The Hangover-Crossover di _diana87 (/viewuser.php?uid=13963)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The gang is ready ***
Capitolo 3: *** "Las Vegas, baby!" ***
Capitolo 4: *** What happened last night? ***
Capitolo 5: *** Dead tired, broken and striped ***
Capitolo 6: *** Some pieces fill the puzzle ***
Capitolo 7: *** Sapphire Strip Club ***
Capitolo 8: *** "Guys, i remember everything!" ***
Capitolo 9: *** The ones with the Universal Studios ***
Capitolo 10: *** What's the matter with 007? ***
Capitolo 11: *** We are not what we think we are, we are golden! ***
Capitolo 12: *** The wedding ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Non chiedetemi come mi sia venuta in mente una cosa del genere
Non
chiedetemi come mi sia venuta in mente una cosa del genere.
Diciamo
che mentre me ne stavo girovagando allegramente per casa (ovvero cazzeggiavo),
le musiche del mio ipod andavano tutte random e all'improvviso è partita la
canzone di "Una notte da leoni" quindi il mio cervello ha iniziato a
elaborare cose diaboliche.
Povera
me e poveri voi. In che guaio mi sono cacciata. Hahahaha!
E'
tutta colpa vostra, fandom!! Hahahaha scherzo **
Buona
lettura!! :)
The
Hangover.
PROLOGO.
Richard
Castle guardò l'orologio.
A
breve sarebbe uscito dal commissariato.
A
breve avrebbe incontrato i suoi amici.
A
breve sarebbero andati niente-popo-di-meno-che a Las Vegas.
Finalmente
erano le 14.
"Yabada
baduuuu!"
Rick canticchiò la canzoncina dei Flintstone, immaginando di essere un
cavernicolo.
"Richard..
Richard Castle! Il più grande scrittore che la storia avràààà!!"
Stava saltellando qua e là quando si ritrovò davanti Kate Beckett, con le mani
sui fianchi, sguardo serio che per poco non lo incenerì.
Beh
più che altro fece fare a Castle una frenata che rilasciò gas, manco fosse
Will il Coyote.
"Richard
Castle! Dove pensi di andare??"
"Ehm primo: non penso di andare, dato che mi sono già mosso. E
secondo..." si avvicinò sempre di più alla detective, guardandosi intorno
circospetto, poi quando si assicurò che non c'era nessuno, le cinse la vita.
"...non puoi comandarmi anche qui, come se già non lo facessi in camera da
letto..."
Kate
arrossì, poi si guardò l'anulare sinistro.
Quell'anello
che portava da due anni. Sì, alla fine lei e Rick ce l'avevano fatta. Dopo
tante peripezie, dopo aver mandato Josh a fanc...ehm in Africa a far del bene,
Kate Beckett e Richard Castle si erano sposati. Non era stato facile per lei, ma
con l'aiuto di Laine, Martha e anche Alexis (che sembrava la più saggia tra
tutte), ce l'aveva fatta a sposarsi.
Kate
tolse le mani di Richard che aveva addosso , poi gli sussurrò nell'orecchio,
"Non tentarmi, Castle..." e glielo mordicchiò, prima di andarsene.
Richard
rimase di stucco, quella donna era davvero pericolosa. In tutti i sensi.
Immediatamente
mise in moto la sua immaginazione pensando a cosa avrebbe potuto fare con lei e
un paio di manette.
Kate,
come leggendogli la mente, gli disse, "Non pensarci neanche!!"
Appena se ne andò, Rick compose un numero di telefono. D'altro capo, rispose
una voce a lui conosciuta.
Nell'ufficio
del CBI, un uomo stava disteso tranquillamente sul divano, col telefono
all'orecchio.
"Ehi
Rick! Allora tutto pronto per stasera?"
"Patrick Jane... il miglior consulente del CBI! Sei sicuro che tua moglie
ti lasci libera questa sera?"
Patrick
guardò la sua splendida moglie: Teresa Lisbon, capelli lunghi e lisci con
frangia, non era una di quelle mogli "tutta casa e chiesa". Era una
vera tosta.
Lei
e Patrick si erano sposati lo scorso anno, e Kate e Rick erano stati i loro
testimoni. Rick dato la sua fama, conosceva Patrick già da tempo, avendolo
visto in televisione.
Teresa
ci aveva messo un bel po' per ammettere i suoi sentimenti per il suo consulente,
e lo stesso aveva fatto Patrick. Divisi dalla questione della morte di Red John
- si era conclusa con una sentenza e arresti domiciliari per Patrick, dato che
le prove che era effettivamente lui il killer furono trovate - si erano
riavvicinati molto dopo. E da cosa nasce cosa...
"Sì,
sono sicuro che lei sarà molto flessibile... so come convincerla!" rispose
Patrick, mentre guardava Teresa e faceva il finto tonto.
Lei
rispose col muso. Sapeva chi era al telefono. Sapeva che quando ci si mettevano,
lui e Rick avrebbero risvegliato pure i morti e avrebbero fatto ridere perfino
il rigido Cho.
Suo
malgrado anche Cho era coinvolto per la serata a Las Vegas.
"Allora
siamo a posto. Io chiamo Ryan ed Esposito, tu pensi a Cho e Rigsby! Stasera
casinòòòò!" Richard canticchiava di nuovo mentre Patrick gli dava corda
dall'altra parte del telefono.
Teresa
si stava irritando, finché si avvicinò a suo marito e gli strappò il
telefono.
"Pronto?
Ciao Richard, sono Teresa... mi raccomando questa sera a casa presto e non fate
tardi che domani sera c'è un matrimonio!"
"Certo, mamma!" rispose Richard, tutto convinto.
Teresa
non potette fare a meno di ridere. "Salutami Kate, a domani!"
Patrick
prese la donna per la vita e poi la baciò.
"Come
sei autoritaria!"
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** The gang is ready ***
Olè
Olè,
secondo capitolo.
E
ringrazio per le recensioni: tippy, francy091, 1rebeccam, Beckss_ e kate86 :)
buona
lettura! :)
THE
GANG IS READY
Kimball
Cho se ne stava dritto con le mani conserte, mentre Jane lo guardava speranzoso.
Wayne Rigsby, al contrario, temeva che l'amico e collega avrebbe tirato fuori
una pistola. Ci fu un susseguirsi di sguardi, mentre la musica de "Il
buono, il brutto e il cattivo" si sentiva in sottofondo.
I
tre si voltarono per capire chi era, finché Jane esplose. "Insomma,
qualcuno vuole rispondere a questo dannato telefono?! Quella musichetta mi mette
ansia!" poi tornò a rivolgersi a Cho. "Allora, caro buon vecchio Cho,
ci sei questa sera?"
Cho
guardò prima Jane poi Rigsby. Poi di nuovo Jane. Sospirò e alla fine parlò.
"Chiamami
di nuovo vecchio e pagherai la cena per i prossimi mesi!"
"Evviva,
Kimball Cho è dei nostri!"
Mentre
Jane saltellava come un bambino, Rigsby gli dava gomitate perchè tutti al CBI
lo stavano guardando.
Poi
gli occhi di Wayne si illuminarono quando videro Grace Van Pelt, la sua
fidanzata. Una musica alla "Via col vento" si sentiva in sottofondo
mentre i due innamorati pian piano si avvicinarono l'un l'altra.
"Oh
insomma, di chi è questo cellulare?!" Jane dovette interrompere quella
romantica atmosfera.
"Mi
scusi, è il mio! Giuro non accadrà mai più!" rispose l'inserviente e
Jane gli fece segno che poteva andare.
"Ma
perchè non puoi comportarti da maturo come tutti gli altri della tua
età?"
Teresa
si avvicinò a Patrick, che nel frattempo era tornato a distendersi sul suo
adorato divano.
"Semplice:
perchè io mi sento giovane dentro!!" rispose semplicemente il consulente,
sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi a 36 denti ai quali la poliziotta...ehm
ormai "sua moglie" non sapeva resistere.
Lisbon
gli diede un pizzicotto. Che bel gesto d'affetto!
Improvvisamente
si sentirono dei clacson e un megafono.
"VENITE
TUTTI FUORI CON LE MANI IN ALTO, VOGLIAMO PATRICK JANE FUORI!"
Tutti
al CBI corsero fuori per vedere cosa stava accadendo. Tutti con le pistole
pronte. Teresa afferrò la sua magnum 37, Cho un mitra, Rigsby un bazooka e
perfino Grace aveva un'arma con se.
Al
CBI non si poteva mai stare tranquilli! Ma quando uscirono fuori, trovarono solo
una decapottabile rossa con al suo interno tre uomini. Uno di loro aveva il
megafono tra le mani. Quando Patrick riconobbe chi era l'uomo col megafono non
potette fare a meno di ridere a crepapelle.
"Richard!
Sei pessimo, vecchio trucco!"
Lo
scrittore abbassò il megafono e alzò le spalle in segno di rassegnazione.
"Ormai
mi conosci troppo bene, amico!" Rick gli fece l'occhiolino e Patrick corse
verso di lui per abbracciarlo.
Teresa
storse la bocca.
"Ma
che bel quadretto di idioti..." i due si voltarono verso di lei
"...perchè non vi sposate voi piuttosto?!"
"Mi
sa che tua moglie è un po' gelosa!" sussurrò Rick a Patrick.
"Però
devi ammettere che siamo una bella coppia!" rispose Patrick e i due
iniziarono a ridere. Di nuovo.
Lisbon
richiamò la sua unità a rientrare. Rigsby la bloccò.
"Ehi
capo.... noi allora - indicò anche Cho - andremo...?"
"Sì
sì andate, divertitevi, ma non fate troppo casino, e bla bla bla!"
Rigsby
e Cho raggiunsero la decapottabile e salutarono Ryan ed Esposito con una mossa
stile gangster del Bronx.
Patrick
disse qualcosa a Rick e poi raggiunse Teresa, fermandola prima che potesse
entrare in centrale.
"Oh
ti sei ricordato che esisto!"
"Non essere gelosa, lo sai che amo le donne!"
La poliziotta roteò gli occhi.
"Ma
tra tutte le donne, amo solo te!" e poi la baciò, restando un po'
irrigidita. Si sentiva imbarazzata con gli altri che guardavano la scena e
fischiavano in sottofondo.
Teresa
dovette ricredersi. Non era Patrick l'immaturo. Erano lui e tutti i suoi amici.
E pensava a Kate. A dire il vero ci pensava sempre ogni volta che vedeva
comportamenti del genere. La compativa visto che anche lei aveva a che fare con
un bambino come Rick. Lei e Kate avevano molto in comune, erano anche molto
amiche, nonostante Teresa fosse di qualche anno più grande di Kate.
"Non
farò tardi, promesso!"
Il
mentalista volteggiò come un ballerino, scatenando una risatina da parte di
Lisbon.
"Che
succede Kate, qualche problema?" le chiese Laine, preoccupata per la sua
amica che si grattava un orecchio.
"Mi
fischiano le orecchie..."
Jane
arrivò con la sua Mercedes con dentro Cho e Rigsby, che si era portato dei
panini. Aveva sempre fame, pover'uomo!
Richard
faceva il figo con i suoi nuovi Rayban Wayfarer, facendo imitazioni di Bruce Lee
davanti a Esposito e Ryan.
Il
mentalista si avvicinò alla decapottabile rossa dei tre e abbassò il
finestrino.
"Bene,
tutti pronti? Destinazione: Las Vegas, baby!"
Rick
abbassò gli occhiali e e inarcò un sopracciglio come solo lui sapeva fare.
"Oh yeah!"
Sto
capitolo fa un po' schifo a dire il vero hahahaha ieri ho rivisto il film in
inglese però perché la mia amica sabato parte per il Canada e voleva vederlo
prima di andare via XD
Vabbeh
aspetto recensioni, o anche solo letture!
Io
e la mia mente pazzoide vi aspettiamo al prossimo capitolo! Smuack!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** "Las Vegas, baby!" ***
Nuova pagina 1
Torno a deliziarvi (?) con un altro capitolo fantascientifico (??).
I nostri eroi finalmente giungono a Las Vegas!
Buona
lettura!!
Ringrazio:
1rebeccam, mely83, francy091, apochan kenshiro, kate95 e tippy per le
recensioni!! J
(ma quanto mi sento presidente quando faccio i ringraziamenti?!u.u)
"LAS
VEGAS, BABY!"
Due
auto sfrecciavano ad almeno 200 kmh per l'autostrada diretta a Las Vegas. Una
era una decapottabile rossa, con a bordo tre uomini; l'altra era una Mercedes
color azzurrina, un po' rovinata, ma sapeva il fatto suo, e a bordo c'erano
altrettanti tre uomini.
Non
era "Fast and the Furious". Erano due cretini che si
divertivano a fare il gioco di “chi corre di più per l’autostrada tanto non
siamo poliziotti, anche se ne scortiamo 4, ma chi se ne frega? Loro non diranno
niente alle nostre adorabili quanto sexy mogliettine!”
Nello
stesso istante...
“Aia!
Dannazione!”
Laine
guardava l’amica preoccupata. Alzò un sopracciglio.
“Seriamente
Kate, tu dovresti farti vedere quell’orecchio! Ti fischia troppo spesso
ultimamente!”
Kate
fulminò Laine con lo sguardo.
“Mi
fischia l’orecchio... non riesco a sentire niente!”
“Vuoi
che ti porto qualcosa, Teresa?”
“No, Grace, grazie... non so perché ma ho la stranissima sensazione che Patrick stia per combinarne una delle
sue...”
Grace
se la rideva sotto i baffi, mentre tentava di contattare Wayne.
“Tu
corri troppo per i miei gusti!”
Javier
Esposito, l’uomo che rideva in faccia al pericolo, in quel momento si
lamentava con Rick riguardo la sua guida.
Come
risposta, lo scrittore arricciò la bocca e gli fece segno di vedere Ryan. Il
futuro sposo era in preda al panico. Si reggeva a stento e cercava di riprendere
fiato. Tutti entrarono nel panico. Patrick entrò nel panico.
“UN
MEDICO! CHIAMATE UN MEDICO!!”
Cho
gli diede un colpo alla testa.
“Siamo
a Las Vegas, nessuno qui chiama un dottore.”
Tutti
lo guardarono con un grosso punto interrogativo sulla faccia. Ryan intanto
cercava di dare segnali di fumo per far capire che quello che stava rischiando
di avere l’asma era lui. Cho mise le braccia conserte.
“Andiamo,
ragazzi. È Sin City. Sesso, droga e rock ‘n roll. E il giorno dopo nessuno
ricorda quello che è successo.”
Tutti
si guardarono, poi dissero in coro un sonoro “Naaaaah!” e si recarono con le
valigie nell’albergo che avevano prenotato, proprio di fronte a loro.
Ryan,
era rimasto ancora dietro, ma la buona notizia era che stava respirando.
“Beh,
grazie ragazzi per esservi presi cura di me! Io domani devo sposarmi, ma chi se
ne frega? Potrei essere lo sposo cadavere!”
A
quelle ultime due parole, Rick si voltò. Un barlume di speranza apparve sul
volto di Ryan che già immaginava l’amico correre verso di lui per salvarlo.
Mentre sognava, istintivamente il poliziotto allargò le braccia, ma quando Rick
arrivò per sorreggerlo e portarlo dentro, le sue speranze svanirono.
“Hai
detto... lo sposo cadavere?” Ryan fece cenno di sì con la testa, al che Rick
fece un sorriso sghembo “Una rivisitazione del film d’animazione di Tim
Burton!! Grandissima idea per il mio prossimo romanzo! Ah ah sei un genio!!” e
lo baciò sulla fronte.
