The Hangover-Crossover

di _diana87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The gang is ready ***
Capitolo 3: *** "Las Vegas, baby!" ***
Capitolo 4: *** What happened last night? ***
Capitolo 5: *** Dead tired, broken and striped ***
Capitolo 6: *** Some pieces fill the puzzle ***
Capitolo 7: *** Sapphire Strip Club ***
Capitolo 8: *** "Guys, i remember everything!" ***
Capitolo 9: *** The ones with the Universal Studios ***
Capitolo 10: *** What's the matter with 007? ***
Capitolo 11: *** We are not what we think we are, we are golden! ***
Capitolo 12: *** The wedding ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Non chiedetemi come mi sia venuta in mente una cosa del genere

Non chiedetemi come mi sia venuta in mente una cosa del genere.

Diciamo che mentre me ne stavo girovagando allegramente per casa (ovvero cazzeggiavo), le musiche del mio ipod andavano tutte random e all'improvviso è partita la canzone di "Una notte da leoni" quindi il mio cervello ha iniziato a elaborare cose diaboliche.

Povera me e poveri voi. In che guaio mi sono cacciata. Hahahaha!

E' tutta colpa vostra, fandom!! Hahahaha scherzo **

Buona lettura!! :)

 

 

The Hangover.

 

 

PROLOGO.

 

Richard Castle guardò l'orologio.

A breve sarebbe uscito dal commissariato.

A breve avrebbe incontrato i suoi amici.

A breve sarebbero andati niente-popo-di-meno-che a Las Vegas.

Finalmente erano le 14.

"Yabada baduuuu!"
Rick canticchiò la canzoncina dei Flintstone, immaginando di essere un cavernicolo.

"Richard.. Richard Castle! Il più grande scrittore che la storia avràààà!!"
Stava saltellando qua e là quando si ritrovò davanti Kate Beckett, con le mani sui fianchi, sguardo serio che per poco non lo incenerì.

Beh più che altro fece fare a Castle una frenata che rilasciò gas, manco fosse Will il Coyote.

"Richard Castle! Dove pensi di andare??"
"Ehm primo: non penso di andare, dato che mi sono già mosso. E secondo..." si avvicinò sempre di più alla detective, guardandosi intorno circospetto, poi quando si assicurò che non c'era nessuno, le cinse la vita. "...non puoi comandarmi anche qui, come se già non lo facessi in camera da letto..."

Kate arrossì, poi si guardò l'anulare sinistro.

Quell'anello che portava da due anni. Sì, alla fine lei e Rick ce l'avevano fatta. Dopo tante peripezie, dopo aver mandato Josh a fanc...ehm in Africa a far del bene, Kate Beckett e Richard Castle si erano sposati. Non era stato facile per lei, ma con l'aiuto di Laine, Martha e anche Alexis (che sembrava la più saggia tra tutte), ce l'aveva fatta a sposarsi.

Kate tolse le mani di Richard che aveva addosso , poi gli sussurrò nell'orecchio, "Non tentarmi, Castle..." e glielo mordicchiò, prima di andarsene.

Richard rimase di stucco, quella donna era davvero pericolosa. In tutti i sensi.

Immediatamente mise in moto la sua immaginazione pensando a cosa avrebbe potuto fare con lei e un paio di manette.

Kate, come leggendogli la mente, gli disse, "Non pensarci neanche!!"
Appena se ne andò, Rick compose un numero di telefono. D'altro capo, rispose una voce a lui conosciuta.

 

Nell'ufficio del CBI, un uomo stava disteso tranquillamente sul divano, col telefono all'orecchio.

"Ehi Rick! Allora tutto pronto per stasera?"
"Patrick Jane... il miglior consulente del CBI! Sei sicuro che tua moglie ti lasci libera questa sera?"

Patrick guardò la sua splendida moglie: Teresa Lisbon, capelli lunghi e lisci con frangia, non era una di quelle mogli "tutta casa e chiesa". Era una vera tosta.

Lei e Patrick si erano sposati lo scorso anno, e Kate e Rick erano stati i loro testimoni. Rick dato la sua fama, conosceva Patrick già da tempo, avendolo visto in televisione.

Teresa ci aveva messo un bel po' per ammettere i suoi sentimenti per il suo consulente, e lo stesso aveva fatto Patrick. Divisi dalla questione della morte di Red John - si era conclusa con una sentenza e arresti domiciliari per Patrick, dato che le prove che era effettivamente lui il killer furono trovate - si erano riavvicinati molto dopo. E da cosa nasce cosa...

"Sì, sono sicuro che lei sarà molto flessibile... so come convincerla!" rispose Patrick, mentre guardava Teresa e faceva il finto tonto.

Lei rispose col muso. Sapeva chi era al telefono. Sapeva che quando ci si mettevano, lui e Rick avrebbero risvegliato pure i morti e avrebbero fatto ridere perfino il rigido Cho.

Suo malgrado anche Cho era coinvolto per la serata a Las Vegas.

"Allora siamo a posto. Io chiamo Ryan ed Esposito, tu pensi a Cho e Rigsby! Stasera casinòòòò!" Richard canticchiava di nuovo mentre Patrick gli dava corda dall'altra parte del telefono.

Teresa si stava irritando, finché si avvicinò a suo marito e gli strappò il telefono.

"Pronto? Ciao Richard, sono Teresa... mi raccomando questa sera a casa presto e non fate tardi che domani sera c'è un matrimonio!"
"Certo, mamma!" rispose Richard, tutto convinto.

Teresa non potette fare a meno di ridere. "Salutami Kate, a domani!"

Patrick prese la donna per la vita e poi la baciò.

"Come sei autoritaria!"
 

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Capitolo 2
*** The gang is ready ***


Olè

Olè, secondo capitolo.

E ringrazio per le recensioni: tippy, francy091, 1rebeccam, Beckss_ e kate86 :)

buona lettura! :)

 

 

THE GANG IS READY

 

 

Kimball Cho se ne stava dritto con le mani conserte, mentre Jane lo guardava speranzoso. Wayne Rigsby, al contrario, temeva che l'amico e collega avrebbe tirato fuori una pistola. Ci fu un susseguirsi di sguardi, mentre la musica de "Il buono, il brutto e il cattivo" si sentiva in sottofondo.

I tre si voltarono per capire chi era, finché Jane esplose. "Insomma, qualcuno vuole rispondere a questo dannato telefono?! Quella musichetta mi mette ansia!" poi tornò a rivolgersi a Cho. "Allora, caro buon vecchio Cho, ci sei questa sera?"

Cho guardò prima Jane poi Rigsby. Poi di nuovo Jane. Sospirò e alla fine parlò.

"Chiamami di nuovo vecchio e pagherai la cena per i prossimi mesi!"

"Evviva, Kimball Cho è dei nostri!"

Mentre Jane saltellava come un bambino, Rigsby gli dava gomitate perchè tutti al CBI lo stavano guardando.

Poi gli occhi di Wayne si illuminarono quando videro Grace Van Pelt, la sua fidanzata. Una musica alla "Via col vento" si sentiva in sottofondo mentre i due innamorati pian piano si avvicinarono l'un l'altra.

"Oh insomma, di chi è questo cellulare?!" Jane dovette interrompere quella romantica atmosfera.

"Mi scusi, è il mio! Giuro non accadrà mai più!" rispose l'inserviente e Jane gli fece segno che poteva andare.

 

"Ma perchè non puoi comportarti da maturo come tutti gli altri della tua età?"

Teresa si avvicinò a Patrick, che nel frattempo era tornato a distendersi sul suo adorato divano.

"Semplice: perchè io mi sento giovane dentro!!" rispose semplicemente il consulente, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi a 36 denti ai quali la poliziotta...ehm ormai "sua moglie" non sapeva resistere.

Lisbon gli diede un pizzicotto. Che bel gesto d'affetto!

Improvvisamente si sentirono dei clacson e un megafono.

"VENITE TUTTI FUORI CON LE MANI IN ALTO, VOGLIAMO PATRICK JANE FUORI!"

Tutti al CBI corsero fuori per vedere cosa stava accadendo. Tutti con le pistole pronte. Teresa afferrò la sua magnum 37, Cho un mitra, Rigsby un bazooka e perfino Grace aveva un'arma con se.

Al CBI non si poteva mai stare tranquilli! Ma quando uscirono fuori, trovarono solo una decapottabile rossa con al suo interno tre uomini. Uno di loro aveva il megafono tra le mani. Quando Patrick riconobbe chi era l'uomo col megafono non potette fare a meno di ridere a crepapelle.

"Richard! Sei pessimo, vecchio trucco!"

Lo scrittore abbassò il megafono e alzò le spalle in segno di rassegnazione.

"Ormai mi conosci troppo bene, amico!" Rick gli fece l'occhiolino e Patrick corse verso di lui per abbracciarlo.

Teresa storse la bocca.

"Ma che bel quadretto di idioti..." i due si voltarono verso di lei "...perchè non vi sposate voi piuttosto?!"

"Mi sa che tua moglie è un po' gelosa!" sussurrò Rick a Patrick.

"Però devi ammettere che siamo una bella coppia!" rispose Patrick e i due iniziarono a ridere. Di nuovo.

Lisbon richiamò la sua unità a rientrare. Rigsby la bloccò.

"Ehi capo.... noi allora - indicò anche Cho - andremo...?"

"Sì sì andate, divertitevi, ma non fate troppo casino, e bla bla bla!"

Rigsby e Cho raggiunsero la decapottabile e salutarono Ryan ed Esposito con una mossa stile gangster del Bronx.

Patrick disse qualcosa a Rick e poi raggiunse Teresa, fermandola prima che potesse entrare in centrale.

"Oh ti sei ricordato che esisto!"
"Non essere gelosa, lo sai che amo le donne!"
La poliziotta roteò gli occhi.

"Ma tra tutte le donne, amo solo te!" e poi la baciò, restando un po' irrigidita. Si sentiva imbarazzata con gli altri che guardavano la scena e fischiavano in sottofondo.

Teresa dovette ricredersi. Non era Patrick l'immaturo. Erano lui e tutti i suoi amici. E pensava a Kate. A dire il vero ci pensava sempre ogni volta che vedeva comportamenti del genere. La compativa visto che anche lei aveva a che fare con un bambino come Rick. Lei e Kate avevano molto in comune, erano anche molto amiche, nonostante Teresa fosse di qualche anno più grande di Kate.

"Non farò tardi, promesso!"

Il mentalista volteggiò come un ballerino, scatenando una risatina da parte di Lisbon.

 

"Che succede Kate, qualche problema?" le chiese Laine, preoccupata per la sua amica che si grattava un orecchio.

"Mi fischiano le orecchie..."

 

Jane arrivò con la sua Mercedes con dentro Cho e Rigsby, che si era portato dei panini. Aveva sempre fame, pover'uomo!

Richard faceva il figo con i suoi nuovi Rayban Wayfarer, facendo imitazioni di Bruce Lee davanti a Esposito e Ryan.

Il mentalista si avvicinò alla decapottabile rossa dei tre e abbassò il finestrino.

"Bene, tutti pronti? Destinazione: Las Vegas, baby!"

Rick abbassò gli occhiali e e inarcò un sopracciglio come solo lui sapeva fare. "Oh yeah!"

 

 

 

Sto capitolo fa un po' schifo a dire il vero hahahaha ieri ho rivisto il film in inglese però perché la mia amica sabato parte per il Canada e voleva vederlo prima di andare via XD

Vabbeh aspetto recensioni, o anche solo letture!

Io e la mia mente pazzoide vi aspettiamo al prossimo capitolo! Smuack!

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Capitolo 3
*** "Las Vegas, baby!" ***


Nuova pagina 1

Torno a deliziarvi (?) con un altro capitolo fantascientifico (??).

I nostri eroi finalmente giungono a Las Vegas!

Buona lettura!!

Ringrazio: 1rebeccam, mely83, francy091, apochan kenshiro, kate95 e tippy per le recensioni!! J
(ma quanto mi sento presidente quando faccio i ringraziamenti?!u.u)

 

"LAS VEGAS, BABY!"

 

 

Due auto sfrecciavano ad almeno 200 kmh per l'autostrada diretta a Las Vegas. Una era una decapottabile rossa, con a bordo tre uomini; l'altra era una Mercedes color azzurrina, un po' rovinata, ma sapeva il fatto suo, e a bordo c'erano altrettanti tre uomini.

Non era "Fast and the Furious". Erano due cretini che si divertivano a fare il gioco di “chi corre di più per l’autostrada tanto non siamo poliziotti, anche se ne scortiamo 4, ma chi se ne frega? Loro non diranno niente alle nostre adorabili quanto sexy mogliettine!”

 

Nello stesso istante...

“Aia! Dannazione!”

Laine guardava l’amica preoccupata. Alzò un sopracciglio.

“Seriamente Kate, tu dovresti farti vedere quell’orecchio! Ti fischia troppo spesso ultimamente!”

Kate fulminò Laine con lo sguardo.                

 

“Mi fischia l’orecchio... non riesco a sentire niente!”

“Vuoi che ti porto qualcosa, Teresa?”
“No, Grace, grazie... non so perché ma ho la stranissima sensazione che Patrick stia per combinarne una delle sue...”

Grace se la rideva sotto i baffi, mentre tentava di contattare Wayne.

 

“Tu corri troppo per i miei gusti!”

Javier Esposito, l’uomo che rideva in faccia al pericolo, in quel momento si lamentava con Rick riguardo la sua guida.

Come risposta, lo scrittore arricciò la bocca e gli fece segno di vedere Ryan. Il futuro sposo era in preda al panico. Si reggeva a stento e cercava di riprendere fiato. Tutti entrarono nel panico. Patrick entrò nel panico.

“UN MEDICO! CHIAMATE UN MEDICO!!”

Cho gli diede un colpo alla testa.

“Siamo a Las Vegas, nessuno qui chiama un dottore.”

Tutti lo guardarono con un grosso punto interrogativo sulla faccia. Ryan intanto cercava di dare segnali di fumo per far capire che quello che stava rischiando di avere l’asma era lui. Cho mise le braccia conserte.

“Andiamo, ragazzi. È Sin City. Sesso, droga e rock ‘n roll. E il giorno dopo nessuno ricorda quello che è successo.”

Tutti si guardarono, poi dissero in coro un sonoro “Naaaaah!” e si recarono con le valigie nell’albergo che avevano prenotato, proprio di fronte a loro.

Ryan, era rimasto ancora dietro, ma la buona notizia era che stava respirando.

“Beh, grazie ragazzi per esservi presi cura di me! Io domani devo sposarmi, ma chi se ne frega? Potrei essere lo sposo cadavere!”

A quelle ultime due parole, Rick si voltò. Un barlume di speranza apparve sul volto di Ryan che già immaginava l’amico correre verso di lui per salvarlo. Mentre sognava, istintivamente il poliziotto allargò le braccia, ma quando Rick arrivò per sorreggerlo e portarlo dentro, le sue speranze svanirono.

“Hai detto... lo sposo cadavere?” Ryan fece cenno di sì con la testa, al che Rick fece un sorriso sghembo “Una rivisitazione del film d’animazione di Tim Burton!! Grandissima idea per il mio prossimo romanzo! Ah ah sei un genio!!” e lo baciò sulla fronte.

