caposcuola; fra
quaranta
giorni tornerà da voi senza un graffio!".
Le Serpi a parte
Blaise, scoppiarono
a ridere sguaiatamente ed Harry, comprese che neppure Malfoy aveva
preso in
considerazione tutti i risvolti di quella sciagura, quindi pregustando
la sua
vittoria disse: " Non vedo come farai a non degnarla di uno sguardo, se
lei per questi fottuti quaranta giorni, dovrà viverti a
fianco in ogni istante
e per ogni istante intendo dire che dovrete sedervi accanto in aula,
dovrete
mangiare vicini e sopratutto dovrete dormire nella stessa stanza e
cioè la tua!".
Draco
sbiancò all'improvviso e tutto
il gruppo si ammutolì di colpo.
Il principe
sconvolto, guardò verso
la ragazza per ricevere la conferma delle parole dello sfregiato e
quando vide
che lei annuiva scoraggiata, sbottò: " Ma quella megera
è impazzita! Io
non voglio vivere un solo secondo accanto a questa sporca mezzosangue,
figuriamoci dormirci accanto!".
Hermione in un
moto di orgoglio
raddrizzò la testa e cominciò a pregustare la sua
vendetta, dicendo: " Oh
Malfoy ma tu devi, perchè altrimenti ti toccherà
diventare un Grifondoro a
tutti gli effetti fino alla fine dell'anno scolastico" e Draco
rabbrividì
disgustato.
Hermione riprese
a gongolare: "Stai
bene attento e cerca di afferrare per bene la portata della cosa, in
modo da
renderti conto del suo peso.
Nonostante sia
la tua camera, sarò io
a dettare legge e le prime regole che metterò saranno niente
fumo e niente
donne; non voglio sentire quella puzza terribile ammorbare la stanza
dove
dormirò e non voglio vedere le tue troiette entrare e uscire
a qualunque ora
del giorno e della notte.
L'unico
esemplare di razza femminile
che avrà libero accesso in quella stanza, sarò io
ed io soltanto".
Draco
spalancò gli occhi e la bocca
ed annaspò nel vano tentativo di ritrovare la voce poi
respirando in modo lento,
posò il suo sguardo incredulo su Harry ed Hermione che
sghignazzavano impuniti
e disse: " Spero che tu stia scherzando mezzosangue" e lei gli
rispose: " No affatto e non cercare di cambiare stanza né di
dormire fuori
con altre ragazze, perchè l'Incantio
Talenti si spezzerebbe, facendoci
finire all'istante a Grifondoro".
Il biondo
Serpeverde era scioccato e
senza parole; quello che lui aveva previsto come un gioco al massacro
nei
confronti della mezzosangue, ora gli si era rivoltato contro.
Per quaranta
giorni, avrebbe dovuto
sopportare la presenza di quella che era la ragazza che lui
più odiava e non
solo, doveva vederla aggirarsi altezzosa nel suo regno ma doveva
dividere con
lei la sua stanza e sopportare i suoi odiosi ricatti.
Era
semplicemente assurdo! Ma come
cavolo si era cacciato in questo ginepraio?
Si sentiva
mancare l'aria e aveva
voglia di urlare ma il maledetto orgoglio dei Malfoy non glielo
consentiva,
quindi tirando un profondo respiro, strinse i pugni e disse: " Andiamo,
muoviti mezzosangue non sopporto di respirare ancora a lungo l'aria di
voi
Grifondoro.
Già
dovrò farlo con te per questi
maledetti quaranta giorni e non vedo l'ora che questo incubo finisca.
Non appena
sarà trascorso l'ultimo
schifoso istante in cui mi ammorberai con la tua presenza, mi
toccherà
disinfettare e sterilizzare tutta la mia stanza; sai non vorrei che mi
trasmettessi qualche sudicia malattia di voi Mezzosangue!".
Hermione
sogghignò poi disse: "
Oh non temere Malfoy, sarà mia cura e mia premura starti
lontano il più a lungo
possibile una volta finito questo incubo.
Non credere ma
anche a me fa schifo
solo la tua presenza, figuriamoci dividere la tua stanza immaginando le
porcate
che ci avrai fatto là dentro.
Mi
terrà alto il morale, in questi
quaranta giorni, solo il fatto che sarai costretto a stare in astinenza
e in
castità, visto che io e te dovremo stare vicini 24 ore su 24.
Pensa un
pò alla tua povera
Pansy-sono-un-carlino-Parkinson; chissà come
reagirà quando le dovrai dire in
mia presenza, che per quasi un mese e mezzo chiuderai bottega!".
Blaise a quella
battuta scoppiò a
ridere sonoramente, guadagnandosi un gelida occhiataccia da Draco.
Quando se ne
accorse, il moro
Serpeverde disse: " Beh devi ammetterlo Draco! La ragazza ha classe nel
fare le battute.
In fondo sono
curioso anche io di assistere
alle scene da tragedia greca che farà la dolce Pansy.
Sai bene che lei
ti ritiene di sua
proprietà!".
Il principe di
Serpeverde sputò tra i
denti, un astioso: " Blaise fottiti!" e dovette ingoiare amaro quando
il suo migliore amico, di fronte al trio dei miracoli e alla rossa
Weasley, che
ghignavano imperterriti gli rispose: " Dopo di te, Dracuccio!".
Draco con fare
insofferente, girò le
spalle a tutto il gruppo poi con la voce cavernosa, prima
d'incominciare ad
incamminarsi disse: " Vedi di muoverti Granger, non ho mica tutta la
notte
a disposizione!".
Blaise scosse la
testa rassegnato,
guardando il suo amico cominciare ad avviarsi verso i sotterranei
seguito da
quei due leccaculo di Tiger e Goyle.
Lui dal canto
suo, alzò le spalle e
decise di attendere la ragazza per scortarla fino a destinazione.
Quindi con un
mezzo sorriso disse:
" Tranquilla Hermione, io ti aspetto; fai pure con calma!".
La ragazza gli
rivolse un grande
sorriso poi si girò verso i suoi amici e un pò
più sollevata si apprestò a
salutarli.
Per primo si
avvicinò ad Harry e con
voce dolce disse: " Stai tranquillo e dormi pure sereno; vedrai che non
succederà nulla, in fondo quaranta giorni passano in
fretta!".
Il ragazzo
sopravvissuto le sorrise
dolcemente ed annuì senza aprire bocca poi Hermione, si
rivolse verso Ron
dicendo: " Per quanto mi riguarda è già tanto che
ancora ti parlo, perchè
quello che hai fatto ieri non ha giustificazioni ma siccome io sono una
che non
porta rancore ti saluto e ti auguro che questi giorni di separazione ti
servano
per chiarire nel tuo cuore, quali sono le giuste priorità!".
Il rosso
abbassò lo sguardo a terra
consapevole che in quel momento, qualsiasi cosa avesse detto avrebbe
solo
peggiorato la situazione.
Infine fu la
volta di salutare Ginny
e qui Hermione, ci mise davvero tutto il suo affetto.
" Grazie di
tutto tesoro, tu sei
e resterai per sempre la mia migliore amica qualunque cosa
succederà!" e
lei abbassando la voce, quasi sussurrando le disse ad un orecchio: "
Piccola, non dimenticare il tuo cuore, ricordati che lo ami, coltiva i
tuoi
sentimenti ma non permettergli di calpestarti!".
Hermione sorrise
annuendo in silenzio
quindi si volse verso Blaise e tendendogli la mano gli disse: " Forza
Zabini, sono pronta ad entrare nella fossa dei leoni!".
La serpe mora
guardò la mano tesa
della ragazza ed istintivamente l'afferrò poi volgendosi
verso Harry disse:
" Sta tranquillo Potter, la controllo io!" ed Harry gli rispose:
" Grazie Zabini, se so che tu la proteggi sono molto più
sereno!".
Blaise
annuì in silenzio quindi
scortando Hermione, sempre tenendola per mano, uscì dalla
Sala Grande.
Fuori in
corridoio trovarono le altre
tre serpi ferme ad attenderli e Draco notò subito che i due
ragazzi si tenevano
per mano e si sorprese di quanto quel semplice gesto, lo facesse stare
male.
Grugnendo di
rabbia riprese a
camminare, sempre seguito dalle sue stupide guardie del corpo, tendendo
il suo
orecchio ai discorsi di Blaise ed Hermione, che in quel momento stavano
confabulando mentre sorridevano come vecchi amici.
Dopo pochi
minuti di cammino
arrivarono davanti all'ingresso della casa di Salazar Serpeverde ed
Hermione
sentì Draco pronunciare, con voce chiara e squillante, la
parola d'ordine: "
Superbia serpens" e le venne
istintivamente,
da sorridere.
Blaise se ne
accorse e con un
espressione allegra sul viso disse: " E già Hermione come
vedi anche la
nostra parola d'ordine serve a farti capire chi siamo.
L'orgoglio dei
serpenti è in fondo,
quello che ci definisce e ci accomuna!".
La mora
annuì in silenzio e si
apprestò ad entrare nella loro sala comune.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Arrivo a Serpeverde ***
Capitolo
5: Arrivo a
Serpeverde
Una volta
varcato l'ingresso, rimase
con la bocca spalancata per qualche secondo.
La stanza che
appariva davanti ai
suoi occhi era lunga e con un basso soffitto dal quale pendevano,
tramite delle
catene nere due grossi cerchi di metallo pieni di candele accese.
Un grosso camino
di pietra, si
stagliava tronfio in mezzo alla parete opposta e tre grandi divani di
pelle
nera, erano posizionati di fronte a quell'unica fonte di calore.
Quattro eleganti
scrivanie, erano
sparse in punti strategici della grande stanza, diversi tappeti verdi e
argento
coprivano gran parte del pavimento di pietra grezza e tutto l'ambiente
era
pervaso da una luce verdastra proveniente da un unica finestra che dava
uno
scorcio delle profondità scure del Lago Nero, dato che tutta
la casa delle
Serpi si estendeva sotto la sua superficie.
Gran parte degli
alunni era fermo
nella stanza a parlottare del più e del meno e quando videro
che la grifona con
ancora indosso la sua divisa, aveva fatto il suo ingresso con gli altri
il
silenzio scese glaciale.
Hermione si
sentì come denudata da
tutti quegli sguardi ed istintivamente, strinse ancora più
forte la mano del
moro che le sorrise rassicurante.
Draco
a quella vista s'incupì maggiormente e alzando
pericolosamente la voce disse:
" Beh, che cazzo avete da guardare!".
Gli alunni dei
primi tre anni,
davanti a quel tono furioso sobbalzarono affrettandosi a lasciare la
sala
comune.
Gli altri,
invece fecero finta che il
gruppetto non fosse entrato ma mantennero il silenzio come se
aspettassero che
qualcosa di forte sarebbe successo.
In effetti dopo
pochi secondi, una
voce nasale e vagamente isterica disse: " Draco, che diavolo ci fa
quella
qui?" e il biondo, alzando le spalle in segno di indifferenza rispose:
" Non credo che debba per forza dare delle spiegazioni a te, Pansy ma
siccome con molta probabilità non la finiresti
più di scassare ascoltate per
bene quello che vi dirò, perchè non è
mia intenzione ripeterlo ancora!".
Draco attese che
tutti gli
prestassero attenzione poi riprese a parlare: " Come avete sentito
prima
dalla bocca della Preside, alla Granger è stato affidato il
compito di portare
a termine l'Incantio Talenti che prevede la sua permanenza in questa
casa per
quaranta giorni.
In questo lasso
di tempo, lei
studierà con noi, mangerà al nostro tavolo e
dormirà qui, diventando a tutti
gli effetti una Serpeverde!".
" CHE COSA?"
urlò fuori di
se la Parkinson " IO NON PERMETTERO' MAI CHE LEI ENTRI NEI NOSTRI
DORMITORI! SONO STATA CHIARA?".
Draco
assottigliò gli occhi,
riducendoli a due fessure e con calma si avvicinò alla
ragazza con la faccia da
carlino, poi afferratala per un polso la strinse con rabbia e forza
facendola
urlare di dolore.
Hermione
istintivamente, cercò di
lanciarsi per difendere la ragazza ma fu fermata da Blaise che scosse
la testa
in segno di diniego poi con un sussurro disse: " Non ti immischiare
Herm,
lascia che sia lui a gestire la cosa!".
Draco intanto,
continuava a stringere
con forza il polso della mora che cominciò a singhiozzare e
lui le disse,
gelido: " Primo Pansy, non permetterti mai più di alzare la
tua sdegnosa
voce in mia presenza; secondo se c'è qualcuno qui che
può permettersi o no
qualcosa, quello sono io e terzo ma non meno importante, non abbiamo
bisogno
dei tuoi luridi dormitori dato che la Granger dormirà in
camera con me!".
Pansy a fatica,
per il dolore si girò
verso il biondo e sgranando gli occhi disse: " Ma ti senti Draco? Ti
sei
vagamente reso conto di quello che hai detto? Come puoi permettere che
quella
dorma nella tua stanza? E noi?".
Draco,
sospirò rumorosamente poi
disse: " Innanzitutto Pansy, non c'è assolutamente nessun
noi da considerare,
in quanto per me tu non esisti e poi non sono certo io che ho deciso
che lei
dorma da me ma questo è ciò che prevede l'incanto
e ora non voglio più dover
dare nessun tipo di spiegazioni né a te né a
nessun'altro; spero di essere
stato del tutto esauriente!".
La ragazza
liberato il polso dalla
stretta del biondo scoppiò in lacrime e corse a rifugiarsi
in camera sua
seguita a ruota da Daphne e Millicent.
Draco rivolse un
gelido sguardo a
tutti gli altri alunni e con voce dura disse: " Lo spettacolo
è finito;
potete ritirarvi!" e ad uno ad uno tutti lasciarono la sala comune dove
rimasero solo lui, Zabini ed Hermione.
Rivolgendo lo
sguardo ai due e
notando che continuavano a tenersi per mano disse: " Andiamo in
camera!"
e s'incamminò seguito dai due ragazzi.
Arrivato nella
stanza aprì la porta e
rimase basito quando notò che la Preside aveva
già provveduto a fare aggiungere
un secondo letto per la ragazza.
Decise
però, di non dire niente e con
l'umore nero assistette alla scena che lo fece stare ancora peggio.
Blaise
accompagnò Hermione fino al
suo letto e giunto lì si sedette con lei mettendogli una
mano sulla spalla per
cercare di farla calmare.
Fumante di
rabbia, il biondo si
avvicinò ai due e rivolto al suo amico disse: " Blaise
è ora che tu te ne
vada!".
Il ragazzo lo
fissò distrattamente
poi tornò a guardare la ragazza come se avesse ignorato le
parole appena
sentite.
Draco del tutto
fuori di sé riprese: "
Forse non mi sono spiegato, Blaise ma ora provvedo subito; vai fuori
dalla mia
stanza, perché devo riposare e prima che tu possa solo
aprire la tua sudicia
bocca mezzosangue, te lo ripeto perchè ti entri bene in
testa.
Questa
è la mia
stanza, anche se per i prossimi quaranta giorni sarai tu
a comandare poi tornerà ad essere di mia sola
proprietà e tornando a noi Bla,
se non hai ancora afferrato il mio chiarissimo concetto
cercherò di spiegartelo
con delle semplici parole comprensibilissime anche per un bambino di
sei anni:
" FUORI DAGLI ZEBEDEI, AMICO!" concluse irato e con un tono sopra le
righe.
" Ehi calma,
calma Dra" gli
disse pacato Blaise " ora me ne vado comunque non mi sembra il caso di
usare un tono così pesante: non dimenticare che sei in
presenza di una
signorina!".
Draco spostando
gli occhi da Blaise
verso Hermione e ghignando perfidamente gli rispose: " Io non vedo
nessuna
signorina!".
Blaise si
alzò furente ma venne
fermato dalla grifona che gli disse: " Lascia Blaise, ci penso io; con
questo tipo di furetto è meglio essere chiari fin da subito"
poi
rivolgendosi al biondo aggiunse:
" Malferret
presta bene
attenzione alle mie parole, perchè non amo ripetermi; se
dovessi dare ascolto
alla mia coscienza, che rappresenta la parte bastarda di me, dovrei
farti
pagare in questi quaranta giorni tutto il male e le umiliazioni che mi
hai imposto
in sei anni ma fondamentalmente non sono così iena quindi mi
basterà che tu
righi dritto e la nostra convivenza forzata, si potrà
risolvere senza
l'omicidio di uno dei due.
Se
però tu non hai intenzione di
collaborare con me, ti sarei grata se mi informassi adesso in modo da
darmi il
tempo di fare affilare le unghie alla mia suddetta coscienza."
Draco era
furente, perchè sapeva bene
che era lei ad avere il coltello dalla parte del manico: se solo lui
avesse
osato trattarla male, lei con una sola parola avrebbe rotto quel
maledetto
Incantio Talenti e l'avrebbe trasformato in un secondo in un grifone,
cosa
alquanto stomachevole in verità.
Da millenni i
Malfoy erano sempre
stati smistati a Serpeverde e lui non aveva nessuna intenzione di
essere il
primo, ad interrompere quella onorata tradizione.
Per quanto
odiasse e detestasse suo
padre, doveva ammettere che essere una serpe ti dava quel quid in
più di
bastardaggine e autorevolezza che nella vita serve sempre.
Il biondo
grugnendo di rabbia, le
girò le spalle senza risponderle e si chiuse in bagno.
Hermione
sospirò stancamente e a
fatica trattenne una lacrima che però fu notata da Blaise,
che si limitò ad
abbracciarla stretta.
Tra le calde e
rassicuranti braccia
del moro, Hermione iniziò a piangere ma temendo che il
furetto tornasse, si
riscosse fissando in volto il ragazzo.
Blaise ne
approfitto per dirle:
" Scusalo Hermione, ma credimi anche se Draco si veste di bastardaggine
in
fondo ma molto in fondo è un bravo ragazzo e anche se non
è compito tuo, io mi
auguro che tu riesca a compiere il miracolo tirando fuori il buono che
c'è in
lui".
Poi sorridendo
dolcemente le puntò
l'indice nella fronte e sospingendola delicatamente disse:
" D'altronde chi
meglio di te sa
far funzionare questo adorabile cervellino.
Ora è
meglio che vada perchè se esce
e mi trova ancora qui può dare di matto.
Mi raccomando,
riguardati scimmietta
e per qualsiasi cosa tu abbia bisogno chiamami!".
Finito di
parlare Blaise si sporse
per darle un piccolo bacio sulla fronte ed uscì lasciando da
sola la ragazza,
che si sedette sul letto in preda all'ansia.
Poco dopo il
biondo uscì dal bagno
con indosso il suo pigiama di seta verde e rivolto alla grifona disse:
" Granger
il bagno è tutto tuo! Cerca di non lasciare disordine, non
lo sopporto!".
Hermione senza
rispondergli, prese la
sua borsa e si chiuse la porta alle spalle.
Quando dopo
dieci minuti, Draco la
vide uscire dal bagno ci mancò poco che non stramazzasse al
suolo colpito da un
infarto.
Chissà
perchè, se l'era sempre
immaginata con indosso pigiamoni di flanella informi, dai colori e
dagli
accostamenti improponibili con disegnini di animaletti rivoltanti e
nauseanti e
con ai piedi delle babbucce che facevano pandant con l'abbigliamento di
cui
sopra.
Invece la
ragazza appena uscita da quel
fottuto bagno, assomigliava quasi ad una dea avvolta in una camicia da
notte di
seta bianca semplice ma innegabilmente sexy.
Ai piedi portava
delle delicate
pantofole candide che risaltavano le sue sottili ed affascinanti
caviglie.
-
Come è possibile - si disse Draco
stringendo furiosamente i denti - che questa meraviglia sia la Granger? Dico
ma questo non è pensabile! Quel corpo è da reato.
Se
non fosse una sporca mezzosangue gli farei posto nel mio letto senza
pensarci su due volte ma visto che lo è, non ho intenzione
di farmi fregare
come uno stupido scolaretto alla sua prima volta.
Certo
che però i suoi fianchi sono urlo, quel seno è da
uscirci pazzi e
le sue meravigliose gambe, nascoste dal vedo e non ti vedo della seta
mi sta
facendo andare il sangue al cervello! Granger che cazzo mi stai
facendo! -
" Malfoy? Ma mi
ascolti?"
la sua voce gli giunse lontana poi guardandola nei suoi spettacolari
occhi
dorati, il biondo si rese conto che la ragazza gli stava parlando senza
che lui
avesse sentito una sola parola che le fosse uscita dalle labbra e che
ora lo
stava fissando con uno sguardo misto tra il divertito e l'incuriosito.
Draco scosse la
testa per ritornare
alla realtà poi le disse: " Ero soprapensiero! Dimmi, che
dicevi?" e
lei con un sorrisetto di circostanza gli rispose: " Ti chiedevo se ti
da
fastidio se tengo ancora un pò la luce accesa. Sai sono
abituata a leggere
prima di dormire!".
" Ma
và?" gli disse lui ironicamente,
come per sottolineare che quella non era una novità.
Tutta Hogwarts
sapeva che la grifona
viveva per i libri e che se fosse stato possibile ci avrebbe fatto
anche del
sesso ma rendendosi conto che lei attendeva una risposta, incurante
disse:
" Fa come vuoi!" poi si diresse verso il suo letto scostò le
coperte
e si coricò girandosi dall'altro lato.
Hermione
tirò su le spalle in segno
di rassegnazione e spostate le sue coperte si distese aprendo un grosso
libro
antico ed immergendosi nella sua lettura.
Dopo qualche
minuto Draco si girò a
guardarla e rimase incantato dalla ragazza che assorta leggeva quel
tomo come
se bevesse un bicchiere di acqua fresca.
Prima di poter
impedire alle parole
di uscire dalla sua bocca, si sentì dire: " Che stai
leggendo
Granger?".
La ragazza al
suono della sua voce
sobbalzò poi ripreso il controllo delle sue sensazioni si
girò a guardarlo e
disse: " Sto leggendo il mito delle due metà di Platone!".
" Il mito di
chi?" disse
incuriosito il biondo e la grifona sospirando si mise a sedere e
rispose:
" Il mito di Platone!".
" E chi
è questo Placone?"
chiese il ragazzo che non aveva idea di che stesse parlando la riccia.
Hermione sorrise
dolcemente e
rispose: " Non Placone, ho detto Platone" e Draco sbuffando disse:
" Si va beh ma chi diavolo era?" e la ragazza gli rispose: "
Platone era un famoso filosofo greco che nacque e morì ad
Atene, in Grecia
intorno al 348 A.C.!".
Draco
annuì poi le chiese: " E
che cos'è questa cosa delle metà?" ed Hermione,
sorridendo disse:
" Sarebbe un
pò complicato farti
il riassunto ma cercherò di farlo.
Allora secondo
Platone una volta
l'uomo era un individuo perfetto, che bastava a se stesso ed era felice.
Non c'erano
distinzioni fra uomini e
donne c'erano solo questi individui perfetti ma totalmente arroganti,
perchè
consapevoli della loro perfezione.
Solo che Zeus il
padre degli dei, un
giorno geloso della loro felicità e stufo della loro
arroganza decise di
dividerli e da quel giorno l'uomo ha cominciato a cercare
disperatamente la sua
metà, perchè senza di lei si sentiva incompleto
ed infelice .
Solo che per
quanti tentativi facesse
non riusciva mai a trovare la sua metà esatta e non ce la fa
tuttora.
Perchè
è praticamente impossibile
trovare la propria metà e riconoscerla.
Ci vorrebbe un
miracolo; credo che
sia anche per questo che i rapporti sentimentali sono sempre
più complessi ed
infruttuosi e spesso portano a fallimenti dolorosi!".
Draco rimase
senza parole per la
profondità di quel pensiero e dentro di sé si
ripromise di leggere qualcosa su
questo Platone, non appena avrebbe potuto.
Il principe
delle serpi continuò a
fissare la ragazza poi disse: " Perchè non me ne leggi un
pò?" ed
Hermione con la bocca spalancata per lo stupore, annuì in
silenzio.
Quindi tirato su
il libro cominciò a
leggere a voce alta: " Allora
c'erano tra gli uomini tre
generi e non due come adesso, il maschio e la femmina.
Ne
esisteva un terzo, che aveva entrambi i caratteri degli altri.
Il
nome si è conservato sino a noi, ma il genere, quello
è scomparso.
Era
l'ermafrodito, un essere che per la forma e il nome aveva
caratteristiche sia
del maschio che della femmina.
Oggi
non ci sono più persone di questo genere.
Quanto
al nome, ha tra noi un significato poco onorevole.
Questi
ermafroditi erano molto compatti a vedersi e il dorso e i fianchi
formavano un
insieme molto arrotondato. Avevano
quattro mani, quattro gambe,
due volti su un collo perfettamente rotondo, ai due lati dell'unica
testa. Avevano
quattro orecchie, due organi per la generazione e il resto come potete
immaginare.
Si
muovevano camminando in posizione eretta, come noi, nel senso che
volevano.
E
quando si mettevano a correre, facevano un po' come gli acrobati che
gettano in
aria le gambe e fan le capriole: avendo otto arti su cui far leva,
avanzavano
rapidamente facendo la ruota.
La
ragione per cui c'erano tre generi è questa, che il maschio
aveva la sua
origine dal Sole, la femmina dalla Terra e il genere che aveva i
caratteri
d'entrambi dalla Luna, visto che la Luna ha i caratteri sia del Sole
che della
Terra.
La
loro forma e il loro modo di muoversi era circolare, proprio
perché
somigliavano ai loro genitori. Per questo finivano con l'essere
terribilmente
forti e vigorosi e il loro orgoglio era immenso.
Così
attaccarono gli dèi e quel che narra Omero di Efialte e di
Oto, riguarda gli
uomini di quei tempi: tentarono di dar la scalata al cielo, per
combattere gli
dèi.
Allora
Zeus e gli altri dèi si domandarono quale partito prendere.
Erano
infatti in grave imbarazzo: non potevano certo ucciderli tutti e
distruggerne
la specie con i fulmini come avevano fatto con i Giganti,
perché questo avrebbe
significato perdere completamente gli onori e le offerte che venivano
loro
dagli uomini; ma neppure potevano tollerare oltre la loro arroganza.
Dopo
aver laboriosamente riflettuto, Zeus ebbe un'idea. "lo credo - disse -
che
abbiamo un mezzo per far sì che la specie umana sopravviva e
allo stesso tempo
che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più
deboli.
Adesso
- disse - io taglierò ciascuno di essi in due,
così ciascuna delle due parti
sarà più debole.
Ne
avremo anche un altro vantaggio, che il loro numero sarà
più grande.
Essi
si muoveranno dritti su due gambe, ma se si mostreranno ancora
arroganti e non
vorranno stare tranquilli, ebbene io li taglierò ancora in
due, in modo che
andranno su una gamba sola, come nel gioco degli otri."
Hermione
s'interruppe girandosi a
guardare Draco e s'intenerì quando vide che il ragazzo si
era tranquillamente
addormentato.
Chiuse
il libro e lo posò sul
comodino poi lentamente scese dal letto e si avvicinò a
quello del ragazzo per
poterlo fissare con calma.
La
ragazza si sorprese nel
constatare che il viso di Draco, mentre dormiva, sembrava un altro: era
bello,
sereno e quasi vagamente sorridente; sembrava quello di un bambino al
quale era
stato donato qualcosa di bello.
Dovette
farsi forza per non
allungare una mano ed accarezzare quella pelle liscia e bianca che
tanto la
faceva fremere e dando le spalle quella visione tornò nel
suo letto.
Si
rimise sotto le coperte e prima
di spegnere la luce disse a bassa voce: " Buona notte, amore mio!" poi
presa la bacchetta disse: " Nox!" e il buio calò nella
stanza.
Durante la
notte, Hermione fu svegliata da un
mugolio indistinto e si accorse che proveniva dal letto di Draco.
Presa la
bacchetta pronunciò "
Lumus" e una calda luce rischiarò la camera quindi
spostò le coperte e
scese dal letto diretta verso il ragazzo.
Giunta
lì vide che il biondo era sudato e
tremava lamentandosi, chiaramente preda di un orribile incubo.
Senza
rifletterci oltre, la ragazza si sedette
sul letto e iniziò ad accarezzare quel volto ansante
cercando di calmarlo.
Con la voce
ferma e serena cominciò a dire:
" Draco, Draco calmati; è solo un brutto sogno" e prese a
ripetere
diverse volte quella frase come se fosse un mantra.
Forse
tranquillizzato da quella voce serena o
dal tocco delicato delle carezze di Hermione il biondo si
calmò e piano, piano
aprì gli occhi spalancandoli del tutto quando riconobbe
l'autrice di quei
gesti.
Imbarazzata per
essere stata scoperta, la
regina dei grifoni si alzò dal letto del biondo e si diresse
nel suo ma fu
bloccata dalla voce del principe, che ansiosamente le disse: " Granger
ti
prego, non te ne andare!".
Convinta forse
da quel tono bisognoso o da
quel " ti prego "
mai uscito
dalle labbra della serpe malefica, la ragazza tornò sui suoi
passi riavvicinandosi
al letto di Draco.
Il ragazzo si
spostò per farle posto e lei con
timore si sdraiò al suo fianco.
Il biondo, dopo
pochi istanti, si accoccolò
appoggiando la sua testa sul seno di Hermione che fortemente
imbarazzata prese
ad accarezzare dolcemente i suoi capelli.
Draco, poco
prima di addormentarsi, mormorò
uno stentato " Grazie " e cadde in un sonno sereno e tranquillo.
La ragazza lo
fissò dormire, per qualche
minuto poi decise di farlo a sua volta e tenendo stretto tra le braccia
il
ragazzo rispense la luce con la magia.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Bruschi risvegli e deboli equilibri ***
Rieccoci con il
6° capitolo dove scopriremo
l'inizio dell'incanto talenti.
Ringrazio le
persone che mi hanno lasciato le
meravigliose recensioni che mi spronano a continuare e anche tutti
coloro che
hanno letto questi capitoli.
Capitolo 6:
Bruschi risvegli e deboli
equilibri
L'indomani
mattina Draco si svegliò per primo
e rimase un pò interdetto di sentire un calore che di solito
non sentiva nel
suo letto.
Fortemente
curioso alzò la testa e un
dolcissimo profumo al cocco lo stordì per qualche istante
prima che il suo
volto venisse investito da una cascata di morbidi ricci color
cioccolato.
Vagamente
confuso il ragazzo cercò di capire
perchè la mezzosangue fosse nel suo letto; non poteva
pensare di aver fatto
sesso con lei ed averlo dimenticato quindi decise di sforzarsi di
ricordare e
facendo mente locale si ricordò del suo incubo ricorrente e
della dolcezza con
cui lei lo aveva consolato.
Rammentò
di essere stato lui, in persona, a
chiederle di restare al suo fianco e il fatto che lei avesse accettato
gli fece
provare uno strano calore nel petto.
Si
fermò ad osservare il volto disteso della
ragazza che in quel momento dormiva serena con un sorriso che lieve le
aleggiava sulla bocca.
Ad un tratto la
riccia mugugnò qualche parola
incomprensibile per il ragazzo, fino a che tra quelle che non capiva ce
ne fu
una decisamente chiara: " Draco".
Il biondo
sgranò gli occhi di fronte
all'evidenza che la regina dei grifoni lo stava sognando e la
meravigliosa
sensazione che avvertì nel sentire pronunciare, per la prima
volta, il suo nome
di battesimo da quelle morbide e affascinanti labbra
s'impadronì di lui.
Non ebbe,
però, il tempo di approfondire il
suo pensiero perchè l'improvviso ingresso di una Pansy
furiosa lo costrinse a
procrastinare la faccenda.
La serpe mora
cominciò ad urlare provocando il
brusco risveglio di Hermione che guardandosi intorno si rese conto di
dove si
trovava e arrossì furiosamente.
" Che diavolo
significa questo Draco? ma
che meraviglia vengo qui a trovare il mio uomo e lo trovo a letto con
una
puttana che non ha certo perso tempo ad infilarsi tra le sue lenzuola!!
che
dire, mezzosangue, ci siamo sbagliati tutti dato che ti credevamo una
verginella acida ma a quanto pare non è così".
Adesso si!!!
adesso Draco Malfoy si era
decisamente rotto le cosiddette scatole dell'invadenza di quel carlino
a due
zampe.
Perdendo
totalmente la calma si alzò dal letto
e si avvicinò alla ragazza che improvvisamente
capì di aver fatto una cazzata
ed iniziando a tremare cercò di parlare ma dalla bocca le
uscirono solo delle
parole del tutto balbettanti: " Dra-Draco io-io io non vo-volevo!!! io
ti
chi-chiedo pe-pe-perdono!!".
Il gelido ed
algido principe delle serpi la
prese per un braccio facendole cacciare un urletto stridulo poi con
voce tetra
le disse: " Sciacquati la bocca stupida oca senza cervello!!! non credo
di
doverti dare nessuna spiegazione come invece dovresti fare tu. Mi
auguro che abbia
una fottuta buona ragione per essere piombata in camera mia senza
essere stata
invitata, Pansy, perchè se così non fosse ti
conviene pregare Salazar
Serpeverde di confondermi la mente.
Solo in questo
caso sono disposto a passare
sulla cosa; se invece nulla e nessuno mi annebbierà
l'intelletto comincia a
scappare perchè questa è la volta buona che ti
ammazzo, stupido carlino
mentecatto!!! ciò che io faccio nel mio letto, con chi lo
divido, perchè e
sopratutto tutto ciò che riguarda la mia stanza in generale
non è un argomento
che tu possa solo pensare di prendere in discussione.
Ora va fuori da
qui e non farti più vedere dai
miei occhi se ci tieni alla vita e fai bene attenzione
perchè se mi giunge
all'orecchio un solo piccolo pettegolezzo su quello che hai visto oggi
ti
assicuro che un bell'avada kedavra non te lo toglierà
nessuno!!!".
Quindi dette o
meglio sibilate con odio quelle
parole il biondo la prese per un braccio e con violenza la
buttò fuori dalla
stanza richiudendo la porta, sigillandola ed imperturbando la camera.
Poi si
girò verso Hermione che con la bocca
spalancata era rimasta a letto impalata e disse: " Granger stai bene?
mi dispiace
per quello che è successo. Ti prometto che non
accadrà più" poi
grattandosi il mento pensieroso aggiunse: " Per quanto riguarda ieri
notte.... grazie!!!".
Quindi dette
quelle parole il ragazzo si andò
a chiudere nel bagno lasciando una grifona scossa e senza parole.
Quando il biondo
pochi minuti dopo uscì lei,
con in mano la divisa di Serpeverde che la Mc Granitt le aveva fatto
recapitare, prese il suo posto.
Vedersi con i
colori verde-ardento la stupì
non poco e le lasciò dentro la sensazione di tradimento che
si sarebbe, di
certo, acuita quando sarebbe entrata nella Sala Grande sotto gli occhi
di tutti
e specialmente di Harry, Ginny e Ron.
Ma quei pensieri
pessimistici furono ben
presto sostituiti da quello che era successo la notte precedente: aveva
ancora
impresso bene, nella pelle, il calore che le aveva trasmesso Draco
quando si
era appisolato abbracciato a lei.
In quei momenti
si era sentita importante e
fondamentale per lui e il fatto che glielo avesse chiesto anche
pregandola
l'aveva stupita non poco.
Quando
uscì dal bagno trovò il ragazzo seduto
alla scrivania intento a scrivere su una pergamena.
Sentendo la
porta aprirsi Draco si girò e si
fermò a studiarla in silenzio poi si alzò e con
passo cadenzato si avvicinò a
lei mettendole una mano sotto il mento e dicendole: " Questa divisa ti
sta
d'incanto Granger! è un vero peccato che tu non sia davvero
una serpe come
noi!!".
Hermione
tremò nel suo interno poi a voce
bassa rispose: " Sai bene che questo non sarebbe stato possibile Malfoy
dato che nella casa di Salazar è precluso l'ingresso alle
sporche
mezzosangue!!".
Davanti a quelle
evidenti e dure parole, Draco
sentì il cuore fremergli potente nel petto e non riuscendo a
trovare una sola
parola su cui obiettare le disse: " Andiamo Granger la colazione ci
aspetta!".
Usciti dalla
stanza del biondo, si diressero
verso la sala comune dove trovarono Blaise che li stava attendendo,
ansioso di
scoprire quali dei due avesse più ferite in corpo.
Il moro rimase
sorpreso di vedere i due
ragazzi avanzare, vicini, totalmente illesi e sereni.
Poi con un
sorriso, che vago, aleggiava sulle
sue labbra Blaise disse: " Buongiorno ragazzi!! Draco vedo che la
presenza
di Hermione nella tua stanza ti ha sicuramente giovato; non ti ho mai
visto
così sereno la mattina appena sveglio e sopratutto non ho
mai visto quel
sorriso sulle tue labbra!!".
Il principe
grugnì qualcosa d'intellegibile
scuotendo la testa sfoggiando, però, ancora
quell'espressione dolce sulla sua
bocca.
Hermione
sembrava seguire un incontro
appassionante di tennis dato che il suo volto si alternava dal biondo
al moro
per capire cosa sarebbe successo a breve poi Blaise chiese: " Hei Dra,
ma
che cavolo è successo con Pansy? l'ho vista schizzare fuori,
poco fa, con un
espressione sul viso che definire incazzata è dire poco;
credo di avere sentito
anche qualche parola poco gentile uscire dalla sua bocca diretta a
te!!".
La serpe bionda
sbuffò scocciato poi alzò le
spalle con evidente menefreghismo e fece un gesto con la mano come a
minimizzare l'accaduto quindi seguito da Hermione che, sempre in
silenzio si
torceva le mani e da Blaise che ghignava contento si avviò
fuori dalla sala
comune.
Tutti e tre, in
silenzio si diressero verso la
sala grande ognuno perso nei propri pensieri: Draco rifletteva sulla
sensazione
di disagio che aveva sentito nel cuore quando la mora aveva detto che
il mondo
di Serpeverde era precluso per lei che era una sporca mezzosangue.
Hermione
pensava, furiosamente, alla sua
autostima che aveva fatto un salto alto tre metri quando lui le aveva
fatto i
complimenti per la sua divisa.
Blaise, invece,
concentrava il suo pensiero
sui due ragazzi che gli trasmettevano vibrazioni estremamente positive
comprendendo che tra i due stava nascendo qualcosa di importante anche
se era
più che certo che nessuno di loro lo avrebbe ammesso per
primo invaso
dall'orgoglio che profondo scorreva veloce nelle loro vene.
Il loro
ingresso, insieme, scatenò una ridda
di sensazioni ed espressioni che lasciarono Hermione per un attimo
senza fiato:
a gran parte dei Grifondoro cadde, letteralmente, la mascella e
dilatò
fortemente gli occhi alla vista della loro caposcuola che non solo si
accompagnava a due serpi, uno dei quali suo acerrimo nemico, ma che
indossava
la divisa di Serpeverde; un vero oltraggio!!!
Per i Tassorosso
e i Corvonero fu più la
sorpresa che altro a dominare i loro volti; in particolar modo tra le
ragazze
si scatenarono i bisbigli e le scommesse su chi tra le due serpi si
sarebbe
fatta, per primo, la grifona; insomma un vero e proprio succulento
gossip!!!
Gli unici
ovviamente che non fecero una piega
furono i Serpeverde dato che la loro dose di sorpresa l'avevano avuta
la sera
precedente.
Sulle reazioni
individuali solo cinque furono
degne di nota: Harry che se pur sorpreso era al tempo stesso
rammaricato della
situazione e sollevato di vedere che la ragazza stava ancora bene e che
anzi
sembrava serena.
Ron aveva la
saliva del tutto azzerata e il
viso di un paonazzo assurdo mentre sotto il tavolo stringeva
furiosamente un
tovagliolo.
Ginny aveva un
espressione estasiata perchè
sapeva quanto la sua migliore amica fosse innamorata del biondo
bastardo e
senza farsi vedere dagli altri le fece un occhiolino e mandò
un bacio
silenzioso alla riccia.
Pansy, invece,
era nera per davvero perchè
ancora rimuginava sul fatto che aveva visto con i suoi occhi i due
fedifraghi
dividere il letto insieme e il fatto di non poterlo dire a nessuno la
stava
logorando dentro. Inoltre la cosa che la faceva imbestialire di
più era che
dall'arrivo di lei, la sera precedente, Draco si era permesso di
umiliarla due
volte e questo proprio non riusciva a digerirlo.
Daphne, infine,
era triste per la sua amica
perchè sapeva bene che non si era ancora rassegnata al fatto
che con l'arresto
di Lucius la ragazza aveva perso più degli altri.
Infatti non
appena si era liberato della
presenza ingombrante del padre il biondo non aveva perso un solo
secondo per
rompere la promessa di matrimonio che legava lui e Pansy fin dalla
nascita.
Draco che faceva
della bastardaggine il suo
pane quotidiano decise, sopratutto dopo aver visto la reazione del
rosso
patetico, di dargli il colpo di grazia afferrando la mano della ragazza
e
trascinandola verso il tavolo delle serpi.
Hermione era
letteralmente divisa in due: da
una parte c'era l'emozione che aveva invaso il suo povero cuore quando
lui le
aveva preso la mano mentre dall'altra la faceva da padrone la
sensazione che in
tutto questo ci fosse qualcosa di fondamentalmente sbagliato.
Arrivati ai loro
posti, Draco, da vero
cavaliere spostò la sedia ad Hermione, la fece sedere poi
prese posto accanto a
lei e in silenzio iniziò a mangiare.
Hermione, che
non era abituata ad avere tutti
gli occhi puntati addosso si sentiva annientata e non riusciva a
toccare cibo.
Il biondo se ne
accorse e notando che tutti ma
proprio tutti li stavano osservando fu colto da un moto di profonda
rabbia e
calcando la voce con una vibrante esasperazione urlò: " Ma
insomma vi fate
i cazzi vostri?".
Diversi alunni
delle quattro tavolate
sobbalzarono non aspettandosi la replica del principe e volsero lo
sguardo
verso il loro piatto.
Hermione lo
fissò stupefatta poi con un
sussurro disse: " Grazie!!!" e lui voltandosi a guardarla scosse le
spalle e rispose: " Ero in debito con te per ieri sera; ora siamo
pari!!!".
Il ragazzo
chiuse il discorso ricominciando a
mangiare ma Hermione si accorse di un piccolo e tiepido sorriso che
lieve gli
aleggiò sulla bocca.
Le situazioni
imbarazzanti si susseguirono
anche nell'arco della giornata che la ragazza passò
appiccicata al biondo.
Hermione sentiva
i bisbigli e le risatine che
emettevano gli altri quando loro due passavano; in più
doveva sorbirsi anche
gli sguardi di odio di Pansy e Ron e quelli d'invidia prodotti da tutte
le oche
che avrebbero voluto essere al suo posto.
Il ragazzo, dal
canto suo, era indifferente
agli avvenimenti almeno così credeva la riccia; il principe
delle serpi, dentro
di sé, stava urlando dal furore ma non lo stava facendo per
il fatto di essere
lì con lei, cosa che a dire il vero stava incominciando a
piacergli ma bensì perchè
non riusciva a capire come mai gli stesse proprio piacendo tanto.
Durante la prima
lezione di trasfigurazione,
che i due ragazzi passarono seduti vicini, Hermione per la prima volta
in sette
anni non riuscì a seguire neppure una parola di quelle dette
dalla
professoressa Mc Granitt: sempre tenendo gli occhi bassi sul banco la
riccia si
torceva le mani sopraffatta dagli avvenimenti e dal profumo persistente
del
ragazzo che le colpiva le narici.
Sentiva la gola
completamente secca come se
avesse appena ingoiato un sacco pieno di sabbia e
i brividi che le serpeggiavano sulla schiena
la stavano facendo tremare dall'interno.
Avvertiva il
battere furioso del suo cuore
quando, involontariamente il suo braccio sfiorava quello del ragazzo e
con la
coda dell'occhio vedeva lui che la fissava altrettanto sconcertato.
Finita la
lezione lentamente si avviarono
fuori dall'aula e furono raggiunti, immediatamente da Blaise che
iniziò a
parlare con Draco senza che, però, lei sentisse una sola
delle parole che i due
si dicevano.
