Juggler.

di ShimizuBookman_
(/viewuser.php?uid=145832)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** In the circus.. ***
Capitolo 2: *** Now,i'm here for you. ***
Capitolo 3: *** " Sii mia." ***



Capitolo 1
*** In the circus.. ***


Ridicolo. Assolutamente ridicolo.
Sagami stava tentando di sistemarsi il ciuffo che cadeva disordinatamente sul lato del viso,rinunciandoci
poco dopo. Si passò la mano fra i boccoli dorati,pettinandoli accuratamente con un pettine della stessa tonalità. Si rifece la coda,lasciando be evidenti gli occhi e i lineamenti minuti del viso,mettendosi un paio di stivali neri e una giacca,mentre afferrava il biglietto del circo.
Il nuovo circo apparso da poco in città. La fermata del taxi era inverosibilmente vicina,così chiamò quello disponibile e diede tutte le indicazioni,arrivandoci,poco dopo.
Entro pochi minuti fù al circo,un tendone che una volta doveva essere stato rosso e bianco,con la scritta che cigolava,penzolando su di esso. Una larga folla annunciava l'imminente inizio dello spettacolo. Prese posto nascondendosi e gurdando alzandosi per quanto poteva,piccina com'era. 
Giocolieri,eleganti e tigri ammaestrate fecero la loro comparsa nel podio,finchè un ragazzo dalla camicia a merletti e pizzo bianca e nera,con una maglia elegantemente abbinata si esibiva,sorridendo. 
Scorse gli occhi lungo i capelli arancioni,impeccabilmente tirati all'indietro,fermati da due semplici mollette. La lacrima dipinta sull'occhio e il costante sorriso stampato sulle sue labbra,quasi irreale,la facevano sentire spaesata.
Notò che la stava guardando e volse una mano scheletrica verso di lei,la quale lo guardò ancora più curiosa.
- Abbiamo una volontaria! 
Le luci puntarono su Sagami,la quale,in trappola,non potè scappare.
Il rossore si ampliò sulle sue gote pallide,mentre un ragazzo dalla pelle squamosa le porse la mano,che prese timidamente.
Arrivata al centro si stupì di notare la reale grandezza del palco,che sembrava minore visto da fuori.
- Tu devi solo godere dell'ottima vista qui,hai attirato l'attenzione del nostro leader,a quanto pare.
Mormorò il ragazzo con voce sibilante,facendola tremare,mentre il serpente attorno al suo collo sibilava lievemente,spaventola. Prese posto nel backstage,se così si poteva chiamare un insieme di scatoloni e gabbie per animali. Riuscì a intravederne alcune con su scritto "Tigri" e "Leoni malati ",chiedendosi che cosa intendevano per "malati".
Finito lo show il ragazzo che prima l'aveva indicata sorrise,avvicinandosi sinuosamente a lei. I movimenti dei fianchi la indulse a girare lo sguardo,imbarazzata.
- Io sono Joker,piacere di conoscerti.
- S-sagami..
Si inchinò,baciandole il dorso della mano.
- Piaciuto lo spettacolo?
- Si,è stato bellissimo. E poi tu eri meraviglioso.
Impressionata dalla serie di apprezzamenti che le uscirono dalle labbra se le morse,per tacere.
- Mi fa piacere che a qualcuno piacciano questo branco di pazzi.. è da bambini,che facciamo questo lavoro..
- Ah si?
- Si.. da quando... niente,sto divagando..
- Sta tranquillo,non scusarti..io devo..
Ma lui non la lasciò continuare la frase.
Applicò le labbra sulle sue,tenendola ben ferma da dietro la schiena.
Sagami portò titubante le mani oltre il suo collo,ricambiando mentre il rossore si ampliava sul visetto.
- Scusami,ma mi è venuta voglia di baciarti..
" Ah,sincero il tipo" pensò.
- Tornerai a trovarmi,domani?
- Ci sono sempre spettacoli?
- Beh si,e mi piacerebbe vedere i tuoi occhi guardarmi,mentre sono là fuori..
- Allora ci sarò.
La giovane portò entrambe le mani sulle sue,ignorando la mano destra.
Il contatto con le ossa nude la fece rabbrividire,ma non distaccare,mentre lui fece lo stesso,avvicinandosi a lei più di quanto non lo avesse mai fatto nessun altro.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Now,i'm here for you. ***