Ryan svenne in preda alla troppa eccitazione, forse.

Patrick scosse la testa.

“Aaah gli effetti di Las Vegas...”

Finalmente Rigsby raggiunse il cellulare. Un sorriso da ebete gli si piazzò sul volto. Era Grace.

“Ciao mia dolce ninfa---“ non fece in tempo a dire altro che Jane gli prese il telefono e lo chiuse. Wayne non poteva neanche ribadire.

“Niente cellulari, niente mogli o fidanzate. Siamo a Las Vegas, baby!”

 

L’albergo era di super lusso. Wayne, Cho, Ryan ed Esposito si guardarono attorno stupefatti. Patrick e Rick avevano proprio prenotato alla grande. Si avvicinarono al bancone della hall, dove c’era una ragazza che faceva la receptionist. Appena vide avvicinarsi il gruppo, riattaccò il telefono e fece un sorriso sgargiante alla vista di quei bei maschioni di fronte a lei (sì, “bei maschioni” era proprio il termine azzeccato). Rick sfoderò uno dei suoi magici sorrisi.

“Salve! Abbiamo prenotato una suite a nome di...” si schiarì la voce “Richard Castle...”

La ragazza ebbe un’illuminazione, guardò attentamente l’uomo e lo riconobbe. Iniziò a sventolarsi le mani davanti e presa dall’euforia urlò.

“Oh mio Dio!!! Tu sei… tu!!”

Risero mentre Rick si gonfiava come un pavone. Kate era lontana, che male poteva fargli pavoneggiarsi difronte le sue fans?

“Sì sono proprio io, in carne ed ossa, baby!”

“Non ci posso credere... l’attore di Firefly!!!”

Rick cadde letteralmente a terra.

“Ho pianto tantissimo per la sua cancellazione... non dovevano farlo!! Non se lo meritava.”

La ragazza piangeva e Rick piangeva con lei. Solo che lui piangeva per altri motivi. Ryan, Esposito, Rigsby e perfino Cho se la ridevano sotto i baffi.

La ragazza cercò di riprendersi mentre controllava il computer.

“Comunque pare ci sia stato un errore... non risulta nessuna suite a vostro nome!”

“COSA???”

Jane osservò la ragazza. Sapeva che ora doveva rimediare.

“Mi guardi...” lesse il nome sul cartellino sulla sua divisa “Priscilla... quest’uomo è Richard Castle! E io sono Patrick Jane, il mentalista che ha messo in prigione il serial killer John il Rosso...” la ragazza annuì in segno di assenso “quindi, lei è una grandissima fan di Castle... glielo leggo negli occhi... infanzia difficile, adolescente sempre incollata alla tv... sognatrice... e questo spiega il suo interesse nei film di fantascienza... voleva fare l’astronauta ma sua madre disapprovava... cocca del padre, ma non della madre...”

Mentre Patrick Jane la leggeva, Priscilla si faceva piccola piccola finché alla fine dovette stoppare il mentalista perché stava rivelando troppo della sua vita! Chiuse gli occhi, alzò le mani al cielo e gli gridò di smetterla. Patrick soffocò una risata.

“Allora, vi metterò in questa suite... sono 2000 dollari in più ma ne vale la pena... la vista è bellissima!” mostrò loro un depliant.

“Prendiamola!” Wayne approfittò.

Non capitava tutti i giorni di essere servito come un pascià.

“E così sia. Dividiamo la spesa, giusto?” propose Esposito, guardando gli altri, tranne ovviamente il futuro sposo, Ryan.

“Certo, certo... pagate voi, io vi rimborserò coi soldi che vincerò al casinò stasera.”

Jane diede una pacca alla spalla di Esposito, che era rimasto un po’ stordito, prese le chiavi della suite e si allontanò per raggiungerla.

“Ma come fa sempre ad essere così sicuro di sé?”

 

La vista dalla suite era davvero bellissima. Una vetrata enorme dalla quale vedere i grattacieli della città illuminata. Il cielo limpidissimo. E dentro la suite valeva davvero tutti quei 6000 dollari per una notte. 3 vasche idromassaggio, 6 letti per ognuno, 3 minibar, un altro bagnetto per “gli ospiti”, tappeti rosso per terra, e ovviamente schermi LCD al plasma 30 pollici. “Era tutto perfetto”, pensava tra sé Ryan.

Quella sera però, causa del troppo entusiasmo di Patrick e Rick, e di Esposito che premeva il mentalista per farsi ridare i soldi prestati, il gruppo volle fare qualcosa di inusuale: salire sul tetto dell’hotel e festeggiare con degli shottini, prima di dedicarsi alle follie che la città del peccato attendeva loro.

Rigsby aveva provveduto a rubare dei liquori dalla riserva speciale del loro capo del dipartimento, LaRoche, Cho aveva distratto Teresa per impedire che scoprisse tutto.

Il gruppo alzò i mini bicchierini, gentilmente presi dal minibar della suite, e li alzarono pronti per fare il brindisi.

“Ad una notte che non dimenticheremo mai!!!” dissero in coro e poi bevvero tutto d’un fiato.

 

Il mattino dopo, Rick sentiva solo un gran dolore alla testa.

Si spostò e si rese conto di non trovarsi su un letto: stava dormendo per terra!

Cercò di alzarsi ma era inutile.

Perciò si rigirò, almeno avrebbe avuto la faccia rivolta in alto.

Diede una rapida occhiata in giro: era la loro suite, intravedeva Patrick dormire mezzo nudo nella vasca idromassaggio con intorno le paperelle; Cho ed Esposito che si erano addormentati mentre si stavano dando dei pugni, data la posizione; e infine Wayne che dormiva accanto al minibar.

Tornò a guardare il soffitto. C’era qualcosa che non andava.

Sospirò.

“Che cazzo è successo stanotte?!”

Ma soprattutto, dove cazzo era finito Ryan?!

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Capitolo 4
*** What happened last night? ***


Quarto capitolo

Quarto capitolo, olè!

Non vedo l'ora che arrivi settembre e che inizino "Castle" e "The Mentalist"?

E per fortuna che volevo resistere agli spoiler così l'attesa sarebbe stata più lieve -.-' mi stanno distruggendo, invece! -.-'

Vabbeh lasciate stare il mio sfogo, buona lettura!!

Un grazie in particolare alla mia vice cutuletta, a tippy e katiebeckett555 che mi hanno sempre sostenuta! Ma anche a 1rebeccam, impeccabile con le sue recensioni puntuali, madeitpossible, beside_real, kate95 e apochan kenshiro.

 

 

WHAT HAPPENED LAST NIGHT?

 

 

Richard Castle cercò di ripercorrere mentalmente ciò che era successo nelle ore prima, ma quando realizzò improvvisamente di non avere con se le armi dello scrittore (blocco notes e una penna), venne colto da una crisi isterica.

Crisi che venne interrotta quando sentì rumore. Alzò lo sguardo: davanti a se c'erano Rigsby e Cho che si stavano lentamente alzando. Il primo aveva l'occhio destro gonfio, il secondo aveva quello sinistro gonfio. Richard alzò un sopracciglio in segno di stupore: quei due si erano addormentati che ancora stavano facendo a botte. Il che gli fece pensare perchè due migliori amici dovevano prendersi a botte?

Mentre i due fecero un lieve segno di saluto allo scrittore, lui ricambiò e tornò a ripensare.

Cho e Rigsby si diressero in bagno e Richard pensò che il fatto che si erano presi a pugni era un mistero che non avrebbe mai risolto.

 

"Io ero un mistero che non avresti mai risolto!"

Kate Beckett si alzò di soprassalto dal suo letto, mettendosi dritta con la schiena, mantenendo una posizione eretta ma con gli occhi ancora chiusi.

Laine, che giaceva vicino a lei, si svegliò improvvisamente. Aveva gli occhi gonfi, sia per il sonno sia perchè doveva aver pianto molto, visto che accanto al suo letto, sul comodino, c'erano dei fazzoletti. Molti fazzoletti.

Kate ringhiò, poi si buttò giù sul letto, tornando in posizione supina, e tornò a dormire.

Laine scosse la testa e pensò che l'amica aveva davvero bisogno di una psichiatra.

 

Patrick Jane si svegliò e abbracciò quella che sembrava una bambola gonfiabile e iniziò a mormorare qualcosa.

Richard, divertito, gli si avvicinò per capire cosa stava dicendo.

"Oh Tess... non sapevo fossi così morbida... ma senti che profumino di bagnoschiuma alle fragole... uhmm... sei tutta morbida tesoro, perfino il tuo sedere..."

Rick iniziò a ridere come un pazzo quando vide Patrick che con molta tranquillità stava accarezzando quella bambola convinto che fosse Teresa!

Poi aprì gli occhi e si ritrovò Rick davanti col sorriso a 36 gradi.

"Ecco cosa fai nelle tue notti insonni!!"

Patrick si dimenò per uscire immediatamente dalla vasca. Poi si guardò intorno. Quella suite distrutta, Esposito che ancora dormiva accanto al minibar... e adesso stava anche russando...

"Ma che diavolo è successo??"

"Beh apparte che le tue perversioni sessuali sono uscite allo scoperto, ecco... siamo in un bel casino..."

 

"Perchè ridi?"

Grace si riprese e cercò di fare un'espressione seria.

Teresa roteò gli occhi e storse la bocca.

"Ah è per quello che ti ho detto su Jane e le bambole gonfiabili eh? Sapevo che non dovevo dirtelo!"

La rossa riprese a ridere.

"Eddai, siamo amiche! Non c'è nulla di male!"

"E' preoccupante, fidati! Non hai la minima idea della..." si avvicinò all'amica e abbassò la voce per non essere sentita "...perversione che è nascosta in lui!"

Non notata da Grace, Teresa si lasciò sfuggire una smorfia divertita.

 

"Kevin è scomparso?!"

Patrick si mise le mani nei capelli e si guardò attorno.

Qualcosa era successo la scorsa notte.

Qualcosa che perfino lui, grande mentalista com'era, non riusciva a capire.

"Ma va'? Ora dobbiamo svegliare Javier..." disse Rick facendo segno a Patrick di guardare Esposito, che ora abbracciava una bottiglia di gin e mormorava tra se.

"Secondo te che sta dicendo?"
"Non lo so, ma mi piacerebbe sentirlo..."

I due si avvicinarono cautamente a Esposito, e lo sentivano chiamare il nome di Laine dolcemente. Rick e Patrick dissero qualcosa come "che romantico", ma all'improvviso Esposito sobbalzò quando vide i due troppo vicini al suo viso.

"AAAAAAHHH! Chi siete voi? Dove ci troviamo? E io chi sono?!"

Le cose decisamente non potevano andare peggio di così.

Richard, occhi sbarrati, si coprì la bocca con la mano destra e l'altra se la mise immediatamente sopra.

Patrick roteò gli occhi e svenne.

Javier si limitò a guardare i due davanti a se e sorridere come un ebete, mentre alzava la bottiglia di gin in segno di brindisi.

Come se non bastasse, dal bagno Cho e Rigsby lanciarono un urlo e uscirono spaventati dalla porta, che richiusero immediatamente dietro di loro.

Che diavolo stava succedendo al mondo? Rick se lo chiese, grattandosi la testa.

Cho e Rigsby si guardarono l'un l'altro, preoccupati. Uno incoraggiava l'altro a parlare per primo, come se avessero paura. Patrick sospirò.

"Okay diteci che avete visto lì dentro così la facciamo finita. E..." li scrutò per bene mentre lentamente si avvicinava ai suoi colleghi "...sono pronto a scommettere che ci sia qualcosa di grosso dentro quel bagno..."

"Ecco... è... non è vero... ma... fai attenzione..." disse Wayne mentre continuava a guardarsi le mani.

"Jane, c'è una tigre là dentro." ci pensò Cho a parlare tutto d'un fiato.

Ma Patrick non udì nulla. Entrò nel bagno e una tigre ruggì. Il mentalista chiuse immediatamente la porta dietro di sé, come prima avevano fatto Cho e Rigsby.

Stava sudando freddo. Sicuramente doveva avere le allucinazioni.

A giudicare dalle espressioni dei presenti però, non era di sicura un allucinazione.

Intanto Esposito cercava di rimettersi in piedi dopo aver scolato quasi tutte le bottiglie del minibar. Guardò in alto come se stesse pensando.

"Ragazzi..."

Il gruppo si girò verso di lui.

"...avete idea degli effetti di questo arsenico?" e mostrò loro una bottiglietta verde.

 

"Kevin? Kevin? Dove sei?"

Richard scosse la testa.

"Non lo troveremmo mai."

"Keviiin micio micio..."

Cho guardava storto Patrick.

"Jane... non è un gatto quello che stiamo cercando..."

Il mentalista sorrise.

"Ah beh ma Kevin è come se lo fosse! Si perde spesso e poi ha una faccia da cagnolino!"

Esposito e Castle ci pensarono su. Beh in effetti aveva ragione!

"Però... quello che mi chiedo è... che diavolo è successo la scorsa notte?!"

Esposito se lo chiedeva ancora perchè non riusciva a capacitarsi com'era possibile che si fosse svegliato vicino al minibar. E se stava disperandosi per la scomparsa di Ryan? E se avesse litigato con Laine? Scosse la testa. Nah, sicuramente non aveva litigato con lei.

"Non lo sappiamo. Dobbiamo rimettere a posto i pezzi e capire..." rispose Castle, disperato come il suo amico.

Jane gli punzecchiò la spalla col dito.

"E poi abbiamo un piccolo problemino lì dentro..." indicò il bagno e si sentì la tigre ruggire.

I quattro deglutirono al pensiero di quel felino.

Come era andata a finire là dentro? Chi l'aveva presa? Ma sopratutto, di chi era?!

Come se non fossero già abbastanza agitati, preoccupati, spaventati, se la stavano facendo sotto... no magari questa no... il telefono di Jane squillava insistentemente.

L'uomo prese il telefono dal taschino della giacca. Era Teresa che lo stava chiamando. Rick glielo prese e rifiutò la chiamata, guardando Patrick che era preoccupato. Rick gli fece segno di fidarsi di lui.

Ora non era il momento di sentire nessuno.

 

"Che succede?" chiese Kate e guardò l'amica che guardava il suo cellulare impietrita.

"Ha riattaccato. PATRICK JANE MI HA ATTACCATO IL TELEFONO IN FACCIA!!"

Teresa urlò e per dare più enfasi al suo sfogo allargò le braccia.

Kate, Laine, Grace e Jenny si tapparono le orecchie.

"Fa sempre così quando si arrabbia?" chiese Kate a Grace, l'amica più vicina a Teresa.

"E non hai ancora visto niente!"

"Caspita, abbiamo più cose in comune di quanto pensassi!" disse Kate e prese il suo cellulare tentando di chiamare suo marito.

Ma anche lei si vede attaccare il telefono in faccia.

Stava ribollendo.

Teresa scomparve per ritornare poco dopo con un paio di pistole.

"Chi viene con me a sparare al Pentagono?"

"IO!"