Ryan
svenne in preda alla troppa eccitazione, forse.
Patrick
scosse la testa.
“Aaah
gli effetti di Las Vegas...”
Finalmente
Rigsby raggiunse il cellulare. Un sorriso da ebete gli si piazzò sul volto. Era
Grace.
“Ciao
mia dolce ninfa---“ non fece in tempo a dire altro che Jane gli prese il
telefono e lo chiuse. Wayne non poteva neanche ribadire.
“Niente
cellulari, niente mogli o fidanzate. Siamo
a Las Vegas, baby!”
L’albergo
era di super lusso. Wayne, Cho, Ryan ed Esposito si guardarono attorno
stupefatti. Patrick e Rick avevano proprio prenotato alla grande. Si
avvicinarono al bancone della hall, dove c’era una ragazza che faceva la
receptionist. Appena vide avvicinarsi il gruppo, riattaccò il telefono e fece
un sorriso sgargiante alla vista di quei bei maschioni di fronte a lei (sì,
“bei maschioni” era proprio il termine azzeccato). Rick sfoderò uno dei
suoi magici sorrisi.
“Salve!
Abbiamo prenotato una suite a nome di...” si schiarì la voce “Richard
Castle...”
La
ragazza ebbe un’illuminazione, guardò attentamente l’uomo e lo riconobbe.
Iniziò a sventolarsi le mani davanti e presa dall’euforia urlò.
“Oh
mio Dio!!! Tu sei… tu!!”
Risero
mentre Rick si gonfiava come un pavone. Kate era lontana, che male poteva fargli
pavoneggiarsi difronte le sue fans?
“Sì
sono proprio io, in carne ed ossa, baby!”
“Non
ci posso credere... l’attore di Firefly!!!”
Rick
cadde letteralmente a terra.
“Ho
pianto tantissimo per la sua cancellazione... non dovevano farlo!! Non se lo
meritava.”
La
ragazza piangeva e Rick piangeva con lei. Solo che lui piangeva per altri
motivi. Ryan, Esposito, Rigsby e perfino Cho se la ridevano sotto i baffi.
La
ragazza cercò di riprendersi mentre controllava il computer.
“Comunque
pare ci sia stato un errore... non risulta nessuna suite a vostro nome!”
“COSA???”
Jane
osservò la ragazza. Sapeva che ora doveva rimediare.
“Mi
guardi...” lesse il nome sul cartellino sulla sua divisa “Priscilla...
quest’uomo è Richard Castle! E io sono Patrick Jane, il mentalista che ha
messo in prigione il serial killer John il Rosso...” la ragazza annuì in
segno di assenso “quindi, lei è una grandissima fan di Castle... glielo leggo
negli occhi... infanzia difficile, adolescente sempre incollata alla tv...
sognatrice... e questo spiega il suo interesse nei film di fantascienza...
voleva fare l’astronauta ma sua madre disapprovava... cocca del padre, ma non
della madre...”
Mentre
Patrick Jane la leggeva, Priscilla si faceva piccola piccola finché alla fine
dovette stoppare il mentalista perché stava rivelando troppo della sua vita!
Chiuse gli occhi, alzò le mani al cielo e gli gridò di smetterla. Patrick
soffocò una risata.
“Allora,
vi metterò in questa suite... sono 2000 dollari in più ma ne vale la pena...
la vista è bellissima!” mostrò loro un depliant.
“Prendiamola!”
Wayne approfittò.
Non
capitava tutti i giorni di essere servito come un pascià.
“E
così sia. Dividiamo la spesa, giusto?” propose Esposito, guardando gli altri,
tranne ovviamente il futuro sposo, Ryan.
“Certo,
certo... pagate voi, io vi rimborserò coi soldi che vincerò al casinò
stasera.”
Jane
diede una pacca alla spalla di Esposito, che era rimasto un po’ stordito,
prese le chiavi della suite e si allontanò per raggiungerla.
“Ma
come fa sempre ad essere così sicuro di sé?”
La
vista dalla suite era davvero bellissima. Una vetrata enorme dalla quale vedere
i grattacieli della città illuminata. Il cielo limpidissimo. E dentro la suite
valeva davvero tutti quei 6000 dollari per una notte. 3 vasche idromassaggio, 6
letti per ognuno, 3 minibar, un altro bagnetto per “gli ospiti”, tappeti
rosso per terra, e ovviamente schermi LCD al plasma 30 pollici. “Era tutto
perfetto”, pensava tra sé Ryan.
Quella
sera però, causa del troppo entusiasmo di Patrick e Rick, e di Esposito che
premeva il mentalista per farsi ridare i soldi prestati, il gruppo volle fare
qualcosa di inusuale: salire sul tetto dell’hotel e festeggiare con degli
shottini, prima di dedicarsi alle follie che la città del peccato attendeva
loro.
Rigsby
aveva provveduto a rubare dei liquori dalla riserva speciale del loro capo del
dipartimento, LaRoche, Cho aveva distratto Teresa per impedire che scoprisse
tutto.
Il
gruppo alzò i mini bicchierini, gentilmente presi dal minibar della suite, e li
alzarono pronti per fare il brindisi.
“Ad
una notte che non dimenticheremo mai!!!” dissero in coro e poi bevvero tutto
d’un fiato.
Il
mattino dopo, Rick sentiva solo un gran dolore alla testa.
Si
spostò e si rese conto di non trovarsi su un letto: stava dormendo per terra!
Cercò
di alzarsi ma era inutile.
Perciò
si rigirò, almeno avrebbe avuto la faccia rivolta in alto.
Diede
una rapida occhiata in giro: era la loro suite, intravedeva Patrick dormire
mezzo nudo nella vasca idromassaggio con intorno le paperelle; Cho ed Esposito
che si erano addormentati mentre si stavano dando dei pugni, data la posizione;
e infine Wayne che dormiva accanto al minibar.
Tornò
a guardare il soffitto. C’era qualcosa che non andava.
Sospirò.
“Che
cazzo è successo stanotte?!”
Ma
soprattutto, dove cazzo era finito Ryan?!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** What happened last night? ***
Quarto capitolo
Quarto
capitolo, olè!
Non vedo
l'ora che arrivi settembre e che inizino "Castle" e "The
Mentalist"?
E
per fortuna che volevo resistere agli spoiler così l'attesa sarebbe stata più
lieve -.-' mi stanno distruggendo, invece! -.-'
Vabbeh
lasciate stare il mio sfogo, buona lettura!!
Un grazie
in particolare alla mia vice cutuletta, a tippy
e katiebeckett555 che mi hanno sempre sostenuta! Ma
anche a 1rebeccam, impeccabile con le sue
recensioni puntuali, madeitpossible,
beside_real, kate95 e
apochan kenshiro.
WHAT
HAPPENED LAST NIGHT?
Richard
Castle cercò di ripercorrere mentalmente ciò che era successo nelle ore prima,
ma quando realizzò improvvisamente di non avere con se le armi dello scrittore
(blocco notes e una penna), venne colto da una crisi isterica.
Crisi
che venne interrotta quando sentì rumore. Alzò lo sguardo: davanti a se
c'erano Rigsby e Cho che si stavano lentamente alzando. Il primo aveva l'occhio
destro gonfio, il secondo aveva quello sinistro gonfio. Richard alzò un
sopracciglio in segno di stupore: quei due si erano addormentati che ancora
stavano facendo a botte. Il che gli fece pensare perchè due migliori amici
dovevano prendersi a botte?
Mentre
i due fecero un lieve segno di saluto allo scrittore, lui ricambiò e tornò a
ripensare.
Cho
e Rigsby si diressero in bagno e Richard pensò che il fatto che si erano presi
a pugni era un mistero che non avrebbe mai risolto.
"Io
ero un mistero che non avresti mai risolto!"
Kate
Beckett si alzò di soprassalto dal suo letto, mettendosi dritta con la schiena,
mantenendo una posizione eretta ma con gli occhi ancora chiusi.
Laine,
che giaceva vicino a lei, si svegliò improvvisamente. Aveva gli occhi gonfi,
sia per il sonno sia perchè doveva aver pianto molto, visto che accanto al suo
letto, sul comodino, c'erano dei fazzoletti. Molti fazzoletti.
Kate
ringhiò, poi si buttò giù sul letto, tornando in posizione supina, e tornò a
dormire.
Laine
scosse la testa e pensò che l'amica aveva davvero bisogno di una
psichiatra.
Patrick
Jane si svegliò e abbracciò quella che sembrava una bambola gonfiabile e
iniziò a mormorare qualcosa.
Richard,
divertito, gli si avvicinò per capire cosa stava dicendo.
"Oh
Tess... non sapevo fossi così morbida... ma senti che profumino di bagnoschiuma
alle fragole... uhmm... sei tutta morbida tesoro, perfino il tuo sedere..."
Rick
iniziò a ridere come un pazzo quando vide Patrick che con molta tranquillità
stava accarezzando quella bambola convinto che fosse Teresa!
Poi
aprì gli occhi e si ritrovò Rick davanti col sorriso a 36 gradi.
"Ecco
cosa fai nelle tue notti insonni!!"
Patrick
si dimenò per uscire immediatamente dalla vasca. Poi si guardò intorno. Quella
suite distrutta, Esposito che ancora dormiva accanto al minibar... e adesso
stava anche russando...
"Ma
che diavolo è successo??"
"Beh
apparte che le tue perversioni sessuali sono uscite allo scoperto, ecco... siamo
in un bel casino..."
"Perchè
ridi?"
Grace
si riprese e cercò di fare un'espressione seria.
Teresa
roteò gli occhi e storse la bocca.
"Ah
è per quello che ti ho detto su Jane e le bambole gonfiabili eh? Sapevo che non
dovevo dirtelo!"
La
rossa riprese a ridere.
"Eddai,
siamo amiche! Non c'è nulla di male!"
"E'
preoccupante, fidati! Non hai la minima idea della..." si avvicinò
all'amica e abbassò la voce per non essere sentita "...perversione che è
nascosta in lui!"
Non
notata da Grace, Teresa si lasciò sfuggire una smorfia divertita.
"Kevin
è scomparso?!"
Patrick
si mise le mani nei capelli e si guardò attorno.
Qualcosa
era successo la scorsa notte.
Qualcosa
che perfino lui, grande mentalista com'era, non riusciva a capire.
"Ma
va'? Ora dobbiamo svegliare Javier..." disse Rick facendo segno a Patrick
di guardare Esposito, che ora abbracciava una bottiglia di gin e mormorava tra
se.
"Secondo
te che sta dicendo?"
"Non lo so, ma mi piacerebbe sentirlo..."
I
due si avvicinarono cautamente a Esposito, e lo sentivano chiamare il nome di
Laine dolcemente. Rick e Patrick dissero qualcosa come "che
romantico", ma all'improvviso Esposito sobbalzò quando vide i due troppo
vicini al suo viso.
"AAAAAAHHH!
Chi siete voi? Dove ci troviamo? E io chi sono?!"
Le
cose decisamente non potevano andare peggio di così.
Richard,
occhi sbarrati, si coprì la bocca con la mano destra e l'altra se la mise
immediatamente sopra.
Patrick
roteò gli occhi e svenne.
Javier
si limitò a guardare i due davanti a se e sorridere come un ebete, mentre
alzava la bottiglia di gin in segno di brindisi.
Come
se non bastasse, dal bagno Cho e Rigsby lanciarono un urlo e uscirono spaventati
dalla porta, che richiusero immediatamente dietro di loro.
Che
diavolo stava succedendo al mondo? Rick se lo chiese, grattandosi la testa.
Cho
e Rigsby si guardarono l'un l'altro, preoccupati. Uno incoraggiava l'altro a
parlare per primo, come se avessero paura. Patrick sospirò.
"Okay
diteci che avete visto lì dentro così la facciamo finita. E..." li
scrutò per bene mentre lentamente si avvicinava ai suoi colleghi "...sono
pronto a scommettere che ci sia qualcosa di grosso dentro quel
bagno..."
"Ecco...
è... non è vero... ma... fai attenzione..." disse Wayne mentre continuava
a guardarsi le mani.
"Jane,
c'è una tigre là dentro." ci pensò Cho a parlare tutto d'un fiato.
Ma
Patrick non udì nulla. Entrò nel bagno e una tigre ruggì. Il mentalista
chiuse immediatamente la porta dietro di sé, come prima avevano fatto Cho e
Rigsby.
Stava
sudando freddo. Sicuramente doveva avere le allucinazioni.
A
giudicare dalle espressioni dei presenti però, non era di sicura un
allucinazione.
Intanto
Esposito cercava di rimettersi in piedi dopo aver scolato quasi tutte le
bottiglie del minibar. Guardò in alto come se stesse pensando.
"Ragazzi..."
Il
gruppo si girò verso di lui.
"...avete
idea degli effetti di questo arsenico?" e mostrò loro una bottiglietta
verde.
"Kevin?
Kevin? Dove sei?"
Richard
scosse la testa.
"Non
lo troveremmo mai."
"Keviiin
micio micio..."
Cho
guardava storto Patrick.
"Jane...
non è un gatto quello che stiamo cercando..."
Il
mentalista sorrise.
"Ah
beh ma Kevin è come se lo fosse! Si perde spesso e poi ha una faccia da
cagnolino!"
Esposito
e Castle ci pensarono su. Beh in effetti aveva ragione!
"Però...
quello che mi chiedo è... che diavolo è successo la scorsa notte?!"
Esposito
se lo chiedeva ancora perchè non riusciva a capacitarsi com'era possibile che
si fosse svegliato vicino al minibar. E se stava disperandosi per la scomparsa
di Ryan? E se avesse litigato con Laine? Scosse la testa. Nah, sicuramente non
aveva litigato con lei.
"Non
lo sappiamo. Dobbiamo rimettere a posto i pezzi e capire..." rispose Castle,
disperato come il suo amico.
Jane
gli punzecchiò la spalla col dito.
"E
poi abbiamo un piccolo problemino lì dentro..." indicò il bagno e
si sentì la tigre ruggire.
I
quattro deglutirono al pensiero di quel felino.
Come
era andata a finire là dentro? Chi l'aveva presa? Ma sopratutto, di chi era?!
Come
se non fossero già abbastanza agitati, preoccupati, spaventati, se la stavano
facendo sotto... no magari questa no... il telefono di Jane squillava
insistentemente.
L'uomo
prese il telefono dal taschino della giacca. Era Teresa che lo stava chiamando.
Rick glielo prese e rifiutò la chiamata, guardando Patrick che era preoccupato.
Rick gli fece segno di fidarsi di lui.
Ora
non era il momento di sentire nessuno.
"Che
succede?" chiese Kate e guardò l'amica che guardava il suo cellulare
impietrita.
"Ha
riattaccato. PATRICK JANE MI HA ATTACCATO IL TELEFONO IN FACCIA!!"
Teresa
urlò e per dare più enfasi al suo sfogo allargò le braccia.
Kate,
Laine, Grace e Jenny si tapparono le orecchie.
"Fa
sempre così quando si arrabbia?" chiese Kate a Grace, l'amica più vicina
a Teresa.
"E
non hai ancora visto niente!"
"Caspita,
abbiamo più cose in comune di quanto pensassi!" disse Kate e prese il suo
cellulare tentando di chiamare suo marito.
Ma
anche lei si vede attaccare il telefono in faccia.
Stava
ribollendo.
Teresa
scomparve per ritornare poco dopo con un paio di pistole.
"Chi
viene con me a sparare al Pentagono?"
"IO!"
