War and Love di Leslie_burke (/viewuser.php?uid=99318)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Attese e speranze ***
Capitolo 2: *** Fiocchi di neve al chiaro di luna ***
Capitolo 3: *** Make me a promise ***
Capitolo 4: *** Sussurri nella notte ***
Capitolo 1 *** Attese e speranze ***
Fairy Oak 01
NOTA: In questa fan
fiction quando Pervinca entra nell'esercito del Terribile 21 ha 14
anni; so che nei libri non è così, ma mi serviva
fare questo piccolo cambiento. Inoltre, si svolge tre mesi dopo
l'ultima battaglia (non sono andata a controllare le stagioni, siate
clementi!), e non tiene conto dei libri dei quattro misteri (basandosi
quindi solo sulla trilogia). Il punto di vista è quello di
Pervinca;
CAPITOLO 01: Attese e speranze
Mi rigirai nel letto, cercando di prendere sonno. Fuori la luna
splendeva, rossa, imponendosi prepotentemente su tutti gli altri astri.
Chiusi gli occhi, e mi resi conto che nella casa regnava un silenzio
quasi innaturale: addirittura gli animali tacevano, solo il vento osava
rompere di tanto in tanto quest'atmosfera cupa. Non che questo mi
dispiacesse: adoro il silenzio, ma quella quiete così
assoluta mi costringeva a pensare, quando desideravo invece togliermi
dalla mente i ricordi del passato...
Senza fare rumore mi
sollevai dal letto, attenta a non svegliare Felì e mia
sorella, e, mi fermai di fronte alla camera di mia zia. Alzai una mano,
e bussai delicatamente.
« Entra pure, Vì. » mi invitò
sussurrando.
«
Come hai fatto a
capire che ero io?! » esclamai, entrando in punta dei piedi.
Lei
mi sorrise, con quell'espressione dolce ma saggia.
«
Chi ha bussato non ha fatto alcun rumore entrando qua, quindi deve aver
volato. Vaniglia non è ancora in grado di farlo in piena
notte, mentre per te, una Magica del Buio, non è di alcuna
difficoltà. » spiegò.
L'ascoltai, e mi resi conto che non era un ragionamento poi
così
difficile. Ma non ero lì per giocare al detective: avevo
delle
domande serie a cui trovare una risposta al più presto. Mi
accomodai sul letto, seduta accanto a lei.
« Anche te problemi
in di insonnia? » chiesi, prima di iniziare,
più per gentilezza che per altro, ad essere sinceri. «
Zia, so che ti sembrerà una domanda parecchio strana, e in
effetti lo è, però... per te che tipo di
sentimento
è, l'amore? Intendo, si manifesta in così tante
forme!
» continuai, guardandola negli occhi. Lei per un po' non
disse
niente, mi venne addirittura il dubbio che dormisse, poi, lentamente,
rispose:
«
Dare una definizione d'amore è impossibile, proprio
perché, come hai detto tu, si manifesta in modi diversi...
» Wow, bella risposta. Sbuffai, e decisi di
riprovare con
una domanda ancora più bizzarra.
«
L'amore è sempre un sentimento bello? Voglio dire, positivo?
Una
volta credevo di sì, ma adesso non ne sono più
così certa... fin dove è lecito arrivare per
amore? Il
Terribile 21 non è forse la più plateale
dimostrazione di
amore verso il male? » indagai, incurante degli interrogativi
che
avrei suscitato in Tomelilla, che ripiombò ancora una volta
nel
silenzio.