Beckett raggiunse l'amica senza pensarci due secondi.

Che bel modo di sfogarsi, mentre gli uomini erano a Las Vegas, rincoglioniti, senza ricordare nulla di quanto accaduto e con lo sposo scomparso.

 

 

ps: la tigre nel bagno è una scena palesemente ripresa dal film XD

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Capitolo 5
*** Dead tired, broken and striped ***


Salve

Salve! Sono tornata dopo tanto tempo perchè: 1) ho avuto dei problemi e non mi riusciva di scrivere, 2) zero ispirazione proprio per questi problemi, 3) mi sono chiusa con un po' di telefilm XD

 

Ringrazio:

- 1rebeccam, cutuletta (senza di lei Jones non potrebbe esistere :D), apochan kenshiro, tippy (la mia dolce zigi metà *-* LOL), francy091 (rapunzel XD), kate95 e Manuela89 per le recensioni :DD

- Francy091 e beside_real che hanno inserito la storia tra le preferite;

- DeMy92, Federicathebest, Manuela89 e OLDNICOLA che hanno inserito la storia tra le seguite :DD

- e a chi mi segue soltanto leggendo in questa pazzia XD

 

Ora bando alle ciance, ciance alle bande, voilà il nuovo capitolo :)

 

 

DEAD TIRED, BROKEN AND STRIPED

 

 

Richard Castle, Patrick Jane, Wayne Rigsby, Kimball Cho e ciò che restava del cervello di Javier Esposito, erano seduti in cerchio, per terra, ancora attoniti, nella loro super camera di lusso a 4000 dollari a notte (se solo Kevin Ryan potesse vedere ciò che stava accadendo... la lussosissima camera distrutta... dollari sprecati al vento... probabilmente avrebbe pianto... non erano soldi suoi in fin dei conti, perché era lo sposo, ma chissene... stavo dicendo?).

Cinque uomini disperati, quattro uomini nel panico. Cinque deficienti che non ricordavano nulla della notte precedente.

Se le loro mogliefidanzate sapessero... probabilmente conoscendole, sarebbero stati uomini morti.

Kate Beckett, Teresa Lisbon, Grace Van Pelt e la futura sposa Jenny, erano donne tutto d'un pezzo.

Erano più uomini le donne che gli uomini stessi (gioco di parole).

Se chiedevi a questi suddetti uomini un parere su un caso di omicidio, loro rispondevano "Chiedete a loro; loro sì che hanno le palle!" e indicavano le rispettive consorti. Al che tu potevi pensare a male e dire: "Siete donne o transessuali?" e ricevevi come risposta un bel calcio in culo.

Ecco cosa significava essere donne con le palle.

Comunque tornando ai nostri bell'imbusti (?), ognuno di loro cercava di ripercorrere la notte precedente.

Jane, il mentalista della situazione, analizzava ad alta voce.

"Dunque... ci siamo svegliati con la camera a soqquadro; io immerso in una vasca idromassaggio e una..." tossì cercando di coprire il misfatto "...bambola gonfiabile..." le due paroline non sfuggirono ai presenti che risero sotto i baffi "...Rick si è svegliato a terra con un gran mal di testa... Cho e Rigbsy erano addormentati a terra e nella posizione di darsi un pugno... anzi si erano già date tante di quelle botte!!..." i due citati lo guardarono storto, Jane si schiarì la voce, distolse lo sguardo e continuò "...ed Esposito... beh Esposito si è svegliato con una memoria che a volte ricorda e altre volte no..."

"Ed ero vicino al minibar con le mie amichette Gin e Vodka!!" concluse Esposito, orgoglioso quasi di ciò che aveva fatto.

Tutti lo guardarono. Che fine aveva fatto Javier Esposito?!

Castle lo squadrò alzando il sopracciglio, come era solito fare quando aveva un sospetto.

"Deve aver ricevuto una bella botta in testa eh!"

"Chissà chi era la sua ultima chiamata... stava al telefono vicino al minibar!" disse Rigsby.

A quel punto Cho s'illuminò d'immenso.

"Ooooh il Messia!!..." dissero Jane e Castle in coro, convinti di vedere un'aureola, ali e luce vicino Cho.

Il coreano gli sventolò una mano davanti che distolse i due non-detective dalla visione celestiale.

"Prendetegli il telefono! E svuotiamo le tasche... magari cosi rimetteremo a posto dei pezzi mancanti!"

Sul volto di Rigsby comparve un sorriso che illuminò i presenti.

"Oooh il Messia!!" ripeterono Jane e Castle e stavolta Cho diede ai due un colpo alla testa leggero, che fece risonare un "aia".

"Cho, sei il più intelligente di tutti noi!!"

Cho guardò Rigsby serio. Poi improvvisamente sorrise.

Esposito singhiozzava.

"Perchè non posso essere intelligente anche io?? Mondo crudele!!"

 

"Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile..."

"Il telefono da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile."

Teresa e Kate si guardavano tenendo i loro cellulari in mano.

"Niente?"
"Niente."

Erano le 10,30 del mattino.

E la cerimonia ci sarebbe stata alle 17.

Jenny era in iperventilazione.

Neanche riusciva ad alzarsi per andare dalla parrucchiera, così Grace dovette seguire un corso online per fare lei da parrucchiera alla futura sposa.

Dove diavolo erano finiti quegli imbecilli??

 

"Allora... le ultime chiamate, in ordine, sono di: Teresa, Kate e Laine."

Cho posò il cellulare davanti agli altri e mise le braccia incrociate.

Alzò lo sguardo.

Si aspettava una risposta da parte degli altri.

Jane fu il primo a parlare.

"Beh iniziamo a chiedere a Javier... Javier, perché hai chiamato le ragazze in questo ordine?"
Esposito scosse la testa.

"Chiamato? E io che ne so!!"

Rick, Wayne e Patrick caddero a terra.

Cho fu l'unico a non scomporsi.

"Questo è proprio andato..."

"Okay, analizziamo la situazione... non c'è nulla di più evidente dell'ovvio!" disse Patrick e prese il cellulare di Esposito spulciando tra le chiamate. Poi prese il suo cellulare e quello di Castle.

"Vediamo se Sherlock Holmes risolve la situazione..." disse Rick per stuzzicarlo, al che Patrick stette al gioco. Ovviamente.

"Elementare, Watson!... dunque, state a sentire... Teresa, mia moglie e la più cazzuta tra le donne, ha chiamato Esposito quando ha visto che nè io e nè gli altri rispondevano al telefono. Rick lo aveva spento, Cho anche, e a Rigsby l'ho spento io altrimenti Grace l'avrebbe tempestato di chiamate... Esposito deve averle risposto male, perchè 1) stavamo in un qualche bordello e Javier era già ubriaco, 2) non ha riconosciuto la voce, quindi Teresa ha riattaccato. Poi..."

"Aspè qui continuo io, Sherlock Jane!" disse Rick sorridendo all'amico.

Patrick gli fece segno di continuare.

Rigsby e Cho si guardarono a vicenda dandosi segno d'intesa.

Esposito era perso a guardare l'orizzonte e rincorrere un topo che era disgraziatamente entrato nella stanza... chissà la tigre come stava...

"Poi la mia dolce e sexy... hot... hard...porno..." Rick iniziò a roteare gli occhi e andare a fuoco.

Cho lo bloccò, mentre Patrick e Rigsby ridevano.

"Okay, abbiamo capito, vai avanti!"

"Dicevo? Ah sì... la mia dolce mogliettina Kate ha chiamato Esposito perché era l'unico che aveva il cellulare acceso e gliene ha dette quattro. Esposito deve aver riattaccato il telefono per il troppo casino di questa notte. E a quel punto..."

Stavolta toccò a Rigsby continuare.

"A quel punto Laine, la fidanzata di Esposito, lo ha chiamato per capire dove ci trovavamo. Esposito, ubriaco fradicio, deve averla mandata a fanculo, e lei deve aver riattaccato il telefono perché offesa. Fine."

Tutti lo guardarono, poi applaudirono.

Una tromba suonò.

I quattro cretini erano arrivati a capire cosa era successo loro.

Forse eh... perché la simmental è sempre la simmental... vabbeh questo non c'entra nulla (?).

"Ottimo passo, ragazzi... ora, che avete nelle tasche?"
Jane incitò gli altri a svuotare le tasche, e oltre ai cellulari trovarono varie targhe e una chiave. Il mentalista analizzò ogni oggetto nel tentativo di riuscire a covare un ragno dal buco.

Niente.

Il ragno era destino che doveva rimanere nel buco.

"Su questa targa c'è scritto qualcosa..." disse Castle e lesse "Sapphire Strip Club, 3025 Industrial Road..." si fermò alla voce "strip club" e arricciò il naso.

Sì, erano andati in uno strip club.

Qualcosa che per il suo addio al celibato non aveva potuto concedersi.

Quel giorno, infatti, era con Kate a risolvere l'ennesimo caso di omicidio.

Cho ne prese un'altra "Questa è del nostro albergo, Circus Circus Las Vegas, 2880 Las Vegas Boulevard..."

Rigsby e Jane presero le rimanenti.

Su una Cho lesse la via degli Universal Studios e si chiese come cazzo c'erano arrivati a Los Angeles in una nottata.

Su un'altra, Jane lesse la Tropicana Avenue e c'erano ricevute dell'hotel Luxor, dove avevano girato alcuni film di James Bond. Si chiese subito quanto cazzo avevano speso quella notte. Il suo conto corrente sarebbe stato prosciugato. E chi la sentiva poi Teresa...

"Sì ma c'è una cosa che ancora non capisco..." Jane tamburellava le dita a terra.

"Cosa?" chiese Castle.

Per un attimo anche Esposito si era fermato dal rincorrere il topo.

Forse perchè il topo era morto.

Forse perchè la tigre stava ruggendo e cercava di uscire rompendo la porta a unghiate...

"COME CAZZO ABBIAMO FATTO A CHIUDERE UNA TIGRE NEL BAGNO?!" si alzò lentamente e con lui anche i quattro amici.. "Ma sopratutto, SCAPPIAMO CHE QUELLA CI MANGIA TUTTI!!"

 

 

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Capitolo 6
*** Some pieces fill the puzzle ***


QUINTO CAPITOLO

Salve!!
E anche sta settimana è volata... vi avverto che non aggiornerò almeno fino alla fine del mese perché il 20 parto e starò via una settimana!
Quindi vi lascio con un capitolo con un po' di suspense u.u

Ci si risente a fine mese! :D
E ora ringrazio: 1rebeccam, tippy, cutuletta, apochan kenshiro e francy091 per le recensioni :)

 

 

SOME PIECES FILL THE PUZZLE

 

 

"Che cazzo stai aspettando?! Metti delle cazzo di sedie davanti a quella cazzo porta del cazzo!!"

Jane si fermò per un attimo a guardare Rigsby.

"Non avrai mica detto troppi cazzo?"

L'altro poliziotto lo guardò con il sudore che gli colava dalla fronte.

Cho gli offrì un fazzoletto di cotone che lui usò per asciugarsi la fronte.

"Ma se invece ce ne andassimo dalla stanza, che ne dite?" disse Castle.

Lo scrittore era già sull'uscio della porta. Gli altri lo guardarono. Effettivamente come idea non era niente male.

Jane, Rigsby, Cho ed Esposito si guardarono per un attimo, poi immediatamente corsero superando Castle all'uscio.

Lo scrittore chiuse la porta, poggiandosi addosso ad essa, mentre da dentro si sentiva la tigre che ormai aveva sfondato la porta del bagno.

"Come cazzo ha fatto quella tigre ad uscire dal bagno?!"
"Forse ha imparato ad aprire la porta..." iniziò a dire Jane, ma tutti si fermarono per guardarlo (e con loro, anche il mondo si fermò) "Ehi, che avete da guardare? In Jurassic Park i dinosauri avevano imparato ad aprire le porte... può succedere!" disse il mentalista, alzando le mani in segno di difesa.

Intanto Castle urlava aiuto.

"Se qualcuno mi aiutasse a reggere questa porta..."

Non riuscì a terminare la frase che venne interrotto.

"ATTENZIONE, ALLONTANATEVI DA QUELLA PORTA!!"

Il gruppo si girò per vedere quattro uomini vestiti da Indiana Jones e attrezzati con reti, cinte, forbici, fruste. Castle si girò verso di loro impaurito.

"Ehm, signor Jones... non credo sia una buona idea, qui dentro c'è una tigr---"

"Sta' indietro, imbecille!"

Uno degli uomini lo buttò a terra, mentre con forza aprirono la porta, appena in tempo per catturare la tigre e somministrargli un tranquillante. La tigre cadde in un sonno profondo. Sì, solo nei film certe cose accadevano.

"E voi, cosa avete da guardare?" disse uno delle guardie che, a giudicare dalle targhe cucite sulla tasca destra della maglia, erano guardiani di uno zoo.

L'ultima cosa che il gruppo ricordò, era che ricevettero una botta in testa e vennero incappucciati.

 

Dopo un viaggio che sembrava durare ore, visto che erano tutti e cinque incappucciati, i quattro uomini svegliarono il gruppo, che si era nel frattempo addormentato, composto da Richard Castle, Patrick Jane, Wayne Rigsby, Kimball Cho e Javier Esposito.

Lo scenario che si presentò davanti era abbastanza famigliare ai cinque amici (?): seduti dietro ad una scrivania, in un ambiente chiuso, con una singola finestra davanti a loro dove potevano intravedere gente che era al computer, compilava fascicoli, strofinava la propria pistola... poi l'uomo davanti a loro, che sembrava un commissario di polizia, chiuse le tapparelle della finestra.

Esatto. I cinque si trovavano ad una centrale di polizia.

"Precisamente, siete alla centrale di polizia di Las Vegas. Salve a tutti, sono il commissario..."

"Ah, non me lo dica... si chiama Montalbano!" ipotizzò Jane, al che il commissario tentò di zittirlo, ma questo non fece altro che scatenare un simpatico giochino tra i presenti.

"Cordier!" disse Castle convinto.

Rigbsy ci pensò su, poi rispose "Rex!"

Gli altri lo guardarono.

"Rex era un cane!"

L'uomo davanti a loro roteò gli occhi, poi sbatté le mani sul tavolo per farli star zitti.

"Rex non era un cane... precisamente era un pastore tedesco!" disse Cho.

"Ma perchè usi il verbo al passato? Mica è morto???" Esposito scoppiò in un pianto disperato "Era la mia serie preferita!!"

Castle si sentì gli occhi addosso.

"Ora capite perchè Ryan ed Esposito sono trattati come cani in centrale."

"Io pensavo fossero uccelli." Jane fece la classica mossa che Castle faceva tra un'indagine e l'altra, ovvero quella di "nutrire gli uccelli".

Il commissario, il cui nome era ancora ignoto ma presto sarebbe stato rivelato, si toccò la mano con la fronte.

Stava scoppiando.

Patrick Jane conosceva tutti i sintomi, da bravo mentalista, quindi invitò gli altri a stare zitti, poi fece un gesto di suspense.

Gocce di sudore cadevano sul tavolo lentamente.

"MA PORCA PUTTANA, SIETE RINCOGLIONITI O COSA??!!"