Le sue orecchie
fischiavano potenti come lo
storico treno che faceva la spola dalla stazione di King's
Cross fino a quella di Hogsmeade.
Poco dopo la
ragazza tossì per attirare
l'attenzione dei due, disse a Draco e a Blaise che doveva andare al
bagno e
loro, in silenzio, l'accompagnarono in quello dove dimorava lo spettro
di
Mirtilla Malcontenta.
Una volta
entrata nella stanza la riccia notò
che dell'ectoplasma della sfortunata ragazza non c'era traccia e
sospirando si
diresse verso il cubicolo più vicino.
Dopo aver fatto
i suoi bisogni Hermione uscì e
si diresse verso i lavandini per potersi sciacquare il viso e quando si
alzò
con il volto bagnato per asciugarselo si sentì gelare le
ossa non appena vide
sullo specchio il riflesso di Pansy che la fissava furibonda.
La mora, con la
faccia da carlino, sempre più
pronunciata di avvicinò alla riccia e dopo averla afferrata
per un braccio con
la voce gelida disse: " Mi piacerebbe proprio sapere, schifosa
mezzosangue, come cavolo ti sei permessa di entrare nel letto del mio
uomo; fai
in modo che questo non avvenga mai più perchè la
prossima volta stai pur sicura
che non te la farò passare liscia.
Lui mi
appartiene di diritto, forse non lo sai
ma siamo promessi sposi e una volta finita la scuola uniremo le nostre
esistenze e i nostri immensi patrimoni convolando a giuste nozze.
Quindi se ti sei
solo illusa che lui potesse
provare per te quello che è evidente che tu provi per lui
sei solo una stupida
sciocca; te lo ripeto Granger, non farti più trovare in
situazioni
compromettenti con il mio Draco perchè altrimenti la
prossima volta potrei
ricordarti le mie parole lasciandoti un bel ricordino sul tuo viso da
insignificante
babbana!!!".
Finito di
parlare Pansy marciò fuori dal bagno
lasciandosi alle spalle Hermione che tremando, con le lacrime agli
occhi,
crollò seduta sul pavimento.
Quando si fu
sfogata la riccia si alzò, si
sciacquò nuovamente il viso ed uscì dal bagno
raggiungendo Blaise e Draco che
l'aspettavano poco più avanti.
" Hermione che
ti è successo?" le
chiese Blaise fissandola, serio, in volto e la ragazza alzò
le spalle tremando impercettibilmente
e rispose: " Niente,
ti ringrazio Zabini!!".
Il moro
serpeverde sussultò quando si sentì
chiamare dalla ragazza con il cognome quindi con una scusa si
allontanò dai due
e si diresse verso il bagno dove era stata poco prima Hermione.
Non appena
entrò sentì nell'aria un lamento
triste e sportosi vide il fantasma di Mirtilla Malcontenta dondolarsi
seduta
sulla finestra.
Non appena lo
spettro si accorse della
presenza del moro spalancò i suoi vacui occhi e si
avvicinò con il dito puntato
urlando: " PERCHE', PERCHE' VOI MASCHI VI DIVERTITE A FARCI SOFFRIRE?
MI
DICI CHE CAVOLO CI GUADAGNATE?".
Blaise preso in
contropiede non riuscì a
rispondere e volse le sue spalle per uscire poi ripensandoci si
girò nuovamente
e disse: " Perdonami Mirtilla ma non credo di averti mai mancato di
rispetto visto che è la prima volta che metto piede nel tuo
bagno quindi ti
sarei grato se mi spiegassi come posso averti fatto soffrire!!".
Mirtilla
lamentandosi rispose: " Certo è
facile per te ma prova a spiegare a me perchè ho dovuto
assistere impotente
alle lacrime della povera Hermione!!".
Blaise
sgranò gli occhi poi chiese, con la
voce stridula: " Hermione ha pianto? ma perchè? che
è successo? ti prego
puoi dirmelo?" e lo spettro, sempre lamentandosi, rispose: " E'
evidente no? è innamorata solo che lo è della
persona sbagliata. Scoprire che
lui l'ha ingannata in quel modo deve essere stato doloroso per lei"
e il moro che
non riusciva, veramente, a
capirci più nulla le chiese nuovamente che diavolo fosse
successo.
Mirtilla gli
spiegò tutto quello che aveva
visto mentre nascosta assisteva alla cattiveria di Pansy nei confronti
di
Hermione.
Una volta finito
il racconto il moro scuotendo
la testa disse: " Mirtilla, credimi, le cose non stanno come pensi. Io
non
so se Hermione sia per davvero innamorata di Draco anche se qualche
dubbio mi è
passato per la mente ma ti posso assicurare che il mio amico non
è affatto
promesso a nessuna.
Effettivamente
lo era ma non appena ha potuto ha
rotto l'accordo che era stato preso dai loro genitori senza il suo
permesso.
Mirtilla, Draco ha un sacco di difetti e anche se io sono il suo
migliore amico
sono il primo a sbatterglieli in faccia ma ti assicuro che lui non sta
ingannando Hermione.
Con molta
probabilità non si è neppure reso
conto dei sentimenti che lei prova nei suoi confronti perchè
se solo lo
sospettasse stai pure certa che fuggirebbe a gambe levate.
Lui è
terrorizzato dal provare qualsiasi tipo
di sentimento però credo e spero che la presenza di Hermione
possa riuscire a
sciogliere il blocco di ghiaccio che gli circonda il cuore!!".
Mirtilla lo
fissava attentamente come se
volesse leggere sul volto del moro qualche bugia e quando si rese conto
che era
sincero disse: " Sei un bravo ragazzo; scusami se ti ho attaccato ma
Hermione è una mia amica e detesto vederla piangere! ti
prego stalle vicino,
aiutala perchè lei ne ha bisogno per davvero".
Blaise promise
di farlo poi salutato lo
spettro uscì dal bagno alla ricerca di Draco.
Lo
trovò poco dopo, nella sala comune, seduto
sul divano con un espressione sconcertata dipinta sul volto.
Non appena il
biondo si accorse dell'ingresso
dell'amico si alzò e gli andò incontro dicendo: "
Mi puoi spiegare che
diavolo sta succedendo? non appena te ne sei andato la Granger non ha
più
aperto bocca e quando siamo rientrati qui si è diretta nella
nostra stanza e ci
si è chiusa dentro!!".
Blaise che di
tutto il discorso aveva prestato
attenzione al fatto che il principe avesse, involontariamente, definito
<
nostra> la sua stanza rispose: " Beh, Draco, in effetti
è successo
qualcosa!" e quando il biondo gli chiese di spiegarsi meglio il moro
gli
raccontò quello che Mirtilla gli aveva detto tralasciando il
fatto che lo
spettro credesse come lui, che Hermione fosse innamorata.
L'espressione di
Draco, di fronte a quello che
aveva fatto Pansy, divenne gelida e furibonda e stringendo i pugni
disse:
" Io quella l'ammazzo!!" poi senza aspettare un secondo di
più si
diresse verso i dormitori femminili.
Una volta giunto
davanti alla porta della
ragazza la spalancò con un calcio ed entrò.
La mora, che
stava seduta sul letto intenta a
parlare con Daphne, non appena vide sul volto del biondo l'odio e il
furore si
mise immediatamente sulla difensiva.
" Daphne
fuori!!!" ordinò gelido il
principe delle serpi e la bionda non perse un secondo affrettandosi ad
uscire
lasciando soli i due ragazzi.
Quando la porta
alle loro spalle si chiuse il
biondo avanzò verso Pansy che tremante era rimasta seduta
sul letto e dopo
averla afferrata per un braccio la tirò su come un sacco di
patate.
Con gli occhi
socchiusi dalla rabbia disse:
" Non permetterti mai più di avvicinarti di un solo passo
alla mezzosangue
perche se solo lo vengo a sapere ti farò un bel servizietto
su questo viso da
cagna in calore che ti ritrovi!!".
La mora
recuperata a fatica un pò di coraggio
disse: " Certo che non ha perso tempo quella a correre da te a
lamentarsi!!" e lui sprezzante le rispose: " Vorrei che lo avesse
fatto ma invece si è tenuta tutto dentro!! sei una stupida
che quando minaccia
qualcuno non si prende neppure la briga di controllare che qualcuno la
possa
ascoltare.
Mirtilla
Malcontenta ti ha sentito e lo ha
riferito a Blaise che a sua volta lo ha detto a me.
Te lo ripeto,
Pansy, non provare mai più ad
avvicinarti a lei altrimenti io ti ammazzo e non sto scherzando;
mettiti in
testa una buona volta che io e te non siamo più promessi e
che mai e poi mai io
ti sposerei a costo di restare celibe a vita! mi fai schifo, sei stata
utile
solo per scaldarmi il letto ma ti posso assicurare che da questo
momento non mi
servirai neppure più per quello.
Come ti ho detto
stamattina non devo rendere
conto a te di quello faccio della mia vita né di chi mi
porto a letto ma
siccome mi ritengo ancora un signore ti dico che tra me e lei non
è successo né
mai succederà qualcosa e questo non perchè io la
trovi brutta ma perchè non
potrei mai fare sesso con una mezzosangue né credo che lei
lo farebbe mai con
me quindi smettila di spargere il tuo veleno e prega che io non scopra
altre
schifezze che tu possa solo aver pensato di fare perchè
faresti prima a lanciarti
da sola un bell'avada prima che lo faccia io!!".
Quindi finito di
parlare uscì veloce dalla
stanza della ragazza diretto nella sua.
Entrato nella
camera Draco trovò Hermione
addormentata nel suo letto; sul suo viso c'erano ancora le tracce delle
lacrime
che avevano stravolto la ragazza e la federa del suo cuscino era
bagnata segno
che doveva aver pianto veramente tanto.
Il biondo
provò l'irresistibile impulso di
accarezzare quei ricci indomabili ma poco prima di sfiorarli
bloccò la sua mano
e la ritirò.
Si
accucciò sulle sue ginocchia e rimase lì
svariati minuti a fissarla dormire sentendo il suo cuore battergli in
petto
potente e veloce.
- Che cazzo mi
stai facendo, Granger; quale
magia o quale incantesimo stai usando su di me? io mi sento strano come
mai mi
è capitato di sentirmi; provo l'impulso di proteggerti
mentre dovrei continuare
ad odiarti ma per quanto ci provi io non ci riesco -
pensò il ragazzo poco prima di alzarsi diretto
verso il suo letto
dove si distese rigirandosi di continuo.
Ad un tratto si
rialzò e si avvicinò
nuovamente al letto della riccia e dopo averla guardata per un secondo
si piegò
verso di lei e appoggiò, delicatamente, le sue labbra su
quelle di lei.
Una scossa
potente gli attraversò la colonna
vertebrale e un piccolo gemito gli uscì dalla gola prima che
potesse fermarlo.
Terrorizzato che
la ragazza potesse svegliarsi
e trovarlo in quella posizione compromettente si affrettò a
raddrizzarsi ed
uscì veloce dalla stanza.
La sera, mentre
insieme si dirigevano a cena,
Draco afferrò per un braccio Hermione portandola vicino al
porticato e una
volta giunto lì guardandola negli occhi disse: "Granger, io
so quello che
è successo oggi nel bagno!! Mirtilla lo ha raccontato a
Blaise e lui me lo ha
riferito".
Gli occhi della
riccia s'inumidirono e
all'istante la ragazza abbassò il suo sguardo verso il
pavimento.
Draco le pose
due dita sotto il mento
obbligandola, gentilmente, a rialzare il viso e quando lei
ristabilì il
contatto visivo lui riprese a parlare: " Granger, ascoltami bene
perchè
non intendo ripetere questo discorso una volta di più!!! non
fare più caso alle
parole che escono dalla bocca della Parkinson; è vero io e
lei eravamo promessi
fin dalla nascita ma questo era un accordo preso dai nostri padri.
Io,
però, non appena ne ho avuto la
possibilità ho rotto questo accordo riprendendomi la mia
libertà perchè non
potevo e non volevo accettare che qualcuno che odiassi con tutte le mie
forze
potesse decidere del mio destino.
Troppe volte
l'uomo che chiamavo padre si è
arrogato questo diritto ed io che ero decisamente un vigliacco
accettavo le sue
decisioni senza provare a ribellarmi.
Quando lui
è stato arrestato ho ripreso in
mano le redini della mia vita ed ora sono io e solo io che comando di
essa.
Mai e poi mai
accetterò di legare la mia vita
con una persona che non amo e che mi è stata imposta quindi
ti prego di non
credere più ad una sola delle falsità che Pansy
possa solo pensare di dire.
So che non ero
tenuto a darti nessun tipo di
spiegazione ma ho deciso di farlo ugualmente perchè se io e
te dobbiamo
convivere per i prossimi quaranta giorni voglio e desidero farlo nella
totale
sincerità.
Non so
perchè ma ne sento la necessità e
vorrei che anche tu fossi sincera con me e mi dicessi tutto quello che
ti passa
per quella testolina!!! accetti di farlo?".
Hermione lo
fissò in silenzio, per qualche
secondo, poi disse: " D'accordo, Malfoy, per i prossimi quaranta giorni
tra me e te ci sarà sincerità assoluta, rispetto
incondizionato e
collaborazione spero produttiva.
Non nego che sia
le parole che il tono
volutamente cattivo della Parkinson mi abbiano fatto male ma in fondo
da lei
non potevo aspettarmi di meno!!! io e te ci troviamo, nostro malgrado,
a
condividere questa esperienza particolare e chissà che
collaborando da entrambe
le parti non ne esca qualcosa di buono.
Diciamo che
questa società potrebbe anche
essere divertente!" concluse con un sorriso.
Davanti
all'espressione dolce della ragazza
Draco fu attraversato da una scossa che gli partì dalla base
del collo e gli
arrivò in fondo alla schiena e sorridendo a sua volta
allungò una mano verso di
lei e disse: " Ok allora socia permettimi di scortarti a cena!!" e la
riccia sorridendo pose la sua mano in quella di lui e si
avviò versò la Sala
Grande.
I giorni intanto
passavano e la ragazza
spiegava al biondo tutto quello che sapeva e lo stesso faceva lui con
lei.
Era frequente
vederli parlare a bassa voce e
ogni tanto, tra lo stupore generale, era capitato che i due dopo
essersi
fissati negli occhi scoppiavano a ridere di gusto.
Tutto il gruppo
di Serpeverde, Pansy e Daphne
a parte, aveva ormai accettato la presenza della regina dei Grifoni e
spesso
capitava che si rivolgessero a lei per qualcosa che non avevano capito
a
lezione.
La sera non era
più capitato che lui la
invitasse a dormire nel suo letto, cosa che aveva intristito un
pò la bella
giovane ma questo, fortunatamente, aveva significato che lui non aveva
più
avuto incubi.
Draco si fermava
a pensare spesso che da
quando lei aveva varcato la soglia della dimora di Salazar lui aveva
dormito
sonni tranquilli come se si sentisse protetto dalla sua presenza.
Hermione si
intristiva solo del fatto di non
potersi più fermare a parlare, liberamente, con i suoi
compagni, sopratutto con
Ginny ed Harry, perchè sapeva bene che l'algido principe si
sarebbe rifiutato
di avvicinarsi a loro e lei non voleva rompere il delicato equilibrio
che era
riuscita a stabilire con lui.
Blaise li
osservava, sempre in silenzio,
constatando tutti i piccoli cambiamenti che Draco aveva fatto: primo
era più
tranquillo e sereno, secondo non creava più problemi e non
dava più fastidio a
nessuno e terzo aveva ripreso a studiare con buona lena tanto da far
aumentare
vertiginosamente la sua media che prima agonizzava, pozioni a parte,
sulla
media del troll.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Gelosie e saggi consigli ***
Ciao a tutte
eccomi con un nuovo
capitolo che è in realtà un capitoletto dato che
si tratta di un pezzo di
transizione per far capire ciò che passa in testa a Pansy.
Non potevo non
metterlo quindi
leggetelo e come sempre siate clementi.
Comunque state
tranquille che il vero
e proprio capitolo, quello più succulento è
già pronto per essere postato al
più presto.
Ora vi lascio
leggere e come sempre
ringrazio tutte quelle che mi hanno scritto i loro adorabili pareri e
anche
quelle che hanno solo letto le mie parole.
Capitolo 7:
Gelosie e saggi consigli
Quando si giunse
al decimo giorno
dell'incanto tutti, chi più chi meno, si erano ormai
abituati a vedere i due
ragazzi, storici nemici, camminare fianco a fianco come se fossero
amici da
sempre.
La
complicità e l'affinità che
dimostravano faceva tirare un sospiro di sollievo a chi credeva che la
loro
unione, che sembrava dover essere l'inizio di una nuova guerra magica,
si era
invece dimostrato come l'ennesimo colpo di genio della professoressa Mc
Granitt.
A Draco ed
Hermione si univa spesso
Blaise e a molti sembrava che, anche in questo caso, si fosse creato il
nuovo
trio dei miracoli anche se due terzi di quest'ultimo erano cambiati.
Il principe
delle serpi, grazie alla
presenza della riccia, era realmente cambiato e tra lo shock di molti
spesso lo
era visto aiutare i bambini più piccoli sia che fossero
Purosangue o
Mezzosangue, indistintamente.
Un paio di volte
aveva ricevuto i
complimenti della Preside che di nascosto gongolava complimentandosi da
sola
per la geniale decisione di accostare quei due che erano agli antipodi
del
comportamento e che si erano rivelati, invece, una meravigliosa
sorpresa.
Gli unici due
che mordevano il freno
di fronte a questa situazione erano Ron e Pansy che, per ovvi motivi,
non
vedevano l'ora che quei trenta giorni passassero veloci in modo da
riappropriarsi delle loro cose senza interferenze esterne.
Sopratutto la
mora non voleva
accettare che alla grifona fossero bastate poche ore per mettergli
contro
l'uomo che fino dalla nascita era destinato a lei.
La ragazza non
riusciva a dimenticare
che per ben tre volte, a causa di quella sciacquetta, Draco l'aveva
umiliata,
anche pubblicamente, facendola vergognare oltremodo e minacciata di
feroci
ritorsioni se lei si fosse nuovamente permessa di farle del male.
Nonostante
Daphne cercasse di
convincerla a starsene tranquilla, il cervellino della ragazza lavorava
a pieno
regime, per cercare un modo più o meno pericoloso per farla
pagare a quella che
riteneva l'unica responsabile dell'innegabile fatto che il biondo non
scaldasse
più le sue lenzuola.
Diceva a se
stessa che se avesse
giocato per bene le sue carte avrebbe ottenuto molti benefici: primo la
riccia
sarebbe sparita dalla circolazione, secondo Draco sarebbe rientrato nei
canoni
della bastardaggine che erano la sua firma di riconoscimento e terzo, e
di
questo era più che certa, lei sarebbe riuscita a
riconquistarlo riprendendo in
mano la concreta possibilità di diventare la nuova Lady
Malfoy sfoggiando così
il potere che quel nome ancora esercitava e usufruendo di tutto quel
denaro che
lui possedeva.
La ragazza
già s'immaginava camminare
per le strade di Hogsmeade o di Diagon alley guardando tutti dall'alto
in basso
come se fossero mosche da scacciare con disgusto.
In fondo per
ottenere questo le
bastava sposarsi con lui e sfornare al più presto un figlio,
possibilmente
maschio, per continuare il cognome della famiglia così come
aveva richiesto
Lucius a suo padre.
Quel pomeriggio
Pansy era seduta in
biblioteca e mentre, distrattamente, sfogliava un grosso tomo di
pozioni fu
attirata dal suono di alcune risate che provenivano dal giardino.
Alzatasi dal suo
posto si avvicinò
alla finestra e rimase scioccata nel vedere Draco ed Hermione
rincorrersi in
giardino, allegri e spensierati.
Ad un tratto il
biondo era riuscito
ad acchiappare la riccia buttandola sul prato e finendogli addosso e
per alcuni
minuti erano rimasti fermi a guardarsi l'uno negli occhi dell'altro.
Pansy strinse i
pugni, in preda alla
tensione nervosa perchè era consapevole che tra quei due
scorreva a fiumi
l'attrazione sessuale e tirò un sospiro di sollievo quando
la grifona, rossa in
viso, si era divincolata dall'abbraccio del principe delle serpi e
alzandosi si
era allontanata da lui.
La serpe mora
aveva visto Draco dirle
qualcosa e lei annuire serena poi li aveva osservati allontanarsi
insieme,
vicini, stupendosi del fatto che non si fossero presi per mano come due
fidanzatini.
Ora basta!!!!
lei non poteva più
perdere tempo; doveva assolutamente trovare qualcosa che separasse quei
due
definitivamente prima che l'attrazione sessuale cedesse il posto ai
sentimenti
più profondi.
Pansy era certa
che la riccia fosse
già innamorata del biondo; d'altronde solo un cieco e Draco
non se ne sarebbero
accorti.
La grifona
respirava la stessa aria
del ragazzo, pendeva dalle sue labbra, gli camminava sempre affianco e
quando
lo guardava aveva gli occhi a cuoricino.
Quello che dava
un margine di
tranquillità alla ragazza era che conosceva
l'incapacità del principe
d'innamorarsi: lui era allergico a qualsiasi tipo di sentimenti e lei
era sicura
che se lui avesse compreso la reale portata di ciò che
sentiva la Granger nei
suoi confronti l'avrebbe allontanata seduta stante.
Come fare,
però, a separarli rimaneva
per lei l'unica incognita ed era quel piccolo particolare che non la
faceva
dormire la notte.
Lentamente si
andò a sedere e nei
suoi occhi si palesò l'immagine di Draco che stringeva tra
le braccia la riccia
e che la baciava con passione.
In preda alla
furia diede un forte
pugno al tavolo e nel silenzio della biblioteca quel rumore
uscì più forte di
quello che avrebbe voluto facendo girare diversi occhi e facendole guadagnare un'occhiataccia
da Madama Pince.
Rendendosi conto
che restare lì era
controproducente si alzò, mise a posto il tomo e lentamente
uscì dalla
biblioteca.
Mentre
passeggiava nei corridoi
rimuginava su ciò che aveva visto in giardino, sull'immagine
che le era apparsa
e malediva in tutte le lingue che conosceva la riccia, la Preside e
l'incantio
talenti.
Poco dopo fu
raggiunta da Daphne alla
quale raccontò quello che aveva visto poi con un nervosismo
al limite del
pensabile disse: " Daph, tu mi devi aiutare; io devo assolutamente
separarli non posso permettere a quella stupida di ottenere quello per
cui ho
faticato e sudato fino ad ora".
La bionda la
guardò con rassegnazione
poi le rispose: " Pansy credo che sia inutile che tu ti faccia prendere
dal nervoso; sai bene che Draco non è capace di provare
alcun tipo di
sentimento e anche se tra loro c'è un innegabile attrazione
la Granger non
regalerebbe la sua verginità ad uno che dopo trenta giorni
tornerebbe a
trattarla come la sua nemica numero uno.
Sai quanto sia
bigotta ed antica
quella; giusto uno come il rosso può sposarsela
perchè tra idioti ci s'intende anzi
ho sentito dire in giro che lui le ha già fatto la proposta
e che lei l'ha
accettata quindi sta pure tranquilla perchè non credo che la
bigotta
toglierebbe al rosso il privilegio di essere il primo.
E poi per quanto
riguarda Draco
secondo me lui si sta solo divertendo: probabilmente ha fatto qualche
assurda
scommessa con Blaise o con Theo per vedere se riusciva ad espugnare la
fortezza
delle vergini e vedrai che quando avrà ottenuto quello che
vuole tornerà da te
come un cagnolino con la coda fra le gambe.
E' sempre stato
così lo sai!! anche
se ora non siete più promessi sono certa che lui si
renderà presto conto che tu
sei l'unica adatta a stargli accanto e poi non mi preoccuperei
più di tanto
perchè sai bene che lui non potrebbe mai e poi mai pensare
di fare sesso con una
Sangue sporco figuriamoci sposarla: primo perchè andrebbe
contro tutti i suoi
principi, secondo perchè non si metterebbe mai contro Lucius
e Narcissa che ti
portano sul palmo della mano e terzo perchè non rischierebbe
mai che suo padre
lo diseredi.
Draco non
è fatto per vivere in
povertà, lui ha bisogno di essere servito e riverito, deve
avere sempre dei
sottoposti e deve poter umiliare le persone che reputa inferiori ai
Malfoy.
Voi due siete
simili più di quello
che volete ammettere, siete nati per stare insieme ma anche se,
mettiamo il
caso, non sia tu la persona che lui sceglierà come compagna
di vita stai pur
certa che quella non sarà di certo la Granger.
Draco, come
Blaise, non è stupido e
sa con certezza che se stesse con una come la Granger ne otterrebbe
solo
fastidi e problemi quindi sta tranquilla e fallo divertire.
Vedrai te lo
ripeto che quando si
sarà stancato, della grifona so-tutto-io non sentiremo
più parlare!!".
Pansy
annuì in silenzio e tirando un
grosso sospiro disse: " Hai ragione Daphne sono certa che mi sto
preoccupando inutilmente e in fondo non è la prima volta che
Draco si porta a
letto un altra quindi me ne starò lì buona, buona
ad aspettare questi trenta
giorni che mancano alla fine di questa buffonata e poi stai pure certa
che mi
riprenderò ciò che è mio di diritto.
Io non
rinuncerò a diventare la nuova
Lady Malfoy; sono nata per quello e fin da piccola sono stata educata
per
essere la moglie di Draco e così sarà di
sicuro!!".
Molto
più tranquilla la serpe mora
esibì, all'amica, un bel sorriso e poi insieme si diressero
verso i
sotterranei.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Il giardino di Alicanto ***
Eccoci giunti al
capitolo per me più intenso,
quello in cui Draco apre finalmente il suo cuore alla sua Hermione.
Leggete e
commentate
Capitolo 8: Il
giardino di Alicanto
Intanto i giorni
passavano ed incredibilmente
erano giunti al ventiquattresimo giorno dell'incantio talenti senza che
avessero avuto qualche problema: Draco ed Hermione continuavano la loro
collaborazione senza dare motivo agli altri di spettegolare.
La goliardia dei
primi giorni aveva lasciato
il posto ad una tranquilla complicità che dava una parvenza
di serietà a quella
strana unione: i due ragazzi non ridevano più in pubblico ma
parlavano delle
loro facoltà senza perdersi in inutili giochi o stupide
ripicche.
Andavano sempre
più d'accordo anche se a volte
Draco si estraniava perdendosi nei suoi pensieri; in quei momenti
Hermione non
si avvicinava ben sapendo che lui avrebbe potuto cacciarla via in malo
modo.
Quel giorno
erano tutti fuori in giardino a parlare;
le lezioni erano finite e nonostante il freddo pungente la facesse da
padrone
nessuno aveva voluto perdersi uno dei più bei pomeriggi
soleggiati che ancora
gli erano concessi.
Hermione era
ferma vicino ad una siepe a
parlare con Millicent Bullstrode, Tracy Davis e Astoria Greengrass di
alcuni
compiti di pozioni che il professor Lumacorno aveva assegnato loro.
Draco, invece,
stava parlando di strategie di
quiddicth con Blaise, Theo, Tiger e Goyle.
Ad un tratto
Draco si rivolse a Blaise, tirandolo
leggermente per la giacca per allontanarlo dagli altri e gli disse: "
Zab,
posso parlarti un secondo in privato?".
" Spara,
amico!!" gli rispose il bel
moretto e Draco dopo aver scosso la testa leggermente, sorridendo
disse: "
Ho bisogno del tuo aiuto perchè mi devi coprire con Vitious
e la Mc Granitt per
almeno un quattro ore dato che ho intenzione di andarmene nel mio posto
segreto
e starmene un pò tranquillo a recuperare le energie".
Blaise sorrise
al suo amico poi disse: "
Draco sai perfettamente che coprirti per me non sarebbe un problema ma
credo
che tu abbia dimenticato un piccolo dettaglio insignificante che ti
potrebbe
mettere i bastoni tra le ruote!!!!".
"
Cioè? di che dettaglio parli?" gli
chiese il biondo inarcando il sopraciglio e Blaise puntando il dito
verso il
gruppo delle Serpi poco più in là disse: "
Ventiquattresimo giorno.......
Hermione...... Incantio talenti!!!!".
Draco rivolse il
suo sguardo verso il dito del
suo amico e ne seguì la traiettoria fino a trovarsi ad
osservare una bellissima
ragazza che in quei giorni lo stava sconvolgendo e stravolgendo nel suo
interno.
" Merda"
sputò livido e pieno di
rabbia " ma è proprio per lei che ho bisogno di staccare la
spina.
Blaise io non ce
la faccio più; innanzitutto
sono ventiquattro giorni che non faccio sesso, dormo in camera con una
ragazza
che è l'estasi in persona e nonostante non la toccherei
neppure con un dito
devo ammettere che è sexy da impazzire.
E' un misto tra
una gattina che fa le fusa in
modo eccitante però pronta a tirare fuori le unghie in
qualsiasi momento e una
pornostar inconsapevole di esserlo; il tutto condito con molto ma molto
candore
verginale.
Ogni suo
movimento mi fa andare il sangue al
cervello e fa andare sull'attenti il coinquilino dei piani bassi.
Guardala!!!
anche in questo momento il solo
fatto di vederla arrotolare i suoi ricci tra le dita mi sta facendo
impazzire!!!!! aiutami Bla, io non posso desiderare di fare sesso con
una
mezzosangue.
Poi per assurdo
non una mezzosangue qualsiasi
ma una mezzosangue che non me la darebbe neppure che si spegnessero
tutte le
fiamme dell'inferno.
Porco Merlino,
Blaise, per farti capire a che
livello sono arrivato ti dico solo che ieri sera sono stato ad un passo
dal
soddisfarmi da solo e tu lo sai che questo non mi è mai
capitato.
Cazzo, faccio
sesso da quando avevo tredici
anni e mai una volta mi sono masturbato e ora ne ho quasi sentito il
bisogno;
ho perso ormai il conto delle docce gelate che mi sono dovuto fare.
Ti prego,
aiutami, non ce l'ha faccio più. Se
non stacco un pò da lei non resisto altri sedici giorni e ho
paura che prima o
poi potrei alzarmi in piena notte e violentarla mentre dorme".
Blaise che aveva
ascoltato tutto lo sfogo del
suo amico con le braccia conserte gli rispose: " Dra permettimi di
dirtelo
ma credo che tu sia un idiota con i controfiocchi" e visto che il
biondo
gli rivolgeva uno sguardo interrogativo lui riprese: " Stai ancora
commettendo lo stesso errore di sempre e cioè sentirti
superiore a lei in tutto
ma mettiti bene in testa che tu non lo sei affatto!!! devi capire una
volta per
tutte che le differenze di sangue sono tutta una cazzata che hanno
tirato fuori
i nostri nonni e i nostri genitori solo per difendersi dal fatto che la
modernità era arrivata anche qui nel mondo magico.
Dimmi che cosa,
secondo te, fa in modo che un
purosangue e una mezzosangue si differenzino? te lo dico io: niente!!!!
sai,
perfettamente, che lei in qualità di Mezzosangue
è in grado di fare magie che
tu come Purosangue non sai fare e sa cose che tu neppure immagini
perchè si
porta dietro il retaggio di un mondo che tu non conosci.
Lei ha la
conoscenza di due diversità mentre
tu no!!! ti prego, Dra, non continuare a vivere attaccato al tuo
passato e alle
sue reminescenze.
Lei è
perfettamente in grado di starti al
fianco senza che tu debba vergognartene anzi credo che dovresti
metterla in
mostra con orgoglio perchè lei può, seriamente,
insegnarti a vivere.
Comunque
tornando al tuo problema sai che c'è
solo un unica soluzione e cioè o aspetti sedici giorni o ti
porti a letto
Hermione!!!".
Draco
spalancò gli occhi di fronte a quella
affermazione poi recuperata la voce disse: " Blaise ma ti senti quando
parli? fare sesso con la Granger? ma allora non mi hai sentito? quella
non me
darebbe manco morta!!!".
Facendo segno di
si con la testa Blaise disse:
" Vero!!! lei non sprecherebbe la sua prima volta con qualcuno che la
tratta con disprezzo e sufficienza.
Prova a
comportarti degnamente e sono sicuro
che lei ricambierebbe i tuoi sentimenti!!!".
Stavolta Draco
ebbe la netta sensazione di
aver ricevuto un pugno in pieno stomaco e respirando a fatica disse: "
Sentimenti? ma di che cazzo di sentimenti parli Blaise? io ho solo la
fisiologica necessità di scopare e niente altro!!! non
venirmela a condire con
romanticherie ed insulse parole dolci.
SCO-PA-RE!!!!!questo
e niente altro
chiaro?".
Il moro
serpeverde, guardandolo negli occhi,
disse: " Mi dispiace amico ma sei senza speranza!!! non vuoi renderti
conto che ne sei già innamorato perso.
Basta guardare
come arrossisci quando lei ti
si avvicina o come t'infiammi quando il rosso le prende la mano.
Sei un
innamorato geloso e finché non te ne
renderai conto non uscirai da questo circolo vizioso nel quale ti sei
cacciato
da solo.
Io credo, anzi
no, sono sicuro che anche lei
prova per te dei sentimenti e ti basterebbe essere più dolce
e rispettoso per
fare in modo che le grotte dell'inferno si congelassero per te.
Finché
tu non capirai cosa ti porti nel cuore
io non ti posso aiutare mi dispiace, amico.
Se vuoi andare
nel tuo posto segreto io ti
coprirò ma dovrai andarci con lei!!! non hai altra scelta a
meno che tu non
voglia essere il primo Malfoy a diventare un Grifondoro.
Tutti i tuoi
infiniti predecessori si
rivolterebbero nella tomba sapendo che sei diventato un Grifone solo
perchè non
sei riuscito a resistere alla voglia di scopare.
E comunque
mettitelo in quella testa
ossigenata che Hermione non vuole fare sesso ne con te ne con gli
altri; lei
non vuole scopare ma vuole fare l'amore quindi fai chiarezza nel tuo
cuore e
conquistala.
Credimi ne hai
solo da guadagnare!!!!"
concluso il suo discorso Blaise si allontanò verso il gruppo
delle serpi poco
distante lasciando da solo un biondino decisamente nervoso e disperato.
Poco dopo Draco
fu raggiunto da Hermione che,
vedendolo serio e taciturno mentre gesticolava da solo, si
avvicinò curiosa di
sapere cosa avesse il ragazzo.
Quando fu ad un
passo da lui gli pose una mano
sulla spalla e Draco pensando che fosse Blaise che tornava pentito di
non
averlo aiutato si girò con un grande sorriso sulle labbra
che gli si spense di
colpo quando vide chi aveva di fronte.
" Malfoy stai
bene?" gli chiese
Hermione e lui annuì incapace di farsi uscire una sola
parola di bocca
ripensando furiosamente alle parole che il suo amico gli aveva detto
pochi
minuti fa.
( - Sei
già innamorato perso - sei geloso - arrossisci quando si
avvicina - finché tu
non capirai cosa ti porti nel cuore, sei senza speranza)
Draco
guardò negli occhi Hermione poi come
spinto da qualcosa più forte di lui disse: " Granger
verresti con me in un
posto che vorrei farti vedere?".
Intimamente il
biondo temeva che lei
rifiutasse e il suo cuore fece una capriola nel petto quando lei,
arrossendo,
con un sorriso gli disse: " Certo volentieri!!!".
" Bene" rispose
sorprendentemente
felice lui " dammi solo il tempo di avvisare Blaise e poi andiamo"
quindi si allontanò e si avvicinò al suo amico e
dopo avergli messo una mano
sulla spalla disse: " Grazie amico, ho deciso di seguire il tuo
consiglio e
vada come vada.
Spero solo che
tu non ti sia sbagliato
riguardo ai suoi sentimenti perché di certo farei una figura
di merda a
confessare i miei ad una mezzosangue per scoprire poi che lei non li
ricambia".
" Sta tranquillo
Draco" gli disse
sorridendo Blaise "sono certo di non sbagliarmi; lei ti ama comunque
cerca
di non rovinare tutto. E' una ragazza d'oro e si merita di essere
trattata come
tale.
Cerca di usare
il cuore non gli ormoni, sii
gentile, romantico nei tuoi limiti e falla sentire protetta; non
dimenticarti
che è la sua prima volta e se lei non se la
sentirà non farle pressioni.
Falle capire che
lei è davvero importante per
te e vedrai che tutto sarà perfetto.
Per quanto
riguarda la vostra " fuga
" sta tranquillo io e Theo vi copriremo senza problemi e nessuno
scoprirà
nulla; prendetevi tutto
il tempo che vi
serve e siate felici!".
Draco
abbracciò Blaise poi ringraziandolo si
diresse verso Hermione che lo aspettava poco distante e che aveva
assistito
alla scena senza sentire una sola parola del discorso avvenuto tra i
due
ragazzi.
"Andiamo,
Granger, per di qua!!!" le
disse indicandogli un sentiero che si snodava fino alla foresta
proibita. I due
ragazzi camminavano, in silenzio, completamente immersi nei loro
pensieri:
Hermione si chiedeva che cosa stesse nascondendo il biondino con il suo
comportamento così strano e atipico mentre Draco pensava a
come potersi
avvicinare alla ragazza e farle capire i suoi sentimenti senza che lei
lo
prendesse in giro o lo ritenesse un pazzo.
Ad un certo
punto superata la capanna di
Hagrid, il sentiero si fece ripido e scosceso e temendo che la ragazza
potesse
scivolare Draco le prese la mano stringendogliela forte.
Quel contatto
procurò ai due una scossa
potente che partì dal loro cuore e arrivò al loro
inguine facendoli arrossire
furiosamente, imbarazzandoli ma non al punto da dividere le mani.
I due ragazzi
continuarono la discesa ancora
per qualche minuto fino a che arrivarono vicino ad un muro ricoperto di
rampicanti di edera.
Draco
lasciò, con riluttanza, la mano di
Hermione sentendo subito un inspiegabile sensazione di abbandono e si
avvicinò
al muro.
Girandosi per
guardare il viso della ragazza
notò solo un espressione di pura curiosità
aleggiare sul suo bel volto
arrossato ancora dall'emozione che aveva provato stringendo la mano del
principe delle serpi.
Intimamente
felice per ciò che aveva visto
Draco le volse nuovamente le spalle e aprì il palmo della
mano destra
immergendolo, letteralmente, nella folta vegetazione e ruotandolo
leggermente a
sinistra finché Hermione sentì come il rumore di
uno scatto.
Davanti agli
occhi sorpresi della ragazza si
aprì una piccola porta che come una nera ferita divise in
due il muro
lussureggiante.
Draco si
avvicinò di nuovo a lei e in silenzio
le riprese la mano e la guidò verso quella porta che si
richiuse alle loro
spalle dopo averla attraversata.
Dopo un breve
corridoio, completamente scuro,
i due ragazzi ritornarono alla luce e ad Hermione parve di essere
finita in
paradiso.
Davanti ai suoi
occhi si aprì un mondo del
tutto nuovo composto da una meravigliosa vallata piena di fiori dai
colori
delicati e dai profumi inebrianti.
Al centro di
questa vallata c'era una radura
con in mezzo un piccolo stagno dove galleggiavano tante ninfee.
L'acqua era
trasparente e pulita ed Hermione
poté vedere nuotare, sul fondo, una miriade di piccoli pesci
colorati che
indifferenti alla loro presenza scivolavano sul fondo come se
danzassero.
Tutto intorno
alla riva dello stagno c'era del
muschio verde, profumato e soffice e fu lì che Draco
portò la regina dei Grifoni
facendola sedere.
Alti alberi
svettavano tutti intorno a loro
come se volessero proteggerli dal mondo esterno e sui loro rami tanti
piccoli
uccellini cinguettavano sereni.
Draco si sedette
accanto ad Hermione e
chiudendo gli occhi si appoggiò con la schiena al tronco di
un grande albero
secolare.
In silenzio
cominciò a respirare e nonostante
avesse gli occhi chiusi riuscì a percepire lo sguardo della
ragazza
riscaldargli la pelle.
" Che posto
è questo Malfoy?" gli
chiese la grifona e lui, senza aprire gli occhi, disse: " Questo
è il
giardino di Alicanto creato dalle fate quasi mille anni fa?".
" Alicanto? non
capisco? come mai nessuno
ne ha mai sentito parlare?" chiese frustrata la regina di Grifondoro.
Draco
ghignò leggermente pensando al fatto che
finalmente c'era qualcosa che lui sapeva, al contrario della sotto
tutto io più
famosa di Hogwarts.
" Non
è dato a tutti di conoscere questa
meraviglia" disse con fare saccente " solo i prescelti possono farlo
e coloro che a questi si accompagnano come nel tuo caso!!!".
" Vuoi forse
dirmi che tu sei un
prescelto? e con quale criterio si decide chi è idoneo e chi
no?" chiese
la ragazza, un pò indispettita " Oooh!!! sono sicura che ora
mi dirai che
è un privilegio di voi Purosangue no?".
" Tze tze!!! ti
deluderò, mia piccola
mezzosangue ma stavolta ti sei sbagliata!!! avere la fortuna di
ammirare questo
incanto non è un privilegio di noi Purosangue" disse il
ragazzo con un
aria sufficiente " ma di tutti, mezzosangue e babbani compresi.
Per quanto
riguarda i criteri di scelta non li
stabiliscono gli umani ma le fate in persona che decidono coloro che
ritengono
meritevoli; infine per il mio caso mi è concesso vederlo per
diritto di
famiglia.
Vedi, secondo le
fate, la persona meritevole
di tale onore era mio nonno, Abraxas Malfoy e di conseguenza lo siamo
anche io
e i miei genitori.
Ora anche tu,
oltre a Blaise, puoi conoscerlo
perchè io ti ho invitata a vederlo ma non hai il potere di
portarci altre
persone!!! sono stato chiaro?".
La ragazza
annuì in silenzio rapita dalle
parole del serpeverde poi come se si fosse ricordata di una cosa
importante
disse: " Ma perchè ci hai
portato proprio me, Malfoy? perchè non Pansy o Daphne?".
Il ragazzo fece
un segno di diniego poi le
rispose: " Tu ce le vedi Pansy o Daphne mantenere un segreto che
nessuno
deve conoscere? per quanto riguarda te, io ho deciso di mostrarti
questo
posto.... perché..... ecco io..... ehm.... si ecco io .....
volevo stare un pò
da solo..... da solo con te!!!!" concluse imbarazzato.
Hermione
spalancò gli occhi, indecisa se
credere o no a quello che aveva sentito.
Da una parte
desiderava che quelle parole
fossero state dette con sincerità mentre dall'altra parte
temeva di restare
delusa; d'altronde il ragazzo al suo fianco aveva passato sei anni a
trattarla
come se fosse la peggiore disgrazia del mondo magico e non.
E non riusciva a
trascurare il fatto che era
la prima volta che vedeva Draco Lucius Malfoy imbarazzato e nervoso,
specialmente davanti a lei.
" Da-da solo
co-con me Malfoy? ma che-che
vuoi dire?" chiese la ragazza balbettando nervosa ma non
riuscì a dire una
sola parola di più perché i suoi occhi si persero
incatenandosi in quelli
argentei di Draco.
Hermione era
stravolta da strani ed intensi
brividi che la scuotevano fin dal suo interno e rimase senza fiato
quando vide
il volto del ragazzo avvicinarsi al suo e le sue labbra morbide e
fredde
appoggiarsi delicate alle sue.
Draco, tremando
come non gli era capitato mai
prima d'ora, accarezzò con la sua lingua il labbro inferiore
di Hermione chiedendo
l'accesso a quell'antro meraviglioso e tanto desiderato.
Permesso che gli
fu accordato permettendo alle
lingue dei due ragazzi di incontrarsi per la prima volta e di iniziare
una
danza sensuale che fece accelerare i battiti del cuore alla regina e al
principe che in un secondo gettarono nel dimenticatoio anni di
cattiverie e
soprusi.
La magia di quel
luogo faceva da cornice alla
nascita di un sentimento fra le due persone più
inimmaginabili che ci potessero
essere.
Draco strinse
forte Hermione tra le braccia
come se volesse diventare parte di lei desideroso che quel momento
magico non
finisse mai.