Si svegliò quella mattina,avvolta nel tiepido lenzuolo rosso sangue,in una camera a lei sconosciuta.
Si alzò a sedere di colpo,cercando di rimembrare gli avvenimenti della sera precedente,ma i ricordi erano offuscati e mescolati fra loro;
Era SICURA che fosse tornata a casa dopo la sera al circo,ma quella non era la sua stanza,non vi si assomigliavano assolutamente.
Quando la porta si aprì ebbe una sensazione di freddo e si guardò il corpo,vedendo i propri vestiti. Almeno lo sconosciuto che l'aveva portata lì si
era degnato di lasciarle addosso il vestiario.
I capelli arancioni fecero comparsa insieme a un viso a lei molto conosciuto e sorridente,Joker.
Notando lo stupore crescere negli occhi di Sagami e il rossore prendere il possesso delle sue guance fece un breve inchino,sistemandosi con un colpo
veloce e fluido il ciuffo che cadeva sul viso e avvicinandosi con la massima cautela.
- Che ci faccio qui?
- Mi sembravi stanca,così ti ho portata qui,ti piace?
- Si,è molto carino..
Le sembrava molto strano che fosse andata lì con le sue gambe e di sua spontanea volontà,e per un istante pensò che l'avesse stordita con chissà quale sostanza,
per poi portarla nella propria suite.
Scosse la testa,vergognandosi di essere così meschina nei suoi confronti. Come poteva quel viso così perfetto nascondere malvagità? 
"Probabilmente era stanca,e lui l'aveva portata in braccio" Pensò,arrivando alle conclusioni.
Il ragazzo versò una tazza di caffè che Sagami trangugiò quasi subito,colta dalla sete della notte,
masticò piano un biscotto al cioccolato,tenendo fissi gli occhi su di lui.
- Nella mattinata vorrei portarti in un bel posto.. 
- Ma io devo tornare a casa,chissà cosa direbbe la mia matrigna..
Perchè vedete,Sagami non aveva più i genitori da molto tempo.
Joker mise la boccuccia a rombo in un espressione stupita e curiosa,osservando minuziosamente ogni forma del corpo della ragazza.
Il sangue di Sagami confluì alle guance,tingendole di un rosso purpureo.
- Potresti venire,per favore? Non te ne pentirai.
 Lo sguardò di lui sembrò incatenarla,così non potè far altro che accettare:
- Nell'armadio ci sono dei vestiti..Scegli quello che ti piace di più e scendi di sotto.
Poi con un occhiolino fugace,chiuse la porta alle spalle,lasciandola sola.
Sagami aprì l'armadio,guardando la gran quantità di vestiti per cene,passeggiate,balli di gala e alcuni più sportivi per camminate in montagna,
e ne scelse uno verde smeraldo con alcune pietre sul decoltè,abbastanza scollato,
scese le scale di quella che doveva essere la sua casa,o la casa di qualche ricco conte.
Lui era lì,non indossava il solito vestito che aveva indossato la sera prima,al circo,ma un'ampia camicia nera con una minuziosa scollatura che faceva mettere in risalto la pelle bianchissima del petto,e i risvolti in pizzo sulle maniche,anche troppo abbondanti per il suo corpo così esile.
- Vogliamo andare? 
- Certo.. ma dove,se posso chiedere?
Un ghigno si formò sulle labbra di Joker,il quale tentò di nasconderlo con un vago sorriso.
- Vedrai.
La fece salire in una carrozza e si mise alla sua guida,lasciandola nella cabina,immersa dai suoi pensieri.
" Come poteva un ragazzo che conosceva da nemmeno 2 giorni,proporle tante belle cose e farla già innamorare di lui? Come poteva essere così dannatamente bello?"
I suoi pensieri furono interrotti dalla fermata dei cavalli al traino,mentre aprì da sola la porta e scese,guardandosi attorno e rendendosi conto,il perchè di tante attenzioni.
Un prato verdeggiante si estendeva per quasi tutta l'estensione della collina,
crescevano gigli,tulipani,rose e "non ti scordar di me" in abbondanza,coprendolo tutto.
Lui si portò al suo fianco,tirandola contro il proprio petto e facendola camminare fra di essi,poi,una volta seduti,
strappò una rosa e le sue spine,adagiandola dietro le orecchie della ragazza che dal canto suo arrossì improvvisamente.
- La rosa bianca accentua la bellezza del tuo viso,Sagami.
Così lui aveva mormorato vicino all'orecchio della ragazza,facendola cogliere di sorpresa e rabbrividire all'istante.
Si distese piano su di lui,tenendosi su con le mani,ai lati della sua testa,in modo da imprigionarla;
Lei passò una mano fra i suoi capelli,giocando con le ciocche color carota e perdendosi nella bellezza dei suoi occhi:
Dubitava che sarebbe tornata a casa,quel giorno. Sarebbe stata disposta a restare con lui così,in eterno.
Chiuse gli occhi,rilassandosi sotto quel tocco lieve e delicato della ragazza,applicando appena il proprio corpo sul suo.
- C-che stai facendo,Joker?
Quandò li aprì,cambiarono totalmente aspetto. Ora erano solo divertiti e curiosi nei suoi confronti,amorevoli.
- Oh,niente mi sto solo rilassando.. ti faccio fastidio,per caso?
- N..nono non è questo,è solo che è imbarazzante.
- Perchè definisci imbarazzante,ciò che più vuoi,che più vogliamo anzi,fare?
- Non so di cosa tu stia parlando..
Cercò di misurare il tono di voce,in modo da renderlo il meno spezzato possibile.
- Ma come? Io,sopra di te,completamente spogliati con solo la nostra pelle addosso.. ora ricordi?
Bastò quel pensiero a farla rabbrividire appena,e convincersi che sì,era quello che voleva,ma aveva tanta paura.
- Allora,mi concedi questo privilegio?
Si limitò ad annuire piano,fissando una rosa che ora appariva più bella alla sua sinistra,rinnovata dal calore delle mani di Joker,mentre scioglievano i lacci del corsetto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** " Sii mia." ***