Beckett
raggiunse l'amica senza pensarci due secondi.
Che
bel modo di sfogarsi, mentre gli uomini erano a Las Vegas, rincoglioniti, senza
ricordare nulla di quanto accaduto e con lo sposo scomparso.
ps:
la tigre nel bagno è una scena palesemente ripresa dal film XD
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Dead tired, broken and striped ***
Salve
Salve!
Sono tornata dopo tanto tempo perchè: 1) ho avuto dei problemi e non mi
riusciva di scrivere, 2) zero ispirazione proprio per questi problemi, 3) mi
sono chiusa con un po' di telefilm XD
Ringrazio:
-
1rebeccam, cutuletta
(senza di lei Jones non potrebbe esistere :D), apochan
kenshiro, tippy (la mia dolce zigi metà *-*
LOL), francy091 (rapunzel XD), kate95
e Manuela89 per le recensioni :DD
-
Francy091 e beside_real che hanno inserito la storia tra le preferite;
-
DeMy92, Federicathebest, Manuela89 e OLDNICOLA che hanno inserito la storia tra
le seguite :DD
-
e a chi mi segue soltanto leggendo in questa pazzia XD
Ora
bando alle ciance, ciance alle bande, voilà il nuovo capitolo :)
DEAD
TIRED, BROKEN AND STRIPED
Richard
Castle, Patrick Jane, Wayne Rigsby, Kimball Cho e ciò che restava del cervello
di Javier Esposito, erano seduti in cerchio, per terra, ancora attoniti, nella
loro super camera di lusso a 4000 dollari a notte (se solo Kevin Ryan potesse
vedere ciò che stava accadendo... la lussosissima camera distrutta... dollari
sprecati al vento... probabilmente avrebbe pianto... non erano soldi suoi in fin
dei conti, perché era lo sposo, ma chissene... stavo dicendo?).
Cinque
uomini disperati, quattro uomini nel panico. Cinque deficienti che non
ricordavano nulla della notte precedente.
Se
le loro mogliefidanzate sapessero... probabilmente conoscendole, sarebbero
stati uomini morti.
Kate
Beckett, Teresa Lisbon, Grace Van Pelt e la futura sposa Jenny, erano donne
tutto d'un pezzo.
Erano
più uomini le donne che gli uomini stessi (gioco di parole).
Se
chiedevi a questi suddetti uomini un parere su un caso di omicidio, loro
rispondevano "Chiedete a loro; loro sì che hanno le palle!" e
indicavano le rispettive consorti. Al che tu potevi pensare a male e dire:
"Siete donne o transessuali?" e ricevevi come risposta un bel calcio
in culo.
Ecco
cosa significava essere donne con le palle.
Comunque
tornando ai nostri bell'imbusti (?), ognuno di loro cercava di ripercorrere la
notte precedente.
Jane,
il mentalista della situazione, analizzava ad alta voce.
"Dunque...
ci siamo svegliati con la camera a soqquadro; io immerso in una vasca
idromassaggio e una..." tossì cercando di coprire il misfatto
"...bambola gonfiabile..." le due paroline non sfuggirono ai presenti
che risero sotto i baffi "...Rick si è svegliato a terra con un gran mal
di testa... Cho e Rigbsy erano addormentati a terra e nella posizione di darsi
un pugno... anzi si erano già date tante di quelle botte!!..." i due
citati lo guardarono storto, Jane si schiarì la voce, distolse lo sguardo e
continuò "...ed Esposito... beh Esposito si è svegliato con una memoria
che a volte ricorda e altre volte no..."
"Ed
ero vicino al minibar con le mie amichette Gin e Vodka!!" concluse
Esposito, orgoglioso quasi di ciò che aveva fatto.
Tutti
lo guardarono. Che fine aveva fatto Javier Esposito?!
Castle
lo squadrò alzando il sopracciglio, come era solito fare quando aveva un
sospetto.
"Deve
aver ricevuto una bella botta in testa eh!"
"Chissà
chi era la sua ultima chiamata... stava al telefono vicino al minibar!"
disse Rigsby.
A
quel punto Cho s'illuminò d'immenso.
"Ooooh
il Messia!!..." dissero Jane e Castle in coro, convinti di vedere
un'aureola, ali e luce vicino Cho.
Il
coreano gli sventolò una mano davanti che distolse i due non-detective dalla
visione celestiale.
"Prendetegli
il telefono! E svuotiamo le tasche... magari cosi rimetteremo a posto dei pezzi
mancanti!"
Sul
volto di Rigsby comparve un sorriso che illuminò i presenti.
"Oooh
il Messia!!" ripeterono Jane e Castle e stavolta Cho diede ai due un colpo
alla testa leggero, che fece risonare un "aia".
"Cho,
sei il più intelligente di tutti noi!!"
Cho
guardò Rigsby serio. Poi improvvisamente sorrise.
Esposito
singhiozzava.
"Perchè
non posso essere intelligente anche io?? Mondo crudele!!"
"Il
cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile..."
"Il
telefono da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile."
Teresa
e Kate si guardavano tenendo i loro cellulari in mano.
"Niente?"
"Niente."
Erano
le 10,30 del mattino.
E
la cerimonia ci sarebbe stata alle 17.
Jenny
era in iperventilazione.
Neanche
riusciva ad alzarsi per andare dalla parrucchiera, così Grace dovette seguire
un corso online per fare lei da parrucchiera alla futura sposa.
Dove
diavolo erano finiti quegli imbecilli??
"Allora...
le ultime chiamate, in ordine, sono di: Teresa, Kate e Laine."
Cho
posò il cellulare davanti agli altri e mise le braccia incrociate.
Alzò
lo sguardo.
Si
aspettava una risposta da parte degli altri.
Jane
fu il primo a parlare.
"Beh
iniziamo a chiedere a Javier... Javier, perché hai chiamato le ragazze in
questo ordine?"
Esposito scosse la testa.
"Chiamato?
E io che ne so!!"
Rick,
Wayne e Patrick caddero a terra.
Cho
fu l'unico a non scomporsi.
"Questo
è proprio andato..."
"Okay,
analizziamo la situazione... non c'è nulla di più evidente dell'ovvio!"
disse Patrick e prese il cellulare di Esposito spulciando tra le chiamate. Poi
prese il suo cellulare e quello di Castle.
"Vediamo
se Sherlock Holmes risolve la situazione..." disse Rick per stuzzicarlo, al
che Patrick stette al gioco. Ovviamente.
"Elementare,
Watson!... dunque, state a sentire... Teresa, mia moglie e la più cazzuta tra
le donne, ha chiamato Esposito quando ha visto che nè io e nè gli altri
rispondevano al telefono. Rick lo aveva spento, Cho anche, e a Rigsby l'ho
spento io altrimenti Grace l'avrebbe tempestato di chiamate... Esposito deve
averle risposto male, perchè 1) stavamo in un qualche bordello e Javier era
già ubriaco, 2) non ha riconosciuto la voce, quindi Teresa ha riattaccato.
Poi..."
"Aspè
qui continuo io, Sherlock Jane!" disse Rick sorridendo all'amico.
Patrick
gli fece segno di continuare.
Rigsby
e Cho si guardarono a vicenda dandosi segno d'intesa.
Esposito
era perso a guardare l'orizzonte e rincorrere un topo che era disgraziatamente
entrato nella stanza... chissà la tigre come stava...
"Poi
la mia dolce e sexy... hot... hard...porno..." Rick iniziò a roteare gli
occhi e andare a fuoco.
Cho
lo bloccò, mentre Patrick e Rigsby ridevano.
"Okay,
abbiamo capito, vai avanti!"
"Dicevo?
Ah sì... la mia dolce mogliettina Kate ha chiamato Esposito perché era l'unico
che aveva il cellulare acceso e gliene ha dette quattro. Esposito deve aver
riattaccato il telefono per il troppo casino di questa notte. E a quel
punto..."
Stavolta
toccò a Rigsby continuare.
"A
quel punto Laine, la fidanzata di Esposito, lo ha chiamato per capire dove ci
trovavamo. Esposito, ubriaco fradicio, deve averla mandata a fanculo, e lei deve
aver riattaccato il telefono perché offesa. Fine."
Tutti
lo guardarono, poi applaudirono.
Una
tromba suonò.
I
quattro cretini erano arrivati a capire cosa era successo loro.
Forse
eh... perché la simmental è sempre la simmental... vabbeh questo non c'entra
nulla (?).
"Ottimo
passo, ragazzi... ora, che avete nelle tasche?"
Jane incitò gli altri a svuotare le tasche, e oltre ai cellulari trovarono
varie targhe e una chiave. Il mentalista analizzò ogni oggetto nel tentativo di
riuscire a covare un ragno dal buco.
Niente.
Il
ragno era destino che doveva rimanere nel buco.
"Su
questa targa c'è scritto qualcosa..." disse Castle e lesse "Sapphire
Strip Club, 3025 Industrial Road..." si fermò alla voce "strip
club" e arricciò il naso.
Sì,
erano andati in uno strip club.
Qualcosa
che per il suo addio al celibato non aveva potuto concedersi.
Quel
giorno, infatti, era con Kate a risolvere l'ennesimo caso di omicidio.
Cho
ne prese un'altra "Questa è del nostro albergo, Circus Circus Las Vegas,
2880 Las Vegas Boulevard..."
Rigsby
e Jane presero le rimanenti.
Su
una Cho lesse la via degli Universal Studios e si chiese come cazzo c'erano
arrivati a Los Angeles in una nottata.
Su
un'altra, Jane lesse la Tropicana Avenue e c'erano ricevute dell'hotel Luxor,
dove avevano girato alcuni film di James Bond. Si chiese subito quanto cazzo
avevano speso quella notte. Il suo conto corrente sarebbe stato prosciugato. E
chi la sentiva poi Teresa...
"Sì
ma c'è una cosa che ancora non capisco..." Jane tamburellava le dita a
terra.
"Cosa?"
chiese Castle.
Per
un attimo anche Esposito si era fermato dal rincorrere il topo.
Forse
perchè il topo era morto.
Forse
perchè la tigre stava ruggendo e cercava di uscire rompendo la porta a
unghiate...
"COME
CAZZO ABBIAMO FATTO A CHIUDERE UNA TIGRE NEL BAGNO?!" si alzò lentamente e
con lui anche i quattro amici.. "Ma sopratutto, SCAPPIAMO CHE QUELLA CI
MANGIA TUTTI!!"
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Some pieces fill the puzzle ***
QUINTO CAPITOLO
Salve!!
E anche sta settimana è volata... vi avverto che non aggiornerò almeno fino
alla fine del mese perché il 20 parto e starò via una settimana!
Quindi vi lascio con un capitolo con un po' di suspense u.u
Ci
si risente a fine mese! :D
E ora ringrazio: 1rebeccam, tippy,
cutuletta, apochan kenshiro e
francy091 per
le recensioni :)
SOME
PIECES FILL THE PUZZLE
"Che
cazzo stai aspettando?! Metti delle cazzo di sedie davanti a quella cazzo porta
del cazzo!!"
Jane
si fermò per un attimo a guardare Rigsby.
"Non
avrai mica detto troppi cazzo?"
L'altro
poliziotto lo guardò con il sudore che gli colava dalla fronte.
Cho
gli offrì un fazzoletto di cotone che lui usò per asciugarsi la fronte.
"Ma
se invece ce ne andassimo dalla stanza, che ne dite?" disse Castle.
Lo
scrittore era già sull'uscio della porta. Gli altri lo guardarono.
Effettivamente come idea non era niente male.
Jane,
Rigsby, Cho ed Esposito si guardarono per un attimo, poi immediatamente corsero
superando Castle all'uscio.
Lo
scrittore chiuse la porta, poggiandosi addosso ad essa, mentre da dentro si sentiva la tigre che ormai aveva
sfondato la porta del bagno.
"Come
cazzo ha fatto quella tigre ad uscire dal bagno?!"
"Forse ha imparato ad aprire la porta..." iniziò a dire Jane, ma
tutti si fermarono per guardarlo (e con loro, anche il mondo si fermò) "Ehi, che avete da guardare? In
Jurassic Park i dinosauri avevano imparato ad aprire le porte... può
succedere!" disse il mentalista, alzando le mani in segno di difesa.
Intanto
Castle urlava aiuto.
"Se
qualcuno mi aiutasse a reggere questa porta..."
Non
riuscì a terminare la frase che venne interrotto.
"ATTENZIONE,
ALLONTANATEVI DA QUELLA PORTA!!"
Il
gruppo si girò per vedere quattro uomini vestiti da Indiana Jones e attrezzati
con reti, cinte, forbici, fruste. Castle si girò verso di loro impaurito.
"Ehm,
signor Jones... non credo sia una buona idea, qui dentro c'è una tigr---"
"Sta'
indietro, imbecille!"
Uno
degli uomini lo buttò a terra, mentre con forza aprirono la porta, appena in
tempo per catturare la tigre e somministrargli un tranquillante. La tigre cadde
in un sonno profondo. Sì, solo nei film certe cose accadevano.
"E
voi, cosa avete da guardare?" disse uno delle guardie che, a giudicare
dalle targhe cucite sulla tasca destra della maglia, erano guardiani di uno zoo.
L'ultima
cosa che il gruppo ricordò, era che ricevettero una botta in testa e vennero
incappucciati.
Dopo
un viaggio che sembrava durare ore, visto che erano tutti e cinque
incappucciati, i quattro uomini svegliarono il gruppo, che si era nel frattempo
addormentato, composto da Richard Castle, Patrick Jane, Wayne Rigsby, Kimball
Cho e Javier Esposito.
Lo
scenario che si presentò davanti era abbastanza famigliare ai cinque amici (?):
seduti dietro ad una scrivania, in un ambiente chiuso, con una singola finestra
davanti a loro dove potevano intravedere gente che era al computer, compilava
fascicoli, strofinava la propria pistola... poi l'uomo davanti a loro, che
sembrava un commissario di polizia, chiuse le tapparelle della finestra.
Esatto.
I cinque si trovavano ad una centrale di polizia.
"Precisamente,
siete alla centrale di polizia di Las Vegas. Salve a tutti, sono il
commissario..."
"Ah,
non me lo dica... si chiama Montalbano!" ipotizzò Jane, al che il
commissario tentò di zittirlo, ma questo non fece altro che scatenare un
simpatico giochino tra i presenti.
"Cordier!"
disse Castle convinto.
Rigbsy
ci pensò su, poi rispose "Rex!"
Gli
altri lo guardarono.
"Rex
era un cane!"
L'uomo
davanti a loro roteò gli occhi, poi sbatté le mani sul tavolo per farli star
zitti.
"Rex
non era un cane... precisamente era un pastore tedesco!" disse Cho.
"Ma
perchè usi il verbo al passato? Mica è morto???" Esposito scoppiò in un
pianto disperato "Era la mia serie preferita!!"
Castle
si sentì gli occhi addosso.
"Ora
capite perchè Ryan ed Esposito sono trattati come cani in centrale."
"Io
pensavo fossero uccelli." Jane fece la classica mossa che Castle faceva tra
un'indagine e l'altra, ovvero quella di "nutrire gli uccelli".
Il
commissario, il cui nome era ancora ignoto ma presto sarebbe stato rivelato, si
toccò la mano con la fronte.
Stava
scoppiando.
Patrick
Jane conosceva tutti i sintomi, da bravo mentalista, quindi invitò gli altri a
stare zitti, poi fece un gesto di suspense.
Gocce
di sudore cadevano sul tavolo lentamente.
"MA
PORCA PUTTANA, SIETE RINCOGLIONITI O COSA??!!"