Le due lingue si
scontravano, si intrecciavano
e si accarezzavano rincorrendosi languide e passionali.
Per debito di
ossigeno furono, però, costretti
a staccarsi e rimasero in silenzio a fissarsi negli occhi persi,
ognuno, nelle
proprie elucubrazioni mentali.
La ragazza aveva
paura che quello fosse tutto
un meraviglioso sogno e inoltre la terrorizzava il fatto che lui
potesse
vederla al pari di tutte le altre: -
Magari - pensò - per via di questa forzata astinenza e
pronto a portarsi a letto
anche una che odia e detesta più di se stesso -
e decise con timore di esternare le sue paure.
" Ma-Malfoy che
sta succedendo? io non
capisco: tu mi hai sempre odiata, mi hai detto che ti facevo schifo;
non volevi
neppure essere sfiorato da me perché dicevi che ti avrei
contaminato ed ora non
solo mi rendi partecipe di un tuo segreto meraviglioso ma mi baci.
Puoi spiegarmi
per favore che ti passa per la
testa; è necessario che tu me lo spieghi perché
non voglio essere una delle tue
puttanelle, una di quelle da una botta e via; non lo accetto e non ti
permetterò di toccare il mio corpo sprecando la mia prima
volta con qualcuno
che si abbassa a fare sesso con una sangue sporco solo
perchè è un ninfomane in
crisi di astinenza".
Hermione si
aspettava che dopo quel monologo
Draco scoppiasse di rabbia e furore e rimase sconcertata quando non
solo lui
non parlò continuando a fissarla ma la sua bocca si
piegò in una specie di sorriso
appena accennato.
" Mia piccola
Granger" disse, poi,
teneramente Draco accarezzando il viso sconvolto della grifona " so che
non ho attenuanti riguardo al mio comportamento.
Sono stato e
forse sono ancora un fottuto
egoista che pensa prima di tutto a se stesso che agli altri; se
c'è una cosa di
cui non vado fiero è l'essere un Malfoy che non è
propria quella gran bella
passeggiata che sembra.
Ti ho odiato per
partito preso perchè così mi
era stato insegnato ma la collaborazione per la manifestazione e la
convivenza
" forzata " di questi giorni mi ha fatto capire che tu non sei il
mostro a tre teste che il mio caro genitore si ostinava a dirmi che
fossi.
Sei bella, fiera
e combattiva e so che queste
possono essere solo parole vuote dette da me ma credimi che te le sto
dicendo
con tutto me stesso!!!".
Non riuscendo a
sostenere più il suo sguardo
indagatore, Draco si alzò di scatto sciogliendo l'abbraccio
che ancora lo
legava ad Hermione e si avvicinò alla riva dando le spalle
alla ragazza.
" Non ti ho
portata qui" riprese il
ragazzo " perché sono in crisi di astinenza o per una
stupida scommessa
fatta con le altre serpi ma solo perchè lo desideravo
veramente.
Non so che magia
tu mi abbia fatto ma so solo
che ho voglia di starti vicino nonostante tutti i problemi che ne
possono
derivare.
Tu riesci a
calmarmi e mi fai sentire bene ma
voglio che tu sappia che anche se ti desidero da impazzire non farei
mai nulla
per costringerti; non sono così meschino da obbligare una
ragazza a fare sesso
con me anche perchè so che tu non vuoi fare solo del sesso
ma vuoi fare
l'amore.
Io,
però, non sono in grado di parlarti
d'amore, Granger e non perchè non sappia pronunciare quella
parola ma perché io
non so che cosa sia!!!!".
Draco chiuse gli
occhi sconfitto, certo che
dopo quelle parole la ragazza si sarebbe alzata per fuggire
così come si
sarebbe meritato ed in effetti sentì lei alzarsi ma,
meraviglia delle
meraviglie, i suoi passi non si diressero verso l'uscita ma verso di
lui.
Hermione
arrivò ad un passo da lui e delicatamente
gli mise le mani sulle spalle per poi portarle a stringere i suoi
fianchi.
Il principe
delle serpi trasalì a quel
contatto che di certo non si aspettava e si sconvolse ancora di
più quando
sentì le parole che la ragazza gli disse: " Lascia che sia
io ad
insegnarti ad amare Draco!!!".
Il biondo si
girò verso di lei, senza parole e
si perse negli occhi d'oro della regina dei grifoni che in quel momento
lo
stavano fissando pieni di speranza.
"
Perchè vuoi farlo Hermione?" disse
lui stupendosi del fatto che gli fosse così facile dire il
suo nome come se lo
avesse sempre pronunciato.
"
Perchè lo desidero con tutta me
stessa!!!" gli rispose la riccia sinceramente emozionata.
Poi, per le loro
bocche ansiose di un
contatto, non fu più tempo di parlare.
Il loro secondo
bacio fu, se possibile, ancora
più sconvolgente del primo perchè ora avevano la
profonda consapevolezza che
entrambi lo desideravano.
Era come se si
stessero fornendo l'aria l'un
l'altro senza remore ed indugi.
Senza staccare
il contatto Draco prese in
braccio Hermione e la riportò dove erano seduti prima e la
fece stendere
cominciando ad accarezzare il suo corpo con una delicatezza che non
credeva di
possedere.
La mano del
biondo partì dalle spalle della
grifoncina per scendere lenta e sensuale verso il suo seno che
però sfiorò
solamente continuando la sua corsa andandosi a fermare sul suo ventre
piatto.
" Hermione, ti
prego" disse il
ragazzo " se non vuoi, fermami adesso perché ho paura che
poi non sarò più
in grado di farlo e l'ultima cosa che voglio è farti del
male!!!!".
La regina lo
guardò con gli occhi velati di
desiderio poi disse: " Io non voglio che tu ti fermi; so che
è la mia
prima volta ma voglio che sia con te!" e il ragazzo, sinceramente
stupito
e piacevolmente sorpreso, disse:
"
Perchè proprio con me?" e lei, con
un sorriso dolce, gli rispose: " Perchè lo desidero con
tutta me stessa e
non c'è un altra persona con cui desidererei farlo!!!".
Senza
più parlare il ragazzo sciolse
delicatamente la cravatta verde-argento poi ad uno ad uno aprì i
bottoni della
camicia della divisa.
Una volta
aperta, ai suoi occhi si rivelò un
seno piccolo ma ben fatto, sodo al punto giusto contenuto dentro un
semplice
reggiseno bianco senza pizzi ne fronzoli che tanto era abituato a
vedere.
D'altronde
quando le altre facevano sesso con
lui venivano già preparate nella sua stanza e cercavano di
stupirlo con
lingerie sempre più ricamate e preziose ma che lui trovava
volgari e ostentate.
Infatti spesso
non le degnava di uno sguardo
togliendole dalla sua vista il più in fretta possibile.
Invece in quel
momento vedere quel semplice
reggiseno di cotone bianco lo eccitò ancora di
più ma non sentì il bisogno di
toglierlo anzi prese ad accarezzarlo con lentezza e lussuria.
Deciso a
lasciare per dopo la scoperta di quei
tesori la mano di Draco scese ad accarezzare il ventre di Hermione
facendola
ansimare profondamente.
Arrivato
all'apertura della gonna, il ragazzo,
esitò per un attimo per poi dedicarsi di nuovo all'indumento
che in breve si
trovò gettato sul prato.
Draco
notò che anche gli slip della ragazza
erano di un semplice cotone bianco, carini ma senza pretese con un
unica
decorazione un piccolo fiocchetto di raso bianco al centro
dell'elastico.
Il biondo prese
ad accarezzare, come
ipnotizzato quel fiocchetto poi riscossosi cominciò a
scendere sulle cosce
coperte da delle calze autoreggenti color carne.
Tolse le scarpe
della ragazza poi con maestria
fece scendere le calze ad una ad una e partendo dalle caviglie prese ad
accarezzare quella pelle, incredibilmente liscia, che sembrava bruciare
al
passaggio del suo tocco.
Il principe
delle serpi, detto anche il dio
del sesso, si stupì di sentirsi come se fosse alla sua prima
volta e non
riusciva a contenere le sue emozioni.
Come era
possibile, si chiedeva, che quella
ragazza gli procurasse tali e potenti sensazioni e non trovando una
risposta
valida ai suoi dubbi decise di non pensarci per concentrarsi sul corpo
di
Hermione che al suo tocco era scosso da continui brividi.
Arrivato
all'interno cosce si avvicinò
all'inguine della ragazza e prese a giocherellare con l'elastico delle
mutandine per poi spostarle delicatamente e giocare con i riccioli del
suo
pube.
Hermione
respirò profondamente chiudendo gli
occhi e sorridendo leggermente: sapeva di essere ad un passo dal
perdere la sua
verginità e non voleva essere da nessun'altra parte in quel
momento.
Sentiva lo
sguardo di Draco su di sé e si
sforzò di aprire gli occhi guardandolo e si stupì
a sua volta quando incontrò
le sue iride argentate rese liquide dal prepotente desiderio.
Il biondo tolse
la mano dai riccioli color
cioccolato e ricominciò a risalire per dedicarsi al
reggiseno che ancora
ricopriva quelle meraviglie che non vedeva l'ora di baciare.
Con una
complicata manovra riuscì a slacciare
l'indumento che poi tolse, senza fretta, perdendosi ad ammirare i due
capezzoli
rosa che stavano lì erti, in attesa, desiderosi di un suo
tocco.
Piano piano, con
una lentezza quasi
esasperante, Draco si avvicinò ad uno dei due seni e prese
in bocca il
capezzolo iniziando a stuzzicarlo con maestria mentre con le dita della
mano si
occupava dell'altro.
Hermione
sussultò brevemente per poi tornare a
respirare profondamente godendosi quelle sensazioni che non avrebbe mai
immaginato fossero così intense.
Certo, non era
stupida, sapeva che quello era
solo la minima parte di ciò che sarebbe successo ma in quel
momento quelle
attenzioni la stavano stravolgendo non sapendo che lo stesso stava
accadendo a
lui.
Draco decise di
occuparsi dell'altro capezzolo
e spostò la sua mano verso gli slip che fece evanescere con
un incantesimo non
verbale.
Delicatamente
prese ad accarezzare il
clitoride di Hermione godendo dei suoi gemiti, profondi e tremanti.
Comprendendo di
volere di più entrò con un
dito nella femminilità della ragazza che lanciò
un piccolo grido sorpresa da
quella intrusione.
Draco la
guardò preoccupato, pensando di
averle fatto male e quello che vide lo lasciò senza parole:
il viso della
grifona era piacevolmente arrossato e con gli occhi chiusi si stava
tormentando
il labbro inferiore con i denti.
Rassicurato dal
fatto di non averle procurato
dolore il ragazzo prese a muovere il suo dito con lentezza e dolcezza
infondendo alla ragazza un piacere estremo che le dava degli spasmi
profondi e
meravigliosi.
Quando
sentì che la sua femminilità era
bagnata di piacere decise di spostarsi abbandonando il seno per
stuzzicare
l'ombelico che prese a leccare con lascivia mentre, contemporaneamente,
metteva
un secondo dito al suo interno.
Hermione non
capiva più niente, per la prima
volta nella sua vita il suo cervello si era del tutto sconnesso
travolto da
quelle sensazioni che stavano dilagando in lei.
Non pensava
minimamente che fosse così bello
condividere il suo corpo con qualcuno e sapeva che ora non avrebbe
più potuto
fare a meno di lui sperando che per Draco fosse la stessa cosa.
Implacabile nel
suo desiderio Draco introdusse
in lei un terzo dito e prese a muoverlo profondamente sentendo che la
ragazza
era prossima a raggiungere il piacere e per la prima volta in vita sua
decise
di non essere egoista e dedicarsi completamente a lei.
Con pochi
movimenti delle dita Hermione
raggiunse l'orgasmo tanto agognato venendo stravolta da tante piccole
scosse
che si irradiavano dal suo inguine fino al suo cervello
" Dra- Dracooo,
pe- per Mo-Morgana, è
bellissimo!!!!" sussurrò senza più forze facendo
sorridere il ragazzo
che
uscì lentamente da lei e si stese sulla
ragazza riavvicinando il volto a quello di lei.
" Sono contento,
Hermione, di essere
stato io a farti provare il tuo primo orgasmo e sono felice del fatto
che tu me
lo abbia permesso!!" disse sincero fino in fondo.
La ragazza lo
guardò serena poi, notando che
era ancora vestito, decise di occuparsi di lui e con un piccolo scatto
delle
reni si alzò portando le sue mani sulla cravatta
verde-argento che prese a
slacciare lenta.
Sorpreso
positivamente dell'intraprendenza
della regina dei grifoni decise di lasciarla continuare godendosi
appieno le
sue carezze.
Piano piano,
Hermione sbottonò la camicia del
ragazzo e la sfilò facendola cadere sul prato.
Estasiata
guardò le spalle ampie, i pettorali
scolpiti e gli addominali definiti e con la mano prese dolcemente ad
accarezzare la pelle liscia e compatta ignara di provocare in Draco
delle
sensazioni prepotenti.
Quando
arrivò verso la cintura dei pantaloni
Draco aprì di scatto gli occhi e fissò il viso di
Hermione che sorrise
dolcemente continuando a fare quello che stava facendo.
In un breve
istante l'indumento inferiore del
ragazzo andò a fare compagnia alla gonna di Hermione e alle
due camicie che
giacevano poco distante.
Draco decise di
riprendere il controllo della
situazione e con un incantesimo fece evanescere i suoi boxer rimanendo
completamente nudo di fronte a lei.
Con vergogna e
riluttanza la ragazza spostò il
suo sguardo verso l'erezione del biondo rimanendo senza parole poi come
ipnotizzata allungò la sua mano e prese ad accarezzare il
sesso di Draco che
emise dei gemiti gutturali.
All'improvviso
il principe delle serpi bloccò
la mano della riccia che si sorprese di quel gesto poi con la voce resa
roca
dalla passione disse: " Hermione, per l'amor di Merlino, fermati se non
vuoi
che io perda il controllo!!! non puoi neppure lontanamente immaginare
quanto ti
desideri ma se continui così non risponderò
più delle mie azioni!!!".
La ragazza,
senza pensarci, si avvicinò
all'orecchio del ragazzo e sussurrò: " Fammi tua Draco!!!".
Il biondo
sussultò a quelle parole e poggiate
le mani sulle spalle della ragazza la spinse nuovamente sul manto di
muschio
profumato e baciandola con voluttà prese ad accarezzare, di
nuovo, la sua
intimità.
All'orecchio del
ragazzo arrivarono ben presto
i gemiti di Hermione che contribuirono a far crescere in lui il
desiderio di
possederla completamente.
Quando la regina
dei grifoni fu ad un passo
dal raggiungere il piacere per la seconda volta, Draco si
posizionò tra le sue
cosce e togliendo le sue dita dal centro di Hermione vi
appoggiò la punta del
suo membro.
Hermione
trasalì e Draco prese ad accarezzarle
le guance arrossate poi disse, guardandola negli occhi:
"
Farà male, piccola, ma ti giurò che
sarà solo per un secondo poi ti prometto che ti
donerò il più grande piacere
della tua vita!!!".
Hermione sorrise
annuendo vigorosamente e
Draco non si fermò entrando con lentezza e delicatezza
dentro di lei fino ad
arrivare alla barriera della verginità che era l'ultimo
ostacolo frapposto tra
di loro.
Il ragazzo
chiuse gli occhi e tirato un
profondo respiro uscì leggermente da lei per poi entrarvi di
nuovo con più
forza rompendo quel diaframma che rappresentava la purezza della
ragazza.
Hermione
urlò di dolore e subito Draco posò le
sue labbra sulla bocca della ragazza per spegnere, quel grido che lo
stava
devastando dentro, rimanendo fermo dentro di lei per farla abituare
alla sua
presenza.
" Mi dispiace,
piccola, mi dispiace
veramente di averti fatto tanto male" disse Draco sorprendendosi per
primo
delle sue parole.
Non era la prima
volta che si era trovato a
sverginare una ragazza ma mai prima d'ora si era sentito
così partecipe del
dolore della sua compagna: che Blaise avesse ragione quando gli diceva
che solo
lei era in grado di costruire qualcosa di infinitamente eccitante con
lui.
Fortemente
curioso uscì un pò da lei e prese
ad osservare, in silenzio, la macchia di sangue verginale che si
estendeva sul
muschio.
Ora lei era sua,
solo sua e lui non aveva
intenzione di rinunciarci per nessun motivo al mondo; non gli importava
più di
nessuna ragazza.
Solo Hermione
era degna di essere la sua
compagna e fanculo a tutto il mondo e a tutti quelli che sicuramente li
avrebbero giudicati e avrebbero tentato di separarli, per primi San
Potter e
Lenticchia.
Che ci
provassero pure; non sapevano ancora
che cosa significava affrontare l'ira di un serpente velenoso come lui.
Dando un ultima
occhiata al suo sangue
delicatamente rientrò in lei e notando che il suo dolore era
sparito le sorrise
felice.
Senza togliere
gli occhi da quelli dei suoi
prese a muoversi, dapprima lento e dolce poi sempre più
vigoroso e
passionale.
I
loro corpi si unirono persi
l’uno nell’altra e cominciarono a muoversi insieme.
Per Draco essere un tutt’uno con lei, fondersi
con il suo corpo,
respirare all’unisono, sentire i gemiti di passione che
Hermione emetteva ed
emetterli a sua volta tutto quello valeva più di ogni altra
sensazione. Vivevano
quel momento fatato con l'ardore e
il desiderio che da sempre provavano l'uno per l'altra e che da sempre
avevano
cercato di nascondere l'uno all'altra. Ma
ora, no, non più. Draco
alternava movimenti rapidi ad altri
lenti che lo portarono ben presto a muoversi con passione e oramai non
riusciva
più a capire niente, si sentiva leggero, capace di volare
mentre annegava
dentro di lei. Hermione godeva appieno di quelle stupende sensazioni;
averlo
dentro di se era qualcosa di infinitamente appagante e non voleva che
questo
finisse mai.
Il suo corpo stava provando per la prima volta qualcosa
che non avrebbe
mai immaginato neppure se avesse letto un milione dei suoi adorati
libri.
Nessuno scrittore, neppure quello più bravo,
poteva avere la maestria di
riportare sulla carta quelle forti sensazioni che la stavano
stravolgendo fin
nel profondo sentendo le spinte di Draco dentro di lei.
" Sei mia ora,
piccola" le sussurrò Draco nelle orecchie " ricordalo, sei
mia per
sempre" ed Hermione strinse gli occhi per ricacciare indietro le
lacrime
di gioia che lui avrebbe sicuramente frainteso scambiandole per dolore.
Pochi
istanti dopo i loro
corpi, caldi e frementi, vennero stravolti dai brividi ed insieme
raggiunsero
l'estasi dei sensi gridando il nome dell'altro, serrando i muscoli per
non
farsi scappare, fino all'ultimo istante, quella sensazione.
La
magia di quell'unione aveva spazzato via ogni incomprensione, ogni
rigurgito di
orgoglio, ogni inibizione.
Un ragazzo e una ragazza erano abbracciati stretti sul prato.
Non
un
imbarazzo, non più alcun timore l'uno dell'altro.
Dopo
un'ora i due ragazzi, distesi nudi nel prato, si guardarono
negli occhi persi l’uno in quelli dell’altra,
totalmente appagati dopo aver
fatto l’amore.
" Per Merlino, Draco è stato meraviglioso; mi
sono sentita in grado
di volare e ti giuro che per un attimo credo di averlo fatto. Sono
riuscita a
volare senza staccarmi da terra e tutto questo lo devo a te" disse la
ragazza sinceramente emozionata e il biondo le rispose: " Hermione ora
che
abbiamo condiviso questo momento speciale ci tengo a chiederti scusa
per la
cattiveria con cui ti ho trattato negli anni passati e nei mesi scorsi.
Sono
stato un idiota e credo che
dovrò percorrerne di strade lastricate di buone intenzioni
per farmi perdonare
da te".
Poi,
accarezzandola lentamente, disse: " Vorrei essere una cima in
Divinazione
per sapere come finirà tra di noi ma credimi se ti dico che
desidererei che tra
me e te filasse tutto liscio!!! so che dovrò affrontare la
ferma opposizione
dei tuoi amici così come tu dovrai far fronte alle
cattiverie delle Serpi e
tutto ciò non sarà una passeggiata.
Quindi
ti chiedo sei pronta a
farti carico di tutto ciò che comporta una storia con il
principe delle serpi o
come mi hai chiamato tu qualche tempo fa principe
dei miei stivali, capo di una ridda di folli marchiata Serpeverde,
figlio di un
fottuto Mangiamorte?".
Hermione
arrossì di vergogna al ricordo di
quelle parole poi guardando il ragazzo negli occhi gli rispose: " Si,
sono
pronta ad affrontare l'ira funesta dei tuoi compagni di casa
nonché quella di
tutte le ragazzine che ogni giorno si mettono in tiro per farsi notare
da te ma
c'è una cosa che vorrei sapere e cioè cosa
succederà quando fra sedici giorni
io tornerò alla torre?".
Draco la
guardò negli occhi poi sorridendole
le rispose: " Sbaglio o mi stai chiedendo se, quando tornerai ad essere
una grifona, io mi dimenticherò di te? o vuoi sapere se
riprenderò il mio giro
di conoscenze puramente occasionali? è questo che vuoi
sapere Hermione?" e
la ragazza annuì in silenzio incapace di fare uscire una
sola sillaba dalle sue
labbra.
Draco sorrise
nuovamente poi disse: "
Forse non hai compreso per bene le parole che ti ho detto poco fa
mentre
facevamo l'amore!! se è così lascia che te le
ricordi: io ti ho detto che sei
mia, ora sei mia per sempre e questo non l'ho detto perchè
ero sballato dalle
sensazioni ma l'ho fatto perchè lo sentivo veramente.
Voglio farti
notare, mia piccola Hermione, che
non solo per te questa è stata la prima volta ma lo
è stata anche per me perchè
se io sono conosciuto come il Dio del sesso e ho avuto mille rapporti
con molte
ragazze solo con te ho fatto l'amore e ora non voglio rinunciarci mai
più!!! mi
credi???"
Hermione con le lacrime agli occhi gettò le
braccia al collo del biondo
principe e lo strinse forte sussurrandogli nell'orecchio: "Ti credo
Draco!
ti credo!!".
Poi dopo qualche
minuto di silenzio Hermione,
pratica e razionale come sempre, disse: “
Andiamo,
Draco, ora è meglio rientrare prima che tutti si accorgano
della nostra
scomparsa”.
Il
biondo, seppur a malincuore, annuì in silenzio.
Quindi dopo essersi
abbracciati, ancora nudi,
in riva allo stagno si rivestirono, si avviarono verso
l’uscita, chiusero il
magico passaggio e risalirono il sentiero tenendosi per mano.
Giunti
all'ingresso dei sotterranei, istintivamente,
la ragazza lasciò la mano di Draco per evitare che qualcuno
li vedesse ma lui
la riafferrò deciso dicendole: " Forse non sono stato
chiaro, Hermione ma
io non mi devo nascondere da nessuno.
Da stasera sei
la mia compagna e al diavolo
commenti e pensieri; non devo rendere conto a nessuno solo a me stesso
e a te
quindi non vedo perchè dovrei farmi dei problemi a camminare
mano nella mano
con la mia ragazza!!!".
Hermione era
senza parole e sentiva un ondata
di emozione riscaldarle il cuore.
Il biondo poi
continuò: " A questo punto,
però, credo sia inevitabile chiedermi se non sia tu che vuoi
nasconderti.
Vorrei davvero
sapere cosa desideri per la
nostra storia: vorresti che ci amassimo in segreto e che continuassimo
ad
odiarci davanti agli altri o sei pronta a dare scandalo ufficialmente
davanti a
tutti, per esempio domani mattina in Sala Grande!!!"
La ragazza lo
guardò confusa poi gli chiese:
" Cosa vorresti fare domani mattina in Sala Grande?" e lui, con un
sorrisetto sadico, le rispose: " Oh, niente di ché,
Hermione!! voglio solo
mettere in chiaro le cose una volta per tutte; voglio sapere se sei
pronta a
metterti in gioco perchè io domani mattina, entrando in Sala
Grande, ti bacerò
davanti a tutti e mi piacerebbe che tu facessi lo stesso; sai sarebbe
un pò
imbarazzante baciarti e venire schiantato subito dopo!!!".
La riccia
ghignò davanti alla scena che le si
parò davanti poi disse: " Si sarebbe un pò
imbarazzante ma devi ammettere
che sarebbe anche molto divertente!!!".
Draco si diede
una manata sulla fronte, con
fare plateale poi le rispose: " Mi sa che il Cappello Parlante ha
sbagliato per davvero a mandarti nei Grifoni perchè tu in
fondo in fondo hai un
anima da serpe!!".
La riccia rise
con tutto il suo cuore poi
quando si fu calmata disse: " Ci sto, amore, a due condizioni
però!"
e lui, estasiato dal sentirsi chiamare amore, chiese: " Quali
condizioni?".
Hermione, con
uno sguardo malizioso, gli
rispose: " La prima è che stasera mi coccoli come si deve e
la seconda è
che il bacio che mi darai domani davanti a tutti sia spettacolare!!!".
Draco rise di
cuore poi disse: " Amore,
credo che la mia vicinanza non ti abbia fatto proprio bene. Comunque
per quanto
riguarda il bacio che ti darò domani mattina ti posso
assicurare che rimarrà
negli annali di Hogwarts mentre per la prima condizione che mi hai
posto credo
che non ti risponderò ma ti farò vedere!".
Quindi tirandola
con forza per avvicinarla a
sé prese a camminare entrando nella sala comune delle serpi
che in quel momento
era deserta.
Arrivati davanti
alla stanza del biondo
caposcuola aprirono la porta ed entrarono veloci dentro la stanza
chiudendosi
alle spalle l'uscio sigillandolo.
Ad un tratto
Draco si fermò pensieroso ed
Hermione per un istante temette che il ragazzo avesse cambiato idea.
Piano, piano si
avvicinò a lui e gli chiese:
" Draco che c'è?" e lui sorridendole prese la bacchetta,
fece un
piccolo gesto con la mano e mormorando qualche parola che Hermione non
comprese, fece sparire il letto della ragazza dicendo poi malizioso: "
Credo che quello non ti serva più!!!".
Poi prese la
ragazza e stringendola forte
prese a baciarla con passione e foga.
Da quel bacio
infuocato al ritrovarsi
completamente nudi a letto il passo fu davvero breve; sembrava che i
due
ragazzi avessero fatto l'amore da sempre, tanto era il trasporto e la
conoscenza del corpo altrui.
L'unione dei
loro sessi scatenò in tutti e due
la consapevolezza che mai più avrebbero potuto fare a meno
l'uno dell'altra.
Tra di loro non
c'erano parole passionali, non
ce ne era bisogno; sapevano perfettamente che quelle erano superflue
dato che a
parlare ci pensavano già i loro corpi da soli.
Draco ed
Hermione fecero l'amore tutta la
notte, instancabili, persi l'uno dentro l'altra come se quella fosse
l'unica
cosa giusta da fare.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Baci, rivelazioni e vendette ***
Come avete visto
finalmente i nostri
piccioncini hanno unito i loro corpi e i loro cuori e adesso sono
pronti ad
affrontare tutto quello che la loro unione comporterà.
Saranno davvero
preparati a tutto il
caos che scoppierà davanti alla loro rivelazione o la loro
coppia non riuscirà
a superare il giro di boa?
Leggete e lo
saprete.
Grazie ancora a
chi recensisce e
anche a chi legge solamente.
Capitolo 9:
Baci, rivelazioni e
vendette
L'indomani
mattina i due ragazzi si
risvegliarono, ritrovandosi ancora abbracciati e sorridendosi si
alzarono per
prepararsi.
Ad un tratto la
riccia si fermò al
centro della stanza e guardando nei gelidi occhi il suo principe disse:
"
Draco sei sempre della stessa idea
riguardo all'uscire allo scoperto con il nostro sconvolgente bacio?".
Il biondo, con
un sorriso dolcissimo,
annuì in silenzio poi schiarendosi la voce aggiunse: "
Hermione lo so da
solo di non essere il partito alla quale tu avresti pensato per la tua
vita;
sono egocentrico, testardo, bastardo, vanitoso e chi più ne
ha più ne metta ma
se devo essere del tutto sincero neppure tu eri la donna che avrei mai
immaginato al mio fianco.
Siamo totalmente
diversi ma in fondo
si dice sempre che gli opposti si attraggono inevitabilmente ed io mi
sento
attratto da te come se tu fossi il fulcro della mia intera esistenza.
Ovviamente non
so che cosa ci riserva
il futuro ma so che vorrei averti sempre al mio fianco.
In cinque anni
ho avuto tante,
tantissime ragazze ma ho sempre compreso che sono stati solo molti
corpi che
sono transitati nel mio letto.
Con loro era
solo un puro sfogo
sessuale e allora mi bastava, perchè per me era
più che sufficiente trovare
qualcuna con cui sfogare i miei istinti.
So che questo
non mi mette in buona
luce ai tuoi occhi ma ad onor del vero, a mia discolpa, posso dire che
quello
usato, alla fine ero solo io; non ho mai fatto promesse a nessuna di
loro e
molto probabilmente nessuna di loro se le aspettava.
Mio padre aveva
deciso fin dalla mia
nascita che avrei sposato Pansy e con il tempo avevo deciso di
accettare
quell'imposizione dalla quale non vedevo il modo di uscire.
Ero,
però, stato chiaro con lei; io
non l'amavo! certo, avrei fatto il mio dovere legando la mia vita ad un
altro
di quei corpi che nel suo caso sarebbe servito solo da involucro per
generare i
figli che avrebbero dovuto portare avanti il dannato cognome dei Malfoy.
Lei era
consapevole di essere una
delle tante con una sola certezza in più e cioè
quella che un giorno si sarebbe
fregiata d'utilizzare quel cognome tanto altisonante che la mandava in
brodo di
giuggiole.
Quando Lucius fu
arrestato, per me si
aprì un mondo tutto nuovo; per la prima volta in vita mia
ero libero di
decidere per conto mio senza dover sottostare ad ordini ed imposizioni
e la
prima cosa che feci fu presentarmi al Parkinson Manor per annullare
quel
contratto capestro.
William
Parkinson cercò in tutti i
modi di convincermi a non farlo ma io fui irremovibile e non mi piegai
neppure
davanti alle lacrime di Pansy che sapevo essere false; a lei non
interessava il
mio amore ma bensì il mio immenso patrimonio.
E poi nella mia
vita sei entrata tu,
che come un tornado hai spazzato via tutte le mie convinzioni.
Negli anni mi
sono trovato diverse
volte nell'occasione di deflorare ragazze inesperte ma non ho mai
sentito il
trasporto che ho sentito con te.
Ieri pomeriggio,
insieme a te, ho
provato il dolore che provavi tu e mi sono sentito davvero onorato di
essere
stato io il tuo primo e spero unico uomo.
Non aspettarti,
però, da me parole
d'amore Hermione perchè io non sono il tipo ma ti posso
promettere che per te
ci sarò sempre, per qualunque cosa tu abbia bisogno!!".
La ragazza aveva
le lacrime agli
occhi e d'istinto si gettò tra le braccia del biondo che la
strinse forte a sé
poi tirando un grosso respiro lei gli disse: " Coraggio, biondino,
andiamo
a dare spettacolo!!" provocando nel principe una sana e grossa risata.
Poco dopo si
trovarono davanti al
grande portone della sala grande che chiuso sembrava un ostacolo
insormontabile
e per farsi coraggio si presero per mano guardandosi negli occhi.
Draco
appoggiò una mano sul battente
del portone ma prima di abbassarlo chiese ancora una volta alla sua
compagna se
si sentisse pronta e lei annuì decisa quindi lui mosse la
maniglia e spinse la
porta.
Insieme,
tenendosi per mano, i due
ragazzi entrarono nella grande sala da pranzo dove il cicaleccio dei
quattrocento studenti cessò all'istante.
Il biondo mise
una mano sulla spalla
della ragazza stringendola e girandosi verso di lei si
avvicinò fulmineo, con
un sorriso sghembo impresso sul nobile volto e poggiò le sue
fredde labbra su
quelle morbide e carnose di Hermione.
Il loro bacio
all'inizio timido
divenne ben presto caldo e passionale provocando reazioni che avevano
dell'assurdo.
Tutti gli alunni
rimasero all'istante
a bocca aperta poi cominciarono le urla di dissensi da parte di tutte
le
aspiranti amanti di Draco e i fischi di approvazione della fauna
maschile dei
Serpeverde.
Totalmente presi
dalla loro
performance non videro lo scatto di Ron, prontamente fermato da Harry,
che si
era gettato verso di loro per dividerli né si accorsero del
sorriso felice di
Ginny e Blaise o delle lacrime di Pansy tanto meno dello scuotimento
della
testa del ragazzo sopravvissuto.
In quel momento,
con il loro bacio, i
due ragazzi si erano del tutto estraniati dal resto del mondo e nella
testa del
principe stava avvenendo una vera e propria rivoluzione.
Draco pensava - Diamine, non posso crederci sto
baciando Hermione davanti a tutti
e per la prima volta sento che quello che sto facendo è la
cosa giusta. Lei è
mia, solo mia.
Accidenti come
cambiano le cose: se
solo mi fossi permesso di baciarla qualche settimana fa mi sarei di
certo
beccato uno schiantesimo che mi sarei ricordato fino all'anno
successivo.
Ora invece siamo
qui uniti in questo
bacio che è qualcosa di talmente forte, talmente eccitante
che mi toglie ogni
volontà.
Non sono
innamorato di lei,
d'altronde un Malfoy non s'innamora mai ma mi piace.
Lei mi
comprende, mi calma, mi fa
sentire un uomo fatto e rifinito; ma dove è stata fino
adesso questa creatura
meravigliosa, come ho fatto a non vederla.
Forse
perchè ero talmente preso dal
mio sfizio quotidiano, che consisteva nel ferirla e farla arrabbiare,
da non
vedere quanto lei fosse istinto allo stato puro, un flash di quelli
accecanti
che ti lasciano cieco, incapace di vedere al di là del tuo
naso-
Quando, per non
rischiare l'asfissia,
decisero d'interrompere il loro contatto magicamente ritornarono con i
piedi
per terra venendo investiti dalle urla che numerose prolificavano
nell'habitat
circostante.
Draco, sempre
tenendo tra le braccia
la sua ragazza si girò verso quella bolgia infernale e
alzando la voce,
volutamente, disse: " Io e la mia ragazza speriamo che questa palese
dimostrazione serva a mettere in chiaro nei vostri cervellini che da
ora in poi
noi siamo una coppia.
Lei è
la mia compagna ed io sono il
suo e non voglio altre rotture di scatole; sono stato chiaro!!!".
La maggior parte
degli alunni,
compresi i professori, aveva la bocca spalancata per lo stupore tranne
per
Ginny che esultava felice per la sua amica saltando sul posto emettendo
gridolini estatici.
Draco vedendola,
perplesso, chiese ad
Hermione: " Ma che le prende?" e la riccia gli rispose: " Beh
è
felice per noi!!" lasciando il ragazzo ancora più sorpreso.
Nella norma
rientravano, invece le
reazioni di Blaise che era felice per il suo amico, di Harry che
scettico
continuava a scuotere la testa esprimendo i suoi dubbi, di Pansy che
piangeva
isterica definitivamente certa di veder volare via i suoi sogni di
gloria e di
Ron che era sull'orlo di un colpo apoplettico.
Draco volgendo
lo sguardo verso
Hermione le disse: " Tesoro che ne dici se andiamo in cucina a mangiare
per conto nostro? non mi va di farlo con questo branco di decerebrati!".
La ragazza
sorridendo annuì felice e
prendendosi, nuovamente, per mano volsero le spalle alla grande sala e
si
avviarono in cucina.
Di pomeriggio i
due ragazzi, finita
la lezione di Pozioni, stavano passeggiando nel giardino quando furono
raggiunti da Ronald.
" Hermione ti
devo parlare"
le disse il rosso con un espressione contrariata nel volto e Draco si
sentì in
dovere d'intervenire: " Credo che tu possa benissimo parlare davanti a
me,
Lenticchia!!" scatenando la reazione, improvvisa del penultimo dei
Weasley
che disse: " Io devo parlare da solo con lei!!".
" Non credo sia
il caso!"
gli rispose il biondo affrontandolo a muso duro ma la ragazza
rivolgendogli uno
sguardo supplichevole gli disse: " Te ne prego, amore, lascia che parli
da
solo con me!!".
Ron
mimò un conato di vomito nel
sentire la ragazza chiamare il furetto, amore ma fu fulminato da
Hermione che
gli disse: " Se vuoi davvero parlare con me evita atteggiamenti
infantili;
se, però, non li puoi evitare per quanto mi riguarda puoi
anche
andartene!!".
Il rosso
grugnì in segno di assenso
ed Hermione si rivolse nuovamente verso Draco che le disse: " Ok,
però, io
non mi allontano di molto; raggiungo Blaise lì sulla
panchina ma se tu hai
bisogno chiamami va bene?".
La ragazza
annuì con un sorriso poi
gli diede un bacio veloce sulla guancia e si volse nuovamente verso Ron.
Draco si
avvicinò al suo amico sempre
tenendo gli occhi addosso alla grifona e si sedette sulla panchina
pronto ad
accorrere se lei avesse avuto bisogno.
Hermione
guardò il ragazzo di fronte
a lei e disse: " Forza, di che mi devi parlare?" e lui, dopo essersi
accertato che il suo nemico fosse lontano disse: " Volevo farti i
complimenti, sei stata davvero divertente ma se hai fatto tutta quella
sceneggiata con l'assurdo scopo di farmi ingelosire sappi che non
c'è davvero
bisogno; io ti amo e ti ho già proposto di sposarmi e non
credo di aver mancato
in qualcosa nei tuoi confronti!".
La riccia
sgranò gli occhi, incredula
per ciò che stava sentendo poi disse: " Cioè,
fammi capire bene; tu pensi
che io e Draco ci siamo baciati davanti a tutta la scuola compresi i
professori
per fare ingelosire te? beh ti do una notizia in anteprima Ronald
Bilius
Weasley: il mondo non gira intorno a te!!! premesso che non avrei
voluto che tu
lo sapessi così, ti confermo che io e Draco stiamo insieme e
che siamo una
coppia a tutti gli effetti e non ci sono discussioni di nessun genere
da
fare".
Ronald si
passò una mano sui capelli,
portandoseli indietro poi disse: " Hermione te lo ripeto non sei per
niente divertente. Mettiamo il caso che quello che tu mi stai dicendo
sia vero,
questo vorrebbe dire che sei sotto Imperius perchè solo
così si potrebbe
spiegare una follia del genere!!".
La regina dei
grifoni sbuffò
scocciata e poi disse: " Ora basta Ron; come te lo devo dire? stare con
Draco è una mia libera scelta e non sono assolutamente sotto
Imperius.
Mi offende solo
il fatto che tu lo
stia pensando!!" e il rosso le afferrò le mani
stringendogliele forte.
Draco, che dalla
sua postazione
riusciva a vedere i due ragazzi, davanti a quel gesto si
alzò di scatto.
Blaise rise di
cuore di fronte a quella
reazione e disse: " Caspita, amico, ti stai logorando dalla gelosia ed
è
chiaro segno che per la prima volta Draco Lucius Malfoy si è
innamorato!!".
" Cazzo, Blaise,
ma quando la
finirai di psicanalizzarmi?" chiese fortemente infastidito il biondo e
il
suo migliore amico, con un sorrisetto sadico gli rispose: " Mai, Draco,
dovresti saperlo che io sono nato solo per quello!!".
Il rosso,
intanto, disse alla
ragazza: " No, Hermione, io non posso accettare questa cosa; pensa a
quanto soffrirà la mamma.
Sapessi come era
contenta quando le
ho detto che avevi accettato di sposarmi!!".
Hermione
spalancò la bocca sconvolta
poi alzando di un tono la voce disse: " Che cosa? Ron tu mi stai
dicendo
che hai detto a tua madre che ci sposiamo senza avermi informato prima,
per
altro? come diavolo ti sei permesso? guarda non voglio neanche saperlo;
ti
consiglio solo di trovare una soluzione perché non
è mia intenzione sposarti.
Io non ti amo e
non credo ti amerò
mai; ti voglio bene, sei un mio caro amico ma da qui allo sposarci ce
ne corre.
Non posso credere che tu ti sia arrogato il diritto di decidere al
posto mio;
ora ho la conferma che tu sei davvero un idiota!!".
Ronald
l'afferrò per un braccio
strattonandola e dicendo: " Torna da me, torna con me; tu sei
mia!!!".
Dopo pochi
secondi, però, il volto
dell'aspirante innamorato si trovò a fare un incontro
ravvicinato con un
violento pugno tiratogli da Draco che era accorso quando aveva visto il
suo
comportamento.
Furioso, il
biondo, sputò per terra
poi disse: " Weasley, non permetterti più di toccarla,
né di avvicinarti a
lei a meno che tu non voglia andare a trovare anzitempo il vecchio zio
Voldy;
sono stato chiaro?".
Poi presa tra le
braccia la ragazza,
stringendola forte, la portò via.
Intanto i sedici
giorni che mancavano
alla fine dell'Incantio Talenti passarono veloci e la mattina del suo ritorno alla torre
del Grifondoro,
Hermione si svegliò con un magone che le impediva quasi di
respirare.
Draco se ne
accorse e la strinse
forte a sé.
La ragazza aveva
la sensazione che
quel passaggio obbligato significasse rinunciare ad una parte di
sé ma la voce
di Draco la destò dai suoi nefasti pensieri: " Hermione so
come ti senti
perché anche io mi sento come te ma voglio che tu sappia che
le cose tra me e
te non cambieranno per niente.
Ci vedremo a
colazione, pranzo e
cena; studieremo insieme, staremo vicini durante le pause e ovviamente
voglio
che tu dorma qui con me, ogni notte, perché non potrei
più fare a meno del tuo
corpo.
Ti chiedo solo
di stare attenta a
Lenticchia; quello non mi piace per niente e non voglio che si permetta
anche
solo di sfiorarti. Promettimi che se solo ci proverà tu me
lo dirai, va
bene?".
Hermione
annuì emozionata poi si alzò
per andarsi a preparare.
Appena uscirono
fuori dalla stanza
del biondo caposcuola, la ragazza si bloccò sconvolta quando
si trovò tutti gli
alunni della casa di Salazar fermi lì davanti per
festeggiarla e salutarla;
ovviamente tutti tranne Pansy e Daphne.
La regina dei
grifoni aveva le
lacrime agli occhi e stringendosi ancora di più al braccio
di Draco si apprestò
a salutare tutti quei ragazzi che per quaranta giorni erano stati i
suoi
compagni e che dopo il primo imbarazzo l'avevano accettata facendola
sentire di
casa.
Poco dopo lei e
il biondino si
ritrovarono davanti al ritratto della signora Grassa per fare in modo
che la
riccia ritornasse ad essere a tutti gli effetti una grifona.
Hermione aveva
il morale sotto i
tacchi e il principe delle serpi, con uno slancio del tutto inusuale
per lui,
la strinse forte a se poi le disse: " Hei, piccola, togliti dal viso
quell'espressione triste ok? te l'ho già detto, al nostro
risveglio, che le
cose tra me e te non cambieranno di sicuro; anche se non indosserai
più questa
stupenda divisa sei e sarai sempre la mia serpe preferita!".
La ragazza gli
donò un bacio carico
di significati poi gli disse: " Audaces fortuna
iuvat" lasciando perplesso il biondo che le
chiese: " Che
significa?" e lei sorridendo gli rispose: "Significa la fortuna aiuta
gli audaci ed è la nostra parola d'ordine; così
se ti verrà voglia di vedermi
potrai farlo quando vuoi.
So che non lo
farai perchè tu non
metteresti mai piede nell'antro dei grifoni però tu lasciami
sognare: mi piace
l'idea che possa venire da me anche se avvolto dietro un incantesimo di
disillusione per non farti vedere!".