Il commissario urlò così forte che ci fu una folata di vento che fece cadere i presenti all'indietro dalle loro sedie. Poi l'uomo cercò di ricomporsi, quando vide che tutto il commissariato si era fermato per capire cosa stava succedendo là dentro.

Qualcuno disse sottovoce "è una gabbia di matti, sempre detto", un altro "sapevo che dovevo lasciare questo lavoro prima che mia moglieamante lasci me".

"Dunque... Sono il commissario Montalbano, e ieri notte siete stati accusati di aver rubato una tigre dallo zoo di San Diego."

Jane sbattè una mano sul tavolo e sorrise soddisfatto.

"Ha ha! Lo dicevo io che era italiano!"

Gli altri risposero con una smorfia. Dovevano dei soldi a Jane, l'uomo che vinceva sempre le scommesse.

"SILENZIO, PORCA PALETTA!!" Montalbano urlò e il gruppo stavolta capì che doveva stare zitto.

Per una volta non erano tutti rincoglioniti.

Castle fece per dire qualcosa. Stava aprendo bocca, ma Cho il Saggio lo bloccò.

"Oh scommetto che volete sapere come io so che voi avete rubato una tigre dallo zoo di San Diego, vero? Ve lo farò vedere..."

"Oh è anche un mago. Sapevo anche questo!"

La soddisfazione di Jane venne interrotta da uno sguardo felino  di Montalbano (?), che riprese il discorso.

"...in questa cassetta c'è la vostra incursione... beh godetevela!"

Montalbano inserì la cassetta in un televisore con registratore incorporato che una delle guardie dello zoo gli portò gentilmente. Il commissario fece segno col capo per ringraziarlo e questo uscì dalla stanza.

Intanto la registrazione partì...

Una lacrimuccia scese sul volto dei nostri impavidi eroi (???) appena riconobbero il loro amico con loro.

"KEVIN RYAN!!"

 

"Volete sapere perchè Rick ha deciso di rubare una tigre?? Perchè sua moglie è una tiiiiigrrrrrre a letto!! Hahahaha!"

Richard diede uno schiaffo a Kevin, che continuava a ridere, e lo fece cadere a terra.

Poi, Patrick fece segno a loro, a Wayne, Kimball e a Javier di fare silenzio: erano davanti alla gabbia della maestosa tigre.

"SSSSSSHHH bisogna fare sssssssilenzioooo sssshhhh..."

Javier bevve un altro sorso di vodka che si era portato dietro e continuava a ridere anche lui, imitando la "s" sibilante di Patrick.

"Avete capito tutti? Ssssssilenzio! Ssssssh!"

Erano completamente fatti.

 

Dall'altra parte dello schermo, mentre Montalbano guardava i poveri disgraziati, questi si coprivano il volto dalla vergogna.

Tutti tranne Esposito.

"Uh che bello!! Sono in televisione!!"

 

Furtivamente, Patrick aprì la gabbia della tigre, e usò la cinta dei pantaloni per legarla al collo dell'animale e usarla come specie di corda per trainarla.

Il mentalista era esperto di queste cose, sapeva come domare una tigre, dato che aveva vissuto buona parte della sua adolescenza al circo col padre.

Gli altri continuavano a ridere.

Sì, erano DECISAMENTE e COMPLETAMENTE fatti come mai nella loro vita.

Patrick si vantava come un pavone mentre portava con sé la tigre.

Il gruppo raggiunse facilmente una decappottabile rossa, che Castle riconobbe come la sua, e Patrick accompagnò la tigre sedata (ho dimenticato di dirlo? ND) a sedersi sul sedile posteriore.

Esposito ebbe la brillante idea di sedersi sulla tigre e iniziò ad imitare un atto sessuale.

 

"Sono in televisione e sto facendo sesso con una tigre!!"

Esposito guardava se stesso nello schermo.

Gli altri lo guardarono disgustato, poi osservarono meglio il video: sì, quel deficiente stava realmente facendo sesso con quel felino dato che aveva i pantaloni abbassati!!

Castle, Jane, Rigsby e Cho rispettivamente parlarono.

"Oh noooo... Bleah che schifo!"
"Meglio per lui se non ricorda..."

"Decisamente."

"Concordo."

Montalbano spense il video, rendendosi conto che avevano visto abbastanza.

"Bene, come potete vedere, questo video è stato girato alle 2 di questa notte allo zoo di San Diego, che avete raggiunto con quella macchina..."

"Ehi, parli piano! Quella macchina mi è costata un patrimonio!" disse Castle sentendosi offeso.

Montalbano lo ignorò e proseguì a parlare.

"... e avendo calcolato che da Las Vegas a San Diego ci vogliono 5 ore e mezza con un'auto normale... con la vostra ci avete messo 3 ore, ergo..."

"Ehm scusi, credo di essermi perso a San Diego!" disse Rigsby grattandosi la testa.

Ma il commissario evitò anche lui e continuò.

"...siete partiti dall'hotel Circus Circus Las Vegas alle 23 di ieri sera. Ricordate qualcosa di dove eravate a quell'ora?"
Cho fu il primo a parlare.

"Eravamo sul tetto dell'hotel a brindare, ne sono sicuro."

Castle lo guardò sbalordito.

"Quest'uomo è un genio!"
Il coreano gli rispose facendogli l'occhiolino.

"Quindi Kevin era ancora con noi quando siamo partiti e quando ci siamo diretti a San Diego!" disse Jane, colto da un lampo di genio (?).

"Sì... ora dobbiamo capire cosa ci è successo dopo..." disse Castle ridendo agitatamente.

"Bene, direi che con questo è tutto... abbiamo già mandato dei nostri uomini in giro per cercare il vostro amico Kevin Ryan. Appena abbiamo qualche notizia, vi faremo sapere."

Montalbano accompagnò il gruppo fuori dalla centrale.

Jane si guardò in giro.

"Prossima tappa?"
"E c'è bisogno di chiederlo?" disse Castle mostrando ai suoi amici una targhetta che indicava il nome del Sapphire Strip Club.

La smorfia sul suo viso e su quello degli altri uomini parlava da sola...

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Capitolo 7
*** Sapphire Strip Club ***


Salve

Salve!!

Alzi la mano chi deve ancora riprendersi dal video "Advice from Castle" e il promo della 4x01... (e una ola di mani si mosse XD)

No vabbeh speriamo che l'episodio rispetti le aspettative del promo a questo punto! XD

Comunque, ritorno con un nuovo capitolo di questa loooooong fic (chissà quanti capitolo saranno? Non lo so neanche io '-'), buona lettura :))

ps: grazie a chi legge, chi segue questa storia nonostante il suo insensato sviluppo, e un grazie in particolare a apochan kenshiro, 1rebeccam, kate95 e tippy! :)

 

 

SAPPHIRE STRIP CLUB

 

 

Archiviata la questione della tigre, archiviato il fatto che Esposito si era fatto una tigre (anche se lui sembrava ben contento di ciò), i nostri impavidi eroi (?) si stavano dirigendo verso lo strip club.

Castle guardò l'orologio: erano le 12.

Alle 17 dovevano presentarsi a casa per la cerimonia.

Sì, una bella e sfarzosa cerimonia celebrata nel giardino extralusso gentilmente offerto da Patrick Jane - dopo che lui e Teresa si erano sposati, lui si era ricomprato la vecchia casa dove abitava... chiamatelo scemo... (Aaaah scemo! -nb Castle. Guarda che ti sento! -.- nb Jane).

Cerimonia svolta in stile Beautiful... sì perchè Jenny era un'amante delle telenovele e aveva sempre desiderato un matrimonio stile Forrester... Ryan sarebbe arrivato col cavallo come fece Ridge ai suoi tempi, e lei aspettava all'altare come Brooke... e in sottofondo, l'immancabile sax che si sente quando qualcuno sta facendo sesso... sì perchè Castle e Beckett si sarebbero trovati a farlo rinchiusi da qualche parte... oppure erano Jane e Lisbon... oppure Esposito e Laine... se Esposito non pensava alla tigre... comunque, dove voglio arrivare? Era appunto, proprio un matrimonio da soap opera.

Comunque, tornando a noi, i nostri giovincelli (beh insomma, non siamo più agili come quando avevamo 20 anni! -nb Jane- Ha ragione, lui è il più vecchio tra noi! -nb Esposito- Come siete crudeli!! T.T -nb Jane- Susu Jane, l'importante è sentirsi giovani dentro...come me!! -nb Castle- Guarda che tu gli segui a ruota eh, il prossimo a compiere gli anni sei tu! -nb Cho- Che crudeli!! T.T -nb Castle- Vedete, la cazzata del sentirsi giovani dentro non serve a niente!u.u -nb Rigsby- ...-.- -nb tutti- Io sono il più giovane comunque u.u -nb Rigsby- Veramente la più giovane sono io! ^^ -nb Grace- Sta' zitta, tu non c'entri niente qui!u.u - nb tutti- T.T -nb Grace-)... allora dicevo... i nostri... non più tanto giovani eroi (?) erano arrivati allo strip club e guardavano con ansia la porta d'ingresso.

"Che c'è?" chiese Rigsby, che aveva già fatto qualche passo avanti pronto per entrare.

"Siamo sicuri di voler entrare e scoprire cosa abbiamo fatto questa notte?" chiese Castle preoccupato.

"Andiamo... dopo essere sopravvissuti al fatto che Esposito se l'è spassata con una tigre, non dobbiamo meravigliarci più!!" disse Jane, ed entrò convinto nello strip club.

 

Le ballerine non c'erano, in compenso i baristi stavano servendo ai tavoli.

L'atmosfera dello strip club era da favola.

Divanetti enormi ma che davano l'impressione che parlassero e dicessero "vieni qui da noi"; statue greche ai lati di ogni saletta privata, oro e argento sparso qua e là... il gruppetto stava sbavando solo a vedere quanto ben di Dio tutto là...

"Oh mio Dio, non posso crederci... Richard Castle!!"

Il diretto interessato si voltò e lo stesso fecero gli altri alla vista della bella ragazza bionda, formosa ma con aria leggermente da oca, vestita in un abitino succinto rosa a strisce nere, che si avvicinò allo scrittore per abbracciarlo. Lui non fece in tempo a rispondere che si ritrovò la ragazza avvinghiata a lui.

"Pss, ma chi è?" fece Jane parlando con gli altri amici.

"Sarà una ballerina del Sapphire..." disse Cho.

"No, lei è la donna più bella del mondo..." Rigsby era già partito di testa "... è Natalie Rhodes!!"

La bionda attrice si rivolse verso Wayne col sorriso, poi mollò Castle per avvinghiarsi su di lui.

"Mi hai riconosciuta... ma che bel bocconcino..."

Gli altri ridevano, mentre Rigsby sembrava essersi perso nel suo balcon... ehm capelli... (ovviamente guardava i suoi capelli... what else? "Nespresso, what else?" -nb George Clooney- "T'ho pure Georgino... ciao collega!!" -nb Natalie- "'namo bene..." -nb tutti-)

"Ehm Natalie..." Castle iniziò a parlare, cercando di riprendere Rigsby che sembrava ammaliato da quella donna... ah se solo ci fosse Beckett là... si sarebbero prese a capelli... uhm una scena di prese a capelli tra due donne sexy... Castle si perse per un attimo nei meandri della sua mente più perversa, poi ritornò in se "... che ci fai qui?"
"Ah giusto. Mi trovo a girare un film!"
"Che film?"
"Il titolo è ancora in fase di sperimentazione però io interpreto la protagonista... una povera ragazza che ama ballare e cantare e per sfondare accetta di fare la ballerina di lap dance... fa sesso con tanti uomini ricchi che la pagano per le sue prestazioni... vengo sbattuta su e giù... su e giù... però alla fine riesco a diventare ricca e famosa!!"

"Eh sì... perchè ci vuole tanto sacrificio..." Jane soffocò una risata.

"Certo! Non è mica facile fare su e giù..." disse Cho e a questo punto scoppiò dal ridere.

L'ingenua attrice scosse la testa.

"Guardate che non è facile! Vi faccio vedere come si fa..." Natalie fece per salire sul palco, ma Richard Castle la fermò.

"Natalie penso che abbiano capito! I miei amici sono, come dire... un po' fuori..."

La ragazza sorrise maliziosa.

"Se adesso stanno fuori... allora questa notte come eravate??"

Il gruppo sbiancò.

"Noi non ricordiamo nulla di ciò che ci è successo stanotte." rispose Cho serio.

"Come?! Oddio ragazzi..." Natalie stava trattenendo le risate "...allora devo farvelo mostrare..." stava per andare, quando Jane la bloccò.

"Scusami ma, per caso stanotte c'era anche un altro con noi? Un tipo biondino con gli occhi a cagnolino... lui e il nostro amico portoricano*, Esposito..." a sentire il suo nome, l'uomo alzò leggermente il capo per farsi vedere "...sono come un tutt'uno..."

"...sono i nostri uccellini del distretto." concluse Rick.

"Esatto!" concordò Patrick allegramente, poi scrutò l'attrice. "Allora, cosa sai dirci?"
"Beh venite con me e vi faccio vedere i video della sorveglianza... così capirete..."

 

Natalie condusse i cinque uomini in una stanza con tutte telecamere. Parlò con uno della sorveglianza che le cedette il posto e invitò gli altri poliziotti a lasciare libera la stanza. La ragazza fece segnò ai cinque di avvicinarsi a lei. Si sedettero e lei fece partire il video. Il gruppetto rimase sbalordito quando sentì la musica di "It's raining men" e c'erano sei uomini che ballavano su un palco travestiti da donne...

"Mio Dio..." iniziò Patrick.

"...quelli..." indicò tremolante Wayne.

"...siamo noi!" concluse Castle.

"A quanto pare..." disse Cho.

"Che bello, come siamo bravi a ballare!!" disse Esposito battendo le mani.

Gli altri lo guardavano storto, mentre Natalie iniziava a ridere a crepapelle.

 

"Oh ma guardatemi... sembro Cher con questa parrucca enorme!!" disse Castle pavoneggiandosi davanti lo specchio e con una voce molto... gaia.

"Togliti, maleducato!" Jane lo scansò per vedersi lui, con indosso un vestito giallo limone, stretto, e una parrucca nera ancora più grande di quella che aveva Castle. "Non sono un amore con questa parrucca? Sembro Diana Ross!!"

"Si dice parrrrrrucca! Con tante rrrrrrr!!" rispose Castle in difesa, sputando in faccia a Patrick, poi i due iniziarono a darsi pugni per finta, sempre in modo così... gaio.
"A me sembrate due melanzane in calore!!" disse Esposito e tutti risero.

"Comunque io ho la voce più potente di tutti voi!!" disse Ryan orgoglioso e si gonfiò.

Castle gli diede un ceffone.

"Io di potente ho ben altro... e anche di enorme...!" e rise tra se.

Gli altri si sentirono offesi.

"C'è solo un modo per risolvere questa faccenda..." disse Cho e iniziò a spogliarsi, togliendosi tutto!

Rimasero stupiti dalle sue dimensioni.