«
Hai ragione, bambina mia. Le tue sono questioni difficili da trattare,
poiché non esiste una risposta "giusta": essa cambia, in
ragione
di molti fattori e in base alle situazioni. Qualsiasi scelta compiamo
nella vita va a discapito di qualcuno per il bene di qualcun altro,
è pressoché impossibile ottenere il consenso e la
felicità di tutti, tienilo bene in mente. E adesso su, va a
dormire. » Mi alzai, delusa, con la sensazione di essere allo
stesso punto di partenza. Non ero però meravigliata di
questo:
me l'aspettavo, e da un lato ne ero felice, perché
significava
essere l'unica a controllare la mia vita, ma ero anche
spaventata
del momento in cui avrei dovuto prendere la decisione cruciale, dopo la
quale non sarei più potuta tornare indietro.
La mattina dopo ero ovviamente esausta, ma non volevo mettere in ansia
nessuno, così decisi di far finta di nulla. La scuola non mi
preoccupava: solo più una settimana, e non sarebbe
più
stata un problema, qualsiasi direzione gli eventi avessero preso.
Durante la colazione e il tragitto verso scuola, ammirai in silenzio il
paesaggio che ci circondava: le foglie di mille colori
sparse per terra e sugli alberi, il sole che cominciava a sorgere, il
vento che scatenava tutta la sua potenza. Alla fine però il
mio comportamento allarmò Felì;
« Qualcosa non va,
piccola? Paura di qualche interrogazione? » mi chiese, svolazzandomi
attorno.
«
Pensavo... ai mesi trascorsi tra le file del Nemico. »
Ai giorni più belli e più terribili della mia
vita fino
ad allora, il periodo in cui avevo lasciato per sempre l'età
dell'infanzia, per entrare con passo sicuro in quell'adulta. Vaniglia
sgranò gli occhi, poi mi strinse forte la mano.
«
Non avere paura: ormai è tornata la pace, e nessuno ci
dividerà, mai più. » Sapevo che era seria, e il suo
affetto sincero, ma quelle parole mi ricordavano tanto i tre
porcellini. Nessuno ci
dividerà, mai più.
Aveva ragione: non avrei permesso a qualcuno di fare una cosa del
genere, però quello che mia sorella non capiva è
che forse ero io
a voler prendere, da sola, la mia strada. Una strada sulla quale lei
non poteva, non doveva seguirmi. Una strada sulla quale a stringermi la
mano ci fosse lui. L'abbracciai.
«
Sei unica, Babù. E ti voglio tanto bene: mi raccomando, non
cambiare mai. » Perplessa,
ricambiò l'abbraccio. Di solito evitavo queste
manifestazioni di affetto in pubblico, però il pensiero che
tra poco anche volendo non l'avrei più potuta abbracciare mi
fece venir voglia di gustarmi quei momenti finché potevo.
A scuola, rivolsi tutti i miei pensieri a lui. Nonostante fossero
passati già tre mesi, lo ricordavo perfettamente: gli occhi
scuri, impenetrabili, le labbra, rapide all'ira quanto all'amore, i
lunghi capelli neri, la pelle liscia e profumata. Tratteni a stento un
sospiro: chissà se si ricordava della nostra promessa, e,
soprattutto, quanto valevo io per lui. Solo una pedina da muovere sulla
scacchiera? Pressoché certo. La regina? Speravo tanto di
sì.
Spero questo
primo capitolo vi sia piaciuto! Mi farebbe molto piacere leggere i
vostri commenti, positivi e negativi. Posterò almeno un
capitolo a settimana, promesso, non come nella FF su Kodocha dove sono
ferma da un sacco di tempo XD Anche perchè di questa ho
già in mente la trama completa.
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Capitolo 2 *** Fiocchi di neve al chiaro di luna ***
FO02
Inizio con lo scusarmi
per il ritardo: durante le vacanze di Pasqua (come tutti gli anni) mi
dimentico sempre di quanto siano difficili le ultime settimane di
scuola, un inferno... Spero comunque che vi piaccia questo secondo
capitolo ^^
Guardai i fiocchi di neve cadere lenti, creare un'atmosfera
assolutamente incantevole e adatta all'incontro che mi preparavo ad
avere. Tick, tock. L'orologio
della stanza scandiva lo scorrere del tempo. Mi passai una mano tra i
capelli. Qualche ora, e i miei dubbi sarebbero spariti...
però dovevo ammettere che era strano. Adesso,
così vicina a quell'incontro che mi aveva tolto il sonno,
ero più curiosa che agitata; mi sentivo pervasa da una
strana calma, esattamente come prima della battaglia. Ovviamente, non
che la cosa mi dispiacesse: era così mi piaceva essere, e
non solo per lui. Quella era la mia vera me.
