For my Kingdom

di Nanni92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

 

Molti avrebbero descritto quel giorno come soleggiato e pieno di vita, con gli uccelli che cinguettavano quasi a voler ringraziare per quella giornata. Molti avrebbero anche detto che era il momento perfetto per i più piccoli per andare al fiume per rinfrescarsi e per giocare. Ciò valeva per tutti, ma non per Kurosaki Ichigo che stava viaggiando da più di due giorni sotto quel sole pesante ristorato solo dalla frescura portata dalla breve notte. Cammina lentamente il giovane dai capelli arancioni, schiacciato anche dal peso dei pesanti vestiti da cavaliere che portava.

- Dannazione!- imprecò –barbetta avrebbe dovuto darmi un cavallo! Che sia dannato!-

- Ichigo che hai da strepitare in questo modo? Stavo riposando- a parlare era stato la piccola bambolina a forma di leoncino che il giovane aveva messo in una tasca del borsone che si portava dietro.

- Taci stupido! Non sei nella condizione di poterti lamentare-

Continuarono quindi in silenzio lungo il sentiero che portava da Karakura a Soul Society.

Dopo qualche tempo di silenzio Kon riprese a parlare

- Ma ripetimi un po’ , per quale assurdo motivo stiamo attraversando questa terra desolata?-

Ichigo si bloccò di botto, prese l’animaletto impagliato dalla borsa e se lo portò davanti agli occhi con le sopracciglia più corrucciate del solito.

- Idiota! Non hai visto in che condizioni si ritrova Karakura?!- urlò il giovane

Kon si fece piccolo piccolo per lo spavento.

- Ah no giusto….eri tropo impegnato a infastidire le ragazze per accorgerti del degrado in cui è caduta Karakura . Ecco perché Yoruichi ti ha trasformato in quello che sei oggi!-

Il piccolo animaletto impagliato iniziò a dimenarsi come un’anguilla

- CHE SIA DANNATA! Io un piccolo e dolce ragazzo trasformato da quella….quella….- non terminò la frase perché iniziò a sbavare, perso in chissà quale ricordo collegato alla maga.

- Che schifo-  disse Ichigo riponendo il leoncino nella borsa e cercando in tutti i modi di ripulirsi dalla bava che gli era colata sulla mano.

Camminò ancora per parecchio tempo finché non vide in lontananza una casa affiancata da un fiume dalle acque cristalline. A quella visione quasi idilliaca, il giovane si sentì rinato e corse verso il fiume per rinfrescarsi. Arrivato sulla riva, si tolse la maglietta e la maglia metallica nascosta sotto il vestiario e si buttò nel fiume solo con i pantaloni.

All’improvviso sentì urlare Kon.

- SUPER PORZIONEEEE!!!-

Ichigo si girò di scatto e vide Kon lanciarsi in direzione di una ragazza dai capelli chiari e dagli occhi color nocciola, con un seno parecchio prosperoso. Allora il giovane scattò in direzione di Kon e lo afferrò al volo prima che potesse far danni.

- Scusatelo…è un pupazzo…un po’ prematuro- disse lui stringendo il volto di Kon.

- N…Non vi preoccupare- disse a voce bassa la ragazza.

- Qual è il vostro nome?-

- Orihime Inoue –

- Oh è un piacere conoscervi. Il mio nome è Kurosaki Ichigo. Lasci che l’aiuti con questi secchi che porta con se- e detto ciò prese dolcemente i due secchi e li riempì nel fiume.

- Dove devo riporli?-

- Venga da questa parte- disse la giovane con occhi bassi.

Inoue l’accompagnò dentro la piccola casa dipinta di rosa e gli indicò un piccolo angolo della piccola stanza dove Ichigo appoggiò i secchi.

- Se le serve un posto dove stare, si fermi  pure qui- disse la ragazza senza alzare gli occhi, rossa in volto.

- Oh…la ringrazio. Accetto con molto piacere la sua proposta-




Primo capitolo della storia....spero vi abbia almeno un po' incuriosito. Ammetto che è la prima fanfiction che scrivo su Bleach quindi commentate dicendo la vostra opinione anche se non è proprio positiva. Grazie :D kiss kiss

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

Ichigo tornò al fiume e recuperò i suoi abiti. Poi tornò nella casa di Orihime e iniziò ad osservare la stanza in cui era entrato anche per posare i secchi. Era piccola e accogliente. Alla destra della porta c’era un focolare con un pentolone in cui, con molta probabilità, stava cuocendo il pranzo. Al centro della stanza c’era un tavolo con tre sgabelli. Non c’era nulla più a decorare la piccola stanza se non un misero tavolino legno dove erano appoggiate le stoviglie. In fondo alla sala c’era una porta.

- Potete sedervi su uno sgabello mentre finisco di preparare la zuppa- dichiarò Inoue interrompendo la contemplazione della stanza.

- Se avete bisogno di aiuto non esitate e chiedermelo- disse Ichigo gentilmente

- Non vi preoccupate! Sarete stanco. Quindi riposate senza problemi- Inoue pronunciò quelle parole mostrando un sorriso enorme.

Mentre aspettava che la giovane finisse di preparare il pranzo, Ichigo si mise ad osservarla. Era alta e snella. I capelli erano lunghi sino a metà schiena e avevano un colore simile a quello del ragazzo. Indossava un vestito lungo sino ai piedi di colore verde e al di sopra aveva un grembiule che in principio doveva essere bianco. Ora aveva un colore che si avvicinava al giallo.

La ragazza scompose nuovamente  i suoi pensieri porgendogli una scodella e un cucchiaio.

- Oh grazie –

Inoue sorrise imbarazzata. Poi prese un’altra scodella e si sedette di fronte al giovane.

- Buon appetito – disse sorridendo la ragazza.

- Inoue il tuo nome è stupendo!  Posso dormire con te stanotte?-

-KON! Dannazione!- Ichigo diede un pugno al pupazzo che rimase stordito per un bel pezzo.

Inoue guardò divertita la scenetta dei due e iniziò a mangiare. Ichigo seguì il suo esempio e in breve entrambi finirono la zuppa.

- Scusate se mi permetto, ma come mai una giovane ragazza come lei vive sola in una casa sperduta nel nulla?-

Lei lo guardo e sorrise, ma non era un sorriso allegro e solare come quello che gli aveva riservato prima, era un sorriso di circostanza, uno di quelli che nascondono, neanche troppo bene, tanta tristezza.

- Fino a sei mesi fa vivevo con mio fratello. Poi un giorno alcuni uomini arrivarono e iniziarono a fare razzia. Mio fratello è morto cercando di proteggermi-

- Oh mi dispiace- rispose Ichigo realmente dispiaciuto –e come mai non avete deciso di trasferirvi più in città? Li sareste più al sicuro-

- Non potrei mai lasciare questa casa. Qui io sono nata e cresciuta e non potrei mai abbandonare questo luogo. Senza considerare che, come avrete notato, non possiedo molti soldi- concluse la ragazza con uno sguardo un po’ triste.

Rimasero in silenzio interrotto a tratti solo da qualche sospiro tirato da Kon nel sonno.

Dopo qualche lungo minuto, però, la ragazza decise di porre al giovane una domanda che le frullava in testa già da un po’.

- E voi? Cosa ci fate sulla via verso Soul Society?-

Ichigo la guardò negli occhi e stavolta fu lei a leggervi dentro tanta tristezza.

- Sto cercando una persona-

- Una persona?- chiese stupita Inoue

Si. Nella mia patria, Karakura, c’è un grave periodo di crisi. La siccità ha portato l’inaridimento dei campi e, per ora, non vi cresce nulla. Ciò implica mancanza di viveri.  Il paese è crollato in uno stato di follia che ha contagiato tutto e tutti. Le persone non sanno più che fare e invece di aiutarsi a vicenda, tentano di derubare gli altri, non trovando altro che miseria. La situazione è al limite- Ichigo si fermò un attimo puntando lo sguardo sui suoi piedi. Sospirò e poi riprese il racconto

- So che a Soul Society c’è una principessa molto generosa. Sono qui per offrirle i miei servigi in cambio di grano e di aiuto per la mia patria-

Inoue lo guardò affascinata. Apprezzava molto quel ragazzo appena conosciuto e si rese conto che a vederlo era chiaro come il sole che non avrebbe mai fatto del male ad un innocente. Poi però le venne un nodo alla gola.

- Non starete mica parlando di Kuchiki-san, vero?- chiese Inoue preoccupata

Ichigo la guardò senza capire.

- Si, è di lei che sto parlando-

- Allora vi conviene tornare indietro, Kurosaki-kun. Da quando alcuni ribelli hanno tentato di prendersi a forza la corona e il suo segreto, Kuchiki-san è scappata. Sono sei mesi che lei non c’è e nessuno sa dov’è. Da quando è scomparsa anche qui la gente ha iniziato ad aggredire altra gente. Tuttavia spero che nessuno la trovi mai. Se la trovassero sono convinta che i rivoltosi farebbero del male non solo a lei, ma a tutti noi e la situazione peggiorerebbe ancora di più-

Ichigo guardò sconvolto la ragazza che aveva davanti.

- Dannazione!- imprecò

- Su Ichigo! Non vorrai arrenderti ora!- Kon si era destato già da parecchio e aveva sentito la seconda parte della conversazione stranamente in silenzio.

- No! A Karakura tutti contano su di me. Io la troverò! E se servirà ad aiutare la mia gente, la riporterò al potere!-

- Così ti voglio Ichigo!- urlò Kon alzando una zampina.

- Inoue, grazie per le informazioni che mi avete dato. Ora vi dispiacerebbe se io andassi a letto? Sapete è da un po’ che non dormo su un letto comodo e sono stanco- disse il ragazzo stiracchiando un sorriso.

- Vi accompagno subito- e detto ciò la giovane lo accompagnò verso la porta che stava in fondo alla stanza.



Ecco il secondo capitolo....spero di avervi incuriosito ancora un po' :D

Yoko_kun: Zietta!! per me è un onore ricevere un commento da parte tua! *occhietti illuminati* L'ambientazione è proprio quella medievale e spero che ciò non ti dispiaccia....la verità è che non volevo scrivere un storia ambientata ai tempi del manga....e così ho scelto il medioevo :D.  Mi auguro che il capitolo ti sia piaciuto e che continuerai a commentare :D

Mary_nella: Grazie per il commento! anzi grazie perchè mi sopporti quando ti chiedo com'è il capitolo ihihih.....vedrai come finirà.....ci vuole solo un po' di tempo XD

Grazie anche a chi l'ha sta solo leggendo  

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

La stanza dove Inoue lo condusse era leggermente più grande della precedente ma, senza dubbio, altrettanto spoglia. C’erano, infatti, tre letti e un piccolo mobiletto indi legno accanto ad ogni letto. Sulla parete alla destra della porta, c’era una piccola finestra da cui entrava la luce.

Ichigo si tolse nuovamente la maglia metallica e appoggiò la spada accanto al letto. Poi vi si stese sopra e lì resto a riflettere sulla situazione finché il sonno non lo colse.

Il giorno seguente si alzò di buon’ ora e voltandosi vide Kon sul suo cuscino che dormiva. Sospirò a quella visione. Poi si guardò intorno e vide che anche Inoue dormiva.

“ Sarà davvero presto, allora” pensò il giovane.

Ichigo non rimase, però, con le mani in mano. Si alzò dal letto e, riprese le sue cose, uscì all’aperto. Fuori vide che c’era della legna da tagliare. Allora prese la piccola accetta e iniziò a spaccare la legna. Voleva a tutti i costi ricambiare il favore che la ragazza gli aveva fatto.

Inoue si svegliò con il rumore della legna che cedeva sotto il colpi costanti di Ichigo. Si ritrovò a fissarlo dalla finestra. Aveva una bella muscolatura che si intravedeva fin troppo bene, nonostante il vestiario nascondesse molto. Ad ogni colpo i muscoli fremevano e le gocce di sudore scendevano lungo la fronte del giovane. Inoue scosse la testa per eliminare quei pensieri. Uscì quindi fuori, si sciacquò il volto nel fiume e poi si diresse verso Ichigo.

- Buongiorno-

Ichigo si fermò di colpo, si asciugò con un braccio il sudore e poi ricambiò il saluto.

- Può anche smettere….ne ha già spaccata così tanta di legna…è più che sufficiente- disse dolcemente la ragazza.

Lui le sorrise debolmente, posò l’ascia e andò a rinfrescarsi nel fiume. Dopo si rivestì e si riavvicinò alla ragazza.

- Vi ringrazio per ciò che avete fatto per me. Ora, però devo andare-

- Oh, aspettate-

La ragazza entrò in casa e ne uscì con un piccolo fagotto.

- È per voi. Nel caso aveste fame durante il viaggio- sorrise dandogli il fagotto.

- Grazie mille. È stato un piacere cono…- Ichigo non terminò la frase perché in lontananza sentì il rumore di cavalli che si avvicinavano.

- Ma che succede? – chiese rivolto a nessuno in particolare.

Più si avvicinavano più la loro figura diventava distinta e visibile. Ichigo vide alla guida di quel gruppo un uomo con dei capelli bianchi e gli occhi socchiusi che cavalcava un cavallo nero.

- Sono i Rivoltosi!!!- urlò Orihime.

Non ebbero neanche il tempo di pensare che i cavalli raggiunsero la piccola casa di Inoue.

- Tu sei Orihime Inoue, giusto?- chiese il capogruppo albino con una voce agghiacciante.

- Si, sono io. Cosa voletecosa volete da me?- rispose Inoue, un po’ intimorita.