"Oddio è... enorme..." Rigbsy si stropicciò gli occhi incredulo.

"E' proprio vero quello che si dice dei coreani..." disse Ryan.

"Ehi, guarda che tu domani ti sposi, eh!" Esposito abbracciò l'amico "E poi hai detto che se dovevi andare con un uomo, quello dovevo essere io!"

 

Dall'altro lato dello schermo, Jane, Castle, Cho e Rigsby guardarono Esposito che stava tranquillamente mangiando una banana...e pensarono al peggio: Esposito si era fatto pure Ryan?!

 

"Ah non io? Mi sento isolato!" Castle si mise seduto in un angoletto, tenendosi le gambe, e iniziò a piagnucolare come un bambino, poi qualcuno li richiamò da fuori: dovevano risalire sul palco.

Di nuovo partì la musica di "It's raining men" e comparve anche Natalie a ballare con loro.

Natalie sembrava troppo vicina a Ryan... troppo... tant'è che se lo stava baciando davanti a tutti!

 

"Ryan potrà eliminare dalla sua lista di cose da fare il 'baciare un'attrice famosa'." disse Castle.

"Volete che continui?" chiese Natalie bloccando il video.

"Certo, voglio vedere come va a finire il film!" disse Esposito tutto contento.

Natalie fece ripartire il filmato divertita.

 

"Ma guarda quello... se la sta sbaciucchiando tutto da solo!"

"Hai ragione, Patrick... dobbiamo dargli una mano!" disse Castle e dopo aver dato una pacca sul sedere al mentalista, trascinarono Natalie e Kevin giù dal palco dietro le quinte e tra una confusione e l'altra si ritrovarono uno di fronte all'altro, e... ciò che videro... beh, fu abbastanza sconvolgente.

 

Natalie bloccò il video.

Segnava le ore 3,30 del mattino.

E Ryan era ancora con loro.

Castle e Jane si guardarono spauriti e poi immediatamente tornarono a fissare il vuoto, spaventati.

Rigsby e Cho stavano trattenendo le lacrime a forza di ridere. Anche Esposito batteva le mani.

"Avete scopato!! Non ci posso credere!!"

"Ehi, razionalizziamo la cosa... avete visto solo me e Patrick baciarci... questo non vuol dire niente!!"

"E poi eravamo fatti!!"

"Certo, anche Esposito era fatto quando si è scopato una tigre!!"

"Ehi, quella tigre ha un nome... e dei sentimenti!" Esposito si alzò tutto d'un tratto, bloccando gli altri dal litigare.

Delle lacrime gli caddero dal volto.

"Quella tigre si chiama Laine!"

Gli altri erano ancora più spaventati e si guardavano, per poi tornare a posare i loro sguardi sull'amico.

Il volto di Esposito s'illuminò, gli altri si fermarono, tutto intorno a loro si fermò per un attimo.

"Ragazzi... io mi ricordo tutto!"

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Capitolo 8
*** "Guys, i remember everything!" ***


Nuova pagina 1

Eccomi di nuovo con questa fanfiction sempre più demenziale e assurda mai esistita XD

Purtroppo ho ripreso a studiare quindi cercherò di aggiornare appena posso, ma non abbandonerò questa fanfiction u.u

Buona lettura!!

 

 

"GUYS, I REMEMBER EVERYTHING!"

 

 

"Ragazzi, io mi ricordo tutto!"

Castle, Jane, Rigbsy e Cho erano rimasti ancora attoniti dalla dichiarazione di Esposito, mentre camminavano fuori dallo strip club.

Dopo qualche minuto di silenzio, qualcuno parlò.

"Cazzo dici?!" disse Cho con una faccia impassibile.

"Dev'essere ancora più cotto di prima..." Castle provò a bussare sulla testa di Esposito per vedere se c'era qualcosa che non andava "...a quanto pare non è vuoto..."

Esposito tolse la mano di Castle dalla sua testa e aggrottò la fronte.

"Che c'è? Non mi credete?? Potrei raccontare cose successe stanotte che vi farebbero accapponare la pelle e le palle!"

Castle e Jane si misero a ridere, poi si guardarono, rimasero seri e si voltarono dalle parti opposte.

Evidentemente avevano paura delle dichiarazioni di Esposito su un loro presunto menage...

Esposito assistette a quello scambio di sguardi con fare malizioso, poi scoppiò a ridere.

I due interessati si sentirono offesi, e subito sulla difensiva, indicarono Esposito davanti a loro.

"Tu devi dirci cos'è successo.." iniziò Castle.

"Lascia stare, Rick, ci penso io..." Jane si avvicinò a Esposito, iniziando a scrutare le sue espressioni facciali, ma il poliziotto man mano si ritraeva appena il viso del mentalista era più vicino al suo! "Che c'è? Hai paura che ti dia un bacino??"

Questi erano pazzi.

Più che una storia demenziale la loro, rischiava di cadere anche nel romantico. (Aggiungerei romantico gay! HAHAHAHA -nb Esposito- Ecco, ora che s'è ripreso crede di prendere in mano lui la situazione... sono io il protagonista di questa storia!!u.u -nb Castle- E chi lo dice, di grazia??u.u -nb Jane- Mia madre u.u -nb Castle- Ma tua madre non c'è in questa storia!! -nb tutti- Ne siete sicuri?u.u -nb Martha- MAMMAAA!! T.T -nb Castle- Cocco di mamma -.- -nb tutti-)

Jane se la rideva sotto i baffi, Castle gli dava corda, Rigsby e Cho controllavano la prossima tappa.

"Stavo scherzando!! Non hai mai avuto esperienze vero, Javier?... comunque tu sai tutto quello che è successo stanotte, quindi... comincia..."

Il tono si stava facendo serio - evviva, la storia si ravviva! - e l'atmosfera intorno si faceva gelida... fredda... e scura...

Kadaboom!

"E che cazzo... ci mancava pure il temporale!" disse Cho guardando il cielo.

E iniziò a piovere a catenelle.

 

Ore 13,30.

Dopo essersi riparati in qualche bar, i cinque si sedettero, in silenzio.

Cho tirò fuori l'altra targhetta che aveva ottenuto dopo la notte brava.

C'era scritto: Universal Studios.

Lui e gli altri si grattarono la testa.

E ora come risolvevano questo intoppo?

Esposito fece per dire qualcosa. E alla fine parlò.

"E comunque Ryan era con noi per tutta questa notte!"

Tutti si voltarono verso di lui.

Conoscendo la virilità del poliziotto scuro, noncurante del fatto che gli desse fastidio, divertito Castle gli prese la mano e iniziò a fargli gli occhi dolci e a parlare come un tenore.

"Narrami oh musa, l'uomo dall'agile mente che a lungo andò vagando poi che cadde Troia..."

"Sì e mentre voi narrate... cameriere!" Rigsby richiamò l'attenzione del cameriere per farsi portare 10 panini, 5 birre da un litro, patatine fritte e 7 bistecche.

 

Altrove...

"...forte città, e di molte genti vide le terre, e conobbe la natura dell'anima, e molti dolori patì nel suo cuore lungo le vie del mare...lottando per tornare in patria coi suoi compagni..."

Kate Beckett si riprese dal trance in cui era caduta.

Laine, Teresa, Grace e Jenny la guardarono sbigottita.

"Kate, tesoro..." disse Jenny avvicinandosi all'amica "...se pensi di usare Omero come discorso da damigella d'onore, io..." le strinse la mano forte "...penso che dovrò ucciderti..." e concluse con un sorriso.

Kate scosse la testa, non capendo cosa stava succedendo.

"Credo di aver avuto qualche connessione con Rick..."

"Vedi se riesci a connetterti anche con Patrick, perchè il suo cellulare è spento come il suo cervello!"

Teresa buttò a terra il suo blackberry di ultima generazione, increspò le labbra, e cercò di trattenersi dallo sferrare un pugno addosso al muro.

Che donnine eleganti, così femminili, sembravano uscite da un libro della Austen.

"QUEL RINCOGLIONITO DI KEVIN SE NON SI PRESENTA GLI FARO' RICORDARE DI ESSERE NATO!!" Jenny sbranava i suoi genitori tramite telefono.

"MA VAFFANCULO, WAYNE VUOLE LASCIARMI? LO LASCIO IO PER PRIMA!!" Grace ruggiva come un leone.

Laine si avvicinava a Kate.

"Tesoro, ho preso un appuntamento per te da uno psichiatra..." la detective la guardava storto "...sai, per la tua salute mentale..." poi si guardò intorno: casa di Jenny era diventata una giungla... "e per la nostra salute mentale..."

"Ma perchè nessuno mi crede che possa avere una connessione mentale con Castle?!"
"Perchè questa storia, tesoro, si chiama Castle e non Medium!"

 

Ore 14,30.

10 panini, 5 birre da un litro, 4 pacchetti di patatine e 7 bistecche al sangue... 40 rutti dopo...

"Cazzo ho mangiato come un maiale!"

"E ruttato peggio di Barney dei Simpson!!"

Rigsby e Castle guardavano fieri le loro pance che si erano gonfiate nell'ultima ora.

Jane mise entrambi i gomiti sul tavolo e reggeva la testa.

Iniziò a guardarli divertito. (ditemi una cosa che fanno loro senza divertirsi e prendersi in giro l'uno con l'altro! -nb autrice-)

 "Vedo che ne andate fieri!"

"Ovvio!!" dissero i due e si diedero il cinque, gonfiandosi come due pavoni.

"Ragazzi non vorrei essere melodrammatico e rompicoglione, ma..." Cho guardava l'orologio "sono le 14,30 e alle 17 inizia il ricevimento... e Ryan ancora non si trova..."

"Giusto, noi aspettiamo qualcuno a narrarci la storia... invece s'è messo a raccontare l'Odissea..." disse Rigsby e guardò Esposito in cagnesco.

"Che volete farci, sono cresciuto senza frequentare la scuola... ho studiato da solo e volevo mettere in pratica le mie conoscenze!!"

"Sei stato bravo!!" disse Jane compiacendolo.
"Grazie!"

Cho si mise le mani sulla testa, appoggiandola sul tavolo.

Non c'era nessuna speranza.

"Sono circondato da un branco di ebeti..."

Esposito bevve un ultimo sorso di birra.

"Allora, sono pronto a raccontarvi tutto..."

E così partì il racconto... in effetti il percorso che finora i 5 idioti avevano intrapreso era giusto: dall'albergo erano usciti alle 23, ed erano andati prima a rubare la tigre a San Diego, poi al Sapphire Strip Club, poi agli Universal Studios di LA, e infine l'hotel Luxor, per poi tornare al punto di partenza alle 6 del mattino. E in tutte queste tappe, Esposito raccontò che c'era ancora Ryan con loro. Il problema è che non sapevano quando di preciso avevano iniziato a perderlo di vista... forse era ancora in hotel?? Questa domanda iniziò a balenare nella mente di tutti... eh sì, dopo tutto un minimo di cervello avevano ancora... e i neuroni che sembravano essersi persi, erano tornati nel loro nido...

Il problema era che ora dovevano sbrigarsi. Il tempo era denaro (come dico sempre io!u.u -nb Paperon De' Paperoni-) e restavano 2 ore e mezza per andare a LA e poi all'hotel Luxor e cercare di rimettere a posto dei pezzi che mancavano.

Inoltre, Cho e Rigsby dovevano capire come erano arrivati quasi a prendersi a botte... in effetti, i bozzi della scorsa notte che avevano sulle guance iniziavano a far male.

E cosa più importante, cos'era realmente accaduto tra Castle e Jane allo strip club?!

"Già, che cazzo ci è successo??"

"Eeeeeh... non ve lo dico!!... per ora!"

Esposito se la rideva.

Una risata sarcastica alla Montgomery Burns, e questo spaventava Castle e Jane, che promisero di non toccarsi nè rivolgersi più la parola.

"Quindi? Direzione Los Angeles a questo punto..." chiese Rigsby, pronto a pagare il conto e andarsene da lì.

"E con cosa?" Cho era più preoccupato, invece.

"Che domande, ho la mia bestiolina là fuori..." Castle si mise gli occhiali da sole, e con fare da vip indicò la sua Ferrari rossa scappottabile.

"Hello, black horse!" disse Jane e trasportato dall'entusiasmo di Castle, si presero per mano e iniziarono a saltellare come imbecilli verso l'auto.

Gli altri tre si guardarono increduli.

"Quei due non stanno davvero bene..."

Rigsby, Cho ed Esposito raggiunsero i due che erano già in postazione dentro l'auto.

Entrambi con gli occhiali da sole, sicuri di sè come sempre (e per fortuna che avevano promesso di non parlarsi più...), aspettavano impazienti i loro amici.

Con la Ferrari ci avrebbero impiegato un'ora per raggiungere LA.

Lo ricordava dal caso che lei e sua moglie Kate avevano qualche anno fa, che li costrinse ad andare fin là.

Meglio di niente.

Ma qualcosa accadde.

Qualcosa di imprevisto.

Esposito scivolò e cadde.

Rigsby e Cho si precipitarono per aiutarlo a rialzarsi.

Castle e Jane erano impalliditi.

Dopo una litigata di 5 minuti tra chi dei 4 doveva fare la respirazione bocca a bocca (gli imbecilli puntarono su Castle e Jane) finalmente Esposito sembrava riprendersi.

"Ehi amico, tutto okay?" Castle cercava di rianimarlo dandogli qualche leggero schiaffo sulla guancia.

Il poliziotto aprì gli occhi, leggermente sconvolto.

"Chi siete voi? Ma sopratutto... chi sono io?!"

Castle rivolse un urlo contro il cielo, lanciando le mani in alto.

"NNNNNNOOOOOOOOOOOO!!!!"

Era la fine del mondo.

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Capitolo 9
*** The ones with the Universal Studios ***


Vorrei scusarmi con i miei lettori

Vorrei scusarmi con i miei lettori: questa FF sta diventando assurda in un modo incredile hahaha e mi rendo conto che sto scrivendo delle caxxate una dietro l'altra HAHAHAHA per non parlare dei miei scleri... XD spero di uscirne viva XD

BTW, ho contato circa 13 capitoli totali, quindi la FF dovrebbe concludersi tra pochi cap (contenti? Dispiaciuti?).

Abbiate un po' di pazienza e risolveremo molti misteri. XD

Buona lettura!!

 

 

THE ONES WITH THE UNIVERSAL STUDIOS

 

 

"Oddio cos'è stato?!"

"Cazzo ne so, Grace... ecco ti pare, oggi mi sposo e c'è il terremoto!!"

Le nostre eroine, donzelle uscite dai romanzi della Austen, eran sotto il tavolo, paurose per quel forte scossone che avevano sentito.

O meglio, che tutti gli Stati Uniti avevano sentito.

Teresa si incazzava perchè non riusciva a rintracciare Patrick Jane.

"E questo non è niente... tra poco vedrete il maremoto perchè quel coglione di mio marito non risponde al suo cazzo di telefono del cazzo!!"

Ecco, appunto.

Dolci donzelle.

La donnina in questione fece rimanere le altre sconvolte a causa del suo linguaggio "troppo scurrile", secondo un pensiero di Jenny.