Mi girai verso l'armadio, l'aprii e cominciai a osservare i vestiti. « Secondo me, quello
migliore è il vestito lungo, nero, con sotto il corsetto.
» Babù cominciò a frugare nel cassetto,
e tirò fuori una collana. « Sì. Con
questo è perfetto. Sarai bellissima, sorellina. »
La guardai a bocca aperta, incredula. Di che diavolo stava parlando?!
Sospirai. « Babù,
grazie dei consigli, ma vorrei sapere per cosa sono... » lei
scoppiò a ridere, poi mi prese per mano e mi mise davanti
allo specchio. « Al tuo incontro
romantico. Credi forse che io non abbia notato niente? Ti perdi nel tuo
mondo, sei più scontrosa del solito, e sospiri estasiata
guardando l'orologio. » Mi mise davanti il vestito e
corrugò gli occhi. Rimasi ferma, senza sapere bene
come reagire. In effetti, era impossibile ingannarla. In quegli ultimi
giorni, mi ero chiesta parecchie volte che piega avrebbero preso gli
eventi, e come si sarebbero sentite tutte le persone a cui ero legata.
Mi osservai nello specchio, roteando su me stessa. Sì, la
mia sorellina ci aveva azzeccato ancora una volta: quel vestito era
perfetto, così come la collana. « Mi dici almeno con
chi ti vedi? » mi chiese, curiosa. Io le sorrisi, se lo
meritava. « Non lo conosci, ma
è Mister Mago del Buio. » In fondo, era la
verità, giusto? « Daaaaaai! Sei
cattiva. Guarda che secondo me Grisam non ti ha ancora scordata; spero
tu non voglia infrangere il cuore a qualcun'altra! » mi
rimproverò per scherzo agitandomi un dito davanti al naso.
Scoppiai a ridere, era semplicemente ridicolo. « Questa volta,
è amore vero. » annunciai, più seria.
Lei si mise a ballare. « Posso essere la
damigella d'onore? O forse preferisco la testimone? Mmm... dici che
posso essere entrambe? » Sì, sicuramente
sì; anche ammesso che le regole attuali lo
vietassero, lui era il tipo di re che i regolamenti le emanava. Ma
forse non l'avrebbe cambiato comunque, adorava andare contro le regole.
Che non fossero le sue, ovvio. « A che ora
è? » ecco, questa domanda era meglio se non
l'avesse posta. « A tavolaaaaa!
» l'urlo di mamma mi risparmiò dal risponderle:
mai mi ero precipitata così velocemente a mangiare.
Tick, Tock. I
secondi scorrevano, e il mio cuore aveva ricominciato a battere.
Sebbene a cena mi fossi saziata normalmente, non ero riuscita a
chiudere occhio. Guardai fuori dalla finestra;
aveva smesso di nevicare, e lo presi come il segnale che l'ora di
andare era vicina. Felì dormiva nel suo barattolo,
così come Babù. Quest'ultima aveva cercato di
stare sveglia, ma senza molto successo, con mio grande sollievo. Mi
cambiai quindi in silenzio, e, volando, uscii. Volai nel boschetto, in
modo da non poter essere vista, e chiusi gli occhi. Tutto attorno a me
era perfetto. Il paesaggio esatto per riprendere la mia favola. Bene,
da lì mezz'ora di volo e sarei arrivata, in leggero
anticipo. Mancavano ancora 45 minuti alle 3. Poi, senza il minimo
preavviso, due braccia mi strinsero da dietro. « Mi sei mancata,
piccola. »
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Capitolo 3 *** Make me a promise ***
Make a promise
Ciao a tutti! Non ho
scuse per giustificare una così lunga
inattività... avevo pensato di chiudere l'account ed aprirne
uno nuovo, adesso che ho intenzione di riprendere a scrivere, questa
volta in maniera seria... ma grazie alle vostre splendide recensioni ho
deciso di continuare con quello vecchio!
