You're my all.

di _C_Rup
(/viewuser.php?uid=147276)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Yes, I love you. ***
Capitolo 2: *** Gelosia, no grazie. ***
Capitolo 3: *** Fuck you, Bitches. ***
Capitolo 4: *** I got you, and that's enough. ***



Capitolo 1
*** Yes, I love you. ***


Erano appena finite le lezioni, e Ron era nel dormitorio, sdraiato sul letto. Non riusciva a pensare ad altro, solo a lei. Ma... Ma lei piaceva ad Harry... Ron scosse la testa come per allontanare i pensieri. Ma non ci riusciva, non poteva riuscirci. Lei..lei..era cosi bella... La porta si spalancò ed entrò Harry, di corsa. Sembrava imbarazzato. Ron si mise a sedere e chiese all’amico:
 ‘Ei Harry, che succede?’
‘Ron... Ho visto Cho, ti cercava.’ Disse Harry, in fretta come se non avesse voluto dirlo. Era visibilmente deluso. Ron arrossì, ma cercò di mascherare il suo entusiasmo.
‘Okay amico...Dov’è?’
‘In giardino, vicino al lago. Ecco, vieni a vedere.’ Rispose Harry avvicinandosi alla finestra e indicando la ragazza.
‘Ah, bene. A dopo Harry.’ Disse Ron velocemente fiondandosi in giardino. Arrivato là, cercò Cho, non la vedeva. Finalmente la trovò: era seduta sotto l’albero, ad aspettarlo. Ad aspettare lui. Non ci poteva credere. Con il cuore che gli batteva a mille, le si avvicinò.
‘Ciao Cho!’ esclamò imbarazzato.
La ragazza saltò in piedi e si avvicinò a lui. ‘Ehm...Ciao Ron...’ disse scostandosi una ciocca di capelli dal viso. ‘Io...io volevo dirti che...’ Senza darle il tempo di dirle niente, Ron le prese il viso tra le mani e la baciò. Lei inizialmente restò ferma, così, poi lo strinse forte e rispose al bacio. Ron la strinse tra le sue braccia e la spinse verso l’albero. Cho si appoggiò con la schiena e le mani all’albero, staccandosi per un attimo da lui e guardandolo. Lui le si avvicinò piano, le strinse i fianchi e la baciò, ancora,ancora e ancora.
‘Ti amo’ sussurrò. E di nuovo la baciò, a lungo. Non seppe per quanto rimasero lì, a baciarsi, le loro lingue si intrecciavano. Ron era contento, era finalmente contento. Tutto quello che desiderava era rimanere lì, con lei. Si staccò da lei e le accarezzò il viso poi la prese in braccio. Incuranti di tutti gli altri studenti e dei professori, che li guardavano chi con tenerezza chi con rabbia, si baciavano per i corridoi, fino a che arrivarono al settimo piano.  Ron fece scendere Cho, passò tre volte davanti al muro e si aprì la porta della Stanza delle Necessità.  Entrarono. Al centro della stanza c’era un letto enorme. Entrambi arrossirono, poi lei si girò verso di lui e lo baciò.  