Si alzò da sotto il tavolo, poiché ormai non c'erano più scosse di terremoto, e riprese a contattare il suo amato sposo.

Kate la guardò allontanandosi con uno sguardo di ammirazione.

"Quanto vorrei essere un uomo in questo momento..."

Si coprì immediatamente la bocca dopo quell'espressione, e si girò verso la sua migliore amica Laine, che la guardava con certi occhi spauriti... sì, la tigre Laine aveva paura.

"Oh cazzo... ho davvero detto vorrei essere un uomo?!"

"Tu. Non. Dormirai. Più. Con. Me."

"Hai un serio bisogno di Castle..." concordò Jenny "Ma Teresa è sempre così incazzosa con Patrick?!"

"In realtà mi confida che dopo certe litigate, sotto le coperte fanno faville!" disse Grace.

Ecco le vere donne pettegole!

Ma quello che non sapevano era che quello scossone proveniva dall'urlo incessante di Castle...

 

"NNNNNNNNOOOOOOOO!!!!"

Le persone nelle vicinanze accorsero pensando che qualcosa stava succedendo.

Quando videro Castle, al principio non lo riconobbero, poi qualche ragazzina oca iniziò a sbraitare il suo nome.

"OHMIODIOQUELLOE'L'ATTOREDIFIREFLY!!!"

Castle smise di urlare.

Abbassò le braccia che prima erano urlanti contro il cielo e fulminò le ragazzine.

Si avvicinò lentamente verso di loro.

Jane, Rigsby, Cho e perfino Esposito lo guardarono e sapevano che ora erano guai.

"Io non sono l'attore di Firefly!! Ti sembro lui per caso, eh?!" iniziò a scuotere una delle ragazzine, e fece venire ad un'altra un mezzo infarto. "Lui è diverso da me!!"
"E' più magro..." azzardò Jane sottovoce, ma venne zittito dallo sguardo impietoso dello scrittore.

Jane fece segno di cucirsi la bocca.

"Io non so che cazzo ci faccio qui, che cazzo sto facendo e dove cazzo sto andando, va bene?! E POI PORCA PUTTANA, VORREI CAPIRE CHE CAZZO STA SUCCEDENDO, E CHE CAZZO!!" di nuovo urlò contro il cielo e alcune vetrate si ruppero.

Dopo il silenzio tomba, finalmente Esposito parlò.

"Non so chi sia lui, ma mi piace assai!!" e iniziò ad applaudire contento.

Era l'inizio della fine.

 

Ore 15.

Volenti o nolenti, i cinque uomini (?) erano in autostrada direzione Los Angeles e lo Studio Universal. Stavano tutti zitti, perchè era la cosa migliore. Castle guidava (ovvio, macchina mia, guido io! -nb Castle- Ora non iniziare a montarti la testa u.u -nb tutti- Sennò ti monto io! HAHAHAHAHA -nb Jane- O___O -nb tutti- Ragazzi, stavo scherzando... mamma mia!u.u -nb Jane-)

Arrivarono nella città degli angeli. Castle aveva il lascia passare, si inventò che doveva visitare gli studios per controllare come andavano le riprese del terzo film tratto dalla sua serie di romanzi sulla detective Nikki Heat, ispirata liberamente alla sua attuale moglie, Kate Beckett. (Bla bla blaa, ma lo sanno già questo! Non c'è bisogno che lo scrivi! -nb Castle- Ma insomma mi fate scrive sta cazzo di ff senza che mi interrompete ogni volta?! -nb autrice- Scusa *occhietti dolci* -nb Castle- Così va meglio u.u -nb autrice-)

"Richard Castle, vecchia canaglia... che piacere vederti!"

Un uomo sulla cinquantina, basso di statura, grassottello alla Danny DeVito, si avvicinò al gruppetto, aprendo le braccia per accogliere lo scrittore.

"Ehi, Mike... ragazzi, vi presento Mike Colbert, il regista di Heat Rises!"

"Salve, che onore!!" rispose il gruppetto in coro... insomma erano tanto imbecilli quanto educati. (ci mancherebbe, non siamo mica stati educati da gente poco di buono, noi!u.u -nb Jane&Castle- Che vorreste dire?!u.u -nb Esposito- Assolutamente nulla u.u -nb Castle&Jane- Guarda te se posso continuare sta FF -.- -nb autrice-)

"Senti Mike, la faccio breve..." Castle si schiarì la voce, prese il regista per il braccio e lo portò in disparte, seguito dagli altri amici "...allora stiamo nella merda più nera..."
"Scusa se ti interrompo Rick" iniziò a dire Esposito mentre si portò la mano sotto il mento per pensare in tutta la sua demenz--- ehm intelligenza "ma... come può la merda essere nera?"

Ricevette un bel colpo in testa da Cho, senza battere ciglio.

Gli altri si impanicarono.

"Tranquilli, si riprenderà. Continua pure, Rick."

Mike guardava Rick poi i suoi amici. I dubbi iniziarono ad annebbiargli il cervello. Questi erano così o ci facevano?

"Allora, dicevo..." Castle riprese il discorso "...in pratica tra circa 2 ore abbiamo questo matrimonio a New York, ma lo sposo non si trova... stiamo ricostruendo le tappe della nostra folle notte... che non sappiamo cosa cazzo abbiamo combinato...e tra le ultime tappe sappiamo che siamo stati qui, agli Studios Universal... non è che possiamo controllare qualche telecamera per capire cos'è successo?!" lo scrittore prese il regista per il colletto, tanto quanto era agitato.

Jane lo fermò, cercando di tranquillizzarlo.

"Ehi amico, calmati! Signor Colbert, può aiutarci?"
Mike si grattò la testa.

"Ora che ci penso... ricordo di un tizio biondino... più biondo di te... gran bel tipo però peccato troppo timido..." alzò la testa e guardò Cho e Rigsby.

"E voi due... sì voi due vi stavate prendendo a pugni, me lo ricordo!"
I due poliziotti si guardarono. E poi osservarono i loro lividi. Ora capivano tutto! Alzarono il dito indicandosi la guancia ormai diventata nera e risero.

"Rick, i tuoi amici sono fuori di testa..."

"Ah lo so... però gli voglio bene!" disse sorridendo e con gli occhi quasi a cuoricino.

"Comunque... mi pare litigassero per una ragazza..."

Rigsby si diede una botta in testa.

"Ecco che è successo, ora ricordo! Volevo chiedere a Grace di sposarla ma tu, Cho, hai detto che era troppo presto!"

"Poi abbiamo bevuto, siamo venuti qui e... c'era una scommessa da parte di Patrick."

Jane si indicò con fare innocente.

"Io?"

"Sì, hai scommesso che io e Rigbsy non riuscivamo a prenderci a pugni perchè eravamo troppo amici. E così abbiamo iniziato a darci dentro con la musica di Rocky in sottofondo."

Tutti guardarono Mike per confermare e lui alzò il pollice in segno positivo.

"Ryan era ancora con noi stanotte... chissà dove è finito, dannazione!"

Castle guardò l'orologio impazientemente.

Rigsby decise di fare il rompipalle.

"Lo so che sono un rompipalle, però... sono le 15,30!! Dobbiamo sbrigarci a tornare a casa!!"

"Grazie Mike, ci vediamo alla prima del film!"

"Certo, Rick!"

Dopo aver congedato il regista e gli Studios Universal, il gruppo si riunì in auto e diede un'occhiata alla prossima tappa.

Sarebbero tornati nella via dei casinò, alla Tropicana Avenue e al Luxor Hotel: la loro ultima tappa.

La loro ultima possibilità per trovare Ryan.

La loro ultima possibilità per non tornare a casa e morire senza lo sposo.

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Capitolo 10
*** What's the matter with 007? ***


Cerco di aggiornare appena posso

Eccomi!! Vi sono mancata??
L'esame l'ho fatto ieri, è andata, e ora sono in completo relax almeno fino a quando non ricominceranno le lezioni! Perciò mi sbrigherò ad aggiornare più che posso, perchè non lascio mai niente in sospeso u.u

Buona lettura!!

 

 

WHAT'S THE MATTER WITH 007?

 

 

ORE 16.

Strada Tropicana Avenue.

Direzione: Luxor Hotel

Tempo: moralmente burrascoso.

Umore: probabilmente sottoterra.

Richard Castle guidava la sua decapottabile rosso Ferrari, con a fianco Patrick Jane, e dietro tutto il cucuzzaro: Javier Esposito, ancora mentalmente instabile, il quale stava giocherellando con una ranocchia di carta che il mentalista gli aveva fatto, poi c'erano Kimball Cho e Wayne Rigsby, questi due imbronciati e affamati, sopratutto quest'ultimo.

"Ma vuoi andare piano, razza di coglione?? Non siamo mica a Maranello!" disse Cho agitandosi appena vide che il contachilomentri segnava 300 k/h.

Rick rise.

"Per tua informazione, coreano, questo gioiellino è un Ferrari, quindi posso andare a questa velocità! Inoltre siamo in super-mega-ritardo!... che avete da guardarmi torvo?"

Jane e Rigsby si guardarono contemporaneamente.

"Oh-oh, hai chiamato Cho coreano!"
"Perchè di che nazionalità è?"
Cho tirò fuori una pistola, chissà dove la teneva per tutto questo tempo, che puntò "scherzosamente" sulla tempia di Castle.

"Quando parli con me, devi chiamarmi, signor Coreano!!"

Castle rabbrividì per qualche secondo, e ci fu un breve silenzio. Poi Jane, Rigsby e Cho scoppiarono a ridere.

"Ci sei cascato!"

"Pazzi, non si fanno queste cose!!"
"E comunque per essere uno scrittore dovresti sapere che super-mega insieme non si usano in una frase!" lo stuzzicò Rigsby.

Castle cercò di difendersi.

"Vabbeh ma è linguaggio colloquiale, quindi posso anche usarle certe cose!!"
"Più che linguaggio colloquiale, io lo chiamerei linguaggio scurrile!" sentenziò Jane.

E tutti risero.

Risero per non piangere.

Poveri cretini, non sapevano cosa li aspettava ancora.

 

Dieci minuti dopo, Castle parcheggiò davanti al Luxor Hotel. Il gruppo saltò fuori dall'auto e si diresse all'entrata.

"Okay, lasciate parlare me..."

Jane si pose davanti agli altri e avanzò verso la reception. Pensò che fosse ora di utilizzare i suoi superpoteri per trovare informazioni dalla receptionist e scoprire cosa avevano combinato quella notte. E magari trovare finalmente Kevin Ryan, il povero disgraziato sposo. I suoi superpoteri. Così chiamava le sue doti da mentalista perspicace. Una volta si era anche inventano un costume da supereroe, una tuta dorata con una grossa M in petto, tipo Superman, e coinvolgeva Teresa Lisbon nelle sue fantasie. La povera poliziotta e sua sposa, doveva fingersi donzella in pericolo... proprio lei il quale motto era "il pericolo è il mio mestiere, io rido in faccia al pericolo!" (Qui si rubano frasi, bravi, bravi!u.u -nb Simba&Walt Disney- Non l'ho mica detto io eh, prendetevela con l'autrice! -nb Lisbon- Ma come cicci, io che ti adoro tanto, mi tradisci e mi accusi di rubare le battute? T.T me infelice! T.T -nb autrice- La mia è legittima difesa, mi spiace! -nb Lisbon- -.-'' se le cose stanno così, vedi che ti combino poi!u.u -nb autrice sadica-)

Tornando a noi, Jane si sistemò i capelli, per sembrare ancora più figo, e si diresse dalla ragazza alla reception.

"Ssssalve..." lesse il cartellino "Tina... io sono Patrick Jane, e questi sono i miei amici: Cho, Rigsby, Esposito e..."
"Oh non me lo dica!!" la ragazza si sistemò gli occhiali da vista e scrutò Castle. Poi un urlo.

"Oddio Nathan Fillion è qui!!"

Castle non ci pensò due volte a guardare in cagnesco la ragazza e avventarsi su di lei per stritolarla. Fortunatamente, grazie ai riflessi del grande Cho, Castle venne preso in tempo prima di commettere un omicidio.

"Calmati Rick, quello che ci manca adesso è solo un arresto per tentato omicidio..."

Tina cercò di riprendersi, e il prode (?) Jane provò con l'ipnosi sulla ragazza.

"Tu... adesso ci dirai cos'è successo stanotte... chiudi gli occhi Tina e pensa... cosa ricordi della notte scorsa, a proposito di sei aitanti uomini soli soletti nel Luxor Hotel? Pensa, Tina... e che cosa vedi?"
"Aiuto, ho paura... mamma!!" Esposito si lamentò mettendosi il dito in bocca.

Cho, Rigsby e Castle lo guardarono con una faccia di chi ha visto un fantasma.

Tina, intanto, era caduta in uno stato di trance.

"Ma non è illegale l'ipnosi sulle persone all'infuori di un caso d'omicidio?" sussurrò Castle.

"Lui può farlo." rispose Rigsby un po' preoccupato.

Tina iniziò il racconto.

"Erano le 5 del mattino, lo ricordo bene sì... perchè non c'era quasi più nessuno a quell'ora se non gli addetti alle pulizie... poi... vi siete intrufolati nella stanza dei costumi di James Bond..."

"Oddio, qui hanno girato James Bond!! E' grandioso, non lo sapevo!!" Rigsby era su di giri.

"...tu" indicò Jane davanti a lei "... e lui" e poi indicò Castle, che guardò incredulo.

Ora che altro avevano combinato quei due?
"Avete preso i vestiti indossati dai due James Bond al cinema, quello di Roger Moore... e lui quello di Sean Connery..."

Castle sorrise soddisfatto.

"...io vi ho visti e voi siete scappati... poi c'era quel biondino, basso..." Tina inarcò il sopracciglio; la memoria stava sfumando.

"Ryan intendi? Kevin Ryan?" Jane la scosse un poco.

"Sì credo sia lui... perchè stava insieme a quello di colore..."

Tutti guardarono Esposito, che nel frattempo stava rubando le caramelle poste sul bancone. Convinto di essere accusato di furto, rimise le caramelle a posto e alzò le mani.

"Sì lui... e poi c'erano anche il coreano e quell'uomo accanto a lui, alto 2 metri..."

Erano Cho e Rigsby naturalmente.

Jane fece schioccare le dita e Tina ritornò in sé. Poi si rivolse al gruppetto, allontanandosi dalla reception.

"Bene, ragazzi, Ryan era con noi anche qui... e giudicando che siamo a pochi chilometri dal nostro hotel, non può essere andato tanto lontano!"

"Ora posso strozzarla?"

Rick indicò Tina, e gli altri furono pronti a fermarlo.

Patrick fece segno di lasciar stare... per ora!