- Eri amica della principessa, giusto? Saprai, quindi, dirmi dove si trova-

- No, non so dove sia ma, se anche lo avessi saputo, non ve l’avrei detto!- disse Inoue con una certa foga.

L’uomo scese da cavallo e si avvicinò ad Inoue, ma subito Ichigo le si parò davanti con la spada sguainata.

- Non la toccherete capito?!-

- E tu chi saresti?- chiese l’uomo dai capelli bianchi e dalla pelle che aveva un colore simile a quello dei capelli. Gli occhi ancora socchiusi.

- Il mio nome è Kurosaki Ichigo! E voi chi siete?-  Ichigo si stupì di se stesso. Nonostante tutto non riusciva a lasciare perdere la cavalleria di dare il voi a chi si trovava davanti, cosa che invece era riuscita sin troppo bene al suo avversario.

- Io sono Ichimaru Gin e tu oggi morirai- sorrise in modo malefico e sguainò la spada. La lotta iniziò.

Gin era veloce e colpiva quasi sempre il suo bersaglio. Ichigo riusciva a stento a parare i colpi e in breve tempo si ritrovò a terra, pieno di profonde ferite.

- KUROSAKI-KUN!!!- Inoue cercò di avvicinarsi ma un ragazzo dai capelli rossi la bloccò.

- Mi dispiace Inoue, ma devi venire con noi- le sussurrò in un orecchio affinché nessuno sentisse.

- Che ne sarà di lui?- chiese lei con lo stesso tono di voce.

- Fidati di me- rispose il giovane.

Gin intanto si era avvicinato ad Ichigo, pronto a dargli il colpo di grazia.

- Capitano non sporchi la sua spada con un pivello come lui. Lasci che muoia a causa delle ferite- intervenne subito il rosso.

- Si Abarai, hai ragione. Lasciamolo pure qui- detto ciò Gin salì sul suo cavallo.

Il rosso salì sul cavallo e trascinò anche Inoue e tornarono indietro lasciando lì Ichigo ferito e agonizzante.


ecco qui il terzo capitolo! Mi scuso per il ritardo ma purtroppo la scuola ha colpito di nuovo T^T...in ogni caso volevo ringraziare chi sta seguendo questa FF :)
 Yoko_kun:  zietta!!! *ricambia l'abbraccio* grazie per le belle cose che hai scritto! leggere le tue recensioni mi dà una spinta in più!!! per quanto riguarda i personaggi...per ora sono IC dopo credo che comunque perderanno un po' di sè, ma solo perchè sono inquadrati in un contesto diverso e in situazioni diverse....detto ciò spero che il capitolo ti sia piaciuto e spero che continuerai a seguire :D kiss kiss

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

Aprì lentamente gli occhi. All’inizio la vista gli si era appannata, poi lentamente le cose cominciarono ad avere i contorni sempre più distinti. Quello che vide appena riuscì ad aprire bene gli occhi, fu un soffitto di legno scuro. Li sbatté più volte, cercando di ricordare cosa fosse successo. Tutto gli venne in mente all’improvviso, come se qualcuno si fosse divertito ad aprirgli la testa per inserirgli tante immagini tutte insieme. Si alzò di scatto. Solo allora senti il dolore e un forte capogiro e allora tornò a stendersi.

- Ichigo….finalmente ti sei svegliato!-

Il ragazzo voltò la testa in direzione della voce e vide un Kon decisamente preoccupato. Stava per aprir bocca quando un’altra voce fece la sua apparizione nella stanza.

-Non muoverti troppo, stolto! Ti si riapriranno le ferite-

Ichigo alzò gli occhi verso la voce e si ritrovò davanti una ragazza non troppo alta con i capelli corvini lunghi fin sulle spalle e due occhi blu. Non azzurri, ma blu. Blu come l’oceano più profondo. Ichigo vi si perse per un attimo.  Poi si ridestò e continuò a fissarla. Era davvero piccola e indossava un vestito lilla un po’ troppo grande per lei.

- Dove mi trovo?- chiese debolmente Ichigo.

- A casa mia ovvio!- rispose lei avvicinandosi al suo letto.

- Ma che razza di risposta è!!- strepitò il ragazzo, ma un dolore intenso lo prese al petto.

- Ti ho detto di non muoverti troppo altrimenti ti si riaprono le ferite e, credimi, ce n’è voluto molto per farle smettere di sanguinare- disse lei avvicinandosi al letto di lui con bende pulite.

- Da quanto tempo è che sto dormendo?- domandò Ichigo.

- Tre giorni da quando Urahara e Renji ti hanno portato qui- rispose lei iniziando a togliergli una benda dal braccio sporca di sangue.

Lui la guardava mentre, con le sue piccole ma delicate mani, toglieva la benda.

- Questo brucerà un po’- lo avvisò lei.

Un po’? In realtà bruciava parecchio. Era come il fuoco. Ma non diede a vedere quanto soffriva. Per un attimo il bruciore passò.

La vide prendere una benda pulita e con calma iniziò a fasciargli il braccio. Poi passò alla ferita successiva e a quella dopo finché non le disinfettò tutte.

- Ho finito. Potevi anche urlare. Non avrei mica pensato che non sei uomo. So quanto fa male- disse lei a lavoro finito.

- Non ce n’è stato bisogno- sorrise debolmente

- Allora, grand’uomo –e sottolineò quelle parole- come ti chiami?- 

- Kurosaki Ichigo. E tu, invece, come ti chiami?- rispose lui leggermente acido.

- Lei è la Nee-san! Io  la adoro! Le ho dedicato tutta la mia an…- il piccolo pupazzo fu bloccato dalla ragazza e scaraventato lontano verso una parete.

- Il mio nome è Rukia- disse lei come se non fosse successo nulla.

- Nee-san…..- si sentì il pupazzo lamentarsi sottovoce.

- E non hai un cognome, Rukia?- chiese acido Ichigo.

- , ovvio che abbia un cognome. Ma l’ho ripudiato fino a quando la mia famiglia non avrà ripreso l’antico prestigio-

Ichigo la osservò. I suoi occhi non lasciavano trasparire nessuna emozione. Erano come ghiaccio.

- Ora vado a preparare il pranzo. Non muoverti chiaro? Verrò io a portartelo, va bene?- ma  non attese risposta. Lasciò la stanza e Ichigo rimase a fissare il soffitto mentre Kon ripeteva come una tiritera il nome di Nee-san.

Ichigo non seppe quanto tempo passò prima che Rukia tornasse, fatto sta che a lui sembrò un’eternità.

Quando sentì la porta cigolare voltò leggermente il capo e vide entrare la ragazza con una ciotola tra le mani. Gli si avvicinò e poggiò la scodella sullo sgabello dove prima si era seduta e poi si voltò verso di lui.

- Ce la fai ad alzarti?- gli chiese con voce quasi dolce.

Lui annuì con la testa e si mise a sedere con l’aiuto di lei e appoggiò la schiena al muro per stare più comodo. Lei allora gli porse la scodella. Lui la prese e, dopo aver ringraziato, iniziò a mangiare.

Rukia si mise a sedere sullo sgabello.

- Nee-san!!! Dai da mangiare anche a meee! – urlò Kon

Rukia lo prese al volo per la testa.

- Tu hai davvero bisogno di cibo per vivere? – chiese lei fissandolo con occhi da bambina.

- Solo se sei tu a darmi da mangiare!-

Una vena iniziò a pulsarle sulla fronte.

- Idiota!- urlò lei e lo poggiò a terra con ben poca gentilezza. Kon però non si lasciò scoraggiare dall’ennesimo rifiuto. Salì, infatti, sul letto di Ichigo e si mise a fissarla.

Rukia lo ignorò cordialmente.

- Tu non mangi?- chiese Ichigo quando la piccola scenetta tra lei e Kon finì

- Mangerò più tardi. In realtà non ho molta fame. L’importante è che ora tu mangi qualcosa altrimenti non ti rimetterai più in forze-

Lui mangiò avidamente il suo pasto sotto l’occhio vigile della ragazza. Finito il pranzo ridiede la scodella alla ragazza che lo aiutò a ristendersi e allora lentamente ricadde in un sonno profondo.


Ecco il quarto capitolo...scusate per il ritardo....purtroppo la scuola mi impegna parecchio T^T....passo ora ai ringraziamenti...

Yoko_kun: No, zietta non preoccuparti!! i tuoi consigni sono ben accetti!!! *abbraccia la zia in segno di ringraziamento* bhè che dire? spero solo che il capitolo ti sia piaciuto....ammetto che mi sono divertita un mondo a scriverlo XD kisses zietta...spero continuerai a seguire la mia FF :)

Ringrazio anche chi segue questa storia e chi l'ha messa tra i preferiti....grazie davvero tantissimo :D

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

Riaprì gli occhi non sapeva neppure lui quanto tempo dopo.  Sapeva solo che questa volta ad attenderlo al risveglio non c’era Rukia, bensì un uomo dai capelli chiari e un cappello davvero strano a strisce bianche e verdi. Se non fosse stato così pieno di ferite, forse avrebbe urlato a quella visione. L’uomo infatti era vicinissimo al suo volto e lo stava quasi esaminando.

- Buongiorno!- urlò l’uomo.

Ichigo lo guardò torvo. Ora o quell’uomo era un genio o un completo idiota.

- Come si sente?!-  urlò l’uomo.

Ok. Era un completo idiota.

- A pezzi, oserei dire. Ma voi chi siete?- domandò Ichigo astioso.

- Il mio nome è Kisuke Urahara. Molto piacere- rispose togliendosi il cappello.

Ichigo a sentir quel nome si ricordò subito delle parole di Rukia. Quell’uomo lo aveva portato lì.

- Oh….voi siete l’uomo che mi ha portato qui. Vi devo la mia più totale riconoscenza- disse Ichigo, pensando che,però, questo nuovo aspetto dell’uomo non gli faceva cambiare idea su di lui. Lo considerava ancora un idiota.

- È stato un piacere per me. Sa sono un dottore- rivelò Urahara.

- Oh, fantastico –

A interrompere quella discussione fu l’ingresso di qualcuno nella stanza.

- Come sta?- chiese una voce maschile.

- Meglio. Le ferite si stanno rimarginando ma ci vorrà tempo prima che guarisca completamente- rispose Urahara.

Il padrone della voce si avvicinò e Ichigo sgranò gli occhi quando vide chi era.

- TU! Tu sei quello che ha portato via Inoue!- urlò Ichigo,iniziando subito a tossire per lo sforzo che aveva fatto per mettersi quasi a sedere.

Prima che, però, uno dei due reagisse, Rukia parlò con voce autoritaria.

- Dovresti essergli riconoscente, sai? È Renji che ti ha salvato dalle grinfie di Ichimaru ed è sempre Renji che ha chiamato Urahara e ancora una volta è Renji che ti ha portato qui-

Ichigo rimase paralizzato. Solo in quel momento si accorse che Renji indossava la divisa dell’esercito.

- Sei dell’esercito?- chiese senza più ombra di rabbia.

- Sì, purtroppo. Una volta che Aizen si è preso tutto qui, a coloro che già erano nell’esercito è stato proibito lasciarlo- rispose Renji voltandosi  in direzione di Rukia.

Lei lo guardò seria con quei suoi occhi glaciali che non lasciavano intendere nulla del suo pensiero.

Ichigo li guardò non comprendendo a fondo l’intera questione, ma prima che potesse dire qualcosa Urahara parlò.

- Allora, per ora dovete restare fermo senza fare pazzia per almeno un paio di mesi-

- Un paio di mesi? Io non posso starmene qui senza far nulla! Devo trovare la principessa Kuchiki!!-

Tutti si voltarono verso il giovane con occhi leggermente spaventati, ma lui era troppo preso dalla disperazione per rendersene conto.

- A Karakura tutti si aspettano che io trovi la principessa il prima possibile! C’è siccità! Non c’è da mangiare! Io la devo trovare…o….o…o moriranno tutti!- concluse scendendo piano piano di tono.

- Stolto! Se tu ora andassi a cercare la principessa moriresti e, a quel punto, non ci sarebbe nessuno che salverebbe Karakura e tutti morirebbero comunque. Se tu invece ti riposi e ti rimetti in forze riuscirai a trovarla e allora sarai considerato un eroe- gli disse Rukia quasi urlando.

- Kurosaki non usare gli altri come scusa per morire- disse pacato Urahara.

Ichigo li guardò per un attimo riflettendo bene sulle loro parole. Poi annuì con il capo e si ristese.

- Bene, ora noi andiamo. Ci vediamo tra un paio di giorni per il controllo- disse allegramente Urahara avvicinandosi alla porta. Renji seguì il suo esempio dopo aver scambiato, a bassa voce, un’ultima parola con Rukia.


Salve! scusate il ritardo....purtroppo la scuola mi sta prendendo parecchio....e si....ammetto che questo capitolo non è lunghissimo, ma vi assicuro che il prossimo sarà più lungo :D detto questo ringrazio ancora chi segue la storia :D 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

I giorni trascorsero lenti e monotoni, ma dopo due settimane Ichigo poté mettersi a sedere senza l’aiuto di nessuno e, soprattutto, senza sentire dolori ovunque. Avendo raggiunto questo enorme traguardò, poté finalmente vedere la stanza dove stava. Era un po’ più grande di quella di Inoue ma c’erano solo due letti. Ai piedi di quello in cui dormiva Rukia c’era un baule ma Ichigo non l’aveva mai visto aperto, quindi non aveva idea di cosa ci fosse dentro.  Sulla parete alla destra del ragazzo c’era una finestra da cui Ichigo poteva vedere il mondo che stava fuori da quelle quattro mura.

- Buongiorno, Ichigo –

Il giovane si girò di scatto e vide Rukia con un bicchiere. Glielo porse e ne bevve il contenuto. Era latte.

