Harry Jackson e gli Dei di Hogwarts

di gLizzie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** preparazioni ***
Capitolo 3: *** in(s)contro ***



Capitolo 1
*** prologo ***


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harry jackson e gli dei di hogwarts 1 CAP. 1
Da qualche parte a Londra, in una casa uguale a tutte le altre, ma con la sola differenza di non poter essere visto da nessuno a cui non fosse stato dato l'onore di poterla vedere, un gruppo di persone stavano discutendo di un argomento molto importante:
- Allora, che preparo oggi per cena?- chiese Molly ai presenti, tirando fuori da un armadietto una pentola e appoggiandola sul fornello spento.
- A moi va bien tout, basta que non abià cavne, pasta e vevduve, que je suis à dièt - disse Fleur, limandosi le unghie, e intanto ignorando le occhiatacce di tutte le donne lì presenti.
- E che cosa vorresti cara? Un pezzo di legno? O vale come verdura?- chiese Molly stizzita.
Proprio in quel momento un uomo dalla lunga barba bianca e una tunica verde smeraldo a orsacchiotti rosa apparve alla porta.
- Brutte notizie, miei cari.- disse Silente con voce grave.
- Cos'è successo? Voldemort ha preso possesso del mondo magico?- chiese allarmato Sirius Black, che fino a un momento si stava spulciando e mangiando carne cruda da una ciotola.
- I Mangiamorte hanno invaso Londra?- chiese Lupin, mentre beveva un intruglio dall'aspetto non troppo raccomandabile.
- I Cannoni di Chudley sono stati eliminati dalla coppa internazionale di quidditch?- chiese Ron, che per poco non era caduto dalla sedia.
Tutti lo guardarono malissimo.
- Cosa c'è? Sarebbe una tragedia!- si difese lui.
- Per la cronaca, caro Ronald, i Cannoni sono stati eliminati due incontri fa- disse Albus Silente, tra il divertito e l'esasperato.
- Noooooo!- esclamò Ron, e iniziò a sbattere la testa contro il tavolo.
- Ehm...- continuò Silente - Voldemort ha nascosto un Horcrux in un luogo... Magico, per così dire.
La reazione più immediata fu quella di Harry, che si alzò di colpo e urlò:
- Andiamo a prenderlo!
Visto che nessuno aveva esclamato iente che potesse stargli a dire "vengo con te" o simili, Harry si risedette, deluso al suo posto, e tutti lo guardarono come se fosse fatto a pois fucsia fluorescente.
- Dobbiamo pensare ad un piano- disse Silente, in tono molto serio.
Poi guardò i ragazzi, e Harry, Ron e Hermione salirono nella camera di Regulus a pensare.

Nello stesso momento (ma cinque ore prima, perchè dall'Inghilterra all'America c'è il fuso orario, eh), al Campo Mezzosangue, Long Island, New York, Stato di New York, Stati Uniti (sì, ho finito), i semidei stavano pranzando animatamente: i ragazzi della Casa di Ares stavano lanciando cibo in giro e tutti erano costretti a scappare per evitarlo, meglio di così...
Percy era immobile sotto il tavolo di Poseidone, pregando suo padre e chiunque altro lo ascoltasse che Clarisse non lo scoprisse, perchè a lui, in tal caso, la ragazza avrebbe preservato un trattamento speciale.
E, visto che si sta parlando di colei che durante il primo giorno al Campo del ragazzo aveva cercato di annegarlo nel water del bagno delle femmine, si può essere certi che il trattamento speciale non sarebbe stato per niente allettante.
La guerra si fermò, veloce come era iniziata, e tutti tornarono ai loro posti.
Percy, nascosto sotto il tavolo, vide degli zoccoli da cavallo a pochi centimetri dal suo naso e si affrettò anche lui a sedersi e ad uscire dal suo nascondiglio.
Chirone parlò, e dal suo tono di voce i ragazzi intuirono che non stava per annunciare una nuova caccia alla bandiera:
- Eroi...- iniziò il centauro - la nuova scoperta che abbiamo fatto non è una buona notizia. Cron...aehm- si interruppe, guardando il cielo - il nostro amichetto orologiaio è potente, ora. Molto potente. E... E' abbastanza potente da prendere il possesso di un gruppo molto allargato di persone.
- Dov'è?- chiesero alcuni ragazzi.
- Inghilterra- rispose Chirone - Londra.