 

(No scusate un attimo, una parentesi: ma perchè sempre io devo essere scambiato per un attore famoso? Volete farmi venire i capelli bianchi prima del tempo? -nb Castle- Fatti la permanente -nb Cho- Ma che permanente, guarda la mia chioma bionda splendente e sai perchè? Perchè sono l'uomo più felice del mondo!! -nb Jane- Io almeno non ho ucciso un killer, io!u.u -nb Castle- Per ora, mio caro, per ora *risata diabolica* -nb Jane- Okay se state zitti, vi dedico un siparietto alla fine così potete discutere di tutti i vostri problemi, okay?? -nb autrice- Oppure andiamo dallo psichiatra di Beckett! -nb Castle- Io posso andare da quello di Lisbon u.u - nb Jane- La tua è solo una scusa per stare con lei u.u -nb tutti- Eh vedi un po'!u.u -nb Castle- Ma come mai i nostri telefilm si somigliano? -nb Rigsby- Boh! -nb tutti- Non finirà mai questa ff -.- -nb autrice-)

Erano le 16.30, il che significa che erano guai grossi. Molto grossi. Ancora non riuscivano a trovare Ryan, perciò decisero di tornare nel loro albergo. Avrebbero fatto la cosa migliore e la più giusta anche: chiamare le proprie donne e dir loro che avevano perso Kevin e che quindi il matrimonio saltava. Era un rischio, lo sapevano, ma non c'era altra scelta. Il problema era: chi avrebbe chiamato per prima? I cinque decisero di risolvere la cosa come dei veri uomini (?) farebbero...

"Sasso, carta, forbici!" dissero in coro e poi lasciarono vedere le mani: Cho e Castle avevano il sasso, Rigsby e Esposito le forbici, Jane, da uomo intelligente, il drago - invenzione dell'ultimo momento.

"E quello cosa c'entra?" disse Castle lamentandosi.

"E' un drago! La morra cinese l'hanno inventata i cinesi, perciò doveva pur esserci un drago in origini, no?"
Nessuno rispose. Jane si arrese.

"E va bene, faccio io la prima chiamata."

Mentre Jane prese il cellulare, Esposito si divertiva a giocare con un estintore, finché cadde inciampando sul tappeto persiano della hall. Era a terra, privo di sensi.

Jane si interruppe, per seguire gli altri che erano andati da Esposito, preoccupati per le troppe botte che aveva ricevuto ultimamente.

Castle stava addirittura per fare la respirazione a bocca a bocca, ma Esposito si svegliò e gli altri lo aiutarono ad alzarsi.

Il poliziotto era leggermente sotto shock, si toccò la testa e poi la fronte, solo per scoprire che aveva un bel bernoccolo!

"Amico, come ti senti?" gli chiese Castle, mettendogli una mano sulla spalla.

Esposito si voltò verso di lui e verso gli altri.

"Ragazzi, so dov'è Ryan..." ci fu una pausa poi guardò davanti a sé, come un cowboy guarda l'orizzonte "è al nostro stesso hotel e nella nostra stanza."

 

Come fulmini, si diressero verso la loro stanza, non c'era un attimo da perdere.

Sfortunatamente, non potevano prendere le scale perchè c'erano delle vecchiette che occupavano il passaggio.

Mentre la musica di tensione in sottofondo aumentava, i cinque andarono in ascensore.

C'era un delizioso silenzio: era dovuto all'ansia di rivedere il loro amico.

Castle fischiettava, poi guardò Jane di sfuggita, per poi tornare a guardare avanti a sé.

"E comunque Sean Connery è più figo di Roger Moore come James Bond."

Esposito, Cho, Rigsby e un signore anziano, che era appena entrato con loro in ascensore, guardarono male lo scrittore.

"Guardate che è vero."

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Capitolo 11
*** We are not what we think we are, we are golden! ***


Cerco di aggiornare appena posso

Eccomi qui, dai che siamo quasi alla fine della nostra avventura!! XD 
Curiosità: da dove è nato il titolo del capitolo? (E chi se ne frega? -nb tutti-)
Semplice: ascoltando la canzone di Mika, e poi perchè penso che la canzone di addica proprio a loro XD hahahaha (Non fa ride per niente u.u -nb Castle- zitto, tu o ti uccido nella ff u.u -nb autrice-)
Buona lettura!! XD

 

 

WE ARE NOT WE THINK WE ARE, WE ARE GOLDEN!

 

 

La musica di "Guerre Stellari" era partita in sottofondo.

(per chi non l'avesse presente, ecco il link http://www.youtube.com/watch?v=QzntZLHcYy0&feature=fvwrel, per una lettura più "reale", vi consiglio di leggere questa scena con la musica in sottofondo XD)

Corsero più forte che potevano.

Corsero così tanto che Jane e Castle s'incollarono una vecchietta che passava tranquillamente vicino a loro.

La vecchietta, come risposta, convinta che i due la stessero derubando, non ebbe paura, anzi: iniziò a prenderli a borsettate, finché non caddero a terra.

Cho, Rigsby ed Esposito sorpassarono Castle e Jane, saltando sopra i due, che erano ancora distesi a terra.

La gente li guardava e si chiedeva: ma non era presto per le Olimpiadi invernali?

Finalmente, i tre raggiunsero la loro stanza d'albergo.

Il problema era aprire.

Infatti, talmente presi dal panico, nessuno sapeva come aprire la porta!

Inoltre, nel mazzo di chiavi dato dalla portineria, c'erano una decina di chiavi, ognuna delle quali apriva cose diverse: il frigobar, la porta del bagno, le porte delle camere, lo stanzino, i vari cassetti, la stanza delle necessità... (ma quella non era roba di Harry Potter? -nb Castle- Ammazza, come hai fatto ad indovinare? -nb Jane- Sono uno scrittore, modestamente, io e la Rowling andiamo a braccetto insieme!u.u -nb Castle- Vabbeh mi sono sbagliata, mamma mia, quanto sei permaloso oggi -.- -nb autrice stremata- Sono Richard Castle, il meglio del meglio della perfezione -nb Castle- Per essere uno scrittore di fama mondiale, a volte sbaglia le sintassi XD -nb Jane-)

"Quale sarà la chiave, quale cazzo sarà la chiave?????" Rigsby si agitava e lanciava le chiavi in aria.

Con mossa di agilità (?), Esposito le recuperò e gliele restituì a Rigsby.

"Amico, non puoi continuare ad essere così agitato. Che farai quando chiederai a Grace di sposarti??"
"Quello che gli dico sempre io."

Cho e Esposito si scambiarono occhiate d'intesa, alzarono le spalle e finalmente Rigsby si calmò.

Fece un grosso respiro, poi alzò le mani in aria, chiudendo gli occhi, come se si stesse concentrando.

"Abracadabra!"

Cho lo guardò storto, poi gli strappò le chiavi di mano.

"Cazzo stai facendo, porca di quella paletta di Bruce Lee?!"

Rapidamente, il coreano aprì la porta.

I tre entrarono nella loro camera lussuosissima, iniziando a cercare Ryan ovunque.

 

"Dove saranno andati gli altri?"
Jane iniziò ad annusare il pavimento della hall come un segugio.

"Oh beh, Rick... a giudicare dalle orme lasciate sul pavimento, poco lavato tra l'altro... Esposito, Cho e Risbgy si sono diretti già nella nostra stanza!"
"Però, Patrick... Sherlock Holmes ti fa un baffo..."
"Modestamente", disse Jane pavoneggiandosi, sistemandosi il gilet.

I due, seppur ancora impauriti dalla vecchietta di prima, si guardarono prima intorno e dopo essersi assicurati che non ci fosse, iniziarono a salire le scali di corsa.

 

"Dove cazzo è Ryan?? Che cazzo di ora è??"
Rigsby era impazzito.

Se non fosse stato per Cho, si sarebbe strappato tutto i capelli. Cho guardò Esposito.

"Sai, credo che io e te siamo la colonna portante del gruppo in questo momento: siamo freddi di fronte il panico. Ci basta un'alzata di spalle per capirci."

"Ehi, sai che hai ragione, amico? Proprio come prima!!"

"Io ho sempre ragione."

 

Intanto, Castle e Jane, fuori dalla porta, origliavano.

"C'è qualcuno... chi sarà?" diceva il primo.

"Non lo so, ma ho paura... e se fosse la polizia?"

"Peggio... se fossero gli alieni?"
Jane gli diede uno spintone.

"Guardi troppa televisione!!"

"Okay, al mio 3 spacchiamo la porta ed entriamo?"
Jane fece segno di assenso con la testa.

"1...2..."
"3!!!"

I due insieme diedero uno calcio alla porta, che cadde giù.

Poi rimasero a bocca aperta quando trovarono solo Esposito, Cho e Rigsby. Quest'ultimo si era messo così paura che era saltato in braccio a Cho.

Jane salutò i suoi amici con la manina, mentre Castle quasi si vergognava della scenata di prima.

 

Setacciarono la stanza, fino a quando sentirono un gemito provenire dal bagno: corsero a vedere cosa c'era di strano. Il gemito veniva da dietro la tenda.

Lo stesso bagno dov'era la tigre.

Dopo aver fatto la conta per chi doveva aprire la tenda, alla fine fu Jane a fare il passo. La tenda rivelò Kevin Ryan, rannicchiato, con indosso i pantaloni e la canotta bianca. Si stava stropicciando gli occhi. Evidentemente si era appena svegliato.

Si rese conto che i suoi amici erano davanti a lui.

"'azzo ragazzi... tutto bene?!"
Esposito stava per piangere. E infatti pianse, poi abbracciò l'amico.

"Kevin, quanto mi sei mancato!! Pensavamo fossi..." si fermò per non dire quella parola, ma ci pensò Jane a finire la frase.

"...morto!"

Ryan lo guardò storto.

Castle lo aiutò ad alzarsi dalla vasca, poi da lì a poco sarebbero arrivate le spiegazioni.

 

"Sono rimasto addormentato e sedato poiché la notte non riuscivo a dormire dopo tutto quell'alcol!"
Ryan parlava e nel frattempo beveva un succo di frutta. Come un bambino, insomma, era curato e riverito, come un cagnolino, appunto.

O come un uccellino, come Castle chiamava lui ed Esposito.

Jane intanto pensava. C'era ancora qualcosa che non riusciva a capire.

"Solo una cosa mi chiedo... com'è possibile che non ci siamo resi conto che Ryan era nel bagno?!"
Ryan sorrise.

"Perché eravate così talmente ubriachi che non potevate rendervi conto di ciò che stavate facendo... sopratutto Rick e Patrick... ragazzi, eravate così ubriachi che avreste potuto scambiarvi le mogli senza neanche accorgervene!"
I due prima risero, poi quando compresero la battuta, si guardarono minacciosamente e puntarono il dito uno contro l'altro.

"Ehi, sta' alla larga dalla mia Teresa!"
"Ehi, tu sta' alla larga dalla mia Kate!"
"Io non andrei mai con Kate, è troppo giovane per me... sarebbe come uscire con Grace!"
A quel punto, Rigsby si sentì chiamato in causa, e puntò il dito contro i due, che prontamente alzarono le mani.

"Ehi, state alla larga dalla mia Grace!"

Ryan era abbastanza sconcertato e offeso.

"Sono felice che tutti hanno sentito la mia mancanza..."

A quel punto, Esposito, abbracciò il suo amico.

Era simpatico vedere che la band dei cretini si era riunita.

Tutti erano felici e contenti... o quasi.

Rigsby guardò l'orologio.

"Ehm non vorrei fare il rompi coglioni come sempre, ma... sono quasi le 17, e la cerimonia dovrebbe avere luogo tra poco... non sarebbe il caso di andare????"

Rigsby aveva le pupille dilatate. Ryan era confuso.

"Ma che cazzo ha Wayne? E sopratutto: che ha sniffato??" chiese a Jane.

"Niente, credo sia solo un po' provato... e poi deve chiedere a Grace di sposarlo!"
Fece gli occhi a cuoricino, e Castle lo seguì a ruota.

"Ooooh com'è romantico!!"
"TORNIAMO A CASA, FORZAAAAAA!!!" ripeté Wayne fino a quando non ebbe più voce.

Esposito prese Castle e Jane in disparte.

"Ah comunque, prima che me ne dimentichi... tra voi due non è accaduto niente nello strip club, quindi potete star tranquilli: la vostra virilità è al sicuro!!"

Jane e Castle tirarono un sospiro di sollievo. Finalmente si era risolta questa cosa!!

 

Ore 16:50.

Erano fottuti.

Castle andava spedito con il suo Ferrari. Aveva commesso almeno 10 infrazioni che gli avrebbe causato meno di 20 punti dalla patente, ma era una questione di vita o di morte. Inoltre poteva permetterselo. Oltre ad essere ricco, affascinante, aveva una moglie detective e dei migliori amici nella polizia. Insomma, filava tutto liscio come l'olio, giusto??

"Teenaaaaage dreeeeams in a teenaaaage circus... running aroooound like a clown on purposeeee..."

Ecco appunto.

Castle aveva la radio a tutto volume, e mentre cantavano, si preparavano per la cerimonia. Era tutto calcolato.

Jane aveva incaricato la migliore ditta di L.A. per farsi portare a domicilio degli smoking, e questi erano passati proprio su un furgoncino in autostrada.

Poi Jane aveva preso il posto di Castle alla guida, in modo che anche lo scrittore potesse vestirsi.

"We are not what you think we are, we are goooolden, we are goooolden!"

Ci sarebbe stata un'apocalisse, di lì a poco.

Ma andava tutto bene.

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Capitolo 12
*** The wedding ***


Cerco di aggiornare appena posso

Con questo capitolo termina la nostra fanfic!! Ammetto che un po' mi mancherà, ci ero affezionata T.T nonostante fossero tutti dei gran rompipalle u.u (Non è vero, tutti mi amano u.u -nb Castle- Non cominciare -.- -nb Jane- Ecco, appunto -.- -nb autrice-)
Buona lettura!!

 

 

THE WEDDING

 

 

Jenny era disperata. Aveva indosso il suo vestito da sposa, la capigliatura ben fatta. Capelli tirati su e tenuti con perline bianche.

Le damigelle, invece, indossavano un vestito color rosa confetto, colore che Teresa Lisbon odiava a priori, corto fin sotto il ginocchio, ma senza essere troppo volgare.

Lisbon e Beckett erano sul terreno di guerra. Tenevano pronte le loro pistole qualora il gruppo degli uomini avrebbe varcato quella porta in un ritardo assurdo. O peggio ancora, qualora non si sarebbe presentato.

 

Ore 17:20.

Il gruppo finalmente arrivò a destinazione: casa del mentalista, la più grande tra le case, dove potevano tranquillamente celebrare le nozze fuori al giardino.

Il gruppo dei nostri intrepidi eroi, composto da Castle, Jane, Cho, Esposito, Rigsby e Ryan, attraversava l'uscio della porta con una camminata eroica e fiera, a testa alta.

Ma ben presto le loro facce ben motivate furono sostituite dal terrore quando videro Kate Beckett e Teresa Lisbon impugnare le loro calibro e puntarle contro di loro.

Sembrava una scena da Far West.

Perfino Sergio Leone non avrebbe potuto fare di meglio. (me scappa prima che scriva altre cazzate -nb autrice-)

Subito, Jane e Castle fecero delle facce spaventate e si apprestarono a fare dietro front; nello stesso momento, Jenny con l'abito da sposa spuntò tra le due donne armate per fermarle e corse verso Ryan.

Kevin Ryan era raggiante: la sua futura sposa era bellissima.