- Rukia, da dove arriva questo latte?- chiese lui.

- Possiedo tre caprette- rispose lei.

La ragazza riprese poi il bicchiere e stava tornando indietro, quando Ichigo le parlò di nuovo.

- Rukia…mi racconteresti un po’ di questo paese? E…dei motivi che hanno spinto la principessa Kuchiki ad andar via? Sempre se non ti dispiace ovvio!-

Lei si voltò verso di lui e annuì. Poi uscì dalla stanza lasciando perplesso Ichigo. Tornò pochi attimi dopo senza il bicchiere. Ichigo sorrise. Lei prese lo sgabello e si sedette accanto al giovane - Allora….da dove devo cominciare?- chiese più a se stessa che a Ichigo – La Soul Society è un vasto paese che può essere diviso in due porzioni: Seireitei e Rukongai. Il Rukongai è a sua volta diviso in 320 distretti. Lì vivono i contadini e i commercianti. Nel Seireitei vive invece la famiglia reale e l’esercito. Essendo questo paese molto grande, l’esercito è diviso in 13 sottogruppi, comandati da altrettanti capitani- Ichigo seguiva con attenzione tutto ciò che la ragazza aveva da dirgli.

- Purtroppo, però, sei mesi fa tre capitani hanno fatto un’azione contro la famiglia reale e l’esercito non ha potuto nulla contro di loro e la loro armata- la tristezza era così visibile negli occhi di Rukia che Ichigo quasi si pentì di averle chiesto spiegazioni.

- La principessa è riuscita a scappare, mentre il principe suo fratello è stato fatto prigioniero. Ecco perché l’esercito non può far altro che ubbidire ai loro ordini-

- Ma perché hanno deciso di rivoltarsi contro la corona?- chiese sempre più curioso Ichigo.

Lei rimase immobile a guardare fuori dalla finestra. Poi si girò verso di lui e lo guardò negli occhi.

- Cercavano qualcosa, ovvio. Ma non chiedermi cosa- rispose lei.

Rimasero in silenzio per un po’. Poi il ragazzo ruppe il silenzio.

- Rukia, secondo te Inoue sta bene?-

- Se sa qualcosa sulla principessa….allora vedrai che non le faranno nulla…l’avranno messa…nelle…segrete- Rukia pronunciava ogni parola sempre con maggior lentezza e difficoltà, come se fossero pesanti e dolorose da pronunciare.

Di nuovo calò il silenzio. Questa volta era davvero pensante quasi insostenibile. Poi all’improvviso Rukia parlò.

- Ichigo…va’ via da qui- 

- Ma che dici?! Io non posso andar via. Io devo trovare la Principess..-

- Lo so cosa devi fare Ichigo! – gli disse lei interrompendolo – ma troveresti altri che possono aiutarti. La soul Society sembra un posto stupendo, ma in realtà non c’è nulla di bello qui. Va via Ichigo. È meglio per te-

- Non posso andarmene! Devo aiutare Inoue! Lei mi ha aiutato ed è finita in galera perché io non sono stato in grado di aiutarla! Non me ne andrò lasciandola nei guai!- rispose lui quasi urlando.

Rukia lo guardò intensamente, si alzò e uscì dalla stanza senza più emettere un suono.

Ichigo restò allibito e rimase a fissare la porta.

- Ma cavolo Ichigo! Non si urla davanti ad una signora! E se poi è la Nee-san! Se solo avessi le mie sembianze te la farei vedere!-

- Sta zitto Kon- lo rimbeccò Ichigo, poggiando la testa al muro. Rimase in quella posizione a pensare all’accaduto. Rukia non si rivide se non all’ora di cena, quando portò al ragazzo una ciotola di zuppa fumante. Non dissero una parola. Lui mangiò in silenzio mentre lei sedeva sullo sgabello. Quando Ichigo finì di mangiare le porse la ciotola e poi le parlò

- Mi dispiace per oggi-

- Non importa-

Detto ciò Rukia si alzò e andò via. Ichigo sarebbe rimasto sveglio ad aspettarla se il sonno non avesse preso il sopravvento su di lui.

 

Da quella discussione erano passati cinque giorni e né lei né lui ne parlarono più. In quei cinque giorni Urahara tornò a visitare Ichigo e appurò che era in via di guarigione ma che ci sarebbe voluto tanto tempo.

In ogni caso, però, il giovane riuscì anche a mettersi in piedi e a muovere qualche passo nella stanza.

La prima volta che lo fece, poche ore dopo che Urahara gli aveva raccomandato di non muoversi, ricevette una bella sgridata da Rukia e fu costretto a tornare a letto. Ma in breve tempo Ichigo era capace di camminare per brevi tratti da solo anche se lo faceva con non poco sforzo. Dopo la faticaccia, Rukia arrivava con una tinozza piena d’acqua e con una pezzuola bagnata gli lavava il corpo dalla vita in su. Ormai non c’era angolo di quella schiena che lei non conoscesse. All’inizio Ichigo si sentiva in imbarazzo a mostrare parte del suo corpo alla ragazza, ma col tempo divenne quasi un rito e lo aspettava con ansia. Era arrivato al punto di sperare che tutto quello non finisse mai, che le sue ferite non si sanassero mai e che quindi sarebbe rimasto sempre con lei, ma era ovvio che non sarebbe finita così e sapeva anche che prima o poi sarebbe dovuto ripartire e la cosa lo faceva soffrire come mai prima di allora.

Scusate per l'enorme ritardo con cui posto questo capitolo! *chiede perdono*.....Spero  che, però, vi sia piaciuto e che continuerete a leggere questa FF :D kisses

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

Le settimane trascorsero velocemente e, dopo un mese e mezzo, Ichigo riusciva a muoversi abbastanza da poter lasciare il letto. Per la prima volta poté muoversi liberamente per casa. Entrò finalmente in quella stanza da cui arrivava sempre Rukia con questa o quella cosa da mangiare. Era una stanza piccola ma accogliente con solo un focolare, un piccolo ripiano in legno e un rudimentale tavolo. Riuscì anche ad uscire all’aperto. La casetta si trovava in un piccolo spiazzo in mezzo al bosco affiancata da un piccolo granaio, leggermente isolata dal resto del paese che si vedeva in lontananza. Trascorsero quindi i loro giorni insieme scherzando e affrontando i piccoli problemi quotidiani.

Anche se col tempo Ichigo poteva nuovamente lavarsi da solo, non perse l’abitudine di farsi lavare la schiena da Rukia. Lei era molto attenta. Prendeva l’acqua al pozzo vicino casa e poi lentamente ripuliva ogni ferita di Ichigo che ormai erano sulla strada per diventare cicatrici indelebili. Lei lo chiamava con calma e lui si toglieva la maglietta. Un giorno decisero di spostarsi all’aperto visto che la giornata era soleggiata. Lei iniziò a bagnargli la schiena quando lui prese un po’ d’acqua dalla tinozza e la buttò sulla testa di lei. Se ne pentì amaramente. Rukia, indignata ma sorridente, prese l’intera tinozza e gliela scaraventò in testa. Iniziò a ridere come mai l’aveva sentita. Il ragazzo sorrise a sua volta e si mise a rincorrere lei che già era scappata lontano. Corsero l’uno dietro l’altra sorridendo, ma Ichigo era più veloce e riuscì quindi ad afferrarla senza problemi . Purtroppo però mise il piede in fallo e cadde portandosi lei dietro.  Cascò rovinosamente con la schiena a terra tenendo lei sopra di sé per non ferirla. In quel modo era facile vedersi negli occhi. A Ichigo non sfuggì un leggero rossore che colorò le guance di lei, ma sentì anche il suo cuore battere all’impazzata. Rimasero fermi così per qualche minuto, uno perso negli occhi dell’altro. Poi lei distolse lo sguardo interrompendo quel contatto e si scostò dal ragazzo. Andò al pozzo e riempì il secchio d’acqua e ricominciò a lavare in silenzio la schiena di lui. Nessuno parlò e a lavoro finito rientrarono silenziosamente in casa. Ichigo andò in camera per cambiarsi. Lì trovo un Kon decisamente strano.

- Come hai osato bagnare in quel modo la MIA Nee-san?- chiese il pupazzo adirato.

- Ma dai, non ti arrabbiare. Stavamo solo giocando- rispose lui.

- Te ne stai innamorando, eh?- disse malizioso il pupazzo.

Il ragazzo stava per rispondere ma fu interrotto da un rumore sordo proveniente dall’altra stanza.

Ichigo entrò e vide Renji piegato in due, sfinito dalla corsa e una Rukia alquanto preoccupata.

- Che succede Renji?- chiese lei

- Ti…Ti hanno….ti hanno trovata Rukia!- rispose a fatica il rosso – devi scappare o non oso pensare a cosa potresti andare incontro!-

- Rukia, ma di cosa sta parlando?- domandò spaesato Ichigo.

Lei lo ignorò e si avvicinò a Renji.

- Di che stai parlando?-

- Aizen ha scoperto dove ti nascondi e ha mandato Gin a prenderti. Partiranno fra poco. Devi scappare!-

- Non posso scappare…Ichigo non è nelle condizioni migliori per scappare e poi sono stufa di fuggire. Le cose non cambieranno se me ne resto qua!-

- Rukia ma sei impazzita!-

- Renji grazie per il tuo aiuto, ma ora è meglio che tu vada via. L’unico favore che ti chiedo è di tornare dopo che se ne sono andati e di controllare nel granaio, chiaro?- chiese lei dolce.

- Rukia, sei sicura di quello che dici?- domandò preoccupato

Lei annuì e lui se ne andò.

- Rukia mi dici che sta succedendo?- urlò Ichigo nervoso.

Lei lo guardò triste.

- Ichigo ascolta. Io sono Kuchiki Rukia, principessa di Soul Society. Loro stanno venendo per me e tu non puoi farti male di nuovo a causa mia. Vieni con me- detto questo gli prese una mano e lo trascinò fuori. Poi si ricordò del pupazzo.

- Kon verresti qui?-

Il pupazzo corse verso di lei.

- Dimmi Nee-san!-

- Ho una missione per te. Controlla che Ichigo non si muova da dove lo lascio, capito?-

Il leoncino fece il saluto militare e seguì Rukia che tirava un Ichigo spiazziato.

Lo portò nel granaio e lo nascose contro la volontà di lui.

- Ascoltami Ichigo. Mi dispiace averti mentito ma ora devi ascoltarmi. Devi restare nascosto finché non giungerà Renji, chiaro?-

- Rukia ma no…-

- Stolto! Non muoverti e non seguirmi. Non te lo perdonerei mai!- disse lei con gli occhi lucidi.

Lui la guardò sconvolto.

- Addio Ichigo. E va via da qui- concluse lei prima di andar via.


Salve a tutti!! scusate per l'enorme ritardo con cui aggiorno....purtroppo la scuola mi sta tenendo impegnata.....
Ringrazio col cuore bia7 per aver commentato e ringrazio tutti quelli che stanno seguendo questa ff.....grazie mille ^_^
Spero che il capitolo vi piaccia ^_^

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

La ragazza uscì dal granaio. Si stava avvicinando alla casa, quando sentì il rumore di cavalli che avanzavano.  Pochi secondi dopo un gruppo di cavalieri, capitanati da Ichimaru Gin, giunse.

- Kuchiki Rukia, finalmente vi abbiamo trovato!-

- Oh, Ichimaru Gin, meraviglioso rivedervi!- disse lei sarcastica

Sorrise maligno il bianco e diede l’ordine di perquisire la casa. I cavalieri entrarono di prepotenza.

Tra loro c’era anche Renji. Il suo sguardo rivelava tutta l’ansia che provava in quel momento. Volse uno sguardo veloce a Rukia e poi entrò anche lui in casa.

Lei lo vide allontanarsi e poi pose il suo sguardo sul capitano. Nessuno pronunciò una sola sillaba, ma quando i loro occhi si incrociavano si potevano percepire le scintille di un antico fuoco. A far da colonna sonora allo scontro dei loro occhi c’era il rovistare veloce dei soldati. Le stoviglie si ruppero a terra con rumori sordi, come se stessero gridando disperate. Si sentì lo schianto del legno e il rumore di metallo del pentolone che si spaccava a terra. Alla fine i soldati lasciarono la casa e tornarono dal loro capitano.

- Non c’è niente di importante. Solo un baule con degli abiti-

- Bene.  Allora possiamo andarcene- disse Gin senza mai scendere dal cavallo –Non dimenticatevi di prendere la principessa –

Rukia venne presa di peso da un soldato e messa sul cavallo del capitano, ma dalle sue labbra non uscì un solo suono di protesta.

I soldati lasciarono la casa e lì calò il silenzio.

Ichigo era ancora nel granaio, immobile. Non era riuscito a fare nulla. Aveva deciso di non ascoltare le parole di Rukia ed era pronto ad uscire allo scoperto. Poi, però, si era reso conto di non avere la spada con se. Non era un gran problema, secondo lui. Cosa lo bloccò? Un nome: Ichimaru Gin. Quell’uomo lo aveva fatto a brandelli quando stava bene, figurarsi ora che aveva ancora qualche ferita che gli doleva. Rimase lì a tremare per la rabbia e per quel senso di impotenza che sentiva dentro.

Tese le orecchie cercando di capire se i soldati erano andati veramente via. Nonostante il silenzio gli riempisse le orecchie, non uscì dal granaio. Aspettò pazientemente l’arrivo di Renji.

Non seppe dire con precisione quanto tempo passò prima che qualcuno aprisse la porta. Era così perso nei suoi pensieri che, in realtà, quasi non si accorse dell’arrivo del rosso.

