Tutta colpa del Karma...credo.

di mavee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risveglio con sorpresa. ***
Capitolo 2: *** Promiscuità. ***
Capitolo 3: *** Somiglianza ***



Capitolo 1
*** Risveglio con sorpresa. ***


 1_Risveglio con sorpresa.

Coraline si svegliò all’improvviso, con gli occhi appannati e la testa dolorante cercò di fare mente locale. Riconobbe la sua camera da letto, era un primo passo. Il successivo comprendeva scoprire se doveva andare a lavorare.

Concentrati…che giorno è oggi?
Ieri sera sono andata al pub con Katy e Julie, credo.

Quindi doveva essere sabato.
 

Perfetto, era domenica e non aveva nessun impegno. Si ridistese e si stiracchiò tenendo gli occhi chiusi, nonostante il mal di testa si sentiva benissimo e felice, a coronare il tutto poteva fare con calma. Poteva dormire ancora e poi fare colazione con la pasta alla bolognese.

Che mal di testa però.
Devo aver bevuto parecchio al pub.

Dalle finestre entrava una luce soffusa che le conciliò qualche sbadiglio e il desiderio di riaddormentarsi. Ma qualcosa la costrinse ad uscire dal dormiveglia in cui stava piombando beatamente: un profumo.

Mmm, pane tostato…


Pane tostato?

Scattò a sedere, di nuovo, provocandosi una fitta alle tempie.

Non ho più una coinquilina da mesi.
Sono sicura di ricordare che Christie non abita più qui.
Oddio, focalizza, focalizza. Cos’è successo ieri sera?

La sua mente si rifiutava di collaborare. Ricordava il primo cockatail, di aver riso e piagnucolato tra le braccia del suo amico-barman Phil, di essere andata al bagno e poi una breve parentesi di immagini sfuocate. Era certa di essere andata a prendere una boccata d’aria uscendo dalla porta sul retro e che erano arrivati Paul e i suoi due compari, a qui aveva dato il suo numero di telefono, sbagliato, per liberarsene…E poi?
Annaspava tra la nebbia densa nella sua mente, dalla sua cucina minuscola provenivano i rumori tipici di una colazione che viene preparata: cassetti e ante che si aprono e chiudono, come se qualcuno stesse cercando qualcosa. In un lampo di lucidità dedusse che non poteva essere uno dei suoi amici perché conoscevano ogni palmo del mini appartamento.

Oddio, è un uomo. Uno sconosciuto.

Sentì cadere una posata.

Un uomo sconosciuto e maldestro.
Ok, mi sono portata a casa un uomo sconosciuto e maldestro.
 

Si guardò attorno alla ricerca di qualche indizio, si sporse oltre il bordo del letto e vedendo il suo reggiseno blu si rese conto di essere nuda. Delle mutande non c’era traccia. Istintivamente si tirò il lenzuolo fino al mento e arrancò dall’altra parte del letto. Sperava che lo sconosciuto non arrivasse mentre frugava nelle sue tasche alla ricerca di un documento, doveva assolutamente scoprire il suo nome ed evitare una figuraccia di dimensioni bibliche. Niente pantaloni però, pensò che doveva averli indossati per andare in cucina. Afferrò la maglia che giaceva appallottolata sotto il letto. Se lo sconosciuto l’avesse vista così, con il sedere all’aria e a testa in giù mentre frugava sotto al letto…no, meglio non pensarci. Trovati gli slip, tornò a sedersi e fissò sbalordita la gigantesca T-shirt che aveva tra le mani.

Oddio, ma è un gigante! Mi sono portata a letto un gigante!

In circostanze leggermente diverse si sarebbe fatta qualche domanda visto che lei a malapena raggiungeva il metro e sessantacinque.

Oddio, e se è un ciccione?
Oh no. No, no, no, no, no, no, no!
C’è un uomo sconosciuto maldestro e ciccione nella mia cucina!
E me lo sono portato a letto!

Affondò la faccia nel cuscino, non poteva crederci, avrebbe ucciso Katy e Julie per averle lasciato fare una cosa del genere. Sì, le avrebbe chiamate e uccise, ma prima doveva liberarsi dello sconosciuto ciccione. O forse era meglio chiamarle subito per capire cos’era successo. Stava per alzarsi a cercare il suo cellulare quando una figura passò davanti alla porta a vetri smerigliati che separava la sua camera da letto dal soggiorno. Era davvero immenso, ma almeno si sentì sollevata poiché non c’era traccia di esagerato grasso in eccesso. Storse il naso sentendosi un po’ in colpa.

Sono così schifosamente superficiale…
Beh ma si tratta di sesso occasionale, si può essere superficiali.
Sì, anzi la superficialità è alla base del sesso occasionale.
…prendere nota: mai più tanto alcool.