Il
commissario urlò così forte che ci fu una folata di vento che fece cadere i
presenti all'indietro dalle loro sedie. Poi l'uomo cercò di ricomporsi, quando
vide che tutto il commissariato si era fermato per capire cosa stava succedendo
là dentro.
Qualcuno
disse sottovoce "è una gabbia di matti, sempre detto", un
altro "sapevo che dovevo lasciare questo lavoro prima che mia
moglieamante lasci me".
"Dunque...
Sono il commissario Montalbano, e ieri notte siete stati accusati di aver rubato
una tigre dallo zoo di San Diego."
Jane
sbattè una mano sul tavolo e sorrise soddisfatto.
"Ha
ha! Lo dicevo io che era italiano!"
Gli
altri risposero con una smorfia. Dovevano dei soldi a Jane, l'uomo che vinceva
sempre le scommesse.
"SILENZIO,
PORCA PALETTA!!" Montalbano urlò e il gruppo stavolta capì che doveva
stare zitto.
Per
una volta non erano tutti rincoglioniti.
Castle
fece per dire qualcosa. Stava aprendo bocca, ma Cho il Saggio lo bloccò.
"Oh
scommetto che volete sapere come io so che voi avete rubato una tigre dallo zoo
di San Diego, vero? Ve lo farò vedere..."
"Oh
è anche un mago. Sapevo anche questo!"
La
soddisfazione di Jane venne interrotta da uno sguardo felino di Montalbano
(?), che riprese il discorso.
"...in
questa cassetta c'è la vostra incursione... beh godetevela!"
Montalbano
inserì la cassetta in un televisore con registratore incorporato che una delle
guardie dello zoo gli portò gentilmente. Il commissario fece segno col capo per
ringraziarlo e questo uscì dalla stanza.
Intanto
la registrazione partì...
Una
lacrimuccia scese sul volto dei nostri impavidi eroi (???) appena riconobbero il
loro amico con loro.
"KEVIN
RYAN!!"
"Volete
sapere perchè Rick ha deciso di rubare una tigre?? Perchè sua moglie è una
tiiiiigrrrrrre a letto!! Hahahaha!"
Richard
diede uno schiaffo a Kevin, che continuava a ridere, e lo fece cadere a terra.
Poi,
Patrick fece segno a loro, a Wayne, Kimball e a Javier di fare silenzio: erano
davanti alla gabbia della maestosa tigre.
"SSSSSSHHH
bisogna fare sssssssilenzioooo sssshhhh..."
Javier
bevve un altro sorso di vodka che si era portato dietro e continuava a ridere
anche lui, imitando la "s" sibilante di Patrick.
"Avete
capito tutti? Ssssssilenzio! Ssssssh!"
Erano
completamente fatti.
Dall'altra
parte dello schermo, mentre Montalbano guardava i poveri disgraziati, questi si
coprivano il volto dalla vergogna.
Tutti
tranne Esposito.
"Uh
che bello!! Sono in televisione!!"
Furtivamente,
Patrick aprì la gabbia della tigre, e usò la cinta dei pantaloni per legarla
al collo dell'animale e usarla come specie di corda per trainarla.
Il
mentalista era esperto di queste cose, sapeva come domare una tigre, dato che
aveva vissuto buona parte della sua adolescenza al circo col padre.
Gli
altri continuavano a ridere.
Sì,
erano DECISAMENTE e COMPLETAMENTE fatti come mai nella loro vita.
Patrick
si vantava come un pavone mentre portava con sé la tigre.
Il
gruppo raggiunse facilmente una decappottabile rossa, che Castle riconobbe come
la sua, e Patrick accompagnò la tigre sedata (ho dimenticato di dirlo? ND) a
sedersi sul sedile posteriore.
Esposito
ebbe la brillante idea di sedersi sulla tigre e iniziò ad imitare un atto
sessuale.
"Sono
in televisione e sto facendo sesso con una tigre!!"
Esposito
guardava se stesso nello schermo.
Gli
altri lo guardarono disgustato, poi osservarono meglio il video: sì, quel
deficiente stava realmente facendo sesso con quel felino dato che aveva i
pantaloni abbassati!!
Castle,
Jane, Rigsby e Cho rispettivamente parlarono.
"Oh
noooo... Bleah che schifo!"
"Meglio per lui se non ricorda..."
"Decisamente."
"Concordo."
Montalbano
spense il video, rendendosi conto che avevano visto abbastanza.
"Bene,
come potete vedere, questo video è stato girato alle 2 di questa notte allo zoo
di San Diego, che avete raggiunto con quella macchina..."
"Ehi,
parli piano! Quella macchina mi è costata un patrimonio!" disse Castle
sentendosi offeso.
Montalbano
lo ignorò e proseguì a parlare.
"...
e avendo calcolato che da Las Vegas a San Diego ci vogliono 5 ore e mezza con
un'auto normale... con la vostra ci avete messo 3 ore, ergo..."
"Ehm
scusi, credo di essermi perso a San Diego!" disse Rigsby grattandosi la
testa.
Ma
il commissario evitò anche lui e continuò.
"...siete
partiti dall'hotel Circus Circus Las Vegas alle 23 di ieri sera.
Ricordate qualcosa di dove eravate a quell'ora?"
Cho fu il primo a parlare.
"Eravamo
sul tetto dell'hotel a brindare, ne sono sicuro."
Castle
lo guardò sbalordito.
"Quest'uomo
è un genio!"
Il coreano gli rispose facendogli l'occhiolino.
"Quindi
Kevin era ancora con noi quando siamo partiti e quando ci siamo diretti a San
Diego!" disse Jane, colto da un lampo di genio (?).
"Sì...
ora dobbiamo capire cosa ci è successo dopo..." disse Castle ridendo
agitatamente.
"Bene,
direi che con questo è tutto... abbiamo già mandato dei nostri uomini in giro
per cercare il vostro amico Kevin Ryan. Appena abbiamo qualche notizia, vi
faremo sapere."
Montalbano
accompagnò il gruppo fuori dalla centrale.
Jane
si guardò in giro.
"Prossima
tappa?"
"E c'è bisogno di chiederlo?" disse Castle mostrando ai suoi amici
una targhetta che indicava il nome del Sapphire Strip Club.
La
smorfia sul suo viso e su quello degli altri uomini parlava da sola...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Sapphire Strip Club ***
Salve
Salve!!
Alzi
la mano chi deve ancora riprendersi dal video "Advice from Castle" e
il promo della 4x01... (e una ola di mani si mosse XD)
No
vabbeh speriamo che l'episodio rispetti le aspettative del promo a questo punto!
XD
Comunque,
ritorno con un nuovo capitolo di questa loooooong fic (chissà quanti capitolo
saranno? Non lo so neanche io '-'), buona lettura :))
ps:
grazie a chi legge, chi segue questa storia nonostante il suo insensato
sviluppo, e un grazie in particolare a apochan kenshiro,
1rebeccam, kate95 e tippy!
:)
SAPPHIRE
STRIP CLUB
Archiviata
la questione della tigre, archiviato il fatto che Esposito si era fatto una
tigre (anche se lui sembrava ben contento di ciò), i nostri impavidi eroi (?)
si stavano dirigendo verso lo strip club.
Castle
guardò l'orologio: erano le 12.
Alle
17 dovevano presentarsi a casa per la cerimonia.
Sì,
una bella e sfarzosa cerimonia celebrata nel giardino extralusso gentilmente
offerto da Patrick Jane - dopo che lui e Teresa si erano sposati, lui si era
ricomprato la vecchia casa dove abitava... chiamatelo scemo... (Aaaah scemo! -nb
Castle. Guarda che ti sento! -.- nb Jane).
Cerimonia
svolta in stile Beautiful... sì perchè Jenny era un'amante delle telenovele e
aveva sempre desiderato un matrimonio stile Forrester... Ryan sarebbe arrivato
col cavallo come fece Ridge ai suoi tempi, e lei aspettava all'altare come
Brooke... e in sottofondo, l'immancabile sax che
si sente quando qualcuno sta facendo sesso... sì perchè Castle e Beckett si
sarebbero trovati a farlo rinchiusi da qualche parte... oppure erano Jane e
Lisbon... oppure Esposito e Laine... se Esposito non pensava alla tigre...
comunque, dove voglio arrivare? Era appunto, proprio un matrimonio da soap
opera.
Comunque,
tornando a noi, i nostri giovincelli (beh insomma, non siamo più agili come
quando avevamo 20 anni! -nb Jane- Ha ragione, lui è il più vecchio tra noi!
-nb Esposito- Come siete crudeli!! T.T -nb Jane- Susu Jane, l'importante è
sentirsi giovani dentro...come me!! -nb Castle- Guarda che tu gli segui a ruota
eh, il prossimo a compiere gli anni sei tu! -nb Cho- Che crudeli!! T.T -nb
Castle- Vedete, la cazzata del sentirsi giovani dentro non serve a niente!u.u
-nb Rigsby- ...-.- -nb tutti- Io sono il più giovane comunque u.u -nb Rigsby-
Veramente la più giovane sono io! ^^ -nb Grace- Sta' zitta, tu non c'entri
niente qui!u.u - nb tutti- T.T -nb Grace-)... allora dicevo... i nostri... non
più tanto giovani eroi (?) erano arrivati allo strip club e guardavano con
ansia la porta d'ingresso.
"Che
c'è?" chiese Rigsby, che aveva già fatto qualche passo avanti pronto per
entrare.
"Siamo
sicuri di voler entrare e scoprire cosa abbiamo fatto questa notte?" chiese
Castle preoccupato.
"Andiamo...
dopo essere sopravvissuti al fatto che Esposito se l'è spassata con una tigre,
non dobbiamo meravigliarci più!!" disse Jane, ed entrò convinto nello
strip club.
Le
ballerine non c'erano, in compenso i baristi stavano servendo ai tavoli.
L'atmosfera
dello strip club era da favola.
Divanetti
enormi ma che davano l'impressione che parlassero e dicessero "vieni qui da
noi"; statue greche ai lati di ogni saletta privata, oro e argento sparso
qua e là... il gruppetto stava sbavando solo a vedere quanto ben di Dio tutto
là...
"Oh
mio Dio, non posso crederci... Richard Castle!!"
Il
diretto interessato si voltò e lo stesso fecero gli altri alla vista della
bella ragazza bionda, formosa ma con aria leggermente da oca, vestita in un
abitino succinto rosa a strisce nere, che si avvicinò allo scrittore per
abbracciarlo. Lui non fece in tempo a rispondere che si ritrovò la ragazza
avvinghiata a lui.
"Pss,
ma chi è?" fece Jane parlando con gli altri amici.
"Sarà
una ballerina del Sapphire..." disse Cho.
"No,
lei è la donna più bella del mondo..." Rigsby era già partito di testa
"... è Natalie Rhodes!!"
La
bionda attrice si rivolse verso Wayne col sorriso, poi mollò Castle per
avvinghiarsi su di lui.
"Mi
hai riconosciuta... ma che bel bocconcino..."
Gli
altri ridevano, mentre Rigsby sembrava essersi perso nel suo balcon... ehm
capelli... (ovviamente guardava i suoi capelli... what else? "Nespresso,
what else?" -nb George Clooney- "T'ho pure Georgino... ciao
collega!!" -nb Natalie- "'namo bene..." -nb tutti-)
"Ehm
Natalie..." Castle iniziò a parlare, cercando di riprendere Rigsby che
sembrava ammaliato da quella donna... ah se solo ci fosse Beckett là... si
sarebbero prese a capelli... uhm una scena di prese a capelli tra due donne
sexy... Castle si perse per un attimo nei meandri della sua mente più perversa,
poi ritornò in se "... che ci fai qui?"
"Ah giusto. Mi trovo a girare un film!"
"Che film?"
"Il titolo è ancora in fase di sperimentazione però io interpreto la
protagonista... una povera ragazza che ama ballare e cantare e per sfondare
accetta di fare la ballerina di lap dance... fa sesso con tanti uomini ricchi
che la pagano per le sue prestazioni... vengo sbattuta su e giù... su e giù...
però alla fine riesco a diventare ricca e famosa!!"
"Eh
sì... perchè ci vuole tanto sacrificio..." Jane soffocò una risata.
"Certo!
Non è mica facile fare su e giù..." disse Cho e a questo punto scoppiò
dal ridere.
L'ingenua
attrice scosse la testa.
"Guardate
che non è facile! Vi faccio vedere come si fa..." Natalie fece per salire
sul palco, ma Richard Castle la fermò.
"Natalie
penso che abbiano capito! I miei amici sono, come dire... un po' fuori..."
La
ragazza sorrise maliziosa.
"Se
adesso stanno fuori... allora questa notte come eravate??"
Il
gruppo sbiancò.
"Noi
non ricordiamo nulla di ciò che ci è successo stanotte." rispose Cho
serio.
"Come?!
Oddio ragazzi..." Natalie stava trattenendo le risate "...allora devo
farvelo mostrare..." stava per andare, quando Jane la bloccò.
"Scusami
ma, per caso stanotte c'era anche un altro con noi? Un tipo biondino con gli
occhi a cagnolino... lui e il nostro amico portoricano*, Esposito..." a
sentire il suo nome, l'uomo alzò leggermente il capo per farsi vedere
"...sono come un tutt'uno..."
"...sono
i nostri uccellini del distretto." concluse Rick.
"Esatto!"
concordò Patrick allegramente, poi scrutò l'attrice. "Allora, cosa sai
dirci?"
"Beh venite con me e vi faccio vedere i video della sorveglianza... così
capirete..."
Natalie
condusse i cinque uomini in una stanza con tutte telecamere. Parlò con uno
della sorveglianza che le cedette il posto e invitò gli altri poliziotti a
lasciare libera la stanza. La ragazza fece segnò ai cinque di avvicinarsi a
lei. Si sedettero e lei fece partire il video. Il gruppetto rimase sbalordito
quando sentì la musica di "It's raining men" e c'erano sei uomini che
ballavano su un palco travestiti da donne...
"Mio
Dio..." iniziò Patrick.
"...quelli..."
indicò tremolante Wayne.
"...siamo
noi!" concluse Castle.
"A
quanto pare..." disse Cho.
"Che
bello, come siamo bravi a ballare!!" disse Esposito battendo le mani.
Gli
altri lo guardavano storto, mentre Natalie iniziava a ridere a crepapelle.
"Oh
ma guardatemi... sembro Cher con questa parrucca enorme!!" disse Castle
pavoneggiandosi davanti lo specchio e con una voce molto... gaia.
"Togliti,
maleducato!" Jane lo scansò per vedersi lui, con indosso un vestito giallo
limone, stretto, e una parrucca nera ancora più grande di quella che aveva
Castle. "Non sono un amore con questa parrucca? Sembro Diana Ross!!"
"Si
dice parrrrrrucca! Con tante rrrrrrr!!" rispose Castle in difesa, sputando
in faccia a Patrick, poi i due iniziarono a darsi pugni per finta, sempre in modo così... gaio.
"A me sembrate due melanzane in calore!!" disse Esposito e tutti
risero.
"Comunque
io ho la voce più potente di tutti voi!!" disse Ryan orgoglioso e si
gonfiò.
Castle
gli diede un ceffone.
"Io
di potente ho ben altro... e anche di enorme...!" e rise tra se.
Gli
altri si sentirono offesi.
"C'è
solo un modo per risolvere questa faccenda..." disse Cho e iniziò a
spogliarsi, togliendosi tutto!
Rimasero
stupiti dalle sue dimensioni.