- Ichigo - lo chiamò il ragazzo.

Lui si girò e Renji scorse una sola lenta lacrima rigare il viso contratto e afflitto del ragazzo.

- Sono un buono a nulla. Non sono stato capace di aiutarla. Sono stato solo un codardo. Non mi sono mai meritato tutte le attenzioni che Rukia aveva verso di me-

- Non avresti comunque potuto niente. Gin è troppo forte e tu non avevi neanche la spada. Sono riuscito a recuperarla quasi per miracolo visto che l’avevi lasciata in casa. E poi se ti avesse visto combattere e cadere di nuovo ferito, Rukia sarebbe morta di crepacuore….e di dispiacere-

- Dispiacere?-

- Già. Si è affezionata a te e se ti avesse visto coperto di ferite a causa sua..- Renji lasciò in sospeso la frase.

Ichigo uscì finalmente dal granaio, prendendo anche Kon che, nel frattempo, era caduto in un coma profondo dovuto alla depressione. Si, avete capito bene. Kon era depresso. In fondo aveva perso la sua Nee-san.

- Renji esiste un modo per salvare Rukia?- chiese Ichigo

- Si, certo che esiste-

La risposta arrivò chiara e cristallina dalle spalle di Renji. Sia lui che Ichigo volsero lo sguardo verso la voce. Urahara Kisuke stava di fronte ai due giovani. Ichigo sgranò gli occhi a quella vista e, buttato a terra Kon e sorpassato Renji, si avvicinò allo strano tizio che aveva davanti.

- Cosa devo fare?-

- Allenarvi. Vi aiuterò io. In dieci giorni sarete in grado di entrare a Soul Society senza timori-

-Si. Lo farò! Riuscirò a salvare Rukia. Fosse l’ultima cosa che faccio!-

- Bene. Per ora riposatevi. Domani inizieremo l’allenamento-

Renji intanto si era avvicinato al suo cavallo. Aveva preso un fodero nero e lo aveva portato ad Ichigo.

- Tieni, questa è tua- disse il rosso.

- Grazie Renji. Sei un amico- affermò convinto Ichigo, stringendo con forza la spada che aveva tra le mani.

- Kurosaki domani mattina sarò qui con ciò che serve e con qualcosa da mangiare. A domani quindi- disse Urahara prima di voltarsi e tornare da dove era venuto.

- In bocca al lupo, Ichigo. Io torno a palazzo, prima che si accorgano che non ci sono-  dichiarò Renji salendo sul suo cavallo nero e riprendendo la strada per quella che, per il rosso, una volta era stata definita casa.

Ichigo restò un attimo a guardare i due che andavano via. Poi si voltò, prese Kon da terra e rientrò in quella casa straziata dai soldati. L’unico pensiero fisso che aveva era Rukia. Lui l’avrebbe salvata. Ad ogni costo.


Rieccomi qui....scusate per l'enorme ritardo con cui aggiorno....*chiede perdono in ginocchio*; purtroppo in questi giorni non sono stata a casa :(
Bhè spero che il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguire questa FF  ^_^ kisses

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

Ichigo aprì piano gli occhi. Si era appena svegliato eppure era stanco. La nottata, infatti, non era stata per nulla tranquilla. Non era riuscito a dormire in modo continuo e quando dormiva sognava che cose orribili accadevano a Rukia. Si passò una mano sul volto sudato.

- Ichigo…sei sveglio?-

- Si Kon - 

- Ce la farai a salvare la mia Nee-san, vero?- chiese timoroso il pupazzo.

Ichigo rimase qualche secondo in silenzio a fissare il soffitto. Poi si mise a sedere e parlò con voce ferma e sicura.

- Si. Ce la farò a qualsiasi costo!-

Kon non disse più nulla. Rimase seduto sul freddo pavimento. Ichigo si guardò intorno. La stanza era sottosopra. Il letto dove aveva passato quasi due mesi della sua esistenza era stato distrutto senza pietà. Ora infatti lui stava nel letto che una volta aveva accolto l’esile corpo di lei. Ichigo sospirò. Aveva ancora il suo odore. Sia alzò di scatto per scacciare quel pensiero. Si rivestì in tutta calma, prese la sua spada e poi uscì all’aperto.

Era da poco sorto il sole e nello spiazzo intorno alla casa regnava un silenzio surreale. Tutto, però, durò poco. Ichigo scorse, poco dopo, la figura di Urahara seguito da un gruppetto di persone. La cosa non piacque per niente al ragazzo.

Urahara aveva al suo seguito due bambini, un maschio dai capelli rosso fuoco e una femmina dai capelli scuri legati in due code alte. Dietro di loro c’era un signore dalla pelle scura e davvero alto. Aveva un paio di baffi scuri e aveva i capelli neri legate in tante treccine. Portava anche un paio di occhiali.

Dietro di loro c’erano altre due figure. Quando Ichigo riuscì a vedere bene chi fossero, sgranò gli occhi.

- Chad, Ishida –

Si presentarono davanti a Ichigo due ragazzi della sua età. Uno era alto e muscoloso. Pelle scura e capelli castani. Lui era Sado Yasutora, detto Chad e vecchio amico di Ichigo. L’altro ragazzo era invece esile e dai capelli scuri. Indossava uno strano vestito bianco e portava gli occhiali. Lui era Uryu Ishida.

- Cosa ci fate voi qui?- chiese Ichigo con un senso di gioia ad alleggerirgli il cuore.

- Mi sembra ovvio! Il tipo qui con quel cappello così appariscente ci ha detto che avevi bisogno di aiuto. E noi siamo corsi da te- rispose Ishida aggiustandosi gli occhiali.

Ichigo sorrise contento di riavere i suoi amici con lui.

- Bando alle ciance, Signori! L’allenamento deve iniziare subito!- urlò Urahara.

- Ma siamo sicuri di farcela in tempo? E se dovessero ucc…- Ichigo non riuscì a completare la frase. Quella prospettiva era agghiacciante e terribile per lui.

- Non vi preoccupate Kurosaki. Hanno detto che per un mese lasceranno in vita la principessa, per lasciarle il tempo di riflettere. Dopo questo tempo se non avranno ciò che vogliono, passeranno alle maniere forti- rispose Urahara a quella domanda mai posta – E ora…iniziamo!-

Il biondo chiamò la ragazzina che si portava dietro. Lei gli porse un fodero e poi andò indietro accanto ai suoi compagni. Urahara sfoderò la sua spada. Era lunga e aveva la punta acuminata. Il manico era ricurvo e terminava con un piccolo ciuffo rosso.

- Lei, è Benihime- disse soddisfatto l’uomo- sfoderate la vostra di spada, Kurosaki-

Ichigo eseguì l’ordine. Alla luce del sole brillò una spada nera con una svastica che faceva da guardia.

- Questa, invece, è Zangetsu-

- Bene, ora si lotta, signor Kurosaki!-

Urahara non terminò neanche di dire questa frase che già era all’attacco. Colpiva e ricolpiva Ichigo senza dar modo al giovane di contrattaccare. Alla prima occasione Urahara lo colpì e Ichigo cadde a terra ansimante.

- Non ci siamo signor Kurosaki-

Il cortile non aveva mai visto tanto movimento. Mentre Urahara allenava Ichigo, i suoi compagni davano del filo da torcere a Chad e a Ishida.

Continuarono per ore e ora finché furono troppo stanchi per continuare. Mangiarono qualcosa e poi ricominciarono gli scontri.

- Per oggi basta così- decretò Urahara, dopo ore di lotta.

- Toglietemi…una curiosità… ma perché avete rintracciato i miei amici?- chiese Ichigo respirando a pieni polmoni.

-Loro vi saranno d’aiuto quando avrete modo di entrare a Soul Society- rispose Urahara.

Ichigo annuì.

- Bene! Per oggi abbiamo finito! Torneremo domani! Eccovi qualcosa da mangiare- disse il biondo porgendo un piccolo fagotto ad Ichigo.

- Grazie-

Il ragazzo rimase fuori fino a quando non vide sparire i suoi compagni. Poi entrò dentro e si sedette sul letto. Aprì il fagotto e iniziò a mangiare il contenuto.

- È stato faticoso eh?- chiese Kon.

- Si…ma arriverò sino alla fine!-

- Non darti arie da figo! – urlò il peluche.

Ichigo appoggiò il fagotto sullo sgabello semi distrutto e prese il pupazzo per la testa.

- Senti idiota io non mi do delle arie!-

Kon iniziò a contorcersi per liberarsi, senza aver però successo.

- Si invece! Solo perché sei innamorato della mia Nee-san non è detto che lei sceglierà te chiaro? Lei ama me!!- disse Kon quasi piangendo.

- Io non ne sono innamorato!- urlò il ragazzo.

- Sì, certo. E io non sono un pupazzo!-

- Sta zitto!-

Ichigo lasciò andare il pupazzo che cadde a terra. Non volle ascoltare una sola altra parola di quello che aveva da dirgli. Si mise a letto e cercò in tutti i modi di dormire. Non ci riuscì. Si mise, allora, a riflettere su ciò che aveva detto Kon. Passò così tutta la notte. Infine, quando ormai il sole era già alto, Ichigo arrivò ad una conclusione.

- Scusami Kon. Hai ragione. Me ne sono innamorato-

Il pupazzo non rispose, ma sorrise senza esser visto dal ragazzo.


Salve!! scusate per il ritardo ma, purtroppo la scuola mi sta tenendo troppo impegnata T^T
Vorrei ringraziare chi continua a seguire questa FF anche se aggiorno con molto ritardo....GRAZIE davvero!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, nonostante il ritardo ^_^ by Nanni92

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10

Quando Ichigo uscì all’aria aperta c’erano già Urahara e i suoi compagni ad attenderlo. Kon si affacciò dalla finestra per godersi lo spettacolo.

- Buongiorno Kurosaki! Riposato bene?- urlò il biondo alzando una mano.

- Più o meno- rispose Ichigo grattandosi la testa.

- Mi dispiace. In ogni caso dobbiamo iniziare- disse serio Urahara.

Ichigo fece di si con la testa e subito sfoderò Zangetsu. Urahara lo guardò con un sorrisetto e sfoderò Benihime. La lotta iniziò.

Urahara attaccò Ichigo con forza e il ragazzo riuscì a parare solo qualche colpo per poi cadere rovinosamente al suolo. Continuarono così per parecchie ore, finché il biondo non si stufò di quella situazione. Si fermò di botto e guardò Ichigo negli occhi.

- Quando schivi, ho paura di venire tagliato...Quando attacchi, ho paura di tagliare qualcuno...Quando cerchi di proteggere qualcuno, ho paura di lasciarli morire... SI, LA TUA SPADA MI PARLA SOLO DI UN ASSURDA PAURA! NON E' COSI'! NELLO SCONTRO NON SERVE LA PAURA! NULLA PUO' NASCERE DA QUELLA! SE SCHIVI NON VERRAI TAGLIATO!  SE PROTEGGI QUALCUNO NON MORIRANNO! SE ATTACCHI LI TAGLIERO'!! –

Ichigo sgranò gli occhi a quelle parole, ma dovette riprendersi in fretta perché Urahara aveva ricominciato l’attacco. Il ragazzo allora strinse più forte l’elsa e rispose, per la prima volta, all’attacco del biondo. Sentì la rabbia crescere dentro di se e continuò ad attaccare Urahara con colpi sempre più forti e precisi. Alla fine gli tagliò anche il cappello.

Kon, che era ancora seduto sul davanzale, spalancò la bocca oltre l’inverosimile.

- Molto bene Kurosaki! Direi che per oggi può bastare- disse Urahara sorridendo. I giorni che seguirono furono duri per tutti. Furono, infatti, pieni di dure sessioni d’allenamento.

 

-Ecco la sua stanza, Principessa-

Rukia si voltò verso il soldato che l’aveva accompagnata nella stanza nella torre del castello e lo ringraziò con un cenno del capo. La stanza era abbastanza grande. Aveva un letto pieno di lenzuola e c’era un piccolo mobile con un grande specchio. Su di esso c’erano alcuni oggetti per la cura personale e per i capelli. Inoltre in fondo alla stanza c’era una finestra che affacciava su tutto il Seireitei. Sospirò e si sedette sul piccolo sgabello che stava davanti al grande mobile con lo specchio. L’immagine che vi vide riflessa mostrava chiari segni di stanchezza e lo sguardo che quella figura le riservava era molto triste.

All’improvviso qualcuno aprì la porta di legno. Era un soldato e portava con se una ragazza dai capelli chiari. Il militare la gettò nella stanza e se ne andò.

- Orihime!- Rukia corse verso la ragazza che era caduta sul pavimento per l’eccessiva spinta.

- Kuchiki-san! Sono riusciti a prendervi- disse triste la ragazza.

Rukia abbassò lo sguardo per un attimo poi parlò a Orihime.

- Mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare tanti problemi a causa mia, ma ti prometto che finché sarò in vita non ne passerai altri!- annunciò con voce ferma la principessa.

- Non preoccupatevi per me. Piuttosto ora che ne sarà del paese? –

- Non so bene cosa abbia in mente Aizen, ma io non gli permetterò di distruggere la Soul Society!-

- E del principe cosa ne hanno fatto?- chiese preoccupata Inoue.

Rukia si ritrovò a sospirare di nuovo.

- Lui per ora è prigioniero in un’altra ala del castello e si rifiuta di stare ai loro ordini. Ma l’importante è che stia bene, no?- sorrise nel dire queste parole.

- E Kuchiki-san…che ne sarà di voi?- domandò angosciata Inoue

La principessa fece un sorriso triste.