Il principe
delle serpi, ghignò,
fissando la sua ragazza poi disse: " Audaces fortuna
iuvat eh? sai, Hermione, credo che questa parola
d'ordine mi sarà
molto utile e penso che la userò spesso!!".
La grifona
sorrise di felicità poi si
avvicinò al suo ragazzo e lo baciò con trasporto;
una volta staccatosi lui le
disse: " Ok, piccola, ora devi andare, ci vediamo tra poco in Sala
Grande
per la colazione e se non sbaglio abbiamo insieme anche due ore di
pozioni e
due di trasfigurazione.
Ovviamente
è scontato che tu ti
siederai accanto me e su questo non transigo; poi ci vedremo a pranzo e
anche
durante le pause magari per un bacio veloce ma stasera ti aspetto nella
mia
stanza perchè non vedo l'ora di fare l'amore con te!!!".
La riccia
annuì felice e a malincuore
si avvicinò al quadro e mormorata la parola d'ordine
varcò la soglia tornando
ad essere a tutti gli effetti la caposcuola di Grifondoro.
Dentro la sala
comune trovò tutti
suoi compagni che l'abbracciarono stretta felici del suo ritorno poi,
però, la
ragazza si sentì afferrare la mano e voltatasi vide Ginny
che la trascinava
verso il dormitorio.
Una volta
entrate la rossa le disse:
" Innanzitutto togliti quella divisa se non vuoi farmi venire la nausea
poi siediti e parliamo!!".
Hermione fece
quello che l'amica le
aveva detto e dopo essersi cambiata si sedette sul letto lanciando un
profondo
sospiro; quindi sotto lo sguardo indagatore di Ginevra
cominciò a parlare:
" Oh, tesoro, non so che mi prende ma stamattina avevo un magone grosso
quando un armadio svanitore; non fraintendermi io sono felice di essere
tornata
ma l'essermi dovuta allontanare da lui mi fa stare davvero male!!".
Ginny la
fissò in silenzio poi le
chiese: " Hermione che è successo tra di voi?" e la ragazza
arrossendo le rispose: " Io sono stata sua!!".
La piccola
Weasley spalancò la bocca
sconvolta poi ritrovando a fatica le parole disse: " Tu-tu hai fa-fatto
l'amore con lu-lui?" ed Hermione sorridendo le rispose: " Si, Ginny,
hai capito bene! io ho fatto l'amore con Draco ed è stato
talmente bello che
non credo potrei mai e poi mai rinunciarci; sapessi come è
stato dolce la prima
volta che lo abbiamo fatto.
Lui stesso ha
ammesso di aver sentito
un trasporto che non aveva mai provato con le altre ragazze e di aver
addirittura sofferto il mio stesso dolore!!".
Se solo la
riccia avesse voltato i
suoi occhi verso la porta avrebbe notato che dietro l'uscio Ronald
stava
ascoltando tutto serrando i pugni furibondo.
Il penultimo dei
Weasley cominciò a
pensare furiosamente: -
Maledizione!!! come si è permessa quella serpe schifosa di
portarsi a letto la
mia donna; dovevo essere io a toglierle la verginità!!! ohhh
ma non c'è
problema, questa succulenta notizia mi darà modo di
vendicarmi.
Non ora,
però, perchè in fondo si sa
la vendetta è un piatto che va servito freddo!!! io li
farò lasciare e lei
tornerà da me con la coda fra le gambe, parola di Ronald
Bilius Weasley -
Poi per non
farsi sentire volse le
spalle alla porta della caposcuola e scese nella sala comune dove Harry
lo
stava aspettando.
Il ritorno della
ragazza alla torre
del Grifondoro fu un avvenimento ben presto dimenticato con il passare
dei
mesi.
Sembrava che
nulla fosse cambiato se
non fosse per il fatto che Hermione e Draco camminavano per i corridoi,
mano
nella mano, felici e sereni.
Piano, piano
fece sempre meno
scalpore anche il fatto di vederli seduti sotto il salice piangente
intenti a
scambiarsi effusioni pubbliche che non li imbarazzavano affatto.
Aveva creato,
invece, clamore la
prima volta che Draco aveva fatto uso della parola d'ordine datale da
Hermione
per fare il suo ingresso nella sala comune dei grifoni: Harry e Ron
erano
scattati in piedi con le bacchette sguainate ed avrebbero attaccato il
biondo
se l'arrivo, felice della sua fidanzata non li avesse bloccati.
La ragazza disse
loro che era stata
lei a dare la parola d'ordine a Draco e gli alunni rosso-oro non
poterono fare
altro che accettarlo anche se per Ron fu un colpo durissimo quando lei
gli
prese la mano e se lo portò in camera da dove
uscì, sereno e soddisfatto, il
giorno successivo.
Nella stanza del
principe delle serpi
era cessato, del tutto, l'ingresso di altre ragazze dato che lui era
pienamente
soddisfatto di tutte le volte che faceva l'amore con la sua fidanzata.
A volte era lei
che dormiva da lui
mentre altre volte era lui che si presentava alla torre.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Malfoy Manor e Azkaban ***
Eccomi di
ritorno con un altro
capitolo che spero sia di vostro
gradimento.
Devo ringraziare
tutte le persone che
hanno impiegato il loro tempo per leggere la mia storia.
Però,
un pò, mi spiace che i commenti
siano così calati e mi auguro che questo non sia sinonimo
che del fatto che la
storia non vi piace.
Scusate il mio
sfogo ora vi lascio
alla lettura.
Capitolo 10:
Malfoy Manor e Azkaban
Una mattina
Draco se ne stava in
camera sua immerso nei suoi pensieri talmente assorto da non accorgersi
dell'ingresso di Blaise che lo fissava da alcuni minuti.
" Sai Draco"
disse
sorridendo il moro " per quanto tu possa negarlo nessuno mi
convincerà del
contrario: tu ti sei innamorato, amico!!"
" Oh, Blaise,
credo che tu abbia
ragione. Penso di essermi innamorato per davvero, per la prima volta in
vita
mia; lei rappresenta tutto per me: è la mia forza, il mio
calore, è come il
fuoco ardente che ti riscalda in inverno, è una coperta
calda che dove potermi
accoccolare, è come l'abbraccio di un amico che ti stringe
nei giorni in cui tu
hai più bisogno di affetto, è come la pioggia
primaverile che con le sue gocce
bagna i prati pieni di fiori, è come la neve candida che
tutto copre e
purifica; in un unica parola è perfetta, perfetta per me!!"
disse il
biondo con lo sguardo perso.
Blaise lo
fissava senza parole: da
quando conosceva Draco non aveva mai sentito il ragazzo parlare con
quell'intensità e tutto questo era merito di Hermione.
Alla fine,
quella ragazza, era
riuscita a compiere il miracolo sciogliendo il ghiaccio che circondava
il cuore
del suo amico.
" Draco, io non
so che dire; per
la prima volta vedo che anche tu hai un anima e questo non
può che farmi felice
ma mi viene spontaneo chiederti che intenzioni hai?" e il principe, con
un
sorriso, gli rispose: " Non credo che sarò mai capace di
ripetere queste
parole davanti a lei anche perché ho una dignità
da difendere ma quello che
voglio fare oggi è chiedere un permesso alla preside!!!".
Con lo sguardo
confuso, il moro gli
chiese: " Un permesso? non capisco di che permesso parli?" e il
ragazzo gli rispose: " E' mia intenzione andare al Manor per informare
mia
madre del sentimento che mi sta scaldando il cuore e allo stesso tempo
voglio
andare ad Azkaban per sbatterlo in faccia a Lucius.
A dire la
verità non vedo l'ora di
vedere che faccia farà il mio caro genitore quando
saprà che il suo unico
figlio, l'erede dell'impero Malfoy, la copia fatta a sua immagine e
somiglianza
si è innamorato, veramente, di una mezzosangue. Si, credo
che sarà altamente
istruttivo!!".
Blaise,
ghignò di fronte all'immagine
di Lucius Malfoy in preda ad una crisi isterica e gli venne spontaneo
scoppiare
a ridere.
" Eh si amico
sei proprio una
serpe velenosa ma credo che tu faccia bene a sbatterlo in faccia a
Lucius.
Solo vorrei che
mi spiegassi perchè
hai intenzione di farlo!!" e Draco gli rispose: " Per quanto riguarda
mia madre è giusto che sia informata dato che finita la
scuola ho intenzione di
chiedere ad Hermione di diventare mia moglie e non credo che sia il
caso di
mettere Lady Narcissa al corrente sbattendogli in faccia la fede che
adornerebbe la mano sinistra della mia consorte.
Per quanto
riguarda Lucius voglio
farlo solo ed esclusivamente per farlo soffrire, almeno quanto lui ha
fatto
soffrire me; sapere che si trova rinchiuso in cella e comprendere che
non potrà
fare nulla per distruggere tutto questo sarà per lui una
dannazione eterna e
per me una soddisfazione infinita!!!".
Blaise aveva la
bocca spalancata
dallo stupore e a fatica riprese il possesso della sua ugola: "
Scu-scusa
ho capito bene o hai appena detto che vuoi chiedere ad Hermione di
diventare
tua moglie?" e Draco lo fissò ghignando, poi disse: " Si hai
capito
proprio bene!! voglio chiedere alla mia ragazza di diventare la nuova
Lady
Malfoy e di dividere con me il resto della sua vita!!! ti ho stupito
vero?".
Blaise scosse la
testa poi disse:
" Beh più che stupito mi hai sconvolto! immaginavo che tra
voi due la cosa
fosse importante ma da qui a pensare al matrimonio ce ne corre! Draco
se
proprio sicuro?" e il suo amico rispose: " Mai stato così
sicuro di
una cosa Bla, lei mi è entrata dentro e non posso
più immaginare di vivere
senza la sua presenza!!".
" Bene, allora"
mormorò
Blaise " in questo caso io voglio che tu sappia che sono
incredibilmente
felice per te, amico. Ho sempre pensato che Hermione fosse l'unica
adatta a te
e ora come ora ne ho la certezza più assoluta; quindi vai,
Draco, va dalla Mc
Granitt a parlarle in modo che prima andrai e prima tornerai.
Sono curioso di
sapere, soprattutto,
la reazione di Lucius; ho proprio bisogno di farmi delle grasse
risate!!".
Draco
scoppiò a ridere insieme
all'amico poi preso il mantello salutò Blaise e si diresse
nell'ufficio della
Preside.
Una volta giunto
lì, bussò, attese
che gli fosse dato il permesso di entrare e quando lo ricevette fece il
suo
ingresso.
" Signor Malfoy"
gli disse
la donna " a che devo la sua presenza qui?" e il ragazzo, con lo
sguardo serio le rispose: " Professoressa Mc Granitt io sono qui per
chiederle un favore; oramai credo che non sia un mistero, neppure per
lei, che
io ed Hermione stiamo insieme ma la cosa che lei non sa è
che non appena la
scuola si sarà conclusa è mia intenzione
chiederle di sposarmi!".
La donna
sgranò gli occhi, sorpresa
per la notizia, poi disse: " Beh, signor Malfoy, se voleva sorprendermi
devo dire che è riuscito perfettamente nel suo intento ma io
come posso
aiutarla?" e il biondo le rispose:
" Voglio
precisare che Hermione
non è ancora al corrente di questa mia decisione; se sono
qui è perchè vorrei
da lei un permesso per poter uscire oggi da scuola dato che
è mia intenzione
andare a Malfoy Manor per comunicare a mia madre ciò che
voglio fare inoltre,
anche se so che lo faccio con poco preavviso, vorrei un permesso
speciale per
andare ad Azkaban in modo da dirlo anche a Lucius!!".
La
professoressa, sorvolò sul fatto
che il ragazzo avesse chiamato suo padre per nome e rispose: " Va bene,
signor Malfoy, lei intanto vada al Manor ed io le farò avere
il permesso per
Azkaban direttamente a casa sua!!".
Draco con un
sorriso la ringraziò
alzandosi ma poco prima di uscire si voltò verso la donna e
disse: "
Voglio che lei sappia che la mia decisione non è stata presa
alla leggera e non
è motivo di vendetta verso i miei genitori, per quanto so
che se lo
meriterebbero; io non farei mai soffrire la mia Hermione dato che l'amo
davvero
e a tal proposito le vorrei chiedere un ultimo favore se le
è possibile: vorrei
che avvisi Hermione del fatto che sono dovuto partire senza
però dirle il vero
motivo, può farlo?" e la preside sorridendo benevolmente
acconsentì
dicendo: " Stia tranquillo, farò come mi chiede ma lei veda
di tornare
entro sera. Ah, signor Malfoy, ci tengo a precisarle io, una cosa: non
avevo
dubbi sul sentimento che la legava alla signorina Granger!!".
Draco
sgranò gli occhi poi le sorrise
e la salutò uscendo.
Dopo circa un
quarto d'ora il biondo
stava fermo lì a fissare l'imponente facciata del Manor che
impressionante nella
sua grandezza si stagliava all'orizzonte.
Non appena
arrivò di fronte alla
porta questa si aprì magicamente, segno che aveva
riconosciuto il suo padrone.
Draco
entrò e subito fu accolto da
Puk, il suo piccolo elfo personale che, dopo mille inchini, gli disse:
"
Che onore padroncino Draco, ben tornato in cosa posso esserle utile?" e
il
biondo, con un espressione seria sul viso rispose: " Puk resto qui solo
poche ore; a breve dovrei ricevere una lettera dal Ministero della
Magia e non
appena arriva ti pregherei di portarmela subito" poi aggiunse " Puk
dov'è mia madre?" e la piccola creatura, con un ennesimo
inchino, gli
rispose: " La padrona è nel salottino lilla a leggere!!".
Draco
annuì in silenzio e si diresse
verso il luogo dove c'era sua madre.
Narcissa era
talmente assorta nella
lettura di un grande libro di uno scrittore babbano, un tale, William
Shakespeare che raccontava la storia sfortunata dell'amore di due
giovani
colpevoli di appartenere a due famiglie che si odiavano.
Era talmente
assorta che non si rese
conto che suo figlio era entrato nella stanza da cinque minuti e che la
stava
fissando in silenzio.
Per Draco era
una novità vedere sua
madre interessarsi, così tanto, ad un libro non magico;
d'altronde la donna
ora, che suo marito era in prigione, poteva permettersi di fare molte
cose che
prima le erano vietate: ridere a squarciagola, cantare ad alta voce,
piangere
pubblicamente e leggere libri babbani.
Draco
tossicchiò, per fare notare la
sua presenza e la nobildonna alzando lo sguardo dalla sua passione
quotidiana
sgranò gli occhi per la sorpresa.
" Draco, per
l'amor del cielo,
che è successo come mai sei qui?" gli chiese, allarmata, sua
madre e il
ragazzo con un sorriso le rispose: " Non temete madre non è
successo
niente! se sono qui è solo perchè ho chiesto un
permesso alla preside per
venirvi a parlare riguardo ad una questione!".
" Bene, allora,
siediti e dimmi
tutto" disse un pò più tranquilla la donna e
Draco fece come gli aveva
detto Narcissa, sedendosi sull'ottomana su cui si trovava sua madre.
Senza perdere un
secondo di più,
fiero e diretto, il biondo disse: " Sono qui per comunicarvi, madre, la
mia intenzione di convolare a nozze con la mia fidanzata alla fine
dell'anno
scolastico e prima che saltiate ad inutili supposizioni vi dico subito
che non
si tratta di Pansy!".
La donna aveva
la bocca spalancata
per la sorpresa che quella notizia le aveva procurato poi ripresasi
disse:
" A parte il fatto che sono contenta che la tua prescelta non sia la
Parkinson che ho sempre giudicato solo un'arrampicatrice sociale, mi
è concesso
sapere chi sarebbe la fortunata destinata a diventare la nuova signora
Malfoy?".
" Certo" le
rispose suo
figlio " la donna che ho deciso di sposare è Hermione Jane
Granger e per
inciso, cara madre, se non lo sapete è una mezzosangue!!".
Narcissa Black
in Malfoy sbiancò
pericolosamente poi alzatasi in piedi si avvicinò alla
finestra e disse: "
Ma tu la ami?" e il ragazzo le rispose: " Più della mia
stessa
vita!!! nel momento stesso in cui mi sono reso conto di essere
innamorato di
lei ho compreso che tutto l'odio che mi aveva inculcato vostro marito
era stato
inutile e deleterio.
Sappiate che non
me ne frega nulla se
siete favorevole o contraria; lei è riuscita a fare breccia
nel mio cuore con
la pazienza che ha una goccia nello scavare un solco nella pietra.
Hermione
è una persona pulita che si
è innamorata di me non temendo di sporcarsi al mio fianco
perchè per quanto voi
vi riempiate la bocca con la purezza del sangue non potete negare che
proprio
voi Purosangue avete commesso le cose più atroci ed
aberranti: i crimini di cui
si sono macchiate le persone come Lucius, Nott o vostra sorella
Bellatrix sono
inenarrabili e senza speranza di ottenere il perdono né da
Dio né dagli uomini.
Eppure, lo
ripeto, nonostante lei
sapesse da chi provenivo non si è fatta nessun problema a
donarmi il suo cuore
e non solo! lei è stata mia e non mi vergogno a dire di
essere stato il suo
primo uomo e questo lo considero un vero onore!! ci tengo,inoltre a
precisare
che Hermione non è ancora al corrente di questa mia
decisione dato che l'ho
presa solo questa mattina e ho deciso, prima di comunicarglielo, di
farlo
sapere a voi madre!!".
" Draco" disse
sua madre
" non farò finta che la cosa non mi abbia sorpreso ma se
questo è quello
che desideri per me va bene; sposala e sii felice, in fondo chi
più di te si
merita un pò di serenità!!".
Stavolta fu il
ragazzo a spalancare
la bocca stupito dalle parole di sua madre e avrebbe sicuramente detto
qualcosa
se la sua attenzione non fosse stata distolta da un discreto bussare.
" Avanti!"
dissero
all'unisono il biondo e sua madre e pochi secondi dopo Puk fece il suo
ingresso
portando su un vassoio un busta bianca con il fregio del Ministero.
Draco si
alzò di scatto e la prese e
il piccolo elfo si smaterializzò.
Il principe
delle serpi aprì la
busta, con mano malferma e lesse il contenuto della missiva e man mano
che
andava avanti nella lettura il suo volto si rischiarava.
Narcissa
fissò suo figlio poi curiosa
gli chiese di che si trattasse e il giovane fissandola negli occhi le
rispose:
" Questo, madre, è un permesso speciale per entrare ad
Azkaban e per
vedere vostro marito!".
La nobildonna
sgranò gli occhi
impaurita poi con la voce angosciata chiese: " Perché vuoi
vedere Lucius?
" e il ragazzo le disse: " Semplice!!! non voglio privarmi del
piacere personale di informare Malfoy senior delle mie imminenti nozze
calcando
maggiormente sul fatto che sarà un unione con una
mezzosangue!".
Narcissa si
portò una mano sulla
bocca ma non osò ribattere ben sapendo che questa era una
cosa che sicuramente
faceva stare bene suo figlio.
" Bene, madre,
ora è il caso che
io vada; ci vedremo comunque a giugno quando porterò qui
Hermione per farvela
conoscere" quindi dette quelle parole e senza un saluto che riteneva
superfluo
si smaterializzò ritrovandosi pochi istanti dopo davanti al
portone d'ingresso
del carcere di Azkaban.
Draco dopo aver
fissato per qualche
minuto, con sguardo schifato, la grande costruzione di pietra che
conteneva al
suo interno migliaia di anime perse come suo padre, si diresse con
passo
indolente verso il grande portone di metallo nero.
La guardia lo
fermò e lui gli
consegnò il permesso.
Il giovane Auror
controllato che
tutto fosse apposto gli aprì le grandi porte e lo fece
passare.
Draco era
davvero senza parole:
nonostante lui fosse abituato all'umidità dei sotterranei di
Hogwarts, dove
passava nove mesi all'anno, il gelo che c'era in quei corridoi gli
penetrò
nelle ossa e cominciò a fare a pugni con i suoi neuroni che
sognavano una calda
vacanza ai Caraibi.
L'oscurità
la faceva da padrona dato
la scarsità di lampade accese nei corridoi: quando ne
trovava una che
funzionasse Draco poteva notare i volgari graffiti incisi sul pezzo di
muro
illuminato in quel momento.
Una puzza
orribile aleggiava nell'aria
e il biondo non riusciva a capire se si trattasse di urina, escrementi
o
cadaveri in decomposizione: sapeva solo che faceva sempre
più fatica a
trattenere l'istinto di dare pace al suo stomaco.
Di tanto in
tanto, con la coda
dell'occhio, fissava l'Auror dell'ingresso che in quel momento lo stava
scortando: era giovane, forse uno o due anni più di lui,
alto con delle
possenti spalle larghe.
Sul viso,
illuminato da due splendidi
occhi celesti campeggiava una deturpante cicatrice che gli attraversava
metà
volto.
Camminava dritto
e sicuro, imponente
nella sua fierezza e in quel momento Draco non poté fare
altro che ammirarlo.
Ad un tratto un
urlo disumano
squarciò il silenzio facendo sobbalzare il biondo e L'Auror
si sentì in dovere
di tranquillizzarlo: " Non si agiti non è niente; sono solo
le urla di
coloro che vengono informati del loro destino! con molta
probabilità a
quell'uomo è stato appena comunicato che riceverà
il bacio dei
Dissennatori".
Draco
sentì un profondo brivido
scendergli dalla base del collo lungo la spina dorsale ed
improvvisamente ebbe
solo voglia di darsela a gambe ma l'odio nei confronti di suo padre e
il forte
desiderio di vendetta lo fecero andare avanti.
I due ragazzi
entrarono in un grande
montacarichi e l'Auror tirò una leva che fece chiudere le
porte e partire la
cabina.
Dopo due minuti
arrivarono al piano
destinato e una volta che le porte si aprirono la sua scorta gli fece
cenno di
seguirlo.
A differenza del
primo corridoio
questo era più illuminato e non c'era quella puzza
insopportabile, in compenso
però si sentivano lamenti strazianti che, come vecchie
nenie, ti entravano
nelle orecchie.
Pochi minuti
dopo la giovane guardia
si fermò davanti ad una porta nera di metallo e guardando il
biondo disse, con
un sorriso amaro: " Mi raccomando stia attento, ovviamente gli
è stata
tolta la bacchetta ma credo che lei sappia meglio di me quanto possa
essere
ugualmente pericoloso; comunque io sarò qui fuori e se ha
bisogno mi
chiami!".
Draco lo
ringraziò ed entrò
attraverso il varco che il giovane gli aveva aperto.
Una volta dentro
il biondo fissò lo
sguardo su quello che fino a pochi mesi fa era il nobile ed altezzoso
Lucius
Malfoy e dovette convenire con se stesso che nonostante lo odiasse da
morire
per un attimo il suo cuore aveva provato della pena per lui; ovviamente
solo
per un attimo.
Dell'eleganza e
della fierezza, di
quello che una volta lui aveva chiamato padre, era rimasto ben poco: i
suoi
abiti erano laceri ed anneriti dallo sporco, il suo corpo emanava un
pessimo
odore, il suo volto era pieno di graffi e croste e i suoi occhi erano
spenti e
contornati da delle nere e profonde occhiaie.
Ma la cosa, che
per assurdo, colpì
maggiormente il giovane furono i capelli del condannato che se prima
erano
lindi, lisci e ben curati ora erano grigi, arruffati e appiccicati.
" Salve Lucius"
disse Draco
trattenendo a stento un violento conato di vomito e suo padre
alzò le iride
vuote verso di lui.
Un gelido ghigno
adornò le sottili
labbra di Lucius quando riconobbe suo figlio di fronte a se e con voce
bassa
disse: " Ohhh!! quale sorpresa; il mio rampollo si degna di venirmi a
trovare. A che debbo tale onore?" e Draco, con un sorriso smorto, gli
rispose: " Sono qui per portarti buone notizie!!".
Un veloce lampo
di gioia passò negli
occhi di Lucius che gli fece segno di proseguire e il ragazzo con gioia
disse:
" Sono qui per informarti che alla fine dell'anno scolastico
convolerò a
giuste nozze!".
" Bene"
mormorò Lucius, con
una voce strascicata " sono certo che tu e Pansy sarete una bella
coppia e
che riporterete lustro al nome dei Malfoy e quando io uscirò
da qui, perchè so
che uscirò da qui, otterrò la mia vendetta e ti
posso assicurare che sarà
davvero tremenda!!".
Poi ghignando
aggiunse: " I
primi che pagheranno saranno quel Potter e i suoi degni amici che hanno
ucciso
il mio Signore, poi ad uno ad uno periranno anche tutti gli altri!".
Draco scosse la
testa rassegnato e
disse: " Vedo che il tempo trascorso in questo letamaio non ti
insegnato
proprio niente; per quanto il fatto di farla pagare a Potter e al suo
rosso
amico mi alletti devo mio malgrado informarti che non
sposerò Pansy
Parkinson!!".
Lucius
spalancò gli occhi e alzando
la voce disse: " Che diavolo dici, Draco, voi due siete promessi fin
dalla
nascita e non si viene a meno di una promessa!".
" Giusto" disse
il ragazzo
" ma vedi questa decisione l'avete presa tu e William Parkinson non io
quindi, visto e considerato questa attenuante, non sono venuto meno a
nessun
accordo!!".
Abbassando
nuovamente il tono della
voce Lucius disse: " Ed è possibile sapere chi è
la fortunata?" e suo
figlio illuminandosi di gioia rispose: " Semmai sono io il fortunato;
comunque si, sono qui apposta per dirtelo: la mia futura moglie
sarà Hermione
Jane Granger, una mezzosangue!".
" CHE
COSAAA????" urlò Lucius
fuori di sé " TU DEVI ESSERE IMPAZZITO; IO NON TE LO
PERMETTERO' MAI. TU
NON PUOI CONTAMINARE IL NOSTRO NOBILE E PERFETTO SANGUE CON UNA FECCIA
DEL
GENERE.
SI, NON C'E'
ALTRA SPIEGAZIONE:
QUELLA PUTTANA TI HA MESSO SOTTO IMPERIUS!!".
Draco, contenne
a fatica tutto il suo
livore, cercando di mantenere basso e calmo il suo tono di voce poi
disse:
" Modera i termini, Lucius, ti ricordo che stai parlando della mia
fidanzata, a breve futura moglie e spero presto madre dei miei eredi.
I nostri figli,
che porteranno avanti
il dannato cognome dei Malfoy; non sei contento? pensa avrai dei nipoti
mezzosangue. In fondo dovrebbe essere un onore per te dato che hai
venduto
l'anima a Satana per servire colui che per primo era un lurido
sanguesporco".
" NON TI
PERMETTERE, FIGLIO
DEGENERE, TU NON ERI DEGNO NEPPURE DI CALPESTARE IL SUOLO DOVE PASSAVA
IL
SIGNORE OSCURO" riprese ad urlare Lucius, completamente fuori di
sé "
SE NON SEI SOTTO IMPERIUS QUESTO VUOL DIRE SOLO CHE TU SEI UN FOLLE.
NON
PERMETTERO' CHE TU COMMETTA UN TALE ABOMINIO!!" e il ragazzo ghignando
disse: " Non credo che tu sia nelle condizioni di permettere o no
qualcosa
Lucius. Rassegnati perchè io ed Hermione ci sposeremo presto
e anche volendolo
non potrai fare nulla per impedircelo!".
Con gli occhi
fuori dalle orbite,
Lucius urlò tutto il suo disprezzo per il frutto dei suoi
lombi: " TU NON
SEI PIU' MIO FIGLIO. IO TI RINNEGO E TI MALEDICO AUGURANDO A TE E ALLA
TUA
SPORCA MEZZOSANGUE UN ESISTENZA DI DOLORE E DISPERAZIONE. NON
ACCONSENTIRO' CHE
QUELLA ABBIA L'ONORE DI PORTARE IL MIO NOBILE COGNOME NE' PERMETTERO'
CHE TU
POSSA TOCCARE UNO SOLO ZELLINO DEL MIO PATRIMONIO. TI DISCONOSCO E
PRESTO FARO'
IN MODO CHE TU POSSA CESSARE L'USO DEI DIRITTI E DEI PRIVILEGI CHE
COMPORTA UN
COGNOME COME IL NOSTRO!!".
Draco
scoppiò a ridere poi disse:
" Sei un illuso, Lucius; anche se l'idea di non fregiarmi
più del tuo
cognome mi alletta sappi che non potrai fare nulla di ciò
che ti sei
prefissato: a breve riceverai il bacio e per avere un appuntamento con
avvocato
passano dei mesi.
Comunque non ti
servirebbe a nulla
dato che dopo il tuo arresto per impedire che tutto il nostro immenso patrimonio finisse sotto
sequestro per mano
del Ministero mia madre ed io abbiamo fatto in modo da svicolare il
denaro e
passarlo sotto il cognome dei Black.
Ufficialmente,
noi Malfoy, siamo
poveri in canna mentre i Black sono immensamente ricchi e come saprai
di certo
l'unico erede del patrimonio della famiglia della mamma sono io.
Ora mi ritrovo
tutta la ricchezza dei
Malfoy aggiunta a quella dei Black; quindi come vedi tu non puoi fare
nulla!
sono e resterò un Malfoy, solo per prestigio ma mi
onorerò di essere un Black
per ricchezza.
Ora tolgo il
disturbo dato che ho
sprecato fin troppo tempo in
questo
lurido posto e non vorrei che il tuo fetido odore mi si appiccicasse
sulla
pelle!!".
Dette quelle
parole Draco bussò alla
porta che venne, immediatamente, aperta dall'Auror che attendeva fuori.
Il biondo
uscì in corridoio ma prima
di chiudersi la porta alle spalle disse: " Buon eterno soggiorno ad
Azkaban, Lucius!!" quindi si volse sbattendo l'uscio.
L'urlo di rabbia
e di frustrazione
emesso da suo padre penetrò nelle orecchie di Draco fino a
quando arrivò al
montacarichi.
Quando la cabina
partì, sul volto del
ragazzo aleggiava un sorriso di compiacimento e l'Auror disse: " Certo
che
lo ha fatto proprio arrabbiare!!" e Draco scoppiò a ridere
seguito a ruota
dalla guardia.
Arrivati
nuovamente nel buio
corridoio l'Auror lo scortò fino all'ingresso e una volta
aperto il grande
portone gli disse: " Signor Malfoy, io non ho avuto il dispiacere di
conoscere Lucius fuori da questo contesto ma quello che ho visto qui
non è
degno di essere chiamato padre ed io l'ammiro per come ha affrontato la
situazione!".
Draco gli
sorrise riconoscente e gli
tese la mano poi salutatolo si smaterializzò.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Buone nuove e dichiarazioni ***
Ahi
ahi! Eccomi tornata con un altro capitolo, dove finalmente vedremo in
atto la
vendetta del rosso malefico.
Iniziano
i problemi! Ma dico io per questi due poveri ragazzi, non
c'è davvero pace.
Leggete
e commentate; ringrazio di vero cuore titty79, Black_Yumi,
oOclorophillaOo,
MissChanel,
mikilily,
Coby,
Neera
Sharim,
bribry85
che mi hanno scritto delle bellissime recensioni, così come
ringrazio le
tantissime persone che hanno letto i miei capitoli, nella speranza che
continuino a farlo.
Ora
basta chiacchiere, altrimenti vi scocciate della mia parte logorroica.
Vi
saluto, augurandovi una splendida settimana.
Capitolo
11: Buone nuove e dichiarazioni
Una
volta tornato ad Hogwarts, il biondo si diresse subito verso l'ufficio
della
preside per ringraziarla ed informarla di ciò che era
successo poi si diresse
verso i sotterranei, dove trovò un ansioso Blaise che non
vedeva l'ora di
sapere come era andato l'incontro con Lucius.
Quando
Draco finì di raccontare tutto, Blaise seguito a ruota
dall'amico, scoppiò a
ridere soddisfatto.
Intanto
un altra settimana trascorse serena e si arrivò velocemente
alla fine di
febbraio.
Quella
mattina Hermione, si svegliò con il suono fastidioso della
magisveglia che gli
ronzava nelle orecchie e con un fastidioso senso di oppressione alla
bocca
dello stomaco e a fatica si trascinò fuori dal letto,
diretta verso il bagno.
Giunta
lì, si guardò allo specchio e il colorito
verdognolo che vide specchiandosi,
non le piacque per niente.
-
Accidenti, mi manca solo di beccarmi una bella
influenza!-
penso la grifoncina
avvilita - proprio ora
che devo
mettere a frutto la mia tabella di marcia sullo studio; quest'anno ci
sono i
M.A.G.O. e non posso permettermi di non studiare.
Mi
sa che è il caso che vada da Madama
Chips per farmi dare qualcosa, in modo da prevenire qualsiasi malattia
mi stia
beccando -
Decise,
così di farsi una doccia e una volta vestita, si
precipitò in infermeria.
La
buona infermiera quando se la ritrovò davanti, prese ad
osservarla con serietà
prima di chiederle di che cosa avesse bisogno.
Hermione
le disse: " Madama Chips, stamattina non mi sento troppo bene, credo
che
mi stia per beccare un influenza ma con gli esami alle porte non me lo
posso
permettere; volevo chiederle se per caso lei non poteva darmi qualcosa
che
faccia al caso mio!" e la donna sorridendole amabilmente le rispose:
" Ma certo signorina Granger! Io posso aiutarla ma prima di darle
qualsiasi pozione, devo sapere alcune cose: innanzitutto mi serve
sapere che
cosa si sente effettivamente poi ho bisogno di sapere quando
è stato il suo
ultimo ciclo e se ha rapporti sessuali completi!".
Hermione,
che non capiva il perchè di tutte quelle domande,
arrossì un pò ripensando alla
terza domanda poi però decise di rispondere: " Stamattina mi
sono
svegliata con un senso di oppressione allo stomaco, come una fastidiosa
nausea
e guardandomi allo specchio ho notato che avevo un colorito verdognolo
che mi
faceva assomigliare pericolosamente ad un avvincino; per quanto
riguarda il mio
ciclo non le posso rispondere con certezza, dato che non è
mai stato puntuale
ma credo che fosse all'inizio del mese scorso; infine " e qui
arrossì da
morire " per rispondere alla sua ultima domanda.... beh..... si
io......ho
rapporti sessuali completi!!".
La
donna le sorrise poi le disse: " Va bene, si stenda sul lettino che la
visito così posso darle la cura giusta per i suoi
malesseri!".
La
ragazza fece come le aveva detto l'infermiera e la donna prese la sua
bacchetta
magica; dopo aver pronunciato delle parole incomprensibili,
cominciò con il far
scorrere la bacchetta su tutto il corpo della ragazza partendo dalla
sua testa.
Non
appena giunse all'altezza dell'inguine, la punta del bastoncino
s'illuminò e
prese a vibrare.
Madama
Chips, con un vago sorriso, prese la mano di Hermione e la fece alzare
poi si
sedette sul letto con lei e disse: " Mi dispiace signorina Granger ma
non
posso darle nulla!".
La
riccia, sentendo quelle parole, si spaventò e con la voce
tremante le chiese:
" Madama la prego si spieghi, in che senso non può darmi
niente! Vuol
forse dirmi che sono talmente malata che non c'è una cura?"
e la donna
scoppiò a ridere: " No signorina Granger, per le pudenda di
Godric ma che
dice! Forse mi sono espressa male e se l'ho fatta spaventare me ne
dispiace; se
le ho detto che non posso darle nulla è solo
perchè, ora come ora, qualsiasi
cosa le darei sarebbe pericolosa per lei e per il suo bambino!".
La
regina dei grifoni spalancò la bocca sconvolta poi
balbettando disse: "
Ba-ba-bambino?" e la donna, con il volto illuminato in un sorriso
radioso,
le rispose: " Si ha capito bene; lei è incinta e su questo
non c'è ombra
di dubbio!".
Le
lacrime presero a scorrere sulle guance della ragazza, che
cominciò a scuotere
la testa dicendo: " No, non è possibile!" ma l'infermiera
sempre
sorridendo le rispose: " Oh, invece è possibile e sicuro; ma
perchè sta
piangendo? Forse teme la reazione del padre?".
Hermione,
portandosi le mani sugli occhi disse: " Credo lo temerebbe anche lei,
se
al mio posto dovrebbe dare una notizia del genere a Draco Lucius
Malfoy!".
Madama
Chips spalancò la bocca sconvolta poi, ritrovata la voce
disse: " Ah, già
che sciocca!
E'
vero che è lui il suo compagno! Beh in effetti, in questo
caso al suo posto
credo che anche io avrei una certa ansia ma se la mia veneranda
esperienza può
esserle d'aiuto, posso dirle che ho notato come il signor Malfoy la
guarda e
posso asserire con certezza, che quel ragazzo la ama anche se forse non
sarà
mai in grado di dirglielo come farebbe qualsiasi altro fidanzato e sono
sicura
che sarà felice di questa notizia!".
Hermione
tirò su con il naso poi disse: " Lo spero proprio!" e la
donna le
rispose: " Stia tranquilla signorina Granger; ora però, non
voglio sentire
ragioni.
Lei
oggi salterà le lezioni e starà a riposo;
avviserò io i professori della sua
assenza e prima che si agiti inutilmente, le dico subito che non li
metterò al
corrente del suo stato; quello sarà solo compito suo, io gli
dirò solo che sei
leggermente indisposta!".
Hermione
le sorrise poi la ringraziò dirigendosi verso il suo
dormitorio; una volta
arrivata in camera si sdraiò sul letto e cominciò
a pensare, a come dirlo alla
serpe bionda.
Dopo
circa un ora, qualcuno bussò alla porta e quando la riccia
disse di entrare,
fece il suo ingresso Draco che con un sorriso le diede il buongiorno.
Hermione
cominciò ad agitarsi e ad innervosirsi irrigidendosi
oltremodo; il biondo se ne
accorse e veloce le fu accanto chiedendole: " Hermione che
c'è? Ti vedo
strana, stai bene?" e la ragazza annuendo gli fece un sorriso.
Draco
tirò un sospiro di sollievo poi fu la sua volta di agitarsi;
la sera prima
aveva detto a Blaise che era sua intenzione dire alla sua ragazza che
l'amava e
chiederle di sposarlo ma ora che se la ritrovava davanti, le parole non
gli
uscivano neanche sotto Imperius.
Quindi
un pò per prendere tempo, un pò per farsi
coraggio l'abbracciò stretta e pose
le sue labbra su quella della ragazza.
In
breve il trasporto e il desiderio presero il sopravvento sui due
innamorati e
prima che il tentativo di confessarle i suoi sentimenti finisse in un
incontro
fisico, il biondo si allontanò sempre tenendola tra le
braccia.
Poi
tirato un profondo respiro, cominciò a parlare: " Hermione,
se sono qui
stamattina è perchè, primo avevo voglia di
vederti e salutarti e secondo perchè
ti devo parlare, però prima ti devo chiedere un favore
personale; ho un estremo
bisogno che tu mi faccia parlare senza interrompermi, perchè
credo che non
riuscirei a dirti niente se lo facessi.
Purtroppo
oggi, anche il tempo lotta contro di me, dato che tra mezz'ora comincia
la
partita contro i corvi e devo essere allo stadio prima, quindi ti
ripeto: non
interrompermi ok?".
La
ragazza annuì, guardandolo negli occhi e lui riprese: "
Questi mesi con te
sono stati per me, come una manna dal cielo, ho imparato a conoscerti e
ad
apprezzarti; sei unica e credo che rinunciare a te sarebbe una pazzia
ed io non
sono pazzo.
A
volte mi chiedo che cosa ti spinge a stare con me, dopo tutto il male
che ti ho
fatto in passato; sono stato davvero un idiota e devi credermi se ti
dico che
mi dispiace tanto.
Io
non ho mai usato cose come il cuore o i sentimenti, dato che li ho
sempre
considerati un inutile perdita di tempo ma credo di aver compreso di
provare
per te, qualcosa che va al di là di una semplice attrazione
fisica.
Non
so che si dice in questi casi e in verità credo che non
saprei neppure come
comportarmi ma mi piacerebbe fare un tentativo e vorrei tanto, che tu
mi
aiutassi in questo!".
La
ragazza lo fissava incredula sentendo quelle parole ma come aveva
promesso, non
un fiato usci dalla sua
bocca.
"
Senti, Hermione" Draco sospirò profondamente prima di
continuare " se
vorrai aiutarmi credo che ti attenderà un gran bel lavoro,
perchè il mio cuore
è come una pianta dove non scorre più la linfa
vitale.
Un
arbusto totalmente rinsecchito e privo della clorofilla, che lo
renderebbe
colorato e brillante; io non ho mai saputo come ci si possa sentire ad
essere
colorati e brillanti.
Nella
mia vita non ci sono mai stati i colori con tutte le loro sfumature ma
solo ed
esclusivamente il bianco o il nero netti e precisi.
Mi
sentivo più come una pianta di gramigna che infestava i
campi, non lasciando
respirare le altre piante, anche se profondamente avrei voluto essere
un fiore
dai colori delicati.
Spero
che tu abbia il pollice verde, Hermione e mi auguro che tu sappia far
rinverdire e rifiorire il mio cuore, perché ora
come ora è solo un
muscolo che se ne sta lì nel mio torace e batte solo
perchè sa che è il suo
dovere farlo!"
La
ragazza gli sorrise, in modo dolce, poi disse: " Oh Draco, so che mi
attende un lungo lavoro ma sarà bellissimo perchè
lo faremo insieme; io so
quanto ti è costato dirmi le parole che mi hai detto e anche
se dalle tue
dolcissime labbra non sono uscite le classiche paroline che ogni
ragazza
vorrebbe sentirsi dire, mi va bene così!".
Draco
abbassò gli occhi imbarazzato poi disse: " Dammi tempo,
Hermione; per me
non è facile.
Questa
è la prima volta che apro il mio cuore ad una ragazza ma sei
vorrai continuare
a starmi accanto, vedrai che prima o poi riuscirò a dirti
quelle parole!".
La
grifona sorrise afferrandogli le mani poi disse: " A me non interessa
se
ci metterai una vita per dirmele, Draco; ho tutto il tempo del mondo
per
aspettare.
Intanto
sarò io a dirtele e questo basterà per entrambi;
ti amo, tesoro mio.
Ti
amo dal primo giorno che ti ho rivisto qui a scuola quest'anno; non lo
pensavo
possibile ma ho dovuto ricredermi, perchè piano piano mi sei
entrato nel cuore
e come una pianta bellissima, colorata e profumata, ci hai messo le
radici.
Il
mio sogno ora è creare con te una vita lunga e speciale
all'insegna dell'amore
e della famiglia e a tal proposito, volevo dirti una cosa che
è davvero molto
importante che tu sappia!".
In
quell'istante le campane dell'orologio, suonarono i dieci rintocchi che
fecero
capire a Draco di essere in ritardo per la partita quindi concitato
disse:
" Hermione mi dirai dopo, quello che mi devi dire, perchè
ora sono in
ritardo; mi stanno aspettando allo stadio.
In
fondo come hai detto tu, abbiamo tutta la vita davanti per parlare!".
Quindi
dette quelle parole, rubò un bacio veloce alla ragazza ed
uscì correndo fuori
dalla stanza.
Hermione
rimasta da sola, si gettò sul letto e con le lacrime agli
occhi dalla felicità,
cominciò a far lavorare il suo cervellino ed a immaginare la
sua vita con Draco
e il loro bambino.
Purtroppo
non aveva fatto in tempo a dire al ragazzo la splendida
novità e anche se in
fondo al suo cuore aveva paura che lui reagisse male, davanti al fatto
di
diventare padre così giovane, la forza del suo amore le dava
l'estrema
convinzione che insieme avrebbero affrontato qualsiasi problema.
Cominciò
a fantasticare immaginando la loro casa, perfino i loro mobili; si vide
in cucina
intenta a preparare la cena per suo marito e per il loro bambino oppure
presa a
rigovernare la casa per mantenerla pulita e in ordine.
Una
cosa su cui non sarebbe scesa a patti con lui, era il suo rifiuto ad
utilizzare
la presenza degli elfi.
Voleva
essere lei ad occuparsi della gestione della loro dimora; tutt'al
più gli
avrebbe concesso di assumere del personale che se ne occupasse, dietro
compenso.