"Oddio
è... enorme..." Rigbsy si stropicciò gli occhi incredulo.
"E'
proprio vero quello che si dice dei coreani..." disse Ryan.
"Ehi,
guarda che tu domani ti sposi, eh!" Esposito abbracciò l'amico "E poi
hai detto che se dovevi andare con un uomo, quello dovevo essere io!"
Dall'altro
lato dello schermo, Jane, Castle, Cho e Rigsby guardarono Esposito che stava
tranquillamente mangiando una banana...e pensarono al peggio: Esposito si era fatto
pure Ryan?!
"Ah
non io? Mi sento isolato!" Castle si mise seduto in un angoletto, tenendosi
le gambe, e iniziò a piagnucolare come un bambino,
poi qualcuno li richiamò da fuori: dovevano risalire sul palco.
Di
nuovo partì la musica di "It's raining men" e comparve anche Natalie
a ballare con loro.
Natalie
sembrava troppo vicina a Ryan... troppo... tant'è che se lo stava baciando
davanti a tutti!
"Ryan
potrà eliminare dalla sua lista di cose da fare il 'baciare un'attrice
famosa'." disse Castle.
"Volete
che continui?" chiese Natalie bloccando il video.
"Certo,
voglio vedere come va a finire il film!" disse Esposito tutto contento.
Natalie
fece ripartire il filmato divertita.
"Ma
guarda quello... se la sta sbaciucchiando tutto da solo!"
"Hai
ragione, Patrick... dobbiamo dargli una mano!" disse Castle e dopo aver
dato una pacca sul sedere al mentalista, trascinarono Natalie e Kevin giù dal
palco dietro le quinte e tra una confusione e l'altra si ritrovarono uno di
fronte all'altro, e... ciò che videro...
beh, fu abbastanza sconvolgente.
Natalie
bloccò il video.
Segnava
le ore 3,30 del mattino.
E
Ryan era ancora con loro.
Castle
e Jane si guardarono spauriti e poi immediatamente tornarono a fissare il vuoto,
spaventati.
Rigsby
e Cho stavano trattenendo le lacrime a forza di ridere. Anche Esposito batteva
le mani.
"Avete
scopato!! Non ci posso credere!!"
"Ehi,
razionalizziamo la cosa... avete visto solo me e Patrick baciarci... questo non
vuol dire niente!!"
"E
poi eravamo fatti!!"
"Certo,
anche Esposito era fatto quando si è scopato una tigre!!"
"Ehi,
quella tigre ha un nome... e dei sentimenti!" Esposito si alzò tutto d'un
tratto, bloccando gli altri dal litigare.
Delle
lacrime gli caddero dal volto.
"Quella
tigre si chiama Laine!"
Gli
altri erano ancora più spaventati e si guardavano, per poi tornare a posare i
loro sguardi sull'amico.
Il
volto di Esposito s'illuminò, gli altri si fermarono, tutto intorno a loro si
fermò per un attimo.
"Ragazzi...
io mi ricordo tutto!"
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** "Guys, i remember everything!" ***
Nuova pagina 1
Eccomi
di nuovo con questa fanfiction sempre più demenziale e assurda mai esistita XD
Purtroppo
ho ripreso a studiare quindi cercherò di aggiornare appena posso, ma non
abbandonerò questa fanfiction u.u
Buona
lettura!!
"GUYS,
I REMEMBER EVERYTHING!"
"Ragazzi,
io mi ricordo tutto!"
Castle,
Jane, Rigbsy e Cho erano rimasti ancora attoniti dalla dichiarazione di Esposito,
mentre camminavano fuori dallo strip club.
Dopo
qualche minuto di silenzio, qualcuno parlò.
"Cazzo
dici?!" disse Cho con una faccia impassibile.
"Dev'essere
ancora più cotto di prima..." Castle provò a bussare sulla testa di
Esposito per vedere se c'era qualcosa che non andava "...a quanto pare non
è vuoto..."
Esposito
tolse la mano di Castle dalla sua testa e aggrottò la fronte.
"Che
c'è? Non mi credete?? Potrei raccontare cose successe stanotte che vi farebbero
accapponare la pelle e le palle!"
Castle
e Jane si misero a ridere, poi si guardarono, rimasero seri e si voltarono dalle
parti opposte.
Evidentemente
avevano paura delle dichiarazioni di Esposito su un loro presunto menage...
Esposito
assistette a quello scambio di sguardi con fare malizioso, poi scoppiò a
ridere.
I
due interessati si sentirono offesi, e subito sulla difensiva, indicarono
Esposito davanti a loro.
"Tu
devi dirci cos'è successo.." iniziò Castle.
"Lascia
stare, Rick, ci penso io..." Jane si avvicinò a Esposito, iniziando a
scrutare le sue espressioni facciali, ma il poliziotto man mano si ritraeva
appena il viso del mentalista era più vicino al suo! "Che c'è? Hai paura
che ti dia un bacino??"
Questi
erano pazzi.
Più
che una storia demenziale la loro, rischiava di cadere anche nel romantico.
(Aggiungerei romantico gay! HAHAHAHA -nb Esposito- Ecco, ora che s'è ripreso
crede di prendere in mano lui la situazione... sono io il protagonista di questa
storia!!u.u -nb Castle- E chi lo dice, di grazia??u.u -nb Jane- Mia madre u.u -nb
Castle- Ma tua madre non c'è in questa storia!! -nb tutti- Ne siete sicuri?u.u
-nb Martha- MAMMAAA!! T.T -nb Castle- Cocco di mamma -.- -nb tutti-)
Jane
se la rideva sotto i baffi, Castle gli dava corda, Rigsby e Cho controllavano la
prossima tappa.
"Stavo
scherzando!! Non hai mai avuto esperienze vero, Javier?... comunque tu
sai tutto quello che è successo stanotte, quindi... comincia..."
Il
tono si stava facendo serio - evviva, la storia si ravviva! - e l'atmosfera
intorno si faceva gelida... fredda... e scura...
Kadaboom!
"E
che cazzo... ci mancava pure il temporale!" disse Cho guardando il cielo.
E
iniziò a piovere a catenelle.
Ore
13,30.
Dopo
essersi riparati in qualche bar, i cinque si sedettero, in silenzio.
Cho
tirò fuori l'altra targhetta che aveva ottenuto dopo la notte brava.
C'era
scritto: Universal Studios.
Lui
e gli altri si grattarono la testa.
E
ora come risolvevano questo intoppo?
Esposito
fece per dire qualcosa. E alla fine parlò.
"E
comunque Ryan era con noi per tutta questa notte!"
Tutti
si voltarono verso di lui.
Conoscendo
la virilità del poliziotto scuro, noncurante del fatto che gli desse fastidio,
divertito Castle gli prese la mano e iniziò a fargli gli occhi dolci e a
parlare come un tenore.
"Narrami
oh musa, l'uomo dall'agile mente che a lungo andò vagando poi che cadde
Troia..."
"Sì
e mentre voi narrate... cameriere!" Rigsby richiamò l'attenzione del
cameriere per farsi portare 10 panini, 5 birre da un litro, patatine fritte e 7
bistecche.
Altrove...
"...forte
città, e di molte genti vide le terre, e conobbe la natura dell'anima, e molti
dolori patì nel suo cuore lungo le vie del mare...lottando per tornare in
patria coi suoi compagni..."
Kate
Beckett si riprese dal trance in cui era caduta.
Laine,
Teresa, Grace e Jenny la guardarono sbigottita.
"Kate,
tesoro..." disse Jenny avvicinandosi all'amica "...se pensi di usare
Omero come discorso da damigella d'onore, io..." le strinse la mano forte
"...penso che dovrò ucciderti..." e concluse con un sorriso.
Kate
scosse la testa, non capendo cosa stava succedendo.
"Credo
di aver avuto qualche connessione con Rick..."
"Vedi
se riesci a connetterti anche con Patrick, perchè il suo cellulare è spento
come il suo cervello!"
Teresa
buttò a terra il suo blackberry di ultima generazione, increspò le labbra, e
cercò di trattenersi dallo sferrare un pugno addosso al muro.
Che
donnine eleganti, così femminili, sembravano uscite da un libro della Austen.
"QUEL
RINCOGLIONITO DI KEVIN SE NON SI PRESENTA GLI FARO' RICORDARE DI ESSERE
NATO!!" Jenny sbranava i suoi genitori tramite telefono.
"MA
VAFFANCULO, WAYNE VUOLE LASCIARMI? LO LASCIO IO PER PRIMA!!" Grace ruggiva
come un leone.
Laine
si avvicinava a Kate.
"Tesoro,
ho preso un appuntamento per te da uno psichiatra..." la detective la
guardava storto "...sai, per la tua salute mentale..." poi si guardò
intorno: casa di Jenny era diventata una giungla... "e per la nostra salute
mentale..."
"Ma
perchè nessuno mi crede che possa avere una connessione mentale con Castle?!"
"Perchè questa storia, tesoro, si chiama Castle e non Medium!"
Ore
14,30.
10
panini, 5 birre da un litro, 4 pacchetti di patatine e 7 bistecche al sangue...
40 rutti dopo...
"Cazzo
ho mangiato come un maiale!"
"E
ruttato peggio di Barney dei Simpson!!"
Rigsby
e Castle guardavano fieri le loro pance che si erano gonfiate nell'ultima ora.
Jane
mise entrambi i gomiti sul tavolo e reggeva la testa.
Iniziò
a guardarli divertito. (ditemi una cosa che fanno loro senza divertirsi e
prendersi in giro l'uno con l'altro! -nb autrice-)
"Vedo
che ne andate fieri!"
"Ovvio!!"
dissero i due e si diedero il cinque, gonfiandosi come due pavoni.
"Ragazzi
non vorrei essere melodrammatico e rompicoglione, ma..." Cho guardava
l'orologio "sono le 14,30 e alle 17 inizia il
ricevimento... e Ryan ancora non si trova..."
"Giusto,
noi aspettiamo qualcuno a narrarci la storia... invece s'è messo a
raccontare l'Odissea..." disse Rigsby e guardò Esposito in cagnesco.
"Che
volete farci, sono cresciuto senza frequentare la scuola... ho studiato da solo
e volevo mettere in pratica le mie conoscenze!!"
"Sei
stato bravo!!" disse Jane compiacendolo.
"Grazie!"
Cho
si mise le mani sulla testa, appoggiandola sul tavolo.
Non
c'era nessuna speranza.
"Sono
circondato da un branco di ebeti..."
Esposito
bevve un ultimo sorso di birra.
"Allora,
sono pronto a raccontarvi tutto..."
E
così partì il racconto... in effetti il percorso che finora i 5 idioti avevano
intrapreso era giusto: dall'albergo erano usciti alle 23, ed erano andati prima
a rubare la tigre a San Diego, poi al Sapphire Strip Club, poi agli Universal
Studios di LA, e infine l'hotel Luxor, per poi tornare al punto di partenza alle
6 del mattino. E in tutte queste tappe, Esposito raccontò che c'era ancora Ryan
con loro. Il problema è che non sapevano quando di preciso avevano iniziato a
perderlo di vista... forse era ancora in hotel?? Questa domanda iniziò a
balenare nella mente di tutti... eh sì, dopo tutto un minimo di cervello
avevano ancora... e i neuroni che sembravano essersi persi, erano tornati nel
loro nido...
Il
problema era che ora dovevano sbrigarsi. Il tempo era denaro (come dico sempre
io!u.u -nb Paperon De' Paperoni-) e restavano 2 ore e mezza per andare a LA e
poi all'hotel Luxor e cercare di rimettere a posto dei pezzi che mancavano.
Inoltre,
Cho e Rigsby dovevano capire come erano arrivati quasi a prendersi a botte... in
effetti, i bozzi della scorsa notte che avevano sulle guance iniziavano a far
male.
E
cosa più importante, cos'era realmente accaduto tra Castle e Jane allo strip
club?!
"Già,
che cazzo ci è successo??"
"Eeeeeh...
non ve lo dico!!... per ora!"
Esposito
se la rideva.
Una
risata sarcastica alla Montgomery Burns, e questo spaventava Castle e Jane, che
promisero di non toccarsi nè rivolgersi più la parola.
"Quindi?
Direzione Los Angeles a questo punto..." chiese Rigsby, pronto a pagare il
conto e andarsene da lì.
"E
con cosa?" Cho era più preoccupato, invece.
"Che
domande, ho la mia bestiolina là fuori..." Castle si mise gli occhiali da
sole, e con fare da vip indicò la sua Ferrari rossa scappottabile.
"Hello,
black horse!" disse Jane e trasportato dall'entusiasmo di Castle, si
presero per mano e iniziarono a saltellare come imbecilli verso l'auto.
Gli
altri tre si guardarono increduli.
"Quei
due non stanno davvero bene..."
Rigsby,
Cho ed Esposito raggiunsero i due che erano già in postazione dentro l'auto.
Entrambi
con gli occhiali da sole, sicuri di sè come sempre (e per fortuna che avevano
promesso di non parlarsi più...), aspettavano impazienti i loro amici.
Con
la Ferrari ci avrebbero impiegato un'ora per raggiungere LA.
Lo
ricordava dal caso che lei e sua moglie Kate avevano qualche anno fa, che li
costrinse ad andare fin là.
Meglio
di niente.
Ma
qualcosa accadde.
Qualcosa
di imprevisto.
Esposito
scivolò e cadde.
Rigsby
e Cho si precipitarono per aiutarlo a rialzarsi.
Castle
e Jane erano impalliditi.
Dopo
una litigata di 5 minuti tra chi dei 4 doveva fare la respirazione bocca a bocca
(gli imbecilli puntarono su Castle e Jane) finalmente
Esposito sembrava riprendersi.
"Ehi
amico, tutto okay?" Castle cercava di rianimarlo dandogli qualche leggero
schiaffo sulla guancia.
Il
poliziotto aprì gli occhi, leggermente sconvolto.
"Chi
siete voi? Ma sopratutto... chi sono io?!"
Castle
rivolse un urlo contro il cielo, lanciando le mani in alto.
"NNNNNNOOOOOOOOOOOO!!!!"
Era
la fine del mondo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** The ones with the Universal Studios ***
Vorrei scusarmi con i miei lettori
Vorrei
scusarmi con i miei lettori: questa FF sta diventando assurda in un modo
incredile hahaha e mi rendo conto che sto scrivendo delle caxxate una dietro
l'altra HAHAHAHA per non parlare dei miei scleri... XD spero di uscirne viva XD
BTW,
ho contato circa 13 capitoli totali, quindi la FF dovrebbe concludersi tra pochi
cap (contenti? Dispiaciuti?).
Abbiate
un po' di pazienza e risolveremo molti misteri. XD
Buona
lettura!!
THE
ONES WITH THE UNIVERSAL STUDIOS
"Oddio
cos'è stato?!"
"Cazzo
ne so, Grace... ecco ti pare, oggi mi sposo e c'è il terremoto!!"
Le
nostre eroine, donzelle uscite dai romanzi della Austen, eran sotto il tavolo,
paurose per quel forte scossone che avevano sentito.
O
meglio, che tutti gli Stati Uniti avevano sentito.
Teresa
si incazzava perchè non riusciva a rintracciare Patrick Jane.
"E
questo non è niente... tra poco vedrete il maremoto perchè quel coglione di
mio marito non risponde al suo cazzo di telefono del cazzo!!"
Ecco,
appunto.
Dolci
donzelle.
La
donnina in questione fece rimanere le altre sconvolte a causa del suo linguaggio
"troppo scurrile", secondo un pensiero di Jenny.