- Se non avranno ciò che vogliono entro un mese….sarò giustiziata-

 

I dieci giorni passarono in fretta e ormai era tempo di partire. Ichigo, Ishida, Chad e Kon si prepararono di buon mattino e si misero in viaggio verso la Soul Society.  Camminarono un giorno intero e arrivarono verso sera.  Col favore della notte riuscirono ad insediarsi nel boschetto che circondava il Rukongai e lì si accamparono. Accesero un fuoco e mangiarono qualcosa. Dopo la cena sentirono qualcosa che si muoveva nella foresta. Si misero sull’attenti e aspettarono. Dalle fronde uscì un cespuglio di capelli rossi.

- Renji!-  disse Ichigo rinfoderando la spada – che diavolo ci fai qui?-

- Urahara mi ha detto che eri intenzionato a salvare Rukia. Sono qui per aiutarti- rispose il rosso con un sorriso triste.

- Ma tu sei dell’esercito! Se fai qualcosa ti uccidono-

- Non preoccuparti. Non prenderò parte direttamente al salvataggio. Cercherò di avvisare quanti più posso della vostra intrusione e dirò di lasciarvi passare in qualche modo. Ciò non significa che non dovrete lottare-

Ichigo annuì col capo.

- Come si entra nel Seireitei?- chiese Ishida aggiustandosi gli occhiali.

- Intorno al Seireitei ci sono delle mura parecchio spesse. In quattro punti, corrispondenti ai quattro punti cardinali, ci sono delle porte. Ad ogni porta c’è un guardiano. Vincete contro uno di loro e siete praticamente dentro- disse Renji


Ecco il nuovo capitolo. Chiedo immensamente scusa per il ritardo ma non mi è stato possibile aggiornare prima ^_^ spero sia stato di vostro gradimento ^_^

Un grazie mille a Sherry per aver commentato il capitolo precedente ^_^ Grazie per i complimenti. Mi hai reso felice come una Pasqua ahaha :) spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che continuerai a leggere questa storia ^_^

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

Stettero con Renji per un po’, poi decisero che avrebbero attaccato all’alba e il rosso li lasciò da soli.

Ichigo dormì poco e male e con Kon affianco che durante il sonno pronunciava senza sosta il nome di Nee-san.  Gli mancava un sacco quella piccoletta. In quei due mesi di vita quotidiana aveva imparato molto di lei e viceversa. Ichigo si ricordò anche che un giorno gli aveva parlato della sua famiglia e di come sua madre fosse morta per proteggerlo. Lei rimase ad ascoltare e alla fine disse che sapeva come si sentiva, perché anche lei aveva provato il suo stesso dolore. Non aggiunsero altro ma entrambi sapevano che al momento giusto si sarebbero raccontati tutto. Sospirò e si mise a sedere. L’alba era vicina. Si girò e vide che Ishida e Chad erano già svegli.

- Andiamo, Ichigo?- chiese Chad.

- Si, è ora di andare-

Si alzarono e raccolsero le loro cose e si incamminarono verso il Rukongai. Le strade erano semideserte. C’era solo qualche mercante che iniziava a preparare la propria merce. Le vie erano dannatamente pulite e tutto sembrava in ordine, forse pure troppo. Camminarono per un bel po’ in silenzio finché non giunsero ad una porta. In realtà il termine porta era abbastanza riduttivo. Era un’ entrata in legno massiccio alta quanto  le mura e largo almeno il doppio. Davanti ad essa c’era un uomo estremamente alto che faceva la guardia.

Ichigo aumentò il passo.

- Ichigo va piano! Mi farai cadere!- disse Kon che restava aggrappato alla spalla sinistra di Ichigo.

- Ti conviene scendere se non vuoi farti male- annunciò pacatamente Ichigo.

Il pupazzo ubbidì e si sistemò su Chad.

- Ehi tu, gigante!- urlò Ichigo verso il guardiano.

L’uomo si girò verso Ichigo.

- Ghe vuoi? E Ghi sei? – chiese

- Io sono Kurosaki Ichigo e devo passare per quella porta!-  

- Bene….Gurosaghi Igigo….io sono Jidanbo. Battimi e potrai passare!-

Lo scontro iniziò subito. Jidanbo estrasse due asce con cui colpì ripetutamente Ichigo che però parava ogni colpo con la sua spada nera.       

Né Ishida né Chad furono capaci di vedere cosa accadeva per via della nube di polvere che si era alzata. All’improvviso videro Jidanbo fermarsi.

- Hai finito, gigante?-

Jidanbo si ritrovò a parare i colpi con le sue asce. Ichigo era veloce e preciso e dopo alcuni colpi riuscì a spezzare le asce del guardiano.

L’omone guardò le armi distrutte e scoppiò in un pianto fragoroso.

- Le mie azie….le mie azie si sono rotte!-

Ichigo rimase esterrefatto.

- Scusa…non volevo…-

-Tu sei un bravo ragazzo…passa pure- e dette queste parole tra un singhiozzo e un altro, Jidanbo aprì l’enorme porta –fate presto!-

I ragazzi corsero dentro veloci come pantere e si nascosero nel primo vicolo che trovarono.

Avevano tutti il fiatone per la corsa.

- Ragazzi, ce l’abbiamo fatta! Siamo arrivati al Seireitei !- disse Ichigo felice –Rukia non dovrebbe essere distante-

Gli altri due annuirono. Si guardarono un attimo intorno. Il Seireitei era pieno di case in legno di ottima fattura, una simile all’altra. Al centro si ergeva maestoso un castello.

- Kurosaki, Kuchiki-san dev’essere lì-

Ichigo annuì e si incamminarono verso il castello, attenti a non essere visti.

 

Rukia guardava fuori dalla finestra della sua stanza. Non le era permesso uscire da lì e Orihime era imprigionata con lei.

- Kuchiki-san?-

Rukia si girò verso Inoue con fare interrogativo.

- Secondo me non vi giustizieranno. Vi terranno qui rinchiusa- disse sorridendo Inoue.

Rukia le regalò un sorriso un po’ triste.

- Spero che tu abbia ragione-

Non si dissero nient’altro.. Dopo un tempo imprecisato a rompere il silenzio, che era calato nella stanza, fu il cigolio della porta che veniva aperta.

Le due ragazze si voltarono di scatto e videro entrare Renji.

- Renji, che succede?-

Lui non rispose subito. Le si avvicinò e parlò a voce bassa in modo che solo lei potesse sentire.

- Rukia, ho una notizia da darti-

Lei lo guardò e lo invitò con lo sguardo a proseguire.

- Un guerriero sta venendo a salvarti. Un guerriero dai capelli arancioni- disse sorridendo.

Lei non sorrise. Anzi sgranò gli occhi e portò una mano alla bocca. Le lacrime le ballavano negli occhi.

- Ichigo... cosa ha in mente quel pazzo? Digli di andarsene via!-  bisbigliò lei.

- Sapevo avresti detto così. Non preoccuparti, è diventato forte!-

Rukia sorrise a quelle parole, poi sospirò.

- Renji, devi farmi incontrare Aizen. Il prima possibile-

Il rosso la guardò con curiosità. Non sapeva cosa aveva in mente Rukia ma si fidava della ragazza.

- Consideralo fatto-

Detto ciò Renji si allontanò e uscì dalla stanza e lei lo ringraziò mentalmente.



Ecco un altro capitolo :) spero sia stato di vostro gradimento XD grazie mille a chi segue la mia FF. Non vi ringrazierò mai abbastanza ^_^
Un grazie speciale a chi ha messo questa FF tra i preferiti e tra le seguite :)
E in fine un Mega Grazie a Sherry per le recenzioni ^_^ leggerle mi mette di buon umore ^_^ grazie mille *inchino*
 Kisses Nanni92 :)

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12

Ichigo correva a perdifiato, con Kon su una spalla. Chad e Ishida lo seguivano.

- Ragazzi, secondo me è meglio dividerci. Avremo più possibilità di arrivare al castello e di non venire presi- disse Ishida all’improvviso.

- Si hai ragione- annuì Chad.

- E sia! Ci si vede al castello! Non morite!- aveva urlato Ichigo prima di prendere una traversa a sinistra.

Gli altri due annuirono e presero altrettante strade.

Ora Ichigo era solo. Corse per un bel po’ facendo attenzione a nascondersi, purtroppo non fu abbastanza bravo.

-Oh…cosa abbiamo qui?-

Ichigo si voltò si fermò di scatto perché il padrone di quella voce gli aveva bloccato la strada. Era un uomo in divisa, completamente calvo e con un ghigno sul volto.

- Lasciami passare, non voglio lottare- disse Ichigo. Ora come ora gli importava solo salvare Rukia.

- Se vuoi passare, dovrai combattere!-

- Ichigo…fa attenzione lo vedo un tipo duro- disse Kon scendendo dalle spalle del ragazzo.

- Non preoccuparti, ce la farò!- disse Ichigo – con chi ho il “piacere” di combattere?-

- Io sono Madarame Ikkaku e voi sareste?- chiese superbo

- Io sono Kurosaki Ichigo!-

Lo scontro iniziò. Ikkaku cercò di colpire Ichigo da destra, ma il ragazzo parò il colpo e colpì Ikkaku al braccio. Il sangue uscì caldo e percorse l’intero braccio del nemico sino ad imbrattare la lancia che stringeva tra le mani. Ichigo sorrise per il lavoro svolto.

- Non cantare vittoria troppo presto. Siamo solo all’inizio-

 

Qualcuno bussò alla porta in legno e senza aspettare risposta la aprì. Rukia e Inoue si voltarono e videro entrare nella stanza un uomo alto, dai capelli scuri tirati indietro.  Un solo ciuffo ribelle gli ricadeva sul volto su cui giaceva un sorrisetto per nulla rassicurante.

- Aizen – disse Rukia con un filo di voce.

- Kuchiki-san, il vice capitano Abarai mi ha detto che desideravate parlarmi- l’uomo parlò piano.

La ragazza lo guadò negli occhi senza far trapelare il timore che un po’ le incuteva quell’uomo.

- Sì, c’era una cosa che volevo chiedervi. Io in fondo sono destinata a morire a breve e credo che mi spetti almeno un ultimo desiderio- affermò con calma la ragazza.

Aizen alzò un sopracciglio, forse per la curiosità.

- Ossia?-

- Lasciate libera Orihime, ormai avete me e lei non serve più. È l’unica richiesta che vi faccio-

Aizen la guardò intensamente, poi le voltò le spalle e, arrivato all’uscita, parlò.

- E sia, ma dovrà andar via entro il tramonto!-

- Sarà così, non temete-

L’uomo sorrise prima di uscire.

- Kuchiki-san perché lo avete fatto?- chiese Inoue con le lacrime agli occhi.

- Tu non sei coinvolta direttamente in questa storia. Meglio per te se vai via. Ora però devi ascoltarmi bene- disse ciò mentre si spostava verso il letto e da lì sotto prese una borsa e la porse alla compagna.

- Qui ci sono bende e c’è dell’alcool per disinfettare le ferite. Cerca Ichigo e vedi se necessita di cure. Poi riempilo di botte da parte mia e digli di andarsene. Che la smetta di fare l’eroe!-

- Kuchiki-san…perché piangi?- chiese Orihime.

Rukia si sentì come se avesse appena ricevuto una scossa elettrica. Portò istintivamente una mano alla faccia e si accorse che era umida. Sospirò.

- Non è nulla. Ora va, prima che Aizen cambi idea!-

Le due ragazze si abbracciarono e poi Orihime uscì dalla stanza e Rukia rimase sola. Si affacciò alla finestra.

- Ichigo, non morire!- disse piano lasciando che le lacrime cadessero libere sul volto.

 

Ichigo parò l’ennesimo colpo della lancia. Era ormai sicuro di vincere quando la lancia si spezzò in tre punti rivelandosi snodabile e fu ferito sul capo. Non si spaventò continuò ad attaccare e ruppe a metà l’arma del nemico.

- Fermati- disse Ichigo ansimando

- Posso ancora impugnare la mia arma! Per fermarmi dovrai tagliarmi il braccio- urlò l’uomo

- Stupido.

Ci fu un ultimo attacco. Ichigo colpì il braccio del nemico che esterrefatto cadde a terra esausto.

Ichigo sospirò e dopo, essersi assicurato che l’uomo fosse ancora vivo, prese Kon e ricominciò a camminare verso il castello. Dopo qualche passo vide una figura che correva nella sua direzione.

- Kurosaki-kun!! –

- Inoue! –

La ragazza lo raggiunse velocemente.

- O Cielo! Ma voi siete ferito! Aspettate qui ho qualche benda- prese dalla borsa delle bende e iniziò a fasciargli il capo con dolcezza

- Come avete fatto a scappare?- chiese curioso il ragazzo

- È tutto merito di Kuchiki-san. Lei ha chiesto come ultimo desiderio la mia liberazione. -

Ichigo sospirò.

- Grazie Inoue per avermi curato, ma ora devo andare. Rukia ha bisogno di me. Tornate pure a casa vostra-

Il ragazzo si rimise in cammino.

- Aspettate! Io verrò con voi. Voglio anch’io essere utile. Anch’io voglio salvare Kuchiki-san!- disse con voce ferma la ragazza.

Lui stiracchiò un sorriso e annuì col capo.

Lei in quegli occhi vide un Ichigo diverso. Un po’ più uomo e un po’ più saggio.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13

 

Inoue e Ichigo camminavano spediti verso il castello quando all’improvviso sentirono un rantolo dietro di loro. Si voltarono di scatto e videro uscire da un vicolo secondario Ishida. Era ricoperto di ferite.