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Gelosia, no grazie. ***


Erano lì, l’uno di fronte all’altra, nella Stanza delle Necessità. Non c’era nessuno a guardarli, a deriderli, a disturbarli. Si guardavano, desiderosi di qualcosa. Dopo qualche minuto passato cosi, Ron non ce la fece più. Si fiondò su di lei, e la baciò, a lungo, con passione. Lei rispondeva ai suoi baci con lo stesso amore, con la stessa passione, con lo stesso furore.  Lui la stringeva a sé, protettivo, e lei lo stringeva, lo abbracciava, lo cercava.  Si staccarono, ansanti. Si guardarono per qualche secondo, poi stavolta fu Cho a prendere l’iniziativa. Gli andò vicino e gli slacciò la cravatta, baciandolo senza fermarsi, poi gli tolse la camicia, e gli baciò il petto. Lui non resistette più. La buttò sul letto,  con passione, quasi con rabbia, e inizio a svestirla, ma piano, quasi a cercare un suo consenso. Lei sembrava darglielo, perché anche lei prese a svestirlo. Si fermarono un secondo, quando erano entrambi solo in mutande. Lui avvicinò una mano ai suoi fianchi, piano, non sapendo se osare o no. Lei si girò, e lo tirò sopra di sé, come a dire “sono tua”. Lui, non sapendo cosa fare, la baciò. Le strinse i fianchi in un abbraccio, poi però si fermò. La baciò, e in quel bacio c’era qualcosa che li convinse a fermarsi, almeno per quella notte, pur amandosi alla follia. Si abbracciarono, e si stesero sotto le coperte, lei tra le braccia di lui. Si addormentarono così, abbracciati.
***
Harry non riusciva a darsi pace. Dov’era Ron? Perché non era a letto? Perché non era venuto a cena? Dov’era Cho? Erano insieme? Che stavano facendo? Continua a farsi queste domande da ore ormai. Era mezzanotte, Ron non si vedeva dal pomeriggio. E non aveva visto neanche Cho. Un orribile sospetto gli attraversò la mente. Ron sapeva della Stanza delle Necessità. Era sicuro che fossero lì. Se lo sentiva. Si alzò di scatto, si mise un maglione, prese la bacchetta e la Mappa del Malandrino e uscì. Si fermò un attimo all’uscita della sua Sala Comune. Aprì la Mappa del Malandrino.
‘Giuro Solennemente di non avere Buone Intenzioni!’ Come aveva previsto, i puntini indicanti “Ron Weasley” e “Cho Chang” non c’erano. ‘Fatto il Misfatto!’ chiuse la Mappa, e iniziò a correre, furioso, verso il settimo piano.
***
Ron si svegliò di scatto, le braccia ancora avvolte al corpo di Cho. Era bellissima. Ma…sentiva qualcosa. Qualcosa di strano. O meglio, qualcuno. Si alzò, coprendo Cho con le lenzuola. Sentì un rumore, e la porta si spalancò. Era Harry. Ron corse a prendere la bacchetta, mentre Harry sfoderava la sua.
‘Come hai potuto? Come hai potuto Ron?’ strillò Harry, e Cho si svegliò di soprassalto. Appena vide Harry, si strinse forte le lenzuola intorno al corpo, mentre cercava i vestiti.
‘Harry…’provò a dire Ron, mentre Harry si guardava intorno, spaesato.
‘EXPELLIARMUS!’ gridò Harry, e Ron venne disarmato e buttato all’indietro, andando a sbattere contro il muro. Cho strillò, e ancora in camicetta e mutande, si alzò e corse da Ron.
‘Ron, mio Dio, Ron, rispondi!’ sussurrava tra le lacrime. Quando Ron riprese un po’ di colore e riaprì gli occhi, la ragazza corse verso Harry, furiosa.
‘Tu…’disse a denti stretti, prima di dare un sonoro schiaffo ad Harry.
‘Cosa c’è Cho? Cosa c’è?’
‘Cosa sei venuto a fare qui, eh? Pensi che cosi magari io sceglierò te, il “Prescelto”?’ la ragazza quasi strillò, apostrofando bene l’ultima parola.
‘Io ho scelto Ron. Lasciaci in pace.’concluse prima di tornare da Ron.
Harry guardò Ron. In fondo no, non era colpa sua.
‘Scusami amico.’
‘Niente Harry.’disse Ron, alzandosi. Andò verso di lui, e si scambiarono un abbraccio fraterno.
‘Scusa Cho.’ Disse Harry alla ragazza, che però già gli sorrideva. Ron prese Cho per mano e la portò vicino a loro, e la abbracciò. ‘Harry…’
‘Ron, niente. Colpa mia.’disse con un sorriso.’Buona Notte’disse uscendo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Fuck you, Bitches. ***