Ci sono scelte nella vita che non è facile prendere.
Tuttavia, sei costretto a prenderle, se non vuoi che qualcun altro lo
faccia al posto tuo. Chissà, forse, se fossi stata
più forte, avrei potuto dirgli no, chiudere le porte
dell'inferno prima che fosse troppo tardi. Eppure, quella voce,
suadente come il miele, era in grado di farmi letteralmente perdere la
testa. Sorrisi, e mi girai. Grazie ai miei poteri da strega del buio,
riuscivo a distinguerlo chiaramente anche in quella tempestosa notte
invernale. Era più alto di me, e i capelli lunghi capelli
neri gli scendevano fino alle spalle, quando non erano legati come
adesso. La pelle, chiarissima a causa delle pochissime ore passate
sotto il sole, metteva in risalto gli splendidi occhi azzurro ghiaccio,
in grado di perforare anche un'anima di acciaio come la mia. Chiusi gli
occhi, e mi abbandonai ad un lungo bacio appassionato, assaporando il
suo sapore. Non potevo dire Grisam baciasse male, però...
era come se ai suoi baci mancasse qualcosa, come se fossero in qualche
modo "infantili", se paragonati a quelli a cui ero abituata adesso. Mi
accarezzò una guancia, e io sospirai di piacere contro il
suo giubbotto di pelle.
«
Alla fine... sei venuta sul serio. » disse, con la sua voce
leggermente roca, eppure così dolce.
«
Forse ne dubitavi? » risposi, staccandomi da lui e fingendomi
offesa.
Il ragazzo scoppiò a ridere, e sentii quel suono rimbombare
nel bosco. Qualche secondo dopo sentii... l'ululato di un lupo?!
«
Non avrai portato dei lupi qua, voglio sperare! » esclamai
rabbrividendo.
«
Ma che hai? Pensavo saresti stata felice di vedermi, e invece non fai
che rimproverarmi. » sbuffò, incrociando le
braccia e fingendosi a sua volta offeso.
Sorrisi. Mi era mancato davvero tanto. Poi, lui sembrò
riprendersi, e il suo volto comparve un'espressione seria. Dura.
«
Pervinca Periwinkle, ho bisogno di avere la tua risposta, qui, adesso.
Combatterai al mio fianco contro Fairy Oak? »
Il mio cuore perse un colpo. Era così crudele... Non
riuscivo a ragionare. Lo amavo. Ma amavo anche mia sorella. E mia zia.
E tutti gli altri abitanti.
«
Ho... freddo. Andiamo, ti prego. » la mia voce tremava, e mi
odiai per questo. Del resto, magici più esperti di me
tremavano al solo nome del Terribile 21.
Mi afferrò per le spalle, e i suoi occhi rifletterono i miei.
«
V... pensavo che tra noi due ci fosse un patto. Che il regno del Buio
fosse ciò che desideravi. Non sono stato gentile con te fin
da quando Humulus ti condusse da me per la prima volta, salvandoti
dalle mie truppe? Le mie parole... pensavo avessi compreso! »
protestò, deciso, eppure senza urlare. Era così
dannatamente bello... i miei occhi divennero lucidi, ma respinsi con
rabbia le lacrime.
«
Lo so! E ti amo, è così devi credermi...
però... »
Quando lo avevo sconfitto, o almeno tutti avevano pensato quello, ero
stata trattata come un'eroina. Io e la mia metà, la dolce e
tenera Babù. No!