Il sole batteva sui loro corpi accaldati e frementi,mentre i capelli arancioni oscillavano sotto i movimenti del corpo di Joker.
Sagami represse ogni gemito ed ogni pensiero che passò" dalla sua mente alle labbra,forzando i pugni intorno alle rose,alla sua destra. La bellezza
dei tulipani esaltavano quella di lui,e la distraeva dal vestito verde,ammucchiato in parte insieme al resto dei loro vestiti,mentre
lasciava entrare il ragazzo nel suo corpo,oltre che nella sua anima.
Quando si scostò si precipità a raccogliere i propri vestiti,imbarazzata. Ora che non c'era niente a coprirla si sentiva piccola e indifesa,manon si stava pentendo di quello che aveva fatto,almeno non ancora.. e sebbene la propria pellefosse intrisa da un candido profumo di ciliegia e un altro strano aroma maschile,non riusciva  astaccare gli occhi da lui,da quel suo corpo così perfetto e pallido, sotto i petali dei fiori distesi.
Rimise il vestito allacciando il corsetto sulla schiena,mentre sentiva il suo sguardo posarsi su di lei,creandole minuscoli brividi lungo tutte le aree del corpo. Si rimise anch'esso i vestiti,allacciando i bottoni della camicia fino agl'ultimi due,che mantenette slacciati.
"Poca immaginazione,davvero poca immaginazione". Effettivamente la stessa,elegante camicia ora aderiva sul petto sudato,rendendola pressocchè trasparente.
imbarazzata da quella visione poco rassicurante,Sagami costrinse sè stessa,più che il suo corpo,a non guardare per mantenere una forma di cortesia nei suoi confronti.
Si sfiorò il punto sul petto in cui sentiva ancora il calore del suo corpo,poi scosse la testa interrompendo i suoi pensieri.
"Joker io.. c'erano un mucchio di cose che avrei voluto fare.. diventare professoressa.. anche astronauta.. ah,se potessi avere cinque vite! Così nascerei in cinque paesi diversi,farei cinque lavori diversi... farei scorpacciate di 5 cose diverse.. e poi,tutte e cinque le volte,m'innamorerei della stessa persona."
Nel guardarlo pensò che forse,tutto l'amore di una vita non sarebbe bastato,per loro. Forse gli dovevano davvero donare cinque vite.
Ma non volle pensarci,non ora. 
Pensò solo a prenderlo per mano,nonostante la freddezza delle nude ossa la rendesse un pò imbarazzata,strinse con forza,mentre Joker passò un braccio attorno alla sua vita,alzandola in punta di piedi per donarle un bacio casto sulle labbra.
Niente di più,niente di meno,dopo quella entusiasmante e nuova avventura.
Passarono le ore,e loro rimasero lì,su quel prato che aveva inglobato ogni ricordo della loro profonda passione.
Tornarono a casa verso l'ora di cena,mentre il maggiordomo della villa preparava il banchetto in onore dei prossimi e futuri fidanzamenti fra Joker e Sagami.
Annunciazione pubblica,si direbbe al giorno d'oggi. Baggianate.
Lo scintillio dello champagne versato su dei calici d'argento con semplici rifiniture,una cena a lume di candela,e un anello,cosa che Sagami non si aspettava
minimamente.
- J-joker non posso accettare..
Prima che potesse nuovamente rifiutare si chinò sul tavolo,baciandola per zittirla,provocandole un'ondata di rossore nuovo sulle guance.
Poi si alzò,socchiudendo gli occhi per sfoggiare la sua poesia,come aveva preannunziato prima della cena.

" Noi,come singolo non possiamo mischiarci.
Come coppia non abbiamo la stessa forma.
Non possediamo gli occhi del terzo,quindi
la direzione del quarto
non vi è speranza.
Il quinto posto è
nel posto del cuore."

Così Joker aveva strappato una Piccola,goffa e timida Sagami al mondo lì fuori,proteggendola da ogni cosa,rendendola unicamente sua.
E lei aveva accettato,porgendo la mano guantata di velluto bianco dove spiccava l'anello di incandescenti rubini.


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=833557