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Capitolo 2
*** preparazioni ***


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harry jackson e gli dei di hogwarts 2 Ciauuuuuuuuuu! Siamo tornate! Buona lettura del secondo, delirante, capitolo, e recensite in molti!

CAP 2:
Al campo un gruppo di 11 ragazzi si stavano preparando per la partenza per Londra, visto che Chirone aveva detto che Cronometro aveva preso possesso di un'associazione supersegreta, di cui facevano parte persone...speciali, ma non aveva voluto dire in che modo.
-Allora, mi porto una matita per occhi nera piu eye-liner, o due matite?- si chiese Talia, che stava piegando gli ennesimi pantaloni di pelle nera.
Proprio in quel momento sentì bussare alla porta, e quando la aprì si ritrovò con cento occhi addosso.
- Ehi ti muovi. L'aereo parte fra due ore, e io mi devo sbrigare!!!- disse Argo, mentre si infilava una giacca per coprire gli occhi che aveva sulle braccia.
-Sì eccomi arrivo, stavo solo cercando di infilare tutti i miei CD dei Green Day nella valigia!- rispose Talia, guardandolo male, e facendo quasi venire un colpo (letteralmente) al povero Argo.
Quando arrivarono al porticato della Casa Grande ci trovarono gli altri che li aspettavano, con le valigie già caricate in macchina.
Poi la bizzarra (per sminuire) compagnia partì, alla volta dell'aereoporto John Fitzgerald Kennedy (nd kiki98: ma cosa si erano fumati i genitori di 'sto poveraccio?).
Nel SUV di Argo, alcune persone (le 11 mensionate in precedenza) stavano cantando e suonando (leggi Grover) allegramente "God save the Queen", e il povero custode non era esattamente molto d'accordo con l'inno inglese.
Insomma, se la regina fosse morta, le sue orecchie sarebbero sopravvissute...
l'unica semidea abbastanza comoda, nei sedili posteriori, era Silena.
La ragazza era seduta in braccio a Charles Beckendorf, e ordinava al figlio di Efesto di stare immobile.
- Altrimenti ti conficco il pennellino del mascara nell'occhio!- minacciò, applicandosi l'ombretto, mentre Percy le reggeva uno specchio.
Intanto a Londra, nella casa invisibile, una donna gras...ehm, tarchiata, con capelli rossissimi diceva molto gentilmente le cose da fare ai ragazzi, visto che Silente aveva annunciato che avrebbero avuto ospiti:
-Ron, Harry andate pulire le tende del salotto. Hermione cara, potresti portare i panni lavati di sopra, per favore? Fred, George, smettetela di fare magie a sproposito!!! GINYYYYYYY, SPIEGAMI PER QUALE OSCURO MOTIVO LA TUA PUFFOLA PIGMEA ERA SOTTO LA CREDENZA!!!!!!- normale amministrazione, quindi.
- Ma chi deve venire, esattamente? Ahia, stupido portaombrelli!!!- chiese Ninfadora Tonks, massaggiandosi la cavglia dolorante.
-Non lo so, Silente ha detto che sono dei ragazzi speciali, con dei poteri, ma non mi ha spiegato bene chi erano.- rispose Molly, pulendo i vetri della cucina.
- Altri ragazzini odiosi in giro? Non bastano quelli che abbiamo già?- chiese Severus Piton, con la solita voce strascicata.
- Albus ha detto che il nemico che minaccia di distruggere il Ministero è molto più potente di noi, e questi ragazzi sono gli unici a poter salvare il mondo magico.- disse Remus, che era entrato proprio in quel momento, e stava facendo merenda con una bistecca al sangue.
- Sì, ma sono maghi?- chiese Harry, rientrando stanco morto in cucina, dopo aver tolto tutti i doxy dalle tende del salotto.
Proprio in quel momento Silente si materializzò in cucina (ma che tempismo quest'uomo?! n.d. principessa_tarya).
- No Harry caro, sono semidei.

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Nello stesso momento (ma con la differenza del fuso orario, ve l'abbiamo detto, eh), nell'aeroporto John Fitzgerald Kennedy, i nostri 11 (altri) eroi, stavano correndo per non perdere l'aereo.
- Sbrighiamoci, se no arriviamo in ritardo- urlò Annabeth, correndo.
-Per le mutandine di seta di Afrodite,-disse Grover ricevendo un'occhiataccia da Silena- potete correre più lentamente?