Certo
era intelligente abbastanza da capire che non sarebbe stato facile,
sopratutto
fare accettare la cosa ai suoi genitori ma in quel momento era
così felice che
decise di non voler pensare a quelle brutte e nere
eventualità.
Il
tempo passò veloce e il boato lontano che le giunse
all'orecchio dallo stadio,
le fece capire che la partita si era appena conclusa e nel suo cuore
sperò che
a vincere fossero state le serpi, altrimenti il morale del biondino non
sarebbe
stato certo quello adatto per gioire della notizia e lei sarebbe stata
costretta, a rimandare la felice comunicazione.
Al
suo rientro negli spogliatoi, Draco era doppiamente allegro: la sua
dolce
Hermione ricambiava i suoi sentimenti ed ora avevano anche stracciato i
Corvi
vincendo 150 a 30.
Che
giornata memorabile! Il principe si sentiva euforico e niente e nessuno
gli
avrebbe potuto rovinare quella sensazione.
-
Per essere perfetta -
pensò Draco - mi manca solo di poter umiliare San Potter
e Lenticchia anche se so che ora ci devo andare piano,
perchè se esagero la mia
piccola ci sta male ed io non voglio farla soffrire, quindi credo che
mi
limiterò ad ignorarli.
A
proposito che ci fa qui il rosso? Che io
sappia non sono in previsione gli allenamenti dei Grifoni! Bah affari
suoi -
Mentre
finiva di rivestirsi, Draco osservava Ronald Weasley che sembrava
attendere
qualcuno appoggiato alla porta degli spogliatoi.
Quando
fu pronto, fortemente incuriosito, si avvicinò al grifone e
gli disse: "
Hei Weasley cos'è, hai perso la strada forse? Qui ora non ci
sono i grifoni ma
le serpi e i corvi!".
"
Lo so perfettamente " disse ironico Ron " ed infatti io stavo proprio
cercando una serpe e per la precisione aspettavo te, Malfoy!".
Il
sopraciglio del biondo schizzò in alto, dando al suo volto
un aria incredula e
sorpresa: " Me, Weasley? Tu stavi aspettando me? E perchè di
grazia?".
Ron,
fece un gesto con la mano come se volesse indicarlo in modo ovvio e
palese poi
disse: " Beh ecco, io sono qui per ringraziarti!".
Draco
era sempre più perplesso e con voce lievemente su di tono
disse: "
Ringraziarmi? Per quel fottuto di Salazar, ti vuoi spiegare? Di che
diavolo
devi ringraziarmi?" e il rosso sorridendo continuò: " Volevo
farlo
per avermi tolto un grosso fardello dal cuore.
Sai,
io non ho mai avuto la bravura e la pazienza necessarie quando devi
sverginare
una ragazza, perchè odio le persone piagnucolose quindi per
questo sento che
devo ringraziarti: per averci pensato tu con la mia
Hermione!".
Draco
era sconvolto e del tutto confuso, annaspava e boccheggiava cercando
quel
briciolo di aria che gli permettesse di non soffocare.
Ron,
che intimamente godeva dell'espressione del biondo, decise di
continuare ad
infierire:
"
Certo non dico che essere ufficialmente un fidanzato cornuto, mi faccia
piacere
ma mi consolo poi quando lei mette in pratica con me tutto quello che
ha fatto
con te; è divertente pensare che entrambi possediamo la
stessa ragazza, che
accarezziamo lo stesso corpo e che godiamo dentro di lei! Beh ora
scusami ma ho
da fare e in fondo il motivo per cui ero venuto, l'ho portato a
termine: volevo
ringraziarti e l'ho fatto!".
Quando
terminò di parlare, girò sui tacchi lasciandosi
alle spalle un ragazzo, che in
quel momento aveva il cuore ridotto in briciole talmente piccole da
sembrare
fine borotalco.
Draco
si sentiva morto dentro; avrebbe voluto piangere ma nonostante si
sforzasse non
una maledetta goccia usciva dai suoi occhi.
-
Perchè Hermione -
pensò disperato -
perchè mi hai fatto
questo.
Io
ti avevo affidato il mio cuore e tu lo
hai schiacciato senza pietà; come farò adesso?
Adesso che mi sento morire, ora
che ho gettato la mia corazza e sono esposto a tutto il dolore che mi
sconquassa
l'anima! Maledette lacrime, scendete vi prego, cadete giù
dai miei occhi perchè
almeno così avrò un barlume di speranza e di
consolazione! -
Stringendo
i pugni, Draco volse lo sguardo verso la torre del Grifondoro e
digrignando i
denti, si mise a correre per andare da quella che fino a pochi minuti
prima,
rappresentava la sua unica speranza di felicità.
In
pochissimo tempo arrivò davanti al quadro della signora
Grassa e quasi ruggendo,
disse la parola d'ordine poi una volta che l'ingresso fu aperto, si
precipitò
all'interno.
Oramai
non faceva più sensazione vedere Draco Malfoy varcare la
soglia della sala
comune dei grifoni ma chi vide quel giorno entrare il principe delle
serpi,
avvertì nell'aria un presagio di tempesta.
Il
suo sguardo era cupo e foriero di pessimo notizie e il suo viso, era
contratto
in una smorfia di pieno disgusto.
Il
biondo arrivò davanti alla porta della caposcuola, dove
poche ore prima aveva
aperto per la prima volta il suo cuore e si sentì ancora
più deluso.
Mi
butto con due domandone:
Cosa fareste voi a Ronald? E come avreste reagito al posto di Draco?
Ditemi la
vostra, così vedremo come si comporterà lui nel
prossimo capitolo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Rabbia e conseguenze ***
Ciao a tutti non
odiatemi ma in
questo capitolo ne succederanno davvero delle belle o delle brutte!!!
come
diceva la signorina Rotthermayer " punti di vista ".
Draco per molti
sarà una delusione ma
non voglio anticipare nulla.
Leggete e
commentate. Baci baci
Capitolo 12:
Rabbia e conseguenze
Senza bussare
aprì l'uscio ed entrò
nella stanza.
Hermione era
distesa sul letto con il
braccio posato sugli occhi e quando sentì aprirsi la porta
si distolse dai suoi
pensieri rivolgendo un largo sorriso verso la persona che era appena
entrata.
Alla ragazza
bastarono, però, pochi
istanti per capire che al suo fidanzato era successo qualcosa di brutto.
" Amore che
hai?" gli
chiese preoccupata " hai una faccia!!! ti prego dimmi che ti
è
successo".
Draco continuava
a fissarla senza
parlare con lo sguardo carico di rabbia poi all'improvviso sorrise e
iniziò a
battere le mani in segno di applauso.
" Brava!! ti
devo fare i miei
complimenti; sei stata veramente un ottima attrice!!" disse con la voce
piena di astio.
Hermione
spalancò gli occhi stupita
del cambiamento del suo ragazzo in così poche ore.
" Draco ma che
dici? di che
attrice parli? non capisco!" disse con la voce tremante e il principe
delle serpi, con tutto il livore di cui era capace, urlò: "
Ah, la
signorina non capisce? mi fai ridere! puoi anche smetterla di fingere;
sei
falsa come una moneta da tre galeoni.
Non m'incanti
più, Granger; dovrai
trovare qualcun'altro che ti istruisca nei segreti del sesso
perchè Draco
Lucius Malfoy si chiama fuori!!!".
Hermione
strizzò gli occhi per
ricacciare indietro le lacrime che volevano uscirle poi con la voce
sconvolta
disse: " Draco, per l'amor del cielo, ma di che stai parlando? come
puoi
dire che sono falsa, io non ti ho mai mentito.
Perchè
avrei dovuto farlo, non
capisco? ma si può sapere che ti è successo?
perchè fai così? io ti
amo!!!".
Sentendo quelle
parole Draco perse
del tutto la calma e presa per le spalle la ragazza cominciò
a scuoterla come
se fosse un fuscello poi gridò con tutto il fiato che aveva
in corpo: " Mi
fai schifo, sei una lurida pezzente, falsa e ipocrita.
Devo ammettere
che sei stata brava!!
sei riuscita a menare per il naso l'algido principe delle serpi.
Chissà
quante risate vi sarete fatti
dietro le mie spalle; sei una bugiarda e una poco di buono e mi rendo
conto che
in fondo mio padre non aveva tutti i torti quando diceva che le
mezzosangue
sono buone solo per scaldarti il letto!!".
Hermione si
sentì raggelare da quelle
parole astiose e rimase senza fiato guardando sconvolta negli occhi
l'uomo che
amava.
Lui sempre
più ferito e rabbioso
riprese: " Hai giocato con i miei sentimenti; devo ammettere che non ti
credevo capace di così turpi bassezze ma in fondo cosa mi
potevo aspettare da
una come te!! và corri da Lenticchia a scaldargli le
lenzuola come hai fatto
finora e scordati che io esisto.
Per te, lurida
mezzosangue, Draco
Lucius Malfoy non esiste più!!!".
Poi girandole le
spalle aggiunse:
" Non voglio più vederti, non osare più
avvicinarti a me perchè se lo fai
non ci penserò due volte a lanciarti addosso un Avada
Kedavra dovessi finire i
miei giorni ad Azkaban!!!".
Quindi
stringendo i pugni aprì la
porta ed uscì per le scale sbattendosela dietro e
lasciandosi alle spalle una
ragazza totalmente distrutta che fu solo in grado di urlare in lacrime:
"
No, Draco, ti prego no!!!" prima di cadere, sul pavimento, totalmente
senza forze.
Draco
marciò a passo deciso fuori
dalla sala comune dei grifoni e uscì furioso dalla Torre
Grifondoro, passando
dal ritratto della Signora Grassa.
Totalmente
soprapensiero andò a
sbattere contro Ginny Weasley che stava rientrando in quell'istante.
" Porca miseria,
Malfoy ma non puoi stare un pò più attento?? e
poi tu che cavolo ci fai qui a
quest'ora a Grifondoro?" sbraitò quasi la ragazza.
Il ragazzo,
ancora infastidito, dalla
discussione con Hermione reagì con rabbia: " Quello che ci
faccio io qui
non sono proprio affari tuoi, rossa!!!".
Ginny,
arrabbiata, insorse:
"Certo che lo sono dato che questo non è affatto il tuo
territorio.
Il
tuo, se lo avessi dimenticato, sono i paludosi sotterranei creati
apposta per
voi serpi".
Se in quel
momento Draco non fosse
stato del tutto fuori di sé avrebbe trovato persino
divertente lo spirito
combattivo di Ginny ma in quel momento aveva il morale sotto i piedi e
l'unica
cosa che fece fu sbuffare rumorosamente.
La giovane
Grifondoro capì subito che
il ragazzo aveva qualcosa che lo faceva stare male e pentendosene
all'istante
gli chiese di getto: " Che hai Malfoy una delle tue serpi ti ha morso
la
coda?".
" Si certo"
ringhiò furioso
Draco " una serpe travestita da Grifone!!!".
Ginny
cominciò a sospettare che
l'ibrido in questione fosse in realtà la sua cara amica
Hermione e sapendo che
tra i due era scoppiato il fuoco della passione capì che
qualcosa ora stava per
mettere in pericolo tutto.
Quindi
mordendosi il labbro inferiore
per contenere il nervosismo chiese a Malfoy: " Che è
successo con
Hermione?".
Il ragazzo
ghignò come al suo solito
non stupendosi del fatto che la giovane Grifondoro avesse capito subito
di chi
lui stava parlando.
" E' successo
che la tua dolce
amichetta è in realtà una gran bugiarda,
un'infida calcolatrice e una pessima
attrice!!!"
disse Draco quasi
tutto in un fiato.
" A che si
devono tanti
complimenti gratuiti Malfoy? e poi come diavolo fai a dire che Hermione
è una
gran bugiarda? proprio lei che condannerebbe sua madre pur di non
mentire!!!
sentiamo di che bugie vai cianciando!!!" gli rispose Ginny sull'orlo di
uno scatto d'ira.
" E cosi Santa
Hermione non
direbbe mai bugie? ma ti prego!!!" aggiunse sarcastico e perfido " a
me l'ha detta proprio grossa.
Pensa che si
è fatta circuire, mi ha
perfino donato la sua verginità per poi venirmi a dire che
lo aveva fatto per
amore.
Peccato
però che me lo avesse detto
solo dopo che io le avevo detto che provavo qualcosa per lei.
Se io non avessi
parlato, neppure lei
lo avrebbe fatto stai pure tranquilla!!!! la nostra ex casta e pura
verginella
ha cercato di convincermi che tutto quello che provava per me era
già presente
in lei da prima che venisse a letto con me.
Ma allora come
mai dopo che io avevo
avuto il discutibile onore di deflorarla lei passava le notti a
rotolarsi nel
letto di tuo fratello".
Ginny
era livida di rabbia e sputando tutto il suo odio si rivolse al ragazzo
che
riteneva l'unico responsabile del crollo della sua meravigliosa
giornata: "
COSAAA? e sentiamo te lo ha detto Hermione che si rotolava nel letto di
mio
fratello?".
" No a quello ci
ha pensato il
diretto interessato che è venuto negli spogliatoi dopo la
partita per
sputarmelo in faccia" le rispose tra i denti lui.
" Evidentemente
io, Ginevra
Weasley, devo rassegnarmi a vedermi crollare nel nulla il mito della
scaltrezza
e dell'intelligenza di Draco Malfoy!!! sei proprio uno stupido!! ma non
hai
capito che mio fratello ti ha solo preso per il tuo beneamato culo.
Hermione
non solo non si è mai rotolata nel letto di quella zecca di
Ronald ma
addirittura lei non ha mai voluto mettere piede nei dormitori
maschili."
gli disse quasi divertita la ragazza e a Draco prese quasi un colpo.
"Quanto al
discorso dei
sentimenti che Hermione prova per te non pretendo che tu possa capirli
dato che
tu non ragioni con il cervello che porti nella testa, né con
quell'organo
chiamato cuore che ti batte in petto.
Tu ragioni solo
ed esclusivamente con
il tuo regale batacchio che ti pende dalle cosce. Sei
un fottuto idiota Malfoy e te lo dico con tutto il cuore.
Anche
se non meriti che io perda un solo istante a giustificare la mia amica
con te,
voglio farlo per farti capire a che cosa hai rinunciato.
Hermione
ti ama dall'inizio dell'anno e cioè dal primo giorno in cui
ti ha visto, quindi
molto prima che ti desse il discutibile onore di deflorarla.
Mio fratello la
metteva sotto
pressione per potersi sposare con lei e il fatto che tu non potessi
prenderla
seriamente in considerazione le aveva fatto accettare un fidanzamento
che in
realtà non desiderava.
Lei sognava di amare, sposare e avere
dei figli solo ed esclusivamente
da te, razza di idiota debosciato e se non te lo ha mai detto e solo
perchè
temeva che tu le ridessi in faccia.
D'altronde hai sempre detto che un Purosangue della tua
razza non si abbasserebbe
mai e poi mai ad amare una Sanguesporco quindi dove pensi che avrebbe
mai
trovato il coraggio di parlartene .
Evidentemente il
fatto che tu lo
abbia fatto per primo l'ha fatta decidere ma tu insopportabile egoista
non le
hai creduto e come temeva non solo le hai riso in faccia ma l'hai anche
lasciata. Mi fai schifo Malfoy!!
Ora ti prego di
andartene perche qui
nella torre Grifondoro non sei più il benvenuto" quindi
dette quelle
parole ad uno sconcertato Draco, Ginny sussurrò la parola
d'ordine alla Signora
Grassa che le sorrise felice e le aprì l'uscio per farla
entrare.
Draco era del
tutto scioccato;
durante l'interminabile monologo della rossa lui non era stato in grado
di dire
una sola parola e ora mentre si dirigeva furioso verso i dormitori ci
stava
anche peggio.
Una volta
entrato nella Sala comune
individuò all'istante Blaise intento a parlare con Goyle.
Avvicinatosi a
lui a grandi falcate
Draco lo afferrò per un braccio e lo trascinò
all'interno della sua camera
senza lasciare il tempo all'amico di reagire.
Una volta
arrivati a destinazione
sigillò ed imperturbò la stanza poi si
sdraiò nel letto e sospirando
rumorosamente cominciò a raccontare a Blaise tutti gli
avvenimenti di quella
maledetta giornata a partire dalla sua quasi dichiarazione ad Hermione
per poi
passare alla visita mattutina del bavoso lumacone di Weasley fino alla
litigata
con il suo fiore con annessa e per lui definitiva rottura per non
tralasciare
lo sfogo infinito della rossa.
Alla fine Blaise
gli disse: "
Draco vuoi che ti dica che cosa ne penso di tutta questa assurda
storia?"
e al segno di assenso del suo amico d'infanzia lui riprese: " Ti dico
che
secondo me tu, caro il mio Draco Lucius Malfoy, sei un emerito coglione
e una
sacrosanta testa di cazzo!!!! ma come diavolo hai fatto a credere alle
parole
sputate o meglio vomitate da quel mollusco di Ronald Weasley e non a
quelle che
ti ha detto la tua dolce Hermione?
beh
se non lo sai vorrà dire che te lo dico io: lo hai fatto
solo ed esclusivamente
perchè tu hai una fottuta paura dei sentimenti.
Finché si trattava di fare il grande e dire
alla tua donna ciò che si
albergava nel tuo cuore ci potevi sguazzare dentro ma quando lei ha
fatto lo
stesso con te hai subito tirato i remi in barca.
Sei un codardo e
un viziato figlio di
papà e l'unica cosa che mi sento di chiederti è
che cazzo hai intenzione di
fare ora?".
Draco si
passò una mano sui morbidi
crini biondi, in segno di frustrazione poi si alzò dal letto
e disse: " E'
mia ferma intenzione riconquistare Hermione, chiederle di tornare con
me,
cercare in tutti i modi di farmi perdonare e di proporle di diventare
la futura
signora Malfoy quindi come regalo di nozze voglio ed esigo la testa del
rosso
malefico su un piatto d'argento!!".
Ginny
bussò con decisione alla porta
di Hermione e non ricevendo nessuna risposta decise di entrare.
Quello che vide
le fece salire subito
un magone incredibile alla gola: la sua migliore amica giaceva seduta
per te,
come una vecchia marionetta che non serve più, mentre
piangendo stringeva
convulsamente il copriletto rosso-oro.
Con una calma,
che in realtà non
sentiva e una lentezza esasperante Ginny si avvicinò ad
Hermione e le chiese,
inginocchiandosi accanto a lei: " Tesoro, piccola, che è
successo?".
Non ottenendo
nessuna risposta
afferrò la sua amica per le spalle e la tirò su
dal pavimento mettendola a
sedere sul letto.
" Hermione"
riprese
imperterrita " che è successo con Draco?".
Al suono di quel
nome Hermione parve
risvegliarsi e volgendosi verso la finestra disse, con voce flebile:
" Oh Ginny
è finita; con Draco è
finita per sempre!!! io ci ho provato con tutto il mio cuore ma credimi
non è
possibile riuscire ad amare una persona che non vuole farsi amare e che
non è
capace di amare".
Ginny scosse la
testa con fare
rassegnato poi le disse: " Hermione, per favore, vuoi spiegarmi che
diavolo è successo in modo che anche io possa capirci
qualcosa; in questo
momento ho il cervello che mi fuma e i miei pochi neuroni fanno a pugni
tra
loro per decidere chi deve sopravvivere!" tentò di scherzare
la ragazza
nel misero ed inutile tentativo di farla sorridere.
Vedendo che non
era riuscita nel suo
intento sbuffò rassegnata e si rivolse nuovamente verso la
sua amica che
continuava a fissare la finestra.
" Raccontami su"
le disse
ed Hermione cominciò a dirle, dopo un singhiozzo, cosa era
accaduto: "
Draco è venuto qui alla torre circa tre ore fa; era
meraviglioso e dolce, ci
eravamo baciati a lungo e mi aveva stretta a sé dicendomi
che aveva capito che
provava per me qualcosa che andava al di là di una semplice
attrazione
fisica.
Si
era scusato perchè non era in grado di esprimersi in modo
diverso poi era
uscito per andare a giocare la partita di quiddicth contro i Corvonero.
Oh
credimi Ginny ero al settimo cielo; a modo suo Draco mi aveva detto di
amarmi e
come sai anche io lo amo da impazzire ma purtroppo due ore dopo lo vidi
rientrare.
Nei
suoi occhi non c'era più quella luce dolce che aveva prima
ma lampi
di odio e di furore.
Mi
prese per le spalle stringendole forte poi cominciò a dire
che ero stata
davvero brava a prenderlo in giro, chiedendosi chissà quante
risate mi ero
fatta nei suoi confronti.
Ginny, io ti giuro che non so di che diavolo parlasse ma
cominciò ad
urlare che ero una bugiarda, che lo avevo preso in giro giocando con i
suoi
sentimenti.
Ha
usato parole
orribili e dure definendomi una poco di buono e dicendomi che ero una
prostituta.
Io ho
cercato di difendermi ma lui non me lo ha permesso e girandomi le
spalle mi ha
detto che non voleva più vedermi, mi ha ordinato di non
avvicinarmi più a lui a
meno che non volessi rischiare una maledizione senza perdono e mi ha
urlato che
gli facevo schifo poi se ne andato sbattendo la porta!!!".
" Dannato
idiota!!" imprecò
tra i denti Ginevra poi tirando un profondo respiro disse: " Tesoro ora
cerca di calmarti e ascoltami; io so che cosa è successo e
il motivo esatto per
cui Draco è cambiato con te!!".
Hermione si
volse verso Ginny
spalancando gli occhi e le prese i polsi stringendoglieli furiosamente:
"
Ginny di che stai parlando? cosa sai di questa schifosa storia? ti
prego
dimmelo; dimmi perchè il ragazzo che amo più
della mia stessa vita mi ha appena
trattato come l'ultima degli esseri viventi!!!".
" Ronald Bilius
Weasley!!!!" tre sole parole che per Hermione avevano il significato
del
vuoto assoluto.
" Cosa c'entra
tuo fratello,
Ginevra, ti prego dimmi che diavolo c'entra lui!!" sibilò
furente la
caposcuola guardando dritta negli occhi la sua migliore amica.
Ginny si
esibì in un sospiro profondo
poi disse: " Poco fa ho incontrato o meglio mi sono scontrata con Draco
fuori dall'ingresso della torre e siccome l'ho visto furioso gli ho
chiesto che
cosa diavolo avesse e lui mi ha raccontato della vostra litigata
dicendomi che
era fuori da ogni controllo perche quella sottospecie di essere che ho
la
sfortuna di avere per fratello si era presentato negli spogliatoi di
Serpeverde
per, come dire, ringraziarlo di averti iniziato alle gioie del sesso
dato che
tu e lui vi davate da fare alla grande sotto le lenzuola!!!".
"
COSAAAAAA?????" urlò
Hermione scattando in piedi con gli occhi fuori dalle orbite " COME HA
POTUTO FARE UNA COSA DEL GENERE? COME SI E' PERMESSO RON DI FARE UNA
COSA DEL
GENERE? PERCHE'?".
" Sul
perchè posso darti io una
semplice spiegazione che si riassume in due sole ed uniche parole:
gelosia ed
idiozia!!! solitamente queste due parole non si usano insieme ma per
quanto
riguarda mio fratello vanno di pari passo, sopratutto l'idiozia!!!".
" Oh, mio Dio,
Ginny ti rendi
conto? Draco deve aver creduto alle sue parole ed è per
questo che è venuto qui
e mi ha offeso! come, dico come ha potuto credere a quelle menzogne?
è tutta
qui la fiducia che ha in noi!!" disse amareggiata Hermione e Ginevra le
rispose: " Tesoro cerca di non affrettare i tuoi giudizi
perchè così
facendo ti metti al suo stesso livello. Io non conosco bene il furetto
come lo
conosci tu ma penso che non deve essere stato facile per lui sentirsi
dire
quelle cose in faccia da quello schifoso di mio fratello.
Guarda che non
lo sto giustificando
ma devi ammettere che per lui tutto questo è nuovo; mi
riferisco all'uso dei
sentimenti e al fidarsi di qualcuno.
Probabilmente
quando aveva cominciato
a farlo nei tuoi confronti gli deve essere crollato il mondo addosso
ascoltando
quelle bugie ed è stato più facile per lui
attaccare invece che essere colpito
e ferito".
" Ma Ginny
allora che dovrei
dire io che da quando sono tornata alla torre non so cosa faccia lui
tutto il
tempo! per quanto ne so poteva benissimo fare entrare nel suo letto
tutte le
ragazze che voleva e mantenere una facciata davanti a me" disse la
grifona
frustrata " nonostante tutto, però, io mi sono fidata di lui
e non mi è
mai passata per l'anticamera del cervello l'idea che lui potesse
tradirmi!!".
" Hermione ora
tu sei arrabbiata
e ne hai tutte le ragioni ma ti do un consiglio: fai sbollire la tua
delusione
e domani vai a parlagli in modo da chiarire tutti i malintesi!" gli
disse
pratica la piccola Weasley ma la regina dei Grifondoro furente e
disillusa le
rispose: " So che dovrei farlo ma in questo momento mi aborrisce solo
l'idea di vederlo figuriamoci parlargli; non è mia
intenzione farlo anche
perchè è stato lui a sbagliare nei miei confronti.
Non riesco a
pensare a quanto ero
felice stamattina: avevo saputo una cosa che non vedevo l'ora di dirgli
ed ora
mi sento svuotata e del tutto demotivata!!".
" A che ti
riferisci
Hermione?" le chiese Ginny e la ragazza abbassando leggermente lo
sguardo
le rispose:
" Vedi
stamattina non mi sentivo
molto bene e sono andata da Madama Chips per farmi dare qualcosa.
Temevo di
essermi beccata l'influenza
e con i M.A.G.O. alle porte non potevo permettermi di ammalarmi".
" Ma che ti
sentivi
tesoro?" le chiese Ginevra e la ragazza le rispose: " Avevo una
fortissima e fastidiosa nausea!!".
La rossa
intuendo all'istante, quello
che la sua amica le cercava di dire, sussultò risucchiando
l'aria nei polmoni e
portandosi una mano sulla bocca poi recuperata la calma le chiese: "
Hermione, per favore, credo che potrei andare in iperventilazione se
non mi confermi
subito ciò che penso: sei incinta?" e la riccia sorrise
dolcemente e
mentre con la mano si accarezzava il ventre le rispose: " Si, Ginny, lo
sono".
Ginevra esplose
in grido di gioia
abbracciando la sua amica continuando a dirgli: " Oh mio Dio Hermione
ma ci
pensi? no dico un bambino tuo e suo!!!" ma la mora la interruppe
astiosa:
" No, Ginny non mio e suo ma solo mio; lui non dovrà mai
sapere
dell'esistenza di questo bambino e questo me lo devi giurare.
Non so se ti
rendi conto ma io e
Draco abbiamo creato una nuova vita e ora che non vedevo l'ora di
gioire con
lui di questa meraviglia lui mi ha dimostrato che non ha nemmeno un
briciolo di
fiducia nel nostro amore!! santo cielo, Ginny, lui non mi ha neppure
dato il
beneficio del dubbio, mi ha attaccato urlandomi contro delle parole
tremende
non pensando neanche per un istante che io potessi essere una vittima
proprio
come lui!!!".
Ginny la
guardò negli occhi poi le
chiese: " Come pensi di fare per nasconderglielo? alla fine della
scuola
mancano ancora quattro mesi e per allora tu sarai già, come
minimo di sei o
sette mesi no? quindi cosa hai intenzione di fare?" e la mora le
rispose:
" Voglio lasciare Hogwarts!!!".
" Cosa???"
urlò fuori di sé
Ginevra " ma che diavolo stai dicendo Herm? non scherzare dai!!! come
puoi
lasciare la scuola, proprio tu che sei una secchiona!!".
" Non
è mia intenzione
abbandonare lo studio; voglio chiedere alla professoressa Mc Granitt se
mi darà
il permesso di studiare privatamente e di tornare qui al castello solo
per
effettuare gli esami.
Sono certa che
una volta che avrà
saputo tutta la storia sarà d'accordo con me!!! ora te lo
chiedo Ginny:
promettimi che non dirai a Draco o a nessuno della mia gravidanza!!
giuramelo
per favore".
La rossa si
morse il labbro inferiore
in segno di nervosismo poi disse: " E sia Hermione! se è
questo ciò che
ritieni giusto fare, io te lo prometto ma sappi che io non sono
d'accordo né
sul nascondere al furetto che sta per diventare padre né sul
fatto di lasciare
Hogwarts ma la decisione spetta solo a te e credo che se sei arrivata a
questo
risultato tu abbia le tue ragioni. Ti chiedo solo di stare attenta: ora
devi
riguardarti per tutti e due!!".
Hermione le
sorrise poi le rispose:
" Ginny so che non sei d'accordo su quello che sto per fare ma credimi
è
meglio per tutti che io me ne vada: non voglio vedere né tuo
fratello né Draco
e tanto meno voglio che lui sappia che sta per diventare padre.
Lo reputo
così idiota ed orgoglioso
che sarebbe capace di credere che questo bambino sia di Ron ed io non
sopporterei un dolore così grande.
Per quanto
riguarda il fatto di stare
attenta, stai pure tranquilla: ora mio figlio è la cosa
più bella che ho e non
farei nulla che lo faccia stare male o che lo metta in pericolo".
"Oh, Hermione
vorrei poterti
aiutare ma non so che fare! vorrei trovare una soluzione ai problemi
che ora
dovrai affrontare da sola; ti rendi conto di quanto sarà
difficile? lasciare
Hogwarts e per andare dove poi!" le disse la ragazza ed Hermione le
rispose: " E' mia intenzione andare a Brighton nella casa al mare dei
miei
nonni.
Ma tu non
preoccuparti: non voglio
fare nulla che non sono in grado di affrontare; questo bambino
sarà amato e
coccolato da sua madre e dalla sua madrina e cioè tu!!".
Ginny
spalancò gli occhi poi, in
lacrime, abbracciò stretta la sua amica e le disse: " Grazie
Hermione!!!".
Le due ragazze
si separarono poi la
riccia mormorò: " Ora vado dalla Mc Granitt in modo da
esporgli il mio
problema! ci vediamo dopo".
Arrivata
nell'ufficio della Preside,
Hermione si sedette e con molta calma e tranquillità le
raccontò per filo e per
segno tutta la storia a partire dall'odio tra lei e Draco fino alla
loro prima
volta.
Le disse delle
sensazioni che aveva
provato quando aveva capito di essersene innamorata e della gioia
quando aveva
compreso di essere ricambiata.
Gli
raccontò inoltre di ciò che
comportò la fine dell'Incantio Talenti e della scoperta
della gravidanza.
Infine le disse
ciò che era successo
quella mattina e le fece la sua richiesta.
L'anziana donna,
che per lei aveva
sempre avuto un debole, la fissò a lungo in silenzio come se
la stesse
studiando poi con un groppo alla gola le rispose: " Hermione, mi
permetto
di darti del tu perchè potresti essere mia nipote!!!
è innegabile che quello
che è successo è da una parte bello mentre
dall'altra è tremendo sopratutto
quello che ha fatto il signor Weasley, che da me riceverà
presto un bel
castigo.
Per quanto il
signor Malfoy non posso
certo giustificare le parole cattive che ti ha detto ma conoscendo la
sua
storia ti chiedo solo di riflettere prima di cacciarlo via dalla tua
vita.
E se per
riflettere tu hai bisogno di
lasciare la scuola, io ti darò il permesso; tanto so che
studieresti lo stesso
con la medesima attenzione.
Promettimi
però che per qualsiasi
cosa tu faccia riferimento a me senza remore e senza indugi va bene?"
Hermione
emozionata annuì in silenzio
e la professoressa si alzò dalla sua poltrona e fatto il
giro della sua
scrivania abbracciò stretta la ragazza augurandole buona
fortuna.
La regina dei
grifoni la ringraziò
con un sorriso poi le volse le spalle ed uscì dallo studio.
Una volta
rimasta da sola Minerva
volse lo sguardo verso il ritratto di Silente che dormiva sereno e
disse:
" Oh, Albus,
aiutala tu; stalle
vicino perchè ora come ora dovrà affrontare tanti
pericoli e tanti problemi!!
non sono sicura di aver preso la decisione giusta; mi auguro solo di
non
essermi sbagliata e in tal caso che Dio ci aiuti!!".
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Punizione esemplare e grandi dolori ***
Eccoci giunti al
capitolo delle
punizioni e dei sensi di colpa.
Hermione
dovrà fare i conti con lo
spiacevole ed innegabile fatto di essersi fidata per tanti anni di
qualcuno che
non ha esitato a pugnalarla alle spalle.
Come
reagirà la nostra eroina? e
Draco riuscirà a far tacere i sensi di colpa che lo
devasteranno.
Non vi dico di
più ma vi ringrazio
sempre per i vostri messaggi.
Capitolo 13:
Punizione esemplare e
grandi dolori
Hermione di
ritorno dall'ufficio
della professoressa Mc Granitt entrò nella Sala comune e
lì, seduti sul divano,
vide Harry e Ron.
L'odio nei
confronti del suo ex amico
ed ex quasi fidanzato le incendiò il petto come un vulcano
in piena eruzione e parandosi
davanti ai due ragazzi con le mani posate sui fianchi disse con astio:
"
Ma bravo Ronald Weasley!!! credo che io debba farti i miei complimenti.
Ti
sarei grata però se raccontassi anche a me che cosa hai
detto a Draco
Malfoy".
Il suo tono di
voce era volutamente
alto ed in un secondo in tutta la Sala comune piombò un
silenzio di tomba.
Ginny scese le
scale e si avvicinò
alla sua amica guardando suo fratello con rancore e con odio.
Hermione riprese
ad urlare: "
Racconta anche a me, anzi racconta a tutti quello che gli hai detto;
illuminali
di come io e te ci rotoliamo nelle lenzuola, deliziali con il racconto
delle
nostre infuocate notti di sesso selvaggio. Metti a conoscenza tutti
della
carognata che hai appena fatto!!".
Ronald
diventò rosso quasi come il
colore dei suoi capelli ed alzatosi dal divano seguito da Harry
cominciò a
balbettare: " He-Hermione no-non so di c-che stai pa-parlando!! io non
ho
de-detto niente a quel fo-folle!!" ma la ragazza non lo fece continuare
riprendendo ad urlare: " No, qui se c'è qualcuno che
è folle sei tu; con
la tua bugia sei riuscito a distruggere l'unica cosa bella che ancora
ci legava
e cioè la nostra amicizia.
Sparisci dalla
mia vista, non farti
più vedere e sta attento Ronald Weasley, d'ora in poi
guardati le spalle perchè
la mia vendetta sarà molto, molto dura".
Con un guizzo di
orgoglio, l'ultimo
maschio di casa Weasley, alzò la voce e disse: " Ma di che
diavolo stai
parlando!!! tu non puoi minacciarmi ed io non ho intenzione di sparire
tu sei
la mia fidanzata non lo dimenticare e come tale mi devi rispetto!!!".
Hermione strinse
pericolosamente gli
occhi poi riprese a parlare sibilando: " Rispetto? io ti devo rispetto?
ora ho la conferma che se c'è un folle in questa scuola
quello sei proprio tu.
Io non ti devo
nulla; non sono mai
stata la tua fidanzata e tu questo lo sai benissimo dato che non
abbiamo mai
ufficializzato il fidanzamento; la tua era stata una proposta, che io
ho
provveduto a rifiutare dopo che tra me e Draco le cose si erano fatte
serie ed
è proprio per questo che, per vendicarti, tu hai fatto
quello che hai fatto.
Non
starò mai con te men che meno
dopo quello che hai appena combinato; anzi sai che c'è ora
mi voglio proprio
divertire e voglio deliziare tutti i nostri compagni con la punizione
che ti
darò e c'è qualcuno qui che vuole aiutarmi con
tutto il cuore. Ginny?".
La piccola di
casa Weasley si fece
avanti e si mise accanto alla sua amica con la faccia trasfigurata
dall'odio e
dalla rabbia: " Eccomi Hermione!!!"
Ron si rivolse
verso sua sorella e
sputando con astio le disse: " Ginny tu che cavolo vuoi? non metterti
in
mezzo a questa storia e fila in camera; sono tuo fratello non te lo
dimenticare!!!"
Ginevra divenne
paonazza dal furore e
urlando disse: " Purtroppo anche se lo volessi, non potrei scordarlo
dato
che legalmente e biologicamente lo sei e me ne vergogno.
Sei infimo e mi
fai solo schifo; hai
cercato in tutti i modi di distruggere una bella unione e ci sei
riuscito
complimenti; Draco Malfoy ha lasciato Hermione ma lei ha lasciato te e
non
vuole più vederti né sentirti e la stessa cosa
vale anche per me".
Harry che fino a
quel momento era
rimasto ad ascoltare la lite scioccato e senza parole si volse verso il
suo
amico e gli chiese: " Ron hai fatto davvero quello di cui ti stanno
accusando
Hermione e Ginny?".
Il rosso
guardò il ragazzo
sopravvissuto e ricominciò a balbettare: " Ha-Harry io...
io...".
Harry Potter,
che in quel momento
sarebbe andato volentieri all'inferno a lavare le luride e nere mutande
di
Voldemort piuttosto che trovarsi lì, alzando a sua volta la
voce disse: "
Io cosa? io cosa Ron? porco Merlino che diavolo hai fatto?" ma la
risposta
alle sue domande non giunse dal suo amico che portò il suo
sguardo alla punta
delle sue scarpe ma da sua sorella Ginevra che gli disse: " Te l'ho
dirò
io che cosa ha fatto il mio "adorabile" fratellino!!! una volta che
ha scoperto che Hermione e Draco si erano innamorati e che vivevano
appieno il
loro rapporto si è presentato negli spogliatoi di
Serpeverde, dopo la partita
con i Corvonero, è andato di filato da Malfoy e gli ha
sputato in faccia che
lui si portava Hermione a letto!!!".
" Ma non
è vero?" disse
sconvolto Harry e Ginny gli rispose: " Certo che non è vero
ma
quell'idiota di furetto ci ha creduto e si è presentato qui
lasciandola dopo
averla coperta d'insulti spregevoli
e
adesso per colpa sua loro due non stanno più insieme ed lei
sta soffrendo.
Il meno che
possa capitargli e di
ricevere una bella punizione; non sei d'accordo Hermione?".
La bella
caposcuola, con la voce
affranta e delusa, le rispose: " Credimi Ginny solitamente non
sprecherei
neppure un secondo con un ameba come lui ma visto che ancora marcia
imperterrito nella sua bugia credo che sia il caso che si metta bene in
testa
che con le donne non si scherza!!".
Dette quelle
parole Hermione cominciò
a guardarsi intorno fino a che i suoi occhi non si posarono sul divano
della
Sala comune dove erano posizionati una serie di cuscini gialli e rossi.
Con un tocco
lieve della bacchetta la
ragazza trasfigurò i cuscini facendoli diventare degli
orrendi ed enormi ragni
pelosi, ben sapendo che quelli erano gli unici insetti di cui aveva
terrore
Ronald Bilius Weasley.
Poi con un "
arania
oppugno" netto e preciso li spedì addosso a Ron che
cominciò ad urlare
terrorizzato.
Il ragazzo
cercò di scappare verso il
ritratto della Signora grassa ma una volta giunto lì Ginny
gli lanciò una
potente fattura Gambemolli che lo fece crollare sul pavimento.
Vedendo
avvicinarsi quei mostri,
disperato Ron cominciò ad urlare e a strisciare riuscendo ad
uscire per il buco
del ritratto e andando nelle scale.
Tutti i presenti
nella Sala si
precipitarono fuori per seguire fino all'ultimo la punizione del
traditore.
Ronald quel
giorno imparò sulla sua
pelle che cosa si meritavano coloro che mentivano e tramavano
nell'ombra:
deriso sia dai suoi compagni che dai ritratti appesi al muro, seguito
sempre a
breve distanza da quelle bestie fameliche riuscì a fatica ad
arrivare alla Sala
Grande dove totalmente senza forze svenne.
La professoressa
Mc Granitt, sorrise
tra sé per la vendetta della ragazza poi per non
incrementare le risate degli
alunni Grifondoro ai quali si erano aggiunti quelle delle altre case
decise di
porre fine a quella tortura con
un
Finite incantate.
Ginny intanto
rideva come una pazza per
la figura di suo fratello fino a quando girandosi non si accorse che
Hermione
non era più al suo fianco.
In preda
all'ansia corse al
dormitorio e la trovò intenta a preparare le sue cose.
Con le lacrime
agli occhi la ragazza
si avvicinò all'amica e la strinse forte in un abbraccio che
sapeva di
disperazione poi le disse: " Hermione ti prego cerca di ripensarci! mio
fratello ha avuto quello che si meritava
e stai pure sicura che ci penserà due volte
prima di avvicinarsi a
te".
Hermione si
sciolse da quell'abbraccio
e scuotendo la testa disse: " No, Ginny, mi dispiace ma la mia
decisione è
insindacabile.
Voglio andare
via da Hogwarts; ho già
parlato con la professoressa Mc Granitt e lei mi ha gentilmente
concesso di
studiare in privato poi mi farà tornare qui il giorno in cui
si svolgeranno i
M.A.G.O. in modo che potrò finire gli esami e una volta
preso il diploma
volterò le spalle a questo posto e Hogwarts
diventerà solo un brutto ricordo.
Un ricordo che
cancellerò così come
cancellerò anche quello di Draco Malfoy."
Ginny scosse la
testa poi le disse:
" Come pensi di poter
cancellare il suo ricordo se porti in grembo suo figlio, Hermione?
credo che ti
sarà impossibile!!!".
La ragazza
sorrise tristemente poi
disse: " Hai ragione ogni volta che vedrò mio figlio mi
ricorderò di lui
ma questo mi servirà da lezione in modo che, in futuro, non
mi fidi più di
persone senza cuore come il furetto rimbalzante.
Le uniche
persone che rimpiango di
lasciare qui siete tu ed Harry ma per quanto ti riguarda stai
tranquilla, amica
mia, perchè io e te saremo per sempre unite.
Ti voglio bene
tesoro e ricordati:
non permettere mai a nessuno di metterti i piedi in testa".
Ginny in lacrime
si strinse
nuovamente tra le braccia della sua amica poi singhiozzando disse: "
Sta
tranquilla Hermione non lo permetterò a nessuno ma tu
promettimi che starai
attenta al mio figlioccio.
Per qualsiasi
cosa mandami un gufo e
in pochi minuti sarò da te capito?".
Hermione
annuì in silenzio poi chiuse
l'ultima valigia e la posò vicino alle altre quindi con un
incantesimo
riduttore le fece rimpicciolire e se le pose in tasca poi salutata
Ginny diede
un ultimo sguardo alla sua stanza ed usci diretta verso la Sala comune.
In silenzio
uscì dal ritratto e scese
con lentezza le scale; tra i quadri e gli alunni serpeggiavano ancora
le risate
della punizione di Ron e la ragazza sorrise suo malgrado.
Una volta
arrivata all'ingresso lo
varcò con lentezza senza voltarsi una sola volta.
Superò
il Platano picchiatore, il
salice dove si trovava con Draco per scambiarsi tanti baci, la capanna
di
Hagrid, volse un breve sguardo al sentiero che portava al giardino di
Alicanto
poi riprese a camminare fino a giungere ai cancelli del castello.
Una volta
lì si girò ad osservare
Hogwarts, con una lacrima che prepotente gli scese sulla guancia poi
mise una
mano sul suo ventre ancora piatto come a proteggere la sua creatura che
era
l'unica cosa che la legava a Draco e velocemente si
smaterializzò.
Intanto il
biondo nella sua stanza,
ignaro della partenza di Hermione, stava dando tanti pugni sul muro
dandosi
continuamente dello stupido per aver lasciato il suo amore in quel modo.
Blaise non
sapeva come consolarlo; ad
un tratto sentirono ridere in modo convulso fuori dalla porta e poco
dopo
l'uscio si spalancò e ne entrarono una Daphne e una Pansy
letteralmente piegate
in due dalle risate.
Blaise chiese
loro che diavolo
avessero da ridere e le due ragazze cercarono di recuperare a fatica un
pò di
calma.