Perciò, da piccolo cucciolo abbandonato, corse per precipitarsi verso la sua bella.

"Keeeeevin!!" urlava lei a braccia aperte.

"Jeeeeenny!!" urlava anche lui facendo lo stesso.

"Keeevin!!"
"Jeeenny!!"

Le due fazioni distinte tra maschi e femmine, guardavano i due ricongiungersi, guardando i due correre l'uno verso l'altra, manco stessero seguendo una partita di tennis.

"Keeevin...!!" stavolta l'allegria di Jenny si era trasformata in qualcos'altro.

"Ehi, non sentite puzza di bruciato?" chiese Esposito.

"Credo che Jenny stia andando a fuoco..." rispose simpaticamente Jane appena vide la deliziosa sposa diventare verde come l'Incredibile Hulk.

Ryan si bloccò e inclinò la testa.

"Jenny?... aiuto!!"

Jenny si precipitò verso Ryan, che non fece in tempo a fuggire.

"Celebriamo questo matrimonio che più passa il tempo e più mi costa il prete!!"
"Ma dove l'avete preso, scusate??" chiese Castle.

"Per gentile concessione della ABC e della CBS."

"Aaaah."
Jane invitò Lisbon e Beckett a deporre le armi, poi alzò le braccia in segno di arresa, e invitò gli altri amici a fare lo stesso.

Il matrimonio poteva celebrarsi, finalmente.

 

E dopo la cerimonia, i balli di gruppo.

Ovviamente tutti erano in pista a ballare il ballo del qua qua.

Avevano scoperto che era molto in voga.

Ryan aveva delle scarpe scivolose, aveva pestato alcune lumache, e ogni volta che andava in pista per poco non cadeva.

Jenny, invece, si era resa conto che con quei tacchi risultava più alta del marito (Che giuoia sentirsi chiamare "marito" *___* -nb Ryan-), così aveva deciso di ballare scalza.

Laine, viste le scarpe di Jenny, aveva deciso che le piacevano troppo, quindi le aveva fatte sparire.

Arrivò il lento e tutte le coppie ballarono sulle note di "Drops of Jupiter" dei Train.

 

Kate prese Rick per la cravatta, invitandolo a ballare in modo seducente. Lui stette al gioco, poi si baciarono e la cinse per la vita.

Lei gli mise le braccia intorno al collo.

"Sai Rick... ho avuto una strana cosa mentre tu eri via... era come se... quando tu parlavi, io potevo sentirti..."

Richard la guardava un po' storto, non capendo.

"Vuoi dire che... " si avvicinò all'orecchio e le sussurrò "...sai leggere nella mente??"

Kate in risposta gli pestò il piede e lui urlò lievemente per non farsi sentire.

"Ma no, scemo! Se leggevo la mente non stavo certo qui..."
"Ovvio, te ne stavi al manicomio!"
Al sol pensiero, Kate rise imbarazzata, poi si toccò i capelli.

"No quello che volevo dire è che... sentivo che c'era una certa connessione tra di noi... a te è capitato?"
"Uhm fammi pensare..." si grattò la testa "...credo di aver sentito qualcosa, sì... nelle notti solitarie..."
"Davvero? Dimmi!" disse lei speranzosa.

Lui rise maliziosamente.

"Nelle notti buie quando sono da solo, sfoglio le tue fotografie del servizio che mi hai fatto per il mio ultimo compleanno, ricordi? La lingerie sexy... tu in cucina ai fornelli..."

Kate gli pestò l'altro piede.

Richard Castle era KO.

"Okay, okay... io penso Kate che questo sia perché siamo destinati a stare insieme... è normale che ci sentiamo in qualche modo... anche a distanza di chilometri, io saprò sempre cosa stai facendo e lo stesso anche tu..."

Kate arricciò il naso, poi trattenne un sorriso.

"Non sono sicura se sia una battuta del tuo ultimo romanzo oppure... sei tu che emani una luce diversa stasera..."
"No, sei tu ad illuminarmi, Kate Beckett!"

Sorrisero e si baciarono prima sulle labbra, poi sul naso. (Oh Castle, come siamo romantici *-* -nb Kate- Sese, scriverei meglio io se fosse un mio romanzo u.u ma l'autrice qui in questione ha voluto rifiutare una mia collaborazione, e io me ne vado a scrivere con la Rowling u.u -nb Castle- Ma quanto puoi essere cretino?u.u -nb autrice- Molto u.u -nb Kate-)

 

"La mia tenera Teresa... sai che sei un po' brusca ultimamente?"

Jane si avvicinò all'orecchio di sua moglie, ma lei si spaventò e per risposta, mise Patrick a terra con una mossa di karate.

L'uomo rimase sconvolto, mentre lei si rese conto di chi aveva appena messo a terra!!
"Patrick!"
"Tesoro, e queste mosse quando le hai imparate??"
Lei lo aiutò ad alzarsi, poi si spostò una ciocca di capelli che pendeva davanti gli occhi.

"Beh ricordi la terapia per il controllo della rabbia? Ecco, qualcosina l'ho imparata là..."
"Sono strani questi poliziotti..."

Lei lo guardò in cagnesco, ma lui sorrise come un ebete e la prese per il braccio, conducendola sulla pista da ballo.

"Comunque, vuoi sapere perchè sono stata così brusca? Ti stavo cercando dappertutto e tu non rispondevi! Lo sai che mi fai incazzare quando non rispondi, dannazione!!" si stava arrabbiando così tanto che aveva iniziato a tirare pugni contro il petto di Jane.

Lui, le prese le mani e gliele strinse, capendo che Teresa era realmente preoccupata. Le baciò le mani.

"Okay, scusa non lo farò mai più."
Lei imbronciò il naso.

"Dici sempre così."
Di nuovo sorrise come un ebete. "Avevi paura che non tornassi?"
"Sono incinta, Patrick."

Sbam!

Tutti si voltarono, la musica si fermò: Patrick Jane era svenuto a terra.

Lisbon alzò le mani al cielo.

"E' tutto a posto, state tranquilli!" (Che cosa??? Mi hai messa incinta?? E quando sarebbe successo?? Bastardaaa! -nb Lisbon- Ah non lo so... ci sei tu in camera da letto con Patrick, non io u.u -nb autrice- Amore, vuoi che ti faccia un disegnino?u.u -nb Jane-)

"Tu sei incinta??" Jane era ancora visibilmente scosso. "E come è possibile??"

Teresa lo aiutò a rialzarsi, di nuovo, poi gli parlò sottovoce.

"Beh, immagino che la tua tuta da Super Mentalista che ti sei inventato, non abbia retto più... e abbia fatto il buco, capisci?..."

 

"Grace, c'è qualcosa che volevo chiederti..."
"Wayne, che c'è, ti vedo visibilmente scosso... e stai sudando!"
Rigsby prese dalla tasca un pacchetto di fazzoletti e iniziò ad asciugarsi.

Grace andò a prendere un secchio per prendere tutto il sudore che cadeva.
"Wayne... credo che tu debba sederti che ti vedo messo male..."
"Ma no, è tutto a posto..." le prese le mani "...Grace Van Pelt, vuoi..."

"Sì?"
Cercava di parlare ma non gli uscivano le parole. Perciò mimava qualcosa. Fece una specie di cerchio.

"Un cerchietto?"
Rigsby faceva segno di no.

"Una palla??"
Ancora negativo.

"Un'astronave? Un portagioie? Un anello??"
Finalmente aveva indovinato. Rigsby fece segno di assenso. Poi Grace trasalì.

"Oh mio Dio... mi stai chiedendo di... sposarti?"
Lui fece segno di sì.

Lei stava per scoppiare di felicità.

"Ma certo che ti sposo!!" gli saltò addosso rischiando di rompergli l'osso del collo.

 

Nel frattempo, Cho si era appartato con una delle damigelle (Anvedi che tipo!u.u -nb Castle- E' mio amico, ha imparato da me l'arte della seduzione u.u -nb Jane- Ma non penso proprio!u.u -nb autrice-), Esposito e Laine si erano ritrovati, ed erano più felici che mai.

Anche se lei non capiva perchè Javier continuasse a chiamarla "tigre" e voleva che gli cantasse la canzone di "Occhi di gatto".

 

La festa era quasi finita.

Il gruppo di amici si sedette fuori al gazebo.

Poi Castle tirò fuori il suo cellulare.

"Sapete ragazzi, ho scoperto che abbiamo fatto delle foto riguardo la notte passata a Las Vegas... mica volete dare un'occhiata?"
Ryan si spaventò.

"No ma che sei scemo?? Dammi quel telefono!"
"Andiamo, ci sarà da divertirsi!" rispose Jane, sempre d'accordo su tutto ciò che diceva Castle. (E' solo per copione, in realtà ci odiamo u.u -nb Jane- Verissimo u.u -nb Castle- Non è vero, in realtà vi volete bene ma non volete ammetterlo u.u -nb autrice-)

"E va bene..." Ryan sospirò "...vedremo le foto una sola volta e poi cancelleremo tutto, d'accordo??"
Castle fece partire il video e le riguardanti foto.

Le espressioni sul volto dei presenti, quali disgusto, stupore, ma anche risate, facevano intendere che se l'erano davvero spassata quella notte.

Era stata una bella esperienza in fondo.

Ognuno di loro aveva capito qualcosa.

Castle e Jane avevano imparato che potevano fare anche i detective e che il James Bond più figo era Sean Connery.

Esposito aveva imparato che non bisogna mai scambiare la propria ragazza per una tigre e che le botte in testa fanno male.

Rigsby aveva imparato che se proprio doveva chiedere ad una ragazza di sposarlo, non doveva dirlo a nessuno.

Cho aveva imparato che non doveva più uscire con loro, altrimenti la prossima volta si ritrovava nello spazio.

Ryan aveva imparato che per uscire con gli amici a Las Vegas non serviva assumere alcun tipo di droghe, tanto ci si ubriacava così tanto da non ricordare niente.

 

 

Fine?!

(...ve piacerebbe... E invece no!)

 

 

CASTLE: Ci lasci il nostro siparietto? Ci lasci il nostro siparietto? Ci lasci il nostro siparietto?? *____*

JANE: Ehm io credo che abbia capito... ^^

AUTRICE: Sììì eccolo qua... ora potete sparare cazzat...ehm dire la vostra, senza che io possa intervenire, va bene??u.u

ESPOSITO: Evviva!! Questo vuol dire che siamo stati buoni!! ^_________^

RIGSBY: Ma quello ha di nuovo sbattuto la testa? -.-

RYAN: Ci darai le caramelle adesso?? ^______^

CHO: Eccone un altro... andiamo bene -.-'

AUTRICE: Povera me, che ho fatto di male per meritare voi? T__T

CASTLE: E noi come facciamo a saperlo scusa?? La fanfic è la tua!! u.u

JANE: Testa di rapa, ma vuoi stare zitto? Era una domanda retorica u.u così la fai incazzare u.u

AUTRICE: Sono già incazzata, teste di cazzo... u.u

CASTLE: Ti ho sentito! T__T e sono offesissimo! T.T

AUTRICE: Dio del cielo, aiutami tu...

ESPOSITO: Scusatemi tutti, ma cos'è una domanda retorica? ^_______^

AUTRICE: *ci scusiamo con i gentili lettori ma a causa del linguaggio scurrile e troppo volgare, la risposta della cordialissima lettrice è stata bannata. Ci scusiamo

per il disagio.*

 

CASTLE: Ripeto e lo ribadisco. Batman è il più figo tra i supereroi u.u

JANE: Vorrei essere anche io Batman, a volte T.T

RIGSBY: Pensavo ti piacesse Spiderman!

JANE: Sì ma Batman ha quel non-so-che... attira, capisci?

CASTLE: Lo so, modestamente sono attraente... u.u

JANE: -.- non era riferito a te!! Comunque, Batman ha la bat-mobile!! T.T

CASTLE: Giusto.

RIGSBY: Peter Parker è più umano però, si accontenta di poco e vive la vita come vuole! *-*

JANE: -.- vivi nel mondo reale, Rigsby!! -.- Spiderman può permettersi al massimo di portare Mary Jane allo zoo -.-

CASTLE: Batman può avere tutte le donne del mondo u.u

RIGSBY: Sì ma cos'ha Batman che Spiderman non ha?? Io ancora non capisco!! >.<

CASTLERIGSBY: Batman ha Robin!!! *_________________*

CHO: Che razza di discorsi mi tocca sentire... -.-''

 

LISBON: Oh, il piccolo ha scalciato!! *-*

BECKETT: Sono proprio contenta per te, Teresa!! *-*

LISBON: Davvero? *-*

BECKETT: A dire il vero... no. u.u Non è giusto!! >.< Tu sei incinta, Jenny si è appena sposata ed è tutta rosa e fiori, Grace ha accettato la proposta di matrimonio da Rigsby, e pure Laine è prossima alle nozze...

LAINE: Ehi, questo non è detto!u.u

BECKETT: ... e io non ho niente per cui festeggiare, invece!! T_____T

JENNY: Tesoro, ma tu hai Castle! ^^

BECKETT: -.-'' non è abbastanza!u.u Riiiiiiick...

CASTLE: Siiiii mia splendida muuuuusa?! ^^

BECKETT: Voglio il divorzio u.u

CASTLE: ...................................................................

BECKETT: Voglio il divorzio, così poi possiamo risposarci e io sarò felice perchè potrò festeggiare di nuovo!! Ah-ah! +_______+

LISBON: Ma tu guarda questa... -_______- hai paura che ti rubo la scena?! Vuoi fare a botte, eh?

JANE: Tess, tesoro ^^ vorrei ricordarti che porti in grembo nostro figlio! ^^'' non fare cazzate!! ^^''

LISBON: Non preoccuparti, tesoro... uh il bimbo ha scalciato ancora! *-*

TUTTE LE DONNE: Awwwwww *___________* 

CASTLE: Beh almeno si sono calmate ^^'

 

GRACE: Come chiamerete il bambino? *-*

LISBON: Io vorrei chiamarla Robin se è una femmina, ma Patrick insiste con Simon... ovviamente vincerò io u.u

JANE: Robin è un nome da maschio! Non voglio che nostro figlio poi impari a tirare ad arco e frecce!u.u

CASTLE: (prende le mani di Jane) Hai notato che la chiamerà Robin? *-*

JANE: Siiii *-* Batman e Robin *-*

LISBONBECKETT: -.-''

LISBON: Continuo ad avere seri dubbi su di loro... O.o

BECKETT: Già, anche io... O.o

...FINE (aka: siete contenti del vostro siparietto? -nb autrice- Siiiii *_____* -nb tutti- Alleluja! -nb autrice-)

Angoletto dell'autrice poco sana di mente:

E così è finita questa avventura!! Riguardo le foto di quello che è accaduto quella notte, beh... lascio tutto alla vostra immaginazione!!
Con le parole credo non si possa scrivere una cosa talmente pazzesca come loro! XD

Ma in fondo voglio bene a tutti... però non diteglielo eh, sennò poi si montano la testa :p

Spero continuerete a seguirmi nelle altre storie (folli?) che scriverò, grazie a tutti per le recensioni e per aver letto :))

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