Cho e Ron stavano insieme da due mesi ormai, e tutta la scuola sapeva della loro storia, anche perché negli ultimi tempi, non facevano molto per nasconderlo: andavano in giro abbracciati o tenendosi per mano, e ogni pomeriggio scomparivano misteriosamente per ore, per tornare all’ora di cena.
 Stranamente, le ultime a saperlo furono Lavanda Brown, ex di Ron, ancora follemente innamorata di lui, e Marietta Edgecombe, grande amica di Cho fino a quando non aveva tradito l’ES.
Marietta e Lavanda, unite dall’odio per questa coppia, diventarono grandi amiche, e passavano i loro giorni a spiarli e progettare piani per farli lasciare. Finalmente decisero: Lavanda, con suo grande piacere, avrebbe dovuto baciare Ron mentre Cho li vedeva. Avevano organizzato tutto; sarebbe andata come dicevano loro.
***
Quel giorno Cho e Ron non avrebbero potuto vedersi fino a tardi, perché dopo le lezioni Cho aveva il Quidditch. Mentre la ragazza andava agli allenamenti, Lavanda andò da Ron. Costrinse il ragazzo a passare il pomeriggio con lei, mentre Marietta controllava Cho. Quando Cho ebbe finito, Marietta la raggiunse.
-Cho, ti va di venire a fare una passeggiata?- chiese Marietta, mentre Cho si cambiava.
-Scusa, ma devo andare da..da Ron-disse Cho, che non aveva la minima voglia di andare con Marietta.
-Eddai, ti prego, solo cinque minuti!-insistè Marietta.
-Eh vabbè, d’accordo vengo. Dammi dieci minuti.-si arrese Cho. Marietta andò di corsa ad avvertire Lavanda. Lavanda allora, portò Ron sotto l’albero vicino al lago, lo stesso in cui lui aveva baciato Cho. Ron si guardò intorno, imbarazzato.
-Perché mi hai portato qui, Lavanda?-chiese, confuso. Lavanda aspettò per rispondere. Quando in lontananza vide Cho e Marietta arrivare, guardò Ron negli occhi, e gli si avvicinò. Ron parve spaesato.
-Per questo.-sussurrò Lavanda prima di baciare Ron. Lo strinse, e il ragazzo non riusciva a liberarsi. Quando si divelse dal suo abbraccio, era troppo tardi. Cho era là, in lacrime, che lo guardava triste. Le si avvicinò, cercando di dire qualcosa.
-Cho…Piccola…Ascoltami…-disse cercando di abbracciarla. Lei si spostò.
-Tu…tu…come hai potuto? Tra noi è finita. PER SEMPRE!-urlò prima di correre via.
-CHO! ASPETTA!- urlò lui, ma lei era già andata. Ron si girò verso Lavanda e Marietta, furente.
-Cosa avete fatto? Cosa cazzo avete fatto?-urlò furioso.
-Lei…lei non era la ragazza giusta per te!-dissero quasi all’unisono.
-Voi…voi…STUPEFICIUM! PIETRIFICUS TOTALUS!- urlò Ron, colpendo prima Marietta e poi Lavanda.
-Ecco quello che vi meritate, puttane.- disse Ron, pieno di disprezzo. Poi corse verso il castello, cercando Cho. Sarebbe di nuovo stata sua, doveva andare cosi. Lui la amava. E sapeva che anche lei lo amava.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I got you, and that's enough. ***


Cho era nel suo dormitorio,sola. Era da una settimana che usciva dalla sua stanza solo per andare a mangiare. Non frequentava più neanche le lezioni, faceva i compiti assegnati che le portava Luna, la sua compagna. Non riusciva più a fare niente, da quel giorno la sua vita si era come fermata. Non poteva credere che Ron… che Ron fosse tornato con quella.  Cho si buttò sul letto, e in quel momento entrò Luna, che si sedette sul bordo del suo letto.
-Allora Luna…novità?- disse con voce tremante, si capiva che aveva appena smesso di piangere.
-Beh, a scuola no…ma c’è qualcuno che vorrebbe vederti…- disse Luna, con quella sua voce sognante
-Qualcuno…qualcuno chi?- chiese Cho, drizzandosi a sedere.
-Questo non posso dirtelo… Fatti trovare tra mezzora al settimo piano, e lo scoprirai…- disse Luna facendo un gran sorriso. – Preparati bene, mi raccomando!- le strinse la mano, poi uscì.
Cho si alzò e si guardò allo specchio: aveva un aspetto orribile. Sapeva che quel qualcuno era Ron, e volle dargli una possibilità. Dopotutto, lei lo amava ancora. Andò in bagno e si fece una doccia, indossò  un vestito che sapeva le stava bene, si truccò leggermente. Si guardò allo specchio, di nuovo: ora si che si riconosceva; il vestito che indossava era blu scuro, la parte superiore era un bustino che poi si apriva in uno sbuffo di veli. Si alzò, e uscì finalmente dal dormitorio. Quasi correndo,  attraversò il castello fino ad arrivare al settimo piano. Si guardò intorno, e dietro a una colonna vide qualcosa…qualcuno. Forse era solo un’ombra, ma lei sapeva che non era così. Si avvicinò, con un gran sorriso. Quando fu abbastanza vicino, lui aprì le braccia, e lei percorse gli ultimi passi che li separavano correndo, e si buttò tra le sue braccia. Si sentiva al sicuro quando era con lui. Lo strinse forte.
-Sapevo saresti venuta- le sussurrò Ron. Le prese il viso tra le mani. Si guardarono per un istante, poi lui la baciò. Si staccò da lei, corse verso il centro del corridoio ed entrò nella Stanza delle Necessità. Lei rise. La sua risata riecheggiò per tutto il corridoio, poi entrò nella stanza. Sarebbe andato tutto bene. Si amavano, e questo bastava.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=824979