Vagliò le possibilità, che però si orientavano su fesserie assolute come nascondersi in bagno o uscire dalla finestra, o chiamare la polizia fingendo un’intrusione a scopo di lucro o barricarsi in camera intimandogli di andarsene. Tutte ipotesi da scartare. Di andargli incontro non se ne parlava neanche. Non era il fatto di essersi portata a letto uno sconosciuto che le creava tanto scompiglio, il problema era che non ricordava niente!
Non sapendo che altro fare si accasciò sul letto, ora non rimaneva che scoprire cos’era successo nei dettagli. Sedette lì in balìa degli eventi e tormentata da quella domanda.
          

Chi diavolo mi sta cucinando il pane tostato?         
 

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Capitolo 2
*** Promiscuità. ***


2_Promiscuità.

La porta si aprì lentamente e l’uomo entrò con passo felpato. Coraline si mise a sedere lentamente mugugnando un saluto e accennando un minuscolo sorriso. Si stropicciò gli occhi cercando di non farsi notare mentre osservava il corpo muscoloso e imponente del suo ospite.

Mica male…
E brava Coraline!

“Nottataccia eh?” chiese lui sedendosi sul lato opposto del letto e appoggiando il vassoio della colazione sul comodino.
“E’ stato tanto brutto?” domandò Coraline storcendo il naso. Mai. Mai le era capitato un commento negativo dopo una notte di sesso. Lasciò da parte l’imbarazzo per il momento, aveva una carta da giocare.
“Ero davvero ubriaca, di solito me la cavo molto meglio, credimi!”
“Parlavo della sbronza e del mal di testa, Cory. Non so a cosa tu ti riferisca…” Aggiunse sogghignando. Si sistemò meglio sul letto e la osservò mentre la ragazza scrutava ogni dettaglio del suo viso alla ricerca di risposte, o perlomeno di uno straccio di ricordo.

Usa il mio nomignolo.
Immagino che dovrei riconoscerlo…
Ma che ne so!?


“Quindi…noi non abbiamo fatto sesso.” Lui scosse la testa.
“Va bene. Però ti ho incontrato al pub e ti ho invitato da me.” Annuì. L’uomo si stava divertendo un mondo.
“Ti ho invitato da me, ma non abbiamo fatto sesso.” Continuò lei.
“Esatto.”
“E non lo abbiamo fatto perché…?”
“Beh tanto per cominciare eri ubriaca, ma ubriaca forte. Non dico che non mi andasse e le tue avances erano più che esplicite quindi…”
“Aspetta, aspetta!” Lo interruppe Coraline. “Cosa ho fatto di preciso?”
“Ti sei spogliata, mi hai lanciato le mutandine, mi hai costretto a togliermi la maglietta e a stendermi accanto a te e…” L’uomo faticava a trattenere le risate mentre lei affondava il fiso paonazzo di vergogna nel cuscino.
“E poi ti sei addormentata abbracciando il mio, cito testualmente, “muscoloso e succulento bicipite da mandriano australiano”.”
Cory sprofondò ancora di più tra le lenzuola mugugnando insulti rivolti a sé stessa.
“Coraggio, è stato solo un po’ strano, dopotutto ti conosco da quando eri bambina…certo non avrei mai pensato che saresti diventata così promiscua!”
“Non sono promiscua!” Balzò seduta reggendosi il lenzuolo attorno al corpo. “Sappi che nel corso della mia vita ho fatto sesso occasionale solo un paio di volte e non me ne pento affatto!”
“In realtà quasi tre volte…” lui scoppiò in una risata tonante e calda che, nonostante la situazione, le diede un familiare senso di sicurezza e felicità.

Craig.
 

“Craig…” Lui tornò serio e calò il silenzio. Lo aveva riconosciuto. Erano passati solo cinque anni, non capiva perché ci avesse messo tanto a riconoscerlo. Dopotutto lui era cambiato, era diventato un uomo, ma soprattutto lei era vittima di un irritante dopo sbronza e questo la giustificava.
“Ciao Coraline.”

Maledizione.
E’ persino più bello di allora…

L’ultima volta non aveva funzionato a causa della scuola di lei e del lavoro di lui, per non parlare della differenza di età. Allora il peso di quei nove anni si faceva sentire ma ora chissà. Forse Coraline aveva qualche possibilità stavolta.
 

Per fortuna non mi sono resa troppo ridicola.

Oh, ma chi voglio prendere in giro? 
 

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Capitolo 3
*** Somiglianza ***


3_Somiglianza.

Rimasero in silenzio a osservarsi per qualche minuto, ricordando quello che era stato e, dalla parte di Coraline, fantasticando sul futuro.

E’ cambiato…decisamente in meglio!

Mmm, mi ricorda qualcuno…

Lui si passò una mano tra i folti capelli castani, mossi e ribelli come sempre. Lei pensò che avrebbe voluto abbracciarlo ma si trattene prima di muovere un muscolo, aveva già fatto abbastanza figure imbarazzanti per quell’incontro! Dopotutto era ancora nuda dietro il lenzuolo.

Bene, faccio progressi!

Ma a chi somiglia?