All'aereoporto di Heathlow, ad aspettare quegli idiotissimi semidei che dovevano arrivare da New York, c'era l' Ordine della Fenice al completo, fatta eccezione per Molly Weasley, che stava ancora preparando la cena di benvenuto (nb: erano le undici di sera).
Problema: nessuno sapeva chi fossero 'sti tipi, ne che cosa cavolo volessero da loro.

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Capitolo 3
*** in(s)contro ***


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harry jackson e gli dei di hogwarts 3


Nel caso ve lo steste chiedendo: no,  non siamo morte.
E, nel caso voleste lasciarci una piccola recensione, ve ne saremmo eternamente grate!
Buona lettura, quindi...
kiki98 e principessa_tarya
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Quando i ragazzi scesero dall'aereo, tutti erano profondamente schockati, ognuno a modo suo:
Annabeth aveva le costole spappolate perchè Percy l'aveva stritolata per tutto il viaggio;
Percy aveva avuto una paura terribile e quindi aveva stritolato Annabeth (solo per la paura? Sicuro?: nd kiki98);
Talia era bianca come un cadavere perchè soffriva di vertigini;
Beckendorf, idem come sopra;
Silena era furiosa perchè gli Stoll avevano usato il suo smalto preferito per fare le unghie ad Argo;
Argo era furioso perchè gli Stoll gli avevano messo lo smalto di Silena;
gli Stoll erano acciaccati perchè sia Silena che Argo avevano mostrato il loro disappunto.
E poi c'erano tutti gli altri passeggeri, che si erano dovuti sorbire per undici ore, e ripeto undici ore, gli "ahia" di Annabeth, gli "aaaaah" di Becekndorf, Percy e Talia, gli "il mio smaltooooooo" di Silena, gli "hihi" degli Stoll e l' "AAAAArghHHHhhhhhhhhhhhh" di Argo (Nd principessa_tarya: adesso ho scoperto perché si chiama così!).
Infatti gli unici che avevano viaggiato bene erano Grover, che aveva dormito per quasi otto ore, e Clarisse, che aveva minacciato di morte le persone sedute vicine a lei e aveva giocato con la PSP tutto il tempo.
Una volta arrivati nella sala del ritiro bagagli, Talia, Annabeth, Silena e Clarisse si recarono in bagno, mentre i ragazzi si misero ad aspettare le valigie.
Nel giro di mezz'ora tutte le valigie erano arrivate, così i semidei (e Grover e Argo) decisero di uscire ad aspettare le persone che sarebbero venute a prenderli. Finchè Silena non laciò un urlo isterico:
- La mia valigia! Non è arrivata la mia valigia!
- Ehm...quale, Sil? Te ne sei portata cinque.- chiese Clarisse preoccupata per la salute mentale della sua migliore amica.
- Quella grande e rosa, con la tasca a forma di cuore davanti! Non c'è! Dentro avevo delle cose importantissime!- disse la figlia di Afrodite quasi piangendo.
- Dai, calmati, adesso lo ritroviamo.- disse Beckendorf abbracciandola, e cercando di consolare la ragazza.
- Andiamo a vedere nell'ufficio oggetti smarriti, forse lì lo ritroviamo!- intervenne Annabeth, che fu guardata da Percy come se fosse l'apoteosi dell'intelligenza.
- Sei un genio Annabeth!- sospiro sognante
- Ehm... grazie Testa d'alghe...-
- Allora andiamo?- chiese Silena, che sembrava aver recuperato il buonumore dopo le coccole del suo ragazzo.
Dopo aver cercato per un'ora l'ufficio "oggetti smarriti", dovettero aspettare un'altra mezz'ora che la coppia che aveva perso la carrozzina del figlio finisse di sbraitare contro l'agente aeroportuale.
- Allora, come posso aiutarvi?- chiese l'agente sopracitato ai ragazzi, con un accento un po' parecchio british che i semidei faticarono a comprendere, essendo abituati all' americano.
- Ehm...noi abbiamo perso una valigia, era rosa, grande e con una taca a forma di cuore sopra.- disse Annabeth, pensando a come si potesse smarrire una valigia rosa con un cuore davanti.
- Certo, il nome del proprietario?
- Silena Beuregard, scritto con la eu, alla francese.
- Va bene, adesso cerco, mi può far vedere la carta d'imbarco?
- Eccola- disse Silena passando il biglietto all'agente.
- Mmm.. è minorenne, vero? Viaggia con il signor...Argo Collins?
Mi servono i nomi dei suoi veri genitori. Nome del padre?
- Patrique Beauregarde, Patrique finisce con Q-U-E.
- Ok, nome della madre?- chiese l'agente, compilando una pagina sul computer.
- Ehm... nome della madre ha detto? Ehmm...cioè...- disse Silena cercando di inventarsi un nome sul minuto, ma per fortuna in suo aiuto arrivò Clarisse, che disse:
- Lei è morta da poco, Silena non si rende ancora conto della cosa, e pensa che sua madre sia ancora viva- e abbracciò l'amica con fare melodrammatico, cercando di non scoppiare a ridere.
- Ehm...ok, adesso aspettate, la valigia era stata smistata male, l'hanno messa nel volo per Parigi, fra due ore dovrebbe essere qui.
- Certo, grazie mille.- dissero i ragazzi, e poi si sedettero nelle scomode poltroncine che c'erano nella saletta.
- Di immortales, Clarisse, un po' più drammatica non potevi essere.- disse Connor, beccandosi
un' occhiataccia da parte della figlia di Ares.
Dopo circa due ore la valigia arrivò a Londra, con somma gioia dell'agente, che non ne poteva più di sentire la chiacchere di dodici ragazzini.
- Aspettate, devo controllare che non siano rotte.- disse Silena inizando ad aprire la famosa Valigia Smarrita.
- Che non siano rotte, cosa?- chiese Talia non proprio tranquillamente.
- Ma i miei specchi, no?- disse la figlia della dea delle colombe e della crema idratante, sollevando il coperchio della valigia e rivelando specchi di ogni forma e dimensione.
Per farvi immaginare la faccia che avevano i suoi compagni di viaggio, vi faremo un esempio molto pratico.
Vi basti immaginare che, se questa fanfiction fosse un manga, i nostri protagonisti avrebbero una grossa goccia vicino alla fronte.