Pensai con rabbia.
La mia sola altra metà è colui che ho di fronte!
Non posso mandare tutto all'aria adesso!
«
Però è bello tenerti col fiato sospeso! Hai avuto
paura, eh? » risposi, rivolgendogli un sorriso malizioso. Lui
parve rilassarsi, sebbene non del tutto convinto.
« Ottimo!
» e mi premiò con un altro bacio. Poi mi prese la
mano, e, sotto la luna, mi alzai in volo con lui. Non mi girai nemmeno
un attimo indietro per scoccare un'ultima occhiata al villaggio.
♦♦♦
Da dietro un albero, Shirley Poppy seguì con lo sguardo le
due figure in volo, finché non divennero due puntini,
piccoli come stelle oscure nel cielo bianco di neve.
«
Sai una cosa, Mr. Berry? Prevedo sviluppi interessanti. »
mormorò al topolino mezzo addormentato sulla sua spalla.
Grazie ancora per tutti i commenti che lasciate *_* spero che
continuerete a seguire questa mia strampalata ff!
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Capitolo 4 *** Sussurri nella notte ***
Capitolo 4
Capitolo a raiting un
più alto dei precedenti, siete avvertiti! Comunque niente di
esplicito ;-)
Shirley rimase ancora un po' a
guardare i fiocchi di neve scendere dal cielo. Era confusa, non
riusciva a spiegarsi come potesse la scena appena vista suscitare in
lei sollievo e confusione allo stesso tempo. La prima emozione era
facile da spiegare: scoprire che Vì li aveva traditi e
ingannati
tutti era un shock... l'aveva sempre considerata come una ragazza
forte, in grado di decidere con giustizia le scelte più
corrette
da prendere, ma a quanto pare si era sbagliata. Però... quel
ragazzo. L'istante in cui aveva visto il suo viso era successo
qualcosa. Il suo cuore aveva accelerato di battiti, di gioia. No, non
era stato qualcosa del tipo: "quant'è bello!"
"quant'è
figo!", insomma, un colpo di fulmine. No, era stato qualcosa di molto
più strano, una sorta di deja-vu che l'aveva lasciata senza
fiato. L'ho
già visto. Ne sono sicurissima. Ma questo è
ridicolo! Corrugò
gli occhi, decidendo di rimandare le questioni personali per il
momento, anche perché, riflettendoci, forse si era lasciata
trascinare dagli eventi: come poteva conoscere il Terribile 21?
Così aveva chiamato il giovane dai capelli scuri. Ma il
nemico
giurato della valle non era umano... o forse sì?
♦♦♦
Vì
e il Terribile 21 volavano nella notte, sicuri come due falchi
dell'oscurità, le dita intrecciate le une alle altre. La
ragazza
aveva un sorriso sulle labbra, guardando distrattamente il paesaggio
scorrere sotto di loro. Sorpassarono la rocca e... se lui non l'avesse
abbracciata, si sarebbe sicuramente schiantata a terra.
Centinaia, forse migliaia di tende erano disposte sul terreno: ancor
più soldati erano impegnati nelle più svariate
attività. Per loro, la notte era il periodo di veglio, il
fastidioso giorno quello del riposo.
«
C-Claude, come diavolo hai fatto?! Sono ancora più
dell'altra
volta! » esclamò stupefatta, ritrovando
l'equilibrio e
staccando, con un filo di dispiacere, il viso dalla maglia di lui.
L'altro sorrise, allentando appena la presa dai fianchi della compagna.
«
Devi abituarti a chiamarmi col mio nome... Terribile 21, che cavolata!
» protestò lui, notato il balbettio, che
sicuramente era
però anche da attribuire alla sorpresa.
«
Beh... allora fammici abituare e non scomparire per mesi! »
ribatté Pervinca, orgogliosa quanto lui. Scoprire che dietro
un
nome tanto inquietante si nascondeva un uomo altrettanto affascinante
era stata una vera sorpresa. Decisamente piacevole, tra l'altro.