Una volta smesso
di ridere Daphne
disse: " Ragazzi vi siete persi una scena memorabile in Sala Grande".
" Che vuoi dire"
chiese
scocciato Draco; l'ultima cosa di cui aveva bisogno era sentire
pettegolezzi
stupidi e senza senso.
Daphne riprese: " Lo sfigato Weasley
è piombato
letteralmente nella Sala, strisciando, colpito da una fattura
Gambemolli che a
quanto pare gli è stata lanciata da sua sorella e inseguito
da un gruppo di
schifosi ragni pelosi che erano in realtà dei cuscini
trasfigurati dalla
Granger".
Draco era
totalmente senza parole e
alternava il suo sguardo da Daphne a Blaise poi all'improvviso
uscì, correndo,
dalla sua camera seguito dal suo amico.
Giunto nella
Sala Grande del rosso
malefico non c'era più traccia e una volta chiesto
delucidazioni a Nott, che
stava ancora sghignazzando, venne a sapere che la Mc Granitt dopo
averlo
liberato dalla fattura e dai ragni l'aveva fatto portare in infermeria
dove era
preda di violente crisi di panico.
Tra gli alunni
si continuava a
chiacchierare dell'accaduto e molti occhi si puntavano anche su di lui
seguiti
da segni di dissenso e bisbigli.
Poco dopo fece
il suo ingresso nella
Sala la professoressa Mc Granitt e il silenzio la fece da sovrano.
Prima di dare il
via alla cena la
buona strega si avvicinò al palco e puntandosi la bacchetta
alla gola enunciò:
SONORUS!!! e con la voce amplificata disse: " Sarei grata a tutti voi
se
le chiacchiere su quello che è successo cessassero in questo
istante.
Il signor
Weasley è già stato punito
dalla diretta interessata e presto riceverà anche la mia di
punizione.
Ora voglio solo
che qui ad Hogwarts
la vita riprenda il suo corso e quindi cominciate pure la cena."
Quindi
pronunciando la parola "
QUIETUS" riportò la sua voce ad un livello normale e si
diresse verso il
tavolo dei professori.
Draco
portò il suo sguardo verso il
tavolo dei Grifondoro per incontrare gli occhi della sua Hermione ma
tutto
quello che poté notare fu che a quel tavolo mancavano due
persone: il suo amore
e il rosso bastardo.
Poco dopo
incrociò lo sguardo di
Ginny Weasley e rimase basito quando la ragazza lo abbassò
verso il pavimento.
Fortemente in
ansia si rivolse verso
il suo migliore amico e disse: " Blaise c'è qualcosa che non
va; Hermione
non è tavola e questo non mi piace!!".
Il suo amico
cercò di calmarlo
dicendogli: " Sta tranquillo magari preferisce evitare gli sguardi
degli
altri alunni; inoltre non trascurare il fatto che molto probabilmente
non è del
morale giusto per cenare con tutti e rischiare di incontrare te".
Ma Draco
ripetè di nuovo: " No,
Blaise, lei doveva essere qui e questo non mi piace; devo andare alla
torre
Grifondoro per vedere come sta".
" Draco lasciala
in pace"
disse stancamente Blaise " falla
sbollire e potrai parlarle domani" ma il ragazzo sempre più
in preda ad un
inspiegabile ansia fece segno di no con la testa e disse: " No, Blaise,
io
devo andare da lei!!".
L'amico, allora,
sospirando
rumorosamente gli disse: " E va bene Draco ma io vengo con te!!" e
ricevuto
un gesto di assenso dal ragazzo si apprestò ad alzarsi ed
insieme uscirono
dalla Sala Grande.
Ginny si accorse
subito che Draco e
Zabini erano usciti dalla Sala e senza dare nell'occhio si
alzò per seguirli.
Una volta uscita
li vide in
lontananza, si rese subito conto che stavano andando verso la torre e
cominciò
a correre.
Arrivati davanti
al quadro della
Signora Grassa, Draco disse la parola d'ordine che Hermione gli aveva
dato e la
donna malvolentieri gli aprì il passaggio.
Entrati nella
Sala comune, Draco si
diresse verso le scale e salendo i gradini a due a due
arrivò davanti alla
porta della bella caposcuola.
Il ragazzo,
sempre più in preda
all'ansia, cominciò a bussare alla porta chiamando a gran
voce il suo amore:
" Hermione, Hermione aprimi; PORCO MERLINO, HERMIONE TI HO DETTO DI
APRIRMI!!!" ma dalla stanza non arrivò nessun segno.
Blaise
cercò di calmarlo ma lui non
sentiva ragione e presa la bacchetta disse: " Alohomora" e l'uscio si
spalancò.
I due ragazzi
entrarono nella stanza
che si trovava in penombra.
Draco con la
bacchetta illuminò la
camera e rimase basito nel constatare che sembrava del tutto inabitata:
non
c'erano tracce di libri, piume né pergamene come era solita
tenere Hermione, il
letto era intatto e un senso di vuoto aleggiava nell'aria.
Draco a grandi
passi si diresse verso
l'armadio della bella caposcuola e quando lo aprì
sentì il cuore spezzarglisi
in petto: il mobile era del tutto vuoto, non c'erano tracce di vestiti,
scarpe
né divise.
Si
girò attonito verso Blaise e angosciato
disse: " Ma che diavolo sta succedendo qui? dove sono i vestiti di
Hermione? dov'è la mia Hermione, Blaise?".
In quell'istante
arrivò, trafelata,
Ginny che, ripreso il fiato, disse: " Malfoy che ci fai qua dentro?".
Draco si
avvicinò in due passi alla
ragazza e una volta afferratala per un braccio disse: " Rossa dimmi
dove
cavolo è Hermione? ti prego dimmi dov'è?".
La ragazza si
riscosse dalla sua
presa e dura gli rispose: " Malfoy non sono affari tuoi!!!".
Draco per tutta
risposta gli disse:
" Lo sai benissimo che sono affari miei!!" e la ragazza gli rispose:
" Non più Malfoy non sono più affari tuoi; ti
ricordo che stamattina tu
hai lasciato Hermione e che quindi lei non è più
la tua ragazza!!".
Draco non
demorse e con voce stanca
le disse: "Ginny per favore dimmi dov'è?" lasciando basita
la ragazza
per il fatto che in sette anni quella era la prima volta in cui lui la
chiamava
per nome.
Ginevra si morse
il labbro inferiore
poi disse: " Malfoy, Hermione, non è più qui!!!"
e allora il ragazzo
gli chiese se avesse cambiato stanza ma lei facendo segno di no con la
testa
gli disse: " Malfoy non mi ha capita!!! Hermione non è
più qui ad
Hogwarts; se ne è andata, ha lasciato il castello circa
mezz'ora fa.
Ho cercato di
farle cambiare idea ma
è rimasta inflessibile nella sua decisione!!!".
Draco
sgranò gli occhi poi con rabbia
disse: " Che cazzo stai dicendo, rossa?".
Ginny non sapeva
se aveva o no voglia
di sorridere per la velocità con cui era tornata a chiamarla
rossa ma ignorando
volutamente il fatto gli rispose: " Non ti sto mentendo, Malfoy; ha
chiesto alla Mc Granitt il permesso di studiare privatamente e di
tornare ad
Hogwarts solo per completare i M.A.G.O.
D'altronde non
vedo come tu possa
darle torto; lei ha preso questa decisione perché non voleva
più vedere né te
né mio fratello.
Non riesce a
perdonarti il fatto di
aver creduto a Ron anziché a lei mettendola davanti
all'evidenza che tu non ti
fidi di lei!!".
Draco era
disperato e quasi in
lacrime disse: " No, non è possibile, non è vero;
io non posso lasciarla
andare. Ti prego Weasley aiutami a ritrovarla, dimmi dov'è?"
La ragazza
negò con la testa poi
disse: " Mi dispiace Malfoy ma non posso dirtelo.
Hermione mi ha
fatto giurare che non
te lo avrei riferito ed io non intendo darle un altra fregatura dopo
quella che
ha ricevuto da te e da quell'ameba di mio fratello.
Se avrai
qualcosa da dirle potrai
farlo quando verrà per sostenere l'esame".
" Credo che tu
sia impazzita,
rossa" disse esacerbato Draco " come credi che possa aspettare
quattro mesi prima di parlarle io voglio vederla adesso!!!".
Ginny
sospirò rumorosamente poi
disse: " Malfoy come te lo devo dire? lei non ti vuole vedere!!! e da
una
parte è meglio così; ti sei rivelata una persona
indegna del suo amore, lei hai
girato le spalle in un men che non si dica senza pensare minimamente ai
sentimenti di Hermione ma d'altronde cosa potevamo aspettarci da una
persona
che non sa cosa siano i sentimenti".
Draco strinse i
pugni poi con la voce
irata disse: " Per voi è facile giudicare" e Ginny in preda
all'ira
sputò con tutta la sua rabbia: " PER NOI E' FACILE
GIUDICARE!!! avanti
Malfoy non fare la vittima; credimi non ti si addice!!!".
Il ragazzo la
guardò negli occhi poi
le disse: " Lungi da me fare la vittima rossa ma per voi è
sempre stato
facile giudicare dall'alto del vostro scranno!!! PORCA MISERIA, SAPETE
FARE
SOLAMENTE QUESTO SPUTARE SENTENZE E NIENT'ALTRO!!!".
Draco
crollò seduto, senza forze, sul
letto di Hermione e disse: " Non avete mai capito niente di me!!!".
Quindi si
rivolse verso il suo amico
con uno sguardo spento e quasi supplicante chiamandolo: " Blaise? " e
il suo amico
recepito il messaggio
annuì in silenzio.
Quindi tirato un
profondo sospiro
disse: " Senti, Weasley, Draco sta cercando di spiegarti che voi vi
siete
sempre e solo limitati a giudicarlo per apparenza ma in
realtà la sua vita non
è stata propriamente quella che si può definire
felice.
Suo padre non
è proprio la perla
d'uomo che tutti immaginano....."
" Mai immaginato
Malfoy senior
come una perla d'uomo. " l'interruppe gelida Ginevra.
" Brava Weasley"
disse con
un ghigno Blaise " dici sempre quello che pensi senza pensare alle
conseguenze e questo mi piace. Per alcuni potrebbe essere presa per
incoscienza
ma io lo reputo coraggio.
Comunque
tornando al discorso precedente
Lucius Malfoy è stato in realtà un padre e un
marito padrone della peggior
specie. Non ha mai dato alla moglie e al figlio manifestazioni di
affetto anzi
li puniva per un nonnulla e spesso le punizioni erano corporali."
" Punizioni
corporali?"
disse sconvolta Ginny spalancando la bocca " di che diavolo parli?".
Blaise
respirò nuovamente a fondo e
chiuse brevemente gli occhi poi una volta riaperti riprese a parlare:
" Tu non hai minimamente
idea di quante volte ho dovuto curare le numerose ferite sul corpo di
Draco
durante la nostra adolescenza. Ferite che gli procurava suo padre
ovviamente!!!".
" C-come? come
gliele
faceva?" chiese Ginevra con la voce tremante e Blaise le rispose:
"Cruciatus per lo più ma non disdegnava di usare anche la
frusta e il
bastone".
" Ma
perchè? " chiese Ginny
guardando Draco che seduto sul letto di Hermione aveva lo sguardo fisso
nel
vuoto e stringeva furiosamente i pugni come se stesse rivivendo in
quell'istante tutto quell'orrore.
"
Perchè? mi chiedi il perchè?"
disse ironico Blaise " non c'era veramente bisogno di un motivo valido
per
punirli o almeno è quello che lui pensava.
Gli bastava, che
ne so, che Draco
prendesse un brutto voto, che perdesse una partita di quiddicth o che
si
rifiutasse di diventare un Mangiamorte obbedendo così agli
ordini di un pazzo
senza scrupoli.
Per quanto
riguarda Narcissa era più
che sufficiente che lo guardasse in un modo che a lui non piaceva o che
da
buona madre cercasse di difendere suo figlio.
Te l'ho detto
Weasley, non era
necessario che loro facessero qualcosa di grave per far scattare la
bestia che
Lucius nascondeva dentro di sé e se non mi credi chiedi a
Draco di mostrarti le
numerose cicatrici che ha sul suo corpo".
Ginevra mosse il
capo in segno di
diniego trattenendo a fatica le lacrime che minacciavano di spuntarle
dagli
occhi.
Non voleva che
un semplice atto di
compassione fosse scambiato da quel duro ragazzo come pietà
nei suoi confronti
con il solo risultato di sentirsi doppiamente umiliato.
Dopo un
pò Blaise riprese: " Per
Draco era scontato che il suo futuro fosse nelle schiere dei
Mangiamorte se non
altro per evitare che suo padre lo uccidesse prima o poi ma
"fortunatamente" è arrivato Harry Potter che facendo in modo
che la
profezia si avverasse ha ucciso quella bestia di Voldemort.
Il conseguente
arresto di Lucius ha
dato a Draco una parvenza di tranquillità e una speranza che
anche per lui ci
fosse un futuro roseo e normale.
Lui non
è mai stato padrone del suo
cuore anzi direi senza paura di sbagliare che non ha mai imparato ad
usarlo
fino a che, nella sua tortuosa strada, non ha incrociato Hermione che
piano
piano ha scalfito le sue resistenze e ha sfondato il muro che lui aveva
eretto
a protezione della sua anima scavando una breccia sempre più
profonda".
Blaise fece una
pausa per accendersi
una sigaretta; il ragazzo fece un tiro profondo e lungo inalando
più fumo
possibile poi lo rilasciò lentamente e riprese a parlare: "
Quando si è
sentito del tutto coinvolto da lei ha deciso a modo suo, ovviamente, di
renderla partecipe dei suoi sentimenti.
Quando l'ho
visto arrivare negli
spogliatoi prima della partita aveva un sorriso sul viso che credo di
non
avergli mai visto in tutta la vita.
Ma quel sorriso
gli è stato tolto da
tuo fratello con la sua bugia.
Per Draco
è stato mille volte più
semplice ricostruire quel muro di durezza e d'indifferenza piuttosto
che
fermarsi a chiedere se avesse o no diritto anche lui di credere per una
volta
alla felicità.
Le tue parole
gli hanno fatto capire
la sua stupidità e anche io credo di averci messo del mio
per farlo svegliare
un pò, solo che quando è venuto qui per chiedere
ad Hermione un altra
possibilità ha scoperto che lei aveva lasciato Hogwarts
così dall'oggi al domani".
Ginny si
passò una mano sugli occhi
sentendosi improvvisamente molto stanca poi con calma si diresse verso
il letto
dell'amica e si sedette accanto a Draco mettendogli una mano sulla
spalla.
Il ragazzo a
quel gesto si riscosse e
voltando lo sguardo verso la giovane disse semplicemente: " Io la
amo!!"
Ginevra a quel
punto sospirando
rumorosamente disse: " Ma porca miseria Malfoy ma prova solo a metterti
nei panni di Hermione che ti vede arrivare qui nella sua stanza con
negli occhi
uno sguardo degno del principe dei suoi sogni che con una serie di
parole
sconnesse ma belle gli dici che provi qualcosa per lei che va al di
là della
semplice attrazione fisica.
Poi prova ad
immaginare che cosa deve
aver provato una volta rimasta qui da sola, felice come non mai, quando
ha
cominciato a fantasticare di un futuro da costruire con il ragazzo che
amava.
Infine pensa
solo a cosa deve aver
provato nel suo cuore quando neppure due ore dopo sei entrato qui nella
stessa
stanza che l'aveva vista così felice aggredendola,
strattonandola e dandole
della prostituta. Non
tralasciando il
fatto che l'hai anche minacciata di morte se solo si avvicinava ancora
a te!!
Hermione era
come morta, era come se
andandotene via da quella porta sbattendola le avessi risucchiato anche
l'ultima
briciola di anima che aveva in corpo.
E tutto per
l'infima bugia di quel
bastardo, mentecatto, subdolo, mellifluo essere che per mia estrema
sfortuna mi
ritrovo come fratello."
Blaise non
riuscì a trattenere una
sincera risata per il tono imperioso usato dalla ragazza nei confronti
di quel
microcefalo di Ronald.
La risata calda
e coinvolgente di
Blaise fece per un attimo dimenticare ai tre ragazzi il motivo per cui
si
trovavano lì nella stanza di Hermione la caposcuola di
Grifondoro, facendoli
scoppiare a ridere.
Spero che il
capitolo sia stato di vostro gradimento e vi chiedo come vi sareste
comportate
voi in questo frangente.
Vi
sentite più Draco, più Ginny, più
Blaise o più Hermione?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Alla ricerca dell'amore ***
Ciao a tutti!!!!
sono tornata con un
nuovo capitolo che spero vi piacerà!!
Qui scopriremo la reazione di Draco
alla scomparsa di Hermione e se Ginny tradirà o no il
segreto della sua
migliore amica.
Vi lascio alla lettura chiedendovi sempre
con tutto il cuore di recensire e ringraziando già chi lo fa.
Capitolo 14: Alla
ricerca dell'amore
Il primo che
ritornò alla realtà fu
Draco che, inaspettatamente, prese entrambe le mani di Ginevra e con
voce
carica di emozione disse: " Senti, rossa, io so che sono l'ultima
persona
alla quale tu affideresti qualcosa a cui tieni e so che ne avresti
tutte le
ragioni.
L'uomo che mi ha generato e cresciuto
e che non riesco più a chiamare padre mi ha inculcato nella
testa idee di odio
e di superiorità.
Mi ha insegnato ad odiare i
mezzosangue con tutto la mia dannata anima ed io l'ho fatto ignaro che
proprio una
mezzosangue mi avrebbe rubato il cuore.
Ora non riesco ad immaginare la mia
vita senza Hermione e se lei non volesse più vedermi so che
morirei di dolore
nello stesso istante in cui lei me lo direbbe ma cerca di capirmi io
devo
rischiare.
Rischiare di perderla, rischiare di
ritrovarla, rischiare di amarla.
Quando ho capito di cominciare a
provare qualcosa di più per lei sono andato a trovare mia
madre a Malfoy Manor
e gliel'ho detto e lo stesso giorno mi sono presentato ad Azkaban per
sputarlo
in faccia a Lucius.
Mia madre, con mia profonda sorpresa,
ne è stata felice mentre come puoi immaginare la reazione di
quel bastardo ha
reso felice me" sospirò Draco non reprimendo un sorriso.
" Lui mi ha maledetto gettandomi
addosso tutto il suo odio e tutto il suo furore rinnegandomi come
figlio ma
credimi in quell'istante se veramente e legalmente mi avesse rinnegato
io sarei
stato il ragazzo più felice e sereno del mondo.
Il cognome dei Malfoy tanto temuto e
rispettato è stato per me come una zavorra pesantissima da
trascinarmi sulle
spalle e del quale non sono mai riuscito a liberarmi".
" Non mi sembra che ti pesasse
tanto farne sfoggio negli anni
passati Malfoy" disse un pò ironica
Ginny e Draco sorridendo, tristemente, le rispose: " Dici bene rossa ma
vedi io non capivo veramente che cosa significasse tutto il male che
riversavo
sulle persone finché non l'ho sentito sulla mia pelle.
Con l'arresto di Lucius il cosiddetto
buon nome della mia famiglia e il potere che ne ricavavo è
caduto nel
dimenticatoio.
Certo io e mia madre abbiamo
conservato il nostro patrimonio ma quando sono tornato quest'anno a
scuola e mi
sono sentito additato da tutti come il figlio del Mangiamorte ho
compreso
quanto male avevo fatto alle persone con la mia arroganza e con la mia
superbia.
Ma come sai, si dice che le colpe dei
padri ricadono sempre sui figli e anche se io potevo dimostrare che non
ero un
Mangiamorte mettendo in mostra il mio braccio sinistro, bianco ed
immacolato,
non potevo dimostrare di essere cambiato veramente. Solo Blaise sapeva
la
verità.
Perfino i miei compagni Serpeverde mi
trattavano come un appestato e anche se francamente non me ne importava
più di
tanto, mi feriva che tutto il male che avevo fatto in passato non
potesse
essere cancellato.
In particolar modo con Hermione, con
Potter e con voi Weasley sono stato veramente una carogna ma la mia
piccola e
dolce mezzosangue mi ha cambiato ed io ora ho bisogno di lei.
Quindi ti prego rossa dimmi dove
posso trovarla in modo che io possa andare incontro al mio destino una
volta
per tutte."
Ginny si torceva le mani nervosa
sapendo bene che se avesse rivelato a Draco il segreto di Hermione, la
sua
migliore amica non l'avrebbe perdonata tanto facilmente ma sapeva anche
che la
ragazza ne era davvero innamorata.
Non poteva pensare che lei sarebbe
stata così orgogliosa da nascondergli la presenza della loro
creatura ma
ricordava alla perfezione ciò che aveva letto negli occhi di
Hermione,
totalmente disillusa da Draco: odio, rabbia e disperazione.
Ginevra decise in quell'istante che
avrebbe rivelato a quel ragazzo disperato il fatto che presto sarebbe
diventato
padre tenendo perfettamente in conto che avrebbe perso la sua amica del
cuore
quindi si rivolse verso Draco e gli disse: " Senti Malfoy tu non mi sei
mai piaciuto ma devo ammettere che sei cambiato molto rispetto agli
anni
passati e questo di certo è merito di Hermione e del suo
amore.
Ora come ora lei ti detesta perchè si
è sentita tradita nel modo più vile e sono sicura
che se ti presentassi da lei
ti caccerebbe in un attimo senza pensarci su due volte.
Ti dico questo perchè tu sappia che
dovrai armarti veramente di santa pazienza con lei perchè di
sicuro ti umilierà
nei modi peggiori che conosce.
Quindi ti chiedo che cosa sei davvero
pronto a fare per lei?"
Draco la guardò a lungo poi le
rispose: " Sono pronto a morire per lei!!!".
" Non ti chiedo tanto
biondino" disse sorridendo Ginny " ciò che vorrei sapere
è quali sono
i tuoi progetti nell'immediato futuro?".
Blaise osservava i due ragazzi
alternando lo sguardo ora su uno ora sull'altra poi si
avvicinò al suo migliore
amico e gli mise una mano sulla spalla e gli disse: " Lascia parlare il
tuo
cuore Draco; per una volta nella tua vita lascia parlare solo lui!!".
Draco si alzò dal letto e si avvicinò
alla finestra guardando per
un lungo
momento l'orizzonte ma senza vederlo realmente.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto poi
come se si fosse ridestato da un incubo si volse verso i due ragazzi e
sorridendo in modo dolce disse: " Per me è difficile
riuscire ad aprire il
mio cuore a qualcuno e mi è tanto più difficile
considerando che io
e te, rossa, fino a ieri quando
c'incontravamo non ci risparmiavamo le cattiverie aprendo ufficialmente
le
ostilità ma voglio cercare di riuscire a farti capire le mie
intenzione in modo
da fugare dal tuo machiavellico cervellino tutti i dubbi e tutte le
incertezze.
I miei progetti per l'immediato
futuro sono solo in funzione di Hermione: voglio cercarla e trovarla e
se tu mi
aiuterai, mi risparmierai davvero una notevole perdita di tempo.
Una volta che l'avrò trovata, perchè
io la troverò con o senza il tuo aiuto dovessi mettere
sottosopra tutta
l'Inghilterra babbana o magica, le chiederò perdono in tutti
i modi che mi
verranno in mente.
Se lei, cosa che io spero con tutto
il mio cuore malandato, mi perdonerà voglio chiederle di
sposarmi, voglio
creare con lei un futuro ricco e pieno di meravigliose sorprese, voglio
formare
con lei la mia famiglia e voglio, sopratutto, impegnarmi per renderla
la
creatura più felice sulla faccia della Terra.
Non posso prometterti che io e lei
non litigheremo anzi sicuramente succederà spesso
perchè io, anche se sono
cambiato, ho sempre un carattere del cavolo e anche lei non scherza
quindi ci
scontreremo spesso ma voglio davvero impegnarmi perche la cosa tra noi
funzioni
anche perchè ce la metterò tutta per rendere
meravigliose le nostre
riappacificazioni."
Ginevra sorrise dolcemente quindi si
alzò e si avvicinò al biondo, gli prese le mani e
disse: "Malfoy io ti
dirò dove si è nascosta Hermione
perchè con la tua spiegazione hai fugato dal
mio machiavellico cervellino tutti i dubbi e tutte le incertezze".
Draco le sorrise e lei riprese:
" Ma prima voglio dirti una cosa che vi riguarda e che tu non sai!!".
" Di che parli rossa? " le
chiese Draco curioso e lei abbassando lievemente gli occhi disse: "
Stamattina, poco prima che succedesse la lite, Hermione voleva dirti
una cosa
che aveva appena saputo ma poi ovviamente non lo aveva più
fatto.
In teoria non dovrei essere io a
dirtelo anche perchè toccherebbe a lei farlo ma temo che ora
come ora sia
talmente furiosa che te lo nasconderebbe".
" Continuo a non capire rossa;
che cavolo è successo ad Hermione non farmi spaventare!!!".
Ginevra sorrise e lui per un attimo
trattenne il fiato poi la ragazza riprese a parlare: " Ascoltami bene,
furetto, perchè non te lo ripeterò una seconda
volta.
Dicendoti questa cosa io perderò
l'amicizia di Hermione perchè in questo istante
tradirò un suo segreto e verrò
meno ad un giuramento che ho fatto a lei ma credo che tu abbia il
diritto di
sapere tutto e poi di comportarti di conseguenza.
Credo sia meglio, però, che tu ti
sieda in modo da non svenirmi sul pavimento!!!".
" Oh andiamo rossa stai girando
intorno alla cosa in modo del tutto assurdo; per favore dimmi di che si
tratta
e facciamola finita" disse contrariato Draco ma poi vedendo che Ginevra
incrociava le braccia al petto capì di non avere scelta e
sbuffando sonoramente
si andò a sedere.
Ginny incrociò lievemente gli occhi
in segno di esasperazione, gesto che fece scoppiare a ridere Blaise.
La ragazza si girò a guardarlo come
se lo vedesse per la prima volta e dovette ammettere con se stessa che
quel
ragazzo era davvero affascinante e sexy.
Cercando di riprendersi da quegli
strani pensieri pensò di fare una battuta per alleviare la
tensione quindi
sbuffando leggermente disse: " Caspita, però, che fatica mi
sembra davvero
di avere a che fare con un bambino!!!".
Blaise guardò Ginevra a lungo
pensando che quella ragazza era una forza della natura e che non gli
sarebbe
dispiaciuto conoscerla meglio.
Ginny riportò, con un pò di fatica,
la sua attenzione su Draco che stava attendendo seduto sul letto
incuriosito da
quel gioco di sguardi tra i due ragazzi capendo all'istante che tra i
due
poteva crearsi qualcosa di molto bello.
" Ok Malfoy " si riscosse
Ginny cercando di concentrare la sua attenzione sull'ignaro futuro
padre "
la cosa che devo dirti è veramente seria quindi stai in
silenzio ed ascoltami
perchè come avrai già capito non amo ripetermi.
Stamattina, prima che scoppiasse
tutto quel putiferio, Hermione si era sentita poco bene e aveva deciso
di
andare da Madama Chips per farsi dare qualcosa che le facesse passare
la
fastidiosa nausea che la stava stravolgendo".
Blaise che aveva cominciato a capire
qualcosa, al contrario dello sprovveduto Serpeverde seduto sul letto,
decise di
avvicinarsi al suo amico e di sedersi accanto a lui.
Draco che, come aveva sospettato
Blaise, non aveva ancora capito un beneamato cavolo di tutta quella
faccenda si
limitò a dire: " Beh forse aveva mangiato qualcosa che le
aveva fatto male
o magari era stata troppo tempo sui libri a studiare, la mia saputella".
In quel momento, all'unisono, sia
Blaise che Ginny alzarono gli occhi al soffitto completamente
rassegnati:
quello di donne non capiva proprio niente.
Ginevra, lungi dal farsi sconfiggere
dalla beata ignoranza del biondo, disse: " No, Malfoy, la
responsabilità
del suo malore non è da attribuire né al cibo
né allo studio ma a qualcosa di
più importante".
Poi vedendo che il ragazzo ancora non
capiva sbuffò nuovamente.
In quel momento Blaise, alzandosi da
letto, intervenne
con un sorrisino
misterioso: " Senti, Weasley, ho avuto un idea che sistemerà
formalmente
ogni cosa.
Visto che a differenza di questo qui
che non vuole capire, io credo di aver compreso dove tu voglia arrivare
facciamo così; io comunico al mio degno amico
qual'è il segreto di Hermione in
modo che ufficialmente non sia tu a rompere il giuramento fatto alla
tua amica
e se mi sbaglio tu mi potrai smentire; che ne dici?"
Ginevra spalancò la bocca sorpresa,
non tanto dal fatto che la Serpe mora avesse capito cosa stava cercando
disperatamente di fare capire al biondo slavato ma bensì dal
fatto che lui
volesse aiutarla con le sue crisi di coscienza nei confronti della sua
migliore
amica.
Prima che la ragazza potesse
rispondergli Blaise si affrettò ad aggiungere: " Se Hermione
dovesse
chiederti come l'ho saputo potrai sempre dirgli che te l'ho estorto
facendo uso
del legilimens".
A quel punto, estremamente sollevata
di non essere lei a rompere il patto fatto con la sua amica,
annuì in silenzio,
esortandolo con un gesto della mano a proseguire al suo posto
aggiungendo con
la voce tremante: " Grazie Zabini e spero che tu abbia più
fortuna di
me".
La ragazza si andò a sedere al posto
di Blaise accanto a Draco e il moro Serpeverde sorridendole le rispose:
"
Oh non serve la fortuna basta usare il tatto" poi rivolgendosi verso il
suo
amico che aveva seguito, senza capirci niente, quello scambio di
battute gli
disse con un sorrisetto divertito: " Ehi, pesce lesso, non hai ancora
capito che stai per diventare papà?".
Draco sbiancò pericolosamente
afferrando il copriletto e stringendolo come se volesse strapparlo in
un sol
colpo.
Ginny si alzò di scatto, preoccupata per la
reazione di Draco poi con lo
sguardo allucinato si rivolse a Blaise dicendogli: " E questo tu lo
chiami
usare il tatto. Zabini non c'è che dire hai la grazia di un
Basilisco in un
negozio di specchi".
Blaise alzò incurante le spalle borbottando
qualcosa d'incomprensibile poi si avvicinò al suo amico che
sembrava essere
caduto in catalessi non appena aveva appreso la notizia della sua
futura
paternità.
Ginevra con la voce tremante provò a
chiamare il biondo: " Ma-Malfoy ehi mi senti? cerca di riprenderti su!
non-non farci spaventare!!!".
Blaise posò, con estrema delicatezza,
una mano sulla spalla del suo amico che si riscosse all'improvviso
portando gli
occhi sulla ragazza sconvolta di fronte a lui.
" Rossa, ti prego, dimmi che
questa sottospecie di essere non ha indovinato, dimmi che questo
coglione ha
ripreso a fumarsi la tentacula velenosa e ora sta sparando cazzate.
Dimmelo ti
prego!" ma lo sguardo eloquente che la ragazza gli rivolse gli fece
capire
che le cose stavano proprio così.
Era semplicemente assurdo: lui e la
sua dolce Hermione avevano creato una nuova vita e ora che avrebbero
dovuto
gioire di questa meravigliosa novità lei se ne era andata
per colpa della sua
immensa stupidità.
Draco si alzò di scatto dal letto e
cominciò a misurare a grandi passi la stanza, passandosi la
mano tra i capelli
e mormorando parole sconnesse tra le quali: " Io..... bambino......
Hermione......che casino.....".
Blaise vedendo la reazione del suo
amico sorrise apertamente prima di dire: " E poi sono io quello ha
fumato
la tentacula velenosa!!!! ecco che gli ultimi neuroni in suo possesso
sono
andati a farsi benedire!!".
" Ti aspettavi forse una
reazione diversa" disse sarcastica Ginny " in fondo basta pensare a
come lo ha saputo!!!".
" Ah Weasley " disse Blaise
in un tono falsamente scocciato " mi deludi!! se mi sono permesso di
dargli questa notizia così era perchè sapevo che
era l'unico modo in cui lui
l'avrebbe recepita.
Draco Lucius Malfoy odia le cose
stucchevoli e troppo sdolcinate quindi l'unica soluzione era adottare
la
cosiddetta terapia d'urto. Sta a vedere: ora io conterò fino
a tre e quando
avrò finito lui avrà compreso la portata della
notizia e salterà di
gioia."
" Ne sei davvero convinto
Zabini? " gli chiese scettica la ragazza e il moro le rivolse uno
splendido sorriso che le fece accartocciare lo stomaco.
" Umpf malfidente!!! guarda e
impara: Uno!"
Draco continuava ad andare avanti e
indietro imperterrito.....
" Due!!" .....
gesticolando, agitato, con le mani......
" Tre!!!" ....... all'improvviso
si bloccò e disse solo la parola " Bambino!!" poi riprese a
camminare
angosciato.....
" Ehm quattro!!!" disse
imbarazzato Blaise guardando con la coda dell'occhio una sorniona e
sorridente
Ginny.
Draco intanto sembrava che
continuasse a vivere in una realtà parallela.......
" Uff!!! Cinque!!!" sibilò
secco Blaise .....e il suo amico riprese a gesticolare agitato.........
" Oh cazzo Draco!!! Sei!!!"
ringhiò questa volta Blaise mentre la risata della ragazza
si faceva più forte.
" Io.... bambino.... Hermione...
che casino....." riprese a mormorare Draco.
" Che figura di merda!!!
Sette!!!" quasi urlò Blaise esasperato mentre Ginny si
teneva forte la
pancia dal gran ridere.
Poi all'improvviso Draco di fermò di
botto facendo trasalire l'amico e bloccando le risate della ragazza e
con gli
occhi dilatati disse: " Cazzo, cazzo, cazzo!!! Blaise, rossa sto per
diventare padre!!! io padre ma vi rendete conto; io sto per diventare
padre!!!".
Un grande sorriso gli si allargò sul
volto e Blaise riprendendo a respirare disse: " Grazie Salazar
è
rinsavito" poi rivolto a Ginny disse: " Weasley non una parola di
più
siamo intesi?".
La ragazza scoppiò nuovamente a
ridere e poco dopo fu imitata dal moro tornato di nuovo tranquillo.
Dopo qualche secondo Draco si avvicinò
al suo amico e con il viso stravolto lo abbracciò quasi
volesse stritolarlo poi
come se fosse preda di qualche misterioso incantesimo
cominciò a saltare per
tutta la stanza abbracciando un imbarazzata Ginevra che non aveva mai
visto il
Principe delle Serpi in quelle condizioni.
" Sono felice, sono felice rossa
e ora più che mai voglio trovare la mia Hermione e se fosse
necessario mi
metterò in ginocchio davanti a lei per chiederle perdono".
Ginny sorrise poi disse: " Con
il mio cuore di inguaribile romantica mi auguro che non sia necessario
Malfoy
anche se questo sarebbe il minimo che dovresti fare per farti
perdonare. Sono
contenta che tu sia felice per la notizia!!".
" Come potrei non essere felice
rossa io e lei avremo un bambino!! ti rendi conto un piccolo pezzo di
lei e di
me unito per creare un legame indissolubile. Ora ti prego dimmi dove la
posso
trovare!!!".
" E a Brighton nella casa al
mare dei suoi nonni!!!" disse la ragazza emozionata.
Draco si avvicinò subito alla porta
ma fu fermato dalla voce di Blaise che gli disse: " Hei calma biondo
dove
credi di andare!!!" e lui spazientito gli rispose: " Non hai sentito
Blaise? lei e a Brighton ed è mia ferma intenzione uscire da
questa stanza,
scendere le scale, attraversare l'ingresso e il parco e fuori dai
cancelli
smaterializzarmi lì. Voglio andarmi a riprendere la mia
futura moglie e mio
figlio!!".
" Bingo!" disse contento
Blaise " questo lo avevo capito ma quello che intendo dire è
dove credi di
andare tu senza di me? sai che non ti mollo amico?".
Draco sorrise al moro e riconoscente
gli tese la mano poi gli disse: " Grazie Blaise, sono contento che tu
ci
sia" poi rivolgendosi a Ginny disse: " E grazie anche a te rossa per
avermi aiutato!!".
Ginevra gli sorrise poi disse: "
Prego Malfoy ma ricorda che l'ho fatto solo perchè sono
fortemente convinta che
lei ti ami almeno quanto tu ami lei sciocco testardo. E ora stupide
serpi
portate il vostro culo fuori dalla stanza della nostra adorata
caposcuola e mi
raccomando Malfoy riportacela ne abbiamo bisogno!! io vi
accompagnerò fino ai
cancelli e incrocerò le dita per te!!".
Draco, Ginny e Blaise uscirono
insieme dal ritratto della signora Grassa.
Draco disse al suo amico: "
Grazie Blaise; il fatto che tu venga con me mi è davvero di
conf....."
Non poté, però, terminare la frase
dato che davanti a loro sulle scale era apparsa in tutto il suo
splendore
Narcissa Black in Malfoy.
Il giovane principe di Serpeverde fu
scioccato nel trovarsela di fronte e quando a fatica
riacquistò la padronanza
di sé disse, con voce altera: " Madre che ci fate qui ad
Hogwarts?".
La donna, prima di aprire la bocca,
lo squadrò a fondo poi disse: " Sono qui perché
ti devo parlare; comunque
credo che dovrei essere io a chiederti come mai ti trovi vicino alla
torre di
Grifondoro anziché nei sotterranei!!!".
Draco emise un profondo sospiro unito
ad un verso che a Ginevra parse una specie di grugnito poi disse:
" Non che siano affari vostri
come e con chi passo il mio tempo al castello, madre.
Comunque visto che non ho nulla da
nascondere vi dico che ero qui per venire a trovare la mia ragazza; ve
ne ho
parlato ricordate?".
La nobildonna annuì brevemente poi
posò gli occhi sulla piccola Weasley e disse: " E' lei?" e
Draco
giratosi in direzione dello sguardo della madre sorrise leggermente poi
rispose: " No!!!! non è lei e comunque torno a chiedervi che
cosa ci fate
qui ad Hogwarts?".
Narcissa guardò negli occhi suo
figlio poi alternativamente passò lo sguardo da Blaise a
Ginny e disse: "
Ti devo parlare di una faccenda seria, delicata e personale quindi ti
chiederei
di seguirmi in modo da parlarne privatamente!!!".
Certa che suo figlio la stesse
seguendo voltò le spalle al trio ma venne bloccata dalla
voce di Draco che,
gelida, le disse: " Non è necessario parlare in privato,
madre; può
benissimo farlo davanti a loro dato che
sono miei amici!!!".
Ginevra sussultò brevemente nel
sentirsi definire sua amica e lo stesso Draco si dovette rendere conto,
con
sorpresa, con quanta facilità avesse definito
così quell'uragano rosso.
Narcissa vedendolo così deciso girò
su se stessa e si avvicinò a suo figlio fronteggiandolo poi
con voce tremante
disse: " Figlio mio, domani mattina tuo padre riceverà il
bacio dei
Dissennatori!!!".
Draco per un istante si stupì del
fatto che non provasse niente davanti a un notizia del genere e alzate
le
spalle con fare noncurante sibilò: " Bene, madre, fategli
gli auguri da
parte mia!!!".
Narcissa spalancò gli occhi e per la
prima volta in vita sua perse la flemma aristocratica che l'aveva
sempre
contraddistinta e portandosi una mano al petto disse: " Draco ma che
dici?
forse non hai capito ma a tuo padre ruberanno l'anima!!!!".
Ginny e Blaise erano sconvolti
davanti al composto dolore della donna ma la sensazione di gelido che
sentivano
nel cuore era stata determinata sia dall'efferatezza della notizia sia
dalla
tremenda risposta data da Draco.
Il biondo principe delle Serpi
strinse fortemente gli occhi poi con voce rancorosa disse: " E la cosa
come mi dovrebbe interessare? forse non avete capito bene il discorso
che vi ho
fatto la settimana scorsa, madre; nello stesso istante in cui ho capito
di
essermi innamorato di Hermione che è una mezzosangue, ho
compreso quanto vuoti
siano stati gli insegnamenti che mio padre mi ha inculcato in tutta la
mia
fottuta vita.
Da lui non ho mai ricevuto né
tenerezza né amore ma solo sgridate, castighi e nozioni di
odio e rancore verso
coloro che erano diversi da noi: i mezzosangue e i babbani.
Neanche da voi ho ricevuto il benché
minimo gesto di affetto; non so se lo facevate di vostra iniziativa o
per paura
di quel mostro ma per tanto tempo, da bambino, quando ero nel mio letto
ho
sperato che voi vi comportaste così per terrore e non
perchè foste priva
d'istinto materno.
Comunque non sono mai riuscito a
provare odio nei vostri confronti memore delle innumerevoli volte in cui vi siete beccata un
Cruciatus da
Lucius per difendere me.
Nella mia piccola mente da bambino mi
dicevo che quello era di sicuro un chiaro gesto del vostro amore ma poi
quando
mi avvicinavo a voi mi cacciavate senza pietà urlandomi che
ero un debole e che
un Malfoy non doveva mai piangere!!!!
Non avete la più pallida idea di
quante volte ho dovuto schiacciare la faccia sul mio cuscino la notte
per non
farvi sentire i miei singhiozzi!!".
Narcissa Black sgranò leggermente gli
occhi poi portò il suo sguardo verso il pavimento incapace
di reggere quello
rancoroso di suo figlio.
Ginevra era impressionata dalla
quantità di rabbia e dolore che aveva nel cuore quel ragazzo
e in quell'istante
comprese le parole che poco prima le aveva detto Blaise.
Loro, i Grifondoro, troppo spesso si
erano erti a giudici nei confronti di Draco Malfoy e della sua cricca
senza
fermarsi neppure un secondo a riflettere se si comportassero
così per una
cattiveria innata o per qualche altro motivo.
Era di sicuro più facile decidere che
lui era il male personificato piuttosto che pensare che l'algido
principe delle
Serpi avesse nel suo cuore dei sentimenti come tutti.
Solo Hermione era riuscita a vedere
aldilà delle apparenze; rendersi conto del fallimento che
lei aveva compiuto
verso l'interazione con gli altri le fece spuntare le lacrime agli
occhi.
Blaise si accorse della reazione
della ragazza e istintivamente le prese la mano e gliela strinse forte.
Ginny si volse a guardarlo sorpresa
di quel gesto e vedendo il sorriso sul volto del moro sorrise a sua
volta
comprendendo di sentirsi bisognosa di quel caloroso contatto.
Draco intanto riprese a parlare:
" Anche quando vostro marito decise che sarei stato marchiato come
servo
di quell'infame di Voldemort, non faceste nulla per impedirlo e se non
fosse
stato per il provvidenziale intervento di Potter ora io sarei in tutto
e per
tutto uno schifoso Mangiamorte come il vostro adorato sposo e magari
ora sarei
con lui ad Azkaban ad attendere in sua compagnia il giorno in cui i
Dissennatori mi avrebbero succhiato l'anima.
Solo la mia Hermione è riuscita a
capire che dentro questo petto batteva un cuore che era capace di amare
e non
si è arresa quando la trattavo con durezza e cattiveria.
Secondo i dettami dell'insegnamento
vostro, io avrei dovuto odiarla ma sapete che c'è, madre, io
le sono grato
perchè con un infinita pazienza è riuscita a
donarmi di nuovo una speranza.
Speranza che stamattina io ho
distrutto, cacciandola via dalla mia vita; perchè per me era
più facile credere
ad una bugia sapientemente raccontatami piuttosto che al suo amore.
La verità è che sono io a non essere
degno di lei non il contrario; per la prima volta in millenni un Malfoy
s'inchina alla regalità di una mezzosangue".
Narcissa rimase scioccata dalla
maturità delle parole di suo figlio e comprese il grande
errore che aveva fatto
nel crescerlo in modo impersonale.
Draco, allora continuò: " In
questo momento l'unica cosa che mi preme e andare a cercare la mia
ragazza che
è fuggita da me dopo che io l'ho trattata come una poco di
buono.
Lei che è pura come un giglio! sapete
madre anche se, con molta probabilità non vi interessa la
mia Hermione, la
sporca mezzosangue come la chiamerebbe Lucius, sta aspettando un figlio
da
me."