Stavano ancora aspettando i tizi (da almeno due ore, eh) fuori dall'aereoporto, e la situazione non era delle migliori: Fred e  George stavano  facendo esplodere caccabombe  dappertutto;
Hermione e Ron stavano litigando per un-non-so-quale errore nel compito di storia della magia del ragazzo;
Harry stava avendo visioni inquietanti riguardo Voldemort che parlava con Tizio Sconosciuto, il quale era in una specie di baratro;
il signor Weasley stava cercando in tutti i modi di allargare con la magia il bagagliaio di un'auto del Ministero quanto bastava perchè ci entrassero altre undici persone;
Fleur stava facendo di tutto per far venire l'esaurimento nervoso a Ginny, criticando il colore dei suoi capelli peggio di come avrebbe potuto fare un Malfoy-fino-alla-morte;
Tonks, per il nervoso provocato dalla francesina, stava cambiando colore di capelli a velocità maggiore di un Boccino d'Oro durante una partta di quidditch: moooolto velocemente;
Lupin e Sirius si stavano azzannando (e non in senso figurato) l'un l'altro, come una sorta di antistress.
Poi, finalmente, tutti videro un gruppo di ragazzi spingere una montagna fuori dall'aereoporto.
No, un momento: non era una montagna!
Erano valigie.
Le valigie di Silena Beauregard, per la precisione.
Harry fu il primo a scattare verso di loro.

Finalmente erano riusciti ad uscire, con tutte quelle valigie che, per la cronaca, appartenevano tutte a Silena.
Videro un gruppo di persone sedute su un muretto.
Percy fu il primo a scattare vers di loro.

I ragazzi si sbatterono uno contro l'altro in modo così violento che caddero all'indietro per il contraccolpo.

pensieri di Harry:
"Non ho scelto io di essere un mezzosangue"

pensieri di Percy:
"Percy Jackson era un ragazzo insolito sotto molti punti di vista"

pensieri di Harry&Percy:
"Ma che cavolo sto dicendo?!?"

Si alzarono insieme e si fissarono.
La scena che seguì fu la seguente:
Percy ed Harry si fissavano;
Annabeth ed Hermione si fissavano;
Grover e Ron si fissavano;
Talia e Ginny si fissavano;
Silena e Fleur si fissavano.
In poche parole: ogni semidio fissava il suo sè stesso magico, e viceversa.
E fu così che i semidei del Campo Mezzosangue e i maghi di Hogwarts si incontrarono per la prima volta.

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