- Ishida!- Ichigo gli corse incontro – Inoue, per favore, vieni con le bende e il disinfettante!-

- Subito!-

La ragazza corse verso i due e iniziò a curare le ferite del giovane dai capelli scuri. Si nascosero nella stradina da cui era giunto il ragazzo e lì rimasero sino al giorno successivo.

- Kurosaki… mi dispiace di averti rallentato-

- Non preoccuparti, Ishida. L’importante è che ora tu stia meglio. Restate qui ancora per un po’. Io proseguo. Vi lascio anche Kon -

- Come sarebbe a dire?! Io sono venuto qui per salvare la mia Nee-san e non ti lascerò andare a fare l’eroe senza di me!- sbraitò il pupazzo.

- Dai Kon, pensa che starai con Inoue- Ichigo cercò di convincere Kon.

Il peluche sembrò rifletterci un po’ su.

- Si hai ragione! Con il tizio con gli occhiali ferito Inoue avrà bisogno di me! Ma poi, bell’imbusto da strapazzo chi o cosa ti ha ridotto così?-

Nessuno aveva fatto prima quella domanda perché Ishida era stato incosciente per parecchie ore.

- Mi sono ritrovato davanti un tizio con una maschera bianca sul volto! Era un pazzo! Diceva di voler fare esperimenti su di me…folle vi dico, completamente andato!- Ishida prese un profondo respiro prima di continuare –per fortuna sono riuscito a batterlo! Il mio arco fallisce raramente!-

Ichigo sorrise.

- Bene io vado! Ci si rivede da Rukia!- e detto ciò Ichigo andò via.

 

Era un po’ che ormai correva Ichigo e il castello non era poi così lontano. Ormai era arrivato!

- Ehi, Tu! Dove credi di andare?!-

Ichigo si ritrovò davanti ad un uomo enorme, dalla pelle scura e dai capelli alzati al cielo. Ad ogni ciuffo era attaccato un campanello, nonostante ciò Ichigo non lo aveva sentito arrivare. Su una spalla c’era una bimba dai capelli rosa e le guance rosse che lo fissava sorridente.

- Ken-chan!! Sembra forte, non credi anche tu??- disse la bimba scendendo dalla sua spalla.

L’uomo rise senza provare reale gioia, solo una vena di follia.

Nonostante tutto Ichigo non si lasciò intimorire dall’uomo. Senza sapere bene come i due iniziarono a combattere. Fin da subito Ichigo si rese conto della forza di quello strano tizio.

Il ragazzo si ritrovò a parare colpi fortissimi e fu ferito ad una spalla e al braccio sinistro. L’uomo invece fu colpito dritto in faccia e  una la ferita si estendeva da una guancia all’altra.

Ichigo ansimava per la fatica e per il dolore, l’uomo invece se la rideva.

- Complimenti ragazzo! Come ti chiami?- chiese senza smettere di ridere

- Kurosaki Ichigo e tu?-

- Io sono Zaraki Kenpachi!-

Dopo questa breve pausa la lotta iniziò di nuovo e dopo molti colpi Ichigo si ritrovò senza forze e cadde per un attimo ansimante.

- Che fai, ti arrendi moccioso?- disse Zaraki.

“Dannazione! Io ancora non posso permettermi di morire! Muoviti corpo, fermati sangue, lasciami combattere ancora una volta! Io devo...salvare Rukia!!”

Si rialzò con una nuova forza che gli brillava negli occhi e iniziò nuovamente ad attaccare Zaraki.

Lo colpì più volte su un fianco schivando i colpi dell’uomo. Riuscì a ferirlo in pieno petto, ricevendo però in cambio un taglio profondo tra la spalla e il collo. Non si perse d’animo. Attaccò di nuovo e colpì definitivamente Zaraki al braccio destro. L’uomo stremato cadde in ginocchi, ma Ichigo cadde a terra perdendo i sensi permettendo solo ad un’ultima frase di lasciare le sue labbra

- Mi dispiace, ragazzi... –

L’uomo sorrise

-Mi dispiace ragazzi col cazzo... Hai vinto tu, deficiente...- e anche lui cadde a terra svenuto.

 

Ichigo aprì piano gli occhi. Quello che vide davanti fu un tetto in legno. Corrucciò le sopraciglia e si guardò intorno. Al suo fianco c’era un ragazzo dai capelli scuri a caschetto. Era piccolo e magro. Quando vide che era sveglio sfoderò un sorriso enorme.

- Oh che bello! Sono contento che lei si sia finalmente svegliato!- disse il ragazzo.

- Chi sei?- chiese Ichigo.

- Mi chiamo Hanataro Yamada!-

- Io sono Kurosaki Ichigo -

- Si lo so chi siete voi. So anche che avete intenzione di salvare Kuchiki-san -

Ichigo lo guardò sorpreso. Gli si leggeva in faccia che voleva sapere come quel ragazzino dallo sguardo impaurito sapeva chi fosse lui.

- Di voi mi ha parlato Abarai-kun e la stessa Kuchiki-san – si fermò per un attimo guardando verso Ichigo senza, però vederlo realmente – Abarai-kun mi ha detto di aiutarvi il più possibile, ecco perché quando vi ho visto ferito vi ho portato in questa casa abbandonata per curarvi. Sa io sono un medico –

- E Rukia…cosa ti ha detto di me?- chiese Ichigo con uno sguardo tra il triste e il curioso.

- Lei mi ha detto che voi le avete cambiato la vita, che le avete dato modo di reagire a quest’assurda situazione. Anche se, secondo lei, voi la odiate. Mi parlava con occhi tristi di voi, ma allo stesso tempo c’era qualcosa di indefinibile dentro di essi, come una luce- il ragazzino fece una pausa –diceva anche che era preoccupata per voi, sapeva che eravate qui e temeva molto per la vostra vita. Diceva che se voi foste morto per salvarla non se lo sarebbe mai perdonato-

Ichigo senti lo sconforto impossessarsi del suo stomaco.

- Hanataro, per quanto ho dormito?- chiese dopo alcuni minuti.

- Dieci giorni. In realtà vi siete svegliato giusto in tempo-

Ichigo lo guardò interrogativo.

-L’esecuzione è stata spostata domani all’alba-

Ichigo sgranò gli occhi per la sorpresa.

- Non arriverò mai in tempo al castello- disse con un filo di voce

- Io conosco una scorciatoia. Vi ci porto io-

Ichigo lo guardò riconoscente.

- Grazie Hanataro! Mettiamoci in marcia!-


Ecco un altro capitolo ^_^ questa volta l'ho postato subito :D spero vi piaccia ^_^ kiss by Rukia

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


 

CAPITOLO 14

La notte prima dell’esecuzione Rukia non chiuse occhio. Rimase a fissare la Soul Society dalla finestra. Mancava poco all’alba e una leggera brezza le scompigliava i capelli.

“Chissà se Ichigo sta bene” si chiese all’improvviso. La verità era che non le importava di morire quanto le importava della vita di lui. Sospirò tristemente. All’improvviso qualcuno bussò alla porta e, senza aspettare risposta, entrò. Era un servo con un vassoio.

- La vostra colazione-

- Grazie, lasciatela pure lì- disse Rukia indicando il mobile con lo specchio. L’uomo eseguì l’ordine e uscì.

La ragazza si chiese per quale motivo le portavano da mangiare se sarebbe morta poco dopo. Nonostante ciò, però, per acquietare lo stomaco mangiò un po’ di pane fresco.

Non molto tempo dopo l’arrivo del servo la porta si aprì di nuovo. Questa volta entrò una donna.  Si avvicinò alla ragazza senza aprir bocca e le porse un abito bianco come la neve.

Rukia la ringraziò con un cenno del capo. Indossò l’abito con l’aiuto della donna che, una volta compiuto il suo dovere, uscì. 

Ormai stava per albeggiare. Stava per essere giustiziata. Respirò profondamente.

La porta si aprì per l’ennesima volta. Ichimaru Gin entrò nella stanza.

- Principessa Kuchiki, è il momento di andare- disse ghignando.

Lei si alzò e si mosse in direzione della porta, ma l’uomo la fermò per una spalla avvicinandosi di molto al volto della ragazza. Rukia si scostò un po’, ma non abbastanza per non sentire il fiato di lui sulla sua pelle. Storse il naso.

- Sa, principessa - e con la voce sottolineò quest’appellativo - potresti evitarti tutto ciò, se ci dicessi dove si trova ciò che vogliamo-

Rukia lo guardò astiosa.

- Non tradirò il mio paese per voi!- disse decisa. A quel punto Gin lasciò la presa sulla sua spalla e uscirono dalla porta. Percorsero in silenzio il resto del tragitto fino ad uscire all’aperto. Lì furono assaliti dalle urla delle persone. Per le guardie era infatti difficile riuscire a tenere a bada tutta la gente che si era riunita per quell’evento terribile. Rukia, però, non guardò nessuno di loro. Aveva lo sguardo fisso davanti a se e cammina spedita verso il piccolo palco in legno dove sarebbe stata eseguita la sua condanna a morte. Quando arrivò più vicina alla struttura vide suo fratello. Era più magro di quando l’aveva lasciato e aveva qualche ferita sul volto, ma nonostante tutto non era legato.

Rukia si chiese cosa gli avrebbero fatto dopo la sua decapitazione. Salì gli scalini e a quel punto fu fermata da Aizen in persona.

- Principe e principessa Kuchiki, siete ancora in tempo per fermare tutto ciò. Datemi l’Hougyoku!-

- Che te ne fai dell’Hougyoku, eh Aizen?!- urlò Rukia.

Lui si avvicinò alla ragazza e la prese per il vestito, alzandola leggermente da terra.

- Tutti sanno che la Soul Society è stata costruita molti anni fa, e tutti sanno anche dei diversi congegni che la attraversano. L’ Hougyoku è l’unico oggetto capace di distruggere tutte le antiche fondamenta di Soul Society! Io lo voglio per distruggere quest’inutile paese e costruire una città più degna di me, con nuovi sovrani e nuovi sudditi! Lo chiamerò Hueco Mundo!-

- E chi ti dice che avrai ciò che desideri!?- urlò Rukia

- Perché prima o poi lo troverò, anche a costo di far fuori sino all’ultimo abitante di questo posto!-

Aizen lasciò cadere Rukia senza alcun preavviso e la ragazza si ritrovo a terra con le ginocchia doloranti.

- Addio, Kuchiki Rukia. Che avvenga l’esecuzione!-

Rukia inghiottì a vuoto. Si rimise in piedi e si avvicino ad un supporto in pietra. Accanto ad esso c’era un uomo vestito in bianco col volto coperto. Prima di poggiare il capo diede un ultimo sguardo a tutta la gente che era lì e vi trovò Renji. Era sul punto di piangere, i pugni tanto serrati da far sbiancare le nocche.

Sorrise suo malgrado e, dopo essersi inginocchiata, appoggiò la testa sul blocco di pietra e, senza un motivo preciso, scostò i capelli. L’uomo in bianco prese la spada. Tutto era ormai pronto per l’esecuzione.

L’uomo alzò la spada. Rukia chiuse gli occhi, lasciando che una sola lenta lacrima le attraversasse il volto. Aspettò così che tutto finisse, ma dopo un tempo che le apparve interminabile niente era accaduto. Aprì gli occhi e si ritrovò a spalancarli. Ichigo era davanti a lei e aveva appena fermato il colpo dell’uomo in bianco.

- Ichigo!- urlò lei

- Yo, Rukia!- disse lui sorridendo.

- Vattene! Potrebbero ucci…-ma non finì la frase perché lui la interruppe.

- Smettila di dire sciocchezze! Io sono venuto qui per salvarti, Rukia!-

Lei lo guardò e le lacrime le iniziarono a bagnare il volto.

- Ti avevo detto che non ti avrei perdonato se fossi venuto qui, quindi ora non ti ringrazierò!-

Ichigo sorrise.

- Ma che scenetta commovente!-

I due ragazzi si voltarono in direzione della voce. Aizen se ne stava davanti a loro a battere le mani in segno di sfida. Estrasse la spada e si stava quasi per scagliare contro Rukia, ma qualcuno lo colpì con un pugno.

- Muori dannato!-

A dare il colpo era stato Renji. Dopo quell’atto scoppiò l’inferno. L’esercito si aizzò contro i rivoltosi.

Rukia si sentì strattonare da una mano forte. Quando si voltò vide suo fratello accanto a se. La portò in un luogo più appartato e sicuro del campo di battaglia.

- Mi dispiace, Rukia. Tutto ciò non sarebbe dovuto mai accadere- parlò piano Byakuya.

- Nii-sama, non dovete preoccuparvi! –

Non riuscirono a dirsi altro. Un uomo tra i nemici si scagliò contro di loro, ma furono salvati in tempo da Renji.

- Principe Kuchiki, mi sono preso la libertà di portarvi la vostra spada- disse il rosso.

Byakuya annuì grato e, presa la spada, si buttò nella mischia.

- Nii-sama!- urlò Rukia

- Rukia non è il momento di preoccuparsi per lui, se la caverà! Bisogna  eliminare i ribelli e riportare la pace in questo paese. C’è molta gente che sta lottando ora! Ci sono troppe vite in ballo! C’è anche Ichigo lì in mezzo-

- Lo so, Renji! – disse la ragazza con un senso di impotenza che le serrava la gola –voglio rendermi utile, Renji! –

Lui sorrise.

- Sapevo avresti detto così. Ascoltami bene. Sotto il palco c’è anche la tua spada. Andiamo a prenderla!-

Lei annuì convinta e dopo aver strappato l’orlo troppo lungo dell’abito bianco corse verso la struttura in legno, coperta da Renji.