Si
alzò da sotto il tavolo, poiché ormai non c'erano più scosse di terremoto, e
riprese a contattare il suo amato sposo.
Kate
la guardò allontanandosi con uno sguardo di ammirazione.
"Quanto
vorrei essere un uomo in questo momento..."
Si
coprì immediatamente la bocca dopo quell'espressione, e si girò verso la sua
migliore amica Laine, che la guardava con certi occhi spauriti... sì, la tigre
Laine aveva paura.
"Oh
cazzo... ho davvero detto vorrei essere un uomo?!"
"Tu.
Non. Dormirai. Più. Con. Me."
"Hai
un serio bisogno di Castle..." concordò Jenny "Ma Teresa è sempre
così incazzosa con Patrick?!"
"In
realtà mi confida che dopo certe litigate, sotto le coperte fanno
faville!" disse Grace.
Ecco
le vere donne pettegole!
Ma
quello che non sapevano era che quello scossone proveniva dall'urlo incessante
di Castle...
"NNNNNNNNOOOOOOOO!!!!"
Le
persone nelle vicinanze accorsero pensando che qualcosa stava succedendo.
Quando
videro Castle, al principio non lo riconobbero, poi qualche ragazzina oca
iniziò a sbraitare il suo nome.
"OHMIODIOQUELLOE'L'ATTOREDIFIREFLY!!!"
Castle
smise di urlare.
Abbassò
le braccia che prima erano urlanti contro il cielo e fulminò le ragazzine.
Si
avvicinò lentamente verso di loro.
Jane,
Rigsby, Cho e perfino Esposito lo guardarono e sapevano che ora erano guai.
"Io
non sono l'attore di Firefly!! Ti sembro lui per caso, eh?!" iniziò a
scuotere una delle ragazzine, e fece venire ad un'altra un mezzo infarto.
"Lui è diverso da me!!"
"E' più magro..." azzardò Jane sottovoce, ma venne zittito dallo
sguardo impietoso dello scrittore.
Jane
fece segno di cucirsi la bocca.
"Io
non so che cazzo ci faccio qui, che cazzo sto facendo e dove cazzo sto andando,
va bene?! E POI PORCA PUTTANA, VORREI CAPIRE CHE CAZZO STA SUCCEDENDO, E CHE
CAZZO!!" di nuovo urlò contro il cielo e alcune vetrate si ruppero.
Dopo
il silenzio tomba, finalmente Esposito parlò.
"Non
so chi sia lui, ma mi piace assai!!" e iniziò ad applaudire contento.
Era
l'inizio della fine.
Ore
15.
Volenti
o nolenti, i cinque uomini (?) erano in autostrada direzione Los Angeles e lo
Studio Universal. Stavano tutti zitti, perchè era la cosa migliore. Castle
guidava (ovvio, macchina mia, guido io! -nb Castle- Ora non iniziare a montarti
la testa u.u -nb tutti- Sennò ti monto io! HAHAHAHAHA -nb Jane- O___O -nb
tutti- Ragazzi, stavo scherzando... mamma mia!u.u -nb Jane-)
Arrivarono
nella città degli angeli. Castle aveva il lascia passare, si inventò che
doveva visitare gli studios per controllare come andavano le riprese del terzo
film tratto dalla sua serie di romanzi sulla detective Nikki Heat, ispirata
liberamente alla sua attuale moglie, Kate Beckett. (Bla bla blaa, ma lo sanno
già questo! Non c'è bisogno che lo scrivi! -nb Castle- Ma insomma mi fate
scrive sta cazzo di ff senza che mi interrompete ogni volta?! -nb autrice- Scusa
*occhietti dolci* -nb Castle- Così va meglio u.u -nb autrice-)
"Richard
Castle, vecchia canaglia... che piacere vederti!"
Un
uomo sulla cinquantina, basso di statura, grassottello alla Danny DeVito, si
avvicinò al gruppetto, aprendo le braccia per accogliere lo scrittore.
"Ehi,
Mike... ragazzi, vi presento Mike Colbert, il regista di Heat Rises!"
"Salve,
che onore!!" rispose il gruppetto in coro... insomma erano tanto imbecilli
quanto educati. (ci mancherebbe, non siamo mica stati educati da gente poco di
buono, noi!u.u -nb Jane&Castle- Che vorreste dire?!u.u -nb Esposito-
Assolutamente nulla u.u -nb Castle&Jane- Guarda te se posso continuare sta
FF -.- -nb autrice-)
"Senti
Mike, la faccio breve..." Castle si schiarì la voce, prese il regista per
il braccio e lo portò in disparte, seguito dagli altri amici "...allora
stiamo nella merda più nera..."
"Scusa se ti interrompo Rick" iniziò a dire Esposito mentre si portò
la mano sotto il mento per pensare in tutta la sua demenz--- ehm intelligenza
"ma... come può la merda essere nera?"
Ricevette
un bel colpo in testa da Cho, senza battere ciglio.
Gli
altri si impanicarono.
"Tranquilli,
si riprenderà. Continua pure, Rick."
Mike
guardava Rick poi i suoi amici. I dubbi iniziarono ad annebbiargli il cervello.
Questi erano così o ci facevano?
"Allora,
dicevo..." Castle riprese il discorso "...in pratica tra circa 2 ore
abbiamo questo matrimonio a New York, ma lo sposo non si trova... stiamo
ricostruendo le tappe della nostra folle notte... che non sappiamo cosa cazzo
abbiamo combinato...e tra le ultime tappe sappiamo che siamo stati qui, agli
Studios Universal... non è che possiamo controllare qualche telecamera per
capire cos'è successo?!" lo scrittore prese il regista per il colletto,
tanto quanto era agitato.
Jane
lo fermò, cercando di tranquillizzarlo.
"Ehi
amico, calmati! Signor Colbert, può aiutarci?"
Mike si grattò la testa.
"Ora
che ci penso... ricordo di un tizio biondino... più biondo di te... gran bel
tipo però peccato troppo timido..." alzò la testa e guardò Cho e Rigsby.
"E
voi due... sì voi due vi stavate prendendo a pugni, me lo ricordo!"
I due poliziotti si guardarono. E poi osservarono i loro lividi. Ora capivano
tutto! Alzarono il dito indicandosi la guancia ormai diventata nera e risero.
"Rick,
i tuoi amici sono fuori di testa..."
"Ah
lo so... però gli voglio bene!" disse sorridendo e con gli occhi quasi a
cuoricino.
"Comunque...
mi pare litigassero per una ragazza..."
Rigsby
si diede una botta in testa.
"Ecco
che è successo, ora ricordo! Volevo chiedere a Grace di sposarla ma tu, Cho,
hai detto che era troppo presto!"
"Poi
abbiamo bevuto, siamo venuti qui e... c'era una scommessa da parte di
Patrick."
Jane
si indicò con fare innocente.
"Io?"
"Sì,
hai scommesso che io e Rigbsy non riuscivamo a prenderci a pugni perchè eravamo
troppo amici. E così abbiamo iniziato a darci dentro con la musica di Rocky in
sottofondo."
Tutti
guardarono Mike per confermare e lui alzò il pollice in segno positivo.
"Ryan
era ancora con noi stanotte... chissà dove è finito, dannazione!"
Castle
guardò l'orologio impazientemente.
Rigsby
decise di fare il rompipalle.
"Lo
so che sono un rompipalle, però... sono le 15,30!! Dobbiamo sbrigarci a tornare
a casa!!"
"Grazie
Mike, ci vediamo alla prima del film!"
"Certo,
Rick!"
Dopo aver congedato il regista e gli Studios Universal, il gruppo si riunì in
auto e diede un'occhiata alla prossima tappa.
Sarebbero
tornati nella via dei casinò, alla Tropicana Avenue e al Luxor Hotel: la loro
ultima tappa.
La
loro ultima possibilità per trovare Ryan.
La
loro ultima possibilità per non tornare a casa e morire senza lo sposo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** What's the matter with 007? ***
Cerco di aggiornare appena posso
Eccomi!!
Vi sono mancata??
L'esame l'ho fatto ieri, è andata, e ora sono in completo relax almeno fino a
quando non ricominceranno le lezioni! Perciò mi sbrigherò ad aggiornare più
che posso, perchè non lascio mai niente in sospeso u.u
Buona
lettura!!
WHAT'S
THE MATTER WITH 007?
ORE
16.
Strada
Tropicana Avenue.
Direzione:
Luxor Hotel
Tempo:
moralmente burrascoso.
Umore:
probabilmente sottoterra.
Richard
Castle guidava la sua decapottabile rosso Ferrari, con a fianco Patrick Jane, e
dietro tutto il cucuzzaro: Javier Esposito, ancora mentalmente instabile, il
quale stava giocherellando con una ranocchia di carta che il mentalista gli
aveva fatto, poi c'erano Kimball Cho e Wayne Rigsby, questi due imbronciati e
affamati, sopratutto quest'ultimo.
"Ma
vuoi andare piano, razza di coglione?? Non siamo mica a Maranello!" disse
Cho agitandosi appena vide che il contachilomentri segnava 300 k/h.
Rick
rise.
"Per
tua informazione, coreano, questo gioiellino è un Ferrari, quindi posso andare
a questa velocità! Inoltre siamo in super-mega-ritardo!... che avete da
guardarmi torvo?"
Jane
e Rigsby si guardarono contemporaneamente.
"Oh-oh,
hai chiamato Cho coreano!"
"Perchè di che nazionalità è?"
Cho tirò fuori una pistola, chissà dove la teneva per tutto questo tempo, che
puntò "scherzosamente" sulla tempia di Castle.
"Quando
parli con me, devi chiamarmi, signor Coreano!!"
Castle
rabbrividì per qualche secondo, e ci fu un breve silenzio. Poi Jane, Rigsby e
Cho scoppiarono a ridere.
"Ci
sei cascato!"
"Pazzi,
non si fanno queste cose!!"
"E comunque per essere uno scrittore dovresti sapere che super-mega
insieme non si usano in una frase!" lo stuzzicò Rigsby.
Castle
cercò di difendersi.
"Vabbeh
ma è linguaggio colloquiale, quindi posso anche usarle certe cose!!"
"Più che linguaggio colloquiale, io lo chiamerei linguaggio
scurrile!" sentenziò Jane.
E
tutti risero.
Risero
per non piangere.
Poveri
cretini, non sapevano cosa li aspettava ancora.
Dieci
minuti dopo, Castle parcheggiò davanti al Luxor Hotel. Il gruppo saltò fuori
dall'auto e si diresse all'entrata.
"Okay,
lasciate parlare me..."
Jane
si pose davanti agli altri e avanzò verso la reception. Pensò che fosse ora di
utilizzare i suoi superpoteri per trovare informazioni dalla receptionist e
scoprire cosa avevano combinato quella notte. E magari trovare finalmente Kevin
Ryan, il povero disgraziato sposo. I suoi superpoteri. Così chiamava le sue
doti da mentalista perspicace. Una volta si era anche inventano un costume da
supereroe, una tuta dorata con una grossa M in petto, tipo Superman, e
coinvolgeva Teresa Lisbon nelle sue fantasie. La povera poliziotta e sua sposa,
doveva fingersi donzella in pericolo... proprio lei il quale motto era "il
pericolo è il mio mestiere, io rido in faccia al pericolo!" (Qui si rubano
frasi, bravi, bravi!u.u -nb Simba&Walt Disney- Non l'ho mica detto io eh,
prendetevela con l'autrice! -nb Lisbon- Ma come cicci, io che ti adoro tanto, mi
tradisci e mi accusi di rubare le battute? T.T me infelice! T.T -nb autrice- La
mia è legittima difesa, mi spiace! -nb Lisbon- -.-'' se le cose stanno così,
vedi che ti combino poi!u.u -nb autrice sadica-)
Tornando
a noi, Jane si sistemò i capelli, per sembrare ancora più figo, e si diresse
dalla ragazza alla reception.
"Ssssalve..."
lesse il cartellino "Tina... io sono Patrick Jane, e questi sono i miei
amici: Cho, Rigsby, Esposito e..."
"Oh non me lo dica!!" la ragazza si sistemò gli occhiali da vista e
scrutò Castle. Poi un urlo.
"Oddio
Nathan Fillion è qui!!"
Castle
non ci pensò due volte a guardare in cagnesco la ragazza e avventarsi su di lei
per stritolarla. Fortunatamente, grazie ai riflessi del grande Cho, Castle venne
preso in tempo prima di commettere un omicidio.
"Calmati
Rick, quello che ci manca adesso è solo un arresto per tentato
omicidio..."
Tina
cercò di riprendersi, e il prode (?) Jane provò con l'ipnosi sulla ragazza.
"Tu...
adesso ci dirai cos'è successo stanotte... chiudi gli occhi Tina e pensa...
cosa ricordi della notte scorsa, a proposito di sei aitanti uomini soli soletti
nel Luxor Hotel? Pensa, Tina... e che cosa vedi?"
"Aiuto, ho paura... mamma!!" Esposito si lamentò mettendosi il dito
in bocca.
Cho,
Rigsby e Castle lo guardarono con una faccia di chi ha visto un fantasma.
Tina,
intanto, era caduta in uno stato di trance.
"Ma
non è illegale l'ipnosi sulle persone all'infuori di un caso d'omicidio?"
sussurrò Castle.
"Lui
può farlo." rispose Rigsby un po' preoccupato.
Tina
iniziò il racconto.
"Erano
le 5 del mattino, lo ricordo bene sì... perchè non c'era quasi più nessuno a
quell'ora se non gli addetti alle pulizie... poi... vi siete intrufolati nella
stanza dei costumi di James Bond..."
"Oddio,
qui hanno girato James Bond!! E' grandioso, non lo sapevo!!" Rigsby era su
di giri.
"...tu"
indicò Jane davanti a lei "... e lui" e poi indicò Castle, che
guardò incredulo.
Ora
che altro avevano combinato quei due?
"Avete preso i vestiti indossati dai due James Bond al cinema, quello di
Roger Moore... e lui quello di Sean Connery..."
Castle
sorrise soddisfatto.
"...io
vi ho visti e voi siete scappati... poi c'era quel biondino, basso..." Tina
inarcò il sopracciglio; la memoria stava sfumando.
"Ryan
intendi? Kevin Ryan?" Jane la scosse un poco.
"Sì
credo sia lui... perchè stava insieme a quello di colore..."
Tutti
guardarono Esposito, che nel frattempo stava rubando le caramelle poste sul
bancone. Convinto di essere accusato di furto, rimise le caramelle a posto e
alzò le mani.
"Sì
lui... e poi c'erano anche il coreano e quell'uomo accanto a lui, alto 2
metri..."
Erano
Cho e Rigsby naturalmente.
Jane
fece schioccare le dita e Tina ritornò in sé. Poi si rivolse al gruppetto,
allontanandosi dalla reception.
"Bene,
ragazzi, Ryan era con noi anche qui... e giudicando che siamo a pochi chilometri
dal nostro hotel, non può essere andato tanto lontano!"
"Ora
posso strozzarla?"
Rick
indicò Tina, e gli altri furono pronti a fermarlo.
Patrick
fece segno di lasciar stare... per ora!
(No
scusate un attimo, una parentesi: ma perchè sempre io devo essere scambiato per
un attore famoso? Volete farmi venire i capelli bianchi prima del tempo? -nb
Castle- Fatti la permanente -nb Cho- Ma che permanente, guarda la mia chioma
bionda splendente e sai perchè? Perchè sono l'uomo più felice del mondo!! -nb
Jane- Io almeno non ho ucciso un killer, io!u.u -nb Castle- Per ora, mio caro,
per ora *risata diabolica* -nb Jane- Okay se state zitti, vi dedico un
siparietto alla fine così potete discutere di tutti i vostri problemi, okay??