Poi vedendo l'espressione scioccata
di sua madre Draco aggiunse: " Siete sorpresa madre? beh anche io lo
sono
dato che l'ho scoperto solo qualche minuto fa.
Lei piuttosto che approfittare della
situazione ha preferito allontanarsi da una bestia come me facendo
giurare alla
sua migliore amica che non mi avrebbe mai detto nulla di mio figlio.
Ma io non commetterò i vostri stessi
errori e se lei vorrà perdonarmi io m'impegnerò
perchè questo bambino sia
l'essere più amato e coccolato di tutto il mondo magico.
Vi rendete conto? voi la grande
Narcissa Black state per diventare nonna e per quanto so che la cosa vi
lascia
del tutto indifferente a me riempie d'orgoglio potervelo annunciare.
Come vedete ho di sicuro di meglio da
fare che andare a trovare in prigione un uomo che odio, solo
perchè domani gli
verrà strappata l'anima.
Lui a me l'ha tolta molti anni fa ma
non si è mai fermato a pensare al male che mi ha fatto.
Ora vi prego lasciatemi passare
perchè il mio unico pensiero è quello di andare a
riprendermi il mio cuore e la
mia anima e cioè Hermione e nostro figlio.
Vi sarei grato, però, se portaste i
miei saluti più cari a vostro marito e magari già
che ci siete comunicategli
che sta per diventare nonno del figlio di una mezzosangue
così, per quelle
poche ore che la sua dannata anima sarà ancora dentro di
lui, si struggerà di
rabbia".
Quindi terminate quelle gelide parole
riprese a camminare sorpassando sua madre senza degnarla più
di uno sguardo
seguito da Blaise e Ginevra che si tenevano ancora per mano.
Nel passare Ginny guardò negli occhi
Narcissa e le disse con voce flebile: " Buongiorno signora Malfoy"
mentre Blaise le disse: " Mi dispiace Narcissa!!" quindi poco dopo
sparirono dalla vista della donna lasciandola da sola sulle scale in
preda ai
rimorsi di coscienza.
Solo una volta che rimase sola, la
nobildonna cominciò a piangere a calde lacrime, comprendendo
il male che aveva
fatto a suo figlio e dentro di sé ringraziò Dio e
la mezzosangue di averlo
salvato dal baratro dell'inferno.
All'improvviso rialzò gli occhi, aprì
l'elegante borsetta, ne estrasse un ricamato fazzoletto e si
asciugò con
delicatezza le lacrime poi con uno strano sorriso disse: " Nonna, sto
per
diventare nonna!!! hai ragione figlio mio; è sicuramente una
buona idea
informare Lucius della bella notizia dato che è ora che per
una volta sia lui a
dannarsi l'anima prima di perderla!".
Detto questo rimise in borsa in
fazzoletto e con il bel viso altero si apprestò a lasciare
Hogwarts non
accorgendosi che nel buio di un corridoio un paio di vispi occhi chiari
avevano
assistito a tutta la scena.
Nel frattempo i tre ragazzi erano
giunti in silenzio ai cancelli della scuola e Draco e Blaise si
apprestavano a
smaterializzarsi quando Ginny li chiamò.
I due Serpeverde si girarono verso la
Grifondoro, le chiesero cosa volesse e Ginny disse: " Vengo con
voi!!".
Draco guardandola a lungo le chiese:
" Perchè vuoi venire con noi, rossa? sai che potresti finire
nei guai se
scoprono che manchi da scuola?".
Ginevra sorrise dolcemente poi annuì
dicendo: " Si, lo so ma voglio venire lo stesso in fondo anche voi come
me
potreste passare dei guai se vi scoprono!!!!".
" Si ma " aggiunse Blaise
" noi Serpeverde siamo abituati, per così dire, alle
punizioni mentre non
credo che tu lo sia e non mi sembra giusto fartene rischiare una senza
un
motivo valido!!".
" Oh ma io ho più di un motivo
valido per voler venire con voi!!!" disse convinta Ginny.
Blaise, con la
ferma intenzione di stuzzicarla, si
avvicinò con un passo cadenzato e un sorriso sghembo
impresso sul volto poi
quando fu a venti centimetri da lei disse: " Ah si e sentiamo quali
sarebbero questi motivi!!".
Ginevra arrossendo per la vicinanza
del bel moro inspirò a pieni polmoni incamerando
più aria possibile.
Così facendo però le sue narici
furono invase dal profumo persistente che usava il ragazzo e questo la
fece
andare ancora di più in confusione.
Poco distante, a braccia conserte,
Draco si godeva la scena ghignando: aveva capito subito che al suo
migliore
amico non dispiaceva la piccola rossa tutto pepe e si disse che in
fondo poteva
aspettare ancora qualche minuto prima di andare da Hermione per dare
modo a
quei due di approfondire la conoscenza.
Cercando di recuperare un pò del suo
innato controllo Ginny scosse la testa e disse: " Innanzitutto non
dimenticare che Hermione è la mia più cara amica,
secondo solo io so
l'indirizzo esatto della sua casa poi voglio poterci essere se lei
avesse
bisogno di me.
Inoltre non credo che un parere
femminile possa esservi d'intralcio per farvi capire come addentrarvi
nel mondo
delle donne, poi come ha detto Draco poco fa a sua madre siamo amici e
noi
Grifondoro non abbandoniamo gli amici nel momento del bisogno e....."
" E.....?" chiese Blaise
incuriosito dal fatto che la ragazza non avesse terminato l'esposizione
delle
sue ragioni.
Ginevra decise di giocarsi il tutto
per tutto: dannazione quel ragazzo le aveva fatto capire che lei non
gli era
indifferente ed era sua ferma intenzione fargli comprendere che la cosa
era
reciproca.
Draco capì all'istante cosa stava per
succedere e si avvicinò con fare noncurante per non perdersi
la faccia del suo
amico quando quella pazza gli avrebbe detto ciò che provava
per lui.
" E....." riprese Ginny
"..... infine voglio utilizzare tutto il tempo che mi è
concesso per
conoscerti meglio!".
Blaise, sotto la sua abbronzatura
impallidì per poi arrossire di colpo; era certo di non
sbagliare ma quella
ragazza gli aveva fatto capire che lui gli piaceva!!.
" Pe-per co-conoscermi meglio?
in ch-che senso?" cominciò a balbettare il moro Serpeverde;
a quel punto
Draco scoppiò a ridere poi calmatosi disse: " Caspita,
amico, io sarò pure
passato per idiota nel non capire che stavo per diventare padre ma
possibile
che tu non capisca che la piccola, qui, ti sta facendo una specie di
dichiarazione?".
I due ragazzi arrossirono di colpo
poi Blaise recuperato il suo naturale self-control sorridendo le prese
la mano
e le disse: " Andiamo, Ginny, sarà un onore per me farmi
conoscere da
te!!".
Quindi prendendosi tutti e tre per
mano si smaterializzarono.
Nel frattempo nell'infermeria del
castello una nervosa e scocciata Madama Chips stava cercando, senza
riuscirci
per altro, di calmare un agitata e furiosa Molly Weasley che era stata
chiamata
dalla professoressa Mc Granitt per qualcosa che aveva combinato quella
peste di
suo figlio Ronald.
Al suo arrivo la buona donna, che
doveva essere abituata alle incongruenze della sua moltitudine di
figliolanza
specie con Fred e George, si era trovata davanti suo figlio in preda a
delle
violente crisi di panico.
Il suo sguardo era allucinato mentre
si guardava attorno guardingo, come se temesse di veder spuntare
all'improvviso
qualche nemico inatteso, il suo corpo aveva scatti inconsulti e
frequenti come
se fosse percosso da violente scariche elettriche.
Ma la cosa che faceva più impressione
a Molly era il fatto il suo penultimo figlio sembrava vivere in una
dimensione
parallela mentre continuava a ripetere frasi tipo: " Aiuto!!! mi
inseguono" oppure "Hanno otto zampe, no dico otto ma vi rendete conto
e le tenaglie poi".
La donna con un gesto di stizza si
allontanò dal letto di suo figlio per togliere dai suoi
occhi quella visione
angosciante e riportò il suo sguardo sulla buona infermiera.
Madama Chips le ripetè per l'ennesima
volta le parole che già le aveva detto: " Gliel'ho
già detto signora
Weasley!! io non so che cosa sia successo a suo figlio; so solo che lo
hanno
condotto qui già in quelle condizioni e che c'entra qualcosa
sua figlia e la
signorina Granger".
Molly riportò, brevemente, il suo
sguardo sul letto del degente prima di lasciarsi andare ad un sospiro
di
frustrazione.
" Posso spiegarle io che cosa è
successo" sentì dire la donna e quasi riconoscente si
girò verso quella
voce.
Di fronte a sé c'era il giovane Harry
che aveva in viso un cipiglio serio e arrabbiato.
" Oh, Harry, ti prego dimmi
quello che sai; che diavolo è successo qui per ridurre
Ronald in quello
stato?".
Il ragazzo girò il viso verso il
letto del suo amico poi lo riportò verso la donna e disse: "
Sono state
Ginny ed Hermione!!!".
Molly sgranò gli occhi del tutto
scioccata poi disse: " Ma non capisco; perchè mia figlia ed
Hermione hanno
fatto una cosa del genere?" e Harry dopo aver preso un lungo respiro
cominciò a raccontare alla buona donna tutto quello che era
successo a partire
dal tentativo di convincerla a fidanzarsi fino alla schifosa bugia
detta da Ron
che aveva portato alla rottura del rapporto tra Hermione e Draco.
Non tralasciò di dire che lui credeva
veramente che i due ragazzi si amassero e che il dolore per quella
separazione
aveva portato le due amiche a reagire con quella punizione tremenda.
Molly ora era veramente furiosa con
suo figlio Ronald e ringraziò profondamente la sua fortuna
che lui fosse fuori
di sé perche se fosse stato cosciente le crisi di panico
gliele avrebbe fatte
venire lei.
Ma come aveva potuto suo figlio
comportarsi in quel modo bieco e vergognoso; la donna era allucinata e
si
ripromise di dargli una sonora lavata di capo una volta che si fosse
ripreso.
Oh si!!!
questa volta Ronald Bilius Weasley l'avrebbe sentita; eccome se
l'avrebbe
sentita.
Come sempre vi
chiedo come vo sareste
comportate voi al posto dei nostri amati protagonisti?
Fatemelo sapere; baci Lorian
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Addio o arrivederci ***
Ciao a
tutte!!! Eccoci giunte al 15° capitolo che vedrà
Draco impegnato in qualcosa di
molto molto importante per la sua vita.
Riuscirà
a
portare a termine il suo compito? non vi anticipo niente e vi saluto
ringraziandovi per le vostre recensioni invitandovi a lasciarvi il
vostro
parere.
Capitolo
15: Addio o arrivederci
Brighton apparve agli
occhi di Draco, Blaise
e Ginny come una splendida città soleggiata, nonostante il
clima fosse di
solito uggioso.
Il profumo
salmastro la faceva da
padrone e la distesa del mare incantava i tre maghi che non erano
abituati ad
un panorama così bello.
La villetta dei
nonni di Hermione si
trovava a pochi passi dalla spiaggia e lo stridere dei gabbiani, che
sorvolavano il pelo dell'acqua in cerca di cibo era un piacere per le
orecchie.
Draco era
nervoso perchè comprendeva
di aver sbagliato con la donna che amava e temeva nel profondo del suo
cuore
che lei non lo perdonasse affatto.
Era pronto a
sopportare tutte le
parole cattive che sicuramente lei gli avrebbe gettato contro se questo
sarebbe
servito a farla tornare da lui.
Ancora non
poteva credere al fatto
che stava per diventare padre e si sarebbe sicuramente svenato dalla
disperazione se lei gli avrebbe negato di conoscere il frutto del loro
amore.
Amava ogni
istante di più la sua
Hermione ed il terrore di perderla cresceva di pari passo con la
convinzione e
con la consapevolezza di non essere in grado di farsi perdonare.
D'altronde lui
l'aveva delusa
profondamente non fidandosi di quel sentimento che in fondo lo
atterriva ma
arrivando addirittura a ferirla con parole dure e a minacciarla di
morte.
-
Che schifosa
bestia sono stato - pensò
dentro di
se il biondo - io non merito il suo
amore ma anche se so di non esserne degno ho la certezza di non poterne
fare
assolutamente a meno -
Arrivati davanti
alla porta, Ginny
bussò diverse volte ma nessuno venne ad aprire; Draco si
fece prendere
dall'ansia: e se lei avesse cambiato destinazione all'ultimo istante? o
se si
fosse sentita male e nessuno in questo momento la potesse aiutare?
La piccola
Weasley, sempre tenendo
per mano il moro Serpeverde, si diresse verso il retro del villino e
giunta lì
si accorse che Hermione era seduta sulla riva del mare con le gambe
incrociate
e lo sguardo perso nell'orizzonte.
Draco trattenne
il fiato poi
stringendo i pugni si diresse verso la ragazza facendo cenno agli altri
due di
attenderlo.
Arrivato vicino
a lei si sedette al
suo fianco e con la voce tremante disse: " Ciao piccola!!" e la
ragazza voltatasi verso quel richiamo spalancò gli occhi
trovandosi il ragazzo
davanti.
" Che diavolo ci
fai qui?"
disse astiosa la grifona e il biondo le rispose: " Blaise ha usato la
legilimanzia su Ginny e abbiamo scoperto dov'eri. So che io sono
l'ultima
persona che tu vorresti vedere; ne sono cosciente e sono pronto ad
assumermi
tutte le mie colpe; ti chiedo solo di darmi qualche minuto per potermi
giustificare ai tuoi occhi.
So che questo
non servirà a farti
cambiare idea ma almeno potrò dire di aver tentato".
" Parla, ti
ascolto" disse
la ragazza con la voce atona e lui tirò un grosso respiro e
cominciò a parlare:
" So che non ho scusanti per il mio comportamento; sono stato una
bestia e
merito tutto il tuo odio ma vorrei cercare di farti capire che cosa ho
sentito
nel cuore.
Sai
perfettamente che io non sono
capace di parlare d'amore, non mi è mai stato insegnato il
suo valore, né mi è
mai stata spiegata la sua intensità.
Sarebbe
semplice, per me, dirti ora
che ti amo ma non sarebbe onesto perchè sono sicuro che non
sono quelle le
parole che vorresti sentirti dire; non ora per lo meno.
Io ti ho
dimostrato di non fidarmi
del nostro rapporto e questo sa tanto di tradimento; non sono degno di
essere
la persona che ti dovrebbe stare affianco! io ti ho deluso
perchè mi ero
ripromesso che ti avrei sempre difeso da tutto il male che ci circonda
invece
ho creduto alla bugia che Weasley mi ha detto, senza pensarci su due
volte e se
l'ho fatto è perchè, come mi ha fatto notare
Blaise, io ho una fottuta paura
dei sentimenti.
Sono un
vigliacco della peggior
specie, non ho mai avuto la forza per affrontare le
avversità che la vita mi poneva
davanti: accettavo, senza lamentarmi, le decisioni che mio padre
prendeva per
me, fermamente convinto che lui fosse nel giusto.
Chi ero io per
oppormi al volere
dell'uomo che mi aveva generato; ma quando Lucius fu arrestato decisi
di
prendere in mano la mia esistenza facendo i conti con il fatto
innegabile che
non sapevo che diavolo fare.
L'unica
decisione che fui in grado di
prendere e che sapeva di buono fu annullare la promessa di nozze che
mio padre
aveva preso con la famiglia Parkinson.
Il tuo arrivo
nella mia vita è stato
così repentino da non lasciarmi il tempo di capire che cosa
dovessi fare con
quello che sentivo nel mio cuore.
Avevo iniziato a
provare qualcosa per
te durante la collaborazione per la preparazione del concorso ma,
vigliacco come
al solito, mandai tutto a puttane baciando la Macavoy.
Ti giuro che non
avevo compreso di
averti fatto così male ma Blaise fu pronto a farmelo capire
e quella sera mi
sentì per la prima volta una merda per come ti avevo mancato
di rispetto.
Sono sincero se
ti dico che ho goduto
tanto del fatto che la Mc Granitt ti avesse assegnato l'esecuzione
dell'Incantio Talenti perchè era mia intenzione umiliarti da
morire dato che ti
ritenevo responsabile del fatto che mi sentivo così male nei
tuoi confronti.
Mi faceva rabbia
se Blaise ti teneva
la mano o se parlava amichevolmente con te perchè avrei
voluto farlo io ma il
dannato orgoglio dei Malfoy me lo impediva.
Iniziai a capire
quanto eri speciale,
la prima sera che dormisti in camera con me quando mi accarezzasti e mi
consolasti per l'incubo che avevo fatto.
Provai odio nei
confronti di Pansy
quando ti offese e non ti nascondo che sentì il prepotente
desiderio di
ucciderla con le mie mani".
Hermione
ascoltava, in silenzio, le
parole del ragazzo che amava, sempre fissando l'orizzonte ma non
poté impedire
a due lacrime di scenderle lente lungo le guance.
Draco ebbe
l'istinto di
asciugargliele con tanti baci ma si trattenne comprendendo che quello
sarebbe
stato un grosso errore quindi stringendo i pugni riprese a parlare: "
Giorno dopo giorno tu riuscisti a mostrarmi un lato di te che mi
lasciò del
tutto spiazzato: eri pulita, perfetta e semplice.
Fu con terrore
che compresi di
desiderarti non solo fisicamente e quando facemmo l'amore, per la prima
volta,
mi sentì improvvisamente più ricco e compresi che
non avrei mai potuto più fare
a meno di te.
Eppure nella mia
ignoranza e nella
mia stupidità non volevo accettare che quello che sentivo
era amore: io
preferivo classificarlo come bisogno di possesso che era sicuramente un
sentimento che conoscevo.
Quando tornasti
alla torre compresi
che il dolore che sentivo dentro era disperazione per non averti
più al mio
fianco e capì ed accettai finalmente il mio sentimento per
te.
Decisi
così di andare al Manor e ad
Azkaban per mettere al corrente anche i miei genitori di questa
novità".
Hermione
sussultò di fronte a questa
notizia portando il suo sguardo incredulo verso gli occhi di Draco che
disse:
" Perdonami se non te l'ho detto; lo avrei fatto ma poi le cose sono
precipitate! comunque mia madre fu, incredibilmente, felice di
ciò che gli
dissi mentre, ovviamente Lucius mi gettò addosso tutto il
suo odio e tutto il
suo disprezzo.
Ma sai,
francamente, di fronte a
quell'evidente dimostrazione di superbia mi sentì bene
perchè fui certo per la
prima volta in vita mia di aver fatto una scelta sensata.
Quando
stamattina venni da te volevo
dirtelo ma poi non ne trovai il coraggio e cercai in tutti i modi di
farti
capire il mio amore per te.
Probabilmente ho
usato delle parole
assurde e la metafora della pianta deve averti fatto ridere ma in quel
momento
erano le uniche cose che riuscivo a dire e quando tu mi hai detto di
amarmi io
mi sono sentito vivo come non mi sentivo da tanto tempo.
Purtroppo, come
sai già, Weasley mi
disse quelle cose ed io caddi nella più profonda
disperazione; avrei voluto
morire ma fondamentalmente sono un vigliacco che non avrebbe trovato
mai il
coraggio per togliersi la vita.
Fu
più facile per me gettarti addosso
tutto il mio odio per le mie illusioni infrante e la mia
superficialità mi fece
dire cose di cui mi pentì subito ma per orgoglio
preferì andarmene.
Prima Ginny e
poi Blaise mi fecero
capire quanto ero stato stronzo e decisi di correre da te per chiederti
perdono
ma scoprì che tu te ne eri andata.
In quell'istante
il mio cuore si
spezzò in mille piccoli pezzi perchè sapevo che
era solo colpa mia se tu non
eri più lì.
So che ora ti
arrabbierai ma Blaise,
con la legilimanzia, ha scoperto anche dell'arrivo del bambino!!".
Hermione
sussultò e lentamente
cominciò a tremare e Draco le disse: " Sta tranquilla,
tesoro, io non farò
mai nulla per farti del male volevo solo che tu sapessi quanto ero
stato felice
di scoprirlo.
So che con il
mio comportamento ho
perso tutti i diritti d'amore verso questa creatura ma devo ammettere
che mi
riempie di gioia sapere che esiste qualcosa, di così bello,
che abbiamo creato
insieme.
Perdonami se mi
prendo il diritto di
dire che sono orgoglioso di essere suo padre anche se nella mia vita
non ho mai
avuto un buon esempio dal mio.
Avrei voluto che
le cose fossero
andate diversamente: mi sarebbe piaciuto che tu mi avessi detto del
bambino ed
io ti avrei abbracciato, tenendoti stretta a me per non perdere neppure
un
briciolo di quella felicità.
Poi quando
avessimo assaporato per
bene tutta la gioia che comportava quella notizia ti avrei chiesto, in
ginocchio, di diventare mia moglie così come avevo deciso di
fare alla fine
dell'anno scolastico".
Hermione lo
fissò esterrefatta
incapace di parlare e lui lo fece per lei: " Si, tesoro, è
proprio così;
io ti volevo sposare e a dire la verità lo voglio ancora
anche se so di non
esserne degno.
Fu questo che
dissi a mia madre e a
Lucius ma per quanto riguarda te volevo aspettare la fine della scuola
per
darti il tempo di decidere se volevi davvero stare con me! ora sai
tutto e sei
libera di odiarmi e di cancellarmi dalla tua vita e da quella di nostro
figlio.
Ovviamente io
spero che tu lo non
faccia anche se so che non ho diritto di aspettarmi un tuo perdono che
non
merito affatto".
Draco
abbassò lo sguardo mettendosi a
fissare la sabbia, totalmente senza forze e completamente disilluso.
Hermione lo
fissava senza parole poi
tirando un grosso respiro disse: " Draco, io ho ascoltato le tue parole
e
devo ammettere che sei riuscito a sorprendermi ma ora come ora io non
riesco a
perdonarti quello che hai fatto.
Per quanto mi
riguarda la fiducia è
fondamentale in un rapporto; io mi sono fidata di te nonostante avessi
un
passato alquanto burrascoso in fatto di donne! non mi è mai
passata per
l'anticamera del cervello l'idea che tu potessi tradirmi ed ancora
voglio
fidarmi.
Mi ha sorpreso
il fatto che tu sia
andato dai tuoi genitori per dirgli che mi ami e che mi vuoi sposare ma
come ti
ho detto non riesco, in questo momento, a passare sopra alla tua
mancanza di
fiducia.
Ti amo come
sempre ma questo ora non
mi basta più: se si fosse trattato solo di me forse sarei
già tra le tue
braccia ma adesso c'è coinvolto un bambino che non ha colpa
se i suoi genitori
sbagliano.
Sono sincera se
ti dico che
all'inizio non avrei voluto che tu sapessi della sua esistenza; volevo
tornare
ad Hogwarts solo il giorno degli esami e poi sparire dalla tua vita con
il
bambino".
Draco
tremò violentemente e trattenne
il fiato terrorizzato da quell'eventualità poi si
rilassò quando lei gli disse:
" Ma già dopo poche ore passate qui la mia rabbia ed il mio
dolore si
erano attenuate.
Io non so se
torneremo insieme;
l'unica cosa che so è che non ti priverò della
presenza di tuo figlio né
toglierò a lui il diritto di avere un padre.
Io sono sicura
che tu sei e sarai un
padre meraviglioso che non commetterà gli stessi errori
fatti da Lucius.
In questi mesi
che siamo stati
insieme io ho visto il vero Draco ed è di lui che mi sono
innamorata anche se
il mio sentimento era presente dal primo giorno che ti ho rivisto.
Credo che a
scatenare il tutto sia
stato il fatto che tu non ci abbia traditi quando Bellatrix ti chiese
se era
Harry quel ragazzo deforme che ti trovavi davanti.
Inoltre ho visto
le tue lacrime
mentre tua zia mi stava torturando e ti ho rispettato per quello.
Io so che tu sei
capace di grandi
sentimenti ed è per questo che voglio che tu faccia parte
della vita di nostro
figlio ma per quanto riguarda noi non me la sento, per ora, di
perdonarti.
Non riesco
più a fidarmi di te, ho
paura che un giorno tu possa nuovamente mettere in dubbio il mio amore
e
francamente non me la sento di rischiare!!".
Draco
iniziò a piangere perchè
sentiva che lei aveva già deciso di escluderlo dalla sua
vita e con la voce
rotta dal pianto disse: " Hermione io rispetto la tua decisione; mi
faccio
da parte e ti lascio libera se vorrai rifarti una vita che non sia al
mio
fianco anche se solo pensare a questa possibilità mi sta
uccidendo dentro; io
non mi sento degno del tuo amore e ti ringrazio per non negarmi quello
di mio
figlio! sappi, però, che per quanto mi riguarda io ti
aspetterò ogni giorno
nella speranza che tu possa cambiare idea e che possa perdonarmi per la
stoltezza che ho dimostrato.
Ora torneremo ad
Hogwarts e ti giuro
che non verrò più a disturbarti;
aspetterò che prenda una decisione e la
rispetterò sia che questa sia negativa o positiva.
Sai, piccola, tu
hai portato nella
mia vita la luce e la gioia e adesso faccio una fatica tremenda a
vivere con la
consapevolezza che dovrò coesistere nuovamente con il buio e
con il dolore.
Perdonami per
tutto il male che ti ho
fatto e ti prego di credermi se ti dico che ti amo con tutto me stesso
e che
questo sarà così per sempre!!".
Dette quelle
parole Draco si alzò e
iniziò a tornare verso il villino sentendo, con dolore, i
singhiozzi di
Hermione perforargli i timpani.
Arrivato davanti
a Ginny e Blaise si
gettò tra le braccia del moro iniziando a piangere a calde
lacrime.
I due amici si
sentivano del tutto
incapaci di aiutare quel ragazzo e Ginevra aveva sempre più
voglia di avere tra
le mani la testa di suo fratello per potergliela fracassare contro il
muro.
Blaise aveva gli
occhi pieni di
lacrime e continuava a stringere tra le braccia Draco che era distrutto.
Quando il biondo
si fu calmato i tre
ragazzi si presero per mano e concentratisi si smaterializzarono
trovandosi
davanti ai cancelli di Hogwarts.
Arrivati sotto
al porticato Ginevra
mise una mano sulla spalla di Draco e disse: "Senti Malfoy a me
dispiace
tanto per quello che ha fatto quella bestia di Ron; mi sento in colpa
perchè
avrei dovuto intuire che lui aveva brutte intenzioni ma ultimamente
sembrava
che si fosse rassegnato ed invece non era così.
Vorrei avere la
Giratempo che usava
Hermione quattro anni fa per poter tornare indietro nel tempo ed
impedire a
quel mollusco di fare quello che ha fatto!!".
Draco la
guardò poi le disse: "
Grazie Ginny, per le tue parole ma non devi sentirti in colpa per
ciò che ha
fatto tuo fratello.
Il problema
fondamentale non è lui,
anche se avrei un impellente voglia di sfigurarlo con le mie mani.
Hermione me lo
ha fatto capire: alla
base di tutto c'è il mio problema di non riuscire a fidarmi
della gente; io non
avrei mai dovuto attaccare la donna che amavo nel modo barbaro che ho
usato
senza averle prima dato la possibilità di spiegarsi o di
difendersi.
Ora l'unica cosa
che mi resta da fare
e attendere una sua decisione e spero di non dover aspettare molto
perchè fino
a quel giorno io cesserò di vivere! adesso scusatemi ma devo
andare in
infermeria per poter chiarire qualche punto con un rosso di nostra
conoscenza".
Finito di
parlare il biondo si girò
poi parve ripensarci e voltandosi nuovamente disse: " Ah, Ginny, da ora
in
avanti io sono Draco non più Malfoy; d'altronde, se non ti
perdi in inutili
giri, diventerai la ragazza del mio migliore amico che per me
è come un
fratello".
"Comunque ti
concedo"
aggiunse con un sorrisetto stentato " di chiamarmi furetto quando
litigheremo!".
Poi, lasciandosi
alle spalle Ginevra
e Blaise, completamente basiti, entrò nel castello diretto
in infermeria.
Arrivato
lì Draco entrò nel grande
stanzone ma non trovò nessuno: i letti erano tutti vuoti ed
immacolati. Dopo
pochi secondi il ragazzo fu raggiunto da Madama Chips che gli chiese
chi
cercasse e quando lui glielo disse lei gli rispose che Ronald Weasley
era stato
espulso e che era stato portato via da sua madre che furiosa era venuta
a
prenderlo avvisata dell'espulsione dalla Preside in persona.
" Sa, signor
Malfoy, a me non
piace fare pettegolezzi" disse sogghignando l'infermiera " ma visto
che in questa storia c'è coinvolto anche lei credo che non
ci sia nulla di male
se la metterò al corrente.
La signora
Weasley è arrivata qui
circa due ore fa completamente all'oscuro del motivo della cacciata di
suo figlio
ed io non potevo aiutarla dato che quando l'avevano portato qui da me
era in
condizioni veramente pietose ma non ne sapevo la causa.
Purtroppo
neppure la Professoressa Mc
Granitt era disponibile a darle spiegazioni dato che era dovuta partire
con
urgenza per il Ministero.
Fortunatamente
ha trovato una fonte
più che attendibile che le ha dato delle risposte veramente
chiare".
" Di che fonte
parla Madama
Chips?" chiese il biondo, fortemente curioso e lei gli rispose: " Del
signor Potter; lui ha spiegato alla signora Weasley quello che aveva
combinato
suo figlio ma la cosa che più mi ha colpito è
stato il fatto che lui abbia
preso le sue difese!!".
" Beh, non
poteva essere
altrimenti " sputò con astio Draco " in fondo sono amici!!"
e la
donna stupita disse: " Credo che lei non mi abbia capita, signor
Malfoy;
quando ho detto che il signor Potter aveva preso le sue difese io non
mi
riferivo al signor Weasley ma a lei, Draco!!".
Il principe
delle serpi spalancò gli
occhi poi a fatica disse: " A me?" e la donna gli rispose: " Oh
si, proprio a lei e doveva vedere con quanta enfasi asseriva di credere
nel
vostro amore e condannava il comportamento del suo amico".
Completamente
basito, Draco Malfoy,
salutata Madama Chips e ringraziatala decise di andare a cercare lo
sfregiato
per comprendere come mai lo avesse difeso a discapito del suo storico
amico.
Lo
trovò, poco dopo, in giardino e lo
chiamò per parlargli; Harry si fermò e disse: "
Che vuoi Malferret?"
e lui gli chiese perchè avesse preso le sue difese con la
signora Weasley.
Il ragazzo
sopravvissuto, sogghignò
poi rispose: " Vedo che le notizie volano veloci!!" poi più
seriamente aggiunse: "Malfoy non credere che io abbia dimenticato tutto
il
male che hai fatto in sei anni ad Hermione.
Non posso
scordarlo come, però, non
posso scordare i suoi occhi disperati quando ti hanno perso; erano
vuoti e
senza luce esattamente come i tuoi in questo momento.
Tornerà
sta tranquillo perchè lei ti
ama troppo e Hermione non
è capace
di portare rancore".
Quindi come se
nulla fosse Harry
Potter voltò le spalle al suo nemico, Draco Malfoy, per
tornarsene alla torre e
il biondo, sentendosi come spinto da una forza estranea gli
urlò: " Grazie
sfregiato!!!".
Il grifone non
si fermò ma gli fece
un gesto con la mano a mò di saluto e scomparve alla vista
della serpe bionda.
Nei giorni che
seguirono Draco si
lasciò andare rifiutandosi sia di mangiare che di
presentarsi alle lezioni.
All'inizio la
Preside si oppose a
quelli che credeva capricci ma quando fu informata da Blaise,
dell'incontro
disastroso avuto con Hermione, non se la sentì d'infierire
ulteriormente
lasciando che il ragazzo restasse in camera nella speranza che un
pò
d'isolamento lo aiutasse a riprendersi.
A turno Blaise,
Pansy, Daphne, Ginny
e perfino Harry si presentarono in camera sua tentando di spronarlo a
reagire ma tutto fu
inutile.
A tutti lui
rispondeva: " Senza
la mia Hermione e mio figlio non ho nessuno scopo!!".
Al
quattordicesimo giorno di
volontario isolamento Daphne cominciò a dare di matto e
riunì tutte le persone
interessate nella Stanza delle Necessità.
Ad uno ad uno si
presentarono Zabini
con la sua ragazza Ginny, Tiger e Goyle, Pansy, Harry e Theodore Nott.
Daphne prese la
parola: " Credo
che sia chiaro a tutti il motivo per il quale siamo qui; per quanto mi
riguarda
io sono stufa di vedere che il mio migliore amico si sta lasciando
morire per
amore e non è mia intenzione farglielo fare.
Weasley, ti
pregherei di dirmi dove
si è rifugiata quella testarda di una Grifondoro
perchè è mia intenzione andare
da lei a cercare di spiegarle che diavolo sta succedendo qui!".
Tutti gli
sguardi si spostarono verso
la ragazza che, dopo un pò annuì in silenzio e
disse alla bionda come
raggiungere Hermione.
" Grazie
Weasley; io so che noi
serpi non siamo mai andati d'accordo con voi grifoni ma in questi
giorni ci
siamo resi conto che non siete poi così male come credevamo.
Domani mattina,
approfittando della
mia ora buca, andrò dalla Granger e tenterò di
parlarle!!".
Quindi tutti
d'accordo si salutarono.
Bene ora che
avete letto cosa ne dite? chi si è comportato meglio Draco o
Hermione? e voi
che cosa avreste fatto al loro posto?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** L'arrivo di un angelo ***
Ciao a tutti;
innanzitutto mi scuso
se questo è un capitolo un pò più
cortino rispetto agli altri ma ho preferito
spezzarlo per lasciare un pò di suspance riguardo a
ciò che succederà.
Ok ogni tanto
anche io sono un pò
cattivella!!! Scherzo.
Sono contenta
che la mia storia vi piaccia
e che la leggiate in tante così come mi fa piacere ricevere
i vostri commenti
che spero siano sempre numerosi.
Beh bando alle
ciance vi lascio alla
lettura di ciò che capiterà
Capitolo 16:
L'arrivo di un angelo
L'indomani
mattina Daphne si trovava
sulla spiaggia proprio di fronte alla villetta di Hermione; stava per
bussare
quando la riccia aprì la porta e sconvolta la
fissò chiaramente sorpresa di
trovarsela davanti.
" Greengrass che
ci fai tu
qui?" chiese la mora e la Serpeverde le chiese di poter entrare; una
volta
in salotto Daphne disse: " Credo che tu possa immaginare il motivo
della
mia visita ma se così non è, te lo dico io: si
tratta di Draco.
Prima che tu
possa parlare per
interrompermi io voglio dirti che la situazione ad Hogwarts non
è delle
migliori.
Il mio migliore
amico si sta
lasciando morire rifiutando di mangiare e di uscire dalla sua stanza da
quindici giorni; io non so se a te questo può fare male ma a
me e a tanti altri
francamente lo fa.
Quello che io
credo è che tu lo ami
come lui ama te ma che ti stai facendo guidare troppo dall'orgoglio e
questa
non è mai una scelta intelligente!!".
" Ascoltami,
Greengrass, la
situazione è un pò più complicata di
quello che pensi" disse la grifona ma
fu interrotta dalla bionda che disse: " Guarda che so perfettamente che
sei incinta; tutta Hogwarts lo sa ma proprio per questo ti chiedo di
riflettere!".
Daphne con lo
sguardo triste disse:
"Tante volte, sia io che Blaise, siamo stati tentati di schiantarlo per
farlo reagire.
Granger non
è un segreto che per
quanto mi riguarda io non ti reputo adatta per un Malfoy ma devo
ammettere che
Draco è innamorato di te".
Hermione sempre
più sconvolta le
chiese: " Cosa te lo fa credere?" e la bionda le rispose: " Senti, benedetta
ragazza, il mio
migliore amico si sta lasciando morire e langue nella sua stanza
rifiutandosi
di uscire da quindici giorni.
Non vuole
neppure prendere parte alle
lezioni; dice che non gli importa più di niente se tu e suo
figlio non siete al
suo fianco".
La Grifondoro la
guardò stupita poi,
disillusa, le disse: " Ma Greengrass lui è una serpe! chi mi
dice che non
stia mentendo?" e lei le rispose: " Granger, hai forse mai visto
Draco Lucius Malfoy disperarsi per una donna? ".
La ragazza
sorrise amaramente poi
disse: " No, non l'ho mai visto! forse perchè non hai mai
ricevuto un
rifiuto; magari è il suo orgoglio ferito che lo fa stare
male in fondo finora è
stato lui quello che ha scaricato le sue amanti e il fatto di aver
subito quel
trattamento non riesce a digerirlo".
" Senti testarda
di una
Grifondoro" le disse esasperata Daphne " io conosco Draco da quando
eravamo bambini.
Lui ha giocato
con le altre perchè ha
sempre impedito al suo cuore di ghiaccio di sciogliersi; ora non so che
magia o
incantesimo sia intercorso tra voi due ma tu sei riuscita in quello
che,
compresa io e Pansy, abbiamo cercato di ottenere fallendo miseramente!
i
sentimenti per delle serpi come noi sono un lusso che non possiamo
permetterci.
Noi cresciamo
con la consapevolezza
che la nostra vita e il nostro destino viene già deciso dai
nostri genitori che
ci programmano esistenze, amicizie, studi e amori.
Draco si
è ribellato a tutto questo
quando ti ha conosciuto mettendosi contro suo padre che era la persona
che più
rispettava, temeva e al tempo stesso odiava; sapeva perfettamente che
quel
borioso non avrebbe mai permesso che il suo perfetto erede cresciuto a
sua
immagine e somiglianza mischiasse la purezza del suo sangue con una
come te e
nonostante ciò ha preso la sua decisione che ha avuto nel
bene e nel male
strascichi pesanti.
Granger non mi
è dato sapere cosa tu
deciderai o penserai ma da amica di Draco ti posso dire che non l'ho
mai visto
piangere per una donna come piange per te; la sua vita è
nelle tue mani e che mi
piaccia o no anche io come tutti dovrò mettermi da parte ed
aspettare una tua
decisione per capire in che modo potrò aiutare il mio amico:
se gioire della
sua felicità o raccoglierne i cocci nella speranza che lui
non si faccia del
male".
Hermione era
sconvolta
nell'apprendere che Draco l'amava fino a quel punto ma il suo dannato
orgoglio
non le permetteva di lasciarsi andare ad un sentimento che la
spaventava quindi
ripreso a respirare con calma disse: " Io ti ringrazio Greengrass per
le
tue parole; so che non eri tenuta a dirmele dato che io e te non siamo
mai
state grandi amiche ma in questo momento non mi sento di vederlo.
Hai ragione nel
dire che lo amo ma
amo di più la creatura che porto in grembo per ipotecare il
suo futuro in un
unione che ha il sapore dell'incertezza".
La bionda
Serpeverde alzò le spalle
rassegnata poi disse: " Senti Granger, è vero io non ero
tenuta a venire
qui per dirti queste cose e ci tengo a precisare, anche se non credo
sia
necessario, che non l'ho fatto per te ma per lui.
Sta soffrendo
come un cane e non l'ho
mai visto così abbattuto; non riesce nemmeno più
a ribattere alle provocazioni
che gli lancia Potter anche se ho il profondo sospetto che il tuo amico
lo
attacchi con il solo ed unico scopo di farlo reagire.
Credo che lui
abbia stabilito un
invisibile patto di non belligeranza dato che ha veramente compreso la
reale
portata del vostro sentimento.
Ora tocca a te
capirne l'intensità ma
ti posso giurare che lui è davvero innamorato di te".
Poi come se si
fosse ricordata di una
cosa importante aggiunse:
" Il mio
dovere l'ho fatto ora tolgo il disturbo" e fatto un lieve cenno del
capo
in direzione della Grifondoro si smaterializzò.
Hermione si
lasciò cadere stancamente
sulla poltrona; si sentiva sfinita, senza forze e totalmente confusa.
L'unica cosa di
cui era certa era di
amare il biondino ma la velocità con cui lui l'aveva delusa
le bruciava ancora
dentro.
Piano, piano la
stanchezza prese il
sopravvento e i suoi occhi si chiusero facendola sprofondare in un
sonno
agitato e denso di volti che non facevano altro che ripeterle che lui
l'amava
alla follia.
Dopo circa
un'ora la ragazza fu
svegliata dal tipico " Pop" della materializzazione e chiedendosi chi
fosse venuto ora lì, a perorare la causa di Draco, si
alzò dalla poltrona e
andò in cucina.
Quello che vide
la lasciò sconvolta e
senza parole: davanti a lei c'era Narcissa Malfoy.
La donna
guardò Hermione per qualche
secondo senza dire una sola parola poi le tese la mano e la Grifondoro
meccanicamente l'afferrò; le due donne sempre in silenzio si
diressero in
soggiorno dove si sedettero sul divano.
La nobildonna
dopo aver guardato in
volto la ragazza fece qualcosa che la lasciò del tutto
interdetta: la strinse
forte in un abbraccio poi una volta separatasi le disse: " So che
può
sembrarti strano il mio comportamento e di certo sono sicura di essere
l'ultima
persona da cui ti saresti aspettata una visita giusto?"
La ragazza
annuì emozionata incapace
di parlare e la donna riprese: " Hermione so che il modo di fare di noi
Malfoy ti ha procurato in passato tanto dolore ed io sono qui a
chiederti
scusa.
Vorrei dirti che
lo faccio anche da
parte di mio marito ma ti direi una bugia; lui non ha accettato la
vostra
storia e men che meno il vostro bambino ma oramai non rappresenta
più un problema.
Da quando ha
ricevuto il bacio di lui
è rimasta solo una carcassa vuota e ti devo dire, ad onor
del vero, che ne sono
contenta".
" Ma..." disse
Hermione ma
la donna la zittì con un gesto della mano: " Ti prego non
interrompermi,
tesoro, dato che è già difficile per me essere
qui e vorrei dirti tutto quello
che devo senza distrazioni.
Io mi prendo
tutte le mie
responsabilità di madre per come è venuto su
Draco perchè per quanto io lo
abbia amato non sono stata abbastanza forte da farglielo capire e da
oppormi
alla follia di mio marito.
Ho sposato
Lucius per amore ma mi
sono resa conto ben presto che la realtà era del tutto
diversa da come
appariva.
Davanti agli
altri mio marito si
comportava come un principe mentre quando eravamo soli era freddo,
scostante e
volgare.
Mi tradiva senza
remore e mi mancava
di rispetto sempre più spesso arrivando a portare a cena le
sue amanti in mia
presenza.
Sono sicura che
tu ti starai
chiedendo perchè ho accettato tutto questo senza lasciarlo;
beh potrei dirti
che l'ho fatto per amore ma in realtà ciò
è avvenuto perchè lui ha preteso che
il nostro, fosse un matrimonio magico quindi come saprai del tutto
vincolante.
Quando nacque il
mio piccolo Draco
ero al settimo cielo ma Lucius uccise presto le mie speranze di poter
salvare
almeno quella creatura dalla tediosa esistenza in cui ero sprofondata.
Mi disse che con
lui avrei dovuto
evitare la qualsiasi forma di affetto per non parlare di carezze e
baci; voleva
forgiare il carattere di nostro figlio facendone una sua perfetta copia.
Non puoi
immaginare quante lacrime ho
versato quando mi ritrovavo sola perchè non potevo
permettermi di farlo davanti
a lui.
Se mi avesse
visto piangere mi
avrebbe cruciato senza farsi nessuno scrupolo e benché non
mi preoccupassi per
me avevo il profondo terrore che sarebbe stato capace di prendersela
con il mio
bambino.
Con il passare
del tempo vedere che
Draco era diventato come lui mi diede la reale prospettiva del mio
fallimento
come madre ma non ebbi la forza per fare nulla in contrario.
Mi sentivo
svuotata e nonostante
Lucius premesse con me per avere altri figli feci di tutto per evitare
che
altre creature vivessero quell'esistenza disgraziata.