 

Nuovo Capitolo :D spero vi piaccia :D Grazie a chi continua a leggere questa storia :D

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15

Ichigo stava combattendo con tutte le sue forze contro tutti i nemici che gli si paravano davanti, ma il suo vero obbiettivo era Aizen. Sapeva che tutto quel putiferio era iniziato per mano sua e lui l’avrebbe fatto fuori. Uccise l’uomo che aveva davanti e iniziò a guardarsi intorno. C’erano uomini in divisa militare che combattevano con uomini vestiti di bianco. Ichigo aveva capito che i bianchi erano i rivoltosi perché sia Aizen sia Gin indossavano vestiti di quel colore, così come gli uomini che erano accanto al palco in legno e come l’esecutore della condanna. Aizen l’aveva fatto, con molta probabilità, per distinguere gli uomini che lo seguivano dagli uomini che erano obbligati a farlo.

Ichigo fece fuori l’ennesimo nemico e si guardò intorno. In lontananza vide il suo obbiettivo ma prima di poterlo raggiungere Gin gli si parò davanti.

- Dove credi di andare, moccioso?- chiese minaccioso.

Prima che Ichigo potesse, però, rispondere qualcun altro parlò.

- Non sono affari tuoi, visto che il tuo nemico sono io!-

Davanti a loro c’era una Rukia più combattiva che mai.

- Va, Ichigo! Ferma Aizen!-

- Ma tu…-

- Ho detto va! Non sei qui per preoccuparti di me, ma per aiutarmi a salvare Soul Society, no? Allora va!-

- Sta attenta!- disse lui sorpassandola

- Anche tu, stolto- rispose lei con un pizzico di dolcezza nella voce.

Ichigo si lasciò dietro Rukia e continuò ad inseguire Aizen e poco dopo lo raggiunse. Si trovava non molto lontano dal campo di battaglia.

- Che codardo che sei! Scappare dal campo di battaglia!- urlò Ichigo

Aizen si voltò verso di lui con un sorrisetto stampato sul volto.

- Io sarò codardo, ma tu sei stupido, Kurosaki Ichigo!-

- Come sai il mio nome!?-

- Da un paio di giorni non si fa altro che parlare di te, sai? Il ragazzo dai capelli arancioni che è riuscito a battere il temibile Kenpachi! Sei diventato famoso !- disse ridacchiando Aizen.

 - Sta zitto, idiota- parlò serio Ichigo.

Aizen sfoderò la sua spada che brillò sotto il sole di quella giornata nera.

- Fatti sotto, Kurosaki Ichigo -

Lo scontrò iniziò.

Iniziarono a studiarsi, con grande lentezza. Ichigo stringeva la spada nera fra le mani tanto forte da rendere bianche le nocche delle mani. Aizen, invece, era più tranquillo e sicuro di sé. Fu proprio il disertore ad attaccare per primo. Con la sua spada cercò di colpire Ichigo sul fianco sinistro, ma il ragazzo agilmente aveva scansato il colpo e aveva contrattaccato senza però riuscire a colpire l’avversario. Aizen colpì di nuovo e Ichigo contrattaccò. Andarono avanti così, in questa strana danza fatta non di passi ma di colpi, alcuni fallivano miseramente altri, invece, avevano colpito la carne dell’avversario. Si ritrovarono entrambi a respirare a fatica per via dello sforzo. Il sudore si mischiava col sangue che usciva dalle ferite.

- Non sei niente male, moccioso- disse serafico Aizen.

Ichigo grugnì un va a quel paese e condusse un nuovo attacco. Non andò a buon segno, anzi Aizen lo colpì al braccio sinistro creando una ferita molto profonda. Il ragazzo non si perse d’animo e continuò ad eseguire la sua strana danza, riuscendo anche a colpire Aizen.

- Ora mi hai stufato!- dichiarò Aizen dopo che Ichigo l’aveva colpito sulla fronte.

- Lo stesso potrei dire io! Aizen io ti farò fuori perché hai portato solo dolore alle persone di questo paese!-

Lo scontro ricominciò e questa volta Ichigo era in netto vantaggio.

Aizen riusciva a stento a parare gli attacchi e in fine Ichigo riuscì anche a prendergli la spada e a lanciarla lontano. Si avvicinò all’uomo e gli punto la spada nera alla gola.

- Dì le tue preghiere Aizen!- disse serio

- Chi ti dice che hai vinto?- rispose il moro sorridendo.

L’uomo si mosse velocemente. Con un calcio ben assestato colpì Ichigo facendolo cadere e corse a riprendersi la sua spada.

Ichigo cadde sulla schiena, procurandosi non poco dolore, ma non ci badò molto. Più veloce che poté si alzò e rincorse Aizen che aveva quasi raggiunto la sua spada.

Il ragazzo corse velocissimo e riuscì per un pelo a bloccare Aizen. In quel momento fu distratto da un boato. Un aura azzurra si stendeva lungo tutto il campo di battaglia.

- Cosa diavolo succede?!- chiese Ichigo

Detto ciò si ritrovò a boccheggiare per il dolore. Aizen aveva colto la sua distrazione e, raccolta la sua arma, aveva colpito Ichigo al ventre, senza però riuscire ad arrivare troppo in profondità.

-Bastardo! MUORI!!- urlò Ichigo prima di colpire a morte il suo nemico.

Aizen si accasciò a terra maledicendo il ragazzo.

Ichigo rimase in piedi per un po’ sorridendo. Si spostò leggermente dal cadavere del moro, ma dopo pochi passi sentì la forza venir meno e si accasciò a terra, perdendo i sensi.

Scusate per il ritardo :D spero vi sia piaciuto il capitolo!! :D

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16

 

Aprì piano gli occhi, ma si ritrovò a chiuderli subito dopo. La luce era troppo forte e intensa. Strizzò le palpebre e riprovò. Questa volta riuscì a vedere qualche forma sfocata davanti a sé.  Le vide muoversi. Forse stavano anche dicendo qualcosa, ma in quel momento le sue orecchie non volevano funzionare. Respirò profondamente. Senti l’aria entrare nei polmoni come se fosse la prima volta. Richiuse gli occhi e li riaprì pochi attimi dopo. Riuscì finalmente a dare un nome a quelle forme tremolanti che aveva visto.

-…saki-kun…-

Anche l’udito iniziava lentamente a funzionare.

- Kurosaki-kun?-

Sbatté nuovamente le palpebre e finalmente riuscì a vedere tutto distintamente.

- Inoue – pronunciò lentamente.

- Oh finalmente Kurosaki-kun! Ti sei svegliato! – disse quasi piangendo la ragazza.

- Ci hai fatto preoccupare sai?- aggiunse Ishida aggiustandosi gli occhiali.

Ichigo sorrise nel vedere che Inoue, Ishida e Chad stavano bene.

Poi, preso da un barlume di consapevolezza si guardò intorno. Era in una stanza enorme piena di mobilia ed era adagiato su un letto pieno di stoffe e di cuscini.

- Dove mi trovo?!- chiese

- Sei nella residenza dei Kuchiki –

Ichigo si voltò nella direzione da cui era giunta la voce. Sulla porta se ne stava Renji con un braccio fasciato e alcune bende intorno alla testa. In realtà tutti i suoi compagni avevano bende un po’ su tutto il corpo.

- Come è andata la battaglia?- chiese con un velo di tristezza il ragazzo.

- C’è da ammettere che è successo di tutto!- disse Ishida aggiustandosi gli occhiali

Ichigo li guardò interrogativi.

- Sai, Kurosaki-kun, stavamo tutti lottando con nemici potentissimi. La stanchezza cominciava a farsi sentire. Poi, però, è arrivata Yoruichi e lei ha messo a posto tutto con la sua magia! I nemici hanno opposto ancora un po’ di resistenza ma poi si sono dovuti arrendere alla forza schiacciante di Yoruichi- disse Inoue mimando il gesto di colpire qualcuno con un pugno.

Ichigo sorrise. Poi sentì un senso di ansia che partiva dallo stomaco e che si muoveva in tutte le direzioni del corpo.

- Dov’è Rukia?- chiese con un groppo alla gola.

- Rukia è partita tre giorni fa – rispose prontamente Renji.

- Partita? – chiese incredulo Ichigo

- Si hai capito bene, partita. Ha preso un gruppetto di uomini non troppo provati dalla battaglia ed è partita dicendo che sarebbe tornata il prima possibile. Nessuno sa bene dove sia andata, anche perché è partita il giorno dopo lo scontro finale, tutti erano impegnati a ricostruire la città e lei è andata via indisturbata. È proprio furba quella ragazza-

Ichigo sospirò e si voltò verso la finestra. Il sole era alto in cielo e si potevano vedere gruppetti di uomini intenti a ricostruire ciò che era andato distrutto durante la battaglia.

- Bhè se la caverà sicuramente alla grande, qualsiasi cosa abbia in mente di fare. Ne sono certo- disse infine sorridendo Ichigo.

Gli altri annuirono convinti e ripresero a parlare della battaglia. Lo scontro aveva portato alla morte dei tre traditori e al patibolo tutti i ribelli che avevano agito con gli ex capitani. La pace aveva di nuovo deciso di abitare la Soul Society.

 

Erano passati parecchi giorni dallo scontro con Aizen. Ichigo si era ormai ripreso anche se il medico gli aveva consigliato un lungo periodo di riposo. Il giovane trascorreva, così, la maggior parte dalla giornata a letto circondato dai suoi compagni. Anche se il suo pensiero era rivolta a Rukia. Non si sapeva ancora dove fosse e quando sarebbe tornata.

 

Anche quel giorno era a letto. Ascoltava, insieme ai suoi compagni, le lamentele di Kon. Il piccolo pupazzo si lamentava da giorni poiché la nobile Yoruichi non lo aveva ritrasformato in umano. Infondo, sosteneva il peluche con grande forza, era arrivata fino alla Soul Society per aiutare tutti, perché non aiutare anche lui? Ad interrompere le lamentela fu l’aprirsi improvviso della porta.

- ICHIIIIIGOOOOO!!!! Figlio mio!!!-

Il ragazzo si ritrovò una massa nera addosso. Non riusciva più a vedere niente.

- Oh! Il mio piccolo figliolo!!!-

Ichigo iniziò a opporre resistenza a quell’essere che lo aveva preso di mira e, con un grandissimo sforzo, riuscì a vedere chi lo stava stringendo con tanta forza.

- Papà?!- disse incredulo

Ad abbracciare il giovane c’era un uomo di mezz’età, capelli e basette nere, occhi scuri pieni di lacrime e un  gocciolone che pendeva dal naso.

Ichigo cercò in tutti i modi di liberarsi del padre, ma ci riuscì solo dopo molti tentativi.

Quando la sua visuale fu di nuovo completa, scorse dietro il genitore due ragazzine.

- Yuzu, Karin. Ci siete anche voi- disse incredulo il ragazzo.

- Onii-san! Ci si mancato moltissimo!- affermò piangendo la piccola Yuzu

- Oh su non piangere! Ora siamo tutti insieme- la rimbeccò la forte Karin

Ichigo sorrise, così come fecero tutti i compagni intorno a lui.

Il ragazzo era felice di avere la sua famiglia con sé, ma all’improvviso un piccolo dubbio si insinuò trai suoi pensieri

-Che ci fate qui?- chiese all’improvviso.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

Isshin prese uno sgabello dall’angolo e si sedette accanto al letto del figlio. Pose i gomiti sulle gambe, intrecciò le dita delle mani e, a testa bassa, iniziò a parlare.

- Figliolo, sai bene che Karakura non è mai stato un paese ricco né un paese in cui la vita può essere considerata semplice, però alla fine siamo sempre stati bene lì. Purtroppo, come ben sai, la situazione è peggiorata. Ecco perché tu sei partito. Ma non tornavi e abbiamo cominciato a temere il peggio. Poi, però, una settimana fa, giorno più, giorno meno, è arrivato un gruppo di uomini guidati da una ragazza-

Isshin alzò lo sguardo su Ichigo, senza tuttavia mutare la sua posizione.

- Lei si è presentata a noi come Kuchiki Rukia-

Ichigo sgranò leggermente gli occhi.

- Ha detto di avere un debito nei tuoi confronti. Che tu l’avevi salvata e avevi aiutato il suo paese. Ha aggiunto che te lo doveva-

Isshin fece una leggera pausa.

- Sai, Ichigo, in pochissimo tempo hanno costruito numerosi canali per arare i campi, hanno costruito case e hanno aiutato la popolazione. Dopo aver finito il loro lavoro Rukia-chan è venuta da me. -  l’uomo sorrise – Mi chiese se avessi voluto rivedere mio figlio. Ovviamente ho detto di si. Lei mi ha sorriso. In quel momento ammetto che mi è venuto in mente il sorriso di tua madre.-

Isshin si fermò nuovamente. Aveva di nuovo gli occhi bassi e aveva lo sguardo leggermente perso. Ichigo ipotizzò che stesse ricordando qualcosa di sua madre e per questo motivo non lo richiamò, ma lo lasciò vagare nei ricordi.

All’improvviso l’uomo respirò a fondo e riprese a raccontare.

- Dopo mi ha solo detto di preparami e di portare con me Yuzu e Karin se volevo e se lo ritenevo opportuno. La mattina seguente all’alba siamo partiti. Ed adesso eccoci qua. Nel palazzo di una principessa. Non l’avrei mai detto che quella ragazza all’apparenza così semplice potesse essere una persona di tale importanza- e di nuovo sorrise.

-Dov’è ora Rukia?-

Isshin alzò le spalle.

- Sarà da qualche parte qui a palazzo-

Ichigo si rilassò improvvisamente. Non si era neanche reso conto di aver alzato il busto dal cuscino. Lo riappoggiò lentamente e alzò gli occhi verso il soffitto. Si sentiva stranamente leggero. Era stato in pensiero per Rukia, se ne rendeva conto solo ora.