“Craig, sembra passato un secolo…ti abbraccerei ma non sono molto presentabile, se mi dai cinque minuti mi do una sistemata così poi parliamo un po’ e approfitto della colazione gentilmente offerta dal servizio in camera!”
“Ma certo, mademoiselle.” E così lasciò la stanza con un mezzo inchino e quel ghigno da macho sul viso.
Coraline si schiaffò le mani sul viso per riprendersi, mezza tramortita da quel sorriso e dalla figura muscolosa che si stiracchiava fuori dalla porta. Si alzò lentamente e raggiunse il bagno, una doccia lavò via buona parte dei postumi della sbornia di cui era vittima, recuperando un po’ di lucidità. Si asciugò e rivestì in tempi da record, facendo particolare attenzione a non sembrare un pulcino bagnato o una casalinga disperata.

Sì, opto per questo stile sexy and casual.

Ora, è il momento di andare da quel maschione.

Per fortuna non può leggermi nel pensiero…

Dopo un'ultima rassettata lo raggiunse in salotto, con rammarico notò che si era rimesso la maglietta e si stava versando un po’ di tè caldo in una delle due tazze spaiate che aveva recuperato in cucina. Cory si rannicchiò nell’angolo opposto dello stesso divano e si servì una fetta di pane tostato con la marmellata.
“Sei diventato un perfetto uomo di casa! Anche se non ti avrei mai visto come un tipo da tè a colazione…” Commentò divertita versandosi il tè rimasto.
“Non per lamentarmi, ma in questa casa non c’è nemmeno l’ombra del caffè!”
“Ah, già…Non mi piace quindi non lo compro più da quando vivo da sola. Prima ci pensava la mia coinquilina a comprarlo.”
“Vorrà dire che se dovessi essere nuovamente rapito da una te notevolmente ubriaca, mi fermerò a comprarne un po’ venendo qui!” Ridacchiò arraffando il sacchetto dei biscotti al cacao.

Magari la prossima volta sarò sobria.

E magari la prossima volta…altro che nottataccia, eheh!

“Non temere, non accadrà più!”
”Accidenti! Quasi speravo in un’altra occasione. Non è stato così male dopotutto, non capita tutte le sere che una bella ragazza ti si spogli davanti con tanto entusiasmo.” La sua risata riempì la sala come una brezza estiva e tiepida.

Possibile che quando ride sia ancora più attraente?

Con quella barba incolta sembra proprio…

…aspetta, ha detto che spera in un’altra occasione!

VITTORIA!

“Beh, se vuoi un’altra occasione devi guadagnartela, procurati tante birre e qualche super alcolico e si riparte con lo show. Replico tutte le sere tranne il giovedì. E’ la sera del bingo.” Disse con un sorrisetto ironico stampato sulle labbra. Fu sorpresa di ritrovarsi agganciata al suo sguardo intenso che cercava di frugarle nella mente. Coraline sperò che quell’uomo la desiderasse almeno la metà di quanto lo desiderava lei.  Altrimenti sarebbe finita in carcere per stupro.
“Allora Craig, prima di tutto, quanto ti fermi in città?”
“Sono arrivato due giorni fa e sto in un albergo sulla Trentatreesima finché non trovo una soluzione più economica. Comincio a lavorare la settimana prossima e nel frattempo devo economizzare un po’. E diciamo che resto a tempo indeterminato.”
“E se dormissi qui?” Lui la guardò inclinando la testa di lato, il suo sguardo era un misto di malizia, ironia e curiosità.

Come mi è uscita male!

Ecco, somiglia a coso!

No…vabbè.

“Quello che intendo dire è che potrebbe farti comodo una spesa in meno da sostenere. Se devi economizzare posso darti una mano, almeno in questo, c’è una camera in più e un divano letto qui in sala. Potresti contribuire alla spesa quotidiana e saremmo a posto. Che ne pensi?”
Craig la guardò dubbioso, non si vedevano da anni e non era sicuro che sarebbe stato corretto approfittare della sua ospitalità. Non c’era dubbio però che fosse la soluzione più economica.
“D’accordo, affare fatto! Non so come ringraziarti. Mi liberi di un bel problema!”
“Se prendessi l’abitudine di prepararmi la colazione sarebbe un ottimo modo per ringraziarmi.” Coraline gli sorrise dolcemente, i ricordi si affollavano nella sua testa e per quanto cercasse di scacciarli cominciavano a diventare insistente.

Chissà se ha ancora quell’abitudine…

Spero solo che non si sieda…

Craig si stiracchiò sul divano passandosi una mano tra i capelli, lasciandosi un po’ scivolare in avanti allargò le gambe in una posa da maschione che si riposa dopo una lunga giornata di lavoro.

…così.
Oddio, quanto sei maschio!

Lo sguardo semi sconvolto di Cory doveva essere molto più che esplicito, ma per fortuna lui non lo notò.
Coraline poté contemplarlo mentre si sfregava il viso con le mani grandi e forti, il bicite guizzava scoperto dalla manica della T-shirt che si adagiava perfettamente sugli addominali che poteva immaginare scolpiti e…
Di colpo giunse un’epiphany che le rivelò ciò che tanto si era domandata. Capelli scuri e mossi, occhi penetranti, muscoloso e maschio fino al midollo, sexy e irriverente.

Ma è uguale a...

“Wolverine!!!” 

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