Spesso capitava
che quella bestia
cruciasse Draco per delle sciocchezze, come non so un voto troppo basso
o una
partita di quiddicth persa e in quei momenti sentivo su di me tutto il
dolore
che in quell'istante stava provando mio figlio".
Hermione aveva
gli occhi pieni di
lacrime e sentiva un fastidioso nodo stringerle la gola.
Narcissa
riprese: " Mi ricordo,
in particolare una volta, in cui quel mostro ci andò
giù davvero pesante e in
quel caso ci entravi tu!!".
La ragazza
spalancò gli occhi poi con
la voce rotta dal pianto disse: " Io? in che senso ci entravo io?" e
la nobildonna disse: " Quella volta Lucius cruciò Draco
perchè aveva
ricevuto un voto più basso del tuo; ai suoi occhi era
inammissibile che suo
figlio, un Purosangue perfetto, fosse stato battuto da una Sanguesporco
figlia
di babbani.
Credo di aver
perso il conto delle
Cruciatus che gli lanciò cercando di costringerlo ad urlare
che ti odiava da
morire ma lui non volle farlo e Lucius ancora più furioso
arrivò ad un passo
dallo scagliargli addosso una Avada Kedavra.
In quel momento
mi misi in mezzo
cercando di fare ragionare quel folle che parve calmarsi e dopo avermi
lanciato
addosso tre potenti Cruciatus uscì lasciandoci a terra senza
forze.
Draco era
svenuto ed io nonostante
fossi dolorante riuscì a portarlo in camera e a curargli le
ferite poi con un
Oblivion gli cancellai dalla mente quello che era successo.
Credo di poter
affermare che già
allora mio figlio fosse innamorato di te anche se lui per primo lo
ignorava;
solo così si poteva spiegare il fatto che si fosse
rifiutato, così
caparbiamente, di urlare che ti odiava.
Quando quel
maledetto Voldemort
ricomparve Lucius mi annunciò che ben presto Draco avrebbe
ricevuto il marchio;
ero terrorizzata e mi rivolsi a Silente disperata, chiedendogli aiuto.
Lui mi promise
di proteggerlo ma poi
fu ucciso da Piton; ero angosciata, non sapevo più che fare
e pregavo tutti i
santi giorni che accadesse un miracolo che evitasse a mio figlio
quell'ennesima
umiliazione.
Nonostante
sapessi che in fondo al
suo cuore Draco aborrisse solo all'idea di essere marchiato come una
comune
bestia, all'esterno non faceva trasparire la benché minima
emozione anzi spesso
gli sentivo dire che era onorato di diventare un Mangiamorte.
Sapevo che
quelle non erano parole
sue ma bensì erano dettate dall'esigenza di mio figlio di
conquistare
il rispetto di
suo padre.
Fortunatamente
quel calvario finì
grazie ad Harry Potter che uccise quel pazzo prima che venisse compiuta
quell'infamia e con l'arresto di mio marito ricominciai a respirare.
Quando un mese
fa mio figlio venne al
Manor per dirmi che si era innamorato di te io ne fui felice per lui
perchè
vidi per la prima volta il mio bambino veramente sereno.
E quando mi
disse che tu aspettavi un
figlio da lui vidi, per la prima volta nei suoi occhi,
felicità e gioia ma
anche dolore perchè mi rivelò che tu te ne eri
andata per un suo errore.
Sentir dire a
mio figlio che il suo
unico pensiero era quello di andare a riprendersi il suo cuore e la sua
anima e
cioè tu e vostro figlio mi ha riempito di una gioia immensa
perchè ho capito
che in fondo non avevo fallito come madre e che per lui c'era davvero
una
speranza.
Tu, piccola, tu
eri e sei quella
speranza.
Ora sono qui per
pregarti, come solo
una madre può fare, di non voltare le spalle al mio ragazzo;
non negargli la
gioia di poterti amare e non privarlo della possibilità di
essere un buon
padre.
L'orgoglio,
credimi, non porta a
niente se non a farsi ancora più male."
Bene bene:
allora veniamo a noi
avreste mai detto che la nostra Hermione ricevesse la visita di
Narcissa Black
Malfoy in persona?
Certo
è da farsi venire i brividi
pensare che sia la tua probabile suocera che per altro ti ha sempre
considerata
una nullità ad intervenire per risanare la situazione.
Cosa avreste
pensato e fatto voi al
posto di Hermione quando ve la sareste trovata di fronte?
Secondo voi cosa
deciderà Hermione
Ora vi lascio ai
vostri interrogativi
e vi rimando alla prossima volta ciao Lorian
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Sentimenti d'amore ***
Ciao a tutte!!
Ragazze ci siamo io ho
appena esaurito una scorta di fazzoletti che non si può
calcolare.
La mia
incontinenza lacrimale è
dovuta al fatto che questo è l'ultimo capitolo quello che
finalmente mette i
puntini sulle i nel rapporto tra i nostri protagonisti.
Devo dire che le
loro avventure mi
mancheranno e anche se ora come ora sono presa nel nuovo racconto
ambientato su
Twilight loro rimarranno per sempre nel mio cuore.
Accidenti l'ho
detto io che oggi sono
veramente triste; comunque bando alle ciance
non voglio farvi perdere tempo.
Aggiungo solo
che per coloro che mi
hanno chiesto di continuare " Mia " cercherò di farlo non
appena
finirò "La leggenda di un amore".
Ora vi lascio all'ultimo capitolo e grazie ancora di
avermi seguito con
tanto affetto e spero che continuerete a farlo per le mie prossime
storie.
Capitolo 17:
Sentimenti d'amore
Hermione
piangeva, ormai, senza
remore e di slanciò abbracciò la madre del
ragazzo che amava poi disse:
" Grazie
Narcissa, di essere
venuta perchè con il suo racconto ho visto un lato della
vita di Draco che non
immaginavo.
Ora sono pronta
a tornare ad Hogwarts
e lo faccio con il cuore sereno perchè so che lui
è davvero una persona
speciale perchè è stato allevato da una donna
speciale e le prometto che farò
di tutto per rendere felice suo figlio".
La donna
asciugò una lacrima che
impertinente scese sulla sua guancia poi disse: " Hermione io sono
felice
di averti convinta anche se ho la segreta certezza che le mie parole ti
abbiano
dato solo una piccola spinta dato che tu nel tuo cuore avevi
già deciso di
tornare ma c'era qualcosa che ti frenava.
Ora se sono
stata io a sciogliere
quell'unico dubbio ne sono orgogliosa ma avrei un favore da
chiederti!!" e
quando la ragazza annuì silenziosa la donna riprese: "
Vorrei chiederti di
non rivelare a mio figlio la mia visita!".
Hermione
provò a protestare ma la donna
la fermò dicendole: " No, tesoro, io voglio che il mio
ragazzo si goda la
sua nuova opportunità senza sentirsi in dovere di rendermi
grazie di qualcosa
che qualunque madre avrebbe fatto.
Ora me ne vado;
devo andare al Manor
per liberarlo di tutti i vecchi ricordi.
Mi piacerebbe
che veniste a vivere lì
anche voi con il mio nipotino ma non chiedo tanto; spero solo che tu mi
permetta ogni tanto di vedere il figlio di Draco e che possa dargli
parte
dell'affetto che non ho potuto dare a lui!!"
La ragazza
abbracciò stretta la donna
poi disse: " Voi siete la nonna di nostro figlio e dovrete fare parte
della sua vita senza nessuna obbiezione da parte nostra!".
Narcissa sorrise
a quella dolce e
forte ragazza poi salutatala si smaterializzò.
Hermione sentiva
dentro di sé un
calore che non provava da parecchio tempo e senza attendere un secondo
di più
si concentrò e dopo pochi istanti si trovò
davanti ai cancelli di Hogwarts.
Nel frattempo
Blaise, nel dormitorio
di Serpeverde, combatteva la sua lotta quotidiana e cioè
convincere Draco a
venire in Sala Grande per il pranzo.
Sapeva che, come
gli altri giorni,
lui non si sarebbe fatto convincere ma il moro aveva la sensazione che
quel
giorno non si sarebbe dovuto arrendere.
Così
dopo diversi tentativi e mille
offese ricevute dal suo amico, Blaise riuscì a spuntarla sul
recalcitrante
principe e a trascinarlo con se per mangiare.
Non appena
fecero il loro ingresso
nella sala il silenzio piombò tra gli alunni: erano ormai
quindici giorni che
il ragazzo non usciva dal suo dormitorio.
La preside, con
immensa gioia, lo
vide entrare e pensò dentro di sé che forse il
peggio stava per passare.
Draco in
silenzio raggiunse il suo
posto conscio di avere puntato su di sé lo sguardo di tutti
i ragazzi; si
sedette e iniziò a mangiare.
Poco dopo anche
gli altri alunni
fecero lo stesso.
Dopo circa un
quarto d'ora le porte
della Sala grande si aprirono ed Hermione fece il suo ingresso
lasciando di
stucco tutti i presenti.
Draco che non
aveva alzato gli occhi
dal suo piatto non si accorse del suo arrivo e Blaise che stava per
farglielo
notare fu fermato con un gesto da Hermione.
La ragazza si
diresse verso il tavolo
dei Serpeverde e posizionatasi alle spalle del suo amore gli pose le
mani sugli
occhi.
Draco
trasalì poi con un gesto di
stizza disse: " Pansy, porca miseria, smettila, con questi giochi
stupidi!"
provocando
l'ilarità dei suoi
compagni e un verso di protesta della ragazza che disse: " E adesso che
cavolo c'entro io?".
Il principe
delle serpi capendo di
essersi sbagliato afferrò le mani che gli coprivano gli
occhi, le spostò poi si
girò e rimase letteralmente senza parole quando di fronte a
sé vide la sua
Hermione sorridente.
Molto lentamente
come se fosse un
film al rallentatore si alzò e girò le spalle a
tutta la Sala poi abbracciò
stretta la sua ragazza cominciando a piangere sommessamente.
In tutte le
tavolate regnava il
silenzio più assoluto che fu interrotto da Harry Potter che,
con le lacrime
agli occhi si alzò in piedi e cominciò ad
applaudire seguito subito dopo da
tutti gli alunni di Grifondoro.
Dopo pochi
istanti il suo esempio
venne imitato anche dai Tassorosso, i Corvonero e i Serpeverde compreso
il
tavolo degli insegnanti.
Tutta la sala
era in un tripudio di
gioia ma i due innamorati non se ne accorsero persi in un bacio
mozzafiato
desiderato da entrambi da parecchio tempo.
Quando si
dovettero separare
obbligati dall'incessante richiesta di ossigeno, Draco la
fissò negli occhi
ancora incredulo di trovarsela di fronte.
Con un brusio
lontano e vagamente
fastidioso alle orecchie del Serpeverde giunsero gli applausi, che
nella Sala
Grande, erano continuati imperterriti.
Prima che quelle
mani da applausi
diventassero abbracci il ragazzo afferrò deciso la mano di
Hermione e tirandola
a sé corse fuori dalla sala.
Non aveva una
meta ben precisa;
voleva solo riappropriarsi del suo mondo che negli ultimi quindici
giorni era
stato completamente stravolto.
Ora che
Hermione, il baricentro del
suo universo, era tornata da lui Draco aveva la certezza che tutto
sarebbe
tornato a posto.
In pochi istanti
arrivarono nei
sotterranei e detta la parola d'ordine entrarono nella Sala comune dei
Serpeverde.
Sempre senza
parlare e leggermente
affannato il biondo salì le scale trascinandosi dietro una
felice Hermione .
Con un calcio
aprì la porta della sua
stanza di Caposcuola e una volta entrati al suo interno la richiuse
sigillandola ed imperturbandola in modo da non essere disturbati da
nessuno.
Quando
finalmente furono soli Draco
fissò i suoi occhi in quelli di lei; oro e argento
nuovamente tornarono a
fondersi come se fossero una cosa legata dal destino.
Il ragazzo, con
la voce rotta ancora
dall'affanno della corsa disse: " Amore, dimmi che non sto sognando;
dimmi
che sei davvero qui, che sei reale. Non potrei sopportare tutta questa
felicità
se poi all'improvviso aprendo gli occhi tu non ci fossi più".
Hermione era
davvero sorpresa dato
che sapeva che non era da lui essere così dolce e smielato e
capì in
quell'istante quando aveva davvero dovuto soffrire per quella
separazione.
Sorridendo
felice disse: " Non è
un sogno vita mia; io sono qui, anzi io e nostro figlio siamo qui
ovviamente se
ancora tu ci vuoi!!!".
Draco per tutta
risposta si avventò,
letteralmente, su quelle carnose e morbide labbra come se fosse un
assetato che
nel deserto trova una bottiglia di acqua fresca.
In pochi istanti
si ritrovarono,
completamente nudi, sul letto di Draco presi ancora a baciarsi.
All'improvviso e
senza dire una
parola Draco entrò in lei con una sola ed unica spinta che
fece inarcare il
corpo della Grifoncina e come se fosse un impellente bisogno
primordiale prese
a muoversi dentro quel corpo fantastico che ora era nuovamente suo.
E preso
dall'ardore e dal desiderio
Draco si rese conto che tutto finalmente era davvero tornato a posto:
il cielo era
cielo, le stelle erano
stelle, il vento era vento e il suo cuore era tornato a battere.
Le lacrime
presero a scorrere dagli
occhi del ragazzo mentre continuava, imperterrito a spingere il suo
membro
dentro di lei come se fosse l'unica cosa che gli rimanesse da fare.
Hermione gli era
oramai
indispensabile come lo era respirare e ringraziò il Cielo
che lei fosse tornata
tra le sue braccia.
I sospiri e i
gemiti dei due
innamorati riempirono il silenzio della stanza che fu poi rotto dalla
voce di
Draco che, fermandosi di botto, disse: " Amore, sei sicura che non
facciamo del male al bambino?".
La ragazza
sorrise e poi gli rispose:
" Si, tesoro, sta tranquillo non gli facciamo alcun male!!!" e quindi
ricevuta questa risposta il ragazzo riprese la sua danza.
Dopo qualche
minuto i due ragazzi
giunsero, gridando all'unisono il nome del proprio amato, al culmine di
quella
passione e Draco riversando in lei tutto se stesso crollò
esausto sul corpo di
Hermione per poi spostarsi velocemente timoroso di farle male.
Ansimavano,
senza riuscire a parlare,
continuando a guardare il soffitto come se fosse un meraviglioso cielo
stellato
e tenendosi stretti per mano.
Quando si furono
calmati Hermione
chiese al ragazzo: " Come stai?" e lui, sorridendo, le disse: "
Chiedimelo quando torno giù dal paradiso!!!".
Poco
dopo Draco divenne serio e
pensieroso; Hermione se ne accorse e gli chiese: “ Amore, che
c’è? a che pensi?
” e il ragazzo guardandola negli occhi le rispose:
“ Stavo pensando a quanto
sono stato idiota.
Per poco non ho perso te e nostro figlio e non sarei mai
riuscito a
perdonarmelo.
La
mia
stupidità non ha avuto limiti e non so se tu potrai mai
dimenticare il dolore
che ti ho dato.”
Poi
aggiunse: “ Ti delusa non è vero?”.
La
donna lo guardò
profondamente e gli disse: “ Forse un po’ ma poi ho
compreso la tua
reazione"
poi
gli chiese: " Che ne è stato di lui?" e Draco
girandosi a guardarla le rispose, con un sorriso sadico: " E' stato
espulso e ora è tra le adorabili mani di mamma Weasley!!!".
Hermione emise
un
fischio che poteva significare - Capperi, poverino, che sfiga - ma che
in
realtà voleva dire - Finalmente ce lo siamo tolti dalle
palle!!-.
Draco poi le
disse: " Sai chi ci
ha aiutato dicendo alla signora Weasley tutta la verità?" e
quando la
ragazza gli rivolse uno sguardo interrogativo lui riprese a parlare: "
Potter!!! si hai capito bene: lo sfregiato l'ha messa nel di dietro al
suo migliore
amico e ha difeso me, dicendo alla donna quanto fosse sicuro che io ti
amassi.
Questo incontro è avvenuto il giorno in cui io, Ginny e
Blaise venimmo da te.
Ah proposito sai
che quei due pazzi
stanno assieme?".
Hermione che era
già rimasta con la
bocca spalancata dalla notizia che Harry aveva difeso Draco la
spalancò
ulteriormente davanti a quella dolce novità: " Davvero?"
disse non
appena riuscì a riprendere il controllo della sua mascella.
" Si " le
rispose Draco,
accarezzandole il braccio " comunque tornando a Potter questo incontro
mi
è stato riferito parola per parola da Madama Chips quando mi
presentai furioso
in infermeria per guardare in faccia il rosso malefico e sputargli
addosso tutto
il mio livore.
Arrivato
lì non lo trovai e quando
chiesi a Madama Chips che fine avesse fatto lei mi disse che era stato
espulso
e che era stato portato via da una furiosa signora Weasley che poco
prima aveva
ricevuto delle esaurienti risposte da Harry Potter.
Completamente
basito decisi di
andarlo a cercare per capire perchè avesse preso le mie
difese e quando lo
trovai lui mi disse: " Malfoy non credere che io abbia dimenticato
tutto
il male che hai fatto in sei anni ad Hermione. Non posso scordarlo
come, però,
non posso scordare i suoi occhi disperati quando ti hanno perso; erano
vuoti e
senza luce esattamente come i tuoi in questo momento.
Tornerà sta tranquillo
perchè lei ti ama troppo e Hermione non è capace
di portare rancore" poi
come se nulla fosse si volse e cominciò a
camminare ed io preso da un impeto folle gli urlai: " Grazie
sfregiato!!!".
Lui non si
fermò ma mi fece solo un
gesto con la mano per farmi capire che aveva sentito e che andava bene
così".
Hermione aveva
le lacrime agli occhi
dalla grande felicità e velocemente si strinse al suo uomo
che però si affrettò
a dirle: " Hei, hei con questo non credere che io e lui diventeremo
amici
per la pelle!! questo non accadrà mai neppure se si
sciogliessero tutti i
ghiacci del Polo Nord; per me lui sarà sempre.....".
La ragazza
sorrise poi
interrompendolo disse: " Si lo so lui sarà sempre lo
sfregiato e tu sarai
sempre Malferret, il mio adorabile furetto rimbalzante!".
Il ragazzo
sorrise e cominciò a
baciarla con una passione sempre più accentuata ma prima di
perdere del tutto
la cognizione del suo corpo si fermò e chiese alla sua
amata: " Hermione
chi ti ha convinto a tornare da me?" e lei sorridendo in modo dolce gli
rispose: " Un angelo, è stato un angelo!!!".
Draco la
fissò interdetto poi le disse:
" Non me lo dirai vero?" e quando lei gli fece il segno di no con la
testa alzò le spalle rassegnato e riprese a baciarla.
Quello che gli
importava di più in
quel momento era sentirsi ancora parte di lei: ci sarebbe stato il
tempo di
farglielo dire chi era quell'angelo.
Oh si prima o
poi lui l'avrebbe fatta
parlare.
FINE
P.S. Ok
ragazze proprio non c'è la faccio a staccarmi da questi due
quindi asciugando a
fatica le mie lacrime ho deciso che posterò al
più presto un epilogo per sapere
che cosa succederà ai nostri eroi.
Baci, baci,
baci, baci Lorian
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Epilogo ***
Eccoci arrivati
alla fine di questo cammino
che mi ha emozionato e che spero abbia fatto altrettanto con voi.
Se devo essere
sincera mi si stringe il cuore
sapendo che non scriverò più nulla su di loro ma
d'altronde la vita deve andare
avanti ed io sto portando a termine altri progetti.
Sono certa che
prima o poi tornerò a scrivere
del meraviglioso amore tra Draco ed Hermione ma lo farò solo
quando sarò sicura
di scrivere qualcosa che possa toccare il vostro cuore.
Ora bando ai
sentimentalismi e vi lascio alla
lettura dell'ultimo capitolo di questo splendido e tormentato amore.
Epilogo:
Draco Lucius
Malfoy, ex principe della casa di
Salazar Serpeverde, stava seduto sul divano immerso nelle lettura della
Gazzetta del profeta.
Il biondo era
talmente assorto che non si
accorse che una cascata di riccioli color biondo platino gli stava
correndo
incontro finché non si trovò il suo dolce peso
sul grembo.
Fintamente
esasperato alzò gli occhi al cielo
poi disse: " Cissy tesoro lo sai che non voglio essere disturbato
quando
leggo il giornale!!".
La smorfia
triste e corrucciata che esibì la
biondina lo stordì per un attimo; era sempre
così: davanti a quell'espressione
desolata simile ad un cagnolino bastonato lui si sentiva completamente
annientato.
D'altronde era
sempre più innamorato di quella
splendida creatura; innamorato di lei dalla prima volta che i suoi
occhi
avevano incrociato il suo viso.
Narcissa Jane
Malfoy: sua figlia aveva questa
prerogativa; gli bastava fissarlo in quel modo supplichevole per
renderlo schiavo
di lei.
Se solo glielo
avrebbe chiesto sarebbe andato
in groppa sulla scopa a rubare tutte le stelle per fargliene dono.
Quel giorno, la
principessina Malfoy, compiva
tre anni e lui benediva ogni singolo momento che poteva passare con lei.
Era ancora vivo
e forte in lui il terrore che
aveva provato quando la sua Hermione gli aveva detto quella frase: "
Sono
sincera se ti dico che all'inizio non avrei voluto che tu sapessi della
sua
esistenza"; era stato ad un passo dal sentire il suo cuore fermarsi di
botto fino a quando lei aveva aggiunto: " L'unica cosa che so
è che non ti
priverò della presenza di tuo figlio né
toglierò a lui il diritto di avere un
padre".
Erano stati
attimi di puro terrore che
fortunatamente appartenevano al passato: ora lui era, felicemente,
sposato con
Hermione da quasi tre anni ed era orgoglioso della sua splendida
famiglia.
Draco,
riportò la sua attenzione sul viso di
sua figlia che esibiva ancora quell'espressione affranta e gli
scappò quasi da
ridere.
Dolcemente le
accarezzò la testina bionda poi
disse: " Su, piccola, papà stava scherzando; lo sai che io
ti adoro
no?" e la bambina ridendo allegramente rispose: " Si, certo che lo
so, ma è normale visto che sono il meglio che c'è
sulla pazza!!".
Stavolta Draco
scoppiò a ridere e quando si fu
calmato disse: " Piazza, Cissy, non pazza; tu sei il meglio che
c'è sulla
piazza capito?".
La ricciolina
fece un ghigno degno del padre
che mormorò: " Oh, santo cielo, eccolo il ghigno made in
Malfoy!! si vede
che sei proprio figlia mia anche se quando assumi quell'aria da
sapientona sei
tutta tua madre!".
Sua madre, la
sua Hermione, che aveva litigato
furiosamente con lui sul nome da mettere alla loro bambina: Draco
voleva
continuare con la tradizione dei Black che sceglievano per i propri
nati i nomi
delle costellazioni mentre lei si ostinava e s'incaponiva a dire che il
nome
adatto per quella meraviglia che stringevano tra le braccia era quello
di
Narcissa Black in Malfoy.
Il biondo aveva
lottato con lei continuando a
dire che per lui sua madre non esisteva più e che faceva
parte della vita del
vecchio Draco ma lei scuoteva la testa, testarda, dicendo: " Tu non
puoi
capire!!!".
E già
lui non poteva capire chissà perchè
quella sembrava una prerogativa prettamente femminile anche se doveva
ammettere
che in questo caso, ma solo in questo, lui non riusciva proprio a
comprenderla.
Avrebbe dovuto
essere lei quella che si
opponeva con tutte le sue forze nell'imporre a sua figlia il nome di
una donna
che tanto l'aveva detestata; invece no! lei aveva lottato e alla fine
aveva
vinto anche se lui aveva, di controparte, scelto il nome di sua suocera
come
secondo nome per la principessina occhi d'oro.
Cissy scese
dalle braccia del padre sedendosi
sul tappeto a giocare con i suoi pupazzi e Draco guardandola si perse
nei
ricordi.
Rammentò
con estrema lucidità il momento in
cui chiese ed ottenne da Hermione il suo si per le nozze.
Era stato subito
dopo il suo ritorno ad
Hogwarts, nei dormitori Serpeverde, dopo aver fatto l'amore per la
seconda
volta.
Lui, con
l'affanno dell'orgasmo ancora nella
voce, le aveva chiesto: " Amore, sposami!!" e lei aveva riso di gioia
poi tornata seria aveva detto: " Si ti sposerò, Draco Lucius
Malfoy ma
solo dopo che sarà nato nostro figlio!!".
Lui aveva dovuto
accettare la sua decisione
anche se avrebbe voluto farla diventare sua moglie già il
giorno dopo.
Alla fine erano
arrivati anche gli esami
finali e nonostante il pancione della sua amata fosse ormai
più che evidente
lei riuscì a creare per tutti dei turni di studi che
semplificò di molto la
preparazione per i M.A.G.O. e la cosa che sorprese di più fu
il fatto consegnò
i suoi schemi anche a Daphne, a Pansy, a Tiger e a Goyle.
Grazie al suo
aiuto tutti superarono l'ultimo
scoglio che li legava ad Hogwarts.
Dal giorno dopo
sarebbero entrati di diritto
nel mondo degli adulti e anche se Draco sapeva che grazie alla sua
immensa
ricchezza poteva permettersi di vivere senza lavorare Hermione gli
aveva
presentato dei depliant di nuove scuole di specializzazione.
Dopo tante
discussioni decisero che ci
sarebbero presi un meritato anno sabbatico dove avrebbero messo a posto
la loro
nuova casa ( una bellissima villa nello Wiltshire che era un luogo di
cui la
riccia si era innamorata dopo aver visitato il mistico monumento di
Stonehenge), avrebbero atteso la nascita del loro bambino, ( la mora
non ne
aveva voluto saperne di scoprirne il sesso adducendo varie scuse tra le
quali
il fatto che non aveva prezzo il sapore della sorpresa), si sarebbero
sposati,
avrebbero fatto il viaggio di nozze e si sarebbero goduti un
pò di serena pace.
Draco ricordava,
ancora alla perfezione il
giorno in cui la loro famiglia si era allargata.
Erano riuniti a
Grimmauld place per
festeggiare il fidanzamento ufficiale di Blaise e Ginevra; c'erano
tutti
tranne, ovviamente, il rosso malefico.
Ginny non aveva
più voluto perdonare suo
fratello per quello che aveva fatto e lui dopo alcuni tentativi,
fortunatamente
andati a vuoto, di parlare con Hermione per far rivalere le sue ragioni
aveva
deciso con buona pace di tutti di partire con suo fratello Charlie per
la
Romania dove avrebbe studiato i draghi.
Nella stanza
della festeggiata si erano
riunite Hermione, Pansy che ora stava sorprendentemente con Harry,
Daphne e
Luna che stavano cercando disperatamente di calmare la futura fidanzata
in
preda ad una crisi di nervi mentre i maschietti facevano altrettanto
con Blaise
prendendolo, goliardicamente, in giro per i sudori freddi che gli
stravolgevano
il viso.
Harry che un
mese prima c'era già passato con
Pansy e Theo che era il più veterano dato che la sua storia con Daphne aveva
già raggiunto quota quindici
mesi lo sommergevano di consigli uno più assurdo dell'altro.
Il
più calmo e pacato era Neville che, secondo
tutti, aveva dovuto fare buon viso a cattivo gioco visto che convivere
con
quella pazza di Luna era un terno al lotto continuo.
Certo a volte
faceva davvero pena come quella
volta che si era materializzato nella cucina di Harry, con il viso
stravolto,
supplicandolo di fargli fare una sana colazione dato che a detta della
sua
strambissima compagna la loro dispensa era stata presa di mira dagli
inesistenti ricciocorni schiattosi che le impedivano di cucinare.
Draco sorrise
solo ripensando alla faccia
buffissima di Neville mentre con le mani giunte pregava Harry e Pansy
per qualche
cosa da mangiare.
Riconcentrando
il suo ricordo in quel giorno
il biondo rammentò la confusione che si creò
quando il salone della casa di
Potter fu invasa da una famelica orda di rossi: i Weasley al completo.
L'esuberante
Molly e il nervoso Arthur non
facevano altro che distribuire, al povero Blaise, soffocanti abbracci e
pacche
sulle spalle, che avrebbero fatto invidia alla delicatezza di Grop il
gigantesco fratellino del mezzo gigante Hagrid; il mezzo lupo Bill con
sua
moglie, la veela Fleur, lo spocchioso Percy con la fidanzata Audrey e
il
simpatico George con la compagna Angelina che non facevano altro che
dire al
moro serpeverde che sbaglio enorme faceva a prendersi quella pazza
della
sorella come compagna di vita moltiplicando ansie e paure.
Neppure da parte
della sua famiglia il caro
Zabini aveva trovato un pò di appoggio dato che sua madre,
che di esperienza in
campo sentimentale ne aveva eccome, dato che era al settimo matrimonio
aveva
liquidato la cosa con alzata plateale di spalle dicendo: " Esagerato!!
alla male c'è sempre il divorzio" guadagnandosi
un'occhiataccia dai
Weasley al completo che avrebbe gelato un vulcano in eruzione.
Alla fine era
stato, proprio lui, Draco che si
era avvicinato al suo amico chiedendogli: " Zab cosa ti colpisce di lei
quando la vedi? e non dirmi le tette perchè ti stronco!!" e
lui deglutendo
aveva risposto: " La sua luce; è quello che mi colpisce Dra,
la sua
luce!!" e il biondo gli aveva chiesto: " Zab tu l'ami? " e il
moro aveva risposto: " Da morire!" e ciò che il principe gli
aveva
detto lo aveva tranquillizzato all'istante: " Allora, fratello, stai
facendo la cosa giusta!!".
E se ancora
qualche minimo dubbio aleggiava
nella testa della serpe mora si dileguò immediatamente
quando vide la sua
fidanzata scendere le scale avvolta in un meraviglioso abito di seta
bordeaux
che la faceva sembrare una principessa.
Dopo lo scambio
degli anelli e delle promesse
seguite da altrettanti brindisi l'attenzione era stata catturata
dall'urlo di
Hermione che si era portata una mano sul ventre mentre ai suoi piedi si
andava
allargando la macchia prodotta dalle acque che le si erano rotte in
quell'istante.
In pochi momenti
la confusione e l'agitazione
la fecero da sovrane in quella casa dove c'era chi correva intorno al
divano
gesticolando, chi si faceva prendere da panico, chi rideva e chi di
contro
piangeva.
Le uniche calme
e tranquille erano Molly
Weasley e Katherine Zabini e straordinariamente anche Draco che
sembrava un
organizzatore perfetto che dava ordini secchi e precisi.
Hermione tra una
contrazione e l'altra non
faceva altro che chiedere scusa a Ginny e Blaise per avergli rovinato
la festa.
Finalmente
riuscirono ad organizzarsi e con
una complicata manovra si erano smaterializzati al San Mungo dove gli
infermieri avevano preso in consegna la gestante dicendo al futuro
padre che lo
avrebbero chiamato, secondo la legge che vigeva in quell'ospedale,
quando la
testa del nascituro sarebbe stata visibile.
Draco senza
più Hermione tra le braccia,
cominciò a tremare, chiuse gli occhi e cadde a terra svenuto.
Il biondo scosse
la testa ripensando a quello
stupido svenimento che gli era costato mesi di feroci prese in giro da
parte di
Blaise, Harry e Theo.
Ricominciando a
ricordare Draco rammentò
l'emozione che aveva provato quando l'infermiera gli aveva messo tra le
braccia, per la prima volta, quello scricciolo delicato che come primo
miracolo
gli aveva preso un dito stringendoglielo forte e non lasciandolo
più.
Una nuova ondata
di emozione gli fu prodotta
dal ricordo dolcissimo della sua Hermione che avvolta in un
meraviglioso abito
bianco avanzava nel prato della villa dello Wiltshire dove avevano
deciso di
sposarsi.
Dopo lo scambio
delle vere, la pronuncia delle
rispettive promesse e il tanto sospirato bacio finalmente Hermione Jane
Granger
era diventata la nuova Lady Malfoy.
Il loro viaggio
di nozze a tre era stato
favoloso: avevano girato quasi tutta l'Italia e gran parte della Grecia
dove
Draco aveva approfittato della natura di babbana di sua moglie che
sicuramente
era più ferrata di lui.
Poi erano
cominciate quelle strane uscite da
parte di sua moglie che imbellettava la sua erede ed usciva da casa,
misteriosamente, senza dirgli dove andasse.
Draco era
curioso ma aveva deciso di non fare
domande a sua moglie timoroso che lei gli rinfacciasse la sua mancanza
di
fiducia.
Alla fine
dell'anno sabbatico avevano deciso
di frequentare la stessa scuola anche se con materie diverse:
Pozionista per
lui e Medimagia per lei.
Nel corso di
Hermione c'erano anche Blaise e
Ginevra, che intanto si erano sposati mentre nel suo c'era Pansy che
stava
preparando il matrimonio con Harry che, nel frattempo, era diventato
uno dei
più famosi Auror.
Draco fu
riportato al presente dalla voce di
Hermione, che dal piano superiore, lo avvisava che gli ospiti della
festa di
Cissy stavano arrivando.
Il biondo si
alzò sbuffando leggermente:
quella dannata donna aveva fatto scoppiare una guerra colossale quando
lui le
aveva proposto di prendere degli elfi domestici per occuparsi della
casa.
L'unico elfo che
poteva girare tranquillamente
per casa era Puk, che però, dietro pretesa di Hermione era
stato liberato e ora
il suo unico scopo era essere amico personale di Cissy.
Draco
andò ad aprire la porta e si trovò
davanti Blaise che teneva in braccio la piccola Nessie di due anni che
era la
fotocopia, precisa e sputata di Ginevra, a parte gli occhi che era di
colore
blu zaffiro come quelli del padre.
Dietro a Blaise
e alla piccola, c'erano
Ginevra e la famiglia Potter.
Harry e Pansy
che si erano sposati l'anno
prima ed erano in attesa del loro primogenito; dopo pochi minuti
arrivarono
anche Luna e Neville con la loro bambina Alice e Daphne e Theo con il
loro
figlio Damon.
In pochi istanti
il silenzio, perfetto e
pacifico, della villa si trasformò in un brusio assordante
contornato da
risolini infantili che rallegravano il cuore.
Draco dopo pochi
minuti salì al piano
superiore per andare a vedere come mai Hermione non scendesse ma
arrivato
davanti alla porta chiusa della loro stanza da letto fu attratto dalla
voce di
sua moglie che stava parlando con qualcuno.
Istintivamente
accostò l'orecchio alla porta e
sentì la riccia dire: " E' una questione di puntiglio! non
capisco perchè
deve essere tutto così complicato; io credo che sia un suo
diritto
sapere!".
Il biondo
strinse un pugno per contenere il
nervosismo e sospirò per cercare di rilassarsi poi
tornò ad ascoltare: "
Per favore, io devo dirglielo! non voglio più continuare a
mentirgli; i nostri
incontri clandestini devono cessare, perchè io non me la
sento più d'ingannarlo!!".
Alla parola
< incontri clandestini>
Draco non si trattenne più ed entrò di scatto
nella stanza esibendo sul viso un
espressione feroce.
Hermione
sussultò al suo ingresso e
guardandolo in volto capì di essere stata scoperta:
istintivamente chiuse la comunicazione
via camino che stava intrattenendo e si avvicinò a suo
marito più tranquilla
che poté ma si bloccò subito quando vide l'enorme
sofferenza negli occhi
dell'uomo che amava.
" Draco io...."
cercò di dire la
ragazza ma lui con la voce gelida le rispose: " Cosa c'è
Hermione io non
ti basto più?".
Per la ragazza
fu come ricevere uno schiaffo
potente in pieno viso e con le lacrime agli occhi rispose: " Ma che
stai
dicendo, amore?".
Draco stringendo
i pugni disse: " Non
chiamarmi amore, per favore; non sporcare una cosa così
bella.
Se non sei in
grado di essere sincera con me
almeno non prendermi in giro!!!" e la riccia, giungendo le mani, disse:
" Io non ti ho mai preso in giro ne tantomeno ti ho mai mancato di
rispetto! puoi dire lo stesso di te? Draco lo stai facendo di nuovo!
stai
mettendo in dubbio i miei sentimenti così come hai fatto con
Ronald; stai
saltando subito alle conclusioni. E' tutta qui la fiducia che hai nel
nostro
matrimonio?".
" Conclusioni?
fiducia? rispetto? ti
faccio notare Hermione che non sono io che ha degli incontri
clandestini con un
altro! io ti ho sempre rispettata perchè la mia vita siete
tu e mia figlia e
non potrei mai immaginarla priva della vostra presenza ma sei stata tu
pochi
secondi fa a dire che non vuoi più ingannarmi né
mentirmi! ti ho sentita"
concluse, amareggiato, Draco.
Hermione
crollò, sconfitta, sul letto poi
passatisi le mani sugli occhi disse: " Hai ragione, io ti ho mentito e
ti
ho ingannato ma non ti ho mai mancato di rispetto!".
La ragazza
sentì il cuore gelarglisi in petto
quando vide le lacrime di dolore scendere sulle guance di suo marito e
con
decisione disse: " Ora basta! io non posso più mentirti per
la
testardaggine e l'orgoglio di altre persone. Non posso mettere in
pericolo il
mio matrimonio e la nostra serenità per fare da scudo
all'indecisione di
qualcuno che non sa masticare pane ed umiltà al punto da
rivelarsi!".
" Di che diavolo
parli, ora?" chiese
furioso e sconcertato il biondo e lei gli fece cenno di sederglisi
accanto cosa
che lui fece con riluttanza.
Hermione gli
prese le mani e Draco fu tentato
di staccarsi ma lei non glielo permise poi guardandolo negli occhi
disse:
" Tesoro, in questi tre anni e mezzo che siamo tornati insieme, tu mi
hai
chiesto più e più volte chi fosse l'angelo che mi
aveva convinto a tornare da
te ed io non ho mai voluto dirtelo giusto?" e lui annuì,
perplesso,
chiedendosi cosa diavolo c'entrasse ora quel discorso ma lei riprese a
parlare:
" E di certo molte volte ti sei chiesto dove io portassi Cissy durante
le
nostre misteriose uscite non è così?".
Draco
annuì nuovamente e lei disse: " Beh
è arrivata l'ora che tu sappia tutto! le mie uscite <
clandestine > con
nostra figlia erano motivate solo dal fatto che quell'angelo voleva
passare del
tempo con lei!".
Il biondo,
sbottando, disse: " Ma chi
cavolo è quest'angelo?" ed Hermione gli rispose: " Draco
quell'angelo
è tua madre!!".
Il ragazzo
spalancò gli occhi all'inverosimile
poi a fatica disse: " Mi-mia ma-madre? ma ch-che stai dicendo? guarda
che
se è uno scherzo non è divertente!!" ma lei,
sorridendo teneramente, gli
rispose: " Non scherzo, amore!!! è stata tua madre a
convincermi a tornare
con te all'epoca; ".
Il biondo,
ancora scioccato, disse: "
Cos'è ti ha minacciato? o ti ha messo sotto Imperius?" ed
Hermione,
scoppiando a ridere, rispose: " Ma che minacce o Imperius del cavolo!
lei
venne lì la stessa mattina che io tornai da te e mi
parlò con il cuore in mano
raccontandomi di te, della tua infanzia e delle torture alle quali ti
sottoponeva Lucius e alle quali lei non ha mai avuto la forza di
ribellarsi; mi
ha spiegato quanto si sentiva in colpa verso di te per non averti mai
aiutato
alla luce del sole!".
" Se
è per questo non l'ha fatto neppure
all'ombra" disse amareggiato Draco e lei lo bloccò dicendo:
" Mi
spiace deluderti, amore ma ti stai sbagliando; lei ti ha sempre aiutato
di
nascosto per evitare di farsi scoprire da Lucius che l'aveva
più volte
minacciata di ucciderti se si sarebbe immischiata in fatti che lui
riteneva
puramente da uomini.
Fu lei che
andò da Silente per chiedere il suo
aiuto per evitarti il marchio ma purtroppo Piton lo uccise prima che
potesse
fare qualcosa di concreto per te!".
Draco era
sbigottito di fronte a tutte quelle
notizie e a fatica disse: " Hermione non mi stai mentendo?" e la
ragazza, sorridendo gli rispose: " Ti pare che se le cose non fossero
andate così io avrei mai messo il suo nome a nostra figlia?
so che ti sei
chiesto molte volte perchè lo avessi fatto! beh ora sai la
risposta; Cissy
porta il nome dell'angelo che ci ha permesso di tornare insieme".
"
Perchè non me lo hai detto?"
chiese Draco ed Hermione gli rispose: " Se te l'ho nascosto
è perchè è
stata lei a chiedermelo! all'epoca mi disse che voleva che tu ti
godessi la tua
felicità senza sentirti in dovere di ringraziarla per
qualcosa che qualunque
madre avrebbe fatto.
Draco, per
quanto ti sembri più facile
continuare a credere che lei sia quella cattiva io devo farti capire
che stai
sbagliando: tua madre è un altra vittima di Lucius e se
vorrà sarà lei a
raccontarti tutto quello che in questo periodo mi ha detto.
Dovresti vederla
con Cissy; è letteralmente,
innamorata di lei così come lo è di te! ogni
volta mi fa mille domande al tuo
riguardo e vuole sapere tutto quello che ti succede!!".
Dopo un
pò di minuti di silenzio Draco si alzò
e disse: " Andiamo!!" ed Hermione gli chiese dove volesse andare e
lui, con un sorrisetto mellifluo, rispose: " Andiamo a riprenderci un
angelo!!!".
La riccia
saltò al collo di suo marito e
felice all'inverosimile lo baciò con un trasporto e una
passione enormi poi
insieme si avviarono verso il camino diretti a Malfoy Manor certi che
finalmente tutti i tasselli del puzzle erano andati al posto giusto.
FINE.
Ringrazio tutti
quelli che hanno seguito la
mia storia sperando di non dimenticarne nessuna:
A tutte le
persone che l'hanno commentata:
MissMalfoys
- aranciata
- titty79
- oOclorophillaOo
- mikilily
- susyprincy
- Herm93
- MoonFencing
- elisadi80
- whatashame
- LaSabriii
- Teya
- barbarak
- Coby
- Black_Yumi
MissChanel
- bribry85
- Neera Sharim
A tutte quelle
che l'hanno aggiunta tra le
preferite:
BabyBaffy - CeC
- elenusiaHP
- francesca88
- Kaichan__
- ladyathena
- Luna_Dora
- MeLiIiIi
- MissMalfoys
- mv3028
- oOclorophillaOo
- RoselyMalfoy
- saritenera
- Scarlett96
- soga6
- stellabella
A tutte quelle
che l'hanno aggiunta tra le
ricordate:
dumbly - Herm93 - Juliee - kuro - maryam - MissMalfoys - Shi no Neko
A quelle che
l'hanno messa tra le seguite:
25112000
- Allice_rosalie_blak
- Aly84
- ania2692
- aquizziana
- aranciata
- Atena_
- a_lena
- BabyFairy
- banvany
- barbarak
- bluesea
- bribry85
- cecilycullen94
- Ciaolao
- Ciccii
- cinamomo
- Coby -
Crystal Hell
- debby91
- Desyree92
- Elena Gilbert
- elisav
- elly04
- excel
sana - Faith18
- fange69
francy lestrange
- ginny66
- giovanninaxD
- GiuliaLestrange
- Giuls_Dancer
- Herm93
- HurricaneNight
- I can fly
- IvanaeSilvia
- jesuisstupide
- Kaichan__
KikkaH
- Killers
- lAleCassandra
- laSab
- LaSabriii
- lauragin
- lovely complex
- mariagrazia45
- martyhorse
- MaryMalfoy96
- Maryns
- meringa47
- mikan98
mikelina
- mikilily
- MoonFencing
- nefastia
- niky23
- oOclorophillaOo
- pelo
- Poseidonia
- potterina97
- rityvampire
- Rospolo
- Scorziii
- Shampoo
- shinkoro
Sunny Lock
- Teya -
titty79
- tykisgirl
- vale_nad
- Veriti
- Veronica91
- yukii96
Io dico solo:
GRAZIE
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=832454
|