-nb autrice- Oppure andiamo dallo psichiatra di Beckett! -nb Castle- Io posso
andare da quello di Lisbon u.u - nb Jane- La tua è solo una scusa per stare con
lei u.u -nb tutti- Eh vedi un po'!u.u -nb Castle- Ma come mai i nostri telefilm
si somigliano? -nb Rigsby- Boh! -nb tutti- Non finirà mai questa ff -.- -nb
autrice-)
Erano
le 16.30, il che significa che erano guai grossi. Molto grossi. Ancora non
riuscivano a trovare Ryan, perciò decisero di tornare nel loro albergo.
Avrebbero fatto la cosa migliore e la più giusta anche: chiamare le proprie
donne e dir loro che avevano perso Kevin e che quindi il matrimonio saltava. Era
un rischio, lo sapevano, ma non c'era altra scelta. Il problema era: chi avrebbe
chiamato per prima? I cinque decisero di risolvere la cosa come dei veri uomini
(?) farebbero...
"Sasso,
carta, forbici!" dissero in coro e poi lasciarono vedere le mani: Cho e
Castle avevano il sasso, Rigsby e Esposito le forbici, Jane, da uomo
intelligente, il drago - invenzione dell'ultimo momento.
"E
quello cosa c'entra?" disse Castle lamentandosi.
"E'
un drago! La morra cinese l'hanno inventata i cinesi, perciò doveva pur esserci
un drago in origini, no?"
Nessuno rispose. Jane si arrese.
"E
va bene, faccio io la prima chiamata."
Mentre
Jane prese il cellulare, Esposito si divertiva a giocare con un estintore,
finché cadde inciampando sul tappeto persiano della hall. Era a terra, privo di
sensi.
Jane
si interruppe, per seguire gli altri che erano andati da Esposito, preoccupati
per le troppe botte che aveva ricevuto ultimamente.
Castle
stava addirittura per fare la respirazione a bocca a bocca, ma Esposito si
svegliò e gli altri lo aiutarono ad alzarsi.
Il
poliziotto era leggermente sotto shock, si toccò la testa e poi la fronte, solo
per scoprire che aveva un bel bernoccolo!
"Amico,
come ti senti?" gli chiese Castle, mettendogli una mano sulla spalla.
Esposito
si voltò verso di lui e verso gli altri.
"Ragazzi,
so dov'è Ryan..." ci fu una pausa poi guardò davanti a sé, come un
cowboy guarda l'orizzonte "è al
nostro stesso hotel e nella nostra stanza."
Come
fulmini, si diressero verso la loro stanza, non c'era un attimo da perdere.
Sfortunatamente,
non potevano prendere le scale perchè c'erano delle vecchiette che occupavano
il passaggio.
Mentre
la musica di tensione in sottofondo aumentava, i cinque andarono in ascensore.
C'era
un delizioso silenzio: era dovuto all'ansia di rivedere il loro amico.
Castle
fischiettava, poi guardò Jane di sfuggita, per poi tornare a guardare avanti a
sé.
"E
comunque Sean Connery è più figo di Roger Moore come James Bond."
Esposito,
Cho, Rigsby e un signore anziano, che era appena entrato con loro in ascensore,
guardarono male lo scrittore.
"Guardate
che è vero."
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** We are not what we think we are, we are golden! ***
Cerco di aggiornare appena posso
Eccomi
qui, dai che siamo quasi alla fine della nostra avventura!! XD
Curiosità: da dove è nato il titolo del capitolo? (E chi se ne frega? -nb
tutti-)
Semplice: ascoltando la canzone di Mika, e poi perchè penso che la canzone di
addica proprio a loro XD hahahaha (Non fa ride per niente u.u
-nb Castle- zitto, tu o ti uccido nella ff u.u -nb autrice-)
Buona lettura!! XD
WE
ARE NOT WE THINK WE ARE, WE ARE GOLDEN!
La
musica di "Guerre Stellari" era partita in sottofondo.
(per
chi non l'avesse presente, ecco il link http://www.youtube.com/watch?v=QzntZLHcYy0&feature=fvwrel,
per una lettura più "reale", vi consiglio di leggere questa scena con
la musica in sottofondo XD)
Corsero
più forte che potevano.
Corsero
così tanto che Jane e Castle s'incollarono una vecchietta che passava
tranquillamente vicino a loro.
La
vecchietta, come risposta, convinta che i due la stessero derubando, non ebbe
paura, anzi: iniziò a prenderli a borsettate, finché non caddero a terra.
Cho,
Rigsby ed Esposito sorpassarono Castle e Jane, saltando sopra i due, che erano
ancora distesi a terra.
La
gente li guardava e si chiedeva: ma non era presto per le Olimpiadi invernali?
Finalmente,
i tre raggiunsero la loro stanza d'albergo.
Il
problema era aprire.
Infatti,
talmente presi dal panico, nessuno sapeva come aprire la porta!
Inoltre,
nel mazzo di chiavi dato dalla portineria, c'erano una decina di chiavi, ognuna
delle quali apriva cose diverse: il frigobar, la porta del bagno, le porte delle
camere, lo stanzino, i vari cassetti, la stanza delle necessità... (ma quella
non era roba di Harry Potter? -nb Castle- Ammazza, come hai fatto ad indovinare?
-nb Jane- Sono uno scrittore, modestamente, io e la Rowling andiamo a braccetto
insieme!u.u -nb Castle- Vabbeh mi sono sbagliata, mamma mia, quanto sei
permaloso oggi -.- -nb autrice stremata- Sono Richard Castle, il meglio del
meglio della perfezione -nb Castle- Per essere uno scrittore di fama mondiale, a
volte sbaglia le sintassi XD -nb Jane-)
"Quale
sarà la chiave, quale cazzo sarà la chiave?????" Rigsby si agitava e
lanciava le chiavi in aria.
Con
mossa di agilità (?), Esposito le recuperò e gliele restituì a Rigsby.
"Amico,
non puoi continuare ad essere così agitato. Che farai quando chiederai a Grace
di sposarti??"
"Quello che gli dico sempre io."
Cho
e Esposito si scambiarono occhiate d'intesa, alzarono le spalle e finalmente
Rigsby si calmò.
Fece
un grosso respiro, poi alzò le mani in aria, chiudendo gli occhi, come se si
stesse concentrando.
"Abracadabra!"
Cho
lo guardò storto, poi gli strappò le chiavi di mano.
"Cazzo
stai facendo, porca di quella paletta di Bruce Lee?!"
Rapidamente,
il coreano aprì la porta.
I
tre entrarono nella loro camera lussuosissima, iniziando a cercare Ryan ovunque.
"Dove
saranno andati gli altri?"
Jane iniziò ad annusare il pavimento della hall come un segugio.
"Oh beh, Rick... a giudicare dalle orme lasciate sul pavimento, poco lavato
tra l'altro... Esposito, Cho e Risbgy si sono diretti già nella nostra
stanza!"
"Però, Patrick... Sherlock Holmes ti fa un baffo..."
"Modestamente", disse Jane pavoneggiandosi, sistemandosi il gilet.
I
due, seppur ancora impauriti dalla vecchietta di prima, si guardarono prima
intorno e dopo essersi assicurati che non ci fosse, iniziarono a salire le scali
di corsa.
"Dove
cazzo è Ryan?? Che cazzo di ora è??"
Rigsby era impazzito.
Se
non fosse stato per Cho, si sarebbe strappato tutto i capelli. Cho guardò
Esposito.
"Sai,
credo che io e te siamo la colonna portante del gruppo in questo momento: siamo
freddi di fronte il panico. Ci basta un'alzata di spalle per capirci."
"Ehi,
sai che hai ragione, amico? Proprio come prima!!"
"Io
ho sempre ragione."
Intanto,
Castle e Jane, fuori dalla porta, origliavano.
"C'è
qualcuno... chi sarà?" diceva il primo.
"Non
lo so, ma ho paura... e se fosse la polizia?"
"Peggio...
se fossero gli alieni?"
Jane gli diede uno spintone.
"Guardi
troppa televisione!!"
"Okay,
al mio 3 spacchiamo la porta ed entriamo?"
Jane fece segno di assenso con la testa.
"1...2..."
"3!!!"
I
due insieme diedero uno calcio alla porta, che cadde giù.
Poi
rimasero a bocca aperta quando trovarono solo Esposito, Cho e Rigsby.
Quest'ultimo si era messo così paura che era saltato in braccio a Cho.
Jane
salutò i suoi amici con la manina, mentre Castle quasi si vergognava della
scenata di prima.
Setacciarono
la stanza, fino a quando sentirono un gemito provenire dal bagno: corsero a
vedere cosa c'era di strano. Il gemito veniva da dietro la
tenda.
Lo
stesso bagno dov'era la tigre.
Dopo
aver fatto la conta per chi doveva aprire la tenda, alla fine fu Jane a fare il
passo. La tenda rivelò Kevin Ryan, rannicchiato, con indosso i pantaloni e la
canotta bianca. Si stava stropicciando gli occhi. Evidentemente si era appena
svegliato.
Si
rese conto che i suoi amici erano davanti a lui.
"'azzo
ragazzi... tutto bene?!"
Esposito stava per piangere. E infatti pianse, poi abbracciò l'amico.
"Kevin,
quanto mi sei mancato!! Pensavamo fossi..." si fermò per non dire quella
parola, ma ci pensò Jane a finire la frase.
"...morto!"
Ryan
lo guardò storto.
Castle
lo aiutò ad alzarsi dalla vasca, poi da lì a poco sarebbero arrivate le
spiegazioni.
"Sono
rimasto addormentato e sedato poiché la
notte non riuscivo a dormire dopo tutto quell'alcol!"
Ryan parlava e nel frattempo beveva un succo di frutta. Come un bambino,
insomma, era curato e riverito, come un cagnolino, appunto.
O
come un uccellino, come Castle chiamava lui ed Esposito.
Jane
intanto pensava. C'era ancora qualcosa che non riusciva a capire.
"Solo
una cosa mi chiedo... com'è possibile che non ci siamo resi conto che Ryan era
nel bagno?!"
Ryan sorrise.
"Perché
eravate così talmente ubriachi che non potevate rendervi conto di ciò che
stavate facendo... sopratutto Rick e Patrick... ragazzi, eravate così ubriachi
che avreste potuto scambiarvi le mogli senza neanche accorgervene!"
I due prima risero, poi quando compresero la battuta, si guardarono
minacciosamente e puntarono il dito uno contro l'altro.
"Ehi,
sta' alla larga dalla mia Teresa!"
"Ehi, tu sta' alla larga dalla mia Kate!"
"Io non andrei mai con Kate, è troppo giovane per me... sarebbe come
uscire con Grace!"
A quel punto, Rigsby si sentì chiamato in causa, e puntò il dito contro i due,
che prontamente alzarono le mani.
"Ehi,
state alla larga dalla mia Grace!"
Ryan
era abbastanza sconcertato e offeso.
"Sono
felice che tutti hanno sentito la mia mancanza..."
A
quel punto, Esposito, abbracciò il suo amico.
Era
simpatico vedere che la band dei cretini si era riunita.
Tutti
erano felici e contenti... o quasi.
Rigsby guardò l'orologio.
"Ehm
non vorrei fare il rompi coglioni come sempre, ma... sono quasi le 17, e la
cerimonia dovrebbe avere luogo tra poco... non sarebbe il caso di
andare????"
Rigsby
aveva le pupille dilatate. Ryan era confuso.
"Ma
che cazzo ha Wayne? E sopratutto: che ha sniffato??" chiese a Jane.
"Niente,
credo sia solo un po' provato... e poi deve chiedere a Grace di sposarlo!"
Fece gli occhi a cuoricino, e Castle lo seguì a ruota.
"Ooooh
com'è romantico!!"
"TORNIAMO A CASA, FORZAAAAAA!!!" ripeté Wayne fino a quando non ebbe
più voce.
Esposito
prese Castle e Jane in disparte.
"Ah
comunque, prima che me ne dimentichi... tra voi due non è accaduto niente nello strip club,
quindi potete star tranquilli: la vostra virilità è al sicuro!!"
Jane
e Castle tirarono un sospiro di sollievo. Finalmente si era risolta questa
cosa!!
Ore
16:50.
Erano
fottuti.
Castle
andava spedito con il suo Ferrari. Aveva commesso almeno 10 infrazioni che gli
avrebbe causato meno di 20 punti dalla patente, ma era una questione di vita o
di morte. Inoltre poteva permetterselo. Oltre ad essere ricco, affascinante,
aveva una moglie detective e dei migliori amici nella polizia. Insomma, filava
tutto liscio come l'olio, giusto??
"Teenaaaaage
dreeeeams in a teenaaaage circus... running aroooound like a clown on purposeeee..."
Ecco
appunto.
Castle
aveva la radio a tutto volume, e mentre cantavano, si preparavano per la
cerimonia. Era tutto calcolato.
Jane
aveva incaricato la migliore ditta di L.A. per farsi portare a domicilio degli
smoking, e questi erano passati proprio su un furgoncino in autostrada.
Poi
Jane aveva preso il posto di Castle alla guida, in modo che anche lo scrittore
potesse vestirsi.
"We
are not what you think we are, we are goooolden, we are goooolden!"
Ci
sarebbe stata un'apocalisse, di lì a poco.
Ma
andava tutto bene.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** The wedding ***
Cerco di aggiornare appena posso
Con
questo capitolo termina la nostra fanfic!! Ammetto che un po' mi mancherà, ci
ero affezionata T.T nonostante fossero tutti dei gran rompipalle u.u (Non è
vero, tutti mi amano u.u -nb Castle- Non cominciare -.- -nb Jane- Ecco, appunto
-.- -nb autrice-)
Buona lettura!!
THE
WEDDING
Jenny era disperata. Aveva indosso il suo vestito da sposa, la
capigliatura ben fatta. Capelli tirati su e tenuti con perline bianche.
Le
damigelle, invece, indossavano un vestito color rosa confetto, colore che Teresa
Lisbon odiava a priori, corto fin sotto il ginocchio, ma senza essere troppo
volgare.
Lisbon
e Beckett erano sul terreno di guerra. Tenevano pronte le loro pistole qualora
il gruppo degli uomini avrebbe varcato quella porta in un ritardo assurdo. O
peggio ancora, qualora non si sarebbe presentato.
Ore
17:20.
Il
gruppo finalmente arrivò a destinazione: casa del mentalista, la più grande
tra le case, dove potevano tranquillamente celebrare le nozze fuori al giardino.
Il
gruppo dei nostri intrepidi eroi, composto da Castle, Jane, Cho, Esposito,
Rigsby e Ryan, attraversava l'uscio della porta con una camminata eroica e
fiera, a testa alta.
Ma
ben presto le loro facce ben motivate furono sostituite dal terrore quando
videro Kate Beckett e Teresa Lisbon impugnare le loro calibro e puntarle contro
di loro.
Sembrava
una scena da Far West.
Perfino
Sergio Leone non avrebbe potuto fare di meglio. (me scappa prima che scriva
altre cazzate -nb autrice-)
Subito,
Jane e Castle fecero delle facce spaventate e si apprestarono a fare dietro
front; nello stesso momento, Jenny con l'abito da sposa spuntò tra le due donne
armate per fermarle e corse verso Ryan.
Kevin
Ryan era raggiante: la sua futura sposa era bellissima.