Un toc-toc alla porta lo destò dai suoi pensieri.

- Sei ancora a letto? Credevo che in più di una settimana ti saresti ripreso, stolto-

-Rukia…- sussurrò Ichigo.

Lei era lì, davanti a lui. Il ragazzo lasciò vagare il proprio sguardo sul corpo di Rukia. Aveva numerosi graffi sulle braccia, il vestito che indossava era sgualcito e lacero in più punti, il viso era più pallido del solito e aveva due grosse borse sotto gli occhi blu. Trasmettevano un gran senso di stanchezza, ma per la prima volta Ichigo riuscì a vedere in quegli occhi un pizzico di gioia e leggerezza. Suo malgrado sorrise.

Lei sorrise di rimando.

- Kuchiki-san!- urlò Inoue correndole incontro. L’abbracciò molto forte

- Orihime! Non respiro…lasciami….- disse Rukia con molta difficoltà.

La ragazza lasciò piano piano la mora.

- Bhè ora io vado a riposarmi. Rimettiti presto, Ichigo. Tra qualche sera ci sarà una festa in tuo onore non puoi certo mancare- disse Rukia sorridendo.

-Cosa?!- disse il ragazzo. Aveva la bocca spalancata per la sorpresa.

Rukia rise alla faccia sconvolta di Ichigo e degli altri presenti nella stanza.

- Dovrebbe essere tutto pronto entro dopodomani. Guarite tutti presto, mi raccomando- e detto questo, senza aspettare altre risposte, la mora lasciò la stanza.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Ok sono felice di annunciare che questo è il penultimo capitolo della serie e che, quindi. siamo ormai giunti alla fine :) io spero che questo capitolo vi piaccia e che resterete fino alla fine...grazie a tutti quelli che stanno seguendo questa storia *inchino*

Capitolo 18

 Erano passati due giorni dal ritorno di Rukia. Ichigo non era più bloccato a letto e, infatti, aveva iniziato a gironzolare per il castello. Le grandi finestre del castello lasciavano entrare la luce del sole che aveva da poco raggiunto il centro del cielo blu. Non c’era neanche una nuvola quel giorno. Ad Ichigo sfuggì un sorriso. Quella giornata lo faceva star bene. Continuò a vagare per il castello finché non raggiunse una grandissima sala. Il pavimento era in legno pregiato, ai lati della stanza vi era una lunga serie di finestre a forma d’arco che affacciavano sul giardino. In fondo, sul lato opposto in cui si trovava Ichigo, si stagliavano due enormi troni d’oro finemente lavorati e foderati con una stoffa rossa. Sopra di essi c’era un quadro. Il  principe Byakuya era in piedi sulla destra. Era stato raffigurato col petto lievemente in fuori e il mento leggermente all’insù in una posa molto regale. Davanti a lui c’era un trono su cui sedeva Rukia. Aveva un abito color pesca che le fasciava il corpo. Le scarpette bianche erano appena visibili sotto l’ampio vestito. Aveva, come sempre, un ciuffo ribelle che le ricadeva sul volto e aveva dei lunghi capelli neri raccolti in una treccia che le ricadeva sulla spalla fino a posarsi sul grembo. Sorrideva. Alla sua sinistra compariva un uomo che Ichigo non aveva mai visto. Indossava la divisa militare. Era alto e snello. Il viso fiero era incorniciato da capelli neri. Sul volto brillavano due occhi scuri e un sorriso appena accennato. Ichigo si avvicinò per osservare meglio quella figura.

- È Kaien-dono –

Ichigo si girò di scatto.

- Rukia…-

La mora si avvicinò a Ichigo e rimase qualche secondo in silenzio ad osservare l’uomo nel quadro. Ichigo avrebbe giurato che, nonostante il piccolo sorriso sulle labbra di lei, aveva visto una lacrima ballarle negli occhi.

- Lui era il capo della milizia- così la ragazza ruppe il silenzio –Era anche la mia guardia del corpo. Ed è, grazie a lui, che io sono capace di utilizzare una spada-

Calò di nuovo il silenzio. Ichigo non osò romperlo perché sapeva che lo avrebbe fatto lei appena si sarebbe sentita pronta.

Rukia sospirò prima di continuare.

- Lui è morto la notte in cui hanno provato a rapirmi. Lui è morto per proteggere me. E solo per merito suo che io sono potuta fuggire. È solo grazie a lui se io sono viva. Gli devo molto.- si prese una nuova pausa –Mi chiedo spesso se le cose sarebbero potute andare diversamente- disse infine con un accenno di amarezza nella voce.

Ed Ichigo si ricordò improvvisamente di quando le aveva raccontato di sua madre e di quando lei gli aveva detto che sapeva come si sentiva perché aveva provato il suo stesso dolore. Ora finalmente capiva. E si rese conto che lui e Rukia si comprendevano così facilmente perché avevano provato le stesse sensazioni e le stesse emozioni. E si ritrovò a sorridere come un bambino.

- So come ti senti. Per molto tempo anche io mi sono sentito responsabile della morte di mia madre. Lei è morta per proteggere me, esattamente come ha fatto lui con te- Ichigo non osò pronunciare il nome dell’uomo - anche io, come te, mi sentivo in colpa per quello che le era successo. Poi, però, ho capito che mia madre non avrebbe mai voluto sentirmi dire una cosa del genere. Sono sicuro che, se mi sentisse dire che mi sento in colpa per la sua morte, si infurierebbe e mi direbbe che lei è morta perché mi amava e che sarebbe pronta a rifarlo.- e si voltò verso Rukia- Sono sicuro che anche lui ti direbbe la stessa cosa- disse sorridendo alla ragazza. Lei lo guardava con gli occhi leggermente sgranati e la bocca lievemente aperta per lo stupore. Poi all’improvviso donò ad Ichigo uno dei sorrisi più belli che le avesse mai visto.

- Grazie, Ichigo. Sei maturato molto, sai?- gli disse dolcemente.

Ichigo sorrise.

- Principessa Kuchiki-

Rukia si voltò verso la voce che l’aveva chiamata. Era una ragazza abbastanza alta, capelli scuri legati dietro la nuca con un grosso fermaglio, occhiali tondi e occhi scuri. Indossava un vestito beige abbastanza ampio.

- Nanao- san, c’è qualche problema?-

- No, volevo solo informarla che abbiamo tutto il materiale per questa sera. Ora cominceremo ad addobbare la sala-

- Molto bene. Grazie per il vostro aiuto.-

Nanao sorrise e, dopo un leggero inchino, lasciò la stanza.

-Ichigo è ora di tornare nella tua stanza. Riposati perché stasera avrai molto da fare- disse Rukia

Il ragazzo annuì e, dopo aver salutato Rukia, lasciò la stanza.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19

 

Mancava poco più di mezz’ora all’inizio della festa. Ichigo si stava guardando allo specchio. Indossava una veste grigio perla con le ampie maniche bianche leggermente rigonfie sull’attaccatura delle spalle e che terminavano con un tratto più stretto sul polso dello stesso colore dell’abito. Il collo era alto e all’altezza della vita portava una cintura in corda che dondolava seguendo il movimento del suo corpo. In quello stesso punto si restringeva leggermente per poi allagarsi nuovamente. L’abito arrivava poco più su delle ginocchia e sulla sinistra, all’altezza del cuore, c’era lo stemma dei Kuchiki, un petalo di ciliegio. Sotto il vestito indossava delle calze scure e delle scarpe chiare come il vestito.

A guardarsi vestito in quel modo si sentiva abbastanza ridicolo.

Sospirò. Si allontanò dallo specchio e si avviò alla porta.

Appena uscì dalla stanza vide Ishida e Chad che lo aspettavano. Erano vestiti nel suo stesso modo solo che Ishida aveva un abito rosso, mentre Chad ne indossava uno verde. Ichigo ridacchiò vedendo un uomo grande e grosso come Chad stipato in un abito tanto piccolo.

- Ragazzi!!!!!!!-

Il gruppetto si girò verso sinistra e vide Isshin che salutava. Dietro di lui c’erano Orihime, Yuzu e Karin. Orihime indossava un ampio abito rosso leggermente scollato e aveva i capelli raccolti. Yuzu indossava un abito rosa che le arrivava poco sotto le ginocchia mentre Karin aveva un abito lilla della stessa lunghezza di quello di Yuzu. Tutto il gruppo si avviò verso la sala dove si teneva la festa. Vi era già una lunga fila di persone che attendevano di entrare dalla grande porta di legno che portava alla festa. Accanto all’entrata c’erano due guardie che aprivano e chiudevano l’enorme porta. Al di là di essa c’era un uomo che pronunciava a gran voce il nome di questo o quell’invitato.

Dopo parecchi minuti il gruppo giunse all’ingresso. Qui una mano bloccò Ichigo. Il ragazzo si voltò di scatto e vide il principe Byakuya al suo fianco.

- Il signor Kurosaki entrerà dopo di voi- disse con voce chiara.

Così fu. Entrò prima tutto il gruppo. Poi il principe gli fece segno di aspettare ancora un attimo. Si avvicinò alla guardia e gli sussurrò qualcosa. Subito l’uomo entrò dentro e ricomparve solo molti attimi dopo. In quel mentre Ichigo osservò il principe. Aveva un abito blu scuro simile al suo solo che quello del principe  era stato decorato con della stoffa color argento. Le osservazioni di Ichigo furono bloccate dal ritorno della guardia.

-Vieni con me- disse Byakuya.

Ichigo seguì l’ordine ed attraversò l’enorme porta. All’interno la sala era stata addobbata con lunghi nastri d’orati ed era stata riempita con lunghissimi tavoli pieni di tutte le prelibatezze possibili. Una parte era però rimasta sgombra per lasciare posto alla piccola orchestra che allietava la serata e per lasciare un po’ di spazio a coloro che volevano ballare.

Ichigo, però, non ebbe modo di poter commentare subito ciò che aveva davanti perché al suo ingresso era sceso il silenzio. Si voltò alla ricerca del principe ma si accorse che non era più al suo fianco. Si ritrovò spiazzato in mezzo a tutte quelle persone che lo fissavano.

- Ecco a voi colui che ha salvato Soul Society. È a lui che noi tutti dobbiamo la vita-

Una voce chiara si alzò dalla folla che, dopo aver sentito tali parole, si aprì fino a permettere al padrone della voce di uscire allo scoperto. Era Rukia che quella sera, a parere di Ichigo, era più bella che mai. Aveva un lungo abito azzurro scuro senza spalline che le fasciava il corpo sino alla vita per poi scendere largo verso la fine. Era semplice ed elegante. I capelli di lei erano stati bloccati dietro la nuca da un grosso fermaglio scintillante.

Ichigo sorrise quando la vide. Lei gli rispose con un altro sorriso.

- Che sia sempre il benvenuto tra noi-

Dopo questa frase la folla iniziò ad applaudire. Ichigo riuscì finalmente a muoversi solo quando tutti tornarono a banchettare o a danzare o a chiacchierare.

- Non essere così rigido Ichigo! In fondo è la tua festa!- gli disse Rukia ridendo.

Lui sorrise malinconico. Lei scorse subito la tristezza nei suoi occhi.

- Che ti prende Ichigo?- chiese

- Nulla- rispose lui.

Lei gli prese la mano e lo portò fuori dalla festa. Erano in giardino solo loro due.

- Allora? Mi dici cos’hai?-

- Domani io ripartirò per Karakura…- disse lui dopo aver sospirato

Lei lo guardò e capì subito cosa lo preoccupasse.

- Bè non sei felice di tornare a casa? È da tanto che non torni- fece una pausa per guardarlo – sai abbiamo fatto molte migliorie ma non abbiamo ancora finito del tutto quindi torneremo il prima possibile per concludere il lavoro. Non sia mai che i Kuchiki lascino qualcosa di inconcluso- concluse sorridendo

Lui la guardò sbigottito.

Il sorriso di lei si allargò.

- Non ti libererai tanto facilmente di me, sai?-

A quel punto anche lui sorrise. Allungò una mano verso il viso di lei. Le accarezzò una guancia e, senza aspettare la reazione di lei, la baciò. Fu un bacio dolce e pieno di parole non dette.

- Lo spero con tutto me stesso, sai?- disse infine lui.

Lei sorrise come mai aveva fatto prima di allora.

- Torniamo dentro adesso altrimenti ci daranno per dispersi!- disse lei e senza aspettare risposta si trascinò il ragazzo dietro.

 

Due anni dopo

 

La chiesa era piena di persone. Tutti attendevano l’arrivo della sposa. Lui, lo sposo, aspettava in ansia sull’altare la sua bella. Non riusciva a calmarsi e a star fermo.

- Dannazione Kurosaki datti un contegno!- sbottò Ishida che era al suo fianco

Ichigo non ebbe il tempo di ribattere perché si sentirono i violini che cominciavano a suonare una dolce melodia. Il ragazzo si girò di scatto verso l’ingresso della chiesa e la vide. Lei era lì e stava camminando verso di lui. Ora era più calmo. Niente lo faceva stare bene come faceva lei.

Rukia giunse all’altare. I due si guardarono negli occhi.

- Yo Rukia- disse lui

- Yo Ichigo- disse lei

Sorrisero contemporaneamente consci del fatto che ormai niente più poteva ormai dividerli. Perché loro erano Ichigo e Rukia un’anima sola in due corpi.

 

Questo era l'ultimo capitolo della storia. Volevo ringraziare chi mi ha seguito sino alla fine. Grazie mille :) Spero che quest'ultimo capitolo vi sia piaciuto!! by Nanni92

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