«
Comunque, quello è il nostro esercito. La maggior parte sono
umani, ma ho chiamato a me anche altre razze. Quelli là che
se
li guardi troppo a lungo scompaiono sono fantasmi, per esempio. Non mi
piacciono, detesto non poterli controllare. »
Per un attimo rimasero così, complici sotto la luna. Solo in
quell'attimo di pace la ragazza si rese che ciò che aveva di
fronte a sé era dannatamente vero. Le armi, le gabbie, gli
sguardi pieno d'odio che avrebbero sterminato il suo villaggio. Perché?
Perché non riesco a provare paura, o rimorso o qualcosa del
genere di fronte a questo preludio di battaglia?! Mi ha stregata,
è l'unica spiegazione che regga. L'idea che presto
sarò
una sovrana - una sovrana! - non fa che riempirmi di eccitazione! E se
pensò al mio re... Scosse la testa. Dal
momento che
adesso si sentiva così bene, perché cercare di
deprimersi
da sola? Si sentì tirare verso il basso, e toccarono
dolcemente
il suolo, davanti alla tenda più grande. Tenne alta la testa
mentre i soldati si inchinavano al loro passaggio.
« Bentornata, mia
Lady. » salutò un uomo dai capelli castani. « Sua altezza, potrei
parlarle un momen... »
«
No. E non ti azzardare a disturbarmi per le prossime 3 ore. Ah,
già che ci sei, controlla che nessun altro lo faccia.
»
ordinò l'altro col tono sicuro di chi è abituato
al comando.
La giovane strega del buio
sentì il proprio cuore accelerare di battiti, mentre il
fidanzato la prendeva in braccio proprio come un vero principe e la
portava dentro. Poggiò delicatamente le proprie labbra
contro quelle di lei, e lasciò che la lingua seguisse i
propri desideri. Lei sentì un brivido lungo la schiena, come
ogni volta che i loro respiri si fondevano in uno solo. Poi, le braccia
muscolose che l'abbracciavano mollarono la presa. Pervinca
spalancò gli occhi, sorpresa, ma prima ancora di potersi
spaventare atterrò sul morbido. Poteva vedere il riflesso
del proprio volto affannato negli occhi di Claude. Sospirò,
e allungò una mano verso di lui, che ridendo si mise seduto
sopra il bacino della ragazza. Cos...
cosa sta facendo?! Non vorrà mica... la
fanciulla si accorse per la prima volta da quando aveva varcato
l'ingresso di quella dimora che quello al centro, quello dove loro
erano adesso, altri non era che un letto matrimoniale. Con due cuscini.
Due comodini ai lati. Niente luci ovviamente. No. Lo amo, ma ancora non sono
pronta! Ho "solo" diciotto anni! si
disse, in preda al panico, ma cercando di non darglielo a vedere.
Sentì la sua voce sussurrarle un
« ti amo » nell'orecchio sinistro, e un morso
scherzoso sul padiglione subito dopo. Una mano, quasi fosse
lì per caso, cominciò a giocherellare con i
bottoni del primo maglione. Era vestita a strati, come al solito.
D'improvviso, si ricordò di quando lo aveva scelto, insieme
a Babù. Fuori splendeva il sole, e in negozio si moriva di
caldo; forse era per quello che non riusciva trovare nulla che le
piacesse... poi, la povera commessa, esausta, le aveva mostrato anche
il modello più vecchio possedeva in negozio. Poco dopo, le
gemelle stringevano un pacchettino, ridendo a crepapelle. Grisam le
aveva viste, e aveva insistito per sapere cosa contenesse la busta, e
lei, per scherzo, non glielo aveva mostrato, facendo la misteriosa.
« Claude... no...
» si meravigliò del tono della voce: sembrava
quasi una preghiera. Quegli occhi scuri che la dominavano diventarono
ancora più neri, mentre un silenzio pesante calava su di
loro.