Perciò,
da piccolo cucciolo abbandonato, corse per precipitarsi verso la sua bella.
"Keeeeevin!!"
urlava lei a braccia aperte.
"Jeeeeenny!!"
urlava anche lui facendo lo stesso.
"Keeevin!!"
"Jeeenny!!"
Le
due fazioni distinte tra maschi e femmine, guardavano i due ricongiungersi,
guardando i due correre l'uno verso l'altra, manco stessero seguendo una partita
di tennis.
"Keeevin...!!"
stavolta l'allegria di Jenny si era trasformata in qualcos'altro.
"Ehi,
non sentite puzza di bruciato?" chiese Esposito.
"Credo
che Jenny stia andando a fuoco..." rispose simpaticamente Jane appena vide
la deliziosa sposa diventare verde come l'Incredibile Hulk.
Ryan
si bloccò e inclinò la testa.
"Jenny?...
aiuto!!"
Jenny
si precipitò verso Ryan, che non fece in tempo a fuggire.
"Celebriamo
questo matrimonio che più passa il tempo e più mi costa il prete!!"
"Ma dove l'avete preso, scusate??" chiese Castle.
"Per
gentile concessione della ABC e della CBS."
"Aaaah."
Jane invitò Lisbon e Beckett a deporre le armi, poi alzò le braccia in segno
di arresa, e invitò gli altri amici a fare lo stesso.
Il
matrimonio poteva celebrarsi, finalmente.
E
dopo la cerimonia, i balli di gruppo.
Ovviamente
tutti erano in pista a ballare il ballo del qua qua.
Avevano
scoperto che era molto in voga.
Ryan
aveva delle scarpe scivolose, aveva pestato alcune lumache, e ogni volta che
andava in pista per poco non cadeva.
Jenny,
invece, si era resa conto che con quei tacchi risultava più alta del marito
(Che giuoia sentirsi chiamare "marito" *___* -nb Ryan-), così
aveva deciso di ballare scalza.
Laine,
viste le scarpe di Jenny, aveva deciso che le piacevano troppo, quindi le aveva
fatte sparire.
Arrivò
il lento e tutte le coppie ballarono sulle note di "Drops of Jupiter"
dei Train.
Kate
prese Rick per la cravatta, invitandolo a ballare in modo seducente. Lui stette
al gioco, poi si baciarono e la cinse per la vita.
Lei
gli mise le braccia intorno al collo.
"Sai
Rick... ho avuto una strana cosa mentre tu eri via... era come se... quando tu
parlavi, io potevo sentirti..."
Richard
la guardava un po' storto, non capendo.
"Vuoi
dire che... " si avvicinò all'orecchio e le sussurrò "...sai leggere
nella mente??"
Kate
in risposta gli pestò il piede e lui urlò lievemente per non farsi sentire.
"Ma
no, scemo! Se leggevo la mente non stavo certo qui..."
"Ovvio, te ne stavi al manicomio!"
Al sol pensiero, Kate rise imbarazzata, poi si toccò i capelli.
"No
quello che volevo dire è che... sentivo che c'era una certa connessione tra di
noi... a te è capitato?"
"Uhm fammi pensare..." si grattò la testa "...credo di aver
sentito qualcosa, sì... nelle notti solitarie..."
"Davvero? Dimmi!" disse lei speranzosa.
Lui
rise maliziosamente.
"Nelle
notti buie quando sono da solo, sfoglio le tue fotografie del servizio che mi
hai fatto per il mio ultimo compleanno, ricordi? La lingerie sexy... tu in
cucina ai fornelli..."
Kate
gli pestò l'altro piede.
Richard
Castle era KO.
"Okay,
okay... io penso Kate che questo sia perché siamo destinati a stare insieme...
è normale che ci sentiamo in qualche modo... anche a distanza di chilometri, io
saprò sempre cosa stai facendo e lo stesso anche tu..."
Kate
arricciò il naso, poi trattenne un sorriso.
"Non
sono sicura se sia una battuta del tuo ultimo romanzo oppure... sei tu che emani
una luce diversa stasera..."
"No, sei tu ad illuminarmi, Kate Beckett!"
Sorrisero
e si baciarono prima sulle labbra, poi sul naso. (Oh Castle, come siamo
romantici *-* -nb Kate- Sese, scriverei meglio io se fosse un mio romanzo u.u ma
l'autrice qui in questione ha voluto rifiutare una mia collaborazione, e io me
ne vado a scrivere con la Rowling u.u -nb Castle- Ma quanto puoi essere cretino?u.u
-nb autrice- Molto u.u -nb Kate-)
"La
mia tenera Teresa... sai che sei un po' brusca ultimamente?"
Jane
si avvicinò all'orecchio di sua moglie, ma lei si spaventò e per risposta,
mise Patrick a terra con una mossa di karate.
L'uomo
rimase sconvolto, mentre lei si rese conto di chi aveva appena messo a terra!!
"Patrick!"
"Tesoro, e queste mosse quando le hai imparate??"
Lei lo aiutò ad alzarsi, poi si spostò una ciocca di capelli che pendeva
davanti gli occhi.
"Beh
ricordi la terapia per il controllo della rabbia? Ecco, qualcosina l'ho imparata
là..."
"Sono strani questi poliziotti..."
Lei
lo guardò in cagnesco, ma lui sorrise come un ebete e la prese per il braccio,
conducendola sulla pista da ballo.
"Comunque,
vuoi sapere perchè sono stata così brusca? Ti stavo cercando dappertutto e tu
non rispondevi! Lo sai che mi fai incazzare quando non rispondi,
dannazione!!" si stava arrabbiando così tanto che aveva iniziato a tirare
pugni contro il petto di Jane.
Lui,
le prese le mani e gliele strinse, capendo che Teresa era realmente preoccupata.
Le baciò le mani.
"Okay,
scusa non lo farò mai più."
Lei imbronciò il naso.
"Dici
sempre così."
Di nuovo sorrise come un ebete. "Avevi paura che non tornassi?"
"Sono incinta, Patrick."
Sbam!
Tutti
si voltarono, la musica si fermò: Patrick Jane era svenuto a terra.
Lisbon
alzò le mani al cielo.
"E'
tutto a posto, state tranquilli!" (Che cosa??? Mi hai messa incinta?? E
quando sarebbe successo?? Bastardaaa! -nb Lisbon- Ah non lo so... ci sei tu in
camera da letto con Patrick, non io u.u -nb autrice- Amore, vuoi che ti faccia
un disegnino?u.u -nb Jane-)
"Tu
sei incinta??" Jane era ancora visibilmente scosso. "E come è
possibile??"
Teresa
lo aiutò a rialzarsi, di nuovo, poi gli parlò sottovoce.
"Beh,
immagino che la tua tuta da Super Mentalista che ti sei inventato, non abbia
retto più... e abbia fatto il buco, capisci?..."
"Grace,
c'è qualcosa che volevo chiederti..."
"Wayne, che c'è, ti vedo visibilmente scosso... e stai sudando!"
Rigsby prese dalla tasca un pacchetto di fazzoletti e iniziò ad asciugarsi.
Grace
andò a prendere un secchio per prendere tutto il sudore che cadeva.
"Wayne... credo che tu debba sederti che ti vedo messo male..."
"Ma no, è tutto a posto..." le prese le mani "...Grace Van Pelt,
vuoi..."
"Sì?"
Cercava di parlare ma non gli uscivano le parole. Perciò mimava qualcosa. Fece
una specie di cerchio.
"Un
cerchietto?"
Rigsby faceva segno di no.
"Una
palla??"
Ancora negativo.
"Un'astronave?
Un portagioie? Un anello??"
Finalmente aveva indovinato. Rigsby fece segno di assenso. Poi Grace trasalì.
"Oh
mio Dio... mi stai chiedendo di... sposarti?"
Lui fece segno di sì.
Lei
stava per scoppiare di felicità.
"Ma
certo che ti sposo!!" gli saltò addosso rischiando di rompergli l'osso del
collo.
Nel
frattempo, Cho si era appartato con una delle damigelle (Anvedi che tipo!u.u -nb
Castle- E' mio amico, ha imparato da me l'arte della seduzione u.u -nb Jane- Ma
non penso proprio!u.u -nb autrice-), Esposito e Laine si erano ritrovati, ed
erano più felici che mai.
Anche
se lei non capiva perchè Javier continuasse a chiamarla "tigre" e
voleva che gli cantasse la canzone di "Occhi di gatto".
La
festa era quasi finita.
Il
gruppo di amici si sedette fuori al gazebo.
Poi
Castle tirò fuori il suo cellulare.
"Sapete
ragazzi, ho scoperto che abbiamo fatto delle foto riguardo la notte passata a
Las Vegas... mica volete dare un'occhiata?"
Ryan si spaventò.
"No
ma che sei scemo?? Dammi quel telefono!"
"Andiamo, ci sarà da divertirsi!" rispose Jane, sempre d'accordo su
tutto ciò che diceva Castle. (E' solo per copione, in realtà ci odiamo u.u -nb
Jane- Verissimo u.u -nb Castle- Non è vero, in realtà vi volete bene ma non
volete ammetterlo u.u -nb autrice-)
"E
va bene..." Ryan sospirò "...vedremo le foto una sola volta e poi
cancelleremo tutto, d'accordo??"
Castle fece partire il video e le riguardanti foto.
Le
espressioni sul volto dei presenti, quali disgusto, stupore, ma anche risate,
facevano intendere che se l'erano davvero spassata quella notte.
Era
stata una bella esperienza in fondo.
Ognuno
di loro aveva capito qualcosa.
Castle
e Jane avevano imparato che potevano fare anche i detective e che il James Bond
più figo era Sean Connery.
Esposito
aveva imparato che non bisogna mai scambiare la propria ragazza per una tigre e
che le botte in testa fanno male.
Rigsby
aveva imparato che se proprio doveva chiedere ad una ragazza di sposarlo, non
doveva dirlo a nessuno.
Cho
aveva imparato che non doveva più uscire con loro, altrimenti la prossima volta
si ritrovava nello spazio.
Ryan
aveva imparato che per uscire con gli amici a Las Vegas non serviva assumere
alcun tipo di droghe, tanto ci si ubriacava così tanto da non ricordare niente.
Fine?!
(...ve
piacerebbe... E invece no!)
CASTLE:
Ci lasci il nostro siparietto? Ci lasci il nostro siparietto? Ci lasci il nostro
siparietto?? *____*
JANE:
Ehm io credo che abbia capito... ^^
AUTRICE:
Sììì eccolo qua... ora potete sparare cazzat...ehm dire la vostra, senza che
io possa intervenire, va bene??u.u
ESPOSITO:
Evviva!! Questo vuol dire che siamo stati buoni!! ^_________^
RIGSBY:
Ma quello ha di nuovo sbattuto la testa? -.-
RYAN:
Ci darai le caramelle adesso?? ^______^
CHO:
Eccone un altro... andiamo bene -.-'
AUTRICE:
Povera me, che ho fatto di male per meritare voi? T__T
CASTLE:
E noi come facciamo a saperlo scusa?? La fanfic è la tua!! u.u
JANE:
Testa di rapa, ma vuoi stare zitto? Era una domanda retorica u.u così la fai
incazzare u.u
AUTRICE:
Sono già incazzata, teste di cazzo... u.u
CASTLE:
Ti ho sentito! T__T e sono offesissimo! T.T
AUTRICE:
Dio del cielo, aiutami tu...
ESPOSITO:
Scusatemi tutti, ma cos'è una domanda retorica? ^_______^
AUTRICE:
*ci scusiamo con i gentili lettori ma a causa del linguaggio scurrile e troppo
volgare, la risposta della cordialissima lettrice è stata bannata. Ci scusiamo
per
il disagio.*
CASTLE:
Ripeto e lo ribadisco. Batman è il più figo tra i supereroi u.u
JANE:
Vorrei essere anche io Batman, a volte T.T
RIGSBY:
Pensavo ti piacesse Spiderman!
JANE:
Sì ma Batman ha quel non-so-che... attira, capisci?
CASTLE:
Lo so, modestamente sono attraente... u.u
JANE:
-.- non era riferito a te!! Comunque, Batman ha la bat-mobile!! T.T
CASTLE:
Giusto.
RIGSBY:
Peter Parker è più umano però, si accontenta di poco e vive la vita come
vuole! *-*
JANE:
-.- vivi nel mondo reale, Rigsby!! -.- Spiderman può permettersi al massimo di
portare Mary Jane allo zoo -.-
CASTLE:
Batman può avere tutte le donne del mondo u.u
RIGSBY:
Sì ma cos'ha Batman che Spiderman non ha?? Io ancora non capisco!! >.<
CASTLERIGSBY:
Batman ha Robin!!! *_________________*
CHO:
Che razza di discorsi mi tocca sentire... -.-''
LISBON:
Oh, il piccolo ha scalciato!! *-*
BECKETT:
Sono proprio contenta per te, Teresa!! *-*
LISBON:
Davvero? *-*
BECKETT:
A dire il vero... no. u.u Non è giusto!! >.< Tu sei incinta, Jenny si è
appena sposata ed è tutta rosa e fiori, Grace ha accettato la proposta di
matrimonio da Rigsby, e pure Laine è prossima alle nozze...
LAINE:
Ehi, questo non è detto!u.u
BECKETT:
... e io non ho niente per cui festeggiare, invece!! T_____T
JENNY:
Tesoro, ma tu hai Castle! ^^
BECKETT:
-.-'' non è abbastanza!u.u Riiiiiiick...
CASTLE:
Siiiii mia splendida muuuuusa?! ^^
BECKETT:
Voglio il divorzio u.u
CASTLE:
...................................................................
BECKETT:
Voglio il divorzio, così poi possiamo risposarci e io sarò felice perchè potrò
festeggiare di nuovo!! Ah-ah! +_______+
LISBON:
Ma tu guarda questa... -_______- hai paura che ti rubo la scena?! Vuoi fare a
botte, eh?
JANE:
Tess, tesoro ^^ vorrei ricordarti che porti in grembo nostro figlio! ^^'' non
fare cazzate!! ^^''
LISBON:
Non preoccuparti, tesoro... uh il bimbo ha scalciato ancora! *-*
TUTTE
LE DONNE: Awwwwww *___________*
CASTLE:
Beh almeno si sono calmate ^^'
GRACE:
Come chiamerete il bambino? *-*
LISBON:
Io vorrei chiamarla Robin se è una femmina, ma Patrick insiste con Simon...
ovviamente vincerò io u.u
JANE:
Robin è un nome da maschio! Non voglio che nostro figlio poi impari a tirare ad
arco e frecce!u.u
CASTLE:
(prende le mani di Jane) Hai notato che la chiamerà Robin?
*-*
JANE:
Siiii *-* Batman e Robin *-*
LISBONBECKETT:
-.-''
LISBON:
Continuo ad avere seri dubbi su di loro... O.o
BECKETT:
Già, anche io... O.o
...FINE
(aka: siete contenti del vostro siparietto? -nb autrice- Siiiii *_____* -nb
tutti- Alleluja! -nb autrice-)
Angoletto
dell'autrice poco sana di mente:
E
così è finita questa avventura!! Riguardo le foto di quello che è accaduto
quella notte, beh... lascio tutto alla vostra immaginazione!!
Con le parole credo non si possa scrivere una cosa talmente pazzesca come loro!
XD
Ma
in fondo voglio bene a tutti... però non diteglielo eh, sennò poi si montano
la testa :p
Spero
continuerete a seguirmi nelle altre storie (folli?) che scriverò, grazie a
tutti per le recensioni e per aver letto :))
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=765694
|