« Vì... ti
spiace dirmi qual'è il problema?! »
« Nessuno...
cioè... voglio farlo quando mi sentirò pronta.
»
« E quando pensi che
accadrà? »
No, il dialogo non stava
andando bene, decisamente. E non sembrava deciso ad alzarsi o spostare
la mano. Anzi, le mise quella ancora libera sul ginocchio.
« Dai, dimmi, quante
volte sei andata a letto con Grisam? »
Rimase sorpresa dal fatto che si ricordasse quel nome. Voleva dire che
ci teneva davvero così tanto a lei? O forse era solo
abituato a ricordare i nomi? Sentì i propri occhi diventare
lucidi.
« Mai! Non mi ha mai
chiesto di... » si bloccò... non riusciva ad
andare avanti.
« Capisco...
è passato direttamente hai fatti, eh? Allora voglio farlo
anch'io! »
Pervinca cercò di concentrarsi sui rumori che provenivano
dall'esterno, sebbene sembrassero lontanissimi, perché
quelli più vicini facevano male. Quella risata,
così diversa da prima. Spietata. Ma se il signorino si
aspettava di avere campo libero, si sbagliava di grosso. Il suono
inconfondibile di uno schiaffo risuonò nella tenda. Lui si
alzò, lentamente, portandosi una mano sulla guancia. Poi
sorrise.
« Non mi deludi mai,
amore mio. »
Quelle parole così dolci. Quel tono allo stesso
tempo tenero e sensuale. La principessa sentiva il proprio cuore
sciogliersi lentamente, e questo la confuse ancora di più.
Non importava la ferisse, cosa le facesse, bastava una semplice frase
per cancellare tutto.
« Dai, mi giro mentre
ti cambi, e prometto che non ti sfiorerò neppure con un
dito. » sospirò accondiscende il Terribile 21
dando le spalle al letto.
Lei non disse nulla, rendendosi conto solo in quel momento di una cosa
essenziale. O meglio, molte cose essenziali.
« Ehm... »
cominciò incerta, sicura di essere rossa.
« Che c'è?
Non ti fidi di me? » adesso il suo tono di voce cominciava ad
essere arrabbiato.
« No! Cioè
si! Voglio dire... come lo portavo qua il guardaroba?! »
spiegò d'un fiato.
L'altro si mise a ridere così forte che fu costretto a
sedersi di nuovo, tenendosi la pancia con le mani.
« Oh, è
troppo! Non hai portato assolutamente nulla! Beh, allora... dormi nuda.
Per me va benone! » esclamò, asciugandosi gli
occhi con la macchina. Si chinò e la baciò
dolcemente.
« Uff! Purtroppo, ho
ancora i vestiti tessuti dai sarti durante la tua scorsa visita.
»
Si cambiarono in silenzio, e, quando il ragazzo si mise sotto le
coperte e l'abbracciò, lei non poté fare a meno
di poggiare la testa contro il suo petto... era così comodo!
Mentre sentiva i suoi capelli venire accarezzati cadde nel mondo dei
sogni.
♦♦♦
Claude! Non si fanno
queste cose a fanciulle più o meno innocenti! Questo
capitolo non ha portato molto avanti le vicende, ma il prossimo vi
prometto che sarà pieno di colpi di scena! Inoltre Shirley e
Babù avranno un ruolo molto importante... ho già
cominciato a scriverlo, quindi dovrei postarlo al massimo in una
settimana!
Un grazie di
cuore a tutti quelli che stanno commentando questa ff, spero che
continuerete a seguirla! Vi voglio bene ragazzi *_*
Mi dispiace davvero molto, credetemi, ma ho deciso di chiudere questo account di eff, finchè non riuscirò a scrivere in maniera seria, senza fare false promesse... un grazie ancora a tutti coloro che hanno seguito i miei progetti!
Leslie
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